OÌ|| SPORTIVO Il magazine di chi ama lo sport pulito Fondato nel 1906 - Nuova serie - 2,50 euro Anno 2 - N. 5/6 - Maggio/Giugno 2007 P.I. SPA ■ S.A.P. - D.l. 353/2003 - L. 27/02/04 N. 46 - a.1 c.1 DCB/CN w . ■ «
•Milano: società a confronto •Foggia: calcio in carcere •Imperia: Vento Solidale •Bologna: IncontriamoCsi
DIBATTITO
LÌrJUOVE A PRESIDENTE: W FACCIAMÌ A PUGNI CON LA VIOLENZA
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VITA CSI
GALLINARI
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MO MILANO L’AMERICA PUÒ ASPETTARE : «tma^lAlèo
DOSSIER DOPINGlErFEN l
■DALL'ILLUSIONE»
ffle spingono per vendere Intervista-denuncia a Sa «Le case [armac itichi jotizia fi Keport 2006 dell'istituto i farmaci anche alle peraseme sanSjJna >1 Intra la: positivUeliE iti n ali Enti di promozione Superiore di Sanità norù sì risccBMino
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PAROLA DI PRESIDENTE
Edio Costantini Presidente CSI
Sport sociale, arriva la riforma a novità è di quelle epocali. Il ministro
L
Da questa
impostazione deriverebbero altre
novità: l'istituzione di un osservatorio naziona e il sottosegretario allo sport e alle le dello sport di cittadinanza; il sostegno pub politiche giovanili, gli onorevoli Giovanna blico alle associazioni nazionali dello sport di Melandri e Giovanni Lolli, hanno aperto un cittadinanza, con regole certe, ma stringenti e percorso che, a breve, dovrebbe cambiare il severe; il sostegno alle società sportive affiliate quadro dello sport sociale. È stato infatti isti a queste associazioni, con benefici fiscali e tuito un tavolo di lavoro con gli Enti di promo contributivi, purché le società stiano in uno zione che ha il compito di definire una propo standard certif¡cabile con una sorta di "bollino sta di riforma da inserire nella Finanziaria di qualità", svolgendo attività sportive qualifi 2008, imperniata concettualmente sulla distin zione
tra
sport
propriamente
agonistico
e
sport di cittadinanza. Per l'associazionismo si aprirebbe di fatto una doppia possibilità: le associazioni che propon gono sport agonistico e hanno i requisiti per stare nel Coni, continueranno a starci e le loro società sportive continueranno ad essere rico nosciute dal Coni come associazioni sportive dilettantistiche, con tutti i benefici di legge già in vigore. Le associazioni che propongono sport di citta dinanza, cioè a carattere sociale, che si confi gura appunto come diritto dei cittadini e parte
di un nuovo welfare, godranno invece di un riconoscimento ministeriale, concesso tramite un ente certificatore, che avrà il compito di verificare, riconoscere e controllare. Se poi un'associazione propone entrambe le forme di
cabili per interesse giovanile, formativo o sociale; infine, l'introduzione della figura del "lavoratore sportivo", che toglierebbe dal limbo professionale un bel po' di operatori. È un progetto innovativo e coraggioso, che risponde in pieno alle aspettative che il CSI col tiva da tempo. Distinguere tra natura, limiti e responsabilità dello sport a prevalenti finalità agonistiche e quello a prevalenti finalità socia
li è cosa su cui l'associazione ha molto insistito negli ultimi anni, ritenendola la premessa per togliere l'ingessatura al sistema sportivo italia no e mettere le ali allo sport educativo e socia le. Condurre in porto la riforma entro il 2007 sarebbe, poi, un successo formidabile. Per questo, plaudendo all'iniziativa coraggiosa del ministro e del sottosegretario, il CSI assicura a
entrambi piena e aperta collaborazione.
sport, e lo desidera, potrà avere il doppio rico noscimento.
Edio Costantini
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GIULIANI
EDITORIALE
Gianni Visnadi Direttore di Stadium
Continuiamo la lotta agli spacciatori di sogni l monito che Sandro Donati lancia
I
mento: il rischio doping è concreto an che nello sport per tutti, perché oltre le nella bella intervista realizzata da statistiche c'è una realtà sommersa e Andrea De Pascalis («difendiamo i gio preoccupante che occorre combattere vani dall'illusione») smorza l'ottimismo alla radice. Si tratta di costruire una nuo che nascerebbe alla semplice lettura dei va cultura, quella di cui parla Sandro Do dati raccolti nel Report 2006 dell'istitu
Nel frattempo, il calcio professio nistico ha fatto un altro passo im portante nel suo inarrestabile processo di restaurazione e autoriproduzione.
to Superiore di Sanità: gli Enti di promo zione sportiva, testati per la prima volta, non contribuiscono ad aggravare le sta
nati. La sua denuncia è chiara e colpisce tutti: istituzioni politiche e sportive, ca se farmaceutiche, società e atleti e ci ri
tistiche sulle positività degli atleti. Non bastassero le parole di Donati, un'auto rità nella lotta al doping, ecco una notiziola di poche righe, riportata da non tutti i quotidiani: 3 ciclisti ex dilettanti, età da 40 a 47 anni, oggi amatori nella
corda la necessità di non abbassare la
Giancarlo Abete è il nuovo presidente della Figc. Ha 57 anni, da 19 è dirigente federale ad alto livello, per 8 è stato par lamentare della Democrazia Cristiana,
Uisp, sono stati scoperti, bloccati e de nunciati al via di una prova del campio nato italiano, in provincia di Pistoia, mentre spacciavano anabolizzanti ed
efedrina ad altri concorrenti. La conferma di quanto molti lettori, sportivi praticanti, ci hanno scritto il me se scorso nel Forum dedicato all'argo
guardia. Anzi. Certamente, una lezione bella e impor
tante può arrivare dal giovanissimo e brillante Danilo Gallinari, l'ultimo pro dotto del florido vivaio cestistico italia no. Ha 18 anni, studia e gioca a Milano e in Nazionale e non ha alcuna fretta di volare in America, per affrettare l'ora dei guadagni. Sa che quello è il destino fi nale della sua parabola sportiva e non fa nulla per accelerarla. Sono molti quelli che avrebbero molto da imparare da un
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posto in prima fila. L'impresa più diffici le è fare rientrare nel calcio Luciano Moggi: c'è chi pensa che non ne sia mai
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che Carrara, già adeguatamente ripuli tosi dagli schizzi di Calciopoli: appena gli Europei 2012 saranno assegnati al l'Italia, vedrete che anche lui troverà un
ragazzo sano come lui.
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ha diretto la Lega di Serie C ed è stato vice di Luciano Nizzola e Franco Carrara in via Allegri. Insomma: il vecchio che avanza. A questo punto, aspettiamo an
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don Claudio Paganini Consulente Ecclesiastico Nazionale CSI
Contro la violenza di certi cori a volte basterebbe provarci Il canto, i cori, anche le urla, fanno parte da sempre del cerimoniale di guerra e anche del gioco sportivo. L'urlo è aggregante, rincuorante e liberatorio. Lo è in se, indipenden temente dalle parole che gli danno corpo e vita. A meno che non si ar rivi alla bestemmia, che non ha nessun valore ma anzi, il valore lo sottrae, a tutti: vincitori e vinti, at tori e spettatori gni evento sportivo è facilmen
O
Una curva, quella del Lecce, contesta la società: una scena consueta negli stadi italiani di vittoria del popolo ebreo: Alleluia! Al
leluia! Alleluia! Afferma la Bibbia che durante la conqui scorciare il ritmo di "poo po po po po po sta di Gerico il popolo ebreo fece sette poo" che ha accompagnato le fasi della giri attorno alle mura nemiche suonando vittoria dell'Italia ai Campionati del Mon il corno, e al grido di guerra le mura crol do di Calcio 2006. Come scordare le te associabile a un canto. Come
"notti magiche inseguendo un gol" del
Campionato del Mondo del 1990? O, cambiando sport, quanta suggestione nella famosa "danza di guerra Maori" che anticipa le partite della nazionale di rugby australiana. Parole e gesti sono gri dati per caricare se stessi e intimorire l'av versario. Raccolto in un cerchio, meno canoro ma ugualmente aggregante, esplode il grido delle squadre di pallavo lo e di pallacanestro che precede le par tire. E durante le gare calcistiche della Clericus Cup (con sacerdoti e seminaristi in campo) una strofa dell'antico inno missionario riecheggia: "Per i miseri im plora perdona, per i deboli implora pie tà". Ciascuno ha le sue armi e scaraman
zie! Nel canto gridato a squarciagola ciascu no esprime la propria passione sportiva. Comunica quello che ha dentro, i deside ri sopiti dell'agonismo e dell'anima, la voglia di buttar fuori stanchezze e fati
che, l'ardore nell'aggredire l'avversario e il futuro. Nella Bibbia è riportato il canto
larono. Alleluia! In quel tempo era il Signore a far vincere o perdere le guerre, e se il popo lo peccava contro Dio, la guerra era per
sa. Un po' di quel credo è rimasto in mol te gare sportive. Alleluia! È il canto per eccellenza perché, da canto di guerra di un popolo in cam mino verso la terra promessa, diventa canto di gioia per i prodigi compiuti dal Signore che ti mette nelle mani il nemi co. Infine, dopo molti anni, l'Alleluia!, di venta il canto della Chiesa che esprime la gioia della Resurrezione. Anche Gesù ha "vinto" la sua personale partita contro la morte. Alleluia! È veramente Risorto! Si impongono alcune considerazioni sui
le urla dei mister, le parolacce dei calcia tori, i commenti degli arbitri ai giocatori
e dei giornalisti al pubblico via etere - la stessa tristezza si respira quando la tifo seria "contesta" la propria società (è un eufemismo per definire cori da denuncia penale), lancia insulti razzisti verso gli av versari e canta le prodezze sessuali di chi in curva riceve prestazioni in qualità e quantità. E quanta tristezza quando il co ro per auspicare la vittoria è una bestem mia corale con 8000 voci compiacenti! Perché non sia solo una condanna steri
le, bisogna fare la propria parte, lo ci ho provato. Ho chiesto a una curva di non bestemmiare "coralmente" giacché la bestemmia non è un canto di vittoria nè di propiziazione, non è tifo, non è corret
ta ne civile. Non è. Alleluia! Devo dire che mi hanno ascol tato e hanno retto. Ma forse anche altri possono osare e chiedere maggior ri
cori che accompagnano le manifestazio ni sportive. Slogan, frasi fatte, melodie
spetto a chi guida e prepara i cori ed i canti alle diverse manifestazioni. Questa norma non è prevista nel pacchetto an
da canzonette, volgarità: sono lo stan dard per molte tifoserie. Difficilmente
tiviolenza del governo, ma provateci an che voi. Non sono poi "demoni" quelli
sentirete qualcuno che canta [Alleluia! per la propria squadra. E se una profon da tristezza pervade chi assiste ad una
che frequentano gli stadi. A volte basta chiedere civilmente, per favore. Basta
partita a porte chiuse - si sentono tutte
Claudio Paganini
provarci!
ÌkTÌRO
9
APPI
iGGI
Il doping
non abita qui
di Tito Della Torre
Falcinelli: Facciamo a pugni con la violenza
di Fabio Pizzul
Pastore:
Il gioiellino di Faenza ha cominciato in oratorio
Non spegniamo i riflettori accesi dalla Clericus Cup
di Felice Alborghetti
di Massimo Achini e Marcello Sala
60 APPUNTAMENTI
Sandro Donati:
Difendiamo i giovani dall'illusione
di Andrea De Pascalis
Le nuove professioni
nello sport per tutti
di Andrea De Pascalis
Gallinari: Amo Milano l'America può aspettare
di Marco Bernardini
danno spettacolo
La filosofia del CSI fa rima con 3 aziende vincenti
di Felice Alborghetti
di Danilo Vico .
Lombardia e Veneto
L'Italia baby fa sognare
Il CSI sceglie
di Omar Bonino
di Felice Alborghetti
i suoi campioni
DOSSIER
Report 2006: risultati confortanti
Il doping non abita qui Per la prima volta anche lo sport per tutti è stato oggetto dell'indagine effettuata dall'istituto Superiore di Sanità: nessuna positività riscontrata. Nell'insieme i dati evidenziano che nello sport di base il ricorso a sostanze nocive per la salute è un dato stabile e fortunatamente ancora piuttosto basso di Tito Della Torre el 2006 è stato ancora il fumo
N
Il campione del Report 2006
della cannabis il maggior moti vo di positività ai controlli della CVD, la Commissione Vigilanza e controllo sul 1600 Doping. Il numero di positività totali è leggermente aumentato rispetto al 2005 ma si mantiene a livelli sostanzial mente bassi, mentre gli Enti di promo 1200 zione sembrano tuttora estranei al fe .« 1000 nomeno doping. Sono queste alcune w delle conclusioni contenute nel Repor ai 800 ting System Doping Antidoping per il E 2006, presentato il 3 aprile dall'istituto Superiore di Sanità e dal Ministero del la Salute. Va precisato che per quanto riguarda l'attività ordinaria di controllo, la Com missione ha rivolto l'attenzione a quei settori del mondo sportivo meno con trollati. In particolare i settori giovanili, dilettantistici, le serie minori, ovvero al
cune discipline sportive sulle quali, per mancanza di fondi, si svolgono un nu mero limitato di controlli. Tale scelta è
dettata anche dalle finalità, che la vigen-
12
c
■ Eventi
■ Atleti
600
400
337
Federazioni
Discipline Associate
Enti di promozione sportiva
Fonte: Elaborazione ISS su dati CVD Gli atleti controllati sono stati in totale 1511, in 363 manifestazioni sportive. Di queste: 337 (92,8%) erano eventi delle Federazioni Sportive Nazionali, 4 (1,1%) sulle discipline associate e 22 (6,1%) sugli Enti di promozione sportiva.
Le principali cause di positività
Classi di sostanze
2003
2004 ■ 2005 ■ 2006
Fonte: Elaborazione ISS su dati CVD I cannabinoidi restano la prima ragione di positività, anche se dopo un bien nio di aumenti, i casi riscontrati sono in diminuzione. Notare la costante dimi nuzione di positività da stimolanti.
te legge antidoping ha voluto perseguire
con l'attività di controllo, che non sono solo quelle di garantire la regolarità delle competizioni, quanto piuttosto di tutela re la salute dei praticanti l'attività sporti
va. Per la prima volta lo scorso anno i con trolli hanno riguardato anche gli Enti di promozione sportiva, oltre che le Federa zioni e le Discipline Associate. Nell'anno in questione la CVD ha preso a campione per questo Report 1758 con trolli, relativi a 417 eventi. Dei 417 even
ti previsti, però, solo in 363 è stato possi bile prelevare i campioni e inviarli al labo ratorio antidoping per le analisi, mentre nei restanti 54 eventi non è stato possibi le effettuare il prelievo. La discrepanza nel numero dei controlli è attribuita in parte all'impossibilità di testare gli sportivi nel le manifestazioni non andate a buon fine, in parte al fatto che in alcune gare il nu mero degli iscritti era inferiore a quelli da
controllare e in ultimo al fatto che ci so no stati dei casi di rifiuto ai controlli. Gli atleti effettivamente controllati sono sta-
Indagine orientata a settori finora poco controllati: settori giovanili, serie minori, discipline meno diffuse
le Federazioni Sportive Nazionali. Considerando che gli Enti di promozione,
ti 1511. Non sono numeri grandissimi in
gera, pallamano, pallavolo, nuoto, cicli
rapporto ad un movimento sportivo che conta milioni di atleti e centinaia di mi gliaia di tornei, cosicché le conclusioni del Report vanno considerate indicative e
smo, sport del ghiaccio, baseball e softball, rugby, canottaggio, tennis, pesi e cultura fisica, sport equestri, tiro con l'ar
non esaustive. Dai risultati delle analisi di laboratorio è
thlon, golf, bocce e motonautica. Il rugby, la pallavolo ed il ciclismo sono gli sport con valori più elevati di positività,
emerso che dei 1511 atleti controllati so lo 37 sono risultati positivi ai test antido ping, pari al 2,4% del campione esamina to. Tutti gli atleti positivi appartengono al
secondo i dati presi in esame dalla CVD, hanno più tesserati delle Federazioni (3.134.992 tesserati delle Federazioni a fronte dei 3.929.267 degli Enti) bisogne rebbe guardare con ottimismo al dato per
cui la percentuale di positività che presso le Federazioni è del 2,6%, scende allo 0,0% tra gli Enti e nelle Discipline Asso
ciate. In 21 delle 33 Federazioni esaminate so no stati riscontrati atleti positivi e precisamente: calcio, pallacanestro, atletica leg
co, hockey e pattinaggio, scherma, tria
seguono poi la pallacanestro, il calcio ed
il nuoto. Se si considera invece la percen tuale di atleti controllati rispetto al nume-
DOSSIER
Il campione tatistico rende le clusioni del eport indicative e ìion esaustive
ro dei tesserati, risulta che il triathlon, la
strogeni (2,5%).
motonautica, il canottaggio e il rugby so no gli sport con percentuali di positività
Esaminando ora l'uso di tali sostanze in funzione dello sport praticato si osserva che gli stimolanti sono presenti nella pal lacanestro, nel nuoto, negli sport eque stri, nell'hockey e pattinaggio, nell'atle tica leggera, nel triathlon e nel rugby; gli anabolizzanti nel triathlon e nel nuoto; i diuretici nel calcio, nella pallacanestro, nell'handball, nel tennis, nella motonau tica e nella scherma. L'uso di sostanze at tive sul sistema ormonale e di antiestrogeni è stato riscontrato solo nel ciclismo mentre i corticosteroidi sono stati rileva ti nella pallavolo e negli sport equestri. La maggior parte delle positività è co munque dovuta al fumo della cannabis, che è sostanza proibita, dannosa ma non vero doping.
più elevate. Quanto alle classi di sostanze proibite ri scontrate, la più diffusa è rappresentata dai cannabinoidi (32,5%), seguono gli stimolanti ed i diuretici (20%), i cortico steroidi (10%), gli anabolizzanti (7,5%), le sostanze attive sul sistema ormonale (5%) ed infine i beta-bloccanti e gli antie-
Rapporto atleti controllati e positivi Organismo sportivo Federazioni Sportive Nazionali
Discipline Associate Enti di promozione sportiva
(Totale
Tesserati
Atleti controllati
% dei controllati
Atleti positivi
3.134.992
1.407
0,045
37
2,6
16.270
16
0,098
0
0,0
3.929.267
88
0,002
0
0,0
7.080.529
1.511
0,021
37
2,4
% positività
Fonte: Elaborazione ISS su dati CVD È interessante notare che il numero degli atleti delle FSN e degli Enti di promozione è sostanzialmente simile. Purtroppo, nell'indagine il numero di controlli è invece non in proporzione e questo rende difficile un valido confronto di risultati.
14
JírTíñO
Infine, confrontando ora i dati relativi al le percentuali di positività riscontrate per gli anni dal 2003 al 2006 risulta che
nonostante il numero dei controlli sia più che raddoppiata i valori percentuali di positività sono rimasti pressoché inal terati: si passa dal 2,7% del 2003 al 2,4% del 2006. ■
I più eclatanti casi di positività nel 2006
ATLETA
Jonathan Bachini
Floyd Landis
Justin Gatlin
SPORT
Zinaida Stahurskaya
CONTROLLO
SQUALIFICA
SOSTANZA testosterone
Justin Gatlin
atletica
Aprile 2006
8 anni/4 anni
Floyd Landis
ciclismo
Luglio 2006
2 anni
testosterone
Jonathan Bachini
calcio
Dicembre 2005*
a vita
cocaina
Luca Savoldi
calcio
Febbraio 2006
24 mesi
cocaina
Olga Pyleva
biathlon
Febbraio 2006
24 mesi
carfedone
atletica
Settembre 2006
24 mesi
steroide anabolizzante
Giugno 2006
6 mesi
eptaminolo
stanozololo
Lyubov Ivanova Tristan Valentin
ciclismo
Alex Flavio Longhi
ciclismo
Settembre 2006
30 mesi
Carmelo Panto
ciclismo
Settembre 2006
24 mesi
norandrosterone
Antonio Di Lorenzo
ciclismo
Marzo 2006
n.d.
gonadotropina
Marco Bordello
calcio
Novembre 2006
3 mesi
prednison
Walter Bressan
calcio
Maggio 2006
12 mesi
finasteride
Bryan Berard
hockey ghiaccio
Gennaio 2006
24 mesi
norandrosterone
Geneviève Jeanson
ciclismo
Giugno 2006
a vita
eritropoietina
prednisolone
Zach Lund
skeleton
Febbraio 2006
12 mesi
finasteride
Zinaida Stahurskaya
ciclismo
Luglio 2006
24 mesi
stanozololo, testosterone
calcio
Marzo 2006
12 mesi
metabolita del THC
calcio
Dicembre 2005*
Felice Dario Nappi Nicola Visentin
12 mesi
acetazolamide testosterone
Sasha Urweider
ciclismo
Febbraio 2006
24 mesi
Tim Lenard Pickett
basket
Febbraio 2006
sospensione cautelativa
metabolita del THC
Alessio Ognibene
ciclismo
Luglio 2006
n.d.
Norandrosterone
Giulia Casoni
tennis
Luglio 2006
n.d.
formoterolo
deltaplano
Agosto 2006
n.d.
idrodorotiazide
Luglio 2006
n.d.
idrodorotiazide
Edoardo Giudiceandrea Stefano Palazzi
vela
Nove pesisti iraniani
peso
Settembre 2006
24 mesi
testosterone
Luca Michieletto
tiro alla fune
Agosto 2006
n.d.
cocaina
Natalia Sadova
atletica
Maggio 2006
24 mesi
anabolizzante
tennis
Giugno 2005*
24 mesi
norandrosterone
Sesil Karatancheva
* Confermata nel 2006 In questa tabella vengono riportati anche atleti non tesserati per enti sportivi italiani, atleti non controllati dal Coni e/o dalle FSN e DSA, atleti sottoposti a controlli e a procedimenti disciplinari da Organi Antidoping o di Giustizia non del Coni e/o delle FSN e DSA.
^TifETI
DOSSIER_ _ _ _ _ _ _
Intervista-denuncia di Sandro Donati, alfiere della lotta al doping
«Difendiamo
i giovani dall'illusione» Al di là delle statistiche, come sta cambiando l'uso delle sostanze proibite? Quali le emergenze? Quale l'incidenza del "doping ambientale" e dell'uso dei medicinali facili anche fuori dallo sport? Lo abbiamo chiesto allo scienziato che più di chiunque altro in Italia da vent'anni è impegnato in prima linea di Andrea De Pascalis rofessor Donati: la sua lotta al
P
ritrovai quasi solo. Tutti, giornalisti in te doping comincia negli anni Ot sta, erano impegnati ad adulare Nebiolo tanta. Nei due decenni sin qui trascor e qualsiasi denuncia veniva messa a tace re. Ben presto dovetti accorgermi che si, cosa è cambiato? Trova che ci si sia molte altre specialità sportive, con il coor impegnati abbastanza per contrasta dinamento del Coni, avevano scelto la re il fenomeno? Cosa resta da fare? strada dell'istituto di Biochimica del pro «Quando, nei primi anni Ottanta, tentai fessor Concom per cercare di conquistare di oppormi al doping dilagante nella più medaglie nelle competizioni interna squadra nazionale di atletica leggera, mi
«Io denunciavo, ma all'epoca i giornalisti si preoccupavano solo di adulare Primo Nebiolo»
«Nei primi anni '80 tentai di oppormi al doping dilagante nella Nazionale di atletica» L'atletica sotto sospetto
is JHìIWiI
zionali. Uno fra i tanti giornalisti celebratori giunse perfino a proporre il professo re ferrarese per il Nobel. Già in quel pe riodo molti atleti azzurri gareggiavano per le squadre militari ed ebbi chiaro co sa significasse la pratica del doping di Sta to con il consenso dell'intero Paese. La mia lotta al doping cominciò a prendere una piega diversa a metà degli anni No-
Primo Nebiolo
vanta, allorché riuscii a documentare in un dossier la diffusione dell'eritropoietina nel ciclismo professionistico e il ruolo cen trale dei medici di Ferrara nella gestione di numerosi corridori. Quel dossier provo cò poi l'indagine della magistratura nei confronti del Coni e del professor Concom che si è conclusa, per entrambe le par ti, con l'archiviazione per prescrizione ac compagnata da pesanti addebiti di do ping contro i quali sia il Coni sia il profes sor Concom hanno accuratamente evita to di ricorrere... Ora c'è maggiore sensibilità, soprattutto rispetto al rischio diffusivo tra i praticanti amatoriali, mentre il doping degli atleti di vertice, grazie alla complicità del mondo politico e dei media, dietro ad un pesan te strato di cerone, continua ad essere un problema irrisolto ed irrisolvibile. L'obiet tivo più importante del momento è quel-
lo di sottrarre al doping il numero mag giore possibile di giovani, organizzando a tappeto, in tutte le scuole italiane, dall'ul timo biennio delle elementari fino alle su periori, un efficace piano di educazione alla prevenzione. Ma non solo del doping, anche della droga, dell'alcol e dell'uso non terapeutico degli psicofarmaci». Secondo alcuni il doping chimico nel lo sport è una risultante del doping ambientale, inteso come insieme di pressioni che l'ambiente (organizza zioni sportive, sponsor, media, tifosi) esercita sull'atleta per il raggiungi mento del risultato a qualsiasi costo. E se non si contrasta il doping am
bientale, non si può vincere il doping
«È evidente che il doping non è un prodotto esclusivo del mondo dello sport» chimico. Cosa ne pensa? «Penso anch'io che nell'espansione del doping sia determinante il peso negativo dell'ambiente. Su questa tendenza le massime istituzioni sportive dovrebbero riflettere, ma non credo che lo faranno, prese come sono dall'affarismo e dal car rierismo degli inamovibili dirigenti che le guidano. E allora la riflessione deve ri guardare altri soggetti, tra i quali gli Enti di promozione sportiva, in particolare
quelli con una lunga storia di attenzione alla persona. La riflessione deve, a mio pa rere, vertere su un punto nodale: quali so no le condizioni necessarie affinché lo sport possa esercitare tutto il proprio, enorme, potenziale rispetto all'educazio ne dei bambini e dei preadolescenti? Può darsi che si giunga alla conclusione che lo sport ad impronta adulta organizzato dal le Federazioni sportive non abbia mai ma nifestato questa propensione e, con i gio vanissimi, si sia limitato a concepirli come terreno di ricerca dei talenti. Potrei io stes so spendermi per portare avanti l'idea di una organizzazione dello sport giovanile,
«Un mio documento sull'uso di Epo nel ciclismo fece intervenire la magistratura»
UNA VITA CONTRO IL DOPING Maestro dello sport, laureato in scienze dell'allenamento a Lione, a lungo responsabile di alcuni settori della Nazionale di atletica, Sandro Donati ha sviluppato il suo impegno contro il doping a partire dai primi anni Ottanta, quando allenava alcuni grandi dell'atletica azzurra (tra questi il campione d'Europa Stefano Mei, nella foto) anche con prese di posizione pubbliche e coraggiose denunce dei compromessi e delle irregolarità che si andavano sviluppando nel mondo dello sport di vertice. Resistendo a tentativi di ridurlo al silenzio, Donati ha continuato ininterrottamente la sua battaglia, diventando nel frattempo un sicuro punto di riferimento per ('Agenzia Mondiale Antidoping (Wada).
«C'era chi proponeva il professor Conconi per il Premio Nobel» ihTRO
17
DOSSIER
Uso (e abuso) di farmaci negli atleti controllati Distribuzioni degli atleti secondo dichiarazioni di prodotti farmaceutici e/o salutistici * e per sesso
<Le case armaceutiche spingono per rendere i farmaci inche alle persone sane» fino alla preadolescenza, autonoma e af fidata a educatori e insegnanti, ma prefe risco limitarmi a proporla, per vedere se viene recepita. Altrimenti, vorrà dire che ci terremo lo sport giovanile che ci men tiamo. Il plurale è del tutto retorico, visto che la pratica sportiva monodisciplinare dovranno farsela andare bene i bambini». Dal dossier "L'affare doping: nelle mani delle mafie internazionali", che lei ha appena realizzato per "Libera", l'associazione fondata da don Ciotti, emerge un doping che ormai esce dai confini dello sport e diventa un fatto re presente nella vita quotidiana. Quale dimensione e quale valore ha questo fenomeno? «Si, è evidente che il doping non è un pro dotto esclusivo del mondo dello sport. Di ciamo pure che l'intensificazione della pratica agonistica e l'educazione dei pra
Assunzione
Non assunzione
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ShTìW!
Uomini
Donne
n.
%
n.
%
n.
%
960
63,5
634
60,6
326
70,3
551
1.511
|Totale
36,5 100
413
1.047
39,4 100
138
464
29,7
100
★vitamine, sali minerali, prodotti nutrizionali e/o fitoterapici (in associazione e non) Fonte: Elaborazione /SS su dati CVD
Dal Reporting System Doping Antidoping 2006 risulta che 960 atleti sui 1511 (64%) controllati hanno dichiarato di aver assunto prodotti farmaceutici (omeo patici compresi) e prodotti salutistici (vitamine, sali minerali, prodotti nutrizionali e/o fitoterapici) nelle 2 settimane precedenti il prelievo.
ticanti sportivi ridotta a una ricerca osses siva e alienante del successo ha mobilita to il peggio dell'essere umano tra cui il ri corso al doping. Ma al di fuori dello sport le cose tendono ad andare in maniera del tutto simile: il palestrato asservito al ri gonfiamento dei muscoli, il comune citta dino che sniffa la cocaina per apparire più brillante, la donna che ingurgita anfeta mine per accelerare la perdita di peso, so no tutti replicanti dello stesso refrain. Ap parire, tentare di apparire. Oggi nel mon do le industrie farmaceutiche, dopo aver maturato l'incredibile scoperta che i far maci possono essere venduti anche ai sa ni, pigiano sull'acceleratore e, nei modi più striscianti, prospettano a tutti ringio vanimenti, vigore sessuale e migliora menti estetici». L'uso distorto, improprio, dei farma ci da parte di persone sane, che pen
«Occorre organizzare lo sport giovanile, affidandolo a educatori e insegnanti» Una Corsa camprestre
Totale
Atleti dichiaranti
sano così di "stare meglio" e di "ap parire meglio", evidenzia una cultu ra generale che non considera "pec cato" l'aiutino chimico. E le aziende farmaceutiche ne approfittano. Co me è possibile smontare questa spi rale?
«Tutto potrebbe iniziare da una doman da: è razionale che le industrie farmaceu
tiche seguano le stesse regole del resto dell'industria o è assurdo aumentare an nualmente le quantità di farmaci prodot te che poi, inevitabilmente, finiranno per ridurre a consumatori un numero sempre più crescente di persone? Mi rendo ben conto che a questa domanda ne segui rebbe un'altra: chi controlla la produzio ne farmaceutica mondiale? Poi ne segui rebbero altre ancora, molte delle quali ruotanti intorno al ruolo di importanti istituzioni pubbliche internazionali». K
Iti
Gianni Petrucci
«Le istituzioni sportive dovrebbero riflettere sulle cause del doping, ma non lo faranno»
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DIBATTITO
L'Italia deve imparare dal resto d'Europa
Le nuove professioni nello sport per tutti Figure di operatori specializzati sono sempre più necessarie anche all'attività non profit. In particolare, lo sviluppo dello sport di base apre le porte a ruoli gestionali innovativi, che lasciano intravedere la possibilità di un interessante mercato del lavoro. Per capirlo è sufficiente fare uno studio su quanto già avviene all'estero di Andrea De Pascalis
c
i moltiplica nelle università italia«taaX ne, pubbliche e private, l'offerta di corsi di laurea e di master per la forma zione di particolari figure di operatori con competenze specifiche nella gestio ne di un club sportivo. Anche gli IUSM e la Scuola dello Sport concorrono alla for mazione dell'offerta. Tuttavia, la quasi totalità dei corsi riguarda lo sport busi ness, inteso sia come insieme dei club professionistici sia come area dei club fit ness profit. In definitiva, l'interesse è puntato sui processi di aziendalizzazione delle organizzazioni sportive, che gene rano e reinvestono profitti, con poca o nessuna propensione a valutare i bisogni formativi e gestionali delle società spor tive non profit. È un difetto di valutazio ne tutto italiano, poiché altrove il setto re cosiddetto del leisure, educational and recreation management, ovvero della gestione dello sport di tempo libe ro, educativo e ricreativo, è ritenuto co munque interessato ad avere, per un buon funzionamento, la disponibilità di alcune figure di operatori professionali. Noi di Stadium, e ovviamente il CSI pri ma di noi, siamo così convinti dell'im
portanza della professionalità e mana
20
gerialità nello sport da aver deciso di af fidare una rubrica di "Istruzioni per l'Uso" a un esperto del settore. Nel pri mo appuntamento (Stadium 1-2/2007) Barbara Ricci, consulente di marketing sportivo e autrice di pubblicazioni sul l'argomento, ha spiegato la comple mentarietà dei ruoli manageriali con quelli occupati dai volontari, proprio fa cendo riferimento allo sport di base. Nello scorso numero, sempre nella ru
brica "Il Manager dello Sport", abbiamo dato conto anche dei principali corsi, universitari e non, per chi decide di fare dello sport la propria professione. Certo, i problemi di una società sportiva di quartiere o di parrocchia non sono gli stessi di un club dal budget elevato, in grado di ricorrere all'impiego in pianta stabile, pagandoli secondo mercato, di professionisti della gestione sportiva. Eppure anche la piccola società sportiva
In Italia per la gestione dello "sport del tempo libero" non è considerato fondamentale disporre di operatori protessionan
1 un difetto di alutazione pensare he nello sport di iase non siano lecessarie figure irofessionistiche non profit richiederebbe ormai una cul tura organizzativa e stili di conduzione basati su competenze in alcune aree di primaria importanza. Spazi per nuove fi gure professionali, magari con il ricorso
al part time, si vanno già profilando nei seguenti settori: area giuridica e legislativa: per l'analisi delle leggi e dei regolamenti che riguar dano le organizzazioni sportive in Italia,
gli aspetti civilistici e penali, le responsa bilità del dirigente in materia sanitaria e di sicurezza degli atleti e dei soci; area fiscale: con competenze circa il trat tamento fiscale di una società sportiva,
le facilitazioni di legge, gli obblighi di
sostenibilità economica e finanziaria del
scritture contabili, la modulistica; area della gestione impiantistica : per
le cause sociali dell'associazione, della ri cerca di sponsorizzazzioni per il club in
l'analisi delle convenzioni tra la società sportiva, gli enti territoriali e le istituzio ni pubbliche, metodi gestionali e di con
sé o per singoli eventi. Questo schema non è completo. Soprat tutto non tiene conto delle ulteriori figu re professionali che potrebbero rendersi
trollo del budget; area del management vero e proprio: analisi della domanda e dell'offerta, pro grammazione e pianificazione delle atti vità, moduli organizzativi di eventi, rea
necessarie nel quadro di un forte impul so al settore dello sport per tutti, una volta che la sua rilevanza sociale fosse ri conosciuta in Italia, e le istituzioni e le
lizzazione di un sistema di qualità; area della comunicazione e della promo zione associativa: per i rapporti con i me dia sportivi e non, per la promozione del le attività e del club presso le istituzioni
comunità locali se ne facessero carico. Programmi pubblici orientati allo svilup
e la comunità locale, per le pubbliche re lazioni, per gli scambi con le altre com
ro che a questo punto si estenderebbe dall'impiego nelle fila dell'associazioni
ponenti sportive; area della gestione delle risorse umane: utilizzo razionale e intelligente del vo lontariato, cura del rapporto tra volon tariato e figure professionali, cura del rapporto tra i diversi bacini di operatori
smo non profit a quello alle dipendenze di organizzazioni pubbliche (agenzie e
(dirigenti, tecnici, personale interno); area del fund raising e dello sponsoring: applicazione di un insieme di tecniche di
può trovare accesso nei servizi della sa
raccolta fondi (anche come contributi di enti e istituzioni), di studio di strategie di
po dello sport per tutti offrirebbero in fatti ulteriori opportunità di impiego professionale, con un mercato del lavo
settori di servizi). È quanto già avviene, ad esempio, nel campo delle ginnastiche di riabilitazione, dove lo specialista for mato per l'impiego in campo sportivo nità pubblica. Le prospettive sono interessanti, se guar diamo a quanto già avviene altrove. Ba
sta gettare uno sguardo ad alcuni siti In-
WMS
21
DIBATTITO
In ritardo triturale frena 'uscita dalla irecarietà dello port non profit ternet inglesi (ad esempio: www.leisureopDortunities.co.uk) specializzati nel pubblicare offerte di lavoro nel campo dello sport di tempo libero, che propon gono possibilità di impiego per figure particolari di operatori, finora impensa bili dalle nostre parti: coordinatore dello sviluppo sportivo per conto dell'Ente lo cale (pianifica e sviluppa progetti per promuovere lo sport sul territorio); ma nager dei servizi sportivi pubblici; mana ger o coordinatore dei programmi pub blici di benessere varati dalla comunità; consigliere per le politiche pubbliche di fitness; promotore dello sviluppo sporti vo sul territorio e così via. Sia detto per inciso, si tratta di opportunità di lavoro non trascurabili sotto il profilo finanzia rio, con stipendi annui che variano dalle 12.000 alle 45.000 sterline (la lira sterli
na che al cambio vale oggi circa 1,4 eu ro). Gli indicatori, in definitiva, evidenziano che il comparto dello sport per tutti è davvero in grado di offrire a breve buo ne opportunità di lavoro, dentro e fuori
In Inghilterra si sono sviluppate professioni legate allo sport di base con interessanti opportunità e stipendi che possono arrivare anche a 45 mila sterline dell'associazionismo, per nuove figure professionali, così come previsto da tan ti studi di settore a livello continentale. Resta da capire guanto tempo occorrerà per superare i tre fattori frenanti che per ora sembrano impedire al settore di de collare anche in Italia: il ritardo culturale mostrato dall'associa zionismo non profit nel cercare di uscire dall'improvvisazione per entrare nell'era
delle gestioni professionali; lo sbilanciamento dello sport italiano a favore dello sport competitivo, che im pedisce il pieno riconoscimento della pubblica utilità dello sport per tutti e del la sua promozione; la mancanza di politiche pubbliche, na zionali e locali, che si facciano carico del lo sviluppo dello sport per tutti i cittadi ni e del suo finanziamento. ■
Ma l'occupazione sportiva non cresce come potrebbe Sul numero di marzo Stadium, prendendo le mosse dal Rapporto Biennale sul Volontariato, ha mes so in luce come il comparto del l'associazionismo di volontariato sportivo in Italia generi pochi po sti di lavoro in rapporto a quanto avviene in altri settori del volon
tariato nazionale, per quanto quest'ultimo offra esso stesso
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"ÍTÍIWÍ
percentuali di occupazione più basse ri spetto al conte sto europeo. Lo sport non profit, insomma, fanalino di coda quanto a offerta di occupazione. Il dibattito lanciato da Stadium su questo te-
ma puntò l'indice, per spie gare il fenomeno, soprattut to sulla scarsa capacità pro gettuale dell'associazioni smo sportivo non profit, in
capace di "vendere" profi cuamente il suo "prodotto" e poco coraggioso nel presen tare alle istituzioni progetti con creti e innovativi.
Quali i percorsi didattici e gli sbocchi professionali
Serve un salto di qualità per migliorare la formazione In Italia è in grande crescita lo sport per tutti, ma la preparazione manageriale finora ha riguardato soltanto il professionismo. Approfondiamo l'argomento con il professor Sergio Cherubini, direttore del corso Master dello Sport di Tor Vergata di Andrea De Pascalis n Italia la domanda sportiva si
I
domanda che meritano prestazioni di
qualità anche, per esempio, a partire dall' accessibilità agli impianti (trasporti, sport per tutti. Per poter rispondere parcheggi, segnaletica, ecc.) per prose a questa crescita, c'è necessità di fi guire con i servizi complementari quali gure professionali e manageriali ge l'accoglienza, gli spogliatoi, il ristoro, nerate da una formazione di livello l'igiene, l'informazione, ecc. medio-alto, o sono sufficienti opera In un'ottica così allargata è evidente che tori forniti di preparazione generica? nella dirigenza non è più sufficiente una «L'attuale sviluppo dello sport, come competenza essenzialmente tecnica e pratica funzionale al benessere psico-fi centrata sulla disciplina sportiva, ma si sico delle persone, è sotto gli occhi di rende necessario comprendere aspetti tutti, ma non sempre vi è una coerente relazionali, economici, finanziari, infor offerta di servizi idonei a soddisfare i li
indirizza soprattutto verso lo
velli di aspettative di molti segmenti di
matici, giuridici, tipici di un manager di
risorse che, essendo onerose, richiedono di saper produrre benefi
ci comparabili ai costi, anche quando si tratti di organizzazioni no
profit. Si impone quindi, un Prof. Cherubini salto di qualità rispettoso di questa nuova complessità che la gestione sportiva è chiamata ad affron tare». La formazione manageriale oggi è ri volta quasi esclusivamente allo sport professionistico. Perché, come accade in altri paesi, i centri formati vi non pensano a preparare profes sionalità anche per l'associazioni smo di sport per tutti, che pure con
ta un bacino di molte decine di mi gliaia di società sportive? «Effettivamente esiste un pesante defi cit formativo dovuto al fatto che si ritie ne difficilmente recuperabile in ambito non professionistico l'investimento da sostenere per la formazione. Oggi assi stiamo però ad una inversione di ten denza: in tutti i settori, investire nel "ca pitale umano" viene considerato ad alta redditività in conseguenza dello diffusa
concorrenza. Occorre fare molta atten-
<fhTlÌWÌt
23
DIBATTITO
È il momento di utilizzare gli impianti sportivi come luoghi di socializzazione e benessere anche nell'attività dilettantistica
«L'investimento per la formazione ne considerato difficile da Recuperare» zione però: non è raro il caso di fallimen to, totale o parziale, di centri sportivi che hanno richiesto investimenti rilevanti e che devono funzionare per un elevato numero di anni se si vogliono rientrare di tali investimenti. È un problema economico, culturale
o cos'altro? Sicuramente, all'aspetto economico si aggiunge, così come in altri settori di at tività, una forte carenza culturale che in
duce a ritenere teoria poco utile ciò che si apprende nei corsi, dimenticando un detto anglosassone "se non hai fiducia nell'istruzione, prova con l'ignoranza!''.
24
JHlÌWl
Dall'insieme di queste considerazioni emerge che taluni centri di formazione sarebbero sicuramente desiderosi di atti vare dei corsi su queste tematiche ma non trovano una risposta che permetta un minimo di equilibrio economico». Promoter associativi, addetti alla co municazione, specialisti della gestio ne di impiantistica... Quali nuove fi gure professionali ritiene possano diventare importanti nell'organizza zione dello sport per tutti? «Le necessità sono numerose e certa mente partono dalla gestione evoluta degli impianti sportivi visti come luoghi
di socializzazione, divertimento e benes sere e non come semplici dotazioni fisi che. A queste nuove esigenze vanno ag giunte quelle relative alla comunicazio ne e alla gestione aziendale: saranno
sempre più richiesti gli esperti in organiz zazione di eventi, in marketing relazio nale, in comunicazione esterna ed inter na, in gestori di network e partnership,
in controllo di gestione». In altri Paesi europei lo sport genera
nuovi ruoli lavorativi anche nel com parto delle politiche pubbliche per il benessere e la salute dei cittadini. Lo ritiene un orizzonte plausibile anche per il nostro Paese? «Certamente. Anzi queste figure po trebbero avere una funzione essenziale di stimolo, ma anche di controllo, per i processi innovativi nel management del lo sport dove ormai, come detto, la com plessità è rilevante ed è necessario di sporre di un bagaglio professionale che non ha nulla da invidiare ai dirigenti di attività produttive anche manifatturiere. Pertanto deve essere sviluppato, incenti vato, selezionato (magari anche con al
bi), aggiornato, valutato nell'ambito di un processo teso al miglioramento con tinuo per il vantaggio della collettività, dello sport ed anche, naturalmente, del lo stesso personale che lavora in questi centri e che può sentirsi in stato d'infe riorità rispetto ad altri settori produttivi a meno che il suo status professionale si qualifichi e venga riconosciuto in modo specifico». ■
Oggi Rigoni di Asiago affianca il WWF per proteggere le Alpi, una delle ultime regioni naturali dell'Europa centrale: uno scrigno di biodiversità che ospita 30.000 specie animali e 13.000 specie vegetali Giorno dopo giorno il WWF si impegna a proteggere l'orso bruno, il lupo, la lince, lo stambecco, l’aquila reale e specie vegetali uniche come la stella alpina. La missione del WWF è costruire un mondo in cui l'uomo possa vivere in armonia con la Natura, conservare i sistemi naturali in Italia e nel mondo e promuovere uno sviluppo sostenibile. Rigoni di Asiago ha scelto di condividere questo sogno, sostenendo con il proprio impegno il Programma Ecoregione Alpi. WWF ”a,ia ONG-onius Nutrire l’amore per t. la natura con le scelte di ogni giorno. Quando acquisti il Miele Italiano Biologico Rigo2?^ ni di Asiago aiuti la natura. Le api sono indispensabili alla protezione dell’ambiente perché mantengono la biodiversità di fiori e piante e favoriscono la conservazione deH'habitat necessario agli animali selvatici. Il Miele del bosco, una delle 15 pre giate varietà di Rigoni di Asiago, è il prezioso regalo delle api che mantie ne la purezza e i meravigliosi profumi
WWF
raccolti nelle nostre Prealpi. Il sapore e principi nutritivi sono conservati al meglio con l'esclusivo processo di trasformazione a freddo inventato dai fili Rigoni. Il Miele Italiano Biologico ci viene fornito dagli Apicoltori associati a FAI (Federazione Api coltori Ita mi) e UNAAPI (Unione Naz. Ass. Apicoltori Italiani) RIGONI DI ASIAGO e WWF ITALIA i ringraziano, anche a nome di ambiente. '' WWW.Wff ’iaiasiago.com
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WWW.WWf.il
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FAI ijj
Veneto Tra la terra e i cielo
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ti premia 2 volte
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Ai sensi del dlg 196/03 autorizzo il trattamento dei miei dati da parte di Rigoni di Asiago e WWF Italia
L'INTERVISTA ▼
Intervista a Franco Falcinelli, presidente della FPI
«Facciamo a pugni con la violenza» Il CSI ha appena stretto un accordo di collaborazione con la Federazione Pugilistica Italiana. Entusiasta il presidente: «Vogliamo rivalutare il ruolo educativo della boxe a livello giovanile. Per noi è una battaglia culturale che si vuole aggiungere alla grande battaglia morale varata con il Società patto per lo sport proposto ad Assisi Comitati Regionali da Edio Costantini»
e
Piemonte-Valle d'Ao
di Fabio Pizzul
I
48
375
32
404 205
Emilia Romagna
32
Liguria
27
226
40
327
Lazio
81
216
■ n attesa dell'incontro con Franco ■m Falcinelli, presidente della Federa zione Pugilistica Italiana, il mio pensiero va subito a ganci, allunghi e uppercut. La
ti. Il filosofo Mas simo Cacciari, che è anche un otti mo politico, defi
Toscana
Marche
17
103
Umbria-Abruzzo-Molise
35
262
chiacchierata smentisce tutto: poco dopo ci troveremo a citare San Paolo, Carlo Bo
nisce la boxe co me l'ultima forma di leale duello tra gli uomini. Dob biamo riscoprire questi valori e ri proporli come de
Campania
27
220
Puglia-Basilicata
23
130
Calabria
11
62
Sicilia
34
276
Sardegna
28
159
472
3190
e Socrate. Sorprese dello sport e di uno sport, come il pugilato, a torto considera to come pura e semplice espressione di violenza. Falcinelli lo precisa fin dalle pri me battute, lui che fino al 1996 era l'ap prezzato selezionatore della Nazionale azzurra e che dal 2001 è presidente della federazione. «La gente purtroppo ha sempre considerato il pugilato come sino nimo di violenza, di aggressione, di mez zo per fare del male all'avversario. In real tà è tutto il contrario. Socrate diceva: se sei aggredito, difenditi, ma alla maniera dei forti, con le mani nudi, le armi dei for-
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Lombardia
Triveneto
ÌTkTiRTTìTB
Totale
cisivi anche nell'ottica di rivedere un po' i sistemi educativi dei nostri giova ni, anche attraverso lo sport». Immagino facciate un po' fatica ad uscire da questi schemi che vi si sono incrostati addosso.
«Sì ed è per questo che facciamo molta fatica a promuovere la boxe e i suoi vaio-
ri. Ecco perché ci siamo rivolti a un Ente di promo zione sportiva come il CSI che per tradizione,
coerenza ideolo gia e finalità operative ormai consolidate sul territorio ci può
dare una mano a proporre questo sport da combattimento che a nostro pa rere per i contenuti che non ha nulla da invidiare ad altre discipline. Basti pensare a quanto diceva San Paolo, che nella se
conda lettera ai Corinti esalta addirittura il ruolo spirituale della pratica pugilistica. Diceva San Paolo: faccio il pugilato non
CHIESA, PUGILATO E MORALE NUOVE INTERPRETAZIONI di Claudio Paganini*
l giudizio morale della Chiesa sul pugi lato è risuonato più volte in modo ine quivocabile: «La vittoria per knock out
è fortemente condannato dalla morale. Il pugilato di palestra è soggetto a un giu dizio morale completamente diverso. È in
o ai punti è il frutto di lesioni talvolta mor tali o di danni gravi inflitti al cervello. Ciò significa che il pugilato professionistico è una forma di tentato omicidio legalizzato,
fatti un puro esercizio di muscoli, che si mi sura con i pugni muniti di guantoni, ma avendo il viso e il capo coperti da un casco e con la proibizione di colpire alcune par ti del corpo dell'avversario. Si svolge sotto la vigilanza di un maestro e ha come sco po sia il rafforzamento muscolare sia lo svi
I
a breve o a lunga scadenza, nel senso che quando il pugile sconfitto non muore nei giorni successivi al combattimento, porta per tutta la vita segni di morte nel suo fi sico e, soprattutto, nel suo spirito» (da "Civiltà Cattolica" 2005 pag.107-112 quaderno 3728). Ma sono possibili dei distinguo, accettati
in tal modo guadagnare il titolo in palio: tale vittoria comporta vantaggi economici notevoli e fama in campo atletico. Perciò i due avversari combattono con tutte le lo ro forze, usando tutta l'astuzia di cui sono capaci. La vittoria è assegnata dall'arbitro e da una giuria al pugile che ha consegui to un punteggio più alto. Il punteggio è deciso in base ai diversi fattori: efficacia
requieti e violenti al quale il Centro Spor tivo Italiano guarda con interesse. Esisto no numerose esperienze che il CSI sta monitorando e vagliando con attenzione pri ma di promuovere questa disciplina ai suoi
dei colpi arrivati a bersaglio; maggiore ag gressività negli attacchi conclusivi; mag giore capacità di evitare o parare i colpi av versari; abilità nella lotta, condotta delle proprie forze con intelligenza, tattica ed economia. Questo tipo di pratica sportiva
tesserati. Tra queste, e ha dell'incredibile, il corso di pugilato proposto in seminario
carriera. Sul ring i due rivali combattono con lo scopo di sconfiggere l'avversario e
come chi batte l'aria, ma per sottoporre il mio corpo in schiavitù, grazie ai sacrifici,
alle privazioni, alle rinunce. Il parallelo con la situazione odierna è immediato: il pugile, per rientrare nei limiti di peso, de ve privarsi del cibo, rinunciare a mangia re in una società consumistica così scon siderata come quella attuale, deve talvol ta rinunciare all'acqua per evitare che die ci grammi possano toglierlo di mezzo al
momento della verifica del peso. Insomma, sono tutti elementi che credo potreb-
prevalente dell'esercizio atletico è quindi la formazione psico-fisica del soggetto
che avviene in apposite palestre e non comporta titoli né carriere. Quanto al giu dizio morale che si può dare di esso, è con diviso da tutti gli studiosi che, «se si man tiene nei limiti di un combattimento inof fensivo, che per sua natura non compor ta rischi di mutilazione o di perdita della coscienza, non è moralmente condanna bile, anzi può essere utile» (dalla sopracci tata "Civiltà Cattolica"). Sopratutto in campo educativo, il pugilato di palestra, si è rivelato un prezioso strumento per il re cupero di quei giovani particolarmente ir
anche dagli stessi moralisti cattolici tra il pugilato di palestra e il pugilato del ring. Il pugilato del ring, distinto a sua volta in dilettantistico e professionistico, ha un de nominatore comune: accentuare l'agoni smo e la vittoria per promuovere la propria
Il CSI ci può lutare a far capire he la boxe non è no sport violento»
luppo della prontezza dei riflessi e della ca pacità di sopportare il dolore. Obiettivo
a Bergamo, ai futuri sacerdoti. E se lo pra ticano loro...
* Consulente Ecclesiastico Nazionale del CSI
redazione@stadiumcsi.it
^iffO 27
L'INTERVISTA
Olimpionico Patrizio Oliva, campione olimpico a Mosca '80 è stato uno degli ultimi grandi campioni della boxe italiana. Eccolo mentre, nel 1986, conquista a Montecarlo il titolo mondiale dei welters jr, contro l'argentino Ubaldo Sacco. Nella pagina di apertura, Franco Falcinelli con Edio Costantini, presidente nazionale del CSI
«Faremo dei corsi per formare degli istruttori-educatori; non solo allenatori, ina soprattutto insegnanti»
bero essere trasmessi da personale più qualificato di quello che abbiamo nelle nostre palestre. Ecco perché con il Centro Sportivo Italiano faremo dei corsi specia lizzati per formare degli istruttori-educa tori, non solo allenatori, ma soprattutto insegnanti, maestri di pugilato. Questi dovrebbero completare non solo il profi lo tecnico, ma la personalità dell'atleta». A partire da queste affinità di fondo, che cosa si attende dalla collaborazio ne con il CSI?
«Noi ci attendiamo che venga rivalutato il ruolo educativo del pugilato a livello giovanile. Non vogliamo creare campioni per andare all'olimpiade o vincere il tito lo mondiale dei professionisti. Se ne arri va qualcuno non ci dispiace di certo, ma vogliamo puntare su un'educazione at traverso lo sport, cosa che il pugilato può garantire. Per noi è una battaglia cultura
L'attività professionistica nel 2006/07
Gli atleti che puntano a Pechino
«Visto dal punto di vista dei tesserati e de gli affiliati, il movimento pugilistico è in ottima salute. Una recente indagine del Coni ci dava in crescita del 108% rispet to a quale anno fa. Dal punto di vista del l'aspetto spettacolare, cioè dei campioni, che in tempi passati potevano essere Ar care Benvenuti, Loi o i più recenti Oliva e
Società
13
Atleti
159
Arbitri/giudici
32
Dirigenti
32
Manifestazioni nazionali Incontri in italia
78’-66 359
Ine. in italia tra pug. str.
21
Titoli italiani
53
’Organizzate da società prof. Organizzate da società dii. con pugili prof.
28
le che si vuole aggiungere alla grande battaglia morale del CSI, varata con il pat to per lo sport proposto ad Assisi da Edio Costantini». Come sta il pugilato italiano?
ALFONSO PINTO
48 KG
VINCENZO PICARDI
51 KG
VITTORIO PARRINELLO
54 KG
DOMENICO VALENTINO
60 KG
CARMINE CIRILLO
64 KG
IVANO DEL MONTE
75 KG
CLEMENTE RUSSO
91 KG
«Questa storia del traino dei campioni non è sempre vera. Non sempre il grande risultato sportivo porta sui campi di gara,
ROBERTO CAMMARELLE
+91KG
e nel nostro caso nelle palestre, un nume ro maggiore di praticanti. Il mondo del
Rosi, siamo invece in una situazione di se mi oscurità». Come spiega allora questa crescita del movimento senza il traino dei per sonaggi di vertice?
professionismo è un mondo estremamente piacevole per chi ama la lotta, tal
volta anche in forma estrema, ma questa passione non sempre si concilia con la pratica comune di questo sport. Tanti am mirano il grandissimo campione, ma da to che riesce a fare cose quasi impossibi li, è difficile da emulare e non rappresen ta uno stimolo alla pratica del pugilato. I grandi campioni del ring sono grandi per sonaggi, dei supermen, dal punto di vista della prestazione, del coraggio, delle ca pacità muscolari, dello spirito di sacrifi
cio». Che cosa fate per promuovere la vo stra disciplina? «La spinta determinante viene dallo sport
amatoriale, dal "fisical fitness" e, soprat tutto, dalla diffusione della pratica tra le donne. Abbiamo abbattuto il tabù che
precludeva il pugilato alle donne, ovvero il rischio della salute, l'idea di uscire dal ring con le ossa rotte. Ora, se lo fanno le donne, i maschietti non possono essere da meno. Questo ha dato un impulso de
cisivo ai praticanti». E sui giovani quali strategie avete? «Puntiamo soprattutto a differenziare il pugilato spettacolare, professionistico, da quello olimpico. Abbiamo anche isti tuito una sezione di sport educativo che
in Francia e in altri paesi è ormai consoli data da tanti anni. È un'opportunità per
gli operatori delle scuole perché grazie al la pratica della boxe in qualche modo si può migliorare la formazione del caratte-
Anti-bullismo
ne di autocontrollo oggi potrebbe essere un elemento importante anche per com
Carlo Bo
battere le forme di bullismo che tanto in teressano le nostre scuole e la nostra gio
ventù». Sul piano agonistico sportivo, che co sa attende la sua federazione nel
«Il pugilato non esalta la violenza, ma al contrario tende a esaltare la ragione sulla violenza, il controllo sulla forza bruta»: il pensiero dell'intellettuale morto nel 2001 potrebbe essere attualizzato contro il budismo giovanile re e della personalità, attraverso una pra tica che insegna le regole, che educa al coraggio, che diminuisce e canalizza l'ag gressività. Un grande uomo di cultura co me Carlo Bo affermò che il pugilato non esalta la violenza, ma, al contrario, tende ad esaltare la ragione sulla violenza, il
controllo sulla forza bruta. Questa funzio
prossimo futuro? «Stiamo fortemente puntando ai Giochi Olimpici di Pechino. Vorremmo davvero fare bella figura. Per questo abbiamo af fidato la metodologia della preparazione tecnica a al professor Vasilij Filimonov che è un grande esperto dell'ex Unione Sovie tica. Il professore nasce da quella cultura scientifica, che per tanti anni fu persegui ta dall'URSS, creando una cultura sporti va impareggiabile in quel periodo. I pugi li sovietici, che per anni hanno fatto solo dilettantismo, sono espressione di finissi
ma tecnica, di grande capacità tattica, di grande temperamento e forza psicologi ca. Pensiamo, senza nulla togliere ai no stri tecnici, che ci hanno portato ad esse re la quarta federazione più medagliata del Coni, di poter davvero migliorare in vi
sta di Un'Olimpiade difficilissima come
quella di Pechino». Per chiudere, le offro l'opportunità di un un piccolo spazio, quasi uno slo gan per convincere un giovane a pra ticare il pugilato. «Ripeto volentieri un'espressione che ha usato don Claudio Paganini, consulente
ecclesiastico del CSI: facciamo a pugni con la violenza».
Anna Oliverio Ferraris
Violenza e bullismo a scuola Il valore educativo della boxe nei confronti della violenza giovanile è ben descritto da Anna Oliverio Ferrarsis, psicoioga e psicoterapeuta, docente di
ché dietro la loro violenza c'è sempre un messag gio da decifrare. Agli adulti il compito di leggere e tradurre questi segnali "in codice". E, missione an
Psicologia dell'età evolutiva alla Sapienza, nel suo ultimo saggio Piccoli bulli crescono. Come impedire
cora più ardua, di trovare risposte e soluzioni. La boxe viene citata proprio come uno degli strumen ti in più per comprendere e intervenire, insieme al
che la violenza rovini la vita ai nostri figli (Rizzoli)
PICCOLI BULLI CRESCONO
lo sport tutto, alla musica, all'arte, tutte risorse per
L
'aggressività fa parte della natura umana, ma la violenza può essere tenuta sotto controllo fin dall'infanzia. È questa la tesi
da cui parte Anna Oliverio Ferraris per affrontare il tema del
stimolare nei bambini l'amore di sé, il piacere del la sfida, il rispetto degli altri. «La boxe educativa (basata più sullo schivare I colpi che sul darli) può trasformare l'odio, la paura, il
e la violenza in rispetto, rigore, onestà e coraggio. Un ra bullismo giovanile, un fenomeno tornato con prepotenza alla rirancore balta per la sua crescente diffusione. Che si tratti di ragazzini cre gazzo che ha bisogno di dare una direzionalità alle proprie ener sciuti in quartieri degradati, o in famiglie problematiche, o con dif gie o di incanalare la propria rabbia, può (...) integrare la sua ag ficoltà di apprendimento, la società intera non può ignorarli per gressività in modo accettabile nella sua esistenza».
SàlllllllK 29
«AMO MILANO L'AMERICA PUÒ ASPETTARE»
A18 anni è considerato il nuovo Bargnani e l'NBA gli ha già messo gli occhi addosso. «Ho due anni di contratto con l'olimpia e intendo rki^grli: voglio crescere in pace e fare esperienza». Figlio d'arte, suo paffflKporio è stato un grande degli anni '80 e '90. «Vorrei vincere quefflfte ha vintcjlui, per mostrare i trofei ai miei figli. Proprio come lui faSL me». Studente modello, senza fidanzata, con un mito: il coaifflmpssina. «Per lavorare con lui andrei anche a Mosca» di Ma^^rernardini FotosSfflffi di Andrea Raso/LAPRESSE
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PRIMO PIANO
anilo Gallinari, le piace la
D
musica?
«L'adoro. Vivrei con le cuffiette dello ste reo sempre infilate nelle orecchie. Ma perché me lo chiede?». Vede, lei non era ancora nato quan do Rita Pavone cantava di quanto e di come fosse difficile avere diciotto anni. E questo accadeva mezzo seco lo fa. Lei, appunto, è un diciottenne passeggero in un'epoca nella quale tantissimi giovani vengono sorpresi
SO297
Ria
con disegnata sul volto l'espressione stranita di coloro che non sanno come affrontare la vita. «Mi rendo conto anche io dell'esistenza di questo fenomeno. Il guaio della mia generazione è, principalmente, quello di possedere pochi punti di riferimento dai quali partire. Si tratta di un discorso molto complicato per la cui discussione non
Parola di papà Gallinari
|
Speranze
Danilo Gallinari compirà 19 anni il prossimo 8 agosto. In alto, eccolo in azione contro la Fortitudo Bologna. Quindi, il suo coach Djordevic dà indicazioni al play Garris. Finalista due anni fa, ¡'Olimpia Milano crede in un grande play-off
«Ancora due anni e anche Danilo sarà pronto per gli Usa» Ieri campione, oggi manager, parla di suo figlio: «Ha grandi
potenzialità, ma deve fare esperienza. La pallacanestro di oggi
è più fisica, il basket della mia generazione era più tattico»
di Luca Tommasini
basterebbero centinaia di pagine. Per quel che mi riguarda, però, la questione mi è abbastanza sconosciuta. Per mia grande fortuna, infatti, fin da piccolissimo ho imparato a riconoscere quelli che dovreb bero essere i valori essenziali per l'esisten za di un uomo. Merito dei miei genitori, naturalmente. Con in più un optional assolutamente fondamentale per quella che ho voluto fosse la mia professione. Dico del basket e di mio padre Vittorio il quale, come ex campione, mi ha permes so di crescere respirando l'aria che mi avrebbe permesso di coronare un sogno. Quello di essere giocatore come lui». Lui fu un campione assoluto. Lei... «lo, ogni volta che vado a trovarlo a casa, mi piazzo davanti a tutti i trofei che ha vinto lui e mi lascio trasportare dalla fantasia. Magari, un giorno, potessi far vedere a mio figlio lo stesso numero di
ittorio Gallinari è stato uno dei miglio ri difensori italiani di sempre. Bandiera dell'olimpia dell'era Peterson, ha vinto
V
tutto: quattro scudetti, una Coppa dei Campioni, una Coppa Korac e una Coppa
Italia. Ora fa l'agente di giocatori ed è il papà di una delle più grandi promesse del basket italiano. Papà Vittorio, dica la verità, si aspetta va di vedere giocare Danilo a questi livelli? «Devo dire che la sua stagione è più che positiva fino ad ora. Considerando che è il suo primo anno di Serie A, credo che sia andato al di là di ogni aspettativa» Quanto ci vorrà per raggiungere Bargnani in America?
«Ancora è presto per pensare all'NBA, anche se Danilo ha già ricevuto pressioni importanti. Credo che prima di fare quel salto debba accumulare un'esperienza
32
5TkTìNTTnlí
medaglie e di Coppe che ha conquistato
mio papà». Danilo, si offende se le dico che la sua storia e quella della sua famiglia mi ricorda molto da vicino quella della tribù Maldini, Cesare il padre e Paolo il figlio i quali hanno scritto pagine memorabili per il grande
esami"? «Un piccolo vuoto che voglio colmare in questi giorni. Però conosco la trama. Si tratta di un inno all'amicizia tra giovani. Bello». E lei che rapporto ha con i suoi com pagni di classe? Non è che per caso il fatto di essere già un campione la
romanzo del Milan? «Offendermi, io? Al contrario. A parte il
porta a tirarsela un poco? «Figuriamoci! Mi prenderebbero
fatto che il mio cuore di tifoso del pallo ne è totalmente rossonero, sarebbe meraviglioso se riuscissi a realizzare tutto
schiaffi e farebbero bene. Poi, guardi, non potrebbe accadere mai una cosa del genere. Il mio liceo è frequentato da un sacco di giovani che, come me, fanno sport quasi a livello professionale. Molti dei miei compagni giocano nelle giovani
ciò che di stupendo ha fatto Paolo nel calcio, portando avanti l'eredità che gli aveva trasmesso suo padre Cesare. Magari andasse in questo modo!». Lei è anche studente, mi pare. «Ultimo anno di liceo Scientifico, quindi sul trampolino per l'esame di maturità». Ha visto il film "La notte prima degli
maggiore in serie A e in Eurolega. È molto
importante che l'anno prossimo si abitui al ritmo delle due partite settimanali. Non dimentichiamo che in America si gioca molto di più. Ancora un paio d'anni a que sto livello e Danilo sarà pronto» Le chiede consigli prima delle partite? «A volte capita, ma per gli aspetti tecnici ci
sono gli allenatori. Come padre, devo aiu tare mio figlio a crescere caratterialmente
e mentalmente» Un pregio e un difetto di Danilo. «Partiamo dalla cosa più importante: va bene a scuola. Quest'anno frequenta il quinto anno di liceo scientifico ed è sem pre stato promosso senza mai un debito. Questa per me è una grande soddisfazio ne, perché non è facile per un giovane stu diare ed allenarsi. Di sicuro il suo pregio è la tranquillità, in campo e fuori. Non si
lascia intimorire, gioca una finale con lo
a
li dell'lnter e del Milan. La questione del l'immagine non si pone». Come si chiama il suo Liceo? «Si chiama "Studium" ed è privato, sep
FARA' TANTA STRADA PAROLA DI CT RECALCATI Convocato dal et Carlo Recalcati (nella foto) per l'ultimo All Star Game, disputato a Torino, Danilo Gallinari si è aggiudicato la gara di tiro da 3 punti battendo in finale Michael Jordan di Cantèi (solo un omonimo, ovviamente) con un ottimo 14/25, a fronte dell'8/25 dell'avversario. La giovane ala dell'olimpia Milano rappresenta il futuro del nostro basket, come sottolinea il et azzurro: «Danilo Gallinari è attualmente il giocatore italiano più completo in attività nel nostro campionato: farà tanta strada, ne sono certo». E in preparazione all'olimpiade di Pechino 2008, l'Europeo di settembre in Spagna è il più attendibile dei test (a pagina 36, nello Speciale Basket).
pure parificato».
stesso stato d'animo con cui affronta l'ul tima in classifica. Sotto questo aspetto mi
si cura molto l'aspetto atletico. Una volta si dedicava più tempo alla tecnica. Direi
rivedo in lui: anche io in campo riuscivo ad essere calmo, ma allo stesso tempo deter minato e sempre presente in ogni azione.
che la pallacanestro di
Quanto ai difetti, posso dire che non è un grande giocatore di carte perché lo batto sempre... A parte gli scherzi, direi che potrebbe imparare a curare con più atten zione qualche particolare della sua prepa
razione» L'ultima sfida con suo figlio sotto canestro? «Non ne parliamo. Dopo la batosta che ho preso l'anno scorso al campetto che c'è sotto casa, ho deciso di smettere perché non mi piace perdere...» Che differenza c'è tra il basket di oggi
e quello della sua generazione? «Vedo che Danilo passa ore in palestra
con i pesi, e che negli allenamenti adesso
oggi è più fisica, men tre il basket della mia generazione era più
tattico».
HA SMESSO NEL 1994 Vittorio Gallinari è nato a Sant'Angelo Lodigiano il 22 ottobre del 1958. Ha legato il suo nome all'olimpia Milano (11 campionati, 349 presenze, quarto di sempre), con cui ha esordito in Serie A nel 1976 e di cui è stato eletto miglior "sesto uomo" di sempre in occasione dei 70 anni del club, ma ha giocato anche per l'Annabella Pavia, la Virtus Bologna, la Glaxo Verona e la Baker Livorno. Ha lasciato la Serie A nel 1994, chiudendo la carriera nei campionati minori.
SkTiITO 33
primo piano ■
■
«Da milanista mi piacerebbe se la mia storia si ispirasse a quella della famiglia Maldini» IM
Nome: Danilo Gallinari Soprannome: Gallo Nato a: Sant'Angelo Lodigiano II: 8 agosto 1988 Altezza: 206 erri Peso: 95 kg Ruolo: guardia, ala Squadra: Armani Jeans Milano Numero di maglia: 8
Squadre in carriera: Assigeco Casalpusterlengo (B1, 2004-05); Edimes Pavia (Legadue, 2005-06, in prestito dall'olimpia Milano); Olimpia Milano (A1, 2006-07)
Una scelta per faticare di meno? «Assolutamente no. Soltanto perchè in una scuola del genere si riescono a coniugare meglio gli impegni culturali con quelli agonistici». Quanto è stata determinante la pre senza di suo padre per la sua scalata vincente nel mondo del basket? «Zero, a livello di raccomandazione o di privilegi particolari. Dieci, sul piano della conoscenza e dei consigli, talvolta anche tecnici». Oltre la siepe della pallacanestro, cosa altro c'è per lei?
Premi: Miglior giocatore italiano della Legadue (2005-06) In Nazionale: medaglia di bronzo con l'Under 18 agli Europei di Belgrado 2005 Squadra preferita NBA: Detroit
Pistons Giocatore preferito NBA: Richard Hamilton Idolo: Michael Jordan Studi: frequenta il quinto anno di Liceo Scientifico a Milano Interessi: psicologia e sociologia Letture: libri gialli
«La play station, la musica, il telefoni no». Non mi dica che anche lei è un ragaz zino virtuale! «Per la carità. La play è quella vecchia, prima maniera. È uscita la terza edizione, ma manco ci penso a comprarla. La musica è vita. In quanto al telefonino, beh con quello confesso di esagerare un poco. Sono un maniaco degli SMS». Come dire, sempre in contatto con la fidanzata.
Miti e modelli
«Che non esiste, purtroppo». Meglio dire "ancora", anziché "pur troppo", visto che oltre a essere un gran bravo giocatore lei è anche un bel ragazzo.
Tifoso milanista e figlio di un campione, Danilo Gallinari spera di ripetere la parabola sportiva di Paolo e Cesare Maldini. Ettore Messina, a fianco, attuale coacb del CSKA Mosca, in passato ha allenato anche papà Vittorio. Forse è per questo che Gallinari jr spera di lavorare con lui. Nell'altra pagina, Michael Jordan, il mito di sempre, e Richard Hamilton, in basso, l'idolo di oggi
«Mah, di tifose ne ho tante. Ma propo ste serie per il momento nessuna». Probabilmente quando tornerà dagli Stati Uniti ne riceverà un sacco. «Scusi, perchè dovrei tornare dagli Stati Uniti?». Perchè Bargnani ci è andato e per ché, a quanto si dice, quelli della NBA adesso vorrebbero anche lei. «lo ho due anni di contratto qui a Milano
SI PUÒ DIVENTARE CAMPIONI SENZA ABBANDONARE LA SCUOLA Sono tanti gli adolescenti come Danilo Gallinari che praticano sport ad alto livello e che si trovano nella non facile situazione di dover conciliare gli allenamenti con lo studio. Danilo, che frequenta il quinto anno di liceo scientifico, ha aderito al Progetto Sport del Coni, iscrivendosi al Liceo Studium (nella foto, l'ingresso). Si tratta di un istituto creato appositamente per rimuovere quegli ostacoli organizzativi, psicologici e di approccio che spesso impongono all'adolescente una scelta tra sport e scuola. Il metodo prevede piani di studio personalizzati, elasticità di orari e tutor a disposizione di ogni studente.
Il denaro serve er vivere meglio non deve essere punto cardine ella vita»
e non intendo disattendere questo impe
Se ho ben capito, l'America può
gno». Ma come? Tutti i giocatori di basket
attendere. «Per almeno due o tre anni, sì. 0, forse, addirittura per sempre. Vede, io amo il basket italiano e mi dispiace vederlo andare avanti privo di quella che riten go essere l'elemento essenziale per la
sognano gli Usa... «Un sogno, appunto. Ma non è detto che per diventare veramente grandi uno debba necessariamente lasciare l'Italia o perlomeno l'Europa. Se dovessi scegliere,
in questo momento io per esempio
andrei a Mosca». A fare che cosa, mi scusi? «A giocare nel CSKA, la squadra allena ta da quel grandissimo maestro che si
chiama Ettore Messina che, a suo tempo fu anche il coach di mio padre Vittorio. In ogni caso mi va benissimo l'Italia dove il livello qualitativo del basket non è poi così inferiore a quello americano come
pensa qualcuno». Negli Usa guadagnerebbe di più. «Il denaro serve per vivere meglio, non deve rappresentare il cardine della vita». Nei campus universitari americani, studio e gioco vanno a braccetto. «A Milano esistono due ottime Università per le facoltà che vorrei fare
io: sociologia oppure psicologia».
vita di qualunque sport. Intendo quella che si chiama identità di squadra. Troppi stranieri che vanno e che vengo no in virtù di quella Legge Bosman che deve essere sicuramente modificata. Due elementi stranieri per squadra
devono bastare e avanzare. Ecco, se così fosse anche il mio amico Bargnani potrebbe tranquillamente tornare a casa» Vede che non sbagliavo paragonan
do la sua storia a quella di Paolo Maldini: lui non ha mai tradito il suo Milan. «Senza bandiere non si arriva da nessu na parte. Oggi ce ne sono così poche in giro. E forse è per questo che tanti gio vani della mia età si osservano intorno con l'espressione di chi non sa più in che cosa o a chi credere veramente» ■
COACH DJORDJEVIC: COSÌ SI FA MATURARE UN TALENTO Non basta avere tra le mani un talento, bisogna anche saperlo fare crescere. Una bella responsabilità per Sasha Djordjevic: «La prima cosa da non dimenticare mai - spiega l'allenatore dell'olimpia Milano - è che "Gallo" sta crescendo in mezzo a 8 americani, e che si è dovuto creare una forte credibilità, per evitare forme di rigetto. Cosa non da poco, alla sua età. Per questo cerco di non stressarlo con troppe urla. Già di suo poi, il ragazzo, è abbastanza autocritico. Credo che possa migliorare ancora molto nei rimbalzi offensivi»
NBA: JORDAN IL MITO HAMILTON L'IDOLO DI OGGI Il grande Michael Jordan è il campione all time che Danilo Gallinari mette sopra ogni altro. Il giocatore preferito di oggi è invece Richard Hamilton, "centro piccolo" e tiratore scelto dei Detroit Pistons. Hamilton, 29 anni, 2.01, tra l'altro ha un fisico "umano": pesa solo 88 kg, quasi una piuma tra tanti colossi. Tra un paio d'anni Danilo potrà misurarsi anche con lui.
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A settembre gli Europei in Spagna
L'Italia baby fa sognare
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We Are Basketball
Gli azzurri di Recalcati sono stati inseriti nel Gruppo D, con Francia, Slovenia e Polonia. Bargnani, Belinelli e Gallinari per la prima volta insieme. È giusto coltivare ambizioni di vertice, ma il et avverte: «Non carichiamoli di troppe responsabilità» di Omar Bonino con la Croazia nella seconda fase e deci edici squadre, 4 gironi, le prime 3 di mo posto finale) e più del Mondiale in ciascun gruppo passano alla seconda fase, dove le 12 qualificate saranno divise Giappone dello scorso, dove l'Italia fu in base ai piazzamenti in due gironi da 6 nona. squadre, da cui usciranno le migliori 8 per Le premesse per fare bella figura ci sono tutte. La Nazionale è stata ringiovanita e i quarti di finale, quindi semifinali e finale soprattutto rinforzata: ci sarà Bargnani il 16 settembre. Semplice la formula del (assente in Giappone) e ci saranno 35° campionato europeo di basket cui Gallinari e Belinelli, gli altri due boys terri l'Italia si avvicina con rinnovate e giustifica
S
te ambizioni. L'appuntamento è in Spagna, dal prossimo 3 settembre. Azzurri inseriti nel Gruppo D, con Francia, Polonia e Slovenia. Debutto ad Alicante (3 settem bre) proprio contro gli sloveni. Quindi Francia (presumibilmente i rivali più temi bili) e Polonia nei giorni immediatamente successivi, sempre ad Alicante. Il et Carlo Recalcati ha le idee chiare e del resto l'obiettivo dichiarato è semplice: tor nare ai fasti di Atene 2004, dove l'Italia fu seconda, e dimenticare rapidamente le brutte pagine dell'Euro 2005 (sconfitta
bili del basket azzurro. Obiettivo minimo: le semifinali. «Spero davvero che possa esserci anche Bargnani, molto dipenderà da quando finirà la sua attività negli Stati Uniti: io, ovviamente, spero il prima possi bile...», racconta Recalcati. «Il nostro viva io sta fornendo ottimi giocatori, abbiamo ragazzi dell'89-90-91 molto interessanti e se vogliamo parlare di giocatori top a livel lo internazionale ne abbiamo tre di gran dissimo livello. L'unico problema, se così vogliamo dire è che Bargnani, Belinelli e
Gallinari sono ragazzi di vent'anni: tutti si
RECALCATI CT DA 6 ANNI ARGENTO OLIMPICO NEL 2004 Carlo Recalcati, classe 1945, è stato uno dei più grandi campioni del basket italiano (166 presenze in Nazionale) e ha contribuito a scrivere la storia di Cantù, di cui è stato capitano negli anni '60 e '70. Per lui, 2 scudetti (1968 e 1975), 3 Coppe Korac (1973, 1974 e 1975), 3 Coppe delle Coppe (1977, 1978 e 1979) e una Coppa Intercontinentale (1975). Nel 1981 smette di giocare (era a Parma, in Serie B) e diventa allenatore: Bergamo, Cantù, Reggio Calabria, Milano, Varese, Bologna, Siena, fino alla Nazionale, che diventa sua nel 2001. L'argento olimpico ad Atene il risultato più bello finora conseguito sulla panchi na azzurra. In Spagna cercherà di rifarsi delle delusioni dell'ultimo Mondiale.
—
36
stadium
aspettano da loro grandi cose ma non sempre è facile ottenerle. Belinelli ai Mondiali ha fatto una grande prestazione contro gli Stati Uniti, segnando 28 e acqui stando così grande credibilità anche per /'NBA, ma purtroppo dopo quella grande
partita non è più riuscito a ripetersi agli stessi livelli nelle gare successive. È il rischio dell'età. Erano 5 anni che aspettavo di avere talenti come questi: il mio compito è fare sì che diventino giocatori maturi e punti fermi della Nazionale. Il nostro, indubbiamente, è un movimento in ripre sa, ma avremo risolto i nostri problemi solo quando potremmo disporre di più di tre giocatori super. Pensiamo solo che se Bargnani non c'è, il suo sostituto è Malanda, che ha dieci anni più di lui... Avere Belinelli, Bargnani e Gallinari è
importantissimo anche per mandare mes saggi positivi all'esterno, ma guai a caricar
li d troppe responsabilità».
Azzurrissimi
|TALl||ï
Andrea Bargnani ha sfondato al primo anno nell'NBA, portando Toronto ai play-off. Nella foto grande Andrea Belinelli, Taltra grande speranza del basket azzurro: anche per lui l'America è vicina. Sotto, Matteo Soragna, uno dei veterani azzurri
________ ___________
DUE TITOLI NELLA STORIA AZZURRA LA GRECIA È CAMPIONE IN CARICA L'Italia ha vinto 2 delle precedenti 34 edizioni dei campionati europei di basket, entrambe disputate in Francia ed entrambe in finale sulla Spagna: nel 1983 con Sandro Gamba in panchina e nel 1999 a Parigi con Bogdan Tanjevic et. Gli azzurri, già con Carlo Recalcati in panchina, sono invece finiti al terzo posto in Svezia nel 2003, mentre hanno deluso profondamente a Belgrado, nel 2005, eliminati prema turamente (decimo posto finale) nel torneo dominato dalla Grecia (nella foto). In assoluto, sono l'Unione Sovietica con 14 titoli e la Jugoslavia con 8 i Paesi che hanno conquistato più volte il titolo europeo. Tra le Nazionali invece ancora esistenti, il primato è della Lituania (con 3 titoli) davanti proprio a Italia e Grecia con 2.
PALLACANESTRO
CHIARA PASTORE
Il gioiellino di Faenza ha cominciato gérmanq zana
i n oratorio A 20 anni è una delle più grandi speranze del basket femminile italiano, miglior giovane dell'ultima Coppa Italia, vinta dalla sua squadra, la Germano Zama Faenza. «Sono un'istintiva, forse troppo. Papà è stato il mio primo allenatore: ho cominciato da bambina, nella palestra della mia parrocchia, al Vomero. E non ho più smesso» di Felice Alborghetti
orridono i suoi 20 anni. Chiara Pastore, playmaker della Ger
mano Zama Faenza, è un peperino, dal l'ottimo ball handing, veloce in penetra zione e anche a giocare nel "traffico". Cocchina implacabile nei tiri liberi, un po' meno dai 6,25. In difesa non molla mai. Il suo punto forte? Il palleggio. Il punto debole? Il tiro da fuori. È stata votata migliore giovane giocatrice dell'ultima Coppa Italia, il primo trofeo vinto da Faenza nella storia del basket. Azzurra under 20, sogna gli Europei di Chieti a settembre e ripensa al recente passato nel
Centro Sportivo Italiano.
Chiara: cosa significa essere MVP gio vane della Coppa Italia ? «Non mi aspettavo un simile riconosci mento. Nelle quattro squadre finaliste c'erano molte giovani ragazze che gioca vano più minuti di me. Una buona semifi nale la mia, in finale sono andata un po' meno bene. Comunque una vittoria nella vittoria più grande di questa Coppa Italia. L'avevamo sfiorata un anno fa e c'era
rimasta in gola la sconfitta in finale». Ora, l'appetito vien mangiando? «Siamo messe bene in campionato, natu rale e normale pensare allo scudetto, sarebbe una fantastica doppietta per que-
«Dalla Pro Cangiani li Napoli alla Serie l: tutto merito del ¡entro Sportivo Italiano» sta città che prima non aveva mai vinto
niente». Come è il pubblico di Faenza? «Fantastico. È il nostro sesto uomo, sem pre. Le aspettative prima del mio arrivo erano molte, il pubblico mi ha sostenuta da subito senza sottopormi a pressioni e tensioni, giocare con questo tipo di pub blico è bellissimo, mi sono trovata a mio agio da subito perché ho trovato un clima accogliente e disteso. Mi hanno accolto da beniamma». Che cosa è invece stato il CSI per te e per la tua crescita? «La mia famiglia sportiva. Sono nata e cresciuta nel Centro Sportivo Italiano: per
me era sempre casa e chiesa. Abitavo a Napoli, sopra la palestra dell'oratorio, al Vomero. Mio padre è tuttora dirigente
della Pro Cangiani. Ho cominciato tirando un po' a canestro con i maschi, poi in palestra mi piaceva la ginnastica artistica, facevo la trave e il corpo libero. Mi diver tivo anche nell'atletica, correvo tante campestri. Per me lo sport è stato subito importante ed incisivo nella mia vita». Come è iniziata la tua carriera? «Mio padre ha formato la squadra di basket femminile, dove giocava anche
mia sorella Maria Cristina. Dalla Pro Cangiani mi ha chiamato Pozzuoli. Quindi è arrivata l'offerta di Faenza, per giocare in Serie A». A quale allenatore sei più riconoscen
te? «Ogni allenatore mi ha insegnato qualco sa, a partire da mio padre Piero, perché è con lui che ho cominciato. Poi Pietro Santi, Cangiani e Palombo, oggi Paolo Rossi. Sono loro che mi hanno seguito prima del mio ingresso in Nazionale, devo
FAENZA SOGNA IL GRANDE SLAM Ci sono tutte le premesse per un finale di stagione trionfale. La Germano Zama Faenza si presenterà ai playoff scudetto, in programma da mercoledì 25 aprile, dopo un dominio assoluto nella regular season, con la Coppa Italia 2007 già in bacheca e uno stupendo cammino in Europa. Insomma: è già una stagione da incorniciare per una società restata sempre lontano dai grandi traguardi, ma il sogno di strappare il titolo alle campionesse in carica della Famila Schio (nella foto, Federica Ciampoli, ala pivot vicentina e capitana della Nazionale) comincia a non sembrare più irraggiungibile.
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PALLACANESTRO
<Da piccola io praticato ginnastica e nilotica: alla fine ■orò ha vinto 1 basket»
molto a tutti. Sono ancora in contatto anche con le ragazze della mia vecchia squadra e quando sono a Napoli, se tro viamo il tempo ci vediamo sempre». Secondo te quali sono le doti più importanti per un playmaker? «Sicuramente il cervello: è necessario pen sare molto, bisogna saper interpretare anche le compagne. Poi ovviamente ser vono anche le doti fisiche, lo sono un'istintiva, forse troppo. Devo essere più razionale, per gestire tatticamente al meglio le azioni, chiamare lo schema migliore in ogni momento».
Hai giocato con Adriana Moises Pinto e adesso con la rivelazione della sta gione, la serba croata Marija Eric. Cosa rappresentano per te? «Due grandi amiche, prima di tutto. Fortissime. Adriana è un mito. Mi ha sem pre seguito, dandomi suggerimenti importanti. Allenandoci insieme ho sem pre ascoltato i suoi consigli per poi met terli in pratica. Maria è diversa. È una tosta, straordinaria giocatnce. E non dimentico nemmeno la mitica Simona Ballardini: non si nasconde mai. Può sba gliare l'ultimo tiro, ma di sicuro si prende
A SETTEMBRE L'ITALIA SFIDA A CHIETI LE GRANDI D'EUROPA Chieti ospiterà dal 24 settembre al 7 ottobre la fase finale dell'Europeo di basket femminile e l'Italia ha ottenuto il diritto di partecipare proprio in qualità di Paese organizzatore. Ciò non è però servito alle azzurre per ottenere un girone "semplice", anzi. Le ragazze di Gianni Lambruschi (a destra nella foto, con il presidente federale Fausto Maifredi) dovranno infatti confrontarsi con Russia, Grecia e Francia, da affrontare nell'ordine dal 24 al 26 settembre. Le prime 3 classificate accedono alla seconda fase. Oltre che a Chieti, le partite dell'Europeo si disputeranno a Lanciano, Ortona e Vasto. Questi i 4 gruppi eliminatori: Girone A: Repubblica Ceca, Turchia, Lettonia e una squadra ancora da qualificare. Girone B: Lituania, Romania, Germania e Belgio. Girone C: Russia, Francia, Grecia e Italia. Girone D: Spagna, Serbia, Croazia e Bielorussia. Nella seconda fase, due gruppi da 6 squadre, da cui parte la fase a eliminazione diretta: quarti di finale il 4 e il 5 ottobre, semifinali il 6 e finale il 7 ottobre.
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carta d identità
Nome: Chiara Pastore Soprannome: Chiaretta
Nata a: Napoli II: 4 agosto 1986 Altezza: 172 cm Ruolo: Playmaker Squadra: Germano Zama Faenza Scadenza contratto: 2008 Numero di maglia: 6 Squadre in carriera: Pro Cangiani
(C, 2001-02); Pozzuoli (A2, 2002-05);
Faenza (A1, dal 2005) Palmares: Vittoria della Coppa Italia
Ieri e oggi
2007 con Faenza Premi: Miglior giovane della Coppa Italia 2007 In nazionale: sesto posto agli Europei di Brno con la Nazionale
Chiara Pastore, giovanissima, impegnata in un esercizio di ginnastica nella palestra della Pro Cangiani all'oratorio della Parrocchia Santa Maria di Costantinopoli, a Napoli. A fianco, la ragazza oggi, con la maglia della Nazionale di basket Under 20
Under 20 Film preferito: Tre metri sopra il cielo Piatto preferito: lasagne Hobby: discoteca
la responsabilità di farlo. Davvero una fuo
Sogno gli Europei i settembre, ma orse arrivano coppo presto: ci ono giocatrici più sperte di me»
riclasse». Il rapporto con la Nazionale? «Ho fatto parte dell'Under 20 e per ades so va bene così. Per la Nazionale A c'è tempo. Ci sono tante giocatrici brave, con molta esperienza più di me ed è giusto che vengano convocate loro. Spero ovvia mente in una maglia azzurra per gli Europei di Chieti a settembre, ma proba
bilmente sarà troppo presto». E il rapporto con la fede e la religio
ne? «Ottimo, fin da piccola ho frequentato la
La Polisportiva Pro Cangiani
Dal 1971 un simbolo di sport ed educazione La Polisportiva Pro Cangiani di Napoli è stata fondata nel 1971 ed è affiliata al Centro Sportivo Italiano e alla Federazione Italiana Pallacanestro. La sede sociale e il campo sportivo sono situati presso la Parrocchia Santa Maria di Costantinopoli a Cappella Cangiani. Il campo di pallacane stro, costruito proprio nel 1971, ha subito nel corso degli anni molteplici interventi di miglioramento: dalla copertura (1986) alla pavimentazione in gomma (2000). Pienamente
mia parrocchia Santa Maria di Costan tinopoli ed è proprio sul campetto di quel l'oratorio che è sbocciata la mia passione per lo sport, dopo l'ora di catechismo». Cosa pensi dello sport al femminile? «Mi piacerebbe che lo sport delle donne, penso soprattutto al basket, riscuotesse un'attenzione pari di quello degli uomini. Più che altro vorrei che si trattasse di un'attenzione più uniforme a livello geo
grafico: oggi la nostra A1 va fortissimo, ma solo nelle città dove si gioca. Vorrei che il basket femminile diventasse una questione nazionale». K
inserita nelle attività pastorali della parrocchia, la polisporti va rappresenta un ambito privilegiato dove promuovere la
crescita dei giovani e un'enorme risorsa di evangelizzazione attraverso lo sport. Tutto possibile grazie all'entusiasmo dei tanti collaboratori della società, sempre incoraggiati e soste nuti dal parroco mons. Raffaele Ponte. Nella stagione 200607, la Polisportiva Pro Cangiani partecipa presso la Fip a tutti i campionati giovanili maschili e femminili, al Gran Premio di
Minibasket, alla Serie D maschile e alla Serie C femminile. Con il Centro Sportivo Italiano, invece, la Pro Cangiani svolge un'intesa attività di ginnastica artistica, pallavolo, ginnastica per anziani e ovviamente pallacanestro.
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Oltre 1.200 partecipanti a Cavriana e Sirmione
Festival lombardo-veneto nel decennale del cross Emozioni, agonismo, divertimento e storie bellissime da conoscere e raccontare: non è mancato nulla all'appuntamento clou della stagione invernale di corsa campestre. Nelle prove individuale 24 medaglie al Veneto, 20 alla Lombardia e 11 al Trentino. La Cortenova Lecco migliore società. In gara 1258 atleti provenienti da 15 regioni di Felice Alborghetti n giorno di novembre aveva corso a Pavia la sua prima prova di cam pestre regionale lombarda. A Cavriana indossa scarpe arancio in con la maglia della Santi Nuova Olonio (SO) il 14enne Moumcn Abdclhak, nati vo di Aindorbane, vicino Casablanca, in Marocco, e dal sorriso contagioso. È il
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nuovo campione dei Cadetti classe '93 e ha parole belle e veloci come il suo scat to decisivo in gara. «Mi sono divertito tanto - esordisce rapido - sono partito
calmo con gli altri poi sono andato via in progressione, il mio pezzo forte». E pen sare che sei mesi fa aveva ai piedi i tac chetti degli scarpini da calciatore. «Face tinta vo calcio, poi con la scuola ho iniziato a correre ed il mio attuale tecnico mi ha visto. A Pavia un guarto posto la mia prima gara, ma perché ho dato retta all'allenatore, che mi aveva consigliato di non strafare e andar piano». Anche qui ha rallentato nel finale per scambiare prima del traguardo un "five" con cia
scuno dei suoi due tecnici CSI, Adriano Santi e Adenzio Maestrelli, quindi il defatigamento, il tifo per i compagni di squa dra e ancora tante ambizioni: «Non lascerei mai l'atletica adesso, vedendo che anche i miei genitori sono soddisfat ti per guello che sto facendo e ciò mi fa enorme piacere». Moumcn nel 2007, aveva già vinto le altre due campestri regionali ed è stato secondo agli Studen teschi di Viterbo. Bella storia la sua, così come quella di un
I CROSSISTI OSPITI DELLA FONDAZIONE EXODUS Il CSI rinnova ne "La casa di Beniamino" di Cavriana il connubio tra sport e sociale. Le gare individuali si sono svolte tra le colline del parco della Fondazione Exodus di don Antonio Mazzi, a pochi chilometri da Mantova e dal Lago di Garda, dove una serie di strutture ospitano ex tossicodipendenti. «Siamo stati molto felici di ospitare un numero cosi elevato di ragazzi - spiega il responsabile della "Casa", Giovanni Mazzi che corrono, si divertono e cercano di vincere, perché per noi l'obiettivo è cercare di vincere nella vita. Don Antonio ci chiede da anni di lavorare non solo sul fronte del recupero, ma anche su quello della prevenzione attraverso attività giovanili come sport, musica, teatro e volontariato».
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altro lombardo, Michele Fontana del Cortenova Lecco al suo terzo titolo con secutivo nel CSI, quest'anno nei Cadetti, pronto ad abbracciare un commosso Francesco Peyronel (Morbegno), 10 secondi dietro di lui, ma euforico per l'argento, «Lo conosco bene - dice il biondo Fontana, con un bel gruppetto di ragazze a fargli i complimenti e non solo - sono felice perché quest'anno non era andato un granché e merita questo piazzamento. La gara? Li ho
Moumcn Abdelhak, primo tra i Cadetti '93
staccati all'inizio del secondo giro. Sono contento per questa riconferma. Per me però é importante andare forte più avanti». Insieme a lui bissano il titolo conquistato un anno fa nell'Appennino
reggiano la vicentina della Poi. Dueville Chiara Renso, in gara nelle Allieve, ed il veronese della Diasi Biasin, Emanuele
Piubelli, di Cellore, oro tra i Ragazzi. Torna al successo nei Seniores il fortissi mo padano Alessio Rinaldi, maglia verde della Marca Trevisana, nuovamente nel
giro della Nazionale di corsa in monta gna, con cui in passato aveva conquista to 4 volte la Coppa del Mondo (l'ultima nel 2005 in Nuova Zelanda). Tra le medaglie più emozionanti lo storico oro umbro, conquistato nella categoria Ragazzi (nati nel 1994) da Nicola Baldoni (Asai Foligno). «Lascerò II calcio per l'atletica», dichiara soddisfatto il 1 Benne umbro, che adesso gioca nei Giovanissimi del Foligno. «La gara è stata bellissima, inizialmente non mi
DA PADOVA E COSENZA I FEDELISSIMI DEL GRAN PREMIO DI CORSA CAMPESTRE De Coubertain avrebbe premiato loro due: Alessio Piovanello (Usma Padova, nella foto) ed Enzo Gigliotti (Santomarco Cosenza). Avrebbe così consegnato loro la simbolica stelletta del decennale del Gran Premio di cross. Erano infatti in riva al Garda, così come nel '98 accanto ai trulli di Alberobello, per la prima finale nazionale. I soli a gareggiare in tutte le edizioni. Il primo ama i numeri, e menziona uno ad uno tutti i piazza menti ottenuti: «Ventiduesimo in Puglia da Allievo, 13° da Juniores a Darfo Boario '99, 17° l'anno dopo, da Seniores. E poi: 33° e 31° a Rocca di Papa nelle edizioni 2001 e 2002, quindi 37° a Paestum, 77° a Castion 2004, 61° a Loreto e un anno fa 57° a Castelnovo Monti. Oggi 67°, sempre tra i Seniores». Alessio è onorato per aver segnato un record davvero incancellabile. L'altro affezionato crossista ciessino, Enzo Gigliotti, figura in Lombardia come unico atleta calabrese. Sogna una finale nella sua terra e degli anni addietro ricorda alcune emo zioni. «Incredibile fu la neve a Castion, nel Bellunese. Aveva sommerso il nostro pulmi no tra lo stupore dei ragazzi, e quella ancor più anomala nello Staffettone di Frascati, a due passi dalla capitale; poi lo splendido sole del Circo Massimo, il paesaggio tem plare a Paestum, la pioggia lauretana, dopo la morte di Papa Wojtyla».
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Il podio della categoria Ragazzi '94
sentivo di gareggiare, poi le gambe andavano ed in volata è arrivata al vitto ria. Non avrei mai pensato di poter con quistare l'oro». Nel medagliere finale il maggior numero di podi sono del Veneto (24), con 9 ori conquistati rispettivamente dagli atleti di Treviso (1), Feltre (2), Verona (4), Belluno (1) e Vicenza (2). La Lombardia conta 20 medaglie in totale, di cui 7 del metallo più pregiato: 4 a Lecco e 3 a Sondrio. Segue nel medagliere il Trentino con 11 podi e tre ori al Comitato di Trento. Sono 5 le medaglie individuali finite in Emilia Romagna, 4 in Molise (due argen
A SIRMIONE UNA VITTORIA CHE VALE PIÙ DEL TRICOLORE Nel corso della celebrazione eucaristica della Domenica delle Palme, don Claudio Paganini, Consulente Ecclesiastico del CSI, ha lanciato una proposta: ((Poiché il tema dell'anno associativo del Centro Sportivo è "Quando lo sport mette in gioco la famiglia ", provochiamo la nostra famiglia spor tiva occupandoci anche dei figli non nostri. Adottiamo un bambino a distanza!». Ne è scaturita, inattesa e prodigiosa, una colletta spontanea tra adolescenti e giovani, dirigenti e accompagnatori. Da tute e calzoncini sono uscite tantissime monete da 1 euro e da 50 centesimi. Prontamente contat tata, l'associazione Mosaico EuroAfricano onlus di Varese, che da anni opera in Botswana, ci ha subito fatto conoscere il frutto dei nostri sforzi «Il bimbo adottato a distanza si chiama Sam e ha 4 anni anni. È orfano di mamma e papà. Quando è arrivato al nostro centro era malnutrito e infatti aveva una pancia molto grande. Era anche pieno di parassiti della pelle, chiamati “ringworm". Ma poiché Sam è un bambino molto forte, si è ripreso in breve tempo. Grazie a voi pos siamo aiutarlo a crescere sano e forte». Questa adozione è un piccolo segno di spe ranza di cui tutti abbiamo bisogno. Ci ricorda Teresa di Calcutta: ciò che possiamo fare è solo una goccia d'acqua nell'oceano, ma certamente da senso alla nostra vita.
ti e due bronzi) ed un oro a testa per Umbria e Friuli. La speciale classifica per società, che pondera le 18 graduatone per singole categorie, ha visto trionfare la CSC Cortenova di Lecco con 450 punti totali. Alle spalle si è piazzato il GS CSI Morbegno (SO) con 419 punti, quindi la Poi. Dueville di Vicenza, staccata di soli 3 punti. Lo Staffettone delle Regioni, che in riva al lago a Desenzano del Garda ha concluso il decimo Gran Premio, ha pre miato 2 quintetti veneti (assoluta maschile e giovanile femminile), 1 lom bardo (la Virtus Calco nella assoluta fem
Quando la corsa campestre è una questione di famiglia Le società sportive nel CSI sono spesso gran di famiglie. Nell'anno in cui lo sport dell'as sociazione "mette in gioco la famiglia" sono moltissime quelle che hanno risposto pre sente all'appuntamento della campestre. Vincono le due sorelle Bortolotti della Trilacum Vicolo Baselga: la piccola Desirè campionessa nelle esordienti, mentre Hilary è nel quintetto primo nella Staffetta. Di Cellore (VR) è la famiglia Piubelli, papà Bruno allenatore e tifoso dei due figli Isacco ed Emanuele. Il più grande finisce 12° nei Seniores, mentre il piccolo Emanuele, classe '95 bissa il successo di un anno fa a Castelnovo Monti e si regala l'oro nei Ragazzi
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minile) e 1 trentino (giovanile maschile). Rispettato ancora nel CSI il predominio lombardo-trentmo-veneto, facilmente pronosticabile in partenza, avendo le tre regioni assieme quasi mille atleti al via. Trentanove i Comitati presenti, per 15 regioni, con la delegazione di Trento più nutrita (203 crosser), seguita da quella di Vicenza (186), Sondrio (119) e Lecco (109). Quaranta atleti in riva al Garda dalla Sardegna, 21 dalla Sicilia, i più a sud i 9 partiti da Ragusa. Undici atleti dall'Aquila, 24 da Albenga, 14 da Foligno, 7 da Pistoia, 4 da Avellino e ben 43 provenienti da Campobasso. K
(nella foto, il podio). La famiglia Prestipino di Trezzano Rosa, un centro tra Milano e Bergamo, vive di atletica: papà Paolo insegna a scuola educazione fisica e tra salto in lungo, maratona, trainer dei non vedenti, ha sempre vissuto di corsa. La moglie, Laura Vanzulli, giocava a softball, poi «da quando siamo insieme abbiamo iniziato a sudare insieme». Sorridono entrambi nonostante Maddalena, la figlia più grande, sia arrivata tardi alla sua partenza. «Ha perso il bus», la spiegazione. Intanto allenano il secondogenito Manuele, 5 anni, che ancora non può gareggiare, men tre la piccola Maria Petra, 5 mesi "corre" con la mamma nel passeggino. Il papà saluta Stadium spiegando: «La soddisfazione è vedere i miei ragazzi interessati a qual cosa. Che si divertono per una cosa che li appassiona. Il risultato? Può far piacere, se viene». Ma non è tutto.
UNA DOMENICA DELLE PALME A PASSO DI CORSA E PREGHIERA
LA BANDIERA DEL CSI SCENDE DAL CIELO COL PARACADUTE
L'ispirazione cristiana, prerogativa storica del CSI e della sua attività sportiva, si è resa ben evidente nel corso di questo Gran Premio. Il primo aprile, i chiodi delle scarpe da cross non hanno dimenticato quelli della crocifissione di Cristo, la Passione sportiva ha accompagnato quella di Gesù nella domenica delle Palme, stavolta non soltanto quelle dei migliori crosser per categoria, ma presente nei ramoscelli di ulivo distribuiti a tutti i presenti alla Messa celebrata dal Consulente Ecclesiastico don Claudio Paganini.
"LEGGERA L'ATLETICA" PER CAPIRE LO SPORT
Viene dal cielo la bandiera del CSI. Prima dell'inno italiano e della sfilata dei partecipanti, applauditissimo a Cavriana
Avere l'esatta cognizione di ciò che siamo e come siamo. Lo sport moderno, generato dalla primiti va necessità di sopravvivenza, si
lo spettacolare volo dei 9 paracadutisti della sezione di Mantova e della Scuola di Verona, che ha aperto la cerimo nia inaugurale del Gran Premio di corsa campestre. Dalla quota di 1500 metri, a causa delle cattive condizioni meteorologiche, si sono lanciati in successione: Alessio Elevati, Andrea Pierobon, Valentino Boiocchi, Attilio
è elevato a metafora della sfida incessante con i limiti del tempo,
Traverso, Antonio Francesca, Walter Alberti, Corrado Magoga, Alberto Bauchal e l'organizzatore dell'evento,
dello spazio, della forza di gravi tà. L'atletica leggera rappresenta questa metafora, abbracciando gran parte degli elementi formativi della personalità: consapevolezza della fatica,
Fausto Belletti, al suo millesimo volo, sceso come gli altri al centro del percorso del cross, con una bandiera del CSI in evidenza. «Una bella e variopinta nuvola di gente», così dall'alto gli è apparsa la marea dei 1500 ciessini. «Dodici anni fa il mio primo volo, poi tante collaborazioni con il
del dolore, della forza, della velocità e della resistenza espressi e li rapporta senza tentennamenti al tempo, allo spazio e alla forza di gravità. Prove individuali che pongo no l'uomo di fronte a se stesso ancor prima che contro l'altro. Questo il condensato della presentazione del libro "Leggera l'Atletica" edito dalla Meridiana, nel corso della Festa delle Regioni, il tradizionale e gustoso appun tamento associativo che il CSI propone in molti dei suoi eventi nazionali. A presentarlo al Garda Village c'erano i due autori e docenti CSI Renato Marino e Fabio Sebastiani
R. Marino e F. Sebastiani
"LEGGERA L'ATLETICA" Manuale per l'allenamento educativo Meridiana Pagg. 120, euro 16
CSI, con cui è sempre bello stare insieme».
PER RENDERE SOLENNE L'EVENTO C'È ANCHE L'ANNULLO UFFICIALE DELLE POSTE Su richiesta del CSI lombardo, le Poste Italiane hanno realizzato un annullo speciale per ricordare la manifestazione mantovana. «È il primo evento ^\\Z.20o/% sportivo dell'anno. Le ultime piastrine, a Mantova le avevamo prodotte per grandi eventi quali il centenario della morte di Andrea Mantegna e del 200esimo anno dalla nascita di Giuseppe Garibaldi», hanno spiegato orgogliose le responsabile dello stand allestito a Cavriana da Poste Italiane.
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La Virus Calco vince la Staffetta Le ragazze della Virtus Calco, vincitrici della Staffetta assoluta femminile. Da sinistra, Silvia Airoldi, Elena Fustella, Monica Cagliani, Fiorangela Fumagalli, Filomena Furlan e hanno in braccio il piccolo Filippo Colombo, figlio del loro allenatore Oscar
I VINCITORI DEL GRAN PREMIO NAZIONALE 2007 DI CORSA CAMPESTRE CATEGORIA
ESORDIENTI F ESORDIENTI IVI 97 ESORDIENTI M 96 RAGAZZE 95 RAGAZZE 94 RAGAZZI 95 RAGAZZI 94 CADETTE CADETTI 93 CADETTI 92 ALLIEVE ALLIEVI JUNIORES F JUNIORES IVI SENIORES F SENIORES IVI AMATORIA F AMATORIA M AMATORI B F AMATORI B M VETERANE VETERANI
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ATLETA
SOCIETÀ
COMITATO
Desirè Bortolotti
Trilacum Vigolo Baselga
Trento
Edoardo Franceschi!!
Astra
Belluno
Daniele Manini
Atletica Cast. Monti
Reggio Emilia
Marta Redaelli
Pusiano
Lecco
Samantha Bottega
Sci Club Feltre
Feltre
Emanuele Piubelli
Biasin Diasi
Verona
Nicola Baldoni
Asai Foligno
Foligno
Chiara Zaetta
Virtus Nemeggio
Feltre
Abdelhak Moumcn
Santi Nuova Olonio
Sondrio
Paolo Cazzola
Valgerola
Sondrio
Chiara Renso
Polisportiva Dueville
Vicenza
Michele Fontana
Cortenova
Lecco
Anneke Malpaga
Polisportiva Oltrefersina
Trento
Emanuele Rampa
Centro Olimpia Piateda
Sondrio
Ilaria Benetti
Valpolicella
Verona
Alessio Rinaldi
Poi. Padana
Treviso
Valentina Bonanni
Brugnera Friulintagli
Udine
Angelo Bonelli
Cermis
Trento
Paola Angela Fedeli
Atletica Malo
Vicenza
Ivano Arduini
Lupatotina
Verona
Giovanna Spinelli
Corno Marco Italia
Lecco
Eligio Melesi
Cortenova
Lecco
photo: Claudio Vi
“Tempo fa, in occasione di iuta tuia test imottianza itfavore della ricerca sul cavaro,
ito pensato: i ricercatori/ italiani sono co rete tuta seputdra di calcio,
uut purtroppo io non posso incidere sul loro lavoro come sotto abituato afare optapicrico con i miei calciatori. Qpstndo ito deciso difare testamento, me sono ricordato di questa rfLessio ne
e ito scelto di scendere in campo con i ricercatori disponendo un piccolo Lascito afavore delict Fondazione Italiana per La Riserca sul Canoro.
Cosi ilp torno della Littoria potrò dire che cero anobio.”
Marcello Lippi AIUTARE LA RICERCA CON UN LASCITO È SEMPLICE.
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a Pagina 92 SPECIALE turismo
tignano 5______ A tignano il 7° Gran Premio Nazionale
Il tennistavolo
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sceglie i suoi campioni Dal 22 al 25 aprile oltre 500 pongisti si batteranno per gli scudetti del CSI. In programma gare di Singolare e a Squadre. Novità tecniche e informatiche per spettacolarizzare la competizione di Felice Alborghetti
IL PROGRAMMA DELLA 4 GIORNI DI UGNANO
alle rappresentative di Comitato. La i svolgerà per la prima volta in presenza di oltre 500 atleti provenienti Friuli, a Ugnano Sabbiadoro dal da tutte le regioni d'Italia, porta la 22 al 25 aprile, il Gran Premio manifestazione, dal punto di vista Nazionale di Tennistavolo. La formula numerico, ai vertici del Tennistavolo prevede la disputa di gare di Singolo, italiano. Anche il livello tecnico sarà di nelle quali gli atleti saranno suddivisi in assoluta eccellenza, con l'apertura alle categorie differenziate per sesso, età e categorie dei classificati Fitet (A e B), i livello tecnico, in modo da creare grup quali garantiranno al torneo un livello pi il più possibile omogenei. Nell'ambi di alta spettacolarità, gradita non solo to del Gran Premio si svolgerà inoltre al pubblico presente ma anche ai tanti un campionato a squadre, riservato
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LA FORMULA DELLE GARE Gara di singolare: gli atleti saranno divisi in gironi all'italiana da 3 o 4 partecipanti; i primi 2 classificati di ogni girone si qualificheranno per il tabellone a eliminazione diretta. Gara a squadre: verrà utilizzata, come negli anni precedenti, la "formula Coppa Davis", che, a seconda del numero degli iscritti, e quindi del tempo a disposizione, potrà essere del tipo completo (4 singoli e un doppio) o ridotto (2 singoli e un doppio) e prevede la partecipazione di un minimo di 3 atleti per squadra.
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DOMENICA 22 APRILE
ore 18.00 ore 21.00 ore 22.00
Arrivi delle delegazioni a tignano Celebrazione Eucaristica Riunione tecnica con i responsabili delle Società
LUNEDÌ 23 APRILE
ore 08.30 ore 09.00
ore 14.30
Cerimonia d'apertura Gare a Squadre Girone d i qualificazione Singolo: Giovanissimi/e, Ragazzi/e, Allievi/e Girone di qualificazione Singolo: Juniores, Under 21, Seniores, Veterani, FITeT
MARTEDÌ 24 APRILE ore 09.00 ore 14.30 ore 21.00 MERCOLEDÌ ore 09.00 ore 11.00
Gara a Squadre: finali Gare di Singolo: eliminatorie Festa delle Regioni
25 APRILE Singolo: finali Premiazioni e saluti
La promessa del campione uscente Nardini
«Reggio Emilia ancora protagonista» È tra i 60 migliori giocatori italiani, ma arriverà a Ugnano solo in extremis. «Il giorno prima sarò a Terni con i miei allievi per I tricoli federali, ma non voglio mancare l'appuntamento col CSI. La nostra società è pronta alla sfida» Nazionale, e punta di diamante nella squadra CSI che ha partecipato ai ultimi campionati europei FICEP, trascorre la sua vita sui tavoli. «Mi dedico soprattutto ad ting di Ischia 2006. L'atleta del TT Reggio allenare i ragazzi nella parte tecnica e Emilia, figura tra i primi 60 pongisti italia nella tattica: è importante conoscere gli ni. «L'unico problema è dovuto alla quasi avversari, studiarli nelle situazioni di concomitanza con i campionati giovanili amuele Nardini ha promesso che sarà a Lignano. È lui il campione in carica, il vincitore assoluto del mee
Gli atleti dovranno avere sulla maglietta il numero di gara, collegato al sistema informatico giovani pongisti, che in questo appun tamento nazionale possono ammirare e studiare scambi e colpi da maestro. Novità 2007: la Commissione Tecnica Nazionale Tennistavolo (composta da Pietro Guarino, Claudio Doldo, Gianfranco Griffi, Alessia Morocutti e Nicola Trezza, cui saranno affiancati nell'occasione 15 giudici arbitri) ha previsto varie innovazioni, quali l'obbli go per ogni atleta di apporre un nume ro di gara sulla maglietta, che, collega to al sistema informatico di gestione
delle gare, permetterà un agevole rico noscimento in ogni momento della
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nazionali della federazione, dove come allenatore seguirò i miei ragazzi, lo Junior Alessandro Campisi e la Ragazza Erica Maseroli. Le loro gare terminano il 21 di
dettaglio può fare la differenza».
aprile. C'è margine per partire da Terni e arrivare in tempo utile a Lignano. Faremo il possibile per esserci. E una volta lì, se vengo, è naturale che giocherò per difendere il titolo. In ogni caso il TT Reggio Emilia, anche se mancherà il campione Allievi in carica, Noè Bonini, infortunato,
porterà in finale dai 15 ai 20 atleti. Sono esperienze impor tanti cui bisogna assolutamente partecipare». Lo scorso anno la società reggia na portò a casa 4 medaglie in
Samuele Nardini, vincitore del Gran Premio 2006
dividuali, di cui 3 d'oro. Nardini spiega le sue ambizioni. «Puntiamo a confermarci, pur
manifestazione. Inoltre sarà permesso l'accesso ai tavoli solo agli atleti impe gnati nelle partite e ai tecnici autoriz zati, mentre tutti gli altri dovranno sostare nelle tribune. Infine, è stato deciso di eliminare ogni forma di chia mata "a voce" per gli atleti impegnati
senza Noè e un altro ragazzo, che si sposa in quei giorni. Speriamo di arrivare a 5 meda
negli incontri, i quali dovranno recarsi
non ci scappi qualcosa nel tor neo a squadre...». L'atleta tos cano, pluricampione nelle scor
ai tavoli seguendo un programma ora rio specifico appositamente predispo sto. B
gioco, se è mancino, se gioca con una gomma puntinata, se è bravo in difesa. Il nostro è uno sport in cui anche il minimo
glie, per fargli così un bel rega lo di nozze. Abbiamo quest'an no anche una buona squadra femminile e non è detto che
se edizioni del Gran Premio
Alessandro Bisi, secondo lo scorso anno a Ischia
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I GRANDI EVENTI DELL'ASSOCIAZIONE Il proficuo rapporto che lega il Centro Sportivo Italiano con Volkswagen, Danone e Avon produce manifestazioni di coinvolgi mento emotivo e popolare, con finalità educative e benefiche di Danilo Vico
NON SPEGNIAMO I RIFLETTORI DELLA CLERICUS Zj ™=|
È risaputo che il torneo dei seminaristi ha riscosso un grandissimo interesse in tutto il mondo, mentre forse è un po' meno immediato
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pensare a quanto se ne è riversato sullo sport svolto in parrocchia di Massimo Achini e Marcello Sala
COME FARE CRESCERE LA BASE Grandi testimonial come Ancelotti e Recalcati hanno parte cipato alla convention del CSI milanese, al centro della quale è stato inserito un dibattito sulla forma zione di allenatori e dirigenti di Lucia Teormino
REALTÀ REGIONALI A CONFRONTO Si è svolto a Roma l'annuale incontro dei consiglieri spiri tuali del CSI, un appuntamen to sempre atteso, un'occasio ne per stare insieme e condivi dere la realtà regionale e il cammino associativo dei rispettivi Comitati di Luca Meacci
e ancora:
FOGGIA UNA PARTITA SPECIALE PER RIFLETTERE E CAMBIARE
SOFFIA FORTE IL VENTO SOLIDALE Il 26 e 27 maggio a Imperia si disputa una regata velica di solida rietà, cui il CSI affianca la sua tradizionale attivi tà sportiva per l'intratte nimento dei partecipanti e del pubblico presente sulla banchina di Mario Coli
FELTRE LO SCI CLUB LENTIAI DOMINA IL CIRCUITO LATTEBUSCHE
CENTO NUOTO E CARNEVALE È SEMPRE FESTA
JiTifflTiìl si
Il successo del torneo porta alla ribalta anche lo sport dell oratono
Non spegniamo i riflettori
accesi dalla Clericus Cup È risaputo che il torneo ha riscosso un grande interesse nel mondo, mentre forse è un po' meno immediato pensare a quanto se ne è riversato sullo sport praticato in parrocchia di Massimo Achini Fotoservizio Catholic Press Photo riflettori sono ancora accesi. Questo è un dato di fatto. La speranza a questo punto è quella che continuino a illu minare il "mondiale del Vaticano" con una luce talmente forte da far uscire dalla penombra tutto lo sport d'oratorio. Chiariamo meglio: alla conferenza stam pa di presentazione della prima edizione
I
della Clericus Cup, circa un mese fa, hanno presenziato oltre 100 giornalisti provenienti da tutto il mondo. Grande attenzione dei media, tanti servizi in tv e tanta curiosità per questa manifestazione assolutamente inedita. Si è corso il rischio che, iniziata la manifestazione, la curiosi
tà lasciasse il posto all'indifferenza e tutto ripiombasse quindi nell'anonimato.
Ma non è andata così. La Clericus è cre sciuta giorno per giorno. Nelle fasi elimi natorie le varie squadre hanno dato spet tacolo in tutti i sensi. Decisamente buono il livello tecnico delle partite, ma soprat tutto tante sono state le testimonianze di chi crede nello sport come strumento di educazione alla vita. L'attenzione intorno alla Clericus è in costante crescita e ormai non sorpren dono più nemmeno
i servizi dedicati da Domenica In o dalle lene. Mentre si avvicinano
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ÌkTÌIWII
IL TOP 11 DELLA CLERICUS Guliti (Divino Amore) Secci (Seminario Maggiore) M'Moo (Mater Ecdesiae) Guerrero (Tiberino) Bosnjakovic (Croati) Tumiel (Lateranense) Boakye (Collegio Urbano) Tisato (Redemptoris Mater) Ugbomah (Sant'Agostino) Gii (North American) Pena (Sedes Sapientiae)
Emozioni Le partite della Clericus sono seguite in tribuna da un pubblico appassionato e rumoroso. In basso, i seminaristi del PSG in piazza San Pietro: per loro la Coppa resterà un sogno. Nell'altra pagina, fasi di gioco del torneo. In alto: Divino Amore-Seminario Maggiore; in basso a sinistra, CapranicaSant'Agostino; a destra, Tiberino-North American
Lo sport in oratorio è sempre attuale e rappresenta il presente e il futuro del sistema sportivo italiano le finali - c'è grande curiosità - è tempo di
guardare al futuro. Con entusiasmo prendiamo atto del fatto che la Clericus ha illuminato anche l'attivi tà dello sport in oratorio: e questa è una vera "benedizione"! Quante volte, con mille fatiche, abbiamo provato a far usci re dalla penombra le migliaia di partite che ogni settimana si giocano in tutta
Italia in parrocchia? Lo sport in Oratorio non rappresenta il passato, ma il presente e, soprattutto, il futuro del sistema sportivo italiano. Può sembrare strano, ma far comprendere questo al contesto sportivo e sociale di oggi e tutt'altro che facile. La verità è che la Clericus ci sta dando una grande mano. Non a caso il CSI ha già messo in cantiere una grande manifestazione che inizierà
tembre, a Loreto, durante l'incontro con il Santo Padre. Stiamo parlando della prima edizione nazionale dell'oratorio Cup che
nel mese di giugno e si concluderà in set-
diocesi italiane.
vedrà al via le squadre giovanili di 100
Nel frattempo, non ci resta che seguire con grande attenzione le fasi finali della Clericus Cup per vedere quale sarà la prima squadra a cucirsi lo scudetto sulla tonaca. Pardon sulla maglia. K
Dopo la sosta di Pasqua volata per i quarti di finale
ne, la prendono evangelicamente rispondendo in coro: «Ricordate: gli ultimi saranno i primi, è scritto!». Ma il
In concomitanza con la Pasqua, la
babili promosse ai quarti di finale sono
Clericus Cup si è fermata. Dopo la sosta, staremo a vedere se i francesi del PSG risorgeranno, come hanno scherzosamente promesso. Nessuno
Croati, Mater Ecdesiae e North American College nel girone A, con Collegio Urbano e Tiberino (ha il calen
pare intenzionato a regalarsi qualche "colpo" di mercato. Vedremo alla ripre sa se ci saranno novità e sorprese. « Nessun acquisto, stiamo bene così », dicono quelli del Caprinica, così come gli oblati del Divino Amore insieme con quelli della Madonna Incoronata (OMI
Team) e del Seminario Gallico. A zero punti, ormai fuori da qualsiasi ambizio
regolamento non cambierà e di fatto queste 4 squadre sono già eliminate. Facendo invece dei pronostici, le 8 pro
dario più insidioso) che si giocheranno il quarto posto utile nello scontro diret
to del 28 aprile. Nel girone B, Lateranense e Redemptoris Mater sicu re, così come il Sedes Sapientiae, che
finirà presumibilmente al terzo posto. Per il quarto posto, Seminario
Maggiore favorito Sull'Ordine Sant'Agostino, avendo vinto lo scontro diretto. Staremo a vedere.
Mllllllili 53
ATTUALITÀ'
Il Mondiale del Vaticano ha i suoi protagonisti
I
Assitalii’
Il Red Mat vede la finale Stadium è entrata nel seminario di una delle squadre protagoniste della Clericus Cup per raccontare la vita, tra sport, studio e preghiera, di questi giovani speciali. Sono 80, provengono da ogni parte del mondo e, in tanti, anche da Roma di Marcello Sala - Fotoservìzio Catholic Press Photo l seminario diocesano-missionario Re
Esultanza / ragazzi del Redemptoris Mater viaggiano a ritmo di gol e vittorie verso la finale dello Stadio Olimpico. Sotto, l'esultanza di Davide Tisato, forse il miglior talento visto in campo nella Clericus Cup. Nell'altra pagina, il grande seguito della squadra di Simone Biondi, futuro sacerdote, unico allenatore espulso nel torneo
I
demptoris Mater si trova a Roma, tra i quartieri Casalotti e Boccea. Ci siamo entrati per raccontare ai lettori di Stadium un po' della vita dei seminaristi. Qui vivono circa 80 ragazzi, cui il rettore, Mons. Claudiano Strazzani, consiglia vivamente almeno un'ora di sport al gior no. "Mens sana in corpore sano" è il motto del vice rettore don Gianvito Sanfilippo, sempre presente al seguito della squadra, spiegandoci che oltre al calcio, in questo periodo di gran moda, solitamente trovano spazio anche basket
e pallavolo. La Clericus Cup - per noi tutti una piacevole sorpresa che ha favorito scambi tra i collegi e incontri di amicizia ha creato molto interesse intorno alla squadra. «Attraverso i siti internet, seguono le nostre gare da tutti i nostri 64 seminari nel mondo. In Italia ve ne sono
4 oltre al nostro, a Macerata, a Cosenza, a Firenze e Pinerolo, più uno in pectore, a Venezia. Abbiamo cambiato qualche abitudine negli orari del seminario per favorire i nostri giocatori. Non possiamo proprio deludere i nostri supporterà. La
tifoseria gialloblu del Red Mat, così chia mano la squadra i propri fan, è tra le più festose del torneo, con tamburi, maracas e striscioni al seguito e tanto di bandierone con su stampato lo stemma del semi nario. Come in ogni curva, non può mancare il capo ultrà, megafono alla mano è Francesco "Chicco" Fabris, cari smatico neocatecumenale. Tifo in grande per grandi traguardi. Il Redemptoris Mater appare oggi tra le favorite al titolo, con 12 punti su 12 alla pausa pasquale: il 16 aprile - giorno del compleanno di papa Ratzinger, signifi cherà qualcosa? - ha incontrato la Lateranense, in una delle più attese sfide della Clericus Cup, visto che le due squa dre sono quelle che stanno dominando il girone B.
Ècaricatissimo il mister, Simone Biondi, tifoso della Lazio, un passato da arbitro prima di entrare al Redemptoris Mater,
quindi un anno e mezzo in missione a Tortu in Estonia, 6 mesi in Argentina, al nord nella regione di Tucuman. Dicono i suoi colleghi che in seminario sia il più accreditato a essere ordinato sacerdote, pur essendo stato il primo e unico mister in questo torneo a essere espulso dall'as sistente per proteste. «Ho chiesto scusa al termine all'arbitro della gara, perché ho esagerato», confessò quel giorno a fine gara, ricevendo l'assoluzione dal fischietto ciessino. Qualcuno sorridendo vocifera che l'ordinazione arriverà maga ri con la vittoria della Clericus. Lui, più seriamente e per scaramanzia, risponde: «Spero bene non derivi da guesto». Poi spazio ad altri racconti alternandosi nei
suoi due ruoli. Da seminarista con voca zione neocatecumenale ci spiega l'impe
gno di ogni domenica. «In Quaresima siamo andati ad annunciare la nostra esperienza e l'amore di Cristo. Sono stato a predicare tra i barboni alla stazione Ostiense e comunque a chi è disposto ad ascoltarci. Il nostro "cammino" è riscopri re da adulti il senso del battesimo. Viviamo attraverso la comunità l'ascolto della Parola, la Liturgia, ¡'Eucaristia». Il
"cammino" verso la Clericus invece lo
rende più incerto nel rispondere. «Il nostro obiettivo è la finale, non ci nascondiamo. Temo i croati ed i nordame ricani, e la Laternanense. Per ora siamo contenti di aver battuto tutti gli altri collegi da dove fuoriescono i sacer doti per la diocesi di Roma (Capranica, Seminario Mag
giore e Divino Amore, ndr)». Rivalità clericali. Poi Simone ci presenta i
suoi convocati. «La nostra rosa è nella stragrande mag gioranza formata da ragazzi italiani, e soprattutto romani. Abbiamo 7 stranie ri, dal bomber ivoriano "Willy" Gboko, il nuovo Drogba (lo dico ad alta voce così
gli avversari ci credono e si spaventano) al duttile polacco Michal Wisniewski, per finire in Sud America con Juan Pablo Fernandez (Ecuador), Isaac Caballero (Perù), Leonel Torres (Cile) e il "misericor dioso" - fa troppa beneficenza in attacco - Pedro Ugalde (Costa Rica)». C'è anche un po' d'Asia nel Red Mat, con il filippino, di nascita, Davide Lanzani, il più giovane della squadra. E
anche molta Italia: gli altri "innamorati di Cristo" e del pallone sono infatti il triesti no Carlo Zornada e il veronese Davide Tisato, faro e punta di diamante della
squadra. A seguire, un plotone capitoli
no. Spiega Biondi: «Si comincia dai Castelli, da dove provengono Simone Pegoraro e Francesco Voltaggio; all'inter
no del raccordo troviamo invece Emanuele Grisantl, tornato quest'anno dal Brasile dove speriamo abbia impara to qualcosa! I fratelli Itta da Tor Sapienza, Paolo, il capitano, e Andrea,
l'uomo dai mille infortuni (ancora ci chie diamo come si regga in piedi...); Emanuele Carbone, se non è la prima scelta per l'undici titolare sicuramente
sarà fondamentale con le sue doti cano re a cantare l'inno». Completano la rosa l'inflessibile dirigen te accompagnatore Juan Antonio
Castello, ùn carattere di ferro, e (a mascotte Giorgio Mattiocco, idolo della tifoseria. Ogni volta che entra in campo, scatta il coro «Gioca bene o gioca male, lo vogliamo cardinale!».
stadiiim
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ATTUALITÀ'
Convention del CSI milanese con grandi testimonial
Come fare crescere allenatori e dirigenti Ancelotti, Recalcati e Ricci, coach della Sparkling Milano, hanno portato la loro voce di sportivi di successo partiti da piccole esperienze. «Ricordo con nostalgia i miei pomeriggi in oratorio», ha detto il tecnico del Milan di Lucia Teormino
Massimo Achini premia Carlo Ancelotti
riera, mi manca però la gioia che nasce dall'allenare le sguadre giovanili. Mi piacerebbe molto farlo». Daniele Ricci (coach della Sparkling Milano, Serie A2 una società sportiva CSI»: con queste si pallavolo maschile) ha ringraziato i parole, Carlo Ancelotti ha aperto la giovani dell'associazione per il grande convention del Comitato di Milano, sostegno e affetto dimostrato nei con svoltasi in una sede ovviamente molto
icordo con grande nostal gia i pomeriggi trascorsi in oratorio e i miei esordi in
R
cara all'allenatore del Milan: lo stadio Meazza. Ancelotti era uno degli ospiti d'onore e dei premiati dell'intensa mat tinata, cui hanno preso parte oltre 400 dirigenti delle società milanesi. Di rilie vo anche la testimonianza di Carlo Recalcati (allenatore della Nazionale di
basket), altro grande protagonista dello sport nato in casa CSI: «Ho provato molte gratificazioni nella mia lunga car
fronti della sua squadra. Davvero significativa la presenza di mons. Gianni Zappa (Moderator Curie della Diocesi di Milano): «Sono molto felice di essere con voi e desidero dirvi che la Diocesi è un vostro alleato dispo sto a sostenervi in tutte le fatiche edu cative». Tra i tanti ospiti illustri anche
l'Assessore allo sport del Comune Giovanni Terzi e Costanzo Ariazzi in
rappresentanza della Provincia di Milano. A tutti è stato consegnato il
premio "Gente di sport". I lavori veri e propri della convention hanno poi ruotato su una tavola roton da che ha visto protagoniste le società, "Far crescere allenatori e dirigenti", cui hanno partecipato 4 presidenti e un tecnico e da cui sono nati spunti impor tanti per il successivo dibattito aperto
al pubblico. A tutti i presenti è stata poi distribuita una scheda-lavoro, i cui dati, sintetizza ti ed elaborati, serviranno quale punto di partenza per ulteriori percorsi forma tivi, indirizzati proprio a dirigenti spor tivi e allenatori. E
PREMIO ALLA MEMORIA DI ERMANNO LICURSI Il momento di maggiore commozione della mattinata ciessina a San Siro si è vissuto quando organizzatori e partecipanti hanno ricordato Ermanno Licursi, dirigente di un club dilettantistico calabrese, morto a fine gennaio in conseguenza di una rissa scop piata a margine di una partita di calcio. Il CSI milanese ha consegnato a suo fratello Osvaldo (nella foto con Giancarlo Valeri, vicepresidente CSI Milano) una targa com memorativa, un gesto simbolico accompa gnato dal lunghissimo applauso di tutti i
presenti.
56 filili!
ATTUALITÀ’
A Foggia una giornata da ricordare per tutti
Una partita speciale per riflettere e cambiare Dalla collaborazione tra il CSI pugliese e i dirigenti del carcere nasceranno iniziative di grande valore. Nel secondo anniversario della morte di Papa Giovanni Paolo II, il Consulente Ecclesiastico Nazionale ha guidato una selezione dell'associazione all'interno della struttura per un'amichevole con i detenuti. Che hanno stravinto di Claudio Paganini
G
iunto davanti all'alta cancellata della Casa Circondariale di Foggia, o più comunemente par
Puglia e con Antonio Anzivino, commis sario a Foggia, preludono certamente a
nuove e interessanti sinergie. Torna alla mente quanto Giovanni Paolo lando: della prigione, ho quasi rivissuto Il disse ai detenuti di Rebibbia, nel 2000: le sensazioni provate andando a vedere «La pena e la prigione hanno senso se, una partita di calcio giocata a porte mentre affermano le esigenze della giu chiuse. La trafila burocratica è simile: stizia e scoraggiano il crimine, servono al richiesta di accredito, dati personali,
iscrizione a una lista, con trollo dei documenti e accesso a luogo protetto con cancellate e filo spina
rinnovamento dell'uomo, offrendo a chi ha sbagliato la possibilità di riflettere e cambiare vita, per reinserirsi a pieno tito lo nella società. (...) Le stesse persone a cui avete causato dolore sentiranno forse di aver avuto più giustizia guardando al vostro cambiamento interiore che al semplice scotto penale da voi pagato». Dopo una preghiera sul campo, comincia la partita di calcio a 5. Tre tempi divertenti su un terreno in erba sintetica, ma senza pathos agonistico, tanto è netto il risultato finale: Detenuti-CSI 15-0 (zero!). La vittoria schiacciante lascia spa zio a qualche battutina: «Don
to. In verità, ho subito tre controlli allo stadio e due in prigione. È il volto sorriden te e la voce affabile di Luca Zizzari, giovane laureato e collaboratore del CSI fog giano, a riportarmi alla realtà: «A due anni dalla scomparsa di Giovanni Paolo II, che alcuni amano
La delegazione del CSI con i responsabili del carcere ricordare come il "Papa dei detenuti", vogliamo vivere un incontro dalla valenza sportiva e E OGNI LUNEDÌ SI STUDIA attraverso questa, di promozione umana DA ALLENATORI E DA ARBITRI Luca Zizzarri sta curando per il CSI il e sociale». L'accoglienza cordiale del corso di formazione per allenatori e direttore del carcere, Davide Di Fiorio, e arbitri, con lezioni ogni lunedì dell'educatrice responsabile dei servizi all'interno del carcere di Foggia. sociali, Eleonora Arena, testimoniano il L'iniziativa ha lo scopo di occupare il desiderio di trovare collaborazione col tempo dei detenuti, affinché lo mondo esterno per sostenere progetti utilizzino per imparare e per offrire a rieducativi e sociali. Il loro incontro con loro volta un servizio e un impegno sportivo ai compagni della struttura. Serafina Grandolfo, presidente del CSI
Claudio, la prossima volta si presenti con giocatori più gio vani!». È una gioia dettata da un pomeriggio sereno, all'aria
aperta. Sono volti di giovani abituati a rispettare le regole
senza discutere (nessuna parolaccia in campo) e a sperare in un futuro migliore. «Vorremmo uscire per ricominciare diversamente». Lasciando la Casa Circondariale guardo il cielo: senza grate alle finestre, è più azzurro. E fuori non ci sono poliziotti sul
piede di guerra. Fosse così anche quan do si esce dagli stadi: nessun rancore coi vincitori ed un cuore aperto alla spe ranza.
filili
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Si è svolto a Roma l'annuale incontro dei sacerdoti CSI
L'esperienza vincente dei Consulenti Ecclesiastici Un appuntamento sempre atteso, un'occasione per stare insieme e condividere la realtà regionale e il cammino associativo dei rispettivi Comitati. Don Luca Meacci ci racconta questa straordinaria esperienza pastorale e di sport di Luca Meacci* testimonianza cristiana dei dirigenti del parlato anche di Statuto e del ruolo del CSI: l'essere accanto a loro per condivi Consulente, ribadendo la necessità di dere il loro impegno e per collaborare una presenza reale e attiva nei vari livelli nella formazione, umana e cristiana, di associativi, fino alla società sportiva. Nei pas tutti gli associati e nel promuovere un'at Consulenti, c'è il desiderio di essere tività sportiva che risponda all'emergen protagonisti nell'attività sportiva di tanti za educativa che sta vivendo il atleti e tecnici, per aiutarli a nostro Paese. "Quando l'uo leggere come la fatica e l'im Una presenza mo organizza lo sport per II pegno sono necessari per reale e viva guadagno, tende allo spetta conseguire il premio; inoltre colo; quando in funzione dei ai vari l'attività sportiva diventa trofei, mira alla vittoria; quan parabola della vita, quindi livelli do in funzione educativa, diventa urgente che qualcu associativi pensa alla persona. " (Sport e no, in questo caso il Vita Cristiana n. 35). Resta Consulente, sappia far coglie però primario quel compito specifico del re all'atleta l'importanza di "mettere il Consulente che è quello della celebrazio relazione la pratica sportiva e la vita cri ne dei sacramenti, affinché tutto quello stiana" (Sport e vita cristiana n. 34). però nel rispetto della laicità del CSI. Si è che di bello facciamo, sia associato al Inoltre la presenza rendimento di grazie che si celebra sul all'interno dei l'altare: "Questi sacerdoti, comunque Comitati, a fianco dei L'ATTIVA PARTECIPAZIONE qualificati, trovano nella presidenza del dirigenti, non vuole DEI SACERDOTI ALLA VITA DEL CSI l'assemblea eucaristica il momento più Per sostenere la "valenza pastorale" della essere una sorta di pratica sportiva, il Centro Sportivo "legale rappresentan alto della loro azione pastorale". E anco italiano si avvale della collaborazione di ra: "Impegnarsi affinché il CSI resti fede te" dell'autorità molti sacerdoti. Incaricati specificatamen le alla propria storia e all'ispirazione cri ecclesiastica, quanto te dai rispettivi Vescovi, vediamo quanti stiana della proposta educativa non è piuttosto un prete che sono e quali ruoli ricoprono: infatti compito esclusivo del Consulente, mette a disposizione • 1 Consulente Ecclesiastico Nazionale ma di chiunque voglia assumere degli altri la propria (don Claudio Paganini, nella foto) • 18 Consulenti Ecclesiastici Regionali nell'Assoclazione ruoli dirigenziali e di esperienza, il suo • 131 Consulenti Ecclesiastici Provinciali animazione" (Vademecum del cammino spirituale e il A queste figure, vanno aggiunti almeno 2.500 presbi Consulente Eccl. Parte Seconda). K ministero pastorale di teri che in tutta Italia, nelle singole società, nelle par cui è investito. Un rocchie e negli oratori, accompagnano la crescita dei * Consulente Ecclesiastico ruolo che vuole dare giovani, gli allenatori e i dirigenti attraverso proposte Regionale della Toscana autorevolezza alla di formazione umana e spirituale.
al tenore degli interventi dei Consulenti Ecclesiastici Regionali, riuniti a Roma a fine marzo, si comprende come ci sia in loro una sione, non solo per il CSI, ma proprio per lo sport, per quello che esso rappresenta nella vita di tante persone, in modo par ticolare nei giovani. Quel raccontare le proprie esperienze, le difficoltà incontra te, ma anche il riferire le cose belle che vengono organizzate nei Comitati Regionali, mette in evidenza un ruolo specifico del Consulente che è quello di accompagnare la fatica e la gioia di esse re CSI di tanti laici impegnati, sia come dirigenti, tecnici o atleti. Una presenza che vuole essere dentro l'associazione,
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APPUNTAMENTI
Appuntamento per ¡1 26 e 27 maggio
Soffia forte il Vento Solidale di Imperia Molte novità nell'edizione 2007, cominciando dal regolamento stile Coppa America. Il CSI affianca l'iniziativa organizzando in banchina tornei di Calcio a 5, pallavolo e calciobalilla umano. Prevista la partecipazione di Nave Italia, il brigantino più grande del mondo di Mario Coli banchina, in collaborazione con il Comitato di Imperia del Centro Sportivo Italiano. Durante la mattina e il pomerig gio si svolgeranno tornei di Calcio a 5, pallavolo e calcio La regata balilla umano, che vedranno tra Capo la partecipazione di squadre con ragazzi disabili o social Berta e mente svantaggiati. In più ci Borgo Prino saranno dimostrazioni di stre
abato 26 e domenica 27 maggio si svolgerà a Imperia "Vento Soli dale", una manifestazione nata
borazione tra lo Yacht Club Italiano e la Marina Militare ed entrata a far parte
Calata G.B. Cuneo) fino alla prevista par tecipazione di Nave Italia (il brigantino più grande del mondo) appartenente alla Fondazione onlus "Tender to Nave Italia", costituita a febbraio dalla colla
Tennis di Cervo). Sabato, oltre che per l'arrivo delle imbar cazioni, l'attenzione sarà rivolta a una
rotelle su altrettanti campi e percorsi posizionati sulla Calata che verranno
sene di discipline sportive che avranno spazio in apposite strutture allestite sulla
aperti al pubblico. Nel tardo pomeriggio, le premiazioni dei
S
dell'unione Vela Solidale. Proseguendo con le novità, con intenti benefici che ha via via assun venerdì 25 sarà organizzata una to una connotazione diversa e ben preci serata di anteprima della mani sa, quella cioè di una festa della "vela festazione, intitolata "Aspet solidale". L'appuntamento di quest'anno tando Vento Solidale", con il riserverà numerose sorprese a iniziare concerto de "La Combriccola" dalla diversa localizzazione, strettamente (e il contributo del Circolo del collegata con il tessuto urbano (zona
NAVE ITALIA: UN'UNIVERSITÀ GALLEGGIANTE Tender To Nave Italia è una fondazione onlus costituita dallo Yacht Club Italiano e dalla Marina Militare. Il cuore della Fondazione batte a bordo di Nave Italia (nella foto), il più grande brigantino a vela del mondo, lunga 61 metri e capace di alloggiare più di 30 ospiti oltre l'equipaggio (della Marina Militare). Nave Italia non è un albergo galleggiante, ma un luogo dove si realizzano progetti di ricerca, educazione, formazione e terapia, oltre che la formazione di chi opera a contatto con il disagio. Una "università corsara", finanziariamente autonoma, che si affianca alle strutture esistenti per essere punto di incontro e scambio di esperienze diverse ed internazionali: un ambasciatore dell'Italia educante, formativa e solidale nei mari del mondo.
et-basket e di pattinaggio a
tornei e la sera la tradizionale "Cena in banchina", prima dello spettacolo musi cale organizzato dall'ISAH in collabora zione con l'Associazione Globalart. La
domenica mattina, dopo le fasi di imbar co, partirà l'attesa "Veleggiata", che si svilupperà nello specchio d'acqua com preso tra Capo Berta e Borgo Pnno. L'evento si concluderà nel pomeriggio, con i giochi nautici e la premiazioni fina le, che riserva la più ghiotta delle novità,
ovvero l'istituzione del Solidale". Sullo stile
"Trofeo Vento della Coppa
America, ogni anno il trofeo verrà messo in palio dal vincitore, con la speranza che
possa diventare l'emblema non solo della vela ma di tutti gli sport solidali. R
ShTÌÌO 59
APPUNTAMENTI
Tre straordinarie kermesse a livello nazionale
La filosofia del CSI fa rima con tre aziende vincenti Il proficuo rapporto che lega l'associazione con Volkswagen, Danone e Avon produce manifestazioni di grande coinvolgimento emotivo e popolare, con finalità educative e benefiche. Occasioni importanti grazie alle quali il Centro Sportivo Italiano allarga il proprio orizzonte di Danilo Vico la supporti applicandovi il proprio marchio. Nel caso, invece, le tre manifestazioni sono nate già proget tualmente da uno specifico rappor ne di essere tre grandi manifestazio ni sportive "straordinarie", promosse to di cooperazione. Ciò ha consenti sul territorio nazionale dal CSI in to al CSI di "cucire" tre eventi di ampio respiro, in cui il rap cooperazione con tre porto con il grande mar grandi aziende di rilevan Progetti di chio reca funzionalmente za internazionale. In que
olkswagen
V
Junior
Master,
Danone Nations Cup e Avon Runnìng Tour hanno in comu
sti eventi bisogna vedere qualcosa di più e di diver
collaborazione che ogni anno vengono intensificati
so da un semplice rap porto di sponsorizzazio ne. Nell'usuale attività di sponsoring, la parte sportiva elabora per proprio conto un progetto e poi ricerca un'azienda qualsiasi che
visibilità alla propria pro posta. Si riesce così a pro muovere formule di tornei "anomale" rispetto alle attività istituzionali del CSI, ma che recano un
alto profilo promozionale, riuscendo ad allargare il tradizionale bacino di utenza dell'associazione. K
/ ragazzi della Cisco, nel 2006 vinsero la Danone Nation Cup superando in finale gli emiliani della Reggio Calcio
LA REGINA ELETTA A COVERCIANO Queste le 12 squadre che hanno vinto le fasi regionali del torneo Volkswagen Junior Master 2007 e hanno partecipato alla finale
di Coverciano del 15 aprile.
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AS Figline - Firenze
Junior Jesina - Ancona
SC Damiano Promotion - Napoli
Arci S.Antonio - Catania
Piergiorgio Frassati - Torino
AC Montichiari - Bergamo
Polisportiva S. Marco - Milano
FC Carpi 1909 - Bologna
UC Montecchio - Verona
Poi. Stella San Giovanni - Rimini
Ligorna - Genova
Foligno Calcio - Terni
mTiÍÍO
La Piergiorgio Frassati ha vinto il concentramento regionale di Torino del Volkswagen Junior Master 2007
AVON RUNNING
DANONE NATION CUP OBIETTIVO LIONE
AVON RUNNING TOUR LA CORSA DELLE DONNE
La Danone Nations Cup, una delle più importanti manifestazioni cal
Avon Running Tour 2007 scatta 1'11 marzo, a Bari, in piazza Ferrarese, con al via circa 2.000 delle 2.700 donne iscritte. Grande entusiasmo e ricavato della giornata destinato alla LILT (Lega Italiana Lotta al Tumore)
cistiche internazionali per ragazzi di 11 e i 12 anni, giunge quest'an no all'ottava edizione italiana. Il torneo di calcio "nove contro nove" è da sempre regolamentato secondo la carta dei valori fissati
nel Progetto Culturale Sportivo
del CSI. Le fasi regionali si disputeranno durante due weekend contempo raneamente in Lombardia e Puglia, nel Lazio e in Emilia Romagna: il 12-13 e il 19-20 mag gio. La squadra vincitrice delle fasi regionali approderanno alla finale nazionale, in programma a Lignano Sabbiadoro il 2 e 3 giu gno. Come di consueto, chi vince
Seconda prova a Napoli, con par tenza in piazza Trento e Trieste, il 25 marzo. La pioggia ostacola la manifestazione, ma non smorza la passione delle circa 700 podiste che si sono presentate al via, tra
cui il sindaco Rosa Russo lervolino, con il pettorale numero 1. L'ente beneficiario della tappa è stato ALTS (Associazione per la Lotta ai Tumori del Seno), cui sono andati i 7.000 euro raccolti. Prima al traguardo nella corsa agonistica Bruna Santelia
rà il titolo italiano volerà a Lione per vestire la maglia azzurra e rappresenterà l'Italia alla Finale
dell'idea Atletica
Internazionale.
QUESTO IL PROGRAMMA FASI REGIONALI 12-13 MAGGIO Reggio Emilia - Campi Oratorio, via Mogadiscio 42 Bergamo - Azzano San Paolo, via Stezzano 33
19-20 MAGGIO Bari - Istituto di Cagno Abbrescia, corso Alcide De Gasperi 230 Roma - Centro Sportivo 'Francesca Gianni', via Casale San Basilio 292 FINALE NAZIONALE 2-3 GIUGNO Lignono Sabbiadoro (Udine) Centro GeTur, viale Centrale 29 Per informazioni: 0668404528 www.danonecup.com/it
Terza prova a Catania, il 1° aprile. Splendida giornata di sole e le oltre 500 donne alla partenza. L'ente bene ficiario della tappa catanese è stata la delegazione cittadina dell'AlRC
(Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro), cui a fine gara è stato consegna to l'assegno di 4.400 euro che servirà a finanziare una borsa di studio per la
ricerca. Vincitrice della corsa agonistica è stata Sofia Biancarosa, della Genesis Catania, campionessa italiana Promesse di mezza maratona, che ha chiusa in 14'52". Dopo di lei, Giulia Serio e Maria
Cristina Petraia. Al via anche un centina io di rappresentanti della base america na di Sigonella, capitanate da Michelle Bezinet, responsabile fitness. Le ultime due prove sono in programma a Roma (22 aprile) e Milano (6 maggio)
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GUBBIO - I! Bar Sport Gandino vince il Calcetto in Rosa 2007 Ancora una grande festa dello sport al femminile. Il Comitato di Gubbio del CSI ha voluto rendere omaggio anche quest'an no alle donne appassio nate di calcio, organiz zando la 10a edizione del "Calcetto in Rosa", tor
neo interregionale di Calcio a 5, un appuntamento singolare e unico nel suo genere. Per due giorni (10 e 11 marzo) squadre arrivate da ogni parte d'Italia si sono affrontate nelle palestre di Gubbio. E in finale si sono ritrovate il Bar Sport Gandino, del Co mitato di Bergamo e la Imolese (ex Cesena Calcio a 5), già più volte presente e anche vittoriosa sul campi eugubini. Stavolta hanno avuto la meglio le ragazze di Gandino, che si sono im poste 4-2, al termine di una finale combattuta e molto corret ta. Nella classifica finale, al terzo posto la Riviera Calcio Impe ria, vittoriosa ai rigori sulla Megauto di Messina. Poi, nell'ordi ne: New Sport Milano Marittima, A-Team Colonnella, Polispor tiva Osservanza di Cesena (sempre presente nei dieci anni del torneo), Polisportiva Ponte Dazzio Imperia, Valsteria, Cervo, Atletico Ravenna, Asd Sampor di Savona, Portone Senigallia e, a chiudere, due umbre: le eugubine del Padule e le umbertidesi di Agape 2000, entrambe formazioni parrocchiali.
NAPOLI - Lo Sporting Club Flegreo leader del Gran Premio campano di nuoto Si è svolta domenica 18 marzo presso la piscina comunale di Monteruscello, a Pozzuoli, la se conda prova del Gran Premio Re gionale campano di nuoto. Circa 350 gli atleti in vasca con 9 socie tà in rappresentanza dei Comita ti di Ariano, Caserta, Napoli e Sa lerno. Lo Sporting Club Flegreo è passato al comando della clas sifica per club. A bordo piscina, 15 cronometristi, 5 giudici e 10 operatori del CSI Campania. La terza prova (prima delle finali na zionali previste in Friuli dal 14 al 17 giugno), è fissata per il 29 aprile presso lo Stadio del nuoto di Caserta.
BOLOGNA - Festival della ginnastica per i 600 giovani di "IncontriamoCsi" Record di presenze alla 16a edizione di "IncontriamoCsi", mani festazione di ginnastica artistica, ritmica, aerobica e danza che, sugli spalti del PalaSavena di San Lazzaro, ha richiamato oltre 2.500 spettatori e quasi 600 giovani atleti, in rappresentanza di 13 società del CSI Bologna (AICS Ozzano, Yuppies, U.S. Zmella
SkTÌÌWÌI
CSI, Virtus, Antal Pallavicni, Energym, Welcome, A.G. D. Budno, Crazy Sport Ozzano "Pazzamente Insieme", Poi. Riale, Scoiattoli, Scuola I. T. Fantini, Scuola Media Gessi di Pieve di Centoed). La kermesse, con esibizioni e coreografie ma senza classifiche, è sta ta organizzata dalla Commissione Ginnastica del CSI felsineo, co ordinata dalla presidente Loredana Negnni, coadiuvata in partico lare da Elena Fabbri, Angela Bizzarri e Barbara Zini.
FELTRE - Lo Sci Club Lentiai domina il Circuito Lattebusche
Si è concluso il Circuito della neve Lattebusche del CSI feltrino. La quinta e decisiva prova si è disputata a metà marzo sulla pista Le Coste di Cima Uomo, a San Pellegrino, con l'organizzazione dallo Sci Club Lentiai. Ben 187 i concorrenti al via, col dominio degli atle ti di casa. Lo Sci Club Lentiai ha infatti vinto il trofeo a squadre, con 2259 punti, davanti allo Sci Club Villabruna (1525) e al Team Del Poi (1467). A seguire: Sci Cub Feltre, Taibon, Carive, Limana ed Alleghe. Daniele Peloso, in rappresentanza dell'azienda Lattebusche, sponsor ufficiale del Circuito della neve CSI, ha premiato i ragazzi, ringraziandoli tutti e dando loro appuntamento al prossimo anno.
TRENTO - Il Cross Valle dei Laghi assegna i titoli provinciali di campestre Grande successo di partecipazione per la 23a edizione del Cross Valle dei Laghi, svoltosi a Vigolo Baselga, in provincia di Trento. Sono stati in fatti oltre 500 i partecipanti alla manifestazione allestita dal Gruppo Sportivo Trilacum, che assegnava i titoli provinciali di specialità del Centro Sportivo Italiano. Risultati significativi in tutte le cate gorie: dai successi di Francesco Nadalini ed Elisabetta Tecchio (entrambi dell'US 5 Stelle) nella categoria Senior, a quelli di Touka Fatima (Oltrefersma) e Stefano Grimaz (Villazzano) fra gli Juniores, fino alle vittorie della campionessa italiana dei 1500 Veronica Bonardi (GS Bondo) e di Luca Baldessari (GS Trilacum) negli Allievi. Fra le società dominio degli organizza tori del Trilacum.
CAGLIARI - Anche gli Special Olympics al Gran Premio Regionale di Tennistavolo in
II Comitato Regionale della Sarde gna ha organizzato, con la collaborazione del Comitato Provinciale di Cagliari, la fase Regionale del 7° Gran Premio Nazionale di Tennistavolo. La manifestazione si è svolta il 18 marzo a Nulvi (Sassari). Tra le
13 categorie individuali (maschili e femminili, dai Giovanissimi ai Fitet A) c'erano gli Special Olympics, consolidando il forte lega me con il CSI isolano. I premi, consegnati dal Responsabile tec nico regionale Roberto Lindori, sono andati a Giuseppe Zanda (5° liv), Matteo Puddu (4° liv.), Stefano Cani (3° liv.) e Mauro Vargiolu (2° liv.).
TRAPANI -1 titoli siciliani di campestre assegnati tra i templi di Selinunte
ROMA - Judo Giardinetti campione regionale già prepara la trasferta di Lignano Ben 176 atleti hanno partecipato presso presso il Palamontona di Roma al Campio nato Regionale di Judo del CSI, ri servato agli agonisti (Esordienti B, Cadetti, Juniores e Seniores) e per la prima volta anche agli Esordienti A. In palio la qualificazione al Campionato nazionale di Ju do in programma il 12 e 13 maggio a Lignano Sabbiadoro. Tre i tatami utilizzati, 11 i giudici di gara, tante emozioni e pronostici rispettati: Judo Giardinetti del maestro Eros Spi netti davanti a tutti nella classifica per società. Dietro, il CSI Roma Est guidato dal maestro Umberto Foglia. Quindi: CSCR Piergiorgio Frassati, A.S. Albatros, A.S Busen Net tuno, Klan Arashi S. Cesareo. Individualmente si sono se gnalati Marta Perrillo, Jessica D'Angelo, Emanuele e Emi liano De Pietro, Flavio Graziano, Kevin Ippoliti, Federico Scipioni, Damiano Mazzei, Giorgia Catalano, Davide Cellamare e David Chicchiam.
FERRARA - Memorial Manservisi e Circuito Master: a Cento la festa del nuoto Uno scenario d'eccezione ha fatto da cornice, alla decima edi zione del Gran Premio Regionale di corsa campestre sicula, per la prima volta organizzato nella Sicilia occidentale, all'in terno del parco archeologico di Selinunte. Oltre 250 presen ti, con atleti dei Comitati di Milazzo Patti, Catania, Noto, Enna, Ragusa, Agrigento, Trapani, Palermo, Caltagirone e Alto Platani. Il percorso, un circuito disegnato in mezzo ai templi, era molto impegnativo per due strappi in salita e ha permes
È giunto all'8a edizione il Trofeo Cento Carnevale d'Europa Memorial Viviana Manservisi, gara che la società Acqua Time organizza presso la Piscina di Cento con il patrocinio del Co mune, del Comitato di Ferrara del CSI e dei gestori dell'im pianto Nuova Sportiva. La chiave ispiratrice della manifestazio ne è il gemellaggio tra una gara agonistica e una grandiosa sfilata di Carnevale, nella quale gli atleti vengono coinvolti co me attori. Acqua Time tra l'altro ha poi organizzato la 3a prova del Circuito Master, cui hanno partecipato 16 società.
so una buona selezione. Le maglie giallorosse di campione siciliano CSI sono state con segnate dal vicepresidente nazionale Santo Gagliano, dal pre sidente regionale Salvo Russo e dal presidente del CSI Trapa ni, Rosario Muro. Questi i vincitori: Cinzia Emmanuele e Ayed Moese (Esordienti), Erika Lumie e Hassen Chouari (Ragazzi), Nastassia Farina e Carmelo Di Stefano (Cadetti), Simona e Al berto Doriore (Allievi), Vitalba Mandará e Antonino Tortorici (Júniores), Fiorinda Augello e Angelo Portelli (Seniores), Heidi Stettler e Francesco Catalfamo (Veterani), Giuseppe Fiam mante (Amatori). Nella classifica a sguadre, vittoria del Drago Team Alto Platani, poi Indomita Milazzo Patti e Sport & Vita
Catania.
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L'AGORÀ DEI GIOVANI E LA NAZIONALE CANTANTI GIOCANO PER NAPOLI L'Agorà dei Giovani e la Nazionale Cantanti scendono in campo per Napoli. La squadra di Gianni Morandi (nella foto con il capitano An drea Mingardi) affronterà il team dell'Agorà mercoledì 25 aprile al lo Stadio Del Conero di Ancona. L'incasso servirà a finanziare l'ac quisto di un camper per la formazione di animatori di strada sulla legalità. Ai nomi dei grandi artisti della Nazionale Cantanti, la squa dra dell'Agorà risponderà con quelli dei responsabili diocesani di pastorale giovanile, membri di associazioni e movimenti e persona lità delle istituzioni delle Marche, regione che il 1° e il 2 settembre ospiterà a Loreto l'incontro dei giovani con Benedetto XVI. La manifestazione è organizzata dalla pastorale giovanile e dello sport della Regione Ecclesiastica marchigiana e dalle Diocesi di Ancona-Osimo, Loreto, lesi e Senigallia in collaborazione con il Cen tro Sportivo Italiano, la Regione Marche e il Comune di Ancona.
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AGENDA CSI DI MAGGIO 1 maggio Cava de' Tirreni (SA) 37a Scetajorde
Cantù (CO) 7° Trofeo Lombardia di Nuoto
Imperia Finale 8° Top Italy Beach Volley Città d'Imperia Finale Regionali Beach Handball
5 e 6 Maggio
19-20 maggio
Celle Ligure (SV) 7° Trofeo Città di Celle Ligure torneo interregionale di Calcio femminile a 7
Lignano Sabbiadoro (UD) 5° Gran Premio Nazionale di Judo, Karaté, Wu Shu
6 maggio Milano Avon Running Tour 5a e ultima tappa
11 maggio Roma
3 maggio
Seminario Nazionale
Roma
"Sport e Scuola"
Oratorio S. Pietro Convegno
Lo sport è di casa nella chiesa
11-13 maggio Napoli Convego CEI
5 maggio
sul Volontario
Bellano (LC) 4° Trofeo corsa su strada
il
12-13 maggio
Bari - Roma Danone Nations Cup 2° weekend
20 maggio Palermo Meeting Regionale di Nuoto
Cassano d'Adda (MI) 22° Trofeo di Atletica Leggera su pista
27 maggio Trapani Meeting Regionale Ginnastica e Aerobica
Reggio Emilia - Bergamo
26-27 maggio
4-6 maggio
Danone Nations Cup
Roma
1° weekend
Verona La Grande Sfida - 12a edizione
Scuole Cattoliche
13 maggio
31 maggio-3 giugno
Catania
Chianciano Terme
Meeting Regionale
Stage Nazionale Arbitrale
di Atletica Leggera
Lignano Sabbiadoro (UD) Finali Campionati Giovanili Under 13
Maratona di Primavera
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ürüillllnt ALLENARE LA TATTICA INDIVIDUALE Una volta fatti propri i sette gesti tecnici fondamentali, i giovani cal ciatori sono pronti per apprendere la tecnica applicata. L'età giusta è a partire dagli 11-12 anni, ma l'al lenatore deve essere in grado di intuire le diverse abilità e grado di maturazione del soggetto di Filippo Galli
ISTRUZIONI PER L’USO
g UGNANO, PICCOLA FLORIDA Fu Hemingway a definirla così, a metà del secolo scorso, nel momento del suo massimo sviluppo urbanistico. Le spiagge contrassegnate da sabbia finissima, l'arte e la cultura culinaria ne fano una capitale del divertimento. Comincia col tennistavo lo (22-25 aprile) il festival di finali nazionali ospitate dal centro
turistico dell'Alto Adriatico. di Massimo Carboni
IL CAPITANO, UN VERO LEADER È il ruolo più delicato. Chi lo riveste, può esse re nominato secondo diverse logiche tutte con un comune deno minatore: il prescelto deve essere riconosciu to dalla squadra, deve rappresentarla per stile e personalità di Mauro Berruto
ATTENTI: LO SPORT PUÒ FARE MALE L'anticipo della pratica sportiva in età sempre più acerba, ha prodotto un aumento di traumi all'apparato scheletrico dei gio vani atleti. Molteplici le cause e diverse anche le attenzioni che possono essere prestate per prevenire questo tipo di lesioni di Piero Volpi
e ancora:
L’ARBITRO ARRIVARE IN SERIE A SOGNO DA COSTRUIRE di Massimo Chiesa
IL MANAGER DELLO SPORT COME CURARE IL TIFO VIOLENTO La violenza negli stadi, che riguarda anche lo sport a livel lo non professionistico, è un problema complesso e ancora lontano dalla soluzione. Le reazioni sono emotivamente forti e originano riflessioni che arrivano a mettere in discus sione il sano valore dello sport di Giovanni Pasculli
LE SPONSORIZZAZIONI OPPORTUNITÀ E LEGGI di Barbara Ricci
LIBRI CALCIO, SHOAH AMORE E AMICIZIA di Massimiliano Castellani
WEBSPORT CUNEGO IN RETE È GIÀ MAGLIA ROSA di Luca Palmieri
STTìlWi ss
Acauisita la tecnica di base, i ragazzi sono pronti
QUANDO ALLENARE LA TATTICA INDIVIDUALE
di Filippo Galli Allenatore
Una volta fatti propri i sette gesti tecnici fondamentali, i giovani calciatori sono pronti per apprendere la tecnica applicata. L'età giusta è a partire dagli 11-12 anni, ma l'allenatore deve essere in grado di intuire le diverse abilità e grado di maturazione del soggetto er tattica individuale o tecnica applicata s'in tendono tutti quei iro
nica di base (calciare, colpo di testa, stop, guida della palla, contrasto, rimessa laterale e
vimenti o accorgimenti che un giocatore applica nelle va rie situazioni di gioco, nelle
tecnica del portiere) un giova ne calciatore è pronto per af frontare gli argomenti della tattica individuale o tecnica
P
due fasi di una partita (di pos sesso palla o non possesso palla, di attacco o difesa) af finché la propria prestazione risulti utile, redditizia ed eco
nomica. Dalla definizione si evince che il giocatore deve operare in due fasi di gioco ben distinte e che il suo operato e le sue scelte non sono più fini a se stesse, ma influenzano e sono influenzate dal contesto e quindi da compagni e avver sari. Imparati i sette gesti della tec
goli giocatori. È immediato capire che chi non è in grado di calciare correttamente (tec nica di base), ad esempio, applicata. avrà enormi difficoltà a ese Generalmente gli aspetti di guire passaggi (tat tattica individuale so tica individuale in Sono due no sviluppati dall'al fase di possesso lenatore dal secondo e distinte palla) precisi. Tutto anno della categoria le fasi ciò potrebbe far esordienti per poi sorgere nei calciato di gioco trovare totale appli ri sconforto e insod cazione nella catego da allenare disfazione. L'allena ria giovanissimi ed tore pertanto, deve essere continuamen te rivisti e rafforzati nelle cate gorie maggiori. Naturalmen te, tutto è assolutamente rela tivo alle reali capacità dei sin-
osservare con attenzione ogni giocatore per valutare le sin gole qualità e capire il tipo di esercitazione da proporre, con l'opportuno grado di dif
re che esiste una fase di pos sesso palla (attacco) e una fa se di non possesso palla (dife sa), senza però ridurre queste due situazioni ad una distin zione di ruoli tra attaccanti e difensori, che risulterebbe scorretta e fuorviante rispetto agli insegnamenti tecnico tat
tici da fornire ai giovani calcia tori. Nello specifico, per en trambe le fasi, ci sono cinque tematiche a cui educare i gio
vani calciatori.
ficoltà e il giusto tipo di obiet tivo da perseguire, indipen dentemente dalla categoria. In caso di disomogeneità di
FASE DI POSSESSO PALLA
capacità tecniche tra i compo nenti di una squadra, può es sere utile lavorare con sotto gruppi o facendo esercitazio
della palla • Passaggio • Finta e dribbling
ni specifiche, prima o dopo l'allenamento, per i giocatori con maggiori difficoltà per provare a rendere il gruppo il più omogeneo possibile. Come detto, la tattica appli
cata si divide in due parti rife
STkTìWI
rite alle due situazioni di gio co in cui un giocatore si può trovare durante una partita. Sinteticamente potremmo di
• Smarcamento • Controllo e difesa
• Tiro in porta FASE DI NON POSSESSO PALLA
• Marcatura • Presa di posizione • Intercettamento
• Contrasto • Difesa della porta Dal punto di vista tecnico, il giovane calciatore che sa eseguire i gesti della tecnica di base con abilità è agevola to nell'affrontare i temi di tattica individuale; basti pen sare, per esempio, al legame stretto tra il calciare, gesto fondamentale della tecnica
di base, e il passaggio; o, an cora, tra lo stop e il controllo e la difesa della palla. È op portuno pertanto, che le pro poste dell'allenatore tenga no sempre conto delle risorse a disposizione e, quindi, del le reali capacità dei singoli calciatori. Dall'elenco degli argomenti della tecnica ap plicata visti sopra, è chiaro che oltre alle necessarie ca pacità tecniche, è opportuno che il giocatore abbia dei re quisiti motori, delle capacità cognitive e di apprendimento
decidere quanto tempo dedicare a ognuno di essi e con quali modalità. Ricordiamo che ogni propo sta ed esercitazione deve es
quello della fase di non possesso palla dovrebbero avere uguale importanze e presu mibilmente anche medesimo tempo dedicato. Osservando
sere adatta alle qualità, alle conoscenze e alle capacità dei singoli calciatori. Può venire spontaneo inter
però il risultato finale delle gare si evince che, in genere, la squadra cha ha per più tempo, durante una partita,
rogarsi su quanto spazio si debba dare all'al lenamento delle dere coscienza e L'allenamento tematiche in fase quindi "fare pro di possesso palla e prio" l'insegna deve essere quanto a quelle in mento. L'età ideale condizionato fase di non posses per iniziare ad edu dalle capacità so palla. care i ragazzi alla Le statistiche delle tattica individuale dei ragazzi partite di calcio, a è 11- 12 anni, te ogni livello e categoria, dico nendo sempre conto di alcu no che, nella maggior parte ni aspetti cognitivi e motori dei casi, la percentuale può che devono essere presenti e variare dal 45% al 55% per che non tutti i ragazzi svilup una o per l'altra fase. Questo pano in ugual modo. ci porta a concludere quindi, Determinati i temi da tra che sia l'allenamento della smettere ai giovani calciatori, fase di possesso palla che l'allenatore ha il problema di
il possesso della palla risulta alla fine vincente. Ciò ci fa concludere che, probabil mente, dedicare più tempo agli aspetti della fase di pos sesso palla potrebbe avere conseguenze migliori. Inoltre studi sulle capacità di ap prendimento e attenzione dei giovani calciatori eviden
di un certo tipo per comprendere e affrontare in modo proficuo gli argomenti tattici. Ecco perché l'insegnamento della tattica individuale è op portuno non inizi con calcia tori troppo giovani, i quali si limiterebbero, nei casi mi gliori, a ripetere quanto ri chiesto o mostrato dall'alle natore senza pren
ziano che questi si divertono di più quando sono in posses so di palla. Questa breve sintesi di una più ampia analisi di studi e considerazioni in merito, ci porta a concludere che nella
programmazione annuale si possa dedicare un tempo, relativamen te maggiore, alla fa se di possesso palla. Voglio comunque ri
badire che tutto è estremamente con dizionato dalle risor se umane a disposi zione di ogni allena
tore e cioè i calciato ri, con le loro capaci tà e abilità. K
Tecnica e passione È importante che l'istruttore sappia farsi ascoltare dai ragazzi, motivandoli e facendo crescere dentro di loro l’amore per lo sport
ShTiBlll 67
L'ALLENAI ORE-CALCIO
rnNTRASTO E MARCATURA IN FASE DI NON POSSESSO
ISTRUZIONI PER L'USO
Sono due aspetti molto importanti quando si gioca senza la palla. Analizziamoli nello loro diverse tipologie e modalità di allenamento per conoscerli e insegnarli al meglio. Alcuni suggerimenti da dare ai giocatori per la loro corretta esecuzione bbiamo trattato pre cedentemente gli aspetti di tecnica e tat
L'obiettivo del contrasto è uni co: togliere la palla all'avversa
Il contrasto è l'abilità tecnica, o
la palla in modo pericoloso Il principio generale
A
rio. è l'abilità tattica tica individuale in fase di La posmarcatura individuale che consiste nel to sesso palla, vediamo, di segui gliere libertà all'avversario, limi to due aspetti in fase di non tando lo spazio di manovra e la possesso palla : il contrasto e la possibilità di ricevere o giocare marcatura. tattica individuale, della marcatura è che consente di al Il giocatore considerare e cono lontanare la palla deve saper scere le qualità degli dall'avversario, o di scegliere avversari e le posizioni toglierla nel caso ne degli stessi, sia diretti il tipo fosse in possesso. che indiretti, rispetto Questo gesto tecni di contrasto alla palla e alla porta. co fa parte sia dei più adatto Quindi una buona sette gesti fonda marcatura scaturisce mentali della tecnica dalla lettura corretta e imme calcistica che degli aspetti di tat diata di alcuni aspetti che pos tica individuale in fase di non siamo chiamare coordinate del possesso palla. Questo fa capi re l'importanza del contrasto, che troppo spesso non viene al lenato, ma lasciato all'istinto del giocatore. I tipi di contrasto so no: frontale, laterale e scivola to. Identificati i tipi di contrasto possibili è facile capire il perché esso sia compreso nella tecnica di base e nella tattica individua le. È infatti importante che tec nicamente un giocatore cono sca e sappia eseguire correttamente un contrasto ma è fon damentale che sappia scegliere
il tipo più opportuno in funzio ne della situazione di gioco da affrontare.
siiti in'il!
la marcatura che sono: caratte ristiche e posizione dell'avversa rio diretto (con o senza palla), posizione della palla, posizione della porta da difendere e posi zione sul terreno di gioco di se
e dell'avversario. L'avversano diretto può essere o meno in possesso di palla. Nel primo caso le scelte tattiche possibili sono: temporeggiare e indirizzare o contrastare l'avver
sario. Nel secondo caso, il difen dente deve essere pronto all'an ticipo o a una corretta presa di posizione per impedire che l'at taccante si metta in condizione
Ibrahimovic e Zauri in agguato: il pallone sta di ricevere la palla. Gli obiettivi della marcatura so no: 1) chiudere la palla, che si gnifica impedire le possibili gio cate ponendosi correttamente con il corpo; 2) rallentare l'avan zamento; 3) impedire la conqui sta della profondità; 4) impedi re la conclusione a rete; 5) con
quistare la palla. Per una marcatura corretta ed efficace è importante l'orienta mento e la posizione del corpo in riferimento alle coordinate della marcatura. Ecco alcune in dicazioni da dare ai giocatori nell'educazione alla marcatura:
• la schiena del difensore non deve mai essere parallela alla li nea di porta • il baricentro leggermente ab bassato • i piedi non devono essere pa ralleli • l'orientamento del corpo de
ve "invitare" l'attaccante ad al lontanarsi da centro della porta. Va ricordato inoltre che il piede più avanzato del difensore de termina il lato debole dello stes so. Altrettanto importante è l'orientamento e la posizione ri spetto alla palla, all'avversario e
alla porta da difendere. In que sto caso le indicazioni da dare al difensore sono: • vedere la palla • vedere e/o toccare l'avversario • sapere dov'è la porta da difen dere Data ('imprevedibilità assoluta che determina ogni azione di
gioco, tutte le indicazioni di cui sopra possono rendere più o me no efficace un difensore in rela zione alle scelte e al tempo delle stesse che il giocatore fa. ■ Ha collaborato
Angelo Castellazzi
Una scelta importante e non sempre facile
di Mauro Berruto C.T. Nazionale Finlandese
È il ruolo più delicato. Chi lo riveste, può essere nominato secondo diverse logiche tutte con un comune denominatore: il prescelto deve essere riconosciuto leader dagli altri. Ed essere un vero esempio per tutti n ogni gruppo (sportivo e non) ciascuno tende ad occupare ruoli precisi e
I
e non se ne parla più. Tutte queste valutazioni sono sensa
te, nessuna ideale dato che, quella ideale, non può che ri funzionali rispetto alla vita del ferirsi alla specificità del pro gruppo stesso. Leader, giullari, prio spogliatoio. Doug Beai, capri espiatori...tutti sono ne allenatore della selezione Usa cessari. Proviamo ad appro che vinse la medaglia d'oro ai fondire una di gueste figure: Giochi Olimpici di Seul, faceva quella del capitano. scegliere, con una democrati Il capitano deve essere in gra ca elezione, il capi do di rappresentare tano alla squadra ri la squadra nello stile, li capitano servando però a sé nella determinazio rappresenta un voto che...valeva ne, nella personalità.
Ma forse è ancora più preciso affermare
la squadra per stile e personalità
che è la squadra che deve riconoscersi nel suo capitano, riu scendo a vedere in lui un esempio vivente. L'unica cosa di cui non troverete traccia in questo articolo sarà del più classico dei suoi compiti: il rap porto con gli arbitri durante il match. Nella scelta del capita no quella è la cosa meno im
portante! Parliamo, appunto, della scel
ta del capitano. C'è il metodo democratico: il capitano deve
essere scelto dalla squadra. C'è il metodo anagrafico: il ca pitano deve essere l'atleta più vecchio. Qualcuno crede che il capitano deve essere l'atleta che da più tempo veste la ma glia della squadra, per altri il capitano lo sceglie l'allenatore
JTfTiÌWÌi
doppio! Personalmente, ri tengo importante coinvolgere la squa
dra nella scelta: sa rebbe un errore grave puntare
su un atleta al quale, per qual che motivo, non venga ricono sciuta una leadership. Si può proporre la compilazione di questionari, dai quali costruire semplici sociogrammi, con do
mande come: «Con quali dei tuoi compagni vorresti dispu
tare il tie-break di un'impor tante finale?» (scelta tecnica). «Con chi vorresti uscire a bere una birra dopo un match?» (scelta sociale). «A quale dei tuoi compagni confideresti un
tuo
problema
personale?»
(scelta affettiva). Il numero di scelte (o di rifiuti nel caso in cui le domande vertano su scelte negative, cosa da proporsi so
lo a gruppi molto stabili e con rapporti davvero solidi) chiari ranno le dinamiche interne. Scontato dire che il capitano
ideale è quello che emerge dalle scelte in tutti e tre gli am biti. Il rapporto tra allenatore e ca pitano deve essere sempre molto chiaro e fondato su sti ma, sincerità e fiducia recipro ca. Allenatore e capitano esprimono due leadership molto forti che, qualora en trassero in conflitto, rappre
senterebbero un problema molto serio. È importante so prattutto che la squadra rico nosca nel proprio capitano una persona capace di parlare all'allenatore e di trasmettere a lui le sensazioni di tutti. Il rapporto fra allenatore e capi tano deve poi essere pensato e "tarato" soprattutto per i mo menti di crisi. Le sconfitte, la stanchezza, la lunghezza e le
pressioni di una stagione, gli inevitabili cedimenti: questi sono i momenti in cui il dialo-
DARSI IN PASTO ALLA SQUADRA
Grinta da capitano Simona Rinieri (n. 2) é da anni la riconosciuta capitana della Nazionale femminile di volley, accanto a lei Manuela Leggeri. Nell'altra pagina, Valerio Vermiglio, uomo di riferimento in campo del et azzurro Gian Paolo Montali go fra allenatore e capitano non solo non deve venir meno, ma deve qualificarsi. La ten denza, quando le cose non vanno bene, è quella di pensa re individualmente. Allora an che il custode della palestra può venirti a spiegare chi deve giocare, che cosa bisognava fare prima, che cosa occorre fare adesso. Nei momenti di crisi si tende a estraniarsi dal contesto, pensando esclusivamente a sé stessi, chiudendosi nelle proprie sicurezze senza condividerle con gli altri. Tutte
Un bravo capitano ha molti più doveri che diritti. Pensate ai grandi capitani che la naziona
le italiana ha avuto nel corso della sua storia: atleti come Lucchetta, Giani, Gardini (nella fo to) sono stati capaci di lasciare il segno perché disponevano di
le squadre, e più in generale, tutti i gruppi di persone, han no momenti di crisi. Ma una cosa è essere in crisi, altro è crollare. E la possibilità di non
bravo capitano paga doppie le sue multe e magari convince tutti che il denaro raccolto lo si devolverà in beneficenza. Il ca pitano deve rappresentare an che (anzi, soprattutto) i valori morali di un gruppo, perché saranno pro In ogni prio quei valori a es sere punti cardinali gruppo
crollare passa anche attraverso i segnali che allenatore e capi tano danno quotidianamente a tutti gli altri. Un allenatore e un capitano nervosi e pessimi
sti non trasmettono altro che nervosismo e pessimismo. Un buon capitano, per il cammino di come un buon mana ciascuno una squadra nei mo ger, deve saper dele menti difficili. gare alcune sue fun occupa Di solito è questo zioni, non può pensa un ruolo l'aspetto che gli atleti re di poter fare tutto preciso utilizzano maggior da solo. Sceglierà allo mente per valutare il ra un vice-capitano che insieme a lui amministrerà proprio capitano. Se è il primo le sanzioni per il mancato ri ad arrivare in palestra e l'ultimo ad andare via, se si tuffa su tut spetto delle regole del gruppo. ti i palloni, se incoraggia co Per esempio l'abbigliamento stantemente i suoi compagni, è sbagliato, le penalità per i ri
tardi, uno squillo di troppo di
un telefonino, un servizio sot to alla rete in allenamento. Un
un capitano "normale". Ma la considerazione che i compagni di squadra hanno del loro capi
tano cresce enormemente se questi sentono di poter essere rappresentati in maniera forte e coraggiosa nel rapporto con l'allenatore e con la società. Il capitano deve avere la forza di difendere il gruppo quando at taccato, di richiedere e ottene re per sé e per i propri compa gni le condizioni logistiche e or ganizzative per poter svolgere al meglio ogni singola seduta di allenamento. In questo senso il
capitano dispone di una specie di mandato da parte dei suoi compagni, che deve esercita re riuscendo a ottenere ascol to ed essendo anche pronto a lottare e, se necessario, a ri schiare personalmente. D'al
tra parte (e questo vale per tutti i capitani) se un uomo
non sa rischiare, o le sue idee non valgono nulla o non vale nulla lui.
■
una grande qualità: essere esempio vivente di regole "sem plici", come la puntualità, così come di valori complessi, come la generosità, lo spirito di sacri ficio. Ecco il modo di essere ca
pitano: conquistarsi la propria leadership non attraverso le pa role, ma con la somma di picco li atteggiamenti quotidiani. C'è un film che racconta la storia, tragicamente vera, di una squa dra di rugby coinvolta in un in cidente aereo sulle Ande che,
nell'attesa dei soccorsi e allo stremo delle forze, è costretta a cibarsi della carne umana dei
cadaveri. Il capitano della squa dra, in una intensa scena, si pre senta ai suoi compagni e sempli
cemente dice: «Volevo comuni carvi che, se dovessi morire, avete il mio permesso per mangiar mi». Insomma, se vi ciberete di me vi trasmetterò, nell'ultimo modo possibile, la mia forza. Antropologicamente da ap plausi, pur nella speranza che il "cannibalismo da spogliatoio" resti... rituale.
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Arrivare a dirigere il campionato più importante è il massimo obiettivo di qualsiasi giovane che sceglie di fare l'arbitro. Tappe obbligate, tempi lunghi, regolamenti, fortuna e capacità personali concorrono al risultato finale vano NAGC o Piccoli Azzurri. Dopo alcune esperienze in campo per saggiare le proprie genti, giocatori, allena attitudini, peraltro verificate tori) hanno idea di guanto tem
orse non tutti gli sporti vi e addetti ai lavori (diri
F
po può impiegare un arbitro (molto bravo ed anche fortu nato) ad arrivare a dirigere in
attraverso le "visionature'' da parte degli Osservatori, un tempo i Commissari, iniziano i
Serie A. La questione potrebbe sem brare legata semplicemente a fattori temporali, tuttavia, spesso gli sportivi, e anche i ra gazzi che si avvicinano al mon do arbitrale, non hanno le idee chiare, specialmente ri guardo al percorso che atten de un giovane che spontanea mente intraprende questa
passaggi a direzioni più impe gnative, Terza Categoria in ambito Regionale, Seconda Categoria e Prima sino alla Promozione, sempre in ambi
carriera. Iniziando con lo sfatare il luo go comune che chi arbitra è sempre e comunque qualcuno
che non è riuscito ad emerge re giocando, ci sono altre
componenti da analizzare e magari
anche la volontà o la preferenza per un
to Regionale. Coloro che a giudizio dell'Organo Tecnico sembrano più meritevoli e promettenti acce dono poi al Campionato di Ec cellenza che rappresenta il ver tice Regionale ed è indubbia mente prodromico all'impiego
dei migliori e più promettenti che verranno selezionati per il campionato Nazionale Dilet
tanti (Serie D). In Sene D la cosa inizia a essere inte L'arbitro ressante: si comin non è uno cia a viaggiare per che non l'Italia facendo esperienze anche in riesce situazioni ambien
ruolo singolo nel l'ambito di uno sport di squadra a emergere tali estremamente Dopo il Corso Orga da giocatore diverse da quelle di nizzato dai Comita origine. Per esem ti Regionali Arbitra pio, per un arbitro del Nord, li e veicolato dalle Sezioni Ar andare a dirigere partite nel bitri Provinciali, della durata di Sud Italia rappresenta indub circa 3 mesi, si iniziano a diri biamente un banco di prova gere le prime gare dei ragazzi importantissimo per verificar ni delle scuole di addestra
mento: ai mie tempi si chiama
^TÌIWlt
ne le competenze, la persona-
lità, l'autorevolezza e anche le prospettive. Esistono poi le classiche gra duatorie di merito stilate sulla scorta dei rapporti ricevuti dal le visionature degli Osservato ri: normalmente un arbitro medio rimane 3 anni in Sene D, a maturare, viaggiando per l'Italia calcistica. Alla fine del terzo anno di appartenenza al-
l'Organo Tecnico si entra in graduatoria per la promozione al successivo Organo Tecnico (in questo caso CAN C che comprende C1 e C2. Nel re cente passato si sono verifica te alcune eccezioni di arbitri
3 a 5 anni. Se nel periodo dei 5 anni pre visti, non emerge la potenziali tà del soggetto, alla fine del quinto anno lo stesso viene di smesso non avendo i requisiti per proseguire a più alto livel lo. I dismessi possono far do manda per poter essere am messi come Assistenti alla CAN
A/B assieme a chi ha iniziato la camera dalla Serie D direttamente come Assistente, se vo
gliamo un piccolo (ma giusto) privilegio a patto che vengano svestiti immediatamente i pan ni e, soprattutto, la mentalità
che dopo due anni sono riusci
dell'arbitro. In Serie D le situazioni che pos
ti a essere promossi. Alla CAN C si può rimanere da
sono verificarsi, sono le più di sparate e pericolose; per prima
GLI ATTI VIOLENTI VANNO SANZIONATI
Giovani ed esperti lo sguardo "feroce " di Sefano Farina, 45 anni, uno dei più esperti arbitri italiani. Nell'altra pagina, il giovane Oberdan Pantana, 32 anni, ammonisce Lucarelli, capitano del Livorno
Ci tocca sempre più spesso di assistere a episodi ben lungi dal rappresentare un buon esem pio. Risse alla fine di partite in ternazionali con conseguente caccia all'uomo (anche se detta ta da evidente provocazione),
ma prudenza quando alla fine cosa non esistono terne fisse e della gara si deve andare a normalmente l'arbitro trova prendere un aereo. Per tutti collaboratori della regione in questi motivi, sarebbe impor cui è stato designato, ne con tante la collaborazione dei di segue un affiatamento prati rigenti della squadra ospitan camente inesistente e anche una limitata fiducia, se non al te. Alcune volte, quan tro in prima battuta. do la gara non si è Nei campionati re La carriera dipanata secondo i gionali, invece, mol di un arbitro dettami o meglio i to spesso gli arbitri desideri di qualcu usufruiscono della è lunga e no, si rischia di ri collaborazione di as può essere manere isolati in sistenti di parte, ov travagliata cittadine lontane vero dirigenti delle dagli aeroporti e due sguadre che in
dubitabilmente possono crea re discrasie, vuoi perchè non adeguatamente preparati, vuoi perchè di parte. In questo caso la fiducia risulta molto li
mitata e l'aiuto stesso non sempre conforme alle reali ne cessità. Non bisogna dimenticare poi che andando ad arbitrare, an che in Serie D, spesso si viene riconosciuti al momento del l'arrivo nel paese o cittadina, ne consegue un'azione di mi
magari, come mi è capitato al cune volte, di rientrare il lune dì successivo in quanto nessu no si è preoccupato di accom pagnarti all'aeroporto. Vale anche la pena di menzio nare il fatto che gli arbitri, pur
andando a fare il proprio dove re, anticipano di tasca loro le spese di trasferta, e a volte, si possono anche trovare in diffi coltà, oltre che sul piano per sonale, anche sotto il profilo del lavoro. Stiamo parlando,
metizzazione che non sempre riesce; a volte c'è bisogno an che di nascondere l'auto, spes so oggetto di ritorsioni, e so
ovviamente, di categorie infe riori.
prattutto c'è necessità di estre
una marcata crisi di "vocazio
Forse sono anche tutti questi fattori che contribuiscono a
ni": il percorso è molto artico lato, lungo e alcune volte an che pericoloso. Talvolta basta una partita andata male, un'invasione, un tentativo di aggressione, per perdere un potenziale grande arbitro in prospettiva. Proprio per questi motivi la Federazione e l'Associazione Italiana Arbitri (AIA) dovrebbero vigilare e monito rare con estrema sensibilità tutte le vicende legate alla ma turazione di un arbitro pro
mettente. Finalmente la Serie A: dalla CAN C vengono promossi ogni anno 5 arbitri. Appare eviden te le la piramide è durissima da
scalare. Va detto che soltanto lo 0,1 % dell'intero movimento riesce a coronare il sogno: alla CAN A e B arrivano 40 arbitri su
40.000; soltanto 25 arbitrano stabilmente in A; mentre solo 10 ottengono la qualifica di In
ternazionale. Per un arbitro la carriera è lun ga e travagliata : quando uno è veramente in gamba, può arri vare in Sene A attorno ai tren ta anni. In Italia, quindi, per
"fare" un arbitro occorrono mediamente 15 anni. BS
tentativi di farsi giustizia in proprio, in barba a televisioni, fair play e correttezza. Direi che la misura è sufficientemente piena. Siamo stufi di assi stere ai dibattiti dietrologie! su comportamenti, sulle implicazio
ni, sulle azioni da intraprendere senza che nessuno faccia real mente qualcosa affinché tutto
ciò abbia termine. Per non essere frainteso, aggiun go che non mi riferisco soltanto a squadre italiane, ma anche a vergognose rappresentazioni
date da blasonati club inglesi, scazzottature epiche anche nel "profondo" nord Europa, per fi nire con calciatori che prendono a testate donne arbitro. Occorrono sanzioni durissime
sia per i dirigenti, sia per i cal ciatori. Non vendette e non squallide giustificazioni che mi stificano la realtà, ma calciatori
da punire, sia disciplinarmente, sia pecuniariamente. Lo stesso vale per quegli allenatori che si travestono da censori, non avendo migliori esempi da mo strare, dopo aver totalmente equivocate le reali dimensioni di un accadimento.
Per non parlare dei dirigenti sempre pronti a difendere i loro errori attaccando qualsiasi or gano, ente o federazione provi a fare qualcosa che viene sem pre vissuta come un "complot to" ai danni dei loro giocattoli.
stadhim
73
IL PREPARATORE
Per oqni disciplina c'è un metodo differente
COME FAR DURARE DI PIU' LA FORZA
di Marco Manzotti Docente Coni e CSI
ISTRUZIONI PER L'USO
Torniamo a parlare di resistenza in una delle sue declinazioni/ tutte ugualmente importanti. Anche questo tipo di capacità può essere adeguatamente allenata/ con le dovute attenzioni e differenze tra caso e caso e per sport praticato infatti non può essere trascu rato l'aspetto del gesto ese cutivo; inteso come coordina intermuscolare. Questa lito, è evidente la necessità zione di si esprime attraverso l'intermantenere elevato l'utilizzo correlazione dei muscoli agodella forza. La complessità nisti e antagonisti che produ del concetto della forza nasce cono la coordinazione di un dall'interrelazione delle sue dato movimento. forme principali, ossia forza La resistenza alla forza si massimale, forza rapida e re esprime in modi e forme sistenza alla forza (vedi fig. completamente di 1). In base alle loro
I
n quasi tutti gli sport, dove il confronto avvie ne in un tempo prestabi
combinazioni,
la
forza si può pre sentare suddivisa in diverse sottocate gorie e presentarsi con varie forme di manifestazione
la resistenza alla forza si esprime in modi diversi anche
versi anche in base alla diversità delle discipline sportive. Harre, nel 1976, la definì come la ca pacità dell'organi
La scherma è una disciplina in cui è fondamentale la capacita di portare colpi rapidi e potenti
del suo sviluppo e migliora
gara; 3) gli stimoli di allena mento dovranno essere ripe
in base agli sport
smo di opporsi al l'affaticamento in prestazioni di forza
mento, il lavoro specifico do vrà tener conto dei seguenti criteri fondamentali: 1) un al lenamento efficace deve ga rantire uno sviluppo differen ziato delle capacità di forza specifiche della disciplina praticata; 2) l'allenamento
tuti più volte al fine di un so lido adattamento alle richie ste delle specifiche del lavoro stesso; 4) le forme di allena mento dovranno essere simili e/o uguali a quelle di gara; 5) i mezzi di allenamento do vranno permettere di operare
dovrà essere impostato su re
sui muscoli agonisti ed anta-
(vedi fig. 2). Nel l'attività sportiva, la forza non si pre senta mai in una forma pura, ma sempre in combinazione con i fattori coordinativi, con dizionali e tecnico-tattici del la stessa prestazione fisica;
di
lunga
durata.
Tale resistenza è determinata da due criteri, quali l'intensi tà, in rapporto alla percen tuale di forza massimale ap plicata, e il volume dello sti
molo, ossia la somma delle esecuzioni-ripetizioni. Al fine
sistenze maggiori a quelle di
RESISTENZA ALLA FORZA
RESISTENZA ALLA FORZA MASSIMALE
Il FORZA ESPLOSIVA
FORZA MASSIMALE
RESISTENZA ALLA FORZA RAPIDA
II FORZA RAPIDA
FORZA INIZIALE
Fig. 1: le interrelazioni tra le forme principali della forza
STTifflìTS
FORZA
----- "ì RESISTENZA ALLA FORZA
FORZA RAPIDA
FORZA MASSIMALE STATICA
DINAMICA
____
I
I
Forza di Lancio
Forza Statica
Forza di Sprint
Resistenza alla Forza di Sprint
Forza di Spinta
Forza di Trazione
Forza di Salto
Resistenza alla Forza di Salto
Forza di Trazione
Forza di Pressione
Forza di Spinta
Resistenza alla Forza di Spinta
Fig. 2: La forza, le diverse capacità di forza e le loro forme di manifestazione
gonisti principali in funzione della prestazione di gara. Durante la fase di periodizzazione e programmazione del la stagione sportiva, dovran no essere inserite delle unità di lavoro che consentano lo sviluppo e il consolidamento della resistenza alla forza. Al fine dell'ottimizzazione delle
procedure d'allenamento, dovranno essere tenuti pre senti i seguenti criteri: a) le
Forza di Lancio
Resistenza alla Forza di Lancio
Forza di Trazione
Resistenza alla Forza di Trazione
Forza di Colpo
Resistenza alla Forza di Colpo
capacità di forze specifiche di uno sport devono essere svi luppate e stabilizzate per un
lungo periodo fino ad un mo mento relativamente vicino al periodo di gara; b) al fine di mantenere l'efficacia del la voro vanno inseriti momenti di richiamo sistematico; c) lo sviluppo o il richiamo della re sistenza alla forza deve coin cidere con l'obiettivo princi pale del microciclo e/o del
mesociclo; d) lo stato d'effi cacia della forza specifica de ve essere controllata regolar mente attraverso semplici
esercizi mirati. In ambito sportivo tale resi stenza si esprime in modi e forme completamente diver se. Ad esempio nel canottag gio, dove si evidenzia la ritmi cità e la costante successione del gesto nel tempo-gara, e nella pallavolo, dove l'esecu zione di un gesto di forza, co me la schiacciata, viene ese guito singolarmente, ma ri petuto innumerevoli volte nella disputa della gara. Risul ta, quindi, determinante defi nire la tipologia della resi
stenza alla forza che si inten de sviluppare. Di notevole ri lievo è la seconda forma che viene definita come resisten za alla forza rapida e risulta particolarmente importante in tutti gli sport nei quali
l'esecuzione di gesti rapidi e potenti è determinante, co me avviene non solo negli sport di squadra, ma anche nella scherma, nel pugilato e
nel pattinaggio su ghiaccio di velocità e di figura. Questa si
esprime attraverso la capaci tà di resistenza alla forza di sprint, di salto, di spinta, di lancio, di trazione e di colpo. Tale resistenza dipende fon damentalmente dalla capaci tà dei gruppi muscolari inte ressati di recuperare veloce mente e quindi dalla capacità di resistenza generale e loca le aerobica ed anaerobica ben sviluppata. Al fine di ot timizzare l'allenamento in funzione della tipologia del gesto di forza, si distinguono quattro tipologie di lavoro muscolare: superante, ceden
te, statico e combinato. La prima, che è presente nella maggior parte dei processi motori sportivi permette di spostare il peso corporeo pro prio o di altri atleti o di vince re resistenze al movimento; la seconda di ammortizzare la
ricaduta dei salti o dei movi menti di caricamento; la ter za di fissare la postura ed è caratterizzata dalla contra zione senza accorciamento
del muscolo; infine l'ultima che si esprime come le possi bili combinazioni delle prece denti.
■
"inizili 75
Contenuti e metodi
ALLENARE LA FORZA COL METODO
PIRAMIDALE Prevede l'utilizzo di macchinari e pesiz con un certo numero di serie e ripetizioni per ogni esercizio e gruppo muscolare. Si parte con una percentuale di carico bassa o media fino a terminare con carichi medio-alti o massimali di forza non si può escludere il riferimento estremo con della forza mas ruolo importante, perché rapl'espressione perché risulta essere il presenta un fattore determisimale, riferimento dei lavori in per nante della prestazione. Per centuale che permettono lo tanto, il suo miglioramento, sviluppo delle altre tipologie attraverso le varie espressioni, d'attuazione. Di conseguen risulta fondamentale al fine llo sviluppo specifico del la forza va attribuito un
A
dell'incremento delle capacità specifiche della prestazione sportiva. Il suo miglioramento permette di elevare la forma di prevenzione per l'apparato locomotore e di sostegno, ri ducendo il rischio attraverso: a) una maggior azione am mortizzante nei confronti del le capsule articolari e dei lega menti, b) un miglioramento della muscolatura del tronco, riducendo le possibili cause dettate dalle cattive abitudini
posturali e dai sempre più lun ghi periodi di attività sedenta ria e ipocmetica. Quando si imposta un pro gramma d'allenamento per lo
sviluppo di un particolare tipo
di squadra con confronto a tempo e tenendo presente che deve esserci una forte corrispondenza tra l'allena
mento e la gara, si può foca lizzare l'attenzione sul meto do dell'allenamento dinami
co, che si suddivide in positi vo (superante, concentrico, con accorciamento, accele rante) e negativo (cedente, eccentri Necessario co, frenante, ral
za, anche se non si lavora di rettamente sull'espressione
massimale, questa deve essere testata regolarmente al fi ne di riadattare le tabelle d'allena
aumentare la forza per migliorare la prestazione
mento. Nell'articolo pre cedente sono sta te messe in luce le due tipologie della resistenza
alla forza, che si esprimono attraverso il movimento cicli co o con l'esecuzione di mo vimenti di forza rapida nel contesto di una competizio ne di tempo prolungato. Avendo come riferimento le attività sportive individuali e
alti o massimali. La salita del carico al variare della serie aumenta del 5% rispetto al massimale. A seconda delle sue modalità di organizzazio ne ed esecuzione si possono ottenere risultati diversi: a) la forma piramidale stretta, con ripetizioni da cinque a una e intensità elevata tra il 75% e il 100%, sviluppa la forza massima; b) l'allenamento di costruzione, con ripetizioni
lentante). Tra le svariate for me possibili, po niamo l'attenzione
da dodici a otto e intensità media tra il 40% ed il 60%, sviluppa un aumento della forza massima, attraverso
sul metodo pirami
l'aumento della massa mu scolare; c) la forma piramida le larga, con un numero mol to elevato di ripetizioni da
dale, che si usa ne gli esercizi con l'utilizzo di macchinari e pesi, prevede
un certo numero di serie e ri petizioni per ogni esercizio e
quindici in avanti e intensità
gruppo muscolare. Si effet tuano in salita, ovvero par tendo da una percentuale di
scarsa tra il 20% e il 40%, sviluppa la resistenza alla for za. L'esecuzione dell'eserci zio in forma esplosiva per
carico bassa o media fino a terminare con carichi medio
mette di allenare la forza ra pida. K
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C'è il rischio di danni scheletrici nei ragazzi
E FAR MALE!
11
1/anticipo della pratica sportiva in età sempre più acerba, ha prodotto un aumento di traumi alfapparato scheletrico dei giovani atleti. Molteplici le cause e diverse anche le attenzioni per prevenire questo tipo di lesioni a diffusione delle prati che sportive in età ado lescenziale è un feno
meno in crescita; infatti nu merosi sono i giovani in età a volte pre-adolescenziale che vengono avviati ad attività sportive agonistiche o ricrea tive con impegni sempre più
intensi e sollecitanti. Nei bambini lo scheletro è la struttura più debole, mentre
l'apparato muscolotendmeo è più re sistente e le forze in gioco sono netta mente inferiori ri spetto
all'adulto.
scelta dello sport più adatto alle caratteristiche individuali, la necessaria prudenza nella pianificazione delle sedute di allenamento, la prevalenza dell'aspetto ludico rispetto a quello agonistico, costitui scono linee guida prioritarie a cui attenersi. Fra le molte patologie trau matiche dell'età adolescen
ziale, i distacchi apofisari del bacino rappresen tano un tipico Lo scheletro esempio. Infatti si è la parte manifestano con
più debole dei bambini
Molti e svariati sono i rischi che possono determinare l'insorgere di pa tologie traumatiche acute o microtraumatiche da sovrac carico durante l'esercizio fisi co. L'equilibrio fra gli impegni scolastici e quelli sportivi, la
Diffuso tra i giovani IL MORBO DI OSGOOD SCHLATTER
relativa frequenza a carico di giovani sportivi, prevalen temente maschi,
fra i 12 e i 16 anni, che praticano il calcio, il rugby, l'atleti ca leggera. Una lesione cau sata da una avulsione apofisaria deve essere considerata come una frattura e non co-
me una lesione o un dolore muscolare da sport, patologie che oltretutto soprattutto ne
gli adolescenti vengono spes so sottovalutate. Le localizzazioni principali ri
guardano la spina iliaca ante re-superiore (SIAS) dove si in seriscono il muscolo sartorio e il tensore della fascia lata, la
di Piero Volpi Medico sportivo Consulente A.I.C.
sto di quanto si verifica nel l'adulto. La sintomatologia è caratterizzata da un dolore acuto e repentino durante il gesto sportivo (scatto, calcio, salto); impotenza funzionale, impossibilità di continuare l'attività sportiva e soffusione ematica locale completano il quadro clinico. La palpazione in sede del distac
spina iliaca antere co, così come le inferiore (SIAI) do Molti fattori manovre contrasta ve si inserisce il te, evocano una tendine diretto del causano marcata dolenzia; retto anteriore, la l'insorgenza la deambulazione tuberosità ischiati di patologie spesso è impossibi ca dove si inseri le senza l'aiuto di scono i muscoli traumatiche due stampelle. In ischio-crurali, il bi presenza di un sospetto clinicipite femorale, il semitendico di un distacco ipofisario, noso e il semimembranoso. va richiesto un esame radiolo Una sollecitazione muscolare gico accurato e se necessario improvvisa e violenta preveun'ecografia dell'inserzione lentemente eccentrica, in
muscoli lunghi e biarticolari, esercitata durante l'attività fi sica, in un'area di particolare fragilità quali sono i nuclei di accrescimento dell'ala iliaca e
della tuberosità ischiatica, rappresentano i fattori causa li del distacco traumatico. In
fatti la forza muscolotendi nea è superiore a quella del l'osso, esattamente all'oppo
i I morbo di Osgood-Schlatter è una affezione I molto frequente negli adolescenti che prati cano sport, circa il 10-15% delle gonalgie an teriori fra i 10 e i 16 anni. Riguarda i giovani, quasi esclusivamente di sesso maschile, che praticano sport di corsa e salto (calcio, basket, volley). Le sollecitazioni microtraumatiche in trazione da parte dell'apparato estensore, in particolare il tratto distale del tendine rotuleo, sul nucleo di accrescimento dell'apofisi tibiale anteriore, rappresentano la causa scatenante di questa forma dolorosa. È comunque una
tendinea. Se il frammento non è particolarmente dislo cato il trattamento è conser vativo e consiste nel riposo con l'arto in scarico, nel posi zionare un cuscino sotto la coscia (nelle avulsioni ante riori) per mantenere l'anca in flessione e rilassare la musco latura, nell'applicazione della borsa del ghiaccio; nei casi
Scrivetegli a:
medico@stadiumcsi.it
/ giovani che praticano calcio, rugby e atletica leggera possono subire distacchi apofisari del bacino più severi, là dove l'inserzione muscolotendmea allontana il frammento osseo dalla sua sede, si opta per l'intervento chirurgico di riduzione e sin
deve essere affrettata (impor
tante effettuare un controllo radiologico che assicuri la
buona saldatura del distacco osseo), ma concessa dopo un periodo non inferiore ai due
tesi con punti transossei o con mezzi di sintesi metallici (vite). Il trattamento postope ratorio prevede la deambula zione con due stampelle per un mese, quindi una fase ria bilitativa preferibilmente in
mesi nei casi lievi e ai quattro, cinque mesi nei casi più gra vi. Soprattutto il ritorno in campo e la ripresa della ge stualità specifica devono es sere seguiti con attenzione
acqua per almeno uno, due mesi. La ripresa sportiva non
dall'allenatore, dall'istruttore o dal preparatore fisico, in
malattia benigna, a volte bilaterale, che si risol ve da sola in tempi non sempre brevi. La sinto matologia è prevalentemente dolorosa sull'apofisi tibiale anteriore che si risveglia duran te l'attività sportiva, la salita e la discesa dalle scale, la corsa, i salti. Si osserva una tumefazio ne più o meno evidente con dolenzia marcata alla pressione sull'apofisi tibiale anteriore; la cute può essere calda e arrossata; la radiogra fia in laterale delle due ginocchia consente di
stabilire il quadro di sofferenza e di frammen tazione del nucleo di accrescimento e poter
quanto gli adolescenti spesso non sanno regolare l'intensi tà e la quantità dell'esercizio fisico e sportivo. Se queste le sioni vengono non diagnosti cate o trascurate possono da re adito a sindromi croniche dolorose di difficile risoluzio ne con deficit funzionali inva lidanti o spesso con presenza di calcificazioni nel tessuto muscolo tendineo di ripara zione, quale esito del distac
co osseo.
prevedere i tempi di guarigione. Il trattamento consiste nel riposo sportivo (da uno a tre mesi), la crioterapia locale, eventual mente il ricorso a un'attività sportiva a basso impegno per gli arti inferiori come il nuoto leg
Caro Dott. Volpi, sono un lettore 43enne, mi di letto con la corsa e da un paio d'anni ho "scoperto" le lunghe distanze. Il mio obiettivo sareb be arrivare a correre e finire una maratona. Mi alleno tutto l'anno da 3 a 5 giorni la setti mana, seguendo tabelle e con sigli di podisti più esperti. A gennaio ho avuto una polmoni te, abbastanza seria, cui è se guita, appena ripresi gli allena menti, una ricaduta dopo circa 45 giorni. Adesso ho abbastan za timore a riprendere i miei ritmi anche se vorrei riuscire a giugno a correre la maratona di Pisa. Cosa mi consiglia: ci provo o lascio perdere e preparo quel
la di Milano in autunno? Carlo, Massa Carrara
La prima cosa da fare è sicura mente quella di farsi valutare da un pneumologo per garan tire una corretta funzionalità
polmonare. Gent. Dott. Volpi, anni fa mi sono lesionato i le gamenti di una caviglia. Nessu na rottura, ma distorsione di terzo grado con sfilacciamento di qualche fibra. Adesso sto be nissimo e corro per passione.
Ho 39 anni e vorrei giocare a calcetto con gli amici. Rischio molto? Vittorio, Mestre
gero. Può essere presente una ipotrofia musco lare quadncipitale. Raramente si verificano
La prevenzione di nuovi traumi distorsivi di caviglia si avvale di
complicanze, però ad accrescimento comple tato, qualora esitasse una ossificazione esube rante e fastidiosa nel contesto del tendine ro
ginnastica propriocettiva, un plantare sportivo ed eventual
tuleo, si provvederà all'asportazione dell'ossi-
culo ripulendo il tendine stesso.
un programma di rinforzo con
mente confezionare un taping prima dell'attività sportiva.
Stadium f
STADIUM RISPONDE
In questo spazio, ogni me se il dottor Volpi risponde alle vostre domande sulla medicina sportiva.
Affrontare e prevenire un disagio sempre più diffuso
IL TIFO VIOLENTO E LE POSSIBILI CURE
di Giovanni Pasculli Mediatore dei conflitti sett. giov. F.C. Internazionale
La violenza negli stadi, che riguarda anche lo sport non professionistico, è un problema complesso, lontano dalla soluzione. Le reazioni sono emotivamente forti e originano riflessioni che mettono in discussione il sano valore dello sport
che "agisce" concretamen te. Se prendiamo un qualsia si soggetto (dal dirigente, al ragazzo, al genitore) che vi ve lo sport a livello amatoria le e dilettantistico e gli chie diamo quale dovrebbe esse re lo spirito con cui affronta re quell'esperienza, la rispo
problema riguarda anche lo sport a livello giovanile e non professionistico. Si tratta dello sport che coinvolge mi polizia Filippo Raciti e del di gliaia di bambini e ragazzi, rigente della Sanmartinese dirigenti e allenatori, genito Ermanno Licursi, hanno pro ri e parenti che settimanal vocato sgomento e sconformente praticano o seguono to in chi, come noi, ancora l'attività con l'intento di di crede che lo sport sia un ot vertirsi e giocare nel modo timo veicolo educativo per i più sano possibile. giovani. Ma allora come si Questi eventi tragici Tentare di spiegano i ripetuti provocano reazioni riportare episodi di violenza, emotivamente forti di eccessiva aggres e originano riflessio lo sport ai sività che pervado ni, più o meno sen suoi valori no anche i campet sate, che mettono in essenziali ti sportivi di perifediscussione il sano
sta sarà sicura mente focalizzata
L
# incredibile sacrificio di vite umane, quel la dell'ispettore di
valore dello sport. Se è risaputa la difficoltà nel dare risposte, non solo re pressive, al complesso pro blema della violenza negli stadi, è evidente che tale
Gli strumenti AGGRESSIVITÀ
E TIFO SPORTIVO di Massimo Nantron Psicologo dello sport
SííTilWí
ria? Una possibile spiegazione sta nel fatto che è come se esistesse una scissione netta tra quello che ognuno "pensa" razionalmente e quello
sui sani valori del la lealtà, del puro divertimento, del rispetto dell'avver sario, del non ec cessivo interesse per il risultato,
da una parte più inconscia e latente del nostro intelletto,
difficile da riconoscere e da gestire: in situazioni del ge nere, può accadere che per dano il controllo anche per sone abitualmente non incli
ni alla violenza. Il consiglio che può dare un mediatore del con flitto, soprattutto Lavorare alle società sporti per ve, è quello di "at migliorare trezzarsi" per af il dima e frontare un proble
le relazioni all'interno della società
ecc... Il problema nasce nel momento in cui, coinvol ti nella situazione concreta, si è trascinati in un agonismo esasperato che spesso sfocia in una veemente e aggressi va conflittualità. Una vera e propria escalation che porta
quella stessa persona a ma nifestare atteggiamenti ag gressivi o violenti, verbali o
fisici . Quindi non è semplice tratta re il problema, perché riguar
ma "serio", che può avere differenti origini, ma quasi sempre un solo ef fetto: quello di ren
dere spiacevole o devastan te una situazione che do vrebbe essere solo di gioia e
passione. Ma vediamo cosa si intende per "attrezzarsi". Fonda mentalmente si tratta di la vorare affinché si migliorino il clima e le relazioni inter personali all'interno della so cietà sportiva stessa, in mo do da aumentare sia il livello di coinvolgimento dell'attivi-
possibile chiave di lettura del fenomeno ci arriva dagli studi di G. Finn, psicologo scozzese, che ha ti, senza l'eccitazione di parte l'incontro di la tendenza a commettere atti violenti sportivo perde forza drammatica e sapore emotianalizzato gni spettatore è almeno un po' tifoso: infat
O
nel contesto di una partita di calcio. vo. Il "vero tifoso" è innanzitutto un fedele che Secondo la sua interpretazione, il pensiero diffu so che giocare a calcio significhi anche essere
dà qualcosa di se stesso: è presente quando tut to va male, quando gli altri disertano, accetta di sfidare le pioggia e la mediocrità di una partita, traduce il suo impegno in azione. L'investimento in tempo, denaro, azioni, parole e pensieri, in que
sto come in altri campi, è sicuramente la caratte ristica principale della militanza autentica, un "sa crificio piacevole". Purtroppo oggi si sente parla re di tifo principalmente dopo episodi di cronaca che hanno in primo piano gesti di violenza. Una
coinvolti in campo in atti di aggressività e violen za, porterebbe la maggior parte dei supporter a seguire con impeto aggressivo la propria squadra e a partecipare attivamente al gioco con manife stazioni di sostegno e protesta collettiva. La mas sima aspirazione è ovviamente vedere la propria squadra sconfiggere l'avversario e numerosi tifo si perciò appoggiano atti di aggressione e violen-
Violenze da stadio Scene purtroppo abbastanza frequenti sui nostri campi da calcio: spesso sono gli stessi giocatori che si impegnano per cercare di calmare I tifosi esagitati
Scrivetegli a:
redazione@stadiumcsi.it
tà sia il livello di "responsabi lizzazione" delle persone
genitori/responsabili con particolari attitudini (innate)
relazionali, che fungano da cuscinetto tra gli altri genito ri e la società; • coinvolgere maggiormente i genitori nell'attività dei fi gli, sia rispetto al comportamento Dall'agonismo dei ragazzi, sia ri
che aderiscono a quella pro posta. Tradotto in pratica significa: • approfondire il livello di formazione relazionale ed educativa dei dirigenti/allenatori ampliando la loro sensibilità ai pro blemi giovanili,
esasperato si passa ad aggressività e conflitti
migliorando la ca pacità di "ascolto" delle persone, ac quisendo maggiori strumenti "educativi"; • sperimentare nuove man sioni e nuovi ruoli che affian chino e supportino il lavoro degli allenatori/dirigenti nel la parte extrasportiva, tipo
spetto al modo di vivere l'esperien za del genitore
stesso; • entrare nell'otti ca che l'attività
sportiva di un ragazzo è un'esperienza che coinvolge tutta la famiglia e in quanto tale può rivelarsi un'occasio ne di crescita globale; • istituire maggiori spazi e
za commessi dai propri giocatori sul campo. Per molti tifosi la squadra di calcio costituisce la più significativa espressione della comunità locale in opposizione ad altre comunità, una cultura di "quasi-violenza" visto che essi partecipano atti vamente (con canti di gioia, di scherno, incita menti e gestualità collettiva) alle aggressioni at
momenti di confronto tra
tutte le figure che ruotano attorno alla società sportiva. Creare occasioni di riflessio ne sul significato più profon do del proprio impegno (an che attraverso temi come il sano agonismo, la lealtà, il valore del gruppo, ecc.). Tentare di riportare lo sport ai suoi valori essenziali po trebbe essere la ricetta mi gliore per curare un male che, ad oggi, appare irrever sibile. Per fare ciò è necessa rio uno sforzo comune, che parta dal basso e che coin volga tutti gli appassionati che con un profuso impegno
mandano avanti le moltepli ci, a volte controverse, realtà sportive. ■
("esperienza di punta") con i loro canti, le loro reazioni ai falli e alle decisioni arbitrali e natural
mente con l'esultanza dopo il gol, che rende eu forici e soddisfatti. Per alcuni soggetti però que ste sensazioni non bastano per raggiungere e mantenere questa soddisfazione; quelle che per molti sono peak experiences per alcuni soggetti
tuate in campo. Questa identità con la squadra e i giocatori aiuta i tifosi a sentirsi importanti e an zi fondamentali per la vittoria finale. Ora, la mag gior parte dei tifosi interpreta questa sua impor tanza come derivante dal proprio sostegno alla
costituiscono le flow experiences ("esperienze fluttuanti", nel senso di normali), perché la loro indole più aggressiva, la loro storia, la loro perso nalità tende a spingerli oltre. L'hooligan non è né
squadra attraverso il tifo. Essi perciò raggiungo no quella che possiamo definire peak experience
è una persona che come le altre cerca un'espe rienza di punta che però non riesce ad ottenere.
una belva, né un disadattato o uno psicopatico,
Gentile dott. Pasculli, ho letto con interesse la sua rubri ca. Finalmente qualcuno che par la anche di aspetti non tecnici! Sono una ragazza di 17 anni e gioco a Volley (dopo la scuola). La nostra è una squadra che non ha ambizioni agonistiche: semplicemente ci teniamo in forma con uno sport che amiamo. Perlome no, questo è il mio atteggiamen to. La nostra capitana però non la pensa così. Sembra che la sua vita dipenda dai risultati. È ossessiva
STADIUM RISPONDE
In questo spazio, ogni me se Giovanni Pasculli risponI de alle vostre domande sul la mediazione del conflitto in ambito sportivo.
prima e dopo le partite. E, quello che è peggio, lo è anche durante le gare. Vuole dirigerci tutte a bacchetta. Sembra lei l'allenatore. Mi crede se le dico che mi mette addosso un'ansia che più volte mi ha portato a pensare di smettere? Però non voglio dargliela vinta... Annalisa, provincia di Padova
Cara Annalisa, Non stento a credere che l'atteg giamento della sua compagna le provochi ansia e ripensamenti. La pressione, che provenga da un allenatore o dalla società o da una compagna, è una causa ricorrente dei tanti abbandoni che si sono registrati in questi anni anche a livello giovanile. Da mediatore le direi che la "sento"preoccupata e molto in fastidita da questo comporta mento, che sta minando la sua sana voglia di sport. Sono altresì convinto che espri mere, come ha fatto, questo suo fastidio, possa esserle utile per ri trovare gli stimoli e magari pro vare ad affrontare la questione con la diretta interessata, così co me ha "coraggiosamente" fatto con noi.
stadium si
MANAGER DELLO SPORT
Analisi e sviluppo degli aspetti commerciali e legali
LE SPONSORIZZAZIONI OPPORTUNITÀ E LEGGI
ISTRUZIONI PER L'USO
I rapporti commerciali rappresentano una delle fonti più importanti di finanziamento dell'attività sportiva. Con i dovuti distinguo rispetto alle somme che alimentano lo sport di primo livello, si deve operare in modo ugualmente professionale anche tra i dilettanti
L
o sport, anche quello di base, necessita di inve stimenti sempre più al
ARMANI JEANS
MILANO
traverso la propria capacità comunicativa il marchio dello
sponsor. Esistono varie forme di spon ti. Si tratta di un vero e proprio sorizzazione: libero mercato nel quale è im 1) di un team (o club, società, portante dimostrare di saper
essere competitivi non solo in
gara. Le attese dei pubblici di riferimento sono cambiate. Gli atleti vogliono strutture adeguate, attrezzature, spo gliatoi accoglienti. Gli spetta tori si attendono di poter ave re accesso a campi di gioco ben tenuti, con tribune acco glienti e, magari, comodi par cheggi. La gestione finanzia ria di una orga nizzazione sporti
va è quindi affare sempre più com plesso. E onero
so. Le sponsorizza zioni diventano
scuderia); 2) di singoli atleti (normal mente campioni di vertice); 3) di una manifestazione spor tiva Esistono poi altri accordi com merciali tra aziende e organiz zazioni sportive che assumono
forme diverse: a) Fornitore ufficiale: si trat
ta di una forma particolare di sponsorizzazione do
Le società devono cogliere l'opportunità degli sponsor
quindi una op portunità che le società spor tive devono essere in grado di
saper cogliere. Secondo una comune defini zione la sponsorizzazione
consiste nella concessione da parte dello sponsor di investi menti finanziari da destinare allo svolgimento dell'attività
82
À T AJ
di Barbara Ricci
ve al posto del dena ro (o in aggiunta a questo) l'azienda for nisce i propri prodot ti o servizi (attrezza ture per l'allenamen to, abbigliamento sportivo, assicurazio
ni, manutenzione); b) Partner commerciale:
sfruttamento del marchio del l'organizzazione sportiva per
aziende "vicine" all'organiz
la produzione e la commercia lizzazione di prodotti "ufficia li", riportanti cioè il nome e il logo del team, i colori, i simbo li e destinati al pubblico dei ti
zazione sportiva, che finanzia no ottenendo in cambio non solo visibilità ma anche accor di di tipo commerciale (per esempio: agenzie di viaggi,
sportiva e nel conseguente
banche); c) Licenziatario: aziende che
obbligo da parte del soggetto sponsorizzato di veicolare at
a fronte del pagamento di fee e royalty ottengono i diritti di
3 riti IH ili
fosi. Dal punto di vista giuridico i contratti di sponsorizzazione
vengono generalmente defini ti:
• atipici, in quanto non disci plinati dal legislatore; • onerosi e a prestazioni corri
spettive, in quanto gli obblighi patrimoniali a carico delle par ti e i vantaggi che ne derivano, da ambo le parti, sono legati
da nesso di reciprocità; • consensuali perché si perfe
zionano con il semplice con senso manifestato dalle parti; • commutativi dato che eia-
¡ecfKMA |2ER1AWEHZE Ulilf.F'»
GAUDI -*“* *• V ¿
jlmìlU Marketing Sono molti gli spazi utilizzati nello sport professionistico per la comunicazione. Dai tradizionali cartelloni pubblicitari a bordo campo ai programmi partita (a destra, guelli del Palermo Calcio) ai tabelloni backdrop delle sale interviste (nell'altra pagina, quelli dell'olimpia Basket). Esempi da cui anche lo sport dilettanistico può trarre profitto
____
Il contratto di sponsorizzazio ne si intende perfezionato at traverso lo scambio di lettere di proposta e di accettazione. tratto. Questa particolare forma scrit La disciplina da applicare è ta, invece di un'unica scrittura quella del contratto come di firmata da entrambi i contra sciplinato dal Codice Civile e, enti, ha il vantaggio di assoganche se la vera parte norma gettare il documento al paga tiva è costituita dall'autono mento dell'imposta di registro mia privata, le imprese e le so solo "in caso d'uso". Se le par cietà, o altri enti sportivi, non ti contraenti appartengono a potranno ovviamente godere stati diversi la prassi di illimitata auto prevede l'applica nomia negoziale. La gestione
scun contraente conosce il re ciproco sacrificio dal momen to della conclusione del con
zione del diritto L'art. 1322 c.c. ri finanziaria svizzero dato che conosce infatti alle di un club proprio in Svizzera parti la libertà di hanno sede molte concludere con è sempre più federazioni sportive tratti al di fuori dei complessa internazionali. tipi contrattuali Nella fase di trattati previsti dall'ordmava e in quella successiva di ste mento, purché l'intento sia sura del contratto di sponso quello di realizzare interessi rizzazione è importante tene meritevoli di tutela secondo re conto degli obiettivi di en l'ordinamento giuridico. Ma trambe le parti. In particolare un rigido limite a questa liber
tà concessa dall'ordinamento giuridico è posto dall'ordina mento sportivo con le norme imposte dalle singole federa zioni sportive nazionali. Altri li miti sono fissati anche dal co dice di autodisciplina pubblici taria (concorrenza, fumo, me dicinali). Nella stipula di un contratto di sponsorizzazione, tutte questi
limiti e vincoli, devono essere osservati dai contraenti per garantire sia l'aspetto econo-
mico-giundico, sia l'aspetto sportivo.
è bene tenere presente che il legame di sponsorizzazione (e anche quello di testimonial) offre indubbiamente molti vantaggi per l'azienda che de cide di sfruttare la notorietà e popolarità del team o del l'atleta cui ha deciso di legarsi ma, per contro, espone anche al rischio di cadute di popola-
opportunamente contenuti e, se possibile, annullati per evitare che possano ricadere sull'immagine dello sponsor.
Se si verifica un caso di que sto tipo, lo sponsor può re cedere unilateralmente. A questo proposito è interessante il caso della recente e inaspettata retrocessione in B della Juventus che ha provoca to una voragine finanziaria an-
che e soprattutto dovuta ai mancati incassi conseguiti al recesso anticipato o alla rine goziazione di molti dei con tratti commerciali e di sponso
rizzazione. Questa garanzia può essere utilizzata anche a favore dello sponsorizzato per ipotesi di coinvolgimento dell'azienda sponsor in situazioni negative. Il contratto di sponsorizzazio ne a fronte di una prestazione
finanziaria, da parte dello sponsor, pre vede prestazioni di varia natura da par te dello sponsoriz
zato: • visibilità del mar chio dello sponsor su vari mezzi e sup
"«^program U s CÍTTÁ 01PAURMO
Aie horfntina
riguardano la vita della società sportiva; • presenza di rappresentanti e atleti del team sponsorizzato a
eventi dello sponsor. Nel contratto normalmente vengono inserite clausole di prelazione sul rinnovo succes sivo alla data di scadenza; clausole di esclusiva, di non concorrenza, oltre a quelle, già citate di salvaguardia del
l'immagine. La prestazione finanziaria spesso è calcolata con un con tributo fisso e un adeguamen
Sono varie le forme di accordi commerciali tra società e aziende
porti (devono essere
rità proprio in funzione di eventuali risultati o perfor
specificate qualità e quantità di questi spazi); • biglietti per alcune gare del
mance negative del soggetto sponsorizzato. Questi effetti
lo sponsorizzato (specificare quantità e, possibilmente, da
negativi devono essere previsti contrattualmente per essere
te); • partecipazione ad eventi che
to a saldo da calco larsi sui risultati spor tivi raggiunti a fine stagione cui prece
dentemente erano state abbinate delle somme, definite an che premi a vincere
o rappel. Questo meccanismo permette di calibrare
l'investimento sulla base degli effettivi risultati sportivi cui si
sottintendono correlati in mo
do proporzionale anche gli obiettivi di comunicazione le gati alla sponsorizzazione. K
ÌkTÌWI
83
il calcio e la vita attraverso le atrocità del nazismo
CALCIO, SHOAH AMORE E AMICIZIA
di Massimiliano Castellani
Anche nel periodo più oscuro del secolo scorso, nel mezzo di un'Europa che cedeva alla violenza dei regimi totalitari e della guerra, il calcio è riuscito a segnare i suoi gol. Tre libri ci raccontano storie di straordinaria drammaticità e umanità // RI W orre' r'corc^are 1 9'orn' 'n cu' i'uo~ ww mo è divenuto co
di calcio tra la formazione dei carcerieri dei lager, i Sonder kommando, contro i prigio
sa agli occhi degli uomini... Vorrei credere gualcosa oltre, oltre che morte ti ha disfatta. Vorrei poter dire la forza con cui desiderammo allora. Noi già sommersi, di po
nieri, le vittime della Shoah. Una partita che sa tanto di teatro dell'assurdo, ma la sto
tere ancora una vol ta Insieme cammi nare liberi sotto il sole". Questo è il messaggio dispera to al popolo ebrai
ria molto spesso si nutre di as surde contraddizioni. Così sot to il nazismo è ca pitato anche che Racconti mentre innocenti di calcio andavano incontro a margine al patibolo, nel campo a fianco al dello forno crematorio e sterminio alle fosse comuni si disputassero no
SULLO SCAFFALE
co, colpito dall'olo causto, scritto da Primo Levi nella sua opera / sommersi e i salvati. In quel li bro Levi accenna a una partita
vanta mortali minuti di gioco. Niente a che vedere con il rac conto cinematografico a lieto
Franklin Foer
COME IL CALCIO
SPIEGA IL MONDO
Matteo Marani "Dallo scudetto ad Auschwitz" Aliberti Editore Pagg. 208, euro 14 www.alibertieditore.it
Franklin Foer "Come il calcio spiega il mondo" Baldini Castoldi Dalai Editore Pagg. 296, euro 17,00 www.bcdditore.it
fine "Fuga per la vittoria",
Weisz e Matthias Sindelar. L'austroungarico Weisz era
quello che è capitato ad alcu ni simboli del calcio in quel tempo buio e totalitario, do minato dalla macabra banalità del male. Due nomi per circo scrivere una tragedia all'inter no di uno steccato storico prettamente calcistico: Arpad
l'allenatore del Bologna con il quale aveva vinto due scudet ti consecutivi dal 1935 al '37.
Un nome, quello del primo tecnico straniero che era riu scito a vincere il nostro cam pionato (nella stagione 1929-
Leo Turrini "Pazza Inter" Mondatori - Pagg. 234, euro 17,50 www.mondadori.it
Bruno Bartolozzi-Marco Mensurati
Un libro per iniziati alla filosofia interista, que sto di Turrini, che omaggia la Beneamata e la sua storia ormai centenaria, innalzandola addi rittura a una "categoria dello spirito". Un affresco storico molto suggestivo che parte dal mito dell'Ambrosiana di Meazza per ar rivare ai giorni luminosi dell'lnter dei record di Mancini, mostran do come le vicende e le alterne fortune di questo glorioso club si intreccino da sempre con il costume e la cultura nazionalpopola re, coinvolgendo emotivamente con un tifo viscerale icone "ne razzurre" del calibro di Fiorello e Celentano, e autentici maestri
Indicativo il sottotitolo di questa inchiesta, scritta a quattro mani da Bartolozzi e Mensu rati, sui torbidi retroscena di Calciopoli: "Col lasso e restaurazione di un sistema corrotto". Sul collasso del nostro sistema-calcio, sul potere demiurgico e coercitivo eser citato da Luciano Moggi sapevamo e intuivamo già molto, an che prima della pubblicazione delle intercettazioni telefoniche. Ma questa inchiesta, giornalisticamente perfetta e soprattutto corretta, ha il merito di chiarirci le idee e di illuminare gli an fratti ancora oscuri in cui si annidavano i legami tra il Palazzo del calcio, la stampa e i poteri politici, vecchi e nuovi.
"Calciopoli" Baldini Castoldi Dalai Editore Pagg. 336 euro, 17,00 www.bcdeditore.it
BRUNO BARTOLOZZI MARCO MENSURATI
CALCIOPOLI COLLASSO E RESTAURAZIONE 01 UN SISTEMA CORROTTO
d'umanità come Gino Strada.
TikTÌÌO
30 quando allenava l'Ambrosiana) e una storia, caduta nel l'oblio della memoria. A ripor
tarla a galla ci ha pensato Mat teo Marani nel suo libro-docu-
Nello Governato "La partita dell'addio" Mondadori Pagg. 218, euro 16,50 www.librimondadori.it
mento Dallo scudetto ad Au schwitz . Una testimonianza resa possibile anche dal ritro vamento di un personaggio che in questa storia recita il ruolo fondamentale dell'ami co ritrovato, Giovanni Savigni.
Questo signore era il compa gno di classe alle elementari di
Roberto Weisz, uno dei figli, oltre a Clara, di mister Arpad, che li aveva avuti dalla moglie, l'ebrea ungherese Elena. Un'amicizia, quella tra Rober to e Giovanni, che grazie allo scambio epistolare era riuscita a resistere anche alla fuga im provvisa della famiglia Weisz a Parigi, dopo che le leggi raz
come racconta Frank Foer in Come il calcio spiega il mon do: l'Hakoah. Un club fondato nel 1909 in un circolo di gio
ziali del '39 avevano impedito al tecnico del Bologna di con tinuare ad allenare in Italia. Una fuga amara, umiliante, ma a distanza l'ebreo errante Weisz potè almeno gioire per lo scudetto del '39 della squa dra rossoblù che aveva co struito e allenato a inizio sta gione. Poi venne l'altro triste
il titolo di campione d'Austria nella sta gione 1924-25. Un cammino entusia smante interrotto definitivamente
scudetto, quella stella di David cucita sul petto della divisa dei deportati ad Auschwitz, lì do ve Arpad, Elena, Roberto e
po nella fuga dall'Europa, altri finirono nelle maglie letali del la persecuzione nazista. Con l'annessione alla Germania si
Clara Weisz, sono morti il 31 gennaio del 1944. Un'intera famiglia sterminata: quattro dei 6 milioni di ebrei che non sono più tornati dai campi di concentramento. Un anno pri
sciolse anche il mitico Wunderteam, la nazionale austria
ma della fuga dall'Italia di Weisz, l'Austria celebrava l'Anschluss, l'annessione al Terzo Reich con l'ingresso a Vienna delle truppe naziste, avvenuto il 12 marzo del '38.
Fine dell'identità austriaca e di "una squadra spettacolare",
vani intellettuali ebrei e che ogni domenica si esibiva nel suo stadio (2° distretto di Vienna). Davanti ai suoi 18 mi la tifosi, tutti ebrei, quella squadra conquistò
no alla fine alla sua relazione pericolosa con un'insegnante ebrea, l'italiana Camilla Casta gnola. La partita dell'addio da cui prende il titolo questo libro è quella che Sindelar giocò al
Prater di Vienna il 3 aprile del 1938. Nel giorno in cui si cele brava il mesto epilogo del Wunderteam, Sin
Quando Sindelar rifiutò di salutare Hitler
con l'Anschluss che costrinse allo scio glimento l'Hakoah. Alcuni dei suoi giocatori trovarono scam
ca, la migliore selezione degli anni '30 dopo l'Italia due vol
te campione del mondo nel '34 e nel '38. Un collettivo for tissimo capitanato dalla stella antinazista Matthias Sindelar, protagonista della struggente biografia romanzata di Nello Governato, La partita dell'ad dio. Un vero eroe del pallone Sindelar. Un uomo giusto e in namorato che non rinunciò fi
delar disputò da "leone" il suo ad dio alla nazionale austriaca umiliando la Germania, scon fitta per 2-0 con un suo gol e poi con il "grande rifiuto".
Insieme a un compagno di
squadra si rifiutò di salutare con il braccio teso Hitler e tut
ti i gerarchi nazisti che aveva no assistito alla partita in tribu
na. Un gesto da dissidente che unito al grande amore per una donna ebrea gli costò una ta cita e misteriosa condanna a morte. "Il cattivo funziona mento della stufa a gas - scris sero - fu la causa della morte di Sindelar e della sua compa gna" . Ma guarda caso, il de
cesso della coppia venne ac certato dopo l'irruzione della Gestapo. Un altro crimine contro la squadra dell'umani tà sommersa.
Luigi Bolognini "La squadra spezzata" Limma - Pagg. 156, euro 14,00 www.liminaedizioni.it
Alberto Brambilla "La coda del drago" Ediciclo - Pagg. 200 euro 14,00 www.ediciclo.it
Ci sono tante squadre che ormai fanno parte dell'albo ristretto delle formazioni leggendarie, una di queste è sicuramente Aranycsapat, ov vero la "squadra d'oro", l'Ungheria di Puskas e Hidegkuti. Bolo gnini rivisita una pagina di storia importante come quella della ri voluzione ungherese del 1956, narrando le aspettative disilluse di un Paese attraverso il giovane Gabor, il quale proietta nell'invinci bile Aranycsapat le speranze di un futuro di libertà. Un'Ungheria libera dal regime comunista che invece per Gabor si impossessò di Budapest già la notte in cui la nazionale di Puskas perse l'imbattibilità - dopo 50 partite - nella finale della Coppa Rimet.
Dalle annuali lezioni tenute all'università di Verona, sul rapporto tra "scrittura e la bici cletta", origina questo nuovo libro del prof. Brambilla, uno dei più attenti osservatori del rapporto tra let teratura e sport. Una breve "antologia" che avrebbe dovuto intitolarsi "Biciclette di carta e inchiostri colorati", in cui l'in chiostro è quello vergato sulla carta dalle penne dei grandi scrittori del nostro '900 (Campanile, Gatto, Bozzati, Pratolini, Testori, Ortese) e il colore è dato dal rosa della maglia del vin citore del Giro d'Italia e dei protagonisti della Corsa raccontati prima dell'avvento della televisione.
Afflili 85
I classici dello sport
IL GENIO DI GIANNI RIDERÀ RACCONTATO DA DEL ODONO Un libro che racconta non solo in campo, ma soprattutto fuori, il più grande calciatore italiano di sempre. Un racconto che fece entrare Oreste Del Buono in polemica feroce con Gianni Brera, che del Golden Boy era fiero oppositore ra. Su e con quello che per eniale, trasversale, eclet Gianni Brera era semplicemen tico. Tre termini per defi te I'"Abatino" ha scritto due nire un uomo che negli libri ambienti intellettuali era cono biografici a distanza ravvi cinata: Un tocco in più (1966) sciuto e appellato anche sem e Dalla Corea al Quirinale plicemente con una sigla in tri (1968). Quel primo libro, Un pla: OdB, ovvero Oreste Del tocco in più ebbe un effetto di Buono. Tra le tante cose di cui rompente e suscitò anche una si è occupato fino a ottant'anvivace polemica con Brera, il m (è morto nel 2003) questo quale definì Del Buono un polivalente letterato dell'Elba « Patroclo che andava alla ten direttore indimenticabile della da di Achille-Rivera». Una sti rivista Linus - c'è stato anche il lettata che fece il solletico a un calcio. Una passione che con maestro della boutade come ironia da fuoriclasse ha scan OdB, il quale in un tempo in dagliato scegliendo come gui cui agli intellettuali con la "I" da virgiliana un giovane, il gol maiuscola era praticamente den boy per antonomasia del vietato manifestare pubblicapallone nazionale, Gianni Rive
G
■Hl
i
mente la propria passione per il calcio, rispondeva con un li bro-intervista che non solo ren deva palese la sua cotta calci stica per il numero 10 del Mi lan, ma lo esaltava alla massi ma potenza, come principe dei pensatori, anche se con i piedi. Rivera all'epoca aveva soli 23 anni, ma già le idee molto chia
HA FONDATO E DIRETTO LINUS Oreste Del Buono è morto il 20 settembre del 2003, aveva 80 ed era malato da tempo. Pochi mesi prima della morte, l'allora presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi lo aveva nominato Grande Ufficiale. Oreste Del Buono, universalmente noto come OdB, era nato 1'8 marzo 1923 all'isola dell'Elba. Scrittore, giornalista, critico e consulente editoriale, Del Buono è stato l'intellettuale che ha fatto conoscere in Italia i fumetti dei Peanuts di Charles Schulz, attraverso la rivista Linus, di cui è stato fondatore e direttore. In seguito, ha collaborato con il Corriere della Sera, L'Espresso, Panorama, La Stampa, oltreché con la Gazzetta dello Sport, per la quale per molti anni ha tenuto una rubrica in cui mai ha nascosto le sue profonde simpatie milaniste. Le sue opere principali, dopo gli esordi di Racconto d'inverno (1945) e La parte difficile (1947), in cui affiorano i ricordi della guerra e della prigionia (2 anni in un lager austriaco), affrontano le inquietudini esistenziali del nostro tempo. Del Buono si è rivelato particolarmente attento a cogliere i più impercettibili movimenti della vita quotidiana. Tra i suoi libri principali: Facile da usare (1959), Né vivere né morire (1963), / peggiori anni della nostra vita (1971), Talpa di città (1984), Amori neri (1985), La nostra classe dirigente (1986), La debolezza di scrivere (1988), Amici, amici degli amici, maestri (1994).
ÌhTìfflÌlT
1
Rivera per vent'anni bandiera del Milan, oggi europarlamentare
re. Da questo confronto emer gono i primi segnali del futuro tribuno che non è arrivato al Quirinale, ma a Montecitorio sì. Il politico in erba che abita va in Rivera, fu una delle mol teplici intuizioni di OdB che in questo libro porta il suo eroe fuori dal rettangolo di gioco e lo pone già sul palco, pronto per il primo comizio al popolo degli stadi, al quale rimprovera di avere la "memoria corta". Difetto insanabile del tifoso di ogni epoca, sul quale OdB e Ri vera si interrogavano già qua rantanni fa con il Golden Boy che ammoniva: «£>/ colpo gli adoratori di sette giorni fa si trasformano in denigratori, in
nemici accaniti. La verità è che nessuno, neppure quelli che ti portano in trionfo, è mai dispo
sto a perdonarti le somme che guadagni». K
Oreste Del Buono "Un tocco in più" Rizzoli (1966)
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TAVECCHIO: «ELEZIONI E P(PI L'ACCORDO CON GLI ENTI» Il presidente della Lega Nazionale Dille' ¿tanti è molto chiaro: «Rappresentiamo il 34% della FedercalcioÉl' y Btr o noler li, il 2 aprile tutti dovranno parlare con noi, prima di prendere qualsiasi deck ione. Il nuovo Consiglio Federale dovrà lavorar à subito per risolvere I problemi» denunciati dal Centro Sportivo Italiano» r______________ _____________ [muti________
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Firma di un genitore (per i minori)BAAS
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Comincia la stagione dei grandi Giri di ciclismo
IL GIRO D'ITALIA ȣ E' BELLO ANCHE SUL WEB * I dati storici e statistici e le caratteristiche tecniche deiredizione 2007 sono on-line. Grande chiarezza e completezza di informazioni: per conoscere i corridori/ studiare i percorsi, confrontarsi col passato
La Gazze» dello Sport
grande chiarezza e comple tezza di dati, in anticipo sul via della manifestazione. I appassionati di ciclismo. dati Dal storici, ma anche le ca ratteristiche tecniche del 12 maggio al 3 giugno i tifo l'edizione 2007, sono pre si del pedale saranno tutti sentati in maniera impeccabi davanti alla televisione, pron le. Ecco così, oltre a una bre ti a sostenere i loro idoli, ma ve ma completa cronistoria e i più tecnologici potranno all'albo d'oro, la possibilità di servirsi anche di uno stru ricordare tutti i precedenti mento prezioso come Inter
rende il via il Giro d'Italia e si accende la grande passione degli
P
nelle città del giro di que st'anno, con i vinci tori del passato nelle La maglia vane località di tap rosa pa. Puntuali e grafi camente ben svilup va al sito
III. PLANIMETRIA GENERALE
:t La storia
OÔ
n La corsa
Girodltalia
H Le città del giro
■HI LE ALTIMETRIE IN DETTAGLIO ■Hi LE SALITE
:: I numeri del Giro
:: Cl piace ricordarli cosi io Albo d oro
n Il marketing e la comunicazione t: I partners :: Giro d'Italia Store
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ti News
n Archivio
net per essere aggiornati su
tappe, curiosità e
personaggi. La maglia rosa del web, e non poteva essere altrimenti, va al sito ufficiale di
della Gazzetta
quella che è la ma nifestazione ciclisti ca più importante del nostro paese, http://giroditalia2007.gazzetta.it. Col legato alla home page della Gazzetta dello Sport, che da sempre organizza il giro e di cui riprende la veste grafica, il sito del Giro si presenta con
pati sono anche i da ti più tecnici, a parti re dal percorso 2007, su cui è possibile an
che zoomare, per proseguire con l'altimetria delle varie tappe, con una sezione spe cifica dedicata alle salite. Le scalate sono infatti da sempre uno degli aspetti più affascinanti di uno sport che ha fatto della fatica il punto di massima esaltazione. In rete
è così possibile tro vare vasto materiale dedicato proprio al le salite, tra cui spic ca per completezza
('Archivio delle Sali te d'Europa www.salite.ch
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Il primo Grò aitata si avvia i 13 magge 1909 aM 2.53 del mattino dai rondò di Loreto, a Mfiano Otto lo tappo per un totale di 2448 cMometn. o 127 । concorrenti, dei qua* solo 49 concludono la provo a Milano Ai seguito otto vetture quattro por le squadro, due per rorganizzazono e la giuria, duo per i gtornaksti. I corridori vengono fotografati uno per uno poma della partenza affinché non ci siano dubbi sola loro identità Le notaio dota corsa raggiungono g* appassionati o i curiosi mediante dispacci telegrafici che forganazazono appende dentro le vetrine data Lancia-Lyon Peugeot, m Piazza Castolo, mentre > pochi che possiedono i telefono possono riformarsi chiamando 133.68. A quella prima edizione partecipano Poter detto 'frou frou’. vrckoro del Tour 1906 o Troussebor, a segno neiedtzionfl 1905 della Grande Boucle Anche i celebro Potè Brolon ft a> via. ma si ritirerà por una caduta nata prima tappa la Miiano-Botogna II montepremi del Grò aro sordo è di 25 mia taro Luigi Ganna, 1 perno vincitore, guadagna 5 325 firn, fuittmo classificato 300 ire Una beta cifra dal momento che io stipendio di Armando Cougnet, Drettoro del Giro (oltre che amministratore dot giornale c caporedattore dota rubrica c eterno) ò di 120 tre menai Costamagna, il direttore do La Gazzetta dolo Sport, no guadagna 150 li giornale, noi 1909, costa 50 contee mi.
difficoltà e per ognuna è pre sente una vera e propria mappa, con tutti i punti del percorso e i vari gra di di pendenza. Rete Un'autentica bibbia
sito svizzero che riporta, con dovizia di particolari, tutti i percorsi più impegnativi per
ciclisti professionisti e non. In ben cinque ln lingue (italiano, fran per gli amanti della cese, inglese, spa ci sono fatica, insomma. gnolo e tedesco) so siti Ovviamente, non è no archiviate 9170 dedicati da meno di quello salite europee, 3480 del Giro, il sito del delle quali solamente alle salite Tour de France nel nostro paese. Le www.letour.fr la cui partenza scalate sono selezionabili per è prevista da Londra il prossicriteri geografici ma anche di
La home page del Giro d'Italia: http://giroditalia2007.gazzetta.it !
Sito non ufficiale ma ricco di notizie sul Giro: www.ilgiroditalia.it
Le parcours
mo 7 luglio. A dominare gra ficamente è il classico giallo che caratterizza la corsa cicli
«medi 7 juütel 3007
La pagina del Tour de France: www.letour.fr
tundí S fülltet MOT
stica più famosa del mondo. E' già possibile consultare il percorso della prossima edi zione, con un'analisi tecnica delle varie tappe fatta da esperti del settore. Delle varie città che ospiteranno il Tour è poi presente una breve sche da geo-turistica. Nella sezio ne Rètro si può trovare tutto l'archivio storico della mani festazione, a partire dalla pri ma edizione datata 1903. Al sito del Tour è legata anche la pagina ufficiale di una delle più affascinanti grandi classi che del ciclismo, la Parigi Roubaix. A proposito di clas
siche, sorprende la carenza di siti uffi ciali che, al contra rio, ben documen tano le principali corse a tappe. A fa re eccezione sono due classiche belghe, la Freccia Val lone www.rvv.be e
Awrocrr ■■ C c<rc*>rx rrwrcrwdl 11 julite» 2001 vawt-conttm > oocn jeudi 12 juiltet 2007
»amedl 14 juflM 2007 ecvrncnBtMR • Le G dimanche 15 |uUtei 201 u frrq&yryj - Tia kmdl 16 Mte< 2007
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E di un'altra importantissima corsa a tappe elvetica: www.letourderomandie.ch
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Tutto sulla Freccia Vallone, grande classica: www.rw.be
Il sito di un'altra classica belga, la Gand Wevelgem: www.gent-wevelgem.be Un'altra grande corsa da un giorno, in Olanda: www.amstelgoldrace.nl
necessario consultare i siti specializzati, che in Italia sono numero
mente interessante quest'ulti mo che, pur non sviluppatissi mo a livello grafico, presenta aggiornamenti continui su
si. Tra questi Ciclismo Online www.ciclismo-online.it, abba stanza basilare come
tutto quanto fa ciclismo e so prattutto dedica grande spa zio alla lotta al doping. Una battaglia condotta attraverso
impaginazione ma ricco di no tizie aggiornate, Ciclismo.it www.ciclismo.it e SportPro www.SDortpro.it. Particolar-
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Home page del giro di Svizzera: www.tds.ch/tourdesuisse
mardi 17 tuilte» 2007
mitandosi a news, percorsi, albo d'oro e lista partecipan ti senza grandi approfondi menti e comunque con una vesta grafica sempli ce e poco innovati Le grandi va. Per avere mag giori informazioni è classiche
la Gand Wevelgem www.gent-wevelgem.be:
E quella della Vuelta, il prestigioso Giro di Spagna: www.lavuelta.com
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ritorio.
Sito sul ciclismo, con importanti approfon dimenti storici: www.grandeciclismo.net
Portale italiano sul mondo della bici: www.ciclismo.it Altro sito di grandi approfondimenti sul mondo del pedale: www.ciclismo-online.it
Pagine sul ciclismo, con grande attenzione al fenomeno doping: www.sportpro.it
L'Archivio delle Salite d'Europa: www.salite.ch La pagina ufficiale della Federazione Ita liana di Ciclismo: www.federciclismo.it
E quella della Federazione Internazionale: www.uci.ch Il sito del campione del mondo e olimpico: www.paolobettini.it
E quello del vincitore del Giro 2006: www.ivanbasso.it
stalium
89
Il sito del mese: www.damianocunego.it
RICCO, ELEGANTE, COMPLETO: CUNEGO MAGLIA ROSA IN RETE Il sito ufficiale del campione veronese è alfaltezza delle sue ambizioni: mille informazioni e una veste grafica sopra la media, di facile accessibilità. Oltre a tutte le informazioni sul corridore, anche la squadra e il suo direttore sportivo dati biografici e agonistici, do amiano Cunego sogna ve alla voce segni particolari la stagione del riscatto e viene indicato un significativo lancia la volata proprio a aggettivo: vincente. Nella ras partire dal web www.damianosegna stampa, oltre agli artico cunego.it. Il sito ufficiale del ci li che ricordano le principali vit clista veneto, vincitore del giro torie di Cunego, merita una se 2004 a neanche ventiguattro gnalazione la sezio anni, si presenta in ne "Cover", che fatti all'altezza delle Una semplice comprende tutte le sue ambizioni. carta copertine delle rivi La home page di ste specializzate a lui Cunego è ricchissi d'identità
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presenta dati dedicate. Siccome il ciclismo è ma ha anche il pre biografici e sport individuale in gio di una veste gra cui è fondamentale fica eccellente e su agonistici periore alla media. del campione il gioco di squadra, Cunego non dimen Impaginato in un tica i suoi compagni, elegante blu, il sito è cui nel sito dedica un'apposita di immediata accessibilità in sezione, con foto e biografie di tutte le sue sezioni. A presenta tutti i corridori del team Lamre subito la figura del ciclista ve pre. C'è spazio anche per il suo ronese una semplice e chiara scopritore e maestro, Giuseppe carta d'identità con i principali ma di informazioni
FOCUS CSI VERONA SI FA BELLA
Martinelli, responsabile tecnico della Lampre, che proprio sul si to racconta il suo rapporto con il campione. A livello di downlo ad mancano i video, ma sono parzialmente compensati dal
Pratico e ricco di informazioni, ecco il sito del la sezione veronese del Centro Sportivo Italia no (www.csiverona.it). Nella pagina iniziale
vengono infatti subito presentate tutte le no tizie, i regolamenti e i comunicati delle princi pali attività sportive del centro, in modo da
agevolarne la fruizione. Nella parte superiore della pagina, ecco inve ce le finestre, realizzate con grande accuratez za grafica, che permetto di accedere alle varie sezioni, con anche la possibilità di prenotazio ne dei campi, le notizie utili su Verona e una faq per aiutare i naviganti meno esperti.
ricco materiale fotografico che riguarda le principali tappe del la carriera. È anche possibile ri cevere, compilando un sempli ce formulario, la foto autogra
fata del ciclista.
Grande rilievo viene poi dato alle iniziative specifiche del CSI veronese, a partire da Un pallone come il mondo, torneo calcistico riser vato alle rappresentative delle varie comuni tà nazionali presenti sul territorio; fino a quel lo che è oramai un appuntamento abituale del Centro Sportivo di Verona e prossimo alla nuova edizione: La grande sfida, manifesta zione che coinvolge ragazzi diversamente abili italiani ed europei in attività di cultura, gioco e sport, sui principali palcoscenici della città, a partire dall'Arena. L'edizione 2007 an drà in scena sabato 26 e domenica 27 maggio.
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Il GP di TennisTavolo sarà il primo di molti appuntamenti CSI
UGNANO SABBIABORO UNA PICCOLA FLORIBA
di Massimo Carboni
Fu Hemingway a definirla cosi a metà del 900/ nel momento del massimo sviluppo urbanistico. Le spiagge di sabbia finissima, Parte e la buona cucina ne fanno la capitale del divertimento, non solo estivo, del Nordest trionale del Golfo di Venezia. rnest Hemingway a È diventata, a partire dagli suo tempo la definì la anni 60, la capitale estiva del piccola Florida d'Italia. divertimento nel Nordest. Un accostamento suggesti Ampia l'offerta di attrazioni e vo, probabilmente suggerito di occasioni di sva dagli oltre otto chi go, tra le quali si lometri di spiagge contano ben sei contrassegnate da C'è anche sabbia finissima un moderno parchi tematici di
E
che ne incorniciano la fisionomia. Ugnano Sabbiado-
versi e il modernis simo Centro Ter male. E anche que st'anno, Lignano Sabbiadoro ospiterà molti appuntamenti agonistici del CSI a carattere nazionale. Si comincia dal 22 al 25 aprile con il Gran Premio di Tenni
centro termale
ro sorge su una pe nisola disegnata dalla foce del fiume Tagliamento e dal la tessitura antica delle cor renti dell'Adriatico, tra il ma re aperto e la Laguna di Ma rano, nell'arco più setten-
stavolo.
Itinerario naturalistico con forme e colon sempre di e zone balneari del Friuli Ve versi ad ogni variare di marea, e nezia Giulia sono dei veri e propri paradisi naturali. A co presenta isolette, banchi sab minciare dalle lagune di Mara biosi, canali e fondali sommersi che affiorano in occasione di no e di Grado, un paradiso per basse maree. Osservando la ve gli amanti del birdwatching. Il getazione sugli argini si posso complesso lagunare di Grado e no riconoscere le celebri tame Marano si estende per circa
L
16.000 ettari tra la foce dell'Isonzo e quella del Tagliamen-
to; l'intero sistema si è formato fra il 400 e il 600, ed è protetto dal mare da un cordone di du ne più o meno coperto da una vegetazione di alberi, erbe e ar busti. Il paesaggio si presenta
flKlllllliil
rici, alberi dai rami sottili citati da D'Annunzio, nelle colorazio ni prevalentemente rosate, e
poi olmi, pioppi, pini e ginepri. Questo è il regno indiscusso di gabbiani reali, rondini di mare, aironi bianchi e cormorani. Per visitare le varie isole sabbiose
COME ARRIVARCI IN AUTO
A4 - Uscita Latìsana. Successi vamente proseguire sulla S.S. 354 (km 20). IN AEREO AEROPORTO DEL FRIULI-VENEZIA GIULIA Ronchi dei Legionari
www.aeroporto.fvg.it Per Arrivare a tignano dall'Aeroporto del Friuli Venezia Giulia, percorrere l'Autostrada A4 in di rezione Venezia fino all'uscita di Latisana. Usciti dal Casello, proseguire per Ugnano per la S.S. 354. (74 km) AEROPORTO "MARCO POLO" - VENEZIA
www.veniceairport.it Per Arrivare a Ugnano dall'Aeroporto di Venezia, percorrere l'Autostrada A4 in direzione Udine-Trieste fino all'uscita di Latìsana.
Usciti dal Casello, proseguire per Ugnano per la S.S. 354. (93 km). IN TRENO
La stazione ferroviaria più vici na è quella di Latisana, un ser vizio di pullman collega la sta zione, alla località turistica.
metri che unisce Ugnano Sabbiadoro a Trieste, con un trac ciato prevalentemente asfalta to e in alcuni tratti sterrato. Dal le acque del fiume Tagliamento nella zona di Lignano si attra versa una fascia densa di riser ve e oasi protette (Isola della Cona, foci dell'lsonzo, Val Ca vanata, Valle Canal Nuovo, foci dello Stella). Dal mondo agreste della Bassa Friulana, con i suoi
mille corsi d'acqua, il percorso finisce nel bianco carso triesti no, non prima di aver toccato il Parco nella Val Rosandra, la Grotta Gigante, l'orto botanico "Carsiana" e il sentiero Rilke.
Itinerario enogastronomico che formano la laguna e ammi rare i lidi, i canali e gli specchi d'acqua che la compongono, è consigliabile un'escursione in motobarca, con partenze da Grado e Ugnano. La laguna di Grado rappresenta il tratto più orientale di quasi 9.000 ettari esteso dalla foce dell'Aussa fino all'lsonzo; si suddivide in tre sottobacini, corrispondenti alle
trovamenti risalenti all'epoca romana, la laguna di Marano è un bacino d'acqua salmastra si tuato tra la pianura friulana ed il mare Adriatico, che si è for mato in seguito al lento ma continuo innalzamento del li
bocche lagunari di Porto Buso, di Grado-Morgo e di Primiero. Questo tratto di natura incon taminata è formato da canali e
una vegetazione di tipo palu stre: pini, olmi, tigli, platani e
specchi d'acqua che si intrecciano fra i dossi e piccoli isolot ti, da esplorare in barca o sul gommo ne alla scoperta dei
vello del mare e ai generosi de positi di terra proveniente dai fiumi. Il paesaggio delle zone circostanti è caratterizzato da
betulle; la fauna è ricca di spe cie anche rare, come l'airone rosso, che trovano in queste zone possibili Escursioni tà di rifugio, alimen tazione e riproduzio in barca ne. La laguna di Ma per visitare rano comprende due
l Friuli Venezia Giulia è un cro cevia di culture anche dal pun to di vista dell'enogastronomia. Dalle influenze mitteleuropee
I
dell'area triestina e goriziana, alla cucina povera e gustosa della Gamia e del Friuli, fino ai prodotti tipici più noti nel mon do: il prosciutto di San Daniele e il formaggio Montasio. Ma la regione esprime anche una particolarissima arte culinaria del pesce, che a Grado e a Lignano viene promossa da risto ranti e trattorie disseminate nei centri storici e sul lungomare,
forniti quotidianamente dai nu merosi allevamenti di pesce di valle presenti in regione. Il lito rale è ovviamente il contesto privilegiato per degustare parti colari piatti creati con il preliba to pescato del mare Adriatico. Tra i piatti più tipici c'è il boreto alla graisana, che fa parte della tradizione gradese. È una ricet ta molto particolare perché non è né un brodetto né una zuppa, ma una vera e propria pietanza che abbina al pesce una polen tina bianca. In tutta la regione si possono gustare branzini, orate, tonni, cozze, vongole e seppie appena pescati. Quest'anno, il 12-13 e 19-20 maggio il cortile interno di Villa Manin, a Passanano di Codroi-
po, si trasformerà in un'esposi zione a cielo aperto dell'enogastronomia regionale. È "Sapori Pro Loco", l'arte di degustare il Friuli Venezia Giulia, manifesta zione che propone oltre 100 ti pi di pietanze - dal frico alle frit tate, dal formaggio salato al cinghiale allo spiedo, dai cjalcions alla cubana, ai biscotti di mais. Il 27 maggio, inoltre, scat terà, in tutta la regione, "Can tine Aperte", evento dedicato
agli enotunsti che proprio nel l'ultima domenica di maggio potranno visitare vigneti e can tine, degustando i vini accom pagnati da assaggi dei prodotti
le isole
sottobacini: quello di caratteristici "caso della laguna Lignano e quello di S. ni", ma anche in Andrea, entrambi mountain bike lun corrispondenti alle relative boc go i sentieri che costeggiano le che lagunari; l'arco di isolotti e valli da pesca. La pescosità del di banchi sabbiosi sono attra le acque della laguna di Grado versati da una fitta rete di cana si deve ai bassi fondali e alle fa li. Per gli appassionati della bici vorevoli condizioni ambientali, da non perdere l'itinerario ciclo che permettono a vane specie
di vegetali, di pesci e di uccelli acquatici di trovare un habitat ideale. Popolata sin da tempi remoti, come dimostrano i ri
turistico del mare Adriatico, parte integrante dell'itinerario europeo "Eurovelo". Un trac ciato pianeggiante di 172 chilo
Il prosciutto di San Daniele è tra i più conosciuti e apprezzati al mondo
5ÌTlM!
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TURISMO
tipici regionali, come il Monta si© e il prosciutto San Daniele. Da segnalare la pedalata ciclo turistica "Cantine aperte Bike", attraverso i più famosi vigneti della regione, riservata a tutti gli appassionati della moun-
Modello da studiare La perfetta conservazione del sistema fortificato di Palmanova, rende la cittadina friulana unica in Europa
sterna fortificato ed urbanisti co, un esempio unico in ambi to europeo. Fu costruita, per volontà della Serenissima Re pubblica di Venezia nel 1593 a difesa dei suoi confini orientali in Friuli, contro le incursioni dei Palmanova fu dotata di tre cer Turchi e per arginare le mire e la natura risulta essere la ehie di fortificazioni: due furo espansionistiche territoriali de grande protagonista di queno realizzate durante il dominio sta stretto lembo di terra, altret gli Arciducali. Per la realizzazio veneto, la terza fu invece ope tanto importanti sono le testi ne del progetto della città for ra dei Francesi. In seguito alla tezza, furono interpellati inge monianze storiche e artistiche caduta di Venezia gneri, trattatisti ed che contrassegnano il territorio (1797), la piazzafor esperti architetti mili circostante. Nelle immediate vi Palmanova te passò sotto il do tari dell'ufficio di For cinanze di Ugnano sono rinve esempio minio napoleonico, tificazioni di Venezia nibili alcune delle più significa quindi all'Austria, e tra cui primeggiava il tive rappresentazioni dell'arte urbanistico con il plebiscito del Soprintendente Ge in Friuli Venezia Giulia. unico 1866 si decise la sua nerale Giulio SavorTra i molti itinerari possibili, annessione al Regno gnan. Concepita co in Europa uno, particolarmente suggesti d'Italia. Nel 1960, me macchina da vo e ricco di storia, percorribile
tain-bike.
Itinerario artistico culturale
ISTRUZIONI PER L'USO
S
in macchina, collega idealmen te Palmanova a Grado lungo la
statale 352. Palmanova rimane ancora oggi per la conservazione del suo si-
CENNI STORICI I primi insediamenti alberghieri risalgono all'inizio del 1900 quando la penisola non era rag giungibile via terra, ma solo in barca attraverso la Laguna di Marano. A quel tempo, la peni sola lignanese era quasi intera mente ricoperta da una foresta di pini e gli unici insediamenti rurali erano situati lungo il lito rale della laguna. Nel 1903 fu rono costruiti il primo modesto impianto balneare e il primo al bergo. Tuttavia, a causa della malaria endemica nelle paludi adiacenti la penisola, lo svilup po della stessa si ebbe solo do po le opere di bonifica dei terri tori malsani. Nel 1926 fu aperta la prima
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guerra, la sua progettazione e quindi la sua forma di stella a nove punte, ben distinguibile dalle foto aeree, fu determina ta da motivi di ordine militare.
strada comunale di collegamen to con il comune di Latisana e nel 1931 si insediarono i primi abitanti. Nell'anno 1935 venne istituita un'azienda di soggior no e venne aggiunto il nome di Sabbiadoro a scopo promozio nale. Lo sviluppo vero e proprio della cittadina, così come è conosciu ta oggi, si attua però nei decen ni a cavallo della metà del seco lo quando l'architetto Marcello d'Olivo crea e sviluppa un origi nale progetto urbanistico per la rete viaria di quella che diven terà Ugnano Pineta. Nasce così la famosa chiocciola che si ri trova ancora nel simbolo del co mune della cittadina friulana. j
con Decreto del Presidente del la Repubblica, Palmanova è sta ta proclamata "Monumento Nazionale". Proseguendo lungo la statale
352 si arriva ad Aquileia, vera e propria metropoli dell'impero Romano, definita, proprio per la profonda identificazione con l'architettura imperiale, la se
conda Roma. Aquileia, fondata nel 181 a. C., ha un'area archeologica di ec cezionale importanza, conside rata dall'Unesco Patrimonio dell'umanità. Gli scavi della ne cropoli, che si estende lungo la strada (una parallela della via Anma antica ) che lasciava la città in direzione Sud- Ovest, nei pressi del ('Anfiteatro, ven nero attuati fra il 1939 e il 1940. Questo è l'unico sepol creto visibile fra quelli usati per
la dislocazione di sepolture, se condo il costume romano. Miriadi di reperti, proprio del periodo romano (statue, mo saici, monete, vetri, terrecotte, urne, bronzi, un'imbarcazione
e il lapidario), sono raccolti nel Museo Archeologico Naziona le. Di grande rilievo la splendi da Basilica di S. Maria Assunta che fu eretta su un edificio del IV sec., a cui vennero annessi, nei secoli successivi, numerosi ampliamenti (poi in gran parte
distrutti durante le invasioni barbariche). Accanto alla basili ca si trovano la cosiddetta chie sa dei pagani e il battistero. Nel tempio si possono ammirare
COSA VEDERE Da non perdere la splendida Villa Manin, una delle più note ville vene te presenti sul territorio della Regio ne che si trova a Passariano Codroipo in provincia di Udine, a 38 chilo metri da tignano, raggiungibile at traverso la statale 354. Proprio qui Napoleone soggiornò e firmò lo sto rico Trattato di Campoformido. La villa è oggi sede del Centro Regiona le di Catalogazione e Restauro della Regione e degli uffici regionali del Turismo. Dal 2004 la Regione Friuli Venezia Giulia, tramite l'Assessorato alla Cultura e la neo costituita Azien da Speciale Villa Manin, ha promos so un nuovo corso espositivo del prestigioso complesso della Villa, fi nalizzato alla costituzione del Centro d'Arte Contemporanea Villa Manin. Il Centro d'Arte Contemporanea si caratterizza per una programmazio ne annuale che alterna mostre tema tiche, artisti provenienti da tutto il mondo, collaborazioni con importan ti musei internazionali, progetti di scultura nel parco della villa, esposi zioni dedicate ad artisti del territorio e vari eventi collaterali. L'intento del Centro è di far conosce re al pubblico l'arte contemporanea in modo eterogeneo e concentrico: sia per mezzo della presentazione di prestigiose collezioni museali, che
anzitutto i famosi Mosaici Pa leocristiani (IV sec.) che costitui scono una tappa fondamenta le nella storia dell'arte italiana. Sempre lungo la statale 352 si giunge infine a Grado, centro termale e di villeggiatura predi letto dagli imperatori austro ungarici. Di rilievo il suo Parco Termale Acquatico, vero gioiel lo del benessere con una pisci na ergonomica di 85 metri, do tata di idromassaggio, cascatelle d'acqua, vasche termali, trampolini e giochi. D'obbligo
una passeggiata nel fiabesco centro storico gradese, attra versato da una sene di strette
viuzze e calli.
spieghino il presente attraverso un percorso più "storico", sia tramite le opere di importanti artisti dei nostri giorni o delle mostre curate che si focalizzano su aspetti specifici del l'arte attuale. Nel parco antistante la villa, trova spazio l'esposizione denominata "Sculture nel Parco", un percorso ar tistico in continua evoluzione che al momento comprende otto sculture e che ogni anno viene arricchito da nuove opere commissionate e appo sitamente create in loco da artisti in ternazionali. INFORMAZIONI Agenzia Turismo
Friuli Venezia Giulia
info@turismo.fvg.it numero verde 800016044
Azienda Agrituristica Ca' Ospitale €
È una caratteristica casa rurale della campagna friulana, a 2 km da Aquileia e a 4 km da Grado. Dispone di 14 ca mere per 25 posti letto, tutte con ba gno, offerte con la prima colazione. via Beligna, 107 - 33051
Aquileia (Ud) Tel. 0431 917423
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Sito internet:
Lignano Sabbiadoro (Udine) Fax 0431 428743
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DOVE DORMIRE
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Vasta la scelta delle pietanze a base di pesce freschissimo accompagnato dai migliori vini locali e nazionali. Anche le carni sono presenti nel menu ma la parte del leone è affidata ai tantissimi antipasti, risotti e zuppe di pesce. A seguire branzini di varie versioni, an guilla allo spiedo, rombo in guazzetto.
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TŒIIlil 95
Meglio fare a meno di genitori saccenti, ingombranti, a volte maneschi no svedese entrato fra i padri della grande
fisiologia sportiva moderna, Per Olaf Astrand, quello della massima per cui «tra
U
stemazione di questi rapporti in un disegno go vernativo di vasta portata. L'immensa Cina si è af
il facciata, ventanni fa, al grande sport con le sue fare male lo sport e il non farlo, è meglio farlo podiste da lunga distanza acquartierate in una sorta di monastero e sottomesse ai voleri ed alle male», diceva pure che «per diventare campione bisogna sapersi scegliere bene i genitori». Allude diete (sangue di tartaruga, si disse) di un allenato va soprattutto alle fibre bianche (velocità) o rosse
(resistenza), che o ci sono o non ci sono, e vengo no "decise" al momento del concepimento. Ci per mettiamo di completarlo: scegliersi bene i genito ri, e non solo per la faccenda delle fibre, per usar li al meglio e anche per saper fare a meno di loro
quando diventano invadenti, ingombranti, sac centi. E maneschi, potrebbe aggiungere qualcuno, spe cialmente dopo avere assistito alla rissa televisiva, durante i campionati mondiali di nuoto in Austra lia, tra l'allenatore di nuoto ucraino e la figlia non brava in vasca come il genitore si aspettava Lui che la schiaffeggia, lei che risponde più o meno usando le stesse armi. Lui arrestato, processato, assolto dalla giustizia ordinaria, anche perché la
figlia si è addossata le colpe della provocazione (un suo flirt sbagliato), però squalificato per sei
anni dalla giustizia sportiva. Al proposito, si è par lato di punta dell'iceberg (come si fa troppo spes so in mancanza di cifre e dati precisi), nel senso che tanti sarebbero i figli picchiati o comunque vessati dai genitori per inadempienze sul piano del rendimento sportivo. Ma si è parlato pure di situazioni ben più balorde, con schiavizzazione dei
pupi e delle pupe (specialmente in sport dove si è forti già in tenera età: nuoto, tuffi, ginnastica,
pattinaggio...) da parte di allenatori che sono an che carcerieri, torturatori, guru tremendi, vampiri. Bisogna dire che si tratta di discorsi vecchi, anche se non è ben chiara la valenza di questo aggettivo - vecchio - nello sport. Il padrone del corpo del l'atleta, sia un genitore sia un allenatore, è figura datatissima, basti pensare al film "Momenti di glo ria", con il tecnico che costruisce con ogni mezzo un campione per la corsa ai Giochi di Parigi 1924. Il doping di stato della Germania Est ha visto la si
re folle e feroce. Negli ultimi tempi è intervenuto nello sport un elemento che ha cambiato in profondità ogni si tuazione, ogni rapporto, ogni valutazione. Molto
semplicemente, si è trattato del denaro. Fare sport significa ormai in tanti casi affacciarsi ad un me stiere: e se si promette bene, arriva presto lo sponsor a motivare materialmente. Si studia da campione di nuoto, da campionessa di pattinag gio. Come da ragioniere, da avvocatessa. I genitori
investono sul pupo: tirare su una figlia brava ten nista costa di più che tirarla su brava fisica nuclea re, ma in caso di successo rende infinitamente di
più. Investe anche l'allenatore, mette il suo tempo e la sua esperienza, sa che guadagna di più se il suo allievo vince. Un ragazzino pigro, che non esplora sino in fondo le sue possibilità di diventa re campione sportivo, è da trattare anche a ceffo ni, a punizioni, come un cattivo studente. E si de ve dire che rispetto alla chiarezza di certe situazio ni scolastiche, quando ad esempio si deve prende
re atto, e abbastanza in fretta, che il ragazzo non è un genio, che non ce la fa proprio, nello sport c'è confusione: lo sviluppo fisico ad esempio può riservare repenti sorprese positive, e poi esiste sempre la "valvola" del doping. Se i genitori e gli
allenatori sanno di chimica, o sanno scegliere i medici "giusti", il potenziale del pupo può essere fatto crescere artificiosamente. Ci sono genitori felici e persino orgogliosi del fatto che il loro fi gliolo prende un po' di simpamina nei giorni in cui
deve stare sveglio per studiare, e dunque nessun problema se si dopa per vincere una gara. E c è or mai una vasta casistica, una letteratura sui padri che invitano i figli calciatori, eccitati e incitati, a spaccare le gambe agli avversari, oppure che li
guidano nella caccia all'arbitro.
Melbourne:
la sequenza che ha fatto discutere
La nuotatrice 18enne Kateryna Zubkova, campionessa europea a Vienna nel 2004, è sta ta protagonista col padre Mykhaylo, ex nuotatore e ora et della Nazionale ucraina, del l'episodio più discusso dell'intero Mondiale di Melbourne. Dopo l'esclusione dalla semi finale dei 50 dorso, il padre ha infatti strattonato e colpito ripetutamente la figlia, a sua volta pronta a reagire. Il litigio è stato ripreso dalle telecamere, all'insaputa dei prota gonisti, ed è costato a Mykhaylo Zubkov un processo per direttissima, il ritiro dell'accre dito, l'espulsione dal Mondiale e 6 anni di sospensione dalle gare per decisione della fe derazione internazionale. Solo la distensiva testimonianza della figlia ha evitato a papà Zubkov guai seri con la severa giustizia australiana.
Negli anni sessanta Helenio Herrera, allenatore di calcio, diceva rivoluzionariamente che i genitori dovevano decidere per tempo se far fare ai loro fi gli il mestiere di calciatore, e che non era neanche necessario pensare alla serie A, bastava la serie C e già era una situazione lavorativa assai migliore di quella di operaio, di impiegato. Adesso la televi sione ha creato per lo sport un'infinità di posti di
te situazioni, un copione sempre nuovo, tante luci, troppe denaro. Se la faccendaccia dell'allenatore ucraino desse la stura ad una seria discussione sul problema, lui sarebbe un protomartire benedetto
lavoro, con la spettacolarizzazione di tante discipli ne, di tante specialità. Fare "studiare" una ragazzi na da grande tennista si può, certo bisogna fare dei sacrifici, mandarla magari dalla natia Siberia ad una scuola in Florida. E se la ragazza poi non è ri conoscente ai genitori e ligia al guru della racchet ta sono, debbono essere anche schiaffoni. Quegli stessi schiaffoni che si vorrebbe che adesso i geni
sportivamente imbecille, incapace di suo o se lo rimbecilliscono di attenzioni e comandamenti: c'è persino il "rischio" che preferisca allo sport la scuo la, più blanda, più comoda, fisicamente impegnati
dello sport moderno. Invece ci dibattiamo fra mamme trepide e mamme ingombranti, padri se veri e padri maneschi, allenatori schiavisti e allena
tori paternalisti. E il pupo non riesce a capire se è
va quel tanto che basta per schiacciare il tasto del telefonino e filmare la bella professoressa.
tori ripristinassero per i loro pupi che irridono alla scuola, trasformandola in palestra di bullismo e non solo: con il rischio però che i genitori siano maneschi verso i professori. Il diorama è vastissimo, con tanti personaggi, tan
JhTlRO 97
Scrivete a redazione@stadiumcsi.it per esprimere la vostra opi nione sull’argomento del mese. In questo numero, le reazioni al Dibattito “L’integrazione è più facile se passa per lo sport”, pub blicato sullo scorso numero. A giugno, il Forum sarà aperto sul l’intervista a Franco Falcinelli, presidente della Federazione Pugi listica Italiana, pubblicata a pagina 24 di questo numero, sul te ma: la boxe può essere educativa?
Utilizziamo lo sport per evitare gli errori commessi dagli altri Avete scelto un tema in teressante, di stretta at tualità, per discutere e far ci riflettere. Complimenti,
FORUM
perché lo sport è anche questo e non solo profes sionismo o medaglie. 0 meglio: anche queste sono
medaglie. Parlando di immigrati e della loro integrazione, i nostri uomini politici devo no essere illuminati da quanto è accaduto in altri
Paesi, penso alla Francia e all'Inghilterra, cercando di
evitare gli errori che lì sono stati commessi e dei quali oggi pagano pesantemente le conseguenze. Chi prima di noi, per ragioni sociali e politiche, si è confrontato con l'immigrazione di gran di masse, ha pensato so prattutto a costruire quar tieri satelliti nelle grandi cit tà: se avesse sfruttato lo sport, anche lo sport per tutti, l'integrazione sarebbe
stata più semplice e oggi sarebbe completata. Inve ce, le periferie sono ancora sotto lo scacco dei violenti. Carlo, Milano
ne e l'inserimento nella vita so ciale italiana di chi italiano non è. Attenzione però a non sba
sinceramente, mi pare che in oratorio, per lo meno nel no stro, l'integrazione sia un fatto compiuto. Ci sono molti figli di immigrati che da italiani gioca no con gli italiani. Voglio dirlo forte, perché episodi come quello denunciato nel Bergama sco (parlo del bambino brasilia no picchiato dai compagni e non difeso dal parroco, almeno così ci hanno raccontato) ri schiano di inquinare l'immagine dello sport in oratorio, che inve ce è benemerita e va sostenuta, perché sacerdoti e volontari da
to all'esempio che potrebbe na scere se in ogni città ci si con frontasse sportivamente su ogni
nazionalistiche, in piccole guerre di colore o di religione. Penso siano molto meglio le squadre miste, bianchi e neri
I GIOVANI IMMIGRATI AIUTANO A CRESCERE
decenni e in tutta Italia lavora no per sostenere la formazione
I NOSTRI FIGLI Complimenti perché ancora una volta vi distinguete per la profondità dei temi e per il mo do in cui vengono trattati: serio e semplice, di facile e immedia ta comprensione. I vostri edito riali alimentano le nostre serate in società e quello dell'integra zione è un problema che anche noi dirigenti di squadre CSI, nel nostro piccolo, affrontiamo quotidianamente. Penso che
dei nostri ragazzi. Matteo, Brescia
nella stessa squadra e non bianchi contro neri, italiani contro africani e via dicendo, perché sennò si rischia solo di alimentare il senso di divisione. Giuseppe, La Spezia
INTEGRAZIONE SÌ, MA SIANO GLI IMMIGRATI A INTEGRARSI Ho letto con grande interesse quanto ha scritto Andrea De
Pascalis sullo scorso numero. E penso che lui abbia ragio ne, anche col conforto delle statistiche: l'immigrazione è un fenomeno inarrestabile e ci si deve necessariamente confrontare. Mi fa piacere
NO ALLE SFIDE NAZIONALISTICHE Questo genere di discorsi
mi sta bene e mi stanno molto a cuore l'integrazio
vello sportivo. Marcella, Verona
98 SrTifflTìil
E UN AIUTO PER TUTTI Ecco un'occasione per il calcio di essere finalmente educativo. Il calcio è giocato da tutti: bian chi, neri, asiatici, cristiani, mus sulmani. E il calcio proprio per ché è trasversale può essere un efficace strumento di integrazio ne. Penso ai tornei per dilettanti e amatori, ma penso soprattut
gliare la misura: evitiamo di isolare anche nello sport chi non è italiano, perciò sì ai tor nei amatoriali multiculturali e multietmci, ma attenzione a non trasformarli in sfide troppo
che si dica che lo sport può essere collante e strumento di integrazione, però sono convinto che siano gli immi grati a doversi integrare, ac cettando quelle che sono le nostre tradizioni, anche a li
Sì ALLE SQUADRE MISTE
DAL CALCIO POSSONO ARRIVARE UN ESEMPIO
aspetto della vita. Giuliana, Napoli
quando bussa alla nostra porta un ragazzo africano o un suda mericano, noi questa porta dobbiamo spalancargliela: per aiutare lui, anche economica mente, ma anche perché alla fi ne sarà lui ad aiutare noi e i no stri figli che conoscendolo me glio, conosceranno un'altra cul
tura e cresceranno meglio. Luigi, Milano
ALL'ORATORIO L'INTEGRAZIONE ESISTE GIÀ
I miei due figli frequentano un oratorio, soprattutto d'estate, quando le scuole sono chiuse. E
A BERGAMO UN PICCOLO MONDIALE PER BAMBINI Sono un dirigente di una picco la società polisportiva di un ora torio del centro di Bergamo (US Nosari, circa un centinaio di atleti tesserati CSI). Sul numero di Aprile sono state giustamen te dedicate molte pagine a ini ziative che coinvolgono in mo do attivo e attraverso lo sport, le comunità di cittadini extraco munitari presenti sul nostro ter ritorio. Ci tenevo a segnalare che quest'anno si terrà la se conda edizione di un torneo (chiamiamolo pure "mondiale")
tra squadre di bambini (da 9 a 11 anni) di diversa nazionalità. L'anno scorso l'iniziativa si è ri velata una bellissima manifesta zione a mio parere ricca di tutti
i significati che stanno alla base dello sport in generale e proba bilmente ancora più basilari per una struttura come il CSI. Slmone, Bergamo
• Costo
della chiamata da telefono fisso: 0.143 Euro al minuto in fascia oraria intera
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