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union«! Lo « sport » è una scuola di lealtà, di coraggio, di sopportazione, di risolutezza, di fratellanza univer sale, tutte virtù naturali, ma che forniscono alle virtù soprannatu rali un fondamento solido, e pre parano a sostenere senza debolezza il peso delle più gravi responsa bilità. Dal discorso di S. S. Pio XII agli sportivi romani (1945).
Il Centro Sportivo è una di queste associazioni, che proponen dosi all'interno la pratica cristiana dello sport, vuole esserne modello all’esterno, in un terreno ove è facile trascurare 1 sommi valori dello spirito, esaltare più del giu sto quelli del corpo e dimenticare 1 doveri essenziali verso Dio e la famiglia. Lievito di cristianesimo voi dun que sarete negli stadi, sulle strade, sui monti, al mare, ovunque si innalza con onore 11 vostro vessillo.
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Dal discorso di S. S. Pio XII nel decennio del Centro Spor tivo Italiano (1955).
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Spedizione in abt>. Un numero
SETTIMANALE DEL CENTRO SPORTIVO ITALIANO DIRETTO DA LUIGI GEDDA
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ftnno XIII - M. 38-39 • RomalOOttObre 1958
RICORDIAMOLO MOSTRANDOCI DEGNI DEL SUO ALTO INSEGNAMENTO
Il Wl DELIO SPURI UIOE DEI HOSTRI ODDI Le tappe sportive ili an radioso Pontifato
E’ questo il fotogramma più luminoso ed espressivo del nostro Decennio. Sorride, felice. Pio XII, all’offerta semplice del « capitano » della Stella Azzurra, al termine della partita di pallacanestro, giocata in Piazza S. Pietro, 3 anni fa, il 9 ottobre 19’5
L'annunzio delle condizioni nuovamente gravi di Sua Santità Pio XII mi raggiunse sul Lago Maggiore a mezzogiorno, nell’ora dell’Angelus. Recitando que sta preghiera ricordavo le volte che ebbi la fortuna di recitarla con Lui, quando Egli interrompeva l’udienza per inginocchiarsi con le mani giunte e il viso rivolto al cielo pronunciando l’orazione con len tezza, quasi assaporando ogni parola. Era così carat teristica qu,?sta sua devota pratica, così bello l’assi stervi e così dolce parteciparvi che una volta, quando non si sapeva come ottenere un'udienza collettiva, pensai di chiedere che quel gruppo di Uomini Cat tolici fosse ammesso a recitare l’Àngelus con il Papa. Pio XII acconsentì volentieri e l’Anticamera inaugurò questa nuova formula: la recita dell’Angelus con il Papa. Le campane suonavano a distesa per annunziare iti estivi mezzodì e una gloria di sole ridonava palpiti alla natura montami. Quasi un cantico di gloria sem brava coprir? il dolore per ricordare la grandezza di Colui che a Roma andava spegnendosi. Grandezza che in questi giorni di angoscia è apparsa a tutti, di ogni religione, di ogni terra, di ogni parte e fazione; perchè Pio XII fu umanamente e soprannaturalmente un Grande. Al di sopra delle contingenze singole nel le quali Pio XII impegnò se stesso, contingenze che brillano ciascuna di luce propria, e mi sembra di co gliere un motivo dominante che non ha interruzione nei diciannove anni di pontificato e cioè l’impegno continuo a trasformare in valore cristiano ogni au tentico valore umano, a consacrare ogni palpito buo no, ogni aspirazione lecita, ogni aspetto della vita dell’uomo moderno. Collocato dall’imperscrutabile xolere divino a reg gere un mondo sconvolto dalle passioni e più ancora dalla tecnica, nel continuo trasformarsi dell’ambientc e dell’uomo in esse. Pio XII si sforzò di tracciare il volto della civiltà cristiana nel mondo contempo raneo con un intuito, una assiduità e una bontà che di solito leggiamo nella vita dei Santi che si dedica rono alla cura desìi infermi. In questo caso l'infer mo è l’Adamo di oggi, e non vi è piaga di Lui che Pio XII non abbia medicato, con la sua opera di go verno e sopratutto con i suoi Discorsi. Non 80 se la Chiesa Gli riserverà il titolo formale di Dottore, ma possiamo dire che Egli lo fu nel senso pratico del l’espressione. Vescovi. Preti, Fedeli e anche Infedeli. Eretici. Indifferenti furono guidati dalla luce del suo Pensi ro che ha dettato al mondo c ai singoli le vìe della salvezza. Sotto questo profilo il Pontificato di Pio XII è la più splendida riprova ed attuazione dell'operatività del dogma dell'IiifaUibilità Pontificia nel senso che dimostra il bisogno, anzi la sete, anche per il mondo di avere una misura di verità por comparare le realtà contingenti al Messaggio di Cristo. L'tpse dixit della sapienza antica è sembrato rac cogliersi in questo dopoguerra nella ricerca di una suprema autorità spirituale e Pio XII ha impersonato con suprema dignità e prodigioso zelo la fonte di cer tezza che il mondo invocava. Il nostro popolo ha così rapidamente intuito l'im portanza del Magistero Pontificio nel mondo moderno e il sacrificio che questo continuo donarsi di una na tura sensibile e di un fisico gracile importava, che
La figura di Pio XII si staglia gigantesca e sublime sull’orizzonte dello Sport. Prima di divenire il Padre spirituale degli atleti e dei cultori delle discipline fisi co, ricreative e fisico ago nistiche, Papa Eugenio Pa celli fft Egli stesso sportivo militante, cultore di sane di scipline come l’atletica, l’e quitazione. Sicché quando ebbe di fronte via via negli anni fulgidi del suo ponti ficato, dirigenti e campioni, ma anche umili schiere di giovani, di questa o quella specialità, parlò loro con frasario comune, quasi con tecnica impensatamente per fetta che meravigliò i pre senti. Dal 1941, sino a poche settimane addietro, non vi fu ospite sportivo d'eccezione in Italia che non chiese l’al to cuore di essere ricevuto in udienza da Pio XII, non vi fu squadra o atleta cam pione che non ebbe la gioia di ricevere, dopo la meda glia d’oro, l’elogio del Papa dello Sport. Impossibile rievocare que sto diario. Riporteremo per ciò la tappe sportive più in cisive e determinanti di un Pontificato eccezionale che lo sport mondiale ricorderà con gratitudine. Ricorderemo le udienze che hanno segna to date storiche per lo sport, accompagnate dai discorsi del Pontefice che ci ha la sciati, discorsi che rappre sentano per tutti noi, diri genti e militanti, il codice più vivo
allorquando la Gioventù di Azione Cattolica lanciò come canto di una sua campagna annuale il < Bianco Padre >, questo non tardò a diventare l’inno più gra dito e più necessario del popolo cattolico. Quante volte lo si è cantato con l’impeto della fede e dell’amore, nei trionfali convegni di Piazza San Pie tro, in tutte le piazze e le chiese d'Italia, nelle adu nanze, ovunque, altrettante volt? si pensava a Lui quasi crocifisso in quella visione bianca con le brac cia aperte, veramente fatto ponte fra la terra e il cielo. Questo pensavo nel rapido viaggio e poi quando, inginocchiato a fianco del grande Pontefice morente, baciavo a nome di tutti i militanti dell’Azione Cat tolica quella mano destra che tante volte si è alzata a benedirci...
Luigi Gedda
UNA LETTERA DEL PRESIDENTE DEL C.O.N.I
GUIDA ALTISSIMA Il Presidente del CONI Avv. Giulio Onesti ha fatto pervenire al Prof. Gedda, Presidente Nazionale del CSI la seguente nobile lettera Illustre Professore,, sento il dovere di scriverLe in questo momento così doloroso per dirLe che gli sf orlivi italiani hanno seguilo con ansia filiale le ultime ore della vita terrena di Sua Santità Pio XII e ne piangono ora la scomparsa con lacrime sincere. Molte generazioni di giovani hanno conosciuto Pio XII come il Papa degli sportivi e come tale sempre lo ricorderanno. Ogni volta che gli sportivi furono ammessi alla Sua presenza. Pio XII li trattò come figli prediletti ed ebbe per loro delle parole, dei sorrisi che rivelano una particolare e profonda simpatia per il mondo della gioventù sportiva. Egli fu | er tutta la nostra organizazione una altissima guida. Egli vide nello sport i grandi valori umani e sociali che sono gli elementi formatori di una gioventù moderna e sempre li illustrò nei Suoi elevati discorsi, dando una profonda e legittima gioia a tutti coloro che per lo sport lavonano con vera passione cristiana. Ella, illustre Professore, venne spesso incontro al nostro desiderio e ci permise di varcare le soglie che portavano alle stanze di lavoro di Pio XII. In quelle occasioni io Le scrivevo con animo gioioso. Oggi Le debbo rivolgere questa lettera con animo assai triste. Ma desidero assicurarLa del fatto che gli sportivi rimangono fedelmente legati al nome ed alla persona del loro grande Papa, come cattolici e come buoni cittadini ed appassionati di quello sport che, come più volte ebbe a dire il grande Scomparso, contiene tanta ricchezza di spiritualità e di forza morale. Rafforzati da un insegnamento cosi solenne tutti gli sportivi d’Italia volgono il pensiero commosso verso Colui che ha concluso una vita degnissimamente consacrata al bene dell’intera umanità. In questa dolorosa circostanza, La prego, illustre Professore di accogliere ('espressioni della mia viva più devota stima. F.to Avv. GIULIO ONESTI
1941 L’Italia ed il mondo sono funestati dalla guerra. Lo sport si regge a mala pena per la volontà dei pio nieri. La gran parte degli atleti veste il grigioverde. A Roma si effettua il 4 maggio, in prova unica, il campionato ciclistico italia no. vinto da Adolfo Leoni Con gli atleti sono giunti nella Capitale molti dirigen ti e numerosi famigliari. S. S. Pio XII, sensibile al vivo appello dei corridori -ciclisti, a nome degli sportivi tutti, concede nella mattinata di lunedì 5 maggio una specia le udienza, a conclusione di una pia mattinata che ha visto atleti, mamme, dirigen ti ed appassionati avvicinar si alla Mensa Eucaristica per la celebrazione della Santa Pasqua. Il Papa è lieto di conclu dere una sì radiosa giorna ta. appendice diretta dì un avvenimento sportivo nazio nale. ricevendo nella Sala del Trono un pubblico così diverso da quello abituale. E’ questo il primo incon tro ufficiale di Colui che sa rà chiamato il Papa degli Sportivi con gli atleti
I
1915
Sui ruderi freschi di san gue rinasce il popolo italia no. I giovani sportivi ro mani sono ricevuti dal San to Padre che come Giovan ni l’Apostolo, « ardente ve gliardo dall’animo inaltera bilmente giovane », riaffer ma il profondo interesse del la S. Chiesa per ogni espres sione di vita umana e pone mirabilmente le fondamenta teologico-morali per una im postazione cristiana dello sport, mettendo in risalto il valore del corpo e dell’ani ma umana e precisando gli scopi di uno sport sana mente inteso.
1946 XXIX Giro Ciclistico di Italia. La grande manifesta zione ciclistica nazionale non passa inosservata al Cuore Apostolico del S. Padre, Che a tutta la carovana del Giro rivolge uno • sguardo di in coraggiamento e un gesto di Benedizione » accompagnan do con un augurio e una preghiera i prodi corridori della Corsa terrena e della Corsa eterna.
1948 I Partecipanti al 60. Con gresso Nazionale Alpino so no attorno all’Augusta Per sona del Sommo Pontefice. Sui volti duri degli uomini della montagna si scorge una indicibile commozione mentre nelTAula risuonano le parole del S. Padre: « Sia te docili alla lezione della montagna... L’uomo comune ama di stare terra terra; voi invece aspirate a salire sem pre più in alto». Le Sacre Parole del Padre Comune fanno rivivere agli atleti della roccia le mera vigliose armonie dei loro monti e la Benedizione fina le dona loro impulso a sa lire sempre più in alto.
1951 li Santo Padre ha accor dato Udienza ai partecipanti alla Assemblea Plenaria dell’Associazione Internazionale della Stampa Sportiva. Ai convenuti il S. Padre precisa lo scopo del giorna lista sportivo che non è solo quello di informare con ari di ragionamenti o con alati ditirambi, ma quello di for mare l’opinione pubblica fa cendo vedere i valori mo rali e i pericoli dello sport. Infine riafferma in 4 punti i principi regolatori dello sport cristiano: 1. — Lo sport, come la C cura del corpo nel suo > Insieme, non deve essere
L'ULTIMO MESSAGGIO REV.MO DON NICOLA PAVONI CONSULENTE ECCLESIASTICO NAZIONALE CSI ROMA Con vivo desiderio che benemeriti consulenti ecclesiastici Centro Sportivo Italiano partecipanti II Convegno Nazionale traggano pie meditazioni e da diligente studio problemi pastorali valido ausilio alla loro delicata missione sacerdotale augusto Pontefice invoca effusioni lumi conforti celesti affinchè con avvalorata efficacia di operoso zelo riaffermino et estendine influsso cristiano nel mondo sportivo offrano ai giovani atleti adeguata assistenza religiosa morale alimentino in essi intensa vita soprannaturale che ritemprandoli nelle vittorie dello spirito ne renda altresì cosciente disciplinato generoso l’impegno nelle imprese agonistiche stop ai promotori, al relatori, ai convenuti Santo Padre in segno Sua benevolenza invia di cuore implorata propiziatrice benedizione apostolica; DELL’ACQUA SOSTITUTO
un fine a sé, degeneran do In culto della materia. Esso è al servizio di tut to l'uomo; dunque, lungi dail'intralciare il perfe zionamento intellettuale e morale, deve promuover lo, aiutarlo e favorirlo. 2. — Rispetto all'attivi tà professionale — lavo ri di mente, lavori di mano — lo sport mira a procurare un sollievo che permette di tornare alla opera con rinnovata vi goria di volontà e con di stensione di nervi. Sa rebbe un non senso e, a lungo andare, dannoso al bene comune, se, invece, venisse a prendere il pri mo posto nelle occupa zioni personali, sicché lo esercizio della professio ne o del mestiere, finisse col dare l’impressione di una fastidiosa interruzio ne dell’affare principale della vita. 3. — Lo sport non do vrebbe compromettere la intimità tra gli sposi, né le sante gioie della vita di famiglia, tanto meno deve spingere le sue esi genze, in quanto le dure necessità deila vita, di sperdendo per forza pa dre, madre, figli e fi gliuole per il lavoro quo tidiano, fanno già fin troppo sentire il loro pe so. La vita familiare è talmente preziosa, che non si può ricusarle questa protezione. 4. — Lo stesso princi pio vale, a maggior ra gione e con importanza anche più grande, quando si tratta dei doveri reli giosi. La domenica, a Dio il primo posto. Del resto la Chiesa comprende be nissimo il bisogno per chi vive in città di uscire al la domenica; pertanto sorride di compiacenza alla vista della famiglia, genitori e figliuoli, che allora prendono insieme un po’ di svago e di alle gria nella grande natura di Dio, e volentieri pre para a tempo e luogo la bramata opportunità per il servizio divino. Essa non vieta lo sport dome nicale, anzi lo riguarda con benevolenza, al pat to che si tenga presente che la domenica è il gior no del Signore e del ri poso corporale e spiri tuale. Queste le norme che desideriamo presentarvi e vi chiediamo di tenerne conto nelle diverse occa sioni. Esse non vi parran no troppo severe se ri flettete al doì ere sacro del culto divino, all’inestimablle valore morale e sociale della sanità della famiglia e al bene della gioventù.
Ancora una volta Pio XII ha voluto dimostrare la sua benevolenza per gli uomini dello sport, rivolgendo loro il suo alto insegnamento. Ciò è avvenuto in occasione dell’udienza concessa ai par tecipanti al Congresso Scien tifico Nazionale dello Sport e dell’Educazione Fisica, svoltosi in Roma i primi di novembre del 1952, che sve
va per tema «Età evolutiva e Attività fisica ». Ai Con gressisti il S. Padre sinte tizza in tal modo le finalità dello sport: • La ginnastica e lo sport hanno come fine prossimo di educare, sviluppare e forti ficare il corpo dal lato sta tico e dinamico; come fine più remoto, l’utilizzazione da parte dell’anima, del corpo cosi preparato per lo svi luppo della vita interiore ed esteriore della persona; co me fine anche più profondo, di contribuire alla sua per fezione; da ultimo, come fi ne supremo in generale e comune ad ogni attività umana, avvicinare l’uomo a Dio ».
1953 A Roma è stato inaugurato il monumentale Stadio Olim pico. Per l’occasione dirigen ti del CONI, atleti e gior nalisti sono ricevuti dal San to Padre. Con un mirabile accostamento tra la Cupola di S. Pietro e lo Stadio, il S. Padre precisa come solo il Cristianesimo possa dare allo sport un contenuto ve ramente universale e richia ma atleti e spettatori alle loro responsabilità di cri stiani augurandosi che •in ogni circostanza lo Stadio Olimpico non cessi di canta re, con le voci delle presenti e delle future generazioni, la gloria di Dio ».
1955 n 9 ottobre 1955 il Centro Sportivo Italiano ha cele brato il suo 10. anniversa rio. In Piazza San Pietro si potè ammirare - uno stupen do spettacolo di freschezza e di forza giovanile », felice sbocco di un lavoro organiz-
zativo intenso ed intelligente. In questa occasione il Santo Padre tracciò mirabil mente le linee programma tiche del secondo decennio. Possiamo così brevemente sintetizzare i punti princi pali del programma: 1) scopo del CSI è l’in flusso cristiano nel mondo sportivo offrendo l’esempio del vero sport e • insegnando in che modo deve essere praticato secondo i principi religiosi e morali»; 2) •incrementare la dif fusione del sano sport anche tra la gioventù meno ab biente •; 3) preparare spiritualmente e tecnicamente i di rigenti combattendo l’auto» didattismo e l’empirismo; 4) servirsi della tecnica ma far prevalere lo spirito evitando il freddo tecnici smo che impedisce il con seguimento dei beni spiri tuali che lo sport si pro pone; 5) Ufficio del Centro Sportivo nel quadro delle Olimpiadi: a) preparare atleti capa ci di distinguersi in quelle gare: b) dare un cospicuo esempio delle virtù sportive. Nel clima sacro del co lonnato Berniniano è nato il secondo decennio.
1956 Il gioco del calcio è uno sport che interessa una mas sa enorme di appassionati. I giocatori hanno una gran de responsabilità verso gli spettatori. Possono educare quando il loro gioco è frutto di armonia fìsica e spiritua le. Possono diseducare lo spettatore quando nel loro giuoco trionfano le passioni e la impreparazione tecnica. Il Sommo Pontefice par lando il 10 luglio 1956 ai giocatori dell’AÙetic di Bil-
bao, afferma che il •gioco del calcio può essere scuo la di virtù personali e socia li» qualora l’atleta sappia •elevare contemporaneamen te la propria vita sportiva e la propria vita spirituale». In occasione della XVI Olimpiade dell’Era Moder na il Santo Padre si è de gnato di mandare un Au gusto messaggio agli atleti cattolici impegnati a Mel bourne. Nella Grecia 1 Antica le Olimpiadi rappresentavano una sintesi tra religione e sport Oggi gli atleti cristiani debbono « manifestare negli atti come, senza nulla per dere del suo valore tecnico, lo sport, scuola di energia e di padronanza di se stes si, debba essere ordinato al perfezionamento intellettua le e morale dell’anima ». Ci conforta, in questa tri ste ora di universale cordo glio, il ricordo, che rimarrà indelebile, del Suo alto in segnamento espresso anche con l’ultimo venerato docu mento del Suo Pontificato dettato in occasione del Con vegno Nazionale Consulenti Ecclesiastici del CSI.
le condooliai ze del CIO Dal Comitato Oliirvpico Internazionale è giunto al Presidente del CONI, il seguente telegramma di condo glianze per la scom parsa di Sua Santità Pio XII. a II presidente ed I membri del Comitato Olimpico Internaziona le si associano al gran de lutto che colpisce II Vaticano e la Nazione italiana con la scom parsa di Sua Santità il Papa Pio XII che fu sempre un grande di fensore dello sport e dello spirito olimpico e rivolgiamo pertanto a Lei ed agli sportivi di Italia le espressioni del più profondo cordo glio. Il Comitato Olim pico Internazionale non potrà mai dimenticare l’accoglienza paterna e gli onori che Sua San tità volle concedere ai suoi membri nel gior no della Sessione del Comitato a Roma nel 1949 e conserverà di quell’udienza un ricor do commosso e rico noscente ».
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PENTECOSTE 1945: 20 maggio, la guerra è cessata da 25 giorni. Il CSI al suoi albori chiama a raccolta le forze sportive cattoliche di Roma e 10 mila atleti. Campioni e dirigenti si in ginocchiano ai piedi di Pio XII, per attestarGH per primi, la gratitudine infinita per quanto ha fatto per la gioventù nella tremenda conflagrazione mondiale e per ascoltare dalle Sue labbra il Discorso che venne accolto come il «Codice morale e spirituale dello sport»