Stadium n. 3/1953

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MENSILE

ILLUSTRATA

NNO Vili . MARZO 1953 - Spedizione in obb.

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TUTTI

SPORT


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Rassegna mensile illustrata di tutti gli sport Anno Vili - N. 3 - Roma - Marzo 1953 - Direzione e Amministrazione Roma, Via Conciliazione 1 - Tel. 50.113 - 555.561 LUIGI GEDDA direttore

SOMMARIO PAG.

PAG.

Comprendere lo sport . .

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ENRICO GASTALDI Sport e psicologia giovanile

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NATALE BERTOCCO E’ oro zecchino quello di Petrucci e Minardi? . .

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Il pescarese Giansante campione di « corsa campestre - Al toscano Maggi ed ai veneti Zanotto e Pietribiasi i titoli nel Tennis da tavolo

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NABER Attorno ai tavoli di pingpong

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Risultati e classifiche .

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RAFFAELLO GVZMAN Attività sportiva e sviluppo industriale caratterizzano l’annata automobilistica

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GENEROSO DATTILO « Catenacci » e « chiavistelli »

P. V. Al nuoto la palma dello « sport più completo s> . . 32

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ENZO SASSO Una libera opinione sui rapporti tra società e calciatori

RICCARDO BONARELLI La classifica dei francobolli a soggetto sportivo . 34

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E. S. Fausto Cardini impertinente

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tennista

G. LA CAVA L’ossigenazione forzata nella pratica atletica . . 18 REMO VIGORELLI Brillante sintesi della stagione del ghiaccio . . .

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MARIO BOLLETTA Impressioni sul congresso della F.IJD.AJJ

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Annuale

Notiziario

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In copertina : Umberto Masetti due volte campione del mondo, è tra i pochi reali «fuori classe » intemazionali. Sulla rombante Gilera l’asso italiano ha conquistato i più luminosi traguardi, assicurando al suo Paese due titoli assoluti. Lo presentiamo in azione sul circuito di Monza: notare la compostezza e la perfetta posizione in macchina. Umberto Masetti: campione spericolato e senza paura punta alla terza maglia iridata.

ABBONAMENTI 1100 - Semestrale L. 600 - Benemerito L. 5.000 - Un numero Distribuzione S. E. M. C. I. - Via Conciliazione. 1 - Roma

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Come lo scorso anno Loretto Petrucci ha iniziato in modo trionfale la stagione ciclistica vincendo la "Sanremo ”, ch’è senza dubbio la corsa più affascinante d’Europa. Ed anche il suo avversario diretto è stato lo stesso, quel "Pipaza" Minardi, che al traguardo della Città de’ fiori sperava di prendersi una grande rivincita, e che invece ancora una volta ha dovuto accontentarsi del secondo posto. Ancora, come lo scorso anno, la Sanremo ha segnato una completa affermazione dei giovani. Con Petrucci e Minardi, l’uno in tutto degno dell’altro, si son fatti largo Defilippis, un simpatico e intraprendente ragazzo torinese figlio di un pastaio, Bartalini, tipico prodotto della terra toscana, Ciancola, Coletto, Bicocca, Monti. Su tutti ha fatto spicco Petrucci, e ciò che più conta le sue condizioni fisiche al traguardo erano ancora eccellenti, il che vuol dire che il nuovo campione di Capostrada ha curata una preparazione specialissima, alla quale è giunto dopo tante amarezze e umiliazioni, subite nella seconda parte della scorsa stagione. Sicché la sua vittoria, non dovrebbe essere solo la rondine che annuncia la primavera, bensì la prima tappa di una definitiva ascesa.


L’INCHIESTA

DI

“ STADIUM „ :

LO

COMPRENDERE

SPORT

Il Presidente del C.O.N.I.

apre l’interessante discussione L’iniziativa (li "Stadium” per una inchiesta tra le personalità e gli esperti del mondo sportivo per tuta maggiore comprensione e vivificazione spirituale e umana dello sport in Italia ha avuto una chiara cordiale accogliettza da parte di tutti. Siamo lieti di ospitare la risposta del brillante e dinamico Presidente del CONI Avv. Giulio Onesti che ha accettato di aprire la discussione nella quale sono chiamati ad interloquire anche i giornalisti sportivi più qualificati. A tutti "Stadium-” rivolge in anticipo il vivo ringraziamento, per la gradita collaborazione.

1 - Moralizzazione dello sport. Il C.O.N.I. rivolge ovviamente le sue cure particolari allo sport dilettantistico che è la base per la formazione dei buoni cittadini, nonché il fondamento dell’attività olimpica. Contrariamente a quanto si crede, lo sport italiano è in preponderanza dilettantistico ed il professionismo è limitato soltanto a poche branche. Anche il professionismo è utile perché, attraverso i grandi campioni che allena ed esalta, olire gli clementi di una propaganda efficace. L’ideale sportivo peraltro, si riassume in una formula morale: avviare il maggior numero di persone alla pratica sportiva, fare avvicinare la gioventù a quella fonte di educazione e formazione del carattere che è lo sport. I campioni verranno automaticamente fuori, per selezione, da una massa di praticanti.

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2 - Penetrazione dello sport fra i giovani. In questo campo l’Italia ha compiuto una audace innovazione, grazie allo spirito moderno di cui ha dato prova il Ministero della Pubblica Istruzione che accogliendo le proposte del C.O.N.I., ha trasformato radicalmente il sistema di educazione fisica nella scuola. Questo è il primo passo di una grande impresa. Sarebbe impossibile dare il via nello stesso tempo ad analoghe riforme, senza compromettere il risultato delle iniziative. E’ certo che il C.O.N.I. sta guardando adesso soprattutto alle nuove generazioni e sta forgiando le armi più idonee al raggiungimento di un grande scopo: creare un grande numero di atleti praticanti, affinché l’Italia possa portarsi al livello dei paesi più evoluti.

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1 L’Avo. Giulio Onusti ha assunta la direziona del C.O.9LI. appena cessata la ifuerra prima In vesto di Commissario quindi di Presidente eletto e da otto anni dedica la sua appassionata attività all’inquadramento dallo aport Italiano.

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Per fortuna il C.O.N.I. non è solo nel perseguire questo programma di penetrazione perché altri Enti, e fra questi mi piace citare in prima linea il Centro Sportivo Italiano, affiancano il lavoro di diffusione dello sport nella massa giovanile. L’operosità di tali Enti è preziosa e. infatti, il C.O.N.I. sin dal primo momento l’ha guardata con simpatia e le ha concesso il suo aiuto. Per (pianto riguarda il Governo, bisogna riconoscere che esso ci ha dato prova di larga comprensione. 11 C.O.N.I. è certo che l'atteggiamento del Governo sarà sempre più favorevole ed efficiente.

3 - Finanziamento dello sport. E’ vero che lo sport italiano vive di una sola voce la quale offre annualmente dai 4 miliardi e mezzo ai 5 miliardi di lire. Le esigenze sono di gran lunga superiori: in Italia non abbiamo l’intervento massiccio dello Stato in favore dello sport come nei paesi a regime autoritario, né possiamo contare sull’elevato reddito dei cittadini e sulla ricchezza delle fondazioni, come nei grandi paesi democratici. Senza dubbio sarebbe gradito un aiuto del Governo nella costruzione di nuovi impianti. L’Italia per avere iniziato relativamente assai tardi la pratica dello sport, è molto povera di installazioni per esercitazione dei giovani ed una attrezzatura decorosa di tutto il paese, richiederebbe cifre enormi alle quali il Comitato Olimpico non può far fronte che in minima parte. Nonostante ciò un progresso rilevante è stato compiuto e gli impianti vanno crescendo di numero. Bisogna però correggere una tendenza molto diffusa in Italia che punta decisamente sul grande e costoso impianto, antifunzionale ed antieconomico. Nei paesi più evoluti le attrezzature sportive sono ispirate al principio della praticità e della modestia. Quanto alla scuola, il C.O.N.I. ha già stanziato i fondi per la costruzione di 92 campi sportivi, uno per ogni capoluogo di provincia, che verranno riservati agli studenti.

4 - Formazione e divulgazione dello spirito assodativo. Non. è esatto dire che in Italia manchino le « vere Società Sportive s>. Ne abbiamo e di primissimo ordine. che lavorano con ammirevole tenacia. D’altronde se non esistessero le Società, lo sport italiano non avrebbe potuto conquistare posizioni di preminenza in tante Olimpiadi, né potrebbe occupare mio dei primi posti fra le nazioni sportive del mondo, qualora si consideri il complesso degli sport anche non olimpici. Si può dire invece che le Società non siano molte e che sovente abbiano pochi mezzi a disposizione. Questo fatto è determinato da varie ragioni : in primo luogo la modestia del reddito nazionale italiano che si ripercuote in tutti gli aspetti della vita sociale, compreso, logicamente, lo sport: in secondo luogo mancanza di spirito associativo che è tipica dei latini mentre è peculiare delle razze nordiche.

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C’è un altro elemento che bisogna considerare: molte delle nostre Società sportive sono assai giovani. Il passato regime aveva osteggiato le Società cercando di inquadrare tutto il movimento sportivo nelle proprie organizzazioni giovanili. Questa politica produsse la morte di vecchie e gloriose Società. Nella nuova epoca democratica, le Società sportive sono rinate con notevole slancio; ma questi sodalizi giovani hanno bisogno di un certo tempo per piantarsi su radici solide. Una buona Società sportiva necessita di 20-25 anni per diventare forte e duratura. Oggi in Italia abbiamo una bella fioritura di nuove Associazioni sportive, ma dobbiamo attendere alcuni anni prima che esse divengano adulte.

5 - Razionale utilizzazione degli impianti. In parte la risposta a quest’ultima domanda può essere desunta da quanto è stato detto prima. La scarsità dei beni produce automaticamente gelosie ed egoismi. Molto spesso però certe resistenze vanno smantellate con l’appello responsabile al senso sportivo. Molte situazioni che possono apparire complicate possono venire risolte « in loco » senza eccessiva difficoltà. Quando tutti i Comuni interpellati dal C.O.N.I., avranno dato una efficiente collaborazione. lo sport studentesco, ad esempio, avrà molti campi a disposizione. Se poi in aggiunta agli sforzi del C.O.N.I., il quale non può fare tutto nel settore costruttivo, si aggiungesse l’intervento dello Stato, diretto o indiretto, per una attrezzatura sportiva soddisfacente del paese, il progresso che noi consideriamo sicuro, ma lento, potrebbe essere accelerato sensibilmente. Giulio Onesti

// pensiero di un giornalista

EMILIO DE MARTINO Sono ben lieto di rispondere ai quesiti della simpatica Rivista 'Stadium ”. Stirò sintetico e breve. Anzitutto una premessa: le Olimpiadi che dovrebbero essere ed erano la festa dello sport più puro, più disinteressato, stanno mutando volto. Anche nello sport la vita moderna è giunta purtroppo a dei compromessi fra la realtà e la coscienza. Non so che cosa avverrà alle Olimpiadi del 1956. Sta di fatto che quelle del 1952 organizzate splendidamente ad Helsinki dalla piccola e tanto cara e ospitale Finlandia, mi lasciarono perplesso. In questo senso: i dominatori degli stadi, delle piste e delle palestre, erano gli Stati Lniti da una parte e la Russia dalFaltra. Possiamo dire che gli atleti americani e gli atleti russi, erano dei purissimi dilettanti? In coscienza non lo pos-


siamo dire. Gli americani sono giunti a creare i loro atleti attraverso le molteplici e ben dotate Università. E queste Università si disputano gli atleti e li preparano con sistemi che non sono molto ortodossi. D’altra parte che cosa sappiamo noi sulla purezza dilettantistica degli atleti russi? I giocatori dell!Ungheria, che vinsero il torneo calcistico, erano per la maggior parte militari o funzionari governativi comandati allo sport. Possiamo chiamarli. dilettanti?

Ecco perciò crearsi anche attorno alle purissime Olimpiadi, un grande equivoco che è poi in generale l’equivoco dello sport mondiale per cui in molte Nazioni e in molti sport non sappiamo dove fiinisce il dilettantismo e dove comincia il professionismo. Dico questo anche se si può essere dei professionisti ed egualmente dei puri e leali sportivi.

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Fatta questa premessa, ecco il mio pensiero sui quesiti proposti. Moralizzazione dello sport. A) La moralizzazione dello sport in Italia può compiersi unicamente con la formazione precisa di una coscienza dilettantistica che può crearsi soltanto attraverso l'evoluzione dei giovanissimi atleti provenienti dalla scuola o dalle società sportive create nell'interno stesso delle fabbriche. Naturalmente i migliori di questi giovanissimi passeranno poi oltre; ma prima di raggiungere la vetta delle loro possibilità, potranno dare allo sport olimpionico italiano, anche il meglio della loro pura passione. Penetrazione dello sport fra i giovani. B) Appunto per quanto ho detto sopra, la penetrazione dello sport tra i giovani potrà essere compiuta soltanto con l'alimentare lo sport nelle scuole, e nelle fabbriche.

Finanziamento dello sport. C) Sarebbe tempo che il Governo si occupasse veramente dell’importantissima disciplina sportiva che è certo fra le più importanti della Nazione. Oggi il Governo non si occupa altro che di incassare le tasse del Totocalcio. Ha fiducia nel C.O.N.I.? Fiducia ottimamente riposta. Ma non basta aver fiducia nei dirigenti sportivi. Occorre inquadrare tutta la attività per poterla avviare verso i grandiosi sviluppi cui è destinata. Perciò il Governo deve trovare i mezzi per favorire direttamente con esatte discipline, tale inevitabile sviluppo.

Formazione e divulgazione dello spirito associativo. D) Le vere autentiche società in Italia sono poche, troppo poche. Le società di foot-ball, ad esempio, rappresentano soltanto un complesso di giocatori senza, in generale, un congruo contorno di soci pro-

Emilio Do Martino ò tra i giornalisti sportivi italiani più dinamici c brillanti. Lo risposte doi direttore do “Lo Sport n sono particolarmente piccanti.

ticanti. Le funzioni delle società devono essere sviluppate e chiarificate. Razionale utilizzazione degli impianti. E) Gli impianti sportivi in Italia sono insufficienti. Non parlo dei grandi stadi che forse possono già bastare per i grandi spettacoli. La. costruzione grandiosa e degna di Roma del nuovo stadio olimpico, costruzione cui va altissimo merito al C.O.N.I., può essere la. prova più evidente della nostra maturità per l'organizzazione delle Olimpiadi; ma non risolve il problema dei campi, delle palestre e delle piscine. La mentalità oggi esistente può avere una dimostrazione nella costruzione dello stadio di S. Siro a Milano. Si è preferito ricostruire un vecchio e traballante stadio adibito soltanto alle partite calcistiche, invece di creare un vero, nuovo, grande stadio valevole per tutti gli sport. Questo è un grave fatto che denuncia una mentalità sbagliata. E mi meraviglio che il C.O.N.I. abbia dato la sua approvazione. Emilio De Martino Direttore di ‘Lo Sport,

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Sport e psicologia giovanile II. Dopo esserci sufficientemente convinti della validità del rapporto « sport e psicologia giovanile», rispondiamo dunque alla domanda: « Come deve essere lo sport per agire positivamente sulla formazione morale e spirituale dei giovani? ». Tale scopo formativo infatti è implicitamente inteso in ogni attività che si rivolge ai giovani, ed è esplicitamente espresso nel programma del Centro Sportivo Italiano, per i cui Dirigenti e soci sono state pensate particolarmente queste idee. Rispondere a questa domanda significa chiarire il rapporto tra la attività sportiva e le principali facoltà dell’animo umano (e quindi anche giovanile) che sono la sensibilità, il sentimento, l’intelligenza e la volontà. 1) Sport e sensibilità giovanile Questo primo rapporto, come tutti i seguenti, può essere positivo o negativo. E’ positivo quando l’attività sportiva, saggiamente misurata alla possibilità dei partecipanti, rappresenta una buona scarica di sensibilità, attraverso l’impegno dei sensi che ogni attività ginnastica e sportiva richiede. Il rapporto diventa negativo quando l’uso eccessivo e incontrollato dello sport, o la pratica di uno sport non adatto, provoca turbamenti alla sensibilità in generale o per stanchezza o per eccitazione. Questa considerazione ci consente di tran'e una prima importante conclusione in ordine allo sport dei giovanissimi, dei quali lo sport impegna prevalentemente e in modo totale la sensibilità (un ragazzo che insegue un pallone non sente più niente...!?). La regola è che nell’età della prima pubertà e in genere al di sotto dei 14 anni, lo sport deve ad ogni costo restare psicologicamente nella categoria del gioco e fisicamente in quello della ginnastica. La « calciomania » dei ragazzi di oggi, è, per esempio, un pericolo per la loro salute fisica e psichica, ed è pregiudizievole per le loro possibilità sportive di domani, anche se è un modo comodo e sbrigativo di liberarsi del problema dello sport dei ragazzi. Con questo non si vuol dire che i ragazzi non devono « giocare al pallone » ma si chiede che sia studiato il modo che sia sal-

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vato ad ogni sport praticato in questa età, il suo carattere di giuoco libero e rasserenante. 2) Sport e sentimento dei giovani. Soprattutto nell’adolescenza lo sport può avere una grande azione positiva sul sentimento dei giovani, che proprio in quel periodo si afferma con maggiore vividezza. Tale azione positiva si svolgerà soprattutto dando al giovane nello sport un equilibrato sentimento di sé e delle sue possibilità, liberandolo dai complessi e, nella fatica che lo sport comporta, abituandolo ad una valutazione virile dei propri problemi sentimentali. Inoltre lo sport favorirà un sano sviluppo sentimentale del giovane se, attraverso gli sport a squadre, lo aiuterà a superare il proprio individualismo in un amichevole senso di « equipe » dove il giovane troverà modo altresì di realizzare il proprio prepotente bisogno di amicizia. Infine lo sport coltiverà il sentimento anche come tramite per la scoperta e la contemplazione della natura, che i luoghi, i tempi e le occasioni in cui lo sport si svolge, spesso possono favorire e facilitare. Ma in pari tempo lo sport può diventare deleterio per l’educazione sentimentale del giovane qualora « invece di essere intelligente cura del corpo, diventi culto del corpo ». In questo caso l’esaltazione dei valori fìsici ed estetici del proprio corpo porterà senza dubbio a delle deformazioni sentimentali: da un lato alla mollezza del carattere, che precluderà al giovane non solo una prosecuzione dello sport (penso a certi campi di pattinaggio, diventati succursali alla moda delle sale da ballo...), ma spesso la esperienza di altri valori sentimentali, quali l’amore, l’amicizia, ecc. Dall’altro lato l’esaltazione dei coi*po, può indurre il giovane in una durezza di carattere, che lo rende insensibile ai problemi di coloro che lo circondano, e rende angolosi i suoi rapporti con il prossimo. Per evitare questi difetti, sarà utilissimo inculcare nei giovani, parallelamente all’amore per lo sport, un sacro rispetto per la sofferenza, soprattutto fisica. E’ questa raccomandazione uno dei tratti più toccanti del Papa agli sportivi. Soprattutto, per evitare ogni deviazione sentimentale dell’attività sportiva, sarà bene ridurre al minimo Y agonismo nello sport dei gio-


vani e particolarmente degli adolescenti. Lo sport deve essere per essi ricerca del bello, come un’arte e scopo di esso deve essere lo stile, (come dicevamo altra volta) e non il risultato tecnico o, almeno, questo deve essere subordinato a quello. L’ideale dei giovani sportivi non deve essere il divismo dei campioni, ma l’armonia del « discobolo » greco, che è sublime non perché lanci il disco a distanza olimpionica, ma per l’armonia del suo movimento classico. Non agonismo, dunque, ma sensibilità artistica nello sport dei giovani.

3) Sport e sviluppo dell’intelligenza. Anche nel campo dell’intelligenza lo sport può agire sia positivamente che negativamente sulla formazione giovanile. Positivo è l’afflusso dello sport innanzitutto riguardo allo sviluppo dell’attenzione. Possiamo dire che in questo campo lo sport svolge un’azione inversa a quella del cinema. Mentre il cinema, frequentato eccessivamente, ottunde l’attenzione a favore di una percezione quasi istintiva, lo sport impegna a fondo l’intelligenza con la richiesta di una continua attenzione. Inoltre lo sport facilita lo sviluppo dell’intelligenza anche làchiedendo continuo controllo dei risultati ottenuti e poi invitando alla riflessione sul proprio e altrui comportamento in gara. D’altra parte un cattivo uso dell’attività fisica, può avere gravi conseguenze sullo sviluppo intellettuale dei giovani, sia favorendo un semplicismo materialista, sia instaurando nelle menti giovanili una grossolanità di giudizio. C’è poi il caso in cui l’uso dell’esercizio fisico può rappresentare una forma di fuga dello sforzo intellettuale da parte di giovani che, intellettualmente dotati, non si impegnano tuttavia nella loro vocazione culturale, accontentandosi di una affermazione atletica o, peggio ancora, muscolare. In una parola lo sport giovanile non deve produrre degli atleti ignoranti, ma deve, se mai, aiutare anche gii intellettuali ad essere fisicamente equilibrati. Per raggiungere questo scopo, sarà bene evitare ai giovani gli sport troppo violenti e in cui prevale la forza muscolare sull’impegno psicologico, ma soprattutto è indispensabile difendere lo sport dei giovani dal professionismo. Bisogna dir chiaro ai giovani (e i più amano sentirselo dire) che quando lo sport diventa mestiere non è più sport: proprio come l’arte cessa di essere tale quando si piega ad interessi estranei alla liberà ispirazione. Ci si permetta poi affermare qui come sia quanto mai utile per l’equilibrio intellettuale dei giovani, coltivare in essi un vivo senso dell’umorismo che permetta loro di non esagerare mai le posizioni e i valori e non cadere mai nel grottesco di coloro che fanno di ogni questioncella sportiva una questione di vita o di morte

4) Sport e vita morale dei giovani. Eccoci infine al più importante aspetto della personalità giovanile che è quello della volontà: è la volontà infatti che traduce nella vita gli impulsi della sensibilità e del sentimento e gli indirizzi dell’intelligenza, traducendoli tutti in atti umani, cioè in vita morale. Lo sport, con il suo impegno fisico, con il peso delle sue regole, con il suo codice cavalleresco, è suscettibile di agire con efficacia sia positiva che negativa, sulle virtù, cioè sulle abitùdini morali dei giovani che lo praticano. Tra le virtù ci pare che soprattutto alcune abbiano particolare rapporto con lo sport, ricevendone vantaggio quando esso è saggiamente praticato e danno in caso contrario. Innanzitutto la virtù della giustizia, che nello sport si esercita soprattutto come sincerità e lealtà. Lo sport dei giovani dovrebbe essere una scuola di onore e di lealtà: un rivivere delle leggendarie virtù cavalleresche. Niente più concretamente può allenare i giovani alla giustizia (che è dare ad ognuno il suo) quanto uno sport praticato con serietà. In secondo luogo lo sport può essere un valido aiuto alla virtù della temperanza e in particolare della purezza. Non che valga come unica soluzione e nemmeno che sìa di buona lega una purezza provvisoria in vista dell’affermazione atletica: non in questo senso. Ma l’esigenza sportiva può essere oltre al resto, un buon antitodo all’ozio, (causa prevalente delle difficoltà giovanili in questo campo) e in pari tempo un buon appoggio all’esercizio ascetico comunque indispensabile. Non è qui il caso di ripetere a lungo che invece uno sport praticato male o nella quantità o nella forma di culto del corpo, può diventare al contrario pregiudizievole alla purezza e alla temperanza dei giovani. Infine lo sport praticato bene, può facilmente diventare una scuola di generosità e di caritatevole comprensione del prossimo, visto nei compagni e soprattutto negli antagonisti. A questo punto un’altra domanda ci si pone: « Quale metodo bisognerà usare perché lo sport dei giovani cammini nella strada della sua efficacia? ». Ma rispondere al quesito non è più compito dello psicologo, bensì dell’educatore e cioè di chi ha fatto dello sport lo strumento di una donazione della propria vita per la salvezza spirituale della gioventù. In ogni caso bisogna rimandare il discorso ad altra occasione. Ma non basteranno anche soltanto le affrettate note di questo articolo, a farci capire che non solo lo sport non è anticristiano, ma che ogni esercizio fìsico deve essere cristiano per potere essere veramente sport! Enrico Gastaldi

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La nota migliore e più gradita nella 44zna edizione della corsa al sole, quella che apre ufficialmente la stagione ciclistica internazionale, anche se molte altre sono già in archivio, è data dalla conferma dei giovani.

D'accordo che. all’inizio della stagione le forze più giovani, non fosse altro che per il puntiglio che pongono nella preparazione, sono più pronte più fresche, per conseguire i successi. Ma è già motivo di soddisfazione piena il poter registrare al loro attivo la prestazione tanto completa quanto promettente.

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Basta questa espressione del volto di Fordg Kubler ad Illustrare la sua abituale travolgente azione In gara. Osservino l giovani L.

ALLA “SAN REMO,, COME LO SCORSO ANNO

E’ oro zecchino

quello di

Bracci ( tarili!

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La superiorità di Putriteci su Minardi è. apparsa evidente solo sul traguardo di San Remo, nella volata affatto convulsa e arruffata, conte spesso capita di vedere, ma limpida e dal risultato scontato, del resto, già a quindici chilometri dal traguardo quando il bianco celeste, ripresi con facilità coloro che. lo avevano lievemente staccato sugli ultimi tornanti del ”Berta”, è balzato al comando della pattuglia cTavanguardia per avvertire bene gli altri cinque della compagnia (Minardi, Ollivier, Derijche, Impanis e Defilippis), che nessun altro scherzo avrebbe sopportato. Quando in unat classica che ha. decenni di vita (e la San Remo jne ha oltre quattro'} si stabilisco un nuovo primato, questo non può che essere, frutto di una serie di attacchi e contrattacchi che non consentono zone morte, attimi, di tregua. Cosi è stato infatti nella 44“ edizione della ”corsa al sole” che mai ha visto il grupno compatto procedere per un solo chilometro dalla partenza al traguardo: che già dopo cento metri di pedalare qualcuno, Chiti e Bertocchi. aveva cercato di sopravvanzare gli altri. Si osserverà che a quaranta di inedia oggi, con i rapporti e i cambi, con le biciclette piuma e le strade che sono biliardi (ben compreso quel Turchino sino a pochi anni addietro spauracchio di tutti ed oggi pedalabile con il rapporto di 30 x 16 in bicicletta e in quarta per le vetture), vanno anche i dilettanti. L’altra domenica, nella Coppa Caldirola, si è anzi marciato ad oltre 43 orari, ma su una distanza limitata di poco più di cento chilometri. Una volta scavalcato il limite dei 150180 chilometri il discorso cambia e muta sostanzialmente il rendimento dei corridori, degli stessi campioni. Vi son tracciati dove è possibile andare oltre i quaranta all’ora nei Paesi del Nord; più difficile trovarne in Italia. La San Remo proprio per la sua distanza, per la varietà del terreno, per le gibbosità della Via Aurelio, lungo la Riviera de’ Fiori, più ancora che per il valico del Turchino, è sempre stata considerata la corsa completa. Ma a quaranta all’ora ci son voluti 45 anni per arrivarci. E’ stata vinta da corridori completi, ma an-


che, non poche volle, da levrieri; Loretto Petrucci è un po' il Giuseppe Olmo moderno, anche se atleticamente il toscano è migliore del simpatico "Gepin”, oggi fortunato industriale del mondo ciclomotoristico e della gomma. 1 progressi in ordine cronologico della media oraria sono i seguenti: Petit Breton, alla prima edizione naturalmente: con chilometri 26,206, quindi Gamma nel 1909, scavalcava il limite dei dei trenta orari, con 30,420: Defrayes nel 1913 con Km. 31,143; quindi nel primo dopoguerra con 31,608; Alfredo Bovet nel 1932 con 34,432; quindi lo sbalzo sensibilissimo, per merito di Learco Guerra, che portava la media a 36,280 nel ’33; e tre anni dopo Angelo Varetto, nel 1936, faceva salire il limite della San Remo a quota 36,479, subito superato l’anno seguente da Cesarina Del Cancia con 37,408, per giungere alla prodezza di Olmo rimasta per tanti anni insuperata, con la media di 38,517, nel 1938. Dovevano passare ben undici anni prima che Fausto Coppi, nel 1949, portasse la media a 39,397 orari. Infine il record nuovo di Petrucci ottenuto ieri grazie alla azione di una manciata di volonterosi guidati da Hugo Koblet e successivamente da V. Rossello che hanno scavalcato il Turchino ad oltre 41 di media, sfiorando anzi i 42 orari alle porte di Savona. La nuova media è di 40,439, limite che non sarà facile superare ancora, poiché difficile è incontrare nella San Remo, nell’uno e nell’altro versante in Lombardia, in Piemonte e in Liguria, condizioni atmosferiche simili a quelle di ieri.

Petrucci ha vinto, come s’è detto, di forza in volata, dopo che Minardi aveva dimostrato nella fase finale della corsa di essere aneli egli ben meritevole del successo. Ma oltretutto i rosso verdi di Legnano hanno sbagliato, a mio parere, la tattica nel finale. Non era il Minardi che avrebbe dovuto puntare alla vittoria a San Remo, dopo aver praticamente fallito il colpo sul Berta, in quanto Petrucci aveva saputo reagire e ritornare sui primi con molta prontezza ed estrema volontà. La "Legnano” avrebbe dovuto puntare su Defilippis, anche se in casa rosso verde non si è ancora disposti a concedere allo scapigliato ragazzo torinese i galloni da "capitano”. Capitano, del resto, non è neppure Petrucci (e come potrebbe esserlo nella squadra del gran Fausto?), eppure ha avuto via libera, disco verde assoluto per puntare al secondo successo consecutivo nella corsa che annuncia la primavera. La qual cosa è stata permessa solo a grandissimi atleti: a Binda, a Girardengo, a Bartali e a Coppi, dei molti che hanno inserito il loro nome nel’ libro d’oro della corsa. Ma Minardi non ha saputo assoggettarsi a rinunciare alla grande rivincita. Sperava proprio di spuntarla sul gran J iale

delle Palme, così come l'aveva spuntata sul "Berta" ma il terreno di gara era assai diverso, decisamente favorevole al suo avversario, che gli ha amareggiato ancora una volta l’anniversario del suo onomastico. Sui due, il vincitore e lo sconfitto, egualmente meritevoli, ho già detto. Così come ho accennato all’eccellente comportamento collettivo degli stranieri, dei belgi e francesi in specie, e in primo piano tra tutti il terzetto di valloni e fiamminghi terminato coi primi: Ollivier, Derijcke, e il vecchio tna tenacissimo Impanis. Quindi la coppia francese Robic-TValkiviak che, pur cedendo dopo il "Berta”, nella bagarre finale davvero spaventosa, per il seguito in specie, per l’elevatissimo e purtroppo irriducibile numero di vetture ammesse nella carovana ufficiale, ha saputo resistere al ritorno di Coppi, letteralmente scatenato nel finale, ed al gruppetto dei velocisti più famoso: Kubler, Vari Steenbergen, Muggini e Dupont. i quali sarebbero stati altrettanti castighi di Dio se avessero potuto giungere con la pattuglia di avanguardia al traguardo. Non per nulla Coppi ha pensato bene di sbarazzarsene qualche chilometro prima di San Remo collaudando così, con una spettacolosa tirata a 50-52 all’ora, le sue virtù di passista mondiale. I giovanissimi, voglio alludere a quelli dell’ultima covata, si sono aneli essi comportati egregiamente. Coletto, anzitutto, che segue le orme di Defilippis, e ancora Bartalini, Ciancola, Sartini, Pettinati. Il finale di gara è riuscito troppo pesante a Koblet, anzituto, ancora a corto di lavoro, ma assai prossimo al pieno ritorno; a Roma, Reniy, Albani, Decaux, Bonetti, Redolfi, tutta gente che in precedenza aveva lavorato con puntiglio e classe tenendo ben desta la gara. Da Magni non si poteva attendere di più: partito in condizioni fisiche precarie per la recente influenza (ed il sottoscritto può testimoniarlo per essere stato presente quando il medico gli prodigava ancora alla vigilia speciali cure) ha tenuto il campo solo per onore di firma, battendosi da quel leone che tutti conosciamo. Certo che nello stato di grazia della Sassari-Cagliari avrebbe avuto ben altro comportamento. Bartali ha seguito come sempre Coppi e, probabilmente, sarebbe rimasto sulla sua scia anche nel finale senza lo spintone ricevuto sul Berta che lo ha mandato a gambe all’aria. Troppo lungo sarebbe voler passare in rassegna i molti attori di primo e secondo piano della 44. San Remo. Non tutti, del resto, è stato possibile osservare in gara nel groviglio di macchine cui facevo cenno sopra. A soffermarsi nelle retrovie si correva il rischio di arrivare a San Remo assai dopo i primi, che in fondo sono quelli che più interessano. datale Bertoeco

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ATTIVITÀ' SPORTIVA E SVILUPPO INDUSTRIALE caratterizzano l'annata automobilistica panoramica di Raffaello Gnzman

Il successo dei « rallyes » auto- tri alla brava, si è visto relegare mobilistici cresce di anno in an- in fondo alla classifica perchè il no, anzi si può dire di manifesta- suo cronografo non andava d’aczione in manifestazione: e gli or- cordo, nella prova di regolarità sid ganizzatori, che ormai devono ri- Col di Braus, con quello dei crospondere del loro operato a una nometristi ufficiali. Così il gruppo massa sempre più vasta di parte- degli italiani, su « Alfa Romeo » cipanti, sono continuamente alla e su « Lancia» (oltre all’unico piricerca della «pietra filosofale», lota delle « minime cilindrate », cioè della « formula » più adatta Ottorino Monaco che con Ciolfi per regolamentare tali manifesta- seppe far rendere splendidamente la sua « Fiat Belvedere 500 ») zioni e renderle accette a tutti. non riuscì a piazzare alcuno dei Come al solito è stato il « ralpropri elementi, nei primi posti. lye » di Montecarlo, il più anziano e il più autorevole tra tutti, Bisogna però onestamente ricorad iniziare l’annata sportiva, lo dare che la vittoria è stata conscorso gennaio; ma il suo svolgi- quistata dall’olandese Gatsonides, mento, per meglio dire la sua con- su «Ford», che è uno di quelli clusione, ha suscitato una ondata che sogliono prepararsi pignoledi critiche, specialmente da parte scamente per simili manifestadei giornalisti, che hanno messo zioni. Non molto differentemente soin apprensione non solo il « papà » delle competizioni monega- no andate le cose nel seguente sche, cioè l’abilissimo ed appas- «rallye del Sestriere», seconda sionato signor Noghes, ma anche prova di questo « Campionato di tutti gli altri organizzatori di com- Europa del Gran Turismo » che petizioni similari. E’ successo che è stato opportunamente, istituito il « rallye » di Montecarlo que- su proposta italiana patrocinata st’anno è stato ... favorito dal dal signor Noghes. (L’idea fu contempo: il che, a differenza -di cordata tra il sottoscritto e l’avv. quanto normalmente avviene per Barberis, presidente della Società le diverse competizioni sportive, Esercizi del Sestriere, che ne pargli è stato di grave nocumento. lò a Noghes, il quale a sua volta Infatti la inconsueta mancanza di la fece approvare in sede di Comneve, nebbia, bufere e simili, che missione Sportiva Internazionafino all’anno scorso operavano una le). Anche al Sestriere, dunque, gravissima selezione, ha fatto ar- la sorte dei numerosissimi ex acrivare al traguardo senza penaliz- quo è stata decisa dalla prova zazioni l’80%>, circa, dei partiti, complementare, una gara di regelasciando alle prove complementa- larità veloce sti tre giri di un ri, che avrebbero dovuto avere breve difficile circuito; e si è avuun ruolo sussidiario, di secondo o to il risultato che un’anziana macterzo [piano, ' il compito di decide- china, la « Citroen 15 », con due re le sorti della manifestazione, bravii ma non certo dei più -------------- „piloti ------- -----Da ciò discussioni, sorprese, cri- ^qualificati, Seibert e Bolz, Ita tiche, malumori da parte di chi, battuto gli squadroni della « Landopo aver fatto tremila chilome- cia » e dell’« Alfa »,. composti da

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gente come Maglioli, Christillin, Cestelli, Guidi c compagni. Adesso vedremo cosa accadrà al « rallye dei tulipani », e nelle altre prove del dello Campionato europeo dei gran turismo su strada: comunque chi ha sottomano la « formula » ideale si faccia avanti. Ce n’è bisogno!

A Siracusa si è iniziata la «stagione » dei « Grandi Premi » retti dalla « formula 2 » ; la « Ferrari » che secondo le previsioni generali avrebbe dovuto fare la parte del leone, ha subito invece la più clamorosa sconfitta della sua storia, giacché tutte e quattro le vetture da essa presentate si sono ritirate nei primi due terzi della corsa. La causa va attribuita al cedimento delle molle delle valvole, dovuto probabilmente a cattivo materiale, ma anche, almeno in parte, all’eccessivo impiego delle marce basse, e quindi degli altissimi regimi di rotazione, da parte dei piloti impegnati nella lotta (del resto riuscita) per la demolizione dei rècord del percorso, compresi quelli che erano stati stabiliti due anni fa da Ascari e Villoresi su vetture della « fonnula 1 ». La « Maserati », che aveva presentato una sola vettura, affidata allo svizzero De Graffenried, ha conquistato un mentalissimo successo, che tra l’altro sarà valso a infondere alla Casa nuovo entusiasmo per la partecipazione in forze, quando potrà dispone anche dei piloti argentini, ai futuri « Grandi Premi ». La bella 6 cilindri della Marca dell’ing. Orsi si è dimostrata a punto, ed ha finito la durissima gara in condizioni di freschezza eccezionali ; anche se le


« Ferrari » fossero rimaste in lizza essa le avrebbe perlomeno impegnate. E De Graffenried si è confermato pilota di classe, solido, sicuro e coraggioso. La « Osca », l’altra Marca italiana che quest’anno contribuirà a sostenere il peso delle gare rette dalla morente « formula 2 », ha pure conquistato un ottimo successo con Chiron piazzatosi al secondo posto; la macchina dei fratelli Maserati è apparsa però alquanto deficiente nella potenza, ma non è da escludere che in un prossimo avvenire possa venire incrementata per battersi onorevolmente nelle prossime competizioni internazionali.

Malgrado gli anzicennati incidenti, le « Ferrari » si sono manifestate a Siracusa potenti, stabili e maneggevoli; anche quest’anno il predominio di questa Marca, venendo eliminate le cause dei surricordati incidenti, dovrebbe permanere, insidiato solo dalla « Maserati » ; si potrebbero così avere duelli assai appassionanti e tecnicamente interessanti. Gli stranieri invece ancor oggi non pare abbiano armi adatte a combattere queste battaglie; la partecipazione a Siracusa delle « Cooper Bristol » (e di quella col motore « Alta ») è stata piuttosto platonica, giacché nell’ ordine di arrivo esse sono state nettissimamente distanziale dal vincitore. Il solo che potrebbe dire una parola è Cordini, quando tornerà alla ribalta. (S’intende, nel settore dei « Gran Premi » a formula; nella categoria sport le cose stanno diversamente. Lì ci sarà da fare i conti anche con i nuovi « dischi volanti » dell’« Alfa Romeo », con le nuovissime « tre litri » della « Lancia » che per essere progettate dal « mago » Vittorio Jano, creatore delle più belle e vittoriose vetture del mondo, riscuotono già anche prima di presentarsi al pubblico la fiducia generale, e con le. « Mercedes », se e quando l’ing. Neubauer deciderà di farle ritornare alle corse). Grande e operosa attività si nota

AV&.À

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(ìli assi doll’automoblllsmo italiano di ritorno, a Ciampino, dal G. Premio dcirArgcntlna a Buenos AIros. Domina la scena II sorriso aperto di «Ciccio» Ascari.

nel settore industriale. Ben due commenti del pubblico, impostati nuove vetture vengono « lanciate » sulla costruzione italiana. in questi giorni, e si tratta di macBisogna dare anche atto alla chine a grande diffusione, di mac- « Fiat » del coraggio dimostrato elline per il gran pubblico, di au- con la riduzione dei propri prezzi; tentiche vetture « utilitarie », in- mentre ribassava quelli per l’estetendendo questo termine nel suo ro, onde reggere la concorrenza reale significato, che non è quello straniera, esponendosi a gravi sainteso da molti, cioè « ultraecono- crifici (come si sa, la nostra inmico », ma piuttosto « adatto alla dustria non riceve, per favorire la massa degli utenti, adatto alle fa- esportazione, i benefici fiscali che miglie medie ». Si tratta della riceve per esempio quella inglese) ribassava sensibilmente anche nuova « 1100 », presentata con quelli del mercato interno, dando enorme successo dalla « Fiat » a così una nuova spinta alla diffuGinevra, e della « Appia » che la sione dell’automobilismo popolare. « Lancia » esporrà il. 22 aprile al Il prezzo di 685 mila lire per la « Salone » di Torino. Come nel « 500 » è fra i più bassi d’Europa settore sportivo, anche in quello nel suo settore; anche la «Nuova industriale e commerciale, dun- 1100 » si presenta con prezzi que, l’industria italiana polarizza estremamente allettanti. Naturalsu di sé l’attenzione di tutti; a mente l’« Appia » si manterrà su Ginevra era proprio una soddi- un livello leggermente superiore; sfazione per noi italiani girare tra il che è logico, perché la cliengli « stands » (avevamo esposto tela della « Lancia » è più esigenlutto il meglio della nostra produ- te, meno vasta. Comunque due zione, dalle « Ferrari » alle « Al- nuove gemme sono entrate a far fa », dalle « Lancia » alle « Mo- parte del ricco patrimonio della retti », dalla « Siata » alle nuove industria automobilistica italiana, « Fiat », non dimenticando infatti rifacendole guadagnare nuovache anche la « 1900 » costituiva mente parecchi punti nella lotta una ghiotta novità per i visitatori con le più potenti Case del mondo. di quel « Salone ») ed ascoltare i Raffaello Guzman

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Catenacci,, e chiavistelli,, rz

di Generoso Dattilo

Tanto per non cambiare: parlianio di calcio. Eppure, malgrado le contrarie apparenze, sento spontanea simpatia per tanti altri sport ed in particolare per l'atletica leggera, da notare che le gare podistiche mi videro fin troppo modesto attore. ai primordi della mia giovinezza. Malgrado che io voglia far sentire all’esterno il mio ... crudismo in tante specialità sportive, — nessuno — mi richiede impressioni o articoli dove, viceversa mi piacerebbe tanto intrattenermi. Così mi succede oggi. Il C.S.l. e per esso il Capo Ufficio Stampa, tanto per cambiare, mi dice con tutta candidezza: "Che me lo fai un articolo?'' lo, l’illuso di sempre,

speravo che si desiderasse un qual-

che cosa che potesse interessare qualche disciplina sportiva che non riguardasse, il gioco del calcio. Viceversa- per ripetere la solita canzoncina, mi si chiede di scrivere su problemi di carattere calcistico.

I ragazzi nel calcio E’ veramente un fondamentale, errore quello di consentire ad una massa di ragazzi aventi dai 14 ai 16 anni, di partecipare a gare agonistiche, che, per il loro impegno, richiedono un impiego fisico di notevole entità. Sarebbe quanto mai indispensabile che tutti i ragazzi che si avviano a praticare il calcio in partite ufficiali, fossero sottoposti a visita medica preventiva.

Galli è una dalla vittime del gioco scorretto, por quel suo modo generoso di cercare II goal. Lo presentiamo In un lettino della Clinica Italia diretta dall’appassionato Prof. Gaetano Zappala, mentre riceve In visita affettuosa ed augurale 11 collega PandolQnl a tl (aliale Pocolnslll.

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Spesso vi sono dei giovani calciatori, i quali pur essendo a posto fisicamente, non hanno ancora raggiunto uno sviluppo adeguato a sostenere le dure lotte che inevitabilmente comportano le partite di calcio.

Concludendo, si riterrebbe cosa veramente idonea, anche ad un miglioramento delle masse calcistiche operanti, se i giovani calciatori, la di cui massa opera in modeste squadre di periferia, fossero curati sia in linea sanitaria che attraverso un’adeguata preparazione atletica, la quale viceversa viene completamente trascurata dalle squadre italiane, fatta eccezione per quelle della massima divisione.

Chiavistello Torno a ripetermi: è da qualche anno, scusate se ciò può sembrare presunzione, che ho detto e scritto che nel calcio italiano per colpa della tattica, sistemistica e per l’accorgimento tecnico e tattico definito pittorescamente "chiavistello” o "catenaccio” lo spettacolo calcistico è divenuto una cosa mediocre e quindi l’affluenza delle folle negli stadi va sensibilmente diminuendo.

Al riguardo, esempio lampante, lo abbiamo avuto nella recente partita Inter-Milan, dove il numero degli spettatori paganti è stato di 37.500, cifra mortificante data l’importanza della partita extracittadina. E’ un campanello di allarme, quello di vedere gli stadi non più al completo di spettatori e non fanno testo le eccezioni di due o tre città. La follp è stanca di ve-


dere partite di calcio dove la tecnica è messa sistematicamente in soffitta. Si giuoca per il risultato, si giuoca per un titolo o per la salvezza dalla retrocessione. I bilanci rappresentano cifre di entità che preoccupano i dirigenti responsabili; in troppe gare, i premi di partita sono vistosi. La preoccupazione di una retrocessione, non rappresenta solo una declassazione sportiva di una società, ma un declassamento finanziario immediato.

ni di un risultato positivo, ma gli inevitabili incidenti e taluni addirittura preoccupanti, diminuiscono l'efficienza del patrimoniogiuocatori ed in particolare dei nostri attaccanti. Si parla che sarebbe necessaria una severità arbitrale, pertanto se una presunta esperienza mi può fare affermare che l’arbitro oggi si trova in seria difficoltà di giu-

Tattiche di giuoco // sistema, e scusate se ancora mi ripeto, non viene applicato così come fu tatticamente concepito, ma- deformato completamente. Tale tattica che poteva oltretutto rappresentare un miglioramento dello spettacolo calcistico e doveva avere come principale, caratteristica una maggiore potenzialità offensiva e quindi una maggiore segnatura di reti, è stata viceversa deformata e anziché rappresentare un perfezionamento tecnico, ne è venuta fuori, come base principale, una zuffa continuata nelle aree di rigore. Gli allenatori hanno come preoccupazione essenziale di suggerire il bloccaggio completo di ogni giocatore avversario. Normalmente quando si gioca- fuori casa, l'allenatore dispone del famoso "chiavistello" o "catenaccio'' che dir si voglia: in casa, viene preordinato un piano offensivo, ma nello stesso tempo per la preoccupazione del contropiede, la tattica in definitiva, ha tutte le caratteristiche della massima prudenza difensiva.

Da tutta questa situazione di carattere tecnico domenicalmente assistiamo a partite di calcio che hanno una stretta parentela con il giuoco del tamburello e quello che maggiormente addolora, è che avvengono incidenti talvolta di una certa gravità. Le aree di rigore, sono troppo piene di giuocatori, i contatti inevitabili, i salti contemporanei a forma di grappoli umani si susseguono con insistenza sempre più pericolosa. Questo assieme di cose, non solo non può piacere al pubblico, perchè, non tutti vanno ad assistere alle partite ai soli fi-

Organi Federali giudicanti, i quali, oggi, giudicano attraverso un metodo interno che ha le caratteristiche della più perfetta equità. Ma il codice era ed è. invocato ai fini che le punizioni debbono essere molto più severe delle attuali. Ad esempio, se un giocatore colpisce intenzionalmente con .un calcio un avversario, azione veramente, delittuosa sotto ogni aspetto e sportivo e sociale, potrebbe essere punito con un minimo di due mesi di squalifica. In tale periodo la società non dovrebbe corrispondere lo stipendio. Ho citato un caso e sulla falsariga di esso, tutte le pene per qualsiasi inadempienza, potrebbero avere i crismi, di una severità che oggi si ritiene assolutamente necessaria.

Ma ritengo giusto che i giocatori, le Società, devono preventivamente sapere a quali pene vanno incontro in caso di infrazioni disciplinari.

Enorme scalpore sollevò l'infortunio <11 Gron. Il popolare «professore» con II prossimo campionato lascern l’Italia con il non lieto ricordo di una commozione cerebrale. La seconda tuttavia delia serie, In quanto la prima gli toccò lo scorso anno nel suo paese...

dizio perchè spesso e troppo spesso, in particolare nelle aree di rigore, il tannerò dei falli che si effettnan o contem porartea niente sono molti e, per giudicarli in uno stretto spazio di terreno, non solo non è facile ma è particolarmente difficile vedere "alcuni falli".

Il codice delle pene Secondo il mio modesto avviso vi è una sola possibilità per eliminare o almeno per attenuare sensibilmente il giuoco scorretto. Mi ricordo che fin dall'Assemblea della Federazione Italiana Giuoco Calcio svoltasi alcuni anni fa a Perugia, scrissi su un giornale sportivo l'indispensabilità che le pene per i giuocatori delle società inadempienti, dovevano essereregolate da un codice. Questa, oserei definire invocazione, non trova giustificato motivo ai fini di una equità da parte degli

Non si può tollerare che molti giocatori incorrano troppo spesso in violenze o in comportamenti indisciplinati che provocano l'inasprimento di tutti gli atleti in campo e il malumore delle folle. Il Calcio italiano va tutelato. Questa tutela deve essere estesa alle Società e ai loro dirigenti che tanti sacrifici sostengono per pura passione sportiva. Come pure deve essere tutelata la massa dei giocatori che in definitiva conoscono le vie della lealtà. Ma contro gli inadempienti, verso quelli che non rispettano i regolamenti, i provvedimenti disciplinari devono essere severi e devono colpire giuocatori s i a modesti che blasonati, sia Dirigenti noti od oscuri, sia arbitri di fama che di modesto valore.

Solamente con gli intendimenti sopra esposti, ritengo che lo spettacolo calcistico possa essere oltre che uno spettacolo di fine valore tecnico, un sano agonismo e innanzitutto una dimostrazione di correttezza e di disciplina che deve onorare lo sport italiano e non diminuirlo.

Generoso Dattilo

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UNA LIBERA OPINIONE

SUI RAPPORTI TRA SOCIETÀ’ E CALCIATORI Ancora una volta il Tribunale ha dato torto alla società del Torino, a proposito del risarcimento danni, richiesto appunto dai granata alla «Ali-Flotte». La questione fu già ampiamente trattata, allorché i giudici una prima ed una seconda volta respinsero il ricorso torinese: ciò nonpertanto è argomento che merita una successiva trattazione, al lume di nuove e più approfondite considerazioni. La Corte di Cassazione in definitiva si è limitata a dar ragione ai precedenti verdetti, affermando che la società di navigazione aveva stipulato 27 contratti diversi, e che il « Torino » per nulla entrava in questa stipulazione. E’ una conclusione logica ma azzardata. In definitiva dunque, si riconosce giuridicamente che una società di calcio ha potestà sui propri giocatori, solo allorché questi scendono in campo: prima o dopo no, perché sia prima che dopo, detti giocatori devono essere considerati dei singoli individui, aventi personalità giuridica e conseguenti diritti. Tali considerazioni marginali, mettono allo scoperto una grave lacuna del nostro organismo calcistico: quello riguardante i rapporti tra società ed atleti. A stare a quanto ha affermato il procuratore generale dott. Beri, i giocatori dal punto di vista legale, devono essere considerati tutt’altro che prò- . prietà privata delle società, le quali società in caso di sinistro non hanno diritto ad alcun risarcimento legale, perché quei tali giocatori non sono considerati alla stregua di suo capitale. E’ evidente il grande disagio che comporta una tale situazione. Le società tengono enormemente alle loro posizioni, posizioni acquisite non attraverso studi giuridici e conseguenti approvazioni di eminenti uomini di diritto, ma solo attraverso la pratica ed una mutua convivenza. Per le società dunque, il calciatore è un bene patrimoniale, del quale si può fare qualsiasi uso. Da ciò il lento ma implacabile asservimento dei giocatori ai rispettivi datori di lavoro, che poi sono tali in teoria, mentre in pratica si tratta di veri padroni, che decidono della carriera presente e di quella futura del salariato. Non si sono preoccupate le società di porre un freno, al dilagante malcostume che era diretta dipendenza di una tale balorda e pericolosa regolamentazione, dei rapporti con gli atleti: le società al contrario hanno avallato le gravi risultanze — in tanto più gravi in quanto non appoggiate da un vero e proprio ordinamento giuridico — aprendo la borsa e distribuendo a destra ed a manca milioni e milioni. Lapalissiano il ragionamento fatto dalle società: il foot ball piace alle folle, i giocatori per rendere vogliono molti quattrini. Noi diamo loro sì i soldi richiesti, in cambio li chiudiamo in una gabbia dorata, sì da poterne trarre prima o poi, un più o meno grande utile. D’altra parte i calciatori accettarono una tale situazione di fatto, poco preoccupandosi che così venivano a trasformarsi in schiavi di quella società, senza possibilità alcuna di volontario riscatto.

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Facciamo un esempio: il calciatore X firma il contratto, poniamo per quattro anni, con la società Y. Dopo un anno però X vuol andar via, per ragioni di mancato ambientamento (il che avviene di frequente, causa gli umori variabili ed il temperamento emotivo dei tifosi italiani): cerca una nuova sistemazione, ma il prezzo richiesto dalla sua società, non trova consorelle disposte a pagarlo. Il calciatore X sbraita, la società Y non sente ragioni, e stante l’opposizione del suo dipendente lo deferisce alla Federazione, lo toglie dalla rosa dei titolari e lo mette al minimo di stipendio. Nella maggior parte dei casi, il calciatore al quale viene riservato un tale trattamento, riceve un colpo così mortale, da pregiudicare sensibilmente la sua carriera futura, a meno che egli non si pieghi ai voleri della società e ritorni all’ovile. E’ vero altresì che non raramente avviene precisamente il contrario: sono i giocatori cioè che dettano legge, approfittando delle necessità di squadra, per fare dei ricatti più o meno puliti. Ma quali i principali colpevoli di tali atti di teppismo? Senza dubbio le società, che in alcuni casi non sanno imporre la loro personalità, ponendo i giocatori di fronte a delle precise responsabilità. Come si vede è un circolo chiuso: da una parte le società che con il loro contegno passivo, avallano il permanere di uno stato di disagio giuridicamente illogico, e dall’altra i calciatori che non essendo sottoposti a dei precisi e determinati doveri, approfittano spesso e volentieri della situazione contingente, specie quando sanno di poter pescare1 nel torbido. D’altro canto a sentire le società c’è da rimanere perplessi, dinnanzi alle ragioni poste da esse. Noi paghiamo i giocatori — dicono le società — ed abbiamo quindi dei diritti su di loro. Discorso questo estremamente pratico, ma anche poco edificante. Qualsiasi altra azienda o qualsiasi altro datore di lavoro, paga i rispettivi dipendenti, li cura dal punto di vista sanitario, li tutela da quello giuridico, ma non dispone della loro vita e non decide del loro domani. Nessuno impedisce ad un operaio che lavora presso una tale officina, di trasferirsi ad un’altra: è uno dei più elementari principi della libertà degli individui, e della libertà del lavoro. Perché nei rapporti società-giocatori non avviene lo stesso? Si dirà: le officine pagano poco, mentre le società pagano parecchio. Osservazione giusta,- ma non tale da giustificare lo stato di disagio in cui si trovano gli anzidetti rapporti. La verità è una sola: le società pagano troppo i loro dipendenti, offrendo a volte dei premi, per ..determinate partite, da nababbi. Infinite volle ad esempio, succede che una squadra perde un’importantissima partita per orgasmo e nervosismo causati nella maggior parte dei casi, dalla promessa di sproporzionati premi partita. Non si dimentichi infatti che i calciatori sono degli uomini come tutti gli altri, ed è pericoloso creare in essi quello stato di sovraeccitazione, che solo il miraggio di un enorme guadagno può dare.


Se questa è l’effettiva situazione, logico che la Giustizia non può in alcun caso tenerne conto. Al Torino è toccata l’esperienza in proposito, e le risultanze sono state chiare ed inequivocabili. 11 prof. Niccolò che aveva il compito di difendere i diritti della società granata, ha fatto di tutto per capovolgere un verdetto, già sufficientemente scontato. L’illustre professore ha cercato di dimostrare che i calciatori del Torino rappresentavano un bene assoluto, e come tale risarcibile. Ora a prescindere dal fatto che ci pare discutibile una tale conclusione, rimane il seguito dell’arringa del difensore, lì dove egli ha osservato che al punto attuale delle cose, i giocatori non possono essere considerati dei semplici prestatori d’opera, e che la società esercita su di essi una vera « potestas ». In altri termini il prof. Niccolò ha chiesto, al caso specifico, l’applicazione di una norma giuridica, che viene usata solo allorché la perdita riguarda un bene patrimoniale e quindi risarcibile. Ma voler far passare degli uomini, muniti di personalità fisica e giuridica, per un qualcosa di inanimato, grosso modo avvicinabile ad un bene patrimoniale, è davvero un po’ troppo. I calciatori del « Torino », dopo la loro tragica fine sul Colle di Superga, hanno lasciato delle famiglie, delle persone cioè alle quali era dovuto il risarcimento: infatti l’Ali-Flotte risarcì i familiari dei granata, ma si rifiutò di risarcire la società torinese, che si presentava in effetti come la maggiormente colpita dal punto di vista finanziario. Se osservato da un particolare angolo visivo, il ragionamento del « Torino » può considerarsi anche giusto. I calciatori morti erano i migliori del mondo, il loro valore in conseguenza era altissimo: venendo a mancare quei calciatori, un forte risarcimento doveva essere sborsato da chi la sera del 4 maggio 1948 causò detta morte. Ma questo strano diritto del « Torino », non ha trovato nessuna Corte disposta ad accettarlo. Se le società hanno creato un tale « status » esse solo sono responsabili, né possono lontanamente pretendere dalla legge l’avallamento di una tale situazione. In altri termini, le . società rischiano in proprio, e del loro rischio non possono fare compartecipi, per nessuna ragione, dei terzi. Da una tale sentenza, che al pari delle due precedenti ha suscitato un certo scalpore, esce in effetti ingigantita la personalità giuridica del calciatore, mentre vengono ad essere apertamente battute le società, e vengono messi all’indice i loro strani modi di intendere i calciatori, considerati, l’abbiamo detto, alla stregua di servi della gleba. Se per caso il tribunale avesse riconosciute fondate le richieste del «Torino» (giuste ripetiamo, solo teoricamente), si sarebbe affermato implicitamente che nella nostra società, vi sono degli uomini liberi di passeggiare per le strade, ma non affatto liberi della loro vita, in quanto sottoposti alla « potestas » della società, presso la quale prestano i servigi. Opinione che può anche apparire logica, se si pensi le ingenti spese a cui vanno incontro le società per il mantenimento e la formazione di una squadra di calcio, ma che è moralmente inaccettabile. Anche agli orbi apparirà evidente che nessun Tribunale poteva sostenere una tale tesi. Forse per questo il presidente del « Bologna » Dall’Ara-, si è astenuto dal fare causa alla Federazione, in dipendenza della squalifica del suo Cappello. Sembrava infatti in un primo tempo, che il Dall’Ara fosse

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Cello Antonlotti della Casio è appassionato di problemi calcistici. Egli sostiene la necessità da parto dello società, di non abbandonarsi ad arbltril di sorta. Antonlotti è il rappresentante della Lazio presso ('Associazione Italiana Calciatori.

intenzionato a richiedere alla Federazione Gioco Calcio, un congruo risarcimento per il danno derivato alla società bolognese, causa la squalifica inflitta a Gino Cappello. Ma quale risarcimento può pretendere una società, che è affiliata alla Federazione e che ne riconosce gli ordinamenti, che a proposito delle squalifiche parlano molto chiaramente? Nessuno pensiamo, ed il presidente del « Bologna » si è accorto, fortunatamente in tempo, di un tale evidente anacronismo. Con questo ragionamento infatti, tutte le società potrebbero dichiararsi colpite dai provvedimenti di squalifica, la qual cosa, lasciatecelo dire, ha un po’ sapore di commedia. Del resto, a prescindere da qualsiasi considerazione, anche la giustizia calcistica andrebbe riveduta e possibilmente corretta, sì da evitare il ripetersi di errori, che alla lunga potrebbero risultare fatali, allo sviluppo ed all’essenza stessa del gioco del calcio. Ma di un tale scottante argomento, come dei rimedi che potrebbero essere adottati per pianificare l’attuale evidente situazione di disagio (che potremmo chiamare un ibridismo giuridico), parleremo in un prossimo articolo. (Continua) Enzo Sasso

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tennista impertinente

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Con opportuna decisione la F. I.T. non ha calcato la mano nel punire il giovane campione.

Per un pezzo in quel di Manila ricorderanno Fausto Cardini, lo scapigliato tennista italiano, dotato da madre natura di una grande classe, e di un caratterino da far tremar le vene dei polsi. A Manila però il nostro Fausto esagerò per davvero: preso nel vortice di una passione violenta e travolgente, il ragazzo si comportò in maniera alquanto birichina, e dinnanzi al suo comportamento tutta la stampa internazionale elevò vibrata protesta, spesso per la verità usando parole troppo severe.

In Italia si apprese piuttosto sconcertati la notizia, sconcertati ma non stupiti: si sapeva infatti che Cardini è tutl’altro che uno stinco di santo, e che le sue intemperanze erano il seguito di una lunga collana iniziata in Italia, collana che era valsa a metter in cattiva luce il tennista anche verso il pubblico milanese. La Federazione quindi si trovò dinnanzi ad un tremendo dilemma: indulgenza o severità? Con opportuna decisione si dette tempo al tempo, squalificando temporaneamente il Cardini, in attesa di ulteriori accertamenti.

Cardini per conto suo protestò la sua innocenza: parlò di contegno scorretto degli spettatori, insistette nel fatto che

si erano ingranditi degli incidenti di poco conto, sbraitò che si tentava in tutti i modi di farlo diventare antipatico ed inviso agli sportivi italiani, e disse tante altre cose del genere, alcune convincenti, altre no. Aveva ragione Fausto? A nostro avviso solo in parte, e ci spieghiamo. Cardini è un ragazzo impertinente e sbarazzino: è un tennista capace di battere qualsiasi avversario, un tennista che tiene una racchetta in mano, con la stessa grazia con la quale una danzatrice spagnola, fa roteare le "nacchere". Niente è impossibile per la sua classe internazionale, una classe affermatasi mentre l’atleta era ben lontano da quella maturità fisica e psicologica, che è il necessario complemento per un vero campione. La gioventù di Cardini, era un’arma a doppio taglio nelle sue mani. Da una parte infatti tendeva ad affermarsi l’uomo, dall’altra affiorava la presunzione, male comune di tutti i ragazzi che presto, tremendamente presto giungono alla notorietà. E qui sta il nocciolo della questione: le intemperanze di Cardini non sono altro che l’acerbo frutto di una affrettata educazione sportiva, e di una incipiente ma chiara sopravaluta-

zione delle sue forze di campione. Gardini non è un atleta che commette le scorrettezze per il gusto di commetterle: Cardini è solo un giovanetto esuberante, che sente di avere una decisiva funzione nell’ambito del tennis italiano, e che perciò si crede in diritto di esagerare, spesso e volentieri, in atteggiamenti senza dubbio autolesionisti e poco simpatici.

Le nostre considerazioni tendono non a sgravare Cardini di ogni colpa, ma solo a far comprendere ai nostri lettori, che Cardini merita non solo i fischi ingenerosi che gli appassionati milanesi gli elargiscono senza pietà, ma anche una certa comprensione, derivante, lo ripetiamo, dalla sua giovane età e dalla sua appena abbozzata esperienza. La verità in certi casi serve solo a rincrudelire un determinato carattere, serve solo a portare nell’animo del colpito un odio ed un astio, che ben poco servono ai fini dello sport italiano. Cardini come tennista ci è non necessario ma indispensabile: negare un tale asserto è negare l’evidenza dei fatti. Il tennis italiano senza Fausto, sarebbe un tennis privo dello scapigliato monello, che su tutti i campi del mondo ha sem-


. pre. tenuto alto il buon nome del nostro

paese. D’accordo, a volte il ragazzo esagera. ma anche in queste esagerazioni è necessario andar cauti, per non fare magari

il gioco

degli

stranieri, sempre

pronti a gettare discredito sui campioni azzurri.

Diciamo

questo

indipendente-

di tutto un po

mente dall’increscioso episodio di Pla-

nila: lì le intemperanze ci furono, e purtroppo di ima deprecabile gravità, ed è giusto che il colpevole sia punito,

sebbene nel punirlo si è fatto bene a non usare il pugno di ferro dell’intransigenza, ma i guanti bianchi del perdono.

La Federazione del Tennis ha infatti vagliato i prò e i contro; li ha vagliati attentamente e freddamente, astraendosi

da tutte quelle che potevano essere considerazioni dettate da una preconcetta intransigenza. Chiaro ed inequivocabile

è stato il responso: Cardini è sì colpevole, ma applicate le attenuanti si è in-

flitta al milanese una squalifica di due mesi. Per il resto, ci si è limitati a tirare le orecchie al capriccioso Fausto,

che solo di prolungate e paterne tirate, di orecchio ha bisogno. Giusto provvedimento, che ci trova

pienamente d'accordo. In definitiva i fat-

ti successi a Manila sono stati inquadrati

nei loro giusti termini: gravi sì, ma forse meno gravi di quello che alcuni colle-

glli locali hanno voluto far apparire. A costo di essere degli inguaribili mali-

ziosi, diremo anzi che con tutta probabilità i giornali di laggiù hanno toccato

il cielo con il dito, per aver avuta la possibilità di dare addosso ad un atleta

che stava ridicolizzando i tennisti del luogo, dimostrando di essere un astro lucente nel firmamento del tennis mon-

diale.

Vorremmo ora che dopo una tale dura esperienza, Cardini comprendesse la ne-

cessità di mettere la testa a partito, di diventare cioè un uomo nel vero senso

della parola. Bene farebbe ad esempio Giorgio De Stefani, il grande tennista che in passato fu esempio di probità e

di disciplina sportiva, a chiamare in di-

sparte il bizzoso Fausto, magari appioppandogli qualche ben assestato scapac-

cione. Quanto agli sportivi italiani, stia

tranquillo il bravo Cardini: gli vogliono tutti un bene dell’anima, anche i mila-

nesi, forse soprattutto i milanesi.

E. 8.

• 10.296 GIOCATORI SQUALIFICATI DALLA F.T.G.C. NEL 1951-52. — Dai dati statistici forniti dalla F.I.G.C. sull’annata sportiva 1951-52 si rileva che 25 delle 57.848 partite disputate (campionati, amichevoli, tornei, Lega Giovanile e .Amatori) sono state annullate per errore tecnico.

Nello stesso periodo sono stati squalificati 145 campi, 88 giocatori sono stati proposti per ritiro tessera, mentre sono stati squalificati a tempo 10.296 giocatori e 285 dirigenti e tecnici. • DOPO I PRIMI DUE VITTORIOSI! — Il terzo confronto internazionale dei pugili azzurri avrà luogo nella Germania Occidentale in località non ancora fissata: i pugili azzurri si cimenteranno con i pugili tedeschi il 21 marzo dopo di che essi affronteranno il 18 aprile a Venezia la squadra nazionale finlandese, zi fine aprile in Germania ci saranno i campionati militari ai quali la F.P.I. intende partecipare con i migliori elementi sotto le armi (fra questi ricorderemo Pezzali, Bolognesi e Cavalieri), mentre dal 14 al 22 maggio si svolgeranno a Varsavia i campionati d’Europa. Attualmente i pugili «azzurri» sono concentrati a Roma dove, sotto la guida di Steve Klaus, si allenano nella palestra dello Stadio Nazionale. Essi sono: pesi mosca: Burroni e Spano; pesi gallo; D’Agostino; pesi piuma: Freschi; pesi leggeri: Di Jasio; welter leggeri: Menunni; welter: Buggeri c Consorti; welter pesanti: Strina e Boi; pesi medi: Finiletti e Ostimi; medio massimi: Baldini e De Persio; pesi massimi: Bozzano.

La Federazione spera di poter avere a disposizione per l’attività internazionale dell'annata i pugili Pozzali, Bolognesi e Cavalieri, che si trovano attualmente sotto le armi. Se questi tre ottimi elementi potranno essere disponibili per rincontro con la Germania, la rappresentativa azzurra ne risulterà notevolmente rinforzata.

• UN CARTELLONE PER I CAMPIONATI DEL MONDO DI GINNASTICA — Il Comitato Esecutivo dei Campionati del Mondo di Ginnastica — maschili c femminili — che si svolgeranno a Roma dal 18 giugno al 1. luglio 1954, ha indetto un concorso fra gli artisti italiani per un manifesto di propaganda per detti Campionati. Il cartellone deve ispirarsi ai seguenti elementi: a) la ginnastica, che sarà oggetto della manifestazione; b) l’internazionalità della competizione che sarà mondiale; c) la città di Roma che ne sarà la sede (escludendo l’embleina della Lupa già prescelto per altra manifestazione sportiva). E’ stabilito un unico premio ed indivisibile di lire 100.000 al vincitore. La Giuria avrà però facoltà di assegnare altri eventuali premi minori, a titolo di rimborso spese. Le iscrizioni verranno chiuse alle ore 18 del giorno 31 maggio 1953. Per maggiori chiarimenti rivolgersi al Comitato Esecutivo dei Campionati del Mondo di Ginnastica - Foro Italico - Roma.

• IL III CORSO DI AGGIORNA- MENTO PER ALLENATORI DI CALCIO. — Il terzo Corso di aggiornamento per allenatori di calcio di svolgerà a Firenze dal 27 luglio al 1. agosto e sarà obbligatorio per i seguenti allenatori: a) allenatori di seconda categoria che abbiano due anni o più di effettiva attività tecnica nella categoria e che non abbiano partecipato ad alcuno dei due precedenti Corsi di aggiornamento; b) allenatori temporaneamente fuori ruolo che desiderino essere riammessi nei ruoli della Commissione Tecnica Federale; c) allenatori stranieri iscritti nei ruoli che non abbiano frequentato alcuno dei due precedenti Corsi di aggiornamento. Nel Corso saranno trattati i seguenti argomenti: tecnica individuale; tecnica collettiva (gioco collettivo in attacco e in difesa e gioco moderno in Italia); preparazione ginnico atletica; elementi di medicina sportiva; regolamento di gioco e carte federali.

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F

l’ossigenazione forala nella uralica alielica del Prof. G. LA CAVA

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II

pacità respiratoria polmonare, esiste una richiesta di ossigeno superiore alla norma. Inoltre è noto che della ossigenoterapia si giovano soprattutto gli intossicati dai prodotti di rifiuto della carburazione e in genere i gassati a tipo tossico. L’ossigeno è il vero antidoto della intossicazione ossicarbonica: è stata dimostrata infatti la possibilità di dissociazione della carbossiemoglobina finora ritenuta irreversibile e la possibilità di rendere al globulo rosso la funzione di vettore di ossigeno solo momentaneamente inibita (Micloux). Ma in questi casi si tratta di stati patologici, vere e proprie malattie, che non hanno nulla a che fare con l’attività atletica in un organismo sano. Per comprendere la possibile utilizzazione del metodo della ossigenazione forzata nella pratica atletica, occorre anzitutto riferirsi al meccanismo del lavoro muscolare.

Il Prof. Giuseppe La Cava Presidente della Federazione italiana Medici degli sportivi in una delle sue dotte conferenze.

In questi ultimi tempi sono apparse sui giornali e sulle riviste specializzate italiane notizie provenienti dall’estero sull’applicazione nella pratica atletica di un metodo antico, che di tanto in tanto ritorna in auge in forma più o meno perfezionata. Si tratta cioè dell’uso dell’ossigeno quale metodo stimolante il rendimento atletico. Riteniamo opportuno, al fine di evitare eccessive illusioni o peggio ancora pericoli non del tutto immaginari, mettere a punto questa questione per modo che coloro che sono interessati all’argomento possano avere un orientamento pratico. ♦ * *

L’ossigenoterapia nella pratica medica è come è-detto, cosa ormai attuata da molti anni ed ha trovato la sua più ampia utilizzazione in tutti i casi in cui, o per emorragie (e quindi diminuzione della massa sanguigna) o per difficoltà del circolo arterioso (abbassamento della pressione, diminuzione della velocità del circolo), o infine per diminuita ca-

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Consumo di ossigeno nell’attività muscolare. — E’ noto che la contrazione muscolare richiede per il suo svolgimento una reazione chimica per cui i carboidrati vengono bruciati in presenza di ossigeno. L’ossigeno, quindi, è necessario nell’attività muscolare e la sua richiesta è direttamente proporzionale alla entità dell’attività muscolare stessa, tanto è vero che la capacità di assorbimento dell’ossigeno, sia da parte dei polmoni che del sangue, aumenta con l’allenamento, in modo da poter fornire ai tessuti quella maggiore quantità di ossigeno necessaria per 1 aumentato lavoro. Può avvenire che questo aumento del lavoro muscolare sia tale da superare nella richiesta la possibilità di rifornimento di ossigeno da parte dell’aria inspirata. Si stabilisce, cioè, come è noto, il così detto «deposito d’ossigeno», per cui in un individuo che venga sottoposto ad un lavoro intenso e faticoso il sangue resta povero di ossigeno e ricco di anidride carbonica; in tali casi occorre attendere, per il pagamento del debito, che si stabilisca lentamente un ritorno alle condizioni normali attraverso la respirazione in stato di riposo. E’ chiaro che in questi casi il debito di ossigeno viene più facilmente pagato se si pone il soggetto in questione in una atmosfera sovrasatura di ossigeno. Ricambio dell’ossigeno nel soggetto normale. — L’ossigeno viene assorbito dal sangue a livello del-


l’alveolo polmonare; il sangue giunto nell’alveoio pòvero di ossigeno e carico di anidride carbonica subisce, attraverso l’emissione della anidride carbonica di cui è carico e l’assunzione di ossigeno dall’aria inspirata, la trasformazione da sangue venoso in sangue arterioso. Ma non è il complesso dei componenti del sangue che assume questo gas; sono i globuli rossi che hanno il compito di assorbire l’ossigeno onde poterlo poi cedere ai tessuti, principalmente ai tessuti muscolari che ne hanno bisogno, per poter svolgere la loro attività. Ciò avviene quando un individuo respira in una atmosfera in cui l’ossigeno si trova in proporzione normale; ma se l’individuo viene posto in una atmosfera soprasatura di ossigeno, il suo plasma sanguigno assorbe ossigeno: questa è una assimilazione, per così dire, forzata. Infatti l’ossigeno assorbito nel plasma viene immediatamente espulso non appena l’individuo viene tolto dall’atmosfera soprasatura di ossigeno e condotto in ambiente normale. I globuli rossi invece hanno limiti di assunzione e di perdita di ossigeno fissi che non vengono superati in nessun caso anche se l’individuo viene posto in atmosfera sovrasatura o povera di ossigeno.

Possibili effetti tossici dell’ossigeno. — Bisogna a questo punto precisare che, come ha dimostrato Paul Bert, l’ossigeno ha un’azione diretta sul sistema nervoso, consistente in un’aumentata eccitabilità che può provocare, se esasperata, convulsioni e morte. D’altra parte Lorrain Smit ha messo in evidenza che la somministrazione prolungata di ossigeno può portare ad una irritazione dell’epitelio alveolare con complicazioni polmonari. Non solo, ma è anche dimostrato che una eccessiva ossigenazione porta ad uno stato di alcalosi, che non si può considerare utile ai fini del rendimento atletico. Metodo di somministrazione. — Fra i vari metodi conosciuti per aumentare l’entità di ossigeno circolante, ricordiamo quello della iniezione sottocutanea, ora scarsamente usato per il fastidio che esso provoca al paziente. Il metodo più semplice è quello della respirazione in maschera a circuito chiuso, che si applica davanti alla bocca e alle narici, oppure quello in tenda di ossigeno che può essere’utilizzato da più persone, ma che richiede un maggior .consumo di gas.

Applicazioni pratiche. — Stando così le cose dobbiamo ritenere che la somministrazione di ossigeno riesca di qualche utilità soltanto nel caso di individui eccessivamente affaticati, in cui il « debito di ossigeno » (che è riconoscìbile attraverso il colorito Leggermente bluastro delle estremità, delle unghie, delle labbra, ed è associato spesso a stasi venosa periferica) è più facilmente pagabile, ed in un tempo l

più breve, somministrando all’individuo in caiisà l’ossigeno sotto pressione. Inoltre, analogamente a quanto dimostrato da Micloux per gli intossicati da ossido di carbonio, si potrà pensare che l’ossigenoterapia sia utile ai fini di una rapida eliminazione dei veleni della fatica, che possono essere immessi nel torrente circolatorio. Il metodo dell’ossigenazione deve ritenersi quindi di effetto curativo più che preventivo, a differenza di quanto viene propugnato da alcuni dei suoi sostenitori. Secondo questi, infatti, la ossigenoterapia, somministrata prima di effettuare le gare darebbe agli atleti maggiore potenza e maggior tono; derivandone un maggiore rendimento. In realtà, l’ossigenazione preventiva sfrutta soltanto l’effetto "euforico” dell’ossigeno, che è di breve durata e di scarsa importanza ai fini del rendimento atletico. Intesa in questo senso, anzi, la somministrazione dell’ossigeno rientra nel quadro del « doping » e non del migliore. Concludendo, per quanto riguarda la ossigenoterapia, possiamo tranquillamente affermare che il suo uso può riuscire di notevole utilità in soggetti affaticati per un rapido recupero in vista di una nuova prestazione, mentre l’uso preventivo di essa sia invece da sconsigliarsi poiché risulta in effetti di scarsa utilità, e non del tutto scevro da pericoli. L’indicazione migliore dell’ossigenoterapia è forse quella del suo uso nell’intervallo fra una prova atletica e l'altra, quando queste siano di una certa intensità, come può avvenire ad esempio, fra i due tempi di una partita di calcio. (Da < MEDICINA SPORTIVA»)

I DIECI MIGLIORI NUOTATORI DEL MONDO Fra le classifiche mondiali dei dieci migliori nuotatori sulle distanze olimpiche, molto nota è quella dello spagnolo Morera. Essa comprende, per il 1952, anche l’italiano Massaria, che risulta ottavo nei 100 m. sul dorso con l’07”3. Ecco per ciascuna distanza il tempo del primo c del decimo di ogni graduatoria: UOMINI - ni. 100: Scholes (S.U.) 57”1, 57”8; ni. 200: Moore (S.U.) 2’06”, 2’08”5; m. 400: Konno (S.U.) 4’30”3, 4’40”l; ni. 1.500: Konno (S.U.) 18’30”, 19’03”5; ni. 100 dorso: Bozon (Francia) l’03”3, l’07”6 (cinque nuotatori a pari merito); m. 200 rana: Davie (Australia) 2’28”2, Mobiglia (Brasile) e Smith (S. U.) 2’37”2. DONNE - ni. 100: Temes (Ungheria) l’05”5, 1’07”; ni. 400: Andersen Hveger (Danimarca) 5’09”5, 5’17”9; ni. 100 dorso: Wielema (Olanda) l’ll”8, Stark (S.U.) l’16”2; ni. 200 rana: Szekely (Ungheria) 2’51”6, 2’57”6.

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Brillante sintesi della stagione del ghiaccio La Federazione Italiana Sport del Ghiaccio, nata il 6 settembre 1952 dalla fusione della F.I.P.G. con la F.I.H.G., se non ha potuto, nell’annata sportiva ’52-53, mettere a punto l’organizzazione interna e, in particolare, la segreteria sportiva — dato che si è praticamente costituita a stagione iniziata — si è pearò dedicata con particolare cura alle manifestazioni sportive ed agli atleti. I risultati si possono considerare, sotto tutti i riguardi, soddisfacenti.

Nel pattinaggio artistico si sono realizzati risultali che, per la prima volta, richiamano sull’Italia la attenzione degli sportivi che si occupano in tutto il mondo di pattinaggio. 11 paese del sole ha meritatamente conquistato, gareggiando con gli atleti dei paesi delta neve e del ghiaccio, il campionato europeo ed ha ottenuto, sempre con lo stesso pattinatore, il 3" posto nei campionati mondiali.

Carlo Fassi ha raccolto così il frutto di un lungo, serio ed intelligente lavoro, al quale da anni si era sottoposto con l’appoggio sempre simpaticamente prodigatogli degli sportivi italiani e, soprattutto, dei suoi entusiasti genitori.

dare allo sport italiano belle soddisfazioni. Le stesse fondate speranze i nostri solerti tecnici ripongono sulla campionessa di seconda categoria Luisella Gaspcri di Cortina e sulla sua più temibile avversaria e concittadina Manuela Angeli; sul giovanissimo campione di seconda categoria Roberto Rubino e sul suo ancor più giovane antagonista Corrado Alaveri; sulla vincitrice del campionato di seconda categoria e di tutte le gare della stagione, Emma Giardini, che è seguita a pochi punti dalla milanese Marina D’Agata, dalla bolzanese Molterer, dalla nieranese Carla Tichastche e da molte altre giovanissime pattinatrici fiorite sulle piste di ghiaccio di Milano, Torino, Cortina, Bolzano, Merano, Trento, Brunico, ecc.

Aleno numerosi, ma promettenti, i pattinatori di terza categoria fra i quali si sono distinti Bellia e Belli di Torino. Nel pattinaggio di velocità quest’anno si è lavorato in profondità e con metodo allo scopo di creare proseliti fra gli atleti delle vaUi. 11 risultato è stato cospicuo se si pensa che ai campionati italiani svoltisi a Aladonna di Campiglio hanno partecipato ben 60 concorrenti, in rappresentanza di vari centri e precisamente: Alitano, Torino, Bolzano, Asiago, Agordo, Pergine, Trento, Tione, Cortina, Alerano.

A completare questo successo individuale, il pattinaggio artistico, rinnovando i suoi quadri, ha quest’anno laureato, nelle tre categorie, dei giovanissimi campioni di Italia che fanno bene sperare per I risultati (fortunatamente qui l’avvenire. Specialmente sulla nuova campionessa d’Italia, la quattor- si misurano col cronometro) ottidicenne Fiorella Negro, la Federa- mi. Due records italiani superati: zione fa assegnamento; essa ha queBo dei ni. 10.000 da Citterio temperamento, attitudine ed an- Guido in 18’21”! e quello dei meche molta grazia, coefficiente que- tri 5.000 sempre da Guido Cittesto non trascurabile nel pattinag- rio in 8’49”2. gio femminile. Se la volontà diII campionato italiano, da 4 mostrata in questi anni non si af- anni detenuto da Enrico Musolifievolirà, questa pattinatrice potrà no, è passato al più giovane Guido

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Citterio. Quello di seconda categoria è stato vinto da Elio Zonca di Alitano e quello di terza categoria da Carlo Calza di Cortina.

L’Hockey che ha, come le altre specialità, iniziato la preparazione p e r partecipare onorevolmente alle prossime Olimpiadi, si è presentato quest’anno con una squadra nazionale di notevole consistenza tecnica. Gli italiani residenti in Canada, riclriamati in Italia a cura della Federazione, ne hanno costituito la base.

La vittoria sulla nazionale francese a Chamonix e quelle sulla nazionale svizzera « B », conseguite a Alitano ed a St. A'Ioritz, e l’aggiudicazione del Criterium di Europa ottenuta in questi giorni a Zurigo vincendo tutte le partite del torneo, sono una prova palese dell’efficienza della squadra. Senza dubbio queste belle affermazioni hanno elevato il prestigio internazionale dell’hockey italiano. Il campionato italiano — vinto dai Diavoli rosso-neri di Milano in una brillante partita disputata a Bolzano contro la concittadina Hockey Club Alilano-Inter — ha messo in rilievo i progressi conseguiti dalle squadre valligiane che si sono dimostrate all’altezza di quelle milanesi cosicché, per il prossimo anno, anziché considerare finaliste le due squadre di Mijano, occorrerà includerle quali teste di serie nei due gironi che verranno disputati dal 20 dicembre al 31 gennaio. Si renderà conscguentemente più interessante il campionato.

In complesso, quindi, si può affermare che nella stagione invernale 1952-53 gli sporta del ghiaccio hanno segnato in Italia un notevole progresso. llenio VijJorelll


Impressioni sol Congresso della F.I.D.A.L. Il richiamo del Congresso della FIDAL è filtrato fino a noi tra lo stanco grigiore di una mattinata invernale, insolita per il tepido e bel cielo di Roma.... e forse il gradito e pigro tepore della casa, per chi poi non ha più « quel tempo e quell’età », persuadeva a non uscire.... Tuttavia, uomini che vivono ancora con dedizione generosa e appassionata lo sport e Io seguono con lo spirito tuttora vigile e battagliero come gli anni trascorsi, hanno messo le ali ai piedi.... e col cuore ai cari ricordi del passato e alle buone speranze dell’avvenire, siamo volati qui, al Foro Italico, nella Sala Stampa per seguire con attenzione tutte le varie e interessantissime fasi del Congresso. E il nostro entusiasmo, la nostra attesa non sono andati delusi perché possiamo subito dire che il Congresso è stato un congresso costruttivo, cioè tutto « cose » e non divagazioni varie e parolaie. Il Congresso non poteva svolgersi in una sede migliore e in un quadro più suggestivo, si che rincontro con i vecchi amici e con i nuovi Dirigenti venuti da ogni Regione per trattare i problemi dell’atletica leggera, ha avuto momenti di vera commozione. Dopo il saluto del Presidente della Federazione dott. Zauli e di quello portato dal Presidente del Comitato Laziale rag. Porta, la cerimonia inaugurale si è conclusa con la solenne premiazione delle Società vincitrici dei campionati disputati nel 1952. La lettura della relazione fatta dal dott. Zauli, intessuta di fiorite rievocazioni della vita vissuta dalla Federazione, ha inquadrato con la vivezza di un documentario, i più significativi e interessanti

in questi ultimi mesi lo Stadio i Terme è stato teatro di ritiri c giali riservati ai giovanissimi. Sor leve dell’atletica leggera italiana ha urgente necessità di rinnova suoi quadri. Presentiamo un grupi centisti colti dal nostro Spaziarli allenamento. I tecnici assicurano dai ritiri romani l’atletica leggeri coverà nuovo impulso. E’ quel cl auguriamo.

ricordi del passato, del quale, se pure modestamente, fummo e testimoni e protagonisti. Il Congresso è ritornato a Roma dopo un lungo periodo di assenza, poiché l’ultima volta fu quella del 5-6 dicembre 1925 quando ancora la Federazione si chiamava F.I.S.A. (Federazione Italiana Sport Atletici). Di quelli di ieri, oggi, siamo stati in pochi: quelli cioè che vissero il periodo « dell'infanzia » tra le due guerre, e il periodo dell’adolescenza come efficacemente ha detto il relatore. E non dispiacerà, se il termine dell’adolescenza sia fatto risalire ben oltre al 1950, perché non si può disconoscere che i successi dei nostri campioni a Londra nelle Olimpiadi del 1948, a Bruxelles agli europei del 1950 e alle Olimpiadi di Helsinki, sono sempre dovuti a uomini già precedentemente preparati; il che dimostra una maturità esistente già, e promettente, prima del fissato termine 1950. Il bilancio del lavoro compiuto in quest’ultimo quadriennio documenta una vitalità ed un progresso in tutti i settori della Federazione e si può senz’altro affermare che la maturità si è andata consolidando. A questo punto dobbiamo prendere atto della lusinghiera novità: l’ingresso dell’atletica leggera nella Scuola. Fatto, questo, che in un tempo non ancora lontano non ebbe purtroppo la dovuta attuazione. Di ciò ne va dato merito a chi di dovere, richiamando i Congressisti, com’è detto nella Relazione, alla necessità di preparare con i mezzi più idonei « il grande domani dell’atletica italiana ».


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Già due caposaldi ribaditi ed accettati offrono garanzia di sostanziali premesse: il concetto del mantenimento del ruolo dilettantistico e quello impegnativo dell'idea sportiva in funzione educativa ai fini del bene sociale. Quale sviluppo prenderanno i semi gettati dal relatore, tenendo conto delle discussioni dei congressisti, non è dato per ora prevedere. Gl’interventi sono stati molti: su questioni inerenti alle formule dei vari campionati, sul tesseramento, sui mezzi di vita dei Comitati e delle Società. La discussione invece sull’argomento più delicato dell’ordine del giorno: indirizzo federale per il quadriennio iniziato, ha dato occasione a moltissimi oratori di esporre acute argomentazioni, ma in definitiva le conclusioni si avranno in seguito, come si è arguito anche dalle risposte del Presidente, uscente e rieletto, dott. Bruno Zauli. Le rispettive elezioni, del Presidente, dei 12 Componenti il nuovo Consiglio Direttivo e degli Ispettori Amministrativi, si sono svolte con votazione segreta. ma senza alcuna forma di lotta. L'elezione poi del Presidente è stata plebiscitaria, anche se per una trascurabile inezia non si è avuta la riconferma per acclamazione. Si osserva che la scelta degli altri eletti è scaturita da un’unica lista, vista circolare preliminarmente. Nell’insieme non vi sono stati motivi di contrasto, salvo qualche intervento più accalorato, come quello di alcuni Delegati Abruzzesi per ragioni di carattere contingente e di natura locale. Se l’atmosfera che ha prevalso in questo Congresso è stata quella di un naturale entusiasmo per queste discipline fisiche che tanti animi tutt’ora appassionano, c’è sembrato troppo vaga la trattazione dei rapporti fra l’Organo Centrale e quelli Periferici. Alcune lamentele hanno messo in evidenza la scarsità di collegamenti fra l’uno e gli altri, non solo di natura epistolare, ma anche per la quasi assenza di visite da parte di Dirigenti nelle varie residenze, e per l’esame sul posto dei problemi locali, e per portare quella efficace opera di partecipazione alla vita dei Comitati e delle Società. Per restare, infine, nel giusto concetto di raggiunta maturità, dell’opera svolta dalla Federazione in funzione materna, che tutto vede ed a tutto provvede, verso tutti coloro che vivono ed operano nel' clima di ambiente prettamente atletico, ci permettiamo esprimere un nostro convincimento, che ci viene dettato da un sentimento di sincero spirito di collaborazione. Avremmo ascoltato molto volentieri un pensiero verso quegli altri Enti, che oltre la Scuola, si sono assunti il compito di propagandare l’atletica leggera fra migliaia d; giovani che fanno parte di Organismi operanti nella struttura sociale di oggi. E’ ben noto che la loro azione di propaganda si svolge ormai da anni, e per qualcuno addirittura da un decennio, e si sa che tutti operano secondo le norme tecniche che disciplinano l’attività Federale; e un cenno, un pensiero a tali Enti che pur fanno parte della grande Famiglia sportiva, avrebbe aggiunto a questo massimo raduno di Rappresentanti Federali una simpatica nota di cavalleria e generosità, confermando, se ce ne fosse bisogno, quello spirito di affratellamento che strettamente unisce tutti coloro che nel campo atletico operano per raggiungere un fine comune. Mari» Bolletta

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IWMIlINI/IAÌIO DEI C.I.K. (Centro Turistico Giovanile)

Il Centro Turistico Giovanile che ha sviluppato negli ultimi anni una attività particolarmente intensa di soggiorni, viaggi e iniziative varie, ha lanciato tra le Associazioni della Giac, e le Unioni del Centro Sportivo Italiano oltre che tra la gioventù tutta, chiamando a collaborare i Dirigenti delle varie organizzazioni, una interessante inchiesta nazionale sul turismo giovanile. Non si tratta di un’inchiesta su termini astratti o su problemi lontani dalla vita feriale di ogni giorno dei giovani. Il turismo almeno in qualcuna delle molteplici vesti con cui è realizzato, è una realtà di fatto di ogni tipo di Associazione, perché è prima ancora elemento vivo e vitale del mondo giovanile, che ha in sé fermenti di umanità notevolissimi. Per la realizzazione di un nostro modo di essere, di uno stile di turismo giovanile e cristiano, è però necessario affrontare in profondità il problema, avere chiaro dinanzi a noi « come » e « quale » turismo viene di fatto preferito e realizzato dal giovani. Ecco il perché dell’inchiesta del C.T.G.: scoprire stile e contenuto del turismo giovanile di oggi per incarnarlo e per calarlo nelle strutture sia nazionali, sia diocesane, sia parrocchiali della nostra organizzazione. Un turismo al servizio della gioventù, fatto per la gioventù. A tal proposito la Presidenza del Centro Turistico Giovanile ha lanciato l’inchiesta fissando a tutti coloro che si occupano di turismo giovanile, il seguente interessante questionario. Le risposte potranno essere inviate al Centro Turistico Giovanile — Sezione Inchiesta — Via della Conciliazione, 1 - Roma. 1. Delle varie forme di turismo, quali pratichi e quali desidereresti praticare? (di un giorno, di fine settimana, campeggio, turismo nomade, viaggi in Italia e all’estero, ecc.). 2. Quali sono le tue mète turistiche preferite? (mare, montagna, laghi, città di particolare interesse artistico, storico, o turistico, o in occasione di feste tradizionali, sagre, fiere, mostre, ecc.). 3. Quaudo si svolge per la massima parte la tua attività turistica? (d’estate, d’inverno, appena ci sono dei giorni liberi da sfruttare, ecc.). 4. In qugle epoca comunque tu preferisci svolgere del turismo? 5. Quale è lo scopo che ti muove nel fare del turismo? Che cosa vi trovi tu personalmente che suscita il tuo interesse? 6. Ti preoccupi, quando fai del turismo, di prepararti ad esso in qualche maniera? Come? (preparazione tecnico-logistica, eventuale formulazione ed attuazione di itinerari turistici, scelta dei compagni, ecc.). 7. Pensi che potrebbero Interessarti le pubblicazioni turistiche? Che cosa dovrebbero trattare secondo te? 8. Quali aiuti e quali indirizzi richiederesti per poter fare del turismo? Ti sembra che sarebbe utile poterti appoggiare a qualche organizzazione per poter svolgere del turismo ordinato e concreto?


Lfì RASSEGNA GIOVANILE DEL C.S.I. fì FERRERÒ

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Di anno in anno l’awenimento aumenta di tono e di importanza con una partecipazione sempre più numerosa di elementi e anche con un progredire tecnico nelle selezioni delle varie eliminatorie. Poco direbbero infatti i novanta e passa finalisti della « campestre » se essi non fossero il frutto di una vasta opera di propaganda atletica invernale manovrata dalla Commissione Nazionale, sbocciata al via delle corse campestri, a metà dicembre voglio dire, e proseguita per buoni tre mesi in ogni angolo della penisola, dove ormai il centro sportivo italiano ha seminato e fatto fiorire le sue iniziative con un crescendo eccezionale. Ciò che sorprende soprattutto è la disciplina, la cordialità, l’amo-

( I

Tennis da Tavolo,,

giornate festive risentano della mistica cerimonia che le precede, la Messa, ascoltata con tanto fervore di pietà da tutti i concorrenti insieme, con le scarpette di gara e la maglietta dai colori della propria Unione sportiva già indosso. Così a Pontedilegno per i giovanissimi sciatori, così a Ferrara per il secondo numero nazionale

della stagione agonistica del 1953. Quando non ancora sbocciati i vent’anni i ragazzi atleti e già adorni di un titolo provinciale sanno gareggiare con tanta discipiina, con sì larga e ammirevole cavalleria si può ben essere certi che la loro carriera agonistica filerà piacevole e serena sui binari della più assoluta regola sportiva, e anche quando le af-

re che legano l’uno all’altro questi ragazzi sicché davvero sor-

prende l’occhio dell’estraneo lo svolgersi degli avvenimenti agonistici del C.S.I. in una atmosfera così diversa dagli altri. E, ci si lasci dire, come le grandi rassegne conclusive di una data attività che si svolgono per lo più in

Vostlta la maglia di campione naxionale del C.S.I. Giansante ricevo le congratulaxloni del rappresentante della F.I.D.A.L.

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formazioni e i titoli li porteranno in categorie superiori la loro azione, la loro pratica di sportivi, davvero cristiani nel senso più espressivo e umano della definizione, sarà di esempio per coloro che lo sport intendono solo per lo sport, per l’agonismo c non invece come scuola di esempio, di sopportazione, di sacrificio e di vita per la formazione del carattere prima ancora che dei muscoli dei giovani. Questo pensavo la domenica mattina della corsa a piedi per i campi della periferia di Ferrara ammirando i novanta e più finalisti buoni c questi, malgrado le raffiche di vento gelido che impallidivano i loro volti e freddavano i loro muscoli, senza battere ciglio, consapevoli che le operazioni di partenza richiedevano ai giudici, pur spiacenti, del tempo non indifferente.

Ma proprio in questo particolare di disciplina consapevolmente accettata m’è sembrato naturale vedere i principi e le ragioni d’essere del C.S.L

LA VITTORIA DI GIANSANTE

I

li vincitore del campionato nazionale di corsa campestre del Centro Sportivo Italiano per il 1953 è un simpatico studente delle magistrali di Città di Santo Angelo in provincia di Pescara, quarto nel campionato di terza serie domenica scorso a Busa’-la. Uno smilzo veloce atleta di 55 chili che ha nettamente dominato la gara svoltasi nella zona del nuovo velodromo di Ferrara, in un tracciato razionale indovinatissimo, reso più severo dalla temperatura rigida e dal torte vento che non ha dato tregua. In compenso il fondo dell’anello dei cinque chilometri era ottimo, secco e affatto pesante. La gara praticamente si è risolta dopo appena un chilometro e mezzo dalla partenza quando cioè il ventenne Pietro Giansante, pscarese anche lui come Fratini che vinse il titolo nazionale del CSI lo scorso anno a Marina di Massa, scavalcato il bergamasco Sandro Gandolfi, di Calolziocorte è passato deciso a condurre regolando a piacimento la prova, ed acquistando via via un chiaro vantaggio che gli ha consentito oltretutto di giungere fresco al traguardo finale posto davanti a! Cavalcavia del Motovelodromo. Giansante si è posto in luce appena lo scorso anno nel campionato studentesco di corsa campestre della sua provincia ed è terminato quarto nella prova dei 1000 metri del Criterium studentesco del centro sud a Potenza. In un anno praticamente ha già raggiunta una eccellente maturità atletica dimostrandosi buon mezzofondista. La sua prova odierna di Ferrara è una chiara

prova di superiorità di rendimento ma anche di scaltrezza. I! Centro Sportivo Italiano ha realizzato ancora una competizione nazionale che costituisce una autentica leva atletica invernale giovanile. Gli atleti partecipanti alla finale di Ferrara hanno infatti dimostrata una preparazione accurata. 8-1 concorrenti si sono infatti classificati in tempo massimo la qual cosa è più che confortante poiché il tempo del vincitore, davvero ottimo, è stato di 15’16”l/5 sulla distanza di Km. 1.700 circa. Il valore del tempo di Giansante è sottolineato dal distacco, 28”, dato al secondo classificato. Quarto si è classificato un allievo dell’atletica Brescia, Gandini Giorgio cresciuto in quel meraviglioso vivaio bresciano che tanti elementi sforna ad ogni stagione, e quinto Luigi Pironti della Libertas di Potenza, risultato questo che conferma l’opera di penetrazione e di propaganda atletica svolta dal CSI nelle zone del Sud. La manifestazione è stata manovrata dalla C.T.N. per l’atletica leggera presieduta dal cav. Mario Bolletta. Il via è stato dato dal Giudice arbitro Cav. Pietro Olivi di Venezia mentre la FI DAL aveva designato quale Ispettore Adriano Cavalieri. L’organizzazione del Comitato provinciale del CSI di Ferrara è risultata impeccabile in ogni dettaglio. Alla premiazione il V. Presidente Nazionale del CSI. Prof. Aldo Notorio ha portato alle autorità, dirigenti ed atleti il saluto del Presidente Prof. Luigi Gedda, sotto-

Eguale impressione avrebbe riportato del resto l’osservatore esterno se nella stessa giornata di domenica 15 marzo e nei due giorni che son seguiti si fosse addentrato nelle Palestre Comunali, dove erano stati installati non so dirvi con quanta cura e precisione di dettagli dal Comitato provinciale di Ferrara del CSI, i tavoli da tennis in miniatura, per le finali nazionali di ping pong.

La stessa Ferrara ha avvertita la presenza degli atleti del CSI e non solo per i bianchi manifesti affissi in ogni dove e così diversi nel colore, nella foggia e nella

sostanza di quelli abituali politici.

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Eccoli I tra pii forti del campionato di <campaotro> del C.S.I. 1053. Il vincitore Diamante (al centro) Il più piccolo dot terzetto del primi completato dal bergamasco Gandolfl (a destra), o dal gigantesco vonezlano Lecchi.


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Dii attimo prima del «via

lineando il valore di queste manifestazioni propagandistiche che si svolgono in una atmosfera fraterna e disciplinata e la soddisfazione del Centro Sportivo Italiano nel rendersi utile al rinnovamento atletico e sportivo italiano.

L’ORDINE DI ARRIGO 1. GIANSANTE PIETRO (della S. S. Aterno di Pescara) che compie il percorso di Km. 4,700 in 15’16”! ; 2. Gandolfi. Alessandro (Pro Victoria di Calolzio Corte Bergamo) in 15’44”; 3. Lucchi Luciano (Coin Gazzera di Venezia) in 15’45”; 4. Gandini Giorgio (atletica Brescia) in 15’50”2; 5. Pironli Luigi (Libertas Potenza) 15’55”32; 6. Freri Luciano (A.A.A. Junior di Genova); 7. Galiani Mario (Laglor di Bergamo); 8. Ambu Antonio (Libertas Selagus di Cagliari); 9. Boriello Giovanni (CSI Napoli); 10. Mulini Onorato (Nuova Libertas Lucca); 11. Giunta Giulio (CSI Loreto); 12. Crisciliello Antonio (SS G. Bartali Avellino); 13. Sensi Fiorenzo (Fiat Terni); 14. Tri fono Antonino (CSI Catania); 15. Simonelli Bruno (Pier Giorgio Frassati Perugia); 16. Bonfadini Aldo (Atletica Brescia) 17. Boero Elio (Trionfo Ligure Genova); 18. Braga Ferdinando (G.S. S. Eufemia Brescia); 19. Franco Bruno (Daini Milano); 20. Arrigoni Pietro (Pro Victoria Calolziocorte Bergamo); 21. Vinci Graziano (Gennargentu Nuoro); 22. Lippolis Andrea (Riattese Roma); 23. Boria Luigi (U. S. Caramba Catania); 24. Morin Lario (Castelletto Genova); 25. Nardin Armando (San Paolo Treviso); 26. Fornaroli Pietro (Pier Giorgio Frassati Crema); 27. Trois Sergio (LL S. Esperia Cagliari); 28. Cia Giorgio (Virtus Ferrara); 29. Pastorello Sergio (Azzurra Verona); 30. Gennaro Mario (Libertas Novara); 31. La Rosa Michele (Alpina Trieste); 32. Girotte Alberto (Aurora Treviso); 33. Casinato Bellino (C. Colombo Padova); 34. Maz-

Lo schieramento è pronto ! zi Franco (Pieve Reggio Emilia); 35. Re Franco (Il Rullo Parma); 36. Deneo Pasquale (Juventus Potenza); 37. Sancricca Giuseppe (Freccia Azzurra Macerala); 38. Nateci Raimondo (CSI Aquila); 39. Sgaravatto Gino (Padova CSI); 40. Rosati Orfeo (Victoria Ancona); 41. Viviani Amilcare (Astor Lucca); 42. Bozzetto Giuseppe (San Polo Treviso); 43. Leardo Francesco (Velatri Pisa); 43. Gandolfo Giuseppe (Palicano Trieste) 45. Beò Carlo (Quercia Rovereto Trento); 46. Cristofari Vittorio (Indomita Mantova); 47. Canatella Antonino (Fallili Palermo); 48. Mattassoni Angelo (Madonnina del Grappa Firenze); 49. Vigagnoli Luigi (Valeggio Verona); 50. Bugari Gianfranco (Vittoria Ancona); 51. Barbagallo Vito (Abbadessa Messina); 52. Bensì Luigi (Virtus Acqui); 53. Mellani Antonio (U. S. Cadmea Roma);

54. Chillè Paolo (Vis San Clemente Messina); 55. Farghiri Adriano (Indomita Mantova); 56. Abbruciali Edoardo (Vir. tus Senigallia); 57. Cutini Alberto (0limpia Perugia); 58. Mambella Mario (Atella Pescara); 59. Zannini Loris (Azzurra Reggio E.); 60. Bocciarelli Mario (Sas Cremona.); 61. Polizzotto Giovanni (Stella Alpina Paler.); 62. Cretnaschi Livio (Lanfranchi Pavia); 63. Colantoni Cherardo (Zandonai Pesaro); 64. Lavarmi Arrigo (Velatri Pisa); 65. Rigato Federico (Padova); 66. Cià Sergio (Virtus Ferrara); 67. Gragnani Alberto (Perugia); 68. Ermici Didaco (Falchi Blue Firenze); 69. Simonella Giuseppe (lesolo, Venezia); 70. Tamburini Marco (Libarna, Tortona); 71. Bianchini Fosco (Olimpia, Siena); 72. Largioni Giorgio (A. Galli, Arezzo); 73. Mortara Giulio (Viola, Bologna); 74. Celiai Primo (Falchi blu, Firenze); 75. Facci Antonio (Garcia Moreno, Vicenza); 76. Titoni Giuseppe (Azzurra, Verona); 77. Allentanti! Carlo (SASFA, Acqui); 78, Oberti Franco (Virtus, Alessandria); 79. Faidutti Sergio (S. Anseimo, Udine); Ecco la Classifica per Comitati Provinciali: 1. C.P. Bergamo p. 256; 2. C.P. Brescia p. 247; 3. Genova p. 238; 4. Cagliari p. 212; 5. Treviso p. 186; 6. Catania, p. 153; 7. Potenza, 149; 8. Padova, 148; 9. Perugia, 146; 10. Lucca, 139; 11. Ancona, 139; 12. Pescara, 131; 13. Verona, 131; 14. Roma, 130; 15. Venezia, 118; 16. Pesaro, 116; 17. Trieste, 115; 18. Reggio Emilia, 97; 19. Ferrara, 96; 20. Firenze, 95; 21. Mantova, 89; 22. Napoli, 86; 23. Messina, 85; 24. Avellino, 83; 25. Pisa, 83; 26. Temi, 82; 27. Palermo, 82; 28. Milano, 76; 29. Nuoro, 74; 30. Crema, 69; 31. Novara, 65; 32. Acqui, 61; 33. Parma, 60; 34. Macerata, 58; 35. Trento, 50; 36. Pavia, 47; 37. Cremona, 35; 38. Bologna, 33; 39. Alessandria, 30; 40. Tortona, 25; 41. Siena, 24; 42. Arezzo 23; 43. Vicenza, 20; 44. Udine, 16; 45. Catanzaro, 12.

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Clamante taglia da dominatore il traguardo avendo fatto il vuoto dietro di và—

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ATTORNO Al TAVOLI DI RING PONG Il torneo finale di tennis da tavolo del Centro Sportivo Italiano per i titoli del 1953 è durato tre giorni: tre giorni di gare vivaci. di incontri appassionati, di alternative brillanti nelle singole classifiche, vuoi dei gironi eliminatori come delle finali. In pratica proprio nei gironi eliminatori nelle sale predisposte con cura e perfetta realizzazione scenica, dal fattivissimo Comitato Provinciale di Ferrara, gli elementi migliori avevano imposto la loro classe, la valentia del loro giuoco sugli avversari. Salvo rare eccezioni come per l’emiliano Saporetti che ben meritava di inserirsi nel gruppetto del girone dei primi, gli schieramenti finali sono apparsi equilibrati. A'è è a dire che i vincitori dei due titoli, di singolo e di doppio, il toscano Magi,

scapigliato ed esuberante studente di {rezzo e i veneti Canotto e Pietribiasi, anch’essi studenti di Treviso, abbiano avuto vita facile, abbiano trovato cioè la strada dello scudetto cosparsa di rose. Magi ha dovuto sudare per piegare ne! girone eliminatorio l’emiliano Stiporetti mentre in quello finale del filo da torcere gli è stato dato, e come, dal giovanissimo romano Carnevali: il classico "maschietto” der Cupolone che in calzoncini corti ancora e assai meno alto del suo avversario, ha tenuto a bada il campione dello scorso anno sino alla terza partita dopo aver vinto la prima ed essere rimasto in bilico sull’altalena del risultato più appassionante ed attraente per il pubblico che faceva del tifo autentico neppure fosse ad un in-

contro di calcio, nella seconda partita. Lo dice chiaramente il punteggio. Carnevali ha vinto per 21 a 12 il. primo set ed ha perduto per 22 a 20 il secondo.

Il ragazzo romano puntava tutte le sue forze in questa seconda partita ed è logico che vedendo il risultato andare a monte, il bel sogno svanire, avesse l’inevitabile collasso tecnico nella terza. Magi al contrario più esperto, più centrato e con un gioco più stretto, quasi ostruzionistico. ha lasciato che il romano si scapigliasse a piacimento per poi passare nettamente al comando della gara. Questa partita di singolo e quella che ha visto di fronte lo stesso toscano Magi all’emiliano Saporetti. bruno e smilzo ragazzo di Fidenza che ha ben ragione di imprecare alla sfortuna se non è giunto alla finale dei primi, costituiscono le due perle del brillantissimo torneo di singolo. Magi è uno studente di ragioneria, ormai al penultimo anno prima del diploma. Nella prossima stagione la federazione lo promuoverà di certo in seconda categoria ed egli non potrà quindi più presentarsi (die finali nazionali del Campionato Nazionale del C.S.l. riservato alla terza categoria. Continuerà comunque a militare sotto la bandiera del C.S.l. ed i due scudetti guadagnati ben meritatamente, costituiranno per lui il trampolino di lancio in campo nazionale e forse anche internazionale in quanto

II folto groppo del partecipanti al campionati nazionali di «corea campeelréF e «tentili da Involo»

a prima di dare Inizio alle appaizlooantl e rlozcltizilmo garet

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Ferrerò, all'inetta dalla S. Metta


Sorridente e icalmo l’aretino Vittorio Magi ha sconcertato gli avversari con il sno personalissimo efficace stile.

il. tennis da tavolo Italiano ha varcato i confini del Paese e va affermandosi, in ogni dove. I finalisti nel singolo sono stati con il toscano Magi e il romano Carnevali, il bresciano Morandini, il veneto Bulli, il sassarese Monagheddu e il genovese Dini. esuberante di peso quest’ultimo, sicché quando avrà potuto dare al proprio fisico una maggiore prestanza atletica non vi è dubbio che anche il risultato tecnico nel tennis da tavolo sarà ben piti elevato. Morandini classificato al terzo posto è stato tra i più regolari del torneo, ma sono piaciuti anche Bulli e Monagheddu, ragazzi che hanno già uno stile proprio e una eccellente impostazione atletica. Se il torneo di singolo ha avuto rincontro più brillante di finale tra il vincitore e il romano Carnevali, anche nel doppio la lotta è stata serratissima. I veneti Zanotto e Pietribiasi hanno avuto da superare ostacoli notevoli nei toscani Salvini e Bilioni, nei trentini Pegoretti e Zanetti, nei calabri Montalto e Misiano, nei laziali Cartacei e Celata e infine nei piemontesi fratelli Riccardi. Il confronto più brillante è stato quello diretto tra i due primi classificati. Il caso ha voluto inoltre che il bizzarro sorteggio vedesse alle prese queste due formidabili coppie proprio nell'ultimo confronto del torneo. Ebbene, così come è stato per Magi a Carnevali, i due sconfitti, Salvini e Biliotti, si sono aggiudicati con larghezza il primo set per 21 a 14 e anch’essi nel secondo set sono arrivati a ben 19 punti in loro favore ostacolando così sino al limite la decisa tizio-

ne di Zanotto e Pietribiasi. Nella "bella” i nuovi campioni sono riusciti ad imporre la loro classe ma con uno scarto di punti inferiore a quello ottenuto da Magi su Carnevali. Il terzo set si è chiuso infatti per Zanotto e Pietribiasi a 21/17. In genere gli altri confronti sono stati equilibrati. Zanotto e Pietribiasi hanno

dovuto sudare le proverbiali sette camice per piegare i laziali Cartacei e Celata. Anche questo confronto è giunto al limite delle tre partite avendo vinto i romani la prima dopo un'appassionante alternativa al limite di 21/19. Il vivacissimo torneo di Ferrara è stato diretto con capacità e assoluta regolarità dalla Commissione Tecnica per il Tennis da Tavolo del C.S.I. presieduta dal Comm. Dragotto e della quale fan parte il ligure Cottone di Serravalle Scrivia che è stato anche Giudice arbitro della manifestazione, i romani Pascila e Di Paolo e il campano Salerno. Al termine del torneo ha avuto luogo la premiazione, nella sede diocesana dell'Azione Cattolica, presente l'Ecc.mo Arcivescovo di Ferrara che ha rivolto agli atleti e ai Dirigenti il cordiale saluto del mondo cattolico ferrarese e parole di vivo elogio per il comportamento degli atleti, sottolineando i valori spirituali dello sport e l’importanza che oggi questo ha assunto anche nel mondo cattolico, ausilio prezioso alla formazione morale e fisica dei giovani. Ha risposto per la Presidenza Centrale il Prof. Aldo Notorio che ha ringraziato affettuosamente e con devozione filiale, l’Ecc.mo Arcivescovo, ponendo nella giusta luce il lavoro prezioso svolto dal Comitato Provinciale di Ferrara tanto per la realizzazione del Campionato Nazionale di Corsa Campestre, come per quello di tennis da tavolo. Sono stati quindi consegnati i premi ai vincitori mentre la Presidenza Centrale ha voluto sottolineare Iti sua gratitudine anche nei confronti dei Dirigenti di Ferrara e della Commissione Tecnica Nazionale, consegnando ad essi uno speciale ricordo del riuscitissimo raduno del C.S.I., che è il secondo in ordine di tempo, dell’attuale stagione, dopo quello altrettanto riuscito, invernale, a Pontedilegno.

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1 GIRONE B Varlese (Campania) b. Carnevali (Lazio) 2-0 (21-17 21-13) — Morandini (Lombardia) b. Conti (Umbria) 2-0 (21-13 - 21-10) — Fasino (Sicilia) b. Assumma (Calabria) 2-0 (21-7 - 21-14) — Varlese (Campania) b. Conti (Umbria) 2-0 (21-16 - 21-8) — Morandini (Lombardia) b. Fasino (Sicilia) 2-1 (21-16 - 15-21 - 21-18) Carnevali (Lazio) b. Assumma (Calabria) 2-0 (21-15 21-13) — Fasino (Sicilia) b. Varlese (Campania) 2-0 (21-0 - 21-0 JorfaiV) — Morandini (Lombardia) b. Carnevali (Lazio) 2-0 (23-21 - 21-13) — Assumma (Calabria) b. Conti (Umbria) 2-1 (21-13 - 19-21 - 22-20) — Morandini (Lombardia) b. Varlese (Campania) 2-0 (21-16 - 21-15) — Carnevali (Lazio) b. Conti (Umbria) 2-1 (16-21 - 21-19 - 21-6) — Morandini (Lombardia) b. Assumma (Calabria) 2-0 (21-14 - 21-18) — Carnevali (Lazio) b. Fasino (Sicilia) 2-0 (21-12 - 21-19) — Varlese (Campania) b. Assumma (Calabria) 2-0 (21-19 - 21-17) — Fasino (Sicilia) b. Conti (Umbria) 2-0 (21-13 - 21-5). Spareggi per il 2°, 3° e 4" posto: CARNEVALI (Lazio) b. VARLESE (Campania) 1-0 (21-17) CARNEVALI (Lazio) b. FASINO (Sicilia) 1-0 (21-17) FASINO (Sicilia) b. VARLESE (Campania) 1-0 (21-17). CLASSIFICA: lo MORANDINI Giuseppe (Lombardia) 2" CARNEVALI Gaspare (Lazio) 3° FASINO Aurelio (Sicilia) 4" VARLESE Nello (Campania) 5» ASSOMMA Luigi (Calabria) 6» CONTI Luciano (Umbria)

...l'articolo «II» trevigiano. Zanotto o Plntribtasl al lavoro c già sulla via del successo..,

RISULTATI E CLASSIFICHE SINGOLO GIRONI ELIMINATORI

GIRONE A Saporetti (Emilia) b. De Stefano (Lucania) 2-0 (21-12 21-8) — Magi (Toscana) b. Bulli (Veneto) 2-0 (21-11 21-18) — Oberto (Piemonte) b. Ferrari (Trentino) 2-1 (16-21 - 21-17 - 21-17) — Bulli (Veneto) b. Saporetti (Emilia) 2-0 (21-12 - 23-21) — Magi (Toscana) b. Oberto (Piemonte) 2-1 (23-21 - 17-21 - 21-12) — Ferrari (Trentino) b. De Stefano (Lucania) 2-1 (21-13 - 14-21 - 21-11) — Saporetti (Emilia) b. Oberto (Piemonte) 2-0 (21-19 21-16) — Magi (Toscana) b. De Stefano (Lucania) 2-0 (21-7 - 21-12) — Bulli (Veneto) b. Ferrari (Trentino) 2-0 (21-17 - 21-19) — Magi (Toscana) b. Saporetti (Emilia) 2-0 (21-17 - 21-19 — Bulli (Veneto) b. De Stefano (Lucania) 2-0 (21-17 - 21-12) — Magi (Toscana) b. Ferrari (Trentino) 2-0 (21-13 - 21-18) — Oberto (Piemonte) b. De Stefano (Lucania) 2-0 (21-17 - 21-19) — Saporetti . (Emilia) b. Ferrari (Trentino) 2-0 (21-18 - 22-20) — Bulli (Veneto) b. Oberto (Piemonte) 2-0 (21-15 - 21-13),

CLASSIFICA: lo MAGI Vittorio (Toscana) 2« BULLI Enzo (Veneto) 3o SAPORETTI G. Carlo (Emilia) 4»« OBERTO Amedeo (Piemonte) 5° FERRARI Ariodante (Trentino) 6» DE STEFANO Claudio (Lucania)

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GIRONE C Dini (Liguria) b. Lupone (Abruzzo) 2-0 (21-19 - 21-15) — Pentassuglia (Puglia) b. Monagheddu (Sardegna) 2-1 .(26-24 - 16-21 - 21-14) — Scopa (Marche) b. Lupone (Abruzzo) 2-1 (22-24 - 21-8 - 21-16) — Dini (Liguria) b. Monagheddu (Sardegna) 2-1 (21-15 - 14-21 - 21-7) — Scopa (Marche) b. Pentassuglia (Puglie) 2-1 (21-18 - 14-21 21-14) — Monagheddu (Sardegna) b. Lupone (Abruzzo) 2-0 (21-6 - 21-14)— Dini (Liguria) b. Pentassuglia (Puglie (2-0) 21-9 - 21-17) — Monagheddu (Sardegna) b. Scopa (Marche) 2-0 (21Ì-10 - 21-15) — Pentassuglia (Puglia) b. Lupone (Abruzzo) 2-0 (21-14 - 21-17) — Dini (Liguria) b. Scopa (Marche) 2-0 (21-17 - 21-16). Spareggi per il 2«, 3» e 4« posto: MONAGHEDDU (Sardegna b. PENTASSUGLIA (Puglia) 1-0 (21-12) MONAGHEDDU (Sardegna) b. SCOPA (Marche) 1-0 (21-16)

PENTASSUGLIA (21-19).

(Puglia)

b.

SCOPA

(Marche)

1-0

CLASSIFICA : 1» DINI Guido (Liguria) 2° MONAGHEDDU Ginetto (Sardegna) 3« PENTASSUGLIA Elio (Puglia) 4« SCOPA Renzo (Marche) 5» LUPONE Fernando (Abruzzo)

GIRONI FINALI SINGOLO Girone dei primi (dal 1° al 6° posto) Magi (Toscana) b. Carnevali (Lazio) 2-1 (12-21 - 22-20 21-12) — Bulli (Veneto) b. Dlni (Liguria) 2-0 (21-15 21-17) — Morandini (Lombardia) b. Monagheddu (Sardegna) 2-0 (21-16 - 21-17) — Magi (Toscana) b. Dinl (Liguria) 2-0 (21-11 - 21-8) — Bulli (Veneto) b. Monagheddu (Sardegna) 2-0 (21-11 - 21-12) — Carnevali (Lazio) b. Morandini (Lombardia) 2-0 (21-9 - 21-15) — Magi (Toscana) b. Monagheddu (Sardegna) 2-0 (21-19 21-12) — Carnevali (Lazio) b. Bulli (Veneto) 2-0 (21-12 21-9) — Morandini (Lombardia) b. Dinl (Liguria) 2-1 (21-19 - 19-21 - 21-16) — Magi (Toscana) b. Bulli (Veneto) 2-0 (21-9 - 21-6) — Carnevali (Lazio) b. Dlni (Liguria) 2-0 (21-18 - 21-11) — Morandini (Lombardia) b.


Bulli (Veneto) 2-0 (21-13 - 21-17) — Carnevali (Lazio) b. Monagheddu (Sardegna) 2-0 (21-9 - 21-13) — Magi (Toscana) b. Morandini (Lombardia) 2-0 (21-16 - 21-8) — Monagheddu (Sardegna) b. Dini (Liguria) 2-1 (21-17 14-21 - 21-15). CLASSIFICA:

Io 2<> 3» 4° 5° 6°

MAGI Vittorio (Toscana) CARNEVALI Gaspare (Lazio) MORANDINI Giuseppe (Lombardia) BULLI Enzo (Veneto) MONAGHEDDU Ginetto (Sardegna) DINI Guido (Liguria).

Girone dei secondi (dal 7° ad 12° posto) Varlese (Campania) b. Saporetti (Emilia) 2-1 (20-22 21-12 - 21-10) — Oberto (Piemonte) b. Pentassuglia (Puglia) 2-0 (21-15 - 21-16) — Fasino (Sicilia) b. Scopa (.Marche) 2-0 (21-18 - 21-15) — Saporetti (Emilia) b. Pentassuglia (Puglia) 2-0 (21-11 - 21-19) — Oberto (Piemonte) b. Scopa (Marche) 2-1 (21-10 - 18-21 - 21-15) — Fasino (Sicilia) b. Varlese (Campania) 2-0. (21-14 - 22-20) — Saporetti (Emilia) b. Scopa (Marche) 2-0 (21-10 - 21-11) — Oberto (Piemonte) b. Varlese (Campania) 2-1 (21-19 13-21 - 21-15) — Fasino (Sicilia) b. Pentassuglia (Puglia) 21-11) — Saporetti (Emilia) b. Oberto (Pie2-0 (21-11 monte) 2-0 (21-16 - 21-18) — Vailese Campania b. Pentassuglia (Puglia) 2-0 (21-19 - 21-16) — Fasino (Sicilia) b. Oberto (Piemonte) 2-1 (21-16 - 10-21 - 21-17) — Varlese (Campania) b. Scopa (Marche) 2-1 (18-21 - 21-11 21-10) — Saporetti (Emilia) b. Fasino (Sicilia) 2-0 (21-18 21-14) — Scopa (Marche) b. Pentassuglia (Puglia) 2-1 (21-15 - 18-21 - 21-13). Spareggio per il 1" e 2" posto: SAPORETTI (Emilia) b. FASINO (Sicilia) 2-1 (24-22 9-21 - 21-16). Spareggio per il 3° e 4° posto: OBERTO (Piemonte) b. VARLESE (Campania) 2-0 27-25). (21-17

CLASSIFICA : lo SAPORETTI G. Carlo (Emilia) 2» FASINO Aurelio (Sicilia) 3« OBERTO Amedeo (Piemonte) 4« VARLESE Nello (Campania) 5» SCOPA Renzo (Marche) 6o PENTASSUGLIA Elio (Puglia). Girone dei terzi (dal 13° al 17° posto) Ferrari (Trentino) b. Conti (Umbria) 2-0 (21-14 21-13) — De Stefano (Lucania) b. Lupone (Abruzzo) 2-0 (21-18 - 21-19) — Assununa (Calabria) b. Conti (Umbria) 2-1 (21-13 - 15-21 - 22-20) — Ferrari (Trentino) b. Lupone (Abruzzo) 2-0 (21-11 - 21-8) — Assumma (Calabria) b. De Stefano (Lucania) 2-1 (18-21 - 21-17 - 21-17) — Conti (Umbria) b. Lupone (Abruzzo) 2-0 (21-14 - 21-17) — Ferrari (Trentino) b. De Stefano (Lucania) 2-0 (21-15 21-10) — Assumma (Calabria) b. Lupone (Abruzzo) 2-0 (21-9 - 21-18) — Conti (Umbria) b. De Stefano (Lucania) 2-0 (21-19 - 23-21) — Assumma (Calabria) b. Ferrari (Trentino) 2-0 (21-19 - 22-20).

CLASSIFICA : 1» ASSOMMA Luigi (Calabria) 2<> FERRARI Ariodante (Trentino) 3» CONTI Luciano (Umbria) 4» DE STEFANO Claudio (Lucania) 50 LUPONE Fernando (Abruzzo).

CLASSIFICA FINALE DEL SINGOLO U. S. ENAL AREZZO di Arezzo lo MAGI Vittorio (Toscana) 2o CARNEVALI Gaspare - U. S. VIS di Roma (Lazio) 30 MORANDINI Giuseppe - U. S. FORZA e COSTANZA di Brescia (Lombardia) 4o BULLI Enzo - U. S. ARCELLA di Padova (Veneto)

U. S. TURRITANA di 5° MONAGHEDDU Ginetto Sassaia (Sardegna' 6’ DINI Guido - U. S. CRAL DIPENDENTI COMUN. di Genova (Liguria) 7o SAPORETTI G. Carlo - U. S. INVICTA di Fidenza (Parma) (Emilia) 8- FASINO Aurelio - U. S. VERIUS di Palermo (Sicilia) 9<> OBERTO Amedeo - U. S. C.O.S. di Torino (Piemonte) U. S. CSI NAPOLI di Napoli 10" VARLESE Nello (Campania) 11» SCOPA Renzo - U. S. GINO B ARTALI di Pesaro (Marche) 12» PENTASSUGLIA Elio - U. S. A. MANZONI di Brindisi (Puglia) T3o ASSOMMA Luigi - U. S. VIGOR di Reggio Calabria (Calabria) U. S. G.I.A.C. VIRTUS di 14" FERRARI Ariodante Bolzano (Trentino) U.S. CSI SPOLETO di Spoleto 15" CONTI Luciano (Umbria) 16" DE STEFANO Claudio - U. S. INVICTA-LIBERTAS di Potenza (Lucania) U. S. SAN GABRIELE di Pe17" LUPONE Fernando scara (Abruzzo).

DOPPIO GIRONI ELIMINATORI

GIRONE A Pegoretti-Zanetti (Trentino) b. Pergola-Ricotti (Lucania) 2-0 (21-12 - 21-16) — Candilera-Guadalupi (Puglia) b. Capisciotti-La Selva (Abruzzo) 2-0 (24-22 - 21-19) — Tocco-Faggioli (Sardegna) b. Riccardi-Riccardi (Piemonte) 2-0 (21-19 - 21-14) — Candilera-Guadalupi (Puglia) b. Pergola-Ricotti (Lucania) 2-0 (24-22 - 21-16) — Capisciotti-La Selva (Abruzzo) b. Tocco-Faggioli (Sardegna) 2-0 (21-19 - 21-14) — Pegoretti-Zanetti (Trentino) b. Riccardi-Riccardi (Piemonte) 2-1 (21-17 - 18-21 - 21-14) — Tocco-Faggioli (Sardegna) b. Pergola-Ricotti (Lucania) 2-0 (21-15 - 21-14) — Pegoretti-Zanetti (Trentino) b. Capisciotti-La Selva (Abruzzo) 2-0 (21-19 - 21-10) — Riccardi-Riccardi (Piemonte) b. Candilera-Guadalupi (Puglia) 2-0 (21-12 - 21-15) — Capisciotti-La Selva (Abr.) b. Pergola-Ricotti (Lucania) 2-1 (16-21 - 21-15 - 21-11) — Pegoretti-Zanetti (Trentino) b. Candilera-Guadalupi (Puglia) 2-0 (21-13 - 21-19) — Riccardi-Riccardi (Piemonte) b. Capisciotti-La Selva (Abr.) 2-1 (21-23 - 22-20 21-18) — Pegoretti-Zanetti (Trentino) b. Tocco-Faggioli (Sardegna) 2-0 (21-12 - 21-15) — Riccardi-Riccardi (Piemonte) b. Pergola-Ricotti (Lucania) 2-1 (21-12 - 19-21 21-12) — Tocco-Faggioli (Sai-degna) b. Candilera-Guadalupi (Puglia) 2-1 (17-21 - 21-14 - 21-18).

Spareggio per il 2» e 3» posto: RICCARDI-RICCARDI (Piemonte) b. TOCCO-FAGGIOLI (Sardegna) 1-0 (21-14). Spareggio per il 4° e 5<> posto: CANDILERA-GUADALUPI (Puglia) b. CAPISCIOTTILA SELVA (Abruzzo) 1-0 (21-12). CLASSIFICA: 1» PEGORETTI Claudio e ZANETTI Remo (Trentino) 2« RICCARDI Claudio e RICCARDI Silvio (Piemonte) 3° TOCCO Raffaele e FAGGIOLI Enrico (Sardegna) 4" CANDILERA Ettore e GUADALUPI Teodoro (Pugl.) 5° CAPISCIOTTI Giov. e LA SELVA Tomm. (Abr.) 6" PERGOLA G. Paolo e RICOTTI Gennaro (Lucania)

GIRONE B Montalto-Misiano (Calabria) b. Gentile-Trotta (Campania) 2-1 (19-21 - 21-15 - 21-15) — Del Mastro-Lorenzetti (Marche) b. Bozzano-Verardo (Liguria) 2-0 (21-13 21-18) — Celata-Cartacci (Lazio) b. Santi-Panetti (Umbria) 2-0 (21-2 - 21-12) — Lorenzetti-Del Mastro (Marche) b. Montalto-Misiano (Calabria) 2-0 (21-19 - 22-20) — Celata-Cartacci (Lazio) b. Bozzano-Verardo (Liguria) 2-0 (21-13 - 21-12) — Gentile-Trotta (Campania) b. Santi-

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Panetti (Umbria) 2-0 (23-21 - 21-15) — Montalto-Misiano (Calabria) b. Gelata-Cartacei (Lazio) 2-1 (13-21 - 21-18 21-16) — Trotta-Gentile (Campania) b. Bozzano-Verurdo (Liguria) 2-0 (24-22 - 21-18) — Lorenzetti-Del Mastro (Marche) b. Santi-Panetti (Umbria) 2-0 (21-16 - 21-16) — Misiano-Montalto (Calabria) b. Bozzano-Verardo (Liguria) 2-1 (15-21 - 21-17 - 21-9) — Lorenzetti-Del Mastro (Marche) b. Trotta-Gentile (Campania) 2-1 (15-21 21-15 - 21-19) — Bozzano-Verardo (Liguria) b. SantiPanetti (Umbria) 2-1 (21-13 - 19-21 - 21-16) — CartacciCelata (Lazio) b. Trotta-Gentile (Campania) 2-0 (21-12 21-11) — Montalto-Misiano (Calabria) b. Santi-Panetti (Umbria) 2-0 (21-1 - 21-13) — Celata-Cartacci (Lazio) b. Lorenzetti-Del Mastro (Marche) 2-0 (22-20 - 21-16). Spareggi per il lo, 2‘> e 3" posto: MONTALTO-MISIANO (Calabria) b. LORENZETTIDEL MASTRO (Marche) 1-0 (21-12) CELATA-CARTACCI (Lazio) b. LORENZETTI-DEL MASTRO (Marche) 1-0 (21-14) CELATA-CARTACCI (Lazio) b. MONTALTO-MISIANO (Calabria) 1-0 (22-20).

CLASSIFICA: 1« CELATA Orfeo e CARTACCI Marcello (Lazio) 2° MONTALTO Geraldo e MISIANO Carmelo (Cai.) 3" LORENZETTI Luigi e DEL MASTRO Carlo (Marc.) 4" GENTILE Antonio e TROTTA Pasquale (Camp.) 5“ SOZZANO Vincenzo e VERARDO Carlo (Liguria) 6o PANETTI Manrico e SANTI Sergio (Umbria).

GIRONE C Zanotto-Pietribiasi (Veneto) b. Vaccarini-Rusconi (Lombardia) 2-0 (21-19 - 21-17) — Mori-Schettini (Emilia) b. Geraci-Li Vigni (Sicilia) 2-1 (21-16 - 9-21 - 24-22) — Zanotto-Pietribiasi (Veneto) b. Biliotti-Salvini (Toscana) 2-1 (21-16 - 18-21 - 21-18) — Vaccarini-Rusconi (Lombardia) b. Li Vigni-Geraci (Sicilia) 2-1 (21-18 - 12-21 21-17) — Biliotti-Salvini (Toscana) b. Mori-Schettini (Emilia) 2-0 (21-19 - 23-21) — Zanotto-Pietribiasi (Veneto) b. Geraci-Li Vigni (Sicilia) 2-1 (21-16 - 17-21 21-14) — Vaccarini-Rusconi (Lombardia) b. Mori-Schettini (Emilia) 2-0 (21-16 - 22-20) — Li Vigni-Geraci (Sicilia) b. Salvini-Biliotti (Toscana) 2-1 (21-18 - 5-21 - 21-18) — Zanotto-Pietribiasi (Veneto) b. Mori-Schettini (Emilia) 2-0 (21-15 - 21-17) — Salvini-Biliotti (Toscana) b. Vaccarini-Rusconi (Lombardia) 2-1 (22-20 - 21-23 21-17).

Spareggio per il 2<> e 3n posto: BILIOTTI-SALVINI (Toscana) b. VACCARINI-RUSCONI (Lombardia) 1-0 (21-16) Spareggio per il 4» e 5« posto: MORI-SCHETTINI (Emilia) b. LI VIGNI-GERACI (Sicilia) 1-0 (21-19). CLASSIFICA :

lo 2° 3" 4» 5<'

ZANOTTO Sirio e PIETRIBIASI Raul (Veneto) SALVINI Luciano e BILIOTTI Franco (Toscana) VACCARINI Mario e RUSCONI Athos (Lombard.) MORI Roberto e SCHETTINI Vincenzo (Emilia) GERACI Franco e LI VIGNI Franco (Sicilia).

GIRONI FINALI DOPPIO Finale dei primi (dal 1° al 6° posto) Montalto-Misiano (Calabria) b. Pegoretti Zanetti (Trentino) 2-0 (21-19 - 21-16) — Zanotto-Pietribiasi (Veneto) b. Riccardi-Riccardi (Piemonte) 2-0 (21-10 - 21-14) — Biliotti-Salvini (Toscana) b. Celata-Cartacci (Lazio) 2-0 (21-16 - 21-12) — Zanotto-Pietribiasi (Veneto) b. Pegoretti-Zanetti (Trentino) 2-1 (21-11 - 21-23 - 21-18) — Biliotti-Salvini (Toscana) b. Riccardi-Riccardi (Piemonte) 2-0 (21-14 - 21-14) — Cartacci-Celata (Lazio) b. Misiano-Montalto (Calabria) 2-0 (23-21 - 23-21) — Salvini-Biliotti (Toscana) b. Pegoretti-Zanetti (Trentino) 2-0 (21-19 - 21-16) — Montalto-Misiano (Calabria) b. Riccardi-Riccardi (Piemonte) 2-0 (21-18 - 21-15) — Pietribiasi-Zanotto (Veneto) b. Cartacci-Celata (Lazio) 2-1 (19-21 - 21-13 - 21-16) — Pegoretti-Zanetti (Trentino) b. Riccardi-Riccardi (Piemonte) 2-0 (21-10 - 21-12) — Zanotto-Pietribiasi (Veneto) b. Montalto-Misiano (Calabria) 2-0 (21-16 - 21-19) — Cartacci-Celata (Lazio) b. RiccardiRiccardi (Piemonte) 2-0 (21-14 - 21-15) — Biliotti-Salvini (Toscana) b. Montalto-Misiano (Calabria) 2-0 (21-18 21-18) — Pegoretti-Zanetti (Trentino) b. Cartacci-Celata (Lazio) 2-0 (22-20 - 21-10) — Zanotto-Pietribiasi (Veneto) b. Salvini-Biliotti (Toscana) 2-1 (14-21 - 21-19 - 21-17) Spareggi per il 3", 4" e 5» posto: PEGORETTI-ZANETTI (Trentino) b. CARTACCI-CELATA (Lazio) 2-1 (16-21 - 21-14 - 21-17) MONTALTO-MISIANO (Calabria) b. CARTACCI-CELATA (Lazio) 2-0 (22-20 - 21-16) PEGORETTI-ZANETTI (Trentino) b. MONTALTO-MISIANO (Calabria) 2-0 (21-9 - 21-14).

Alla premiazione S. Em. Rev.nia VArcivescovo di Ferrara ha rivolto agli atleti e dirigenti parole di vivo elogio per la bella rassegna giovanile svoltasi nella sua città, sottolineando ancora una volta i valori spirituali e morali del sano agonismo sportivo.

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CLASSIFICA: 1" ZANOTTO Sirio e PIETRIBIASI Raul (Veneto) 2" SALVINI LUCIANO e BILIOTTI Franco (Toscana) 3" PEGORETTI Claudio e ZANETTI Renio (Trentino) 4" CARTACCI Marcello e CELATA Orfeo (Lazio) 5° RICCARDI Claudio e RICARDI Silvio (Piemonte). Finale dei secondi (dal 7° al 12° posto) Trotta- Gentile (Campania) b. Tocco-Faggioli (Sardegna) 2-0 (21-6 - 21-19) — Vaccarini-Rusconi (Lombardia) b. Candilera-Guadalupi (Puglia) 2-0 (21-7 - 21-15) — Mori-Schettini (Emilia) b. Lorenzetti-Dal Mastro (Marche) 2-0 (21-17 - 21-16) — Vaccarini-Rusconi (Lombardia) b. Tocco-Faggioli (Sardegna) 2-0 (21-12 - 21-9) — MoriSchettini (Emilia) b. Candilera-Guadalupi (Puglia) 2-0 (21-14 - 21-17) — Trotta-Gentile (Campania) b. Lorenzetti-Dal Mastro (Marche) 2-0 (21-13 - 21-12) — MoriSchettini (Emilia) b. Tocco-Faggioli (Sardegna) 2-0 (21-18 21-9) — Trotta-Gentile (Campania) b. Candilera-Guadalupi (Puglia) 2-0 (21-15 - 21-17) — Vaccarini-Rusconi (Lombardia) b. Lorenzetti-Dal Mastro (Marche) 2-0 (21-12 21-18) — Candilera-Guadalupi (Puglia) b. Tocco-Faggioli (Sardegna) 2-1 (21-10 - 20-22 - 21-18) — Vaccanni-Rusconi (Lombardia) b. Trotta-Gentile (Campania) 2-1 (21-16 - 18-21 - 21-13) — Lorenzetti-Dal Mastro (Marche) b. Candilera-Gualtieri (Puglia) 2-0 (21-18 - 22-20) — Trotta-Gentile (Campania) b. Mori-Schettini (Emilia) 2-1 (23-21 - 14-21 - 21-14) — Lorenzetti-Dal Mastro (Marche) b. Tocco-Faggioli (Sardegna) 2-1 (21-16 - 13-21 - 21-11) — Vaccarini-Rusconi (Lombardia) b. Mori-Schettini (Emilia) 2-0 (21-11 - 21-13).

CLASSIFICA: lo VACCARINI Mario e Rusconi Athos (Lombardia) 2o GENTILE Antonio e TROTTA Pasquale (Camp.) 3" MORI Roberto e SCHETTINI Vincenzo (Emilia) 4" DAL MASTRO Carlo e LORENZETTI Luigi (Mar.) 5" CANDILERA Ettore e GUADALUPI Teod. (Puglia) 6o TOCCO Raffaele e FAGGIOLI Enrico (Sardegna).

Finale dei terzi (dal 13° al 17° posto) Capisciotti-La Selva (Abruzzo) b. Santi-Panetti (Umbria) 2-0 (21-18 - 21-11) — Geraci-Li Vigni (Sicilia) b. Pergola-Ricotti (Lucania) 2-0 (21-11 - 21-19) - SantiPanetti (Umbria) b. Sozzano Verardo (Liguria) 2-1 (21-12 16-21 - 21-17) — Geraci-Li Vigni (Sicilia) b. CapisciottiLa Selva (Abruzzo) 2-1 (21-9 - 18-21 - 21-19) — BozzanoVerardo (Liguria) b. Pergola-Ricotti (Lucania) 2-0 (21-13 21-12) — Geraci-Li Vigni (Sicilia) b. Santi-Panetti (Umbria) 2-0 (21-19 - 21-4) — Capisciotti-La Selva (Abruzzo) b. Pergola-Ricotti (Lucania) 2-1 (21-14 - 20-22 - 21-16) — Geraci-Li Vigni (Sicilia) b. Bozzano-Verardo (Liguria) 2-0 (21-17 - 22-20) — Santi-Panetti (Umbria) b. PergolaRicotti (Lucania) 2-1 (18-21 - 21-11 - 21-19) — BozzanoVerardo (Liguria) b. La Selva-Capisciotti (Abruzzo) 2-0 (23-21 - 21-12). Spareggi per il 2», 3» e 4" posto: BOZZANO-VERARDO (Liguria) b. LA SELVA-CAPISCIOTTI (Abruzzo) 2-1 (16-21 - 21-13 - 21-15) BOZZANO-VERARDO (Liguria) b. SANTI-PANETTI (Umbria) 2-0 (21-10 - 21-5) LA SELVA-CAPISCIOTTI (Abruzzo) b. SANTI-PANETTI (Umbria) 2-1 (21-16 - 9-21 - 25-23). CLASSIFICA: DGERACI Franco e LI VIGNI Franco (Sicilia) 2« SOZZANO Vincenzo e VERARDO Carlo (Liguria) 3» CAPISCIOTTI Giov. e LA SELVA Tomm. (Azruzzo) 4° SANTI Sergio e PANETTI Manrico (Umbria) 5» PERGOLA G. Paolo e RICOTTI Gennaro (Lucania)

CLASSIFICA FINALE DEL DOPPIO 1° ZANOTTO Sirio - PIETRIBIASI Raul — U. S. PIO X Treviso (Veneto) 2<> SALVINI Luciano - BILIOTTI franco — U. S. ROMITO Firenze (Toscana)

ZANETTI Remo u. s. 3" PEGORETTI Claudio OLIMPIA Trento (Trentino) 4° MONTALTO Cataldo - MISI ANO Carmelo — U. S. VIGOR Reggio Calabria (Calabria) CELATA Orfeo U. S. 5° CARTACCI Marcello CLODIA Roma — (Lazio) 6" RICCARDI Claudio - RICCARDI Silvio (Piemonte) 7" VACCARINI Mario - RUSCONI Athos (Lombardia) 8" GENTILE Antonio - TROTTA Pasquale (Campania) SCHETTINI Vincenzo (Emilia) 9" MORI Roberto 10" DAL MASTRO Carlo - LORENZETTI Luigino (Marche) 11° CANDILERA Ettore - GUADALUPI Teodoro (Puglie) 12" TOCCO Raffaele - FAGGIOLI Enrico (Sardegna) LI VIGNI Franco (Sicilia) 13" GERACI Franco VERARDO Carlo (Liguria) 14" SOZZANO Vincenzo 15" CAPISCIOTTI Giovanni - LA SELVA Tommaso (Abruzzo) 16" SANTI Sergio - PANETTI Manrico (Umbria) 17» PERGOLA G. Paolo - RICOTTI Gennaro (Lucania)

Compiacimento del S. Padre per l’omaggio del Comitato Provinciale romano del Centro Sportivo Italiano In risposta all’omaggio fattoGli della « Coppa d’argento » vinta dal Comitato Provinciale Romano. classificatosi 1° assoluto fra i Comitati Provinciali d’Italia, per attività svolta e per numero di tesserati, il Santo Padre si degnava in data 9 marzo far pervenire al Presidente del Comitato Provinciale Romano del C.S.I. comm. Bartolo Paschetta, la seguente venerata lettera: SEGRETERIA DI STATO DI SUA SANTITÀ’ Dal Vaticano, lì 9 marzo 1953 N. 295 929. III.ino Signore, ho il piacere di far noto alla Signoria Vostra III.ma che il Santo Padre ha accolto con particolare compiacenza il gesto graziosamente devoto col quale il Comitato Provinciale Romano del Centro Sportivo Italiano ha voluto signiticarGli la sua gratitudine pei- il benevolo interesse onde la Santità Sua ne segue l'attività sociale e ne incoraggia i propositi. JLa coppa d'argento, consegnata nelle Sue auguste mani, è per la Santità Sua simbolo e promessa di alto valore. Paternamente grato del dono, il Suo augusto cuore invoca per tutti il conforto della divina assistenza nelle nobili competizioni che allenano codesta gioventù alle ardue lotte della vita, e invia a Lei, Signor Presidente, ai singoli membri del Comitato, ai soci e alle loro famiglie l’implorata Apostolica Benedizione. Con sensi di distinta stima mi confermo della Signoria Vostra Ill.ma dev.mo G. B. MONTINI

-■

L’alto riconoscimento della dinamica attività del Comitato Provinciale Romano, mentre viene a premiare Dirigenti ed Atleti per il buon lavoro compiuto, è nuova testimonianza della paterna sollecitudine del S. Padre per i problemi dello sport inteso come palestra e scuola di formazione morale, religiosa, ‘ civica della gioventù.

31


i

AL NUOTO LA PALMA

dello “sport più completo,, L’asserzione che un insigne medico americano ha senza reticenze fatto ad un congresso mondiale di medici sportivi tenutosi alcuni anni or sono a Miami non ha mancato logicamente di suscitare reazioni e polemiche nei cultori ed assertori delle altre branche sportive. Sfociate però in un secondo tempo in serene e ponderate discussioni sia verbali che epistolari, alle quali hanno preso parte medici e professori di ogni parte del globo terrestre, le polemiche lentamente ma progressivamente scomparvero per dar luogo alla conclusione che l'asserzione del medico, in un primo tempo giudicata da tanti un po’ troppo temeraria, aveva basi talmente solide che difficilmente si prestavano alla dimostrazione del contrario. E di qui ebbe inizio lo studio più profondo da parte dei tecnici del nuoto i quali, prima, avevano fatto della loro passione una ragione di vita ma sempre con l’unico scopo di migliorare il rendimento dei loro pupilli senza preoccuparsi degli effetti fisici che il loro sport prediletto poteva avere sui praticanti e, conseguentemente, le ripercussioni che i miglioramenti fisici particolari potevano avere sul loro rendimento. Di qui lo studio particolareggiato di ogni movimento del nuotatore, delle sue ripercussioni sullo sviluppo di singoli muscoli, del coordinamento di tutti i movimenti eseguiti in un primo tempo separatamente, e progressivamente accoppiati fino a raggiungere un complesso armonico e possiamo dire simmetrico (nel caso in cui si potesse raggiungere la perfezione), dei vari sistemi di allenamento che vanno sempre più perfezionandosi con lo studio e la risoluzione di problemi sempre nuovi che si presentano.

Infatti, chi ha seguito il nuoto da una ventina d’anni a questa parte non ha potuto fare a meno di rilevare questo lento processo di evoluzione e constatare che mentre prima il nuoto era prerogativa di

32

alcuni elementi dotati soprattutto di qualità fisiche superiori al normale in quanto era la potenza della bracciata e del colpo di gambe che davano una maggiore velocità, attualmente prevale chi è dotato di una maggiore scioltezza ed armonia di movimenti, uniti logicamente a quella dote naturale che è il galleggiamento, dote prima per chi desidera dedicarsi al nuoto agonistico con speranze di primeggiare. E’ appunto l’allenamento necessario per raggiungere tale scioltezza che riflette sul fisico i suoi benefici effetti più che in ogni altro sport in quanto tale allenamento prevede la messa in movimento di tutti i muscoli del corpo senza sforzi violenti tali da apportarvi delle deformazioni ma dando agli stessi uno sviluppo simultaneo e lentamente progressivo da formare un complesso di una plasticità senza

pari. Ed è dimostrato come tali effetti benefici vengano maggiormente risentiti quanto più i muscoli sono in via di formazione e non già irrigiditi da sforzi precedenti di qualsiasi natura e che quindi maggiormente ai giovanissimi si addice lo inizio dello sport del nuoto. Una delle difficoltà più grandi per lo sviluppo degli sport natatori era la mancanza di continuità nella loro esplicazione in quanto la stagione invernale non permetteva di proseguire l’attività, ma per molte città italiane e particolarmente peiGenova, la difficoltà è stata superata con l’apertura invernale delle piscine d’Albaro, giudicate tra l’altro le migliori piscine d’Europa, che accolgono giornalmente centinaia di appassionati sia dilettanti nel vero senso della parola che atleti appartenenti a società sportive. Anche il Comitato Provinciale del C.S.I. ha costituito da tempo la sua sezione nuoto alla quale può essere ammesso qualsiasi giovane facente parte di Unioni Sportive del C.S.I. Scopo preminente di tale sezione è quello di formare una larga massa di nuotatori da migliorarne e perfezionarne il rendimento.

p-

INVITO A NUOTARE Giovani amici, chi vi parla ha dedicato il meglio di se stesso all’attività natatoria per più di venti lunghi anni... ciò vi porterà logicamente a pensare a

Il nuoto rimane un pilastro, che aggiunto ad altre moderne capacità deve jar parte delle cognizioni indispensabili a chi si prepara ad entrare nella vita.

una persona anziana e forse... cadente; non è proprio così perchè ho cominciato a gareggiare a quindici anni!!!

Molti sono coloro che non sanno nuotare, e le statistiche che per amor di patria non vi cito, sono dolorosamente dure.

Fatta questa premessa spero ci intenderemo meglio.

Da questa deficienza quantitativa deriva una logica deficienza qualificativa.

Si è tanto parlato della utilità umana e sociale del nuoto (prima e al di fuori della sua applicazione agonistica) che sarebbe superfluo ripetersi, come sarebbe superfluo rammentare che gli antichi romani giudicavano una persona inetta quando non sapeva "nè scrivere nè nuotare" ciò nonostante al di fuori dell’episodio di Camilla-e delle magnifiche terme i romani non ci dicono molto in fatto di nuoto.

Ai giorni nostri con il ritmo vorticoso della vita moderna e con le aumentate attività professionali e ricreative il detto romano sarebbe senz’altro rinunciatario.

Il CS.I. si rende conto che nell’assaivere le missioni di diffondere il nuoto come mezzo di difesa della propria esistenza e come mezzo di soccorso a quella altrui, crea le premesse per un rigoglioso sviluppo del settore agonistico.

Il clima e la conformazione del suolo italiano consentono un’attività eccezionale, le piscine integrano le risorse naturali e il sorgere di nuovi campi di gara invernali ci permetterà di nuotare tutto l’anno. La crisi numerica di praticanti sarà superata e il C.S.I. intende essere all’avanguardia di questo programma di diffusione e di sviluppo del nuoto.


F A nulla valgono le disposizioni e le

circolari, per quanto perfette, se voi gio-

\

vani non vi sentite attratti verso questo

I

homi

..1 5* TAPPA .4 aprile b Udine

' /^Varese \ ! jlecco "\8ergamo‘ ^^Bréscia

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sport sano e utile.

Il C.S.l. farà di tutto perchè anche i

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566

perizia

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TRIESTE

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prevede una ottima attività per il 1953;

fPa^vaEgr^-. ULANO j^^Piacenza ^RovigoEÈ^E 4* TAPPA 3 aprile ì 'arma 1 II Asti ferrara=^=r=: km 456 | Alessandria ij ! Modena^^L. 3Ravenna= senza — p — Pso d Raticosa/ jr Shriccione 6* TAPPA 5 oprile pS^ zPso d futa /T Km 493 Pesaro — ■ V finente Ancona —J — 3* tapp a 1 aprile irezzo -.e Km. 578 /À LP io" S.'Gio'rgio'^SSy18^^ .Perugia/ r tap pa 30 marzo I

a voi rendere tale programma operante

Todi *

giovanissimi abbiano hi possibilità di apprendere i primi rudimenti del nuoto

nelle colonie marine e conta incremen-

tare al massimo le prove dei "Campa-

nili Marini” primo cimento agonistico dei nuovi nuotatori. Per le categorie maggiori la C.T.N.

Nuoto ha stabilito un programma che

Torino

fe=ÈfflL0GNA7 Km. 443

Non

'escara ==

Narri,

e produttivo.

testo '

abbiamo fretta, l’interessante è

raggiungere lo scopo per gradi ma con continuità e metodo; meno Unioni Spor-

ROMA

tive, ma più solide e ben organizzate, che siano reali entità sociali funzionanti e che possano con il tempo affrontare

2‘ TAPPA 31 marzo Km 520

... -

~

- -=

Foggia=~ ^■6feBarletta= ~Terracina=^X -Napoli,

jf\ Ariano Irp.

Avellino

BARI

la prova dell’attività federale con serie possibilità di buone affermazioni. Mi riservo in un prossimo articolo di

tornare nell’argomento dell’organizzazio-

ne delle nostre Unioni Sportive che in-

tendano praticare il nuoto.

La F.I.N. e il G.U.G. della stessa ci assicurano la loro incondizionata collaborazione, i campi di gara ci sono aperti,

possiamo contare sulPopera dei tecnici

IL PRIMO GIRO D’ITALIA PER LE PICCOLE MOTO organizzazione di " Stadio „ di Bologna

e delle organizzazioni periferiche della

Federazione. Unica

contropartita ...

il piacere ...

di nuotare e di far nuotare!!! Apprezzate nella giusta misura il va-

lore dell’offerta, valutate la bellezza del-

lo sport povero e pertanto pili puro, vagliatene il valore pratico e morale, pro-

vate ad imporre al vostro fisico il piacevole e armonioso esercizio del proce-

dere nell’acqua e allo sforzo fisico unirete il lavoro intellettuale che affina la

tecnica e rende stilisticamente perfetti. Chi di voi non entrerà nel campo agonistico avrà sempre la soddisfazione di

aver appreso qualche cosa di veramente

utile nella vita, chi invece progredirà avrà davanti a se fonti di sano svago, di gioia e di orgoglio.

Giovani amici,

provate, ne

vale la

pena. Ve lo dice uno che... ricomincerebbe

daccapo.

I. D. Z.

Il Moto Club « Stadio » con la collaborazione del quotidiano sportivo « Stadio », e con la approvazione della F.M.I. organizza per i giorni dal 30 marzo al 5 aprile 1953 il Giro d'Italia Motociclistico, gara di fondo di velocità a tappe su strade aperto. L’itinerario, salvo eventuali variazioni che fossero indispensabili e di cui il Direttore di gara ravvisasse l’opportunità, è il seguente: I TAPPA (30 marzo): Bologna, Raticosa, Futa, Firenze, Arezzo, Cortona, Perugia, Todi,’ Narni, Civitacastellana, Roma, Km. 443. II TAPPA (31 marzo): Roma, Formia, Napoli, Avellino, Ariano Irpino, Foggia, Bari Km. 520. Ili TAPPA (1 aprile): Bari, Foggia, Vasto, Pescara, Ancona, .Pesaro, Riccione, Km. 572. Riccione (2 aprile): riposo. IV TAPPA (3 aprile): Riccione. Rimini, Cesena, Forlì, Faenza, Lugo, Ravenna, Argenta. Ferrara, Rovigo, Padova, Mestre, Monfalcone, Trieste, Km. 456. V TAPPA (4 aprile): Trieste, Gorizia, Udine, Treviso,. Castelfranco, Vicenza, Verona, Brescia, Rovato, Palazzolo, Bergamo, Lecco, Como, Varese, Gallarate, Busto A., Legnano, Milano, Km. 565.

VI TAPPA (5 aprile): Milano, Mortara. Casale M., Brozolo, Chivasso, Torino, Asti, Alessandria, Voghera, Piacenza, Parma, Reggio E., Modena, Bologna. Km. 493. In totale Km. 3049. Sede del comitato organizzatore presso il quotidiano sportivo « Stadio », Bologna, via Gramsci 5, tei. 29.865. La gara è aperta a lutti i conduttori italiani provvisti di licenza 1953 del FALL per la I, II, III categoria. La gara è retta dal presente regolamento particolare; per quanto in esso non contemplato vige il regolamento manifestazioni sportive della Federazione Motociclistica Italiana. Il Giro d'Italia Motociclistico è una gara dì gran fondo di velocità a tappe su strade aperte. I .partecipanti, pur essendo richiesti di impiegare il minore tempo possibile a compiere i percorsi stabiliti, sono in proprio responsabili delle eventuali inosservanze delle norme di circolazione stradale, in quanto gli organizzatori non possono in alcun modo • rispondere, né in alcun modo risponderanno di qualsiasi incidente che dovesse accadere ai partecipanti stessi, in* dipendenza della manifestazione, ivi comprese le « uscite » di allenamento.

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La classifica dei francobolli a soggetto sportivo

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Bfew :

Queste mie note sulla classifica dei francobolli a soggetto sportivo offriranno il fianco, ne sono sicuro, alla critica di non pochi aderenti alla Sezione, ina molto più lo offriranno a quei collezionisti che non intendono a distaccarsi dai principi originari sui quali si basarono le raccolte, intese nel senso più ortodosso ed aderente alla essenza ed all'impiego dei francobolli; essenza ed impiego esclusivamente postali. E non si può disconoscere che quei collezionisti abbiano fondate ragioni per sostenere il loro punto di vista; ogni deviazione che tenda a porre in secondo piano lo scopo per il quale i francobolli sono stati ideati, potrebbe sembrare in antitesi con i concetti informativi sui quali dovrebbe basarsi ogni collezione filatelica. Se non che furono i francobolli stessi che. dopo alcuni lustri dalla loro prima apparizione, deviarono nella forma pur mantenendo la sostanza, da quello che era stato il loro aspetto originario. Alle effigi dei governanti, agli stemmi delle nazioni, alle cifre pure e semplici inquadrate in un motivo ornamen-

tale ed indicanti il valore postale dei francobolli, si sostituirono vignette che illustravano avvenimenti importanti, che ricordavano personaggi illustri e date storiche, che riproducevano capolavori d'arte, che propagandavano idee umanitarie e sociali, principi religiosi, che ponevano in evidenza bellezze naturali e costumi dei paesi nei quali venivano emessi. I francobolli assunsero così una funzione complementare, che non poteva sfuggire allo spirito di osservazione dei collezionisti, ma che non sfuggì neppure alla sagacia degli economisti, quando si accorsero che da quella funzione poteva derivare una risorsa non disprezzabile per le casse degli stati. La passione per i francobolli non obliterati, deviazione anche questa dal concetto fondamentale in quanto un Irancobollo nuovo e fuori corso è venuto a mancare alla funzione per la quale fu concepito, diede anch’essa esca alla tendenza inflazionistica derivante dalle emissioni a getto continuo, sicché il numero dei francobolli in circolazione andò crescendo di anno in anno in progressio-

ne aritmetica, che potrebbe anche in seguito divenire geometrica. Per non restare sommersi dal dilagare dei francobolli, i collezionisti hanno dovuto aggrapparsi alla zattera della specializzazione, adottando da prima limiti geografici o cronologici; in questi ultimi tempi la specializzazione si è orientata verso i soggetti raffigurali nei francobolli e la tendenza va rapidamente diffondendosi, come quella che dà la possibilità al collezionista di scegliere i soggetti per lui più interessanti e di assegnare alla propria collezione dei limiti in relazione alle sue possibilità di acquisto. La nuova tendenza ha reso anzitutto necessaria una speciale suddivisione dei francobolli in base ai soggetti raffigurati. Vari sistemi sono stati proposti ma non ne esiste ancora uno universalmente riconosciuto ed accettato; d’altra parte il collezionista è libero di formare la propria collezione con criteri completamente personali. Comunque, un sistema di ripartizione dei francobolli a soggetto potrebbe essere il seguente:

SCIENZE

ARTI

FILANTROPIA E MORALE

La La La La

zoologia botanica geografia storia

ATTIVITÀ’ UMANA

Le grandi scoperte I capolavori dell’ingegno Le industrie e l’artigianato

I

La pittura I monumenti

BIOGRAFIA Gli artisti I Capi di Stato

Gli uomini di governo Gli uomini illustri

La Religione Le opere di bene

RICREATIVE

II turismo L’alpinismo Lo Sport

VARIE L’araldica I costumi

ti'a no,izia data nel numero precedente di < Stadium », relativa alla prossima emissione nella Repubblica di S. Marino, di una serie di francobolli a soggetto sportivo. La serie comprenderà sette francobolli per la posta ordinaria, del valore facciale di Lire: 1, 2, 3, 4, 5, 10, 100, rispettivamente ed uno per la posta aerea del valore facciale di Lire 200. Gli Sporta raffigurati saranno i seguenti: L. I Lancio del disco; L. 2 Tennis; L. 3 Corsa; L, 4 Ciclismo; L. 5 Calcio; L. 10 Aeromodellismo; L. 100 Pattinaggio a rotelle. L. 200 Sci.

Come già abbiamo detto, la Sezione Filatelica invierà la serie completa, al prezzo di L. 370» più le spese postali. Inviare richieste al « Centro Sportivo Italiano » — Via della Conciliazione N. 1 — Roma, Sezione Filatelici!.

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!


Restando nel campo della Filatelia Sportiva, che ha attratto nella propria orbita gran numero di appassionati, è necessario ordinare la propria collezione seguendo una direttiva che dia la possibilità di valorizzare nel modo migliore la collezione stessa, di renderla organica e di utilizzarla anche a scopo istruttivo. Escluso perciò ogni criterio geografico

Presentata secondo tale classifica, una collezione potrà riuscire molto più organica di un'altra ordinata con criteri rigidamente filatelici e cioè raggruppando i francobolli secondo lo stato che li ha emessi e secondo la data di emissione. E la collezione stessa acquisterà maggior valore quando le vignette riportate nei francobolli saranno poste a complemento di brevi didascalie che diano dello

latelia « Costruttiva » od « Istruttiva » che dir si voglia, alla quale Io Sport potrebbe fornire la materia per un primo, concreto esperimento. E concludo, come ho iniziato queste note, esprimendo la convinzione che non pretendo di trovare consenziente nelle idee che vi ho esposto la totalità degli aderenti. alla nuova tendenza, ma ho anche la speranza che esse non ver-

SPORTS ATLETICI

SPORTS MOTORIZZATI

GIVOCHI SPORTIVI

Alpinismo Atletica leggera Atletica pesante Ginnastica Lotta Nuoto Podismo Pugilato Scherma SPORTS MECCANIZZATI

Aerostatica Bob Canottaggio Ciclismo Paracadutismo Pattinaggio a rotelle Pattinaggio sul ghiaccio Sci Slitta Vela Volo a vela

o cronologico, una collezione dovrebbe raggruppare i francobolli secondo lo Sport al quale si riferiscono. Gli Sports alla loro volta dovrebbero essere raggruppati secondo le loro caratteristiche fondamentali.

Un settore speciale della collezione dovrebbe essere riservato a tutti quei soggetti che, senza rappresentare un determinato sport si riferiscono all’esercizio ed allo sviluppo degli Sports in genere. E senza più dilungarmi nella esposizione dei criteri seguiti per stabilire una classifica che ritengo pienamente rispondente al carattere della collezione, ne riporto le linee fondamentali.

Aggiungo che la classifica che ho posto, non solo non esclude, ma anzi presuppone la piena compenetrazione dei principi sportivi e filatelici sui quali si basa; così, mentre alcuni Sports richiederanno una ulteriore suddivisione, tenendo conto delle specialità che esso comprende — Corse c Concorsi, ad esempio, neH’Atletica Leggera, Nuoto e Tuffi nel Nuoto, Corse al trotto ed al galoppo nell’ippica e così di seguito — ciascuno Sport potrà comprendere i francobolli veri e propri, gli annulli speciali, le cartoline e le vignette commemorative.

Aeremodellismo z\eronautica

Automobilismo Aviazione Motociclismo

Motonautica SPORTS VARI

Caccia Campeggio

Base ball Calcio Giuochi folckloristici Hockey a rotelle Hockey su ghiaccio Hockey su prato Palla a nuoto Palla a volo Pallacanestro Polo a cavallo Tennis Tennis da tavolo

Corsa del toro

IMPIANTI E SIMBOLI

Escursionismo

Feste sportive Ippica

Pesca

Scoutismo Tiro al bersaglio

Tiro con l’arco

Sport al quale si riferiscono notizie storiche, tecniche e pratiche, ragguagli sulle principali competizioni, sui campioni che maggiormente vi si distinsero e sui più importanti risultati conseguiti.

Questo, secondo me, dovrebbe essere l’obbiettivo da raggiungere con la Fi-

Ippodromi Piscine Poligoni di tiro Stadi Anelli Olimpici Deità Sportive Fiaccola Olimpica

ranno senz’altro messe da parte, sicché, discusse ed ove occorra con qualche modifica che non ne alteri la sostanza, esse potranno costituire il principio fondamentale della nuova Filatelia.

Riccardo Ilonareill

SALUTO A “SPORT PHIL4,, Abbiamo ricevuto il primo numero del nuovo periodico c Sport Phila », diretto dal Dott. Giuseppe Sabclli Fioretti, Vice Direttore del « Corriere dello Sport» valoroso e competentissimo filatelico, specializzato nella Filatelia Sportiva. Il periodico, redatto in cinque lingue e presentato in ottima veste tipografica, con numerose illustrazioni, costituisce un autentico « exploit », per usare un termine sportivo, al quale noi auguriamo il miglior successo, perchè siamo sicuri che la sua penetrazione nell’elemento filatelico specializzato di tutto il mondo, riuscirà di sicuro giovamento per lo sviluppo di una attività ricreativa che, sorta da poco tempo va rapidamente diffondendosi e conquistando aderenti a migliaia. E la comparsa del Periodico a pochi giorni dalla nascita della nostra Sezione, ci sembra di buon augurio per l'tino e per l’altra. Due battesimi, per ora, ma poiché si tratta di creature piuttosto ... precoci, non ci sorprenderebbe di ritrovarle assai presto apparigliate nei loro allenamenti, protesi verso una méta che ha sempre rappresentato l'insegna della civiltà dei popoli: Lo Sport. « Stadinm »

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Siipplem. al o. 3 ili STADIIIM URI’ le Unioni Sparlile il i Comitali Provinciali del G. 8.1. Marzo 1953

LA PASQUA PER GLI SPIIIÌTIVI Con l'avvicinarsi della S. Pasqua, torna ogni anno gioiosamente l'appuntamento di tutti gli sportivi attorno alla bandiera del Centro Sportivo Italiano per soddisfare al Precetto pasquale della Chiesa. E' opera gradita del C.S.I. quella di richiamare ogni anno i suoi atleti e gli atleti sportivi simpatizzanti ai grandi Valori Spirituali che stanno al di sopra di tutto e che lo sport non solo non deve ostacolare ma favorire e potenziare. Sport c vita spirituale non sono due elementi che si eliminano, bensì due valori che si integrano e si aiutano.

Ciascuno di noi ha nel suo cuore l'eco dei numerosi discorsi pronunciati da Pio XII sullo sport e sulla funzione educativa, spirituale e sociale che esso possiede. Il Centro Sportivo Italiano deve essere l'altoparlante presso il mondo sportivo di quelle grandi idee che azionano la nostra Organizzazione e che sono i presupposti per una influenza educativa sui giovani che è lo scopo del nbstro lavoro e delle nostre preoccupazioni. Un plauso a tutti i Comitati Provinciali e Zonali nonché a molte Società de! C.S.I. che. senza attendere il nostro richiamo, hanno già predisposto e stanno lavorando per la riuscita della "Pasqua dello Sportivo ", indovinata attività creata dal C.S.I., che oltre a qualificare il nostro Ente per gli scopi altamente morali ed educativi che esso persegue, serve anche per incontrarsi nel grande vincolo spirituale e cristiano dell'Eucaristia con quanti praticano lo sport o lo sostengono con la loro passione, o con le loro energie. La Pasqua che ogni anno ci porla la primavera, sia per gli sportivi, attraverso la nostra vigilante cura, una fioritura spirituale che servirà ad arricchire il vasto mondo sportivo di quelle forze interiori che lo devono sorreggere e che servono a mantenere lo sport libero dalla schiavitù del denaro, del commercio e da altri interessi umani.

Consigliamo quindi a tutti i Comitati Provinciali, Zonali e a tutte le Unioni Sportive del Cen-

tro Sportivo Italiano di organizzare una "Tre Sere' in preparazione della "Pasqua dello Sportivo " ricordando a tutti che la "Tre Sere ” di conferenze, intercalate eventualmente (e sarà ottima cosa) da documentari cinematografici, deve servire anzitutto a preparare le anime al Precetto Pasquale e per trasmettere le. grandi idee-forza che sono ormai il nostro patrimonio:

— lo sport è un mezzo educativo che ha come fini lo sviluppo e la fortificazione del corpo, lo sviluppo della vita interiore ed il perfezionamento dell'anima : — lo sport può diventare un mezzo pericoloso per i giovani quando degenera in culto del corpo, in so prava lutazione rispetto agli altri valori umani e sociali, in mercantilismo; — la Chiesa ed il cristiano non denunciano lo sport come una malattia sociale moderna ma lo considerano un efficace alleato per l’educazione della gioventù purché sanamente praticato;

— il Centro Sportivo Italiano è l'organizzazione che mira a far praticare lo sport puro sinonimo di sport cristiano cioè, volontaristica attività fisica praticata dai giovani per integrare armoniosamente le altre attività dell’uomo: studio, lavoro, preghiera, famiglia... Consigliamo inoltre ai conferenzieri di andare alle grandi fonti dei discorsi pontifici sullo sport tra i quali l’ultimo fatto da Pio XII agli Insegnanti di Educazione Fisica e pubblicato sul n. 12 di <t Stadium » dello scorso anno.

La Presidenza Centrale sarà grata a quanti invieranno una documentazione fotografica della "Pasqua dello Sportivo ” essendo sua intenzione compilare un albo fotografico da recare in dono al Santo Padre in una prossima adunata degli sportivi. A tutti auguriamo un fruttuoso lavoro.

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Il C.S.I. si è presentato ufficialmente a Torino ■

L’8 marzo scorso il Comitato Provinciale di Torino ha inaugurato la sua nuova sede in via Bogino, 8. Si tratta di una nuova ampia e razionale residenza tipicamente sportiva dove il C.S.I. di Torino potrà sviluppare la sua complessa attività. L’avvenimento è stato sottolineato dalla presenza delle Autorità di Torino al completo con S. Eni. Rev.ma l’Arcivescovo Card. Fossati, il Sindaco, il Prefetto, il Comandante del Comiliter, il Questore ed altre numerose Personalità civili, politiche ed Ecclesiastiche.

E’ intervenuto il Presidente Centrale del C.S.I. Prof. Luigi Gedda che ha rivolto alle Autorità presenti e ai Dirigenti del Centro Sportivo l’affettuoso saluto della Presidenza Centrale ponendo nella luce che merita, il valore morale e spirituale della pratica sportiva, agonistica e fisico-ricreativa.

« Sono lieto di portarvi — ha detto il Prof. Gedda — il pensiero e il saluto della grande famiglia del Centro Sportivo Italiano, forte oggi dei suoi 50.000 atleti, delle sue Unioni Sportive sicché esso rappresenta una magnifica realtà. Magnifica realtà di cui vorrei essere l’interprete presso di Voi in questo giorno in cui la fatica, l'operosità del C.S.I. di Torino sono coronate dall’apertura di una nuova sede. E’ quindi presente spiritualmente davanti a noi tutta la famiglia del C.S.L la quale si allieta, in questa primavera ticca di promesse e di sole, di trovare anche qui, nella sua Organizzazione, una primavera che prometta fiori e frutti. Il C.S.L non è solo una realtà ma è una tappa di una storia che procede da molto tempo, dall'epoca del Cristianesimo. E’ proprio di allora la voce di Paolo che prende dalla ivita sportiva di quei tempi per collocare accanto alla « virtù » sportiva la virtù cristiana.

to seguito delle Organizzazioni quale quella sorta sotto il Pontefice Pio X, la F.A.S.C.I. che nacque nel 1906 per opera di un Fratello delle Scuole Cristiane, biellese, e che visse in zelo fino a quando durante il Fascismo fu sciolta. Non appena l’atmosfera politica ebbe a cambiare, nel 1943, in quell’estate particolarmente complessa, a Roma si tramarono le fila della nuova Organizzazione Sportiva Cattolica. Nacque allora il C.S.I. quando ancora l’Italia non era completamente liberata. Nel 1944 vi fu, ai piedi del Papa, la famosa adunanza. Gli sportivi si inginocchiarono davanti al Vicario di Cristo e ne ricevettero la benedizione dopo il memorabile discorso che riassume le sue preziose direttive, ancora oggi così fresche ed intonate.

Con il maturare dei tempi il C.S.I. si è diffuso efficacemente in ogni dove, proprio perchè la sua attività si differenzia da quella delle altre Organizzazioni, per il suo carattere morale, spirituale e propagandistico ».

Il Prof. Gedda è passato quindi ad illustrare gli scopi e i valori di questa attività propagantistica nel senso di un insegnamento dello sport quale deve essere e quale non possa essere, rivolta in particolare alle schiere dei giovani le quali se prese solo nell’aspetto fisico e materiale, non potrebbero offrire il meglio di sè.

E" appunto questo aspetto propagandistico sviluppato dal C.S.I. che viene quanto mai apprezzato dalle organizzazioni sportive italiane.

Altra caratteristica è la visione polisportiva del C.S.I. V’è tutto un panorama di attività dinanzi alla nostra Organizzazione. Del resto il C.S.I. attinge la t forza motrice » per la sua attività alle sponde trascendenti della Fede. A questo lavoro si è continuamente atteso durante dieci anni, con la collaborazione di validi amici che noi tutti sentiamo carissimi e vicini e che sono spiritualmente tra noi, rappresentati dal nostro Direttore Tecnico, l’Arbitro Dattilo, l’arbitro degli arbitri. Questa storia è contraddistinta dal motivo ideologico che anima lo sport del C.S.I. Motivo ideologico che spesso ci viene insinuato da incompetenti, quasi in un conflitto. Un conflitto tra le attività sportive e quelle mentali. Ora il C.S.I. non può avallare questo presunto conflitto. Una razionale, intensa equilibrata attività sportiva nulla toglie alle attività mentali, anzi le equilibra, le fermenta. Il Prof. Gedda ha esaminato questo aspetto dello sport nella sua qualità di medico osservando come sia purtroppo grave infermità la sovratensione spirituale. Lo sport dà alle operazioni del pensiero una garanzia di una tensione con le dovute pause, senza sovraccaricare il pensiero stesso.

Mens sano in corpore sano : se il corpo non è sano, non si può sviluppare la

E’ allora che lo sport si è incontrato con il Cristianesimo. Il rinascimento, l’epoca moderna hanno messo in ombra o in penombra lo sport quale oggi lo intendiamo. Siamo giunti nell’epoca moderna, nella quale il fenomeno sportivo è ritornato a quel peso che aveva presso la civiltà greca e romana ed allora la Chiesa ha scorto sul frondoso albero della civiltà moderna un frutto particolarmente moderno. Dico ha precorso, e mi piace ricordare questo nella città di Don Bosco perchè, quando ancora lo sport non era organizzato, fu lui che mise gli alunni dei suoi colleghi su una strada dello sport, per cui lo consideriamo un antesignano dello sport di oggi. A queste avvisaglie sportive hanno lat-

I

5 S. Bm. Rav.m* il Cardinale Arcivescovo Maurilio Fossati parla agli illustri invitati, ai dirigenti ed agli sportivi del CJJ.l. di Torino, nella cerimonia dell'inaugurazione della nuova seda.

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Ha preso quindi la paiola S. Em. Rev. ma il Cardinale Arcivescovo Maurilio Fossati per sottolineare in modo davvero paterno e affettuoso il significato della cerimonia. «Sento anch’io il desiderio, dopo la smagliante esposizione del nostro Prof. Gedda, di porgere il mio augurio in questa riunione che dà inizio all’attività del C.S.I. nella nuova sede di Torino. E mi sia concesso di fare una pubblica confessione di un mio involontario peccato commesso arrivando a Torino.

Il Prof*. Luigi Gedda Presidente centrale dui C.S.I., illustra alle Autorità, dirigenti (inalila c la storia dolla grande organizzazione polisportiva.

mente; partendo da questa premessa, la vita religiosa si può avvantaggiare da un sano esercizio fisico. Non è cristiano colui che non sa volere. E’ necessario saper volere per praticare la fede e la legge divina. Ebbene lo sport costruisce quella volontà che si impiega utilmente nell’osservanza della Legge.

Nello sport l’ingiustizia non ha motivo di esistere, chi non sa riconoscere ad ognuno il suo, si tratti di distanza o di tempo, di misura dello sforzo sportivo, chi non sta alle regole del giuoco, questi non è sportivo. La giustizia è una disciplina morale. 11 cristianesimo è giustizia ed ecco quindi che l’educazione allo sport contribuisce alla formazione dell’anima cristiana. I) motivo della solidarietà, dell’amore, lo si sente in particolar modo sulle piste e sui campi sportivi internazionali. Non vi è sportivo che vedendo cadere uno sportivo non corra a soccorrerlo. Questo senso di solidarietà che sovrasta l’agonismo è fondamentalmente un sentimento cristiano. Esso ci viene da Cristo che si è fatto Uomo ed è morto per noi, e quel senso di solidarietà voi lo ricorderete — ha detto il Prof. Gedda — il mese prossimo in occasione del Congresso Eucaristico. Spero di essere con voi in quella circostanza, ma piace già ri-

sportivi le

cordarlo oggi perchè vi è motivo di una intima collaborazione.

In questa luce ho il dovere di ricordare qui la figura dell’Arbitro Silvano, il quale ha trovato la morte nell’aereo precipitato in Sardegna. Dobbiamo e vogliamo ricordarlo in questo momento come segno di quella solidarietà cui ho fatto cenno. E’ un momento in cui la Patria nostra sta risorgendo: intendiamo e dobbiamo lavorare perciò per la Fede, per la Patria. I nostri antenati sono i discendenti di Ettore Fieramosca che ha difeso il nome della Patria a Barletta; non di meno oggi anche gli atleti difendono i colori della Patria. Rappresentano per la Patria una formidabile riserva, che assicurano un domani di vittoria, di maggior formazione, di maggiori prestanze.

II Cattolicesimo italiano possa far conto sulle leve sportive per le sue affermazioni.

Il discorso del Prof. Gedda, più volte interrotto da vivi consensi, è stato alla fine coronato da un lungo affettuoso applauso che ha voluto essere anche una attestazione di fede verso il Presidente Centrale e il Centro Sportivo Italiano.

Ventidue anni addietro, proprio come oggi, ero partito da Sassari dopo aver assistito ad uno spettacolo che mi aveva profondamente commosso. Non solo l’intera popolazione si era trovata alla stazione per salutarmi, ma salito in treno avevo da poco lasciato Sassari quando ecco sbucare all’improvviso su una strada laterale che fiancheggiava la ferrovia, un gruppo di non meno di 80 giovani delle nostre associazioni, a cavallo. Spronando i cavalli per lungo tratto, hanno proceduto, fiancheggiando il treno, intendendo così di porgere il loro filiale saluto al Pastore che li aveva amorevolmente assistiti per lungo tempo.

Uno spettacolo toccante: i viaggiatori erano tutti ai finestrini ammirando questi giovani che io ho benedetto di gran cuore. Altre volte, recandomi in visita nei paesi sardi, specie nell’interno, avevo avuto di questi incontri: il primo saluto mi veniva sempre portato dai giovani i quali a differenza dei giovani cavalieri di Sardegna, andavano, penso di proposito, adagio per dar modo alla popolazione di salutarmi. Confesso che ero un po’ sulle spine, quasi friggevo. Ero in ritardo e sollecitai i giovani ad affrettarsi. Non ci fu verso. Allora mi spazientii. Ecco il mio peccato. Riuscimmo a passare dinnanzi ai ciclisti che poverini furono quasi travolti dal corteo. Oggi il peccato è perdonato ed io, con tanta gioia, partecipo a questa inaugurazione della nuova sede del C.S.I. che servirà a sollecitare questo movimento così benefico non solo all’attività del corpo ma anche a quella dello spirito. E’ quindi con affetto paterno che io invoco su tutti gli organizzati e sui Dirigenti la Benedizione perchè ciascuno possa essere degno di così bella e sana missione nel campo dello sport.

LA VITTORIA DEL DOPPIO AI CAMPIONATI DI TENNIS DA TAVOLO DEL C. S. I. È UNA NUOVA AFFERMAZIONE DELLA

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DI PROVINCIA IN PROVINCIA >1 I IM O

■E PERCHÈ DEE C. S. I. Il Centro Sportivo Italiano — opera sportiva promossa dalla Gioventù di Azione Cattolica per una fermentazione cristiana del mondo sportivo e per l’educazione fisico-sportiva e morale della gioventù — è un organismo tecnico che può aiutare i giovani a mantenersi nella Legge di Dio, facendoli partecipare a quelle manifestazioni sportive proprie dell’età giovanile. Aiutare i giovani col dare loro una visione cristiana dello sport; col dare loro la possibilità di trovare nell’esercizio fisico-sportivo uno espansione all’esuberante loro giovinezza; col dare loro un poco di responsabilità sia pure nei confronti dei compagni di squadra. Se questi sono gli scopi del CSI dovrebbe venirne come logica conseguenza la necessità di avere presso ogni Associazione, presso ogni Campanile il Gruppo Sportivo. Gruppo Sportivo — alle dirette dipendenze del Presidente dell’Associazione GIAC e dell’Assoc. Uomini Cattolici — che deve rispondere a particolari requisiti per l’educazione fisico-sportiva degli iscritti all’A.C. e che deve far sì che l’attività sportiva sia un qualcosa di complementare alla formazione del giovane Gruppo Sportivo che deve servire quale strumento di azione apostolica al servizio di tutti i giovani del paese. Gruppo Sportivo quindi che si differenzia dalla Unione Sportiva sorta aziendalmente, o nell’istituto o da polisportiva. Però la realtà è un’altra. Guardiamo la situazione nella nostra Provincia. Ancora troppe sono le Associazioni che svolgono un’attività interna od, al massimo, limitata a qualche incontro o tornei con altre squadre. Quante sono le squadre dipendenti da Dirigenti di A.C. che svolgono solo ed esclusivamente attività con le Federazioni Nazionali con tutti i loro giovani? E relativamente poche sono le Associazioni che, comprese le finalità del C.S.I. si sono affiliate e svolgono regolare attività. Attività che per questi primi mesi è stata limitata al calcio, alla pallacanestro, corsa campestre e tennis da tavolo ma che si estenderà, con i prossimi mesi, all’atletica leggera, alla pallavolo, alla ginnastica, all’aeromodellismo ed al ciclismo. Pochissime poi sono le Società Sportive che, oltre a svolgere con una parte di giovani, regolare attività federale (Lega Giovanile, ln Divisione — Federaz. Pallacanestro, F.I.D.A.L) si sono iscritte al C.S.I. facendo partecipare alle manifestazioni tutti quei giovani che — essendo alle prime armi — potrebbero trovarsi spaesati con i tesserati federali e che, nelle numerose gare e tornei prò-

pagandistici si fanno le ossa. La Società si troverà cosi, nel giro di un paio d'anni, un atleta preparato tecnicamente e moralmente.

TOMIXO Itinaselta del Ciclismo

Dopo due anni di totale inattività, risorge in seno al C.S.I. di Torino, più forte che mai lo sport del ciclismo, grazie all’interessamento di vari membri della Commissione Tecnica, con l’appoggio del Comitato Provinciale. Primo fra i creatori e animatori il Comitato Provinciale coadiuvato nell’importante mole di lavoro e di complessa organizzazione, da personalità conosciute e sconosciute nel campo del Ciclismo, primo fra tutti il Sig. Piero Bertolazzo ex Commissario Tecnico Nazionale, con a fianco Cottimo Carlo Trincherò, fra i giovani che con tutte le loro forze indefessamente lavorano a questa grande rinascita, il Rag. Aldo Croscilo, il Rag. Alfredo Tossi, il Sig. Emiliano Carello, e con la graditissima collaborazione Sanitaria per i nostri futuri Campioni, del giovane Dott. Durando, giovane si ma di spiccate qualità Medico Sportive, qualità che sono essenziali per un buon Medico, che si dedichi ai nostri giovani atleti. Saremmo grati perciò a tutte le Società che a tutto oggi praticano il Ciclismo, se volessero concedere la loro adesione, a questa grande iniziativa. Il programma di questa Commissione è vasto e meraviglioso, e verrà fra pochi giorni reso noto a tutte le Società a noi

affiliate.

GENOVA Trofeo “ Pier Giorgio Fruganti „

Novità dell'anno 1953 è un Trofeo ”Pier Giorgio Pressati” che presentiamo e che vuole essere il riconoscimento di quei Dirigenti delle Società sportive che meglio si sono adoperati perchè il fine dell'educazione dei nostri giovani attraverso lo sport, compito che il Centro Sportivo Italiano si è assunto, sia raggiunto. Data la finalità del C.SL, che non è solo sportiva, ma anche morale, è giusto che accanto alla Coppa sportiva vi sia la Coppa che premia ogni sforzo per le realizzazioni della formazione morale dei giovani, al di fuori di ogni formazione agonistica. SCOPO DEL TROFEO Intensificare gli sforzi dei dirigenti nella formazione morale dei giovani impegnandoli a: a) tenere periodicamente sedute formative su argomenti morali;

b) mettere sempre di più l’Assistente a contatto dei giovani; c) seguire i giovani in tutte le loro manifestazioni. ELEMENTI DI GIUDIZIO SARANNO: a) vita dell’U.S. in sede (.contegno morale, sedute informative, educazione civile); bì comportamento e contegno dei singoli atleti e dei dirigenti prima durante e dopo la manifestazione sportiva (spogliatoi, campi etc.l.

METODO DJ GIUDIZIO: Non sarà tanto fatto a base della situazione morale di una U.S. quanto di un effettivo lavoro compiuto dai dirigenti. Per questo si curerà in modo particolare : seguire da parte della Presidenza di suoi incaricati: а) la vita delle U.S. nella loro Sede; б) seguire se effettivamente le sedute formative saranno tenute;c) le relazioni mensili degli Assistenti. NOTA. 1) Data la delicatezza della materia si sceglieranno uomini capaci di giudizio e di valutazione. 2) Le relazioni saranno regolarmente depositate nelle mani dell’Assistente Provinciale del C.S.I.

GIURIA. Sarà composta da elementi estranei al Centro Sportivo che valuteranno le relazioni depositate all’Assistente Provinciale : Mons. Luigi Recagno; Dott. Giacomo Costa; Sig. Rosetta Boero; Dott. Agostino Cogorno; Rev. Don Bernardini Dott. Gino; Rev. Don Gianni Tacchino. La classifica sarà fatta in base agli effettivi progressi dell’U.S. e dichiarati a mezzo giudizio. La classifica parziale sarà comunicata a fine marzo, a fine maggio ed a fine luglio. Il Trofeo sarà assegnato itila U.S. che più ha lavorato e più si è adoperata ottenendo dei frutti alla formazione dei giovani nei vari sport. La Coppa premio moralità per ogni sport sarà assegnata alla U.S. che in quello sport ha ottenuto migliori risultati morali. Il giudizio resta sempre e su ogni punto definitivo data l'impossibilità di scendere a discussioni su di un argomento tanto delicato.

P A L E tt >1 O Un bilancio attivo è quello che il Comitato Provinciale del C.S.I. di Palermo può presentare dopo due mesi di fervida attività agonistica. Dalla « Coppa d’apertura 53 » a carotiere propagandistico che ha visto in lizza cinque Unioni Sportive e che é stata conquistata dalI’U.S. Gaudium é stato un crescendo di riuscite manifestazioni. La « targa S. Sebnsiano > seguita subito alla Coppa con la partecipazione di sette Unioni Sportive disputata con la classica forma delle tre gare: Pallavolo,

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tennis da tavolo, atletica hu visto prima la promettente U.S. Maroso con punti $6, seconda la LLS. Don Bosco con punti 85, seguono Stella Alpina, Gaudium e poi fuori punteggio Villa Filippina. Oljuipia, Acquasanta. Nello stesso periodo il campionato provinciale di tennis da tavolo ha arriso ai bianchi della « Verius > che dopo incontri vivaci c serrati hanno conquistato i titoli di campioni provinciali nel singolo c nel doppio rispettivamente con Aurelio Fasino e la coppia Geraci-Li Vigni. Precedentemente lo stesso Aurelio Fasino ha conquistato al C.S.I. di Palermo il titolo di campione Regionale della GITET nel torneo di tennis da tavolo Regionale svoltosi a Taormina. Alla Favorita due magnifiche corse hanno bene preludiato al campionato Provinciale di corsa campestre presentando atleti di future speranze quali Razeto, Pignato, Cannatella, Argento, Settembri. E’ già entrato in cantiere il I trofeo S. Tommaso d’Aquino indetto dalla omonima Associazione e si sta disputando un vivace torneo di pallavolo a cui partecipano la Maroso A, Maroso B. Gaudium, Fanin, Stella Alpina, Gancia in preparazione della fase Provinciale del Trofeo Nazionale di Pallavolo C.S.I.

TREVISO Treviso non è grande città. Treviso è «città di provincia»; priva di palestre e di impianti sportivi sufficenti ad accogliere gli atleti durante il periodo invernale. E a Treviso l’inverno è bruito. Freddo intenso, nebbia, umidità accidiosa che penetra fino alle ossa. Mesi di stasi dunque, quelli invernali? Alla buon’ora: ci vuol altro per raffrenare l’entusiasmo dei giovani del C.S.I. e il « giovani! ardore » del professor Bortolozzi. Campi, fossati e siepi non difettano a Treviso, e da quando s’è aperta la stagione, le corse campestri si susseguono settimanalmente, senza interruzione. Con trenta, quaranta concorrenti: in città o in provincia. E chi non ha la possibilità di pagarsi il viaggio in treno se lo offre in bicicletta, sportivamente. Perchè qui lo sport vien fatto così, all’insegna dell'allegria, dell’entusiasmo... e delle tasche vuote. Ne è da tralasciare la pallacanestro, il calcio, il tennis da tavolo, gli sci. fi 1953 si è iniziato appunto con la... finale di pallacanestro tra le squadre dell’U.S. Ilesperia e dell’U.S. Miani per ('aggiudicazione della Coppa Pre-Campionato. Quindi ha preso l’avvio il torneo per il Campionato provinciale, cui ne seguirà un altro per la Coppa postcampionato. Conte nella pallacanestro, così per il calcio, dove le squadre sono continuamente impegnate. Attività intensa anche nel tennis da tavolo: disputa del Campionato provinciale e inizio di un torneo a squadre II Coppa Diocesi di Treviso, che si protrarrà per 7 Domeniche. Ultimo, lo sci. Numerosissimi i concorrenti al Campionato Provinciale ma — e per il limite d’età, e per l’in-

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comprensione d’alcuno — fatto si è che la rappresentativa trevigiana ai nazionali era sparuta quanto nessun'altra e che a Ponte di Legno andò, vide, e ritornò.

HAEERATA Attività rumpentre Si è disputato nella nostra città il Campionato Prov. di corsa C Campestre. I partecipanti sono stati circa venti, iscritti nella quasi totalità al C.S.I.. I Comitati Zonali non hanno mancato di dare la propria adesione, infatti abbiamo visto anche i colori delle Società di Camerino, Sarnano, Urbisaglia, Castelraimondo. L'ottima giornata ha giovato non poco alla manifestazione, che ha dimostrato il grado di perfezione raggiunto dal Comitato Maceratese. Al segnale dello starter la battaglia si è accesa subito vivissima, facendo sì che il grosso venisse frantumato in una interminabile teoria di gruppetti. Nonostante la strada faticosa ed i raggi del sole, davvero cocenti, tutti i concorrenti hanno tenuto una soddisfacente andatura, che i cronometri hanno confermata. L’arrivo si è risolto con una volata abbastanza sostenuta, cosa assai rara in una gara di 5.000 ni., fra Pantanetti della S.S. « Mazzola », Sbriccoli dell’U.S. ventus ». Ha vinto Buratti, ottimo giovasi'’. Azzurre » e Buratti dell’U.S. «June, che se ha acquistate quelle doti atletiche che gli mancavano, ha dinanzi a sè un brillante avvenire sportivo. Pantanetti, forte fondista, s’è piazzato a soli 2’ dal vincitore, ribadendo sempre più le sue doti di perfetto atleta. Sbriccoli, 3’ classificato, ci ha delusi: aspettavamo qualcosa di più da lui, che avevamo visto vincitore a Camerino, mesi addietro. Gli altri concorrenti debbono essere tutti indistintamente lodati, per il loro spirito agonistico ammirevole, e per la loro volontà; due soli atleti si sono ritirati, e l’han fatto dopo aver percorso più di due terzi della gara. Ottimo il cronometraggio effettuato dagli specialisti della relativa Federazione, ed il giudizio degli esperti della F1DAL. Dopo la gara si è avuta la cerimonia della premiazione. .La classifica per Società: 1) U.S. F. Azzurre di Camerino; 2) U.S. Juventus di Sarnano; 3) S. S. Mazzola di Macerata; 4) U. S. Junior di Macerata; 5) U.S. S. Giorgio di Ursisaglia; 6) U.S. Folgore di Castelraimondo 7) U.S. Fulgor di Macerata.

z\ poco a poco l'entusiasmo crebbe, quei pochi giovani organizzatori si moltiplicarono, finalmente sorsero le prime Unioni Sportive; ehe si affiliarono al C.S.I. Ora il Comitato Zonale conta sette Gruppi Sportivi, tutti in piena attività che praticano: Pallavolo, Tennis da tavolo, Atletica, Ciclismo, Calcio, Trofeo della montagna. Da segnalare la S.S. Lampo per il ciclismo: inlatti un suo atleta, Calbucci Giulio, dopo aver vinto la fase Regionale di velocità, ha partecipato, nell’agosto dello scorso anno, ai Campionati Nazionali a L’Aquila. Nell’anno in corso si è già svolto il Campionato Provinciale di Tennis da tavolo; i primi sei atleti classificati hanno partecipato a Ferrara ai Campionati Regionali. Inoltre il G.S. Zig Zag di S. Domenico ha vinto il torneo di Pallavolo e in primavera prenderà parte di diritto a quello Regionale. Gli altri Campionati sono in via di ultimazione. La Presidenza del C.Z. si sta interessando per la sistemazione di alcuni inipianti sportivi, indispensabili per Fattività dei Gruppi Sportivi esistenti, necessari per il potenziamento di nuovi.

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Che cosa è il C.S.I.? Cosa? Il Centro Sportivo Italiano? Che significa questa sigla? Queste erano le domande che ci rivolgevano i giovani prima che il Centro Sportivo Italiano si affermasse in questa zona. Con l’aiuto del Centro Diocesano GIAC e per mezzo della buona volontà di alcuni appassionati locali è sorto a Termoli (Campobasso) il Centro Sportivo Italiano. Molti giovani hanno aderito a tale organismo e molti proseliti raccoglie la proficua propaganda che i dirigenti il comitato zonale e gli iscritti effettuano tra la massa informe degli sportivi. II C.S.I. a Termoli, quindi, è una realtà palpitante! Si prevede un’attiva propaganda nel nuoto (stagione propria) e nel calcio. Diversi atleti praticano il tennis da tavolo. Un po’ restii sono i giovani che si accingono a praticare l’atletica leggera. In complesso, dunque, si presenta all’occhio del dirigente un roseo avvenire, che non tarderà a fiorire i migliori frutti. Questa, in sintesi, la situazione che colpisce, a primo acchito, colui che si accinge a tracciare brevemente la vita CE8EXA del C.S.I. nel comitato zonale di Termoli. Sono appena due anni che il Comitato Altrettanto non si può dire nel capoZonale di Cesena svolge la sua attività luogo e nella restante parte della pròin seno all’organizzazione del C.S.I. • vincia di Campobasso ove non si conoFurono alcuni giovani, i quali, consci scono affatto i programmii che tale Ordella sempre crescente atrattiva che lo ganismo svolge di giorno in giorno nel sport suscita nella gioventù, si misero sportiva susolo interesse di un’'attività i di buona lena ad organizzare tornei di na, morale e cristiana. Tennis da tavolo e di Pallavolo, i due E’ nostro e resta a noi il compito di sport più diffusi, che richiedono una propagandare nel modo più conveniente minima spesa, ma che nello stesso temIl Centro Sportivo Italiano, sorto per po servirono per suscitare entusiasmo, morule la formazione fisico-sportiva e i.. v.H.v specialmente tra gli iscritti della GIAC della Gioventù. diocesana.


1 CO MUNITATI

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OGGETTO: NORME TESSERAMENTO PER L'ATTIVITÀ’ CICLISTICA. Ai Comitati Provinciali e Zonali C.S.I. e p. c. Ai Consiglieri Centrali C.S.I. Agli Ispettori Regionali C.S.I. LORO SEDI Allegata alla presente si trasmette copia integrale della Convenzione C.S.I. U.V.I. e delle «norme applicative» della medesima, firmata in questi giorni e valevole per gli anni 1953 e 1954. Si richiama l’attenzione di tutti i Dirigenti periferici affinché vengano immediatamente impartite precise disposizioni a tutte le Unioni e Gruppi Sportivi che svolgono attività ciclistica a voler provvedere all’affiliazione U.V.I. secondo le norme stabilite dalla convenzione stessa. Riteniamo superfluo richiamare l’attenzione di tutti sul fatto che la convenzione deve essere scrupolosamente osservata integralmente sia per quanto riguarda la parte organizzativa sia per quanto riguarda la parte tecnica. L’impegno che la Presidenza Centrale si è assunta con la firma, e l’accettazione di tutte le norme contenute nella convenzione e nell’appendice applicativa deve essere un impegno che tutti devono sentire al fine di poter dimostrare ancora una volta come la nostra Organizzazione sia ormai matura anche in questo settore di vita sportiva. Affiliazione C.S.I.-U.V.I. Come per lo scorso anno, le UU. e GG.SS. che intendono svolgere attività ciclistica devono, oltre all’affiliazione al C.S.I., fare domanda di affiliazione all’U.V.I. secondo le norme convenzionali. La domanda, in triplice copia, deve essere trasmessa ai Comitati Regionali dell’U.V.I. unitamente alla quota di L. 300 e deve essere redatta sui prescritti Mod. 6/T rossi di cui si allegano alcune copie in attesa di conoscere il fabbisogno. E’ necessario che le domande vengano compilate con chiarezza in ogni loro parte e soprattutto con tempestività al fine di non creare inutili e dannosi ritardi. Non si potrà assolutamente dal corso ad alcun tesseramento, né tanto meno all’affiliazione del bollino U.V.I. se le UU. o GG.SS. non avranno provveduto prima alla prescritta' affiliazione U.V.I. Nella domanda di affiliazione all’U.V.I. deve essere riportata integralmente la denominazione sociale che verrà indicata sui cartellini, senza alcuna variazione.

T esseramento Poiché a norma dell’art. 11 della Convenzione tutti gli atleti che svolgono attività ciclistica devono essere assicurati tramite l’U.V.I., alla Sportass con gli stessi massimali dei licenziati U.V.I. (quota base più quota aggiuntiva), la Presidenza Centrale è venuta nella determinazione di integrare la quota assumendosi a proprio carico una parte di essa.

UFFICIO

SEGRETERIA

I Comitati Provinciali e Zonali da parte loro devono rinunciare alla quota parte di propria spettanza (L. 50) al fine di non gravare troppo sui giovani atleti. L’atleta, a norma di quanto sopra disposto, dovrebbe versare le seguenti quote: L. 50 per quota, base; L. 400 per quota aggiuntiva di assicurazione e L. 100 per bollino U.V.I.: totale L. 550. Di detta somma l’atleta, invece dovrà versare solo L. 350, mentre la Presidenza Centrale provvederà ad integrare con L. 200 sia la. quota base assicurativa come la quota aggiuntiva. Riassumendo : 1) i Comitati Provinciali e Zonali dovranno rinunciare alla propria quota-parte sul tesseramento (L. 50); 2) dovranno trasmettere alla Presidenza Centrale per ogni atleta che intende svolgere attività ciclistica, la somma di L. 350: 3) qualora l’atleta abbia già provveduto a rinnovare la tessera o a staccare nuova tessera per il 1953, pagando di conseguenza la quota base assicurativa, anziché L. 350 dovrà versare solamente L. 300; 4) negli elenchi assicurativi dovranno essere indicate chiaramente le tessere per le quali è richiesta l’applicazione del bollino U.V.I. Si raccomanda di inviare i cartellini per la vidimazione U.V.I. quando si è sicuri che il CJR. U.V.I. ha già inoltrato alla Segreteria dell’U.V.I. stessa la domanda di affiliazione; 5) le quote di cui sopra valgono per tutte le nostre categorie: Esordienti. Allievi e Dilettanti. La quota assicurativa aggiuntiva dà diritto al raddoppiamento dei massimali assicurativi e cioè: L. 500.000 in caso di morte; L. 1.000.000 in caso di invalidità permanente; L. 500 giornaliere in caso di invalidità temporanea dopo il 7" giorno di franchigia. La quota aggiuntiva vale, agli effetti assicurativi, per il solo ciclismo e pertanto per gli altri sport indicati sulla tessera rimangono fermi i massimali assicurativi di L. 250.000 in caso di morte; L. 500.000 in caso di invalidità permanente; L. 250 giornaliere (dopo il 7« giorno di franchigia) in caso di invalidità temporanea. I Comitati Provinciali, siamo certi comprenderanno che il maggior onere imposto agli atleti, va tutto a beneficio degli stessi, raddoppiando i massimali assicurativi, cosa questa che riteniamo assolutamente necessaria dato che i ciclisti sono sottoposti a maggiori rischi degli altri atleti. Augurando a tutti buon lavoro, inviamo i pili cordiali saluti. Il V. Presidente Centrale lido Notario

STAMPA

OGGETTO: FUNZIONAMENTO UFFICI STAMPA PROVINCIALI - CORRISPONDENTI «STADIUM ». Ai Presidenti dei Comitati Provinciali e Zonali C.S.I. e p. c. Agli Ispettorati Regionali C.S.I. Ai componenti il C. D. LORO SEDI Il ritmo organizzativo sempre più intenso del C.S.I. richiede, come è già stato sottolineato in passato, l’afflancamento efficace e concreto degli addetti stampa provin-

U E NTR A E E

ciali, i quali, possono anche assumere al tempo stesso la funzione di corrispondenti di «Stadium». La Rivista del Centro Sportivo Italiano, mantenuta nella veste attuale per desiderio generalmente espresso dai Dirigenti e dalla periferia, ha bisogno di una alimentazione continua di argomenti, attualità, esposizione di problemi e studi vari riguardanti la nostra organizzazione in particolare e lo sport in generale. « Stadium » ha lanciato nel numero di gennaio 1953 la grande inchiesta < comprendere lo sport ». A questa i collaboratori centrali e periferici più qualificati dovrebbe-

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ro rispondere, portando il contributo della loro esperienza, ad una iniziativa quanto mai benefica per lo sport e la gioventù. La Direzione di « Stadium » sta provvedendo alla nomina del vari corrispondenti. E' indispensabile che tutti i Comitati Provinciali e Zonali rispondano al riguardo provvedendo, ove non fosse già stato fatto, alla nomina dell’addetto stampa provinciale e corrispondente di «Stadium », nella persona di un responsabile, consigliere o dirigente, possibilmente giornalista o corrispondente di qualche giornale, per il potenziamento e la giusta valorizzazione di tutto quanto gli organi periferici del C.S.I. svolgono. I compiti degli addetti stampa provinciali possono essere cosi riassunti: a) collegamento con la Presidenza, la Segreteria, la Direzione Tecnica e le Commissioni Tecniche Provinciali per l’aggiornamento di tutte le iniziative e la loro eventuale divulgazione;

b) consultazione ed utilizzazione delle pubblicazioni centrali « Stadium » e « La Settimana del C.S.I. » per la eventuale (e quanto mai opportuna) redazione di un notiziario provinciale sul tipo di quelli già realizzati in forma davvero eccellente da taluni Comitati Provinciali, come Genova, Milano. Firenze, Napoli, ecc.;

o contatto continuo con l'ufficio Stampa e Propaganda della Presidenza Centrale, per la segnalazione di tutte le iniziative provinciali di un certo interesse e per l’invio periodico, almeno mensile, di relazioni stilate in forma giornalistica, si da poter essere pubblicata su « Stadium » ed eventualmente segnalate ad altre pubblicazioni che si occupano del C.S.I. (in particolare quella della GIAC); d) collegamento con la stampa locale e penetrazione quindi nelle redazioni o negli uffici di corrispondenza locali per la pubblicazione, anche nelle edizioni regionali, delle attività delle province stesse: annunci di gare, provvedimenti delle Commissioni Tecniche, risultati delle manifestazioni, commenti periodici dei tornei, e notizie varie; e) controllo della pubblicazione sui \ giornali locali, delle notizie contenute nella «Settimana del C.S.I.» ed eventuale tempestiva ritrasmissione ai giornali che non le avessero pubblicate, delle iniziative a carattere nazionale con raggiunta delle informazioni riguardanti le ri-

spettive province per la realizzazione provinciale delle manifestazioni stesse; /) istituzione in ogni Unione Sportiva di un «Incaricato Stampa», con il quale l’addetto stampa provinciale deve essere a contatto per tutte le informazioni sulle attività, lo sviluppo, le iniziative varie, anche a carattere sociale e non soltanto agonistico, delle Unioni Sportive. Si suggerisce l’opportunità di una riunione periodica indetta dall’addetto stampa provinciale e dagli incaricati stampa delle Unioni Sportive. A detta riunione, quando si tratta di impostazione o comunicazione di programma, può anche essere invitata la stampa locale; g) a cura dell’ufficio Stampa provinciale, si consiglia la creazione di vetrine a carattere propagandisico, utilizzando i punti centrali per l’esposizione di fotografie, comunicati del Comitato Provinciale, notiziari e informazioni di manifestazioni, gite, escursioni, ecc., non soltanto del Comitato Provinciale ma anche delle Unioni Sportive. Bene sarebbe se tale iniziativa a carattere provinciale potesse estendersi nei rispettivi rioni o centri della provincia da parte delle Unioni Sportive, a cura degli incaricati stampa; /i) iniziative varie di carattere propagandistico, come giornali par-lati, concorsi, ecc., intelligenti ed interessanti, con la partecipazione di giornalisti, campioni, dirigenti, tecnici o vecchie glorie; i) diffusione, abbonamenti di «Stadium», con gli speciali benefici offerti alle Associazioni GIAC. I punti suddetti vogliono essere cordiali suggerimenti dell’ufficio Stampa e Propaganda Centrale agli addetti stampa regionali, provinciali e zonali, che debbono preoccuparsi di far funzionare, suggerimenti che vanno completati da iniziative personali. Non appena perverranno all’ufficio Stampa Centrale i nominativi degli addetti Stampa e corrispondenti « Stadium», (per i quali è necessario l’invio di una foto), verrà rimessa ai medesimi una tessera della rivista che costituisce pur sempre, un riconoscimento giornalistico sportivo. L’efficienza dell’ufficio Stampa provinciale è elemento indispensabile per la propaganda e la penetrazione del C.S.I. in tutti gli ambienti sportivi e giovanili. Con vivi ringraziamenti e cordiali saluti. Il Capo dell’Uff. Stampa e Propaganda Natale Bertocco

Convenzione fra l’U.V.I. ed il C.S.I. Tra l’Unione Velocipedistica Italiana (U.V.L) rappresentata dal Pres. Commendatore Adriano Rodoni e il Centro Sportivo Italiano (C.S.I.) rappresentato dal Presidente Prof. Luigi Gedda, si conviene quanto segue: Art. 1. — 11 C.S.I. riconosce l’U.V.I. quale unico Ente disciplinatore dello sport ciclistico italiano ed a conferma di tale riconoscimento impegna ad una affiliazione speciale le Società che dal C.S.I. dipendono e che svolgono attività ciclistica.

Art. 2. — L’U.V.I. da parte sua riconosce nel C5.I. un Ente le cui finalità collimano nel campo dello sport ciclistico, con quello dell’U.V.L, e si impegna a favorirne l’attività e la propaganda sportiva. -^rt- 3. — Le Società del C.S.I, rico-

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nosciute dall’U.V.I. ai sensi della pre sente Convenzione, godono del diritto di organizzare gare il cui programma deve essere sottoposto all’approvazione dell’U.V.1. e di tesserare corridori ai quali l’U.V.I. riconoscerà il diritto a correre, con l’apposizione di uno speciale contrassegno sul cartellino. Le dette Società impegnano se stesse ed i propri soci a svolgere attività agonistica nell’osservanza c nel rispetto dei regolamenti e delle disposizioni federali. In caso di inadempienza l’U.V.I. la segnalerà al C.S.I. nazionale il quale JÙ impegna ad adottare i provvedimenti disciplinari di cui al titolo IV del Regolamento Organico dell’U.V.L Art. 4. — La quota di affiliazione speciale delle Società del C.SJ. all’U.V.L, viene fissata in L. 300 e la quota di contrassegno sul cartellino in L. 100,

Art. 5. — Il tesseramento deve avvenire con lo stesso sistema adottato dall’U.V.I. e nel rispetto dei limiti di età e di classificazione contemplati nei regolamenti dell’U.V.1. Per quanto riguarda la scheda di valutazione fisica il C.S.I. si impegna di ordinare ai propri organi di sottoporre a visita medica preventiva i propri atleti, secondo l’accordo C.S.I.-F.M.S.I. già stipulato. Le schede di valutazione fisica degli atleti saranno in deposito presso i Comitali Provinciali del C.S.I. Art. 6. — Non potranno essere tesserati al C.S.I. i corridori indipendenti e i professionisti. Art. 7. — I corridori del C.S.I. potranno trasferirsi a Società dell’UV-.I. soltanto a fine d’anno; nel corso dell’anno soltanto per passaggio ad indipendente oppure d’autorità qualora la C.T.S. dell’U.V.L, su indicazione del Commissariato Tecnico, ritenga di doverli sottoporre a particolare osservazione per l’eventualità di una inclusione in rappresentative nazionali per le Olimpiadi o per i Campionati del Mondo.


Nel caso suddetto di passaggio all’U.V.I. d'autorità di un corridore, la Società del C.S.I. cui egli appartiene, ha diritto di prelazione nel tesserare il corridore, qualora risultasse affiliato o si affiliasse regolarmente all’U.V.I. a norma dell’art. 4 dello Statuto.

Art. 8. — Non potranno essere tesserati per il C S.I. quei corridori che risultano licenziati all’U.V.I. nell’anno precedente. Art. 9. — E’ esclusa la promiscuità dei corridori del C.S.I. con i corridori dell’U.V.I. E’ fatta eccezione: a) per gare di campionato di categorie pofessionali eventualmente organizzate dal C.S.I. per le quali è ammessa la promiscuità purché siano rispettate le limitazioni relative alla promiscuità fra le categorie di tesserati; b) per gare in pista — non (li cainpionato — a carattere propagandistico, organizzate dall’U.V.I. e sempre che sia previsto dal regolamento della gara; c) per gare su strada organizzate da Società deU’U.V.I. sempre che queste ne facciano esplicita richiesta che deve risultare nel programma, ed a condizione che le dette gare non siano aperte anche a indipendenti; d) per gare su strada o su pista organizzale da Società del C.S.I. ove sia richiesta anche la partecipazione dei corridori deU’U.V.I. Le gare di cui ai precedenti commi c) d) debbono essere aperte anche a tutti i corridori degli Enti convenzionati.

Art. 10. — I programmi delle gare a carattere regionale organizzate dalle Società del C.S.I. per propri tesserati dovranno essere sottoposti, nei limiti di tempo stabiliti dal R.T. deU’U.V.I., all’approvazione preventiva della C.T.R. deU’U.V.I.; i programmi delle gare di campionato nazionale dovranno essere sottoposti all’approvazione preventiva della Commissione Tecnica Sportiva deU’U.V.I. I detti organi, in accordo con quelli giurisdizionali dell’ANUGC designeranno un ufficiale di gara a funzionare da Commissario e da Presidente di Giuria. Le gare saranno omologate dal C.S.I. ed una copia del verbale dovrà essere trasmessa al Comitato Regionale o alla C.T.S. deU’U.V.I., a seconda che si tratti di gare regionali o di campionato nazionale.

II visto di approvazione sarà gratuito ma dovrà essere versata al C.R. dell’U.V.I. una quota forfettaria per servizi tecnici in L. 1.000 mentre per le proprie gare di campionato nazionale il C.S.I. si impegna al rimborso deUe spese sostenute dal rappresentante dell’U.VJ. a seconda dello tabelle vigenti neU’U.V.I. Le gare di cui al comma d) del precedente articolo dovranno essere approvate, controllate e omologate dai competenti organi deU’U.V.I. con la stessa 'procedura delle gare organizzate da Società dell’U.VJ. Inoltre, per ogni gara, le Società orga-

nizzatrici dovranno versare all’U.V.I., all’atto della richiesta di approvazione, la somma di L. 2.000, per quota di assicurazione per la responsabilità civile verso terzi.

Art. 12. — Con criterio di reciprocità verrà designato un delegato per il collegamento tra l’U.V.I. e il C.S.I. sia sede nazionale che regionale. Detti delegati hanno il compilo di facilitare le relazioni fra i due Enti.

Art. 13. — Le punizioni inflitte dagli organi deU’U.V.I. ad atleti del C.S.I. in gare promiscue vengono riconosciute ad ogni effetto dal C.S.T. Da parte sua l’U.V.I. riconoscerà le punizioni inflitte dal C.S.I. alle proprie Società ed ai propri atleti. Art. 14. — La presente Convenzione è integrata dalle Norme Applicate facenti testo con la Convenzione stessa. Esse norme possono essere variate, purché non modifichino lo spirito e la sostanza della Convenzione. Le varianti alle norme applicative dovranno essere approvate dai Direttivi deU’U.V.I. e del C.S.I. Art. 15 — Le eventuali controversie derivanti da inosservanze alla presente Convenzione, saranno devolute all’esame ed al giudizio di una Commissione Nazionale prenominata pariteticamente fra l’U.V.I. ed il C.SL, in caso di mancata soluzione, all’esame e al giudizio definitivo dei Direttivi deU’U.V.I. e del C.S.I. Tale giudizio può prevedere la denuncia immediata della Convenzione, anche prima del termine stabilito dal successivo articolo.

Art. 16. — La presente Convenzione è valida per due anni e si intende tacitamente rinnovata per altri due anni se non disdetta sessanta giorni prima della scadenza da una deUe due parti. Il presente accordo annuUa ogni altro precedente, ed entra in vigore dalla data deUa presente.

NORME APPLICATIVE 1) Affiliazione. — Le domande di affilazione speciale all’U.VJ. delle Società del C.S.I. debbono essere redatte sugli appositi stampati (mod. 6/T) e debbono pervenire alla Segreteria tramite i C.R. deUa U.V.I. accompagnate daUa stabilita quota di L. 300 (trecento). Ad esse non occorre allegare nè la richiesta di tesseramento del direttore sportivo, nè l’atto costitutivo, nè lo statuto sociale. Tuttavia debbono contenere il visto del C.R. dell’U.VJ. 2) Tesseramento. — Il costo del contrassegno U.V.I. da applicarsi sulle tessere, è di L. 100 (cento). Fermo restando il procedimento per l'appUcazione di detto contrassegno da parte della Segreteria della U.V.I., si precisa che esso non verrà rilasciato se non risulterà affiliata la Società alla quale il corridore appartiene. Da parte loro, le Società si impegnano a non inoltrare richiesta per vidimazione di tessera, in contrasto alla norma convenuta dell’inattività di un anno prescritta per i corridori della U.V.I. che intendano tesserarsi per il C.S.I.

Resta incompatibile sia la richiesta sia il possesso di più di una tessera da parte di qualsiasi corridore.

3) Approvazione gare. — Le Società organizzatrici di gare riservate ai soli tesserati del C.S.I. dovranno presentare ai C. R. deU’U.V.I. i programmi in quadruplice copia (in quanto è superflua la copia per il Commissario U.V.I. il quale svolge anche le mansioni di Presidente di Giuria). Oltre alle L. 2.000 per l’assicurazione RCVT al C.R. dovrà essere corrisposta la somma di L. 1.000 (mille) per il rimborso spese al Commissario. Tale somma dovrà essere dal C.R. passata interamente al Gruppo ANUGC. Alla Società verrano restituite due copie, con il visto di approvazione; una copia deve essere inviata alla Segreteria deU’U.V.I. ai fini della assicurazione RCVT con il bollo. C.S.I. nell’angolo in alto. L’approvazione delle gare di cui al comma d) dell’art. 9 è subordinata alle esigenze del Calendario deU’U.V.I., nel senso che essa dovrà essere concessa qualora nella medesima provincia non siano già programmate gare deU’U.V.I. aperte aUa stessa categoria. Per queste gare al C.R. dovrà essere versato il monte premi, le tasse e le percentuali come per le gare delle Società deU’U.V.I.

4) Svolgimento gare. — Convenuto che il C.S.I. si è impegnato a svolgere la sua attività secondo il Regolamento Tecnico deU’U.V.I. e le eventuali disposizioni lecnico-organizzative emanate daU’U.V.I. stessa, ne consegue che lo svolgimento delle gare organizzate dalle Società del C.S.I. dovrà rispettare non solo il Regolamento Tecnico dell’U.VJ., ma anche le norme impartite in proposito sia dal CJD. sia dalla C.T.S. (inizio attività, giorni festivi, chilometraggio, gare e tappe, ecc.) ed il Calendario Nazionale o Regionale per quanto si riferisce ai percorsi. 5) Controllo gare. — Ad ogni gara organizzata dalle Società del C.S.I. e riservata ai propri tesserati verrà designato, per comune accordo fra i C.R. e il Gruppo ANUGC un Presidente di Giuria il quale svolgerà anche la mansione di Commissario deU’U.V.I. — In via transitoria è ammesso che gli altri due componenti deUa Giuria non rivestano la qualifica di ufficiali di gara in quanto il C.S.I. si impegna di creare — in un prossimo futuro — un corpo di ufficiali che dovranno seguire i corsi e sostenere gli appositi esami stabUiti dalla A.N.U.G.C. Il Presidente di Giuria rimetterà aUa competente Commissione Tecnica del C.S.I. i verbaU di gara (redatti sui mod. 4/0) mentre rimetterà il rapporto (redatto sul modulo giallo 17/0) aUa C.T.R. e C.T.S. dell’U.VJ. od alla Segreteria dell’U.VJ. se si tratta di gara di campionato. Il Commissario non ammetterà alla corsa gli atleti i quali uon siano in possesso del bollino deU’U.V.I. applicato suUa propria tessera e punzonato dalla

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Segreteria deH’UV,.!.

6) Omologazione gare. — I^e gare organizzate dalle Società del C.S.I. e riservate ai propri tesserati saranno omologate dagli organi tecnici del C.S.I. Ad omologazione avvenuta, una copia del verbale dovrà essere trasmesso alla Commissione Tecnica Regionale dell’U.V.I. (per gare regionali) oppure alla C.T.S. dell’U.V.I. (per gare di campionato nazionale) che dovrà spillarlo al rapporto del Commissario, già in suo possesso, e tenerlo agli atti.

7) Trasferimento corridori. — I corridori del C.S.I. che a fine d’anno intendono trasferirsi da una Società all'altra del C.S.I. debbono attenersi alle disposizioni interne del C.S.I.; se invece intendono trasferirsi all’U.V.I. 0 ad altri Enti convenzionati, debbono attenersi alle disposizioni contenute nel R.T. UVI. In caso di scioglimento di Società in corso d’annata sportiva i corridori sono liberi di tesserarsi per altre Società del C.S.I. e dell’U.V.I. senza nulla osta.

Campionati nazionali di nuoto 1953. 1) 11 C.S.I. indice ed organizza con la collaborazione tecnica della F.I.N. il 6" Campionato Nazionale di nuoto a squadre del C.S.I. per Rappresentative provinciali. 2) Mese di agosto, località da stabilire e comprenderà le seguenti gare: Categoria Allievi (fino a 16 anni): m. 50 dorso; ni. 50 rana ortodossa; m. 50 stile libero; staffetta 3x50 artistica. Categoria Juniores (da 17 a 25 anni): m. 100 dorso; ni. 100 rana ortodossa; m. 100 stile libero; ni. 200 stile libero; staffetta 3x50 artistica. Tuffi: 3 tuffi da m. 3 di cui almeno 2 di gruppo diverso con coefficiente massimo difficoltà 1,8 classifica a parte. F ammesso a disputare la gara un atleta per provincia. Comune alle due categorie con due Allievi e quattro Juniores per provincia (classifica a parte), m. 25 dorso con calcio a rana, ni. 25 sul fianco con trasporto bandierine. 3) ogni rappresentativa provinciale sarà composta da un elemento per ciascuna gara individuale e da una squadra per le staffette. Un concorrente può prendere parte ad un massimo di due gare, compresa la staffetta ed escluse le prove di salvamento e i tuffi. 4) Ogni rappresentativa selezionata attraverso i Campionati Provinciali, dovrà essere composta da non più di 10 elementi più l’accompagnatore e cioè: 3 allievi più una riserva (.), 4 juniores più una riserva (.), un tuffatore (se partecipa). 5) Ai Campionati sono ammessi i nuotatori in possesso della tessera CS.I. per il 1953. Vi possono prendere parte anche nuotatori tesserati alla FJ.N. esclusi i Seniores, purché tesserati per la stessa unione sportiva o Comitato Provinciale del CS.I. per il quale hanno staccato il tesserino CS.l, e purché abbiano ottenuto nelle eliminatorie provinciali tempi migliori di quelli minimi stabiliti dalla C.TJV. nuoto per l’ammissione alla finale Nazionale, come in appresso: Categoria Allievi:

m. 50 dorso t.po 58”; m, 50 rana orto-

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dossa 60”; in. 50 stile libero 45”. Categoria Juniores: m. 100 dorso t.po 2'00”; m. 100 rana ortodossa 2‘; m. 100 stile libero 1’45”; ni. 200 stile libero 4’. (.) La riserva deve aver ottenuto un tempo limite inferiore in una qualunque delle distanze stabilite. 6) La classifica del Campionato verrà compilata in base al seguente punteggio: al 1“ classificato di ogni gara individuale p. 12 a decrescere di un punto fino al 12° classificato che totalizzerà punti 1. Per le gare a staffetta il punteggio è doppio. Ogni concorrente che avrà compiuto il percorso nella nuotata utile al salvamento senza penalità, p. 2 e calcolo del tempo complessivo della squadra come da somma dei tempi individuali. 7) Ai Comitati Provinciali del C.S.I. sono demandate le formazioni delle rappresentative in base ai risultati dei Campionati Provinciali; gli stessi Comitati saranno direttamente responsabili della

regolare posizione anagrafica e federale degli atleti. 8) I Campionati Provinciali dovranno aver luogo al massimo 15 giorni prima della Finale Nazionale ed i verbali e le iscrizioni dovranno pervenire alla C.T.N. almeno 10 giorni iprima della data di effettuazione del Campionato Nazionale. 9) La Presidenza Centrale provvederà al vitto ed alloggio delle rappresentative, dalla sera antecedente le gare alla prima colazione del giorno successivo alle stesse. La Presidenza Centrale, provvederà ad un contributo di viaggio inv base a L. 4 a chilometro di una sola percorrenza a tutti i componenti la rappresentativa. 10) I reclami, devono essere presentati entro 30’ dalla fine di ciascuna gara, accompagnati dalla tassa di L. 500 restituibile in caso di accettazione del reclamo. 11) I premi, sia individuali che per rappresentativa, verranno fissati a parte dalla Presidenza Centrale e comunicati alla vigilia delle gare in occasione della riunione della Giuria e dei rappresentanti delle squadre invitati a presenziare al sorteggio delle batterie. Inoltre, la C.T.N. decide di assegnare un premio speciale agli atleti che miglioreranno i primati dei Campionati Nazionali del C.S.I. attualmente detenuti da: m. 100 dorso - Bazzoni Carlo (Sassari) t.po l’22”2 ; m. 100 rana - Micheli Renato (Livorno) t.po l’31”2; m. 100 stile libero • Russo Federico (Napoli) t.po l’07”0; m. 200 stile libero - Messina Concetto (Catania) t.po 2’52”0. I primati per le gare della categoria Allievi che si disputeranno per la prima volta nel 1953, saranno in tale occasione riconosciuti Primati Nazionali. I Componenti la Commissione Tecnica Nazionale personalmente, assegnano tre premi individuali ai tre migliori risultati tecnici, come da valori tabellari del-

la F.I.N.

12) Per quanto non contemplato nel presente regolamento, vige per la parte tecnica quello della F.I.N.

Trofeo giovanissimi Tennis da tavolo 1. - Il Centro Sportivo Italiano indice ed organizza, con l’assistenza tecnico-arbitrale del G.I.Te.T., il Trofeo Giovanissimi di Tennis da Tavolo di singolo e di doppio. 2. - Affiliazione e tesseramento, a) Potranno partecipare al Trofeo gli atleti dei Gruppi e delle Unioni Sportive regolarmente affiliate al C.S.I. per l'anno 1953 prima dell’inizio della fase a cui prendono parte. b) Gli atleti per poter partecipare alle gare del Trofeo dovranno essere in possesso del tesserino C.S.I., debitamente punzonato dalla Presidenza Centrale (non sarà ammessa in nes-

sun caso la partecipazione sub judice). c) Saranno ammessi al Trofeo gli atleti nati dal 1» gennaio 1938 al 31 dicembre 1942. d) Non saranno ammessi gli atleti tesserati al G.I.Te.T. a qualunque categoria essi appartengano. 3) Fasi di svolgimento: zonale, diocesana, regionale. a) Fase zonale: tale fase sarà organizzata in comune accordo dalle Commissioni Tecniche Provinciali T.T., in accordo con l'ufficio Diocesano Aspiranti (U.D.A.). Essa potrà avere un numero illimitato di eliminatorie. Ad eliminatorie ultimate, 1 due primi classificati del singolo e le prime due


coppie dì ciascuna eliminatoria parteciperanno alla fase diocesana. La fase zonale dovrà essere portata a termine entro e non oltre il 29 marzo. b) Fase diocesana : tale fase sarà organizzata dai Comitati Provinciali d’accordo con gli U.D.A.; essi 15 giorni prima della data fissata pei- lo svolgimento delle eliminatorie, dovranno inviare alla Commissione Tecnica Nazionale T.T. il regolamento della prova per la preventiva approvazione. I Comitati Provinciali che organizzassero la Fase Diocesana senza farla precedere da eliminatorie zonali, ammetteranno a detta fase tre atleti del singolo e tre coppie per ogni Gruppo Sportivo o Union© Sportiva partecipante. A fase ultimata i Comitati Provinciali dovranno inviare alla C.T.N.T.T. almeno quindici giorni prima dell’effettuazione della fase regionale, i verbali per l’omologazione. Alla fase regionale saranno ammessi di diritto i primi due atleti classificati nel singolo e le prime due coppie classificate nel doppio. La fase diocesana dovrà essere ultimata entro e non oltre il 26 apiùle. Fase regionale: tale fase sarà organizzata dagli Ispettori Regionali d’accordo con i Consultori Regionali Aspiranti (C. R. A.). Essi quindici giorni

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prima della data fissata per lo svolgimento della fase regionale dovranno inviare alla C.T.N.T.T. il regolamento per la preventiva approvazione. A tale fase parteciperanno gli aventi diritto di ogni Diocesi che abbia avuto la propria fase omologata dalla CTNTT. A fase ultimata gli Ispettori Regionali dovranno inviare alla CTNTT i verbali della prova per l’omologazione. I vincitori del singolo e del doppio saranno proclamati Campioni Regionali Giovanissimi per l’anno 1953. Le fasi regionali verranno svolte il 10 e 14 maggio. 4. - Forme generali. a) Formula di svolgimento: le fasi zonali e diocesane potranno avere la formula di svolgimento ritenuta più opportuna dagli organi periferici organizzatori. Le fasi regionali verranno disputate con gironi eliminatori e di finale con incontri di sola andata. Tutti gli incontri di Campionato dovranno essere disputati al limite di due partite vinte su tre. Per motivi organizzativi e di carattere generale, non sarà ammessa la partecipazione degli atleti alle due specialità di singolo e di doppio in nessuna delle fasi previste dal presente Regolamento. b) Reclami: nelle fasi zonali e dio-

cesane in unica istanza i reclami dovranno essere presentati secondo 1 modi e termini che saranno stabiliti dalle Commissioni Tecniche Provinciali accompagnati dalla tassa di L. 200. Nelle fasi regionali i reclami in unica istanza dovranno essere presentati secondo i modi e termini che verranno stabiliti dagli Ispettorati Regionali organizzatori, accompagnati dalla tassa di L. 500. Le tasse saranno restituite in caso di accettazione del reclamo presentato. c) Documentazione obbligatoria: tutti gli atleti partecipanti alle fasi regionali dovranno obbligatoriamente essere in possesso, oltre che del cartellino C.S.I., del certificato d’identità personale con fotografia rilasciato dal Comune di residenza. d) Invalidità delle prove: la mancata osservanza da parte degli enti periferici delle precise disposizioni contenute nei precedenti paragrafi o la partecipazione di atleti non in regola secondo quanto disposto dall’art. 2 del presente regolamento, comporterà automaticamente l’invalidità della prova ai fini del Trofeo. 5. - Per tutto quanto non contemplato dal presente regolamento, vigeranno quello tecnico del GJ.Te.T. e quello organico del C.S.I.

CO MEDICAZIONI

delle Commissioni Tecniche Nazionali del C, S. I.

CICLISMO COMUNICATO UFFICIALE N. 1 RIUNIONI DELLA COMMISSIONE TECNICA NAZIONALE

La Commissione Tecnica Nazionale ha stabilito di tenere le proprie riunioni il venerdì di ogni settimana alle ore 20. I signori Ispettori Regionali, i Comitati Provinciali e Zonali e le Unioni Sportive sono pregati di tenerne conto, per presentare tempestivamente i Regolamenti di gare, e per proporre quesiti di speciale importanza, che richiedano un sollecito esame da parte della Commissione. CONVENZIONE C.S.I.-U.V.I.

La nuova Convenzione C.S.I.-U.V.I. è già stata distribuita a tutti i Consiglieri Centrali, gli Ispettori Regionali ed ai Comitati Provinciali e Zonali, accompagnata da due Circolari: n. 2018, in data 24 febbraio, della Presidenza Centrale, contenente le Norme per il tesseramento e per lo svolgimento dell’attività ciclistica e n. 2339, in data 3 marzo, della Segreteria Centrale, ad integrazione della precedente, con speciale riguardo a tutto quanto concerne l’assicurazione degli atleti. La Convenzione stessa verrà anche integralmente pubblicata nel prossimo numero di «Stadium» e la Com-

missione raccomanda agli organi periferici la scrupolosa osservanza delel norme in essa contenute. VISITA MEDICA DEGLI ATLETI Si richiama in special modo l’attenzione dei dirigenti affiché tutti indistintamente gli atleti che intendono praticare lo sport del ciclismo vengano sottoposti alla visita medica che ne attesti l'idoneità fìsica. La mancata osservanza di tale prescrizione non consentirebbe l’apposizione del « bollino » nella tessera.

CAMPIONATI NAZIONALI La Commissione invita i Comitati Provinciali e Zonali, nonché le Unioni Sportive che intendono organizzare gare di Campionato Nazionale, di presentarne domanda entro il giorno 15 aprile. Trascorso il detto termine la Commissione assegnerà a proprio giudizio l’organizzazione delle Gare di Campionato. Si rammenta che le Gare di Campionato Nazionale per l’anno 1953 sono le seguenti: Su strada: 1) Campionato naz.le per la categ. Esordienti: 2) Campionato naz.le per la categ. Allievi; 3) Campionato nazionle per categ. Dilettanti (Juniores e Seniores). Su pista: 1) Velocità, per le tre gategorie: Esordienti, Allievi, Dilettanti Juniores; 2) Inseguimento, individuale, per la categoria Dilettanti Juniores e Seniores a squadre, per la categoria Dilettanti Juniores e Seniores;

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3) Chilometro da fermo, per la categoria Dilettanti Juniores e Seniores. A squadre a cronometro: 1) Campionato Nazionale per la categ. Allievi; 2) Campionato Nazionale per la categ. Dilettanti. Le date di effettuazione dei Campionati sono le seguenti : Prima quindicina di maggio: Campionato a squadre categ. Allievi; Campionato a squadre categ. Dilettanti. Le gare si effettueranno in due date e due località differenti: Giugno 28 e 29: Campionati su pista; Agosto 30: Campionato su strata categ. Allievi; Settembre 6: Campionato su strada cat. Dilettanti; Settembre 13 : Campionato su strada cat. Esordienti. RATIFICA DI COMMISSIONI ED INCARICATI TECNICI Bergamo: rag. Carlo Bianchi, presidente - Enrico Locateli!. vice presidente - dott. Elio Corbani, segretario dott. Vincenzo Caramitti, Massimo Beilazzi, Giuseppe Bonecchio, Luigi Bianchi, Alfredo Ternani, Federico Paganelli, membri. Firenze: Fiorio Gori, incaricato tecnico. Padova: dott. Gabriele Tomassini, presidente. Palermo: dott. Antonio Maggio, incaricato tecnico. Acireale: Giuseppe Grasso, presidente - Mariano Licciardello, Piero Venuti, membri.

Si invitano tutti i Comitati Provinciali e Zonali a costtiuire la Commissione Tecnica per il Ciclismo e ad inviarne la formazione alla Commissione Tecnica Nazionale, per la prescritta ratifica. Il Segretario Ric ca rd o Bon arelli

Il Presidente Giusep pe Stinche

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\r or o COMUNICATO UFFICIALE N. 2 Riunione del 21 febbraio 1953

Il giorno 21 febbraio 1953 nella sede della Presidenza Centrale del Centro Sportivo Italiano in Roma — Via della Conciliazione, 1 — si è riunita la Commissione Tecnica Nazionale Nuoto per formulare il programma di attività per l’anno 1953. Il prof. Notario ed il comm. Dattilo hanno portato alla C.T.N. il saluto della Presidenza e della Direzione Tecnica. Dopo una breve relazione sull’attività svolta nel 1952, la Commissione Tecnica ha inviato al Presidente uscente, comm. Benedetto Fabris, un telegramma di saluto ed è quindi passata all’esame degli argomenti all’ordine del giorno.

LIGURIA-TOSCANA : Renato Giotto Zurli Corso A. Saffi, 1 B-l - Genova. PIEMONTE-LOMBARDIA : Umberto Usmiani - Via Brine. Clotilde, 60 - Torino. VENETO-TRENTINO: Leopoldo Ongaro - Dorsoduro 3367 - Venezia. Per i componenti la C.T.N. residenti in Roma, il recapito è presso la Sede della Commissione Tecnica Nazionale Nuoto — Via della Conciliazione, 1 - Roma. SARDEGNA-SICILIA: Vittorio Mastino. LAZIO-ABRUZZI-UMBRIA : Tommaso Scarpa. CAMPANIA-LUCANIA-PUGLIE-CALABRIA : Enrico De Angelis. I lavori di coordinamento, organizzazione generale, corrispondenza con i componenti della C.T.N., contatti con la F.I.N., la Sezione Salvamento ed il G.U.G., saranno tenuti dal Presidente dott. Italo de Zucco. NUOTATA A RANA E FARFALLA La nuova variante stilistica, emersa dopo le recenti Olimpiadi in seguito alla riunione della F.I.N.A., relativa al colpo di gambe « verticale » rende la farfalla completamente diversa dalla rana ortodossa, la quale pertanto viene a riacquistare la sua primitiva importanza. Nell’impossibilità di far disputare, per ora, tutte e due le specialità nel programma dei Campionati del C.S.I., la C.T.N. ha deciso che le prove di Campionato, individuali e collettive, siano disputate con lo stile rana ortodossa, riservandosi in avvenire di riesaminare l’opportunità della doppia prova. ATTIVITÀ’ NATATORIA STUDENTESCA 1953 (a ca- • ratiere provinciale) I Comitati Provinciali che intendessero svolgere attività natatorie tra gli studenti medi sono tenuti ad osservare il seguente programma: Categoria inferiori: m. 50 dorso m. 50 rana ortodossa m. 50 stile libero staffetta 3x50 artistica. Categoria superiori: m. 100 dorso m. 100 rana ortodossa m. 100 stile libero staffetta 3x100 artistica.

CAMPANILI MARINI 1953

RIPARTIZIONI DEI COMPITI TRA I COMPONENTI DELLA C.TJ7.

Si intende propagandare al massimo questa manifestazione giovanile anche in relazione all’attività che si ripromette di svolgere l'organizzazione Periferica della GIAC. Le gare di carattere locale si svolgeranno sulla distanza di m. 25 s.l. e vi saranno ammessi ragazzi fino all’età di 15 anni, che non siano tesserati alla FIN, ma in possesso della tessera C.S.I. per l’anno 1953. L’Organizzazione di tale manifestazione sarà demandata agli Enti periferici del C.S.I., della G.I.A., e delle altre organizzazioni similari. A tutti i partecipanti sarà rilasciato un diploma speciale.

Onde permettere una maggiore funzionalità della C.T.N. si assegnano ad ogni componente un certo numero di provincie poste sotto il suo diretto controllo tecnico. I contatti con le CC.’IT.PP. Nuoto saranno facilitate da disposizioni emanate dalla Presidenza Centrale. La ripartizione per zone è stata concordata nel modo seguente : EMILIA-MARCHE : Scarani Luigi - Via Clavature n. 1 - Bologna.

SALVAMENTO, PROPAGANDA E COLONIE MARINE DELLA P.C.A. La C.T.N. Nuoto del C.S.I. si pone a completa disposizione della Pontificia Commissione Assistenza, qualora la stessa addivenisse nella determinazione di far sostenere al personale assistente delle Colonie stesse, tur breve corso di addestramento atto a porlo in grado di insegnare i primi rudimenti del nuoto ai bambini delle Colonie.

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ATTIVITÀ’ FEDERALE DEL CENTRO SPORTIVO ITALIANO Nulla vieta alle nostre Unioni Sportive di partecipare ai Campionati Serie C della F.I.N. Ad evitare dispersioni di forze sarà bene far convergere in una unica Unione Sportiva tutti i nuotatori della provincia ed affiliare tale Unione Sportiva alla F.I.N.; oppure lasciare 1 nuotatori nelle varie unioni sportive ed affiliare alla F.I.N. il Comitato Provinciale del C.S.I. e di conseguenza gli atleti per l’attività federale. Naturalmente per quanto si riferisce al Campionato Nazionale del C.S.I. sarà cura della C.T.N., d’accordo con la F.I.N., di stabilire ima data libera nel calendario federale che non venga a coincidere con manifestazioni di Serie C in cui sono impegnate nostre Unioni Sportive. CORSO INFORMATIVO PER ISTRUTTORI DI NUOTO La F.N.I. organizza annualmente Corsi per ufficiali gara, allenatori ed istruttori abilitati per il salvamento. Nulla vieta che a tali corsi partecipino i nostri Organizzati. Pertanto, si ritiene inutile l’istituzione e lo svolgimento di Corsi speciali C.S.I. di per se stessi onerosi e di nessuna praticità agli effetti federali. Sarà cura della Commissione Tecnica di segnalare alla periferia i vari corsi F.I.N. in modo da consentire agli aspiranti di prendervi parte. VARIE 1) Si sollecitano i Comitati Provinciali a comunicare i nominativi dei componenti le Commissioni Tecniche Provinciali Nuoto. 2) Si invitano le CC.TT.PP. Nuoto a prendere contatto con i Delegati di zona sopra indicati. 3) Sai-anno inviate quanto prima tramite delegati di zona, alle CC.TT.PP. di Nuoto, copie del « Manuale Nuoto, salvataggio ed attività sportive ricreative natatorie».

4) Ratifica Commissioni Tecniche Provinciali Nuoto. Si ratifica la composizione della Commissione Tecnica Nazionale di Pescara cosi composta: Presidente: geom. Carlo Di Girolamo. Segretario: sig. Maturo Vittorio. BalMembri: sigg. Volponi Ivo - Severini Febo dacci Dante. Il Segretario Il Presidente Dott. Tom ma so Scarpa Dott. Italo De Zucc o

PALLACANESTRO COMUNICATO UFFICIALE N. 5 Riunione del 18 febbraio 1953 Roma, 19 febbraio 1953 1 - CAMPIONATI PROVINCIALI: Fase Zonale. Circa l’attività dei Comitati Zonali, se essi hanno un numero di squadre sufficienti per poter organizzare il proprio Campionato (e, in tale caso, devono seguire la stessa prassi dei CC. PP.) dovranno partecipare — con la vincente di ogni Categoria — ad una finale provinciale, da disputarsi comunque prima del 29 marzo. Qualora, invece, il Comitato Zonale non avesse un numero sufficiente di squadre per dar vita alla fase zonale, o potrà partecipare direttamente allo svolgimento del Campionato Provinciale di sua pertinenza oppure potrà inviare direttamente la squadra alla finale provinciale. °2 - FASE REGIONALE Si ribadisce quanto contemplato dal Regolamento per questa fase e cioè che le finali regionali avranno luogo nel capoluogo della Regione e saranno oi-ganizzati a cura del locale Comitato Provinciale e sotto la direzione dell’ispettore Regionale.

3 - RATIFICA COMMISSIONI CIALI

TECNICHE

PROVTN-

IMPERIA : Presidente: sig. Giuseppe RazzeUi Vice Presidente: sig. Jacopo Vatteone Segretario: sig. Adriano Armelio Membro: sig. Armando Guidotti. SIENA : Presidente: don Armando Perucatti Segretario: sig. Mario Neri Membro: sig. Pietro Vadino. NOVARA: Presidente: sig. Giulio Taggi Membri: sigg. Giacomino Frego, Cesare Brustia, Sergio Bonola.

SIRACUSA: Presidente: sig. D’Urso Salvatore Segretario: sig. Cancelliere Pietro Membro: sig. De Grisogno Oliviero.

4 - APPROVAZIONE REGOLAMENTI TORNEI Si approvano i Regolamenti dei seguenti Tornei: Pescara: Torneo Provinciale «Aurora» - Campionato Interno «Aurora». 5 - OMOLOGAZIONE TORNEI Visti i verbali relativi ai risultati dei Tornei di cui appresso, si omologano le rispettive classifiche: Genova: Torneo pre-Campionato categ. A - Classifica: 1. U. S. S. Fruttuoso; 2. U. S. Cassini - 3. U. S. Trieste. Classifica: — Torneo pre-Campionato categ. A 1. U. S. Pavoni A; 2. U. S. Pavoni B; 3. U. S. Piccardo; 4. U. S. Pavoni C. Pescara: Campionato Interno «Aurora» - Classifica: 1. Cicloni Di Boston; 2. E. R. Drago; 3. Harlem; 4. 3“ Grilli. Classifica: 1. Treviso: Coppa pre-Campionato U. S. Miani A; 2. U. S. Hesperia; 3. U. S. Aurora; 4. U. S. Miani B. Ai Comitati Provinciali di Genova, Pescara e Treviso vengono assegnati punti 50 ciascuno per la classifica dei Comitati Provinciali. TESSERAMENTO Si richiama l’attenzione dei CC. PP. ad una scrupolosa osservanza dell’art. 3 del Regolamento Campionati Nazionali circa il tesseramento atleti.

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7 - ATTIVITÀ’ F.I.P. I Comitati che non l’avessero ancora fatto, sono invitati a rispondere al più presto alla richiesta di cui al Com. Uff. n. 4 del 22 gennaio 1953, ultimo paragrafo, riguamadte le attiviàt del C.S.I. in seno alla F.I.P. 8 - COMUNICAZIONI ALLA C.T.NJP. Con particolare riferimento ai CC. PP. di Genova, Milano, Bergamo, ecc. si fa presente che l’attività segnalata su giornali, bollettini, pubblicazioni interne ecc. non ha carattere ufficiale e, pertanto, si pregano tutti i CC. PP. e Zonali di scrivere direttamente alla C.T.N.P. in qualsiasi caso. Il Segretario Il Presidente Giovan ni Gomez Umber to Gar cea

COMUNICATO UFFICIALE N. 6 Riunione del 4 marzo 1953

1. - MODULI D'ISCRIZIONE Pena l’esclusione delle successive fasi, i Comitati sono invitati a far pervenire al più presto a questa C.T.N.P. i moduli d’iscrizione al Campionato, debitamente riempiti in ogni parte a cura delle UU. SS. iscritte.

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2 - TESSERAMENTO E’ stato notato — da parte di questa C.T.N.P. — che in molti casi i giocatori segnalati sui moduli d’iscrizione non risultano tesserati. Pertanto, si rammenta ai Comitati che è fatto assoluto divieto consentire la partecipazione al Campionato di atleti die non siano in regola con il tesseramento. Al momento entrare in campo l’atleta deve esibire all’arbitro sia la tessera del C.SJ. come un documento di identità personale. 3 - APPROVAZIONE REGOLAMENTI TORNEI Si approvano i Regolamenti dei seguenti Tornei: Lucca: Tomeo Provinciale Pre-Campionato. Messina: Targa C.S.I. Parma : Coppa C.S.I. 4 - RATIFICA COMMISSIONI TECNICHE PROVINCIALI CATANIA: Presidente: sig. Luigi Mineo Segretario: sig. Alfredo Avola Membri: sigg. Antonino Fregala - Franco Giarruso - Giuseppe Grasso. CALTANISSETTA : Presidente: sig. Calogero Granata Vice Presidente: sig. Nino Cavaleri Segretario: sig. Antonio Niccoli Membri: sigg. Benito Lombardo - Angelo Lo Dico. COSENZA : Presidente: sig. Arturo Citriniti Metnbri: sigg. Corrado Gaggiardi - Beniamino Miccichè. LECCE: Presidente: sig. Giuseppe Casavola Membri: sigg. Francesco Laudisa - Italo Paterno. LUCCA : Presidente: sig. Corrado Del Grosso Segretario: sig. Carlo Cioni Membri: sigg. Giuseppe Satti - Mario Martini Luciano Masini. MASSA CARRARA: Presidente: sig. Giovanni Del Freo Membri: sigg. Benito Cenderelli - Astro Casalini. A modifica di quanto reso noto con Comunicato n. 4 del 22 gennaio u. s., la C.T.P. di Napoli risulta cosi definitivamente composta: Presidente: sig. Amedeo Salerno Vice Presid.: sigg. Dante Sangiorgio - Costantino Marinelli Segretario: Vittorio Santorelli Membri: sigg. Alfredo Mastandrea - Antonio Cuomo.

Il Segretario Giovan ni Gom ez

Il Presidente Umb erto Garcea —

TENNIS DA TAVOLO C OMUNICATO UFFICIALE N. 3 Riunione del 13 febbraio 1953 ■

Roma. 14 febbraio 1953 Si comunica che la Presidenza Centrale del C.S.I. ha deliberato di assegnare al Comitato Provinciale di Ferrara, l’organizzazione dei Campionati Nazionali di Tennis da Tavolo. Questa Commissione Tecnica Nazionale, presi accordi con la Presidenza Centrale ha dovuto anticipare le date

Direttore responsabile: LUIGI GEDDA

di svolgimento della Finale Nazionale del Campionato 1953, per ragioni di carattere organizzativo. Pertanto a modifica di quanto reso noto col Comunicato n. 1 del 7 novembre 1952, si informa che la Finale Nazionale di Tennis da Tavolo, si svolgerà nei giorni 13, 14 e 15 marzo 1953. Conseguentemente si invitano gli Ispettorati Regionali a voler anticipare le date di svolgimento delle Fasi Regionali entro e non oltre il 1. marzo 1953.

APPROVAZIONE REGOLAMENTI Campionato Nazionale 1953 Si approvano i regolamenti delle seguenti fasi regionali : Abruzzo: Pescara 15 febbraio Emilia: Ferrara ■ 22 febbraio Liguria: Genova 22 febbraio Lucania: Potenza - 22 febbraio Piemonte: Torino - 22 febbraio Sardegna: Sassari - 1 marzo Veneto: Vicenza - 22 febbraio Umbria: Perugia - 1 marzo. Si approvano i regolamenti delle seguenti fasi provinciali:

Acqui - Alessandria - Arezzo - Asti - Benevento Bergamo - Biella - Bologna - Bolzano - Brindisi - Cagliari - Caltanissetta - Caserta - Catania - Catanzaro - Como - Cosenza - Crema - Cuneo - Ferrara - Firenze Genova - Gorizia - La Spezia - Lodi - Lucca - Macerata - Mantova - Matera - Messina - Milano - Modena - Napoli - Padova - Palermo - Parma - Pavia - Perugia Pesaro - Pescara - Piacenza - Pisa - Potenza - Reggio Emilia - Roma - Sassari - Siena - Siracusa - Teramo Terni - Torino - Tortona - Trento - Treviso - Trieste - Udine - Verona - Vicenza - Molfetta - Sud Verbano Cassano Magnago - Montevergine - Cesena. ATTIVITÀ’ A CARATTERE LOCALE

Alessandria: Trofeo Invernale - II Coppa G. F. Frassati. Ancona: I Coppa Pio XI. Bergamo: Trofeo Città Bergamo - I Coppa Olimpia Campionato Studentesco. Biella: Tomeo Provinciale a Squadre G.C. Caltanissetta : III Campionato Provinciale. Como: Tomeo Provinciale a Squadre. Firenze: Tomeo Aspiranti. Genova: Campionato Diocesano Lega Ragazzi. Macerata: Tomeo G.I.A.C. Mantova: Tomeo U.S. Canarini. Napoli: Torneo Apertura. Padova: Coppa Natalizia. Palermo: III Targa «S. Sebastiano» - Trofeo a Squadre «S. Tommaso». Perugia: Tomeo Diocesano. Pescara: Tomeo Giovanissi - Torneo Aurora. Salerno: Tomeo Epifania - Tomeo Primavera - Torneo dei Fiori - Tomeo Estivo. Torino: Tomeo Gioventù Studentesca - Coppa «Fortes in Fides » - Tomeo « Salus » - Campionato Studentesco. Treviso: Targa Duomo - II Coppa Diocesana Treviso - Coppa «S. Ambrogio». Faenza: Campionato Zonale.* Imola: Torneo Comunale.

Il Segretario Oberdan Pasell a

c/c Postale . Roma 1/10266

Il Presidente Fili ppo Drago tio

Tip. ATENA - Via del Seminario, 87 ■ Roma

Sped. abb. postale * Gruppo III * Pubblicazione inscritta al n. 758 del Registro Stampa del Tribunale di Roma

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Campi onato 11 O A111A L E Classifica assoluta per Marche

1- MOTO

1932

GILERA

1° UMBERTO MASETTI su G I L E R A MOTO

Classifica assoluta per conduttori

Campionato Classifica cat. 500

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INALIAMO

1952

1° ALFREDO MILANI su O

1° ERNESTO MERLO su MOTO

Classifica Sidecar

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Gomme PIRELLI

Olio CASTROL

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Catene REGIMA


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