Stadium n. 4/1957

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La Parola ai Pio mi

Le norme per il tesseramento U VI

VI esortiamo. caristimi riovani, fervidi di vita, di forza, di ardore, a riserbare la miglior parte della vostra ambizione e delle vostre energie all’agone dello spirito, nel­ la ferma fiducia di giungere vitto­ riosi alla palma, mediante l’indo­ mita volontà e con la grazia e l’e­ semplo dell’unico Vincitore del mondo, Gesù Cristo. (Dal discorso del S. Padre del 9 ottobre 1955).

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IL PESO DEGLI ALIDI ____________ di NICOLA PAVONI Concessionaria esclusiva per la pot>b liciti: POBLIACI - Roma - Corso Vittorio Cman. n. 291 . Tel. S56.0S8 Costo dlnserz. L, 15Q a mm, col. Spedizione in abb. postale gr. I Un numero L. 20

SETTIMANALE DEL CENTRO SPORTIVO ITALIANO DIRETTO DA LUIGI GEDDA

Direzione Redazione Ajnmnuitraxione • Roma Vie della Conciliazione. 1, L 555561-550113

Anno XII - N. 4 - Roma 31 Gennaio 1957

DALLE LEVE DEL C.S.L SCATURISCE COPIOSA LA LINFA PER L’ATTIVITÀ’ AGONISTICA AZZURRA

I giovani dello speri bianco a Cervinia per I lampionai! nazionali della neve del 1957 La grande rassegna nella fascinosa valle del Breuil comprende anche la finale dei “Campanili Alpini,, originale competizione di futuri campioni e la prima parte del “Criterium Studentesco„

Otto anni fa Carla Marchelli (il N. 4) disputò con questo gruppo di ragazze la sua prima competizione agonistica sulle nevi di Cortina d’Ampezzo nei Campionati Studenteschi lanciati dal CSI

A vederli impolverati, con i fogli sgualciti e ingialliti dal tempo, stretti nelle car­ telle colorate, gli archivi sembrano cosa inutile. Così come le fototeche che qual­ che mano diligente si inca­ rica di rifornire settimana per settimana sino a riempi­ re cassetti e scaffali che ingombrano le pareti per cui, più di una volta, verrebbe voglia di dar fuoco a tutto o buttare al macero quella mercanzia Eppure gli ar­ chivi. le fototeche, le eme­ roteche, le clichetterie fan­ no la storia: fanno la vita di tutto un mondo e quindi anche dello sport. Carla Marchelli domina in

L’ARGOMENTO HA ANZITUTTO UN ASPETTO SOCIALE E MORALE

Definito il settore professionistico il calcio deve dare un volto ai “puri,, ___________________________________________________________________________________________________________ MMTn——

La Federazione Italiana Giuoco Calcio ha assunto un nuovo volto, anche se nella sostanza funzionale non si so­ no verificate innovazioni tali che possono rendere difficile l'applicazione delle nuove norme regolanti la vita del­ la più importante Federa­ zione sportiva italiana. L'istituzione del « settore professionale » per le divi­ sioni nazionali e la regola­ mentazione per gli altri set­ tori a semiprofessionistici e dilettantistici », formano l’os­ satura base che sorregge tut­ to il movimento calcistico italiano del quale il nuovo ordinamento ne disciplinerà il funzionamento con norme aventi criteri più aderenti al­ la reale situazione calcistica. Noi non mancheremo, in successivi articoli, di esporre con esame analitico le varie riforme e trattare l'impor­ tante argomento veduto sot­ to il profilo della pratica at­ tuazione.

Porgiamo il nostro ralle­ libro della verità ed essa ha gramento all’Ing. Barassi ed messo a nudo un complesso ai suoi collaboratori per lo quanto mai assurdo e che ne­ importante lavoro svolto, cessità ora eliminare e co­ che, costituisce una tappa munque disciplinare con la fondamentale per il calcio più completa organicità. Indubbiamente la forma­ italiano, ma nella circostan­ za vogliamo trattare, sia pu­ zione delle tabelle delle re­ re sinteticamente, l’argomen­ tribuzioni, premi, ingaggi, to calcistico veduto su un trasferimenti, ecc., è cosa di somma importanza, non so­ piano morale. lamente veduta sotto l’aspet­ Sport e mestiere to della graduatoria dei va­ lori calcistici, ma innanzi­ li settore professionistico tutto sotto l’aspetto morale. ufficialmente e giuridica­ Quindi ’ giuocatori di calcio mente riconosciuto ha getta­ professionisti inquadrati nel to all’aria i castelli del sen­ settore lavorativo della na­ timentalismo. Gli sportivi di zione debbono oggi sentire il ieri avranno sentito una for­ dovere di giuocatori e di cit­ te amarezza pensando al cal­ tadini e di assolvere il loro cio di un lontano passato do­ impegno sportivo e di lavoro ve la sigla ed i colori sociali con spontanea dignità. costituivano valido simbolo Siamo certi che le condi­ per incitare i giuocatori alla zioni, con riferimento al conquista di una vittoria, trattamento economico, sa­ che, se conquistata, portava ranno tali da non consentire con se il dono di una sempli­ preoccupazioni familiari ai giuocatori; ed al riguardo ce quanto spontanea gioia. E' stato bene leggere nel necessita tenere presente

MIGLIAIA DI ATLETI IMPEGNATI NELL’ATTIVITÀ’ INVERNALE 7,

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L’operazione «campestre» in pieno sviluppo ovunque L’ • operazione campestre » è programmate nej solo mese di in pieno sviluppo in tutta Ita­ gennaio stanno già a dimostra­ lia. Anche se alcuni, da più re il lavoro che è stato svolto parti, continuano ad ignorare dai nostri dirigenti periferici: l’importanza fondamentale di dire di essere soddisfatti di questa specialità prettamente questo risultato è superfluo. invernale e si limitano a fare Ciò non significa, comunque, disputare i soli campionati na­ che ci si possa fermare. Molti zionali, tuttavia in sede regio­ Comitati, infatti, sono ancora nale si lavora abbastanza ala­ inattivi e stanno correndo il cremente in questo senso: e il rischio di dover disputare il merito, inutile dirlo, è quasi loro pur breve Campionato lo­ esclusivamente delle organiz­ cale (come è noto quest’anno zazioni di propaganda, in quan­ sono sufficienti due sole sele­ to gli atleti in genere, un po’ zioni provinciali o zonali per per pregiudizio, un po’ perchè aver diritto ad accedere alla non sufficientemente spronati, finale nazionale del 31 marzo) continuano a nicchiare e dif­ all’ultimo momento, semprechè ficilmente si dedicano con cer­ ta continuità a questo genere di gara. n campioni olimpionici delA giudicare dall'intenso mo­ \ la Moto Guzzi sono rientra­ vimento che in un continue ti in Italia con la motonave crescendo si va manifestando in ogni città d’Italia, il Centro ’’Nettunia”, dopo una ¡un­ Sportivo Italiano ha assunto ga navigazione. La stessa anche quest’anno, come è or­ I nave ha riportato in Patria mai solito, un ruolo di prima­ la salma del compianto caria importanza in questa « ope­ povega dell’ « otto - della razione ». Basti osservare come Marina Militare, Arrigo già si proceda in ogni dove ad Menicooci perito tragica­ un ritmo di una trentina di mente in un fatale incidengare settimanali: un calendario quanto mai intenso che si in­ i te automobilistico a Mel­ foltisce sempre più e sta am­ bourne. Nella foto: l’equi­ piamente a significare quanto paggio vincitore del ’’quat­ sia stata compresa dai nostri tro ” con timoniere e quel­ dirigenti riimportanza di que­ lo campione d’Europa del sto settore, innanzi tutto da un ’’quattro senza” con l’al­ punto di vista propagandistico, lenatore Alippi, attorniati in quanto serve ottimamente a i dai dirigenti della Moto reclutare nuove energie alla atletica leggera, in secondo Guzzi portatisi appositamenluogo (ma non meno impor­ ; te a Napoli da Mandello e tante) da un punto di vista da Roma per ricevere i lo­ preparatorio, in quanto, come ro atleti. I giovani cam­ s'è già avuto modo di osservare pioni sono stati ricevuti dal e di dimostrare, il - cross coun­ Santo Padre al quale hanno try» rappresenta ormai la ba­ fatto omaggio di una gra­ se essenziale della preparazio­ ziosa riproduzione in minia­ ne invernale degli atleti, quale tura della loro originale che sia la specialità che essi imbarcazione di regata praticano. Le oltre cento manifestarion ì

le condizioni atmosferiche lo consentano. Comunque sia, pe­ rò, rischiano di pervenire ella finale nazionale del tutto im­ preparati, in quanto è in am­ missibile che in due sole gare si possano sufficientemente preparare dei ragazzi per porli in grado di sostenere decoro­ samente il peso d una finale e carattere nazionale, nè è am­ missibile che due sole prove possano garantire una selezio­ ne accurata ed equa Per ciò sono particolarmente ___ S. G.

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che la vita calcistica dura in media circa dodici anni e quindi si verificherebbe ine­ vitabilmente la preoccupa­ zione del domani che ben difficilmente potrebbe risol­ versi con la carriera dell’al­ lenatore in considerazione del crescente numero degli aspiranti alla detta funzione. Messa nel giusto quadro la attività dell’elite calcistica, la FIGC ha emanato anche le norme regolanti l’attività dilettantistica e semiprofes­ sionistica. La macchina fe­ derale è in cammino ed i pi­ loti non mancheranno di perfezionale sempre più il meccanismo.

Pensare al domani Significherebbe cadere per sempre se nel formulare re­ golamenti e discipline non si ponesse in piena luce il «do­ mani». Secondo noi il domani sono le fondamenta che si sono costruite e si co­ struiscono oggi in seno alla FIGC. Esse dovranno essere basate sui principi della lealtà. Il crudo inquadramento calcistico potrà esprimere una perfezione in un quadro perfetto, ma esso sarebbe privo di effettiva consistenza se non fosse confortato da una luminosa forza morale. Nel mentre dirigenti e giuocatori nel settore profes­ sionale debbono assolvere con onore i loro impegni, i dirigenti e giuocatori dilet­ tanti e particolarmente t ra­ gazzi, debbono essere disci­ plinati con norme severissi­ me con riferimento al com­ portamento sui campi di giuoco e fuori. Si rende indispensabile ri­ vedere quelle ch.e sono le norme disciplinari, esse deb­ bono significare inesorabili condanne verso gli evasori della legge; e l’attività cal­ cistica per » giovani deve es­ sere accompagnata da sane dottrine aducative. E soprat-

tutto tenendo presente che il calcio comporta spontanee esuberanze che a volte pren­ dono forma e sostanza di ef­ fettiva slealtà è necessario che la legge sia dura per es­ sere efficace. E’ dovere morale curare i calciatori del domani ed i giovani dirigenti di società; le qualità tecniche non sono sufficienti, anche se eccel­ lenti, per la formazione di una pura coscienza sportiva. Noi abbiamo fiducia nei Dirigenti Nazionali e Perife­ rici della FIGC e siamo sicu­ ri della loro sensibilità che investe il settore più impor­ tante dello sport. Il Centro Sportivo Italiano non man­ cherà di offrire il suo contri­ buto per la formazione cal­ cistica dei giovani su un pia­ no tecnico ed educativo. Torneremo diffusamente sull’argomento che abbiamo appena accennato. GENEROSO DATTILO

questi giorni la scena spor­ tiva ed invernale con le sue smaglianti affermazioni in­ temazionali che entusiasma­ no e rimandano il pensiero alle prodezze di chi in cam­ po femminile ha saputo fa­ re altrettanto. In sede na­ zionale Paola Weisinger e in quello assai più impor­ tante internazionale. Christl Cranz. Quest’ultima è stata di certo da più forte e la più completa sciatrice di tutti i tempi. Se all l'epoca delle Olimpiadi di Garmisch fos­ se stato ammesso anche il «■fondo* femminile con tutta probabilità Christl Cranz avrebbe corso anche in que­ sta specialità affermandosi. Poderosa com'era di braccia e di spalle e di gambe Aveva la taglia, la Cranz, di Toni Sailer: una taglia atletica mascolina, ed era invece profondamente uma­ na così come oggi è mam­ ma esemplare. Le tre vittorie di Carla Marchelli a Grindelvall co­ me la sua affermazione a Bagdastain sono nate non quale frutto impensato di una attività improvvisata, ma da un metodo razionale e da uno sviluppo atletico il cui germoglio risale a molti anni.

Cortina 1949 E’ per il Centro Sportivo Italiana un motivo di par­ ticolare soddisfazione l’aver potuto, tirar fuori dalla fo­ toteca di Stadium e delle sue manifestazioni, il docu­ mento che riportiamo qui a fianco. Caria Marchelli è quella adolescente dalle trec­ ce penzolanti sulle spalle recante sul petto il nume­ ro quattro. Un documento che forse neppure la nostra Carla ricorderà e che rive­ drà comunque con grande gioia. E’ quello della sua prima gara, della sua pri­ ma vittoria, sul costone del campetto Corona a Corti­ na d’Ampezzo, nel ben lon­ tano 1949 in occasione dei primi campionati studente­ schi di sci. Una dozzina di partecipanti appena nella

categoria femminile, che sa­ rebbe di certo oggi decu­ plicata se si fosse prose­ guito con lo stesso ritmo di allora. Cera, ricordo, quel giorno sul campo (presente a Cortina per un allena­ mento collegiale) Celina Se­ ghi, la campionessa dell’Abetone, che a Cortina nel 1940 ha conquistato un ti­ tolo mondiale affiancandosi a Chrisii Cranz; essa salì e scese almeno dieci volte la pista per tener dietro ed osservare la vicino le gio­ vanissime sciatrici. Quei campionati, oggi ri­ servati soltanto ai maschi, furono organizzati per l’ap­ punto dal Centro Sportivo Italiano che dette vita in quella stessa occasione agli ormai famosi < Campanili Alpini >. Carla Marchelli si impose di misura e di vo­ lontà sulle altre. Vinse man­ dando in sollucchero la mamma che da quel giorno cominciò a seguire le due figliole, Carla e Maria Gra­ zia, per tutte le piste d'Ita­ lia e d’Europa. Òggi a set­ te anni di distanza Carla ha raggiunto la maturità, la completezza fisica, forse il vertice del rendimento se non della classe in quanto nello sport come nella vita c'è sempre da apprendere. Con la Marchelli molti altri giovani si sono fatti strada in campo nazionale ed internazionale: tanti fon­ disti (Delladio, Mosele, Ri­ goni, Stella), tanti saltato­ ri (Tolin, Fertile, Rigoni) e tanti discesisti (il povero Ilio Colli, Monaci, Siorpaes, Gui­ do Ghedina, Sandro Menar­ di, ecc.), attraverso le ini­ ziative e le leve del Centro Sportivo Italiano. Lo dice la storia dello sport, lo dicono i fogli ingialliti delle clas­ sifiche accatastati nelle car­ telle dell’ormai poderoso ar­ chivio del C.S.L Tanto è ve­ ro che un buon terzo della intera forza atletica dello sport italiano è elencata, non so con quale ordine (ma ciò non ha importanza) negli annali del C.S.I.: atleti, nuo­ tatori, pesisti, calciatori, ci­ clisti, schermidori, giocatori

di pallacanestro e di palla­ volo, di tennis da tavolo e di tamburello, e bocciofili anche. Una lista considere­ vole con centinaia e centi­ naia di nomi che partendo dalla base delle piccole, ap­ parentemente insignificanti, manifestazioni giovanili han­ no già raggiunto il vertice. E taluni scavalcatolo, sono ormai nella parabola discen­ dente.

che debbono sentirsi sem­ pre più impegnati ad af­ fiancare e divulgare lo sport della neve. Meglio, meglio assai una giornata in mon­ tagna, talvolta sotto la sfer­ za del gelo fortificante e di­ sintossicante, che l’aria pu­ trida di una sala cinema­ tografica o peggio di un re­ trobottega di caffè o di oste­ ria! Le manifestazioni inver­ nali del C.S.L hanno anche questo compito: sfollare gli tn'amma base ambienti chiusi dei paesi e delle città per portare la Accennavo giorni addietro gioventù sui monti. alla necessità di fortificare La rassegna invernale del la base. 11 C.O.Ñ.I. ha sen­ C.S.I. avrà quest’anno qua­ tito questa necessità e la le capoluogo Cervinia: la va suggerendo insistentemen­ stupenda conca che si apre te alle Federazioni Sportive ai piedi del Breuil, quale Nazionali che si occupano sede dei Campionati Nazio­ troppo del vertice, dei mi­ nali, della Finale Naziona­ gliori, dimenticando che que­ le dei Campanili Alpini e sti sono il frutto di una del Criterium Studentesco severa implacabile selezio­ della neve per buona metà ne, impossibile se non c'è dei Provveditorati agli Stu­ il rifornimento di una base di d’Italia: e quale succur­ quanto più vasta. Se questo sale la < Piose > di Bressa­ accadesse anche in campo none dove gaj-eggeranno l’al­ femminile lo sci italiano, per tra metà degli c studenti > le caratteristiche e il tempe­ sciatori. Per la prima i gior­ ramento delle nostre giova­ ni di gara saranno i giorni ni, potrebbe senz'altro con­ 9, 10 e 11 febbraio. Per la tare oggi non soltanto su seconda il 16 e 17 febbraio. di un elemento ma su pa­ Si tratta di un program­ recchie unità, almeno quan­ ma vasto, completo che pre­ to l’Austria. Così nelle al­ senta quest’anno nel settore tre specialità: nell’atletica, < Campionati C.S.I. > una nel tennis, nel nuoto, nel­ novità: la prova di salto la pallacanestro, discipline per la combinata nordica, adatte e salubri. vale a dire riservata soltan­ Il quadriennio olimpico to agli aspiranti e giovani iniziato in questi giorni im­ saltatori che hanno parte­ pegna profondamente gli cipato in precedenza alla organi dello sport e quindi gara di fondo. E* un primo anche il nostro C.S.I. Sic­ passo verso il completamen­ ché diamo con gioia il ben­ to del programma olimpico, venuto alla prima manife­ con esclusione comunque stazione dell’anno: alla ras­ della prova di discesa libe­ segna della neve che apre il ra, spregiudicata esibizione ciclo delle competizioni ago­ sconsigliabile inutile e pe­ nistiche del 1957. Competi­ ricolosa agli esordienti. zioni individuali e di squa­ Anche in questo il C.S.L dra che occuperanno mesi segue la propria linea, uma­ e mesi di svolgimento ed im­ na ed educativa, preoccu­ pegneranno decine di mi­ pandosi di salvaguardare gli gliaia di atleti. atleti che gli vengono affi­ Le cronache sportive in­ dati per le competizioni ago­ vernali vedono infittirsi sem­ nistiche quale materiale de­ pre più il quadro dei risul­ licato da curare e coltiva­ tati delle selezioni provin­ re e non da bruciare o, peg­ ciali e locali del C.S.L Ini­ gio, stroncare alla prima ziative queste assai gradite uscita. anche dagli Enti turistici NATALE 8ER1OCCO

GIRO D'ORIZZONTE SUL CICLISMO ITALIANO

Bilancio dei dilettanti azzurri Proseguendo nella nastra rassegna sul bilancio delle forze dilettantìstiche e dopo aver parlato la volta scorsa degli azzurri che tanto lu­ stro hanno dato al ciclismo italiano nel corso di una sta­ gione ricca di affermazioni in­ temazionali e culminata — sia pure dopo l’insuccesso di Ballerup — con la conquista del titolo olimpionico della strade, eccoci oggi ad esaminare il comportamento degli altri corridori che si sono messi in luce nel corso della passata stagione. n posto d’onore Spetta ad Arnaldo Pambianco che è stato un protagonista di ec­ cezione sia a Melbourne sie

ai mondiali di Copenaghen. Pambianco aveva nelle due gare il compito di rendere dura la corsa preparando, a Ballerup, il campo ai velo­ cisti e, a Melbourne, all'al­ lungo finale di Baldini: e si sa che se i velocisti falliro­ no in Danimarca e dalla fredda e piovigginosa giorna­ ta di sabato 27 agosto usci il nome a sorpresa dell'olan­ dese Mahn, non fallì invece Baldini che, scattato a tre giri dal traguardo, salutò la compagnia andando a racco­ gliere dalle mani di Avery Brundage quell’alloro olim­ pico che ci sfuggiva da 24 anni. In entrambi i casi si fece ammirare Pambianco, fedele esecutore degli ordini di squadra e brillante pro­ tagonista specie sul circuito di Ballerup dove avrebbe po­ tuto insistere nel tentativo di una clamorosa vittoria in volata. A quest’uomo probabil­ mente i galloni di capitano nella ricostituita squadra az­ zurra con la speranza che tra le vittorie del ‘57 figuri quèlla di Waregem. sì da ri­ prendere quella tradizione di vittorie italiane interrotta quest'anno dopo la vittoria di Frascati. E Pambianco ha mezzi per darci questa sod­ disfazione visto che le undi­ ci vittorie conquistate dallo emiliano l’anno scorso por­ tano tutte l’impronta della classe di un atleta che sa farsi rispettare sia sul passo che nelle gare dure. L’altro emiliano, Benito Romagnoli, cominciò a vin­ cere in Sardegna in febbraio ed ha avuto una costanza di rendimento che lo ha portato a primeggiare in undici gare tre le quali importantissime il G.P. della Cooperazione a Reggio, la Coppa Alfea a Pisa, oltre alle gare di Lugagnarro, Vignala e Valdagno. Con il tandem Pambianvo-

Romagnoli va inserito anche il bolognese Dante Orlandi che. malgrado una noiosa in­ disposizione che non lo ha mai abbandonato, ha saputo conquistare sei vittorie sia in gare in linea che in gare contro il tempo. Emiliozzi. Meuso e Miserocchi andranno la prossima stagione a rinsanguare le file della categoria superiore do­ po aver recitato tra i prota­ gonisti dell’annata appena fi­ nita. Complessivamente i tre hanno conquistato nel 1956 24 vittorie: i tre dovrebbero essere in grado di conferma­ re le doti di fondo e di te­ nuta che li posero al vertice delle graduatorie regionali, così come Margotti, Bui e Nicolo vincitori di sei gare ciascuno. Con cinque vittorie trovia­ mo Ceppi, Martelletti, Nicolo, Piscaglla, Pellicciati, Barivìeri, Arpesella e Bianchini unitamente a un gruppo di atleti meno conosciuti su un piano nazionale ma che. nel­ l’ambito delle rispettive re­ gioni, hanno avuto ruoli di primo piano com e Pera a in Abruzzo, Marini in Sardegna e Tufano a Napoli. Ancora più numerosi — logicamen­ te — i gruppi comprendenti i corridori che hanno vinto quattro corse, tre e due: tra i primi figura l’azzurro Ba­ gnava (che tra l’altro ha vin­ to la Coppa Baratta e la Cop­ pa Piccioli) e a quota tre addirittura il campione d’Ita­ lia della categoria, Sante Freo. Tra i vincitori di due corse, infine, gli atleti di maggior spicco sono stati Galeaz. Semprini. Tesseri, Fur­ loni, Giusti. Ghiri, Peruch e Michelo-tto. Ricapitolando troviamo che nella gradutoria dei plurivittoriosi dell’ anno che al primo posto viene Ronehini con 18 vittorie, seguito da Baldini con 14, da Ba­

rale. BertinL Costalunga, Ippoliti. Mancini. Marinilo, Olivetti, Pambianco, Roma­ gnoli e Di Salvatore con 11 e da Comuzzo, Dei Giudici, Ma reo tulli e Tamagno con 10. Nelle annate precedenti que­ ste rassegne di fine d’anno avevano visto in testa: Piaz­ za con 14 vittorie davanti a C aggiani, Prisco, Giacchero. Lombardi, M asa rati e Rosa­ rio nel 1950; Rino Benedetti e Prisco alla pari con 13 suc­ cessi davanti a Ciancola, Bor-

Guazzini e Fallalini Tanno scorso. Quante vecchie conoscenze, amici sportivi, tra questi no­ mi! Corridori che si sono af­ fermati anche nella categoria superiore quali Defilippis, Monti e Fantini! Atleti fer­ matisi a metà strada senza aver espresso in pieno quelle qualità che, clamorosamente, avevano annunciato tra i di­ lettanti rprimi fra tutti i tre ex iridati della specialità — Filippi, Ciancola e Ranucci — unitamente a Grassi. Be­ nedetti, Fallarini, Favero. Fa­ laschi e Zucconelli! E quanti altri, infine, spariti sia nel il el prossimo | salto di categoria sia nei pro­ sieguo di ima carriera che si era presentata con le più numero inter­ lusinghiere promesse! vista con H ello i Storia di ieri e di oggi. Aspirazioni che si consolida­ Paratore di G • no e speranze che si cancel­ lano dalla lavagna della at­ Gomèz de Te­ tività ciclistica italiana a con­ ferma della vitalità di un rmi sulla pal­ settore cui non indifferente stato l’apporto dato del lacanestro a èCentro Sportivo Italiano che, i suoi 2330 tesserati per Melbourne ! con il ciclismo, ha dato linfa vi­ tale all’intera attività italia­ na. Gioverà quindi in questa sede ricordare i campioni relli, Mariani. Mastroianni. 1956 del CSI: Barro e Defilippis nel 1951; Strada: Salvatore (esordien­ Mastroianni con 21 vittorie ti), Bampi (allievi) e Bono davanti a Bruno Monti, Cian­ (dilettanti). Pista.* Sonati (ve­ cola, Alessandro Fantini, Ro- locità esordienti), Grandi (ve­ ¿saro, Masciarelli e Trapè nel locità allievi). Seminati (vel. 1952; Tognaccini e Trapè al­ dilettanti), Bono (insegui­ la pari con 16 vittorie da­ mento dilettanti). Villa (km. vanti a Filippi, Giorgio Man­ da fermo dilettanti). A squadre cini, Del Pellaro, Pietro Fa­ a cronometro: Aurora Tren­ vero, Fabbri e Rosario nel to (allievi) e G.S. Bartali (di­ 1953; Ardelio Trapè con 22 lettanti). Sedici scudetti gialaffermazioni davanti a Zuc- loblu per sedici atleti che, conélli, Giovannetti, Alexan­ oltre che sulle strade e sul­ dre Fantini, Marcoccia, Cas­ le piste, vogliono essere pri­ sano, Fagni, Falaschi e Mau- mi nella vita per la saldezza le nel 1954 ed infine Ranucci dei loro principi morali e con 19 vittorie davanti a Be­ nedettini, Benito De Vecchis, cristiani. NINO LOMBARDI Bruni, Cavallaro, Grassi.


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