Stadium n. 26/1957

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La Parola m Pio mi

M Mia di ptllMt di A. RICCI

« La volontà bene addestrata a gareggiare si manifesta nella preparazione accurata c metodi­ ca, nella perseveranza dopo il cattivo esito, nella resistenza al più forte, nella tolleranza dei disagi, nell’ardimento e nel su­ peramento di se stesso ».

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Cronache e risultali delle finali di calcio e pallavolo Concessionaria esclusiva per la pub­

blicità: PUBL1AC1 • Roma • Corso Vittorio Eman. n. «7 . Tel S5S.M8 Costo dlnserz. L I5o a mm col spedizione in ano postale ex i

(Dal discorso del S. Padre del 9 ottobre 1955).

Diredona Redazione

Amn>ini»trazione

Via dell» Conciliazione

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Rome

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Do numero L. 20

SETTIMANALE DEL CENTRO SPORTIVO ITALIANO DIRETTO DA LUIGI GEDDA

Anno XII-«. 26- Roma 4 luglio 1957

LE ELETTRIZZANTI FINALISSIME DELLE DUE MAGGIORI RASSEGNE NAZIONALI A SQUADRE

fflllO: “la Salle., di Beneuenlo (JunM-“$ampdoria„ di Genova (Ragazzi) via Ferola.. di Modena i moli “Juniores,, e “Giovanissimi

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Il VOLONTÀ’ DEI COLLEGIALI BENEVENTANI x e zampino della fortuna per I ragazzi liguri

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La Sampdoria

— una __________ _____ ____ ____ A conclusione~ di serie dio_____ gare quanto mai--avvincenti per equilibrio di forze, volontà di successo e sano agonismo, si sono laureate campio­ ni nazYonairdel CSX per il 1957 quattro magnifiche e meritevoli squadre: il « La Salle » di Benevento (in alto a sinistra) nel calcio «ju­ niores», la Sampdoria di Genova (in alto a destra) n^l calcio «ragazzi» e l’Avia Pervia di Modena nelle due categorie della pallavolo, «juniores» (in basso a sinistra) e «giovanissimi» (in basso a destra)

DUE GIORNATE DI SERRATI CONFRONTI dominate dalla classe dei padroni di casa Modena docet Nel titolo è racchiusa l’es­ dell'Aquila, a sua volta battuta senza di questa nona edizione dall'intraprendente squadretta dei nostri Campionati di pal­ di Trento, altre meno sorpren­ denti ma sempre inaspettate; lavolo. Infatti la scuola modenese mentre nei Giovanissimi la ha avuto il suo trionfo con la marcia dell'Avia Pervia è sta­ conquista dei due titoli in pa­ ta aspramente contrastata pri­ lio; il Comitato provinciale ma della ben affiatata e pre­ CSI di Modena ha dato una parata squadra di Temi e. pro­ probante prova delle sue capa­ prio alla fine, dalla sorpren­ cità organizzative dando una dente squadra di Bergamo, la fastosa veste coreografica alla quale con una meravigliosa e commovente prestazione ha te­ manifestazione. Ma non soltanto questo: la nuto in iscacco i più forti e manifestazione di Modena ha tecnicamente più completi ra­ dimostrato ai detrattori della gazzi di Modena. Quando i opera del CSI, che la nostra - pulcini - di Anderlini o - i Organizzazione svolge capillar­ nader- come in gergo li chia­ mente e molto in profondità ma il loro appassionato allena­ una propaganda a favore di tore, stavano per assaporare la questo bellissimo sport che gioia del trionfo finale ed il sor­ sviluppa armonicamente e con riso stava per spuntare sulle buone prospettive tecniche in loro facce provate dallo sfor­ quasi tutte le regioni d’Italia. zo. la tenace difesa e l’accani­ Le dodici squadre di Modena mento degli avversari, decisi a non erano le quinte fittizie di - vender cara la loro pelle * una inesistente attività, ma ha fatto suonare il campanello erano le più qualificate rappre­ dell'allarme fra il nutrito stuo­ sentanti di una enorme massa lo di sostenitori dei • canari­ di praticanti e di ben organiz­ ni ». Lo scudetto era in perico­ zate Società. Esse rappresen­ lo. occorreva la presenza del­ tavano il meglio di oltre , cin­ l’animatore, occorreva che il quecento squadre, che hanno polso fermo dell'allenatore preso parte alle fasi provincia­ (impegnato con la squadra dei li dei due Campionati, e per - grandi • ) prendesse con mano giungere alla Finale Naziona­ ferma il timone della squadra le erano passate attraverso il e la conducesse attraverso la severo vaglio delle fasi regio­ improvvisa procella nel sicuro nali ed interregionali. Già da porto della vittoria finale. Atti­ anni esisteva questa massa di mi di sbandamento e di soffe­ attività; ma quest’anno il più renza per gli atleti duramente confortante risultato riscontra­ impegnati e per i sostenitori, to a conclusione della riusci­ ma poi arrivò con il suo gio­ tissima manifestazione è l'alto viale e sereno viso il buon An­ livello tecnico riscontrato in derlini e tutto si calmò. Sotto tutte le squadre presenti. l’abile guida del • buon papà • Ce/uiiu tcuntcumen-1: non si poteva e doveva perde­ Cerano jyuuurc squadre tecnicamente più evolute, ma anche le al­ re. Poche parole tranquilliz­ tre, anche quelle che si sono zanti, e tutto è filato liscio co­ classificate negli ultimi posti me l'olio. L'indimenticabile ul­ avevano una personalità tecni­ tima partita si può parafrasa­ ca, magari antiquata e sorpas­ re così: * Il veni, vidi, vici del sata, ma ben definita. Inoltre prof. Anderlini ». lo spirito di osservazione insi­ Ci accorgiamo che nel fare to in modo preminente nei no­ le nostre considerazioni siamo stri giovani, ha fatto si che stati poco coordinati, ma le nelle ultime partite le squadre idee si affollano alla nostra più arretrate, dal punto di vi­ mente e nel trasmetterle non sta tecnico, avevano già assi­ possiamo avere un ordine cro­ milato, seppure in forma em­ nologico. Una considerazione brionale, i moderni canoni del­ ci fa ricordare un episodio, la tecnica praticata dalle squa­ quell'episodio ci fa balzare da­ dre migliori. vanti un atleta, un dirigente e Nel Campionato J imores. ad cosi via di seguito. esempio, si sono avute delle E' quindi il momento di sorprese, alcune eclatanti come riordinare le nostre idee e scri­ la sconfitta del E. Bosico di verle come si deve. Terni da parte dcll’Oratoriana Dalla suggestiva cerimonia di

Possiamo definire il Cam­ pionato del CSI « il Campio­ nato dell’equilibrio ». Le otto squadre finaliste hanno dimostrato sul campo di Benevento di essere prati­ camente sulla stessa linea di rendimento. Alla omogenei­ tà di una Sampdoria o del Pontedera aventi una base tecnica di rilievo, ha fatto riscontro la foga e la corret­ ta esuberanza del La Salla e dei ragazzi di Reggio Cala­ bria che hanno colmato su­ perbamente il divario tecni­ co con un rendimento supe­ riore, determinato da uno spiccato senso agonistico. Nelle semifinali e nelle fi­ nali i risultati hanno diviso vincitori e vinti con lo scarto di una rete. Se teniamo pre­ sente che anche nelle inter­ regionali i risultati si sono determinati per il minimo scarto, dobbiamo convenire che sia nei « ragazzi » che ne­ gli « juniores », le squadre si sono presentate sul filo del traguardo sulla stessa linea. Queste note affrettate avranno un esauriente segui­ to di commentato sull’orga­ nizzazione calcistica del CSI. Riteniamo doveroso comun­ que dare un breve cenno sul­ le finaliste.

apertura, ottima idea del Co­ mitato di Modena, ben riuscita sotto l'accorta regia del Con­ sigliere comunale dott. Barbi­ ni, alla imponente premiazio­ ne. confortata dalla presenza delle più qualificate Autorità civili, religiose e militari di Modena, faremo passare, come un film questa manifestazione che può giustamente conside­ rarsi come una delle più ben organizzate. Albeggia su Modena e l'ulti­ ma squadra, quella dell'Oratoriana de L'Aquila, stremata dal lungo viaggio, deciso all’ultimo istante per gli impegni scola­ stici di alcuni atleti, giunge alla stazione. A poche ore di distanza dalle prime gare que­ sti atleti, ammirevoli per aver voluto partecipare ad ogni co­ sto alla Finale, sospirato pre-

mio di un anno di preparazio­ ne, tentano di recuperare con un brevissimo riposo le energie consumate in una notte inson­ ne e faticosa. Le altre squadre si stanno già svegliando: fra poco convincerà la vagheggiata avventura: tutti i sogni, cullati durante tutto un anno, potran­ no diventare realtà o saranno inesorabilmente spazzati via. Mistica introduzione, la San­ ta Messa propiziatrice delle Ce­ lesti Grazie. Alle 9,30 trillano i fischietti degli arbitri: per dodici squa­ dre è iniziata la tanto vagheg­ giata avventura. La cronaca delle partite sarà sommariamente tratteggiata, ci limiteremo a ricordare qualche episodio, qualche particolare che abbia colpito la nostra im­ maginazione.

Con il sistema da noi studia­ to ed attuato (magari un po’ faticoso, ma effettivamente va­ lidissimo agli effetti agonistici della manifestazione) le due categorie si alternavano sui campi, in modo che tutte le squadre della stessa categoria giocavano contemporaneamente e quindi nessuna squadra ve­ niva ad essere favorita o sfa­ vorita dalla successione degli incontri. Parliamo quindi delle tre partite dei Giovanissimi. Facile vittoria del Modena sul Pesca­ ra e del Verona sul Catania e scontro di giganti fra il Terni, risultato alla fine vittorioso, e la Robur Boccaleone di Berga­ mo. Cosa dire di questi tre FILIPPO DRAGOTTO (Continua in 3. pagina)

suti in una lunga vita di sport, in quel momento ab­ biamo espresso la nostra ri­ conoscenza ai nerissimi oc­ chiali da sole: essi hanno protetto i nostri occhi inumi­ diti da intensa commozione. L’Orione di Roma si è clas­ sificato terzo battendo la Edelweiss di Mestre. I roma­ ni possono recitare i versi deH’amaro rammarico; essi potevano rendere molto di più. anche se la sorte ha vo­ luto essere avversa. Ma in una gara non può essere con­ sentito sbagliare reti facilis­ sime e buttare all’aria un calcio di rigore verso la fine della partita. L'Edelweiss di Mestre è stata tradita in semifinale dai nervi; come squadra ha un buon rendimento, ma con­ tro la Sampdoria, indipen­ dentemente da] minimo scar­ to che ha diviso alla fine del­ la gara le due squadre, non poteva pretendere di più.

La finale « Juniores » In sede di pronostico il Pontedera presentava lussuo­ se credenziali per essere considerata la grande favo­ rita. Non si vedeva fra le sue qualificate avversarie chi po­ teva debellare il suo trono, esprimente saldezza ed ele­ vata tecnica. Il campanello d’allarme permeato dal dubbio è emer­ so nella gafa che il Pontede­ ra ha disputato con l’Ausoni a di Roma. Infatti i romani, quando le squadre si trova­ vano alla pari nella partita

La vittoria dei genovesi è stata meritata; la squadra ha dimostrato un complesso omogeneo e possiamo affer­ mare che la vittoria è dovu­ ta al valore della collettività ed all’affiatamento dei vari reparti. Indubbiamente i dettaniitecnici dell’allenatore Comini della Sampdoria hanno con­ sentito ad una squadra aven­ te un complesso di bravi giuocatori un rendimento su­ periore. Fra i vincitori è emerso Ottonello e soprattut­ to l’interno destro, giuocatore in possesso di una sicura classe e che non mancherà di far parlare di sè in un pros­ simo domani. I ragazzi di Reggio Cala­ bria hanno offerto una prova superba, non hanno avuto ti­ mori riverenziali e hanno of­ ferto con dedizione completa ogni riposta energia. Pur subendo nel complesso la superiorità dei genovesi, i reggini hanno lottato fino al­ l’ultimo minuto e si deve proprio all’imponderabile se. verso lo scadere della gara, non sono giunti al pareggio, alla fine della gara un epi­ sodio toccante, che identifica il senso spirituale e squisita-*1li mente sportivo del CSI. Spon­ taneamente i giuocatori reg­ gini si sono abbracciati con i giuocatori genovesi, rice­ vendo l’applauso commosso della folla e, noi vecchi, in­ calliti da mille episodi vis-

delle semifinali, colpirono due pali a portiere battuto e non poche volte riuscirono a mettere in difficoltà i più qualificati avversari. Noi riteniamo che i ragazzi cari al Dr. Zeli abbiano su­ bito l’influenza di sentirsi fa­ voriti e alle prime difficoltà non hanno saputo reagire con la necessaria serenità. Da squadra eminentemente tecnica, le avverse sorti del­ la finale hanno ‘portato i to­ scani a battersi con encomia­ bile slancio contro la difesa beneventana. Ha fatto spicco l’agonismo quando era neces­ saria la calma; la generosità nell’impegno degli atleti del Pontedera era velata dall’organismo, dalla paura di per­ dere. e. di fronte all’ineso­ rabile verdetto del campo che andava profilandosi in fa* vore dei beneventani, i tosca­ ni gettavano ogni riposta energia e dimostrarono di es­ sere degni del titolo che an­ davano perdendo. Il La Salle di Benevento, una squadra di famiglia per­ chè appartiene al Collegio La Salle, sorretta con amore e comprensione dal Presidente Fratei Prof. Ruggero Morelli, da Frate] Prof. Ugo e dall’in­ dimenticabile Fratei Prof. Rosario che partecipa alla vita del CSI fin dalla fonda­ zione, è stata la lieta sorpre­ sa dei nostri campionati: essa ha meritatamente vinto il ti; tolo e la lode va a tutti i giuocatori e particolarmente al Prof. Ugo e al tecnico Dr. Vernillo.

il titolo nazionale 1957 (acrobazia)

(Continua in 3. pagina)

LE GIOVANI “FRECCE,. DEL C.S.I. ALLA PROVA

PRONOSTICI APERTISSIMI per i campionati su pista (Pescantina, G-7 LugTio 1957)

Il secondo episodio del programma cicli­ stico del C.S.I. per l’anno 1957, in campo nazionale, si svolgerà sabato e domenica, 6 e 7 luglio, sull’accogliente pista di Pescantina dove già si svolse nel 1955. La carenza di piste ciclistiche in Italia limita l’attività di tanti elementi che, se aves­ sero possibilità di prepararsi’ convenientemen­ te nella specialità, vi figurerebbero di certo degnamente. Nell’ambiente del Centro Sportivo poi tale mancanza limita il numero dei Comitati che ordinariamente partecipa ai Campionati e rende impossibile una preventiva selezione dei partecipanti. La Commissione perciò ha stabilito di non richiedere per 'l’ammissione alla Finale Na­ IL NOSTRO PRIMO CAMPIONATO DI AEROMODELLISMO zionale, la disputa di prove di Campionato locale; attribuisce invece ai Comitati la piena responsabilità della idoneità e della prepara­ zione degli atleti. Tale sistema, adottato sin dalla istituzione dei Campionati su pista, nell’anno 1952, ha sempre dato buoni risultati e se sino ad oggi non è ustito dalle file del CSI l’elemento d’eccezione, capace di imporsi in campo fe­ derale, sono tuttavia mancati, in tutte le edi­ La coppia torinese Appiano-Ravera vittoriosa nel “ team racing zioni dei Campionati, incidenti che comunque abbiano dimostrato l’insufficienza dei concor­ Come avevamo previsto alla glo-americano si faceva più ser­ te. le evoluzioni acrobatiche meglio dei meccanici in servi­ renti per una specialità che richiede una vigilia, ben pochi erano gli ae­ rato e spasmodico (anche per eseguite da tutti i primi in zio sull’anello brianzolo, far adatta preparazione. romodellisti che potevano con­ il caldo infernale) una falange classifica, con la consueta mae­ marciare col massimo rendi­ La rinuncia a prove di selezione d altra trastare validamente il passo ai di giovani e giovanissimi, amo­ stria ed impeccabilità; applau- mento i minuscoli motori. parte acuisce l’interesse delle gare, nelle quali, fratelli Marco e Fabio Conti­ rosamente accolti in quell’oasi ditissimo il piccolo, sorpren­ In concomitanza col nostro non conoscendosi il valore relativo dei sin­ ni sulla vìa del successo pieno di pace e di serenità che si dente, Elio Quargenta del CSI Campionato si sono svolte le goli concorrenti, le sorprese non sono difficili. nella disputa della Gara intito­ chiama opera del Pastore Evan­ Ivrea, che sebbene abbia ap­ « Giornate ambrosiane ». indet­ Così è avvenuto nella prima edizione dei lata « Coppa Città della Ma­ gelica (in via Arsia 7, a Mi­ pena superato il 12.mo anno di te daU’Aero Club di Milano, i donnina • per il titolo di Cam­ lano) si davano battaglia con età. ha saputo, ad ogni prova, quale però ne ha affidato al Campionati, nel 1952 all’Aquila dove, essendo pione nazionale, cat. acrobazia. i loro micromotori, nell’intento portare sempre fino in fondo CSI Milano l’organizzazione e le prove limitate a quelle di velocità pura, Con la defezione di Paolo di raggiungere risultati sem­ la sèrie delle figure in pro­ lo svolgimento. il Comitato Provinciale di Roma riuscì a con­ gramma. Vittori di Roma, che vantava pre migliori. Nella gara «federale» abbia-• quistare tutti e tre i titoli m palio. Così è Bisogna proprio dire che mo assistito a sorprendenti avvenuto a Rimini nel >953» dove due titoli seri titoli per il conseguimento Elevatissimo il numero dei dell’ambito titolo, nonostante la concorrenti provenienti da ogni questo aeromodellismo avvin­ « performances » dei velocisti andarono ad atleti l’uno di Pesaro e l’altro bravura e la tenacia di altri parte d'Italia Centrale e Set­ ce giovani e ragazzi rendendo­ Nella 1. categoria, quella numerosi e valorosi competito­ tentrionale. Abbiamo potuto li diversi, vorremmo dire mi­ cioè sino a 2.5 c.c. i veneziani, di Ravenna, sui quali nessuna previsione ri quali Cappi. Mazza, Ambi­ registrare, in generale, un’otti­ gliori in tutto e per tutto da capeggiati' dal simpaticissimo avrebbe potuto farsi alla vigilia delle gare. veri. Fermi, eoe., il pronostico ma preparazione; il che con­ coloro che si dedicano ad al­ ed esuberante Grandesso hanno Così infine è avvenuto nel 19$$. sulla stessa puntava d'obbligo sui due ferma con quanta serietà e con tre discipline o ad altri... pas­ conseguito risultati eccezionali, pista di Pescantina dove un dilettante locale superando i 191 kmh. « cannoni * Marco e Fabio Con­ quanta passione i nostri aero­ satempi. riuscì ad incamerare due titoli. Giuponi pure di Venezia, tini che. infatti, si classificava­ modellisti si dedichino al loro Nella categoria team racing Ma se qualche titolo è emigrato per lìdi nella classe B e C ha toccato no primo e secondò nell’ordine sport preferito. è stata magnifica la finale tra con pochi punti di scarto tra Senza tema di smentita e, 1 primi tre equipaggi classifi­ rispettivamente i 208.092 e i imprevisti, il risultato complessivo dei Cam­ pionati dimostra la indiscutibile superiorità l’uno e l’altro. per un momento modestia a cati; si sono visti modelli as­ 233.766 kmh. Mentre sulla famosa pista di parte, possiamo affermare che sai ben costruiti, eleganti an­ Nei reattori Zanin di Trevi­ del Comitato Provinciale di Bergamo il quale Monza, a pochi chilometri da questo nostro primo Campio­ che nella linea e dotati di buo­ so, che ha da solo interamente dei 23 titoli in palio dal 1952 al 1956 è noi, rombanti bolidi giravano nato nazionale modelli volan­ ne caratteristiche tecniche. La costruito il suo modello (reat­ riuscito ad accaparrarne oltre la metà: do­ vertiginosamente e paurosa­ ti, per le categorie acrobazia gara è stata resa estremamente tore compreso), ha raggiunto dici, per l’esattezza, calcolando come titolo mente sui 300 all’ora, nella ine­ e team racing, ha avuto un dura per il caldo estenuante. GIL’BER anche quello riservato ai corridori della CateBravissimi i • motoristi » che dita gara di velocità delle 500 brillante successo. (Continua in 2. pagina) miglia, e mentre il duello an- Ammi ratissime, naturalmen- hanno saputo, quanto e forse

A MARCO CONTINI DI MILANO

Tutti i giuocatori di Benevento hanno dimostrato una forza di volontà commovente; la fine della gara li ha vedu­ ti stremati di forze, anche se il loro volto esprimeva in­ contenibile gioia. Nel quadro delle semifinali e delle finali della squadra vincitrice è emerso su tutti il centroavanti Postiglione, ragazzo di diciotto anni in possesso di una classe natu­ rale ed un vasto repertorio di giuoco che lo qualifica cal­ ciatore di grande avvenire. Le fìnte, l’uso dei due piedi, lo scatto, la potenza di tiro, dribling sconcertante, la fred­ dezza del campione nei mo­ menti conclusivi, sono un complesso di gemme che adomano l’artefice principa­ le del successo dei beneven­ tani. Postiglione deve curare molto la preparazione fisica: faccia del nuoto, canottaggio e molta ginnastica e si man­ tenga sempre modesto e buon ragazzo come ha dimostrato di essere se così sarà, pos­ siamo contare su una lumi­ nosa speranza per il calcio italiano. Anche Plescia e Frare si sono particolarmente distinti, ma non facciamo altri nomi perchè tutti sono meritevoli del più alto elogio. L’Ausonia di Roma ha con­ quistato il terzo posto con ■bella autorità: i romani si sono distinti in queste finali GENEROSO DATTILO

goria Esordienti, per i quali come è noto la U.V.I. riconosce solo il primo posto conse­ guito in un « Criterium » della velocità. Il predominio del Comitato Provinciale di Bergamo è del resto giustificato daila dispo­ nibilità della ottima pista di Dalmine, della quale può anche fruire, per ragioni di vici­ nanza, anche il Comitato Provinciale di Bre­ scia. Questo nelle ultime due edizioni dei Campionati si è messo in luce conquistando tre titoli, circostanza questa che potrebbe col tempo mettere in pericolo il primato dei Ber­ gamaschi. A conclusione dei prossimi Campionati fa­ remo il punto sulla situazione e per ora, nella impossibilità di stilare un pronostico su quelli che saranno i risultati, riponiamo alcuni dati desunti dai Campionati svolti sinora. Un solo atleta, il dilettante Alessandro An­ I gioletti di Bergamo ha conquistato in due an­ ni consecutivi quattro titoli, gii stessi in cia­ scuno dei due anni, quelli del chilometro da fermo e quelli dell’inseguimento. L’allievo Grandi Mario di Brescia ha con­ quistato per due anni consecutivi il titolo nella medesima categoria, mentre il berga­ masco Ferruccio Villa ha conquistato come allievo il titolo nella velocità pura e due anni dopo, come dilettante, quello nel chilo­ metro da fermo. Il dilettante veronese Sergio Tessaro ha ripetuto a Pescantina quanto già era riuscito al bergamasco Angioletti, inca­ merando nella stessa edizione dei Campio­ nati i due titoli sul chilometro e nell’inse­ guimento. Il pesarese Giuseppe Tonucci, infine, che aveva vinto a Rimini il « Criterium » della velocità per esordienti, ha rinnovato il suc­ cesso l’anno dopo a Dalmine. Ed ecco i nomi dei corridori che hanno una sola volta conquistato la maglia e lo scudetto di campioni. Allievi: Franco Cintili di Roma e Silvano Giralda di Bergamo. Dilettanti: Marcello Auriemma di Roma, Romano Minghetti di Ravenna, Fortunato Pezzetta, Luigi Martinetti e Marcello Semi; nati, tutti e tre di Bergamo, nella velocità pura, Bartolomeo Bono, di Brescia, nell’in­ seguimento. Esordienti: Guido Frezza di Roma, Enrico D’Adda e Stefano Bonati di Bergamo. RICCARDO BONARELLI

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Stadium n. 26/1957 by Stadium - Issuu