Stadium n. 5/1955

Page 1

Direttore: LUIGI GEDDA

In questo numero: Ricordando di Generoso Dattilo - Le mamme allo Stadio di Aldo Notarlo - Giochi del Mediterraneo di Filip­ po Muzj - Diritto di Roma pei « giochi » 1960 di Mario ango­ lani - Olimpia - Moss e Ascari, Mercedes e Ferrari di Mario Ciriachi - Tuttora al vertice le moto italiane di Nino Lom­ bardi - Ignazio Fabra campione del mondo - Scuole e maestri l^Washington Patrìgnani - Un campionato entusiasmante in cinqh* LiQtH? episodi di Filippo Dragotto - Gioventù atletica sui camtpvereto di Riccardo Bonarelli - Vacanze sulle strade di ¥ Italia - Periscopio

. s. 1. pl di Elia V’ÀllCHKlE

.-■> un v- • -ANNj/x - N. 5

MAGGIO 1955


LA GRANDE NOVITÀ' PER IL 1955...! da:

"OGN1SPOR T Tutti possono vincere ogni mese (a scelta): a) 1 copia dell’interessantissimo "A.B.C. DELLO SPORT „ di Natale IBertocco

oppure 1

PALLONE EXTRA GARA per calcio

b) 1 copia del nuovo indispensabile manuale:

" IL TENNIS DA TAVOLO MODERNO „ di Gulliver

oppure 1 RACCHETTA EXTRA CAMPIONATO per tennis da tavolo

Tali premi si possono vincere facendosi amici di OGNISPORT, acquistando il suo sempre migliore materiale sportivo. Per ogni acquisto minimo di lire 2.000 si ha un numero valido per il sorteggio. Chi più acquista, più probabilità ha di riuscita... Sotto dunque a tentar la fortuna!

Al solito indirizzo le vostre richieste:

“OG NI S PO RT„ ■ Via della Conciliazione 1 - R O M A


Lo sport nella scuola ha avuto in queste settimane la consueta sinte­ si annuale. Superba sintesi espres­ sa da cifre eloquenti: 2.0?0 gruppi sportivi scolastici in movimento, con una partecipazione di circa mezzo milione di atleti-studenti, 2-1 mila dei quali finalisti negli Stadi di tutte le provincie italiane. Con risultati tecnici, ma in particolare propagandistici, notevoli. Con Sta­ di colmi di folla giovanile e di fa­ miliari, ciò che segna un nuovo suc­ cesso a favore della grande inizia­ tiva pei- lo sport nella scuola, così largamente e profondamente soste­ nuto dal CONI ed al quale anche il CSI ha dato e dà tuttora il suo ampio contributo. A Roma i campionati provinciali studenteschi di atletica leggera, si sono svolti nel luminoso ed ampio stadio olimpico; presenti 60 mila spettatori e le più alte autorità del­ la Scuola e dello Sport, ma alla pre­ senza anzitutto di una eminentissi­ ma porpora, il Cardinal Clemente .Micara. Virai io di S. S. l’io XII, il Papa dello Sport. Presenza ambitis­ sima che dimostra una volta di più il pieno interessamento della Chie­ sa per lo sport e per la gioventù in ispccie. Attorno al Cardinale (nella foto in alto) il Sottosegretario alla P. I. on. Scaglia, il Prefetto di Ro­ ma. il prof. Virno Commissario del­ l’istituto Superiore di E. F., il pre­ sidente del CONI avv. Onesti, il presidente della FIDAL doti. Zauli, il provveditore agli Studi, il vice presidente del CSI prof. Notarlo con i dirigenti centrali e l'assisten­ te don Pavoni. Nella foto in basso il serratissimo arrivo della finale dei m. 100 piani.

:

Una Porpora aIlostadio olimpico per la rassegna atletica studentesca

C. S, !. A PRESIDENZA HZ^ILE U

< AHCHiVj cf.rn J


LA MANIFESTAZIONE ROMANA DEL C. S. I. IN ONORE DEL PAPA DELLO SPORT In apertura del 2" Decennio il Centro Sportivo Italiano chiama a raccolta i suoi complessi organizzativi, centrali e pe­ riferici, per raggiungere lo « zenith » della sua vasta attività e recare la migliore e più genuina espressione del mondo giova­ nile sportivo, al Papa degli sportivi, S.S. Pio XII. Il Sommo Pontefice, con l’amore che ogni Capo della Chiesa ha sempre dedicato ai giovani, ha mostrato tanto interesse, tanta comprensione così elevato sprone per le discipline fisiche che si estrinsecano e ramificano nelle attività agonistiche ed in quelle ancor più sane e formative, fisico-ricreative. Era giusto dunque che l’organizzazione che più delle altre ha obblighi e alti doveri di profonda gratitudine verso il Papa si facesse promotrice di un omaggio filiale e dinamico ad un tem­ po, verso il Padre Comune tale da richiamare l'attenzione del­ l’intero mondo Cattolico e sportivo. La Manifestazione che il Centro Sportivo Italiano intende realizzare a chiusura del 1" Decennio di fervorosa attività, an­ che se la sua storia risale a ben dieci lustri, riallacciandosi alla gloriosa vita della Federazione delle Associazioni Sportive Catto­ liche Italiane, che ha lasciato ancor oggi tracce profonde nelle Organizzazioni giovanili, non vuole avere soltanto un aspetto dimostrativo, ma anche agonistico e di massa. In questi dieci anni il C.S.I. ha raggiunto risultati tecnici e numerici notevoli, ha estesa la propria organizzazione, ha rag­ giunto con la sua struttura capillare periferica i centri più lon­ tani e troppo spesso dimenticati. Le iniziative si sono susse­ guite a ritmo sempre più serrato e le Manifestazioni del Centro Sportivo Italiano costituiscono ormai autentiche leve nazionali per molte discipline agonistiche, e per le stesse Federazioni Spor­ tive Nazionali. Decine di migliaia di giovani vengono messi in moto ogni giorno, senza tuttavia perdere di vista il traguardo base della Organizzazione che è quello di educare con lo sport i giovani di ogni ceto, dando ad essi anche la possibilità di una vita associativa alla quale partecipano molto spesso gli adulti e gli stessi familiari. Il C. S. I. sente al riguardo la necessità di una penetrazione dello Sport nella Famiglia ed è questo del resto il tema che si è proposto quest’anno e che va sviluppando razionalmente su vasta scala. La Manifestazione di ottobre ha perciò lo scopo di offrire al Papa ed alla cittadinanza romana un avvenimento a largo rag­ gio, e non soltanto a carattere dimostrativo, se il programma comporta anche dei numeri internazionali di interesse tecnico e propagandistico popolare. 2

Il programma [Il massima SABATO 8 OTTOBRE Campionati Nazionali di Atletica Leggera del C.S.I. (Stadio del­ le Terme di Caracalla) Criterium giovanile delle Nazio­ ni: (Italia. Francia, Belgio, Olanda) - 1" prova: Gara su strada individuale km. 100 Riunione Ciclistica su pista (Ve­ lodromo Appio) Incontro di Calcio Rappresenta­ tive del C.S.I. sud-nord (Velo­ dromo Appio) Gara ciclistica nazionale su stra­ da del C.S.I. NOTTE Celebrazione del Decennio del Centro Sportivo Italiano (al Colosseo), fiaccolata e San­ ta Messa. DOMENICA 9 OTTOBRE MATTINA Sfilata delle Rappresentative dal Colosseo a Piazza S. Pietro. Il Corteo sarà in apertura per specialità sportive con atleti nelle singole divise sportive, in chiusura per regioni. Udienza in Piazza S. Pietro. POMERIGGIO Manifestazione all’EU R. Criterium giovanile delle Nazio­ ni: 2-‘ prova: australiana a squadre a cronometro; 3‘‘ pi o­ va: individuale dietro motori. Gare pei' Rappresentai 1 ve del C. S. I.


RICORDANDO.. di Generoso Dattilo Ci tuffiamo con la mente nel lontano passato e forse le corde del sentimentalismo ci rendono più ragazzi di un tempo. Riviviamo quel passato con geloso riserbo, nel nostro intimo lo scenario della vita e della passione calcistica rivive in noi con motivi di gioia; è la storia del calcio italiano, che per quarantanni ci vide attori e spettatori. Iniziammo su campi di fortuna e precisamente quando si caricavano su fragili spalle dei pezzi di legno che poi divenivano porte per la durata di una gara, quando una palla era lontana parente della sfericità, per poi calcare i grandi stadi con le loro lussuose toilettes. La storia del calcio italiano la vogliamo rivi­ vere con il sentimento di un tempo; sappiamo che °ggi >ion possiamo essere compresi e ci direbbero col cinico sorriso del compatimento che siamo gente superata. Oggi l’arte di uno stop o di un colpo di testa ha un prezzo, la precisione di un tiro è motivo di interesse bancario, il movimento dei calciatori interessa aerei e vagoni letto e non le biciclette, le terze classi ferroviarie, il classico cestino da viaggio. Santa povertà di un tempo! Eroismi di atleti e dirigenti, sempre vincitori anche se battuti, oggi dimenticati nelle ragnatele del passato, forse ri­ cordati qualche volta attraverso le storie del no­ stro calcio, narrate e descritte con l'aridità di dati statistici e con le inesattezze di chi scrive per « sentito dire » o per aver letto vecchie stampe. Naturalmente non possono esprimere tutta la squisita sensibilità morale su cui faceva perno il calcio di tanti a tanti anni fa, tutta la pura ric­ chezza emergente da sani principii che costitui­ vano una forza effettiva sportiva cd essenzialmen­ te umana. I colori sociali, la difesa di essi, fino ad ogni riposta energia dell’atleta, era il comandamento di sempre, vinti o vincitori, atleti modesti o cam­ pioni, quando scoccava il novantesimo minuto con la sentenza di un risultato, poteva emergere la gioia di una vittoria o il dolore per una scon­ fitta, ma nessuno era mancato al preciso appun­ tamento con il proprio dovere fino alla più com­ pleta dedizione.

L’esempio di pochi fu seguito dalle masse, la passione successivamente divenuta e definita pit- . torescamente « tifo » fece presa in migliaia e mi­ gliaia di giovani che unitamente ai veterani for­ marono un blocco numericamente imponente. La nostra mente corre verso i primi azzurri, italianissime sentinelle, forse di modesto talento calcistico, ma esprimenti sempre un genuino en­ tusiasmo ed una forza di volontà che ovunque incutevano rispetto. Vennero poi le ambite vittorie nelle Olimpiadi e nei Campionati del mondo, esse esprimevano un indubbio progresso tecnico, ma al di sopra di esso, emergeva essenzialmente la genialità dei no­ stri calciatori, l’improvvisazione, lo slancio gene­ roso, una tenacità piena, una completa dedizione. Tecnicamente la squadra azzurra poteva es­ sere inferiore a qualche altra nazione, ma ogni maglia azzurra non conosceva pause sul campo, non aveva sbandamenti, su tutti i giuocatori co­ mandava il cuore e con esso venivano battuti i più noti campioni. Invitte compagini italiane, voi appartenete alla storia, siete una luce di un lontano passato, vi ricor­ diamo con poche parole, quasi con timidezza, perché con voi non ricordiamo solamente un com­ plesso di preziosa materia, ma innanzi tutto lo elevato spirito di puri sentimenti che onoravano lo sport. Poi... La guerra con tutte le sue dolorose conseguen­ ze, la tremenda sciagura di Superga, particolar­ mente quest'ultima, minarono il calcio italiano. Per un complesso di cose, più tristi che liete, l'edificio calcistico, con l’enorme entusiasmo delle masse, doveva formarsi una nuova base, assumere un nuovo volto. Noi sappiamo quante dure lotte hanno sostenuto vecchi e nuovi dirigenti nazio­ nali e periferici, non solamente per costruire, ma per eliminare concetti e mentalità che erano dele­ teri per la formazione di un complesso calcistico organizzativamente idoneo. Il miracolo emerse con chiara limpidezza: la passione delle folle e l’adesione di migliaia di giovani calciatori quadruplicarono la famiglia della Federazione Calcio. Nella nazione il settore

3


:

; :• ;

calcistico rappresenta una forza effettiva perché le cifre con i loro dati reali incutevano rispetto in ogni settore sociale. Ma noi sentimentali di ogni momento, avver­ tivamo che il concetto professionale minava lo spirito, rendeva l’opera federale più ardua. Non sentivamo timore per ingaggi a cifre astronomi­ che o per stipendi elevati, essi erano riservati ad una irrisoria percentuale di giuocatori, ma ci spa­ ventava la mentalità materialisticamente venale che faceva presa sulla giovane massa calcistica. Lotta tremenda da sostenere per i disciplina­ tori delle forze calcistiche per abbattere inoppor­ tune debolezze e per educare sulle giuste vie i giuocatori delle nuove leve. Comprendevamo e comprendiamo i rapporti economici intercorrenti fra società e giuocatori, ma nello sport se manca un minimo di amore per la propria casacca, un minimo di entusiasmo, esso diventa una fredda espressione, un arido com­ plesso di « dare e avere » che declassa lo sport pu­ ramente inteso. Necessita vedere in viso la realtà e non sfug­ gire davanti ad essa; la realtà ci dice che il calcio può far divenire economicamente agiato « qual­ che giuocatore » non una massa di giuocatori; se­ guiamo con tenacia un preciso comandamento: difendere la purezza del dilettantismo e colpire gli evasori anche se giustificano i loro atti con l'asserzione del «modesto compenso ». Le tattiche

Un fattore di enorme importanza ebbe in Ita­ lia l’adozione del « sistema »; l’evoluzione tecnica comportò uno sfasamento sostanziale. Avemmo il radicale mutamento dell’indirizzo tecnico, indub­ biamente elevato, se svolto da atleti capaci, ma po­ vera cosa se non idoneamente applicato. I motivi calcistici in quest’ultimo periodo tro­ vano vasta eco nei « catenacci e chiavistelli » e pre­ cisamente in quelle tattiche più o meno ostruzio­ nistiche che hanno avuto il non ambito privile­ gio di deturpare gli spettacoli calcistici. L’assillante preoccupazione del risultato, che è indubbiamente abbinato alla situazione finanziaria delle singole società, ha svisato il concetto base che dovrebbe essere motivo dominante ed effet­ tiva preoccupazione dei dirigenti di società. Togliendo la modesta percentuale di spettatori che si dirigono alle partite per assistere comun­ que alla vittoria della squadra amata, e ciò indi­ pendentemente dallo spettacolo offerto, abbiamo

4

una massa di appassionati che non rimanendo sod­ disfatta, perché costretta ad assistere ad un com­ plesso di povere cose, comincia a disertare anche le grandi e classiche partite. Infine per l’invadente divismo di tanti e tanti giuocatori il rendimento di ogni squadra è dimi­ nuito di valore effettivo. L’amore del proprio « io » è subentrato nella mentalità di troppi giuocatori i quali si preoccupano esclusivamente di mettere in vetrina il loro sapere calcistico, talvolta anche pregevole, ma che potrebbe forse interessare se svolto sul palcoscenico di qualche teatro di va­ rietà o in qualche circo equestre; ma è indubbio che virtuosismi del genere sono dannosi quanto inutili per il rendimento effettivo di una squadra. Il calcio è un giuoco collettivo ed il rendimen­ to è enormemente superiore se il giuoco stesso vie­ ne praticato con semplicità ed il più rapidamente possibile. Ma ormai giuocatori, allenatori, tecnici, si sono avviati sulle vie difficili e cercano le tattiche più astruse tanto per mostrare un qualche cosa di nuo­ vo, anche se le novità dovessero portare ai risul­ tati più mortificanti. Non possiamo dimenticare infine che il « siste­ ma » o più precisamente le fantasiose tattiche che vengono applicate, comportano, come tema basi­ lare, uomo contro uomo e spesso due uomini o tre contro il grande giuocatore. Con simili criteri, la palla diviene un accesso­ rio in campo, l’involucro di cuoio non interessa, interessa il bloccaggio dei giuocatori. Abbiamo generalizzato anche se vi sono nume­ rose eccezioni, non le rendiamo note per ovvie ragioni, ma esse, le rare eccezioni, meritano il ri­ spetto dei buoni sportivi.

Corruzioni Abbiamo fatto una rapida elencazione di « mo­ tivi i> avversi; concluderemo col più pericoloso « motivo » : la corruzione. Ancora una volta ci appelliamo al sentimento e ci rifiutiamo di credere a tante brutture che ven­ gono poste in vetrina come merce di lusso. Troppi venditori di fumo circolano intorno al­ l’attività calcistica, individui che tentano di truf­ fare e di infangare lo sport. Troppe notiziole aven­ ti la vernice subdola e l’insinuazione maligna vengono poste in circolazione con imp'. i donabile leggerezza. Spesso per la sciocca vanità di qual­ cuno che vanta di essere «.informato di tutto-» si intessono romanzetti che potremmo definire timo­


ristici se non trovassero facile credito, veramente deleterio e mortificante in tanti ambienti e sui tavoli delle redazioni dei giornali. E’ divenuta ossessione, in ogni gara si ravvisa del dolo, in ogni gara sussiste l’insulto più cattivo, si parla di decine di corruzioni così come fossero scherzi di salotto. Ci si dice, e rifiutiamo di crederlo, che qualche volta vengono impartiti ai giuocatori, prima del­ la gara, compendiosi sermoni in cui si fa appello alla loro lealtà e onestà. E così un vertiginoso ca­ rosello di chiacchiere e di maldicenze riescono a far presa sulle masse, creando la psicologia del dubbio. Noi riteniamo un gravissimo pericolo per il calcio italiano questa confusa situazione dove brilla il dubbio dell’onestà. Se tale dubbio dovesse dif­ fondersi gli scenari calcistici vedrebbero col tempo isolati spettatori, così come accadde per la lotta greco-romana, quando imperversavano grandiosi tornei con lottatori, aventi vistosi blasoni per ma­ nifestazioni di cosiddetto sport, avviliti da meschi­ ne burlette. Si rende necessaria la massima riservatezza sui problemi a carattere scandalistico e la stampa in particolare deve sentire la grande responsabilità di siffatte situazioni. Si colpisca senza pietismi se qualche isolatissi­ mo caso delittuoso dovesse emergere, ma basta con le chiacchiere che vengono effettuate in tante se­ di, basta con l’iniettare il dubbio su tutto e su tutti, ben venga una completa serenità, una sana reci­ proca fiducia, si respiri aria pura e questa non può né deve essere inquinata dall’incoscienza di tanti sciocchi parolai. Noi abbiamo fidùcia nei calciatori italiani, sia­ no anziani o giovani; avranno tanti e tanti difetti costituiti da cattivo rendimento o da indisciplina, ma li consideriamo onesti, come onesti conside­ riamo i dirigenti delle società italiane che sono tal­ volta succubi di una accesa passione e c rifiutiamo di credere alle brutture che vengono messe in ve­ trina con incosciente superficialità-, esse debbono svanire di fronte alla luce della verità. BLa Nazionale

Nel quadro generale della situazione calcistica italiana non possiamo dimenticare la nazionale az­ zurra ed al riguardo troviamo ben strano che un risultato negativo o positivo della nostra rappre­ sentativa possa essere una dimostrazione di una idonea o non idonea organizzazione della F.l.G.C.

Indipendentemente dai risultati si potrebbe dimo­ strare la bontà o meno di una organizzazione fede­ rale, vista nel suo complesso, a parte le vittorie o le sconfitte della nazionale. Gli azzurri hanno dato delle delusioni, delu­ sioni che ormai possiamo mettere nella soffitta del dimenticatoio ed attualmente sarebbe veramen­ te di cattivo gusto esprimere ridicoli saccentismi di superiore sapienza per determinare le presunte cause. Ci dobbiamo soffermare sulla situazione attua­ le e sul recentissimo passato : esso offre un com­ plesso di armoniosi motivi che confortano la spe­ ranza che la nostra rat) presentati va sia ritornata un’entità di spiccato valore tecnico ma soprattutto spirituale. Nella partita internazionale con la Germania i nostri giuocatori hanno dato prove di saper dare ogni riposta energia onde ottenere un positivo risultato e qualche giuocatore e caduto sfinito al trillo finale dell’arbitro; sono questi episodi che te­ stimoniano una forza morale così elevata che se anche si dovesse essere sconfitti, Potremmo affer­ mare con tranquillità di coscienza che anche una sconfitta può avere il significato della vittoria. Qualche azzurro in terra germanica ha pianto di gioia, e noi sappiamo che tanti e tanti italiani hanno pianto nello stesso istante davanti a mi­ gliaia e migliaia di televisori. La nostra folla ha ritrovato i suoi azzurri, li ha ritrovati, non perché capaci solamente di prodez­ ze atletiche, ma particolarmente perché nelle conte­ se internazionali sentono che è ritornato il vecchio spirito garibaldino. Dobbiamo dire bravi a questi nostri ragazzi che difendono la maglia azzurra, dove i muscoli uniti ad una superiore volontà formano un bloc­ co plasmato dal più eccelso dei valori umani, ed essi debbono trovare il conforto dell’incitamento di tutti gli sportivi italiani. Possiamo ben dire che gli azzurri sono motivi di gioia e di orgoglio, essi rappresentano una degna ricompensa verso tutti coloro che non hanno mai dubitato dei nostri calciatori. Abbiamo con essi un appuntamento a Tori no : è nostra certezza che nella prossima contesa, indipendentemente dal ri­ sultato, i giuocatori italiani daranno una lumi­ nosa dimostrazione di idoneità e, al di sopra di ogni risultato, la bandiera della Patria sarà de­ gnamente difesa.

Generoso Dattilo

5


Le mamme allo Stadio «li Aldo Votarlo

Ho avuto modo di assistere nella stessa giornata a due manifestazioni sportive diver­ se per il loro carattere e specialmente per il pubblico che vi assisteva. La prima era una riunione di atletica leggera e precisamente i Campionati provinciali studenteschi di Roma e si svolgeva all’olimpico, la seconda era una riunione di tennis, i Campionati internazionali d’Italia che si svolgevano al Foro Italico. Due pubblici diversi specie nel mondo fem­ minile. Attorno al rettangolo di gioco del ten­ nis si era dato convegno il gran mondo ro­ mano che aveva trasferito il suo quartiere generale da via Veneto al Foro Italico per l’occasione. Una parata di moda femminile: i nuovi tailleur primaverili, i pullovers di bouclé i cappellini di paglia pei- proteggersi dal sole e che si possono piegare e mettere nella borsa, molti giovanotti coi pedalini rossi e signorine dalla « erre » moscia, e la vecchia marchesa col parasole che si commuove quan­ do l’atleta del cuore si difende a denti stretti. Per noi non è un pubblico interessante que­ sto come non lo è quello del calcio che si distin­ gue da quello del tennis lanciando i suoi « vammoriammazzato ». Per noi è interessante quel­ lo che ho incontrato invece quello stesso gior­ no, il mattino, sul campo di atletica: interes­ sante perché accanto a molti presidi ed inse­ gnanti ho trovato molte mamme, le quali non erano venute per vedere uno spettacolo con dei divi da mangiarsi con gli occhi, ma per­ vadere i loro figli, per vedere cosa combinano i loro figli con questa nuova diavoleria che si insegna anche a scuola: l’atletica leggera. Non ne ho vista nessuna fare il tifo: la mamma è sempre riservata sulle imprese del proprio figlio, ma tutte erano visibilmente commosse. I genitori sono i nostri grandi alleati nel­ l’opera di educazione dei figli. Non è facile interessarli sull’attività dei loro figli: oggi è invalsa l’abitudine da parte dei genitori di in­

6

teressarsi soltanto degli studi dei propri figli specie all’ultimo trimestre dell’anno scolastico quando si è sotto agli esami. Per il resto c’è il disinteressamento completo. Si sa che il figlio va al cinema, va a divertirsi ma più in là del titolo del film non si va. Lungi da noi il far da censori a chi oggi fa salti mortali per portare in porto ogni mese il bilancio familiare, comunque sta di fatto che la congestionata vita moderna ha portato i figli, parlo di figli maschi, lontani dalla fa­ miglia, soffiando come un vento poderoso nel­ la vela della fantasia giovanile e del bisogno di libertà e di indipendenza che sorge nel gio­ vane quando tocca la soglia.dei 15 anni. Ognuno di noi ricorda gli « anni verdi » della sua vita quando sorgeva imperiosa la personalità dell’uomo e dando l’addio ai cal­ zoni corti si metteva in archivio definitiva­ mente quella meravigliosa avventura che era la nostra vita di ragazzi fatta di giochi, di gioie, di serenità. Nelle quiete acque delle nostre anime in­ fantili passava il primo soffio della vita e le acque cominciarono ad agitarsi. E’ l’età quella dei 15 anni in cui le amicizie si restringono e si approfondiscono, in cui si impara ad es­ sere tristi, e si conoscono i primi segreti e tor­ mentosi sogni dell’amore. Ognuno di noi ricorda che amava circon­ dare la propria attività, la propria vita di un rispettoso riserbo. Che posto occupa lo sport in questa sinfo­ nia sconcertata di vita? Occupa un posto di primissimo piano. Ci sarebbero mille conside­ razioni da fare sul piano educativo. Ne scelgo due sole dal mazzo: le fondamentali. A 15 anni tramonta il ragàzzo e nasce l’uomo, il vero uomo che andrà formandosi nei successivi anni della giovinezza per rag­ giungere la maturità. Tramonta l’indefinito: nasce il definito. Sorge l’imperioso comando della personalità di « essere se stessi » di es­ sere qualcuno. E qualcuno non si è: si è nien­ te e si soffre scoprendo la vita attorno a noi fatta di uomini e non più di ragazzi, di uo­ mini che hanno un mestiere, una professione, di uomini che realizzano e noi invece siamo ca­ paci di niente. Un momento: siamo capaci di fare dello sport. Alle deficenze delle facoltà in­ tellettuali suppliscono le efficenze delle facoltà fisiche. Quella mattina all’olimpico di Roma le posizioni si erano invertite: i professori se­ devano sui banchi verdi degli spalti e gli al­ lievi insegnavano dalle pedane e dalle corsie del campo di atletica. Gli allievi « facevano » e gli insegnanti imparavano ed applaudivano. Una volta tanto è una piccola soddisfazione che fa bene all’anima del ragazzo che attra­ versa il terreno infuocato dell’età evolutiva. C’era un tono cortesemente polemico. Sem­ brava dicessero ai loro professori : « Provate


un po’ voi a saltare in alto m. 1,75, a correre i 1000 metri in 2’40”, a lanciare il disco oltre i 40 metri ». Una breve parentesi, con un dolce sapore di rivincita, quasi per prendere una boccata di ossigeno per affrontare quelle pro­ ve più impegnative e più difficili che sono gii esami. Il primo valore educativo dello sport è questo: aiutare ed incoraggiare il ragazzo nel faticoso cammino di conquista della sua per­ sonalità. E veniamo alla seconda considerazione di carattere educativo che interessa i genitori. E’ vero che il ragazzo quindicenne ama essere solo, è geloso di quello che fa, non parliamo degli studi di cui i genitori sovente si interes­ sano soltanto per quel diabolico emblema che riassume con aride e terribili cifre il lavoro di un anno e che è la pagella, ma guardiamo ai divertimenti: il ragazzo con i suoi amici ama essere scio, al cinema ci va da solo, ed, ahimè, a ballare pure ci va solo. C’è una sola eccezione in cui il giovane ama essere « guar­ dato » dai genitori : è lo sport, e purtroppo in questa avventura sovente è lasciato solo. L’ho definita avventura quella sportiva e credo di non essermi sbagliato. Lo sport è un formidabile polarizzatore di energie ed è ca­ pace di prendere egoisticamente tutto l’uomo: il ragazzo, di natura superficiale e generoso, sovente cede alle lusinghe di questa sirena, e gli sacrifica tutto se stesso: i suoi sentimen­ ti, le sue forze fisiche, anche i suoi studi. Molti giovani, firmando il cartellino di una società di calcio, firmano una cambiale in bianco, mettono una ipoteca sulla loro vita, sul loro domani. E’ vero che lo sport li disin­ tossica dagli altri veleni della vita moderna, ma è anche vero che una indigestione di que­ sto bicarbonato che è lo sport diventa a sua volta veleno. La vita del giovane dev’essere un mosaico di attività perché glielo comanda la vita stes­ sa: ma un mosaico che sia armonico, che ab­ bia un significato che non sia un quadro di Picasso o surrealista in cui per capirci qual­ cosa ci vuole l’etichetta. E lo sport in questo mosaico deve occupare il suo posto, stare al suo posto, non invadere le competenze altrui. L'uomo non è un fascio di muscoli, è un fa­ scio di muscoli impastati di anima che nella grande commedia della vita ha una parte im­ portante da recitare che non deve ridursi ad una fugace comparsa fatta di calci tirati ad un pallone. Certo è che l’atletica leggera è lo sport più educativo perché non può far giungere il ra­ gazzo a questi parossismi. La storia lo dimo­ stra: oggi incontriamo dei qualificati profes­ sionisti, uomini che hanno grandi responsabi­ lità nella vita sociale i quali ricordano della loro giovinezza un glorioso periodo di attività

L’Elogio a “Stadium,, del Ministro PONTI L’on. Giovanni Ponti, Ministro per lo Spet­ tacolo, Sport e Turismo, ha inviato al profes­ sor Luigi Gedda, Direttore della nostra Rivi­ sta, la seguente lettera che riportiamo nel testo integrale: Caro Professore, desidero ringraziar La per l'omaggio fat tomi della rivista « Stadinm » edita dal ('entro Spor­ tivo Italiano, che tratta con tanta competenza degli avvenimenti sportivi nazionali ed inter­ nazionali, specialmente in riferimento alla dif­ fusione dello sport nelle masse giovanili. Ho apprezzato il fascicolo, ed augurando un sempre maggior successo alla bella iniziativa, invio cordiali saluti. F.to: GIOVANNI PONTI

sportiva sulle piste dell’atletica leggera, cosa difficile a trovare per ex calciatori od ex cicli­ sti. Le mamme li conoscono questi problemi? Credo di no! Come non conoscono il veleno che i loro ragazzi bevono dai giornali a fu­ metti o dai films o dalle riviste di varietà e riflettono solo sul tragico biglietto « perdona­ mi mamma » scritto a mente lucida da quel giovane torinese prima di ammazzare l’ex fidanzata e di suicidarsi. Le mamme possono essere con noi in que­ sta fatica. Per questo diciamo continuamente: la società non dev’essere una squadra di calcio che nasce vive e scompare nell’effi­ mero tempo che dura un campionato. La so­ cietà sportiva vive sempre ed ha il meraviglio­ so potere di unire attorno ai ragazzi le loro fa­ miglie perché lo sport tra i tanti miracoli è capace anche di questo: ricostruire l’unità della famiglia. E’ un’utopia? Non credo: me lo hanno con­ fermato quelle mamme sotto il sole primave­ rile romano, sedute accanto ai professori sugli spalti dell’olimpico di Roma. Me lo dice quel­ la mamma sportivissima che parte coi suoi cinque figli per portarli d’inverno a gareggia­ re con gli sci e d’estate a fare gare di nuoto. « Ho risolto molti problemi educativi con lo sport, mi diceva, perchè io ed i miei figli sia­ mo affiata fissimi ». Grande miracolo per una mamma oggi, la quale riesce a strappare dal­ le spire della società moderna i suoi figli a cui essa ha dato il suo sangue, gli anni più belli della sua giovinezza e vede che questa giovi­ nezza continua perenne e non si affloscia in un tabarin. Per questi motivi gridiamo ancora una vol­ ta; viva lo sport! A. X.

7


i FAìI.

A

Jt „

1 !

3

I Giochi del Mediterraneo ai quali l’Italia ha deciso di parte­ cipare con un complesso di cir­ ca 170 atleti si svolgeranno a Barcellona dal 16 al 25 luglio p. v.. Come quelli Panamericani ed Asiatici anche i Giochi del Mediterraneo si effettuano sot­ to l’alto patronato del Comita­ to Internazionale Olimpico: es­ si fanno da corona alle Olim­ piadi e ne ravvivano il signifi­ cato, l’importanza e le grandi finalità. I « Mediterranei » sono stati organizzati per la prima volta nell’ottobre del 1951 ad Ales­ sandria d’Egitto; vi presero parte circa 1000 atleti apparte­ nenti all’Egitto, alla Grecia, alla Siria, alla Jugoslavia, alla Turchia, all’Italia, alla Spa­ gna, al Libano, alla Francia e a Malta. Gli azzurri in numero di 98 si fecero onore e conquistarono numerose vittorie nell’atletica leggera, nella scherma, nella lotta greco romana e nel pugi-

8

lato. I più temibili avversari per i nostri furono i francesi con i quali dividemmo il primo posto nella classifica per na­ zioni. Per rispetto e simpatia verso la nazione amica il CONI in­ vierà a Barcellona una rappre­ sentativa bene preparata e cu­ rata. Gli azzurri prenderanno parte al maggior numero di gare dei seguenti sport: atle­ tica leggera, pallacanestro, pu­ gilato, ciclismo, scherma, gin­ nastica, sport equestri, lotta greco romana, sollevamento pe­ si, nuoto e pallanuoto, canot­ taggio, rugby, tiro a segno, ti­ ro a volo e vela. Nessuna decisione definitiva è stata finora presa circa la partecipazione alle gare di pal­ lavolo e di hockey su prato. Si­ cura è peraltro la nostra assen­ za dalle gare di calcio : come non si andrà a Melbourne, così non si andrà neppure a Bar­ cellona. Il viaggio sarà compiuto in aereo a scaglioni di 50 atleti

per volta con partenza da Ro­ ma. Gli atleti indosseranno la ormai tradizionale uniforme azzurra e grigia. Un ameno collega, il quale non si perita di rimproverarci perché osiamo mischiare la po­ litica con lo sport, ha scritto a proposito dei Giochi del Medi­ terraneo che « essi saranno con ogni probabilità una sorta di manifestazione apologetica del regime franchista. La parteci­ pazione del CONI è stata solle­ citata con molta insistenza perché l’Italia è la sola nazione partecipante in grado di nobi­ litare sportivamente i Giochi in parola». Questi Giochi sono e rimarranno sempre e innanzi tutto una glorificazione dello Sport e dei suoi ideali più no­ bili e puri: la prima edizione venne organizzata dall’Egitto e la seconda verrà tenuta a bat­ tesimo dalla Spagna sportiva : che cosa centra Franco con una competizione a carattere internazionale che esalta le vit­ torie degli atleti mediterra-


1 nei »? L’Italia andrà a Barcel­ lona, non perché sollecitata ma perché questo è il suo dovere né d’altra parte vi sono validi motivi che sconsigliano la no­ stra partecipazione. Poniamo da parte la politica che non c’entra e diamo uno sguardo al regolamento dei Giochi del Mediterraneo, la pri­ ma cosa che balza agli occhi è la mancanza di equilibrio. Ac­ canto a nazioni come l’Italia e la Francia, che possono alli­ neare elementi di valore in ogni singolo sport, ve ne sono altre come la Jugoslavia e la Spagna che sono forti soltanto in alcuni sport e altre ancora che sono nettamente inferiori. Ne deriva una netta preva­ lenza dell’Italia e della Francia (le quali anche a Barcellona domineranno) che si staccano nettamente da tutte le concor­ renti : troppo poco per una grande competizione interna­ zionale che si svolge sotto l’e­ gida del Comitato Internazio­ nale Olimpico. Un altro rilievo che si può fa­ re riguarda il programma. Vi sono inclusi 21 sports. Sono troppi; di conseguenza ogni nazione interessata si vede co­ stretta a ridurre la partecipa­ zione in alcuni settori per esse­ re presente in altri. Se invece il programma fosse più ristret­ to la partecipazione sarebbe ov­ viamente più completa e le ga­ re sarebbero più interessanti. Ancora : perché una gara si svolga è necessario che ad essa si iscrivano almeno tre concor­ renti. Si rischia così di prepa­ rarsi per una competizione che poi non si farà per defi­ cienza di iscrizioni. Qualche esempio: nella sciabola ci sarà un avversario per le squadre italiana e francese? Nel quat­ tro senza timoniere saranno certamente in lizza l’equipag­ gio della Moto Guzzi e quello spagnolo: ci sarà un terzo equipaggio? A noi sembra che organizza­ re una manifestazione di così vasta mole per assistere a un duello italo-francese non giovi alla causa dello sport e che non si raggiungano gli scopi voluti

Una Un a suggestiva superba visione della stadio barcellonese del M ont jtiich dove si svolgeranno le cerimonie di apertura e chiusura dei Giochi del Mediterraneo e le maggiori prove atletiche e di squadra.

dagli ideatori: di ben altra na­ tura e consistenza sono i Gio­ chi panamericani e quelli asia­ tici che interessano interi con­ tinenti e non una parte di uno di essi. I Giochi del Mediterraneo possono assere allargati e aper­ ti ad altre nazioni europee sì da renderli più spettacolari, più rispondenti allo scopo che deve ovviamente perséguire una una manifestazione di co­ sì alta risonanza. Non più Giochi del Mediter­ raneo dunque ma Giochi Euro­ pei ai quali prendano parte non solo l'Italia e la Francia ma anche l’Inghilterra, la Ger­ mania, l’Ungheria, la Svezia e la Russia, e tutte le altre nazioni che, come la Spagna e la Jugoslavia, hanno ele­ menti di valore in alcune di­ scipline sportive. C’è timore che i Giochi diventino troppo importanti e che possano de­ terminare una diminuzione di partecipanti alle Olimpiadi? A noi non pare: a un anno di di­ stanza dalle Olimpiadi, i Gio­ chi Europei potrebbero servire da severo esame per tutte le rappresentative nazionali : uni-

re l’utile al dilettevole non gua­ sta mai. Qualche altro accenno alla nostra partecipazione : nella atletica leggera la partecipa­ zione italiana sarà limitata soltanto ad alcune specialità: saranno presenti a Barcellona una ventina di azzurri, nel­ l’atletica pesante saremo pre­ senti nelle gare di lotta greco romana con una squadra al completo che sarà capitanata dal campione del mondo Igna­ zio Fabra; nel sollevamento pesi invieremo quattro elementi di valore che saranno designati dopo lo svolgimento dei cam­ pionati assoluti; nella ginna­ stica saremo presenti con otto elementi capeggiati dal cam­ pione d’Italia Guido Figone; prenderemo parte inoltre al torneo di rugby e di pallacane­ stro con squadre che saranno bene preparate dai tecnici del­ le rispettive Federazioni, ai tor­ nei di fioretto, spada e sciabo­ la, al torneo di hockey a rotel­ le, pallanuoto, pugilato (squa­ dra al completo) e inoltre alle gare di carabina e di pistola li­ bera, al tiro al piattello, al ci­ clismo (con qualche riserva 9


Giorgio De Stefani presidente della Federazione Internazionale di Tennis Il Congresso della Federazione In­ ternazionale di Tennis, che ha tenu­ to in Roma la sua riunione per il 1955. ha eletto alla Presidenza il dot­ tor Giorgio De Stefani già membro del Comitato Direttivo.

E’ la prima volta che un italiano viene chiamato a ricoprire l'alta ca­ rica di Presidente della Federazione Internazionale Tennis, cioè di uno sport che è considerato tra i più dif­ fusi del mondo. D’altra parte la fi­

// nuovissimo impianto natatorio di Barcellona dove si svolgeranno le gare di nuoto e pallanuoto dei giochi del Mediterraneo 1955.

Ippica: lunedì 25 luglio allo circa ii numero dei partecipan­ ti), alle gare equestri (con qual­ Stadio di Montjuich. che riserva circa la qualità dei Hockey a rotelle: da sabato cavalieri impegnati in una sta­ 16 luglio a lunedì 18 luglio: gione molto laboriosa), ad al­ Palazzo dello sport. cune gare di nuoto, di canot­ Letta: da sabato 16 luglio a taggio, e di vela. lunedì 18 luglio: Palazzo dello Come abbiamo già accenna­ Sport. to la cerimonia inaugurale si Nuoto: da giovedì 21 luglio: svolgerà nel magnifico stadio Stadio natatorio di Montjuich. di Montjuich sabato 16 luglio Sollevamento pesi: da mer­ alla presenza delle massime au­ coledì 20 luglio a giovedì 21 lu­ torità del CIO e delle massi­ glio: Palazzo dello Sport. me autorità sportive dei Paesi Canottaggio : domenica 17 rivieraschi. luglio: porto di Barcellona. Il programma generale è sta­ Rugby : lunedì 18, giovedì 21 to così stabilito: e domenica 24 luglio : Fuxarda. Atletica leggera', da merco­ Tiro a' piattello: da Sabato ledì 20 luglio a domenica 24 23 a lunedì 25 luglio: Stand di luglio. Le gare si svolgeranno tiro a volo. di pomeriggio nello Stadio di Tiro a segno: da domenica Montjuich. Pallacanestro : da lunedì 18 17 a mercoledì 20 luglio: Tiro luglio a domenica 24 luglio : a segno Nazionale. Vela: da mercoledì 20 a ve­ Palazzo dello Sport. nerdì 22 luglio: Porto di Bar­ Pugilato', da giovedì 21 lu­ cellona. glio a domenica 24 luglio: Pa­ Pallanuoto: da giovedì 21 a lazzo dello Sport. domenica 24 luglio: Stadio na­ Ciclismo', lunedì 18 luglio, tatorio di Montjuich. circuito di Montjuich. La cerimonia di chiusura Scherma: da domenica 17 luglio a domenica 24 luglio: avrà luogo lunedì 25 luglio, di pomeriggio, nello Stadio di Palazzo dello Sport. Ginnastica: martedì 19 lu­ Montjuich. Filippo lluzj glio, Palazzo dello Sport. 10

gura sportiva di Giorgio De Stefani ha riscosso sempre unanime simpa­ tia negli ambienti internazionali, poi­ ché egli è stato il primo tennista italiano che abbia giocato su tutti i Continenti dall'Anicrica, all'Austra­ lia. all'Asia, all Africa, riscuotendo sempre le più cordiali accoglienze per la serietà dimostrata in gara c l'abilità del suo gioco.

Giorgio De Stefani detiene tult’oggi il record internazionale delle par­ tite giocate in Coppa Davis, dove ha vestilo per 66 volte la maglia az­ zurra. Passato nel campo dirigenziale, egli c stalo per molli anni capitano della Nazionale Italiana. Presidente della Commissione Tecnica ed è tut­ tora Vice Presidente della I IT e membro del Comitato Direttivo della Federazione Internazionale. Ma la sua passione c la sua com­ petenza per tutti gli sport, avevano già avuto un ambito riconoscimento con la nomina, avvenuta nel 1951 a \ ienna, di membro permanente del Comitato Olimpico Internazionale.

Nella nuova carica Giorgio De Stefani succede al sig. Kingman, Pre­ sidente uscente, degli Stati Uniti e secondo le consuetudini resterà in carica per un anno fino ai prossimo Congresso, operando per il bene ed il progresso del Tennis internaziona­ le con l'esperienza, la competenza e la correttezza sportiva che gli hanno sempre fatto meritare tante simpatie.

Al doli. Giorgio De Stefani la Pre­ sidenza del CSI e la Direzione di

« Stadium »

porgono la

espressione

della più viva ammirazione. Inaligli-

rio più fervido di buon lavoro.


Ili 'il n di Roma nei lincili’ 10CD Alla metà del prossimo giu­ gno si riunirà a Parigi il Co­ mitato Olimpico 1 nternaziona­ le. La sessione ha importanza eccezionale perché si dovrà decidere in essa del rassegna­ zione dei Giochi Olimpici per il 1960. E' noto che tra le na­ zioni aspiranti al rassegnazio­ ne è ritalia che ha posto la candidatura di Roma: è natu­ rale perciò l'ansia e rattesa degli sportivi il (di ani. Le recenti dichiarazioni del sig. Brundagc. Presidente del Comitato Olimpico Internazio­ nale, venute dopo la visita fat­ ta a Melbourne, sede della prossima Olimpiade del 1956, hanno creato un senso di eu­ foria tra gli sportivi italiani che considerano quasi la vo­ tazione di Parigi come una ne­ cessaria formalità per sancire il nostro buon diritto. Che le nostre aspirazioni siano fon­ date su. solidi argomenti e su dati di fatto incontroverti bili è cosa certa; ma non direi che l'euforia degli sportivi sia al­ trettali t o gi ustifi rata. Certo lo sportivo, e non so­ lo lo sportivo, che segue l'asce­ sa costante dell'attività in que­ sto campo del nostro Paese, che si compiace dei continui progressi dei risultati tecnici dei nostri atleti, che constata i notevolissimi miglioramenti degli impianti sportivi e che tiene conto degli unanimi ri­ conoscimenti ('he ci sono ve­ nuti da tutti i dirigenti spor­ tivi stranieri venuti ultima­ mente in Italia e specialmente a Roma; ('erto lo spor­ tivo che sa ('he l'Italia, con i suoi 17 milioni di abitanti, non ha mai ospitato una Olim­ piade e che tiene conto che la massima manifestazione sportiva ha anche, un carattere propagandistico ('he non può essere dimenticato, ritiene fon­ datamente che Roma abbia pieno diritto (di ambito rico­ noscimento. Lo sportivo dimentica così assai facilmente che le altre città aspiranti. ('he si chiama­ no: Budapest. Detroit. Losan­ na, Tokio. Bruxelles. sono concorrenti assai temibili dal pun­ to di vista strettamente tecnico. Ma c'c di piò: la scelta non si basa sul grado di eccellen­ za sportiva, non tiene conto

II dott. Marcello Garroni, vice segretario generale del C.O.N.I. illustra ai din genti del C.I.O.. a Losanna, gli impianti di Roma.

delTattrezzatura sportiva o al­ berghiera, così come non ha peso determinante il fattore propagandistico o la circostan­ za che non si sia mai ospitata una Olimpiade. Evidentemente non si può prescindere dagli elementi di fatto sopra citati; ma sulla decisione hanno in­ fluenza i motivi più diversi. L'Ungheria basa l'assegnazio­ ne a Budapest puntando sui successi riportati in questi ultimi anni su tutti i campi eu­ ropei ed extraeuropei. Il terposto conquistato ad ITplsinki. le affermazioni singole e di squadra nelle varie spe­ cialità costituiscono indubbia­ mente un titolo di strettissimo carattere sportivo tale da po­ ter costituire in futuro un ri­ marchevole precedente. Bruxelles. il cui nome da più parti è stato fatto, credia­ mo. pur rilevando tutti lutti gli clementi positivi, noni dovrei»bevo avere molte probabilità, per una disposizione di massi­ ma del Comitato l nternazionaleOlim pica che dovrebbe tene­ re conto dei Paesi che hanno già ospitato una Olimpiade : tutti ricordano i Giochi Olim­ pici di Anversa del 1920 Detroit possiede senza alcun dubbio tutti i requisiti di ca­ rattere tecnico ed organizzati­ vo a cui deve aggiungere una autorevolezza politica di pri-

mo piano, fattore non trascu­ rabile: ma anche qui non biso­ gna dimenticare una assegna­ zione di massima del C.I.O. all'Europa per i Giochi del I960 del 1964. Questa deci­ sione non va certo a vantag­ gio da Tokio la cui candidatu­ ra dovrebbe essere ritenuta fra le migliori con motivi più che giustificati. Per Losanna, oltre ai fattori logistici e di attrezzatura spor­ tiva ed alberghiera, giocano due motivi esclusivamente sen­ timentali: Losanna è la patria del Barone de Coubertin. vero rinnovatore dei Giochi Olim­ pici; Losanna inoltre è dal 1914 la sede del Comitato Olimpico Internazionale. A questo punto lo sportivo italiano potrà osservare che la Svizzera è un paese di cinque milioni di abitanti mentre ri­ talia ne conta 17 e che dal punto di vista sportivo il grado di eccellenza della Svizzera noni è c certo tale da far passain seconda linea la emidisolo. lo datura di Roma: noti non solo, sportivo dirà anche che se la parola definitiva sarà dettata da motivi sentimentali, ebbene Roma non avrà nulla da te­ mere. Per riassumere, pur tenendo conto di tutti gli elementi ci­ tati in questa rapida rassegna, noi riteniamo che fra tutti i

Paesi, che. hanno posto la loro candidatura nessuna città ne riunisce quanto Roma. La civiltà romana fu Tere­ de della civiltà greca e se la fiaccola di Olimpia fu riac cesa in onore della civiltà pre­ ca è tempo oramai che essa salga il Colle Capitolòno. Al di là ed al di sopra di ogni umano cani panil•’smo. di­ ce lo sportivo italiano, esiste pure una grandiosità di storia e di tradizione che non potrà che dare maggior prestigio e lustro alla manifestazione dei G iodii Olim pici. Noi diamo ragione allo spor­ tivo italiano e confidiamo ar­ dentemente che le nostre spe­ ranze non vadano deluse; sap­ piamo del resto che gli orga­ ni competenti e particolarmen­ te il C.O.N.I si sono efficace­ mente adoperali esibendo una imponente ' , _____ _> documentazione ; sappiamo che sono stati presi utili ed opportuni contatti; siamo certi che la nostra De­ legazione, della quale sappia­ mo farà parte anche il Sinda­ co di Roma. farà valere le no­ stre ragioni a Parigi con inteiligenza. con tatto, e soprattut­ to con fermezza. Sappiamo iti sostanza che lutto quanto era possibile fare è stato fatto. Attendiamo quindi la deci­ sione con serenità. Mario Cintola ni

11


] LIM PIA ! «(TOLETTA,, DI CORTINA Il nuovo trampolino Sono cominciati nei giorni scorsi i lavori di costruzione del nuovo trampolino «Olympia» in località Zuel. Il trampolino sorgerà al posto del trampolino «Italia», che è sta­ to completamente smontato. L’Olympia può quindi essere con­ siderato come la quarta edizione del trampolino, che Cortina ha allestito sin dal 1923, in località Zuel. II pri­ mo (trampolino Franchetti) fu co­ struito infatti nel 1923 e lasciò il posto nel 1926 al secondo trampo­ lino Franchetti. Il maggior salto raggiunto nella prima edizione fu di circa 42 in. II secondo trampoli­ no fu smontato nel 1938 (maggiore salto m. 53) per consentire la co­ struzione del trampolino Italia, che fu terminato nel 1940. Sull’Italia fu­ rono disputati i Campionati del Mondo 1941, successivamente non più riconosciuti come tali. Il record del trampolino Italia fu stabilito quest’anno nel corso della disputa del Trofeo Campar! con ni. 70. Lo stato dei lavori ò del tutto soddisfacente. Lo smontaggio delle strutture di legno dell’Italia è com­ pletamente terminato ed è stato dato inizio alla costruzione del nuo­ vo castello di lancio, completamen­ te in cemento armato. II trampo­ lino Olympia avrà il suo punto cri­ tico a 72 ni. I tecnici prevedono che esso offra serie probabilità di salto intorno agli 80 m. E’ stato terminato il raccordo stradale tra la strada nazionale e la base del castello di lancio, raccordo che, lungo circa 600 ni. è stato ini­ ziato il giorno 27 marzo ed allesti­ to a tempo di primato, tanto da es­ sere già completamente percorribi­ le dalle autovetture della Organiz­ zazione.

Ventisette Paesi hanno risposto in senso affermativo all'invito di partecipare ai VII Giochi Olimpici Invernali di Cortina d’Ampezzo. Eccone l’elenco: Argentina, Austria, Belgio, Bulgaria, Canadà, Cecoslo­ vacchia, Cina (Pechino), Corea del Sud, Danimarca, Finlandia, Fran­ cia, Germania, Grecia, Inghilterra,

12

Iran, Islanda, Israele, Italia, Liech­ tenstein, Lussemburgo, Monaco, Norvegia, Olanda, Svezia, Svizzera, URSS e USA.

* * Rilevanti lavori — in parte a cu­ ra diretta del CONI e in parte con forte contributo economico dello stesso ente — sono in corso di compimento nello Stadio Romano e Armando Apollonio, che costituirà rimpianto sussidiario dello Stadio del Ghiaccio, per la disputa del tor­ neo olimpico di hockey. Le dimensioni della superfìcie ghiacciabile erano antecedentemen­ te di ni. 47 per 85; tali dimensioni sono state portate a 85 per 62,5, così da consentire la costruzione di due campi, ciascuno dei quali di in. 60 per 30, come da regolamento internazionale. Per ottenere questo

ampliamento, è stalo necessario sbancare circa 1.500 metri cubi di terreno vario e spostare legger­ mente la sede stradale. La nuova recinzione è già stata completata. Si sta orti procedendo ai lavori di ampliamento delle tribune, la cui capienza sarà raddoppiata (da mil­ le a duemila spettatori). Altri la­ vori sono in via di effettuazione, per la costruzione di quattro spogliatoi, di una cabina per cronometristi e giudici di gara e dell’impianto di illuminazione. Tutto questo complesso di lavori giungerà a termine entro la metà di giugno.

* » * Cortina d'Ampezzo è stata visita­ ta dal norvegese Sigmund Ruud, Presidente della Commissione in­ ternazionale di salto in seno alla FIS, ed ex campione mondiale di salto speciale. .Accompagnato dall’ing. Gugliel­ mo Holzner, Presidente della Com­ missione salto ai VII Giochi Olim­ pici Invernali, l'illustre ospite ha visitato gli impianti del nuovo trampolino Italia, attualmente in costruzione ed ha espresso il suo vivo compiacimento per lo stato dei lavori, soprattutto per l’ampiez­ za di mezzi meccanici in opera.

Lo stadio della neve E' stato ufficialmente approvato dal Comitato Organizzatore dei VII Giochi Olimpici Invernali il pro­ getto per la costruzione dello Sta­ dio della Neve a Cortina d’Ampez­ zo, luogo di partenza ed arrivo del­ le gare olimpiche di fondo e, preci­ samente, del fondo maschile 15, 39 e 53 km., del fondo femminile IO km., della gara di fondo per la com­ binata e delle staffette maschili e femminili. Lo Stadio della Neve verrà co­ struito nella Piana di Campo ad appena 2 chilometri dal centro di Cortina e consisterà di due lotti di tribune a struttura portante in tubo di acciaio, con ripiani di legno, ri­ piani che, per la parte che ospiterà la stampa, i radiocronisti c le Au­ torità, saranno realizzati con gra­ doni più ampi onde consentire una maggiore libertà di movimento e visibilità. Il settore riservato alla stampa sarà fornito di mensole di appoggio per scrivere e di 16 cabi­ ne telefoniche poste sotto le tribu­ ne. La RAI potrà disporre di 22 collegamenti contemporanei in li­ nea diretta, mentre altri 9 sono ri­ servati alla TV7. 1 due lotti di tri­ bune saranno posti in posizione pa­ rallela a distanza di 40 metri circa

l'uno dall’altro e delimiteranno la pista di partenza ed arrivo delle gare. 1 servizi per gli atleti ufficio tra­ smissione notizie, i cronometristi ecc., troveranno posto in un vasto fabbricato ad un solo piano che comprenderà spogliatoi, docce, sau­ ne, servizi igienici destinati agli atleti, 6 locali per sciolinatura, ca­ bina di cronometraggio, ufficio copie, sala telescriventi, ufficio stam­ pa, pronto soccorso, magazzino ma­ teriali di gara. Uno dei lati corti dello Stadio sa­ rà chiuso da un tabellone pei- risul­ tati e tempi lungo circa 34 metri e alto 15; tale tabellone, manovrato dall’interno, consentirà di fornire al pubblico, con la massima celeri­ tà, i risultati ed i tempi parziali dei vari passaggi e l'ordine d’arrivo dei primi 10 concorrenti classificati: tale tabellone è collegato a mezzo tele­ scrivente alla cabina di cronome­ traggio. Circa 7.000 spettatori potranno trovare posto nei vari settori delle tribune ed altri 5.000 potranno as­ sistere alle gare da appositi recinti che saranno apprestati ai lati della pista nelle immediate adiacenze dello Stadio.


La Mille Miglia ha segnato come una base di partenza per la grande attività dell’automo­ bilismo sportivo europeo. An­ che se, prima della classica competizione dell’A.C. Brescia, si erano svolte già altre mani­ festazioni. è stata quella recen­ tissima vinta dall’inglese Stirling Moss su Mercedes davanti a Fangio ed a Maglioli che ha dato l’abbrivio al vasto pro­ gramma che si andrà ora a svolgere in tutta Europa. Il motivo principale della Mille Miglia 1955 era costituito dal confronto tra i bolidi tede­ schi e quelli italiani, confronto conclusosi con una vittoria quasi schiacciante della Merce­ des. La casa germanica ha con­ quistato infatti i primi due po­ sti nella graduatoria generale, ha piazzato cinque sue vetture nelle prime dieci assolute, ha vinto nettamente la categoria gran turismo e si è anche im­ posta nella categoria riservata alle vetture con motore diesel. L’inglese Moss, già ben noto negli ambienti sportivi per le sue affermazioni in vari circui­ ti, era tra i meno quotati per vincere una competizione come la Mille Miglia. Le qualità di Moss sono infatti l’impeto ed il coraggio, i difetti la tattica di gara e la temerarietà. Con que­ sti coefficienti negativi invece Moss ha impostato la sua corsa, l’ha tirata duramente da un ca­ po all’altro dei 1597 km. e l’ha vinta battendo per la bellezza di oltre 15 km. all’ora di media il primato, pure superlativo, che apparteneva a Giannino Marzotto con una Ferrari 4100.

Per la Ferrari è stato questo un periodo di magra, comin­ ciato con il G. P. del Valentino per vetture corsa f.l a Torino. In questa competizione i bolidi del « cavallino rampante » fu­ rono nettamente tagliati fuori dalla lotta per il primo posto e giocarono così un ruolo molto modesto tanto che il migliore della Ferrari fu Schell, classifi­ cato molto indietro. Venne poi la corsa di Pau, ri­ servata anche alle vetture f.l.

Moss e

scari

Mercedes e F erran di Mario Ciriaclii

e la Ferrari decise di non par­ tecipare per essere in condizio­ ni migliori di preparazione nel­ la gara seguente che avvenne a Bordeaux. Ma anche in que­ sta corsa il « cavallino ram­ pante » terminò battuto, dopo però avere dato qualche segno di ripresa.

Nel frattempo le sorti della Ferrari erano state rialzate dalla bella vittoria, contrasse­ gnata dal nuovo primato asso­ luto di velocità, nel Giro di Si­ cilia in cui Taruffi collaudò be­ nissimo il nuovo bolide sport da 3750 che doveva costituire poi la punta di diamante per

1 aruffi è stato lo sfortunatissimo protagonista della prima parte dell'ultima edizione delle Mille Miglia. Ma come spesso gli accade la sua smagliante e generosa prova è. stata frustrata dal solilo colpo mancino della sfortuna.

13


dente che per noi la partita si presenta molto difficile. * ❖ *

// tedesco Moss e la .Mercedes, binomio formidabile di muscoli, tecnica e potenza, al passaggio ili Roma. La Mille Miglia è stata vinta dal grande pilota tedesco ad una media sbalorditiva.

l’àttacco alle Mercedes nella Mille Miglia. Punta di diaman­ te che, pur con tutta la sua forza, si spuntò prima per la nota vicenda dei pneumatici che ncn si comportarono trop­ po felicemente per una serie di eventi e poi per la sfortuna che perseguitò Taruffi costringen­ dolo al ritiro nei pressi di Vi­ terbo. Stranezza della sorte: anche lo scorso anno Taruffi fu co­ stretto al ritiro per un inciden­ te meccanico mentre era al co­ mando della Mille Miglia pres­ so a poco nella stessa zona do­ ve ha dovuto restare appiedato in questa ultima edizione della grande corsa. ♦

*

«

Dove avverrà, ora la rivinci­ ta per il Campionato Mondia­ le delle Vetture Sport? La quarta prova è quella delle 24 Ore di Le Mans in programma per la metà del mese di giu­ gno. Ferrari ha vinto la gran­ de corsa di durata lo scorso an­ no, dopo però aver subito in­ sieme alle altre case italiane una dura sconfitta nel 1954. 14

La casa italiana di Maranello tiene naturalmente a riconfer­ mare per la terza volta il ti­ tolo di campione del mondo, ma quest’anno la questione è molto complicata perché gli avversari non mancheranno e saranno assai temibili. Avete visto di cosa sia stata capace la Mercedes nella sua prima corsa con vetture sport. Ebbene la Mercedes sarà a Le Mans per rinnovare una chia­ ra e piena vittoria raggiunta nel 1952. Ma nella città france­ se per la lunga corsa delle 24 ore consecutive sarà anche la casa inglese Jaguar, intenzio­ nata non solo di confermare la sua vittoria nella 12 Ore di Sebrig cioè nella seconda prova di Campionato Mondiale sport, ma di ripetere lo strepitoso successo del 1953 quando die­ de scacco matto a tutte le case italiane che pure si presenta­ rono fortissime. Mercedes e Jaguar saranno perciò in forze contro i bolidi rossi: a dare man forte a Fer­ rari sarà la Maserati, ma è evi-

Prima ancora del grande confronto delle vetture sport la lotta fra le maggiori case costruttrici avverrà a Monte­ carlo il 22 maggio nel Gran Premio d’Europa e G. P. Mo­ naco: saranno di scena le vet­ ture monoposto della f.l An­ che qui l’avversario da battere è la Mercedes apparsa fortissi­ ma nella sua prima esibizione del 1955 in Argentina dove so­ lo la Ferrari riuscì ad impe­ gnarla, mentre Lancia e Maserati furono un gradino al di­ sotto delle aspettative. A Montecarlo ci saranno tut­ te le case e tutte saranno pre­ paratissime a cominciare dalla Mercedes. La Ferrari sta pre­ parando nuove macchine per quella grande competizione mentre Lancia e Maserati han­ no affilato le loro armi nelle varie gare, tra cui la più re­ cente è il G. P. di Napoli al Circuito di Posillipo. La corsa di Montecarlo, il G. P. d’Europa, sarà, una gara destinata a far epoca e sensa­ zione: un circuito cittadino ricco di curve, un tracciato molto misto e difficile costitui­ rà il banco di prova dei bolidi più veloci che peraltro, tenen­ do appunto presenti le caratte­ ristiche del percorso, non po­ tranno ottenere medie eccezio­ nali, ma dovranno specialmen­ te limitarsi a mettere in evi­ denza le doti di ripresa, maneg­ gevolezza e stabilità delle vet­ ture, oltre a quelle di frenata. Sarà forse un circuito sul qua­ le maggior valore avranno le doti dei piloti più di quelle del­ le macchine: in tal caso è evi­ dente che si ripresenti alla ri­ balta il solito grande duello dei campioni: Ascari contro Fangio, cioè ancora una volta i bo­ lidi italiani contro quelli te­ deschi. Ilari» Clriaciuà


tuttora ae vertice ee muto italiane Non è stato davvero fortunato il terzo Giro Motociclistico d’Italia che pure sulla carta era stato pre­ parato in maniera egregia dai col­ leghi di Stadio. Il successo clamo­ roso della passata edizione non si è ripetuto perché troppe grane di or­ dine tecnico sono venute fuori e troppe polemiche si sono scatena­ te nei confronti di un regolamento che a molti non è apparso comple­ to, preciso e dettagliato. Ciò è tanto più vero in quanto nella prima decade di maggio, vale a dire dopo quasi venti giorni dal termine della manifestazione la Commissione Tecnico Sportiva del­ la FMI ha adottato una serie di de­ cisioni la più importante delle quali riguarda Mendogni e Speziali i qua­ li sono stati tolti dalla classifica do­ po essere stati esclusi dall’ordine di arrivo della prima e della secon­ da tappa senza contare che per la classe 125 cmc. l’omologazione del risultato finale è ancora in sospeso « in attesa risultati tecnici dell’esa­ me del carburante, oggetto di re­ clami ». Naturalmente la casa Morini, preso atto delle deliberazioni dira­ mate dalla FMI in ordine alla omo­ logazione del 3. Giro d’Italia Moto­ ciclistico ha inoltrato ricorso alla Commissione d’Appello. La casa Morini del resto pur restando in ogni caso la vincitrice assoluta del 3. Motogiro si è riservata di « dimo­ strare in modo inoppugnabile la fondatezza delle sue ragioni che la Commissione d’Appello sarà chia­ mata a vagliare compiutamente ». Ciò perché la stessa casa si era li­ mitata ad attendere gli eventi riser­ vandosi appunto di intervenire sol­ tanto dopo aver conosciuto le deli­ berazioni della CTS. Le polemiche però nulla hanno tolto al fascino di questa manife­ stazione che segna un punto deci­ sivamente a favore dei centauri, di questi oscuri eroi dell’ardimento che sanno sfidare la morte in ag­ guato ad ogni svolta di strada. Oggi la gara è in un vicolo cieco. Deve fare un atto di coraggio per la sua definitiva regolamentazione: deve cioè tornare al concetto delle macchine di serie così come era pri­ ma oppure « concedersi una aper-

tura » verso le macchine sport sen­ za restrizioni di sorta sulle sezio­ ni dei carburatori orientandosi co­ sì verso le macchine da competi­ zione. Il regolamento così come appare oggi concede non poche scappatoie prima fra tutte la possibilità della sostituzione di organi essenziali del motore visto che la punzonatura era concessa al carter e al telaio. In questo modo sono state logica­ mente favorite le macchine ufficia­ li delle industrie che potevano di­ sporre di una larga assistenza in ogni località designata quale sede di tappa. Qualcuno ha suggerito delle punzonature suppletive alla « testa » e al cilindro: potrebbe es­ sere questa una soluzione in grado di equiparare i mezzi meccanici mettendo i concorrenti, sullo stesso piano almeno da un punto di vista teorico-regolamentare. La competizione è stata per il re­ sto dominata dalla veloce galoppa­ ta della Ducati nella classe 100 do­ po il ritiro della Laverda e la ma­ nifesta inferiorità della Ceccato; dalle ottime prestazioni della Bian­ chi monoalbero, della Parilla Inal­ bero e della Beta a due tempi; dal­ le belle prove della Rumi della Be­ rtelli e della Mi-Vai nella classe 125; dalla lotta tra Ceccato e Capriolo nella classe 75 e soprattutto dalla magnifica tenuta della Gilera 150 «turistica» (maggiorata di cilin­ drata) che si è aggiudicata con Vezzalini il prestigioso successo asso­ luto nella tappa Cosenza-Napoli. Di questa corsa si parlerà ancora per molto tempo specialmente dopo il comunicato della Commissione Tecnico Sportiva che ha dato luogo all’immediato ricorso della Morini. Le polemiche servono comunque a confermare che si tratta di una ma­ nifestazione entrata nel cuore degli sportivi e nell’interesse dei tecnici per gli intuibili, riflessi tecnico­ economici che da essa derivano. Ma veniamo al « momento moto­ ciclistico » che vede nel mondo pri­ meggiare le macchine prodotte dal­ l'industria italiana ancora e più che mai al primissimo posto nella scala dei valori internazionali. Le recenti competizioni di Barcellona

(prima prova del campionato del mondo) e in Germania (Coppa del Reno) hanno confermato — se di questo c’era bisogno — che le mac­ chine italiane sono sempre all’avan­ guardia. La rinuncia delle moto inglesi e tedesche NSU, Norton e AJS (ri­ nuncia dettata da motivi di caute­ la), ha tolto non poca importanza alle prove per il « casco iridato » E’ vero. Ma è altrettanto vero che po­ chissime probabilità quelle macchi­ ne avrebbero avuto contro lo sca­ tenato gilerista Armstrong che sul difficilissimo Circuito di Montjuich ha girato alla media di km. 109 ora­ ri, contro il guzzista Kanavagh che ha segnato il tempo più veloce e contro l’indiavolato Bandirola che in sella alla MV ha guidato per 48 giri l’infernale danza. Anche se sminuito di valore per l’assenza di macchine competitrici straniere il campionato del mondo vale tuttavia a confermare, l’eccel­ lenza della produzione italiana. An­ che nelle piccole cilindrate, dove in questi ultimi anni era stato segna­ to il passo, l’industria italiana ha ripreso la bacchetta del comando e Taveri con la MV 125 si è assiso sulla prima poltrona nella classifica di categoria così come Armstrong su Gilera in quella delle « mezzo litro ». In attesa della seconda uscita in­ ternazionale in programma a Reims nel Gran Premio di Francia, la Gilera con il suo capofila Geoffrey Duke ha conquistato in Ger­ mania un’altra grande affermazio­ ne toccando velocità da brivido qua­ le quella fatta segnare sui 20 giri percorsi alla media indiavolata di oltre 196 chilometri all’ora. Altre tre macchine italiane si sono clas­ sificate nella scia di Duke sul cir­ cuito di Hockentheim nella Coppa Internazionale del Reno: la Guzzi di Kanavagh, la Gilera di Arm­ strong e l’altra Guzzi di Dale. An­ cora due successi italiani nelle al­ tre categorie: la 350 Guzzi che ha vinto la sua categoria con Kana­ vagh a ISO di media davanti al cam­ pione del mondo Lorenzetti e la MV di Rottes che si è aggiudicato la corsa riservata alle 125 correndo alla media oraria di km. 132,316. Quale più probante risposta alle malevoli insinuazioni dei portavo­ ce dell’industria tedesca e di quella inglese i quali avevano affermato che i nostri « archetipi » sfuggireb­ bero ad una precisa definizione tec­ nica! Qui è tempo di parlare di su­ periorità. Forse troppo inarcata e manifesta, ma sempre superiorità. Nino Lombardi

15


ICNAIIO MURA campione del mondo KiitlllZK) FABHA, slmnnlin» c modesto campione inondililo di lotta greco romana, pesi mosca, e giusto vanto

dei «silenziosi», di ritorno dalla vittoriosa prova iri­ data in Germania, ha fatto visita al Centro Sportivo

Italiano, restosamente ac­ collo dai dirigenti centrali, Prof. Notorio, Iloti Nicola Pavoni, Comm. (lattilo e Prof. Borghi. Al valoroso atleta che era accompagnato tini direttore sportivo dell'attivo c bene ileo Ente Nazionale Sordo­ muti Prof. Chiapperò, è stata offerta una targa del­ la « Madonna della Neve » che il campione ha ricevuto con visibile commozione.

La stampa italiana tutta presa più accreditati che hanno assistito dagli scandali Panciroli e C. (il cal­ nello stadio coperto di Karlsruhe ai cio, si sa. fa cassetta secondo l’opi­ campionati sono stati unanimi nel nione corrente; ma, attenti ai ma­ riconoscere che Ignazio Fabra è li passi: l’opinione pubblica può ri­ stato il migliore di tutti, il lottatore manere scossa e turbata da certe più completo che ha vinto tutti gli montature che hanno scarso fonda­ incontri — ad eccezione di uno — mento!) ha dato ben poco risalto con una schiacciante superiorità, al titolo di campione del mondo mettendo in mostra una serie di conquistato dal nostro magnifico colpi magistralmente condotti e Ignazio Fabra ai recenti campionati fulmineamente eseguiti. del mondo di lotta greco romana Un solo lottatore è riuscito a fi­ disputatisi a Karlsruhe: qualche nire il combattimento in piedi: il notizia, qualche breve intervista e tedesco Weber. « Era la prima vol­ poi silenzio: come se aggiudicarsi ta che lo incontravo» ci ha detto un titolo di tanto valore e impor­ Fabra « e naturalmente ho dovuto tanza sia cosa di tutti i giorni e non studiare l’avversario che mi è sem­ un avvenimento eccezionale, ben brato il più forte di tutti quelli con degno di essere esaltato « nigro no- i quali mi sono misurato nella landa lapillo ». Ma queste sono me­ "Schwarz Walthalle” ». Gli altri, lanconie che non approdano a nul­ dal russo Garaev al turco Akbas, la: rivolgiamo invece il nostro ri­ sono stati tutti schienali dal no­ conoscente pensiero al piccolo sar­ stro sorprendente atleta che. al ter­ to palermitano che ha dato all’Ita­ mine della sua dura fatica, è stato lia un prestigioso alloro in una com­ acclamato dalla folla e portalo in petizione nella quale si sono visti trionfo dai compagni di squadra. all'opera i più forti «grecoromani­ Ignazio Fabra ha conquistato il sti appartenenti a 23 nazioni. La prestigioso titolo al suo terzo ten­ stampa internazionale ha sottoli­ tativo: il primo avvenne ad Helsin­ neato con parole di ammirazione la ki e il secondo ai « mondiali »‘di grande vittoria di Fabra; i tecnici Napoli: tanto nel primo che nel se-

16

condo la strada gli venne sbarrata dal russo Gourevitch il quale non avrebbe certamente conseguito il titolo di campione olimpionico se Fabra non si fosse fatto trascinare dall’entusiasmo e non avesse com­ messo alcuni errori nelle fase con­ clusiva dell’incontro errori che gli costarono la vittoria tanto ambita. Lo sport italiano ha rivolto al piccolo sordomuto a mezzo del Pre­ sidente del CONI avv. Giulio One­ sti il suo plauso e il suo ringra­ ziamento; Ignazio Fabra ne è ri­ masto profondamente commosso: dopo dieci anni di sacrifici, di rinuncie, di oscuro e intenso lavoro nelle palestre il piccolo sordomuto di Palermo ha raggiunto la sua massima aspirazione. Dopo una breve visita a Roma, dove il Presidente della FI AP lo ha presentalo a Bruno Zauli Segreta­ rio Generale del CONI che lo ha ac­ colto affettuosamente rinnovando­ gli il plauso vivissimo dello sport italiano, Ignazio Fabra è tornato a Palermo pago del dovere compiu­ to, portando con sè, a ricordo del suo trionfo, una medaglia d’oro.


Allo 'scatenalo’ MUNII il VI Gran Promin ùiiiolorisfa delle toni «28 ^.’iailiaBe Blertocco

E’ il momento della sintesi della corsa più pole­ mica e discussa di primavera. Tiriamo le somme, rivivendo con la mente il film fantasioso ed avvincente della bella galoppata. La visione non dimentica nulla, ché sono fotogrammi dai colori troppo vivaci, troppo espressivi per non sottolinearli uno ad uno, anche se a volerli descri­ vere tutti, riviverli voglio dire, ci vorrebbero delle ore. 1 corridori sono stati in bicicletta praticamente trentacinque ore abbondanti, prendendo come unità di misura quelli di centro della classifica generale. Hanno pedalato Bruno Monti 35 ore e un quarto in cinque giorni e l’ultimo, il francese Hassenforder. classificato al trentesimo posto giusto un’ora e mezzo in più del vincitore, una media perciò di sette ore di pedalare al giorno, e di queste buoni tre quarti d’ora al giorno dietro motori. Una faticaccia indub­ biamente ché la sesta edizione del Gran Premio ci­ clomotoristico delle Nazioni dovendosi spingere sino a Bari ed in Lucania, a Potenza ed a Salerno, ha allungato il proprio itinerario a 1.200 e passa chi­ lometri. Non si è trattato dunque di passeggiata turistica ma di dura, durissima competizione come da tempo i corridori nostri ed i forti campioni eu­ ropei non ne disputavano.

Si pensava che i tratti ciclomotorizzati fossero de­ terminanti agli effetti della classifica, annullando completamente il valore ed il contenuto dei settori

17


Fotogrammi della corsa più discussa d'Europa

I L*impressionante agganciamento volante bicilindriche, dei campioni partecipanti delle Nazioni sull'ampio Circuito delle a Roma. Il successo nella tappa finale

alle « Gilera 300 » al 11 Gran Premio Terme di Caracolla e toccato a Coppi.

51

i

I I partecipanti alla grande manifestazione ciclomotoristica del centro sud, sfilano per le vie della Capitale dopo aver reso omaggio all'Altare della Patria, prima della partenza da Roma.

18

in linea su strada, ci si è accorti invece come anche questi secondi abbiano avuto grossa parte nell'in­ sieme della prova che ha mandato in visibilio le folle del sud, sconvolgendo giusto a metà della gara la classifica generale. Sicché è stato necessario atten­ dere l’ultima giornata, l’ultimo pomeriggio anzi per sapere come andassero a finire le faccende. A questo si aggiunga un sole cocente che ha abbrustolito gli atleti come i suiveurs sin dalla prima giornata di corsa, ed anche questo ha finito per pesare sul fi­ sico degli atleti, in quanto il caldo, il primo per giun­ ta, non è amico dei ciclisti. Son considerazioni queste che balzano in primo piano mentre la mente torna a mo’ di ricordo all’altare della Patria, dove gli atleti più rappresentativi in gara hanno deposto in omaggio, una corona. Quindi la sfilata per le vie di Roma della chias­ sosa carovana ciclomotorizzata; il « via » del Sinda­ co di Roma, l’allungo di Astrua per Montecompatri festosa ed accogliente, la serie delle tappe volanti a Colleferro, a Prosinone ad Arce ed a Cassino, vinte rispettivamente da Benedetti, Defilippis, Hassenforder e ancora Benedetti, tra le folle entusiaste e disciplinate; i rettilinei di Capita e Santa Maria, il primo ubriacante agganciamento sul Viale Carlo ìli di Caserta, la sfrecciata di Monti davanti a Coppi ed a Koblet nel primo dei cinque caroselli della prova più spettacolare; il trasferimento dei corridori a Be­ nevento desiderosa di avere qualcosa di più della sola presenza della carovana; le rampe di Ariano Irpino con i soliti entusiasmi contenuti a meraviglia (con un tantino di disappunto dei corridori) dagli agenti della «stradale»; e scendendo rapidi verso il Tavoliere l’allungo poderoso e fruttuoso del modesto Vincenzo Rossello, mai tanto felice come sul traguar­ do di Foggia tra le genti di Capitanata, dispiaciute solo di veder allontanarsi tanto presto, dopo poco più di un’ora di sosta, i grandi campioni; i lunghi interminabili sciami di bimbi, migliaia di bimbi, dei grossi centri pugliesi, Cerigliela. Canosa, Traili, Mottetta, Giovinazzo e il circuito di Bari, sul mare az­ zurro carico, davanti ai bianchi edifici della « Fiera del Levante »; il carosello dei trentasei corridori agganciati alle silenziose e velocissime « Gilera 300 bicilindriche » che ci hanno accompagnato in lunga trasferta con i meritevolissimi allenatori vinto an­ cora una volta da Bruno Monti, ma in modo più de­ ciso. più prepotente che a Caserta forse perché la folla aveva modo di seguirlo assai da vicino. E la folla si è entusiasmata allo spettacolo. Quindi al mattino, dopo due giornate che a ta­ luni erano parse solo «turistiche», in partenza da Bari, lo squillo di guerra di Bernard Gauthier, la veloce rincorsa sui rettilinei in lieve ascesa di A Itamura. prima di iniziare la convulsa fase centrale della tappa principe della corsa. L’aggancio di Fan­ tini, alla ruota del francese, l’inutile invito di questi a condurre, e l’inseguimento, sul piede dei quaranta • all’ora del terzetto della Torpado (Defilippis Moser e Con terno) con Astrua e Koblet; il ruzzolone dello svizzero sulla macchia d’olio che gli causava un forte dolore al fianco e gli precludeva forse irrime­ diabilmente la strada verso la maglia giallo-rossa. Il film continua sulle rampe durissime di Tolve dove Fantini soffia agli avversari ancora una tappa volante, la resa a discrezione di Bernard Gauthier. la volata a quattro con sganciamento di Fantini sul rettilineo di arrivo di Potenza; la retrocessione da parte della giuria di Conterno e Defilippis e la prima vittoria da professionista di Moser, conquistata a


tavolino, il duro cammino pomeridiano, sulle mon­ tagne russe di Vietri di Potenza, i tre balzi dello « Scorzo » dominati con volontà estrema dal fug­ gitivo Minardi, la vittoria sul traguardo di Salerno imbandierata e stracolma di folla, i primi fischi per Coppi deprecati da chi aveva il dovere di salvaguar­ dare oltreché l’integrità fisica degli atleti impegnati in una lotta titanica, anche la loro personalità e di­ gnità di campioni. Le ore di riposo nella visione stupenda della città giardino, le belle parole del conte Lorenzo Salazar nel grande salone dei Marmi a Palazzo Comunale, il via per Napoli e l’immediata fuga di Mockridge, sventata da Gismondi, Zucconelli. Maitland e Hassenforder. La vittoria del fedele gregario di Coppi, dopo lunga bella lotta con Zucconelli, ma dietro motori era ancora una volta il migliore e in senso assoluto lo spettacoloso Monti, pressato da vicino da Defilippis che riusciva a sca­ valcare sospinto da una (orza morale di eccezione per il possesso della maglia giallo-rossa, lo stesso campionissimo ed Hugo Koblet. Il saluto di Achille Lauro, festeggiatissimo tra i suoi partenopei, agli atleti, il via da Napoli per l’ultima giornata di gara. E ancora i francesi di scena sino a che nella di­ scesa di Itri Gismondi e Zucconelli, dopo una rumba indiavolata schizzano via dal plotone, che mantiene ancora intatte le sue 36 unità. Ne perderà due sol­ tanto prima di Roma e proprio nel tratto su strada dietro motori da Latina ad Aprilia, lungo la levi­ gata Via Pontina dove l’Azienda della Strada ha com­ piuto in pochi giorni un miracoloso riassettamento. L’ultima sosta ad Aprilia dopo il duello gomito a gomito sulla « fettuccia » pontina tra Coppi e Monti pressati da Koblet, Albani e Defilippis raggiungere dopo Zucconelli anche la lepre Gismondi, ancora pri­ ma; le accoglienze toccanti del magnifico nuovo cen­ tro industriale pontino, l’improvvisa irruzione della

Questa è la foto pole­ mica dell'arrivo del quartetto di testa della combattutissima tappa in linea Rari Potenza. Defilippis e Conterno sono primi sulla linea, seguiti da Moser Fantini. Ma la Giuria squalificherà i due to­ rinesi dando il primo posto a Moser ed il se­ condo al giovane Fan­ tini. rivelazione della corsa e vincitore della classifica delle tuppè volanti.

Federazione dei Medici Sportivi alla caccia di « dro­ ghe » (indispensabile tra i dilettanti ma piuttosto discutibile per i professionisti) e finalmente l’ab­ braccio di Roma alla carovana del « VI Gran Pre­ mio » a Caracolla, ordinata, disciplinata, impeccabile nella toletta in tutto degna di un circuito romano. Con l’ultimo fotogramma di passione e di agonismo: la vittoria di Coppi, a chiusura di una competizione tanto discussa per quanto bene accetta ed insisten­ temente chiesta dalle folle. L’apoteosi di Monti, del piccolo Bruno Monti, le lacrime di gioia della mam­ ma sua trepidante per l’eccessivo osare del figlio. Questa la gara che ha cercato quest’anno una formula che consentisse un equilibrio maggiore tra passisti, arrampicatori e specialisti del rullo alle­ natori. Una formula che desse a tutti una qualche possibilità di affermarsi, ciò che è confermato dagli ordini di arrivo avendo vinte due tappe per ciascuno Monti e Gismondi, una Coppi, Coletto, Moser e Vin­ cenzo Rossello. Equilibrio dunque anche in questo pur se la classifica generale denuncia ritardi note­ voli. Gli abbuoni di tempo nei due settori in linea ed ai tre traguardi della montagna, sono stati la papri­ ca necessaria per dar vita ai cosiddetti « tratti mor­ ti » della gara. E occorre dire invece che quasi non ve n’era bisogno in quanto i corridori si sono mossi per proprio conto, senza sollecitazioni, quando è stato opportuno, vero è che a Salerno la giuria ha sentito il desiderio di esprimere il proprio compiacimento agli atleti tutti per la brillante condotta di gara e lo spirito agonistico dimostrato nella tappa dei 300 chi lometri. La qual cosa torna a merito della formula. Monti ha vinto grazie ad una ostinata resistenza e ad un formidabile spirito combattivo, in virtù tutta­ via delle sue spiccate doti di stayer, ed ha ben meri­ tato di vincere. La rivelazione della gara è stato però Nino Defilippis, in ombra in quest’ultimo periodo

!

j


»

Defilippis è flato per due giorni maglia giallo rossa, ed ha saputo destreggiarsi egregiamente anche dietro motori al rullo della "Gilera" condotta da Quirino Toccaceli. Il torinese è terminato al secondo posto in classifica generale: dietro Monti ma davanti a Coppi.

eli. tempo e quindi maggiormente seguito ed ammi­ rato. C’è un senso dannoso di polemica verso la sua casa nelle azioni del puntiglioso e caparbio torinese, come in quelle di Conterno. Ma penso che Defilippis proprio grazie al Gran Premio Ciclomotoristico delle Nazioni partirà per il prossimo « Giro » con la qua­ lifica di capitano della squadra, pur facendo tanto di cappello ai giovani della squadra stessa, a Moser e Alatile pei- intenderci, classificati con molto onore nella severissima prova, ma ancora un tantino acerbi per poter aspirare a tale ruolo. Devono ancora supe­ rare il periodo di noviziato i due veneti e sarebbe assurdo volerli classificare ad un piano superiore alle loro effettive possibilità ed alla attuale esperienza. Coppi ha corso con puntiglio ma eccessivamente preoccupato. Avrebbe pagato chissà cosa per vincere questa corsa che ha invece perduto per la terza volta e il disappunto è esploso proprio a Caracolla nella reazione che ha permesso al pubblico romano di am­ mirare il grande atleta della Bianchi in uno di quei suoi ritorni prodigiosi che solo la classe inconfondi­ bile e superba del « campionissimo » può concedere. Ha avuto, a mio mo’ di vedere, tuttavia Coppi il torto di fare eccessivo ed esclusivo affidamento nei tratti dietro motori, senza pensare invece che proprio in quelli in linea, da Bari a Salerno ad esempio, avrebbe potuto raccogliere assai di più. (E dire che tutti era­ no convinti che la formula fosse a pieno favore del capitano bianco celeste). Ma con quel vento che spi­ rava sulla « Pontina » è stato assurdo spingere il rapporto di 60 x 14 ! Albani, come sempre, alla resa dei conti, è salito assai in avanti nella graduatoria, al quarto posto ciò che conferma la sua serietà di gara, la sua ostinata

20

volontà ed anche la sua classe limpida, come ha dimostrato proprio nel tratto finale della tappa di Roma. Un quarto posto ben meritato. La caduta cui ho fatto cenno dianzi ha danneggiato ed amareggia­ to il magnifico Koblet, pur sempre grande atleta sic­ ché c’è da chiedersi cosa avrebbe mai fatto in se­ guito se a Potenza avesse potuto vestire o essere vicinissimo alla maglia giallo-rossa. Bella regolare e promettente anche la prova di Messina come quella di Conterno. 1 piemontesi avan­ zano nella considerazione e nella graduatoria, come dire?, dei valori del ciclismo-italiano. Alla pari di Moser e Benedetti che hanno confermato la loro stagione di grazia, Minardi è crollato nell’ultimo giorno, per la generosa azione nella Potenza-Salerno. Degli stranieri Koblet è stato senz’altro il migliore, seguito da Bernard Gauthier volonteroso ed aggres­ sivo e possente quando decideva l’attacco, da Hassenforder bruciante quando parte dal gruppo, anche se nei primi due giorni era in condizioni fisiche pre­ carie. Inutili i belgi, ed è stata la grossa delusione dopo tante promesse e dopo tanti regolari ContrattiVolonterosi invece Mockridge e Maitland, ma poco adatti per una prova del genere. Brillanti e fattivi Coletto, De Santi, Gismondi e Carrea sacrificati come quelli della Ligye Atala, alla gloria dei loro capitani. Nel complesso tuttavia un quadro di gareggianti di primo ordine che non han­ no lesinato di gettare nella durissima ed estenuante competizione quanto il loro fisico e la loro volontà potevano dare. Basta dare del resto uno sguardo alle classifiche speciali, per convincersi della varietà di nomi e quindi della volontà posta da tutti i concorrenti. Il giovanissimo Fantini, ragazzo abruzzese dal cuore sano è al primo posto nella graduatoria delle tappe volanti per il G. P. AGIPGAS messo in palio dalla AGIP che è sempre stata vicina alla nostra or­ ganizzazione, precedendo Benedetti, Zucconelli e Cre­ spi nell’ordine. Ne va dimenticato che proprio gra­ zie al « Supercortemaggiore » lo schieramento delle « Gilera 300 bicilindriche » ha potuto filare velocis­ simo e con assoluta sicurezza per tutti i 1200 chilo­ metri di gara, pronto negli agganciamenti e pronto anche a rispondere per l’eccellenza assoluta di tale 'carburante alle esigenze dei campioni nei tratti dietro motori. Da parte sua Giancarlo Astrua ha vinto il Gran Premio della Montagna per il Trofeo Chlorodont, of­ ferto dalla grande industria biochimica italiana. Astrua ha preceduto Coletto, Moser e Defilippis, vale a dire gli arrampicatori più forti. Infine due graduatorie sono andate al simpaticis­ simo « romanino », vincitore assoluto, quella della « maglia giallo-rossa » per la dotazione della « Mine­ rai Neri » offerta dalla dinamica organizzazione ro­ mana direta dal comm. Pietro Neri, che proprio in questi giorni sta per lanciare il suo ultimo sceltissi­ mo prodotto, la « Minerai Neri » per l’appunto, la quale va ad aggiungersi alla « Aranciosa » ed al fa­ moso Chinotto Neri. E quella non meno interessante per i tratti dietro motori, per il «Trofeo delle indu­ strie di Aprilia » formidabile complesso industriale dalle cento voci, sviluppatosi per incanto in questi ultimi anni nella graziosa cittadina pontina che ha accolto la carovana con una manifestazione toccante. Ne è venuta fuori così una calda, vibrante com­ petizione, di certo la più brillante tra le sei edi­ zioni portate con dura fatica organizzativa a termine.

Natale Bertucce


IN UN TRAMONTO ROMANO NELLO SCENARIO PIÙ FANTASIOSO Patapum, patapum, op! Patapum patapum, op! Cadenza e ostacolo. Ostacolo e cadenza. 1 miracoli del concorso ippico. Migliaia di occhi volti ad un unico segno: il limite dell’ostacolo. Milioni di nervi tesi come corde vibranti: col terrore dell’ah! di dispetto che sottolinea gli errori. In pista, sul verde fondo sul calale i cavali passano con movenze che sanno di danza antica, gli zoc­ coli ritmano la loro sinfonia. Pa­ tapum. patapum, op! Patapum, pa­ tapum. op! Un contrappunto sonoro che lì. in quella sede, prende ed esalta. Un contrappunto che avver­ ti. con nitida conturbante esattezza, allorquando a saltare sono i cava­ lieri italiani. Allora la folla, che si cucirebbe le labbra per non farne

Ai cavalli italiani la Coppa delle Nazioni uscire parola, che si legherebbe le mani, per non prorompere nell’applau­ so, sembra unita, come in sublime congiura, dall’impegno del silenzio assoluto. D’un assoluto sospeso silenzio che finisce con l’esaltare. E i nervi vibrano; e si tendono fino all’impossibile, E accade, a volte, che lo stesso impegno dei più zelanti nell’invito ai vicini per un tacere pieno, forma, unendo zittio a zittio, l'unico elemento sonoro, oltre il tonfo degli zoccoli, nell’assorto mondo della verde esedra arborea. E, uno dopo l’al­ tro, si accarezzano con gratitudine gli ostacoli che non sono caduti giù. E, uno dopo l’altro, si guarda con sospetto e timore a quelli che ancora cavallo e cavaliere — cavallo e cavaliere d’Italia, è chiaro — debbono

21


affrontare. Poi ci si spella le mani. Si prorompe nei commenti appas­ sionati, entusiastici, ammirativi. 1 « fenomeni », i « fuori classe », i « semidei » si rincorrono e si in­ trecciano nell’etere come le sole esasperazioni capaci di rendere, al­ l’esterno. quello che s’agita interna­ mente. E cavaliere e cavallo, ambe­ due felici, tornano all’abbraccio dei compagni di squadra e d'avventura. A piazza di Siena, la grande e generosa e sportiva folla romana superò se stessa nel duro impegno di contenere nei limiti della vera sportività quel tanto di scanzonato, di allegro — e in ultima analisi di nazionalistico senza pericolo — che dai nervi in tensione voleva libe­ rarsi nell’aria calda e viva ogni qualvolta, su un ostacolo, un caval­ lo straniero incorreva nell’errore. Pece miracoli, in tal senso, la folla romana. Ma resta a dire, per l’esat­ tezza storica, che vi riuscì più facil­ mente soltanto quando, portato a termine da Raimondo d’Inzeo an­ che il suo secondo percorso netto, seppe matematicamente che la vit­ toria sarebbe stata nostra. Allora, una volta raggiunta la certezza del­ l’affermazione piena, la folla fu in­ superabile. E quasi si rammaricò, all’ultimo percorso, quando il co­ mandante Orclova, buttando giù ma­ lamente due ostacoli, fece in un certo senso più di quanto avrebbe dovuto: mettendo cioè un eccessivo intervallo tra quel l’incredibile « quattro » nel computo delle pena­ lità complessive dei sei migliori percorsi italiani e il « venti » che sintetizzò il comportamento, pur così meritevole, della squadra spa­ gnola. Prima d’allora, tutto era stato enormemente più diffìcile. In parti­ colare nella prima serie di percorsi, allorché Einesi iniziò male e Oppes, buttando giù col suo Pagoro uno dei lignei elementi del massiccio muro, terminò con quattro penalità al passivo. E non sapeva, la folla romana, che quel quattro non sa­ rebbe cresciuto di un ette durante tutti gli altri percorsi. Non poteva prevedere, pur conoscendo il valore dei fratelli d’Inzeo. che tanto Piero quanto Raimondo avrebbero supe­ rato senza danno tutti i cinquantasci ostacoli dei loro quattro per­ corsi. Non avrebbe potuto sapere che. al secondo esperimento. Salvatore

22

•* CLASSIFICA FINALE DELLA COPPA DELLE NAZIONI

1. ITALIA (Finesi su Oceano IV, p. 32; Oppes su Pagoro. p. 4; Rai­ mondo d’Inzeo su Merano, p. 0: Piero d’Inzeo su Uruguay, p. 0) penalità complessive 4; 2. SPAGNA (Alonso Martin su Brise Brise, p. 4; F Goyoaga su Baden, p. 4; Garcia Cruz su Quoniam, p. 8: M. Ordovas su Bohemio. p. 121 pen. comples­ sive 20: 3. FRANCIA (De Fombelle su Ukase, p. 1G; Du Breuil. su Reseda, p. 4; Lafrant su Dark Noe, p. 16’1-: J. D’Oriola su Charleston p. 11U) pen. compì. 28; 4. GER­ MANIA (Luetke Westhues su Ala, G. Winkler su Alpenjager, sigma Merten su Fragola e von Buckwaldt su Tabitha) pen. compì : 43’,ì ; 5. IRLANDA (Barry, Cullinan, Kiernan, Ringrose) pen. compì.: 48-?i. Ritirata: Inghilterra (a metà del­ la seconda serie di percorsi). La Coppa delle Nazioni (challange) è stata assegnata all’Italia che potrebbe conquistarla definitiva­ mente vincendo anche l’edizione del 1956.

Oppes avrebbe saputo chiedere al suo sauro Pagoro il miracolo d’un percorso netto che trascinò all’en­ tusiasmo. E non sapendo soffrì. Soffrì veramente. E quella sfuma­ tura di trattenuti sospiri che ac­ compagnò i percorsi dei nostri fu il segno di quella sofferenza quasi vergognosa di se stessa. Una soffe­ renza che poteva essere viva, in cia­ scuno di noi. Ma che gli altri, gli avversari in pista e in tribuna, se ce n’erano, non dovevano afferrare. Perché forse, non comprendendone il senso e l'intima essenza, l’avreb­ bero sciupata abbassandola a quel­ la d’una comune passione sportiva. A Piazza di Siena, se così può dirsi, si soffre in misurata superiorità. Si soffre dentro. E gli altri non debbo­ no saperlo. E debbono sapere che noi, nel secolo delle macchine e dei motori, delle leve e degli apparec­ chi semplici e complessi, entriamo nel puro alato regno della commo­ zione allorché, soli in mezzo a noi. soli davanti al tribunale della no­ stra speranza appassionata, cavallo e cavaliere giostrano, fusi in un tutt’uno. perché si perpetui, nel tempo, il mito felice del cavallo amico dell’uomo, dell’uomo inna­ morato, del cavallo. Tutto questo accadde il 6 mag­ gio a Piazza di Siena, mentre la campana della chiesetta batteva, nello stesso recinto delle gare, i set­ te rintocchi del vespertino.

Nel cielo ormai indulgente al per­ vinca saliva lentamente, sul pen­ none che sembra prendere le ali da quel trionfo di fiori che ne nascon­ de la nascita dalla terra, la bandie­ ra d’Italia. Dalla grande curva, cadevano squillanti e solenni le note del no­ stro inno. I nostri cavalieri erano lì, tutti e quattro felici e commossi, a ricevere il premio alla loro bra­ vura. Una bravura che è frutto di sacrifici di piccole lotte di cui non ci sì deve vergognare, di mille e mille prove vissute nel segno d’un solo traguardo: quella bandiera lì. che lentamente sale nel cielo, e ci sale per merito nostro. Questo pensavano Piero e Rai­ mondo d’Inzeo, Salvatore Oppes e Fabrizio Finesi, mentre Mario Scei­ ba li premiava, uno a uno, come si fa coi soldati che sono stati bravi in battaglia: e sono tutti eguali di fronte al superiore che appunta lo­ ro le medaglie. C’era, in quella ora. nell’odorosa aria della piazza, un qualche cosa che sapeva di caser­ ma. Dell’angolo migliore della ca­ serma. Quello dove al mattino il comandante fa effettuare l’alzaban­ diera. E i soldati, che magari, presi uno a uno. vanno dicendo che si tratta di « roba superata » e di « co­ se da ridere », si ritrovano commos­ si. E guardano la bandiera. E pen­ sano, nel seguirne il lento maestoso corso che sa di religione, che forse un giorno si alzerà anche per loro. Se avranno bene meritato. Allora, pensano, avranno la medaglia. Così al suono del vespertino nella pri­ mavera romana, la ricevevano i no­ stri cavalieri. Bravi tra i bravissi­ mi. E commoventi. Alberto Giubilo

L'abc dello Sport di NATALE BERTOCCO — Indispensabile a tutti i diri­ genti di qualsiasi disciplina sportiva. — Indispensabile a tutti gli edu­ catori, organizzatori e alle società. Richiederlo all’ « A.V.E. » - Via della Conciliazione n. 1 - Roma. Costa L. 3000 - Sconti speciali a federazioni, enti e società spor­ tive. Sconto specialissimo ai Comitati e alle Unioni Sportive del C.S.L


Gardini ! Lin avversario che non lo conosce, comincia a giuncare e si mette le mani nei capelli. E che è questa > oba? Il giovanissimo che nelTUniversità americano ha imparato il tennis sul manuale, che del suo stile impeccabile fa sfoggio con superiorità nei tornei alTesterò, se lo trova di fronte e dice: «Questo me lo pappo vivo. E che è un giocatore di tennis? ». Dopo qualche minuto di gioco, comincia a pefi­ sare: «Oggi non va. Possibile che io non riesca ad azzeccare una palla contro questo stra­ no giocatore? » Solo alla fine, quando è usci­ to dal campo regolarmente battuto, il biondo americano prende il manuale che gli hanne consegnato a Yale, lo fa in pezzi pensa : « Qui conviene giocare come lui ! Lui gioca male e vince! ». Ma chi è? Chi se non quel miracolo di forza atletica, quello stranissimo giocatore che fa impazzire tecnici e avversari? Chi. se non Fausto Gardini. numero uno del tennis italiano, astro del tennis europeo, del tennis mondiale?

dlla vigilia dei cani pionati internazionali d'Italia, erano in pochi a dargli un soldo di fiducia. In semifinale, sì, ce lo vedevano ; ma­ gari anche in finale, con uno svolgimento di torneo particolarmente favorevole. Ma poi, nterigono tutti, ci pensa Patty: un castigo dì Dio. Tutti fermi. Guarda che succede! Patty scivola lungo disteso sulla buccia di banana. Merlo, e Gardini. che in semifinale aveva avuto a che fare con un Morea in veste di ras­ segnato agnello, si trova di fronte un altro ita­ liano. Forte auanto volete, ma non il temu­ tissimo Patty. La fortuna comincia ad accom­ pagnare Fausto verso il titolo di campione in­ ternazionale d'Italia per il 1955.

In finale, sapete quel eh'è successo. Merlo è superiore. Merlo domina addirittura. Merlo ha a disposizione due palle-gara. Ma si infor­ tuna al momento di raccogliere il frutto ma­ turo della vittoria dall'albero del suo gioco testardo, preciso, da ragioniere. 1 crampi di Merlo danno a Gardini il titolo. Non c'è che dire. E' il campione più strano che la massima competizione mondiale su terra battuta abbia ìtiai laureato. Quasi una pre-for­ inazione del tennis dal punto di vista stilistico ma un miracolo atletico. Da una parte all'al­ tra del campo, sempre in movimento, sempre alla ricerca del dritto, che il rovescio è tutto altro che il suo forte. Eppure Gardini vince. E la fortuna, nella maggior parte dei casi, centra fino a un certo punto. Forse, più avanti negli anni, abbandonata l'attività agonistica, Gardini seguirà la strada già intrapresa da tanti assi della racchetta : quella dell'insegna­ mento. Se sarà così vorremmo avere il privile­ gio di assistere alle lezioni. Sarà la scuola di tennis più strana che sia mai esistita, ma non è detto non debbano uscirne altri Gardini, al­ tri tennisti-miracoli che. senza saper giocare a tennis, al tennis italiano sappiano dare lu­ stro e prestigio, come Fausto ha fatto finora. E come promette di fare nel futuro. Sovver­ tendo le leggi del tennis. Gardini ha avuto il merito di far trionfare in tante e tante occasio­ ni la "sua" legge di gioco. Forza Fausto. Ora ti attende la Davis. Gli sportivi italiani sono

certi che non li deluderai.


I


|

!

i

I '■

I

•li Sergio

Cantucci

Gli sport di squadro ottima terapia per i lavoratori dei campi

Credo che da che mondo è inondo sempre si sia parlato di sport, si sia discusso e fatto su un sistema di movimenti coordinati ai (piali si trovasse piace­ re sia psichico che fisico. Evidentemente non sempre si è attribuito allo sport il significato al quale spesso oggi si ricorre: gara, competizione, ohimè!, spettacolo. Ancor oggi di sport se ne parla tanto e non se ne scrive certamente di meno. Ebbene! se si dòmandasse anche ad uno sportivo che cosa sia lo sport nella sua essenza, forse questi non risponde­ rebbe in modo mollo esauriente e preciso. Figu­ riamoci se la stessa domanda venisse rivolta ad uno che di « sport » non ne vuol sapere... evidente­ mente le carte non sono messe nel loro giusto posto. Lo sport inteso nel suo vero senso: movimento coordinato e armonico, dovrebbe avere una sua ra­ gione di essere ben precisa nella vita di ciascun uomo inserita nell’ambiente dove vive. Infatti lo sport, è accertato, è medicamento e medicina. Andiamo per ordine. L’essere umano è un in­ sieme di psiche e corpo. La loro armonia è condi­ zione massima di una vita serena, salubre e produt­ tiva. Dove si alterasse quest’armonia si delineereb­ bero malattie, disturbi fisici, nervosi, particolari stati d’animo negativi. Questo è l’ideale: mantene­ re quanto più possibile questa armonia di cui sia­ mo possessori naturalmente. Ora l’uomo con questa sua armonia comune in partenza si inserisce negli ambienti più disparati sempre differenti a seconda delle esigenze sociali volute da una organizzazione strutturale umana sempre più complessa. Certamen­ te ciascuno di questi uomini riceve, dall’ambiente dove vive, traumi continui sia sul fisico, sia sulla psiche che tendono ad indebolirlo c renderlo vul­ nerabile. LI rurale riceverà traumi in un senso, l’operaio di fabbrica in un altro, l’impiegato ancora in un altro. Ecco dove felicemente potrebbe inse­ rirsi uno sport adatto. E’ ormai scontato il vecchio detto « mais sana in corpore sano»? Si può affer­ mare, oggi, senza tema di smentita, che un deter­ minato esercizio fisico, eseguito anche a tempo de­ bito. riattivando, ancor meglio rieducando alcuni

organi più colpiti, può aiutare l’uomo a ricomporre in se la perduta armonia. Ecco come lo sport di­ viene medicamento, mezzo educativo personale e sociale. Ogni uomo, abbiamo detto, viene particolarmen­ te traumatizzato da tutti quegli elementi compo­ nenti rambiente dove vive fino ad acquistarne la marca, il cachet. 11 rurale vive in condizioni di vita particolarmente difficili ad una indagine psicolo­ gica e sociale. Esse sono le più disparate c le più in­ cisive. Come curare, come ristabilire, rieducare, la armonia di un essere giovane che vive nell’ambien­ te rurale mediante lo sport? Quantunque molto lentamente ci andiamo avvi­ cinando alla buona stagione: all’estate. quindi tem­ po favorevolissimo all’organizzazione. Il rurale è molto impegnato durante la stagione estiva. I suoi lavori in questo periodo sono impegnativi e gra­ vosi. A maggior ragione bisognerà agire, bisognerà inserire una particolare attività sportiva durante il tempo libero. Evidentemente questo sport non do­ vrà stancare fisicamente altrimenti, dal giovane, verrebbe subito associato alla fatica dei campi; quindi fatica tanto più inutile in quanto senza rendimento. Anche esercizi che affaticano la mente, al rura­ le, durante l’estate, dovranno essere evitati. Quindi gli esercizi sportivi che si consigliano siano sempre di gruppo, assolutamente ma non gravosi. La Pallacanestro, o altro sport tendente ad ereggere il busto e che sia di gruppo, possibilmente pra­ ticali in luogo chiuso ma razionalmente ventilato, avrebbero per il giovane rurale una importanza no­ tevole. Come? Dovendo mutare rambiente esterno dove il ru­ rale lavora si cercherà un ambiente recintato che dia la sensazione di circoscritto a se oltre il (piale non sarà necessario andare per risolvere quel pro­ blema immediato. Questo è per (pianto riguarda il luogo dove il rurale dovrà svolgere un’attività spor­ tiva. Per quanto riguarda il tipo di sport, poi. esso dovrà ripetiamo, tendere a tener sollevato il busto

25

!


<• elle sia «li gruppo. Il rurale per il suo lavoro <* costretto a restare a lungo chinato anche perché le braccia lavorino più da vicino. Evidenteniente, così, alcune masse muscolari si sviluppano maggiormente a svantaggio «li altre co­ me per esempio i muscoli delle braccia, quelli ad­ dominali. ccc. Ebbene uno sport che tende a dare slancio al torace aiuta gli organi, i muscoli dimen­ ticati per tanto tempo perché si riequilibrino. Sicu­ ramente dopo aver giocato a pallacanestro o es­ sersi dedicato ad altro sport che gli si addica, la se­ ra, il rurale si meraviglierà come «pici movimenti all’apparenza tanto semplici siano in effetti per lui. in special modo, pili pesanti degli attrezzi da la­ voro. Perché si consiglia uno sport «li gruppo al

rale? II rurale è abituato a lavorare un lavoro «Imo. pieno di responsabilità personale: «piello dei cam­ pi. Egli al suo lavoro, deve riservare tutta la sua attenzione, guardinga, tesa. Sta a lui, infatti, gui­

dare la sua barca a vela tra i più strani, impensati capricci stagionali se vuole un buon raccolto che gli dia da vivere. Da queste condizioni, anche se così minimamen­ te accennate, si tragga la conclusione. E’ difficile al rurale curare i rapporti umani e sociali. Non ra­ ramente ce lo figuriamo taciturno e scontroso: uno sport di gruppo aiuterebbe moltissimo ad attutire questo conseguente logico atteggiamento che spesso molti che sono rurali gli rimproverano. Lo sport di gruppo avvicinando ed impegnando più persone di parte al conseguimento «li uno stesso line desiderato offre la possibilità di meglio co­ noscersi, la migliore occasione di risvegliare iil senso della socievolezza, della comunità, della leal­ tà. «Iella generosità, dell’ordine, tutte doli che ab­ biamo in noi più o meno sviluppate ma che pur­ troppo non sempre vengono sufficientemente riscal­ date, quantunque non crediamo ne manchino il modo c la maniera.

Sergio Santucci

lare, ha pubblicato un volume: « Tecnica del massaggio » dove l’ar­ gomento sembra esaurientemente e saggiamente trattato. Per qualsiasi quesito indirizzare a: SERGIO SANTUCCI - Redazione « STADIUM - Via Conciliazione. 1 ROMA.

Rispondiamo a: ROMOLO C. - Calabria. — Circa l’alimentazione degli sportivi esi­ stono moltissime pubblicazioni e dati. Evidentemente le razioni ali­ mentari saranno diverse a seconda se l'atleta sarà in riposo, in allena­ mento o in gara. Peliamo un’ali­ mentazione razionale dopo l’allena­ mento, sarà ottimo presupposto pel­ le fasi di gara o di riposo. Ripor­ tiamo qui delle razioni di sportivi in allenamento. 1 pesi degli ele­ menti saranno da considerarsi a crudo all’acquisto: 1" colazione: caffè latte cc. 200: pane (arrostito o secco) gr. 150; burro gr. 25; marmellata gr. 50. pranzo: pasta gr. 70 (con for­ maggio gr. 10, burro gr. 10); carne ai ferri gr. 150; verdura (cavolfio­ re) gr. 200: formaggio gr. 60; frutta cruda gr. 120; pane (arrostito o secco) gr. 250; cena: minestra; uovo cotto (o prosciutto o pesce alla griglia); verdura (spinaci) gr. 200; bodino al latte (riso gr. .30 + latte + zuc­ chero): frutta cruda gr. 120; pane (arrostito o secco) gr. 200. 11 valore calorico di queste razio­ ni è di circa 3.580. Esse qua e là po­ tranno essere un poco modificate, è chiaro, però senza molto scostarsi.

26

ANTONIETTA KOMOLI - Firen­ ze. — « Sport o non sport per la donna? ». E’ un problema che è sta­ to tanto dibattuto in special modo in Germania, durante gli ultimi an­ ni. Ancor oggi lo stesso problema divide molti bempensanti cittadini in guelfi e ghibellini. In linea di massima si può affermare con cer­ tezza che molte attività sportive, se fatte con criterio — non ci stanche­ remo mai di ribattere — trovano molte più indicazioni terapeutiche nella donna che nell’uomo. Quindi la risposta al dibattutto problema è nella dose e questa stessa diluita nel tempo: quanto e quale sport quella data costituzione e quando.

GI0VANN1NI - Milano. — Inte­ ressante sarebbe . nella stesura del­ la cartella « orientativa » del futu­ ro atleta comprendere uno studio di ambiente psicologico-sociale. L’argo­ mento sarebbe lungo, qui ora non ce ne sarebbe lo spazio per parlar­ ne. Pertanto se lo vuoi potremmo farlo in un prossimo articolo. NELLO BACCO - Alatri. — Per quanto riguarda il massaggio per gli sportivi, posso dirti che recente­ mente il prof. La Cava, di cui tu senz’altro avrai letto e sentito par-

BIBLIOTECA Teorìa e pratica del massaggio. Il volume è dedicato agli aspiranti massaggiatori, ma la sua lettura sarà anche utile a tutti i medici ed ai cul­ tori di educazione fisica. E' un libro che si legge con vivo in­ teresse e con vero diletto data la for­ ma in cui è pretentato. Infatti tutto quanto riguarda la teoria e la pratica del massaggio è svolto in maniera chia­ ra e completa, essendo ogni capitolo integrato da una ricca icografia L'opera è divisa in quattro parti : la prima parte « Generalità sul massag­ gio » contiene accenni alla storia di quest’arte ed alla sua essenza, alle in­ dicazioni e controindicazioni, nonché ai meccanismi fisiologici che stanno alla sua base. La seconda parte «Teo­ ria del massaggio ». è riservata alla de­ scrizione dei singoli tipi di massaggio ed alle manovre per attuarli. Nella ter za e quarta parte si parla rispettiva­ mente del massaggio in relazione alle divene sezioni del corpo ed agli sports più importanti. Tutta l'opera è una messa a punto, quanto mai opportuna, sul delicato ed importante argomento della massotera­ pia e contribuirà molto, senza dubbio, ad allontanare definitivamente questa arte dall’empirismo che l’aveva fino a qualche tempo fa caratterizzata. Giuseppe La Cava :


Tir l NICA AEROMODELLISMO A MILANO Il 28 novembre 1954 è stato inaugu­ rato a Milano il nuovo corso d’aeromo­ dellismo; per circa quattro mesi un centinaio di ragazzi più o meno volenterosi seguiranno le lezioni di trc più o meno pazienti istruttori. Perché è proprio così: per diventare aeromodellisti bisogna andare a scuola. Costruire un modello significa mette­ re assieme un certo numero di pezzi in un determinato ordine, per la qual cosa non si può fare a meno di servirsi di un disegno, proprio o preparato da altri. E tutti sanno cosa significa co­ struire su disegno, anche se si tratta del semplicissimo disegno di un facile modello. Le strutture vanno poi rico­ perte ed anche la rifinitura deve segui­ re una ben precisa tecnica. Quanti saprebbero rispondere ad una serie di domande sulle diverse fa­ si di lavorazione? Ma i guai cominciano dopo; un mo­ dello costruito a regola d'arte non è detto che debba proprio volare, e se sola non è detto che debba volare nel modo migliore. Quante sono le perso­ ne che saprebbero dire con esattezza, anche se con semplicità accessibile ad un ragazzino, perché un aeroplano vola?

tività aeronautiche, non si diventa ae­ romodellisti se, oltre ad avere tutto questo bagaglio di qualità, non si pos­ siede anche una gran passionacela. Negli Stati Uniti gli aeromodellisti organizzati sono qualcosa come tre milioni ed in Inghilterra ed in Germa­ nia si contano parecchie decine di mi­ gliaia di giovani e non giovani che praticano questo sport. Sport, e con tutti i titoli per essere qualificato tale. Campi di gara, crono­ metristi ufficiali, commissari sportivi: fattori comuni a tutte le attività spor­ tive ed anche aH’ac‘romodcllismo. Qua­ si tutti i modelli vengono costruiti in funzione di determinati tipi di gara: durata, distanza, velocità, precisione. Ai modelli si chiedono brillanti carat­ teristiche aerodinamiche ed agli aero­ modellisti meni sana, col resto: tre o quattro anni la. un noto aeromodelli­ sta milanese, durante una gara svolta­ si sul campo di Treviso dovette percor­ rere di corsa circa 18 chilometri per re­ cuperare il modello che si era allonta-

nato un tantino più del necessario, ed appena rientrato in campo anziché se­ dersi per il meritato riposo dovette precipitarsi alla pista per non perdere un lancio. Questo è uno dei tanti epi­ sodi che si verificano ad ogni gara, specie quando i campi sono stretti ed il vento è allegro. I modelli sono fatti di legno e carta, ma in gara debbono volare con qualsiasi tempo, a meno che si tratti di uragani, nel qual caso nem­ meno i loro fratelli maggiori si ar­ rischiano a mettere il muso in aria. Quante volte si lancia con raffiche a 50-60 km/h, e se qualche modello non riesce a star per aria lo si guarda ma­ le. Capita di lanciare per un paio di giorni sotto la pioggia, e solo i mo­ delli mal costruiti s'inzuppano. Certo, ce n’è voluto per giungere a simili risultati; nell'immediato dopo­ guerra, quando una gara per modelli da volo libero consisteva nell’cffettuare tre lanci, era difficile che non si sfasciassero almeno la metà dei model­ li iscritti; di quelli che rimanevano in­ teri di solito si potevano contare sulle dita di una mano quelli che avevano tutte le carte in regola per poter aspi­ rare alla vittoria. Chi avesse disertato le gare dal 1947 in poi e venisse ora a vedere una ga­ ra — non più su tre lanci ma su cin­ que — certamente avrebbe di che me­ ravigliarsi: i veleggiatori salgono in

Al termine del corso gli allievi deb­ bono sostenere un esame teorico e pra­ tico; vengono interrogati sul program­ ma teorico; acrodinamica e norme fon­ damentali per il centraggio di un mo­ dello; sul campo devono lar volare il proprio modello, ossia: centrarlo (met­ tere d’accordo il baricentro con il « cen­ tro di pressione»), trainarlo in quota, effettuare sommarie riparazioni quasi sempre inevitabili.

Gli allievi in genere sono ragazzi di 10-18 anni le cui nozioni in latto di fisica sono quelle che tutti sanno. A ciò va aggiunto che nessuno può di­ ventare aeromodellista se oltre ad ave re il minimo di capacilt'i per mettere insieme il modello non è favorito da una buona dose d'intuito per i tenomeni fisici in genere e quelli aero dinamici in particolare; e siccome l’aeromodellismo si la sui campi d’avia­ zione ed è la porta d'entrata alle at­

i

I corsi d'aeromodellismo sono il vivaio al quale ogni anno si attingono energie nuove; la selezione è fortissima, poiché non tutti i giovani che si presentano possiedono le attitudini indispensabili per un'attività che li entusiasma ma chiede loro dedizione completa. Gli istruttori sono tra i più appassionati ed esperti aeromodellisti, cui è affidato il compito di educare ed istruire.

27


Nel campo motoristica l'Italia ha sempre vantate prodotti di qualità; prima della guerra i motori erano un lusso e davano noie a non /mire. Oggi il motore c praticamente alla portata di tutti, ma il suo impiego sui modelli richiede una competenza che non sempre possiedono coloro che credono di /are dell’aero­ modellismo solo perché hanno tra le mani un oggetto molto rumoroso

traino anche con forte vento, i model li ad elsatico raggiungono quote mol­ to elevate rispetto alle limitazioni che sono state imposte loro; i motomodelli salgono in genere con buona regola­ rità. La tecnica si è andata rapidamen­ te evolvendo e gli aeromodellisti si so­ no adeguati alle nuove esigenze; quel li che non l'hanno voluto fare si son dedicati ad altre attività e ricordano gli allori ormai polverosi. In un certo senso si potrebbe fare un parallelo con l'aeronautica; fino all’av­ vento del motore a reazione la parola « pilota » aveva un che di romanti­ co, e tutti pensavano ad esso come ad una persona al di fuori della realtà quotidiana, che si nutrisse d’azzurro e di spazi infiniti. Oggi il pilota è un tecnico dotato di un fisico quanto piti possibile perfetto, capace di dominare una macchina delicata e complessa che affatica l'uomo fino ai limiti delle sue capacità; un errore nella lettura di uno strumento, una breve disattenzione, un impercettibile ritardo nei riflessi e non c’è più rimedio.

che in altri campi, e gli torma grada­ tamente la mentalità del tecnico? Chi ha provato perdere notti di son­ no per rimediare i guai di una gior­ nata sfortunata e mettersi in grado di affrontare quella successiva, chi ha pro­ vato sfacchinare dalle prime luci del mattino fino alia sera per aiutare i compagni di squadra, chi ha provato « caricare » in gara un modello ad eia stico con la matassa lesa fino all'im­ possibile sotto un sole che da un mo­ mento all'altro la può far saltare, sa cosa vibra nell’animo di un aeromodel­ lista quando, durante un lancio, se­ gue con apparente freddezza il model lo che si allontana e le lancette dei cronometro, che sembrano sempre

troppo lente, E la velocità dove la lasciamo? Un modellino di nemmeno mezzo metro d’apertura alare che vola ad oltre 200 km h, trascinato da un motore che gira a 20.000 giri al minuto e sviluppa più di un cavallo di potenza è cosa d’ordinaria amministrazione. E l'acrobazia? Nell'esecuzione delle più difficili manovre il modello deve quasi sfiorare il terreno, volando tra i 100 ed i 140 km/h; un piccolo er­ rore di manovra e del modello esi­ ster;’) solo il ricordo. E’ quanto da otto anni si sta facen (lo Milano; la sezione aeromodelli­ stica. sorta nel 1946 ad opera dell’Ing. Della Torre, pilota militare e notissi­ mo nell'ambiente aeromodcllistico e volovelistico per l'attività svolta nel pe­ riodo prebellico, iniziava la sua vita come una società sportiva alla quale facevano anche capo alcuni gruppi del la provincia. Nel giro di pochi mesi circa un centinaio di giovani adori vano. Quando ancora vi era solo il ricordo dcll’Aero Club, già funziona vano nella vecchia sede — l'ex cripta di una chiesa — due corsi d’aeromodel­ lismo: uno per principianti e l’altro di perfezionamento per coloro che de­ sideravano approfondire con uno sui dio serio le proprie cognizioni. Si te neva contemporaneamente anche un corso teorico di volo a vela, in attesa del sospiralo permesso di volo. Le pre­ visioni erano ottime, sebbene moltis­ sime le difficoltà di qualsiasi genere, poiché i giovani erano animati da un entusiasmo che raramente si può con-

fk

Così ha fatto un po' l’aeromodellisino; basta con le fragili ali bianche contro l'azzurro cupo del cielo; pic­ cole macchine tecnicamente perfette capaci di volare in condizioni anche sfavorevoli, occhio per lanciare bene c buone gambe per impedire che scap­ pino. Il tutto condito dallo spirito ago­ nistico.

In coscienza, a quale ragazzo non si potrebbe consigliare un'attività tanto completa che, tra l'altro, lo arricchi­ sce di cognizioni teoriche e pratiche che gli potranno essere utilissime an­

28

It modello ad elastico, semplice da costruire via altrettanto diHicile nella messa a punto, è il passaggio obbligato per gli aeromodellisti che aspirano alle più atte mete. Chi sa progettare, costruire e centrare uno di questi modelli, può in se­ guito dedicarsi alle altre categorie, con ottime probabilità di riuscita, e si dovrà solo preoccupare di conoscere particolari tecniche costruttive.


-J M--- -

nere impegnati i ragazzi, a prepararli statare nelle diverse organizzazioni; al ritmo di gara che generalmente è forse questa tavorevolc condizione era piuttosto serrato, a selezionare i mi­ in parte dovuta all’euforia generale che segui alla fine degli eventi bellici. gliori per la partecipazione alle compe­ tizioni nazionali ed internazionali più Infatti nel- giro di un paio d’anni i importanti. Buoni (rutti si sono avuti gruppi extra cittadini non si fecero fin dal primo campionato; aeromodel­ più vivi e si sciolsero uno ad uno; il listi che da poco avevano comincialo a corso di volo a vela dovette essere so costruire e non avevano alcuna dime­ speso perché non si poteva continuare stichezza con le gare, in pochi mesi a far f lezioni teoriche a dei giovani desono diventati ottimi dal punto di vi­ siderosi di volare — e c’era anche il materiale di volo — quando le auto­ sta sportivo, tanto da raggiungere ono­ rità non si decidevano a rilasciare al­ revoli classifiche in gare importanti. cun permesso. Intanto la situazione ae­ La nostra attività ha avuto anche il romodellistica in campo nazionale an­ riconoscimento di alcune Ditte le qua­ dava continuamente peggiorando; le li in occasione della premiazione av­ gare diventavano sempre più rare c la venuta durante l'assemblea annuale dei organizzazione lasciava a desiderare nostri aeromodellisti hanno gentilmen­ parecchio, poiché la federazione nazio­ te inviato premi, consistenti in loro nale, sorta per iniziativa privata di al­ prodotti. Desideriamo porgere loro da cuni volenterosi, mancava di mezzi. queste colonne il nostro doveroso rin­ Nel medesimo tempo, anche la situa­ graziamento c ne elenchiamo i nomi­ zione locale — ci riferiamo al periodo nativi, in ordine alfabetico: .Arsoti Sisi, nero del nostro C. P. — era tutt’altro che florida; tutti questi fattori messi assieme ebbero come risultato un pe­ riodo di crisi di un paio d’anni, du­ rante il quale la sezione continuò ad esistere solo per la tenace volontà di pochi dirigenti, i quali erano decisi ad andare avanti a qualsiasi costo, anche in seno ad un C.P. che ormai era tale solo di nome. (ìli aeromodellisti però trovarono da soli le forze per la ripre­ sa, e furono tra i primi ad affiancarsi all’Aero Club quando questo Ente si interessò nuovamente all’aeromodelli­ smo ed aveva bisogno di uomini. I primi due corsi d’aeromodellismo orga­ nizzati dall’Acro Club Milano furono tenuti con brillanti risultali da istrut­ tori nostri, e 1 Ing. Della Torre fu no minato Delegato Provinciale per l’Aeromodellismo dell’Aero Club Milano, carica dalla quale si dovette in seguito dimettere per impegni professionali. La ripresa tu lenta ma continua. Ora alla sezione aderiscono tre gruppi cit­ tadini ed altri quattro in provincia; nel 1953 c nel 1954 è stato disputato il Campionato Provinciale: il primo a titolo sperimentale, fu riservato ai so­ li veleggiatori, il secondo esteso a tutte le categorie da volo libero (veleggia­ tori. elastico, motomodelli). Nel 1955 vi saranno due campionati: uno per i modelli da volo libero, l’altro per i modelli d’acrobazia. Saranno dieci giornate di gara che impegneranno a fondo i nostri ragazzi e tutti i diri­ genti di sezione e dei gruppi. 1 cam­ pionati costituiscono ora l’attività prin­ cipale della sezione; essi servono a te-

■■

Aeronautica Macchi, A. V. ROE (gran Bretagna), Bristol, Cazzulani, Colver, Costruzioni Elettriche Villa (fornitri­ ce dell’Aeronautica Militare), Dccomodel, Oc Havilland (G. B.), Edisporl, Fiat, Finmcccanica, Lcchlcr. Motta Panettoni, Olcoblitz. Percival (G. B.), Piaggio, Rivista Aeronautica, Shell, Soiaria, Sportimpex, DR. M. Storti. 11 1955 si presenta come un anno di attività più che mai intensa, ma la passione e la capacità dei nostri ra­ gazzi ci danno buoni motivi per bene sperare. Tra l’altro siamo già in con­ tatto con altre società affiliate che de­ siderano includere l’aeromodellismo tra i loro sport. 11 risveglio di buon mattino fa presagire una felice gior­

nata.

Fermi Fiorimi» Presidente della Sezione .deroniodcllistica del C.S.l. Milano.

29

■'Il


11:111111:111 UMICI ili fflf II DUMI fumici Risale perciò al 1896 la prima emissione dei ricercatissimi fran­ cobolli celebrativi dei maggiori avvenimenti storico-sportivi

Mentre noi riportiamo il pensie­ ro all’olimpismo dell’antica Grecia, dietro il velo intessuto dal tempo, intravvediamo il nostro volto stes­ so, giovane, e dalla baldanza atle­ tica balena il proposito preciso di ripetere le gesta antiche. Ragione per cui noi siamo oggi, più di quan­ to lo sia stata alcuna altra età, in grado di comprendere la Grecia, di sentire la passione per lo sport e l’arte; studiando le vicende di atle­ ti che si cimentarono in 293 Olim­ piadi, di quattro in quattro anni, nel corso ininterrotto di dodici se­ coli. Le celebrazioni dei giuochi ohm pici, che avvenivano nella città di Olimpia, stabilirono l’inizio di una era. I primi giuochi, infatti, ebbero luogo dal 776 a.C. Atleti di tutto il mondo si mi­ suravano nelle competizioni di pu­ gilato. nella corsa dello stadio e doppio stadio, nel lancio del disco, nel pentathlon, nella lotta, nella corsa dei cavalli, nella corsa con le armi e nel pancrazio. 1 campioni brillavano per le loro bellezze fisiche, perfette, e per l’au­ dacia; quindi gli agili e gagliardi campioni dovevano avere suprema esaltazione in Olimpia, e venivano incoronati per i loro valori agoni­ stici. Pindaro, Saffo e Alceo canta­ rono gli eroi dello Sport in modo sublime. Si prendano ad esempio i vari ca­ polavori d’Arte, fonte di adorazio­ ne della divinità.

30

!20. . -- 20

i+O..::. .4.0

Ammiriamo il « Discobolo » di Mirone, pieno di quel movimento che questo precursore di Fidia, ha saputo imprimere nelle sue statue; la « Ragione », sui figli di Gea, rap­ presentanti la « Forza »; « il Lan­ ciatore di disco » di Naucide d’Ar­ go; « il Pugnatore » custodito pres­ so il Museo di Louvre di Parigi; « il Dorifero » di Policleto e altre sta tue originalissime come il « Gladia­ tore morente » che simboleggia la figura morente della bellezza e ul­ tima grande statua di scultura gre ca, in quanto in Grecia per effetto della decadenza non si celebrarono più le Olimpiadi nell’Arte.

L’Imperatore Nerone negli anni seguenti il 54 d. C. introdusse a Roma i ludi Greci battezzandoli « ludi iuveniles ». Maniaco per le corse dei cavalli dava spettacoli lui stesso a queste gare, spingendo la gioventù a un vero e proprio tifo sportivo. Al barone Pietro De Coubertin spetta il merito di aver ridonato all’umanità la ripresa effettiva dei Giuochi. Nel 1894 venne costituito, a Parigi, il Comitato Olimpico In­ ternazionale; scopo essenziale: il ri­ stabilimento dei Giuochi Olimpici.

Nacquero così i Giuochi Olimpici dell’Era moderna. La prima Olim­ piade moderna ebbe luogo nel 1896. nello stadio di Atene che rammen­ tava nella linea austera la tipica costruzione delle arene dell’antica Grecia.

j <1 ly&c 4 ' 1 *4-1? ’ 'v £ ’ki

Per tale evento fu emesso il pri mo francobollo sportivo che ebbe grande diffusione. Le manifestazioni sportive det tero risultati interessanti e videro laureati come olimpionici i seguen­ ti atleti: Atletica leggera: m. 100, Burke (USA); m. 400, Burke (USA); m. 800, Flack (Australia); m. 1.500, Flack (Australia); maratona, Louis (Grecia); m. 110 ost., Curtis (USA); salto in alto. Clark (USA); salto in lungo, Clark (USA); salto con l’asta, Hoyt (USA); salto triplo, Con oli.y (USA); disco, Garett (USA); peso, Garett (USA); Ciclismo: velocità, Masson (Francia); chilometro a cronome­ tro, Masson (Francia); individuale su strada, Konstantinidus (Grecia); Ginnastica: parallele, Flatow (Germania); volteggio al cavallo. Schuman (Germania); cavallo con maniglie. Zutter (Svizzera); sbarra, Weingàrtner (Germania); anelli, Mitropoulos (Grecia); Nuoto: stile libero, m. 100, Hayos (Ungheria); m. 500, Neumann (Austria); m. .1.200, Hayos (Unghe­ ria); Scherma: s p a d a, Gravelotte (Francia); sciabola, Bergiadis (Gre­ cia); Tiro a segno: fucile, Orphanidis (Grecia); pistola automatica. Phranguidis (Grecia); pistola libe­ ra, Paine (USA).


L'agonismo, nel settore dell’atletica è sfociato pieno di promesse ancor pri­ ma che il tiepido sole scaldasse le pi­ ste e facesse accorrere a frotte, i nostri giovani e le nostre ragazze alle gare indette dalla F.LD.A.L. / campionati

di società, nel settore maschile, hanno incominciato a sgranare la serie delle loro manifestazioni nei giorni 7 e 8 maggio e, nel settore femminile, hanno visto l’inizio del torneo il' 15 maggio, ma già gli atleti erano appar­ si un po' ovunque sia pure in maniera disordinata, fornendo risultati promettenti. E' una pri mavera rigogliosa questa del 1955 e tutto fa credere che qualche cosa dì nuovo dovrà sfociare, qualche cosa di interessante la stagione ci dovrà fornire.

Fra gli atleti che gareggiano noi os­ serviamo i giovani, così durante il pe­ riodo invernale erano i giovani che avevano attirata la nostra attenzione e sempre i giovani interessavano negli allenamenti di Chiavari, di Napoli e di Schio e nelle corse campestri, set­ tore nel quale le coni petizioni furo­ no rade per quello che riguarda 1 cam­ pioni, ma in compenso più di un nuo­ vo elemento ha richiamato l’attenzio­ ne dei tecnici. Sono proprio i giovani che hanno dato il tono quest’anno alle prime battute dell’atletica e già tali prime battute sono promettenti. Tutti si muovono, si agitano e vanno a gara nel fornire buoni risultati. Gli studenti delle medie, dopo ave­ re svolta la loro bella attività nel set­ tore delle campestri, ora incominciano l'attività su pista e così continua la preparazione degli elementi che do­ vranno rinnovare i quadri e rafforzar­ li, perché a Melbourne la squadra del­ l'atletismo azzurro deve essere in par­ te rinnovata se vogliamo dimostrare che si cammina e che soprattutto si sono messi a frutto gli insegnamenti dello scorso anno, perché non è bene dimenticare che anche nel periodo gri­ gio del nostro sport basilare, la pas­ sione dei tecnici e la fede nell’avveni­

LA PRIMAVERA DELL’ATLETICA GERMOGLIA I PRIMI FIORI <11 Luigi Ferrarlo

vi elementi, perché sono questi che ci

entusiasmano maggiormente e assicu­ rano la continuità ilei nostro sport. Si tratta di Adolfo Consolini e di Giu­ seppe Dordoni, lanciatore di disco il primo, marciatore delle lunghe distan­ ze il secondo, due azzurri che hanno

fatto garrire il tricolore nello Stadio Olimpiaco, a Londra nel 1948 .Idolfo Consolini, ad Helsinki nel 1952 il mar­ ciatore Dordoni.

Consolini, partecipando a Milano alla Pasqua dell'Atletica, è riuscito a ,raggiungere col disco metri 53.96, di­ . stanza che supera il risultato che nel 1941 lo stesso Consolini raggiungeva

allo stesso Giuriati, stabilendo allora quello che doveva essere il primato mondiale. Giuseppe Dordoni invece il 25 aprile e cioè nella prima gara del campionato italiano podistico di mar­ cia, batteva nel Giro di Castellanza vecchi e nuovi marciatori, dimostrando di essere ancora un grande campione, di avere ripreso la sua buona forma, che si era appannata a Berna nella ultima edizione dei campionati eu-

ropei. Una così bella presentazione dei no­ stri due campioni olimpionici è inco­ raggiante, ma è ancora più incorag­ giante il fatto che dietro ai. due vi sono dei continuatori, dei giovani sui

-

Zi

re dell'atletica non sono mai venuti

meno.

Fra i nostri alfieri di ieri, due uo­ mini hanno richiamata l'attenzione e citiamo i loro nomi anche se ci siamo proposti di parlare soprattutto dei mio-

I Campionati provinciali studenteschi di atletica leggera a Roma: un veloce pas­ saggio della finale dei 1(100 metri piani vinti a tempo di record [per la scuola ben si intende) da Notai-angelo, nel grandioso stadio olimpico stracolmo di gioventù.

31.


quali si ripongono tante speranze. Il lancio del disco c anzi la specialità che ci lascia maggiormente soddisfatti, perché- questa specialità dove abbiamo incominciato a brillare nel mondo al­ le Olimpiadi di Berlino in virtù delle prodezze di Obcrtveger, terzo nel mon do, ma primo fra gli europei, sembra possa avere una continuità di campio­ ni e di risultati. Oramai Giuseppe To si, il "colosso”, sembra si sia defini­ tivamente appartato c d’altra parte lo avvenire nello sport non è riposto nel­ la ripresa o nella resurrezione dei cam­ pioni di ieri, bensì nei risultati che sapranno registrare i giovani c qui nel disco troviamo nell'ordine Guidi con metri 45,26 cioè al di là del suo pii muto personale per quanto non si sia che all'inizio della stagione, Lucchese con metri 44,37 ed il diciottenne Gia­ cobbo, un ragazzo solido e ben pian­ tato che abbiamo conosciuto agli al­ lenamenti di Merano, quarto nella graduatoria all'inizio della stagione con metri 43.83. . / parte Lucchese che è vicino ai 27 anni. Guidi è sui 23 anni e di Gia­ cobbo abbiamo già detto che ha 18 an­ ni, sicché tutto fa sperare che presto avremo tre grandi discoboli, tre elemen­ ti che serviranno magnificamente di rincalzo al nostro Consolini fino al giorno in cui lo avranno superato. Toc­ cherà a Giacobbo il farlo? E’ quello che si spera, perché dei tre rincalzi, Giacobbo è il più giovane e sembra egli abbia maggior talento, comunque è ve­ ramente il prodotto di quella propa­ ganda che si va esercitando fra le scuo­ le medie con impegno e successo e che, da queste rivelazioni, prenderà nuova energia per continuare. Vi sono dei rincalzi anche nella marcia, dei buoni rincalzi, e fra que­ sti noi scorgiamo De Bernardo di Na­ poli che, in una gara di venti chilo metri c terminato mezzo minuto dopo di Dordoni; Bamich che abbiamo im­ parato ad apprezzare ai campionati europei di Berna, dove è terminato ai settimo posto nella gara dei cinquanta chilometri e qualche altro elemento. Nella marcia, che è specialità da popolarizzare, si affermano dunque, co­ sì come nel disco, i rincalzi, mentre in altre specialità elementi giovani si fan­ no innanzi e nel salto in lungo, atten­ dendo la ripresa di Bravi, è il livorne­ se Ulivelli che riesce a superare metri

32

7,23 seguito da Berne con metri 7.02. In una specialità dove abbiamo fino ieri faticato a trovare elementi capaci di superare i sette metri, d'un tratto ci troviamo già con due elementi al di là della misura che indica le possibi­ lità di un giovane. Ulivelli è un ele­ mento che possiede molte caratteristi­ che del primatista italiano Arturo Maf­ ie! e se sarà bene guidato, vedrete che ne ripeterà le gesta. Disco, salto in lun­ go e marcia dicono di già una buona parola m fatto di giovani e lo stesso dicasi nel salto triplo, dove quest’anno bisogna puntare decisamente sui 15 metri.

Nel salto triplo Bagnini è sui me­ tri 14,45, Zucchermaglio, una delle speranze che fino l'anno scorso è ap parso incerto in fatto di risultati, è già sui metri 14,10 mentre Trogti e Lachi sono di qualche centimetro al di­ sotto dei 14 metri. Sono i concorsi quelli che hanno meravigliato all’ini­ zio della stagione ed è nella Toscana dove si sono trovati i migliori risul­ tati. Nel getto del peso Meconi, allie­ vo di Profeti, ha lanciato l'attrezzo a metri 15, misura internazionale di non grande rilievo ma che in' Italia assume uno speciale significato, perché fino a ieri il solo Brofeti era riuscito a su­ perare tale traguardo. Ora ecco Me­ coni, che è un giovane non an­ cora in possesso della meccanica del lancio, superare il limite classico di tutti i giovani che vogliano farsi stra­ da ed ecco farci nascere speranze di altri miglioramenti. Ma anche qui non manca qualche buon rincalzo, come Monguzzi che ha toccato metri 14,50 in attesa che maturi il forte Meroni, che pure ha grandi possibilità ma sem­ bra incapace di assorbire un buon stile. Altro concorso da esaminare agli ef­ fetti dei giovani-, il forlivese Bonaiuto supera nel giavellotto metri 58,31 e pa­ lesa le possibilità di essere presto nelle condizioni di superare 60 metri. Il ri­ sultato è naturalmente significativo, perché raggiunto da un giovane, così come è significativo il risultato di Gio­ vanetti nel lancio del martello, dove il carpigiano ha toccato metri 51,51. Se vogliamo difatu puntare verso i ses­ santa metri bisognerà sostituire ai so­ liti Taddia (quest'anno sui metri 55,22) e Cereali i giovani, i nuovi elementi, quelli che sono maturati in questi ul­ timi anni e sanno assorbire le moder­ nità de nuovi stili, che sviluppano tutti una fase finale assai veloce.

I concorsi nel campo maschile han­ no fatto miracoli e ci auguriamo che altrettanto si verifichi nelle corse. In fatto di gare di fondo si brancola an­ cora nel buio, perché ad esempio quel Martini di Bagnacavallo che lo scorso anno aveva fatto nascere tante spe­ ranze, nelle prime lunghe prove su strada della stagone, è stato battuto da-Ri no Lavelli — ne faremo di co­ stui un maratoneta od un fondista del­ la pista? — e da Agostino Conti, un giovane che va facendosi strada, dimo­ strando. però scontinuità in fatto di ri­ sultati. Nel mezzofondo qualche gio­ vane e qualche elemento nuovo, ma qui 1 giovani hanno bisogno di svel­ tirsi per raggiungere buoni tempi, E le nuove figure nel campo del mezzo­ fondo sono Baraldi di Bergamo e Gelmi del Cus Pavia, elementi però che bisognerà veder maturare avanti di pronunciarci sulle loro reali possibi­ lità.

Nel settore della velocità D’Asnach è una sicurezza, De Murtas, Banizza, Pollini una conferma nel campo delle speranze, mentre sui 400 metri non vi è nessun nuovo elemento da segnalare. E’ bella la primavera atletica nel cam­ po maschile e ad essa hanno fatto ri­ scontro anche i buoni risultati nel set­ tore femminile, per quanto non vi siano ancora grandi cose da segnalare. Comunque la ripresa della Leone sui 100 metri è stata promettente (12"7) specie perché seguita da un nuovo ele­ mento, la Taffi di Roma (12’8), pro­ mettente sempre l’apparizione dell'an­ ziana Tu rei che ha lanciato il giavel­ lotto a metri 41,51 e ottima la misura di metri 5,34 che la Passio ha già toc­ cato nel salto in lungo. Ma il risul­ tato più sorprendente è quello della Paternoster che lancia il disco a metri 42,28, il peso a metri 12,60 e salta in alto metri 1,52. Ecco una pentatleta di sicuro avvenire, anche se non la vo­ gliamo considerare come buona spe­ cialista nei lanci, ecco una ragazza che nel 1955 farà veramente grandi cose. Questi sono i risultati migliori del­ la primavera del 1955, una primavera che non assomiglia a quelle degli scor­ si anni e che ci apre il cuore a nuove grandi speranze. Crediamo che il 1955 sarà un buon hanno per l'atletismo ita­ liano e premierà così i dirigenti che hanno sempre avuto fede in questo sport. Luigi Ferrari»


r Il LUI. per la propaganda nalaloria

s r i il 11: ®

:

E

! !

M A 11 S T lì I

I

ì

Il C.O.N.I., nel febbraio 1951. annunziava ufficialmente la istituzione del Centro Giovanile di Propaganda Sportiva, tracciandone gli scopi e il programma; programma già in via di attuazione per l’atletica leggera, il tennis e il nuoto.

Con la creazione del Centro Propaganda, diretto dal dot­ tor Saini. è intendimento del massimo ente sportivo na­ zionale rivolgere direttamente il proprio interessamento ai giovani. I benefici di questa iniziativa saranno proiettati nel futuro; non si mirerà cioè al risultato immediato.

di Verrà crealo un vasto movimento di propaganda reclutamento, nella convinzione che nello sport sia diffi­ cile ottenere dei risultati concreti senza avere accuratamen­ te seminato. Solo lavorando razionalmente alla base, dopo molti anni di paziente lavoro, potremo avere un’eccellenza al vertice. Nell'Immediata realizzazione di quanto stabilito nel pro­ gramma iniziale, il Centro Propaganda ha rivolto parti­ colare interessamento al nuoto Lo scopo sarà quello di av­ viare a tale spor! nuovi elementi, scelti fra i giovanissimi, non solo per insegnar loro le basi del nuoto agonistico, ma anche per « una guida tecnica ed una impostazione stilistica sicura ».

SuH’csemp’O di quanto avviene, già da corsi di addestramento sono stali istituiti gna, Genova. Torino e Milano. In seguilo zioneranno in quelle città che presentino revoli.

tempo,. a Roma, Trieste, Bolo* a T:;c. altre scuole fun­ condizioni favo­

Convinti della necessità di una efficace propaganda fra i giovani non possiamo che compiacerci deirinteressamento del ('entro Giovanile. Nel medesimo tempo ci permettiamo alcune considera­ zioni.

L’insegnamento collettivo del nuoto, quale avviamento all’agonismo sportivo, come qualsiasi altro insegnamento, non si può improvvisare; occorre: metodo, ottimi insegnan­ ti c un programma ben definito.

Sebbene possa crear polemiche il sistema migliore sia rapprendere il crawl o la rana, se convenga o meno l’uso delle pinne, è nostra convinzione che si debba ini­ ziare. fin dalle prime lezioni, direttamente con il crawl.

Comunque, come scrivemmo altre volte, nessun siste­ ma dovrà essere imposto; bisognerà lasciare alla specifica competenza dell’istruttore la scelta dei mezzi e del metodo più opportuni. Tuttavia, ogni insegnamento dovrà partire da una premessa psicologica: far prendere cioè agli al­ lievi confidenza con l’acqua attraverso una serie di giuochi;

dimostrare inoltre, che il nostro corpo galleggia spiegare naturalmente.

’istruttore ponga particolare attenE’ necessario che ll'istruttore zione a questa parte introduttiva, fondamentale nel nostro metodo, tenendo presente che la paura è il primo fattore negativo ai fini dell’apprendimento. All’amicizia con l’acqua seguirà la fase tecnica propria: movimenti separali degli arti, respirazione, coor­ dinamento. La soluzione però del problema « nuoto giovanile », co­ me è stalo affrontalo dal centro propaganda, presupponi?, comunque, maestri ben qualificati.

Il compilo dcH’islrullore va al di ìà del semplice em­ pirismo dell’appassionato di nuoto. E. come giustamente affermava tempo fa un competente, noi troviamo facilmente persone che si « sentono » istruttori e allenatori, ma diffi­ cilmente avremo chi veramente sia idoneo all’insegnamento. Chiunque s’interessi di nuoto sa quanta difficoltà pre­ senti la correzione dello stile in allievi male « impostali >. E' un assurdo pensare di avere ottimi scolari senza maestri preparali. A proposito è bene ricordare che molle Federa­ zioni Sportive istituiscono, da tempo, corsi per istruttori e allenatori per la guida e il controllo dei giovani.

La F.I.D.A.L. può essere presa quale esempio. Con rammarico, purtroppo, dobbiamo constatare come la F.I.N. non abbia mai realizzalo identiche iniziative; fallo forse comprensibile questo quando si pensi che mai lo so­ cietà natatorie hanno lavoralo sui giovanissimi con un pro­ gramma a lunga scadenza.

Inutili forse i maestri (piando mancavano gli allievi; ma ora che le prime scuole ufficiali di nuoto sono state isti­ tuite, che col tempo altre ne saranno organizzate, la ne­ cessità di istruttori è più che evidente. Non solo: riteniamo che la formazione degli insegnanti rappresenti un problema la cui soluzione non possa es­ sere differita ulteriormente se non a svantaggio del nuoto nazionale.

Con l’intento di portare un modesto contributo alla so­ luzione del problema, presentiamo un programma di la­ voro per un corso istruttori che il centro propaganda. In collaborazione con la F.I.N.. dovrebbe organizzare. Si tenga presente che la lezioni del mattino saranno a carattere teorico, quello del pomeriggio di applicazione pratica. 1° giorno (mattino). — Brevi cenni storici sul nuoto in

33


* ‘ ’X'

Pomeriggio, — Proiezioni cinematografiche.

- '*> Ai

4° giorno (mattino). — CRAWL: tecnica del movimento delle braccia e delle gambe; Partenze e virate; respira­ zione.

Pomeriggio. — Pratica degli argomenti svolti nel mattino. 5° giorno (mattino). — Dorso; Tecnica del movimento delle braccia e delle gambe; Partenze e virale; respirazione.

Pomeriggio. — Pratica degli argomenti svolti nella mat­ tinata. 6° giorno (mattino). — Rana classica; Studio del movi­ mento delle gambe e delle braccia; Partenze e virate; Re­ spirazione. Pomeriggio. — Pratica degli argomenti svolli al mattino. 7° giorno. — Farfalla c farfalla — delfino; Movimento del­ le gambe e delle braccia; Respirazione.

Lo stile inconfondibile del nuotatore di classe, accompa­ gnato dalla potenza e scioltezza dei muscoli, è il risultato di costante passione e applicazione metodica!

generale: Galleggiabilità del corpo untano; suo peso speeifieo; Familiarità con l’acqua; Dei vari metodi e sistemi di insegnamento. Pomeriggio. — Dimostrazione sul galleggiamento del m»ug chiniti stro corpo in posizione supina e prona; Giuochi ed esercizi per prendere confidenza con l'acqua.

2" giorno (mattino). — Necessità degli esercizi preparatori a terra; Respirazione in acqua — Valore del rilassamento muscolare.

Pomeriggio. — Pratica degli esercizi di galleggiamento •• di respirazione; Del come usare il galleggiante per il mo­ vimento del piedi; Esempio di svolgimento di una lezione di nuoto. 3" giorno (mattino) — Importanza del primo contatto con l'aequa; Paura e freddo fattori negativi per apprendere a nuotare; Insegnamento individuale; insegnamento collct­ tilo.

Pomeriggio. — Pratica degli argomenti svolli nel mattino, con particolare riguardo al « delfino ». 8° giorno (mattino). — Nozioni di regolamento tecnico per gli stili e le gare.

Pomeriggio. — Trattazione pratica (2il volta) del CRAWL, del Dorso, della Rana e della Farfalla. Esempio di lezione per rinsegnamento individuale e collettivo. 9” e ]0° giorno (Esami): prove orali e prove pratiche. Il programma di studio dovrà inoltre trattare delFuso delle pinne per rinsegnamento: saranno anche incluse no­ zioni di anatomia c fisiologia riguardanti il lavoro del nuotatore in acqua e nozioni di didattica c metodo

Altro argomento da svolgere sarà il piano di lezione che dovrà tener conto di questi clementi: età degli allievi; grado di preparazione; luogo e clima dove si svolge la lezione; durata e ora in cui questa viene svolta. Ad ogni lezione seguiranno liberi commenti fra tulli gli intervenuti.

Queste, le lince fondamentali per un argomento di capi­ tale importanza, ricordando che la cura dei giovani e la formazicne degli istruttori, sono due aspetti del medesimo problema che dovrebbero far parte di un unico programma ricostruttivo del nuoto italiano.

<s^&r£a^uà • Il Consiglio di Amministrazione della Cooperativa Pescatori Salentini ha offerto l’Alto Patronato del­ la Società stessa a Mons. Raffaele Calabria, Arcivescovo di Otranto e Primate del Salente. La Cooperati­ va Pescatori Salentini di Lecce è un organismo che in dodici anni di vi­ ta ha saputo mantenere affratellata la maggior parte dei pescatori della provincia svolgendo un'assistenza ed un'attività che in varie occasio­ ni dal campo della pesca si è spo­ stato anche a quello della fornitu­ ra degli attrezzi, a quello alimen­ tare, a quello dell'abbigliamento, ecc. Ad esso fanno capo oltre 900 capi famiglia tutti piccoli pescatori, sparsi nelle spiagge di S. Foca. Sant'Andrea, Otranto. Uggiano, S. Ce­ sarea, Castro, Tricase. Leuca, Ca­ gliano, Corsano, Salve. Ugento, Nardò. Porto Cesareo, Gallipoli. Mons.

.34

Calabria ha accettato l’Alto Patro­ nato della Cooperativa.

9 A Peabory (Massachusetts) uno scolaro di 14 anni mentre stava pe­ scando in un ruscello ha tirato fuo­ ri dall’acqua con la sua lenza "un pesce" di mille dollari. La preziosa preda non era altro che un pacchet­ to legato accuratamente e conte­ nente biglietti di banca che non hanno per nulla sofferto della loro permanenza nell’acqua.

• Pesca di frodo: due anni di car­ cere. Nella Germania occidentale, un pescatore sportivo denunziava l'in­ quinamento doloso di un corso di acqua ripopolato con trote da parte di pescatori di frodo, a mezzo di cloro La polizia individuava due bracconieri, che venivano rinviati a giudizio. Il Tribunale, come in­

Washington Put pignoni

forma la bella Rivista tedesca Die Fischwaid, ha condannato i due pescatori di frodo a due anni di carcere senza condizionale. • Churcill e le canne da pesca. A Villa Politi, a Siracusa, ben 15 ca­ mere furono riservate per Winston Churchill, ex Premier d'Inghilter­ ra, in vacanze in Sicilia. Prima di lasciare Londra, come si è appreso da una radiocronaca. Churchill ri­ cordò ai suor segretari di non di­ menticare le canne da pesca del suo bagaglio che egli intendeva usare durante il suo soggiorno nell’isola ove fu firmata la resa di Cassibile. Altri attrezzi da pesca erano stati previdentemente preparati a Sira­ cusa per l’ospite illustre nell’appar­ tamento di Villa Politi, arredato con ricchi tappeti e con due pre­ ziosi dipinti su legno raffiguranti Madonne della Scuola Siciliana del '300, messi a disposizione dal Museo Beliamo, che non ha nulla a che fare con il fu generale Bellomo, fu­ cilato dagli inglesi a Nisida.


L'amico Bertocco mi ha chiesto di scegliere per Stadium cinque fotografie della Finale di Verona del Campionato di tennis da tavo­ lo e subito prepotenti si sono af­ follati nella mia mente e nel mio cuore una miriade di ricordi e di bellissime impressioni di quello che quest’anno ho definito sinteti­ camente "il Cam pionato dell'equi­ librio". Infatti mai come quest'anno la incertezza e l'assoluta parità di va­ lori hanno caratterizzato le nostre gare. La primitiva idea di farne una dettagliata relazione purtrop­ po è stata da me scartata per as­ soluta mancanza di tempo, ma non posso fare a meno di riferire quei cinque episodi che più hanno colpito e favorevolmente impres­ sionato il mio animo. La prima sconfitta: questo è il titolo del primo episodio. Per la prima volta H giovanissimo Celata Giorgio partecipava ad una Fina­ le Nazionale e, con sua grande sod­ disfazione, aveva esordito vittorio­ samente. Come fulmine a ciel se­ reno perciò arrivò la prima sonora sconfitta da parte del forte lì or­ goglio; veni uno-set te, vent uno-die­ ci sono punteggi difficili a digerir­ si per un giovane assetato di glo­ ria e vi lascio immaginare la fac­ cia del nostro Giorgio alla fine del­ l’incontro. Con i muscoli contratti per non piangere, ma con una gran voglia di farlo, con una spavalde­ ria imposta per non dimostrare lo sconforto che lo attanagliava, Giorgio ha stretto la mano all'av­ versario che gli aveva infranti i suoi bei sogni, durati un fugge­ vole ma bellissimo attimo, e senza una rccrimutazione ha accettato la dura legge dell'esperienza. Bravo Giorgio! con il tuo comportamen­ to hai dimostrato una volta di più che lo sport, anche quello tanto bistrattato del tennis da tavolo, serve a qualcosa : ad accettare se­ renamente e con il sorriso sulle labbra (anche se sforzato} le più duri' evenienze della vita. La tua esperienza di questo primo Cam­ pionato .Nazionale ti servirà nel futuro e sicuramente avrò la for­ tuna di ritrovarti nei prossimi an­ ni. con sempre maggiori possibili­ tà di vittoria, attorno ai magici ta­ voli verdi sui (piali cercherai di coronare il tuo sogno di vittoria.

Un campionato entusiasmante

in cinque episodi di Filippo Bruitoti»

35


Una visione dell'ampia sala dove si sono svolte le finali dei campionati nazionali di tennis da tavolo del CSI: in primo piano il singolista Celata, fratello del campione, il più giovane dei concorrenti in gara La modestia: titolo indovinatis­ simo per questo secondo episodio. Due sconosciuti, due "outsiders" come si chiamano in gergo sporti­ vo, sono di fronte ai Campioni Na­ zionali e senza farsi smontare dai titolati avversari riescono, al ter­ mine di un drammatico incontro, a vincere. La gioia della vittoria, veramente eccezionale per di più, non insuperbisce i due giovani pa­ lermitani ed il giusto orgoglio non monta loro la testa. Stringono la mano agli avversari' raggianti per la bella impresa ma non sprezzan­ ti per avere umiliati i vecchi Cam­ pioni; anzi sono quasi timorosi e non convinti ancora di avercela fatta. Quasi (piasi vorrebbero piz­ zicarsi le guance per convincersi di aver compiuto tale prodezza. In questo loro smarrimento sta la bellezza di una sana concezione dello sport dove il vincitore di oggi può essere il vinto di domani e vi­ ceversa, ed io sono riconoscente a questi due giovani "picciotti"’ per avermi fatto vivere questo delicato istante, cosi irreale ai nostri tempi dove si calpestano i vinti per farsi una sempre più alta piattaforma per emergere, per farsi notare, per trionfare! La correttezza: non potrebbe, chiamarsi altrimenti questo bellis­ simo episodio che ha avuto per protagonista il cremonese Fioni.

36

Penultimo incontro del girone eliminatorio: Fioni ha di fronte il fiorentino Bartoli: il primo set è stato appannaggio del toscano: siamo al secondo set e Fioni è in svantaggio per diversi punti, non ricordo bene quanti, ma in ogni modo molti. Col suo stile partico­ lare, disordinato ed irruento Fio­ ni riesce, dopo un vivacissimo scambio di colpi a recuperare in

extremis unti pilliti ed a rimandar­ la oltre la retina mettendo in dif­ ficoltà il sito avversario: ma nel far questo urta, lievemente e quasi impercettibilmente il tavolo. L'ar bitro non rileva il fallo, né l'avver­ sario è stato danneggiato tini lie­ vissimo movimento del tavolo, ma Fioni, cavalleresco e corretto, fer­ ma la palla e fa aggiudicare il punto all’avversario. Il gesto non ha bisogno di commenti, specie se vogliamo accostare l'episodio alla vita moderna che ha come motto acquisito ma poco edificante II fine giustifica i mezzi’'. La fraternità: non saprei come altrimenti definire questo quarto episodio. Infatti come si potrebbe catalogare l'esultanza vera, sincera spontanea con cui Petrelli e Cela­ ta, già matematicamente Campio­ ni, hanno salutato la fine del ti­ ratissimo incontro fra Fioni e Arandoli, che laureava Campione A azionale il simpaticissimo e gene­ roso Enrico, se non vera fraternità fra sportivi che lottano, soffrono ed esultano per un ipotetico ti­ tolo e per una medaglietta dorata. Come sarebbe edificante se questa vera fraternità uscisse dal picco­ lo mondo dello sport ed allignasse in ogni nostra mani(estazione del­ la vita. Mi sono commosso per que­ sto gesto che ritornerà spesso alla mia mente, specie (piando sarò co-

■ WWONM Hl

I.'impeccabile stile e la marcata sicurezza del vincitore del singolo, Fioni, nella serrata partita decisiva


stretto ad assistere, siti come spet­ tatore che come forzato attore, al­ le cannibalesche lotte della vita. Usqne ad fineni: quest’ultimo episodio sembrerà a molti pura retorica, anche per il fatto che io uso come titolo il motto dell’indi­ menticabile, per me e credo per tutti gli italiani, città di Gondar, l'ultimo baluardo in Africa Orien­ tale che, pur sapendo che la sua resistenza era praticamente inulitile, lottò oltre ogni limite delle umane possibilità con incrollabi­ le fede nei luminosi destini delta Nazione. Scusatemi la digressione, neces­ saria per spiegare il titolo, e pas­ so subito al fatto. Le gare sono praticamente fi­ nite, si sta già procedendo alla I protagonisti della finalissima per il titolo di «singolo», con l’arbitro premiazione, ma in un angolo del­ del difficile ma equilibrato incontro la sala il ticchettìo della pallina ci dice che qualcuno sta ancora lottando, sta ancora cercando di consolidare una posizione in clas­ avrebbero rinunciato, q u a n I i Ai cari giovani Riitano, Egidi e sifica. Staranno certamente lottan­ avrebbero desitito, ed abbandonato Durazzano voglio far giungere con do per il primo posto penserete il campo. Essi invece hanno gareg­ questo mio ricordo la mia gratitu­ subito, non si capirebbe altrimenti giato con immutato vigore e do­ dine per il loro disinteressato e lol’accanimento con cui stanno ga­ po il primo spareggio finito anco­ devotissimo attaccamento allo reggiando; ed invece questi tre ra in parità, hanno continuato con sport puro, che non è soltanto lot­ giovani, di tre lontane Regioni rap­ rinnovellato vigore per aggiudicar­ ta per il primato, ma anche piace­ presentanti il Sud, il Centro ed il si per loro, iter la loro Unione re dell'agonismo, soddisfazione di Nord, stanno giocando per aggiu­ Sportiva, per la loro città e per la un onorevole piazzamento, soddi­ dicarsi il settimo, l'ottavo ed il loro regione la migliore posizione sfazione intima di aver compiuto nono posto. Quanti al loro posto in classifica. sino in fondo il proprio dovere di sportivo in difesa dei propri co­ lori sociali. L’analogia fra titolo ed episodio balza evidente, e vorrei che servis­ se da esempio e da monito a tutti noi, cosi proclivi a desistere dal­ la lotta quando il risultato è già acquisito o quando non possiamo raggiungere la vetta del successo. Ho finito, il lavoro giornaliero mi reclama, non c'è troppo tem­ po da dedicare ai ricordi nella frenetica vita moderna: ma sono felice di aver potuto fissare ed ad­ ditare agli altri giovani questi si­ gnificativi episodi che sintetizzano in modo veramente costruttivo non soltanto una manifestazione, ma altresì quanto di più bello e di più puro c'è nello sport e non pos­ so far a meno di ringraziare Papà datale per avermi dato questa pos­ sibilità. 11 doppio di Villa Filippina (Palermo» ostinato avversario dell'accop­ piamento romano, campione nazionale Filippo l*ra<iotto

37

;

I


LA GRANDE RASSEGNA ►

tildi E III T II’

£

! 4

sui campi di Tacche parole riteniamo ehe siano sufficienti pel­ ili usirare quanto esprimono, pur nella loro schematica laconicità. i line prospetti che seguono e che riportano : il primo l'attività locale ilei Comi­ tati Provinciali e Zonali, nella fase pre-Campionato, per la selezione e la preparazione dei concorrenti alla b inale \ azionale : il secondo i risultali e le classifiche, individuali e di rappresentanza, otte­ nuti nella finale stessa.

PremeiIiaino che tutti gli elementi contenuti nei prospetti rispecchiano con la più assoluta esattezza i dati forniti dai verbali ufficiali delle prove e che essi potrebbero evenlualmente essere susceltihiti ili qualche aumento, mai di diminuzione, in quanto in alcuni verbali l'espressione generica : seguono alil i in tempo massimo, non è stata presa in considera­ zione ed il numero degli atleti in gara è stato consi­ derato in base all'ultimo regolarmente classificato. I Comitati ehe hanno organizzato prove di corsa canipestre sono stati complessivamente 86. dei quali 60 Comitati Provinciali, Il Comitati Zonali Auto­ nomi e 15 Comitati Zonali. Sono state organizzate coni plessi vament e 393 ga­ re, delle quali 309 di Campionato ed 81 di 'leve di selezione e di preparazione. Vi hanno porteci palo in coni plesso 7.094 atleti gara: 5.505 alle prove di campionato e 1589 alle

altre. II Regolamento del Campionalo A azionale pre­ scriveva per l'ammissione un minimo di tre prove locali, dando però facoltà ai Comitati di elevarle

fino a 5. I Comitati che avevano organizzato il Campiona­ to locale in tre prove, potevano presentare alla fi­ nale nazionale una rappresentativa costituita da due atleti, quelli che l'avevano organizzato in cinque

Fotovisioni della superba rassegna giovanile del CSI a Rovereto. Dall'alto in basso:

? ■

:

-V..1

«

Il v. Presidente nazionale del CSI prof. Aldo Notario (a fianco al quale sono il sen. Zanoli ed il Presidente dell’U. S. Quercia di Rovereto, arch. Martini), pronuncia il discorso celebrativo del decennio della bella polisportiva che ha dato un valido contributo di attività e di atleti, taluni dei quali come Jacob ormai « azzurri » allo sport italiano - Don Nicola Pavoni, benedice il labaro della U.S. Quercia in apertura della celebrazione del decen­ nale. Presenti nella grande sala di Rovereto le Autorità politiche e sportive della Regione Trentino Alto Adige oltre agli atleti e dirigenti (200) partecipanti alla finale na rionale di corsa campestre - La superba visione della par­ tenza: Pomari Giovanni (CSI Chiavenna), Como (48), Vi salii Salvatore (U.S. Giorgio Lai), Messina (59) e Giunta Giulio (U.S. Loreto), Pesaro (Gl), in una fase dell’inse­ guimento


INVERNALE DEL C. S. I.

ATLETICA Rovereto prove potevano presentare ima rappresentativa co­ stituita da tre atleti. In un caso o nell'altro però, la classifica (lei Comitati nella finale nazionale ve­ niva stabilita in base ai risultali (lei due atleti me­ glio classificati. 1 Comitati che hanno organizzato la fase locale in tre prove sono stati coniplessivamente 39. dei (piali 29 Comitali Provinciali. 3 Comitali Zonali Autonomi e 7 Comitati Zonali. I Comitati che hanno organizzato la fase locale in cinque prove sono stali coniplessivamente 31. dei (piali 23 Comitali Provinciali. 6 Comitati Zonali Autonomi e 2 Comitati Zonali. Quattro Comitati Provinciali, un Comitato Zo­ nale Autonomo e un Comitato Zonale hanno orga­ nizzato la fase locale in (piatirò prove e sono stati considerati agli effetti della ammissione alla finale nazionale, come se ne avessero organizzate soltan­ to tre. Quattro Comitati Provinciali e due Comitati Zonali hanno organizzato la fase locale in meno di tre prove, rinunciando così alla partecipazione alla finale nazionale. II Comitato Zonale Autonomo di Conversano è (piallo che. ha organizzato il maggior numero di prove, di campionato e di selezione; seguono nell'ordine i Comitati Provinciali di Messina, di Ber­ gamo, di Genova, di Roma, di Cagliari, di Trento, il Comitato Zonale A utonomo di ì ittorio l aneto, il Comitato Zonale di Gaeta, il Comitato Provin­ ciale di Brescia, il Comitato Zonale di San I ito dei Normanni e quindi gli altri.

Il primato assoluto degli alleii - gara spetta al Comitato Provinciale di Messina, con 391 presenze ; seguono il Comitato Zonale Autonomo di Conver­ sano con 354 ed i Comitati Provinciali di Roma.

t-'otovisioni della superba rassegna giovanile del CSI a Rovereto. DaU'alto in basso:

Uno sguardo ai concorrenti che attraversano i campi di

Rovereto in una fase dell’appassionante Gara. Bruni Tarciso, CSI Remanzacco, Udine (881 tallona Visalli Sal­ vatore (59> - Il vittorioso arrivo del diciassettenne Luigi Conti, netto dominatore della gara. - Il Presidente della C.T.N. di Atletica Leggera del CSI, cav. Mario Bolletta, premia il vincitore - Il v. Presidente del CSI prof. Aldo Notarlo consegna una medaglia ricordo ad uno dei parte­ cipanti alla grandiosa rassegna « campestre » giovanile.

Lo speaker è il prof. Lorenzo Borghi Segretario Centrale

del Centro Sportivo Italiano.

B8 ;


Cagliari e Bergamo con 316, 309 e 289 presenze rispettivamente. La graduatoria dei Comitati in base al comples­ so delle presenze alle prove di Campionato è la se­ guente: Cagliari con 198. Roma con 182, Milano con 144, Firenze con 135. Parma con 125, Novara con 121, Fasto con 105, Genova con 104, Brescia con 102 e Bergamo con 100: seguono con cifre minori gli altri Comitati. La graduatoria dei Comitati in base al comples­ so delle presenze nelle gare non di cani pionato è la seguente: Messina con 314. Conversano con 282. Bergamo con 189. Roma con 134 e Cagliari con III: seguono gli altri. Prendendo infine in esame il numero degli atle­ ti partecipanti alle prove di Campionato locale ZIOtiamt) che in 35 di esse sono stati raggiunti e supe­ rati i 25 concorrenti. Il numero più elevato si è ri­ scontrato a Cagliari, con 56 atleti: seguono Roma con 51 e ancora Cagliari e Fasto con 47, Milano con 41, quindi ancora Roma con 39 e 38; con 38 Tren­ to; con 37 di nuovo Cagliari e Milano. A Cagliari in tutte e 5 le prove sono stati supe­ rati i 25 concorrenti, in 4 prove a Firenze, a Parma ed a Roma, in 3 a Milano, in 2 a Genova, a No­ vara ed a Fasto. Nelle gare non di campionato, sono stati rag­ giunti e superati i 25 concorrenti in 12 gare. Qui il

primato di partecipanti spetta a Messina con 55, seguono Cagliari con 53 e Roma con 36. Il numero di 25 partecipanti è stato raggiunto o superato in queste gare: 5 volte a Messina, 2 vol­ te a Roma, 1 volta a Bergamo, a Padova ed a Pin croio.

*

Alla Finale nazionale, svoltasi a Rovereto H giorno 3 aprile, hanno partecipato 67 Comitati Pro­ vinciali. con un complesso di 150 atleti. Sessantuno Comitati sono stati classificati, essen­ do giunti al traguardo uno o più dei rispettivi atleti, entro il tempo massimo stabilito dal rego­ lamento. Sei Comitati non sono stati classificati, essen­ dosi i rispettivi atleti ritirati lungo il percorso. Un solo atleta è giunto al traguardo dopo la scadenza del tempo massimo. Dalle varie colonne del secondo prospetto sarà facile rilevare la posi­ zione di classifica raggiunta dagli atleti di ciascun Comitato e la posizione, raggiunta dai Comitati me­ desimi. Sarà così possibile ristabilire oltre ad una gra­ duatoria assoluta dei Comitali anche una relativa, tenendo conto di quei Comitati che hanno parte­ cipato con un solo atleta.

Riecardo Ronarelli

IL CAMPIONATO DI CORSA CAMPESTRE

NEGLI ULTIMI QUATTRO ANNI ANNO

li E ’ì?

<3 1952

1953

O

Q.

36

45

ri < *

67

61

LOCALITÀ E DATA I

CAMPIONI

DI SVOLGIMENTO

s.

94

84

FANTINI SERGIO

Marina di Massa

U.S. Libertas Pescara

16 Marzo

GIANSANTE PIETRO

Soc. Aternum Pescara

40

1954

62

127

120

1955

67

150

124

LUCCHI LUCIANO U. S. Coin Mestre (Venezia)

Ferrara - 15 Marzo

Rimini - 4 Aprile

CONTI LUIGI U.S. Pro Victoria Rovereto - 3 Aprile Cololziocorte (Bergamo)


Ld

!

g^às ss < £> Sgp z > „-2 O

2 ■5 &«

ar

25 2

;

CI

co

3 s r r?

T

io >n

!? -S s ? Z § S fi 8 ? 3 2 5 ? R

K £ £ -S S R

x w-

<

I

b

• g •g

S

O

o 3

c

"Sa n p p -r - ?i co *r io co

auip.io4p ’N

isll Mi

- r

<s iZ

z

Ld

(P Q Ld

oCK

D..

eg’

z

?

PS <u 5 “

o

g « «’

« S< CO O

CO O> O — Ol co

O —

«O o

io

g?l = SS 8. co

co io CI —

co —

5

co

CI

TT

RSRooRSRRRRRSooRR^RSSRSSóSRR-SRfi^

CO 1O IO LO lO 1O CO CO CO CO CO lO lO CO

-

S 8Ì1

I

-3 a

io

co

Iè fy ss’

i«S§ s s3‘

CO CO CO CO CO Ol CO CO

.

o

§M

ì:

Hle Hit Ifb o 2 5 -' |S15i|i8|||tllI!|gÌÉ-if ili pi li Hit I! s i g s S È É

S

S

O o

. _

~

£ £3£ ?

auipao.p

o

O22

■2

<

N Ld

I

iif :hfj

-

z

Ld Ld Z

.X

■“

S

o

£

x

■a-* g 7.H ’ z

>■ <'

Ss

4

8 c O

CO Ol co CO io CI CO Ol

— C*Z — IO

io

N

Ld

MI Sa6

co

gè»

Ss ! < ti 1 'À

io

?

n

-

2

o 3 è “ « ~ •SF 2 £° 3 -±

aE £ 3

?.

r4f

-= £ C £ 5 > > > > >

O ° g

°-§.2

SS8a8$m?^?m$?S35fi83:2Sfi35SS

z

>sis

:5 2 I

s8

I S2 I

£§£ g OJ

o

CU

a s O

2-ti

CD 00

CO

CO

CI

co

u 3

CJ

— CO

CJ CO

.2 > "

I§§

£

a •O àjg c3

■~ g 25 Xg =cr

< <* ! Z

CO io CO CO — 1-0 CO 1O co m CO m in CO CO IO IO io in io co -rr CO *O CO in tn *rr in co

.3 ^5g 2 §§S

&8t!ì P<

<

h S

X

o

O o - = = =

o

>r

>r

Z

Ld aurp.io.p ’n

$

3

• ‘ 2 E s .2 3

S O Z = —

E

C3

O

Q = O

O

k-

U

: ’. % ’ S § g :- ■ 2 ' r. > _ r 2 = c 525.2eHH§H§5;? ì a 5 5

00 o o

é

o ■3 .2 i _ .2

2 cm

co «e m co

00 o

o -« m co io o r- x o c CMCJClClCMniClClniniCn

s og-f’ § Sg -S

ì l?ls

s saS£

XX,.

§« «

.3 3 a

s 1g io =r§•=5 e

8 8i•= r<£.

g

h-t ►-< o fù "X. O*

41


Ld

BOtJJSS8[3

I

a>« 2E

o

fa8

N s

o >n ?"> ni i^ a> 2- ’n _.eoro — inin-rcD

s£S§”° ??q3S3Ss

a*

m

a?.

co cd O co r— co ni in cd

CM

y

?r m in & oo co — -r co

I I

— ni ’T o io >n o m cd

cm

I

x

to ci

* Q £3 _. o ni

o o un cd

0

on i°n in óc -r co — m od oo

>n co *n

3

O]

É6

3 S8 2=

J co

3

0

0

0

0

5 cd

0

r- co co m o- co —r- — in co cd ni —

0

0

-r — ni r- co

k

Z

°> ni

’’’ — t t

o co S cc — CX1 3 ° 00 ni — ni — ni — — ni —

’S I ° 2 °

88

l 8?

o r- oinniin^oor-^fr-ooco — coincoco^oorr-^r co co

CD-TOOCOCDr-COOO ni r- o in ni > -t co r- co od cd m m n-

oo co

’ Z 8 l°R _■ ni cn in

o co o co cn

o r- cd co m -rr o -r

o in cn co o cd co

ry o

I

og % c>i t in

-

| - § I

0 cd

5* o “-

CD

in

*“■

3

0

cm

m o oo

0

3

0003

-

0

O — co CD

0

cd

co

0000

CDCDCDt'^COC*t"-'3'COOO CO — O) — OC t

m —■

Ld < H uo •n o

o o

.5 f 3 i 2 s § & 2 z z £ £ 3 3 £ ££i! £££

i

P 2 E 5 b 2 3 2 Z Z

UJ

Ld

o o

i £

or

auipjo.p

Q-

ojauirihi

O

■ -p

’ g 3 4 « 2 - o 2

■S = B ■? ’1

003

„ .3 à a ’s o 2 r § S s 'hH^ £ 2 £ z £ £

■ ? S 5 2 o .2 i

;S?SSS^?;5??5??53?gSi{S388S;gS§3S83l8SB !

CO

o UJ

or UJ

o OS

B01JISSUI0

. ! s

PI a* a ■

'’-’ _.

o -r

- L n o rni ni ò ò oc in o o ni (L a? n n- - in rr n n ni i' j -t — corneo m ni -r in m m — — m -t ni cn ni n m —• —•

E

a

1

r- cd r- o —' m co a ni cd ni m —

I I

m o o — o o oo —' in

r- ’T r00 — ni

CM

CD

rr cd in ni co

II

J

o un 1D r-

o

o

2

co s; M o - M

§“

| <2

cn cì e. m ni n ni n

1^588 18 1323

ss ~

3

000030000

("—

0

0

0

0

O CD CO CO in ’T ’T

o — cMO-rr- — £r m —- co o — cd co or-

?? I

<-* 50000000

00003000

O

3

0000000

0

I 2

I ni oo ni ro I O CD —

s

a 8 3

&

co ni ni ni in ni in

30

i

5-'i'"CDcoo — r-nico . ) co o m cd —• ni — ni m ni r- t o <d ni o cd cd m m — ni — ni cd — — 'TOin-'^ni-'-rcD rr— ni r— cd cd

« 2

o o

D LO

o ' o............ i | 2 1 .,5 - = |« §>'5 l.2§ al i 3 z

l«S =o r

0inpjo4p

oiauinbi

42

£ •'

o

•“ =s $ '& = M 2 £ 3 Z %

•— niCO-TiDCDr-QOCDO— OlCO^mCD

2

è

. O....................................

’ H i N « ‘ g ■ P^SEgo.SSo^: 5 5 ’p 5 « S £ o

• 5

2

n

ai 2

: . 5

0 g 1 s « 8£3 3 2 5j| = £ =3

Tl

>—i

i—i

J r^4 rO

—-<

—i

•—<

£

■ ■

z

3

I §

:ì :o


1 I • Il campione d’Italia dei pesi gallo Mario d’Agata, rimessosi dall’incidente occorsogli lo scorso febbraio, ha incro­ ciato di nuovo i guantoni, dopo tre mesi di inattività, con il numero due italiano dei piuma dilettanti Mainardi. L’esibizione, di sole due riprese, è stata soddisfacente.

• BRUXELLES — L'edizione 1955 del Giro del Brahanle è stata vinta dal bel­ ga Rik Van Kerkhovcn. • VALLEMOSSO — Dopo la seconda prova del « Campionato Indipendenti », Benedetti c primo in classifica con pun­ ti 18, seguilo da Zampicri con p. 10.

• DETROIT. — All'Olympia Stadium l’ex campione mondiale dei pesi medi, Ray « Sugar » Robinson, ha battuto ai punti in 10 riprese Garth Panter. • ROMA. — L’arbitro romano di pugilato. Ermanno Tinelli, è stato recen­ temente promosso direttore di incontro « internazionale » dalla Presidenza del­ la F.P.I. O BRESCIA. — Nella chiesetta della palestra di San Martino, si è svolta la cerimonia inaugurale del decimo corso di roccia organizzato dalla «Ugolini». La Santa Messa c stata celebrata dal re­ verendissimo don Tanzini, il quale ha benedetto gli attrezzi di montagna. Pre­ senti alla cerimonia, oltre ai sessanta allievi, le guide alpine Guido c Catul­ lo Dctassis e il doti. Guido Pagani, membro della spedizione italiana del K. 2.

<3 VARSAVIA. — Il « Przegland Sportowy » annuncia che sul lago Jczioriak presso Ilawic, sono stati battuti due pri­ mati mondiali: quello delle 5 miglia per la classe 250 cmc. per merito di Wroblewski. e quello delle 6 ore, 1000 cmc.. per merito di Sz.warc. Inoltre sono stali battuti altri sette primati polacchi. ROMA. — Il periodo di aggiornamen­ to per gli aspiranti istruttori che. co­ me nolo, era stato fissato dal 15 al 22 maggio a Roma, è stato posticipato dal 3(1 maggio al 5 giugno, ferma restando la sede di svolgimento. q

O PEbARO. — 11 Bendii inizierà la at­ tività estiva incontrando a Pesaro il 19 maggio la squadra tedesca di Bad Tolz ed il 29 maggio quella del Bayem di Monaco. Inoltre la società pesarese è in Imitative per disputare due incontri con le medesime rappresentative straniere in due. città balneari viciniori.

e FILADELFIA. — Il pugile america­ no i’ercy Basso! che. com’è nolo soffre d<lì<i stuccamento della retina dell'oc­ chio sinistro, sembra che dovrà consi­ derare conci usa la sua carriera. Infatti la Commissione di Box e della Pensylvanì.» proibisce ai pugili sofferenti o che abbiano sofferto ferite del genere di ri­ salile sul quadrato.

• BRESCIA. — Moss su Mercedes ha vinto la Mille Miglia in ore 10.07’48”. alla media di km. 157,650. nuovo record della competizione. Secondo è stali» J. M. bangio (Mercedes) in ore 10.39’33' . terzo l’italiano Maglioli su Ferrari in ore 10.52*47”.

di Alpi• FRANCIA. — La Spedizi. nisti francesi che tenterà la scalata del Makalu, una montagna del Nepal alta 8.500 metri, è in marcia verso il campo base I francesi durante l’attacco all'im­ ponente massiccio della catena dell IIjmalaya, utilizzeranno degli apparecchi respiratori ad ossigeno. Al nuovo ten­ tativo di scalata — che segue di pochi mesi quello dello scorso autunno — par­ teciperanno 25 Shcrpas, scelti tra i mi­ gliori. • BELGIO. — Il Presidente della F.I.S.A. Muellg. ha compiuto una visita presso lo specchio d’acque di Gand de­ stinato ad ospitare nel prossimo agosto i Campionati Europei. Accompagnati dal Precidente della Federazione Belga. Sprcux. il massimo dirigente interna­ zionale ha compiuto un accurato sopra­ luogo esprimendo, al termine della vi­ sita, il suo compiacimento per le so­ luzioni adottate in vista della grande competizione ed ha assicurato che sten­ derà un rapporto completamente favo­ revole. • TOKIO. — La maratona organizzata dal giornale « Mainichi » è stata vinta da Kurao Hirosehima il quale ha corso la distanza in 2.26*32’’ migliorando così di 1'24” il record stabilito da Rama­ li! lira.

• MILANO. — Al \ igorelli Sacelli ha battuto ['australiano Maspes, vincendo le due prove di velocità ed imponen­ dosi anche nella terza sui 500 metri lan­ ciati La forma di Sarchi è smagliante, e se riuscirà a conservarla fino ai « mon­ diali ». sarà lui l'uomo da battere.

• MONTEY. —- La giovane speranza del ciclismo elvetico Strehler ha vinto il 9° Giro di Romandi». precedendo nel­ la classifica generale Koblet di 3 04”, Schollemberg di 3'17” e Bruno Monti di 3'51". Il romanino, vincitore del VI G. P. Ciclomotoristico è il primo classi­ ficato degli italiani

• La Federazione Pugilistica Olandese ha comunicato che non invierà ai prossi­ mi campionati europei che si svolgeran­ no a Berna nel giugno prossimo, una propria squadra a causa dello scarso li­ vello tecnico dei propri dilettanti.

• L’organizzazione dell'incontro tra i pugili Bruno Tripodi c Alessandro D’Otlavio. valevole per il Campionato ita­ liano dei Posi Medi, è stata assegnata alla Società « Sanremo Ring », che ha fatto la maggiore offerta all’asta indet­ ta dalla F.P.I.. L’incontro avrà luogo a San Remo o a Venlimiglia il 2 giugno

P. v. • PRAGA. — Il cecoslovacco Josef Dolezal ha stabilito un nuovo primato mon­ diale di marcia sulle 5 miglia (chilo­ metri 8,046). Egli ha coperto a Tahor la distanza in 35’ netti, abbassando di 15” il limite detenuto dal 1952 dall in­ glese Roland Hardy.

• MILANO. — Nella riunione svoltasi a S. Siro per il Premio UNIRE di Lire 1.200.000, sulla distanza di metri 1.600, Assisi (S. Brigenti) Scuderia K;yra in 2.02.6. pari a 1.16.7 al chilometro ha stabilito il nuovo record europeo per I anni c record assoluto italiano. Soltanto una settimana ha resistito il pri­ mato di Oriolo scavalcato di un secondo, sebbene Oriolo possa vantarsi di averlo ottenuto sui 2100 c quindi resti ancora un limite europeo sulla distanza dei 4 anni.

O SARNICO. — Liborio Guidoni ha stabilito sulle acque del lago d’Iseo, sul­ la base misurala di Sarnico. due nuovi primati mondiali di velocità per entro­ bordo. Lo scafo a tre punti di Timossi « Maria Luisa V » dotalo di un motore Maserali 6 cilindri di 2800 c.c. con «dica di radice. nellullima prova, la migliore delle precedenti, ha percorso la base ascendente alla media di 202,217 km./h. e quella discendente, contro vento, alla media di 173,076; media generale: 187.661. Liborio Guidoni ha dunque mi­ gliorato i primati del mondo su base degli entrobordo da 500 kg. che Scstini deteneva dal 24 settembre 1954 con 179.014 km./h. e degli entrobordi da 2800 c.c. appartenente ad Achille Ca­ stoldi dal gennaio 1952 con 180 km./h. • MILANO. — Alberigo della Razza del Soldo ha vinto il Premio Ambrosia­ no battendo il più anziano Lazio, in uno spettacolare duello. 9 NAPOLI. — Alberto Ascari su lancia 2500 è stato il trionfatore del XII Gran Premio Automobilistico di Napoli, alla media di 110.927.

• BOLOGNA. — Edo Mangiarotti ha battuto il giovane ungherese Gyuricza nella finale della « Coppa Giovannini »

di fioretto.

43

!


ESTATE col

CENTRO TURISTICO GIOVANILE

ctè

r j.

Accantonamenti: questi sono a disposizio­ ne di gruppi di associazione che decidono di trascorrere le vacanze insieme. L’assistente, il pre­ sidente stesso, potrà dirigere raccantonamento. La associazione dovrà pensare td mangiare, alle atti­ vità, ecc. Insamma è la vita dell’associazione tra­ sportata in vacanza. Meravigliosa possibilità uni­ tiva! Alberghi aderenti al C.T.C. Chi desidera pas­ sare le vacanze più comodamente, magari con la famiglia, potrà far cadere la scelta su un albergo di località turistica che dia assoluta garanzia mo­ rale, igienico trattamento e che ai tesserati al C.T.G. fa anche uno sconto. Campeggio. Da consigliarsi a tutti i gruppi, e a tutte le associazioni. Appena è possibile, l’associa­ zione, pur facendo ogni possibile sacrificio, lo or­ ganizzi. Nessun mezzo è così potente per stabilire negli animi di tutti i presupposti per un anno fe­ condo di vita di associazione ! Turismo nomade. E" il turismo di coloro che avendo pochi giorni, di vacanze, desiderano in bi­ cicletta, in autostop o in motoscooter, seguire un itinerario da un punto di vista storico, artistico, turistico. Meglio andare in gruppo. I posti tappe del C.T.G. potranno favorire l'al­ loggio a L. 100 per notte. Il turismo nomade è il grande mezzo di arricchimento spirituale e cultu­ rale. PER CHI RIMANE

Vacanze sulle slraile (l'Italia All'inizio di ogni estate, è risaputo, si pone per ogni dirigente responsabile di un qualsiasi circolo giovanile, il problema della dispersione dei soci e dei simpatizzanti, le cui tracce, smarrite sotto il sole d'agosto, difficilmente si rintracciano poi all’inizio dell’autunno. Ci sembra quindi che il problema si scinda e richieda due soluzioni : — organizzare chi va in vacanza; — organizzare chi rimane in associazione. Alla soluzione dell'ulto e dell'altro problema il Centro Turistico Giovanile desidera portare un suo contributo che è frutto dell’esperienza, della, sua organizzazione e del suo desiderio di porsi al ser­ vizio di tutta la gioventù.

PROBLEMA DI CHI PARTE

La scelta di chi va in vacanza è meno difficol­ tosa. Infatti il C.T.G. presenta diverse possibilità:-

Case per ferie, deve singolarmente o in gruppo i giovani possono trascorrere gioiosamente il loro periodo di ferie:

44

Per chi rimane a casa, in paese, in associazione, allora il C.T.G. potrà offrire molte altre possibilità specialmente le gite di fine settimana che dovranno essere organizzate, il sabato pomeriggio e la dome­ nica; iniziativa che offre notevoli possibilità di scelta in ogni settore. Ma poi gite in bicicletta, in micromotore, con­ corsi vari, corali alpine, ecc. daranno lo spunto per feconde e svariate attività che riempiranno l’estate.

DUE MILIONI DI PREMI

Il C.T.G. inquadrerà le varie attività estive con quattro concorsi di cui riportiamo i regolamenti, a parte e ai quali sono invitati a partecipare tutti i giovani e tutte le associazioni. Il fascicolo « Estate col C.T.G. » che tutti po­ tranno richiedere in Presidenza Nazionale inviando L. 150 anche in francobolli riporterà tutti i parti­ colari delle varie attività estive. Diiecentodieci pa­ gine dense di notizie, dati e direttive costituiscono un indispensabile Vademecum delle associazioni in estate. Ricordiamo anche che il tesseramento al C.T.G. offre notevoli vantaggi di sconti e agevolazioni. Tale tesseramento si potrà realizzare o costituendo un gruppo del C.T.G. in associazione, seguendo le direttive che si trovano riportate sul fascicolo «Il C.T.G. che cos’è » che viene inviato gratuitamente a chi lo richiede in Presidenza Nazionale, o iscri­ vendosi nel gruppo già esistente presso il Comitato Zonale della Diocesi.


? filini per 1 concorsi

i

// Concorso «VIVA II CAM­ PEGGIO » è giunto ormai al­ la sesta edizione, e non dubi­ tiamo che anche nell’anno cor­ rente la partecipazione dei giovani a questa iniziativa del C.T.G. sarà altrettanto nume­ rosa come quella degli anni passati.

ì

IL REGOLAMENTO

Il Centro Turistico Giovani­ le. allo scopo di sviluppare e favorire l’interesse alla vita di campeggio e con l'approvazio­ ne della Eederazione Italiana del Campeggio, lancia il sesto Concorso nazionale « Viva il campeggio ». che viene disci­ plinato dal seguente regola­ mento : 1. - Possono partecipare al concorso tutte le Associazioni, sezioni, gruppi che allestiran­ no nell’estate 1955 un campeg­ gio o un accantonamento.

2. - Il Concorso si divide in due sezioni avente ciascuno propria graduatoria propria premiazione : ai sezione campeggi;

bì sezione

accantonamenti.

Ogni Associazione, se* 3. zinne <> gruppo per partecipa­ re al Concorso dovrà notifica­ re al Centro Turistico Giova­ nile la data e la località in ini ss >voi gerii il campeggio e l'accantonamento. entro il 30 agosto 1955. I. - Per partecipare al Con­ corso, ogni Associazione, se­ zione, gruppo, dovrà far per­ venire al Centro Turistico Giovanile non oltre il 30 no­ vembre 1955 un « diario di vita di campo o di accantona­ mento ».

5. - Ogni « diario di vita di campo o di accantonamento ». pervenuto in tempo utile, sa­ rà sottoposto al giudizio di apposita Commissione giudi­ catrice. i cui criteri di giudi­ zio saranno i seguenti:

al 10% di punti alla vita j o di accantonadi campeggio le sue mani­ ........... fon tutte mento, t. festazioni, fi-stazioni, attività, gite, sera­ le. ree. ed alla preparazione;

hi 30% dei punti al diario (siile artistico, letterario, pie^dilazione, eco...);

Sereno, nella grandiosa serenità e mistica visione dei monti, il giovane turista percorre il sentiero di montagna, passando da «un rifugio all’altro »

c) 30% dei punti alla do­ (foto, cumentazione allegata (* ”­ cartoline, manifesti, poesie, di segni, volantini, ecc.). 6. - L’ammontare dei premi messi in palio è di L. 300.000. Ad ogni Associazione, sezione, gruppo partecipante al Con­ corso verrà invialo speciale diploma di partecipazione.

7. ■ I « diari » saranno ritor­ nati ai rispettivi compilatori se richiesti, entro due mesi successivi alla pubblicazione ufficiale dei risultati del Con­ corso.

// Concorso «SU E GIU* PER L’ITALIA s> lanciato dal C.T.G. per la quinta volta su base nazionale, ha lo scopo di incrementare sempre maggior­ mente il turismo nomade, ed interessa quindi tutti coloro che amano passare le loro vacanze svolgendo in bicicletta o motoscooter un itinerario varlo e attraente che abbraccia numerose località di interesse turistico. IL REGOLAMENTO

La Presidenza Nazionale del Centro Turistico Giovanile al­ lo scopo di sviluppare tra i giovani d'Italia l’interesse al

ciclomototurismo, lancia per la stagione estiva 1955 il Settimo Concorso Nazionale « Su e giù per l'Italia », che viene disciplinato dal seguente rego­ lamento : 1. - AI Concorso possono partecipare tutti i giovani dai 14 ai 30 anni.

pot sono liberi di scegliere il proprio itinerario, tenendo conto del minimo di chilome­ traggio richiesto.

5. - I concorrenti potranno aggiungere all’itinerario in territorio italiano anche parte di itinerario in territorio stra­ niero.

hi motorizzali: isolati gruppi di almeno cinque eomponenti in ciclomotore, scooter o motoleggera.

0. - Per partecipare al Con­ corso ogni isolato o gruppo, deve richiedere al Centro Tu­ ristico Giovanile (Via Conci­ liazione, 1 - Roma) il « libret­ to di viaggio » che dovrà esse­ re in possesso di ciascun par­ tecipante. Anche per i gruppi è richiesto un libretto per ogni singolo componente.

3. • Per ipartecipare al Concorso ogni isolato () grUppO ve aver •empiuto in bicicletta. se appartiene appartii alla categoria A. un itinerario di almeno 300 i*:----chilometri; ed uno di almeno 609 Km. se appartiene alla ca­ tegoria B, in ciclomotore, scon­ ter o motoleggera,

7. - Ogni « libretto di viag­ gio » deve essere ritornato en­ tro il 15 novembre al Centro Turistico Giovanile, compilato secondo le istruzioni riportate sullo stesso ed accompagnato dal diario di viaggio (relazio­ ne. fotografìe, cartoline, ecc.) dell'itinerario coperto.

4. - Ogni itinerario deve svi­ lupparsi su di un persorso a tappe consecutive ed è consen­ tita una permanenza di un massimo di tre giorni per ogni sede dii tappa. I partecipanti (siano essi isolali o in grup-

8. • Ogni « libretto di viag­ gio » pervenuto in tempo uti­ le. unitamente alla relazione richiesta, sarà sottoposto al giudizio di apposita conunissione, che nella classificazione iadotterà ’ “ ' il sistema : •------ del ,~1 ........ •— punteg-

2. - Il Concorso comprende le seguenti categorie:

ut ciclisti: isolati o gruppi di almeno cinque componenti in bicicletta;

45


gio con il seguente criterio di­ stributivo : 40% dei punti ai « diario di viaggio» <relazione che do­ vrà contenere tre parti: prepa­ razione del viaggio, svolgimen­ to, risultati e impressioni); 30% dei punti alla scelta; lunghezza e caratteristica del percorso effettuato; 50% dei punti alla docu­ mentazione allegata (foto, di­ segni, cartoline, eco...».

9. - I primi cinque « libretti di viaggio » di ogni singola ca­ tegoria. concorreranno all’asse­ gnazione dei premi posti in palio, per un ammontare com­ plessivo di L. 500.000.

Un nuovo Concorso si aggiunge quest’anno a quelli _________ l: .. ------ :_____ .1.. l r' -V zganizzati dal C.T.G. negli anni precedenti. Si chiama: « Da RIFUGIO A RIFUGIO» e si rivolge dunque alla schiera de­ gli escursionisti e scalatori che desiderano temperare le loro forze nel regno delle cime ne­ vose. Non mancano i giovani che amano la montagna, e sia­ mo certi che molti di coloro che preferiscono vivere, </ti­ rante le ferie, la sana vita dei

rifugi, lontano dalle troppe comodità dei grandi alberghi, si presenteranno per tentare la prova partecipando a questo nuovo indovinatissimo Con­ corso del C.T.G. IL REGOLAMENTO Constatato il crescente e do­ loroso disinteresse dei giovani per la montagna e l’imprepa­ razione psicologica e tecnica di molti tra coloro che la fre­ quentano. il C.T.G. — allo scopo di sensibilizzare i gio­ vani al fascino della montagna e di diffondere una sana pra­ tica del reseursioni sino — lan­ cia per la stagione estiva 1955 il primo Concorso nazionale « Da rifugio a Rifugio ». che viene disciplinato dal seguen­ te regolamento:

1. - Al Concorso possono partecipare soltanto gruppi (di almeno 3 componenti) di giovani dai 16 ai 30 anni.

2. due

Il Concorso ategorie :

imprende

o) gruppi di escursionisti che, con una base fìssa (rifu­ gio. casa per ferie, albergo, ee-

celerai avranno effettualo una serie di escursioni e di ascen­ sioni nella zona montana cir­ costante. facendo capo ad al­ meno cinque rifugi alpini ivi esistenti ; fi) gruppi di escursionisti che. privi di una base fissa. avranno coperto un itinerario a percorsi consecutivi e con eventuali ascensioni, svilupascensioni. pantcsi attraverso almeno cin­ que rifugi alpini.

3. - Per essere ammesso al Concorso, ogni gruppo parte­ cipante dovrà chiedere al C.T.G. (Via Conciliazione. I Roma) il « Libretto ileU’escursionista»; che dovrà essere in possesso di ciascun parteci­ pa nte.

5. - Ogni « Libretto deiI escursionista » pervenuto in tempo utile, unitamente alla relazione richiesta, sarà sotto­ posto al giudizio di apposita commissione, che nella classi­ ficazione adotterà il sistema del punteggio con il seguente criterio distributivo;

40% dei punii al percorso ( s'intende che non si terrà esclusivo conto delle difficoltà alpinistiche);

30% dei punii alla docu­ mentazione allegata (fotogra­ fìe, disegni, cartoline, ecc.). 6. - Ai primi tre gruppi clas­ sificali.di ogni singola catego­ ria saranno assegnati premi per un ammontare complessivo di L. 200.000.

Il Concorso del C.T.G.. per il quale tutti i nostri Giovani dovrebbero impegnarsi attiva­ mente. è quello per i FOTOAMATORI. Chi fotografa co­ nosce le gioie che provengono dall’intima soddisfazione di non perdere nulla dei luoghi attraversati durante i viaggi compiuti nelle nostre vacanze. Sa soprattutto come l’apparec­ chio non registri fredde imma­

46

mare, nelle città, accompagna­ ti da uuà macchina fotografi­ ca quale scrigno segreto delle emozioni che si apprestano a godere; vorremmo che le. im­ magini riportate dai loro viag­ gi ci testimoniassero la loro sensibilità di osservatori e di turisti. ed arricchissero il ma­ teriale da vagliare per il no­ stro Concorso.

IL REGOLAMENTO

1. • Possono partecipare al Concorso tutti i giovani e gli amici del Centro Turistico Giovanile, purché non siano •1. - Ogni « Libretto del­ fotografi di professione, i qua­ l'escursionista ». dovrà essere li abbiano fissato sulla pellico­ ritornato al C.T.G. entro il 15 la momenti caratteristici di gi­ novembre, compilato secondo te. escursioni, eiclomototurile istruzioni in esso riportate sino, ecc. o clic presentino> in­ . . .......................... 1ed accompagnato dal diario di quadrature artistiche ed> episo­ viaggio (relazione, fotografìe., di della vita o vedute di parcartoline, ecc.). ticolarc interesse.

30% dei punti al diario di viaggio (relazione che dovrà contenere tre parli: prepara­ zione dell’itinerario, svolgi­ mento, impressioni);

La gioventù turista allestisce in ogni dove e con rapidità sorprendente il proprio ricovero: una tenda, due biciclette e il mondo è suo...

stati compagni nel nostro gi­ rovagare. Corremmo che que­ st anno tutti i nostri giovani turisti partissero alla scoperta della natura, in montagna, al

gini di cose viste, ma riesca a racchiudere nella piccola cor­

nice di un fotogramma le emo­ zioni ed i sogni che ci sono

2. • I concorrenti dovranno inviare al Centro Turistico Giovanile - Sezione giovani fo­ toamatori - Via della Conciliazionc, 1 - Roma, da una a quattro fotografie in bianco e nero di formato non minore al 10 per 21. Ogni invio do­ vrà essere accompagnato da una distinta recante i titoli delle fotografie. 3. - Le fotografie dovranno recare sul retro l'indicazione dell’ora e del mese in cui fu­ rono eseguite, il tipo di appa­ recchio usato, la pellicola im­ piegata, l'apertura di diafram­ ma adoperato, il tempo di esposizione e l’eventuale filtro colorato, nonché nome, cogno­ me e indirizzo del concorren­ te, oltre all’autorizzazione del­ l’autore per l’eventuale pub­ blicazione.

4. . j| Concorso si chiude il 30 novembre 1955; entro tale data pertanto le foto concor­ renti dovranno essere spedite. Farà fede la data del timbro postale. 5. - La graduatoria verrà fatta da apposita commissione giudicatrice la quale assegne­ rà premi per un valore di li­ re 150.000. fi. • Le fotografie premiate re­ steranno di proprietà del Cen­ tro Turistico Giovanile. Le al­ tre pur rimanendo di proprie­ tà dei singoli concorrenti, an­ dranno a far parte dell'archi­ caso «li vio del C.T.G. e. in ' pubblicazione, ne sarà citato Pulitore.


CASE PER FERIE FEDERATE ALLA FARI Dei quattro settori della FARI (Fede­ razione Attività Ricreative Italiane): sport, filodrammatica, canto e. turismo, quest'ultimo è certamente il più attivo durante l’estate, sia perché la stagione si presta maggiormente per le gite, pas­ seggiate ed escursioni, sia per l’organiz­ zazione delle Case per Ferie, le quali, proprio d’estate hanno il loro periodo di vita più intensa. La FARI ha cosi modo, attraverso queste Case federate in montagna e al mare, di offrire a tutte le giovani un periodo di riposo in ambienti sani, se­ reni ed accoglienti in località amene e salubri. li/: elenco delle Case, per Diamo qui un Ferie, federate alla FARI per questo anno :

MONTAGNA BALME (Torino) - in. 1.500. Villa S. Maria Aperta dal 1" luglio al 31 agosto. Retta L. 800-1300. Rivol­ gersi G.F. di A. C. Corso Matteotti ìl. Torino.

BIANDRONNO (Varese) - ni. 400. Villa Laetitiae. Aperta tutto l’anno. Retta L. 1.200-1.300. Rivolgersi An­ gela Avai — Collegio S. Pietro — Marchirolo (Varese). CASTELDELFINO (Cuneo) - ni. 1 296. Villa Matcr Dei. Aperta dal 15 giu­ gno al 15 settembre. Retta L. 800950. Rivolgersi Giovanna Frutterò, Via Matteotli-Fossano (Cuneo). CAMPO DEI FIORI (Varese) - ni. 900. Villa Edera. Aperta dal 20 giugno al 30 settembre. (Periodo Estivo) e dal 1 ottobre al 30 aprile (periodo inver­ nale). Retta L. 1.200-1.300. Rivolgersi Angela Avai Collegio S. Pictro-Marihirolo (Varese). COGNE ( Aosta) • m. 1.531 Villa Serena. Aperta dal 15 giugno al 31 agosto. Retta L. 1.000-1.100. Ri­ volgersi Teresa Fermi, Comitato FA­ RI. Via S. Giovanni 7, Piacenza. CAVA.RENO (Trento) - ni. I 000. Casa Regina Pacis. Aperta da giu­ gno a settembre. Retta L. 1000-1.150. Rivolgersi Elisa Simonetti Via San­ ta Margherita 5, Trento. GRESSONEY S. JEAN (Aostai - ni. 1.385 Casa Alpina S. Maria. Aperta dal 5 luglio al 10 settembre. Retta Lire 1.100-1.300. Rivolgersi Gargano Ma­ ria Vittoria. Via Roma 13, Monte­ chiaro d’Asti, (Asti). LA VERNA (Arezzo) • ni. 1.100. Casa Pastor Angelicita. Aperta dal 1 luglio al 31 agosto. Retta L. 1.000 Rivolgersi Ada Gronchi, La Verna, (Arezzo). MAZZ1N DI VIGO DI FASSA (Trento)

ni. 1.372. Casa Matcr Nostra. Aperta dal 10 lu­ glio al 30 agosto. Retta L. 1000-1100. Rivolgersi Natalia Perini. Via Bor-

sieri 5. Trento.

MARCHIROLO (Varese) • ni. 500. Casa per adulti e per bambini. Aper­ ta dal 20 giugno al 20 settembre. Ret­ ta L. 500 per bambini L. 1.200 per adulti. Rivolgersi .Angela Avai. Col­

legio S. Pietro. Marchirolo (Varese). MONTAGNAGA DI PINE’ (Trento) metri 900. Villa Alpina. Aperta dal I luglio al 10 settembre. Retta L. 1.000-1.100. Rivolgersi Consiglio Diocesano U.D.A.C.I., Via Borsieri 7, Trento. NOVA LEVANTE (Trento) - ni. 1.100. Villa Regina Aperta dal 15 giugno al 31 agosto. Retta L. 1.000-1.200. Ri­ volgersi Comitato FARI Via S. Gio­ vanni 7, Piacenza. ORTISEI (Bolzano) - m. 1.236. Villa Emilia. Via Stazione 10. Aperta dal 20 giugno al 15 settembre. Retta L. 1.500-1.600. Rivolgersi Maria Pec­ chioni. Via E, Sacelli 15. Cremona PASSO DI COSTALUNGA (Bolzano) ni. 1.700. Casa Maria Gorelli. Aperta dal 1 lu­ glio al 15 settembre. Retta L. 9501.000-1.100. Rivolgersi. Brigida Bagnalasta. Via S. Giovanni. 7. Piacenza. PIEVE DI LIVINALLONGO (Belluno) ni. 1.475. Villa Roma. Aperta dal 15 giugno al 15 settembre. Retta L 1.200-1.350. Ri­ volgersi Genny Giusti. Via Ricasoli 3, Arezzo. PINZOLO (Trento) - m. 800. Casa Nostra Signora del S. Cuore. Aperta dal 1" luglio al 30 settembre. Retta L. 8(10-1.300. Rivolgersi Piera Marmi. V'ia E. Sacelli 15. Cremona. POZZA DI FASSA (Trento) - ni. 1.300. Villa Miramonti. Aperta dal 1. luglio al 10 settembre. Rotta L 1.000-1350. Rivolgersi Maria Luisa Luppi, V’ia Verdi 19, Mirandola, (Modena). CASA PER FERIE. Aperta dal 15 giugno al 30 settembre. Retta L. 750-1.200. Rivolgersi .Angela Mariani. Crema per Campagnola (Cremona). PREDAZ’ZO (Trento) - ni. 1.018. Casa Maria Immacolata. Aperta dal 10-7 al 30-8. Retta L. 850-950. Rivol­ gersi Natalia Perini. Via Borsieri 5. Trento. SAMBUCO (Cuneo) - ni. 1 280. Casa Stella Alpina. Aperta dal II lu­ glio al 25 agosto. Retta L. 1.100- Rivolgersi Antonietta Ghiglione; Via Buranello 10. Sampicrdarena. Genova. SAPPADA (Belluno) - ni. 1.150. Casa 1‘ARI di Gorizia. .Aperta dal 1" luglio al 15 settembre (Periodo Estivo) dal 26 dicembre al 6 gennaio (periodo invernale). Retta L. 800-900 per la tesserate FARI. L. 900-1.000 per le non tesserate. Rivolgersi Nata­ lia l'ibcrio. Riva Piazzulta 16, Go­ rizia. •''ERRA PAMPARATA (Cuneo) ■ tri 1.000. Casa Maria Immacolata. Aperta dal

I luglio al 30 agosto. Retta L. 980. Rivolgersi Lalla Ciocca-RoccaforteMondovi (Cuneo). SESTO DI POSTERIA (Bolzano) - me­ tri 1.350. Casa FARI di Padova. Aperta dal 1 luglio a] 31 agosto. Retta L. 1.1001.200. Rivolgersi Leontina Munegato, Via Daniele Manin 9. Padova. SOMEDIA DI MOENA (Trento) - me­ tri 1.200. Casa Nostra Signora del S. Cuore. Aperta dal 15 giugno al 10 settembre. Retta L. 1.000-1.550. Rivolgersi Lattuada Lida. A ia E. Sarchi 15. Cre­ mona. S. CRISTINA IN VAL GARDENA (Bolzano) - m. 1.430. Villa Genziana. Aperta dal 15 luglio a) 15 settembre. Retta L. 1.550. Ri­ volgersi Laura Ccrracclùo, via Sal­ vatore Tommasi 62. Napoli. S. VITO DI CADORE (Belluno) - me­ tri 1.011. Casa Miramonti. Aperta dal 1. luglio al 15 settembre (periodo estivo) e dal 1. dicembre al 28 febbraio (pe­ riodo invernale). Retta L. 1.200-1 6001.650. Rivolgersi Bruna Bregolin, via Cavour,Este (Padova). TAI DI CADORE (Belluno) - ni. 850. Casa Domus Laetitiae. Aperta dal 5 luglio al 15 settembre. Retta L. 9501.150. Rivolgersi Zava Elena, via Ca­ vour. Conegliano (Treviso). VALLE DI CADORE (Belluno) - m. 850. Casa Alpina. Aperta dal 25 giugno al 15 settembre (periodo estivo) c dal 27 dicembre al 15 gennaio (pe­ riodo invernale). Retta L. 1.000-1.100. Rivolgersi Maria Pagan. Angelo Raf­ faele 2133. Venezia. VALPRATO SOANA «Torino i metri 1.113. Casa .Alpina della G. F. Aperta dal 18 giugno al 3 settembre. Retta li­ re 300-1.000-1.200. Rivolgersi Gioac­ chino Michelina, corso Nigra 2. Ivrea (Torino). VIGO DI FASSA (Trento) - ni. 1.400. Casa Alpina. Aperta dal 1. luglio al1’8 settembre. Retta L. 1.300. Rivol­ gersi Maria Olmi, viale Monte San Michele. Reggio Emilia.

MARI; BORDIGHERA (Imperia). Villa Alexandra. Aperta lutto l'an­ no. Retta L. 1.200. Rivolgersi Cen­ tro Italiano Femminile. Fossano (Cu­ neo). MARINA DI MASSA (Massa) Villa S. Maria. Aperta dal 1. giugno al 31 agosto. Retta L. 950-1.100-1.200. Rivolgersi Carolina Rivellini, via San Giovanni 7. Piacenza. MARINA DI PIETRASANTA (Lucca). Casa al Mare Nostra Signora del Sa­ cro Cuore. Aperta dal 10 giugno al 10 settembre. Retta L. 1.100-1.500. Rivolgersi Francesca Ro.-cgliini. via E. Sacelli 15. Cremona. SOTTOMARINA (Venezia). Villa Rina. Aperta dal 1. luglio al 31 agosto. Retta L. 1.350. Rivolgersi Rosetta Borbonella. via S. Rocco. Este (Padova).

47

j


T progressione obbligatoria di saltivclteggi al cavallo in lungo di tre gradi, con pedana di cm. 10 ed at­ trezzo all'altezza di m. 1,20: 1" gra­ do: tramezzo gambe unite e fles’e avanti; 2' grado: staccata: 3" gra­ do: framezzo teso (posa delle ma­ ni: attenersi alle norme regolamen­ tari). Alla finale nazionale, che avrà luogo il 19 giugno p. v. a Pisa, sa­ ranno ammesse soltanto le squadre che hanno raggiunto la media di punti 9 nelle eliminatorie regionali. Le squadre finaliste. entro il 31 maggio dovranno inviare al D.T.N. in 4 copie dattiloscritte le descrizio­ ni delle due progressioni libere nei modi consueti (busta chiusa con motto). Il Presidente della Giuria di cia­ scuna eliminatoria regionale sarà nominato dal Direttore Tecnico Na­ zionale maschile Alla squadra prima classificata spetta il titolo di Squadra Campione Nazionale di Squadra . A parità di punti :1 titolo sarà as­ segnato alla squadra clic avrà m maggior numero di elementi giovani fra i compimenti.

i PERISCOPIO IL SOTTOSEGRETARIO CA­ STELLI AL CONGRESSO DEI TOTOCALCIO EUROPEI. Il Congresso delle Organizzazioni Europee Totocalcistiche ha tenuto quest’oggi a Roma la sua più im­ portante riunione con la partecipa­ zione dei rappresentanti di nove Nazioni. Dopo lo svolgimento dei lavori i congressisti si sono recati allo Sta­ dio Olimpico di Roma dove si sono intrattenuti a lungo nella visita di tutti gli impianti e dove, nel salone d’onore, sono stati salutati dal Sot­ tosegretario alle Finanze, in rap­ presentanza del Governo italiano. Al termine del brillante discorso, che ha posto in rilievo come in ogni manifestazione si vada sempre più formando una fraternità europea, l’on. Castelli è stato vivamente ap­ plaudito, ricevendo particolari con­ gratulazioni dal sig. Thommen. Presidente dell'unione Totocalcio Europea, interprete dei sentimenti di tutti i congressisti, molti dei qua­ li ricoprono importanti cariche sportive nazionali ed internazionali. Nel corso dei lavori, poi, gli inte­ ressati si sono occupati dei proble­ mi tecnici inerenti allo sviluppo delle loro organizzazioni e si sono compiaciuti degli impianti e delle iniziative che sono state prese in Italia. IL RUGBY ITALI A NO IN CAM PO INTERNAZIONALE. Continuano a pervenire alla Fe­ derazione attestati di riconoscimen­ to per l’ottima impressione suscita­ ta in Inghilterra dalla rappresenta­ tiva italiana. Oltre alla lettera dell’Ambasciatore italiano a Londra, in cui si sottolinea e ci si compli­ menta per il comportamento in campo e fuori dei nostri rugbysti. sono pervenute al Presidente della FIR, avv. Mauro Lais, espressioni di compiacimento da parte del Pre­ sidente della Rugby Union, mr. Ramsey, nonché da parte di diri­ genti delle Federazioni sportive an­ glo-sassoni. Sulla scia della favorevole im­ pressione lasciata dai nostri rugby­ sti, uno dei più famosi Collegi in-

Direttore responsabile: LUIGI GEDDA

glesi, il Trinity College di Cam­ bridge. ha esternato il desiderio, co­ municandolo ovviamente alla Fede­ razione Italiana, di effettuare nel prossimo dicembre una tournée in Italia per incontrarsi con le nostre migliori squadre. Un'altra testimonianza della con­ siderazione nella quale è tenuto il rugby italiano viene data dalla ri­ chiesta fatta dalla Federazione Ro­ mena. intesa ad ottenere che ad arbitrare la partita Bucarest-Parigi, in programma per 1’8 maggio nella capitale romena, sia arbitro l’avvo­ cato Silvio Pozzi di Milano. Infine, alla Federazione sono giunte sollecitazioni da parte del­ l'Australia per dare il via ai rap­ porti rugbystici tra la Rubgy Union Australiana e la nostra Federazione stessa. GINNASTICA. Per le gare collettive di’ squadra sono state trasmesse a tutte le So­ cietà ed ai Comitati Regionali le disposizioni del Direttore Tecnico Nazionale Maschile relative alle ga­ re collettive di squadra, per le se­ guenti categorie: a) Gara di squa­ dra per ragazzi dai 10 agli 11 anni: b) Gara di squadra Allievi cat. A (12-13 anni); c) Gara di squadra allievi cat. B e C (14-17 anni); d) Gara di squadra Artistica Esordien­ ti; e) Gara di squadra Artistica Adulti; /) Campionato Nazionale di squadra (collettivo? di ginnastica artistica 1955; g) Gara speciale di squadra. Per il Campionato nazionale di squadra (collettivo) di ginnastica artistica 1955, le squadre dovranno essere composte di 9 ginnasti, esclu­ so il caposquadra; ogni Società po­ trà partecipare anche con più squa­ dre; in questo caso però le progres­ sioni libere dovranno essere diffe­ renti. I componenti le squadre dovran­ no aver compiuto il 16° anno di età. La gara comprende: a) una pro­ gressione libera di tre gradi ad un attrezzo di sospensione (sbarra o anelli); b) una progressione libera di tre gradi ad un attrezzo di ap­ poggio (cavallo o parallele); c) una

c/c Postale - Roma 1/10266

<5>

IL CAMPIO’.ATO EUROPEO DJ BASEBALL. La Federazione Europea di Base­ ball comunica il calendario comple­ to del II Campionato d'Europa, che si svolgerà dal 5 al 10 luglio p.v. a Barcellona ed al quale partecipano cinque squadre e cioè: Italia (deten­ trice del titolo), Spagna, Germania. Belgio e Francia. Il calendario è stato cosi compi­ lato: 5 luglio: Spagna-Francia e Germania-Belgio (riposa Italia); 6 luglio: Italia-Belgio e Germania Spagna (riposa Francia): 7 luglio: Belgio-Francia e Italia-Germania (riposa Spagna); venerdì 8: riposo per tutte le squadre; sabato 9: Francia-Germania e Italia-Spagna (riposa Belgio); domenica 10: Belgio-Spagna e Francia-Italia (riposa Germania). Come è noto, la squadra vincitrice rappresenterà l’Europa al Campio­ nato mondiale, in programma per la fine di settembre a Milwaukee (Stati Uniti).

• A LIVORNO I CAMPIONATI EUROPEI DI «STAR». Sono state rese note ufficialmente le date dei Campionati mondiali ed europei della classe « Star » nell’an­ no in corso. Sono le seguenti: XXXIII Campionato del mondo della classe Star: avrà luogo alla Havana (Cuba) dal 19 al 26 novem­ bre 1955; XVI Campionato d’Europa e Nord Africa della classe Star: avrà luogo a Livorno dal 28 luglio al 5 agosto 1955.

Tip. ATENA • Via del Seminario, 87 • Roma

Sped. abb. postale - Gruppo III - Pubblicazione inscritta al n. 758 del Registro Stampa del Tribunale di Roma

)


DOMENICA SARAI MILIONARIO !

x <»

'oljclò^0 e


I

=


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.