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MENSILE
ILLUSTRATO DEL CENTRO SPORTIVO
ANNO IX - MARZO 1954 - Spedizione in abb. postale ■
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OGNISPORT è l'attrezzatissimo servizio del C. S. I. e del C.T.G. per il rifornimento di tutti gli articoli per lo sport e il turismo
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8W0E3 Rassegna mensile illustrata di tutti gli sport Anno IX - N. 3 - Roma - Marzo 1954 - Direzione e Amministrazione
Roma, Via Conciliazione 1 - Tel. 550.113 - 555.561 LUIGI GEDDA
direttore
S O M M A R I O NICOLA PAVONI Vecchia baronessa G. GOMEZ DE TERAN Consuntivo di un congres so straordinario . . . . E. S. 3 asterischi FILIPPO MUZI Tornerà l’Inghilterra alla sua tradizione? . . ENZO SASSO La Fiorentina DECIO LUCARINI Duilio Loi è campione di Europa, Tiberio Mitri può tornare ad esserlo . . . . N. B. La Sanremo di « Rick » siglata da Filippi . . . . NINO LOMBARDI Prime indiscrezioni sulla stagione dei « puri »
40 piscine e 20 palestre sorgeranno in Italia nel 1954 ....................................... GENEROSO DATTILO Atletica leggera nel C.S.I. Calendario Fidai 1954 NATALE BERTOCCO Hanno dominato i valtellinesi nella rassegna in-
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vernale del Centro Sporti 22 vo Italiano FRACCARO
Livigno ha confermato i risultati dell'Aprica . . . FULVIO VALGOGLIO Il Cristo del mare . . . 8 FERDINANDO MANDRIN Ginnastica con gli appoggi 9 i RENATO TAMMARO [ Consuntivo della c Ric cardi »........................... 11 5
Periscopio
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Notiziario
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In copertina: Nella grandiosa j rassegna sciistica giovanile in15 :; detta dal Centro Sportivo Italia no sulle nevi dell’Aprica, un elej mento sopra tutti si è imposto ; all’ammirazione della folla e dei 17 ■ tecnici conquistando ben tre ti| toli: il discesista Alberto Qua■ drio di Bormio, elemento di ; grande avvenire e in possesso 18 ; di una classe indubbia. Suo mae: stro è Pierino Sertorelli, della ; popolarissima famiglia di sciato19 : ri, fratello dell’ indimenticato « Cinto » Sertorelli. e di Stefano. Maestro e allievo hanno posato 21 ben volentieri davanti al foto grafo all'Aprica, sfoderando il più soddisfatto e pieno dei sori risi.
ABBONAMENTI Annualo
1100 - Semestrale L. 600 -• Benemerito L. 5.000 - Un numero
Distribuzione S. E. M C. I. - Via Conciliazione. 1 - Roma
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PRESIDENZA NAZIONALE
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Il miglior elemento tra i giovani della scorsa stagione è stato Bruno Monti, simpatico e bravo ragazzo dei Castelli romani che ha bruciato le tappe divenendo quest’anno « capitano » dell’ Arbos. Nelle prime corse del calendario tuttavia Vesuberante e brillante corridore non ha avuto fortuna e in particolare nella Sassari-Cagliari per un colpo man cino ha perduto una preziosa occasione per cogliere una grande affermazione.
Monti si è rivelato in campo professionistico nella Roma-NapoliRoma dell’ultima edizione dimostrando eccezionali qualità dietro mo tori. Per questo si sta preparando con intensità al quinto Gran Premio ciclomotoristico delle nazioni. Lo allenerà Mario Gentili che, il primo anno, portò alla vittoria Jean Robic. La macchina allenatrice sarà la « Parlila » 175 cmc., a quattro tempi sulla quale il simpatico atleta si è fatto fotografare alla vigilia della « Sanremo » in compagnia del fido Volpi. Al centro il Capo dell’Ufficio stampa e propaganda della bella industria motoristica milanese, dott. Ceselli.
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VECCHIA BARONESSA di NICOLA PAVONI
IIo incontrato a Trieste nella corsia pulita di un ospizio una vecchia baronessa. Cammi nava lentamente, disperatamente attaccata ad una capra di legno fragile; di baronessa aveva ancora il naso forte e nobile e lo sguardo avido di vita. Scomparve dietro l’ultima porta a de stra in fondo alla corsìa. Questa Quaresima fatta di tormentato si lenzio costringe l’anima stanca a ricercare la via della Resurrezione. Gli uomini hanno paura del silenzio, han no paura di una Quaresima illuminante che squarci violentemente le tenebre di una mise ria immane. Gli stessi cattolici hanno perso il morden te della luce e il coraggio della verità. Al demonio che è riuscito ad organizzare e a tecnicizzare la sua azione demolitrice, noi opponiamo interminabili ragionamenti e ci appoggiamo a strane e contorte soluzioni uma ne dimenticando la nobiltà d’origine, quasi vergognosi di possedere la verità nella Chiesa di Dio. Il sonno è traditore come Giuda. Mentre i cattolici dormono il demonio sta sperimentan do atomiche disintegratrici della verità. E la verità diventa relativa con la compiacente idio zia di cattolichetli che si lasciano trasportare dal vento di moda delle « aperture ». E men tre i cattolici discutono, le forze del male ope rano unite, taglienti il distacco tra l’umanesi mo c il Cristianesimo. Le masse stordite dagli stupefacenti del materialismo si allontanano sempre pili da Dio e dal soprannaturale. « La lede rappresenta un ordine extratem porale, un’altra esistenza, di cui possono occu parsi i teologi nelle loro scuole, di cui hanno
bisogno i semplici come di un miraggio che li incuori a superare e a soffrire ». (Spiazzi). Da una parte, dunque la fede, dall’altra la vita: a distanze insuperabili. Negato Iddio resta l’uomo, i suoi attimi, le sue passioni, i suoi muscoli; il titanico realiz zatore della città terrestre, l’« eroe » di Carlyle che si fà da solo, che costruisce il suo re gno dentro di sé, diventando legislatore e sud dito del suo mondo di creta. Questo superuomo tutto proteso alla af fermazione ossessiva della sua personalità fat ta di pericolosi capricci non può ammettere guasti nel suo meccanismo e perciò nega il pec cato originale e lo racconta come una favola bella per conciliare il sonno ai bambini. « La natura ” buona ” di Rousseau, la na tura ” pura ” di Schiller, la natura ” sana ” di Goethe, sono le grandi affermazioni naturali stiche che hanno acceso di entusiasmo per l’uomo ». « Il peccato non c’è: è un’esperienza per 1’1101110, un’arricchimento quindi. Bisogna vi vere intensamente la vita, seguire le inclina zioni naturali, senza rintuzzarne nessuna ». ( Spiazzi). Questo uomo che incontri profumato e lu minoso sotto i riflessi magici di un tramonto di Via Veneto non ti chiede la Redenzione. Non ne ha bisogno. La reputa anzi un’offesa, una violazione della sua umanità. Non ti chie de i Sacramenti. Non ti chiede la verità. La verità è lui, sono i suoi attimi, i suoi vestiti, la sua fuoriserie. * * *
Quando leggo i resoconti di Congressi spor tivi o i programmi di enti responsabili, quan do vedo le cifre proibitive messe a disposizio-
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ne per gli impianti sportivi, io resto ammirato e perplesso. Ho visto a Trieste una piscina meraviglio sa. E’ costata mezzo miliardo e rappresenta ciò che di più perfetto sa produrre la tecnica ar ci) itettonica sportiva.
Quando esci da quella gigantesca costru zione in cemento armato e t’incontri con l’uo mo di Via Carducci, ripensi ai milioni spesi, all’acqua limpida della piscina e capisci per ché la mano ti tremava quando spargevi l’ac qua benedetta sulle accoglienti gradinate verdi di pcgamoide. E lo smarrimento si accresce quando apri le pagine di un giornale sportivo. Tutti i gior nali quotidiani sportivi italiani rappresentano la negazione più cruda, più commerciale dello sport. Lo spazio di carta che Dio dona ai gior nalisti sportivi per « mettere in luce i vantag gi, i veri meriti, il vero valore con quella so bria descrizione mille volte più eloquente e più persuasiva degli aridi ragionamenti o di un alto ditirambo » (Pio XII ai giornalisti sportivi), viene banalmente bruciato da uomi ni che dello sport sanno vedere solamente il lato commerciale o gli aspetti più isterici e morbosi.
E milioni di lettori si diseducano mentre il C.O.N.I. seguita a spendere milioni nell’in tento di educare allo sport le masse giovanili italiane. Mi viene voglia di ripetere quella fra se detta con poca convinzione da un grosso commerciante sul direttissimo Bologna-Ronia: « E’ inutile fare tante case se prima non fac ciamo gli uomini capaci di abitarle ». Io vor rei dire invece, con la stessa preoccupazione con cui vi affannate a costruire gli impianti sportivi, curate pure che questi impianti non siano luoghi di perdizione ma abbiano le pre messe per diventare dei centri di educazione per i nostri giovani. Lo sport italiano, è vero, manca di impian ti ma sopratutto manca di uomini. Quando si assiste a certe lezioni di sport che incoraggia no gli allievi verso la corruzione, quando gli stessi maestri, apertamente, danno spettacolo agli allievi di miserie umane, ditemi voi con
quale autorità questi maestri potranno salire sulla cattedra e guidare i giovani verso lo sport puro. Se poi certi esempi vengono dati in anibienti di grande responsabilità sportiva senza che nessuno abbia il coraggio di cancellare dallo sport italiano certi individui che hanno tradito lo sport in modo tale da far ribrezzo agli stessi allievi che si erano avvicinati a loro con la passione e la volontà di migliorare que sto povero popolo, ditemi voi a cosa potranno servire le ingenti spese che sta sostenendo il massimo Organismo Sportivo per migliorare l’attrezzatura sportiva della nostra nazione. Qualora noi non ci curassimo della formazio ne dei dirigenti sportivi, siano essi professori di educazione fisica o direttori o tecnici di sosietà sportive, se noi non mettessimo alla dire zione degli impianti uomini moralmente a po sto che sappiano spazzare l’immoralità, tutte queste spese sarebbero vane.
Somiglia un po’ alla baronessa dell’ospeda le di Trieste questa Italia Sportiva, ridotta a sognare un passato di grandezza, di forza e di splendore! In questa Quaresima di silenzio io invito gli uomini che non sono immischiati nei luri di compromessi del fìlibustierismo a credere in un mondo migliore. Sono tanti i giovani che hanno bisogno di questi uomini bravi. Le attese della gente sana non vanno tradite. Anche nello sport c’è bisogno di Resurre zione. Alla Resurrezione si arriva attraverso una Quaresima di fuoco. Quaresima significa revisione coraggiosa di noi stessi e delle nostre attività, significa decisione nel tagliare le miserie umane clic frenano la corsa verso una serietà di vita, si gnifica visione esatta delle nostre capacità in teriori e fede nella Redenzione, significa infi ne senso di responsabilità di fronte ai proble mi della nostra esistenza. Questo per non morire, per non finire co me la vecchia baronessa attaccata alla capra di legno fragile, perduti lungo la corsìa di un mondo ammalato. Nicola Pavoni
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CBNSOffl DI DN C0NGHESS0 STRAORDINARIO! <11 ti. tiómex de T'orlili
Il prof. Devio Scuri. Presidente dell’Assemblea, con a fianco l’ing. Cazzani di Pavia c il rag. Umberto Garcea rispettivamente V. Presidente e Segretario dell’Assemblea.
Non indugeremo sulla cronaca spicciola e m eticolosa del VI Congresso straordinario della FIP, svoltosi a Rotila il 27 e 28 jebbraio, per 49 ore, delle quali 14 consecutive... Ormai i giornali hanno ragguagliato i lettori in ogni particolare e. non vale la pena passarli ancora in rassegna anche se, in seguito, saremo costretti a ritornare su qual che aspetto dell’agitato Congresso. Non- solamente nel nome e nella qualifica si è mostrata straordinaria quest’Assemblea ! Del tutto inatteso il numero dei partecipanti, tanto per co minciare: ben 124! E altrettanto straordinarie si sono presentate emozioni, colpi di scena, trasfor inazioni a vista di puro sapore drammatico : c’è stato un momento che, tra un- vociare e un urlìo continuo, la sala era trasformata in un bailamme indescrivibile; è stato quando, dopo la prima vo tazione, Mairano, sentendosi di nuovo Presidente, ha reagito con violenza contro Vignoto mittente di un biglietto a stampa dal contenuto inqualificabile. Allora- i più aperti sostenitori del Presidente sono balzati in piedi chiedendo a gran voce che « il vigliacco » si presentasse e si facesse conoscere... Poi tutto si è calmato, sia pure momentaneamente. Ma prima di iniziare ogni altra considerazione vorremmo rivolgere due. parole all’amico Gorena, di Torino, entrato a far parte del nuovo Consiglio
Direttivo della FIP. /ndipendentemente dal mo mento, da una comprensibile tensione nervosa, da una notte insonne e travagliata, allorché, piangen do, ha rigettato l'ingiusta accusa di essere stato un « traditore », ha commosso anche noi... Forse saremo dei sentimentali, forse eravamo anche noi nelle stesse, condizioni psichiche dell’ora tore, comunque lo ringraziamo pubblicamente per averci dato, insieme con la signorile e composta difesa di Scuri alle accuse di Mairano, l’unico epi sodio veramente umano e sinceramente morale di tutto il Congresso.
Decisamente, come risulta da una veloce inchie sta presso i Congressisti, la caduta di Mairano è stata originata da un complesso fatalistica di ragio ni che, però, lui stesso ha voluto creare. E, più che ragioni, noi le definiamo senz’altro errori: errori di natura psicologica e di valutazione che possiamo riassumere così: 1) Nessuna consistenza, nessuna seria argomen tazione nei motivi addotti che avrebbero dovuto giustificare le sue dimissioni, insieme con l’ansia e l'attesa dei Congressisti. Al riguardo abbiamo avu to l’impressione che tali dimissioni siano state ori ginate soltanto da qualche grave conseguenza su bita dal Mairano, nel settore privato, a causa degli
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s co di Lojacono a ricordo del Congresso di Napolila convinzione di essere stato « tradito » da Scuri nei patti della campagna per le elezioni. Abbiamo adoperalo, prima, l’aggettivo «fatalisti co » e non l’abbiamo usato a caso.
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a) che Mairano ha votato scheda bianca;
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b) che il voto dato al sig. Ajò era destinato, in sieme con altri, proprio a Mairano; c) che lo stesso vale per il volo dato a Zanetti;
(1) che una delle due schede annullate ha su scitato una vasta polemica. Dato che l’elezione è stata inficiata per 1 solo voto, si può riconoscere che « fatalistico » è proprio il termine più adatto.
I congressisti dell’Emilia e Romagna fra i quali il dott. Moz zetti Presidente della Virlus Bologna, il magg. Bolletta
il dott. Gardengbi e il Segretario Generale del C.S.I. Pro fessore Lorenzo Borghi.
attacchi e delle critiche incassate nel settore sportivo.
2) Alla richiesta perentoria di Ferrerò di chia rire meglio la. nebulosità degli argomenti, Mairano non ha creduto opportuno replicare. 3) La violenza, le argomentazioni, le accuse, che hanno caratterizzato la « vera » replica del Presi dente una volta dichiarato eletto.
4) La specifica richiesta di volere un Consiglio Direttivo « su misura », non tenendo alcun conto degli eventuali desiderata dell’Assemblea. 5) L’aver accettato l’incarico con soli 9 voti di maggioranza su Scuri.
6) Dopo la seconda votazione, quella della vit toria di Scuri, l’aver cavillato con argomenti poveri e deboli sulla legittimità dell’elezione stessa. 7) L’aver rifiutato « sdegnosamente » ogni for ma di collaborazione con i « traditori » allorché gli è stata offerta la Presidenza Onoraria della FIP. Come si vede, c’è stato materiale a sufficienza per sotterrare definitivamente anche la personalità più ferrata. Inoltre, non sono mancati fattori collaterali che hanno finito di mandare fuori dei gangheri Maira no come: il biglietto anonimo; l’intervento di La Forgia (troppo violento e cattedratico, burbanzoso e gratuitamente autoritario) ; l’evidente contrattaci
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«• La sera stessa in cui il Consiglio è stato varato, già da qualche parte si è cominciato a parlare di Consiglio-Arlecchino : nessuna irriverenza e nessun insulto: si alludeva, alla profonda diversità di tipi e di caratteri, nuovi, per le scene federali, che dan no vita ora al C. D. In effetti, ove si tolga Scuri, Baratti, Vinci, Avon, Scarso, tutti gli altri sono al loro primo incarico federale anche se ognuno di essi ha una esperienza, regionale o di dirigente, ultra-decennale. Quello che a noi, adesso, preme di mettere in rilievo lo riassumiamo per capi: 1) Che la pallacanestro italiana avrà un indirizzo totalmente diverso, è fuori da ogni dubbio; alla fine del biennio potremo dire se, in base ai fatti, tale indirizzo è stato migliore o peggiore del pre cedente.
2) Abbiamo la sensazione che le lungaggini burocratiche riguardanti lo Statuto, il Regolamen to Organico, ecc. non sono le cose ideali e più ap propriate per tenere aggiornato un organismo spor tivo che, per rivedere le sue lacune e per affrontare problemi urgenti e di estrema necessità, deve atten dere un troppo lungo periodo di tempo per poter sottoporre all’Assemblea le variazioni e i provvedi menti da apportare. Fin d’ora, infatti, è palese la necessità di dover rivoluzionare o modificare lo Statuto ma ciò si potrà fare soltanto di qui a due anni e tutte le variazioni potranno essere applicate a biennio scaduto. Purtroppo, noi sappiamo per esperienza che allorquando c’è un Congresso esiste un solo motivo predominante: le elezioni e tutto il resto va per aria!
Perche non si studia il mezzo per ovviare a tale
più perfetta — organicamente — delle Società, per
inconveniente? Perché non si tenta qualcosa, in
ché si vuole creare un duplicato? Potrebbe, un
tanto, con un «referendum»?
giorno, (avendone forza e capacità) tentare colpi
3) Altra gravissima pecca si è dimostrato il pro
cedimento co! quale i delegati si accordano per vo tare: basta che 4 o 5 regioni, fra le più forti, si mettano d'accordo ed ecco che si ha il bello e il
cattivo tempo. E questo è ancora niente: il peg gio viene quando la composizione della lista viene
ispirata asoli concetti regionalistici : è fuori di dub bio che le regioni più progredite, desiderano avere un proprio rappresentante in seno al C.D. « per la difesa degli interessi della regione ». Finora, però,
si è agito su questa direttiva senza pensare che la elezione di Tizio per la regione X. può andare a
discapito della regione Y che, avendo già ottenuto
il visto per un proprio rappresentante di valore, non può proporne un secondo che, notoriamente,
è più preparato di Tizio. Per spiegarci meglio, noi
ci auguriamo che ci si possa indirizzare verso una prassi a carattere nazionale nella scelta dei candi
dati in ordine di merito assoluto, indipendente mente dalla regione alla quale appartengono. Se, notoriamente, vi fossero cinque persone in gamba in Sicilia, ebbene che importa che sono sici
FIP da opporre ai deliberata del C. D.? Niente di tutto questo, replicano i fondatori; al
massimo noi chiediamo un voto consultivo del qua
le la FIP potrà o no tener conto. Non desideriamo modifiche di Statuto o di Regolamento ( ma per il riconoscimento
ufficiale sarà necessario
inserire
nelle, leggi della Federazione l'esistenza di tale or ganismo, aggiungiamo noi) ma lo scopo unico ed
e.ccenziale è la collaborazione e l'intesa fra i Pre sidenti di tutte le Società di serie A e B, e ciò per il bene della pallacanestro italiana. (E non è poco.
aggiungiamo noi!).
Altra obiezione: A e. B; e perché non C?
Risposta: perché, essendo la cosa in fase di espe
rimento, si è creduto opportuno limitarla per ora (die due principali categorie ed anche perché è
più facile, in fase di costituzione, accordarsi in pochi.
La C potrebbe aderire in un secondo momento,
anche perché si pensa che l'attuale formula è trop po vasta e s'impone una revisione.
Come si vede, niente di conclusivo: sarà oppor
liane o del Veneto o dell'Umbria? Però sappiamo che non è facile modificare que
sto stato di cose in quanto non è prerogativa della sola FIP ma di tutte le Federazioni. A questo si ag giunga che, seppure involontariamente,
gobbi e costituire fin d'ora una potenziale ariti-
qualche
tuno attendere che i fautori della Lega siano più
precisi e sottopongano all'approvazione un proprio Statuto o un proprio Regolamento per vederci
chiaro.
torto di un certo rilievo è stato pur fatto dalla FIP
5) Altra voce interessante è stata quella di Fo-
a qualche regione: di qui il ragionamento della
cardi che ha parlato di tutto un po’ ma si è intrat
danneggiata che si riassume nella frase: « se aveva
tenuto, analiticamente, su un'urgente modifica dei
mo un nostro rappresentante in C. D. potevamo rea
Campionati.
gire in tempo ».
Condividiamo l'idea in generale ma, specie per
quanto riguarda la sede C, non siamo del parere di 4) Un po' perplessi ha lasciato i Congressisti la
invocata nascita dell’USI o Lega (gli stessi fonda tori non fanno questione di nome). Che cos'è l'USI? Che cosa vuole? Perché sorge?
Per quanto a tale argomento siano state dedicate circa due ore di pacata discussione, non è venuto fuori un gran che: Zoni, Mozzetti, Cazzani hanno
cercato di illustrare, con la maggiore chiarezza pos-
sibile, l'argomento e la cosa è finita tra le pratiche « da raccomandare » all’attenzione della F.I.P. Non è mancata l’opposizione (Sangiorgio) che si
può riassumere così: se la FIP è già l’espressione
restituirla ai Comitati Regionali; piuttosto siamo d'accordo nel restringerla a pochi gironi (tre, al
massimo quattro) in maniera da avere una selezio ne qualitativa più accurata.
Da scartare senz'altro, però, la proposta — per la B o la C — di gironi a sette squadre. E' evidente che c'è materiale di lavoro sufficiente
per diverso tempo. Ora non resta che attendere, con obiettività e sereniti, quanto saprà darci il nuovo Presidente e il nuovo Consiglio.
Giovanni Gémei de Teràn
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Dopo questi fatti, ai quali certo non tarderanno ad ag giungersene altri clamorosi, c'è da invocare una serie di norme che regolino i rapporti tra le società e gli allenatori. Si dovrebbe cioè trovare una via di mezzo, impedendo alle società l’ingiustificato licenziamento ilei suo tecnico c met* tendo un freno a queste fughe che finiscono per disorienlare la squadra, < orno è successo nei casi di Monza e zitalanta. cadute in un marasma tecnico che ha indispettito i rispettivi tifosi. D’altra parte è doveroso riconoscere, che le società da un punto di vista strettamente commerciale, lutano più ragioite dei trainer. Esse infatti, anche quando esonerano un allenatore, continuino a pagarlo come da contratto stabilito pur non servendosi più della stia opera. E' un indennizzo non morale ma materiale, indennizzo invece die gli alle natori non dònno allorché spariscono senza autorizzazione.
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Silvio Piota : 40 anni, 20 di spuri
3 ASTERISCHI Allenatori che vanno, allenatori che vengono, allenatori che se la squagliano insalutati ospiti. Mai come in questa stagione la necessità di codificare la complessa materia de gli allenatori, è venuta a galla, e mai come nel presente cam pionato i trainer si erano abbandonati a colpi di testa che hanno sollevato discussioni e polemiche a non finire. In sostanza, sino a ieri erano le società che stabilivano il de stino dei loro timonieri, a seconda dei risultati più o meno brillanti ottenuti dalla squadra, oggi invece sono loro, i bistrattati allenatori a piantare sul più bello la compagine ad essi affidata, quasi a rivendicare una libertà che non è solo monopolio delle società. Cominciò Frossi, il quale con mossa fulminea si fece prima ricoverare in ospedale, affrettandosi poi- a dare le dimissioni dalla guida del Monza per firmare subito il con tratto con il Torino. Difficile stabilire da quale parte stava la ragione. IL Monza alle insistenti richieste del Frossi di essere lasciato libero, rispose sempre di no, sicché alfocchia luto deci Annibaie non rimase altra scelta che tentare la fuga. E si trattò di fuga che sollevò le ire dei dirigenti lombardi, che protestarono ad alta voce e ne fecero nascere un caso in grande stile, a stento sedato da un bel gruzzoletto di milioni. L’esempio di Frossi fu seguito da Ferrerò, a dimostra zione che ormai rotto il ghiaccio c’era da attendersi altri imitatori del deci Annibaie, allenatore fantasma (a causa del la squalifica). Ferrerò anzi fece di tutto per indispettire i dirigenti atalantini, avendo in tasca un lauto contratto con il presidente del Verona, comm. Mondadori. E difatti il dissidio latente tra il trainer e la società, non tardò a scoppiare, tanto che txt bel giorno Ferrerò fece fagotto e senza saiti lare nessuno si trasferì nella città scaligera.
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E’ sorto a Milano un ufficio di Assistenza per giocatori di calcio. La notizia potrebbe sembrare poco importante, od invece va attentamente meditata. Quali i compiti di detto ufficio, che svolge la sua attività alla lwre del sole con tanto di autorizzazione? Assistere i calciatori sbandati, specie quelli delle serie inferiori, patrocinarli nelle loro questioni con le società, cercare di piazzare giocatori e allenatori, impiantando un vero servizio di collocamento. Le idee sono buone, pur se discutibili. Si tratta infatti di un tentativo a sfondo professionistico, che precede le norme della Fe derazione. Assistere i calciatori sta bene, cercare di collocarli quan do sono disoccupati sta anche bene, ma non vorremmo che si finisse per creare, così facendo, una netta frattura tra le società ed i calciatori. L’Associazione Calciatori che ha per segretario l’attivissimo avv. Masera, non ha mai voluto fare una cosa del genere, certo preoccupato delle conseguenze che ne sarebbero derivate. E d’altra parte le premesse di questo ufficio di Assistenza, i cui responsabili dichiarano di infischiarsene della Federazione, non sono incoraggianti. Ripetiamo, l’idea di per se stessa è degna della mas sima considerazione. Si verifica spesso infatti il caso di un giocatore che a stagione inoltrata, si trova senza squadra e bisognoso di aiuto. Allora l’ufficio è berne che provveda a lui, piazzandolo in una delle tante società che a detto ufficio hanno chiesto proprio un rinforzo. In tal modo an che le società ne riceveranno i loro benefici influssi, e la Federazione per conto suo non potrà opporsi ad una isti tuzione sorta con lo scopo di fare del bene ai calciatori sbandati.
* * *
Silvio Piolo è al suo ultimo anno di attività. Con mag gio prossimo il Silvio Nazionale appenderà al chiodo le scarpe bullonate e si dedicherà ad altro mestiere. Ha in tasca un contratto già firmato con la Federazione, ma il suo sogno è quello di fare l’allenatore. E come è stato un gran de giocatore, Piolo sarà di certo un trainer avveduto ed in telligente. Ne avemmo una prova allorché i giovani calcia tori affidati alle sue cure per la trasferta di Grecia, si dis sero entusiasti del loro maestro che li aveva magnificamen te impostati. Ed anche i suoi colleghi del Novara sono del medesimo avviso, a cominciare da Shenkej l’attuale trainer novarese. Né potrebbero essere altrimenti. Piolo è stato un canipione ragionatore ed avveduto. Ha sempre risparmiato le sue forze, e mai si è abbandonato a guasconate o ad aiti inconsulti Le folle di tutta l’Italia gli vogliono bene e lo adorano ed il suo flusso non mancherà ili trasfondersi al lorché in tuta insegnerà ai suoi ragazzi quello che lui ha imparato in anni ed anni di gloriosa carriera.
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Tornerà l’Inghilterra alla sua tradizione ? Nella patria dei sistemi la crisi calcistica. è stata più grande e protenda che altrove di Filippo Il tizi
Strabanola dall’Ungheria a Wemblcy, l’Inghil terra non ha elemosinato scusanti per la dura e co cente batosta. La superiorità della nazionale magiara è stata lealmente riconosciuta: non è facile ammettere senza perifrasi la propria inferiorità, dopo tanti e tanti anni di incontrastato predominio. Alcuni critici inglesi hanno persino ecceduto nei biasimi. 11 più crudele di tutti è stato Willy Meisl, ritenuto il più grande critico calcistico del mondo. Willy è nipote di Ugo Meisl. l’indimenticabile creatore del Wunderleam austriaco. Austriaco di nascita, dopo l’Anschluss, ha preso stabile dimora a Londra e si è naturalizzato inglese. Egli scrive sul « World Sports », una rivista tanto diffusa quan to autorevole. Il nostro doti. Willy fa risalire le cause della crisi del calcio albionico al cambiamento della re gola dell’offside. Mutando nel 1925 la regola, scrive Meisl, noi abbiamo tradito il gioco.
E’ stala la regola a tradire il gioco o gli accor gimenti escogitati per fronteggiare la nuova situa zione hanno determinato la crisi? Questo ci sembra il punto da chiarire. E’ stato il grande Chapman ad ideare il sistema e su questo perno il calcio inglese ha girato per tanti anni, fiero del suo splendido isolamento e della sua imbattibilità.
Meisl non si arresta all’affermazione del tradi mento del gioco. Questa non è che il principio della sua lunga ed acuta diagnosi: egli osserva che la crisi non è di oggi: è da vari anni che il càlcio inglese ha perduto quota: le vittorie conseguite nel
193-1 contro l’Italia e l’Austria furono opera della buona sorte. Né gli azzurri, né i bianchi meritarono di perdere in quelle memorabili partite giocate a Wemblcy.
Si tratta quindi di una crisi lunga che si è an data via via acuendo: mentre il gioco si è standar dizzato. i giocatori sono peggiorati tecnicamente. Il così detto gioco collettivo ha posto in ombra il concetto della individualità. Nel grigiore del siste ma si è appannalo l’estro «lei giocatori inglesi. Qual cosa di molto simile è accaduto anche in Italia. Oggi gli inglesi giocano veramente male: lo spet tacolo è monotono, la tecnica scadente, basso per sino il livello atletico dei giocatori. « Non andate alle partite fino a che si continuerà a giocare cosi male», dice Meisl. Ed aggiunge: «Che cosa pos sono imparare i ragazzi da quello che vedono? ».
Bisogna ricominciare da capo.
Che cosa propone l’inesorabile Meisl? La « riscossa » inglese dovrebbe avvenire lungo tre diverse direttive: la prima riguarda l’organiz zazione del campionato, la seconda il miglioramen to tecnico dei giocatori « arrivati », la terza l’alle vamento. Organizzazione del campionato. Meisl invita la Federcalcio inglese a ridurre da 22 a 16 il numero delle squadre partecipanti al campionato di prima e di seconda divisione. A fine campionato, quattro promosse e quattro retrocesse.
Così facendo, ci sarà più tempo per disputare incontri con l’estero: incontri di club ed incontri nazionali: non c’è modo migliore per seguire l’evo luzione calcistica delle nazioni più forti. '■9
I veri colpevoli del•« disastro » non sono la Fe derazione a Winterbottom, bensì le società che an tepongono i loro interessi a quelli della nazionale. Occorre convincere i dirigenti sociali che il valore calcistico delle Nazioni si misura col metro dei ri sultati internazionali.
Miglioramento tecnico del gioco. Bisogna dare addosso agli scarponi, stroncare la marcatura dura: col gioco scorretto non si migliora, anzi si deter mina uno stato di disagio di cui sono vittime pre destinate i giocatori di classe. Bisogna affinare le qualità tecniche dell’atleta; i nostri giocatori, dice Meisl, non sanno più controllare la palla con la maestria di una volta. Bisogna restituire il massimo valore al concetto dell’individualità; bisogna ban dire dai nostri campi il « gioco su ordinazione » causa di tanti mali e di tanta povertà tecnica.
Curare l’allevamento. La Svezia ha visto lique farsi nello spazio di pochissimi anni due intere squadre nazionali. I suoi migliori elementi si tro vano ora in Spagna, in Francia e in Italia come professionisti della palla rotonda. Mentre in Inghilterra la cause del decadimento non sono ancora molto chiare, in Svezia le ra gioni della crisi sono state diagnosticate e la Fede razione competente sta attuando un piano concreto di ripresa. Willy Meisl consiglia il « piano giovanile » svedese. Noi riteniamo che esso possa interessare anche l’Italia.
Per i ragazzi dai 12 ai 16 anni la Federazione svedese ha istituito tre distintivi di bronzo, d’ar gento e d’oro da assegnarsi a coloro che superano un determinato numero di prove pratiche: nove in tutto. Per ottenere il sospirato distintivo di bronzo i ragazzi svedesi debbono superare le prime cinque nrove, di cui ora vi parleremo; per il distintivo d’argento occorre superare le prime tre più la sesta, la settima e l’ottava; infine per quello d’oro, che è un segno di eccellenza, bisogna superare le prove precedenti più la nona.
Punteggio: tre punti per ogni tiro che spedisce la palla nei settori laterali e un punto in quello cen trale. Per il distintivo di bronzo: 15 punti, per l’ar gento 20 e per l'oro 25. 3. esercizio: sollevare la palla da terra con un piede e palleggiarla il più a lungo possibile con la testa, le ginocchia, l’altro piede. 4. esercizio: partire dalla linea della porta con la palla, driblando 8 paletti situati lungo la linea dell’arca di rigore e tornare indietro. Tempo li mite: 35”.
5. esercizio: corsa veloce di 25 metri. Tempo li mite 4”5. 6. esercizio: 10 passaggi (5 per piede) da 15 ni. spedendo la palla tra due pali distanti fra loro ni. 2,37. Punteggio: 6 passaggi riusciti per l’argento e 8 per l’oro. 7. esercizio: cinque tiri di testa in un canestro di ni. 0,46 di diametro posto ad una altezza di metri 1,98. La palla deve essere sollevata da terra con un piede e mandata di testa nel castrestro. Per l’ar gento 2 prove buone e 4 per l’oro. 8. esercizio: scartare alcuni ostacoli c scatto fi nale di 20 ni. Tempo limite: per l’argento 35”, per l’oro 32”.
9. esercizio: a circa due metri dalla linea cen trale del campo alzare la palla col piede all’altezza della testa e portarla palleggiando con la testa al di là della linea centrale, superata la quale stoppare
la palla. Cinque prove, per ottenere il distintivo d’oro occorre fare bene tre volte l’esercizio. Come avrete compreso non sono esami facili. La difficoltà delle prove ci dice peraltro con quale serietà e con quale severità vengono scelti i gio vanissimi calciatori nella patria del « professor » Green.
Se, come sembra, Willy Meisl verrà ascoltato, l’Inghilterra si accingerà presto ad attuare le ri forme consigliate dal suo grande critico.
In che consistono questi esercizi? Eccoveli in succinto :
Al pari di noi, anche gli inglesi sono rimasti invischiati in un tipo di gioco privo di fantasia c
1. esercizio: dieci tiri (5 di destro e 5 di sinistro) con l’interno del piede ad un bersaglio largo 76 cm. dalla distanza di m. 5,49. Punteggio: per il bronzo 6 tiri riusciti su 10; per l’argento 8 e per l’oro 9.
tendenzialmente distruttivo.
2. esercizio: 10 tiri (5 per piede) dal bordo del l’area di rigore ad una porta regolarmente divisa in tre settori di cui quelli laterali misurano m. 1,50.
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Willy Meisl è comunque fiducioso: il calcio in glese, che ha una formidabile base atletica, uscirà quanto prima dalla cella sistemista per rimettersi in cammino lungo la via della sua classica tra
dizione. Filippo Alaci
la fiorentina <11 Enzo Sunno
Forse la Fiorentina non vincerà il campionato, forse mentre i lettori di « Stadium » avranno sotto gli occhi queste note, la stella viola si sarà offu scata, né ci sarebbe da stupirsene, sebbene oggi co me oggi ci appaia cosa piuttosto improbabile. Co munque a prescindere da queste considerazioni, la Fiorentina rimarrà come l’esempio più lampante di quello che si chiama affiatamento e spirito di soli darietà, cose che troppo spesso nel foot-ball si tra scurano, considerandole accessori inutili per il buon funzionamento di una squadra. La Fiorentina, commercialmente parlando, non è costata un patrimonio. Costagliela fu ceduto dal Bari in cambio di Moro, con raggiunta di parecchi milioncini, Cervato fu scoperto da Ferrerò che lo preferì a Furiassi e così Magnini, che proviene dai ragazzi della Fiorentina. Rosetta fu ingaggiato quan do nessuno credeva in lui. Chiappella era conside rato una mezz’ala mediocre, ed ora è un mediano da nazionale. Segato era non più di una promessa e grande è stato il merito di Bernardini che in lui ha avuto fiducia. Le ali Mariani e Vidal sono costate pochi soldi, così il centravanti Bacci ceduto defini tivamente dalla Roma, convinta che si trattasse di una inguaribile testa matta. I soli Gratton e Green hanno superato il costo medio di tutti gli altri com pagni di squadra, ma anche nel loro caso i dirigenti viola non han dovuto fare dei salti mortali per assi curarseli. Per non parlare delle riserve, tutti pro dotti casalinghi, a cominciare da Magli. Confrontata dunque ad una Juventus o ad un’Inter, la Fiorentina è quanto di più economico si pos sa immaginare. E sta appunto in questa economi cità, la forza precipua dell’undici viola, che è gui dato da un tecnico intelligente ed avveduto. I gio catori toscani sono tutti dei bravi ragazzi: in cam po e fuori, sono amiconi per la pelle, ed in campo e fuori essi affermano quello spirito di solidarietà che è il substrato del calcio moderno. Dai tempi del grande Torino non avevamo ammirato una squadra così spiccatamente sistemista, dove tutti i compo nenti hanno un compito ben stabilito e dove si af ferma il complesso e non il singolo. Il Torino di Mazzola era più forte perché aveva nelle sue file dei veri campioni, ma erano campioni che spesso e volentieri annullavano la loro prorom pente personalità per metterla al servizio della squa dra. Alla Fiorentina invece riesce più facile l’essere squadra, e ciò in quanto ad eccezione di Green, nes sun giocatore viola raggiunge le alte vette della clas se e della tecnica. Noi siamo convinti che qualora si portassero in sei squadre diverse i componenti del famoso sestetto difensivo, questi non riuscireb bero ad andare al di là di un’aurea mediocrità, fa cendo gridare alla delusione. Fulvio Bernardini da parecchio vagheggiava una squadra così compiutamente sistemista. Quando fu chiamato al timone della Roma, era alla sua prima
esperienza come allenatore: volle in quell’occasione giocare il tutto per tutto, e si affidò ad un gruppo di giovani cercando di fare di essi una squadra. La inesperienza lo tradì, e la Roma con giocatori me diocri nelle file, andò di male in peggio, sino a ra sentare la retrocessione. Fulvio fu costretto a la sciare il timone della compagine giallorossa, e nelle squadre minori acquisì quella necessaria esperienza che tanto gli doveva essere utile nella presente sta gione. La Fiorentina non venne ad essere per Fulvio una cavia da esperimento. Bernardini, fatto edotto da errori passati, sapeva ormai quello che c'era da fare, e lo fece infatti, curando i dettagli e preoccu pandosi di dare una impostazione sistemistica ai gio catori affidati alle sue cure. E non fu ardua l’impre sa di Fulvio, perché gli atleti si prestavano ad es sere plasmati e dimostravano di avere quelle doti di buonsenso e di intelligenza, necessarie per com prendere gli insegnamenti del trainer. Non ci volle molto tempo, ma ci volle molta attenzione. Se ne convinse anche Gunnar Green, lo svedese ripudiato dal Milan, il « professore » dalla persona lità vivida ed insofferente agli ordini del trainer. L’acquisto di Green da parte della Fiorentina, non convinse eccessivamente. Il « professore » al Milan aveva spesso litigato con Sperone, e si pensò per tanto che la medesima cosa sarebbe successa con Fulvio. E quale fu la sorpresa, nel constatare invece che i due filavano in perfetto accordo, e che Green eseguiva a puntino le disposizioni del maestro. V’è di più. Green divenne il vero centro motore di tutto il gioco viola, il fulcro intorno al quale ruotava la squadra. E siccome la classe del nordico è vera mente fantastica, non c’è da stupirsi che mai Gun nar sia venuto meno alle aspettative. Impostata la squadra, Bernardini ne attese i ri sultati, con un po’ di trepidazione e di apprensione. Ed i risultati non mancarono, sorprendenti, sbalor ditivi, apprezzabili. Il sestetto difensivo viola diven ne il tema preferito di tutti gli ambienti sportivi italiani. Ed in effetti proprio da quel sestetto difen sivo la squadra ricevette la spinta ideale per conqui stare delle magnifiche vittorie. Costagliela, sebbene avviato sul viale del tramonto, attraversava ed at traversa un ottimo periodo di forma. Cervato è ter zino che non ha rivali per classe e per potenza: Magnini, sebbene di una linea al di sotto del suo col lega. ha collezionato delle prove entusiasmanti. La mediana poi è da considerarsi la vera rivelazione del campionato. Chiappella è un modesto, tenace, volenteroso la voratore della palla rotonda. Corre per il campo co me uno stantuffo e non si ferma mai,' e la sua azione è ammirevole, spesso commovente. Chiappella non ha elevati mezzi tecnici, ma quanta forza di volon tà nel suo bagaglio di giocatore che attira le sim patie della folla, e che è sempre l’ultimo ad alzare bandiera bianca. Rosetta, vittima la stagione scorsa di un infortunio che lo tenne lontano per molti mesi dai campi di gioco, è tornato nel presente torneo a dominare dall’alto di una classe che è molto simile a quella di Parola. Segato, è al suo primo vero cam pionato di A, ma sembra già un veterano ed ha tanti mezzi tecnici, che di certo l’avvenire lo vedrà tra i nostri migliori laterali. La maglia azzurra dette ad un tale sestetto, la definitiva popolarità. Czeizler infatti schierò i sei fio rentini in nazionale, sollevando al riguardo delle po lemiche, spesso ingiuste perché causate da precon-
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-par
I (Juestn ò In squadra del giorno, anzi dell’anno: In Fiorentino, il giorno della sua brillante esibizione contro In Hoinn allo Stadio Olimpico
cetti campanilistici. Ed anche in azzurro il sestetto viola si comportò egregiamente, sebbene non rag giunse le vette del campionato. In proposito anche noi siamo dell’opinione che diverso è il clima della nazionale da quello del campionato, pur se la forma collettiva del citato sestetto era così rassicurante da poter ciecamente contare su di esso per affrontare rappresentative modeste come la Cecoslovacchia e l’Egitto. D’altra parte Bernardini non si è minimamente illuso di aver formato una squadra in grado di toc care un livello internazionale. Bernardini ha costrui to pezzo su pezzo una compagine che in campio. nato è alla pari con blasonati e multimilionari squa droni. E non s'ta solo nel sestetto arretrato la forza precipua della Fiorentina. Il sestetto è più famoso per via della nazionale e delle polemiche che ha sca tenato, ma da non sottovalutare è il quintetto di punta, che conduce delle azioni pregevoli e che im posta delle partite modello. E’ un attacco che ha in Green un fuori classe da spettacolo, in Gratton un lavoratore instancabile. Gratton proviene dal Vicenza, e nel suo esordio in nazionale al Cairo lasciò molto perplessi: in sostan za è un atleta di grande avvenire, che in campo ha sempre le idee lucide e che sa rendersi utile nelle fasi offensive e difensive dell’incontro. Il ragazzo inoltre non potrà che trarre giovamento dalla vici nanza del «professore». Il centravanti Bacci, sotto la guida di Bernardini, ha ripreso quota ed è attac cante dal tiro al fulmicotone, potentissimo specie se
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scoccato di sinistro. Le ali Mariani e Vidal non sono niente di eccezionale, ma se in giornata di vena, dònno seri fastidi ai loro diretti avversari. Più clas sico l’italo-uruguaiano Vidal, più vivo e veloce il Ma riani tutto pepe. Gli elogi espressi sulla Fiorentina potrebbero far credere che noi non poniamo nessuna riserva sul valore intrinseco della squadra toscana. Dobbiamo invece notare che la mancanza di riserve potrebbe creare ai viola seri grattacapi, qualora dovessero in fortunarsi alcuni atleti di nome, specie nel periodo cruciale del campionato. Da segnalare anche che una buona dose di fortuna ha aiutato più volte la Fio rentina, sebbene sia da riconoscere che mai come in questa occasione la fortuna è venuta in soccorso de gli audaci. Del resto Fulvio è il primo a non farsi soverchie illusioni. " « Noi~ giochiamo per vincere e per dimostrare che è molto facile formare una vera squadra — ci disse Bernardini giorni fa, quando avemmo occasio ne di parlare con lui — non mi illudo di raggiun gere risultati impossibili, ma tutto ciò che i miei ra gazzi dovessero riuscire a conquistare sarà bene accetto ». Modestia, serietà e solidarietà: questi i segreti della Fiorentina di Bernardini, una squadra che sor retta da una folla entusiasta e guidata da dirigenti competenti e pieni di buon senso, è di esempio a tutta l’Italia calcistica. Gnzo 8aaso
IL PUGILATO ITALIANO VERSO LE CONQUISTE DI UN TEMPO
Duilio Loi
A
campione d’Europa Liberio Mitri può tornare ad esserlo
Duilio Loi è divenuto, la se ra del 6 febbraio scorso, cam pione d’Europa dei pesi legge ri per aver battuto sul ring del Palazzo dello Sport di Milano il detentore Jorgen Johansen di Copenaghen il quale, due anni prima, aveva conquistato lo scettro di fronte al campio ne finlandese Elis Ask. Il neo campione è un bru no atleta di venticinque anni, nato a Trieste e pugilistica mente fattosi nelle palestre li guri, più precisamente in quel la di Genova dove tuttora ope ra l’appassionato Dario Bensì; un atleta che ha il bernoccolo del pugilato, combatte con estro e fantasia, in ogni caso padrone di una tecnica rifini- ' ta e scintillante. Si fece già notare in campo dilettantisti co e, varcato il Rubicone, in filò una serie di probanti suc cessi fino al giorno in cui non fu proprio il nominato Johan sen a « stopparlo », infliggen dogli — in casa sua — una sconfitta ai punti che giunse fra noi del tutto inattesa in quanto il campione d’Europa era stato poco prima battuto ai punti, a Grosseto, da quel valoroso campione locale che risponde al nome di Emilio Marconi. Non a torto, quindi, si pensava che là dove era pas sato Marconi sarebbe passato, e meglio ancora, Loi che a sua volta aveva sconfitto il Mar coni in una partita vale vole per il campionato italiano della categoria.
e
Nelle “retrovie,, si affacciano autorevolmente P. IVlélis,
Polidori e D’Agata, rispettivamente campioni nazionali
dei pesi welters, piuma e gallo. Nulla da fare, almeno per ora, nelle altre categorie.
Comunque quella di Loi a Copenaghen, fu una di quelle serate nere tutt’altro che diffi cili nella carriera di un atleta; talché, oltre tutto, la vittoria del 6 febbraio (una netta vit toria che ha raggiunto il li vello del « dominio ») ha costatuito per il neo campione, oltre che preziosa conquista, netta rivincita e decisa cancel lazione dell’unica macchia che appannava il suo record, fatto oggi di cinquantadue incontri sostenuti con cinquanta affer mazioni conquistate. La categoria dei pesi legge ri è quella in cui il pugilato italiano ha, più che in ogni al tra, avuto in ogni tempo dei grandi campioni e degli ammi rati possessori di primato in ternazionale; si chiamarono essi di volta in volta Anacleto Locatelli, Carlo Orlandi, Enrico Venturi, Vittorio Tamagnini, Aldo Spoldi, Bruno Bisterzo, Ascenzo Botta, Roberto Proiet ti; un « fuori classe » il primo, un « genio » il secondo, una « meraviglia » il terzo, combat tenti di singolari numeri e di
grandi risorse gli altri, fino a Roberto Proietti — l’ultimo possessore prima dell’attuale Loi — che può definirsi uno dei più magnifici interpreti della scuola pugilistica italiana che si ricordino. Duilio Loi, dunque, riprende quelle nostre luminose tradi zioni e lascia sperare che il suo possesso duri a lungo, sebbene si debba guardare ai vari Ciccarelli, Visintin, Louis Carrara e Khalfi (francesi) ed infine Handke (tedesco) come a dei seri pretendenti alla sua coro na; ma i fatti han dimostrato che un Loi perfettamente a punto, che abbia alleati della sua indiscussa classe la calma dei nervi e la cosciente consa pevolezza delle proprie possi bilità, diviene un competitore in grado di impegnare seria ed e q u i 1 i b r ,at a battaglia con chiunque, compresi i più alti titolati della categoria. Se Loi ha già conquistato il suo bravo scettro continenta le, Tiberio Mitri si appresta a ritentare la fortuna contro il mulatto britannico Randolph
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Turpin, attuale campione di Europa dei pesi medi. Il bion do pugile triestino ebbe già nelle sue mani il primato della categoria, allorché nel 1949 batteva — in Belgio — il co riaceo Cyrille Dellanoit, re spingendo in seguito l’assalto del campione di Francia Jean Stock. Venne poi l’avventura americana e, per essa, Mitri perse il titolo a tavolino; di quella cosiddetta «avventura» si ricorda il culmine di essa, vale a dire il match con Jacke La Motta per il campionato del mondo, match che l’italia no perdette contro le previsio ni degli stessi critici d’oltre oceano, vittima di un periodo di forma e di spirito tutt’altro che propizi per imprese del ge nere. Battuto, quasi mortificato nel suo orgoglio di campione alla prima sconfitta della car riera, Mitri si dibattè ancora ed a lungo in un susseguirsi di vicende sfavorevoli che re cano, evidenti, i nomi di Ritter e di Humez, suoi vincitori sui rings parigini che pure lo ave vano ammirato ed applaudito vincitore dei grandi Dauthuille e Stock. Allora Tiberio Mi tri si ritirò per un tempo dalle scene pugilistiche e vi tornò sotto nuova guida, guida che si chiamava Cesare De Santis, uno che ai suoi tempi fu crea tore e plasmatore di campioni. Poco a poco, passo passo, l’ex campione d’Italia e d’Eu ropa prese a risalire la corren te, a rifarsi un morale ed una convinzione nelle sue ancor ri levanti possibilità. Assolto il suo mandato, Cesare De San tis lasciò il posto al degno Lui gi Proietti (attuale manager del triestino) ed il cammino di Mitri continuò ad essere sem pre più brillante e convincente, raggiungendo quella magnifi ca tappa che si chiama Claude Milazzo, il taurico combattente 14
francese battuto lo scorso an no sul ring milanese del « Vigorelli ». Soprattutto in forza di tale risultato, Tiberio Mitri è stato recentemente scelto quale sfi dante ufficiale del campione europeo Turpin e già soffiano le trombe per la conclusione di questo incontro che gli or ganizzatori italiani vorrebbero trasportare sul proprio suolo, a Roma od a Milano. Impresa difficile, lotta impari fra la « lira » e la « sterlina ». Ma ci sono tuttavia buone probabilità che si riesca a spuntarla, per ragioni contingenti che sareb be superfluo stare qui a svisce rare; fermiamoci piuttosto su quelle che potrebbero essere le probabilità del nostro cam pione di rientrare in possesso di quel titolo che fu già de gnamente suo. Non c’è dubbio che, metten do oggi sulla bilancia le qua lità fisiche ed agonistiche del l’uno e dell’altro rivale, il piat to penda in favore di Turpin, possessore di mezzi fisici ecce zionali, buon tecnico, picchia tore irresistibile, già una volta vincitore del magico Ray Ro binson. Ma le voci che serpeg giano per le palestre, dicono di un Turpin ormai più medio massimo che medio, quindi in condizioni di dover sacrificare alla bilancia dei preziosi chilo grammi di forze e di energie che nel corso della lunga bat taglia (quindici riprese, come si vuole in incontri di campio nato internazionale) potrebbe ro far sentire il loro deleterio effetto. "In tali condizioni, le proba bilità di Mitri aumentano con siderevolmente, pur restando acquisito il fatto che, in par tenza, il pronostico si orienta comunque dalla parte del mu latto britannico. Di qua ci so no sempre, però, la classe ed il cuore generoso di un com-
battente che ha ancora diritto al credito ed all’incitamento dell’appassionato e della folla. Se queste sono le « pedine » attualmente più in vista della boxe italiana in campo inter nazionale, altre ce ne sono che da un momento all’altro po trebbero giuocare una partita brillantissima sullo scacchiere delle conquiste internazionali. Per esempio, l’attuale cam pione italiano dei pesi welters Giampaolo Melis ha sconfitto già quel Gilbert Lavoine che detiene il titolo europeo; una rivincita in Italia presenta una soluzione favorevole ai nostri colori più che concreta. Altidoro Polidori, campione italiano dei pesi piuma, ha in crociato appena qualche setti mana fa i guantoni col cam pione d’Europa Jean Sneyers, uscendone battuto onorevol mente ai punti; ma l’incontro si svolgeva a Liegi — roccaforte di Sneyers — e ben altra cosa sarebbe se, anche qui, un «bis» potesse aver luogo in casa no stra. Infine c’è quel Mario D’Aga' ta, campione italiano dei pesi gallo, che pur senza poter van tare una classe (intesa nel sen so letterale della parola) ecce zionale, dispone di qualità fi siche e morali di primissimo ordine, per cui gli si può rico noscere la possibilità di passare anche oltre i... reticolati delle più ben guernite posizioni con tinentali. Nelle altre categorie inve ce — pesi mosca, mediomassimi e massimi — non è il caso di farsi soverchie illusioni, unica eccezione quella dei mediomas simi dove il giovane Alfonsetti sta avanzando a passi sicuri; ma il traguardo è ancora lon tano ed in una tale categoria di semicolossi, i... trabocchetti sono, purtroppo, all’ordine del giorno. lìccio Ducurlul
LA SANREMO DI siglata da “Filippi,, Nel volatone finale quarantasetle corridori sono finiti pati merito al tredicesimo posto, e il giudice
di arrivo ha già fatto fatica a individuarne dodici con la collaborazione dei commissari e dei giudici
e anche dei fotografi (in quanto pili di un direttore
sportivo ha chiesto l’ausilio del documento fotogra fico) per l’identificazione di taluni uomini. D’altra parte, in quelle condizioni, con i volti
trasfigurati dalla pioggia e dal fango, pochi erano
riconoscibili e i numeri sulla schiena erano coperti anche essi da fanghiglia.
E’ pertanto così che solo alla diramazione dell’or
dine di arrivo ufficiale da parte della giuria, anzi, quando già il primo foglio ciclostilato era stato diramato alla stampa c gran parte dei colleglli
aveva già trasmesso l’elenco, ci si è accorti che il sesto posto spettava al piccolo Stan Ockers c non
al simpatico toscano Nencini, il quale veniva rele gato nel calderone dei pari merito.
Il piazzamento di Ockers si è conosciuto più
tardi quando i commenti erano già nelle cartelle degli stenografi, se non già trasformali in piombo
sormontati dai titoli sui banconi di tipografia, e
molti già in rotativa che i giornali della sera, in specie, o le prime edizioni della notte non pos
sono attendere i verdetti delle giurie.
Il sesto posto di Stan Ockers non cambia nulla, intendiamoci bene, del quadro della corsa e del ri sultato finale, ma offre lo spunto ad alcune osser vazioni: In un primo momento il giudice di arrivo aveva anche dato al secondo posto Apo Lazaridès, in luo
go di Anastasi e pare abbiano anche dimenticato
Coletto che gli amici della Freyus, c lo stesso Mes sina, assicurano sia terminato tra il settimo e l’ot tavo posto. Sicché, converrà, in questi casi, riman
dare senz’altro al documento fotografico il giudizio definitivo di certi ordini di arrivo. L’ippica è mae-
Rik Van Steeribergen alla vigìlia della sua "Sanremo” nel cortile della Gazzetta accanto alla snella e veloce "Aer Macchi” 125 cmc, che sarà la sua macchina allenatrice nel prossimo Gran Premio ciclomotoristico delle Nazioni (Roma Napoli RomaY il suo sguardo era già limpido e simiro: forse puntava già il traguardo della città dei fiori. Accanto l’inseparabile e bravissimo Stan Ockers, compa gno di ogni avventura ciclistica.
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«tra al riguardo, e io penso che per un giudice di arrivo sia un tantino più difficile, nel ciclismo, classificare della gente irriconoscibile che piomba all’improvviso sul traguardo dal fondo di un retti lineo e non di una pista. Si aggiunga che, dovendo il giudice di arrivo rincorrere con lo sguardo, per forza di cose, i corridori quando già hanno supe rato di vari metri la linea di arrivo, l’ordine stesso di elencazione risulterà assai diverso di quello ef fettivo verificatosi al passaggio sulla linea bianca. La cosa, comunque, riguarda soltanto i corri dori e i loro portafogli, per interessi diretti con la assegnazione dei premi, ma non può aver riferi menti tecnici. Se così fosse, altrimenti si dovrebbe dire, osservando l’ordine di arrivo della quarantacinquesima Sanremo, che Favero, Keteller e Zam pini sono superiori in velocità e nel complesso di
gara ai Bobet, e Koblet ai Kubler, e Filippi a Geminiani, Gauthier e Maggini. Nella prima parte, e anche nella fase centrale della corsa, gli « assi » si sono marcati a vicenda fino all’esasperazione. In tali condizioni, lo stesso vincitore Van Stecnbergen non poteva certo pren
dere l’iniziativa, che non glielo avrebbero permes so. Il gioco è, invece, riuscito ai giovani, ai Piazza e Gaggero, ai Gismondi e allo stesso Filippi, a Rémy e Gauthier, a Crespi e a Giannesche, a Nencini, Apo Lazaridés, Medri, Gervasoni, Ciolli, Pedroni, ed era anche riuscito a Pasqualino Fornata, l’unico dei « capitani » riusciti a farla franca, forse perché i « grandi » lo sapevano in condizioni non perfette. Fornara, infatti, ha ceduto alla distanza, così come gli era accaduto nella Sassari-Cagliari, e ciò che è sorprendente questa volta, proprio sul terreno di gara che dovrebbe essergli più gradito, in salita. Ma di tutto il resto della compagnia poco si è saputo, ed è inutile negare il disappunto degli spor tivi di Sanremo (una folla immensa piovuta nella città dei fiori, accompagnata proprio dalla pioggia, dalla Lombardia, dal Piemonte e da ogni dove), per non aver potuto assistere a un finale schioccan te. Attendevano tutti Coppi, e vi era motivo di rite
nere la cosa possibile; attendevano Koblet, per il molto che aveva dimostrato e saputo fare nella Sas sari-Cagliari; attendevano anche Bobet, sempre simpatico e piacevole; attendevano il giovane Anquetil, spentosi senza rumore di sorta alle prime
difficoltà della Riviera e avvilito, oltre tutto, per
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la sua veste d’isolato; ai tendevano Petrucci, vinci tore delle ultime due edizioni, con Minardi, poco fortunato ancora una volta nel giorno del suo ono mastico; c hanno invece dovuto assistere alla vo lata di Van Steenbergen travolgente c convincente c alle prodezze di Anastasi (che resta pur sempre un nome italiano, e nel sangue lo è per l’origine dei suoi genitori: piemontese la madre e siciliano il padre, anche se i francesi credono di cambiargli faccia con la sola aggiunta di un accento sulla « i » finale). Non che sia stata una vittoria rubata. Tutt’altro; ma va un po’ a convincere la gente. Prova a dire che, in fondo, se poco lungo il percorso, ha fatto il bruno e ricciuto Rick, poco hanno fatto anche Cop pi, Ballali, Bobet, Kubler, Koblet, Gcminiani e l’intero schieramento degli altri fuoriclasse del ci clismo europeo, così come il piazzamento di Ockcrs dimostra come il belga fosse al traguardo il miglio re e il più fresco del terzetto in fuga dal «Berta» con Filippi e Rémy. Ciononostante si deve dire che Riccardo Filippi è stato di gran lunga il migliore dei giovani. Dei duecentoventisei, solo meno della metà han no raggiunto in tempo massimo il traguardo; ciò che dimostra la vera selezione operata dagli ele menti naturali del percorso e dalle condizioni atmo sferiche, più che dalla battaglia agonistica accesasi, ma non al punto da far correre i brividi per il corpo degli appassionati e di chi ha avuto la ven tura di viverla. Se mai qualche scossa si è provata, è stato per la velocità e il rischio provati nelle vetture del seguito, giù dal Turchino e sui saliscen di « spezzagainbe » della sinuosa via Amelia. Pur vincendo Van Steenbergen, l’Italia è al pri mo posto nella classifica collettiva per il Trofeo Desgrange-Colombo. Ma è solo merito di numero e. non di qualità, che lo schieramento straniero è per questo in tutto degno del nostro e i premi con segnati dalle autorità di Sanremo la sera al Casino,
dove il comm. Masseroni e Nando Tagliabile hanno fatto gli onori di casa con squisita signorilità, a Van Steenbergen a Ockers e alla casa dell’ex campionis simo, il caro Girardengo, sono stati più che meri tati. Non riconoscerlo vorrebbe dire dimenticare le leggi e i diritti dello sport. E sarebbe poco cortese
gesto nei confronti dei due grandi fiamminghi. NI. B.
Prime indiscrezioni sulla stagione dei “puri,, Ogni stagione ciclistica inette in lu ce un giovane, un atleta cioè che ran cio prima, tra i dilettanti, aveva pun tato al titolo italiano e alla maglia az zurra e che passando di categoria spe ra di ripetere le gesta dei diversi Cop pi, Battali, Magni e magari di inserir si nella lotta tra gli assi per la con quista del predominio sinora salda mente tenuto dai tre "grandi”. Ogni anno su questi giovani i competenti puntano i loro sguardi per cercar di sa pere se è possibile aver fiducia in essi oppure se catalogarli tra le "speranze mancate". Così il caso di Monti nella stagione 1953 e quello di Filippi in questa appe na incominciata. Si tratta di due giova nissimi che non- sembrano risentire nel la maniera più assoluta il passaggio di categoria se è vero che il solido ragazzo di Albano Laziale gareggia da pari a pari con i maggiori campioni e il veltro biancoceleste, fedele scudiero di Coppi, alla favorevole impressione suscitata nella Sassari-Cagliari ha aggiunto lo splendido alloro del quarto posto nella Parigi-Nizza a tappe. Naturalmente di questo stalo di cose il commissario tecnico dei dilettanti Giovanni Proietti è runico a non go derne eccessivamente. Non che il C.T. sia scontento delle affermazioni che i "suoi” ragazzi riescono a conquistare tra i professionisti in quanto è ben lieto che questi giovani, come è del resto na turale, trovino la migliore sistemazione una volto passati di categoria; ma non può esserne del tutto soddisfatto, anche se da un certo punto di vista ne è or goglioso. E ciò perché ogni anno è costretto a rifare la squadra dei dilettanti azzurri che ormai da tre anni porta alTUVI la maglia iridata dei dilettanti della strada (nel 1951 con Ghidini, nel 1952 con Ciancola e l’anno scorso con Filippi). Infatti la pattuglia azzurra che con tanta cura Proietti si "costruisce" nel corso della stagione viene regolarmente falci diata dalle diverse case industriali le quali, per ogni apertura di stagione, so no alla ricerca del nuovo campione da rivestire con i propri colori e quindi da lanciare nell’arengo professionistico. E’ avvenuto così anche quest’anno. A somiglianza infatti di quanto accade ap pena dopo il Giro di. Lombardia, ben otto dei dodici effettivi azzurri son pas sati di categoria e Proietti dovrà pro prio rifar tutto da capo per presentare
in Germania sul circuito di Solingen una squadra efficiente e che garantisca ai dilettanti della strada il quarto titolo mondiale consecutivo. Potrà è vero contare ancora su Nello Fabbri il longilineo campione d’Italia che appare lanciato sulle strade di una grande carriera in quanto tutti i tecnici sono concordi nel riconoscergli requisi ti. atti a classificarlo tra i campioni. Ma con un uomo solo non si vince un ti tolo: è questa una storia vecchia che tutti sanno a memoria e che preoccupa Proietti, il quale si è messo già in cam mino avendo sempre di mira l’obiettivo tedesco. Pale la pena quindi di dare uno sguardo alle più fresche energie dilet tantistiche italiane In Italia si comincia a correre presto e lo scorcio di febbraio e già utile per le prime corse. Alle classiche dei projesssionisti (Milano-Torino e Milano-San Re mo) i "puri” oppongono la Coppa San Geo, la Del Grande e la Coppa Caldiro la, così come alla competizione sarda della Sassari-Cagliari si è inserita pro prio quest’anno la Nuoro-Oristano riser vata ai dilettanti. Dopo tre domeniche di corse possiamo quindi già trarre le prime indicazioni che debbono sempre tener conto delle condizioni di. forma dei protagonisti in esse impegnati. Un uomo è balzato alla notorietà do po le prime gare del ’54: si tratta di Ranieri un solido ragazzo emiliano già noto e trapiantato quest’anno nel giar dino biancoceleste della SIOF di PozzoIo Formigaro. Il parmense ha vinto la San Geo e la Coppa Del Grande sempre imponendosi in volata; ma non si è trattato della azione irresistibile di un velocista che ha saputo dominare il gruppo all’ultimo chilometro. Ranieri infatti dopo aver retto il confronto con tutti gli altri lungo il percorso ha avu to la possibilità di imporre il suo pre potente allungo finale tanto da ritrovar si senza avversari sulla linea d’arrivo. E la sua superiorità Ranieri fila ribadita dominando anche la volata degli inse guitori nella Coppa Caldirola. In questa corsa una fuga a cinque ha caratterizzato la volontà di rivincita dei battuti nelle due gare d’apertura: subito alla partenza questi sono scattati per render dura la vita a Ranieri e il gioco è riuscito perché le lepri non sono state più raggiunte e al favorito n. 1 non è restala altra soddisfazione che quella di battere gli inseguitori. Comunque è me-
rito della Coppa Caldirola l'aver porta to alla ribalta un altro veloce passista, Bremioli, che ha meritato il successo. Intanto un toscano aveva eguagliato il record stagionale di Ranieri: il toscano Romano Bani, il bel pedalatore di Nacacchio, che dopo il primo posto di La ri ha bissalo il successo nel circuito di Firenze battendo ii giallorosso Turchetti che aveva vinto la gara sarda sul per corso Nuoro-Oristano.
Nel Circuito di Firenze era sceso an che in campo il campione d'Italia Nello Fabbri. Ma ancora a corto di prepara zione (evidentemente il commissario tecnico Proietti punta grosso su questo corridore nato nelle file del Centro Sportivo Italiano per i prossimi campio nati del mondo) Fabbri si è ritirato du ratile Tultimo giro. Altri velocisti avevano frattanto avuto occasione di mettersi in luce: Giancarlo Giusti vittorioso a Pisa su Sgherri, Fa laschi e Benvenuti. A Ponsacco ha avu to buon gioco nel superare Mariani, Ge lici e Donati un atleta da tenere in con siderazione: Criscuolo. Ma la stagione si avvia alla grande attività ed ecco il biancoazzurro Colabattista dominare nel Gran Premio Tito Marconi nella gara d’apertura laziale, Semprini affermarsi nella Coppa Miserocchi sul Circuito di Ravenna, Bolognesi dominare il Circui to di Lugo per la Coppa Baccellino e Girardini vincere nettamente a Verona nel Circuito di Campagnola, Fogni bat tere tutti nel Circuito di Gavinana a Fi renze, Brioschi balzar fuori da un finale a sorpresa per vincere il G.P. d’apertura a Torino e infine Maule dominare nel Circuito di Borghetto a Verona.
In complesso da questo primo bilan cio di attività balza evidente un certo equilibrio dei valori in campo; occorre infatti porre due considerazioni alla ba se di questa constatazione: innanzi tut to due soli corridori hanno bissato i successi (Ranieri e Bani) e poi quasi tutte le gare si seno concluse con vola te affollatissime in quanto soltanto Mau le a Verona, Bolognesi a Lugo e Cri scuolo a Ponsacco hanno vinto per di stacco. Si sa che le prime gare della stagione sono di assestamento. Servono insomma a mettere in evidenza più che altro le. condizioni di forma e spesso i vincitori di oggi sono corridori che con lo svi luppo dell’attività, in campo nazionale ed intemazionale. finiranno per cedere o addirittura scomparire. Logico quindi che le prime gare (a parte Ranieri, Giu sti e Bani) non abbiano messo alla ri balta atleti già conosciuti. Questi infatti vengono fuori con la migliore condizio ne verso maggio-giugno-luglio perché in quel periodo ci sono da centrare i più attesi obiettivi.
Xlno Lombardi
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41) PISCINE E 20 PALESTRE sorgeranno in Italia nel 1954
Nel corso del 1951 il C.O.N.I. costrui rà in città periferiche venti palestre e quaranta piscine « tipo », primo atto di una campagna potenziatrice di impianti «portivi che proseguirà per una lunga serie di anni. Per questa prima realiz zazione annuale l'Ente ha stanziato una cifra di due miliardi, partendo da un preventivo approssimato, per il quale le palestre sono state valutate abbisognevoli di una spesa di cinquanta milioni ciascuna e le piscine di venticinque.
L’aw. Giulio Onesti ha ampiamente illustrato l’iniziativa, partendo dalla si tuazione postbellica, per la quale una grande percentuale degli impianti pree sistenti risultava inutilizzabile per di struzione, danneggiamento o requisizio ne. E’ evidente che in un primo tempo — non appena il C.O.N.I. cominciò ad avere a disposizione i mezzi per preoc cuparsene — l’attenzione dell’Ente do vette essere rivolta alla ricostruzione parziale o totale degli impianti deterio rati o distrutti, ricostruzione che assor bì gran parte delle disponibilità finan ziarie. In un secondo tempo sorse la ne cessità di provvedere agli apprestamenti a carattere olimpiaco, nella speranza di ottenere l’assegnazione dei Giochi Esti vi 1960, mèta che il C.O.N.I. si è pro posta nella convinzione che l’auspicato ottenimento dell’ organizzazione delle Olimpiadi 1960 costituisca un grande passo in avanti della nostra Nazione, non soltanto nel campo agonistico e sporti vo, ma anche e soprattutto in quello po litico e culturale, così da far passare decisamente in secondo piano il lato me ramente spettacolare del pur grandioso evento. Di qui, la già realizzata costru zione dello Stadio Olimpico di Roma ed i progetti allo studio per le altre opere olimpiache. Per queste due prime fasi di carattere edilizio (ricostruzione ed Olimpiadi) il C.O.N.I. ha già erogato una somma che attualmente supera i dieci miliardi. Ad illustrare come tale cifra sia stata rag giunta, è attualmente in corso di stam pa un opuscolo, che sarà diffuso nel cor so della prossima settimana, da cui la distribuzione di tale ingentissima somma risulterà sino nei minimi particolari.
La < minaccia
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fiscale »
insorta nello
scorso dicembre ha costretto ora ii C.O.N.I. ad anticipare i tempi della terza fase: quella in cui tutte le disponi bilità economiche dell’Ente sarebbero state rivolte all’accrescimento delle at trezzature sportive nazionali, in talune zone d’Italia tuttora esigue o addirittu ra inesistenti. Sebbene fosse desiderio del C.O.N.I. lasciar maturare meglio la preparazione di questa terza fase, che ha basilare importanza per l’incremento e la diffusione di ogni attività sportiva nel nostro Paese, la concorde reazione di tutti gli ambienti sportivi alla « mi naccia fiscale » è stata di grande con forto e di sprone ni dirigenti responsa bili del massimo ente sportivo per strin gere i tempi della terza fase e darle inizio sin dagli albori di questa stagione.
E’ ovvio che il piano realizzativo di impianti sportivi periferici doveva esse re basato sulle necessità di potenziamen to di sport olimpiaci cosiddetti « pove ri », cioè privi di possibilità di potenzia mento proprio. Ecco così lo studio e il varo dei due progetti-base, quelli che oggi sono resi di dominio pubblico: la piscina (per il nuoto e la pallanuoto), la palestra (per la pallacanestro, il pugilato, la ginnasti ca, la scherma, la pallavolo e l’atletica pesante). Ed ecco cosi il lancio dei due bandi di concorso, che chiamano a rac colta ingegneri e architetti d’Italia per la progettazione di una piscina-tipo (sco perta) e di una palestra-tipo (coperta). Tutti coloro che alla partecipazione a questo concorso si ritengono interes sati, possono richiedere direttamente i bandi al Servizio Impianti Sportivi del C.O.N.I., dato che, per forza di cose, nes sun giornale potrà dedicare al pur ri levante avvenimento uno spazio tale da consentire la pubblicazione integrale di tali bandi. Ci è comunque gradito ren dere noti i principi! basilari intorno ai quali ogni progettazione dovrà ruotare. Come presupposto generico, tutti i ser vizi dovranno essere improntati a cri teri di stretta economia e gli impianti dovranno comportare minime spese di gestione. Ai concorrenti è stato conces so un termine assolutamente ristretto per la presentazione dei loro progetti e ciò per affrettare quanto più possibile la realizzazione dell’iniziativa: i proget-
ti per la piscina dovranno essere conse gnati entro il 31 marzo, quelli per la palestra entro il 15 aprile.
Per quanto concerne la piscina, essa dovrà essere di metri 25 per 15 e dovrà possedere due corsie di rispetto (pro fondità di metri uno) utili all’insegnamento del nuoto. Tutto il complesso dell’opera non dovrà occupare uno spa zio superiore ai 3.000 metri quadrati. Il solarium dovrà essere di dimensioni al meno doppie rispetto alla vasca. Spo gliatoi e servizi dovranno essere calco lati sulla base di circa 300 frequentatori giornalieri.
La palestra dovrà essere composta di tre locali: uno grande di metri 20 per 32, per l’attività agonistica degli sport sopraelencati; gli altri due di metri 10 per 12, nei quali dovranno essere in stallati rispettivamente un ring per il pugilato e materassine od attrezzi per l’atletica pesante. I due bandi di concorso prevedono l’assegnazione di premi per l’importo di cinque milioni, in ognuno dei due di stinti settori. Importanza rilevante rivestono poi i principi informativi per la distribuzio ne degli impianti, in virtù dei quali sa rà data assoluta precedenza a quelle cit tà nelle quali il fermento sportivo della gioventù locale è superiore alle possi bilità attuali di pratica degli sport elen cati. In linea di massima, comunque, sa ranno le rispettive federazioni che for niranno indicazioni sulle località nelle quali palestre e piscine dovranno sorge re; l’avallo del CO.N.I. sarà subordina to alla concessione da parte dei Comu ni interessati del terreno necessario per la realizzazione dell’opera, a titolo gra tuito. In linea generale palestre e pisci ne saranno poi offerte in dotazione dal C.O.N.I. ai rispettivi Comuni, i quali dovranno pertanto assumersi la gestio ne dell’impianto, sotto il controllo del Delegato Provinciale del C.O.N.I.; e ciò soprattutto allo scopo di evitare che im pianti realizzati per fini esclusivamen te sportivi, vengano poi utilizzati per fini commerciali, industriali o politici.
E’ superfluo far notare che di questa grande decisione del C.O.N.I. si avvalitaggeranno in misura precipua quelle città e quelle regioni nelle quali l’idea e la pratica sportive hanno incontrato finora l’ostacolo della mancanza o del l’insufficienza di mezzi, e quindi parti colarmente città e regioni dell’Italia me ridionale e insulare. Un altro non tra scurabile particolare è che tutta questa gamma di lavori aiuterà a contenere o ridurre, sia pure in piccola parte, l’at tuale indice della disoccupazione. I bandi di concorso per palestra e piscina-tipo costituiscono quindi una pie tra miliare posta dal C.O.N.I. sulle stra de dell’avvenire dello sport italiano.
è necessario rispondere!
ATLETICA LEGGERA NEL C. S. I. di Generoso Dattilo
A noi non piace fare della polemica ma non ci sentiamo di consentire — per tutto ciò che ci riguarda — che la verità venga bistrattata. Siamo quindi costretti a fare delle precisazioni, esse non vogliono avere il sapore della rampogna ma ri chiamare cortesemente a quel giusto senso di responsabilità tutti coloro che si erigono a giudici senza avere gli elementi basilari idonei per sere namente giudicare. Il sig. Alfredo Berrà, sul Corriere dello Sport di Roma n. 50, tratta am piamente alcuni proble mi della F.I.D.A.L. e fra l’altro fa delle disser tazioni sull’organizzazione del Centro Giovanile: del C.O.N.I. — attualmente in via di organizza zione — e si sofferma particolarmente sull’attività della detta. Federazione e. su quella di alcuni Enti, fra i quali esprime giudizi sul Centro Sportivo Italiano. Per quanto riguarda il C.S.I., il signor Berrà scrive :
« Il C.S.I. svolge un’intensa attività che culmi na con i campionati nazionali : ina lo fa con atleti appartenenti in buon numero alla F.I.D.A.L. e quindi per questo la sua propaganda perde in par te di efficacia e in realizzazione ». E’ evidente che l’articolista non è a conoscen za dell’effettiva attività che svolge la nostra Orga nizzazione e quindi è incorso in sostanziali errori di valutazione. E’ noto che lo scopo del C.S.I. è di propagandare lo sport, e l’atletica leggera in particolare, verso le masse giovanili e in settori qualificati dove non sarebbe facilmente possibile, e alla Federazione competente e tanto meno ad altri Enti, una propaganda avente sostanziale ef ficacia. Al riguardo non si debbono tenere presen te solamente le grandi città ma più particolarmen te le città medie fino ai più modesti paesi. Il C.S.I. in Italia dispone di 146 Comitati Pro-
vinciali e Zonali, svolge per mezzo di tali com plessi organizzativi una grande attività sportiva periferica in tutti i rami dello sport.
Ma. per rimanere in argomento soffermiamoci sull’atletica leggera: tutti quei ragazzi che attra verso l’intensa attività organizzativa del C.S.I. rie scono ad emergere, successivamente vanno ad iscri versi nelle società federali. Questo perché il C.S.I., salvo una percentuale modesta di società, svolge nel settore dell’atletica, leggera esclusivamente una propria attività senza partecipare alle manifesta zioni federali. Quindi ne consegue che la nostra Organizzazione perde materialmente tali elementi, ma ha raggiunto i traguardi che si era prefissi: quello di formare degli atleti nell’interesse dello sport nazionale, atleti che oltre a rappresentare espressione di vitalità agonistica, rappresentano con il loro animo una bandiera — la nostra ban diera — che è innanzitutto espressione di civismo e di spiritualità. Sono quindi masse di giovani che il C.S.I. av via verso la competente Federazione, e tanto per dare prova di quanto sopra asserito, abbia l’ama bilità il signor Berrà, di rammentarsi che nelf ul tima rappresentativa italiana ben quattro azzurri sono cresciuti nel C.S.I. L’articolista afferma che i nostri campionati, dalla periferia alla fase nazionale, perdono di va lore perché un buon numero di atleti sono della F.I.D.A.L. Per tutte le nostre manifestazioni — ivi compresi i campionati — è consentita la parteci pazione di atleti di III Serie F.I.D.A.L. — purché appartenenti alla stessa Unione Sportiva affiliata alla F.I.D.A.L. e al C.S.I. Né si creda che vi siano società F.I.D.A.L. che vengono a noi tanto per fare dell'attività, ma possiamo affermare, senza tema di smentita, che le Unioni Sportive aventi la duplice affiliazione sono nostre e lo sono perché apparten-
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gono alla grande famiglia della G.I.A.C. e quindi parte essenziale della nostra Organizzazione. Per togliere ogni dubbio o malinteso è bene precisare che tutti gli atleti partecipanti alle no stre manifestazioni di atletica leggera, sia alla pe riferia che in campo nazionale, sono del C.S.I. an che se un buon numero hanno il doppio tessera mento. di è proprio in questo periodo un esempio di cristallina attualità e precisamente la nostra Corsa Campestre Nazionale a cui partecipano circa 80 Co mitati Provinciali e Zonali e possono parteciparci solamente quei Comitati che abbiano organizzato un minimo di tre prove locali, debitamente con trollate da Giudici della F.I.D.A.L. Da considerare che la maggior parte dei Comitati partecipanti hanno disputato cinque prove anziché il minimo di tre. Tutto ciò è una luminosa incontrovertibile prova della scrupolosa serietà della nostra Orga nizzazione. Infine, sempre in tema di Corsa Campestre, pur avendo il diritto di precedenza sul Centro Sporti vo Libertas per l’effettuazione della prova nazio nale, diritto determinato dall'aver preceduto tale Ente nella richiesta della data alla competente Fe derazione, solamente il C.S.I. doveva disputare la prova nazionale il 4 aprile p. v. nel mentre la Li bertas doveva disputarla in data 11 aprile. Il C.S.I. è stato ben lieto di consentire a che le due manifestazioni fossero concomitanti, anche per dimostrare che il C.S.I. e la Libertas sono indipen denti l’ima dall’altra e ognuna vive la propria vita sportiva senza necessità di reciproci aiuti. Inoltre è bene che si sappia che tutta la nostra attività è rigidamente controllata dalla F.I.D.A.L. dato che tutte le nostre manifestazioni periferiche, e nazionali hanno il diretto controllo dei Giudici Arbitri Federali e dei Cronometristi Ufficiali. Infine si tenga nel dovuto conto l’organizzazio ne delle Leve per Giovanissimi per alcune specia lità dell’atletica leggera, i Campionati provinciali riservati esclusivamente ai tesserati del calcio del C.S.I. ed a tutte le manifestazioni locali. E’ nostra normale abitudine 'documentare con prove di fatto e non con le chiacchiere quanto svolgiamo in ogni settore dello sport: saremmo ben lieti se il signor Berrà — nella sua qualità di ufficiale della F.I.D.A.L. e non come giornalista — si rendesse conto che egli non ha valutato in giusta misura la nostra Organizzazione. Il C.S.I. non vuole dare la vernice degli esibi zionismi al suo lavoro e non batte la grancassa pacchiana, non cita cifre astronomiche di atleti, e
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lo potrebbe fare vivendo in una famiglia (la GIAC) che ha circa 500 mila giovani regolarmente orga nizzati, il di cui tesseramento sarebbe un atto fa cile a compiersi, ma sarebbe anche un atto privo di lealtà e di sostanza, privo di quella verità che è alla base della nostra Organizzazione. La sigla del C.S.I. non esprime un colore poli tico, esprime esclusivamente « Sport » scritto in lu minose lettere maiuscole, lo « Sport » inteso negli ideali più puri e permealo da una purissima Fede di Cristianità esprimente la dolce bontà e l’amore che deve regnare nelle masse. giovanili. ^eneroHo Dattilo
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Agonismo nelle Forze Armate
Istituiti Criterium Nazionali Iter un interessante cumiilesso di siluri Nei giorni scorsi ha avuto luogo presso il C.O.N.I. una riunione a carattere tecnico per lo svolgimento dell’attività sportiva recente mente concordata fra le Forze Armate ed il C.O.N.I. Erano presenti: per la Marina: Cap. di Vascello Giuseppe Vocaturo, Cap. di Vasc. Bartoletti; per l’Esercito: Ten. Col. Randolfo Ascen zioni; per l’Aviazione: Ten. Col. Antonio Casoni. Assistevano, inoltre, il Col. Gaetano Simoni del Comando Generale delle Guardie di Finan za ed un ufficiale in rappresentanza del Co mando Generale dell’Arma dei Carabinieri. E’ stato concordato lo svolgimento di Crite rium Nazionali delle FF. AA. limitatamente a taluni sport e precisamente: per l’atletica leggera: 3 corse, 2 lanci ed un salto, oltre a una prova di cross-country; per il pugilato: limitatamente a 5 cate gorie; per lo sci: una gara di fondo ed una gara di slalom; per l’equitazione: una gara particolare di interesse comune militare e civile; per il canottaggio: una regata di iole a quattro; per il nuoto: due prove di nuoto ed una di tuffi; per la vela: una gara per stelle. Anche per il tiro a segno, la scherma, la pe sca subacquea e lo judo sono previste gare di Criterium militare. Circa la partecipazione delle singole catego rie federali al Criterium Militare si è deciso di interessare le Federazioni competenti per un loro parere. In fine i presenti hanno concordato l’impie go dei mezzi messi a disposizione dal C.O.N.I. per le singole prevedibili attività. L’accordo FF. AA. - C.O.N.I. è così entrato in una fase di avviamento a lavoro concreto i che porterà senza dubbio ad eccellenti risili- i tati.
CALENDARIO F.I.D.A.L. 1954 In attuazione alle delibere prese dal Consiglio Direttivo nella sua sessione di Venezia del 1° marzo 1954 (cfr. comunicato n. 23 del 5 marzo 1954), la Presidenza federale ha fissato il seguente calendario per le manifestazioni federali che avranno luogo nel corrente anno 1954:
MARZO 7 Sedi varie — Fine Campestri d’istituto per la Scuola 14 Sedi varie — Quarti finale provinciali Campestri Scuola 19 TRI VERO — Camp. d’Italia Assoluto corsa camp, masch, (valev. anche II serie) 19 REGGIO EMILIA — Camp. d’It. Ass. corsa camp. f. (vai. e con Titolo per tutte le serie) 21 Sedi varie — Semifinali provinciali Campestri Scuola 21*25 Sedi varie __ Campionati d’istituto femminili Scuola 28 INIZIO ATTIVITÀ’ SU STRADA PER TUTTE LE SERIE 28 Sedi varie — Finali provinciali Campestri Scuola APRILE 4 INIZIO ATTIVITÀ SU PISTA PER TUTTE LE SERIE — <Qualificazioni provinciali Campionati Studenteschi maschili su pista 28 Sedi varie MAGGIO — Campionati Universitari maschili 1-3 MERANO — Campionato Società Femminile (fase regionale) 2 Sedi varie — Finali Provinciali Campionati Studenteschi maschili su pista 5 Sedi varie — Campionato Società Maschile (fase interprovinciale) 8-9 Sedi varie — Campionato d’Italia Maratonina di corsa km. 20 10 ALASSIO — Campionato Società Femminile (recupero fase regionale) 10 Sedi varie — Campionato Società Maschile (recupero fase interprovinciale) 22-23 Sedi varie 30 Sedi da destinare — Campionato Società Femminile (semifinali) 5-0 13 20 26-27 28-29 28-29
Sedi varie MILANO MILANO Sedi da destinare PARMA FOGGIA
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GIUGNO Campionato Società Maschile (fase regionale) « Finalissima » Campionato Società Femminile Campionato d’Italia Maratonina di marcia km. 20 Campionato Società Maschile (semifinale) Campionati femminili III serie Nord Italia Campionati femminili III serie Centro-Sud Italia
LUGLIO — Campionati triang.maschili III serie Nord-Ovest LA SPEZIA — Campionati triang. maschili III serie Nord-Est TRENTO CAGLIARI — Campionati triang. maschili III serie Centro-Ovest ANCONA — Campionati triang. maschili III serie Centro-Est — Campionati triang. maschili III serie Sud-Ovest CATANIA — Campionati triang. maschili III serie Sud-Est POTENZA — GERMANIA-ITALIA femminile In Germania — « Finalissima » Campionato Società Maschile ROMA Sede da destinare — Campionato Società Maschile: finale dal 13" al 24° posto — Criterium Nazionale III serie maschile BOLOGNA — Campionato d’Italia Assoluto maratona MONTECATINI — ITALIA-AUSTRIA-SVIZZERA maschile TORINO AGOSTO — AUSTRIA-ITALIA femminile 8 In Austria — CAMPIONATI EUROPEI 25-29 BERNA SETTEMBRE — Riunione Internazionale 5 MILANO — Campionati Nazionali maschili 11 serie decatlon e 3.000 siepi 11-12 TRIESTE — Campionati Universitari femminili 11-12 PISA — Campionati Nazionali su pista II serie maschili 18-19 NAPOLI — Campionati Nazionali su pista II serie femminili 18-19 BERGAMO
3-4 3-4 3-4 3-4 3-4 3-4 4 10-11 10-11 17-18 18 24-25
1-3 2- 3 2-3 9-10 10 10-17 24 24
FIRENZE FIRENZE PADOVA ROMA FALERNO ROMA Sede da destinare Sede da destinare
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OTTOBRE Campionati d’Italia Assoluti su pista maschili Campionati d’Italia Assoluti maschili declaton e 3.000 siepi Campionati d’Italia Assoluti su pista femminili Campionato d’Italia Assoluto pentatlon femminile Campionato d’Italia Assoluto marcia strada km. 50 Gran Premio delle Regioni Eventuale Incontro Internazionale ufficiale Criterium Studenteschi di atletica leggera
NOVEMBRE 7 CHIUSURA ATTIVITÀ’ SU PISTA E SU STRADA PER TUTTE LE SERIE NOTA BENE — Nelle date fissate per l’effettuazione di gare federali, è fatto assoluto divieto ai Comi tati Regionali di approvare gare o riunioni consimili.
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Su questi pendìi le prove di slalom all’Aprica
nella rassegna invernale del Centro Sportivo Italiano Le tre splendide giornate sulle
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nevi dell'Aprica per i "cam pionati del CS.I.//f le finali dei "Campanili alpini„ ed il "Criterium studentesco„ han no portato alla ribalta nazio nale nuove autentiche spe ranze per lo sci azzurro.
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All’Aprica, ad esser sinceri, ci siamo andati con una certa pre venzione: «chissà se ci sarà neve, chissà come si faranno le gare, chissà come andrà ingomma la ba racca di una così grande rassegna invernale la cui messa in scena, ri chiede mille e una particolari tà? ». Un’ora dopo che l’organizzazio ne si era installata, che Borghi ave va preso le redini della Segreteria, Dattilo l’intelaiatura tecnica, Burdisso quelle della logistica, Carneroli il settore studentesco e una volta insediati i vari comandi, Notario il quadro generale ma princi palmente una volta che si è visto all’opera il caro e impagabile Provveditore agli Studi di Sondrio, il prof. Credalo al quale i valtellinesi non saranno mai sufficientemente grati; una volta insomma assestate le faccende e coordinati i fili, ci si accorge che all’Aprica, le cose non solo sarebbero andate co me e meglio degli anni scorsi, ma che era proprio quello l’ambiente ideale per una rassegna giovanile del genere. Sereno il cielo, tiepido il vento, un po’ dura la neve per conservar si alle insidie della pioggia che l’aveva tormentata con la chiara intenzione di volerla far scompari re nei giorni precedenti: questo l’ambiente atmosferico, lo scenario di quel teatro di gara dove le com petizioni si sono svolte con regola rità assoluta, con cronometrica precisione, per tre giorni, intensi, sino alla premiazione, effettuata dall’on. Montini, dal doti. Agresti — Ispettore Centrale del Ministe ro della P. 1. in rappresentanza del Ministro — e delle Autorità della provincia, nell’accogliente salone dell’albergo Miramonti che per quattro giorni è stato il quartier generale dell’imponente raduno. Già negli anni scorsi il risultato tecnico positivo di questa superba manifestazione del CSI è stato po sto nella luce di una effettiva colla borazione agli sport invernali in genere e alla FISI in particolare che limita il suo interesse per i gio vani ai soli centri di addestramen to ed ai Campionati Juniores senza tuttavia poter giungere in profon dità capillare in ogni dove come invece è concesso al Centro Spor tivo Italiano, oggi, senza dubbio, la
più completa e gradita organizza zione polisportiva nazionale. Chi ricorda la prima edizione dei Campionati del CSI come di quel li studenteschi, a Cortina d’Ampez zo nel 1949, non può non constata re l’eccezionale sviluppo della ma nifestazione stessa e il progresso tecnico conseguito dai suoi parte cipanti. Molti ragazzi che hanno iniziato in quell’anno e anche pri ma, in quanto gli studenti ebbero già una loro manifestazione pro prio all’Aprica nel 1948, hanno raggiunto le categorie maggiori dell’attività sciistica. Taluni anche la maglia azzurra. I campionati del CSI parevano cosa da nulla e ci si accorge invece oggi come essi pesino nel bilancio tecnico fede rale quale avvenimento di centro per la leva giovanile, avendo im mediato riscontro nelle classifiche dei campionati Juniores. La mani festazione di Livigno svoltasi a po chi giorni di distanza da quella dell’Aprica, ha confermato la qua lità degli atleti cresciuti nelle file del CSI, in quanto non solo hanno retto brillantemente il confronto con Io schieramento federale ma si sono imposti così chiaramente da destare meraviglia e ammirazio ne ad un tempo nei tecnici federali che non pensavano di trovarsi di fronte a della gente già matura. Matura in linea tecnica, ma so-
prattutto nel comportamento in gara, nella disciplina e nella sem plicità della loro vita agonistica. Scendendo verso Milano con il rappresentante della FISI e com ponente del Direttorio federale Giorgio Colombo, si parlava pro prio di questo. Della straordinaria disciplina dei ragazzi del C.S.I., della loro vita familiare, dell’ar monia che li ha fusi nelle tre gior nate di gara, dello spirito cristiano che li impregna e guida, delle dol ci magnifiche parole dette al co spetto dell’infinito da don Nicola Pavoni nell’improvvisato altare da campo eretto sulla stessa tribunetta della Direzione delle Gare, a mezzogiorno della domenica, al cospetto delle cime forti e imma colate dell’Adainello, dei monti della Valtellina. E il rappresentante federale con fessava di non aver mai assistito ad una manifestazione così lineare e tranquilla, priva di ostacoli all’infuori di quelli naturali, accurata mente selezionati comunque anche essi, nelle piste di gara. Non un re clamo, non un appunto, non una protesta. Per cui chi si intende di queste cose, chi pratica le gare e gli avvenimenti sportivi, sa che so no questi gli elementi che quali ficano la serietà di una rassegna. La manifestazione comprendeva tre distinti episodi, tre categorie: i
.....AL'.. / piccoli meravigliosi discesisti dei « Campanili Alpini » pronti per il tuffo nel veloce labirinto deir « obbligata gigante >.
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II simpatico intramontabile Silfio Confortola con il trio della « l’aitellina », vincitore della staffetta dei «Campanili Alpini».
piccoli dei « Campanili Alpini » originale e appassionante competi zione che il C.S.I. organizza in unione con l’Ufficio Centrale Aspi ranti della GIAC (e per questa erano saliti all’Aprica, a dirigere i ragazzi, Giacomini c Corrado Bi gi), i più maturi atleti del CSI co munque non più che ventenni; e infine la schiera degli studenti per il Criterium della Neve 1954 ac compagnati dai loro insegnanti di Educazione Fisica, molti dei quali Coordinatori dell’attività presso i Provveditorati agli Studi del Nord. Nel primo giorno di gara, sono entrati in scena gli sciatori del CSI e i ragazzi dei Campanili Alpini mentre la seconda e terza giornata ha radunato sulle distese bianche e sui pendii del Passo di Aprica, tutte e tre le categorie. Esaminiamo i risultati e l’anda mento delle prove. Solitamente nelle precedenti edizioni i domi natori della rassegna erano i cadorini del bellunese e di Cortina, i trentini della Val di Fiemme e del la Val di Fassa oltre che di Folgaria, i vicentini di Recoaro e di Asiago, gli alto atesini della Val Venosta e della Val Gardena. A tutta questa gente si sono uniti quest’anno i valtellinesi e per certi aspetti anche i piemontesi di Cu neo e di Limone. Ma in particolar modo i valtellinesi che hanno sfor nato non solo dei fondisti come e
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nelle loro tradizioni, per la grande scuola che a Bormio e a Tirano han sempre dato i Compagnoni c i Confortola, ma anche dei disce sisti di vaglia, quali Alberto Qua drio c Maurizio Rosoni. Quadrio ha vinto tre titoli: due nei Campionati del CSI e uno nel Criterium Studentesco c per buona fortuna le gare a cui poteva essere ammesso, erano soltanto tre... Proprio per questo si è meritata la « copertina » di questo numero di Stadium. E’ un ragazzo sempli ce, buono, dal viso aperto, dai ca pelli folti, un tantino arruffali, con due occhi chiari, con un corpo ar monioso tale da poter fare non sol tanto lo sciatore, ma anche il quat trocentista e l’ostacolista. Suo papà è ingegnere a Sondrio, suo maestro è Pierino Sartorelli, fratello del l’indimenticato Giacinto Sartorelli il più grande discesista che l’Italia abbia avuto in ogni tempo. Pieri no Sartorelli Io ha preparato a dovere sulle nevi di Bormio curan do prima ancora che la spregiudi catezza e l’ardimento indispensa bili in prove del genere, la tecnica, lo stile, il ragionamento che ogni discesista di vaglia deve manovra re nel serpeggiare a velocità eleva te nei labirinti più o meno lunghi delle discese speciali o giganti. Ai Campionati juniores Alberto Qua drio ha confermato le sue eccezio nali qualità. E’ un puro sangue della neve, l’irrequietezza tuttavia lo invade solo quando è sulla linea di par tenza. « Mi tenga — diceva al Giu dice di Gara alla partenza — mi tenga perché altrimenti scappo in anticipo ». E malgrado l’avvertimento, mal grado l’attenzione del Giudice il buon Alberto è scattato lo stesso con qualche decimo di secondo di anticipo tuffandosi nella prima « dritta » del percorso. Per quan to nella discesa gigante del CSI ha avuto persino una penalizzazione, di tre secondi abbondanti, ciò no nostante ha dato egualmente otto secondi di distacco al suo immedia to avversario, Luciano Tosello della Pier Giorgio Frassati di Cu neo e una decina a Carlo Hornoff della Libertas di Bressanone: due elementi di valore, due ragazzi che i tecnici della FISI hanno già adocchiato e che ci terranno certo
i insù mondiali idoa PROVE NORDICHE Fondo 30 km.: Wladimir Kusin (U.R.S.S.) Salto: Matti l’ietikacinen (Finlandia) Fondo 15 km.: Veikko Hakulinen (Finlandia) Combinata: Sverrò Stencrscn (Norvegia) Staffetta femminile 3x5: U.R.S.S. Staffetta maschile 4 x 10: Finlandia Fondo 50 km.: Wladimir Kusin (U.R.S.S.) Fondo femminile 10 km.: Lubov Kosyreva (U.R.S.S.) PROVE MILITARI Individuale: Ragnar Burinan (Svezia) A pattuglie: Finlandia PROVE ALPINE Slalom speciale maschile: Stein Eriksen (Norvegia) Discesa femminile: Ida Schoepfer (Svizzera) Slalom gigante maschile: Stein Eriksen (Norvegia) Slalom gigante femminile: Lucienne Schniith (Francia) Slalom speciale femminile: Trucie Klecker (Austria) Discesa maschile: Christian Pravda (Austria) Combinata maschile: Stein Eriksen (Norvegia) Combinata femminile: Ida Schoepfer (Svizzera)
in considerazione per le stagioni future. Quarto in questa gara è sta to Sandro Carli, fratello del buon collaboratore della Commissione Tecnica dello Sci e della Monta gna, Antonio Carli, animatore c dirigente del CSI Asiago. A pari merito con Carli si è classificalo
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Questo è Pietro Fiotti di Cuneo che si è preso la rivincita su Rosoni nello «slalom speciale» dei «Campanili Alpini».
anche Sergio Rocchi di Sestola. I modenesi della montagna si sono fatti onore con questa edizione dei Campionati del CSI, presentandosi preparati c decisi ad ostacolare i bei nomi delle valli alpine. E in parte, si deve dire, sono riusciti nel loro intento. Sandro Carli si è trovato ancora a tu per tu con Alberto Quadrio nella gai a più difficile della rasse gna del CSI, quella dello «slalom speciale » c questa volta, occorre esser sinceri, non ha avuto fortuna. Aveva il ragazzo di Asiago, nato sportivamente dal nulla, quattro anni addietro dalla gran massa dei « boccia » dell’al ti piano dei Sette Comuni, una mano in disordine, gonfia, clic il fratello Toni conti nuava a curare a base di pomate «li penicillina. Ciò nonostante nella prima prova dello «slalom specia le » è andato in testa, con un tem po eccezionale, brillantissimo. Al comando della classifica, tra lo stu pore generale, anche se si conosco»
Il « fondista » Fiori di Pieve di Cadore (Belluno), dopo l'arrivo vittorioso nella gara del « Criterium Studentesco ».
no le virtù del giovanissimo pa sticciere asiaghese. Si credeva pro prio dovesse farcela questa volta. Sono due o tre anni che Sandro Carli tenta la scalata ad un titolo del CSI senza successo. Una volta è secondo, una volta terzo, mai il primo. Glielo auguro di cuore per l’anno venturo, uno scudetto. Se lo inerita. E se non dovesse riuscirci, vai la pena di mandargli almeno un fac-simile a casa.
to la posizione conquistata nello slalom gigante e Giovanni Beccalli — tanta volontà che non trova un giusto riconoscimento ai traguar di — s’è classificato sesto. Eccellen ti in questa gara il recoarese Noris, il sestolcse Adami e il bresciano Paterlini.
Nella gara di fondo altro succes so valtellinese con Dante Canclini, allievo di Silvio Contortola sul trentino Ventura della Cornacci di Carli dunque aveva segnato il Pesaro, sul cuneese Tosello e sulmiglior tempo nella prima prova, l’asiaghese Vittorio Stella mentre quando Alberto Quadrio ha inizia le altre piazze d’onore, sono state to, deciso a sparare tutto, la secon conquistate da Alfredo Contortola, da. Senza un attimo di esitazione Silvio Alberti e Ludovico Cusini, il valtallinese è letteralmente pre tutti valtellinesi. Una sì chiara af cipitato tra una porta c l’altra, tra fermazione individuale non poteva un « pettine » e l’altro, bloccando far mancare quella collettiva da il cronometro su un tempo (38”7) parte dei fondisti locali che il vec eccezionale. Complessi v a m e n t e chio Silvio Confortola (papà di Carli è stato superato di 1”1. Gli otto figli e detentore di altrettanti altri non sono terminati molto lon scudetti nazionali assoluti: uno tani: il boriniese Vittorio Richel- per figlio) ha curato con amore e da ha preceduto l’alto atesino Hor- vera competenza: infatti nella noff mentre Rocchi ha conferma- staffetta il trio, Canclini, Confor-
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Il gruppo degli insegnanti di Educazione Fisica presenti all’Aprica per il « Criterium studentesco della neve ».
tola Alfredo e Schenatti ha pre valso nettamente sulla staffetta di Asiago (Dal Sasso, Pesavento e Stella) che si è battuta a fondo, sulla squadra B di Sondrio-Como, composta egualmente da valtellinesi, e sui sorprendenti cuneesi di Limone Piemonte che hanno avu to un finale spettacoloso per meri to di Luigi Tosello, al quale spetta il miglior tempo assoluto della gara. In ombra un po’ i trentini della Val di Fiemme, i veronesi di Boscochiesanuova, i bresciani di Ponte di Legno, ed i bergamaschi. Inutile dire come il Comitato Provinciale di Como-Sondrio ab bia largamente vinto nella classifi ca generale, precedendo Vicenza, Cuneo, Trento e Modena nell’or dine. Dai Campionati del C.S.I. passo a quelli dei Campanili Alpini che hanno visto una partecipazione no tevole. E’ noto come quest’anno siano stati ammessi alla gara anche i ragazzi del Centro Sportivo Ita liano oltre che gli Aspiranti della GLAC. Per questo il numero delle Diocesi presenti è stato di 16 com prendenti ben s’intende quelle al pine più famose. I valtellinesi co me giurisdizione diocesana appar tengono a Como ed ecco perché ogni qualvolta lo speaker pronun ciava la Diocesi di appartenenza, degli atleti più in vista, si solleva-
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va quasi un coro di proteste, tanto che alla fine ha dovuto aggiungere a Como, anche il nome di Sondrio e più precisamente quelli di Bor mio o Aprica.
Il programma dei Campanili Al pini era lo stesso dei Campionati del CSI, ben s’intende su piste ri dotte e più facili.
Un dominatore anche qui peile gare di discesa: Maurizio Bosoni, simpatico ragazzo di Aprica (studente all’istituto Salesiano di Sondrio, in vacanza speciale per i
Campanili Alpini) e un avversario irriducibile, Pietro Viotti di Cuneo. Bosoni iia vinto lo slalom gigan te per soli 2/10 di vantaggio sul cuneesc, ma questi si è presa una immediata rivincita nello slalom speciale che ha visto una lotta serrata solo però per le seconde posizioni. Il nostro Maurizio ha avuto la disavventura di saltare una porta c quindi d’essere co stretto a tornare indietro. Proba bilmente, doveroso dirlo, non glie la avrebbe egualmente fatta con Vietti, letteralmente scatenato. Gli altri migliori tra i discesisti, sono stati il vicentino Trevisan, il bre sciano Tancelli. il vicentino Griffani, l’asiaghese Domenico Pesavento, il trentino Porta, il berga masco Ghilardi e il bolzanino Raffainer. Nel fondo come nella staffetta dominio assoluto dei valtellinesi con Martinelli, Spechenauser e Bormolini, tre che dopo essersi ripartiti i primi posti nella gara individuale, riuniti hanno stacca to bergamaschi, trentini ed asiaghesi nella staffetta. La valorizzazione dei « Campa nili Alpini » ha consentito anche quest’anno un miglioramento tec nico notevole della simpatica ras segna dei giovanissimi. Converrà insistere anche in avvenire poiché è proprio da questi che sorgeran no i rincalzi dello sci azzurro. Infine il Criterium Studentesco della Neve comprendente tre sole
I TITOLI ITALIANI DEL 1054 SCI MASCHILE Vincenzo Perruchon (U. S. Cogne) Fondo km. 15 Arrigo Delladio (P. S. Moena) Fondo km. 30 P. S. Moena (V. Chiocchetti, I. Chatrian, A. Staffetta 3 x 10 km. Delladio) Aldo Trivella (U. S. Vismara) Salto speciale Alfredo Prucker (S. C. Gardena) Combinata nordica Discesa libera Zeno Colò (S. C. Abetone) Slalom speciale Zeno Colò (S. C. Abetone) Slalom gigante Zeno Colò (S. C. Abetone) SCI FEMMINILE Fondo km. 10 - Ildegarda Taffra (Sci Cai M. Lussari) Staffetta 3x5 km. - Comitato Carnico Giuliano (Fides Romanin, Lidia Vicario, Ildegarda Taffra) Discesa libera - Carla Marchelli (S.A.I. Milano) Slalom speciale - Celina Seghi (S. C. Abetone) Slalom gigante - Anna Pellissier (S. C. Cervino) BOB A DUE - C.S.A.M. (Petrelli-Figoli) BOB A QUATTRO - B. C. Cortina (Monti, Alverà, Dandrea, Gi rardi)
Campionati C.S.I. 1954 Fondo km. 6: DANTE CANCLIN1 ( Bormio) Slalom gigante : ALBERTO QUADRIO ( Bormio) Slalom speciale : ALBERTO QUADRIO ( Bormio) Staffetta 3X5 km.: COMO-SONDR1O (Candirli - Contortola - Schenatti)
Campanili alpini Fondo km. 3: EUGEN IO MARTINELLI (Sondrio-Como) Slalom gigante : MAURIZIO BOSONI (U. S. Aprica) Slalom speciale : VI ETTI PIETRO (Cuneo) Staffetta 3X5 km.: COMO-SONDRIO (Spechenauser - Bormolini Martinelli)
Criterium studentesco della neve Fondo km. 5 : UGO FIORI (Belluno) Discesa controllata : ALBERTO QUADRIO (Sondrio) Staffetta 3X4 kin.: BELLUNO (Fanton - Piaia - Fiori)
gare: la discesa controllata, una prova di fondo di 5 km. c una brillantissima staffetta 3x4 km. Già ho detto qualcosa di Alber to Quadrio che ha dominato il campo dei discesisti,- aggiudican dosi anche il titolo tra gli studen ti. E’ inutile ripetersi. Basterà ag giungere che sulla sua scia Mauri zio Bosoni si è classificato al se condo posto. Lo studente di Apri ca ha dovuto tuttavia dividere il premio ed il piazzamento con Gil do Sciorpaes di Cortina, in gara per il Provveditorato di Belluno, mentre Vittorio Veclani ha assi curato a quello di Bergamo il 4. posto e Gianni Oitzinghcr il 5. po sto ad Udine. La partecipazione degli studenti alla discesa control lata è stata notevolissima: circa 80 i partenti, 66 i classificati. Al trettanto si deve dire per i fondi-
brillantissimi nei risultati, non
hanno trovato avversari come < cagnara-» !
sti. Un cadorino, Ugo Fiori ha vinto la gara con uno scarto mini mo su Aristide Maculotti di Pontedilegno mentre un altro cado rino, Giovanni Fanton, si è classifi cato terzo precedendo uno dei tan ti Demetz della Val Gardena. An che la prova di fondo ha confer mato le qualità dei giovani stu denti partecipanti e principalmen te il loro grado di preparazione eccellente. Non si tratta più di andare a fare una gita come si poteva pensare qualche anno ad dietro, ma di prepararsi a dovere per una competizione severissima. Ciò clic dimostra oltretutto l’im pegno degli insegnanti di Educa zione fisica che si sono prestati con vivo interesse per la parteci pazione delle rappresentative dei Provveditorati agli Studi, a somi glianza di quanto viene fatto nel settore atletico. Tredici staffette hanno parteci pato alla gara collettiva più spet tacolare del raduno. I bellunesi hanno vinto, come era nelle pre visioni dopo i risultati della gara di fondo, ma non così facilmente come si poteva pensare. Il terzet to del Provveditorato di Belluno era composto da Fanton, Piaia e Fiori. Quest’ultimo è stato bril lantissimo riuscendo a recuperare il terreno perduto da Piaia nel confronto diretto con il bolzanino
Rebauser che aveva sostituito a sua volta Murer. La lotta tra gli ultimi due staffettisti delle squa dre migliori è stata vivacissima e appassionante. Fiori e Demetz si sono battuti da leoni, ma il primo è stato più brillante ancora del l’avversario. Tale lotta ha causato dei distacchi notevoli da parte delle altre staffette. Basterà dire che il terzetto di Udine, 3. classi ficato, è terminato a cinque minu ti e mezzo da Belluno per com prendere quale sia stato il tono della competizione. Gli altri posti d’onore sono andati a Brescia, a Vicenza, a Como, a Trento ed Aosta.
Questo il panorama delle tre giornate di Aprica, serene, profi cue, concrete. Avvenimenti del ge nere affratellano i ragazzi, avvici nano i dirigenti, appassionano la brava gente delle nostre monta gne, giovano insomma alla vera espressione dello sport.
E’ bene dunque continuino, sempre più numerose e qualitati ve, sorrette come si conviene da chi ha il dovere, la FISI in ispecie, di seguire e apprezzare il la voro di Enti, come il Centro Spor tivo Italiano, che davvero possano dirsi al servizio della gioventù e dello sport.
Natale Bertoceo
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Colpi di bastoncino • Tutti in calzoni da sci ed in ma glioni sgargianti all’Aprica, tutti anche i dirigenti, esclusi due: Dattilo e Burdisso, quest'ultimo si vede per aumentare l’autore volezza che giù gli conferiscono la barba e la borsa sotto il brac cio, il primo per ostilità dichia rata al freddo ed alla neve con molti rimpianti ai dolci e verdi colli romani; però Dattilo ha te nuto a dichiarare che lo sci è un gran bello sport dove si vede passione c disinteresse a diffe renza del... beh! lasciamo per dere. • Il tifo maggiore l’han fatto i ro mani. Quei taciturni alpigiani si guardavano in faccia: si vede che mai hanno assistito a tuia partita di calcio! Loro sono abi tuati a mangiarsi 15 chilometri di fondo, a vincere e poi chiede re scusa a chi è arrivato secon do. Comunque cittadini e valli giani messi insieme si sono amalgamati in una fraterna ami cizia ed ognuno ha imparato qualcosa di nuovo: i primi la modestia, i secondi l’entusiasmo. • Dall’Abetone i campanili alpini han mandato addirittura 3 Colò in miniatura, i quali erano guar dati a distanza dagli altri ragaz zi: grande responsabilità per un piccolo sciatore chiamarsi Colò ed i tre ce l’han messa tutta e si sono fatti onore. Ad onor del vero tutti i « campanili » si sono fatti onore e gli applausi del pubblico sono andati in gran parte a loro. Andavano a dormi re all’ora delle galline perché alle 6 erano già in piedi a stu diare e a dare la sciolina con le caratteristiche lampade a petro lio avute in eredità dai loro pa dri. Va citato un piccolo ma grande episodio: nella gara di staffetta un campanile ruppe un bastoncino: ne ricevette subito uno di ricambio da un altro cam panile di una staffetta avversa ria che per combinazione era lì
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...di tutti i pesi e misura, ma eguali nell’età gli « Aquilotti » dei « Campanili Alpini »
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RISULTATI CAMPIONATI C.S.I. FONDO KM. 6
1. CANCLINI Dante, Bormio (Como-Sondrio) 21’50’'; 2. Ventura Alpi no, Cornacci (Trento) 22’02”; 3. Tosello Luigi, Frassati (Cuneo) 22’29”; 4. Stella Vittorio Asiago (Vicenza) 22’37”; 5. Confortola Alfredo, Bormio (ComoSondrio) 22’51’; 6. Alberti Silio, Bormio (Como-Sondrio) 22’55”; 7. Cosini Ludo vico, Bormio (Como-Sondrio) 22’58”; 8. Tosello Vincenzo, Frassati (Cuneo) 23’22”; 9. Ossi Antonio, Dolomitica (Trento) 23’34”; 10. Dal Masso Anto nio, Frassati (Cuneo); 11. Campedelli Nereo, Lessinia (Verona); 12. Giordano Matteo, Frassati (Cuneo); 13. Dal Sasso Ugo, Asiago (Vicenza); 14. Bertagnolli Giuliano, Lessinia (Verona); 15. Vaibu sa G. Battista, Lessinia (Verona); 16. Della Sega Pietro, Dolomitica (Tren to); 17. Cavagna Giovanni, Scrina (Ber gamo); 18. Zani Enzo, Costanza (Bre scia); 19. Pesavento Gianni, Asiago (Vi cenza); 20. Locatelli Lorenzo, Scrina (Bergamo); 20. Zanoner Luigi, Monti Pallidi (Trento); 22. Panghetti Guido Bovegno (Brescia); 23. Masella Italo, Lessinia (Verona); 24. Milesi Adriano Roncobello (Bergamo); 25. Balduzzi G. Antonio, Citisene (Bergamo; 26. Rossi Bortolo, Invieta (Brescia); 27. Zanoletti Graziano, Invierà (Brescia); 28. Fallani Benito, E. Magi (Siena); 29. Taliani Gino, E. Magi (Siena); 30. Porcelloni Ro-
berlo, E. Magi (Siena); 31. Chiesa Donienico, Cordiese (Parma); 32. Amidei Marziano, Tre Torri (Modena); 33. Ca pretti G. Carlo, Montecaio (Parma); 3-1 Ferrari Francesco, Montecaio (Parma); 35. Capretti Mario, Montecaio (Parma).
SLALOM GIGANTE 1. QUADRIO Alberto. Bormio (ComoSondrio), 2’45”5 (pen. 3,5); 2. Tosello Luciano, Frassati (Cuneo), 2'53”; 3. Hocnof Carlo, Libertas Bressanone (Bolza no) 2’53”4; 4. Carli Sandro, Asiago (Vi cenza), 2’59”; 5. Rocchi Sergio, Sestole se (Modena), 2’59”; 6. Adami Giorgio, Sestolese (Modena), 3’01”; 7. D’Ambros Mirko, C.S.I. Recoaro (Vicenza) 3’02”; 8. Beccalli Giovanni, Virtus (Novara), 3’03”4; 9. De Pilati Giorgio, Juventus (Trento), 3’04’T ; 10. Camozi Sergio, Polisp. C.S.I. (Bergamo) 3’04”4; 11. Raybaudi Maurizio, Stella Azzurra (Roma); 11. Salitoci Francesco, Stella Azzurra (Roma); 11. Seppi Remo, Libertas Bres sanone (Bolzano); 14. Corvi Pierino Aprica (Como-Sondrio); 15. Sommariva Carlo, Monti Pallidi (Trento); 16. Viti Alfredo, E. Magi (Siena); 17. Caldana Piero, U.D.A. Sport (Modena); 18. Fer rari Maffeo, Invicta (Brescia); 19. Fa chini Volfo, Pedavena (Belluno); 20. Zani Valeriane, Cornacci (Trento); 21. Noris Mario, Polisp. C.S.I. (Bergamo); 22. Negri Danilo, Aprica (Como-Son drio); 23. Battaglia Anseimo, Sestolese (Modena); 24. Tesi Renzo, Dufour (No-
vara); 25. Capretti G. Franco, Montecaio (Parma); 26. Cusinelli G. Franco, San Gabriele (Roma); 27. Briganti Guido, Stella Azzurra (Roma); 28. Passigli Al vise, Alce (Firenze); 29. Ronco Gianni, Dufour (Novara); 30. Fiorio Renato, Esperia (Verona).
SLALOM SPECIALE
1. QUADRIO ALBERTO, Bormiese; (Como-Sondrio), 79”,8; 2. Carli Sandro, Asiago ( Vicenza), 80”,9; 3. Richelda Vit torio, Bormiese (Como-Sondrio), 83'9; 4. Ilarnof Carlo Lib. Bressanone (Bol zano), 85”.2; 5. Rocchi Sergio, Sesto lese (Modena). 86",3; 6. Beccali! Gio vanni, Virtus (Novara), 87”,7; 7. D’Anibros Mirko, C.S.I. Rccoaro (Vicenza), 88”.3 ; 8. Moris Mario, Polisp. C.S I. (Bergamo). 88’,3; 9. Adami Giorgio, Sestolcse (Modena), 89”,7 ; 10. Paterlini Francesco Bovegno (Brescia). 90”,1 ; 11. Zeni Valeriane, Cornarci (Trentro); 12. Battaglia Anseimo Sestolese (Modena); 13. Raybaudi Maurizio Stella Azzurra (Roma); 14. Seppi Remo, Lit. Bressano ne (Bolzano); 15. Briganti Guido. Stel la Azzurra (Roma); 16. Ferrari Maffeo, Invitta (Brescia); 17. Santori Francesco, Stella Azzurra (Roma); 18. Camozzi Sergio Polisp. CS.I. (Bergamo); 19. To si Renzo, Dufour (Novara); 20. Tosello Luciano, Frassati (Cuneo); 21 Facchini Volfo, Pedavena (Belluno); 22. Farinel li Agostino Bismantova (Reggio Em.); 23. Negri Danilo Valmalcnco (ComoSondrio); 24. Sonmiariva Carlo, Monti Pallidi (Trento); 25. Todcsco Giuliano, Pedavena (Belluno); 26. Fiorio Renato, Esperia (Verona); 27. Passiglie Alvise, Alce (Firenze); 28. Viti Alfredo, E. Ma gi (Siena); 29. Lunardi Giovanni, S.leo (Parma).
STAFFETTA 3x5 KM. 1. COMO-SONDRIO Sq. A: Canelini, 20’45”; Confortola, 21’11”; Scbenatti, 20'29” - totale 1.02'25”. 2. VICENZA: Dal Sasso 21'44”; Pesavento 21’54”; Stella 21’11” - totale 1.04’49”.
3. COMO-SONDRIO Sq. B.: Alberti 21’34”; Sosio 22’25”; Cusin 21’04” - to tale 1.05'03”. ‘1. CUNEO: Dalmasso 22’30”; Tosel lo V. 22’35”; Tosello G. 20'18” - tota le 1.05'23”. 5. TRENTO: Della Sega 22’57”; Ossi 21’47”; Ventura 20'54” - totale 1.05’38”. 6. VERONA: Bertagnolli 23’44”; Vai busa 24’01”; Campedelli 24’25” - tota le LUTO”. 7. BRESCIA: Zani 24’46”; Zanolotti 24’16”; Tanghetti 23'24” - totale 1.12'26”
8. BERGAMO: Localelli 22'42”; Milesi 24’46”; Cavagna 25'06” - totale 1.12’34”. 9. SIENA: Porcelloni 28'08”; Milianti 27’20”; Fallati! 29’43” - totale 1.25’11”
10. MODENA: Amidci 28'57”; Ada mi 32’25”; Battaglia 26’18” - totale ore 1.27’50”. 11. REGGIO EM.: Costi 30’59”; Fio ravanti 27'42”; diesi 29’34” - totale ore 1.28’10”. 12. PARMA : Chiesa 32'25”; Farra 36’24”; Capretti 32’43” - totale 1.41’32”
GLASSI FICA FINALE
COMITATI PROVINCIALI C.S.I. 1. COMO (Sondrio), punti 102; 2. Vi cenza, 86,5; 3. Cuneo, 61; !-. Trento 57; 5. Modena, 51.5; 6. Bergamo, 37; 7. Bol zano, 31; 7. Brescia, 31; 9. Verona, 26; 10. Novara, 21; 11. Siena, 16; 12. Ro ma, 12; 13. Parma, 7; 14. Reggio Eni, 7; 15. Belluno, 4.
CAMPANILI ALPINI
Ecco il « terzetto » di studenti belitinesi vincitori della staffetta: Fanton, Fiori e Piaia.
FONDO KM. 3 1. MARTINELLI Eugenio, Como, 16’25”; 2. Spechenauser Tullio, Como, 16’35”; 3. Borselini Alberto. Como, 16’35”; Dalle Ave 4 Valerio, ralerio, Padova, 16’52”; 5. Milesi Paolino, Bergamo; 6. 17'13”; Rossi Pietro, Brescia, 17’14”; 7. Bianchi Giancarlo, Bergamo, 17’12”; 8. Stefani Gian Battista, Padova, 17’56”; 9 Guadagnili! 4’incenzo, Trento, 17’57”; 10. Bonaldi Luigi, Bergamo, 18'00”; 11. Audisio Giuseppe, Cuneo. 12. DamoHn Bruno, Trento; 13. Magnabosco Mario. Padova; 14. Rossi Pier Luigi, Brescia; 15. Scbenatti Carlo, Como; 16. Lans Giovanni, Trento; 17. Tamagno Enrico, Cuneo; 18. Bezzi An gelo, Brescia; 19. Olivari Emilio, Bre scia; 20. Franco Secondo, Cuneo; 21; Trapini Andrea. Cuneo; 22. Recchi Bru no, Modena; 23. Ferrari Eros. Reggio Emilia; 24. Labanti Cesare, Bologna; 25. Peironi Dino, Bologna
SLALOM GIGANTE 1. BOSONI Maurizio, Como, l’47”3; 2. 4 ietti Spirito Pietro. Cuneo. l’47”4; 3. Tancelli Enzo, Brescia. l’54”3; 4. Tre visan Mario, Vicenza, 2’1”2; 5. Griffani Nerino, Vicenza. 2'2‘T; 6. Porta Giusep pe, Trento, 2'7"; 7. Pe^avento Domeni co, Padova, 2’8”; 8. Raffainer Luigi. Bol zano, 2'9”; 9. Ghilardi Lorenzo, Berga mo. 2’9”1; 10. Durerò Marco, Cuneo. 2’12”2; 11. Tanehetti Roberto, Brescia; 12. Cattaneo Angelo, Brescia; 13. Storti Walter, 4 icenza; 14. Colò Giovanni, Pi stoia; 15. Piansito Ottorino, 4’icenza; 16. Bus'Ti Michelangelo, Trento; 17. Bortolotti Graziano, (Bolzano); 18. Colò Mauro, Pistoia; 19. Gentile Giovanni, Firenze; 19. Fugasiola Mario, Roma; 21. Dei Cas Guido. Como; 22. Carovilla An tonio, Bolzano; 23. Tanghetti Cornelio, Brescia; 24. Berti Renzo, Firenze; 25. Audisio Giuseppe, Cuneo; 26 Sabatini Alfredo, Bologna; 27. Trettel Carlo, Trento; 28. Cicognani Filippo, Firenze;
sul percorso. Miracolo dello sport puro, dello sport del CSI. • Anche un signor Provveditore tigli Studi in calzoni da sci ed in maglione, il professor Credaro di Sondrio, giudice della FISI e direttore di gara. Materia d’esa me una volta tanto non era il latino, o il greco o la matematica ma le gare di discesa e di fondo e gli studenti sentivano il Prov veditore severo conte in aula ma più vicino, più amico. LI profes sor Credano disse a tutti nella premiazione: «cercate di essere così bravi anche sui banchi del la scuola ». Sport e scuola un nuovo connubio creato dal CSI e Io studente impara una gran de lezione: che tuta la vita è una prova, un esame da supe rare.
o Belle le parole di Don Nicola „ nella limpida atmosfera della Messa al campo: un ciclo, una neve che erano la più bella cat tedrale per quell’altare pvovvisosorio creato sul palco della giuria. Le parole del Sacerdote erano cristalline come l’aria che ci avvolgeva e tutti stavano fer mi per paura di frantumarle: si sentiva solo il cigolìo della seg giovia che dopo’ un po’ s’è fer mata: e chi sciava ancora per rompere quell’incantesimo? Visi
29
29. Barbini Raffaele, Novara; 30. Gibertini Ercole, Reggio Eni.; 31. Petrucci Giancarlo, Pistoia; 32. Burzi Antonio, Modena; 33. Carli Gian Marco, Padova; 31. Branduzzi Elio, Reggio Eni.; 35. Sinionazzi Dante, Reggio Eni.; 36. Ghilardi Michele, Bergamo; 37. Parenti Ugo, Bologna; 38. Rossi Giuseppe, Parma; 39. Colacevicb, Firenze.
SLALOM SPECIALE
Maurizio Bosoni di Aprica, primo nello « slalom gigante » dei « Campanili ».
duri di montanari vecchi e gio
vani,
visi
pensosi
di
cittadini
resi semplici dall’ambiente: tutti
1. VIETTI Pietro, Cuneo. 61”4; 2. Tre visan Mario, Vicenza, 66”8 ; 3. Bancelli Enzo. Brescia. 67”9 ; 4. Griffani Nerino, Vicenza, 68”3; 5. Porta Giuseppe. Tren to, 69”4; 6. Pianalto Ottorino, Vicenza, 71”9; 7. Ghilardi Lorenzo, Bergamo, 72”5; 8. Dei Cas Guido, Como, 73”4; 8. Raffeiner Luigi, Bolzano, 73”4; 10. Bosoni Maurizio, Como, 75”; 11. Busin Michelangelo, Trento; 12. Ghilardi Michele, Bergamo; 13. Tanghetti Corne lio, Brescia; 14. Fiorini Rodolfo, Pi■to:a; 15. Tanghetti Roberto, Brescia; 16. Cattaneo Angelo, Brescia; 17. Colò Mauro, Pistoia; 18 Capovilla Antonio, Bolzano; 19. Fugazzola Mario, Roma; 20. Libertini Ercole, Reggio Eni.; 21. Sabatini Alfredo, Bologna; 22. Branduz zi Elia, Reggio Em.; 23. Cicognani Fi lippo, Firenze; 24. Barsi Renzo, Firen ze; 25. Colò Silverio, Pistoia; 26. Pe trucci Giampaolo, Pistoia; 27. Storti Walter, Vicenza; 28. Bortolotti Graziano, Bolzano; 29. Panzironi Aristide, Roma; 30. Macchioni Giuseppe, Modena.
fratelli in montagna: non si può STAFFETTA 3x5 KM.
fare a meno di volersi bene e la fraternità umana veniva consa
1. COMO: Spechenauser 15’28”; Bor-
crata e sublimata dal Fratello
molini 16’50”; Martinelli 16'04” - tota
Gesù Cristo che per noi moriva
le 48’22”.
su un altare fatto di pietre e di
tavole di legno.
• Unica nota stonata il passaggio del Rallye del Sestrieres: la cit tà veniva a disincantarci con i suoi messaggeri motorizzati; a noi che c’interessavano quei fi gli di papà che passavano sulle Aurelia sprint? E che è uno sport quello? Perciò 11 abbiamo lasciati perdere. Dovevamo non perdere tempo per immagazzi nare con l’ossigeno la bontà, la semplicità, la purezza che le montagne ed i montanari ci tra smettevano. E ognuno, la sera, salendo sul pullmann con il ba gaglio degli sci partiva anche con un bagaglio di buona vo lontà a essere più buoni.
Aldo
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2. BERGAMO: Milesi 16’02”; Benaldi 16’45”; Bianchi 17’18” - totale 50’05”.
3. TRENTO: Damolin 17’11”; Ganz 17’21”; Guadagnini 16’55” - totale 51’27”.
CLASSIFICA PER DIOCESI 1. COMO (.Sondrio), punti 169; 2. Bre scia, 151; 3. Trento, 149; 4. Bergamo, 131; 5. Cuneo, 130; 6. Vicenza, 127; 7. Bolzano, 100; 8. Padova, 92; 9. Pistoia, 79; 10. Firenze, 52; 11. Reggio Eni, 43; 12. Bologna, 36; 13. Roma, 31; 11. Modena, 15; 15. Novara, 11; 16. Par ma, 2.
CRITERIUM STUDENTESCO FONDO KM. 5 1. FIORI Ugo, Belluno, 22’20”; 2. Maculotti Aristide, Brescia, 22’27”; 3. Fanlon Giovanni, Belluno, 23’13”; 4 Demetz Alfredo, Bolzano, 23’18”; 5. Wuerich Severino, Udine, 23”33; 6. Murer Sebastiano, Bolzano, 23’56”; 7. Rahanter Antonio, Bolzano, 24'01”; 8. Magnabosco Francesco, Vicenza 24’38”; 9. Piaia Attilio. Belluno, 24’45”; 10. De Lorenzi Paolo, Milano, 21’51”; 11. Pancera Re nato, Belluno; 12. Passerini Carlo, Tren to; 13. Facchin Santo, Udine; 14. Bicol lo Cesare, Cuneo; 15. Miglioranzi Lui gi, Vicenza: 16. Pangrazio Cesare, Vi cenza; 17. Fabris Giobatta, Udine; 18. Galimberti Arturo, Como; 19. De Loren zi Luigi, Milano; 20. Benetti Domenico, Vicenza; 21. Colle Guido, Aosta; 22. Ferrazza Arnaldo. Trento; 23. Paniani Fulvio. Aosta; 24. Troiero Luigino, Udi ne; 25. Savonito Pietro, Padova; 26. Krattcr Paolo. Treviso; 27. Marco Li no, Cuneo; 28. Rizzi Franco, Gorizia; 29. De Battisti Oreste, Como; 30. Massi Giorgio, Gorizia; 31. Corte Renato, Tre viso; 32. Bertelli Franco, Bergamo; 33. D’Arcais Flores G. B. Padova; 34. Pe Ioni Fulvio, Bergamo; 35. Marciandi Ernesto, Vercelli; 36. Guglielminolti G. P.,Vercelli; 37. Dell’Oro Luigi, Como; 38. Covelli Antonio, Milano; 39. Bussin P. Giorgio, Verona; 40. Modena Ivo, Verona; 41. Gualeni Giacomo, Bergamo; 42. Bencolini Francesco, Verona; 43. Caniele Paolo, Treviso; 44. Dalfrè Gian ni, Cuneo; 15. Domenichelli Giorgio, Padova; 46. lorio Giulio, Aosta.
4. PADOVA: Stefani 17’58”; Magna-
bosco 16’40”; Dalle Ave 17’14” - tota le 51’52”.
5. BRESCIA: Rossi P. L. 19’17”; Bez zi 19’10”; Rossi P. 16'26” - totale 54’53”.
6. CUNEO: Tamagno 19’49”; Franco 20’34”; Audisio 18’48” ■ totale 59’11”. 7. droni
BOLOGNA: 22’46”;
Labanti
Sabatini
22’29”; Pe-
22’41” - totale
1.07’56”.
8. REGGIO EM.: Ferrari 26’54”; Giibertini 26’16”; Simonazzi 24’02” - tota le 1 17’12”. 9. MODENA: Burchia 28’59”; Mac chioni 27’42”; Rocchi 24’55” • totale U1’36”.
DISCESA CONTROLLATA 1. QUADRIO Alberto, Sondrio, 2’35”; 2. Bosoni Maurizio, Sondrio, 2’38”2; 3. Sciorpacs Gildo, Belluno, 2’38 ’2; 4. Veciani Vittorio, Bergamo, 2’40”2; 5. Oitzingher Gianni, Udine, 2’43’T ; 6. Marchionni Bruno, Aosta, 2’47”1 ; 7. De Marchi Angelo, Bolzano, 2’48”4; 8. Wunderlich Pietro, Bolzano, 2’50”4; 9. Ra gazzoni Arturo, Brescia, 2’52”;-10. Gasperi Corrado, Torino. 2’52’1; 11. Be netti Paolo, Bolzano; 12. Stoch Emilio, Trieste; 13. Ghedina Luigi, Treviso; 14. Sandi Ferdinando, Padova; 14. Lorati P. Luigi, Brescia; 16. Pilati Giorgio, Trento; 17. Carpinoti Vittorio, Sondrio; 18 Foggini Massimo, Torino; 19. Mescilinig Giuseppe, Gorizia; 20. Lunelli Fran co, Trento; 21. Noseda Adolfo, Conio; 21. Dona Dalle Rose Nicolò, Milano;
1
li coordinatore per l’Edueaz. Fisica di Sondrio prof. Samue le Rapicavoli, riceve il premio dalle mani del Provveditore.
23. Cerò Mario, Udine; 24 Doratti Edoardo, Trieste; 25. Marinoni Franco, Milano; 26. Frua Giorgio, Torino; 27 Wiss Peter, Como; 28. Rainer Gugliel mo, Treviso; 29. Mier Enrico, Milano; 30. Rinaldi Guglielmo, Bergamo; 31. Meschinig Adolfo, Gorizia; 32. Mar chesini G. Battista, Vercelli; 32. Soso Fabio, Padova; 34. Pcrathoner Giusep pe, Bolzano; 35. Vigna Guido, Aosta; 36. Speroni Guido, Verona; 37. Della Mea Rinaldo. Udine; 38. Peretti Paolo, Gorizia; 39. Bonapace Claudio, Trento; 40. Ferrerò Marco, Torino; 40. Ricchella Vittorio, Sondrio; 42. Pescetto Paolo, Genova; 43. Carli Gianmarco, Vicenza; 43. Pesavento Domenico, Vicenza; 45. Fanton Fabio, Gorizia; 46. Perolino Gui do, Aosta; 47. Sanici Sandro. Brescia; 48. Bruno Giacomo, Como; 49. Guglielminotti Lorenzo, Vereelli; 50. Lorenzi Paolo, Padova; 51. Z'ampatti Antonio, Genova; 52. Balzani Andrea, Milano; 53. Candido Ermes, Udine; 54. Gratta Gustavo, Verona; 54. Sogno Ezio, Ao sta; 56 Vignili Alberto, Como; 57. Ro ta Lucio, Bergamo; 58. Kratter Paolo, Treviso; 59. Botticelli Roberto, Vercel li; 60. Rozzo Piero, Trieste; 61. Colom bo Guglielmo, Bergamo; 62. Delle Pia ne Claudio, Vercelli; 63. Savini Paolo, Venezia; 64. Fragiacomo Giorgio, Trie ste; 65. Pollone Gianni, Cuneo; 66. Crovetto Rodolfo, Genova.
Il prof. Credaro, Provveditore agli Studi di Sondrio, impareggiabile direttore delle gare.
STAFFETTA 3x4 KM.
1. BELLUNO: Fanton 23’10”; Piaia 25’45”; Fiori 22’55” - totale 1.11’50”.
2. BOLZANO: Murer 24’30”; Rebauser 24’50”; Deinetz 23’26” ■ totale ore 1.12’46”. 3. UDINE : Fachin 26’55”; Fabris 26’25”; Wuerich 24’02” - totale 1.17’22”
4. BRESCIA: Rossi 25’40”; Olivari 29’39”; Maculotti 23’27” - totale 1.18’46” 5. VICENZA : Miglioranzi 27’55”; Pancrazio 25’26”; Magnabosco 27’30” totale 1.20’51”.
6. COMO: De Battisti 28’11”; Dell’Oro 26’52”; Galimberti 27’44” - totale ore 1.22’47”. 7. TRENTO : Ferazza 29’24”; Filati 28’25”; Posserini 26’17” - totale 1.24”06” 8. AOSTA: Marchionni 28’31”; Mon tani 28’38”; Colle 29’18” - totale 1.26’27”.
9. GORIZIA: Rizzi 31’05”; Meschinig 32’19”; Massi 30’51” - totale 1.34’15”. 10. BERGAMO: Bertoni 29’40”; Gua
leni 33’04”; Peloni 31’35” • totale ore 1.34’19”.
1. TREVISO: Kratter te 32’38”; Candele 29’12” 1.37’52”. 12. PADOVA: Savonito reais 37’47”; Domenichelli tale 1.42’57”.
36’02”; Cor - totale ore
29’43”; Ma34’35” - to
Le grandi date del giuoco del calcio. 1855: Creazione della prima società di calcio a Sheffield. 1863: Fondazione della Federazione In glese. 1871: Creazione della Coppa d’Inghil terra. 1872: Fondazion e dell’ International Board. 1872 : Prima gara iinternazionale : Inghilterra-Scozia. 1874: Adozione dei parastinchi. 1875: Adozione della traversa. .1878: Adozione del fischio da parte de gli arbitri. 1885: Legalizzazione del professionismo in Inghilterra. 1888: Fondazione della Lega Inglese di Calcio. 1904: Fondazione della F.I.F.A.
31
' ,
Livigno ha confermato i risultati dell’Aprica Domenica pomeriggio, dopo la con clusione dei campionati nazionali che. nel susseguirsi di 3 dense giornate di gare, avevano messo in rilievo la bontà dell’organizzazione ed una ottima pre parazione da parte di tutte le rappresen tative dei vari Comitati Provinciali, non c’era all’Aprica aria di completa smobili tazione. Infatti, non tutti gli atleti che, con le loro prestazioni avevano dato un suberbo tono alla magnifica rassegna del Centro Sportivo Italiano, avrebbero lasciato la bella ed accogliente Valtellina. Parecchi di loro avevano le punte degli sci dirette verso Livigno che, all’ultimo momento per ragioni di migliore innovamento, era stato sostituito a Bormio quale sede dei campionati Italiani iuniores della F.I.S.I. L”Aprica aveva lasciato in tutti la net ta impressione che il livello tecnico raggiunto dalla massa dei concorrenti era dei migliori. Livigno dove, a una settimana di distanza, si sono date conegno tutte le forze giovani della F.I.S.I. per la di sputa dei campionati italiani riservati alla categoria, ne ha dato piena con ferma. Le classifiche di Livigno ci dicono in fatti chiaramente come gli atleti del
C.S.I. siano stati fra i protagonisti più qualificati della manifestazione. E passiamo brevemente all’esame del le varie gare :
Fetido. — Nel fondo Km. 10 gran fa vorito era il nostro Schenatti. Solo un incidente agli sci ha privato il forte atleta della U.S. Valmalenco di quel titolo Italiano che doveva essere il giusto premio di una indiscussa supe riorità consacrata dai risultati di tutta una stagione, dalla uscita vittoriosa nella gara di apertura di Passo Rolle a quella di Ziano e via via confermata in tutte le gare iuniores abbinate a quelle di qua lifica nazionale. Comunque se 24 secondi hanno dato la vittoria a Carezza, Schenatti, magni fico secondo, ha dimostrato, sfortuna a parte, di essere sempre il migliore fra i giovani fondisti Italiani e una sicura promessa dell’avvenire. Ma se Schenatti era la punta di dia mante, nessuno degli altri ha deluso l’aspettativa. La classifica vede infatti molti ottimi piazzamenti ottenuti da atle ti del C.S.I. Tosello Luigi dell’U.S. Limone è al quarto posto, al 5. troviamo una vecchia e cara conoscenza, Pesavento Ettore, ora finanziere di Predazzo, all’8. Ventura
I vultellinesi del C. P. di Como-Sondrio, primi nella staffetta C.S.I.: Canclini, Confortala e Schenatti.
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della Cornarci di Tesero, al 9. Dalmasso, al 10. Canelini, al 15. Ossi, al 17. Stella, al 18. Bela, al 21. Bettega, al 23. Alberti, al 31. a pari inerito Rigoni e Della Sega e altri fra i 90 classificati.
Combinata Nordica. — Sedici sono i combinatisti classificati a Livigno. Gli atleti del C.SI. hanno avuto la seguente classifica: 1. Pedrana Aldo dell’U.S. Bormio; 3. Rela Ruggero U. S. Asiago; 5. Ven tura Alpino U.S. Cornarci Tesero; 7. Rigoni; 8. Morello; 9. Pesavento Gian ni; 11. Canclini; 11. Bettega; 16. Bormolini. Quando si è detto che il secondo clas sificato è Pesavento Ettore, che pur cor rendo per le Fiamme Gialle di Predaz zo, rimane sempre un prodotto di quel nostro magnifico vivaio che è l’U.S. Asiago, la classifica non ha bisogno di commenti tanto chiaro risulta il ruolo di primo piano sostenuto dagli atleti del C.S.I. in tale specialità. Discese. — I piazzamenti ottenuti dai nostri ragazzi, pur non essendo all’al tezza di quelli conseguiti nelle specialità nordiche, sono tuttavia tali da soddi sfare. Quadrio, il discesista di Bormio che all’Aprica ha fatto suoi tutti i titoli di sponibili, ha difeso ottimamente il suo prestigio di campione nazionale del CSI. Il terzo posto nello slalom speciale ed il quarto nel gigante sono piazzamenti più che onorevoli che lo mettono sen z’altro in evidenza fra le giovanissime speranze del discesismo Italiano. Contrini Luigi 10. nel gigante e 11. nello speciale, Vieni Spirito 14. nel gigante, Veclani rispettivamente 16. e 18., Hornof 18. e 17., Richelda 22. e 39. completano i buoni piazzamenti. Una delusione ci è venuta da Carli, il più tenace c pericoloso antagonista di Quadrio all’Aprica, finito a Livigno nelle zone basse della classifica. Cono scendo il valore e la serietà dell’Asiaghese non possiamo pensare altro che a una malaugurata indisposizione soprav venuta proprio nei giorni di gara. Le prestazioni fornite ai campionati Italiani iuniores della F.I.S.I. ci offro no dunque un quadro lusinghiero e ci dicono che il C.S.I., nel campo delle discipline invernali, è oggi, fra i gio vani, la forza più viva e vitale. Merito questo delle Unioni Sportive che, attraverso i sacrifici e la pura pas sione dei loro dirigenti, sono riuscite a raccogliere attorno ai loro colori so ciali molti giovani. Merito della Presidenza Centrale del C.S.I. che ha saputo inquadrare l’attività sciatoria su un piano rispondente a quel le necessità che l’esperienza, fatta attra verso i banchi di prova di Cortina, Asia go, Bardonecchia e Ponte di Legno, ha
insegnato essere opportune. • Friicenro
SUPERBA E TOCCANTE INIZIATIVA DEL C. S. I. GENOVESE
Il Cristo del mare di Fulvio Valgoglio
Proprio noi, in ordine di tempo, dovevamo per ultimi dare la notizia a carattere ufficiale.
lontano dal mondo. Là c'è pulito; non si porta laggiù con noi neppure un granellino di polvere di questo... mondo”.
ANSA, RAI, stampa nazionale ed estera ci hanno prece duti. Non ci rammarichiamo di questo; anzi ringraziamo tutti.
Duilio, amico mio, non parlerò mai più di te; una volta 10 posso fare, la seconda no; non mi perdoneresti.
Avevamo preannunciato un qualche cosa il 16, ottobre 1952; era il lancio dell’idea. Oggi abbiamo la conferma che ridea si è tramutata in realtà e che si lavora intensamente affinché nel più breve tempo si giunga alla realizzazione di questa opera, prima nel mondo.
E per quei pochi che in questi ultimi due anni hanno sofferto di desiderio intenso, oggi è il gran giorno. Il "Cristo degli abissi” avrà il Suo tempio. Scenderà nei verdi silenzi del mare, a protezione dei vivi; ed i morti non saranno più soli.
Prima di passare alla comune cronaca è giusto che io parli di due uomini. Il "sub” ed il poeta.
Due uomini completamente diversi, vissuti, cresciuti in ambienti distanti l'uno dall altro ma le cui aspirazioni convergono sul punto principale della vita: la bellezza tra scendentale dello spirito umano. Mi ricordo di lui, il subacqueo
Duilio Marcante.
E ricordo il suggeguirsi dei nostri colloqui: il ricordo dei morti che avevano bisogno di un qualcuno laggiù nel silenzio verde, le prime speranze, il primo progetto di una statuetta da quattro soldi. Poi l'idea ha fatto strada, facile strada; si è imposta. La cerchia degli uomini a cui la cosa tanto sentimentale in teressava è andata allargandosi sino ad arrivare ad oggi che da statuetta è venuta opera d’arte di un altro amico comune 11 buon professore Galletti.
E devo parlare di lui e della sua opera. Più che scultore insigne io lo chiamerei poeta; poeta che incide i suoi versi nella materia, li eterna a colpi di scalpello. E per il tempio immenso del mare ha fatto il "Cristo del mare". Cristo dalla figura evanescente, slanciato e morbido co me alga fluttuante ; Cristo che guarda all’a'.to ad accogliere, chi scende; Cristo che innalza fra le Sue braccia tese, qua le offerta al Padre, chi negli abissi del mare è caduto.
L'uomo dalle spalle quadre, vissuto in quel di S. An drea; franco, leale, non affatto avvezzo a sdolcinature, duro come un macigno, ma dal cuore grande... così!
Opera difficile quella dell'artista che deve scolpire una figura comune da tutti individuabile subito, senza scendere alla comune figura commerciale che si ripete più o meno a migliaia di copie.
Mi ricordo di lui, quando un mattino capitatomi fra i piedi in un momento cruciale della giornata mi disse: "non ridere; ho un'idea.; e ini ha sussurrato il suo pensiero.
Lui no; ha dato sfogo ai suoi sentimenti, al suo cuore di grande fanciullo, alla sua limpida visione del sopranna turale e ne ha fatto il suo capolavoro.
Quel giorno ogni cosa fu accantonata, bisognava dare corso all’idea.
Capolavoro d'arte sentita che si accoppia alla bellezza sublime di un'idea sorta così alla buona nel cuore di un uomo semplice.
Ed il vedere un uomo duro come Duilio, lo scoprire in lui una delicatezza tale d'animo, una fede così viva in Cristo, no, non mi ha fatto ridere. Mi ha commosso. Mi ha fatto tanto, tanto pensare.
Avevo davanti a me un uomo non affatto emotivo o sog getto facile a suggestionarsi ; uomo che mi domandava di avere Cristo laggiù per andare "là" a pregare.
E di questa fusione se ne è impadronita la stampa e si è avuto Ecco nel mondo. E prima ancora che ufficialmente ne parlasse VAnsa, la Rai, la stampa nazionale e... noi la bellezza semplice della cosa aveva fatto sì che indiscrezioni avessero fatto il giro del mondo.
"Perché?” gli ho chiesto.
La sua risposta è stata forte, chiara, come :sono forti e chiare normalmente le massime degli
uominii semplici.
"Laggiù in fondo, nel silenzio verde, solo con Cristo;
Ed abbiamo sul nostro tavolo riviste, giornali, bollettini. Inghilterra, Stati Uniti, Germania, Francia, Belgio, Ame rica del sud hanno attraverso la loro stampa dato la mera vigliosa notizia.
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miei che giacciono nell’abisso, e per chi mi seguirà oltre la mia vita. Ma non siamo soli. Ci giungono da tutte le parli del mondo simbolici frammenti di bronzo.
La nostra terra, il mondo ci prende la mano. E' ancora da lanciare ufficialmente un'idea che viene già posta in esecuzione. E' di giorni fa la spedizione ili una circolare da parte della Federazione Italiana Subacquei in cui si invitavano i "sub ’ di tutto il mondo a inviare un frammento di bronzo quale simbolo della loro adesione. che già arrivano notizie di... arrivi. Tutto il mondo concorrerà a questa opera sorta dal nulla, per una statuetta che doveva essere da quattro soldi.
E noi del Centro Sportivo Italiano dobbiamo tutti essere presenti con questa offerta simbolica. Ed attendiamo il dono degli amici della Sardegna, della Sicilia, di tutta Italia. Anche voi amici delle Alpi, Trento, Bolzano, Bergamo ; ovunque vi sia una sede nostra. Attendiamo quello di Trie ste italiana nostra; ci sarà particolarmente caro, il fram mento dei fratelli di San Giusto. E l'idea, ormai "fatto” divampa, tutti convengono qui alla nostra Genova; ne fa fede, l’adesione della Marina da Guerra, di quella Mercantile, delTAreonautica che ha i suoi morti, i suoi navigatori. I "sub” di tutto il mondo, i som mozzatori, i Vigili del Fuoco, i palombari, i pescatori. Ed Enti pubblici, morali, privati, turistici partecipano più che dare l'adesione.
C’è da rimanere storditi. E verrà il giorno, il grande indimenticabile giorno in cui "Nostro Signore degli Abissi” come dice la preghiera del Marinaio scenderà nel fondo di San Fruttuoso.
Il prof. Galletti, il poeta dello scalpello, all’opera. Egli ha creato il «Cristo del Mare». Evanescente fluttuante come morbida alga.
Faranno a Lui da tappeto le morbide alghe, da cande labro i pini che si specchiano i<n mare. E qui trascrivo una frase di Duilio Marcante:
"In quel giorno vi saranno uomini vivi e uomini morti; vi saranno navi e fantasmi di navi”.
Ci si sente schiacciati ormai dalla vastità e dalli impoi tanza della cosa.
E' impressionante. Ci vengono richieste in continuazio ne notizie. Una notizia di queste trasmessa 20 giorni fa Gab biamo riprodotta qui sul nostro tavolo dal « The Italian Scene » of New York. Il vecchio compassato Times ha dato notizie e partico lari; ha richiesto fotografie non del bozzetto; ha voluto le foto della statua e le ha pubblicate. Ed è bello proprio sentire parlare da loro della cala di San Fruttuoso, delle tombe; delFabbazia dei Doria. Sentire parlare della valo rosa, generosa gente nostra riportando notizie del lontano 1855 quando "British fregate Croesus” qui si incendiò e la popolazione concorse alla salvezza dei naufraghi. In quell’occasione due donne Liguri si immolarono du rante il generoso tentativo. E siamo agli albori del lancio dell'idea e del lavoro che ci aspetta.
Lavoro massacrante, entusiasmante. Basta aver partecipato ad un qualche cosa di simile per poter dire: "nella mia vita ho fatto un qualche cosa”. Un qualche cosa che rimarrà laggiù nel silenzio verde per i
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Ed in quel giorno, nel "pulito”, là sotto nel silenzio verde ad accogliere Cristo vi saranno gli sportivi subacquei, i sommozzatori della Marina e dei Vigili del Fuoco ed i palombari. Con essi le "ombre” di tutti gli scomparsi in mare; senza distinzione di nazionalità, di sangue, di. colore. Il "Cristo. Signore degli Abissi” con il Suo ampio gesto d’invito ac coglie tutti coloro che per il mare vissero e nel mare che amarono han trovato l’estremo riposo.
Ed i vivi ed i morti si daranno convegno per cantare le glorie della gente del mare di Genova, di Visa, di Amalfi, di Venezia, dell’Italia Marinara. E vivi e morti non resteranno più soli nella cupa e silenziosa penombra del mare.
Tutta l’Italia, il Mondo marinaro aleggerà intorno al si mulacro del "Signore degli Abissi”.
Dopo quanto detto, è un vero peccato dover scendere sul "piano terra”. Ma anche la cronaca fa parte del nostro dovere. Quindi occorre parlare di lavoro, difficoltà, esigen
ze, necessità. La macchina organizzativa si è messa iti moto. Essa comprenderà un Comitato d’onore; oggi consiste in un comitato esecutivo suddiviso nei seguenti settori: tecnico,
finanziario, stampa e propaganda.
Il Comitato tecnico dovrà superare difficoltà non indif ferenti. Dopo aver tenuto conto della scelta del metallo con cui dovrà essere fusa la statua, ha allo studio le varie maniere per ancorare questa al fondo del mare. I sub ed i sommozzatori stanno cercando il fondale; scelto il posto si dovrà calare il basamento in cemento, in questo dovrà essere incastrata la base della statua. II tutto non è uno scherzo.
Uomini di mare profondi conoscitori di tutti i "giochi” delle correnti marine, dei riflessi d’onda, delle correnti gal vaniche, ingegneri, comandanti, lo stesso scultore fanno parte e concorrono a questo studio. La statua verrà deposta in un fondale di circa 19-20 me tri; la sua altezza esclusa la base è di m 250; peserà circa 8 quintali; con la base supererà di gran lunga le 30 ton nellate. E’ allo studio ^illuminarla con potenti fari sottomarini ; vi è chi studia di poterla verniciare di speciale vernice fluorescente al fine che nella notte fonda abbia a trasmet tere luce propria. Il tutto rappresenta un complesso di lavoro, di responsa bilità, di studi noci indifferenti. In campo tecnico non vi sono regole elastiche, il tutto è rigido e non si può sbagliare.
La Commissione finanziaria attende ancora di sapere le risultanze dei preventivi delle varie commissioni e spera in Dio e nella generosità degli uomini. Un onere gravoso pesa anche sulla Commissione stampa e propaganda. Su essa gioca anche gran parte di tutto ciò che è organizzazione generale; il programma dei festeg giamenti, ecc.
Anche in questa Commissione abbiamo i migliori nomi, gli uomini che danno più sicuro affidamento. Si tratterà di regolamentare ed uniformare le notizie stampa in tutto il mondo, perché, come succede di fre quente è facile il lasciarsi andare nello scrivere e sfasare con facilità, da parte di chi scrive, la primaria idea.
Non è che occorra la propaganda per propagandare, oc corre la nostra propaganda per coordinare tutta la massa di gente volenterosa che vuole portare il suo contributo alla nostra opera.
Poi vi è tutta la programmazione dei festeggiamenti, l’or ganizzazione logistica che, essendo manifestazione in mare, presenta le maggiori difficoltà, gli inviti, T inquadrare tutto il "cataclisma" che capiterà fra capo e collo a chi ha il peso di tutta l’organizzazione. Preoccuparsi di tutto questo?
No! Calma e serenità! sempre in "plancia” da buoni marinai. Da precidere sul serio: si! E gli uomini chiamati a que sto lavoro non indifferente, a questa responsabilità, so prattutto morale, verso il mondo tutto sono alPaltezza della situazione.
Non facciamo nomi perché non autorizzati; a suo tempo si farà anche questo. Si sa di certo una cosa: il "Signore degli Abissi” è un fatto concreto, non più un’idea.
Questo grazie a chi ho avuta l’idea e a chi ha fatto sì che questa si tramuti in "fatto”.
Gli azzurri dell'atletica Ecco l’elenco degli atleti e delle atlete quali ficati « Azzurri » nell’anno 1953: UOMINI: Arcangeli Telemaco (CUS Roma) - Ballotta Edmondo (G. S. Diana Piacenza) - Bertacca Adriano (S. G. Etruria) - Bomba Carlo (S. G. Borgo Prati) - Cascino Salvatore (CUS Roma) - Cereali Danilo (Lane Rossi C.C.A.) - Chiesa Giulio (G. S. Fiamme Gialle) - Corsaro Gianni (CUS Catania) - Consolini Adolfo (C. S. Pi relli) - Conti Agostino (S. G. Pro Victoria) Dani Marcello (Virtus Lucca Sportiva.) D’Asnasch Sergio (Atletica Riccardi) - Dordoni Giuseppe (G. S. Diana Piacenza) - Druetto Giampiero (Unione Giovanile Biella) - Farina Gian Luigi (A.A.A. Genova) - Filiput Armando (S. G. Gallaratese) - Ghiselli Giovanni (Poi. Li bertas (Novara) - Gnocchi Luigi (S. G. Galla ratese) - Grossi Luigi (G. S. Pirelli) - Imbascia ta Antonio (Atletica Brescia) - Jacob Luigi (A.T.A. Battisti) - Lai Giovanni (Poi. Electra) - Latini Giulio (CUS Roma) - Lavelli Rino (U. S. Reggiani) - Leccese Franco (C. S. Fiat) • Lenzi Alvaro (Virtus Lucca Sportiva) - Lievore Giovanni (Lane Rossi C.C.A.) - Lucioli Avio (C. S. Fiat) - Maggioni Vittorio (S. G. Gallara tese) - Mansutti Valentino (A. P. Libertas La tina) - Marchisio Carlo (C. S. Fiat) - Matteucci Amos (CUS Roma) - Missoni Ottavio (S. G. Gallaratese) - Montanari Wolfango (U. S. La voratori Terni) - Nardelli Ezio (A.T.A. Batti sti) - Radetti Mario (CUS Roma) - Pacione Al berto (CUS Catania) - Paschetto Vittorio (C. S. Fiat) - Rateili Luciano (S. G. Pro Patria) - Peppicelli Giacomo (C. S. Fiat) - Profeti Angiolo (Assi Giglio Rosso) - Rocca Gianni (CUS Mi lano) - Sangermano Lucio (Assi Giglio Rosso) - Sara Pier Luigi (G. S. Lancia) - Simi Ferdi nando (G. A. Coin) - Stefani Bruno (A. P. Li bertas Latina) - Taddia Teseo (C. S. Pirelli) Tosi Giuseppe (CUS Roma) - Venturini Tullio (Soc. Ginnastica Triestina) - Vittori Carlo (Poi. Libertas Ascoli Piceno) - Ziggiotti Francesco (CRAL Az. Marzotto).
DONNE : Albano Maria Antonietta (C. S. Fiat) • Ber toni Letizia (S. C. Italia) - Bindocco Silvia (Augusta Bra) - Bombardieri Bianca (S. C. Bergamo) - Converso Anna Maria (CUS Roma) - Cordiale Gentile Edera (Augusta Bra) - Co stantino Angiolina (Augusta Bra) - De Righi Enrica (S. C. Italia) - Fassio Piera (Augusta Bra) - Greppi Milena (S. C. Bergamo) - Leone Giuseppina (G. S. SIP) - Musso Maria (Atleti ca Libertas Femminile Torino) - Netzbandt Maria (A. P. Aurora-Partenope) - Palmesino Ester (G. S. SIP) - Paternoster Paola (S. S. Urbe) - Piccinini Amelia (Augusta Bra) - Pinto Maria Gabriella (G. P. Maurolico) - Rossi Alda (C. S. Fiat) - Simonetti Loredana (A. S. Edera Trieste) - Turci Ada (S. C. Bergamo).
Fulvio Valgogllo
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1.
FERDINANDO MANDRIN I
Ginnastica con gli appoggi La ginnastica con gli appoggi ha il suo particolare motivo di esistenza, motivo principale indicato dal creatore dei piccoli attrezzi che portano il suo nome: Emilio Bauman. Ascoltiamo la sua parola: — E non possedendo la ginnastica collettiva alcun esercizio per sviluppare la forza estensiva delle braccia e la potenza contrattile dei muscoli addominali, che sono forse i più importanti, dopo il cuore e il diaframma, di tutta la umana economia, era assolutamente ne cessario riempire tale lacuna. Vi siamo riusciti? —. Sono parole del maestro che parlano degli appoggi come attrezzi creati per sviluppare in modo partico lare i muscoli estensori delle braccia ed in generale di altri gruppi muscolari che nella ginnastica con gli appoggi lavorano in azione sinergica, gruppi che dovranno poi sostenere più tardi il ragazzo, diven tato ginnasta, in appoggio sulle parallele e sul ca vallo e favorire il facile muovere del suo corpo in oscillazione. Emilio Bauman, scrivendo delle posizioni che si possono assumere con i suoi piccoli attrezzi, parla di preferenza di: corpo teso dietro, di corpo teso avanti, di raccolta sollevata, di squadra sollevata, di corpo teso dietro o avanti a gambe divaricate, di cor
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po teso dietro a braccia piegate, di corpo teso fuori a sinistra o destra. A queste posizioni la tecnica ne ha aggiunte altre, come ha aggiunti dei movimenti per arricchire il repertorio da adoperarsi per le composizioni. Si è giunti così a delle difficili cadute, alle verti cali, alle capovolte, ai salti, ecc., elementi trovati però fuori dal campo caratteristico dell’attrezzo an dando alla ricerca del nuovo, del difficile e dell’ori ginale, elementi che vengono però penalizzati più che apprezzati da una giuria competente. Conosciuto dalla parola del creatore, lo scopo della ginnastica con gli appoggi, viste le caratteri stiche che deve avere, proviamo ora a comporre una progressione di due gradi di tale ginnastica. Fi guriamoci giovani e quasi inesperti capisquadra, an diamo in palestra, prendiamo un paio di appoggi e mettiamoci al lavoro. Scegliamo un gruppetto di belle posizioni della ginnastica agli appoggi, proviamone l’effetto statico e vediamo di passare da una all’altra posizione « le gandole > armonicamente con dei movimenti che possano essere eseguiti senza troppa fatica dai ra gazzi che abbiamo in palestra. Con le migliori posi-
zioni ed i più difficili legamenti componiamo il gra do più difficile e che costituisca il tema da raggiun gere. poi. attraverso posizioni e legamenti più facili che noi sapremo trovare, comporremo il grado o i gradi inferiori della progressione. La felice scelta di posizioni e di movimenti che sviluppino il tema e che arrivino al grado superiore attraverso gradi inferiori preparatori ed aventi le stesse caratteristi che, costituirà il pregio della progressione. Facciamo un esempio pratico: stabiliamo di quan te misure vogliamo comporre i due gradi, ammet tiamo di avere in palestra dei ragazzi in gamba e incominciamo il lavoro con un inizio brillante: una caduta avanti! Per motivi tecnico-estetici e per dare « vita » al movimento, la facciamo precedere da: 1) una circonduzione, per avanti, delle braccia; do le braccia, gomiti in basso e aderenti al busto,
2) da un piegare e rizzare delle gambe flettenbase degli appoggi rivolti avanti. Al terzo tempo... 3) facciamo seguire la caduta avanti che deve essere iniziata immediatamente dopo il rizzare delle gambe del secondo tempo. Giunti a questo punto pensiamo ai primi tre mo vimenti del primo grado che devono avere le stesse caratteristiche, che devono essere più facili e che devono essere preparatori dei più difficili del secon do grado. E allora faremo così: 1° tempo braccia avanti;
2" tempo gambe piegate, braccia flesse come nel secondo grado;
3" tempo caduta avanti rizzando le gambe ed arrivando a corpo teso dietro. Ecco stabilita la progressiva difficoltà fra i primi tre tempi dei due gradi. Sempre in questo modo, cerchiamo di procedere fino al termine della composizione, composizione che potremo chiamare « progressione » se avrà le carat teristiche delle quali abbiamo fatto cenno, perché altrimenti dovremmo chiamarla serie di due gradi di esercizi di ginnastica con gli appoggi. Per comodità dei capisquadra continueremo il la voro di composizione iniziato e termineremo la pro gressione che potrà essere loro di guida e che po tranno adottare per i loro allievi.
nistra piegata fra gli appoggi, gamba destra tesa in fuori - Ritorno alla posizione di par tenza riunendo di scatto le gambe.
PREMO GRADO Prima misura. 1. - braccia avanti (fig. 1); 2. - gambe piegate, braccia flesse, gomiti in basso aderenti al busto, base degli appoggi rivolta avanti (fig. 2); 3. - cadere avanti, rizzando le gambe, alla posi zione di corpo teso dietro, gambe unite, brac cia piegate (fig. 3); 4. - pausa.
Seconda misura. 1. - rizzare le braccia (4); 2. - divaricare di scatto le gambe incrociandole, . gamba destra sotto e avanti (5); 3. - braccio sinistro in alto in linea col destro. sguardo al braccio sinistro (6); 4. - pausa.
Terza misura. 1. - posare l’appoggio (7); 2. - di scatto, corpo teso dietro, gambe unite (8); 3. - un quarto di giro a destra, gamba destra pie gata all’altezza dell’appoggio, gamba sinistra tesa in fuori (fermi gli apoggi) (9); 4. - pausa.
Quarta misura. 1. - un quarto di giro a sinistra, corpo teso die tro (10); 2. - gamba sinistra piegata fra gli appoggi, gamba destra tesa in fuori (11); 3. - braccia avanti (12); 4. - pausa. Quinta misura. 1. - rizzare la gamba sinistra (13); 2. - flettere il busto avanti, braccia in basso, ap poggi a terra (14); 3. - corpo teso dietro, gambe unite (15); 4. - pausa.
PROGRESSIONE DI DUE GRADI
DI
GINNASTICA
CON
GLI
n
APPOGGI
Ogni grado comprende 6 misure di quattro tempi per misura: tre tempi di azione ed uno di pausa. Partenza dalla posizione di attenti. Tenia.
Corpo teso dietro da caduta avanti • Corpo teso dietro, gambe incrociate, braccio in alto - Cam bio di fronte e gambe divaricate - Gamba si-
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J
Sesta misura. 1. - gambe piegate fra gli appoggi (16); 2. - rizzare le gambe, braccia in alto (17); 3. - in prima passando le braccia per fuori (18); 4. - pausa. Ripetere le 6 misure del grado dalla parte oppo sta. Dopo il 4° tempo della 6a misura assumere la posizione di riposo.
SECONDO GRADO Prima misura. 1 - circondurre le braccia per avanti (19); 2. - piegare e rizzare le gambe flettendo le braccia, gomiti in basso aderenti al busto, base degli appoggi rivolta avanti e di seguito (20); 3. - cadere avanti a corpo teso alla posizione di corpo teso dietro, braccia piegate (21); 4. - pausa.
Seconda misura. 1. - rizzare le braccia (22); 2. - gambe piegate fra gli appoggi (23); 3. - spingere il corpo in dietro divaricando e in crociando le gambe, gamba destra sotto e avanti, braccio sinistro in alto in linea col de stro, sguardo al braccio sinistro (24); ,4. - pausa. Terza misura. 1. - posare l’appoggio (25); 2. - di scatto, corpo teso dietro, gambe unite (26); 3. - un quarto di giro a destra, busto flesso avan ti, gambe divaricate, piedi all’altezza degli ap poggi (fermi gli appoggi) (27); 4. - pausa. Quarta misura. 1. - un quarto di giro a sinistra, corpo teso dietro. gambe unite (28); 2. - gamba sinistra piegata fra gli appoggi, gamdestra tesa in fuori (fig. 29);
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3. - cambio di piegata (gamba destra piegata fra gli appoggi, sinistra tesa in fuori) (30): 4. - pausa. Quinta misura. 1. - rizzare la gamba destra, braccia avanti (31); 2. - piegare la gamba sinistra, appoggi a terra la teralmente al piede sinistro (32); 3. - corpo teso dietro, gambe unite (33); 4. - pausa.
Sesta misura. 1. - gambe divaricate avanti, busto flesso avanti. piedi all’altezza degli appoggi (34); 2. - estendere il busto, braccia in alto (35); 3. - in prima passando le braccia per fuori e riti nendo con un saltello le gambe (36); 4. - pausa. Ripetere le 6 misure del grado dalla parte oppo sta. Dopo il 4° tempo della 6“ misura assumere la posizione di riposo. Ferdinando Mandrini da <11 Ginnasta»
Il Concorso Ippico Internazionale di Roma Il Congresso della Federazione Equestre In ternazionale, svoltosi a Bruxelles il 21 gennaio ha, fra l’altro, proceduto alla compilazione del Calendario Equestre Internazionale per il 1954. In esso il tradizionale Concorso di Roma figura nel periodo dall'l al 9 maggio, preceduto da quello di Nizza (dal 17 al 26 aprile) e seguito da quello di Lucerna (dal 15 al 23 maggio). Le date stabilite quest’anno per il massimo Concorso italiano rientrano perciò in quelle tradizionali che, esigenze tecniche ed organiz zative, impongono che il C.H.I.O. di Roma se gua, nonostante che la F.I.S.E. si sia anche quest’anno adoperata con spirito di schietta collaborazione per cercare di evitare il ripe tersi di una concomitanza con i Campionati di Tennis che, in quel periodo, si svolgono an nualmente nella Capitale.
■minili.
LA PIU' FIORENTE SOCIETÀ' ATLETICA GIOVANILE
Consuntivo della Un altro anno di intensa attività si è aggiunto alla serie — ancora breve certo — di quelli che hanno creato la giovane e bella tradizione dell’Atlefica Riccardi: una tradizione basa n prosperoso vivaio ta sulla cura di li un di giovani atleti e sul lancio in campo nazionale degli elementi più promet tenti. Tre avvenimenti hanno caratterizzato l’attività dcll’Atlctica Riccardi nel 1953: la vittoria di squadra nei Campionati Italiani II Serie svoltisi a Parma; il deciso balzo in avanti nella scala dei valori nazionali assoluti, e l’auspicato ingresso di un nostro atleta nella squa dra « azzurra ». La vittoria di Parma ci soddisfa par ticolarmente, perché è stata conquista ta di fronte a tutte le più forti squa dre d’Italia, nella prima riedizione di quei Campionati II Serie, la cui pre cedente soppressione aveva suscitato giustificali malumori. E notevole è il fatto che la « Riccardi » sia pervenuta al successo con gli stessi atleti che nel 1952, ancora III Serie, vinsero a Geno va i Campionati Italiani della cate goria. Segno, questo, di una evidente maturazione tecnica e agonistica dei giovani cresciuti nel vivaio della « Ric cardi ».
primo atleta della « Riccardi » indossare l’ambita maglia azzurra. Attorno a questi avvenimenti prin cipali, hanno ruotato, nel 1953, diver se altre affermazioni dell’Atletica Ric cardi. Così, in campo giovanile, si è avuta una nuova seppur contrastata vit toria nei Campionati Nazionali del C.S.I. svoltisi a Cagliari. La « Riccardi», in rappresentanza del C.S.I, Mila no, pur mancante di Rizzo, si piazzava ottima seconda, ma veniva poi pro clamata vincitrice per lraccertata ’accertata po sizione irregolare di un atleta della squadra di Brescia. Vittoria lampante invece nella classica « Pasqua dcll’Atleta », che — da noi organizzata — ha degnamente inaugurato la stagione su pista a Milano.
Grazie al sensibile miglioramento dei suoi atleti più in vista, la « Riccar di » è riuscita a ben figurare non so lo nelle tipiche manifestazioni giova nili, ma anche nelle grandi competizio ni a carattere nazionale. Cosi nel Cam
ho
pionato Italiano di Società, dopo una buona semifinale che la vedeva al 20° posto assoluto, la « Riccardi » ha di sputato a Piacenza la finale delle « seconde ». Qui si classificava quarta, piazzandosi quindi 16.a assoluta sulle circa 250 squadre che hanno preso par te al massimo Campionato nazionale. Ma soprattutto siamo lieti che un nostro augurio abbia potuto avverarsi, con l’inclusione di un atleta della «Ric cardi » nella Nazionale Italiana. A Ser gio D’Asnasch, che ha gareggiato nel l’incontro Italia-Gcrmania svoltosi a Milano, è toccato l’onore di essere il
Il passaggio alla categoria superiore di alcuni dei migliori atleti non ha
Negli ultimi tre Campionati Nazionali del C.S.I., gli atleti della « Riccardi » di Milano hanno vinto 4 delle 5 staf fette in programma: la 4X100 a Ge nova nel 1951: la 4x400 a Padova nel 1952, ed entrambe a Cagliari nel 1953. Una buona tradizione, quindi, confer mata anche da questo quartetto veloce vincitore a Piacenza di una finale del Campionato Italiano di Società. Tem po: 43"8. Gli atleti sono: Paletti, Ban colini, D’Asnach e Gandini, fra cui è Renato Tammaro, fondatore e allena tore della Riccardi. In quello stesso giorno (14 giugno), D’Asnach aveva vinto i 100 metri nel tempo di 10"7.
Riccardi
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permesso alla « Riccardi » di rinnovare il successo dello scorso anno nei Cam pionati Italiani III Serie (Nord). Tut tavia, nell’edizione svoltasi a Milano, abbiamo ottenuto un buon quarto po sto assoluto, conquistando tre titoli in dividuali. Anche nel Campionato lom bardo di Società III Serie, la « Ric cardi » ha dovuto cedere il titolo che da due anni deteneva, terminando al quarto posto, mentre nell’analogo Cam pionato II Serie si è classificata al posto d’onore. Individualmente, un quartetto di atle ti ha onorato la « Riccardi » con una spendida serie di affermazioni. In pri ino piano il già citato D’Asnasch, che — oltre alla conquista della maglia az zurra — ha raggiunto risultati rimar chevoli, quali 10”7 sui 100 metri c in. 6,99 nel salto in lungo. Poi Piero Monguzzi (promettentissimo lanciatore ventenne: m. 14,25 col peso e m 41.51 col disco) e i mezzofondisti Airaghi e Rizzo', che hanno ottenuto le loro migliori prestazioni (4’01~5 e 4'05”5 sui 1500 metri) nel difficile clima dei Campionati Assoluti a Roma, dopo aver segnato a Milano rispettivamente l'56”5 e l’57’’4 sugli 800 metri. A questi si aggiungono il sempre valido Gandini, « capitano » della squa dra, 1 incostante ma potentissimo Ingegnoli (m. 52 e 06 eoi giavellotto), il sal tatore Andreoni (m. 6,53 nel lungo), il lanciatore Manata (m. 37,77 col di sco), e i regolari Parodi, Pirelli, Marti nelli, Pipitene, Poletti, Brugnoli, ecc. In bella evidenza, per via dei note voli progressi registrati rispetto al 1952, Fulvio Gbidoni (51”2 sui 400 metri) e Alberto Tentoni (ni. 39.20 col martel lo), oltre ai giovani Agostani, Calanchi, Olivieri, Grion, Sias, Di Marco, Chio dini, Narici e i numerosi altri delle ultime leve. Ciò premesso, ci auguriamo che l’Atletica Riccardi possa continuare — an che nel 1954 — il suo bel cammino
ascensionale e contribuire, con rap porto delle sue giovani forze, al mag gior sviluppo dell’atletica nazionale.
Ilcnato Tammaro
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cordiale colloquio col Presidente e col Segretario Generale del C.O.N.I.
■ PERISCOPIO II
centro di preparazione atletica di Formia.
Il Centro di Preparazione Atletica di Formia si va realizzando. Esso viene costruito dal C.O.N.I. co ine un prototipo di preparazione atletira per la F.I.D.A.L e < ompren.de un campo di esercitazione con pochi gre doni di tribuna, un edificio scuola co n aule e servizi, palestra coperta e scoperta. uffici, direzione e casa del custode. Il Centro si presenta quindi come un insieme di piccole costruzioni opportu namente distribuite su di una vasta area, in armonia con le palazzine del l'ex Villa Reale che si trova subito al di là della Via Appia. La zona prescelta è ricca di aranceti perché è, in periodo invernale, una del le più riparate e calde delle coste ita liane. Il suo clima, d’inverno, è infatti simile a quello della Sicilia, mentre d’estate è rinfrescato dalla ventilazione marina. La F.I.D.A.L. avrà quindi modo di utilizzare questo Centro in forma per manente sia per gli istruttori, sia per gli atleti, indipendentemente dal clima stagionale. L’ambiente ha suggerito al complesso delle costruzioni ed attrezzature spor tive un carattere architettonico impo stato ad una moderna semplicità e sce vro da ogni rigidezza pianimetrica e formalistica. Le costruzioni che si sno dano in mezzo a piante di aranci, ad alberi di alto fusto, a frutteti ed a pra ti, saranno strettamente intonate alla natura che le circonda. Il piccolo edificio destinato agli uf fici amministrativi consta di una salet ta di aspetto, di tre uffici e di una sala stampa e riunioni oltre che dei relativi servizi igienico-sanitari. L'edificio scuola-palestra comi,rende, oltre il soggiorno dei servizi generali, gli ambienti dei professori e per la di rezione della scuola, due aule per lezio ni con installazione per proiezioni a passo ridotto, una sala studio e biblio teca, due ambienti per le cure terapeu tiche e due camerette di riposo per professori, una palestra, due gruppi di ampi spogliatoi, magazzini per attrezzi per opere di giardinaggio e per mate riali terrosi. Questi ultimi depositi so no ubicati in prossimità dello Stadio degli Aranci. Le dimensioni nette del-
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Premio U.E.C.I. 1954 “Ales sandro Manzoni,,.
la palestra sono previste in m. 18 x 30 in maniera da ospitare un regolamen tare campo di pallacanestro. Gli spo gliatoi atleti e atlete e dei servizi an nessi sono sistemati al piano terreno a diretto contatto con lo Stadio degli Aranci e, a mezzo scala interna, con la palestra. Ai lati della palestra stessa sono previsti, all’aperto, alcuni impian ti sportivi quali: campo per pallavolo, per pallacanestro, corsia per partenze di corse veloci e pedane per salti in alto, in lungo, triplo e con l’asta. Lo Stadio degli Aranci, orientato con il suo asse maggiore a nord-sud,- e do tato di quattro gradi verso ovest con tiene: 1) una pista regolamentare a sei corsie di ni. 400 di sviluppo e con rag gio di m, 38 misurato da cm. 30 dal bordo interno de] ciglio di legno duro ed un rettifilo di m. 140; 2) due dop pie corsie per salti in lungo, triplo e con l’asta; 3) due pedane per il lancio del giavellotto; 4) due corsie per salto in alto; 5) due pedane per lancio del disco; 6) due pedane per il lancio del peso; 7) due pedane per il lancio del martello.
Sotto le gradinate per il pubblico sono sistemati soltanto i gabinetti igienico-sanitari, un piccolo bar ed una piccola saletta riservata con telefono e toilette. Una pensilina copre il settore dei po sti riservati alle Autorità ed ai giorna listi. In posizione dominante, sotto la suddetta pensilina, sarà la cabina del direttore di gara con comando dell’im pianto di altoparlanti. Il progetto del Centro di Preparazio ne di atletica leggera di Formia è stato realizzato dall'Arch. Vitellozzi del Cen tro Studi Impianti Sportivi. Per la costruzione di questo Centro la Giunta del C.O.N.I. ha autorizzato già il p ti mo stanziamento di 255 milioni.
Il
Ministro
Ponti
visita
fo
Stadio Olimpico. L’on. Giovanni Ponti, Ministro per il Turismo, lo Spettacolo e lo Sport, si è recato questa mattina allo Stadio Olimpico dove è stato ricevuto dal Pre sidente del C.O.N.I., avv. Giulio Onesti. Il Ministro si è intrattenuto a lungo nella visita esprimendo il suo compia cimento per la bella opera realizzata dal C.O.N.I. e successivamente si è recato nella sede dell’Ente soffermandosi in un
L'Unione Editori Cattolici Italiani ha bandito per il 1054 un Premio per una opera narrativa di vasto respiro (ro manzo). Al premio U.E.C.I. di un milione di lire, potranno concorrere, con opere ine dile, tutti gli scrittori italiani. La giurìa di cui fanno parte, Fausto Minelli presidente, Mario Apollonio, Francesco Casnati, Marino Moretti, Al do Palazzeschi, Alfredo Schiaffili!. Ago stino Turla, a parità di merito artistico, tenderà alla rivelazione di un’opera, moralmente sana, che, impostata e con dotta con criteri moderni, dia il miglior rilievo ai problemi che la vita pone nel la antitesi dei suoi dibattiti e nella sof ferta umanità delle sue aspirazioni. Le opere concorrenti, chiaramente dat tiloscritte, dovranno pervenire alla Se greteria del Premio (Roma-617 Via Con ciliazione, 11, in 6 copie, entro la mezzanotte del 15 settembre 1954. La premiazione avverrà a Roma il 31 gennaio 1955, durante una solenne riu nione di cultura.
Riunione medico - sportiva italo - tedesca a Bolzano. Nei giorni dal 14 al 19 marzo p. v. e nel quadro di un corso di sci organiz zato dalla Federazione tedesca di Medi cina dello Sport nelle Dolomiti, avran no luogo in Bolzano alcune riunioni de dicate a problemi vari di medicina dello sport. A queste riunioni, organizzate dalla Società di Medicina Sportiva della Westfalia, sono stati cordialmente invitati i medici sportivi italiani, i quali potran no richiedere più esatte informazioni al la Segreteria della Federazione Medico Sportiva Italiana (Roma - Foro Italico).
I migliori nuotatori del mon do nel 1953. Secondo una classifica pubblicata dai tecnici dell’università di Yale, che con sidera i tempi raggiunti in piscine olim piche (cioè di 50 metri), l’italiano Ro mani figura al 6° posto nei 400 m. con 4’43”2. Il tempo dell’italiano c peraltro segnato in acqua di mare. Ecco i primi di ciascuna delle attuali specialità olimpiche: m. 100: J. Hcnricks (Australia) 56”9; m. 200: M. Tani (Giappone) 2’09”2; ni. 400: F. Konno (U.S. A.) 4’37”0; m. 1500: Yamashita (Giappone) 18’27”4; staffetta 4x200: Un gheria (squadra nazionale) 8’47’"2; 100 metri dorso: G. Bozon (Francia) 1’05 8; 100 m. farfalla: G. Tumpek (Ungheria) l’04”3; 200 in. farfalla: G. Tumpek (Un gheria) 2’33”6; 200 m. rana ortodossa: W. Minaschkin (U.R.S.S.) 2’42”8.
Sunnlem. al o. 2 ili STAOHIM per le Unirmi Sporge e i Coeiilali Provinciali ilei C. S. I. Marzo 11)54
Attività di priiiiaver:i Il mese di aprile è. si può dire, per lo sport, il più centrale agli effetti dell'attività agonistica. Non solo per quanto riguarda le attività del Centro Sportivo Italiano, tu a per l'intero ciclo del mondo agonistico in generale. Sboccia ^atletica, mentre entra nella fase acuta il calcio, sboccia il ciclismo mentre si fanno più vivaci e brillanti i tornei di pallacanestro e ili pallavolo ; si muove il patti naggio e prendono consistenza le attività fisico-ricreative : escursioni, bocce, cicloturismo : mototurismi. E’ il mese anche della Pasqua e iil C.S.I. non dimentica davvero la sua funzione base, la suai ragione ili vita che è quella di sviluppare sì negli atleti un senso agonistico e fisico-ricreativo-jormativo, ma di iniettare innanzitutto nel le giovani schiere dello sport, quel sentimento di vitali tà e pratica cristiana che è alle radici di ogni sana Orga nizzazione che punti alla educazione della gioventù, pur nelle sue forme esteriori e più gradite.
Così al vertice del vasto quadro delle attività associa, live per il mese di aprile, il CS.l. pone a giusto titolo la "Pasqua dello Sportivo’’. E’ la pubblica manifestazione — che vorremmo fosse una vera e propria gara tra gli Or ganismi periferici tra le Unioni e Gruppi sportivi: una ga ra che impegna sullo stesso piamo organizzativo e di par tecipazione dirigenti ed atleti, collaboratori e famiglie. Una gara che ha per stadio le nostre Chiese, per giudici i nostri Confessori e per trofeo sublime il premio della Grazia.
La ''Pasqua dello sportivo" può e deve anzi integrarsi nelle manifestazioni del Decennio del CS.l. può e deve anzi integrarsi nelle manifestazioni del Decennio del CSI. Può essere scelta proprio questa occasione da parte delle Unioni e Gruppi. Sportivi per la creazione di un program ma associativo e familiare che riunisca per due o tre sere quanti vivono nella atmosfera del Centro Sportivo Italiano e nel mondo sportivo in genere ma che sono ispirati da sentimenti cristiani e che sentono il proprio dovere di cat tolici. I programmi vanno compilati con cura, con intel ligenza, abbinando alla parte spirituale quella associativa, invitando a parteciparvi le società sportive della rispettiva zona o provincia, le Autorità e i Dirigenti dello sport, i tecnici raggruppati nelle varie associazioni specializzate e quanti altri insomma si avrà possibilità di richiamare at torno alla nostra Organizzazione. Soprattutto va promosso L’interessamento delle famiglie degli atleti e dei dirigenti, delle mamme, delle sorelle, dei padri, dei figli, sicché la Pasqua dello Sportivo può rappresentare veramente una grande festa spirituale e cristiana per il Centro Sportivo Italiano. La Presidenza Centrale dei C.S.I. può a richiesta.
fornire il materiale per la preparazione della Pasqua dello Sportivo: programmi, schemi di lezioni, e quanto altro può essere di consiglio e di ausilio ai Comitati Provin ciali e Zonali ed alle Unioni.
La Pasqua dello Sportivo potrebbe anche coincidere con l’apertura o la chiusura dei Corsi Dirigenti che le singole province debbono promuovere allo scopo di rinvigorire le nostre file direttive e specializzare un numero sempre maggiore di elementi, idonei a dirigere e manovrare le schiere giovanili, gli organi periferici, le nostre Unioni. In un mondo tecnico quale quello dello sport se proprio non è necessaria la specializzazione singola per questa o quella disciplina atletica e agonistica, occorre avere una infarinatura organizzativa generale più che generica, ché mancano proprio nelle file dello sport in genere organizzatori capaci di realizzare prima ancora di una Sezione di calcio o di Pallacanestro, di una squadra di Pallavolo, le vere e proprie società sportive.
Non ci stancheremo mai di sottolineare il valore, l’in teresse, i benefici che portano talune iniziative a carat tere associativo come proprio la Pasqua dello Sportivo, le gite escursionistiche e lamiliari, i raduni ciclo-mototuristici ed escursionistici in gemere, le visite scambio, rap porti intersociali con le altre Unioni Sportive, specie nel le province dove si ha possibilità di tessere queste fusioni tra Unioni prima ancora che tra squadre. Le nostre Unioni Sportive non devono preoccuparsi so lo della parte agonistica, devono rafforzare i quadri sociali, devono incrementare il tesseramento dei soci ordinari, dei simpatizzanti per dare ai quadri agonistici sviluppati attra verso le squadre o i singoli atleti, cornici altrettanto ap passionate e concrete di decine di elementi che sentono l'attrazione dei colori sociali, che si appassionano alle gesta dei propri ragazzi ma che sviluppano anche una attività, come dire, personale di associazione. Questo aspetto deve essere intonsamente sviluppato e il lustrato in tutti i Corsi Dirigenti promossi da qualsiasi or ganismo periferico. Il C.S.I. raggiungerà vette ancor più alte, un potenziale ancor più concreto e imbattibile se sa prà dare volto e aspetto associativo, familiare e ricreativo, alle sue Unioni e ai suoi Gruppi sportivi.
In tal modo i nostri organismi avranno anche delle < entrate » e non soltanto delle onerose < uscite » ; avranno una rosa di nomi e di famiglie che faranno oltretutto onore ad essi e non soltanto schiere di ragazzi volenterosi ma
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assai spesso troppo poveri per assicurare continuità e vita al proprio sodalizio. Occorre insomma che l'organizzazione del C.S.I. sia estesa e valorizzata in questo senso per avere vita autono ma, per non gravare, eccessivamente sulle modeste tasche degli Assistenti, dei parroci, del presidente o di pochi ap passionati. Questi si sentiranno oltretutto invogliati a far di più, se si accorgeranno di non essere soli nella costru zione del loro modesto edificio sportivo-cattolico nella ri spettiva Parrocchia, nel proprio rione, nei collegi come nei quartieri ove c’è possibilità di dar vita all'organismo stesso per la presenza di tanta gioventù e ixicora di elementi idonei che ben volentieri accetteranno di occuparsi anche e principalmente per la formazione morale e fisica di questa gioventù stessa.
Ciò premesso — e mi pare sia il mese ili aprile il più adatto per l'abbrivio (dìe iniziative suddette — passo al programma agonistico e he il C.S.I. va a sviluppine.
Nella prima settimana di aprile il programma compren de due grandi manifestazioni abbinate: il Campionato Na zionale di Corsa Campestre e la finale nazionale del Cam pionato Tennis da tavolo per le due categorie di singolo e di dopjtio. Sono i due avvenimenti che collegano l'in verno alla primavera sportivamente parlando, sono i due consuntivi di una vastissima opera di propaganda atletica, sviluppata tra le giovani schiere, all'ombra di ogni cam panile nei più piccoli centri, che non vi è attività e mani festazione più semplice e realizzabile delle corse campe
stri. La cosa è stata del resto compresa in ogni dove e lo dimostra il particolare che cpiest’anno a Rimini saranno presenti un numero eccezionale di Comitati Provinciali con i rispettivi finalisti dei Campionati di Corsa Campestre. Il fatto di avere obbligato, da parte della Commissione Tec nica Nazionale per TAtletica Leggera, a svolgere più prove per il Campionato provinciale, ha permesso di avere una selezione razionale e anche una partecipazione quantitativa oltre che qualitativa nelle eieminatorie locali, zonali e pro vinciali. Organizzare più prove, vuol dire dare possibilità agli atleti, ai giovani in ispecie, di sviluppare una prepa razione razionale per raccogliere i frutti attraverso gli or dini di arrivo delle prove stesse. Di avere ancora possi bilità di recupero ove andasse a vuoto una di queste prove per i mille e un fattore negativi che possono verificarsi nella preparazione invernale dei giovani atleti. Inoltre at traverso le corse campestri, si preparano gli elementi an che per la stagione atletica che su pista e su strada inizia proprio nel mese di aprile. Dalle corse campestri, così lar gamente comprese in altri Paesi d'Europa, in Francia, nel Belgio, in Inghilterra e in Svizzera in. ispecie, sarà facile il passaggio alle discipline agonistiche del vasto arco del l'attività atletica. Del fiato, delle gambe sciolte, occorrono tanto a chi percorre i tremila metri attraverso i prati, co me a chi si accinge a saltare in lungo o con l’asta, a lan ciare il disco o il giavellotto, a correre le prove di velo cità e quelle di mezzofondo. Il giovane che avrà svi luppato una attività invernale, si troverà il fisico pronto ad affrontare le prove primaverili, senza più bisogno dì perdere tempo e fatica nella disintossicazione del fisico, troppo spesso assopito dalla stasi invernale.
La rassegna di Rimini di corsa campestre, sarà que st’anno una autentica leva nazionale della specialità e il CS.I. potrà dire di, avere veramente contribuito a lanciare migliaia di giovani elementi nella disciplina madre di ogni attività agonistica. Così anche per il tennis da tavolo. Non s’ha da cre dere sia gioco facile, inutile. Non v’è attività più semplice, più realizzabile nei mesi invernali del tennis da tavolo,
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per lo sviluppo dei riflessi, per la piacevolezza dell’azione, per il movimento a cui la pratica del medesimo costringe coloro che lo sviluppano. Il tesseramento del C.S.I. per il tennis da tavolo è in continuo aumento; grosso modo si può dire che circa 10.000 sono i tesserati di varie età, vero è che i finalisti nazionali del Centro Sportivo Italiano hanno numeri e possibilità teoeliche per presentarsi nei tornei federali con pieno successo.
1 Rimini l’organizzazione si annuncia perfetta. Il Co mitato Zonale riminese ha ben meritalo del resto questa designazione per la brillante dimostraziccie di capacità data lo scorso anno in occasione dei campionati ciclistici su pista. Altre attività piene per il mese di aprile e <he le Unioni e Gruppi sportivi devono sviluppare sono: la pallacane stro, la pallavolo, le prime corse ciclistiche su strada e su pista, le leve atletiche, i brevetti ginnico-atletici, in attesa delle prime fasi interprovinciali e regionali in pro gramma per l'appunto per il mese di maggio. Ve n’e dunque per tutti ed è necessario che tutti dimo strino buona volontà.
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A 800 metri tra la nebbia e il vento inver nale di Potenza, nella nuova Casa del S. Cuore, 00 Dirigenti sportivi del Sud hanno trascorso tre giorni di fuoco. In un corso di aggiornamento tecnico-peda gogico c spirituale durato tre giorni non si potevano dire tante cose: i vari Biscardi, Desopo, Tripepi. Corallo, Lisi, Smorto, Gemo, Binetti che si sono avvicendati sulla tribuna de gli oratori, hanno portato raggi di luce che hanno suscitato vivaci, intense ed utili discus sioni. Le lezioni a sfondo pedagogico-spirituale tenute da Don Nicola Pavoni, hanno aperto orizzonti vastissimi nella mente degli ascolta tori. L’assistenza logistica di Burdisso è stata accurata ed oculata. L’ottima collaborazione di Don Sabia, Falciteli!, Gemo, la paterna assi stenza di Don Antonio, la confortevole bene dizione del Vescovo, l’entusiasmo dei ragazzi del Sud, hanno contribuito vivacemente a crea re un clima primaverile in uno scenario inver nale. Il Segretario Centrale del C.S.I. Lorenzo Borghi ha concluso il .Corso con una indovi nata panoramica sul I Decennio della Organiz
zazione. A tutti un grazie cordiale e un arrive derci in attesa di commentare più a lungo nel prossimo numero di Stadiiim le intense gior
nate di Potenza.
Un cordiale saluto agli amici della forte Lu cania.
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LE RASSEGNE NAZIONALI DEL C.S. I.
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CORSA CAMPESTRE TENNIS DA TAVOLO RIMINI 4 APRILE 1954
VITALITÀ’ ATLETICA Il ciclo delle corse campestri è ormai prossimo alla sua conclusione e fin d’ora possiamo registrare il pieno suc cesso ottenuto dalle Organizzazioni periferiche del CS.I. per l’intensa attività svolta, in questo settore, durante l'in tero periodo invernale. L’eccezionale rigore e la crudezza manifestatasi que st’acino durante tutto l’inverno, non hanno impedito, infat ti, che fossero portate a termine numerose tiare attraverso la campagna nelle più disparate contrade d’Italia. Fin dall’ormai lontano dicembre abbiamo trovato a!<l’opera i più zelanti Dirigenti a condurre i propri giovani associati a misurarsi in veloci galoppate su brevi percorsi, procedendo ad allungare la distanza, via via che le gare venivano ripetute. Nei mesi di gennaio e di febbraio si è avuta una vera moltiplicazione di selezioni che hanno dato vitti ad interessantissime gare, i cui partecipanti sono stati, in prevalenza, dei giovani che affrontavano per la prima volta la prova. Si può affermare tranquillamente di non esserci stata domenica, in questi mesi, che sia rimasta senza gare cam pestri per i nostri ragazzi, che troviamo ancora all’opera nelle prime due domeniche di marzo, lasciate a loro disposizione dalla C.T.N. Dai verbali di gara, sistematicamente arrivati con cre scendo veramente confortante, abbiamo potuto rilevare che c’è stata una effettiva valorizzazione dei prodotti di « leva », espressione tipica, questa, della funzione assunta dal Cen tro Sportivo Italiano, e la nostra aspettativa per il cam pionato nazionale, che si concluderà a Rimini il 4 apri le p. v„ osiamo affermare è già soddisfatta fin da questo momento.
Quanti saranno, dunque, i presenti al confronto diret to?, ci si può domandare dopo quanto si è detto. Moltissimi, oltre una centuria e mezza, se si presente ranno all’appello gli aventi titolo alla partecipazione. Sussiste, cont’è noto, una logica limitazione di carattere organizzativo, per effetto della quale non è possibile am pliare il numero dei concorrenti, altrimenti ben più vi stoso potrebbe risultare lo schieramento. Purtroppo la sod disfazione di misurarsi nella prova conclusiva viene, quin di, preclusa a molti dei nostri giovani atleti che, attraver so le selezioni locali e provinciali hanno dimostrato di essere degni di tanto onore.
Non è cosa facile azzardare un pronostico in conside razione della particolare fisionomia del tipo di gara, non ché della scarsa notorietà dei protagonisti. Tuttavia l’impegno che è stato posto nelle molte gare disputate, i risultati conseguiti dai singoli partecipanti e Iti serietà organizzativa dimostrata dai Comitati Provinciali e Zonali assicurano una appassionante lotta per la conquista del successo individuale e di squadra. Il Comitato di Pescara deve difendere il primo posto individuale conseguito per due anni di seguito, con Fra tini nel ’52 a Marina di Massa e con Giansante nel ’53 a Fer rara, mentre quello di Bergamo dovrà lottare per mante nere la vittoria collettiva che ottenne negli stessi due anni. Ma quest'anno si dà quasi per certa una variante alla classifica del primo posto, in special modo se i due Co mitati ora citati non saranno presenti con gli elementi mi gliori. Da quanto ci risulta le formazioni agguerrite oltre una ventina sembrano essere, che hanno dedicato una par ticolare cura alla loro preparazione, facendo disputare un numero di prove superiore al previsto. Infatti, i Comitati più in vista. oltre a quelli di Bergamo e di Pescara, tro viamo quelli di Genova e di Milano, di Arezzo e di Fi renze, di Brindisi, Brescia, Crema. Catania, Palermo, Rimi ni, Conversano e Molfetta. Latina e moltissimi altri che ci farebbero allungare di parecchio la lista dei nomi. Non in tendiamo, peraltro, circoscrivere le possibilità di nessuno, perché fra i 75 e più Comitati che hanno svolto un lavoro profi-, uo. spesso silenzioso, senza l’ausilio cioè di alcuna propaganda, possono trovarsi i candidati alla vittoria. E la nostra assersionc è suffragata dal fatto che risultano in pa recchi coloro che, fra i designati, hanno i mezzi per rap presentare un. ruolo di primo piano. D'altra parte l’appuntamento di Rimini è assai prossi mo. Sui percorso già prescelto, che, pur attenendoci alla norma regolamentare di « bona fide », possiamo indicare co me un tracciato scorrevole, anche se obbligatoriamente va riato, per cui ncn sono consigliabili le scarpette chiodate, assisteremo ad una gara più numerosa e non meno interes sante delle precedenti edizioni. Questa gara, oltre a darci il campione del C-SJ. per il 1954, indicherà pure il grado potenziale raggiunto in que sto settore dalle nostre giovani schiere, che. allineeranno alla partenza i migliori affermatisi nelle nostre « campe stri », senza tema di confusione, data una fortuita concomi tanza. sulla priorità della formazione dei nostri ranghi.
.Vario Bolletta
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REGOLAMENTI CORSA CAMPESTRE 1. — II Centro Sportivo Italiano indice ed orga nizza per il giorno 4 aprile 1954 a Rimini con la collaborazione di quel Comitato Zonale Autonomo e con l’approvazione della F.l.D.A.L. il Campionato Nazionale di Corsa Campestre per l’anno 1951. 2. — Al Campionato potranno partecipare gli atleti tesserati prima del giorno 4 marzo 195-1 per Unioni Sportive aflìliate al C.S.I., nati tra il 1. gennaio 193-1 ed il 31 dicembre 1937. (ili atleti clic svolgono anche attività federale, non debbono essere classificati I e II serie dalla FI DAL; quelli classificati III serie debbono essere tesserati per la stessa Unione Sportiva allibata al C.S.I. per la quale prendono parte al Campionato, od anelli* per i Comitati Provinciali, ove questi, in mancanza di altri* Unioni Sportive della provincia, siano essi stes si allibati alla FI DAL. Dal Campionato sono esclusi gli atleti comunque tesserati per altri Enti sportivi. 3. — 1 Comitati Provinciali o Zonali che intendono di partecipare al Campionato, dovranno aver orga nizzato entro il giorno l-l marzo i propri Campionati, in almeno tre prove, sulle distanze di km. .1,500, 2.500 i* 3.500. Gli atleti dovranno aver disputato almeno due delle prove organizzate dai rispettivi Comitati. 4. — I Comitati Provinciali che hanno organizzato il Campionato in tre prove, potranno iscrivere alla Finale Nazionale un numero massimo di due atleti, quelli che lo hanno organizzato in cinque prove, po tranno iscriverne un massimo di tre. Le prove per essere ritenute valide, dovranno aver raccolto almeno 10 atleti classificati nel tempo mas simo. 5. — Le iscrizioni dovranno pervenire alla Com missione Tecnica Nazionale per l’Atletica Leggera — Via della Conciliazione, 1 — entro il giorno 22 mar zo 1954. 6. — Le domande di iscrizione, redatte su appositi moduli, dovranno contenere: cognome e nome del concorrente, Unione Sportiva alla quale appartiene, numero della tessera e data di emissione della me desima, eventuale numero della tessera FI DAL, clas sifica riportata nelle prove di Campionato Provincia le o Zonale. 7. — I Comitati Provinciali riceveranno tempestiva conferma dell’accettazione delle iscrizioni, in man canza della quale non potranno partecipare al Cam pionato e non avranno diritto a rimborsi di spesa. 8. — La Commissione Tecnica Nazionale si riserva di disporre, il controllo medico dei concorrenti. 9. — Il percorso di gara, dello sviluppo di knt. 4 circa, verrà indicato con frecce, bandierine, ecc. 10. — Per la classifica dei Comitati Provinciali ver rà adottato il seguente criterio: al vincitore della gara verranno assegnati tanti punti quanti sono gli atleti partenti, al secondo un punto in meno e così di seguito, sino all’ultimo arrivato in tempo massimo. Risulterà primo classificato il Comitato che avrà to talizzato il maggior numero di punti; a parità di punti decide il miglior piazzamento. 11. — Alle Unioni Sportive alle quali appartengono i migliori classificati, verranno assegnati tre premi, con avvertenza che una stessa Unione Sportiva non potrà ricevere piti di un premio. 12. — Eventuali reclami, accompagnati dalla tassa
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di L. 500 potranno essere presentaii al Giudice-Ar bitro, entro mezz'ora dalla scadenza del tempo mas simo. 13. — Il Centro Sportivo Italiano declina ogni e qualsiasi responsabilità per quanto potesse accadere e<l a cose, prima, durante e ai concorrenti, a terzi ed dopo la gara.
TENNIS DA TAVOLO 1. — Il Centro Sportivo Italiano, tramite la Com missione Tecnica Nazionale pei* il Tennis da Tavolo, organizza con la collaborazione del Comitato Zonale Autonomo di Rimini, la finale nazionale del Campio nato C.S.I. 1951. 2. — La finale nazionale avrà luogo a Rimini nei giorni 3 e 4 aprile p. v. 3. — Alla finale nazionale potranno partecipare i vincitori delle eliminatorie regionali del singolo e del doppio, di quelle Regioni che avranno avuto omo logati i verbali della prova dalla C.T.N. T.T. 4. — Gli Ispettorati Regionali dovi-anno inviare alla C.T.N. T.T. e per conoscenza al Comitato Zonale di Rimini - Via Botisi, Il - la loro adesione alla fase nazionali*, nonché sull’apposito stampato loro invia to all’atto dell’omologazione della fase regionale, l’elenco nominativo degli atleti che parteciperanno alla prova. Non potranno partecipare alla finale na zionale quegli atleti che non siano stati segnati nel l'elenco di cui sopra. 5. — 1 partecipanti dovranno essere in possesso del tesserino C.S.I. regolarmente punzonato dall’Uffìcio Tesseramento: dovranno essere nati dal 1" gen naio 1930 in poi. Mentre potranno essere in possesso, oltre che del tesserino C.S.I., del cartellino G.I.Tc.T. (esclusi quelli classificati 1 e II Categoria), sempre però per la stessa Unione Sportiva con la quale han no partecipalo alle precedenti fasi del Campionato. 6. — Tutti gli atleti partecipanti alla finale nazio nale dovranno obbligatoriamente essere in possesso di uno dei documenti ili identità, riconosciuti validi dalla Presidenza del C.S.I. o, in caso di minore età, del Certificato di Identità Personale con fotografia rilasciato dal Comune di residenza. 7. — I partecipanti alla finale del singolo non po tranno partecipare a quella del doppio e viceversa. 8. — I partecipanti, sia alla finale del singolo che a quella del doppio, saranno divisi in 3 gironi eli minatori, di sei partecipanti ciascuno. I vincitori e i secondi classificati di detti gironi, disputeranno in seguito la finale dei primi, per la disputa dal I al IV posto. I terzi e quarti classificati disputeranno la fi nale dei secondi per la disputa dal VII al XII posto. I rimanenti disputeranno la finale dei terzi, per la disputa dal XIII posto in poi. 9. — Tutti gli incontri saranno disputati al limite di due partite su tre ai 21 punti. In caso di parità in classifica, nei gironi eliminatori verrà disputata una partita ai 21 punti; nei gironi finali verrà disputato un incontro al limite di due partite su tre. Solo nel caso di parità finale per la aggiudicazione del titolo di Campione Nazionale del C.S.I., saranno disputati degli incontri di qualificazione al limite di tic partite su 5 ai 21 punti. 10. — I reclami in unica istanza, dovranno essere presentati alla Commissione Tecnica della Finale Na zionale entro 30’ dalla fine dell’incontro controverso, e dovranno essere accompagnati dalla tassa di L. 1000 (mille), restituibile in caso di accettazione del recla mo stesso.
La Consulta Nazionale Assistenti C.S.I. nel rinnovare a tutti Voi la più viva gratitudine del Centro Sportivo Italiano e mia per il prezioso contributo di idee e di esperienze dato in occasione della Consulta degli Assistenti del C.S.I., ho il pia cere di trasmettervi la sintesi del lavoro svolto in quella circostanza. Sarei ancora molto grato ai Revv. Confratelli che vorranno comunicarmi loro esperienze, consigli o suggerimenti opportuni per il lancio del Secondo Tempo Liturgico-spirituale dell’anno (periodo pa squale) e per l’attuazione della « Pasqua dello Spor tivo » che potrebbe celebrarsi unitamente al « De cennio del C.S.I. »; infatti è intenzione della Presi denza Centrale e mia, di preparare (speriamo di averne solo il tempo), del materiale: sussidi per i Gruppi e le Unioni Sportive che intendono realiz zare le due manifestazioni. Il materiale, raccolto in un fascicoletto (supplemento al n. 3 di «Stadium»), sarà spedito con la Rivista entro la fine del mese.
Sono quindi costretto a sollecitare fin da questo momento la Vostra risposta sulla quale conto molto e quindi la attendo con ansia!
Gradirei infine venissero promossi degli incontri su base regionale degli Assistenti dei Comitati Pro vinciali e Zonali; Vi prego pertanto di volerci pen sare, prendendo anche gli accordi con l’ispettorato Regionale. Mi è intanto pervenuto l’invito per rin contro degli Assistenti Ecclesiastici delle Marche (3 maggio a Loreto) e dell’Umbria ai quali ho ade rito entusiasticamente.
Resto in attesa di Vostre urgenti notizie e nel ringraziare per quanto fate, saluto tutti fraterna mente nel Signore.
L’Assistente Ecclesiastico Centrale Don NICOLA PAVONI
LA SINTESI DEI LAVORI Nei giorni 10 c 11. gennaio si sono riuniti a Roma 34 Assistenti scelti, due per regione, con lo scopo di formare la Consulta Assistenti del Centro Sportivo Italiano, per studiare un’impostazione ideologica e pratica e per comunicarsi esperienze fatte nel set tore sportivo. Le giornate sono state tenute presso la Domus Pacis e sono intervenuti: S. E. mons. Giovanni Ur bani, S. E. mons. Primo Gasbarri Vescovo di Velietri, mons. Sargolini ed il prof, don Antonio Zanche!ton di Oderzo. Ha diretto il Corso don Nicola Pavoni. Dopo due giorni di intense discussioni si ò giunti al seguente ordine del giorno:
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1. ■ IMPOSTAZIONE IDEOLOGICA DEL ( ENTRO SPORTIVO ITALIANO.
a) Si prende deciso impegno a divulgare le idee ideologiche e morali citate dal S. Padre nei vari discorsi tenuti agli sportivi. b) Si è d’accordo nell’usare tutti i mezzi di pro paganda per la diffusione di queste idee, uti lizzando tutte le attività centrali e periferiche della GIAC e promuovendo a parte incontri sacerdotali, incontri dirigenti, incontri atleti. c) Si raccomanda, inoltre, vivamente di fare pro fonda opera di sensibilizzazione presso i Re verendissimi Ordinari.
2. - FISONOMIA DELL’ASSISTENTE DEL C.S.I.
Dopo la relazione di don Zanchetton che ha im postato la fisonomia delPassistente del C.S.I., si è venuti alle seguenti chiarificazioni:
a) l’assistente del Centro Sportivo Italiano deve essere scelto tra i migliori sacerdoti della Dio cesi e deve avere una profondissima vita in teriore, data la facilità con cui viene sotto posto allo sgretolamento di ambienti più di sparati e più lontani dalla nostra mentalità. b) l’assistente del C.S.I. deve possedere forti ca pacità umane data la sua specifica missione che è quella di sfondamento e di conquista di massa. Si è discusso inoltre della impostazione giuridica dell'assistente del C.S.I. e si è venuti a queste con clusioni:
— deve esserci in ogni Diocesi un Vice Assisten te C.S.I. unito al Collegio Assistenti della GIAC- che coordini ed incrementi le attività sportive diocesane.
Deve inoltre esserci un assistente zonale C.S.I. che si affianchi al Comitato Zonale per quello che ri guarda la parte ecclesiastica nel mondo dello sport. Si mantiene poi intatta la fisonomia dell’assistente provinciale che fa parte del Comitato Provinciale, allo scopo di affiancare l'opera degli Ispettori. Si è poi deciso di continuare l’azione sportiva di tutta una regione creando un consultorio regionale C.S.I. che si affianchi agli altri assistenti regionali GIAC. 3. - MANSIONI SPECIFICHE DELL’ASSISTENTE C.S.I. IN GENERE. — Divulgare attraverso opportune iniziative una impostazione ideologica del Centro Sportivo Italiano.
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— Promuovere incontri sacerdotali. — Sensibilizzare autorità ecclesiastiche. — Seguire gli atleti nelle loro attività, portando un tono di sacralità. — Curare con intelligenza opportuna c utile con tatti con l’esterno.
— Sensibilizzare seminari e istituti religiosi. — Promuovere adatte iniziative che servano ad educare gli atleti ed a tenerli uniti agli ideali sportivi cristiani. — Essere l’elemento di equilibrio nei possibili contrasti tra le diverse organizzazioni c i di versi organizzati.
1. - PROGRAMMA RITUALE.
ANNUALE
LITURGICO
SPI-
Si è deciso, inoltre, per dare agli assistenti perife rici dei punti di orientamento di formulare un pro gramma minimo in cui detti assistenti si sentano impegnati a svolgere un’attività spirituale verso i ra gazzi, atleti e dirigenti. A tale uopo si è stabilito di dividere l’anno in quattro periodi: 1) periodo natalizio, in cui l’assistente dovrebbe impostare una iniziativa a carattere liturgicospirituale; 2) periodo carnevalizio, in cui l’assistente po trebbe impostare un’attività a carattere istruttivo-propagandistica; 3) periodo pasquale, in cui l’assistente potreb be impostare un’attività a carattere liturgicospirituale;
4) periodo estivo, in cui l’assistente potrebbe im postare un’attività a carattere istruttivo-propagandistica.
Per i periodi natalizi e pasquali, si dovrebbe svi luppare « il Natale dello Sportivo » e « la Pasqua del lo Sportivo », con opportune e sapienti funzioni pre cedute da tre sere o da un ritiro spirituale. I periodi carnevalizi ed estivi, dovrebbero essere sfruttati con corsi e campeggi che abbiano uno sfon do pedagogico, sia teorico che pratico.
Si lascia però, agli assistenti la libera impostazione di tutte, queste attività, grati se a fine d’anno, ognu no volesse rendere noto le iniziative prese e portate a felice conclusione.
5. - STAMPA E PROPAGANDA. Si è sentita la necessità di impostare una vivace propaganda per farci conoscere, prima nel mondo interno e poi nel mondo esterno, e di rendere più funzionale la rivista « Stadium ». Si è perciò deciso di stampare una serie di volumi a scopo divulgativo, che facciano seguito al primo
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già lanciato dei discorsi del Papa sullo sport, di lan ciare un pieghevole di propaganda attraente ed in cisivo, organizzare frequenti raduni di sacerdoti c di essere sempre presenti nei Raduni dei diversi rami di Azione Cattolica. Per « Stadium », dopo un’interessante e vivacissima discussione si è concluso di lasciare la Rivista così com’è, rendendo più funzionale la seconda parte, cioè quella che tratta argomenti interni. fi. - MILITANTI C.S.l.
Facendo seguito alle istanze del S. Padre per una impostazione unitaria dell’apostolato giovanile, si è pensato e deciso a diffondere l’idea, tra dirigenti, atleti e tifosi del Centro Sportivo Italiano, della base missionaria, creando così un gruppo di militanti apo stoli del mondo dello sport. 7. - SCOPI DELLA CONSULTA. Prima di chiudere la due giorni di studi c di di scussioni, si è voluto precisare gli scopi della Con sulta Nazionale e si è deciso: 1) La Consulta deve essere formata da sacerdoti
che rappresentino tutte le regioni d’Italia c deve radunarsi una volta all’anno per studia re il programma annuale del sacerdote nel mondo dello sport.
2) T sacerdoti scelti devono tenersi, nei limiti del possibile, a disposizione dell’Assistentc Ecclesiastico Centrale per la propaganda c la stampa. 3) Devono controllare intelligentemente l’attivi tà dei dirigenti regionali pei- essere per loro bravi consiglieri. 4) Devono fornire, consigli, critiche, iniziative
utili, perché l’attività centrale sia basata su esigenze periferiche.
L'abc dello sport LA SOCIETÀ’ SPORTIVA
di NATALE BERTOCCO — indispensabile a tutti i dirigenti di qualsiasi disciplina sportiva, — indispensabile a tutti gli educatori, organizzatori e società. Richiederlo all’« A.V.E. » - Via della Con ciliazione, 1 - Roma. Costa L. 3000 Sconti speciali a federazioni enti e so cietà sportive.
IL NUOTO NEL C. S. I. 1954
UNA REALTA’ E UN PROGRAMMA E’ di questi giorni la notizia che il C.O.N.l. ha deciso la costruzione di «40 PISCINE 40». Un sogno che diventa realtà, una realtà che darà senz’altro i suoi frutti. Sino ad oggi ci si barricava dietro il comodo pa ravento della mancanza di impianti; le trombe del CONI hanno fatto crollare le mura di Gerico; un so gno divenuto realtà, un pretesto di impossibilità a operare che viene a mancare. Siamo tutti di fronte alle nostre responsabilità senza scusanti. Ci saranno ancora delle difficoltà da superare per l’ottenimento su larga scala di tempi di valore internazionale, ma la diffusione e lo sviluppo del nuoto tra i giovanis simi non hanno più ostacoli e sarebbe da incoscienti non sfruttare questa nuova situazione che la deci sione del CONI, per tanto tempo ritenuta un tra guardo irraggiungibile, ha creato. Il Centro Sportivo Italiano che già attuava un pro gramma periferico a larga portata, ostacolato nel suo lavoro proprio dalla mancanza di impianti, si trova oggi nella condizione più favorevole per dare a que sto suo programma applicazione pratica e completa. Per questo ritengo giunto il momento, a nome del la Commissione Tecnica Nazionale Nuoto che sono stato chiamato a presiedere per il biennio 1954-55, di affrontare radicalmente il problema. Abbiate pazienza, leggetemi fino in fondo e cercate di trarre da questa modesta esposizione, dettata dal la passione e dalla pratica che mi viene da 25 anni di attività, tutti gli elementi atti a ben operare con criteri sani moralmente e tecnicamente e con la fer ma convinzione di assolvere tra l’altro anche a un piacevole dovere sociale. Fa ancora freddo e può sembrare prematuro par lare di nuoto; non è però presto per gettare le basi per un lavoro, che se ben iniziato, darà sicuramente i suoi buoni frutti; perciò vi espongo con la mas sima chiarezza il programma per il prossimo bien nio. sicuro che la periferia risponderà all’appello, così come ha già fatto in altre occasioni e così come fa per le altre attività che il Centro Sportivo Ita liano cura e divulga con tanta passione tra la nostra gioventù. Prima di passare all’esposizione completa del pro gramma è bene fare alcune premesse chiarificatrici sicuramente utili a chi si accinge ad affrontare il non lieve lavoro:
1) la Federazione Italiana Nuoto ci assicura il suo appoggio e la collaborazione tecnica dei suoi Organi Periferici; 2) gli Ispettori Regionali del C.S.I. hanno garan tito tutto il loro aiuto;
3) la costruzione dei nuovi impianti allarga la nostra sfera di azione e pertanto dovremo potei- otte nere buoni risultati in almeno 3040 province: 4) superata la fase di reclutamento spicciolo è
giunto il momento di concretizzare l’attività dando alle Società un assetto più solido e duraturo;
5) La Federazione Italiana Nuoto sta studiando l’opportunità di organizzare un corso teorico-pratico per istruttori e allenatori di nuoto al quale saranno ammessi anche elementi meritevoli del Centro Spor tivo Italiano. Dalle premesse passo all’esposizione del program ma completo che, se scrupolosamente seguito e at tuato dalla periferia, non mancherà di dare i suoi buoni risultati. Esaminiamolo insieme e facciamo in modo che di venti la guida del nostro lavoro.
REGOLAM ENTI MANIFESTAZIONI NATATORIE Fermo restando quanto stabilito dalla Direzione Tecnica all’art. 2 del Regolamento per il III Cam pionato Nazionale per Comitati Provinciali, si pre cisa che tutte le manifestazioni che si effettuano sul programma dei Campionati Nazionali si intendono implicitamente approvate; la relativa richiesta di au torizzazione dovrà essere inviata alla C.T.N. almeno 10 giorni prima della effettuazione delle gare. I risultati della manifestazione, stesi su appositi moduli (che verranno inviati in uno alla autorizza zione) dovranno essere restituiti alla C.T.N. Nuoto (muniti del visto del Giudice-Arbitro della FIN) en tro 10 giorni dall’effettuazione delle gare stesse. Per tutti gli altri Regolamenti dovrà essere richie sta regolare approvazione.
MANIFESTAZIONI NATATORIE A CARATTERE LOCALE O PROVINCIALE
1) Campanili Marini. Eliminatorie locali, elementi mai tesserati alla F.I.N., Categorie ragazzi fino a 14 anni, metri 25 a stile libero. Punteggio: per ogni prova con un minimo di 10 partecipanti punti 20; con più di 20 partec. punti 30.
2) Campionati Studenteschi. Categoria inferiori (fino a 16 anni): metri 50 dorso, metri 50 rana, metri 50 farfalla, metri 50 stile libero, staffetta 4 x 50 artistica. Categoria superiori (da 16 a 19 anni): m. 100 dorso, m. 100 rana, m. 100 farfalla, m. 100 stile libero, staffetta 4 x 50 artistica. 3) Altre manifestazioni a carattere locale o provin ciale.
Fanno parte di questa categoria, le prove di sele zione in preparazione dei Campionati Provinciali e tutte le altre manifestazioni organizzate dai Comi tati Provinciali o Zonali.
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Partecipazione minima 20 atleti complessivi. Punteggio: per ogni gara individuale con un mi nimo di 4 classificati punti 10; pei- ogni gara a staf fetta con un minimo di 3 staff, classificate, punti 20. In caso di gare in linea, traversate ecc., per ogni manifestazione con un minimo di 10 atleti classifi cati, punti 15.
4) Campionato Provinciali. Prova unica indispensabile per l’ammissione alla Finale Nazionale. Regolamento dei Campionati Nazionali. Punteggio: pei- ogni gara individuale (salvamento compreso) con un minimo di 6 atleti classificati punti 10; per ogni gara a staffetta con un minimo di -1 staffette classificate punti 20. Data di svolgi mento: termine massimo 15 giorni prima della Fi nale Nazionale. La C.T.N. Nuoto sarà oltremodo rigorosa con tutti quei Comitati che non rispetteranno il limite mas simo fissato per la disputa dei Campionati Provin ciali. Onde non vedersi esclusi dalla Finale Nazio nale si consiglia di effettuare la Fase Provinciale senza aspettare gli ultimi giorni. CAMPION ATI N A ZI ON A LI TAT1VE PROVINCIALI
PER RAPPRESEN-
La Presidenza e la Direzione Tecnica hanno ap provato le modifiche apportate al Regolamento dei Campionati Nazionali 1953; giova notare che anche il programma precedente poteva considerarsi com pleto e non risulta ci siano state altre organizzazioni giovanili che ne abbiano attuato uno analogo con gli stessi criteri di propaganda e di penetrazione an che in periferie molto lontane e scomode; si è ri tenuto egualmente di apportarvi le seguenti modi fiche suggerite da considerazioni di carattere tec nico, organizzativo e propagandistico:
a) inclusione nel programma delle gare riser vate ai « ragazzi » fino a 14 anni;
b) inclusione delle gare « a farfalla » nelle ca tegorie allievi e juniores con conseguente trasfor mazione delle staffette da 3x50 a 4x50 artistiche. c) miglior regolamentazione della prova a squa dre di nuotata utile al salvamento;
d) revisione dei tempi minimi per l’ammissione alla Finale Nazionale, resi più severi e tali da con sentire la partecipazione ai Campionati di veri nuo tatori e da garantire la serietà della manifestazione fermi restando i suoi criteri di propaganda; e) esclusione dai Campionati di elementi già « fatti >;
f) abolizione della gara di tuffi da 3 metri. L’ampliamento del programma porta la parteci pazione per squadra da 7 a 12 elementi, e conside rando il favore che l’iniziativa incontra c’è da ri tenere per certo un maggior sviluppo dell’attività natatoria del C.S.I.; pertanto non è difficile preve dere che i 104 partecipanti ai Campionati 1953 au menteranno sensibilmente fino alla logica entità di 250-300 elementi. Tale maggiore sviluppo, se da un lato rappre senta il coronamento degli sforzi propagandistici
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del Centro Sportivo Italiano, dall'altro rappresenta un volume di preoccupazioni tecniche, organizzative ed economiche affatto trascurabile. In parte tali difficoltà sono prevedibili e di con seguenze! affrontabili; per quanto si riferisce alla par tecipazione invece, pur senza discostarsi molto dal le suddette previsioni e pur "con la garanzia dei tempi minimi e di tutti gli altri accorgimenti di controllo tecnico e formale non si può escludere a priori una partecipazione ancora maggiore; d’altra parte l’inclusione della categoria « ragazzi » nel pro gramma dei Campionati era doverosa e ci pone in grado di rendere attive tutte ciucile forze elei Con vitti, Collegi, Scuole, Istituti. Colonie Marine e Cir coli Sportivi della G.I.A.C. fino ad ora per vari mo tivi inoperose. Ritengo al riguardo che proprio da questo set tore ci sia possibilità di creare qualche cosa di nuo vo e di duraturo. Si son dovuti escludere dai Campionati elementi delle Categorie Superiori Federali proprio per non soffocare l’attività minore e anche per non incorag giare un’affiliazione C.S.I. conseguente a un già ef fettivo valore della Società nel campo Federale. Si sono mantenuti un pò alti i limiti di età dei juniores (25 anni) per far si che elementi di una certa età e di modesta levatura tecnica potessero ancora essere invogliati a prestare la loro opera in qualità di atleti prima e di dirigenti e allenatori poi. Il nostro tentativo di includere una prova di tuffi sia pure elementari, non ha incontrato e non c’è da meravigliarsi per questa diserzione in gran parte prevista date le difficoltà tecniche, la non fa cile preparazione e l’insufficienza di attrezzature necessarie. Si spera su richiesta della periferia di di poter riammettere la gara di tuffi nei prossimi programmi dei Campionati.
PARTECIPAZIONE ATLETI E CATEGORIE DI APPARTENENZA
Ogni atleta nel corso di una manifestazione po trà partecipare al massimo: a 1 gara individuale, a 1 gara a staffetta e alla prova a squadre di nuotata utile al salvamento « esclusivamente » in relazione alla categoria di ap partenenza. A tale proposito si specifica che per l’anno 1951 sono consiù.. ali: « Ragazzi » i nati dopo il 31 dicembre 1939; « Allievi » i nati dal 31 dicembre 1937 al 31 dicembre 1939; « Juniores » i nati dal 31 dicembre 1928 al 31 dicembre 1937. ASSISTENZA SANITARIA
Si comunica che la Federazione Italiana Nuoto ha disposto che tutti gli atleti siano sottoposti a vi sita medica preventiva e che alle manifestazioni na tatorie debba sempre presenziare un sanitario di servizio. Tale disposizione, dettata da evidenti mo tivi di sicurezza, non può non riuscire gradita an che ai familiari dei ragazzi e pertanto si consiglia di avvalersi quanto più possible di questa preziosa collaborazione.
TESSERAMENTO
Si raccomanda di provvedere al tesseramento C.S.I. e all’eventuale cartellinamento F.I.N, tempe stivamente in modo da evitare che altri più astuti colgano i frutti del vostro lavoro. Per ogni infor mazione rivolgersi agli Organi Periferici della Fe derazione. Se l’affiliazione F.I.N. è conseguenza del la fusione delle forze di più Unioni Sportive può coesistere un tesseramento C.S.I. per ogni U. S. e un’affiliazione F.I.N. per la Società prescelta o co stituita, purché tale fusione risulti da regolare ver bale compilato dal Comitato Provinciale del C.S.I., sottoscritto dalle Società interessate e inviato alla C.T.N. Nuoto entro e non oltre il 31 maggio. CONCLUSIONE
Ritengo di aver sviscerato sufficentemente il pro blema e sono fiducioso di aver chiaramente tracciato un programma da seguire con scrupolo e con en tusiasmo, così come è stato compilato ed esposto; concludo con due consigli che se seguiti coroneran no brillantemente gli sforzi del Centro Sportivo Ita liano il cui successo dipende dalla serietà con la qua le la periferia, cosciente della sua importante mis sione, passerà dalle parole ai fatti: 1) Intensificare l’attività provinciale con la col laborazione degli Organi Periferici della F.I.N. e del G.U.G. che saranno opportunamente interessati dal dott. Golgi Rappresentante della Federazione in se no alla C.T.N. Nuoto. 2) Invito ai Comitati Provinciali, dove già non esista una Società C.S.I. che partecipi a Campionati Federali, a coordinare l’attività delle U.S. Nuoto e cercare di formare un’unica Società da tesserare al la F.I.N. per la partecipazione alla Serie C Maschile di nuoto evitando dispersione di forze atletiche e di dirigenti.
Qualora non esista una Società in grado o nelle possibilità di risolvere il problema e qualora siano disponibili elementi capaci, intervenga direttamente il C.S.I. Provinciale o Zonale. Tale suggerimento è determinato dalla poca atti vità in cui sarebbero impegnati i nostri ragazzi e che determinerebbe una giustificata apatia o l’al lontanamento dalla nostra Organizzazione. Tale pos sibilità di maggiore attività è il minimo che pos siamo offrire in cambio del sano entusiasmo dei nostri giovani. Una Società sia pure di modeste proporzioni e di limitate possibilità « è una cosa seria » perché non rappresenta solo quell’etichetta necessaria per fare, bene o male, una determinata attività o per nomi nare un Presidente con relativi consiglieri, ma deve divenire il luogo di ritrovo di chi vi si è associato, e come tale, deve offrire ai propri soci una sede mo desta ma accogliente, dove l’attività dei campi trovi il suo seguito di natura tecnica e morale. Mancando questo primo concetto di Società, creeremo solo de gli organismi provvisori e nati morti che nulla por terebbero di costruttivo e di duraturo alla grande famiglia del Centro Sportivo Italiano. E’ intenzione della Commissione Tecnica Nazio nale Nuoto spingere all’attività Federale tutte quel le Società C.S.I. che dimostreranno di aver raggiun to un grado di preparazione e di consistenza tale da consentire una decorosa entrata nel campo Fe derale. E’ mia ferma convinzione che questa sia la via buona da seguire pei- raggiungere lo scopo; se la periferia farà sua questa convinzione e opererà in conseguenza il Centro Sportivo Italiano vedrà i suoi sforzi coronati dal più brillante successo e il nuoto italiano avrà forse ritrovato quei giovani che oggi preferiscono altri svaghi, disertando, a torto, la no stra bella, pura e utile attività.
C’è anche l’Unione Sportiva ((Gioventù))
Italo De Zueco
L'Unione
Sportiva
Gioventù,
come
centinaia di altre società, ha voluto far parte della grande famiglia del C..S.1. nella quale ha trovato massima serietà
organizzativa, gioia sportiva e fratellan
za Tante sono le iniziative del 1954: fra queste vi è quella dell’Unione Sportiva Gioventù. E’ un gruppo di giovani del Centro Nazionale della G.I.A.C. che fa dello « sport ». Dei giovani che dopo una settimana di lavoro si trovano su di un campo di foot-ball o di pallacanestro per disputare la partita.
All’inizio molti erano gli ostacoli che impedivano il buon andamento dell’at tività, ma con l’aiuto di molti dirigenti Centrali e non dirigenti e soprattutto con la loro volontà, questi giovani sono riusciti a superare ogni difficoltà, a < sfondare » ogni barriera.
L'iniziativa 1954 dell’Unione Sportiva Gioventù ha avuto inizio ai piedi del-
l’altare : ha voluto prendere vita e forza da quella Fiamma sempre ardente, da
quella Fonte sempre viva, per poter con tinuare nel suo cammino senza pericoli, sicura di riuscire a far bene. Domenica 31 gennaio nel salone della Presidenza Centrale, presenti l’Assistenle Don Nicola Pavoni, Dirigenti e soci dell’Unione Sportiva, e con la parteci pazione di tutti gli atleti, ha avuto luo go la cerimonia inaugurale con la cele brazione della S, Messa, il Tesseramen to generale e... perché no?, anche una buona colazione.
cristiana
per
svolgere
le
proprie
attività. Composta da una squadra di foot-ball
e di un’altra di pallacanestro, partecipa al campionato del C.S.I. 1953-54. Ogni domenica incuranti del freddo
e della pioggia, i giovani dell’Unione Sportiva Gioventù, sono sul campo per disputare la partita; sono sul campo per portare alti i valori sportivi, ma soprattutto per diffondere, con l’aiuto di Dio, le norme dettate dal S. Padre per rendere più cristiano il mondo del lo sport e più sportivo... il mondo cri stiano.
Domenico Imperi
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Regolamento per le prestazioni
assicurative
contro gli infortuni
Per l'opportuna conoscenza e norma delle Unioni Sporti ve affiliate al C.S.I. per Van no in corso, trascriviamo qui di seguito il regolamento del la SPORTASS per le presta zioni assicurative contro gli infortuni. Rammentiamo inoltre che le denunce di infortunio, com pilate sugli appositi moduli in deposito presso i Comitati Provinciali e Zonali, ranno inoltrate direttamente alla SPORTASS - Foro Italico Roma, per il tramite dei Co mitati stessi. Le. denunce di infortuni o dei « Ciclisti » vanno invece trasmesse alla Segreteria CetiFia della troie dei C. S. /. Roma. Conciliazione, 1
o dal luogo deH’allenamento a quello della manifestazione; e ritorno, sempreche il viaggio venga effettuato in comi tiva regolarmente organizzata e assistita dagli appositi accompagnatori, eccezion fatta per gii Arbitri c Ufficiali di Gara, o per quegli atleti che fossero stati au torizzati dall' Organizzazione Sportiva competente a trasferirsi isolatamente. Questo speciale rischio è compreso nelle prestazioni della SPORTASS per i soli infortuni che si verificassero in occasio ne ed in conseguenza diretta di inciden te toccato all’assicurato durante il viag gio senza sua colpa o negligenza; esclu si tassativamente gli incidenti verificati si in conseguenza di infrazione o comun que di inosservanza delle norme di viag gio. Resta comunque fermo anche in questo caso il diritto di rivalsa della SPORTASS a norma di Legge e del di sposto di cui all’art. 12.
Art. 1. — Le prestazioni contro gli Infortuni sono erogate a tutti gli spor tivi che siano stati regolarmente assicu rati presso la SPORTASS e riguardano le conseguenze degli infortuni accaduti ai medesimi durante l’esplicazione del l’attività sportiva per la quale furono espressamente assicurati. Art. 2. — Agli effetti del precedente articolo 1, si intende per «infortunio» l’evento improvviso di una causa violen ta esterna elle si verifichi, indipenden temente dalla volontà dell’assicurato, nell’esercizio dell’attività sportiva pròtetta dalla Cassa, e produca immediate lesioni corporali obbiettivamente deter minabili. Per conseguenza si intendono risarei-, bili quei fatti che abbiano nell’infortu nio, come sopra specificato, la loro cau sa diretta, esclusiva e provata e che pro ducano la morte o l’inabilità tempora nea, o, al massimo entro un anno dal l’infortunio stesso, l’invalidità perma nente.
Art. 5. — Sono compresi anche gli in fortuni avvenuti durante manifestazioni all’estero cui partecipino squadre orga niche con autorizzazione della Federa zione Sportiva competente. Per le squa dre di formazione mista (clementi pro venienti da Società diverse) partecipan ti a manifestazioni non controllate dalle Federazioni Sportive competenti, o per gli elementi isolati, è necessario, oltre al l’autorizzazione del C.O.N.I., il benestare alla copertura assicurativa da parte della SPORTsXSS alla quale pertanto deve es sere data comunicazione della manife stazione almeno tre giorni prima che ab bia luogo la partenza dei partecipanti.
Art. 3. — Si considerano consegucnze indirette e quindi non indennizzabili, quelle che, in seguito ad infortu nio, risultino aggravate da preesistenti malattie, mutilazioni, anomalie, sostan ziali difetti fisici o altre invalidità. Art. 4. — Le prestazioni della SPOR TASS si estendono alle conseguenze de gli infortuni che avvenissero durante gli allenamenti purché questi siano pre ventivamente autorizzati e controllati dalla Organizzazione sportiva compe tente. I rischi di viaggio sono limitati al tragitto di trasferimento effettuato con gli ordinari mezzi pubblici di traspor lo, dalla residenza abituale al luogo del la manifestazione o dell’allenamento cui gli assicurati stessi devono partecipare;
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Art. 6. — La SPORTASS non pren derà in considerazione gli infortuni: a) che siano avvenuti mentre rassi curato si trovi in istato di ubriachezza o di malore; b) che siano stati determinati da sua azione delittuosa o da partecipazione a risse e tumulti, ed in genere da viola zione di Leggi e Regolamenti comuni e sportivi commessa sia daH’assicurato che da terzi in danno dell’assicurato stesso. Restano inoltre esplicitamente escluse dall’assicurazione le conseguenze delle lesioni di varici e dei tessuti alterati dalle stesse; le incarcerazioni intestina li (ernie) c loro conseguenze; gli effetti dello spavento e del « colpo morale », e delle influenze termiche o atmosferiche.
Si considera inabilità temporanea to tale (indennizzabile con l’intera diaria assicurata) quella che obblighi rassicura to, in conseguenza deH’inforluiiio, a ri manere a letto o in camera, oppure che, a giudizio del medico, lo renda incapa ce di attendere in guisa alcuna a qual siasi lavoro proficuo. Si considera inabilità temporanea par ziale (indennizzabile con metà della dia ria assicurata) quella che non impedi sca all'infortunato di attendere parzial mente a qualche lavoro anche se non può riprendere la sua attività sportiva. Art. 8. — In caso di morte conseguen te ad infortunio verificatosi nelle condi zioni previste dalle precedenti norme, il capitale assicurato sarà devoluto, con ripartizione, secondo il bisogno di cia scuno, ai parenti ed affini coabitanti con rassicurato e che risultino, da idonea documentazione, viventi a carico dell'as sicurato stesso; in mancanza, agli eredi legittimi limitatamente al coniuge, figli, c fratelli. Quando la morte sia sopravvenuta en tro un anno dall’infortunio e per causa, dimostrata e provata, dello stesso, gli eventuali indennizzi che fossero stati corrisposti dalla SPORTASS per invali dità permanente, in conseguenza del me desimo infortunio, saranno detratti dal capitale da erogare agli aventi diritto. Art. 9. — Se l’infortunio ha per con seguenza una invalidità permanente, e questa si verifichi entro un anno dal giorno nel quale l’infortunio è avvenu to, la SPORTASS liquida, entro i limiti della somma assicurata per tale titolo, la indennità secondo le percentuali e disposizioni seguenti: Per la perdita totale di un arto supe riore, destro 70%; sinistro 60%; per la perdita della mano o dell’avambraccio d. 60%, s. 50%; per la perdita di un arto inferiore al di sopra del ginocchio d. 60% s. 60%; per la perdita di un ar to inferiore all’altezza o al disotto del ginocchio d. 50% s. 50%; per la perdi ta di un piede d. 40%, s. 40%; per la perdila di un pollice d. 18% s. 16%; per la perdita dell’indice d. 14% s. 12%; - la perdita del mignolo d. 12% per I s, 10%; per la perdita del medio d. 8% s. 6%; per la perdita dell’anulare d. 8% s. 6%; per la perdita di un alluce 5%; per la perdita di ogni altro dito del pie de 3%; per la sordità completa di un orecchio 10%; per la sordità completa di ambedue gli orecchi 40%; per la per dita totale della facoltà visiva di un oc chio 25%; per la perdita totale della facoltà visiva di ambedue gli occhi 100%.
La perdita assoluta ed irrimediabile dell’uso funzionale di un organo o di un arto viene considerata come perdita anatomica dello stesso; se trattasi di mi norazione, le percentuali sopra indicate vengono ridotte in proporzione della funzionalità perduta. Nei casi di perdita anatomica o fun Art. 7. — L’indennità per inabilità zionale di più organi o arti la inden temporanea totale o parziale sarà inden nità viene stabilita mediante l’addizione nizzata dal nono giorno successivo a delle percentuali corrispondenti ad ogni quello dell’infortunio e fino alla cessa singola lesione, fino al limite massimo zione dell’assistenza sanitaria da parto del medico curante, o, comunque, fino Idei 100 per cento. L’indennità per hi e »ion oltre il 120° giorno dalla data) (perdita funzionale o anatomica di una (falange del pollice è stabilita nella medell’infortunio.
tà, per la perdita anatomica di una fa lange dell'alluce nella metà, c per quel la di una falange di qualunque altro dito in un terzo della percentuale fissala per la perdita totale del rispettivo dito. Per le singole falangi terminali delle dila, escluso il pollice, si considera in validità permanente soltanto la asporta zione totale. Nei casi di invalidità permanente non specificati nella suesposta tabella, l'in dennità è stabilita lenendo conto, con riguardo alle percentuali dei casi elen cati. della misura nella «piale è per sem pre diminuita la capacità generica deirassicurato ad un qualsiasi lavóro pro ficuo indipendentemente dalla sua pro fessione. In nessun caso potrà essere considerata la diminuzione permanente di capacità soltanto sportiva. In caso di perdita anatomica o ridu zione funzionale di un organo o di un arto già minorato le percentuali sopra indicate saranno diminuite tenendo con to del grado di invalidità preesistente. E’ concesso il cumulo degli indennizzi per temporanea e permanente. Il pagamento degli indennizzi viene effettuato dalla SPORTASS in una sola volta entro trenta giorni da quello in cui la loro determinazione sarà resa pos sibile in base ai documenti presentali dairinfortunalo o agli accertamenti me dici che si fossero resi necessari a giu dizio della SPORTASS. Art. 10. — In caso di infortunio do vrà essere inviata alla SPORTASS la de nuncia sul modulo apposito, o, in di fetto, con lettera (preceduta da telegram ma nei casi di morte o di lesioni gravi) fornendo indicazioni precise sul luogo, giorno ed ora del sinistro, sulle cause e circostanze che lo determinarono, unendo un dettagliato certificato medico sulle lesioni. La denuncia deve perve nire alla SPORTASS entro cinque gior ni dal fatto e comunque non oltre il trentesimo giorno da esso. Se presenta ta alla SPORTASS dppo il quinto gior no — (sempre però entro il trentesimo) — l’indennizzo per temporanea decorre rà dal nono giorno successivo a quello di presentazione della denuncia. Trascor so il trentesimo giorno la denuncia non sarà presa in considerazione qualunque sia la causa del ritardo ed a chiunque fosse imputabile tale ritardo. Avvenuto l’infortunio, l’assicurato de ve sottoporsi alle cure di un medico, seguirne le prescrizioni, fornire alla SPORTASS e suoi incaricati tutte le no tizie che fossero ritenute necessarie alla documentazione della pratica anche sen za attendere una esplicita richiesta. Dopo la denuncia l’infortunato è te nuto a far pervenire alla SPORTASS un certificato medico complementare sul decorso della sua infermità a periodi non superiori di venti giorni, anche se il primo pronostico del curante, sulla denuncia, non fosse ancora scaduto. L’infortunato è obbligato a sottoporsi a tutte le cure prescrittegli dai sanitari per ridurre al minimo le conseguenze delle lesioni. Etro dieci giorni dalla cessazione del le cure mediche l’infortunalo dovrà pre-
sentare alla SPORTASS il certificalo di guarigione, anche se non richiestogli. Dopo un infortunio la validità delle prestazioni della SPORTASS resta sospe sa fino alla conclusione della pratica re lativa. L'assicurato o i suoi aventi causa de cadono da ogni diritto alle prestazioni della SPORTASS nel caso di inosservan za delle prescrizioni per infortunio ri portate nel presente articolo. E del pari decadono da ogni diritto ove fossero in corsi in erronee, false o reticenti dichia razioni. Le spese di cura e di certificati, ed ogni altra spesa conseguente all’infortu nio, sono a carico dell'assicurato; non vengono rimborsate in alcun modo dalla SPORTASS.
Art 11. — In caso di divergenza sul fatto dell’infortunio, sulle sue cause e conseguenze, sull'ammontare dell’inden nizzo, nonché sulla regolarità ammini strativa della pratica d’infortunio, l’assi curato dovrà sempre esporre per iscrit to, entro e non oltre cinque giorni dalle comunicazioni ricevute, le ragioni docu mentate della controversia alla Direzio ne della SPORTASS che porterà il caso innanzi ad un proprio Consulente me dico o legale a seconda della natura della controversia.
Ove il responso del Consulente non venisse accettalo dall’assicurato o dai suoi aventi causa, entro quindici giorni dalla comunicazione di detto responso, ad istanza degli stessi, la controversia potrà essere deferita ad una Commissio ne di Arbitri composta di tre esperti dei quali uno nominato dalla SPORTASS, uno dall’assicurato o suoi aventi causa, a mezzo della propria Organizza zione Sportiva, ed il terzo nominato di comune accordo dai primi due. o, in caso di disaccordo, dal Presidente del C.O.N.I. Tali Arbitri decidono a maggio ranza, inappellabilmente, come amiche voli compositori con dispensa da ogni formalità giudiziaria. In ogni caso qualsiasi azione si pre scrive entro il termine di un anno. Art. 12. — I diritti di regresso che l’assicurato o suoi aventi causa avesse ro verso altri assicurati, o verso terzi qualsiasi, passano alla SPORTASS sen za obbligo di formale cessione, fino alla concorrenza dell’importo dell’indennizzo. Quando la SPORTASS lo richieda, l’assicurato o suoi aventi causa sono ob bligati a fare, formale cessione alla SPORTASS stessa dei diritti in parola rilasciando i necessari mandati per lo svolgimento deH’azione di rivalsa ed impegnandosi a non pregiudicare comun que tali diritti della SPORTASS.
SEZIONE C O 11 UBICATO Sono giunte alla Presidenza del C.S.I. molte richieste per otte nere la concessione di fondare dei Cine-Club sia in località dove tut
tora mancano sia in quelle dove già ne esiste uno. Onde chiarire una volta per sempre la cosa, si segnala che non
è nei poteri del Centro Sportivo Italiano procedere alla costitu
zione di tali circoli in quanto tale mansione è riservata esclusiva mente alla Federazione Italiana dei Cine-Club (FEDIC) alla quale
il C.S.I. presta soltanto hi propria collaborazione. Inoltre la fondazione dei circoli cinematografici viene decisa
— sempre dalla FEDIC — una sola volta l’anno e, in linea di mas sima, nei soli capoluoghi di provincia. Infine, dove già esiste un
Cine-Club, non può sorgerne un altro ma, soltanto in via eccezio nale, può essere concessa la creazione di una sezione giovanile
(C.C.U. - Centro Cinematografico Universitario).
Per quanto riguarda, infine, il funzionamento dei Cine-Club creati attraverso il C.S.I., si ricorda che OGNI RICHIESTA DI MATERIALE, DI AUTORIZZAZIONI VARIE O, COMUNQUE, QUALSIASI COSA CHE DIPENDA DALLA FEDIC, DEVE ES SERE INOLTRATA ESCLUSIVAMENTE ALLA FEDERAZIONE informando, in pari tempo, a semplice titolo di conoscenza, la Presidenza del Centro Sportivo Italiano.
51.
La voce delle Province Settimana C.S.I.
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La nostra settimana Da tanto tempo il Comitato Zonale pensava ad un suo notiziario settimanale, con cui tenere i contatti con tutte le Unioni Sportive. La sopravvenuta autonomia del Comi tato stesso, decisa dal Consiglio Nazio nale del II febbraio scorso, impegnan doci tutti ad un lavoro più vasto e co struttivo, ha costituito la circostanza de terminante dell’uscita di questo primo numero. Non vi sono contenute cose trascendentali: senza fiori ed impennate giornalistiche, solo i dati, i regolamenti le cifre, i comunicati ufficiali costitui ranno il contenuto essenziale di «Setti mana C.S.I. » : sono convinto che es si servano molto di più ad animarci per raggiungere il fine ultimo cui è teso il nostro diuturno impegno. Vorrei che questo foglio, senza pre tese e senza eleganze, non arricchisca il cestino della carta straccia: vi chiedia mo di leggerlo, è ovvio: ma vi chie diamo anche, e soprattutto, di attuarne lo spirito. « Settimana C.S.I. » vi porte rà le notizie di casa nostra, vi darà i quadri della nostra attività, vi presen terà la testimonianza di uno sforzo che insieme, dirigenti zonali e periferici, operano per il realizzarsi di una into nazione cristiana nei mondo sportivo. Vi ringrazio fin d’ora della solidarietà e della comprensione, e vi auguro sem pre più felici conquiste nella vostra ap passionata attività di sportivi.
Bollettino Informazioni del COMITATO PROVINCIALE DI MILANO
Il Centro Zona Abbiamo letto ultimamente sul bol lettino alcuni dati relativi alle Società affiliate. Circa il 55% è rappresentato da Gruppi Sportivi sorti nelle nostre Associazioni della Provincia (nel 1953 erano circa il 40%). Questo lieve au mento indica ai Dirigenti Provinciali, la necessità di sempre più curare que sto settore potenziando il Centro Zona. Centro Zona che deve essere il centro di collegamento periferico fra le So cietà della zona ed il Comitato Pro vinciale. Dobbiamo però rilevare che nella
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zona di Sedriano c di Rho l’attività non è stata ripresa ( Tanno scorso vi erano rispettivamente 3 e 8 società che hanno contribuito validamente ad aumentare il numero delle affiliazioni e sopratutto hanno iniziato l'attività del C.S.I. in zone sinora rimaste estranee). Le cause < he hanno portato alla man cata ripresa dell'attività sono diverse. A nostro avviso è soprattutto da ricercarsi nella mancanza di Dirigenti di Società. Dirigenti che devono convincersi che non basta iscrivere una squadra ai Cam pionati CSI per avere i giovani: che per poter sostenere, un campionato a «11» giocatori occorrono diverse riser ve, che per poter evitare le onerose spe se di trasferta bisogna far opera di per suasione verso gli Oratori vincitori ed invitarli ad iscriversi al CSI. Purtroppo nella zona di Sedriano vi erano soltanto tre squadre: Sedriano, Bareggio e Boffalora. Hanno con i denti tirato avanti ma poi si sono sfasciate. Un torneo or ganizzato dall'U.S. Adrens di Sedriano pareva aver aperto una soluzione: nul la si è più sentito. Bisogna che i Dirigenti di Società sia no in grado di dare a questi giovani — che si sono iscritti soltanto per gio care — qualcosa che le altre Società sportive non possono dare. E per questo il Comitato Provinciale, nella sua ultima riunione, ha approvato in linea di massima il programma della Sezione Calcio di curare in modo parti colare nei prossimi mesi lo svolgimento di tornei volanti (due o tre giornate) nelle varie zone al fine di creare quel la base e quell’affiatamento necessari per spingere i Dirigenti di Società ad organizzare delle manifestazioni sporti ve atte a richiamare l’attenzione e l’in teresse della nostra gioventù che pur troppo non vuol più « sentire » gli in segnamenti della Chiesa. Dovremo di mostrare che è possibile divertirsi e svolgere attività sportiva pur rimanendo nella Legge di Dio. L’eloquenza delle cifre non è mai suf ficientemente presente alla nostra atten zione, è per questo che facciamo segui re qualche osservazione su: Centri Zo na, Società, Atleti tesserati, ci riferiamo a questi primi mesi della stagione spor tiva 1953-54:
Centri Zona: cinque sono i Centri Zona in attività e precisamente: Abbiategrasso, Novale, Seveso, Vimercate e Cambiago (per la Martesana), quest’ulti mo è nuovo. Due centri zona: Rho e Sedriano, do po le lusinghiere premesse dello scorso anno hanno allentata la loro attività e
per il vero siamo in dubbio di poter contare su una futura attività. Società: (dati a tutto il 31-1-954); n. 50 rinnovi affiliazione n. 41 nuove; totale n. 91 fra UU.SS e GG.SS. si sosono affiliate al C.S.I. Circa una cinquantina di società non hanno ancora rinnovala l’affiliazione. <disciolte come neve al sole? non lo pensiamo). Atleti tesserati: sin da ora risultano tesserati 1300 atleti di cui i rinnovi sono solo 400. (gli altri sono andati forse ad aumentare quella « massa grigia » di sportivi che vede lo sport come Fine e non come Mezzo di elevazione?)
ROMA Dopo lo strepitoso successo riportato dal Comitato Provinciale Romano, nel Campionato Nazionale per Comitati, i Dirigenti delle varie Sezioni e tutti i Componenti il Consiglio Direttivo del Comitato vennero ricevuti prima dal Rev.mo Cardinal Micara ed il giorno 6 gennaio, in udienza particolare dal Santo Padre. La seconda vittoria con secutiva si è avuta nella massima com petizione Nazionale CSI, per Comitati; i Dirigenti del CSI Roma sono attual mente impegnati al massimo per ottenere quella terza vittoria che verrebbe a dare ragione al vecchio ma sempre at tuale proverbio che dice « Non c’è due senza tre ». Calciò Lo Sport attualmente in pieno svolgi mento è il Calcio. Ultimate le partite dei gironi di andata e ritorno del Tor neo Ragazzi ed Adulti, si passerà quan to prima alle finali che verranno dispu tate in girone di andata e ritorno. Ai due Tornei hanno preso parte rispetti vamente 32 squadre negli adulti e 18 nei giovani. Altri tornei sono ancora in atto per un complessivo di 4 con 36 squadre. Pallacanestro Sono in pieno svolgimento i campio nati provinciali di pallacanestro al qua le partecipano 37 squadre, che si stanno contendendo la palma della vittoria con incontri abbastanza interessanti anche dal punto di vista tecnico.
Atletica Leggera
Contrariamente agli altri anni, il Co mitato Romano ha fatto svolgere il Cam pionato Provinciale di Corsa Campestre in 5 prove che è stato vinto da Bernardi della Pi's Nova con solo 4 punti di scarto sul secondo classificato De in-
ccntis, il quale, è doveroso dirlo, non ha potuto prendere parte alle ultime due gare, per malattia. Dopo il lieto successo del Campionato di Corsa campestre, al quale hanno partecipato oltre 300 atle ti, suddivisi in 15 Società, il Comitato Romano, sta studiando la possibilità di far disputare un Trofeo CSI in prepara zione ai Campionati Nazionali. Tennis da Tavolo
Anche nel Tennis da tavolo si è disputalo il Campionato Provinciale al quale hanno partecipato oltre 50 atleti pei' le gare di singolo e doppio. Al mo mento di andare in macchina le gare non erano ancora terminate.
Ciclismo 11 Ciclismo è ormai in moto. Dome nica 14 marzo si disputerà il G. P. Delle Società, gara di apertura per i dilettan ti, mentre gli allievi inizieranno il 28 dello stesso mese con il G. P. Ristoran te Rita Rosa. Intanto continuano a pio vere a Lungotevere Flaminio 55 le affi liazioni delle Società, ed attualmente hanno già regolato la loro posizione ben 18 squadre, il che fa presagire una in tensa e combattuta attività ciclistica.
Campi Sportivi Proseguendo nel suo vasto program ma, tutto per la periferia di Roma (al meno per il momento), il Comitato Ro mano ha proceduto alla inaugurazione dei sottosegnati campi sportivi: Bene detto XV a Pietralata, Campo alla Bor gata Ottavi NS. Di Guadalupe e San Fracesco a Monte Mario, Sacro Cuore a Ponte Mammolo, Don Bosco a Cinecit tà. Alle inaugurazioni hanno preso par te, oltre al Rcv. Cardinal Vicario Mi cara, e Mons. Coniai, Vice Gerente di Roma numerose Autorità Politiche e Sportive, nonché una folla schiera di Nobili Romani.
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TENNIS DA TAVOLO Anche questa Sezione ha svolto un proficuo lavoro sia in città che in pro vincia organizzando dei tornei di pro paganda che hanno dato dei risultati ve ramente lusinghieri. Primo fra questi quello; disputatosi nelle sale del Do polavoro Postelegrafonico ed al quale hanno partecipato ben 73 atleti in rap presentanza di 12 Unioni o Gruppi Sportivi. Ha seguito poi un altro torneo nella zona di Villafranca Veronese che ha richiamato molti giovani sportivi della zona ed al quale hanno dato loro ade sione anche gli atleti cittadini. Alla fine, domenica 21 gennaio si è disputato, sempre a Verona, il campio nato provinciale della categoria che ha visto l’affermazione dei forti giovani della U.S Tebaldi e della U.S.S. Zeno selezionali per rappresentare il CSI ve ronese ai prossimi regionali di Padova. Premiazione Tornei nella sede del CSI:
COMITATO PROVINCIALI DI VERONA «
CALCIO Sono stati già da tempo conclusi tre tornei di calcio per juniores, ragazzi e pulcini che hanno richiamato numerosi giovani della città, avvicendatisi ininter rottamente sui pochi campi a disposi zione con interessanti partite che a volte hanno attratto l’attenzione di numerose pubblico e di dirigenti federali. Inoltre nella periferia c provincia si sono svolli numerosi tornei per squa dro di giovanissimi organizzate dalle UU.SS. in collaborazione col Comitato Provinciale. Si stà attualmente svolgendo il cam pionato provinciale a II giocatori, men tre la Commissione Tecnica sta studian do la possibilità di organizzare, a cam pionato concluso, un torneo pure a II giocatori.
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Le Sezioni che maggiormente hanno lavorato, sono state, naturalmente il cal cio, il tennis da tavolo, lo sci e l'atleltca leggera. Il passare in rassegna ogni sezione cre do sia la migliore spiegazione dell’ope ra svolta dal C.P. scaligero.
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Una notevole attività è stata svolta dal Comitato Provinciale di Verona in questa prima parte di anno sociale gra zie al proficuo lavoro dei dirigenti pro vinciali che si sono messi d’impegno maggiore per celebrare il primo decen nio di vita del C.S.I. con il proposito di maggiormente propagandare la nostra organizzazione in mezzo ai giovani. In questo modo nuove UU.SS. si sono affiliate ed altre sono state potenziate; i programmi di immediata attuazione presentati al Congresso Provinciale so no stati in parte soddisfatti. Si è così giunti alle prime mete pre fisse compiendo quell’attività che è in dispensabile per la vita sportiva dei no stri giovani.
Presso la sede del C.S.I. di Verona. Via Dogana 4, si è svolta il 12 gennaio la premiazione dei tornei di calcio e tennis da tavolo alla quale sono inter venuti Mons. Pangrazio vescovo coadiu tore, l’avv; Maraja commissario CONI, il Comm. Gavagnhi assessore allo sport, il dottor Ciancetli e la professoressa Lisetta Dal Cero per la FI.V.A.L., il Com mendatore Giuseppe Bovo presidente provinciale C.S.I., il Sig. Ugo Rozio per l’A.I.A. provinciale, Curzio Francesconi ispettore regionale C.S.I. Dopo la presentazione del cornili. Bo vo ha parlato il vescovo coadiutore che ha rivolto ai numerosi atleti e dirigenti intervenuti un caldo appello per perse guirò nell’opera intrapresa sottolineando inoltre gli scopi e le finalità del C.S.I. Sono poi seguite le premiazioni ed un vermouth d’onore offerto dal Comitato Provinciale. GIANCARLO PAVAN
ALESSANDRIA Il 3. Corso Provinciale Dirigenti Tecnici Nel decorso mese di Febbraio il Co mitato Provinciale ba organizzato il 3'* Corso Dirigenti Tecnici, con il seguente programma :
14 Febbraio: Concezione cristiana dello Sport (Don U. Viazzi, Assistente Prov. C.S.I.) Atletica base di ogni Sport < Prof. S. Doro, Coordinatore di Educa zione Fisica del Provveditorato agli Studi). 21 Febbraio: Sport e educazione (Prof. Abrc. Presidente Prov. C.S I.). Preparazione del cestista e della squa dra di basket (Rag. G. Grittani). 28 Febbraio: Fisiologia e Patologia nello Sport (Doti. L. Mazza della Fede razione Medici Sportivi, Direttore Sani tario C.S.I.). Preparazione del pallavolista e della squadra di Pallavolo (Dott. P. Viazzi).
7 Marzo: La Società del C S.I. (Pro fessore Abre, Presidente Provinciale C.S.I.). Preparazione del calciatore e della squadra di Calcio (Cav. Adolfo Baloncieri. Direttore Tecnico Provincia le C.S.I.). La conclusione è stata tenuta dal dot tore Giuseppe Bertoni (Consigliere Fe derale della F.I.G.C.), che ha tratteggia to la benefica azione dello Sport nella Società, quando i Dirigenti si sentano «missionari» e quando instillino nei giovani atleti sani principi morali. Il gruppo delle lezioni (una tecnica ed una di orientamento per ogni pome riggio) ha miralo a fornire ai Dirigenti (per lo più giovani dai 20 ai 30 anni) quelle nozioni e quei principi indispen sabili a chi voglia affrontare il campo dello Sport con proposito cristiano e con un minimo di competenza. Le le zioni di orientamento hanno, in linea di massima, seguito quelle corrispondenti del Corso Nazionale Dirigenti tenuto al Passo della Mendola: quella dell’Assi stente è stata impostata su un esame dei Discorsi del S. Padre sullo sport, quel la tenuta dal Direttore Sanitario sui testi del Prof. La Cava della F.I.M.S.. Le lezioni tecniche sono state svolte secondo questo schema: a) norme fondamentali del regolamento del gioco. b) tecnica del gioco e preparazione in dividuale, c) schieramento, gioco di squadra e tattica. Delle sedici Società dipendenti dal Comitato Prov. dodici hanno inviato co stantemente i propri Dirigenti, Presiden te e Direttore Tecnico (per un totale di n. 21- Dirigenti), saltuariamente anche Pallcnatore per una specialità; a tutti i partecipanti al Corso è stato fatto dono del testo dei Discorsi di Pio XII sullo sport, inviato dalla Presidenza Centrale. Nel complesso, si può dire di aver com piuto un altro passo in avanti nella pre parazione dei quadri del C.S.I.
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SEGRETERIA Pubblicazioni por il decennio Al COMITATI PROVINCIALI E ZONALI C.S.l. e p. c. Ai Consiglieri Centrali Agli Ispettori Regionali
Pur sviluppando quanto riguarda la nostra Organiz zazione. « Stadium » segue gli avvenimenti e i problemi dello sport nazionale e internazionale con particolare fun zione educativa e cristiana. Su questo tono devono infor marsi i notiziari dei Comitati e questa linea devono se guire i corrispondenti e i collaboratori per far più gran de e più viva la nostra pubblicazione mensile illustrata. La Presidenza Centrale e il suo Ufficio Stampa e Pro paganda, sono a Vostra completa disposizione per tutto quanto possa occorrere in proposito.
Vive cordialità.
Il Segretario Centrale Prof. LORENZO BORGHI
LL. SS.
In apertura del secondo decennio, la Presidenza Cen trale sente il desiderio di sviluppare i suoi programmi propagandistici e a tal proposito Vi segnaliamo le ultime novità editoriali che riteniamo utili per la diffusione del la nostra vasta Organizzazione, sempre più e meglio ac cetta in ogni ambiente.
E’ orinai tempo di concretizzare le attività associative, di rafforzare le nostre Unioni Sportive, di completare ed estendere i quadri organizzativi, tecnici e propagandistici. Gli Addetti Stampa e i Corrispondenti di «Stadium». debbono in pasticciar modo occuparsi di questo settore. Il Discorso del Presidente Centrale, prof. Luigi Gedda, all'« Eliseo » di Roma, è stato raccolto in un quaderno («Dieci anni al servizio del C.S.l. ») e può servire a chic chessia quale consuntivo del primo decennio e di pro gramma per il secondo. Ve ne sono molte copie a dispo sizione dei Comitati per la diffusione nell’ambiente fede rale locale allo scopo di far conoscere sempre meglio l’at tività del C.S.l., tra le schiere studentesche, operaie e rurali, le Associazioni ricreative, ecc. (costa L. 20 cadauno). E’ stato ora compilato un simpatico «pieghevole» (il C.S.l. nel secondo decennio) di cui Vi rimettiamo alcune copie. Il come vada distribuito senza dispersioni, è la sciato all’iniziativa dei nostri Dirigenti. Sarà bene utiliz zare tutte le occasioni e farlo pervenire a chi non cono sce affatto o non conosce abbastanza il Centro Sportivo Italiano; costa L. 4 la copia. Presso la Presidenza sono disponibili molte copie dei «Discorsi del S. Padre» sullo sport: si tratta di una pub blicazione meravigliosa contenente i molti pensieri e le paterne parole di Pio XII per gli sportivi, gli Educatori fisici, la stampa specializzata e i Dirigenti tutti della va sta organizzazione agonistica e fisico-creativa; costa li re 100 il volumetto. Infine ricordiamo « L’A B. C. dello Sport » che viene ceduto ad un prezzo specialissimo ai nostri Dirigenti e alle Associazioni come a quelle sportive in generale. « L’A B C dello Sport », o meglio, « La Società Sportiva », è la guida pili pratica, più utile, il consigliere più preciso per qualsiasi Dirigente, atleta o appassionato. Va perciò propagandato a diffuso. I Comitati possono servirsene per i Corsi Dirigenti cercando di farlo recensire anche dalla stampa locale, quotidiana e periodica. « Stadium » ha assunto dal mese di febbraio una nuo va veste: formativa, informativa e costruttiva, interna ed esterna.
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DIREZIONE TECNICA Oggetto: CAMPIONATO A SQUADRE A CRONO METRO.
Per assicurare il miglior successo alla prima manife stazione ciclistica dell’annata, il Campionato a squadre a cronometro per le categorie « Allievi » e « Dilettanti » che si disputerà a fine maggio in località che verrà a suo tempo fatta conoscere ed in attesa che la competente Commissione Tecnica Nazionale emani le disposizioni per lo svolgimento della competizione, è necessario conosce re quali e quante delle Unioni Sportive affiliate al C.S.l., che praticano il ciclismo, intendano e siano in grado di costituire squadre che possano parteciparvi. Le squadre stesse, debbono essere costituite da quattro corridori della medesima categoria dei quali almeno tre dovranno giungere al traguardo di arrivo in uno spazio in/eriore ai m. 20. La manifestazione si svolgerà attraverso una fase eli minatoria locale che servirà per la designazione delle squadre che disputeranno la Finale Nazionale in numero di 10 per ciascuna categoria. L’indicazione che ora si richiede, delle squadre che in tendono di partecipare alla fase eliminatoria, servirà a formare i raggruppamenti fra i quali verranno disputate le eliminatorie locali. I percorsi di gara, tanto per le eliminatorie quanto per le finali, si aggireranno sui 75-80 chilometri per i corri dori della categoria «Allievi» e sui 100-110 chilometri per i corridori della categoria « Dilettanti ». Le risposte alla presente Circolare dovranno essere in viate alla Commissione Tecnica Nazionale per il Ciclismo entro e non oltre il giorno 15 aprile 1954. I Comitati sono pregati di rispondere anche in caso negativo onde consentire alle predette Commissioni di avere un quadro esatto delle forze ciclistiche del C.S.l.
I Comitati che non avranno risposto entro la data sopra indicata del 15 aprile, si riterranno senz’altro ri nunciatari alla partecipazione. In attesa, cordiali saluti. Il Direttore Tecnico Nazionale Rag. GENEROSO DATTILO
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delle Commissioni Tecniche Nazionali del C. S. I.
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COMUNICATO UFFICIALE N. 1 Riunione del 15 febbraio 1954 COMPOSIZIONE DELLA COMMISSIONE NAZIONALE BOCCE La Commissione Nazionale Bocce risulta così composta: Presidente: comm. Giovanni Boano, Roma - V. Pre sidente: comm. Arrigo Battaglini, Roma - Segretario: comm. Angelo D’Ovidio, Roma - Consiglieri: comm. Be nedetto Fabris, Roma e prof. Bruno Abre, Alessandria.
IV CAMPIONATO NAZIONALE Anche quest’anno verrà disputato il Campionato Na zionale, cui potranno partecipare le due categorie di Al lievi, nati nel 1936 e dopo, e di Adulti, nel 1935 e prima, e nelle formazioni di singolo, coppia e terna. Fasi di svolgimento: selezione provinciale, valevole per il titolo: entro il 15 luglio 1954: selezione regionale, vale vole per il titolo: entro il 15 agosto 1954; gara finale, valevole per il titolo nazionale: entro il 20 settembre 1954. Il Campionato si svolgerà in base al regolamento tecni co nazionale con punto rafia e bocciata in vigore nell’U.F.I.B. APPROVAZIONE REGOLAMENTI GARE Si approva il regolamento del II Criterium d’inverno organizzato dal Comitato Provinciale di Genova, al quale la Commissione invia un vivo plauso per la geniale ini ziativa, che si è manifestata come un’ottima forma di pro paganda nel nostro giuoco in seno alle molte Aziende dell’industria e del Commercio. Detta gara infatti può ormai annoverarsi fra le grandi manifestazioni a carattere nazionale per 11 numero e la qualità dei partecipanti e per i ricchi premi messi in palio. Si rivolge invito agli altri Comitati di organizzare Tornei di preparazione per il Campionato Nazionale. RATIFICA NOMINE COMMISSIONI PROVINCIALI E ZONALI Si ratificano le nomine delle sottoelencate Commissioni Bocce : GENOVA Presidente: sig. Roberto Ciambelotti - Se gretario: Francesco Norcia - Membri: G. Battista Ca sagrande, Antongiulio Pizzotto, Attilio Parodi, Agostino Ronzetti, Pasquale Senno. COMO - sig.ri: Gaetano Frigerio, Giuseppe Lurati, Fer ruccio Gorla. Si sollecitano gli altri Comitati a voler comunicare al più presto i nominativi dei componenti la Commissione Provinciale e Zonale Bocce per la opportuna ratifica. Il Segretario II Presidente Angelo D’Ovidio Giovanni Boano
NUOTO COMUNICATO UFFICIALE N. t COMPOSIZIONE COMMISSIONE TECNICA NAZIONA LE PER IL NUOTO In data odierna il Direttore Tecnico del C.S.I. comm. Generoso Dattilo ha proceduto all’insediamento della
C.T.N. Nuoto, che per il biennio 1954-1955 risulta cosi composta : Presidente: Italo De Zucco - Vice Presidente: Um berto Usmiani, Piemonte - Segretario: Enrico De Angelis - Membri: Renato Giotto-Zurli, Liguria; Leopoldo Ongaro, Veneto; Luigi Scarani, Emilia; Vittorio Mastino, La zio; Giuseppe Binetti, Puglie. Rappresentante della Federazione Italiana Nuoto: dott. Carlo Golgi. SALUTO La C.T.N. Nuoto rivolge il suo saluto augurale agli atle ti e ai Dirigenti periferici, sicura di poter contare, ancor più che per il passato, sulla loro intensa attività; mani festa il proprio rammarico per essersi dovuta privare del l'opera deH'avv. Scarpa impedito da impegni di lavoro a continuare la sua preziosa collaborazione ed è lieta di salutare in Binetti il nuovo collega chiamato a rappresen tare nella C.T.N. le promettenti zone del Sud. RIUNIONI I componenti la C.T.N. Nuoto residenti in Roma, si riuniranno ogni martedì dalle ore 19 alle 21 per il di sbrigo della corrispondenza e per la compilazione dei Co municati Ufficiali compilati di tutti gli elementi relativi all’attività natatoria e che saranno inviati: Alla Federazione Italiana Nuoto, agli Ispettori Regio nali del C.S.I., ai Comitati Provinciali e alle Commissioni Tecniche Provinciali Nuoto. CORRISPONDENZA Tutta la corrispondenza va indirizzata alla C.T.N. Nuoto presso la Presidenza Centrale. Ad evitare disguidi, si consiglia di trattare un solo sport per ogni lettera. Ad ogni lettera sarà risposto direttamente nel minor tempo possibile; per l’appróvazione di Regolamenti e per l’omologazione di risultati con conseguente assegnazione di punteggio, si provvederà a mezzo stampati speciali.
REGOLAMENTI MANIFESTAZIONI NATATORIE Allo scopo di uniformare i vari programmi, la C.T.N. Nuoto invierà ai Comitati Provinciali fac-simile di Rego lamenti per i Campionati Studenteschi, per i Campionati Provinciali e per tutte le altre manifestazioni a carattere locale o provinciale. CORSO ISTRUTTORI E ALLENATORI DI NUOTO Si terrà a Roma, presumibilmente per Pasqua, un corso teorico-pratico della durata di 4 giorni. Si prega segnalare tempestivamente l’eventuale partecipazione di almeno un elemento per ciascuna provincia funzionante natatoria mente o intenzionata a iniziare tale attività. Si chiarisce che al termine del corso, sarà, rilasciato regolare brevetto di abilitazione e che pertanto i Comitati Provinciali saranno in grado di utilizzare un proprio tec nico riconosciuto. SERVIZIO STAMPA Tutti i Comunicati Ufficiali della C.T.N. Nuoto saranno pubblicati su « Stadium » (Notiziario). Si comunica inol tre, che giungerebbe graditissima la collaborazione gior nalistica della periferia sia con articoli di carattere tecni co sia con note di colore e con materiale fotografico. COMMISSIONI TECNICHE PROVINCIALI NUOTO Genova : rag. Adriano Taranto, Arduino Repetto, Gaeta no Buscemi. Teramo: geom. Nicola Cavarocchi, Gianni Pirocchi, Et tore Celommi, Gianni Pastelli, P. Del Piccolo. Si raccomanda ai Comitati Provinciali di provvedere con cortese sollecitudine alla nomina delle Commissioni Tecniche Provinciali Nuoto. Il Presidente Il Segretario Italo Do Zucco Enrico de Angelis
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PALLACANESTRO
PALLAVOLO COMUNICATO UFFICIALE N. 1
COMUNICATO UFFICIALE N. 3
Riunione del 4 marzo 1951 1 - COMMISSIONE TECNICA NAZIONALE In seguito a consultazioni con i Membri esterni e a votazione di quelli locali, la Commissione Tecnica Nazio nale di Pallacanestro risulta così composta per il 1954: Presidente: Umberto Garcea, Roma - V. Presidente: Pietro Reverberi, Reggio Emilia - Segretario: Giovanni Gomez, Roma - Membri: Mario Bariilari, Roma - Arturo Citriniti, Cosenza - Ferruccio Marchesi. Roma.
2 - CAMPIONATI NAZIONALI Son pervenute, fino a questo momento, scarse notizie, da parte dei CC. PP., sull’andamento della fase provin ciale del Campionato. Si ritiene opportuno, pertanto, ri cordare agli interessati quanto segue: a) il termine ultimo per la conclusione della fase pro vinciale è fissato al 29 marzo 1954; b) si sollecita l’invio dei moduli d’iscrizione al Cam pionato riempiti in ogni loro parte; c> unitamente al Verbale Mod. C.l, è fatto obbligo allegare tutti i referti di gara. 3 - REGOLAMENTO TONICO E’ a disposizione degli interessati il nuovo Regolamento Tecnico edito recentemente dalla F.I.P. Indirizzare le ri chieste aH’Amministrazione del CSI — Via Conciliazione, n. 1 - Roma — allegando la somma di L. 100.
4 - APPROVAZIONE TORNEI Alessandria: Torneo Decennio CSI - Firenze: III Tar ga C.S.I. - Genova: Torneo d’Apertura - Pescara: Cam pionato Studentesco Pallacanestro - Torino : Coppa Aper tura; Coppa Primaverile 1954. 5 - OMOLOGAZIONE Alessandria - Trofeo Decennio CSI: 1. ASCA Olimpia; 2. Cenerino; 3. Vaccarino; 4. Buzzi. Molletta - Coppa FI.DI.MI.RA.: 1. Olimpia; 2. Edera; 3. Frassati; 4. San G. Bosco; segue: Piccoli Sparlotti. Napoli - Trofeo Natalizio: 1. La Salle A; 2. Anacronisti; 3. Borsi; 4. V. 2; seguono: Vomero B, Vomero A, San ta Lucia, La Salle B. Napoli - I Coppa CSI 1954: 1. La Salle A; 2. Oriens A; 3. Partenope A; 4. CCC Napoli A; seguono: Oriens B, Partenope B, La Salle B, CCC Napoli B, Oriens Vomero. Palermo - Torneo Apertura: 1. CONA; 2. Villa Filip pina; 3. Gaudium; 3. Savoia; segue: Maroso. Parma - Trofeo Libertas: 1. Fulgor; 2. Libertas A; 3. Virtus; 4. Libertas B; seguono Frassati e Arsenal. Reggio Calabria - Torneo Apertura: 1. Vigor; 2. Ferro vieri; 3. Saetta; 4. Cestistica Reggina; segue: Folgore. Reggio Emilia - II Coppa CSI: 1. La Torre; 2. Sant’Agostino; 3. Correggio; 4. Fortitudo; segue: CSI Reg gina. Reggio Emilia - II Coppa Primi Cesti: 1. Aquila; 2. Correggio; 3. La Torre; 4. Fortitudo; segue: CSI Regina. Torino - Coppa Apertura: 1. Greci; 2. Valsalice; 3. Valdocco A; 4. Crocetta A; seguono: Crocetta B e Valdocco B. Ai Comitati di Alessandria, Molletta, Palermo, Parma, Reggio Calabria e Torino vengono assegnati punti 50 cia scuno; ai Comitati di Napoli e Reggio Emilia punti 100 ciascuno nella classifica per Comitati. Il Segretario Giovanni Gomez
Direttore responsabile: LUIGI GEDDA
Il Presidente Umberto Garcea
Riunione del 20 febbraio 1954 La Commissione Tecnica Nazionale di Pallavolo per la stagione 1953-54 risulta così composta: Presidente: comm. Filippo Dragotto di Roma - Vice Presidente: sig. Giulio Salfa di Roma - Segretario: ragioniere Roberto De Cristo di Roma -Membri: dott. An gelo Costa di Ravenna, prof. Amedeo Salerno di Napoli, prof. Adriano Melgari di Bergamo, dott. Edo Benedetti di Trento - Rappr. FIPAV.: rag. Giovanni lommi di Roma. SALUTO — Rivolgo il mio ringraziamento, nel rias sumere la Presidenza della Commissione Tecnica Nazio nale di Pallavolo del Centro Sportivo Italiano, alla Pre sidenza Centrale, per la fiducia accordatami e porgo, a nome di tutta la Commissione Tecnica, un caro e fra terno saluto ai Dirigenti Centrali, ai Consiglieri, agli Ispettori Regionali, ai Dirigenti Provinciali ed ai Gruppi ed Unioni Sportive del C.S.I. Sono certo che anche quest’anno l’attività pallavolistica sarà maggiormente sviluppata dagli Organi Perife rici e che si raggiungeranno e sorpasseranno le mète del lo scorso anno. Conto sulla leale e fattiva collaborazione di tutti e for mulo i migliori auguri per l’attività che si va ad intra prendere. Il Presidente
Filippo Dragotto COMUNICATO UFFICIALE N. 2
Riunione del 23 febbraio 1954 ATTIVITÀ’ UFFICIALE 1953-54 Quest’anno saranno svolte le seguenti manifestazioni a carattere nazionale:
a) CAMPIONATO NAZIONALE C.S.I. Fasi Provinciali: entro il 2 maggio. Fasi Regionali: entro il 6 giugno. Fasi Interregionali: entro il 29 giugno. Fase Nazionale: seconda quindicina di luglio. b) CAMPIONATO GIOVANISSIMI Lo svolgimento delle fasi sarà uguale al Campionato Nazionale C.S.I.
c) TROFEO NAZIONALE C.S.I. Fasi Provinciali: entro il 28 marzo. Fasi Regionali: entro il 25 aprile. I relativi regolamenti sono stati pubblicati sul n. 1 di Stadium 1954.
APPROVAZIONE PREVENTIVA REGOLAMENTI Si precisa che non sarà considerata attività ufficiale tutta quell’attività pallavolistica di cui la Commissione Tecnica Nazionale non abbia preventivamente approvati i relativi regolamenti, i quali, dovranno essere inviati con tempestività ed in duplice copia. A manifestazione ulti mata dovranno essere inviati alla CTN.PV. i risultati delle manifestazioni.
COMMISSIONI TECNICHE PROVINCIALI Si invitano i Comitati Provinciali a voler trasmettere a questa CTN.PV. per la ratifica, i nominativi dei com ponenti le Commissioni Tecniche Provinciali di Palla volo. Il Segretario
Il Presidente
Roberto De Cristo
Filippo Dragotto
c/c Postale • Roma 1/10266
Tip. ATENA - Via del Seminario, 87 - Roma
Sped. abb. postale ■ Gruppo III ■ Pubblicazione inscritta al n. 758 del Registro Stampa del Tribunale di Roma
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