Stadium n. 27/1959

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la Parola del rana ■ Lo sport ha ancora nella vostra vita un valore di primo ordine per Veserctzlo delle virtù. Voi vi alle­ nate continuamente, affinchè i vostri muscoli non perdano la loro elasti­ cità e freschezza, nè diminuisca il loro rendimento. Tale continua pre­ parazione, «ebbene miri in prevalen­ za ad affermazioni di prestigio fi­ sico • < *cnlco, deve tuttavia avere riflessi fecondi e duraturi sull’anima, che e°sl viene arricchita di preziose abitudini ». GIOVANNI XXHI

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I

PROBLEMI

DELLO

SPORT

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PERIODICO DEL CENTRO SPORTIVO ITALIANO DIRETTO DA LUIGI GEDDA

Il Ministro GIULIO ANDREOTTI Il Dottor LUCIO D’ARCONTE Il Giornalista SAREI.Il FIORETTI L’Atleta PAOLA PATERNOSTER

EMPO libero e sport > non è un tema che possa esaurirsi attraverso una sommaria dichiarazione: è argomento quanto mai affascinante e importan­ te, specie se considerato in rapporto agli enormi benefici che provengono da ogni attività sportiva alla salute fisica e mo­ rale. Non è neanche un te­ ma nuovo, perchè attra­ verso i secoli la storia ci ricorda l’attività e l’inte­ resse allo sport che ebbe­ ro i popoli più famosi e più grandi e le particolri cure che essi rivolsero per incrementare « nel tempo libero da altre fa­ tiche > l’educazione fisi­ ca della gioventù. Escluso tutto ciò che possa interessare il mon­ do professionistico, sono sinceramente convinto che la attività sportiva dei giovani, e anche dei più anziani, nelle ore li-

Incoraggiare le iniziative bere dalle occupazioni e dalle fatiche, apporti enormi e generali bene­ fici. L’anima riceve sempre impulsi nuovi e nuove consolazioni, allorché nel tempo libero riusciamo a accostarci alla natura compiendo fatiche fisi­ che per salire, ad esem­ pio, su un monte o per dedicarci con raziocinio al nuoto o ad altre atti­ vità sportive. Ma la possibilità, per i giovani, di svolgere una quotidiana preparazione fisica nelle ore di libertà è sempre concessa dalle condizioni ambientali in cui essi vivono?

Esistono a portata di mano palestre, associa­ zioni, campi ove poter dare sfogo al desiderio di compiere un’attività che piacerebbe seguire du­ rante queste ore di liber­ tà? Molto fa il CONI, mol­ to fanno le Associazioni Sportive dei capoluoghi di provincia, molto fa la Scuola, nel mostrare e dimostrare l’utilità e i benefici che tali attività possono assicurare al fu­ turo sviluppo della men­ te oltreché del fisico dei giovani. E molto fanno anche le Forze Armate, ove le attività atletiche, i giochi sportivi e ogni

altra competizione a ca­ rattere agonistico sono attentamente curate e promosse, sia nelle gran­ di come nelle più piccole unità. Occorre consentire che i nostri giovani trovino facilmente, senza gravi dispendi per le famiglie e senza le non meno gra­ vi difficoltà delle distan­ ze e dei mezzi di traspor­ to, il luogo e il tempo per trascorrere ore liete e salutari, per la loro vi­ ta e per il loro avvenire. Incoraggiamento, dun­ que, e incitamento a tut­ te queste iniziative, sì da far aumentare ancor più in ciascuno l’amore per lo sport e la convinzione che ogni minuto dedica­ to alle cure sportive è un bene grande non solo per il corpo ma anche per lo spirito.

Positivamente orientata l’opinione individuale dia. alle 29-30 dei licei, uando sì paria di tempo libero sì dà fino a raggiungere le 40-41 generalmente per scontatanella scuola tecnica a tipo 1’esistenza dì margini ab­ industriale ed aggiungervi bastanza ampi di tempo il tempo necessario per lo disponibile, dopo l’adem­ studio individuale e la pre­ pimento dei doveri profes­ parazione dei compiti a ca­ sionali e delle altre obbli­ sa, che richiede in media gazioni di carattere fami­ l’applicazione per altre 4 o liare e sociale. 5 ore giornaliere, per ren­ In realtà, per una massa dersi conto dell’inverosimi­ piuttosto rilevante di lavo­ le surmenage al quale so­ ratori a basso reddito, la no sottoposti i nostri ra­ riduzione dell’orario di la­ gazzi nelle fasi più delica­ voro, nella misura in cui te dello sviluppo psico­ finora si è verificata, si è fisico. risolta, sotto questo aspet­ Ciò premesso, sembra to, in un beneficio piutto­ fuori dubbio che noi ci sto apparente, stante la troviamo ancora in una necessità dj dedicarsi ad situazione nella quale il attività professionali ac­ problema della ricerca, cessorie per integrare il bi­ cioè della creazione del lancio familiare deficitario. tempo libero, prevale sulla C’è poi la tendenza, ca­ pur legittima preoccupa­ ratteristica del nostro tempo, ad accentuare i rappor­ ti di mutua dipendenza degli individui, che agisce in funzione compensativa della riduzione della dura­ ta del lavoro. D'altra parte, ai pro­ gressi della tecnica pro­ duttiva determinali dalla meccanizzazione e dall'au­ tomazione incipiente, non ha fatto riscontro la razio­ nalizzazione degli orari di lavoro e dell’ordinamento delle vacanze, il che rende virtualmente inutilizzabili i margini potenziali di tem- j po libero non assorbiti da altre esigenze di carattere familiare e sociale, già ina­ deguatamente soddisfatte. Comunque, se è incon­ testabile che l’evoluzione del mondo della produzio­ ne e del lavoro tende a sollevare in misura cre­ scente l'uumo adulto dalle sue assorbenti preoccupa­ zioni di carattere profes­ sionale. il mondo dell'edu­ cazione, che sempre più interessa la massa della popolazione giovanile fino ai diciotto anni di età ed oltre, denota una tendenza nettamente opposta, so­ prattutto nel settore del- i l’istruzione set ondaria. Basti considerare gli •rari settimanali di lezioni ed esercitazioni che vanno dalle 26 della scuola me-

Anno IIV-N. 27-Roma 10 ditemlire 1959

TEMPO LIBERO E SPORT

Altre quattro risposte alla nostra inchiesta

Q

Spedizione in ebb. postale gr. 3 A TUTTI GLI ISCRITTI

zione di considerare le at­ tività più appropriate al­ l’impiego del tempo stesso, tanto più se si consideri che per mantenere al tem­ po libero il suo carattere peculiare di distensione, di ricreazione, di svago, è ne­ cessario rinunciare « a priori » ad ogni tentazione di... organizzarlo. La soluzione del proble­ ma dell’impiego del tempo libero resta dunque essen­ zialmente affidata ai gusti e alle possibilità indivi­ duali. L’orientamento generale delle masse è per lo sport, inteso sia come pratica di­ retta ed individuale di at­ tività di « plein air « (cam­ peggio. sci. nuoto, eco.) sia come spettacolo, cioè co-

Vita vaicela ili sicurezza

un problema importan­ te per l’educazione fi­ sica e morale di un popolo, la occupazione del tempo libero dal lavoro e dallo studio, della gioventù maschile e femminile. E’ noto che i giovani che dispongono dì più o meno lunghi periodi di tempo nel­ la giornata cercano di occu­ parli secondo le loro prefe­ renze e secondo le categorie sociali a cui appartengono, gli ambienti nei quali si svolge la loro vita, le pos­ sibilità finanziarie. Ma troppo spesso il tem­ po libero viene impiegato in passatempi futili, dannosi sia al fisico che al morale. Ritengo sommamente uti­ le l’occupazione del tempo libero dal lavoro giornalie­ ro nella pratica di un qual­ siasi sport. GIULIO ANDREOTTI Lo sport e l’attività ago­ Ministro della Difesa nistica ben disciplinati ed Presidente del Comit. equamente distribuiti reca­ Organizzai, dei Giochi della XVII Olimpiade no un efficace contributo ol­ treché al fisico anche all’e­ ducazione dei giovani. L’uojii 11 il in i inni il i ni iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii iiiiiiiiiiiiiiiiiiuiiiiimiini£ mo è nato con spirito di lotta che lo porta istintiva­ mente ad una continua emu­ lazione col suo simile: l’at­ tività sportivo-agonistica è la valvola di sicurezza in cui questa personalità bat­ tagliera può sfogarsi senza danno. Il ragazzo che sui campi sportivi ritrova se stesso e la sua natura di essere libero, in lotta alla pari con altri in uno sforzo di supremazia, sente con più veemenza questo istinto che lo elevi sulla massa.

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i Nel prossimo numero

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| BRUIVO ZAULl

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Segretario Generale del CONI =

I GIULIO CERICIONI ]

me espressione di valori estetici ed emotivi che a torto si tende a sottovalu­ tare. ma nei quali l’arte ha trovato in ogni tempo una delle più pure fonti d’ispi­ razione. Io credo che i pubblici poteri abbiano in questa materia un compito pre­ ciso da assolvere. Promuo­ vere, con la riforma degli studi e l’ordinamento ra­ zionale degli orari di la­ voro e delle vacanze, l’av­ vento del tempo libero, e creare le infrastrutture sportive necessarie alla li­ bera espansione delle atti­ vità. Il resto verrà da sè.

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Parroco

MANTELLA

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Praticando lo sport si im­ para ad essere leali, a com­ battere. a vincere e più an­ cora ad accettare la scon­ fitta con animo sereno, sen­ za invidia alcuna. Lo sport è l’attività più completamente educativa per occupare il tempo libe­ ro, perché solo con lo sport si riesce a dare alla gioven­ tù un dualistico e parallelo sviluppo di armonia fisica e di armonia intellettiva.

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Giornalista

| VINCENZO TORRLANI | |

Organizzatore sportivo

I MORENO MARTINI

LUCIO D’ARCONTE Capo Servizio Centrale Educaz. Fisica e Sportiva del Ministero della P. I.

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Atleta

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PAOLA PATERNOSTER

nllllllllllll Illuni II III III llllllllllllllllllllllllllllllllll IIIItllllllllllllIlT

SCUOLA. EDUCAZIONE FISICA E RICREAZIONE i ON HO vergogna nè ri* 1^1 tengo nel premettere che il quesito è molto più grande delle mie possi­ bilità di rispondervi. Per una dissertazione profonda sullo argomento occorrono cultura e qualità pedagogi­ che di primissimo ordine. Mi sforzerò quindi di espri­ mere i miei concetti, fra tante illustri e qualificate opinioni, astraendomi da im­ postazioni teoretiche e dog­ matiche, ma ricorrendo ad esemplificazioni pratiche tratte dalla vita di tutti i giorni. Desidero anzitutto espri­ mere l’avviso che il « tem­ po libero » della nostra vita quotidiana è poco, troppo poco, specialmente se posto in raffronto con il • tempo libero » a disposizione di al­ tri popoli, economicamente più evoluti del nostro. Noi latini lavoriamo troppo; vi siamo costretti, perchè, con un minor lavoro, non gua­ dagneremmo abbastanza per le nostre necessità, ma ciò non toglie che, continuando a questo ritmo, andiamo fa­ talmente verso la nostra autodistruzione. Bisogna quindi aumentare e sopratutto rendere vera­ mente obbligatorio il <tempo libero», sia per il riposo

fisico, quanto e più per il riposo psichico. Troppe sono le categorie che lo eludono o che sono costrette ad elu­ derlo. Noi giornalisti ne co­ stituiamo l'esempio più im­ mediato e probante. Io interpreto il quesito in questo senso: il tempo li­ bero, che vorrei chiamare, forse con maggiore esattez­ za, il tempo del riposo, può o deve essere dedicato allo sport e in che misura? Sa­ rebbe semplicistico dare a questa domanda una rispo­ sta redatta come un’equazio­ ne o come un articolo di legge. Lasciatemi esporre il mio pensiero col fiuto del contadino, che sa quali sono le proprie necessità, quale il seme o la coltivazione più adatti per il proprio terreno, quali i più idonei e redditizi animali da alleva­ mento. Ho cominciato a fare dello sport quando avevo ancora i calzoni corti e si può dire che ancora con i calzoni corti ho cominciato ad occuparmi di giornalismo sportivo. Da allora ad oggi, non mi sono occupato d’al­ tro, al punto che, per forza di cose, io considero tempo libero quello nel quale... non mi interesso di sport. So­ no quindi un individuo «im­ bevuto di sport» e il mio

giudizio potrebbe essere in­ ficiato da legittima suspi­ cione. Forse per questo vi sor­ prenderà sentire che io ne­ go la bontà di un tempo li­ bero dedicato integralmente allo sport La vita dell’indivi­ duo moderno necessita di un maggiore equilibrio di­ stributivo delle proprie at­ tività; poiché la meccaniz­ zazione conduce inevitabil­ mente aU'automatismo del pensiero o del movimento nell’ambito dell'attività di lavoro, è necessario che l'in­ franto equilibrio venga ri­ stabilito quanto più possi­ bile attraverso il fraziona­ mento e la varietà di impie­ go del tempo libero. Quin­ di, ritengo opportuno e apprezzo la prevalenza dello sport in tale impiego, ma temo e respingo la dedizio­ ne totale o comunque ec­ cessiva, altrimenti lo sport perde le sue virtù ricreati­ ve, per assumere il profilo di un'altra forma di lavoro. Occorre inoltre .aggiunge­ re e precisare che non si può e non si deve tentare di stabilire un rapporto esatto tra tempo libero e sport, nel senso della ricer­ ca scientifica di un ideale rapporto percentuale tra sport ed altre forme di n-

creazione, nell’impiego del tempo libero. Questa for­ mula non può esistere; e guai a pretendere di impor­ ne una qualsiasi. Ogni in­ dividuo è differente dall’al­ tro, per requisiti fìsici, per capacità di intelletto, per temperamento. Per ognuno di essi bisogna trovare una specifica forma soggettiva, i cui valori possono essere anche enormemente desti­ nati, fra il prototipo dello individuo che svolge preci pua attività intellettuale (e il giovane che studia ne è l’immagine più efficace) e il prototipo dell’individuo che svolge un lavoro fisico. E’ ovvio difatti che la quantità dell’esercizio sportivo è più necessaria al primo che al secondo e che tale quantità comporta considerevoli gra­ dazioni a seconda del gene­ re particolare di studio o di lavoro. Scusate se ricorro ancora a un'esemplificazione di ca­ rattere personale, ma vi ho già detto che in un quesito di tanta ampiezza, delica­ tezza ed importanza, io pos­ so portare soltanto il buon­ senso del contadino. Nel mio tempo libero, cerco ovvia­ mente di non occuparmi di sport; e da questa confes­ sione non dovete trarre illa­

zioni inesatte, perchè ap­ punto l'interessamento per lo sport costituisce la mia attività di base. Trovo il mio riposo psichico, quello cioè di cui maggiormente ho bisogno, nella pratica del giordinaggio. Vango, zappo, poto, annaffio, semino, pian­ to e trapianto; giungo fi­ sicamente stanco alla fine del mio tempo libero, ma psichicamente riposato e di­ steso. Trovo poi il mio ri­ poso fisico neH’occupanni di filatelia (...sportiva), altra forma di occupazione psi­ chica di enorme valore pe­ dagogico, morale e sociale. E’ chiaro invece che un ortolano o un giardiniere o un qualsiasi altro lavoratore delle braccia sarà tenden­ zialmente portato a cercare un ben diverso impiego del proprio tempo libero; e po­ trà trovare nella pratica dello sport la propria forma di riposo solo limitatamente alle proprie riserve di ener­ gia fisica, già depauperate dal lavoro. A sua volta, lo individuo che studia o che svolge un’attività professio­ nale a carattere esclusivamente o prevalentemente cerebrale, potrà addirittura desiderare di tuffarsi nello sport, come in un bagno ri­ storatore. 1

Quanto detto sin qui, po­ trebbe esimermi da precisa­ zioni sulla varia natura del­ l’attività sportiva da prati­ care nel tempo Libero, anche perchè l’argomento conduce lontano Per me, lo sport è al tempo stesso educazione fisica, ricreazione e scuola. Elabora e tempra il corpo umano. Evita all’individuo la stanchezza, se non la nausea, del proprio lavoro, fisico e psichico che sia. Ne discipli­ na gli impulsi, ne affina e ne placa lo spirito agonistico, guidandone l’effusione sul piano della leale competizio­ ne atletica. Ma anche con lo sport non bisogna eccedere. Il suo abu­ so contiene i germi del pro­ fessionismo agonistico, fine a se stesso, forma di dege­ nerazione sportiva, che ha già fatto del male alla nostra gioventù e che ancor più ne potrà fare, se non si trove­ ranno le vie e i mezzi e la ferma volontà di contenerla. Quanto allo spettacolo sportivo, cioè all’impiego di tempo libero per assistere a una contesa sportiva, con­ sentitemi di non occuparme­ ne. Ritengo che un tale esa­ me non abbia nulla a che fare con il quesito proposto.

G. SABELL! FIORETTI


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