Stadium n. 6/1953

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salirete in montagna correndo come in pianura


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Rassegna mensile illustrata di tutti gli sport Anno Vili - N. 6 - Roma - Giugno 1953 - Direzione e Amministrazione Roma, Via Conciliazione 1 - Tel. 50.115} - 555.5(51

LUIGI GEDDA

dirotterò

S O M M A R I O « Fausto » vincitore e polemico

1

Pio XII agli azzurri d’Italia ........ ALDO NOTARIO Sport e coscienza

Pag .

3

7

SISTO FAVRE Comprendere lo sport .

.

9

GENEROSO DATTILO Remo Zenobi . . . .

Pag .

28

Programmi estivi per tutti 29 Si va in vacanza .... 31 Modernità e plasticità pelle nuove piscine . . . . 34

Notiziario

..................................

35

In copertina: S. Santità Pio XII ha sempre dimostrato una speciale patema benevolenza e 11 considerazione per lo sport in generale e le attività fisicoeducativo in particolare. Logico che in occasione di un si Benedizione dello Stadio grande storico avvenimento atletico della « Farnesina » 13 i quale l’inaugurazione del maeNATALE BERTOCCO stoso e perfetto stadio Olimpico di Roma, lo sport italiano Troppo poco per un Coppi e per esso i fattivi suoi diril’acuto dello « Stelvio » 14 genti sentissero il desiderio e RICCARDO BONARELLI il dovere di rendere omaggio al Santo Padre, più di ogni altro «Pedale Indentino » di assertore dei valori spirituali Bergamo e « Aquila Fondel sano agonismo tra la giotane » di Treviso . . . . 18 ! ventù. Il Santo Padre, ricevendo i NINO LOMBARDI dirigenti del C.O.N.I. e delle Il « tour » del cinquanteFederazioni Nazionali e tutti nario s . . . . ’ . . . . 21 coloro che hanno avuto l’onore di vestire la prestigiosa maENZO SASSO glia azzurra nelle Olimpiadi e Della giustizia calcistica . 23 nei Campionati del mondo, dopo aver benedetto il bianco vessillo ha voluto onorare la AU’Inter scudetto e... fischi 25 bandiera del C.O.N.I. della medaglia d’oro del Suo PontiG. GOMEZ DE TERAN ficato quale fervido augurio e Continuazione di una inperenne segno della Sua atchiesta ........................................ 27 tenzione.

G. B. FABJAN Meditando sulle vicende dell'inverno passato . . .

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“FAUSTO,, vincitore e polemico

:

Rare volte una vittoria di Fausto Coppi ha avuto una coda così lunga e ingiustificata di discussioni, polemiche, pettegolezzi. Chiacchiere indubbiamente, nienl’altro che chiacchiere in quanto contano nello sport solo i risultati, il giudizio del cronometro, le sentenze del giudice di arrivo. Coppi ha vinto nettamente il 36° giro d’Italia precedendo un Koblet altrettanto brillante, meritevole e combattente. Ma dopo il giro qualcuno con scarso senso sportivo e con spirito di inutile polemica ha sollevato delle obiezioni, ha avanzato delle riserve, ha accennato a dichiarazioni e patteggiamenti da parte di Coppi nei confronti del magnifico atleta svizzero. Quindi la polemica più pesante e spiacevole per noi italiani per la nostra squadra del « tour », la polemica Coppi-Bartali per intenderci, finita nel modo che tutti ormai conosciamo. Una soluzione che non garba a nessuno e che avrebbe potuto essere risparmiata allo sport italiano, con un tantino di più di buona volontà da parte di tutti. Avremmo potuto andare al « tour » con una squadra fortissima, ci andiamo invece con una forinazione che non rappresenta l’eccellenza del nostro ciclismo e per di più con i nervi tesi.


Memorabile udienza in Vaticano prima della

inaugurazione dello Stadio Olimpico di Roma

PIO XII agli azzurri d’Italia

16

MAGGIO 1953


l

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I

Il mondo sportivo italiano ha voluto presentare, in occasione della apertura del nuovo grandioso Stadio Olimpico di Homo, un devoto e sentitissimo omaggio al Santo Padre Pio XII, che sin dagli albori del Suo Pontificato ha manifestato il più ulto interessamento per lo sport, il sano atletismo, e le nobili gare, agonistiche della gioventù. Gli sportivi sono tra i visitatori e i partecipanti alle Udienze tra i più frequenti nella casa del Pastore Supremo a riconferma di come il Cristianesimo sa nobilitare una prerogativa umana tra le più considerevoli. Ma quello di sabato 16 maggio 1953 è stato l'omaggio ufficiale della grande famiglia dello sport italiano: e questo atto di riconoscenza e di ammirazione si inserisce negli annali delle imprese più egregie di coloro che allo spirito nila virtù danno la parte dovuta. Accompagnavano la eletta schiera cib poggiata dal Presidente del CONI Avv. Onesti, dal Segretario Gen. Doli. Zauli dal l ice Pres. Comm. Polloni e composta da tutti i presidenti delle federazioni sportive nazionali ed un folto gruppo di campioni olimpionici e del mondo italiano, l’On. Giulio Andreotti Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, il Prof. Luigi Gedda in qualità di Presidente del Centro Sportivo Italiano e il Consulente Ecclesiastico Mons. Galletto. Al suo giungere nella Sala accampagnato da Mons. Cnllori di Cignale Pro-Maestro di Camerai e dalla Nobile Corte gli Esponenti dello sport italiano gli hanno improvvisato iuna toccante dimostrazione di filiale devozione. Assiso in trono /'Augusto Pontefice ha rivolto ai presenti queste parole :

Diletti figli e illustri rappresentanti, nelle attività sportive, della cara gioventù italiana, che Noi auspichiamo sana e forte: atleti che avete tenuto alto il nome d'Italia nelle maggiori gare internazionali, convenuti nella Città Eterna per la inaugurazione dello Stadio Olimpico, voi stessi avete desideralo che esso sia posto fin dal primo giorno sotto l’egida divina mediante la rituale benedizione. Ci è particolarmente gradito che con voi si siano adunati alla nostra presenza coloro che promuovono e dirigono le attività sportive nazionali, bramosi tutti non solo di renderci consapevoli della letizia per l’opera da molto vagheggiata ed ora compiuta, ma anche di ascoltare dalla Nostra voce con quali intenzioni e sentimenti cristiani essa debba essere considerata, sia da quegli che ivi si eserciteranno in nobili gare, sia dalle folle che ne saranno spettatrici, poiché ogni cosa creata deve servire quale strumento per glorificare il Sommo Dio.

Stadio degno di Roma Desideriamo anzitutto congratularci con quanti, superando non lievi difficoltà e dopo lunghe vicende, hanno condotto a termine una opera ben degna di inserirsi, per le sue dimensioni, nella tradizione del grandioso e del bello, proprio della Roma di ogni tempo, e che risponde — come Ci ,è stato riferito — alle esigenze più moderne di simili costruzioni. Esso è sorto, diremmo quasi, nel suo ambiente naturale perché la civiltà greco-romana non sapeva quasi mai disegnare e fondare città senza un anfiteatro o un circo o uno stadio, i cui ruderi anche oggi attestano il suo glorioso passaggio per le regioni dell’antico mondo. 4

Lo Stadio Olimpico sembra che compia il volto dell’Urbc, poiché gli edifici di una città sono in qualche modo l’espressione della sua struttura sociale, ossia, del corpo vivo della collettività che la popola. Facilmente si possono indicare in una città bene ordinata, a somiglianza delle membra nel corpo umano, edifici che hanno funzioni particolari e diverse, ma lutti insieme formano quell’armonia di svariate attività, gerarchicamente disposte, che deve essere propria di ogni comunità sociale. In questo aspetto il vostro Stadio, espressione della sanità e del vigore fisico della gioventù, armonizza con gli edifici antichi e moderni rispondenti a vari scopi, e, se cristianamente frequentato, non sarà in disaccordo con quella sublime funzione che è prerogativa dell’Urbe, e di cui è simbolo, da tutti compreso, la grande cupola di Michelangelo.

armonici tra la Cupola di S. Pietro e lo Stadio Auspice di questa armonia tra la Cupola e 10 Stadio, come tra l’anima e il corpo, è altresì 11 doppio ricordo storico che questo ravviva. Il primo è suggerito dal luogo dove esso sorge. Adagiato, da un lato, sulla verde, spalliera di Monte Mario, si distende dall’altro, sulle rive del vecchio Tevere, in prossimità delle vetuste arcate del Ponte Milvio, ove par che ancora echeggi il grido di vittoria che In definitivo per il futuro destino di Roma. Là infatti Costantino, ardito condottiero di eserciti e accorto governatore di popoli, non meno che fondatore di pace, piegò e vinse dopo aspra battaglia le forze del paganesimo condotte da Massenzio. La vittoria arrise a chi aveva in-


Pio XII alza benedicente l'aspersorio per consacrare il bianco vessillo del Comitato olimpico Italiano; sorretto da un campione olimpionico. Al suo fianco genuflesso accanto a mons. Callori di Vignale, è il Consulente ecclesiastico del CSI mons. Albino Galletto che recherà subito dopo lo stesso aspersorio al Cardinale Vicario S. E. Micara perché benedica per incarico di Sua Santità il grandioso e stupendo Stadio Olimpico di Roma al Foro Italico c-------------

Il Presidente del CONI avv. Onesti consegna all’Augusto Pontefice in segno di filiale devozione e gratitudine per la Sua paterna benefica opera a favore degli sportivi tutti, la medaglia d’oro coniata appositamente per il memorabile avvenimento romano e

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Dopo le storiche toccanti parole rivolte da Pio XII, il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio on. Giulio Andreotti, presenta al Santo Padre un calice d’oro, dono degli sportivi italiani. Il dono è stato particolarmente gradito dal Pontefice al Quale i presenti hanno nuovamente rivolta una calda dimostrazione di tangibile afletto e devozione


nalzato sul labaro il segno della Redenzione, il quale da quel giorno rifulse sulle legioni vessillo ed arra dell’universale trionfo di Cristo. Voglia Iddio che i romani, per nascita o per adozione nell’unica fede, non dissipino mai i sommi beni che quel primo ed augurale evento loro elargì. 11 secondo richiamo storico, che desideriamo notare, è dato dal titolo. « Olimpico », col quale è designato il vostro stadio. Esso ricorda. ad onore di coloro che si dedicano alle attività ginnico sportive, quel senso di universalità fra differenti popoli, che le famose olimpiadi fomentavano, sia pure tenuamente, e che poi. con l’avvento del cristianesimo erede e perfezionatore della civiltà che quei giuochi celebrava, si sviluppò nella verità cristiana dell’unica famiglia umana e nel conseguente dovere della mutua carità tra i popoli, suoi membri. Così, anche da questo lato, il vostro Stadio, di cui si arricchisce questa Roma Cattolica, maestra ed altrice di schietto universalismo. qui ritrova il suo clima naturale ed una più alta giustificazione del suo nome. Le numerose bandiere, che da oggi in poi sventoleranno affiancate l’una all’altra sui suoi spalti, sono pertanto l’espressione della gloria forse più bella, dello sport, maturata per virtù del cristianesimo in smagliante realtà. Ricco di storia e di promesse, il vostro Stadio è pronto ad accogliere sul suo verde tappeto, voi, esimi atleti nell’ardore delle vostre gare, e sulle sue gradinate le moltitudini ansiose per ammirare la perfetta fusione delle umane facoltà, che gli esercizi dello sport hanno il pregio di mettere in mostra.

Agli uni e agli altri Noi vorremmo ricordare il principio generale che il cristiano è tale dappertutto e che nessuna circostanza deve impedire al buon odore di Cristo di sprigionarsi dalla sua persona a edificazione di molti, sia che egli si raccolga in preghiera sotto la volta di un tempio, sia che si conceda il sano svago dello sport sotto il cielo di uno stadio; che anzi dalla condotta cristiana l’atleta e lo spettatore possono trarre vantaggio per gli scopi che ambedue si propongono: l’uno il conseguire l’alloro, l’altro l’onesto diletto. A voi, atleti, Noi abbiamo già recentemente indicato nel Nostro discorso al Congresso Scientifico Nazionale dello Sport e dell’Educazione Fisica, in che modo lo spirito cristiano deb6

ta animare i vostri esercizi e cimenti, e quali mezzi concreti esso vi suggerisca affinché la vostra attività consegua i suoi fini, mantenga i pregi e bandisca gli abusi. Ed ora la Nostra parola si rivolge anche al pubblico che suole assistere numeroso alle gare ginnico-sportive. Si noti la profonda differenza fra gli antichi stadi del paganesimo e quelli delle città cristiane. Un grande progresso compì già la civiltà latina, allorché per merito de] cristianesimo fu abolita dai pubblici spettacoli la barbarie dei « ludi gladiatori! » e delle cruente « venationes ». Ma in questo campo la perfezione cristiana vuol salire sempre più in alto e giungere a quella temperanza, che, mentre eleva la dignità dell'uomo, non impedisce la onesta gioia che si domanda allo stadio. La moderazione cristiana richiede innanzi tutto che il richiamo dello stadio stesso non sia di ostacolo all’osservanza dei doveri religiosi, specialmente nei giorni festivi. Essa fa sì che l’incitamento sia nobile, il contrastò con gli emuli rispettosa, il risentimento per le alterne delusioni induigente, tollerante e in nessun caso tale da spingere alla violenza. Il tono stesso della voce, che poderosa s’innalza da uno stadio di una città cristiana, deve echeggiare in modo differente dall’urlo scomposto di uno stadio pagano; per dignità e per castigato linguaggio deve essere tale da non contrastare troppo col tono solenne dei cori e delle acclamazioni, che dal medesimo popolo negli stessi stadi salgono verso il cielo in occasione di celebrazioni civili e patrie e di riti religiosi. Mentre pertanto bene auspichiamo all’opera vostra e Ci apprestiamo a benedire la Bandiera del Comitato Olimpico Nazionale Italiano, leviamo la Nostra preghiera all’Altissimo, affinché il nuovo Stadio serva efficacemente al miglioramento fisico e morale del popolo e particolarmente della diletta gioventù romana; che ogni qualvolta le moltitudini traboccanti dal suo ampio abbraccio lo trasformeranno in una aiuola fremente di vita, contribuisca a rinsaldare il senso della concordia di cui è l’espressione; e, finalmente e soprattutto, che in ogni circostanza lo Stadio Olimpico non cessi di cantare con le voci della presente c delle future generazioni, la gloria di Dio. Con questo augurio impartiamo di tutto cuore, auspice dei celesti favori la Nostra Apostolica benedizione.


11.

SPORT E COSCIENZA di Aldo botarlo

Aria da funerale tra il pubblico che sfollava il nuovo Stadio Olimpico di Roma dopo la disastrosa partita Italia-Ungheria persa indegnamente dagli « azzurri ». « Non hanno quattro soldi di dignità questi ragazzi ». « Sono troppo pagati per fare i fannulloni». «Lo sport è troppo ricco». «Non c’è coscienza ». Frasi come queste e anche più gravi di queste sono echeggiate in tutti gli ambienti e per parecchi giorni; i giornalisti fanno il riassunto di tutto scrivendo « lo sport è in crisi ». Tutti ne sono convinti che lo sport è in crisi, tutti vedono il male, ma nessuno è capace di trovare un rimedio efficace perché nessuno è in grado di fare una diagnosi completa dell’ammalato. Qualcuno ci prova dicendo che bisogna infondere nei ragazzi l’amore alla casacca, è il « cuore » che manca, quindi puntiamo sul cuore. Soluzione semplicistica, perché ai ragazzi non manca soltanto il cuore: manca tutto perché si è tolto loro tutto. Non si possono pretendere da un albero i frutti quando all’albero si è fatta mancare l’acqua ed invece di coltivarlo lo si è danneggiato. Cosa volete pretendere dalle nuove generazioni quando le avete messe nelle condizioni di crescere senza spina dorsale? Avete seminato vento: ora raccogliete tempesta. Il fatto occasionale di un incontro di calcio ha suonato l’allarme ed il pubblico si é accorto di una grave situazione perché colpito da un risultato tecnico negativo. Il Papa però è da parecchio che ha ammonito penetrando il problema con l’acutezza che Gli è propria e non ha atteso il 17 maggio 1953 a parlare. Possiamo dire che Pio XII dopo il primo discorso agli sportivi della Pentecoste 1945, discorso che è un « panegirico » dello sport, passa nei discorsi successivi ad un tono paternamente polemico illustrando i pericoli dello sport. E’ Lui che ha messo per primo il dito sulla piaga parlando ai giornalisti della stampa sportiva intemazionale nel settembre 1951. Il Papa disse allora testualmente: «... bisogna far sì che lo sport, nella vita privata come nella vita pubblica, abbia il posto che gli spetta e si attenga ai limiti che gli assegnano la dignità dell’uomo, i suoi do-

veri superiori e il bene comune. Riassumiamo qui, nei quattro principi seguenti, ciò che in altre occasioni abbiamo trattato. in particolare. 1. — Non diversamente dalla cura del corpo nel suo insieme, lo sport non deve essere un fine a se stesso; non deve generare in culto della materia. Esso è al servizio dell’uomo completo; perciò lungi dall’ostacolare il suo perfezionamento spirituale e morale, deve promuoverlo, aiutarlo e favorirlo. 2. — Per ciò che riguarda l’attività professionale, lavoro mentale, o lavoro manuale, lo sport ha lo scopo di procurare una distensione per consentire di tornare ai propri compiti con rinnovato vigore di volontà, con energie ritemprate. Sarebbe un non senso, e, alla lunga, il bene comune ne sarebbe vittima, se, al contrario, lo sport venisse a prendere il primo posto nelle occupazioni personali, in modo che l’esercizio della professione o del mestiere finisse col dar l’impressione di una deplorevole interruzione nell’attività principale della vita. 3. — Lo sport non dovrebbe compromettere l’intimità tra gli sposi, né le sante gioie della vita familiare. Tanto meno deve spingere le proprie esigenze in quanto le dure necessità dell’esistenza, disperdendo per forza maggiore padre, madre, figli, figlie, per il lavoro quotidiano, fan già troppo sentire il loro peso. La vita di famiglia è talmente preziosa che non si può non assicurarle questa protezione. 4. — Lo stesso principio vale, a più forte ragione, e con una importanza ancora più grande quando si tratta di doveri religiosi. Nella giornata della domenica: a Dio il primo posto ».

Lo sport è divenuto oggi un fenomeno sociale di largo respiro, sia pei* i mezzi di cui dispone, sia per la sempre crescente diffusione che esso ha tra i giovani. Noi pensiamo che i cattolici o meglio ancora la pedagogia cattolica si dovrebbe interessare di esso con molto approfondimento, poiché è un fenomeno dal quale pochi giovani giunti all’età evolutiva ne rimangono estranei. Soltanto considerando lo sport sotto l’aspetto educativo, cioè con la coscienza di educatori si può risanare il terreno inquinato dalle cattive erbe della speculazione commerciale, del-

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l’esagerata esaltazione di determinati atleti, per ricondurre lo sport nei suoi confini di mezzo educativo, il quale per non danneggiare i giovani deve rimanere rigidamente imbrigliato nelle sue competenze che anzitutto ogni uomo di buon senso e di rette intenzioni e poi ogni educatore gli attribuisce. C’è chi tenta di distinguere lo sport spettacolare da quello educativo: lo sport cioè che procura spettacolo per le masse dallo sport praticato individualmente come mezzo educativo. Lasciando da parte queste discutibili sottigliezze, noi sosteniamo che lo sport è espressione umana, cioè dell’uomo dotato di anima razionale e volitiva, con fini eterni e quindi va visto sotto questa luce e ad esso vanno dati quei fini esatti affinché trovi armonicamente il suo posto nella vita dell’uomo senza disturbarlo, anzi aiutandolo per conseguire quelle finalità terrene ed eterne a cui è destinato. Il grande male è tutto qui. Non si conoscono, o meglio non si vogliono conoscere i veri fini dello sport, per cui questo mezzo dinamico, ricco di forza propria, quasi sempre sconfina dai suoi limiti, per cui noi senza tema definiamo lo sport di oggi uno sport pagano cioè non adatto a cristiani ed un mezzo sovente antieducativo. Il Papa nell’ultimo recente discorso tenuto il 16 maggio alla più qualificata rappresentanza dello sport italiano recatasi da Lui per la benedizione della bandiera del C.O.N.I., diceva con parole precise: « Noi vorremmo ricordare il principio generale che il cristiano è tale da per tutto e che nessuna circostanza deve impedire al buon odore di Cristo di sprigionarsi dalla sua persona ad edificazione di molti, sia che egli si raccolga sotto la volta di un tempio, sia che si conceda il sano svago dello sport sotto il cielo di uno stadio »! Il discorso si potrebbe allargare poiché non interessa soltanto lo sport ma tutte le altre attività dell’uomo: oggi la grave frattura sta nell’uomo stesso, il quale non sa perseguire la unità e la sintesi cristiana nella sua vita, per cui troppo discordi e quindi poco armoniose suonano le note della molteplice attività umana non guidata da un principio unico determinato dall’anima cristiana che l’uomo porta sempre con sé e che non può dimenticare in chiesa ricordandosi di essa la Domenica quando va a Messa. Quali sono allora i fini dello sport? E’ ancora Pio XII che ci aiuta a rispondere con il Suo discorso del 9 novembre 1952 tenuto ai partecipanti del Congresso Scientifico dello sport e dell’Educazione Fisica: — « Lo Sport ha come fine prossimo, di educare, sviluppare e fortificare il corpo dal lato statistico e dinamico; — come fine più remoto l’utilizzazione, da

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parte dell’anima, del corpo così preparato per lo sviluppo della vita interiore ed esteriore della persona; — come fine anche più profondo, di contribuire alla sua perfezione; — da ultimo, come fine supremo in generale e comune ad ogni forma di attività umana, avvicinare l’uomo a Dio ». Se lo sport di oggi o meglio i dirigenti responsabili deilo sport di oggi si mettessero davanti a questo specchio, troverebbero che 10 sport, questo pachidermico organismo che interessa ormai tutte le classi sociali e tutte le generazioni, è molto deformato nelle sue linee da quelle tracciate da Pio XII. La vera soluzione sta nel chieder a tutti i dirigenti sportivi di tutte le specialità un chiaro impegno educativo che discenda dalle finalità sopra esposte. Anzitutto bisogna vedere nel ragazzo l’uomo completo dotato di anima e di corpo, uomo in potenza che si deve sviluppare e che si deve servire dello sport come si serve della scuola, dell’apprendistato, di tutti gli insegnamenti che la vita e gli educatori in genere gli danno perché domani occupi il suo posto nella vita sociale. Trovare una coscienza educativa nel mondo sportivo non è facile perché lo sport, di natura superficiale, porta sovente all’estroversione : purtroppo sono pochi oggi i dirigenti sportivi che pensano e la lacuna maggiore è proprio quella denunciata: pochi sanno i veri fini dello sport e si lasciano con troppa facilità conquistare dall’aspetto agonistico e tecnico. Da questa coscienza educativa discenderà una coscienza individuale in ogni atleta, ii quale comprese quelle finalità dello sport, si servirà di esso senza esserne schiavo^ Dallo sport imparerà le virtù umane della costanza, del sacrificio, del rispetto, dell’amicizia, assu-, mendo in esso la responsabilità delle proprie azioni allenandosi così per assumerla negli altri campi della vita. Oggi chi presenta lo sport come soluzione comoda della vita al ragazzo, commette una grave azione diseducativa nei confronti del ragazzo stesso e danneggia lo sport inquinandolo ulteriormente. A questo triste quadro emergono a conforto iniziative nuove che i cattolici stanno maturando, facenti capo ad una organizazzione che è il Centro Sportivo Italiano, il quale ha lo scopo di raccogliere sotto la sua bandiera 11 maggior numero di atleti e di dirigenti educatori pei’ riportare lo sport sul piedistallo dei valori educativi a cui è destinato e- da cui è stato tolto. Tutti chiedono a gran voce oggi uno sport « puro » : lo « sport puro » si identifica con lo sport « cristiano »; non c’è altra via d’uscita.

(Dalla rivista « Tabor »).

Aldo Motorio


ADESIONI

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DI

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Comprendere lo Sport Il giudizio di

SISTO FORE

Direttore di “Italia Sportiva,, 1. - Moralizzazione dello Sport. Non si può parlare di « moralizzazione dello Sport » se non si parla previamente di « moralizzazione nello Sport ». Questa mia premessa può sembrare un bisticcio; e non lo è. Lo Sport consegue infatti le sue finalità etiche (insite nella sua «moralizzazione») soltanto quando le sue manifestazioni irradiano, a prescindere dalla bellezza della loro spettacolarità agonistica, una lezione di ardimento, di tenacia, di disciplina e di salute. A conseguire ciò occorre che nel praticare una determinala attività sportiva, ci si senta impegnati « moralmente » allo scrupoloso rispetto di ogni norma tecnica o regolamentare inerente ad essa, ed anzi ci si costituisca in certo modo, nelle specialità in cui consideriamo eccellere, ad esempi probanti delle doti che essa richiede. La « morale » di un atleta risiede, oltre che nel suo « morale », anche nel modo con il quale egli fa uso della sua prestanza fisica e delle sue attitudini specifiche; vale a dire nello «stile» e nella « forma » con cui egli riesce a mantenersi efficiente e in grado di emulare e superare i migliori. E’ naturale che atleti di tale tipo debbano avere ima coscienza di vocazione e di volontarietà che rifugga da qualsiasi sotterfugio e da qualsiasi tornacontismo. E non è necessario restare « dilettanti » per incarnare adeguatamente tale coscienza; la si può mettere in ottima luce anche da « professionisti », purché si curi di non fai- degenerare l’amor proprio in gigionismo e l’ambizione della vittoria in un arruffamento di essa mediante espedienti illeciti o azioni indecorose. La « moralizzazione nello sport», mantenuta allo stato di puro fervore agonistico (e lo si può soltanto se si spronano gli atleti a gareggiare fino allo spasimo per anelo di legittima affermazione

e per l’onore del sodalizio, della città, della nazione che si rappresentano); può trasformarsi in una edificante « moralizzazione dallo sport », di cui si beneficano, accendendosene c migliórando• sene, i giovani che sentano la vocazione a sperimentarsi in gare analoghe e i pubblici che vi si appassionano. E’ per questo che la moralizzazione dello Sport funziona a modo, soprattutto quando la spettacolarità affascina al punto da provocare emozioni che non prevaricano nella passionalità smodata e nello stollo campanilismo.

2. - Penetrazione dello Sport fra i giovani. Deve essere propiziata e messa in atto cani grano salis, come si fa presentemente in Italia' da qiiando tra scuola e sport si è potuto accendere una felice e provvida collaborazione che si prefigge, per ora, di creare nei giovanissimi la disposizione ad una vera e propria «coscienza sportiva». , . . Il buon terreno su cui si può seminare - era pronto da tempo; la passione per lo sport, detto meglio «tifo», ha invaso ogni casa, facilitando-la conoscenza cronistica di attività sportive a clamoroso sfondo popolaresco; ma la pratica, la personale esperienza, sono tutt’altra cosa. E si rischia di inoltrarsi in esse disordinatamente ' se non si comprende che necessitano di una disciplina preparatoria e di tirocini! metodici. La pratica di taluni sport è diventata pertanto ima materia scolastica di carattere obbligatorio; domani potrà essere integrata da altre prove agonistiche, ed essere proposta come attività degna di cultori giovani, da invitarsi ad essa anche fuori degli' alvei scolastici; e potrà espandersi nei campi e nelle officine, tra rurali ed operai, spronandoli a sentirne la obbligatorietà morale. Ma intendiamoci bene sul valore di codesta «obbligatorietà». Essa è di quelle che non sono mai imposte, ma suscitate; altrimenti cesserebbe di lievitare in. essa, il requisito sostanziale di ogni. attività sportiva, « il valore personale», con il quale essa- si anticipa come diritto alla sua imposizione come dovere.

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3. - Finanziamento dello Sport. E’ diventato, da quando furon promossi anche in Italia i concorsi pronostici, quali il « totocalcio » e il « totip », ricalcati su modelli stranieri, un autofinanziamento di cui si può essere soddisfatti; ma si deve proclamare apertamente che esso non è sufficiente a far sì che lo sport adempia pienamente a tutti i suoi compiti pedagogici ed etici nella vita della nazione. Ma è superfluo ripetere che questo autofinanziamento, amministrato dal C.O.N.I., è ricavato da una percentuale alquanto esigua degli importi delle « scommesse » settimanali, i quali consentono anche, oltre al cosiddetto « monte premi » destinato a ripartirsi tra i vincitori di quelle «scommesse», la grossa porzione spettante di diritto allo Stato, che pertanto non solo non provvede più al finanziamento dello sport ma ne ricava un notevole provento. Non spetta a me indicare cosa si dovrebbe fare per ovviare a questa situazione che si può giudicare precaria o per lo meno provvisoria e circa la quale si può soltanto dire che ha l’incommensurabile merito di stabilire tra sport e sport una condizione di solidarietà di cui ci si deve compiacere (è infatti quasi unicamente il giuoco del calcio quello che alimenta con i concorsi pronostici, impostati sulle partite di campionato, le casse del C.O.N.I. mettendole in istato di somministrare contributi finanziari a Federazioni e Società sportive e persino allo Stato stesso, sostenendolo ad esempio nelle spese complementari concernenti la diffusione dello sport nella scuola). Ma è evidente ' che si debba giungere ad una migliore risoluzione di tale delicato c complesso problema: lo sport ha il diritto di autofinanziarsi, ma lo Stato ha il dovere di concedergli maggiore libertà di azione in tale campo, o altrimenti provvedere ad integrare le sue molteplici necessità con ben altri cespiti.

4. - Formazione e divulgazione dello spirito associativo.

Un confronto tra l’associazionismo sportivo che si pratica in Italia e quello oramai in auge in altri paesi civili (specie in quelli anglosassoni) potrebbe confermarci nella convinzione che da noi le « società sportive » non si sono troppo evolute dal loro tipo ottocentesco; si potrebbe anzi dire che esse abbiano spesso degenerato. Prima erano almeno costituite da un gruppo di appassionati che, nella loro maggioranza, praticavano più o meno bene gli sport che davano tono e caratteristica al sodalizio; intorno ad essi si polarizzavano amici e sostenitori tra i quali qualche mecenate. Oggi i tifosi sono assai di più degli atleti militanti; ma quel che è peggio (vediamo le società di calcio) sono essi il tessuto connettivo della società la quale cambia gli atleti che le dàn-

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no lustro quasi ad ogni stagione, disputandoli ad altre società sportive a prezzo di moneta sonante, fornita, non più da uno o più mecenati, ma da una oligarchia di soci finanziatori che fanno il buono o il cattivo tempo nei destini stagionali della società con il beneplacito, spesso ingenuo, dei propri tifosi, siano iscritti o non al sodalizio. Pertanto non si può parlare propriamente di «spirito associativo» ma di interesse e di passione più o meno duraturi ed effimeri, nel cui tramite lo sport non adempie alla sua funzione eticosociale se non di riflesso. Perché si attui, formativo e fecondo, un autentico « spirito associativo », occorrerà forse costruire ab novo; e, valendosi dei risultali divulgativi che lo Sport sta ottenendo nell’ambito della Scuola, incrementare la costituzione di sodalizi sportivi che si sviluppino dal seme originario dei gruppi scolastici, con lo scopo di mantenere in vita uno «spirito associativo» formato da tanti altri fattori di coesione che la comunità degli studi, la colleganza professionale, l’attaccamento allo sport e agli emblemi prescelti, possono alimentare.

5. - Razionale utilizzazione degli impianti. Premesso che bisogna anzitutto poter disporre d’impianti, adeguati all’indispensabile incremento dello sport nella scuola, nelle officine e nei campi (non ci dovrebbe essere scuola che non fosse provvista almeno di palestra, di piscina, come non ci dovrebbe essere officina o azienda agricola che non avesse un proprio campo polisportivo), è implicito nei loro requisiti tecnici che la conseguente utilizzazione debba essere razionale nel significato più scrupoloso del termine. Altrimenti sarà sempre precaria, ed anzi controproducente, la loro messa a disposizione di coloro che hanno il diritto di farne uso per apprendervi, in regolari prove, la migliore tecnica per gareggiare ed affermarsi. Non tutti i piccoli Comuni d’Italia sono attrezzati di quel minimo indispensabile, in fatto di impianti sportivi; d’altra parte, parecchi che vantano un campo sportivo o una piscina (ciò che è raro) non sanno imporre la loro razionale utilizzazione, senza la quale ogni impianto si deteriora in uno scandaloso sperpero. Inoltre l’annoso problema degli impianti della ex-Gil è ancora insoluto. Sappiamo che il C.O.N.I. ha uno vasto programma di costruzioni sportive, sia per venire incontro ad analoghe iniziative scolastiche, sia per il riattamento degli impianti già esistenti, ma logorati o antiquati, sia per incoraggiare le società sportive o i Comuni o gli Enti che volessero provvedervi per proprio conto; in tale vasto programma la parola d’ordine è « razionalità di funzione e di utilizzazione ». Sisto Fnvre


LO SCI ITALIANO ALLO SPECCHIO

dilanilo sulle vicende ili inverno passalo inchiesta di G. 1B. Fabjan

Sembra quasi anacronistico par- attività di cosi alto contenuto fi- la più fiammeggiante del periodo lare, in questo periodo, degli sport sico-educativo, per cui la sua dif- postbellico. Le vittorie di De Ftodella neve. La primavera è già ap- fusione non può che esser benefi- riati e di Ottavio Compagnoni, i parsa con tutti i suoi incanti; l'in- ca alla formazione di una gioven- buoni piazzamenti dei più giovani verno sembra oramai tanto lonta- tù sana e robusta e alla afferma- Dal ladio, Chiocchetti Valentino, no. Da noi è ancora limitatamente zione di una coscienza sportiva ret- Mosele, Chatrian, Carrara, le afferdiffusa la pratica dello sci prima- tamente intesa, nonché onesta- mazioni della staffetta, le belle prove della giovane Taffra hanno netverile. In ogni caso la stagione ago- mente manifestata. Dopo queste premesse conviene tamente ridato al nostro fondismo nistica può dirsi conclusa. Non resta quindi che tirare le somme per addentrarsi nella viva materia del- la posizione di preminenza nel consesso dei paesi extra-nordici. esaminare la consistenza dei risul- le vicende agonistiche per cercare di dedurne i dati della situazione Non solo, ma hanno anche accortati conseguiti. Come sempre, il calendario fe- come si presenterà nell'imminente, ciato le distanze con i poderosi scandinavi, talché, oggi non è più derale è stato ricco di avvenimen- futuro. Il fondo e la discesa femminile un'audacia, né una vanteria, ricoti. Si è gareggiato un po' dappertutto, intensamente sulle. Alpi, di- son le due discipline che hanno sa- noscere che i nostri corridori sono puto tenere alta la tradizione del- in grado di impegnare seriamente scretamente sugli Appennini. Non si può negare che lo sci continui lo sci nostrano nell'ambito inter- i grandi rivali. Non si tratta più di a sviluppare un magnifico movi- nazionale. Per quanto riguarda il accodarsi ad essi con supina rasmento agonistico, in continua fondo si può affermare con certez- segnazione perseguendo unicamenascesa. Della stagione testé trascor- za matematica che le nuove gene- te lo scopo di giungere primi tra i sa si può, infatti, rilevare che i gio- razioni hanno risalito la china lun- centri europei. Si può a testa alta vani, le nuove leve come si usa go la quale eravamo decaduti per scendere in lizza per contendere dire, hanno largamente animato effetto della, guerra, attingendo gli il passo al primato scandinavo, sia i campi di coni petizione. La FISI antichi fastigi dei quali si serba pur con il risultato, sempre brilha dedicato molta attenzione allo ancora buona memoria. E' stata lante, di insidiarne la maestosa inun'annata davvero fruttuosa per i tangibilità. Da questo splendido agonismo giovanile, incoraggiando nostri baldi fondisti, senza dubbio successo si possono ricavare due le prove riservate agli juniores in ogni specialità. In questo settore essa ha trovato una preziosa collaborazione nell'opera del C.S.I., il quale attraverso la sua ottima organizzazione, si trova nelle felici condizioni di. poter mobilitare folte schiere di appassionati. Dal punto di vista propagandistico, si può affermare che le iniziative nell'ambito federale, e quelle che ne affiancano lodevolmente, gli sforzi, hanno ottenuto un buon successo. Del resto il numero dei tesserati è un indice che ha, senza dubbio, una, certa sostanza. Per tanto nel panorama generale dello sci italiano si possono riscontrare, favorevoli prospettive. Quando uno sport è in condizioni di poggiare la sua pratica su una larga massa di consensi e di giovani, si- . gnifica che la sua vitalità è per lo meno assicurata e che l'avvenire, anche se lontano, non è incerto. Ooxxotto dolio Stadio olimpico del Ghiaccio che il C.OJN.L sta costruendo a Cortina d’Ampoxxo Tanto più che lo sci consente una por I VII Giochi Incornali del 1050, che avranno luogo dal 26 di gennaio al S di febbraio.

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considerazioni: 1) che il metodo adottato per la ripresa e la preparazione del fondo è stato oculato e lungimirante; 2) che l'attività del fondo trova in Italia terreno e materiale umano favorevoli, purché si sappia convenientemente valorizzarli e stimolarli. Sono due punti che non debbono esser dimenticati e che debbono guidare tutta Inoperosità futura della FISI in questo settore così altamente e mora!m ente rem alterativo. Se i tecnici del fondo sapranno, come non dubitiamo, guardare alla meta finale e più ambita, quella dei Giochi invernali 1956, perseguendo nell'impresa così ben condotta fin qui, ci son fondate speranze per poter aspirare a ruoli prestigiosi come mai ne ricoprimmo in passato sulle scene di Olimpia. Occorrerà però non perder di vista gli sforzi che altri paesi avversari, come la Francia, l’Austria, la Svizzera e magari la Germania, faranno nei prossimi anni, nel tentativo di riprender quota. Una gran parte dell'attimo lavoro finora effettuato perderebbe molto del suo valore, se ancora una volta sul traguardo olimpico non sapessimo riconfermare le capacità acquisite e dimostrate nelle recenti competizioni. Dopo ” l’addio alle armi ” della indimenticabile Celina Seghi, il peso dello sci da. discesa femminile e passato definitivamente sulle spalle gentili della fotogenica Giuliana Minuzzo, ora maritata Cilena!. Purtroppo il tempo in cui l’Italia poteva contare su uno squadrone di amazzoni della neve non è ancora ritornato. E pertanto si continua a tener alta la bandiera confidando nelle possibilità di una sola vessillifera. La quale per la verità ha saputo farsi veramente onore dinanzi a sì grave responsabilità. Se si tien conto dell’importanza psicologica che. ha una compagnia anche nell’arengo agonistico, bisogna convenire che la Minuzzo è stata bravissima, perché quasi sempre si è trovata da sola a lottare contro tutte le agguerrìte. avversarie. Infatti la Maria Grazia Marchetti, che pur possiede una classe elevata, è spesso così discontinua o alle volte perseguitata dalla sfortuna, da non poter fare sicura fidanza sul suo rendimento prolungato. La sorellina

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Carla, nonostante le sue buono qualità sciatorie, è tuttora indecisa e forse, le vicende sportive per le quali è passata negli anni della adolescenza, hanno in certo qual modo compromesso una carriera che sembrava destinata a luminosi disegni. La vittoria di Giuliana nello slalom speciale del Kandahar ha chiuso in bellezza una stagione che nel campo del discesismo è stata piuttosto scarsa di soddisfazioni per lo sci italiano. Dopo il ritiro di Celina Seghi e soprattutto di Colò, la parabola delle nostre affermazioni ha subito, nel complesso, un netto declino. Nel settore maschile l'improvvisa e. dolorosa scomparsa del promettente Colli ha inopinatamente aggravato la situazione del discesismo nostrano. L'anziano Carlo Gartner ha difeso con bravura, ed in quasi tutte le circostanze, il drappo azzurro. A lui va certo l’ammirazione del prossimo per la sua costanza, ma nello stesso appare chiara la rivelazione che i giovani sui quali si ponevano le massime speranze non sono all’altezza del livello internazionale. In sostanza una classe di elementi nuovi da contrapporre con efficacia a rivali quali possono essere gli austriaci o gli svizzeri noi non l’abbiamo ancora. C’è chi confida in Monti, ritornato all’agonismo attraverso il... fonetismo. Così fossel Ma crediamo non si debbano covare troppe illusioni. In ogni caso se le nostre speranze dovessero fondarsi unicamente sull’augurabile recupero del Monti per i cimenti che ci attendono, occorre riconoscere a malincuore che il discesismo italiano è veramente... inguaiato. E’ una situazione che impone energiche decisioni; il semplice rimedio non è più sufficiente. Forse occorre rivedere tutto il sistema e battere una nuova strada. Il metodo di preparazione è stato oggetto di recenti polemiche, nelle quali però si è talvolta equivocato sul significato delle parole e magari sul contenuto delle proposizioni. Che gli austriaci seguano un sistema di allenamento assai più severo del nostro è indubbio. Che il loro successo non dipenda esclusivamente da questo, ma anche dalle condizioni generali dell’ambiente, non si può altrettanto negare. C’è

anche da aggiungere un più vivo impegno personale, una maggiore coscienza individuale che contribuisce, negli austriaci, ad incrementarne il rendimento. Questa minor dedizione, e abnegazione, dett'atleta italiano non è del resto un fatto peculiare dello sci; lo si riscontra in quasi, tutti gli altri sport. E' un fenomeno, che speriamo temporaneo, ma che indubbiamente è caratteristico di questo periodo della vita sportiva nazionale. E' ben vero, quindi, che se la volontà dell’atleta è debole, ben poco può fare la Federazione. Gli allenamenti collegiali non possono che avere un carattere integrativo; sono necessari, ina non sufficienti per la "costruzione” della classe atletica di stampo internazionale. Certo però che è compito dei tecnici federali di indirizzare la preparazione degli elementi idonei. Comunque sarebbe bene che i discesisti lavorassero non solo in discesa, sulle piste battute, ma anche in salita, con gli sci ai piedi. Con il. salto siamo sempre nel limbo. E si capisce. Si tratta di una specialità che offre difficoltà tecniche non facilmente assimilabili. Il coraggio da solo non porta punti. Ci vuol pazienza, perseveranza ed applicazione. La lusinga del salto più lungo, può esser dannosa se non si accompagna all’.ambizione. del salto più bello. Le classifiche delle gare internazionali alle quali hanno partecipato l’inverno scorso i saltatori azzurri dimostrano con eloquenza questa esigenza. Fiumicini avrà certo gioito e commosso insieme a vedere tanti ragazzini al campionato juniores, dove si è imposto il bocia asiaghese. Tito Tolin. Egli è un patito del salto e la sua fede nell’avvenire del salto è tale che potrebbe smuovere, le montagne. I sogni di Flumiani son sicuramente pieni di collinette sulle quali pullulano saltatori piccini. Da essi egli trae rosei auspici per gli imminenti trionfi. Auguriamoci che la realtà non sia troppo lontana, pur non dimenticando che la. via da percorrere dev’essere quella che. conduce, ad una retta interpretazione del significato ortodosso di questa specialità.

G. B. Fabjan


Min Offll MB

nei mondiali di IIoc Iik a rolelle

La vittoria conquistata di recente a Ginevra dalla rappresentativa ita! i a n a nei Cani pionati. Mondiali di Hockey a rotelle ha suscitato una larga eco di entusiastici commenti. La stampa nazionale ed estera è unanime nel riconoscere la superiorità degli hockeysti italiani, che per la prima volta nella loro storia sono riusciti a raggiungere quel titolo mondiale da t a n t i anni invano vagheggiato. La rappresentativa italiana deve il suo successo alla perfetta preparazione atletica dei suoi atleti, oltre all’amalgama morale che sono riusciti a darle i dirigenti. La regia che ha guidato gli atleti alla clamorosa affermazione può dirsi perfetta sotto ogni dettaglio: dalla duttilità delle tattiche di gioco elaborate a seconda degli avversari, allo s p ir it o combattivo che ha animato i nostri rappresentanti in ogni momento del difficile cammino che li ha portati al traguardo agognato. La squadra a z z u r r a ha quindi reso al cento per cento sotto ogni punto di vista ed è giusto attribuire la dovuta parte di merito nell’affermazione al Commissario Tecnico Vici ed all’allenatore Gallina. Il Portogallo, la squadra favoritissima del torneo, pur combattendo con decisione, e generosità, è stato costretto a cedere il passo agli- azzurri c h e hanno inflitto loro in finale, un secco tre a zero. La fiducia, e la costanza dei competenti d i rigent i sportivi, che per anni avevano puntato le loro carte sulla grande, affermazione, hanno avuto così finalmente un ben meritato premio.

Ilniiiiili/iiiiii! lidio Stadio allolico della "FARNESINA,,

Il nuovo grazioso stadio della Farnesina, che in fase olimpica sarà di prezioso ausilio al grande complesso del Foro Italico è stato ufficialmente inaugurato il 23 maggio u. s., presenti i dirigenti sportivi nazionali dei vari sport, e, logicamente, il Presidente e il Segretario Generale del CONI avv. Giulio Onesti c dott. Bruno Zauli.

Tra gli intervenuti erano il comm. Angotta. in rappresentanza dell’on. Andreotti sottosegretario alla Presidenza; l’ing. Barassi, Presidente della FIGC; il connn. Sisto Favre, direttore di « Italia Sportiva»; il col. Siinoni, il rag. Massimi e il rag. Porta della FIDAL, oltre ad uno stuolo di diligenti e atleti delle società romane.

La simpatica cerimonia si è aperta con la benedizione del Campo che è stala impartita da mons. Federico Sargolini, assistente Centrale della GIAC e del CSI, che è stato affiancato nel sacro rito da don Gianni Catti.

Subito dopo la cerimonia della Benedizione, hanno avuto inizio le gare di semifinali del campionato di società, alle quali ha assistito un buon ptdiblico malgrado il tempo tult’altro che favorevole.

Mons. Sargolini era pure accompagnato dal dott. Mario Rossi, Presidente Centrale della GIAC c dal prof. Aldo Notano, Vice Presiden-

te del CSI.

Il magnifico stadio atletico della Farnesina, realizzato dalla Presidenza della FIDAL. pur nella sua semplicità va considerato tra i più perfetti d’Italia e dispone di modernissimi impianti e accessori.

Monsignor Sargolini, Assistente Contrale del C.S.ln impartisco la benedizione al nuovo impianto, sportivo. Sono presenti il Presidente e II Segretario Generale del C.O.N.I. Avv. Onesti e Dolt. Zaull, il Comm. Angotta In rappresentanza dell’On, Audrootti, Il Vico Presidente del C.S.L, Prof. Notarlo In rappresentanza del Prof. Gedda e numerose personalità del mondo sportivo.

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Hugo Hohlel à stato l'avversario pressoché Irriducibile di Fausto Coppi nel “giro,, 1953; senza lo "MelviOn la maglia rosa sarebbe stata definitivamente sua. illa i girl... torminann a Milano o già a Bormio il «campionissimo» lo aveva scavalcato.

Bilancio del “36° giro,,

TIOPPO FOCO PER H COPPI ■ *

l’acuto dello «Stelvio» di Natale Bcrtocco

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L’ultima tappa dal gjro è stata la più tremenda ma solo nello scenario invernale ed alpino, per la neve, il vento e il freddo e (piindi la pioggia che ha tormentato gli atleti in I altellina, ma non ha scalfito di un’unghia le posizioni ormai acquisite in classifica generale, dopo il decisivo "Stelvio". Il consuntivo del 36" Giro è favorevole all'Italia, nettamente. Ila vinto Coppi, il grande, superbo Fausto Coppi. Evviva Copili! dunque. Ila manovrato di forza e di astuzia, d’intelligenza e di potenza e ha raggiunto il traguardo che pareva l’altra. sera impossibile, eguagliando le cinque vittorie nei Giri d’Italia di Alfredo

Ha vinto Coppi destreggiandosi in tutte le tappe, ma facendo sentire la sua voce possente, inconfondibile, praticamente solo in tre di esse: a Modena, a Bolzano e Bormio. Tutto ciò era nel suo piano. Ma diciamolo francamente, ha giocato grosso; ha scherzato con il fuoco, tanto più che egli stesso non sapeva di quale natura e. asperità fosse il salire lo Stelvio in bicicletta. In. otto chilometri di montagna ha risolto il suo giro; in otto chilometri, gli sfessi che hanno dato a Coppi la gloria, a Koblct hanno distrutto il suo primato, hanno fatto brandelli della sua maglia rosa. E’ onesto dire che il Giro d’Italia del 1953 si è concluso con due vincitori : uno effettivo, meritevolissimo, e uno morale, altrettanto capace e toccante. Nelle cinque vittorie ottenute da Coppi nella maggiore corsa a. tappe italiana, questa è quella con il minore distacco: la prima su Enrico Mollo, altro duro arrampicatore pienioiìtese, nel 1940. in maglia verde-oliva della Legnano avendo a compagno Gino Bartali, trasformatosi da capitano in gregario di eccezione, Fausto l’ha ottenuta con 2’40” di vantaggio. Alla ripresa, nel dopoguerra, Coppi terminò al secondo posto con 46” da Bartali, nel 1946. prendendosi la rivincita sullo stesso già anziano atleta per 1’43”, nel 1947. Nel 1949 la vittoria più squillante e convincente del campionissimo in maglia bianco-celeste con 23’47” di anticipo sull’avversario di sempre: ancóra Gino Bartali. Quindi le disavventure, le cadute, le tristezze


per le staffilate della sorte e, infine, la quarta bellissima vittoria, lo scorso anno, sul tenace Fiorenzo Magni con 9’18”. In nessuna delle cinque edizioni vinte, Coppi ha mostrato le incertezze e il dubbio nelle proprie possibilità come in questa ultima. Eppure, il pronostico a Milano, in partenza, era tutto per lui. Forse per questo si è mostrato riservalo, ha cercato di imbrigliare la corsa secondo il proprio scopo, e diciamolo pure, i suoi interessi. E non si può fargli torto.

Il giudice supremo e inappellabile del Giro ha. emesso il suo verdetto definitivo: Coppi è stato il migl iore. Lo ha detto lo "Stelvio” che, per l’appunto, è stato chiamato in causa per la prima volta nella storia dei Giri ciclistici d’Italia e la sentenza dell’ultimo valico alpino — il più severo, il più tremendo — non ammette altenuanfi di sorta- anche se la discesa di

Koblet è stata, spregiudicata, anche se il magnifico campione svizzero due volte è caduto e una terza ha egualmente dovuto mettere piede a terra per forature. Coppi è stato di gran lunga superiore in salita. travolgente, irresistibile, inesorabile su per le rampe dello Stelvio, una montagna che sale come una sfida all’immensità, dritta verso le vette, le nubi e l’azzurro, per cui ogni curva delle quarantotto comprese ne! tratto da rrafoi al Passo e tutte ben numerate, con /’indicazione per ciascuna dell'altitudine, rappresentava un vero tremendo gradino, capace di per sé di tagliar fuori almeno un concorrente. Di fronte a questa prova superba cadono tutti i pregiudizi, crollano le prevenzioni, i dubbi, i tentennamenti e per molti aspetti va perdonato al campione il coni portamento riservato tenuto sino ad Auronzo, fatta eccezione ben s'intende per le due tappe a cronometro.

Solo gli scoiattoli, gli stambecchi sanno arrampicarsi lassù, sullo Stelvio, regno delle aquile e delle, gazzelle, come ha fatto oggi Coppi. Egli ha compreso come fosse, indispensabile giocare l’ultima carta, dire l’ultima parola, osare il do di petto. E non ha fallito il colpo, questa volta. Non ha tentennato nel monologo, accettato a scena aperta, al cospetto delle alte, cime, nello scenario immacolato rimesso a nuovo dalla nevicata della notte, tra barriere di neve alte cinque metri, gli sciatori, gli alpini, e i rocciatori, pronti ad accoglierlo lassù alla quinta cantoniera, a quota 2758. come il signore delle Dolomiti e delle Alpi. Se Coppi è stato il vincitore occorre però essere grati a De. Santi, a Fornara a Defilippis, fi Coletto, a Conterno per quel che hanno fatto. Ma soprattutto a Fornara, a Koblet e De Santi che sono stati i più generosi del Giro. Senza la loro iniziativa la corsa si sarebbe

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Alla vigilia del «giro» molti puntavano anche so Magni o Kublor, ma Fiorenzo è stato un pò* abnllco nel primi giorni, in piena ripresa nel finale. Di Forili/ Invoco è noto l’inatteso ritiro.

trascinata inconcludente e vuota .chissà per quante tappe. Sfilano davanti ai miei occhi i venti fotogrammi del Giro: lo '"assolo” di JVim Van Est, generoso, massiccio atleta fiammingo ad Abano, e la prima birichinata di Guido De Santi; lo squillo di guerra di Pasqualino Fornara a San Marino; il getto del guanto di sfida in pieno viso ai grandi nomi e rinatile rincorsa degli assi fino a Rimini: l'avventura del Levriere Albino Crespi, bustocco e studente in veterinaria a S. Benedetto del Tronto in riva all’Adriatico con un De Santi impacciato con la maglia rosa indosso che era per lui come una palla al piede; quindi la montagna di Roccaraso: il verde Abruzzo accogliente e gentile davvero, la puntata sul Piano delle Cinque Miglia dopo la grande conferma di Fornara, di Fausto Coppi alla sua prima vittoria, velocista per l’occasione. Ma prima di questa la tremenda caduta e l'inseguimento spettacoloso di Hugo Koblet la sua seconda caduta verso Ca-

stei di Sangro e la fuga dei nove su Napoli con il successo all’Arenacela di Milano, luogotenente di Coppi. La lunga passeggiata verso Roma e. sulla "Casilina’’ battuta da un vento tremendo, l'annuncio del primo gol degli ungheresi nell’incontro inaugurale allo Stadio Olimpico; la vittoria di Pipazza Minardi. La maglia rosa passa nuovamente dalle spalle sottili di Fornara, a quelle altrettanto snelle di Guido De Santi. Poi la partenza all’alba da Roma, la fuga dello scudiero di capitan Gino, il buon Giovannino Corrieri che giunge a Grosseto nel cuore della Maremma in maglia rosa: una maglia che fascia appena per solo cinque ore il suo torace. E nel pomeriggio della giornata più lunga ed estenuante del Giro, il grande acuto di Koblet tra le tane dei cinghiali e la riva dei pescatori, l’accanita difesa di Coppi; la generosa azione di De Santi, il puntiglio di Magni e di Bartali, un’altra sbalorditiva prova del "{omarino” anche nell’ "assolo” dello svizzero, pur fasciato ed inceronato da far spavento. Ma la maglia rosa è sua, di Koblet. E la terrà salda sino a Bormio, malgrado l’unghiata di Rick Van Steembergen a Pisa, malgrado l’inutile Abetone ed il Barigazzo con lavittoria a ino’ di beffa, per gli arrampicatori, di Fiorenzo Magni sulla pista dell’aerautodromo dove il giorno dopo per un secondo i biancocelesti soffiavano il successo nell’enigmatica tappa a cronometro ai blu-bianchi di Canna. La passeggiata sulla Cisa e la fuga sotto l’infuriare di un autentico uragano di Minardi e di Trobat, i più bravi di una pattuglia di spregiudicati, stroncata dalla violenta terribile caduta dello spagnolo Trobat e del buon Pipazza. Il Giro termina per quest’ultimo su un lettino della clinica di Rocco; la vittoria di Albani per i verdeoliva di Legnano a Genova sul Campo della Nafta. Lo scioperetto ingiustificato e deprecabile nella Genova-Bordighera dopo la galoppata sul Turchino delle gazzelle Fornara e Koblet, terminato ad un chilometro dalla Regina delle Palme con la sfrecciata di Oreste Conte. L’inutile Col di Nava e la lunga fuga a tre di Gismondi, del francese Pontet e dello svizzero

Schaer che con un atto di. . . insubordinazione toglie, ma solo virtualmente e per un’ora, la maglia rosa al suo capitano. Ed a Torino la vittoria di Giudici sull’irriducibile Schaer; al Motovelodromo c'è Tyrone Poiver; il bell’Hugo rubacuori si scusa con lui in perfetto inglese se si presenta un po’ in disordine. Il palato ricorda le deliziose fragole di San Mauro e la niente la coraggiosa fuga di Assirelli per 210 chilometri sino a S. Pellegrino nella giornata afosa, irrespirabile al traverso le risaie del Vercellese e del Novarese e la industre Lombardia. Il Tonale, il Campo Carlomagno, la rivincita di Bartali sulla montagna dove tredici anni addietro perse un Giro: nel 1939 con Giovanni Valetti: ed in riva al Garda lo scatto di Fiorenzo Magni davanti ad Albani ed al velocista... Bartali. A Vicenza l’impennata del romanino Bruno Monti sulle rampe del Santuario di Monte Borico dopo 1’ "assolo” dello spagnolo Vidal Porcar primo davanti a Barozzi. ed al torinese Coletto: altri due giovani tra i più bravi e decisi del Giro. Ad Auronzo il consolidamento di Hugo Koblet che suggella la laurea di Monti, sganciando, freccia spregiudicata, in discesa i più audaci acrobati sull’asfalto viscido ed insidioso del Cadore. E da Auronzo finalmente la quadruplice scalata dolomitica: la scapigliata giovanile audacia del vecchio Volpi, coetaneo di Bartali, il ritorno di Coppi, Fornara e Koblet sul Falzarego e l’allungo della maglia rosa giù dalla stessa montagna, il monologo di Koblet sul Pordoi, la riscossa di Coppi sul Sella, l’inseguimento e la mancata volata tra i due astri del Giro sull’anello pesante e fangoso dello Stadio di Bolzano. Infine quando tutto sembrava finito e spento, l’impossibile Stelvio, l’acuto di Coppi che ha spezzato la volta del Giro: la gloria di Fausto, il dramma di Hugo. Partendo da Bormio tra rinfuriare di una paurosa bufera di neve. e di pioggia che sino all’uscita dalla Valtellina ha tormentato ed intirizzito gli atleti, Koblet non vestiva più la maglia rosa. Il magazziniere del Giro gliene aveva data una verde, quale primo in classifica degli stranieri. Ma sarei pronto a scommettere che Coppi, da ragaz-


I zo leale qual'è, gliene avrebbe data almeno metà della sua. In fondo Koblet l’avrebbe meritata. A calco l a r e le cadute, quelle più tremende di Popoli e di Castel di Sangro, i minuti secondi rosicchiati dalla formula della tappa a cronometro a squadre all’Aerautodromo di Modena e le molte, energie spese, tanti episodi riducono virtualmente il suo distacco. Merita d’essere posto alla pari del grandissimo Coppi perché nell’esempio, nel cuore, nella bravura atletica è stato grandissimo anche lui, il sorridente Koblet che ho veduto con gli occhi gonfi e rossi e non... per la. pioggia ed il freddo. Unendoli nell’esaltazione mi pare più equanime la valutazione di quanto hanno fatto a turno ora l’uno ora l’altro. Viene quindi al proscenio Pasquale Fornara. Lo stile eccezionale sfoderato per salire sul tetto del Giro, tra le nevi e le vette dello Slelvio, nel regno dei. tremila. metri, in mezzo ai ghiacciai, è una conferma di più delle possibilità di questo campione al quale manca solo forse una punta di velocità per essere completo. Ma quanta generosità, quanto cuore, quanta potenza in salita e sul piano, in compenso! Il trentanovenne Gino Bartali, è il quarto assoluto del Giro d’Italia. Tredici giri disputati: tredici portati a termine. Nessun corridore al inondo può vantare un simile libro d’oro. Corre da ventidue anni, dal 1931. Il suo primo Giro d’Italia lo ha disputato diciotto anni addietro, nel 1935. Tre volte lo ha vinto, quattro volte, è giunto secondo, una volta quarto, una volta quinto. Mai oltre il decimo. E ieri, sullo Stelvio, solo Fausto Coppi e Pasqualino Fornara. l’hanno preceduto. Che dire di più se non che i migliori lo ” marcano ” come se fosse ancora, a 39 anni, l’uomo da battere? L’impegno posto nella Bordighera-Torino ha fruttato a Conterno la maglia bianca che per molte tappe era stata di Elio Brasala e di Padovan. Sulle montagne il giovane capitano della Freyus si è difeso a denti stretti e nella tappa dei. quattro colli, come ieri sullo Slelvio, ha saputo recupera-

re, salvando il candido distintivo d’onore degli indipendenti. Le montagne hanno fruttato anche a Ockers e a. Roma due preziose e valide piazze d'onore. Il belga, senza strafare, si è mantenuto in prima posizione; di gran lunga Ockers è stato il migliore della squadra, mentre Roma ha avuto solo la preoccupazione di terminare avanti a De Santi. Magnifico questi, generoso, spregiudicato — lo scavezzacollo numero uno del Giro. Fiorenzo Magni, pur vincendo tre tappe e compiendo sulla pista di Modena le prodezze che tutti ricordiamo, non ha potuto far di meglio che terminare al nono posto. Ma ha voluto, coinè ormai nelle, sue abitudini, prendersi una grande rivincita sui velocisti di pista, imporre ancora il suo grande nome, proprio sulla pista del Figorelli, superando per primo il traguardo dell’ultima fatica.

Molti altri giovani hanno convinto: Zampini, Padovan, Barozzi, Coletto. Bruno Monti, al suo primo Giro d’Italia, è assai piaciuto; ha vinto due tappe, si è mostrato efficace e volitivo in molte altre. Ila bisogno di far le. ossa; sul suo cammino non aveva mai incontrato montagne come il Pordoi e lo Stelvio! Può essere ben soddisfatto di ciò che ha fatto e possono essere soddisfatti i suoi ammiratori.

;r.

I primi della classifica generale, i primi dieci, ma forse anche i primi quindici, sono i migliori in senso assoluto, oggi, del ciclismo italiano e potrei dire di quello europeo.

Ambrosini è stato un magnifico Direttore di corsa, cordiale e preciso, Torrioni un perfetto dinamico e audace regista.

Natale Bertocco

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1. COPPI che ha coperto la distanza complessiva di km. 4035,530 in 118 ore 37’26”, alla media oraria di chilometri 34.019; 2. Koblet a 1’29”; 3. Fornara a 6’55”; 4. Bartali a 14’08”; 5. Conterno a 19,20”; 6. Ockers a 24’14”; 7. Roma a 24’35”; 8. De Santi a 25’06”; 9. Magni a 25’39”; 10. Rossello Vincenzo a 27’21”; 11. Giudici a 29’ e 2 secondi; 12. Defilippis a 29’36”; 13. Van Est a 29’57”; 14. Schaer a 30’26”; 15. Albani a 31’17”; 16. Zampini a 31’54”; 17. Padovan a 33’23”; 18. Brasola E. a 33’29””; 19. Barozzi a 35’25”; 20. Coletto a 36’50”; 21. Pedroni a 37’44”; 22. Carrea, Carrea. a 42’06”; 23. Monti, a 42’15”; 24.. Pontet a 44’25”; 25. Volpi, a 44’31”; 26. Biagioni, a 47’ e 17”; 27. Milano, a 50’01”; 28. Serena a 51’42”; 29. Ruiz a 54’17”; 30. Geminiani a 54’28"; 31. Conte a 56’53”; 32. Pellegrini Marcello a 57’17”; 33. Scudellaro Tranquillo a 58’18”; 34. Brescia 58’37”; 35. Geggero, a 1.02’07”; 36. Moresco a 1.05’29”; 37. Franchi, a 1.07’24”; 38. Gismondi a 1 09’28”; 39. Rossello Vilt., a 1,13’09”; 40. Isotti a 1.15’04”; 41. Trobat a 1.19’52”; 42. Barducci a 1’0’12”; 43. Lorono a 1.20’44”; 44. Van Stecnbergen a 1.23’48”; 45. Zuliani a 1.26’06”; 46. Pettinati a 1.29’25”; 47. Doni a 1.29’ e 32’; 48. Ciolli a 1.32’25”; 49. Frosini, a 1.34’11”; 50. Ciabatti a 136’57”; 51. Roks a 1.38’42”; 52. Grippa a 1.50’06”; 53. Baroni, a 1.42’26”; 54. Medri a 1. e 1.54’8”; 55. Pianezza a 1.50’13”; 56. Salimbeni a 1. 50 primi e 50 secondi; 57. Guai a 1.52’15”; 58. Maggini a 1.52” e

25”; 59. Rivola a 2.00’39”; 60. Van Stenkist ea 2.17’33”; 61. Assirelli, a 2.18’10”; 62. Gestri, a 2,19’25”; 63. Olmi a 2.19’27”; 64. Pezzi a 2.20’48”; 65. Barotiti a 2.24’48”; 66. Piazza a 2-29’45”; 67. Vidal Porcar a 2 33’50”; 68. Brasola A., a 2.50’15”; 69.. Diggelmann a 2.50’ e 25”; 70. Bini a 2.52’31”; 71. Suykerbuyck a 3.02’02”; 72. Van Breenen a 3.05’ e 24”. Classifica a squadre: 1) Canna 2) Bottecchia (Fornara, Roma, Conte) a 7’21”; 3) Bianchi (Coppi, Carrea, Milano) a 10’50”; 4) (Magni, Rossello Vinc., Giudici); Legnano (Defilippis, Albani, Scudollaro) a 37’59”5 5) Bartali (Bartali, Biagioni, Bresci) a 39’. Classifica stranieri: 1) Koblet, 118 ore 38’55”; 2) Ockers a 22’45””; 3) Van Est a 28’28”; 4) Schaer• a 29’03’”; 5) Pontel a 42’56”: 6) Rutiz a 52’48”. Classifica indipendenti: 1) Conterno, 118 ore 58:"7 ’17” ” ; 2) Roma a 3’44”; 3) Giudici a 8’ 1 11”; 4) Zampini a 11’03”; 5) Padovan a 12’32”, 6) Brasola Elio a 12’38”. Classifica della «DesgrangeCo!onibo> (dopo la settima prova - Giro d’Italia); 1) Petrucci p. 66; 2) Coppi 47; 3) Ockers 40; 4) Derijke 38; 5) Impania 34: 6) Koblet 34; 7) Fornara e Storms 32; 9) Defilippis 29. Classifica Nazioni: 1) Belgio p. 340; 2) Italia p. 285; 3) Francia p. 160; 4) Svizzera p. 62.

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V.

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1 LE GRANDI RASSEGNE GIOVANILI DEL C. S. I.

"Pedale Indentino,, di Bergamo

e “Aquila Fontane,, di Treviso campioni di ciclismo a

Immaginate: una viuzza larga forse meno di due metri e lunga non più di cinquanta, resa più intima da un archetto gettato, all’altezza del primo piano, fra i due fabbricati che la fiancheggiano, con due guide parallele e pretenziose sul selciato, quasi a conferirle il carattere di... rotabile e poi una piazzuola di dimensioni in armonia con quelle della viuzza, chiusa in fondo da un cancello al quale fa da sfondo riposante un verde di foglie e qualche po’ di verde ancora che affiora ai lati. Alla sinistra, al di là di un muricciuolo che sostiene la cancellata di un giardinetto ancora in erba,

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un po’ arretrata, una palazzina ad un piano addossata ad una chiesetta che, avanzando, torna a far lato alla piazzuola. Un gioiello del decimoterzo secolo, già distrutta ed ora ricostruita dalla Direzione Generale delle Belle Arti, che tre anni addietro dovette inchinarsi al volere degli alpini, incontrastati dominatori di Bassano, dopo quel po’ po’ di baluardo che essi seppero farne e che i non più giovani ricordano ancora. La chiesetta è dedicata a S. Donato e la sua ricostruzione è completa soltanto all’esterno, mentre all'interno, all’infuori della Madonna coi due Santi, opera di France-

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ì La «quadra Campione del dilettanti alla partenxa: Angioletti, Capelli, Capitatilo, Hoedoltf.

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sco da Ponte che vi si ammira nell’altare maggiore, mostra ancora le pareti in buona parte disadorne, cosa che costituisce un motivo di raccoglimento e di ammirazione maggiore per la sua semplicità, intonata al sentimento francescano che domina l’ambiente. Perché è necesasrio ricordare — e numerose scritte nella sacrestia e lungo la scala che conduce ad una Cappellina al primo piano lo rammentano — che in S. Donato dimorarono per qualche tempo, nella prima metà del milleduecento, San Francesco e S. Antonio; di quest’ultimo esiste ancora, a destra dell’altare della Cappellina, la cella nella quale il Santo si ritirava a meditare ed a pregare. Prima però di entrare nella cel- • la, o meglio ancora dopo esserne usciti, è bene sostare un momento nel piccolo vestibolo ove, attraverso due vetrate che ne formano le pareti esterne, si può ammirare un panorama, sulla vallata del Brenta, che fa dimenticare le miserie di questa terra ed apprezzare il dono impareggiabile dalla vita. * * Ma torniamo alla palazzina, dalla quale ci siamo allontanati, attratti dal misticismo di San Donato. Poco più che Francescana anche essa nell’aspetto, ma sufficiente per contenere una saletta per la segreteria, un’altra più ampia per le riunioni della presidenza ed un’altra ancora nella quale i corridori della Unione Velocipedistica Angarano si riuniscono la sera per apprendere da Don Guido, l’Assistente ecclesiastico della società, i principi di una sana condotta morale da seguire nello sport come nella vita, ai quali si intercalano talora gli accorgimenti tecnici e tattici di gara, sui quali Don Guido può onorevolmente tener cattedra. * * * In quest’ambiente raccolto e cordiale è maturata l’organizzazione dei Campionati Nazionali a Squadre che il Centro Sportivo Italiano ha quest’anno riunito, per ragioni di calendario, in unica data ed in unica sede. Ma la fiorente Società Bassanese, forte dell’esperienza acquisita negli anni scorsi, quando il « Trofeo Angarano » si disputava nell’ambito interregionale, fra squadre di corridori della categoria «Allievi», si è dimostrata pienamente degna della fiducia accordatale. E’ stato così che nel giro di poche ore, con piena regolarità e con


risultati degni del maggior rilievo, i due campionati a Squadre a cronometro della Categoria «Allievi» e della categoria «Dilettanti» hanno laureato i due quartetti che indosseranno sino al 1954 le maglie di Campioni: quello dell’U. S. « Aquila Fontane » di Treviso e quello del «Pedale Tridentino» di Bergamo. L’abbinamento dei due campio- U' nati, deciso in un secondo tempo, quando già era stato definito il trac- * S ciato da percorrere dagli « Allievi » e la necessità di chiudere ai traffico il tratto iniziale e terminale, avevano reso necessaria una variante sicché, mentre gli allievi, do- t po aver raggiunto per Marostica e Breganze Thiene, seguivano al ritorno una deviazione da Breganze, ■ .T ' per Sandrigo e Marostica a Bassa- C ' -. .. no, i dilettanti ripetevano due volte il percorso, in andata e ritorno fra Bassano e Thiene, sempre pasLa squadra dcll’U.S. «Aquila Fontana», Campione degli «Allievi» sta por prendere il via. sando per Marostica e Breganze. I Rubarli, D'Arsiè, Boscorato, Padovani La salita precedente quest’ultima località, per quanto breve e non molto accentuata, faceva sentire il suo peso quando veniva ripetuta che i fortissimi Capitanio e Capel- mio, le squadre partecipanti e dedai dilettanti nella seconda parte li, mentre un’indisposizione soprav- gne anche dei numerosi e cospicui della gara, sicché la media conse- venuta alla vigilia della gara, ave- premi messi in palio dagli organizguita da questi, è risultata sensi- va determinato la sostituzione del zatori. bilmente inferiore a quella raggiun- titolare Bani, con la riserva BenDue « Trofei Angarano » sono dotti. ta dagli allievi. emigrali a Treviso per merito dei * * * bravi « Allievi ». Uno definitivo, la La squadra dilettanti dell’U.S. « Aurora » di Treviso, vincitrice Le partenze delle squadre «Al- classica ed ormai tradizionale Camdello scorso anno, non aveva parte- lievi» si sono succedute di cinque pana in bronzo offerta dalla locale cipato all’eliminatoria regionale e in cinque minuti a cominciare dal- fabbrica Colbacchini, andrà ad arnon partecipava perciò neppure le ore tredici; quelle delle squadre ricchire la collezione della U. S. « Dilettanti » hanno avuto inizio « Aquila Fontane » e l’altro, la « Vitalla finale nazionale. alle ore quindici, succedendosi con toria » in bronzo dorato, rimarrà in Le è succeduta la squadra del lo stesso intervallo. consegna per un anno al Comitato « Pedale Tridentino », seconda clasLa superiorità degli « Allievi » provinciale. sificata lo scorso anno, che allineava, oltre al campione nazionale del- Trevigiani si è subito manifestata Né bisogna dimenticare che i vala categoria pel 1952, Angioletti, an- concretandosi, a fine gara in un lorosi Campioncini hanno lasciato vantaggio di l’46”3/5 sui bresciani dell’U.S. « Voluntas ». che ha pre- Bassano largamente rimpannucciaceduto a sua volta di un minuto ti oltreché con le maglie bordate l’U.S. « Taurea » di Bergamo. Il rit- di tricolore, con quattro magnifici mo impresso all’andatura e l’affiatamento dimostrato dalla squadra vincitrice, ne fanno collocare i componenti fra gli attori di primo piano nei prossimi Campionati individuali. Anche nella Categ. « Dilettanti » la squadra vincitrice ha dimostrato la sua superiorità sino dalla partenza, per quanto- il forzato ritiro della riserva dopo appena quindici chilometri, ne abbia diminuito la efficienza. Ed è stato per questo motivo che il vantaggio sulla squadra seconda classificata, del G. C. Ponte S. Pietro, rinvenuta fortissima nella seconda metà della gara, La squadra del “Pedale Senese„ attesta è stato contenuto in 44”4/5. Un passntfitlo dalla squadra dalla U.S. la ripresa dell’attività ciclistica del C.S.I. Tutte ad ogni modo degne d’enco« Aurora » di Tronto. In Toscana.

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giubbotti in pelle. offerti dalla Scamoscerìa del Grappa. 11 «Pedale Indentino» di Bergamo, ha conquistato il Trofeo offerto dalla Casa Wìlier ed ì romponenti la squadra hanno confermato la loro simpatìa per la bicicletta della medesima Casa, conquistando la seconda, dopo la prima vinta per proprio conto lo scorso settembre dal caposquadra Angioletti. Agli stessi componenti sono andati inoltre, assieme alle maglie di campioni, i quattro orologi da polso offerti dalla Presidenza del C.S.L La maggior parte dei Comitati Provinciali e delle Unioni Sportive, oltre ai componenti le rispettive squadre, ha riportato tangibili ricordi della bella manifestazione, ripartendosi le Coppe della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Prefetto di Vicenza, del Comando dell’Arma di artiglieria, degli industriali e dei commercianti di Passano, nonché quelle della Presidenza Centrale e degli Ispettori Regionali del C.S.l. Le classifiche complete delle due gare, riportate in seguito, forniranno ai tecnici materia di studio per le competizioni del prossimo anno e serviranno a mettere a fuoco il valore dei gareggianti, ma prima di chiudere queste note è doveroso porgere un elogio incondizionato agli artefici della perfetta organizzazione; ai dirigenti dell’unione Velocipedistica Angarano, prodigatisi tutti in un lavoro senza soste per superare ogni ostacolo, anche quando circostanze occasionali ne ponevano sempre dei nuovi. E la Presidenza del C.S.L, che già ha loro partecipato il compiacimento della Unione Velocipedistica Italiana, desidera ora accomunarli e porli tutti su uno stesso piano: dal Presidente prof. Zortea al fondatore sig. Baccini, dai Vice Presidenti Davide Stevan e Scrimin, al Tesoriere Placido Stevan al segretario Razzetti ed ai Direttori, tecnico e sportivo De Bei e Baggio. E che dire poi della sportivissima popolazione di Bassano e dei vari abitanti lungo il percorso? Numerosa ed assidua oltre ogni previsione, malgrado la temperatura ed il sole a perpendicolo per due terzi della gara, in nessun momento ha dato luogo a rimarchi o ad inconvenienti, rimanendo allineata e disciplinata ai bordi della strada ed accontentandosi di incitare con l’applauso imparziale i quartetti dei concorrenti, man mano che si succedevano nei passaggi. Ottimo il servizio di cronometraggio diretto dal signor De Cre-

scen.-o di Vicenza, oculata la Giurìa. presieduta dal sig. Paolo Maraggià di Milano, in funzione anche di Commissario dell’U.V.i. A tutti questi collaboratori, alle Autorità locali, che hanno sempre e volentieri assecondato le richieste degli organizzatori, alle proprietarie della Birreria Ottone affezionate amiche del C.S.L, vadano i ringraziamenti della Presidenza e della Direzione Tecnica. lllceardo Itonarelli

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LE CLASSIFICHE CATEGORIA ALLIEVI U.S. AQUILA FONTANE ■ Treviso (Roberti, D’Arsiè, Boscorato, Padovan) in ore 1.18’37” - media km. 11.258. U.S. VOLUNTAS • Brescia (Gavizzoli, Spalenza, Zanola, Campanelli) in ore 1.20’24” - media km. 43.280. U.S. TAUREA • Bergamo (Locateli!, Taramelli, Fadigati, Cattaneo) in ore 1.21'23” • media km. 42.755. S.S. RUBEO • Roma (Conte, Dragoni, Carenza, Zanni) in ore 1.21’2(i". U.S. PEDALE SER I ATESE Bergamo (Coltura, Plebani, Panelli, Langè) in ore 1.23’38”.

fi. U.V. ANGARANO - Vicenza (Edelvigi, Mazzocchio, Ripoli, Piatto) in ore 1.23’52”. 7. G.S. SI MONETTI - Roma (Maggini, Latini, Minnucci, Vaccarl) ili ore 1.23’52”. 8. U.S. LI ZZA N A - Trento (Simoncelli, Azzolini, Stiaffelini, Filip. pi) in ore 1.27’13”. 9. U.S. PEDALE SENESE - Siena (Misan, Galletti, Passerini, De Fedilta) in ore 1.29’58”.

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( A T EGORIA DILETTANT1 1. PEDALE IRIDENTINO - Bergamo (Angioletti, Capelli, Capitanio, Bendotti) in ore 2.12’13” • media km. 41.748. 2. U.S. PONTE S. PIETRO - Bergamo (Erba, Faccetti, Preda, Rota) in ore 2.12’58” - media 41.513. 3. S.S. RUBRO - Roma (Bianchi, Gentili, Zncchi, Cittadini) in ore 2.13'03” - media km. 41.489. 1. U.S. AURORA - Trento (Moser, Kcttmeier, Bonmassar, Biatti) in ore 2.13’37”. 5. U.S. BADOERE - Treviso (Casarin, Favaro, Mason, Veronese) in ore 2.13’41". fi. S.S. TIRRENO - Roma (Molari, Neri, Marinelli, Laici) in ore 2.22’26". Ritirata l’U.S. V1GATO ■ Gazzera (Venezia).

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Dopo il discusso ma brillante "Giro,,

II, «Tlllll» BEL flXimiXTEMIIIO 4448 Km. di strada

22 tappe - due soli riposi

dal 3 al 26 luglio 1953 panoramica di Nino Lombardi

. Una delle maggiori conquiste tecniche del 36" Giro ciclistico d’Italia è stata la completa « indipendenza » dal Tour de France. Infatti la nostra maggiore competizione a tappe aveva fino a quest’anno vissuto nell’ombra del Giro di Francia, quasi in funzione della classica francese. E l’ultimo esempio si ebbe l’anno scorso quando nel riposo di San Reino (con Coppi già solido capolista benché mancassero sette tappe alla fine) il C.T. Binda pose sul tappeto la formazione della squadra italiana per il Tour.

Quest’anno invece, nulla di tutto questo. E’ vero che Binda per i suoi impegni di candidato nella lista democristiana di Milano poco ha potuto dedicarsi al ciclismo limitandosi a seguire nel Giro tre tappe, ma è altrettanto vero che poco si è sentito parlare di Tour durante lo sviluppo del Giro. In compenso vivacissima si è scatena, ta la campagna di stampa non appena che i corridori avevano concluso al Vi- . gorelli i 4035 km. del Giro 1953. Ha cominciato Goddet, il « patron » del Tour il quale Sull'Equipe ha criticato il sistema di corsa dei grandi c soprattutto di Coppi descritto come il dispotico tiranno di tutte le corse a tappe. E’ logico che un organizzatore si preoccupi di far sparire (o almeno ridurre al minimo) le zone morte della sua corsa; negli intendimenti e nelle speranze di chi dedica attenzioni, sacrifici ed ingenti mezzi finanziari ad una corsa a tappe c’è soprattutto la presunzione di veder impegnati tutti i giorni di corsa i maggiori protagonisti, si da non dover assistere a quelle marce di trasferimento che caratterizzano spesso

alcune frazioni nelle quali hanno via libera i gregari e gli uomini di scarso nome. Ma il recente esperimento del Giro d’Italia che pure aveva elevato la sua dotazione 1953 alla rispettabile cifra di oltre 25 miloni di premi, con una cospicua dotazione per la maglia rosa e con un assegno giornaliero per i più combattivi non ha sortito l’effetto sperato perche a questi accorgimenti degli organizzatori ha fatto riscontro un altrettanto dosalo calcolo dei corridori, sicché in definitiva non ha giovato molto all’interesse generico della competizione l’apparato di novità predisposto. I corridori sono oggi degli autentici professionisti e non si può del lutto fare colpa a 1Coppi se studiando il tracciato di unai manifestazione alla quale è chiamato a difendere il suo prestigio, decide in partenza quale atteggiamento terrà in gara, fermando la sua attenzione sui punti cruciali della corsa e rimandando solo a quei momenti gli attacchi decisivi. La gara finisce quindi per < vivere » soltanto in due o tre episodi riducendosi per il resto ad una comoda marcia di trasferimento. Ai sistemi di corsa spericolati e garibaldini che tanta fortuna ebbero in epoche passate si è oggi inserito il freddo calcolo, l’analisi ragionata e soprattutto un esatto studio tattico della corsa tanto è vero che lo stesso Jacques Goddet ebbe a dire, come commento al Giro, che « il metodo (Coppi) aveva battuto l’improvvisazione (Koblet)», come a riconoscere e giustificare quanto aveva fatto il biancoceleste che « aveva vinto a punto prescelto ».

Ecco quindi il patron del Tour cor-

rere ai ripari forte delle esperienze acquisite durante il Giro e nell’intento di estirpare dalla sua creatura le tendenze avvelenatrici di un conformismo generale ai desideri di monsieur Coppi. Non vorrebbe in altre parole che si verificasse il bis dell’anno scorso quando Coppi aveva già vinto il Tour alla decima tappa e per vincere occorreva il suo « lasciapassare » tanto è vero che Vivier dopo la sua vittoria a Limonges ringraziò al microfono pubblicamente « il signor Coppi per averlo lasciato vincere ». La configurazione orografica della Francia aiuta i lodevoli intendimenti di Goddet il quale ha a disposizione per il suo Tour ben tre catene montuose da inserire a qualsiasi punto della corsa ritenga opportuno. Il Giro di Francia infatti trova sul suo cammino a sud la catena pirenaica e a est le Alpi e può integrare queste con il massiccio centrale dalla Provenza alla Vandea. Ha quindi maggiori possibilità di ridurre le zone vuote inserendo in tre punti della corsa le grandi salite che sono pur sempre un setaccio delle forze in campo unitamente alle tappe a cronometro che rispondono a requisiti di carattere tecnico e spettacolare. D'altra parte la situazione tecnica del ciclismo francese che al momento attuale non dispone nè di un Coppi nè di un Koblet, nè di un Bartali e nè di un Magni (cioè di fuoriclasse) potrebbe finire per favorire il disegno di Goddet. Infatti i sessanta corridori francesi, divisi nella squadra nazionale e nelle nove « regionali », partono senza particolari designazioni di grado o qualifica; vale a dire che nessuno è in partenza ca-

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quarta; inoltre centomila franchi quotidiani saranno attribuiti alla squadra che totalizzerà il miglior tempo con i suoi primi tre uomini ad ogni arrivo di tappa c cinquantamila cumulabili alla squadra regionale che avrà una migliore classifica di tappa.

Come aspetto tecnico il Tour di quest'anno, che entra nel cinquantesimo anno di vita, si presenta con le seguenti caratteristiche: 1118 km. complessivi, 22 tappe, due giornate di riposo (a Bordeaux dopo otto giornale di corsa) c a Monaco (dopo sedici tappe), una lappa a cronometro (la Lione-Sainl Etienne di 70 km).

Adolfo Grosso brillanto animatore di lutto le corse, ba colto II suo successo più qualitativo della stagione nella prima prova di Campionato noi giro della Campania* Compagno di squadra di De Santi Imita nello stilo o noi carattere lo scapiglialo Triestino.

pitano, uomo di punta o gregario; ognuno cioè, in base agli sviluppi delle prime giornate di corsa, può diventare caposquadra a somiglianza di quei soldati di Napoleone che partivano per ogni campagna con il bastone da maresciallo nello zaino. Si dirà che ciò risponde più ad un aspetto del ciclismo transalpino che a una decisione di Goddet in quanto la Francia dispone di buoni corridori (a cominciare da Bobet, Geminiani e Robic) ma di nessun fuoriclasse tale da accreditarsi in partenza la qualifica di caposquadra; ma non si può negare che questa particolare condizione finisce per favorire il patron che si augura di vedere impegnali al massimo, nelle prime tappe, i corridori francesi stimolati questi dal desiderio di guadagnarsi sul campo i galloni da caposquadra. E questo potrebbe essere il primo stimolante. Il secondo è dato dalla dotazione dei premi: in una conferenza stampa tenuta a Parigi appena di ritorno da Milano, Goddet ha annunciato l’istituzione di un premio Martini c Rossi dell'importo complessivo di sette milioni e mezzo di franchi così ripartiti: due milioni alla squadra prima in classifica generale alla fine del Tour, un milione c duecentomila alla seconda, cinquecen. to mila alla terza c trecentomila alla

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La grande boucle si corre quest’anno dal 3 al 26 luglio sul seguente percorso: Strasburgo-Metz (km. 175), MetzLiegi (Km. 218). Liegi-Lilla (km. 223), Lilla-Dieppe (km. 181), Dieppc-Caen (km. 192), Cacn-Le Mans (km. 199), Le Mans-Nates (km. 1781, Nanles-Bordeaux (km. 337), Bordeaux-Pati (km. 199), PauCauterets (km. 100), Cautercts-Luchon (km. 115), Luchon-Albi (km. 228), AlbiBezieres (km. 210), Beziercs-Nintes (km. 222), Nimes-Marsiglia (km. 177), Marsiglia. Monaco (km. 238). Monaco-Gap (km. 260) Gap-Briam;on (km. 165), Brian^on-Lione (km. 230), Lione Saint Etienne (km. 70 a cronometro), Saint Tienne-Montlufon (km. 210), Montlu^onParigi (km. 318). Avremo quindi nove tappe con un percorso superiore ai duecento chilometri e due superiori ai trecento a diffurenza dell'anno scorso, quando se ne ebbero rispettivamente undici e una; la media giornaliera dei chilometri da percorrere sarà di 207 km. superiore quindi a quella del Giro d'Italia che ha toccato i 192 km. Anche il tracciato è nuovo: si parte da Strasburgo per sconfinare durante la seconda tappa in Belgio.

Di là sulle coste dell’Atlantico per rientrare dopo altre quattro giornate nell’interno della Francia (a Le Mans). Sono di scena subito dopo il riposo di Bordeaux i Pirenei che saranno attraversati in due balzi; poi quattro tappe mediterranee e il riposo a Monaco prima di riprendere le grandi salite con la scalata delle Alpi, difficoltà che si concluderanno con l’unica tappa a cronometro del Tour 1953. Concludono i 4148 km. le due ultime giornate di corsa con complessivi 528 km. prima di raggiungere il trionfo del Parco dei Principi, a Parigi.

L'aver limitato ni minimo le tappe a cronometro e l’aver diluito in tre periodi le grandi salite potrebbe far pensare che il Tour di quest’anno sembra più adatto a Koblet che non a Coppi.

Il biondo campione svizzero ba infatti confermalo che è più forte di Coppi in pianura mentre ne subisce l’iniziativa sulle salite. In questo equilibrio potrebbe essere il succo del prossimo scontro Coppi-Koblct. L’ente organizzatore può ben dire comunque di aver tutto studiato perché il Tour 1953 nulla abbia da invidiare ai precedenti. Ma Goddet sa alla perfezione che tutto dipende dai corridori, veri arbitri della situazione perché nel loro comportamento c’è insito i! presupposto della riuscita della corsa. Due volte Bottecchia (1924 c 1925), due volte Bartali (1938 e 1948) e due volte Coppi (1949 e 1952) hanno iscritto il loro nome nel libro d’oro della manifestazione francese. Malgrado che tutto sia stato studiato per equilibrare sul piano tecnico la manifesta superiotila del nostro alfiere Fausto Coppi, anche il Tour del Cinquantenario ha tutta l’aria di finire in Italia. In questo caso sarebbe confermato < he l’atleta di maggior prestigio finisce per improntare una corsa a tappe a quelle che sono le sue esigenze e per adattare il suo piano tattico di gara alla forma che gli organizzatori hanno dato alla competizione.

Kino Lombardi

BlIÌTll.l E COPPI

Cavalieri lllliciali della Hepubblica Subito dopo l’arrivo del Giro al Ve- ' lodromo Vigorelli, il presidente della U.V.I. Adriano Rodoni ha consegnato a Fausto Coppi e a Gino Bartali le insegne di Cavaliere Ufficiale della Repubblica, concesse ai due grandi atleti per meriti sportivi. Coppi e Boriali hanno inviato all’on. De Gasperi i seguenti telegrammi : « In questo momento di esultanza sportiva sento il dovere di inviare l'espressione della mia devozione ed il fetvido augurio di affrontare vigorosamente l’ultima salita verso la vittoria finale. Fausto Coppi ». « Con la più viva gratitudine accolga i sensi della più profonda devozione e gli auguri fervidissimi per la grande vittoria della democrazia. Gino Bartali ».

zìi due prandi campioni l’augurio ajfettuoso di "Stadium” e della intera famiglia del CS.l. che li annovera ira i suoi soci d’onore!


IELLA GIUSTIZIA CALCISTICA 11

Trattammo in un primo articolo, della personalità giuridica dei calciatori, quella personalità che si vorrebbe soffocare, dietro il comodo sipario di una « potestas » acquisita per diritti finanziari e non legali. Il futuro si incaricherà di smentire o confermare i nostri dubbi c le nostre riserve su un argomento lacunoso e non privo di pericoli contingenti. Per ora affrontiamo altri problemi, sempre inerenti al nostro attuale ordinamento calcistico, c non meno scottanti c palpitanti di quello già trattato. Primo fra tutti quello della giustizia calcistica. Nel nostro paese, si è propensi a considerare qualsiasi punizione inflitta a giocatori c,d a società, come un vero c proprio arbitrio di gente, non avente veste giuridica per infliggere tali punizioni. Per questo la maggior parte delle squalifiche, sono interpretate in malo modo e> suscitano un vespaio di polemiche e di discussioni. E’ un male ciò, un male eliminabile solo attraverso una più razionale regolamentazione delle sanzioni. Ci spieghiamo. Attualmente il calciatore subisce una gravissima punizione, solo in caso di intemperanze rivolte verso il Direttore di gara: è giusto che sia così, ma ancor più giusto sarebbe, se il giocatore venisse severamente punito, anche in caso di ripetuto gioco scorretto e di « lavativismo » ai danni della propria società. Se un calciatore da noi falcia un avversario, ben di rado l’arbitro lo espelle, nella maggior parte dei casi fermandosi alla semplice ammonizione. Per eliminare il gioco scorretto, bisognerebbe invece espellere il colpevole c poi squalificarlo per parecchi mesi, radiandolo addirittura se recidivo. Allorché inoltre l’atleta si comporta in modo poco corretto verso la società, costui andrebbe deferito alla Lega, e colpito da

dctla Lega c non dalla medesima società. E’ questo un punto importantissimo. Oggi sono le società che, solo in casi estremi, puniscono i loro dipendenti: ma a prescindere dal fatto che quasi sempre esse sorvolano, con quante ripercussioni anche rispetto agli altri è facile immaginare, non è inoltre raro il caso in cui le società puniscono, rendendo di pubblica ragione detta punizione, per poi subito dopo perdonare magari dietro formale c pentita richiesta del calciatore, al quale la richiesta non costa assolutamente nulla. E’ tutta la serietà dell’ordinamento che viene così ad essere intaccata, perché il giocatore sapendo di non correre eccessivi rischi, ricadrà quanto prima in peccato, ed a sua volta la società ripeterà il primitivo errore. D’altra parte l’Associazione Calciatori, non avendo una veste giuridica, non può intervenire, e si limita ad assistere alla finestra a tali incongruenze. Anche la Lega si guarda bene dall’entrare in azione, quando non sia espressamente chiamata in causa: cosa logica anche questa, perché la Lega è diretta emanazione delle società, c come tale costretta ad appoggiare il modo di agire di queste. I giocatori dunque sono puniti solo su segnalazione dell’arbitro e del Commissario di campo. In proposito si deve notare, come troppo spesso le punizioni non sono proporzionate alla mancanza commessa, e viceversa. Ciò si potrebbe evitare con mia più minuziosa catalogazione delle mancanze passibili di squalifica, e con una più stretta collaborazione tra arbitro, guardialinee e Commissario di campo. A volte ad esempio, l’arbitro nel suo refe.rto scagiona il calciatore di una mancanza, sulla quale invece il Commissario di campo calca la mano: la Lega in questi casi, quasi sem-

pre squalifica il giocatore, senza preoccuparsi eli appurare con meticolosità i fatti. Si dirà: ma ci vorrebbero ore c ore per portarea termine dette indagini. Non si abbia paura di perdere delle ore, specie quando le questioni non si presentano ciliare. Un giocatore può sempre scontare le sue brave domeniche di squalifica, anche dopo una settimana di accertamenti, ma così facendo si eliminerebbero le tantissime discussioni, che si protraggono a volta per mesi e mesi. Si ascoltino, inoltre, le ragioni del giocatore e, in casi di squalifica di campo, quelle della società: non si dimentichi che in qualsiasi tribunale si dà la possibilità all’imputato di scagionarsi. Sarà poi la Lega quella che deciderà, e molto meglio sarebbe se la Lega fosse composta di persone estranee alla società, esperti a prova di bomba degli ordinamenti calcistici, uomini posati ed in grado di incutere rispetto. Ed inoltre non sarebbe male accetta, una maggiore obiettività da parte della stampa, che si abbandona a campanilismi ed a parzialità deleterie e pericolose. Tempo fa a Roma, ci fu una mezza rivoluzione per la triplice squalifica inflitta ad un calciatore giallorosso, mentre, si badi bene, quella squalifica era da considerarsi giusta sotto tutti i punti di vista. La serietà ed il buon senso dovrebbero guidare giocatori, società e stampa, allorché ci si trova dinanzi all’argomento punizioni. Ben raramente invece ciò avviene, e colpa di questo è anche, come abbiamo detto, l’errata impostazione di tutto il problema, che per riassumere noi risolveremmo così: 1) obbligo alle società di deferire alla Lega i calciatori intemperanti c levativi ; 2) stabilire con precisione le scorrettezze passibili di punizioni e determinare le medesime; 3) te-

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ri

TABELLA DEI COMPENSI

Serie A

Titolari Min. 39000

Premio di trasferimento . . Premio di riconferma . .

Premio di partita (per punto)

Mass.

Ì

fi-0 si; :

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» >

>

500.000 300.000 100.000

Riserve

Mass. Min.

Mass.

Min.

Mass.

Min.

Mass.

Min.

Mass.

26500

47000

10000

24000

20000

40000

7000

15000

j 2000

2000

27000

250000

30000

150000 |

15000 '

5000

8000

3000

5000 !

10000

5000

3000

3000

3.600.000 1.200.000 1.200.000

2.400.000 2.400.000 800.000

1.800.000 1.800.000 600.000

10000

4000

2000

Per tutti i giuocatori: 10% sull'assegno mensile

> » >

Riserve

Titolari

50000

1» posto . . . 2» posto .... altri posti . . .

> »

Titolari

250000 800000 l|

5000

[ centri sup. 1.000.000 abit. > > 750.000

{

Min.

53000 12000

Indennità di famiglia . .

•S’

Serie C

Per tutti i giuocatori: 12% del corrispettivo di cessione

Assegno facolt. mens. per giocatori di particol. valore tecnico

±5 <u

Conosciamo l’osservazione delle società: noi paghiamo chi più vale, gli altri li teniamo nelle riserve o quanto ai giovani vi sono le sezioni giovanili. Parole, solo parole. Quella di pagare chi più vale è una ingiustizia economica ed un comodo, pretesto per stipulare dei contratti illogici. Per ciò che riguarda poi la squadra riserve non è disdicevole, dare ad un atleta la qualifica ufficiale di riserva, quando ben più logico è considerarlo un titolare in attesa del suo turno, integro nella sua personalità e sempre ben disposto moralmente e psicologicamente. Sappiamo di atleti schiantali dal loro destino di riserve a vita, appesantiti da quell’eterno sapersi dimenticali e inferiori ai più for-

Serie B Riserve

Premio di presenza

Premio di classifica

ze. S’intende che il campionato riserve (vero e proprio torneo giovanile) dovrebbe venir esteso su scala nazionale, con ammissione dei giocatori al di sotto dei ventun’anni. Quale beneficio può dare infatti un atleta ormai spremuto, e quale risultato può offrire una squadra riserve formata di trentenni o giù di lì? Largo ai giovani dunque, attraverso un preciso obbligo federale.

malcontenti che sono diretta conseguenza di questa disparità, il più delle volte non dettata da alcun criterio logico. Quasi sempre ad esempio i calciatori stranieri, fruiscono di stipendi ben superiori a quelli dei nostri, stipendi die in alcuni casi sono persino favolosi. E’ una sperequazione da eliminare, e le società per prime devono sentire il dovere di stabilire per tutti una paga base, da far oscillare solo in casi estremi. Al riguardo la Federazione dovrebbe far obbligo alle società, di avere una rosa titolari di venti giocatori, tutti trattati allo stesso modo. Questi giocatori sarebbero da utilizzare per la prima squadra, mentre per ciò che riguarda la squadra riserve, essa verrebbe formata di calciatori giovani, da vagliare nel campionato apposito, onde trarne quegli elementi buoni per gli anni avvenire. Per tenere in allenamento le riserve della prima squadra, sarebbero sufficienti le partitelle infrasettimanali. Un tale ordinamento, permetterebbe alle società di non creare malcontenti e di dare ai giocatori quello che loro spetta, senza più o meno indiscriminate prefercn-

nere conto prima di punire dei pareri dell’arbitro, del Commissario di campo, ed ascoltare gli incriminati; 4) demandare di una settimana la risoluzione dei casi controversi; 5) versare al fondo di assistenza le punizioni in denaro, sicché ne vengano ad usufruire i giocatori bisognosi; 6} non aver paura di ammettere i propri errori, né di sconfessare l’operato dell’arbitro o del Commissario di campo; 7) ammettere in seno alla Lega un rappresentante dei calciatori, scelto tra gli ex nazionali ormai in pensione. Impostato su tali basi, peraltro lacunose cd incomplete, il problema delle punizioni potrebbe avere una più compiuta regolamentazione, che seppur lontana dai principi giuridici adottati dalla Magistratura, darebbe di certo maggiori garanzie di serietà e di stabilità agli associati (che ad esempio hanno diritto a conoscere la motivazione dettagliala e precisa delle loro pene!. Altro problema di palpitante attualità, quello dei rapporti economici. Le società trattano i giocatori in modo diverso sotto lo aspetto economico, creando dei

25000 20000 15000 10000 5000

25000 20000 15000 10000 5000

25000 20000 15000 10000 5000

25000 20000 15000 .10000 5000

12500 10000 7500 5000 2500

12500 10000 7500 5000 2500


lunati compagni, anche dal punto rii vista economico, molto importante non dimentichiamolo, per dei ragazzi che si sono votati anima c corpo al gioco del calcio. In proposito un calciatore ci diceva tempo fa, che lui e moltissimi suoi colleghi, sarebbero ben più lieti se la società offrisse loro, invece che gli stipendi ed i premi di reingaggio, un impiego decoroso o addirittura una piccola azienda. La cosa purtroppo è irrealizzabile per i continui trasferimenti, che impediscono al giocatore di stabilirsi in una città, con speranze di piantare le tende definitivamente. E’ comunque tale idea, il segno più evidente di come e quanto i calciatori — almeno i più avveduti tra essi — si preoccupino dell’avvenire. E’ per questo che si ha il dovere di non abbandonarli al loro destino, dopo la carriera e durante la carriera, cercando di creare per il loro futuro dei fondi obbligati, da accumularsi nel corso degli anni di attività. I premi partita ad esempio, che sono un immorale strumento nelle mani delle società ricche, potrebbero servire a qualcosa di utile. Vi sono dei dirigenti che promettono decine c decine di migliaia di lire in caso di vittoria: logico che gli atleti si gettino a corpo morto nella mischia, non per puro spirito di bandiera, ma solo per intascare il voluminoso pacchetto di biglietti di banca. Senza dire che il premio partita va solo ad una ristretta cerchia di titolari, sicché gli esclusi finiscono per risentirne incredibilmente di una tale esclusione.

Per evitare ciò bisognerebbe stabilire una cifra (le società stesse dovrebbero indicarla, impegnandosi a non trasgredire l’impegno) da pagarsi ai venti giocatori di prima squadra, solo in caso di vittoria o di pareggio esterni. Detti premi però, la società dovrebbe versare in banca, su un libretto intestato al singolo giocatore, il quale avrà la possibilità di ritirare la somma, solo a compimento della carriera. Utopia irrealizzabile? Può darsi, ma si tratta di un’utopia che i calciatori per primi, non potranno non riconoscere giusta.

Quanto ai premi di reingaggio c di fedeltà, noi li renderemmo uguali. Se un calciatore allorché si trasferisce, guadagna cifre astronomiche, naturale che l’aspirazione somma dei giocatori, sia quella di cambiare casacca. Uguaglianza assoluta dunque, anche nell’ambito di una stessa società. Non è giusto ad esempio che uno straniero prenda di reingaggio una somma di molto maggiore a quella di un atleta che da dieci anni presta i suoi servigi a quella società. I malcontenti e le lamentele, minano sin dalle fondamenta la struttura non solo della singola società, ma anche di tutto il gioco del calcio. La coscienza di essere trattati ugualmente, e di poter guardare con tranquillità l’avvenire, porterebbe una distensione in questo nostro foot-ball, che di anno in anno ha una vita sempre più travagliata. Non sarebbe male poi che una apposita commissione di esperti, ficcasse un po’ il naso nelle faccende interne delle società (parliamo di faccende economiche naturalmente). In un badarne di cambiali e di crediti insoluti, è ben difficile la vita, e se questo non riescono a comprendere i nostri dirigenti, ben venga un intervento della Federazione, che ha le capacità e le possibilità di sanare i bilanci di alcune tra le maggiori società italiane. Nel campionato ’52-’53 si sono avuti due casi preoccupanti: quelli della Triestina c del Palermo, i cui giocatori inscenarono una specie di sciopero, minacciando di non scendere in campo. Il bello della faccenda è che detti calciatori avevano pienamente ragione, perché troppo le loro società avevano procrastinato il pagamento di impegni assunti all’inizio del torneo. Sono casi eloquenti c pericolosi, che esprimono a meraviglia una situazione che è claudicante e che ha necessità di un energico bisturi, che la risani c la faccia tornare alla normalità. All’ assolvimento di un tale compito, dovrebbe contribuire la Associazione Calciatori. Ma anche qui quante lacune! Le esamineremo con minuzia in un prossimo articolo. Enzo Sun no

l[ SEMIFIIMALISTE

del Campionato del C. S. I. Conclusi i campionati Provinciali e Regionali del tonico nazionale « ragazzi » del Centro Sportivo Italiano, le squadre semifinali sono state raggruppate nei quattro seguenti concentramenti interregionali che avranno luogo nei giorni 20 e 21 giugno:

NORD U.S. U.S. U.S.

(Treviso) S. Secondo di Torino Bonsignori di Brescia Miani di Treviso

CENTRO - NORD (Firenze)

Sampfloria di Genova Ruinagna di Cesena Juventus di Pontedera (Pisa) Juventus di Città di Castello (Perugia) CENTRO-SUD (Roma)

Vigor di Tarquinia (Viterbo) Diavoli Rossi di Pescara Oriens Voinero di Napoli Virtus di Cagliari SUD (Reggio Calabria) Juventina di Potenza C.S.I. Palmi di Reggio Calabria Diavoli Rossi di Molletta (Bari) Marcilo di Catania.

RICONOSCIMENTI dell'U.C.I. A MONS. FERRERÒ E AL COMM. PASCHETTA Nei giorni scorsi i Dirigenti dell’U.V.I. hanno consegnato a mons. Carlo Alberto Ferrerò di Cavallerleone ed al comm. Bartolo Paschetta medaglie di benemerenza rispettivamente il 1° e 2° grado concesse dal Presidente dell’U.C.I. sig. Achille Jonard a riconoscimento della loro fattiva opera spirituale e morale nel mondo del ciclismo. All’Eminente Prelato ed al valido Dirigente, giunga l’augurio affettuoso per il particolare apprezzamento internazionale di « Stadium » e dell’intera famiglia del C.S.I.

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L’ha vinto l’Inter, ma fu vira gloria? Questo interrogativo porterà con sé il campionato ’52-’53, uno dei più brutti della storia calcistica italiana. Lo scudetto è andato ad una squadra che ha vinto difendendosi, ad una squadra che mai lia messo in mostra un gioco degno di essere menzionato. Quelli i campioni? si domandavano gli spettatori nel vedere la caotica condotta di gara praticata dai milanesi, c che è passata alla storia con il nome di «catenaccio». L’Intel" si chiudeva a riccio, come la più provinciale delle compagini, e si accontentava delle striminzite vittorie per 1 a 0 oppure di pareggi a reti bianche, che facevano classifica ma non foot-ball. Un pessimo spettacolo credeteci, e meno male che è finito... L'ultima domenica l’Inter senza catenaccio giocò una pessima partita, e si prese un sacco di fischi dai suoi tifosi. « Ma che cosa vogliono? Sono proprio incontentabili...» si lamentò l'allenatore Foni alla fine dell'incontro... Ma Foni nel suo intimo comprendeva e giustificava i fischi della folla, proprio Foni che in tempi passati giocò in quella Nazionale azzurra, che su tutti i campi del mondo dette spettacolo. Sì, d’accordo, caro Foni, l’Inter ha vinto il campionato e facciamole tanto di cappello, ma noi siamo qui a domandarci se fu vera gloria... E se i nerazzurri dovessero nella prossima stagione insistere nella loro tattica, beh, allora ci sia permesso di augurarci che venga fuori un'altra squadra in grado di rivendicare la bellezza e l’esteticità del nostro calcio, un'altra squadra che riscuota le simpatie e gli applausi di tutti gli sportivi, specie dei suoi tifosi. Se questa squadra poi dovesse rivelarsi proprio l’Inter, tanto meglio... La retrocessione del Como sinceramente ci addolora. Ardente e garibaldino Conio, che per primo alzasti bene in vista il gagliardetto dell’italianità, escludendo dalle tue file i calciatori stranieri: non sei stato fortunato caro e vecchio Como, simbolo di una passione che non dimenticheremo mai... Il tuo dramma è un po’ il dramma del calcio italiano, del quale tu nelle passate stagioni sei stato il più qualificato vessillifero... Arrivederci caro Como.

Una partita polemica del torneo '52-53: Udinese-Bologna. I sostenitori della compagine friulana si comportarono male, e la Lega assegnò la vittoria al Bologna mettendo nei pasticci l’Udinese... Ma l’ultima trasferta dei bianconeri capitava proprio a Busto Arsizio, ed essendo il Pro Patria ormai condannato, ai veneti fu facile aggiudicarsi la posta in palio e la conseguente salvezza.

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AH’lìEB scudetto e.... fischi

Questa storia delle partite facili però non ci va affatto giù, perché il campionato ne viene ad essere falsato. Perché immaginate se al posto di Pro Patria-Udinese, fosse stato in calendario Triestina-Udinese o Udinese-Conio... Come minimo ci scappava il morto... Un affare complicato sul serio, ma poi-troppo di difficile soluzione... Per ora andiamo avanti così... Ma sino a quando?... Roma e Bologna: due rivelazioni e due liete realtà, la Roma forse più del Bologna, malgrado la classifica ed il deludente girone di ritorno... Bella squadra quella giallorossa: armonica, fusa, classica. A volte ha dato spettacolo, a volte ha

Bergamaschi del Como si à rivelato tra I mi* gitoci mediani dalla serio A. Il Alilan so lo è assicuralo per 40 milioni. Ma il braco Mario In rossonero si farà certo onoro.

deluso, ma sempre ha soddisfatto. 11 quadrilatero e Galli vanno segnalati in blocco, perche si tratta di giocatori in gamba, tra i migliori del nostro campionato. Anche Grosso va citato, per la sua classe, per il suo senso del gioco, per la sua intelligenza tattica. Peccato che i terzini e le ali non si siano rivelate all'altezza della situazione, e che portiere non sempre sia stato quel Tessavi, che è più che una promessa. Ma nella stagione prossima vi sarà Ghiggia il fuori classe urtiguajano, vi sarà Cardarelli, e vi saranno tutti i nuovi acquisti di Sa-

cerdoti. Da tener d'occhio questa Roma sorniona, da tener seriamente d’occhio... Anche il Bologna si è ben comportato, a dimostrazione che Viani è un allenatore coi fiocchi, che sa quello che fa... Giorcelli, Cattozzo, Greco, Bocci, Cervelluti ed altri: questi i gioielli felsinei... Il presidente Dall’Ara può finalmente sorridere soddisfatto... I tifosi sono felici, e Viani ha promesso che l’anno prossimo andrà ancora meglio. E se lo dice mastro Gippo!... Ansimante, ma dignitosa, la Juventus è giunta al traguardo finale del campionato. Si è scucito lo scudetto dalle maglie, e l'ha consegnalo aH’Inter. Ha deluso la Juve? Sì, francamente ha deluso, perché tutti attendevamo dai bianconeri grandi cose, ed invece i bianconeri queste grandi cose ce Plianno fatte vedere solo a tratti. Comunque la Juve ha giocato meglio di tutte le altre squadre. Anche perdendo, la compagine torinese ha conservato queU’aria di aristocrazia, che la rendeva tanto popolare sui campi della Penisola. La tecnica e la classe, fanno parte del bagaglio di questa squadra, che ha perduto lo scudetto, quasi senza accorgersene, per gradi... Ma scudetto c non scudetto, la Juve è sempre la Juve...

Una delusione la Lazio. La crisi sociale, un allenatore che non andava ed un attacco sterile da far paura, hanno fatto precipitare la compagine romana nella zona infida della classifica, confusa con le altre squadre che per un pelo hanno evitato la retrocessione. Nel campionato prossimo per la Lazio dovrebbe andar meglio, in primo luogo perché al .suo timone vi sarà di nuovo Sperone, ed in secondo luogo perche sono in arrivo dei rinforzi per la prima linea, che poi è quella che più ha zoppicato. Eppure la Lazio ha la fortuna di avere un portiere fenomenale: Cochi Sentimenti. Che magnifico atleta ragazzi... Auguri vecchia Lazio... ♦ Il Napoli: nel girone di ritorno un rullo compressore... Una grande squadra, guidata da uno Jeppson tra i più bravi centravanti del mondo. Questo Napoli, che sarà rinforzato a dovere, può ben aspirare l’anno prossimo al titolo di campione d’Italia... E se dovesse conquistarlo, chi li tiene più i vulcanici tifosi partenopei?...

Campionato’52-’53: Io si passi senz’altro in archivio... Già bussa alle porte il suo fratellino minore: quello ’53-’54... E per carità, si passi in archivio anche Italia-Ùngheria...


CALCIO E PALLACANESTRO

Gmili iuazione [li un' ìnclisla Se la secca, umiliante sconfitta del 17 maggio allo Stadio Olimpico di Roma, inflitta con quel po’ po’ di eleganza e di stile dai magiari ai nostri giocatori, avrà il merito di indicare la via giusta per guarire il nostro calcio, ben venuta sia. Ma essa non è stata, in questi ultimi anni, la prima né sarà l’ultima. I 90.000 non possono rimproverare ai 12 italiani la mancata vittoria, ma diventano degli energumeni quando pensano al modo col quale la sconfitta è stata accettata e, oseremmo dire, forgiata dai nostri stessi uomini. E’ utile, invece, riandare al bigno: è stato scritto troppo, a torto o a ragione, e si son trovati e si stanno trovando mille motivi, tutti buoni in partenza, per corroborare un’idea, un’opinione. E’ inutile, invece, riandare al bigmatch esaminandolo sotto l’aspetto tecnico. E lo facciamo noi, che no;t siamo degli specialisti del calcio, perché dopo un anno e mezzo cade troppo a proposito quanto scrivemmo nel passato circa l’integrale applicazione al calcio di schemi tattici propri e soli della pallacanestro (1). In quell’occasione molti intenditori, esperti, tecnici di calcio ci trattarono da visionari e da illusi oppure con aria di sufficiente compatimento, guardandoci dall’alto della loro sapienza calcistica. Oggi ci rivolgiamo particolarmente a questa gente invitandola a constatare i fatti. E’ vero o non è vero che gli ungheresi difendevano « a uomo » e gli italiani « a zone »? Difendere « a uomo », nella pallacanestro, è un metodo tattico in vigore fin da quando fu inventato il gioco. E vuol dire che ogni giocatore marca strettamente un avversario ovunque esso vada e sempre che, logicamente, la squadra avversaria sia in possesso della palla. Lo sganciamento avviene, invece, quando il pallone passa in (1) - Cfr. n. 1 c 2 di Stadium 1953.

possesso della squadra che prima si difendeva. Di qui il continuo sorvegliarsi a vicenda, la necessità di una preparazione atletica veramente eccezionale perché si tratta di scatti, arresti, finte, giravolte, colpi di reni, controtempi, contropiedi velocissimi, ecc. A titolo di cronaca, si sappia che oggi non c’è più nessuna squadra di pallacanestro, in Italia, che riesca a marcare « a uomo tutto-campo » fin dal primo minuto di giuoco, eccezion fatta per la squadra femminile della Comense, più volte campione d’Italia. Questo tipo di difesa, cioè questo marcamento assillante, continuo, fastidioso (per chi lo subisce) porta la squadra attaccante a dover faticare non poco per progredire di qualche metro; a meno che essa non applichi il sistema dei veli cui l’avversario risponderà con scambi. Non andiamo oltre. L’essenziale è stato spiegato a chi di questo gioco non conosce nemmeno le regole principali. La difesa « a zona », creata dagli americani poco prima di quest’ultima guerra) comporta una difesa limitata al proprio campo, con un ancor più limitato spreco di energie, con conseguente scadente spettacolo e consiste in questo: si lascia l’avversario ampio padrone di tre quarti di campo limitandosi, la squadra che difende, ad occupare i punti strategici, anzi delle « zone » strategiche e fluttuandovi sopra (in avanti, a destra e a sinistra) onde impedire all’avversario il tiro. Ma allora l’avversario mette un giocatore nelle migliori condizioni per poter tirare da media distanza (6-8 metri) oppure allarga appositamente l’assedio in modo che la zona avversaria si allarghi a sua volta, consentendo la fulminea infiltrazione di un uomo che tiri da distanza ravvicinata. Dopo queste sommarie spiegazioni vogliamo ricordare allo spettatore del 17 maggio le caratteristiche di gioco nei due campi. E ripetia-. mo, stringendo la domanda: « E’

vero o non è vero che quando gli italiani entravano in possesso della palla « immediatamente » ogni azzurro veniva bloccato ovunque esso andasse? ». « E’ vero o non è vero che, di conseguenza, il passaggio non poteva essere effettuato subito e che, comunque, l’avanzata diventava difficoltosa se non addirittura improba? ». Ecco la difesa « a uomo » degli ungheresi... Ma — ci si dirà — qualche volta, malgrado tutto, qualche azzurro scappava... Verissimo! Ma si trovava subito bloccato da un altro avversario, perché la difesa dei bianchi agiva con elasticità, cioè c’era uno scambio continuo di uomini, seppure momentaneo, in modo che, in qualsiasi maniera, entro pochi metri o pochi secondi, ogni ungherese aveva il suo italiano. 11 tiro così malamente sciupato da Galli nel primo tempo fu potuto effettuare perché l’azione precedentemente, aveva gravitato sulla destra e il nostro centro si era fulmineamente e « discretamente » spostato sulla sinistra. Arrivato il passaggio improvviso, Galli si trovò solo davanti al portiere e se avesse segnato l’atletico Lorant avrebbe dovuto battersi il petto. Ci si obbietterà ancora che i magiari, in tanto hanno avuto applausi a scena aperta, in quanto gli italiani hanno pacificamente dormito, mai profondendo un minimo di « animus pugnandi ». Questo è vero, ma relativamente. Dopo il secondo goal gli ungheresi avanzavano fin nell’area di rigore avversaria con un’andatura da scampagnata domenicale su una strada deserta e trovati, poi, tutti gli italiani stretti e schierati nella propria area, cioè nella propria zona, iniziavano quella serie di passaggi velocissimi in tutte le direzioni togliendosi finanche il pallone fra di loro (veli) e meritandosi, a spese degli inebetiti azzurri, gli applausi di rito. Sotto la sola visuale tecnica, a noi personalmente — lasciatecelo dire — l’esibizione ungherese fece piacere; non fu piacevole, naturalmente, dal lato affettivo anche perché non fu bello constatare che la nostra tattica veniva applicata proprio contro di noi... Ora, al di fuori di ogni altro giudizio, è necessario riconoscere che un contributo notevole alla rinascita del calcio italiano può essere dato soltanto da un diverso e sostanziale indirizzo tecnico col quale bisognerà istradare i giovani. I

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presupposti di tale cambiamento poggiano, lierò, su fattori di diversa natura che rispondono ai nomi di: professionismo, stranieri, commercio. Quest'ultimo, specialmente, conti nua, in pratica, a regolare la vita di una qualsiasi società sportiva, piccola o grande che sia. E quando un sodalizio affronta le spese di un Campionato sorge, imperiosa e determinante, « l’assoluta necessità » della buona classifica. Siccome questa si ottiene con le vittorie, o almeno col non. perdere, la cosa si riflette sul comportamento tecnico e agonistico della squadra. Di qui la nascita dei mezzi sistemi, dei catenacci, delle diagonali ecc. e allora addio giuoco giuocato, respiro, bellezza, spettacolo, agonismo e via dicendo. I giovani, dunque, hanno bisogno soprattutto di una preparazione atletica che oggi è del tutto latitante o, peggio, ibrida e controproducente. Per poter avere, in linea generica e specifica, un buon giuocatore è necessario che questi abbia: velocità, scatto, fiato da vendere. controllo di palla con entrambi i piedi. Con elementi così formati si possono fare tutti i tentativi possibili, in qualsiasi direzione. Siamo certi di non sbagliare se asseriamo che ogni giuocatore magiaro, messo in un posto diverso dal proprio, avrebbe reso in eguale misura e abilità. Quanto visto allo Stadio Olimpico non poteva stupirci perché, fin da sei anni fa, ne fummo i primi assertori. Gli stessi giornali non hanno potuto negare che si era avuta occasione di vedere della vera e propria pallacanestro in campo. Oggi più che mai noi siamo solidali con loro e se siamo certi che la FIGC prenderà radicali e opportune misure di carattere organizzativo, siamo altrettanto certi che non sarà lontano il giorno in cui l’allenatore di calcio si metterà a studiare almeno i principi essenziali del giuoco della pallacanestro e riconoscerne le doti e le possibilità di applicazione al calcio. Siamo ancora certi che, in tal modo, con « veli », « blocchi », « pivot », « incroci », ecc. anche il popolarissimo sport del calcio ne uscirà sanguificato, irrobustito e, soprattutto, con un volto nuovo ed avrà il merito di ridare al giuoco la qualifica di < spettacolare », di riconciliarsi col pubblico e infine darà lustro a un blasone che, decisamente, già da qualche anno è in netta decadenza. G. Gómez de Terdn p’"-

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REMO Z E N

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Lo Sport nazionale è in lutto. La scomparsa di Renio Zenobi, triste episodio di vita terrena, colpisce in modo particolare il C.S.I. che lo ebbe amico sincero e cordiale. La figura di Zenobi è un simbolo nello Sport esprimente la più squisita purezza. Egli fin da giovane praticò lo sport più povero e più bello: quello sport che richiede il sacrificio e la volontà tenace, fu cultore dell'atletica leggera, che lo vide atleta, quando i premi erano rappresentati da modeste medagliette e dal compatimento delle masse. Egli raggiunse i traguardi più belli e qualunque fosse il Suo piazzamento, il Suo sorriso significava vittoria, significava un dovere compiuto dal fisico e dallo spirito. Tanti, tanti anni or sono, Capo Tecnico ncH’Acronautica, nei momenti di riposo si trovava sui campi, la passione più intensa non gli faceva conoscere riposi, il Suo pensiero si posava sul traguardo domenica, era la mela di sempre che raggiungeva talvolta a caro prezzo. Passata la grande guerra, passò ad occupare posti di preminenza come dirigente nella vecchia Lazio. La Sua vita ed il suo cuore non ebbero attimi di sosta nel dedicare la Sua esperienza per questa Società che rappresentava la Sua seronda Famiglia. Nel campo industriale raggiunse le mète più ambite, la Sua dedizione al lavoro lo portò in alto in campo nazionale: recentemente fu insignito della onorificenza più significativa: Cavaliere del Lavoro. Egli che nella società umana era un esponente, per gli sportivi era semplicemente « l’amico Remo », l’amico di tutti, sempre con il Suo sorriso buono, sempre generoso e comprensivo. Non si poteva essere avversari del « l’rcsidcntonc » perché egli voleva bene anche a quelli che sia pure per questioni formali potevano considerarsi oppositori delle sue idee organizzative. Il Centro Sportivo Italiano lo ebbe vicino, la Sua parola sapeva di affetto, di simpatia, d'incitamento e di elogio. Il Centro Sportivo Italiano ricorda Remo Zenobi nella preghiera ed esprime l’afi'ettuoso cordoglio alla Sua Famiglia a cui si sente legato fraternamente nella circostanza tanto dolorosa. GeneroNo Dattilo

[.'ultima «latta del caro <Romo> al C.S.I. In occasiono dolio premiazione annnalo. [.'Indimenticato dirigente è tra I duo Sottosegretari di Stato Andreetli c Vischio.


Programmi estivi per tutti UN GRANDE CONCORSO MOTOTURISTICO

"OLTRE 10.000 CHILOMETRI IN LAMBRETTA,, La Società Innocenti bandisce per il Associazioni sportive, da Moto Club, da Consolati, da Automobili Club e, dove 1953 il Concorso « Oltre 10.000 Chilonon esistano questi uffici rappresentatimetri in Lambretta », fra i Lambrettisti vi, da Alberghi, da Congregazioni relidi qualunque nazionalità che dal 1" giugno 1953 al 31 dicembre 1953 compirangiose: Missionari, Conventi, ecc. no un raid di almeno 10.000 chilometri Il termine del 31 dicembre 1953 si a bordo di motorscooters « Lambretta » riferisce al compimento del viaggio in costruiti dagli Stabilimenti Innocenti di senso assoluto, e quindi si richiede che Lanibrnte. il Concorrente entro tale data sia rientrato alla località di partenza o sia giunLa classifica, ai fini dell’assegnazione to a quella di arrivo, in caso di trasfedei premi, verrà stabilita in base ai serimento. Le fermale intermedie non doguenti criteri: a) verranno prese in considerazione, vranno protrarsi più di quindici giorni Luna. ai fini della classifica, solamente le doNon si terrà conto dei viaggi compilicumentazioni riguardanti i viaggi che in ti senza la documentazione richiesta atcomplesso raggiungeranno i 10000 chilometri ; traverso la tabella di marcia. b) verranno considerati altrettanti I Concorrenti sono pregati di indirizpunti acquisiti i chilometri percorsi lunzare entro il 15 gennaio 1954 all'ufficio go l’itinerario realmente coperto fra la Propaganda e Stampa della Soc. Innolocalità di partenza e quella di arrivo, c centi, Via Pittori 81 — Milano, oltre la viceversa in caso di ritorno, purché il tabella di marcia debitamente compilata percorso non sia superiore oltre il 10% e firmata, anche una relazione del viagdi quello più breve possibile fra le due gio compiuto ed una documentazione località. L’eccedenza di chilometri oltre fotografica. Questo materiale servirà per il massimo del 10% rispetto al percorso stabilire una graduatoria. più breve, non concorrerà alla determiI Concorrenti, aderendo al Concorso, nazione del punteggio. accettano di riconoscere definitive ed inc) La Innocenti S.G. si riserva il disandacabili le graduatorie che verranno ritto di aumentare il punteggio deterstabilite dall’apposita Commissione giuminalo in base al criterio stabilito al padicatrice che verrà nominata dalla Soragrafo b) di una aliquota variante dalcietà Innocenti, e riconoscono il pieno e lo 0 al 20%, a suo esclusivo giudizio, completo diritto della Innocenti di uticoncorrendo alla determinazione di tale lizzare per le riproduzioni e per la progiudizio: — l’originalità della mela raggiunta; — le difficoltà incontrate lungo il percorso. I premi messi in palio dalla Innocenti sono del seguente valore: 1) Lire 1.000.000, al primo classificato; 2) Lire 500.000, al secondo classificato. La Scuola Pirovano è un’organizzazione forte di una grande esperienza sporPresso i Commissionari « Lambretta » sono in distribuzione le tabelle di mar- « tiva, si vale della collaborazione di cinque maestri scelti ogni anno con criteri cia per la raccolta dei visti di controllo rigidi tenendo conto dei valori tecnici a documentazione dei passaggi, visti che rispetto allo sci e dei valori umani. Gli dovranno essere apposti alla partenza, allievi hanno quindi la garanzia di troall’arrivo, al passaggio nelle località vare in loro una perfetta educazione e principali, e comunque ogni 200 chilouna sicura fraternità. L’ambiente è ormetri per i percorsi effettuati nei Paesi dinato e la vita sportiva disciplinata e eropei ed almeno ogni 300 chilometri ha i vantaggi delle piccole comunità da per i percorsi effettuati, in Paesi fuori cui sono bandite le gazzarre. d’Europa. Ogni visto dovrà essere completo della indicazione di località e delSono desiderati soltanto gli allievi elle la data, nonché di un timbro o di una abbiano come programma un sicuro apfirma che potranno essere apposti da prendimento della tecnica dello sei che si insegna secondo i modernissimi meAutorità doganali, da Autorità di politodi. zia, da Sindaci, da Ufficiali postali, da

pria propaganda tutto il materiale fotografico e redazionale che ogni Concorrente invierà alla Innocenti stessa a documentazione del viaggio compiuto, senza esigere da detta Società alcun compenso o diritto. La Società Innocenti, bandendo questo Concorso, declina ogni responsabilità civile o penale nelle quali .potessero incorrere i partecipanti, e si ritiene sollevata, sia che essi rechino danno a se stessi, sia a terzi.

ESEMPIO DI DETERMINAZIONE DEL PUNTEGGIO AI FINI DELLA CLASSIFICA. Ecco, a particolare chiarimento dei criteri seguiti per la determinazione del punteggio, un esempio: un Lambrettista ha percorso 12.500 chilometri per coprire il tratto fra la località A c la località B e ritorno; poiché il percorso più breve fra A e B e ritorno è di effettivi km. 10.500, ai fini della classifica verranno riconosciuti : 10.500 punti per ii percorso più breve ; 1.050 punti: 10% massima eccedenza consentita; 11.550 punti per il percorso coperto. Inoltre la Innocenti, in base al con< etto espresso al paragrafo c) del Regolamento, riconosce una maggiorazione del 15%; pertanto: agli 11.550 punti per il percorso, coperto vanno aggiunti: 1.732 punti di maggiorazione del 15% su 11.550; in totale, quindi, al Lamberttista verranno riconosciuti: 13.282 punti.

Scuola estiva di sci "PIROVANO,, allo Stelvio Vi convengono allieve e allievi di /agni peate d’Italia, dalle più lontane località e dall’estero e ciò senza alcuna limitazione d’età. Dio ringraziando e gli amici carissimi la popolarità della Scuola si fa ogni giorno più grande. Nei suoi soli quattro anni di vita la scuola estiva ha visto i suoi allievi nell’edizione 1952 raggiungere il numero di 310.

Giuseppe Pirovano allo scopo di tenere in considerazione le diverse esigenze dei suoi allievi risolve la propria organizzazione estiva fissando tre combinazioni di soggiorno. Combinazione al rifugio Nagler me-

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1


PRIMA MARCIA CICLOTURISTICA A SQUADRE:

tri 3050 - dove risiede anche la Direzione della scuola.

Ospitalità in camere a due e a sei posti. Atmosfera alpina con accoglienza semplice ma ottima. Rifugio di recentissima costruzione e quindi favorito da vantaggi di una casa nuova. Quaranta posti e una vita fraterna nel cuore delle gran, di montagne. II Rifugio è a un quarto di ora dal passo dello Stelvio e si alza sulle rocce del trincerone all'imbocco dei ghiacciaio del Lhrio, si raggiunge dallo Stelvio a piedi o in jeep la macchina prodigiosa che fu servizio dal Pus. so alla capanna sei volte al giorno in coincidenza con l'arrivo dei diversi pullman da Merano e da Miotto e per il trasporto dei diversi allievi ospiti del Passo che raggiungono i colleghi alla Nagler. Condizioni: combinazione in camera a due posti L. 25.000 settimanali, quella in camera a sci posti L. 21.700. Le cifre si intendono comprensive della Scuola di sci con quattro ore giornaliere di lezione, di soggiorno, servizio e tasse skilift per le quattro ore di lezione, trasporto degli sci e di un sacco o valigia dal Passo al Rifugio sia all andata che al ritorno e del distintivo ricordo della scuola.

Combinazione al Passo dello Stelvio con ospitalità nei tre maggiori alberghi del Passo a scelta, in camera a due letti L. 26.000 sempre conprensive di tutto come sopra. L'ospitalità è signorile e gli alberghi sono confortevolissimi con bagni, telefono, garage, bar e ristorante. 1 garages sono a disposizione anche degli allievi ospiti del rifugio per il ricovero delle loro macchine. Il Passo dello Stelvio, punto di arrivo dei pullman da Milano e da Merano e dalla Svizzera è posto di transito internazionale. E' assicurato quindi in alcune ore della giornata uno svago a interrompere il silenzio della montagna. Tutte le esercitazioni si svolgeranno sul nevaio senza salire sui ghiacciai crepacciati.

Il sistema dei turni settimanali con arrivo degli allievi il sabato si è dimostrato perfetto agli effetti tecnici. Infatti quando si iniziano le lezioni la domenica mattina lutti gli scolari si trovano nelle identiche condizioni rispetto allo acclimatamcnto e alle fatiche dello'sci. Il corso procede così in condizioni di assoluta uguaglianza per tutti e le classi lavorano con ritmo intenso. Il numero degli allievi per ciascuna classe è limitato.

TURNI I turni cominciano con la cena del sabato c hanno termine con la colazione del sabato successivo.

27 giugno-4 luglio; 4 luglio-ll luglio; 18 luglio - 25 luglio; 1 agosto - 8 agosto; 15 agosto . 22 agosto; 29 agosto. 27 giugno-4 luglio; 4-11 luglio; 11-18 luglio; 18-25 luglio; 25 luglio-1 agosto; 1-8 agosto; 8-15 agosto; 15-22 agosto; 22-29 agosto.

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Monza - Berna - Parigi - losanna - Monza PROGRAMMA:

La Società Sportiva « Ciclisti Monzesi » organizza, con la collaborazione della Fèdération Franjaise de Cyclotourisme, del Touring Club de Suisse e dell’Lnione Velcipedistica Italiana (Commissione Cicloturismo) una marcia cicloturistica a squadre denominata: 1“ Marcia cicloturistica internazionale a squadre: Monza-Bern-Paris-Lausanne-Monza.

2 Agosto: Monza; Milano; Varese; Ponte Tresa; Lugano; Bellinzona km.

128.

3 Agosto: Bellinzona; Faido; Airolo; San Gottardo; Andermatt Km. 85. •1 Agosto: Andermatt; Susten Pass; Interlaken; Thunn; Bern Km. 142. 5 Agosto: Berne; Neuchatel; Fleurier; Vcrrières; Levier; Salins Km. 141. 6 Agosto: Salins; Mouchard; Dole; Dijon; Vitteaux; Montbcrd Km. 174. 7 Agosto: Montberd; Tonnerre; S. Florentin; Sens; Montareau; Melun Km. 184. 8 Agosto: Melun; Paris; Soggiorno a Paris Km. 45. 9 Agosto: Soggiorno a Parigi. 10 Agosto: Paris; Corbeil; Fontainebleau; Villencuve; Senz; Auxerre Km. 168. 11 Agosto: Auxerre; Avallon; Precy sous Tini; Vitteaux; Sombernon; Diyon km. 153. 12 Agosto: Dijon; Dole; Salins; Pontarlier; Joigny; Vallorbe Km. 162.

13 Agosto: Vallorbe; Lausanne; Motitreux; Martigny; Sion Km. 137. 14 Agosto: Sion; Brigue; Simplon; Iselle; Domodossola Km. 119. 15 Agosto: Domodossola; Gravellona; Stresa; Arona; Gallarate; Milano; Monza Km. 140. Totale del percorso in chilometri 1780. Media generale Km. 20,800.

ISCRIZIONI: Le iscrizioni sono aperte a tutti i cittadini di sesso maschile provvisti di tesserino U.V.I. Cicloturismo, ed ai cittadini stranieri affiliati alle singole Federazioni riconosciute dalla Unione Cicliste Internationale. Le iscrizioni sono aperte dal 10 maggio e si chiuderanno non appena raggiunto un massimo di 210 cicloturisti, e comunque non oltre il 15 giugno 1953. Le adesioni accompagnate da un anticipo di lire 5.000 vanno indirizzate alla Soc. Sport. Ciclisti Monzesi — Piazza Duomo — Monza (Inviare a mezzo asseno circolare o vaglia postale; non c ammessa alcuna altra forma di spedizione). Non verranno accolte le iscrizioni di cittadini aventi obblighi di leva (Clas-

se 1932).

Con Fatto di iscrizione il cicloturista si impegna ad accettare il seguente programma.

La quota di partecipazione è fissata in lire 14.000 (quattordicimila). (Lire 5.000 all'atto dell’iscrizione; lire 9.000 entro il 20-7-1953). Nessun rimborso spetta a chi non si presenta alla partenza o rinuncerà a parte del viaggio già iniziato. Le squadre saranno composte da 7 cicloturisti compreso il caposquadra, facenti capo a Soc. Sportive, Crai, Enti, Ditte, ecc... regolarmente affiliate alla U.V.I -Cicloturismo.

Possono partecipare alla manifestazio. ne anche cicloturisti isolati che andranno a completare squadre allestite dall'Organizzazione.

Per chi non fosse provvisto di tesserino U.V.I.-CicIoturismo, è indispensabile per partecipare alla manifestazione, richiederlo alla Società Sportiva Ciclisti Monzesi — Piazza Duomo — Monza, allegando la somma di lire 110. E’ obbligatoria una tenuta decente: maglie con i colori sociali, calzoncini non in maglia, una coperta di lana, una borsetta di tela da applicare alla bicicletta, borsetta che dovrà contenere un impermeabile. E’ consigliabile: un lenzuolo, un maglione di lana (per i pernottamenti montani e valico di passi alpini) posate per i pasti al sacco, ed indumenti di ricambio.

Le biciclette devono essere azionate esclusivamente dalla forza muscolare del ciclista, e dovranno avere i requisiti richiesti dal Codice Stradale (parafanghi, fanaleria funzionante, catarinfrangente (all’estero è obbligatorio il fanalino posteriore rosso), 2 freni in perfetto stato funzionante. Per il tipo di gomma, manubrio e cambio, è lasciata ampia facoltà di scelta. Per i documenti di frontiera, occorrerà allegare numero e colore del telaio, e marca della bicicletta. L’Organizzazione doterà la carovana di un automezzo-officina con personale specializzato. Le riparazioni sono a carico del cicloturista, al quale verranno praticati prezzi minimi. Per i cicloturisti provvisti di passaporto individuale valido: nome, cognome, paternità, maternità, indirizzo, numero 2 fotografie formato tessera, Società di appartenenza, oppure se libero. Per i cicloturisti non provvisti di passaporto individuale valido: Nome, cognome, paternità, maternità, data e luogo di nascita, stato civile, professione o mestiere, statura, colore capelli, occhi, colorito, segni particolari, n. 2 fotografie formato tessera su sfondo bianco, Società sportiva di appartenenza, oppure se libero.


INIZIATIVE DEL CENTRO TURISTICO GIOVANILE

I N VACANZA Con l'inizio di giugno si sono aperte le Case per Ferie del Centro Turistico Giovanile. Il loro rapido e sicuro sviluppo, ed il numero delle giornate presenza registrate lo scorso anno — circa 300.000 — sono un indice del successo dell’iniziativa e della larga adesione che essa raccoglie nella massa giovanile, dovuta per io più al basso costo di pensione, airambiente giovanile e sereno, all'interesse turistico delle località. Le Case alpine c marine, aumentate nel numero, migliorate neH’attrezzatura, hanno spalancato le porte ai giovani d'Italia c li attendono, tra le foreste di larici e l’azzurro del mare, certe che risponderanno come sempre all'attesa. Oltre le Case, anche quest’anno si svolgeranno i discorsi nazionali — ormai entrati nella tradizione del C.T.G. — di ciclomototurisino, campeggio e fotografia, perfezionati nella regolamentazione c dotati di premi complessivi per un milione di lire. Riguardo al primo concorso è da sottolineare che la partecipazione è notevolmente facilitata dalla vasta rete di posti-tappa che il Centro Turistico ta man mano allestendo in tutta Italia: essa ne conta già quest’anno oltre cinquanta, ma il loro numero è in rapido aumento.

I Concorsi [siivi 1952 del IU1 11 Centro Turistico Giovanile dà una diffusa illustrazione di tutte le sue iniziative nell’opuscolo «Estate col C.T.G. - 1953», che può essere richiesto direttamente al CTG - Via Conciliazione, 1 - Roma, unendo 100 lire anche in francobolli. Il Centro Turistico Giovanile lancia anche per la stagione estiva 1953 i tradizionali concorsi per favorire e sviluppare il cicloinototurismo, la vita di campeggio, l’arte fotografica c l’interesse per il patrimonio storico, artistico, culturale e folkloristico delle città italiane.

li concorso nazionale

« viva il campeggio » Il Centro Turistico Giovanile, allo scopo di sviluppare e favorire l’interesse alla vita di campeggio, e con l'approvazione della Federazione Italiana del Campeggio, lancia il ZIZ Concorso Nazionale «.Viva il campeggio » che viene disciplinato dal seguente regolamento:

1. — Possono partecipare al concorso tutte le associazioni, sezioni, gruppi che allestiranno nell’estate 1953 un campeggio.

2. — Ogni Associazione, sezione o gruppo per partecipare al concorso dovrà notificare al Centro Turistico Giovanile (Via Conciliazione. 1 ROMA) la data e la località in cui si svolgerà il campeggio, entro il 30 agosto 1953. 3. — Per partecipare al Concorso, ogni Associazione, sezione, gruppo dovrà far pervenire al Centro Turistico Giovanile non oltre il 15 novembre 1953 un « diario di vita di campo », cioè una relazione documentata della vita svolta al campo. « I diari » dovranno contenere impressioni, fotografie, disegni, relazioni di vita interna, di gite ed escursioni, di serate e quanto altro può renderli documento vivo della vita di campeggio.

4. — Ogni «diario di vita di campo» pervenuto in tempo utile sarà sottoposto al giudizio di apposita Commissione giudicatrice e concorrerà all'assegnazione di premi per un ammontare complessivo di L. 200.000. 5. — I « diari » saranno ritornati ai rispettivi compilatori, se richiesti entro i due mesi successivi alla proclamazione dei vincitori.

V concorso nazionale di ciclomoFoturismo « Su e giù per l’Italia » REGOLAMENTO Il Centro Turistico Giovanile allo scopo di sviluppare tra i giovani d'Italia l’interesse al cicloniototurisnio, lancia per la stagione estiva 1953 il Iz Concorso Nazionale «Su e giù l>er l'Italia », che viene disciplinato dal seguente regolamento : 1. — Al concorso possono partecipare tutti i giovani dai 14 ai 30 anni.

2. — Il concorso comprende le seguenti categorie: a) ciclisti: isolati o gruppi di almeno 5 componenti in bicicletta; b) motorizzati: isolati o gruppi di almeno 5 componenti in ciclomotore, scooter o motoleggera. 3. — Per partecipare al concorso ogni isolato o gruppo deve aver compiuto in bicicletta, se appartiene alla categoria A, un itinerario di almeno 300 km.; ed uno di almeno 600 km. se appartiene alla categoria B, in ciclomotore, scooter o motoleggera. 4. — Ogni itinerario deve svilupparsi su di un percorso a tappe consecutive ed è consentita una permanenza di un massimo di 3 giorni per ogni sede di tappa. I partecipanti (siano essi isolati o in gruppo) sono liberi di scegliere il proprio itinerario, tenendo conto del minimo di chilometraggio richiesto, e si suggerisce di inserire possibilmente visite in località di particolare interesse turistico. 5. — Per partecipare al Concorso ogni isolato o gruppo, deve richiedere, al Centro Turistico Giovanile (Via Conci-

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I barione, 1 • Roma) il < libretto di viaggio > che dovrà essere in possesso di ciascun partecipante. Anche per i gruppi è richiesto un libretto per ogni singolo componente.

c) alla foto 3“ class.: Soggiorno di 5 giorni in una casa per ferie a scelta del vincitore, pubblicazione c diplonia ;

6. — Ogni « libretto di viaggio » deve essere ritornato entro il 10 novembre al Centro Turistico Giovanile, compilato secondo le istruzioni riportate sullo stesso ed accompagnato dal diario di viaggio (relazione, fotografie, cartoline,

d) alla foto 4n class.: Premio di L. 5.000, pubblicazione c diploma;

ecc.) dell’itinerario coperto.

7. — Ogni < libretto di viaggio » pervenuto in tempo utile, unitamente alla relazione richiesta, sarà sottopone al giudizio di apposita commissione, che nella classificazione adotterà il sistema dei punteggio con il seguente criterio distributivo: — 40% flei punti al < diario di viaggio » (relazione che dovrà contenere tre parti: preparazione del viaggio, svolgimento, risultati e impressioni); — 30% dei punti alla scelta, lunghezza e caratteristiche del percorso effettuato;

— 30% dei punti alla documentazione allegata (foto, disegni. cartoline, ecc.).

8. — I primi 5 « libretti di viaggio » di ogni singola categoria, concorreranno all'assegnazione dei premi posti in palio, per un ammontare complessivo di L. 500.000.

9. — Il giudizio della commissione giudicatrice è insindacabile.

Concorso fotografico REGOLAMENTO 11 Centro Turistico Giovanile allo scopo di sollecitare e sviluppare l'arte fotografica tra tutti i suoi amici, lancia il concorso fotografico estivo, che inizia in giugno e termina in novembre, ed è disciplinato dal seguente regolamento:

1. — Possono partecipare al concorso fotografico tutti i giovani che hanno fissalo sulle pellicole episodi o momenti caratteristici di gite, escursioni, campeggi, cicloturismo, ecc. o che presentino inquadrature o panoramiche di località turistiche.

,2. — I concorrenti dovranno inviare al Centro Turistico Giovanile - sezione concorso fotografico . (Via Concilia-

zione, 1 • Roma) una o più fotografie in bianco e nero riprodotta ciascuna in due copie del formato 13x18 e in due provini di contatto.

3. — Le fotografie dovranno recare nel retro l’indicazione dell’ora, del giorno e del mese in cui furono eseguite, apertura di diaframma, tempo di esposizione, tipo di macchina e di pellicola usale, oltre al nome, cognome e indirizzo del concorrente. 4. — Il concorso si chiude il 10 dicembre 1953; per. tanto tutte le foto concorrenti dovranno pervenire entro tale data.

5. — La premiazione verrà effettuata da apposita commissione giudicatrice, la quale assegnerà i seguenti premi: a) alla foto 1“ class.: Macchina fotografica < Closter

lì A», pubblicazione e diploma;

b) alla foto 2H class.: Soggiorno di 10 giorni in una casa per ferie a scelta del vincitore, pubblicazione e diploma;

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zione

e) alla foto 5a class.: Premio di L. 3.000, pubblicadiploma.

6. — Le fotografie premiate resteranno di proprietà del Centro Turistico Giovanile. Tutte le altre, dietro richiesta, erranno rinviate ai singoli partecipanti entro il termine massimo di due mesi dalla proclamazione dei vincitori.

Concorso «Paesi e cilìà d’Italia» 11 Centro Turistico Giovanile e «Il Vittorioso» settimanale per ragazzi, allo scopo di far conoscere l'Italia nei suoi aspetti più vari e interessanti e (li conseguenza destare nei ragazzi maggiormente l’interesse turistico, .lanciano un concorso nazionale denominato « PAESI E CITTA’ D'ITALIA». 1 ragazzi partecipanti al concorso dovrano svolgere un componimento tipo «servizio giornalistico», raccogliendo quanti più dati possibili intorno alla storia, ai costumi, al folklore, alle bellezze naturali, alla architettura ed arte, ai prodotti, alle curiosità ed aneddoti relativi alia città o paese presentato.

Numerosi premi verranno assegnati ai partecipanti. II bando completo del concorso è pubblicato su « Il Vittorioso » e suH’opuscolo « Estate col C. T. G. ».

LE SEDI DI TAPPA

del Centro Turistico Giovanile ASSISI (Perugia) Posto Tappa del C.T.G. — Piazza San

Pietro, 1 Rivolgersi a: Sig. G. Marini — Piazza S. Pietro, 1 - Assisi.

BALZE (Forlì) sulla strada Statale 3 bis tra Bagno di Romagna e Pieve S. Stefano — Istituto «Tonino Rezza» — Pensione completa L. 500. Rivolgersi a: Padre Francesco

Guerra — Balze (Forlì). CASTELFRANCO VENETO sulla Statale 53 tra Treviso e Vicenza. Posto Tappa del C.T.G. - Oratorio Pio X. Rivolgersi direttamente all’Oratorio.

CASTELLANA GROTTE (Bari) nei pressi delle celebri grotle a 40 Km. da Bari e 14 da Monopoli. Posto Tappa del C.T.G. pr. Convento Frati Minori - Pernottamento L. 150. Rivolgersi a: Sig. Tomasicchio Ugo — Via Q. Sella, 248 — Bari, oppure direttamente al Rev. D. Angelo Centrone - Castellana Grotte. CHIAVARI (Genova) Posto Tappa del C.T.G. — Casa del-

l’A.C. — Rivolgersi a-

Centro

Turistico

Giovanile —

Seminario Vescovile • Chiavari. FANO (Pesaro) Posto Tappa del C.T.G. presso Istituto «Mons. Gentili» — Via IV Novembre, 23 — pernottamento L. 100. — Rivolgersi a: Sig. Caselli Rinaldo Via Monlevecchio, 10 — Fano — oppure direttamente alla Casa.


FIRENZE Posto Tappa del C.T.G. — Pensionato Fiorentino — Via dei Pucci 2. — Rivolgersi a: Centro Turistico Giovanile — Via de’ Pucci, 2 - Firenze.

RIVA SUL GARDA (Trento) sul Lago di Garda sulla Statale 45 bis a 4 km. da Rovereto. Rivolgersi a: Sig. Franco Odorizzi — Via Martiri, 5 — Riva s/ Garda.

FORNI DI SOPRA (Udine), sulla 52 tra il Passo Mauria e Ampezzo. Posto Tappa del C.T.G. — Presso Canonica — Rivolgersi direttamente.

SAN PIERO IN BAGNO (Forlì) sulla Statale n. 71 vicino al Passo del Mandrioli. Posto Tappa del C.T.G. - pernottamento L. 100. Rivolgersi a: Rev. Parroco Mons. Cangi S. Piero in Bagno.

LIPARI (Messina), Posto Tappa del C.T.G. — Viale Vescovile, 3 — pernottamento L. 200. — Rivolgersi a: Rag. Gaetano Antonucci — C.T.G. — Lipari (Messina).

SAN REMO (Imperia) Posto Tappa del C.T.G. — Presso Patronato Giovanni Operai — Corso Cavallotti, 90. Rivolgersi a: Don Franco Ferrari — San Remo.

MA10RI (Salerno), sulla riviera Amalfitana (tra Amalfi c Positano) — Posto Tappa del C.T.G. — Presso Convento S. Francesco — Via Nazionale — pernottamento L. 100. Rivolgersi a: Padre Pio Cuomo — Convento S. Francesco — Via Nazionale, Maiori.

SANTO STEFANO DI CADORE sulla Statale 52 tra Pieve di Cadore e il Passo Monte Croce di Cornelico — Casa Alpina — pernottamento L. 400. Rivolgersi direttamente oppure al Centro Turistico Giovanile — Via Filodrammatici, 4 - Treviso.

MODICA (Ragusa) — Posto Tappa del C.T.G. — Oratorio S. Giovanni Bosco. Via Nazario Sauro, 2 (aperto nei mesi di agosto e settembre) — Rivolgersi direttamente.

SANSEPOLCRO (Arezzo), sulla statale n. 3 bis tra Arezzo c Urbino — Posto Tappa del C.T G. Viale Vittorio Veneto 1 b — pernottamento L. 100. Rivolgersi a: Sig. Mercati Eros — C.T.G. — Viale Vitt. Veneto 1 b - Sansepolcro.

NOCI (Bari), a 12 km. da Castellana Grotte — Monastero dei Benedettini — Pensione completa L. 500. Rivolgersi a: Sig. Tomasicchio Ugo — Via Q. Sella, 248 Bari, oppure direttamente al Priore del Monastero.

NOTO (Siracusa), sulla 115 tra Siracusa e Modica — Posto Tappa del CTG. Oasi Maria Assunta — Rivolgersi direttamente.

SAVONA — Posto Tappa del CT.G. Rivolgersi a: Centro Turistico Giovanile — Via Paleocapa, 20/16 - Savona. SORAGA DI VIGO DI FASSA (Trento) sulla Statale n. 48 tra Predazzo e Passo Pordoi — Casa Bianca — pernottamento L. 100. Rivolgersi direttamente oppure al Sig. Filippi Emilio — Vicolo Vietri, 2 — Verona.

OSPEDALETTO (Udine), sulla statale n. 13 a 25 km. da Udine e 14 da Tolmezzo. Posto Tappa del C.T.G. — Piazza della Chiesa, 1. Rivolgersi a: Rev. Parroco — Ospedaletto (Udine).

TOLMEZZO (Udine) sulla statale n. 52 per il Passo della Mauria — Posto Tappa del C.T.G. - Presso Canonica. Rivolgersi direttamente.

OSPEDALICCHIO (Perugia), tra Assisi c Perugia sulla statale n. 3 — Posto Tappa del C.T.G. — sulla strada statale n. 75. Rivolgersi a: Sig. Guido Lemmi — C.T.G. — Via della Gabbia, 7 — Perugia.

vile. Rivolgersi a: Centro Turistico Giovanile — Piazza

PADOVA (Collegio Universitario). — Via Ccrnaia, 80 — pernottamento L. 300. Rivolgersi a: Collegio Universitario Via Ccrnaia, 80 - Padova.

PARMA. Posto Tappa del C.T.G. — Borgo Pipa, 5 — pernottamento L. 200. Rivolgersi a: Pontificia Commissione Assistenza, Borgo Pipa, 5 — Parma.

PINZOLO (Trento) a pochi chilometri da Madonna di Campiglio — Posto Tappa del C.T.G. Rivolgersi a; Don Bruno Nicolini — Pinzolo (Trento). RESIUTTA (Udine) sulla Statale n. 13 per Tarvisio — Posto Tappa del CTG. Presso Canonica. Rivolgersi direttamente.

RfìCC H ETTfì

JU

Rfì.PI.DM.

TREVISO — Posto Tappa del C.T.G. — Seminario Vesco-

Filodrammatici, 1 - Treviso. UDINE — Posto Tappa del C.T.G. — Viale Venezia, 125.

Rivolgersi a-, Centro Turistico Giovanile. Via Treppo, 3, Udine.

VENEZIA — Posto Tappa del C.T.G. — Casa S, Giorgio.

Corte Ferrando, Giudecca. Rivolgersi direttamente alla

Casa. VERONA — Posto Tappa del C.T.G. — Collegio Vesco-

vile. Rivolgersi a: Centro Turistico Giovanile, Largo Dogana, 4 - Verona.

VICENZA — Posto Tappa del C.T.G. — Presso Casa Ex G.I.L. Rivolgersi a: Centro Turistico Giovanile — Piazza S. Marco, 1 - Vicenza.

RICONFERMA LE SUE DOTI AI CAMPIONATI ITALIANI DI TENNIS DA TAVOLO

G . I. TE . T. 1953

3 1 1

CLOSSIPICOFIDOSI ASSOLUTI SINGOLO

DI

SINGOLO DI CATEGORIA

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A

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NEL

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NEL COMPIONATO SQUADRE - SERIE

A B.

“JU., RA.PI.DA. - VIA PESCATORI, 5 - TREVISO

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MODERNITÀ’ E PLASTICITÀ' per le nuove piscine Da quando lo sport è entrato a far parte degli usi delle popolazioni civili, è sorto con esso un problema le cui soluzioni, se non facili sono per lo meno infinite; questo problema è quello degli impianti sportivi.

tutto il mondo nella costruzione degli edifici sportivi.

L’arte moderna, clic si orienta verso un'architettura di luce e di spazi, suggerisce dei compromessi Ira l'economia e l’estetica, c sono gli impianti clic si affidano a que-

ilei

a

-I El Biffiii

La piscina vista dell'esterno. ÌVotnrc In semplicità delle lince.

Ogni popolo, in ogni tempo, ha adeguato gli impianti sportivi ai propri gusti, alle proprie possibilità ed alle proprie esigenze; è recente il concetto di stretta economia che viene ora applicato in

sto criterio costruttivo clic risultano esteticamente belli, e confortevoli dal punto di vista igienico. Abbiamo elaborato, onde sottoporlo al giudizio dei lettori, un progetto di piscina olimpionica

L’Interno con lo tribune, dello copiente di circa 20.000 apottatorl.

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edificabilc in una qualunque zona sportiva. Mentre negli stadi calcistici il più grande problema è rappresentato dal pubblico, c cioè dalla più o meno grande capienza dello stadio. nelle piscine il problema pubblico diminuisce, senza per altro scomparire, per dar luogo ad un problema proporzionale, ad un problema cioè che esige armoniche proporzioni, o anche sproporzioni. purché armoniche.

Le caratteristiche principali di questa nostra teorica piscina sono quasi esclusivamente estetico-economiche. Anzitutto la piscina è scoperta, così che il prezzo di costruzione è ridotto di molto. La vasca, posta al centro della pianta ha la maggiore dimensione di in. 100 (misura regolamentarci mentre il lato minore di ni. 33,33 oltre ad essere sottomultiplo di 100 (è evidente l’utilità) è multiplo di 3 dando posto a 11 corsie di m. 3 di larghezza o a 12 di 2,77. La profondità della vasca è minima dal lato dell’ ingresso con ni. 2,50, e va crescendo, via via, fino a m. 5-6 sotto il trampolino.

Il trampolino a tre piani è regolamentare per le gare di tuffi, e i tre piani di lancio si trovano rispettivamente a 3,5 e 10 ni. dal pelo libero dell’acqua. Ai lati del trampolino principale si trovano due trampolini con i piani di lancio a ni. 1,50 dal pelo libero dell’acqua. Al disotto delle gradinale, composte da 25 pedate di in. 0,50 l’una e 26 alzate di in. 0,30 trovano posto gli spogliatoi, docce ed impianti igienici, mentre gli uffici saranno situati ai lati degli ingressi C tra loro. Lo spazio che si trova alle spalle dei trampolini verrà sfruttato dagli spogliatoi per atleti, palestra, depositi ed ancora docce ed impianti igienici. Risulta evidente la praticità di una piscina così edificata, praticità che risponde a tutte le esigenze di questo antichissimo sport, nel quale, dice d’Annunzio: «Tutti gli italiani — per motivi geografici (1 O facilmente individuabili vrebbero essere maetsri ». (Vincenzo Sasso jr.)

p


Supplem. al n. C di STADIIIM per le Unioni Sportive e i Comitali Provinciali del C. S. I. Giugno 1953

Norme per la convocazione del IV Congresso Nazionale e dei Congressi Provinciali I ) E’ indetto a Roma per il 6, 7, 8 dicembre 1953, il IV Congresso Nazionale del Centro Sportivo Italiano. 2) L’ordine del giorno in discussione, sarà fissato e comunicalo con un anticipo di almeno 60 giorni dalla definitiva data prevista. 3) Al Congresso Nazionale potranno partecipare i Dirigenti Centrali e Periferici del C.S.I. nonché i Delegati dei Congressi provinciali e Zonali autonomi muniti di regolare delega. 4) Per il Congresso Nazionale, la votazione avverrà in base al numero totale degli atleti tesserati per ogni provincia o zona autonoma nell’anno sportivo 1952-1953. Ogni Delegato avrà diritto ad un voto per ogni 50 tesserati o frazione di 50.

5) I Comitati Provinciali o Zonali Autonomi, dovranno tenere entro il mese di ottobre i Congressi provinciali o zonali, la data dei quali dovrà essere concordata con l’ispettore Regionale e con i Comitati Zonali non autonomi della circoserizione. 6) I Comitati Zonali autonomi che hanno diritto di indire il proprio Congresso sono: Acqui, Biella, Crema, Lodi c Tortona. 7) I Congressi Provinciali o Zonali autonomi, per essere ritenuti validi, dovranno svolgersi con i rappresentanti di almeno sei Unioni o 1Gruppi Sportivi, regolarmente affiliati al C.S.I. per■ l’anno 1952-1953. La Presidenza Centrale, d’intesa con l’ispettore Regionale, si riserva di proporre l’abbinamento o l’aggregazione di quelle province che. non raggiungendo il minimo di Unioni Sportive affiliate, non potrebbero inviare al Congresso alcun rappresentante. 8) I Congressi Provinciali e dei Comitati Zonali autonomi, per essere ritenuti validi dovranno essere presenziati da un Delegato della Presidenza Centrale. 9) Il Congresso Provinciale o Zonale autonomo, eleggerà il proprio rappresentante al Congresso Nazionale.

10) Ciascun Comitato Provinciale o Zonale autonomo, dovrà far pervenire, con un preavviso di almeno venti giorni dalla data, comunicazione del proprio Congresso alla Segreteria Centrale del C.S.I. (Via della Conciliazione, 1, Roma). 11) La Segreteria del Congresso si riserva di inviare norme suppletive e regolamentazione definitiva elei Congresso Nazionale stesso entro il mese di ottobre p. v. 12) I Comitati Zonali non autonomi, la cui costituzione è stata ratificata dalla Presidenza Centrale. potranno in preparazione del Congresso Provinciale. indire un Congresso Zonale d’intesa con l’ispettore Regionale c con il Comitato Provinciale nell’ambito del quale svolgono attività. Delti Comitati Zonali però dovranno inviare i rappresentanti delle loro Unioni o Gruppi Sportivi ai Congressi Provinciali. 13) Le votazioni ai Congressi Provinciali o Zonali autonomi, avverranno in base al numero degli atleti regolarmente tesserati; ogni Unione Sportiva o Gruppo Sportivo avrà diritto a tanti voti quanti sono gli atleti tesserati; sempre però con il minimo previsto dalle norme sid tesseramento. Si richiama l'attenzione dei Comitati sulla necessità di prendere immediati contatti con i Centri Diocesani CIAC perché provvedano in tempo utile alla riconferma o alla nuova nomina dei Consiglieri di cui hanno diritto a norma di quanto stabilito dall'articolo 32 del Regolamento e. dalI art. 4 dello Statuto del C.S.I.; il numero però dei Consiglieri può essere inferiore a quello previsto dal predetto art. 4 dello Statuto e mai superiore. Data ormai l'esistenza di un'attività agonistica per Aspiranti e un sempre maggiore inserimento dell'attività junioristica in quella del C.S.I., sarà opportuno che fra i Consiglieri nominati dal Centro Diocesano G.I.A.C. vi siano inclusi oltre al Delegato Seniores, o suo rappresentante, anche i delegati Diocesani aspiranti e juniores o giovani capaci, designati dai competenti uffici.

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Il punto sul Centro SportIvo Ito Unno in una lettera del V. Presidente Centrale Presidenza Centrale - Roma 1 giugno 1953 Carissimi amici.

ilo il piacere di comunicare con voi per informarvi sui risultati dell’ultimo Consiglio Centrale svoltosi a Roma, nei giorni 25-26 aprile u. s.. contemporaneamente alla riunione degli Ispettori Regionali. Devo anzitutto congratularmi con voi per il notevole sviluppo della nostra Organizzazione, come potete constatare dalle cifre del tesseramento che segnalerò appresso. Possiamo dire che il Centro Sportivo Italiano stia raggiungendo una maturità organizzativa che 10 qualifica sempre «li più di fronte al mondo interno dell’Az.ione Cattolica e al mondo esterno dello sport. A voi, artefici di questa maturità, il ringraziamento riconoscente della Presidenza Centrale, che conosce ed apprezza i vostri sacrifici e che conta su di essi per gli sviluppi futuri. Credo che il perfezionare ed il potenziare questa Organizzazione a noi tanto cara, sia la più bella celebrazione del primo decennio del C.S.I. che ricorre, come voi sapete, quest’anno. Passiamo ora ad esaminare i vari punti discussi a Roma con i Consiglieri e gli Ispettori Regionali.

Tesseramento : eccovi i dati aggiornati a tutto 11 30 maggio 1953 confrontati con la chiusura del tesseramento dello scorso anno:

1951- 52 1952- 53

UU.SS.

1513 1.952

Atleti

30.208 40.120

In base ai continui arrivi di tessere e eli afiiliazioni, si prevede che quest’anno si raggiungeranno le 2.000 Unioni Sportive e ci si avvicinerà ai 50.000 atleti.

E’ doveroso segnalare i grandi Comitati di: Roma con 105 Unioni Sportive; Milano con 9] : Bergamo coni 85; Torino con 79; Brescia con 75; Genova con 73; Verona con 53: Firenze con 45; Pisa con 44; Trento con 42; Treviso con 38; scguono altri 18 Comitati con oltre 20 Società. Accomuniamo comunque in questa pubblica lode tutti i Comitati grandi e piccoli che nelle più diverse difficoltà sanno lavorare con volontà e dedizione per l’educazione della gioventù sportiva. Sempre in ordine al tesseramento il Consiglio Centrale ha dato mandato alla Presidenza Centrale di studiare un ulteriore alleggerimento burocratico per sveltirne le operazioni. Probabilmente pel-

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le tessere nuove del 1954, si fotografia al posto delle tre fotografìa sarà apposta sulla rà all'atleta. Naturalmente ci controllo dei documenti di fasi dei campionati.

richiederà timi sola precedenti: l’unica matrice che rimarsarà un più severo identità «ielle varie

Congressi Provinciali. In preparazione elei Congresso Nazionale fissato dal 6 all’8 dicembre, si svolgeranno i congressi provinciali nei mesi di settembre e ottobre: riceverete in tempo le norme relative c dovrete porre una particolare cura per la loro riuscita non solo per soddisfare le norme statutarie del C.S.I. ma anche per riunire in una giornata completa i dirigenti di tutte le vostre Società. Il Congresso Provinciale deve quindi servire oltre che ad eleggere il nuovo Consiglio Provinciale e il Delegato per il Congresso Nazionale, anche a fare il punto sulla situazione organizzativa del C.S.I. nella provincia e soprattutto per comunicare ai dirigenti periferici quelle idee educative che costituiscono il nostro patrimonio c che alimentano la nostra azione. A tale proposito la Presidenza Centrale sta provvedendo per l’edizione di nuovi quaderni di Stadilim per la raccolta di tutto il materiale che può essere utile, sia per i Corsi che per le riunioni Dirigenti del C.S.I.

Formazione Dirigenti: questo è stato un punto molto discusso in sede di Consiglio e si è giunti alle seguenti decisioni : 1 ) il C.S.I. deve formare direttamente i suoi dirigenti attraverso un piano annuale comprensivo Nazionale annuale (che quest’anno di: un Corso i coincide: con il Congresso Nazionale), Corsi Regionali che saranno organizzati dagli Ispettori c Corsi Provinciali che le province più sviluppate potranno organizzare da sole. Ogni Comitato Provinciale provvederà per riunire almeno tre volte all’anno tutti i dirigenti delle Società in tre giornate complete di studio dei problemi educativi, organizzativi e tecnici del C. S. L; 2) il C.S.I. deve essere presente con una o più lezioni che svolgeranno i suoi dirigenti centrali e periferici in tutti i Corsi formativi della G.I.A.C., sia nazionali che periferici. A tale proposito vi segnaliamo l’imponente numero di « tre giorni » c di « campi scuola » che la Gioventù Cattolica svolgerà nel periodo estivo. Vi preghiamo quindi di mettervi subito in rapporto con i Presidenti Dio-

r


eesani della CIAC per stabilire l’inserimento (li almeno una lezione sul C.S.I. che voi stessi potrete tenere.

Primo Campo iNaz.le Dirigenti Sportivi: a proposito di formazione di dirigenti siamo lieti di comunicare che la Presidenza Centrale G.I.A.C. molto gentilmente ha messo a disposizione della Presidenza del C.S.I. un turno dei suoi campi-scuola per farne un corso nazionale dirigenti sportivi. Dal 25 agosto al 2 settembre p. v. quindi all’Alborgo Golf del passo della Mendola (Bolzano) si svolgerà il 1" Campo Nazionale Dirigenti del CSI a cui parteciperanno J50 giovani della GIAC disposti a dedicarsi all’apostolato dello sport c che verranno a rinsanguare nel prossimo anno i nostri quadri dirigenti periferici. La quota di partecipazione sarà minima ed i Comitati Provinciali del Nord riceveranno tempestivamente le modalità per la partecipazione. Stampa e Propaganda: la Presidenza Centrale, oltre a migliorare l’edizione di Stadium e della Settimana del C.S.I.], continuerà la collana dei quaderni di Stadium e annuncia la prossima uscita dei seguenti: « I discorsi di Pio XII agli sportivi »: «Gli impianti sportivi» (tutti i dati tecnici relativi a tutti gli impianti): « C.S.I. 1954 (tesseramento, programmi, regolamenti e convenzioni); « Il Centro Sportivo Italiano » (statuto e regolamento,

le idee che lo rinnovano, l’organizzazione); « La pallacanestro ». Desidero rivolgere ancora una viva preghiera, anche a nome dell’ufficio stampa centrale, perché si provveda alla nomina degli addetti stampa e all’invio periodico di relazioni e materiale giornalistico illustrante l’attività nelle singole province. Inoltre è imminente l’uscita del volume « L’A B C dello sport » opera completa che raccoglie tutti gli sport: storia, primati, regolamenti e norme tecniche.

Impianti sportivi: l’Ufficio Tecnico della Presidenza Centrale a tutt’oggi ha già revisionato e inviato al CONI, per richiesta di contributo, una cinquantina di progetti vari inviatigli direttamente dalle Unioni Sportive, di cui oltre una metà è già stata accettata. Questo prezioso lavoro sarà continuato e ogni pratica nuova sarà tempestivamente segnalata al Comitato Provinciale interessato, senza il cui benestare questa Presidenza non procederà. Siete pregali dal canto vostro di incoraggiare le iniziative locali favorendole anche con l’inol-

tro della richiesta dei cantieri di lavoro presso gli Uffici Provinciali del Ministero del Lavoro mentre questa Presidenza Centrale seguirà le pratiche relative quando esse saranno pervenute al Ministero. Attività CIAC: mentre l’attività precedentemente varata dall’Ufficio Aspiranti procede, stando alle

notizie, abbastanza bene nel settore aspirantistico, questa Presidenza sta lavorando in accordo con l’Ufficio Centrale Juniores per spingere le Associazioni ad entrare nell’attività e nell’organizzazione del Centro Sportivo Italiano. Il principio, su cui si è d’accordo tutti, è di non creare una nuova attività sportiva per i tesserati GIAC ma di favorirli e incoraggiarli perché entrino nell’organizzazione del C. S. I. attraverso i Gruppi Sportivi di Associazioni e svolgano attività agonistica scegliendo nel vasto c completo programma che ogni anno noi maturiamo. Vi preghiamo di collaborare sempre più strettaniente con le Presidenze Diocesane della GIAC per ottenere da esse dei Dirigenti spiritualmente preparati e degli atleti che vengano nel C.S.I. per

portarvi il contributo della loro formazione.

Collegi e Istituti religiosi:

questa

Presidenza

Centrale inoltre ha preso contatto sia con i responsabili delle famiglie religiose convenzionate con la GIAC, sia con i Consiglieri Centrali della FIDAE al fine di ottenere che gli istituti religiosi entrino anch’essi con la loro attività sportiva nel C.S.I. Vi chiediamo di svolgere contemporaneamente ima intelligente opera persuasiva presso i Direttori dei Collegi della vostra Provincia per ottenere che le squadre sportive svolgano attività con il Centro Sportivo Italiano. Di quanto la Presidenza Centrale maturerà in proposito, vi sarà tempestivamente segnalato. Tesseramento e attività 1954: questa Presidenza Centrale si impegna sin da ora a fare pervenire a tutti i Comitati Provinciali le norme del tesseramento e le tessere entro il prossimo agosto e i programmi dell’attività agonistica entro il prossimo settembre. Per quel periodo (settembre, ottobre) noi consigliamo a tutti i Comitati Provin-

ciali di svolgere il Congresso Provinciale che servirà anche per studiare assieme ai Dirigenti delle Società, il programma della nuova stagione agonistica 1953-54. Concludendo, nel rinnovare il sincero ringraziamento di questa Presidenza Centrale, vi invio affettuosi saluti anche a nome del Presidente pro-

fessor Luigi Gedda.

E.to Aldo botarlo

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MILANO - RAVENNA - ROMA - COSENZA

Il Campionato di Pallacanestro del C. S. 1. al penultimo atto In occasione delle quattro semifinali del Campionato di Pallacanestro, che hanno visto scendere in campo ben 41 squadre fra tutte e tre i Campionati si dovrebbe parlare, soprattutto, di idoli infranti. Da Ravenna, infatti, è giunta la notizia più clamorosa: la eliminazione di Pesaro da tutte e tre le Categorie in cui le squadre di quel Centro Sportivo erano finaliste: nella A e nella B la Victoria Benelli e nella C la Zandonai. Dopo aver... spadroneggialo per tre anni consecutivi fin nella fase nazionale, la squadra di Fava è caduta malamente questo anno nei concenlramenti interregionali. Giustificazioni ? Parecchie ! Innanzi tutto non è un mistero il fatto che le squadre di serie A e di serie C della FIP hanno dovuto esser rinsanguate proprio con quegli elementi che già si erano messi in luce durante questi anni trascorsi nei nostri Campionati. E una prima prova già si ebbe in occasione dei Campionati italiani Juniores in cui il Pesaro non riuscì a roggiungere le finali e poter difendere il titolo di Campione conquistato l’anno precedente a Roma.

Ma, d’altra parte, nessuno può negare che l’anemia di Pesaro sia stata aggravata dal netto miglioramento tecnico delle avversarie. Nomi nuovi alla ribalta, quindi, e cioè: Reggio Emilia, Padova e Ferrara (con la squadra della Vigarano Mainarda); squadre queste che affronteranno per la prima volta l’infuocato ambiente delle finali e che sono attese alla prova con un senso di giustificato interessamento e curiosità.

Altra clamorosa caduta è stata quella della Sfondrati di Cremona nella Categoria B. Qui però la cosa si presenta anche più interessante ove si pensi che la sconfitta si è verificata fin dalla fase regionale ad opera degli Artigianelli di Milano. I ragazzi di Carli la spuntarono per soli due cesti e mezzo (4944) dopo un incontro tiratissimo e appassionante. Tecnicamente meno dotati, forse, degli allievi di Vucich, gli z\rtigianelli fanno leva sul loro cannoniere Capra che, nella fase regionale, ebbe modo di segnare ben 52 punti in due partite e adesso, in quella interregionale, è sceso... a o-t in altrettante gare. Avviso, quindi, a chi tocca... Ma Cremona ha avuto modo di rifarsi

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portando in finale due altre squadre e precisamente la Inventate et Viribus per la Cat. A e la Silvio Pellico per quella C. Quantitativamente è alla pari dello scorso anno. Napoli, Piacenza, Genova. Catania sono le altre vittime illustri del Campionato. Mentre la squadra emiliana, però, è stala eliminata in fase regionale (e l’Emilia si è rifatta portando ben due compagini in finale) tutte le altre sono cadute nelle semifinali. Chi, invece, unitamente alle tre citate più sopra, si affaccia novellina alla passerella finale viene dal sud: Brindisi per la Cat. C e Cosenza per la B mentre, a causa di un recupero, non si può sapere se saranno le Puglie o la Calabria ad essere rappresentate con due squadre. Si tratta, cioè, dell’incontro per il primo posto della Cat. A fra Lecce e Cosenza. Abbiamo lasciato per ultima Roma. Sono quattro anni che la Nive Candidior di Terzigni rincorre inutilmente il miraggio del primato nella Categoria A. Quest’anno, grazie al fatto che i ragazzi son rimasti quasi lutti gli slessi, sembrerebbe la volta buona profittando della grande forma in cui si trovano i giocatori e della esclusione di Pesaro.

I punteggi conseguiti fanno testo: 83 a 31 con Terni (che pure non si è dimostrata affatto l’ultima venuta) e 66 a 38 con Napoli. (Bella squadra quella di Frale! Nicola e Pino Valeria). Rivelazione del Concentramento, la Cadniea di Roma: ha superato la prova con disinvoltura e abilità e Don Verdecchia — dice lui — già si dimostra pago del risultato conseguito... Ma, siccome la palla è tonda, non si sa mai... « Omne trinimi est perfectum » e il terno è uscito alla ruota di Roma con l’affermazione della Nive Candidior nella Cat. C. Faticosa, però, è stata la vittoria contro la Robur di Spoleto che, se avesse vinto, non avrebbe rubato nulla a nessuno. Per quanto... sconosciute o quasi le squadre partecipanti, non si può fare a meno di pensare che la finale nazionale raccoglierà il fior fiore del cestismo del Centro Sportivo Ital. e siamo certi fin da ora che vi saranno battaglie veramente grosse. Questa volta, a parte la netta identificazione del primo posto (in caso di parità avrà valore la differenza-cesti), la formula non sarà ad eliminazione diretta ma all’italiana per cui ogni squadra — durante tre giorni — avrà modo di farsi valutare effettivamente con tutte le sue possibilità. , E malgrado la premessa di' ottimi elementi, di punteggi sonori, di compagini affiatate, nessuno si azzarda a far prònostici. Lo sport è bello appunto per questo: la mancanza di risultati scontati e di monotonia. Il nostro motto è sempre lo stesso: auguri a tutti e vinca il migliore!

LE MANIFESTAMI NAZIONALI ESTIVE DEL f.S.I. 28-29 Giugno - RIMI NI : Campionati ciclistici su pista per allievi e dilettanti specialità olimpioniche. 1-5 Luglio - (Località da destinare) : Finali del campionato nazionale di calcio categoria ragazzi. 18-19 ----- Luglio - NOVARA: Finali campionato nazionale di pallacanestro Cat. A e B. 1 Settembre - MESSINA : Finali campionato nazionale di pallavolo cat. A e Trofeo giovanissimi. 30 Agosto - REGGIO EMILIA : Campionato nazionale ciclistico dilettanti su strada. Campionati nazionali di Nuoto. 6 Settembre ■ (Località da destinare) : Campionato nazionale ciclistico cat. Allievi su strada. 13 Settembre • AOSTA : V Trofeo della Montagna • gara nazionale a staffetta. 20 Settembre - CAGLIARI : Campionati nazionali di atletica leggera. 20 Settembre - (Località da destinare) : Campionati nazionali di bocce Adulti e Allievi. Fine settembre - VARESE ■ ROMA ■ REGGIO CALABRIA : 3° Criterium nazionale studentesco di atletica leggera.


T)i Provincia

ut

G E N CALCIO Terminato il Campionato di prima categoria (Torneo Shell-Sport) con la netla e meritata vittoria della Sampdoria (Campione Nazionale CSI, 1952) e quello di terza, nel quale la Virtus di Sestri Ponente ha colto il secondo successo consecutivo, imponendosi con autorità nel girone finale, il Comitato locale del CSI non dà a vedere di dormire sugli allori, avendo sfornato quattro piatti eccellenti per tutti i gusti e per tutte le età: Trofeo G. Santolini, Trofeo Città di Genova, Trofeo C.S.I. e Trofeo Amatori. Il primo è per i giovani nati nel biennio 1938-39 ed è logico pensare che riscuoterà un grande successo, specie dopo la positiva esperienza dello scorso anno. Così è logico pensare che, minore successo non avranno pure gli altri tre Trofei, il « Città di Genova » per i ragazzi (limite 1934), il « C.S.I. » per i giovani (limite 1936) e l’« Amatori » per tutti i lavoratori tesserati alle UU.SS. del CSI senza limiti di età. Solamente per l’imponente lavoro organizzativo attuato e... da attuare, il campo calcistico, nonostante la carenza di rettangoli da gioco, il CSI di Genova non ha da invidiare proprio nessuno, anzi......

Classifica finale 1“ Categoria (Torneo Schell) : Sampdoria Genoa . . Shell . . I.S.I. . . U.P.O.L. . Pro Vittoria Pedrocco .

Classifica finale 3“ Virtus S. . . S. Famiglia . . Piccardo . S. Stefano

. 6 6 0 0 . 6 5 0 1 .6213 .6213 .6123 .6114 .6 0 3 3

16 3 12 12 3 10 6 6 5 3 5 3 2

5 7 12 9

5 4 3 3

Categoria; . 3300916 . 3 20 1 6 4 4 . 3 10 2 6 7 2 . 3 0 0 3 2 10 0

PALLAVOLO Anche la Pallavolo si è messa in moto, prima con un breve torneo pre-campionato, poi, con il campionato provinciale al quale hanno partecipato sette squadre divise in due gironi. Per il turno finale che si presenta quanto mai incerto si sono qualificate le seguenti quattro squadre: A.S.S.I, S. Siro A5.CJ. « B », Pavoni, mentre sono rimaste escluse San Martino, Trieste e A.S.CJ. « A ». NUOTO Due manifestazioni di particolare interesse ed importanza hanno caratterizzato questo periodo di attività natatoria:

la Coppa Primavera e la Targa Excelsior che hanno visto all’opera i giovani atle-

ti del CSI.

Da un primo consuntivo, si può arguire che il materiale atletico c'è anche se non troppo eccedente in quantità, in quanto poi. alla qualità, sarà compito specifico della C.T. e degli Istruttori indirizzare con raziocinio questi giovani alle prime armi.

CREMONA E’ in pieno svolgimento l’originale manifestazione denominata Trofeo dei Campanili lanciata fin dallo scorso inverno dal Comitato provinciale del CSI. L’iniziativa va impegnando tutti i più giovani atleti cremonesi in una serie di prove e di incontri (il programma contempia gare di atletica leggera, corse campestri, tornei di pallavolo, tennis da tavolo e bocce) che fanno del Trofeo dei Campanili (riservato ai nati nel 1936 e negli anni successivi) una vera e propria leva in alcuni sports localmente non molto popolari fra i giovanissimi. Particolare cura viene rivolta all’atletica leggera che serve di preparazione a chiunque voglia dedicarsi a qualsiasi attività sportiva ed è una specialità che fortunatamente non conosce la piaga del professionismo ed educa quindi i giovani a gareggiare senza il miraggio di facili guadagni, secondo i principii di cui il C.S.I. è assertore. Per la partecipazione al Trofeo, infatti, è obbligatoriamente richiesta l’iscrizione delle UU.SS. alle gare di atletica leggera, mentre per le altre prove è lasciata ampia facoltà di scelta, tenendo però presente che è prescritta la partecipazione ad almeno tre fra i cinque sports in programma. Per le Società vengono compilate due classifiche nettamente distinte: una in base ai risultati tecnici e l’altra formulata in relazione al numero degli atleti gareggianti. Questa seconda classifica ribadisce il carattere propagandistico del Trofeo dei Campanili. Anche la Società che, pur non vantando elementi atleticamente di primo piano, conta tuttavia su un compatto e volonteroso gruppo di giovani, può aspirare quindi ad un lusinghiero riconoscimento. Il Trofeo dei Campanili verrà naturalmente aggiudicato alla Unione Sportiva vincente in base alla prima delle suddette graduatorie. Il trofeo rimarrà in possesso della Società fino alla proclamazione della vincente della analoga mani-

Provincia fcstazione dell’anno successivo ed alla Società che dovrà cederlo verrà assegnata una targa ricordo. All’Unione Sportiva prima classificata in base al numero delle presenze sarà invece definitivamente consegnata una artistica targa. Nei mesi invernali si sono svolte le corse campestri ed i tornei di tennis da tavolo mentre fra poco avranno inizio gli incontri di pallavolo e di bocce. Attualmente è l’atletica leggera che assorbe ogni energia in quanto ad essa sono dedicate ben nove « giornate ». Il programma contempla: corsa piana m. 100; 300; 600; 1000; salto in allo e in lungo; staffetta 4 x 100 e 3 x 1000; getto del peso (Kg. 5). Le specialità sono divise in tre giornate e ciascuna delle tre giornate sarà ripetuta tre volte. I gruppi di gare sono i seguenti: 1) m. 100; m. 1000; salto in alto; 2) m. 300; salto in lungo; staffetta 4 x 100; 3) m. 600; getto del peso; staffetta 3 x 1000. Nelle prime giornate il concorso di atleti è stato notevole ed è andato via via aumentando fino a raggiungere un numero di partecipanti in precedenza a Cremona mai raggiunto da consimili manifestazioni. I risultati finora conseguiti col Trofeo dei Campanili indicano che il Comitato provinciale del CSI ha colto nel segno e che l’iniziativa verrà coronata da un lusinghiero successo.

PRATO La sempre crescente attività del Centro Sportivo Italiano fa sì da creare dietro di sé sempre nuove porte per i giovani che amano il vero sport. Il caso nostro è il Comitato Zonale di Prato che ha iniziato dal 2 gennaio Fattività assieme ■ alla grande famiglia del C.S.I. Anche da noi ci siamo trovati in un volonteroso gruppetto di dirigenti per sviluppare il nostro organismo e diffonderlo sempre più. Duro è stato il cammino dal ’52, data in cui abbiamo iniziato un po’ di attività senza peraltro essere Comitato Zonale, ad oggi e molti sono i progressi che abbiamo fatto. Prima di tutti è l’avere ottenuto il Comitato Zonale, questa cosa tanto semplice è risultata a noi molto complessa per delle avversità. Ma solo alla distanza di 5 mesi che ci separano da questa concessione ci sentiamo già grandi e possiamo vantare, come patrimonio del C.SJ. nella nostra zona, 17 Unioni sportive con circa 450 atleti tesserati. Tutti i sacrifici che abbiamo fatto sono compensati da questi numeri che sono per noi una sem-

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plice tappa del nostro cammino. D’altra parte speriamo, sempre con quei numeri, di avere soddisfatto la fiducia dei dirigenti centrali che ci riponevano appena 5 mesi fa. Vogliamo ancora progedire! E avere avere la nostra bella sede. Abbiamo all'attivo 3 campionati di calcio che vedono domenicalmente in lizza 24 squadre; un campionato di tennis da tavolo a cui partecipano 6 unioni sportive; un campionato di pallavolo con 7 unioni sportive; il Trofeo della Montagna di cui si disputerà fra pochi giorni la prima gara; ed infine approntiamo un pò di atletica. 11 campionato Amatori di calcio volge ormai al termine, ma ancora non è deciso chi prenderà la palma della vittoria. Infatti questa se la contendono fra le squadre del Mezzana e del Galciana, che si presentano squadre equilibrate sia dal lato tecnico che dal lato atletico. Più sfortunate sono state l’Ambrosiana, L’Harvey, ed il Centauro che possono stare nella rosa delle prime ma nessuna si trova in buona posizione in classifica poiché non hanno sfoggiato la loro migliore forma. Il campionato Ragazzi di Calcio vede tre squadre in lizza che si contendono il primato: S. Agostino, S. Domenico, Galciana. Il S. Agostino risulta una squadra molto temprata in tutti i reparti c il migliore appellativo è che tutti gli atleti in campo rispondono in parità ponendosi agli avversari come una squadra completa ed unita. Il S. Domenico pelli fatto di compattezza non è da meno del S. Agostino ed inoltre ha il pregio di usare più tecnica e di possedere il migliore centravanti del campionato: Lombardi, questo ragazzo che ha appena sedici anni fa veramente parlare di sé e non passa partita che non regali alla propria squadra un goal ed anche più. Il Galciana è una squadra nuova che viene su ora, e priva quindi di quella intesa di squadra che è tanto efficace sul campo di gioco, ma in parità agli altri ha la foga e la volontà che mettono i propri ragazzi. Difficile risulta fare delle previsioni, tutto dovrà venire fuori dagli attesissimi confronti diretti. E’ sempre dal vivavio del S. Domenico e del S. Agostino che vengono su buoni atleti, sarà con molta probabilità da una di queste due squadre che uscirà la vincente. Queste però sono ostacolate da un’altra squadra temibile che si sta facendo strada: il D. Raggi. Questa squadra insidia veramente il cammino al S. Agostino ed al S. Domenico, ma non avendo fatto confronti diretti non possiamo paragonarla alle avversarie. Nel campionato di Pallavolo la squadra più tecnica e più affiatata è apparsa l'Ambrosiana. Una squadra che potrà insidiare seriamente l’Ambrosiana sarà il Galciana. Ma ancora non possiamo fare previsioni poiché è sempre presto. Tuttavia anche se saranno due le squadre che dal lato tecnico supereranno le

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avversarie, queste non si dispereranno e certamente faranno lotta aperta. Dopo una lunga serie di emozionanti incontri i due gironi del Campionato di Tennis da tavolo si stanno concludendo. Mentre nel girone di S. Domenico il primato viene conteso fra Lombardi (S. Domenico), Lippini e Magnini (Harvey); il girone di S. Francesco si è già concluso con una brillante affermozione di Guidoni Vittorio che ha vinto tutte e dieci le partite in calendario. La classifica a squadre vede prima ITIarvey con 34 punti seguita in ordine dal S. Agostino, Aston, S. Domenico, F. Calamai. Prossimamente si effettuerà il «Trofeo della Montagna » intitolato a Giorgio Bajetti Scaut pratese immaturamente scomparso in seguito ad un incidente alpinistico. Il Trofeo comprende tre pròve. Le previsioni sono ottime. Si prevede la partecipazione delle U.S. Harvey, S. Agostino. S. Domenico, Aston, ed inoltre altre squadre appartenenti a diversi organismi sportivi. La prima prova si svolgerà sul percorso che da Prato va Sofignano passando dai Cappuccini, La Briglia, Pierattino, Sofignano. Tutto il percorso del Trofeo, particolarmente scelto per le asperità provocherà una dura selezione di tutti i concorrenti mettendo a dura prova i muscoli e la volontà degli atleti.

PISA Nella nostra Provincia ha avuto un lusinghiero successo l’organizzazione della Pasqua dello Sportivo, come potrà essere notato da questi brevi cenni di cronaca. A Pisa per la Città la Pasqua dello sportivo è stata tenuta; il 22 marzo preceduta da una tre sere con proiezioni sportive. La S. Messa Pasquale fu tenuta da S. Ecc. Mons Arcivescovo il quale rivolse ai presenti paterne parole illustrando la bellezza dello sport cristiano elemento base per la formazione del carattere del giovane d’oggi. Domenica 29 fu tenuta a Saoiana dove ebbe un esito non aspettato. La sera del sabato il Segretario del Com. Prov. Meschini Umberto tenne una conferenza sul tema: Sport mezzo di vitaxsociale e cristiana alla quale parteciparono numerosissimi giovani del paese, la mattina alla S. Messa delle ore 9 Comunione di tutti gli atleti ed iscritti del C.S.I. La S. Messa fu commentata dal Segretario che con la sua facile ma sentita parola entusiasmò i presenti come la sera alla confeenrza. La stessa domenica fu tenuta a Pontedera dove parlò il V. Pres. Naz. Dott. Notano e anche qui ebbe il desiderato successo. Il 6 aprile fu tenuta a S. Romano, la sera il Segretario del Com. Prov. Moschi parlò sul tema «Cristo e lo Sport». Il I Maggio fu tenuta a Montecatini Val di Cecilia e pure in questo piccolo paese del Volterrano ebbe un ottimo risultato. Il 10 maggio fu tenuta a Voterra, la

S. Messa fu celebrata dal X. Rev. 40 Mons. Vescovo che illustrò l’opera benefica del C.S.I. nella sua diocesi e rac. comandando la sua divulgazione affinché tramite lo sport sano si possa giun. gere alle anime dei nostri giovani. Il 24 maggio fu tenuta dall’U.S. S. Martino la sera del sabato il Presidente del Comitato Prov. Ing. Carlo del Pecchia e il M. Rev. Assistente EccL. Don Mario Dott. Macchi tennero una conterenza di preparazione. Inoltre è stata tenuta S. Croce sull’arno, a Monlecastello, ad Alica, a Caicinaia, a Montescudaio, a Vcwhiano, a Pontasserchio, a Coltano e: a Calci.

Ha chiuso la serie l’U.S. Stalla Azzurra di Saline d iVolterra. Anche qui un otimo risultato, dopo la S. Messa e la Comunione il Segretario Sig. Meschini ha parlato ai presenti e poi al mezzogiorno è stato consumato un pranzo offerto tutti gli intervenuti dall’U.S. L’Attività agonistica è stata particolarmente intensa. Si è svolto il Campionato Nazionale Ragazzi fase prov. con ben 23 Squadre partecipanti divise in 4 Gironi. L’U.S. Juventus di pontedera è risultato campione Regionale. Ora è in corso la «II Coppa Arno» con 18 squadre partecipanti divise in 3 Gironi. Si è effettuato il campionato prov. ragazzi a sette giocatori con ben 38 Squadre a Pisa, e 8 a Pointedera, ora si stanno disputando le finali. Si sono risolti i due camiponati di Tennis da Tavolo quello per il Singolo e il Doppio e quello a squadre. Ottima la riuscita in campo prov. Campione Prov. del Singolo è risultato Cantilli Osvaldo (U.S. Juventus Pontedera) del Doppio la coppia Cosimi-Fabozzi (U.S. G. Garzella di Marina di Pisa). Campione Prov. a squadre la squadra della U.S. G. Garzella di Marina di Pisa (Fabozzi, Cosimisi, Fino, Marcantuono).

Massa Carrara 11 torneo giovanile di Calcio organizzato nella orania di Aulla è stato accolto dalle singole associazioni con un euforico entusiasmo e uno spirito agonistico forse insperati. Anche nella piccola associazione di Pallerone un tale entusiasmo sportivo ha invaso gli animi di tutti, Aspiranti e Juniores Seniores e Assistente, che nelle nostre adunanze non si parla ormai di altri. Questo torneo infatti e per noi conte un’Olimpiade in cui-si possano misurare le nostre capacità in un’atmosfera cavalleresca e sportivamente cordiale. Lo sport, questa giostra di colori e di vita, di forza e di grazia, avvince e ammaglia tutti e non lascia indifferente neppure il più convinto e accanito « Bastian contrario » di sezione, è la più viva espressione dello spirito giovanile, il più efficacie mezzo per vedere uniti in un’unica passione elementi di associazioni che mai si sono incontrate, dando vita così ad un utile

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tri 3000x 2000 x 1000. Diciotto sono stali manifestazioni su pista. Fratini, Giansani concorrenti, quindi ben sci staffette te e Di Pietro non nascondono le loro hanno velleità per il Trofeo della Montagna, ... .preso il via. La corsa, sempre . cat. Cittadini, e una bella squadra di... ■ molto sostenuta, ha visto la vittoria deil’U.S.' Juventus di Sarnano ( Detorgè, anziani si prepara.per lo bocce, criterium Cationi, Buratti). La U.S. organizzatridi quadretta. ce si. è piazzata al terzo posto. II Calcio attualmente sta terminando la sua fase regionale, con la Diavoli 2) Il Circuito della Cartiera, indetto Rossi di Pianella (Pescara) nettamente dal C.D. Prov. ed organizzato dall’U.S. Folgore a Castclraimondo il 3 maggio, in testa. può essere considerato giro podistico del Il Tennis da Tavolo a squadre ha vipaese, infatti i 2500 metri del percorso sto ancora c sempre l’affermazione di non si sono allontanati dall'abitato. Pescara, con la « S. Gabriele ». I partecipanti sono stati sedici in rapLa squadra degli studenti Pescaresi presentanza di 7 Società, delle quali tre sta per iniziare la preparazione per le del C.S.I. Primo è giunto Lupidi P. delfinali di zona, con rappresentanti quasi la Folgore avendo coperto il circuito tutti del CSI. in 5’, seguito da Luchini a 5” e da VaVITTORIO MATURO leri a 19". La coppa è andata alla Folgore di Casteiraimondo. 3) La Staffetta gigante Coppa L. di Paolo, indetta dal C.D. Prov. e organizzata dall’U.S. Azzurre a Camerino il 17 maggio, si è svolta di notte all’incerto In questi ultimi tre mesi l’attività del lume delle fiaccole. Il percorso misuraComitato Provinciale di Macerata è stava in. 3000, divisi in tre frazioni da m. ta particolarmente intensa, ciò lascia a 1000. I partecipanti sono stati 24, cioè sperare che la ruota organizzativa si sia ben otto staffette. La GIAC di Sansevcdefinitivamente mossa. rino (Tucci, Bianchi, Paperi) ha tagliaDopo i campionati già condotti a terto per prima il traguardo dopo aver mine, cioè quelli di tennis da tavolo e percorso il circuito in ll’33”2/5, A 8/5 di corsa campestre, si sono disputate le è giunta L’U.S.F. Azzurre ed a 6’’8/5 la varie eliminatorie per il campionato naz. Folgore. di pallavolo, sport che in questo periodo Tutte le gare sono state condotte a predomina sui campi di gioco, mentre termine senza incidenti, grazie alla persi sono iniziati i cimenti sulle strade Pescara sportiva è fiera del suo CSI; fetta organizzazione ed allo spirito sporpiane e le competizioni ciclistiche. è fiera soprattutto del suo C.P., il quativo e cavalleresco con cui tutti gli atlele indefessamente lavora per l’affermati hanno gareggiato. PALLAVOLO zione degli ideali del CSI, è fiera della GIANDI sua Aurora, della sua Aterno, ossia del1) Trofeo F. Azzurre, indetto dal C.D. '.S le due massime società, le quali, guidaProv. ed organizzato dall U.S.F. Azzurte da competenti e tecnici dirigenti, hanre a Camerino il 6 aprile, ha visto unano conquistato non poche affermazioni spra lotta, contenuta ben s’intende nei in campo nazionale. limiti della leale contesa, per il primo Il Comitato Zonale del Centro Sportiposto fra l’U.S. Tomolo e l’U.S. Junior. Dopo la vittoria a Ferrara da parte di vo Italiano di Patti a conclusione del Per un solo punto la prima si è aggiuGiansante, è venuta la partecipazione suo primo ciclo di attività è lieto di della Aurora e della stessa Aterno alle. dicala la coppa in palio. Gli altri posti fare il punto sull'attività svolta nei pridella classifica sono stati occupati dalle finali di Pallacanestro a Ravenna. Menmi mesi di quest'anno sociale ed impoUU.SS. Folgore, e F. Azzurre. tre la seconda pur battendosi accanitastare le attività del secondo periodo. L’at2) Campionato Provinciale, che è stamente, nulla poteva fare contro i più tività svolta dal CZ. nella presente stato disputato nel copoluogo il 16 aprile, tenaci e navigati avversari di Ferrara gione sportiva può considerarsi lusinha visto la partecipazione di sole quate Pesaro; l’Aurora, dopo aver superato ghiera sotto ogni aspetto sia tecnicotro squadre, tutte particolarmente agil Correggio, era superata poi dall’Atorganizzativo che morale: in ciascuno di gressive per il desiderio del titolo in zori Padova. Pur riconoscendo la netta questi campi si è cercato di qualificare palio. La vittoria ha arriso all’U.S. Jusuperiorità dei rappresentanti della Città e migliorare le mele raggiunte e di aspinior, alla quale è demandato il non fadel Santo, non sappiamo spiegarci come rare ad un sempre migliore consolidacile compito di difendere il prestigio la CTN Pallacanestro ci abbia inviati a mento consono agli scopi ed ai fini del Ravenna, ossia nel Girone Nord, mentre • dello sport maceratese alla finale RegioC.S.I. nale, seguono in classifica le squadre le altre CTN assegnano l’abruzzo al Cendelle UU.SS. Fulgor, S. Giorgio, Indotro Sud. Si opera comunque in allarAttività organizzativa. — Alla data del mita. gamento delle finaliste. 31 maggio risultano affiliate 8 associaL Attività locale prosegue intensissizioni e 130 atleti gareggiano per il CSI. 3) Il Trofeo Giovanissimi, indetto dal ma; oltre alle « solite 4 squadre» della Queste cifre non resteranno tali c siamo C.D. Prov. ed organizzato dall’U.S. FolAurora, giostrano nella sede dei Rev. gore a Casteiraimondo il 3 maggio, desicuri di poterne aumentare il numero di PP. Gesuiti un centinaio di ragazzi, ve essere considerato una vera leva palcon l'attività estiva. Da queste cifre trache costituiscono un vero fulcro, che nei lavolistica, infatti era aperto solo ai spare chiaro il lavoro svolto quest'anno prossimi anni darà copiosi frutti... Torgiovani nati negli anni 1937 e segg... dal C.Z. Patti rispetto agli anni preceL’U.S. Junior non ha trovato rivali denei di Pallacanestro e Pallavolo non si denti. L’anno scorso solo tre Associacontano più. Il Tennis da tavolo è piutgni potendo tosi vincere con facilità hi zioni risultavano affiliate al CSI c solo tosto in stasi, considerata la stagione, gara. 37 atleti tesserati. Le Associazioni svolma quando la canicola sarà terminata gono tutte attività sportiva a carattere ATLETICA l’attività riprenderà intensissima. zonale e si distinguono per l’attività a carattere locale.. . • Tra giorni avranno luogo le finali re1) Staffetta Gigante Coppa E. Pasquigionali di Pallavolo c di Tennis da tani, indetta dal C.D. Prov. ed organizzata Attività sportiva — L'attività sportiva volo giovanissimi. II 26 giugno avranno dall’U.S. Pasquini a Caldarola il 1 magha avuto inizio con la disputa della luogo le gare di nuoto, mentre a giorni gio, si snodava lungo un percorso di Coppa Natale, manifestazione a squadre l’atletica leggera inizierà il ciclo delle 5000 m. diviso in tre frazioni da medi tennis di tavolo, che si è svolta a scambio di idee c consigli riguardanti anche le altre attività della G.l.A.C. Ecco quello che nella nostra associazione è stato compreso da tutti i soci, i «piali, lasciando le loro consuete occupazioni domenicali, brandendo macchine fotografiche, seguono la loro squadra in ogni incontro. Questo entusiasmo, che a Pallerone non è mai difettato Irà i nostri giovani, è ora ancor più reso vivo dalla nostra posizione in classifica e dai nostri risultati sempre più, diremmo quasi, clamorosi. La foto che qui riportiamo ritrae la nostra compagine in occasione del vittorioso incontro con la squadra di Monti. In piedi da sinistra: Matellini, Peri I, Marcenaro I. Seraffini, Rinaldi, Ferrari. Accosciati: Barbieri, Bellatalla, Marcemiro II, Peri II, Furia. Entusiasti finora per il nostro comportamento, speriamo che la chiusura del torneo ci veda ancora a capeggiare la classifica, leaders, con tutti i giovani della Forania di AuIIa e deTItalia tutta, di quella espressione giovanile che attivamente contribuisce a tenerci uniti nel S. Nome di Gesù e nella speranza di una patria sempre più grande c sempre più amata.

MACERATA

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Patti il 27-12. Hanno preso parte alla manifestazione quattro squadre in rappresentanza di altrettante Associazioni e formati con clementi JU e giovanissimi. La vittoria è stata merito del G.S. Aurora di Capo d’Orlando che s’è assicurata la coppa messa in palio dal C.Z. Patti.

Il 6 gennaio si è svolto il torneo zonale di tennis da tavolo di singolo e doppio. Un folto numero di tesserati ha preso parte alla manifestazione c dopo varie eliminatorie per il singolo la vittoria c andata a Marino della Virtus Potti che ha preceduto Cappa dell’Aurora di Capo d’Orlando. Nel doppio s’è imposta la cop. pia Toscano Sanfilippo (Aurora). I vincitori delle due specialità hanno poi partecipato alla fase provinciale che ha avuto luogo a Messina.

Anche l’attività campestre non è venuta meno nella nostra zona e alla fase zonale della specialità la vittoria è stata di Arrigo (Virtus Patti).

Molto intensa l’attività calcistica? Alla fase zonale del Campionato Nazionale Ragazzi hanno preso parte cinque squa. dre della zona che per dieci domeniche si sono date sui campi della provincia leale e cavalleresca battaglia; ha vinto l’Aurora di Capo d’Orlando precedendo nell’ordine la Mongiovese, ed il Montagnareale. Alla finale regionale l’Aurora ha occupato il secondo posto. L’attività pallavolistica è stata particolarmente curata dalla nostra C.T.Z. Alla fase zonale parteciparono quattro squadre con la vittoria della Virtus prece-

dendo la Mongiovesc. Ha pure avuto luogo il Trofeo Primavera a squadre di tennis da tavolo. 10 squadre partecipanti e vittoria del G.S. Aurora Capo d’Orlando che precede la Virtus, con la coppia Toscano Cappa. Ancora nel tennis da tavolo attraverso le fasi zonali di Patti Capo d’Orlando e Caroniasi si è giunti alla fase diocesana del trofeo Giovaniss. cui hanno preso parte i pimi due classificati di ogni zona. Alla finale parteciparono cosi atleti Di Patti, Capo d’Orlando e Mistretta. Nel gliore precedendo Danzi (Virtus). Nel doppio la coppia Finocchiaro Accordino s’impone sugli avversari.

Oltre i vari campionati a carattere nazionale il C.Z. Patti si è fatto promotore per la prima volta del Campionato Zonale dei Gruppi Sportivi. Una bella iniziativa questa che tende a mettere in rilievo quei gruppi della nostra zona che con la loro opera danno risalto alla nostra organizzazione. Attualmente capeggia la classifica il G.S. Auraro C. d’Orlando che precede di soli cinque punti la Virtus Patti e poi Mongiovese, Caronia e Mistretta.

Per il periodo estivo questo C.Z’. Patti si promette di organizzare varie manifestazioni propagandistiche specie nel campo dei Giovanissimi che dovranno rappresentare i nuovi atleti del domani. Sarà pure disputato un torneo di calcio denominato « Coppa CSI » ed uno di pallavolo. Si organizzeranno due tornei di tennis da tavolo uno per gli JU ed

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I/ita della Sezione La Sezione Filatelica del Centro Sportivo Italiano, nata in sordina, sta svolgendo la propria attività tranquilla, sicura della propria vitalità e soddisfatta di aver sin dal principio, saputa corrispondere in pieno aU’aspeltaliva dei suoi aderenti. Il programma tracciato per il primo anno ed enunciato nel numero due del Bollettino, comprende l’emissione di una Cartolina commemorativa del V Trofeo della Montagna, con relativo annullo speciale ed una Mostra riservata agli aderenti, che verrà abbinati:a al Campionato Nazionale di Tennis da Tavolo 1954. — Sinora la Sezione ha potuto mettere a disposizione dei Soci tutti gli annulli a carattere sportivo concessi in Italia, dalla data della sua istituzione ad oggi e precisamente quello della XX Millcmiglia, quello del XXII Concorso Ippico Internazionale, quello dellTnaugurazione dello Stadio Olimpico, oltre alle due serie del IV Gran Premio ciclomotoristico dello Nazioni c del Giro Ciclistico d'Italia ed alla serie di francobolli a soggetti sportivi emessa dalla Repubblica di S. Marino.

uno per i giovanissimi, ed ancora grande incremento sarà dato alle gare atletiche c natatorie. Questo è quanto ha svolto il Comitato zonale di Patti nei primi cinque mesi di attività c può dirsi lieto di aver raggiunto quelle mete precedentemente fissate. Non possiamo però dire di essere stato esclusivo nostro merito perché nel nostro lavoro va accomunata la collaborazione delle Associazioni che con immensi sacrifici hanno contribuito alla effettuazione ed alla riuscita delle accennate manifestazioni.

La brillanto squadra «ragazzi» dcll’D.S. di Patti vincitrice dol campionato zonale o seconda In quello regionale.

La Sezione dipende ancora di una piccola scorta di cartoline coi detti annulli, per soddisfare, sino ad esaurimento, enventuali richieste. Fra giorni poi verranno distribuiti anche gli annulli speciali dei Giri aerei di Sicilia e di Romagna, nonché quello del Campionato Italiano di Pesca Sportiva. ' La Sezione ha inoltre ottenuto speciali facilitazioni per gli abbonamenti alla presente Rivista Stadium ed al periodico specialista Sport-Phila e sta presentemente trattando con varie Associazioni Filateliche per stabilire accordi di reciprocità, di scambi, ecc. Grazie alla generosità di alcuni suoi aderenti : Cap. Carlo Condarelli di Catania e Sig. Egidio Pennati di Lecco, ha potuto istituire premi ai propagandisti ed ha iniziato la costituzione di una Biblioteca Filatelica, su proposta del Rag. Francesco Ruggero, il quale ha offerto una prima base in materiale bibliografico. Una fortunata coincidenza di sede e di data darà modo ai Dirigenti ed ai corridori che parteciperanno nei giorni 28 e 29 giugno ai Campionati Nazionali Ciclistici su pista, a Rimini, di visitare anche la < Mostra del Francobollo Sportivo j > organizzata dal Circolo Filatelico di quella Città e di offrire in cambio ai filatelici convenuti, lo spettacolo dei Campionati coi quali sarà ufficialmente inaugurata la rinnovata pista romagnola. Nella medesima occasione verranno distribuiti: una Cartolina-ricordo con annullo sportivo del Rallye Motociclistico Internazionale Rimini — S. Marino ed un foglietto speciale. Per informazioni sul funzionamento della Sezione per iscrizioni ed eventuali richieste di quanto sopra indicato, rivolgersi alla Sezione Filateb’ca del Centro Sportivo Italiano — Via della Conciliazione, 1 — Roma.

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POTENZA

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La stampa provinciale di inrormazlnne dnl C.S.I. va completandosi, AlPUifìclo Stampa Centrale la posta reca settimanalmente qualcosa di nuovo e di gradito. Ecco ancora due «testatine» di notiziari, di un grande contro del Nord: Milano e di una fattiva provincia del Sud: Potenza. La voce e l'invito ad operare all'insegna dello sport cattolico si spande con larga eco e caldo entusiasmo. Ai due bollettini “Studiaci,, porge ('angario affettuoso c PU. S. C. l'invito a prosperare.

Centro Sportivo Italiano PER LA FORMAZIONE FISICO SPORTIVA E MORALE DELLA GIOVENTÙ’

BOLLETTINO QUINDICINALE

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COMITATO

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Un pensiero dell’Arcivescovo Bertazzoni Carissimi,

mi chiedete un pensiero per il vostro Bollettino quindicinale e ve lo detto col cuore. Potrei dispensarmi c dirvi: meditate le parole dirette ai vostri Dirigenti nella udienza -concessa loro dal S. Padre, e fatele vostre. E’ un programma che vi porterà a continue e sicure vittorie sul campo fisico, sul campo soprattutto morale. Perché o giovani, quando l’educazione fisica è subordinata allo svilupo etico e alle leggi religiose, allora lo sport diventa una potenza soggiogalrice dell’io interiore per cui potrete acquistare non solo la forza per le lotte del lavoro, ma ancora quel governo che vi renderà di carattere adamantino, di coscienza piti robusta, di moralità più alta. E’ qui dove si rivela maggiormente il valore' educativo dello sport, perché diviene un coefficiente altissimo di spirituale e morale perfezionamento. Gli antichi Greci si servirono dello sport per rendere il corpo più bello e più forte, noi. educali alla scuola ilei cristianesimo, vogliamo che lo sport vi renda, sì. più belli, più forti, ma jprima di tutto più buoni, pronti a compiere con dedizione e sacrificio tutti quei doveri che vi legano a Dio, alla famiglia, alla Patria la quale guarda a voi per le conquiste e le vittorie del domani.

PRIMO SALUTO

Questo Bollettino cui il C. P. di Potenza dà vita con questo primo numero, vuole essere la voce nuova del C.S.I. Lucano; voce senza pretese e senza ambizioni,

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ma spontanea nelle grandi e nelle piccole cose nostre di questo nostro C.S.I. che dissoda le zolle vergini della nostra terra. Attraverso questa voce che appartiene a voi ed esprime voi, cari amici Assistenti, Dirigenti ed atleti, mi è veramente caro farvi giungere il mio grazie, per il vostro lavoro per la vostra passione per il vostro amore al C.S.I. ed il mio saluto di cuore. Un grazie particolare va poi agli animatori di questo Bollettino con l’augurio più sincero che esso fiorisca come una nuova primavera e, donandosi a tutti quelli che nel C.S.I. vi-

vono lo sport ne accompagni il cammino c l’opera.

Il Presidente Provinciale

II. C.S.I. NELLA PROVINCIA La pubblicazione del presente Bollettino è nata dalla necessità di far giungere periodicamente a tutte le UU.SS. affiliate ai Centri Diocesani ed a tutte le Associazioni della GIAC: la voce, il pensiero ed il programma delle attività della nostra organizzazione sportiva. 11 C.S.I. è un’opera voluta dalla Presidenza Generale dell’ACI ed ha per scopo fondamentale la cura della Gioventù Italiana attraverso le discipline sportive praticate con senso di cavalleria c forza secondo i principi della moralità e della elevazione spirituale. Tutte le Associazioni debbono costituire il loro Gruppo Sportivo! Bisogna far sventolare su tutti i campanili delle Parrocchie Lucane la bandiera azzurro-arancione del C.S.I. Buon lavoro! L’Ispettore Regionale

Bollettino informazioni del COMITATO PROVINCIALE DI MILANO

IL CENTRO PREPARAZIONE GIOVANI /\.nehe quest’anno il CSI Milano lancia il Centro Preparazione Giovani, iniziativa clic vuol rafforzare le schiere dei nostri giovani atleti, irrobustendoli fisicamente e dando loro una solida preparazione atletica, base prima per la riuscita in qualunque disciplina sportiva. Al Centro preparazione giovani possono intervenire tutti i giovani di Società affiliate al C.S.I. Milano, frequentando le sedute di alicnamento che si svolgono tutti i martedì e giovedì sul Campo Giuriati dalle ore 17.30 in avanti

e tutti i giorni festivi dalle ore 10 alle ore 12. Le. sedute di allenamento saranno dirette — per i mesi di giugno e luglio — dall’istruttore Usuelli Giuseppe c per il mese di agosto, da Renato Tammaro. I giovani dovranno presentarsi direttamente all’istruttore del corso esibendo la tessera C.S.I. Riteniamo necessario ricordare alle Società del C.S.I. l’utilità di questo lavoro che vuole permettere — non una specializzazione atletica — ma una completezza fisica cd atletica.


Rassegne Nazionali del C.S.I. Torneo Nazionale delle "Leve Atletiche,, REGOLAMENTO Art. 1 — Il Centro Sportivo Italiano, riconosciuta l’opportunità di dar pieno sviluppo al programma delle « Leve » di Atletica Leggera, indice fra le Unioni Sportive aderenti un « Torneo » sulle seguenti specialità: Corsa piana in. 3.000 Salto con l’asta Lancio del giavellotto. Art. 2. — Le Unioni Sportive parteciperanno al « Torneo » con atleti tesserati per l’anno 1953, nati dal 1. gennaio 1933 al 31 dicembre 1937, non classificati 1, li e III Serie dalla FIDAL. Art. 3 — Per partecipare al « Torneo » le Unioni Sportive dovranno organizzare due giornale di gare.

Art. 4. — li « Tomeo » si svolgerà localmente, seguendo i criteri contenuti nell’arl. 2 del Regolamento delle Leve, che prevedono per l’efl'cttuazione della Corsa piana le strade ordinarie e del Salto con l’asta c del Lancio del giavellotto « qualunque attrezzatura opportunamente adattata, in un’area possibilmente chiusa ed appartata, che consenta l’esecuzione degli esercizi, senza pregiudizio per l’incolumità degli atleti e di terzi ».

Art. 5. — 11 controllo delle prove dovrà essere effettuato da Giudici della FIDAL, e da Cronometristi ufficiali della rispettiva Federazione. Art. 6. — Il termine utile per l’effettuazione delle due giornate scadrà il giorno 16 agosto 1953.

Art. 7. — Ciascuna Unione Sportiva potrà iscrivere alle tre specialità in programma un numero illimitato di atleti i quali però potranno partecipare ad una sola specialità, nelle due giornate di gara.

Art. 8. — Le Unioni Sportive dovranno notificare alla Commissione Tecnica Nazionale, almeno dicci giorni prima dell’cffcltuazione di ciascuna giornata di gara, la data relativa ed inviarne i risultati relativi entro cinque giorni dalla effettuazione. Art. 9. — L’iscrizione al « Torneo » è gratuita.

Art. 10. — Al tonnine del « Torneo » la Commissione Tecnica Nazionale compilerà due classifiche nazionali: una individuale degli atleti partecipanti per ciascuna specialità ed una delle Unioni Sportive.

La valutazione dei risultati sarà fatta secondo apposite Tabelle. Per la classifica delle Unioni Sportive si terrà conto del miglior risultato conseguito dii un solo atleta per ciascuna specialità. Art. 11. — In base alle classifiche come sopra compilate verranno assegnati n. 10 premi individuali per ciascuna specialità c n. 15 premi di squadra alle Unioni Sportive.

Art. 12. — Nello svolgimento delle gare saranno osservate le norme stabilite dal Regolamento Tecnico della FIDAL.

Art. 13. — 11 CS.I declina ogni e qualsiasi responsabilità per quanto possa accadere ai concorrenti ed a terzi, in dipendenza dello svolgimento delle gare.

I (WI(M CIMICI SC CISTA Il ini ini 2S - 20 giugno 1053 Art. 1 — Il Centro Sportivo Italiano indice i Campionati Nazionali Ciclistici su pista per l’anno 1953, demandandone l’organizzazione al Comitato Zonale CSI di Rimini. Art. 2. — Le gare si svolgeranno nei giorni 28 e 29 giugno a Rimini e comprenderanno i seguenti campionati : Velocità: Cat. Esordienti - Allievi - Dilettanti (juniores c seniores);

Inseguimento individuale : Cat. Dilettanti (juniores c seniores) ; Chilometro da fermo: Cat. Dilettanti (juniores e seniores).

Art. 3. — Nello svolgimento delle gare si osserveranno le disposizioni dei titoli IV, V, VI e VII

della Parte quinta del Regolamento Tecnico dell’U.V.I. Art. 4. — Le prove, sino ai quarti di finale, si disputeranno nelle ore pomeridiane del giorno 28; quelle successive nelle ore pomeridiane del giorno 29.

Art. 5. — Le biciclette da adoperarsi dovranno essere munite di ruota fìssa, non potranno avere né freni, né galletti, né chiusure ingombranti o dispositivi comunque pericolosi. Il rapporto massimo da impiegare non potrà superare lo sviluppo di m. 7. I concorrenti dovranno essere muniti del casco regolamentare.

Art. 6. — Il Centro Sportivo Italiano declina ogni responsabilità per eventuali incidenti che potessero occorrere ai corridori ed a terzi, essendo in vigore le assicurazioni CSI-CONI-UVI.

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NORME

E

C O M U N I C ANIONI

delle Commissioni Tecniche Nazionali del C. S. I.

CALCIO COMUNICATO UFFICIALE N. 5 Riunione del 18 maggio 1953

CAMPIONATO NAZIONALE RAGAZZI Omologazioni fasi provinciali e zonali Esaminati gli atti ufficiali, si omologano i risultati delle sottoelencate fasi provinciali e zonali del Campionato Ragazzi, vinte dalle UU.SS. sotto indicate: Firenze: U.S. Aurora di Figline Valdarno; Cremona: Leoncelli; R. Emilia: Cervo; Viterbo: Vigor di Tarquinia; Udine: Bertoni; Siracusa: Contardo Ferrini di Noto; Gorizia: Ardita; Acqui: Virtus; Teramo: Fadini Vigor di Giulianova; Vicenza: Robur di Thiene; Cesena: (Forli); Rumagna; Verona: Casaleone; Biella: Candelese; Ferrara: Mirabello; Treviso: Miami; Cagliari: Virtus; R. Calabria: C.S.I. Palmi; Potenza: Juventina; Parma: S. Leo; Imperia: Imperia; Mantova: Aquilotti; Lucca: Porta Elisa; Caserta: Fulgor Marcianise; Pistoia: Audace; Lodi: Junior; Sassari: Everest K2; Chieti: Di Pierro; Pisa: Juventus di Pontedera; Alba (Cuneo); Stella Maris; Tortona: U.P.O.L.; Patti (Messina): Susora di C. Ori.; Livorno: Virtus Gigli; Molfetta (Bari): Diavoli Rossoneri; Alessandria: Cascinagrossa; Asti: Nicese; Bergamo: Urgnano.

RECLAMI Reclamo U.S. Libertas-Invicta di Potenza, avverso le decisioni del Comitato Provinciale — Gara U.S. Libertas Invicta — U.S. Juventina dell’8.3.53. — Esaminati gli atti ufficiali della gara in oggetto: — presa visione della documentazione Inerente alle designazioni arbitrali e delle relative disposizioni del Fiduciario Arbitri Regionali; — constatato che la designazione dell'arbitro per la gara a margine avvenne il giorno precedente alla effettuazione della gara e non sul campo di giuoco, senza che ciò avesse potuto comunque costituire infrazione al regolamento; ■ — non essendo emerse le irregolarità lamentate dalla reclamante; — non prendendo in esame tutto ciò che è di natura tecnica; — tenendo presente la particolarissima situazione arbitrale di Potenza, non contestata all’inizio del Campionato dall’unione Sportiva reclamante; — essendo infine emerso che ITLS. Libertas-Invicta ha abbandonato il campo di giuoco dopo che parte del giuocatori e di dirigenti hanno minacciato il Direttore di Gara: Si delibera di respingere il reclamo dell’U.S. LibertasInvicta e di confermare in ogni sua parte quanto deliberato dalla Commissione Calcio Provinciale di Potenza; si incamera la tassa reclamo. Reclamo U.S. Rigamonti di Riposto — Acireale (Catania) — Si prende atto del reclamo e si rimane in attesa che il Comitato di Acireale trasmetta gli atti ufficiali.

FASI REGIONALI Ratifica risultati. — Visti i documenti ufficiali si ratificano 1 risultati delle seguenti fasi regionali: Emilia: vinta dallU. S. Rumagna di Cesena (Forlì); Lucania.: vinta dallII.S. Juventina di Potenza; Veneto: vinta dallTLS. Miami di Treviso.

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RECLAMI Reclamo Comitato Provinciale Reggio Emilia — Fase Regionale Emiliana Campionato di Calcio Ragazzi — Gara U.S. Cervo di Reggio Emilia, U.S. S. Leo di Parma. — In possesso del reclamo del Comitato Provinciale di Reggio Emilia a tutela dell’U.S. Cervo, circa presunte irregolarità di tesseramento dell’U.S. S. Leo di Parma: — Si delibera di non prendere in esame il reclamo in oggetto, stante che il reclamo stesso non è stato effettuato dall’unione Sportiva interessata; — si restituisce la tassa reclamo.

INVIO ELENCHI NOMINATIVI ATLETI PARTECIPAN TI FASI INTERREGIONALI In base all’articolo 10 del Regolamento nazionale, si invitano le UU.SS. vincitrici delle fasi regionali — e per esse i relativi Comitati Provinciali — a voler trasmettere alla C.N.G.C. del C.S.I. — Via della Conciliazione, 1 Roma — un elenco nominativo (numero illimitato) di atleti appartenenti all’unione Sportiva partecipante alla fase interregionale comprensivo di: cognome, nome, paternità, data di nascita e numero della tessera. Ciò per permettere un preventivo controllo sulla posizione dei giuocatori a tutela assoluta di tutte le Unioni Sportive partecipanti. A detto elenco deve essere eventualmente aggiunto se l’atleta proviene da Società federale con relativo nullaosta. Si notifica che verrà eseguito anche un controllo presso gli schedari della F.I.G.C. e L.G. Tutti gli atleti partecipanti sono tenuti ad esibire all’arbitro il cartellino del C.S.I. ed un documento di identità personale. Non potranno prendere parte alle Finali interregionali e nazionali quei giuocatori che non sono compresi nell’elenco sopra menzionato che dovrà essere trasmesso a questa Commissione almeno 10 giorni prima dell’effettuazione delle fasi interregionali. MODALITÀ’ RECLAMI FASI INTERREGIONALI

Disputandosi le fasi interregionali col sistema dei <concentramenti e della eliminazione diretta le modalitài per i reclami sono le seguenti: SEMIFINALI I Istanza — Da preannunciarsi all’arbitro e da presentarsi alla Commissione Organizzatrice entro 2 ore dal termine della gara, in triplice copia ed accompagnati dalla tassa di L. 2.000. Copia del reclamo deve essere rimessa a mano all’unione Sportiva avversaria e la cui ricevuta di ricezione deve essere allegata al reclamo stesso. La Commissione Organizzatrice dovrà decidere sul reclamo entro le ore 24 del giorno dello svolgimento della gara. II Istanza — I reclami riferentesi alle partite di semifinali saranno esaminati da un competente della C.N.G.C. che presiederà la manifestazione. I Reclami vanno presentati in triplice copia ed accompagnati dalla tassa di L. 5.000, entro le ore 9 del mattino successivo alla gara. FINALI I Istanza — Stesse modalità delle semifinali. II Istanza — I reclami riferentesi alle partite di finali debbono essere inoltrati a mezzo raccomandata alla C.N.G.C. —- Via della Conciliazione, 1, Roma — in triplice copia ed accompagnati dalla tassa di L. 5.000, entro il giorno successivo al verdetto di prima istanza. Copia del reclamo dovrà essere rimessa alla Commissione Organizzatrice a mezzo raccomandata e la cui ricevuta deve essere allegata al reclamo. Si conferma che in base all'art. 11 del regolamento nazionale i provvedimenti a carico di giuocatori in posi-


zione irregolare verrano presi d'Ufficio dalla Commissione Organizzatrice alla quale la C.N.G.C. fornirà gli elementi indispensabili. FINALE NAZIONALE Verrà disputata entro la prima decade del mese di luglio. Si svolgerà in località sede di una finalista, località che sarà determinata dall’estrazione a sorte. Il Segretario RENATO BERNINI

Il Presidente GENEROSO DATTILO

CICLISMO COMUNICATO UFFICIALE N. 2

NUOVO COMPONENTE LA C.T.N. A far parte di questa C.T.N. è stato chiamato il sig. Gino Quattrocchi di Roma. Al nuovo componente questa Commissione è lieta di porgere il suo cordiale saluto.

CAMPIONATI NAZIONALI A SQUADRE A CRONOMETRO.

Dopo la serie delle eliminatorie regionali si sono conclusi il giorno 24 maggio, a Bassano del Grappa, i Campionati Nazionali a Squadre a cronometro per le Categorie Allievi e Dilettanti. L’organizzazione, da parte dell’unione Velocipedistica Angarano, è risultata impeccabile in ogni sua parte, riscuotendo il plauso incondizionato non solo da parte di tutti i partecipanti, ma anche e soprattutto dall’U.V.I. la quale, in seguito alla relazione del suo rappresentante, sig. Paolo Maraggia, ha già fatto pervenire alla Direzione Tecnica Centrale una lettera di compiacimento per la ottima riuscita della manifestazione. In base ai risultati delle due prove sono proclamate Campioni Nazionali del C.S.I. per l’anno 1953 le Squadre della Unione Sportiva <i Aquila » Fontane (Treviso) composta dei corridori: Ruberti Vincenzo, Darsiè Sergio, Boscorato Ivo e Padoan Giampaolo, per la Categoria « Allievi » che ha percorso la distanza di km. 58 in ore 1, 18’37”4/5, alla media oraria di km. 44,258 e del « Pedale Iridentino » Sezione ciclistica dell’U.S. Olimpia (Bergamo) composta dei corridori: Angioletti Alessandro, Capelli David, Capitanio Ernesto e Bendotti Ottaviano, per la Categoria « Dilettanti » che ha percorso la distanza di km. 92 in ore 2.12’13”2/5, alla media oraria di km. 41,728. Si omologano i risultati completi delle due gare che si riportano qui di seguito integralmente: Categoria Allievi: 1. « Aquila Fontane » (Treviso) in ore 1.18’37” media km. 44.258; 2. « Voluntas ’ » (Brescia) in ore 1.20’24” media km. 43.280; 3. « Taurea » (Bergamo) in ore 1.21’23” media km. 42,755; 4. «Rubeo» (Roma) in l^l^e; 5. «Pedale Seriatese (Bergamo) in ore 1.23’39”; 6. «Angarano» (Vicenza) in ore 1.23’52”; 7. « Simonetti » (Roma) in ore 1.23’52”; 8. « Lizzana » (Trento) in ore 1.27’13”; 9. «Pedale Senese » (Siena) in ore 1.29’58”.

Categoria Dilettanti: 1. « Pedale Iridentino » (Bergamo) in ore 2.12’13” media km. 41.748; 2. «Ponte S. Pietro » (Bergamo) hi ore 2.12’58” media km. 41.513; 3. «Rubeo» (Roma) in ore 2.13’03” media km. 41,489; 4. «Aurora» (Trento) in ore 2.13’37"; 5. « Badoere » (Treviso) in ore 2.13’41"; 6. < Tirreno * (Roma) in ore 2.22’26". A conclusione dei Campionati la C.T.N. è lieta di por-

gere i propri rallegramenti ai nuovi laureati ed il plauso a tutti indistintamente i partecipanti, per lo spirito altamente sportivo e per la perfetta disciplina dimostrata durante la competizione. Ringrazia poi vivamente l’Unlone Velocipedistica « Angarano » di Bassano del Grappa per l’accurata organizzazione dei Campionati, nonché la « Scamoscerla del Grappa», la Fabbrica «Wllier Triestina» per la cospicua dotazione di premi individuali offerti. Uno speciale ringraziamento infine rivolge al Sig. Paolo Maraggia, Commissario dell’U.V.I. e Presidente della Giuria, per gli apprezzamenti lusinghieri manifestati verso l’organizzazione e verso i partecipanti ai Campionati. CAMPIONATI NAZIONALI SU PISTA Definita la sede a Rimini e la data, nei giorni 28 e 29 giugno, la Commissione conferma le seguenti gare in programma : Velocità: Categorie Esordienti, Allievi, Dilettanti Juniores e Seniores; Inseguimento: Individuale (Km. 4), Categoria Dilettanti Juniores e Seniores; Chilometro da fermo: Categoria Dilettanti Juniores e Seniores. La Commissione invierà a tutti i Comitati Provinciali e Zonali nella cui giurisdizione esistano Unioni Sportive affiliate alla U.V.I. e corridori tesserati con bollino U.V.I. una circolare contenente le norme per la partecipazione ai Campionati, riservando a proprio insindacabile giudizio la formazione dei quadri definitivi di partecipazione, tenuto conto degli speciali requisiti di idoneità degli aspiranti e del numero del tesserati in ciascuna Provincia o Zona. CAMPIONATI SU STRADA

Le sedi e le date di svolgimento delle prove di campionato sono le seguenti: 1) Dilettanti, Reggio Emilia, 30 Agosto; 2) Esordienti, Verona, 6 Settembre; 3) Allievi - Siena, 6 Settembre. Le Prove stesse si svolgeranno sulle distanze seguenti: Esordienti: km. 65 circa; Allievi: km. 95 circa;

Dilettanti : km. 140 circa.

RATIFICA DI COMMISSIONI TECNICHE, INCARICATI TECNICI PROVINCIALI E ZONALI Vercelli: Crivelli Giuseppe, Incaricato Tecnico; Torino: Bertolazzo Comm. Piero, Presidente, Carello Emiliano, Vice Presidente, Crosetto Aldo, Segretario, Tossi Alfredo, Bena Paolo, Durando dott. Costantino, Cervini Clemente, Trincherò Carlo, Damiano Cav. Enrico, Membri. Verona: Zanoni Aldo, Pres., Bonetti Walter, Vice Presidente, Bernabò G. Antonio Segret., Bocchelli Mario, Tosi Antonio, Ferroni Franco, Membri.

Bolzano: Ventura Marco Pres., Conoi Giovanni Segret., Endrlzzi G. Membro. Brescia: Cominotti Piero Pres., Minelli Ing. Giovanni, Vice Pres., Agnellini Angiolino Segr., Orsi Giuseppe, Ballerini Delmo, Comba Francesco, Bianchini Giuseppe, Rollini Gino, Membri. Si rinnova l’invito a tutti i Comitati Provinciali, perché costituiscano le rispettive Commissioni Tecniche per il Ciclismo, o quanto meno nominino gli Incaricati Tecnici per il ciclismo. Il Segretario Il PresidenteRICCARDO BONARELLI GIUSEPPE STINCHELLI

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PALLONE E TAMBURELLO Oggetto : Affiliazione Gruppi e Unioni Sportive c eartellinamento atleti alla C.T.N.P.T. per ranno 1953. Con la recente costituzione, in seno alla Presidenza Pallone e Tamburello, si prega vivamente di inviare, con cortese urgenza alla suddetta C.T.N, l’elenco delle Unioni Sportive o Gruppi Sportivi praticanti i giuochi del Pallone e Tamburello aderenti ai Comitati Provinciali e Zonali del C.S.I. e l'elenco nominativo dei giuocatori cartellinati. Pertanto s’invitano i Comitati Provinciali e Zonali C.S.I. ed i Signori Ispettori Regionali a fare attiva propaganda onde aumentare il numero delle Unioni Sportive che hanno una sezione di tamburello, onde avere una numerosa partecipazione ai prossimi Tornei di Tamburello per squadre di II e III Categoria. Distinti saluti. Il Presidente RENATO ORECCHIA

PALLACANESTRO ?•

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COMUNICATO UFFICIALE N. 10 Riunione del 27 maggio 1953 1 - OMOLOGAZIONE FASE INTERREGIONALE I CONCENTRAMENTO: Milano Categoria A. Squadre partecipanti: Liceo Cassini di Genova - Virtus di Firenze - Veloces di Vercelli - Juventute et Viribus . di Cremona. Firenze-Genova: 29-27; Cremona-Vercelli: 49-44; Cremona-Firenze : 32-23; Genova-Vercelli : 2-0. Classifica: 1. Cremona; 2. Firenze; 3. Genova; 4. Vercelli. Categoria B. Squadre partecipanti: Virtus di Firenze - Pavoni di Genova - Dinamo di Vercelli - Artigianelli di Milano. Firenze-Genova: 32-22; Milano-Vercelli: 46-28; MilanoFirenze: 52-30; Vercelli-Genova: 50-42. Classifica: 1. Milano; 2. Firenze; 3. Vercelli; 4. Genova. Categoria C. Squadre partecipanti: S. Pellico di Cremona - Vaccarino di Alessandria - Ponte Rosso di Firenze. Alessandria-Firenze: 29-24; Cremona-Aless. 58-17. Classifica: 1. Cremona; 2. Alessandria; 3. Firenze. II CONCENTRAMENTO: Ravenna

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Categoria A. Squadre partecipanti: Miani di Treviso - Tigli di Teramo - La Torre di Reggio Emilia - Victoria di Pesaro. Treviso-Teramo: 51-37; Reggio E.-Pesaro: 45-34; Pesaro-Teramo: 53-31; Reggio E.-Treviso: 37-17. Classifica: 1. Reggio Emilia; 2. Treviso; 3. Pesaro; 4. Teramo. Categoria B. Squadre partecipanti: Aurora di Pescara - Correggio di Correggio- Atzori di Padova - Victoria Benelli di Pesaro. Pescara-Correggio: 39-37; Padova-Pesaro : 45-31; Pesaro-Correggio: 38-23; Padova-Pescara: 43-26. Classifica: 1. Padova; 2. Pescara; 3. Pesaro, 4. Correggio (R. E,). Direttore responsabile: LUIGI GEDDA

Categoria C. Squadre partecipanti: Zandonai di Pesaro - Caris di Vicenza - Vigaranese di Vigarano Mainarda (Ferrara) Aterno di Pescara. Pesaro-Vicenza: 30-29, Vig. Mainarda-Pescara: 18-15; Pescara-Vicenza: 51-35; Vig. Mainarda-Pesaro: 35-27 Classifica: 1. Vigarano Mainarda (Ferrara); 2. Pesaro; 3. Pescara; 4. Vicenza. Ili CONCENTRAMENTO: Roma Categoria A. Squadre partecipanti: La Salle di Napoli - Nive Candidici- di Roma - Turritana di Sassari - Interamna di Terni. Napoli-Sassari: 47-32; Roma-Terni: 83-31; Terni-Sassari: 2-0; Roma-Napoli : 66-38. Classifica: 1. Roma; 2. Napoli; 3. Terni; 4. Sassari. Categoria B. Squadre partecipanti: Interamna di Terni - Congregazione Mariana di Cagliari - Cadmea di Roma - Pro-Coltura di Napoli. Terni-Cagliari: 64-35; Roma-Napoli: 39-7: Napoli-Cagliari: 41-32 - Roma-Terni: 51-23. Classifica: 1. Roma; 2. Terni; 3. Napoli; 4. Cagliari. Categoria C. Squadre partecipanti; Nive Candidior di Roma - Olimpia di Cagliari - Robur di Spoleto. Roma-Cagliari: 52-23; Roma-Spoleto : 38-30. Classifica: 1. Roma; 2. Spoleto (Perugia); 3. Cagliari. IV CONCENTRAMENTO: Cosenza Categoria A. Squadre partecipanti : Juvenilia di Lecce - Audax di Potenza - Libertas di Cosenza - CSI Catania. Lecce-Potenza: 43-23; Cosenza-Catania: 20-17; Catania-Potenza: 2-0; Cosenza-Lecce (sospesa al 22' del 1. tempo per impraticabilità di campo). Classifica: 1.-2. (da assegnarsi ira Cosenza e Lecce con recupero che verrà disputato a Taranto il 14 giugno alle ore 16); 3. CSI Catania; 4. Potenza. Categoria B. Squadra partecipante: Croce Azzurra di Cosenza. Categoria C. Squadre partecipanti: Libertas di Brindisi Aretusa di Siracusa. Si sospende l’omologazione della partita per denunciata posizione irregolare di giuocatori dell’U.S. Libertas Brindisi tesserati per la F.I.P. 3. - FASE NAZIONALE In seguito alle omologazioni di cui al n. 1 sono ammesse alla finale nazionale, che avrà luogo entro luglio in sede e data da fissare, le seguenti Unioni Sportive: Categoria A: Cremona, R. Emilia, Roma, vincente Lecce-Cosenza; Categoria B: Milano, Padova, Roma, Cosenza; Categoria C: Cremona, Vigarano Mainarda, Roma, Brindisi. 4. - AVVERTENZA Fin d’ora si porta a conoscenza delle squadre interessate che per partecipare alla fase nazionale dovranno attenersi a quanto segue; a) invio a questa C.T.N.P. di un elenco dei probabili giuocatori che prenderanno parte alla fase (elenco non superiore ai 15 nominativi corredati dalla paternità, dal numero del cartellino C.S.I. e, eventualmente, F.I.P. per la categoria C; b) comunicazione del colore delle due mute di maglie; c) regolarizzazione dei documenti personali di cui al paragrafo 10 del Com. Uff. n. 8 del 29 aprile 1953. All’uopo si richiama l’attenzione che in tali documenti — occorrendo soprattutto per il controllo della data di nascita — non è compresa la tessera postale; d) ogni squadra dovrà presentare all’arbitro un pallone regolamentare in buone condizioni. Il Presidente Il Segretario Umb erto Garcea Giovan ni Gomez

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Il listino « Estate 1953 » è pubblicato nell’interno della Rivista


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Campionato MO Al RIAL E 1°o M O T O

Classifica assoluta per Marche

Classifica assoluta per conduttori

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M O Classifica Sidecar

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Gomme PIRELLI

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1953

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1° UMBERTO MASETTI su ITALIANO

1° ALFREDO MILANI su

1953

1° ERNESTO MERLO su

Olio CASTROL

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