• UE: verso un modello sportivo • Via ai gemellaggi • Napoli, lo sport tra i banchi • Sotto l'albero 67 discoboli
Il magazine di chi ama lo sport pulito
Fondato nel 1906 - N. 3 dicembre 2008
NATALE DEGLI SPOR TIVI L'ASSIST DI TETTAMANZI INSIEME SI VINCE PAROLA DI MATARRESE
PER NOI VINCERE È EDUCARE BUON ANNO CSI COME CAMBIA LO SPOR T ITALIANO L'11 novembre Censis Ser vizi ha presentato il rapporto Sport & Società, che inquadra le dimensioni sociali, economiche, valoriali e territoriali cui dà vita il fenomeno sportivo in Italia. Ne esce l'immagine di un settore percorso da non pochi trend di cambiamento, che non possono non inter rogare anche un'associazione come il CSI.
PAROLA DI PRESIDENTE
Massimo Achini Presidente nazionale CSI
Campioni d’inverno La partecipazione è una realtà che va " perseguita, conquistata e guadagnata" ogni giorno, sul territorio, con impegno e sacrificio. È bello ed entusiasmante però prendere atto del fatto che siamo una realtà in controtendenza: se nel Paese infatti tutti (o quasi) sono alle prese con grandi problemi sul come coinvolgere la gente e farla partecipare alle cose che contano e non solo ai quiz TV, non possiamo evitare di evidenziare che da noi si respira un clima differente.
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Siamo campioni d'inverno! Lo diciamo con umiltà, con un minimo di "imbarazzo", con sincero stupore.. Ma anche con la convinzione di dire una concreta verità. Sono passati sei mesi da quando, nel luglio scorso, è iniziata l'avventura di questo Consiglio Nazionale e di questo mandato associativo (dal 2008 al 2012). Al giro di "boa" della metà esatta della prima stagione (che si concluderà a giugno 2009) dobbiamo dire che tante cose sono andate ben oltre le aspettative. Era ragionevole pensare ad un primo periodo di assestamento "da metà classifica" ed invece, sin dalla prima giornata (settembre 2008), abbiamo visto scendere in campo un'Associazione viva, forte, unita, entusiasta… capace di uscire vincente da "terreni e sfide" che potevano fare paura. Insieme abbiamo realizzato imprese tutt'altro che facili. Abbiamo sino ad oggi battuto alla grande il nemico "scarsa partecipazione". Il bello è che abbiamo vinto nei fatti e non nelle intenzioni o con le belle parole. Andiamo con ordine. A Milano (settembre ) 350 presenze alla Convention di presentazione della stagione; record assoluto di atleti alle finali nazionali di Atletica Leggera a Riccione; ad Assisi (dicembre) 630 partecipanti al tradizionale appuntamento nella città di Francesco; 100% di presenza dei Comitati) nelle 7 tappe del Tour delle regioni iniziato a novembre; tutto esaurito (100 posti) per il master dei presidenti provinciali che si terrà a febbraio. Il clima non cambia se scendiamo in periferia. Certo ci sono fatiche e difficoltà (ci mancherebbe), ma in questi mesi ho partecipato ad almeno 18 iniziative nei Comitati Provinciali dove ho sempre trovato sale piene, entusiasmo e voglia di fare. Non dobbiamo distrarci nemmeno per un secondo. La partecipazione è una realtà che va " perseguita, conquistata e guadagnata" ogni giorno, sul territorio, con impegno e sacrificio. È bello ed entusiasmante però prendere atto del fatto che siamo una realtà in controtendenza: se nel Paese infatti tutti (o quasi) sono alle prese con grandi problemi sul come coinvolgere la gente e farla partecipare alle cose che contano e non solo ai quiz TV, non possiamo evitare di evidenziare che da noi si respira un clima differente. Tutto questo da solo, vale il titolo di campioni d'inverno? Da solo assolutamente no. A dare valore aggiunto è tutto ciò che si è svolge dietro le quinte, il lavoro di tanti che c'è dietro ciò che è visibile a chiunque, le vostre "eroiche azioni quotidiane" di questi sei mesi. In 12 mila società sportive ed in 144 Comitati avete realizzato veri miracoli di "umanità e di educazione". Voi sapete a che cosa mi riferisco. Sapete come avete fatto ad arrivare al cuore di migliaia e migliaia di ragazzi e di giovani. Tutto questo vale, indubbiamente, il titolo di campioni d'inverno. Ora pensate a vivere un Santo Natale in serenità ; pensate a "staccare la spina" ed a stare con le vostre famiglie e con i vostri cari. A gennaio si ricomincia.
ANGELI & DEMONI
mons. Claudio Paganini Consulente Ecclesiastico Nazionale CSI
Dove vanno i demoni a Natale? Eccoci giunti al tempo del Natale. E la partita che ogni giorno si consuma tra angeli e demoni, tra bene e male, tra quello che vorremmo essere ed invece non siamo, tra lo sport ed i suoi surrogati, …si gioca nel campo della ferialità natalizia ad armi impari.
ccoci giunti al tempo del Natale. E la partita che ogni giorno si consuma tra angeli e demoni, tra bene e male, tra quello che vorremmo essere ed invece non siamo, tra lo sport ed i suoi surrogati, … si gioca nel campo della ferialità natalizia ad armi impari. Poveri demoni! Sembra che gli angeli debbano uscire da ogni piega della Bibbia per ricordare la loro presenza e confermare con prepotenza la loro "signoria" sul mondo. Si comincia con l'annunciazione … ed un angelo appare a Maria per confermare la predilezione di Dio per lei. Ma un angelo appare pure a Giuseppe per scacciare ogni paura e tentazione di lasciar perdere il rapporto con Maria. Altri angeli, solennemente, appaiono sulla grotta di Betlemme per festeggiare il Signore. Un altro angelo appare ai Re Magi per proteggerli da un incauto ritorno da Re Erode. Ed un altro angelo ancora compare a Giuseppe e Maria per portare il Bambino Gesù in Egitto. Lo stesso che poi li avvisa del passato pericolo e li invita a tornare a casa e Nazaret. Poveri demoni, di loro rimane ben poca traccia nel tempo natalizio. Qualcosa sicuramente combinano, prima accecando Erode di gelosia e poi causando la strage dei bambini innocenti. Ma tra tante buone azioni questa "marachella" dei demoni finisce per passare quasi inosservata, stretta tra molte feste in famiglia, cenoni con gli
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amici e vacanze sulla neve. Nel Natale, lo dicono proprio tutti, occorre essere un po' più buoni. E così capita che anche i più duri di cuore, in questo tempo, finiscono per ravvedersi e compiere comunque almeno un piccolo gesti di bontà: un sorriso al vicino piuttosto che l'offerta ad un bisognoso e cose del genere. È un piccolo dispetto al demonio ed un investimento sul futuro. Non si sa mai che ci sia un aldilà con premi e castighi in base ai comportamenti … Pure nei campi da gioco scende il silenzio e ci si sposta tutti, sportivi praticanti o semplici grilli parlanti, nei palazzetti e nelle Chiese per festeggiare il Natale dello sportivo. Poveri demoni! A Pasqua la fanno da padroni tra tradimenti, flagellazioni, crocifissioni e morti. Ma a Natale… dove vanno i demoni? Sono in vacanza nei paesi caldi o in cassa-integrazione causa scarsità di lavoro? Mi preoccupa questa gara ad armi impari perché rischia di deresponsabilizzarci e illuderci che nella vita non si debba lottare. È un silenzio, quello dei demoni, che potrebbe renderci dei mollaccioni incapaci di affrontare le fatiche e le difficoltà della vita feriale. Godiamoci le feste natalizie. È giusto così. Ma noi dimentichiamoci che lassù i diavoletti ci stanno a guardare, ridendo della nostra ipocrisia ed incapacità nel dare continuità ai valori ed ai principi di vita scelti. 3
SOMMARIO
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12 2 PAROLA DI PRESIDENTE Campioni d’inverno 3 ANGELI E DEMONI Dove vanno i demoni a Natale? 5 PRIMO PIANO Verso un comune modello sportivo 8 VITACSI L'assist di Tettamanzi 10 ATTUALITÀ TTUALITÀ Un Natale da sportivi 12 SPECIALE MEETING Assisi 2008. La sfida educativa: mission possibile
22 LIBRI Anania. Atleta di Dio 24 VITACSI VITACSI La meglio gioventù 26 D AI COMITA COMITATI SOS Tata al Csi Modena 27 PROGETTI Smettila di crederci! 29 VITACSI VITACSI Napoli, lo sport tra i banchi 30 PROGETTI Sotto il segno dei gemelli
24 32 VITACSI VITACSI La Consentia Clericus Cup fa gol! 34 CONVEGNI La tutela sanitaria 35 VITACSI VITACSI Genova, per noi
Mensile del Centro Sportivo Italiano www.csi-net.it Direttore responsabile Claudio Paganini claudio.paganini@csi-net.it
36 POLITICA SPORTIV A SPORTIVA Come cambia lo sport italiano
Hanno collaborato a questo numero Felice Alborghetti, Andrea De Pascalis, Massimo Achini, Mauro Stefani, Claudio Paganini
39 VITACSI VITACSI La strada del successo
Redazione: stampa@csi-net.it Tel. 06 68404592/93 Fax 06 68802940
41 POLITICA SPORTIV A SPORTIVA Sotto l'albero 67 discoboli
PRIMO PIANO
Politica Sportiva
Verso un comune modello sportivo Negli ultimi 18 mesi l'Unione Europea ha prestato grande attenzione alla materia sportiva, rivendicando la propria competenza nell'elaborazione di una specifica politica comunitaria ed approvando una serie di documenti che avviano tale percorso, privilegiando lo sport per tutti. di Andrea De Pascalis
Il 5 novembre la XIV Commissione della Camera dei Deputati "Politiche dell'Unione Europea", di cui è presidente l'on. Mario Pescante, ha ricevuto in un'audizione informale il presidente del CONI, Giovanni Petrucci, il capo di Gabinetto della presidenza del CIO, Christophe De Kepper, e il direttore delle relazioni internazionali della FIFA, Jérome Champagne. All'ordine del giorno le politiche dell'Unione europea in materia di sport, con particolare riferimento alla libera circolazione degli atleti professionisti. Per quanto finalizzata prevalentemente a presentare e sostenere l'istanza del movimento olimpico circa la specificità e l'autonomia dello sport nel contesto della legislazione europea (ovvero il principio per cui le norme comunitarie sul lavoro, e in particolare quelle sulla libera circolazione dei lavoratori nei paesi aderenti, non possono applicarsi per intero ad un settore così particolare come lo sport), l'audizione aveva come orizzonte di riferimento una risoluzione sullo sport votata dal Parlamento europeo l'8 maggio 2008, la quale stabilisce alcuni interessanti principi generali, che dovrebbero trovare applicazione in ogni Paese della comunità. E che quindi ci riguardano da vicino.
Questo sport, che è lo sport per tutti, prevalentemente non profit e basato sul volontariato, va incoraggiato dagli Stati membri La risoluzione sullo sport La premessa della risoluzione è che lo sport svolge una importante funzione sociale e che è ormai un fenomeno riguardante la totalità dei cittadini "indipendentemente dal sesso, dalla razza, dall'età, dalla disabilità, dalla religione, dalla nazionalità, dall'orientamento sessuale e dal contesto sociale o economico". Questo sport, che è lo sport per tutti, prevalentemente non profit e basato sul volontariato, va incoraggiato dagli Stati membri e di esso si deve tenere conto nell'ideare le politiche sportive nazionali e comunitarie. La risoluzione inoltre: • chiede di incoraggiare la promozione dello sport e dell'esercizio fisico quali fattori che migliorano la qualità dei
sistemi educativi nazionali; • indica nell'attività sportiva uno strumento essenziale per tutelare la salute dei cittadini e ridurre i costi dei sistemi sanitari; • sottolinea "l'importanza di promuovere la pratica sportiva, garantendo l'accesso allo sport per tutti e la parità di opportunità, investendo nella formazione di insegnanti e tecnici sportivi e di più negli impianti pubblici sportivi"; • invita gli Stati membri a monitorare l'utilizzo dei fondi pubblici destinati allo sport verificando che siano equamente 5
distribuiti per le esigenze di tutti gli sportivi di entrambi i sessi; • propone che la "qualità" dell'accesso dei cittadini allo sport e alle infrastrutture sportive sia considerata tra gli indicatori della qualità della vita sociale, in particolare per quanto riguarda l'integrazione o esclusione sociale; • raccomanda che all'interno dei sistemi sportivi nazionali vi sia un'equa distribuzione delle risorse tra le società sportive, comprese quelle più piccole, "nell'ambito delle leghe e tra di esse e tra sport professionistico e dilettantistico, in modo da evitare una situazione in cui soltanto le grandi società beneficiano dei diritti audiovisivi"; • richiama l'attenzione sullo sport non professionistico, sovente trascurato; sottolinea l'importanza di rendere disponibile un maggiore sostegno finanziario, migliori condizioni di lavoro a altri incentivi allo sport non professionistico, compresi i club senza fine di lucro, gli atleti, i dirigenti, gli allenatori/tecnici e gli arbitri dilettanti e volontari; • ritiene importante il riconoscimento della precisa natura delle organizzazioni sportive senza fini di lucro e sostiene che occorre tener conto, nell'ambito del diritto comunitario, della differenza tra organizzazioni volontaristiche, organizzazioni senza fini di lucro e imprese con fini di lucro; • invita gli Stati membri a definire, congiuntamente con la Commissione, le sfide fondamentali cui fanno fronte le organizzazioni sportive senza fini di lucro nonché le principali caratteristiche dei servizi offerti da tali organizzazioni
Il Trattato di Lisbona La risoluzione dell'8 maggio scorso ha un antefatto importante. Un anno fa, il 13 dicembre 2007, è stato firmato a Lisbona un trattato che modifica il precedente Trattato sull'Unione Europea e sul suo funzionamento. Ora, dopo le integrazioni approvate nella capitale portoghese, lo sport figura (Art. 6) tra i settori per cui "L'Unione ha competenza per svolgere azioni intese a sostenere, coordinare o completare l'azione degli Stati membri". Al Titolo XII, che riguarda l'istruzione, la 6
formazione e la gioventù, il Trattato modificato prevede (Art. 165) che "L'Unione contribuisce alla promozione dei profili europei dello sport, tenendo conto delle sue specificità, delle sue strutture fondate sul volontariato e della sua funzione sociale e educativa". Un successivo comma afferma che l'azione dell'Unione è intesa: "a sviluppare la dimensione europea dello sport, promuovendo l'equità e l'apertura nelle competizioni sportive e la cooperazione tra gli organismi responsabili dello sport e proteggendo l'integrità fisica e morale
degli sportivi, in particolare dei più giovani tra di essi". Per riassumere, con il Trattato di Lisbona l'Unione Europea ha rivendicato il diritto/dovere di promuovere un modello sportivo europeo fondato sul volontariato e votato a svolgere funzione sociale ed educativa, e ciò nel quadro delle politiche giovanili. Senza dubbio lo sport cui punta l'Europa è lo sport per tutti. Prima o poi, sotto la spinta delle politiche comunitarie, anche l'Italia dovrà rendersene conto.
VITACSI
Milano: ottomila cuori al Palasharp per il consueto regalo del Natale degli Sportivi
NATALE DEGLI SPORTIVI
L'assist di Tettamanzi Presenti all'incontro della Diocesi, Gianni Petrucci ed Antonio Matarrese. di Stefano Arosio
i sono dei punti fermi, delle presenze salde nella loro costanza. Spesso silenziosa, ma capace di far sentire con forza la propria voce. Una voce di gioia e di entusiasmo, che riempie un PalaSharp ormai vera cattedrale dello sport diocesano. Il Natale degli sportivi si scopre nuovamente un appuntamento vivo, partecipato. E soprattutto atteso. Capace di crescere di anno in anno e di arrivare, nella serata del 15 dicembre, ad un abbraccio di 8mila ragazzi, allenatori, dirigenti e sacerdoti. Tutti insieme per un crocevia irrinunciabile della stagione o, meglio, del cammino. Protagonisti, nemmeno a dirlo, i giovani e la loro voglia di stare insieme, di comunicare la stessa vivacità e lo stessa felicità nello scoprirsi compagni di squadra nella partita della vita. Protagonisti che spesso giocano nell'ombra, lontano dai riflettori. Ma che proprio per questo si esaltano nel loro ruolo, facendo gol nella partita più importante. Dopo Linda e Gatto Panceri, la musica della festa è cantata dai New Sunrise Gospel Choir, meno noti al grande pubblico ma ugualmente capaci interpreti di un sentimento di festa. Certo, in platea di volti noti ce ne sono. Eccome. Da Piero Bucchi coach dell'Armani Jeans a un altro protagonista della storia cestistica nazionale, Pierluigi Marzorati. E poi il meglio della ginnastica azzurra con Igor Cassina,
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Matteo Angioletti, Alberto Busnati e Andrea Minguzzi, oro a Pechino nella lotta grecoromana. Riprendendo l'iniziativa "Un calcio alla violenza", progetto video con in bimbi della quinta elementare della provincia di Milano, gli effervescenti spazi degli spalti del PalaSharp hanno promesso a Tettamanzi uno sport senza più violenza e insulti. Un proposito per iniziare a cambiare il mondo dalle piccole cose. Perché bisogna volare in alto, come la squadra olimpica di trampolino elastico, presente per un'esibizione. Ma anche rialzarsi dopo una caduta. O due, come quelle di Cassina ai recentissimi mondiali. E non essere spaventati dalla diversità ma gioirne. A partire dal tifo. Un concetto espresso, con un'eloquenza "più efficace di una predica in Duomo", per dirla con il cardinale, da Simona Atzori. Ballerina e pittrice che si fatica a definire disabile, perché è lei stessa che con una forza che disarma spiega che "la mia vita è nelle mie mani". E in fondo poco conta che non abbia le braccia, perché dall'inaugura-
non solo lo sport per l'uomo, ma anche l'uomo per lo sport. Perché nell'anima dell'uomo c'è tanto da dare. E ancor prima che dare un calcio alla violenza occorre dare un calcio all'egoismo. Dionigi Tettamanzi zione delle Paralimpiadi alla vita di tutti i giorni lei non si sente coraggiosa, "ma semplicemente grata per la gioia che le è stata data nel vivere la danza, la pittura. La vita". Una gratitudine che la porta a dire "grazie al Signore per essere proprio così. Non vorrei essere diversa". È l'amore nel cuore, come dice Tettamanzi, commentando la lettera di
San Paolo Apostolo ai Colossesi: "Perchè contrariamente a quanto detto in tante occasioni, il messaggio che voglio lasciare oggi è un altro: non solo lo sport per l'uomo, ma anche l'uomo per lo sport. Perché nell'anima dell'uomo c'è tanto da dare. E ancor prima che dare un calcio alla violenza occorre dare un calcio all'egoismo. Dove l'uomo è autentico e pronto a donarsi agli altri, lo sport diventa uno strumento al servizio di tutti". Un assist importante, che non deve essere sprecato. La palla ora è nei piedi dei giovani atleti del Csi, ma anche dei vertici dello sport nazionale. Accanto al presidente del Coni, Gianni Petrucci, e a quello della Lega calcio, Antonio Matarrese, anche due giovani speranze del pallone nostrano: Francesco Bolzoni e Davide Santon, colonne portanti delle Nazionali U20 e U21 e già protagonisti con l'Inter di Mourinho. Due che dall'oratorio sono arrivati alla Champions League. E allora come dar torto a chi, scimmiottando un coro di San Siro, canta in coro "Tutti pazzi per Tettamanzi"? 9
ATTUALITÀ
Le massime autorità sportive a Roma per la tradizionale Messa di fine anno
LA MESSA DEL CONI
Un Natale da sportivi Petrucci: "L'impegno espresso dal nostro sport possa essere un modello e un esempio per chiunque si avvicini alla pratica agonistica" di Danilo Vico i è svolta mercoledì 17 dicembre, nella Chiesa Nuova di Santa Maria in Vallicella, la Messa di Natale degli Sportivi organizzata dal CONI e officiata da S.E. Rev.ma Mons. Mariano Crociata, Segretario Generale della Conferenza Episcopale Italiana, alla presenza di Don Mario Lusek, cappellano della squadra olimpica italiana. Alla cerimonia, cui ha partecipato una nutrita rappresentanza del CSI, c'erano il Presidente del CONI Giovanni Petrucci, il Segretario Generale Raffaele Pagnozzi, i Vicepresidenti Riccardo Agabio e Luca Pancalli. Presenti anche il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta, e il Sottosegretario con delega allo sport, Rocco Crimi. Il Presidente del CONI Petrucci, che all'altare ha portato il bambino Gesù per la benedizione, ha inviato un messaggio a tutti gli sportivi: "Vi ringrazio per le emozioni che ci avete regalato e mi auguro ci sia sempre un clima natalizio, non solo in questa occasione ma tutto l'anno. Il vostro impegno è il miglior promo per il nostro sport e deve essere un modello e un esempio per chiunque si avvicini alla pratica agonistica". Il Segretario Generale della CEI, Mons. Mariano Crociata, nell'omelia, ha salutato gli atleti e tutto il mondo dello sport con un eloquente messaggio. "Per ottenere le vittorie ci vogliono pazienza, fatica e
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"Per ottenere le vittorie ci vogliono pazienza, fatica e sacrificio… Nel risultato finale, in una vittoria, c'è qualcosa di imponderabile, una grazia, c'è qualcosa che richiede un insieme di circostanze che si verifica solo in quel momento". Mons. Mariano Crociata.
sacrificio. Ed è una lezione di vita, perché la vita è così: raggiungiamo traguardi importanti quando sappiamo perseguirli con tenacia. Nel risultato finale, in una vittoria, c'è qualcosa di imponderabile, una grazia, c'è qualcosa che richiede un insieme di circostanze che si verifica solo in quel momento". Alla messa erano presenti molti atleti, tra i quali molti protagonisti dei
recenti Giochi Olimpici di Pechino come il portabandiera Antonio Rossi, l'argento nel taekwondo Mauro Sarmiento, insieme a Veronica Calabrese e Leonardo Basile, Nespoli, Galiazzo e Di Buò, argento a squadre nel tiro con l'arco, Margherita Granbassi, doppio bronzo nella scherma (fioretto individuale e a squadre), i due bronzi a squadra nella scherma, Giovanna Trillini e Giampiero
Pastore. Hanno partecipato anche Igor Cassina (ginnastica, olimpionico ad Atene), Giuseppe De Vita (Canottaggio), Marinella Falca e Fabrizio D'Ottavio (ginnastica ritmica), Lorenzo Porzio (canottaggio), oltre a una delegazione di atleti paralimpici, composta da Endrizzi, Protopapa, Tribali, Viganò, Farroni, Agoletto, Franzetti, Saccocci, Signore e Clara Podda.
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SPECIALE MEETING
ASSISI 2008
L'attività sportiva - La sfida del quadriennio
La sfida educativa: mission possibile Dal 6 all'8 dicembre Assisi ha accolto ancora una volta il meeting dei quadri associativi. Al centro dei lavori - tra testimonianze, riflessioni e momenti laboratoriali - l'attualità dell'educare attraverso lo sport. Con l'intervento del presidente della Lega Calcio, Antonio Matarrese, ad aprire nuove e interessanti prospettive. Foto servizio: Emanuela De Meo (CPP) Testi: Andrea De Pascalis, Felice Alborghetti Il CSI è tornato ad Assisi a distanza di due anni, dopo aver dovuto saltare nel 2007 il tradizionale meeting dell'Immacolata, che chiama a raccolta i quadri associativi nella città di san Francesco. "Mi è sembrato naturale - aveva spiegato il presidente nazionale Achini al momento di assumere la decisione reintrodurre subito l'incontro di Assisi. Incontrarci, confrontarci, stare insieme, aiutarci a crescere costituiscono un passaggio fondamentale e irrinunciabile del nostro fare CSI". L'evento, quindi, si è andato a collocare in quella linea di ascolto di dialogo con il territorio che costituisce uno dei pilastri programmatici della nuova presidenza associativa. Un'idea recepita dalla base, che nella città umbra è affluita con grande entusiasmo: 660 i delegati registrati, provenienti da 97 comitati. Non solo numeri: intensa la partecipazione ai diversi momenti del programma, che pure non concedeva un attimo di pausa. I lavori sono cominciati sabato pomeriggio, ed è toccato a mons. Claudio Giuliodori, vescovo di Macerata-Tolentino e sportivo di razza, rompere il ghiaccio con un efficace intervento a braccio sul rapporto tra 12
fede e sport come vissuto nella sua esperienza. Subito dopo il presidente del CSI, Massimo Achini, ha tracciato la rotta del meeting. "Vi ho chiamati ad Assisi - ha detto ai quadri associativi - per affidarvi, perché vi resti nel cuore, una missione tra le più importanti: vivere una grande passione educativa, per riuscire a realizzare esperienze di educazione nelle attività sportive. Siamo eredi di una grande tradizione di sport educativo, abbiamo il dovere di essere ambiziosi nella semplicità, di avere consapevolezza del nostro ruolo e delle conseguenze che esso ci comporta". "La nostra sfida principale - ha continuato - è quella di educare i ragazzi attraverso lo sport, realizzando un'attività di qualità gestita da persone tecnicamente valide e culturalmente preparate. Gli arbitri, gli allenatori, i dirigenti che si formano, che crescono nel CSI non sono secondi a nessuno sotto il profilo tecnico. Il loro valore aggiunto è determinato dalla metodologia e dall'entusiasmo che, insieme ad una grande attenzione, per i meno bravi e "gli ultimi" accompagna la loro attività. Il CSI sa di essere una delle realtà più significative
del sistema sportivo italiano, il che significa ogni giorno vivere una grande responsabilità, quella cioè di realizzare concretamente esperienze di educazione alla vita in ogni campetto d'allenamento e in ogni palestra del nostro paese. Oggi abbiamo bisogno di testimonianze come quelle degli ospiti che interverranno qui ad Assisi per rafforzarci nella convinzione che sia possibile educare attraverso lo sport". Dopo aver annunciato il meeting sportivo e formativo che si terrà a Trevi dal 23 al 25 gennaio, e il master per presidenti previsto a Coverciano il 20 e 21 febbraio, Achini ha calato un…applauditissimo asso. "Ad ogni Comitato, grazie alla Gazzetta dello sport, con cui stiamo iniziando una collaborazione -doneremo 100 palloni da calcio". Al tema della disabilità è stato dedicato il sabato sera. Assente forzato dell'ultima ora Luca Pancalli, a rappresentarlo c'era Francesco Emanuele, membro della Giunta del Comitato Paralimpico e già uomo del Csi. Con lui i le medaglie di Pechino Luca Agoletto (oro canottaggio), Giorgio Farroni (bronzo ciclismo su strada) e la pittrice e danzatrice senza braccia Simona Atzori. Sul palco della
Cittadella anche don Antonio Mazzi. La giornata di domenica è stata dedicata ai cinque laboratori tematici riguardanti politica sportiva, attività sportiva e campionati, giustizia sportiva, arbitri e giudici e, da ultimo, la gestione e la promozione degli eventi. Il giorno prima il presidente Achini aveva spiegato qual era il suo "sogno" per questi ambiti di azione. "Nella politica sportiva sogno un CSI più forte nei confronti del CONI e delle istituzioni; nell'attività sportiva sogno nei nostri campionati qualità, qualità, qualità; nella giustizia sportiva sogno uniformità nella diversità delle realtà territoriali; nell'impiantistica sogno più attenzione a questo settore finora trascurato da noi; per gli arbitri e giudici sogno idee nuove che fruttino soluzioni di avanguardia per avere un maggior numero di operatori". A tarda sera il toccante pellegrinaggio per le vie di Assisi, con meta la chiesa di San Francesco per la messa celebrata da mons. Vittorio Peri, già consulente nazionale del CSI, cui è stato consegnato per la lunga militanza associativa il discobolo d'oro, la massima onorificenza del CSI. Lunedì 8, incontro con padre Kevin Lixey, direttore dell'Ufficio Chiesa e sport del Pontificio Consiglio Pro Laicis e, quindi, il seguitissimo intervento di Antonio Matarrese, presidente della Lega Calcio. Una presenza non di routine la sua, perché nel confronto cordiale con Achini sono state gettate in "diretta" la basi per una più ampia collaborazione tra professionismo e mondo CSI. Infine le brevi conclusioni di Achini. Riprendendo lo slogan del meeting, "Insieme si vince", il presidente CSI ha espresso soddisfazione per il lavoro svolto. "Siamo venuti ad Assisi senza proclami, comunicati stampa, protocolli. Assisi è un luogo dove si incontrano le persone, e quindi i cuori delle persone. Con la semplicità che si respira qui, talvolta si riescono a scrivere pagine che poi, rilette nel tempo, si rivelano aver fatto storia. Contiamo di esserci riusciti in questi giorni, per fare il bene di tutti i ragazzi".
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SPECIALE MEETING
L'attività sportiva - La sfida del quadriennio
ASSISI 2008
Lo sport è una grazia unica L'importanza della pratica sportiva e il suo rapporto con la fede nella testimonianza di mons. Giuliodori, il "vescovo bomber".
olte associazioni nel tempo si sono un po' sbiadite, mentre il Csi credo abbia le capacità e la possibilità di un rinnovato smalto per essere un soggetto decisivo nel progetto culturale della Chiesa italiana. Se infatti vogliamo educare in modo integrale non possiamo prescindere dalla dimensione fisica". Così ad Assisi mons. Claudio Giuliodori, vescovo di Macerata Tolentino - Recanati - Cingoli - Treia, ha sintetizzato la sua relazione di apertura tenuta sul rapporto tra sport giocato, sport parlato e sport pregato. Sul palco della Cittadella di Assisi, sede dei lavori del meeting, introdotto da una clip video dove si mostravano due importanti gol da lui realizzati, mons. Giuliodori ha quindi raccontato il suo passato di sportivo di buon livello e il modo in cui si è sviluppato, prima e dopo l'ordinazione sacerdotale, il suo rapporto con l'attività sportiva. "Per me - ha detto - lo sport non è marginale ma rappresenta qualcosa di strutturale. Penso che non sarei quello che sono se non avessi fatto sport. Tutto è cominciato quando sono andato durante un'estate ad un campo estivo dove spesso giocavo a pallone. Ricordo, che c'era qualcosa di diverso. Potevo relazionarmi come desideravo, mi divertivo e stavo bene. Inoltre ero anche ben seguito dagli educatori. Poi la scelta di
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entrare in seminario, continuando a giocare a pallone e partecipando durante le scuole superiori alle attività sportive della città. Mi sono ritrovato in prima squadra in C/2 pur essendo in seminario e confesso che non andava per nulla male, visto che riuscivo a mettere in rete anche qualche gol importante. Ma la mia attività di calciatore e quella in seminario non erano molto compatibili e dunque ecco arrivare il momento della scelta. Fu proprio il rettore del seminario a pormi l'out-out e per me è stato un momento molto difficile. La mia vocazione è nata quando ho dovuto scegliere ed è chiaro che, a 17 anni, non è stato davvero facile. Ricordo che piansi davvero tanto. Con l'aiuto dell'allenatore "Gegè" Di Giacomo, sono riuscito a scegliere in maniera serena, anche se molti non hanno capito la mia decisione. Ma non ho abbandonato lo sport, che è stato ben presente nella mia vita, anche come dimensione di rapporto con la natura. Credo di essere oggi l'unico vescovo a fare le immersioni. Posso dire che lo sport è una grazia
unica, e credo che la fede debba trovare una traduzione nello sport, che è una dimensione imprescindibile dell'agire ecclesiale. Le azioni di carattere educativo formativo e aggregativo non devono appartenere ad un campo diverso da quello della fede. Cominciamo a mettere in campo i valori autentici, lo sport può essere fondamentale, margine di servizio e testimonianza. Il Csi è una grande speranza per la città, occorre incoraggiare il Csi ad andare avanti anche quando ci sono sacrifici da fare, anche quando non troviamo il sostegno che vorremmo".
I giovani hanno bisogno di voi Ad Assisi c'era anche padre Kevin Lixey, direttore dell'Ufficio chiesa e sport del Pontificio Consiglio Pro Laicis, che ha offerto ai presenti una riflessione sul rapporto tra giovani e sport. Ne proponiamo uno stralcio.
iamo qui, questo weekend, per riflettere sulla missione del CSI nella sua totalità, in quanto associazione, ma anche come impegno personale di ciascuno di voi. Qual è il vostro impegno nel CSI? Quali obiettivi personali avete in programma per quest'anno? E per i prossimi anni? Quali sono i vostri "personal goals"? Davanti a queste domande, a mio avviso, si possono avere tre posizioni: a) chi non ha nessun obiettivo. Questa potrebbe essere la risposta di alcuni di voi. Si fa parte del CSI perché si ama organizzare lo sport, perché ci si trova bene e non perché ci si sente coinvolti in un progetto educativo; b) chi si pone degli obiettivi, ma senza prenderli troppo sul serio. Ossia, sono coloro che hanno "buone intenzioni", che parlano con gli slogan ma che non ricercano alcun mezzo concreto per raggiungerli; c) Infine, ci sono coloro che non si accontentano delle parole, della mediocrità, ma vogliono "essere di più", vogliono fare storia, lasciare una traccia
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nella vita dei giovani. È la risposta di coloro che si pongono degli obiettivi concreti e ricercano i mezzi adatti ed efficaci per conseguirli. Soltanto quest'ultimo approccio può toccare il cuore dei giovani in modo efficace. Non possiamo lasciare alle casualità il futuro delle nuove generazioni. Noi dovremmo offrire loro un progetto di vita. Questo è l'atteggiamento del cristiano…. I ragazzi e il loro futuro, meritano la vostra attenzione ed ogni vostro migliore sforzo. Se indaghiamo nel cuore dei giovani, scopriremo che essi vogliono essere guidati verso alti ideali, verso la via delle virtù, non di certo sulla via della mediocrità! L'adolescenza e anche la gioventù sono note come "stagioni della vita" che hanno bisogno di essere caratterizzate da una spiccata tendenza verso 1'alto, che noi chiamiamo "idealità". Ma, se noi non fomentiamo questo desiderio di forti ideali nel cuore dei giovani, li conduciamo ad una vita di amaro scetticismo. Voi occupate un
posto privilegiato per seminare questa speranza, per accendere questo fuoco, per incitare questa tensione verso l'alto, verso ideali nobili e veri. Benedetto XVI ha più volte ribadito che siamo, oggi, di fronte una "crisi educativa". Senza dubbio, chi può realmente dare una risposta concreta e efficace a questa crisi, oltre ai genitori e ai sacerdoti, sono i laici impegnati, persone come voi, che dedicano le proprie forze e il proprio tempo all'educazione dei giovani. Gli adolescenti e i ragazzi hanno bisogno di un "tertium quid", di una persona che li accompagni nella loro crescita e che non sia né un genitore, né un coetaneo. Può assumere questo ruolo un maestro di scuola, un coach o una persona che trascorre con loro parte del loro tempo libero con loro...può esserlo, anzi, deve esserlo ognuno di voi! Per formare integralmente questi ragazzi, c'è bisogno, più che della trasmissione di informazioni - come accade nella 15
SPECIALE MEETING
ASSISI 2008
L'attività sportiva - La sfida del quadriennio
scuola - di esempi concreti, di persone affidabili, con un certo carattere, che sappiano supportare l'opera educatrice dei genitori. È per questo che il vostro lavoro, il vostro ruolo nel CSI con i ragazzi è fondamentale. "L'educazione e specialmente l'educazione cristiana - dice il Papa Benedetto XVI - ha bisogno di quella vicinanza che è propria dell'amore. Soprattutto oggi, quando l'isolamento e la solitudine sono una condizione diffusa, alla quale non pongono un reale rimedio il rumore e il conformismo di gruppo, diventa decisivo l'ac-
compagnamento personale, che dà ad ogni ragazzo la certezza di essere amato, compreso ed accolto." Certamente l'adolescenza è un periodo difficile! È il tempo in cui si cerca l'approvazione dei genitori, ma senza ammetterlo; in cui si desidera la loro presenza, ma allo stesso tempo si vuole essere autonomi; in cui ci si lamenta della loro apprensione, ma poi si vuole che siano a bordo campo durante le attività! Insomma, è un periodo pieno di contraddizioni e di ribellioni, in cui i ragazzi più che mai hanno bisogno di voi.
I giovani sono così. Sembra che non vogliono avere l'aiuto di nessun adulto e fanno di tutto per essere indipendenti.... ma, in verità, hanno una grande sete del nostro amore e della nostra vicinanza. I giovani hanno bisogno della vostra attenzione e del vostro tempo. I giovani vi aspettano!
Insieme si vince parola di Matarrese Ospite di onore nella mattinata di chiusura di Assisi 2008, il presidente della Lega Calcio, Antonio Matarrese, ha catalizzato l'attenzione e i consensi dei presenti con un intervento a tutto campo, concluso da una proposta di alleanza tra CSI e calcio professionistico.
i si aspettava un presidente della Lega Calcio molto istituzionale, anche spaesato nel mondo del volontariato CSI, lui che rappresenta società che fatturano centinaia di milioni. Ad Assisi si è presentato invece un Matarrese sorridente, disponibile, a suo agio, capace di accorciare subito ogni distanza affidandosi ai ricordi intrisi di nostalgia di quando, ad Andria, giocava a calcio nell'oratorio, per poi tessere l'elogio dell'associazione. "Il CSI - ha detto - l'ho sempre visto come una grandissima realtà, una famiglia di uomini, donne e giovani che si
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dedicano a questa attività senza alcun lucro, ma arricchendosi di una forza d'animo che li aiuta poi a vivere i momenti di difficoltà". Salendo sul palco di Assisi il dirigente pugliese ha dato seguito all'incontro avuto a Milano con la Presidenza CSI il 2 ottobre, quando si era ragionato sull'ipotesi di una collaborazione tra la Lega calcio e il CSI per promuovere sia i valori educativi nell'attività giovanile sia lo sport in oratorio. Ed è stato questo il tema dominante del botta e risposta che il presidente della Lega ha avuto con quello del CSI, Massimo Achini. "L'alleanza tra CSI e calcio professioni-
stico - ha detto Matarrese - è possibile. C'è la nostra disponibilità ad accompagnarci per mano. Nel tornare alla presidenza della Lega mi sono posto un obiettivo: riavere stadi pieni di gente per bene, di famiglie. Anche i nostri presidenti sentono adesso la necessità di tornare a fare della partita di calcio una festa, di non pensare solo agli interessi, avendo capito che il calcio ha un compito sociale da svolgere. Hanno capito che se non si va incontro alla società, anche vincere uno scudetto non serve. Con il CSI vogliamo aprire uno scenario nuovo e interessante. Qualche presidente, come Moratti, già lo fa, altri
hanno dato la loro disponibilità. Mi impegno a fare una mappa, società per società, per chiedere a ciascuna quali rapporti abbia con il CSI. Insieme possiamo rigenerare l'entusiasmo della gente, combattere la violenza e riportare le famiglie negli stadi". Ampio, ovviamente, il consenso di Massimo Achini: "Anche noi sogniamo stadi pieni del sorriso di bambini. Il CSI è disponibile a costruire alleanze per rendere il sistema sport più incisivo sotto il profilo educativo". La favola del calcio che genera ricchezza talvolta coinvolge anche i genitori dei "pulcini". Che fare? "Il fascino della ricchezza del calcio - ha riconosciuto Matarrese - talvolta abbrutisce il rapporto tra genitore e figlio, nella ricerca spasmodica di futura ricchezza da portare alla famiglia. Spetta alla società sportiva dire al genitore 'Stai rovinando tuo figlio, se continui lo fermiamo'. Se non c'è equilibrio, se non c'è educazione, non c'è crescita per il ragazzo". Non è mancata una domanda…maliziosa posta al presidente della Lega: "Perché, anche da parte del legislatore, tanta attenzione allo sport professionistico e così poca per lo sport di base? Come rimediare?". Franca la risposta di Matarrese, che in Parlamento ha "abitato" come deputato: purtroppo la politica si interessa dello sport quasi esclusivamente quando può avere un'eco mediatica, un ritorno di consenso e di popolarità. Tutte cose che lo sport di base non può assicurare. Di qui un suggerimento: presentarsi uniti, sport di vertice e sport di base, nei "Palazzi" dove si decide, per trovare più facilmente ascolto. Dalle intenzioni ai fatti: l'incontro è terminato con l'invito rivolto da Matarrese al presidente Achini di partecipare il 17 dicembre ad un incontro presso il CONI, nel corso del quale il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, avrebbe consegnato a Milan e Inter il collare d'oro per meriti sportivi; una prima occasione, questa, per accorciare ancora le distanze tra sport di volontariato e sport professionistico, promuovendo la proposta educativa del CSI. 17
SPECIALE MEETING
ASSISI 2008
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Ricca di suggestioni la serata dedicata allo sport paralimpico
Sportivi uomini coraggiosi Tre atleti straordinari hanno duettato con Achini: Luca Agoletto, Giorgio Farroni e Simona Atzori.
portivi uomini coraggiosi, è il tema della serata proposta dal Csi alla platea del Meeting. E di coraggio, nella vita e nello sport, ne hanno da vendere oltremodo i tre invitati a darne testimonianza. Assente forzato dell'ultima ora il presidente del Cip, Luca Pancalli, a rappresentarlo c'era Francesco Emanuele, membro della Giunta del Comitato Paralimpico e già uomo del Csi. Con lui i medagliati di Pechino Luca Agoletto (oro canottaggio), Giorgio Farroni (bronzo ciclismo su strada) e la pittrice e danzatrice senza braccia Simona Atzori, già in copertina su un libro di Candido Cannavò. Brevi clip ad introdurli uno ad uno, prima delle loro testimonianze dal vivo. Subito Luca Agoletto mostra l' oro ottenuto nel 4 con del canottaggio, una delle poche discipline paralimpiche che mette insieme atleti con disabilità diverse. Ricambia l'applauso mostrando la medaglia: "Il coraggio? Non è lavorare tutti i giorni, ma sentirsi orgogliosi di quello che si fa, sentirsi utili socialmente, non aspettarsi gratifiche e portare avanti tutti gli obiettivi prefissati. Mi alleno 21 ore a settimana, tre ore al giorno e la domenica solo due per raggiungere obiettivi di un certo livello. E poi… noi disabili siamo avvantaggiati, visto che siamo abituati a fare sacrifici tutti i giorni" Prosegue il ragazzo del
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CCAniene: "Lo stimolo me lo hanno dato le persone che avevano più difficoltà di me e che nonostante tutto andavano avanti con forza. Ecco perchè quella che ho al collo è la medaglia di tutti. E' la medaglia di un movimento. Di tutti i disabili che lottano." Tocca quindi a Giorgio Farroni, la sua medaglia di bronzo, ottenuta nell'handbyke, non è meno scintillante: "Di risultati se ne ottengono solo se si lavora duramente ecco perché io mi alleno a testa bassa due volte al giorno. Oltre il coraggio serve sacrificio, solo con quello si ottengono i risultati. Nella vita lavoro in un call center a Fabriano, ogni giorni mi sorbisco qualche lamentela dei clienti, ma poi per me c'è solo l'allenamento. Chi non fa sport perde una grande occasione. Spero che questa medaglia sia la prima di tante." Coraggio è anche quello di Simona Atzori, pittrice e ballerina senza braccia, dalle impressionanti capacità artistiche e umane. Ad Assisi ha emozionato tutti la milanese con le sue risposte: " Non le ho scelte io queste mie passioni, in realtà danza e pittura hanno scelto me, non ho fatto altro durante la mia vita. Sono due forme d'arte che mi permettono di comunicare agli altri il dono della vita. Ho ascoltato il mio cuore e non quelli che mi dicevano che non potevo riuscire. Ho dipinto molti quadri. Il più bello? Quello per Papa Giovanni Paolo II, avevo 17 anni. Il mio rapporto con il Signore? Lo ringrazio per avermi dato il dono della vita. Per avermi disegnato come dovevo essere. Mi ha regalato la forza, il coraggio, l'entusiasmo. Sì lo ringrazio sempre, specialmente mentre danzo. Dico ai ragazzi che a volte abbandonano alla prima difficoltà che se si lotta si può arrivare dove si vuole. Sono altri i limiti, non quelli fisici. E a chi non sa come definirmi suggerisco la tenera espressione di una bambina che guardandomi mi ha detto "sei una ragazza con le mani in basso" . La bella serata ha visto premiati tutti gli ospiti; coinvolgente con tanto di inno italiano in sottofondo quello consegnato dalle pallavoliste umbre della Pol. San Feliciano ai due medagliati in Cina.
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SPECIALE MEETING
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Regolamenti, arbitri, eventi, politica, giustizia e attività sportiva
Gli orizzonti del CSI Nei cinque laboratori proposti ad Assisi, le basi per il futuro dell'associazione
anima della tre giorni assisiana del Csi sono stati i cinque laboratori, cui per l'intero arco della giornata domenicale, hanno preso parte circa cinquecento dirigenti. Il più seguito, oltre 150 pass per avere un posto in sala Auditorium alla Cittadella, quello della politica sportiva, coordinato da Massimo Achini con i due vicepresidenti Vittorio Bosio e Santo Gagliano. Le linee guida per l'associazione passano dal rafforzamento dei rapporti con le istituzioni (Governo, Enti Locali, Coni, e Federazioni sportive) alla costruzione di alleanze strategiche tra comitati e di una nuova cittadinanza attiva che possano rappresentare il vero valore aggiunto alle azioni dei comitati. Come? Achini non ha dubbi: "Proponendo progetti validi che abbiano come tema principale sì, lo sport, ma legato ad un filo tanto invisibile quanto resistente come quello dell'educazione"
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Renato Picciolo, direttore tecnico nazionale, ha condotto invece il laboratorio per i campionati e l'attività sportiva, alla presenza di 111 iscritti. "Quanto più ampio è il traguardo educativo riconosciuto all'attività sportiva, tanto più forte è il bisogno di un efficace ed efficiente sistema gestionale dell'attività stessa" ha spiegato Picciolo, che ha poi condotto una disamina delle 20
attività sportive promosse in base ai circuiti di attuazione locali, regionali e nazionale e alla capacità di coinvolgimento da parte delle strutture territoriali. Settore delicatissimo quello dell'attività arbitrale, visto che il CSI prepara e impiega arbitri propri. Il laboratorio di Assisi, condotto dai docenti Alessandro Rossi e Vittorio Ferrero ha messo a fuoco alcune problematiche. L'uniformità dell'agire, anzitutto, che non è solo questione di identica applicazione del regolamento per equità tecnica, ma necessità di rappresentare in modo omogeneo l'identità associativa. Preparazione fisica adeguata per tutti e tutela sanitaria da affidare ad una commissione sono state altre due necessità rilevate. Auspicata l'adozione anche nel CSI delle figure dell'osservatore di campo e degli assistenti arbitrali, che del resto qualche comitato ha già cominciato ad introdurre. Nato per parlare di impiantistica sportiva e di gestione di eventi, il laboratorio affidato allo Studio Ghiretti ha invece fornito a un centinaio di associati strumenti fondamentali per pensare, organizzare, gestire e un evento. Roberto Ghiretti, con grande competenza, ha guidato i lavori del laboratorio che ha
preso le mosse dalla sottolineatura che "il volontariato sportivo va bene, ma deve essere sempre più professionale". Tra le azioni da intraprendere per gestire un evento, anche anche quella di dotarsi di una buona rete comunicativa interna e fare del marketing con i media esterni per promuoversi sul territorio. "I Comitati Csi - ha aggiunto Ghiretti sono autentici sostituti di "socialità" e sono generatori di valori e cultura. Il loro obiettivo deve essere, senza mezzi termini, quello di "sportivizzare" il territorio diventando "sport-maker" che assumano anche il ruolo di offrire prodotti di alta qualità a enti pubblici o aziende perché li finanzino consentendo la pratica sportiva a migliaia di giovani".
Giustizia sportiva la materia dell'ultimo laboratorio, condotto da Carmine Di Pinto assieme al procuratore associativo Alberto Succi. Entrambi d'accordo su un prerequisito: "Rispettare le regole rende tutto più facile". Dietro ai meri regolamenti di gioco, é importante conoscere la "ratio" delle regole, l'utilità delle norme, che costituiscono il sistema di Giustizia sportiva del CSI, partendo dai fondamentali: l'identità del Giudice sportivo, le sue funzioni, la formazione permanente del Giudice sportivo, il suo stile.
Il pellegrinaggio lungo le vie cittadine e poi la Messa accendono Assisi
Csi: percorri la via della bellezza! Don Vittorio Peri dalla Basilica di San Francesco esorta l'Associazione a seguire Cristo
inquecento fiammelle accese, nella notte vigilia dell'Immacolata Concezione per le vie di Assisi. Quelle della fiaccolata pellegrinaggio che, come tradizione, il CSI ha promosso sulle orme del patrono d'Italia attraverso le piccole vie della capitale del francescanesimo. Una serata magica. Un cammino da sportivi. Un percorso di fede che ha acceso i cuori dei tanti ciessini venuti al Meeting e che non hanno voluto mancare all'appuntamento più spirituale della tre giorni. Da Piazza San Pietro per S. Apollinare, sfiorando S. Antonio. Quindi la sosta di preghiera di fronte a S. Chiara in un paesaggio di emozioni estetiche, preghiere, scelte esistenziali, gesti devozionali, canti. Poi giù per Piazza del Comune fino alla Basilica di San Francesco, dove Mons. Peri ha celebrato la messa.
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Mons. Vittorio Peri, vicario episcopale della cultura di Assisi. "L'uomo moderno non cammina secondo la ragione ma secondo i sentimenti. Non segue la razionalità ma l'emotività. Allora dobbiamo saper parlare all'uomo moderno, presentando il fascino della figura di Cristo. I giovani vogliono esperienze belle come lo sport. Quando si dice "Dobbiamo fare uno sport che serva all'uomo" lasciamo stare il dovere, e facciamo sentire il fascino di un'attività sportiva che riesca a creare un mondo nuovo. Attraverso lo sport noi dobbiamo affascinare i giovani facendo comprendere che vivere con Cristo è molto più gratificante che vivere senza di Lui. Uno sport che fa diventare uomini e donne. Meglio che divenire atleti. La bellezza seduce. Dio è bellezza. Attraverso Francesco il messaggio di Assisi è che la via della bellezza possa diventare la via su cui cammina anche il Centro Sportivo Italiano. 21
L’INTERVISTA
Intervista al Consulente ecclesiastico nazionale mons. Claudio Paganini
Anania. Atleta di Dio È stato presentato ad Assisi, nel corso del meeting dell'Immacolata, un nuovo sussidio a servizio della formazione associativa. Abbiamo chiesto al consulente nazionale, mons. Claudio Paganini, di spiegarci di cosa si tratta.
di Costantino De Urcis In cosa consiste il nuovo sussidio? Si tratta di un agile libretto che sarà certamente d'aiuto nel programmare e vivere momenti di formazione associativa in chiave tipicamente pastorale. È una risposta concreta a domande che molti, su tutto il territorio nazionale, hanno formulato: "Come rendere l'esperienza sportiva una proposta interessante anche fuori dal campo di gioco? Come formulare un itinerario di lavoro da settembre a giugno? Come non perdere i contenuti del Progetto Culturale Sportivo … ed i documenti della Chiesa sullo sport … e rimanere nel tema dell'Anno Paolino? Come non limitare la presenza del consulente ecclesiastico alla sola S Messa o preghiera pre-incontri?". Un primo tentativo di risposta è arrivato con il sussidio. Ora si tratta di sperimentare e correggere insieme. Il nome Anania è abbastanza inusuale. Chi era costui? Un personaggio "anonimo" della bibbia destinato a diventare strumento per la conversione di San Paolo. Tre giorni dopo che Paolo cade da cavallo, e diventa cieco, Anania lo va ad incontrare e lo guarisce miracolosamente. Anania è la persona di cui Dio si serve per guarire Paolo. È lo strumento per operare un prodigio ed una conversione. Come Anania, così anche il mondo 22
tema per le più diverse situazioni associative. Ogni singola unità contiene materiale tratto da San Paolo (di cui ricorre l'anno giubilare), dal Progetto Culturale Sportivo del CSI e dal documento base sullo sport della CEI "Sport e Vita Cristiana Roma" (1995).
sportivo è destinato ad essere strumento per l'educazione dei giovani. Si parla di "itinerario" nel titolo. Perché questa scelta, ed in concreto che cosa viene proposto dal sussidio? L'educazione si nutre non solo di momenti emozionali ed intensi occasionali. La vera educazione passa attraverso la quotidianità, le tante piccole scelte che poi diventano stile di vita. Un itinerario si prefigge proprio questo: accompagnare con un tema unico e sviscerato per un intero anno, oltre che la pratica sportiva, anche la formazione umana e culturale. Vengono proposti momenti formativi da settembre a giugno (il periodo più intenso dell'attività associativa). Si possono trovare 14 proposte di incontro sullo stile dell'anno oratoriano. Vi sono poi 14 proposte sull'educare attraverso il linguaggio dell'amore ed innumerevoli proposte a
A chi è rivolto questo itinerario? In primis ai consulenti ecclesiastici. Sono loro le figure che la Chiesa ha scelto ed incaricato per accompagnare il percorso umano e spirituale dei giovani atleti. Poi, a cascata, spetta ai dirigenti delle singole società sportive acquisire uno stile ed un metodo per educare costantemente con contenuti spirituali ed umani. Amo ricordare quanto mi hanno detto alcuni grandi campioni dello sport: chi ha fede, quando scende in campo, ha una marcia in più. Perchè dunque negare ai ragazzi questa marcia e possibilità di crescita? Con il sussidio ancora una volta il CSI pone al centro dei suoi investimenti la formazione e l'educazione dei giovani. Le richieste di sussidi e proposte educative ha trovato così una prima risposta che offre percorsi, metodi e contenuti su cui lavorare. Un buon completamento a quanto riflettuto ad Assisi dall'intera associazione. Una contributo in più alle sfide del quadriennio per una sempre maggior qualificazione dell'attività sportiva.
MONDO SPORT
PROTAGONISTI Nel 2009 si rinnovano gli appuntamenti con gli eventi promossi da Danone e Volkswagen
La meglio gioventù In primavera tornano Volkswagen Junior Masters e Danone Nations Cup con tante novità di Felice Alborghetti renderà il via nel mese di marzo il Volkswagen Junior Masters, torneo di calcio a 11 per ragazzi nati nel 1996 e 1997. L'edizione 2009 prevede una fase provinciale che si svolgerà in 14 tappe, gestite dai comitati Csi di Alessandria, Ancona, Bari, Bergamo, Brescia, Como, Firenze, Lodi, Milano, Perugia e Udine. A segui-
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re si disputeranno le tappe regionali/interregionali di Bergamo, Catania, Firenze, Milano, Napoli, Rimini, Torino e Verona; le vincenti di queste ultime fasi staccheranno il biglietto per la Finale Nazionale che si svolgerà il 18 e 19 aprile 2009 nel favoloso scenario del Centro Tecnico di Coverciano a Firenze, quartier generale della
Nazionale Italiana di Calcio Campione del Mondo. Le squadre dovranno essere formate da un minimo di 13 e da un massimo di 16 atleti. La formula di gioco prevede gironi all'italiana con gare di sola andata (tempo unico della durata di 20 minuti). Al termine delle fasi di qualificazione le migliori classificate accederanno alle finali. Tutti gli atleti
dovranno prendere parte al gioco obbligatoriamente ed ininterrottamente ad almeno un incontro di ogni fase. Le sostituzioni sono tre per squadra a gara e dovranno avvenire a gioco fermo e con l'autorizzazione del direttore di gara. I giocatori sostituiti non potranno più entrare in campo nel corso della stessa gara. Ogni squadra potrà richiedere un time out a partita della durata di 1 minuto. Parte importante dell'edizione 2009 saranno i Volkswagen Junior Day, mini eventi che si svolgeranno alcune settimane prima della tappa nelle concessionarie Volkswagen che coinvolgeranno gli atleti e le loro famiglie con gadgets per i ragazzi, il patto associativo per gli allenatori e tante sorprese per tutti. Ad aprile e maggio occhi puntati sulla Danone Nations Cup, manifestazione internazionale di calcio a 9 promossa da Danone, che nelle sue precedenti edizioni ha visto cimentarsi diverse migliaia di ragazzi e centinaia di squadre. Quest'anno scenderanno in campo i giovani atleti nati nel 1997 e 1998. In Italia l'evento ha come obiettivo quello di qualificarsi quale evento ludico sportivo giovanile, tra i più importanti, stimolanti e coinvolgenti presenti a livello nazionale. Gli atleti partecipanti ed i loro genitori avranno la possibilità di vivere un'esperienza sportiva entusiasmante e di notevole caratura educativa. Si disputeranno 8 tappe regionali che coinvolgeranno 32 squadre ciascuna, i comitati del Csi che organizzeranno le tappe sono quelli di Bergamo, Cava de' Tirreni, Parma, Perugia, Reggio Calabria, Roma, Sassari e Torino. Le 8 squadre vincitrici delle fasi regionali si qualificheranno per la Finale Nazionale che decreterà la squadra campione 2009. La vincitrice, oltre a mettere il suo nome nell'albo d'oro della Danone Nations Cup sotto quello della Reggina Calcio, campione 2008, potrà vivere la straordinaria esperienza di rappresentare l'Italia alla Finale Internazionale, un evento mondiale che
coinvolge 48 squadre provenienti da tutti i continenti e che ha come testimonial e padrino della manifestazione Zinedine Zidane. Nell'ultima edizione la Reggina Calcio, nel fantastico palcoscenico dello Stadio di Lione, si è classificata sedicesima, miglior risultato italiano di sempre, riuscirà l'Italia nel 2009 a fare meglio? Appuntamento a maggio per la Finale Nazionale e… che vinca il Fair Play.
D AI COMITATI
L'educatrice Francesca Valla, tata Francesca nel reality, ospite del comitato emiliano, detta le regole ai bambini ed alle mamme sportive.
SOS Tata al Csi Modena Nel corso dell'incontro presentato il libro intitolato come la celebre serie televisiva di Marco Costanzini
al reality "Sos Tata" in onda sul canale Fox di Sky e anche su La7 fino al Csi e precisamente quello di Modena: Francesca Valla, una delle "Mary Poppins del nuovo millennio" protagoniste dell'ormai celebre trasmissione televisiva, è stata ospite sabato 13 dicembre nella sede del comitato modenese, guidato da Stefano Gobbi, per un incontro rivolto a genitori e bambini e per presentare un libro che porta lo stesso titolo della trasmissione tv, "Sos Tata". Un contenitore ricco di consigli, ricette e regole per crescere ed educare bambini sani e felici: il libro Sos Tata, co-autrice del volume, ha riscosso grande successo 'catturando' l'attenzione delle numerose mamme presenti per l'occasione. L'iniziativa, organizzata dal Csi Modena in collaborazione con l'associazione culturale e sportiva dilettantistica modenese W Le Mamme, si è posta come obiettivo quello di fornire ai presenti suggerimenti utili sulla genitorialità, promuovendo inoltre un dibattito utile sulle dinamiche genitori-figli. E i più piccoli, ovviamente, non potevano mancare: in una ventina circa, sono stati intrattenuti nel corso della mattinata dallo staff di animatori del Csi emiliano, che ha riservato loro una mattinata di gioco con divertenti fiabe, giochi motori, attività di disegno, lasciandoli liberi di 'corre-
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re' in qualsiasi momento dai propri genitori che nella stanza vicina ascoltavano incuriositi la tata del celebre reality. Insegnante elementare specializzata in Scienze Motorie e Psicomotricità, la
35 enne Francesca Valla ha bussato al Csi fornito così ai genitori presenti suggerimenti utili per aiutare i genitori negli aspetti più problematici che riguardano l'educazione e la crescita dei propri figli.
PROGETTI
Da marzo a giugno in sei città italiane prosegue la campagna antidoping del Csi
SMETTILA di crederci! Le conferenze a Bologna, Mantova, Verbania, Ravenna, Palermo e Cagliari di Danilo Vico
a marzo fino a giugno 2009 sarà tangibile l'impegno del Centro Sportivo Italiano per la prevenzione dell'uso di doping e dell'abuso di farmaci nello sport giovanile. Dopo aver lanciato negli anni scorsi la campagna "Sport per tutti, doping per nessuno", con il sostegno del Ministero della Salute, è stato lanciato il nuovo progetto "Smettila di crederci! I giovani e lo sport tra immagini, scorciatoie e scelte responsabili", anch'esso approvato dal Ministero della Salute, Commissione per la vigilanza ed il controllo tutela doping e per la tutela della salute nelle attività sportive. Molto si punta anche questa volta sull'informazione - da fornire appunto con sussidi ed incontri scolastici, rivolti a ragazzi, famiglie, insegnanti ed operatori sportivi - sui danni fisici e le altre conseguenze dovute all'uso di sostanze vietate ed eccesso di farmaci. In particolare dal mese di marzo il progetto prevede sei conferenze, in sei differenti città, incentrate sulle buone pratiche di educazione alle attività motorie, l'educazione alla sconfitta e all'allenamento, una percezione "etica" del doping, la conoscenza delle sostanze dopanti e i relativi effetti. I comitati che nella prossima primavera ospiteranno gli happening antidoping sono quelli di Bologna, Verbania, Mantova, Ravenna,
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La scuola e le società sportive, non solo il medico sportivo, hanno un compito fondamentale in tale processo: mettere il giovane atleta in guardia dai rischi associati all'assunzione di sostanze dannose". Palermo, Cagliari. Oltre ad approfondire gli aspetti sanitari del fenomeno, gli incontri metteranno in guardia contro i meccanismi psicologici e sociologici che stanno a monte di queste "trappole" in cui finiscono i giovani, ovvero le motivazioni e le influenze di modelli negativi che portano i minori ad assumere sostanze dannose per migliorare performance fisiche e/o sportive. L'insistenza del CSI nel portare avanti campagne antidoping non trova radici in un riscontrato uso di doping tra i suoi ragazzi, essendo risultati negativi tutti i controlli effettuati dal Ministero della Salute sui campionati nazionali associa-
tivi. La preoccupazione è comunque legittima perché l'uso di sostanze proibite rischia di diventare un stile di vita di certe fasce giovanili. "Viviamo - conferma il dottor Giovanni Boni, responsabile scientifico del progetto "Smettila di crederci" - in una società in cui si insegna all'individuo a credere che la perfezione sia possibile anche grazie al ricorso ai farmaci e agli integratori alimentari, favorendo così lo sviluppo dello stesso tipo di mentalità che, nello sportivo, sta alla base del ricorso alla sostanza dopante. La tentazione è ricorrere al miracolo farmacologico per evitare la fatica dell'allenamento e conseguire il successo. Se viene prospettato il miraggio di un miglioramento senza fatica, è inevitabile che i giovani ne siano attratti". Perché tra gli sportivi non professionisti l'informazione è più importante del controllo? "Nel caso del doping giovanile spiega Boni - gioca un ruolo cruciale la scarsa percezione del rischio: il "beneficio" si vede subito, mentre il danno si manifesta in un futuro indeterminato, quando magari sarà difficile stabilire collegamenti diretti. La scuola e le società sportive, non solo il medico sportivo, hanno un compito fondamentale in tale processo: mettere il giovane atleta in guardia dai rischi associati all'assunzione di sostanze dannose". 27
VITA CSI Grazie alla IV Municipalità, l'Esercito ed il CSI
Napoli, lo sport tra i banchi Concluse le prime olimpiadi scolastiche con la partecipazione di mille alunni dei popolosi quartieri Arenaccia, San Lorenzo e Poggioreale di Giovanni Mauriello Le scuole di uno dei più vasti territori napoletani, dove demograficamente vivono centomila abitanti, sono state al centro di una iniziativa sportiva, realizzata grazie alla fattiva collaborazione tra la IV Municipalità del Comune di Napoli, l'Esercito ed il Centro Sportivo Italiano di via Capodimonte. Si tratta della Mini Olimpiade scolastica, che per un mese ha tenuto impegnati gli alunni di elementari, medie e superiori in molte discipline sportive. Per quest'evento s'è mosso l'intero parlamentino cittadino, opposizione compresa e il presidente David Lebro è fiero del risultato raggiunto: "Finalmente si può guardare avanti con una scuola più sportiva, tra le tante problematiche che investono questi rioni." Circa un migliaio gli studenti che hanno aderito alla risposta di una quindicina di scuole iscritte. L'organizzazione ha previsto le sfilate degli istituti nella giornata d'apertura con l'alzabandiera, l'inno nazionale e l'accensione della fiamma olimpica e la successiva chiusura in uno dei più antichi impianti sportivi cittadini, lo stadio militare Albricci, concesso dal Comando militare per l'alta valenza della kermesse. Nel cuore del quartiere Arenaccia è stata riaperta dopo molti anni di inattività anche la pista di atletica leggera per la gare di velocità e dei lanci di peso e vortex di tutti gli alunni partecipanti. Proprio in questo storico stadio, intitolato ad un valoroso generale, nel 1956,
Fausto Coppi vinse il giro della Campania e questo ricordo è indelebile per molti napoletani, assieme agli scudetti conquistati dalla gloriosa Partenope Rugby. Per le scuole medie superiori, l'Istituto tecnico "Galiani" si è affermato in molti sport di squadra ed anche nelle gare singole, riuscendo alla fine a prevalere nella conta delle medaglie d'oro, ben 13: "Le gare comunali tra scuole vanno incentivate - sostiene il professor Tonino Chieffo, vice preside del plesso di via don Bosco - l'esperimento sportivo organizzato con il CSI deve continuare in tutte le altre municipalità, per una revisione dei Giochi Studenteschi che potenzierebbero la partecipazione degli alunni e l'educazione verso una forma di vita sana." Ma se nella speciale classifica che contrapponeva le elementari, alle medie ed ai superiori, per ogni indirizzo di studio ci sono dei rispettivi vincitori, il record di medaglie totali spetta alla scuola elementare "Mastriani", che ha totalizzato 29 podii, contro i 22 dello stesso "Galiani". Intanto proprio nelle elemen-
tari è invece il 24° Circolo didattico "Dante Alighieri" a prevalere nella classifica di settore: "Sono orgogliosa dei miei ragazzi", è il pensiero della professoressa Clorinda Acerra, il motore propulsore della scuola di piazza Carlo III. Partita in sordina, l'iniziativa ha preso corpo con il passare delle sfide sportive tra le varie scuole ed anche per gli spunti tecnici offerti in alcune discipline dai partecipanti: "Sono soddisfatto perché questi Giochi non hanno tradito le attese - afferma il presidente del CSI Napoli, Antonio Papa - gli atleti sono addirittura aumentati rispetto alle prime iscrizioni . Mi auguro che in futuro altre Municipalità cittadine si aggreghino a questa entusiasmante olimpiade scolastica.".
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PROGETTI
Sotto il segno dei gemelli Ufficializzato ad Assisi l'avvio del programma di gemellaggi dei Comitati, che per ora sono 37 e coinvolgono 79 realtà territoriali, disegnando una "rete" che avvolge l'intero territorio nazionale.
bbiamo una ricchezza infinita. Dobbiamo condividerla di più, ed i gemellaggi sono uno strumento per riuscirci". L'affermazione era parte integrante del programma strategico enunciato dal neopresidente Achini all'assemblea di Chianciano, nel giugno scorso. Sei mesi sono bastati per fare diventare realtà quell'idea. Tra i molteplici frutti del meeting di Assisi c'è stato anche l'ufficializzazione dei primi gemellaggi tra comitati. Per ora sono 37, che vincolano amichevolmente 79 centri territoriali. Gemellaggi che in qualche caso, cinque per la precisione, hanno fruttato….parti trigemini. Gli "atti di nascita", sottoscritti durante i lavori nazionali del CSI alla Cittadella assisiana, sono stati ratificati dal presidente nazionale. Da Nord a Sud il CSI allarga i suoi orizzonti con questa iniziativa tesa a promuovere scambi di esperienze, momenti di incontro, per condividere strategie comuni in ambiti diversi e perché no, fraternamente, aiutare il "gemello" a crescere nell'associazione. Una linea d'azione, questa, che inserisce l'associazione in una linea di assoluta attualità, visto che la solidarietà interna, da esercitarsi ai vari livelli tra realtà "grandi" e "piccole", è lo strumento che il Libro bianco dello sport (commissione delle comunità europee, luglio
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Ad Assisi sono stati ufficializzati i primi gemellaggi tra comitati del CSI. Sono in tutto 37 i fra 79 comitati, con ben 5 parti trigemini. Ecco la lista completa
2007) indica a Federazioni, Leghe e Associazioni per sviluppare la loro azione promozionale e superare le difficoltà derivanti da un generale periodo di stagnazione. Scorrendo il programma, sono molte curiosità: dal più antico gemellaggio, Vicenza-Foligno, che trova la sua origine nel 2000, nel dopo terremoto umbro-marchigiano, al più recente, che corre sulla Pisa-Salerno. I gemelli più vicini sono Noto e Siracusa, i due più lontani Milano-Alto Platani. Più ad est c'è l'asse Pordenone-Ostuni, ad ovest Imperia/Sanremo-Cuneo. La Tirreno-Adriatico lega Roma ad Ancona, mentre è l'Appennino a separare, solo geograficamente, La Spezia dalla gemella Parma. Scontato il triangolare…cestistico fra Bologna, Reggio Calabria e Teramo, mentre i "matti" di Gubbio se ne andranno in gondola a Venezia: lupi e leoni. Il gemellaggio più doc pare quello tra Massa Carrara e Reggio Emilia dove il lardo di Colonnata sposa bene con il grana…. Quello di "lettere" è fra Mantova, città natale di Virgilio, e Ravenna, dov'è la tomba di Dante. Ma, in fondo, ciascuno dei 37 apparentamenti nasconde qualcosa di speciale. Lo scopriremo negli anni alla vicendevole crescita. Per ora non resta che fare gli auguri a tutti!
Gemellaggi Acireale
Trapani
Ancona
Roma
Ascoli Piceno
Cosenza
Bari
Trento
Belluno
Pesaro Urbino
Bologna
Reggio Calabria
Brindisi
Cava de' Tirreni
Caltagirone
Padova
Campobasso
Matera
Cesena
Macerata
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VITACSI
All' "Oratorio Marvelli" di Marano Principato ha preso il via la CCC 2009
La Consentia Clericus Cup fa gol! Prima giornata da incorniciare per la manifestazione che vede confrontarsi le cinque diocesi cosentine nel calcio a 5.
na gelida serata e, dopo una trepidante attesa, ha preso il via lunedì 15 dicembre, la Consentia Clericus Cup 2009, campionato di calcio a 5 dei sacerdoti, diaconi e seminaristi delle cinque diocesi della provincia di Cosenza, organizzato dal CSI Cosenza. Alla serata all'insegna della fratellanza, dell'amicizia e del sano agosismo, hanno partecipato: il sindaco di Marano Principato (CS), Alessandro Tenuta, il presidente del CONI Cosenza, Pino Abate, il vicario episcopale per il laicato dell'Arcidiocesi di Cosenza-Bisignano, mons. Emilio Aspromonte, il presidente CSI Cosenza, Pompeo Runco, il presidente CSI Calabria e responsabile del progetto, Giorgio Porro, i cinque direttori dei rispettivi Uffici diocesani dello sport, don Franco Iaconetti, diocesi di Cosenza, don Vincenzo Calvosa, diocesi di Cassano, don Franco Romano, diocesi di Rossano, don Andrea Caglianone, diocesi San Marco e papas Pietro Lanza, Eparchia di Lungro e le squadre partecipanti al campionato, in una cornice di pubblico delle migliori occasioni. Hanno dato il benvenuto alle rappresentative diocesane il parroco don Bruno Di Domenico e il presidente dell'Orarotorio "Marvelli", Oscar Molinaro, che hanno messo a disposi-
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zione gli impianti sportivi, dell'Oratorio di Marano Principato (CS). La manifestazione ha avuto inizio con una piccola ma suggestiva cerimonia di apertura: preghiera ecumenica (rito romano e rito greco-bizantino), accensione della fiaccola olimpica, segno di pace e comunione e fratellanza, che resterà accesa fino alla finale dell'11 maggio 2009. A seguire, i due open match del troneo: Eparchia Lungro-San Marco Argentano e Cassano-Cosenza, che non hanno deluso le aspettative dei tifosi e di tutti coloro che fremevano per l'inizio di questo evento diventato in poco tempo importante. LungroSan Marco, gara ricca di goal e di belle giocate, si è conclusa con la vittoria del San Marco per 13 a 3. Lungro ha pagato l'inesperienza dovuta alla giovane età della sua formazione internazionale, infatti pur iniziando bene, ha dovuto cedere alla grande esperienza e solidità della squadra della diocesi di San Marco. Fra i cannonieri, Terranova e Ponzo con 4 reti (San marco) e Otvos 2 reti (Lungro). Fra i giocatori/sacerdoti si è mosso assai bene in campo don Andrea Caglianone (direttore Ufficio Sport diocesi San Marco), uno che gioca in terza categoria con la squadra del Malvito (CS). Nella seconda sfida, la partita si è decisa nella parte finale del secondo tempo, visto che il Cosenza non aveva a disposizione cambi, la gara è stata vinta per 9 a 6 dai cassanesi. De Stefano 4 reti (Cassano) e Colosimo 4 reti (Cosenza) i bomber della gara. Segnaliamo un nazionale della "Selecao sacerdoti calcio", don Pasquale Zipparri (diocesi Cassano). Vita facile per il direttore di gara, il sign. Ruffolo, che non ha dovuto estrarre nessun cartellino, evidenziando a fine gara come le quattro squadre siano subito entrate nel clima fair-play del trofeo.
Dalla tribuna S. E. mons. Vincenzo Bertolone, vescovo di Cassano allo Ionio, da grande intenditore di calcio, alla vigilia della gara ha rilasciato una dichiarazione profetica, che ha portato bene alla sua squadra: "La diocesi di Cassano dimostrerà la sua valenza calcistica affidandosi al suo spirito di squadra, impreziosito dal nostro portiere saracinesca don Candia, dalle geometrie di don Nicola Francomano, dalle folate offensive di don Calvosa, dall'individualismo estroso di don Pasquale e del fantasista don Alessio, il tutto sotto la sapiente regia di don Ciccio Di Chiara. Sul campo ed ai rigori ne sono certo non avremo rivali, ma solo amici fraterni, ai quali segnare qualche goal sorridendo, sperando di non incassarne troppi. E' questo, del resto, lo spirito della manifestazione: giocare divertendosi. La speranza è che diventi un modello ed un esempio sportivo, soprattutto per i giovani". Un plauso per don Franco Romano e i suoi ragazzi della diocesi di Rossano, presenti al via della Clericus, nonostante non dovevano disputare nessuna gara, in quanto giornata di riposo per la
loro squadra, a dimostrare come hanno preso a cuore le parole del loro Arcivescovo, S. E. mons. Santo Marcianò: "Con la manifestazione Clericus Cup vogliamo testimoniare che lo sport ha un valore educativo irrinunciabile, un valore che nemmeno il più triste fatto di cronaca può oscurare, anzi è proprio per è proprio per riscattare lo sport che ci vogliamo impegnare. La questione educativa sta al vertice dell'attenzione e dell'insegnamento della Chiesa circa lo sport. Le nostre parrocchie sono chiamate a rispondere con coraggio alla sfida educativa del nostro tempo trovando anche nello sport una via educativa e pastorale che ci consenta di parlare ai nostri ragazzi con un linguaggio nuovo e più vicino alle loro esigenze". Prossimo appuntamento, il 29 dicembre per festeggiare il "Natale degli sportivi 2008, interdiocesano", ad Altomonte (CS), ricco di tante sorprese e testimonial d'eccezione; subito dopo le feste, in campo per la seconda giornata della Clericus: Lungro-Cosenza e Cassano-Rossano (riposa San Marco), prevista per il 9 gennaio 2009.
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CONVEGNI
La tutela sanitaria tra azione e prevenzione Un convegno organizzato a Roma dal Coordinamento Romano degli Enti di Promozione Sportiva ha sviluppato l'urgente tema della tutela della salute nello sport di base. di Armando Cortese
La tutela sanitaria nella pratica sportiva di base è una delle aree problematiche del sistema sportivo italiano. C'è la questione della certificazione di idoneità, che rimane poco chiara, dal momento che si tende ad estendere il concetto di diritto alla salute alle attività sportive, questione che ogni Regione regola a modo proprio. Ma c'è anche il problema degli sportivi fai da te, che oggi sono milioni, che nessuno può costringere a sottoporsi a visita preventiva. Strategie, mezzi, regole: tutto andrebbe rivisto in un quadro omogeneo ed efficace. Giusto parlarne, allora. Così è stato fatto l'11 dicembre a Roma, dove è si è svolto il Convegno "La tutela sanitaria nella pratica sportiva di base", occasione di confronto e riflessione programmata in risposta alle diverse istanze pervenute a riguardo dall'associazionismo di base, nonché ad un invito del prof. Capua, consulente del Sindaco per la sicurezza nello sport. E' stato Franco Mazzalupi, Presidente del CSI Roma e portavoce del CREPS (Coordinamento Romano degli Enti di Promozione Sportiva), ad aprire i lavori sottolineando che "troppo spesso si tende a valutare solo gli aspetti positivi della pratica sportiva, senza considerare il fatto che i potenziali benefici da essa derivanti non sono solo automatici ed insiti nell'attività motoria stessa, ma anche e soprattutto la conseguenza di comporta34
Diffondere e sostenere una cultura che consideri il medico sportivo non un nemico che con il suo intervento ostacola o ritarda la carriera sportiva, ma come un alleato per vivere lo sport nel modo più pieno menti personali responsabili (stile di vita, abitudini alimentari, controlli medici periodici), di ambienti idonei (impianti a norma, condizioni igieniche adeguate), di iniziative di promozione e sensibilizzazione" e che "…il nostro impegno costituisce una sorta di dovere morale , una responsabilità etica di azione e prevenzione". Il saluto di Riccardo Viola, Presidente del CONI provinciale di Roma, ha anticipato l'intervento dello stesso prof. Capua, deciso nell'auspicare una collaborazione consapevole tra istituzioni, enti e società sportive per "diffondere e sostenere una cultura che consideri il medico sportivo non un nemico che con il suo intervento ostacola o ritarda la carriera sportiva, ma come un alleato per vivere lo sport nel modo più
pieno, ottenere da esso tutti gli immensi benefici che può dare" …e per "combattere atteggiamenti nocivi come la richiesta di certificati medici per telefono e di aiutini per i propri figli". Molti gli spunti anche di Enzo Foschi, Vicepresidente della Commissione Sport della Regione Lazio: Lo sport deve essere inserito a pieno titolo in un moderno welfare perché è l'unica strategia per investire sul futuro di tutte le persone, senza distinzione di età e di sesso; …la visita medica deve essere considerata come un'opportunità e non come un costo da scaricare sugli utenti". Particolarmente interessante: la panoramica di dati offerta sul rapporto medici sportivi accreditati/popolazione, da cui si evidenzia una situazione disomogenea sia sul territorio regionale che all'interno di ogni singola provincia. Da qui la necessità di aggiornare la legge regionale sulla tutela sanitaria, ancora arretrata persino nei suoi aspetti formali. A seguire il dibattito l'intervento finale di Andrea Novelli, Presidente dell'UISP Roma, che ha ribadito Lla scelta degli Enti di promozione sportiva e del Creps di impegnarsi non solo per migliorare la cultura e la legislazione sportiva, ma anche e soprattutto per organizzare concrete possibilità di praticare attività motoria in modo sicuro, affinché lo sport sia per tutti un momento di festa e di gioia e non di lacrime o rimpianti".
VITA CSI
Si è conclusa nel capoluogo ligure la ricchissima Fiera Natalidea
GENOVA, per noi Evento aperto allo sport e al sociale, in dieci giorni ha coinvolto duemila bambini tra diversi tornei di calcio, minivolley, basket, rugby, scherma, esibizioni di ballo, fitness ed arti marziali.
È terminata domenica 14 Dicembre la Fiera Natalidea Ideaneve di Genova, l'appuntamento dedicato al regalo natalizio e, da quest'anno, aperto allo sport ed al sociale. Grazie alla collaborazione con il CSI - Centro Sportivo Italiano e i Centri Sportivi
Paladonbosco, è stata una fiera da vivere tra sport, eventi sociali e presentazioni per un pubblico di tutte le età. Particolarmente ricco è stato infatti il programma degli eventi collaterali: grazie all'organizzazione del CSI - Centro Sportivo Italiano e del CS
Paladonbosco, con il patrocinio dell'Assessorato allo Sport e Politiche Sociali della Provincia di Genova e del CONI, della FIPAV (Federazione Pallavolo), FIP (Federazione Pallacanestro) e Special Olympics è stato creato, durante tutti i giorni della fiera, un ricco palinsesto di attività ludico-sportive destinate a diverse fasce di età. Tre le aree dedicate all'intrattenimento: Natale in Compagnia, Fitness di Natale e NataleSport. In quest'ultima area il CSI ha portato sui campi da gioco cinquecento ragazzi: squadre di calcio che hanno effettuato partite amichevoli, mini-tornei, semplici allenamenti e, evento caldissimo in città, il pre-derby Genoa - Sampdoria (vinto dai ragazzi della squadra rossoblu per 4 a 2). Domenica 14 Dicembre si è invece svolta inoltre la prima giornata del Torneo CSI "Calcio Amico", riservato ai giocatori nati nel 2000 e nel 2001, che ha visto in campo un centinaio di bambini. Il bilancio di questi dieci giorni di Fiera sono stati più che positivo: hanno partecipato alle attività sportive circa 2000 ragazzi; oltre al calcio, tanti i tornei di minivolley, gli allenamenti di basket, di rugby, le sfide di scherma, le esibizioni di ballo, fitness e arti marziali, ai quali hanno assistito tantissimi accompagnatori, genitori e passanti incuriositi.
SPOR T E SOCIETÀ
Come cambia lo sport italiano L'11 novembre Censis Servizi ha presentato il rapporto Sport & Società, che inquadra le dimensioni sociali, economiche, valoriali e territoriali cui dà vita il fenomeno sportivo in Italia. Ne esce l'immagine di un settore percorso da non pochi trend di cambiamento, che non possono non interrogare anche un'associazione come il CSI. di Andrea De Pascalis
Il rapporto Sport & Società, realizzato da Censis Servizi, è organizzato in 12 capitoli per oltre 300 pagine di testo, tabelle, grafici. Per il momento ne è stata resa nota solo una sintesi di 70 pagine, che riporta i dati ed i risultati più significativi delle diverse linee di lavoro, e che è consultabile o scaricabile sul sito internet del CONI.. La sintesi ha 12 capitoli: 1) Il quadro delle attività fisico sportive in Italia; 2) L'impiantistica sportiva in Italia; 3) Le associazioni sportive; 4) Il vissuto dello sport nelle opinioni degli italiani e nel mondo dello sport; 5) La spesa per lo sport (Stato, Regioni, EE. LL); 6) I processi formativi per lo sport; 7) Sport e scuola; 8) Sport e media; 9) Produzione, servizi, lavoro; 10) Il turismo sportivo; 11) La medicina sportiva e le sfide da affrontare; 12) Un nemico (in)visibile da affrontare: la sedentarietà. Il Rapporto costituisce uno strumento importante perché, oltre a fornire i dati della significativa presenza del fenomeno sportivo in Italia e delle connessioni tra sport e società, consente di approfondire le criticità e le distorsioni del sistema. Alcuni primi elementi, utili ad una riflessione, emergono dalla Sintesi del Rapporto: 36
Cresce l'inclinazione alla polisportività. Il dato era noto già da qualche anno: in Italia si praticano quasi 300 sport diversi, altri ne stanno arrivando. A molti piace "assaggiare" più sport, contemporaneamente o in successione.
• Si conferma che circa 11 milioni di cittadini praticano lo sport con continuità e 6 milioni saltuariamente, ma la crescita globale dei praticanti negli ultimi 10 anni è rallentata, mentre è aumentato il numero dei sedentari. Ciò, secondo il Censis, avviene perché quote crescenti di cittadini non riescono a trovare "canali e strumenti idonei per la pratica di forme elementari e non strutturate di attività fisica". Ciò significa che i sedentari per divenire praticanti chiedono proposte sportive semplici e flessibili. • Nonostante questa stagnazione media della pratica, c'è una crescente domanda di sport per l'infanzia e per la terza età. Se la prima è in controtendenza rispetto al calo delle nascite, la seconda rispecchia il crescente invecchiamento della popolazione, che sappiamo continuerà ad aumentare nei prossimi anni. • Tra le attività più praticate declinano alcuni sport tradizionali e crescono la ginnastica (specchio dell'aumento delle palestre e dei club fitness) e le attività all'aria aperta. • Cresce l'inclinazione alla polisportività. Il dato era noto già da qualche anno: in Italia si praticano quasi 300 sport diversi, altri ne stanno arrivando. A molti piace "assaggiare" più sport, contemporaneamente o in successione. • Per quanto i numeri dei tesserati di
Federazioni (FSN), Discipline Associate (DA) ed Enti di Promozione (EDP) non siano certi, sembra si possa dire che FSN e DA totalizzino poco meno di 4 milioni di tesserati, con una lieve ripresa della crescita dopo la stagnazione degli anni '90. I numeri degli EDP non vengono forniti, anche per via della questione dei doppi tesseramenti. • L'offerta sportiva di FSN, DA ed EDP conta su circa 95.000 punti di offerta (società sportive e strutture territoriali), una ogni 631 abitanti, che costituisce la più ampia e ramificata rete di attività presente in Italia: il triplo degli sportelli bancari e il 70% in più degli istituti scolastici. Ma è anche vero che la crescita del numero delle società sportive è stata negli anni inferiore a quella del numero dei praticanti. • Negli ultimi due anni studiati (dal 2005 al 2007) c'è sta inversione di tendenza quanto al numero degli operatori sportivi delle FSN, non più in crescita ma in sensibile contrazione. C'è, evidentemente, una difficoltà a rimpiazzare il volontariato che abbandona. • Sono circa 149.000 gli spazi dedicati all'attività sportiva, ma tra questi aumenta la quota di impianti non attivi (era il 9.8% nel 2003). Forti ancora gli squilibri tra Nord, Centro, Sud e Isole. Aumentano gli impianti polisportivi. Purtroppo diminuisce il numero degli impianti pubblici e aumenta quello degli impianti privati, con un trend che sembra destinato a perdurare. La tendenza dell'impiantistica privata è di offrire contenitori multisportivi e di intrattenimento (impianti più ristorazione, club house, centri shopping ecc.). • Quanto alla disponibilità di risorse, il 59,9% delle società sportive ricade in una classe di entrate inferiori ai 25.000 euro. Il 14,8% dispone di entrate tra 25.000 e 50.000 euro. È evidente che il sistema va avanti perché poggia sull'apporto del volontariato, su piccole sponsorizzazioni (in media 5 per ogni società sportiva) e sui contributi degli EE. LL. che lo stesso Censis non quantifica ma definisce di "modesta entità". • Un questionario ha individuato a quali soluzioni pensino di affidarsi le associazioni sportive per superare le difficoltà finanziarie. I 5 obiettivi strategici più "gettonati" sono risultati nell'ordine: incre37
mentare l'attività di base; trovare nuove forme di finanziamento; migliorare il grado di qualificazioni di istruttori e tecnici; ridurre i costi gestione; incrementare il numero di sponsor. Si oscilla dunque tra aumento della quantità (attività e soci) e aumento della qualità (modernizzazione della organizzazione, anche dal punto di vista commerciale). • La ricerca Censis quantifica la spesa pubblica destinata allo sport. Lo Stato assegna al CONI 450 milioni di euro [la ricerca non poteva prevedere i tagli della Finanziaria 2009], mentre Regioni, Province e Comuni trasferiscono sullo sport complessivamente 1,9 miliardi di euro tra impiantistica, sostegno alle attività di base, contributi a grandi eventi ecc. • Una novità interessante della ricerca è il quadro, regione per regione, di come vengono distribuiti i finanziamenti. A livello di consuntivo nazionale, alle società sportive va il 26,50% e agli EDP il 2,94%. (alle FSN il 3,92%) • I contributi più rilevanti allo sport provengono dai Comuni (1,57 miliardi nel 2005) ma questa cifra è in continua flessione a prezzi costanti sin dal 1999 e il Censis ritiene che la tendenza regressiva stia ancora consolidandosi. • Il capitolo su "sport e scuola" conferma che l'Italia è tra gli ultimi paesi europei in questo campo per via di scarse risorse, infrastrutture carenti, poche ore curriculari, ma ha un suo "salvagente" di progettualità e operatività nell'intreccio tra sistema scolastico e sistema sportivo, anche nell'apporto che l'associazionismo sportivo fornisce alla scuola sul territorio. • In questo campo il Censis auspica la progettazione di un piano strategico scuola-sport, che genererebbe "spinte virtuose sul piano educativo, sociale, di cittadinanza, di prevenzione sanitaria ". • È in fase di trasformazione il settore della comunicazione dello sport. In TV e sulla stampa domina il grande sport, e il calcio su tutti, ma con un'emorragia di utenti. Costituisce novità invece che il 20% degli italiani attinga le informazioni sullo sport in internet. • Parziali, e quindi di scarsa utilità, i dati forniti sul lavoro nel comparto sportivo.
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PROGETTI A Palmanova il 1° Gran Premio Nazionale Csi Di Mezza Maratona
La strada del successo I primi campioni arancio blu si chiamano Carlo Spinelli e Laura Ursella
di Adriano Zanchetta
inalmente anche il CSI ha il suo Gran Premio Nazionale di Mezza Maratona, la Presidenza Na zionale dopo aver valutato la proposta degli amici del Comitato di Udine e del Friuli Venezia Giulia, che già da diversi anni organizzano il loro Campionato Regionale CSI a Palma-
F
nova, ha dato loro fiducia e li ha incaricati di organizzare per il 23 novembre 2008 il primo traguardo nazionale. Un sole splendente nella prima gelida mattina invernale ha accolto i 2130 iscritti alla Mezza Maratona Città di Palmanova giunta quest'anno alla
sesta edizione. Molti gli atleti provenienti dalla Slovenia, Croazia e Austria segno dell'internazionalità di questa manifestazione che attrae i podisti da tutta l'area "Alpe-Adria", ma oltre a questi atleti e quelli del Friuli Venezia Giulia erano ne presenti anche molti provenienti da varie Come tradizione sin dalla prima edizione della Mezza Maratona Città di Palmanova, grazie all'impegno pluriennale nel campo dei diversamente abili del CSI Udine e del Friuli Venezia Giulia, anche quest'anno erano presenti una quindicina di atleti diversamente abili che con i loro veloci "Cicloni" hanno fatto da apripista a tutti gli altri atleti, sfrecciando a velocità davvero impressionanti lungo il percorso (basti pensare che il vincitore ha corso in poco più di 40 minuti a oltre 30 km\ora di media). Disciplina questa relativamente giovane, ma che ha già una forte visibilità e seguito, basti pensare alle più famose maratone come quella di New York e alle Paralimpiadi, importantissimo evento seguito anche mediaticamente in tutto il mondo, non più solo un evento socialmente utile, ma anche un importante avvenimento sportivo, visti i risultati davvero straordinari ottenuti da questi atleti, dei veri campioni! 39
regioni italiane per il G.P. Nazionale CSI (230 atleti) e per il Campionato Italiano dei Vigili del Fuoco (210 atleti). La partenza gestita dai Giudici di Gara del CSI di Udine è stata data dall'Assessore allo Sport del Comune di Palmanova che prima ha dato lo start ai cicloni dei diversamente abili e quindi alle ora 10 in punto a tutti i circa 2000 partenti. La gara ha visto la partenza sprint di Lorenzo Della Pietra che inseguito da Federico Scaini ha dato la caccia al traguardo volante ai 3000 metri. Superato questo traguardo il favorito Mitja Kosovelj ha allungato seguito da Carlo Spinelli (1° Assoluto CSI) e Robert Kotnic, i tre hanno allungato ulteriormente al decimo chilometro ma verso la fine della gara Kosovelj con un perentorio allungo ha staccato i compagni di fuga giungendo primo con il tempo di 1 ora 06" 59, regolando nell'ordine i suoi compagni di fuga. Di seguito si sono classificati il pugliese Francesco Minerva (1° Vigile del Fuoco), Lorenzo Della Pietra, l'austriaco Roman Weger e Franco Plesnikar (2° Assoluto CSI). Fra le donne invece Mateja Kosovelj sorella di Mitja ha subito fatto da battistrada vincendo prima il traguardo volante femminile ai 5000 metri e successivamente la gara in 1 ora '19"34 precedendo di pochi secondi Laura Ursella (1^ Assoluta CSI) e Paola Verardi. Ma insieme ai vincitori andrebbero menzionati tutti gli oltre 1800 classificati che hanno permesso a questa gara di confermarsi come la Mezza Maratona regionale più numerosa e sicuramente fra le prime dieci in Italia. Merito dell'organizzazione degli Eventi Sportivi Palmanova che nel pieno rispetto dello spirito del CSI ha curato il percorso piacevole e veloce, l'assistenza e l'attenzione per ogni singolo atleta con quote di partecipazione sempre popolari evitando l'ingaggio di atleti di fama. Alle premiazioni erano presenti i rappresentanti Nazionali e Regionali del CSI, per la consegna delle maglie di campione Nazionale e Regionale CSI. 40
VITACSI
DISCOBOLI AL MERITO CSI
Assegnate le onorificenze associative, di cui 10 alla memoria, 21 a società sportive e 34 a tesserati di 14 regioni differenti
Sotto l'albero 67 discoboli Il riconoscimento, su proposta della Commissione consiliare, è stato assegnato anche a Edio Costantini, presidente del Centro Sportivo Italiano da maggio del 2000 a giugno del 2008. di Mauro Stefani La Commissione consiliare per l'assegnazione del "Discobolo d'oro al merito CSI", nominata nell'ultimo Consiglio Nazionale del Centro Sportivo Italiano, composta dal presidente Vittorio Bosio e dai 4 membri, consiglieri nazionali, Ernesto Benedetti, Monica Muro, Andrea Piatti, Alessandro Rossi, ha ufficializzato i nomi premiati per l'anno 2007 con il Discobolo al merito Csi. In tutto le assegnazioni sono state 67, sommando le 10 alla memoria, con le 21 conferite a delle società sportive e le 34 ai tesserati dei comitati territoriali. Cos'è il Discobolo Il "Discobolo al merito CSI" è un riconoscimento istituito dal Consiglio nazionale del Centro Sportivo Italiano nel 1994 in occasione del Cinquantesimo anno di fondazione dell'associazione. Il premio rappresenta uno dei più alti atte-
stati di stima per tutti coloro che nel corso degli anni hanno generosamente dedicato un'ampia parte della loro vita al CSI ed ai suoi ideali, favorendone lo sviluppo e promuovendo la sua proposta sportivo-educativa. Nel regolamento si legge espressamente che non è sufficiente aver maturato l'anzianità richiesta, ma occorre dimostrare di essersi "impegnati in maniera eminente per lo sviluppo del CSI e per la promozione della sua proposta sportiva ed educativa" per ottenerlo. Fino al 2000 erano tre i "Discoboli" che venivano assegnati - oro, argento e bronzo - a quelle società sportive o a quei soci con almeno rispettivamente 40, 30 e 20 anni effettivi di attività ed impegno nel CSI. Dal 2001, cessata la tripartizione del premio, si assegna unicamente il "discobolo d'oro al merito" per società e persone con anzianità minima associativa di 30 anni. 41
ASSEGNAZIONI DEFINITIVE PER REGIONE
Su Proposta della Commissione Consiliare: Edio Costantini, presidente nazionale 2000/2008
* Alla Memoria Abruzzo Chieti S.E. Mons. Bruno Forte, Arcivescovo Metropolita Di Chieti - Vasto Domenico Puracchio Don Ferdinando Cocco* Calabria Reggio Calabria Vincenzo Gullo Campania Centro Pol. Dilettantistico Csi Pozzuoli Caserta Stefano Mongillo Cava De' Tirreni Antonio Di Marino Alema Raffaele Senatore* Napoli Pietro De Lisa Csi Castellammare Salerno Michele Trevisone Emilia - Romagna Alberto Benassi Carpi Roberto Malavasi Società Ginnastica La Patria Cesena Us La Pieve Faenza Martina Bacchilega Mario Gallina* Ferrara Massimo Dolcetti Parma Enzo Guzzoni Giovanni Ghinelli* Us Montebello Ravenna Csi Nuoto Ravenna 42
Friuli - Venezia Giulia Pordenone Milo Marzaro Asd Us San Govanni
Cuneo Vecchia Asd Puglia Cerignola Matteo Colucci
Udine Ettore Pigani
Taranto Gruppo Sportivo Invicta
Lombardia Brescia Floriano Vivenzi Asd Oratorio Borgonato
Sicilia Maria Rossella Graziano
Cremona Carlo Guerreschi As Preyer Lecco Girolamo Miano GS Oratorio Airuno Asd Mantova Fausto Lana Us Frassino Milano Adriano Magistri Fabio Pizzul - Esterno As Sds Cinisello Balsamo Pavia Pier Mario Galli Vallecamonica Pier Giacomo Mantovani Oratorio San Giovanni Bosco Bienno Varese Ferdinando Rimoldi Molise Angelino Greco Asd Montagano Piemonte Asti Elio Ruffa
Catania Alfredo Avola* Caltagirone Mario Sinatra* Caltanissetta Nicola Di Mauro Toscana Pisa Piero Becattini Prato Flavio Foschi* Trentino - Alto Adige Trento Ferruccio Degasperi Us Villazzano Asd Umbria Perugia Rino Giuliani Veneto Belluno As Pozzale Feltre Roberto Zatta Sportful Ermanno Boaretto*
Biella Don Alberto De Toni
Padova Antonio Grisolia Due Monti Abano Oggi - Monteortone Stefano Varotto* Loris Ravazzolo*
Cuneo Garro Maria Antonietta
Vicenza Giancarlo Fin