Stadium n. 39/1956

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per le finali di Milano Jn 3. pagina

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Un numero L. 20

SETTIMANALE DEL CENTRO SPORTIVO ITALIANO DIRETTO DA LUIGI GEDDA

Anno XI - N. 39 - Roma 4 ottobre I9S6

SARANNO IN GARA 58 COMITATI PROVINCIALI ; y ■'

» '•

! AI CALCIATI IR I

Domenica allfirenadi fflilano campM atletici del o.s.i.

Le parole del S. Padre sono in ogni istante d'attualità. Ma queste pronunciate dal Pontefice e rivolte ai calciatori spagnoli nel luglio scorso assumono in queste prime settimane di ripresa del campionato di calcio un Datore morale e formativo di eccezionale interesse. Le riportiamo dunque perchè dirigenti, atleti e sostenitori sappiano farne tesoro e pro­ seguire nella appassionante attività con spirito altamente cristiano di comprensione, di rispetto e di maturità sportiva.

Sebbene non sia la prima volta, tutt’altro anzi, che abbiamo il pia­ cere di ricevere un gruppo di spor­ tivi o una squadra di calcio, perchè le porte di questa casa sono aperte a tutti e molto più le porte dei no­ stro cuore di padre; pure non ab­ biamo nessuna difficoltà a manife­ stare il piacere con cui oggi acco­ gliamo i dirigenti e i giuocatori dell’« Atletic » di Bilbao, per quel che sono e perchè Ci sembra che lo meritano in modo particolare. Notato che nel parlar così, non Ci riferiamo alla giusta fama che vi circonda di veri sportivi, since­ ramente entusiasti di una attività alla quale vi siete dedicati con ani­ ma e vita, mettendo in essa un ar­ dore giovanile, uno sforzo auten­ tico, una nobiltà e una verità che tutti vi riconoscono quasi come vostra principale caratteristica; ma molto più Noi alludiamo a quelle voci, anch’esse non poco conosciu­ te. che vi presentano come una as­ sociazione e come una squadra mo­ dello dal punto di vista morale e religioso, gente che sa elevare con­ temporaneamente la nropria vita sportiva e la propria vita spiritua­ le, e che, se oggi si riunisce per un allenamento o per un incontro, do­ mani si vedrà convocata per un ritiro spirituale o anche ^er un corso di esercizi. Sarà forse per questo che i vostri colori — rosso e bianco — si sono familiarizzati, si direbbe, col trionfo? Sarà per questo che nel corrente anno avete cantato il vostro « aliron » per due volte con il brio e lo slancio che tutti conoscono? Sia di buon augurio, figli dilet­ tissimi, anche la Vostra attività più recente in terra italica: perchè il buon sportivo sa perfettamente che non soltanto il trionfo conta, ma anche, e molto più. il lasciar ben piantata la bandiera, come avete fatto voi. Lo sport e specialmente il giuoco del calcio, può essere scuola di virtù; di virtù individua­ le nel proprio perfezionamento che suppone, non poche volte, molta assiduità, molto sacrificio, mol­ ili' preparazione interiore, molta umiltà nel ricevere e nell’assiniilare le lezioni, molta rinuncia nell’evitare tu ito ciò che può essere contrario alla professione che si

pratica, molta abnegazione nel per­ severare nei momenti difficili, mol­ ta lealtà nel dare quel che si deve dare in tutte le occasioni, molta superiorità di spirito per saper perdere senza scomporsi, molta ca­ rità per saper vincere senza umi­ liare l'avversario; di virtù sociali, specialmente nel saper occupare il posto assegnato nella squadra, nel­ la tattica che in quel momento si deve applicare, sacrificando lo spunto personale, facilitando il la­ voro d insieme, essendo ciascuno un elemento esatto nel complesso ingranaggio che la tattica moderna esige, senza egoismi, senza vanità, senza questioni personali, con quella ascetica speciale che fa del­ l'atleta un buon esempio, anche per chi voglia coscientemente la morti­ ficazione cristiana in tutte le circo­ stanze della propria vita. Perchè è ben certo che anche nella nratica quotidiana, e per non perdere la partita, molte volte bisognerà di­ fendere la propria area con slancio, sicurezza ed energia, se non si vuol essere soverchiati dalle passioni scatenate. Molte volte bisognerà saper destreggiarsi in quel difficile terreno di metà campo cogliere il momento di passare la palla sen­ za perdere di vista i movimenti dell'avversario, e i possibili peri­ coli per la propria area. Molte vol­ te si dovrà slanciarsi avanti con in­ telligenza, risolutezza ^^ilità. in buon accordo con tutta la linea per non lasciarsi sfu^lro anniento favorevole e non lasciar perdere auel che può essere decisivo nella vita. Coraggio quindi, figli dilettissi­ mi, e continuate a dar buon esem­ pio, sotto ogni asnetto. come spor­ tivi, come cittadini e, soprattutto, come cristiani praticanti. Che la vittoria continui ad arridere ai vo­ stri colori in tutte le competizioni che ancora attendono la vostra fio rente gioventù. E che la Benedizio­ ne del Signore vi segua in ogni luogo. Pegno di essa vuol essere la Be­ nedizione Nostra che con tutto il cuore vi impartiamo per voi. per le vostre famiglie e amici, per il vo­ stro amatissimo « Atletic ». ner la vostra non meno amata Bilbao e per tutta la dilettissima Spagna.

L'esplodente gioia di Gnocchi e Galbiati dopo l'annuncio del loro record sui 100 metri

schi e parecchie altre Auto­ rità con i rappresentanti degli Enti Sportivi cittadini e pro­ vinciali. Facevano gli onori di caso il Presidente del Comitato Provinciale del CSI sen. Da­ niele Turani, il Consigliere Nazionale doti. Nosari, i due Vice Presidenti Bianchi e Minoia, il D.T. Provinciale prof. Malgari con tutti gli al­ tri componenti il C.P. Ringraziati gli « amici » del CSI Bergamo, il Presidente Centrale Gedda ha introdotto l’argomento della sua tratta­ zione affermando innanzitut­ to- che « il fenomeno sporti­ vo è fenomeno corale che ora vastamente si diffonde » nei cuori non solo di chi pratica lo sport, ma anche di chi ne è soltanto spettatore; per poi accennare al recente libro « Lo sport nasce in Asia » di Cesare Bonacossa. Dell’opera l'oratore ha sottolineata la validità laddove si dice che ora lo sport nell’Asia inizia un cammino trionfale, mentre si devono muovere obbiezioni a quelle pagine che affer­ mano essere lo sport nato in

Asia. Ché tutto il mondo è patria dello sport: dov’è l'uo­ mo c’è il fenomeno sportivo. Dello sport l’oratore ha di­ stinto la u forma attiva » di chi lo pratica, la « forma psi­ cologica » di chi dello sport è soltanto spettatore, la « for­ ma culturale » di chi dello sport fa oggetto di studio se­ vero, la « forma artistica », infine,' allorché lo sport vie­ ne rappresentato in forme di arte. Nel mondo moderno, nella cinematica del tempo nostro lo sport risponde pienamente alle tendenze psicofisiche del­ l'uomo, e si esplica come un efficacissimo mezzo di eva­ sione psicologica e non solo dalla atmosfera di costrizione spirituale e fisica creata e cercata dall’« organizzazione » della civiltà contemporanea. Ma lo sport non può passare senza lasciare una traccio sensibile, ha continuato il prof. Gedda, senza lasciare quasi « un alone psicologico » intorno a sé, degli echi di co­ stume. E fra questi, primo, è la «psicologia dell’ideale», per la quale, nello sport, l’uo­

che, presenti in undici gare, sono senz'altro in grado di ins diare la invidiabile po­ sizione dei milanesi. Nè è trascurabile Brescia con die­ ci gare. Merita una particolare no­ ta il movimento meridionale che sta dando indubbi segni di risveglio e che avrà que­ st'anno in Reggio Calabria una fortissima vessillifera, decisa ad inserirsi validamen­ te nella tradizionale lotta per il primato che vede ogni an­ no impegnati Milano, Torino e Genova. Tutte le gare saranno par­ ticolarmente interessanti. Ba­ sterà scorrere l'elenco degli atleti ammessi per renderse­ ne conto. METRI 100 — Il trentino

' • Nardelli è il netto favorito della specialità che non per­ de comunque nulla dei suo interesse, dato che vedrà un arrivo serratissimo per le posizioni d'onore con i vari Ronzan, Ciceri, Fantechi, Arcolin, Dri che finiranno <-erosimilmente su una linea. METRI 200 — Ancora Nar­ delli in veste di favoritis­ simo e campò aperto a tut­ to le soluzioni per quel che riguarda gli altri posti con particolare riguardo però per Garbi, Cugnasco e Giusto. METRI 400 — Ancora dai Veneto un favorito e si trat­ ta di Tauro che non avrà tuttavia vita facile alle preS. G. (Continua

in

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ANCHE I NOSTRI RAGAZZI HANNO AVUTA LA LORO PARTE DI APPLAUSI

lo nuovo oiletico iioliono sfolgorante nello Siodio che vedrà le Olimpiodi 1060 Sei primati italiani;, quattro juhìortt, quindici dei « campionati » e quindici stagionali rag­ Al vertice Lievore, Gnocchi e Galbiati giunti nello splendido succedersi delle prove L’edizione 1956 dei Campio­ nati assoluti è stata la più ef­ ficace riprova del fervido ed intenso lavoro di rinnovamen­ to, sia di uomini che di siste­ mi, che si sta compiendo nell'ambiente atletico nazionale. Sono stati battuti sei primati nazionali, quattro primati * jú­ niores », quindici primati dei Campionati e quindici primati stagionali in un succedersi di risultati spesso sorprendenti, determinati dalla grande ed appassionata volontà di fare che ha indistintamente anima­ to tutti i seicento atleti che so no scesi in campo. S'era già accennato all'im­ portanza che rivestivano quest» Campionati, disputati alla di­ retta vigilia dell'olimpiade di Melbourne, e gli atTeti che v» hanno partecipato hanno dimo­ strato di sentire tutta la forza ili questo richiamo, dando un vero esempio di quanto sia ot­ tenibile da un organismo spin­ to al massimo dalla volontà. A due settimane soltanto dal­ l'incontro con i <• difficili » francesi, la messe di risultati sgorgata dagli assoluti di Ro­ ma è la garanzia migliore per affrontare in tutta tranquillità i transalpini che, pur forti di notevoli individualità, potran­ no essere battuti da una squa­ dra italiana che si preannun-

eia fortissima in quasi tutti j settori. E’ inoltre da notare che la «tre giorni» dello Stadio Olimpico rappresentava la pri­ ma grande prova in vista delle Olimpiadi dei 1960 che ap­ punto a Roma vedranno il lo­ ro svolgimento. L'andamento organizzativo degli assoluti è stato pressoché perfètto in ogni suo settore, ma, quel che più conta, i grandi risultati che so­ no stati registrati rappresenta­ no il migliore auspicio per quei Giochi che dovrebbero final­ mente rivedere l’ingresso del­ l’Italia atletica nell’arengo del­ le migliori nazioni europee.

Non è il caso di fare un esa­ me completo dei risultati di questi assoluti, che richiede­ rebbe tanto spazio quanto non è possibile rubarne a queste colonne. Sarà sufficiente porre in evidenza i nuovi primati nazionali, tutti di grande valore tecnico. La finale dei 100 è stata una gara come se ne vedono poche e assai di rado in Europa. Un arrivo con due persone a 104 si verifica per la prima volta in Italia e, se il tempo non ha destato gran meraviglia per quel che riguarda Gnocchi che si sa in condizione di scendere

Ascottatissima lezione di Gedda a Bergamo sul formativo tema: "Sport e sportività,. BERGAMO, settembre. Venuto a Bergamo -in oc­ casione della « Settimana So­ ciale ìi i cui lavori sono ini­ ziati con la prolusione del Cardinale Siri, il prof. Luigi Gedda, Presidente Centrale del Centro Sportivo Italiano, ha voluto aderire all’invito, rivoltogli dal Comitato Pro­ vinciale del CSI, tenendo una conferenza agli sportivi ber­ gamaschi sul tema: « Sport e sportività ». Il prof. Gedda ha parlato di fronte ad uri pub­ blico molto scelto, dato il criterio seguito dal Comitato Provinciale di Bergamo nel diramare gli inviti. Erano numerosissime le Au­ torità cittadine presenti; fra di esse il Prefetto di Ber­ gamo doti. Caso, il Preside della Provincia prof. Clauser, il Provveditore agli Stu­ di doti. Vostri, il Fiduciario Provinciale del CONI cavalier Mayer, l’Assessore allo Sport doti. Mondini, il Pre­ sidente della Camera di Com­ mercio doti. Conti, il Diret­ tore dell’Ente Provinciale Tu­ rismo avv. Gamerra, nume­ rosi Parlamentàri - bergama­

Sulla magica pista dell’Arena di Milano i migliori atleti del CSI si troveranno domenica per stabilire una interessante questione di su­ periorità in quattordici ga­ re che si preannunciano di sommo interesse sotto tutti gli aspetti: tecnici, agonisti­ ci e spettacolari. E’ la con­ clusione dell'esperimento sul­ la nuova formula del Cam­ pionato e si dovrebbe perve­ nire al definitivo successo. Prima di passare ad un ra­ pido esame gara per gara, è importante osservare la situa­ zione dei 38 Comitati che sa­ ranno presenti alla finale milanese. Il più agguerrito sarà appunto quello di casa che sarà presente in dodici gare e parte pertanto favo­ rito. Dovrà tuttavia guar­ darsi seriamente da Torino, Genova e Reggio Calabria

mo combatte, lotta, rischia di persona, affermando la sua personalità, paga anche di persona per giungere, senza utile alcuno, alla conquista dell’ideale sportivo. Gli echi psicologici conseguenti al fe­ nomeno sportivo costituisco­ no, per l'oratore, la sporti­ vità. Che porta con sé l’af­ fermazione anche di un « im­ portante principio che pur­ troppo non entra nella dina­ mica del nostro tempo: la psi­ cologia dell’onore, inteso co­ me coerenza con se stessi ». Infine lo sport, che è scuo­ la d’emulazione, non d’odio, lascia dietro di sé i germi del­ la «psicologia della carità», in termini cristiani «amore», in termini dì vocabolario « so­ lidarietà ». Lo sport, insom­ ma, è anche «scuola d’amo­ re », che è bellezza spirituale. « E' per questo che lo sport non deve essere considerato limitatamente alla forma at­ tiva — ha proseguito il Pre­ sidente Centrale — ma piut­ tosto in rapporto a quegli echi suscitati nella psicologia umana: la. sportività ». E con­ cludendo il prof. Gedda ha

ricordato le parole che ebbe a pronunciare il santo Padre: « Il nostro tempo ha il com­ pito di trasformare gli uo­ mini da selvatici in umani e da umani in divini. Allo sport spetta appunto di coni­ piere la prima dì queste trasformazioni dell’uomo: da sel­ vatico in umano; perciò i prof. Gedda concludeva, ri­ volgendo allo sport il famose detto medievale; vivai, flo.ret, crescat ». G. O.

anche a 10.3, un certo stupore ha provocato Galbiati, uno « junior » che ha fatto que­ st'anno passi da gigante, man­ tenendo a pieno le promesse che aveva fatto di diventare il futuro uomo dello scattismo italiano. Ed è interessante no­ tare che, oltre a Galbiati’, era presente in questa finale anche un altro ragazzo del CSI, quel D Asnasch che non ■ ha ancora

ATLETI DEL C.S.I. in gara negli “assoluti,, I campionati assoluti di atletica sono stati siglati da una partecipazione giova" nife come mai si era veri­ ficato in passato. Giovani atleti usciti dalle ultime « leve » alle quali a giusto titolo il Centro Sportivo Italiano può dire di aver dato il maggiore apporto. E’ pertanto motivo di sod­ disfazione per il CSI pub­ blicare i nomi della brillan­ te schiera degli atleti nati nelle sue file o appartenenti oggi alle sue Unioni sporti­ ve. Soddisfazione e gioia di poter cominciare ad offrire alle formazioni azzurre ele­ menti preziosi, flor fiore di una vasta base dalla quale l'atletica italiana continue­ rà ad attingere nuove vita­ li linfe. AMBU

m. 1500

ANNONI m. 100,

m.

200 e 4x100

ASSI

m.

10.000

BARALDI

ni

800

ni.

e

BORTOLOZZI

lungo

CESARACCIU

m. 100

D’ASNACHm. 100,

m.

e

1500

(Continua

in

2.

rfio Stati ! E’ diffìcile accettare la notizia pur preparata dì ora in ora, e inevitabile ormai all’alba di lunedì, giunta in redazione attraverso le telescriventi. Una notizia che ha commosso e impressionato il mondo sportivo, popolare com'era e com’è nel cuore e nella mente degli sportivi il caro, impareggiabile Stan Ockers. Per le sue gesta di grande campione ma anche per quel profondo senso umano che lo distingueva nello sport, per quella ini­ mitabile cavalleria con la quale sapeva aver ragione degli avversari, per quella sua semplicità di vita che egli ha conservato intatta anche quando, all'apice della gloria sportiva, aveva ormai raggiunti tutti i traguardi. Due fotogrammi mi balzano alla mente in questo istante: la apoteosi, la sua apoteosi sul corto rettilineo del traguardo iridato di Frascati, il suo viso irrorato di lacrime, di gioia e di sudore per lo sforzo immane com­ piuto, al quale stringeva felice, come mai ho veduto felice un uomo, la bionda testina della sua creatura portata a Frascati, impareggiabile mascotte, forse perchè era sicuro del successo; e l’altro fotogramma: quello della sua dolce sposa che amava e adorava con affetto infinito, letteralmente disfatta dalle poche ore di ansi­ mante agonia. E poco lontana da questa nell'angolo della piccola stanza della clinica, il volto sbiancato dal dolore di Rick, di Germain, di Alfred, i suoi amici e compagni di squadra. Ma in particolare la tristezza di Rick Van Steenbergen con il quale Stan Ockers ha diviso per anni ed anni le gioie e i duri sacrifici, di una luminosa ma pesante carriera. Addio caro e buono Stan!

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Il 1111111 f 11111111 ì 1111 li t BI11111111B11 UHI IH HIU i i 1111111 s 111111UIH11 iBBiiiBiii 11 migiiiii minili in h 111 (h i

Vasco Modena giovane professionista ha dato scacco agli assi del ciclismo

triplo

e

e

200

DE FLORENTIS m. 5000

5000

espresso completamente tutte le sue possibilità. Giovanni Lievore ha nuova­ mente migliorato il primato nazionale del giavellotto. E’ mancato il tanto atteso con­ fronto con Bonajuto, ma il gia­ vellotto è volato ugualmente assai vicino a quei 74 metri che rappresentano il « mini­ mo» FIDAL per le Olimpiadi e che Lievore potrebbe am­ piamente superare entro breve tempo. Degni di nota i pro­ gressi del Lievore minore che quasi certamente farà coppia con Giovanni nel prossimo confronto con la Francia. Ancora uomini del CSI alla ribalta nella 4x400, ‘una gara nella quale è inaspettatamente crollato il record italiano, gra­ zie ad una prova entusiasman­ te che ha veduto il barbuto Bettella principale protagoni­ sta. Il Coin ha così potuto rag­ giungere, oltre al titolo, anche l'obbiettivo del record e deve molto all’ausilio del quartetto dell’A.S. Roma che ha imbroc­ cato la giornata d'eccezione ed ha potuto lottare sul filo del primato. Altra coppia in evidenza nel­ la staffetta femminile, dove se avuta una. lotta avvincente dalSERGIO GATTI

e

lungo

4X100

La maglia tricolore a! meritevole Giorgio Albani

10.000

La scorsa settimana un gio­ Questa volta da Legnano FALETTI vane corridore veneto ha vin­ giunge una notizia pressoché m. 200 e 4x100 vittoria di Vasco GALBIATI m. 100 e m. 200 to il campionato su strada dei uguale. La dilettanti: Sante Freo. E c'è Modena è stata accolta con un GANDINI m. 1500 e 5000 stata della gente che quasi ha gelo glaciale,. La qual cosa ri­ GHISELLI ni. 100 e m. 20l gridato allo scandalo perchè il tengo assolutamente ingiusta e ni. 100 e ni. 201 JACOB buon Freo aveva battuto azzur­ poco sportiva. Quando vincono LAVELLI m. 5000 e m. 10.000 ri ed azzurrabili, dando una le­ gli assi il loro merito sale al­ LUCCARIN1 alto zione di forza e di volontà ai le stelle; quando vincono i mo­ MONGUZZI peso e disco piccoli nuovi reucci che gli al­ rdesti — e durano più fatica per NARDELL1 ni. 100 e m. 20 lenamenti collegiali hanno sen­ darlo — sembra quasi che ab­ PAGANI ni. 100, 200 e 4 xlOO za dubbio cullato eccessiva­ biano rubato ogni cosa, che mente e innalzato a quote esa­ abbiano carpita la buona fede ni. 1500 e m. 500< ROMEO degli avversari, dei giudici e gerate. perfino dei cronometri. No. non è giusto tuttociò. Come non è giusto che i cronisti gridino alla sorpresa quasi allo scan­ dalo e affermino di non aver mai sentito, fare il nome del­ l’atleta che’ è’ giunto, sia pure improvvisamente, al grosso ri­ sultato. E' il caso di Vasco Mo­ dena. tutt’altro che pivello, se ha già moglie e 26 primavere sulle spalle. E' piuttosto un ra­ gazzo semplice, trentino come Moser, un lavoratore del peda­ le che ha tirata la carretta per tanti anni da dilettante, prima di decidersi a passare profes­ sionista. Un ragazzo, come ce ne sono molti di quelli che preferiscono rimanere mezze figure nelle file dei cosidetti -puri-, guadagnicchiando qua e là, briciole e non somme, e non cifre, con le quali riesco^ TI Prof. Gedda, mentre svolge la sua bella lezione a Bergamo EVANGELIO

triplo

no comunque a sbarcare il lu­ nario e persino a metter $u fa­ miglia. Da dilettante Vasco Modena si è fatto onore vincendo un mucchio di gare anche se non ha mai avuto il piacere e l'o­ nore di vestire la maglia az­ zurra. Una carriera semplice che l'ha portato, con prepara­ zione coscienziosa, senza simpamina di sorta, ma solo im­ magazzinando ossigeno sulle montagne di casa, a sbatter via tutti gli assi ed i superassi nel­ la gara più difficile e più atte­ sa del campionato italiano, do­ po aver già detto molte cose buone nella terza prova; la Milano-Vignola. Il fatto stesso che Modena sia riuscito infat­ ti ad inserirsi nella rosa dei quindici (o meglio dei dicias­ sette...) selezionati dalla stessa graduatoria, per la prova fina­ le, significa che qualcosa di buono ha saputo concludere nei pochi mesi di attività da professionista. Se mai occorre dargli atto della sua serietà e della sua onestà ma anche del­ la intelligenza di aver chiesto a GiumaniJii e quindi all'Arbos una maglia per fare il mestie­ re del corridore, quando ha NATALEBERTOCCO

(Continua in 2. pagina)


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