Stadium n. 2-3/1959

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Anzitutto, quanto al lato organiz­ zativo e tecnico, converrà incre­ mentare la diffusione del sano sport anche tra la gioventù meno abbien­ te, come del resto lodevolmente il Centro Sportivo Italiano si è pro­ posto di fare fin dall’inizio. Se siete persuasi che lo sport tempra e for­ tifica i corpi, educa lo spirito e lo addestra a più alte vittorie, non po­ trete permettere che numerose schiere di giovani siano privati di questi beni a causa della povertà.

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PRESIDENZA NAZIDWA

ARCHIVIO

Comunicati delle Commissioni 3n 3* pagina t' solo «professionista sportivo» l'atleta della Cina di Mao di KOBERTO SAVIO

Concessionaria esclusiva per la pub­ blicità- PUBL1AC1 . Roma . Cono Vittorio Eman n. 287 - Tel. 556.068 Costo d'Lnoerz. L. 150 a mm. coL Spedizione in abb poetale gr Od numere Ú 20

(Dal discorso di Pio XII del 9 ottobre 1955)

Direzione Redazione Amministrazione - Rom * Vra della Conciliazione 1 - t. 655561 • 650113

Un 2‘ pagina

settimanale del centro sportivo italiano diretto da luigi gedda

Anno XIV ~ H. 2-3 ■ Roma 15 Gsnnaìo 1959

DAL 27 FEBBRAIO AL 1. MARZO CON UN NUTRITO PROGRAMMA

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PUBBLICO E STAMPA Appuntamento sulle nevi di iMonena E MASSE sportive, le schiere euforiche dei tifosi in specie, sono facili agli entusiasmi co­ me agli scoramenti mo­ mentanei. Il risultato po­ sitivo le esalta, le contra­ rietà. i contrattempi, le pretese di diritti anche in­ diretti mancati, le depri­ mono. Difficilmente lo sportivo sostenitore di par­ te, meglio sarebbe chia­ marlo acceso snpporter, si adatta alla evidenza dei fatti quando questi sono contrari al proprio colore, quando questi comunque intaccano gli interessi del proprio club — al quale si badi bene non è legato per la esplicazione di una pra­ tica fisica qualunque essa sia — e se ne ravvisano conseguenze negative im­ mediate c future. In tutti i campi dello sport la passione e il fa­ natismo sono espressi con toni superiori aH'importanza deH’avve ni mento o della vita sportiva agoni­ stica della squadra o del­ l'atleta del cuore: ma nel calcio tali toni raggiungo­ no vertici impensati, astro­ nomici. spaziali, potremmo dire oggi, e conducono a ^ragionare e talvolta alla violenza. A chi spetta il compito di educare queste schiere, pur ammirevoli? A chi la funzione moderatrice di un entusiasmo inutile che sfiora la ridicola ido­ latria? Senz’altro alla stampa, in primo luogo; quindi ai dirigenti, agli educatori. Ma in particolare alla stampa, visto che la radio e la televisione per buona ^fortuna si mantengono co­

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stantemente su un piano di equilibrio, di cronaca, limitandosi alla esposizio­ ne dei fatti o alla proie­ zione filmata degli avveni­ menti. E nel secondo caso, spesso le troppe parole, risultano persino sgradite, abituato come il telespet­ tatore ad a u foconi menta re l'immagine visiva. La funzione della stam­ pa è di una importanza e di una penetrazione eccezionali. Vuoi nella prepadell’awenimento razione nella esposizione come successiva c commento del medesimo. Nel calcio, ci par utile ripeterlo, sia praticato da squadrette di provincia

sura delle feste natalizie; occorre trovarlo. E l'omino in giacchetta nera filettata di bianco, lontano, al centro del campo, indifeso ed ap­ parentemente insensibile al vociare sfrenato dagli spalti, pare inventato ap­ porta dalle regole del pia­ cevole e sconcertante gio­ co del secolo, per assol­ vere a tale compito: stru­ mento ideale, senza rea­ zione. di scaricaguai. L’uomo ha due occhi che vedono quanto è possibile ma che non possono reg­ gere la concorrenza di venti, quaranta, centomila ocehi! L’omino ha una mente che giudica e ra­ giona. ma non è un cer­

L'opera moderatrice ed educatrice del gior­ nalismo sportivo è autentica missione pre­ olimpica che i responsabili debbono sentire vello elettronico che può come dalle formazioni pro­ scindere migliaia di argo­ fessionistiche che costano menti e risolvere, per centinaia di milioni, e tal­ quanto rapidi siano i suoi volta miliardi, l’opera della riflessi, decine di proble­ stampa è stata sempre de­ mi. Così come sente il terminante nella predispo­ complesso del pubblico lo sizione degli animi allo artista alla ribalta, forse spettacolo, come nella con­ persino il magistrato in vinzione per l’accettazione aula di tribunale, anche del risultato, qualunque es­ l’omino in giacchetta nera, so sia. per quanto disinvolto pos­ Nelle ultime settimane il sa dimostrarsi, è creatura < dagli all'arbitro -> è echeg­ sensibile, in quanto spor­ giato su vari campi di pic­ tivo vero, genuino e apcole e grandi città. I n passionato (se così non capro espiatorio ai nostri fosse non farebbe l’arbi­ guai settimanali, all'acido tro) e subisce automaticarepresso per il capufficio, mente l’influsso delle de­ alla mancata reazione agli di migliaia di s^uaisguar>glie a]ai- cine ai attacchi della moglie attacchi della mòggTie, alTa dì pronti a selezionare il proprio tornaconto da preoccupazione del bilan­ qualsiasi azione o fase ne­ cio familiare sempre scar­ gativa, pur giusta, a vanso. ma ancor più a chiu­

faggio dei cosiddetti av­ versari. La stampa che aizza le masse alla ribellione spor­ tiva non rende alcun ser­ vigio a queste e tanto me­ no a se stesse. Quei fogli volanti gratuiti che ven­ gono distribuiti all’ingres­ so degli stadi nelle mag­ giori città, con richiamo di enormi titoli o di figu­ rine pornografiche in ac­ cettabili. sono autentico veleno che intossica la di­ gestione degli sportivi che dopo il pranzo di Natale o di Capodanno vanno a vedere la partita. Quel ta­ le forsennato che a Roma ha scavalcato da acrobata una barriera rischiando di fratturarsi una gamba per correre, irresponsabile, a colpire l'omino in giacca nera, è la conseguenza, il sasso lanciato dalla fionda costituita per l’appunto da uno di questi fogli illeg­ gibili che credono di ac­ cattivarsi la simpatia del pubblico e qualche con­ tratto pubblicitario lan­ ciando improperio ad una intera classe di ufficiali di gara, o ad un complesso federale. Non ci interessa appro­ fondire sulTerrorc tecnico o meno di questo o quel giudice sportivo. Qualun­ que esso sia la stampa spe­ cializzata ha il dovere di illustrarlo. commentarlo, sottolinearlo con serenità, ricordando la propria mis­ sione. la propria gravissi­ ma responsabilità, distin­ guendosi in maniera asso­ luta dai fogli scandalisti­ ci e velenosi la cui diffu­ sione sarà bene controllare e limitare.

per l nostri sciatori ed l Campanili Alpini UBBLICHIAMO in altra parte di « Stadium > il Comunicato N. 1 diramato per V Epifania dalla Commissione Tecnica Nazionale per lo Sci e la Montagna. L'invio del Comunicato è stato limitato a quei Comitati Provinciali e Zonali che svolgono abitualmente attività sciistica e che sono sempre o quasi sempre presenti ai Campionati Nazionali, ma s’intende diretto anche agli altri Comitati che desi­ derano iniziarsi in questo magnifico settore dello sport e che potranno anche farne diretta richiesta alla Commissione. Il comuni­ campionato, la gara di salto cato chiarisce alcune disposizio­ fine a se stessa, darà luogo ni contenute nel regolamento ad una classifica separata, dal­ già pubblicato sullo sport della la quale è escluso il titolo di neve e ne modifica altre allo Campione. scopo di semplificare ed age­ volare il compito dei Comitati Una innovazione importante organizzatori. è stata introdotta quest’anno La data di svolgimento dei nel Regolamento dei » Cam­ Campionati nazionali è stata panili alpini », per i quali il confermata dal 27 febbraio al limite minimo di età necessa­ 1. marzo e la sede è stata fis­ rio per la partecipazione è sata a Bardonecchia. località stato abbassato di un anno, ben nota agli abituali parteci­ rispetto a quello richiesto ne­ panti, gli anni precedenti. La Commissione Tecnica Vedremo così gareggiare dei spera cosi di poter finalmente piccoli atleti poco più che de­ varare una classifica per la cenni e siamo certi che qual­ » Combinata nordica », specia­ cuno di essi saprà trovar po­ lità programmata già da tre sto in classifica fra i colleghi anni, ma rimasta sempre, per maggiori. varie ragioni, un pio deside­ Lo sport della neve, specie rio degli atleti e degli orga­ negli ambienti valligiani, che nizzatori. Aderendo poi alle proposte sono quelli che forniscono il avanzate da alcuni compo­ maggior contributo di parteci­ nenti e da vari Comitati, la panti ai Campanili, si iden­ Commissione ha consentito che tifica con una imprescindibile alla specialità del salto parte­ necessità della vita, sicché an­ cipino oltreché i concorrenti che i bambini che muovono alla prova di fondo, anche gli i primi passi, imparano ben altri atleti presenti ai Cam­ presto a mantenere l’equili­ brio sugli sci, anche quando pionati. La prova sarà unica per questi sono costituiti da doghe tutti i concorrenti ed unica di botti, appena alleggerite sarà anche la classifica della con qualche colpo di pialla specialità • salto », ma mentre dei falegnami locali. Le scuole di montagna non la »combinata nordica» verrà sempre molto vicine alle abi­ tazioni dei piccini, costituisco­ no i primi traguardi e lungo le strade, i sentieri, le accor­ ciatoie, si svolgono i primi al­ lenamenti di •fondo». Per la pratica delle » di­ scese » sono sufficienti i pen­ dìi che non mancano mai nel­ l’ambiente, sicché a 10 anni i piccoli sciatori, che quest’an­ no il Centro Sportivo Italiano chiama a raccolta intorno al Campanile, * ne contano già quattro almeno di pratica sciistica e si sa che a quella età e con quei pesi, i capi­ tomboli non portano gravi conseguenze e non spaventano Fra siffatti elementi qual­ siasi previsione riesce impos­ sibile; vi sono tuttavia dei co­ gnomi che corrispondono ad una dinastia di virtuosi dello sci. sicché non ci meraviglieranno se anche quest’anno qualche Rigoni, Stella. Pesavento. Dei Cas, Di Bona, Bacher. Soldà, fratelli, cugini o nipoti di quelli che tennero il cartello negli anni scorsi, facesse le comparsa fra i giovanissimi. Per quanto riguarda l’ori­ gine dei probabili dominatori dell’attuale competizione, il pronostico è forse meno ar­ duo. I precedenti campionati hanno veduto ai primi posti i valtellinesi ed i trentini in­ nanzi tutto; seguono a distan­ ze più o meno accentuate i vicentini, gli asiaghesi. i bol­ zanini, i bellunesi, gli origi­ nari cioè delle Alpi centrali ed orientali. Ma negli ultimi anni si sono anche distinti gli occidentali di Novara e di Aosta, nonché i modenesi. Sapranno questi ultimi con­ trastare il passo ai più ferrati dominatori? E’ quello che ve­ dremo a Bardonecchia alla fi­ ne di febbraio. RICCARDO BONARELLI

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IN ENTRAMBE LE CATEGORIE LARGA PARTECIPAZIONE DI ATLETI

Il campionato di corsa campestre in pieno sviluppo in ogni Provincia

BRUZZO, Marche e Trentino sono le uniche regioni che ancora non hanno programmato almeno una prova di campionato provinciale o zo­ nale di corsa campestre. Tutte le altre hanno invece preso gagliardamente il « via n mettendo In azione un numero di atleti che pare decisamente avviato a superare di gran lunga quello dell'annata precedente. Eppure, co­ me si potrà ricordare dal quadro di fine stagione che fu pubblicato sul precedente numero di « Stadium », il 1958 è stato un anno di veri primati por il Campionato Nazionale di corsa campestre C.S.I. Già il numero delle prove organizzate dai diversi Comitati ammonta ad oltre 150 ed ancora si è appena agli Inizi natu raímente se si considera che, per l’organizzazione della fase provinciale e Più che positive sono in mai come in questo caso in­ zonale del Campionato, •ogni modo le prime impres­ ganna) poteva dare l’impres­ Ci E’ INIZIATO il Campionato Nazionale di sinc’è tempo fino all'8 mar­ sioni che si possono riporta­ sione che i Comitati venisse­ golo e doppio con la disputa delle prime fasi zo, vale a dire due mesi re sul Campionati di questo ro danneggiati da una formula non soltanto disperdeva provinciali e zonali. Un terzo dei Comitati del CSI, pari nari. Infatti le cifre anno ad osservare i primissi­ che. le forze dei Comitati, costrin­ per la verità, ha già mandato i regolamenti e ciò che stiamo enunciando si ri­ mi dati statistici che esso of gendo a suddividere gli atle­ feriscono al primissimo perio­ fre sulla fase provinciale. Il ti in due categorie, ma richie­ sta a dimostrare quanto, malgrado tutto, sia sentita iche significa, in parole povedo della nostra stagione, fino jre. che fin d'ora si può par­ deva addirittura la disputa di questa disciplina. In verità Tavolo, sarà perciò rivolta alla prima domenica di gen­ ben otto prove (cinque per naio. Vale la pena di osser­ lare di pieno successo per la « juniores » e tre per « al­ nel 1959 non ci sono tra­ a migliorare soprattutto il formula del Campio­ vare come molti, Comitati non nuova lievi ») per portare in finale guardi da raggiungere per il livello tecnico di gioco e nato che. se destava in qual ­ Si siano ancora messi in mo­ cuno qualche perplessità e fu nazionale due concorrenti; in pongismo perchè è umana­ pensiamo che a ciò si voglia to a tutt’oggi, dato che sol­ pratica la formula dava ben mente impossibile superare giungere perchè il numero tanto una quarantina hanno varata a puro titolo di espe­ più respiro a qualsiasi Comi­ dato il « via » ai Campionati rimento, ha dato dimostra­ tato, grande o piccolo che le cifre raggiunte, a meno dei tornei i cui regolamenti che il CSI non crei altri Co­ sono giunti a noi della CTN locali, mentre si attende che zione fin da oggi che ha più fosse. di un motivo per dare ra ­ perlomeno altrettanti, se non In realtà la nuova formula mitati e raddoppi il numero è. a differenza degli altri an­ addirittura di più. facciano gione a chi in essa ha creduto mette in condizione il Comi­ degli iscritti. ni. strabocchevole. pervenire alla segreteria del­ fin dall’inizio, prevedendone tato di organizzare le prove L’attenzione di quanti so­ Naturalmente si avverte ia Commissione Tecnica Na­ sviluppi del tutto favorevoli SERGIO GATTI no responsabili nei propri da tutto ciò una gran smania zionale i regolamenti delle ai Comitati. Se infatti l'apparenza (che prime prove. (continua In 2‘ pagina) Comitati per il Tennis da dì fare e diciamo quindi

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Corsi allenatori e arbitri per un maggiore sviluppo N sede di consuntivo il desiderio provato dai pre­ della stagione 1957- detti Comitati di arricchire 1958 dicevamo che puri propri quadri con dirigenti potendoci ritenere con­ tecnici, fosse sentito anche tenti delle cifre raggiun­ dagli altri perchè avendo a te. non ci saremmo soffer­ disposizione arbitri ed alle­ mati su di esse ma avremmo natori sarà molto più facile fatto quanto è in nostro po­ allora incrementare l’attivi­ tere perchè il nuovo anno tà pallavolistica. In partisegnasse addirittura un rad­ colar modo raccomandiamo i doppio della attività palla- corsi per allenatori; difatti volistica. All’uopo lanciava­ sono proprio questi che do­ mo quella che per il 1959 vranno iniziare ai primi ru­ può considerarsi la parola dimenti quanti si sentono at­ d’ordine e cioè: indire corsi tratti dalla pallavolo e più arbitri, organizzare corsi al­ gli allenatori si mostreranno lenatori. Dicevamo ciò per­ capaci, più attecchirà nei chè consapevoli del fatto che giovani la passione per que­ se l’attività pallavolistica in sto sport purtroppo ancora alcune zone ristagna, ciò è poco conosciuto. dovuto proprio alla man­ Vorremmo che tutti i Co­ canza di personale tecnico mitati facessero come il con­ quale sono appunto gli arbi­ fratello di Roma il quale per tri e gli allenatori. la pallavolo ha nominato A questo nostro invito ed nella persona di un suo di­ a stagione, si può dire nep­ rigente « l’istruttore provin­ pure iniziata, hanno risposto ciale di pallavolo » con lo già i Comitati di Roma, Ber­ specifico compito di assicu­ gamo, Avellino, Piacenza, rare assistenza tecnica a tut­ Molfetta ed altri che ora ci te quelle Unioni o Gruppi sfuggono. Noi vorremmo che ‘Sportivi che ne avessero bi­

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sogno onde migliorarle qua­ litativamente. Certo per far ciò bisogna che si tratti di persona, più che amante, diremmo quasi fanatica della pallavolo. Tuttavia non si dovrebbe giungere a tanto poiché per praticare detto sport baste­ rebbe che ogni società — e ci rivolgiamo a quelle degli istituti religiosi e degli ora­ tori in particolare — attrez­ zasse un campo la cui spesa è più che minima. Infatti un pezzo di terreno di 18 metri per 9 c’è da presumere che esista nell’ambito di un isti­ tuto o di una parrocchia. Ri­ petiamo, quindi, che ci vuo­ le un po’ di buona volontà e di comprensione da parte di coloro che sono la mente direttiva di istituti o di par­ rocchie. Tocca a loro capire che oggi lo sport è validissi­ mo mezzo di apostolato fra ì giovani e se si è in grado di favorire anche in minima parte lo sviluppo di esso, questa minima parte deve essere fatta. Allora il tecnico, quando vedrà di essere confortato dalla comprensione dei su­ periori diretti, si accingerà al suo lavoro con più passio­ ne e con più gioia tanto che il materiale uomo messo a sua disposizione verrà sicu­ ramente plasmato nel mi­ gliore dei modi. A questo punto, ritornan­ do. alla pallavolo, potremo che vantano una buona tra­ Lire allega che i giovani sa­ dizione pongistica, non for­ ranno in grado di apprezza­ niscano le delusioni degli re in pieno la bellezza di anni passati, ma tornino in questo gioco; vedranno che, auge. come il calcio, anche la pal­ Magari non proprio a far­ lavolo ha molto da concede­ la da primi attori, ma per lo re alla platea, sia per la meno per contrastare il pas­ prontezza dei riflessi, di cui so ai più agguerriti avver­ devono essere dotati gli sari. Perchè vorremmo che atleti, sia per i vari modi di ci fosse impossibile, appena respingere o passare la pal­ conosciuto il lotto dei finali­ la. E ciò perchè anche nella sti, poter stilare il sempre pallavolo, come nel calcio, si troppo facile pronostico: una salta, si cade, ci si tuffa; c’è finale nazionale avvolta nel insomma tutta una gamma velo dell’incertezza, sarebbe di movimenti da apprendere una grande finale nazionaleALVARO GA ETANI Auguriamoci che così sia. (contìnua in 2‘ pagina) A. G.

In continuo crescendo il ritmo delie manifestazioni pongisticlie grazie ai nostri dirigenti periferici i quali, in una sta­ gione che vede solo in atti­ vità i calciatori, colgono l’oc­ casione, mediante appunto i predetti tornei, di riunire nell’ambito della sede gli al­ tri atleti che. per forza dì cose, sarebbero altresì... di­ soccupati. La disputa dello scudetto 1959. dicevamo all’inizio di questa nota, ha mobilitato tutti i pongisti. Ma ci do­ mandiamo: la scena naziona­ le sarà dominata dalle figure dello scorso anno, oppure nuovi nomi appariranno alla

ribalta!? Vedremo ancora i vari Figini, Ravaioli. Filippi, oppure le varie fasi del cam­ pionato che restano da di­ sputare ci riserveranno la sorpresa? Nel doppio il Comitato di Parma ha allestito una nuo­ va coppia da sostituire alle precedenti che già conqui­ starono lo scudetto? A tutti questi interrogati­ vi ci sarà data risposta il giorno delle finali. Da parte nostra noi vogliamo sperare che regioni, come la Cam­ pania, il Lazio ed altre, co­ me la Sicilia o la Lucania,


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