Stadium n. 26/1959

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La Parola del Papa

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campionato di «campestre» Jn 3* pagina

« Lo sport ha ancora nella vostra ▼ita un valore di primo ordine per l’esercizio delle virtù- Voi vi alle­ nate continuamente, affinchè 1 vostri muscoli non perdano la loro elasti­ cità e freschezza, nè diminuisca il loro rendimento. Tale continua pre­ parazione, sebbene miri in prevalen­ za ad affermazioni di prestigio fi­ sico e tecnico, deve tuttavia avere riflessi fecondi e duraturi sull’anima, che cosi viene arricchita di preziosa abitudini >.

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GIOVANNI XXIII

Direzione Redazione Ammmirtraziooe • Roma Vìa della Conciliazione 1 - L 655561 - 650113

J UOMO

è in questo mondo per una pro­ va della quale deve rispondere a Dio e ciò im­ pone anzitutto un criterio di limite e di proporzione tra lavoro e svago. Senza que­ sta proporzione noi avremo una esagerazione che gra­ OLO osservando di­ verà sull’uomo come una strattamente il quadro della società moderna, bal­ elefantiasi e sarà di peren­ za agli occhi anche meno ne disordine del suo com­ attenti la trasformazione plesso. Cerchiamo allora di radicale che via via va rintracciare il criterio per subendo ogni settore della stabilire le proporzioni tra vita dell’uomo. La rivolu­ zione operata dalla mac­ lavoro e svago. china nei sistemi di pro­ Tutto quello che l’uomo duzione ed il più recente ha è operabile indefinita­ sviluppo dell’automazione mente. Questo contiene la hanno proiettato l’uomo in una realtà nuova e sotto indicazione che per sè, egli non pochi aspetti disumana. non può stare senza fare Tuttavia da più direzioni qualche cosa. La brevità sono state invocate prov­ della vita e la sua finalità videnze e previdenze per­ ché l’uomo non fosse tra­ confermano con potenza il volto dalla macchina tanto dato iniziale della natura da divenire schiavo, perché a che egli per sè deve ope­ l'uomo potesse dedicarsi al proprio perfezionamento rare sempre quando è in spirituale, morale e fisico. grado di operare»; Ma se in un primo tem­ Posto il principio, vengo­ po si è chiuso l’orecchio a no chiare le deduzioni. certi desideri, è stato suc­ cessivamente anche il ritmo dei sistemi di produzione ad imporre un ridimensio­ namento di orari per of­ frire all’uomo maggior tempo libero. Ciò non ba­ sta. Talune industrie, certo le più accorte, sulla base delle indicazioni ottenute da indagini psicologiche c psicotecniche sui prestatori d’opera, come del nuovo sistema delle « public relations », sono andate incon­ tro ai loro dipendenti po­ nendo a disposizione ac­ canto alla casa moderna, la biblioteca, i campi spor­ tivi. L’ampliarsi degli oriz­ zonti, comunque, comporta dei problemi di fondo nuo­ vi. Ed è per questo che il recente tema di studio del­ la Settimana Sociale dei Cattolici Italiani « Per un impiego cristiano del tem­ po libero », oltre ad essere di grande attualità ha pre­ corso i tempi, mirando al­ la impostazione, discussio­ ne e soluzione del proble­ ma del tempo libero, ogni giorno più sentito. E’ dunque logico doman­ darsi, per quanto più par­ ticolarmente riguarda il Centro Sportivo Italiano, quale può essere il contri­ buto o. meglio, l’importan­ za dello sport nella solu­ zione del problema del tempo libero, nel quadro della sana concezione cristlana r Si dovrà camminare verso uno sport di « elite » I L DISCORSO sullo sport o verso uno sport di larga " quale fattore di diverti­ diffusione popolare? Si dimento, diviene attuale og­ vrà sostenere un interessamento passivo (quello gi che il tempo libero è degli spettatori) o attivo stato proposto come mate­ (quello dei praticanti)? Lo ria di studio. Per il Comi­ esercizio sportivo dovrà tato Olimpico, tuttavia, lo essere contemperato da al­ argomento non costituisce tre necessità oppure dovrà una novità. Lo sport, per dominare dispoticamente? la sua stessa natura, impli­ Questi sono interrogativi ca il tempo libero e può an­ per I quali la risposta è chiara. Ma ve ne sono al­ zi dirsi che la ricerca del tri, complessi e delicati, tempo liberò da dedicare verso i quali occorre con­ allo sport sia uno dei no­ vergere la più viva atten­ stri quotidiani problemi. Il zione perché anche ad essi nostro puntò di vista può venga data una risposta essere anticipato sin da ora: sicura ed equilibrata, al fine di orientare praticalo sport si addice al citta­ inente l’azione dello sport dino libero da impegni di italiano nel quadro delle lavoro e può costituire per nuove esigenze della solui uno strumento di leti­ cietà. zia e di progresso. L’inchiesta lanciata da Sulla definizione della n Stadium » sul problema parola sport, sulle caratte­ « tempo libero e sport ». ristiche dell’homo ludens. che ha raccolto il consenso di autorevoli personalità le molto è stato scritto e ncn cui dichiarazioni iniziamo ritengo che sia il caso di a pubblicale da questo nninsistere su questo argo­ mero, offrirà natura’mento mento. Cosi pure la distin­ materia di studio da parto zione fra attività di lavoro dei nostri lettori e di ed attività di giuoco non è quanti si interessano allo stata fatta ieri. A noi inte­ appassionante tema. • Stadium » esprime In ressa stabilire il rapporto tanto il più vivo r’ngra tempo libero-sport nella ziamento a quanti con fi presente realtà, alla luce loro qualifirato intervenni delle nostre esperienze. In e con la loro preziosa col­ grandi linee si può distin­ laborazione hanno dato e guere lo sport in: formati­ daranno la possibilità di vo. di divertimento, di ago­ chiarire e preclare <*!' nismo. aspetti di un fenomeno do» Lo sport formativo ¿.es­ nostro tempo. senziale come coadiutore delle altre attività che mi­ rano alla formazione del­

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Anno XIV-H. 26-Roma 26 Dovembre 1959

PERIODICO DEL CENTRO SPORTIVO ITALIANO DIRETTO DA LUIGI GEDDA

STRUMENTO di elevazione Il riposo è lecito ed anche doveroso a due titoli: come recupero delle energie per­ dute e come riserva per le energie ritenute necessarie al poi. Il riposo che va oltre questo limite non è riposo, ma ozio. Lo svago è una forma di riposo e lo è in quanto, con la variazione dell’impegno, libera il punto di maggiore

le secondi il piacere ille­ cito. Resta però che lo svago è una forma di riposo, otte­ nuto con mezzi particolari e positivi, con la variazione, con l’assecondamento dello istinto del piacere e senza oltraggio al dovere. Pertan­ to segue la legge stessa del riposo allorché si pone la questione dei limiti; divie­ ne lecito quando è richiesto

e abituale pressione, non solo ma anche perchè è maggiormente « secondan­ te » ossia soddisfa maggior­ mente il senso del piacere. Va da sè che noi non pos­ siamo considerare favore­ volmente uno svago il qua­

a ristorare l’equilibrio fisi­ co e morale della fatica compiuta o l’impegno assol­ to ed in quanto è ragione­ volmente ritenuto necessa­ rio a preparare al lavoro ed al compito che seguirà. Ciò significa con estrema

chiarezza che il problema dello svago non è solo sulla sua forma, sui suoi stru­ menti, ma ancora ed anzi­ tutto sulla sua durata. Il suo problema morale e so­ ciale non è affatto risolto quando lo si è contenuto in manifestazioni accettabili ed anche utili, ma va risol­ to anzitutto nei suoi termi­ ni di durata. Noi non siamo in questo mondo per divertirci, ci siamo per meritare, supe­ rando una prova, e lo sva­ go ha posto solo tra gli stru­ menti necessari a tenere il molleggio, l’elasticità e la energia del nostro cammi­ no. Oltre questi limiti se­ veri lo svago forgia non so­ so gli immeritevoli, ma an­ cora i poltroni, i malcon­ tenti eterni, i cattivi, gli inutili, i disperati ed i fal­ liti. Card. GIUSEPPE SIRI

lei prossimo numero :

Giulio ANDREOTTI Ministro della Difesa

Lucio D’ARCONTE Capo Servizio E.F.S. Ministero della P. I.

G. GABELLI FIORETTI

Presidente della Commissione Episcopale per l’Alta Di­ rezione dell’AXJ. e per U Coordinamento dell’ Aposto­ lato dei Laici

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Giornalista •

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Per il benessere della popolazione e lo sviluppo di una coscienza civica t AVVENTO della cosi­ Stati Uniti — ridurre dra­ detta « seconda rivo­ sticamente e progressiva­ luzione industriale » ha mente le ore di lavoro, se posto prepotentemente al­ si vuole offrire a tutti una l'attenzione dei politici, de­ possibilità di occupazione. gli economisti e dei socio­ I lavoratori di ogni cate­ logi un problema che può goria vedranno quindi sen­ avere ripercussioni incom­ sibilmente aumentare il mensurabili sulla struttura tempo a loro disposizione. stessa della nostra società: Come impiegarlo? Si rischia quello dell'impiego del di apparire retorici a voler • tempo libero ». qui citare un proverbio an­ Questo problema rappre­ tico quanto il mondo, cioè senta ormai un teorema che • l’ozio è il padre dei elementare per quanti si vizi ». E se, quindi, a un occupano, anche superfi­ certo momento il lavoratore cialmente, di cose sociali , * ma la coscienza di esso deve avrà la scelta fra l’osteria forse penetrare ancora più e il campo sportivo, fra le profondamente nei molte­ carte da giuoco e l’escursio­ plici strati dell’opinione ne In montagna, fra il pubblica. Semplici sono i » juke - box », e un concerto termini di questo teorema: di buona musica, chiunque con l’incremento dell’auto­ sia pensoso delle sorti della mazione e della conseguen­ nostra società non può aver te produttività del lavoro, si rende necessario — an­ dubbi sulla necessità che lo che nei paesi più altamente Stato debba affrontare que­ industrializzati, come gli sti problemi e predisporre

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Formazione, divertimento ed equilibrato agonismo l’individuo. La pedagogia sembra ormai convinta di questo punto: non può es­ servi una educazione com­ pleta dell’individuo quando in essa non intervenga an­ che la cultura fìsica. Con maggiore o minore lar­ ghezza i programmi scola­ stici dei vari paesi rispet­ tano tale necessità. Ma vi è anche in una fa­ se successiva, lo sport di divertimento. Esso è un ot­ timo sistema per occupare le ore di libertà attraverso esercizi di differenziato im­ pegno e di notevole varietà. Se si dà uno sguardo alle attività sportive che fanno capo al Comitato Olimpico Nazionale Italiano, si vedrà che ogni individuo potrà trovare in esse una specia­ lità praticabile, con mag­ giore o m uore spesa, in di­ verse condizioni ambienta­ li, sempre però con un ri­ sultato positivo. La necessità di svagarsi, di lasciare l’ambiente di occupazione, di interrom­ pere il ritmo consueto del­ la vita, diventa sempre più

sentita. I progressi che ven­ gono realizzati nel campo sociale, e che portano alla riduzione della settimana lavorativa, conquista davve­ ro stupenda dell’umanità, offrono oggi al singolo del­ le prospettive nuove. Un osservatore anche in superficie dei fenomeni so­ ciali avverte lo sviluppo di un gusto di evasione che va conquistando le masse. Il cosiddetto week-end. considerato sino a poco tempo fa un vero e proprio lusso per paesi ricchi, di­ venta pian piano una facol­ tà o un diritto anche per gli italiani. Ed è ovvio che molti considerino l’eserci­ zio fisico e lo sport dilet­ tantistico come uno stru­ mento ideale per il godi­ mento del tempo di libertà. Noi del Comitato Olimpi­ co prevediamo che la diffu­ sione dello sport sarà sem­ pre più vasta con il pro­ gredire sociale delle masse. Possiamo perciò ancora una volta affermare che condi­ vidiamo pienamente il prin­ cipio del Comitato Olimpi­

co Intemazionale favore­ vole alla sempre più gene­ rale espansione dei concetti sportivi.

Lo sport agonistico è una conseguenza della diffusio­ ne dello sport di diverti­ mento. E’ logico che il sen­ so di emulazione e l’appli­ cazione di un concetto se­ lettivo portino alla luce elementi dotati di qualità eccezionali. Costoro, che trovano nelle Società e nel­ le Federazioni sportive il loro ambiente, sono peral­ tro sempre vincolati alla ricerca del tempo libero, per gli allenamenti intensi ai quali debbono sottoporsi. Possiamo perciò concludere che per un paese in cui lo sport sia a base dilettanti­ stica. il tempo libero sia necessario come l’aria.

Chi abbia seguito da pres­ so le nostre attività, può constatare tuttavia come gli sportivi utilizzino so­ vente il tempo libero nel tempo libero, e non è que­ sto un giuoco di parole, per dedicarsi ad attività cultu­

rali. Ogni anno, durante gli speciali corsi di adde­ stramento organizzati dal CONI insieme con la Scuo­ la o con le Federazioni sportive, i nostri giovani, nelle ore libere dall’allena­ mento, sono condotti a vi­ sitare monumenti storici sotto la guida di insegnan­ ti e di esperti. In altri casi essi si dedicano al diverti­ mento della recitazione, mentre i meno fortunati, che debbono ad esempio so­ stenere degli esami di ripa­ razione, sono messi in gra­ do di prepararsi quotidia­ namente alle prove. Così pure migliaia di ragazze e ragazzi italiani riescono at­ traverso le gare sportive a compiere viaggi all’estero, che sono di straordinaria utilità per la loro forma­ zione culturale. Sotto questo punto di vi­ sta gli sportivi sono tra i più fortunati giovani d’Ita­ lia. Sovente essi giungono ai 20 anni avendo già una conoscenza di altri Paesi e di altri continenti. E’ que­ sto un investimento di gran­ dissimo valore realizzato appunto nel cosidetto tem­ po libero e che ancora di più lo diverrà in avvenire.

Avv. GIULIO ONESTI Presidente del QONI

i mezzi per avviarli alle più favorevoli soluzioni. Salta subito agli occhi co­ me fra questi mezzi debba avere un posto neces­ sariamente predominante lo sport, che ha indubbia­ mente ottenuto un giudizio positivo in ogni paese evo­ luto. Lo sport richiede discipli­ na, dedizione, rispetto delle regole. Sono queste le qua­ lità che lo Stato apprezza in ogni buon cittadino: un soggetto che le possegga è un rispettabile membro del­ la collettività nazionale. Lo stesso può rilevarsi per gli impulsi che lo sport svi­ luppa; il senso di emulazio­ ne, la volontà di supera­ mento. il rispetto per l’av­ versario. Può ben dirsi che le caratteristiche del micro­ cosmo sportivo, qualora ve­ nissero riportate al macro­ cosmo nazionale, sarebbero le premesse di una retta ed

ordinata convivenza. Con­ cetti che non si applicano soltanto al settore dello sport agonistico che, per una facile e naturale devia­ zione, continua ad essere per molti il solo ed unico aspetto dello sport. Esso in­ vece è la conseguenza, se non l’esasperazione, dello sport praticato per educa­ zione o per diletto. Taluni sognano eccezionali risultati agonistici anche in discipli­ ne che non hanno una larga base di praticanti, e com­ mettono un errore imper­ donabile, non considerando che solo se riusciremo ad ottenere una maggiore spor­ tività del popolo italiano, agevoleremo indirettamen­ te anche la formazione de­ gli atleti eccezionali, che provengono quasi sempre da selezioni a vasto raggio, come dimostra la esperien­ za. e come accade negli al­ tri settori della vita umana.

E’ quindi necessario pre­ disporre le strutture per convogliare verso lo sport porzioni sempre maggiori del « tempo libero » di gruppi sempre più vasti di cittadini. Si può sin d’ora prevedere che in questo settore molto rimane affi­ dato allo spirito associativo delle stesse categorie lavo­ ratrici e che allo Stato do­ vranno essere demandati compiti di coordinamento e di incoraggiamento. C’è da augurarsi perciò che una esigenza così pro­ fonda possa avere una ra­ pida attuazione pratica, per il benessere della popola­ zione, in un'epoca che è proiettata verso grandi con­ quiste, ma che denuncia nello stesso tempo le anti­ nomie insite negli stessi mo­ tivi del progresso umano e sociale. Sen. UMBERTO TUPINI Ministro per il Turismo e lo Spettacolo


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