Stadium n. 6/2004

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STADIUM

Via della Conciliazione, 1 - 00193 Roma www.csi-net.it N. 6 - giugno 2004 - 0,80 euro Sp. in abb. post. D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N° 46) Art. 1 Comma 1, DCB Roma

UNO SPORT PIÙ PULITO PER UNA SOCIETÀ PIÙ ETICA di Edio Costantini A Tabiano Terme, il Centro Sportivo Italiano ha impegnato la maggior parte dei lavori della propria assemblea nazionale a ribadire la necessità di un impegno “missionario” volto a riumanizzare lo sport, rendendolo attività significativa capace di dar senso, per quanto di sua competenza, alla vita delle persone. Potrebbe sembrare una pretesa astratta, ma per capire che così non è, basta guardarsi intorno. All’indomani di Tabiano le agenzie di stampa, oltre ad aggiornare sulle vicende

del calcio scommesse ter, battevano contemporaneamente due notizie: la prima, di carattere sportivo, riguardava l’inchiesta aperta mesi addietro dai Nas per traffico di sostanze dopanti, rivelando che si era raggiunto il record di 138 indagati, tra cui atleti professionisti e dilettanti di varie discipline. La seconda, non sportiva, diceva che le Fiamme Gialle avevano indagato 4.400 medici sospettati di aver prescritto medicine di una certa casa farmaceutica, non perché terapeuticamente utili o

PROFILI - Scarpe da tennis in Vaticano

necessarie, ma solo per ricavarne vantaggi economici. Il legame tra le due cose è sottile, ma esiste ed ha più di un risvolto. L’uso di doping sportivo si rispecchia nell’abuso quotidiano di farmaci che ci coinvolge tutti, così come il mercato senza scrupoli del doping si rispecchia nel mercato disinvolto dei farmaci “spinti” da una certa industria, cui il fatturato interessa evidentemente più della salute dei pazienti. In un caso e nell’altro a fare acqua è il senso etico: di chi assume

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KAROL, LO SPORTIVO festeggia i sessant’anni del Csi

Lo hanno chiamato “l’atleta di Dio” e certamente Giovanni Paolo II resterà nella storia come un Papa sportivo. Qualche altro Pontefice, nel corso di questi ultimi secoli, si è dilettato cavalcando a briglia sciolta o giocando a bocce nel parco di Castelgandolfo. Ma niente di più. Ecco perché Karol Woytjla rappresenta un caso unico di successore di Pietro che abbia praticato calcio, nuoto, canottaggio, sci ed alpinismo. Difatti, ha poco più di dieci anni, quando nel cortile dell’oratorio a Wadovice, sua cittadina natale, “Lolek” (questo era il soprannome di Karol per gli amici) comincia a giocare a calcio, nel ruolo di portiere. A dodici anni, Karol scopre la bellezza del nuoto. Lo affascina l’idea di gareggiare sull’acqua, ma

non è facile perché in quella regione della Polonia il mare non c’è e allora deve imparare a nuotare nei fiumi, cosa tutt’altro che facile, sia perché esistono spesso forti correnti, sia perché l’acqua dolce non sostiene il nuotatore come il mare. Occorre una bravura particolare per stare a galla in quelle acque, e il giovane Karol ce la mette tutta. Non solo, ma sfida spesso rapide e grossi ciottoli, a bordo di una canoa artigianale, evitando i cento pericoli che si presentano su un percorso accidentato e impervio. Ma Karol è affascinato anche dalle montagne. Ha nei loro confronti una specie di timorosa venerazione, che lo attrae verso quelle splendide cime dei Tatra, che segnano il confine tra la Polonia e la Slovacchia di oggi. A luglio ed agosto, spesso da solo, s’inerpica

PRESENTI ANCHE IL CARDINAL CAMILLO RUINI, IL PRESIDENTE DELLA CAMERA CASINI E QUELLO DEL CONI PETRUCCI

In 10mila dal Papa per l’anniversario del Csi Saranno circa 10mila, tra atleti, dirigenti, tecnici e arbitri, gli sportivi del Csi che sabato 26 giugno si daranno appuntamento in Vaticano, per festeggaire con il Santo Padre, il sessantesimo anniversario di fondazione. È la prima volta che il Centro Sportivo Italiano viene ricevuto in udienza privata dal Papa. Già in occasione del Giubileo degli sportivi, nell’autunno del 2000, una delegazione del Csi fu ricevuta da Giovanni Paolo II, ma in quell’occasione, a rendere omaggio al Pontefice, c’erano anche i rappresentanti di altre associazioni ed enti sportivi. Questa volta, invece, l’incontro con il Papa assume una rilevanza ancor più importante per l’Associazione, un’occasione irripetibile per stringersi attorno alla massima guida della Chiesa Cattolica, per andare al cuore della sua vocazione: educare attraverso lo sport. Sarà una giornata di gioia e di festa, insieme a tanti ospiti illustri e campioni dello sport. Fra gli altri, saranno presenti il cardinal Camillo Ruini, presidente della Cei; Pierferdinando Casini, presidente della camera; Gianni Petrucci, presidente del Coni. Nel corso della mattinata, in aula Paolo VI, il Csi ripercorrerà con testimonianze, immagini ed eventi i suoi primi sessant’anni di storia, prima dell’arrivo del Santo Padre, previsto per le 11. Nel pomeriggio, invece, la giornata di festa si concluderà con una Santa Messa nella Basilica di San Pietro. PROGRAMMA

ore ore ore ore

08.30 - 10.00 10.00 - 11.00 11.00 - 12.00 17.30 - 18.30

Arrivo presso l’aula Paolo VI Csi: sessant’anni di storia Incontro col Santo Padre Giovanni Paolo II Santa Messa in San Pietro

di Franco Bucarelli*

per quei sentieri ripidi, fino a raggiungere la quota 2.499 metri del monte Risy, dalla cui cima si ammira un panorama mozzafiato. Tra le cose più belle, il grande lago Morskie Oko, che i polacchi chiamano “occhio del mare”, dove Karol ama andare a pescare, trascorrendo ore in pensosa solitudine. Un’abitudine che conserva anche quando diventa vescovo di Cracovia ed è proprio in barca, sul lago, che lo raggiunge la notizia, nel 1967, che Papa Paolo VI lo ha nominato cardinale. Le abitudini sportive acquisite in giovinezza restano molto praticate fino alla chiamata in Conclave, tanto che per tantissimi anni, d’inverno, don Karol si carica sulle spalle un vecchio paio di sci, di quelli con gli attacchi di cinghie in cuoio e si avvia a Zakapane, la Chamonix della gente polacca, e scivola sulle immense distese di neve che si perdono oltre l’orizzonte. Sin da giovane, ha imparato a scendere lungo quei pendii con l’agilità di una gazzella, spesso facendo dei paurosi slalom tra i pini. Fino all’inverno del 1978 non c’è stagione invernale che non lo veda provetto sciatore sui monti Tatra. Diventato Papa, durante una vacanza sull’Adamello, stupisce l’allora Presidente della Repubblica, Sandro Pertini che non gli risparmia elogi e gli risponde: “Presidente, io sono figlio delle montagne”. E nei confronti delle alte cime, il Santo Padre ha un rapporto unico: da giovane le adora e le sfida, da anziano le ammira in religioso silenzio per ore intere, specie adesso che non può più scalarle. Nei primi anni di Pontificato, Giovanni Paolo II riesce anche a concedersi delle salutari nuotate in piscina nella quiete di Castelgandolfo, fino a quando l’invadenza di alcuni paparazzi, non lo convince a rinunciare. Sempre a quel periodo risale la scelta del Santo Padre, che da buon sportivo rifiuta di indossare le scarpe abitualmente calzate dai Papi (eleganti, in cuoio), per

chimica per “andare al massimo” nello sport come nella vita quotidiana, di chi quelle sostanze le propone, di chi le fabbrica e le vende, e dunque vuole guadagnarci costi quel che costi. Il senso di fondo è che la crisi etica dello sport ha radici che vanno oltre lo stesso. Il malaffare dello sport nasce anche dal malaffare che inquina la vita quotidiana del nostro Paese. Sognare un’attività agonistica dalla coscienza pulita, in un Paese in cui molti tendono ad avere la coscienza sporca,

è davvero velleitario. Lo sport non è, e non potrà mai essere, un’isola felice rispetto al resto della società. D’accordo, allora, che bisogna cominciare a disboscare lo sport dalle molte cose che non vanno, ma poi si dovrà avere il coraggio di andare oltre, di impegnarsi oltre lo sport per “contagiare” di rinnovato senso etico gli altri settori della vita sociale. Quando a Tabiano parlavamo di “ruolo pubblico” che la Società sportiva deve assumere, intendevamo anche questo.

indossare i suoi abituali mocassini marroni. A proposito di abitudini, il Papa è rimasto affezionato al calcio: lo dimostra durante il Giubileo dello sport a Roma, nel 1984, quando per la prima volta nella storia un Papa siede sulle tribune di uno stadio. Il calcio gli piace molto e, secondo i soliti ben informati, insieme al fedelissimo segretario Stanislao Dziwisz non si perde una finale mondiale. Pare anche che sia stato proprio lui a incoraggiare la creazione di un campionato di calcio all’interno delle mura vaticane. Ad ogni occasione, egli ricorda che “le discipline sportive praticate da gente di razze diverse e differenti estrazioni sociali, diventano un eccellente mezzo per promuovere la solidarietà, così necessaria in un mondo straordinariamente dilaniato da conflitti etnici e razziali. Lo sport - secondo Papa Woytjla - è una medicina favolosa che riesce perfino a trasformare gli impulsi negativi degli uomini in buoni propositi”. Il Papa lo ha ripetuto più volte, nel corso del suo Pontificato, che lo sport lo ha

aiutato moltissimo a temprare il suo carattere. E allora, chi meglio di lui può insegnare agli altri come competere, come accettare le grandi sfide della vita? Da Papa, ogni volta che incontra i giovani sportivi, racconta loro quello che l’Apostolo Paolo scriveva ai Corinzi per spiegare come nella vita sia importante gareggiare: “non sapete che nelle corse allo stadio tutti corrono, ma uno solo conquista il premio? Correte anche voi, in modo da conquistarlo!” E anche oggi, che la malattia gli permette a malapena di camminare, Karol lo sportivo gareggia in silenzio e sofferenza, ma con doppia tenacia e lucidità, contro gli acciacchi fisici. È la logica continuazione di un uomo sacerdote, vescovo, cardinale e Papa, che fino a quando ha potuto, ha corso, nuotato, sciato, vogato e si è arrampicato su sentieri impervi. E che oggi, non potrà non rivedersi nella vitalità, nella gioia e nello spirito delle migliaia di giovani del Centro Sportivo Italiano, che hanno scelto di festeggiare con lui il 60° anniversario di fondazione. * Vaticanista Radio Rai


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NAZIONALE - In un calcio senza legge c’è chi prova a stabilire delle regole (((((((((((((((

LE “TAVOLE” DEL TRAP contro i capricci degli azzurri Dicono che il doping abbia rovinato lo sport. Dicono che il calcio sia marcio per colpa delle scommesse. Dicono che le partite sono truccate, gli arbitri venduti, i club indebitati fino al collo. Dicono. Ma da sempre si dice anche che la parte migliore del pallone siano i suoi protagonisti in mutande, quelli che giocano e non scommettono. Insomma il sistema sarebbe bacato, ma solo nella buccia. E allora tutti a tifare Italia, arrivano i campionati europei, basta polemiche. Una tregua in effetti non può che far bene, ma rappresenta pur sempre un trionfo di ipocrisia impossibile da accettare. Perché nemmeno tre settimane di passioni azzurre (o

anche meno, questo dipende dalle fortune dei nostri prodi in Portogallo) riusciranno a farci dimenticare che il vero problema del pallone resta la mancanza di regole, il senso diffuso di un sistema in libertà provvisoria, l’abitudine a ragionare come se la legalità anzi la normalità - fosse un concetto trascurabile. Mentre l’attenzione di tutti e i discorsi da bar in queste ultime settimane si sono incentrati sulle scelte di Trapattoni, pochi hanno fatto attenzione al “contorno”, cioè ai presupposti comportamentali sui quali dovrebbe fondarsi la spedizione azzurra. Ed è un peccato, perché ci sono spunti istruttivi, magari non determinanti per vincere,

TRA IL DON E IL PRESIDENTE

di Alberto Caprotti ma utili per capire come gira la baracca. In un Paese dove i serial killer sdottorano nelle trasmissioni televisive di massimo ascolto, il tentativo di stabilire delle regole, sia pure solo nel microcosmo sportivo, può sembrare ambizioso, ma si vede che qualche ambizione Trapattoni ancora ce l’ha. Il foglio di raccomandazioni consegnato agli azzurri il primo giorno di raduno a Coverciano conteneva poco più che consigli di bon ton, tipo tenere il cellulare spento a tavola (consiglio eversivo, in un mondo di tamarri con l’ossessione della reperibilità), essere puntuali alle ore dei pasti (non siamo in collegio, d’accordo, ma nemmeno da McDonalds dove puoi

GIOVANNI TRAPATTONI E GLI AZZURRI NEL CORSO DI UN ALLENAMENTO (FOTO OLYCOM)

pranzare anche alle quattro del pomeriggio) e agli allenamenti (strano, pensavamo che non fosse il caso di ricordarlo visto che in ritiro ci si va per allenarsi), di non chiedere più di dieci biglietti omaggio per le tribù dei familiari al seguito (chi guadagna dodici miliardi l’anno può anche fare uno sforzo), e così via. Bravo Trapattoni, anche se tutte queste parole hanno un solo scopo, quello di annacquare la vera raccomandazione senza far irritare chi ai Mondiali di Corea e Giappone aveva trasformato il ritiro azzurro in un suk o nel soggiorno di casa, con procuratori liberamente in azione, mogli dotate di videocamera e fidanzate onnipresenti. Eccettuata un’ora al giorno, invece, parenti e amici sono pregati di accomodarsi fuori. Siamo in Portogallo per giocare a calcio, possibilmente senza pensare ad altro, perché la libertà è un bene indispensabile, ma a patto di saperne fare il giusto uso. Se il c.t. avesse diffuso queste regolette due anni fa, forse in Giappone le cose sarebbero andate diversamente, e oggi qualche calciatore con principi lievemente diversi da quelli dei suoi colleghi sarebbe ancora della partita. Chi pensa a Paolo Maldini, per fare un nome, non sbaglia affatto.

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FUORI DAI DENTI Partite truccate (((((((((((((((((

SCOMMETTIAMO CHE CI RICASCANO? Come se niente fosse mai successo, come se gli scandali scommesse del 1980 e del 1986 e quello più recente e sfumato del Duemila non avessero insegnato nulla. Il calcio c’è ricascato e il copione è il solito. Giocatori insaziabili, avidi di denaro e non paghi di ingaggi milionari arrotondano le mensilità puntando denaro ai botteghini delle varie ricevitorie autorizzate o, peggio, affidandosi ai bookmakers clandestini, che a Milano e dintorni si chiamano clanda e che spesso sono controllati dalle varie malavite organizzate, su tutte la camorra napoletana. Uno scenario ributtante, perché i calciatori non possono scommettere per regolamento e in ogni caso non dovrebbero farlo per decenza. Lo scandalo scommesse 2004, però, s’intreccia in maniera subdola con i club. L’inchiesta dei magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Napoli ha evidenziato un tratto importante: si puntavano forti somme su partite già accomodate per la classifica. La vecchia politica del punticino, male endemico del calcio italiano. Non è bastata la rivoluzione dei tre punti a vittoria, in serie A il fascino del pareggino continua a essere irresistibile, specie se di mezzo ci sono fior di milioni. Meglio una X oggi che una retrocessione domani: è la filosofia di diverse squadre di piccolo-medio calibro. La “pareggite” è un male di stagione, comincia a manifestarsi ai primi di febbraio, virata la boa del girone d’andata, quando l’ansia da retrocessione prende alla gola i poveracci dei bassifondi. A quel punto che cosa si fa? Ci si accorda. Non facciamoci del male, che siamo tutti fratelli. Così, con il fiorire della primavera, sbocciano, oppure appassiscono, dipende dai punti di vista, partite strane. Sfide mortalmente noiose oppure soporifere per un’ora e colte da improvvisa vivacità a mezz’ora dalla fine, magari per colpa di un gol casuale, segnato da chi non era informato dei fatti, perché non penserete certo che un incontro lo si tarocca tutti e ventidue. Per truccare un pomeriggio di calcio

mediocre bastano pochi uomini, un manipolo di giocatori sull’uno e sull’altro versante. Un portiere, un centravanti, qualche mestierante di difesa o centrocampo. I ragazzini, in genere, vengono tenuti all'oscuro, così può accadere che uno di loro, ignaro, prenda palla, punti la porta e segni, scombinando i piani occulti (ricordate la rete del brasiliano del Venezia Tuta, di qualche stagione fa?). A quel dato momento uno strato d’angoscia cala sulla partita: come ristabilire la parità? Perciò la gara imbocca strani percorsi, improvvise autostrade si aprono, rocambolesche reti si materializzano. La classifica è salva, almeno fino al redde rationem dell’ultima giornata allorché il pareggino potrebbe non servire più, e la mattina successiva si passa alla Snai o alla Match Point a riscuotere la vincita. Ci sono i calciatori furbi, che a intascare il denaro mandano amici o parenti, e ci sono professionisti stupidi, che alla ricevitoria vanno di persona, magari in tuta sociale (è successo più volte in una città del Nord). Nell’era del Grande Fratello e dei satelliti che spiano tutto e tutti, questi fenomeni della puntata usano poi il telefonino senza precauzioni. Al massimo si cautelano con un codice infantile, decrittabile da uno scolaro di prima elementare. L’arbitro che diventa l’Uomo Nero, il Guardiano per dire guardalinee, il Centro per intendere il pari e così via. Molti eroi della domenica, specialisti in pareggi-Tavor, intrattengono anche rapporti con controversi figuri, tipacci borderline, ai confini con la malavita. Gente che può avere il cellulare sotto controllo per allarmanti ragioni. E i carabinieri all’ascolto sghignazzano quando si rendono conto di avere intercettato un campione degli stadi, uno visto più volte in tv o allo stadio direttamente. Se la ridono, o forse si arrabbiano, perché pensano a quei poveracci dei loro colleghi deputati al servizio d’ordine sui campi, ragazzi con le divise blu che si prendono le sassate per tutelare l’incolumità di tanti cialtroni coi tacchetti. Un corto circuito terrificante.

DAL CAMPETTO ALLE OLIMPIADI

Colti con le mani dentro il barattolo di marmellata, tutti i pedatori coinvolti si proclamano innocenti e difendono la propria professionalità e moralità. Non uno che dica: “Scusate, ho sbagliato, l’ho fatto perché nei ritiri mi annoiavo o perché ho troppe veline da mantenere”. Ma andate a lavorare sul serio e vedrete che di soldi da buttare alla Snai ve ne resteranno pochi, anzi zero. La speranza è che la Federcalcio non faccia finta di niente e che, scesa a terra la polvere, colpisca con durezza calciatori scommettitori e società consenzienti per ragioni di classifica. In attesa della prossima mano di tarocchi, perché in Italia, alla faccia di Cicerone e di Giovambattista Vico, la storia non è maestra di vita, si ripete senza insegnare niente, e altri scandali scommesse verranno a inquinare lo sport più bello del mondo. Gambatesa

L’oratorio, la vita oratoriana è compatibile con l’attività sportivo-agonistica? E il catechismo può convivere con una lezione tecnico-tattica impartita dal mister? Sono diversi momenti della crescita dei ragazzi che devono coniugarsi, ma, al contrario, con sempre maggiore frequenza si scontrano. Accanto ad assistenti, a sacerdoti che animano l’attività sportiva delle società oratoriane, purtroppo ci sono anche tantissimi “don” che con i dirigenti delle squadre e delle polisportive sono in continuo attrito, quando non in perenne contrasto. A provocare questo “gelo”, più che la pratica agonistica, spesso è la mancanza di dialogo con dirigenti generosi, preparati, ma sovente arroccati su posizioni di intransigenza, dove calcio, basket, volley sono tutto. Dall’altra, è vero, ci sono giovani assistenti bloccati su di un’attività che mette sempre e comunque il momento religioso, educativo, la preghiera su tutto. A pagare il prezzo più elevato di queste incomprensioni, molte volte sono loro, i ragazzi sempre più confusi, in balia fra l’invito del prete e la voglia di essere in campo con gli amici per una partita. Per monsignor Carlo Mazza, responsabile della Conferenza Episcopale Italiana per la pastorale dello sport, del tempo libero e del turismo, non ci sono dubbi: “Occorre amare lo sport, è un’attività dell’uomo, in particolare nei ragazzi e nei giovani aiuta a ritrovare se stessi, a superare alcuni limiti, a confrontarsi con gli altri, ad essere più contenti”. Ma, aggiunge monsignor Mazza, bisogna conoscere cosa è realmente lo sport, la cultura che lo anima, le diverse discipline, gli obiettivi che ogni attività sportiva genera nello sviluppo della persona. “È indubbio - dice don Carlo -, che in ogni pratica sportiva il giovane, il ragazzo riesce ad esprimere le proprie possibilità, verificarne i limiti, conoscere la sua stessa personalità”. In questo quadro l’oratorio è il luogo per eccellenza per scoprire, per potenziare e sviluppare certi momenti di crescita. La chiesetta, il campo di calcio, il bar dell’oratorio, le aule di catechismo tutti insieme, devono essere palcoscenici che attraggono il mondo giovanile, per assicurare a ciascun ragazzo, ad ogni giovane di essere l’attore di questi spazi, che rimangono il posto per eccellenza per la crescita e la vita della componente più giovane di una parrocchia. “Lo sport in oratorio è importante aggiunge monsignor Carlo Mazza - i ragazzi stanno bene, sono contenti, sono sotto la guida vigile del prete, dell’educatore, i quali, attraverso la pratica sportiva, hanno una possibilità in più per dialogare, per ascoltare, per comprendere meglio i ragazzi”. È importante sapere coniugare vita oratoriana e attività sportiva senza dimenticare gli altri impegni dei giovani, in particolare la scuola. Monsignor Carlo Mazza si sofferma sulla “complementarità” dei diversi momenti educativi. In un progetto educativo oratoriano diventa a questo punto determinante il dialogo fra le diverse figure di educatori per cercare di trovare un connubio fra sport e momenti formativi, ben sapendo che i ragazzi, alla cui crescita cristiana e umana è proposto il centro giovanile, soffrono di eventuali divisioni. Pierfranco Redaelli


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RICORRENZE - Il Centro Sportivo Italiano celebra 60 anni di attività!!!!!!!!!!!!!!!!!!

UN’IMPRONTA INDELEBILE nella storia dello sport italiano “Se il Csi non ci fosse, bisognerebbe inventarlo” riconobbe qualche decennio fa l’allora presidente del Coni Giulio Onesti per commentare l’apporto fornito dall’Associazione allo sviluppo dello sport italiano. Bisognerà allora rendere merito a chi quell’invenzione se la fece venire in mente, e subito dopo lavorò per farla divenire una bella realtà. Era il giugno del 1944, all’indomani della liberazione di Roma dall’occupazione nazista, quando un gruppo di dirigenti dell’Azione Cattolica, capeggiati dal professor Luigi Gedda, decise di riprendere l’esperienza iniziata nel 1906 dalla Federazione Associazioni Sportive Cattoliche Italiane. La Fasci era nata agli albori del secolo per riunire ed organizzare le diverse espressioni dell’associazionismo sportivo cattolico, ricoprendo un ruolo rilevante nella diffusione

dello sport su tutto il territorio nazionale fino al 1927, quando era stata costretta all’autoscioglimento dalle leggi fasciste. Il Csi nacque però con un compito diverso, più moderno, rispetto alla sua antenata Fasci: raggruppare le società sportive, non più intorno all’idea di appartenenza e militanza cattolica, ma piuttosto intorno a quella, certamente più “larga”, di sport quale attività di promozione umana e sociale cristianamente ispirata. Il riferimento costante a questi principi, sia pure reinterpretati alla luce delle istanze, sempre diverse, emergenti in ogni epoca dallo sport e dalla società civile, ha permesso al Csi di essere molto spesso un passo avanti sul piano dell’elaborazione culturale in materia di sport. Si pensi ad esempio all’idea, nata a metà degli anni Cinquanta, di una pratica sportiva che

60 ANNI DI CSI ______________ 1944 1945 1946 1950

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dovesse estendersi a tutti i giovani senza eccezioni, anche a quelli atleticamente più scarsi o socialmente più disagiati. Di lì a poco, si pensò anche alla campagna perché diventasse obbligatorio in ogni Comune l’assessorato allo sport, che allora era facoltativo. Si può citare ancora la battaglia, cominciata alla metà degli anni Settanta, a favore di modelli di attività sportiva flessibili, in grado di adattarsi alle caratteristiche psicofisiche di ogni fascia di età. Era questa una proposta “rivoluzionaria”, in un’epoca in cui si ammetteva che lo sport dei bambini era la copia miniaturizzata, con carichi ridotti, di quella degli adulti. In anni più recenti il Csi è stato tra i primi a recepire l’idea che lo sport, quale strumento di promozione dell’agio e prevenzione del disagio sociale, si dovesse calare anche nell’area delle politiche sociali.

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Il 2 giugno viene varato il primo statuto del Csi. Il Csi organizza la prima edizione dei Campionati Studenteschi. Il Csi elabora e presenta la “Carta dello sport italiano”. Nasce a Zurigo, anche ad opera del Csi, la Fédération Internazionale Catholique d’Éducation Physique et Sportive (Ficep). Coni e Csi firmano una convenzione in cui: “Il CONI riconosce nel Centro Sportivo Italiano un Ente che ha il preciso obiettivo di svolgere attività propagandistica sportiva presso le masse giovanili”. Si tiene al Passo della Mendola il 1° Corso nazionale per dirigenti sportivi. Il Csi sottoscrive una convenzione con l’Ente Nazionale Sordomuti, primo esempio di attenzione allo sport dei disabili. Il Csi festeggia il 10° anniversario di fondazione con il Pontefice Pio XII. Viene organizzato a Roma il 1° Convegno nazionale consulenti. Il Csi promuove un Convegno nazionale su “Sport e Comune”. Comincia una battaglia perché vi sia nel Paese una politica pubblica per lo sport. Il Csi si rende autonomo dalla Giac. Insieme ad Aics e Libertas il Csi forma “l’intesa degli Enti di propaganda sportiva”. A Pesaro, un Congresso straordinario sancisce l’unificazione tra il Csi e la Fari. Il Csi è riconosciuto dal Coni quale Ente di promozione sportiva. Viene elaborato l’itinerario “sportivo-educativo”, proposta flessibile per uno sport a misura di ciascuno che accompagni l’individuo per tutta la vita. Il Csi è riconosciuto dallo Stato italiano come Ente con finalità assistenziali. Il Csi, abbandonata la strada dei Campionati, lancia la formula delle “Feste dello sport”. Il XIII Congresso si svolge all’insegna del motto “Associazione di promozione umana nello sport”. Viene presentato il “Progetto Associativo”. Viene lanciato “Giocasport”, proposta di attività per i preadolescenti. Con “Correre Csi” viene inaugurata la formula delle Campagne nazionali di promozione sportiva del Csi. Il XV Congresso Nazionale innesca un forte processo di rinnovamento che si esprime anche nell’avviamento di una revisione dello Statuto. Si svolge ad Assisi, il convegno nazionale “Sport, società e nuova partecipazione”. Viene lanciato “Fantathlon”, innovativo programma ludico-motorio per tutti i bambini. In dicembre un congresso straordinario cambia lo statuto del Csi, per garantire più trasparenza e democrazia. Il Csi celebra il 50° alla presenza del fondatore, Luigi Gedda. Viene presentato il progetto “Csi on the road”, che apre l’azione associativa alle prospettive delle politiche sociali. Parte il programma “Sport for Africa”, in Camerun. Il Congresso di Assisi sottoscrive il “Patto associativo”: carta dei valori di riferimento culturali ed educativi del Csi. Nasce la Consulta nazionale dei giovani. Viene lanciato “Stadium: lo sport incontra la piazza”. Siglato un protocollo d’intesa con il Ministero di Grazia e Giustizia per attivare iniziative sportive, culturali e ricreative per i ragazzi sottoposti a misure cautelari non detentive. Il Ministero della Pubblica Istruzione approva il progetto “Sport a scuola” del Csi. L’associazione è al lavoro in Albania per far nascere il QSS (Centro Sportivo Albanese). Si lancia un corso di formazione nazionale per Animatori sportivi in parrocchia. Nasce la prima edizione di Joy Cup. Viene fondata “Aranblu”, società di servizi del Csi. Al Csi è assegnato il premio “Artigiano della Pace”, per l’impegno speso a favore della pace. Il 31 dicembre la maratona Gerusalemme-Roma, che reca una fiaccola accesa presso la grotta della Natività, giunge a San Pietro nella notte per l’apertura dell’anno giubilare. Il Giubileo del 2000 viene celebrato in tutta l’associazione con manifestazione decentrate, che trovano la loro conclusione a fine ottobre, in occasione del Giubileo degli sportivi, alla cui organizzazione collabora il Csi. Il Csi organizza in Vaticano il Simposio internazionale “Il volto e l’anima dello sport”. Si mette mano alla scrittura del “Progetto culturale e sportivo”, che disegna il nuovo volto dell’associazione. Il Csi presenta sulla terrazza del Pincio a Roma la seconda edizione del “Villaggio dello sport”, in collaborazione con il Vicariato di Roma, l’Ufficio Cei per la pastorale dello Sport e del provveditorato agli Studi di Roma. L’evento è il lancio della campagna per la creazione di circoli culturali sportivi in parrocchia. Intanto il sistema sportivo Csi cambia faccia, e comincia a camminare su due gambe: l’attività istituzionale e l’attività per progetti. Vengono organizzati numerosi simposi, come il convegno “Dall’Italia che fa sport allo sport che fa l’Italia. Il ruolo sociale dello sport” e quello di Assisi “Un patto per lo sport, scelte, valori, prospettive”. In concomitanza con la canonizzazione di Padre Pio viene organizzata la maratona pellegrinaggio Roma-San Giovanni Rotondo. Il Csi collabora alla campagna contro le droghe “O ci sei o ti fai”. Viene lanciata la campagna nazionale “A scuola di valori in parrocchia”, per la formazione di operatori dei circoli culturali e sportivi parrocchiali. Il Centro Sportivo Italiano, in collaborazione con l’Ordinariato Militare in Italia, organizza la maratona internazionale Roma-Lourdes. Il Csi partecipa al Meeting di Rimini, dove organizza il Convegno: “Il ruolo educativo dello sport”. Firma un protocollo d’intesa tra CSI e MIUR. In dicembre c’è la convention nazionale ad Assisi su “Relazioni attraverso lo sport”. Il Csi rinnova il suo antico legame con l’Azione Cattolica. Come inizio di questo nuovo rapporto di collaborazione assicura la sua partecipazione al pellegrinaggio di Loreto (1-5 settembre). Nasce il progetto dei circoli culturali sportivi studenteschi. Insieme alla CEI, all’Opera Romana Pellegrinaggi ed al Coni promuove in Terra Santa una maratonapellegrinaggio da Gerusalemme a Betlemme. Il 26 giugno il Csi celebra il suo sessantennio di vita nell’Aula Nervi in Vaticano, alla presenza del Santo Padre.

Sono nate così importanti esperienze nelle comunità di recupero dalle tossicodipendenze, nelle carceri, nei centri anziani, nei campi rom e perfino sulle stesse strade dei quartieri “difficili” di città e paesi. Analoga impronta hanno le attività pensate per le parrocchie, per le scuole e per i disabili, campi in cui il Csi vanta una tradizione lunga quanto la sua storia, però sempre diverse e sempre aggiornate per fare un passo avanti in più. Battaglie culturali importanti sono state condotte nel tempo per abolire le barriere tra sport maschile e femminile, per contrastare il doping, per evitare il declino dell’elemento ludico nello sport e, in questi ultimi anni, per restituire

A SINISTRA DALL’ALTO: SUA SANTITÀ PIO XII BENEDICE LA BANDIERA DEL CENTRO SPORTIVO ITALIANO. INCONTRO DI PIO XII CON IL PRESIDENTE DEL CENTRO SPORTIVO ITALIANO PROF. LUIGI GEDDA (AL CENTRO) E IL PRESIDENTE DEL CONI AVV. GIULIO ONESTI

centralità all’etica dello sport. Pur con tutte le precauzioni per generare una pratica sportiva sempre e realmente a misura della persona umana e della società civile, l’attività del Csi ha prodotto nei decenni la “scoperta” di centinaia di campioni di ogni sport, che passati poi nelle fila dell’agonismo di alto livello si sono imposti con la maglia azzurra alle Olimpiadi e in altre competizioni internazionali. Ma ancor più che a questo “albo d’oro”, il Csi tiene alla sua storia “nascosta”, meno visibile, fatta dal grande lavoro svolto quotidianamente da generazioni di operatori volontari e dall’apporto di idee e di progresso che essi hanno saputo regalare allo sport italiano. Un lavoro oscuro, ma fatto sempre con grande passione e voglia di andare “oltre”, che ha lasciato una sua impronta nitida nella storia dello sport italiano, proprio come riconosciuto da Giulio Onesti. Una storia, se ne può essere certi, che si arricchirà di tantissime altre belle pagine lungo tutto il nuovo secolo da poco iniziato.

SNES - Si terranno in Umbria i corsi di aggiornamento per tecnici, allenatori e animatori del Centro Sportivo Italiano !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

LA FORMAZIONE SCENDE IN CAMPUS Bagni di Nocera Umbra dal 28 agosto al 5 settembre Corso per formatori di arbitri, allenatori, animatori

CORSO PER GIOVANI DIRIGENTI “RISVEGLIARE LA COSCIENZA POLITICA DEL CSI GUIDATI DALLA DOTTRINA SOCIALE DELLA CHIESA”

Corso per operatori con i disabili Corso di aggiornamento e specializzazione in attività grafico-pittorica per animatori dei bambini Corso di aggiornamento e specializzazione in attività musico-motoria per animatori dei bambini Corso di aggiornamento e specializzazione in attività mimico-gestuale-teatrale per animatori dei bambini Corso di qualificazione per orientatori dell’attività sportiva dei ragazzi

La settimana sociale per giovani dirigenti Csi si propone di far vivere un’esperienza di incontro e di confronto, offrendo una testimonianza concreta di impegno civile, politico e spirituale per crescere consapevolmente come cittadini e, nel contempo, per costruire fra noi relazioni di amicizia davvero significative. Sulla scia delle riflessioni avviate lo scorso anno, si vogliono esplorare le motivazioni alla base dell’agire di ogni giovane dirigente Csi al fine di rilanciare e rinnovare l’adesione ai valori etici ed umani della promozione sportiva. Affinché nei dirigenti si possa risvegliare una coscienza politica di veri cristiani e si rinnovino le ragioni del proprio essere al servizio di tutti, il filo conduttore di tutto deve essere la Dottrina Sociale della Chiesa.

30 AGOSTO - 5 SETTEMBRE Per chi: l’invito a partecipare è esteso a tutti i dirigenti ad ogni livello che operano nel Csi e che non abbiano superato i 25 anni di età Dove: a Bagni di Nocera Umbra (Perugia) presso la Casa soggiorno “Fonte Angelica” Come: nella tranquillità dell’Umbria, vicino ad Assisi, si alterneranno relazioni, convegni e tavole rotonde a momenti culturali e di svago che culmineranno con il pellegrinaggio a Loreto “Sei tu la dimora di Dio” insieme all’Azione Cattolica con la presenza del Santo Padre

Corso per preparatori atletici nelle principali discipline sportive Corso di qualificazione per istruttori di atletica leggera Corso di qualificazione allenatori di calcio Corso di qualificazione allenatori di calcio a cinque Corso di qualificazione allenatori di pallacanestro Corso di qualificazione allenatori di pallavolo Corso di specializzazione per allenatori di pallavolo giovanile (14-17 anni) Corso di specializzazione per allenatori di calcio giovanile (14-17 anni) Corso di qualificazione per giudici di ginnastica artistica Corso di specializzazione per dirigenti arbitrali Corso per amministratore della giustizia sportiva Corso orienteering Corso per operatori sportivi per la terza età Settimana sociale per dirigenti Corsi per animatori culturali sportivi in parrocchia

Per informazioni: www.csi-net.it


4 - STADIUM - giugno 2004

JOY CUP - Il Csi conclude la stagione assegnando i titoli nazionali di mtb, calcio, basket, volley, danza sportiva, nuoto, judo e karate 1111

ÈA RomaL’ORA DELLA JOY CUP e in tutto il Lazio più di 5.000 partecipanti dal 22 al 27 giugno Toscana, Umbria e Sardegna si sono affrontati sette comitati per portare una squadra a Viterbo. Così nel calcio a 5 “allievi”, delle cinque squadre impegnate nel concentramento umbro-marche-molisano (società di Gubbio, Macerata, Ancona, Ascoli Piceno, Campobasso), la vincente ha raggiunto a Frosinone le vincitrici delle diverse fasi regionali. Altre aree di collaborazione hanno viste impegnate ad esempio Puglia, Basilicata e Campania, oppure, come nel caso della pallavolo allieve, un derby triveneto tra i comitati di Trento, Rovigo, Treviso e Padova. Questo meccanismo oltre a far giocare ai giovani del Csi un gran numero di partite in più nella regular season, “certifica” il livello qualitativo delle pretendenti al titolo, nella fase nazionale. Chi vincerà la Joy Cup, insomma - e

Un carico di “Joy Cup” è atteso nella capitale e dintorni dal 22 al 27 giugno. Sono i finalisti del CSI che da tutta Italia, in treno, in aereo, pullman, nave, raggiungeranno il Lazio nelle rispettive sedi delle finali. Il conto alla rovescia per il fischio d’inizio della Joy Cup 2004 va ormai scadendo. A pochi giorni dall’inizio delle finali nazionali sono già molte le squadre e le società con il biglietto timbrato

CALCIO A 5 - FROSINONE IMPIANTI SPORTIVI

◗ Circolo Il Casale -Via A. Fabi - tel. 0775 841090 ◗ Centro Sportivo T2 - Via Selva Polledrara 37 - tel. 0775 874448 ◗ Centro Sportivo Progress - Via Casilina Nord, km 81 tel. 0775 870071 ◗ Centro Sportivo Villaverde Alatri - Via Montecena Vecchia - tel. 0775 408445 ◗ Park Club - SS 214 Via Casamari - tel. 0775. 409290 ◗ CC 87 - Via Casilina Med. - Ferentino - tel. 0775 244230

PROGRAMMA martedì 22 giugno ore 21.30 - Riunione tecnica mercoledì 23 giugno ore 9 - Cerimonia d’apertura da mercoledì 23 giugno a venerdì 25 giugno ore 9.15/19 - Attività sportive secondo i calendari domenica 27 giugno ore 9/12 - Finali 3°-4° posto, 1°-2°posto e premiazioni

CALCIO A 11 - VITERBO IMPIANTI SPORTIVI ◗ ◗ ◗ ◗ ◗

Campo Comunale Vignanello Campo Comunale Valentano Campo Comunale Bagnoregio Campo Comunale Canepina Stadio Comunale “G. Filesi” Orte - Via Campo Sportivo, 13 - tel. 0761 402675

PROGRAMMA martedì 22 giugno ore 21.30 - Riunione con i responsabili delle società mercoledì 23 giugno ore 9 - Cerimonia d’apertura da mercoledì 23 giugno a venerdì 25 giugno ore 9.15/19 - Attività sportive secondo i programmi delle singole discipline domenica 27 giugno ore 9/12 - Finali e premiazioni

per giocarsi il titolo. La destinazione è Roma e i diversi capoluoghi e comuni del Lazio. Sono infatti sette i poli operativi distribuiti tra i comitati di Roma, Latina, Rieti, Viterbo e Frosinone. La capitale ospiterà i tornei di pallacanestro, pallavolo e nuoto. Il capoluogo ciociaro vedrà in campo i giovani del calcio a 5. A Frascati si ritroveranno i kimono del karate. La zona pontina ospiterà invece i finalisti del calcio a 7 in quel di Pomezia, e quelli della ginnastica artistica e dell’aerobica a Nettuno. Nel territorio della Tuscia andranno poi in campo le varie categorie del calcio a 11 ed i bikers della mountain bike, infine nel capoluogo sabino si muoveranno gli atleti del judo e della danza sportiva. In particolare a Rieti avrà luogo il terzo appuntamento con l’happening dei Giovani. Saranno migliaia gli sportivi che si contenderanno il titolo nelle 12 diverse discipline di campione nazionale Csi. È bene ricordare che a queste finali nazionali si arriva dopo un circuito lungo un’intera stagione (solo negli sport di squadra si sono impegnate circa 10.000 società sportive). Una lenta scrematura quindi, attraverso fasi locali, successive fasi intermedie, ovvero regionali e interregionali. La novità dell’anno del circuito Joy Cup è stata proprio la formazione di aree di collaborazione, raggruppamenti tra regioni limitrofe, che ha permesso di svolgere attività continuativa, senza interruzioni, in special modo per quei comitati che nei loro campionati hanno un numero minore di società iscritte e conseguentemente di partite giocate. Per esempio nel calcio a 11 “open”

ARBITRI - Alla Joy Cup saranno presenti anche 180 giudici di gara 111

TRA FISCHIETTI cronometri e cartellini azzurri L’inno alla Joy Cup suona anche per la classe arbitrale. Sono circa 180, infatti, gli arbitri e i giudici di gara che permetteranno il regolare svolgimento della manifestazione. Solamente la pallavolo ne impiegherà ben 36, sono 22 invece quelli che fischieranno il calcio a 5, 16 nel calcio a 11, 12 nel calcio a 7. Il basket, che su ogni campo schiererà un tandem di fischietti, ne conta 18. I giudici nelle arti marziali e nella ginnastica, ed i cronometristi del nuoto e della mountain-bike, compongono il restante numero. Chissà se tra i giovani fischietti del calcio si nasconda il nuovo Collina. Il passato ci insegna che nel corso dei suoi sessant’anni di storia, sono state molte le giacchette nere che dall’associazione sono arrivate al calcio di vertice. Gli arbitri nati nel Csi annoverano nomi come Jonni, D’Elia, Amendolia e Lanese. L’attenzione educativa che il Csi esercita nelle sue gare si evidenzia anche in un regolamento che premia e premierà ancor di più, in futuro, la classifica fair-play o il metodo, già sperimentato nel calcio, del cartellino azzurro legato all’espulsione temporanea (da

quest’anno adottato anche nel basket). Alberto Benassi, responsabile nazionale Arbitri e Giudici di Gara spiega: “L’arbitro del Csi è uno sportivo tra sportivi; è il garante del regolare svolgimento del gioco, pronto sempre a intervenire con fermezza, ma anche con un certo tatto, segno caratteristico del Csi”. Sono arbitri speciali quelli del Csi? “No, ma voglio ricordare che prima di essere tali, sono educatori, persone ‘formate’, a loro volta chiamate a ‘formare’ con la parola e con l’esempio. Per questo è necessario che ogni arbitro Csi si attenga ai vari regolamenti, in primis quello della Giustizia Sportiva, ed applichi più spesso quegli strumenti quali il ‘cartellino azzurro’, capaci di modificare il successivo comportamento del giovane. Va poi spesa una parola - termina Benassi - anche per gli ‘Osservatori arbitrali’. Al pari degli Arbitri debbono essere formati sotto il punto di vista tecnico, ma anche formativo, perché la loro azione è indispensabile per un buon insegnamento agli arbitri e alle società sportive.”

GINNASTICA ARTISTICA, RITMICA E AEROBICA - NETTUNO

lo si è visto anche nelle più recenti edizioni - sarà sicuramente una compagine affiatata, capace di esprimere un bel gioco sotto rete, sotto porta o sotto canestro, o singoli ragazzi e ragazze capaci di gesti tecnici di rilievo in acqua, in bici, sul tatami, in pedana o a ritmo di musica. A tal proposito, scorrendo il lotto delle finaliste sono parecchie le squadre che nel Lazio difenderanno il tricolore conquistato lo scorso anno in Sicilia. Sarà comunque una Joy Cup di festa. Il sessantennio del Csi sarà, come ampiamente ricordato in queste pagine, celebrato negli stessi giorni di fine giugno. Per tutti, al di là di ogni medaglia, e di ogni podio, sarà una partecipazione speciale; vale infatti l’ingresso in Aula Nervi, laddove il Santo Padre saluterà tutti i finalisti. Un premio davvero straordinario.

IMPIANTI SPORTIVI

◗ Centro Sportivo Santa Barbara - Palazzetto dello Sport

PROGRAMMA giovedì 24 giugno ore 21.30 - Riunione tecnica con i responsabili delle società venerdì 25 giugno ore 09.00 - Cerimonia d’apertura ore 16.00/19.00 - Attività sportive secondo i programmi prestabiliti domenica 27 giugno ore 09.00/12.00 - Finali e premiazioni

JUDO E DANZA SPORTIVA - RIETI IMPIANTI SPORTIVI judo

◗ Villa Reatina - Palazzetto dello sport

danza

◗ Villa Reatina - Palestra Polifunzionale

PROGRAMMA venerdì 25 giugno ore 21.30 - Riunione tecnica domenica 27 giugno ore 9/12 - Attività sportive secondo i programmi delle singole discipline e premiazioni

CALENDARIO ROMA 22/27 giugno - nuoto, pallacanestro, pallavolo VITERBO 22/27 giugno - calcio 11 25/27 giugno - mountain bike FROSINONE 22/27 giugno - calcio 5 POMEZIA E AREA PONTINA 22/27 giugno - calcio 7 FRASCATI 24/27 giugno - karate NETTUNO 24/27 giugno - ginnastica artistica, aerobica RIETI 25/27 giugno - judo, danza sportiva 22/27 giugno - happening dei giovani

FINALI - La parola ai presidenti regionali111111111111

TUTTE LE STRADE che portano a Roma Parte il conto alla rovescia per la finale nazionale della Joy Cup 2004, in programma in terra laziale. Quest’anno si potrà contare anche sulla fortunata concomitanza con il sessantesimo anniversario di fondazione del Centro Sportivo Italiano. La ricorrenza sarà impreziosita anche dall’udienza privata con il Santo Padre, in programma sabato 26 giugno in Aula Paolo VI. Come si stanno preparando i vari comitati regionali del Csi a questa occasione veramente unica? Stadium lo ha chiesto ad alcuni presidenti regionali, che non hanno nascosto la loro trepidazione per questa settimana che si preannuncia indimenticabile per la storia dell’Associazione. Celebrare ogni dieci anni l’evento della fondazione in Vaticano costituisce per il Csi una tradizione consolidata. Essa è iniziata nella memorabile mattinata del decennale in piazza San Pietro, alla presenza di Pio XII. Una consuetudine che ha una doppia motivazione: da un lato sottolinea l’appartenenza ecclesiale del Csi, dall’altro riporta idealmente l’intera Associazione al luogo d’origine. Essa fu infatti

fondata nel giugno 1944 a poche decine di metri dal colonnato di San Pietro. Oggi la soddisfazione è doppia, perché all’interno di questa grande festa sono state inserite le finali nazionali della Joy Cup, che oltre a Roma vedrà impegnate tutte le altre quattro province laziali. “Posso garantire l’impegno e il grande sforzo organizzativo del Csi Lazio per la migliore accoglienza possibile da parte di ciascun comitato della Regione - afferma Gianfranco Di Lorenzo, presidente del Csi Lazio -. Speriamo che, al di là dei risultati, sia una Joy Cup veramente di gioia, una parentesi d’estate romana che riscaldi i cuori dei ragazzi partecipanti alle varie attività e che permanga tra i ricordi più belli della loro vita, non solo sportiva”. A cedere il testimone al comitato laziale è quello siciliano, che lo scorso anno seppe organizzare un’edizione impeccabile della Joy Cup, accolta da tutta la regione in modo entusiasmante. “È un testimone importante quello che la Sicilia passa al Lazio - sostiene Salvo Russo, presidente regionale Csi Sicilia -, sotto il segno della continuità di lavoro e

NON SOLO SPORT - A Rieti si daranno appuntamento anche un centinaio di giovani con tanta voglia di stare insieme 1111111111111111

HAPPENING, UNA FESTA NELLA FESTA

KARATE - FRASCATI IMPIANTI SPORTIVI

◗ Palazzetto dello Sport - Via Vermicino km 2.600

PROGRAMMA giovedì 24 giugno ore 21.30 - Riunione tecnica venerdì 25 giugno ore 15/19 - Attività sportive secondo il programmi delle singole discipline domenica 27 giugno ore 9/12 - Finali e premiazioni

VOLLEY, BASKET, NUOTO - ROMA IMPIANTI SPORTIVI pallavolo

◗ Sporting Montecervino - Via Adeodato Ressi, 14 (Portuense/Trullo) ◗ Oratorio San Paolo - Viale S. Paolo, 12 (San Paolo/Ostiense) ◗ S.Damaso - Largo S.Vincenzo De Paoli (Portuense) ◗ Colle La Salle - Via dell’Imbrecciato 181 (Portuense/Lgo La Loggia) ◗ Palloni L.U.I.S.S. - Via Martino Longhi, 2 (Flaminio/Pzza Mancini) ◗ Le Cupole - Via G.De Luca (Boccea/Mattia Battistini)

pallacanestro

◗ Centro Sportivo Don Orione - Via della Camilluccia 120 (Montemario) ◗ S.Giuseppe all’Aurelio - Via Boccea 360 (Zona Boccea) ◗ Scuola V.Bachelet - Via di Nazareth 150 (Boccea/ Mattia Battistini) ◗ Le Cupole - Via G.De Luca (Mattia Battistini)

nuoto

◗ Piscine Foro Italico - Piazza Lauro de Bosis (adiacenze Stadio Olimpico) ◗ Piscina Csi Roma 25 mt - Lungotevere Flaminio, 55 (Flaminio)

PROGRAMMA martedì 22 giugno ore 21.30 - Riunione tecnica mercoledì 23 giugno ore 9 - Cerimonia d’apertura da mercoledì 23 giugno a venerdì 25 giugno ore 9.15/19 - Attività sportive secondo i calendari domenica 27 giugno ore 9/12 - Finali e premiazioni

CALCIO A 7 - POMEZIA E AREA PONTINA IMPIANTI SPORTIVI

◗ Green Park - Via Campobello - Pomezia ◗ S. Benedetto - Via Orazio - Pomezia ◗ Centro Sportivo Campeggio a Mare - Via Siviglia, 9B - Torvaianica ◗ Centro Sportivo Tovalieri - Pineta dei Liberti Lungomare della Pineta, 140 Ardea

PROGRAMMA martedì 22 giugno ore 21.30 - Riunione tecnica mercoledì 23 giugno ore 9 - Cerimonia d’apertura da mercoledì 23 giugno a venerdì 25 giugno ore 9.15/19 - Attività sportive secondo i calendari domenica 27 giugno ore 9/12 - Finali e premiazioni

dell’unità d’intenti che in questi 60 anni hanno contraddistinto l’attività del Csi, sia a livello nazionale, sia regionale. Abbiamo già festeggiato l’anniversario a Catania, ora lo faremo anche a Roma”. “Finalmente abbiamo proclamato, a Castione della Presolana, in provincia di Bergamo, le 23 squadre campioni regionali lombarde degli sport di squadra che parteciperanno alle finali nazionali della Joy Cup 2004 - spiega Eugenio Taglietti, presidente lombardo del Csi -. Il sogno, a questo punto realizzabile, è quello di essere proclamati Campioni nazionali, e di cucirsi sulle maglie il fatidico scudetto da esibire nel campionato del prossimo anno”. “Le Finali Nazionali della Joy Cup rappresentano, anche per le società e gli atleti della Toscana, un appuntamento importantissimo e preparato da tempo” commenta Pier Paolo Barni, presidente regionale del Csi toscano. Addirittura, le trenta società sportive che hanno dato vita al campionato interprovinciale Prato - Firenze Pistoia, categoria open di calcio a 11, all’inizio della stagione, in vista di questo grande appuntamento, decisero di costituire un fondo, da destinare alla società che avesse rappresentato la Toscana alle finali Nazionali, per aiutarla nella trasferta nel Lazio. Sarà dunque il Croce d’Oro Montale ad andare a Viterbo beneficiando dei mille euro, frutto della solidarietà delle altre società. Grande attesa anche per le ragazze della pallavolo femminile del Csi Versilia, tra le cui file gioca anche una recente “miss Versilia”. Oltre alla palma delle più belle, puntano anche a conquistare il titolo delle più brave. “Non c’è alcun dubbio che la Joy Cup, ormai, costituisce l’ossatura di tutta l’attività sportiva della nostra Associazione - fanno sapere dalla segreteria del Centro Sportivo Italiano Emilia Romagna -. Quest’anno, la Joy Cup ha assunto un’importanza degna d’attenzione. Alcuni Comitati territoriali che da soli non avevano la ‘forza’, si sono accorpati con altri Comitati in modo da poter partecipare. I giovani sono entusiasti di partecipare alla Joy Cup e si sono impegnati seriamente durante le fasi territoriali e regionali, per poter raggiungere la fase finale con la ‘trasferta’ che per loro è già di per sé un ambito premio. La Joy Cup, per le sue regole, è anche strumento educativo per la nuova esperienza che la formula prospetta”.

JOY CUP

L’attività sportiva non si limita ad essere una semplice esperienza d’incontro e di aggregazione, ma ha in sé potenzialità ben più grandi: genera relazioni tra le persone. Attraverso “il fare” sport, tra gli atleti possono nascere con grande immediatezza simpatia, amicizia, stima, fiducia. L’Happening dei Giovani, evento che si terrà all’interno del grande contenitore Joy Cup, vuole essere proprio un’esperienza che educhi ai “valori dello stare insieme” attraverso lo sport. Nel programma, le attività squisitamente sportive

si integrano con altre che valorizzano aspetti ricreativi, culturali e spirituali, che attraverso la condivisione con gli altri e il confronto con culture diverse, permettono di ampliare i propri orizzonti e le proprie conoscenze. L’happening è anche l’occasione per vivere concretamente e direttamente i valori dell’anno europeo dell’educazione attraverso lo sport. La manifestazione è aperta alle squadre composte da atleti di età compresa tra i 14 e i 18 anni dei Circoli Culturali Sportivi in parrocchia o delle società sportive

parrocchiali del Centro Sportivo Italiano. L’attività sarà caratterizzata dalla polisportività: oltre a partecipare con la propria squadra al torneo della propria disciplina sportiva, gli atleti prenderanno parte anche a gare individuali di atletica e all’attività di Stadium in piazza, con le strutture mobili del Csi che saranno installate nelle strade e nelle piazze del centro di Rieti, coinvolgendo, oltre ai partecipanti all’happening, squadre locali e squadre formate da immigrati.

Tra i momenti culturali e ricreativi, si segnala la proiezione del film Sognando Beckham, una cena etnica alla scoperta dei sapori tipici di alcuni Paesi arabi, africani e latino americani, l’escursione sul Terminillo, in grado di unire sport e ambiente, e una visita notturna alla città di Roma. In programma anche momenti di riflessione e di raccoglimento spirituale, come il pellegrinaggio in notturna verso il santuario Fonte Colombo, nella provincia di Rieti dove San Francesco scrisse la regola dell’ordine.


STADIUM - giugno 2004 - 5

AVVENIMENTI - Assemblea Nazionale Csi ;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;

REIMPARARE A ESSERCI SUL TERRITORIO

È la parola d’ordine emersa dal simposio di Tabiano Terme, che oltre a confermare presidente Edio Costantini, ha tracciato le politiche del Centro Sportivo Italiano per i prossimi anni. Numerosi gli ospiti illustri che hanno voluto testimoniare la loro vicinanza all’Associazione di Felice Alborghetti

“Lo sport è un luogo di educazione straordinario, perché valorizza i vari talenti e aiuta a costruire il benessere della mente e anche del corpo; quindi, l’attività fisica e sportiva è una componente sostanziale di ciascuna persona”. (MARIOLINA MOIOLI, direttore generale del Miur)

“Oggi, abbiamo come grande nemico il ‘dio’ mercato. Noi abbiamo il dovere di educare i nostri ragazzi al fatto che la solidarietà sia utilizzabile come strumento per arrivare alla giustizia”. (SERGIO MARELLI, direttore generale della Focsiv)

“L’ultimo rapporto ISTAT testimonia che il mondo del no-profit è cresciuto. Ci sono 3000 cooperative in più ed è nel settore sportivo che è maggiore l’attivo. Siatene orgogliosi”. (EDOARDO PATRIARCA, portavoce del Forum terzo settore)

Nell’anno del 60esimo di fondazione, in occasione dell’assemblea elettiva quadriennale, svoltasi dal 21 al 23 maggio scorso a Tabiano Terme (PR), per la prima volta il Centro Sportivo ha rinnovato le sue cariche, tramite le nuove norme dello Statuto “riformato” secondo i desideri del Coni, tra le quali l’elezione diretta del presidente nazionale. Le novità normative, oltre a non creare imbarazzi, alla fine hanno contribuito anche a snellire i lavori. Rieletto plebiscitariamente il presidente Edio Costantini, sono stati nominati vicepresidenti Vittorio Bosio (vicario) e Santo Gagliano. La composizione dei vertici associativi scaturita da Tabiano si può leggere nel riquadro qui sotto. Le votazioni sono state precedute da due momenti rilevanti: il ritratto del quadriennio 2000/2004 un bilancio tutto numeri, tabelle e grafici - e la relazione del presidente nazionale sul tema “Per l’Italia di oggi e di domani: la pazienza di educare attraverso lo sport”. Come dire, passato e futuro a confronto, per sviscerare meglio le dinamiche che hanno consigliato le politiche di ieri e che ora disegnano le prospettive del futuro prossimo. La relazione è stata accolta con grande attenzione e interesse. I suoi punti focali si sono snodati in una serrata logica consequenziale. Punto di partenza, per un Csi che tra poco celebrerà il 60° di fondazione, è la necessità di continuare a proporre educazione attraverso lo sport. Educazione vista anzitutto

“Lo sport educativo è quello che mette al centro la persona. In Italia è affidato agli enti di promozione. Credo che lo Stato debba occuparsi soprattutto della sua diffusione”. (PIERLUIGI CASTAGNETTI, capogruppo de “La Margherita” alla Camera dei deputati)

EDIO COSTANTINI come formazione ad una vita vissuta in pienezza, in alternativa al “nulla” di una società che sta perdendo ogni valore di riferimento e che, del tempo libero, vede solo un “usa e getta” in più. Uno sport animato da valori forti è nella logica del Csi, associazione di ispirazione cristiana, impegnata nel diffondere, anche al proprio esterno, una cultura sportiva ispirata dal Vangelo. Ma non si tratta di elaborare un grande teorema astratto, quanto di trovare i terminali giusti perché il progetto d’insieme si trasformi in frutti concreti. Quei terminali esistono e sono le società sportive del Csi, cui spetta il compito di agire sul territorio, di concerto e in rete con tutte le realtà locali, per alzare - attraverso lo sport ma andando oltre lo stesso - il tasso di qualità della vita della comunità di riferimento. Chiaramente occorre una società sportiva un po’ differente rispetto al modello tradizionale, se non altro perché essa non deve chiudersi nel “privato” del circuito “tesseramentoallenamenti-gara”, disinteressandosi di cosa accade intorno a sé, ma deve assumere un ruolo “pubblico”. Un compito, questo, che significa, ad esempio, esercitare cittadinanza attiva, stimolare le stesse istituzioni locali a fare meglio e di più per migliorare la vita dei cittadini. La parola d’ordine è “reimparare ad esserci sul

territorio”. Di qui l’individuazione di quelli che saranno i cinque grandi temi della proposta del Csi nei prossimi quattro anni: la politica sportiva, la politica formativa, le politiche sociali e del lavoro, la politica internazionale, la politica della comunicazione. La politica sportiva dell’associazione punterà ad uno sport di qualità, significativo tanto sul piano tecnico che educativo, con un occhio di riguardo all’incremento delle attività nel Centro-Sud e alle proposte per i diversamente abili. La politica sportiva punterà ad una formazione “popolare”, ovvero diffusa, accessibile, di qualità e motivante per gli operatori di tutte le società sportive e di comitato. Il fatto, poi, che lo sport si intersechi con bisogni sociali profondi (si pensi al bisogno di salute) rende strategica un’attenzione allo sviluppo dello sport come strumento di politiche sociali, senza considerare il contributo che il settore sportivo può fornire all’occupazione. Il Csi punterà poi a rafforzare il significato della sua presenza in ambito europeo, collaborando alla federazione europea di sport cattolico, e a sostegno dello sport di base in alcuni paesi in via di sviluppo. Passata al vaglio dell’assemblea di Tabiano, questa linea programmatica è risultata massicciamente condivisa dai delegati delle società sportive, come dimostrato dai loro interventi in dibattito. Sarà compito della nuova presidenza nazionale trasformare le linee guida in tappe operative anno per anno.

“Bisogna avere il coraggio di creare incontri. La sfida è credere nell’uomo. Nel momento in cui parliamo di educazione allo sport, questo diventa di prevenzione”.

(PAOLA BIGNARDI, presidente dell’Azione Cattolica italiana)

“Io vorrei sapere che cosa ha a che fare l’educazione allo sport, come palestra di vita, come rispetto dell’avversario, come lealtà del confronto, come gioco di squadra, rispetto alle vicende che si vedono negli stadi”. (CARLO GIOVANARDI, (ministro per i rapporti con il Parlamento)

“Il futuro ci riserva cinque sfide importanti: l’autonomia, la partecipazione, la legalità, la democrazia, e soprattutto la convivenza civile”.

(DON ANTONIO MAZZI, presidente della Fondazione Exodus)

GLI ELETTI

(GIAMPIERO FARRU, presidente del Csv Sardegna solidale)

PRESIDENTI REGIONALI

PRESIDENTE NAZIONALE Edio COSTANTINI

PRESIDENZA NAZIONALE Presidente Nazionale: Edio COSTANTINI Consulente Ecclesiastico Nazionale: Mons. Vittorio PERI Vice Presidente Nazionale Vicario: Vittorio BOSIO Vice Presidente Nazionale: Santo GAGLIANO Membri: Massimo ACHINI, Paolo BELLEI, Maurizio FEDERICO, Serafina GRANDOLFO, Salvatore MATURO, Massimo SACCO

CONSIGLIERI NAZIONALI Massimo ACHINI - Milano Paolo BELLEI - Reggio Emilia Vittorio BOSIO - Bergamo Mario G. CASU - Sassari Leonardo DISO - Terra d’Otranto Maurizio FEDERICO - Frosinone Stefano GAMBERINI - Bologna Serafina GRANDOLFO - Bari Michele MARCHETTI - Teramo Maurizio D. MAZZARO - Treviso Giovanni NOLI - Foligno Alessandro PELLAS - Roma Giovanni RICCI - Rimini Massimo SACCO - Torino Pasquale SCARLINO - Cava dei Tirreni Giancarlo ZANAFREDI Mantova

“C’è bisogno di dare una forma nuova alla presenza dei cattolici nella società italiana: meno disinteressati e distratti, e al tempo stesso, meno arroccati su posizioni ideologiche e più aperti ad affrontare i problemi veri della città. La storia e la natura educativa delle nostre associazioni ci impegna a cercare di unire il più possibile le strade di AC e Csi. Ci sta a cuore la vita delle persone e ci sta a cuore che ogni persona possa scoprire quel segreto della vita che la fa felice”.

Milena ALIBERTI - Torino Alberto BENASSI - Modena Giuseppe CALLONI - Asti Vito C. DI LORENZO - Noto Carlo FARACI - Pisa Santo GAGLIANO - Catania Giuseppe GOFFRINI - Latina Anna M. MANARA - Cremona Salvatore MATURO - Napoli Franco MENCONI - Massa C. Daniele PAOLETTI - Prato Renato PICCIOLO - Valle Camonica Andrea RISPOLI - Salerno Giovanni SALA - Lecco Giovanna TAGLIABUE - Como Rita ZOCCATELLI - Verona

ABRUZZO : Francesco COCCIA BASILICATA: Lorenzo CALIA CALABRIA: Antonio CANNIZZARO CAMPANIA: Giovanni REGINE EMILIA ROMAGNA: Giuseppe VACCARI FRIULI VENEZIA GIULIA: Claudio BARDINI LAZIO: Gianfranco DI LORENZO LIGURIA: Luca PELLEGRINI LOMBARDIA: Eugenio TAGLIETTI MARCHE: Ronaldo SPINACI MOLISE: Leo LEONE PIEMONTE: Eugenio IMPERATORI PUGLIA: Cipriano LOIUDICE SICILIA: Salvatore Maria RUSSO SARDEGNA: Mauro PIRAS TOSCANA: Pier Paolo BARNI UMBRIA: Roberto PASCUCCI VALLE D'AOSTA: Pietro VARISELLA VENETO: Giuseppe SALVIATI PROVINCIA AUTONOMA BOLZANO: Vasco IANNELLI PROVINCIA AUTONOMA TRENTO: Marco PASQUALINI

COLLEGIO NAZIONALE DEI PROBIVIRI Effettivi: Aldo MONACI (Savona); Roberto RICCHINI (Chiavari), Giovanni RUSSO (Caltagirone) Supplente: Otello MANCINI (Siena)

ASSEMBLEA COLLEGIO NAZIONALE DEI REVISORI DEI CONTI Effettivi: Andrea LUCARELLI (Roma), Angelo PETRELLA (Sessa Aurunca), Renato VAILATI (Crema) Supplenti: Carlo BELLOCCHI (Ancona), Claudio CAPARRELLI (Frosinone), Paolo Gerardo D'ARCANGELO (Taranto)


6 - STADIUM - giugno 2004

EVENTI - Settecento giovani provenienti da tutta Italia si sono dati appuntamento a Lignano Sabbiadoro per il Trofeo Polisportivo !!!!!!!!!!!!

22-27 GIUGNO (LAZIO) Finali Nazionali Joy Cup

UNA SFIDA all’ultimo sport

22-27 GIUGNO (LAZIO) 3° Happening dei giovani 27 GIUGNO (IMOLA) 2° Trofeo Green Volley, torneo di Pallavolo su erba

di Felice Alborghetti

Si è da poco concluso a Lignano Sabbiadoro il quinto Trofeo Polisportivo del Centro Sportivo Italiano, una miscela di divertimento e sport che ha confermato la bontà del modello educativo studiato dal Csi per i giovani preadolescenti. Polivalenza e polisportività sono le parole chiave del progetto lanciato dall’Associazione, che quest’anno ha avuto come teatro il bellissimo Villaggio Adriatico Sportivo, il megaparco polifunzionale, dove nel 2005 si svolgerà il Festival Olimpico dei Giovani Europei promosso dal Cio. A cavallo tra maggio e giugno circa settecento ragazzini del Csi, nati tra il 1990 ed il 1995, si sono quindi dati appuntamento sul litorale friulano, per questa vera e propria sfida all’ultimo sport. Oltre duecento erano i giovani provenienti dalla Lombardia - il solo comitato di Lecco ne ha schierati un centinaio - ma con presenze significative anche dal Molise, dalla Puglia, dalla Sardegna e dalla Sicilia. Nella loro borsa un pieno di sport, con scarpe da ginnastica, cuffie, costumi, scarpini e ginocchiere, tutti utilizzati nei tre giorni di gare senza sosta. Assai ricca la ricetta polisportiva: partendo dagli sport di squadra, quali basket, volley e le tre declinazioni del calcio, a 5, a 7 e a 11, i

ragazzi in Friuli hanno potuto testare, unendo gioco e sport, altre discipline, passando dai campi d’atletica alla piscina, dai lanci alle staffette, in una formula ormai ben rodata, che esclude meccanismi di eliminazione diretta e che sviluppa nel ragazzo in gara, nel rispetto della sua crescita sia fisica sia educativa, una migliore convinzione delle proprie abilità tecniche. E così, il piatto servito a turno ai giovani partecipanti ha assunto nel corso della giornata un sapore diverso ad ogni ora: si è passati dagli odori della pineta, dove si è svolto l’orienteering fotografico, al “dolce” dell’Acquagiò la piscina dei giochi acquatici dove tanti “pesciolini” hanno sguazzato tra canotti, ciambelle, e braccioli. Un assaggio anche al “salato” in spiaggia dove tutti i partecipanti hanno potuto usufruire dello spazio dell’arenile per misurarsi in alcuni giochi estivi. I più piccoli si sono dilettati nel tiremolla, una sorta di doppio tiro alla fune, spia e centra il cerchio, un giochino propedeutico sul modello del tiro al bersaglio con l’utilizzo delle bocce. I più grandi sono scesi in spiaggia per misurarsi in altri divertenti giochi-sport, quali sforza 4, un tiro alla fune con corde incrociate tirate da quattro angoli diversi e ancora roverino e beachhockey con mazze e palla da volley.

APPUNTAMENTI

15-18 LUGLIO (VERONA) Campionati europei Ficep

POST-IT VERONA LA GRANDE SFIDA

Allo stadio di Lignano si è invece svolto uno speciale Pentathlon con il lancio del vortex, la corsa ad ostacoli, la staffetta ed il salto in lungo. La particolare formula del Trofeo Polisportivo ha mixato sia gli sport, sia le squadre. Nelle gare “polisportive”, infatti, le formazioni degli sport di squadra sono state smembrate e riamalgamate casualmente, in modo da far conoscere meglio atleti di provenienze diverse e far vivere a tutti una nuova esperienza sempre all’interno della stessa rassegna. La classifica finale ha tenuto conto, con un opportuno sistema di ponderazione, sia dei risultati dei ragazzi singolarmente, sia delle prestazioni di squadra. “Abbiamo visto ad esempio giocatori di una

BASKET, PALLAVOLO, ATLETICA... E MILLE ALTRI SPORT NELLA TRE GIORNI DI LIGNANO SABBIADORO

stessa formazione di calcio - sottolinea Renato Picciolo, coordinatore dell’attività sportiva del Csi - mescolarsi nel pomeriggio in altri gruppi, in occasione dei giochi di movimento polivalenti e nei giochi di animazione che abbiamo predisposto. La maggiore soddisfazione l’abbiamo avuta vedendo ogni miniatleta dare il meglio di sé in ogni circostanza, testando le proprie capacità nelle più diverse declinazioni sportive, imparandone nuove, ampliando la conoscenza dei vari gesti tecnico-sportivi, migliorando la propria capacità fisico-motoria”.

Si è tenuta a Verona la IX edizione de “La grande sfida”, un importante ed originale momento d’incontro tra la città scaligera e il mondo dei disabili, che ha tra l’altro ottenuto l’alto patrocinio del Ministero degli affari sociali per il suo valore di carattere nazionale. Questa edizione della sfida si è svolta in più tappe per tutto lo scorso mese. Si è iniziato il 7/8 maggio a Villafranca, con spettacoli teatrali ed occasioni di giocosport; si è replicato il 14/15 a Cerea e Bovolone con identico canovaccio, per poi entrare nel clou, a Verona, con competizioni sportive e appuntamenti artistici e musicali. Grande successo anche per il convegno organizzato in collaborazione con la Curia veronese, su “Le barriere allo Spirito”, tema ancorato alla dimensione spirituale delle persone con disabilità.

MILANO LA LODIGIANI VOLA A PARIGI

SCUOLA - Prima tappa mantovana per l’iniziativa sostenuta dalla Commissione europea !!!!!!!!!!!!!!!!!

INSIEME NELLO SPORT

per crescere Si è conclusa sabato 29 maggio a Rivarolo Mantovano “Sport game 2004”, manifestazione ludico-sportiva che vanta un marchio di qualità davvero importante, quello della Commissione europea - Direzione educazione e sport. L’iniziativa nasce, infatti, da un progetto didattico, dal nome “Insieme nello sport per crescere”, presentato all’organismo europeo a seguito di un bando a favore di progetti legati a forme di cooperazione tra mondo scolastico e mondo sportivo. La proposta del polo scolastico mantovano è risultata vincente, assicurandosi il riconoscimento e un sostegno finanziario di 50.000 euro. Si sono aggiudicati il bando anche altri due progetti italiani: uno presentato dalla direzione didattica di Campi Bisenzio (Firenze) e l’altro dalla direzione didattica 2° circolo di Taurianova (RC). Le tre proposte, le uniche ritenute valide fra tutte quelle presentate dai vari paesi dell’unione europea, sono state valutate così omogenee da poter essere accorpate in un’unica manifestazione di maggior spessore e rilevanza. E così è stato, definendo un

programma che ha visto le tre istituzioni scolastiche di Rivarolo, Campi Bisenzio e Taurianova coinvolte nella promozione ed organizzazione di una serie di eventi a carattere ludico-sportivo e seminariale, strutturati in tre fasi di attuazione, la prima delle quali è stata appunto quella di “Sport game 2004” appena conclusasi a Rivarolo. A questo primo evento hanno partecipato tutti gli alunni della scuola elementare rivarolese, i bambini della scuola di Taurianova e di Campi Bisenzio, gli alunni delle scuole elementari di Bozzolo e San Martino d’Argine, allievi delle materne di Rivarolo e Spineda (CR), ragazzi della media di Rivarolo e il gruppo di diversamente abili della Cooperativa “SFA L’alveare”. Il programma tecnico della manifestazione prevedeva, oltre ad attività polisportive, una gara di orienteering fotografica e momenti formativi, tra cui un dibattito sul tema dell’educazione attraverso lo sport. Si replicherà in Calabria (Taurianova) in ottobre, e in Toscana (Firenze) in dicembre. Sempre con l’intervento dei ragazzi di tutte e tre le località firmatarie del progetto.

L’edizione italiana della Danone Nations Cup, il torneo di calcio per ragazzi più prestigioso del mondo, è terminata riproponendo la sfida tra Milano e Roma che ha caratterizzato nella stagione in corso anche la Serie A. All’Arena di Milano, ad aggiudicarsi la kermesse organizzata in Italia dal Csi è stata la Lodigiani Roma, che ha avuto la meglio solo ai rigori sulla Polisportiva Lombardia 1. La società capitolina, bissa così il successo ottenuto l’anno scorso e conquista il diritto di volare a Parigi dal 2 al 6 settembre per difendere i colori azzurri nella Finale Internazionale della manifestazione.

FOLIGNO IL PARCO DEI DIVERTIMENTI Sabato 5 giugno a Foligno con la manifestazione “Il parco dei divertimenti” si è concluso il progetto “sport a scuola” dell’anno scolastico 2003-2004. Oltre 2.000 bambini delle scuole elementari di Foligno e comuni limitrofi hanno riempito il Parco dei Canapè, all’interno delle mura della cittadina umbra, mescolando giochi e sport dalle 8 alle 12 con balli, coreografie, mimi, pittura-viso. Un modo simpatico di salutare compagni ed insegnanti prima dell’estate.

VERONA GRAN PREMIO DI CICLISMO Sullo stesso circuito veronese che ospiterà ai primi di ottobre il Campionato mondiale di ciclismo, si è disputato il 12 e 13 giugno, il Gran Premio Nazionale di Ciclismo amatoriale del Csi. Gli iscritti erano più di 300. Nella categoria femminile si è imposta la bresciana Carla Dalé, tra i maschi trionfa il veronese De Beni. Il titolo nazionale Csi, nonostante il quinto posto in quest’ultima gara, va invece al bresciano Giuliano Rossini. Archiviato il ciclismo, Verona attende i campionati Ficep di calcio, basket e nuoto.

TORINO STADIUM SOTTO LA MOLE Come consuetudine, in vista dei festeggiamenti per San Giovanni (24 giugno), patrono di Torino, si è svolta con successo al Parco Ruffini, nel week-end del 19 e 20 giugno, “Stadium Sport in tour”. Una grande rassegna di sport, che al suo interno ha ospitato le finali del 3° Palio dei Borghi, un torneo di calcio a 5 - da quest’anno spazio anche al basket e al calcio a 7 - che ha portato in campo le migliori formazioni dei quartieri torinesi in questa grande kermesse che apre l’estate.


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