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Cosimo Guccione: «Con lo sport benessere, prevenzione e cura»

Intervista all’Assessore allo Sport e alle Politiche Giovanili del Comune di Firenze

di Francesca Boldreghini

Cosimo Guccione è un giovane che ha scelto di servire la propria comunità, assumendosi responsabilità rappresentative e amministrative. Oggi è Assessore allo Sport e alle Politiche Giovanili del Comune di Firenze, ma all’incarico non è arrivato per caso: l’abbiamo intervistato per capire come, da ragazzo legato alla sua comunità, sia arrivato a gestire un assessorato tanto rilevante, con importanti deleghe amministrative, e per approfondire le sue misure messe in atto per consentire una pratica sportiva inclusiva, finalizzata all’educazione e alla formazione dei giovani e recettiva del cambiamento.

Assessore Guccione, a più di tre anni dal suo incarico di Assessore allo Sport e alle Politiche Giovanili (e altre deleghe), come valuta la sua esperienza?

La mia valutazione è sicuramente positiva. In questi anni, ho avuto la possibilità di interloquire e di rapportarmi con un mondo variegato e vivace, una realtà fatta di soggetti – siano essi Federazioni o Enti di Promozione Sportiva, Società Sportive o Gruppi Giovanili più o meno strutturati – con i quali ho stabilito un rapporto stimolante ed estremamente costruttivo. Le emergenze che si sono manifestate, prima fra tutte la pandemia del Covid-19, ci hanno costretto a rimodulare progetti e programmi, indirizzando risorse per risolvere problemi contingenti e, in quel momento, prioritari. Nondimeno, grazie alle risorse del PNRR e dei fondi europei, siamo riusciti a mettere in atto una serie di misure efficaci e – mi risulta – particolarmente apprezzate. Mi riferisco, ad esempio, al sostegno alle famiglie con redditi bassi, per consentire la pratica sportiva dei figli, all’educazione motoria nella scuola primaria, ai progetti dell’educativa di strada.

Com’è maturata la volontà di mettersi al servizio dei giovani, attraverso l’impegno nel Comune di Firenze?

Fin dai tempi della scuola secondaria, ho cercato di rappresentare esigenze e istanze che, in quel momento, sentivo particolarmente vicine. Sono stato rappresentante degli studenti al Liceo Leonardo da Vinci e poi in Senato Accademico, all’Università degli Studi di Firenze. L’impegno in politica, con i Giovani Democratici, mi ha portato in Consiglio Comunale e poi ad essere nominato, dal Sindaco Nardella, Assessore allo Sport e alle Politiche Giovanili.

Quali sono i bisogni emergenti, in particolare dopo il Covid, tra i giovani della sua città?

È superfluo affermare che il Covid abbia scavato un solco profondo nella vita di tutti noi, soprattutto nelle giovani generazioni, che per un periodo sono state private di quella “normalità” fatta di scuola, sport, cultura, tempo libero e, più in generale, di socialità. Indubbiamente, c’è un “prima” e un “dopo” il Covid. Come Amministrazione Comunale, abbiamo cercato di intercettare richieste e bisogni: credo di poter affermare che l’impegno sia stato importante e mi auguro sia stato percepito.

Come valuta il contributo educativo e formativo delle società sportive locali alla realizzazione di progetti di sport per tutti?

Ho trovato grande permeabilità e apertura al dialogo. L’approccio allo sport, sia da parte degli atleti, sia, per quel che riguarda l’aspetto gestionale, per le società sportive, sta cambiando. E il Covid ha accelerato questa transizione, esaltando l’attività motoria/sportiva “non strutturata” e all’aria aperta. A tal proposito, abbiamo effettuato un sondaggio e un’indagine demoscopica rivolta a soggetti –sportivi e non – i cui dati sono in fase di elaborazione e ci indirizzeranno nelle future scelte da attuare.

Ritiene che il CSI sia un interlocutore serio e affidabile per la realizzazione del grande progetto della formazione dei giovani?

Quello della formazione è un tema fondamentale. Dirigenti e tecnici devono essere al passo coi tempi per rispondere al meglio al ruolo formativo che lo sport ricopre di diritto. In questi anni, ho potuto apprezzare la professionalità e la lungimiranza dei rappresentanti del CSI, con i quali ho stabilito un rapporto proficuo. Le iniziative che ci vengono proposte, e per le quali forniamo il nostro supporto, sono particolarmente apprezzate e vanno in questa direzione.

Lo sport può essere strumento di miglioramento di tutta la società, anche per i benèfici effetti sul sistema sociale e su quello sanitario?

Non lo scopro io. Paradossalmente, il Covid ha fatto esplodere ed esaltare la funzione più autentica dello sport, diversa da quella meramente agonistica. L’attività sportiva, praticata a qualsiasi livello e a qualsiasi età, rappresenta un elemento fondamentale per il benessere fisico e psicologico, veicolo di inclusione e di socializzazione, indispensabile strumento di prevenzione e di cura. Un aspetto che le istituzioni, a partire dal Governo e dagli Enti Locali, fino ad arrivare al CONI, alle Federazioni Sportive, agli Enti di Promozione Sportiva e alle Società Sportive, devono recepire, agendo di conseguenza.

Cosa vorrebbe riuscire a realizzare di qui a un anno?

Sono diversi i progetti avviati e che stanno per partire, sia sull’impiantistica che sui programmi e sulle attività. Il primo riguarda lo Stadio Artemio Franchi, che sarà ristrutturato e adeguato alle normative europee, contestualmente a un complessivo riordino dell’area del Campo di Marte. È di questi giorni l’ufficializzazione della candidatura di Firenze per i Campionati europei di calcio 2032. Partiranno poi, grazie ai fondi PNRR, diversi cantieri per la realizzazione di impianti polivalenti in varie zone della città. Un tema importante è quello che riguarda l’efficientamento energetico su un gran numero di impianti sportivi, che porterà a un consistente risparmio sui consumi energetici, alleggerendo le bollette. Proseguiremo, poi, con una serie di azioni che riguardano lo “Sport per tutti”, con l’apprezzata esperienza dell’educazione motoria nella scuola primaria, così come quella dell’attività motoria nei parchi. Non va dimenticato, infine, l’aspetto relativo ai grandi eventi, che rappresentano un veicolo fondamentale di promozione oltre che un volano per l’economia cittadina. Di qui a fine anno, ospiteremo – oltre ai tradizionali appuntamenti annuali – un torneo internazionale femminile di tennis, il Golden Gala di atletica leggera, gli ottavi e i quarti di finale dei Campionati europei di volley femminile. Fino, naturalmente, al grande appuntamento con la partenza dall’Italia, per la prima volta nella storia, del Tour de France del 29 giugno 2024, proprio da Firenze.

Dirigenti e tecnici devono essere al passo coi tempi per rispondere al meglio al ruolo formativo che lo sport ricopre di diritto

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