Fondata su tali principi, la coscienza religiosa e morale esige che nella estimazione dello sport e della ginnasti ca, nel giudicare la persona degli atleti, nel tributare la ammirazione alle loro im prese, venga assunta, come criterio fondamentale, l’os servanza di questa gerarchia dei valori, così che il mag gior pregio non sia attribuito a colui che possiede i più forti ed agili muscoli, ma a chi dimostra anche più pron ta capacità di sottometterli all'impero dello spirito.
Gli Azzurri per Melbourne Jn fi. iinf/ina
La settimana nel mondo Concessionaria esclusiva per la pub blicità: PUBLIACI - Roma - Corso
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Spedizione in abb. Un numero
occasione dell" inaugurazione dello
Stadio Olimpico di Roma.
Direzione Redazione Amministrazione • Roma
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SETTIMANALE DEL CENTRO SPORTIVO ITALIANO DIRETTO DA LUIGI GEDDA
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Inno XI - N. 41 - Roma 18 ottobre 1956
DALL’ATTIVO BILANCIO DEL 1956 AL VASTO PROMETTENTE PROGRAMMA AGONISTICO FUTURO
Concluso con i Compionoti di olietico lo brillante stagione polisportiva del C. S. I. La mattina del 7 ottobre Mi niano aveva offerto un dono llgradito agli atleti del C.S.I., ' un dono insolito: un tiepido 1 sole primaverile e se nelle ore pomeridiane il cielo lom bardo si tinse di grigio, la vecchia Arena, che tanta sto ria ha scritto per l'atletismo italiano, sembrava esprimes se un clima di accogliente fe stività. 1 vessilli de! C.S.I. e le multicolori maglie dei no stri ragazzi davano un viva ce colore c una letizia nello animo della folla plaudente. Si celebrava, con le finali dei campionati nazionali di patietica leggera, la chiusura |dell’anno agonistico del Cen uro Sportivo Italiano. Una ce
lebrazione veramente degna, una manifestazione di alto li vello tecnico, svoltasi con la sigla della cavalleria e della più perfetta lealtà. Esaminando il complesso quadro di un anno di lavoro emerge vittoriosa la fatica dei dirigenti centrali e periferi ci. possiamo oggi affermare, senza il velo di sciocca pre sunzione, che l'atletica leg gera nel C.S.I. è l'aristocrati ca c luminosa espressione che più delle altre onora la no stra bandiera. L'innovazione delle semifi nali interprovinciali ha avuto l'esito più felice. Sono stati portali alle finali, dopo il va glio provinciale e interpro
vinciale, gli atleti effettiva mente migliori: conseguente mente nella riunione di Mila no erano presenti i vessilli feri di tutta Italia. Dall'estre mo nord al sud i lauri della vittoria sono stati equamente distribuiti come si fosse in teso di premiare tutti i nostri ragazzi, anche quelli che an siosi attendevano dai loro lontani paesi la lieta novella di una vittoria del loro cam pione. Due colpi di rivoltella del lo starter milanese annuncia vano la felice conclusione del più bel campionato che il C.S.I. abbia organizzato dal la sua fondazione. Da Milano il nostro pensie
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Ancora un fotogramma delle vivaci e belle nostre finali di atletica leggera all’Arena di Milano: il gruppo dei più forti nella combattuta gara dei 5000 metri ■ iiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiiii..........ti il ni in un h il il li in ìi *1111 mi iì h mu ti mi il il...................... ini iiiiiiiiini
ro vola per leggere sul libro doro dei campionati del CSI che in tanti rami di sports si sono svolti nell'anno agoni stico. 1 campionati di sci, dove i «Campanili Alpini» rappre sentano la felice rassegna del le speranze della neve e che tanti ragazzi di « ieri >, oggi sono i campioni delle miglio ri forze sciistiche italiane, agli adulti che praticamente sono aneli'essi ragazzi e che si tro vano sulla soglia per essere lanciati verso più impegna tive prove sul campo nazio nale. La corsa campestre che do po molteplici prove locali raccolse in Roma per la Fi nale un complesso di validissimi atleti e che segnò la sim patica affermazione del sud. 11 campionato ciclistico a squadre, la gara che più del le altre avvince per il suo profilo agonistico e tecnico e che vide in terra lombarda la vittoria dei ragazzi di Trento e di quelli di Bergamo. I Campionati di pallacane stro, uno sport che sempre più si afferma per la bellez za del suo giuoco che avvin ce Te masso degli spoetivi < che ha nel CSI un valido vi vaio e un complesso di alto livello tecnico, hanno avuto due clamorose sorprese per la vittoria dei ragazzi di Fiden za e di Cagliari. La pallila velo, uno siport che è il più aderente allo spi rito del CSI, è sempre in evi dente progresso ed il numero dei tesserati è nettamente su periore a quello della Fede razione. Nel Campionato, le finali si sono svolte sul piano dell’equilibrio c la vittoria è andata a premiare i giovani atleti di Modena e di Firenze. 11 calcio nella passata sta gione ha portato alle finali due categorie e la conclusio ne effettuatasi nell'incantevo le Salerno, ha avuto il più lusinghiero successo. Le gior nate di Salerno saranno cara mente ricordate, non sola mente perchè la rassegna cal cistica nazionale ha chiara-
mentc segnato i progressi tec nici del CSI ma perchè ha segnato un lusinghiero succes so organizzativo degli amici del sud. 1 ragazzi di Novara e di Pontedera hanno scritto nell’albo doro i loro nomi, ma non possiamo dimenticare le altre squadre che sono sta te degne delle vincitrici. Il ciclismo meriterebbe una particolare citazione per la sua valida attività; il nume ro dei tesserati CSI-UA 1 è nettamente superiore a tutte le altre organizzazioni con venzionate con la Federa zione. I Campionati su pista hanGENEROSO DATTILO (Continua
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Guzzi ha conquistato una si gnificativa vittoria mentre gli altri equipaggi che andranno a Melbourne hanno dimostra to di avere possibilità di af fermazioni anche nelle gare olimpiche. Gradite sorprese anche nei nuoto e nella pallanuoto. Sot to la spinta del CONI questi due sport, che sono fra 1 più popolari del mondo, stanno mettendo (e rimettendo) le eli. Abbiamo un campione di grandissima classe come Ro mani ed abbiamo anche una staffetta 4x200 che ha rag giunto tempi di valore inter nazionale. Tra sicuri staffetti sti sono Romani, Galletti ed Elmi; per 11 quarto la scelta verrà fatta fra Pederzoli, Perond.ini e Dennerlein; al presente è quest’ultimo che dà maggiore affidamento. Nella sua relazione l’avv.to
L’interessante grafico che riproduciamo è esposto, a grande formato, nella sala delle Commissioni Tecniche Nazio nali in Presidenza Centrale e indica la continua ascesa nelle singole specialità praticate
// linuie (Iella 4x100 maschile è di valore mondiale I fiorentini non dimenti cheranno Tanto, presto questo incontro. E soprattutto non dimenticheranno quella 4x100 al cardiopalma che, con il primato nazionale, doveva re galarci una splendente vitto ria sulla Francia che la carta pareva negarci. Terminata la prima gior nata con uno svantaggio di 10 punti, che salivano a 16 dopo i 400 ad ostacoli ed il salto in alto, non sembrava che vi fosse più possibilità di rimonta. Ma le doppiette nel disco e nel lungo, non del tutto previste per la verità, ed il piazzamento superiore all’attesa dei fondisti ci ri portarono a ridosso della Francia tanto da poterci pre sentare alla gara conclusiva
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siamo certi che nel confronto diretto egli riuscirà a miglio rare notevolmente la non buona classifica degli ultimi mondiali. Questo è comunque il nostro augurio. Nel ciclismo partecipazione totalitaria con un complesso più che eccellente di atleti. Il « caso Baldini scioccamente sollevato in un momento in cui il dilettantismo attraversa un periodo di estrema deli catezza è stato prontamente chiarito dal CONI. Il neo recordman dell’ora andrà a Melbourne e correrà tanto su pista che su strada. Cosi si sono accordati i due commis sari Costa e Proietti. Fra le due prove intercorrono tre giorni e Baldini potrà affron tare anche una seconda e se vera gara in condizioni di re lativa freschezza. Sappiamo che la prepara zione degli australiani nel ci clismo è stata quanto mai ac curata e noi pensiamo che più dei francesi e dei belgi degli olandesi e degli svizzeri gli azzurri dovranno guardarsi soprattutto dai portacolori del nuovo continente che godran no dell’ innegabile vantaggio di correre in casa propria. Le previsioni ci sono favo revoli ma i titoli 1 nostri do vranno guadagnarseli spen dendo tutte le loro energie. Le gare di Melbourne saran no combattutissime e non ba sterà .soltanto la maggior classe per avere ragione de gli avversari. Sarà bene cnc gli azzurri di Costa e di Proietti se ne ricordino per evitare amare e cocenti de lusioni. Nel canottaggio, dopo unn oscura parentesi, è tornato il sereno. Ai recenti campionati europei il 5 con della Moto
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sigiano l'insperato successo italiano snlla Francia
137 atleti rappresenteranno il nostro Paese nella più grande edizione dei Giochi Olimpici La selezione degli atleti è stata condotta a termine con accuratezza e metodo e c’è da credere che i prescelti daran no quanto è nelle loro possi bilità pei- una affermazione di prestigio. Nella greco-romana faccia mo il massimo affidamento su Ignazio Fabra. campione del mondo della categoria dei mosca; ma anche Umberto Trippa, se raggiungerà il suo rendimento migliore, non do vrebbe deludere l’attesa dei dirigenti federali. Nel solle vamento pesi Sebastiano Mannironi come mezzi e come classe è sullo stesso piano di Fabra; anche da lui, come del resto dal massimo Pigaiani e da De Genova, ci aspettiamo buone novelle da Melbourne La nostra bella e classica squadra femminile di ginna stica dall'epoca dei campionati del mondo di Roma ha iuto. sotto la direzione di Lay e della professoressa Fabbri. innesabili progressi Le azzurre, alle quali non so no venute meno le piu pre murose cure della Federazio ne. dovrebbero essere in gra do di migliorare la classifica dei mondiali del 1954. TI sesto costo di Roma potrebbe an che diventare il quarto o ad dirittura il terzo. Ma non bi sogna mettere dei limiti alla provvidenza di Dio... Alle gare maschili prenderà parte soltanto Guido Tigone che sj sta alacremente oreparando a Chiavari sotto la esperta guida di Mario Corrias. Chi lo ha visto all'opera b rimasto profondamente coloito dalla perfezione raggiun3 d'iii atleta ai grandi attrez zi. Il nostro campione si mi surerà con tutti i migliori specialisti del mondo e noi
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Quattro nuovi smaglianti primati nazionali
Prescelti gli azzurri per Melbourne Il «■ piano Melbourne » e stato condotto a termine dalle Federazioni Sportive Nazio nali dopo lunga e meticolosa preparazione. Nella conferenza stampa di venerdì 12 ottobre il Presi dente del CONI avv. Giulio Onesti ha svolto una interes sante relazione sulla parteci pazione italiana specificando i criteri che la Giunta Ese cutiva del CONI ha seguiti nella scelta degli azzurri. Andranno a Melbourne 137 atleti: l’Italia sarà presente nelle gare di atletica leggera, canottaggio, scherma, nuoto, vela, pallanuoto, ciclismo. atletica pesante (lotta greco romana, lotta libera e solle vamento pesi), ginnastica, pu gilato. tiro a segno, tiro a vo lo e pentathlon moderno. Non prenderanno parte alle gare di pallacanestro, canoa, calcio c hockey, mentre per la ginnastica la nostra parte cipazione sarà ridotta alla so la ginnastica femminile e a quella, e titolo individuale, di Guido Figone nelle gare ma schili. Nel ciclismo, nella vela e nella schei-ma gli azzurri prenderanno parte a tutte le gare in programma; in questi sport si racchiudono forse le nostre migliori speranze di brillanti affermazioni. Gli atleti designati meritano tut ta la nostra considerazione, come pure i tecnici prepo sti alla loro preparazione. Se la fortuna non ci volgerà le Spalle, ciclisti, velisti e scher mitori dovrebbero tornare dalla lontana Australia con qualche splendente medaglia di metallo pregiato. Nell’atletica pesante la no stra partecipazione è limitata soltanto ad alcune categorie.
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Onesti non ha nascosto che attualmente nella FIN c’e maretta; con molta discre zione ha evitato il dettaglio ed ¡1 pettegolezzo; ma ha te nuto a ricordare che il CONI ha molta fiducia nel Presi dente della FIN ’che. oltre tutto, è anche un tecnico capace di pilotare con mano ferma la navicella attraverso il burrascoso pelago dei con trasti e dei ripicchi. Per il pugilato la nostra partecipazione sarà limitata a otto o nove categorie. Non sa remo rappresentati nella ca tegoria dei welter e non è ancora stabilito se andrà a Melbourne il gallo Mario Si iti o il piuma Agostino Cossia. Se andranno ambedue, gli azzurri saranno presenti FILIPPO MUZI (Continua
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dell’incontro, la staffetta 4 per 400, addirittura alla pari. Tutto da rifare quindi, ed un cuore gonfio per la speranza. Abbiamo detto speranza, chè non in molti potevano credere in una vittoria italia na sulla formazione transal pina formata da uomini tutti intorno ai 48” nètti." A meno di un miracolo... E il miracolo venne: tra scinati dall’incitamento della folla gli azzurri parvero ine sauribili di energie; cambia rono sempre per primi ed inutile fu la magnifica ultima frazione-di Martin du Gard: ci voleva ben altro per ro sicchiar? a Fanciera quella decina di metri di vantaggio con cui aveva ricevuto il cambio. E per la folla fu il delirio. * * * I francesi certamente torneranno a ricordarci che sono scesi a Firenze avendo do vuto rinunciare ad atleti di primo piano come Degats, Macquet, Haaroff e Thiam Papa Gallo con i quali certa mente il risultato sarebbe stato diverso. Noi potremmo obbiettare che loro hanno bi sogno di pescare in tutta la gamma dei colori scuri di una legione straniera (Africa!) dall’amaranto di Bakir Benaissa al nero ebano di Seye, per completare validamente i loro ranghi Senza di che sa rebbero ben poca cosa. Ad ogni modo rimane la certezza che oggi possiamo competere con la formazione dei transalpini al completo e che siamo sicuramente alla loro altezza. E’ questo senso di rinascita che ci esalta, più che la vittoria in sè; la qua le, anche se non fosse venu ta, non avrebbe mutato nulla al responso di questo incon tro: ormai rappresentiamo qualche cosa anche noi fra le forze atletiche europee. Ed è quello che conta. Non si creda che afferma-
Italia-Francia a Firenze: il serrato spettacolare arrivo dei
zioni di questo genere pos sano essere dettate solo dalla euforia del momento. Esse trovano fondamento nei ri sultati tecnici di individualilità e di complessi (leggi staf fette) notevolissimi. Oltre ad una schiera di giovanissimi già alla soglia di limiti in ternazionali. I nostri punti di forza sono state le corse veloci. Dispo niamo oggi di un complesso di velocisti di alto rango, fra i migliori d’Europa certamen te, come dimostra lo splen dido 40”l della 4x100 che non solo demolisce il vecchio pri mato nazionale ma eguaglia quello europeo; oltre ad es sere il terzo tempo mondiale di quest’anno ed uno dei mi gliori mai corsi (dopo la sor
presa della Germania, egual mente domenica). Ogni com mento ci pare inutile. Gnocchi ha vinto in bel lezza i 100 piani pur avendo dovuto rimontare Bonino che, con una partenza indovinata (qualcuno ha visto un leg gero anticipo del francese sullo starter), ha potuto met ter di colpo un paio di metri fra sè e gli italiani. Galbiati, invece, ha inseguito contrat to, senza mai riuscire a di stendersi e, quel che è peggio, senza riuscire a colmare lo svantaggio. La doppietta è venuta pe rò nei 200 piani dove Lom bardo ha potuto precedere un Gnocchi stranamente sfasato in un 21”8 non proprio eccel lente se si considera anche la
curva ad ampio raggio del Comunale. I francesi non si sono mai visti. Chi ci ha dato una lieta conferma è Fanciera che, ri petendo il 47”8 degli Assoluti è riuscito a prevalere sui pur forti Martin du Gard e Goudeau nei 400 piani; ed il cuo re che Bettella sa mettere in ogni sua esibizione ha trova to qui il premio in un nuovo primato personale (48”7). j Le cose migliori sono ve| nule forse dal mezzofondo. iDjian si è imposto con un ot timo l’49”9, ma non ci sono mancate egualmente le sod disfazioni essendo riusciti, tanto Baraldi quanto Spinozzi, a far meglio di 1’51”; per IGNAZIO TROVATO l
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limili iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiliiiiiiiiiliiiiiiiiliiiiiiiiiiiiiiiiliiiiiiiiiiiiiiiiiilliiitiiiiilllilltll
il “punto., campionati Dopo cinque anni di incontrastato dominio, Fausto Cardini, reso vacante il suo trono, lo ha visto divenire prerogativa di « Beppe » Mer lo; in piena legittimità, dico subito, perchè nella finale il piccolo «numero uno» del tennis italiano ha dimostrato miglior preparazione tattica, maggior coraggio, più tenace volontà del suo avversario, pur se questi si chiamava Nicola Pietrangeli. Non più Cardini, dunque, ma Merlo è il campione ita liano. Sono stati dei-, campionati strani, resi piccanti dal ner vosismo degli atleti, dagli isterismi indegni di atleti, da prime donne innamorate di se stesse, dalle troppe pole miche, dallo scandalismo sparso a piene mani in un ambiente che oggi è scosso da due opposte tendenze; da
100 m. vinti da Gnocchi
un lato il conservatorismo di chi vede nel tennis uno sport moralmente aristocratico, le gato ad un nobile passato, con delle tradizioni da difen dere, e dall’altro certuni « homines novi », figli del no stro tempo, forse senza colpa per non aver conosciuto quello che criticano, certo condannabili per avere intro dotto nell’ambiente « pulito » del tennis modi e criteri tra sferiti di peso da abitudini e sistemi ben diversi perchè lo scandalismo, la polemica, la critica condotta senza delica tezza fanno quasi parte inte grante di quell’ambiente di provenienza. Giuseppe Merlo e Silvana Lazzarino in singolare, dun que, Pietrangeli-Sirola, Bellani-Pericoli e ^Iigliori-Fachini in doppio, questi i nuo vi campioni. Conferme, in gran parte, del pronostico. Senza avvento di nomi nuovi, purtroppo, non solo alla resa dei conti ma anche nello stesso corso delle gare. /Mie spalle dei « soliti » vi è una grande frattura: anzia ni e giovani non temono nul la dai giovanissimi, i quali, peraltro, nei campionati (juniores» disputati a Firenze immediatamente prima degli «assoluti» hanno messo in luce personalità complete, che danno un certo affidamento per quando, affinato dall’e sperienza il loro bagaglio tècnico, saranno risucchiati alle spalle dei «grandi», per prenderne un giorno il posto li campione italiano «juniores », Gian Enrico Maggi, ad esempio. Il suo è un ten nis « pulito », brillante, tec nicamente e spettacolarmente
pregevole. Suo grave « han dicap » lo studio, come quasi sempre accade. Sono due vie aperte, quella sportiva, quella professionale. Possìbile conci liare le tendenze? E’ il dub bio che assilla ed assillerà sempre i nostri giovani perchè lo sport italiano non può es sere impostato che così. Poi c’è Bonetti. Fece una buona stagione lo scorso anno. Ma deve ancora « dige rire » la promozione in prima categoria, e maturarsi. E c’è Tacchini. Lo avevo « intuito » vedendolo giuocare in Coppa Croce, un doppista istintivo, con grandi e «fun zionali» mezzi fisici, ed un giuoco di gambe naturalmente impostato, come è dato vede re nei «classici» del doppio« Occorre un grande lavoro di rifinitura: ma il ragazzo — che ha confermato in pieno le mie previsioni, risultando la grande « rivelazione » dei campionati juniores — ha i numeri per poter divenire a non lunga scadenza un dop pista di classe internazionale. E infine i giovanissimi: i nuovi prodotti della paziente opera della Commissione at tività giovanile della F.I.T.: i Bodo, Bonfiglio, Borghi. C’è tempo, per loro, l’espe rienza li deve ancora pren dere per mano e condurli a scuola. C’è tempo- Ma il loro nome è già segnato nei tac cuini della Commissione Tec nica Federale. Come quelli di due ragazzine con le scarpe basse, i calzini arrotolati: si chiamano « Sandra » Gobbo e « Checca » Gordigiani. Le ho viste giuocare. E non credevo ai miei occhi. ' EDOARDO KRONHEIM