Stadium n. 7/1951

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RASSEGNA ANNO

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Rassegna mensile illustrata di tutti gli sport Anno VI - N. 7 - Roma - Luglio 1951 - Direzione e Amministrazione : Roma, Via Conciliazione 1 - Tel. 561.735 - 561.064 - 564.962 - 50.020

DIRETTORE RESPONSABILE

LUIGI GEDDA

SOMMARIO PAG.

PAG. GIUSEPPE NEB1OLO Sport e vita interiore

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LORENZO BORGHI Il Campionato di Basket è finito P. G. L’Italia vincolo, creatore fra le antichità ed i tem­ pi moderni

LUCIANO MUZZARINI Scalatori ed incidenti al­ pinistici BLAKE CLARK Sakamoto genio del nuoto

In:

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NABER Ersilio Dordoni

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ALDO NOTARIO In Francia prende la stra­ da l’« Aronde » . . . .

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NATALE BERTOCCO Anche al « Tour » i favo­ riti sono sei

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ENRICO NOSARI L’azione della F.I.M.S.

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RENATO BERNINI Sugar il bombardiere ne­ gro

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Il C.T.G. ed il C.S.I. lan­ ciano un concorso estivo . Viaggi internazionali del C.T.G Da tutto il mondo

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NOTIZIARIO TECNICO ED ORGANIZZATIVO DEL C.S.I. Da pag. 30 a pag. 48

In copertina : « Sugar » Robin­ son, il bombardiere negro.

ABBONAMENTI Annuale L. 1100 • Semestrale L. 600 - Benemerito 5.000 • Un numero

100

Distribuzione. S. E. M. C. I. - Via Conciliazione. 1 - Roma Pubblicità: S.A.E.P. (Sezione Periodici Sportivi) . Roma. Via Nazionale 172 - Tel. 684.260-Ó7.133

C. S. I. PRESIDENZA ILVJGH'LE


Il “ lillEIJIiANTIì,, dal gruppo del “ PUGILATOHE „ capolavoro del Canova che trovasi nel Cortile Ottagono del Vaticano • Simbolo di fortezza ed interiorità

Sport e vita interiore di

Giuseppe Xeblolo

E’ appena da notare che prendiamo il termine « sport » nella sua accezione più larga, come insieme di tutti i mo­ vimenti fisici regolati con 1 quali il ragazzo e il giovane soddisfano alle loro esigenze naturali di divertimento se­ condo il costume di oggi. Vi resta quindi incluso tutto quello che è gioco regolato, ginnastica, vita all’aperto e turismo. Lasciando da parte ogni altra considerazione di carat­ tere generale, procediamo con questo ordine: premesse alcune constatazioni di ordine scientifico, tocchiamo un punto dogmatico, e poi veniamo alle applicazioni di teo­ logia morale e di ascetica.

Lo sport risponde ad una tendenza naturale che ha fi­ nalità non solo fìsiche ina spirituali. E’ comunemente ammesso dalla scienza che studia l’età evolutiva che il gioco (nel senso generale del termine) è un’attività spontanea prodotta da una tendenza naturale che si trasmette ereditariamente nella specie. E’ quindi una esigenza vitale dell’individuo. Si conoscono le fasi evolutive del gioco. Le prime fasi sono individualiste : il bambino nel primo anno di vita gioca con le membra del suo corpo, negli anni seguenti con gli oggetti; le fasi successive diventano sociali: il bambino e il ragazzo giocano con gli altri, prima

con giochi di fantasia, poi con giochi fisici senza regole, L’apparizione del gioco regolato corrisponde al grado superiore di maturazione spirituale: adolescenza, gio­ vinezza. Lo sport, nella sua più larga accezione, fa la sua appa­ rizione come gioco caratteristico dell’individuo nella fase superiore di sviluppo, in cui comincia a rilevarsi la sua personalità spirituale. Essendo espressione di natura (e quindi di Provvidenza, diciamo noi) il gioco in tutte le sue fasi obbedisce alle finalità insite nelle leggi di natura. Durante la prima età incosciente la finalità (utilità dell’individuo) è raggiunta in forza della stessa soddisfa­ zione dell’istinto. Durante la successiva età cosciente la finalità deve essere raggiunta non solo in forza della soddisfazione spontanea dell’istinto, ma in forza di un atto libero e vo­ lontario che subordina le tendenze al loro fine naturale. E a questo punto l’educazione entra in scena col pieno diritto di dire l’ultima parola. Ci ritorneremo a suo tempo. Ora ci interessa concludere raccogliendo dei dati scien­ tifici oggettivi sulla finalità intrinseca dello sport orien­ tata allo sviluppo spirituale dell’individuo: liberazione spirituale (in senso umano) del giovane dalla strettezza della società « seria » e innaturale degli adulti nella quale il giovane si troverebbe a disagio, come in un clima non adatto alla sua immaturità;

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5 costituzione spontanea nell’intimo del gruppo che gioca delle necessarie relazioni sociali di collaborazione, di resistenza, di difesa, di attacco, che preparano il gio­ vane al naturale impiego delle sue tendenze sociali; sviluppo delle facoltà mentali, fortemente stimolate dall’interesse istintivo insito nelle fasi del gioco; deviazione di accumuli di energie istintive verso un campo dove possono contribuire alla affermazione spiri­ tuale della personalità, mentre in caso contrario potreb­ bero sfogarsi in direzioni malsane; compensazione di inferiorità varie sofferte nell'in­ fanzia e nella adolescenza per causa di delimitazioni di origine personale, familiare, sociale; conseguentemente assecondamento allo sviluppo in­ tegrale della personalità (in senso umano) che trova modo di riconoscersi in mezzo ad altri, di distinguersi, di aifermarsi, di rendersi utile agli altri, di sopportare in­ successi ,di preparare rivincite. Deve piuttosto impadro­ nirsi del ricchissimo materiale che la natura le mette in mano, perchè esso sia guidato dalla ragione, e in defini­ tiva dalla legge morale.

/incliti l’attività sportiva è illuminata dalla rivelazione. E’ dottrina definita di fede che la persona umana fu ornata, prima della caduta, con la grazia santificante (Concilio di Trento, sessione V, canone I). E’ dottrina di S. Tommaso, diventata dottrina comune della teologia (dottrina ben fondata nella Tradizione), che la persona umana, fin dal primo istante della sua creazione, fu ele­ vata nella dignità della Grazia santificante, in modo che storicamente non esistette mai una umanità se non nello stato soprannaturale. E’ dottrina tradizionale della Chiesa (fidei proxima) che la persona umana, prima della ca­ duta, aveva ricevuto assieme alla Grazia santificante anche il tono della mtegrità o della rettitudine. In forza di questo dono gratuito tutte le tendenze inferiori ed istintive erano in subordinazione perfetta sotto il dominio della volontà e della ragione. Si stabiliva cosi nell’uomo un perfetto equilibrio (non opera di natura, ma di Grazia) per cui la parte interiore dell’uomo era armonicamente soggetta alla parte superiore, e questa era perfettamente soggetta a Dio. Essendo il gioco, come abbiamo visto, una tendenza di natura che esprime una esigenza vitale, anche esso godeva del privilegio della integrità, e diventava attività fisica e spirituale insieme armoniosamente di­ sposta secondo le intenzioni della Provvidenza. Il dono della integrità elargito all’uomo in conseguenza della Grazia santificante, entrava quindi come elemento di ordine e di armonia in tutte le espressioni della umanità. E’ pure dottrina di fede definita che la persona umana, in seguito alla colpa di origine, fu privata dei doni so­ prannaturali (Concilio di Trento, sessione V, canone 2). Assieme alla Grazia santificante l’uomo perdette anche la integrità che era intimamente legata ad essa. La natura umana subì quindi una ferita che consiste nell’indeboli­ mento e nel peggioramento delle forze naturali sia fisiche che spirituali. E’ dottrina certa. Perduti i doni sopranna­ turali posseduti nello stato di innocenza originale? che conferiva ordine e armonia alle tendenze naturali del­ l’uomo, queste tendenze rimasero abbandonate a se stesse, ai loro impulsi interni, con possibilità di disordinare. Anche la naturale e spontanea tendenza al gioco ha perduto la sua armoniosa fedeltà originaria alla ragione, per diventare nei nostri ragazzi tendenza insubordinata e disordinante, anche se ancora sostanzialmente buona, perchè opera del Creatore. L’Educazione qui deve sentire la Teologia. E poi agire in conseguenza. Il dono della integrità non è stato resti­ tuito con la Redenzione. Quella armonia della natura umana che nella condizione originaria era dono gratuito, ora deve diventare dolorosa conquista personale. Nella condizione attuale nessun uomo si realizza completamente come uomo, senza il soccorso della Grazia; nessuna ten­ denza naturale dell’uomo, o conservativa, o procreativa, o sociale si mantiene normalmente e pienamente al li­ vello di retta ragione, senza l’appoggio della Grazia.

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Ècco il Santo Padre tra Ugo Koblet e Gino Bartali all’udienza concessa all’arrivo del XXXIII Giro d’Italia nell’Anno Santo.

E' sempre bene in prima istanza, ad vitanda majora mala, che si organizzi lo sport tra i nostri ragazzi e i nostri giovani. Ma è male fermarsi a questa prima istanza. La Teologia non è soddisfatta. Essa domanda che educhiamo alla Grazia i nostri ragazzi e i nostri giovani, affinchè essi vivano le loro ore sportive sotto lo sguardo di Dio, cosi come Egli vuole. Certe posizioni si capovolgono: non si tratta solo di fare dello sport per conquistare i ragazzi a Cristo; si tratta di conquistare i ragazzi a Cristo perchè facciano dello sport sano, umano, spiritualmente profittevole. La teologia morale interviene a regalare l’attività sportiva ilei giovane. Le conseguenze della « natura vulnerata », che si ab­ battono anche sull’esercizio sportivo, sono cosi compen­ diate dall’illustre Medico già citato nella bibliografia: sotto il nome di sport ci sono giunte tre cose sgradite; innanzitutto il nostro paese ha accolto divertimenti bru­ tali come il football é la boxe, che rappresentano certa­ mente un regresso nella nostra cultura; in secondo luogo molti giovani acquistano un lamen­ tevole spirito di competizione corporale. E' lodevole che l’uomo civilizzato aspiri ad una mèta di primo ordine in un’attività spirituale; è invece cosa barbara acquistare fierezza per una « performance » fisica, perchè la sanità fisica non importa all’uomo civilizzato se non per con­ servare la vita e per servire lo spirito; in terzo luogo «lo sport», avec son étalage de nudités masculines et un sérieux appoint pour confìrmer leu moindres tendances intransexuelles masculines (Pichon: Le développement, ecc., pag. 195). Una voce così insospettabile che proviene dalla stessa scienza non ci deve lasciare indifferenti. Ognuno aggiunga le sue esperienze personali. Ce n’è abbastanza per dire che la teologia morale deve intervenire. Ed interviene in primo luogo a porre delle sagge limi­ tazioni alla attività sportiva. Segue l’insegnamento del Dottore Angelico contenuto in

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Un articolo della Stimma Theologica, che citerò nella bi­ bliografia. Egli dice che nell’attività ricreativa si devono evitare tre cose: che il piacere sia ricercato in attività di carattere non precisamente morale; che non si distrugga completamente la « gravità » spirituale: che si tenga conto delle circostanze di persona, di luogo, di tempo ed altre. Applichiamo. Riguardo al primo punto noi ci dobbiamo opporre ai tipi di sport che esigono la violenza contro la persona dell’avversario per abbatterlo (non la violenza contro una cosa), o il continuato e non casuale contatto fisico tra i corpi degli avversari. Quindi escludiamo la boxe che va oltre al semplice allenamento che serve a conquistare agilità e abilità; quindi escludiamo diverse forme di lotta a corpo a corpo. Riguardo al secondo punto noi dobbiamo evitare di fare dello sport un valore assoluto, fine a se stesso, ma ab­ biamo il dovere di educare i ragazzi e i giovani allo sport spiegando opportunamente quei valori educativi illumi­ nati dalla fede e dalla morale cristiana, che formano per l’appunto oggetto di questo scritto. Non è per noi moral­ mente scusabile l’organizzazione e l’esercizio sportivo «puramente tecnici». Riguardo al terzo punto, e precisamente sulle circo­ stanze di modo, ossia di misura, di quantità, di qualità dell’esercizio sportivo, noi dobbiamo fare una saggia esti­ mazione su di esse, preferibilmente per mezzo di persona competente, ad esempio un medico, per non eccedere quei limiti oltre i quali l’esercizio sportivo non è più soddisfa­ zione ragionevole di esigenza di natura, ma soddisfazione irragionevole, e quindi contro natura. Sulla circostanza di tempo, conoscendo la situazione personale di ogni giovane, noi dobbiamo delimitare il tempo della sua attività sportiva in modo che non siano pregiudicati i doveri familiari, religiosi, personali (lavoro, studio), sociali (apostolato). Sulle rimanenti circostanze di luogo e di costume (fog­ gia del vestito) occorrono alcune spiegazioni riguardanti la castità giovanile ed il pericolo di scandalo. Partiamo da una affermazione dell’insigne moralista Tillmann, secondo il quale la morale cristiana vuole che l’uomo sappia comportarsi con naturalezza e semplicità di fronte al proprio corpo, e quindi accetta con spirito di comprensione il lattamento igienico del corpo e ogni periezionamento del vestire che risponda ad esigenze igieniche. Questa posizione di principio ci pare giustifi­ cata ed equilibrata. Se il progresso della tradizione spor­ tiva consiglia, per esigenze pratiche ed igieniche, un certo costume, noi possiamo, in linea di massima accettarlo, quando realmente corrisponda alle esigenze pratiche e igieniche di lasciare liberi gli arti inferiori e superiori, perchè obbediscano a particolari richieste di agiltà e di

speditezza, o anche del tronco, perchè venga a contatto con gli agenti naturali (sole, aria, acqua, radiazioni). Tuttavia occorrono delle riserve ben chiare. Se si trat­ tasse di indicazioni terapeutiche (ginnastica medica, idroterapia) da eseguirsi in luoghi e con metodi appositi, allora le riserve sarebbero minori. Ma trattandosi di eser­ cizio sportivo normale, le riserve sono maggiori. Essendo il costume prescritto per l’attività sportiva come tale, non deve essere da noi tollerato fuori tempo e fuori luogo. Dovendo il costume armonizzarsi con le esigenze del pu­ dore (prima ancora che con le esigenze pratiche e igie­ niche), esso deve essere di tale forma e consistenza da non marcare quelle forme anatomiche che la teologia morale indica come inhonestae. L’immoralità dello slip e di tutto quanto gli assomiglia, anche se accettato dal­ l’uso comune, consiste appunto neH'accentuare piuttosto che velare, le conformazioni anatomiche. Per i motivi pratici e igienici detti sopra, la morale può scusare, nelle circostanze di luogo e di tempo debito, un costume che esponga quelle che essa chiama partes minus honestae, ossia gli arti ed il tronco, sempre riferendoci al sesso maschile. Considerando la stessa materia sub ratione scandali. dobbiamo notare che un costume che offende il pudore, attesa la socialità dell'attività sportiva, offende anche la carità verso gli altri formando oggetto di scandalo. Uscendo fuori dal linguaggio della telogia morale, noi dobbiamo insomma sottoscrivere con una certa preoccu­ pazione a quel terzo punto con cui il Medico sopra citato accusava gli inconvenienti dello sport. Non è necessario aggiungere altro. Per quanto riguarda il costume conte­ nuto nei limiti della giustificata esposizione di partes minus honestae, non possiamo parlare di uno scandalo attivo, salvate le circostanze di tempo e di luogo. La teologia morale interviene ancora in secondo luogo per rasserenare degli educatori eccessivamente perplessi di fronte alle limitazioni su esposte. Essa interviene a giustificare coloro che promuovono e organizzano l’attività sportiva dei giovani, anche se essi prevedono che, in occasione di essa, potranno succedere degli inconvenienti di carattere morale. Il principio a cui ricorriamo è ben noto. E’ lecito compiere un’azione dalla quale segue un effetto buono ed uno cattivo, quando si verificano alcune condi­ zioni: che l’azione in sè sia buona o almeno indifferente; cne belletto buono non dipenda dall’eiretto cattivo; che l’effetto cattivo sia solo previsto e permesso, non voluto; che ci sia una ragione proporzionatamente grave di com­ piere l'azione. Applichiamo al nostro caso. E’ sempre lecito promuovere un’attività sportiva tecni­ camente ben preparata e ben condotta, dalla quale se­ guono tutti gli effetti buoni già da noi previsti e studiati, ma dalla quale possono anche seguire effetti meno buoni, pure già da noi previsti. Il nostro giudizio sulla liceità

Lambrettisti e Vespisti si segnano col segno della Croce ricevendo la Benedizione del Papa impartita il 2 giugno 1950 da Pio XII dalla Loggia Alta di S. Pietro.

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della attività sportiva si fonda sulla esistenza delle Quat­ tro condizioni richieste dalla morale, e infatti: l’attività sportiva è già stata dimostrata buona in sè come esi­ genza di natura: gli effetti buoni dipendono dalla attività sportiva come tale, e non certo dalle colpevoli azioni sot­ toposte a responsabilità personale; nessuno vuole gli effetti cattivi, anzi si studia doverosamente di prevenirli per mezzo della educazione morale alio sport: la ragione di promuovere l’attività sportiva è particolarmente grave durante l’adolescenza e la giovinezza, sia per assecondare un sano sviluppo fisico e spirituale dei ragazzi e dei giovani, sia per allontanarli da altri ambienti, anche sportivi, pericolosi, sia per prevenire divertimenti immo­ rali, sia per agganciarli alle Associazioni cattoliche. Nel senso di questa gravità si pronunciano, e non solo, da oggi, eminenti Pastori di anime. F.a teologia ascetica presenta al giovane conciliazione tra sport e vita interiore Beninteso, quando il giovane cattolico è a posto con la morale. La teologia ascetica, ispirandosi alla rivela­ zione, offre al giovane cattolico sportivo, come tema di meditazione, il mistero soprannaturale della sua persona. La persona umana è opera della SS. Trinità, che vi ha stampato la sua immagine’ nella parte spirituale, ed un suo segno anche nella parte fìsica. La persona divinizzata dalla Grazia santificante è consacrata alla SS. Trinità, e quindi diventa centro di una azione liturgica di grazie e di lode ad Essa, che vi ha posto dentro la sua dimora. Il punto saliente di questa azione liturgica è quando Gesù, misticamente unito agli uomini, che sono sue mem­ bra, offre se stesso e anche loro in sacrifìcio alla SS. Tri­ nità. La persona acquista la sua più alta missione quando si consacra alla SS. Trinità, per mezzo di Gesù ed in unione con Lui per essere strumento di apostolato per la salvezza delle anime. La persona rinnova tutti onesti misteri divini in sè, oliando riceve la presenza fìsica, spirituale, mistica di Gesù Eucaristico. La persona acquista il culmine della sua perfezione con la trasformazione Anale nella carne e nello spirito glorificati nella visione della SS. Trinità. La meditazione del mistero soprannaturale della per­ sona serve al giovane cattolico per ottenere l’equilibrio e l’armonia della sua attività sportiva, secondo i dise­ gni di Dio. La teologia ascetica ricorda ancora al giovane catto­ lico che anche la sua attività sportiva, se conservata nei

Magni e Bartali a Lourdes si sono comunicati e hanno pre­ gato con fervore. Il mondo sportivo rivela una psicologia di anime semplici facilmente attratte agli ideali della Fede.

limiti della azione morale, può diventare opera sopran­ naturale meritoria per sè e per gli altri. Le condizioni richieste sono due: che il giovane sia in grazia; che la sua attività sportiva segua le norme della morale. Una terza condizione consigliata è che il giovane com­ pia la sua attività sportiva per un motivo soprannatu­ rale, il più perfetto possibile. Nel nostro caso potrebbe essere questo: il giovane cat­ tolico compie la sua attività sportiva per un motivo so­ prannaturale, il più perfetto possibile. Nel nostro caso potrebbe essere questo: il giovane cat­ tolico compie la sua attività sportiva e la offre a Dio per amore verso di Lui che lo ha creato con quelle par­ ticolari energie, che lo ha destinato a compiere una mis­ sione nel mondo servendosi delle stesse energie, in unione con Gesù che ha gettato le sue meravigliose energie fì­ siche e spirituali nella sua grande missione apostolica e che certamente, quando ad essa si preparava negli anni della sua infanzia e della adolescenza, conobbe l’ar­ moniosa e purissima felicità del gioco e del divertimento. Se portiamo i nostri giovani a questa altezza ascetica, possiamo veramente dire che la loro umanità, come quella di Gesù, sarà offerta a Dio « come ostia vivente, santa, gradevole a Lui». Giuseppe Xebiolo

La « Pasqua dello Sportivo » è una delle riusci­

tissime manifestazioni del Centro Sportivo Italiano per moralizzare lo Sport Giovanile, ad essa pren­ dono parte atleti dirigenti ed anche i vecchi cam­

pioni fraternizzando nella gioia dello sirito


Anche la pallacanestro ha vissuto le sue ore di passione

Il Campionato ili febei è fife

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M nche per la pallacanestro è /-A stala scritta la parola fine su questo campionato che, per definirlo con parola clic va molto di moda, potrebbe essere chia­ malo « campionato a singhioz­ zo ». Periodi lunghi di stasi si so­ no susseguiti a periodi di intensa attività portando nelle squadre un cerio squilibrio tecnico che ha fatto tante volte sentire il suo pe­ so durante incontri che avrcblicro potuto avere una certa riper­ cussione agli effetti della classi­ fica. Ad ogni modo non vi è nul­ la da eccepire sulla legittimila dell’assegnazione dello scudetto. II Borolimpia ha meritatamente conquistato il titolo del massimo campionato del cestismo italiano grazie alla impostazione di un gioco velocissimo che qualche volta rasentava lo « scanzonato » ma sempre brillante ed attraente c tale da infondere nel pubblico un vero entusiasmo ed un vero godimento. Non importa se gli avversari segnano, basta che alla fine, sul referto, il Borolimpia sia in vantaggio. Questo è stato uno dei fattori principali che ha ri­ cucito sulla maglia dei milanesi lo scudetto per il quale altri ave­ vano nutrito molte speranze. Al­ tro fattore, non trascurabile, va ricercato nella continua ascesa in­ dividuale dei singoli giocatori co­ me Pagani, Acerbi e Miliani, i quali hanno saputo, man mano che il campionato si sviluppava, trovare una sempre maggiore for­ ma e tale da poter essere di vali­ do aiuto ai prestigiosi Stefanini, Rubini e Romanutti. Da parte di qualche critico si dirà ancora oggi che la squadra milanese non ha una scuola vera e propria, che vive di iniziative personali, che non esiste un gioco di squadra; il fatto però è uno ed inconfutabile: il Borlotti ha saputo con la sua prestigiosità ri­ confermarsi la squadra campione d’Italia senza aver usurpato nulla alle altre sue degnissime avversa­ rie. A questo punto ed a proposi­ to delle avversarie non si può passare sotto silenzio le presta­ zioni dei bianchi Romani. Squa­ dra curata fin nei più piccoli particolari e con quella scrupolo­ sità che può avere solo un gran­ de allenatore come Ferrerò, ma che forse non ha saputo svinco­ larsi da quelli che sono gli stret­ ti dettami di uno schema. Si può dire che la Roma sia stata la so­ la squadra che abbia veramente minacciato i milanesi e che per


ini certo periodo abbia dato la sensazione di voler strappare ai fratelli lombardi il tanto desiato scudetto, ma purtroppo si è in­ vece dovuto assistere, col passare . del tempo, ad un sempre mag­ giore annaspare dei Romanisti per strappare una vittoria quasi che ad un certo momento non riuscissero più a trovare quella lucidità delle trame di gioco tan­ to necessarie per imporsi alle compagini avversarie.

Troppo attaccamento agli sche­ mi fissi di gioco? Declino «lolla forma dei giocatori? Forse en­ trambe le cose. Perchè se è vero che non può essere lasciata via li­ bera a tutti, altrimenti ognuno cercherebbe di trasformare se stesso nell’eroe della squadra, è altrettanto vero che il mantener­ si caparbiamente su un sistema di gioco di attacco e di difesa, spessissimo facilita l’avversario nel poter trovare il modo di po­ tersi difendere ed eventualmente sfondare cambiando continuamente tattica di attacco. Fra il Borlotti e la Roma balza chiara­ mente agli occhi una grande dif­ ferenza : mentre la prima non si preoccupava di lasciare segnare gli avversari pur di riuscire a vin­ cere, la seconda si preoccupava moltissimo di non subire canestri anche se ciò portava qualche sca­ pito al gioco offensivo. Questo però non vuol dire, che la Ginnastica Roma non abbia sa­ puto contrastare validamente il passo al Borlotti, il quale, d’altra palle, ha meritatamente conqui­ stato la vittoria. Alla Roma biso­ gnerebbe iniettare un po’ di quel gioco sbarazzino dei milanesi mentre al Borlotti sarebbe oppor­ tuno dare un po’ di quell’equili­ brio e di quella tattica che è pro­ pria della scuola romana;, se ciò potesse avvenire avremmo doma­ ni in Italia due squadre che for­ se potrebbero arrivare alla fine di un campionato lasciando i ti­ fosi nell’incertezza fino al fischio finale dell’ultimo incontro. Alla Roma l’augurio fervido che per il prossimo anno possa essere in grado, per gl’insegnamenti tratti da questo campionato, di sapersi non solo difendere ma di saper « offendere » cosi brillantemente da poter riporre la sua candida­ tura al massimo titolo.

Questo, diciamo così, per le due maggiori esponenti del mas­ simo campionato Italiano. Ma vi sono altre squadre che hanno sa-

poto difendersi egregiamente e proprio le ultime in classifica che tante volte hanno reso la vita du­ ra alle « Grandi ». Pesaro. Sta­ rnuta, ecc. hanno vissuto il cam­ pionato a sprazzi dando per certi momenti la sensazione di voler fa­ re molto. Però non sono riuscite in modo continuo a mantenersi su di un piano tecnico tale da poter imporre il loro gioco a chi per esperienza e mezzi ne aveva di gran lunga più di loro. Delle reclute si può dire che solo il Pe­ saro abbia saputo barcamenarsi c, grazie atl una forte ripresa nella seconda parte del campionato, ri­ salire tante posizioni quante ne erano necessarie per rimanere in serie A. Delle altre c’è poco da di­ re; la grande differenza di clcvatura tecnica fra quelle provenien­ ti dalla B. e quelle che già mili­ tavano nella serie A. è sembrata, fin dall’inizio, una cosa quasi in­ colmabile. TI risultato finale ha dimostrato infatti che tre, delle quattro promosse, sono dovute ri­ discendere nella serie di prove­ nienza. I Dirigenti Federali si so­ no posti il quesito del perchè di questa cosa? Certamente anche loro non possono aver sottovalu­ talo questo strano fatto che di­ mostra palesemente come il cam­ pionato di serie B non dia garan­ zia di promuovere alla massima divisione squadre preparate per rimanervi. Forse sarà necessario che le cadette siano maggiormen­ te tenute sotto controllo o meglio sia dato loro la possibilità di ave­ re in loco allenatori e tecnici che diano una base ed una imposta­ zione tale da permettere ad esse di poter ben figurare nella massi­ ma divisione. Se fosse possibile fare una gra­ duatoria dei grandi centri cestistici italiani dovremmo segnalar­ ne quattro in tutta Italia: Bolo­ gna, che quest’anno avrà ben tre squadre nella massima divisione; Trieste, Milano e Roma. E gli altri grandi centri? Come mai in questi il cestismo che pur avendo grandi appassionati sia nel cam­

po dei dirigenti che degli atleti, sono costretti a vedere dopo bre­ vissimo tempo sfumare tutto il lo­ ro grande lavoro ed i loro sacri­ fici? Ai Dirigenti Federali lo stu­ dio e la risoluzione di questo pro­ blema che riteniamo non debba essere sottovalutato se non voglia­ mo ridurre l’attività cestistica ai quattro centri sopra elencati.

Considerate le prime c le ulti­ me, rimane ora da «lare un rapido sguardo a quelle di centro. In me­ dio stat « VIRTUS ». Se non pro­ prio nel mezzo molto vicino tro­ viamo la grande Virtus, la squa­ dra clic per molto tempo ha fre­ giato le sue bianche maglie dello scudetto di campione, ma che quest’anno causa forse una tarda preparazione e pertanto una di­ scutibilissima forma di tutti gli atleti è stata costretta da avver­ sarie, non diciamo inferiori ma certamente non della stessa eleva­ li! ra tecnica, a rientrare alla base con sonore scon fitte. Sembra che alla bella compagine Felsi­ nea sia venuta a mancare la gran­ de passione e quella caparbietà corretta che faceva di loro uno dei quintetti più famosi del no­ stro cestismo. I Dondi, i Vannini, i Bcrsani, i Negroni, sono i rap­ presentanti di una larga serie di atleti che hanno saputo in ogni momento tenere alto il prestigio della pallacanestro italiana anche in campo internazionale. Ma Bo­ logna non conta solo la Virtus ma anche il « GIRA » che se pure non ha saputo tenere la ruo­ ta dei cugini, si è mantenuta fino alla fine del campionato in una posizione onorevole. Pavia e Va­ rese non hanno detto molto. Han­ no saputo mantenersi in zona di sicurezza senza dare fastidio a nessuno e senza dimostrare gran­ di cose. Le ansie dello scudetto sono fi­ nite come pure le pene della re­ trocessione, ma l’attività cestisti­ ca non si ferma. Infatti è questo il periodo dei grandi tornei che mettono «li fronte i migliori quin­ tetti italiani e stranieri, mentre le neo promosse cominciano a ci­ mentarsi con le. « Grandi » per poter studiare i loro sistemi e le loro tattiche. Speriamo che lo stu­ dio sia profondo e che nel pros­ simo anno le nuove candidate sap­ piano mantenere alto, più di quanto è stato fatto in questo campionato, il nome ed il presti­ gio della serie delle cadette. Lorenzo Borghi

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L’Italia, vincolo creatore fra la antichità ed i tempi moderni

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Olimpica appartiene alla Urnanità. 1 giochi Olimpici hanno do­ minato la civiltà del Mediterraneo per più di dieci secoli : in seguito furono sospesi per quindici secoli, prima di dar risveglio ad una vita nuova e vigorosa in tutti i continenti. Questo prova che la idea Olimpica non è legata ad una cer­ ta contrada, ad un carlo periodo, nè a certe nazioni, ma, essendo essa stata creata dai Greci, essa tocca in noi la

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idea

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natura umana. La transizione fra l’epoca antica ed i tempi moderni non è stata una eclissi totale dell’idea Olimpica. La forza crea­ trice del popolo Italiano ha potuto manifestarvisi parecchie volte. Per farsi un’idea giusta bisogna dap­ prima rendersi conto che Roma ha rac­ colto con l’espansione dell’impero Ro­ mano sul Mediterraneo la successione spirituale della Grecia. L’educazione

greca divenne superiore all’educazione

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romana: maestri ed istruttori greci sportivi insegnarono nelle famiglie ro­ mane: Romani colti studiarono in Grecia. Le palestre sportive Italiane furono ingrandite e perfezionate, e diventaro­ no sempre più grandiose così che in Grecia furono create delle palestre sportive, secondo il sistema romano. Si stabilirono delle relazioni sportive fra i circoli (Club) sportivi, che furono fondati e messi parzialmente sotto la protezione dell’impero Romano. La vita sportiva divenne parte importante della civilizzazione mondiale, di cui la lingua greca era l’espressione; in­

il patronato del Vescovo Fabiano. L’idea che presiedeva questi combatti­ menti atletici, non era altro che l’idea olimpica con il suo fuoco simbolico ed era il privilegio del vincitore nelle corse d piccole distanze, di accendere questo fuoco in occasione di ogni fe­ sta. Egli prendeva per cosi dire, la

somma ciò che noi oggi chiamiamo « lo sport mondiale >, esisteva già fino ad un certo punto nell’impero Romano Mediterraneo. Di più all’influenza del­ lo spirito romano si aggiungeva questo grande contributo della romanità: il diritto romano, la cui importanza non potrà giammai essere troppo stimata nel mondo civile. Per me, collocherei l’importanza del diritto romano imme­ diatamente dopo l’importanza del Cri­ stianesimo. Queste forze spirituali ri­

chiama oggi Piazza Navone. Queste corse furono in seguito trasferite < sul Corso > nell’anno 7466. Il lJapa Pao­

cettavano un’elixir di eternità. Le condizioni di sviluppo dell’idea Olimpica esistevano in certe qualità del popolo Italiano, nella sua gioia di muo­ versi, manifestata nei suoi sentimenti

religiosi.

Osservate l’esempio delle corse di Pasqua, dei Ludi carnevaleschi, che non erano altro che la continuazione dei combattimenti e delle corse del­ l’epoca pagana, in occasione della fe­ sta della Fecondità e della Primavera, dei « Ribigalis » o dei « Lupercalis » che erano ancora celebrati ufficialmen­ te nel V° secolo. In occasione della celebrazione del X° Centenario della fondazione della città di Roma, nell’anno 248 D.Ch., si organizzarono dei giochi atletici sotto

forza della gioventù dai suoi predeces­ sori per trasmetterla alla generazione successiva, come simbolo dell’immor­ talità del desiderio impetuoso della gioventù. (Juesto oggi noi chiamiamo l’idea Olimpica. Queste corse avevano luogo nella piazza dell’antico circo ago­ nale, lo stadio di Domiziano, che si

lo Il consegnava i premi delle corse dei fanciulli, dei giovani, dei vecchi, e vi era anche un premio speciale per gli Ebrei. Esiste un programma dell’an­ no 1519 nel quale si trovavano pure delle corse di donne. Anche quelle che non erano accettate fra le Vestali, avevano il Loro concorso. Diversi mestieri, come i parrucchieri, i facchini, i muratori, i tagliatori di pietra, i vignaiuoli, avevano i loro atleti che lottavano gli uni contro gli altri. All’infuori delle corse avevano luogo

anche degli esercizi antichi: il lancio del disco, la lotta in palestra e prove equestri. Più tardi i combattimenti sul « Corso » si limitarono a corse di ca­ valli, e finalmente ci furono solo corse di cavalli senza cavalieri dalla Piazza del Popolo sino al Campidoglio. Goe­ the ha descritto quese corse di cavalli senza cavalieri nella sua lettera dell’8 febbraio 1788. Rapporti simili, emanati in altre parti d’Italia, come per esempio quelli del Duca Federico d’Umbria, che ha orga­ nizzato dei combattimenti e delle corse simili, vicino alla città di Urbino, dima-


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strano l'importanza delle corse in que­ sta epoca in Italia. Tuttavia queste corse non possono essere paragonate a quelle dell'epoca antica e moderna che com­ portavano dei precisi regolamenti. Era un allegro spiegamento di forze in un ambiente di festa, in una popolazione che si componeva di molti uomini forti ed agili.

Tuttavia per quanto riguarda il gioco della pallacorda si può parlare di una organizzazione sistematica. Anche qui si ha, senza alcun dubbio nei giochi della pallacorda italiani tratti ereditati da quelli Greci e Romani. Basta pen­ sare alla grandezza delle piazze destina­ te ai giochi accanto alle terme Romane per rendersi conto che importanti scon­ tri vi avevano luogo. Su questo punto la ginnastica antica non differisce dalla ginnastica moderna. Se gli Spartani de­

finivano un uomo sportivo il giocatore della pallacorda, questo prova che a

quell’epoca il gioco della pallacorda era, come lo è oggi una disciplina im­ portante degli esercizi ginnici. In quell’epoca si giocava già con del-

le palle di differenti grandezze. C’era una palla piena della grossezza di un pugno, una palla vuota della grandezza di una testa, ed una palla igienica pe­ sante e riempita d’aria della grossezza del petto. Esisteva un metodo proprio della palla, così come dei giochi spe-

■ ciali di essa. E’ probabile che i giochi della palla romani erano la ripetizione di quelli greci, oppure che si svilup­ parono spontaneamente con gli stessi ri­ sultati come presso i Greci. Noi possia­ mo così supporre che essi praticavano una specie di giuoco alla palla a mano (Spikyros) e del pallone (HarpastonJ che i Romani chiamavano harpaston. Questo gioco fu senza dubbio l'antenato del gioco della palla che si sviluppò in seguito in Italia e presso i Celti della Francia del tiord e dellTnghilterra, di­ venendo a poco a poco il gioco del calcio di oggi. Prima dell'apparizione del gioco della palla in Francia, che si diffuse anche in Inghilterra, questi giochi erano mi­ rabilmente praticati in Italia ed è inte­ ressante studiarne la eredità. Esiste un

libro dell’umanista italiano Antonio Scoino del 1555 chiamato « Trattato del gioco della palla » che ci conduce nel mondo dei giochi di quell'epoca. Esiste­ vano due giochi principali: uno prati­ cato in andata e ritorno e l’altro in so­ spinta. Ciascuno possedeva parecchie regole. Il gioco della palla in andata e ritorti oattraverso la rete tesa tra i due avversari veniva giocato con una grossa palla vuota, colpita col pugno chiuso o col braccio. Qualche volta il braccio era protetto da una specie di manica di gioco con una piccola palla colpita con la mano aperta e con un bastone o con una racchetta. Come nel gioco del ten­ nis di oggi, in questo gioco, la palla non doveva toccare terra più di una volta prima di essere rimandata.

Questi giochi erano i precursori del volley e del tennis. Goethe ci ha descritto una competi­ zione di una specie di tennis, che egli vide durante il suo soggiorno a Verona, nel settembre 1877, fra quattro veronesi e. quattro vicentini. (Continua al prossimo numero)

RICORDO DI SERSE E’ stata una brutta sera per noi sportivi, quella in cui si sparse con la rapidità con cui camminano purtroppo le « cattive nuove » la tragica fine di Serse. Brutta e triste sera perchè il suo nome così grande nel mondo dello sport per la luce che gli proveniva dall'ecce­ zionale iratelio, ma anche un po’ per merito proprio, ci era comune amico. Ci era simpatico quel suo faccione marcato e pieno, quel suo sorriso aperto e semplice, che non cessava mai d’essere tale anche quando si trasfor­ mava nella carateristica maschera di spasimo sotto lo sforzo d’una salita dura o la tensione massima d’una volata mozzarespiro. E nella tragedia irreparabile del caro generoso Serse, vedemmo tutti la tragedia di Fausto e misurammo il suo dolore. Un dolore immenso pari all’affetto che lo legava al fratello, così diverso e ben più esteso di quello fra­ terno normale. Per Fausto, Serse era tutto: il consigliere, il gregario, l’amico, l’assistente amoroso dei giorni peggiori e di crisi. E di giorni tristi Fausto ne aveva già superati tanti, da quello tremendo della caduta di Primolano alla vigilia dell’ultimo Giro d’Italia. Sicché la catastrofe che s’è ab­ battuta col fragore della folgore sulla sua testa ha spez­ zato il suo morale. E questo perchè nessuno più di lui sapeva cosa valesse l’amore e l’opera di Serse. Un tragico destino pare abbia voluto accomunare la vita dei due più grandi campioni del ciclismo degli ultimi quindici anni. Anche Bartali infatti, aveva un fratello e anche lui come Coppi ha perduto in una competizione ciclistica. Ricordiamolo, Serse, nelle nostre preghiere e chiediamo al Signore che il suo ricordo, il suo esempio e la sua dedizione siano di sprone a Fausto per proseguire sulla dura strada delle conquiste sportive. B. N.

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LL’INIZIO della stagione alpinistica è interessante sottolineare la campagna che si sta svolgendo tra le file degli scalatori per un’importante e saggia ini­

ziativa che recherebbe, se realizzata, un notevolissimo apporto alla risoluzione del grave problema degli incidenti alpinistici. Almeno nel vasto settore di que­ sti che dipendono pressoché esclusivamente dal materiale di assicurazione usato: corde, chiodi, moschettoni, ramponi cd altri attrezzi d’uso comune tra gli scalatori. La vita umana è cosa talmente preziosa che ha indotto tecnici, appassionati della montagna, e maggiormente sen­ sibili a questi problemi, ad affrontare la questione ed a proporre la costituzione di un « Centro di Studi Alpini­ stici ».

Tra questi interventi, è interessantissimo lo studio dell'ing. Giulio Ravizza, valoroso tecnico e appassionato alpi­ nista, il quale dolorosamente colpito per la perdita di due fedeli compagni di cordata, ha posto in termini assai con­ creti la questione facendone oggetto di una elaborata e compulsata trattazione. Le statistiche, purtroppo incomplete, dei caduti in mon­ tagna, sono salite a cifre impressionanti. Nel 1950 esse re­ cavano (dati della Unione Internazionale dei Club Alpini: l’U.I.A.A.) quasi 500 vittime. E’ vero che non rare volte si tratta di imprudenze, di improvvisi mutamenti di tempo, di valanghe, di tragiche cadute di sassi.

Ma non di rado trattasi di corde che cedono, chiodi che si spezzano, moschettoni od anelli che rivelano tare costi­ tuzionali di fabbrica e la sciagura è doppiamente penosa perchè colpisce allora in genere, i più ardimentosi. Ecco quanto scrive l’ing. Ravizza.

« I miei amici Crispo e Tartaglione sono caduti al Cam­ panile Bassano di Brenta. Avevo arrampicato con loro tutta restate e so che erano armati di prudenza, capacità, deci­ sione. So, con matematica certezza, che nel momento cru­ ciale si sono difesi con tutti i mezzi a loro disposizione. Ma i mezzi di cui dispone l’alpinismo sono ben poveri c insufficienti, ed un moschettone s’è spezzato segnando il loro destino. Questo è il triste fatto che mi ha deciso a scrivere. Da anni raccolgo teorie e nozioni sul comportamento dei materiali di montagna ed osservo come essi siano estre­ mamente inadatti agli scopi a cui noi li destiniamo. Da anni osservo anche, come siano sporadiche ed errate le cognizioni che gli alpinisti hanno dei fenomeni fìsici sia della montagna (valanghe, slavine, frane, temporali) sia dell’uomo in montagna; è noto come una conoscenza scien­ tifica di questi fenomeni renderebbe dei grandissimi ser­ vizi all’alpinismo.

Necessità di un Centro Studi Alpini Questi due ordini di idee, cioè: la deficienza dei materiali a nostra disposizione e la cattiva conoscenza della montagna, mi hanno sempre più convinto della necessità di creare un « Centro Studi Alpinistici >. Centro che alla luce di giuste teorie (confortate da prove sia di laboratorio, sia in montagna) ci indichi il limite delle capacita attuali dei materiali da montagna e ne studi i possibili miglioramenti. Centro, che alla luce di giuste

teorie dica all’alpinista (allo sciatore-alpinista!) quando e con che mezzi la montagna deve essere affrontata. Nel ravvisare la necessità di un Centro Studi, il pen­ siero dell’alpinista corre subito alle corde, ai chiodi c ai moschettoni, che sono in fondo i materiali più usati e quelli dai quali più spesso dipende la nostra stessa vita.

Da lungo tempo essi sono ormai di uso generale, eppure quante idee false hanno a tale proposito gli alpinisti! E l’attività di un Centro Sperimentale non si dovrebbe limi­ tare soltanto a corde, chiodi e moschettoni.

Per la piccozza, ad esempio, si dovrebbe arrivare a qual­ cosa di meglio, che risponda veramente alle esigenze del­ l’alpinista e dello sciatore. Infatti non si è ancora risolto in modo soddisfacente l’interessante problema della piccozza smontabile; e il legno del manico non potrebbe proprio essere sostituito da altro materiale più vantaggioso? E i famosi sci pieghevoli? Per i ramponi si sono fatti molti passi avanti in questi ultimi tempi; ma i chiodi da ghiaccio, ad es., presentano ancora moltissimi difetti, nonostante gli svariati tipi in

commercio. Anche il campo dell’equipaggiamento personale abbiso­ gnerebbe di uno studio accurato. Che dire poi di uno studio sistematico sulle valanghe e slavine? All’estero si è fatto molto in questo campo e non passa anno che non vengono pubblicati sulle riviste austriache e svizzere almeno quattro o cinque studi sul­ l’argomento; in Italia non si è fatto ancora nulla o quasi.

Di questo passo si potrebbe continuare per parecchio. Ma qui preferisco scendere ad esempi pratici sui chiodi, moschettoni e corde, per mostrare come essi siano ancora inadeguati agli scopi cui noi li destiniamo, quale sia at­ tualmente il miglior modo di usarli, quali miglioramenti e innovazioni un Centro Studi potrebbe apportare e gli enormi vantaggi che ne deriverebbero.

Chiodi corde e moschettoni Scartare decisamente i moschettoni rugginiti, vecchi, di piccola sezione, con parte mobile eccessivamente molle o dura a muoversi, non simmetrici rispetto all’asse longitudinaie, con incastro a coda di rondine mal fatto, con perno troppo sottile, ecc. Mettere sempre almeno nel chiodo di fermata (o co­ munque al primo chiodo di ogni tiro di corda), due rnoschettoni identici in parallelo. Le corde (o la corda) pas­ sano entrambe in entrambi i moschettoni. Con questa semplice misura (quasi sempre realizzabile) si potrebbero eliminare molte disgrazie. In merito all'uso delle corde v’è molto da osservare. Dalla teoria e dagli esempi, si possono trarre utili in­ segnamenti sull’uso che attualmente si può fare delle corde: 1) preoccuparsi enormemente della auto-assicurazione del 2° di cordata e del modo con cui assicura il capo­ cordata. Con un’ottima sicurezza si possono salvare delle situazioni altrimenti catastrofiche. Il 90 % degli alpinisti non ha però la minima idea di quello che possa essere una buona sicurezza. Visto che la sicurezza a spalla è ottima quando (in caso di strappo), le corde tirano verso il basso (cioè: compri­ mono il corpo verso i piedi), è evidente che essa è asso­ lutamente la migliore nei « tiri » senza chiodi.

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Lo spuntone o un eventuale chiodo di fermata (due moschettoni!) servono soltanto per l’autoassicurazione del eecondo di cordata. Il cordino di autoassicurazione (cubicttoj deve essere più robusto delle corde di salita. Nei « tiri » con alcuni chiodi se il chiodo di fermata è più basso del bacino, le corde devono passare sulla spalla (cioè: comune sicurezza a spalla) e poi scendere ai due moschettoni del chiodo di fermata e di qui salire al capo­ cordata. In caso di strappo, il corpo è compresso verso i piedi, non solo, ma le corde piegate sui moschettoni del chiodo di fermata assorbono un notevole lavoro. E’ una sicurezza ideale. Se il chiodo è più alto, ognuno si arrangi di volta in volta nel modo che gli sembra migliore (vedi terzo esem­ pio); se non c’è chiodo di fermata prepararsi in caso di strappo a « volare » in alto fino al primo chiodo. Comunque, in nessun caso, mai fare la sicurezza « a spun­ tone ». La corda o esce (nei tiri con chiodi), o può inca­ strarsi (in caso contrario);

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2) mai « tiri » della lunghezza completa della corda. In 1 tiri » senza chiodi occorre lasciare al secondo la cor­ data: — almeno 7 ni. di riserva effettiva con 2 corde lunghe 40 m.; — almeno 6 m. di riserva effettiva con 2 corde lunghe 35 ni.; — almeno 5 m. di riserva effettiva con 2 corde lunghe 30 m.; — almeno 4 ni. di riserva effettiva con 2 corde lunghe 25 m. Quando vi siano invece chiodi di salita, queste riserve possono essere diminuite, mai però al di sotto di 3 ni.

In caso che sia assolutamente necessario sfruttare anche gli ultimi metri di corda, piantare un chiodo (.2 moschet­ toni); 3) nei « tiri » con pochi chiodi (2, 3, 4) mettere in ogni chiodo « buono » 2 moschettoni identici. I chiodi devono essere messi in modo da lasciar scorrere le corde; 4) mai salita di «tira e molla» con corde nuove; 5) nelle salite di « tira e molla », mai proseguire se le corde scorrono male. Per quanto sia faticoso (ma anche il proseguire con le corde che non scorrono lo è), occorre far salire il secondo di cordata fin quando le corde ripren­ dono a scorrere; 6) in corde comuni di 10 mm. qualsiasi sforzo supe­ riore ai 100 Kg. lascia delle deformazioni permanenti, per­ ciò: mai appendersi in 2 o più persone a ricuperare la corda dopo la « corda doppia », mai usare una corda che abbia ricevuto uno strappo!

Un impegno per il C. A. I. Speriamo d’aver mostrato a molti non solo i difetti del materiale attuale ed il miglior uso che per ora si possa farne, ma anche la necessità di creare un Centro che ne studi i possibili miglioramenti, e studi anche qualsiasi pro­ blema legato all’alpinismo. Il Club Alpino Italiano compia lo sforzo, certo notevole, ma utilissimo, di creare questo Centro dandogli i mezzi Massiccio del Gran Paradiso (m 4061). La parete nord

della

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Becca di Gey e

la costiera degli “ Apostoli ».

per iniziare il lavoro. Nè si spaventino i ragionieri all’idea di continui c cospicui stanziamenti: il Centro, una volta avviato (e potrà esserlo anche con mezzi modesti), sapra


vivere di vita propria, con i proventi di eventuali brevetti e il ricavo delle prove compiute per incarico degli stessi costruttori, che si rivolgeranno con fiducia alla provata competenza del Club Alpino. Io penso alla impetuosa e intelligente giovinezza del Crispo, ricordo l’infaticabile amore per i monti, la grande esperienza del Tartaglione ed ancora mi pare impossibile che tutto ciò debba essere scomparso, che essi siano morti, perchè un moschettone s’è spezzato come ghisa, senza pie­ garsi, senza deformarsi.

Io penso che se il Centro Studi potrà in tutta la sua carriera salvare anche una sola vita che assomigli a queste avrà ben assolto il suo compito ».

Anche il C.O.N.I. interessato Gli sportivi non possono che plaudirc alle sagge afferma­ zioni riportate nello scritto dell’ing. Ravizza che abbiamo sopra largamente sunteggiate.

Da parte nostra aggiungiamo che non solo il C.A.I. deve occuparsi del problema; ma lo stesso C.O.N.I. con stan­ ziamenti e con appoggi concreti all’iniziativa. Se infatti pensiamo che ormai il bilancio del C.O.N.I. arriva, nella sua fortunata e copiosa fonte dei concorsi pronostici, a ge­ stire cifre che ammontano a diversi miliardi, mentre il poverissimo bilancio del C.A.I. non riesce ancor oggi a finanziare una rivista mensile di alpinismo (attualmente infatti è praticamente trimestrale per mancanza di fondi) non vediamo come non debba il C.O.N.I. sovvenire a que­ ste necessità sia pure minime della fondazione di un Cen­ tro Studi Alpinistici.

Non riteniamo questa la sede più opportuna per discutere se l’escursionismo in generale e l’alpinismo in particolare,

siano da considerarsi a tutti i titoli e «pieno jure » degli

sport al pari di ogni altro oggi praticalo dalle masse. Sta di fatto che il fattore agonistico vi è presente indub­ biamente in un qualche modo, perciò anche l’alpinismo ha diritto di attingere a quei fondi che, dal C.O.N.I., vengono

amministrati a vantaggio di tutti gli sport indistintamente. Il Club Alpino Italiano non potrà mai essere una Fede­ razione alle dipendenze del C.O.N.I. Non sarebbe nè ne­ cessario nè opportuno; ciò non toglie però che il C.O.N.I., il quale amministra un patrimonio finanziario così cospi­ cuo, non debba interessarsi e sovvenire il C.A.I. almeno in quelle fondamentalissime necessità che, come in questo caso di un « Centro Studi Alpinistici » possono rappresen­ tare la salvaguardia preziosa ed illuminata di tante vite umane, di quegli ardimentosi che per passione sportiva, per amore delle altezze ed ancora per desiderio di portare la conquista umana oltre i limiti fino a ieri raggiunti, fri cimentano con le erode vertiginose, <-ol granito verticale, coi ghiacciai impervi, con essi, pure con le bufere c la

tormenta, pur di avvicinare se stessi e l’umnnità all’Altissimo : a Dio.

Questo è l’augurio che formulano gli appassionati della montagna e con essi tutti gli sportivi che vedono nell’al­ pinismo se non una pratica esclusivamente agonistica uno sport che reca con sè finalità educative del fisico e dello spirito veramente eccezionale c soprattutto di una impor­ tantissima funzionalità sociale e formativa per la gioventù.

Gruppo del Gran Parodino (tu 4PG1). fina tipica parole settentrionale: a nord della Punta Sentiglieli.


IL GIAPPONESE

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CAMPIONI

genio del nuoto

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SAKAMOTO

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CREATORE

Abbronzato e snello, Soichi Sakamoto era fino a qualche anno fa un oscuro maestro di scuola di Maui, piccola isola a 120 chilometri di Honolulu. Oggi ha fama di essere uno dei migliori maestri di nuoto del mondo. Da sette anni a questa parte ha creato più campioni di qualsiasi altro allenatore. Da molti anni gli hawaiani cercavano un giovane nuotatore che si rivelasse degno successore di Duke Kahanamoku di fama mondiale per le prodezze nata­ torie compiute in tre Olimpiadi. Nel 1935, a Honolulu, si sparse la voce che a Puunene, nell’isola di Maui, un gio­ vane nippo-americano formava con suc­ cesso nuovi campioni di nuoto. Ma Honolulu vide Sakamoto e i suoi allie­ vi, tutti inferiori ai vent’anni, soltanto nel 1937, quando, in occasione delle ga­ re di campionato della Hawaiian Ama­ teur Athletic Union, costoro vinsero quasi tutte le gare. Due ragazzi, Keo Nakama, di soli 14 anni, e Halo Hirose, di 13 anni, che non pesavano più di 55 chili, passarono in testa ai formi­ dabili hawaiani di Waikiki, stabilendo i primati locali sulla distanza delle 220 e delle 500 yarde. « Ma come è riuscito Sakamoto a fare dei campioni di questi ragazzi? » si chiesero i tecnici. E, coti grande stupore, vennero a sa­ pere che li aveva allenati in un angusto e basso canale d’irrigazione tra le canne da zucchero, a molti chilometri dal­ l’oceano. Ogni giorno, dopo la scuola, più di 120 ragazzi saltavano nel fosso largo si e no un metro e venti, mentre l’allenatore correva lungo la riva gri­ dando le sue istruzioni. Spesso le gi­ nocchia dei nuotatori urtavano contro il fondo del canale (l’acqua non supe­ rava mai il metro) e la bracciata, se spinta un po’ troppo a fondo, riportava alla superficie un pugno di fango. Alle cinque del pomeriggio, quando la quantità d’acqua era maggiore, il canale era torbido per la mota e i rifiuti; ma gli allievi di Sakamoto lo percorrevano a nuoto nei due sensi, fangoso o limpi­ do che fosse, da una a tre ore ogni giorno. Nei quattro anni che seguirono le gare del 1937, Sakamoto preparò sei dei

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pili veloci nuotatori del mondo e squa­ dre che vinsero quattro campionati na­ zionali degli Stati Uniti. Kiyoshi Nakama, che non si era mai allontanato dal­ l’isola natia se non per partecipare alle gare di Honolulu, si recò negli Stati Uniti, nel Sud-America e in Australia e dappertutto stabilì primati che devono ancora essere battuti. Il quindicenne José Bahnores vinse il campionato americano stile libero dei 300metri. Halo Hirose la gara dei 100 metri pure a stile libero; la bella Fujike Katsutani conquistò il campionato femminile a rana, e Chic Miyamoto, graziosa figlia d’un operaio emigrato, divenne campionessa americana dei 300 metri stile misto. Ma il successo più straordinario di Sakamoto fu quello ottenuto con il meticcio hawaiano Bill Smith. Bill s’era ammalato di febbri tifoidi, che lo ave­ vano privato dell’uso delle braccia e delle gambe. Il padre, un vigile di Honolulu, lo affidò a Sakamoto. Nei due anni passati in casa di Sakamoto, Bill finì quasi col mettere vere e pro­ prie pinne. Il 23 maggio 1911, a Honolulu. Bill Smith conquistò tre primati mondiali: sulle 808. sulle 900 e sulle 1000 yarde; la città sembrava impazzita. La sera do­ po battè altri primati, sulle 550, sulle 700 e sulle 800 varde. Smith detiene an­ cora sei nrimati mondiali. Freauentando la Ohio State Universitv, Bill ha vinto nel marzo 1947 i campionati delle 220 e delle 400 yarde della National Collegiate Athletic Association. Ad eccezione di Smith tutti i campio­ ni di Sakamoto si sono formati in virtù delle sneciali attitudini della popola­ zione di Puunene, che conta poco più di 5000 abitanti. Ma Sakamoto non si specializza nel formare campioni. « Io insegno soltanto a nuotare » dice « e Poi a nuotare meglio ». Og"i. allenatore presso l’università di Hawaii, lo si trova sul bordo della pi­ scina dalle sei del mattino alle nove di sera. Taccuino alla mano, registra gior­ nalmente i progressi individuali di circa 200 nuotatori e impartisce loro consigli. Spesso i familiari gli portano la «dazio-

ne, che consuma in piedi mentre im­ partisce istruzioni a questo e a quel nuotatore. Sakamoto sa che il suo stile di nuoto è lungi dall’essere perfetto, c non vuole che gli allievi lo vedano nuotare, per non prendere cattive abitudini. Alcuni dei suoi campioni lo videro in acque, per la prima volta, due anni fa, e, con loro grande stupore, s’accorsero ch’era vestito! Una piccola allieva, non vo­ lendo confessare di non saper nuotare, s’era tuffata nella piscina con le com­ pagne, e Sakamoto s’era gettato in ac­ qua per ripescarla. Questo maestro della piscina ritiene che l’uomo sia per natura nuotatore, co­ me gli animali, e che tutti, compiuti i cinque anni, possano e debbano miotare. Ciò che trattiene l’uomo dal liquido elemento è la paura, acquisita con la civiltà. Per vincere questa paura, Saka­ moto vi consiglia di andare in quella parte della spiaggia, o della piscina, dove l’acqua è più bassa e, trattenendo il fiato, di tuffare la testa. Tenete gli occhi aperti e guardatevi intorno. Ba­ steranno pochi tuffi per superare ogni timore. Annegata la paura. Sakamoto vi insegnerà innanzi tutto a « fare il mor­ to ». Andate dove l’acqua giunge alla cintola, accucciatevi in mondo da te­ nere le spalle sommerse, tenete le brac­ ci alte sul capo e adagiatevi lentamente fino a che l’acqua vi faccia da cuscino sotto la nuca. Allora datevi una spinta con i piedi: questi verranno alla super­ ficie e galleggerete con l’eleganza dei cigni. Una volta sicuri di poter stare a galla, tanto supini quanto bocconi, po­ trete nuotare, perchè il nuoto non è che un movimento delle braccia e delle gambe atto a far procedere galleggian­ do. E’ meglio cominciare con una brac­ ciata di «over», dando sci battute con i piedi ner ogni completo ciclo di brac­ ciate. Fiducia, pazienza e allenamento faranno il resto. Se invece sapete giù nuotare, potrete migliorare il vostro stile seguendo le regole generali di Sa­ kamoto. Rilassate i muscoli. — Molti si ab­ bandonano a vere e proprie colluttazio-

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ni con l’acqua, voltandosi violenza sul fianco destro e sinistro, lanciando le braccia tese c irrigidite fuori dell’ac­ qua, buttandosi avanti a scatti. Usando metà energia, potrete nuotare più ve­ loci se, invece di tenere la testa rigida­ mente fuori dall’acqua, la fate girare senza sforzo da una parte e dall’altra a ogni immissione di fiato. Nell’alzarle ad ogni bracciata, lasciate che le braccia si pieghino naturalmente al gomito, e così pure le ginocchia durante il rit­ mico calciare dei piedi. Prendete In posizione corretta. — La migliore posizione è quella che man­ tiene il corpo poco affondato nell’ac­ qua. Invece di tagliare l’acqua con la testa quasi interamente sommersa, man­ tenete la linea d’immersione all’altezza delle sopracciglia.

Respirate correttamente. — Quasi tutti tirano dentro aria, tratengono il fiato e poi lo espirano con forza pro­ prio un attimo prima della prossima inspirazione. L’aria invece deve essere inspirata attraverso la bocca cd espulsa attraverso il naso con ritmo dolce e re­ golare. Inspirate dal lato sinistro, men­ tre il braccio destro compie la brac­ ciata in basso. Cominciate ad emettere l’aria nel momento in cui volgete la faccia entro l’acqua. Inspirate di nuovo dal lato destro, mentre il braccio oppo­ sto si tuffa per la bracciata. Fate forza al momento giusto. — Il periodo più efficace della bracciata si inizia quando il braccio forma un an­ golo di 30 gradi con la superficie dei­

l’acqua, c continua fino a raggiungere un angolo di circa 45 gradi. E’ questo il momento in cui si deve usare più forza. Perfezionate il movimento delle gam­ be. — L’azione delle gambe dà circa il 40 per cento del moto in avanti d’un buon nuotatore. La potenza deve partire dalla coscia e diffondersi fino alle dita dei piedi attraverso le ginocchia in flessione. I piedi devono fendere ap­ pena la superficie dell’acqua. Ora siete pronti ad accrescere la velocità e la resistenza. Se nuotate 100 metri senza stancarvi, imponetevi di farne 200 entro qualche settimana. Du­ rante la prima settimana aumentate la distanza di pochi metri; nella seconda riducete il tempo che vi occorre per coprirla. Ancor prima che ve rie accor­ giate, vi si assottiglieranno i fianchi, vi si dilaterà il torace, vi sentirete tutto il corpo sodo come quello dei pesci. Sebbene il nuoto non sia pericoloso, ogni anno affogano numerosissime per­ sone. Sakamoto elenca alcune precau­ zioni dettate dal buon senso:

1) Dopo il pasto, riposate due ore prima di entrare in acqua. L’immergersi troppo presto, dopo una buona mangiata, può causare crampi. 2) Non allontanatevi mai soli dalla riva, ma sempre in compagnia d’un forte nuotatore. E anche in questo caso evitate le acque sconosciute, nelle quali possono esservi dei risucchi insidiosi. 3) Non cercate di strafare. Aumentate le vostre forze gradatamente, per giorni

e per settimane. Le smanie esibizionistiche possono concludesi sulla barca di Caronte.

4) In caso di pericolo non perdete la testa. Una persona colta dal panico si irrigidisce, s’appesantisce, può andare a fondo. Sakamoto ritiene che, in media, il buon nuotatore possa restare a galla più a lungo di quanto possa resistere a una marcia ininterrotta sulla terra ferma. Anche il nuotatore inesperto, se galleggia e rilassa i muscoli, può di so­ lito resistere fino all’arrivo dei soccorsi. Se vi si capovolge la barca, non cercate di spingervi a nuoto fino alla riva, bensì restate attaccati alla barca in attesa di aiuti. 5) Se siete presi in una forte corrente superficiale o sottomarina, non cercate di lottare contro di essa. « Corrente sot­ tomarina » è espressione spesso frain­ tesa: non è vero che succhi verso il fondo. Lasciatevi trascinare finche non ne diminuisca l’impeto, quindi uscitene in senso diagonale, dirigendovi verso la spiaggia.

L’arte del nuoto, dice Sakamoto. è la perfetta foggiatrice di un bel corpo. Attribuendo ad ogni membro una quan­ tità proporzionata di lavoro, sviluppa il corpo con simmetria, in muscoli ben arrotondati ma non rigonfi, e dà non soltanto eleganza e scioltezza di porta­ mento, dà anche robusta salute. « E so­ prattutto — conclude Sakamoto — è di­ vertentissimo! ».

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L’AZIO ME DELLA F. I. M. S. PER UN MAGGIORE FONDAMENTO SCIENTIFICO DELL’AGONISMO SPORTIVO 1

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La Federazione Italiana Medici Sportivi, dopo avere sa­ gacemente ed intelligentemente agito presso gli organi legi­ slativi e di governo competenti ha, come tutti gli sportivi sanno, ottenuto l’approvazione, dopo notevole discussione con relative modifiche ed integrazioni, alla Camera dei Deputati ed al Senato, del disegno di legge relativo alla tutela sanitaria delle attività sportive. Di questa azione tutelatrice, gli sportivi non possono che essere grati alla F.I.M.S.; e tutti ricorderanno rapporto dato alla discussione di questo importante problema, da Stadium che, nei mesi scorsi ebbe a pubblicare una serie di interventi di medici dirigenti di organizzazioni sportive giovanili che recarono con i loro articoli, notevole contributo scientifico e legale all’illustrazione di questo problema così avvertito da tutti coloro che si sentono responsabili nel campo ago­ nistico sportivo, come dirigenti. Pubblichiamo ora qui il testo di una importante iniziativa lanciata nelle scorse settimane dalla Federazione Medici Sportivi. Si tratta di un concorso che viene bandito tra i laureandi in medicina e chirurgia, per una tesi di laurea (per aspi­ ranti medici di nazionalità italiana e da conseguirsi nel corrente anno accademico 1950-51) vertente un tema od un lavoro riguardante la medicina e la chirurgia dello sport o della educazione fisica. Siamo certi che dagli elaborati che verranno presentati,

ne scaturiranno interessanti studi atti a dare veramente sem­ pre più un contributo scientifico ed un fondamento saldo alla impostazione ed alla risoluzione dei problemi inerenti alla pratica agonistica e che interessano ormai tanta parte della gioventù che possono ritenersi di importanza sociale e scientifica di primissimo ordine. Per chi desiderasse maggiori chiarimenti può indirizzare le richieste alla segreteria nazionale della Federazione ita­ liana Medici Sportivi presso lo Stadio Nazionale, Roma. Sempre in tenia di medicina sportiva la F.I.S.M. ha pro­ grammato in queste ultime settimane i Corsi annuali di aggiornamento di fisiopatologia dello sport ai quali saranno ammessi i laureati in medicina e chirurgia. Naturalmente tali corsi sono previsti per tutte le città che risultano sedi universitarie di facoltà medica. La Federazione Italiana Medici Sportivi, rilascerà a tutti i medici che abbiano superato con esito favorevole detti corsi, un particolare diploma che attesterà d’aver superato, da parte del candidato, Pesame e le prove relative (teoriche e pratiche) dinnanzi ad una commissione universitaria al­ l’uopo costituita. Tale certificato-diploma sarà requisito indispensabile per la iscrizione alla Federazione Medico Sportiva, dei laureati in medicina e chirurgia, con Pattributo inoltre di Medico Sportivo Effettivo.


CDNCIIRSO PER U11A TESI DI LAUREA IN MEDICINA E CRIRUHCIA UEEEO SPORT La Federazione Medico Sportiva Italiana ha bandito un concorso tra laureandi in Medicina e Chirurgia, di nazionalità italiana, per una tesi di laurea dell'Anno Accademico 1950-51 su un tenia di medicina e chirurgia dello sport e dell’educa­ zione tisica. Il concorso è dotato dei seguenti pre­ mi: lo premio: L. 150.000; 2« premio L. 100.000; 3o premio L. 50.000. I lavori saranno giudicati da apposita Commis­ sione della quale faranno parte: 1) due rappre­ sentanti della F.M.S.I. (di cui uno con funzioni di Presidente;; 2) un rappresentante del C.O.N.I.; 3? un rappresentante dell'Alto Commissariato per l’igiene e la Sanità Pubblica; 4) un rappresentante della Facoltà di Medicina della Università di Roma. I lavori da inviarsi in triplice copia dattilo­ scritta ed in plico raccomandato alla Federazione Medico Sportiva Italiana (Uifìcio Concorso - Sta­ dio Nazionale Roma) entro la mezzanotte del 31 dicembre 1951 dovranno essere accompagnate da una dichiarazione della Segreteria dell'università in cui la tesi è stata presentata. Le tesi prescelte saranno pubblicate a cura della F.M.S.I. nella ri­ vista «Studi di Medicina e Cnirurgia dello sport». La F.M.S.I. si riserva di pubblicare in tutto o in parte altre tesi secondo le indicazioni della Com­ missione.

Si sono tenute dal 5 al 9 giugno scorso presso gli Istituti e le Cliniche Universitarie della città di Torino, le riunioni medico-sportive inserite nel programma delle < Giornate me­ diche internazionali ». A'eZ corso dell’assemblea nazionale della Federazione medico-sportiva italiana. Il presidente prof. La Cava ha svolto un'ampia ed esau­ riente relazione — approvata all'unanimità — sull’attività esplicata in campo nazionale e internazionale. Successivamente l’assemblea ha approvato alcune modifi­ che allo statuto che consolidano la struttura democratica della federazione rendendone il funzionamento più adeguato alle nuove esigenze di sviluppo dell’attività medico-sportiva. Sono state poi definite le norme che regolano l’espleta­ mento pratico delle visite di idoneità degli atleti, prescritte dalla legge sulla • Tutela sanitaria delle attività sportive », recentemente approvata al Senato della Repubblica ed alla Camera dei Deputati. Nella riunione dedicata alla medicina sportiva, alla quale hanno preso parte numerosi medici stranieri, il prof. Ericausse ha rimesso, per incarico del Ministro della Educa­ zione Pubblica francese, una medaglia d’onore al prof. Miloto e al prof. Viziano e le insegne dell’Ordine della Sanità pubblica al prof. La Cava. Dopo questa cerimonia sono state svolte le seguenti re­ lazioni: il prof. Mitolo, Libero Docente di Patologia alla Università di Bari, •Sindrome di adattamento nello sport»; dott. Brandt, dell’Universilà di Zurigo e Presidente della federazione Medici Sportivi della Svizzera: •Valore fun­ zionale dell’Endurance test»; il prof. La Cava: •Patogenesi delle lesioni nervose nel pugilato»; prof. Macaggi (Geno­ va): • Aspetti medico-legali delle attività sportive»; pro­ fessor Encausse (Parigi): •Organizzazione medico-sportiva in trancia»; dott. F.urnoza (Madrid): •Importanza sociale della medicina sportiva ». Tali relazioni interessantissime saranno raccolte prossimamente in un volume di atti e pub­ blicate a cura della Federazione Italiana Medici Sportivi. In riassunto e per gli aspetti che possono interessare i let­ tori di Stadium, anche dalla nostra rivista nei prossimi nu­ meri saranno fatti oggetto di recensione. Dal 30 maggio al 12 giugno si sono pure svolte a Torino le •Giornate Mediche Internazionali ». In tale circostanza

l'Aeronautica ha indetto un Congresso di Medicina ed ha allestito uno • stand » alla Mostra delle Arti Sanitarie. La Mostra ha avuto il suffragio dei consensi unanimi da parte di Autorità, Sanitari e pubblico. Lo « Stand » dell’Aviazione è stato sempre affollato. Ila destato molto interesse la dimostrazione, dei vari problemi sanitari, aperti dal volo alla scienza medica, a causa delle particolari ripercussioni che l’esercizio della navigazione aerea produce o può produrre sul corpo umano. Una serie di 12 tastici, opera del Cap. Pilota t'ro], Soldatini, della Sezione Stampa Aeronautica, rappresentavano appunto ai visitatori le variazioni d'ordine /istologico a cui i varii or­ gani del pilota possono essere sottoposti in particolari condizioni, od in assenza di particolari accorgimenti, du­ rante il volo in quota, o in /orte accelerazione, o in ra­ pida variazione allimelrica, e cosi via. Un plastico raj/igurava, in /orma sintetica ed intuitiva, le percentuali degli incidenti di volo, riferiti alle varie cause determinanti ed alle lesioni corporee conseguenti ; un altro, la tecnica d’un perfetto lancio con paracadute ; la pro/itassi sanitaria aerea un altro; ed infine l’ardito sguardo nel futuro per prevedere i problemi che aprirà alla medicina l'astronavigazione. Una quarantina di belle diapositive completava questa serie di quadri e ne rendeva evidente la lezione. Ai visitatori della Mostra l'Aeronautica Militare ha offer­ to anche la visione panoramica della storia della medicina del volo, con apparecchi e documenti del più alto inte­ resse, primi fra tutti, quelli di Angelo Mosso, il •primo medico d'aviazione italiano ». Alcuni plastici volgarizzava­ no l’opera di soccorso in mare ed in alta montagna, svolta dall’Aeronautica, /'Organizzazione Sanitaria Centrale ed Ae­ roportuale dell’A.M., l’ordinamento c le funzioni del Corpo Sanitario Aeronautico. Un aereo sanitario G. 212, un’auto­ ambulanza attrezzata ed un completo gabinetto odontoia­ trico montato su autoambulanza, offrivano al pubblico una efficace visione dei mezzi sanitari più moderni di cui è fornita l'Arma Azzurra. L’interesse di molti medici visita­ tori si è polarizzato inoltre sulle molte centinaia di pub­ blicazioni di medicina aeronautica, esposte nello « stand ». Al Congresso, che ha coronato il successo della Mostra, ha partecipato un gran numero di Ufficiali Medici del CSA, alcuni dei quali hanno stollo, con altri illustri esponenti del mondo sanitario, i più interessanti argomenti, riguar­ danti la medicina dell’uomo che vola.

Enrico N’osa ri

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« S U Ci A R »

il bombardiere neiiro

La seconda tuornée europea della meraviglia nera Kay "Sugar” Robinson, attuale detentore di due scettri mondiali, prosegue secondo i piani pre­ stabiliti e con i risultati da tutti pre­ visti. Le sue vittime designate continuano, con cronometrica puntualità, a baciare la polvere del palco cordato sopra il tinaie osano sfidare l'implacabilità del suo pugno e della sua arte schermisti­ ca. Invano i soloni dell'organizzazione pugilistica europea si arrabattono nella scelta di elementi di primo piano, di­ sposti a non evitarlo, capaci di poter onorevolmente contenere le sue note ire. Ma la repubblica europea di ” Pagilandia ” può offrire nomi non superiori al numero delle dita di una mano di­ sposti ad accompagnare nelle sue pas­ seggiate quasi settimanali, sui ring di tutta Europa, il degno rappresentante '

di Harlem. Tra questi i più illustri, ma che ancora debbono attraversargli la strada, sono senz’altro il maggiore dei Tarpiti, negro figlio di Albione, ed il francese Dauthuille con il quale ” Zuc­ chero ” al momento opportuno metterà in palio la sua corona. Si ha però ragione di ritenere che pochissimi tra i numerosi sostenitori dei due idoli europei siano disposti a sacrificare sul borderai! di un totalizza­ tore un solo scellino con la pur minima speranza di un risultato favorevole. Intanto, tra un incontro e l’altro, tutte le cronache sportive si occupano di episodi della vita privata del "gen­ tleman” Robinson che divide il suo tempo disponibile tra la vita di società e le opere di beneficenza. Non è la prima volta infatti che il Campione del mondo dei medi disputa incontri di pu­ gilato percependo un solo dollaro di borsa devolvendo il resto per opere di beneficenza. Anche a Bologna, tra alcuni giorni, avverrà ,da parte del pu­ gile, la consegna ad un Istituto specia­ lizzato di un assegno di 10 mila dol­ lari per la lotta contro il cancro.

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E tutti pongono in evidenza la doppia personalità di questo atleta tanto impla­ cabile sui quadrali quanto generoso nel­ la sua vita privata.

Prossimamente anche al pubblico ita­ liano sarà concesso vedere all’opera ” l’uomo del giorno”. Ma non contro un italiano data la carenza di nostri elementi nelle categorie dei medi e me­ dio-massimi. Sarà infatti il belga De-

lannoit che il 1° luglio a Torino darà battaglia al monarca negro cercando di cancellare una precedente onta. Ed an­ che se il pronostico è facilmente intui­ bile il fortunato pubblico torinese potrà assistere a questa ” gala ” pugilistica ammirando l'incontrastato atleta dal pu­ gno al fulmicotone e dalla riconosciuta maestria nell'arte del pugilato. DB e un ind o DB4“n"nann«B


PROMESSE

DEL

CICLISMO

ng inim

Ì

Non son molti i giovani in campo ciclistico che passati al professionismo in questi ultimi anni an­

nunciano grandi cose. Può essere fatta eccezione per Petrucci e tuttavia lo stesso toscano ha lasciato delusi le schiere dei suoi ammiratori che somma­

no già a migliaia, per la mancanza di volontà o per lo meno di decisione al Giro d’Italia. Ciò che non si può dire di Ersilio Dordoni, un simpatico

ragazzo proveniente dalle file della « gioventù » : il più giovane partecipante al 34" Giro. Dordoni ha compiuto giorni addietro il 21° anno di età essendo nato per l’appunto a Paderna di Montcmurc il 16 giugno del 1930. E’ vero che Bar­ tali c Coppi a 21 anni hanno vinto dei giri d’Italia, ma in tempo di magra c’è da accontentarsi anche

di qualche giovane che riesce a portare a termine una competizione severa e complessa quale per

Ersilio Bordoni è cresciuto nei vivai del C.S.I.

l’appunto la maggiore forza a tappe italiana. Il nostro Ersilio ha brillato tra i dilettanti con­ quistando una serie di successi che lo hanno im­ posto all’attenzione di molti tecnici. Giumanini che

sati sia stato un po’ la prova generale del Giro

di ragazzi se ne intende e vede lontano, lo ha adoc­ chiato sul finire della scorsa stagione durante il

al gran completo e non c’è da dire abbiano corso in sordina. Solo che l’ecatombe di forature ne ha

Giro del Piemonte e gli ha dato ben volentieri

eliminati una grande quantità. Dordoni ha forato

all’inizio di quest’anno la maglia dell’« Arbos ».

anche lui un paio di gomme ma tanto ha spinto

d’Italia. 1 grossi calibri vi avevano aderito tutti,

Dordoni ha partecipato alla Milano-S. Remo, non

nell’inseguimento che è riuscito a ricongiungersi

come comparsa ma quale attore di primo piano

ai primi. E allorché Petrucci è scattato, seminan­ do gli avversari su una dura rampa, negli ultimi

vero è che in più di una occasione i cronisti han­ no dovuto annotare il suo nome tra i brillanti ini­ ziatori di fughe. Al traguardo di S. Remo, si sa, imbottigliato tra i grossi calibri, non ha potuto far di meglio che terminare tra i « pari inerito », ma a GrosseIo al termine della severa selezione, provocata da

un percorso impossibile, Dordoni si è trovato nel finale agganciato alla ruota di Petrucci c non l’ha più mollata. Ricorderete come il Gran Premio Massaua-Fos-

chilometri, il nostro Ersilio ha stretto i denti, s’è

rizzato sui pedali, ma ha tenuto duro. Ed a Gros­ seto è arrivato, dietro Petrucci, precedendo tanti assi.

Un giorno o l’altro, vedrete, troverà la strada buona e il modo di vincere una grande corsa.

Lo sorregge oltretutto una fede immensa e an­ che l’augurio fervido della grande famiglia della

« gioventù » che è già più che soddisfatta di lui.

Naber

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LA

NUOVA

PRODUZIONE

NEL

CAMPO

AUTOMOBILISTICO

IN FRANCIA PRENDE LI STRADA L ADDUCE’ Questa nuova macchina costruita della SIMCA, che é nient’altro che la Fiat francese, è destinata per la sua prestazione a soppian­ tare qualora venisse prodotta in Italia il 1100 e la stessa 1400

I produttori francesi stanno per lan­ ciare sulle strade di Francia e di Eu­ ropa la nuova macchina « Aronde • che tanto per intenderci viene considerata la 1400 francese anche se la sua cilin­ drata è di soli 1221 cc. L’Aronde (termine meridionale fran­ cese di Hirondelle) esce quindi dal suo nido per prendere il volo, seguita con ansia dai suoi costruttori i quali con­ fidano dopo parecchi mesi di messa a punto, nel suo grande successo. La SIMCA. casa costruttrice annuncia che la produzione in serie dovrebbe comin­ ciare in settembre ed il suo prezzo si aggirerà sui 640.000 franchi. Si tratta di una vettura dotata di un motore a 4 cilindri (72 X 75) per una cilindrata complessiva di 1221 cc., ali­ mentato da carburatore Solex, che svi­ lupperebbe una potenza di 44 IIP circa al regime di 4.500 giri al minuto. II comando del cambio di velocità, che è a quattro marce, è situato come tutti gli ultimi modelli SIMCA sotto al volante. Le ruote anteriori sono indi­ pendenti. La sospensione è completata da ammortizzatori idraulici e di una barra a torsione stabilizzatrice. La vettura pesa, a vuoto, 870 Kg. mentre carica di due persone con ben­ zina, olio, acqua, ruota di ricambio può pesare attorno ai 1100 Kg. La capacità del serbatoio di benzina è di 40 litri. Velocità massima 120 Km/h, alla quale consuma 11 litri di benzina ogni 100 Km. Per una velocità media di 80 Km/h il consumo sempre per 100 Km. è di 7,8 litri di benzina. La carrozzeria pur essendo più larga

Uno spaccato dell’c ARONDE j>, la leggera e veloce vettura di nuova formula della FiatSimca.

della SIMCA 8 è fatta per 4 persone anziché per 6 come è nella nostra 1400 Fiat. Infatti lo sspazio utile inter­ no è, per i sedili anteriori di cm. 126, per quelli posteriori di cm. 135. I prototipi che stanno tuttora circolandò hanno permesso di raccogliere sul nuovo modello di una macchina SIMCA alcuni apprezzamenti in cui alle lodi si mescolano le critiche, lodi e critiche che noi riportiamo. La prima impressione generale ripor­ tata in Francia è che l’Aronde assomi­ glia un po’ troppo alla 1400 Fiat ita­ liana, e ciò non depone certamente a favore della inventività dei costruttori i quali, pur non dimenticando i tipi a cui ispirarsi, non devono rinunciare alla originalità delle linee ed alle loro capacità inventive. A questo punto ci pare opportuno rilevare come la Lancia pur trovandosi di fronte alla grande in­ vasione delle linee americane a cui i costruttori italiani si sono ispirati, ha mantenuto alla sua Lancia Aurelio una linea prettamente italiana conferitagli dal radiatore alto e stretto anziché bas­ so e largo (1400 e 500 C Fiat). La linea dell’Aronde comunque in Francia piace; anche se per la sua ras­ somiglianza viene considerata « cugina » della 1400 Fiat. Sono però discussi sia i fari anteriori incastrati nella carroz­ zeria e leggermente nascosti (la super­ ficie del vetro non è visibile da chi guarda di profilo la macchina) sia il ba­ gagliaio posteriore, il quale anziché aprirsi dal basso verso l’alto (vedi 1400 Fiat) si apre dall’alto verso il basso (vedi 1100 E) con il notevole difetto

' , o che si apra che esso rimanga aperto, in molo, per una quando la macchina è i~ chiusura imperfetta. Il ponte posteriore potrebbe essere più silenzioso, ma non bisogna dimen­ ticare che siamo ancora ai prototipi. Le variazioni di temperatura delle ultime settimane hanno permesso di apprezzare il sistema di climatizzazione : buono il riscaldamento mentre il raffreddamento lascia un po’ a desiderare. Per quanto riguarda la tenuta di stra­ da, il passaggio rapido di una Aronde in una curva alquanto stretta ha giu­ stificato questa frase: • si direbbe che essa vada a coricarsi ». Rimarchevole sia l’eccellenze visibilità sia la comodità dei martinelli laterali per il cambio della ruota. La SIMCA pensa di raggiungere col settembre prossimo una produzione giornaliera di 200 macchine (la Fiat ha raggiunto attualmente il ritmo di 500 macchine al giorno, quasi una al mi­ nuto!). L’Aronde non porta con sé una rivo­ luzione nel campo della produzione au­ tomobilistica. nè d’altra parte era inten­ zione dei costruttori di essere rivolu­ zionari. A confronto diretto con la SIMCA 8 si può dire che l’Aronde of­ fra una comodità maggiore per la sua maggior larghezza. Non rimane, dopo questi primo esame dei dati che ci giungono d’oltr’alpe, di augurare un felice volo oll’Aronde non solo nei cieli di Francia ma anche in quelli di Europa.

Aldo botarlo


■! il '««■ i Min sa.; sii I francesi maestri del « battage » spor­ tivo lanciano il « tour » facendolo pre­ sentare dagli stessi protagonisti. E’ un modo eccellente e chiassoso per inte­ ressare di più e mettere i grandi attori della bella avventura l’uno di fronte all’altro. Così fanno dire a Koblet cosa pensa di Kubler a Bobet come vede Coppi ed a Coppi, quale impressione ha ripor­ tato di Bobet nel giro d'Italia. Quando la squadra italiana è stata resa nota dalla Unione Velocipedistica Italiano con il preciso comunicato che pareva un « editto » un redattore dell’« Equipe » è corso da Bobet a chie­ dergli se riteneva possibile che Bar­ tali potesse partire al « tour s> con il ruolo di gregario di Magni e di Coppi. « Bartali portatore d’acqua — ha ri-

sposto subito Bobet — non scherziamo amici. Lasciatemi ridere. Bartali con il suo nome non si assoggetterà mai ad una simile mansione. Dal dire al fare c’è di mezzo la... montagna e in mon­ tagna Bartali, pur non avendo più lo

spunto e la decisione di una volta j uò sempre dare dei punti a tutti ». Questo ha risposto Bobet il quale ignorava tuttavia 5 patti stipulati da Binda a Bolzano nelfinipostare la « tri­ plice alleanza ». Non sapeva cioè che il solo Coppi parte col grado di genera­ lissimo e Magni con quello di Colon­ nello, in quanto l’UVI insiste e non a torto a dar credito a Coppi, ed a ri­ tenerlo ancora l’uomo più completo del nostro ciclismo. La sera in cui fu per lo appunto stipulato l’accordo, Binda ha detto chiaramente questo ai suoi corri­

dori: la squadra sarà formata da dodici corridori. Coppi dunque avrà undici gregari in partenza. Magni ne avrà die­ ci e Bartali nove. Ciò vuol dire che qualora restassero soli i tre compari, in caso di foratura prima Burlali c poi Magni hanno l’obbligo di passare la propria ruota a Coppi. Altrettanto deve fare Bartali nei confronti di Magni men­ tre tutti gli altri sono al servizio dei tre campioni. A differenza di quanto è stato fatto in passato i gregari non sono stati ri­ partiti, nè Coppi, nè Magni, nè Bar­ tali hanno i propri uomini a disposizione, essendo la squadra un blocco solo. Questo in partenza almeno. Poi con il passar dei giorni di gara e iil susseguirsi delle tappe la situazione: canibierà di certo. Il patto d’alleanza a tre

Entrambi al « Tour » Rino c Fausto; ina qua­ le ilei due sarà gregario e quale^il capo ?


è stato definito in questi termini c, funzionando, dovrebbe dare dei frutti eccellenti. Si sa che Magni avrebbe avu­ to vita meno dura al « giro » se oltre all’alleanza di Bartali, sviluppatasi nelle ultime tappe e manifestatasi in modo chiaro in quella del Forno, in territo­ rio svizzero, avesse avuto dalla sua an­ che la compiacenza di Coppi. Dico que­ sto, intendiamoci bene, per puro ragio­ namento e non perchè a Coppi incom­ besse un obbligo del genere. Tutl’altro. Ciascuno ha da difendere anzitutto la propria personalità e quindi gli inte­ ressi della propria industria. E non si può dire che al riguardo Coppi avesse un onere lieve sulle spalle. Nessun rim­ provero dunque da muovergli circa il giro d’Italia. Proseguendo tuttavia il ragionamento non si può disconoscere l’immensa for­ za rappresentata dai tre assi italiani in campo internazionale. L’averli inclusi in una sola squadra al Giro di Francia, a difesa dei colori nazionali nostri, è tut­ l’altro che un errore. So benissimo che Binda ha tentennato prima di accettare l’incarico di manovrare, prima ancora della formazione azzurra, i tre galli nel pollaio, ma alla fine s’c convinto che proprio era impossibile lasciare a casa Bartali. A quale titolo avrebbe potuto farlo, senza incorrere in una ingiusti­ zia sportiva? Si può dire di no ad un Bartali che dichiara: «pur di andare al "tour” son disposto a fare anche il gregario » ?

Nè gli organizzatori del «tour», la­ sciando piena libertà nella formazione della nostra rappresentativa all’Unione velocipedistica italiana, potevano dire: Non vogliamo Bartali. Tutt’al più, come mi accennò proprio Goddet in un cor­ diale colloquio a Trieste prima della partenza per Bolzano, potevano accen­ nare alla difficoltà dei tre galli in un sol pollaio. Ma sono queste pur sem­ pre faccende nostre, interne, nelle qua­ li a nessuno degli stranieri conviene mettere il naso. Specie dopo quanto è accaduto a St. Godens lo scorso anno. Ricordo è vero che Bartali disse pro­ prio a me: «Non andrò più al giro di Francia finché sarà organizzato dal Si­ gnor Goddet». Ma la parola degli spor­ tivi, degli atleti, nei momenti di stizza ha un po’ il sapore delle promesse del marinaio. Lo stesso Bartali s’accorse di averla detta grossa ed è stato il primo ' a tornare in Francia, facendo succedere, come ricorderete, quella lunga e an­ tipatica polemica con Magni e Leoni. Forse proprio per questo Bartali ha

sentito il dovere di rendere un servigio a Magni al Giro d’Italia e l’amicizia è stata ristabilita più forte e più utile di prima. In quanto a Leoni credo sia anche con lui tutto chiarito. Comunque Leoni non andrà al giro di Francia,

malgrado avesse espresso il desiderio di essere incluso nella squadra, e quindi non vi sono preoccupazioni di sorta. Definita la fisionomia della squadra italiana, con tre comandanti ma gerar­ chicamente qualificati, come a bordo

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delle navi, in prima, in seconda e in terza, la squadra italiana si accinge ad affrontare ancora una volta l’avventura del «tour». Si tratta di tre cannoni che conoscono i segreti della grande

competizione a tappe

francese c che

hanno anche vinto rimontando bandi-

caps che parevano proprio insormonta­ bili.

Non credo vi sia bisogno di presen­ tazione per nessuno dei tre. Bartali ha vinto nel 1938 e nel 1918; Coppi ha vinto nel 1919 e Magni, quando s’è ri­ tirato lo scorso anno insieme alla squa-

dra a St. Godens, aveva sulle spalle la maglia gialla. Sotto molti aspetti Magni ha potuto prendersi la chiara rivincita

. ■là»yì

su Kubler e Bobet proprio nel giro di Italia. Il conto rimasto aperto sulla costa francese è stato saldato con il

campione di Francia e con quello della Svizzera. Manca da sistemare le fac­ cende con il belga Ockers, che invitato e ingaggiato non si è presentato alla partenza a Milano. Ma i belgi quest’an­ no hanno proprio poca voce in capito­ lo. Fatta eccezione ben s’intende per Van Stcenbergen, ch’è stato superiore ad ogni previsione, al giro. Se si pensa cosa ha saputo fare in più d’una occa­ sione nella nostra corsa a tappe, l’ex campione del mondo, occorre proprio definirlo, campione, grande campione, come lo considera Bartali, che lo cono­ sce da vicino e che è andato su tutte le furie quando un giorno sentì dire da

un giornalista che « Rik » doveva esse­ re considerato solo corridore da salot­ to e da Kermesse. Ha cominciato a di­ mostrare d’essere corridore da salotto

r. GRAFICO che pubblichiamo dà una idea delle difficoltà delle tappe in sa­ lita del Tour de Trance 1951, difficoltà notevolmente aumentate rispetto all’an­ no scorso. Notiamo che le salite anziché essere divise in due gruppi (Pirenei e Alpi Lionesi) com'era nel 1950, sono di­ vise quest'unno in quattro gruppi: Mas­ siccio Centrale, Pirenei, Ventouse, Alpi Giura. Gli abbuoni concessi dal regolamento

sono, di un minuto e di 30 secondi ri­ spettivamente per il primo e per il se­ condo di ogni tappa. Sui sei colli di 1° categoria (in nero sul grafico a testa di pagina) saranno bonificati 40 secondi al primo e 20 al secondo; sugli otto colli di 2a categoria (a quadretti a croce)

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20 secondi al primo; sui sette colli di 3a categoria (a lineette), nessun ab­ buono. Il Premio del Miglior Arrampicatore è dotato di 500.000 franchi suddivisi co­ sì: 200.000 al lo; 120.000 al 2»; 80.000 al 3°; 60.000 al 4°; 40.000 al 5° della classifica che risulterà dai passaggi ai colli mediante il seguente punteggio: da 10 a 1 punto ai primi dieci sui colli di la categoria; da 6 a 1 punto ai pri­ mi sei sui colli di 2" ; da 3 a 1 punto ai primi tre sui colli di 3“ categoria. I più notevoli dislivelli sono dati dai colli d’Aubisque e del Ventoux.

IL PROFILO ALTIb

Siamo certi che Bartali e Coppi non si lascieranno sfuggire ^occasione di confermare la loro qualifica di scalatori.

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Van Steenbcrgen già alla prima tappa, sotto quel diluvio apocalittico che chi ha avuto l’avventura di seguire il giro ricorderà chissà per quanto. Van Steenbergen ha conquistato tre volte la ma­ glia rosa e, fatta eccezione per Napoli quando dovette passarla a Magni per avere avuto forse il torto di restare sul­ la ruota di Coppi e di Koblet, non si può dire che le altre due sia stato per

inferiorità fisica. La prima ad Alassio fu dovuta ad una malaugurata foratura in un giorno in cui non era ammesso il cambio di ruota c la seconda a Bol­ zano per aver preso una tale sbandata alla prima curva della discesa dal Passo di Costalunga, da farlo rimanere senza respiro.

Non per caso del resto i selezionatori della squadra belga per il « tour » han­ no messo in testa alla loro lista il cor­ diale c cavalleresco corridore che si è guadagnate le simpatie del pubblico ita­ liano. Ma all’ultimo momento Van Steenbcrgen ha rinunciato, evidentemen­ te pago delle prodezze compiute al « giro » per puntare certo al Campio­ nato del mondo. Così come ha con­ quistato il nostro pubblico Bobet e co­ me si son fatti benvolere i due sviz­ zeri, i due K. Si tratta di due grandi campioni, di due corridori di eccezio­ ne, capaci di tutte le vittorie. Basta os­ servare ciò che ha saputo fare Kubler quest’anno per convincersi. Dopo il suo trionfo nella Roma-Napoli-Roma, all’altro, vincendo la Freccia Vallone, Svizzera. E per questo Kubler ha deciso di non andare al «Tour». II giro di Francia di quest’anno pre­ senta una serie di difficoltà e quasi non bastasse vede anche in gara un ecce-

zionalc schieramento francese, con una squadra nazionale di prim’ordine e al­ cune formazioni di « regionali » altret­

Ea composizione ufficiale della squadra Italiana

tanto agguerrite.

La presidenza della U.V.I. ha dirama­ to in data 15 giugno il seguente comu­ nicato :

Luison Bobet per quanto ha saputo fare al « giro » che ha concluso in con­ dizioni di forma eccezionali impressio­ nando sopratutto in salita, è il grande favorito degli sportivi francesi. « Favo­ rito » intendiamoci bene, e il campione di Francia ha tutti i numeri per esserlo, In quanto a vincerlo invece è un’altro discorso.

Il Presidente ed il Commissario Tec­ nico dell’U.V.1. in collaborazione con l’A.N.C.M.A. e l’A.C.C.P.I., hanno così formato la squadra che parteciperà al Giro di Francia: Direttore tecnico: Alfredo Binda.

Da vari anni in qua i dirigenti del ciclismo francese, pur racimolando qua e là qualche vittoria, si vedono soffiare proprio in casa, la competizione che più stava loro a cuore e che a giusto titolo può essere considerata il vero campiona­ to del mondo, per lo schieramento dei campioni c per la complessività della prova. Ora hanno Bobet più che Geminiani c Barbotin, che mi sembrano piut­ tosto fragili per una prova del genere, e puntano tutte le loro carte su Luison. Ma proprio non so con quali propabilità: Coppi ha chiuso con una certa amarezza il giro, Magni invece è landatissimo, Kubler sa cosa frutta il «tour» per non ritentare di vincerlo; Koblel ha bisogno di una grande vitto­ ria; Bartali, beh! Bartali è sempre Bar­ tali, anche con i 38 anni sulle spalle. La rosa comunque è quella del « gi­ ro » meno uno: Kubler. Sono ancora i cinque di Milano a monopolizzare il pronostico in partenza da Parigi: i tre italiani, il bell’Hugò e il « Luison nadonai». Per gli altri penso, anche a voler essere generoso, non c’è posto.

Riserve: Carrea Andrea, De Santi Gui­ do, Rossello Vincenzo, Minardi Giu­ seppe. Commissario di gara internazionale: Carlo De Giovanangelo. Meccanici : Saglietti, Momaghi, De Grandi. Massaggiatori : Colombo, Stefano, Ci­ murri. Per evitare contrattempi di carattere disciplinare e per ottenere i migliori ri­ sultati agonistici rimane tassativamente stabilito quanto segue: 1) i corridori sono alle dirette di­ pendenze del Commissario Tecnico nella sua qualità di direttore sportivo della squadra, il quale è investito di tutte le prerogative per adottare qualsiasi prov­ vedimento, sia nei riguardi della con­ dotta di gara, sia per eventuali inter­ venti disciplinari ; 2) il Commissario Tecnico ha pieni poteri nei riguardi di coloro che si ren­ dessero refrattari alCobbedienza, giun­ gendo fino al provvedimento di esclu­ sione dalla corsa;

datale Bertoeco

Squadra: Coppi Fausto, Magni Fio­ renzo, Bartali Gino, Biagioni Serafino, Franchi Franco, Lambertini Attilio, Mi­ lano Ettore, Pedroni Silvio, Pezzi Lucia­ no, Salimbeni Virgilio, Zanazzi Renzo.

3) ad ogni effetto, tanto il Commis­ sario Tecnico Alfredo Binda, come il Commissario Internazionale, Carlo De Giovanangelo, rappresentano l’U.VJ. al Giro di Francia.

ETRO DELLE TAPPE DI MONTAGNA DEL TOUR

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15. TAPPA I 17. TAPPA 23 TAPPA I 19 TAPPA 20. TAPPA I 2« . TAPPA l*. TAPPA -------- ------- f| TARBES-LUCHON LUCHONCA/ICASSQNNEIMONrPEUIER-AVIGNONXMARSE/LLE • GAP IGAPBR/ANCON1BR/ANECWA/XLESB.X GENÈVE -DUON

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ed il C. S. I. lanciano il concorso estivo: «

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viva il canipeggio

Presenta il suo secondo concorso na­ zionale lanciato per Pestate 1951. Dopo

quello sul « cicloturismo >

e pubblica­

to nel numero scorso

•Stadium t,

di

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segnaliamo quello sui campeggi. E’ la prima volta che il CTG lancia il concor­

so, che vuole soprattutto valorizzare gli

sforzi delle Associazioni, sezioni. Unio­ ni Sportive che allestiscono o partecipa­ no collettivamente ad un campeggio. La vita alTaperto è la più sana delle istruzioni, la permanenza al campo è

la più simpatica delle discipline. Oggi poi che ci troviamo a vivere in una

atmosfera dinamica, il campeggio si pre­ senta come lo svago più adeguato ai

nostri tempi, mentre la varietà delle for­

me nelle quali può essere praticato ed

estrinsecato, è tale da renderlo simpa­ tico ed accessibile a tutti. Ecco il motivo per cui il CTG ha voluto dare la propria collaborazione

per lo sviluppo di questa forma spor­ tivo-turistica. E ha lancialo un concorso

aperto a

tutte le associazioni, unioni

sportive, sezioni; senz’altro

darà

il monte di premi

maggiore

interesse

al

concorso, Attendiamo pertanto i « dia­

ri di viaggio » i quali dovranno essere una relazione documentata della

vita

di campo, contenere impressioni, foto­

grafìe, disegni, relazioni di vita interna, di gite, di escursioni, di serate e di

quanto potrà renderli documenti vivi

della vita di campeggio.

Eccone il regolamento.

Il Centro Turistico Giovanile e il Centro Sportivo Italiano, sotto gli auspici e con la collaborazione della Federazione Italiana del Campeggio, allo scopo di svi­ luppare e favorire l’interesse alla vita di campeggio, lanciano il Concorso Nazionale « Viva il campeggio », che viene disciplinato dal seguente regolamento:

1) Possono partecipare al concorso tutte le Associazioni, sezioni, gruppi che allestiranno nell’estate 1951 un campeggio o che vi prenderanno parte a campi organizzati da altri enti, associazioni, organizzazioni. 2) Ogni Associazione, Sezione o gruppo per partecipare al Concorso dovrà notificare al Centro Turistico Giovanile (Via Conciliazione, 1 - Roma) la data e la località in cui si svolgerà il campeggio, entro il 30 agosto 1951. 3) Per il Concorso sono contemplate due categorie di partecipanti: a) associazioni, sezioni, gruppi che allestiscono direttamente un campeggio e che vi prendono parte collettivamente; b) associazioni, sezioni, gruppi che prendono parte a campeggi non allestiti direttamente. 4) Per partecipare al Concorso, ogni associazione, sezione, gruppo dovrà far pervenire al Centro Turistico Giovanile (Via Conciliazione, 1 - Roma) non oltre il 15 novembre 1951 un «diario di vita di campeggio » cioè una relazione docu­ mentata della vita di campo. I «diari» dovranno contenere impressioni, fotografie, disegni, relazioni di vita interna, di vite ed escursioni, di serate, e quanto altro può renderli documento vivo della vita di campeggio. 5) Ogni «diario di vita» pervenuto in tempo utile sara sottoposto al giudizio di apposita commissione giudicatrice c concorrerà all’assegnazione di premi per un ammontare complessivo di L. 100.000, il cui elenco sarà pubblicato su « Gioventù », su «Turismo giovanile» e su «Stadium». 6) I «diari» premiati resteranno di proprietà del Centro Turistico Giovanile, al quale è riservato anche il diritto di pubblicare foto, disegni, articoli

1


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VIAGGI INTERNAZIONALI del Centro Turistico Giovanile

Il Centro Turistico Giovanile, in vista della prossima estate, indice ed organizza tre grandi viaggi internazionali a Salisburgo, in Spagna ed a Parigi. Il viaggio a Salisburgo si effettuerà dal 12 al 16 agosto prossimo ed offrirà ai partecipanti l’opportunità di unire il diletto artistico a quello dell’arte. La partecipazione al viaggio darà infatti diritto all’intervento gratuito all’ese­ cuzione di tre tra le opere più importanti die il program­ ma del Festival Internazionale della Musica prevede c con il pieno svolgimento del quale coinciderà l’effettuazione del viaggio stesso: l’« Idomeneo » di Mozart ed una rie­ vocazione storico-musicale delle antiche sacre rappresenta­ zioni, lo « Jedermann » di Ugo V. Hofmannsthal, e la 3“ Serenata. La sosta nella città austriaca prevede la possibilità di ammirare le principali attrattive turistiche dei luoghi e dei­ la città, posta al centro di un incantevole panorama alpino e lacustre, e di visitare i monumenti principali, dei quali degni di nota il Museo Scientifico e la Casa di Mozart. Da Salisburgo ci si recherà ad Innsbruck, ove con pal­ mare evidenza si palesa il confluire di due civiltà, la me­ dioevale e l’imperiale, del cui fulgore ancora testimoniano i magnifici edifici. Dalla capitale del Tirolo si tornerà, passando per il Brennero, in Italia, a Verona, in cui avrà inizio e conclusione il viaggio stesso. La quota di partecipazione è di £. 11.000, cui si aggiunge­ ranno £. 2.000 all’atto o all’invio dell’iscrizione, e dovrà pervenire non oltre il 25 luglio prossimo venturo.

la natura e la curiosità del turista e del visitatore trovano il loro fondo e la loro pienezza. Non si trascureranno tut­ tavia i molivi religiosi di quella civiltà, e basti per questo citare il Santuario di Monserrato, S. Lorenzo de l’Escorial. densi di memorie e di storia. In conseguenza di queste considerazioni la scelta del­ l’itinerario è stata subordinata ad una accurata e diligente ricerca di quelle città che più riassumono e rendono l’ani­ ma, la vita, i costumi c la storia del popolo iberico. La crociera si protrarrà dal 26 agosto al 7 settembre ed avrà in Genova il centro di partenza e di ritorno.

Per quanto riguarda il viaggio a Parigi esso trova la -ir.---------- -------------------------- :--------- notne sua più’’ efficace illustrazione nel nome della città da visi­ tare. Capitale di Francia « Paris » è oggi, senza dubbio, capitale del mondo politico, culturale ed artistico: culla di una delle più raffinate civiltà che mai nacquero al mondo, essa conserva nell’imponente complesso dei monumenti e dei musei la dignità di grande ed interessante città. In Pa­ rigi tutto è nuovo e vario, Parigi è una città che non si visita mai abbastanza. Sono pertanto in programma 3 giorni di sosta (dal 27 al 1 ottobre p. v.) durante i quali si effettuerà una escur­ sione a Versailles in pullman, una visita al Louvre, a Nòtre Dame, solo per dire le più importanti. Per informazioni e iscrizioni rivolgersi al C. T. G. - Via Conciliazione, 1 - Roma.

La crociera in Spagna unisce d’altra parte la comodità di una lunga permanenza alla varietà dei luoghi che sa­ ranno toccati e visitati lungo il percorso: il mondo spa­ gnolo è interessante per molti punti di vista, tra cui non trascurabili quello turistico c artistico. La Spagna fu sede di una grande civiltà che pur essendo sorella alla nostra o quindi latina inconfondibilmente, ac­ colse in sè i germi di quell’orientalismo arabico che tanto influì sull’arte e sulla cultura di questa nazione. Per questi motivi soprattutto nomi come Madrid, To­ ledo, Valencia assumono il fascino di un’esotismo in cui

Il concorso fotografico del C. T. G. Il Centro Turistico Giovanile allo scopo di sollecitare e sviluppare tra tutti i suoi amici l’arte fotografica lancia un concorso fotografico permanente, mettendo come premio. og»ii due mesi, una macchina fotografica « Closter 11 A » Naturalmente il concorso è aperto anche a tutti i lettori di < Stadiuni » e ai soci del C.S.I., i quali possono richie­ dere al C.T.G. (Via Conciliazione, 1 - Roma! il regolamento del Concorso, al quale possono partecipare tutti i giovani che avranno fissato sulla pellicola episodi e momenti carat­ teristici di gite, escursioni, campeggi, cicloturismo, ecc. Giovani del C.S.I. e lettori di « Stadium ■» : il C.T.G. vi offre la possibilità di vincere una macchina fotografica ogni due mesi.

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• Il Comitato Organizzatore del Rallye Algeri-Città del Capo ha deciso di creare tre premi letterari per le migliori relazioni sul Rallye stesso. I tre premi hanno il valore complessivo di 120.000 franchi equamente ripartiti e saranno attribuiti rispettivamente alle opere presentate in lingua fran­ cese, inglese, italiana. Esse dovranno tendere a facilitare una migliore com­ prensione dei popoli africani tra loro e a creare un legame di simpatia e di mutua comprensione.

o In seguito agli aumenti del costo dell’acciaio, una maggiorazione di prezzo è stata applicata ai vari mo­ delli della Peugeot 203 e sui diversi tipi di Citroen. Gli aumenti di ambe­ due le Case sono del 5 per cento. Nes­ sun aumento ha subito la Ford Ve­ dette il cui prezzo rimane quello stabilito in aprile. Tutti gl aumenti sono stati auto­ rizzati daH'Ufflcio Centrale dell’Economia Nazionale Francese. o STOCCARDA. - L’assenza di Ascari e Villoresi ha causato vivo rincresci­ mento tra i numerosissimi spettatori che hanno assistito domenica scorsa alla « Coppa Eifel » disputatasi sui 24 km. del Nuerburgring. La corsa della Formula 2 è stata vinta cosi da Pietsch su Veritas alla media di 115,1 kmh. Si sono piazzati Riess su AFM e il giovane Heeks, pure su AFM. L’unico concorrente italiano venuto al Nuerburgring è stato il bre­ sciano Romano che si è classificato sesto con la sua Ferrari nella classe 2000 sport, vinta da Riess che ha pre­ ceduto Ulmen e Helbrich (tutti su Veritas).

o Von Cramm, il veterano tennista tedesco dalle tempie argentate, nono­ stante i suoi 45 anni, torna alla ribalta sui campi europei, installandosi ai pri­ mi posti. E’ per merito suo che la Ger­ mania è entrata in semi-finale nella Coppa Davis dopo aver eliminato la Jugoslavia, la Danimarca e il Belgio. Si vede che Von Cramm è tornato baldanzosamente all’agonismo dopo 13 anni di inattività quasi completa.

SI

Alpinismo

I

La notizia di una probabile conces­ sione per la costruzione di una funivia sul Cervino ha messo in allarme gli ambienti alpinistici i quali, com’è lo­ gico, sono decisamente contrari. Ecco il testo del comunicato del CAI che disapprova in pieno l’iniziativa : «Il Consiglio Centrale del CAI a cono­ scenza di voci insistenti circa inizia­ tive per- costruire una teleferica ed un osservatorio in vetta al Cervino, depreca che alcuno possa pensare ad una azione che offenderebbe la tradi­ zione e lo spirito degli ideali alpini­ stici; dichiara che si opporrà con ogni mezzo alla deprecata iattura; assicura la solidarietà italiana ai Club alpini

esteri che già si sono vivamente inte­ ressati della questione». La Commissione Centrale Rifugi, durante l’ultima sua riunione ha for­ mulato le nuove tariffe massime dei Rifugi del C.A.I. da adottarsi dal 1» giugno corr., tariffe che vennero ratificate dal Consiglio Centrale e che le Sezioni sono obbligate ad osservare scrupolosamente: si tratta, ripetiamo di tariffe massime che potranno, cer­ tamente essere modificate dalle Se­ zioni stesse, solamente però nel senso di una diminuzione. Le nuove tariffe risultano così ap­ provate : Tarijje di pernottamento per i Soci del C.A.I. Rifugi di categoria Tavolati con materasso . . L. Cuccetta con materasso . » Letto senza biancheria . . •

B A C D 150 150 180 180 200 200 250 250 250 250 300 300

Per i non soci del C.A.I. le tariffe di pernottamento possono essere mol­ tiplicate per un coefficente massimo di 2 per le categorie A e B e di 3 per le categorie C e D. La tassa di ingresso per i non Soci è stabilita in L. 50. La percentuale massima di servizio è stabilita nel 15 per cento che potrà variare, ben inteso in diminuzione, a seconda dell’importanza del Rifugio e dell’efficienza del servizio. I prezzi del riscaldamento e della biancheria da letto sono lasciati a di­ screzione delle Sezioni, in relazione alle forti disparità di spese che pos­ sono risultare dall’ubicazione del Ri­ fugio in questione.

L’ing. Piero Ghiglione, dopo il suo « giretto » sui monti del Messico, è ora tornato in .Italia e presto leggere­ mo su qualche quotidiano o rivista il resoconto particolareggiato delle sue ascensioni. Sappiamo intanto che, durante il viaggio di ritorno, il nostro anziano ma infaticabile giramondo ha fatto sosta alle Azzorre, ove malgrado le continue tempeste di quel periodo, ha pensato di scalare il Pico delle Azzorre (m. 2500), che si erge nell’isola detta appunto del Pico. Non si trattava certo di una « prima » ; però Ghiglione ha battuto il primato del tempo di scalata, impiegando 7 ore e 10 minuti a pervenire in vetta. Evidentemente anche egli è affetto dalla moderna mania del cronometro.

• Il Milan, campione d’Italia, ha vinto con larghezza di punteggio la Coppa latina, incontro quadrangolare tra le squadre Milan (Italia), Lilla (Francia), Atletico (Spagna), Sporting (Porto­ gallo). Ecco la sintesi dei risultati: SEMIFINALI Milan-Atletico Madrid . . 4-1 Lilla-Sporting Lisbona . . 1-1 (d.t.s.) Lilla-Sporting Lisbona . . 6-4 (d.t.s.) FINALI Per il 3<- e 4« posto Atletico Mad.-Sporting Lis. 3-1 (1-1) Per il Io e 2» posto Milan-Lilla ......................... 5-0 (3-0) CLASSIFICA FINALE 1. MILAN (Italia). 2. LILLA (Francia). 3. ATLETICO MADRID (Spagna). 4. SPORTING LISBONA (Portog.). • A Lisbona l'arbitro Dattilo, è stato giudice dell’incontro internazionale Portogallo-Belgio conclusosi con risul­ tato di parità 1-1. L’incontro è stato ostacolato da ven­ to fortissimo, l’elevatura tecnica mo­ desta da parte di entrambe le squadre. • La Lazio ha concluso il suo trion­ fale viaggio in Tunisia battendo i campioni deH’Hammam Lif per 5 a 1. La squadra si è imposta all’ammirazione del pubblico per il suo gioco agi­ le, armonioso e incisivo. • La Juventus è partita in aereo per Rio de Janeiro con l’arbitro Galeati che rappresenterà la Federazione Ita­ liana alla tournée dei campioni.

• La Gallaratese ha vinto per la terza volta il campionato atletico maschile di Società precedendo nell’ordine la Giglio Rosso di Firenze, la Gancia di Torino, la Lancia di Torino, l’Associazione Trentina Atletica, la Pirelli di Milano, la Virtus Bologna. Risultati di rilievo nella giornata conclusiva sono stati: Restacca (tri­ plo) m. 14,47; Bevilacqua (10.000) in 32’26”2; Bernes (alto) 1,87.

pili C)Kolocichsn1o | • Il romano Bruno Francisci su Guzzi 500 ha vinto la VI Milano-Taranto di km. 1340 (la più lunga corsa del mon­ do) alla media di km. 98,747. Le categorie minori sono state vinte risettivamente da Falconi per le 250 Guzzi alla media di 90,049; da Grossi per le motoleggere su M.V. 125 alla media di 80,817; da Longoni per gli scooters su Lambretta alla media di 75,948; da Ripap per le 75 cc. su Guzzi alla media di 64,180. I risultati ci dicono le notevolissime prestazoni delle macchine delle cate­ gorie inferiori che hanno totalizzato medie impressionanti data la lun­ ghezza del percorso.

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Supplemento al n. 7 di STADIUM per le Unioni Sportive e i Comitali Provinciali del C. S. I. luglio 1051

IL TROFEO C. S. I. 1951 Nell’ottobre scorso la Presidenza Centrale lanciava tra tutte le Unio­ ni c Gruppi Sportivi del C.S.I. il Trofeo C.S.I. 1951 messo in pa­ lio per la migliore Unione Sporti­ va o Gruppo Sportivo di ogni Co­ mitato Provinciale o Zonale. Ecco (pianto veniva allora co­ municato : La Presidenza Centrale del Cen­ tro Sportivo Italiano mette in pa­ lio pel 1951 il « Trofeo C. S. I. 1951 » artistico bronzo riproducente la Madonna della Neve is­ sata sulla vetta del Cervino da una cordala del C.S.I. c della G.l.A.C. 11 Trofeo verrà assegnato a epici Gruppo Sportivo od Unione Spor­ tiva prima classificata di ogni Co­ mitato Provinciale o Zonale che totalizzerà il maggior numero di punti secondo il criterio di quali­ ficazione esposto nella tabella punteggio riportata a fianco. E’ ndispensabilc però, allo sco­ po di poter entrare in classifica, che da parte dei Comitati Pro­ vinciali e Zonali vengano rimessi, dopo ogni manifestazione, i rela­ tivi verbali-gara completi dell’elen­ co degli atleti o squadre parteci­ panti e del risultato da ciascuno conseguito. Sottolinciamo il punteggio com­ plementare che verrà assommato a criterio della Presidenza del C.S.I. Provinciale o Zonale e che sarà così computato: — Disciplina or;■ganizzativa fino a punti 15. — Correttezza e disciplina niorale fino a punti 15 — Pasqua dello sportivo putiti 10 Sono passati da allora lunghi mesi di attività di cui si sta oraraccogliendone i frutti con le fi­ nali nazionali di luglio e di set­ tembre. Vogliamo, ripresentando il Trofeo con il relativo criterio di classificazione, incitare tutte le UU. SS. e Gruppi perchè in que­

sti ultimi mesi intensifichino la loro attività per cogliere l’ambito premio della Targa Grande della Madonna della Neve. Sottolineiamo come nel criterio di classificazione si è tenuto conto non solo della varietà di attività sportiva che l’Unionc deve svolge­ re ma anche della completezza educativa che deve dimostrare. In­ fatti il C.S.I. chiede alle sue Unio­ ni Sportive oltre all’attività spor-

tiva disciplinata e corretta, un’at­ tività sociale che complementi de­ gnamente quella sportiva per po­ ter raggiungere un’educazione :in~ tegrale dei propri tesserati. La Presidenza Centrale ha pron­ ti i Trofei da inviare alle sue mi­ gliori UU. SS. Stiamo in attesa dei referti, augurando a tutte di es­ sere prime. II C.S.I.

TMÌEI.M DI PUMTEGKIO CEaSSIFICÉ Per Gruppi ed Unioni Sportive nei Campionati Zonali o Provinciali per l’assegnazione del Trofeo C.S.I. 1951 S

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individuali staffetta

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4 8 2 4 6 24 8 4 4

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2 4 1 2 3 12 4 2 2

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12 2 6 2 4 12 12 2 4 2 2 4 2 4

6 1 3 1 2

singolo coppia terne .

BOCCE CALCIO.

(in linea) . ciclocampestre Cicloturismo solo punt. part. Concorso Ginnico GINNASTICA (Squadre di almeno 9 elementi) gare individuai MONTAGNA (Trofeo) . ( gare' individuali NUOTO staffetta PALLACANESTRO PALLAVOLO . . . singolo PATTINAGGIO ì coppia SCHERMA . individuale SCI staffetta . singolo TENNIS DA TAVOLO doppio

CICLISMO

1

36 6 18 6 12 36 36 6 12 6 6 12 6 12

30 5 15 5 10 30 30 5 10 5 5 . 10 5 10

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4 ì

12 i

8 i 186 i

24 24 4 8 4 4 8 4 8

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Congresso Nazionale. Si rammenta che, a norma delle vii genti disposizioni in materia di Congresso, detti nomina­ tivi devono essere segnalati tempestivamente alla Segreteria Centrale, pertanto si prega di voler provveder in merito con cortese sollecitudine.

34

29

DECADENZA COMITATI ZONALI — Avvicinan­ dosi la chiusura del tesseramento, si richiama l’at­ tenzione dei Dirigenti i Comitati Zonali costituiti norma delle vigenti disposizioni, di intensificare le operazioni di affiliazione e tesseramento per raggiungere almeno il mini­ ino delle Unioni o Gruppi Sportivi previsto dalle singole lettere di ratifica. Qualora detto minimo non venga rag­ giunto entro la chiusura del tesseramento questa Presidenza si vedrà costretta a revocare l’autorizzazione di costituzione.

CONTRIBUTI FASI REGIONALI. Poiché da qualche Dirigente sono stati chiesti chiarimenti circa la distribuzione dei contributi che la Presidenza Centrale ha stanziato per le varie fasi Regionali, si precisa quanto segue : a) i contributi verranno trasmessi tempestivamente non appena le competenti commissioni tecniche nazionali avran­ no passato alla Segreteria i verbali delle manifestazioni stesse regolarmente omologati. Si raccomanda quindi agli inca­ ricati dell’organizzazione delle manifestazioni in parola di voler provvedere tempestivamente corredando detti verbali dell'elenco dei giocatori per il controllo del tesseramento; b) nel fissare il contributo di L. 5.000 per provincia partecipante la Presidenza ha inteso includere in detta cifra anche le spese relative all’organizzazione e premiazione del­ le fasi regionali. Pertanto si raccomanda caldamente ai Co­ mitati organizzatori di dette fasi di voler stralciare dalla cifra rimanente in parte proporzionale alle Unioni o Gruppi Sportivi partecipanti. Data l’esiguità del bilancio non potranno essere accor­ dati in alcun modo contributi superiori a quelli già stari­ ziati a mene che poi non si riducano i contributi fissati per la fase nazionale.

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RAPPORTI CON GL’ISPETTORATI REGIONA­ LI — Nell’ultima riunione degli Ispettori Regionali tenutasi a Roma il giorno 17 u.s. i medesimi si sono lamen­ tati che molti Comitati Provinciali e Zonali non inviano alcuna relazione sull’attività organizzativa e tecnica. Si pre­ gano vivamente i Comitati interessati di inviare mensil­ mente agli organi regionali un dettagliato rapporto dal quale deve risultare oltre all’attività agonistica svolta anche la si­ tuazione delle Unioni e Gruppi Sportivi affiliati nonché il relativo numero degli atleti tesserati. Quanto sopra si rende necessario per dare alPIspettore la possibilità di poter ve­ nire in aiuto a quei Comitati che maggiormente si trovano

CONGRESSI PROVINCIALI — Poiché nel pros­ simo mese di luglio tutti i Dirigenti Centrali e periferici saranno occupati per le finali Nazionali, si pregano i Comitati Provinciali che ancora non avessero provveduto propri Congresso di voler tenere piea fissare la data del proprio sente che in detto periodo sarà difficile che si possa inviare un rappresentante della Presidenza Centrale. E’ però neces­ sario che le date siano comunicate tempestivamente alla Segreteria Centrale per poter predisporre in tempo utile lo invio dei propri rappresentanti. Qualora gli Ispettori Regionali ritenessero, come del resto è stato fatto per hi Liguria, potranno chiedere alla Presidenza Centrale di poter presenziare loro stessi ai Con­ gressi delle proprie provincie e di indire poi una giornata regionale, alla quale dovrebbero partecipare tutti i dirigenti dei CC. PI’., ed alla quale presenzierebbe un .inviato della Presidenza Centrale.

SITUAZIONE ISPETTORATI — La presidenza Centrale esaminata la situazione dei Vari Ispettorati Regionali e considerato che attualmente tanto in Abruzzo come in Umbria non esiste una persona che si preoccupi di coordinare il lavoro della Regione avendo dato le di­ missioni i rispettivi Ispettori Regionali, ha deliberalo di nominare quali incaricati per le predette Regioni i Signor Ciro Gianfranco residente a Sulmona - A escovado - e Giu­ seppe Burdisso residente a Roma - A ia Conciliazione I. In seguito poi alle dimissioni presentate dal Doti. Enrico Nosari, Ispettore Regionale per la Lombardia, perchè chiamato a svolgere altri importantissimi incarichi, la Presidenza Cen­ trale ha provveduto a sostituirlo con il Sig. Nino Bellini residente a Crema - Piazza Rimembranze 2.

OC

Al bravo Nosari, che tuttavia rimane itela nostra fami­ glia quale Consigliere Centrale, va tutto il nostro ricono­ scimento per la grande opera svolta in favore del Centro Sportivo Italiano ed ai nuovi nominati l’augurio fervido di un proficuo lavoro.

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in difficoltà.

CAMPIONATI STUDENTESCHI. — Si pregano tutti i Comitati provinciali di voler comunicare con cortese sollecitudine a che punto stanno gli accordi con i Signori Insegnanti Coordinatori per l’Educazione Fisica circa la partecipazione alle fasi regionali di Pallavolo e Palla­ canestro. Inoltre si invitano i Comitati destinati quali orga­ nizzatori di dette fasi a voler tempestivamente inviare la loro accettazione o meno. Poiché il Comitato Provinciale di Milano non ha prov­ veduto a confermare la sua accettazione per la fase regio­ nale studentesca di Pallacanestro, si fa presente che detta fase viene assegnata al Comitato di Bergamo mentre la Pal­ lavolo viene assegnata al Comitato di Brescia.

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TESSERE DIRIGENTI — Si invitano ancora una volta i Comitati Provinciali e zonali che ancora non lo avessero fatto, di voler provvedere con la massima solle­ citudine a far pervenire a questa Presidenza l’elenco dei propri dirigenti e le relative fotografie per il rilascio delle tessere. Si raccomanda che le fotografie siano di spes­ sore molto sottile perchè altrimenti non è possibile far con­ fezionare la tessera stessa. Tutte le richieste fino ad ora trasmesse sono state regolarmente soddisfatte.

RAPPRESENTANTI CONGRESSO NAZIONALERisulta a questa Presidenza che qualche Comitato Provinciale dove è già stato tenuto il Congresso non ha provveduto a segnalare i nominativi dei rappresentanti che, scelti dalle Unioni Sportive, dovranno prendere parte al OQ

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Riteniamo opportuno richiamare l’attenzione di tut­ ti i Dirigenti periferici e di tutti gli atleti del Cen­ tro Sportivo Italiano su quanto sta facendo l’U.I.S.P. in cam­ po sportivo per carpire a coloro, che molto facilmente si lasciano attirare dall’esteriorità c da forme reclamistiche di partito, la firma di adesione all’appello di Pace lanciato dai partigiani della pace di Berlino. Si diffidano tutti gl iscritti al C.S.I. a prendere parte sia con la firma sia con la pro­ paganda a questa orma subdola di pacifismo che altro, non è che una delle solite messe in scena dei partiti estremisti. La vera Pace, che tutti vogliamo non si ritrova col firmare un pezzo di carta, ma sopra tutto eon la tranquillità che possiamo avere solo se sapremo essere, non a parole, ma a atti, dei veri Cristiani.

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Assicurazione iluuli atleti del C. S. I. Dopo le trattative avvenute tra i Dirigenti C.S.I. e Quelli del C.O.N.I., si è giunti alla felice conclusione di assicurare gli atleti C.S.I. presso la Cassa di Previdenza per l'assicurazione degli sportivi (SPORTASS). Riportiamo l accordo per l'anno 1951 e diamo contemporaneamente assicurazione die le pratiche di infortuni avvenuti nel presente anno sociale verranno espletate in questi giorni col relativo indennizzo. 1. - La SPORTASS prowederà ad assicurare tutti in­ distintamente i tesserati di codesto Centro coi! i capitali dei­ l'assicurazione « base » prevista dalla recente riforma assicurativa attuata con l’intervcnto del C.O.N.I., e cioè: 250.000 per morte 500.000 per invalidità permanente 250 per invalidità temporanea 3. - Le assicurazioni stesse verranno prestate in base alle norme del Regolamento assicurativo Sportass — senza eccezione alcuna — Regolamento di cui alleghiamo un estratto che forma così parte integrante della presente. 3. -11 Centro prowederà a rimettere alla Sportass gli elenchi dei propri tesserati, man mano che vengono emesse le relative tessere, nei quali elenchi dovrà esser specificato oltreché il nome c cognome dell’atleta, lo sport praticato, la località di residenza ed il numero della tessera. 4. - Il Centro prowederà altresì a versare alla Sportass, e mensilmente e su segnalazione della cassa stessa, una quota di L. 50 (cinquanta) per ogni atleta denunciato attraverso gli elenchi di cui sopra, delle quali L. 30 rappresentano la

quota relativa alla predetta assicurazione e L. 20 il diritto di Assistenza Straordinaria previsto dalla Riforma cui sopra si è fatto cenno. 5. ■ Ai tesserati del Centro Sportivo Italiano verranno ' estese le predette garanzie assicurative per lutti quei sini­ stri occorsi in attività di gara od allenamento indetta, orga­ nizzata c controllata dal Centro stesso, anche se gli atleti in­ fortunati risultino iscritti — e quindi assicurati — presso altre Federazioni. Viceversa, se atleti tesserati del Centro Sportivo si in­ fortunino in gare od allenamenti indetti e controllati da Federazioni alle quali partecipino per il Centro stesso, verrà riconosciuta la garanzia assicurativa all’uopo predisposta dalla competente Federazione (sia base che eventuale inte­ grativa) purché, naturalmente, l’interessato risulti anche tes­ serato della Federazione Stessa. In tal caso sarà necessario che le relative denuncio di infortunio avvengano tramite la relativa Federazione anziché tramite il Centro Sportivo. In ogni caso le due garanzie non potranno essere cumu­ lagli.

CASSA INTERNA DI PREVIDENZA PER L’ASSIGURAZIONE DEGLI SPORTIVI I. - Le prestazioni contro gli IN­ FORTUNI sono erogate a tutti gli sportivi che siano stati regolarmente assicurati presso la Cassa Interna di Previdenza dalle proprie Organizzazio­ ni Sportive, e riguardano le conse­ guenze degli infortuni che li possono colpire durante l’esplicazione dell’at­ tività sportiva per la quale furono espressamente assicurati. Il- - Agli effetti del precedente punto I), si intende per « infortunio » l’evento improvviso di uria causa vio­ lenta esterna che si verifichi indipen­ dentemente dalla volontà dell’assicura­ to, nell’esercizio dell’attività sportiva protetta dalla Cassa, e produca imme­ diate lesioni corporali obbiettivamente determinabili. Per conseguenza si intendono risar­ cibili quei fatti che abbiamo nell'infor­ tunio, come sopra specificato, la loro causa diretta, esclusiva e provata e che producano la morte o l’inabilità tempo­ ranea, o, al massimo entro un anno dall’infortunio stesso, l’invalidità per­ manente. III. - Si considerano conseguenze indirette e quindi non indennizzabili, quelle che, in seguito ad infortunio, ri­ sultino aggravate da preesistenti ma­ lattie. mutilazioni, sostanziali difetti fisici o altre invalidità. IV. - Per tutti gli assicurati delle Organizzazioni Sportive che richie­ dessero allenamenti, le prestazioni della SPORTSS si estendono alle con­ seguenze degli infortuni che avvenis­ sero durante gli allenamenti stessi, purché siano svolti collegialmente (al­ meno tre partecipanti) e siano preven­ tivamente autorizzati e controllati dalla Organizzazione competente o da un suo Organo periferico il cui mag­ gior esponente sia materialmente e moralmente responsabile della veridi­ cità della denuncia d’infortunio pre­ sentata alla SPORTASS.

I rischi di viaggio sono limitati al tragitto di trasferimento effettuato con gli ordinari mezzi pubblici di tra­ sporto, dalla residenza abituale al luogo della manifestazione o dell’al­ lenamento collegiale cui gli assicu­ rati stessi devono partecipare; o dal luogo dell’allenamento a quello del­ la manifestazione; e ritorno, semprechè il viaggio venga effettuato in comitiva regolarmente organizzata e assistita dagli appositi accompagnato­ ri. eccezione fatta per gli Arbitri e Ufficiali di Gara, o per quegli atleti che fossero stati autorizzati dall’organiz­ zazione Sportiva competente a tra­ sferirsi isolatamente. Questo speciale rischio è compreso nelle prestazioni della SPORTASS per i soli infortuni che si verificassero in occasione ed in conseguenza diretta di incidente toc­ cato all’assicurato durante il viaggio senza sua colpa o negligenza; esclusi tassativamente gli incidenti verificatisi in conseguenza di infrazione o co­ munque di inosservanza delle norme di viaggio. Resta comunque fermo an­ che in questo caso il diritto di rivalsa della SPORTASS a norma di Legge e del disposto di cui al punto XI. Sono compresi anche gli infortuni avvenuti durante manifestazioni al­ l’estero cui partecipino squadre organi­ che con autorizzazione della Federa­ zione competente. Per le squadre di formazione mista (elementi provenienti da Società diverse) partecipanti a ma­ nifestazioni non controllate dalle Fe­ derazioni competenti, o per gli ele­ menti isolati, è necessario, oltre alla autorizzazione del C.O.N.I., il bene­ stare alla copertura assicurativa da parte della SPORTASS alla quale pertanto deve essere data comunica­ zione della manifestazione almeno tre giorni prima che abbia luogo la par­ tenza dei partecipanti. V. - La SPORTASS non prenderà in considerazione gli infortuni:

a) che siano avvenuti mentre ras­ sicurato si trovi in istato di ubria­ chezza o di malore; b) che siano stati determinati da sua azione delittuosa o da partecipa­ zione a risse e tumulti, ed in genere da violazione di Leggi e Regolamenti co­ muni e sportivi commessa sia dall’as­ sicurato che da terzi in danno dell’as­ sicurato stesso. Restano inoltre esplicitamente esclu­ se dall’assicurazione le conseguenze delle lesioni di varici e dei tessuti al­ terati dalle stesse; le incarcerazioni intestinali (ernie) e loro conseguenze; gli effetti dello spavento e del « colpo morale », e delle influenze termiche o atmosferiche. VI. - L’indennità per inabilità tem­ poranea totale o parziale sarà inden­ nizzata dal nono giorno successivo a quello dell'infortunio e fino alla ces­ sazione dell’assistenza sanitaria da parte del medico curante, o, comun­ que, fino e non oltre il 120« giorno dalla data dell’infortunio, salvo il caso previsto dal seguente punto VIII. Si considera inabilità temporanea totale (indennizzabile con l’intera dia­ ria assicurata) (L. 250 giornaliere) quella che obblighi rassicurato, in con­ seguenza dell’infortunio, a rimanere a letto o in camera, oppure che, a giu­ dizio del medico, lo renda incapace di attendere in guisa alcuna a qualsiasi lavoro proficuo. Si considera inabilità temporanea parziale (indennizzabile con metà della diaria assicurata) quella che non im­ pedisca all’infortunato di attendere parzialmente a qualche lavoro anche se non può riprendere la sua attività sortiva. VII. - In caso di morte conseguente ad infortunio verificatosi nelle condi­ zioni previste dalle precedenti norme, il capitale assicurato sarà devoluto agli eredi legittimi secondo la normale suc­ cessione stabilita dal Codice Civile, o

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agli eredi testamentari, sempre però limitatamente a quegli eredi legittimi o testamentari che provino, con adatta documentazione, di essere stati viventi a carico dell'assicurato venuto a morte. Quando la morte sia sopravvenuta entro un anno dall'infortunio e per causa, dimostrata e provata, dello stesso, gli eventuali indennizzi che fossero stati corrisposti dalla SPOR­ TASS per invalidità permanente, in conseguenza del medesimo infortunio, saranno detratti dal capitale da ero­ gare agli aventi diritto. Vili. - Se l'infortunio ha per con­ seguenza una invalidità permanente, e questa si verifichi entro un anno dal giorno nel quale l'infortunio e avve­ nuto, la SPORTASS liquida, entro i limiti della somma assicurata per tale titolo, la indennità secondo le percenrali e disposizioni seguenti; *

sopra indicate sono diminuite tenendo conto del grado di invalidità preesi­ stente. E’ concesso il cumulo degli in­ dennizzi per temporanea e permanen­ te; ma in questo caso la correspon­ sione dell’indennizzo per inabilità temporanea totale o parziale sarà limi­ tato al massimo del 9O’> giorno dal­ l’infortunio (ferma la franchigia di cui al punto VI) anche se la durata delle cure mediche ha superato tale limite. Il pagamento degli indennizzi viene effettuato dalla SPORTASS in una sola volta entro trenta giorni da quello in cui la loro determinazione sarà resa possibile in base ai documenti presen­ tati dall'infortunato o agli accerta­ menti medici che si fossero resi ne­ cessari a giudizio della SPORTASS. IX. - In caso di infortunio rassicu­ rato, o gli aventi causa, dovranno in-

Per la perdita totale di un arto superiore . . » » della mano o dell’avambraccio » 2> di un arto inferiore al di sopra del ginocchio » » di un arto inferiore all'altezza o al disotto del ginocchio . . » di un piede » di un pollice » » dell’indice j> del mignolo » del medio » dell’anulare » » di un alluce s> » di ogni altro dito del piede s> » per la sordità completa di un orecchio » » per la sordità completa di am­ bedue gli orecchi .... » 5> per la perdita della facoltà vi­ siva di un occhio » » per la perdita totale della fa­ coltà visiva di ambedue gli occhi

La perdita assolute ed irrimediabile dell'uso funzionale di un organo o di un arto viene considerata come per­ dita anatomica dello stesso; se trattasi di minorazione, le percentuali sopra indicate vengono ridotte in propor­ zione della funzionalità perduta. Nei casi di perdita anatomica o fun­ zionale di più organi o arti la inden­ nità viene stabilita mediante l’addizio­ ne delle percentuali corrispondenti ad ogni singola lesione, fino al limite massimo del 100 per cento. Per le sin­ gole falangi terminali delle dita, esclu­ so il pollice, si considera invalidità permanente soltanto la asportazione totale. L’indennità per la perdita fun­ zionale o anatomica di una falange del pollice è stabilita nella metà, per la perdita anatomica di una falange dell’alluce nella metà, e per quella di una falange di qualunque altro dito in un terzo della percentuale fissata per la perdita totale del rispettivo dito. Nei casi di invalidità permanente non specificati nella suesposta tabella, l’indennità è stabilita tenendo conto, con riguardo alle percentuali dei casi elencati, della misura nella quale è per sempre diminuita la capacità ge­ nerica dell’assicurato ad un qualsiasi lavoro proficuo indipendentemente dalla sua professione. In nessun caso potrà essere considerata la diminuzione permanente di capacità soltanto spor­ tiva. In caso di perdita anatomica o ri­ duzione funzionale di un organo o di un arto già minorato per percentuali

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70% 60 %

60% 50%

60%

60%

50% 40% 18% 14% 12% 8% 8%

50% 40% 16% 12% 10% 6% 6% 5% 3%

10 % 40%

25 % 100%

viare alla SPORTASS la denuncia sul modulo aposito. o, in difetto, con let­ tera (preceduta da telegramma nei casi di morte o di lesioni gravi) for­ nendo indicazioni precise sul luogo, giorno ed ora del sinistro, sulle cause e circostanze che lo determinarono, unendo un dettagliato certificato me­ dico sulle lesioni. La denuncia deve 'pervenire alla SPORTASS entro cin­ que giorni dal latto e comunque non oltre il trentesimo giorno da esso. Se presentata alla SPORTASS dopo il quinto giorno — sempre però entro il trentesimo — l’indennizzo per tempo­ ranea decorrerà dal 9(' giorno succes­ sivo a quello di presentazione della denuncia. Trascorso il trentesimo glor­ ia denuncia non sarà presa in consi­ derazione qualunque sia la causa del ritardo ed a chiunque fosse imputa­ bile tale ritardo. Avvenuto l’infortunio, rassicurato deve sottoporsi alle cure di un medico, seguire le prescrizioni .fornire alla SPORTASS e suoi incaricati tutte le notizie che fossero ritenute necessarie alla documentazione della pratica an­ che senza attenderne una esplicita ri­ chiesta. Dopo la denuncia l’infortunato è te­ nuto a far pervenire alla SPORTASS un certificato medico complementare sul decorso della sua infermità, a pe­ riodi non superiori di venti giorni, an­ che se il primo pronostico del curante, sulla denuncia, non fosse ancora sca­ duto. L’infortunato è obbligato a sotto­

porsi a tutte le cure prescrittegli dai sanitari per ridurre al minimo le con­ seguenze delle lesioni. Entro dieci giorni dalla cessazione delle cure mediche l'infortunato dovrà presentare alla SPORTASS il certifi­ cato di guarigione, anche se non ri­ chiestogli. Dopo un infortunio la validità delle prestazioni della SPORTASS resta so­ spesa fino alla conclusione della pra­ tica relativa. L’assicurato o i suoi aventi causa decadono da ogni diritto alle presta­ zioni della SPORTASS nel caso di inosservanza delle prescrizioni per in­ fortunio riportate nel presente punto. E del pari decadono da ogni diritto ove fossero incorsi in erronee, false o reticenti dichiarazioni. Le spese di cura e di certificati, ed ogni altra spesa conseguente all’infor­ tunio, sono a carico dell’assicurato; non vengono rimborsate in alcun mo­ do dalla SPORTASS. X. - in caso di divergenza sul fatto dell’infortunio, sulle sue cause e con­ seguenze, sull’ammontare dell'inden­ nizzo, nonché sulla regolarità ammi­ nistrativa della pratica d'infortunio, l’assicurato dovrà sempre esporre per iscritto, entro e non oltre cinque giorni dalle comunicazioni ricevute, le ra­ gioni documentate della controversia alla Direzione della SPORTASS che porterà il caso innanzi ad un proprio Consulente medico o legale a seconda della natura della controversia. Ove il responso del Consulente non venisse accettato dall’assicurato o dai suoi aventi causa, entro quindici gior­ ni dalla comunicazione di detto re­ sponso, ad istanza degli stessi, la con­ troversia potrà essere deferita ad una Commissione di Arbitri composta di tre esperti dei quali uno nominato dalla SPORTASS, uno dall’assicurato o suoi aventi causa, a mezzo della pro­ pria Organizzazione Sportiva, ed il terzo nominato di comune accordo dai primi due, o, in caso di disaccordo, dal Presidente del C.O.N.I. Tali Arbitri decidono a maggioranza, inappellabil­ mente, come amichevoli compositori con dispensa da ogni formalità giu­ diziaria. In ogni caso qualsiasi azione si prescrive entro il termine di un anno. XI. - I diritti di regresso che ras­ sicurato o suoi aventi causa avessero verso altri assicurati, o verso terzi qualsiasi, passano alla SPORTASS senza obbligo di formale cessione, fino alla concorrenza dell’importo dell’in­ dennizzo. Quando la SPORTASS lo richieda, rassicurato o suoi aventi cau­ sa sono obbligati a fare formale ces­ sione alla SPORTASS stessa dei di­ ritti in parola rilasciando i necessari mandati per Io svolgimento dell’azione di rivalsa ed impegnandosi a non pregiudicare comunque tali diritti del­ la SPORTASS. XII. - Provvedono alla richiesta di copertura assicurativa presso la SPORTASS tutte le Organizzazioni Sportive per tutti i propri aderenti, mediante accordi diretti con la SPOR­ TASS anche per la determinazione dei capitali di garanzia che possono variare da Organizzazione a Organiz­ zazione e da categoria a categoria di tesserati di una stessa Organizzazione a seconda delle preferenze delle sin­ gole Organizzazioni. Le prestazioni della SPORTASS non hanno luogo se non esiste regolare copertura assicurativa.


OCCORRE GARANTIRE LA PERSEVERANZA DELLA NOSTRA,ATTIVITÀ

aiwisim’ ni Azim La vita dei Gruppi e delle Unio­ ni Sportive è, troppo frequente­ mente, per la maggior parte di es­ se, breve. Non perchè possono mancare le iniziative locali o le attività a ca­ rattere Provinciale e Nazionale, (infatti, ogni U.S., può costituire una particolare sezione per ogni sport, pure con gli stessi clementi ■— previsto del resto dal cartellinamcnto C.S.I. con un massimo di tre discipline sportive per atleta) ma perchè si localizza nella pra­ tica di uno, due o tre sport sol­ tanto. Una Unione Sportiva, ad esem­ pio, terminato il Campionato od il Torneo di calcio, limitando la sua attività a tanto, se non ha all’in­ terno dei particolari accorgimen­ ti che sappiano sviluppare l’inte­ ressamento di lutti gli organizza­ ti, i quali dovranno inoltre avere una solida formazione, nonché uno spiccato spirito di attacca­ mento verso l’Organizzazione di

cui sono parte integrante, non po­ trà aver vita per l’intero anno sportivo. Sono soltanto brevi periodi di attività a cui l’Unione Sportiva partecipa e ciò crea senza dubbio delle grandi difficoltà di ordine organizzativo (per i Dirigenti Pro­ vinciali e Nazionali) e di forma­ zione individuale, morale e spiri­ tuale, da parte dei Dirigenti ed Assistenti locali.

Le Unioni Sportive ed i Gruppi Sportivi devono essere costituiti a somiglianza delle Associazioni G.I.A.C., a cui nella maggioranza dei casi fanno capo; diversamen­ te, l’attività per periodi, non sa­ rà che un divertimento eseguito in considerazione delle proprie capacità agonistiche, senza tene­ re a sufficienza nel debito conto la formazione integrale dell’indi­ viduo, la quale presume un co­ stante c continuativo controllo dell’atleta o del socio da parte dei Dirigenti. Gli stessi, poi, dovran-

no preoccuparsi di creare un in­ sieme di iniziative atte a supplire l’inattività della propria Unione Sportiva nel caso che gli Organi superiori, Zonali o Provinciali, abbiano limitate possibilità orga­ nizzative. I GG.SS. e le UU.SS. devono avere vita costante e per raggiun­ gere questa meta, ch’è prelucio di formazione fisico-morale-spor­ tiva dei giovani, molteplici sono le attività; gare interne di tennis da tavolo, di bocce, di atletica leggera; incontri amichevoli con UU.SS. o Associazioni GIAC vici­ ne: pallavolo, pallacanestro, cal­ cio, ecc. ; gite turistiche, escursio­ ni, nuoto, cicloturismo e anche, se si rendesse necessario, soprat­ tutto nei mesi autunnali e inver­ nali, nei quali i Dirigenti prepa­ rano la nuova attività, Tornei di briscola, scopa, tresette, scaccili, dama, ecc. Lavorando intensamente in tale senso, non solo avremo raggiunto la completa efficienza organizza­ tiva in seno alle UU.SS., ma sarà permesso ai Dirigenti Provinciali e Nazionali di preparare un più ampio programma agonistico, mentre, nel contempo, si potrà anche avere la certezza di svol­ gere il nostro lavoro consci delle responsabilità e dei fini che ci sia­ mo prefissi di raggiungere con lo sport come mezzo.

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! La Presidenza Centrale del C.S.I. a mezzo della propria gestione di materiale sportivo, in seguito alle notevoli richieste ha stabilito di provvedere le proprie UU. e SS., a prezzi di assoluto favore, di scarpe calcio e ciclismo di tipo robustissimo ai prezzi qui indicati :

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Scarpetta ciclismo Tipo cucito « extra » Prezzo L. 1.900

Scarpe calcio Tipo chiodato « extra j> Prezzo L. 2.100

Scarpe calcio Tipo cucito « extra > Prezzo L. 2.700

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Prezzi speciali in vigore dal 1* luglio 1951

“0GN1SP0RT,, al servizio delle U. S. del C. S. I.

La Presidenza Centrale del Centro Sportivo Italiano, reoccupata di favorire semre più i Comitati Provinciali, Zonali e Unioni Sportive, nei loro acquisti diretti presso il proprio negozio «OGNISPORT», si è di proposito ri­ fornita di ottimo materiale sportivo a prezzi vantaggio­ sissimi. La garanzia che non manca di concedere al tipo di ma­ teriale. di cui qui ne riproduce alcuni esemplari in copia fotografica, dimostra la fiducia in esso e la serietà con la quale tratta al fine di favorire i propri organizzati. Ma la novità veramente eccezionale non si -imita a que­ sto, infatti dal !<• luglio c. a. tutti i prezzi dei precedenti listini vengono annullati ed a sostituirli ne subentrano altri, i quali, pur mancando dello sconto del 10%, sono al di sotto di qualunque previsione e in concorrenza in­ superabile con qualsiasi negozio della penisola. Per il prossimo avvenire si propone infine di migliorare ancora, per quanto è possibile naturalmente, il materiale e di applicare ad esso ulteriori sconti.

Listino speciale prezzi PER GIOCO CALCIO Pallone completo 18 sezioni « Rosetta Junior » In qualità n. 5 L. Pallone completo 12 sezioni «Rosetta Junior » In qualità n. 5 » Pallone completo 12 sezioni « Rosetta Junior » 1» qualità n. 4 » Pallone completo 12 sezioni « Rosetta Junior » 1« qualità n. 3 » Scare cucite « extra » rinforzate dal n. 33 al n. 46 » Scarpe chiodate « extra » dal n. 33 al n. 46 . » » Maglie cotone Maglie cotone pesante » Maglie lana purissima » » Calzoncini bianchi, neri o celesti » Calzoncini imbottiti per portiere » Calzettoni cotone, colori vari » Cavigliere elastiche » Ginocchiere imbottite » Parastinchi » Guanti per portiere » Sospensori (tutte le altezze) da L. 620 a . . » Linimento per massaggi PER PALLACANESTRO E PALLAVOLO L. Pallone pallavolo a valvola - 12 sez. regol. . » Pallone pallavolo a lacciolo - 12 sez. regol. . » Reti in canapa catatramata senza cavo . . . » Pallone pallacanestro a valvola - regolam. . » Pallone pallacanestro a lacciolo - regolam. . » Stivaletti in tela di gomma fine » Maglie (tipo canottiera) catone a due colori .

MODULO DI OIIDIXAZIO.VU

2.800 2.200

1.900 1.500

2.700 2.100 600 1.000 2.800 500 800 350 500 700 180 2.500 1.100 130 3.300 3.000 1.200 5.400 4.800 1.700 500

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da slaccare, compilare e spedire al Centro Sportivo Italiano - Via della Conciliazione 1 - ROMA

Pregasi Codesta Amministrazione di dar corso alla presente ordinazione: L.

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TOTALE L. Spedire al seguente indirizzo :

Pagamento contro assegno postale

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Data

Firm


CONVOCATI A ROMA IL 16 E 17 GIUGNO

GLI ISPETTORI REGIONALI DEL C. S. I.

I

hanno affrontato il programma dell’ attività agonistica ed organizzativa o

Da qualche tempo la Presiden­ za Centrale seguiva l’attività pe­ riferica attraverso alle relazioni che i Comitati Provinciali inviavano mensilmente, oppure altraverso la corrispondenza normale che tutti gli organi inviavano più o meno periodicamente. Era ne­ cessario avvicinare coloro che dall'attività periferica sono i co­ ordinatori e gli animatori cioè gli Ispettori Regionali. Il 17 u.s. i rappresentanti regionali si sono riuniti a Roma su invito della Presidenza per portare a viva vo­ ce la loro esperienza conseguita in questo scorcio di tempo e per far presente le esigenze dei Co­ mitati Provinciali e Zonali nonché delle UU. SS. che vanno man mano facendosi sempre più senti­ re in seguito all’aumentata atti­ vità tecnico orgnaizzativa. Non potendo, per impegni inderogabi­ li, esser presente il prof. Gedda ha presieduto la riunione il V. Pre­ sidente Notorio il quale ha fatto un’ampia ed esauriente relazio­ ne sia dell’attività organizzativa che di quella tecnica nonché una dettagliata disquisizione sulla si­ tuazione attuale delle varie Re­ gioni. Basterebbe dare uno sguardo ai dati statistici forniti dall’Ufficio Tesseramento per avere una chiara idea dell’intensa opera svolta dai Dirigenti perife­ rici. i quali instancabilmente si prodigano, senza lesinare nè tem­ ilo nè fatica, per dare alla, nostra organizzazione non solo una forza numerica, ma a questa forza una maturità tecnica e morale tale da soddisfare i presupposti per i qua­ li il Centro Sportivo Italiano è

stato fondato. A tutti i nostri Di­ rigenti và un plauso sincero unitamenle a<'U’augurio che la loro opera possa domani dar ad essi quelle soddisfazioni che loro au­ spicano sia nel campo delle affer­ mazioni tecniche che in quello formativo. Come nel campo organizzativo, così nel campo agonistico il Cen­ tro Sportivo Italiano può dirsi pre­ seti te in tutte le regioni d’Italia con. un numero rilevante di Unio­ ni Sportive o Gruppi Sportivi e di atleti tesserati i quali oltre a svol­ gere una intensa attività agonisti­ ca, sotto la bandiera del Centro Sportivo Italiano, si cimentano an­ che in campo federale ottenendo risultati lusinghieri e portando in quello un soffio di vita morale ac­ quisito attraverso ad una accurata preparazione nelle nostre Società. I dati tecnici finora conseguiti, possono dirsi lusinghieri dai Cam­ pionati sciistici di Bardonecchia, alla corsa campestre, al Campiona­ to Naz. di Tennis da Tavolo si è vista succedersi una gamma di atleti differente ma uguale nello spirito che ha animato tutte le competizioni di cui sopra. I rappresentanti delle varie regioiti dopo la relazione del V. Presidente, hanno caldamente e serenamente illustrato la situazio­ ne della propria regione, pregan­ do la Presidenza Centrale di vole­ re soddisfare le loro richieste par­ ticolarmente per quanto riguarda un aiuto economico alle varie UU. SS. Altra voce sentita da quasi tut­ ti i presenti, è la mancanza di im­ pianti sportivi che pregiudica in un certo modo lo sviluppo delle

nostre attività. Se molti passi si sono fatti in certe località, a pro­ posito delle attrezzature sportive, ancora molto rimane da fare e la Presidenza certamente non potrà arrivare a soddisfare tutte le ri­ chieste; è necessario che localmen­ te si prendano iniziative atte a po­ ter realizzare (pianto è necessario per la nostra organizzazione, la Presidenza potrà intervenire ed in­ terverrà certamente, con quanto le sarà possibile. Tanto per comin­ ciare, neU'inviare il secondo con­ tributo ai Comitati Provinciali e Zonali oltre ad una certa somma in liquido ha provveduto ad in­ viare materiale sportivo a seconda delle richieste.

Passando alla parte tecnica, si sono fissate definitivamente le da­ te e le località delle finali nazio­ nali in corso di svolgimento: 7-8 luglio — Finale Naz. Camp. Calcio Ragazzi a Torino

20-21 e 22 luglio — finale nazio­ nale Campionato Pallacanestro a Reggio Emilia 27-28 e 29 luglio — finale nazio­ nale Campionato Pallavolo a Me­ rano

4-5 agosto — finale interregionale Campionati Nuoto a Venezia Genova e Napoli 9 settembre — finale nazionale Campionati Ciclismo Dilettanti Ju­ nior a Lucca 16 settembre — finale nazionale Campionati Ciclismo Allievi e Criterium Nazionale Dilettanti Senior a Treviso

22 settembre — Trofeo Montagna (staffetta) ad Aosta

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6-7 ottobre — Finale Nazionale Campionato Atletica Leggera località da destinarsi.

Nessuna variazione è stata ap­ portala ai regolamenti già dirama­ ti a suo tempo sia per quanto ri­ guarda le diverse fasi sia per quan­ to riguarda i limiti di partecipa­ zione e di età. A proposito ili que­ sti per un errore tipografico sul N. 5 di ''Stadium Notiziario " è stato pubblicato che alla finale na­ zionale del Cam pionato di calcio ragazzi possono partecipare colo­ ro che sono nati negli anni 193334 e 35 mentre invece, come da regolamento inviato a suo tempo, possono partecipare anche quelli nati negli anni 1932 e 1936. Per quanto riguarda invece la Pallacanostro è stato disposto che i tre federati (si conferma che questi devono essere TRE verbale gara) devono svolgere anche la fase re­ gionale. In fine per quanto si rife­ risce il Criterium Nazionale cicli­

BICICLETTE

stico riservato ai Dilettanti Senior è stato concordato che possono partecipare tutti i Senior che han­ no staccato la licenza UVI per L riioni o Gruppi Sportivi regolar­ mente affiliati al C.S.I. anche se precedentemente non sono stati allievi o Dilettanti Junior delle stesse UU. SS. o GG. SS.; in que­ sto caso I U.S. o G.S. cui apparten­ gono gli atleti devono avere un minimo di 6 (sei) ciclisti che fan­ no esclusivamente attività C. S. I. Al Campionato allievi e Dilettanti Junior possono partecipare anche coloro che pur essendo licenziati U.V.I. per UU.SS. o GG. SS. rego­

larmente affiliati al C.S.I. hanno precedentemente al tesseramento U.V.I. staccato il Cartellino C.S.I. Si è poi discusso lungamente su tutta l’altra attività e particolar­ mente sul Nuoto e l’Atletica Leg­ gera. Si richiama l’attenzione di tutti i dirigenti periferici su que­ ste due attività che sono fonda-

mentali per la formazione dello individuo sia dal lato fisico che educativo. Bisogna convincersi che 10 sport non si chiama solo ” cal­ ciò ” ma che esistono altre disci­ pline che tante volte sono mollo più adatte alla costituzione fìsica dei nostri giovani e che su queste noi dobbiamo orientarli. I Dirigenti periferici, devono studiare la possibilità di dare al­ le Unioni ed ai Gruppi Sportivi la possibilità di avere una attività continuativa cercando di indire in contri intersociali od interprovin­ ciali, istituendo altresi dei premi di disciplina in modo da spronare tutti gli atleti a fare sempre più e meglio. A giorni si riunirà nuovamente 11 Consiglio Direttivo per gettare le basi dell'attività futura che spe­ riamo possa esser sempre più ido­ nea allo scopo che il C.S.I. si pre­ fìgge di raggiungere attraverso lo sport: la formazione integrale del­ la gioventù.

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LE DISPOSIZIONI DELLE COMMISSIONI TECNICHE NAZIONALI PER L’ATTIVITÀ IN CORSO

COMUNICATI

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Richiamiamo i Comitati Provinciali alla perfetta osservanza delle norme, regolamenti e comunica­ zioni ufficiali che vengono diramati periodicamente attraverso il nostro notiziario « Stadium » organiz­ zativo. Particolarmente, ad essi debbono attenersi le Unioni c Gruppi Sportivi dipendenti, Per ogni interpretazione controversa o per qualunque altra necessità di chiarimento rivolgersi esclusivamente alla Commissione Nazionale relativa, scrivendo alla Direzione Tecnica del C.S.I.

CALCIO Si pregano vivamente tulli i Comitati Provinciali e Zonali di voler trasmettere a questa Commissio­ ne un elenco dettagliato di tutti i campi di calcio appartenenti ad Unioni Sportive del C.S.I. e che vengono usufruiti, per concessione, anche da squa­ dre della F.I.G.C. o della Lega Ciovanile. Contemporaneamente si prega voler comunicare i nominai ivi di quelle Unioni Sportive del C.S.I. che praticano solamente attività federale o di Le­ ga Giovando e che fruiscono di campi di propria appartenenza o in affìtto. Grati se tale notizie — riferentesi all’annata cal­ cistica 1950-51 — ci saranno trasmesse al più pre­ sto possibile dato che già sono in esame le moda­ lità dei rapporti C.S.I.-F.I.G.C. per la prossima sta­ gione. I Comitati Provinciali e Zonali comprenderanno tutta Firn portanza di quanto si richiede e siamo certi che non mancheranno, nella particolare circo­ stanza, di collaborare fattivamente ed al più presto nell’interesse della nostra organizzazione. Ne/ ringraziare anticipatamente, cordialmente salutiamo. Il Presidente della C.N.G.C.

Generoso Dattilo

COMUNICATO UFFICIALE N. 9 RIUNIONE DLL 23 GIUGNO 1951

Presenti: Dattilo, Ramonl, Riselli, Sansoni, Ferrerò, Fe­ derici, Bernini. APPROVAZIONE TORNEI Si approvano i regolamenti dei sottoelencati Tornei con le relative modifiche comunicate direttamente ai Comitati Provinciali o Zonali: Verona: Targa G. Gabetto. Modena: Coppa Z. Taccini. CAMPIONATO RAGAZZI - ULTIMAZIONE FASE RE­ GIONALE Si prende atto e si omologano le sottoelencate fasi Regionali vinte dalle Unioni Sportive a fianco indicate. Tali Unioni Sportive hanno acquisito il diritto alla disputa della fase interregionale: Veneto: U.S. Salus del Comitato Provinciale di Verona. Emilia: U.S. Lepanto del Comitato Provinciale di Modena. Lazio: U.S. Rapida del Comitato Provinciale di Roma. Sicilia: U.S. Rigamonti del Comitato Prov. di Catania. Abruzzo: U.S. P.G. Frassati del Comitato Zonale di Va­ sto (Chieti).

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Campania: U.S. Virtus Baia B del Comitato Provinciale di Napoli. Sardegna: U.S. Guerrin Boys del Comitato Provinciale di Cagliari. Lombardia: G.S. Oratoriano Caglierò di Lodi (Milano). Piemonte: U.S. Dominante del C. P. Alessandria. Lucania: U.S. Invicta del P. S. Potenza. FINALE REGIONALE LOMBARDIA declami U.S. Zanica di Zanica (Bergamo) e A.C. Crema ilt Crema : Esperita inchiesta sulla regolarità del tesseramento giuocatori; Accertato che entrambe le squadre hanno disputato le gare della fase regionale con giuocatori che hanno parte­ cipato, nel corso dell’anno, a gare ufficiali della F.I.G.C.; Si escludono dal Campionato le squadre dell'U.S. Za­ nica (Bergamo) e A.C. Crema di Crema; Si restituiscono le tasse reclamo essendo accolti i ri­ spettivi reclami; Si ammonisce la Presidenza dell’U.S. Zanica per l'irre­ golarità emersa in sede d’inchiesta e che era a conoscenza della Presidenza stessa. RINUNCIA U.S. SPINADESCO (Cremona) Si prende atto della rinuncia al proseguio del Campio­ nato dell'unione Sportiva a margine indicata per causa di forza maggiore debitamente accertata. RICHIAMO AL RISPETTO DEL CARTELLINAMENTO Si richiamano le UU.SS. partecianti alle fasi finali del Campionato Ragazzi ad una più scrupolosa osservanza delle norme sul tesseramento. Il Segretario Il Presidente RENATO BERNINI GENEROSO DATTILO REGOLAMENTO FINALE NAZIONALE 1) Gli incontri delle quattro Unioni Sportive finaliste verranno sorteggiati alla presenza dei rappresentanti di esse, sia per gli accoppiamenti che per gli orari riferentisi alle gare del 7 luglio. 2) Le partite avranno la durata di due tempi.di 30’ con l’intervallo per il riposo regolamentare. 3) Nell’eventualità che a fine gara le squadre dovessero trovarsi alla pari verranno disputati due tempi supple­ mentari di 10’ l’uno. In caso di ulteriore parità verrà effettuato il sorteggio sul campo da parte dell’arbitro alla presenza dei due ca­ pitani delle squadre e di un dirigente per ogni Unione Sportiva. 4) I palloni saranno fomiti dal Comitato organizzatore. 5) I giuocatori debbono essere a disposizione dell’arbi­ tro, in tenuta di giuoco, 15’ prima dell’orario fissato per la gara. L’arbitro attenderà come termine massimo 20’ le eventuali squadre ritardatarie. 6) Le UU.SS. finaliste sono tenute a comunicare entro il 4 luglio alla C.N.G.C. (Via della Conciliazione, 1, Roma) i colori delle maglie che indosseranno i propri giuocatori. 7) I Presidenti delle UU.SS. finaliste, tramite e con l’avallo del Presidenti dei Comitati Provinciali del C.S.I. di giurisdizione, debbono inviare alla C.N.G.C., entro il 4 luglio, una nota, numero illimitato, dei giocatori che parteciperanno alle finali.


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8) I giocatori delle squadre finaliste debbono essere in possesso del cartellino del CSI per l’identificazione, oltre ad avere, se sul campo sarà ritenuto necessario, un docu­ mento ufficiale di identità personale. 9) Eventuali reclami, non di ordine tecnico, dovranno essere preannunciati dal capitano della squadra all’arbi­ tro entro 15’ dal termine della gara. I reclami, in unica copia ed accompagnati dalla tassa di L. 5000, dovranno essere presentati alla C.N.G.C. presente, in campo entro 30’ dal termine della partita. 10) La premiazione e la proclamazione della squadra Campione d’Italia del C.S.I. verrà effettuata sul campo. Per quanto non contemplato dal presente Regolamento vigono i Regolamenti del C.S.I. e della F.I.G.C.

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CAMPIONATO C. S. I. Approvazione Regolamenti: Si approvano i regolamenti tecnici delle seguenti eli­ minatorie provinciali: Prosinone e Napoli. Si approvano i Regolamenti tecnici delle seguenti se­ mifinali Regionali: Emilia, Piemonte, Trentino, Alto Adige, Veneto. Omologazione risultati: Visti i documenti relativi si omologano i risultati del­ le seguenti eliminatorie provinciali: Asti, Cremona, Mas­ sa Carrara, Modena, Novara, Palermo, Ravenna, Ver­ celli, Verona, Vicenza. Visti i verba-li relativi si omologa il risultato della Semifinale Regionale Toscana. Finale Nazionale: Per esaudire le numerose richieste pervenute questa C.T.N. d’accordo con la Presidenza Nazionale, ha deciso di postergare la data della finale Nazionale ai giorni 27, 28 e 29 luglio, spostandone anche la sede da Bolzano a Merano. Si precisa altresì che gli atleti partecipanti alla finale Nazionale dovranno essere in possesso oltre che del cartellino C.S.I. debitamente punzonato, anche di un do­ cumento d’identità personale. Il Presidente della C.T.N. (Filippo Dragotto)

CICLISMO Sono stati approvati i Regolamenti delle seguenti gare: Reda (Ravenna) — Campionati Provinciali su pista — 9 giugno. Bolzano — Campionato Provinciale Allievi - III» prova 17 giugno. Perugia — Campionato Provinciale Allievi — 24 giugno. Treviso — Campionato Provinciale Allievi — 8 luglio. » — Campionato Provinciale Dilettanti - I« prova 29 giugno. Potenza — Campionato Provinciale Dilettanti e Allievi 1 luglio. Cagliari — Campionato Provinciale - II» prova. 17 giugno. Arezzo — Campionato Provinciale - I« prova. 17 giugno. Catania — Campionato Provinciale Dilettanti e Allievi Ila prova — 1 luglio. Errano (Ravenna) — Coppa Cicli Morini — Campionato Provinciale Dilettanti e Allievi — 1 luglio. E’ stata ratificata la composizione della Commissione Tecnica Provinciale di Arezzo, nei seguenti nominativi: Benucci Giovanni - Presidente; Coleschi Marcello - Vice presidente; Turchetti Ferdinando - Segretario;

Pancini Dino, Stacchini Gabriele, Stacchini Gior­ gio,: componenti. DISPOSIZIONI PER I CAMPIONATI NAZIONALI Allievi e Dilettanti Junior. — Sono ammessi i corri­ dori tesserati al C.S.I., con bollino U.V.I. e quei dilettanti Junior che nel corso della stagione, per poter concorrere ai Campionati dell’U.V.I., hanno richiesto la licenza dell’U.V.I., rimanendo tesserati per l’Unione Sportiva del C.S.I. per la quale hanno staccato il cartellino al prin­ cipio della stagione. Dilettanti Senior per il « Criterium Nazionale di Tre­ viso. — Sono ammessi i corridori classificati Senior se­ condo le norme dell’U.V.I. purché regolarmente affilia­ ti al C.S.I. con tessera di una Unione Sportiva che svolga attività interna del C.S.I. con almeno 6 elementi tra allievi e dilettanti, in possesso della tessera C.S.I. con bollino U.V.I. Regolamenti gare approvati: In Coppa «Giovani di. Farmellino » (Ravenna), vale­ vole per il Campionato Provinciale Dilettanti ed Al­ lievi — 15 luglio.

ATLETICA LEGGERA Sono stati approvati i Regolamenti per i Camiponati Provinciali di Atletica Leggera di: Potenza — 3 giugno; Cagliari — 10 giugno; Brescia — 8 luglio. E’ stata ratificata la composizione della Commissione Tecnica Provinciale di Milano, nei seguenti nominativi: Tammaro Renato — Presidente; Parodi Enrico — Segretario; Bertolasi Gianni, Besuschio Edoardo, Carborini Tammaro Giuseppe. Braga Rino, Rendrini Michele, Adolfo, Ferrari Gian Sante, Usuelli Giuseppe.

NUOTO Si ritiene utile precisare anzitutto che nessuna limi­ tazione il C.S.I. impone alle proprie UU. SS. che svol­ gono attività natatoria anche in campo federale, data la particolare struttura dell’ordinamento agonistico del­ la F.I.N. la quale ha sempre mostrato nei confronti del C.S.I. cordialità di rapporti e schietta collaborazione. L’attività natatoria interna del C.S.I. comprende i Campionati Zonali e provinciali delle gare sotto indi­ cate e secondo del resto lo stesso programma delle tre finali interregionali fissate definitivamente a Venezia, a Genova e a Napoli. I Gomitai Provinciali dunque, do­ mandano l’eventuale organizzazione alle UU. SS. più qualificate, debbono preoccuparsi di realizzare, anche in più prove i campionati provinciali entro il mese di lu­ glio, essendo stata fissata la data del 5 agosto per le finali interregionali. Il programma dei Campionati del C.S.I. comprende le seguenti gare: m. 100 e 200 stile libero; m. 100 sul dorso; m. 100 a rana; staffetta 3x100 artistica (dorso - rana e stile libero). In sede provinciale, a scopo propagandistico e comun­ que per dar modo a tutti i praticanti di svolgere atti­ vità agonistica, possono partecipare alle gare gli atleti delle UU. SS. regolarmente affiliate al C.S.I. e in pos­ sesso della tessera per il 1951 che abbiano compiuto il 15o anno di età (nati non dopo il 1936) e non abbiano superato il 25® anno di età (nati non prima del 1926). Detti atleti possono anche essere tesserati alla F.I.N.,

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ma sempre della stessa Unione Sportiva del C.S.I. e purché non appartenenti alla categoria Seniores. Fase interregionale: Alla fase interregionale possono invece partecipare soltanto gli atleti nati negli anni 1931, 32. 33. 34. 35. 36. ì quali abbiano partecipato regolarmente alla fase pro­ vinciale o ad una corrispondente prova di qualificazione. La partecipazione è limitata ad un atleta-gara e ad una staffetta per ciascuna provincia. Ogni atleta può partecipare al massimo a due qualsiasi gare. Di conseguenza le rappresentative provinciali posso­ no essere formate da non più di 5 elementi i quali sa­ ranno per la fase interregionale a carico della Presid. Centrale. La Federazione Italiana Nuoto ha già assicurato la propria assistenza tecnica e la collaborazione dei suoi organi periferici alle manifestazioni del C.S.I. I Comitati Provinciali possono dunque rivolgersi agli organi stessi della F.I.N., segnalando le eventuali difficoltà a questa Comm. Tee. Naz.le del C.S.I. I Comitati Provinciali provvederanno alla formazione della rispettiva rappresentativa in base ai Compionati o alle prove di selezione e saranno direttamente respon­ sabili della regolare posizione anagrafica e federale dei propri atleti. Classifiche: Sulla base dei tempi ottenuti nelle varie prove e attri­ buendo a ciascun tempo il valore tabellare relativo (co­ me da tabelle ufficiali della F.I.N.), sarà compilata una classifica a punteggio che stabilirà la graduatoria delle provincie partecipanti alle tre manifestazioni interre­ gionali. Con analogo criterio sarà successivamente compilata una classifica generale a carattere nazionale. Organizzazione fasi interregionali: I Comitati Provinciali hanno ricevuto in questi giorni circolare esplicativa con le norme dettagliate. Le provincie sono state così suddivise nelle tre sedi delle fasi interregionali : a Venezia: le provincie del Veneto (Trieste compresa), del Trentino e Alto Adige. dell’Emilia e delle Marche; a Genova: le provincie del Piemonte, Lombardia, Ligu­ ria e Toscana; a Napoli: le provincie del Lazio, degli Abruzzi, Campa­ nia, Puglie e Calabria. Manifestazioni studenteste. Secondo quanto comunicato con circolare precedente è pubblicato nell’opuscolo delle manifestazioni studen­ tesche, in occasione delle tre fasi interregionali del C.S.I., si svolgeranno a Venezia, Genova e a Napoli gare in­ terregionali studentesche per rappresentative provincia­ li. designate dai Provveditorati agli Studi con il seguente programma: 50 m. stile libero; 50 m. rana; 50 m. sul dorso. Staffetta 3x50 stile libero. Ogni provincia potrà essere rappresentata da non più di 4 studenti e ogni atleta può partecipare al massimo a due qualsiasi gara. Per le gare studentesche vigono le particolari norme già a conoscenza dell'ufficio di Coordinamento per l’Educazione Fisica di ciascun Provveditorato. Questo il progra-mma per il periodo estivo che la C.T.N. si augura venga realizzato in ogni provincia con la collaborazione deile UU. SS.

PALLACANESTRO REGOLAMENTO NAZIONALE

1. — Il Centro Sportivo Italiano a conclusione delle eliminatorie regionali, indice e la Commissione Tecnica Nazionale per la Pallacanestro organizza con la colla­ borazione del Comitato Provinciale C. S. I. di Reggio

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Emilia, nei giorni 20, 21 e 22 luglio, la finale nazionale del Campionato di Pallacanestro per l’anno 1951. 2. — Potranno partecipare le squadre vincitrici delle eliminatorie regionali, in regola con l’affiliazione ed il cartellinamento atleti per l’anno 1951. 3. — Le squadre partecipanti dovranno essere for­ mate da elementi regolarmente tesserati per il C.S.I., pei- la stessa Unione Sportiva affiliata al C.S.I. e per la quale partecipa al Campionato. Per gli atleti federati si precisa che sono ammessi soltanto quelli della categoria Allievi c Juniores, semprechè tesserati per la stessa So­ cietà del C.S.I. per cui partecipano, e per un massimo di tre giocatori. 4. — Tutti i giocatori dovranno essere in possesso del cartellino vidimato per l’anno in corso a favore della società per la quale disputano gli incontri, oltre ad un documento di riconoscimento munito di fotografia. Nes­ suna deroga sarà consentita a tale disposizione. 5. — Il limite massimo di età consentito per giocatori componenti le squadre partecipanti è di anni 20 (nati cioè negli anni 1931 e seguenti). 6. — Le partecipanti alle finali: saranno raggruppate in gironi eliminatori. 7. — Le vincenti dei gironi eliminatori saranno ammessi al girone finale. Le altre squadre saranno incluse nei gironi di qualificazione, sì da avere la graduatoria completa delle partecipanti e secondo il criterio di suddivisione fissato dalia Comm. Tecnica del Campionato. 8. — I gironi di qualificazione e quello finale si svol­ geranno con il sistema all’italiana con incontri di sola andata. 9. — Ciascuna squadra sarà formata da un massimo di dieci giocatori con i quali dovrà partecipare all’intero Torneo. 10. — Le squadre dovranno trovarsi sul campo di gara, venti minuti prima dell’orario di gara. 11. — I tempi di gioco per tutti gli incontri del Cam­ pionato sono fissati in 25’ ciascuno senza recupero. 12. — In caso di parità nei gironi eliminatori come in quello finale vale il quoziente dei canestro. Solo per la aggiudicazione del titolo, in caso di parità, si procederà all’effettuazione di un incontro di qualificazione con eventuali tempi supplementari. 13. — I reclami in unica istanza, dovranno essere presentati alla Commissione Tecnica del Campionato no noltre un’ora dalla fine della gara, accompagnati dalla tassa di L. 2.000 (duemila) restituibile in caso di accettazione del reclamo stesso. 14. — Per quanto non contemplato nel presente rego­ lamento, vigono le norme regolamentari della F.I.P. e le carte statutarie del C.S.I. Eliminatorie provinciali non omologate per irregolarità: Novara: perchè le squadre partecipanti avevano la maggior parte degli atleti fuori dei limiti d’età stabiliti dal Regolamento; Teramo: perchè con una sola squadra non può parte­ cipare alle semifinali regionali. Approvazione regolamenti tecnici fasi regionali: Sono stati approvati i regolamenti delle seguenti se­ mifinali regionali: CALABRIA - EMILIA - PIEMON­ TE - VENETO. Raccomandazioni: Si invitano ancora una volta i Comitati Provinciali, che non lo avessero già fatto, d’inviare, al più presto, i verbali e i risultati finali delle fasi provinciali, per non vedersi esclusi dalle successive fasi regionale e nazionale. Si invitano, inoltre, gli Ispettorati Regionali, cse non lo avessero già fatto, ad inviare, con cortese sollecitudine, i regolamenti tecnici delle semifinali regionali per la pre­ ventiva autorizzazione ed approvazione.

Il Presidente della C.T.N. (Geom. Francesco Critelli)


IL C.S.L AL SEGUITO DEL GIRO Sono certo che (piando qualcuno di voi. amici del C.S.L, leggerà il titolo di queste poche righe, dirà senz'altro: che fortuna per coloro che hanno potuto go­ dersi tutto il •giro-! Si. è stata vera­ mente una fortuna, ma non nel senso come la intendete voi e cioè il godimen­ to di poter seguire passo passo i grandi campioni, vederli nelle lotte più accese sia sulle vette delle montagne che nelle lunghe discese, ma una fortuna per aver potuto avvicinare tutti gli attori di que­ sta grande competizione che ha chiama­ lo a raccolta anche qust’anno non solo i « Grandi » del ciclismo italiano ma anche quelli che vanno per la maggiore nelle altre nazioni. E’ stata veramente una fortuna, perchè abbiamo potuto parlare con tutti: campioni e gregari e dir loro sempre una parola di con­ forto e di incitamento durante le fa­ ticose galoppate attraverso la nostra bella Italia, o di rallegramento alla fi­ ne di una tappa. Certamente non sa­ premmo n chi si sarebbe dovuto dire una parola di più o di meno, perchè tutti hanno dimostrato un grande spiri­ to di abnegazione ed una grande volontà. Quanti bravi giovani abbiamo potuto avvicinare ! E quanti bravi Dirigenti ! Gente alla buona che si accontenta solo di una buona parola di incoraggia­ mento; gente che ha bisogno qualche volta di essere tolta dal loro mondo dove non si parla che di ruote, cambi, rapporti ecc. di tutto fuorché di loro stessi. Gente buona che ha bisogno di essere aiutata a ricordarsi che anche lo­ ro sono uomini e come tali hanno ttila anima che ha bisogno di qualche cosa che non è il premio di traguardo o la posizione in classifica, ma di qualche co­ sa che è al di fuori e al di sopra di tutte le cose terrene. Quante volte nei nostri incontri serali con questo o quel cam­ pione, mentre si stava parlando della tap­ ini. ci siamo sentiti dire: « per favore parliamo d’altro ». E noi allora parlavamo .sì d’altro; parlavamo di questa o quella manifetazione Religiosa che andavamo preparando nelle diverse città, sedi di tappa, dove almeno alla domenica chi 10 desiderava potesse soddisfare al pre­ cetto festivo. Perchè proprio questo era 11 nostro compito: dare a tutti questi giovani la possibilità di trovare il modo di soddisfare le esigenze dello spirito che altrimenti verrebbero assopite dalla tumultuosità delle cose terrene. La più bella cerimonia possiamo dire sia stata quella di Perugia in occasione della Festività del Corpus Domini. Alla S. Messa delle ore II celebrata esclusivamente per la carovana del Giro, abbiamo visto arrivare numerosi atleti e parecchi direttori fra i quali Guerra,

e fra i dirigenti abbiamo notato la pre­ senza del iloti. Vincenzo Torrioni. Diret­ tore organizzativo di questa imponente manifestazione. A tutti i convenuti S. E. l'Arcivescovo di Perugia ha rivolto calile parole di incitamento a perseguire nella loro fatica con quello spirito di sacri­ ficio che tempri il fisico a poter soppor------>------------ • --------i-.rr.--.i- c tare domani prove più difficili dure per il raggiungimento di un premio che non è terreno. - Mentre in questa competizione uno solo può essere il vin­ citore, nell’altra tutti dobbiamo essere vincitori ». E con queste parole S.E. l'Ar­ civescovo chiudeva le sue brevi parole ringraziando tutti i partecipanti per es­ sersi ricordati in questa grande giornata del loro dovere di veri cristiani. Alla fine della cerimonia tutti i pre­ senti ricevevano dalle mani di Sua Eccelenza un ciondolo-ricordo che il Cen­ tro Sportivo Italiano ha voluto offrire ai girini ed al seguito. A proposito della cerimonia di Peru­ gia, quando siamo ritornati in albergo, dove certamente erano rientrati prima di noi atleti o dirigenti, siamo stati av­ vicinati dal meccanico della Guerra il quale ci pregava a nome di Koblet se potevamo dargli un ciondolo. Mentre stavamo discutendo e si faceva presente come sul recto vi fosse l’immagine del­ la Madonna, si avvicinò a noi il biondo svizzero il quale ci chiese se la Madon­ na avrebbe protetto anche lui. Certa­ mente; rispondemmo noi. la Madonna è la mamma di tutti. E cosi vedemmo il bravo Koblet andarsene rigirando fra le mani il ciondolo avuto. Speriamo che anche in un domani il Campione svizzero si ricordi che ha con sè l’im­ magine della Grande Madre Celeste e che un giorno anche lui possa provare la grande gioia di poter ricorrere a Lei nei momenti cruciali della nostra vita terrena. Dopo la sosta di Perugia il Giro ha ripreso la peregrinazione e così pure noi abbiamo continuato a seguire tutti i bravi girini che nella verde oasi di Perugia avevano vissuto con noi quella bella giornata ed anche coloro che per diverse cose non furono presenti alla Santa Messa perchè proprio questi do­ vevamo avvicinare. Sono stati tutti molto gentili con noi:

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atleti e Dirigenti; anche se qualche vol­ ta siamo stati un po' indiscreti ed in­ sistenti, mai abbiamo ricevuto una pa­ rola meno corretta. Sarebbe cosa cer­ tamente assai lunga ricordarli tutti; ma uno non possiamo fare a meno di citarlo: DORDONI delF-Arbos-, Giova­ ne di Azione Cattolica ed il più giovane partecipante al Giro. Quando a Trieste lo abbiamo avvicinato ha tenuto a far pre­ sente che è un giovane di Azione Catto­ lica e come tale vuole mantenersi, cer­ cando di emulare il grande Bartali sia nel campo agonistico, ma sopratutto nel campo aiipostolico. Ha riconosciuto che forse è più difficile il secondo del pri­ mo, però lavorerà con tutte le sue ener­ gie per raggiungere lo scopo. F. l’inizio possiamo dire sia molto promettente.

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Da Trieste a Cortina, da Cortina a Bolzano, da Bolzano a St. Moriz. a Mi bino, fino alla fine abbiamo voluto se­ guire questi bravi giovani. Speriamo che questi primi contatti possano continuare nel domani e che con l’aiuto della Prov­ videnza Divina, possa portare i frutti che noi tutti speriamo : dei giovani for ti fisicamente ma sopratutto spiritualmente per poter vincere quel premio che non è di questa terra. Durante il nostro giro abbiamo potuto avvicinare anche parecchi nostri Comi­ tati, Dirigenti ed amici con i quali ci siamo intrattenuti pei studiare i pro­ blemi inerenti all’attività del Centro Sportivo. A tutti quanti vogliamo, an­ cora una volta, far giungere il nostro sentito ringraziamento, con particolare riguardo a quelli delle sedi di tappa che maggiormente ci sono stati vicini per fa­ cilitarci ed aiutarci in quanto ci occor­ reva.

Grazie a tutti organizzatori impecca­ bili del Giro. Direttori Sportivi, Ciclisti ed Amici cari. Grazie ed arrivederci tutti al prossimo Giro che vorrà essere, se lo potrà, ancora più bello. Ho detto tutti, ma forse qualcuno non ci sarà più. o meglio non vi sarà più come atleta. Uno solo sarà presente col suo spirito: il Bravo « Barbisa » tragicamente perito durante la tappa Bologna-Brescia. Ma noi lo ricorderemo sempre, specialmente nelle nostre preghiere. Renzo

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CAGLIARI KARALIS - Via Fra Ignazio, (Oratorio Salesiano) - Ca­ gliari. IUNIOR Ass. P. G. Frassati - Mogorella.

ALATRI ALATRI - Via Sisto Vinciguerra, 21 - Alatri. ALESSANDRIA LIBERTAS - Via F. Cavallotti, 7 - Valenza Po.

ANCONA C. FERRINI - Colle Grazie, 195 - Ancona. VIGOR - Via Podesti, 12 - Ancona OLIMPIA - Via Saronni, 3 - Palombina Nuova. ALDO MARCOZZI - Casa Parrocchiale - Falconara M. VIRTUS - Convento S. Antonio - Falconara Marittima. P.G. FRASSATI - Via Pinocchio, 1 - Ancona. VARANESE - Corso Mazzini (Ass. C. Ferrini) - Varano. S.G. BOSCO - Via C. Alberto (Chiesa S. Famiglia) - An­ cona. PIO XI - Via Maratta, 26 - Ancona. S. PIETRO - Via Fanti - Ancona. VICTORIA - Via Astagno, 74 - Ancona. AOSTA VIRTUS - Via E. Oubert (Parr. Maria S. I.) - Aosta.

AREZZO AQUILA - Via Minerva, 8 - Arezzo. ASTI S. GIOVANNI - Cattedrale (Casa Parrocchiale)

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CALTAGIRONE S. PIETRO - Parrocchia S. Pietro - Caltagirone. ITALIA - pr. Istituto Salesiano - Caltagirone. AUDAX - Largo S. Giorgio, 3 - Caltagirone. CARAMBA - Viale Principe Umberto, 5 - Caltagirone.

CASERTA JUVE Pio XI - Via Uapoli, 6 (Parr. SS. Vitaliano ed Enrico) - Caserta. CATANIA MONTI ROSSI - Via S. Maria delle Grazie, 1 - Nicolosi. CSI MASCALUCIA - Via Etenea + Mascalucia. CSI CATANIA - Via Castello Orsino, 2 - Catania.

CATANZARO NOCASTRUM - Via U. de Medici, 2 - Nicastro. CHIETI G. BARTALI - Parr. S. Antonio Abate - Chieti. COMO CREVENNESE - Via Ugo Foscolo, 24 - Crevenna d’Erba. ORATORIANO ERBESE - L’AUDACE - Viale Magni, 10 -Erba. MERONESE - Via Molini, 14 --Merone. CANDOR - Ass. S. Giov. Bosco - Semongo Valdidentro. ORATORIANA ERBESE - ARDITA - Viale Magni, 10 -Erba. G. PAGANONI - Via Cesare Battisti, 8 - Sondrio. CREMA JUVE EUGENIA - Via Capergnanica, 15 - Crema. ESPERIA - Borgo S. Pietro - Crema. ARPINIA - Via Dante Alighieri - Ripalta Arpina.

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CREMONA AQUILOTTI - Via dei Mille, 15 - Cremona. SESTESE - Viale Matteotti (Oratorio) - Sesto Cremonese. VELOX - Via Milano, 5 - Cremona. LIBERTAS - Via Marconi, 49 - Rivarolo Mantovano. POL. ARDITI - Piazza Garibaldi, 2 - Pescatolo AGOSTINIANA - Via Giuseppe Rabbonì, 3 - Cremona. SFONDRATI - Via Martiri di Selcino, 7 - Cremona. S. BASSANESE - Via Roma, 25 - S. Bassano.

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FIRENZE SESTO - Chiesa Plebana - Sesto Fiorentino. C.S.I. FIRENZE - Via Pucci, 2 - Firenze. SAN SEBASTIANO - Via Sammontana, 50 - Sammontana Montelupo Fiorentino. AMBROGIANA - GIAC Canonica del Parroco - Ambro­ siana. FIBBIANA - Piazza della Chiesa (Parrocchia) - Fibbiana.

JUVENILLA Lucerà.

FOGGIA Via Quaranta, 65 pr. PP. Giuseppini

FORLÌ’ SPINTER - Via Ridolfi, 13 - Forti. PROSINONE VEROLI - Via Lucio Alfio, 3 - Veroli. FORTES IN FIDE - Via Consolare, 39 - Ferentino. PROSINONE - Via Mazzini, 1 (1NCIS - C. pr. Verde) Prosinone.

GENOVA SERGIO BRUZZONE - Salita Oregina, 48 - Genova. VAL BISAGNO - Via Piacenza, 25/1 - Genova. BARACCA-VIDOLETTI - Via Nino Cervetto (Coll. Calasanzio) - Cornigliano. TRIONFO LIGURE - Corso Torino, 52 - Genova. GORIZIA LENASSI - Via Vitt. Veneto, 7 - Gorizia. CICITU’ - Via Trento, 8 - Gorizia. FIORENTINA - Brigata Casale, 10 - Gorizia. RAGAZZI - Via XXIV Maggio - Mossa. IRIS DOMO - Via Rabatta, 11 - Gorizia. COLL. D. ALIGHIERI - Via Orzoni, 32 - Gorizia. ALIGERA - Via Mameli, 1 - Gorizia. ARDITA - Via Lombroso, 20 - Gorizia. INTER - Brigata Casale, 10 - Gorizia.

LA SPEZIA LE GRAZIE - Via Pezzino, 1 - Le Grazie. S. C. STUDENTESCO - Via Rattazzi, 4 - La Spezia. JUVENTUS - Piazza de Nobili, 1 - Chiappa (La Spezia).

LUCCA SAN FREDIANO - Via Tegrini, 6 (pr. M. Benucci) - Lucca. LODI AUDAX - GIAC - S. Fercolo. BELGIOJOSO - Via Azzi, 39 - S. Colombano. RONDINE - Oratorio - Secugnago. FULGOR - Via Vistarini - Zorlesco. A.C.L.I. SPORT - Via Libertà, 14 - Lodi Vecchio. TINO PAGANI - Via Lodivecchio, 55 - Lodi.

Carrara.

MILANO S.O.B. - Via Lecco, 2 - Barzio. AURORA - Via S. Zeno (Oratorio) - Olgiate Calco. MAGNI - Via Guedalinda, 1 - Lesino. VIRTUS - Via Don Colnaghi, 1 - Lissone. CIRCOLI GIOVANILI - Via S. Antonio, 5 - Milano.

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FERRARA Via Provinciale (Canonica)

MASSA CARRARA POMPEO TAMANINI - Piazza Duomo. 3

MESSINA FERRARESE BOYS - Piazza Valletta, 10 - Ferraro. SAN GIULIANO - Via Garibaldi Is., 415 (Parr. S. Giulia­ no) - Messina.

CUNEO BEPPINO NASETTA - Via Seminario, 3 - Cuneo. S.C.O.D.A. - Via Vittorio Emanuele, 30 - Alba. FAENZA FULGOR - Piazza S. Pietro - Fognano. C.S.I. RIDO BAGNI - Villa Nina - Rido Bagni. FELTRE TRE CIME - Piazza S. Giustina. 1

MACERATA JUNIOR, Via Dante, 2 - Macerata. EXCELSIOR - Via Indipendenza, 2 - Macerata. FRECCIA AZZURRA - Via Roma, 13 - Montecosaro. MAGLIANO SABINO MONTEBUONO Parrocchia - Montebuono.

MODENA SALIGNEA - Via Montanara - Saleceto Panaro (Modena). VIRTUS - Via Caverso, 4 - Macreta. JUVENTUS CHRISTI - Canonica - Castelnuovo Rangone. VICTOR - Via Nuova, 31 - Freto. FULGOR - Conv. PP. Cappuccini - Vignola. SPES - Via S. Martino, 251 - Portile. RIVARESE - Via Grande, 4 - Rivara di Modena. AURORA - Via INA. Giovanetti, 21 - Pievepelago.

NAPOLI CONGREGAZIONE MARIANA - P. Cariati, 25 - Napoli. FALCHI AZZURRI - P. Matteotti - S. Antimo. MARISTI A e B - Corso Campano - Giugliano. VAL MAZZOLA - Via S. Maria dell’Arco - Villaricca. R. ROSSETTI - Via Gennaro Segnino, 10 - Mugnano. SUPERGA - Via Molino, 4 - Calvizzano. NOCERA E GUALDO P. G. FRASSATI - Via Cesare Battisti, 1 - Borgo Sasso­ ferrato. NOVARA EDELWEISS - Ass. GIAC - S. Martino di Vignone. INDOMITA - Via Pastura (Asilo) - Biganzolo di Verbania. AUDAX - Via XX settembre - Garavellona T. ORNAVASSO - Ornavasso. S. GIORGIO -Piazza Giorgio Spezia (Casa Parrocch.) Novara. BELLINZAGHESE - Via Cavour (Oratorio) - Bellinzago. VIRTUS - Casa Parrocchiale - Fara Novarese. PADOVA VOLONTÀ’ - Via Roma - Sanoara. C. S.I. MONSELICE - Duomo Nuovo - Monselice. D. SAVIO - SS. Salvatore - Patronato CAMIN. RAPID - Via L. Belludi, 13 - Padova. MASERA’ - Via Centro (pr. Canonica) - Maserà. PALERMO FERVOR - Via Roma (Parr. S. Antonio Abate) - Palermo. DON BOSCO - Piazza D. Bosco - Palermo. VELOX - Piazza Noce - Palermo. S. TOMMASO - Via Bambinai, 18 - Palermo. VIRTUS - Via Alloro Convento Gancia - Palermo. VERIUS - Via Filippo Parlatore, 67 - Palermo. PARMA VITT. BOTTEGO - Via Emilia, Lot. 10 - San Lazzaro Parmense. RIANESE - Via Chiesa, 49 - Riano. JUVENTINA - Piazza Cavour, 1 - Zibello. L’INTREPIDA - Oriano (Casa Canonica - Salignano. RANOCCHIA - Val Parma (Casa Can.) - Ranocchia. FULGOR - Via Bacchini, 40 - Fidenza. LAMBRUSCHINI - Casa Rieducazione Minorenni - Lambruschlni. ARDITA - Canonica Gaione - Fontanini Parma. AROLA - Arola.


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■ EAGL’SA {{rimile attiviti! in tutti i campi L'attività del Comitato Provinciale continua ininterrottamente, e in que­ sti ultimi tempi è stata sopratutto ri­ volta al potenziamento dei quadri con l’immissione di tecnici esperti e con ravviamento ai corsi Arbitri e Giudici di gara, dei migliori giovani delle Or­ ganizzazioni periferiche. Nemmeno l’attività propagandistica e stata tralasciata, e di ciò ne fanno fede le manifestazioni a carattere esterno con lo scopo di una più larga presenza fra le masse giovanili della Provincia. Continuano intanto le attività inten­ se delle Unioni Sportive. Da sottolineare, in questi ultimi pe­ riodi, l’attività della Unione Sportiva Don Bosco che accoglie nei suoi ampi locali decine e decine di giovani e di giovanissimi e li avvia alla pratica sa­ na di tutti gli sport. E se a tutto ciò si aggiunge l’amoro­ sa e fervente attività assistenziale del Rev.mo Assistente, si ha un quadro completo della bella e costante Opera per la formazione morale-fisico-sportiva della gioventù. Ponte S. Pietro Bergamo Locatelli vince la "Coppa Vavassori,,

La 1“ oppa «Vavassori», egregia­ mente organizzata dal Gruppo Ciclisti­ co di Ponte S. Pietro, ha visto alla partenza un plotone di un centinaio di corridori Dilettanti del C.S.I. rap­ presentanti le Province di Bergamo, Brescia, Como e Milano. La prova si è svolta sul tracciato; Ponte S. Pietro - Bergamo - Capriate - Ponte S. Pietro - Bergamo - Almenno - Ponte S. Pietro, da ripetersi due volte, ha visto colpiti da forature Rovaris (due volte) Rani, Riva ed ha vi­ sto all’attacco nel secondo giro una pattuglia di quindici elementi capeg­ giati dal quartetto Bani, Riva, Colom­ bi e Curti del pedale Tridentino. Sullo slancio di questo tentativo il brescia­ no Camuncoli ed Ottavio Angioletti, della Nosari, all'ultimo passaggio da Ponte S. Pietro partivano a fondo gua­ dagnando terreno sugli inseguitori fra­ zionatissimi. Dopo Valtesse il brescia­ no lasciava il compagno di fuga pas­ sando primo ad Almeimo con un van­ taggio di una trentina di secondi su Gian Luigi Locatelli rinvenuto fortissi­ mo. Infatti l’atleta del Gruppo Cicli­ stico di Ponte a Brembate era sul fug­ gitivo, che regolava nettamente sotto l’ormai vicino traguardo. In complesso gara riuscitissima che ha premiato con la vittoria l’atleta mi­ gliore in gara. Elogio pieno però an­ che al coraggioso Camuncoli.

Ecco l’ordine d’arrivo: 1" Locatelli G. Luigi (U.S. Ponte S. Pietro), che compie i km. 122 del percorso in ore 3.19’ alla media oraria di km. 36,783; 2" Camuncoli Bruno (Valentini Bre­ scia) a ruota; 3" Molteni Paolo (C.S.I. Lesmo) a 1’ e 55"; 4" Curti Secondo (pedale Tridentino); 5" Vaisecchi Lo­ renzo (Vavassori Ponte). l'IBHÌXZIÌ - Il Campionato fiorenti­ no di ping-pong doppio

Nei locali dell’Associazione di Nostra Signora di Lourdes, in via degli Agli, hanno avuto luogo le finali del cam­ pionato Provinciale di ping-pong. Fra le coppie, la migliore in senso assoluto, è stata quella formata da Sanarelli e Manzani, degna vincitrice del campionato; anche le altre, però hanno disputato pregievoli prestazioni. La serata si è conclusa con la pre­ miazione dei vincitori. Il Campionato è risultato ottimo sia per il -numero (circa 400) dei partecipanti, sia per­ la qualità di molti di essi. La classi­ fica: Sanarelli-Manzani, primi catego­ ria maggiori; Marchionni-Mazzoni, se­ condi categ. maggiori; Romoli-Silvan, primi categ. minori; Cagnina-Gini, se­ condi categ. minori. CBEMOXA - ulta creuioneHC il Torneo del CSI Pallacanestro

Il Torneo Provinciale di Pallacane­ stro organizzato dal C.S.I. si è conclu­ so con la vittoria degli allievi della U. S. Cremonese. La manifestazione ha risposto all’a­ spettativa dei promotori, ai quali, ol­ tretutto, premeva di svolgere opera di propaganda e di proselitismo fra i gio­ vani, che hanno risposto e aderito con entusiasmo e imo spirito di emu­ lazione superiore alle previsioni. Sul piano tecnico, i risultati non si possono, ed era logico, considerare no­ tevoli sono state però create le pre­ messe per una attività ben più profi­ cua in avvenire. Gli allievi della U.S. Cremonese han­ no meritatamente colto il successo fi­ nale per il miglior gioco d’assieme e di impostazione, frutto di una più accu­ rata preparazione. E’ lecito quindi sperare che tali da­ ti assicureranno ai vincitori un buon piazzamento nella semifinale Regiona­ le. L'ASSI ha validamente contrastato il passo alla capolista in virtù delle sue individualità, fra le quali è da se­ gnalare Zanoni il migliore fromboliere del Torneo. Al 3» posto si è classificato il Silvio Pellico che, discontinuo nel rendimen­ to, ha alternato pregievoli partite ad altre scialbe e sterili. Lo Sfondrati, dopo aver baldanzosa-

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mente guidato il girone di andata ha perso successivamente terreno, finendo al 4" posto. Evidentemente è incappa­ to in regresso di forma lasciandosi sor­ prendere dal serrate degli avversari. Promettente il comportamento del­ le ACLI che ha progressivamente mi­ gliorato il suo rendimento dimostran­ do di aver tratto scuola dal Torneo e rivelato un Lubinati, che farà parlare di se in avvenire. La Commissione Tecnica del C.S.I., visti i referti arbitrali ha omologato le partite disputate nell’ultima giornata del girone di ritorno, e pertanto di­ chiara l’U.S. Cremonese « Campione Provinciale del C.S.I. per l'anno 1951 ». Ecco la classifica finale : punti 20 1) U.S. Cremonese 2) U.S. ASSI 19 3) A.S. Silvio Pellico 17 4) A.S. Sfondrati 14 » 5) A.S. A.C.L.I. 10 6) A.S. Platina 4 7) A.S. Velox 0 Classifica marcatori : 1) Zanoni (ASSI) 168 2) Boni (Silvio Pellico) 104 3) Aromatico 99 4) Maiavacca 92 5) Radi 86 6) Conti 85

MASSA CAIIHAKA . gli atleti della llobur ricevuti dal Vescovo In uno dei giorni scorsi, i giovani atleti della U.S. Robur, che recente­ mente hanno vinto il Campionato Re­ gionale di Pallavolo, sono stati rice­ vuti da S. E. Mons. Vescovo, che si è compiaciuto vivamente per la bella affermazione riportata e che ha rivol­ to loro parole di incitamento augu­ rando una bella affermazione nei Cam­ pionati Nazionali che si svolgeranno nel prossimo mese a Bolzano. Gli atleti erano accompagnati dal Sig. Tavoni Carlo, Presidente Prov. del C.S.I. e dal M. R. Don Ermanno Bonelli V. Assistente Provinciale. Dopo la visita 1 giovani atleti han­ no ringraziato Mons. Vescovo delle belle parole loro rivolte e lo hanno assicurato che faranno di tutto per portare alti i colori della Provincia alle finali Nazionali. Il Comitato Provinciale _ ______ di Massa stà attualmente organizzando il Tor­ neo di Tennis da tavolo denominato ■«Trofeo di Primavera».

SALUZZO . Cuneo Il Centro uatonomo di Saluzzo stà attivamente e velocemente organiz­ zando una serie varia di attività: a) Campionati di calcio ragazzi con sette squadre partecipanti; b) Partecipazione alle semifinali Nazionali a Torino;

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ci Campionato Nazionale di sci a Bardonecchia; d) Campionato C.S.I. di tennis da tavolo; e) Partecipazione alla semifinale Regionale di Torino /) Campionato Zonale di sci; (?) Una 10 giorni sciistica al Se­ striere di allenamento con ben 22 atle­ ti partecipanti; hi Trofeo ciclistico « Scaramella » ; il Trofeo Locateli! di calcio; li Trofeo Decennale « AUXILIUM » di pallavolo e di tennis da tavolo; ni) Campionati studenteschi a Pos­ sano. Ben vada, perciò, ai solerti Dirigen­ ti di questo piccolo Comitato Zonale il plauso della Presidenza Centrale. IIEGGIO EMILIA Il Campionato Provinciale Ragazzi C.S.I. di calcio è stato meritatamente vinto dalla U.S. C.S.I. Correggio che si è aggiudicata il diritto di partecipa­ zione alla fase Regionale di categoria. Il Campionato si e svolto con la par­ tecipazione di 16 squadre divise in 4 gironi : 1« girone, Saturno, Vittoriose, fio­ retto, Gualtierese; 2" girone, Praticello, S. Ilario, Vil­ la Seta, Campegine; 3" girone, C.S.I. Correggio S. Mar­ tino, S. Nicolò. S. Agostino; 411 girone, La Torre, Massenzatico, Pieve Modolena, S. Giacomo. Gli atleti partecipanti al Torneo hanno raggiunto la quota massima di n. 380 ed in sei domeniche consecutive hanno giocato 48 partite più 4 gare di selezione finale.

VEItOXA Con la partecipazione dell’ispettore Regionale Dott. Gemo si è svolta a Verona una riunione del Comitato Provinciale e fra l’altro è stato deciso quanto segue: a) organizzazione a cura della se­ zione calcio della finale Regionale di calcio; b) organizzazione della fase Re­ gionale di Pallavolo in programma al ritrovo S. Zeno. Tutto questo viene a premiare gli sforzi dei Dirigenti Provinciali che in questa stagione hanno dato prova di grandi doti organizzative. Basti pensa­ re che, oltre ai rispettivi campionati veri e propri, si sono svolti ben tre Tornei di calcio con la partecipazione di 40 squadre e per la pallavolo, al primo anno di attività, con tre Tornei, hanno partecipato 25 squadre. Pure intensa si prevede l’attività della Sezione ciclismo che già ha orga­ nizzato due corse: una per allievi ed una per dilettanti. Numerose altre ga-

re sono in programma per il prossimo avvenire, oltre le tre prove per il Cam­ pionato Provinciale. La Sezione Escursionismo è già al lavoro per l’organizzazione delle eli­ minatorie Provinciali del 3" Trofeo della Montagna che gode negli am­ bienti alpinistici veronesi una grande considerazione. Le gare di selezione avranno luogo il giorno 29 luglio p. v. a Biscochiesanuova.

AHI.AVO Ormai è tradizione: da cinque anni a <questa parte, col ritorno della primavera, gii atleti sono chiamati a" cimentarsi nella « r.„V — dell'Atleta» Pasqua che il C.S.I. Milano organizza puli­ tualmente al campo Giuriati. E’ una manifestazione classica. Po­ che gare, ma sempre molti parteci­ panti, con le Società di maggior risal­ to della Lombardia intera. La « Pa­ squa dell’Atleta » è, per l'atletismo lombardo, il termometro di quanto i giovani hanno latto in palestra, du­ rante l’inverno. Indica il grado di pre­ parazione delle varie squadre e mette in luce quelli che saranno i protago­ nisti della stagione avvenire. Il compito del C.S.I. è noto, propa­ gandare al massimo lo sport atletico ira i giovani, aifinchè questi si sot­ topongano a quelle regole morali e fisiche che l’atletica — sport puro — impone. Ebbene, manifestazioni come la « Pasqua dell'Atleta » attraggono, perchè è un onore per atleti e Società iscrivere il loro nome nell’albo doro della classica competizione. Tanto che quest’anno il C.S.I. Milano ha deciso di offrire una medaglia d’argento agli atleti che superavano — nella propria gara — il primato della manifesta­ zione. E due records sono crollati ad ope­ ra di Grazi e di Gilardi, nei 400 m. con 51 ”7 e sul salto in lungo con m. 6,28. Sono risultati notevoli, se si tiene conto che alle gare sono ammes­ si solo gli allievi, cioè i III Serie, i giovani che in un non lontano doma­ ni dovranno sostituire gli attuali «Az­ zurri ».

BEItGAMO «Appoggiato con le spalle al muro attendevo il tram. Uno degli ultimi raggi di sole, sfiorando la cima del Canto Alto, attrasse il mio sguardo. Il profilo tanto famigliare della vetta mi sembrava mutato : qualcosa era spun­ tato lassù. Che la Stella Alpina stesse realizzando il suo sogno? Un Signore vestito di nero mi si avvicina e fer­ mandosi al mio fianco mi sussurra co­ me un soffio di vento: «e sale, stan­ no lavorando ancora ». Erano le di­ ciannove. Un attimo di silenzio e quin­

di: ...la rivedremo ancora la croce, e da tutte le direzioni, e sarà come una scala per salire, poiché la meta non è sulla cima ma ancora più in alto». La cima del « Canto Alto » in Ber­ gamo è cara agli sportivi, i quali guar­ dano ad essa, dopo aver gareggiato su tutti i campi e sulle strade, senza esitazioni e senza un momento di so­ sta, non come ad una meta, ma come punto di partenza per una più sicura elevazione spirituale. In quella cima sta sorgendo, frutto del lavoro degli stessi sportivi, una croce: simbolo di amore, di carità, di fratellanza universale e di pace vera, poiché anche un solo sguardo di fidu­ cia ad Essa vale più di una firma mondiale. GEMIVI

L’efficienza organizzativa del Comi­ tato Provinciale documentata dal tes­ seramento a tutto il 1" giugno : Unione Sportive affiliate n. 87 Atleti tesserati » 3385 Commissioni tecniche » 11 L’attività è senza dubbio immensa in tutte le discipline sportive, dal cal­ cio alla pallavolo, dalla pallacanestro all’atletica leggera e pesante, dal ten­ nis da tavolo, al nuoto, all’hokei su prato. Fra tanto lavoro non potevano man­ care le novità veramente eccezionali : La pesca subacquea e la II» staffetta S. Giovanni Battista. E’ infatti intenzione del Comitato Provinciale di inserire fra le numerose attività anche lo sport subacqueo e per tale diffusione già si è costituita la sezione coi relativi Dirigenti qualifi­ cati. Saranno, all’uopo, proiettati dei documentari per illustrare la tec­ nica e quindi, con gite settimanali in riviera, l’istruzione in ambiente. La 2" staffetta S. Giovanni Battista, alla quale potranno partecipare Unio­ ni Sportive di qualsiasi Provincia d’I­ talia, è libera agli atleti regolarmente tesserati al C.S.I. per il 1951. Le squa­ dre dovranno essere composte di 3 elementi e saranno suddivise in tre categorie: Seniores, Juniores e Allievi. Fanno parte della categoria Seniores gli atleti nati dal 1» gennaio 1927 al 31 dicembre 1932; della categoria Ju­ niores i nati dal gennaio 1933 al 31 dicembre 1934; della categoria Al­ lievi i nati dal 1« gennaio 1935 al 24 giugno 1937. Gli atleti, inoltre, non potranno essere classificati I o II se­ rie FIDAL e, se di III serie, dovranno competere per stessa Unione Sportiva per la quale sono vincolati FIDAL. Ogni Unione Sportiva potrà infine presentare più squadre in ogni cate­ goria.

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