Stadium n. 35/1956

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E* delineato e tracciato lo scopo dello «sport». Andate risolutamente alla sua at­ tuazione, con la coscienza

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li Regolamento Trofeo della Montagna

che nel campo della cultura fisica la concezione cristia­ na non ha nulla da ricevere d'altrui, ma piuttosto da da­ re, Quel che nelle varie spe­

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Sei anni di sport nella scuola

cie e manifestazioni sportive si è dimostrato come vera­ mente buono, voi potete ac­ cettarlo e adottarlo non me­ no degli altri. Dal discorso del S. agli Sportivi romani Pentecoste del 1945.

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Direzione Redazione Amministrazione - Roma Via della Conciliazione. 1, L 555561-S50113

SETTIMANALE DEL CENTRO SPORTIVO ITALIANO DIRETTO DA LUIGI GEDDA

L’INSEGNAMENTO DI COPENAGHEN

IN 40 NELLA SERRATA VOLATA AL TRAGUARDO DI PADOVA

UNA RIUSCITA COMPETIZIONE DI TENNIS OA TAVOLO

Il ML filiti li !■ il Mraiili i

Il tatino Antonio Solvotore il campione degli “esordienti,, Ire titoli mondiali non sono poca cosa, anche se ci giungono nelle specialità meno popolari, ciclisticamente parlando, in Italia. Nel settore della pista dove gli az­ zurri hanno nettamente dominato tra i professionisti lasciando qualcosa a desiderare, per contro, nei di­ lettanti. Vogliamo dire che le ultime leve che tanto lascia­ vano a sperare, nelle corse su strada in specie, hanno piuttosto deluso. E’ l’unico lato del prisma che non ha confermato la lucentezza del passato, l'unica maglia iridata, quella conquistata da Ranucci, che non ha avuto un successore da parte italiana. A diré il vero c’è stata anche una variazione nei risultati della pista nel senso che il terzo titolo, oltre ai due dei professionisti, scaltri e sicuri per mestiere acquisito, è stato ottenuto questa volta nell'insegui­ mento dal formidabile tandem Baldini-Faggin, anzi­ ché dal velocista Ogna. Abbiamo la sensazione che i nostri dilettanti siano eccessivamente irregimentati, perdendo la spigliatezza e la spregiudicatezza che pp JJBijnaad pop aj ouos giovani. Assisterli, istruirli tecnicamente, non vuol dire toglierli per mesi e mesi dalle loro famiglie per farne dei professionisti in potenza, anzitempo. Mancando il calore della bandiera sociale, l’atmo­ sfera del caffè del paese, la cornice degli amici della adolescenza e della giovinezza, è difficile se non si ha una impostazione personale elevata, mantenere il ritmo genuino delle prime battaglie. A questo si è giunti nel settore dilettantistico del nostro ciclismo forse per l'attuazione di un’alta stra­ tegia, eccellente in guerra e quindi nei momenti di battaglia sportiva ma dannosa nella sua impostazione psicologica. E’ ridicolo pensare che solo i commissari tecnici, per la carica sportiva che rivestono, siano gli artificieri capaci di iniettare eccezionali dosi di esplo­ sivo nello spirito e nel corpo dei nostri azzurri. Forse proprio per la mancanza di aria paesana, o meglio di quella elasticità che non devfe mai far per­ dere il candore ai dilettanti, son venuti a mancare due titoli, quello della strada e quello della velocità. Per contro qualcosa di nuovo è apparso all’orizzonte: l’inseguitore Baldini, ultimo falchetto della pattuglia azzurra, assai meno timoroso di quanto si potesse pensare. Ora se ci inorgogliscono i due stupendi allori di Antonio Maspes e di Guido Messina, atleti di prima grandezza in campo internazionale e mondiale su av­ versari del valore di Regina!d Harris e di Jaques Anquetil ci preoccupa, e non poco, il pensiero delle Olimpiadi di Melbourne, ormai alle porte. A Melbourne non andranno i professionisti, bensì i dilettanti. E i nostri < puri > ad eccezione di Bal­ dini pur essendo usciti di recente dalla Santa Bar­ bara, appaiono scarichi e impacciati. Decisamente si bruciano gli uomini anzitempo, im­ ponendo loro da ragazzi una vita diversa da quella intima della famiglia, da quella d'ogni giorno senza poter assicurare agli stessi un avvenire. Abbiamo già l’esempio del calcio dove migliaia e migliaia di ele­ menti vengono posti annualmente in liquidazione. Cerchiamo di non cadere nello stesso errore anche nel ciclismo. Lasciamo oltretutto ai dirigenti delle So­ cietà, i quali debbono sentire la responsabilità assoluta della loro missione educativa prima ancora che tec­ nica, il compito di cullare, plasmare e formare le loro < perle > migliori e ricordiamo, in ogni tempo, che il traguardo dello sport non è quello professionistico, ma l’altro e più semplice del dilettantismo. Per cui se un giorno il giovane si accorgerà di non aver potuto at­ tingere una meta agonistica egli avrà per sé e per la propria vita sempre a disposizione un mestiere da.cui trarre il sostentamento diretto. Questo è l'insegnamen­ to, a nostro mo’ di vedere, di Copenaghen. Al disopra di ogni graduatoria, di ogni effimero risultato, di ogni falsa euforia. Ci sono dei traguardi umani il cui va­ lore inestimabile travolge gli stessi titoli mondiali. Cerchiamo per raggiungere questi di non distruggere quelli.

NABF.R

Anno XI -N. 35 - Roma 6 settembre 1956

Dicemmo a Rimini, in oc­ l’appunto volevano un arrivo gli imminenti campionati ita­ Alla sua quinta edizione il casione dei campionati esor­ in volata. Arrivo in volata con liani esordienti ai quali par­ Trofeo Nazionale a Squadre di dienti della scorsa stagione- una lotta ad oltranza tra il teciperà. come appunto han­ Tennis da Tavolo del C.S.I. ha che questa categoria è indub­ vincitore, che si era imposto no assicurato i suoi dirigenti. ottenuto un magnifico succes­ biamente la più interessante a Jesi in una prova disputata Oltre al vincitore e a Bonati, so sia quantitattivo che quali­ e la più seguita in quanto sul ben più impegnativo per­ tra i migliori hanno spiccato tativo. In sei mesi di gare tre­ rappresenta il materiale greg­ corso sul quale si svolgerà il Mazzoleni. Dancelii, Zandegù, otó"» -•••■ cento squadre si sono avvicen­ gio dal quale, lavorando con campionato nazionale dell’UVI Arrigoni e lo sfortunato Sini date nelle varie fasi che han­ serietà e competenza si pos­ della categoria, ed il velocis­ di Lucca. no visto a Napoli, nella mera­ sono trarre veri atleti. Atleti simo bergamasco Bonati vin­ Nel chiudere queste note vigliosa Palestra CONI la loro desideriamo ricordare la cor ­ che poi passati nelle mani citore del « criterium della brillante conclusione con una diale e signorile ospitalità of­ degli esperti per alimentare velocità 1956 » a Dalmine. finale che ha impegnato tre tra ferta, ad atleti e dirigenti e potenziare le schiere del ci­ La sfortuna, però, ha vo­ le migliori squadre italiane in clismo, potranno dare nuova luto privarci dell’appassio- convenuti a Padova, da parte senso assoluto. E, quando si gagliarda linfa alle categorie nante duello finale tra i fa­ del Comitato organizzatore. parla di Aeronautica Roma. Va ricordata ancora con viva superiori oltre che nuovi al­ voriti, poiché Bonati è stato Ju Rapida Treviso, P. M. Na­ gratitudine la fattiva colla ­ lori allo sport nazionale. coinvolto in una caduta al­ poli, tutte squadre di serie A, borazione degli Ufficiali delConsigliammo allora i no­ l’ultimo chilometro che, se pu­ meno l’ultima che è campione l ’ ANUGC, la squisita sensi ­ stri dirigenti tecnici a con­ re ha dato motivo a commen­ del Mezzogiorno, si comprende agevolmente il livello tecnico siderare la grande importan­ ti da parte dei sostenitori del bilità del Direttore del Colle­ za che riveste la cura dei gio­ corridore infortunato, nulla gio Antoniano che ha messo raggiunto dagli incontri di fi­ a completa disposizione i son ­ vanissimi i quali, se non sor­ toglie alla cristallina vittoria Guido Messina al suo quinto titolo iridato, come si addi­ nale. tuosi locali, per la premiazio­ Basta pensare alla prima se­ vegliati e consigliati con at­ dell’atleta faentino. ce ai « fuoriclasse » che spiccano nel libro d’oro del ne oltre che per quanto ine ­ Al vincitore, pertanto, au­ mifinale tra il Napoli e il Tre­ tenzione, potrebbero acqui­ ciclismo mondiale viso che, iniziatasi alle ore 12 stare dei difetti di imposta­ guriamo sinceramente di far rente all’organizzazione. GINO QUATTROCCHI si è conclusa alle ore 16 al zione tecnica non facilmente trionfare i colori del CSI neeliminabili anche con l’andar tiiiifiiiiaiiiitiiifiiiiiiiiiiiiiiiiiii ■ nlllllllllllllllmlllllllmllllllmitlllllllllllmitllllllmllllllllllllllllllllllmllimmiminllllmlllm quinto set della quinta parti­ ta, dopo quattro ore di gioco. del tempo. Premesso ciò, do­ A metà gara conduceva il Na­ po aver osservato a Padova poli per 2 a 1 per merito di il sensibilissimo miglioramen­ Servillo (ormai in netta e de­ to apportato in linea quasi cisa ripresa) che batteva generale alla nostra giovanis­ Furlanetto, e del doppio Sersima « covata 1956 », vogliamo villo-Varlese che, dando vita elogiare e ringraziare senti­ ad una bellissima gara, batte­ tamente i dirigenti per il va i campioni assoluti della proficuo lavoro svolto allo specialità Trevisiol-Furlanetscopo di migliorare nello sti­ to. A questo punto sembrava le e nel rendimento gli ap­ che il gioco fosse fatto e che partenenti alle ultime « leve ». il Napoli avesse ottenuto la Lo svolgimento del Cam­ sua prestigiosa affermazione pionato Esordienti nella città sui fortissimi trevigiani. Sa­ del « Santo », che se pure buo­ rebbe spettato adesso a Varno non può essere considera­ iese il compito di portare il suo punto alla sauadra batten­ to perfetto dal punto di vista do il pur bravo Furlanetto, organizzativo, deve essere ac­ n. 2 della Ju Rapida, che certo cettato pienamente e senza non avrebbe potuto reggere ad riserve anche da quello tec­ un Varlese, non dico scatenato’ nico-spettacolare. come è solito essere quando Sicché il successo del vin­ gareggia a Napoli, ma almeno bene in palla. Ed invece ecco citore. Antonio Salvatore del delinearsi il dramma del pic­ Comitato di Faenza che ha I Paesi che -vanno per la to ogni punto di vista. Non malcontento e molto nervosi­ piazzamento di gran rilievo nel colo Nello, che, preso ancora coperto la distanza di km. 80 maggiore in atletica leggera bisogna trascurare, infatti, che smo. I fatti hanno poi finito G. P. di Società che potrebbe una volta dal complesso del in ore 2 e 14’ alla media ora­ son quelli che da anni usano il --centro» permette di tenere per dimostrare quanto sia stata perfino vincere, considerata la campionato a Squadre, ripete ria di km. 36 circa, può con­ raccogliere gli atleti in ^cen­ l'atleta sotto controllo perfino utile l’azione delle Fiamme gran mole di lavoro che ha la gara incerta ed abulica di d’Oro che, mediante un'accu­ svolto quest’anno. E non è tra­ siderarsi pienamente merita­ tri» militari o universitari on­ per quel che riguarda il vitto: rata preparazine, affidata a due scurabile merito per una So­ Asola che doveva allora costa­ de poterli continuamente con­ e il particolare non è davvero to. Il giovane atleta, infatti, trollare e preparare, lontani da trascurabile. tecnici della portata di Fac­ cietà che praticamente è al suo re alla sauadra napoletana la rinunzia alla serie A ed oggi la ha avuto la gioia di assicu­ ogni preoccupazione ed ostaco­ In Italia vi sono due grandi chini e Lanzi, hanno portato esordio. Il settore più importante del­ rinunzia alla disputa della fi­ rarsi il titolo nazionale con lo che può presentare la vita »centri» di questo genere, en­ un grandissimo numero di nale, del C.S.I. una entusiasmante volata do­ di tutti i giorni. Inoltre tale trambi di carattere militare ed atleti in una condizione che, le Fiamme d’Oro è quello del La partita si chiude così permette di entrambi a dimostrare come per una ragione o per un'altra, mezzofondo, che può contare ve ha piazzato la sua ruota organizzazione avere sempre ed in qualsiasi sia decisamente questa la stra­ negli anni precedenti, pur es­ sul più interessante comples­ senza storia con un secco 3 a 0 davanti a un foltissimo grup­ momento l'atleta a portata di da migliore che possa intra­ sendo già maturi, non erano so di specialisti: al punto da a vantaggio di Furlanetto e po di concorrenti, alla pre­ mano e non si presenta mai, prendere la nostra atletica per riusciti a raggiungere. poter migliorare un record, ¡'incontro torna in parità 2 a 2La prova migliore della bon­ quello della staffetta 4 x 1500, L'ultima partita vede di senza di Autorità e di una pertanto, il solito ed inevita­ raggiungere una quantità ed folla numerosa e plaudente. bile inconveniente dell'allena­ una qualità di rendimento di tà del lavoro svolto dalle Fiam­ che resisteva da ben dician­ fronte Trevisiol e Servillotono elevato. Organizzatori dei me d’Oro è rappresentata da nove anni. Gli Ambu, i Perro­ Quest’ultimo non disarma di­ Il percorso, impegnativo mento di qualsiasi altra Socie­ due ne, i Faè, i Tomiato, i Marti­ »centri» sono i finanzieri tà che, per ovvie ragioni, oltre meno del previsto, non ha a non essere in grado di se­ sotto l’insegna delle Fiamme nelli fanno delle Fiamme d’Oro nanzi al forte avversario e certo contribuito allo svilup­ guire il metodo di vita del­ Gialle e la polizia con la de­ il più formidabile » centro » di tenta con la consueta genero­ mezzofondisti che abbia mai sità di sovvertire il pronosti­ po di eventuali soluzioni di l’atleta fuori dei campi sportivi nominazione di Fiamme d’Oro: avuto una Società italiana. E co che lo vuole nettamente forza. Soltanto due o tre i e fuori della sede sociale, non i primi da anni ormai rappre­ bisogna considerare i vari Fan- battuto. Giunge fino a sfiorare tentativi peraltro senza con­ può neppure contare sulla co­ sentano una dèlie maggiori tuzzi, Cappellari, Giacobbo, la grande affermazione, riesce forze dell'atletica italiana, l’al­ stanza e la continuità della vinzione, che sono stati effet­ preparazione in quanto non tra solo quest’anno è salita al­ Carlo Lievore, Sterchele e le a neutralizzare il poderoso at­ tuati dai concorrenti in pros­ può impedire che l'atleta di­ la ribalta. staffette 4x100 e 4x400 per ren­ tacco del campione italiano di simità dei-traguardi a premio serti gli allenamenti di tanto dersi esatto conto di quale sia 2. categoria e lo costringe ad Le Fiamme d’Oro hanno se­ la forza del complesso militare un estenuante palleggio alla vinti da Federici a Vò e da in tanto. de a Padova, dove hanno con­ patavino. Senza contare che ricerca della palla da finire ; Più che altro, com'è eviden­ centrato ad inizio di stagione Zandegù a Teoio. Evidente­ decine di altri uomini sono al­ ma alla fine l’esperienza e la mente il tracciato della gara, te, sono motivi dispilinari a in­ alcune delle migliori »speran­ le spalle di costoro ed un pro­ completezza tecnica del tre­ molto facile, ha permesso, do­ durre alla creazione di questi ze » della nostra atletica, dan­ ficuo allevamento è stato av­ vigiano in forma smagliante *• centri », nei quali, volenti o do luogo anche a critiche di po Teoio. il ricongiungimento nolenti, gli atleti si trovano vario ordine, determinate dal viato per formare una base che hanno la meglio ed il sogno serva a garantire tranquillità del napoletano svanisce. A quasi totale dei concorrenti costretti (e in certo modo in­ fatto che il nuovo sodalizio assoluta per il futuro. questo punto sorge spontaneo oltre che il rispetto alle pre­ vogliati) a condurre una vita raccolse in sè elementi di altre SERGIO GATTI il dubbio che, forse se fosse visioni della vigilia che per atletica pressoché perfetta sot- Società, provocando qualche

SIGNIFICATIVE AFFERMAZIONI DI UN CENTRO ATLETICO MILITARE

il Dnmaio nazionale Hi Lievore è un successo dellE Hamme tì’flro,, lì grande complesso palavano del Corpo Guardie di P. S. costituisce' un esempio pratico dell9efficacia che può avere lo sport nelle Forze Armate

stato fatto giocare nel singo­ lare al posto di Varlese l’al­ tro napoletano Edoardo Ritano. che cosi bene si doveva poi comportare nel contempora­ neo Tomeo di Campioni, il risultato avrebbe forse potu­ to essere un altro. Certo co­ munque che se Varlese non riuscirà a liberarsi di questo complesso che lo rende inca­ pace di esprimere il meglio delle sue possibilità nei Tor­ nei a sauadra si presenterà ben presto ai dirigenti della Società il problema della sua sostituzione negli incontri più importanti. Ed ora prima di parlare del­ la finale Roma-Treviso, ci cor­ re l’obbligo di dire due pa­ roline ai dirigenti della Fortitudo che, con la loro impre­ vista rinunzia hanno reso in­ completa una così bella mani­ festazione e deluso gli orga­ nizzatori ed il pubblico napo­ letano tra il auale pure si contano tanti tifosi del popo­ lare Lucio « nazionale ». Non ci sembra sia stata una cosa ben fatta essendo stati invi­ tati con un mese di preavviso, comunicare la propria rinun­ cia, senza una parola di spie­ gazione, tre giorni prima della manifestazione quando i pro­ grammi erano già stampati e non c’era più il tempo di in­ vitare in sostituzione la saua­ dra seconda o terza classifica­ ta nelle finali interregionali. Qualcuno ha parlato di squa­ lifiche interne, qualche altro ha malignato di classifica da difendere: noi non vogliamo dar credito a nessuna di Que­ ste voci ma non possiamo non esprimere il nostro rammarico. Ed eccoci all’incontro finale tra il CRAL Aeronautica di Roma e la Ju Rapida di Tre­ viso. Partitissima tra i due nu­ meri uno De Martini e Trevi­ siol e vittoria del Campione d’Italia per 3 a 1. Subito dopo si registra la prima sorpre­ sa della serata: Furlanetto, che pure era reduce da una recente malattia, prevale sec­ camente per 3 a 0 su di uno lorio straordinariamente pri­ vo di forma e di mordente an­ cora demoralizzato forse per la sconfitta poco prima subita nel singolare dal napoletano Riitano. Nel doppio altra sor­ presa e seconda sconfitta del doppio Campione d’Italia ad opera questa volta di De Mar­ tini-Lombardi: i romani con­ ducono ora per 2 a 1 e con questa vittoria si sono prati­ camente aggiudicati la posta finale. Scontata infatti la sconfitta del demoralizzato lo­ rio per 3 a 0 (12, 11. 17) da parte di Trevisiol rincontro sul 2 a 2 è nelle mani di De Martini-Furlanetto ed il Cam­ pione d’Italia non ha nessuna difficoltà a regolare tranquil­ lamente lo sfiduciato trevigia­ no (15, 6. 8) conquistando cosi la vittoria finale per la sua squadra- Il nome del CRAL

AMEDEO SALERNO

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Il nuoto italiano ha i suoi "vivai

La nostra giornata atletica

Dopo anni di attesa si può finalmente guardare con fiducia Tavvenire essendo state gettate le basi di una preparazione dei giovanissimi: questo hanno espresso i Campionati “assoluti,, e ragazzi svoltisi a Napoli La sigla della massima ras­ segna del nuoto italiano nelle acque della piscina della Mo­ stra d’Oltremare, l’hanno forni­ ta i ragazzi di quattordici anni. I tecnici che erano venuti a Napoli per constatare < de visti » il « caso » Romani o per con­ trollare l'efficienza di Pedersoli, di Galletti e di Elmi hanno ab­ bandonato quasi subito i loro iniziali proponimenti per soffer­ marsi e interessarsi alle cate­ gorie maschili e femminili dei « ragazzi ». Napoli è stato, a questo pro­ posito, un trionfo. Trionfo in senso pieno, nel senso cioè che non è stato determinato dal­ l’exploit di un « fuoriclasse » o dalle prestazioni di un atleta eccezionale ma si è manifestato attraverso la media generale dei risultati ottenuti dalla più pic­ cola categoria dei tesserati del­ la FIN. Questi lusinghieri giudizi ven­ gono confortati oltre che dalle gare individuali anche dalle prestazioni delle staffette che sono, in definitiva, il termome­ tro dell’attività svolta dalle sin­ gole società. Non vi sono e non vi possono essere precedenti ne­ gli annali del nuoto italiano in riferimento a quanto è avve­ nuto a Napoli. Perchè Napoli

non ha espresso soltanto dei « tempi », non ha sollecitato ot­ timistiche speranze ma ha fatto vedere una cospicua massa di giovanissimi atleti che nuotano bene, che stanno bene in acqua, che hanno appreso i « fonda­ mentali » del nuoto. Nel passato 1'Italia aveva avu­ to grandi atleti ma restati tali soltanto in potenza, in « fieri » che in realtà avevano dato ri­ sultati sempre inferiori alle loro capacità ed ai loro talenti. Ciò si era verificato per via che quegli atleti, e qui posso citare Lisardi, Costa, Grosso, Schipizza, Vittori e altri ancora, nuo­ tavano empiricamente, istintiva­ mente per il solo fatto che ad un certo momento si erano ac­ corti di « andare forte » nel nuoto. Oggi la mentalità e le con­ dizioni si sono cambiate ed an­ che da noi si è capito che la « scuola, il metodo, la prepara­ zione razionale sono indispen­ sabili per far realizzare risul­ tati di valore internazionale e per far esprimere all'atleta il meglio di sè. Napoli ci ha detto che in Italia si stanno creando le scuo­ le di nuoto e ciò è un grande merito delle società che hanno ben compreso la funzione degli

allenatori ed è anche un merito degli allenatori che si sono resi ragione che senza studio non è possibile diventare un bravo preparatore. Questi fattori, che hanno tro­ vato probabilmente la loro più forte molla di propulsione nella iniziativa del CONI di creare i famosi « Centri » di nuoto, so­ no emersi visibilmente dalla rassegna di Napoli che. se non altro, rimarrà nella storia del nuoto italiano come il trampo­ lino di lancio verso un progres­ so che non potrà mancare. Non potrà mancare questo progresso perchè sono chiari i segni dell’entusiasmo che gal­ vanizzano società e dirigenti, tecnici e appassionati. Prendete il « tempo » di Guerrieri della Roma sui 50 farfalla. Quel 36”2 parla da solo. Ma il suo valore riluce di più perchè è com­ preso nel quadro di risultati altrettanto buoni fatti da Vaiai, da Gambardella. da Pepino tutti racchiusi nello spazio di due o tre secondi. Meglio ancora nei 200 s. I. vinti dal bolognese ¿accanii con 2'37”. In questa gara il quinto clas­ sificato ha fatto 2'41” 5. Secon­ do è giunto Avellane con 2'40”; terzo Zoattini, la grande speran­ za della Roma o il futuro « Ro­

mani », come lo chiama Zizechi, con 2’40"4. Lo stesso discorso - vale per tutte le categorie «. ragazzi » che hanno impressionato proprio per questa « proporzione » di ren­ dimento. Voglio fare un altro esempio. Nei 50 s. I. « ragazze », Velleda Veschi ha vinto con j?”j, seconda si è classificata Cocchi con 33”7, terza Testoni con 33"9, quarta Micheli con 35”. La più grande di queste ragazze aveva 14 anni. Un al­ tro risultato di gran pregio è quello ottenuto dal giovanissi­ mo fiorentino Cross che ha vinto i cento rana con 1'22”5. La staffetta della Roma composta da Magnani, Figura, Guerrieri e Fortuna ha vinto la 4 x 100 mista con 2'25”. Il più grande aveva 14 anni. Fate un po’ la media, cioè dividete per quattro questo tempo e vi accorgerete del tempo ottenuto da ciascun nuotatore. E perchè non citare il 37”7 della quattordicenne De Biase nei 50 farfalla o il 2’42” della staffetta ragazze della La­ zio 4 x 50 mista? E’ evidente che il nuoto ita­ liano ha costituito i suoi « vi­ vai » che dal C.S.I. Genoa alla Lazio, dalla Triestina alla Roma sono l’espressione più bella di questi campionati.

Le gare di Napoli che sem­ bravano limitarsi alla « opera­ zione Melbourne » si sono di colpo trasformate in « operazio­ ne Roma 1960 ». E’ a Roma ed alle sue Olimpiadi che da oggi il nuoto italiano guarda con fiduciosa speranza e con animo lieto. Però noti possiamo, trascurare Melbourne. A questo proposito c’è di molto conforto il defini­ tivo recupero di Angelo Romani che con il suo 4’41”2 nei 400 e con il suo 2'9'6 nei 200 s. I. ha riposto una probante ipoteca per un ottimo piazzamento nel­ la finale dei 400 a Melbourne. E con Romani c’è Carlo Peder­ soli che ha ottenuto 57"8 spi 100; c’è Elmi che potrà essere utilizzato nella staffetta 4x200 insieme con il meraviglioso Gal­ letti e Friz Danerlein. C'è poi Lazzari nei 200 rana che aspira legittimamente al viaggio per Melbourne. Il bilancio pertanto dei cam­ pionati assoluti ragazzi di nuoto deve essere considerato attivo, lusinghiero, pieno di certezze e di speranze. Non fa nulla se nella vasca della piscina d'Oltremarc nessun record sia stato battuto. Ciò è stato impedito da circostanze puramente casuali.

BALDO MORO

X.

Giovanni Lievore, il giavellot­ tista mancino che s’era mante­ nuto negli anni precedenti su misure modeste, malgrado le notevoli doti naturali di cui era evidentemente in possesso. Solo quest’anno Lievore è risu­ scito a » sfondare », e in ma­ niera clamorosa. Egli ha infatti battuto lo stesso primato ita­ liano della sua specialità, su­ perando quel Bonajuto che pa­ reva destinato a lunghi anni di incontrastata superiorità. Lie­ vore ha dato un tono nuovo a questa specialità che dai tempi di Matteucci attendeva un risveglio efficace: ed ha permesso alla nostra » naziona­ le » di contare su una coppia di fiducia per qualsiasi circo­ stanza, senza trascurare natu­ ralmente gli sviluppi che potrà ora avere la specialità in Ita­ lia, grazie alla proficua riva­ lità che s'è accesa ora tra i due. Dopo il brillantissimo sesto posto conquistato nel Campio­ nato di Società, il sodalìzio cu­ rato e diretto dal Maggiore Genca punta ora ad un altro

Piu di un migliaio di giovani atleti, appartenenti alle Unio­ ni sportive del C.S.I. si conten­ deranno il 23 settembre in quattro raggruppamenti: Torino Bologna, Formia e Reggio Cala­ bria il diritto a partecipare alla ultima tappa del Campionato su pista, cioè alla finale nazio­ nale che avrà luogo il 7 otto­ bre in unica sede. Oltre una sessantina di Co­ mitati Provinciali e Zonali au­ tonomi hanno completato le lo­ ro selezioni con un minimo di tre prove per ciascuna specia­ lità atletica, mentre ad altri è stato possibile contenere le pro­ ve in un numero minore o con programma ridotto. A queste manifestazioni se­ lettive l'affluenza dei parteci­ panti è stata tale che nel loro complesso si può calcolare che assommano a qualche migliaio i giovani presenti nelle 14 gare. Lo scopo prefissoci di porta­ re in un campo più esteso la opera di divulgazione di questo sport ha fin d’ora raggiunto il più lusinghiero dei risultati. Questa semplice enunciazio­ ne da sola può convincere ogni più restio riconoscimento, qua­ lora sussista ancora qualche dubbioso sull’opera impegnati­ va che il Centro Sportivo Ita­ liano ha intrapreso, perché la atletica leggera sia conosciuta anche nelle più remote conttrade del nostro Paese. Al prossimo confronto fissato per il 23 settembre, come già si è detto, si presenteranno sol­ tanto le »appwsentative dei

Comitati Provinciali e Zonali autonomi, cioè i soli elementi che abbiano ottenuto il titolo a costituire la formazione della propria squadra. Se si considera die per cia­ scuna delle dodici specialità in­ dividuali. ogni Comitato può presentaire soltanto un atleta, e una sola staffetta per ognuna delle due comprese in program­ ma, tuttavia il numero dei par­ tecipanti rimane sempre mol­ to elevato, cioè supera di gran lunga i mille concorrenti. Ben a ragione quel giorno può definirsi la « sagra della atletica leggera nel C.S.I. ». Accertato ormai il successo più completo della prima fase del Campionato su pista, quel­ lo ottenuto cioè dal quantitati­ vo delle selezioni provinciali e zonali svoltesi dall’aprile al 2 settembre, non resta che atten­ dere il completamento delle ri­ manenti due fasi: quella del 23 Fettembre riconosciuta quale semifinale, ripartita in quattro differenti città, nonché quella conclusiva fissata per il 7 ot­ tobre. Restano cioè i due più im­ pegnativi confronti, indiretto il primo e dìrretto il secondo, ma entrambi pieni d’incognite per i risultati finali. Reputiamo prematuro ad­ dentrarci ora nell’indagine del­ le cifre, dei tempi e delle mi­ sure poiché la prima parte di questo Campionato è stata, ap­ punto, riservata al solo sele­ zionamento delle masse, e do­ po i successivi sviluppi si po­

trà procedere all'esame parti­ colare di quanto si è ottenuto, quest’anno, dalla nuova formu­ la adottata. Avevamo infatti, negli scorsi anni, due soli motivi di con­ fronto, si passava cioè dalle selezioni provinciali e zonali al Campionato nazionale vero e proprio con unica manifesta­ zione. Tale sistema, dato il grande sviluppo che l’atletica leggera ha conseguito in que'sti ultimi anni nel Centro Sportivo, è or­ mai inadeguato. Se si fosse mantenuto il pre­ cedente procedimento ne avreb­ bero sofferto sicuramente la partecipazione numerica e i ri­ sultati individuali. A questo punto è doveroso ri­ conoscere che il Centro Sporti­ vo Italiano non ha lesinato il suo contributo alla più onero­ sa soluzione, ma ha accettato con spirito profondamente co­ sciente l’intero peso derivante dalla nuova programmazione, perché i giovani che si affida­ no alle .sue cure trovino sem­ pre piena soddisfazione alle lo­ ro aspettative. Ai Dirigenti periferici ed agli atleti rivolgiamo, adunque, le nostre più vive esortazioni perché gli sforzi compiuti dalla Presidenza Centrale del C.S.I. trovino adeguata risposta nello impegno che ciascuno vorrà im­ primere al proprio comporta­ mento per la migliore riuscita di questa imponente manife­ stazione sportiva. MARIO BOLLETTA


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