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Rassegna mensile illustrata di tutti gli sport Anno Vili - N. 7 - Roma - Luglio 1953 - Direzione e Amministrazione
Roma, Via Conciliazione 1 - Tel. 50.113 - 555.561 LUIGI GEDDA
direttore
S O M M A R I O Un prezioso . documento per la biblioteca del CONI
BRUNO ROGHI Ascoltando il Papa degli sportivi LUIGI TERRARIO Le reclute dell’ atletismo rinnovano i quadri dello sport principe PIERO GOBBATTI Un nuovo scudetto al « Rovigo »
PIETRO REVERBERI Sintesi della grande rassegna NINO LOMBARDI Pronti gli azzurri pista .
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per l’ammissione di 100 allievi e 50 allieve ai corsi deiranno accademico 19531954
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GIORDANO RAGGI La scuola: vivaio di nuotatori
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PAOLO PADOVANI L’alimentazione del nuotatore
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Le finali del campionato di pallacanestro del C.S.I.
Notiziario
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In copertina: Visioni del giro di Francia: la grande bouche del ciclismo mondiale, la corsa più tremenda, estenuante, inesoraRICCARDO BONARELLI bile. Vincere il « tour » è il soSull’anello riminese diplogno di tutti i corridori, ma è mati i campioni del C.S.I. 15 la gioia riservata solo a pochi autentici campioni. Degli itaALBERTO SANSONI liani solo Sottecchi, Coppi e Difendo i giocatori . . . 21 : Bartali hanno conquistato la grande vittoria e due volte ciascuno. Il tour del cinquantenaDi tutto un po’ 23 rio è stato caratterizzato da grandi assenze ma anche da GENEROSO DATTILO una eccezionale vitalità iniziaAll’U. S. Sampdoria di Gele. E’ la sua caratteristica del nova, Campione d’Italia, la resto. Il « Patron » non vuole coppa « Adolfo Ramoni » 24 parassiti al « tour » e spreme i corridori come limoni. Né si può dire vi sia grande conBando di concorso dell’istitropartita. Non tutti cioè tortuto Sup. di Educ. Fisica nano a casa carichi di milioni.
Annuale
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ABBONAMENTI 1100 • Semestrale L. 600 • Benemerito L. 5.00 0 • Un numero
Distribuzione S. E. M. C. I. - Via Conciliazione. 1 - Roma
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UN PREZIOSO DOCUMENTO
per la biblioteca del C.O.N.I,
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In occasione della inaugurazione del grandioso Stadio Olimpico di Roma, il Santo Padre Pio XII, ha ricevuto gli azzurri, campioni ed ex campioni d’Italia e i dirigenti delle Federazioni sportive nazionali accompagnati dal Sottosegretario Andreotti e dai massimi dirigenti del CONI, pronunciando un discorso che resterà memorabile nella storia dello sport. La diligente riproduzione dell’eccezionale manoscritto è stata consegnata dalla Segreteria di Stato al Centro Sportivo Italiano che l’ha inserita in un album contenente la documentazione fotografica della indimenticabile Udienza del 16 maggio 1953. L’Album stesso è stato ■ offerto nei giorni scorsi in occasione di una visita ufficiale dell’avvocato Onesti e del dott. Zauli al Centro Sportivo Italiano, dal Presidente prof. Luigi Gedda, prima della consegna al Presidente e al Segretario generale del CONI delle medaglie d’oro di benemerenza del C.S.I. Il prezioso documento è stato assegnato alla Biblioteca del CONI a ricordo del maggiore avvenimento sportivo italiano del dopoguerra.
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Ascoltando il Papa degli sportivi ili Urlino liofili
Mi è occorso più di una volta di partecipare a Un’Udienza pontificia in compagnia di colleglli stranieri. Altra volta, invece, ero italiano tra italiani. Se non è colpa veniale di civetteria dialettica, debbo confessare (e chi confessa è almeno a metà dell’assoluzione) che diversi sono stati i moti del mio annuo, e i miei stessi atteggiamenti esteriori, negli uni e negli altri casi, italiano tra connazionali, italiano tra forestieri. Nel primo caso la mia attenzione, elevata alla potenza della tensione spirituale, è sempre stata per il Padre: era come se il Suo ingresso nell’aula coincidesse istantaneamente con un fenomeno di mio isolamento totale rispetto alla folla della quale ero una spenta unità. Non avvertivo, né fuori né dentro, il senso della comunità, tanto meno la presenza della collettività. Si iniziava in me una sorta di immateriale e strano colloquio per cui alla parola del Padre, invisibile ma reale nello spazio, rispondevano nell’anima mia fiotti di sentimenti tanto indistinti e confusi quanto perentori, e perfino aggressivi, quasi che l’anima mia si andasse denudando e si rivelasse tutta ai miei occhi socchiusi, senza dare vanto ai miei meriti e senza dare vergogna ai miei demeriti. Orgoglio? Non so, e non vorrei. Esame di coscienza? Questo sicuramente sì, con dentro quella che ìion saprei meglio definire se non segreta e pulsante gioia del lavoro. Poi — finita l’Udienza e sparita la figura bianca del Padre ch’è Uomo senza rumore, se non per il suono della parola — la comunità mi riprendeva, la collettività tornava a inghiottirmi, non senza una sensazione acuta e dolorosa di mio disagio. Tutto differente, invece, quando ho avuto occasione di accompagnare colleglli stranieri, o di esserne accompagnato. L’ingresso del Pa-
dre nella Sala d’Udienza non riusciva a cancellare in me i connotati del cittadino, dell’individuo, dell’uomo per compendiarli nell’astrazione di un’anima intenta e di uno spirito soggiogato dalla mistica Presenza. Mi emancipavo dalla stupenda servitù dell’abbandono totale, non riuscivo a distogliere il mio sguardo dai volti dei colleghi stranieri, li spiavo con la trepidazione e il batticuore di chi anela alla scoperta, nel viso e nell’anima altrui, dei sentimenti medesimi che rallegrano, esaltano e smemorano l’anima nostra. Se è vero che le cose grandi possono prestare il metro per misurare le piccole, io andavo studiando i visi dei miei amici stranieri quasi che li avessi invitati a contemplare un paesaggio a me carissimo e fremessi all’onda del desiderio che questo paesaggio destasse in loro 10 stupore e l’ammirazione che a me era solito donare. E poi un’altra cosa che, come tutte le cose elette e pure, è facile a sentire, difficilissima a esprimere con la sintassi del periodo. Questa cosa si palesa in forme curiosissime, ma estremamente sincere, di vanità indiretta. L’esempio m’aiuta a spiegarla. Si era nella Sala delle Udienze del Vaticano e il Padre aveva ricevuto, alla vigilia dell’inaugurazione dello Stadio Olimpico, il folto battaglione degli atleti d’avanguardia e dei dirigenti maggiori dello sport nazionale. Tra gli invitati erano i membri dell’ufficio di presidenza della Associazione Internazionale della Stampa Sportiva: un belga, un inglese, uno svizzero, uno svedese, un lussemburghese, un italiano. Pio XII avrebbe tenuto un discorso. Questo discorso aveva 11 suo tema, designato nello Stadio, visto nelle sue multiple facciate ed essenze, l’architettonica e la spirituale, la storica e la funzionale, la sportiva e la morale. Dunque un tema piu-
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ridimensionale, e tuttavia determinato e fissò. L’uomo di coltura e di pensiero, per quanto vasta sia la coltura ed elevato il pensiero, non sempre è coperto a tutti i problemi e a tutte le istanze che la tumultuante civiltà moderna propone. Non per questo evita la prova. L’affronta, ma per aggiramento. L’aggiramento sta nella manovra della Rcttorica (e sia pure nel significato e nella portata nobiliari della parola) per cui l’eventuale difetto di competenza specifica nell’ambito dell’argomento prescelto, o dalle circostanze suggerite, viene abilmente dissimulato dalle risorse e dagli ornamenti della lata preparazione dottrinale e dalla facondia felice e vigilatissima dell’oratore: Mena il cane per l’aia, e sia pure di gran razza. Pertanto nessuno avrebbe avuto ragione di stupirsi (dello stupore che, svanito, traligna in vaga delusione e in rapido oblio) qualora il Pontefice, parlando di Stadio e di sport, avesse fatto una pur ampia e suggestiva escursione neWhabitat delle idee generali, delle generiche considerazioni, degli ammonimenti la cui prammatica sfiora talvolta il convenzionalismo. Il bel discorso avrebbe avuto ugualmente i suoi applausi. Ma io sapevo che questo non sarebbe accaduto. Sapevo per reiterate e fauste esperienze, che il Papa avrebbe svestilo lo Stadio dei suoi marmi sontuosi e liberato lo sport dalle sue fulgide e chiassose apparenze per andare diritto e sicuro al midollo dell’evento (l’inaugurazione dell’Arena) e dell'attività sociale che l’evento compendiava e onorava (lo sport). Sapevo che avrebbe parlato, oltre che da pastore, da tecnico: e cioè da conoscitore della materia sì remota, in un certo senso, dalle sue abituali occupazioni e preoccupazioni. Sapevo tutto questo: e me ne gloriavo, se l’espressione è lecita nella sua fanciullesca gonfiezza, attendendo scrutando nei volti dei miei amici stranieri gli effetti di un’oratoria, quella papale, per me scoperta e famigliare, anche in campo sportivo, per essi inedita, straordinaria e sbalorditiva. Fu appunto così. I miei amici forestieri/rimasero di stucco. Riparlando in seguito del discorso del Papa, attutita l’emozione sprigionata dalle forze mistiche aleggianti sull’evento dell’Udienza particolare, i miei amici d’altra lingua pareva stentassero a rendersi conto della formidabile, e vorrei aggiungere miracolosa,
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carica di competenza specifica è putftuale manifestala da Pio XII nel trattare il'tema ch’era stato l’oggetto e l’occasione del suo discorso. Si erano chiesti come il Pontefice fosse riuscito a inquadrare il discorso nei termini di una esattezza così plastica e viva: e quali potessero essere state le sue fonti d’informazione. Ma poi, giunti alla riva di una ricerca che poteva anche adombrare una riserva, cedevano gioiosi alla luce d’una verità superiore e diversa. La verità era questa, trasparente come il primo sorriso di un bimbo: ammesse le fonti d’informazione, il Papa le aveva fatte proprie, per doppia virtù di talento e di amore, il talento che è sonda, l’amore che è comprensione. Le aveva fatte proprie trasformandole, anzi trasfigurandole nel pathos di un’altissima e drammatica lezione di umanità rivolta alle genti alle quali lo sport porge l’invito della pace, della concordia e della giustizia. Il Suo accostamento della Cupola di Michelangelo allo Stadio di Roma, nel rapporto che corre tra anima e corpo, è stato un guizzo di alta poesia, ma è stato altresì il perno di rotazione di tutto il discorso, la sua catarsi a un tempo dialettica e ideale.
Un altro concetto, coordinato al parallelo citalo, ha avuto una ripercussione subitanea ma duratura nella mente degli ascoltatori forestieri. 11 seguente, e lo portiamo nella sua testualità, convinti che i lettori ne intenderanno, al pari di noi, il senso e il valore di equilibrio perfetto, di un equilibrio che è la sintesi della visione a fuoco della cosa rappresentata e della sua versione in classica prosa, sì da sprigionare dalla cosa l’idea che incarna. « Lo Stadio Olimpico — ha detto Pio XII — sembra che compia il volto dell’Urbe, poiché gli edifici di una città sono in qualche modo l'espressione della sua struttura sociale, ossia del corpo vivo della collettività che la popola ». Quale tema migliore potrebbe essere dato a una scolaresca delle medie per gli esami d’italiano scritto celebratoci di un avvenimento, di tanta mole, quale è la consegna al popolo romano dello Stadio Olimpico, bianca e marmorea corolla di un fiore magico sorto in una verde aiuola, tra le pendici del Monte Mario e la riva del vecchio Tevere, «in prossimità — suggerisce l’evocatrice .parola del Papa — delle vetuste arcate del Ponte Milvio, ove pare che ancora echeggi il grido di vittoria che fu definitivo per il futuro destino di Roma? »
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Evocazione, fu questa, che strappò a Pio XLI accenti, anche di gesto e di timbro, che ebbero una loro indimenticata vibrazione giovanile nel luccichio dei dardeggiati occhiali, quasi che, riferendosi il passo all’impresa fatidicamente vittoriosa di Costantino « ardito condottiero », l’Oratore forse stalo rapito dalla forza motoria di una concitata figurazione sportiva: « la vittoria — disse il Padre stringendo nella mano l’elsa di una spada invisibile — arrise a chi aveva inalzato sul labaro il segno della Redenzione, il quale da quel giorno rifulse vessillo e arra dell'universale trionfo di Cristo ».
Ignorate, per un momento solo e se lo potete, il riferimento storico e religioso di questo passo del discorso papale, misurate soltanto il ritmo alacre delle parole e dei verbi che le stringono e le stimolano: vi sarà facile notare nel finire del periodo il frastuono rapido e giocondo di un torrente che di balzo in balzo scende dall’alto del monte. E’ lo stesso frastuono della nostra migliore prosa sportiva, quando sa essere equidistante dall’enfasi e dalla secchezza, e suscita immagini di gagliardia, di buona salute, di gaiezza e di ottimismo. Sarebbe ridicolo, e forse, empio, esaminare il discorso del Papa agli sportivi con le lenti colorate e sfaccettate dei nostri minuti interessi e delle nostre esorbitanti e innocenti passioni. E’ discorso sapiente, è discorso in profondità, che gli si addicono le interpretazioni parziali, private, o addirittura divertite, del giornalista sportivo in quanto tale, o semplicemente tale. Il discorso saliva dal fatto concreto dello Stadio Olimpico alle sfere astratte dell’etica sportiva: e, tra quanti hanno avuto il privilegio di udirlo, non c’è stato chi non ne abbia inteso o intuito gli arcani scopi d’elevazione spirituale. Ma non è disdicevole alla Santità del Padre che ha tenuto il discorso, osservare e ricordare, con profondo e fiero compiacimento, che il non-so-che di francescanamente ilare irradiato dal discorso stesso ha avuto la sua ragione intima e segreta nel palpito « sportivo », nella tonalità « atletica » delle sue espressioni nette, vivide e scolpite.
Pur rimanendo inaccessibile nell’evanescente corazza bianca che l’avvolgeva. Egli è venuto a noi come l’Amico che ci capisce, ci consola, ci incoraggia e ci sprona.
Il Prol. GEDDA consegna le oieilaylie d’ere del C. S. I.
all’ta. Giulio Ouesli e al Doli. Bruno /aulì Il Presidente del Coni avv. Giulio Onesti e il Segretario Generale dott. Bruno Zauli si sono recati alla sede del Centro Sportivo Italiano in visita ufficiale alla grande Organizzazione polisportiva che così spiccati servigi rende allo sport giovanile italiano attraverso le sue molteplici iniziative. Il Presidente del C.S.I. prof. Gedda, ha ricevuto i due massimi Dirigenti dello sport italiano nel salone d’onore dell’A.C.I. anche nella sua qualità di Presidente Generale dell’Azione Cattolica Italiana rivolgendo ad essi parole di cordiale e amichevole saluto. Il prof. Gedda ha ricordato l’opera svolta in campo sportivo dall’A.C.I. in ogni tempo e in particolare sul finire del secolo scorso e all’inizio di questo, sottolineando con la nascita della GIAC, anche la finizione dello sport cattolico tra i giovani sanamente inteso e cristianamente esplicato. Tale attività è stata continuamente, specie negli ultimi anni, altamente approvata e sorretta dal Santo Padre Pio XII che ha tracciato la via da seguire nei suoi memorabili discorsi rivolti a Dirigenti ed atleti magnificando di recente, proprio alla vigilia della inaugurazione dello Stadio Olimpico di Roma, la realizzazione del complesso di impianti sportivi che onora Roma e l’Italia.
Bruno Roghi
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Il prof. Gedda ha concluso il suo breve elevato discorso, ringraziando i Dirigenti del CONI per l’opera di affiancamento e augurando ad essi che le Olimpiadi nella futura edizione romana, diano la piena dimostrazione della loro fervoroso, opera e della maturità dello sport italiano e cristiano. Il Presidente del C.S.I. e monsignor Sargolini, Assistente centrale del C.S.I. hanno quindi consegnato all’avv. Onesti e al dott. Zauli un prezioso album con la raccolta della documentazione della memorabile Udienza di Pio XII alla vigilia della inaugurazione dello Stadio Olimpico e con la riproduzione del testo-manoscritto originale del discorso del Santo Padre, facendo inoltre omaggio ai due Dirigenti dello Sport Nazionale della medaglia d’oro del C.S.I. quale segno di cordiale riconoscenza per la fraterna collaborazione esistente tra i due Enti. L’avv. Onesti, vivamente commosso del graditissimo dono e del riconoscimento ha ringraziato il prof. Gedda e i suoi collaboratori, presenti al completo con i componenti delle Commissioni Tecniche Nazionali, per la fattiva opera del C.S.I., quanto mai gradita al C.O.N.I. che punta con ogni sita forza morale e organizzativa alla valorizzazione e alla formazione fisico-agonistica dei giovani. E’ seguito un cordiale ricevimento al quale hanno presenziato numerose Autorità e Dirigenti sportivi, tra i quali abbiamo notato il comm. Angotta e il dott. Del Ciglio, mons. Galletto, Consulente Ecclesiastico déll’Ente dello Spettacolo, il Vice Presidente del C.S.I. prof. Aldo Notarlo.
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Mons. Sargolini e il Prof* Gedda consegnano l’alto riconoscimento del C.S.I. al Presidente del C.O.N.I. Avv. Onesti...
...e al Segretario Generale del massinio^Entc sportivo Nazionale Oott. Bruno Zanli.
LE RECLUTE DELL’ATLETISMO rinnovano i quadri dello sport principe commento <11 Euigl Ferrarlo
Terminate le corse campestri, ad aprile si è dato inizio in Italia all’attività su pista, la più bella nel settore atletico e la più completa per gli stessi atleti. Dopo l’inizio di stagione calmo e dopo alcune giornate di sole, si è proseguito con il cattivo tempo, il che ha reso difficile la preparazione degli atleti che, in Italia, avviene, tanto nel settore maschile, quanto nel settore femminile, attraverso il campionato di società. Le fasi di questo campionato sono lunghe, minuziose e non sempre interessanti, però le atlete hanno trovato modo di raggiungere qualche risultato efficace: Giuseppina Leone a Torino ha ad esempio corso i Ì00 metri in 11”9, demolendo quel primato che apparteneva da troppi anni alla Testoni. Una prima barriera è stata così abbattuta e non vi è che da sperare in meglio. La Leone è una ragazza fisicamente bene attrezzata, adattissima alla velocità e capace di grandi cose, specie se migliorerà il suo scatto in partenza, perfezionerà la falcata affinché la spinta sia più efficace, farà insomma in modo di essere una velocista completa. Propaganda in profondità. I campionati di società hanno il grande pregio di fare agire tutti quei gruppi sportivi che si occupano di atletica, ma non tutti gli atleti, perché se un grande campione si trova nascosto in un piccolo club che non può partecipare al torneo nazionale, tale campione non avrà la possibilità di mettere in luce le sue attitudini. Inoltre richiedendo da parte di ciascuna società l’impiego di un solo concorrente per gara, crea una situazione strana : basta infatti sapere raccogliere una diecina di atleti di buon valore per vincere il campionato. Manca insomma l’incentivo a curare nuovi elementi, ad impiegare nel torneo stesso i giovani, mentre è risaputo che solo attraverso le gare viene migliorata la combattività degli atleti e si raggiungono buoni risultati. Queste ultime lacune annullano il pregio del campionato stesso, che è quello di tener desta la passione per lo sport basilare in tutti i centri dove esiste una società atletica. .Tali deficienze si sono notate
anche nel torneo di quest’anno ed ecco perché è assolutamente indispensabile migliorare in avvenire il congegno dello stesso campionato. Anzi sembra che la Federazione sia oramai decisa ad accogliere le proposte avanzate un po’ da tutti sicché, il prossimo anno il campionato subirà un completo rivoluzionamento. Quest’anno nel settore maschile a Firenze vennero riunite le dodici società che, attraverso le semifinali, avevano raggiunto i più grossi punteggi, mentre a Piacenza si è avuta la finale fra le altre dodici squadre classificate sempre attraverso le semifinali, in coda alle prime. Anche se non ha piovuto, però, fatta eccezione della giornata di sabato 13 giugno, le condizioni climateriche non sono state le migliori, pur tuttavia qualche buon risultato si è ugualmente registrato. La Gallaratese ha vinto pure quest’anno la finale del campionato maschile seguita dalla Giglio Rosso e dalle altre associazioni. Le finali del campionato di società hanno costituito la messa a punto del nostro atletismo alla vigilia dell’incontro Italia-Germania col quale si è compilato il bilancio della prima parte della nostra attività stagionale. Attraverso tornei nazionali si va cercando l’elemento giovane, l’elemento nuovo, perché tutti siamo d’avviso che l’atletismo italiano, per raggiungere nuovi traguardi, ha molto bisogno di rinnovarsi. Esso ha attraversato, nel dopoguerra, un grave periodo di crisi, dovuto in parte .alla mancanza di elementi giovani ed in parte a deficienza di masse in mezzo alle quali scegliere i rincalzi. L’atletismo non è compreso nel suo vero significato dalle nuove generazioni e solo lo sport fra gli studenti delle scuole medie riuscirà veramente ad imprimere un nuovo indirizzo a tale attività, che serve del resto a preparare praticanti per tutte le attività sportive. I campionati di società hanno comunque messo in luce, nel settore della velocità giovani come D’Asnach,’ Matteuzzi, Sangermano, Ghiselli, De Fraia, De Murtas ai quali si devono aggiungere Gnocchi, Colarossi, Sobrero e qualche altro elemento già sulla breccia sin dallo scorso anno. E’ stato proprio fra questi giovani velocisti che il commissario tecnico ha potuto
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scegliere gli elementi che hanno formato la staffetta 4x100 capace di battere la Germania. D’Asnach e Ghiselli sono due velocisti dal mordente meraviglioso ed anche se i loro muscoli non sono potenti, il loro sistema nervoso è tale da permettere il raggiungimento di buoni risultati. D’Asnach finisce la prima parte della stagione in testa ai giovani ed a fianco di Sangermano con il limite di 10”7 sui cento metri. Povertà di elementi nei 400 metri, dove il campionato di società non ha messo in luce, nessun nuovo elemento fatta eccezione di Laido che è però ancora in formazione e di Imbasciata, già discretamente noto e che va maturando. Risolvere la crisi delle corse
Nelle corse di mezzofondo e di fondo siamo purtroppo in continuo regresso. Noi riteniamo non si sia ancora trovato il congegno per far scaturire dalle nostre masse elementi che uniscano alla resistenza fisica l’agilità, due qualità indispensabili per mezzofondisti e fondisti. Ad esempio nel mezzofondo siamo rimasti a Maggioni che corre tanto gli 800 metri quanto i 1500 e che sviluppa un treno di gara, sulle distanze di mezzofondo, più adatto a quelle di fondo. A Maggioni il mezzofondo servirà per le gare di fondo. Sugli 800 metri però Patelli, Airaghi, Balzareti potrebbero rappresentare le future nostre speranze e, specie il primo nell’incontro Italia-Germania dove è sceso sugli 1’54”, ha palesato quelle qualità che lo dovrebbero fare un continuatore dei Tavernari e dei Lanzi, pui’ non avendo la medesima potenza fisica. Peppicelli è sempre l’uomo del giorno sulle due distanze dei 5 e dei 10 chilometri, ma chi ha seguito come noi da vicino tutti gli altri corridori che provengono da quel campionato podistico che costa eccessivamente alla FIDAL e non ha dato finora dei risultati pratici, si sarà accorto che gli « stradisti portati sulla pista, palesano una carenza stilistica che rende impossibile il raggiungimento di qualsiasi buon risultato. Nelle gare ad ostacoli invece gli anziani Albanese e Balestra venivano finalmente superati dai giovani, sicché attraverso il campionato di società sono balzati in primo piano Nardelli e Rossi che hanno corso la distanza in 15”. Il primo anzi ha avuto la gioia di chiudere la prima parte della stagione atletica italiana con un netto successo riportato durante l’incontro Italia-Germania, dove, pur senza toccare un ottimo tempo, ha confermato le sue buone qualità e messo in luce... anche i suoi difetti: una partenza pigra e la poca velocità nel superamento dell’ostacolo. Sulla maggiore distanza degli ostacoli, i 400 metri, il dominatore è sempre Filiput, che purtroppo fatica a raggiungere la sua brillan-
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te forma che gli diede il titolo europeo a Bruxelles nel 1950 ed il record del mondo delle 440 yarde. Però qualche cosa è cresciuto a fianco del campione d’Europa, ad esempio abbiamo notato un miglioramento in Pettinelli di Venezia e pure un progresso nel romano Latini e nel milanese Lega.
Saliatori in lungo e di triplo La povertà stilistica dei nostri saltatori in alto e soprattutto la mancanza di velocità — è questo un difetto comune a tutti i praticanti le diverse specialità del salto — hanno creato un vuoto nell’alto, mentre nel lungo nella semifinale torinese Guzzi è stato accreditato di m. 7.30, Druetto ha sfiorato i 7 metri e si è rivelato D’Anasch. Ma mentre costui non riusciva a confermare le buone speranze che aveva fatte nascere nella riunione di Parma, Druetto, nell’incontro di Milano con la Germania toccava m. 7.32 dimostrando di avere qualità ed attitudini pei' seguire le orme di Maffei. La sua velocità va migliorata, ma certo egli ha precisione nella battuta, però gli manca un po’ di elevazione, ottenuta la quale egli dovrà veramente essere il nostro potente saltatore in lungo. Gli stessi campionati di società hanno affermate le attitudini di molti dei nostri atleti al salto triplo, sicché accanto ai Bertacca, ai Simi e Guzzi, troviamo, con buone misure, Trogu di Cagliari e Bonsignore di Torino. Simi si è infortunato durante i campionati italiani, ha accusato un dolore muscolare alla caviglia sinistra, malgrado questo nell’incontro Italia-Germania ha vinto superando i metri 14,80 seguito da Bertacca ed entrambi sono dei prodotti del torneo nazionale di società. Nel salto con l’asta rivelazioni dei campionati di società sono stati Lentini e Scaglia, entrambi torinesi cresciuti alla scuola di Veglia. Tali due elementi hanno superato m. 3,70, mentre il nostro uomo migliore resta ancora Ballotta, che ha vinto la gara nell’incontro Italia-Germania saltando m. 4 alla prima prova. Ma anche il campione della Stella Azzurra di Parma non è ancora nella sua forma migliore, o meglio ha qualche difetto che deve levarsi di dosso. Ad esempio manca di sufficiente rincorsa ed il suo rapido giro sull’asticella lo può talvolta portare ad abbattere l’asticella stessa coi piedi. Il segreto del salto con l’asta è quello di sapersi elevare in perfetta verticale sull’asticella, ma per fare questo bisogna avere della velocità.
Le sette vittorie azzurre. Nulla di nuovo nei lanci, fatta eccezione del giavellotto, dove Lievore e Ziggiotti sono oramai sicuri sui 60 metri, misura incoraggiante per gli italiani, di poco conto nel settore internazionale. Un miglior coordinamento dell’a-
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zione e un più veloce serrate dovrebbe permettere a questi due di ottenere qualche risultato più completo. Gli altri rincalzi di questa specialità hanno nome Farina e Marchesini. Nel disco, leggero progresso di Dalla Fontana, un prodotto della Sfera D’argento, ma nel peso ancora buio pesto, mentre nel martello siamo sempre ai soliti Cereali e Taddia, che continuano a dominare nella loro specialità, cosi come fanno Consolini e Tosi nel disco. La festività di San Pietro e Paolo ha visto a Milano rincontro Italia-Germanta di atletica, dove la Federazione ha giustamente schierati i giovani elementi venuti in luce attraverso il torneo nazionale dei campionati di società e nelle 19 gare programmate l’Italia ha riportato sette vittorie, pur soccombendo nel complesso dei risultati con 85 punti rispetto ai 112 dei nostri avversari. Le sette vittorie italiane sono state ottenute da Nardelli nei 110 metri con ostacoli, da Profeti nel getto del peso, Consolini (lancio del disco), Ballotta (salto con l’asta), Druetto (salto in lungo) Simi (salto triplo) e dagli staffettisti Ghiselli, Vittori, Montanari e Sangermano nella 4x100 dove i quattro ragazzi hanno segnato il tempo notevole di 40”8. Si può dire che rincontro Italia-Germania abbia fatto uscire l’atletismo italiano dal periodo di crisi in cui era caduto
MEDICINA
ed abbia confermato le possibilità dei nostri giovani. Non vi è quindi che continuare con essi e sviluppare sempre intensamente la propaganda per andare alla scoperta di nuovi elementi. Il risultato più eloquente di tale incontro è stato raggiunto dal tedesco Haas, il quale, correndo i 400 metri in 46”3, ha migliorato il primato dell’Arena che aveva stabilito sulla stessa distanza in un memorabile incontro con Lanzi, lo scomparso Harbig. Dopo avere ampiamente accennato a quello che hanno fatto gli atleti, aggiungeremo che il campionato femminile di società è stato vinto dallo Sport Club Bergamo davanti all’Atletica Torino Bergamasco in una magnifica riunione svoltasi a Bologna, dove le due società hanno chiusa la battaglia differenziandosi con appena 18 punti. Anche in campo femminile i quadri si vanno rinnovando. La discobola Netzbandt ha sostituito la Cordiale, la napoletana Finto ha vinto il salto in lungo con m. 5.36 e si è confermata altresì buona velocista. Una ragazza di 14 anni, la torinese Bindoci, ha superato nel salto in alto m. 1.50. Sono nomi nuovi questi di ragazze che rinnoveranno i quadri dell’atletismo femminile. Luigi Ferrarlo
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DUE AMICI DEGLI ATLETI, LA CAVA E ZAPPALA’ Sui campi dello sport, d’ogni specie di sport, attorno ai quadrati del pugilato, alle corsie dell’atletica, ai rettangoli verdi del calcio, del rugby, a quelli più ridotti della pallacanestro e della pallavolo, sui bordi delle piscine, ovunque gli atleti scendono in gara, l’assistenza del medico sportivo e amico si è resa ormai indispensabile. La federazione dei medici degli sportivi s’è ormai fatta adulta, completa, presente ovunque. Ne è animatore il prof. La Cava che l’obiettivo ha sorpreso questa volta dietro una porta dello Stadio Torino, sorridente con a fianco il collega e amico prof. Gaetano Zappalà, Consulente Medico e Consigliere dell’A. S. Roma, direttore generale del Policlinico Italia, dove convengono da ogni parte atleti e campioni d’ogni disciplina agonistica per essere curati dei malanni e delle ammaccature che lo sport dinamico, e spesse volte, ahimè, irruento, produce. n prof. Zappalà è stato di recente nominato Grande Ufficiale della Repubblica mentre il prof. La Cava ha avuto un’alta carica nella medicina sportiva intemazionale. Ai due amici e valenti professori l’augurio più affettuoso.
UN NUOVO SCUDEllO IIW La Rugby Rovigo, anche quest'anno, alla conclusione della sua attività, può fare il suo brillantissimo consuntivo, ostentando la sua terza vittoria consecutiva del campionato: la conquista dello scudetto tricolore. Gli sportivi di tutta Italia che di anno in anno si accostano al rugby sempre più fiduciosi ed entusiasti devono sinceramente dare atto che la vecchia squadra rodigina è indubbiamente un complesso di grande classe, che affronta e risolve situazioni difficili, talvolta in circostanze drammatiche, con un suo stile, una sua decisione, una tenacia senza pari, tutta rivolta ad un unico scopo, la conquista del primato. Nel 1951-52, la marcia travolgente degli atleti in rosso blu è rimasta famosa. Paralizzata e pressoché distrutta dalla catastrofe dell’alluvione, la squadra, validamente sorretta moralmente e finanziariamente dalla Federazione e dai suoi diligenti, ha saputo colmare rapidamente le distanze e risorgere in tempo per conquistare l’agognata vittoria. Quest’anno è scesa in campo in circostanze più favorevoli e si è accinta alla grande impresa con tutta tranquillità, forte della sua classe e della tradizionale superiorità tecnica ed agonistica, ma è destino che al quindici di Rovigo non sia concesso un periodo di vita tranquilla. Alla fine del girone di andata, in una freddissima giornata di gennaio, la squadra rimase vittima di un grosso infortunio: una sconfitta in casa provocata da circostanze imprevedibili e comunque estranee alla preparazione agonistica e tecnica degli atleti in campo. L’arbitro Boccoli che dirigeva rincontro ha poi onestamente riconosciuto gli errori tecnici commessi in quel giorno sfortunato, in perfetta buona fede. Ci fu uno sbandamento nel clan rossoblu e gesti di disperazione tra gli atleti in gara i quali con quella sconfitta, invero provocata da fattori esterni, unita a quella subita per fatalità all’Aquila, vedevano preclusa ogni possibilità di affermarsi tra le posizioni di testa della classifica. L’incontro Rovigo-Padova ha avuto un seguito clamoroso. Vennero a galla improvvisamente ed impetuosamente vecchi rancori, episodi di scarsa comprensione del valore della squadra rodigina che in passato aveva dovuto amaramente subire decisioni e deliberazioni nettamente e ingiustamente contrarie ad ogni aspettativa; si volle vedere — a torto naturalmente — un deliberato proposito dell’arbitro e del commissario di campo a porre i campioni d'Italia in difficoltà, si credette di interpretare l’episodio come la prova che si voleva punire i campioni che, dal loro canto, avevano mostrato, nella prima fase del campionato, una certa intolleranza ed indisciplina. Di qui un’ondata di indignazione che si concluse con il ritiro delia squadra dal campionato proposto dalla maggioranza dei Consiglio Direttivo e
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deliberato dalia assemblea dei soci. Anche in questo frangente, per fortuna, ci fu qualcuno che non volle che la Società soccombesse. A questo qualcuno l’abilissimo Presidente Federale si rivolse con l'intento di salvare la squadra che indubbiamente rappresenta un patrimonio cospicuo per il rugby nazionale e ci riuscì. Venne a Rovigo, parlò col Sindaco della Città, ricevette dirigenti c lasciato impregiudicato ogni deliberato del C.O.A., ottenne praticamente che il Rovigo riprendesse il campionato. La squadra scese sul proprio campo, privata di sei titolari, affranta nel morale e subì... un’altra umiliante sconfitta contro il Brescia. Ma tale grande amarezza fece l'effetto d'una scudisciata in pieno viso. L’alone di simpatia riscosso tra la cittadinanza c negli ambienti sportivi d’Italia, gli inco. raggiamomi di sostenitori e di dirigenti completarono l’opera di resurrezione della robusta compagine rodigina. Ancora una volta si verificò il miracolo che era avvenuto dopo l’alluvione del Po nella passata stagione. I giocatori si ritrovarono. si sottoposero ad una dura preparazione, guardarono il traguardo che appariva molto lontano, misurarono la distanza in rapporto con le proprie forze e affiancati dal loro Presidente Marzolla, dai tecnici, dai collaboratori iniziarono il cammino della riscossa. L’anodina decisione del C.O.A. che, a dire il vero non fu certamente adeguata alla gravità della vicenda, sorprese la squadra a Milano, impegnata nel duro confronto con i valorosi bianco-rossi. Ciò nonostante quella vittoriosa par. tita, fu la prova della resurrezione rosso-
blu. La ripresa era decìsa, la tenacia e l’abilità dei giocatori completò l’opera. Essi arrivarono allo spareggio di Bologna col fiato grosso per le troppe emozioni, per l’intenso sforzo sopportato, ma sorretti da una serena coscienza delle proprie forze, del proprio prestigio di campioni. In fondo si. trattava di battere un’altra volta il vecchio e glorioso rivale, già battuto a casa propria quindici giorni prima. Tutti coloro che furono a Bologna vissero una grande giornata sportiva, una giornata ricca di emozioni, da segnare aH’attivo del rugby nazionale. La cornice di pubblico appassionato e plaudente fu veramente eccezionale. Il Rovigo risultò vittorioso. Una partita dura, senza colpi d’ala, senza fronzoli, ma degna della classe dei grandi avversari. Vinse il più forte, il più accorto, il più concreto dei due concorrenti. La posta imponeva questa tattica di gioco. Chi non ha saputo apprezzare la prestazione dei rodigini in quella memorabile partita, non capisce nulla di rugby.
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Il Rovigo ha chiuso la sua attività con li n a rapida escursione in terra di Francia. Ha giocato a Montceau Ics Mines il 1° maggio e a Burg, contro quella fortissima squadra, il 2 successivo. Due battute di assaggio senza pretese di vittoria tanto più che la squadra campione era priva di cinque titolari. Ma già si sta guardando avanti mettendo in cantiere un programma di. alcuni incontri internazionali in apertura di stagione, per saggiare i nuovi elementi destinati alla prima squadra. Per. che il problema più grosso da affrontare e da risolvere è proprio questo per il Rovigo: innestare atleti giovani nei vari reparti e migliorare così il rendimento della squadra, senza compromettere la solidità della sua inquadratura. Piero Uobbutti
Il “San Gabriele,, di Roma L’abbozzata organizzazione dell’anno 1951-52 che portò tuttavia i ragazzi del San Gabriele alla conquista della coppa Studenti Medi è stata ritoccata e perfezionata dalla solerte attività del nuovo presidente professore Rizier Vecchiarelli. Tra le provvidenze adottate dal nuovo presidente oltre all’eliminazione di elementi negativi che appesantivano la squadra, hanno efficacemente contribuito ad un maggior rendimento la scelta di ut? bravo e capace allenatore, nella persona del dott. Giovanni Ceccotti e la immissione di alcuni elementi « irlandesi » che costituiscono il verbo trascinatore ed esemplare del complesso rugbistico. I ragazzi consci e soddisfatti di queste attenzioni, allenati e curati con passione nella parte tecnica dal generoso Ceccotti hanno corrisposto a quelle premure con risultati lusinghieri: semifinalisti
con Milano, Treviso, Amatori nella Coppa Cicogna; e dopo aver eliminato il C.U.S. Cagliari il San Gabriele si è piazzato, una delle cinque squadre finaliste nazionali della Serie C e non dispera di raggiungere, sebbene ancora giovanissima, le file della Serie B.
11 San Gabriele di Roma è stata e torna quindi ad essere una fucina di campioni del Rugby. Dalle sue fila sono usciti i Dari, i Riccioni, i Grasselli, i Nigro, ed i cento altri atleti elle militano nella serie A e nella Serie B. L’unico angoscioso problema che tormenta il presidente e minaccia la efficienza continuativa del XV del San Gabriele è la situazione finanziaria. C’è da augurarsi che la F.I.R. tenda una valida mano a questi bravi e volenterosi ragazzi del San Gabriele di Roma.
8° CAMPIONATO
EUROPEO
DI
PALLACANESTRO
SINTESI SELLA GRANDE RASSEGNA Impressioni di l*ietro Itevèrberl
Presentiamo un’ampia relazione sui Campionati Europei di Pallacanestro svoltisi a Mosca, redatta da Pietro Revèrberi, arbitro internazionale di chiara Jama che, anche in occasione dei Campionati di Mosca, ha avuto modo non solo di distinguersi per le sue qualità, la sua esperienza e la sua> preparazione tecnica, ma è stato anche l’arbitro che ha diretto il maggior numero d’incontri, ricevendo ampi apprezzamenti ed autorevoli consensi. Ben diciassette Nazioni hanno dato vita allo stupendo carosello per la conquista dell’ambito titolo di campione d’Europa. Partecipazione completa con un risultato finale che rispecchia in modo netto i valori in campo. Le gare hanno avuto luogo, salvo le prime partite eliminatorie che si sono disputate nella palestra dello stadio con fondo in terra battuta, sul terreno di gioco dello stadio « Dinamo » pure con fondo in terra battuta. Il terreno di gioco ha messo a dura prova tutte le squadre ed in particolar modo quelle abituate in palestra le quali alla distanza hanno ceduto in modo netto. Le squadre partecipanti sono state divise in quattro gironi eliminatori, tre di quattro squadre ed uno di cinque: Girone A : Italia, Romania, Cecoslovacchia, Svizzera. Girone B : Germania, Svezia, Francia, Egitto. Girone C : Ungheria, Danimarca, Russia , Belgio. Girone D : Israele, Finlandia, Bulgaria, Libano, Jugoslavia. Le prime due classificate di ogni girone disputavano la finale dal 1. all’8. posto con girone all’italiana con sola andata. Le rimanenti, divise in due gironi, dal 9. al 17. posto. Fin dalle prime battute si sono delineate le posizioni delle due migliori compagini di ogni girone salvo nel girone « D s> dove la lotta è stata ad oltranza per merito di tre magnifici complessi: Israele, Jugoslavia e Bulgaria (già finalista nelle recenti Olimpiadi). Solo la differenza canestri ha designato le due finaliste: Israele e Jugoslavia. Nell’incontro tra Israele e Jugoslavia si sono dovuti disputare ben 4 tempi supplementari: risultato finale: Jugoslavia-Israele 57-55. Le altre finaliste: Cecoslovacchia, Italia, Francia, Egitto, Russia e Ungheria. Alle Olimpiadi i sovietici si classificarono al 2. posto assoluto e primi delle squadre europee. Lotto formidabile tra cui la nostra Italia che ben meritatamente si è guadagnata il suo posto dopo due ottime prestazioni vittoriose sulla Romania e Svizzera (61-43 e 82-32).
Nel girone finale netta e meritata vittoria dell’URSS dopo una serie di prestazioni veramente ottime. Nessuna meraviglia per questa netta vittoria dei sovietici dato che già si conoscevano le grandi doti fisiche e tecniche di questa compagine che già nel 1947 e 1951 aveva vinto il 5. e 7. campionato europeo disputati a Praga e Parigi.
li Prof. Pietro Revèrberi arbitro internazionale di pallacanestro e Vice Presidente della C.T.M. del Centro Sportivo Italiano.
La competizione è durata ben 13 giorni ed ha richiesto da tutti gli atleti, in essa impegnati, una straordinaria energia oltre a notevole forza di volontà per sopportare la fatica di tante partite. La classifica finale della competizione è stata la seguente:
1. URSS, punti 14 (nelle sette partite di finale segnarono 444 punti e ne subirono 255; nel complesso delle 10 partite ne segnarono 685 e ne subirono 364); 2. Ungheria, punti 8 (quoziente + 30); 3. Francia, punti 8 (quoz. +20); 4. Cecoslovacchia, punti 8 (quoz. +7); 5. Israele, punti 8 (quoz. —57); 6. Jugoslavia, p. 4; 7. Italia, p. 2; 8. Egitto, p. 2; 9. Bulgaria, 10. Belgio, 11. Svizzera, 12. Finlandia, 13. Romania, 14. Germania (Est-Ovest), 15. Libano. 16. Danimarca, 17. Svezia. * ♦ ♦
Passando all’esame delle squadre, i sovietici hanno migliorato di rendimento dal tempo delle Olimpiadi di Helsinki ed hanno messo in mostra un pregevole « basket » con un gioco velocissimo e senza fron-
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zoli. Sotto l'aspetto atletico tutti i giocatori sovietici hanno dimostrato una preparazione non comune, resistenti, tenaci e agili nello stesso tempo. I tecnici sovietici hanno lavorato molto sapendo trar profitto dalle severe lezioni subite in Finlandia dai giganti americani. Capitano della squadra il possente Korkia, ormai però già superato data la sua anzianità, che ha assunto il posto del bravissimo Lissov. Accanto agli anziani Butautas, Koniev, Kullam, Mojssev e Kruus uno stuolo di giovani ha dato spettacolo di buon giuoco e tra tutti un nome si è staccato dimostrandosi il migliore del torneo: Silinch, di origine lituana. Velocità e tiro non comune ed in particolar modo l’elevazione. Bando agli schemi e gioco tutto brio. Ottima la zona dato anche che si giocava all’aperto ed il vento ostacolava i tiri da lontano. L’Ungheria è stala la squadra più ammirata per la solida impostazione del suo ottimo gioco e del suo tiro di penetrazione. Formata nella maggior parte di giovani dotati di una vivacità non comune e atleticamente ben preparati hanno disputato un magnifico campionato ben meritandosi il 2. posto conquistato. Zsiros, Bogar, Papp e Simon i migliori nel senso assoluto. Buona veramente la Francia ben condotta dal mago Busnel. 11 suo migliore giocatore il lungo Monclair ma bene anche gli altri: Rey, Hadegand, Dessémme, Bufiiers.
La Francia ha perso l’incontro decisivo per ii 2. posto proprio contro l’Italia dopo una memorabile gara ricca di fasi alterne e emotive che hanno entusiasmato l’immenso pubblico presente. Presentatasi a questi Campionati in forma smagliante e con il suo complesso migliore ha disputato gare magnifiche e colto vittorie risonanti, che avvalorano ancor di più la vittoria dell’Italia (l’unica del girone finale) su questo complesso tecnico di alto valore. La Cecoslovacchia è mancata in parte alla prova ma questo si deve in gran parte alla fatica impostale nella prima giornata incontrando l’URSS. Ha avuto un finale molto bello ma troppo tardivo. Mzarek ha disputato la sua lOO.a gara internazionale, ma non è più il famoso giocatore tanto ammirato. Gli anno passano e la legge del tempo non perdona. Buoni veramente i giovani ed in particolar modo Kozak e Sip (il migliore realizzatore dei campionati). L’Israele è stata la vera rivelazione del torneo facendosi ammirare per il suo ottimo gioco di squadra (basket americano). Troppi schemi, però, i quali con il passare delle giornate recavano stanchezza ai giocatori non potendo reggere al ritmo impostogli da tale gioco. E’ crollata nel finale perdendo quelle posizioni che giustamente si era guadagnata in precedenza. 11 girone eliminatorio le ha molto nociuto in quanto era stato tiratissimo e aveva messo a dura prova tutti i giocatori. La Jugoslavia ha alternato momenti belli ad alcuni sconcertanti (uno di questi durante rincontro con l’Italia, ma il nostro complesso non è riuscito a trarne alcun profitto). E’ ancora la vecchia compagine che ben conosciamo che pratica un buon « basket ». Battagliera e tenace che mai si doma (molto abbiamo da imparare da questa squadra per combattività), ha avuto in Loci e Gec i migliori. Una lode speciale al bravissimo allenatore Popovic.
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L’Egitto è mancato completamente alla prova dopo aver disputato magnifiche gare nelle eliminatorie. Ha troppi vecchi giocatori ormai superati, Mentre nei giovani vi sono elementi dotati ai una impostazione molto buona. Delle altre compagini che si sono battute per le piazze d’onore merita una citazione particolare la Bulgaria e la Finlandia. Buone le prestazioni del rassegnato Belgio e della nota Svizzera. Discrete la Romania e la Germania. Nulle le compagini del Libano, Danimarca e Svezia alla loro prima uscita in campo internazionale. Ed ora al nostro quintetto o meglio al nostro complesso di giovani. Una squadra veramente « garibaldina » data la sua formazione di giovanissimi con una piccola percentuale di vecchi (mi perdonino i noti Rubini, Canna, Dongiovanni, ec,c.), la quale è riuscita a tener ben alta la bandiera della pallacanestro italiana. La nostra posizione in classifica rispecchia esattamente le forze in campo. Forse con un po’ di fortuna e un « tantino » di mordente in più, avremmo potuto conquistare qualche posizione migliore. Si è fatta sentire in modo evidentissimo la mancanza della difesa Pagani. Sarebbe andato a nozze il nostro giocatore sul terreno della « Dinamo ». Alcuni atleti sono completamente mancati ed in particolar modo i due perni della nazionale: Dongiovanni e Rubini, che solo contro la Francia hanno dato prova della loro indiscutibile classe. Canna ha avuto momenti bellissimi ed alcuni veramente sconcertanti. Si sono dimostrati in continuo miglioramento e degni di essere veramente elogiati: Alesini e Forastieri. Discreti Riminucci (troppo debole ancora), Posar e Calebotta — divenuto ben presto il beniamino del pubblico —. Di Cera, dopo un inizio da campione, è calato paurosamente causa le sue precarie condizioni fìsiche (causa principale, il vitto). Zorzi, Porcelli e Lomazzi mancano ancora di . esperienza ma son sicuro che potranno presto ambientarsi e dare ottime soddisfazioni ai nostri tecnici. Lomazzi è un vero mastino e non manca di mordente. Per ultimo i due migliori: i romani Cerio ni e Margheritini. Tutti i giornali ne hanno parlato e perciò è inutile tornare sull’argomento. Sono stati veramente due grandi azzurri degni di ogni ammirazione. Ogni nostro incontro aveva una storia a sé, ma la gara con la Francia è stata vinta dai nostri giocatori grazie alla loro tenacia e al vivo orgoglio. Vittoria meritata su di una Francia spettacolosa. Bravi tutti ed un elogio al buon Tracuzzi. Non è mio compito criticare l’operato dell’allenatore dato che è la mansione più delicata del nostro sport. Ha fatto cose egregie e qualche volta è caduto anche lui come a tutti del resto, presto o tardi, capita. Ha troppa fiducia nei giovani, ma speriamo che da questo suo vivaio abbia a trovare la nostra nazionale del domani. L’organizzazione di questo Vili Campionato Europeo è stata veramente perfetta sotto ogni riguardo. Ottime le Commissioni tecniche e arbitrali. Le gare si sono disputate allo Stadio « Dinamo » che ha raggiunto delle punte di ben 55 mila spettatori. Pietro llevèrberl
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PIIIIATI GLI AZZIMI DELIA PISTA
Buoni i tempi conseguiti (dai giovani corridori) nella recente rassegna delle specialità olimpiche svoltasi a Roma, al «Motovelodromo Appio» I campionati ciclistici delle specialità olimpiche, svoltisi al Motovelodromo Appio di Roma, hanno confermato i notevoli progressi dei giovani pistard italiani. I tempi segnati dai vincitori delle singole specialità in rapporto alla durezza della pista romana, possono considerarsi altrettante conquiste del nostro ciclismo su pista, attività questa che, per quanto concerne la attività dilettantistica, è uscita con gli onori del trionfo dalle maggiori competizioni internazionali. Dai tempi, abbastanza lontani di Benedetto Pola, non avevamo tante soddisfazioni in questo settore. In cinque, anni di preparazione coscenziosa, con un programma netto e delineato in ogni suo punto, il ciclismo su pista italiano ha compiuto passi da gigante tanto da essere considerato, oggi, il migliore del mondo anche se la carenza assoluta di impianti coperti tiene bloccata, l’attività per tutto il periodo invernale. Tanto ai campionati del mondo, quanto ai giochi olimpici le maglie azzurre la stanno facendo da padrone. I titoli di Ghetta, a Londra e ai ''mondiali”, quelli di Sacelli ad Helsinski, a Milano e a Parigi nella velocità pura, quelli di Benfenati, Messina e De Rossi nell’inseguimento individuale, ai campionati del mondo, il successo del quartetto italiano alle Olimpiadi di Helsinki nell’inseguimento a squadre, P affermazione del tandem Terruzzi-Perona a Londra, il secondo posto nel km. di Morettini a Londra dietro il prestigioso australiano Mokridge: sono tutti titoli che possono essere considerati, altrettante tappe verso la valorizzazione completa di questo importante e spettacolare settore.
E non sono certamente risultati conquistati a caso o per concorso di fortunate o fortuite coincidenze. Sono invece frutto di una preparazione razionale e progressiva, che PUVI e i suoi enti periferici hanno promosso per tempo affiancando l’opera preziosa ed appassionata dei commissari tecnici del momento: Giovanni Proietti prima e Guido Costa da tre anni in qua. Cosi anche quest’anno, proseguendo e potenziando il lavoro già tracciato, pur non avendo nessun traguardo internazionale da toccare in quanto i giochi olimpici ci saranno nel 1956, i campionati delle specialità olimpiche hanno rinverdito una tradizione
di
Nino
Lombardi
confermando i progressi dell’intero settore. A Roma si sono dati convegno le rappresentative di sette regioni. E questa potrebbe essere Punica nota stonata della, rassegna: non è concepibile ammettere infatti che regioni calcisticamente progredite come il Veneto e la Campania fossero assenti, così come non è possibile accettare senza rimbrotti la Liguria che ha mandato a Roma un unico rappresentante, Della Lena. Il non aver saputo allestire la benché minima rappresentanza regionale non depone certo a favore dei responsabili delle regioni che sono restate assenti dai campionati. Ma di questi si occuperanno altri.
L’axxnrro Zucconelil conduco il brillanto formidabile quartetto dell*«EmlHe», vincitore del titolo di inseguimento a squadre o aOorando I 50 Km. all'oraQ
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li, il rendimento di Righi, ma soprattutto le tirate di Zucconelli hanno entusiasmato il pubblico e i tecnici presenti e il tempo di 4’49” equivalente (dia media di km. 49,826 deve considerarsi ottimo specie se si raffronta con la relativa facilità con la (piale gli emiliani sono pervenuti alla conquista del titolo.
Il Comm. RodonI Prcsldonto doll’D. V.'l/e' il1 Doli. Passoni V. Segretario del C.O.N.I. Tonno Indos suro al lombardi Orlon! o Valcsl Io moglie di Campioni Nailonnli di «Tandem».
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A noi compete dare uno sguardo allo svolgimento tecnico delle gare comprese nel programma romano. Alle prestazioni davvero maiuscole di Morettini, Campana, Ogna, V alesi, Pesanti, Zucconelli, Faccioli, Bramii e BUIi ha fatto riscontro relevato livello generale. E questo è il miglior risultato della giornata, in quanto dal punto di vista dei vincitori tutte le gare hanno tenuto fede ai pronastici della vigilia e Morettini nel km., Oriani-Valesi nel tandem e il quartetto dell’Emilia nell’inseguimento si sono fregiati del titolo per l’anno 1953. Non poteva sfuggire al poderoso Morettini il titolo del chilometro da fermo. Il suo tempo (l’12”4 alla media di km. 49,930)^ pur non toccando il vertice che può raggiungere l’atleta azzurro è da considerarsi soddisfacente per la durezza del vecchio anello di cemento dei Cessati Spiriti. Un altro lombardo, Ogna, si è classificato al posto d’onore precedendo Billi, Giorgetti, Della Lena, Vergnani, Alessi, Russo, Corridi e Mangani. Netto è apparso il divario di classe esistente tra Morettini, Ogna e Billi e gli altri tanto è vero che 3”2 dividono il quarto dal vincitore dai più indicato come il più 14
quotato aspirante alla successione di Succhi nel campionato mondiale di velocità pura. Anche nel tandem la Lombardia ha confermato il suo titolo. Con gli stessi corridori (Or iani-Valesi) già vittoriosi ranno scorso, la rappresentativa lombarda ha fatto il bis confermando così la bontà della sua preparazione. Un 11” netto fatto segnare nella semifinale sta a testimoniare quanto sia meritala la vittoria del tandem lombardo mentre suona come una sorprendente affermazione il secondo posto dei laziali Giberti-Bucci i quali peraltro hanno usufruito di una vittoria a tavolino essendo stati danneggiati dagli emiliani nella disputa della prima semifinale. La terza competizione in programma, rinseguimento a squadre, è stata la più appassionante. Ma anche per questa si è registrata un’altra conferma alle indicazioni della vigilia, in quanto il quartetto degli emiliani ha vinto senza eccessive preoccupazioni confermando il giusto diritto al titolo sia nella qualificazione a cronometro, dove hanno fatto segnare il miglior tempo, che nella prova contro i piemontesi che sono stati i loro più tenaci avversari. La tenuta di Faccini e Brennio-
Nel quartetto piemontese Risso e De Maria sono stati all’altezza del loro nome così come Morettini. tra i lombardi. A proposito di questi ultimi c’è da dire che forse troppo scompenso c’era nei diversi componenti della squadra perché troppo inferiori (almeno in questa specialità) si sono dimostrati Pinarello e Pesanti. Campana, che completava la squadra, è da ritenersi invece come uno dei migliori. e non è una novità questa quando si consideri che il varesino è passato trionfalmente al vaglio delle Olimpiadi di Helsinki. In complesso una manifestazione che, considerata come un bilancio delle forze giovanili della pista italiana, deve ascrivere a suo titolo di merito parecchi
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L’azzurro Morettini si è confermato II più forte nella gara dol < Km a cronometro »•
aspetti primo tra tutti Uelevato rendimento generale dal quale possono esser tratti lieti incoraggianti auspici per le 'competizioni internazionali alle quali saranno chiamati i pistard azzurri della nuova generazione. Nino Lombardi
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SULL’ANELLO RIMINESE diplomati i campioni del C. S. I. Otto ore sono state necessarie per esaurire il vasto programma dei Campionati nazionali ciclistici su pista. Otto ore, ripartite in tre riunioni, durante le quali l’attenzione del numeroso pubblico che gremiva le tribune del magnifico Velodromo Riminese, è rimasta avvinta dall’interesse destato dalle 96 prove, attraverso le quali (piatirò giovani atleti si sono contesi le maglie di Campioni Nazionali del Centro Sportivo Italiano ed un altro, il più giovane di lutti, ha imposto la propria superiorià sui colleglli della propria categoria, senza peraltro conseguire quel titolo che l’Unione Velocipedistica Italiana non consente che sia attribuito ai corridori che per il primo anno si cimentano nelle gare su pista. Otto ore, novantasei prove; ecco due dati che consentono subito una constatazione: ciascuna prova ha avuto a disposizione esattamente cinque minuti pel proprio svolgimento. Tenendo conto che per quelle ad inseguimento ne occorrevano da cinque a sci e che fra una prova c l’altra era indispensabile almeno un minuto d’intervallo, è facile rilevare con quanta rapidità e regolarità le prove stesse si sono susseguite.
ti, di Bergamo, Campione su strada nel 1952 e componente la squadra clic un mese fa vinse a Bussano del Grappa il campionato a cronometro; un atleta cioè venuto a Rimini con un bagaglio di due maglie dalle maniche e dal colletto tricolori. Fin dalle prove eliminatorie si poteva prevedere che il confronto diretto fra questi due clementi, degni l’uno dell’altro, avrebbe costituito il numero di centro della riunione conclusiva. Biondi, infatti, nella propria batteria dell’inseguimento aveva percorso i quattro chilometri alla media di km. 45,112, ed Angioletti a quella leggermente inferiore di km. 44,884. Angioletti, intanto, nella mattina del lunedì, aveva immagazzinato un’altra maglia, coprendo il chilometro da fermo, a cronometro, in l’16”6/10, alla media di km. 46,997 e Biondi lo aveva seguito
Se si aggiunge poi che gli orari d’inizio e di chiusura delle tre riunioni, due pomeridiane ed una antimeridiana, sono stati rispettati con scrupolosità cronometrica, si può concludere che l’organizzazione e lo sviluppo di questi Campionati possono essere citati a modello. Ma per chiudere in bellezza queste brevi note sui Campionati, è opportuno sgombrare subito il campo dell’unico neo, che non è stato tuttavia sufficiente per pregiudicare la perfezione; una irregolarità tecnica che ha dato luogo ad uno strascico increscioso le cui conseguenze potranno esser definite soltanto quando la Commissione Tecnica Nazionale avrà detto l’ultima parola in merito. Un concorrente, fra i migliori, non indegno del titolo, ha dovuto rinunciarvi pur avendo vinto la prova finale, per essersi servito di una bicicletta munita di rapporto non consentito dal Regolamento. Il dilettante Guido Biondi, di Roma, distintosi fin dallo scorso anno all’Aquila, dove conquistò il terzo posto nel Campionato di velocità per gli « Allievi », passato quest’anno nella categoria superiore, si cimentava nelle specialità più rigorose dell’inseguimento e del chilometro da fermo, per contrastare il passo al fortissimo Alessandro Angiolet-
li bergamasco Alessandro Angioletti dopo il titolo di campione su strada del CSI ha vinto anche quelli delV ''inseguimento su pista" e del "Km. a cronometro’’.
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L’organizzazione di campionati su pista del CSI per il 1953 è stata perfetta. Persino alle "biciclette” hanno pensato i promotori riminosi e il giovanissimo pesarese Tonucci, felice del titolo conquistato tra gli esordienti se Tè messa a tracolla per portarla a casa.
con un distacco di soli 2/10 di secondo, alla media di km. 46,815. La prova finale dell’inseguimento vedeva i due aspiranti al titolo agli estremi dell’asse minore della pista: Biondi, longilineo, magnificamente plasmato e con due leve poderose, dal lato della tribuna ed Angioletti, possente e più massiccio, dal lato opposto. La partenza più veloce di Angioletti dava a lui, alla fine del primo giro, un lieve vantaggio conservato sino alla fine del secondo. Alla fine del terzo giro i due contendenti erano alla pari e dal quarto in poi Biondi avvantaggiava progressivamente, sino ad ottenere, al termine della prova, un tempo inferiore di 7”3/10 a quello ottenuto da Angioletti. La media del vincitore era ancora migliore di quella toccata nella batteria, raggiungendo i 45 chilometri e 124 metri. Era la vittoria ed era anche la prima e l’unica maglia coi segni del tricolore che emigrava finalmente a Roma. Se non che i tecnici ed i competenti avevano notato come la pedalata del neo campione, plastica ed impeccabile nella sua potenza, seguiva un ritmo leggermente meno celere di quella dell’antagonista, dando la convinzione che Biondi azionasse un rap-
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porto maggiore di quello adoperato da Angioletti. Reclamo da parte dei dirigenti bergamaschi, controllo del rapporto nella macchina di Biondi e constatazione che esso superava effettivamente quello massimo consentito dal Regolamento. La Giuria retrocedeva quindi Biondi al secondo posto, assegnando la vittoria ad Angioletti. Controreclamo del campione retrocesso per asserito vizio di forma del precedente reclamo c per errata applicazione del Regolamento Tecnico. In attesa delle decisioni in sede supcriore, la mancata vestizione sul campo del Campione dell’inseguimento, costituisce l’unico inconveniente verificatosi in una manifestazione che, ripetiamo, avrebbe potuto costituire un modello difficilmente uguagliabile. Chiusa la parentesi che chiameremo « negativa », passiamo in rassegna i risultati e diamo la parola alle cifre. Si sono svolte, come già accennato, novantasei prove e precisamente: 2.1 prove singole per la disputa della gara del Chilometro da fermo, 28 Batterie, 11 Recuperi, 8 Ottavi di finale, 12 Quarti di finale, 8 Semifinali ed 8 Finali. Hanno disputato le dette prove complessivamente 57 atleti, dei quali: 7 «Esordienti», 18 «Allievi » e 32 « Dilettanti ». Gli « Esordienti » e gli « Allievi » hanno partecipato alle sole prove di velocità, mentre dei 32 « Dilettanti » 17 hanno partecipato alle prove di velocità, 18 a quelle di inseguimento e 21 a quelle del chilometro da fermo. Nessuno dei Campioni dello scorso anno ha riconquistato il titolo. L’« Esordiente » Giuseppe Tonucci, del Velo Sport Pesaro, ha avuto ragione nella finalissima del pur forte Guido Frezza di Roma, con una volata lunga, a sorpresa, che si è risolta naturalmente con scapito della velocità pura e dello scatto ai 200 metri. Il tempo del vincitore, 15” netti, supera infatti di ben 8/10 quello da lui stesso ottenuto nella batteria. Tonucci, atleta promettente, dalla sagoma plastica e ben proporzionata ha dei numeri a nostro avviso, per conseguire, perseverando nella specialità alla quale si è dedicato, soddisfazioni molto superiori alla prima ora ottenuta. Silvano Giraldi, dell’U. S. Scandicci di Firenze, ha ben meritato il titolo degli « Allievi », battendo nella finale il forlivese Giulio Calbucci e confermando l’ottima impressione destata sin dallo scorso anno all’Aquila, col piazzamento al secondo posto. Il tempo di 14”l/10 sui 200 metri che egli ha stabilito nella batteria e confermato nel quarto di finale e nella finale, può essergli senz’altro accreditato. Al Comitato Provinciale di Ravenna, presentatosi per la prima volta ai Campionati nazionali, con .un’agguerrita schiera di 8 atleti, appartiene il Campione dei « Dilettanti » Romano Minghetti delÌ’U. S. Libertas San Pancrazio. Anch’esso ha dimostrato una notevole costanza di rendimento, manifestatasi con un buon 13”9/I0 nella batteria, nella semifinale e nella finale. In quest’ultima ha battuto il reggiano Renzo Caroli che nel passaggio dal
I migliori della ”velocità dilettanti”: al centro Romano Minghetti per il 1953, a sinistra Augusto Olivi, di ReggioEmilia secondo classificato e a destra il terzo, pure di Reggio Emilia. Enzo Caroli. 1C-------------------
Il nuovo campione dilettanti Romano Minghetti riceve dal Prof Porgili., Segretario Centrale del CSI e del Comm. Dattilo, Direttore Tecnico Centrale, i maritatissimi premi. E---------------
I (piatirò diplomati per il 1953: da sinistra Romano Minghetti (velocità dilettanti)- Giuseppe Tonticci (velocità esordienti); Silvano Girateti (Velocità Allievi) e Alessandro Angioletti (inseguimento dilettanti e Km. a cronometro).
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il fiorentino Girateli elimina nei quarti di finali della velocità "allievi” il romano Giaccaglia.
1952 al 1953 ha progredito di un posto rispetto al terzo conseguito all’Aquila. Dei vincitori della prova del chilometro a cronometro da fermo e dei tempi ottenuti da essi abbiamo già parlato più sopra. Alessandro Angioletti e Luigi Biondi trovatisi anche qui appaiali per contendersi il titolo e separati sulla distanza da soli 2/10 di secondo, hanno nettamente distanziato il terzo classificato. Franco Cinelli di Roma, campione della velocità « Allievi » all’Aquila c via via tutti gli altri. Non si può parlare ancora di medie e di tempi di rilievo nazionale; essi sono tuttavia molto promettenti ed i Campionati della specialità del prossimo anno, tenuto conto della serietà e del puntiglio dei pretendenti al titolo, dànno affidamento che, a prescindere da altri elementi clic non si sono ancora rivelati e che potranno inserirsi fra loro, faranno registrare, risultati ottimi. La pista di Rimini, collaudata neH’occasione, si è rivelata ottima e specialmente adatta per manifestazioni nelle quali i partecipanti sono alle prime loro prove e non hanno ancora molta dimestichezza con le sopraelevazioni troppo accentuate. A dimostrare l’eccellenza della sua superfìcie basterà far presente che in tutto il corso della manifestazione non è stata registrata una sola foratura. Con un simile impianto i dirigenti locali, gli appassionati soci del « Pedale Riminese » avranno modo, attraverso le manifestazioni che certamente vi si svolgeranno in gran numero, di affinare le loro già cospicue doti di organizzatori e di controllori perfetti di gare. Se volessimo citarne qui i nomi, dovremmo riempire un’intera colonna. Li accomuniamo perciò in un unico elogio incondizionato e, mentre li ringraziamo per la collaborazione preziosa, esprimiamo l’augurio di poterne ancora profittare. Impeccabili collaboratori sono stati anche i signori: Agostino Bosi, nella doppia veste di Commissario dell’U.V.L e di presidente della Giuria,
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coadiuvato in tale mansione dai signori Walter Grossi e Giordano Batlistini; il sig. Giordano Pucci, Direttore di riunione, il Giudice di partenza sig. Armando Latini e quello di arrivo sig. Mario Sassi, gli Ispettori di curva, signori Gino Quattrocchi e Giorgio Gaudenzi, l’ispettore al quartiere corridori sig. Armando Battislini ed i Cronometristi signori Menotti e Rossi. A tutti il Centro Sportivo Italiano tributa i più vivi ringraziamenti. Durante la premiazione, protrattasi quando già le ombre della sera incombevano sul prato, hanno fatto gli onori di casa il Direttore Tecnico del C.S.l. comm. Generoso Dattilo, il Segretario Generale prof. Lorenzo Borghi, don Nicola Pavoni Assistente ecclesiastico, il contro. Giuseppe Stinchelli, presidente della Commissione Tecnica Nazionale per il Ciclismo, con gli altri componenti la Commissione, il doti. Beppe Burdisso ed il prof. Alfredo Guitta. •La distribuzione dei numerosi premi individuali e di quelli destinati alle Unioni Sportive ed ai Comitati Provinciali ai quali appartenevano i vincitori, la vestizione dei Campioni e la consegna dei fiori tradizionali, lo scatto di una infinità di fotografie, hanno posto il suggello alla manifestazione che ha confermato l’alto valore tecnico del ciclismo su pista e premiato i dirigenti del Centro Sportivo Italiano per l’opera svolta a favore di un ramo purtroppo non molto curato dallo Sport Nazionale.
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Riccardo Itonarclli
I RISULTATI VELOCITA’ ESOKDIENTI
1“ Batt.: 1. Correrà Giannangelo - Bergano in 15”; 2. D’Altri Roberto, Forlì. 2a Bàtt.: 1. Tonucci Giuseppe, Pesaro in 14”2; 2. Pozzi Demetrio, Bergamo. 3!l Batt.: 1. Frezza Guido, Roma in 12”8; 2. Berto Giorgio, Treviso; 3. Marabini Nerio, Bergamo. Recupero: 1. Berto Piergiorgio, TreViso in 16”4; 2. D’Altri Roberto, Forlì; 3. Pozzi Demetrio, Bergamo. SEMIFINALI la Semifinale: 1. Frezza Guido, Roma in 14”8; 2. Berto Giorgio, Treviso. 2a Semifinale: 1. Tonucci Giuseppe, Pesaro in 14”8; 2. Carcera Giannangelo, Bergamo.
FINALI Finale secondi: 1. Berto Giorgio, Treviso in 18”; 2. Correrà Giannangelo, Bergamo. Finale primi: 1. Tonucci Giuseppe, Pesaro in 15”; 2. Frezza Guido, Roma. CLASSIFICA 1. Tonucci Giuseppe, Velo Sport, Pesaro in 15”; 2. Frezza Guido, U.S. Busca, Roma; 3. Berto Giorgio, U.S. Biidoere, Treviso; 4. Carcera G. Angelo, U.S. Romano Ballerini, Bergamo; 5. D’Altri Roberto, U.S. Lampo, Forlì; 6. Pozzi Demetrio, U.S. S. Andrea, Bergamo; 7. Marabini Nerio, US. S. Andrea, Bergamo.
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VELOCITA’ ALLIEVI 1“ Batt.: 1. Bellettini Franco, Ravenna in 14”8; 2. Ferranti Tonino, Ferrara.
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2“ Batt. 1. Calbucci Giulio, Forlì in 13”8; 2. Garletti Piero, Brescia; 3. Pedretti Renzo, Modena. 3“ Batt.: 1. Minali Angelo, Bergamo in 14”; 2. Conte Claudio, Roma; 3. Martuzzi Domenico, Ravenna. 4“ Ball.; 1. Giraldi Silvano, Firenze 14”1 ; 2. Ebranati Pierluigi; 3. Monaldi Felice, Arezzo. 5“ Batt.: 1. Giaccaglia Federico, Roma in 14”2; 2. Zorzetto Livio, Treviso; 3. Gasperoni Alessandro, Ravenna. 6“ Batt.: 1. Lucchini Renalo. Bergamo in 13”6; 2. Chiosai Remo, Ferrara; 3. Michelini Alberto, Modena.
RECUPERI 1. Recupero: 1. Tronconi Fernando in 15”2; 2. Bedeschi Giorgio; 3. Strada Arnaldo. , 2. Recupero: 1. Benatti Romolo in 15”; 2. Cannila Walter; 3. Geminiani Tristano. 3. Recupero: 1. Ghidoni Mario in 14”; 2. Auriemma Marcello. 4. Recupero: 1. Colleoni Fausto in 14”; 2. Cervi Luciano. Finale Recuperi: 1. Tronconi Fernando in 14”; 2. Colleoni Fausto; 3. Ghidoni Mario; 4. Benatti Romolo.
RECUPERI 1. Recupero: 1. Garletti Piero in I3”8; 2. Conte Claudio; 3. Ferranti Tonino. , . 2. Recupero: 1. Ebranati Pierluigi in 14”6; 2. Pedretti Renzo; 3. Merluzzi Domenico. 3. Recupero: 1. Chiossi Remo in I4”ì; 2. Monaldi Felice; 3. Gasperoni Alessandro. 4. Recupero: 1. Zorzetto Livio in 15”; 2. Michelini Alberto.
OTTAVI DI FINALE 1. Ottavo: 1. Olivi Augusto in 13”9; 2. Colleoni Fausto. 2. Ottavo: 1. Minghetti Romano in 15”4; 2. Tronconi Fernando. 3. Ottavo: 1. Pagliari Angelo in 14”6; 2. Kettmaier Guido. 4. Ottavo : 1. Cinelli Franco in 14”4; 2. Argnani Antonio. 5. Ottavo: 1. Caroli Renzo in 14”! ; 2. Fumagalli Filiberto. 6. Ottavo : 1. Manzoni Federico in 14”5; 2. Chiavarmi Giu seppe.
Finale Recuperi: 1. Garletti Piero, Brescia 13’8/10; 2. Ebranati Pierluigi, Brescia; 3. Chiossi Remo, Ferrara; 4. Zorzetto Silvio, Teviso. QUARTI DI FINALE 1. Quarti di Finale: 1. Lucchini Renato in 14”8; 2. Ebranati Pierluigi. 2. Quarti di Finale: 1. Calbucci Giulio in 13”7; 2. Garletti Piero. 3. Quarti di Finale: 1. Minali Angelo in 15”; 2. Bollettini Francesco. 4. Quarti di Finale: 1. Giraldi Silvano in 14”1 ; 2. Giaccaglia Franco.
SEMIFINALI Prima Semifinale: 1. Calbucci Gino in 14”1 ; 2. Lucchini . Renato. Seconda Semifinale: 1. Giraldi Silvano in 14”6; 2. Minali Angelo. FINALI Finale Secondi: 1. Lucchini Renato in 15”2; 2. Minali Angelo. Finale Primi: 1. Giraldi Silvano in 14”! ; 2. Calbucci Gino.
CLASSIFICA VELOCITA’ ALLIEVI 1. Giraldi Silvano, U.S. Scandicci, Firenze in 14”! ; 2. Calbucci Giulio, U.S. Lampo, Forli; 3. Lucchini Renato, U.S. Romano Ballerini, Bergamo; 4. Minali Angelo, U.S. Romano Ballerini, Bergamo; 5. Garletti Piero, U.S. Prevalle, Brescia; 6. Ebranati P. Luigi, U.S. Audaci e Liberi, Brescia; 7. Giaccaglia Franco, U.S. Gori, Roma. VELOCITA’ DILETTANTI 1“ Batt.: 1. Fumagalli Filiberto, Bergamo in 14”5; 2. Bedeschi Giorgio, Modena. 2“ Bali.: 1. Cinelli Franco, Roma in 14”6; 2. Benatti Romolo, Trento. 3“ Batt.: 1. Minghetti Romano, Ravenna, in 13”9; 2. Tronconi Fernando, Bergamo. 4“ Batt. 1. Caroli Renzo, Reggio Emilia in 14”; 2. Cannila Walter, Roma. 5“ Batt.: 1. Chiavarmi Giuseppe, Perugia in 14”3; 2. Auriemma Marcello, Roma. 6” Batt.: 1. Argnani Antonio, Ravenna in 15”; 2. Ghidoni Mario, Brescia. 7“ Batt.: 1. Pagliari Angelo, Roma in 14”3; 2. Geminiani Tristano, Ravenna. 8° Batt.: 1. Manzoni Federico, Treviso in 14”5; 2. Colleoni Fausto, Bergamo. 9a Batt.: 1. Kettmaier Guido, Trento in 14”8; 2. Strada Arnaldo, Forlì. ■■ 10“ Batt.: 1. Olivi Augusto, Reggio Em, in 13”6; 2. Cervi Luciano, Modena.
RECUPERI OTTAVI DI FINALE 1. Recupero: 1. Colleoni Fausto in 15”2; 2. Kettmaier Guido; 3. Tronconi Fernando. 2. Recupero: 1. Fumagalli Filiberto in 15”3; 2. Argnani Antonio. QUARTI DI FINALE 1. Quarto: 1. Olivi Augusto in 14”; 2. Mason Federico. '2. Quarto: 1. Minghetti Romano in 14”;. 2. Pagliari Angelo. 3. Quarto: 1. Cinelli Franco in 14”5; 2. Fumagalli Filiberto, 4. Quarto: 1. Caroli Renzo in 14”8; 2. Colleoni Fausto. SEMIFINALI
1. Semifinale:- 1. Minghetti Romano in 13”9; 2. Olivi Augusto. 2. Semifinale: 1. Caroli Renzo in 13”9; 2. Cinelli Franco.
FINALI Finale Secondi: 1. Olivi Augusto, Reggio Emilia in 14”; 2. Cinelli Franco, Roma. Finale Primi: 1. Minghetti Romano, Ravenna in 13”9; 2. Caroli Renzo, Reggio Emilia.
CLASSIFICA VELOCITA’ DILETTANTI
1. Minghetti Romano U.S. Libertas, Ravenna in 13”9; 2. Caroli Renzo, U.S. Pieve, Reggio Emilia; 3. Olivi Augusto, U.S. Pieve, Reggio Em.; 4. Cinelli Franco, U.S. Rubeo, Roma; 5. Mason Federico, U.S. Badoere, Treviso; 6. Pagliari Angelo, U.S. Tirreno, Roma; 7. Fumagalli Filiberto, U.S. Excelsior, Bergamo. . ' . ■.
INSEGUIMENTO DILETTANTI 1« Batt. 1. Spagnoli Abele, Brescia in 5’30”! (media km. 43.620); 2. Olivi Angelo, Reggio Era. 2a Batt.: 1. Biondi Luigi, Roma in 5’19”2 (media 45.112); 2. Bedeschi Giorgio, Modena. 3» Batt.: 1. Benatti Romolo, Trento in 5’37”! (42.716); 2. Montalti Mario, Ravenna. Batt.: 1. Renzi Franco, Roma in 5’40”4 (42.300); 2. Checcucci William, Perugia. 5" Batt.: Favaro Piero, Treviso in. 5’31”2 (43,476); 2. Bellagamba Sergio, Arezzo. 6« Batt. 1. Spaccatrosi Mario, Roma in 5’30”3 (44,596); Kettmaier Guido, Trento. 7U Batt. 1. Angioletti Alessandro, Bergamo in 5’20”8 (44,884); 2. Cervi Luciano, Modena. 8» Batt.: 1. Toltoli Agostino, Brescia in 5’33”9 (43,124); 2. Strada Arnaldo, Forlì. 9“ Batt.: 1. Caroli Renzo, Reggio Em. in 5’57”6 (40.268) eliminatoria; 2. Pederzoli Alberto, Ravenna.
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QUARTI DI FINALE
1. Quarto: 1. Biondi Luigi in 5’30”! ; 2. Benatti Romolo. 2. Quarto: 1. Angioletti Alessandro in 5’31”: 2. Renzi Franco. 3. Quarto: 1. Spagnoli Abele in 5’29”1 ; 2. Favaro Piero. 4. Quarto: 1. Toltoli Agostino in 5’28”2; 2. Spaccatrosi Mario. SEMIFINALI 1. Semifinale: 1. Angioletti Alessandro in 5’23”6 (44,496); 2. Spagnoli Abele. 2. Semifinale: 1. Biondi Luigi in 5'32” (43,372); 2. Toltoli Agostino. FINALI Finale Secondi: 1. Spagnoli Abele, Brescia in 5’31”6 (43,424); 2. Toltoli /Agostino, Brescia in 5’32”5. Finale Primi: 1. Biondi Luigi. Roma in 5’19”1 (45,124); 2. Angioletti Alessandro, Bergamo in 5'26”4.
Biondi Luigi, primo classificato, retrocesso al secondo posto, in seguito a reclamo de! rappresentante di Bergamo per aver adoperato un rapporto superiore ai m. sette. E' stato presentato un controreclamo che verrà esaminato dalla C.T.N.
E* stato pubblicato il n. 1 Anno V della < Rivista di Diritto Sportivo », rassegna trimestrale di dottrina e giurisprudenza edita dal C.O.N.I e della quale è Direttore il Presidente del C.O.N.I. Aw. Onesti. Ecco il sommario della pubblicazione:
DOTTRINA
CLASSIFICA INSEGUIMENTO Km. 4 - Giri n. 8
I. Angeletti Alessandro, U.S. Olimpia, Bergamo in 5'26”4; 2. Biondi P. Luigi. U.S. Rubco, Roma in 5’19”! (retrocesso); 3. Spagnoli Abele, U.S. Pedale Bresciano, Brescia; 4. Toltoli Agostino, U.S. S. Faustino, Brescia; 5. Spaccairosi Mario, U.S. Quadruccio, Roma; 6. Favero Piero, US. Badoere, Treviso; 7. Benatti Romolo, U.S. S. Giorgio, Trento.
CLASSIFICA
GIURISPRUDENZA Caccia - Imposta generale sull’entrata ■ Non è dovuta sulle quote di associazione alle sezioni provinciali dei cacciatori.
Gara di velocità - Danni arrecati dai corridori - Non ne risponde la Federazione sportiva. Pesca . Concessionario di diritto esclusivo ■ Discrezionalità, non sindacabile dall’A.G., nel rilascio di permessi a pagamento. Pubblico ufficiale - L’arbitro di partita di calcio non è tale. Responsabilità civile - Limiti in < aso di perimento di squadra di calcio tra-
sportata per via aerea. Sport . Lesioni colpose durante una competizione sportiva.
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KM. DA
FERMO DILETTANTI
1. Angioletti Alessandro, Bergamo in l’16”6, media 46,997; 2. Biondi Luigi. Roma in l’16”8 (46,815); 3. Cinelli Francesco, Roma in I’18”4 (45,918); 4. Toltoli Agostino, Brescia 1’19” (45,569); 5. Kettmaier Guido, Trento in l’19”5; 6. Olivi Augusto, R. Emilia; 7. Spaccatrosi Mario, Roma; 8. Preda Pietro, Bergamo e Ghidoni Mario, Brescia; 10. Bellagamba Sergio, Arezzo; 11. Benatti Romolo, Trento; 12. Bcdeschi Giorgio, Modena; 13. Argnani Antonio, Ravenna; 14. Mason Federico, Treviso e Pagliari .Angelo. Roma; 16. Caroli Enzo, R. Emilia; 17. Auriemma Marcello, Roma; 18. Canulla Walter, Roma; 19. Strada Arnaldo, Forlì; 20. Chiavarmi Giuseppe, Perugia; 21. Checcueci William, Perugia.
La “Rivista di
Diritto Sportivo,,
G. Toesca di Castellazzo-, Rapporto fra
giuocatorì di calcio ed associazioni sportive nel sistema del diritto. F. Chiarotti: L’arbitro di una partita di calcio è pubblico ufficiale? A. Albanesi: Le federazioni sportive e le esenzioni fiscali. R. Tumiati: Il risarcimento dei danni per la tragedia di Superga. C. Mosillo: Questioni penali e civili in materia di totocalcio.
DILETTANTI
Totocalcio - Sottrazione di bollino e presentazione di scheda riempita dopo conosciuti i risultati • Falso, tentata truffa e furto. Totocalcio - Stessa fattispecie - Falso in scrittura privala. Totocalcio ■ Stessa fattispecie - Tentata truffa. Totocalcio - Segni contraditlori - Invalidità del pronostico. Totocalcio - Scheda multipla - Pronostico non trasferibile alla partita di riserva. Autoveicoli - Intimazione di fermo da parte di un agente - inottemperanza Uso delle armi e morte di un passeggero - Responsabilità. Caccia - Divieto di esercizio lungo corsi di acqua limitrofi a bandite o riserve.
Circolazione stradale - Rumore molesto prodotto da veicolo collaudato -
Inesistenza di reato. Codice stradale - Integrazione con regelamenti comunali. Navigazione ■ Avaria prodotta dalle onde per ravvicinato passaggio di battello • Responsabilità.
Parcheggio comunale per macchine E’ un servizio pubblico. Pesca - Scarico di rifiuti industriali in acque pubbliche. BIBLIOGRAFIA E RECENSIONI M. Amos: La giustizia penale in Inghilterra. M. Calumante-, Dizionario dell’auto. mobile. B. De Gregorio: Cortina e le sue monlagne - Il codice di pubblici:a sicurezza. F. Paci: L’infortunistica venatoria. G. Pasini : Consigli pratici per il vo-
stro le e gina D.
fuoribordo - Pesca marittima lacuafluviale - Protezione della selvaged esercizio di caccia. Spatazza Moncada: Storia del ci-
clismo.
RASSEGNA DELLA DOTTRINA E DELLA STAMPA Ordinanza comunale in materia di circolazione stradale - Del bagarinaggio ■ Stampa e spettacoli sportivi • 1.318.500 motocicli in Italia - Pubblicità e bellezze panoramiche - Le norme del comportamento nella riforma del codice
É
i
stradale - L’aggravamento delle pene pecunarie sulla circolazione stradale - Ban-
do di concorso.
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LEGISLAZIONE
Statuto della Cassa di previdenza per l’assicurazione degli sportivi. Convenzione con l’A.C.I. per la riscossione delle tasse automobilistiche. Calendario venatorio per il 1953. Riserva intercomunale di caccia per la Valle d’Aosta. Delimitazione di zone di ripopolamento di selvaggina.
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LA VOCE DI UN VECCHIO CAMPIONE E MAESTRO
Difendo i giocatori «il Alberto Sansoni
go scottante problema, della preparazione e impostazione delle squadre di calcio, lo studio e l’inchiesta sulle cause del nostro declino rispetto al passato, preoccupano molti tecnici e chiamano alla ribalta della discussione nomi cari del calcio del bel tempo che fu. Alberto Sansoni, il famoso indimenticato Sansoni III, asso della vecchia gloriosa U. S. Fortitudo di Roma (uno dei cinque fratelli che costituirono allora la caratteristica linea che gli sportivi romani e del centro sud chiamarono la «linea del Piave») è venuto a trovarci in redazione. Ha chiesto la parola anche lui per dare dei consigli pratici, che vorremmo venissero accolti soprattuto dai giovani allenatori e dai dirigenti delle società giovanili. Per cui siamo ben lieti di ospitare il primo interessantissimo scritto di si grande esperto maestro del calcio passato, e pensiamo anche dell’attuale. Tanto si è scritto sulla crisi del gioco del calcio, particolarmente dopo la ultima partita tra le nazionali italiana e ungherese, che anch’io ho da dire qualcosa.
Premetto: di detti scritti ho letto — di sfuggita e spesso dal giornale del vicino di autobus o tram — la sola intestazione. Il contenuto non poteva interessarmi perché il titolo tutto dice e quei titoli tutto mi dicevano: «colpa del professionismo, dei giocatori stranieri importati, del campionato troppo lungo ecc. », insomma tutte cause che — per me — possono incidere in misura trascu. labilissima ed in esse non può ricercarsi la causa determinante della crisi, come mi procurerò di dimostrare. Quelle cau. se le definisco « supposizioni » non di critici, quindi di competenti, ma di appassionati che per induzione sperano di risolvere un problema.
Non tacciatemi ancora di presunzione. Vi prego di leggermi perché immagino di dire alcune cose che altri non hanno detto e vi prego inoltre di ponderare queste mie parole, particolarmente se siete stati o siete giocatori.
Dopo, anche voi magari sorridete e rispondetemi come quel dirigente: « ma tu hai giocato in altri tempi ». Perché io ho giocato per oltre venti anni e quindici anni in squadra di massima categoria, smettendo nel 1931 o 32 per ragioni professionali. E prendo questa penna appunto per quel dirigente, con la speranza di ottenere almeno un altro giudizio, che preferirei fosse di un medico ex-giocatore,
anziché di un allenatore o di un dirigente o giocatore.
Il male è esclusivamente negli allenatori. Essi non hanno la percezione dei requisiti che deve avere il fisico del giocalore e quindi dell’allenamento a cui devono sottoporlo, allenamento che varia da fisico a fisico e da periodo a periodo nel decorso della stagione calcistica. I dirigenti insistono pure a sperpera, re milioni e ad umiliare i calciatori italiani importando dall’estero gli assi degli assi; anche questi nel periodo di un anno saranno ridotti all’altezza (!) dei dei nostri, come è stato previsto (da me) e dimostrato (dai fatti) Non seguo alcuna squadra, non assisto ad alcuna partita da molti anni, ma mi sono sufficienti i commenti di qualche amico e dello spiker della radio: « i nostri sono fermi » ed hanno ragione perché qui è il male; « i nostri mancano di entusiasmo, di cuore ecc. » e qui siamo nell'insulto che con tanta leggerezza il profano scaglia al giocatore, il profano che non comprende le sofferenze morali e fisiche dell’atleta in campo, il quale intuisce ma il fisico non risponde e l’avversario gli soffia la palla e lo lascia in asso.
li gioco del calcio è una battaglia che si combatte con una palla ben rotonda, azionata da giovani robusti muscoli e la sua velocità può essere battuta e controllata solo dall'attimo deirintelligenza del giocatore e se il fisico risponde:
a) quell’attimo che serve al difensore per bloccare l’attaccante avversario;
b) quell’attimo che serve al giocatore, affiatato con il compagno, per smarcarsi dall’avversario e ricevere il passaggio; c)i quell’attimo infine, che necessita sotto la l porta avversaria per segnare il punto.
Non credo che ciò possa essere dubbio e quindi discutibile. Pertanto quali sono i requisiti essenziali che deve avere il calciatore? Due: primo intelligenza intuitiva, dono della natura; secondo agilità del fisico, cioè lo scatto necessario e qui è il male del nostro calcio, e questo è il compito precipuo dell’allenatore.
Ragioniamo. Il giocatore di massima si sposta, a seconda del ruolo assegnatogli, entro uno spazio di campo ben limitato. In esso vi si sposta a seconda dello svilupparsi dell’azione nell’altrui campo, con movimenti normalmente lenti, movimenti che cogli anni divengono quasi istintivi (la posizione). Ma nell’istante in cui la palla è nella sua area e deve entrare in azione, il suo spostamento in un istante deve essere quello del felino sulla preda: il gatto ed il topo, cioè lo scatto. Ed una partita di calcio per il giocatore è tutta un susseguirsi di scatti; quindi il fisico deve essere posto in condizione di avere questa possibilità, altrimenti dall’avversario più agile sarà reso « fermo ».
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Perciò esaminiamo quale deve essere questo scatto. Quello del velocista puro, cioè del corridore dei mt. 100? No, perché esso parte e prosegue la corsa con ampie .falcate,, per cui non potrebbe avere il controllo della palla ed inoltre la sua velocità màssima l’ottiene dopo alcuni metri. Quindi qual'è lo sport che richiede all'atleta il più pronto scatto e agilità in ogni parte del corpo? E’ il salto in alto. Analizziamo l'azione di questo specialista. Si pone a circa cinque o sei metri dall’assicella che deve sorpassare. Inizia con nna lieve tensione di nervi a calcolare la distanza ed a muoversi lentamente (come il felino con la sua preda altrettanto agile), finché arrivato al punto giusto, nervi, cuore, polmoni, danno agli arti, in due velocissimi brevi passi, le energie necessarie per lo scatto occorrente à sorpassare l'assicella. Questo è lo scatto e l’agilità che deve avere il calciatore. Non sono un medico, né ho alcuna nozione di questa scienza, parlo semplicemente e riflettendo sulla mia ormai da tanto tempo trascorsa attività sportiva; quindi permettetemi un paragone per meglio esprimermi. ■
Indiscutibilmente il fisico dell’uomo è la macchina più perfetta ed anche più complessa, tanto che giornalmente purtroppo annoveriamo un numero considerevole di queste macchine-uomo che scompaiono, senza che l’uomo stesso possa porci riparo. Per quanto mi propongo, credo di non errare eccessivamente paragonando il fisico al motore di un auto. Quali 'sono le parti essenziali di questo motore? il magnete per l’accensione, il serbatoio con il relativo carburante, l’aria, il carburatore, che, funzionanti con la precisione voluta dall'uomo, dan. no l’energia agli ingranaggi ben lubrificati.
Nel corpo umano cosa abbiamo? Il sistema nervoso, i polmoni, il cuore e le arterie e vene bene elastiche,- che devono . rispondere al volere dell’uomo, immettendo negli arti le necessarie energie, . . . .
Nel -motore . pigiando l’acceleratore s’immette nel carburatore la miscela necessaria per la voluta velocità, cioè per .ogni unità di-carburante, circa 18 o 20 di aria. Così è per il nostro fisico: nello sforzo richiesto esso deve avere la possibilità -e capacità di immettere nel cuore il necessario sangue, miscelato .di' ossigeno fornito dai polmoni: •< il fiato». Ed il funzionamento' del fisico del calciatore non si deve paragonare a quello dèi motore di una normale auto da passeggio, bensì al motore dell’auto da cor*
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sa. Come questo possiede due carburatori con compressori, il calciatore deve avere Formai noto cuore degli sportivi ed io aggiungo: i polmoni degli sportivi. La macchina da corsa, dopo una gara viene sottoposta alla revisione di ogni sua parte, prima di essere ripresentata ad altra gara. Cosi deve essere per il fisico del calciatore.
L'ingegnere ha il suo banco di prova. Anche l'allenatore ha il mezzo per controllare l’efficienza del calciatore e questo è lo scatto c particolarmente il salto in alto. Tre o quattro salti iniziando da circa mt. 1,40 a seconda dell'altezza dell’atleta, aumentando per ogni salto di cinque centimetri. L’atleta sarà in efficenza se con la massima agilità e senza apparente sforzo, supererà l’assicella. Se nello scatto sarà pesante o accuserà l’eccessivo sforzo (rilevantesi in modo particolare nelle contrazioni del viso) occorre ricercarne subito le cause.
Abbiamo veduto che il maggior sforzo è compiuto dal sistema nervoso, dal cuore, dai polmoni, dalle arterie e dalle vene. Formato il cuore ed i polmoni con opportuni esercizi, il maggior sfruttamento l’ha il sistema nervoso, il quale durante la partita è costantemente sottoposto ad una supertensione. Ebbene lutti; questi organi citati si riprendono, particolarmente nei giovani, nella distensione del sonno e del riposo e menando una vita sana. Invece cosa si fa fare ai nostri calciatori durante la settimana? Allenamenti sopra ad allenamenti, cioè distruzione sopra a distruzione degli organi essenziali del loro fisico. Ecco a cosa si deve la decadenza di questo nostro sport.
Inoltre il gioco del calcio è uno sport e lo sport è entusiasmo, quell’entusiasmo e slancio anche distrutti e sicuramente attenuati con il continuo settimanale calcare dei campi, che. rappresenta una fatica. • ■ • . .
. Una competizione oggi non è una semplice.manifestazione dilettantistica, ma è uno spettacolo della prestanza fisica abbinata all’intelligenza, quindi è un’arte e l’atleta è l’artista. E gli artisti si. pagano per la qualità, e non per. la quantità del prodotto; fattori questi che sono in proporzione inversa. E’ un’arte questa la cui perfezione devesi al singolo ed alla collaborazione ed affiatamento degli undici atleti; Quindi gravissima è la sostituzione dei giocatori.
Scéglietevi i vostri dalle attitudini ai singoli posti ed insistete nella formazione e tenete presente che per l’affiata-
mento necessitano molte, ma molte partite e non potrebbe essere sufficiente neanche un'intero campionato. L'affiatamento in partita è moltissimo, perché si tratta di una battaglia manovrata a grande velocità e l’affiatamento può sorprendere anche' il più forte avversario.
Nella scelta tenete presente che il giocatore di classe ai 18-19 anni già si deve essere imposto, perché il fisico il massimo lo dà dai 18 ai 25-26 anni; dopo l’esperienza supplisce le iniziali deficienze fisiche.
Lasciatemi ancora dire poche parole che dovrebbero essere inutili, se, quanto ampiamente ho illustrato ha convinto. Mancano oltre 2 mesi all’inizio del campionato c sono più che sufficienti per il dovuto rimedio a riportare il nostro calcio alle migliori glorie.
Si tratta di riprendere e ricostruire il fisico degli atleti. Esigete da loro:
a) un buon mese di villeggiatura al mare, particolarmente nel periodo più caldo, con astensione in questo periodo da qualsiasi attività sportiva che comporti uno sforzo dei muscoli delle gambe e ciò per disintossicare gli orga. ni che interessano e riportarli alla loro normale elasticità. Bagni di sole. Lasciate praticare la voga, ottima per i polmoni ed il cuore, poi delle passeggiate, con passo agile, senza forzare per non affaticare i muscoli delle gambe. Non preoccuparsi se ingrassano, avranno tutto il tempo per riperderlo.
b) vita sana. Questa è quella del laVoratore, qualunque sia il lavoro. Una normale attività vi dimostrerò che non disturberà l’attività calcistica, anzi contribuirà aH’efficienza dell’atleta'. c) niente abuso di auto o motociclo. Proibire loro di possedere questi mezzi. Una breve passeggiata con passo sollecito e leggero è utilissima e necessaria.
d) inizio degli allenamenti non prima di un mese dal .campionato. . • Dovranno essere razionali per'evitare gli strappi muscolari. Inizialmente per tutti-uguali : lievi scatti eseguiti nel modo seguente:- correre per cinque o sei metri senza forzare, anzi con passo breve ed agile, quasi saltellante, poi scatto di 5 o 6 passi, quindi nello, slancio proseguire la corsq roteando le braccia per effettuare l’inspirazjone più f profonda, mente possibile ed allargare così il torace ed i polmoni. Senza fermarsi ripetere per due o tre volte lo scatto. Palleggio per una ventina di minuti; altri due o tre scatti e di nuovo palléggio.
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Il primo allenamento non dovrà superare i 45 minuti. L’intorpidimento dei muscoli al mattino seguente, durerà anche due o tre giorni, non dovrà essere eliminato dal massaggio, di cui sarà bene il minor uso possibile. Nel giovane lasciate che l’organismo agisca da sé. Dopo due o tre giorni ripetere il medesimo allenamento intensificando gli scatti da atleta ad atleta, a seconda del ruolo assegnatogli e qui deve subentrare la razionalità: l’occhio dell’allenauatore. Tre di questi allenamenti per due settimane: martedì, giovedì, domenica. Insistere nel palleggio, ma sufficientemente troppo, sia per la padronanza nella palla, che per l’agilità del fisico. Quindici giorni prima del campionato dare il ciclo normale agli allenamenti. Il martedì scatti e palleggio. Il giovedì e domenica partita con squadre inizialmente molto leggere della durata di una ora il giovedì ed un’ora e mezza la domenica. Niente giri di campo né corse veloci molto lunghe, né altri esercizi faticosi per le gambe, perché sarà sufficiente la fatica settimanale della contesa domenicale. A mano che il campionato avanza, per alcuni giocatori, può essere sufficiente un leggero allenamento sulla palla e qualche scatto soltanto il giovedì. Il venerdì ed il sabato niente stravizi. Riposo assoluto da qualsiasi attività sportiva. La mattina, appena levati dal letto, con la finestra aperta, compiere per alcuni minuti profonde inspirazioni sempre roteando le braccia o meglio con robusti estensori da distendersi dietro le spalle. Il pomeriggio una discreta passeggiata con passo sollecito e leggero c se il fisico lo richiede anche la mattina. Con gli attuali mezzi di trasporto, celeri e comodi, nelle competizioni in altre città, non è male che il trasferimento avvenga il pomeriggio precedente la partita. E’ sufficiente arrivare anche a sera inoltrata. Immediatamente prima dell’incontro compiere delle profonde inspirazioni e qualche leggero scatto e palleggio per sciogliere tutti gli organi che interessano, e « metterli sotto pressione » e non essere presi di sorpresa dall’avversario. Desidererei che fosse sperimentato questo sistema, perché sono certo che si rivedrebbero scendere gli atleti in campo esuberanti di fresche e valide energie, «assetati» della palla c non più «fermi». Inoltre si formerebbero anche degli ottimi padri di famiglia, perché chi avrà un’altra normale occupazione, sul campo s’imporrà sull’illuso della realtà della vita, che non è quella dei pochi anni di sola attività calcistica. Alberto Sansoni
di tutto un po • PER LE OLIMPIADI Di CORTINA. — Nella sua riunione dell’11-12 giugno, la Giunta del CONI ha chiamato il Sindaco di Cortina, il rag. Pietro Oneglio e il comm. Remo Vigorelli a far parte del Comitato Organizzatore dei VII Giochi Olimpici Invernali di Cortina d’Ampezzo. Ha poi preso alcune deliberazioni inerenti alla formazione dei quadri organizzativi, procedendo alle seguenti nomine; ragionici- Piero Oneglio, presidente della commissione per lo sci; comm. Federico Tcrschak, presidente della commissione per il bobsleigh; dott. Enrico Calcatcrra, presidente della commissione per l’hockey su ghiaccio; dott. Icilio Perucca, presidente della commissione per il pattinaggio di velocità; l’ing. Bruno Bonfiglio, Presidente della Commissione per il pattinaggio artistico. La Commissione per lo sci sarà suddivisa in tre sottoconimissioni, per le tre specialità fondamentali: col. Giuseppe Fabre, presidente della sottocommissione per il fondo; dott. Guglielmo Holzner, presidente della sottocommissione per il salto; signor Otto Menardi, presidente della sottocommissione per la discesa. • PRESCELTO IL CARTELLONE PER I MONDIALI DI GINNASTICA 1954. — Si è riunita a Roma, al Foro Italico, la Commissione giudicatrice del concorso nazionale per il cartellone di propaganda dei Campionati del inondo di ginnastica che avranno luogo a Roma nel 1954. Presieduta dal Presidente del Comitato Esecutivo, prof. Marchisio, la Commissione composta dai pittori Giorgio Quaroni, Franco Gcntilini e .Giovanni Stradone, dal prof. Fuscà del Commissariato del Turismo, segretario il rag. Riva, si è vivamente compiaciuta per la cospicua partecipazione di artisti di ogni parte d’Italia che hanno dimostrato piena comprensione del tema e sincera simpatia per
la ginnastica, che è sport fondamentale nella forma più pura. Dopo ampia disamina dei 41 lavori, hi Commissione giudicatrice ha dichiarato vincitore il cartellone di cui, aperte le buste contrassegnate da motti, è risultato autore Mario Puppo di Chiavari, al quale è stato conferito il premio prestabilito. Nell’opera del Puppo la Commissione ha unanimamente rilevato i pregi intrinseci sia per quanto riguarda la sintetica espressione artistica del tema che per quanto concerne la funzione propagandistica del manifesto.
L’INSEDIAMENTO DEL COMITATO ESECUTI VO DEI « MONDIALI » DI GINNASTICA. — Ieri nella Sala del Caminetto al Foro Italico si è insediato il Comitato Esecutivo dei Campionati del mondo di ginnastica maschili e femminili che si svolgeranno a Roma nel 1954 sotto l’alto patronato del Presidente della Repubblica Luigi Einaudi. Alla riunione, che è stata presenziata da S. E. Romani, Alto Commissario per il Turismo, ha partecipato anche l’avv. Giulio Onesti, Presidente del CONI. Il Presidente del Comitato Esecutivo prof. Cesare Marchisio ha illustrato agli intervenuti l’importanza dei « mondiali » di ginnastica che per la prima volta sono stati assegnati all’Italia e l’intensa opera che occorrerà svolgere nei vari settori (specialmente in quello finanziario e degli alloggi) per fai- sì che la grande manifestazione ginn i c a, vero e proprio preludio olimpionico, ottenga il successo che merita nel campo organizzativo, spettacolare e tecnico. L'avvocato Onesti ha assicurato che il CONI darà ogni possibile appoggio ai Campionati mondiali e si è dichiarato sicuro della migliore riuscita della manifestazione. Quanto prima saranno convocate le Commissioni all’uopo istituite per la trattazione di tutte le questioni riguardanti i Campionati del mondo.
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CAMPIONATO ITALIANO DI CALCIO RAGAZZI
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LA COPPA “ADOLFO ILVMO1I,,
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Si è concluso sul campo Rigamonti di Brescia, il Campionato
Nazionale di Calcio del C.S.I. Ancora una volta la Sampdoria di Ge-
nova è riuscita vittoriosa dopo aver superato ostacoli di notevole entità, sia nelle finali nazionali e, maggiormente, in quelle interregio-
nali. Ben
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Comitati
Provinciali
hanno partecipato alla grandiosa rassegna calcistica del Centro Sportivo Italiano. Oltre un migliaio di
squadre hanno dato vita a questo Campionato che rappresenta una prova tangibile dell"efficienza della nostra Organizzazione. Dalrestremo Sud al Nord la fiaccola del C.S.I. è stata una cosa
viva ed ha suscitato nel nostro ambiente e all'esterno un interesse
IL S. BONSIC.NORI RI REMEDEELO . II CLASSIFICATA Formazione: Carcera, Ventura, Rannero; Rubin, Bologna, Cogoli; Gabbi, Bai Crosso, Bontenchl, Polamalti, Fabbronl.
non comune.
L’organizzazione Nel complesso, tenendo presente le migliaia di eliminatorie svoltesi in tanti comuni, possiamo essere
Dobbiamo rivolgere un vivo elo-
La vittoria del C.S.I. di Palmi è
gio a tutti quei Comitati Provin-
stata conseguita con non molte dif-
ciali e Zonali che sono riusciti ad
ficoltà, malgrado la strenua difesa dell’U.S. Marcilo. Necessita considerare la forzata
organizzare con profitto Corsi per
arbitri di calcio, consentendo per
soddisfatti del risultato ottenuto. Le Commissioni Tecniche Provinciali hanno dato ancora una volta
conseguenza il regolare svolgimen-
un efficace contributo tecnico e organizzativo dimostrando che la massa dei dirigenti del C.S.I. si av-
Infine si segnala che centinaia
via ad una maturità tecnica con-
fortante sotto ogni aspetto. Non dobbiamo dimenticare l'apporto dato dai rappresentanti della FIGC in seno ai nostri Comitati Tecnici ed il notevole contributo dell'A.LA. che con i suoi arbitri ha permesso lo svolgimento regolare del Campionato. Terremo meno al nostro dovere se non dovessimo anche segnalare
l’opera svolta dai Gruppi Arbitrali del Centro Sportivo Italiano. In tutte quelle città dove vi è carenza di arbitri dell’A.LA., il C.S.I. ha istituito delle Sezioni arbitrali i di
cui
componenti
appartengono
esclusivamente alla nostra Organiz-
zazione.
to delle nostre partite di Campionato.
quanto dolorosa rinuncia della Juventino di Potenza che avrebbe
probabilmente sovvertito il risul-
tato finale. Degna di lode la prova dei gio-
di arbitri del C.S.I. sono passati
vanissimi di Molfetta che per la
nelle file dell’Associazione Italiana
prima volta hanno partecipato ainostro Campionato Nazionale.
Arbitri,
ottenendo
con
ciò
una
chiara dimostrazione che anche il
C.S.I. si rende utile alla classe arbitrale italiana.
Lo spazio, come al solito, non
ci consente una disamina dei Campionati Provinciali e Regionali. Ci soffermeremo brevemente sulle fasi
interregionali:
SUD (disputata a Reggio Calabria) CLASSIFICA 1. C.S.I. Palmi di Palmi (R. Cai.) 2. U.S. Marcilo di Riposto (Catania) 3. U.S. Diavoli Rosso-neri di Molfetta (Bari) 4. U.S. Juventina di Potenza
CENTRO SUD (disputata a Rom-a) CLASSIFICA 1. U.S. Virtus di Cagliari
2. U.S. Vigor di Tarquinia (Viterbo) 3. U.S. Oriens Voniero di Napoli 4. U.S. Diavoli Rossi di Pescara Il sorteggio ha voluto che le due
squadre più forti si dovessero incontrare pelle eliminatorie e il Cagliari, squadra organica in ogni reparto, ha potuto battere i napoletani dopo una bellissima partita, sia dal lato agonistico che dal Iato tecnico. Nella finale, la giovane e corag-
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—* NORD (disputata a Treviso) CLASSIFICA
V-
...
1. U.S. Bonsignori di Retnedello ( Brescia) 2. U.S. Miani di Treviso 3. U.S. S. Secondo di Torino I. U.S. Spes di Jesi (Ancona)
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Formazione
La classifica rispecchia esattamente i valori delle squadre partecipanti. La Remedello di Brescia,
pur giuocando sul campo del Treviso, residenza delTU.S. Miani, e
riuscita ad imporre i diritti di una classe superiore.
L’U.S. Miani non ha certamente sfigurato di fronte ai più forti av-
II. S. VIGOR DI TARQUINIA - III CLASSIFICATA
Cappellacci, Sacripanti A, Palombini; Cecchini, AIcssandrclli, Ranucci; Gonfaloni, Blesi, Bastar!, Cordoni, Sacripanti D.
versari e ha dimostrato che con una maggiore preparazione tecnica e di allenamento, avrebbe potuto
invertire il risultato.
giosa squadra di Tarquinia ha op-
risultato è stato incerto fino all ul-
posto agli isolani una strenua di-
timo minuto.
fesa e prima di cedere, i suoi ragazzi hanno dato una prova esemplare di quel senso di puro attaccamento ai propri colori.
Anche la squadra di Pescara, benché palesemente inferiore alle colleghe, non ha mancato di battersi con giovanile baldanza.
(disputata a Firenze)
1. Sampdoria di Genova
3. Juventus di Pontedera (Pisa) 4. Juventus di Città di Castello (Pe
rugia)
Anche nella semifinale del Cen-
le
La Sampdoria, Campione d'Ita-
lia dello scorso anno e la Juventus
Infatti, si rileva che il portiere toscano ha subito Pultima rete\
dre finalista, ma ha dovuto cedere innanzitutto perché nella mediana ha' denunciato pecche di una certa entità: è una squadra che. avrebbe potuto fare di più e di meglio. I giovanissimi dell’ U.S. Spes si sono battuti con la migliore energia, ma il lungo e faticoso viaggio,
oltre ad una mancata ed adeguata
preparazione, dovuta ad un periodo di inattività per cause di forza maggiore, non hanno consentito ai
ragazzi di Jesi di ottenere un migliore rendimento.
superlativo, ha potuto vincere il difficile confronto per l’elevata classe di qualche sitò componente che ha neutralizzato molti slanci
Un elogio particolare va indiriz-
zato ai giovani di Cesena, che do-
po aver eliminato i ragazzi di Città di Castello, che per la prima
volta hanno partecipato al nostro Campionato, si sono battuti con
tenacia contro la Sampdoria e han-
Le Finali Per ragioni di carattere interno, veniva esclusa dalla disputa delle
Finali l’U.S. Virtus su disposizione del Comitato Provinciale di Ca-
gliari. La forzata rinuncia della squadra sarda ha privato le Finali di una compagine che avrebbe potuto
figurare in primo piano di fronte
due anni or sono, hanno dato vita
no ceduto di fronte, alla classe su-
alle altre finalista. Peccato! Al suo posto fece il suo ingresso l'U.S. Vi-
ad una bellissima contesa, il di cui
periore dei genovesi.
gor di Tarquinia (Viterbo), 2n clas-
di Pontedera, Campione d'Italia di
26 ■
poteva definirsi immeritato.
volitivi dei giovani di Pontedera.
tro Nord, il sorteggio ha fatto in-
■
vittorioso, che se raggiunto, non
ta e assistita tecnicamente in modo
2. U.S. Rumagna di Cesena (Forlì)
■
energia per conseguire un risultato
La Sampdoria, squadra comple-
CLASSIFICA
contrare nella eliminatoria squadre più forti.
timoriti di avere di fronte una
squadra indubbiament e più apprezzata, hanno dato ogni loro
nell'ultimo minuto della gara e per un vero infortunio.
CENTRO NORD
'■
I giovani toscani, per nulla in-
L’U.S. S. Secondo di Torino è finita molto vicina alle due squa-
sifica tu nel girone del Centro Sud. Nelle eliminatorie svoltesi il sa-
vano a disputare la gara che dove-
sueta precisione e tecnica — ha
va proclamare la squadra vinci-
dato inizio all’appassionante con-
bato sul campo dell’A.C. Brescia
trice.
tesa che tanti consensi ha successivamente avuto da parte dei tecni-
sotto una continua pioggia che
rese il campo di giuoco una palude, la Sampdoria batteva agevolmente l’U.S. Vigor, i di cui gioca-
tori si trovavano in palese difficoltà di fronte ai giuocatori genovesi. Nella- partita fra l'U.S. Bonsignori di Remedello (Brescia) e l’U.S.
C.S.l. Palmi di Palmi, i bresciani pieni di esuberante, vitalità riuscivano ad imporre la loro classe agli
inesperti giuocatori del Sud, che sul campo pesantissimo dimostravano di non- trovarsi a loro agio.Quando poi si pensi che ben tre goal vennero fuori su tre autenti-
che autoreti dei calabresi ci si convince che la buona volontà dei giuocatori del Sud non è stata suf-
ficiente per sostenere l’urto dei giuocatori del Nord.
Abbiamo notato fra gli spettatori numerosi dirìgenti delle Socie-
ci presenti.
tà calcistiche federali, i quali, a fine gara non hanno mancato di
Nella prima parte della partita, pur notando una leggera superiori-
prendere contatti, con i giovani atleti del C.S.l. perché ritenuti me-
plesso si notava un perfetto equi-
ritevoli delle loro attenzioni, aven-
do rilevato che alcuni nostri giuocatori potevano bene, figurare, nelle divisioni superiori delle squadre calcistiche. Tale segno di
riconoscimento
può essere senz’altro motivo di or-
tà da parte dei genovesi, nel comlibrio che non consentiva di fare pronastici in favore, dell’una e del-
l’altra squadra. Al 15’ del primo tempo su calciò d’angolo, in seguito ad li n malinteso del portiere bresciano coli la difesa, la Sanipdoria riusciva a
goglio per il Centro Sportivo Italiano che avvia i propri atleti nelle superiori competizioni, dimo-
segnare una rete. La reazione dei bresciani, fu pronta e decisa, senon-
strando che la sua organizzazione è senz’altro un fertile allevamento
vesi fu come un incentivo di entusiasmo per i suoi giuocatori che
di atleti che non mancheranno di contribuire al miglioramento del giuoco del calcio. Le squadre del Bonsignori. e del-
La Finale
la Sampdoria sono state accolte da un applauso di simpatia al loro
Il sole, dopo la tempesta, ha vo-
apparire sul campo di gioco. Dopo
luto.premiare il folto pubblico che gremiva la tribuna del campo bresciano e gli atleti che si accinge-
il rituale scambio di fiori, l’arbitro nazionale, sig. Guardaschelli
che ha diretto la gara con la con-
che la rete di vantaggio dei geno-
per tutto il restante del primo tempo, marcarono una netta superiorità sui bresciani. Da rilevare che al 25 minuto, in una parata a terra, il. portiere del
Remedello si infortunava
a una
spalla mettendo quindi in stato di
inferiorità la squadra della Leonessa. Nella ripresa, pur con la. preoccupazione di. avere il proprio portiere menomato, i ragazzi di Brescia si lanciarono alla conquista
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del pareggio, senonché su azione
: :-1
sciva a segnare la seconda rete, non del tutto irresistibile e che
—- 4
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di contropiede, la Sampdoria riu-
l’estremo difensore locale avrebbe
potuto evitare, qualora fosse stato
in piena efficienza fisica. Per nulla demoralizzati i giuocatori
del
Remedello
reagirono
contro la sfortuna e si insediarono nell’area di rigore dei genovesi, i quali poterono dimostrare l’efficienza della loro difesa, anche se
aiutati, in una magnifica azione offensiva dei bresciani, da un palo
che si sostituiva al portiere ligure
11. S. C. S. I. PALMI - IV CLASSIFICATA
Formarono: Altomonto, Coronila, Cardopatrl; Donato, Ulnosl, Santoro) Arlaccbi, Impiombato!
- - ' Taverriti, Genova, isola.
irrimediabilmente battuto. Per tìlttO il restante dèlia- gara la
superiorità dei locali è stata mani-
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festa e talvolta la difesa della Sarnpdoria è stata affannosa e tentennante. Il trillo dell'ottimo Guarnaschelli suggellò infine la vittoria ligure.
Pur considerando che la sfortuna si è accompagnata ai giovanissimi del Bonsignori, è indubbio che nel complesso la Sarnpdoria ha meritatamente vinto lambito titolo. Indipendentemente dal valore di qualche individualità, come il centroavanti, Cala sinistra e due terzini, la squadra ligure ha dimostrato di possedere una efficienza tecnica di giuoco in ogni reparto ed è principalmente per questo motivo che è riuscita vincitrice. L'U.S. Bonsignori di Remedello, non ha sfigurato, anzi, possiamo affermare che la sua prestazione è stata notevole sotto tutti gli aspetti. In essa abbiamo rilevato giuocatori di indubbie qualità, come ad esempio la scattante ala sinistra che è stata il perno dell'attenzione dei tecnici presenti, il centro sostegno è emerso ed ha superato il suo diretto antagonista e il terzino sinistro, unicamente al portiere quando questi era in piena efficienza fisica.
La premiazione Sua Ecc. il Prefetto di Brescia, il Sindaco, il Questore ed il Rappresentante della FIGC e Membro della Lega Nazionale, dott. Fortunati, hanno presenziato alla bella manifestazione e hanno voluto premiare direttamente i giuocatori delle squadre finaliste.
Il prof. Aldo Notorio, Vice Presidente del C.S.I., ha portato il saluto della nostra Organizzazione alle Autorità e agli atleti incitandoli a sempre meglio operare per le fortune del C.S.I. Ha rivolto un plauso a tutte le Unioni Sportive partecipanti, che con notevoli sacrifici hanno dato
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un magnifico contributo al nostro Campionato Nazionale. Infine si è rallegrato con i vincitori augurando che anche nel prossimo anno il Campionato Italiano Ragazzi possa avere il più lieto dei successi. Ha rilevato ancora che, malgrado il massimo agonismo dimostrato da tutti i giuocatori, la correttezza e la lealtà sono state compagne di tutte le squadre, dimostrando che le contese sportive debbono essere innanzitutto espressione di civiltà sociale.
Conclusioni In un Campionato così complesso come quello disputato e che ha interessato tutte le regioni (TltaHa, è inevitabile che qualche neo di carattere organizzativo possa essere emerso, ma essi non scalfiscono il successo che ha arriso alla manifestazione. Sono certo che con la collaborazione di tutti gli Organi periferici, potremo sempre migliorarci e dimostrare una volta di più e nel
modo migliore, la maturità tecnica raggiunta nel settore, del calcio Vada il nostro ringraziamento agli Ispettori Regionali, a tutti i Comitati Provinciali, alle Commissioni Tecniche calcistiche che con la loro dedizione appassionata hanno contribuito efficacemente al successo del nostro Campionato. Vada infine il saluto affettuoso e cordiale a tutti i calciatori del Centro Sportivo Italiano, ai loro dirigenti che hanno cooperato per la riuscita della magnifica organizzazione.
Auguriamoci che con la prossima stagione si possa stipulare una convenzione con la FIGC atta a meglio tutelare le nostre Unioni Sportive — sarebbe un giusto riconoscimento alla, nostra attività, che il massimo Ente calcistico nazionale dovrebbe riservare al Centro Sportivo Italiano, il quale pur non avendo numeri federalistici, lavora per un maggiore incremento delle forze giovanili in favore del calcio italiano. Generoso Dattilo
ATTENZIONE,! Si rammenta a tutti i Comitati Provinciali che, su disposizione della Federazione Italiana Gioco Calcio, l’attività calcistica deve essere sospesa dal 13 luglio al 10 agosto. Anche nel caso di manifestazioni non ultimate l’attività deve essere sospesa e ripresa dopo il 10 agosto. Provvedimenti di eccezionale gravità saranno presi verso gli inadempienti. Tale disposizione riguarda tutti i Comitati Provinciali che fruiscono di campo della Federazione di Lega Giovanile, di giuocatori aventi il doppio tesseramento L.G. o F.I.G.C.-C.S.I.) e degli arbitri dell’Associazione Italiana Arbitri.
Bando di Concorso dell’istituto Superiore di Educazione Fisica per l’ammissione di 100 allievi e 50 allieve ai corsi dell’anno accad. 1953-54 L’Istituto Superiore di Educazione Fisica, che ha sede nel Foro Italico di Roma, ha i seguenti scopi: 1) preparare i giovani, d’ambo i sessi, mediante corsi teorici e pratici, alle funzioni di Professore di educazione fisica in ogni ordine e grado di scuola; 2) formare i giovani per le attività professionali relative all’educazione fisica e allo sport; 3) perfezionare la cultura scientifica e tecnica di tutti coloro che esplicano al loro attività nel. campo dell’educazione fisica e dello sport; 4) promuovere il progresso delle scienze applicate alla educazione fisica e sportiva DURATA DEI CORSI E TITOLO RILASCIATO La durata del corso di studi è di tre anni. Al termine di esso, a coloro che — avendo adempiuto a tutti gli obblighi scolastici — superino Tesarne generale di diploma viene rilasciato il diploma di abilitazione aTinsegnamento dell’educazione fisica nelle scuole di ogni ordine e grado. Possono essere costituiti corsi di specializzazione e di perfezionamento.
CONDIZIONI PER L’AMMISSIONE AI CORSI Possono essere ammessi ai corsi i giovani di ambo i sessi, fisicamente idonei, che non abbiano superato — alla data del termine per la presentazione delle domande di ammissione — l’età di 25 anni, che siano forniti di un titolo di studio di istruzione media di secondo grado valido per l’immatricolazione a corsi universitari nonché l’abilitazione magistrale e che abbiano superato: a) una prova pratica di educazione fisico-sportiva in base ai vigenti programmi di E.F. approvati con Decreto del Presidente della Repubblica 25 luglio 1952 n. 1226, e riportati nel Bollettino Ufficiale del Ministero della Pubblica Istruzione 6 novembre 1952 n. 45; b) una successiva prova scritta di cultura generale. L’ammissione alla prova scritta è subordinata all’esito favorevole della prova pratica. L’ammissione viene effettuata secondo l’odine della graduatoria, determinata dall’esito delle prove, fino alla concorrenza dei posti messi a concorso. I posti disponibili nell’anno accademico 1953-1954 sono 100 per gli allievi e 50 per le allieve. La frequenza è obbligatoria.
MODALITA’ PER LO SVOLGIMENTO DEL CONCORSO La domanda di ammissione al concorso, redatta su carta bollata da L. 24 e indirizzala al Commissario dellTstituto. deve essere presentata al Provveditorato agli Studi della rispettiva Provincia, Ufficio dì E.F. entro il 5-10-953. I Provveditorati le faranno pervenire all’istituto Supcriore E. F. Foro Italico • Roma entro il 10-10-953. La domanda deve contenere, oltre alle complete generalità del candidato, l’indicazione della residenza della famiglia e il recapito. Alla domanda devono essere allegati: 1) certificato di nascita, redatto su carta bollata (debitamente legalizzato, quando non sia rilasciato dal Comune di Roma); 2) certificato penale e generale, rilasciato dall’autorità competente, in epoca non ' anteriore a tre mesi dalla data della domanda di ammissione; 3) certificato di buona condotta rilasciato in epoca
non anteriore a tre mesi dalla data della domanda di ammissione; 4) diploma originale oppure il certificato provvisorio che lo sostituisce a tutti gli effetti di legge (dichiarazione esplicita) del conseguito titolo di studio; 5) documento comprovante la posizione militare dei candidati, rilasciato dalle Autorità militari competenti; 6) quietanza comprovante il pagamento della tassa di ammissione al concorso, di L. 1.500, effettuato mediante versamento presso la Banca Nazionale del Lavoro (Agenzia n. 9, Roma, che gestisce il servizio di Tesoreria dellTstituto); 7) due copie (formato tessera, su fondo chiaro e firmate) di fotografia recente del candidato, di cui una bollata e autenticata. Non saranno accettate le domande di ammissione al concorso che non siano completamente documentate come è prescritto. Non sono ammessi al concorso coloro che nel titolo di studio richiesto dal bando risultassero esonerati dalla prova di Educazione Fisica, nonché coloro che dal documento militare risultassero rivedibili o riformati. Scaduto il termine per la presentazione delle domande al concorso, i candidati saranno invitati per iscritto (indirizzo , da essi indicato sulla domanda) a sottoporsi a visita medica nel luogo e nel giorno che saranno precisati nella lettera d’invito. Soltanto coloro che saranno valutati fisicamente e biologicamente idonei in base alla visita medica anzidetta, potranno sostenere le prove di concorso, le cui date saranno tempestivamente comunicate agli interessati. I candidati potranno essere ammessi a sostenere le prove prescritte a condizione che dimostrino la loro identità personale mediante un documento di riconoscimento, che non sia scaduto o privo di fotografia. L’edito del concorso sarà reso noto mediante l’affissione di due distinte graduatorie (allievi e allieve) all’albo dell’istituto. NORME PER L’IMMATRICOLAZIONE
1 candidati classificati idonei, secondo l’ordine delle duatorie e limitatamente al numero dei posti messi a corso, per ottenere l’immatricolazione al corso devono sentare all’ufficio-di Segreteria, entro il 5-11-53: 1) domanda d’immatricolazione, redatta su carta lata da L. 24 e diretta al Commissario;
graconpreboi-
2) quietanze comprovanti il pagamento della priiima rata delle tasse, sopratasse e contributi, relativi al primo anno di corso:
u) tassa d'immatricolazione (L. 4.000); b) prima rata della tassa di iscrizione e della sopratassa per esami di profitto (L. 5.000); c) contributi' generali per attività assistenziale, culturale, ecc. (L. 850);
d) contributo (L. 1.500);
per
biblioteche
ed
esercitazioni
e) libretto di riconoscimento (L. 200). Gli importi sopra indicati devono essere maggiorati della tassa di bollo in ragione del 2 per mille. 1I pagamenti di cui sopra devono essere effettuati mediante la Banca Nazionale del Lavoro (Agenzia n. 9, Roma), che gestisce il servizio di Tesoreria dell’istituto. I candidati classificati idonei, che non ottempereranno alle condizioni di cui sopra entro il predetto termine del 5 novembre 1953, saranno considerati rinunciatari all’imma-
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tricolazione, e i posti che risulteranno vacanti saranno messi a disposizione dei candidati classificati successivamente idonei nelle graduatorie dell’esame di concorso. Agli immatricolati si fa obbligo di fornirsi degli indumenti sportivi prescritti dalllTstituto e dei capi di vestiario.
DISPENSA DAL PAGAMENTO DELLE TASSE, SOPRATASSE E CONTRIBUTI I — Dispensa per merito scolastico e condizione economica non agiata (artt. 3 e 5 della legge 18 dicembre 1951, n 1551). Gli allievi di condizione economica non agiata possono essere dispensati — con deliberazione del Commissario — dal pagamento delle tasse, sopratasse c contributi di ogni genere relativi al primo anno di corso, quando nella media delle votazioni delle prove del concorso per l'ammissione abbiano riportato una votazione non inferiore ai 7/10. Coloro che aspirano alla dispensa anzidetta sono tenuti a presentare la relativa domanda, redatta su carta legale da L. 24 e diretta al Commissario, insieme con la domanda di immatricolazione. Alla domanda debbono essere allegati i documenti seguenti : 1) Stato di famiglia (redatto sullo speciale modulo in distribuzione presso l’ufficio di Segreteria dell’istituto). Nello stato di famiglia deve essere coni esattezza specificaio il genere di impiego, professione o 1lavoro esercitalo dai membri della famiglia, con l’indicazione dei proventi che ne traggono. Nello stato di famiglia debbono essere aggiunte tutte quelle maggiori notizie, anche se non richieste, atte a far valutare più esattamente le condizioni economiche della famgilia dell’allievo. 2) Certificati degli Enti o Ditte da cui dipendono o di cui sono pensionati il richiedente e i componenti la sua famiglia, dai quali risultino tutti gli assegni (stipendio, carovita, ecc.) percepiti, al lordo. 3) Certificati, sia affermativi, sia negativi, delle Agenzie delle imposte del luogo di residenza e del luogo di origine di tutti i membri della famiglia. 1 suddetti certificati debbono indicare i redditi di natura mobiliare, nonché gli imponibili definitivamente accertati agli effetti dell’imposta complementare progressiva sul reddito e dell’imposta ordinaria e straordinaria sul patrimonio.
4) Dichiarazione dell’allievo (redatta sullo speciale modulo in distribuzione presso L’Ufficio di Segreteria dello Istituto).
Le domande che non siano accompagnate dai suddetti documenti, compilati nelle prescritte forme, saranno respinte. Indipendentemente dai documenti di cui sopra, l’istituto Superiore può accertare le condizioni economiche dell’allievo aspirante alla dispensa suddetta con ogni mezzo a sua disposizione, chiedendo, ove occorra, le necessarie informazioni alle Autorità competenti. II — Orfani di guerra. Gli allievi orfani di guerra, ivi compresi gli orfani dei caduti nella guerra di liberazione o per causa di servizio o ' di lavoro, sono dispensati — con deliberazione del Commissario — dal pagamento delle tasse, soprattasse e contributi, quando siano di condizione economica non agiata e non demeritino per il profitto e la condotta. Coloro che aspirano alla dispensa anzidetta, son tenuti a presentare, oltre alla domanda e ai documenti richiesti per la dispensa per merito, un certificato rilasciato dalle Autorità competenti per attestare la loro qualità di orfani di guerra ed equiparati.
Ili — Allievi stranieri e italiani con famiglia residente all’estero (articolo 5 cpv. 2°, della legge 18 dicembre 1951, n. 1551). Gli allievi di cittadinanza straniera appartenenti a famiglia residente all’estero, i' quali usufruiscano di borse di studio istituite dallo Stato o da Enti italiani, e gli allievi
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di cittadinanza italiana la cui famiglia sia emigrata e risieda stabilmente all’estero, sono esonerati dal pagamento della metà di tutte le tasse, sopratasse e contributi.
Gli allievi che si trovino nelle condizioni di cui sopra, sopra. sono tenuti a presentare la relativa istanza su carta bollata da L. 24 e diretta al Commissario insieme con la domanda di immatricolazione. All’istanza debbono essere allegati i documenti seguenti:
a) per gli allievi stranieri: 1) dichiarazione dcll’Autorità consolare in Italia dello Stato di provenienza, dalla quale risultino la cittadinanza del richiedente e la residenza all’estero della sua famiglia, con legalizzazione del Ministero degli Affari Esteri italiano;
2) dichiarazione dello Stato o Ente italiano, dalla quale risulti che l’interessato fruisce di una borsa di studio per l'anno accademico 1952-53.
b) per gli allievi italiani con famiglia residente all’estero: dichiarazione deU’Autorità consolare italiana, dalla quale risultino la cittadinanza'italiana del richiedente e la stabile residenza all'estero della sua famiglia, con legalizzazione del Ministero degli Affari Esteri italiano. Coloro che aspirano alla dispensa parziale anzidetto, deb. bono pagare, all’atto dell’immatricolazione, la metà della tassa d’immatricolazione, del contributo biblioteche e dei contributi generali nonché l’intero ammontare del libretto e della prima rata della tassa di iscrizione, della sopratassa esami di profitto e del contributo integrativo. L’allievo che non ottenga la dispensa, è tenuto al pagamento di tutte le tasse, sopratasse e contributi entro 15 giorni dalla notifica della mancata concessione. BORSE DI STUDIO
A favore degli allievi potranno eventualmente essere mes. si a concorso borse di studio e premi. I relativi bandi di concorso saranno, di volta in volta, resi noti mediante affissione all’albo dell’istituto e con ogni altro mezzo utile. L’Istituto non ha internato obbligatorio. Coloro che Io desiderino potranno usufruire di apposite convivenze convittuali (maschile e femminile) a pagamento convenzionato.
TASSE, SOPRATASSE E CONTRIBUTI PER L’ANNO ACCADEMICO 1953-54.
Tassa d’immatricolazione L. 4.000; Tassa d’iscrizione L. 14.000; Sopratassa per esami di profitto L. 6.000; Sopratassa per ripetizione di esami di profitto L. 500; Contributo per biblioteche ed esercitazioni L. 1.500; Contributi generali (attività assistenz., cult., ecc.) L. 850; Libretto di riconoscimento L. 200. La tassa d’iscrizione, la sopratassa per esami di profitto e il contributo integrativo possono essere pagati in quattro rate: la prima all’atto della immatricolazione e le altre rispettivamente entro il 31 gennaio, il 31 marzo e il 31 maggio. Con deliberazione del Commissario, gli allievi appartenenti a famiglie che dispongano di un reddito complessivo annuo superiore a L. 3 milioni, saranno assoggettati ad un contributo suppletivo, da destinarsi ad opere assistenziali, nella misura del 30 per cento della tassa annuale di iscrizione. L’accertamento della condizione economica familiare è fatto dall’istituto Superiore con ogni mezzo a sua disposizione, chiedendo le necessarie informazioni all’Amministrazione finanziaria dello Stato (artt. 4 e 5 della Legge 18 dicembre 1951, n. 1551).
Roma, addi 10 maggio 1953 IL COMMISSARIO Prof Dott. Vincenzo Virno , Ordinario dell’Università di Roma
Per informazioni rivolgersi ai Provveditorati agli studi (uff. EJ'.'l ed alla Segreteria dell’istituto (Foro Italico Roma} aperta tutti i giorni non- festivi dalle ore 11 alle ore 13.
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La scuola vivaio di nuotatori Negli ambienti sportivi italiani ci si domanda spesso come mai il nostro nuoto non riesca ad affermarsi e ad emergere in campo internazionale. di Le due principali ragioni i questa inferiorità sono> da ricercarsi nello scarsissimo numero di piscine e nella poca diffusione ilei nuoto: l’una — come si vede — legata all’altra.
I piccoli centri e le molte città costiere sono in particola? modo sprovvisti di piscine. 1 corsi d’acqua, i fiumi, i laghi, il mare possono malamente sopperire à tale mancanza. Unico surrogato: le darsene, i porti canale, i porticcioli, i tratti di mare recinti. Le piscine invernali poi, si contano sulla punta delle dita. E senza di esse in nessuna regione di Italia, nemmeno nelle più meridionali, è possibile allenarsi tutto l’anno.
Quanto alla scarsa diffusione del nuoto, bisognerebbe cominciare a renderlo obbligatorio nelle scuole, ima volta che esse dispongano delle necessarie attrezzature. Qualcosa si sta già facendo, almeno nei grandissimi centri provvisti di piscine invernali, ma è troppo poco. II nuoto dovrebbe integrare il programma di educazione fisica ed essere considerato materia di insegnamento e, se non proprio di studio, di esercitazione pratica come qualsiasi altra.
Bisognerebbe mettere ogni scolaro delle scuole elementari o delle prime classi medie in condizione di saper affrontare quell’infido elemento che è l’acqua : è ancora troppo vivo c doloroso il ricordo d’interi gruppi di bimbi miseramente affogati in mare a poca distanza da riva, laddove sarebbe bastato sapersi tenere appena a galla, in attesa dei primi soccorsi per scampare alla morte. All’inizio, seguendo la tradizione, si potrebbe insegnare la nuotata a rana, la più facile ed istin-
tiva. Poche lezioni basterebbero a far galleggiare quei piccoli ranocchi, dando loro la tranquillità e la certezza di sapersi cavare d’impaccio in qualsiasi occasione. Così, insegnando una cosa utile, divertente e a tutti necessaria, si risolverebbe nel contempo il problema del nuoto nazionale. Quando le scuole potessero fornire ogni anno diecimila ragazzetti capaci di nuotare, ai tecnici riuscirebbe facile selezionare in mezzo ad essi elementi sicuramente adatti al nuoto agonistico. Molti nuotatori d’oggidì danno mediocri risultati, essendo pervenuti al nuoto non in grazia di spiccate qualità o di mezzi fisici particolarmente adatti, ma solo per circostanze del tutto casuali. Viceversa, istruendo ed allenando solamente elementi selezionati, lavorando con un materiale uma-
no di prim’ordine, non mancheranno i risultati agonistici di portata internazionale. Tale lavoro da gran tempo viene svolto dalle Nazioni sportivamente più progredite, vedi Ungheria, Germania, Francia, Stati Uniti, per citare le migliori. Questi Paes.i, oltre a disporre delle necessarie attrezzature, hanno anche una gioventù più sportiva ed animata da un senso più vivo e. generoso dell’agonismo. Malgrado ciò, anche da noi possono essere « scoperti » ottimi elementi. Basterebbe fare un’intensa propaganda nelle scuole, che costituiscono la fonte dove meglio si può attingere. Auspichiamo quindi una sempre più stretta collaborazione della F.I.N. coi Provveditorati agli Studi. Giordano Raggi
Dal regolamento tecnico del nuoto I CAMPI DI GARA I campi di nuoto destinati allo svolgimento di gare su percorsi non superiori ai ni. 1.500 debbono formare un rettangolo perfetto con le due coppie dei lati paralleli tra di loro, ed uno specchio d’acqua tranquilla e priva di correnti. Le dimensioni dei campi di gara possono essere di ni. 25, 33,33, 50 o 100 nel senso di lunghezza. La larghezza minima dei campi di gara è di ni. 8. La profondità minima di in. 1. Alle testate dei campi le pareti volte verso lo.specchio d’acqua debbono essere perfettamente perpendicolari alla superfìcie dell’acqua. Queste pareti devono rispondere a tali requisiti per una profondità minima di ni. 0,80 e devono essere mantenute in condizioni tali da assicurare una regolare virata. La base di partenza per i concorrenti dovrà elevarsi dall’acqua da un minimo di in. 0,50 ad un massimo di ni. 0,75.
Per i campi aperti la base di partenza per i concorrenti potrà elevarsi fino ad un’altezza di in. 1,50. In questi campi la partenza potrà effettuarsi a tuffo (da un pontone o dalla riva) oppure si cercherà di ottenere il massimo allineamento possibile facendo partire i concorrenti in acqua, da un appoggio fìsso. Ogni campo di gara regolare e chiuso viene diviso, in corsie mediante cordate di galleggiamenti tese da una testata all’altra. Le corsie devono avere una larghezza minima di m. 2 e massima di m. 2^0. Quest’ultimo limite è obbligatorio per le gare nazionali ed internazionali. Le corsie devono essere numerate su entrambe le testate. A 15 metri dalla testata di partenza e da due metri almeno di altezza sul pelo dell’acqua, deve essere fissato un festone di bandierine che deve poter esser fatto cadere facilmente su tutta la larghezza del campo per fermare i concorrenti in caso di partenza irregolare. Per ogni campo di gare che deb-
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ba ospitare riunioni a carattere nazionale ed internazionale, è necessaria l’omologazione da parte della F.l.N. I campi di gara sono classificati dalla F.l.N. come segue: a) campo di 1" categoria; b) campo di 2" categoria.
a) Campi di 1n categoria. — 1 campi di 1" categoria devono rispondere ai seguenti requisiti tecnici : lunghezza dello specchio d’acqua: ni. 33,33, 50, 100; larghezza minima: ni. 18; profondità minima: in. 1; profondità dell'acqua minima per una lunghezza di in. 30 c per la larghezza del campo: ni. 1,70. Tali campi debbono essere provvisti di trampolini (ni. 1 e 3) piattaforme (in. 5 e 10) e campo di pallanuoto, secondo le norme sta-
bilite dai relativi regolamenti tecnici. Essi dovranno inoltre essere illuminati in modo da permettere la perfetta visibilità di tutto il campo durante lo svolgimento di manifestazioni sia di giorno che di sera. Inoltre essi devono esser dotati di tutte le installazioni indispensabili sia per gli atleti che per il pubblico, in modo da corrispondere a tutte le esigenze sportive e spettacolari richieste da manifestazioni di grande importanza. Sui campi di 1" categoria si potrà effettuare qualsiasi manifestazione. b) Campi di 2" categoria. — I campi di 2" categoria devono rispondere ai seguenti requisiti tecnici : lunghezza dello specchio d’acqua : ni. 25, 33,33, 50 e 100; larghezza minima : ni. 10; profondità minima: in. 1.
Dedicato agli allenatori
L’ALIMENTAZIONE NEL NUOTATORE Parlare di alimentazione nel campo nazionale natatorio significa per me un riferirsi quasi esclusivamente ai Signori Allenatori. Perdonino quindi essi il contenuto lievemente polemico delle mie premesse, e ricordino che ho avuto il piacere di conoscere parecchi di essi che la pensano come me... In verità, alcuni allenatori trascurano l’alimentazione degli atleti, limitandosi ad osservare questo problema solo nelle ore prima delle gare. Come e quando il suo atleta mangia durante l’allenamento e nei mesi di riposo non rappresenta di solito alcuna fonte di preoccupazione per loro. Veramente questo fatto è in gran parte imputabile allo stato di basso regime medio della nostra Nazione e alle scarse possibilità economiche dei singoli, per cui alcuni ritengono inutile proporre miglioramenti quando manca il denaro per effettuarli. Nondimeno ritengo un crimine vero e proprio allenare dei ragazzi sapendo che la loro alimentazione non è sufficiente, perché in questo stato di sofferenza organica, la tubercolosi, gravi forme reumatiche, ed alterazioni renali o intestinali fanno facile preda. Gli organismi sono debilitati da un consumo, quale è un allenamento, senza nessun compenso, rappresentato da una alimentazione insufficiente. L’allenatore deve quindi occuparsi assiduamente dell’alimentazione dei suoi atleti e vedendo che alcuni non hanno possibilità economiche di alimentarsi secondo la minima necessità, deve sentire l’obbligo di farli aiutare dalla Società per cui nuotano; e se nemmeno questa può fare qualcosa, è meglio non si prenda la responsabilità di allenarli. In proporzione, il nuotatore consuma più degli altri atleti perché brucia calorie, oltre che per lo sforzo muscolare,
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Sui campi di 2" categoria, ad eccezione di gare a carattere internazionale, si potrà effettuare qualsiasi altra manifestazione compatibilmente alle possibilità del campo stesso. Se le dimensioni di tali campi vengono ad essere alterate per circostanze eccezionali, il Giudice Arbitro potrà dare parere decisivo sul la regolarità delle gare, vietando in ogni caso tentativi di primati e non tenendo conto di eventuali primati che dovessero venire registrati nel corso delle gare stesse.
Le società che intendono far omologare un campo di gara, debbono farne domanda alla F.l.N. tramite il locale rappresentante della stessa, allegando alla domanda la pianta del campo di gara, completa di tutte le misure, oltre all'importo della tassa di omologazione stabilita dalla Presidenza Federale.
anche per sopperire alla grande dispersione di calore che avviene nell’acqua. L’organismo ha un complesso apparato di termoregolazione per far sì che la temperatura del corpo sia costantemente fissa intorno ai 37 gradi. A questo compito sono adibiti parecchi organi. Il sangue, per esempio, funge da termosifone, correndo a riscaldarsi nelle profondità dell’addome e quindi tornando alla periferia a riscaldare i tessuti che hanno ceduto calore aU’ambiente. Il fegato, naturale riserva di sangue, compie un enorme lavoro; lutti i nuotatori sanno quanto siano frequenti quei dolorosi crampi all’ipocondrio destro e alle volte sinistro: sono il fegato, a destra, e la milza, a sinistra, che sono congesti c contratti per il grande lavoro e per una troppo forte perdita di calorie dell’organismo. In questi casi ho frequentemente preso la temperatura corporea a questi nuotatori, facendo tenere loro in bocca per due minuti un termometro da un minuto: ho visto temperature basse come 34,9°, e comunque quasi sempre sotto i 36°. Da quanto ho detto finora risulta evidente il grande lavoro dei visceri e del sangue. Ora. se a tale lavoro se ne aggiunge un altro, non meno grande, come quello della digestione, si avrà un cattivo rendimento in tutti e due i campi, cioè nel lavoro muscolare e nella digestione. Tra le sostanze nutritive, le maggiori apportatrici di calorie sono i grassi, e cioè i lipidi animali e vegetali. La dieta del nuotatore, nei confronti delle diete degli altri sportivi, ha di particolare un maggior impiego di grassi (quasi il doppio). Ma non tutti i grassi sono vantaggiosi per la nostra dieta; bisogna prendere in considerazione solamente i grassi più digeribili, più vitaminizzati. Cioè, tra i grassi vegetali, l’olio d’olivo, e tra quelli animali, il burro. Questi due grassi vanno presi esclusivamente crudi o al massimo appena riscaldati; questo per conservare il loro contenuto vitaminico e sopratutto per non acquistare, con la cottura, qualità addirittura dannose per gli organi della digestione, come la cenere degli olii fritti, che fanno compiere
al fegato un notevole lavoro per rendere innocue sostanze che altrimenti sarebbero di grave danno al nostro organismo. .Altre sostanze apportatrici di calorie sono i glicidi. Questi vengono in parte bruciati per il consumo immediato e in parte si trasformano in grasso e si depositano in forma di
adipe soprattutto sotto la cute. Nel nuotatore vediamo una netta prevalenza del deposito sotto la cute addominale, quale protezione di quel centro di calore. E’ notorio, tra i nuotatori, il fatto che molti d’essi, dopo pochissimi anni d’attività, hanno la così detta « pancetta », malgrado la giovanissima età Nella nostra dieta di Italiani, la sostanza che fornisce la maggior quantità di glicidi è la farina di grano in tutte le sue preparazioni, cioè pane, pasta ecc., i così detti amidacei.
Ora però, aprendo un libro di fisiologia, troviamo questo esempio che ci interessa: «Per digerire (nel senso di assimilare completamente) gr. 100 di latte occorrono circa 4 ore, per gr. 100 di carne 6 ore, per gr. 100 di pane 10 ore». Come si vede, la digestione degli amidi è molto lunga e laboriosa e quindi non è adatta a chi deve usufruire degli organi addominali per un altro lavoro. Bandire la pastasciutta e il pane in casa di un Italiano è forse una follia, nta non è follia limitarne l’uso al punto da non farne la base di un pasto. Un forte consumatore di amidi che praticasse il nuoto non potrà mai raggiungere i suoi limiti massimi: se per digerire un etto di pane ci vogliono 10 ore, figuriamoci quante ne occorrono per un pasto a base di amidacei; e così, mentre l’atleta nuota, digerisce e il sangue non può
concorrere pienamente a tutte e due le funzioni; io consiglio, quindi, le minestrine in brodo; sono sempre farine, amidacei, ma in minor quantità e in forma maggiormente digeribile; pane, non più di gr. 250 di qualità integrale, meglio ancora se leggermente abbrustolito al forno. Glicidi facilmente digeribili sono invece i polisaccaridi c i monosaccaridi, come lo zucchero comune, gli zuccheri di frutta, i fruitosi, gli zuccheri che si trovano in commercio sotto il nome di Destrosport o simili. Questo alimento si prende bene sotto forma di sciroppi; per esempio frutta cotta nell’acqua con molto zucchero; questo è un alimento ideale per i nuotatori e deve essere presente ad ogni pasto; perché è estremamente digeribile e leggermente lassativo.
Le marmellate di ottima qualità e soprattutto il miele e la melassa, molto più digeribili degli zuccheri sopra nominati, sono da consigliarsi anche per dolcificare le bevande al posto dello zucchero. La marmellata di frutta, invece, è a volte causa di fermentazioni e di acidità gastrica; quindi deve essere adoperata con cautela.
Terzo tipo di alimento: le proteine, che servono' più che per il loro potere calorico, inferiore ai lipidi e pari ai glicidi, per il loro potere di restauro della cellula muscolare. I protidi sono animali e vegetali, come ho detto sopra: tra gli animali diamo la precedenza alle carni di bue, vitello, manzo e pesce bianco. Questi alimenti vanno cotti,
ricordando di non cuocere i grassi, in maniera varia per non stancare il gusto con una cottura sempre uguale. Proteine vegetali sono quelle presenti nei legumi. Troviamo minerali e vitamine, oltre che nei cibi già presi in considerazione, pure nel latte, nelle verdure crude (e cotte e soprattutto cotte a vapor di acqua), nelle frutta, con a capo l’arancia che per la quantità e il numero -di
vitamine è senz'altro la prima tra le frutta della quale con. sigliamo un larghissimo uso, raccomandando di consumarle appena aperte o, se vengono spremute, di berle subito, affinché il loro contenuto vitaminico non venga deterioralo
con la luce o l’aria.
Grande apportatore di vitamine è il fegato degli animali, che va cotto ai ferri c condito, a fine cottura, con sale, limone e olio o burro. Pure i tuorli d’uova crudi sono ottimi apportatori di vitamine. L’albume (da prendersi cotto
perché crudo viene eliminato completamente attraverso i reni) è un ottimo apportatore di sostanze proteiche. Questi cibi, che ora abbiamo preso in considerazione, devono essere preparali in maniera appetitosa: in caso contrario si avrà una cattiva digestione, mancando quella che il Pawlow definisce digestione psichica, cioè la preparazione pischica a mangiare con piacere. Sul terreno pratico diremo che il nuotatore dovrebbe mangiare tre volte al giorno e cioè: alle 8, alle 12,30 e alle 19,30. L’allenamento, quindi va fatto alle 10,30 e alle 16,30. A questo punto trascriviamo, con qualche variazione, la dieta della chiarissima collega dott. Edvige Fileti, che mi sembra senz’altro la migliore e la più razionale.
Ore 8: Succo di due o tre arance senza acqua c senza zucchero; gr. 250 di latte con tre cucchiai di zucchero ed un po’ di thè e caffè o malto; gr. 50 di pane scuro abbruslolito; gr. 50 di burro, gr. 50 di miele o marmellata; un uovo lesso o all’ostrica oppure sodo. Ore 12,30: gr. 100 di legumi in passata, oppure una minestra di gr. 100 di fiocchi di avena, gr. 100 di pane scuro; gr. 50 di burro; un uovo bollito; gr. 100 di verdura fresca (pomodori, carote gialle, lattuga, peperoni) e cotta con gr. 40 di olio di olive; gr. 50 di formaggio fresco; gr. 100 di uva o un'aranciata: un bicchiere di latte o acqua minerale.
Ore 19,30; gr. 100 di pane scuro; gr. 100 di riso con 50 di burro, oppure gr. 100 di pastasciutta una volta alla settimana; gr. 150 di arrosto di manzo tre volte alla settimana o gr. 150 di pesce bianco; gr. 100 di verdura: gr. 50 di formaggio fresco; bevande e frutta come a mezzogiorno.
Paolo Padovani da « [Vuota
NOZZE:
CJztLi'fi4ìJU.eeL - &glil L A Pesaro, nella suggestiva chiesa parrocchiale dei PP. Cappuccini, sono state celebrate il 27 dello scorso mese, le nozze del dott. cav. Gino Filippucci, consigliere centrale ed ispettore regionale del C.S.l. con la gentile signorina Adria Sani. All’amico Gino Filippucci ed alla sua eletta consorte, giunga l’augurio affettuoso dell’intera famiglia del Centro Sportivo Italiano e di « Stadiuni » in particolare.
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Il MI DEI CAMPIONATO 01 EMISI 1 GII. Modena 18-19 Luglio 1953 Il 18 c il 19 luglio 1953 avranno luogo a Modena le finali del Campionato di Pallacanestro
del C.S.I.
Dopo una lunga trafila attraverso le fasi provinciali prima, regionali c interregionali dopo, e durante le quali, complessivamente, ben 300 squadre si sono presentate alla partenza, solo 12 compagini si presenteranno all’ultima prova che dovrà laureare, per ogni Categoria, il Campione d'Italia. Infatti le 12 partecipanti riassumono le tre Categorie contemplate dal Regolamento e cioè la Categoria A per i giovani tesserati esclusivamente per il CSI c nati dal 1932 in poi; la Categoria B per i tesserali esclusivamente per il CSI e nati dal 1° gennaio 1936 al 31 dicembre 1938 e, infine, la Categoria C che contempla la partecipazione di atleti nati dal ln gennaio 1933 in poi e l’eventuale immissione di non più di tre elementi tesserati per la FIP, a favore della stessa Società, e che non abbiano preso parte a gare superiori a quelle di 1“ Divisione. Naturalmente il gruppo più nutrito di partecipanti è stato dato dalla Categoria A con 139 squadre, seguita dalla B con 100 e dalla C con 60. E’ necessario tener presente, però, che questo è il primo anno in cui la Categoria C ha avuto vita. Nei confronti degli anni trascorsi è interessante rilevare, ora, come una sola Unione Sportiva sia sopravvissuta e abbia raggiunto le finali mentre tutte le altre sono cadute in fase regionale o interregionale. La superstite è la Nive Candidior di Roma (A) mentre la caduta più clamorosa è stata quella di Pesaro che, allineando tre squadre nella finale interregionale, non ha vinto con nessuna. Altra assenza di rilievo è quella della Sfondrati di Cremona (B) che lo scorso anno uscì Campione d’Italia. In compenso si affaccia minacciosa e con grandi probabilità di successo finale l’Artigianelli di Milano forte, più che altro, del suo capo-cannoniere Capra. Altra squadra di rilievo e che potrebbe fornire la sorpresa finale, sempre nella Categoria B, è l’Atzori di Padova mentre la Cadmea di Roma e la Croce Azzurra di Cosenza dovrebbero ricoprire il ruolo di outsider. Tecnicamente questa Categoria è stata quella che ha dato maggiori soddisfazioni al pubblico e dirigenti ed anche quest’anno questo livello di gioco non dovrebbe mancare all’attesa. Circa la Categoria A, mentre la Nive Candidior di Roma, forte della sua esperienza e dell’affiatamento che regna fra i componenti la squadra, si
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presenta — sempre sulla carta — come la più qualificata per strappare il successo finale, la Torre di Reggio Emilia c la Juventute di Cremona si riserberanno l’incarico di fornire prove- convincenti e impegnative e scalzare la squadra romana dal ruolo di favorita. Più chiusa, invece, ci sembra la Libertas di Cosenza che già è da elogiare per aver raggiunto le finali della zona sud. Quanto alla Categoria C, essendo questo il primo anno in cui raggiunge la fase nazionale, poco si può dire seppure approssimativamente. Più preparate ci sembrano le squadre del nord e cioè S. Pellico di Cremona e Vigaranese di Ferrara. In questo settore, però, ci piace far notare la presenza di una squadra pugliese — la Libertas di Brindisi — che per la prima volta ha preso parte ai nostri Campionati ed ha avuto modo di imporsi in maniera autoritaria alle avversarie di turno. Che la sorpresa, qui, venga dal sud? Su un piano più modesto, invece, la Nivc Candidior di Roma. Più che pronoslici, questi, vogliono essere delle caute presentazioni; solo il responso del campo avrà valore definitivo. Comunque, la cosa certa è che in tutte e tre le categorie vi saranno battaglie grosse e, dato che la formula di svolgimento sarà all’italiana, nessuna squadra battuta il primo giorno potrà dirsi già sconfitta e chiusa a un’affermazione finale.
Il calendario delle partite è il seguente: 1“ Giornata: 18 luglio 1953: Cat. A: Reggio-Cosenza; Roma-Cremona Cat. B : Roma-Cosenza ; Milano-Padova Cat. C: Ferrara-Roma; Brindisi Cremona
2n Giornata: 18 luglio 1953: Cat. A: Cremona-R. Emilia; Roma-Cosenza Cat. B : Roma-Padova; Milano-Cosenza Cat. C: Roma-Brindisi; Cremona-Ferrara 3“ Giornata: 19 luglio 1953: Cat. A: Roma-R. Emilia; Cremona-Cosenza Cat. B : Roma-Milano; Padova-Cosenza Cat. C: Ferrara-Brindisi ; Roma-Cremona.
Le gare avranno luogo su tre campi e precisamente al Palazzo dello Sport di Modena. Gli orari — che verranno fissati in sede di finali — contemplano in linea di massima la disputa delle partite alle 8 e alle 9 del mattino e alle 19 c alle 20 di sera in modo che le squadre possano giocare nelle ore meno calde della giornata dando il massimo rendimento.
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Supplem. al n. 7 di STADIIIM per la Unioni Sportive e i Gomitati Provinciali del C.S.I. Luglio 1953
SPORT E LOTTA ESTIVA Uscivo dallo Stadio di Rimini dopo un bel po-
questa nostra battaglia estiva. Uno sport sano che
meriggio sportivo in cui avevo osservato atleti gio-
tenda disperatamente a riportare a galla i valori
vani ed entusiasti lanciati a 44 chilometri l'ora
fracassati della vita moderna.
sulla pista in cemento e spettatori sereni sulle
Ogni gita, ogni colonia, ogni manifestazione spor-
gradinate dello stadio. Ero contento, proprio con-
tiva, deve avere una. "tonalità sacra". Il Sacerdote
tento perché la manifestazione riminese aveva dato
dello sport e il Dirigente sportivo, devono sentire
ragione ai miei sogni. C'erano con me due bravi
vivi questi problemi se non vogliono che i nostri-
pretini di Rimitii e insieme si commentava la pro-
giovani non escano dal periodo estivo con le ossa
va di serietà e di forza data dagli atleti del Centro
rotte. Il Sacerdote soprattutto, deve essere assolu-
Sportivo Italiano e il tifo educato degli spettatori.
tamente presente a tutte le manifestazioni sportive
Ci lasciammo alla fine del viale con una ferma con-
dei suoi giovani portando con la sua serietà e con
vinzione: si può santificare il pomeriggio domeni-
la sua spiritualità un fluido di aria sana in un mon-
cale anche sull’anello di cemento di una pista e
do tanto ammalato. Il ragazzo deve, capire, che lo
sulla gradinata di uno stadio. Rimini è una delle
sport è preghiera. I Dirigenti approfitteranno di
migliori stazioni balneari d'Italia. Nel periodo esti-
tutto per infondere quest'idea. Una parola forte e
vo c'è una gara di nudismo e di mondanità. Andavo
penetrante detta al tramonto vicino alle tende, una
verso l'albergo pensando alle due strane visioni del-
meditazione viva e sentita dettata al mattino, un
la giornata: la prima, il nostro mondo fatto di se-
sorriso buono lanciato ad un atleta in gara, una
rietà, di gioia serena, di bontà sportiva e l’altra, il
preghiera detta presso le tante Madonne che popo-
mondo "degli altri", un mondo fatto di esibizioni-
lano i crocicchi di montagna, daranno ai nostri
smo povero e vuoto. Pensavo ai milioni di ragazzi
giovani la sensazione esatta della loro responsabi-
che durante l'estate saranno assorbiti e svuotati da
lità e porteranno nei loro cuori una volontà divi-
quello che essi chiamano il "grande mondo" e sen-
na di lotta nel selvaggio duello che dovranno soste-
tii il desiderio di lanciare una grande battaglia
nere per non distruggere la loro dignità. Noi non
estiva in cui le forze sane avrebbero potuto fare
temiamo il pugnale, ma la corruzione.
barriera al dilagare di mille miserie.
Chiamiamo quindi a raccolta tutte le energie
"La religione non teme la punta del pugnale, ma
sane dei nostri Dirigenti e dei nostri atleti. Forze
può cedere sotto il peso della corruzione. Non stan-
sane, decise, volenterose ne ho viste tante in mezzo
chiamoci quindi di corrompere, magari servendoci
ai nostri gruppi sportivi e non possiamo lasciarle
del pretesto dell'igiene, dello sport, della stagio-
esaurire nella solitudine. C'è da salvare la serietà
ne, ccc...".
del nostro sport, uno dei pochi mezzi che abbiamo
Queste parole sono state scritte nella "Rivista
ancora per penetrare la massa giovanile e per por-
internazionale delle Società Segrete” e sono attuate
tare ai nostri giovani bruciati dall'arsura del male,
instancabilmente dai nemici della Religione. Lo
"l'acqua viva che disseta in eterno ".
sport deve essere il mezzo con cui combatteremo
Don ÌKIcola Pavoni
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rovineia
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^Provincia
I N O ” La Pasqua dello Sportivo „ Dopo due serate di preparazione, si è svolta a Torino nel giorno dell’Ascensione, la «Pasqua dello Sportivo». Le serate si sono svolte nel salone cinematografico della Parrocchia di S. Secondo, gentilmente concesso dal Rev.mo Parroco S. E. Mons. Pinardi, nelle quali, oltre a documentari cinematografici (pesca subacquea — giro d’Italia — partita Italia-Inghilterra — campionati mondiali di calcio — sciagura di Superga), il Reverendissimo Teol. Don Pollatolo illustrò ai presenti le alte finalità cbc lo sport può avere, e deve avere, nel campo morale e spirituale. Precisò che la Chiesa, conoscendo quanto sia possibile allo sport formare il carattere del buon Cristiano, non solo accetti le discipline sportive quali mezzi educativi, ma quanto l’incoraggi perché con tali mezzi i giovani imparino maggiormente a servire Dio in letizia. La solennità della « Pasqua dello Spor-
tivo » si c svolta sul Campo dell’A. C.; Torino, la cui Direzione ha messo gentilmente a nostra disposizione, intervenendo al completo, unitamente ai propri giuocatori guidati dal loro Pres. Comm. Novo, il quale ancora una volta ha dato la dimostrazione del suo alto senso dell’ospitalità. L’Altare è stato innalzato in tribuna, e precisamente al di sopra della lapide che ricorda i caduti di Superga. La S. Messa dialogata e commentata, e alla quale assistevano oltre duemila sportivi, è stata celebrata dal nostro Assistente Ecclesiastico Teol. Can. G. R. Bosso il quale, al Vangelo, ha rivolto la parola ai presenti ricordando i doveri che i Cristiani hanno nello sport e quanto lo sport deve al Cristianesimo. La S. Comunione è stata impartita da 12 Sacerdoti i quali hanno portato Gesù ai presenti scaglionati sulla pur capace tribuna. La solennità della « Pasqua dello Sportivo », celebrata con tanta semplicità, ma
con altrettanta devozione su quel campo che vide le gesta dei più estrosi nostri calciatori e che Dio ha chiamati a Sé tut. li assieme, ha lasciato nel cuore di ognuno la più confortevole delle impressioni. La presenza inoltre dell’On. Sen. Guglielmone, del Comm. Novo, di giuocatori di grido e di speranze dello sport, ci ha dato la conferma che la nostra opera non è inutile e che il nostro lavoro è sentito e seguito. Dal canto nostro questa constatazione ci è di grande conforto e ci sprona a continuare con il consueto, e se è possibile maggior ancora, ardore a seguire ed indirizzare la gioventù nella via che il Sommo Pontefice ci ha tracciata. Terminata la S. Messa, sul rettangolo di giuoco si sono schierate, agli ordini dell’arbitro di Serie A, Sig. Livcrani, le squadre del « S. Secondo » di Torino e della « Stella Maris » di Alba per la disputa della gara di finale Regionale del nostro Campionato Ragazzi.
VER O NA Due avvenimenti meritano una citazione particolare su tutta l’attività finora organizzata dal Comitato Provinciale di Verona del Centro Sportivo Italiano. Ciò a prescindere da tutta la par. te tecnica che ha messo, e tiene tuttora, sotto pressione le varie Commissioni Tecniche.
Sul campo doli’A. C. Torino, organizzata dal C.S.L, al è avalla la «Pasqua dallo Sportivo». Ecco nna violone della mistica funzione alla quale hanno partecipato 24)00 atleti e dirigenti di tutta Torino.
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1. RITROVO SPORTIVO C.S.I. Dopo alcuni anni di attesa, finalmente il Centro Sportivo Italiano di Verona ha il suo Ritrovo Sportivo costruito nella zona di Porta Vescovo mercè l’aiuto di un. carissimo amico, don Michele Salvi. Un primo lotto di lavori ha consentito di ricavare un campo di calcio, due di pallavolo, uno di pallacanestro, pedane per i lanci e buche per i salti. L’impianto è stato infine completato da un moderno spogliatoio, diviso in tre sezioni, completo di servizi igienici. L’inaugurazione ha avuto luogo il 19 maggio con la partecipazione delle massime autorità cittadine, tra cui il Prefetto, il Sindaco, il Questore, il Provveditore agli Studi, il Presidente della Giunta Dioc. di A.C. Dopo la benedizione del Ritrovo, dedicato alla cara memoria della medaglia d’argento Luigi Piccoli, ex-presidente diocesano della CIAC caduto in combattimento contro i tedeschi, e del capitello di Maria Santissima, Mons. Grazioli, delegato vesco. vile, metteva in risalto la funzione dello sport nei riguardi di una completa educazione della gioventù e la benevolenza delI’A.C. verso le nuove forme ricreative. Seguiva il Sindaco, Sen. Uberti, il quale si augurava che da questo impian-
to uscissero ì futuri dirigenti della vita pubblica del domani.
2. PREMIAZIONE UNIONI SPORTIVE Come è ormai consuetudine della Presidenza del C.S.I. Verona, il 20 giugno ha avuto luogo, nel salone di Via Dogana, la cerimonia della premiazione dei Campionati di calcio svoltisi nel ciclo delle manifestazioni invernali/primaverili. Dalle mani del V. Prefetto, don. Gasdia, del Deleg. Prov. CONI, comm. Orna,, dell’avv. Bassani e dott. Fontebuoni, dell’Entc Prov. Turismo, del Questore, del M.o Marastoni dell’ufficio Sportivo del Comune, di don Michele Salvi, socio onorario del CSI, sono state distribuite numerose Coppe, Targhe, Medaglioni, scudetti c diplomi alle UU.SS. vincitrici delle singole categorie. Segnaleremo l’U.S. Casaleone, Campione Provinciale ragazzi 1953, la Spai dei Filippini, la Tebaldi di Tombetta, la Pindenionte, il San Zeno distintisi in modo particolare. Anche per gli arbitri la Presidenza ha voluto che fossero destinati cinque premi quale riconoscimento per la loro opera svolta quest’anno. Il Sig. Rozio, presidente della C.T.P. Gioco Calcio, ha letto una relazione sull’attività della sezione che può essere così riassunta : a) Campionato Prov. Ragazzi: parteciparono 29-squadre col sistema di gironi eliminatori e finale. L'U.S. Casaleone per la seconda volta consecutiva era la netta vincitrice. b) Tornei Cittadini (2 per la categ. Juniores): II Coppa B. Gaiga, vinta dall’U.S. San Giorgio e Coppa F.lli Corrà, vinta dalla Tebaldi; (2 per la categ. ragazzi): Coppa Orci. Davi terminato a parità di punteggio tra il San Nazzaro c l’U.S. Pindemonte e Coppa Verona fedele alla Spai dei Filippini; (3 per la categ. Pulcini): Coppa L. Piccoli allU.S. Adige; Coppa CSI Verona alla Pinde-
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monte c Coppa Consolazione all’Ardita di Tomba. Per aver un'idea sul lavoro della Commissione Tecnica Calcio si esaminino i seguenti dati riepilogativi: — Unioni Sport, affiliate al CSI : 53 ; — Squadre partecipanti ai Campionati: 126; — Atleti/gara: 1519; — giornate/gara : 160; — partite disputate: 580; — arbitri a disposizione: 31. Ferve intanto una vasta attività di atletica leggera, bocce e ciclismo di cui ne riassumeremo i dati la prossima volta.
MESSINA In extremis la vittoria del Messina. Con la manifestazione pallavolistica regionale un’altra bella pagina è stata scritta nell’album del Comitato Provinciale del C.S.I. di Palermo ricco di attività e giare propagandistiche fra la gioventù; al Giardino Inglese si sono dati convegno le squadre vincitrici delle eliminatorie provinciali del campionato Nazionale di pallavolo del C.S.I , rappresentanti di Siracusa, Messina, Catania, Palermo. Un folto pubblico ha fatto degna cornice alle gare avvincenti e ricche di momenti emozionanti. Fra i presenti l’ispettore Regionale del C.S.I. Di Mauro e il Presidente del Comitato Provinciale « Pippo » Nasta. L’inizio alla manifestazione è stato dato alle ore 9.15 dopo che gli atleti avevano ascoltato la S. Messa, celebrata dall’Assistente Don Carcione. Dopo i primi due incontri Palermo-Si racusa conclusosi 2 a 0, Messina-Catania 2 a 1, s’è avuta netta sensazione che le squadre a contendersi il titolo « Regionale » sarebbero state la S. Giuliano di
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Messina e la Maroso di Palermo. 11 terzo incontro Palermo-Messina conferma con giuoco avvincente, stringato, parecchie volle applaudito le previsioni intraviste. La Maroso ben condotta dal cap. Joco si è aggiudicata 2 dei tre « sets » ; con un buon punteggio, facendo sua la partita. La S. Giuliano con i bravi Casella e Amendola ha subito una onorevole sconfitta, ma ha mostrato di già una tempra non facilmente batlibile, una formazione, affiatata e ricca di riserve ed imprevisti. Poi la partita Catania Siracusa facilmente vinta dalla prima (2a0) con il Punteggio 15-4, 15-6, confermava un Siracusa molto modesto e atleticamente inferiore alle altre squadre. Il V incontro Catania-Palenno poteva essere decisivo per il Palermo. Bastava vincere per aggiudicarsi il tanto agognato Titolo. E ciò non è apparso eccessivamente difficile dato l’impeto con cui la « Maroso » ha attaccato i catanesi aggiudicandosi brillantemente il primo set per 15-8. Al secondo « quindici » ancora in vantaggio i marosini sebbene gli atleti di Catania si sforzino a risalire. E’ qui che il giuoco subisce un fermo a 12-10 : un atleta della Maroso è sospeso dal giuoco dal II) arbitro Sig. Cassisi. In campo regna nervosismo; loco riaffiala la squadra in cui è entrato Quaranta senza la dovuta tenuta sportiva. Il gioco riprende con la vittoria della Maroso, il torneo poteva considerarsi concluso. Ma alla fine della partita il Catania esponeva reclamo alla Commissione cosi composta: Giudice Arbitro Sig. Saladino, Commissario di campo, Sig. Milia, Segretario Sig. Buffa. Il reclamo seduta stante, in base allo Art. 20 del regolamento Nazionale viene accettato. La partita disputatasi è aggiudicata al Catania. Ma tosto il Catania subirà due amare sconfitte e dal Palermo e dal Messina. Poi ancora le due squadre finaliste Palermo-Messina nell’incontro più spasmodico e più sospeso della brillante giornata. Il Palermo vince il primo set ma non può resistere alla improvvisa rimonta dei Messinesi e si accascia. Il Messina ne approfitta, guadagna punto su punto, e inutili risultano gli incitamenti del cap. Joco, unico a non affogare in questo mare di incertezze e di scoraggiamenti. Alla Maroso sfumava inesorabilmente il titolo di « Campione Siciliano » del C.S.I. che molto bene stava e aveva già guadagnato.
FIRENZE
La U. S. Maroso dal Mosslna campione? Provinciale di Pallavolo. A Messina noiia prima quindicina di agosto si svolgeranno lo finali dol campionato nazionale di Pallavolo dal C.S.I.
E’ questa la stagione nella quale si tirano le somme, si compendia e si analizza cioè il lavoro svolto, i traguardi raggiunti e ciò che rimane da fare per maggiormente potenziare l’organismo del C.S.I. Molte discipline sportive sono adesso in letargo, gli atleti riposano e l’attività agonistica è rivolta soltanto al ciclismo e all’atletica leggera, gli sports che dominano in questo periodo ; nonché alle finali in campo extra-provinciale finali che monopolizzano l’attenzione dei tecnici per osservare a quale maturità tec-
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nica si è addivenuti, dopo l’opera di livellamento svolta presso i nostri giovani nei mesi invernali e primaverili. Consuntivo tecnico dunque quello che ci apprestiamo a compilare, ma dietro la freddezza di questi numeri si nascondono altre vittorie di più alta levatura, vittorie morali e propagandistiche che dimostrano la completa personalità organica della nostra istituzione. A Firenze però anche in periodo di minore attività si vive sempre nel massimo interesse, interesse rivolto al Trofeo della gioventù che a fine stagione, hu il compito di premiare appunto la società che ha svolto maggiori gare, partecipalo a più manifestazioni, organizzato tornei, e per questo dicevamo che ai Comitato Provinciale Fiorentino il lavoro non viene mai meno. Il calcio è stato, more solito, l’attività < he più ha impegnato le forze sportive del C.P.F. e tuttora si stanno svolgendo le ultime battute del torneo Amatori: si calcola che circa cinquecento atleti tesserali in ventidue società (compreso quello Ragazzi) abbiano gareggialo in tali campionati, senza tenere conto dei varii tornei a carattere parrocchiale o di propaganda, che hanno, fatto seguito all attività regolata dal Comitato Fiorentino. 11 Figline, campione provinciale « Ragazzi », ha veduto frustrale tutte le sue aspirazioni per ottenere un meritato successo in campo Regionale da una semplice monetina che volteggiando per la aria, ha preferito volare......... livornese e dare agio alla locale squadra di inserirsi nelle finali. Quest'anno si è dato finalmente atto alla formazione della rappresentativa provinciale da tempo auspicata e le prime uscite hanno messo in evidenza un livello tecnico che fa bene sperare per il prossimo futuro. Serenità dunque in tale settore, dove l’operosità del Dr. Franchi, del Ragioniere Marzoppini, e del Sig. Mariotti hanno ridato a r' questo sport un grado — --------c di efficienza tecnica, propagandistica organizzativa. La pallavolo viene seconda in ordine di importanza: il 1952-53 ha definitivamente consacrato il trionfo di tale disciplina sportiva che si è inserita nella vita agonistica delle nostre UU.SS. Un plauso di riconoscimento vada perciò al Dr. Briani, Presidente della Commissione che con sapiente sagacia ha saputo costruire questo saldo edificio; oltre ai campionati indetti dalla direzione tecnica nazionali, ogni U.S. ha organizzato tornei locali. Sì che l’attività di tale sport si è mantenuta sempre in vita ottenendo così lar. go successo di giovani e facile propagandarsi fra i medesimi. Romito — Fulgor — Alce e Congregazione formano « l’élite » di questo sport, ma comunque non sono privi di interesse « sei >, quali la Romeo Menti — Candor — Liberi e Forti — Sesto e Madonnina del Grappa. Queste senza alcun dubbio le attività sulle quali è brillato di luce vera l’interesse sportivo, lo sviluppo propagandistico, tecnico ed organizzativo del
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C S.I. ai quali fattori vivamente si sono interessate le sfere federali. Nella palla a cesto ia nostra potenza tecnica si riduce e si compendia nella Virtus Firenze che sotto la guida del Sig. Tosalti ha quest'anno sfiorato il successo nelle interregionali milanesi. E’ opportuno però che la commissione svolga più profonda e accurata propaganda verso tutte le società affinché la pallacanestro trovi il posto che le compete anche in diverse altre Unioni Sportive. Troppo presto si fa languire e si riduce al silenzio tale attività, lasciando distornando quindi inoperosi gli atleti questa particolare l’interesse verso brattea. Iride, Calasanzio, Virtus S. Jaeopino, Pino e S. Bario sono le altre UU.SS. vite praticano questo sport e degno di menzione il Ponte Rosso, che ha conquistato in campo federale un brillante primo posto (p* Divisione). Al Comitato Fiorentino è stalo demandalo, vista la buona riuscita della scorsa stagione, l’organizzazione delle fasi regionali nelle quali Virtus Firenze e Ponte Rosso vi hanno fatto la parte del leone in tutte e tre le categorie A.B. e C. li duo Benvenuti-Sammicheli presiedono l’attività del tennis da tavola: solitamente poco loquaci basta intavolare il discorso su questa disciplina sportiva per essere sicuri di rimetterci........... il pranzo. Li ascoltiamo però volentieri poiché la loro opera è veramente redditizia in tale campo, opera di organizzazione in
cui per il settore tecnico sono coadiuvati dall’ecclettico Frilli Franco (per la ero. naca gioca al calcio, ping-pong, pallavolo, salto con l’asta, nuoto e varie e per il commento è doveroso riconoscergli un bene ovunque). Il 1952-53 ha veduto un susseguirsi di manifestazioni, che hanno richiamato intorno ai tavoli da giuoco diecine e diecine di vecchie e nuove glorie c le fu. ture speranze del Comitato Fiorentino che in questo sport vanta numerosi successi anche in campo nazionale e ai quali conta di poter presto ritornare. Abetone e Ponte di Legno hanno laureato la maturità sportiva raggiunta in campo sciistico, una maturità col sei che comunque fa avallare buone speranze per il futuro di questa attività. Particolare menzione e un elogio incontrastato vada all’U.S. Alce particolar. mente attrezzatasi in questo settore. Però non soltanto nel campo dello sci i ragazzi di Briani si stanno facendo onore e un quarto del trofeo della gioventù è già spostato verso Via Cesare Battisti, 6. Siamo adesso in periodo estivo, atletica leggera e ciclismo sono l’A e B dell’alfabeto agonistico ed il Cav. Censini per la prima e le varie UU.SS. per la seconda si adoperano per mantenere alto il prestigio del C.S.I., sebbene nel mondo del pedale molto vi sarebbe da concordare per dare una mano alla volontà dei nostri atleti, poiché la volontà, se non è alimentata da un qualche cosa di materiale, spesso si esaurisce.
SILVERIO TURI
Gomme
POTENZA
cenTRO
SPORTIVO ITA LIO no COMITATO
PROVINCIALE
DI
Esigenze dello Sport organizzato L'ORGANIZZAZIONE
Per chi si affaccia alla visione della pratica sportiva attuata da una qualsivoglia organizzazione autorizzata, troverà un ambiente ed un modo d’agire comunemente ignoralo al di fuori di essa, in modo più o meno sensibile. Sentirà un certo distacco e non troverà l’organizzazione falla al modo in cui mentalmente la vorrebbe. Nel caso nostro potrà dire che il C.S.l. è troppo rigido e non ammette discussioni in determinati argomenti, tra i quali primeggiano quelli di carattere prettamente tecnico. Si potrà anche pensare ad una mancanza di comprensione ma non è così. LA DISCIPLINA L’organizzazione sportiva porta alla base di ogni disciplina agonistica un insieme di norme tecniche o specificatamente riguardanti la relativa materia agonistica, necessarie anzitutto a garantire il buon andamento delle manifestazioni o gare. Ecco quindi i regolamenti tecnici delle varie Federazioni, assunti a norma tecnica dal C.S.I., in seguito alle specifiche Convenzioni a carattere nazionale, concordate per uniformare la pratica agonistica. Questo è il punto di partenza. Però vi sono altre considerazioni da fare relativamente alla parte agonistica del Centro Sportivo Italiano ed una caratteristica fondamentale, comune a tutti gli sport, non può essere assolutamente ignorata: la disciplina. Nello sport organizzalo La disciplina entra in tutti i rapporti: tra i dirigenti Centrali o Regionali e dei Comitati, tra dirigenti del Comitato e delle Unioni Sportive tra atleti ed arbitri, giurie o direttori di
gara, tra dirigenti ed, atleti del Gruppo o Unione Sportiva. E’ necessaria, non solo utile, agli effetti agonistici, ma anche agli effetti formativi, come remora alle impulsività, agli interessi particolari, ai falsi caratteri e come sopportazione anche di eventuali ingiuste sanzioni (o ritenute tali) per amore di Dio e del prossimo. A questo punto urge ricordare che di solito le sanzioni inflitte sono ordinariamente ritenute « ingiuste ed ingiustificate » dai responsabili, cosa facilmente confutabile e sulla quale non è opportuno dilungarci.
LA FUNZIONE DEL C.S.L
Quando si entra a far parte del C.S.L si assumono determinati impegni stabiliti dallo statuto e dal regolamento organico, dai quali, ovviamente, nessuno è tenuto a prescindere. Se accomodamenti talora sono avvenuti, ciò non autorizza nessuno a credersi in diritto di ignorare la disciplina necessariamente imposta dalle esigenze dello sport organizzato. Ciò è una naturale conseguenza dello scopo del C.S.l., .nato per volere del S. Padre su iniziativa della Gioventù Italiana di Azione Cattolica, alla quale è così organicamente legato da confondersi con essa. L’opera formativa nello sport è possibile solo su questi presupposti. Chi volesse esimersi da determinati obblighi sarebbe fuori strada sia come cristiano che come sportivo. La santità, attraverso il C.S.L, si salva solo in questo binario, stretto finché si voglia, ma non impraticabile. Ad ognuno la propria competenza e cosciente responsabilità.
Per quanti arrivano a Potenza, sia per ragioni turistiche che per molivi di lavoro, grande è la loro impressione per lo sviluppo dello sport nella città. Un buon numero di. atleti ed un grande numero di sportivi fanno si che questa impressione rimanga nel lorestiere e che mori di Potenza porli la notizia del tallivo ed operante sport locale. Trascorrendo una domenica in citta si nota una massa di atleti e di sportivi che giuoca, segue, critica e discute con più o meno competenza il giuoco del caccio. E’ un vero peccato ette i seguaci delle altre varie branche dello sport siano in molto minor numero! Eppure esiste un campo attrezzato e con degli impianti completi! Le Federazioni, il Cbl e le autorità scolastiche lavorano in profondità per propagandare questi sporis più poveri; ed essendo l’ambiente ben disposto penso che i loro sforzi avranno successo.
IL Comitato Provinciale si riunisce in riunione plenaria il 10 ed il 25 di ogni mese- Le Commissioni Tecniche si riuniscono settimanalmente nei giorni fissati dalla Direzione Tecnica. I PICCOLI SI DIVERTONO
Ha avuto inizio il 1" torneo Pulcini della città di Potenza per la disputa deila Coppa Rivista Stadium. Sono le speranze di domani, sono i giovani virgulti del CSI che emulano i iratelli maggiori: i ragazzi delITnvicta, per due anni consecutivi Campioni, del bud-ltalia: 150 pulcini le sei Unioni Sportive cittadine hanno raccolto dalle strade e dal chiuso delle Asseiazioni per farli correre e saltare sull’arido e assolato campo di S. Maria! Quanti sudori per una medaglietta e quanto tifo!! ARBITRI PROMOSSI
Con gli esami scritti ed orali si è concluso il corso per arbitri CSI di calcio. Hanno conseguito la promozione: Appella, Scatigna, Palumbo, Torlo, Tolla, Z'appaeosta, Matassini, Caputo, Martorano, Di Grisolo, De Feo. RISVEGLIO LAGONEGRESE
L’amico rag. Nicola Croce è stato nominato Commissario del CSI per la zona del Lagonegrese. Conosciamo i meriti del Croce e la sua attività nel CSI e da Lui ci attendiamo molto. L’Unione Sportiva Nerulania sarà il seme fecondo che farà germogliare tutta la tona. Invieremo un deposito di tessere ed i moduli per le affiliazioni. Buon lavoro ! ! Emilio Colombo, vice Pres. Centrale della GIAC, è stato rieletto deputato al Parlamento. Al giovane parlamentare Lucano, degno figlio di questa nostra gente lucana laboriosa e cristiana, vadano gli auguri affettuosi del Comitato Provinciale del CSI e di tutti gli atleti e dirigenti della provincia.
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Il regolamento del giuoco del Tarnburello Nel C.S.I. si è iniziata da. qualche mese l'interessante e salubre attività tamburellistica. Riteniamo pertanto utile riportare il testo integrale del Regolamento tecnico del giuoco adottato dalla F.I.P.T. facendolo precedere dalle seguenti disposizioni di carattere generale. Le trattative per le scritture di giuocatori si svolgono liberamente e direttamente fra diverse Società. I giuocatori dovranno in ogni caso essere interpellati e dare il loro consenso. I giuocatori che ricevessero proposte di ingaggio da parte di altre società dovranno darne evviso alla Società a cui appartengono, la quale, se riterrà opportuno, inizierà le trattative salvaguardando in ogni caso, gli interessi del giuocatore ed i propri. Il giuocatore potrà comunque, liberamente, dopo trascorso un periodo di dodici mesi di inattività, assumere impegni con la Società che egli ritenesse gradita. Le scritture si intendono fatte per tutta la durata stabilita dal contratto e l'impegno dovrà essere rispettato da ambo le parti, salvo casi eccezionali di forza maggiore (cambiamento di residenza per ragioni di lavoro, servizio militare) debitamente riconosciuto dalla F1PT e da questa autorizzati. In occasione di qualsiasi cambiamento di Società dovrà essere tempestivamente avvertito il Comitato provinciale della FIPT. Art. 1. — Il giuoco italiano del Tamburello si eseguisce di regola tra squadre di 5 giuocatori per parte. Si possono anche incontrare squadre composte da 4 o da 3 giuocatori. Art. 2. — Prima dell’inizio della partita si procede al sorteggio per la scelta del campo. All’inizio della partita ogni squadra si disporrà nella propria metà del campo.
Art. 3. — BATTITORE. Il battitore mette in giuoco la palla dalla « linea di battuta » nel modo che egli crede migliore, servendosi della racchetta che deve però cambiare per la ripresa, con un tamburello simile a quello usato dagli altri giuocatori. Art. 4. — Per il giuoco del Tamburello è vietato l’uso del «trampolino» e della «battuta servita». Art. 5. — La palla dovrà essere battuta asciutta e pulita. Alla prima infrazione, salvo che la palla non sia stata giudicata fallo, verrà fatta ripetere la battuta. Alla seconda infrazione e alle successive verrà inflitta la perdita del 15, salvo i provvedimenti del caso che potrà adottare il Comitato Provinciale, su rapporto dell’arbitro, direttore di gara. Art. 6. — La battuta si ripete ogni volta che sarà segnato un « 15 ». Art. 7. — ATTREZZI. Gli attrezzi per lo svolgimento del giuoco consistono in una palla e in tamburelli. La palla di gomma semipiena, rossa, del diametro di mm. 55 e del peso di grammi 70 è la palla ufficiale. In caso di particolari condizioni di visibilità la palla può essere sostituita con altra di diverso colore, sempre di uguale peso e diametro, previo accordo tra le squadre, reso noto preventivamente all’arbitro. E’ autorizzato anche l’uso del così detto « Palloncino » di diametro leggermente superiore, ma dello stesso peso. Detto «Palloncino » serve esclusivamente per gare e tornei da svolgersi in sferisteri con muro di appoggio o in campi di dimensioni non regolamentari. I tamburelli di forma circolare, devono avere il diametro massimo di cm. 28. Al battitore è concesso l’uso del tamburello ovale di cui potrà servirsi solo per la battuta. Art. 8. — CAMPI DI GIUOCO - Il campo di giuoco deve essere, possibilmente, in terra battuta, e segnato alle misure di cui al successivo articolo con righe bian-
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che di cm. 8 tracciate in maniera ben visibile, evitando la rigatura con materiale polveroso. Art. 9. -r- I Campi sono classificati in tre categorie: sono di prima categoria i campi che rispondono ai seguenti requisiti: lunghezza m. 130, larghezza m. 20; sono di seconda categoria i campi dellal unghezza di m. 120 ed aventi una largheza da 18 a 20 metri; sono di terza categoria i campi della lunghezza di m. 110 e della larghezza da 18 a 20 metri. Alle testate dei campi sono ammesse due zone chiamate di « ripresa » formate dal prolungamento delle due linee laterali e da una linea perpendicolare ad esse distante da un minimo di m. 2 ad un massimo di 5 metri da ciascuna delle anteime poste su quel lato del campo. Sulla linea delimitante la zona di ripresa dovrà essere posto imo sbarramento alto un metro e costruito con materiale rigido; è tollerata ima fune purché stesa tra due robusti sostegni infissi alle estremità. La lunghezza del campo viene pertanto ad essere limitata ad un massimo di 140 metri mentre, in ogni caso le aste dovranno rimanere infisse ai quattro angoli di delimitazione della lunghezza obbligatoria.
Art. 10. — Le quattro linee di delimitazione del Campo devono essere contornate da uno spazio libero e privo di ostacoli di almeno due metri per i campi di prima categoria e di un metro almeno per quelli di seconda categoria. I campi di seconda categoria sono idonei ad ospitare gare e campionati di categoria inferiore alla prima. I campi (piazze, strade, cortili) che non rispondono ai requisiti precedenti, previo nulla osta del Comitato Provinciale, possono essere autorizzati ad ospitare partite amichevoli o di propaganda, approvate dal Comitato stesso. In campi del genere, ove non ne esistano di regolari, eccezionalmente potranno essere autorizzati incontri di Campionato per squadre di terza categoria. La classificazione del Campo è competenza della Commissione Tecnica Nazionale, la quale delibera sentito il parere del Comitato Provinciale competente. Il Comitato Provinciale ha tuttavia la facoltà di autorizzare gare propagandistiche di carattere locale, su campi di misura ridotta, ma in tal caso è fatto obbligo di precisare nel Regolamento della manifestazione, le caratteristiche del campo prescelto. Art. 11. — La linea di battuta, messa in evidenza da un rettangolo tracciato ad una delle testate del campo, equidistante dalle linee laterali e largo m. 4, sarà parallela alla linea mediana A. e da questa distante: m. m. m. m.
55 50 45 30
per per per per
la la la la
1» categoria 2“ categoria 3» categoria categoria allievi.
Per mediana s’intende la linea che divide il campo a metà nel senso della sua lunghezza detta anche « cordino » o fallo di mezzo. Ai quattro angoli del campo, cioè ai limiti delle misure minime, dovranno essere infisse antenne (senza bandiere) dell’altezza minima di metri 8. PARTITE. La partita può essere svolta Art. 12. ai 10, 13, 16 e 19 giuochi; il minimo dei giuochi sarà • previsto dal regolamento della gara. Art. 13. — I punti vengono conteggiati come segue: 15, 30, 40, 50 (giuoco). Art. 14. — Stabilito che le squadre devono avvicendarsi in battuta, solitamente ogni periodo di tre giuochi, la squadra che prima raggiungerà i 50 punti vincerà un giuoco; quella che prima raggiungerà il numero dei giuochi stabilito, vincerà la partita.
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Art. 15. — CLASSIFICHE. La classifica è stabilita per « punti e verranno attribuiti: a) 2 punti per ogni gara vinta; b) 1 punto per ogni gara pari; c) 0 punti per ogni gara perduta; ri) 0 punti per ogni gara perduta per irregolarità di squadra.
Art. 16. — Ove nel punteggio di classifica due o più squadre risultino pari, si procederà ad incontri di qualificazione. Art. 17. — FALLI. Si commettono falli: 1) quando il battitore, nel battere la palla, tocca o oltrepassa anche con un solo piede, la linea di battuta o una delle laterali del rettangolo di battuta; 2) quando la palla, battuta o ribattuta, non oltrepassi o tocchi la linea mediana; 3) quando la palla, battuta o ribattuta, batta a terra, sulla linea di demarcazione od oltre; 4) quando la palla non è ribattuta dopo il primo balzo ; 5) quando la palla « buona » è toccata con qualsiasi parte del corpo, compreso l’avambraccio, del giuocatore; 6) quando la palla è toccata, sia pure col tamburello, da due o più giuocatori, consecutivamente; 7) quando la palla batte sulle antenne poste agli angoli del campo; 8) quando un giuocatore, anche se non prende parte all’azione, tocca con qualsiasi parte del corpo la linea mediana; 9) quando la palla è rilanciata tenendo il tamburello con ambedue le mani, o quando viene colpita dal tamburello non trattenuto dal giuocatore; 10) quando il giuocatore nel colpire la palla già di rimbalzo tocca contemporaneamente col tamburello il suolo. Art. 18. — Non è considerato fallo quando, colpendo la palla di volo o durante il primo balzo, il giuocatore tocca terra col tamburello.
Art. 19. — E’ punto buono e valido: 1) quando la palla valida non è rimessa di volo o di primo balzo dalla parte avversaria; 2) quando la squadra avversaria commette comunque un fallo; 3) quando da un giuocatore la palla viene « volata » (per palla volata si intende la palla valida che supera di volo tutti i giuocatori della parte avversaria).
Art. 20. — Il colpo è nullo: 1) quando la palla si rompe in tutti i casi di giuoco valido. La constatazione della rottura dovrà però essere fatta dall’arbitro prima della successiva battuta; 2) quando nel battere o ribattere la palla, si rompe la pelle del tamburello, rottura, anche questa, da constatarsi immediatamente dalU’arbitro. Non costituisce colpo nullo la rottura della cinghietta. Art. 21. — ARBITRI. Gli arbitri sono: aspiranti: nominati dal Comitato Provinciale; effettivi: proposti dal Comitato Provinciale alla Commissione Tecnica Nazionale e da questa nominati; nazionali: proposti dalla Commissione Tecnica Nazionale e nominati dal Consiglio Direttivo. Le gare ufficiali devono essere arbitrate da arbitri effettivi nazionali; le gare di propaganda possono essere arbitrate da arbitri aspiranti. Tutti gli arbitri devono essere muniti di tessera di riconoscimento da rilasciarsi dai competenti organi;, gli aspiranti sono invece muniti di una lettera di nomina a cura del Comitato Provinciale. L’arbitro nelle gare ufficiali dovrà essere in tenuta sportiva: pantaloni bianchi, camicia o maglia bianca. Art. 21 bis. — L’Arbitro controlla la partita da metà campo, ponendosi al di fuori di una delle linee laterali
e in direzione della linea mediana, coadiuvato da quattro guardialinee senza la presenza dei quali non dara inizio alla partita. Ognuna delle squadre ha facoltà di presentare all’arbitro due guardialinee di sua fiducia; in caso contrario il Comitato Organizzatore ha l’obbligo di provvederli. Provvederà ancora, sempre prima dell'inizio della partita, torneo o gara, ad assicurarsi che siano osservate le norme di cui agli articoli 8, 9, 10, 11; a garantirsi che il pubblico sia tenuto lontano almeno m. 1,50 dalle linee costituenti il perimetro del campo di giuoco, fissando inoltre in relazione alle condizioni atmosferiche del momento, da quale parte dovrà essere fissata la battuta. Art. 22. — L’inizio della partita, i falli e la ripresa dei giuochi saranno indicati dall’arbitro con un colpo di fischietto. Art. 23. — Prima dell'inizio della partita l’arbitro dovrà procedere alla verifica dei cartellini della FIPT. Art. 24. — Il giudizio dell’arbitro è inappellabile. Art. 25. — L’arbitro ha facoltà di interrompere la partita quando egli lo ritenga necessario. Deve però indicarne i motivi nella relazione scritta, che dovrà rimettere, unitamente al referto arbitrale, al Comitato Tecnico della manifestazione. L’arbitro ha facoltà di ribattere il 15 quando non ha potuto constatarne la validità. Art. 26. — In caso di cattivo tempo o per sopraggiunta oscurità le partite saranno rimandate e possibilmente effettuate nel termine più breve sempre in conformità delle norme citate nel Regolamento della Manifestazione. Art. 27. — Il capitano di una squadra potrà fare opposizione al risultato di una partita presentando reclamo scritto alla Giuria di appello, rappresentata dal Comitato Provinciale, entro un’ora dal termine della partita stessa. Il reclamo potrà essere presentato per errore tecnico o per mancata applicazione delle norme regolamentari. L’errore tecnico dovrà essere fatto rilevare, all’arbitro, dal capitano della squadra, nel momento in cui Terrore stesso si presume sia avvenuto. Qualora detto rilievo non sia stato fatto, il reclamo non sarà ritenuto valido. Il reclamo scritto dovrà essere presentato alla giuria entro 24 ore dalla fine della partita e dovrà essere accompagnato, sotto pena di nullità, dalla tassa di L. 500 (cinquecento) che verrà restituita in caso di accoglimento.
Art. 28. — DELLE SQUADRE E DEI GIUOCATORI. Le squadre dovranno essere composte di giuocatori appartenenti alla stessa Società. Art. 29. — La Federazione potrà ammettere a gare, in casi eccezionali, squadre rappresentative di provincie, per quelle località nelle quali è necessaria una propaganda del giuoco. Art. 30. — Ogni squadra potrà avere una o due riserve che dovranno però essere iscritte contemporaneamente alla squadra stessa. Le riserve possono entrare in squadra solamente all’inizio della partita. Per campionati nazionali, o tornei nazionali della durata di oltre quattro giornate, sono ammesse tre riserve.
Art. 31. — Durante la partita i giuocatori hanno la facoltà di sostituirsi nelle singole posizioni, il battitore lo potrà solamente quando è terminato il « giuoco » in corso. In caso di accertato grave infortunio per incidente constatato dall’arbitro ed a giudizio esclusivo o'el medesimo, il battitore può essere sostituito in qualsiasi momento da un compagno di squadra quando il giuocatore infortunato fosse costretto per tale causa a lasciare il campo.
Art. 32. — In caso di incidenti a un giuocatore, la squadra ha l’obbligo di continuare la partita con gli altri giuocatori rimasti in gara. Nel caso che la squadra rimanga con due giuocatori ha facoltà di continuare g meno la partita. Se rimane invece ridotta ad un solo giuocatore, la partita verrà sospesa e sarà dichiarata vincente la squadra avversaria.
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Art. 33. — In caso di ritiro della completa squadra, anche nel caso previsto dall’art. 34, la squadra avversaria sarà dichiarata vincitrice della partita. Art. 34. — Se una squadra fosse esclusa dal proseguimento della gara, tutti gli incontri da questa sostenuti saranno annullati. RINUNCIA. Saranno dichiarate perdenti per rinuncia le squadre che si presenteranno in campo con un numero di giuocatori inferiore a tre. Tale rinuncia è valida solamente per la partita che la squadra incompleta dovrebbe disputare. Le squadre non presenti in campo, trascorsi dieci minuti dall’ora stabilita, saranno dichiarate perdenti per rinuncia. Se nessuna comunicazione sarà pervenuta tempestivamente, prima dell’inizio della manifestazione, al Comitato Provinciale, la squadra sarà dichiarata perdente per forfait ingiustificato e denunciata al Comitato Provinciale per 1 provvedimenti disciplinari del caso.
CAPITANO. In ogni squadra il titolo di capitano spetta a quel giuocatore, al quale il dirigente della Società a cui appartiene la squadra, riterrà opportuno assegnarlo. La qualifica di capitano dovrà risultare al momento della iscrizione della squadra stessa. Il capitano della, squadra è responsabile sia nei confronti dell’arbitro che del Comitato Tecnico della condotta dei giuocatori in campo. Se il capitano della squadra viene meno ai doveri imposti dalla sua carica e dai regolamenti, la punizione da applicare nei suoi confronti sarà più severa di quella stabilita per un altro giuocatore qualsiasi. Art. 35. — DISCIPLINA. Sotto pena di espulsione dal campo, e indipendentemente dai provvedimenti che il Comitato Provinciale (Giuria di appello) riterrà di prendere, non è permesso al giuocatore. durante lo svolgimento delle partite, di protestare o discutere con chicchessia. Del pari non è permesso protestare o discutere a partita terminata senza incorrere nei provvedimenti disciplinari che il prefato Comitato Provinciale potrà adottare sempre. E’ obbligo di tutti i giuocatori partecipanti a gare o tornei di tenere un contegno riguardoso nei confronti del pubblico anche se, nel contegno del pubblico, il giuocatore possa rilevare qualche intemperanza. Art. 36. — La tenuta dei giuocatori di tamburello è la seguente: maglia o camicia portante i colori e il distintivo del Sodalizio di appartenenza, pantaloni lunghi bianchi, scarpe bianche, per tutti i componenti delle squadre. Art. 37. — GARE. Le gare per il giuoco del tamburello sono distinte in: a) ufficiali; b) amichevoli o di propaganda. Sono « ufficiali » i Campionati, posti in calendario dalla FIPT e servono per i passaggi di categoria dei giuocatori. Le gare amichevoli o di propaganda comprendono tutte le altre gare e tornei anche nazionali, che dovranno, in linea di massima, essere organizzati con il sistema all’italiana e con partita di andata e ritorno. Art. 38. — Prima dell’inizio di un torneo o gara verrà sorteggiata alla presenza dei rappresentanti delle squadre concorrenti, il numero che assumerà ogni squadra nel proprio girone. In caso di assenza parziale o totale dei rappresentanti di squadre, il sorteggio avrà ugualmente luogo alla presenza del Comitato Provinciale o di un suo delegato. Art. 39. — Le Società o Enti che intendessero far partecipare le proprie squadre, a gare, dovranno entro il termine stabilito dal regolamento delle manifestazioni, comunicare allTEnte organizzativo 1 nomi dei giuocatori componenti la squadra o le squadre nonché il nome delle riserve, rimettendo in pari tempo, le prescritte tasse d’iscrizione senza di che l’iscrizione non sarà tenuta valida. I giuocatori dovranno essere muniti di cartellino federale dell’anno in corso. Art. 40. — Chi organizza una manifestazione deve indicare nel programma il numero del giuochi di cui
sono composte le partite eliminatorie, semifinali, la palla adottata, l’alternarsi della battuta, l'orario di giuoco, con la maggiore copia di dettagli intesi ad eliminare erronea interpretazione e favorire il buon esito della manifestatone. Art. 41. — Per tutte le manifestazioni tamburellistiche, esclusi i campionati italiani, funge da Giuria di appello il Comitato Provinciale responsabile dello svolgimento delle gare. Art. 42. — Ogni gara deve essere omologata dal Comitato Provinciale competente se trattasi di incontri che avvengono tra squadre della stessa Provincia; dalla Sede Centrale se trattasi di incontri che avvengono tra squadre di Provincie diverse. Il Comitato Provinciale interessato dovrà sempre, con tutta sollecitudine, rimettere alla sede Centrale la relazione della manifestazione per la ratifica. Contro il giudizio emesso dal Comitato Provinciale, in caso di contestazioni avvenute durante lo svolgimento di una manfestazione è ammesso ricorso in via definitiva, alla Commissione Tecnica Nazionale, tramite il Comitato Provinciale stesso. In tal caso il Comitato Provinciale rimetterà alla C.T.N., oltre la relazione sopra accennata, copia del referto arbitrale e copia della delibera adottata al riguardo. Art. 43. — I giuocatori di tamburello su proposta del Comitato Provinciale, sono classificati dalla Federazione in quattro categorie: a) prima categoria: giuocatori ottimi o promossi dalla seconda categoria; b) seconda categoria: giuocatori buoni o promossi dalla terza categoria; c) terza categoria: tutti gli altri giuocatori aventi più di 18 anni di età; d) quarta categoria: allievi dai 15 ai 18 anni. Art. 44. — I giuocatori delle squadre di 1» e 2« classificate nei campionati nazionali di 2« e 3" categoria passeranno automaticamente nella categoria superiore. Art. 45. — Indipendentemente da quanto disposto dall’art. precedente; il passaggio di categoria potrà effettuarsi d’autorità, dalla Commissione Tecnica Nazionale, per quei giuocatori che abbiano dimostrato di averne i requisiti. Art. 46. — Un giuocatore non può effettuare che un solo passaggio di categoria in un anno. Art. 47. — Il passaggio di categoria può essere tuttavia effettuato anche nel corso dell’anno, dalla Commissione Tecnica Nazionale. Art. 48. — L’assegnazione dei giuocatori alle diverse categorie viene stabilita dalla Commissione Tecnica Nazionale, ogni anno, in base ai risultati tecnici conseguiti dai giuocatori o alle note informative che dovranno fornire i Comitati Provinciali. Art. 49. — Un giuocatore di categoria inferiore potrà eccezionalmente far parte di una squadra di categoria superiore, senza acquisire per questo alcun diritto. Potrà essere promosso di categoria su proposta del Comitato Provinciale e con la procedura solita, se giudicato idoneo. a) Al raggiungimento del 40« anno il giuocatore ha il diritto di chiedere il passaggio alla categoria inferiore. Detto passaggio dovrà essere ratificato dalla C.T.N. b) La forzata interruzione di attività superiore a un anno, dà diritto al giuocatore di chiedere il passaggio alla categoria inferiore, previa ratifica della C.T.N.
Art. 50. — CARTELLINAMENTO GIUOCATORI. Al giuocatore non è consentito, pena la squalifica, firmare cartellini per più Società. Art. 51. — Il passaggio di un giuocatore da una Società all’altra può avvenire soltanto mediante nulla osta della società cedente e limitatamente al periodo 1 gennaio-31 marzo; trascorso tale periodo, il giuocatore rimarrà vincolato alla propria società per tutta la stagione sportiva.
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Art. 52. — Il cartellino federale è composto di tre parti che a cura del Comitato Provinciale saranno utilizzate: la prima, debitamente compilata dalla Società cui il giuocatore appartiene, rimarrà al Comitato Provinciale giurisdizionalmente competente. La seconda, compilata come sopra, sarà rimessa alla Sede Centrale. La terza, con fotografìa e firma del giuocatore, alla Società per la quale il giuocatore ha firmato il cartellino stesso. Non saranno ritenuti validi i cartellini che non porteranno la firma del Presidente della Società per la quale i giuocatori sono cartellinati. La firma del Presidente della società convalida la firma del giuocatore. Il cartellino deve essere rinnovato ogni anno. Presso la sede centrale è costituito lo schedario generale; presso il Comitato Provinciale è costituito lo schedario della Provincia. Art. 53. — Il termine per l’inoltro dei cartellini da parte dei Comitati Provinciali alla Sede Centrale, scade improrogabilmente il 30 aprile, fatta eccezione per i casi di nuova iscrizione per i quali il cartellino può essere trasmesso anche durante la stagione sportiva, ma comunque almeno 8 giorni prima del termine previsto per la iscrizione ai Campionati o a gare ufficiali cui il giuocatore debba partecipare. Art. 54. — APPROVAZIONE GARE. Le gare nazionali e interregionali devono essere approvate dalla Sede
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Centrale la quale provvede a sottoporre all'approvazione della C.T.N., i relativi Regolamenti. Le gare provinciali vanno approvate dal Comitato Provinciale il quale approva pure i regolamenti tecnici. II Comitato Provinciale deve tuttavia comunicare tempestivamente alla Sede Centrale, le norme generali della gara che dovrà effettuarsi. I Campionati Nazionali sono organizzati dalla Sede Centrale; i Regionali da appositi Comitati organizzatori a carattere regionale, nominati dalla Sede Centrale, i campionati Provinciali dal Comitato Provinciale. Al Campionati Provinciali sono ammesse tutte le squadre della Provincia regolarmente affiliate; ai Regionali è ammessa la prima o la seconda squadra classificata dal Campionato Provinciale. Sono ammesse ai Campionati Nazionali le due squadre prime classificate in ciascun Campionato Regionali. In nessun caso è ammessa la partecipazione ai Campionati Nazionali, di squadre rappresentative, di squadre formate da elementi appartenenti a Società diverse, di squadre appartenenti a Provincie ove non sia stato indetto per qualsiasi ragione, il Campionato Provinciale. E’ in facoltà del Consiglio Direttivo di ammettere eccezionalmente ai Campionati Nazionali l’unica squadra esistente in una Provincia. Art. 55. — Nessuna modifica potrà essere apportata al presente Regolamento Tecnico se non su proposta della Commissione Tecnica Nazionale e approvazione del Consiglio Direttivo.
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delle Commissioni Tecniche Nazionali del C, S. I.
PALLACANESTRO COMUNICATO UFFICIALE N. Il Riunione del 24 giugno 1953
OMOLOGAZIONE FASI INTERREGIONALI. Cat. A.; Libertas (Cosenza) - Juvenilia (Lecce): 20-19. Arbitro: Albano. Disputata a Taranto il 14 giugno 1953. In seguito a tale risultato la squadra della Libertas di Cosenza è ammessa alle Finali Nazionali di Categ. A. Cat. C.: Sciogliendo la riserva di cui al paragrafo II del C. U. n. 10 del 28 maggio 1953, non essendo risultato, a carico dei giuocatori del Brindisi, alcuna irregolarità, si omologa la gara di Categoria C Libertas (Brindisi) Aretusa (Siracusa) con il seguente risultato: BrindisiSiracusa: 59-17. Arbitro: Cozza. Pertanto, la Libertas di Brindisi è ammessa alle Finali Nazionali di Categ. C. Le squadre che hanno conquistato il diritto di disputare la Finale sono le seguenti: Cat. A: Juventute et Viribus, Cremona; La Torre, Reggio Emilia; Nive Candidior, Roma; Libertas Giammei. Cosenza. Cat. B: Artigianelli, Milano; Atzori, Padova; Cadmea, Roma; Croce Azzurra, Cosenza. Cat. C: Silvio Pellico, Cremona; Vigaranese, Vigarano Mainarda (Ferrara); Nive Candidior, Roma; Libertas, Brindisi. Come già reso noto con preceednti Comunicati, la formula di svolgimento sarà all’italiana (solo andata). Per l’assegnazione del titolo, in caso di parità in classifica, avrà valore la differenza-cesti fra le squadre a pari merito calcolando gli incontri diretti. CALENDARIO 1« Giornata: 18 luglio 1953: Cat. A: Reggio-Cosenza; Roma-Cremona.
Cat. B: Roma-Cosenza; Milano-Padova. Cat. C. : Ferrara-Roma; Brindisi-Cremona. 2« Giornata: 18 luglio 1953: Cat. A : Cremona-Reggio Emilia; Roma-Cosenza. Cat. B : Roma-Padova; Milano-Cosenza. Cat. C.: 1Roma-Brindisi; Cremona-Ferrara. 3“ Giornata:: 19 luglio 1953: Cat. A: Roma-Reggio Emilia; Cremona-Cosenza. Cat. B.: Roma-Milano; Padova-Cosenza. Cat. C.: Ferrata-Brindisi; Roma-Cremona. Al momento di scendere in campo il giuocatore dovrà esibire, oltre al cartellino CSI e, eventualmente, FIP, anche un documento d’identità personale e cioè: Carta d’identità o Patente di guida o Passaporto o Libretto Ferroviario o Fotografia legalizzata dal quale risulti la data di nascita o Certificato d’identità personale rilasciato dal Sindaco del Comune di residenza (per i giovani di età inferiore ai 18 anni). Da parte delle società interessate, è necessario far pervenire a questa C.T.N. un elenco nominativo dei probabili giuocatori che prenderanno parte alla Finale Nazionale. Tale elenco — che dovrà comprendere cognome, nome, paternità dell’atleta, numero del cartellino CSI e, eventualmente, di quello FIP per la Categoria C — non dovrà superare il numero di 15 nominativi e dovrà pervenire a questa C.T.N. entro e non oltre il 9.7.1953. Ogni squadra dovrà essere in possesso di due mute di maglie di diverso colore. Prima dell’inizio della partita dovrà essere fornito all’arbitro da parte di ognuna delle due squadre un pallone regolamentare in buone condizioni. Gli elementi che prendono parte alla prima partita non potrano più essere cambiati o sostituiti per le restanti due. Saranno in unica istanza e dovranno essere presentati — accompagnati dalla tassa di L. 2.000 — alla Commissione Tecnica entro e non oltre 30’ dalla fine della gara, previo preannuncio all’arbitro. Il Segretario Il Presidente GIOVANNI GOMEZ UMBERTO GARCEA
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ELENCO EUNIONI GRUPPI
SPORTIVI IN REGOLA 1QKÌ KQ CON L’AFFILIAZIONE Jù’JJ
ACQUASPARTA GIAC - S. Terenziano. S. TERENZIANO
ACQUI (Alessandria) RIVALTESE - Via chiesa, 48 - Rivalta Bormida. BISTAGNESE - Via Mazzini - Bistagno. ALESSANDRIA DON BOSCO - Via S. Maria Castello - Alessandria.
ANCONA JUNIOR - Via Guasco, 12 - Ancona. CRAN Unes - S. Martino (Ancona) AOSTA S. MARTINO CORLEANS - (Aosta). NUS - Casa Parrocchiale - Nus. CRIVELLATO GIOVANNI - Via S. Anseimo - Aosta. ARNAZ - Casa Parrocchiale - Arnaz. AREZZO AURORA - Via Antria - Arezzo. PIA CASA - Via S. Domenico - Arezzo. INVITA - Via Monte S. Savino - Monte S. Savino.
ARIANO IRPINO TRICOLLE - Via Vescovado - pr. CSI Zonale - Ariano Irpino. ASTI NICESE - Corso Asti - Nizza Monferrato. , BARI FRASSATI - Piazza Conciliazione - Conversano. POLISPORTIVA C.S.I. Putignano - Via Tripoli, 28 - Putignano. MAROSO - Via Cappuccini - Noci (pr. Ass. S. Cuore). VIRTUS - Via Repubblica (pr. Parrocchia S. Domenico) - Noci. DIO E PATRIA - Rutigliano. S. PAOLO - Corso V. Emanuele (Basilica S. Sepolcro) Barletta. BELLUNO PIAVE - Via Udine - S. Stefano Cadore.
BENEVENTO GAGLIARDA - Via L. Cadorna - Venticano. SUPERGA - Parrocchia S. Modesto - Piazza S. Modesto - Benevento. VIGOR GIAC - Via Luca Mazzella - Benevento.
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BERGAMO AZZANESE - Via Carrara. 7 - Azzano. JUVENILIA - Via A. Locateli!, 29 - Forano. PEDALE SERIATESE - Piazza Bolognini, 18 - Seriate. LOCATELLI - Piazza S. Giorgio - Riviera D’Adda, Solza. G.C. - Via Sommi - Brembate Sopra. CASSOTTI - Via G. Marconi - Ranica. TURRIS - Via S. Rocco - Sovere. OSIO SOTTO - Via Lazzaretto, 12 - Osio Sotto. MARTINENGO - Via Bartolomeo Colleoni, 17 - Martinengo. GRUPPO CICLISTICO - Via Concordia,7 - S. Pellegrino Terme. U. C. TAUREA - Via Rubini - Bergamo. LORETO - Via Loreto, 7 - Bergamo. EXCELSIOR - Viale Santuario, 4 - Bergamo. S. C. ROMANO BALLERINI - Viale Monte Grappa, 16 - Boltiere. CHIORDA - Via Palma il Vecchio, 4 - Bergamo. RAMERÀ - Via Ramerà - Ponteramica. SEBINIA - Via G. Marconi - Predore. TREVIOLO - Piazza Libertà - Oratorio - Treviolo BONATE SOTTO - presso Oratorio - Bonate Sotto. BIELLA PETTINENGO - Frazione Chiesa - Pettinengo. FALCHI AZZURRI - Via Don F. Campi - Crevacuore. PIO CANDELO - Via Libertà, 39 - Candelo.
BOLOGNA G.A.M. - Via Zamboni, 47 - Bologna. ZINELLA -Via Zena, 25 - S. Lazzaro di Savena. RAVONE - Via Andrea Costa. 89 - Bologna. S. GABRIELE - S. Gabriele. ALTEDO - Via Corso - Altedo. • S. ANTONIO DI GAIANA Via Bastiana Gaiana di Castel S. Pietro. TURRIS - Via J. Della Quercia - Bologna. BOLZANO DON BOSCO - Via Roma 43 - Bressanone. CONCORDIA - Via Nazionale - Laives. OLIMPIA - Via Claudia Augusta - Bolzano.
BRESCIA VISANESE - Via Stazione - Visano. PEDALE BRESCIANO - Viale Venezia, 71 - Brescia. BORNATO - Via Vittorio Emanuele III, 7 - Bornato. PACE - Via Pace, 10 - Brescia. BOCCIOFILA - Amba d’Ovo 53 - Brescia. VALENTINI - Via Fabio Filzi, 3 - Brescia. CONTE CAMILLO MAGGI - Piazza Umberto I, 2 Calino. MOMPIANO AUROLA - Via Fontane, 26 - Mompiano. AURORA - Via Italia, 68 - Carcina. BASKET BALL - presso Battaneo - Via Pace - Brescia. PAVONIANA - Via R. L. Pavoni, 1 - Brescia. ORFANI DI GUERRA - iVa Nino Bixio, 9 - Brescia. PREVALLE - Prevalle. U. C. FAUSTINO - Darfo. EDOLESE - Via Chiesa, 52 - Edolo. Passirano FRANCIACORTA - Via Cavour, 18 PADERNO - Via Mazzini, 4 - Paderno. BRINDISI Via Ferrante Fomari, 22 LIBERTAS BRINDISI Brindisi. CAGLIARI OLIMPIA - Via Nuoro, 43 - Cagliari. PRO FERRINI - Piazza Gorizia, Casella Postale, 47 Iglesias. G.E.I. - Via S. Domenico, 13 - Cagliari. CALTAGIRONE
CARITAS - Via Pentolai 77 - Caltagirone. S. GIACOMO - Largo S. Giacomo, 7 - Caltagirone.
CALTA NI SSETTA FOLGORE - Via Pugliese e Giannone - Caltanissetta. CASTEL PIETRAROSSA - Via S. Domenico - Caltanissetta. FALCO - Via A. Sesta, 1 - Serra di Falco.
CASSANO MAGNAGO ATT .ETICA TRADADE - Via Manzoni - Tradate.
CATANIA NICOLASI - Piazza Vittorio Emanuele - Nicolasi. GIAC - San Pietro - Via San Pietro, 90 - Adrano. CATANZARO U.D.A. - Scesa Ospedale Civile. PIZZO - Via Leoluca - Pizzo. CESENA (Forlì) RUMAGNA - Via Cervese, 149 - S. Egidio - Cesena. ZIGZAG - Viale Mozzoni, 43 - Cesena.
CHIETI TRE TORRI - Via Nazario Sauro 1 - Rocca S. Giovanni. OMNIA TRIA - Via Trento e Trieste - Chieti MONDIAL - presso Parrocchia S. Giustino 28 - Chieti. SAETTA - Via Arcivescovado, 29 - Chieti. INTREPIDA - Via Costantinopoli, 139 - Ortona. AUDAX - Via Piano Castello - Orsogna. LIBERTAS - Corso Marrucino, 27 - Chieti. INVICTA - Via d’Arogna - Chieti. ROBUR - Via d’Aragona - Chieti. MAJELLETTA - Guardiagrele. ORATORIANO - Stagno Lombardo. S. BENEDETTO - Fara F. Retri. LIBERTAS - Via Madonna delle Piane - Chieti. JUVENTINA - presso S. Agostino - Chieti. MADONNA DEGLI ANGELI - Via Madonna degli Angeli - Chieti.
COSENZA DON BOSCO - S. Giovanni in Fiore. C.S. LIBERTAS - Piazza Duomo, 4 - Cosenza. SANFILESE - S. Fili. SCHAUDERBE - Via Roma, 16 - Acquaformosa. FAVILLA - presso De Lio Franco - Diamante. VIGOR - Via S. Andrea - Morano Calabro. CROCE AZZURRA - Via Milelli, 22 - Cosenza. PIANENGO - Via Roma - Pianengo. MORELLI - Via Oberdan - Cosenza. JUVENTUS PRAIA - Praia a Mare. BOCCIOFILA - Piazza Amendola - Cosenza.
CREMONA FRECCIA AZZURRA - Via Lardi, 6 Gerre De Caprioli. POLISPORTIVA A.C.L.I. - Via Caldara, 23 - Soresina. USAC - Acquanegra Cremonese. LEONCELLI - Via Giuseppe Garibaldi, 6 - Vescovato. SILENTIUM - Via IX Febbraio, 68 - Cremona. GILBERTINA - Via S. Pietro - Soresina. FAENZA P.G. FRASSATI - Chiesa Arcipretale - Villanova di Bagnacavallo. FULGOR - Via S. Pietro, 2 - Fognano. FUSIGNANO - Corso Emaldi, 32 - Fusignano AGLI - Via Severoli, 12 - Faenza. BORGO - Corso Borgo, 79 - Faenza. BAGNOCAVALLO - Via Battisti, 10 - Bagnocavallo. SALSUBIUM - Via S. Francesco - Castrocaro.
TRAVERSARA - Via Centro - Traversara. G. BORSI - Via Fossa - Brisighella BRUNO MATULLI - Via Amendola, 9 - Modigliana. FERRARA SABBIONCELLO - Sabbioncello. POLISPORTIVA P. G. FRASSATI - Piazza Garibaldi, 87 - Bondeno. PortomagPiazza Portomaggiore P. PORTO RIPA giore. CESTISTICA OLIMPIA - Via Borgo Vado, 3 - Ferrara. DON BOSCO - Via Don Bosco, 1 - COMACCHIO. S. NICOLO’ - S. Nicolo’.
FIDENZA Via Chiesa - Croce di Castelvetro. CROCE Via Matteotti - Salsomaggiore. SANT’ANTONIO Presso Canonica - Busseto. VITI
FIRENZE CUBA - Via S. Monaca, 6 - Firenze. A.C. PIGNONE - Via Cavallotti, 11 - Firenze. SETTE SANTI - Viale dei Mille, 11 - Firenze. VIRTUS MOLINENSE - Via della Torre, 27 del Piano. U.A.S. - Via Dante Alighieri - Dicamano. RONTERE - Ronta.
Molino
FOLIGNO FOLGORE - P. S. Domenico, 3 - Foligno.
PROSINONE LANSETINA « URACAN » - Via Mazzini, 1 - Prosinone. CERVINO - Corso Repubblica, 67 - Fresinone. FOLGORE - Via Mad. della Neve, 19 - Fresinone. ARDITA - Via G. Ninzoni, 50 - Fresinone. LIBERTAS P. G. FRASSATI - Via XXIV Maggio Pontecorvo.
GENOVA GeSANT’UGO - Salita della Provvidernza 14-3 se. A nova. CICLISTICO N. SARTI - Via del Campo, 10-4 - Genova. SAN SIRO - NERVI - Via Alla Chiesa, 5 - Genova-Nervi. ITALIA - Vico dei Santi, 22 - Genova. CLUB BORGO INCROCIATI - Via Canevari, 62R - Genova. PONTEROSSO Via Borasina Sena Ricco’. GORIZIA INTREPIDA - Piazza Municipio, 2 - Mariano del Friuli.
GROSSETO CASTELDELPIANO - Piazza Garibaldi, 30 piano.
Casteldel-
GUBBIO VIGOR - Villa Col Dei Canali. INTREPIDA - Via Madonna del Ponte - Gubbio. VICTORIA - Via B. Nucci - Gubbio. IMPERIA VIRTUS - Via C. Colombo, 24 - Arma. S. GIUSEPPE - Via Caramagna - Imperia. IMPERIA SPORTIVA - Piazza Dante - Imperia.
LA SPEZIA S.C. VIRTUS - Via XX Settembre, 33 B - La Spezia.
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LATINA SONNINO - Piazza del Pesce - Sonnino. MURI ALDINA - Palazzo Caetani - Cisterna. PONTINIA - Pontinia. CALCIO «BASSIANO - Via Aldo Manunzio - Bassiano
LECCE JUVENTUS ANTONIANA - Via del Mare (Convento S. Antonio) - Lecce. VIRTUS PIO X - Via Corte Castromestiano - Lecce. D. ALIGHIERI - Viale Gallipoli - Lecce. FULGOR - Via Largonea - Lecce. FORTITUDO - Viale Brindici, 12 - Lecce. STELLA MARIS - Largo Vetere, 13 - Lecce. ARDOR - Via S. Lazzaro - Lecce. ARDITA TONIOLO - Via Vito, 14 - Lecce. LUCCA AURORA S. PAOLINO - Via S. Paolino, 128 - Lucca. LIDO - Via Vittorio Veneto, 2 - Lido di Camaiore. NAVE - Via Sarzanese - Nave. M. V. AUGUSTA - Via dei Borghi, 2 (pr. Canonica San Leonardo) - Lucca. FRECCIA AZZURRA - Via S. Andrea, 129 - Viareggio. ESPERIA - presso la Canonica - S. Alessio.
MACULANO SABINO MONTESUONO - Montesuono. AQUILOTTI - Piazza Viti. Emanuele, 25 - Forano.
MANTOVA VIRTUS - Vicolo Canonica - Monzambano. BOZZOLESE - (B) - Via Matteotti (Albergo Croce D'Oro) Bozzolo. MONTANARA - Via Roma, 45 - Montanara. AZZURRA - Via Mazzini, 161 - Suzzara. LA G. C. ASOLA - Via Libertà, 23 - Asola. CANNETESE - Piazza Eroi e Martiri, 12 - Canneto. MAZARA DEL VALLO
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MILANO GRIFONE - Via Cogne 9 - Milano. VIRTUS - Via Dante Alighieri, 1 - Corsico (Milano). SANTALBINESE - Via Giov. Bande Nere - S. Albino Monza. MARIO RICCO - Viale Corsico, 68 - Milano. DAINI - Via A. Volta, 2 - Cacate Brianza. RICCARDI - Piazza S. Giorgio, 2 - Milano. FRECCIA AZZURRA - Via Marconi, 3 - Gaggiano. JUNIOR-VIS - Via Lambro, 1 - Sovico. « S. MARCO > - Marcallo. URANIA - Via Bonvesin de la Riva, 2 - Milano. ACQUABELLA - Via Carlo Goldoni, 74 - Milano. FOPPONINO - Viale S. Michele del Carso, 34 - Milano. LORENTEGGIO - Via Inganni, 15 - Milano. EXCELSIOR - Via Italia, 62 - Bruggherio. VIRTUS OPA - Via ArSia, 1 - Milano. BONIARDI OSVALDO - Via Cascina del Sole, 12 Novate Milanese. Milano (presso Bar CARABELLI - Corso Italia, 40 Castellato). MAGNI LESMO - Via Guendalino - Lesmo. PIO X - Via B. Celentano, 12 - Milano. ALA - Via S. Antonio, 5 - Milano. OSMA - Via Zamagna, 18 - Milano.
46 ...... .._________
FOLGORE - Via C. Vercelli, 14 - Milano. AUGUSTEA - Via Cottolengo - Velate. G.C.B. - Via E. Cerbi, 39 - Bruzzano (Milano). O.S.G. - Piazza Assunta, 3 - Milano. A.C. LOMBARDA - Viale Lombardia, 35 - Milano. AEROMODELLISTICO - Via Pinturicchio, 35 - Milano. MODENA PRISCA FIDES - Via Giardini 155 - Pavullo. AUDAX - Via S. Ambrogio (pr. Canonica) - Casinalbo). AGNESE - Via Tacchini - Modena. LIBERTAS E. CLO’ - Via Emilia Centro, 305 - Modena. FOLGORE - Via Marconi, 4 - Crespellano. ATOMICA - Via I. da Porto (presso Canonica) - Baggiovora. VIRTUS - Via Cavezzo - Magreta. ARTIGLIO - Via S. Caterina, 39 - Modena. VIRTUS - Via Crespellani, 1 - Modena. FULGOR - Via Chiesa, 51 - Salicela S. Giuliano. JUVENTUS CRISTI - Castelnuovo. INTREPIDA - Via Chiesa, 1 - S. Pietro in Elda. CARMINE - Via del Carmine, 4 - Modena.
MOLFETTA GIFRAM - pr. Chiesa dei Cappuccini - Molletta. « APICELLA » - Via Vito Fornari - Molletta. OLIMPIA - pr. Prof. Giuseppe Fatinola - Via S. Angelo, 52 - Molfetta. S. G. BOSCO - presso Sac. Gaudio Nicola - Via Tenete Galeppi, 52 - Molfetta. FUCI - Atrio Vescovile - Molfetta. SILENZIOSA - Via Tattoli, 11 - Molfetta. MONTEVERGINE (Avellino) GINO BARTALI - Avellino - Torelli di Mercogliano.
NAPOLI CEST. MARCOCCI - Collenuccio, 3 - Napoli.
NOCERA E GUALDO SENTINUM - Via C. Battisti, 1 - Borgo Sassoferrato. VIGOR - Via Livio Fazi, 84 - Sigillo. OSIMO (Ancona) LEONESSA - Via S. Marco, 1 - Osimo. AIRONE - Via Chiaravallese, 4 Osimo. VÌGOR - Via S. Lucia, 6 - Osimo. CUCCIOLO - Piazza Gallo; 10 - Osimo. NOTO GIOSUÈ’ SORSI - Corso Garibaldi, 19 - Modica. CONTARDO FERRINI - Via Vescovado, 6 - Noto. S. LUIGI - Piazza Masianello - Rosolini. STELLA MARIS - Via Manin, 45 - Avola.
NOVARA
VISNOVA - Via Roma, 67 - Gravellona Toce. LEONIDA - Viale Quagliotti, 1 - Galliate. ROBUR - Via Chiesa, 19 - Pallanzeno. ARDITA - Piazza Cattaneo, 8 - Trecate.
NUORO GIORGIO ASPRONI - Via Dante - Nuoro. S. SEBASTIANO - Via Deffenu - Nuoro. GIÀ PIETRO CHIRONI -, Nuoro.
PADOVA MONTEMERLO - Via Roma - Montemerlo. CARMINE - Vicolo Bovetta, 4 - Padova. USSCA - Via Marghera, 1-Q - Padova.
ORFEO PONSIN - presso il Patronato Maschile della Arcella - Padova. RONDINE - Via Roma - presso la Canonica - Pernumia. CANOSSA - Via XX Settembre, 13 - Conselve. PALERMO PIO XII - Via Francesco Guardione, 101 - Palermo. GANCIA - Via Alloro Cortile Gancia, 7 - Palermo. PARMA FRAGNO - Via Calestano - Fragno. OLIMPIA - Via Università, 10 - Parma. ARDITA - Via Piooga - Campodarseno.
PATTI CARONIA - Via Libertà, 31 - Caronia. MONG1OVESE - Pia Posutio - Mongione. JUVENTUS - Via Chiesa Madre - Mistretta. PAVIA VICTOR - Piazza S. Pietro In del D’Oro, 1 - Pavia. A.C. FELICE RAINA - Piazza Duomo, 6 - Pavia. OLIMPIA - Trattoria Sig. Cignoli - Lardirago.
PERUGIA S. ANGELO DI CELLE - S. Angelo di Celle.
PESARO FOLGORE - Via Orti Giuli, 5 - Pesaro. VELO SPORT PESARO - Viale Gramsci, 31 •- Pesaro. PIACENZA LIBERTAS - Via Romagnosi, 35 - Piacenza.
PINEROLO SILVIO PELLICO - Piazza Marconi, 4 - Pinerolo. ROLETTESE - Roletto di Pinerolo. PISA TRE TORRI - Via Roma - Tenicciola. ESPERIA - Ponte a Cappiano. SOIANA - Soiana. JUNIOR - Fabbrica. CITTA’ DEI RAGAZZI - Piazza S. Francesco, 4 - Pisa. PORDENONE ISTITUTO TECNICO - Via Matteotti - Pordenone. LICEO DON BOSCO - Viale Grigoletti, 3 - Pordenone. JUVENILIA - Via Grigoletti, 3 Pordenone. POLISPORTIVA DON BOSCO Viale Grigoletti, 3 Pordenone.
POTENZA MARSICO - Corso Vitt. Emanuele, 20 - Marsiconuovo. PRATO DECIO RAGGI - Via Bologna - Calano. GALLIGARIS - Via Firenzuola - Vaiano. FERNANDO CALAMAI Via della Chiesa - Grignano. CHIESANUOVA Via Montalese - pr. Parroco - Chiesanuova.
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GIOVENTÙ’ CATTOLICA - Via Pìetrolìscia, 1 - Bagnava Calabra. P. C. FRASSATI - Via Chiesa - Reggio Calabria. VIGOR - Reggio Calabria. SAETTA - Via A. Cimino, 24 - Reggio Calabria. REGGIO EMILIA FORTITUDO - Via S. Zenone, 15 - Reggio Emilia. S. PROSPERO - Via Prevostura, 2 - Reggio Emilia. Via Emilia S. Pietro, 4 - Reggio REGGIO EMILIA Emilia.
RIETI VALLE SANTA - Via S. Pietro - Poggio Bustone. RUMINI S. MARTINO M. ABATE - Via Chiesa, 2 - S. Martino M. Abate. Via P. Battaglini, 1 A. BRIGI VERUCCHIESE Veruchcio. FORTITUDO - Via Emilia, 1 - S. Giustina. CANVECCHIALE - S. Vito di Rimini. CORPOLO - Casa Parrocchiale - Rimini. FIDES - Torre Pedrera. ASCAR VILLA - pr. Casa Parrocchiale - Villa Verucchio Forlì. VIS - SERTI - Via d’Augusto, 3 - Rimini. AQUILOTTI - Via P. Borghesi, 21 - Sovignano sul Rubicone. Bellaria. Via Pascoli ASCAR BELLARIA ROMA VIRTUS FRASCATI - Via Vardesca 9, - Frascati. S. PANCRAZIO - Piazza S. Pancrazio, 13 - Roma. CENTRO CULTURA TOR DI QUINTO - Via A. Serra 91 - Roma. ROMOLO GORI - Via Panico 78 - Roma. JUVENTUS PIO IX - Via Cavalieri del Santo Sepolcro, 1 Roma. S.S. LAZIO - Via Frattina, 89 - Roma. CICLISTICA QUADRACCIA - Via Lentuli, 14 - Roma. BUSCA - Via Prenestina, 172-F - pr. Sartoria Zitareffi - Roma. FLORENTIA GIAC - Via Urbisaglia, 2 - Roma. EXCELSIOR - Via Bodoni, 57 - Roma. CSI - D. Bosco Tivoli - Piazza S. Vincenzo Tivoli.
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SAN GIOVANNI VALDARNO (Arezzo) ARS ET LABOR - pr. GIAC di Loro Ciufenna - Loro Ciuferma. LABOR LEVANELLA - Via Aretina, 1 - Levanella.
SASSARI ARGENTIERA - pr. Cappellano - Argentiera (Sassari). JUVENILLA - pr. Parroco S. Francesco d’Assisi - Sassari. BRIGATA SASSARI - Fondaz, Brigata Sassari. JUVENTINA - Via Sassari, 9 - Porto Tones. FORTITUDO - Via E. Costa, 65 - Sassari. ALMAS - Via Chiesa - Olmedo. ROBUR ET VIRTUS - Piazza Sacro Cuore - Sassari. S. TOMASO - Piazza S.. Agostino, 1 - Sassari. TURRITANA - pr. Carta Tonino - Corso Vitt. Ernie 87. Sassari. WILIER - Largo Seminario, 2 - Sassari. PRO ANTONIANA - Piazza S. Antonio - Sassari. BERCHIDDESE - presso F. De Candia - Berchidda. FOLGORE - Via Chiesa - Tissi. EVEREST K2 - Largo Ittiri 9-11 - Sassari. PROTORRESINA - Via Porta Nuova, 5 - Sassari. SAN MARCO - Via Masia, 50 - Sassari. ZENITH - Via Marghi di Savoia - Sassari.
47
MONTE GRAPPA - Via Domizoi, 22 - Sassari. MORETTI - Via Prunizzedda, 17 - Sassari. SAN LORENZO - Via Vittorio Emanuele - Panari.
SAVONA S. FILIPPO NERI - Via Trieste, 16 - Albenga. VIS NOVA - Piazza della Chiesa - Legino. MARIA PIA - Via Asilo - Final Pia. OLTRELETIMBRO - Via E. De Amicis, 4 - Savona. CATTOLICA VALLEGGIA - Via S. Pietro - Vaneggia. SENIGALLIA AUDAX - Via Mazzini - Ostra.
SIENA OLIMPIA - Via Campansi, 9 - Siena. VIRTUS - Via del Sole - Siena. PEDALE SENESE - TAURUS - Via“di Viltà, 78-r. Siena. TAVERNE D’ARBIA - Taverne D'arbia. AUDACE - Ponte a Bozzone (Siena). SIRACUSA VIRTUS - Piazza Plebiscito - Solarino. POLISPORTIVA LIBERTAS - Piazza Archimede - Siracusa. AMATORI PALLACANESTRO - Via Teatro, 9 - Siracusa. ARETUSA - Via Monte Grappa - Siracusa.
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TARANTO EUROPA - Via De Cesare - 37 - Taranto. PIO XI - Via Crispi, 44 - Taranto. TERAMO RANOCCHI VRDI - Carropoli. JUVENILIA - Via Filzi - Tortoreto. FIDENS - Via Porta del Moro, 2 - Miano. HADRIA NOVA - Corso Elio Adriano, 56 - Atri. TERMOLI C.S.I. TERMOLESE - Piazzale S. Antonio - Termoli.
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Direttore responsabile: LUIGI GEDDA
TORTONA BASTIDESE Piazza della Chiesa Pubblico Bastida Pancarana. VIRTUS - Via Bolnardo - Tortona. MORNICO - Palazzo Municipale - Mornico Losanna. TRENTO DENNO - pr. Oratorio - Denno. LAVIS - Via Carmine - Lavis. MACAION - Piazza Sportiva - Fondo. TOPOLINO - Oratorio - Borgo Solongona. VELO SPORT S. Gottardo - pr. Oratorio Parr. Mezzocorona. AURORA - Via Calepina, 14 - Trento. AUDACE - Via Caserme, 3 - Levico. SOCIETÀ’ GINNASTICA TRIDENTUM - Piazza Vittorio - Bar della Borsa - Trento. NOMI - presso Oratorio - NOMI.
TREVISO BADOERE - Via Centro - pr. Canonica di Badoere - Badoere. NEGRISIA - Via Canonica - Negrisia. INTER PIAVE - Fagarè della Battaglia. SALGAREDA - Via Roma - Salgareda. A. RUGBY TREVISO - presso Albergo Beccherie - Treviso. CAMPO BERNARDO - Campo Bernardo. ROCCA - Via Matteotti, 111 - Cornuda. AURORA RE G.R. BROTTO - Via Polveriera, 19 Treviso. UDINE ALPINISTICA - Via Asquini. 5 - Udine. S. GIORGIO M. - Via 4 Novembre, 62 - Fauglis Di Gonars.
VENEZIA SAN MARCO - Via S. Croce. 131 - Venezia. LEGA RAGAZZI - p. Comitato Prov.le - Palazzo delle Prigioni - San Marco Venezia. GINO BARTALI - Piazza Marconi - Spinea. VERCELLI SALUGGIA - pr. Oratorio - Saluggia. VELOCES - Via del Pozzo, 3 - Vercelli. DINAMO - Monte di Pietà, 3 - Vercelli. Via Massimo d’Azelio LIBERTAS ROBBIO Vercelli. BELVEDERE - Corso Randaccio, 18
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VERONA POSTELEGRAFONICA - Palazzo Poste Centrali - Verona. ARENA Via Paradiso, 4 - Verona. BRESALIN - Via Piave, 58 - S. Martino B. A. AUSONIA - Via Scalzi - Verona. CERVINO - Via Scuderlando, 303 - Tomba Extra - Verona. INDUSTRIE BRENA - Michellorie. S. MARCO - Via S. Marco, 75 - Borgo Milano. VICENZA AZZURRA - Via S. Domenico, 11 - Verona. BASSANO - Via Ognissanti, 2 - Bassano. AURORA - Via Canonica, 44 - Santorso. CARIS VICENZA - Corso Felice, 178 - Vicenza.
VITERBO CENTAURO - Piazza Municipio - Ischia di Castro. VITTORIO VENETO VITTORIO VENETO - Via J. Stella, 2 - Vittorio Veneto. URSUS - Via Vitt. Emanuele - Orsago.
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Il listino « Estate 1953 » è pubblicato nella seconda di copertina
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