La Chiesa non può trascurare, co me opera a lei estranea, la cura dei corpi e la cultura fisica, quasi fos sero di sua competenza soltanto le « cose puramente religiose » ed « esclusivamente spirituali »; che esistono delle virtù naturali e cri stiane, senza le quali lo sport non potrebbe svilupparsi, ma decadreb be inevitabilmente in un materialismo chiuso, fine a se stesso; che i principi) e le norme cristiane appli cate allo sport gli schiudono più elevati orizzonti, illuminati perfino da raggi di mistica luce.
NATALE A BETLEMME di GIUSEPPE BERTOCCO
9n n. pagina
la classifiche dei primi 30 nella nostra stagione atletica Concessionaria esclusiva per la puohlicità: PUBLLAC1 - Roma - Corso Vittorio Eman. n. 287 . Tel 556.068 Costo d’inserz. L, 150 a mm col. Spedizione in abb. postale gr. 1
Dal discorso del S. Padre del 9 ottobre 1955.
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SS5561-55O113
PROBLEMI
DELLO
SPORT
=
SETTIMANALE DEL CENTRO SPORTIVO ITALIANO DIRETTO DA LUIGI GEDDA
Un numero L. 20
Anno XI - N. 50 - Roma 20 Dicembre 1356
IL TEMA DEL C.S.I. PER I “GIOCHI,, DI ROMA
/ “pupi,, del Presepio Nella mia casa c’è un vecchio cassone. il Natale. I grandi saranno più calmi e Non è troppo grande ma sufficiente per sereni, i piccoli parleranno piano come se nascondere tante piccole cose ingombranti. fossero nell’anticamera del Re. Non è bello ma dignitoso come il pastrano Intanto il vecchio cassone non esiste consunto del povero uomo. più. E’ solo il rifiuto di panni consunti, E’ nascosto nella camera oscura:’ una di strofinacci per massaia. Aspetterà che camera illuminata dalla luce che viene passi ]'Epifania. Allora diventerà di nuo avara dall’abbaino. vo luogo di mistero e i vecchi bulloni Visto con la luce elettrica fa una certa arrugginiti sotto la luce fioca dell'abbaino impressione per via di quei bulloni mezzo ri splenderanno come i bottoni della livrea arrugginiti che spiccano sopra il -coper di un «maitre» d’albergo di terza cate chio come i bottoni della livrea di un goria. «maitre» d’albergo di terza categoria. * Siamo un po’ tutti affezionati al vecHo incontrato ier l’altro sul treno Michio cassone ma per la mamma è addiri t tura una questione di Stato. Quan- lano-Roma un americano. Un uomo sulla do qualcuno si azzarda a dichiarare che quarantina con gli occhiali d'oro, un veun stito ampio, una cravatta assurda e « quell arnese » è troppo vecchio e che un paio di scarpe piatte come il muso di bisogna buttarlo via la mamma risponde con la passione della tradizione: « Guai a « bulldog ». Parlava un italiano commerciale: era chi osa toccarlo ». E nessuno lo tocca. Anzi passa inos gioviale, simpatico. Aveva voglia di chiac chierare. servato per la maggior parte dei-fan no. Mi passò quasi subito il suo biglietto C’è un periodo però in cui diventa il centro dell’attenzione familiare: il periodo da visita « Blodgett Used Machinery Co. ». deU’Avvento quando i bambini sognano Un commerciante di macchine usate. Mi la stella di Natale e i vecchi sentono una illustrò severamente il suo lavoro. Po: parlammo di religione. tremenda nostalgia della vita serena. La sua fede è spaventosamente sem Infatti dentro al cassone sono chiusi i « pupi » del presepio. Ce li mette la mam plice: «Credo in Dio e nei dollari». La ma dopo l'Epifania. Li avvolge con pezzi sua vita è un « busines », un affare com di carta e con un po’ di paglia e li lascia merciale. Dona i suoi dollari all'opera di Padre nel cuore freddo della vecchia cassa. Stan no 'lì dentro buoni buoni coperti da ve- Flanagan per la rieducazione della gio stifi vecchi e da strofinacci per tutto ventù ma strizzando l’occhio afferma: < Per me è "reclame”, buona "réclame"! ». l'anno. E’ molto ricco, guadagna moltissimo. Ma poi viene il Natale e tutte le cose acquistano un aspetto da fiaba. Le cose Afferma con una certa bonaria spavalde vecchie prendono il posto del «quotidia ria: «La mia ora vale mille dollari». E no» e il cassone ridiventa oggetto di mi mostra Fanello grosso tutto d'oro e di pietre preziose, un lavoro pregiato che conversazione. Tutti vorrebbero aprirlo, tutti metterci stonava maledettamente sulla sua mano dentro le mani come a scoprire un teso- grande e grassoccia di ex-contadino. Non ra, a rivivere 'un'immagine immensamente è sposato. I genitori, gente semplice e rigida appartenente alla setta dei Menno cara. Solo la mamma però conosce ì segreti ni. Coltivano ancora la terra in Peoria, Illinois. Non vogliono più saperne di que della cassa misteriosa. Con la stessa delicatezza e con la stessa sto figlio degenerato dalla vita commerciale. E’ solo. devozione con cui li aveva riposti, adesso Dove passerà il Natale? Non lo sa. Forse che viene il Natale, tira fuori dalla carta e dalla paglia umide i « pupi » del pre in Europa, forse in Africa, nel ridotto di sepio. Noi stiamo lì attorno curiosi e ansiosi qualche locale notturno, oppure in aereo. come chi aspetta un amico o un parente Adesso il suo volto diventa serio e l'occhio grande si fa piccolo, triste, umido. « Pas che viene da lontano. Adesso sono sopra il tavolo tutti in serò il Natale, solo». Ci disperde l’agitarsi umano della sta piedi e in disordine. Sembra la folla del giorno di mercato. C'è chi porta una cesta, zione. L'americano con i suoi dollari ed chi tiene le mani giunte e sembra mor io con la pena nell’anima. Andavo ripetendomi come un automa: morare una preghiera, c'è chi cammina c guarda nel cielo come se vedesse una la mia ora vale mille dollari. E dietro i cosa strana, chi invece pascola assonnato dollari scoprivo un povero cuore umano tre pecore capovolte sull « vellutino» scom sopraffatto dalla tecnica della «Used Machinery », dalla maeduna usata. posto. Un uomo fuori della Redenzione che E c è il bambinello roseo e sorridente. E' un centro di attenzione generale. Tra la non conosce lo spirito di Dio che alita folla disordinata cerchiamo tutti il bam nellanima, nelle cose, nella vita. Le ore bino. Tutti vogliono prenderlo tra le ma che Iddio ci ha donate per farne stru mento di eternità sono diventate «busi ni, tutti dicono parole graziose. Domani nell’angolo più intimo della sa nes ». affari commerciali. E le ore che la da pranzo nasce il presepio. Una grotta, dovevano acquistare un valore soprannaNICOLA PAVONI un bambino, una stella. Domani nella vecchia casa incomincia iConiinua in 2. pag.)
DI UNA COSCIENZA OLIMPICA A Melbourne la parata coreografica è stata fan tasiosa, ma assente il vero spirito dei cinque anelli Un altr'anno, solare, si chiu sino a prima notte, la secon lo inevitabilmente verso uno de per la nostra Organizzazio da ovattata di freddo pungen- strano professionismo di stato ne. Con chiaro attivo morale te, per la toccante e un tanti o di < colleges ». e agonistico, ma principalmen- no triste sera del commiato siPer cui le nazioni che cerca I te associativo. Il tema base, no a che la fragorosa gìran- no di sopravvanzare non po I dettato lo scorso anno e rea- dola — assolutamente nuova in tranno mai davvero minaccia I lizzato con armoniosa raziona- una festa sportiva — non ha re nelle classifiche le grandi " lità al centro, come alla peri richiamato il giovane mondo, potenze sportive: quelle che feria, va dando i frutti desi dello sport bianco alla realtà, dispongono di miliardi per la derati. Il tema era: Il CSI fa per cui l0 sport è gioventù pe specializzazione e per le leve, miglia sportiva. Tema di fon renne, e vita. . raggiunte con mezzi diversi: do, basilare per una grande or Come meravigliammo allora, col sistema quasi regimentale ganizzazione che vuol essere [meraviglieremo ancor piu a dell’obbligatorietà o con quel una forza di massa ma anche Roma nell’agosto del 1960, spe lo assai più fortunato e c ti di azione morale e cristiana eie se il clima vorrà favorire struttive della maturità e de 1perchè lo spirito di Olimpia i Giuochi. Ma non basta, la coscienza sportiva. prevalga sulle basse speculaNon basta la coreografia, E’ appunto quest’ultima che zioni che infiorano purtroppo non bastano gli impianti, non manca nel nostro Paese: una lo sport italiano e lo tormen- bastano le girandole: occorre coscienza sportiva maturata Alla premiazione annuale del Comitato Provinciale di Roma sono intervenute ¡.ano, sviando di conseguenza smaterializzare l’ambiente trop- nelle famiglie, nelle società, numerose Autorità religiose, politiche, militari e sportive. Nella foto, da sinistra a i ragazzi ed i giovani atleti dal-|po impregnato di tempi, di mi nelle organizzazioni, alla pari la linea naturale di pratica sure, di pesi che se rappresen della indispensabilità dell’insedestra: S. Em. Rev.ma il Card. Ottaviani. il prof. Gedda, il comm. Tito Marconi, sportiva e agonistica, quale tano l’eccellenza dello sport Assessore allo Sport e Turismo, l’on. Folchi, Sottosegretario agli Esteri e il dotL NATALE BERTOCCO mezzo innanzitutto di -autori- nel mondo, snaturano l’essen Torti del Comune di Roma. (In 4. pagina la cronaca della bella cerimonia) creazione e di educazione fi za dello sport stesso portando(Continua in 2. pag.) sica. Un tema che scaturisce natu rale dallo stesso statuto, dal regolamento organico del CSI e che più che mai si proietta sull’avvenire dello sport ita liano, avendo quale vertice, quale traguardo diretto, ormai non più lontano, le Olimpiadi del 1960 a Roma. Non basta infatti creare gli impianti, non basta creare i villaggi olimpici, non basta as sicurarsi una intelaiatura tec nica se viene a mancare quel che gli inviati speciali hanno [ <- ___________ sottolineato e segnalato dal*“_________________________ __
Probabilmente 4 candidati a Perugia per la contesa Presidenza dell’11.V.I.
una coscienza olimpica che non ha nulla a che vedere con la nrsXr^adÌsricSeheantTmae |
/ ragguardevoli risultati tecnici conseguiti nella stagione dal ciclismo italiano - salvo quelli mondiali su strada ™
dovrebbero
godere gli 800 delegati ad una fruttuosa discussione dei problemi per una scelta responsabile
stri ma solo nei colori e nei costumi e non nella atmosfera, La settimana scorsa un aucosì diversa e così lontana dai torevole settimanale specializquella di Helsinki. tato che si pubblica a Milano, Ora, si può esserne certi, ai sostenne che H ciclismo aveva Roma avremo senz’altro una | qualificato, alle Olimpiadi di coreografia impeccabile, pieni j Melbourne, j propri meriti di •come siamo di registi e di sce- sport tipicamente nazionale. nografi, esperti come egual- ; conquistando il maggior nu merile siamo di rassegne e di ! mero di affermazioni: tre meparate, di messe in scena e di dagli? doro, una d'argento. giuoco di luci. Si può essere una di bronzo. Il conto è esul cera che nella città olimpica. bisogna tuttavia precicome nella intera valle della s°re Qualcosa: che, cioè, la Farnesina, metteranno il naso.. uno sport nieninvitati o n0 gli scenografi più famosi di Cinecittà, se addirit non proporranno la pr>K“ "dÌé pria candidatura quelli Hol £0> due br<)nz0 n ClJ lywood. Cosi come e stato avanta 1 806 sccietà J Cortina, per la cerimonia di diecine di migliaia di pratil apertura e per quella fantasie- canif; peròi non è ancora I sa di chiusura: in pieno sole $cito a sopravvanzare la scherla prima con lo scintillìo dei ma. Tuttavia, ben si può dire cristalli di neve delle Tofane che. nelle grandi masse, il ci che si specchiavano sulla luci dUmo è lo sport più sentito: da lastra di ghiaccio del « Pa-I talora, anche più del calcio. Dilazzo»; verso l’imbrunire e'fatti, molto spesso la passio-
TOCCANTI AUGURALI PAROLE DEL PROF. GEDDA Al GIOCATORI UNGHERESI
Parentesi agonistica della Honved nel fraterno clima dello sport cattolico Il Centro Sportivo Italiano n occasione della grave violaione ai più elementari diritti eU’uomo operata in Ungheia dai comunisti non ha man ato di rendersi interprete dei entimenti intimi dei propri rganizzati attraverso un ordiie del giorno del Consiglio Jirettivo Centrale che stigmaizzava il delitto commesso al ospetto della storia e della
Non sono mancate ancora in •gni dove della Penisola loc anti espressioni di solidarieà verso i fratelli magiari, cone non è mancata l’attuazione lell’invito diramato a suo tórn io dal Consiglio Direttivo. In atti atleti e dirigènti’ còri uno lancio cosciente, permeato dai ùù nobili sentimenti civici e ristiani, hanno promosso e alizzato quanto era nei nei ti del massimo Organo del Ma a compimento della va.ta rispondenza della base dela nostra Organizzazione, mer■oledì scorso in occasione del’incontro tra la squadra ma’iara dell’Honved e J’A.S. Rona, che ha avuto luogo allo »tariio Olimpico, la Presidenza Centrale del CSI ha invitato lirij’enti e giocatori delle due Società ad un cordiale ricevinento dato nel salone d’onore Iella Presidenza Generale del•ACI. Hanno partecipato alla simlatica e calorosa manifestazioie di fraternità verso i fra gili magiari i dirigenti delACI, prof. Luigi Gedda, Preidente Generale; il prof. Tomnaso Bistoncini, Segretario Jenerale; il Rev.mo Monsinor Luigi Cardini, Vice As-
sistente Generale; avv. Gior gio Fermanelli, Tesoriere Ge nerale; i dirigenti della GIAC guidati dal Presidente Centra le dott. Enrico Vinci e dall’Assistente Mons. Giuseppe Lanave, oltre ai componenti la Presidenza Centrale del CSI tra i quali Don Nicola Pavo ni, Consulente Ecclesiastico Centrale, il prof Lorenzo Bor ghi, Segretario Generale ed il rag. Generoso Dattilo, Diret tore Tecnico Nazionale. Il prof. Luigi Gedda, in qua lità di Presidente del Centro Sportivo Italiano, ha rivolto
ai graditi ospiti tra i quali il, giocatori delle due squadre barone Apor, Ministro dell’Or- reduci dal magnifico incontro dine di Malta presso il Quiri disputato allo Stadio Olimpi nale, il prof. Kraicsovics e nu co, il prof. Gedda ha sottoli merose personalità magiare, il neato successivamente i va saluto del CSI. lori umani dello sport soffer • Cari amici ungheresi e del mandosi in particolar modo la Roma — ha esordito il pro sullo spirito di lealtà e di fra fessor Luigi Gedda — abbiamo ternità che informano l’attivi desiderato questo incontro per tà agonistica. « Lo sport — ha dare il saluto del Centro Spor proseguito il prof. Gedda — tivo Italiano ai calciatori che hanno combattuto una batta è tra le attività umane che più glia sportiva che rimane nel contribuiscono alla fraternità la storia dello sport come nel tra i popoli e alla elevazione spirituale degli individui, resi la storia della civiltà ». Dopo aver complimentato i più leali e coraggiosi attra-
II prof. Gedda consegna a Puskas una coppa donata dalla Presidenza Centrale del Centro Sportivo Italiano per ricordare il fraterno e cordiale incontro di Roma
ne per il calcio resta circo scritta a una sorta di campa nilistica affezione per la squa dra del luogo ove si abita, ed acquista più vasto confine sola quando sono in campo gli az zurri: il ciclismo, invece, è quasi sempre un fatto naziona le o intemazionale, nel quale il luogo di provenienza dei stingali ciclisti finisce per es sere dimenticato. Una volta sì, Girardendo era l'omino di No-
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La Presidenza del Cenfro Sportivo Italia no e la Direzione di «Stadium» porgono al CONI, alle Federazioni Sportive, alle organiz zazioni dello Sport Ita liano, ai propri Ispet torati e Comitati, ai Dirigenti ed agli atleti
verso le competizioni spor-, tìve ». tutti, I augurio attetIl prof. Gedda ha continuato rivolgendo il pensiero agli un'UOSO 01 DUOn Natale gheresi in Patria, alle donne, . j» .» ai ragazzi, agli operai, ai con- ® «I UH terVIOO COStrUttadini, a tutto il popolo che .• I0C7 soffre la sua passione per la | TIVO IVj/. libertà. Un particolare pen siero il prof. Gedda rivolgeva al capitano della squadra ma vi Ligure, Guerra era la logiara Ferenc Puskas, per il motiva di Mantova. Binda il quale — egli ha detto — « ab muratore dì Cittiglio. Ora, in biamo avuto paura della vita, vece, la passione di contrada mentre lo vediamo invece oggi o dii regione si è perduta: la con gioia dopo aver condotto passione si è dilatata, ha su la sua squadra ». perato confini vicini e lon Nel rammentare ai presenti tani. la vicinanza della sede delSport nazionale in senso as l’ACI ai Palazzi Apostolici do soluto, dunque, il ciclismo: e ve vive e lavora il Padre co sport che, anche nel momen mune, Pio XII, — al quale è to in cui sono declinati gli stato indirizzato un vibrante interpreti di una memorabile applauso — il prof. Gedda ha lotta per il primato (prima invitato i presenti a rivolger- Bartali e poi Coppi) è fonte Gli un pensiero devoto e rico di continue soddisfazioni per noscente, ricordando con l’oc tutti coloro che ne seguono le casione un Suo illustre prece- vicende. Quest'anno i profes cessore sulla Cattedra di Pie sioTiisti sionisti della ” strada non ci tro, Innocenzo XI, recentemen hanno dato grandi successi. te beatificato, il quale fu l’Ar perchè talune -classiche» ita tefice della liberazione di Bu liane e persino il -Giro d’Ita da nel secolo XVII, quando in lia » sono stati vinti da atleti combeva sull’Europa cristiana stranieri: per il resto, tuttavia, una grave minaccia. tutta la stagione è stata una L'eroico Pontefice romano sorte di squillante preannun degli Odescalchi — proseguiva cio del trionfo alle Olimpiadi il; prof. Gedda Tre vutuice vittorie uauaru italiane ai cam• ,— — simbolizza ------ „— vincoli che uniscono 1 occi-1 pianati del mondo: ___ : i profes dente cristiano e l'Italia con il sionisti Maspes (velocità) e popolo ungherese. Ed in que Messiina (inseguimento), e il sta vigilia di Natale esprimia dilettante Baldini. Costui, su mo il saluto e l’augurio di tut bito dopo, il 19 settembre sul ti i cattolici italiani, in parti la pista magica del «Velodre colare di tutti gli iscritti al- nio Vigorelli », strappava et l’ACI anche a nome dell’Assi- francese Anquetil il primato stente Generale S. E. Monsi mondiale assoluto dell’ora, angnor Castellano, perchè la ri- teclpando così — da dilettante G. B. — le speranze per un conti nuarsi della splendida tradi (Continua in 4. pag.) zione del ciclismo italiano. So-
5 lo un campione completo po platea dei tecnici di tutto il teva, al primo tentativo, sta mondo, anche il nuovo proba bilire un record che molti han bile -campionissimo- della no giudicato al limite delle u- strada. mane possibilità: ma Ercole Con questi allori, il ciclismo Baldini non s'è fermato qui. italiano dovrebbe... vivere fra A Melbourne ha vinto la gara due guanciali. Cioè, la grande su strada, realizzato così in una famiglia ciclistica dovrebbe sola stagione un triplice trion essere animata da quella con fo che mai ciclista al mondo cordia di intendimenti e da ha potuto ottenere, in tre spe quella armonia di sforzi che cialità che, per una ragione sono necessario presupposto al o per l'altra, possono essere raggiungimento dei risultati. assimilabili ma richiedono, cer Resta inteso, infatti, che non to, una particolare preparazio bastano i singoli atleti per ne per un risultato di valore realizzare in modo costante mondiale. Trascuriamo altri ed in misura tecnicamente primati mondiali su pista, con pregevole dei risultati di va quistati quest'anno da altri lore internazionale: occorrono italiani, professionisti o dilet tecnici e dirigenti. Occorre un tanti: Morettini, Faggin, Pe- lavoro intenso, co- tinuo e pro fatto che nel suo complesso ficuo. Ma, forse appunto per questa è stata una stagione chè il ciclismo italiano è or gloriosa per il ciclismo ita mai giunto a risultati che la liano, che ha confermato la riqualificano al primo posto sua supremazia sulla pista ed nel mondo, sintomi di trava ha presentato, alla stupefatta glio, aspre rivalità, incessanti
competizioni si sono verificate negli ultimi anni nell’ambito della vita dell’U.V.1., dei Co mitati regionali e delle sin gole società. Momenti difficili sono stati anche causati da questioni fi nanziarie: talché lo stesso CO NI. a un certo momento, ri tenne di dover intervenire im ponendo alla federazione ci clistica una sorta di » ammi nistrazione controllata-, per chè le spese non superassero le possibilità d’introito della U.V.I. Specie in questi ultimi tem. pi. non sono mancate parole grosse e dispute accesissime: si avvicina, infatti, la data del la Assemblea generale della U.VJ., convocata per il 5 e il 6 gennaio a Perugia. Nel mese di novembre sono iniziati i LUIGI SCARAMBONE (Continua in 2. pag.)
ANCHE NEI MESI FREDDI SI DEVE COSTRUIRE!
INTENSA PREPARAZIONE per lo sviluppo atletico E’ opinione ancora molto diffusa che la stagione inver nale rappresenta il periodo di completo riposo per la pra tica dell’atletica leggera. Si ritiene, infatti, che sol tanto alcuni atleti debbano svolgere qualche lavoro, par tecipando alle corse campe stri. Se questa convinzione rappresenta la norma di mol ti, nei più prevale il convin cimento che durante l’inver no occorra, invece, continua re a tenere in movimento i propri ragazzi. Si tratta, in definitiva, di una continuità di funzione, anche se di natura differente, per evitare dannosi impigrìmenti e per conseguire, me diante la preparazione « pre atletica », il necessario adde stramento, affinchè gli atleti non siano in ritardo, a prima vera, per afrontare le prove «sui campi sportivi. T'irate le somme dei risul tati conseguiti durante la decorsa stagione agonistica, eia«cun dirigente, che abbia as sunto il compito di potenzia le nel proprio settore questa nostra disciplina sportiva, de ve sentirsi impegnato a for mulare il proprio programma di lavoro. Dopo un consunti vo, sia pure di proporzioni modeste, si deve logicamente predisporre il preventivo di quanto si dovrà fare nel nuo vo anno sportivo, apportando quelle modifiche al program ma precedente che l’esperien za ha fornito. Fa parte di questa necesseria azione la cura della pre-
parazione dei giovani per la pratica dello sport, associata all’altra, ben più importante, della loro formazione spiri tuale. In più occasioni abbiamo insistito su questo problema che riflette gli scopi assunti dal Centro Sportivo Italiano a favore dei suoi associati. Sarebbe grave errore cura re soltanto un solo aspetto
li prossimo numero
di Stadium , il primo dei 1957,
uscirà il IO gennaio delle necessità incombenti per l’avviamento dei giovani verso la vita vera e propria, chiamandoli cioè ogni tanto in palestra o sul campo spor tivo al solo scopo di eserci tarli nelle specialità atletiche. Proprio in questo periodo in cui è sospesa la parte esterna delle manifestazioni agonistiche, si deve intensifi care quel lavoro capillare che fa parte del metodo formati vo dei giovani L tutti i suoi
aspetti; coniugazione di ope re unite allo scopo, genero samente prodigate dai Tecni ci e dai Consulenti Ecclesia stici, in unione concorde per raggiungere lo stesso fine. Non è nostra presunzione inserite! in tanto delicato problema, soffermandoci cioè a suggerire sistemi più ido nei; ci sentiamo, tuttavia, im pegnati nella comune batta glia e desideriamo parteci parvi senza riserve. Anche in queste circostan ze, cade ben a proposito con evidente proficua similitudi ne, la teoria dei « vasi comu nicanti ». Mantenere una costante in tesa fra tutti coloro che nell’Unione Sportiva, nel Comi tato Provinciale 0 Zonale, hanno assunto posti di re sponsabilità. Saper inserire le proprie necessità di settore all’altrui compito e, senza meno, una formidabile leva che fa moltiplicare a scoprire energie insperate, comportan do risoluzioni spesse volte negate da apparenti difficoltà. Una recente indagine, con clusa per via epistolare, ci ha fornito l’occasione di consta tare che si rende necessario rinnovare queste nostre esor tazioni, suggerite con quello stesso spirito di collaborazio ne che è alla base di tutte le iniziative di carattere spor tivo. Ammettiamo che sussistono inclinazioni di particolare MARIO BOLLETTA (Continua in 3. pag.)