N.6 GIUGNO 2003 SP. IN ABB. POST. ART. 2 COMMA 20/B LEGGE 662/96 FILIALE DI ROMA
€ 1,80
SCOMMETTIAMO SUI GIOVANI LE FINALI NAZIONALI JOY CUP VETRINA DELLO SPORT GIOVANILE CSI NATI NEL CSI: ROBERTO BRUNAMONTI
VILLAGGIO DELLO SPORT: MODENA
L’INTERVISTA: ALEX ZANARDI
Bagni di Nocera Umbra (PG) 18-23 agosto 2003
Risvegliare la coscienza politica del CSI GUIDATI DALLA DOTTRINA SOCIALE DELLA CHIESA
PROGRAMMA Lunedì 18 agosto 9.00-12.00 arrivi e accoglienza 15.30 RELAZIONE: L'uomo e la città Dottrina Sociale Cristiana e coscienza politica. Riflessione sui princìpi fondanti la Dottrina Sociale della Chiesa: dignità della persona, sussidiarietà, solidarietà, partecipazione, bene comune 19.00 Vespri Martedì 19 agosto 8.30 Lodi 9.30 Approfondimenti 15.30 RELAZIONE: La dimensione sociale e l'agire virtuoso del CSI 19.00 Vespri Mercoledì 20 agosto 8.30 Lodi 9.00 Approfondimenti 15.30 RELAZIONE: Il CSI dei territori: governance, sviluppo, coesione 19.00 Vespri 22.00 Momento di spiritualità
Il “carisma” del CSI non va né sottaciuto, né misconosciuto, né dato per conosciuto... Questo tesoro che alimenta il nostro impegno è segnato indelebilmente dalla Dottrina sociale della Chiesa. Dato lo “sfinimento” di tanta parte della classe dirigente dello sport italiano, diventa urgente “preparare” uomini radar, sentinelle, antenne... per una nuova élite dirigenziale. Occorre investire nella formazione per promuovere nuove “vocazioni” entusiaste ed appassionate, non burocratiche ed impiegatizie. Il primo passo da fare è riandare alle “fondamenta” del nostro essere associazione, verificarne la solidità, rinnovare nel cuore le nostre scelte, ravvivandone le ragioni e la forza. Per questo, occorre incontrarsi, instaurare relazioni personali che consentano di condividere un percorso al servizio dei giovani, a partire dall'attività sportiva.
Giovedì 21 agosto 8.30 Lodi 9.30 Approfondimenti 15.30 Approfondimenti 20.30 Cena Venerdì 22 agosto 8.30 Lodi 9.00 RELAZIONE: Il CSI: un’affascinante esperienza associativa 15.30 Visita ad Assisi 19.00 Celebrazione Eucaristica nella Basilica di San Francesco 21.00 Serata di arrivederci Sabato 23 agosto 8.30 Lodi 9.00 Saluti e partenze PER CHI L'invito a partecipare è esteso a tutti i dirigenti che operano nel CSI: • dirigenti territoriali, regionali e nazionali • dirigenti di società sportiva DOVE A Bagni di Nocera Umbra (PG) presso la Casa soggiorno “Fonte Angelica”, tel. 0742/813266 — fax 0742/813270 COME Nella tranquillità dell’Umbria, vicino ad Assisi, si alterneranno momenti di ascolto e dialogo, con momenti di svago, di cultura e di spiritualità che consentiranno ai partecipanti di vivere pienamente le bellezze dei luoghi.
EDITORIALE
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C O S T A N T I N I
Scommettiamo sui giovani? Le finali nazionali della Joy I due punti di forza sportiva e dello sport giovanile Cup sono la vetrina buona in genere qualcosa comincia a della "ideologia" dello sport CSI. Non solo perscricchiolare. Se c'è ingresso ché mettono in mostra quanto sportiva del CSI sono sempre più precoce nel monc'è di meglio nell'Associaziodo dello sport, c’è anche semla promozione ne in fatto di atleti, squadre, pre più abbandono nella sportiva e il fine tecnici, arbitri ed anche di pufascia intermedia, e non semre capacità organizzative. pre si riesce a recuperare neleducativo: l'una e A renderle preziose è anche il la fascia "adulta" quanto si è l'altro trovano nei fatto di rappresentare uno perso in precedenza. giovani il loro spaccato sufficientemente C'è un elemento "diabolico" ampio, e dunque statistica- destinatario naturale. dentro questo fenomeno: la mente rappresentativo, di covita sportiva dei giovani acculPer questo il CSI me batta il polso della nostra turati dura circa dodici anni, attività sportiva. quella dei giovani meno scolaè un'Associazione Tra i dati puntualmente messi rizzati è circa la metà. Ed ecco che da sempre in mostra, e che non dubitiache si ripropone l'autentico scommette sui mo saranno in evidenza anproblema dello sport italiano, che in queste finali 2003 che su cui il CSI picchia con insigiovani. si svolgono in Sicilia, c'è la stenza da qualche tempo: caratterizzazione giovanile bisogna rompere con i vecchi del CSI. Tanto nella Joy Cup quanto nelle schemi, dar vita ad uno sport della modernicifre globali del CSI, i giovani, considerando tà capace di nuova fascinazione sui giovani, tali coloro che hanno meno di trent'anni, "val- in grado di essere e di fare cultura, coniugono" l'80% del totale. Ed è giusto così, visto gando con elementi educativi, e depurandoche i due punti di forza della "ideologia" le da eccessi, le due grandi pulsioni che anisportiva del CSI sono la promozione sportiva mano i giovani d'oggi: la ricerca quasi e il fine educativo: l'una e l'altro trovano nei maniacale di cura del proprio corpo e di giovani il loro destinatario naturale. Per que- sistemi che consentano di liberare la mente sto il CSI è un'Associazione che da sempre scaricando lo stress. Tenendone conto posscommette sui giovani. siamo costruire un modo più maturo, comPerò c'è poco da gloriarsi, poco da cullarsi pleto e radicato di vivere lo sport. Vincendo sugli allori. Nel giocattolo della promozione così la nostra scommessa sui giovani.
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Stadium Giugno 2003
INDICE
GIUGNO 2003
VITACSI 4 L’isola della gioia
ARGOMENTI 3 L’ultimo imperatore
di Felice Alborghetti
di Alberto Caprotti
6 Quasi un’Olimpiade
17 Farà “tredici” il 14?
di Rosa Massimo e Fabio Nardi
12 I mille sorrisi del Polisportivo di Tomaso Boticchio e Marzia Laura
14 Maratona della pace Roma-Lourdes di Antonio Latella
18 Le quattro sfide del cambiamento
28 C’è un uomo che vuole la vita... 29 A scuola di valori in parrocchia di Tito Della Torre
38 “Patto religioso” tra generazioni di Rita Salerno
52 Dentro lo sport di Andrea De Pascalis
24 Nihil difficile volenti di Andrea De Pascalis
di Pier Paolo Barni
32 Happening dei giovani
DIRETTORE•RESPONSABILE Edio Costantini
di Alessandro Caprio
20 Non dire “si, però”
26 Stadium a Firenze: semaforo verde
Mensile del Centro Sportivo Italiano
di Sergio Filippini
di Tito Della Torre
di Vittorio Peri
Stadium
RUBRICHE 22 L’intervista: Alex Zanardi di Ascanio Gardini
34 Nati nel CSI: Roberto Brunamonti
EDITORE ARANBLU s.r.l. Società Unipersonale del Centro Sportivo Italiano Via della Conciliazione 1 - 00193 Roma DIREZIONE REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE Via della Conciliazione, 1 - 00193 Roma Tel. 06.68404590 - Fax 06.68802940 http://www.csi-net.it e-mail: aranblu@aranblu.it PUBBLICAZIONE ISCRITTA al nº 4987 del Reg. Stampa del Tribunale di Roma del 4/1/1956
di Felice Alborghetti
40 Un villaggio globale di Stefano Ferrari
45 L’infinito dentro di Massimo Rosa
48 ... estate in formazione 50 Il CSI nel paese di Seridò di Tullio Sabadini
54 Il giorno degli oratori di Manuela Robazza
37 Sport online
PROGETTO GRAFICO ARANBLU s.r.l.
43 Le braccia
REDAZIONE Felice Alborghetti, Rosa Massimo, Andrea De Pascalis.
di Alfredo Stecchi
47 Zoom di Alfredo Stecchi
52 Controcorrente di Giampiero Spirito
53 Vallecamonica: firme d’autore
57 Parate in piazza di Rosa Massimo
55 Tuttoleggi a cura di Francesco Tramaglino
58 Almanacco
IMPAGINAZIONE Marco Croci, Alberto Greganti, Loretta Pizzinga, Emanuele Serra. STAMPA SO.GRA.RO. Società Grafica Romana S.p.A. Spedizione in abbonamento postale Art.2 Comma 20/B legge 662/96 Filiale di Roma Abbonamento annuale euro 18,08 Una copia euro 1,80
62 Agenda 63 Allo specchio di don Roberto Sogni
64 Per rimanere intensi di Edio Costantini
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Periodico associato all’USPI (Unione Stampa Periodica Italiana)
Via Ignazio Pettinengo, 39 00159 Roma
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FUORIGIOCO
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A L B E R T O
C A P R O T T I
L’ultimo imperatore Petrucci è rimasto solo, sottomesso ai poteri forti del calcio. Che politica sportiva è ancora questa?
"Il calcio deve smettere di prendere decisioni autonomamente senza rispettare le altre discipline". Lo avesse detto il cassiere di una società di basket, capiremmo. Lo sfogo invece viene da Gianni Petrucci che di mestiere (dicono) fa il capo supremo dello sport italiano. La perplessità dunque è inevitabile e mette in discussione non solo il ruolo del presidente ma anche quello del Coni nella sua totalità. Perché la domanda, al termine di una stagione sportiva estenuante, contraddittoria, e tutt'altro che conclusa nelle sue pastoie giudiziarie, è una sola: esiste ancora un comitato olimpico nazionale? E se esiste, cosa comanda? Nelle scorse settimane è passato come una pioggerellina estiva un evento epocale per la storia dello sport italiano: pochi l'hanno sottolineato, e già questo dimostra quanto sia ascoltata la voce dell'organismo che dovrebbe sovraintendere tutto il sistema. In apertura del 187° Consiglio nazionale e (ovviamente) in assenza (ingiustificata) del presidente della Figc, Franco Carraro, Petrucci ha lanciato un missile sul mondo del pallone. "Ho aspettato la fine del campionato per tirare fuori questo problema - ha detto il presidente del Coni - perché mi sembrava giusto non creare in corsa ulteriori veleni. Ora è finalmente giunto il momento di scendere in campo". Petrucci ha detto di essere rimasto contrariato soprattutto per lo spostamento al sabato delle ultime giornate di serie A. "Va bene far giocare prima le squadre impegnate nelle coppe. Ma tutte le partite no - ha sottolineato -. Questa è la dimostrazione di un'anarchia che si è creata. È un atteggiamento che non si può più tollerare. Ricordo alla Figc - ha proseguito Petrucci - che il Coni ha sempre il potere di indirizzo e di vigilanza. Ci sono precise leggi in tal senso che finché esistono vanno rispettate. Negli ultimi tempi non siamo più stati considerati ed interpellati. E ciò è inammissibile. Anticipare interamente senza preavviso le ultime giornate ha significato danneggiare le altre federazioni. Si sta creano una monocultura sportiva sul calcio e questo il Coni non lo può accettare".
In realtà il disagio è più profondo e lo spostamento delle partite solo un pretesto per sottolineare una condizione di sudditanza inammissibile. Petrucci non è l'ultimo arrivato. Conosce lo sport tutto, non soltanto il basket dove è stato a lungo presidente federale e il calcio dove è stato segretario della federazione. Ha assorbito senza traumi personali la riforma del Coni dettata da Giovanna Melandri. È riuscito persino a non far drammatizzare troppo la carenza di denaro dovuta alla crisi delle giocate del Totocalcio, e soprattutto aveva trovato presso il precedente governo di centrosinistra un po' di soldi per non dover mettere sul mercato l'autonomia dello sport. E come commissario straordinario della Federcalcio ha comunque saputo portare avanti il più disastrato, disastroso e incontrollabile battello del mondo. Ora però è rimasto solo, in un ruolo di dipendenza totale, di infastidita sottomissione a Carraro, ai poteri forti del pallone e a un governo che lo comanda con la valvola delle sovvenzioni senza le quali il Coni già ridimensionato nei fatti, sparirebbe del tutto. L'autonomia tanto difesa e sbandierata è diventata una barzelletta e la monocultura del calcio lo ha travolto lasciandolo solo a tentare di riaffermare la dignità e gli spazi che le altre discipline meritano. Ma è ancora politica sportiva questa? Ha ancora senso un organismo che per prendere la parola deve ribellarsi alla legge del più forte, alzare la voce, chiedere pari dignità come se rappresentasse quattro gatti e non un movimento enorme in termini numerici e sostanziali? Dal giorno dello sfogo di Petrucci ad oggi, Coni e Figc si sono incontrati faccia a faccia, hanno discusso di ruoli e prospettive. Non abbiamo la sfera di cristallo per sapere come si sono lasciati e soprattutto con quali conseguenze. Ma l'impressione è che il futuro sia segnato. Nemmeno cento medaglie alle Olimpiadi di Atene potranno far riguadagnare terreno al Coni e a chi tenta di difenderne la dignità. E il conto alla fine lo pagherà Carraro, vero, unico imperatore di un sistema sbagliato.
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VITACSI
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isola Gioia
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Tremila ragazzi si contendono in Sicilia la Coppa della Gioia, con la nuovissima formula delle gare in notturna.
della
Il sole, il mare, l'emozione dell'Etna che da vicino brontola nel silenzio della notte, il fascino d'una terra dai sapori e dai valori antichi e sempre attuali… E la sera, al cadente profumo della zagara, si gioca. Si disputano in Sicilia le finali nazionali della Joy Cup, a coronamento di un'intera stagione trascorsa sull'erba, sul parquet, in acqua, sul tartan e sul linoleum di tutt'Italia. Un anno di attività, centinaia di campionati, migliaia di gare giocate dal CSI in ogni zona della penisola, nelle palestre attrezzate e nei campi di periferia del ricco Nord così come nelle zone più povere del paese. La Joy Cup ha questa capacità di unire l'Italia, di accomunare nello sport i giovani del nostro paese, di riscoprire i valori dell'agonismo, della partecipazione, della crescita solidale nel territorio.
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Serate d'onore, verrebbe da dire, sono quelle che si apprestano a vivere dal 24 al 29 giugno oltre tremila ragazzi, giunti a Catania, per conquistare i titoli nazionali del CSI nelle discipline "regine" quali il calcio, il basket, il volley, l'atletica ed il nuoto. La formula studiata per queste finali è affascinante sotto tutti i punti di vista: da quello tecnico sportivo, a quello umano, a quello culturale. Si gioca di sera, ogni gara avrà il via a partire dalle 17 e non mancheranno match o batterie che si disputeranno al chiaro di luna per concludersi prima della mezzanotte. Si suderà comunque, date le temperature altissime, e come è naturale in una rassegna sportiva, che oltre a far vivere una festa, vale una stagione, ma al contempo si potranno stemperare gli animi, talvolta surriscaldati sui campi di gioco, visitando le bellezze del territorio della Sicilia orientale. Nel programma mattutino non sono infatti previsti né allenamento, né rifiniture di vario tipo, ma sarà dato ampio spazio alle visite culturali: l'Etna, l'incantevole Taormina, il teatro greco di Siracusa, il barocco di Noto, l'isola di Ortigia, il centro storico di Catania col suo "barocchetto", i faraglioni di Aci Treza ed i luoghi dei Malavoglia, Acireale, la città delle cento chiese, la Scala di Caltagirone, e le bellissime spiagge oltre lo Stretto sono solo alcune mète possibili per i giovani ciessini presenti. Poi saranno tutti pomeriggi sportivi, con i cestisti impegnati tra Messina, Giarre, Roccalumera, S. Teresa di Riva, e Giardini Naxos, i giocatori del calcio a 5
IL FAIR PLAY Joy Cup vuol dire divertimento; Joy Cup e del calcio a 7 pronti ad invadere Siracusa e Noto, ed infine atleti, nuotatori, pallavolisti e calciatori ad undici, sparsi tra Catania, Acireale, Bronte, Caltagirone e vari paesi etnei. Per arrivare in Sicilia molte squadre hanno quest'anno (anche questa una novità) partecipato alle finali interregionali, disputatesi fino all'8 giugno e che hanno decretato i nomi delle sicure partecipanti alle finali nazionali (vedi pag. seguente). Si comincia martedì 24 giugno, dopo gli arrivi, serata dedicata alla cerimonia d'apertura con tutte le squadre pronte a sfilare contemporaneamente in piazza del Duomo a Catania, sul Lungomare Recanati Giardini Naxos ed in Piazza del Duomo a Siracusa, a seconda della zona territoriale di competenza.
vuol dire altresì Fair Play. Accanto alle classifiche tecniche, ai risultati del campo, verrà stilata come ogni anno una speciale graduatoria, redatta sulla base della Coppa Fair-Play, che accumula punteggi, in relazione alle sanzioni disciplinari subite da ogni componente della squadra. In materia educativa il CSI non scherza. Nelle finali Joy Cup anche la Coppa Fair-Play è molto ambita.
I NUMERI DELLE PRECEDENTI EDIZIONI* 1999 18 regioni 46 comitati 124 società sportive atleti partecipanti 1203 90 arbitri/giudici
2000 17 73 266 2221 140
2001 17 90 292 3053 152
2002 18 95 334 3616 234
1804
3144
4423
5308
totale generale
* in queste edizioni le finali Joy cup comprendevano anche gli atleti del judo del karate della ginnastica aerobica e artistica del ciclismo e della mountain bike
DOVE SI GIOCA? Catania Acireale Bronte Caltagirone Interland etneo
Atletica Leggera Nuoto Pallavolo Calcio 11
Siracusa , Noto
Calcio 5 Calcio 7
Messina Giardini Naxos Roccalumera Giarre S. Teresa di Riva
Pallacanestro
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A Fiuggi si sono svolte le finali di Aerobica, Ginnastica Artistica, Judo, Karate e Mountain Bike, quasi mille atleti per il titolo di campione.
Quasi un’
olimpiade
Brillano nel Lazio i kimono, i body, i costumi e le due ruote CSI D I
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Mentre il redivivo Maradona calcava i campi di golf e, narra la leggenda, palleggiava per 10 minuti con una pallina, a Fiuggi dal 16 al 18 maggio sono andate in scena le finali nazionali CSI di Aerobica, Ginnastica Artistica, Judo, Karate e Mountain Bike. Un osservatore superficiale potrebbe storcere il naso e pensare ad una competizione tra sport "minori", in realtà bastava fare un giro in uno dei palazzetti coinvolti per rendersi conto di quanto fosse infondata tale definizione, nessuno degli atleti si sentiva di meno rispetto ad un calciatore o un cestista, anzi erano ben felici di non far parte della massa e di appartenere a quella schiera di eletti che non dovranno avere a che fare con un pallone. Se proprio dobbiamo trovare qualcosa di minore in questi sport, allora parliamo degli spazi angusti che devono ritagliarsi sia a livello di visibilità mediatica
che a quello di spazi attrezzati per potersi allenare decentemente. Per fortuna al CSI sono più lungimiranti e con uno sforzo organizzativo notevole hanno messo su una manifestazione importante che è servita a promuovere sport meno noti, ma non per questo meno interessanti. Il mondo sportivo ciessino ha risposto alla grande, a Fiuggi sono arrivati più di 1000 atleti da tutte le regioni. In realtà le finali si sono tenute anche nelle vicine Colleferro e Alatri, ma Fiuggi e il suo Palaterme sono state il fulcro della manifestazione. La splendida struttura fiuggiana ha infatti ospitato, non solo le competizioni di judo e aerobica, ma anche la S. Messa e la festa del sabato sera, in cui tutti i presenti hanno potuto ammirare le coreografie sui temi de "L'uomo planetario" e "La nostra piccola isola" delle ragazze della scuola di ginnastica artistica di Varese, e scatenarsi nei balli latinoamericani. KARATE Tra sabato e domenica Colleferro ha ospitato le finali di karate. Il colpo d'occhio è notevole, le cinture colorate spiccano sui kimono bianchi, centinaia di atleti provano e riprovano, i tecnici danno gli ultimi consigli e i bambini corrono a destra e sinistra emozionati per quella che è la loro prima competizione nazionale. Per loro gli istruttori del CSI hanno messo a punto un circuito alternativo, un po' gio-
JUDO
co e un po' tecnica e non stanno più nella pelle, non vedono l'ora che finisca la prima gara per provare il Jokarate. Gli atleti arrivano da diverse regioni, ma la rappresentativa più numerosa è quella di Roma e dintorni. Il palazzetto di viale Europa quasi non riesce a contenere gli oltre 300 atleti con le famiglie al seguito, tant'è vero che ad un certo punto i ragazzi non in gara sono stati invitati ad aspettare fuori il loro turno per non compromettere la concentrazione di chi stava già gareggiando. I karateki si sono sfidati nei classici KATA (il sabato) e KUMITE (la domenica). Come ci ha spiegato Claudio De Vecchi da Ciampino: «Il Kata è una serie di mosse eseguite una dietro l'altra che formano una sequenza armonica». Da questa descrizione un kata sembra più una danza che un'arte marziale, e anche all'occhio l'impressione risulta confermata: non c'è nulla che faccia pensare ad un combattimento, non c'è avversario di fronte, l'esibizione si svolge rivolti ai tre giudici che poi decretano il migliore. Il Kumite è invece l'incontro tra 2 atleti della stessa categoria e cintura, vietato agli over 35, anche se qualcuno cambierebbe volentieri la regola. Non è facile passare al kata dopo che si è provata l'adrenalina del combattimento. La signora Marina è tra chi al kata preferisce il kumite, forse perché gli incontri può farli in famiglia dato che sono tutti karateki. Il primo ad iniziare è stato il figlio, poi il marito, la figlia e lei. Ora però i rapporti si sono capovolti, in gara ci sono la signora Marina e la figlia, mentre marito e figlio sono rimasti a casa ad Ostia. Dopo il saluto di tutti gli atleti ai giudici e al pubblico, iniziano le gare, si parte dagli esordienti fino ad arrivare agli adulti, sempre in ordine di cintura, dalla gialla, la più bassa, alla nera, la più alta. JUDO Altro palazzetto altri kimoni: da Colleferro a Fiuggi, passiamo dal kara-
te al judo. Si rimane colpiti dalla apparente calma che c'è nel Palaterme: gli incontri si susseguono uno dopo l'altro e sembra non esserci particolare entusiasmo nei vincitori, su tutto domina una gran concentrazione. Ma è la quiete che anticipa la tempesta, non appena gli incontri diventano più importanti e difficili, sale anche il tifo e l'atmosfera si riscalda. Chi non è in gara resta ai bordi del tatami ad incitare il compagno impegnato in quel momento, solo l'intervento dei giudici riporta la calma: va bene il tifo, ma si corre il rischio di distrarre troppo gli atleti. A prima vista un incontro di judo può sembrare molto violento, quasi cattivo; in realtà questa è una considerazione che fanno i non addetti ai lavori. Il judo, infatti, è uno sport molto corretto, le regole prevedono che i ragazzi si salutino prima e dopo l'incontro, non sono concessi colpi in viso e l'obiettivo è atterrare l'avversario senza fargli male. Una scena fa capire come queste non siano solo parole: un atleta in gara è rimasto deluso di una decisione del giudice e va via senza salutare, il maestro lo ferma e gli dice di tornare indietro e scusarsi. Senza discutere il ragazzo torna indietro a spiegare il suo gesto e chiede scusa sia al giudice che al ragazzo sia lo ha battuto. Il colpo per eccellenza è l'hippon, che se eseguito alla perfezione fa in modo che chi viene atterrato non si accorge nemmeno di quello che succede. In questo caso l'incontro finisce immediatamente. A Fiuggi abbiamo visto qualcuno riuscire nell'impresa di mettere a segno il colpo perfetto. Addirittura Domenico Forioso ha vinto la finale con un hippon, meglio di così… Tra gli atleti in gara ce ne sono diversi di ottimo livello; uno di questi è Michael Mastromatteo, vincitore nella sua categoria e settimo ai campionati assoluti italiani di federazione. Un vero talento del judo, un anno fa praticava l'hockey su rotelle poi il fratello ha iniziato il judo e lui lo ha seguito ed ora si ritrova ad essere il campione
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esordienti femminili 40 kg. 1 Guazzo Asha
Pol.Borgo
44 kg. 1 Casadio Chiara
San Mamolo Bologna
48 kg. 1 Gaiba Martina
San Mamolo Bologna
52 kg. 1 Parco Beatrice
Busen Valcuvia
57 kg. 1 Cerini Alessandra 2 D' Eusebio Chiara 3 Vivaldi Sara
Busen Valcuvia San Mamolo Bologna Alarbar Pisa
esordienti maschili 38 kg. 1 Pitta Marcello 2 Bertoni Dario 42 kg. 1 Chicchiani David 2 Bertoni Valerio 46 kg. 1 Tatti Francesco 2 Bilato Marco 3 Barbone Edoardo 3 Franculacci Valerio 50 kg. 1 Pacifico Marco 2 Videtta Emanuele 3 Gatta Alessandro 55 kg. 1 Pompa Daniele 2 Paris Damiano 3 Moser Mattia 60 kg. 1 Maggiori Davide 2 Cassanelli Andrea 3 Scamarda Peter 66 kg. 1 Bulgheroni Luca 2 Cosciotti Fabio 3 Lascala Mirko 3 Feroleto Luca 73 kg. 1 Videtta Domenico + 73 kg. 1 Berti Giacomo 2 Jucolano Alessandro cadette femminili 44 kg. 1 Alessandrini Carlotta 48 kg. 1 Abbiate Tania 2 Rovelli Francesca 57 kg. 1 Mariani Fausta Giulia 63 kg. 1 Roccabruna Ckris 2 Pascarella Carmela 70 kg. 1cl cadetti maschili 50 kg. 1 Eccher Manuel 55 kg. 1 Bottino Marco 2 Di Leva Carmine 3 Roda Filippo 4 Leoni Roberto 60 kg. 1 Mastromatteo Michael 2 Galano Giuseppe 66 kg. 1 Banzi Daniele 3 Diolaiti Flavio 3 Carcano Arcangelo 73 kg. 1 Duvia Cesare 2 Elefante Lorenzo 3 Bianchi Bruno 3 Lutti Lorenzo 81 kg. 1 Giordani Nicolò 2 Di Giacomo Giacomo 3 Canali Stefano 90 kg. 1 Zanzottera Andrea
Teiko Nuoro Lovere Sulzano (BG) Albatros 1 Roma Lovere Sulzano (BG) Judo Teiko Nuoro Bu-Sen Tradate San Mamolo (BO) San Giorgio (BO) San Giorgio (BO) CSI Roma est. Roncadelle Brescia Yoshokan Roma Lovere Sulzano (BG) Borgo Trento San Giorgio (BO) San Giorgio (BO) Bu-Sen Valcuvia Bu-Sen Tradate CSI Roma est. Amici dello Sport (NA) Alabar Pisa CSI Roma est. S.Mamolo Bologna Ki-Oshi Vignola
S. Mamolo Bologna Kioshi Vignola S.Mamolo Bologna Alabar Pisa Judo Club Pergine Equipe Emilia J. RE Tritoli Elisa
Alarbar Pisa
J.Club Cima D'Asta Bu-Sen Valcuvia Amici dell Sport (NA) S.Mamolo (BO) Judo Teiko Nuoro Equipe Emilia J. (RE) Amici dello sport (NA) Ki-Oshi Vignola S.Mamolo (BO) S.Mamolo (BO) J.Bulgaro Como Amici dello Sport (NA) CSI Roma est. In corpore Sano (BO) S.Mamolo (BO) Alarbar Pisa S.Mamolo (BO) Bu-Sen Valcuvia
+ 90 kg. 1 Gargiulo Liberato juniores femminili 52 kg. 1 Maj Roberta 57 kg. 1 Galetti Alice 63 kg. 1 Dal Ponte Tamara 2 Dosi Clio juniores maschili 60 kg. 1 Liverani Alex 2 Attardi Nicola 66 kg. 1 Rossi Lorenzo 2 Bernini Riccardo 3 Carozzo Andrea 3 Soavi Alberto 73 kg. 1 Rapetti Andrea 2 Zambelli Alessandro 3 Gigliotti G. Andrea 3 Bellavia Davide 81 kg. 1 Benevenia Gabriele 2 Salerno Daniele 3 Bernardi G.Luigi 3 Coppola Luca 90 kg. 1 Silistrini Marco 2 Degli Esposti Marco 100 kg. 1 Avanzo Davide + 100 kg. 1 Dispinzeri Federico seniores femminili 48 kg. 1 Morara Elena 57 kg. 1 Torrigiotti Anna Elena 63 kg. 1 Carratù Cinzia 70 kg. 1 Fiocca Francesca 78 kg. 1 Cannata M.Elena seniores maschili 60 kg. 1 Pilia Andrea 2 Perello Mirko 66 kg. 1 Rusignuolo Roberto 2 Trudu Massimiliano 73 kg. 1 Calafati Gabriele 2 Scattolin Davide 3 Iaccarino Riccardo 3 Rigoni Stefano 81 kg. 1 Aldini Andrea 2 Lanzillo Carmine 90 kg. 1 Forioso Domenico 2 Grazia Gian Luca
Amici dello Sport (NA)
J.C. Lovere Sulzano (BG) S.Mamolo (BO) J.Kano Trento S.Mamolo (BO)
Nippon Forlì J.Teiko Nuoro J.Kano Trento S.Mamolo (BO) S.Giorgio (BO) S.Mamolo (BO) Nippon Forlì Coral Albino (BG) J.Teiko Nuoro S.Giorgio (BO) Forza e Costanza (BS) Amici dello Sport (NA) Albatros 1 Roma Amici dello Sport (NA) Forza e Costanza (BS) Ki-Oshi Vignola Cima D'Asta (TR) J.Kano Trento Busen Tradate Busen Valcuvia Amici dello Sport (NA) Yosokan Roma Yosokan Roma
J. Teiko Nuoro Busen Tradate S.Mamolo (BO) J.Teiko Nuoro Coral Albino Wado Kai Padova Amici dello Sport (NA) Wado Kai Padova
nazionale CSI. «Per me il judo è importantissimo, per prepararmi ai campionati italiani andavo a correre tutti i giorni prima di andare a scuola e la sera mi allenavo in palestra per almeno due ore. È stata dura, ma questa preparazione mi ha permesso di vincere qui e di fare un ottimo piazzamento nazionale». Il suo sogno sono le Olimpiadi, naturalmente, a 15 anni c'è tutto il tempo per sperare di essere il nuovo Maddaloni. Come ogni manifestazione che si rispetti anche qui non è mancata un'invasione di campo, anzi di tatami. Simpatica quanto improvvisa. Chi è stato? Un cagnolino. Incurante dell'incontro in corso ha preso la rincorsa e si è steso al centro del tatami. Quale luogo migliore per schiacciare un pisoli-
Equipe Emilia (RE) Amici dello Sport (NA) Amici dello Sport (NA) Albatros 1 Roma
CLASSIFICA PER SOCIETÀ 1 San Mamolo Bo 2 Amici dello sport Napoli 3 Busen Valcuvia
KARATE CLASSIFICA PER SOCIETÀ 1° Euro Gym - Lazio 2° Yosho Kan - Lazio 3° Albatros 1 - Roma - Lazio
MOUNTAIN BIKE categoria esordienti 1° Ronci Federico Adrenalina Team 2° Capasso Francesco Emporio del Ciclo - Dabliu 3° Burgio Andrea Emporio del Ciclo - Dabliu categoria allievi 1° Liberati Giuseppe 2° Ranucci Stefano 3° Costa Alessandro
Emporio del Ciclo - Dabliu San Nilo Gaeta S.C. Sinergy Team
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no? Il simpatico cane non ne voleva sapere di abbandonare, quella che ormai aveva scelto come la sua nuova cuccia, c'è stato bisogno dell'intervento dei vigili del fuoco lì presenti, che lo hanno sollevato e portato fuori. Dopo aver visto tanti ragazzi finire al tappeto voleva provare se davvero era così comodo. AEROBICA & STEP Tolto il kimono e la cintura il Palaterme accende lo stereo e indossa i costumi colorati dell'aerobica. Molte ragazze, ma anche qualche ragazzo pronti a sfidarsi a colpi di "step touch" e "jumping jack" per aggiudicarsi il titolo di campione, in una specialità che la maggior parte delle persone considera come un passatempo da palestra,
categoria juniores 1° Renzi Claudio 2° Stain Davide 3° Fabbri Fabrizio
Team Bike Viterbo 2002 US Sellero Novelle Ciampino 2R A.S.
categoria senior 1 1° Medaglia Emanuele Adrenalina Team
buono per bruciare grassi, piuttosto che uno sport vero e proprio con delle competizioni. Ma basta vedere quanta passione e concentrazione le ragazze mettano nell'eseguire le coreografie per cambiare idea. Nell'attesa che i primi gruppi inizino a ballare gli altri provano e riprovano, si cerca la perfezione in ogni movimento, ogni "ripassata" può essere occasione per eliminare un'incertezza, un'imprecisione. Si chiede consiglio all'insegnante, alla compagna, alla mamma, tutto pur di non sbagliare proprio nell'esibizione più importante. Ballare insieme ad altre ragazze significa muoversi in armonia e sincronia con le altre, non conta tanto la bravura individuale quanto la capacità di essere tutt'uno con il gruppo, è il risultato finale che conta, il modo in cui tante ragazze riescono a sembrare un'unica atleta. La difficoltà infatti non è nell'imparare ed eseguire il pezzo, ma nel farlo in sincronia con le altre, tenendo i tempi giusti. La tensione è evidente, ma c'è qualcuno che riesce ad essere "tranquillo" sono i tre ragazzini di Agrigento che non fanno altro che rincorrersi di qua e di là, continuamente richiamati all'ordine dai genitori. «Non hanno fatto altro da quando siamo arrivati, anche in albergo è stata un'impresa tenerli buoni, per loro è troppo bello essere qui» ci confessa un'accompagnatrice. D'altra parte per cimentarsi in uno sport tradizionalmente
considerato femminile, loro non possono che avere una bella faccetta di corno. Per loro esibirsi è un gioco, un gran divertimento. Sono più emozionati davanti al registratore che alla giuria. Alla domanda: "Perché hai scelto questo sport?" rispondono tutt'e tre: "perché mi piace." Semplice e diretto come sono sempre i bambini. E noi che cercavamo chissà quale spiegazione! Da quanto detto sinora si capisce che c'è un altro luogo comune da sfatare: l'aerobica la praticano solo i "grandi", fortunatamente al CSI hanno capito che l'età non conta, gli sport vanno tutti bene basta che siano praticati nel modo giusto e perciò a Fiuggi le gare sono tutte per under 18 e c'è addirittura la categoria "baby". A rappresentare gli over 18 c'è solo una rappresentativa di Agrigento, 14 ore di viaggio solo per ballare, senza competizione, solo per essere ad una finale CSI. Meriterebbero una sfida vera, perché sono davvero brave, tanto da strappare applausi anche alla giuria. Speriamo di vederle di nuovo l'anno prossimo, ma questa volta in gara. Per quest'anno le luci della ribalta sono per i minorenni, ma la differenza è solo d'età perché non hanno niente da invidiare alle atlete più grandi. Le esibizioni sono preparate con grande cura e, nonostante uno stereo capriccioso, nessuna di loro si spazientisce o perde la concentrazione e tutte riescono a finire nel modo migliore
categoria senior 2 1° Pezzola Amerigo 2° Bellicini Tommaso 3° Mele Alessandro
GS D'Egidio Racing Team US Sellero Novelle GS D'Egidio Racing Team
categoria master 1 1° Bruni Daniele Team Bike Viterbo 2002 2° Calicchia Marco GS D'Egidio Racing Team 3° Pierbattista Cristiano Emporio del Ciclo - Dabliu categoria master 2 1° Spalletta Sergio 2° Battista Salvatore 3° Tamorri Ciro
Cicli Genius AS San Nilo Gaeta SC Emporio del Ciclo - Dabliu
categoria master 3 1° Grattini Tiberio 2° Fratticci Maurizio 3° Calcatelli Sandro
AS Boario Cicli Genius AS Cicli Genius AS
categoria master 4 1° Sernacchioli Luigi Biker Club Bassano Romano 2° Ferrante Giuseppe Ciociaria Bike 3° Bufalini Antonio Ciociaria Bike categoria master 5 1° Pasinetti Giacomo US Sellero Novelle categoria master 6 1° Cecconi Fausto 2° Tonsi Renato
Edil Mec Cicli Montanini AS Boario
categoria master 8 1° Gai Sergio
Biker Club Bassano Romano
categoria donne A 1° Alonci Bruna
Edil Mec Cicli Montanini
categoria donne B 1° Soldano Claudia
Emporio del Ciclo - Daiblu
GINNASTICA AEROBICA GARA AEROBICA UNDER 18 1° Step Toutch 2° CSI Don A.Bastianini - Tosca B 3° CSI Don A.Bastianini - Tosca A
Agrigento Grosseto Grosseto
GARA STEP UNDER 18 1° Step Toutch 2° Fitness Club 3° Sporting Club Tagliacozzo
Agrigento Caltanissetta L'Aquila
GARA FUNK UNDER 18 1° Step Toutch 2° Danzarte 3° Deborah Fitness
Agrigento Agrigento Grosseto
GARA BABY AEROBICA 1° Step Toutch 2° Fitness Club
Agrigento Caltanissetta
GARA AEROBICA OVER 18 1° Step Toutch
Agrigento
GARA STEP BABY 1° Step Toutch 2° Fitness Club
Agrigento Caltanissetta
GARA STEP OVER 18 1° Step Toutch
Agrigento
GARA FUNK BABY 1° Step Toutch
Agrigento
GARA FUNK OVER 1° Step Toutch
Agrigento
GINNASTICA ARTISTICA Lupetti M 1 Cardella Davide 2 Belleudi Gabriele 3 Ricci Emanuele
Ass.Sportiva Bu-sen Ass.Sportiva Bu-sen Ass.Sportiva Bu-sen
Latina Latina Latina
Lupetti F medium 1 Caiazzo Alessandra Quasar Quasar 2 Beninati Mara Quasar 3 Luciano Claudia
Napoli Napoli Napoli
Lupetti F large 1 Cataldo Mariangela Quasar 2 Raia Alessia Quasar 3 Cicatiello Sara Quasar
Napoli Napoli Napoli
Tigrotti M 1 Mattoli Lorenzo 2 Mattoli Matteo 3 Mattoli Stefano
Chiavari Chiavari Chiavari
Pol.S.M.- Ginn. Tigullio Pol.S.M.- Ginn. Tigullio Pol.S.M.- Ginn. Tigullio
Tigrotti F medium 1 Montemurro Martina Centro Benessere Olimpia Salerno 2 Anello Lorena C. Didattico CSI Va C.F. Varese Ravenna 3 Bentivoglio ValentinaEdera Ravenna Tigrotti F large 1 Salerno Annalisa 2 Caccavale Rita 3 Berisso Marta
Edera Ravenna Quasar Pol.S.M.- Ginn. Tigullio
Ravenna Napoli Chiavari
Ragazzi 1 D’Agostino Mario
Quasar
Napoli
Ragazze medium 1 Maione Lucia 2 Todini Michela 3 Bottiglieri Alessia
Sporting Center Napoli Diada Sport Roma Centro Benessere Olimpia Salerno
Ragazze large 1 Zanelli Irene 2 Minghetti Camilla 3 Fantecchi Silvia
Edera Ravenna Yuppies Zavattaro Edera Ravenna
Ravenna Bologna Ravenna
Allieve medium 1 Del Mazza Giulia 2 Trizzino Arianna 3 Iori Francesca
Gym & Dance GGinn. Amat. R.E. Ginn. Amat. R.E.
Grosseto Reggio E. Reggio E.
Allieve large 1 Zampineti Elisa 2 Iori Eleonora 3 Raia Roberta
Ginn. Amat. R.E. Ginnastica Amatori R.E. Quasar
Reggio E. Reggio E. Napoli
Juiniores F medium 1 Vitali Maria Chiara Yuppies Zavattaro 2 Da Campo Stefania Yuppies Zavattaro 3 Amato Alessia Centro Ginn. Flaminio
Bologna Bologna Roma
Juniores F large 1 Linlaud Elisa 2 Otero Francesca 3 De Pasca Sabrina
Pol.S.M.- Ginn. Tigullio Quasar Quasar
Chiavari Napoli Napoli
Senior F medium 1 Passarelli Jamile 2 Ganassali Daniela 3 Pugliese Irene
Scuola S.S.Saturnino Roma Pol.S.M.- Ginn. Tigullio Chiavari Centro Ginnastica Flaminio Roma
Senior F large 1 Marchesotti Debora Pol.S.M.- Ginn. Tigullio 2 Giorgi Teresa Pol.S.M.- Ginn. Tigullio
Chiavari Chiavari
le coreografie. Per la giuria sarà molto dura scegliere il gruppo migliore, tutti hanno presentato coreografie molto difficili in tre discipline: aerobica, step e funk, tutte hanno dato il massimo e alla fine conta poco chi porterà a casa la medaglia, esserci alle finali è già una vittoria. MOUNTAIN BIKE La domenica ci trasferiamo all'esterno del Palaterme per salire in bicicletta, non una qualsiasi, ma una mountain bike. Il percorso prevede un breve tratto asfaltato il resto è tutto all'interno del bosco. In condizioni normali non sarebbe stato di difficoltà elevata, ma la pioggia della notte precedente rimette tutto in discussione, il tratto all'interno del bosco è diventato fangoso e si corre il rischio di scivolare, in alcuni tratti si deve scendere dalla bike e farsela a piedi, ma chi è arrivato alle finali di Fiuggi non si spaventa certo per un po' di pioggia e così tutti regolarmente alla partenza, anche se a qualcuno l'aria fredda e l'emozione giocano un brutto scherzo e deve correre in bagno. Dopo un primo giro di ricognizione i bikers iniziano la gara vera e propria, l'apripista è Franco con la sua moto, alla fine si congratulerà con gli atleti che hanno portato a termine un circuito davvero
insidioso. Al primo giro è in testa il numero 97, Amerigo Pezzola, e nei giri successivi la testa della gara non cambia, le posizioni si cristallizzano anche perché con un tracciato così infido è difficile superare. Se le posizioni non cambiano, cambiano però i volti dei bikers che arrivano al traguardo: da tesi e concentrati, a segnati dalla fatica man mano che i giri aumentano. Anche se alla fine è la felicità, per aver portato a termine il 1° Gran Premio di Mountain Bike, a prevalere. Impresa non da poco visto che i ritiri iniziano da subito; insomma la pioggia serale ha giocato davvero un brutto scherzo, è una finale per combattenti. Le cadute sono molte, qualcuno è costretto al ritiro, qualcun altro riesce addirittura a vincere nonostante due cadute. È il viterbese Claudio Renzi, giovane promessa,che una volta arrivato al traguardo non riesce a credere di aver staccato tutti. Uno dopo l'altro arrivano al traguardo, incitati da Flavio, lo speaker ufficiale della manifestazione, i volti sono segnati dalla fatica, le gambe sporche di fango, ma nessuno vuole mollare, vogliono arrivare fino in fondo, qualcuno anche per far bella figura davanti ai figli. Sono in tanti, infatti, i papà in gara, con pargoli e mogli al seguito, e un "vai
papà!" urlato da una vocina dà abbastanza carica per portare a termine la gara. Per tutti gli altri la spinta è la passione per uno sport difficile, impegnativo. «La cosa più difficile sono gli allenamenti, durissimi e ti portano via un sacco di tempo. Diventa difficile conciliare famiglia, lavoro e mountain bike, ma non posso farne a meno!» dice un papà. La fatica non fa dimenticare la sportività: Stefano Ranucci e Alessandro Costa arrivano in volata, lo sprint lo vince Stefano, ma prima ancora di esultare si gira verso il compagno per stringergli la mano. Piccoli, ma significativi gesti che rendono speciale una sana competizione . GINNASTICA ARTISTICA Camminare sul velluto non è solo un modo di dire al Palazzetto di Alatri, dove è di scena la Ginnastica Artistica. Il palcoscenico vede
coinvolte soprattutto le ragazze, con le loro movenze aggraziate riescono ad allietare gli occhi attenti dei giudici di gara e del meraviglioso pubblico che ha riempito le tribune: davvero un tifo da stadio scandito dal ritmo battente delle mani e dalle urla d'acclamazione a tutte le atlete. Le gare hanno fornito indicazioni molto positive sul crescente livello tecnico delle ginnaste ciessine. Nella mattinata si sono esibite le categorie ragazze, junior e senior mostrando qualità davvero notevoli. Fra tutte le regioni presenti è stata l'Emilia Romagna a dettare legge con 10 ragazze che si piazzano tra i primi cinque posti in tutte le categorie: è oro e argento nelle juniores, per due atlete della Yuppies Zavattaro di Bologna, rispettivamente Maria Chiara Vitali e Stefania Da Campo, la prima davvero formidabile alla trave e la seconda notevole al corpo libero.
Soddisfacente il tasso tecnico delle atlete che già nelle categorie minori mostrano un bagaglio atletico eccezionale: le piccole napoletane si distinguono tra i lupetti occupando i primi tre posti della classifica generale con la determinazione di vere campionesse abituate a vincere. Nel primo pomeriggio, fanno il loro ingresso al palazzetto la "ciurma" dei piccoli maschietti di Nettuno che spiazzano il pubblico con la loro straordinaria allegria. Sono circa 15 bambini tra i 5 e i 9 anni d'età che nel piccolo spazio riservatogli nel palazzetto giocano e ridono tra una capriola e un salto. Il loro accompagnatore abituato ai successi della squadra maggiore vincitrice degli europei, insegna a questi piccoli atleti innanzitutto educazione e sportività, cercando chi fra loro ha gli stimoli giusti per continuare a crescere con questa disciplina.
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I MILLE SORRISI DEL
Polisportivo D I
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O M A S O
B
O T I C C H I O
E
M
A R Z I A
L
A U R A
La Riviera di Ponente ha accolto gioiosamente circa 1000 tra atleti e accompagnatori del 4° Trofeo Polisportivo, offrendo giornate indimenticabili di sole e di gioco. Poco importava se al di là del confine correva il gran Premio di Monaco di automobilismo; il mare, il clima favorevole dei primi del mese hanno fatto da cornice a questa bellissima festa che ha unito nelle sue tre giornate bambini e ragazzi di 20 comitati diversi, provenienti da 12 regioni d'Italia. Menzione particolare, ma solo per le presenze numerose, il gruppo del Comitato di Lecco, e quello del Comitato di Palermo per la lunga traversata che li ha portati fino in Liguria. La riviera ligure ha offerto il meglio di sé in quanto a clima e paesaggi marittimi, consentendo un regolare svolgimento della manifestazione. Le gare, infatti, si sono disputate in quattro comuni limitrofi. Imperia, ha fatto da madrina ospitando la cerimonia d'apertura e quella di chiusura, ed ha visto lo spettacolo offerto soprattutto dalla pallavolo e dal calcio, nonché la bellissima manifestazione dell'orieenterring. Quest'ultima si è svolta al Parasio, il borgo antico di Imperia, che con i suoi vicoli e le sue stradine ha fatto correre, ridere ma soprattutto cercare i tesori della storia di un popolo di mare e di un centro di commercio come Porto Maurizio. I ragazzi hanno potuto apprezzare il bellissimo rione di sera, tra le luci della città, tra i turisti che già affollavano la cittadina, tra i segreti di questo borgo che di notte diventa magico. Più difficile ma non per questo meno emozionante la ricerca dei preziosi particolari: la porta, la pietra caratteristica, l'angolo fiorito: insomma da far impazzire i tutor! I più piccoli invece hanno potuto correre in tutta tranquillità la mattina, subito dopo la celebrazione della Santa Messa: il Parasio è stato percorso in lungo e in largo da circa 150 piccoli atleti e relativi tutor che cercavano i tesori nascosti. Diano Marina, San Bartolomeo, e Cervo hanno invece visto impegnati gli atleti del calcio a 5, 7 e 11, la pallavolo maschile e la pallacanestro, ma soprattutto sono state prese d'assalto le spiagge in sabbia del litorale. Troppa la tentazione di fare un tuffo in questo bellissimo mare, a qualsia12
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Ad Imperia piatto ricco per i più giovani: un po’ di basket e volley, l’immancabile calcio e ancora giochi in acqua, atletica ed orienteering. Una ricetta apprezzatissima
si ora… Non potevano ovviamente mancare i giochi in piscina, a Imperia, nella struttura che abitualmente ospita le tappe del Campionato del Mondo di Nuoto in vasca corta: tutti, anche chi non sapeva nuotare, hanno potuto partecipare ai fantastici percorsi messi in piedi dagli animatori, che con la loro fantasia hanno fatto divertire e giocare in tutta sicurezza i partecipanti. Canotti, materassini, surf, palline e i personaggi della Walt Disney hanno fatto da padrone in acqua: sono stati lanciati, girati, calpestati e affondati, ma hanno fatto ridere tutti, compresi i tutor e gli accompagnatori, che cercavano di incoraggiare le loro squadre. Poco distante si svolgevano gli incontri dei giochi polisportivi: impossibile non partecipare, provare almeno per una volta le mazze da hockey, ritornare ai giochi popolari come palla avvelenata. Impeccabile lo straordinario fairplay visto sui campi da gioco, la correttezza dei ragazzi anche nei momenti più critici del gioco, sempre affrontato con il sorriso sulle labbra e con la voglia di divertirsi. Tanta la bravura vista nelle gare, sia da parte dei giocatori sia degli arbitri. L'imponente numero di partecipan-
ti ha messo a dura prova l'organizzazione, che però è riuscita a superare brillantemente ogni prova, grazie alla disponibilità degli accompagnatori e, soprattutto, degli autisti degli autobus che hanno portato ogni giorno nei loro alberghi e sui campi da gioco qualcosa come 500 persone, facendosi trovare disponibili a tutte le ore, sempre presenti agli appuntamenti, cercando di limitare il disagio di quei bambini, che, stanchi della giornata sportiva, volevano raggiungere un buon piatto di pastasciutta. Sempre disponibili, sempre sorridenti, anche all'una di notte. Autisti che erano per la metà volontari, allenatori, padri di famiglia che hanno dato la loro disponibilità in questi tre giorni. E tanta riconoscenza anche alla band musicale e ad Agostino che hanno animato la serata associativa, centrando i gusti musicali di tutti i ragazzi e intrattenendoli per circa due ore, con musica, balli, racconti, saluti e quant'altro potete pensare quando ci sono di mezzo 600 ragazzi dai nove ai tredici anni. Le mani alzate a scandire il tempo, le risate, i piccoli gruppi di ballo spontanei che si vedevano sulla pista da ballo, i cori giocosi, sono quanto di meglio si è visto in questi quattro giorni:
come sempre la musica ha unito bambini e ragazzi di regioni diverse. Molto partecipata anche la Santa Messa, celebrata ad Imperia nella Basilica di San Maurizio, in cui il sacerdote si è soffermato sul vero significato della vittoria; nell'occasione anche il presidente nazionale del CSI Edio Costantini, portando i saluti dell'associazione ai partecipanti, ha invitato i ragazzi a vivere "pienamente" queste esperienze quali occasioni di incontro con altri ragazzi e di maturazione personale. L'amicizia e la pace sono valori che ognuno deve "alimentare" con queste magnifiche esperienze. Tanti piccoli momenti, flash di gioia e di allegria, hanno fatto svanire dalla faccia degli organizzatori tutte le preoccupazioni che animavano i giorni precedenti la festa. È bastato un attimo: mille sorrisi ci hanno travolto. Mille sorrisi portiamo nel cuore a ricordo di questi giorni. Il simpatico pinocchio simbolo della festa avrà sicuramente gioito nel vedere tanti ragazzi impegnarsi e divertirsi in compagnia dei propri compagni e crediamo che l'esperienza vissuta sia ancora una volta la conferma della validità educativa di questo tipo di esperienze per i ragazzi. La speranza è che sempre di più il "modello" proposto venga adottato quale attività quotidiana da parte di tutte le società sportive. Nella memoria dei partecipanti rimarrà senz'altro impressa la gioia della vittoria, magari di un solo set come è successo ad alcune squadre, o l'esultanza per l'assegnazione dei numerosi "titoli" in palio o ancora la vittoria nello staffettone 8 x 50 a squadre miste, ma siamo convinti che l'emozione più significativa i partecipanti l'abbiano provata nel sentirsi tutti insieme protagonisti di una bella "avventura". 13
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Maratona della pace
ROMA
LOURDES
1.600 km d'amore e di speranza "I nostri sogni corrono con noi" questo il messaggio della maratona internazionale Roma-Lourdes, organizzata a metà maggio dal Centro Sportivo Italiano in collaborazione con l'Ordinariato Militare in Italia. D
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A N I L O
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La fiaccola, accesa in San Pietro dopo l'udienza del Santo Padre Giovanni Paolo II, ha raggiunto la Basilica di Santa Bernadette a Lourdes la sera del 18 maggio, dove ad attenderla c'era il contingente italiano del 45° Pellegrinaggio Militare Internazionale (al quale hanno partecipato rappresentative di 37 nazioni). Alla corsa si sono uniti anche atleti disabili, che così hanno dato la loro testimonianza nell'anno europeo del disabile. I Km totali percorsi sono stati 1.604 (724 in Italia, 880 in Francia), lungo 12 tappe in 12 giorni, in oltre 110 ore di fatica e sacrificio. La corsa ha attraversato molte città italiane quali Grosseto, Livorno, Pisa, Carrara, La Spezia, Genova, Savona, Imperia. Poi il Principato di Monaco, quindi la Francia con il passaggio della fiaccola nelle città di Nizza, Tolone, Marsiglia, Montpellier, Narbonne e Tolosa. Nelle principali tappe la maratona ha ricevuto grandi accoglienze, incontri e confronti con associazioni laico religiose. La Fiaccola ha legato simbolicamente il suo nome all'idea di pace nel mondo, un'idea da "accendere" con amore e speranza. La maratona-pellegrinaggio s'inserisce nella sequenza dei "grandi
LE 12 TAPPE: 1604 KM IN 12 GIORNI 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12.
SAN PIETRO (ROMA) - PANTHEON (ROMA) PANTHEON (ROMA) - GROSSETO GROSSETO - PISA PISA - CHIAVARI CHIAVARI - SAVONA SAVONA - MONTECARLO MONTECARLO - TOULON TOULON - ARLES DIARIO DI VIAGGIO ARLES - NARBONNE Di Marco Pasquali NARBONNE - TOULOSE 7 maggio - Si parte, il nostro gruppo ufficiale e tutti i gruppi sportivi delTOULOSE - TARBES le Forze Armate, ai piedi dell'altare di Piazza San Pietro. Con noi la meravigliosa Fiaccola "d'Amore e di Speranza". Dissi al Santo Padre TARBES - LOURDES che con la Fiaccola, da Lui benedetta, ci preparavamo a percorrere 1.604 chilometri fino a Lourdes, per avere attraverso Maria il nostro incontro con Dio. Sua Santità ci ha risposto "Bravi, Bravi..." Non rimaneva che l'impegno di portare a termine una promessa fatta. In serata al Pantheon, alla S. Messa celebrata da Sua Eccellenza mons. Giuseppe Mani, Ordinario Militare, erano presenti diverse autorità civili e militari, oltre a Toni Santagata che da tempo, ormai, è un nostro testimonial. 8 maggio - Dopo la prima notte in camper eravamo tutti carichi e pronti alla grande partenza dal Pantheon (Roma) per Grosseto. Percorrendo l'Aurelia attraversiamo l'Alto Lazio e L'Etruria, entriamo nella Bassa Maremma costeggiando il promontorio dell'Argentario avvicinandoci a Grosseto. A circa 15 chilometri dall'arrivo abbiamo un bellissimo e gioioso incontro con alcuni atleti (circa 15) del Gruppo Sportivo 4 Stormo dell'Aeronautica e dell'Atletica Etrustica che ci avrebbero accompagnato fino all'arrivo della tappa. Calorosa l'accoglienza avuta dal CSI locale, con Mario Bruscoli, che aveva radunato tv, autorità e gente incuriosita della nostra iniziativa, chiudendo la serata con una simpatica cenetta.
simboli di Lourdes". Dopo l'acqua della sorgente, ecco i pellegrini stessi nella molteplicità dei loro luoghi di provenienza. Per questo 2003, inoltre, il "tema pastorale" di Lourdes è dedicato all'incontro tra le genti. "Tra i simboli dello sport la corsa a staffetta rappresenta la rincorsa ad una mèta in cui tutti collaborano, ciascuno per la sua parte, e l'impegno di ognuno si annulla nell'impresa comune - ha spiegato in conferenza stampa il presidente nazionale del CSI, Edio Costantini che ha poi ribadito: "Lo sport va oltre la medaglia, la vittoria e la sconfitta, è un mezzo di unione e aggregazione di persone anche le più diverse" quindi uno strumento di pace simboleggia dalla fiaccola che i militari-atleti porteranno attraverso l'Italia e parte della Francia.
9 maggio - Alla partenza ci salutano i giovanissimi delle scuole elementari e delle medie dell'Istituto Madonna delle Grazie. Attraversiamo la costiera dell'Alta Maremma e salendo per il suggestivo paesaggio costiero di Castiglioncello siamo a Livorno, sul suo Lungomare, passando davanti alla famosa Accademia Navale di corsa verso Pisa. Arrivo suggestivo in Piazza dei Miracoli di fronte al Duomo, dove l'impatto scenografico è grandioso per la maestria artistica dei suoi monumenti. Nel Duomo la Fiaccola era attesa da mons. Barozzi, Canonico della Cattedrale. 10 maggio - Da Pisa a Chiavari con uno spirito carico di serenità. I nostri bravissimi atleti ben armati di volontà hanno iniziato la loro corsa attraversando il lungomare della Versilia fino a Massa e Carrara per poi raggiungere Sarzana e costeggiare quindi la Baia Blu di Lerici e il Golfo dei Poeti. Poi La Spezia ed il suo Arsenale, quindi il Passo del Bracco a 641 m slm e sul finale la bellissima Riviera di Levante con le sue Baie ed i suoi suggestivi scorci sul mare, e i suoi tramonti. 11 maggio - 92 i km da affrontare. Annotiamo il Golfo del Paradiso, Bogliasco, Promontorio di Portofino attraversando Genova passando per la Riviera delle Palme da Marina di Andorra a Varazze per terminare la tappa a Savona nel Duomo di Nostra Signora Assunta. Ad acco-
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Maratona della pace
ROMA
LOURDES glierci c'era il Vescovo S.E. mons. Domenico Calcagno che insieme agli amici del CSI locale ed alcuni rappresentanti del Comune savonese, ci davano il benvenuto nella loro città. 12 maggio - Lunedì, varchiamo il confine puntando su Montecarlo, una tappa animata dalla presenza di Michele Briano, campione italiano sui 10.000 m diversamente abile, che con il suo mezzo da corsa aerodinamico insieme a noi ha corso per diversi chilometri. La carovana si preparava ora a salutare l'Italia con passaggio di consegna da parte della scorta, a Ponte Ludovico punto di frontiera, alla Polizia francese che era già lì ad attenderci per accompagnarci premurosamente fino al principato di Monaco. Importante in questo bellissimo luogo è stato l'incontro con i nostri amici di Villemur: i loro 3 atleti, Mark, Carina e Philippe, unendosi al gruppo ufficiale, hanno notevolmente aiutato i nostri atleti con i chilometri da percorrere rimanendo con noi per tutto l'intero percorso francese fino a Lourdes. 13 maggio - Abbiamo iniziato il percorso francese, scendendo da Montecarlo direzione Nizza, lì il passaggio nella città non è stato molto piacevole, poiché sfortunatamente per noi la città era completamente soffocata da una manifestazione, per lo sciopero generale nazionale indetto quel giorno in Francia. La corsa ora procedeva tranquillamente per Cannes, St. Raphael, Frejeus e percorreva tutta la magnifica costiera dell'Estérel. Raggiungiamo in tarda serata la città di Tolone dove ci accolgono i religiosi della Cathédrale de St Marie ed alcune maestranze civili della Città. 14 maggio - 170 km da Tolone ad Arles, la mattina inizia con una ricca colazione presso la Cafèteria Municipal, offerta dal comune di Tolone, dopo eravamo tutti pronti a partire con mèta Arles. 15 maggio - Arles-Narbonne. Itinerario pianeggiante lungo la strada di accesso alla Spagna. In perfetto orario terminiamo la tappa, ad attenderci e riceverci la sezione della Comunità Cattolica di Narbonne che ci ha anche ospitato per la sera, dove allegramente si è conclusa con una semplice cenetta, brindando con un delizioso moscato della Languedoca e cantando a suon di chitarra. 16 maggio - Narbonne-Tolosa ovvero un viaggio dal Mediterraneo all'Atlantico, attraverso la vasta depressione a ridosso dei Pirenei. Giornata regolare, con attraversamento della bellissima e storica città fortificata di Carcassonne fino a raggiungere Tolosa, dove il passaggio della Fiaccola è stato accompagnato da diversi atleti francesi, arrivando fino alla Basilique de St Sermin.
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17 maggio - Penultima tappa in leggera salita, dominano i Pirenei ed è il tratto seguito dai grandi pellegrinaggi a Lourdes. Si esce dalla capitale della Lanquedoca (Tolosa) per immettersi nella valle della Garonna. La stanchezza sembra non farsi sentire più sopraffatta dalla voglia di arrivare alla mèta. 18 maggio - Ultimi 21 km, ma sotto un sole caldissimo. Tanta gioia nel cuore da parte della carovana. La gioia sopraffaceva la stanchezza. Le fatiche affrontate sino a lì si annullavano. L'arrivo a Lourdes è emozionante, ci fermiamo giusto un minuto per fare una foto ricordo dinanzi al cartello d'ingresso della famosa cittadina, attraversiamo il centro storico lungo il Boulevard de la Grotte fino all'area Sacra, tra due ali di folla, mista tra militari di ogni nazione (15.000 presenti) e pellegrini giunti da ogni parte del mondo. Il traguardo è oramai raggiunto, dalla Porte di St. Michel lungo la Esplanade des Procession, davanti al Santuario, veniamo immersi da applausi e da un tripudio di pellegrini, l'accoglienza alla Basilique de S.te Bernadétte è trionfale, dove ci attendeva l'Ordinario Militare in Italia, dopo aver ben schierato tanti carabinieri (in alta uniforme) su due lati, in modo da formare un corridoio per il passaggio della Fiaccola accompagnata dalla Fanfara dei Bersaglieri della Brg. Garibaldi, che già in passato avevamo avuto il piacere di avere con noi. Entriamo direttamente con i bersaglieri all'interno di questa grande Basilica, contiene fino a 4.000 persone, avvolti da calorosissimi applausi e commenti di gioia da parte di tutto il Contingente Militare Italiano. È iniziato così un nuovo cammino nella spiritualità, che in quel luogo Santo ricco di enfasi si vive fortissima.
ARGOMENTI
DI
SERG
IO
FILIPPINI
Salutiamo la vecchia schedina. Da settembre il via alle totonovità.
Farà “tredici” il 14? Tra i qua ttordici pronostici da indovinare anche due gare di calcio estero. 13 e12 garantiranno comunque delle vincite. In più si vincerà anche con lo “0” e il “9”
È scomparso alla giovane età di 56 anni , dopo una vita spesa a far sognare gli italiani il nostro caro e amato da tutti 13. Ne danno il triste annuncio il Ministero dell'Economia insieme al Presidente della FIGC Franco Carraro. Ma spieghiamo meglio i motivi di questo improvvisa dipartita. Nell'ultimo anno calcistico le cifre riguardanti il totocalcio hanno subìto un calo del 75% rispetto all'anno d'oro del 96 quando gli italiani spendevano complessivamente intorno ai 30 miliardi di vecchie lire a concorso. Cifre, queste, che hanno fatto gridare alla crisi e ad un'immediata risoluzione: da qui l'idea di mandare in pensione la vecchia schedina composta da tredici risultati in favore di una nuova nelle quali le partite saranno quattordici; tra queste saranno comprese, altra grossa svolta epocale, due riguardanti sfide tra squadre blasonate di calcio estero: (ad esempio Real Madrid-Barcellona Manchester-Liverpool) a discapito della serie C che conterà solo due incontri probabilmente di grandi città come Firenze così da assicurarsi un alto numero di giocate. Quindi non più il tredici sarà il risultato da sperare ma il quattordici che si aggiudicherà il 40% del montepremi. Ma l'aggiunta di una partita in più forse non basterà ad incrementare il numero di concorrenti, ed ecco quindi l'altra clamorosa novità annunciata dal direttore dei Monopoli Giorgio Tino, il nove. Sulla schedina, pagando cinquanta centesimi in più, si potranno pronosticare i risultat i(1 x 2) soltanto delle prime nove partite sbarrando semplicemente un cerchietto a fondo schedina con la dicitura "Partecipo al
nove". Se tutte queste novità vi stanno facendo girare la testa, mettetevi seduti perché non è ancora finita. Ecco anche lo zero in schedina:tra tutti i "fortunati" che non azzeccheranno neanche un risultato verranno estratti due vincitori che metteranno le mani sul premio di 10.000 euro ciascuno. E ancora: è possibile vincere mentre si gioca: la quindicimillesima schedina (e multipli) giocata riceverà un premio di 100 euro pagati direttamente dalla ricevitoria. E per finire la schedina infrasettimanale dedicate alla Champions league e alla Coppa Uefa. Altro cambiamento anche per la schedina del Totogol, oltre all’ 8 ora si vince anche e di più con il super 8, che non è un premio al miglior videoamatore, ma un supplemento alla canonica schedina del totogol: oltre infatti alle 32 partite fra le quali indovinare gli 8 risultati con più reti, ne saranno aggiunte 4 di campionati esteri, per fare quindi super 8 (o 8+1) " basterà" indovinare la partita tra le quattro dove si è segnato di più. SCHEDINA PIU' DEMOCRATICA Ma come cambiano le probabilità di vincita? Se con il vecchio 13 vinceva uno su 1 milione e seicento mila giocatori, coll'arrivo del quattordici le probabilità sono diminuite vertiginosamente: 1 su 4.800.000 quindi fare 14 sarà tre volte più difficile che fare 13, inoltre se il vincitore della vecchia schedina si accaparrava il 50% del montepremi, dalla prossima stagione si dovrà "accontentare" del 40%. Ma se il montepremi è diminuito, con il 13,12, il 9 e lo 0 le vincite saranno di più. 17
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VITACSI
DI
TITO
DELLA
TORRE
Assemblea generale dei soci
Le quattro sfide del cambiamento Essere un’Associazione colta, libera, responsabile per a vere un CSI sempre più moderno e motiva to, ca pace di proposte innova tive di politica sportiva già sul territorio. È questo il messa ggio sca turito dall’Assemblea generale dei soci svoltasi a Bussolengo che ha anche a pporta to importanti modifiche allo Sta tuto.
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"Fondamenti culturali e nuove politiche per dare un futuro allo sport italiano. Le proposte del CSI ", questo il tema che ha riunito a Bussolengo (Verona), il 9 e 10 maggio, oltre trecento delegati delle Società sportive del CSI per l'annuale Assemblea dei Soci. Ma all'OdG non c'era solo questa tematica, poiché le giornate veronesi hanno chiamato i Soci a votare anche per il nuovo Statuto dell'Associazione. Statuto che, con le modifiche apportate ai suoi 54 articoli, consegna una nuova realtà del CSI, molto più dinamica e competitiva, in linea con quanto oggi richiedono la nuova domanda sportiva e l'evolversi del quadro legislativo. Ma andiamo al dettaglio dei due giorni dell'Assemblea. Al centro del primo giorno dei lavori c'è stato l'intervento del presidente nazionale, Edio Costantini. La sua relazione ha preso le mosse dalla situazione di crisi diffusa che interessa il sistema sportivo nazionale, già denunciata più volte anche in altri consessi pubblici del CSI, per poi precisare che il decadimento non è legato solamente a fattori sociali, finanziari e tecnici, ma ha tra le sue componenti anche una evidente crisi etica ed antropologica. È uno sport che sta perdendo le sue radici, perché vengono a mancare le motivazioni profonde della passione sportiva. Di fronte a questa situazione, la politica sportiva è incapace di trovare soluzioni, perché è essa stessa in crisi, mancando in Italia, e in particolare in que-
sto momento, una cultura capace di produrre un autentico progetto di politica sportiva. E allora, come uscirne ? La risposta non è facile a darsi, perché in verità più strade sono state tentate, tutte però inutilmente. "L'unica politica sportiva che può cambiare le cose - questo il punto chiave dell'intervento del presidente nazionale - è quella che parte da noi stessi, che parte dal basso, dai Comitati e dalle stesse Società sportive". Per il CSI fare politica vuole dire andare al di là delle solite proposte che tutti potrebbero fare. Per il CSI è molto importante riscoprire che cosa significa essere una moderna associazione. E per questo il presidente ha indicato quattro punti fondamentali per dare una forte connotazione al CSI degli anni 2000. Dunque, per definirsi moderna l'Associazione deve essere: • colta, nel senso di consapevolmente preparata ad affrontare le situazioni ed i problemi nel modo più giusto; • critica, per saper guardare con discernimento al fenomeno sportivo e per fare denuncia quando occorre; • libera, per poter scegliere in coscienza, e non per forza; • responsabile, per essere conscia della missione educativa. I principali interpreti di questa politica, ha detto con vigore Costantini,
“
Fondamenti culturali e nuove politiche per dare un futuro allo sport italiano. Le proposte del CSI
”
devono essere le Società sportive, che dovranno muoversi su quattro diversi punti di riferimento: • rispetto: per la dignità della persona, per le componenti sportive e per l'intera comunità; • rigore: nell'interpretare la missione associativa, nell'esigere la qualità minima, nel ricercare o migliorare le competenze e nell’amministrare le risorse disponibili per una buona amministrazione sportiva; • passione: per la politica dello sport, per sognare "progetti possibili" che possono tradursi in realtà, per perorare la causa dello sport,
• unità, per essere più convincenti e più efficaci nelle proposte e nelle iniziative. Tutti d'accordo su quanto detto dal presidente, anche se qualcuno dei delegati, nel proprio intervento del giorno dopo, ha fatto rilevare un certo rammarico per quello scarso feeling tra parrocchie e CSI, feeling che deve essere recuperato su nuovi rapporti, in sintonia con i tempi attuali.
Un excursus nelle principali modifiche statutarie apportate dall'Assemblea non può che indicare i seguenti punti: • elezione diretta dei presidenti ai vari livelli, ovvero il presidente nazionale è eletto direttamente dall'Assemblea nazionale, il presidente regionale dall'Assemblea regionale, il provinciale dall'Assemblea provinciale; • istituzione della Direzione Nazionale, struttura operativa che supporta il presidente e gli altri organi nazionali nella gestione dell'associazione e nella concreta attuazione delle deliberazioni del consiglio nazionale e delle indicazioni della presidenza nazionale; • cassazione dalla struttura del CSI dell'organismo della presidenza regionale, restando in vigore unicamente il Consiglio regionale; • istituzione della "Conferenza dei presidenti dei comitati" nelle diverse regioni, convocata e presieduta dal presidente regionale, che esprime pareri sul bilancio prima della sua approvazione e sui trasferimenti economici alle strutture periferiche, fornisce al consiglio regionale indicazioni e direttive in merito ai piani e alle attività previste nel programma annuale; • abolizione, per i presidenti territoriali, del limite di eleggibilità di due mandati; • istituzione della figura del procuratore associativo, avente funzione inquirente per attivare procedimenti di natura associativa, figura che ha uno o più sostituti a livello nazionale e uno o più aggiunti per ogni regione o gruppo di regioni. Il nuovo Statuto è tato approvato dalla Giunta del CONI con la delibera nr. 179 del 19 maggio scorso.
Come già detto, il secondo giorno, l'Assemblea, oltre a votare il Bilancio Consuntivo 2002, ha dibattuto e votato le modifiche da apportare allo Statuto, modifiche che, oltre ad essere un'esigenza suggerita dalla realtà sportiva odierna, erano anche frutto di una richiesta fatta dal CONI alle associazioni di promozione sportiva, cosa quest'ultima che ha fatto storcere il naso a qualcuno.
Le vie per restare competitivi sul territorio sono state indicate, ma soprattutto è stata ribadita la necessità di divulgare la cultura dello sport, estendendola ovunque, a partire dalla scuola, e magari dalle parrocchie dove un tempo il CSI era di casa. Da Verona, è certo, è partito un CSI fortemente motivato pronto a raccogliere quel messaggio lanciato dal suo presidente.
per svolgere meglio il compito quotidiano, per proporre una visione controcorrente della pratica sportiva e, quindi, per fare servizio di volontariato nei confronti del prossimo;
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VITACSI
DI
VITTORIO
PERI
Non dire "sì, però" Al convegno nazionale di Verona, nell’incontro dei consulenti ecclesiastici, si è parla to molto di “educazione”, la marcia in più nello sport CSI. Che sia “del gruppo” e non esclusivamente del singolo, che sia integrale, cioè rivolto a “tutta” la persona ed infine che sia esperienziale e corale. I consulenti convenuti al convegno nazionale di Verona (8 e 9 maggio) hanno riflettuto sul tema generale “Comunicare il Vangelo nel tempo dello sport” a partire da sintetiche introduzioni di don Luca Meacci (Toscana), don Eugenio Mondini (Lombardia), don Carlo Candido (Ischia) e don Roberto Sogni (Piemonte). Introducendo il convegno ho ritenuto opportuno rilevare due aspetti della nostra presenza associativa. Anzitutto, che noi consulenti siamo preti inviati dalla Chiesa a operare a favore dell'associazione: preti
dunque "nel" più che "del" Csi (come sempre dovrebbe ricordare chi opera in qualsiasi altra aggregazione ecclesiale). Ho poi ricordato che un ambito privilegiato dell'azione pastorale è quello sportivo, visto che sembrano gli stessi giovani a suggerircelo. E, infatti, una recente indagine Iard ha rilevato che al vertice dei loro interessi associativi c'è l'attività sportiva (33%) e che tra i diversi gruppi quello più gradito (18,4%) è il gruppo sportivo. Seguono a distanza i gruppi parrocchiali (9%), quelli culturali (8%) e di volontariato socio-assistenziale (7,6%). All'ultimo posto i gruppi di natura politica, con appena il 3,9%. I due rilievi sono preziosi sia perché indicano i luoghi d'incontro più graditi ai giovani sia perché giustificano l'attuale promozione del Csi a favore dei circoli culturali sportivi nelle parrocchie. Educazione a 360 gradi Nell'impossibilità di dar conto dell'ampio ventaglio dei temi trattati, mi limito a riportare quasi ad litteram un solo passo della relazione presentata sia ai consulenti sia all'assemblea degli iscritti. Esso racchiude infatti la ragion d'essere stessa del Csi, che è l'educazione attraverso l'attività sportiva. Un primo aspetto di questa azione educativa è
che essa avviene, di norma, all'interno del gruppo sportivo. Citando lo psichiatra Vittorino Andreoli ho affermato - tenendo presente che il singolo individuo quando partecipa ad un gruppo si modifica sempre, e che in un gruppo il singolo può compiere azioni che mai da solo compirebbe - l'educazione è sostanzialmente educazione del singolo "nel" gruppo e "attraverso" il gruppo. Si deve puntare sull'educazione "del" gruppo creando un gruppo educante. Agire esclusivamente sul singolo individuo significa compiere un esercizio inutile, non in grado di garantire gli effetti sperati. Una seconda qualità dell'educazione proposta dal Csi è la sua integralità o globalità. Essa è cioè rivolta non solo alla persona e ad ogni persona, ma a "tutta" la persona, che è unità di corpo, anima e spirito, che ha una costitutiva dimensione sia temporale sia trascendente, storica cioè ed escatologica. Noi che crediamo che la vita ha senso solo alla luce di Dio che si è rivelato in Cristo "Solamente nel mistero del Verbo incarnato trova vera luce il mistero dell'uomo", insegna il concilio in Gaudium et spes non possiamo giocare al ribasso contentandoci di educare brave persone. Dobbiamo aiutarle invece a volare alto, a diventare adulte nella fede, capaci di integrare la vita con la fede, la professione con il
vangelo, la dimensione storica/immanente con quella escatologica/trascendente. Ci dà una mano nel realizzare questo progetto una terza qualità dell'educazione sportiva: quella esperienziale. Sappiamo tutti che nell'azione educativa contano più le esperienze che le parole. Si realizza infatti quando i princìpi astratti si trasformano in prassi, quando i valori diventano vita attraverso le esperienze che li incarnano, soprattutto se emotivamente forti e coinvolgenti. Sta qui la "marcia in più" dell'educazione sportiva. Lo sport, praticato in modo non saltuario ma continuativo, e possibilmente insieme ad altri, ha il vantaggio della mediazione culturale tra i valori che vengono proposti (rispetto delle regole, gratuità, solidarietà, umiltà, saper vincere e saper perdere ecc.) e la concreta vita delle persone. È stata poi ricordata la nota della coralità, perché nel cantiere dell'educazione tutti sono chiamati a lavorare, ciascuno con la propria specifica competenza: laici e consulenti ecclesiastici, dirigenti politicoorganizzativi e allenatori, arbitri, giudici di gara ecc. Da qui nasce la necessità della formazione: iniziale per chi comincia, permanente per tutti. Come avviene nella catechesi - prima vengono i catechisti e poi i catechismi - così nel Csi: prima dei testi e dei sussidi scritti vengono gli educatori: persone di un'associazione essenzialmente educante e che agiscono in armonia con i suoi princìpi ispiratori. Su questa linea è stata infine ribadita un'esigenza che nessun dirigente-educatore può disattendere: la coerenza personale ed effettiva con l'identità educante e cristiana dell'associazione. Nel nostro Vademecum, che tutti dovremmo conoscere è chiaramente scritto che "ai dirigenti e agli altri educatori l'as-
sociazione chiede che le esigenze dell'ispirazione cristiana siano non solo condivise, ma testimoniate nella quotidiana vita personale, familiare e professionale". Chi sceglie liberamente di assumere nell'associazione ruoli di responsabilità sceglie anche di condividerne le finalità e i valori fondanti sanciti nello Statuto e nel Patto associativo. "Belle cose, ma…" Al termine della relazione qualcuno ha detto che queste riflessioni sono certamente belle e utili, ma astratte e teoriche. In breve: utopistiche. Brutalmente: fumose. Poiché questa è un'osservazione ricorrente nei confronti di ogni impegnativa proposta culturale o religiosa, ho voluto rilevare che se un'idea è vera, non può che essere concreta. Il pensiero si colloca nella sfera del reale e non dell'astratto perché da esso derivano i fatti concreti della vita, individuale e collettiva. La storia non insegna forse che i grandi cambiamenti sociali, nel bene e nel male, sono stati prodotti dal pensiero? Basti pensare alla rivoluzione francese, nata dall'Enciclopedia di Diderot e D'Alembert, come pure a quella sovietica radicata nei testi di Engels e nel Capitale di Marx e a quella nazista, elaborata nelle pagine del Mein Kampf di Hitler. Per non parlare, collocandoci in ben altro livello, alle beatitudini evangeliche, che possono ben dirsi la pagina più innovativa della storia religiosa. E se è vero che un sistema dottrinale solamente enunciato è una mera accademia, è vero anche che una prassi sganciata da un sistema di valori etici è una pericolosa avventura. Ecco perché l'associazione deve avere il coraggio di confrontarsi con sistemi di valori e progetti culturali, evitando la navigazione a vista lungo le solite rotte prive di orizzonti. 21
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L' 11 maggio 2003, sul circuito del Lausitzring, dopo circa venti mesi dal terribile incidente, Alex Zanardi è risalito senza le sue gambe sulla sua monoposto (con lo stesso numero e gli stessi colori del giorno dell'incidente), per affrontare la verità. E dimostrare a sé stesso e al mondo che è possibile vincere contro il fantasma della paura. Ha compiuto i 13 giri che gli mancavano per terminare il gran premio di due anni fa. Grazie ad una monoposto speciale (con il comando dell'acceleratore e della frizione sul volante, indispensabili per guidare con le due protesi agli arti inferiori), è andato via di corsa a sconfiggere il dolore. 313 km orari di media sul giro, ed un tempo che gli sarebbe valso il quinto posto in griglia nella gara domenicale, hanno dimostrato che Alex ha vinto la sua sfida.
Alex
Zanardi D I
A S C A N I O
G A R D I N I
Quante volte Alex si sarà chiesto se fosse potuto tornare ad una vita normale. Quante volte in quel letto dell'ospedale tedesco avrà pensato e ripensato al terribile urto. Al dolore sofferto. Alla moglie ed al figlio Niccolò. Alle persone che gli volevano bene. A quell'incidente, senza il quale avrebbe potuto vincere l'ennesima corsa della sua vita. Ai momenti in cui la vita era appesa ad un filo di speranza. Come avrebbe potuto più correre? In fondo era un pilota (sarà lui a svelarci se è giusto questo imperfetto), e la sua prima preoccupazione erano le corse. Man mano questi pensieri avranno cominciato a diradarsi per lasciar spazio alla felicità. Alla felicità di esserci ancora, essere vivo e di avere vicino una famiglia fantastica. Alla gioia di sentirsi non solo pilota ma anche uomo. Sensibile, in grado di assaporare ed amare anche aspetti della vita che vanno oltre le corse automobilistiche. In quelle occasioni Alex ha gettato le basi per il suo futuro. Un futuro che mette alle spalle quel terribile 15 settembre 2001, quando mancavano appena tredici giri alla vittoria nella gara di Campionato Cart disputatasi al Lausitzring. È proprio dal maledetto circuito del Lausitzring (dove morì Michele Alboreto) che, probabilmente, è ripartita la "nuova vita" di Alex. Partiamo dall'incidente e dalla presa di coscienza del nuovo stato di disabilità. Immaginavo la cosa più drammatica e quando ho ripreso conoscenza ero felice per essere vivo, non afflitto per aver perso qualcosa. Ricordo gli istanti immediatamente dopo l'incidente in cui ho avuto subito percezione della drammaticità dell'accaduto. Dopo una settimana di coma (indotto attra22
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verso i farmaci) quando ho riaperto gli occhi mi sono sentito un miracolato perché era successo qualcosa di incredibile (mia moglie mi ha informato quasi subito della situazione). La perdita delle gambe in quel momento non era la cosa più drammatica perché stavo talmente male… …Claudio Costa (il medico dei piloti) è venuto non per confortarmi ma per aiutarmi materialmente a riprendermi. È un mio grande amico. A livello medico ha accelerato il processo di riabilitazione in maniera mostruosa. Cosa ti ha spinto alla sfida dello scorso maggio? …tu mi vedi guidare una macchina a 300 all'ora… sono stato molto felice di far questo, ma ancora di più è stato bello regalare questa gioia ai tifosi. Per il resto, l'esperienza è stata vissuta sapendo quello che ho passato. Non è tutto brutto. Nella vita si cerca di evitare gli esami, ma quando ne superiamo uno bene lo raccontiamo a tutti. Onestamente avrei evitato questa prova, ma ho dimostrato di avere carattere e di essere una persona molto caparbia. Non so se ho affinato ciò facendo sport ad alto livello. Quando mi sono svegliato e lì ho preso subito coscienza della mia situazione, ho pensato che se c'era gente che camminava l'avrei fatto anche io. Questo è il mio modo ottimista di vedere la vita: voler vedere il bicchiere sempre mezzo pieno e non mezzo vuoto. Il tuo approccio mentale quando sei entrato in macchina è stato diverso, o era tutto come prima? Ero certo che sarebbe tornato tutto come prima, ma non sapevo quando (specialmente per quanto riguarda gli automatismi con la pista). Sono rimasto sorpreso di come sia avvenuto velocemente. Ho guidato la macchina in tutta tranquillità per quanto riguarda la mia condotta ed i miei margini di errore. Avevo una leggera preoccupazione che qualcosa indipendente da me potesse accadere, ma era remota.
Ti senti ancora un pilota o un ex? Mi sento sempre un pilota, ma con poca benzina nel serbatoio. Se mi venisse chiesto di fare una gara in cui ci fosse la possibilità di prepararsi bene per poi giocarsela in pista, se fosse una bella sfida la accetterei con entusiasmo. Se mi chiedessero di correre un intero campionato con una macchina buona direi di no perché dovrei rimettermi a viaggiare, vivendo come uno zingaro e stando lontano dalla famiglia: non avrei l'energia mentale per farlo. Per questo aspetto non mi sento un pilota. È cambiato molto il tuo rapporto con la famiglia a seguito dell'incidente? No, non è cambiato di molto: ci siamo ancora più avvicinati. Credo che se sei arrivato ad alto livello vuol dire che lo hai fatto mettendo le corse davanti a tutto. Oggi non sarebbe più così. Quando corri pensi solo a quello: potessi farlo riducendo i miei pensieri e dedicandomi più alla famiglia forse lo rifarei. Mio figlio è la cosa più bella al mondo …
È stato più importante riuscire a risalire in pista su una macchina da corsa, o girare su quei tempi? Le cose sono collegate. È difficile dare una risposta precisa. Il primo desiderio è stato di risalire non per andare a "passeggio". Pur accettando la mia nuova situazione ho voluto dare una risposta a tante persone dicendo: "sono in grado di fare quello che facevo prima su una macchina da corsa". Nella vita non si fa tutto, ma si può far tanto. Ho voluto dimostrare che non è giusto trascinarsi paure e spettri. Nel momento in cui si verificano brutti fatti devi mostrare le cicatrici con orgoglio perché la vita va avanti. Avrei potuto stare a casa a guardare la televisione piangendomi addosso, ma la vita continua. Secondo me, hai insegnato molto non solo alle persone che hanno il tuo stesso problema, ma a tutti, specialmente ai ragazzi. Hai dimostrato che tutti i problemi possono essere affrontati e risolti con una bella dose di coraggio e di grinta. Grazie per i complimenti: me li prendo tutti! Grazie a te Alex! 23
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NIHIL DIFFICILE
VOLENTI
È il motto della Fondazione Lazio con cui il CSI ha stretto nei giorni scorsi un importante accordo per sviluppare insieme progetti di sport educativo.
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A S C A L I S
Fondazione Lazio e Centro Sportivo Italiano hanno firmato mercoledì 11 giugno un protocollo d'intesa, che lega le due parti in una collaborazione sinergica fino al 2006. Punto di convergenza tra i due soggetti, su cui si basa l'intesa, la convinzione di poter rinforzare, con progetti comuni, la funzione educativa dello sport. Esperienze ed iniziative educative saranno condotte a cominciare dal territorio capitolino e dal Lazio. Gli obiettivi e gli intenti comuni - il motto latino ne è un esempio - sono anche quelli di rappresentare una testimonianza importante per tutto il sistema sportivo, coniugando le due realtà dello sport professionistico e dilettantistico attraverso la qualità educativa dello sport ad ogni livello. A firmare l'intesa, oltre al presidente della Fondazione Lazio, Roberto Pessi, ed al presidente nazionale del CSI, Edio Costantini, c'era il presidente della Polisportiva Lazio, Renzo Nostini. "Questo primo atto della Fondazione Lazio è basilare. Niente di meglio poteva essere fatto dell'accordo di collaborazione con il CSI. Lo sport è scuola di vita ed è fondamentale che i giovani imparino non soltanto a vincere, nel rispetto delle regole, ma anche a saper perdere e a rispettare sempre l'avversario". Questo il messaggio di Nostini, uno dei grandi saggi dello sport italiano, uno straordinario passato da atleta olimpico e da dirigente, a lungo vicepresidente del CONI, ed oggi come ieri uomo di spicco della Polisportiva Lazio.
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Sotto da sinistra: Il presidente del CSI, Edio Costantini, il presidente della Fondazione Lazio, Roberto Pessi ed il presidente della Polisportiva Lazio, Renzo Nostini
La Fondazione Lazio è un'associazione costituita di recente dalla Lazio calcio e dalla Polisportiva Lazio, cui essa è affiliata. Pochi sanno che la Polisportiva è una delle più antiche d'Europa, essendo stata fondata nel 1900, ed una delle più grandi, con decine di sezioni. Perciò non sarà solo il calcio l'oggetto delle attività previste dall'accordo con il CSI. Concetto questo ribadito dallo stesso Roberto Pessi, presidente della Polisportiva e vicepresidente della Lazio calcio: "lo sport, qualunque esso sia, deve essere per i giovani un valore, deve poter educare, creare indimenticabili momenti formativi della coscienza individuale". Su questo terreno è stato facile per il CSI immaginare intese operative foriere di interessanti sviluppi. Già prima dell'estate l'accordo entrerà nella fase realizzativa. CSI e Fondazione Lazio istituiranno un coordinamento permanente per varare progetti e iniziative. Quasi certamente si partirà con un progetto dedicato alle Parrocchie di Roma e del Lazio, dove la Fondazione, oltre a mettere a disposizione alcuni materiali,
porterà i suoi campioni quali promotori testimonial dello sport, mentre il CSI diffonderà il proprio programma per l'istituzione dei "Circoli culturali sportivi parrocchiali". Quattro realtà parrocchiali dell'hinterland della Capitale sono state individuate come riferimento per uno specifico progetto pilota. Un programma, questo, seguito con attenzione anche dall'Ufficio della CEI per la Pastorale di tempo libero e sport, il cui direttore, mons. Carlo Mazza, non a caso era presente alla sigla dell'accordo. In cantiere c'è anche una sinergia in campo formativo: tecnici della Polisportiva Lazio faranno da docenti ai campus formativi per operatori sportivi del CSI, mentre educatori sportivi del CSI andranno nei centri giovanili della Polisportiva per diffondervi la sensibilità educativa propria del CSI. Un'altra iniziativa congiunta, per la quale si sta definendo la fase progettuale, riguarda l'allestimento nel 2004 di uno speciale treno per Lourdes riservato agli sportivi disabili, probabilmente inserito all'interno di una "settimana dello sportivo disabile".
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In diecimila hanno invaso il giardino cittadino del Parco delle Cascine. Molte le proposte “open”; alcune originali come il madball o il tree-climbing
S TA D I U M A F I R E N Z E :
Semaforo
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Oltre 10.000 visitatori hanno decretato un successo inaspettato alla tappa toscana di Stadium. Tanta affluenza di pubblico e di sportivi dimostra quanto i fiorentini amino il loro "giardino" per eccellenza, il Parco delle Cascine e quanto amino lo sport. Proprio nel centro del famoso e storico parco, ispiratore di poeti, pittori e cantanti, si è svolta la tappa regionale. Stadium: vivi lo sport nel tuo verde - ovviamente in riferimento a quello offerto dai secolari platani e ippocastani che ne facevano da cornice si è svolta a Firenze dal 30 aprile al 4 maggio. La manifestazione è stata organizzata dal comitato regionale del CSI coadiuvato dagli amici del comitato fiorentino, con il prezioso contributo dell' Ufficio Sport del Quartiere 1 e del Comune di Firenze. Grazie ad un lavoro comune e costante durato diversi mesi, si è riusciti ad attrezzare oltre 6.000 metri quadri con strutture sportive, mentre uno spazio altrettanto grande ospitava una serie di iniziative collaterali e di stand promozionali che hanno arricchito la manifestazione di attività "nuove" e accattivanti. Tra le più interessanti il Tree Climbing, una sorta di arrampicata sugli alberi con attraversamento tra ramo e ramo mediante un sentiero di corde e ponti tibetani, ha riscosso un successo enorme di pubblico e partecipanti. Sul piano culturale va ricordata la visita guidata in bicicletta alle numerose opere d'arte custodite nel parco, la mostra di disegno riservata alle scuole elementari sul tema "Quando lo sport è festa e solidarietà" e il concerto musicale del sabato sera. Sul piano politico si è collocato invece il convegno dal tema "Sport per tutti tra agonismo e socialità" e la fiaccolata dello sportivo che ha concluso la manifestazione. Tante le opportunità di accostarsi a sport conosciuti e collaudati come calcio 3x3, calcio a 5, basket e volley come pure a discipline meno note ma altrettanto interessanti e divertenti come il Madball, un mix di sport, che si gioca usando un pallone ovale, tipo rugby, usando piedi o mani per superare con la palla gli avversari e la rete di pallavolo posta a metà campo tentando di far punto insaccando il pallone ovale nel canestro da basket. Un gioco un po' "matto", come dice il nome. L'aspetto sociale dello sport e del tempo libero ha trovato ampio spazio nella cinque giorni fiorentina nell'incontro di Torball (in collaborazione con l'Unione Italia26
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I 5 GIORNI D I S TA D I U M na Ciechi), nel torneo di calcio a 5 tra formazioni di giovani delle comunità di extracomunitari presenti a Firenze, nelle esibizioni di Capoeira, una sorta di movimenti di lotta, segnati da un ritmo musicale, che accostano i movimenti di questa lotta ad una danza sudamericana, ed infine con il concerto musicale, promosso dalla comunità di S. Ambrogio a favore delle iniziative benefiche per l'infanzia. Vasto il numero dei concorrenti, sia nei tornei sportivi organizzati, sia in quelli spontanei preparati al momento tra squadre eterogenee per età e sesso. Duemilasettecento sono stati i fiorentini che hanno voluto spontaneamente provare uno degli sport presentati dal CSI o dalle proprie società: Calcio a 5, Calcio 3x3, Pallavolo, Basket, Ginnastica, Arti Marziali, Tennistavolo, Tiro con l'arco, Canottaggio, Pesca sportiva, Capoeira, Madball, Torball, Scacchi, Wushu, Hochey su prato, Atletica leggera e Tree Climbing, ma anche un percorso ludico sportivo per i più piccini, preparato e diretto dagli operatori del comitato di Pisa.
Accanto a loro hanno animato la manifestazione 700 atleti di società sportive, e i 300 operatori arrivati a Firenze da ogni parte della Toscana. Alla tavola rotonda: "Sport per tutti: è possibile!" che ha discusso il tema delle potenzialità dello sport dall'agonismo al sociale, sono intervenuti, tra gli altri, il sottosegretario alla difesa On. Francesco Bosi, il presidente nazionale Edio Costantini, il presidente regionale Marcello Tognoni, il presidente della commissione sport del Q1 del Comune di Firenze Massimo Fratini. La Fiaccolata dello Sportivo, che ha chiuso la manifestazione domenica sera, ha visto sfilare per le più note vie del magnifico centro storico di Firenze oltre 400 persone attese sul sagrato del Duomo dall'arcivescovo di Firenze Mons. Ennio Antonelli, dal vicepresidente della regione Toscana Angelo Passaleva, dal presidente della Provincia di Firenze Michele Gesualdi e da altre autorità civili e sportive, che hanno portato i loro saluti ai partecipanti ricordando come lo sport può essere il collante per una pace vera tra tutti i popoli. Infine l'Istituto di Wushu della città di Firenze ha effettuato un'esibizione sui gradini del sagrato del Duomo, che ha attirato la curiosità di centinaia di turisti ed ha concluso l'intensa settimana organizzata dal CSI della Toscana e dal CSI di Firenze per far conoscere e provare ai cittadini
Un tema al giorno, mercoledì 30 Aprile la manifestazione s'inaugura con "Sport e Scuola Elementare": oltre 400 bambini delle elementari apprezzano l'esibizione sui prati delle Cascine di Firenze della Polizia Municipale a cavallo e gli sport loro proposti dai nostri operatori. Parte la mostra di disegno che vede esposti oltre 50 lavori di gruppo presentati dagli alunni di altrettante classi. Giovedì 1°maggio, per la classica passeggiata in famiglia nel parco, il menù di Stadium offre "Sport e famiglia", una serie di attività ludico-sportive dove genitori e figli si incontrano anche nel gioco; inaspettato l'afflusso tanto numeroso di partecipanti e spettatori alla rassegna. Nel pomeriggio al via "Bici in festa", visita guidata delle Cascine, sul circuito dei viali che si snodano nel parco per oltre 10 Km. Venerdì 2 maggio si torna a scuola, con gli studenti delle Medie che affollano i campi dei giochi a squadre, il campo di gara degli arcieri e il Tree Climbing. Sabato 3 maggio è il turno delle scuole Superiori che danno vita ad avvincenti tornei sui campi di gioco di calcio a 5, di pallavolo e basket. In serata, impegnati fino a tarda notte, alcuni complessi musicali giovanili in un applaudito concerto. Domenica 4 maggio Messa dello Sportivo presieduta da don Luca Meacci, consulente ecclesiastico del CSI di Toscana. lo sport ed il suo valore culturale e solidale e far conoscere meglio la presenza ed il lavoro che il CSI sta producendo in città ed in regione. Il formidabile successo della manifestazione fiorentina ha avuto alcuni importanti contributi come quello essenziale offerto dalla Commissione Sport del Quartiere 1 di Firenze, presieduta dall'instancabile Massimo Fratini e ben supportata da tutto lo staff dell'ufficio sport dello stesso quartiere in particolare da Rossella Dufrandi, Luana Brandini e Franco Dardanelli.
C’È UN UOMO CHE VUOLE LA VITA E
desidera
giorni felici? Il CSI a Rimini dal 24 al 30 agosto all’interno del meeting più frequentato dell’estate D I
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Ogni anno oltre 600mila presenze rendono il Meeting di Rimini il festival estivo di cultura, incontri, musica, sport e spettacolo più frequentato al mondo. Ciò che rende unico questo evento, oltre alla caratura e al numero dei personaggi di livello internazionale, è la presenza di oltre 2000 ragazzi che, da ogni parte d'Italia e dall'estero, si offrono gratuitamente per costruire il Meeting. La radice culturale che ispira la manifestazione è di grande interesse: il Meeting infatti si rifà esplicitamente alla visione cattolica del mondo cattolica e in particolare all'esperienza cristiana di "Comunione e Liberazione", visione che ha aperto e apre a un desiderio di scoperta e di riconoscimento di tutto ciò che è bello e buono, secondo l'invito di San Paolo: "Vagliate ogni cosa e trattenete il valore". Nelle sue 23 edizioni, il Meeting ha consegnato al pubblico una serie di incontri straordinari: Sua Santità Giovanni Paolo II, il Dalai Lama e Madre Teresa di Calcutta, Lech Walesa, Helmut Kohl, il presidente algerino Abdelaziz Bouteflika, Boutros Ghali, i presidenti Romano Prodi e Silvio Berlusconi. A partire dal 1987, anche l'economia entra tra le tematiche affrontate dalla manifestazione riminese, che accoglierà personaggi come Renato Ruggero, Vincenzo Monti, Tommaso Padoa Schioppa, Luciano Benetton, Santo Versace, Raul Gardini, Umberto Agnelli, Cesare Romiti e numerosissimi altri, con dibattiti e iniziative originali e innovative su tematiche di grande respiro. Anche gli spettacoli sono una grande passione per chi costruisce il Meeting: a partire dal teatro, con la presenza di Giovanni Testori, nel 1980 e nel 1987, di Eugene Ionesco, Franco Parenti, Giorgio Gaber, Giorgio Albertazzi, di grandi protagonisti del mondo del cinema come Andrej Tarkovskij, Pupi Avati, Jean Delannoy e Liv Ullmann. Grande spazio anche alla musica leggera con ospiti come Renzo Arbore, Franco Battiato, Enrico Ruggeri, Antonello Venditti ed Angelo Branduardi, ma anche alle coinvolgenti colonne sonore di Ennio Morricone, a David Horowitz e alla sua band. Gli eventi sportivi da sempre costituiscono un appuntamento tradizionale della manifestazione e spaziano dal basket - con partite di livello professionale come Italia-Jugoslavia e Philips Milano-Scavolini Pesaro - al ciclismo con il "Giro dei castelli Malatestiani", dalle regate di vela al trekking, dal campionato mondiale di baseball, nel 1988, al calcio, con personaggi come Arrigo Sacchi, Franco Baresi, Roberto Donadoni e partite come Roma-Atletico Madrid, nel 1980. Anche sport minori come il rally, il motocross, l'atletica, la beach atletica, il football americano e le arti marziali hanno avuto grande spazio e successo nel corso di tutte le edizioni. "C'è un uomo che vuole la vita e desidera giorni felici?" È il tema della XXIV edizione del Meeting, ispirato
Il CSI è la grande novità del Meeting 2003: un intero padia un versetto glione (6000 mq) sarà infatti del Salmo 33, dedicati all'attività sportiva. ripreso nella Nel Palastadium Auchan (PadiRegola di San glione D3) - Nuovo quartiere FieBenedetto da ristico Rimini dalle 11 alle 24 Norcia. "Quello ogni giorno dal 24 al 30 agosto che più mi piasarà possibile giocare nei vari ce di questo tornei nelle esibizioni, sfide e versetto" afferprove libere sui campi di calcio ma Emilia Guara 5, calcio 3x3, basket, basket nieri, presidente 3x3, pallavolo, minivolley. del Meeting, "è Inoltre nell'Arena multisport sarà che chiama me, dato ampio spazio alle altre interroga la mia discipline come le arti marziali, il libertà". pattinaggio, il tennis tavolo, l'aeTra le grandi robica, e la danza sportiva e si novità del 2003, svolgeranno gli incontri con i oltre al nuovo personaggi sportivi. spazio che ospiCi sarà poi la nuova area sport terà la manifedel meeting al mare nell'area stazione - non ludico sportiva del Meeting vicipiù il vecchio no alla spiaggia in Piazzale FelliPalacongressi, ni, dove anche gli ospiti e i vilma il ben più leggianti potranno cimentarsi in grande Nuovo sfide, tornei, gioco libero, assiQuartiere Fieristere dimostrazioni e prove di stico di Rimini abilità. ci sarà anche la Qui si potranno praticare i collaborazione seguenti sport: biliardino umacon il CSI, che no, basket 3x3, biliardino, ping darà forma al pong, mini ping pong, area gimPalastadium kana con prove di abilità con il Auchan, interapallone e senza. mente dedicato allo sport di ogni genere, con campi da calcetto a 5 e a 3, pallavolo, minivolley e un'area "Multisport" per le esibizioni di sport minori come arti marziali e scherma. "Si tratta di una collaborazione molto interessante per il Meeting" dice Emilia Guarnieri "che riprende in modo fecondo e attivo il rapporto con una realtà importante del mondo cattolico, alla quale tanti di noi sono legati fin dai tempi della giovinezza".
A scuola di valori in parrocchia È stato il presidente nazionale del Centro Sportivo Italiano, Edio Costantini, a dare personalmente il via, martedì 27 maggio, a Reggio Calabria, alla Campagna nazionale "A scuola di valori in parrocchia… con il Centro Sportivo Italiano", proposta di formazione che intende preparare nuove figure di operatori da mettere a disposizione dei progetti educativi di ogni realtà parrocchiale.
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A Reggio, l'iniziativa è stata presentata alla stampa presso il Salone dei Lampadari di Palazzo S. Giorgio, alla presenza del sindaco reggino Giuseppe Scopelliti, del responsabile del Servizio Nazionale per il Progetto cuturale della Chiesa italiana, dott. Vittorio Sozzi, oltre a mons. Carlo Mazza direttore dell'Ufficio nazionale per la pastorale del tempo libero turismo e sport ed al consulente ecclesiastico del CSI calabrese, don Nuccio Cannizzaro. Se il primo cittadino reggino, fiero per la scelta di avviare il progetto da una città del sud, ha messo in campo i 300 mila euro di finanziamento "per testimoniare l'attenzione ai progetti che rafforzano l'idea dell'oratorio come luogo di crescita", le parole di Sozzi "Il progetto nasce dall'esigenza di investire sull'educazione, mettendo al centro delle attività i bisogni e la dignità dei giovani" hanno ribadito che l'iniziativa non ha solo ambiti sportivi ma rientra in una dimensione più ampia, concordando così con Costantini che ha spiegato: "Promuovere il capitale umano vuol dire investire sul futuro. L'oratorio deve uscire fuori dalla cittadella, la parrocchia deve farsi interprete delle esigenze che provengono dal territorio". Il bergamasco mons. Mazza, in evidente imbarazzo alla vigilia dello spareggio salvezza RegginaAtalanta, ha quindi sottolineato il potere "calamitan-
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A scuola di valori in Parrocchia con il Centro Sportivo Italiano
te" dello sport in Italia, specie quello sociale che a scopo preventivo deve "guardare ai penultimi per evitare che ci siano troppo ultimi". La Campagna Nazionale ha fatto tappa poi sabato 30 maggio ad Imperia nell'Aula Magna dell'Università; dove in concomitanza con il 4° Trofeo Polisportivo Giovanile CSI, il Comune di Imperia e la Regione Liguria hanno dato vita al convegno sul tema "Funzione sociale ed educativa degli oratori e valorizzazione del loro ruolo". I promotori della Campagna partiranno quindi per un lungo tour, che toccherà tutte le diocesi italiane, quasi un "porta a porta" per offrire alle parrocchie ed oratori nuove figure di educatori immaginate dal CSI. Obiettivo dichiarato dell'Associazione: formare in Italia, attraverso specifici corsi, ventimila operatori in 4 anni. Sotto braccio i promotori del CSI avranno uno strumento coloratissimo e davvero speciale, una valigetta al cui interno c'è il "pezzo forte" del progetto: un kit da consegnare ai parroci, agli operatori parrocchiali ed a quanti si iscriveranno ai corsi per animatori in parrocchia (in programma dal 16 al 23 agosto a Bagni di Nocera Umbra), e che costitui-
sce nell'insieme un sussidio formativo moderno e completo, con schede per il parroco, la parrocchia e gli animatori e un bel gruzzolo di materiali informativi, promozionali, tecnici e gestionali. La Campagna "A scuola di valori in parrocchia con il CSI" è parte di un più ampio progetto che il CSI ha varato già da qualche tempo, finalizzata a promuovere la costituzione di circoli culturali e sportivi nelle parrocchie: per favorire l'aggregazione dei ragazzi e dei giovani attraverso un ventaglio di proposte di animazione del tempo libero che siano parte del processo globale di formazione umana e cristiana delle persone, ma anche per consolidare la funzione della parrocchia quale luogo di incontro e di scambio tra le persone, e tra le persone e la comunità. Il quaderno dell'animatore, presente nel kit, contiene infatti pagine riguardanti anche il teatro, la musica, la grafica, il cineforum, e l'animazione per un'attività aggregativa fatta anche di "musica e movimento", "percorsi teatrali e musicali", "orienteering sonori", "battaglie navali" e tanti altri giochi educativi che contribuiscano a fare della parrocchia un centro di formazione globale dell'uomo.
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Osimo (AN) 2/7 settembre 2003
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Giovani
Lo sport, l’incontro, la festa LO SPORT È UN GRANDE CONTENITORE, ALL'INTERNO DEL QUALE SI MISCHIANO E SI CONFONDONO TANTE COMPONENTI: L'ABILITÀ, LA FORZA FISICA, IL GIOCO, IL MOVIMENTO, LA SFIDA A SÉ E AGLI ALTRI, LA TENACIA, LA COOPERAZIONE, IL DIVERTIMENTO, IL RISCHIO E MOLTE
LUOGO L'happening si svolgerà nelle Marche, nelle città di Loreto e Osimo. In quest’ultima si celebra il quarto centenario della nascita di San Giuseppe da Copertino, protettore degli studenti (vedi box).
ALTRE COSE INSIEME. ED È PROPRIO QUESTO MIX CHE RENDE LO SPORT COSÌ AFFASCINANTE E IMPREVEDIBILE, UN'ESPERIENZA PROFONDAMENTE UMANA PERCHÉ RACCOGLIE ED ESPRIME LA COMPLESSITÀ DELLA VITA STESSA. NON SEMPRE È FACILE COGLIERE E FAR PROPRIA QUESTA COMPLESSITÀ. OCCORRONO CONSAPEVOLEZZA, UN PERCORSO BEN ARTICOLATO E QUALCUNO CHE TI AIUTI A CAPIRE. IL NOSTRO HAPPENING È MODELLATO PROPRIO COSÌ. NEL SUO PROGRAMMA LE ATTIVITÀ SQUISITAMENTE SPORTIVE SI INTEGRANO CON ALTRE CHE VALORIZZANO ASPETTI ESPRESSIVI, RICREATIVI, CULTURALI E SPIRITUALI CHE ALL'ATTIVITÀ SPORTIVA IN QUALCHE MODO SI COLLEGANO. PER DAR VITA AD UNA SETTIMANA SPECIALISSIMA, MEMORABILE, CHE TI AIUTERÀ, DA QUEL MOMENTO IN POI, A GUARDARE ALLO SPORT CON OCCHI NUOVI.
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PARTECIPANTI È rivolto a giovani (squadre e/o singoli) dai 16 ai 23 anni (nati dal 1980 al 1987). Sono ammessi dirigenti accompagnatori anche di età superiore ai 23 anni. QUOTA DI PARTECIPAZIONE La quota di partecipazione è stabilita in Euro 100,00 e comprende il trattamento di pensione completa in ostello e case parrocchiali. L'HAPPENING SPORTIVO I partecipanti verranno suddivisi per squadre nello sport e nel ruolo da loro indicato all'atto dell'iscrizione. Il punteggio sarà la somma dei punti ottenuti nello sport prescelto più il punteggio ottenuto nelle varie prove (orienteering, beach sport, etc.) disputate durante il soggiorno. L'HAPPENING FORMATIVO All'interno dell'happening dei giovani è ospitato un corso per operatori sportivo-culturali in parrocchia.
ANIMATORI DEL CIRCOLO CULTURALE SPORTIVO IN PARROCCHIA Martedì 2 settembre ore 16.00 - 18.00 Arrivi e sistemazioni ore 21.00 Serata di benvenuto Mercoledì 3 settembre ore 9.00 Accoglienza della quotidianità (animazione e spiritualità) ore 9.30 Visita al Santuario di San Giuseppe da Copertino e incontro con la comunità francescana ore11.30 Importanza e significato della pratica delle attività laboratoriali ore15.30 Laboratori teatrale-gafico-sportivoanimazione ore21.00 Serata insieme Giovedì 4 settembre ore 9.00 Accoglienza della quotidianità (animazione e spiritualità) ore 9.30 L'animazione in spiaggia ore 15.30 Laboratori teatrale-gafico-sportivoanimazione ore 21.00 Serata spirituale: Pellegrinaggio Loreto-Osimo
PROGRAMMA Martedì 2 settembre ore 16.00 Arrivi e sistemazioni ore 21.00 Serata di benvenuto
Sabato 6 settembre ore 9.30 Convegno: "FUNZIONE
Mercoledì 3 settembre ore 9.30 Visita al Santuario di San Giuseppe da Copertino e incontro con la comunità francescana ore 15.30 Attività sportiva: Tornei di calcio a 5, pallavolo, pallacanestro ore 21.00 Serata d'animazione Giovedì 4 settembre ore 9.30 Beach day ore 15.30 Attività sportiva: Tornei di calcio a 5, pallavolo, pallacanestro, ore 21.00 Serata spirituale: Pellegrinaggio Loreto-Osimo Venerdì 5 settembre ore 11.00 Visita a Recanati e al Parco letterario leopardiano ore 15.30 Attività sportiva: Tornei di calcio a 5, pallavolo, pallacanestro ore 21.00 Tornei e free sport in piazza Sabato 6 settembre ore 9.30 Convegno: "FUNZIONE
Venerdì 5 settembre ore 11.00 Visita a Recanati e al Parco letterario leopardiano ore 15.30 Laboratori teatrale-gafico-sportivoanimazione ore 21.00 Tornei e free sport in piazza
SOCIALE ED EDUCATIVA
DEGLI ORATORI E VALORIZZAZIONE DEL LORO RUOLO"
ore 15.30 Finali dei tornei ore 21.00 Spettacolo finale e premiazioni Domenica 7 settembre ore 9.30 Celebrazione Eucaristica
SOCIALE
ED EDUCATIVA DEGLI ORATORI E VALORIZZAZIONE DEL LORO RUOLO" ore 15.30 Laboratori teatrale-gafico-sportivoanimazione ore 21.00 Spettacolo finale e premiazioni
Domenica 7 settembre ore 9.30 Celebrazione eucaristica
SAN GIUSEPPE DA COPERTINO Nato a Copertino nelle Puglie nel 1603. Desideroso di diventare sacerdote, fu rifiutato da alcuni Ordini per "la sua poca letteratura". Venne infine accolto dai Cappuccini, ma fu dimesso per "inettitudine" dopo solo un anno. Fu quindi accolto come Terziario e inserviente nel piccolo convento della Grotella, dove riuscì ad essere ordinato sacerdote. Aveva manifestazioni mistiche che continuarono per tutta la vita e che, unite alle preghiere e alla penitenza, diffusero la sua fama di santità. Per decisione del Sant'Uffizio venne trasferito di convento in convento fino a quello di San Francesco in Osimo. Seppe accettare la sofferenza, di cui fu piena la sua vita, con estrema semplicità e con semplicità morì nel 1663.
È stato uno dei giocatori italiani più rappresentativi di tutti i tempi, nato nel '59 a Spoleto (PG), 1.91 di altezza, 669 presenze con 7.924 punti in 21 stagioni di serie A. 4 scudetti ('84, '93, '94, '95), 256 incontri giocati in Nazionale, terzo assoluto dopo Marzorati e Meneghin. I suoi primi passi, palleggi e canestri nel Csi umbro…
…Giocavo nella scuola media di Spoleto, la Dante Aligheri. A dire il vero il mio primo sport è stato il tennis, ma non essendoci campi coperti d'inverno, allora ho seguito i compagni di classe e di scuola sui campi del basket. Avevo 13 anni e ricordo benissimo la Robur (storica società del basket spoletino, ndr) nel 1973 andare a fare le finali nazionali del CSI. Io non c'ero, fu l'anno seguente che vestii la maglia della Robur Spoleto. C'era grande passione intorno a questa squadra. Se non sbaglio negli anni '50 la Robur sfiorò addirittura la serie A. Si giocava in piazza, la realtà era quella dell'oratorio; in piazza ore ed ore a far canestri davanti a San Gregorio, ricordo ancora quel campetto in leggera pendenza. A me piaceva lo sport, sinceramente devo dire che la pallacanestro me l'hanno fatta scoprire gli altri. Fino ai 15 anni sei stato a Spoleto, poi a Rieti fino ai 22, poi 14 anni consecutivi alla Virtus Bologna. Il divorzio. Ancora una Virtus, da dirigente a Roma. Dalla Robur alla Virtus, quali sono quelle di Brunamonti? Non saprei dire, io ho avuto la fortuna di fare qualcosa che ho scelto. Ero appassionato del basket, mi ha fatto viaggiare, conoscere il mondo e le persone, mi ha dato grandi soddisfazioni. Grande onestà, grande sportività, sono valori che tutti ti riconoscono… Onestamente posso dire che non ho studiato questi valori. Mi sono educato giocando per strada, non ho avuto modelli o insegnamenti particolari, se non quelli dei miei allenatori. Sono stato fortunato perché ho
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sempre incontrato gente che mi ha fatto crescere in ogni realtà, in ogni circostanza. E allora dicci almeno le virtù di un playmaker? È un ruolo che si è trasformato nel tempo, un bellisimo ruolo, entusiasmante e critico, perché sei quello che ha la palla e detta l'azione, quello delle responsabilità da prendere o far prendere ai compagni. Di certo dev'essere un buon giocatore. Un tempo doveva essere piccolo e rapido, ora può essere anche molto alto e potente. Un giocatore di 1,95 una volta palleggiava troppo alto, ora è nella norma, si può essere Edney, o Jenkins, ma si può essere pure Rigadeau, Coldebella. Prima era un clichet dare sempre la palla al play, ora c'è più versatilità nei ruoli. Quello che non cambierà mai nei playmaker è quella sorta di leadership, quell'ascendente sui compagni che sempre avrà. Le tue aspettative da bambino sono state appagate? Devo dirti che il basket non era il mio sogno. Giocavo da bambino fondamentalmente perché mi piaceva stare con gli altri, lo sport era aggregazione, non c'era a Spoleto una squadra trainante, un campione da emulare. Gli obiettivi sono sopraggiunti quando andai a Rieti, nel settore giovanile di una squadra di A e arrivò la Nazionale. Da lì la passione è rimasta tale e quale, però con diverse aspettative. L'amicizia nel basket? Più che amicizia nel basket parlerei di incontro. Quante persone non vedo da anni e poi in un meeting, in una riunione ho ritrovato. Fa piacere - ed è anche malinconico a volte - rivedere persone dopo anni. Non significa essere amici, ma nemmeno non perdersi di vista. Sono tante relazioni, rapporti bellis-
simi, ma l'amicizia è qualcosa di diverso. Hai giocato contro Myers derby infuocatissimi sotto le due torri ed ora ti ritrovi a Roma a fare il tifo per lui, per la tua società, ad esempio… È normale, credo che questo sia alla base dello sport: la sana competizione, il rispetto di tutti gli avversari. Te la sentiresti di fare un quintetto base dei tuoi compagni passati, naturalmente con te a portar palla? Io ho avuto la fortuna di giocare con la crema della pallacanestro italiana - basta pensare alla Nazionale, - e straniera, onestamente è difficile scegliere. Chi è allora che porteresti con te
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che avevo un altro anno di contratto ed anche i soldi sono importanti, però essendo stato lì 20 anni mi è sembrato giusto così. Un atto di rispetto verso la città e verso me stesso, soprattutto.
per vincere un 2x2 in un playground? Se me la metti così, è chiaro che ti rispondo Sasha Danilovic, un vincente che pretendeva molto dagli altri ma anche da se stesso. Lui era molto duro con gli altri come con se stesso; pareggiava le cose, non pretendeva dagli altri per poi dare poco. Dava molto, moltissimo in campo. Credo che in assoluto sia stato il compagno, il giocatore più desiderabile. Come centro, invece, chi è il lungo della tua carriera? Beh, io ho avuto la fortuna di giocare i miei primi anni a Rieti con Willard Leon Sojourner (grandissimo rimbalzista-stoppatore - memorabili i suoi duelli con Josic o Meneghin, ndr). È stato molto formativo per un giovanissimo come me, nel senso che lui sapeva tutto ciò che accadeva in campo e per un ragazzo come me è stato una boa, un riferimento vero. Ho imparato molto da lui a stare in mezzo al campo, a confrontarmi, era lui il vero "play" che dicevo prima. E in Nazionale che partita ricordi? Tante in 14 anni di azzurro, ma non dimenticherò mai la semifinale alle Olimpiadi di Mosca, contro l'Unione Sovietica, data per sicura finalista contro di noi, e da tutti pronosticata scontata medaglia d'oro in quelle Olimpiadi del boicottaggio americano. Fu proprio Sergey Bielov, capitano di quella Nazionale russa il tedoforo che accese il fuoco olimpico in quella occasione. Giocammo davanti ad un pubblico di 20.000 persone, molto caldo e corretto come sempre in Unione Sovietica, e alla fine vinse… l'Italia guidata prima da Marzorati, poi da me, in una partita perfetta. Questa gara dove ammutolimmo 20.000 persone la ricordo perfettamente. Fu un capolavoro tattico, Gamba mosse benissimo ogni suo giocatore, altrimenti avremmo perso. In finale poi perdemmo con la Jugoslavia. Avevo 20 anni, per me era comunque un sogno.
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Come giudichi la stagione di Roma? Siamo usciti dai play-off contro Bologna ma abbiamo comunque centrato l’Eurolega. Il progetto societario è quello di formare un gruppo nel tempo valido, la speranza di poter avere una continuità nel tempo e non essere una meteora. Una linea, un'idea, un corso che riporti gente al Palazzetto, fondamentalmente. Penso che sia indice di professionalità.
Invece un canestro decisivo, importante, da incorniciare? Più che un canestro devo dire uno spezzone di partita: in gara 1 della finale scudetto 93-94 contro la Scavolini Pesaro di Carlton Myers, avevamo il fattore campo favorevole, a Bologna eravamo in grandissima difficoltà contro una squadra fortissima, ricordo che in quindici minuti feci 22 punti. Questo spezzone ci dette un po' di serenità per vincere quella partita e poi la serie 3-2 sempre rispettando ciascuno il turno casalingo. Ero il più vecchio giocatore della finale e per me fu una bella soddisfazione. Chi è stato un tuo modello? Devo dire che sono stato autodidatta, non c'erano le tv, le partite NBA, non si avevano neanche troppe opportunità per vedere esempi di cestisti. Ho sempre visto il basket a modo mio, magari non era il migliore... Il distacco da Bologna è avvenuto con una bella lettera alla città… un assist ineguagliabile. Non avendo più un ruolo mio ben definito, avevo intuito che ci sarebbero stati cambiamenti, è vero pure
C'è un altro Brunamonti oggi a Bologna? Sì, mio figlio gioca nelle giovanili della Virtus, anche a lui piace il basket, è appassionato, credo che abbia respirato aria di canestri già solo per il fatto di vivere a Bologna, poi in casa Brunamonti ancor più è normale avere questa passione. Di certo non l'ho spinto io a giocare. Genitore-figlio, che rapporto avete? Un rapporto sereno, sicuramento lui ha subìto il peso del cognome, a Bologna c'è grande aspettativa anche nei figli. Devo dire che ho sempre lasciato consigli tecnici ai ruoli competenti, agli allenatori cercando di non invadere il campo di mio figlio. Da genitore non si sa mai se è troppo o troppo poco, se è giusto o sbagliato, fatto bene o fatto male. Ho creduto bene di lasciarlo libero nelle scelte, dandogli consigli da genitore, da padre, da persona che vuole il bene del proprio figlio, non da giocatore, che potessero poi condizionarlo; anzi mi faccio vedere poco agli allenamenti o alle partite per non condizionarlo troppo. Ora sta finendo l'ultimo anno di liceo e devo dire che per me è più importante che studi. La cultura e gli studi non ti lasciano mai solo, come lo sport d'altronde.
SPORT ONLINE
WWW. CREDITOSPORTIVO . IT
WWW. FITRI . IT
Il sito ufficiale dell'Istituto per il Credito Sportivo. Le informazioni e la modulistica per il finanziamento dell'impiantistica sportiva con il credito sportivo. I tassi agevolati aggiornati, i mutui concessi. Le convenzioni con gli Enti per lo sviluppo e la manutenzione degli impianti sportivi. Insomma un validissimo aiuto per tutti coloro che devono barcamenarsi tra leggi e numeri della burocrazia sportiva.
Gli atleti di interesse olimpico nella sezione atleti dal sito www.fitri.it ed al momento si sono qualificate alle prossime olimpiadi di atene 2003, 3 donne e 2 uomini sui 3+3 previsti dai regolamenti internazionali. L'attuale numero dei tesserati fitri è di 11.000 tra atleti, tecnici e dirigenti, le società sportive affiliate sono 330 e gli eventi organizzati in Italia sono oltre 350. Sul sito federale www.fitri.it è possibile trovare tutti i riferimenti ed informazioni per l'attività tecnica, organizzativa, inziative varie, news sulle gare nazionali ed internazionali…
WWW. BEACHTENNIS . COM
Dalla California alle spiagge italiane il passo è breve, si è sviluppato in sordina sulle nostre spiagge e ora ambisce a diventare sport olimpico. Il beach tennis, per chi non lo sapesse, è la traduzione in inglese dei cosidetti racchettoni, uno degli sport da spiaggia più popolari delle riviere. Il sito è davvero ricco, contiene il regolamento, la storia del beach tennis, le attrezzature, le serie professionistiche con calendari e classifiche, ed una sezione che spiega come costruire un campo: davvero ben fatto. Sbrigatevi l'estate è alle porte!
WWW. SPORT- DISABILI . COM WWW. UFFICIALIDICAMPO . IT
Finalmente qualcuno che s'interessa della classe arbitrale non solo calcistica: ecco un portale per tutti i giudici dell'universo cestistico. Il sito spiega il regolamento del basket nei minimi dettagli. C'è tutto quello che può servire agli ufficiali di campo, e all'intera classe arbitrale del mondo della palla arancio. WWW. PETITVELO . NET
È in rete il sito www.sport-disabili.com, il nuovo forum nazionale destinato agli sport praticati dai disabili italiani. Si tratta di un progetto senza scopo di lucro di Bic Italia (www.basketincarrozzina.it), il portale della Fisd (Federazione italiana sport disabili) per la pallacanestro giocata in carrozzina. Il forum è una bacheca elettronica attraverso la quale è possibile porre domande e ottenere risposte, dar conto di avvenimenti, manifestazioni, risultati, novità.
Nel febbraio del 2001 è nato "Petit Velò", un club esclusivo di sportivi amatoriali VIP (personaggi dello sport, dello spettacolo e dell'imprenditoria, dei media e dello sport) che partecipa ad una serie di eventi promozionali e agonistici (ciclismo e corsa su strada) per diffondere un messaggio di recupero dello sport come divertimento, anche se praticato in forme evolute. Ecco un sito per conoscerli meglio e per partecipare alle loro iniziative .
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51ª assemblea generale CEI
“Patto religioso” tra generazioni Una partita che si gioca tutta in parrocchia D I
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Duecentoventi vescovi, dieci esperti e una sfida da far tremare i polsi: trasmettere alle giovani generazioni la fede. Un argomento complesso, che richiede un'ampia analisi e il coraggio di individuare soluzioni inedite. Perché il panorama si presenta tutt'altro che favorevole a causa del mutato contesto socio-culturale, fortemente secolarizzato e scristianizzato. Su questo punto non ha usato mezzi termini il cardinale Camillo Ruini. Nella sua prolusione il presidente della Cei ha parlato di "un agnosticismo diffuso, che fa leva sulla riduzione dell'intelligenza umana a semplice ragione calcolatrice e funzionale, non idonea a porsi le domande ultime, mentre una sorta di progressivo alleggerimento corrode i legami più sacri e gli affetti più degni dell'uomo, con risultati di sradicamento e di instabilità che compromettono il formarsi di solide personalità e di relazioni serie e profonde, e a maggior ragione contraddicono l'invito a farsi discepoli di Gesù Cristo". Prospettive e nodi da sciogliere sono stati affrontati da monsignor Adriano Caprioli, presidente della commissione episcopale per la liturgia, che ha puntato tutto su un ritorno alla "maternità della Chiesa". La nuova frontiera dell'evangelizzazione, secondo il presule, passa per un'immagine rinnovata della Chiesa. Capace, cioè, di iniziare ai sacramenti in quanto è iniziata dai sacramenti, ferma nel suo volto popolare, accogliente e in dialogo con tutti. "La sfida più
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Pagina a fianco: 51ª assemblea generale CEI, la celebrazione eucaristica A destra: Il Cardinale Camillo Ruini Sotto: il Papa riceve i partecipanti alla 51ª Assemblea CEI
urgente è di rendere le nostre comunità ancora capaci di essere un grembo materno che dà vita ha aggiunto il vescovo di Reggio Emilia - occorre preoccuparci perché le nostre chiese mancano di preti, ma più ancora perché esse mancano di cristiani e pensare che sia urgente generarne di nuovi". Priorità, dunque, dell'annuncio e attenzione ai singoli e alla loro esistenza per ricostruire quel "patto religioso" tra le generazioni che è venuto meno. Una partita che si gioca tutta in parrocchia, laboratorio privilegiato per l'iniziazione cristiana. Ed anche la famiglia è chiamata in causa in questo processo di rinnovamento. Ma strettamente legati al tema della trasmissione della fede sono anche la connotazione catecumenale da dare al processo di iniziazione, la possibilità di attuare sinergie tra la comunità ecclesiale e i vari soggetti educativi. Tutte problematiche che richiedono un supplemento di riflessione su cui si discuterà nella prossima assemblea generale straordinaria in
programma a novembre. I lavori di gruppo seguiti alla prolusione del cardinale presidente hanno messo in luce spunti e motivi di riflessione che è toccato a monsignor Francesco Lambiasi, presidente della commissione episcopale per la dottrina della fede, l'annuncio e la catechesi offrire all'episcopato italiano. Lambiasi ha sottolineato la rilevanza teologica, pastorale e culturale del tema dell'iniziazione cristiana in cui tutte le agenzie, famiglia, scuola e non ultimi i movimenti, debbono svolgere un preciso ruolo per essere una presenza evangelizzatrice negli ambienti di vita e di lavoro. Ma l'assise dei presuli italiani insieme a quattordici rappresentanti di Conferenze Episcopali europee non si è fermata qui. E il futuro prende anche il nome, o meglio lo slogan del prossimo convegno ecclesiale nazionale di metà decennio, che si terrà a Verona nel 2006, "Testimoni di Gesù risorto speranza del mondo". Mentre Bologna ospiterà la 44.esima settimana sociale dei cattolici italiani sul tema "Democrazia. Nuovi scenari, nuovi poteri". Evento che sarà preceduto da quattro seminari di studio da leggere come altrettante tappe di avvicinamento rispettivamente dedicati alle istituzioni, alle nuove tecnologie, alla finanza e alla governance globale. Compito dei cattolici italiani, che le settimane sociali intendono approfondire e diffondere, è la condivisione dei cammini della società, cercando di coglierne tendenze e significati per far emergere in essi la centralità della persona umana, la dimensione etica dei processi e l'alto profilo della democrazia.
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Calcetto, hockey, volley... quanti sport a Modena! MODENA
Un villaggio globale Dal 15 al 18 maggio migliaia di sportivi hanno invaso il Parco Novi Sad e piazza della Pomposa. Testimonial d’eccezione Gianni De Biasi
L’allenatore del Modena Gianni De Biasi, premia i ragazzi del villaggio dello sport
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Un bilancio estremamente positivo quello fatto segnare dal "Villaggio dello sport 2003", la manifestazione di sport, cultura e solidarietà organizzata per il secondo anno consecutivo dal Centro Sportivo Italiano di Modena in collaborazione con la Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, la Provincia ed il Comune di Modena ed una serie di enti pubblici e privati che hanno sostenuto l'iniziativa. Sono stati quattro giorni, da giovedì 15 a domenica 18 maggio, che hanno fatto assaporare ai giovani ed ai meno giovani sportivi modenesi tutte le qualità dello sport pulito, quello che si pratica esclusivamente per partecipare e non per vincere a tutti i costi, all'interno dei due indovinati scenari del Parco Novi Sad e piazza della Pomposa, in pieno centro storico. Ripercorrendo le quattro tappe di questa edizione, saltano subito alla memoria le centinaia di bambini presenti il giorno dell'inaugurazione, che hanno cantato a squarciagola per una mattinata intera salvo poi dedicarsi ai giochi ed alle discipline sportive allestite dal CSI; i tanti campi da gioco disseminati sul perimetro dell'ex ippodromo, con campi da calcetto, hockey, pallavolo, calcio a tre e di tante altre discipline; i "Senatus", vale a dire i tanti punti di approfondimento che hanno coinvolto in special modo gli insegnanti e gli educatori ed hanno riguardato lo sport pulito, il mito della Ferrari, i rapporti fra sport, handicap e scuola ed i punti di contatto fra il mondo dello sport e l'economia (un approfondimento realizzato in collaborazione con la facoltà di Economia e Commercio dell'Università di Modena e Reggio Emilia). È stato salutato con affetto, peraltro ampiamente ricambiato, l'incontro con l'allora tecnico del Modena Gianni De Biasi, testimonial dell'intera manifestazione, che si è immerso in un autentico bagno di folla composto da decine di piccoli sportivi, tifosi e non della formazione gialloblù. Domenica, in occasione dell'ultima giornata, la manifestazione ha toccato il proprio clou facendo riscontrare un incredibile successo di pubblico non solo nel principale fra gli agoni sportivi del "Villaggio", vale a dire il parco Novi Sad che è stato condiviso con il palco della decima edizione del "Pavarotti and Friends", ma soprattutto nella piazza della Pomposa. Infatti, nell'area recentemente ristrutturata del centro storico si sono sfidate sette fra le principali scuole di danza della città impegnate in due irresistibili rassegne, che hanno coinvolto un centinaio di ragazzi sul palco e diverse centinaia di spettatori sotto il palco stesso, ad applaudire i volteggi di ragazzi e ragazze. Sempre in occasione della giornata conclusiva del "Villaggio dello sport", ha avuto luogo il torneo di calcio riservato ai giovani di dodici parrocchie modenesi, con la partecipazione di oltre trecento ragazzi; il seguito "il Villaggio" ha risuonato delle note di sei gruppi musicali che si sono alternati sul palco del Novi Sad, infine, i ragazzi delle scuole medie e superiori di Modena si sono divertiti nei tanti campi dove hanno praticato le diverse discipline rappresentate al "Villaggio". A conclusione della manifestazione, che ha visto alternarsi personaggi di spicco nei momenti di approfondimento e diverse migliaia di giovani sui
campi di gioco (dalle elementari all'Università), il presidente provinciale del Centro Sportivo Italiano di Modena Stefano Prampolini, ha dichiarato: «Quella del 2003 è stata un'edizione davvero indimenticabile, che ha superato le migliori attese della vigilia. Favorito anche dal bel tempo che ci ha fortunatamente assistito per tutti e quattro i giorni, il successo è arrivato grazie al contributo di tutti: dagli sponsor ai volontari, dagli insegnanti agli educatori, a tut-
ti i ragazzi che si sono alternati sui campi di gioco. È stato soprattutto un grande momento di coinvolgimento e di partecipazione che ha interessato tutta la città dove lo spirito vincente era quello del giocare senza stress, senza la necessità di un risultato a tutti i costi. Così - continua Prampolini - fra gioco ed animazione, anche in questa seconda edizione il "Villaggio dello sport" si è voluto abbinare alla solidarietà: i progetti sostenuti sono quello del completamento del campo scuola e gioco di Ain Arik, un villaggio della Palestina in cui convivono pacificamente ebrei e arabi la cui creazione era stato oggetto di un primo finanziamento da parte del "Villaggio" del 2002, e la creazione di un Centro di Animazione Giovanile permanente presso una parrocchia della città». Archiviata la seconda edizione, che ha bissato il successo del 2002, ora il Centro Sportivo Italiano è fermamente intenzionato a calare un tris per il 2004, al fine di confermare la manifestazione certamente più importante per numero di partecipanti dell'intero panorama sportivo di Modena e provincia.
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ARGOMENTI
DI
ANDREA
DE
PASCALIS
Dentro lo sport Da SWG, Sole 24 Ore e Nomisma arriva un ra pporto sulle dinamiche sociali, economiche e valoriali dello sport italiano. Vediamo cosa dice.
"Ci si può permettere di dissolvere la funzione etica dello sport? fatto di accettazione di regole, rispetto dell'avversario, impegno? Quali conseguenze possono derivare dalla divaricazione tra sport mediatico e "transgenici", e l'attività motoria svolta da masse crescenti di praticanti a tutti i livelli? Che destino attende le società sportive che svolgono attività di base? Che si fondano sul volontariato e devono ottemperare ad obblighi burocratici sempre più complessi? Che vedono le loro risorse ridursi, anche a causa della crisi del CONI? Quali reazioni suscita la diffusione del doping nello sport di vertice? Anche lo sport di base rischia di omologarsi alle tentazioni di scorciatoie "transgeniche"? Si possono davvero sacrificare salute ed etica per conquistare dei risultati fisiologicamente impossibili?". Questi interrogativi sembrano tratti da qualche documento del CSI degli ultimi anni, ed invece fanno parte dell'Introduzione ad una ricerca sullo sport italiano condotta congiuntamente da tre soggetti di indubbio prestigio: il Sole 24 Ore, SWG e Nomisma, e riprodotto nel volume "Dentro lo sport" edito dal Sole 24 Ore. Il dato evidente è, infatti, la progressiva "americanizzazione" dello sport italiano: da un lato che lo sport professionistico sempre più impregnato di business e spettacolarizzazione, dall'altro una pratica di base capillare, indirizzata soprattutto all'attività moto42
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ria individuale (jogging) e al fitness da palestra. Nella tenaglia di questi due estremi rischia di rimanere schiacciato l'associazionismo tradizionale, quel grande patrimonio tutto italiano che è stato per un secolo il vero punto di forza della promozione sportiva. Il rapporto è prodigo di numeri e di osservazioni sul presente dello sport italiano, ma ciò che è ancora più interessante sono le linee di tendenza, le previsioni per l'immediato futuro, su cui gli autori si soffermano al termine di ciascun capitolo. Ne elenchiamo qualcuna in estrema sintesi. Evoluzione della domanda: riduzione dello spazio riservato allo
sport agonistico e aumento delle pratiche amatoriali; aumento del divario impiantistico Nord-Sud; crescenti interventi dei privati in risposta alla domanda di fitness e "beauty-ness"; allungamento della vita sportiva (si entrerà nello sport sempre prima e se ne uscirà sempre dopo). Valori: innalzamento della cultura sportiva; tramonto dei valori tradizionali a favore di un diverso concetto di sportività; abbassamento delle barriere all'impiego di "coadiuvanti" chimici, specie tra i giovani; corpo vissuto come protagonista autoreferenziato dell'attività. Mercato: aumento della spesa media familiare per lo sport; presenza più massiccia delle multinazionali nel mercato sportivo; più spazio per le sponsorizzazioni locali; crescita del commercio elettronico di prodotti sportivi. Istituzioni: spostamento del baricentro della politica sportiva dal CONI agli enti locali; crisi del sistema CONI-Federazioni; perdurante deficit dello sport scolastico. Non c'è da stare allegri, tutto sommato. Ma è pur vero certe dinamiche sono appena iniziate. Volendo, si potrebbe ancora cercare di dare una sterzata, facendo leva su un'accorta politica sportiva che partendo dalle istituzioni fosse capace di indirizzare gli sforzi di tutto il sistema verso un modello sportivo meno arido di quello che ci viene prefigurato.
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Le braccia Sono da vvero numerose le discipline sportive che prevedono l'utilizzo delle braccia. Nelle a ttività la vora tive e di routine della vita quotidiana poi, sono a dir poco rare le situazioni in cui non vi è un coinvolgimento a ttivo di questi arti. Nonostante tutto, considerando la loro strutturazione ana tomica, il loro allenamento deve essere pondera to e razionale cercando di non pra ticare spesso esercizi con sforzi massimali o submassimali.
Introduzione In realtà, da un punto di vista terminologico bisognerebbe parlare di arti superiori. Infatti, il braccio propriamente detto, è quel segmento che partendo all'altezza della spalla giunge fino al gomito, mentre da quest'ultimo punto sino al polso si parla di avambraccio. Anatomicamente, una sintetica suddivisione prevede i bicipiti brachiali (con funzione di flessione dell'avambraccio sul braccio), i tricipiti brachiali (con funzione di estensione dell'avambraccio sul braccio) e i muscoli dell'avambraccio (con più funzioni). Nell'ottica di un allenamento moderno il lavoro analitico e unilaterale non produce effetti importanti, soprattutto poi quando si parla di muscoli "piccoli" come vengono considerati quelli di questa zona del corpo umano. Gli esercizi che riguardano gli arti superiori possono infatti interessare in prevalenza coloro che si dedicano all'attività fisica da un punto di vista estetico, i bodybuilders tra tutti che desiderano possedere assolutamente braccia grosse e scolpite, oppure soggetti di sesso femminile che soprattutto all'altezza del tricipite presentano notevoli accumuli di grasso e che stimolando a livello locale il tessuto muscolare riescono in piccola parte a dare una minore parvenza di rilassamento. È indispensabile tenere bene a mente che la maggior parte dei muscoli situati sugli arti superiori sono accompagnati da un braccio di leva svantaggioso con il fulcro posizionato all'altezza del gomito; ciò significa che questa articolazione è sottoposta frequentemente alla gestione di carichi elevati che possono comportare l'insorgenza di patologie da sovraccarico funzionale.
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Le braccia
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I tricipiti brachiali Come accade per i bicipiti e come vedremo anche per gli avambracci, un efficace allenamento dei tricipiti si può realizzare durante il lavoro dei pettorali o delle spalle. L'esercizio più significativo in quest'ottica è sicuramente quello dei piegamenti sulle braccia (fig.3) soprattutto quando si effettuano con un appoggio delle mani abbastanza ravvicinato. In ambito sportivo, i tricipiti assumono notevole importanza in sport come la ginnastica artistica (parallele, cavallo), nella boxe, nel tennis e in tante
fig. 4
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I bicipiti brachiali Tranne rare situazioni, l'allenamento isolato di questi muscoli non viene spesso preso in considerazione nella preparazione atletica dello sport agonistico. La loro sollecitazione, infatti, può lo stesso realizzarsi con soddisfazione mentre si allenano ad esempio i dorsali (fig. 1), dove le trazioni alla sbarra si realizzano con presa inversa per porre i bicipiti nella miglior condizione di collaborare al movimento. Se dovesse ritenersi indispensabile la loro specifica stimolazione, gli esercizi più indicati possono essere considerati sicuramente quelli con i manubri (fig.2). In ambito sportivo questi muscoli entrano in gioco molto frequentemente, specie nella ginnastica artistica, nel canottaggio, nella lotta e nel judo.
altre discipline. Così, la loro sollecitazione specifica si viene a realizzare in molti modi, tra i più efficaci le distensioni al cavo raffigurati nella fig.4. I muscoli dell'avambraccio Tutti i muscoli dell'avambraccio e quelli anche delle dita delle mani sono da considerare come delle vere e proprie cinghie di trasmissione; non aumentano mai in dimensione più di tanto pur essendo sollecitati continuamente, sia in forma statica sia dinamica, durante azioni cicliche della vita quotidiana. Nasce spontaneo allora considerare l'allenamento dei muscoli degli avambracci e delle mani non come un'assoluta perdita di tempo ma come un'attività utile solo per specifiche situazioni. In sport, ad esempio come il motociclismo e particolarmente il motocross, l'allenamento di questi muscoli può ritornare utile soprattutto quando ci si sottopone ad allenamenti mirati al miglioramento della forza resistente. Inoltre, potrà risultare altrettanto utile nei casi di riabilitazione post traumatica. Tra le esercitazioni specifiche che possono racchiudere nello stesso movimento quasi tutte le funzioni di questi muscoli, può risultare molto utile l'arrotolamento e lo srotolamento di un peso che, tramite una funicella, è sospeso ad un bastone (fig. 5).
VITACSI
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Grandissimo successo per l'ottava edizione della Grande Sfida. A Verona oltre 700 diversamente abili presenti a fine maggio.
L’infinitodentro La "Grande Sfida", ovvero la sfida dentro, attraverso la quale raggiungere traguardi infiniti. Questo il senso del convegno che Roberto Nicolis, responsabile del Progetto Handicap & Sport del Centro Sportivo di Verona, ha spiegato agli ottocento ragazzi e ragazze diversamente abili che gremivano l'Aula Magna "Giorgio Zanotto" per assistere ed essere loro stessi protagonisti attraverso le testimonianze da raccontare. Tra gli ottocento, arrivati da ogni parte d'Italia, anche due delegazioni provenienti da Svizzera e Francia che hanno dato un tocco di internazionalità al convegno. Alle parole di Nicolis hanno fatto seguito quelle dell'Assessore Tito Brunelli, che dopo aver portato il saluto dell'amministrazione comunale, si è detto felice e commosso nel vedere tanta gioia tra i partecipanti. La sala Zanotto era un concerto di colori e di giovani felici che manifestavano con il loro vociare tutta la gioia di ritrovarsi assieme. Poi l'intervento del Professor Franco Larocca, docente di Pedagogia Speciale all'Università di Verona, che con le sue parole mirate, e con voce suadente, ha riscaldato all'inverosimile la platea: "Siete forti? Tanto? Quanto? Siete bravi? Siete contenti? Volete bene agli altri? Quali traguardi volete raggiungere?" e continuando "Tutti i giorni potete vincere traguardi senza mai finire, perché le vittorie nella vita sono infinite. Non arrendetevi, anche se vi dicono il contrario, …anche se vi dicono che gli altri sono più bravi di voi. Se non si vince oggi si vincerà domani". Ha quindi ricordato come quarant'anni or sono l'avere un figlio diversamente abile fosse vissuto dai genitori con un certo timore, quasi una vergogna: l'esatto contrario di ciò che si vive oggi. Quindi i vari gruppi sono saliti sul palco dei relatori per testimoniare le loro esperienze di sport. E lo hanno fatto con tanta passione ed entusiamo. Nel pomeriggio tutti ordinatamente in fila per raggiungere piazza Brà preceduti dalla Banda, che con la musica ne ritmava il passo. Là, sotto l'occhio millenario del nostro anfiteatro romano, hanno poi dato vita ad una kermesse sportiva davvero entusiasmante, accolti e sostenuti da campioni come Andrea Lucchetta, Marco Pacione e Roberto Dalla Vecchia, pronti a dispensare "give me five" ad ognuno. Sotto il portico della Gran Guardia si è anche svolta la finale del campionato italiano di Wheelchair-Hockey tra la squadra di Torino e quella di Bologna. La vittoria è andata ai primi, dopo un testa a testa tra i contendenti. Si è giocato a pallavolo, a basket, a tennistavolo, a torball, gioco del calcio per non vedenti. Ed infine le premazioni tra la grande felicità di atleti, accompagnatori e genitori.
La Grande Sfida, giunta con questa edizione al suo ottavo appuntamento, ha preso il via 25 il aprile scorso. Questa ottava GS, per la prima volta, ha girovagato per la provincia veronese, portando la propria testimonianza attraverso esperienze che sono andate dallo sport al teatro, al cinema. Esperienze di spessore che hanno messo in evidenza, ancora una volta, l'importanza che riveste l'attività psico-fisica per i diversamente abili, e quali i risultati raggiunti, oltre all'amore ed alla preparazione di tutte quelle anonime persone che dedicano il loro tempo libero per regalare un sorriso. La Grande Sfida in Tour, come è stata anche definita, ha ovunque riscosso quell'attenzione che si erano posti gli 45
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organizzatori, tanto che a Verona, dopo questo rodaggio di otto anni, le può essere riconosciuta quella leadership che le spetta ormai di diritto nel contesto nazionale. Il pomeriggio di sabato tutti in discoteca al VR 2000 al grido di "Vengo anch'io? Sì tu sì" per cantare e ballare in compagnia tra il divertimento generale e sotto l'occhio stupito e divertito allo stesso tempo del DJ, commosso da tanta felicità, come lui stesso ha detto, disabituato com'è a vederla nelle lunghe e fumose nottate da sballo. Poi, la serata della stessa giornata, Alexia e Fausto Leali hanno cantato e riso con il pubblico per le esilaranti gag di uno scatenato Teo Teocoli. "In Europa i diversamente abili sono 37 milioni, ed ancora - dice Danilo Furlan, presidente del CSI - c'è tutto da edificare. Noi del CSI, nel nostro piccolo, cerchiamo di porre delle fondamenta, se poi qualcuno ci dà una mano è il benvenuto. Abbattere la diversità è un obiettivo di molti. Noi ci proviamo, perché ci crediamo".
HANDICAP E SPIRITUALITÀ: SEMINARIO E COVEGNO D I A L B E R TO M A R G O N I
Costituiscono il 5% dei neonati e sono più di ottomila ogni giorno i bambini che vengono al mondo con qualche forma di disabilità. Eppure l'handicap, anche psichico, non comporta l'assenza della dimensione spirituale come tratto connaturato ad ogni persona. Se ne è discusso venerdì 30 maggio nel corso della Grande Sfida presso l'Auditorium della Fiera di Verona. Significativa la testimonianza di Stefano Toschi, filosofo e portatore di handicap, il quale ha ricordato come il disabile non sia soltanto un'icona del Crocifisso ma anche del Cristo Risorto. "Pure ai nostri giorni è presente la tentazione di creare un piccolo mondo ideale, una società perfetta, distaccata dalla realtà quotidiana ha affermato Toschi -. I gruppi di volontariato e le associazioni che si occupano delle categorie più svantaggiate hanno grandi meriti, ma non devono dimenticare che la grande sfida che li attende consiste nel loro essere profetici, nel dimostrare a tutti che l'integrazione di ogni 46
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persona non è apprezzabile soltanto moralmente ma in quanto arricchisce l'intera società". Argomentando sull'impensabile spiritualità del disabile mentale, il pedagogista Franco Larocca, ha sostenuto che la dimensione spirituale e l'apertura mistica del diversamente abile da un lato sono necessitate dalla situazione biofisica del soggetto ma sono anche libere, in quanto altrimenti non potrebbero definirsi come tali. Il teologo Vito Mancuso, presentando la storia teorica dell'handicap come una grande caccia al colpevole, individuato rispettivamente in Dio o nei genitori o nello stesso disabile, ha sostenuto invece che non esiste alcun colpevole, affermando inoltre che quella in atto è una vera e propria rivoluzione, dopo che la storia per larghi tratti ha mostrato ostilità verso i portatori di handicap. "Affermandosi l'idea del primato assoluto della vita umana - ha sottolineato Mancuso - è scattata una molla che ha portato ad una rivincita da parte dell'handicap. Ed è significativo che questo sia avvenuto non nell'epoca della società cristiana ma in quella caratterizzata dalla secolarizza-
zione". Su posizioni diverse si è espresso Massimo Cacciari, preside della Facoltà di Filosofia dell'Università "Vita & Salute" legata alla Fondazione San Raffaele. Secondo l'ex sindaco di Venezia stiamo, invece, assistendo ad una rimozione radicale del nostro essere mortali. "Nell'inseguire il superamento del limite non è possibile la gioia vera, ma vi sono solo dei surrogati che in realtà trasmettono insicurezza e infelicità. Da qui la necessità di operare una conversione, un cambio di prospettiva nella convinzione che l'essere mortale è capace di beatitudine nel suo presente laddove vi sia comunità, dialogo e persona", ha detto. La mattinata del 30 maggio ha portato la vivacità delle testimonianze e delle esperienze di gruppi e associazioni che operano con i disabili psichici, per concludersi con una celebrazione animata dal gruppo trentino “Cantare suonando” dove tutta l'assemblea ha potuto partecipare in maniera attiva e festosa al banchetto eucaristico, proprio come dovrebbe essere in ogni comunità cristiana.
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IL GHIACCIO
OLIVE PER I CAMPIONI
In molti ignorano la funzione e l'utilità del ghiaccio in seguito ad infortunio. Molto spesso la sua azione terapeutica è di gran lunga superiore alla cura farmacologica e non contiene tra l'altro nessuna controindicazione. La sua applicazione sulla cute della zona lesionata, comporta un raffreddamento di quella stessa zona: l'organismo, con immediata azione termo-regolatrice si comporta inviando una grande quantità di sangue per cercare di riportare la temperatura di quella parte a livelli normali. Un maggiore afflusso sanguigno rappresenterà di conseguenza l'arrivo di grandi quantità di ossigeno e sostanze con enormi funzioni curative.
Dal centro di preparazione fisica di Milanello, Milan Lab, sede degli allenamenti della squadra del Milan, sono trapelati negli ultimi tempi indiscrezioni concernenti l'alimentazione dei campioni. In particolare, è stato rivelato che prima delle competizioni viene dato loro un certo numero di olive verdi: può sembrare uno scherzo, invece è un serissimo consiglio per lo spuntino pre partita che adottano i calciatori del Milan su ordine dei loro nutrizionisti. L'oliva verde è ricca di proteine e grassi e assicura un immediato rifornimento di energia di pronto utilizzo: si tratta cioè di un alimento anabolico.
LA MOBILITÀ ARTICOLARE, LA VERA FORZA Sembra che la scienza dell'allenamento sia negli ultimi tempi sempre più indirizzata a suggerire a tutti i preparatori fisici di curare in modo specifico la mobilità articolare. Il miglioramento della performance in campo sportivo agonistico è infatti un aspetto sicuramente legato infatti ad un buon grado di flessibilità: con muscoli elastici e articolazioni sciolte si possono compiere movimenti completi ed ampie escursioni permettendo così azioni ad alta prestazione e altamente economiche. Non per ultima, la possibilità di prevenire e quindi ridurre le possibilità di infortuni.
CORRERE SOTTO IL SOLE A volte ci può capitare di incontrare persone che corrono per la strada. Fin qui nulla di strano, anzi. Il problema nasce nel momento in cui alcune di queste persone corrono coperte da giubbotti impermeabili durante le ore più calde di infuocate giornate estive. Niente di più sbagliato! L'equivoco nasce dall'esigenza di sudare in modo molto più copioso del normale: il sudare in quantità abbondante può risultare motivo di soddisfazione perché sintomatico di grande sforzo oltre a far presumere facili dimagrimenti. I grandi sforzi è probabile pure che si verifichino, ma la perdita copiosa di liquidi non significheranno assolutamente un maggior dimagrimento. Attenzione, le alte temperature corporee e le disidratazioni sono grandi nemici del benessere cardiaco.
CHE CAMPIONI QUESTI NONNI Negli ultimi tempi, il livello di prestazione dei professionisti dello sport si è mantenuto elevato nonostante l'avanzamento dell'età. Sono numerosi infatti gli atleti di vari sport che, pur avendo superato i 35 anni, continuano a competere come ragazzi di 20 anni. Jordan può essere l'esempio più eclatante, ma anche in casa nostra (vedi ad esempio Cipollini) esistono
molti campioni di questo genere. Alla base esiste sicuramente una predisposizione determinata dal grande patrimonio genetico in loro possesso e dalla fortuna di non aver mai subìto infortuni importanti. Non è assolutamente da trascurare la condizione legata alle razionali tecniche di allenamento a cui sono stati sottoposti, l'alto livello di cura e di recupero degli sforzi effettuati, congiuntamente alla ottima organizzazione di tutta la loro vita.
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...ESTATE IN FORMAZIONE CAMPUS FORMATIVO ESTIVO • Corso di qualificazione per orientatori dell'attività SNES BAGNI DI NOCERA UMBRA (PG), 16-23 AGOSTO L'esito positivo dei primi due week end formativi dei corsi nazionali a Cesenatico, ha convinto ancora di più che un'attività formativa rigorosa, coerente col SNES progetto culturale sportivo del CSI e non sporadica viene apprezzata appieno dai partecipanti come ha testimoniato ampiamente la presenza di circa 150 persone nei due fine settimana. Per costoro il secondo step utile per continuare ad accumulare crediti formativi sarà il Campus formativo estivo di Bagni di Nocera Umbra dal 16 al 23 agosto. Chi, invece, non ha potuto partecipare al primo appuntamento potrà comunque iniziare dal Campus uno dei percorsi formativi in programma: • Corso per operatori della comunicazione sportiva • Corso per amministratori della giustizia sportiva • Corso di qualificazione per allenatori di pallacanestro
sportiva dei ragazzi • Corso di specializzazione per operatori sportivi per la terza età • Corso di specializzazione per dirigenti arbitrali • Corso di specializzazione per allenatori di pallavolo giovanile (14-17 anni) •Corso di specializzazione per allenatori di calcio giovanile (14-17 anni) • Corso per formatori di arbitri, allenatori, animatori • Corso di specializzazione in attività musico-motoria per animatori dei bambini • Corsi per animatori culturali in parrocchia
Contestualmente al Campus formativo estivo della SNES, a Bagni di Nocera si svolgerà anche il Meeting dei dirigenti CSI, l'appuntamento rivolto ai dirigenti di ogni livello dell'Associazione per riscoprire le radici in cui affonda il significato dell'agire del Centro Sportivo Italiano. La località umbra sarà la cornice ideale per sancire ancora una volta la stretta interconnessione tra dirigenti ed educatori sportivi.
FASE FINALE CORSO PER ISTRUTTORI DI KARATE CORSO DI AGGIORNAMENTO PER ISTRUTTORI E MAESTRI DI KARATE FOLIGNO (PG), 10-13 LUGLIO 2003 Dal 10 al 13 luglio si svolgerà in Umbria, nel palazzetto dello sport di Foligno, la fase nazionale del corso per istruttori di karate e il corso di aggiornamento per istruttori e maestri di karate. Il primo momento è rivolto esclusivamente agli istruttori che hanno svolto la prima parte del corso a livello regionale o interregionale. Questa sarà anche l'occasione per effettuare i passaggi di grado dal 2° al 5° Dan. I contenuti del corso sono interessanti e i docenti sono tutti di livello nazionale: • Metodologia dell'allenamento e preparazione atletica (Sergio Tampelloni) • Metodologia del Kata (Maestro Ilio Semino) • Metodologia del Kumite (Maestro Massimo Di Luigi) • Attività giovanile (Maestro Giuseppe Sacchi) • Contenuti culturali e tradizionali del karate (Maestro Ferdinando Balzarro)
SNES
CORSO NAZIONALE DI FORMAZIONE DI RUOLO E AL RUOLO CORSI PER ANIMATORI CULTURALI SPORTIVI IN PARROCCHIA BAGNI DI NOCERA UMBRA (PG), 16-23 AGOSTO OSIMO (AN), 2-7 SETTEMBRE PAESTUM (SA), 4-7 SETTEMBRE Il rinnovato impegno del CSI all'interno degli oratori ha dato vita ad una vera e propria Campagna nazionale con il preciso obiettivo di formare nei prossimi anni alcune migliaia di animatori di circoli parrocchiali. Conferenze stampa di presentazione a livello diocesano, convegni sulla funzione sociale ed educativa delle parrocchie e degli oratori e naturalmente corsi di formazione per animatori culturali sportivi in parrocchia sono gli strumenti in cui tale campagna si sostanzia. È in questa scia che si collocano i corsi nazionali per animatori culturali sportivi in parrocchia, ricchi, tra l'altro, di laboratori teatrali, musicali, sportivi e grafico-pittorici. Sono tre i corsi nazionali dell'estate che offriranno la possibilità a chi ha già iniziato il percorso a Cesenatico di proseguirlo, ma soprattutto a quanti volessero intraprenderlo ora di poter scegliere tra il Campus formativo estivo in agosto, l'Happening dei Giovani ad Osimo dal 2 al 7 settembre ed il tradizionale appuntamento in collaborazione con gli oratori Giuseppini dal 4 al 7 settembre a Paestum. Piatto forte della Campagna nazionale è senza dubbio il nuovo kit "A scuola di valori in parrocchia con il CSI" che verrà distribuito a tutti i partecipanti. Si tratta di un sussidio agile e completo realizzato appositamente per consentire all'animatore di gestire l'attività all'interno di un circolo parrocchiale. Tutti i Comitati che volessero organizzare corsi locali per animatori culturali sportivi in parrocchia dovranno attenersi ai contenuti del percorso appositamente studiato. Tutte le informazioni utili e le schede d'iscrizione sono disponibili sul sito internet www.csi-net.it, e dovranno pervenire all'indirizzo formazione@csinet.it o fax 06 68802940. Info 06 68404560/63.
NOVEMBRE 2002-GIUGNO 2003 ROMA, ENDINE, FANO, CESENATICO Si è da poco concluso il corso di formazione di e al ruolo, una delle due proposte che la Scuola nazionale diriSNAD genti ha organizzato per l'anno associativo 2002-03. L'iniziativa ha visto circa trenta persone tra Presidenti e Vicepresidenti, Coordinatori dell'attività sportiva e della formazione provenienti da venti Comitati CSI. Le quattordici giornate formative che si sono snodate da novembre 2002 a giugno di questo anno hanno fornito, ai dirigenti nei vari ruoli associativi, alcuni strumenti concreti comuni, necessari alla gestione del proprio ruolo in modo da facilitare la loro azione in una prospettiva partecipativa, per operare in termini più efficaci nel conseguimento degli obiettivi associativi.
CORSO NAZIONALE PER DIRIGENTI Laboratorio di Comunità BAGNI DI NOCERA UMBRA (PG), 24-27 LUGLIO La seconda offerta formativa della SNAD per questo anno è stata il corso nazionale per dirigenti iniziato a marzo SNAD e che terminerà a fine settembre. Scopo di questa iniziativa è quello di formare ogni anno un gruppo di dirigenti attraverso cui l'Associazione sappia sviluppare processi di cambiamento e di crescita. Il prossimo incontro è previsto dal 24 al 27 luglio a Bagni di Nocera. La quattro giorni umbra si presenta particolarmente interessante non solo perché accanto ai corsisti ci saranno questa volta tutti e quattordici i formatori nazionali SNAD al termine del loro tirocinio formativo, ma soprattutto per i contenuti che l'incontro svilupperà. In quella occasione verrà trattato l'aspetto che tocca i sistemi no-profit quando si trovano ad affrontare processi di sviluppo, di mantenimento o di cambiamento che interessano varie parti del sistema: la struttura organizzativa, le modalità di rapporto fra i diversi soggetti, la qualità di "vita organizzativa" e la qualità degli interventi o dei servizi offerti. Tutti gli argomenti verranno trattati in forma di "laboratorio di comunità" uno strumento che fornisce l'opportunità di sperimentare i principali processi che connotano la relazione fra partecipazione e organizzazione in un sistema associativo in cammino.
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Il Centro Fiera del Garda ha riaperto le porte alla fantastica città dei bambini. È la settima edizione
Il CSI nel paese di
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La città dei bambini ha riaperto le sue porte dal 25 al 27 aprile e dall'1 a 4 maggio a Montichiari, in provincia di Brescia, per la settima edizione di Seridò, la città progettata per giocare, divertirsi ed imparare, una sorta di "paese dei balocchi" per piccoli e grandi, che ha presentato per l'occasione numerose novità. All'interno della manifestazione, ancora una volta patrocinata dall'Unicef, non poteva certo mancare uno spazio per un laboratorio sulla pace e la raccolta di alimenti per i bambini dell'Iraq. Questo fantomatico "Paese di Seridò", ormai non vive solo nella fantasia dei bambini, ma anche in quella dei genitori che riconoscono alla manifestazione organizzata dall'AdasmFism (Associazione degli asili e delle scuole materne) di Brescia un "divertimento intelligente assicurato". Tutto questo è testimoniato dalle oltre centoventimila presenze registrate in questa edizione. Su una superficie di trentasettemila metri quadrati, tanti ne conta il Centro Fiera del Garda di Montichiari, sono stati distribuiti oltre ottanta punti gioco, dagli scivoli, ai gonfiabili, dalle auto elettriche a quelle a spinta, dagli spazi per disegnare a quelli per manipolare i più svariati materiali. Una festa per bambini con tutte le carte in regola. Di notevole interesse anche gli "spazi blu" in cui è d'obbligo che i bambini giochino insieme ai propri genitori. Poi le rappresentazioni teatrali, circensi, degli sbandieratori, dei burattini e il tragitto dell'immancabile trenino che porta i bambini (e non solo) in tour tra gli stand. In tutto questo, quasi cinquemila metri quadrati sono stati allestiti dal Centro Sportivo Italiano di Brescia, presenza gradita ormai da tre anni. Sotto la regia "politica" del presidente Floriano Vivenzi e quella tecnica degli infaticabili Giuseppe Zeni, Abele Spagnoli, Mario Robolini e Artuto Ponzoni (gli ultimi due presenze fisse di quasi tutte le manifestazioni nazionali CSI), si snoda un lavoro di proposta di attività giovanili impareggiabile, essendo la manifestazione molto particolare per la sua specificità. Nel grande padiglione è possibile accostarsi al minicalcio, emulando con palloni di leggera spugna, all'interno di un cordone di gomma i Baggio (per citare un bresciano di adozione) o i Buffon del momento, nello spazio del minivolley è intensa la presenza degli animatori per insegnare a questi minuscoli atleti qualche fondamentale della pallavolo, ovviamente senza troppe pretese. Grandissime le attese ogni anno per il percorso della Bmx, continuamente rinnovato, in cui i bambini sembrano scoprire nella bicicletta un miraggio, un qualcosa di irraggiungibile ed allo stesso tempo affascinante. Interminabili code che gli operatori arancio-blu del CSI soddisfano con perizia e precisione. La pista per i bambini sotto i sei anni, dove si mischiano tricicli e
biciclette con rotelline al fianco, sono uno spasso per il notevole impegno con cui tutti i bambini si cimentano conquistando un equilibrio che per loro non è ancora certo. Anche il settore arti marziali, alla prima esperienza fu una vera sorpresa, oggi è una conferma di quanto i nostri "maestri" sanno trasmettere a questi piccoli, attraverso lo Judo e il Viet Vo Dao (la seconda "arte", per la prima volta presente a Seridò). Il Mini basket dell'iniziativa monteclarense dà al CSI Brescia più soddisfazioni di quante ne dia l'attività di tutta l'annata, dove a livello giovanile non si muove molto. Infine, ma perché probabilmente è l'attività più ovvia all'interno di Seridò, il Giocasport, che per le sue finalità ludiche risulta il centro del padiglione che ospita il CSI, e non solo in senso logistico. I sessanta operatori impegnati per l'edizione 2003, con molte nuove leve di giovane generazione, hanno assaporato sette giorni, di animazione, polisportività e associazione intensa, che hanno certamente mitigato la stanchezza che alla fine di una manifestazione così entusiasmante affiora solo fisicamente. Ognuno degli operatori conclude le sue fatiche pensando a come allestire al meglio il suo pezzetto per l'edizione successiva. Tutta la manifestazione è concepita come una grande festa, un momento collettivo di aggregazione, per i bambini e le loro famiglie, per gli animatori e per gli assistenti, sempre discreti nella loro presenza ma attenti ad ogni esigenza dei bambini. Lo stand praticamente rivestito di arancio blu dalle bandiere e dai tnt del Centro Sportivo Italiano è un esempio di affiatamento che difficilmente si riesce a ricreare in altre occasioni. Qui non si vende e non si commercializza nulla, l'investimento è sulle persone che offrono le loro capacità e il loro tempo per aiutare i bambini a divertirsi secondo le esigenze di ciascuno: così diventa credibile che giocare e divertirsi insieme è un valore importante e di assoluto rilievo. Una festa per condividere ideali comuni, dove i bambini sono protagonisti del gioco che li aiuta a sviluppare carattere e caratteristiche personali. Anche quest'anno Seridò ha chiuso i battenti con un bagaglio di esperienze che i nostri ragazzi (gli animatori) han potuto cogliere da una preparazione attenta e meticolosa o da una presenza più spontanea e sporadica che ha permesso di fondere, nell'interesse giocoso dei bambini, programmazione accurata e sano entusiasmo giovanile; un cocktail ben riuscito che potrebbe suggerire iniziative analoghe in momenti diversi dell'annata sportiva, slegando il divertimento dalla competitività. I progetti giocasport e fantathlon sono antesignani in questo; l'esperienza del CSI a Seridò li può mettere a frutto.
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Stadium Giugno 2003
CONTROCORRENTE
DI
GIAMPIERO
SPIRITO
Il Basket del tra versone: chi va giù in campiona to sale in Europa! E Petrucci si lamenta del calcio…
Vince chi perde Il calcio non deve oltrepassare quella porta. Perderebbe il suo residuo barlume di credibilità. È il confine con la sportività, con il buon senso ed il buon gusto che calpesta il risultato sul campo e lo sottomette alle esigenze del business. Violato il sacro principio del verdetto agonistico e del titolo conquistato. Un limite superato ad esempio dal basket con la sua Eurolega, casta per ricchi club e non più, da anni ormai, campionato dei più forti e soprattutto meritevoli. Se il calcio, con l'attuale Champions League ha allargato la partecipazione a più squadre non solo alla detentrice dello scudetto, il basket è andato ben oltre, venendo meno al ruolo di riferimento avuto dai "canestri" in questi ultimi anni per tutti gli altri sport, calcio in primis. Non dimentichiamo che i play off e i play out sono una caratteristica del basket. La stessa esigenza di più ampio confronto europeo è stata risolta con la formula della Champions League dalla pallacanestro. Disciplina moderna e innovatrice quindi. Ma anche antidemocratica, nel momento in cui ha introdotto la partecipazione per censo, con la complicità delle federazioni e con il silenzio-assenso del Coni. I fatti. La Virtus Bologna si è classificata 15a nella regular season e parteciperà ugualmente (?!?) all'Eurolega. La Virtus Roma, seconda in campionato, ha rischiato seriamente di non accedervi. Cantù, terza, ne è stata esclusa. Com'è possibile? Lo consentono le regole "barbare" (e immorali) del basket europeo: i club più facoltosi si sono comprati il diritto di partecipare alla ex coppa dei campioni, a prescindere dalla loro posizione in campionato. Per l'Italia diritto acquistato dalle due squadre bolognesi, la Skipper e la Virtus appunto e la Benetton Treviso. Per la classifica del campionato, per i risultati faticosamente costruiti per una stagione rimane solo un posticino, in teoria assegnato a chi vince lo scudetto (troppo buoni…) se non rientra tra le tre elette. Immaginate cosa accadrebbe nel calcio con una regola del genere e con la Champions League aperta alla vincitrice dello scudetto e poi magari all'ottava, alla nona e perché no alla retrocessa squadra x. A questo punto quasi stridono le parole del presidente del Coni Gianni Petrucci, prima e dopo la Final Four dell'Eurolega del maggio scorso con Siena e Treviso in lizza poi superate dal Barcellona. "Basta con la monocultura del calcio che tutto oscura - ha tuonato il massimo dirigente dello sport italiano dalla Spagna - È incredibile che si parli solo delle tre semifinaliste del calcio e non delle due del basket. Oggi (11 maggio ndr) nessun Tg
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Stadium Giugno 2003
ha parlato della finale di coppa dei campioni di basket. La mia non è un'accusa alla tv ma è un discorso di cultura. Il calcio fa i suoi interessi, il Coni pensa a tutte le federazioni. Non sarà più quello di prima, il suo presidente sarà debole ma il Coni continuerà a dire come la pensa". Giusto e meno male che il Coni fa sentire la sua voce ma il campionato meno democratico e con partite dove vince chi perde e viceversa merita qualche considerazione. O no? Non mi si venga a dire che l'Uleb ( così si chiama l'ente benefattore che organizza l'Eurolega) è un organismo privato costituito e finanziato dai club. Se è una casta, se appartiene a pochi e non a tutti, se nel basket il miracolo sportivo di un Chievo o di una Lazio squattrinata e ugualmente in Champions League non potrà mai esistere, se la suonino e se la cantino. Senza lamentarsi troppo del fatto, ad esempio, che i tifosi di Cantù o di Siena che hanno sofferto e gioito per tutto l'anno, non comprenderanno mai perché i loro giocatori stanno a casa mentre quelli che sono stati strabattuti e sono arrivati 15esimi vanno in coppa dei Campioni.
ARGOMENTI
I concorsi CSI premiano come miglior "cronista" e "fotoreporter" due giovani bresciani. Mirko Cominini vince sullo "sca tto"; Claudia Venturelli, un pezzo d'oro!
Valcamonica: firme d'autore Ecco finalmente i nomi dei vincitori dei due concorsi collegati con il quotidiano "Avvenire". Centinaia gli elaborati (foto e cronache) pervenute in Via della Conciliazione. Tra i 60 elaborati premiati con la pubblicazione quindicinale, una commissione di esperti ha scelto i seguenti
lavori. Pubblichiamo in questa pagina i 10 nomi premiati come miglior cronista e fotoreporter, con accanto titoli e data di apparizione nelle pagine speciali CSI di Avvenire. Per loro un riconoscimento importante, visto che sono tutti in viaggio verso la Sicilia. Ospiti della Presidenza
Nazionale del CSI, saranno infatti gli inviati speciali ed uffficiali della manifestazione principe cuiessina: la Joy Cup, in corso di svolgimento tra catania e Siracusa. A tutti i vincitori ed a tutti i partecipanti ai concorsi vanno le più belle congratulazioni dalla redazione di Stadium.
CRONISTI Claudia Venturelli Marco Cerigioni Cristian Armadori Lorena Montanari Cristian Taviani
"Brescia, sottorete il sigillo del Borno" "Una sconfitta con molto onore" "A Terni vince il fair play" "Che sfida tra le reginette del volley" "Calcio a 5, le dolci reti della Clementina"
Brescia Roma Terni Mantova Ancona
1 marzo 8 febbraio 1 marzo 19 aprile 5 aprile
Brescia
5 aprile giugno 24 maggio 8 febbraio 1 marzo
FOTOREPORTER Mirko Cominini Paride Travaglini Giampaolo Prampolini Pasquale Maturo Emanuele Brunello
"Sogno a pedali" "Un treno a rotelle" "Calcio piazzato" "Gol o non gol?" "Gioco stellare"
S. Benedetto del T.7
Modena Napoli Torino
2ª
3ª
4ª
Le foto premiate. Le cronache vincitrici per esigenze di spazio sono on line sul sito www.csi-net.it
5ª
1ª
VITACSI
DI
MANUELA ROBAZZA
Il giorno degli oratori Ragazzi cameraman, attori, registi e sceneggiatori sono stati i protagonisti di "Lab Oratori" una bellissima iniziativa di Rai Sat Ragazzi e del Forum degli Oratori Italiani. Il sogno di Gianfranco Noferi, direttore responsabile di Rai Sat Ragazzi e del Foi è di rendere i ragazzi protagonisti del prodotto televisivo fin dalla sua ideazione. Così alcuni di questi video prodotti sono stati trasmessi, oltre che da Rai Sat Ragazzi, anche da Screen Saver, il programma per Ragazzi di Rai 3 che ha come slogan "salviamo la Tv". Insomma, in occasione della giornata degli oratori la tv è stata salvata da loro: i ragazzi degli oratori. Grazie alla televisione, dunque l'oggioratorio, è andato sui media nazionali, dal Corriere al Messaggero, dal Giornale a la Repubblica dalle radio ai tg ci si è accorti che l'oratorio merita attenzione. Inoltre, pochi giorni prima del 26 maggio, la famosa legge sugli oratori è passata al Senato ed è tornata alla Camera per brevissimi emendamenti… quindi ci siamo! Moltissime iniziative sono state realizzate nelle diocesi e nelle associazioni dell'intera penisola. Il 23 maggio il Cardinale Biffi ha incontrato gli animatori dell'estate alla
26 ma ggio 2003: prima edizione di Oggiora torio, l'inizia tiva nazionale che a veva l'obiettivo di promuovere la conoscenza e il sostegno della funzione sociale di ogni ora torio in Italia. Scuola Animatori 2003 di Bologna. Il 26 maggio c'è stato il lancio della sezione boockcrossing su www.oratori.org. Il 27 maggio il Cardinale Dionigi Tettamanzi ha incontrato oltre 10.000 giovani animatori degli oratori estivi di Milano e ha proposto loro un decalogo dell'oratorio sull'esempio del Cardinale Montini. Il 28 maggio l'ANSPI (Associazione Nazionale S.Paolo Italia per Oratori e Circoli) è stata in Udienza dal S. Padre per il 40° di fondazione. Il 31 maggio a Imperia si è tenuto un Convegno civico sulla funzione sociale ed educativa degli Oratori. Sempre il 31 maggio il COR (Centro Oratori
Romani) ha organizzato un grande pomeriggio di festa degli Oratori Romani, alle Tre Fontane. Il 2 giugno Noi Torino ha organizzato in parternship con il Comune di Torino un torneo degli Oratori che ha avuto il suo momento culminante nelle finali presso lo stadio del Parco Ruffini. Il 15 giugno la XVI Oratoriade a Carugate (MI). E ancora altre iniziative, magari non comunicate per tempo. Come segreteria del FOI abbiamo ringraziato il Signore per aver fatto strada all'oratorio e siamo ripartiti con i progetti futuri tra i quali c'è il sogno di un grande meeting degli oratori! Ve ne parleremo presto!
TUTTOLEGGI
A
C U R A
D I
F R A N C E S C O
T R A M A G L I N O
Circolare ministeriale n. 21/2003 I chiarimenti arrivano ma non chiariscono
Con la circolare ministeriale n. 21 del 22/04/2003 anche l'Agenzia delle Entrate ha fornito la propria interpretazione della riforma giuridica e tributaria del settore sportivo dilettantistico, voluta dal Legislatore con la legge 289 del 2002 e, se si considerano i precedenti comunicati diramati da INPS e INAIL, sembra di poter affermare che i giri delle consultazioni sono conclusi e disponiamo finalmente di tutti gli strumenti per la corretta applicazione della nuova normativa. Già… ma quanto ne sappiamo più di prima? Poco in verità. I tecnici del ministero confermano, infatti, alcuni orientamenti espressi dall'Ufficio Problemi Giuridici e Fiscali e già questo ci rattrista poiché le nostre interpretazioni erano state, fin qui, anche troppo prudenti e restrittive: avere la riprova che, a parte alcune piccole e marginali esenzioni in materia di imposta di bollo, la finanziaria prevede poco o nulla per gli enti di promozione non è poi una bella scoperta anche se si tratta, come precisato, di un esito atteso se non del tutto scontato. Ma c'è di più: ci sono tanti e troppi dubbi che restano irrisolti e l'intervento ministeriale sembra destinato ad aumentare la confusione anche contro le intenzioni chiarificatrici degli autori. Gli aspetti giuridici La circolare - giustamente - evidenzia che, con la finanziaria 2003 l'esercizio dell'attività sportiva dilettantistica è riservato ad associazioni e società che dovranno essere costituite secondo schemi statutari parzialmente prefissati, stante l'obbligo di recepire una serie di clausole (che si aggiungono a quelle già imposte dal D.lgs 460/1997) la cui definizione puntuale sarà affidata ad un decreto attuativo di prossima emanazione. A ciò deve aggiungersi che gli enti interessati dovranno riportare nella propria denominazione sociale la locuzione "associazione/società sportiva dilettantistica" a pena di non vedersi riconosciuto il particolare regime agevolativo di cui sono "in astratto" beneficiari. D'accordo, ma - sorge spontanea la domanda - di
quale regime stiamo parlando? Quello di recentissima emanazione, stabilito dalla legge 289 del 2002, oppure quello che è alla base della disciplina tributaria delle associazioni senza scopo di lucro, statuito con il D. lgs 460 del 1997? Che fine faranno le agevolazioni contenute nell'art. 37 della legge 342 del 2000 e quelle stabilite con la legge 398 del 1991 (determinazione forfetaria delle imposte sui redditi e dell'IVA)? Tutte le disposizioni in materia sportiva dilettantistica sono appese al filo degli adempimenti stabiliti dalla finanziaria 2003 o solo quelle contenute in questa legge? Belle domande, già, ma dove sono le risposte? Da una circolare esplicativa ci si attendono giustamente dei chiarimenti e non ulteriori interrogativi. I tempi Posto che il godimento dei benefici fiscali e l'acquisizione della veste giuridica dilettantistica esigono degli adeguamenti statutari, quanto si dovrà ancora attendere per l'emanazione del decreto che andrà a stabilire il contenuto normativo obbligatorio degli statuti?
Circolare ministeriale n. 21/2003 Infatti, mentre la disposizione che obbliga ad integrare le ragioni sociali di società e associazioni con la locuzione "sportiva dilettantistica" si può considerare immediatamente eseguibile, quella che impone l'adeguamento degli statuti esige l'entrata in vigore di norme che allo stato attuale "latitano". Così sorge già spontaneo il dubbio: ma non si dovrà mica procedere alla celebrazione di due assemblee, alla registrazione di due modifiche statutarie e al sostenimento dei relativi costi magari a distanza di pochi mesi l'una dall'altra? Si spera di no ma anche qui la circolare dell'agenzia crea più perplessità che certezze. Le società sportive dilettantistiche L'art. 90 della legge 289 estende alle società sportive dilettantistiche (quelle costituite in forma di società di capitale senza fine di lucro, per intenderci) il regime forfetario previsto dalla legge 398 del 1991 e le altre disposizioni tributarie vigenti per le associazioni sportive dilettantistiche. Su quest'ultima agevolazione si gioca una partita importante perché l'equiparazione delle società alle associazioni, sul piano strettamente tributario, equivarrebbe per le prime a godere dell'esenzione da IVA e dalle imposte sui redditi sull'attività istituzionale svolta con i tesserati, così come è previsto per gli enti di tipo associativo. Il ministero sul punto si è espresso in forma a dir poco "sibillina": prima di tutto ha stabilito che le quote di iscrizione annuale (comprensive del tesseramento corrisposto ai comitati CSI) sono soggette alle imposte sui redditi e all'IVA senza peraltro aggiungere una riga di commento o giustificazione a tale interpretazione. Poi ha ritenuto suscettibili di esenzione dalle suddette imposte i corrispettivi pagati dai tesserati (non solo iscritti alla società ma a tutto il CSI) per i servizi istituzionali (quote campionati, corsi sportivi, corsi di formazione, ecc.) resi loro dalla società purché la medesima si doti di uno statuto ispirato ai princìpi di democraticità (una testa un voto, sovranità dell'assemblea, libera eleggibilità degli amministratori ecc.) che il D.lgs 460/1997 prevede per le associa56
Stadium Giugno 2003
zioni. Ma a quali soci e a quale assemblea si riferisce il ministero, quando impone, in via interpretativa, le regole di democraticità anche alle società sportive dilettantistiche? All'assemblea dei soci fondatori, che le hanno costituite devolvendovi anche le relative quote di capitale o a quelle degli sportivi che vi si iscrivono per goderne dei relativi servizi, come accade normalmente nelle associazioni. Se l'interpretazione vigente dovesse essere la seconda sarebbe un bel pasticcio: vi immaginate voi un atleta che iscrivendosi ad una società sportiva ne diviene detentore di parte delle quote o delle azioni? L'intero istituto della società
sportiva di capitali ne uscirebbe svuotato di senso in quanto di fatto sarebbe l'equivalente di un'associazione riconosciuta con l'aggravio, tuttavia, degli adempimenti civilistici e tributari tipici delle società di capitali. Siamo fiduciosi nella capacità dei tecnici ministeriali di dirimere i nodi che restano ancora irrisolti e di fornire al mondo sportivo quella "certezza del diritto" che è fondamentale per adempiere correttamente alle obbligazioni che la legge impone. Peccato che nella società dell'informazione occorra, però, così tanto tempo per capire semplicemente "chi, come e cosa" si debba fare.
DOMANDE E RISPOSTE QUALE
REGIME TARIFFARIO POSTALE È RISERVATO AL
CSI
E AI SUOI COMITATI PER L'INVIO DELLE
RIVISTE ASSOCIATIVE?
Dopo una battaglia "di civiltà" durata alcuni mesi e condotta dal Forum del III Settore (cui il CSI aderisce da anni), le tariffe postali agevolate, già previste per le ONLUS e per poche altre categorie di enti non profit, sono state estese alle associazioni di promozione sociale iscritte nel registro nazionale di cui alla legge 383 del 2000. La nostra associazione e le sue articolazioni territoriali sono iscritte nel summenzionato registro per cui hanno diritto al godimento delle tariffe agevolate. A tal fine i comitati CSI interessati possono richiedere agli uffici postali competenti per territorio la nuova dichiarazione di atto notorio riservata alle associazioni di promozione sociale e sottoscriverla al fine di attivare il regolare godimento dell'agevolazione. UNA
PARROCCHIA CONCEDE IN COMODATO GRATUITO UNA SALA AD UN'ASSOCIAZIONE SPORTIVA,
APPLICANDO UN RIMBORSO FORFETARIO DELLE SPESE CORRENTI E DELLE UTENZE.
QUALE
È IL
REGIME FISCALE DI QUESTE TRANSAZIONI?
Il quesito è piuttosto complesso in quanto, in via di principio, i rimborsi forfetari delle spese connesse ad un comodato di beni immobili sono soggette alle imposte sui redditi e all'iva non costituendo - proprio in virtù della loro forfetizzazione - dei rimborsi di spese anticipati in nome e per conto dell'associazione (che sono esclusi da IVA ai sensi dell'art. 15 DPR 633/1972). La soluzione più corretta sarebbe quella di intestare all'associazione le utenze e le spese interessate ma ciò - ci si rende conto- è difficile quando il comodato si limita a uno o più locali all'interno di uno stabile più ampio ove risiedono altri enti. In alternativa si potrebbero ripartire i costi indivisibili secondo qualche parametro oggettivo (in proporzione, ad esempio, ai metri quadrati occupati dall'associazione) ma non vi è garanzia che una simile prassi non conduca a contenziosi con l'amministrazione finanziaria. Va da sé poi che se i rimborsi forfetari eccedono le quote ragionevolmente imputabili all'associazione essi perdono la natura di rimborsi configurandosi piuttosto come dei corrispettivi: il comodato, in tal modo, si trasforma in una locazione simulata. UN'ASSOCIAZIONE SPORTIVA CSI PUÒ CONFERIRE UN CAPITALE IN DENARO ALL'INTERNO DI UN'ALTRA ASSOCIAZIONE SPORTIVA ONDE CONSENTIRNE L'AVVIO IN FASE DI COSTITUZIONE? Certamente a patto che si comprenda che da un simile conferimento non deriverà alcun diritto di proprietà dell'associazione conferente su quella costituita né diritti particolari in ordine all'elezione dei dirigenti o all'approvazione dei bilanci, a pena di perdere ogni beneficio fiscale sulle operazioni istituzionali svolte dalla nuova associazione. Il conferimento, pertanto, deve configurarsi come un contributo a fondo perduto devoluto all'associazione costituenda onde avviarne l'attività istituzionale.
VITACSI
DI
ROSA
MASSIMO
Parate in piazza A Roma in passerella una ma ttina ta di rigori. Dal dischetto Giannini e Giordano contro cento giovani"numeri uno"
“L'arbitro fischia il fallo in area, tende la mano al dischetto… è rigore! Una chiara opportunità di rete, il portiere sconsolato non può far altro che sperare nello sbaglio del rigorista”. Queste le parole che risuonavano nelle passate telecronache di calcio; considerando gli ultimi avvenimenti di Champions League si potrebbe chiaramente declinare la speranza di una parata, divenuta a "rigor" di logica una prassi abituale. Le capacità feline del portiere sono divenute oggi il punto di forza di qualsiasi squadra di calcio, che affidano le sorti di una lotteria di rigori nelle mani del loro "numero 1". E da qui ecco che per il secondo anno consecutivo si è ripetuta domenica 8 giugno in una piazza del Villaggio Olimpico a Roma, la manifestazione "Parate in piazza" che ha coinvolto un centinaio di giovani portieri provenienti da tutt' Italia in una sequenza di rigori calciati da due grandi ex delle squadre capitoline: il "principe" giallorosso Giuseppe Giannini e il bomber biancoceleste Bruno Giordano. Una splendida iniziativa promossa da Giuseppe De Fidio, con la sua associazione "Numeri Uno, la scuola dei portieri" supportato nell'organizzazione dal CSI Roma nelle vesti del presidente Franco Maz-
zalupi, con il patrocinio del Comune di Roma. E proprio De Fidio parla della bravura ormai indiscussa dei portieri nostrani ma avvisa anche dell'esigenza di una scuola di portieri ufficiale riconosciuta a livello nazionale e di federazione; proprio per questo prospetta per gli anni avvenire, in collaborazione con il CSI, la formazione della scuola portieri. La sua scuola oggi è impegnata anche su un altro fronte, quello della beneficenza e della promozione di "Oppo e le sue stanze" un’associazione che raccoglie fondi per costruire stanze sterili per i malati di tumore. Come sempre il CSI punta alla crescita dell'educazione sportiva a livello di base; parare un calcio di rigore a Giannini o Giordano potrebbe essere un incentivo per quei bambini che ancora non hanno ben chiaro il ruolo che più li appassiona. Basta vedere gli occhi luccicanti dall'emozione per capire la voglia di emergere di questi ragazzi, di vivere un sogno... quello di parare un calcio di rigore; poi se a tirare c'è un grosso campione la soddisfazione è doppia. I due d'altronde sono campioni anche di generosità, e di fronte a bambini che stanno alla porta come una formica sta ad un elefante, hanno dato prova della loro magnanimità di cecchini commossi.
I portieroni (alcuni ancora -ini) si tuffano con reattività come l'elastico di una fionda, ed alcuni di loro si esibiscono in parate spettacolari, che fanno invidia a quelle dei grandi Buffon e Toldo. Giannini e Giordano impartiscono consigli ai ragazzi prima di calciare dagli undici metri e alcune volte quando uno di loro è sul dischetto, l'altro si diverte a spiare l'angolo in cui andrà il pallone. È un piacere per loro regalare questa giornata ai ragazzi e lo fanno con una serenità che raramente hanno manifestato nelle grandi "arene" del calcio. Giannini ricorda con quanta freddezza realizzò tre rigori consecutivi contro il Torino in una importantissima semifinale di Coppa Italia, ma allo stesso tempo riecheggia la delusione per un rigore fallito in uno dei tanti derby cui ha partecipato; e lancia un suggerimento di un suo vecchio allenatore a tutti i giovani presenti: "divertirtevi con coraggio". Anche Giordano appare soddisfatto di questa iniziativa, soprattutto considerando il suo passato con il CSI, quando a 13 anni giocava nell'Orione di Trastevere e ogni domenica dopo la messa, calcava i campi del CSI. Tuttora il bomber ricorda con affetto quei momenti e quelle persone rimaste amici importantissimi. Ed ora preferisce guardare questi giovani portieri negli occhi come per indicargli una direzione… in alto sulle nuvole a sognare da campioni. 57
Stadium Giugno 2003
almanacco
A
LETTERA A STADIUM
CIAO CAMPIONE!
DARFO BOARIO TERME
CHAMPIONS LIVE JUNIOR 2003 Sono stati tre giorni di festa quelli vissuti dal 16 al 18 maggio nella cittadina bresciana. Più di 300 tra atleti e accompagnatori hanno dato vita alla Champions Live Junior, tornei di calcio, pallavolo e basket dedicati alle categorie Ragazzi e Ragazze. La manifestazione ha avuto inizio venerdì sera con le squadre a darsi battaglia a colpi di creatività. I ragazzi infatti avevano ricevuto, una settimana prima, delle magliette col compito di colorarle secondo il colore della propria squadra; ogni squadra doveva anche preparare uno slogan di presentazione. Il compito di scegliere il migliore è stato affidato ad una giuria composta da tre membri dell'organizzazione e tre arbitri, uno per disciplina. La giornata di sabato è stata interamente dedicata ai tornei di qualificazione di tutt'e tre gli sport. Le combattutissime, ma corrette finali si sono giocate domenica mattina e le premiazioni ci sono svolte nella suggestiva cornice del Parco delle Terme di Boario. Ma prima di andar via c'è stato anche tempo per la solidarietà: prima di pranzo, infatti, s'è svolta la S.Messa, tutte le offerte raccolte sono state destinate per comprare del materiale per i bambini rumeni che il CSi e la Caritas raggiungeranno nei mesi estivi grazie al “Progetto Romania”. 58
Stadium Giugno 2003
Ormai tutti sanno - ne hanno parlato tutti i media nazionali - la sorte del povero Federico Milana. Il bambino di appena 11 anni, che il 20 maggio scorso, terminata la lezione di catechismo, insieme ai compagni, era andato a giocare al campo di calcetto parrocchiale "San Paolo " di Trapani. Come al solito Federico giocava nell'attesa dei genitori, il suo sport preferito era la ginnastica artistica. Mentre eseguiva alcuni esercizi nelle vicinanze della porta del calcetto, improvvisamente la porta gli crollava addosso. Trauma cranico con diffusi ematomi. Dopo alcuni giorni la morte. Come mai la porta ha ceduto? Era una porta da sistemare, eppure era lì a disposizione di tutti per tirare quattro calci. La magistratura ha aperto un'inchiesta. Tanti "se", tanti "ma". La realta sola ed unica è che Federico ha smesso per sempre di giocare. Vuoi vedere che alla fine l'unico responsaìbile del fatto è stato il gioco? Mi sono chiesto: ma se i bambini non giocassero, cosa diverrebbe la loro esistenza? Sappiamo che dire ad un bambino "stai fermo" il più delle volte equivale a "muoviti" Mille domande ancora…I bambini giocavano senza pericolo… ad un tratto un gioco semplice ed innocente, in un ambiente sano, si trasforma in nemico, in male, offendendo l'uomo. Una disgrazia annunciata. A Federico l'unica colpa attribuibile è quella d'aver svolto il ruolo di bambino che gioca. Dicevo al papà di Federico che quello che è accaduto a Federico non venga a ripetersi; i bambini sono affidati a noi grandi, e si fidano di noi. Essi ci appartengono. Bisogna fare prevenzione. Le strutture sportive spesso sono lasciate incustodite. Ed ogni giorno centinaia di bambini fanno il loro mestiere: giocano. In alcuni quartieri di Trapani, di attrezzi usurati e semidistrutti dal tempo se ne trovano sparsi ovunque. Nessuno li controlla, eppure vengono giornalmenter utilizzati dai nostri figli per i loro giochi, spesso senza regole. Talvolta il gioco si trasforma e si arricchisce di creatività, di fantasia, divenendo in tal modo "imprevedibile". Il rischio esiste ed è sempre vigile. La morte di Federico servirà da monito per tutti noi. Dietro questi sentimenti, bisogna reagire e guardare al futuro con speranza, ricordandoci che i sacrifici di tanti hanno fatto la storia. E tu Federico appartieni ai "piccoli grandi campioni di vita". Grazie Federico, ci hai insegnato a riflettere da grandi.
Rosario Muro Presidente provinciale CSI Trapani
CHIETI
BIMBI IN PIAZZA COI SIMBOLI DELLA PACE "Camminiamo per liberare la pace" è stata significativamente denominata la tradizionale "Passeggiata di Primavera" organizzata, giovedì 8 maggio dal Centro Sportivo Italiano di Chieti. Centinaia di bambine, bambini e ragazzi delle scuole materne, elementari e medie di Chieti e dintorni hanno inondato fin dal mattino le strade cittadine. Una festa, seguita con simpatia dalla cittadinanza, fatta di grida gioiose, di scoppi di risa, di colori, di spensieratezza per esaltare il sentimento della pace, richiamandosi a tanti testimoni di questo valore, tanto auspicato e difficile da realizzare: Terzin Gyatso XIV, Dalai lama, Mahatma Gandhi, Martin Luther King, don Lorenzo Milani, papa Giovanni Paolo II, san Francesco d'Assisi. Dopo il ritorno in piazza San Giustino si è proceduto alla premiazione dei progetti e degli striscioni presentati dagli alunni partecipanti.
FELTRE
CORRIFELTRE PER SOLIDARIETÀ Ancora una volta il binomio sport- solidarietà si è rivelato più solido che mai. La mezza maratona di Feltre, organizzata dal CSI insieme al "coordinamento provinciale per la pace", si è rivelata un'ottima occasione per correre e parlare di pace. La gara si è corsa domenica 25 maggio, ma le manifestazioni sul tema della pace hanno preso il via sabato 24 maggio alle 17 nella sala degli stemmi del municipio nel quale si è tenuta la conferenza dal titolo "Le ragioni della pace, le ragioni della guerra". Il giorno della gara è stato anche un'occasione per conoscere organizzazioni importanti come Emergency e Amnesty International, dato che i loro banchetti divulgativi erano collocati all'interno dello stadio comunale Zugni Tauro, dove era posto lo striscione d'arrivo. Sempre all'interno dello stadio ci sono state attività per i più piccoli e l'esibizione degli sbandieratori di Feltre.
NOTO
INSIEME PER LA CITTÀ Il CSI di Noto ha accolto con piacere l'invito a partecipare al progetto "Insieme per la Città", promosso dall'amministrazione comunale per integrare la comunità nomade all'interno del tessuto cittadino. Ci si è rivolti soprattutto ai giovani di età compresa tra i 10 e i 18 anni. Per loro sono state ideate delle attività ludico-sportive con lo scopo di incentivare la crescita psico-fisica e sociale dei giovani nomadi. Il momento conclusivo è stato un torneo di calcio a 5, svoltosi nel mese di maggio, che ha visto competere squadre nostrane e nomadi in una struttura offerta gratuitamente dal CSI.
CASTIGNANO
"BABY CUP 2003" Nella bellissima cornice di una Castignano vestita a festa per l'occasione, si è svolta l'ultima tappa della Baby Cup edizione 2003. Durante la manifestazione, organizzata dal Centro Sportivo Italiano, comitato provinciale di Ascoli Piceno, 170 ragazzi dai 10 ai 13 anni si sono sfidati in gare di calcio 5, pallavolo, basket, tennistavolo, freccette, calcio balilla, giochi acquatici, orienteering, corsa veloce, lancio del vortex, salti in lungo e in alto. Ospiti del Sindaco e del Parroco don Patrizio della Parrocchia di San Pietro Apostolo, i ragazzi hanno invaso la cittadina con festose urla di gioia correndo per le rue storiche, alla ricerca delle lanterne che avrebbero aggiudicato i punti necessari per la vittoria finale. La manifestazione si è svolta con la formula del trofeo polisportivo, in 5 tappe, partendo dal 9 marzo a Rubbianello presso la Parrocchia Centro Don Bosco, proseguendo il 30 presso la Parrocchia Regina Pacis di Centobuchi, poi il 6 aprile tutti in piscina, il 27 una grande giornata al Campo di atletica di San Benedetto del Tronto interamente dedicata all'atletica, con lanci, salti e corse, infine 11 maggio a Castignano presso la Parrocchia San Pietro Apostolo, la prova dell'Orienteering ha concluso questa iniziativa proclamando le vincitrici di questa edizione.
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almanacco
A FOGGIA
PROGETTO INTERDISCIPLINARE Più di 200 ragazzi hanno partecipato alla manifestazione sportiva-culturale "Sport e ambiente" organizzata dal Csi foggiano, dall'associazione sportiva Sportfovea e dall'Istituto Magistrale "Poerio". L'obiettivo era quello di portare avanti un progetto interdisciplinare in cui i ragazzi potessero fare sport all'aria aperta e conoscere le bellezze naturali del posto. E così, in diversi appuntamenti, di cui l'ultimo sabato 18 maggio, i ragazzi delle scuole cittadine hanno partecipato alle gare di orienteering all'interno del bosco dell'Incoronata, della Villa Comunale e del centro storico. Armati di cartine topografiche e preparati da specifici corsi dai docenti, i ragazzi avevano come obiettivo quello di raggiungere un certo numero di punti di controllo nel minor tempo possibile e, soprattutto, conoscere il bellissimo bosco dell'Incoronata, ai più completamente sconosciuto.
GENOVA
GIOCHI E FOCACCIA PER TUTTI Una folla di ragazzi ha partecipato alla terza edizione della manifestazione "Fuori dai banchi Giochiamo la città" svoltasi il 3-4 e 5 giugno a Genova, organizzata dal CSI con il patrocinio del Secolo XIX. Gli studenti delle scuole medie si sono cimentati in prove di pallavolo, pallacanestro, hockey, orientamento fotografico, atletica e calcio. Mentre si è concluso con le terze (circa 230 iscritti) che si sono misurati in pallavolo, madball, calcio, atletica e hockey. Poi grande festa in Darsena. In serata gran finale con la festa organizzata dalla Pertini nel terminal crociere, nella vecchia darsena, dove si sono svolte esibizioni musicali e degustazione di focacce tipiche della località. Alla fine un solo commento: "Peccato che sia finita".
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PONTEDILEGNO
UNA GRANDE PALESTRA ALL’APERTO Sport, divertimento e allegria hanno trasformato Pontedilegno in una grande palestra all'aperto. Le gare regionali organizzate dal CSI lombardo hanno infatti richiamato in alta Valcamonica più di 1.300 ragazzi. La cerimonia inaugurale si è tenuta nella piazza principale, dove tutti i partecipanti si sono dati appuntamento per poi sfilare nelle strade del paese accompagnati dalla Banda musicale di Vezza d'Oglio. Nella giornata successiva le 80 squadre iscritte sono state impegnate in discipline tradizionali, quali il calcio, la pallavolo e il minivolley. Per coinvolgere maggiormente la popolazione, in piazzale Europa è stato allestito uno "Stadium", dove anche residenti e turisti hanno potuto divertirsi sfidandosi amichevolmente in gare di calcetto, pallavolo e basket. E non è mancato anche chi ha voluto provare l'emozione di un'arrampicata su una parete di roccia artificiale, sotto la stretta sorveglianza di alcune guide alpine. I ragazzi, provenienti da tutta la regione, hanno invece particolarmente apprezzato il percorso atletico in mezzo ai prati e ai boschi della Val Sozzine, con alcuni tratti da percorrere in mountain bike. Tra le discipline proposte anche l'orientamento fotografico, ovvero una sorta di caccia al tesoro durante la quale i partecipanti dovevano trovare il maggior numero possibile di particolari presentati in fotografie scattate nelle vie più nascoste del paese. Come ogni anno, al Palazzetto dello sport si sono svolte dimostrazioni sportive di ragazzi disabili che hanno giocato a tennis, calcio e pallavolo. Ciò è stato possibile grazie all'impegno della Polisportiva Disabili di Valcamonica che opera su questo fronte da oltre dieci anni. Inoltre partecipanti e organizzatori della Festa del CSI Lombardia hanno sostenuto il Progetto "Bambini senza ospedale", promosso dall'organizzazione umanitaria internazionale "Amici dei Bambini". Con la raccolta di fondi provenienti dalla vendita di magliette nei giorni trascorsi a Pontedilegno è stato possibile contribuire alla costruzione di un ospedale per i bambini della Moldavia.
PISA
TOUR INTERPARROCCHIALE Si è svolta sabato 17 maggio la prima tappa del tour interparrocchiale nell'ambito dell'iniziativa del "Circolo culturale in parrocchia". Una "missione importante e difficile" nella quale il Centro Sportivo Italiano vuole riaffermare con il proprio qualificato e preparato personale le attività sportive nelle varie parrocchie di Pisa e provincia. Una scommessa iniziata nella parrocchia "S. Pollinare" di Barbaricina. Una giornata allegra in cui i tanti ragazzi intervenuti si sono divertiti ed hanno giocato per tutta l'intera giornata. Tanti i vari tornei in cui i ragazzi si sono cimentati: oltre alle dimostrazioni di Judo impartite dal maestro Gianni Carofano, si poteva giocare a Tennistavolo. Naturalmente non potevano mancare i tornei di calcio, sia balilla che a 5, sia hanno visto coinvolti tanti ragazzi nel campo sportivo del Gs Aurora Calcio. Gli appuntamenti successivi sono stati il 31 maggio a Cascina (PI) e il 7 giugno nella parrocchia S.Martino di Pisa.
SANREMO
MAMME ORMAI NONNE Domenica 11 maggio 2003 all'Istituto Don Orione di Sanremo si è ripetuto l'incontro con i suoi anziani ospiti, per l'esibizione organizzata dal Centro Sportivo Italiano comitato di Sanremo. Come lo scorso anno il teatro del Don Orione in occasione della festa della mamma, che ha festeggiato mamme ormai nonne, ha ospitato il Gruppo dell'Elastico e il Gruppo di danza Fantasio Ensamble con l'esibizione "Senza effetti collaterali". Nell'accogliente platea non c'era il solito pubblico, ma anche ospiti su brandine e carrozzine, accompagnati da familiari e amici che per un'ora e mezza hanno disteso i loro visi in un sorriso. Degno di nota l'impegno del Fantasio Ensamble che sotto la guida della brava Cristina Crisan ha trasmesso la voglia di ballare e di essere vicini ai non più giovani dell'Istituto, anche quelli meno fortunati. Folco e Salvatore tra comicità e magia hanno fatto ridere e dimenticare con le loro pillole senza effetti collaterali, sofferenze e problemi. Gli applausi sono stati numerosi e soprattutto il saluto finale del presidente del CSI Franco Caboni ha lasciato tutti commossi e ha dato l'impulso per continuare negli anni quest'impegno che porta allegria e dà un senso al lavoro dei volontari del Centro Sportivo Italiano
TREVISO
FESTA DELLO SPORT Sempre attivo il CSI di Treviso che ha ospitato domenica 8 maggio la manifestazione Festa dello Sport in collaborazione con la Parrocchia di Olmi San Floriano e il Gruppo Ricreativo Culturale. Circa 250 partecipanti fra cui atleti della Polisportiva PaleXtra di Olmi si sono sfidati in partite di minivolley per i più piccoli e una partita di pallavolo contro la Sisley under 14. Nel primo pomeriggio invece è stata organizzata un’attività di Orienteering che coinvolgeva i partecipanti dai 6 ai 99 anni in un percorso da affrontare con mappe e bussole, alla riscoperta del proprio orientamento. Per gli amanti dello step le atlete presenti si sono esibite in un entusiasmante saggio che ha messo in luce tutte le loro grandi doti. E poi dopo lo sport la festa è continuata con una serata indimenticabile che ha soddisfatto tutti i palati con una ricca spaghettata. Il ricavato è stato devoluto in parte alla Polisportiva PaleXtra per promuovere la sua attività sportiva, e in parte demandato in beneficenza alla Parrocchia di Olmi San Floriano che nel paesino trevigiano si odopera intensamente per migliorare le strutture sportive dei ragazzi.
VICENZA
“NATURA E PESCA” È partita sabato 17 maggio l'iniziativa, organizzata dal Nuoto Pinnato Vicenza con il patrocinio e la collaborazione del Comune di Vicenza, denominata Natura e Pesca. Si protrarrà per tutti i sabati di maggio e giugno al Parco Querini e si annuncia un gran successo dato che già nel primo sabato circa 60 bambini si sono avvicinati al mondo della natura e della pesca. L'iniziativa vede impegnati numerosi tecnici sportivi ed animatori dell'associazione che tutti i sabati dalle 15 alle 18 sono a disposizione gratuitamente per l'organizzazione di giochi, attività motorie, prove di lancio con canne da pesca su dei bersagli, scoperta della natura del parco e prove di pesca nel laghetto riservate a tutti i bambini dai 5 ai 14 anni. Sono inoltre presenti degli istruttori federali che faranno scoprire ai ragazzi più grandi l'affascinante mondo della pesca con la mosca.
MANTOVA
GIOCAINCITTÁ 2003 CHIUDE COL BOTTO Cala il sipario con il Grand-Prix corrisalta e lancia la serie di appuntamenti ludico-sportivi denominati GiocainCittà 2003 riservati agli alunni frequentanti le scuole elementari cittadine. La manifestazione, promossa dal Comune di Mantova in collaborazione con le Direzioni Didattiche 1°-2°-4° Circolo, rappresenta l'atto conclusivo di un percorso polisportivo vissuto durante questo anno scolastico all'interno del progetto "Sport a Scuola" assunto da tutti i plessi scolastici cittadini. Dopo i primi due appuntamenti organizzati presso il palasport di Viale Te nei mesi scorsi che hanno visto la presenza di tutti gli alunni frequentanti le classi prime e seconde elementari, l'iniziativa di lunedi 28 Aprile pone il suggello ad una serie di eventi ludico-sportivi inseriti nel Calendario di "Mantova per lo Sport 2003" dove i veri protagonisti sono stati i bambini "dentro" alle molteplici occasioni di gioco e sport. Presenti presso l'impianto sportivo di atletica leggera T.Nuvolari", ben 380 bambini provenienti dalle scuole elementari della zona, che nell'arco della mattinata si sono confrontati in numerose attività presportive accomunate da un unico "filo conduttore", rappresentato dalla promozione e scoperta dei gesti tipici del "Giocoatletica", tra cui le corse, i lanci, i salti sviluppati in un contesto altamente ludico. Nei vari "punti-gioco" predisposti dall'equipe di insegnanti di Ed. Fisica bambini e bambine si sono "misurati" attraverso numerosi giochi tra cui staffetta ad ostacoli, lancio della palla a cascata, palla-punto, percorso multiplo, salto del canguro.
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age luglionda "CAMMINATA CROK" TREKKING
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MONTESE (MO)
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SPORT CAMPUS 2003 TREVI (PG)
CORSO NAZ. D'AGG. PER ISTRUTTORI E MAESTRI DI KARATE
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FOLIGNO
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VALLE DEI MACHENI (TN) "2º GRAN PREMIO NAZIONALE DI CORSA IN MONTAGNA" Il CSI trentino organizza la seconda edizione del Gran premio nazionale di Corsa in montagna bissando quindi il successo dell'anno scorso. Due le prove in programma: la prima, la gara individuale si disputerà sabato 12 a Sant'Orsola Terme (Valle dei Mocheni/Bernstol); la seconda gara a staffetta, tre atleti per squadra prenderà il via domenica 15 a Pergine Valsugana. La staffetta può essere composta anche da atleti di diverse categorie. Ci sarà come sempre la classifica per società.
"2º GRAN PREMIO NAZIONALE DI "
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VALLE DEI MACHENI (TN)
POVIGLIO (RE) IL GAMBERO D'ORO
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"CAMPIONATI EUROPEI FICEP" LINZ , AUSTRIA
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"IL GAMBERO D'ORO" POVIGLIO (RE)
"2ª STAFFETTA PODISTICA GRAN PREMIO DELLA COLLINA"
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ALCENAGO DI GREZZANA (VR)
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Ache quest'anno a Poviglio si svolge questa simpatica quanto anomala manifestazione: una gara di corsa di 3 Km. all'indietro.il "Retrorunning" così è stata denominata la nuova disciplina , dopo il battesimo di Poviglio ha iniziato a diffondersi prima in Italia (a Prato, a Padova, a Udine e infine a Rimini) ed fino a superare i confini nostrani e a diffondersi rapidamente in tutt'Europa (due in Germania, in Belgio, in Olanda, e ora pare anche in Irlanda del Nord). Gli organizzatori dell' U.S.Audax di Poviglio insieme al Csi di Reggio Emilia, auspicano con ciò l'inizio di un nuovo modo di fare sport: il retrorunning fa bene a chi lo pratica, sia dal punto di vista fisico che psicologico. In Cina, per esempio, al mattino ogni bravo cinese fa la sua retrocamminata sapendo che ne beneficierà il proprio equilibrio fisico e psicologico. Lo scrittore e promotore francese Christian Grollé ha pubblicato più volte nei suoi libri i benefici del retro running e così pure il professore americano Barry Bates ha scritto più volte sull'importanza dell'alternanza. Gamberi di tutta Italia che aspettate ad iscrivervi?
ALLO SPECCHIO
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O B E R T O
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O G N I X X X X X X X
6 volte “credo” Se le convinzioni umane ti spingono a fare, la professione di fede ti spinge ad essere. Dalla professione di fede non recitata, ma che hai dentro, quella che dà senso e profondità alla tua vita, nasce il tuo modo di essere uomo, di realizzare il progetto di Dio, per me di essere prete. Ho voluto inquadrare la mia esperienza di consulente del CSI - nato casualmente da un amore verso lo sport e da un oratorio dove il CSI era presente con una sede e una squadra - dentro a logiche di fede, di professione di fede. Dentro a questo quadro vedo quello che ho fatto, quello che ho vissuto, le persone che ho incontrato, le contraddizioni non sempre conciliabili, le arrabbiature, la passione e la convinzione che c'è del vangelo intorno ad un pallone. 1 Credo nella logica dell'Incarnazione Trovare Dio là dove c'è l'uomo, incontrare Dio incontrando l'uomo, cercando di capire l'uomo. E dal momento che per me, giovane prete, i ragazzi erano il mio "uomo" naturale è stato incontrarli dentro ad un campo da pallone. Non solo erano loro a condividere quelle che erano le mie proposte da prete dell'oratorio e quindi la mia passione ma anch'io a condividere la loro. 2. Credo nella logica della Pastorale "Cristo non ha mani ha soltanto le vostre mani …Cristo non ha piedi ha soltanto i vostri piedi" recita una preghiera che tengo sempre nel mio breviario. La pastorale come capacità di trasformare in "vita di uomini" quelle che sono le tracce evangeliche, magisteriali, sacramentali. Non solo vivere il fare, come se la Pastorale fosse una sorta di puro efficientismo, ma ascolto, annuncio, lettura, studio, preghiera, concretezza, esperienza. Un campo, una palestra, una riunione… anche questa è pastorale che mi chiama ad essere prete. 3. Credo nello sport come linguaggio di Dio A prescindere dalle apparenze, dalle sigle. È lo sport come tale che dentro di se ha valori che mi lasciano intravedere un uomo che entra perfettamente nell'idea che Dio ha della vita. Non esiste uno sport cristiano ma un modo cristiano di vivere lo sport. 4. Credo nel laicato e nella sua ministerialità Come forza propulsiva della Chiesa, non oggetti subenti delle nostre "grandi" idee, ma soggetti condividenti di vocazioni diverse. Credo che si possono chiamare così certi modi di essere dirigenti, allenatori, genitori di atleti. Ruoli che hanno dentro di se potenziali enormi. 5. Credo in una Chiesa capace di mettersi in rete, in relazione e non dividere tutto a scompartimenti (catechesi, liturgia, scuola, famiglia, disagio...), perché così è l'uomo, così sono i ragazzi, la somma delle realtà che vive spesso e volentieri incasinate insieme. Una rete Intra Ecclesia, probabilmente la più difficile per paure ataviche dure da convertire; una rete Extra Ecclesia, con tutte quelle realtà che interagiscono con il territorio, senza la paura
di perdere la propria identità. 6. Credo nel dovere della profezia Capace di dire dei grandi SI, senza vergogna o angoscia, anche nei confronti di realtà che pur non sempre condividendo il nostro ministero, portano avanti con coraggio e dedizione grandi valori, grandi obiettivi. Capaci di dire dei grandi NO senza vergogna o paura contro tutto ciò o contro chi rovina la logica dello sport, anche se questo ci rende impopolari. Il CSI è il luogo naturale dove tutto questo in me ha trovato realtà, ma è anche un dono così prezioso che non mi può trovare solo spettatore o parte dell'ingranaggio, ma tra coloro che pensano che vale la pena fare 300 km per ritrovarsi, discutere, progettare, magari anche litigare per poi incamminarci su ciò che veramente conta per i giovani. Non ci possiamo permettere il lusso di chiudere gli occhi sulla realtà o fermarci ad una facciata spesso luccicante ma ingannevole, solo perché è comodo o perché dobbiamo mantenere il pacchetto clienti. Non voglio vivere lo sport come luogo di proselitismo, visto che le palestre sono piene e gli oratori no, vado in palestra, ma come linguaggio di Dio nella condivisione dell'uomo, ed allora nei confronti di chi sporca, rovina, usa questa "Parola di Dio", io mi appassiono, da cristiano, da prete. Lo sport è una sorta di Areopago moderno, ecco perché noi siamo chiamati ad esserci, ad annunciare quella Parola che ancora rende nuovo l'uomo, l'importante è mantenere le promesse fatte. Le nostre le abbiamo fatte davanti al Santo Padre, durante il giubileo degli sportivi, ogni tanto è bene ricordarcelo, abbiamo promesso. Noi vogliamo uno sport che: • abbia come centro e riferimento costante la dignità della persona umana, e la salvaguardia della sua integrità fisica e morale; • consenta la scoperta di ideali e l'esperienza di valori che migliorino la qualità della vita personale e sociale; • si sviluppi in modo da conservare sempre, anche nelle sue espressioni agonistiche più alte, quando costituisce carriera e professione, il carattere di confronto leale e gioioso, di incontro amichevole e aperto alla comprensione e alla collaborazione; Ci impegniamo affinché lo sport sia promosso, organizzato e vissuto in modo da: • essere, soprattutto per i bambini, i ragazzi ed i giovani, scuola di democrazia, partecipazione e solidarietà; • contrastare ogni forma di discriminazione, intolleranza e violenza, contribuendo ad abbattere i pregiudizi e sconfiggere forme degenerate di nazionalismo; • rifiutare ogni forma di esasperazione e di sfruttamento, e qualsiasi pratica che possa subordinare la persona umana agli interessi economici e alla ricerca dei risultati.
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PER RIMANERE INTENSI
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C O S T A N T I N I
La fatica della democrazia A distanza di qualche giorno dalla fine dell'anno scolastico i miei tre figli, adolescenti e, secondo loro, ormai fuori da ogni impegno "istituzionale", si sono subito attrezzati con mille cose da fare: chi stava tutto il giorno in parrocchia per preparare il campo scuola, chi dall'amico per imparare a suonare la chitarra, chi dalla zia... Ognuno con i suoi orari: chi rientrava a mezzogiorno con la pretesa che si preparasse subito il pranzo perché doveva uscire di nuovo, chi rientrava alle tredici e chi telefonava che preferiva rimanere a pranzo dalla nonna... Dopo tre giorni di "sano egoismo", di vita caotica per tutta la famiglia, con i ragazzi super serviti stile albergo tre stelle, mia moglie li ha chiamati a raccolta: "Così le cose non vanno, questo sistema non mi piace, nessuno può pensare solo a se stesso... La casa non è un albergo, la famiglia non è la "classe". Dobbiamo darci delle regole, scegliere un metodo di "governo" e di convivenza serena... La casa è un luogo "sacro", e ognuno deve collaborare a dare significato all'essere "famiglia". Bisogna sentirsi uniti negli obiettivi, rispettarsi, stare dentro a regole precise, decidere insieme il tempo del divertimento, del riposo e dell'impegno e così via". Ne è nato un confronto molto animato. I figli hanno ringraziato mia moglie per i buoni propositi, ma tutti si sentono abbastanza grandi e capaci di badare a se stessi e senza il bisogno che ci sia una "guida" che in ogni momento della giornata continui a ricordare loro le cose da fare, gli impegni da rispettare. Pensando di metterli alle strette, mia moglie ha proposto loro di scegliere tra tre possibili tipi di governo: dittatura, anarchia o democrazia. Loro, senza pensarci tanto, hanno scelto l'anarchia, poi sono usciti di nuovo. Arrivata la sera i ragazzi sono rientrati, con un grande appetito, dopo il loro gran da fare. Hanno acceso il televisore ed aspettato la cena. Sono passate le 20, poi le 21. Verso le 21.30 si sono fatti avanti, avviandosi in cucina. Sorpresa… la tavola era spoglia e i fornelli spenti... nessun odore di arrosto...
Alla richiesta di spiegazioni, la madre ha detto che cucinare per loro non la riguardava. Avendo loro scelto l'anarchia, se volevano mangiare ognuno doveva provvedere da sé. Arrabbiatura generale, qualcuno ha alzato un po' il tono della voce, chi ha deciso di mettersi ai fornelli, chi si è accontentato di un pasto freddo... Ma, aperto il frigo, altra sorpresa: vuoto. I tre hanno confabulato per una buona mezz'oretta sul da farsi, poi si sono arresi, rimettendo in discussione le scelte fatte la mattina, convincendosi che la scelta fatta al mattino era troppo azzardata e decidendo di accettare la gestione democratica... Per essere realisti decidono per un sano "centralismo democratico", il termine è brutto ma rende bene l'idea... Assistendo a questo siparietto ho pensato che la stessa lezione ben si adattava alla nostra associazione, a qualsiasi livello, dalla società sportiva alla presidenza nazionale. Essere società sportiva o essere associazione significa essere anzitutto comunità di persone. Una comunità, per andare avanti, ha bisogno di regole e di qualcuno che si assuma il compito di "governare" secondo quelle regole, perché altrimenti si cade nell'anarchia e tutto va a rotoli. Prima o poi può succedere che qualcuno si stufi delle regole, o cerchi di piegarle alle proprie necessità particolari. È compito di chi guida la comunità far capire la necessità di tornare alle regole comuni. Solo così si ha l'unità necessaria per raggiungere i traguardi prefissati. Ciò comporta che quanti hanno compiti di guida, di "governo", concepiscano il loro ruolo senza vanità, e senza la tentazione di cedere spazi all'anarchia per liberarsi da compiti faticosi. Ci vuole buon senso, guardando alle cose con gli occhi della pazienza e della sobrietà, quando necessario guidando con mano leggera i processi che portano alla democrazia condivisa e compiuta, sfuggendo alla tentazione di imboccare le scorciatoie di quell'autoritarismo che non lascia scampo: né a chi lo impone né a chi lo subisce.
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