Stadium n. 6/1956

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«La volontà bene adde­ strata a gareggiare si ma­ nifesta nella preparazione accurata e metodica, nella perseveranza dopo il cattivo esito, nella resistenza al più forte, nella tolleranza dei di­ sagi, nell’ardimento e nel superamento di se stesso».

TEMPI MODERNI per l’atletismo 9n U. pagina EMILIO MARCONI campione d’Europa

• •* I Dal discorso di Pio XII il 9 ot-1 tobre in. Piazza S. Pietìro^per il Decennio del CSI.

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SETTIMANALE DEL CENTRO SPORTIVO ITALIANO DIRETTO DA LUIGI GEDDA

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INAUGURATA LA NOSTRA STAGIONE AGONISTICA CON I CAMPIONATI DELLA NEVE

ad Asiago e Limone Piemonte m vivaci competizioni I vincitori: campionati del CSI: Giovanni Cavagna (fondo) Cesco De Florian (slalom speciale e gigante) Vicenza (staffetta) - Campanili Alpini: Serafino Bianchi (fondo) Michelangiolo Bosin (slalom speciale e gigante) Novara (staffetta) - Criterium studentesco della Neve: Aogler e Ragazzi (fondo) Perin e De Marchi (slalom gigante) Peternader e ancora De Marchi (slalom speciale) Brescia e Sondrio (staffetta)

DA CORTINA AD ASIAGO Giusto ad una settimana di distanza dalla apoteosi olim­ pica cortinese, il Centro Spor­ tivo Italiano ha concluso sul­ le nevi di Asiago la sua, or­ ma ¡.tradizionale, rassegna gio­ vanile invernale. Diverso lo ambiente, diversi gli attori: dalla maestosità dolomitica, alla semplicità di uno scenatrio dei monti senza erode, senza guglie. Dai nomi famo­ si già entrali nella leggenda come Hak uli nen, B re nde n, Jernberg. Terentiev e Kusin, ed anche quelli egualmente qualificati di Compagnoni, Dell ad io, Cha trian e De F lo­ rian. ai giovani vincitori e protagonisti del Criterium Studentesco della Neve, dei Campionati del C.S.L, ai gio­ vanissimi infine dei Campa­ nili Alpini, vale a dire ai Bo­ sin. Cesco De Florian, Cava­ gna. Otbmar Nogler, Perin, Peternader, Rabanser, Stella. Rigoni e Mosele. Eppure nel grande raffronto i giovani che hanno gareggiato per tre gior­ nale. sotto il nevischio pun­ gente, il freddo intenso, non stonano davvero con gli astri della neve e del ghiaccio, mon­ diali o intemazionali, che si sono susseguiti sulle piste e negli stadi della perla delle Dolomiti. Fosse stata egualmente vi­ stosa, la messa in scena asiaghese, i giovani si sarebbero trovati forse a disagio. Ma occorre subito sottolineare co­ me molti di coloro che hanno vestita a Cortina la maglia azzurra nei VII Giochi Inver­ nali sono scaturiti vigorosi “ : manifestazioni virgulti dalle giovanili del C.S.L: dai cam­ pionati nazionali, dal < Crite­ rium Studentesco della Neve», che fu preceduto negli anni da un indovinato triathlon sciistico studentesco, e final­ mente dai «campanili alpi­ ni», manifestazione questa lanciata sei anni or sono dal C.S.L con la collaborazione del * Vittorioso » il simpático settimanale dei -nostri ragazzi che segue le iniziative dei gio­ vanissimi dedicando amorevo­ le cura anche a quelle spor­ tive e fisico ricreative, porta­ bandiera del Movimento Aspiran tisi ico della Gioventù Cat­ tolica, espressa in questo ca­ so dall’ufficio Centrale Aspi­ ranti. Ma vien da chiedersi anche cosa sarebbe stato di ti ragazzi delle valli C.S.L non si fosse occupa­ to da vicino di essi lascian­ doli nella impossibilità di esprimere ile proprie capacità fisiche e le brillanti al ti t udi­ rli per lo sci. Dura e diffìcile specialità agonistica questa, fatta di forza, di emulazione, di coraggio, ma anche prin­ cipalmente di alta scuola, in quanto non i può affinare

proprio stile, non si possono trarre dal fisico le energie e le qualità atletiche senza un insegnamento, senza un me­ todo razionale, senza una ve­ ra e propria organizzazione specializzala. Tale lavoro di reclutamento, di ricerca, di orientamento, di sgrossamento ed infine di preparazione e di cesello, il Centro Sportivo Italiano ha il vanto di poter dire d’aver realizzato, in ogni branca ed in ogni valle, attraverso le sue manifestazioni. Ma vi è di più. 11 lavoro iniziale che ha dato- i Tolin, i Ghedina. i Monaci, i Menardi, i Burrini, i Delladio, i F attor, i Della Sega — e la lista potrebbe continuare — era logicamente più improv­ visato di quello delle ultime leve. Ad Asiago, invece, i nuo­ vi elementi sono apparsi su di un piano tecnico che non esitiamo a definire più alto e qualificato. Ciò vuol dire che non solo Tattenzione dei tec­ nici e degli educatori va dan­ do frutti copiosi sul terreno agonistico come su quello mo­ rale — in quanto fa più sen­ tire lo spirito associativo, lo attaccamento alla bandiera, l’orgoglio di essere atleti cat­ tolici — ma anche perchè lo esempio di coloro i quali han­ no bruciato le tappe giun­ gendo alla < maglia tricolore » è il lievito efficacissimo che sprona e sorregge i nuovi. I badi bene, che < muovi », si ______ hanno effettivamente numeri per camminare anch’essi al­ la svelta sulla strada dello sport sano, dello sport senza fronzoli per la testa, come non li hanno del resto i migliori atleti della neve che abbiamo nominato pocanzi, pur giunti all'apice della loro carriera sportiva. E ve ancora dell’altro a sorreggere ed a convalidare la nostra opera: la toccante fraternità che ha caratteriz­ zato le tre giornate di Asia­ go, senza alcuna distinzione di ceto o d ambiente. Con i campanili i Ipini hanno gareggiato ilo siu dente Miche­ (angelo Bo langelo hosin ed il manovale murhtore Serafino Bianchi, i boscaioli della Valcamonica, con gli studenti delle città e •delle pianure; gli artigiani, dèlia Val Gardena, che affi­ nano le loro virtù scolpendo sull’acero duro le dolci sa­ gome delle caratteristiche Ma­ donnine, ed i contadini delle valli bergamasche. Di edizione in edizione gli atleti superano i limiti, sca­ valcano le categorie. Anche di questo è lieto il CSI. Stella, Rigoni e Mosele «juniores», che appena due anni addietro a Bardonecchia nsero la ga ra di staffetta dei campa . • r mi »», progredendo al nili alpini la scuola dei loro fratelli, han

no conquistato quest anno il titolo di Campioni di staffetta del Centro Sportivo Italiano, maturi oggi per gareggiare in campo federale nazionale. Ec­ co. dunque, che non ve solu­ zione di continuità nella ope­ ra feconda di formazione de­ gli atleti, dei campioni, degli uomini e, se si vuole, in quan­ to uomini sani e morali, vi­ gorosi e disciplinati saranno anche nella vita questi ragaz­ zi che il GSI plasma giorno per giorno. Da Cortina ad Asiago dun­ que il lavoro prosegue più fervoroso che mai,, proprio perchè lo sport italiano ha bisogno sì di impianti, di sta­ di, dove poter far gareggiare i giovani, ma ha anzituitto ne­ cessità di società e di atleti: le une e gli altri consapevoli delì'importanza e della se­ rietà che ha ormai assunto nel mondo questo travolgente fenomeno, ed i'n particolare dello spirilo umano, cristiano, olimpico, se si vuole, che de­ ve illuminare e sorreggere il cammino del vero sport, a] servizio della gioventù del mondo intero. * ■ai

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dei tre giorni Venerdì io febbraio

Ecco il trio degli assi del fondo del Centro Sportivo Italiano: Antonio Rigoni, Gio­ vanni Cavagna ©.Vittorio Stella, ormai appiedato dopo la stupenda prova degli 8 km in tini

sotto

La grande rassegna giovanile invernale indetta dal Centro Sportivo Italiano e compren­ dente i campionati nazionali dell’ente, la finale nazionale dei « Campanili Alpini » ed il Criterium nazionale studente­ sco della neve, si è iniziato sulle nevi di Asiago, in un cli­ ma semipolare, con un freddo pungente ed una temperatura che sfiorava i 15 gradi sotto zero. Ciononostante le prime quattro gare in programma,' per la prima giornata hanno 111111111,111,11111

inulti

Sintesi tecnica di una grande edizione ASIAGO Febbraio. Tre giorni di gare possono comunque essere riassunti in. breve, suddividendoli per lo appunto nelle tre manifesta­ zioni, distinte runa dall’altra: i Campionati nazionali del C.S.I., il Criterium studente­ sco della neve (per le zone orientali? e le finali nazionali

ti, sui due asiaghesi Antonio Rigoni e Vittorio Stella, che si pensava potessero farla proprio da padroni. I padroni di casa invece hanno dovu­ to abbassare bandiera e se a loro è riuscito di spuntarla nella staffetta 3 per 5 chi­ lometri, nel fondo hanno do­ vuto rassegnarsi a veder pas-

STAFFETTA «CRITERIUM STUDENTESCO» — Bre scia all’opera : Pier Luigi Rossi dà il cambio a Zuelli dei Campanili alpini; per ra­ gazzi al di sotto dei 16 anni. Al Campionato di fondo del CSI la ISI ha abbinato il Campionato di zona. Occor­ re dire che gli atleti hanno gareggiato sugli otto chilome­ tri, classico percorso nordico, con estrema volontà, malgra­ do i quasi venti sotto zero e quindi la pista scorrevole, ma anche insidiosa. Questa ultima gara ha laureato il bergamasco Giovanni Cava­ gna il quale l'ha spuntata es­ sendo partito tra gli ultimi, con un'ó dei numeri più al­

STAFFETTA CAMPANILI ALPINI — I trentini al comando. Bosin dà il cambio a Scalei, ma neirultima frazione Gabrielli sarà costretto al ritiro

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DIARIO

sare davanti almeno un rap­ presentante dell’alto berga­ masco, di quella Val Scrina che ha già dato all’Italia tan­ ti campioni del fondo. 1 bergamaschi hanno del resto confermato la loro clas­ sifica collettiva anche coi fra­ telli irginio e Luigino Bonal­ di, classificati al quarto e quinto posto. Il tempo di 33’42’’ ottenuto da Cavagna è di valore nazionale. Le due prove alpine, quel­ la dello slalom gigante come quella dello slalom speciale, sono state vinte da un fiemmese, Cesco De Florian della « Dolomitica di Predazzo », di certo il miglior discesista at­ tuale nelle file del CSI che farà molta strada e che rag­ giungerà assai presto la ma­ glia azzurra. Con lui vanno citati tra i discesisti il bellunese Rober­ to Coi Conte, il trentino Rudi Broch, mentre ha sorpreso il comportamento del romano Matteo Fabbris, classificatosi ottimamente in entrambe le prove, alla pari del piemon­ tese Vietti-Spirito e dell’abbruzzese Giovanni Di Tom maso. Occorre dire che le nuove leve stanno fornendo, anche nel Mezzogiorno, elementi di valore. A fianco di Di Tom­ maso possono infatti citarsi anche Petrarca di Roccaraso e il romano Frascari. Infine, per quanto riguarda i Campionati del CSI, come già ho accennato, nella staffetta Vicenza (e per essa Asiago, s'intende) è riuscita

a spuntarla di stretta misu­ ra su Bergamo. La squadra dei vicentini er.a, composta naturalmente da. tre asiaghel si: Vittorio Stella, Mario Mo­ sele e Antonio Rigoni: gli stessi che due anni addietro vinsero la finale dei « Campa­ nili alpini». Come vedete, il progresso dei ragazzi è con­ tinuo e notevole. E passo proprio a questi ul­ timi, ai giovanissimi dei Cam­ panili alpini, che hanno avu­ to il loro dominatore nelle prove alpine, nelle due disce­ se obbligate, il gigante e lo speciale, ancora in un trenti­ no, il 15.enne Michelangelo Bosin della Dolomitica di Predazzo, che è riuscito a farla franca in entrambe le gare, disputatesi su dei tracciati ve­ locissimi, su Bortolotti, Sommariva e Gastaldi: gente dell’Alto Adige e delle Valli di Fiemme e di Fassa. Ma alla pari di questi han­ no saputo portarsi anche i reatini Carlo Cingolani e At­ tilio Salvatori, le cui prove sono state seguite con viva simpatia. La gara di fondo ha con­ fermato tra i « Campanili al­ pini » Serafino Bianchi, un giovanissimo specialista ài Scrina allenato da Gianni Carrara e dagli altri azzur­ ri della Valle. Lo stile d* Bianchi è apparso ancora mi­ gliorato rispetto allo scorso anno e contro di lui nuiia hanno potuto fare i due tren­ tini di Predazzo e S. Marti­ no di C., G abbrivili e Scha­ let. Quest'ultimi, unitamente a Busin, stavano vincendo ia gara a staffetta e il colpo gli sarebbe senz'altro riusci­ to se proprio all'ultimo fra­ zionista, Gabbrielli, non si fosse spezzato uno sci a un chilometro d a l traguardo, quando erano ancora netta­ mente in vantaggio sulle for­ mazioni di Novara e di Ber­ gamo. I novaresi cosi hanno potuto spuntarla, ma il migliore, in­ dividualmente, è restato an­ cora Serafino Bianchi che ha segnato nella terza frazione. V miglior tempo assoluto. Infine le quattro prove, sin­ tetizzandole, del Criterium studentesco della neve che hanno però avuto quattro vin­ citori diversi. Nel fondo Othmar Noghler di Orti-sei, ha vinto nettamente sul compa­ gno di squadra Habanser p i due terminati a brevissimo scarto di secondi, a loro vol­ ta, hanno distaccato cadorini Piller e Cognati. Nello slalom speciale i bol­ zanini si sono però presi ’a rivincita come nello slalom

gigante, vincendo il primo con Peternader e il secondo con Mario Perini. Nelle due prove alpine si sono messi in luce per stile e tecnica il bresciano Morel­ li, l’alto atesino Perini e i trentini fratelli Lunedi, Bat­ tisti e il triestino Stock. Nella staffetta lotta serra­ ta tra Brescia, Bolzano e Bel­ luno; ma gli studenti della Val Camonica, di Ponte di Legno, l’hanno spuntata su quelli della Val Gardena, abi­ tuati in ogni edizione della manifestazione, a farla da padroni. Non possiamo chiuderà queste brevi note di com­ mento tecnico senza richia­ mare l’attenzione sulla secon­ da rassegna del « Criterium della Neve » svoltasi a Limo­ ne Piemonte con la parteci­ pazione degli studenti sciato­ ri delle provincie alpine oc­ cidentali. Anche qui risulta­ ti notevoli e soprattutto pro­ gressi tecnici rispetto alle precedenti edizioni. Nel fon-

do e quindi nella staffetta i Valtellinesi del Provvedito­ rato di Sondrio hanno lar­ gamente dominato con Ragaz­ zi Spechenahuser e Schermiti, mentre i cittadini, torinesi, milanesi e comaschi, hanno ipotecato le prime poltrone delle due prove alpine, lo slalom gigante e quello spe­ ciale, con De Marchi, Bonadio, Bosoni, Campidonico e Nessi. Dominatore del Crite­ rium è stato tuttavia il tori­ nese De Marchi, discesista, di vaglia, che ha ottenuta una invidiabile doppietta nelle ve­ locissime spettacolari prove alpine. Bilancio dunque più che soddisfacente, ad Asiago come a Limone Piemonte, della qual cosa il CSI non può che rallegrarsi, ringraziando i va­ lenti collaboratori, in partico­ lare i tecnici della FISI ed i cronometristi che si sono ado­ perati, malgrado la stagione impossibile, per il sollecito in­ teressante svolgimento. NATALE BERTOCCO

avuto svolgimento regolarissi­ mo e appassionante, per la vo­ lontà posta dai concorrenti ma anche per l’eccellente grado di preparazione dimostrato da­ gli stessi In particolare è pia­ ciuta la .staffetta 3x6 Km. per il campionato del CSI che ha visto allinearsi alla partenza ben 14 formazioni in rappre­ sentanza delle provincie che, maggiormente sviluppate, pro­ pagandano l’attività sciistica. La lotta è stata quanto mai serrata tra la staffetta di Asia­ go, che difendeva i colori della provincia vicentina, e quella di Bergamo che si è dimostrata particolarmente ag­ guerrita per l’inclusione dei fratelli Bonaldi, il maggiore dei quali Luigino, ha anche stabilito un autentico exploit recuperando il notevole distac­ co che il primo staffettista di Asiago aveva dato ai berga­ maschi nella prima frazione. Gli asiaghesi erano nella stes­ sa formazione juniores che due anni addietro vinse a Bardo­ necchia la finale di staffetta campanili alpin Inte­ ressanti anche le prove della seconda squadra di Vicenza e di quella di Belluno, termi­ nate comunque ben distanziate dalle prime due. Nella prova di fondo dei « campanili alpini » disputata da una cinquantina di ele­ menti, sotto i 16 anni, ottima­ mente impostati anche come stile, il bergamasco Serafino Bianchi, un valligiano fortis­ simo, ha confermato il suc­ cesso dello scorso anno vin­ cendo con largo margine sui trentini della Val Fiemme Ga­ brielli e Scalei. Il Trentino si è però preso una bella rivin­ cita nel pomeriggio con una chiara affermazione dei suoi giovanissimi Michele Bosio e Dario Sommavilla, al primo ed al terzo posto dello slalom gigante svoltosi sul costone del Kaberlaba, su di un tracciato indovinatissimo di 1100 metri nel quale erano state inca­ strate ben 32 porte, tutt’altro che facili. I tracciati sono ri­ sultati, tanto per le prove di fondo quanto per quelle di sla|om, particolarmente veloci, come lo attestano del resto i tempi. Fra i due trentini, che

Gli sci vicino alla Croce 1 concorrenti a! campionati nazionali Sci del CSI, partecipando alla Santa Messa nel Duomo di Asiago, hanno cercato di inne­ starsi al Grande Campione nel Lago della vita: Cristo, unico vincitore delia vita a della morte . In occasione di simili gare la partecipa­ zione festiva alla messa non poteva essere un freddo omaggio al Creatore. L’espres­ sione esterna degli sci levati in alto presso l’Altare del Sacrificio, bene si medesimava, in partecipazione diversa, alle Gare della vita. Le note maestose dell’organo rendevano più ieratico l’ingresso all’altare del Celebrante preceduto da rappresentanti de’ Campanili Alpini imbraccianti gli sci, e fu* centi corona al Sacerdote per tutta la Messi. La Santa Messa è stata seguita dagl atleti con spirito liturgico, ispirato al con mento che mirava alla comprensione pr< fonda del mistero della Croce nella Messi e nell’innesto di ognuno in Cristo. Al Vangelo il Celebrante, Mons. Arcipre­ te di Asiago, ha rivolto un saluto e un bre­ ve incitamento a raggiungere, tutti classi­ ficati, il traguardo della nostra vita. All’Offertorio il pane e vino, offerto da­ gli atleti per .la Consacrazione, erano l’og­ getto espressivo dell’offerta di se stessi, ac­ cettata da Dio e trasformata in Cristo. Hanno così meglio sentito il rifornimento spirituale nella Celebrazione Liturgica, per a continuità Inarrestabile tra gli atleti del­ lo sci a Cristo Atleta e vincitore della vita. Nell’Altipiano di Asiago, in questi giorni di campionato nazionale, è facile l’avvici­ namento all’altura del Calvario: gli sci si

alzano in gara parziale della vita, la Croce in gara totale e compieta. Nelle gare agonistiche della vita gli atle­ ti si avvicinano a Cristo, partecipano alla iofza atletica di Cristo, con Lui giungono vincitori al traguardo. Con un inno a Maria allenatrice delle anime è chiusa la partecipazione Liturgica alla Messa.

hanno spiccato anche per stile e sicurezza si è inserito, verso la fine della prova, il bolza­ nino Graziano Bortolotti, cre­ sciuto in Val di Fiemme anche lui alla pari dei due suoi diretti avversari. Molto bene anche il reatino Carlo Cingo­ lani ed il vicentino Felice Ri­ va, terminati a pari merito al terzo posto. Nello slalom gigante del Centro Sportivo Italiano, lun­ go, 1400 metri e con 38 porte, la Val di Fiemme ha comple­ tato il grande successo coliet. tivo con una seconda squil­ lante vittoria, per merito di Cesco De Florian che si è destreggiato a meraviglia sul­ l’insidioso labirinto distanzian­ do notevolmente gli avversari: il bellunese Roberto Coi Corte classificato al secondo posto impiegava infatti 4’1” in più del vincitore, ed il terzo, il trentino Rudi Roch, restava quasi ad otto secondi. Bril­ lantissima, tra tanti valligiani l’affermazione del romano Matteo Fabris che è sceso ve­ locissimo e sicuro, destreg­ giandosi con classe di porta in porta. Numerosi concorrenti sono stati attardati da cadute a Sa.us.a di taluni passaggi- dif­ ficilissimi, mentre non pochi altri sono incorsi in penaliz­ zazioni e addirittura sono stati esclusi per aver saltato delle « porte ».

Sabalo

neve

neve Nelle manifestazioni del grande raduno giovanile in­ vernale del Centro Sportivo Italiano si è inserito nella se­ conda giornata anche il Cri­ terium studentesco della neve per le provincie delle alpi orientali, in concomitanza con le prove di Limone Piemonte per le provincie delle regioni occidentali. La giornata è stata avver­ sata da una lenta ma persi­ stente nevicata che ha cosparso le piste di gara di una nuova soffice coltre bianca che se ha elevata rispetto a ieri la temperatura ha tuttavia infa­ stidito i concorrenti impegnati nelle varie serrate prove. Si è iniziato con la prova di fondo del Criterium studente­ sco per proseguire nella stessa mattinata con lo « slalom spe­ ciale » della finale nazionale dei « Campanili alpini », men­ tre nel pomeriggio si sono svolte le due gare del Crite­ rium studentesco e dei Cam­ pionati nazionali del CSI della stessa specialità alpina. La gara di fondo del Crite­ rium studentesco si è svolta su di un anello di cinque chi­ lometri, risultato malgrado tutto abbastanza veloce. In un primo tempo sembrava che il successo dovesse andare al bellunese Aldo Piller che an­ che a metà percorso aveva fatto registrare un tempo eccellente, ed ecco invece che tra gli ultimi partiti si sono fatti ben presto luce i gardenesi Othmar Nogler e Antonio Rabanser di Santa Cristina di Val Gardena, che l’azzurro di Garmisch, Vincenzo Demetz ha allenato ed assistito in gara ad Asiago, sostenendoli anche in linea tecnica con la sua alta esperienza. Nogler è bal­ zato infatti al comando già a metà gara, aumentando quindi sensibilmente via via il van­ taggio sino a chiudere con 43” di vantaggio sul compagno di squadra Rabauzer sul quale lo stesso Demetz faceva mag­ giore affidamento. Dietro i due altoatesini sono terminati i due cadorini Filler e Cagnati, quest’ultimo a pari merito al quarto posto con il forte rap(Contìnua in 2‘ pag.)


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