Alla stessa guisa del mo vimenti armonici delle mem bra nella ginnastica, degli spostamenti agili e avveduti nel giuochi, delle strette po tenti del muscoli nella letta, Il fattore principale • deter minante non è II corpo, ma l'anima; se questa lo abban donasse, esso cadrebbe co me qualsiasi altra massa inerte. Ciò è tanto vero, quanto più stretto è il lega me che li unisce; nell’uomo ò unione di sostanza, per cui ambedue fanno una sola na tura; ben diversa dal rap porto di associazione, come tra l'artista e l| suo violino.
Dal
discorso del S. agli Sportivi romani Pentecoste del 1945.
9n
COMUNICATI delle Commissioni 3. pagina
l dilettanti
dopo Ordrup di Luigi Scarambone
Concessionaria esclusiva per La pub blicità: PUB LIA CI - Roma • Corso Vittorio Eman. n. 287 . Tel. 556.068 Costo d’inserz. L. 150 a min. col.
Padre nella
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Spedizione In abb. postale gr. I Un numero L. 20
SETTIMANALE DEL CENTRO SPORTIVO ITALIANO DIRETTO DA LUIGI GEDDA
Anno 11-11.36 - Roma 13 settembre 1956
ATTRA VERSO LE STRADE DELLA LUCCHESIA
DIRIGESTI NOSTRI L’intera famiglia del Centro Sportivo Italia no ha accolto nel silen zio e nel dolore la ter ribile notizia della morte del Conte Mas simo Arlotta di Torino avvenuta tragicamente in un incidente .stra dale ritornando da Pa dova dove aveva ac compagnato i suoi cor ridori al Campionato Nazionale Esordienti del CSI. Il CSI è una fami glia e quindi la morte del Conte Arlotta è un lutto di famiglia tanto più doloroso in quanto tutti ricordano la no biltà d’animo dello Scomparso. Il Conte Arlotta era un vero di rigente sportivo, signo re nei modi, disinteres sato, aveva trovato nel CSI l’organizzazione i cui ideali erano anche i Suoi e Si era dedica to con amorevole pas sione riservando al CSI il poco tempo la sciato libero dalla Sua attività industriale. Tutti Lo ricordano, alto, distinto, gentilissi mo, sempre presente nelle corse ciclistiche del CSI di Torino ed in quelle nazionali, tut ti Lo ricordano ancora al seguito del Campio nato Esordienti dove la Sua macchina era la macchina del Diretto re di Corsa. Con il Conte Arlotta il Centro Sportivo Ita liano perde una delle figure più limpide dei suoi dirigenti ed in Suo onore ci è gradito ricordare questi umili e silenziosi costruttori che lavorano senza nulla chiedere in un mondo fatto ormai sol tanto di calcolo e di personalismi. Sono i veri amici del CSI e di voi atleti, so
no coloro che si sacri ficano per voi e l’unica loro gioia è quella di vedervi felici andare su un palco a ricevere un premio. Essi non compaiono mai. Si ve dono soltanto ai bordi di un campo a soffrire per voi che giocate o vi attendono con ansia in cima ad una salita e si illudono che voi siate nel gruppo dei fuggitivi. Lavo r a n o tutto un anno sovente anche incompresi da voi che qualche volta li tradite non ascoltan do i loro consigli e si deve alla loro tenacia se voi riuscite a rag giungere una vittoria. Bisogna che li ricor diamo e la morte di uno di loro avvenuta tragicamente su di una strada mentre insegui va un sogno di vittoria ci offre l’occasione di portarli una volta tan to alla ribalta. Essi che hanno ri nunciato ad ogni di vertimento che sacrifi cano volentieri un in nocente pacchetto di sigarette per potervi acquistare la serie nuo va delle maglie. Essi che non hanno nessu na ricompensa terrena all’infuori della vostra gioia quando ritornate da un campionato con una coppa o con una medaglia. Essi che so vente gustano l’ama rezza dell’abbandono di uno di voi adesca to da una società più grande che vi ha sven tagliato davanti ai vo stri occhi ingenui qual che biglietto da mille. Sono loro i vostri veri amici, sono le colon ne su cui poggia salda mente il Centro Spor tivo Italiano guardando con fiducia l’avvenire. Che cosa è che li
muove allora, che li spinge a sacrificarsi? Non certamente del vi le denaro frutto di un illecito commercio di carne umana, non la pubblicità del loro no me perchè soltanto i grandi industriali del lo sport che ragionano nell’ordine delle sei cifre hanno questa pre rogativa, non la soddi sfazione di avere unà grande squadra per chè loro saranno sem pre e soltanto gli umili operai che costruiscono dal niente per donare agli altri. Le loro spe ranze vanno certamen te al di là di queste am bizioni terrene, altri menti non si spieghe rebbe la loro dedizione. Essi lavorano per ve dervi felici oggi ma anche domani. Recen temente un allenatore di atletica leggera mi partecipava la gioia di essere chiamato a te stimone delle nozze di un suo atleta di ieri. Questi sono i veri tra guardi dei dirigenti * del C.S.I.: i traguar di della vita e la più grande gioia per loro non è soltanto il vede re i loro atleti di ieri diventare campioni na zionali o anche inter nazionali, ma il con statare che tutti gli atleti passati sotto la bandiera del Centro Sportivo Italiano sono diventati plei buoni cittadini, degli ottimi padri di famiglia Uno di loro è morto, gli altri continuano a lavorare per onorarne la memoria. Inchinia moci reverenti davanti a questi rari benefat tori della gioventù di oggi e della società di domani. ALDO NOTARIO
Dodo delia “Pievani!,, di Breuia La gara combattuta e velocissima si è risolta con il pieno successo dei due rappresentanti bresciani a conclusione di un riuscito piano tattico
A conclusione della bella e vivacissima prova di campionato il Sindaco di Lucca avvocato Marchetti«premia il bresciano Bono brillante vincitore della finale nazionale «dilettanti»
A ROMA
IL PRIMATO
I vincitori:
Allievi:
Adulti:
Poli
retta il finale avrebbe forse preso una piega diversa in quanto molti corridori, fatti esperti dalle ultime prove e ti morosi di non reggere sino in fondo, s’erano risparmiati per la girandola finale. Proprio sulla Porretta sono balzati infatti prepotentemente in primo piano Moser e Boni, Defilippis e Monti, quanto di re i migliori della generazio ne di... mezzo neutralizzando ben presto l'azione di Falaschi e di Zampieri, di Ferlenghi e di Cassano, apparsi con Giu sti, Gervasoni, De Santi Bot tecchia e Finessi tra i più vo lenterosi, al comando dello corsa per molti chilometri. Dando uno sguardo all'ordi ne di arrivo il Gran Premio Industria e Commercio che ci ha privato della gioia del boc cone più prelibato ed atteso, ha detto questo. Che i gregari, quando sono lasciati liberi di fare la loro corsa, come Ba rozzi, possono vincere brillan temente e rimanere per qual che po' al sole. Quindi che Giorgio Albani, esperto e intelligente capitano della Legnano, pur senza ave re a disposizione una squadra di uomini di fondo (sfocati co me sono Ranucci, Fabbri e Zucconelli) sa egualmente ec cellere in volata ed egregia mente difendersi in salita. Da parte sua Fiorenzo Magni, esu berante e generoso anche sul terreno che gli è meno in dicato sa far rifulgere la sua classe. Maule è partito in volata
PROVINCIALI
Bortot (singolo) Arnoldi-Tasca (coppia) Briani-Corradi e Cali (terne);
(singolo) DeAngelis-Tarquini
Nello .stupendo scenario delle ubertose colline preap penniniche che circondano Sal somaggiore' incorniciandola co me in un meraviglioso qua dro, in cui la natura ha ri versato i suoi più bei colori naturali, si sono svolti i cam pionati nazionali di bocce. Il bocciodromo Salsese, tuffato tra una verdeggiante massa di conifere ha ospitato i centosessanta atleti del Centro Spor tivo Italiano, che con un ago nismo scevro dalla pur mini ma slealtà, si sono battuti per contendersi il massimo titolo I giovani, con esuberanza ed entusiasmo, hanno giocato su gli stessi campi in cui gli an ziani con la loro esperienza « compita tecnica, si sono esibiti. Nello spazio di quindici giorni il Comitato Zonale Autonomo di Fidenza ha organizzato ben due campionati nazionali: quel lo di nuoto meravigliosamente riuscito, ed il sesto campionato di bocce. Diciotto Comitati dei
Nel caotico finale del Gran Premio Industria e Commercio il gregario BA BOZZI ha avuto finalmente via libera potuto vivere una propria vita, senza interessi diretti, senza piani di azione premeditati o congegnati, all’infuori di quel lo manovrato da - Capitan Fio renzo » che ha consentito al vecchio ed esperto campione di cogliere finalmente il succes so che desiderava da anni da vanti alle decine di migliaia di persone dello Stadio Olimpico; la corsa pratese che avrà per molti giorni chissà quale stra scico. è vissuta sin dalla par tenza su una chiara azione congegnata degli atleti che vo-r levano a forza inserirsi nella classifica del campionato. E’ noto infatti come a Le gnano, il 30 settembre, nella Coppa Bernocchi V ed ultima prova saranno ammessi soltan to 15 corridori. Si tratta di li na prova a cronometro in cir cuito che la Lombardia pare abbia monopolizzato dalla isti tuzione della formula, per lo strano senso di rotazione che la Commissione Tecnica della UVI assegna alle varie prove. Ebbene già a metà percorso si aveva netta la sensazione dì un attacco in forza dell'AtalaLygie ed a continui tentativi dei corridori in grigio o in bianco verde (appartenenti co munque alla stessa industria) come anche ad un’azione con gegnata dalla Torpado (Moser. Maule c Zamboni) per stacca re o per lo meno porre in dif ficoltà il leader della classifi ca: il simpatico Giorgio Alba ni, poco convinto ancora di di venire campione d'Italia. Senza il fattaccio della Por-
COMITATI
Musi HntiiiMie a »maggiore i camnlonali nazionali di Docce del C.S.l.
Dopo Prato... forse definite le posizioni per la maglia tricolore degli stradisti La quarta prova del campionato ciclistico ha avuto co m"e noto un finale giallo; fiin naie spassoso se si vuole ... quanto gli sportivi ai bordi della strada intuendo la cri tica situazione del * seguito • bloccato dalla Porretta lo bef feggiavano, prendendo soprat tutto di mira noi della stam pa, con quell'arguto vernacolo toscano sottile e tagliente co me pochi altri. Gli amici della *■ pratese » non si aspettavano davvero una scherzo del gene re dopo mesi e mesi di duro la voro organizzativo e di regia severa. Si sono fidati delle as sicurazioni date loro dalle au torità competenti ma hanno nvuto l'assoluta ingenuità di la sciar correre... la corsa per molti chilometri, senza accor gersi di aver infilato a un dato momento un vicolo cieco che era indispensabile aprire, ad ogni costo in anticipo. Ciò premesso passo al risul tato della manifestazione. Ritengo che la lezione di Co penaghen sia davvero servita a scuotere dall'apatia i nostri stra disti. La sberla danese ha arro ventato le gote dei nostri cor ridori che non accennano a im pallidire, se è vero che nelle ultime settimane proprio gli atleti posti sotto censura han no sentita la necessità di dimo strare la loro buona volontà. Il giro del Lazio ha messo in luce la volontà dei giovani ma alla fine ha dovuto inchi narsi alla classe dei corridori più collaudati. Se infatti la prova laziale hi
TRA I
La gara per il titolo nazio nale dei dilettanti è stata uha violenta battaglia combattuta dalla partenza all’arrivo dai concorrenti e dai dirigenti. I primi hanno lottato con i lo ro muscoli, i secondi con la loro mente. Sicché ognuno ha fatto la sua parte per ottene re l’ambito successo. La ma nifestazione si è svolta sulle ridenti località della Lucchesia e della Versilia che han no mostrato il loro splendido volto, teatro magnifico della competizione nella quale i migliori sono stati Bono,
troppo lungo (a 250 metri del l'arrivo c'era da superare una curva paurosa a 170. che ha fatto tremare i direttori spor tivi) ed è stato rimontato nel finale. Negli ultimi metri si è fatto luce il redivivo Alfa Ferrari al quale ha arriso da professionista poca fortuna co sì copie sta capitando a tutti i nostri dilettanti spremuti ol tre misura come limoni, nella prima parte della loro carrie ra sportiva. Baffi si è preoc cupato della sua posizione in classifica cercando di dare una mano a Magni. Coppi ha fatto l’impossibile per figurare. C’è riuscito solo in parte, sfocata com'è la sua azione in salita et in pianura. Solo volonterosi ma nulla più Fornata e Conterno. Una certa grinta hanno inve ce mostrato Moser, Monti, De filippis Boni e in alcuni tratti Nencini, strano corridore spreca forze. Dei giovani che sono quelli che più interessano dalla ba garre della Porretta si sono salvati Cainero. Negro. Guerrini. Cassano, Scudellaro. Astrua e Petrucci alternano piove brillanti ad altre opa che. Domenica a Prato e sulle strade della Toscana non è stato comunque facile rifulge re. Occorre che le prossime ga re siano disputate con spregiu dicatezza ed assoluta libertà di manovra, per capire se davvero tra i giovani c’è qualcosa di buono. Del che purtroppo du bito largamente. NATALE BERTOCCO
ventidue che avevano effettua to la selezione provinciale han no inviato i loro rappresen tanti, che come abbiamo già detto, hanno giocato animati dagli stessi puri ideali che de vono essere propri di tutti gli atleti del Centro Sportivo Ita liano. Il numeroso pubblico che ha assistito alle garé ha ammirato lo stile e la tecnica dei giocatori. Molti che con sideravano il gioco delle boc ce, soltanto come un passatem po per persone più o me no anziane hanno dovuto ricre dersi. Il gioco delle boace se non può essere considerato uno sport altamente agonistico, deve giustamente essere pa ragonato alle altre attività sportive. Per raggiungere ele vati risultati tecnici occorre la imposizione di una severa di sciplina sportiva. Quasi tutte le Regioni d'Italia erano rap presentate. Dalla Sicilia alla Sardegna, dallo Stivale allo Lombardia. Dopo la S. Messa, ascoltata nella località in cui tutti i partecipanti erano al loggiati, da Castelnuovo Fo gliavi. i concorrenti si sono ri versati sui campi salsesi. L'aristocrazia boaciofila è affiorata nelle varie eliminato rie, conquistando il diritto di rimanere in gara per il titolo. Si sono classificati per le finali: Categoria Allievi. Singolo: Tessandri di Cremona, Bortot di Treviso: Coppia: Togno I e fogno II di Novara; Terna: Mistrangelo, Olivieri e Porta di Savona e Briant, Corradi e Peronzeni di Verona. Categoria Adulti. Singolo: Poli di Cremona e Narducci di Roma; Coppia: De Angelis e Tarquini di Roma, Avezzani e Cerpelloni di Verona; Terna: Boano, Pieri, Lauri di Roma e Meazza I, MeazZa II. Bram billa di Pavia. Nel pomeriggio in un clima altamente agonistico, incitato da un foltissimo pubblico com posto di varie Autorità ed ap passionati, si sono svolte le fi nalissime. che hanno dato i seguenti risultati:
(coppia)
Boano-Pieri
di Roma; 5. Morra di Roma; 6. Picco di Pavia. Coppia: 1. Arnoldi-Tasca di Bergamo: 2. Togno 1-Togno II di Novara; 3. Beatrici-Chiap pini. Brescia; 4. Cavagni-Montani, Cremona; 5. Pireddu-Delle Donne, Pavia; 6. Bottos-Amadio. Treviso. Terne: 1. Briani-CorradiCali. Verona: 2. MistrangeloOlivieri-Porta, Savona: 3. Carminati-Avoledo-Baronetto. Tre viso: 4. Caffìo I-Caffìo II-Fiorenza. Taranto: 5. Fiore-Zanetta-Joppa. Novara: 6. Cavagnoli-Gelasio-Mori. Cremona.
Categoria adulti Singolo: 1. Poli, Cremona: 2. Narduoci, Roma; 3. Damini, Verona: 4. Cimini, Bergamo, 5. Cipolla, Lodi; 6. Ballatoio, Como. Coppia: 1. De Angelis-Tar quini, Roma: 2. Avesani-Cerpelloni, Verona; 3. Bergama schi -Guindani, Cremona; 4. Patruno-Macri, Taranto; 5.
e
Lauri
(terne)
Me azza-Ambra sini, Pavia; Caspani-Novati, Como. Teme: 1. Boano-Pieri-Laurt, Roma: 2. Meazza I-Me azza IIBrambilla, Pavia: 3. MalocchiSpoldi-Bissoni, Lodi; 4. Fragnito-Silvestri-Zitani, Beneven to: 5. Moretti-MancastroppaRonchi, Bergamo: 6. Albano IAlbano II- Lo Russo, Taranto.
Classifica dei Comitati 1) Roma; 2) 'Verona: 3) Cre mona: 4) Treviso; 5) Bergamo; 5) Pavia. Il Segretario Generale prof. Borghi che aveva seguito con vivo interesse lo svolgimento delle gare, prima di procedere alla premiazione, ha rivolto a nome della Presidenza Centra le un cordiale saluto agli atle ti, compiacendosi con essi per '.'esemplare comportamento te nuto in campo e con i dirigen ti per l'ottima riuscita della ANGELO D’OVIDO ( Continua a pag. 2)
QUALCHE INSEGNAMENTO PER GLI “AZZURRI,, DAL CONFRONTO CON LA SVIZZERA
I 2,01 di Gianmario Roveraro gemma d’un incontro poco fortunato Brillante ritorno di Silvano Meconi alla condizione europea e in ec cepibili conferme di Gianfranco Baraldi e Giovanni Lievore
Fortuna che c’è stato Roveraro a raddolcire l’amara pil lola di Lugano. La nuova im presa del giovane di Albenga è di grande interesse nel qua dro dell’atletica europea. La sua misura, infatti, l'anno scor so sarebbe stata la nona d’Eu ropa, la venticinquesima del mondo: una misura di assoluta eccellenza, quindi, e tale da Categoria allievi permettere un discreto piazza Singolo: 1. Bortot di Treviso; mento alle Olimpiadi. Rovera2. Tessandri di Cremona; 3. ro, infatti, s’è guadagnato de Costoro di Verona: 4. Poverelli finitivamente la iscrizione ai
Giochi di Melbourne ed è il quarto uomo che riesce a supe rare i severissimi limiti impo sti ad inizio di stagione dalla FIDAL. Gli altri tre, come è noto, sono Baraldi, Consolini e la .Leone. Finalmente, dunque, il «mu ro» dei due metri non è più una chimera per il salto in alto italiano. E il merito va ascrit to a quel Roveraro che e un vero esempio di atleta. Senza mai trascurare lo studio che rapprcfcenta la sua preoccupa
Ad Aosta il 7° Troteo della Montagna Il Trofeo della Montagna, dò. po una lunga puntata sui mon ti pallidi, per dovere di rota zione e anche per i molti me riti acquisiti in questo campo dal Trentino, dopo due edizio ni a Moena, ospite della Scuo la Alpina del Corpo delle Guardie di P.S. forgiatrice di rocciatori e di campioni del la neve, torna ad Aosta. Nella sede madre, per disputarvi sul le pendici che circondano il magnifico leggendario capoluo go della suggestiva Valle, la VII edizione. Torna ad Aosta, affettuosa mente accolto dalla popolazio ne e magistralmente sorretto dalla Scuola Militare Alpina,
Zampedri, Imperiali, Maino. corridori che sono incorsa in Capodiferro, Tinarello, Seve errori di valutazione: Impe ri. Verucchi e Ragonesi. Ab riali collaborando con Bono biamo fatto di proposito i nel finale, per venire ben nomi dei migliori in quanto presto travolto: e Zampedri essi hanno animato la gara per non aver osato prima. Se determinando il risultato. I ciò fosse accaduto probabil due favoriti della vigilia mente il risultato non sareb avevano in animo di realiz be stato quello stilato dal zare un piano apposto. L'at giudice d'arrivo. taccante avrebbe dovuto es Comunque il vincitore ha sere Zampedri. il contrattac tutte le carte in regola e il cante Bono. Mia tra i due ec successo è pienamente meri co inserirsi il terzo incomodo tato. Non si raggiunge la vit sotto forma dei rappresen toria su avversari di chiaro tanti del Lazio, mettendo in valore gareggiando ner oltre opera il veloce e furbo Im- 159 chilometri sul piede dei periali il quale ha sfruttato 38 all'ora su di un tracciato, a meraviglia la situazione di contropiede. Il piano dei laziali consi- 1 Il 23 Settembre a To steva nel tenere all’erta Im rino, Bologna, Roma periali e Capodiferro, per sferrare l’attacco sul Monte e Catania le finali in Chiesa. Attacco che è riusci terregionali di atleti to a meraviglia. Tanto più che Zampedri aveva com ca leggera del C.S.I. messo due errori, il primo non partendo alle prime sa lite. il secondo contrattac cando trascinandosi sulla se pur perfetto» non privo di ruota il suo diretto antagoni asperità. E soprattutto non si sta Bono. Questi, intelligente sganciano avversari tenaci e furbo, affatto innervosito dopo 140 chilometri di corsa dall’attesa di Zampedri lo se se non si dispone di mezzi guiva come un’ombra, at fisici e morali indiscussi. tuando così il piano che si La Toscana che gli appas era prefisso. E una volta rag sionati del ciclismo chiama giunta la vetta in compagnia no terra dei campioni ha del forte arrampicatore tren tino poteva ritenersi soddi permesso la disputa del no sfatto e quasi sicuro del suc stro migliore campionato su strada, laureando un atleta cesso. forte e generoso. Agli amici Pochi chilometri intercor revano dalla vetta del Chiesa della Toscana occorre per all’arrivo e Tinarelli. passa questo essere grati avendo to per primo al culmine ve consentito al CSI l'effettua deva presto sparire i 30” di zione di un campionato alle vantaggio conquistati a fati stito con una messa in sce ca per un serrato ed anima na da capolavoro. Perfetto to inseguimento organizzato il servizio logistico, perfetta a brevi intervalli da Bono. l'organizzazione e la segna Maino. Imperiali. Zampedri. lazione sul percorso dove è Biassetton, Severi e Regone- stato anche distribuito un si. Questi davano luogo ad numero speciale di Rosso e un finale incandescente sul Nero. piede dei 40-45 orari con una La Commissione Tecnica prodigalità toccante. Logica ner il Ciclismo è lusingata mente cosi facendo si presta e commossa delle cordialità vano al giuoco del dìù forte, ricevute e si augura di tor di Bono, il quale, ritenuto il nare quanto prima in Tosca momento giusto sferrava l’at na per un'altra prova. In tacco ed alla sua ruota resi particolare di tornare a Luc steva solo il forte Maino che ca, carica di arte e di storia vestiva del resto gli stessi co e ringrazia i collaboratori lori sociali della * Prevalle » del Dr- Grossi e del Dr. Mar Vittoria perciò del corrido tinelli che in uno con Don re più forte e il più intelli Paolino sono stati gli artefici gente nell’attuazione del pro della bella manifestazione gramma tecnico stabilito e dilettantistica. GINO QUATTROCCHI sconfitta, per contro, di due
Organizzazione CSI 23 Settembre 1956 fucina in ogni temp.o dei figli più bravi ed eroici delle « pen ne nere ». Sulle montagne « valdotai. nes » il Trofeo della Montagna che ha avuto la breve sosta di un anno, sosta forzata per le celebrazioni del decennio del Centro Sportivo Italiano, la VII edizione avrà una fisio nomia diversa dalle preceden ti: un più spiccato aspetto atletico, con le tre frazioni più veloci e meno severe agli ef fetti alpinistici, proprio per il
desiderio di consentire ai cam pioni della neve e a quelli del l’atletica di addestrarsi in que. sta originale prova estiva mon tana, senza interrompere il rit mo razionale del proprio la voro fisico, ma anzi giovando a questo. La Presidenza del CSI nel darne annuncio alle Autorità civili e militari ai Corpi ed alle rappresentanze in grigio verde come a quelle delle Unioni e Società sportive, dei gruppi escursionistici e delle Organizzazioni nazionali che vi prenderanno parte, porge a tutti il ringraziamento antici pato e l’affettuoso caldo invi to ad Aosta.
zione maggiore, egli sa dedica re ugualmente parte del suo tempo anche all’atletica che è la sua più grande passione. Il longilineo primatista (è al to 1,92) è un prodotto dello sport nella scuola. Nel 1953, a 17 anni, saltava 1,70. L'anno seguente balzò alla ribalta na zionale superando al termine di una stagione intensa e fortu nata 1,90: conquistò successiva mente i titoli italiani di terza e seconda serie e infine quello assoluto; indossò due volte la maglia azzurra. A 19 anni era già una realtà della nostra atletica. Come L’anno precedente, ebbe una stagione caratterizzata da un progresso continuo e regolare che lo portò ad aver superato a fine anno 1,96. Quest’anno ha ancora conti nuato la sua marcia verso le più alte vette mondiali. Non si può nascondere, infatti, che il ventenne ligure ha tutti i mezzi per elevarsi ancora più in alto (e non metaforicamente parlando...) nell’ambito della atletica internazionale. La sua giovanissima età e la sua se rietà sono le premesse miglio ri al raggiungimento di que sti successi. Un’altra ottima pedina per le Olimpiadi di Roma, insomma. ♦ * • A Lugano non tutto è an dato per il verso giusto. Si at tendeva, infatti, una vittoria ben più netta dei nostri colori.
E in\ece s’è finito addirittura per chiudere la prima giorna ta in svantaggio, per recupe rare poi nella seconda e vin cere con uno scarto certo in feriore alle aspettative. E certi Incontri, per permettere un bi lancio completamente positivo, devono invece essere vinti con punteggi ben più sonanti. Molto è dipeso sicuramente dal l'atto che rincontro è sta to preso un po’ alla leggera dai nostri atleti. E non è buon se gno. Perché, ■se per una ¡squa dra che va notoriamente per la maggiore può essere segno di assoluta superiorità il pren dere sottogamba un incontro con un avversario chiaramente più debole, non altrettanto può dirsi per una squadra, come appunto la nostra, che sta sol tanto adesso acquistando una personalità ed è comunque an cora ben lontana dall’aver as sunto una sua fisionomia, di carattere e di rendimento, che le permetta di « dosare » (.e non « risparmiale >...) le pro prie’ forze di fronte a com plessi dì entità inferiore. I nostri azzurri, francamen te, hanno dato una bella di mostrazione di immaturità. Nessun grido d’allarme, quin di, che la lezione sarà sicura mente servita: l’atmosfera di un incontro internazionale deve essere sempre la stessa, quaSERGIO GATTI (Continua a pag. 2)