Stadium n. 7/1954

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Rassegna mensile illustrata di tutti gli sport /trino IX - N. 7 - Roma - Luglio 1951 - Direzione c Amministrazione Roma, Via Conciliazione 1 - Tel. 559.113 - 555.561 LUIGI GEDDA direttore

SOMMARIO PAG

PAG.

FILIPPO MUZJ Testo unico per il calcio italiano THORLEIF SCHJELDERUP Non è pericoloso saltare con gli sci

CARLO BIANCHI I fotogrammi bergamaschi 3

24

GENEROSO DATTILO

Il Genoa « campione » ragazzi del CSI . . .

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I Notiziario

NATALE BERTOCCO

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Non si va al Tour!

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Di tutto un po’ W. P. Tuffi fra i libri .

10

LUIGI FERRA RIO

I i

Un tempo, e per tant’anni, erano gli italiani i più bravi

11 ■

G. GOMEZ DE TERAN

I tempi della pagnottella .

13 |

NINO LOMBARDI Laureati al Vigorelli i nuo­ vi « tricolori »

GERMANO BARIGELLI Un mezzo c’è . . ,

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N. B.

Sulla pista di Dalmine do­ minio bergamasco nei cam­ pionati nazionali delle spe­ cialità olimpiche . . . .

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In copertina : Continua la serie delle leve del C.S.I. Dopo lo sci, la pallacanestro, il ciclismo su strada a squadre, le corse cam­ pestri e il tennis da tavolo, il C.S.I. ha realizzato a Dalmine (Bergamo) i campionati nazionali della pista per i suoi gio­ vani organizzati. Sandro Angioletti è stato anche quest’anno il migliore, vincendo altri due ti­ toli, del km. a cronometro con partenza da fermo e quello del­ l’inseguimento.

Ma un’altra stella della pista sta spuntando a Bergamo: il ve­ locista Pezzetta, della U. S. Ser­ se Coppi di Chiudano, che ha vinto con superiorità il titolo dei dilettanti del C.S.I., e del quale pubblichiamo la foto.

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fi C. s. I. • presidenza nazionale V archivio storico


Il "Genoa,, campione del C.S.I. Nelle serrate finali di Ferrara per il campionato nazionale di calcio ragazzi una squadra della Liguria l’ha spuntata ancora una volta su tutte le altre. Quest’ anno è stato di turno il « Genoa » che nella finale provin­ ciale aveva piegato la « Sampdoria », vincitrice delle due ultime edizioni, e nella finalissima, dopo la severa selezione regionale e interregionale, l’ha spuntata contro i simpatici ed esuberanti ragazzi della « Spes » di Roma. Il movimento calcistico giovanile del C.S.I. per il 1951 si è chiuso con quest’ultimo episodio, che nelle semifinali ha visto impegnate anche le squadre dell’ « Edera » di Moljetta e della « San Leo » di Parma, vinci­ trici delle, altre due eliminatorie interregionali ed ha impegnato oltre due­ mila squadre in ogni dove (TItalia. Dopo la serrata finalissima, che ha richiesto i tempi supplementari per dare ai genoani la vittoria per 2 a 1, la premiazione effettuata dalle autorità ferraresi e dai dirigenti del C.S.I. Nella foto Voti. avv. Giorgio Franceschini consegna ai vincitori il trofeo destinato ai campioni. Sul petto del giovane capitano rossoblu spicca già lo scudetto tricolore dei più bravi della stagione.


TESTO UNICO PER IL CALCIO ITALIANO di Filippo illiizj

Siamo dei signori decaduti che credono di essere ancora quelli d’una volta. Non vogliamo arrenderci all’evidenza. Non siamo più grandi, siamo piccoli; e se ci abituiamo a guardare nelle cose sportive con gli occhi della verità probabilmente non ci guasteremo il fegato e potremo correre ai ripari con maggiore suc­ cesso. Un mio amico tifoso e maniaco di calcio do­ po la partita Italia-Svizzera aveva gli occhi fuori dalle orbite. In quel momento se avesse avuto fra le mani Barassi se lo sarebbe man­ giato vivo; fortunatamente per lui ha potuto sfogarsi soltanto con me. E gli ho lasciato dire, senza replicare, le più grosse corbellerie di questo mondo. Che cosa non si dice e non si fa quando la passione annebbia la mente! Dobbiamo guardare nelle cose calcistiche nostre con occhi tranquilli e sereni; e per in­ cominciare dobbiamo vedere innanzi tutto quale è il nostro attuale valore, qiiale quello altrui. Dalla conquista dell’ultim.o titolo di cam­ pioni del mondo molta acqua è passata sotto i ponti del Tevere. Da allora ad oggi molte cose sono accadute nel nostro Paese e nel mondo. La graduatoria dei valori calcistici mondiali si è notevolmente modificata. Una volta per esempio l’Inghilterra era la mae­ stra di tutti; dopo la guerra l’Inghilterra è decaduta: il calcio è tuttora lo sport preferito dagli inglesi, Torganizzazione è solida, i tesse­ rati professionisti e dilettanti sono in aumen­ to: tutto insomma denota una buona salute e una eccellente vitalità. Pure malgrado tutto questo il calcio inglese da un punto di vista tecnico non è più quello di una volta; dal vertice della classifica è precipitato verso il centro, la nazionale di Winterbottom ha corso il rischio di essere eliminata dal Belgio che la

nostra nazionale ha liquidato con un secco 4 a uno. Che dire poi della Cecoslovacchia che era una delle più torti compagini della Mittel Eu­ ropa? I cechi sono precipitati ancora più in basso degli inglesi: sono diventati una entità di terzo piano. Non sanno più giocare. Nello spazio di pochi anni la Cecoslovacchia ha per­ duto estro, capacità, inventiva. Non è più niente, calcisticamente parlando: forse vale meno della Turchia, e della stessa Corea. Que­ ste sono nazioni che si sono affacciate da poco nello sport calcistico e certamente progredi­ ranno; la Cecoslovacchia tramonta. Un melan­ conico tramonto. E l’Austria? Anche in Austria la situazione è nettamente peggiorata rispetto all’anteguer­ ra. Qualche mese fa il nostro amico Nausch venne preso di petto dalla stampa e dai tec­ nici del Paese ed accusato di voler insistere in un tipo di gioco ormai superato. I critici vinsero la battaglia e l’Austria si diede al si­ stema. Risultato: Germania batte Austria 6 a 1. Anche per l’Austria dunque è scoccata l’ora della "tragedia nazionale”. Anche in quel Paese incomincerà (o meglio continuerà) il processo ai responsabili del disastro. Chi met­ teranno sotto accusa? Nausch o i suoi succes­ sori? Sarà interessante seguire la vicenda- può darsi che qualcuno più provveduto e avveduto di noi riesca a trovare il toccasana capace di far rifiorire il calcio austriaco rendendolo nuovamente terribile e travolgente come era ai tempi dell’indimenticabile Ugo Meisl. Non mólto migliore è la situazione della Spagna; ricordatevi che gli eredi del grande Zamora non sono riusciti a battere la Turchia nella partita di Roma. Un tempo, per battere la Turchia sarebbe stata sufficiente una mo­ desta formazione spagnola.

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Le cose sono evidentemente cambiate; e so­ no cambiate anche per l’Italia- notevolmente cambiate. Un nostro collega dopo l’infausta partita con la Svizzera scrisse parole roventi contro il calcio italiano e contro i giocatori milionari. "Tutto è marcio” scrisse il nostro-- ”i calcia­ tori mandati in Svizzera erano indegni di rap­ presentarci”. Parole grosse, ma parole; a che serve pi­ gliarsela con i giocatori milionari quando co­ storo chi più e chi meno non possono essere rimproverati avendocela messa tutta per bat­ tere i rosso crociati? Non è mancato il cuore ai nostri baldi giocatori è mancato probabil­ mente il fiato, è mancata la classe; soprattut­ to ha fatto fiasco la squadra presentata in campo da Lajos Czeizler- una squadra medio­ cre, priva o quasi di attacco. Con una formazione più indovinata (e ci sa­ rebbe voluto poco per farne una migliore) pro­ babilmente non avremmo perso come perdem­ mo; ma anche superata la Svizzera, ci sarem­ mo imbattuti nell’ostacolo Austria e contro quell’ostacolo gli azzurri si sarebbero rotta la testa. Anche noi dunque in piena crisi, come l’In­ ghilterra: con questa aggravante per noi: che mentre i calciatori inglesi sono pagati maluc­ cio, quelli italiani sono pagati profumatamen­ te: sono pagati molto più di quanto valgono. Abbiamo oltre centomila giocatori affiliati al­ la FIGC, migliaia di campi di calcio, milioni di spettatori, una organizzazione modello; tutto parla il linguaggio di una passione in continua crescita, in magnifico rigoglio. Che cosa dunque ci ha fatto precipitare dalla ci­ ma dell’eccellenza verso una aurea mediocrità? Non siamo d’accordo con quanti sostengono che sia stato il troppo denaro a rovinare i no­ stri calciatori. I milionari si contano sulla punta delle dita e la loro presenza nelle squa­ dre italiane non può aver determinato un crollo di così vaste proporzioni. Non crediamo insomma che la crisi del no­ stro calcio abbia una radice morale. Anche questo può essere un motivo di decadimento atletico; ma la crisi è ben più vasta; essa inve­ ste tutti, piccoli e grandi, squadrette e squa­ droni, ricchi e poveri. Non c’è settore che ne sia immune. La ragione più verosimile non può essere dunque che di natura tecnica. Tec­ nica: una parola molto vaga. Cercheremo di spiegare il nostro punto di vista basandoci su fatti e non su concetti astratti; non basta gridare: "Vogliamo un commissario straordi4

nario alla Federcalcio” per sanare la situa­ zione. Ci vuol altro. Perché diciamo che la crisi è essenzialmen­ te di natura tecnica? La guerra perduta ci ha regalato un eser­ cito di autolesionisti nemici di loro stessi e più che mai frolli e umili ammiratori dello straniero. La fiducia nelle nostre qiialità, nei nostri mezzi, nelle nostre possibilità è venuta meno. Abbiamo buttato nella pattumiera tutto ciò che era tipicamente nostro (e perciò sprege­ vole e vile) per imitare male lo straniero. Ab­ biamo importato nel nostro Paese un tipo di gioco che non siamo riusciti mai a realizzare, abbiamo importato giocatori del nord Europa, esportando centinaia di milioni di lire, al solo scopo di rendere più attraente lo spettacolo e più forti le nostre squadre di società. Ma che cosa abbiamo ottemito? Lo spetta­ colo è decaduto, abbiamo uccisa la tradizione, una nostra scuola, frutto di anni e anni di duro travaglio tecnico per correre dietro a un tipo di gioco che ogni allenatore italiano o straniero insegna a suo modo. Ne deriva che i nostri giocatori giovani e non più giovani parlano lingue diverse, non si comprendono più come si comprendevano una volta; al re­ sto hanno provveduto il mezzo sistema e le altre astruserie tattiche, la paura di perdere che ha portato il gioco difensivo ad uno stato di esasperazione impressionante. Questa assurda tendenza ha pressoché an­ nullato il gusto di creare, di far gioco; è in auge il non gioco, la distruzione prevale sul­ l’estro creativo. Non è forse più facile distrug­ gere che costruire? E oggi in prevalenza si di­ strugge; anche chi è veramente forte arriva all’assurdo di fare del catenaccio la sua arma migliore. In tanta confusione di lingue, in tanta mi­ seria di gioco imbastardito e di spettacolo am­ mosciente, fra tanti giocatori costretti a com­ piere il massimo sforzo per il minimo rendi­ mento, fra tanta decadenza tecnica, l’estro del nostro giocatore si è appannato. Anche lui, già così brillante e geniale improvvisatore, è divenuto un numero, un povero diavolo rin­ chiuso nella cella sistemista. I nostri giocatori hanno perduto ogni per­ sonalità: hanno abbandonato il solido viale della tradizione per arrampicarsi lungo una scorciatoia piena di sassi e di buche. Stanno in piedi per miracolo, hanno il fiato grosso, non sanno più che fare. O forse lo sanno, ma non osano. Temono le reprimende degli alle­ natori che come tanti napoleoni studiano le


alle loro qualità estemporanee, alle loro ten­ denze e anche ai loro difetti. Ma comunque si voglia .fare, l’importante è curare la tecnica dei giocatori. Non si può battere la Svizzera se i nostri giocatori non sanno fermare la palla, non sanno smarcarsi, non sanno co­ struire, non sanno più azzeccare un tiro. Gli stessi attaccanti turchi e spagnoli, che ammirammo a Roma nella partita di qualifi­ cazione per la Coppa del Mondo, sbagliavano raramente il tiro a rete. I nostri giocatori su dieci tiri otto ne sbagliano; e prima di tirare ce ne vuole. E non sanno più risolvere una azione da fuori area. Già molto tempo fa, parlando con Barassi, lo consigliammo di mandare a Firenze tutti i nostri allenatori perché questi nostri tecnici si decidano a parlare e ad insegnare una sola lingua. Ancora una volta invitiamo il Presidente della FIGC a realizzare questa iniziativa. Può darsi che qualche cosa venga fuori da tal con­ cilio; se non altro ci si accorgerà che i nostri insegnanti, fatte le debite eccezioni, sono anch’essi disorientati. Bisogna ritornare al testo unico, al linguag­ gio comune a tutti. Prima gli allenatori, poi i giocatori. E’ questa la base di ogni altra azione. Dobbiamo ricominciare dall’abc. Con molta umiltà e santa rassegnazione. Filippo Itluzj

carte con volti aggrondati; e il diavolo delle frenesie assurde li stimola, li spinge verso abis­ si più profondi. Vogliamo dire a questi strateghi che l’Un­ gheria non ha abbandonato il terreno amico del suo gioco tradizionale: lo ha soltanto svel­ tito, praticizzato, reso più armonico e più col­ lettivo. Non ha commesso la pazzia di distrug­ gere la scuola danubiana per crearne una nuova non conforme ai gusti alle tendenze e alle qualità dei giocatori magiari. Insamma, per spiegarci meglio, abbiamo in­ segnato le tattiche ai giocatori e ci siamo di­ menticati di insegnar loro la tecnica. Abbia­ mo sfrondato il gioco riducendolo al puro es­ senziale e ci siamo accorti che, così facendo, i nostri giocatori cercano le soluzioni rapide ma purtroppo non sanno trovarle. Perché non si forma un giocatore con le tattiche; il cal­ cio è un gioco, le sue regole sono da molti anni immutate. Per saperlo giocare occorre una squadra che parli una sola lingua (la lin­ gua materna), giocatori che si capiscono e che si trovano, che legano; una squadra che sap­ pia difendersi ed attaccare, che sappia di­ struggere e costruire, che sappia soprattutto segnare. Per costruire squadre di questo genere oc­ corrono giocatori che ci sappiano fare, che abbiano mezzi fìsici, che abbiano classe e ca­ pacità tecniche. Bisogna dunque tornare alla nostra suola, ai nostri calciatori, al loro estro,

<HETI<LEOXI< QUARTI DI FINALE

OTTAVI DI FINALE

Brasile-Messico . . . . Francia-Jugoslavia . . Brasi le-Jugoslavia . . . Francia-Messico . . . . QUALIFICATE: Brasile e Jugoslavia

OLI

5-0 0-1 1-1 3-2

Ungheria-Corea . . . . 9-0 Turchia-Germania . . . 1- 4 Ungheria-Germania . . 8-3 Turchia-Corea . . . . 7-0 Turchia-Germania . . . 2- 7 QUALIFICATE: Unghe­ ria e Germania

Brasile . . . (27. a Berna) Ungheria . .

^MONDIALI,, FINALI (3 e 4 luglio)

SEMIFINALI (30 giugno)

VINCENTE

2

Ungheria

4

.

4

(a Losanna)

Uruguay . . 4 (26, a Basilea) 2 Inghilterra

Uruguay . .

Ungheria

2

2

a Berna

Austria-Scozia . . . . Uruguay - Cecoslovacchia Austria-Cecoslovacchia . Uruguay-Scozia . . . . QUALIFICATE: Austria e Uruguay

1- 0 2- 0 5-0 7-0

Inghilterra-Belgio . . . Italia-Svizzera . . . . Inghilterra-Svizzera . Italia-Belgio...................... Italia-Svizzera . . . QUALIFICATE: Inghib terra e Svizzera

4-4 1-2 2- 0 4-1 1-4

Austria . . . 7 (26, a Losanna) Svizzera . . 5

Austria

1

(a Basilea) Jugoslavia . 0 (27, a Ginevra) Germania . 2 (

ì

Germania .

GERMANIA

Germania

3

6

Per il 3° p. (a Zurigo): Austria

5


Non ò patata salta eoo ali sci lì saltatore in sci che si lancia nel vuoto ad una velo­ cità di 65 miglia all'ora per atterrare dolcemente 300 piedi più in basso, non corre un rischio tuie quale lo spettatore crederebbe. Infatti i dati delle Compagnie d’assicurazioni dimostrano una percentuale minima di incidenti. Alla resa dei conti la tecnica di questo magnifico sport non è molto difficile da imparare per chi la inizi da ra­ gazzo. Per fare gare di salto invece è necessaria maggior capacità di concentrazione e di equilibrio che per tutti gli altri sport. Di conseguenza l’allenamento estivo ed autun­ nale deve essere rivolto a sviluppare l’equilibrio e la forza di concentrazione. NeH’atletica un concorrente ad una gara di salto in alto potrà essere prima della gara stessa un po’ nervoso. Però egli ha il vantaggio di cimentarsi nel primo salto con una altezza che è sicuro di superare. Prima di arrivare alla vera massima tensione, i suoi muscoli si sono riscaldati, sono diventati elastici ed il nervosismo iniziale è scomparso. Effettuando tuffi, in acqua oppure nella ginnastica si potrà essere insufficienti in un esercizio, ma in compenso ottenere buoni risultati in altri. In una gara di tennis, di calcio, o nelle corse campestri, anche a cominciare con molto vigore e poi a rallentare il ritmo, si può comunque terminare con ottimi risultati.

Invece nel salto con gli sci non è lecito essere nervosi all'inizio, perché tutto si risolve in pochi secondi. L’azione dura soltanto 12-13 set ondi, dal momento della partenza in cima al « castello » di lancio sino all'arresto del piano ter­ minale. Il vero e proprio volo nell’aria si compie in meno di 4 secondi; ma il suo successo o fallimento in realtà si decide durante lo spazio di un decimo di secondo, al mo­ mento dello scatto dal « dente » del trampolino. Il saltatore deve scattare con la massima esattezza ed a gran velocità dal « dente », balzare con velocità esplosiva, e contemporancamente eseguire il tutto con grazia, facilità ed eleganza. Questo è possibile soltanto per un atleta sereno ed a suo agio quando deve affrontare i due salti con i quali vuole dimostrare la stia abilità nella contesa. Ho visto molti giovani eseguire in allenamento dei salti del tutto all’altezza di quelli dei campioni olimpionici. Ma quando si trattava di compiere salti di gara, rimanevano quasi paralizzati proprio in quei pochi secondi in cui avreb­ bero dovuto dare tutti se stessi, senza riuscire a riscaldarsi. Il salto con gli sci richiede inoltre enorme senso di equilibrio e capacità di tensione nell’atleta. Un improvviso colpo di vento durante il » volo » può essere disastroso qua­ lora il saltatore ncn sappia rispondere immediatamente con una reazione corretta, intuitiva. Ho visto degli ottimi ginnasti incapaci di imparare come si domina il « volo ». Finché avevano a disposizione un qualsiasi attrezzo ginna­ stico al quale tenersi o toccare, erano padroni di ogni loro movimento. Ma normalmente non sapevano reagire corret­

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6

tamente quando erano sorpresi in aria da un invisibile colpo di vento. Ci siamo dilungati in questi confronti per mettere in rilievo come un saltatore non si allenerà mai abbastanza per quanto concerne il senso d’equilibrio, la capacità di tensione e la reattività intuitiva. Durante tutto il volo egli dovrà sapere usare i suoi sci ed il suo corpo come ali e timone d’un aeroplano. Dovrà essere molto sensibile alla pressione d’aria per poter re­ golare il suo volo mediante minimi movimenti delle brac­ cia. della testa e dei piedi. Egli è un aliante e nello stesso tempo il pilota dell’aliante. La sua preparazione estiva ed autunnale dovrà essere svolta in conformità dei requisiti speciali che gli sono ri. chiesti. Dovrà esercitarsi in sport di ogni genere — o almeno in quelli che gli piacciono — senza però cercare di diventare in essi particolarmente bravo. Piuttosto dovrà concentrarsi su nuovi esercizi, per imparare ad affrontare situazioni inaspettate. Lo spettro del colpo di vento invi­ sibile lo accompagni nel suo allenamento. Per esempio: provate a fare un salto mortale, se non Cavete ancora mai fatto. Usate una fossa di sabbia oppure un materasso da ginnastica. Prima però cercate due amici che vi sostengano in caso di insuccesso. Una volta presa questa precauzione non dovrete però più esitare. Ricor­ datevi: nel sa’to con gli sci, una volta partiti dalla piat­ taforma, ncn potrete più cambiare idea. Quando vi sarete decisi al... gran salto, fate del vostro meglio per riuscirvi. La prudenza deve precedere l’azione, non ha pjù ra­ gion d’essere durante l’azione. Questo è il primo comanda­ mento per il saltatore. Date tutto quello che avete e. una volta partiti, dalla situazione ricavate il massimo possibile. Quando avrete acquistato pieno controllo in un eserci­ zio. provatene subito uno nuovo. Un grande saltatore è quello che sa attaccare, sfidando, in un campo sconosciuto. Ricordatevi: sempre nuove variazioni ! Eseguire tuffi dal trampolino è un ottimo esercizio. Sul trampolino potrete sbizzarrirvi in un gran numero di varia­ zioni; gli esercizi potranno essere eseguiti con maggiore elasticità e minor sforzo che con la ginnastica ordinaria. Sul trampolino la cosa più importante è l’equilibrio. Non ne avete mai provato uno molto morbido? Vi costringerà a rilassarvi e a seguirne i movimenti. La mia migliore stagione — nel 1947, quando vinsi, quasi tutte le gare alle quali presi parte — fu dovuta senz'altro all’aver praticato trampolini instabili. Dopo centinaia di ore d’allenamento per un anno ero convinto di non poter più perdere il mio equilibrio. Riuscivo a padroneggiarmi con facilità nelle peggiori condizioni di tempo e di neve. Di ottima efficacia è pure il correre nei boschi e sulle alture. Il saltatore deve avere gambe e giunture forti abba­ stanza da poter sopportare una torsione o uno strappo. Po­ trà ottenerlo correndo molto in salita e in discesa, evitando di usare i buoni sentieri. Ma ricordatevi: non allenatevi come se si trattasse di un campionato del mondo dei 10 000! Quindi non dovrete mai correre sino al limite delle vostre forze, vi rovinereste soltanto la prontezza... esplosiva che devono avere i vostri muscoli. Prendete le cose con mag­ gior calma, camminando ogni tanto lentamente per scattare poi d’un tratto su o giù per un ripido pendio. Correte in terreno cespuglioso e paludoso, dove non potrete vedere eventuali buchi nella terra, così, imparerete a reagire anche alle più leggere variazioni del terreno. Dovrete anche im­ parare a rilassarvi dalla testa ai piedi, con una cura parti­ colare al- rilassamento completo delle braccia. Chi irrigi­ disce le braccia, lo farà pure sulla pista d’atterraggio specie se è difficile, e questo gli rovinerà il salto. Calcio, pallacanestro, tennis, atletica, ginnastica, nuoto, ognuno di questi sport è adatto all’allenamento del saltatore in sci, ma l’ideale sarebbe praticarne molti insieme. Noci provare a dedicarti a uno sport che non ti piace: Uallena­ mento deve sempre essere anche divertimento. Le idee che ho esposto in questo articolo non devono essere seguile integralmente. Se preferite qualche sport che io non ho citato, fatelo pure. L’essenziale è che il vostro allenamento estivo sia fondato su una vera varietà di sport.

Tliorlelf Schjcldcrup


Tlon si ita al Tour ! ! I in pressi osa i

«Iella

• • • famosa

serata

bolognese

<11 datale IBertocco

Più che alla chiara e signficativa vittoria di Nino Defilippis, campione della più bell’acqua, i commenti uditi a Bologna a chiu­ sura del Giro dell’Emilia, nell’am­ biente, come dire?, ufficiale del ciclismo riguardavano, è facile comprenderlo la rinuncia italiana al « tour ». I primi a mostrarsi sorpresi sono stati naturalmente i corridori in quanto erano convin­ ti che la UV1 non avendo fatto sentire la propria voce, nella set­ timana susseguente il « giro » non sarebbe giunta alla inibizione do­ po che la squadra era stata forma­ ta c commentata, pur sentendosi essi corridori per certi aspetti col­ pevoli di una situazione lutt’altro che limpida e confortevole. Ed è forse proprio pei- questa cappa di piombo che gravava sul capo dei maggiori responsabili, degli atleti voglio dire che dalla partenza al traguardo si è battagliato nel Gi­ ro dell’Emilia pur con una gior­ nata calda, afosa, irrespirabile, pe­ sante insomma ma su un percorso non proprio impossibile ma lut­ t’altro che leggero, con delle dif­ ficoltà che affrontate a respiro mozzato per la galoppata iniziale in pianura han finito per provo­ care una selezione come raramen­ te è stato dato vedere in una cor­ sa in linea. Basti dire che su Serramazzoni, salendo a Monfestino ed a Pavullo, non meno di una sessantina di corridori si sono ar­ resi, staccati inesorabilmente c tra questi erano elementi di primo piano, come Astrua, Petrucci, Fi­ lippi, Favero, Pettinati, Soldani. Pasotti, Brasola, Grippa, Franchi c lo stesso Landi che doveva dare

invece una grande dimostrazione di vitalità, tanto per citare qual­ cuno dei molti che i cento chilo­ metri iniziali, attraverso la rigo­ gliosa campagna del bolognese e del modenese, hanno letteralmen­ te stroncato e posti praticamente fuori corsa. Molti avevano voglia di porsi in vetrina per confermare le buone voci corse nei loro riguardi, ma tanti altri s’erano dati daffare pro­ prio perché esclusi dalla nostra formazione al « Tour » o sacrifi­ cati al « Giro » volevano approfit­ tare della prima occasione per de­ nunciare l’ingiustizia operata nei loro riguardi. Fatto sta che si è corso veramente, a media elevata, con tutti i primi attori sulla sce­ na, a viso aperto, i Monti, i Mug­ gini, i Minardi e Albani, c Assirelli e Volpi, Gianneschi e Pezzi, e Petrucci c Martini, e Coletto e Bartalini irrequieto più che mai in salita e il vecchio Bartali an­ cora in vena di grandi cose, a te­ ner testa a certi irriguardosi sbar­ batelli nati negli anni in cui Gino mosse i suoi primi passi o meglio le prime pedalate, e ancora Ma­ gni e Baroni, Isotti e Soldani e Defilippis c Pettinati, i bianco ce­ lesti, come la pattuglia degli « in­ dividuali » tra i quali erano an­ che i ragazzi della « Bottecchia » con Fornara e De Santi in testa, volutamente trascurati dalla loro Casa, l’unica che abbia preso un provvedimento disciplinare, a mo’ d’esempio dopo il « Giro » più di­ scusso dell’intera serie dei 37. Ingomma il Giro dell’Emilia ha risposto in pieno ad ogni aspetta­ tiva, c per il numero dei parteci-

punti, superiore alle altre prove di campionato disputate sin qui, c per il brio, la volontà, il cuore e anche i piani tecnici sciorinati lungo i 250 chilometri abbondan­ ti di percorso non tutto levigato e facile, dalle squadre e dai sin­ goli componenti. A n e h e il risultato soddisfa. Cinque giovani speranze sono giunte insieme al traguardo, resi­ stendo nel finale alla azione degli anziani, azione invero sfocata. Ma è anche il caso di pensare che più di quel che han fatto gli « assi » i Magni, i Bartali, i Monti, i Fornara, i Minardi, e Albani, i Sol­ dani e Milano e Carrca, e Landi c Moresco, sincerameiTte era cosa impossibile. Pare che durante la corsa qualche voce si sia propaga­ ta circa i provvedimenti discipli­ nari che la Presidenza dell’UVI, accogliendo una proposta della Commissione Tecnica Sportiva, avrebbe comunicato a fine gara, e per questo i corridori non hanno voluto crearsi degli altri demeriti. Anche gli industriali avranno di che lagnarsi, sentendosi lesi con l’esclusione nei loro interessi, ma di una cosa si può essere certi : ITIVI qualunque dovesse essere lo sviluppo della reazione e delle proteste, terrà fermo il suo atteg­ giamento. Nè è possibile pensare altrimenti. Indubbiamente a far traboccare la misura hanno con­ tribuito indirettamente anche i calciatori. La nostra Federazione ciclistica ha troppi lampanti esem­ pi di meschine prestazioni per non preoccuparsi oltre misura delle proprie cose. D’altra parte non si può dire fosse una squadra omo-

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genea e consistente. Lo stesso For­ nata mi diceva a Bologna — e di­ re ch’io ero per tre quarti almeno a conoscenza del prossimo scoppio •Iella bomba — come non si sen­ tisse allatto contento e soddisfatto di imbarcarsi nella grossa avven­ tura del «Tour» senza poter con­ tare su di un numero sufficiente di gregari e di aiutanti. Questo pur con il contralto in tasca, contratto che non è poi quella miniera d’oro che tutti suppongono. L’ingaggio per Astrua e Fornata prevedeva

Una paziente attesa sotto lo scrosciare di una noiosa pioggia, poi la folla ha un sussulto. Si sporgono, an­ siose di vedere, le teste: ecco, laggiù in fondo alla strallo il groppone com­ patto. preceduto da una scoppiettante e rumorosa carovana di macchine del seguito. Le maglie multicolori dei corridori, i direttori spor­ tivi col classico fiorettino da « boy yankee », i giornali­ sti, che in un cantuccio della loro vettura sonnec­ chiano pigramente: questo è il Giro!

— Eccoli! Eccoli! Applausi. « Viva Coppi ». • Forza, Gino! ». Grida scomposte salgono al cielo. L‘n soffiò e tutto è finito. — Hai visto Coppi? — No! — Hai visto Mortali? — No!

— Hai visto Koblet? — No! — Ma, a 11 o r a, cos’ hai visto?

— Il Giro!

Gianfranco Capra di Novaiia

Dal multicolore « gros­ so » compatto dei Girini, diretti a San Martino di Castrozza, uscì a farsi luce e cogliere il premio del T. V. stabilito nella mia Feltro, la maglia blu-aran­ cione del modesto Fanzini. Il fuggevole episodio m’ha portato a riflettere sulla grande corsa a tappe della nostra vita che la « Giuria Suprema • ha anneh’ essa

V. 6

una diaria fissa di 7 mila franchi francesi, più una modesta somma fissa assicurata in partenza, pare 100 mila lire, e più naturalmente il concorso ai premi di tappa, spe­ ciali e di classifica generale che bisogna guadagnarsi giorno per giorno con non lieve fatica. 1 mi­ lioni dunque gli organizzatori francesi li avrebbero sborsati solo per Coppi o per Magni, che Bar­ tali e gli altri non li interessano. Contratti perciò più che modesti per dei corridori che nel clan in­

ternazionale vengono considerati comunque di livello medio. Cna ragione di più questa per la nostra IVI la quale non ignora di certo come invece i corridori e le squadre belga, olandese e fors’anche spagnola sono state ingag­ giate a suon di monete d’oro da parte del signor Goddct. Non sono poi piaciuti taluni sistemi degli organizzatori francesi. 11 presiden­ te Rodoni mi ha detto esplicita­ mente a Bologna dopo l’arrivo del 38. Giro dell’Emilia che lo ha in-

I L C_ON CORSO DI"STADIUM„

Un pensiero sul ''giro 4 IMPRESSIONI 4 arricchito, con provviden­ ziali scopi, di « Traguardi Volanti » per accendere di viva fiamma i cuori dei più tepidi, dei mediocri, trop­ po spesso sommersi nel grigiore del « grosso » ; per porgere ad essi il destro di balzare Inori decisi ad esprimere hi loro « perso­ nalità • e far sentire razio­ ne della loro presenza nel • gruppo •. Tale atto di giovanile generosità non può peraltro esaurirsi in se stesso, ma deve creare il trampolino di lancio per cogliere più ambite ed im­ portanti vittorie di « tap­ pa » e da esse trarre nuove energie di volontà e pro­ fonda c o n v i n z i o n e che spronano ad affrontare con serenità e fiducia le prove che attendono, anche quan­ do s u l percorso s'ergono ad ostacolo all' ascesa di migliori « posizioni » b ar­ ciere che, ai meno prepa­ rati, appaiono insormonta­ bili come le più dure ram­ pe delle Dolomiti ed ag­ ghiacciano il cuore: è que­ sto il momento decisivo in cui lutti debbono essere dei veri « assi • degli « arram­ picatori » eccelsi per supe­ rare il punto cruciale della lotta e cogliere, a conclu­ sione di questo duro « Gi­ ro terreno », il premio si­ curo promesso a tutti i

« classificati escluso.

N e s s u ri o Enzo Biacoli di Feltr,e

» « » Accanto a me, ai bordi di quella strada assidala, cera una vecchietta; mai, prima d’allora, aveva assi­ stilo al passaggio del • Gi­ ro », e quel giorno aveva deciso finalmente di esau­ dire il desiderio dello • sportivissimo » suo figlio che ora si teneva pronto ad indicarle chi mai fosse lo • intramontabile Gino • op­ pure quel corridore in ma­ glia iridata. Passò finalmente la gran­ de carovana, avvincente nei suoi valorosi protagonisti, gioiosa in tutto ciò che ad essi faceva contorno. La vecchietta osservò il • Gi­ ro » con attenzione, in si­ lenzio, mostrando un inte­ ressamento non disgiunto da una calma decisamente in contrasto con l’entusiasino del figlio che, accanto a lei, urlava a più non posso. Avessi avuto in quel mo mento un foglio di carta ed una matita da porgere alla vispa vecchietta, ne sa rebbe scaturita, ero sicuro, la davvero migliore im­ pressione sul « Giro ». Poco dopo, proprio in­ nanzi a noi, i fischi ormai

abituali riservati ai corri­ dori più titolati, assunsero per uno di essi l'inconsul­ ta veste di una vera e pro­ pria aggressione. ■ Non mi pentii allora di essere sprovvisto di carta a matita. In quanto a me, ero ben convinto che il • Giro » sapeva e poteva suscitare una migliore impressione e mi consolai. Sandro Grimaldi di Genova

* * « Ho assistito al passaggio del Giro dalla finestra del Museo Civico, dove stavo osservando alcuni dipinti. E’ stato naturale in me il sorgere di un confronto ira ciò che passava per la strada e colpiva la mia cu­ riosità e ciò che avevo vi­ sto nella sala e aveva col pito la mia anima e la mia fantasia. Ho cercato una analogia fra queste due espressioni delia vitalità umana ed ho trovato che il Giro, questo magnifico Giro, che conti­ nue r à sempre a snodarsi per l’Italia (perché ormai è entrato nel sangue degli italiani e vorrei dire che è la linfa stessa che vivifica questa nostra meravigliosa penisola), porterà sempre, nel tempo, ceti il quadro vivace del suo passaggio, la espressione continua d e lil entusiasmo, del valore e della saldezza morale di tutto un popolo; così come il quadro di. un grande au­ tore, con la vivacità dei co­ lori e la sapienza delle raf­ figurazioni, tramanda nel tempo la parte più bella dell’ artista stesso: il stia animo. Antonio Boni di Padova


vece soddisfatto appieno, specie per il brio e la combattività dimo­ strata dai giovani, come necessi­ tando possa rendere di dominio pubblico taluni documenti che di­ mostrano i torti e l’indelicata pro­ cedura degli organizzatori fran­ cesi.

In fondo erano anni che matu­ rava questo stato di cose, matura­ va lo squilibrio della contropar­ tita francese alle molte cortesie italiane e una volta o l’altra i no­ di francesi dovevano pur arriva­ re al pettine italiano. In quanto poi ai nostri corridori la lezione servirà all’intera classe dei profes­ sionisti. Spiace per i minori, per i piccoli, tipo Assirclli e Pezzi ad esempio, i quali avrebbero dovu­ to correre anzitutto a Lugano guadagnando qualche franco sviz­ zero, ma si sa come in taluni prov­ vedimenti salutari ci vada sempre di mezzo il giusto pei- il peccato­ re. Il quale peccatore pare sia an­ che stato individuato, ma in mi­ sura ridotta. Ho sentito parlare di colpe di Gismondi ma mi chiedo come il ragazzo di Montegranaro possa aver messo tanto scompiglio al « Giro » e provocata la famosa tappa burla del Bernina. Comun­ que il Gismondi — ligio al motto che la miglior difesa è l’attacco — ha cercato di mettersi sulla buona strada ed è stato il vincitore mo­ rale, il protagonista brillantissimo della gara che ha fatto onore al nostro ciclismo. Ciò che vorremmo fosse la re­ gola di corsa dei nostri campioni e non purtroppo la rarissima ec­ cezione. E’ ormai tempo che i gio­ vani dimostrino la loro vitalità, la loro forza, la loro classe. Il Giro dell’Emilia deve averli convinti che la gloria è lì a por­ tata di mano, anche per essi, solo che sappiano acciuffarla e meri­ tarla, coinè han fatto Defilippis, Gismondi, Coletto, Benedetti e Nencini ai quali mi par giusto ag­ giungere anche qualche altro co­ me Danilo Barozzi, Nascimbene, Baldarelli, Gianneschi, Aureggi, Barralini e Dall’Agata, che si so­ no esibiti al proscenio del gran teatro emiliano con più o meno fortuna.

Mutale Bertocco

di tutto un po’ | • Sui provvedimeli!i fiscali adot­ tati ieri dal Consiglio dei Mini­ stri ed in particolare sulla revi­ sione delle aliquote dell’imposta di giuoco sui Totocalcio, abbia­ mo ritenuto opportuno ascoltare in proposito l’avv. Onesti, Presi­ dente del CONI. « Il provvedimento — ci ha ri­ sposto l’avv. Onesti — è sostan­ zialmente diverso da «niello che venne proposto in sede di Consi­ glio dei Ministri ai primi del di­ cembre scorso. Mentre quel di­ segno di legge riduceva ad una misura irrisoria la cifra che sa­ rebbe rimasta a disposizione del CONI, il nuovo provvedimento gli consente di mantenere il mi­ nimo indispensabile per la vita deH'Ente, per gli impegni nazio­ nali ed internazionali, per un programma di costruzioni spor­ tive sino ad oggi mai tracciate. In base alle nuove norme ap­ provate la ripartizione dei pro­ venti del Concorso Pronostici verrà fatta in modo che — fermo restando il livello del gioco — il CONI verrà a ricevere circa 7 miliardi di lire all’anno, mentre 9 miliardi e mezzo circa andran­ no allo Stato. Come È noto, il CONI non è un Ente con fini di lucro e desti­ na circa il 97 per cento delle sue entrate al finanziamento dell’at­ tività sportiva in Italia e all’este­ ro, alla preparazione dei Giochi Olimpici, alla costruzione di im­ pianti. Tuttavia debbo rammen­ tare che la ricchezza del nostro sport sta soprattutto nell’enorme contributo volontario e disinte­ ressato offerto da centinaia di migliaia di atleti c da diecine di migliaia di dirigenti. Se capitaliz­ zassimo questi contributi « invi­ sibili » arriveremmo a cifre di grandezza molto superiore a quella dei 7 miliardi di lire cir­ ca che costituiscono il bilancio dell’Ente e che formano il lievito necessario per una attività so­ ciale davvero grandiosa. Nella mia qualità di Presiden­ te del CONI non posso valutare egocentricamente gli interessi

dello sport, di fronte agli altri di carattere nazionale. Perciò penso che la dolorosa rinunzia che il provvedimento comporta debba essere accolta con responsabile consapevolezza, anche per il van­ taggio che offre di farci guardare con la necessaria serenità al fu­ turo. D’altra parte mi auguro che la situazione del bilancio sta­ tale diventi in avvenire tale da permettere una più rapida rea­ lizzazione dei nostri compiti. Perché oltre all’educazione spor­ tiva dei nostri aderenti, noi dob­ biamo necessariamente perseve­ rare nella costruzione di impian­ ti sportivi. La dotazione nazio­ nale di tali impianti è assai mo­ desta e ci vorrà tempo e denaro per mettere l'Italia alla pari con le altre Nazioni più progredite ». • Reduce dal Congresso del C.I.O. ad Atene c da un viaggio in Eu­ ropa, in Asia e nel Medio Orien­ te, è stato in questi giorni a Ro­ ma il sig. .tulio Gerlein Comelin, Membro del Comitato Interna­ zionale Olimpico e fondatore del Comitato Nazionale Olimpico Co­ lombiano. Accompagnato dal dott. Gior­ gio De Stefani del CIO, il signor Gerlein Comelin ha compiuto una minuziosa visita allo Stadio Olimpico ed agli altri impianti del Foro Italico. Al termine del­ la visita egli ha dichiarato che lo Stadio Olimpico di Roma ò uno dei più belli c completi: nel­ la sua costruzione si è tenuto conto di tutti i più moderni det­ tami della tecnica. Sia lo Stadio Olimpico che gli altri impianti sportivi del Foro Italico sono motivo di orgoglio per il movi­ mento olimpico internazionale e costituiscono una evidente dimo­ strazione dell’impegno posto dal­ l’Italia per portarsi allo stesso li­ vello dei Paesi più ricchi e pro­ grediti. Il sig. Gerlein Comelin ha elo­ giato l’opera svolta dal CONI per assicurare un brillante avvenire olimpico a Roma e all’Italia.

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BIBLIOTECA

TUFFI FRA I LIBRI Non si può affermare che la biblio­ grafia italiana riguardante il nuoto sia scarsa; i libri di Beretta, Balestrieri. Barbacci, Feschi, Goggioli. Glucker e gli. opuscoli di Romano, Usmiani, Obe­ rosler, Pantovic, testimoniano questa nostra affermazione. Però Tappassioetato di nuoto che volesse consultare ta­ li pubblicazioni, le ricercherebbe in­ vano: questi libri (per quanto alcu­ ni sorpassati dal punto di. vista tec­ nico) ad eccezione di quello del Glu­ cker — edito da Sperling & Kupfer — non sono reperibili in nessuna libre­ ria. Ciò è un vero peccato ed una la­ cuna che presto o tardi, nell’interesse del nuoto nazionale, si dovrà cercare di colmare se si pensa alla funzione propagandistica che potrebbero espli­ care questi libri qualora i migliori ve­ nissero letti dai nostri- giovani. Nella nostra piccola biblioteca spor­ tiva, assieme ad alcune pubblicazioni estere di scarso contenuto tecnico, fi­ gurano questi libri- fra le cui pagine ogni tanto ci tuffiamo per esaminare i vari problemi inerenti al nuoto che so­ no stati trattati da punti di vista di­ versi. E, continuando sempre nella ri­ cerca di tutto quanto viene scritto sul­ l'attività natatoria, in questi ultimi tem­ pi abbiamo avuto l’occasione di legge­ re "Il libro degli Sport” di Benito Del Marco — edito da Fallardi — soffer­ mandoci con, particolare interesse al capitolo nuoto sul cui contenuto ci piace esprimere il nostro pensiero.

L’autore, nella premessa, afferma che "questa enciclopedia degli sport, pre­ parata per i giovani, è nata dall'idea di far conoscere le varie pratiche spor­ tive... illustrando brevemente anche con disegni le trame e le azioni necessa­ rie per la loro pratica”. — Tale affer­ mazione interessa anche il nuoto. Pur accettando in linea di massima quanto è scritto su questa attività spor­ tiva, se non altro per la sua funzione propagandistica, non possiamo esimerci dal fare delle riserve personali sia per quanto concerne i disegni 77 e 79 ri­ guardanti i movimenti della rana clas­ sica e del crawl, sia per quanto si ri­ ferisce alle descrizioni, delle due spe­ cialità. A parte il fatto che queste illustra­ zioni siano le stesse delTEnciclopedia Treccani alla voce nuoto, esse ritrag­ gono posizioni e movimenti compietamente errati. Un disegnatore qualsiasi

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iniziato ài nuoto avrebbe fatto indub­ biamente meglio. Avendo poi l’autore consultato per questo suo libro anche l’Enciclopedia Bompiani, bastava che si fosse soffer­ mato attentamente a pag. 1197 per ve­ dere delle discrete illustrazioni sul nuoto; avrebbe evitato così di includere delle figure che non corrispondono e non assomigliano ai reali, movimenti della classica nuotata a rana. I disegni a pag. 1197 e le descrizioni cceicernenli le varie fasi della "farfal­ la” sono poi i medesimi apparsi sin dal 1938 sul Cinelibro (pag. 25) del Glu­ cker. Ber. quanto riguarda il crawl sul dorso, il libro non riporta alcun dise­ gno e l’autore si limita a scrivere: Nuotata veloce in quattro movimenti successi vi : — posizione del corpo in acqua ad arco ; — rotazione delle braccia in acqua te­ nute lontane ma sul piano delle spalle; — battuta delle gambe esclusivamente dall’alto in basso; — nessuna rotazione del piede.

Ci limitiamo a domandare se le so­ pracitate quattro fasi rappresentano i "quattro movimenti successivi”; chie­ diamo spiegazione del secondo punto dove si parla "della rotazione delle braccia”; desideriamo sapere se nel dorso, la battuta dei piedi avvenga ve­ ramente dall'alto al basso; infine se lo autore abbia per caso consultato miche il libro del Dr. Barbacci: "Il nuoto giapponese” dove, a pag. 145, sono de­ scritte le caratteristiche del crawl sul petto che, fatto strano, sono le mede­ sime citate dal De Marco per il crawl sul dorso. Ultima osservazione: è stata trascura­ ta completamente la parte che riguarda la respirazione quando anche il sempli­ ce iniziato sa o intuisce qual'e impor­ tanza essa abbia nell’apprendimento o nella pratica del nuoto. Ad essere sinceri, quindi, e di. ciò il Del Marco non ci deve rimproverare — se non altro per il fatto di avere esaminato attentamente il suo libro — concludiamo con raffermare che per quanto riguarda il nuoto è nostra opi­ nione che l’autore non abbia raggiunto né con i disegni, né con le descrizioni lo scopo prefissosi. Sempre a proposito di opere che in­ teressano la nostra attività preferita, se­ gnaliamo ai giovani il volume V e vi della Enciclopedia dei Ragazzi — edita

do Mondadori — le cui pagine dedicale al nuoto, corredale sempre dei disegni deU'Enciclopedia Treccani, hanfio un valore per gli appassionati di questa specialità. Un altro lavoro che a cura del C.O.N.I. è stato già da tempo inviato per scopi propagandistici a molti Gruppi Sportivi Scolastici, è l'opuscolo "Il nuo­ to più veloce” del dott. Pantovic; chia­ ra e semplice esposizione dal. punto di vista agonistico, descritto attraverso le principali fasi: respirazione, equilibrio, posizione del corpo. battuta delle gambe e bracciata.

Per quanto le già citate pagine delTEnciclopedia dei Ragazzi e l’opuscolo del dott. Pantovic non ci soddisfino pie­ namente, rimangono sempre dei buoni esempi di una efficace propaganda. Assuntoci momentaneamente il com­ pito di "indicatore bibliografico”, chiu­ diamo queste note con nei elenco di libri sul nuoto e di pubblicazioni a ca­ rattere vario che pur trattano l’argomen­ to, anche se limitatamente o in appen­ dice. Fra le opere di vecchia data è da annoverare l'opuscolo di Oronzio de Bernardi "L’uomo galleggiante — ossia l’arte ragionata del nuoto" stampato a spese del Re di Napoli nel 1794, e, in ordine di tempo: Bcretta: // Nuoto, Milano-1912; Balestrieri: Natatoria, Milano-1924; Barbacci: Le nuotate moderne, Modena* 1929; Villepion: Nageons, Parigi-1929; Weissninller: Sivimming thè american crawl, Boston-1930; Romano: Il nuoto per tutti, Trieste-1932; Barbarci: Il nuoto giapponese, Milano1935; Veschi: Il Nuoto, Milano-1937; Cruells: Natacion, B.Aircs-1937 ; Glucker: Nuoto e tuffi, Milano-1938; Annbruster: Competitive swimniing and diving, St Luis-1942; Boisseau, Aprenons a’ nager, Paris-1946; Berlioux: La natation, Paris-1947; Usmiani: Come si inizia il- nuoto ago­ nistico, Milano-1947; Goggioli: II nuoto agonistico, Firenze1950; Oberosler: Nuoto elementare, Milano1952; Pouilley: Le crawl, Parigi-1952; Bonnct: La natation, Parigi-1953; Benedetti: Il nuoto, L’Aquila-1953; Pantovic: Il nuoto più veloce, Roma1953; Enciclopedia Treccani: Milano, Storia degli sport: Milano, Enciclopedia dei ragazzi: Milano, Enciclopedia Bompia­ ni: Milano, Poggi-Longostrcvi: Atletica, Milano, Passerini: Il salvamento a nuo­ to-, Roma, Del Marco: II libro degli sport: Milano, Bertocco: l’A.B.C. dello Sport, Roma CSI,

W. P.


Conclusi i

il

mondiali

di ginnastica a Roma

Un temilo, e per tanfanni, erano gli italiani i più bravi ■ di Luigi! Ferrarlo

Tre giorni eli gare intense e due dedicati alle cerimonie ufficiali sono il periodo in cui è stato racchiuso il ciclo di manifestazioni ginniche de­ dicate ed ai campionati mondiali ed al concorso internazionale. Ci distacchiamo da questo torneo ginnico con un certo rammarico, anche se la manifestazione non è che una somma di fatiche organiz­ zative pei- coloro che hanno curata la massa delle gare comprese nel programma, perché difficilmente ci sarà dato in avvenire di vedere al­ tra competizione di simile levatura, anche se nelle gare stesse il nome dei nostri ginnasti non è ricorso con troppa frequenza e se la ban­ diera tricolore non è salita sul pen­ none come era già avvenuto a Los Angeles nel 1932 e come ognuno di noi avrebbe desiderato. IL SETTORE TECNICO La ginnastica è diventata specia­ lità di nazioni di oltre cortina, per­ ché scorrendo le classifiche tanto collettive quanto individuali, ogni lettore avrà notato che Russia, Ce­ coslovacchia, Bulgaria, Romania, Ungheria, Polonia ricorrono troppo frequentemente in queste cronache e sono i nomi delle nazioni che han­ no qui dominato. Intendiamoci, fatta eccezione per la Russia che domina dal giorno in cui si è affacciata alle competizioni sportive, tutti gli altri Paesi vanta­ no delle tradizioni nel settore gin­ nico, sicché tutt’al più possiamo esaminare le ragioni del loro pro­ gredire, non quelle che ricercano le cause delle loro affermazioni. 11 buon Corrias, che ha lasciato Roma, dopo avere diretto il concor­ so maschile internazionale, ci con­ fessava che non avrebbe assistito alla premiazione dei campioni « per­ ché — ci precisava — mi commuoverebbe troppo il fatto di vedere la bandiera di altra nazione salire sul pennone, là dove ai miei tempi io ho sempre visto il tricolore ».

Le nazioni che hanno vinto, han­ no palesato qualche cosa di eccezio­ nale, qualche cosa che può far pen­ sare ad un rivoluzionamento di me­ todi in campo ginnico? Noi non pen­ siamo affatto a progressi ecceziona­ li, anzi, se dobbiamo dirvi intera­ mente il nostro pensiero, di sporti­ vi e di tecnici che seguono la gin­ nastica nel campo olimpionico dal 1920 ad oggi, dovremmo precisare che nulla di eccezionalmente nuovo hanno presentato questi campionati dal punto di vista tecnico e vi è stata invece, da parte dei vincitori e dei dominatori, una migliore ese­ cuzione dei vari esercizi, che indica una maggiore conoscenza del « me­ stiere » frutto di una preparazione più intensa. Colleghi improvvisati in campo ginnico vi hanno parlato di punteg­ gi eccezionali e di primati, quasi che l'esercizio ginnico si potesse mi­ surare col metro e col cronometro come è nell’atletica o nel nuoto. Sarà allora bene precisare che a Los Angeles nel 1932 quando si ag­ giudicò il titolo di olimpionico nel salto del cavallo (a proposito di questo esercizio diremo che nell’ob­ bligatorio bisogna impiegare la pe­ dana rigida e nel libero la pedana elastica, disposizioni queste delle quali la competente commissione tecnica internazionale ha dimostra­ to di ignorare) Guglielmotti rag­ giunse punti 19,90, il che equivale ad una media di 9,95, cioè ad una media primato se vogliamo intro­ durre nella ginnastica, a scopo re­ clamistico, i record! Ma è proprio nel salto al cavallo, l’esercizio più facile a valutarsi, che è stato possibile constatare che non un progresso si è avuto bensì un re­ gresso! Difatti le uscite di ben pochi ginnasti hanno bene impressionato, perché nessuno ha curato quella uscita in perfetta squadra che dif­ ferenzia il salto acrobatico da quel­ lo ginnico. La ginnastica dunque, in fatto di

tecnica, è rimasta allo stesso livello da noi raggiunto nel 1932, con que­ sta differenza che noi abbiamo fatto un passo indietro e gli altri un pas­ so avanti senza andare oltre i nostri o gli altrui traguardi! Da questa constatazione, quale è la considera­ zione logica che si può derivare? Che a un certo momento la ginna­ stica, che in quasi tutti i paesi è ret­ ta da persone superate, è stata ab­ bandonata a se stessa ed in tal ma­ niera è caduta nel dimenticatoio. I « maestri » dei Paesi dove la ginna­ stica andava perdendo terreno, ne hanno approfittato per impadronir­ si di questo sport e farne una scuo­ la di metodo per la preparazione ge­ nerale anziché una scuola di auda­ cia, considerando la ginnastica una specializzazione e non un esercizio collettivo e così i maestri hanno perduto... gli allievi e la ginnastica artistica le nuove energie delle qua­ li aveva bisogno. Diversi Paesi dalle tradizioni gin­ niche, come la Cecoslovacchia, la Bulgaria, la Polonia, la Romania, la Ungheria e la Svizzera, hanno in­ vece continuato a sviluppare una attività sportiva che altri avevano abbandonato, ed hanno creato così quella ginnastica d’oltre cortina, che oggi domina incontrastata da­ vanti ad atleti che la stessa ginna­ stica hanno addirittura creato, co­ me può dirsi per l’Italia. Tutti sanno che noi apparteniamo alla schiera di quei tecnici, che non credono né ai fenomeni sportivi, né ai miracoli in fatto di preparazione: ecco perché diciamo con molta fran­ chezza che qui non esiste né un fe­ nomeno russo, né un fenomeno di oltre cortina, ma esiste un sistema di preparazione, un metodo di lavo­ ro, una volontà di vincere che noi forse abbiamo dimenticato e che bi­ sogna riconquistare ad ogni costo. Quale è la strada? Quale è il siste­ ma? Lo vedremo in seguito, perché noi desideriamo studiare questi ed altri fenomeni dello sport italiano,

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ma quello che oggi conta è il sapere che i campionati mondiali non han­ no palesato nulla di trascendentale, ma la vittoria dell'ima o dell’altra nazione resta ora circoscritta alla maggiore preparazione compiuta dall’uno o dall’altro Paese ed è quindi alla preparazione che noi dobbiamo pensare. GINN A ST ICA F EM.MIN ILE Quello che abbiamo sin qui scrit­ to riguarda soprattutto il settore maschile, perché qui, dove noi in passato abbiamo primeggiato, og­ gi ci troviamo all’ottavo posto sia pure davanti alla Francia e ad al­ tri paesi europei che pure dispongo­ no di bei ginnasti e di altrettanto belle squadre. Nel settore femmini­ le, dove abbiamo difeso a denti stretti le posizioni di Helsinki, è bene porre in rilievo che la ginna­ stica delle ragazze è povera di con­ tenuto tecnico e di difficoltà, che del resto non possono essere di no­ tevole levatura dati gli attrezzi a di­ sposizione delle ginnaste. Il trave d’equilibrio è una pista... per la dan­ za, la parallela asimmetrica, come viene adoperata, difficilmente può originare difficoltà a meno di lan­ ciarsi tutti sui metodi dei russi che scompongono l’attrezzo in parallela e sbarra, il volteggio al cavallo è un elemento di difficoltà, ma non è un esercizio completo ed il corpo libero può diventare qualche cosa di veramente interessante se noi introdurremo dell’acrobazia. Non parliamo poi di quell’esercizio col­ lettivo che ha fatto sembrare le ginnaste delle «girls» alla ricerca di un applauso su un palcoscenico all’aperto! Per quello che ci riguarda da vi­ cino preciseremo che noi, sia pure per degli esercizi semplici ai tre at­ trezzi ed al corpo libero, adoperia­ mo delle ragazze troppo acerbe e dalle quali già si fatica a spremere esercizi come quelli pi-esentati in questo torneo. Spiegato quello che è il contenu­ to tecnico dei campionati mondiali, aggiungeremo che la rivelazione dei mondiali è costituita dal Giap­ pone, mentre nei femminili non vi è alcuna rivelazione, se non che da segnalare le discussioni senza fine delle donne-giurate che hanno di­ mostrato una faziosità senza limiti! Le giurie di questi campionati meritano un capitolo a parte e esponiamo chiaramente il nostro pensiero. A nostra soddisfazione di­ remo che il presidente della Com­ missione Tecnica Maurer se ne è andato per anzianità ed è stato so­ stituito dal delegato lussemburghe­ se. L’uomo che teneva la segrete-

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ria del concorso... nelle proprie ta­ sche e che non amava la moder-, nità, se ne va senza rimpianto da parte italiana e gli italiani nessun ringraziamento gli devono. Certi atteggiamenti dei giurati gli sono, a nostro giudizio, imputabili e noi non gli portiamo rancore. La Sviz­ zera, che un tempo fu dominata da noi, è stata battuta non solo dalla Russia, ma anche dal Giappone, noi da entrambi, ma noi già in questi ultimi tempi avevamo confessata la nostra inferiorità...

goslavia 205,25; 12. Austria 200,80: 13. Belgio 188,20; 14. Saar 173,56; 15. Lussemburgo 149,43.

LE CLASSIFICHE

Definitiva liberi e obbligatori: 1. Rus­ sia liberi 225,66, totale 451,11; 2. Un­ gheria 222,18, tot. 444,48 ; 3. Cecoslovac­ chia 218,95, tot. 439,62; 4. Romania 217,19, tot. 430.37; 5. Polonia 215,65, tot. 429,99; 6. Italia 210,10, tot. 424,77; 7. Francia 211.97, tot. 424,15; 8. Bulga­ ria 209,77, tot. 423,43; 9. Germania 212,53, tot. 421,96; 10. Svezia 208,90, to­ tale 419,58; 11. Jugoslavia 214,19, tota­ le 410,44; 12. Austria 201,51, tot. 402,31. Definitiva (ufficiosa). 1. Russia pun­ ti 524,13; 2. Ungheria 518,28; 3. Ceco­ slovacchia 510,04; 4. Romania 498,57; 5. Polonia 495,79; 6. Italia 495,77; 7. Bulgaria 494,03; 8, Svezia 490,64; 9. Francia 490, 35; 10. Germania 486,02.

MASCHILI

INDIVIDUALE AGLI ATTREZZI

INDIVIDUALE OBBLIGATORI

(LIBERI E OBBLIGATORI)

Liiiui ferrarlo

AI SINGOLI ATTREZZI Cavallo: 1. Chaiguinjane (Russia) p.. 9,60; 2. Stalder (Svizzera) 9,60; 3. Tchoukarine (Russia) 9,50; 4. Chakline (Russia) 9,45; 5. Dickhurt (Germania) p. 9,45. Salto cavallo: 1. Djaiani (Russia) 9,55; 2. Chakhline (Russia) 9,50; 3. Ono (Giappone) 9,45; 4. Sotornik (Cecoslo­ vacchia) 9,45; 5. Batz (Germania) 9,40. Parallele: 1. Tchoukarine (Russia) 9,85; 2. Chaguinjane (Russia) 9,75; 3. Stalder (Svizzera) 9,75; 4. Chakline (Russia) 9,70; 5. Gunthard (Svizzera) p. 9,70. Sbarra: 1. Mouratov (Russia) 9,80; 2. Bantz (Germania) 9,75; 3. Chakhline (Russia) 9,70; 4. Gunthard (Svizzera) 9,70; 5. Kaneko (Giappone) 9,60; 6. Simnions (Stati Uniti) 9,60; 7. Stalder (Svizzera) 9,60; 8. Suoniemi (Finlan­ dia) 9,60; 9. Takemoto (Giappone.) 9,60; 10. Voslrikov (Russia) 9,60. Corpo libero: 1. Djaiani (Russia) 9,65; 2. Mouratov (Russia) 9,65; 3. Ta­ kemoto (Giappone) 9,65; 4. Chaguinja­ ne (Russia) 9,55; 5. Kaneko (Giappo­ ne) 9,55; 6. Tchoukarine (Russia) 9,55. Anelli: 1. Korltov (Russia) 9,80; 2. Mouratov (Russia) 9,80; 4. Azariane (Russia) 9,75; 5. Djaiani (Russia) 9,65; 6. Lindfors (Finlandia) . 9,65. Concorso internazionale a squadre: 1. 52° Corpo Vigili del Fuoco Milano, p. 191; 2. S. G. Etruria Prato 187,30; 3. S. G. Pro Lissone 187,20; 4. Viribus Unitis Saronno 187; 5. Pro Patria Mi­ lano 186,40; 6. Rubattino Genova 186,40; 7. Soc. Sportiva Salus Sercgno 186,30; 8. S. G. Varesina 185,30; 9. S. G. Sampierdarenese 184,60; 10. S. G. Forza e Coraggio Milano 184,30,

FEMMINILI

PER NAZIONI

Esercizi obbligatori: 1. Russia pun­ ti 225,45; 2. Ungheria 222,30; 3. Ceco­ slovacchia 220,07; 4. Italia 214,67; 5. Po­ lonia 214,34; 6. Bulgaria 213,66; 7. Ro­ mania 213,18; 8. Francia 212,18; 9. Sve­ zia 210,68; 10. Germania 209,43; 11. Ju-

Corpo libero: Manina (Russia) 9,73+ 9,66: p. 19,39; Mosakova (Cecoslovac­ chia) 9,67+9,40: p. .19,16; Gorokhovskaya (Russia) 9,66+9,46: p. 19,12; Keloti (Ungheria) 9,60 + 9.50: p. 19,10; Dirii (Russia) 9,50+9,46: p. 18,96; Roudjko (Russia) 9,60+9,36: p.18,96; 30. Cicognani. Trave: Tanaka (Giappone) 9,70 più 9,26: p. 18,96; Bosakova (Cecoslovac­ chia) 9,46+9,26: p. 18,72; Perenyi (Un­ gheria) 9,40+9,26: .p. 18,66; Roudiko (Russia) 9,40+ 9,20: p. 18,60; Botcharova (Russia) 9,56+9: p. 18,56; Banali (Ungheria) 9,43 + 9,10: p. 18,53; 15. San­ tarelli; 19. Calza e Storici; 21. Scaricabarozzi. Volteggio al cavallo: Manina Tamara (Russia) 9,30 + 9,86: p. 19,16; Pattersson Ann Sofi (Svezia) 9,56+9,40: p. 18,96; Berggren Evy (Svezia) 9,45+9,40: pun­ ti 18,95; Gorokhovskaya Maria (Rus­ sia) 9,60+9,30: p. 18,90; Danilova Polaueja (Russia) 9,40+ 9,46: p. 18,86; Roudjko (Russia) 9,43+9,36: p. 18-,79. Parallele: Keleti Agnes (Ungheria) 9,73+9,73: p. 19,46; Roudjko Gaiina (Russia) 9,73+9,60: p. 19,33; Rakoczy Helena (Polonia) 9,70+9,55: p. 19,25; Botcharova Nina (Russia) 9,73+9,40 p. 19,25; Bosakova Èva (Cecoslovac­ chia) 9,66+9,46: p. 19,13; Danilova Polaguja (Russia) 9,60+9,50: p. 19,12; 21. Reali; 35. Calza. Complessiva : 1. Roudiko (Russia) p. 75,68; 2. Bosakova (Cecoslovacchia) ,p. 75,11; 3. Rakoczy (Polonia) p. 74,42; 4. Perenye (Ungheria) p. 74,31; 5. Chardimova (Cecoslovacchia) p. 74,21; 6. Botcharova (Russia) p. 74,21: 21. Reali p. 71,65; 31. Calza p. 70,94; 39. Cico­ gnani. p. 70,11; 41. Scaricabarozzi pun­ ti 69,98; 46. Macchini p. 69,78; 58. San­ tarelli p. 68,87; 71. Storici p. 67,68; 80. Lagorara Lucia p. 66,51.

Concorso internazionale: 1. Cucirini Cantoni (Lucca) p. 208.20; 2. Cotoniliciò Cantoni (Legnano) p. 206,40; 3. A. S. Fanfulla (Lodi) p. 206,20; 4. S.G. Torino p. 206,20; 5. S. G. Triestina p. 205,80; 6. S. G. Elrurin (Prato) pun­ ti 205,80.


Dopo i recenti nefasti della nazio­ nale italiana di calcio in Svizzera, in occasione dei Campionati del Mondo, non c’è tifoso o sportivo che non lanci il classico « crucifige » sui dirigenti di questo sport, sul Diret­ tore Tecnico, ecc., soprattutto in virtù degli storici precedenti che l’Italia aveva finora acquisito in questa specialità. Il tempo della pagnottella se lo ricordano tutti, sia per averlo diret­ tamente o indirettamente vissuto sia per averlo sentito raccontare. Era il tempo in cui neofiti o can­ noni, giovani speranze o assi già af­ fermati. viaggiavano e si spostava­ no nelle più precarie condizioni, portando appena di che mangiuc­ chiare durante il viaggio in III clas­ se perché non vi erano possibilità economiche, da parte della società, di corrispondere qualcosa di meglio, perché non vi erano nemmeno « So­ cietà ». Questo tempo della pagnottella ha corrisposto anche ai migliori e più probanti successi interni ed esterni delle varie specialità sporti­ ve ed anche e soprattutto al dilet­ tantismo più puro e alla dedizione, assoluta e totale, alla causa dello sport. Con l’evoluzione dei tempi, siamo oggi, per contrapposto, alla politica del borotalco, cioè di fronte ad una situazione che tutti conosciamo ma che dirigenti, atleti e tifosi si rifiu­ tano di affrontare con la radicale arma del bisturi, preferendo ricor­ rere alla panacea del borotalco nel­ l’illusione di poter sanare una si­ tuazione fallimentare. Se abbiamo preso lo spunto dagli insuccessi scottanti del gioco del calcio, non è stato per lanciarci an­ che noi in un ramo che non è di no­ stra specifica competenza, ma sol tanto per denunciare che il fenome­ no calcistico si sta allargando — col pauroso, progressivo dilagare dell’unto — anche in tutti quegli sport che da molto o da poco hanno un pubblico più o meno numeroso. Fa fede la recentissima disposi­ zione, nel settore della pallacane­ stro, del Consiglio Direttivo Federa­ le nei riguardi del tesseramento dei giocatori. Dopo il semi-insuccesso del vinco­ lo biennale, instaurato appunto due anni or sono, la F.I.P. ha creduto opportuno affrontare il dilemma che, attraverso gli ultimi anni, .si era presentato spontaneo per esse­ re risolto. Non ci facciamo illusioni: anche la‘pallacanestro è avviata a grandi falcate verso una forma esplicita o tacita di professionismo. E il dilem­ ma, per la F.I.P., è stato il seguen-

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«li Giovanni Gómez «le l'eriin

te: vedere la situazione attuale dal­ che genera il corrispondere. Nel ca­ l'angolo del giocatore o della So- so di mancato accordo, il giocatore fa i capricci e preferisce restare cietà? Si è preferito quello della Società, inattivo anziché fare un solo palleg­ pensando che è questa che fa il gio­ gio o un solo terzo tempo in favore catore e lo qualifica come tale an­ della società che magari lo ha alle­ ziché viceversa. Di qui la decisione vato e valorizzato. E’ di moda, da qualche tempo, di considerare tesserato « a vita » l’atleta di pallacanestro con le va­ una forma cripto-professionistica la rianti del caso: e cioè, se l’atleta quale consiste nel promettere un la­ vuole andar via può ottenere il nul- voro o un impiego al giocatore che la-osta, oppure, in caso negativo, la si intende arruolare. Agli estremi volontaria inattività per un anno dell’art. 14 del Regolamento Gioca­ gli consentirà l’automatica libertà. tori non vi sarebbe niente da ecce­ Non possiamo prevedere quanto di pire, ma fintanto che ci si illude di buono o di cattivo c’è nella decisio­ governare un’attività interpretan­ ne, né se il primo soverchierà il se­ do « ad litteram » il Regolamento condo o viceversa. Osserveremo, pe­ relativo non si potrà mai raggiun­ gere una mèta normalizzatrice. In rò, due cose: questo caso nessuno potrà accusare, 1) che tale decisione si sareb­ in maniera esplicita, il dirigente be potuta mettere in atto a vincolo che ha procurato del lavoro al gio­ biennale scaduto, cioè dal prossimo catore eli aver fatto cadere l’atleta anno; in una forma professionistica: ma 2) che il provvedimento è stato è innegabile che la forma, anzi la preso per troncare, sul nascere, deprecabile sostanza, esiste. qualunque forma di professionismo. Comunque, dimostrato che il por­ Potremmo trincerarci dietro il tone del professionismo resta spa­ comodo sviluppo degli avvenimenti lancato, c’è da vedere soltanto se e metterci alla finestra per vedere esso professionismo penderà più in se la decisione avrà i suoi effetti; favore del giocatore o della società. invece preferiamo fin d’ora espri­ E’ evidente che, con il tesseramento mere il nostro pensiero asserendo progettato, si realizzerà quanto già " che non sarà mai un tesseramento si verifica da anni nel gioco del cal­ a vita a decidere e a risolvere il pe­ cio e cioè si assisterà, sia pure con ricolo del professionismo. Infatti cifre ridotte ma pur sempre ecces­ che cosa accadrà quando il giocato­ sive, a quella che può senz’altro es­ re sarà legato per sempre alle sorti sere definita la tratta dei giocatori. di un sodalizio? In maniera più semplicistica, si ve­ La risposta si divide in due: o il rificherà il mercimonio degli atleti giocatore « va » oppure resta ad un fra quelle stesse società che sono livello di rendimento medio. Non state e sono le prime a lamentarsi avendo nessuna influenza pratica di uno stato di cose che in ultima il secondo caso, esaminiamo sol­ analisi esse stesse creano e nelle tanto il primo: l’atleta comincia ad quali e per le quali esse stesse vi­ avere delle proposte da altre socie­ vono. E’ proprio il classico caso di ti­ tà che egli stesso si preoccuperà di girare o no ai propri dirigenti. Que­ rare il sasso e nascondere la mano. sti ultimi, volendo tenersi l’élemenTutte protestano perché vogliono to, o gli faranno delle concessioni difendere il patrimonio dei giocato­ o mostreranno il muso duro. Nel ri tirati su con tanta fatica e con primo caso concedere vuol dire da­ tanti sforzi finanziari ma sono pro­ re, e dare, sotto qualsiasi forma, prio le stesse società che saranno vuol dire professionismo non tanto disposte a proporre, sia pure sotto per ciò che si corrisponde ma per banco, la compravendita dei propri l’ispirazione morale (anzi amorale) migliori elementi.

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L’oggetto di tanta attenzione pe­ bile situazione del Calcio. Ben altri cuniaria cosa deve fare? Certamen­ sono i provvedimenti che occorrono te non si contenterà di stare a guar­ per riprendere quella che si chiama dare e pretenderà la sua fetta di la giusta via. torta. Ma le peggiori conseguenze * * * non sono queste, ma la mentalità di Argomento chiama argomento e « campione » che gliene verrà. spesso ciò avviene o per analogie o E abbiamo visto che tale men­ talità — agli effetti pratici — è com­ per contrasti. E l'argomento trattato finora ci pletamente sballata, in quanto che richiama ai recenti Campionati Na­ Campioni con la C maiuscola ce ne zionali di Pallacanestro del Centro sono veramente pochi. La richiesta Italiano, svoltisi a Reggio è molta, per cui si pagano come Sportivo Emilia alla fine di maggio. grandi atleti delle mezze figure, dei La cronica povertà delle nostre mediocri che, grazie alla richiesta, Unioni Sportive non ha vietato loro non solo vengono valutati come ot­ di affrontare nuovi sacrifìci pur di timi elementi, ma danno agli inte­ partecipare a tutte le fasi attraver ressati la rovinosa sensazione di es­ so le quali si svolge il nostro Cam­ serlo. pionato, pur di poter concretare, at­ Ai tempi della pagnottella si ave­ traverso battaglie sportive, la legit­ va, invece, una cristallina e spon­ tima aspirazione di conquistare un tanea graduatoria di valori, assoluti titolo. e relativi, che aveva il grande me­ In sede di cronaca abbiamo citato rito di non montare la testa a nes­ degli episodi, in tanto più notati in suno e di non creare degli spostati. quanto non facenti più parte e non Sia ben chiaro che non vediamo costituendo più caratteristica essen­ il professionismo sportivo di catti­ ziale delle settimanali gare che si vo occhio per partito preso, ma sia­ svolgono in tutti i campi e in tutti mo contro questa forma delittuosa i settori, federali o no. Contro la della estrinsecazione fisica e spiri­ legittima gioia del vincitore abbia­ tuale dell’uomo soltanto perché ab­ mo notato il pianto del vinto; con biamo potuto constatare, attraverso tro la tranquilla rassegnazione di migliaia di esempi, come non ci pos­ chi si è piazzato alle spalle dei vit­ sa essere «sport» (cioè dedizione, toriosi abbiamo notato lo scoramen­ passione, senso di lealtà, attacca­ to dello sconfitto. Ma non erano pas­ mento) dove esso è in funzione di­ sate che poche ore e già chi aveva retta o subordinata di un interesse perduto mugugnava propositi di pecuniario. piena rivincita e chi si era afferma­ E ci si assolva dal penoso obbligo to guardava preoccupato il futuro, di citare esempi come il recente Gi­ consapevole di dover conservare un ro d’Italia, come l'ormai insosteni- titolo e un prestigio. giovani, giovani, giovani

I 4 del “Pedale Monzese,, vincitori della Coppa Adriana alla media di 42,700 all’ora • CARLO AGOSTINI, ha 18 anni ed ha già conseguito alcune ot­ time affermazioni per le sue spiccate doti di passista. Nel suo carnet, figurano 8 vittorie, alcune delle quali per distacco. • TONINO DOMENICALI, è senza dubbio uno dei pili promettenti giovani del vivaio lombardo. Passato al « Pedale Monzese » dalla « Macallesi » ha fin qui totalizzato 13 vittorie, grazie al suo spun­ to veloce che gli ha consentito anche di affermarsi lo scorso au­ tunno nel Trofeo dei principanti della pista. Ha 18 anni. • CLAUDIO LUZZINI, cucciolo della compagnia, ha da poco com­ piuto i 17 anni e si è fatto ammirare a più riprese per il suo stile già composto e la sua generosità. La sua giovane carriera conta due vittorie, delle quali una in volata in questa stagione. • LUIGI RATTI, ha confermato tutto il bene che le sue numerose vittorie (9 in tutto) avevano fatto prevedere fin dallo scorso anno. E’ atleta rude, amante della salita e delle lunghe sgrop­ pate in pianura. Ha 18 anni, il suo avvenire può essere ricco di soddisfazioni.

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Non si può negare che questo è veramente sport. I ragazzi sono tornati a casa con un diploma, con una medaglia ri­ cordo oppure con una coppa o co?i un pallone. Siamo certi di non sba­ gliare se diciamo che questi premi sono stati molto più graditi che non un eventuale compenso in danaro. Passando a un esame tecnico de’la manifestazione, ripetiamo come il livello di gioco sia stato nettamente il migliore fin qui raggiunto dopo sei edizioni. Si è notata, ad esempio, una magnifica preparazione indivi­ duale nelle due squadre di Pesaro e in alcuni elementi di Cremona mentre la precisione del tiro in cesto e un maggiore affiatamento hanno caratterizzato la prestazione della Nive Candidici* di Roma. Otti­ mi elementi anche nella Fortitudo di Roma e nell’olimpia di Ferrara mentre ancora allo stato di promes­ se si è mantenuta la Croce Azzurra di Cosenza. Anche se ogni anno si avverte un certo squilibrio tra le squadre de) nord e del sud, dovuto alla nota mancanza di tecnici, parimenti ogni anno si nota una minore distanza nella differenza fra le due zone. Quest’anno ad esempio la Villa Fi­ lippina di Palermo è riuscita a por­ tarsi in finale ma è stata l’unica squadra che abbia denunciato un dislivello notevole con gli avversa­ ri. Come si vede, non è più suffi­ ciente il senso agonistico per aver speranze di affermazione, specie in una finale nazionale. Lo stesso Pal­ mi — IV classificato nella cat. A — e lo stesso Cosenza — IV nella cat. B — si sono difesi molto meglio sia sul piano tecnico che agonistico. Questo generale miglioramento idovuto in gran parte al progressivo aumento degli atleti, perché questo sport sta facendo sempre più nume­ rosi proseliti, e in parte all’incre­ mento di dirigenti, tecnici e allena­ tori che curano con sempre minore empirismo i ragazzi loro affidati. E’ per questo che ci sentiamo giu­ stamente allarmati, quando vedia­ mo come uno sport, proprio nel mo mento più delicato della sua trasfor­ mazione, proprio nel periodo della sua transizione, corre il rischiò di essere stroncato — per contagio — da una deplorevole forma di malsa no professionismo. Non ci illudiamo che si possa tor­ nare, presto o tardi, ai tempi della pagnottella, in maniera integrale: ma è nostro dovere eliminare, con la maggior cura, tutti quei difetti, palesi e nascosti, che incrinano la nostra attività. Giovanni Góuiez de TerAn


LAUREA TI AL VIGORELLI i

nuovi tricolori «li \ino Konilmt'ili

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zi lombardo Brioschi (sorretto dal suo Presidente Comm. Coppellare) è stata la grande rivelazione dei campionati su pista 1954 al •'Vigorelli" di Milano, per e ravolgenti volate, compiute con "tempi" da professionisti.

Al termine di tre giornate di ga­ re il Velodromo Vigorelli di Milano ha laureato i campioni italiani del­ la pista per la stagione 1954. Le ma­ glie tricolori sono andate a Marzi (stayer dilettanti), Faggin (inse­ guimento dilettanti), Ogna (veloci­ tà dilettanti), Brioschi (velocità al­ lievi), Maspes (velocità professio­ nisti), Messina (inseguimento pro­ fessionisti) e Martino (stayer pro­ fessionisti).

Due conferme Martino e Maspes e cinque nuovi eletti Marzi, Brio­ schi, Ogna, Messina e Faggin stanno a testimoniare che i risultati della manifestazione milanese sono l’au­ tentico termometro della pista ita­ liana. E’ un settore questo in con­ tinuo sviluppo, una branca dell’at­ tività ciclistica dove, per fortuna, non è ancora entrata mai la parola crisi. Anzi, se di crisi si vuol parla­ re, occorre tornare indietro nel tempo quando i nostri corridori su pista rappresentavano tanto una sparuta schiera da non essere nem­ meno considerati in campo interna­ zionale. Oggi la pista italiana, pur nella mancanza assoluta di impianti co­ perti e nella ristrettezza dei pochi velodromi esistenti (alcuni di que­ sti, come l’Appio di Roma, è pros­ simo allo sniobilitamento), ha com­ piuto passi da gigante e, come di­ cevamo, i risultati della rassegna del Vigorelli stanno a testimonia• re la vitalità di un settore che non dovrebbe deluderci alle prossime dispute mondiali. I cinque nuovi tricolori venuti alla ribalta provano infatti la bon­ tà di una scuola, l’ottimo lavoro dei tecnici preposti a questa branca, il notevole potenziale atletico a di­ sposizione ed infine l’accurata pre­ parazione dei corridori. Tutti fatto­ ri questi che messi insieme suona­ no come un lusinghiero riconosci­ mento per l’UVI che alla pista sta dedicando da qualche anno a que­ sta parte le sue migliori attenzioni avvalendosi di un provetto tecnico quale Guido Costa. E passiamo all’esame delle singo­ le gare iniziando da quella che ha fatto registrare l’autentica sorpresa della prima serata: la corsa stayer dilettanti. Tutti i pronostici erano per Lovisetto ma il romano Marzi ha saputo sovvertire tutte le indi­

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mo. aveva messo da parte tanto vantaggio da finire indisturbato. Le corse di velocità hanno lau­ reato in Brioschi il degno tricolo­ re degli allievi, in Ogna la sorpre­ sa per aver battuto Pinarello tra i dilettanti e in Maspes la confer­ ma che sul legno del Vigorelli poco c’è da fare contro il milanese. Brioschi ha ribadito il successo che conquistò qualche tempo ad­ dietro nel Trofeo Gardiol regolan­ do Marlotti in 11”6 e i due toscani Muzzi e Paganucci. Pinarello ha dovuto cedere la sua maglia tricolore a Ogna. E’ questo forse il risultato più eclatante del­ la rassegna milanese. Il bresciano si è presentato al Vigorelli nella sua migliore forma mentre invece il detentore del titolo risentiva del servizio militare e di qualche con­ trattempo nella sua preparazione. Riserva l’anno scorso a Zurigo, Ogna si presenta come una punta di diamante per i mondiali di Co­ lonia naturalmente insieme a Pina­ Il romano Marzi è il nuovo campione rello che certamente saprà uscir dilettanti dietro motori: una vittoria fuori da questo periodo oscuro per (con la collaborazione di Bruno Pelliz- tornare ad essere quel bel campio­ zari) che ha lasciato di stucco i tecnici ne ammirato nella scorsa stagione. Ai posti d’onore si son piazzati Pe­ scati ed Oriani. Nessun dubbio però che tra gli sprinter dilettanti abbiamo i cor­ ridori che possono rinverdire i suc­ cazioni avvalendosi della sapiente cessi di Sacchi e di Morettini con­ guida di Bruno Pellizzari che, co­ fermandoci quel titolo mondiale al me allenatore, si avvia a diventare quale sembriamo abbonati. uno specialista. Ed eccoci ai professionisti: Ma­ La vittoria di Marzi premia gli spes ha battuto Sacchi ribaltando sforzi dei dirigenti della Corosport il risultato della finale del Gran e del C. V. Appio: il neo tricolore Premio di Parigi. Il milanese non è da considerare una buona pro­ è nuovo alle vittorie sul toscano messa anche se manca, logicamen­ anche se questi può vantare una te, di tutte le astuzie del mestiere. maggiore fama internazionale che Per concludere l’esame alle gare gli deriva dall’essere « nel giro » del dietro motori — settore questo che falco di Manchester. Reg Harris. resta l’unico a non darci soddisfa­ Sacchi, dopo aver vinta la prima zioni in campo internazionale — prova si fece sorprendere dal ri­ c’è da sottolineare la grande prova torno di Maspes nella seconda e di Dovera nella corsa dei professio battere chiaramente nella decisiva. nisti vinta da Martino. Per la pri­ A ridosso dei due un Ghella in ri­ ma volta la maglia tricolore stava presa e Pugi. per finire sulle spalle di un corri­ Negli inseguitori nomi nuovi al­ dore nato e cresciuto come stayer la ribalta. Tra i dilettanti il veneto in Italia. Ma la sfortuna si è acca­ Faggin e tra i professionisti Guido nita contro Dovera facendogli per­ Messina. Faggin ha capito chiara­ dere cinque ‘giri per un incidente mente che la pista è la sua attività preferita. Già nei campionati italia­ meccanico alla macchina di Pelliz zari. Quando rimontò in sella Do­ ni di società seppe farsi valere nel­ vera dette spettacolo, ma ormai la prova del chilometro da fermo Martino, pedalando con buon rit- e portando poi alla vittoria nell’in-

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seguimento a squadre la pattuglia veneta. Al Vigorelli ha ribadito queste sue doti battendo nettamen­ te quel Campana che si fregia del­ l’alloro olimpico nell’inseguimento a squadre. Altre prestazioni di ri­ lievo in questo settore sono state fornite da Faccini (due terzi posti in campionati differenti come l’in­ seguimento e la prova stayer con­ fermano le buone doti di questo giovane) e da Kazianka. Per raccogliere l’eredità di Piaz­ za ha corso come nei giorni miglio­ ri Guido Messina. Il palermitano che ormai è passato con ottimo suc­ cesso alle gare su strada ha avuto ragione del campione d’Italia Piaz­ za nella semifinale piegando poi in finale il redivivo Bevilacqua.

E’ stata questa una prova entu­ siasmante. L’anziano Bevilacqua voleva risorgere proprio in questa specialità che lo vide campione del mondo per due volte, ma ha avuto la disgrazia di incontrare sulla stra­ da del suo sogno un Messina in gran forma. Il grigiorosso che l’an­ no scorso ci dette la soddisfazione del titolo della specialità dei dilet­ tanti non ha avuto difficoltà a pas­ sare dai 4000 metri dei dilettanti ai 5006 dei professionisti tanto è vero che ha fatto segnare al cro­ nometro nella prova finale contro Bevilacqua un tempo di valore mondiale: 6’16”4 che equivale a una media di 47,770. Una prodezza che può farci pensare con qualche spe­ ranza al titolo assoluto che da due anni detiene l’australiano Patterson. Si conclude così con notevoli punti all’attivo la rassegna del Vigorelli. Traendo da essa utili indi­ cazioni il Commissario Tecnico Guido Costa è già al lavoro per presentare a Colonia una rappre­ sentativa italiana degna di recitare quel ruolo di primaria importanza che la scuola italiana recita da quattro anni nel settore della pista in tutte le rassegne a carattere mondiale. E senza lasciarci andare a dannosi ottimismi possiamo però fin da ora affermare che gli azzurri sapranno tornare dalla spedizione in terra tedesca con altri titoli sì da aggiungere al libro d’oro dell’UVT altri preziosi e tangibili ri conoscimenti. Nino Lombardi


IN OGNI PARROCCHIA UNA SOCIETÀ' SPORTIVA

UN MEZZO C’E? Chi volesse ignorare che, no­ nostante l’apatia della quale si accusa la gioventù, non esista­ no assolutamente dei valori ca­ paci di interessare le nuove, ge­ nerazioni, commetterebbe in­ dubbiamente un grave errore.

Come si spiegherebbero i « campanelli » tenuti in vita da animate discussioni sulla riu­ scita o meno di una manifesta­ zione sportiva, in ogni piazza o via di qualsiasi città o paese della nostra bella Penisola? Un gesticolare eccitato, una animosità degna forse di cause migliori, ma tant’è ! C’è una molla potente capace di far scattare qualsiasi giovane, di interessarlo di scuoterlo: è lo sport. E’ il valore che interessa cen­ tinaia di migliaia di anime; è indubbiamente uno dei punti vulnerabili attraverso il quale si può passare, si deve passare, senza urti e senza scossoni. E’ saggezza apostolica saper en­ trare in un’anima attraverso l’apertura che essa ha, senza doverla violentare nè ferire. Ci sono centinaia di migliaia di anime alle quali giungere, at­ traverso tale apertura, per la maggior parte dei casi si può dire che sia l’unica occasione per l’incontro capace di genera­ re. un « dialogo ». Non bisogna lasciar passare questa occasione! Questo non è solo il secolo della tecnica e dell’organizza­ zione, è soprattutto un secolo per lo sport.

Negli stadi ventitré attori danno convegno domenicalmen­ te a milioni di spettatori, ed ol­ tre ai campi, di calcio ci sono palestre, piscine, piste...

L’anima giovanile è attratta mirabilmente da questa calami­ ta possente: lo sport. Chi ha iti mano lo sport, oggi, ha in ma­ no i giovani. E’ necessario che. ogni comu­ nità religiosa, ogni parrocchia possegga questa calamita, per­ ché è necessario portare la Vi­ ta a tutti: venir meno a tale compito sarebbe un tradimento alla vocazione di apostoli. E’ il caso di lanciare un in­ vito a tutti coloro che tra i cat­ tolici hanno il compito di de­ dicarsi alla gioventù. E l’invito è sopratutto rivol­ to alla grande organizzazione della gioventù : la GIAC: alla estrema periferia della CIAC: all’associazione.

Tante volte è stato scritto e ripetuto che in una Parrocchia VAssociazione Giovanile deve arrivare a tutti i giovani, deve far sentire a tutti la vitalità che l’anima, il dinamismo giovani­ le che la sostiene.

C’è un grande mezzo adegua­ to al fine: lo sport. Perchè non usarlo?

Purtroppo molti ancora non credono alle possibilità che of­ fre questo mezzo provvidenzia­ le per l’apostolato moderno; se alla fine di questo scritto si avrà la convinzione di fare in modo che attorno alla Parroc­ chia ruotino giovani sportivi non solo, ma che facciano par­ te della stessa comunità parroc­ chiale organizzati e sorretti dal­ la stessa Parrocchia, non si sa­ rebbe buttato invano nero su bianco. Non è difficile trovare dei volenterosi che vogliano inte­ ressarsi per dar vita ad una Se­ zione sportiva. Servono tutti.

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Si può trovare chi è disposto a far d’allenatore per sola passio­ ne, chi finanzia, chi incoraggia, però occorre incominciare ed incominciare subito. E, ammirevole l’ interessa­ mento dimostrato perché ogni Parrocchia sia provvista della Seda cinematografica, per que­ sta son venuti fuori quattrini, locali, personale. Per fare dello sport ci vuole meno, e si ottiene di più. Inte­ ressano i giovani, perché inte­ ressa l’avvenire. Si son fatti dei sacrifici per il cinema, se non se ne faranno altrettanti per lo sport si è autorizzati a pensare che la gioventù non interessa. Ma questo non è vero, almeno lo si spera, ed è consolante.

Se non si agirà in questa di­ rezione c’è chi farà per noi. Ed i giovani saranno degli « altri ». l’avvenire sarà degli altri ». Esiste il Centro Sportivo Ita­ liano perché i cattolici facciano dello sport, e l’affermazione co­ stante di tale organizzazione è sintomo di una crescente sensi­ bilizzazione sportiva. Occorre fare di più: bisogna arrivare a tutti, pena il languo­ re dell’inazione. Ci sono tante Associazioni della GIAC che vi­ vrebbero meglio se oltre alle attività, che hanno, avessero an­ che quella sportiva. Sarebbe co­ me una radice sprofondata nel fertile terreno della gioventù, attraverso di essa nuova linfa salirebbe al tronco per irrobu­ stirlo, farlo crescere e. svilup­ pare.

Ed i frutti saranno molti e

buoni. Germano Barlgelll

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LE GRANDI RASSEGNE

ANNUALI DEL C. S. I.

: ■

s.

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SULLA PISTA DI DAMINE dominio bergamasco

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Velocitò Esordienti: T 0 N U C C I H

Allievi:

VILLA

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Dilettanti:

PEZZOTTA

Km. da fermo:

II

ANGIOLETTI

Inseguimento dilett.: ANGIOLETTI

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nei campionati nazionali

delle specialità olimpiche


Ho chiesto a Carlo Bianchi, vice presidente della Commissione Tec­ nica Nazionale per il ciclismo, ma principalmente capintesta del ci­ clismo bergamasco del CSI, come abbia fatto a pescare tanti ele­ menti, uno più in gamba c pre­ parato dell’altro. da trasformare, perché non essere sinceri?, un campionato nazionale in una im­ ponente rassegna provinciale. Gli è che i bergamaschi sono stati su­ periori non solo di numero per il fatto di correre in... casa, ma an­ che e soprattutto nella qualità, nel­ la impostazione, nella preparazio­ ne severa alla quale hanno un po’ partecipato tutti, dirigenti, atleti, tecnici e, se mi consentile, anche genitori. Più d’uno dei papà di questi ragazzi prima di assistere alla consacrazione dei loro campioncini si è preso la briga, c che briga! di spronarli giorno per gior­ no, di consigliarli, di controllarli passando i pomeriggi a Dalminc, sul prato verde, ombroso solo ver­ so la prima curva per un enorme faggio che si incarica di filtrare e velare il sole che il buon Dio ammannisce ai dalminesi i quali tut­ tavia sono più che convinti di vi­ vere in un’oasi di verde, deliziosa­ mente fresca.

Giorno per giorno,sera per sera, son venuti su con l’arte della bici­ cletta e del sapersi destreggiare sull’anello di cemento, pur sempre insidioso, i ragazzi che nei giorni scorsi abbiamo visto all’opera nei campionati nazionali del CSI. E di certo deve essere stata una riunio­ ne attesa e seguita anche in campo federale se lo stesso Commissario Tecnico per la pista, il caro Guido Costa ha trascorso l’intera prima giornata di gare ai margini del rettilineo di arrivo, per scrutare con l’attento suo occhio di tecnico superfluo gli'clementi giunti da ogni parte d’Italia. Non si è avuta una partecipazio­ ne numerosissima ad onor del ve­ ro, ma la pista non perdona. Per la « pista », non sono concesse im­ provvisazioni di sorta. Solo chi ha lavorato sodo, con passione, con in­ teresse, con sacrificio, può racco­ gliere i frutti. Lo hanno ben con­ fermato i Campionati Nazionali assoluti al Vigorelli svoltisi pro­ prio in concomitanza di quelli del

CS1. Faggio ha battuto Campana nell'inseguimento dilettanti e Briosebi ha dato scacco matto a tutti i velocisti debuttanti della categoria allievi mentre Maspcs c. Messina hanno vinto tra i professionisti. Qualcuno ha detto che Faggio ha saputo realizzare tempi eccezio­ nali con pochi mesi di lavoro. Non è vero. In pochi mesi non si diven­ ta campioni della pista. In pochi mesi non si raggiunge alcun risul­ tato positivo, anche con la miglio­ re classe nelle gambe. Ora dovrei rifarvi la storia di questi campionati, ma prima di di­ re le mie impressioni lascio ben volentieri la parola al mio amico Bianchi non foss’altro per i molti meriti che ha nell’allestimento della manifestazione stessa della (piale è anche stato lo speacker perfetto. Nessuno più di lui può raccontarci come sia stato prepara­ to questo trionfo bergamasco.

*

*

...a campionato ultimato Aristide Cavallini, il bravo istruttore del C.S.I. andò a raccogliere gli ap­ plausi del folto pubblico presente, seguito da Angioletti, Pezzotta e Villa, i veri dominatori di questa edizione dei Campionati. Ma die­ tro a Cavallini avrebbero dovute essere anche i vari Lucchini, Mar­ tinetti, Rigamonti, Seminali, Car­ cera tutti i ragazzi insomma che

con il loro apporto avevano con­ tribuito terminando ai posti di onore ad un trionfo senza prece­ denti del Comitato Provinciale di Bergamo.

Un trionfo che è andato al di là di ogni previsione, surclassando gli avversari dall'alto di una prepara­ zione nettamente supcriore, sicché anche questa volta s’è dimostrato che i dirigenti provinciali avevan visto giusto quando decisero di in­ crementare l’attività su pista sulla falsariga di un programma che, alla resa dei conti, s’è dimostrato indovinatissimo. Le altre provin­ ce sono finite lontane nelle gra­ duatorie per Comitati. Ma il pro­ gresso bergamasco risulta assai più evidente se si pensa come lo scor­ so anno, tolti gli exploit di Angio­ letti, Rimini avesse dimostrato che altrove i velocisti erano più forti dei nostri migliori esponenti. Bisognava, in questo programma di propaganda per la pista, volgere gli sguardi ai giovani, ai neofiti, ricominciare insomma da capo. E molti ricorderanno come le riunio­ ni di inizio d’anno siano state de­ dicate esclusivamente agli allievi ed ai dilettanti non ancora venten­ ni. Poi, dopo il Trofeo Gardiol, che fu vinto da Pezzotta, anche gli altri elementi furono ammessi. Ma ormai i giovani avevan messo i rostri e così fecero man bassa del-

Aldo Notorio veste alla "freccia" Pezzotta la maglia di campione del CSI per il 1954 della velocità dilettanti.

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Pezzotta che non ha certo tradita la fiducia che parecchi nutrivano in lui. ma una calorosa stretta di mano anche all’irrequieto e guiz­ zante bqllierese.

Tra gli allievi in finale sono per­ venuti Villa e Martinetti. 11 lungo leffese ha superato in bellezza Martinetti partendo sempre alla uscita dell’ultima curva, sorpren­ dendo il forse piìi veloce competi­ tore. ma imprimendo alle sue fo­ late quel ritmo che rendeva ineffi­ caci i pure impressionanti ritorni che avevan fatto del suo avversa­ rio un beniamino della folla. Folla nella (piale si nascondevano tanti e tanti leffesi capeggiati dall’anzia­ no dilettante Mosconi: il loro en­ tusiasmo è salito alle stelle quan­ do il prof. Notarlo, vice presidente nazionale del CSI ha vestito della maglia tricolore il neo-campione.

I due romani più in gamba della spe­ dizione bergamasca: Giacaglia e Jacona con il loro istruttore Taroni.

le vittorie, nelle successive riu­ nioni. Ed improntata a questo spirilo fu la formazione dilettantistica che, pur sperando molto in Pezzot la e Lucchini (e le previsioni si dimostrarono esattissime) voleva consentire a Seminati e Rigamonti di farsi un’esperienza in una com­ petizione nazionale. Ora, alla resa dei conti, abbiamo visto i quattro terminare ai primi quattro posti. Ha vinto, senza bi­ sogno di ricorrere alla prova deci­ siva, Fortunato Pezzotta, il seris­ simo ragazzo della Serse Coppi di Chiudono. Ma in entrambe le pro­ ve Lucchini non ha ceduto le armi senza difendersi a denti stretti. Il che poi ha fornito una emozionan­ tissima seconda prova della finale dove il ragazzo di S. Paolo d’Argon l’ha spuntata di un quarto di ruota sull’irriducibile rivale. I tec­ nici presenti, saputa la verde età dei due contendenti, hanno detto che non si fermeranno ai tempi sotto i 13” ripetutamente segnati sull’anello di Dalmine, perfetto ma non certo scorrevolissimo. Un bravo dunque a Fortunato

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L’unico rimasto ad insidiare le speranze bergamasche, il romano Giacaglia. superato da Villa in se­ mifinale ha dovuto soccombere a Carrera per la finale del terzo e <piarto posto. Negli esordienti l’unico succes­ so sfuggito ai nostri corridori. Il forte pesarese Tonucci, che voleva per sé tutti i favori del pronosti­ co, si è imposto nella « bella » (i due avevano riportato una vittoria

ognuno nelle due prove di finale! al campione bergamasco Radici, cui s’è allentata la sella ai 200 me­ tri. Incidente questo che la Giuria non poteva riconoscere per valido, parlando i regolamenti solamente di guasti, non dipendenti da disat­ tenzioni dei concorrenti. E’ un ragazzo, il pesarese, dalla potenza enorme e pure Paris, il piccolo alfiere della giovane U.S. Mariano, con un po' più di deci­ sione avrebbe potuto batterlo in semifinale: ma non percepì l’atti­ mo favorevole. Il che non può es­ sere una colpa per un sedicenne alle prime prove su pista. Il marianese è stato protagonista di un emozionantissimo gomito a gomito col boltierese Carminati nella fi­ nale per il terzo posto. E solo l’oc­ chio abituato di Latini e Mealli perfetti giudici d’arrivo, seppe co­ gliere la lievissima differenza (una gomma) che assegnava a Paris il terzo posto. L’inseguimento ha fornito una esatta graduatoria dei valori in campo. Il regolamento della spe­ cialità aveva opposto in semifinale Angioletti a Rigamonti c la vitto­ ria non poteva sfuggire al primo, nonostante la bella resistenza del dalminese, mentre il bresciano Zanola, regolava in bellezza il rema-

Sandro Angioletti è il monopolizzatore dei titoli della "pista" del C.S.I.. In tre anni Ita messo insieme sette maglie di campione. Questa apoteosi con la fidanzata e Carlo Bianchi, al fianco, gli spetta perciò di diritto.


no Biondi, assai inferiore alle | se­ visioni. La finale offriva un inizio velo­ cissimo di Zanola, ben contenuto da Angioletti, poi. a metà gara il portacolori del V. C. Excelsior. partiva all’attacco ed in un paio di giri faceva comprendere all’av­ versario che il più forte, senza di­ scussione alcuna, era lui. Lo svan­ taggio di una quindicina di metri fu annullato in un giro, poi la pe­ dalata di Angioletti si stese in tut­ ta la sua potenza raggiungendo una nettissima vittoria.

condo posto. Rigamonti è stato due volte terzo: per dei dilettanti al loro primo anno nella categoria il risultato si commenta da sé!

Così Angioletti ha voluto chiu­ dere una partita che lo scorso anno era rimasta aperta a Rimini, L’ha chiusa in bellezza come egli sa fare nelle sue giornate di grazia.

Ora è il turno delle congratulazioni. dei complimenti, degli elogi. 1 bergamaschi logicamente ne meritano più di tutti, per essere stati i più bravi. Lo ba ben detto Aldo Notarlo nel simpatico discor­ so di chiusura della manifestazio­ ne, presenti le Autorità locali, di Bergamo e di Dalmine e quelli dell’U.S. Bolticre che si è sobbar­ cata il grave peso dell’organizza­ zione, con la collaborazione dei di­ rigenti provinciali, del rag. Bosio. del prof. Melgari, di Paganoni, di Don Giovanni Albani e quelli del­ la Boltierc. il rag. Tresoldi, Fer­ rari, Lena, Agazzi. Gallese. Car­ ierà, Benedetti e Ternani.

Una sorpresa poi quella di Rigamonti. iscritto in extremis all’inse­ guimento, specialità nella quale però il solo Angioletti l’aveva su­ perato nei Campionati Provinciali, il quale lasciava sfogare Biondi nei primi giri per poi superarlo con un finale portato con ottima scelta di tempo. Angioletti ha cosi colto due suc­ cessi, Pezzetta un primo eri un se­

Notario ha sottolineato, con la sua parola calda e gradita, la fun­ zione del CSI che è quella di crea­ re prima ancora clic dei campioni, degli atleti cristiani, di alimentare il mondo sportivo di giovani che sanno avere e dimostrare una fede, portare il lievito del loro sano en­ tusiasmo tra gli altri giovani, esse­ re insomma di esempio, di guida, di scuola. Non interessa poi se que-

E l’ex campione d’Italia Rigoni che ci era al fianco, non poteva fare a meno di esclamare: Ma quello vola ! ».

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Il Commissario Tecnico per la pista dell’U.V.l signor Guido Costa aiuta Angioletti «a indossare la maglia di rampione dell'inseguimento.

. .. volate serratissime. elettrizzanti fin sulla linea bianca del traguardo.

sti giovani come sarà di certo per Angioletti e Pezzetta nel ciclismo e come lo è in continuità per le al­ tre discipline agonistiche, passano a rinvigorire i quadri dell’attività federale. Non importa. Il CSI non vuole fare incetta di campioni, pur felice che i suoi ragazzi raggiun­ gano il traguardo prestigioso della maglia azzurra : e ce ne sono tanti già tra le schiere degli azzurri che sono nati nelle file del CSI e molti continuano a viverci : quelli che hanno la fortuna di appartenere a polisportive dove vivono più sezio­ ni. Il CSI guarda più che il risul­ tato del cronometro o dei punteg­ gi, quello positivo che ciascun ra­ gazzo deve raggiungere nella vii a civile.

Notarlo ha per l’appunto detto questo portando anche a Bergamo, e a Dalmine nella civettuola pista, che aveva quella sera una cornice di folla entusiasta : folla che cono­ sceva uno ad uno gli atleti, i vin­ citori in specie e che di ognuno sa vita e miracoli, il saluto del Presi­ dente centrale prof. Luigi Gedda, sottolineando l’eccezionale fervore del Comitato Provinciale di Ber-

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// possente sprint" di Tonucci nella terza e decisiva prova del Criterium di velocità esordienti.

gamo e delle sue Unioni sportive. Elogiando infine la società orga­ nizzatrice: ,1’LÌ.S. Boltiere, cui spetta il vanto di aver realizzalo un avvenimento a carattere nazio­ nale. La Commissione Tecnica per il ciclismo presente a Dalmine con il suo Presidente, il simpatico, sorridente e faceto comm. Gino Quat­ trocchi campione ai suoi tempi.

mica tanto lontani!, del ciclismo romano, con lo stesso Carlo Bian­ chi. con Franco Mealli c Armando Latini — ex campione anche lui — oggi tecnici perfetti, con l’impareg­ giabile c insostituibile ing. Riccar­ do Bonarclli, maestro per tutti noi, non solo di ciclismo ma anche di rettitudine sportiva, in veste di giornalista; la Commissione Tecni­ ca per il ciclismo dicevo può esse-

re soddisfatti dei risulti ti tecnici di Dalmine. Via <a che ancora nel settore della pista c'è tanto da fare, tanto cammino da compiere, pri­ ma di arrivare dove del resto non sono ancora giunti gli organi fede­ re li- La strada comunque è. trac­ ciata. ed è una strada ampia, sicu­ ra. chiara. Noti rimane che conti­ nuare a percorrerla. Se nelle altre provinole sarà latto sia pure in mi­ sura ben piti ridotta quanto ha sa­ puto fare Bergamo i risultati tra un paio di stagioni soltanto potreb­ bero essere addirittura strabilianti. Sia stato per l’ambiente sano, sereno, strapaesano, o forse per la brezza che spirava al momento del­ la premiazione, sia stato per gli ap­ plausi e la sportività delia buona gente di Dalmine, fatto si è che ci siamo allontanali tutti dalla citta­ dina ferriera con un po’ di nostal­ gia. E la nostalgia viene, la nostal­ gia si sente solo per le cose buone, per quelle che fan piacete.

Y. It.

I RISULTATI DELLE GARE VELOCITA’ DILETTANTI Batterie: 1. bau.: 1. Pczzotta (Chiudano Berga­ mo); 2. Bonmassar ( Lavis di Trento). 200 m. 13’3. — 2. batta l. Marchesi (Rubeo Roma); 2. Randellini (ASSI I.agili Arezzo), 200 ni. 13”7. — 3. batterra: I. Rigamonti (Osio Sotto Berga­ mo); 2. Saroli (Pieve di R. Emilia). 200 ni. 13’6. — -1. bau.: 1. Seminati (Boltiere Bergamo); 2. Ciucili (Rubeo Roma), 200 in. 13”3. 5. bau.: 1. Luechi­ ni (Boltiere Bergamo); 2. Carlctti (G. S. Brescia), 200 ni. 13’2. — 6. bau.: 1. Cantarelli (U. S. R. Emilia); 2. Colamartino (Serse Copili Roma), 200 in. 13”6. — 7. batt.: 1. Tessaro (Pindemonte Verona); 2. Reggi (ASSI Lagin Arezzo), 200 m. 13’7. — 8. batt.: 1. Montini (Pindernonte Verona); 2. Ne­ grini (S. Faustino Brescia), 200 ni. 14”. — 9. batt.: 1. Ebranati (Audaci e Li­ beri Brescia); 2. Buttarini (Ausonia Ve­ rona), 200 ni. 13”3.

Recuperi: 1. recupero: 1. Garletti; 2. Collimartino; 3. Bonmassar, 200 m. 13”6. — 2. recupero: 1. Cinclli; 2. Caroli; 3. Ran­ dellili!, 200 in. 13”3. — 3. recupero: 1. Buttarini; 2. Negrini; 3. Roggi, 200 me­ tri 13’6.

Quarti di finale: Dirigenti e atleti, dopo la S. Messa, nella cappella del meraviglioso Oratorio di Borgo Palazzo di Bergamo.

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1. quarto: 1. Pezzetta (U. S. Chiuda­ no Bergamo); 2. Tessari (Pindenionte Verona), 13”8. — 2. quarto: 1. Rigamo»-


ti (Osio Sotto); 2. Eliminanti (Audaci Liberi Salò), 1.3’6. — 3. quarto: 1. Se­ minati (Boltiere Bergamo): 2. Garletti (Prevalle Brescia), 13”2 ; I. quarto: 1. Lucchini (Boltiere Bergamo); 2. Battìirini (Ausonia \ erona), 12”9.

comi). 13”3. — 3. ott.: L Seminati (Ber­ gamo); 2. Marchesi (Roma). 13 2. ott.: I. Rigamonti (Bergamo); 2. ('inci­ li (Roma), 13”2. — fi. ott.: I. Buttarmi (Verona); 2. Cantarelli (Reggio Emi­ lia), 13’6. — 6. ott.: 1 Tessaci (\ ero­ na); 2. Embranali (Brescia) in 13’6.

Semifinali: Recuperi: 1. Semifinale: 1. Pezzotta (Bergamo); 2. Seminati (Bergamo), )2”7. — 2. Se­ mifinale: 1. Lucchini (Bergamo); 2. Ri gamonti (Bergamo), 13”. Finale (per il 3. e 4. posto):

1. Rigamonti (Osio Sotto di Berga­ mo); 2. Seminati (U.S. Boltiere di Ber­ gamo), 200 m. in 13”. Finale (per il 1. e 2. posto):

1. prova: 1. Pezzotta Fortunato (S.C. Serse Coppi di Chiudono); 2. Lucchini Renato (Boltiere Bergamo), 13”4. — 2. prova: 1. Pezzotta; 2. Lucchini, 12'8.

Classifica: 1. Pezzotta; 2. Lucchini; 3. Rigamonti; 4. Seminali.

INSEGUI MENTO DI LETTA NT! (ni. 4000)

Batterie: 1. batt.: 1. Rovaris (Boltiere Berga­ mo); 2. Randellini (ASSI Lagin Arez­ zo), in 5’49”5. — 2. bau.: 1. Biondi (Rubeo Roma), 5’3 7”2; 2. Bonmassar (Lavis Trento) 5’40”3. — 3. batt.- 1. Rigamonti (Osio Sotto Bergamo) 5’31”6; 2. Pietrucci (Crai S.R.E. Roma) 5’44”7. 4. batt.: 1. Toltoli (S. Faustino Brescia) 5’40”6; 2. Ferrari (S. Giorgio Trento) 5’52”4. — 5. batt.: 1. Zanola (Prevalle Brescia) 5’34’’6; 2. Spreafico (Loreto di Bergamo) 5’47”2. — 6. batt.: 1. Angio­ letti (Excelsior Bergamo) 5’28”4, media oraria Km. 43,849; 2. Meneghini (Indu­ strie Verona) 5’34”,

Ottavi di finale:

1. ott.: 1. Pezzotta (Bergamo); 2. Bonmassar (Trento), 13”3. — 2. ott.: 1. Lucchini (Bergamo); 2. Montini (Ve-

1. recupero: 1. Cadetti (Brescia); 2. Marchesi (Roma); 3. Montini (Verona), in II’. — 2. recupero:: 1. Embranali (Brescia); 2. Cantarelli ((R. R. Emilia); 3. Ciucili (Roma), 11”. Quarti di finale: 1. quarto: 1. Angioletti (Bergamo), in 5’25’8; 2. Bonmassar (Trento), 5’38"2, media 11,060. — 2. quarto: 1. Rigamonti (Bergamo), 5’29”4; 2. Toltoli (Brescia), 5’40”7, media 13,712. — 3. quarto: 1. Biondi (Roma),' 5’29”1, media 43,752; 2. Rovaris (Bergamo) 5’34”9. — 1. quar­ to: 1. Zanola (Brescia) 5'27”9, media 43,913; 2. Meneghini (Verona) 5’33”!. Semifinali: !.. Semifinale: I. Angioletti Sandro (Excelsior Bergamo), in 5’29”2; 2. Rigamonti Egidio (O-io Sotto Bergamo), in 5’34”4. — 2. Semifinale: 1. Zanola Adriano (Prevalle di Brescia), in 5’3O”7 ; 2. Biondi Luigi (G. S. Rubeo Roma), in 5’36”5.

Finale (per il 3. c 4. posto):

1. Rigaraonti, in 5’32”7 ; in 5’33”5.

2.

Applausi anche per le "vecchie glorie", per il custode settantenne della pista di Dalmicie che si esibisce in un giro a cronometro.

Biondi,

Finale (per il 1. e 2. posto):

1, Angioletti Sandro (Velo Club Ex­ celsior di Bergamo), in 5’21”6; 2. Z'anola Adriano (U. S. Prevallc di Brescia), in 5’30”9; media del vincitore: 44.776. VELOCITA’ ALLIEVI Batterie:

1. batt.: 1. Jacona (Simonetti Roma); 2. Ercolani (ASSI Lagin Arezzo), 200 m. 13’’9, — 2. batt.: 1. Villa (Mosconi Bergamo); 2. Isidori (Pindemonte Ve­ rona) 200 m. 13”5. — 3. batt.: 1. Lee-

chi (Osio Sotto Bergamo); 2. Filippini (Orat. Ghedi diedi Brescia), 200 ni. 15”3. — 4. batt.: 1. Capuzzi (Orat. Ghedi Brescia); 2. Martinetti ( Boltiere Bei-gu­ ino), 200 ni. 13”5. — fi. batt.: 1. Gia­ caglia (Gori Roma); 2. Ferranti (Mirobello Ferrara); 3. Carrera (Boltiere Bergamo), 200 m. 13”7.

Recuperi:

1. recupero: 1. Filippini; 2. Ercolani, 200 m. 15”5. — 2. recupero: 1. Car­ cera; 2. Residori, 200 ni. 13”7. — 3. re­ cupero: 1. Martinetti; 2. Ferranti, 200 in. 13”5. Quarti di finale: 1. quarto: 1. Villa (Bergamo); 2. Fi­ lippini (Brescia), 13”3. — 2. quarto: 1. Martinetti (Bergamo); 2. Jacona (Ro­ ma), 13”5. — 3. quarto: 1. .Carrera (Ber­ gamo); 2. Capuzzi (Brescia), 13”3. — 4. quarto: 1. Giaeaglia (Roma); 2. Lecchi (Bergamo), 13”6. Finale (dal 5. all’8. posto): 5. Lecchi (Bergamo); 6. Jacona (Ro­ ma); 7. Capuzzi (Ghedi Brescia); 8. Fi­ lippini (Ghedi Brescia), 200 m. 14”4.

Borghi

e

Dattilo consegnano il pre­ mio all’ accompagna­

tore e allenatore dei romani

Semifinali: 1. Semifinale: 1. Villa (Mosconi Ber­ gamo); 2. Giaccaglia (Cori Roma), 13”3. 2. Semifinale: 1. Martinetti (Boltiere Bergamo); 2. Carrera (Boltiere Berga­ mo), 13”1.

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in 13”3. — 2. Semifinale: 1. Tonucci (V. S. Pesaro); 2. Paris (Mariano Ber­ gamo), 200 m. in 14”2. Finale (per il 3. c -1. posto): 1. Paris Antonio (Oratorio Mariano di Bergamo); 2. Carminati Bario (U.S. Boltiere Bergamo), 200 ni. in 13”6.

Finale (per il 1. e 2. posto): 1. prova: 1. Radici Amelio (U.S. Glo­ ria Bergamo); 2. Tonucci Giuseppe l Ve­ lo Sport Pesaro), in 13'8. — 2, prova: 1. Tonucci; 2. Radicchi, 200 in. in 13”2. — 3. prova: 1. Tonucci; 2. Radicchi, 200 ni. in 13”3.

7-

Classifica: I. Tonucci; 2. Radicchi; 3. Paris; 4. Carminati; 5. Rota; 6. Prandelli.

CHILOMETRO DA FERMO Finale Nazionale:

1. Angioletti Sandro (Excelsior Berga­ mo) campione nazionale CSI, in l’16”6; 2. Pezzetta Fortunato (US. Serse Cop­ pi di Bergamo), 1’16 7; 3. Zanola Adria­ no (Prevalle di Brescia). 1'16’8; 4. Pietrucci Mario (Crai S.R.E. Roma), 1T7”5; 5. Tessaro Mario (CSI Pendimonte Ve­ rona), l’17”7; 6. Biondi (Rubeo Roma). 1’18'3; 7. a pari merito Cadetti (Pre­ valle Brescia) e Meneghini (Industrie Brena), 1’18’7; 9. Cinelli (Rubeo Ro­ ma), l’18”8; 10. Marchesi ( Rubeo Ro­ ma), l’18”4; 11. Lucchini (Boltiere Ber­ gamo), l’20”4; 12. Seminati (Boltiere Bergamo), 1’20’ 7; 13. Tottoli (San Fau­ stino Brescia), 1’21”; 14. Negrini (San Faustino Brescia), l’21”2; 15. Cantare! li (Reggio Emilia), l’21”7.

. .. volate, volate mozzarespiro.

fotogrammi

erg a maschi

Finale (per il 3. e 4. posto):

1. Carcera Gianangelo (Boltiere Ber­ gamo); 2. Giaccaglia Franco (G.S. Gori Roma), 14”2. Finale (per il 1. e 2. posto): 1. prova: 1. Villa Ferruccio (Mosconi Bergamo); 2. Martinetti Luigi (U.S. Bol­ tiere Bergamo), 13” netti. — 2. prova: 1. Villa; 2. Martinelli, 200 ni. in 13”1. Classifica:

1. Villa; 2. Martinetti; 3. Carcera; 4. Giaccaglia; 5. Lecchi; 6. Capuzzi. CRITERIUM DELLA VELOCITA’

ESORDIENTI Batterie: 1. batt.: 1. Radici (Gloria di Berga­ mo); 2, Marchesini (ASSI Lagin Arez­ zo), 14”6. — 2. batt.: 1. Carminati (Bol­ tiere Bergamo); 2, Prandelli (Ghedi Brescia), 13”8. — 3. batt.: 1. Paris (Or. Mariano Bergamo); 2. Cristini (S. Fau­ stino Brescia), 14”3. — 4. batt.: 1. To­ nucci (Velosport Pesaro); 2. Rota (Pe­ dale Tridentino Bergamo), 14”2. Recuperi:

1. recupero: 1. Prandelli; 2. Marche­ sini. — 2. recupero: 1. Rota Nodari; 2. Cristini. Quarti di finale:

1. quarto: 1. Radici (Bergamo); 2. Rota (Bergamo), 14”4. — 2. quarto; 1. Carminati (Bergamo); 2. Paris (Berga­ mo), 13”5. — 3. quarto: 1. Tonucci (Pe­ saro); 2. Brandelli (Ghedi Brescia), 13”9. Il recupero è ■ stato effettuato in aper­ tura della riunione. Semifinali:

1. Semifinale: 1. Radici (Gloria Ber­ gamo); 2. Carminati (Boltiere Bergamo),

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• Sulla pista non si improvvisa. Questa è la morale scaturita dai Campionati Nazionali su Pista del C.S.I., conclusi con la schiac­ ciante superiorità dei bergama­ schi. La loro preparazione è stata infatti tra le più meticolose. Ini­ ziata in aprile con prove aperte ai soli allievi e dilettanti di età non superiore ai vent’anni essa aveva consentito ai giovani di crearsi una prima esperienza ed all’istruttore Aristide Cavallini di impostare in macchina questi ragazzi che per la prima volta si cimentavano nelle specialità. I risultati, oltre che nei meriti dei singoli vincitori, vanno esa­ minati sotto il profilo di una su­ periorità della intera formazione bergamasca, che ha potuto sele­ zionare i suoi rappresentanti su di una cinquantina di clementi che assiduamente si sono sotto­ posti vuoi alle riunioni svoltesi pressoché settimanalmente, vuoi agli allenamenti costantemente svoltisi sotto la guida di Caval­ lini e con la collaborazione dello azzurro della velocità dilettanti Pesenti, il figlio del non dimen­ ticato vincitore di un Giro di Italia.

• Aristide Cavallini, classe 1901, venne tardi al ciclismo c si alli­ neò ventisettenne al suo primo Giro d’Italia. Disputò sette volte la massima competizione ciclisti­ ca nazionale c per ben cinque

volte risultò vincitore di quella categoria isolati, che, nei tempi ancor quasi eroici del ciclismo italiano, faceva di un corridore non accasato un meccanico, un massaggiatore oltre che un con­ corrente. Diplomatosi a Velate Istrutto­ re dell’U.V.I. è apprczzatlssinio nell’ambiente giovanile per i suoi razionalissimi criteri di im­ postazione ed è per questo che, ben conoscendo le sue capacità, il CSI Bergamo lo ha voluto a dirigere i suoi giovani. • Ferruccio Villa. Il vincitore degli allievi è, conte Carcera, al suo primo anno di attività nella ca­ tegoria, dopo essersi segnalato su strada l’anno scorso tra gli esordienti. Nella vita privata la­ vora col padre che gestisce un forno a Beffe, industrie centro delia Val Gandino. Sin dal suo esordio su pista seppe segnalar­ si conte dotato di grandi mezzi con quella sua volata lunga che impedisce all’avversario il recu­ pero. Non possiede forse quello scatto bruciante che impressio­ na, dote questa che rifulge parti­ colarmente nel più ben imposta­ to suo rivale Martinetti, ma par­ tendo lontano ai 300 metri, ren­ de impossibile la rimonta dello . avversario.

• Fortunato Pezzetta del G. C. Serse Coppi di Chiuduno è un seris­ simo ragazzo di S. Paolo d’Argon (un paesino che dista una decina


di chilometri da Bergamo in Val­ le Cavallina) ed ò al suo primo anno di dilettante. Lo scorso an­ no, tra gli allievi colse ben dodi­ ci successi in gare su. strada, gra­ zie al suo velocissimo spunto. La fortuna non ha voluto assisterlo in questa stagione e il ragazzo perse un poco di fiducia nei pro­ pri mezzi, nonostante una serio di ottimi piazzamenti. La pista gli ha dato invece parecchie sod­ disfazioni. Vincitore dell’elimina­ toria bergamasca del Gardiol, fu eliminato per un soffio da Briosebi nella finale regionale al Vigorelli. Ma allora il suo lavoro agli Stabilimenti di Dalmine gli imponeva levatacce al mattino, oppure di ritirarsi a tarda sera, o di passare la notte in bianco a seconda del turno settimanale. I dirigenti dell'importante azien­ da, da un mese, l’hanno passato al lavoro giornaliero ed i frutti si sono visti subito. I suoi tempi sugli ultimi 200 metri sono anda­ ti continuamente migliorando ed il 12"7 segnato in semifinale è di buon valore su di una pista che, come quella di Dalmine, è perfet­ ta, ma non certo scorrevolissima. • Sandro Angioletti è una vecchia conoscenza dei Campionati del CSI nonostante che abbia com­ piuto solamente quest’anno i 21 anni. Venditore ambulante di frutta e verdina, vien sovente motteg­ giato dagli amici e dai suoi se­ guaci col motto « singolocc, spinassinc... », il grido che egli per buona parte della giornata va ri­ petendo di paese in paese. Cam­ pione lombardo Allievi, vinse a Bassano due anni or sono il ti­ tolo italiano del CSI per i dilet­ tanti. Ancora a Bassano portò alla vittoria lo scorso anno il Pe­ dale Indentino nella prova a squadre mentre Rimini gli elar­ gì le maglie tricolori del Km. da fermo e dell’inseguimento.

Quest’anno, passato a difende­ re i colori del V. C. Excelsior ha rivinto per questo Sodalizio il Campionato a Squadre dilettanti ed ha fatte sue sull’anello di Dalmine le maglie del chilometro e deH’inseguimento.

E’ un elemento forte assai sul passo ed ha attirato su di sé l’at­ tenzione di più di un competen­ te, ragion per cui passerà nelle file federali, dove crediamo pos sa cogliere più di una afferma­ zione.

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: organizza nella Città Giardino di Milano Il Centro Sportivo Italiano di tpini lambito dal mare, Marittima Cervia, nel i.^l magnifico bosco ... ....... — -— stazione balneare del litorale Adriatico tra Rimmi e? Ravenna un

CAMPEGGIO ESTRO dal lì» Giurino al 5 Settembre per tutti i giovani e loro famiglie aderenti al Centro Sportivo Ita­ liano. ORGANIZZAZIONE Il campo sarà organizzato con un’attrezzatura sceltissima ed adeguata allo scopo. L’elemento base sarà formato da ogni singola tenda che conterrà 5 posti letto ove saranno disposte attrezzature adeguate. I letti di ogni tenda saranno muniti di materasso, cuscino, lenzuola e coperte. SERVIZI IGIENICI Sono formati da un gruppo di gabinetti posti in luogo adatto del Campo, lavandini, docce, sufficiente al numero dei Cam­ peggiati. SERVIZIO DI RISTORANTE E’ composto di una cucina con annessa sala di lavaggio sto­ viglie e posate e da una dispensa magazzino. I palati saranno serviti in un ristorante allestito appositamente. ILLUMINAZIONE In tutto il campo ed in ogni tenda vi saranno punti elet­ trici luminosi. MANIFESTAZIONI RICREATIVE E SPORTIVE Il Comitato organizzatore procederà ad assicurare manifesta­ zioni sportive e ricreative. ASSISTENZA SANITARIA I campeggi avranno a disposizione un Medico. ASSISTENZA RELIGIOSA Sarà curata dal Cappellano della Parrocchia di Cervia. 1 partecipanti al Campeggio avranno a disposizione una conside­ revole zona di spiaggia per i bagni marini.

Tale Campeggio avrà inizio il giorno 15 Giugno 1954 e si chiuderà il 5 di Settembre. La quota giornaliera di partecipazione sarà di L. 700 (settecento) viaggio escluso. 11 solo pernottamento L. 200 purché più di cinque giorni. Le domande di partecipazione ed ogni informazione vanno inviate all'ispettore Regionale Emiliano. Dal 15 giugno in pòi alla Direzione del Campeggio Centro Spor­ tivo Italiano 2« Traversa Milano Marittima Cervia (Ravenna').

Carlo Riaurlil

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Le s<|ua<lre ragazzi, campioni del C. S. I. 1954 Provinciali

Genova: Genoa F.B.C. Tortona: Intrepida Varese: Lupi S. Stefano tC. Magnagoì Brescia: Bonsignori Milano: Leone XIII Crema: Crema Mantova: Aquilotti Pavia: Mariano Lodi :Ftilgor Codogno Bergamo: Fulgor Lovere

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Biella: Candelese Alba: Invicta Alessandria: Don Bosco Novara: Sparta Torino: Pino Maina Trieste: Audace Gorizia: Alba Cormons Vicenza: Juventina di Marano Verona: Angiari Udine: Bertoni Venezia: Agnoletti:o Edelweiss Padova: Condor Belluno: Libertas Treviso: Duomo Folgore

R. Emilia: Invicta S. llario Ferrara: Don Bosco Rimini: Ju Harlem S. Mauro Bologna: S. Francesco Modena: Folgore Cesena: Rumagna Parma: S. Leo Ancona: Fortitudo di Jesi Pistoia: Assi Gavinana Lucca: Astor Firenze: Sales Pisa: Juventus di Pontedera Livorno: Ponte a Uggione Terni: CSI Duomo Perugia: Vigor di Assisi Vasto; F. Palizzi Teramo: CIAC Pescara: Andreja Chicli: Majella Avellino: Micromilan di Montevergine Napoli: Loreto Starace Salerno: Bartali Roma : U. S. Spes Viterbo: Vigor Tarquinia Latina: Adi Trionfale Sassari: Moretti Cagliari: Virtus

Nicastro: Pio XII R. Calabria: Ferrovieri Potenza : Fulgor Conversano: Manzoni Taranto: Pio XI Molletta: Edera S. Vito Normanni: Paavo Nurmi Lecce: Libertas Messina: Calati Catania: Audax

Regionali

Inferregion.

Semifinali nazionali

Finale

(I Genoa F. lì. C. \ di Genova '

I

Mariano di Pavia

( Pino Maina f di Torino

Genoa F. B. C. di Genova

Audace di Trieste

Genova F. B. C.

5-0

S. Leo di Parma

I Fortitudo I di Jesi

S. Leo di Parma

Juventus di Pontedera GENOVA 2-1 dopo i t, s.

Vigor

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Assisi

( Andreja di Pescara ) Loreto Starace ( di Napoli

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di

Spes

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Roma

Roma

/ Virtus di Cagliari

Spes di Roma 3-0

/ Ferrovieri y di R. Calabria l Fulgor di Potenza Edera di Molfetta

Calati di Messina

Edera di Molfetta Finale per il 3° e 4° posto Edera di Molfetta - S. Leo di Parma 1-1' Vincente per sorteggio: «Edera»


Il Genoa catulliane ragazzi del C.S.I ARMONIOSO

EQUILIBRIO Un triplice trillo di un fischietto e undici ragazzi in maglia rosso-blu con l’esaltazione dell’ambito traguardo rag­ giunto. si abbracciavano commossi per la vittoria aspramente conquistata. li Campionato Italiano Ragazzi ha veduto vincitore, e meritatamente, la squadra del Genoa. I figli della città marinara hanno voluto dare una dimo­ strazione tecnica di elevato livello e si è potuto constatare clic la loro prepa­ razione atletica e tecnica, particolare opera del loro allenatore Ronilauri, po­ teva definirsi perfetta. Nelle previsioni si riteneva che la squadra ligure potesse riuscire vittorio­ sa senza incontrare eccessive difficoltà e che quindi l’esito della conclusione dei nostro campionato poteva definirsi scontato fin dalia vigilia. Viceversa, è emerso un equilibrio fra le squadre contendenti e al termine delle finali si sono potute fare delle considerazioni atte ad affermare che sarebbe bastato un qualsiasi episodio e precisamente queU’imponderabile che sussiste in ogni partila di calcio, per determinare una classifica diversa da quella attuatasi.

Il Genoa di Genova I rosso blu si sono presentati sul cam­ po con il biglietto da visita del blasona­ ti. la loro è una società che rappresenta la storia del calcio italiano, essa ricorda

di Generoso Dottilo

i tempi in cui il giuoco del calcio si svolgeva con la veste di "Madonna Po­ vertà” ed ha seguito con l’andare degli anni l’ascesa del calcio italiano e più volte si è fregiata dell’ambito titolo di Campione d’Italia. I baldi ragazzi liguri del C.S.I. erano riusciti ad eliminare la Samndoria che per due anni consecutivi era riuscita a vincere il nostro campionato ed era nel convincimento di tutti che i rossi blu avrebbero ereditato gli scudetti dai ti vali concittadini. Quindi, per loro, le partite di finale svoltesi in Ferrara avevano il sapore oltre tutto polemico cd il raggiungere la vittoria costituiva una particolare gioia perché oltre fre­ giarsi del titolo potevano ripetere i-1 vittorioso cammino percorso negli anni precedenti dai sampdoriani. Nella compagine vincitrice sono emersi ragazzi di indubbia classe e che certamente non mancheranno di farsi luce in un prossimo avvenire. 1 giocatori Amadori terzino sinistro, il centro mediano Chierico, le mezze ali Ferrari e Poddine, seno elementi di alto spicco tecnico che, unitamente alla ala destra Toso, hanno dato una di­ mostrazione di indubbia capacità e fin da oggi tali elementi potrebbero ben figurare in squadre di serie superiore. NelTinviare il nostro saluto ai nuovi

Campioni d’Italia, non possiamo dimen­ ticare il buon Ronilauri che ai suoi tempi fu uno tra i migliori giuocatori italiani e che con tanto amore è riu­ scito a formare una squadra veramente superba che onora i colori rosso blu della città genovese. Il nostro rallegramento vada pure al Comitato Provinciale di Genova che per la terza volta consecutiva si fregia dell’ambito titolo.

La Spes di Roma E’ stata la sorpresa del campionato. Dai ragazzi di Padre Libero ci si aspet­ tava una onorcvo'e difesa, un prover­ biale spirito di combattimento ed una tenacia profusa fin all’estren o da par­ te di ogni singolo atleta e quindi delle esibizioni dimostranti quale forza pre­ ponderante ha lo spirito nelle contese sportive. I ragazzi di Roma non hanno smen­ tito le accennate doti ma ad esse hanno aggiunto una dimostrazione tecnica che nel suo complesso non si può ritenere molto inferiore alla squadra del Genoa II comportamento dei ragazzi roma­ ni. in particolare nella finale, è stato sottolineato durante la gara da vivi ap­ plausi da parte del pubblico che rima­ se sorpreso di tanto spirito di bandiera e da tante pregevolezze tecniche che a volle hanno messo in serissime diffi­ coltà i loro avversari. La Spes era composta di undici ra­ gazzi di un popolare quartiere di Ró ma, essi nari conoscono l’assistenza tec­ nica e quella delle odierne comodità che sono in uso presso migliaia di squa-

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tira tecnii annuite ili rilievo ed ha ele­ menti dì indubbia capacità. Rasa il suo giuoco su un piano squisitamente tec­ nico, talvolta freddo, ma nell’insieme si è dimostrata degna finalista del •no­ stro campionato. Fra i suoi giocatori il migliore in­ dubbiamente è stato il portiere Sarac­ chi che si è esibito in parate che pos­ sono definirsi "eccezionali” tanto da meritare la generale ammirazione. Così pure si sono distinti il mezzo sinistro Azzali, Vaia destra Malocchi ed il me­ diano Pesce.

Conclusione Lo vero rivelazione del torneo : la "Spe»,, di . . . Padre Libero.

dre. Sono le cenerentole che vivono ed emergono per la loro passione, sono ragazzi cresciuti nello spirito pari-oc­ chiale e che difendono i colori della loro maglia con la massima dedizione. Fra essi è emerso il contro mediano Pa­ pa che è stato nettamente il migliore giuocatore delle quattro squadre finaliste. Nella finalissima, malgrado avesse una forte contusione prodottasi nella- partita precedente, fece emergere la sua superiore classe dal lato tecnico, ed al riguardo abbiamo rilevato il pre­ ciso tocco di palla, i perfetti passaggi, il giuoco di testa e la chiara lucidità dei'riflessi complesso di cose che for­ mano in lui un autentico campioncino : siamo certi che sentiremo parlare di questo ragazzo nei prossimi anni.

Inoltre si sono distinti il portiere Fo­ ia, malgrado l’infortunio nel goal della vittoria del Genoa, i due mediani, il mezzo destro Ippoiiti e il mezzo sini­ stro Cappadoni. Ma tutti i ragazzi romani meritano il più vivo elogio non solamente per la brillante prestazione effettuata ma so­ prattutto per il contegno cavalleresco e disciplinato tenuto anche nei momenti più difficili nella gara finale. L’abbraccio ammirativo ed affettuo­ so che i giuocatori genovesi hanno da­ to ai ragazzi romani è una testimonian­ za del riconoscimento leale del- loro valore ed una effettiva dimostrazione dì cavalleria sportiva che ha commosso il pubblico che cton ha mancato di sot­ tolineare con il suo applauso i vinti e i vincitori, i quali a fine gara erano letteralmente sfiniti.

Nella partita di semifinale furono eliminati dalla squadra romana che po­ tè confortare il suo goal iniziale con al­ tre due reti segnate negli ultimi mi­ nuti di giuoco. Nella gara per il terzo e quarto po­ sto, dopo i tempi supplementari, il verdetto del campo sanciva la parità con la S. Leo di Parma. La monetina lan­ ciata in aria dall’arbitro sanzionava la loro vittoria sui parmensi e dobbiamo riconoscere che la sorte in tale circo­ stanza non ebbe gii occhi bendati ma premiò la squadra che effettivamente meritava il terzo posto. Nella squadra pugliese si sono di­ stinti il centro mediano Cocciola, la mezz’ala destra Germinario e l’ala sinistra Ciccolella. Vada ai ragazzi del sud il nostro elo­ gio più vivo; essi meritano di essere ci­ tati nell'albo d’onore per avere dimo­ strato che anche nel sud vi sono squa­ dre che possono combattere alla pari con altre squadre che hanno maggiore conforto e tecnico e materiale.

La S. Leo di Parma E' una squadra che si è fatta indub­ biamente onore e che sia giunta al tra­ guardo al quarto posto iteci significa che non meriti una citazione. Nel complesso la S. Leo è una squa­

Non mancheremo nel prossimo nu­ mero di ritornare sull’argomento e di commentare le varie fasi regionali ed interregionali e di trarre dai dati sta­ tistici le nostre conclusioni sull’attività calcistica del Centro Sportivo Italiano.

Possiamo considerare il nostro cam­ pionato testé terminato come il miglio­ re che la nostra storia ricordi; l’equi­ librio tra le squadre partecipanti ha avuto il significato della più bella in­ certezza e siamo sicuri che la gradua­ toria dei valori in campo è rispondente alla realtà dei rispettivi valori. Il Genoa oltre al titolo di Campione (Fltalia ha conquistato il Trofeo "Re­ mo Zenobi” e la Coppa d'argento del­ la Federazione Italiana Giuoco Calcio. La Compagine rosso blu conserverà n lungo il ricordo delle belle battaglie sostenute sul campo di Ferrara e cer­ cherà con il suo valore di essere pre­ sente nelTanno successivo per difen­ dere il suo titolo così meritatamente conquistato. I ragazzi di Padre Libero di Roma pur classificandosi al secondo posto possono considerare le loro prestazioni come una vittoria luminosa. Essi hanno ben meritata la simpatia del pub­ blico e lo spontaneo riconoscimento del loro valore dalla squadra genovese.

Al Comitato Provinciale di Roma, ai Dirigenti delia Spes. ma innanzitutto a Padre Libero che con tanto amore dedica la sua opera in favore della

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L’Edera di Molfetta Le sentinelle del sud si sono presen­ tate alle finali del campionato con il pronostico che voleva classificarle come una modesta espressione del calcio me­ ridionale del CS.l. I giovani pugliesi hanno dimostrato, viceversa, di possedere un impianto tecnico abbastanza rilevante e malgrado i suoi componenti fossero nel loro complesso fisicamente poco dolati, han­ no supplito a tale lacuna con uno spi­ rito di combattività e di energia diffi­ cilmente eguagliabile.

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I malfattesi dell’fdera... con il trio arbitralo prima dell'incontro.


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squadra romana, vada il nostro elogio migliore. All Edera di Moffetta i più vivi ral­ legramenti per la bella esibizione della sua squadra ed un particolare elogia ai suoi Dirigenti e all’ispettore Regioitale Cozzali che con tanta passione hanno seguito la squadra meridionale in questo campionato. Alla S. Leo di Parma la nostra am­ mirazione per il comportamento lode­ vole. sotto ogni aspetto dei propri ra­ gazzi. Un particolare elogio al portiere Sa­ racchi che a fine partita, dando una di­ mostrazione di attaccamento ai colori sociali, aveva il volto rigato di lacrime per il dispiacere di non aver potuto ottenere un risultato migliore. Elogio estensibile al Presidente della S. Leo ed ai suoi Collaboratori che anche nel­ l’avversa sorte hanno dimostrato un alto spirito di sana sportività. Sentiamo il dovere di rivolgere l’e­ spressione della nostra riconoscenza al-

la Federazione Italiana Giuoco Calcio per la sua fattiva assistenza e c’è gra­ dito conformare che il CS.I. svolge la sua attività calcistica considerandosi praticamente un vivaio della Federa­ zione ed- è inoltre lieto di dare la sua opera collaborativa senza particolari aspirazioni ma con l'augurio di essere utile al calcio italiano. Cada pure il nostro ringraziamento all’Assaciazione Italiana Arbitri che ha sempre dimostrato la più viva simpatia ed ha dato la sua opera preziosa af­ finché i campionati del CS.I., dalla pe­ riferia alla fase nazionale, avessero la sigla della più perfetta regolarità.

Alla chiusura della nostra attività calcistica vada il nostro saiuto e rin­ graziamento a tutti i Dirigenti del CSI delle Unioni Sportive ed a tutti i cal­ ciatori che con la loro appassionata dedizione hanno tenuto alto il vessillo del Centro Sportivo Italiano.

Generoso Dattilo

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Le due semifinali del campionato nazionale di calcio ragazzi del Cen­ tro Sportivo Italiano hanno qualifi­ cato per la finalissima le squadre dalla Spes di Roma e del Genoa F. C. di Genova. La finale per il ter­ zo e quarto posto sarà disputata dalle squadre dell’U.S. Edera di Molletta e dalla San Leo di Parma. In apertura della manifestazione i ragazzi del comitato provinciale del CSI di Ferrara, organizzatore della fase finale del campionato na­ zionale, hanno offerto alle squadre fìnaliste dei gagliardetti, mentre il Presidente del Comitato stesso dot­ tor Guido Zanardi ha rivolto ai di­ rigenti ed agli atleti cordiali parole di saluto e di benvenuto.

Semifinali SPES di Roma batte U.S. EDERA di Molletta 3-0 (1-0). Le squadre - U.S. SPES :Jaia, Corradetti, Bonifazi; Cardarelli, Papa, Borelli; Cappadoni, Ippoliti, Rebiscini, Jacovacci, Leonardi. U.S. EDERA: Azzarita; Mancini, Germinario I; Pansini, Gocciolo, De Candia, Armonio, Germinario fi, Minervini I, Minervini II, Minervi­ ni III. Arbitro sig. Gnidi di Ferrara. Marcatori: al 2’ Jacovacci (su ri­ gore); II tempo: al 19’ Ippoliti, al 24’ Jacovacci. GENOA F. C. batte SAN LEO di Parma 5-0 (4-0). Le squadro - GEONA F.C.: Caval-

cu mori di

lari, Pedemonte, A madori; Nlccolini, Chierico, Donadeo; Toso, Pedine, Visani, Ferrari, Pecollo. SAN LEO: Saracchi, Volicchi, Bai(istilli; Azzali, Rinaldi, Pesci; Maiotti, Terzi, Mendogni, Randazzo, Orlandini. Arbitro: sig. Cavallari di Ferrara. Marcatori: al 13’ Ferrari, al 23’ Vi­ sani, al 27’ Visani, al 29’ Ferrari; Il tempo: al 1’ Toso.

Finale per il 3. e 4. posto U. S. EDERA di Molletta c U.S. SAN LEO di Parma 1-1 (0-0) dopo i tempi supplementari. Le squadre • EDERA: Azzarita, Pansini, Germinario I; Germina­ rio li. Gocciolo, Minervini I; Armo­ nio, Germinario 111, Minervini II, Crocetta, Ciccolclla. SAN LEO: Saracchi, Fabbi, Belicchi; Pesci, Rinaldi, Battistini; Maloc­ chi, Cappellani, Mendogni, Azzali, Orlandini. Arbitro: sig. Guidi di'Ferrara. Marcatori: al 3’ del 1. tempo sup­ plementare Armonio (su rigore); al 7’ Azzali. Calci d’angolo fi per il San Leo e 4 per l’Edera. Partita equilibrata specie nel pri­ mo tempo e molte occasioni man­ cate da ambo le parti. Al 1G’ i molfettesi avrebbero potuto andare in vantaggio: a porta vuota Germina­ rio III ha un attimo di esitazione che salva i parmensi. Identica si­ tuazione al 23’ dopo di che il gio­ co ristagnava a metà campo, men­ tre nel finale del primo tempo i ra­ gazzi della San Leo avevano qual­ che brillante sprazzo, senza comun­ que concretare. In apertura della ripresa due oc­ casioni mancate dai parmensi: al 9’ e al 15’ per la mancante prontezza del centro mediano Rinaldi che col­ piva la seconda volta la traversa.

Schierate sul campo le due protagoniste dolio vivace finalissima

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brillantissima semifinale contro la San Leo di Parma. I romanini della Spes mostrano una certa grinta e fronteggiano le discese rosso-blu, * invece un tantino : focate. La pre­ occupazione del risulato, è in palio il titolo nazionale, rende nervosi e preoccupati i giocatori di’entrambe le squadre. Comunque la Spes è la prima a portarsi in vantaggio. Cappadonì centra verso la porta. 11 por­ tiere genovese respinge debolmen­ te: raccoglie Rebiscini che mette facilmente in rete. La reazione dei genovesi è arruffata e il primo tem­ po dopo che Pecollo manca a 30” dalla fine il pareggio termina con i romani in vantaggio. Nella ripresa il gioco è ancora La S. Leo di Parma è stata la più disciplinata o tranquilla tra lo 4 finalista meno brillante. Superiorità tecnica ma sterile del Genova, accanita di­ fesa dei romani, che consentono Al 17’ brillantissima parata del mini per un infortunio del mediano tuttavia al centro avanti avversa­ portiere pugliese che bloccava una destro Rinaldi. rio di equilibrare le sorti dell’in­ pericolosa punizione dal limite. Il Al sorteggio era affidato il compi­ contro, il quale appesantisce, con il finale della ripresa vedeva l’Edera to di designare la terza squadra del centro avanti Visani. Subito dopo all’attacco ma con sterilità. Nei tem­ torneo e questo favoriva i pugliesi Battelli colpito da un forte pallone pi supplementari i giovani giocato­ dell’Edera, ma occorre dire che la alla schiena rimane stordito per va­ ri delle due squadre pur accusando San Leo si è comportata più che ri minuti ma non abbandona il gio­ lo sforzo acceleravano il ritmo di brillantemente e con la massima di­ co. Sono comunque necessari i tem­ gioco. Al 3’ l’arbitro concedeva ai sciplina. pi supplementari per stabilire la molfettesi un discutibile rigore per lieve superiorità del Genoa. Nel un lieve fallo in area di un difen­ Finale per il 1. e 2. posto primo tempo supplementare Ferra­ sore parmense. L’ala destra Arme­ Dopo la disputa per il terzo e ri con uno spettacoloso tiro da 35. nie trasformava con facilità. quarto posto, sono scese in campo su punizione infila direttamente la 11 colpo veniva accusato dagli az­ le formazioni del Genoa F.C. di rete ben difesa del resto per l’in­ zurri di Parma che reagivano e al- Genova e la Spes di Roma, vinci­ tera durata dell’incontro da Jaia. Gli ultimi minuti di gioco sono 1’8’ Azzali in una confusa azione trici ieri delle due semifinali. Prima dell’inizio della veloce partita la terribilmente scorretti, e l’arbitro, sotto porta segnava il pareggio. Presidenza del Centro Sportivo Ita­ che aveva troppo tollerato nella Nulla di nuovo nella seconda fase liano ha comunicato i dati dell’at­ pi-ima parte, non è più capace di dei tempi supplementari che vede­ tività calcistica giovanile diretta tenere le redini dell’incontro. va il San Leo giocare in dieci uo­ dalla Commissione tecnica naziona­ I genovesi per primi sono convin­ le per il calcio e sviluppata nelle ti di non aver giocato una grande singole provinole. partita. Unioni sportive praticanti attivi­ tà calcistica 1737; fasi provinciali del campionato ragazzi 73; fasi re­ gionali 16; tornei e campionati lo­ cali approvati 166. GENOA F.C. di Genova batte SPES di Roma 2-1 dopo i t. s. (0-1 • 1-1 2-1 - 2-1). Le squadre: GENOA F.C.: Cavalieri, Pedemon­ te; Amadori, Niccolini, Chierico; Donadeo, Toso, Rodine, Visani, Ferra­ ri, Pecollo. SPES: .Jaia, Corradetti, Bonifazi; Battelli, Papa, Borelli; Cappadoni, [ppoliti, Rebiscini, Jacovacci, Leo­ nardi. Arbitro: sig. Tavolini di Ferrara. Marcatori: 1. tempo: al 7’ Rcbiseini; 2. tempo, all’8’ Visani. Tempi supplementari: al 7’ Ferrari. Tutt'altro che una passeggiata per il Genoa che eiedeva di spun­ La moneta in aria prima dì OenOa - Spes tarla con estrema facilità dopo la ■••pinta >. piramide de! bravo Jaia della Spot

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Suocero, al a. 7 di STftDHIM per le Unioni Sportive e i Comitali Provinciali del C.S.I. Luglio 1054

Scavalcati i 5O.OOO, niaiiira l’oinSaiii«zazioiie « Dicci anni a] servizio dei giovani c dello sport ». Con questa veridica affermazione nel di­ cembre dello scorso anno veniva aperto il IV Con­ gresso nazionale del Centro Sportivo Italiano; in quella occasione il prof. Luigi Gedda, presidente dell’organizzazione, rivolgeva alle autorità ed ai de­ legati un chiaro e preciso pensiero sull’imposta­ zione, l’organizzazione c le mete che il CSI aveva raggiunto in dieci anni ed intendeva raggiungere nel futuro. Chiare c precise lince dalle quali è dif­ ficile allontanarsi se dirigenti ed atleti terranno sempre ben presenti le Auguste parole che il Som­ mo Pontefice, Pio XII, il Papa degli Sportivi, si è degnato rivolgere nelle diverse occasioni agli spor­ tivi d’Italia e del Mondo. Nei discorsi del Santo Padre abbiamo oggi la più chiara e completa affermazione di come il cri­ stiano deve intendere ed operare attraverso lo sport perché questi abbia quel posto che gli spetta nella « formazione fisico-sportiva e morale della gioven­ tù ». Qualche volta purtroppo l’agonismo, il desi­ derio di primeggiare o di conquistare un titolo fan­ no dimenticare come per noi lo sport debba sempre essere « mezzo e non il fine ». Non possiamo c non dobbiamo dimenticare che il C.S.I. attraverso lo sport ha un compito formativo apostolico che su­ pera di gran lunga il risultato tecnico, volendo arri­ vare all’« Uomo » completo, all’« Uomo » integrale composto di anima e di corpo e non solo ad un am­ masso di muscoli che devono essere addestrati in questo o quel modo per raggiungere una misura od un tempo. Non possiamo e non dobbiamo di­ menticare che l’uomo visto nella sua completezza è qualche cosa di più di un semplice strumento che fa accorrere negli stadi o sulle strade una massa di gente vociante e scalmanata la quale vede solo que­ sto o quel campione; è un membro della società alla quale 'deve dare il suo contributo per un mi­ glioramento progressivo e non esserne domani un sopportato o un rimorchiato. Ecco perché è indi­ spensabile clte lo sport sia propagandato in tutti i campi e settori della vita sociale ma sempre come mezzo di una più integrale formazione fìsica e mo­

i-ale e non come il miraggio di un domani pieno di soddisfazioni materiali o peggio come un mezzo di sostentamento per se stessi c la famiglia. Da dieci anni il Centro Sportivo Italiano si è incamminato su questa strada, da dieci anni il C.S.I. lavora per questo c intende continuare a lavorare sicuro che la propria periferia non verrà meno agli impegni assunti. Riandando con la memoria al pas­ sato non possiamo non constatare un continuo prò-

UN LUTTO NOSTRO

GIORGIO ..... . -.

liti autentico colpo di folgore l’ha abbattuto, per fatale incidente, a 19 anni mentre da Ro­ ma se ne tornava alla sua Cagliari, felice di aver rappresentato la bella e generosa Isola, nella finale interregio­ nale del campionato di pallavolo del CSI con la fiammante maglia della « Italica ». Diciannove anni, due \ occhi, neri a marcare ancor più il volto bru­ no, una volontà ed un cuore immensi e il diploma della maturità, già appeso nella sua stanzetta, Giorgio Lai ha lottato con la morte per quindici giorni nel lettuecio _____ bianco dell’ospedale di Civitavecchia, ed è crollalo proprio quando si pensava dovesse far trionfare la sua esu­ berante giovinezza. A Civitavecchia e a Cagliari i dirigenti e la grande famiglia del CSI gli hanno reso l’affettuoso omaggio, ma in tutta Italia, nelle sedi delle Unioni Sportive, le bandiere ed i gagliardetti si abbrunano mentre alto si leva il coro delle preghiere a suffragio della Sua Anima eletta. L’immenso cordoglio cristiano che strin­ ghe tutti noi sia di conforto ai genitori affranti dal­ l’indescrivibile dolore. Il Signore dia ad essi la forza di resistere. Giorgio di Lassù li benedirà e li sorreggerà nel difficile cammino della vita.

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gressivo sviluppo sia nel campo organizzativo che nel campo agonistico. I 56.000 tesserati e le 2.400 unioni sportive di quest’anno possono essere vera­ mente motivo di grande orgoglio ma non possia­ mo dimenticare che ancora oggi molti, moltissimi giovani, non praticano lo sport o lo praticano male. Altra preoccupazione poi ci viene dal fatto che se il numero delle adesioni aumenta, aumenta an­ che l’impegno di curare sempre più e sempre meglio questi giovani che si affidano fiduciosi a noi non solo per una semplice e sola attività agonistica ma per­ ché vedono nel C.S.I. una organizzazione che oltre alla tecnica può e deve dare qualche cosa di più. qualche cosa che dovrà servire nella vita. E noi dobbiamo essere preparati a questo lavoro che forse non è il più facile. Ecco la necessità di trovare o formare dirigenti capaci, pieni di entusiasmo e di passione che si dedichino a questo lavoro con quello spirito apostolico e con (fucila carità cristiana, che non vuol dire debolezza o accondiscendenza in tut­ to, che ci deve distinguere nel comprendere i gio­ vani, le loro esigenze, le loro difficoltà, ma che nello stesso tempo ha una chiara e precisa linea di con­ dotta che vuole arrivare a mète molto più alte che vanno oltre il campionismo. Anche in questo settore il C.S.I. ha iniziato un lavoro grandioso svolgendo corsi un po’ in tutta Ita­ lia, corsi per dirigenti organizzativi e tecnici, per­ ché parimenti alla organizzazione deve progredire anche il settore tecnico se vogliamo che il giovane trovi nella nostra organizzazione la completezza del­ le sue esigenze. E giacché siamo venuti a parlare di questioni spicciole, mi pare sia necessario fare oggi, a metà anno di attività, il punto su quanto è stato fatto oltre a vedere il lavoro futuro. Anche quest’anno i programmi stabiliti sono sta­ ti attuati in pieno e per parecchie specialità, molte delle quali sono arrivate al termine del loro ciclo, con notevoli progressi. Naturalmente anche questo anno la palma del successo va all’attività calcistica svolta in 72 Comitati con un complesso di 2372 squa­ dre. Dato veramente positivo che fa pensare a que­ sta grande massa di giovani che per tante dome­ niche si sono avvicendati Sui campi di gioco. Ma a

L’ a b <• dello sport LA SOCIETÀ’ SPORTIVA

di NATALE BERTOCCO — Indispensabile a tutti i dirigenti di qualsiasi disciplina sportiva. — Indispensabile a tutti gli educatori, organizzatori e alle società.

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questo punto è doveroso richiamare i dirigenti pro­ vinciali su un problema che ci sta molto a cuore: la necessità che le squadre di calcio non siano solo ed esclusivamente squadre che nascono con l’inizio del campionato c scompaiono alla fine, ma siano Unioni Sportive con una loro vitalità la quale, oltre al calcio, deve dimostrarsi anche in altre specialità al fine di evitare che quei giovani dopo un breve periodo passato nelle file del C.S.I. vengano abban­ donati a se stessi senza una guida. La necessità della società, e non della squadra, è un problema più che mai vivo e deve essere affrontato con tutto l’impe­ gno possibile. All’attività calcistica, come impegno da parte dei Comitati, segue Fattività del tennis da tavolo, che se non può essere definita una vera e propria attività agonistica è pur sempre un’attività ricreativa che ha il pregio di tener legati ed inte­ ressare tutti i giovani nel periodo morto dell’agoni­ smo. Ottimi sono stati anche quest'anno i risultati ottenuti; 83 Comitati hanno svolto il campionato mentre gli atleti che vi hanno partecipato sono stati oltre 3.000. Delle altre attività portate a termine in questo periodo, non dobbiamo dimenticare la corsa campe­ stre, che ha visto alla finale nazionale 126 partenti dei quali 119 hanno raggiunto regolarmente il tra­ guardo. Anche negli sport invernali il numerò di ade­ sioni ed i risultati tecnici sono stati più che soddi­ sfacenti: è necessario lavorare molto e più intensa­ mente, specialmente attraverso le leve dei giovanis­ simi le quali potranno dare domani quegli atleti che sapranno essere veramente tali, cioè completi nel fisico e nello spirito, ai quali potranno essere affidati più alti compiti nel campo sportivo. Ma non possiamo dimenticare, da questa breve rassegna, l’attività cestistica che ha fatto registrare anche quest’anno un notevole passo avanti. I cam­ pionati si sono conclusi brillantemente ed ora sono in corso notevoli tornei. In corso di svolgimento sono ancora i campio­ nati di pallavolo e calcio che vedranno la loro rea­ lizzazione finale in questi giorni. Mentre per il cal­ cio abbiamo già detto sopra, è necessario ricordare, che anche nel settore pallavolistico vi è stato un progresso numerico e tecnico. Questa attività deve essere ancoi- più propagandata perché è quella che dà la possibilità, evitando il contatto diretto con l’avversario, di raggiungere dèi veri fini educativi. Concludendo questa breve rassegna possiamo af­ fermare, senza tema di smentita, che il C.S.I. ha raggiunto una maturità organizzativa ed agonistica veramente imponente. Al C.S.I. oggi si presenta un altro compito ancor più importante ed impegnativo che deve essere assolutamente risolto: darò alla sua attività, a tutta la sua attività, un contenuto morale e spirituale, dare un’anima ed un volto nuovo allo sport, dare agli sportivi una impronta più cristiana. Questo deve essere la nostra mèta futura, questo deve essere il nostro impegno se vogliamo realizzare in pieno i sapienti insegnamenti datici dal S. Padre. Lorenzo Borghi


voce delle Province TORINO ia « Pasqua dello Sportivo » si è celebrata a Torino in una festosa cornice di folla convenuta da ogni parte della città.. Perfino il sole, che in questa pazza primavera sembrava deciso allo sciopero ad... oltranza ha voluto uscire dalla col­ tre delle nubi per illuminare i giovani che hanno gremito la tribuna del Campo «Torino»; erano oltre tremila, una ve­ ra piccola folla, che ,siamo certi, negli anni venturi diverrà ancora più nume­ rosa. Le Società affiliate al Centro Sportivo Italiano hanno inviato i loro rappre­ sentanti: l’U.S. Auxilium aveva i suoi giovani schierati presso l'altare; l’U. S. Agnelli faceva spicco con i suoi piccoli calciatori in maglia giallo-rossa sul­ l'attenti davanti alla tribuna cen­ trale e con la banda musicale schierata sul campo. Accanto a questa la banda dell’istituto di Rieducazione per Mino­ renni « Ferrante Aporti » e poi, confusi insieme, tanti altri giovani di tante al­ tre Società. Nella tribuna centrale i rappresentanti del Comando Militare Territoriale di Torino, del Comandante della Legione Carabinieri, del Sindaco, i giocatori del Torino, l’avv. Lievorc dirigente del To­ rino, e l’A.VV. Olivieri della Juventus. All’inizio della S. Messa, celebrata dal Can Bosso, assistente Ecclesiastico del C.S.I.. un religioso silenzio si è fatto sul campo: tutti gli sguardi erano rivol­ ti all’altare, tutti i cuori levali al cielo, ad offrire con il Sacerdote il Sacrificio Divino, le nostre gioie, i nostri trionfi, le nostre amarezze, le nostre sconfitte: tutta la nostra vita. Al « memento » dei morti un fremito di commozione ha pervaso tutti, allor­ quando l'altoparlante ha ricordato tutti ■ nostri giovani caduti sui campi sportivi, soprattutto quelli che erano pitisati vittoriosi sul campo che avevamo davanti ai nostri occhi, e che un fate crudele ci aveva strappato, 1prop ...L___ rio quand’erano alle soglie della nostra città. Il nostro sguardo è corso sulla col­ lina, alla fatale Superga: e ci è parso di ritornare a quel triste, nebbioso po. meriggio del maggio 1949, di sentire an­ cora lo schianto sinistro dell’I-Elce sul terrapieno della Basilica, di rivedere al­ lineate, sotto la pioggia le fredde spo­ glie dei gloriosi «granata»: Maroso, Gabetto, Ossola, Mazzola... La S. Messa è continuata nel religioso

raccoglimento, fino al momento della Comunione: poi. lentamente, una folla di giovani si è avvicinata all’altare, a ricevere Gesù, che si è degnato di scen­ dere anche quesl’anno su un campo sportivo, in mezzo ai giovani sportivi.

❖ ❖ Ormai la funzione religiosa era al termine: le ultime preghiere, un c aloroso discorso del Rev. Don Pollaiolo, ed ecco sbucare dal sottopassaggio le squa­ dre dei Ragazzi 15 dei C.S 1. di Torino e di Genova. I liguri in maglia bianca, i torinesi in maglia grigia. Le due squadre si schierano co>ì:

Genova: Bizzoccoli, Revelli, Rivano, Franchini. Frugali, Chiarlo: Marchiandi, Salviati, Amidone, Conte, Bressanello. Torino: Capraio; Bellocchio, Novaresio; Salice, Rottigni. Putignao; Rusca, Gerii, Governato, Ramella, Maioglio. Albina il Sig. Molino. Non passa un minuto ed i bianchi so­ no già in vantaggio; Rottigni sbaglia nettamente l'intervento mandando la pal­ la verso la propria rete. Bressanello in corsa devia il pallone fuori della portata di Capraro. Genova 1 - Torino 0. La squadra genovese mostra una buona intesa: Salviali e Mcrchiandi fanno ammattire i difen-ori grigi, piuttosto incerti e con­ fusionari. Altre incertezze dei difensori creano numerosi pericoli per la squa­ dra torinese. Al 19" i genovesi sbagliano una fa­ cile occasione; al 21’ sono invece i to­ rinesi a sfiorare, il successo con un col-

po di testa di Maioglio, che colpisce la traversa. Al 27. secondo goal dei bianchi; nuo­ vo « svarione » di Rottigni, che dà via libera ad Amidone. Il centroavanti avan­ za ed insacca in rete. Nell’intervallo le due squadre opera­ no alcune sostituzioni. Tra i torinesi Fa­ nello prende il posto di Gerbi e Guadalupi quello di Rottigni, che passa late­ rale al posto di Putignano. I genovesi sostituiscono Bizzoccoli con Durisi, Ami­ done con Vigna e Revello con Starace. Azioni alterne nei primi minuti; i to­ rinesi appaiono piutto-to lenti c la di­ fesa genovese non ha difficoltà nell’infrangere i loro attacchi. A metà campo Chiarlo e Franchini dominano incon­ trastati ed offrono continuamente ai lo­ ro attaccanti spunti per nuove azioni of­ fensive. All’8’ Rusca retrocesso in difesa, fal­ lisce nettamente l’intervento permetten­ do a Vigna di impadronirsi del pallone: il terzo goal genovese è così latto. Non passano cinque minuti che Capraro deve raccogliere alle proprie spal­ le il quarto pallone: è ancora Vigna ad avere la palla ed in buona posizione a scaraventarla in rete. Oramai i genovesi sono paghi del suc­ cesso e si limitano a controllare gli av­ versari; in tal modo i torinesi possono portarsi all’attacco ed al 20’ Rusca ac­ corcia le distanze. Al 24" lo stesso Rusca viene atterrato in area e Rame!la tra­ sforma in rete il rigore concesso dal­ l'ottimo Arbitro Molino: 4 - 2. La partila volge ormai al termine ed a nulla serve il serrate finale dei grigi. La vittoria resta ai genovesi che se la

Il campo « Torino » durante la funzione della Pasqua dello Sportivo

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sono meritata perché si sono dimostrati i migliori sia come blocco come indivi­ dualità. Subito dopo sono scesi in campo i Ragazzi A, che si sono schierati come segue :

Torino: Zerbini: Minella. Mitola; Fiorio, De Filippi. Rivelili ; Talìia. Viilata. Costantini, Attornisi, Demolii.

ptilmann le due squadre genovesi a Superga, a vi-itare il luogo in cui tragi­ camente perì, il 1 maggio 1919, la Squa­ dra del grande «Torino». Al ritorno in città i giovani calciatori si sono radu­ nali nella Chiesa di S. Secondo, dove hanno chiuso la loro giornata sportiva torinese assistendo alla S. Messa serale. Emanuele Loro

Genova: Musoni; Celestino, .Svinilo B, Oberti, De Franchi, Sciulto F; Raparvioli. Bosco, Marchese, l’egan, Canepa Arbitro Macchiolo. L’incontro è stato nel complesso equi­ librato: i genovesi hanno stentato a tro­ vare l’accordo e pur attaccando di più, non sono riusciti a concretare le loro azioni. Merito anche di Minella e Mi­ tola, che, vedovi e scattanti, hanno sal­ vato parecchie? situazioni critiche. I grigi torinesi hanno impostato le loro offensive su veloci azioni di con­ tropiede, sfumate però per l’imprecisione degli attaccanti. Nulla di fatto nel I tempo; nella ri­ presa il giuoco non migliora. I torinesi continuano a sprecare le occasioni da rete che si offrono loro ed i genovesi ne approfittano per portarsi in vantag­ gio. Rapaecioli approfitta di un malin­ teso della difesa grigia ed insacca da pochi passi. Siamo al sto minuto ed i torinesi avrebbero tutto il tempo per riportare in pareggio le sorti della partita: «11’11* un tiro di Tullia esce di poco. La stessa sorte loci a al 16" ed al 25’ a due tiri di Demetri. .Al 27’ il pareggio sembra cosa fatta, ma Rivella da pochi passi sbaglia in modo incredibile. Cosicché anche la se­ conda partita si chiude con il successo dei giovani calciatori della Superga. Dopo il pranzo offerto dal C.SJ. To­ rinese nell’ospitale ristorante del Cam­ po « Torino » i Dirigenti del Comitato Torinese hanno accompagnato in auto-

PISA Il giorno 30 u.s è improvvisamente deceduto un nostro caro amico, il comm. rag. Raffaello Brunori, membro onora­ rio di questo Comitato e padre degli ing. Paolo e dott. Ferdinando, l’uno ani­ matore e vice presidente del CSI di Pisa e Provincia nei primi anni di atti­ vità e l’altro attuale vice presidente nonché medico sportivo del Comitato provinciale. Le bandiere del CSI si inchinano ri­ verenti a venerare la memoria di Lui, che, pur nelle sue molteplici attività dell’ufficio e della famiglia, seppe tro­ vare il tempo per invitarci a porre nel nostro lavoro di organizzatori sportivi tutta quella passione e ([nella serietà, che sono alla base di “ogni attività umana. Mentre si rivolgono alla famiglia le nostre più sincere condoglianze si di­ spone che per la gara di domenica prossinia sia osservato un minuto di raccoglimento per onorare la Sua memoria. La Presidenza

Dopo le diverse « Pasque dello Spor­ tivo » organizzate in Pisa e Provincia da parte delle singole UU. SS. < he han­ no corrisposto all'invito dato in tal sen­ so da questo Comitato, nella mattina del 2 giugno, dopo due conversazioni tenute dall’Assistente provinciale nelle sere de) 31 maggio e 1 giugno, i Diri­

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I partecipanti alla "Pasqua dello Sportivo" a Jesi

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genti provinciali nella loro totalità han­ no celebrato nella chiesa dei Salesiani in Pisa la loro « Pa-qua dello sportivo >.

Comunicazione. — Si porta a cono­ scenza che essendo il dott. Alunno tra­ sferito ad altra sede in sua vece è stato nominato presidente delle UU.SS. Vela­ tini e Spes di Volterra, il dott. Maglia­ io Roberto attuale direttore dell’istitu­ to minorile di \ olterra ed in sostituzio­ ne dell addetto all’atletica leggera di questa Società, sig. Luciani Franco anch’esso trasferito ad altra sede, si nomi­ na a tale incarico il sig. Ticciali Gio­ vanni.

JESI Pasqua degli sportivi Preceduta da una « du<; sere», det­ tata daH'Assistente zonale, dott. Roberto Vigo, è stata solennemente celebrata la « Pasqua degli sportivi jesini », nella monumentale chiesa di S. Marco. Lo slancio robusto delle linee archi­ tettoniche e degli affreschi giotteschi si armonizzavano alle taglie atletiche de­ gli 80 solidi giovanotti convenuti. Mentre il rev.mo Mons. Giuseppe Dot­ tori, delegato vescovile di A. C. saliva l’Altare, la maschia voce degli atleti riempiva le navate, accompagnando con canti e sobrie preghiere lo svolgersi del S. Sacrifìcio. Prima della Comunione, il celebran­ te ha rivolto un fervente invito ai gio­ vani. stimolandoli a donare la loro gio­ vinezza forte c pura a quel Dio, «che allieta la loro giovinezza », Commovente la serietà e la compo­ stezza religiosa del folto gruppo di atle­ ti, accostatisi al Signore. In quel mo­ mento venne spontaneo l’auspicio, che i pastori di anime si possano interessare più a fondo di questi giovani così di­ menticati. La consegna di un'immagine apposita­ mente preparata dal C-.S.I. ed una sim­ patica colazione alla campagnola in­ naffiata da generoso vinello dei colli je­ sini hanno degnamente chiuso la cele­ brazione, immortalata da un gruppo fo­ tografico. Oltre la presenza di molti atleti delle Società affiliate al CSI, abbiamo notato con molto piacere l’intervento dell’alle­ natore della nostra squadra maggiore, sig. L. Zavatti, accompagnato dal por­ tiere Marini; abbiamo notato nel suo volto, sempre onesto e serio, la soddisfa­ zione di essere intervenuto e (non ci sembra di sbagliare) un po’ di rimorso per non aver condotto qualche altro bravo atleta della desina. Graditissima anche la presenza di ima rappresentanza in finlandese della squa­ dra cestislica «Olearie Fieralisi»: ac­ canto a costoro, ricordiamo c ringra­ ziamo anche i diversi atleti jesini, mili­ tanti in società... estere, che non sono voluti mancare: Salari, Vigo, ere. Ringraziamo infine i bravi Fratelli della Misericordia per la loro premura verso ogni iniziativa del nostro Comi­ tato zonale.


FANO Saggio

ginnico-sportivo

al

Col­

legio S. Arcangelo

«...Riponete dunque la vostra gioia nella pratica corretta dello sport. Re­ cate anche in mezzo al popolo la loro benefica corrente affinché fiorisca sem­ pre più la sanità fisica e psichica c s'invigoriscano i corpi a servizio dello spirilo.. ». Le parole qui sopra riportate stral­ ciate dal discorso che Pio XII rivolse agli insegnanti di educazione fisica, do­ vrebbero essere oggetto di profonda considerazione da parte di tutti coloro, cui è affidata l’educazione della gio­ ventù. Come strumento dell'anima il corpo dev'essere forte. La cultura fisica deve mirare al suo continuo perfezionamen­ to. proponendosi il duplice scopo: lo sviluppo armonico dell’organismo e il rafforzamento della volontà, per mezzo d’uno sforzo liberamente accettato e saviamente coordinato. Ottimo comple­ mento dell'educazione fisica è lo sport che, insieme agli esercizi ginnici, irro­ bustisce fisicamente il giovane, assil­ lato dalle occupazioni intellettuali, ne esercita la volontà e ne sviluppa l’e­ nergia e il coraggio. Per tutti questi motivi c per tanti altri ancora, sport ed educazione fisi­ ca sono largamente praticati al Col­ legio S. Arcangelo, come del resto in

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tutti i Collegi dei Fratelli delle Scuole Cristiane, che dedicano tutta la loro vita alla educazione morale, intellet­ tuale e fisica dei giovani. Ottimo coronamento dell insegna­ mento deH'educazione fisica è il saggio ginnico — sportivo che, verso la line dell'anno scolastico, si svolge in quasi lutti i suddetti Collegi All'Istituto S. Arcangelo di Fano la interessante manifestazione sé -volta il 2 maggio, alla presenza delle \utorita religiose, civili, militari e sportive del­ la Provincia e città, e alla presenza di un eccezionale pubblico, composto, in gran parte, dalle famiglie degli alun­ ni della Scuola Media e del Liceo Scientifico dell'istituto. NeH'artistico quadriportico del Collegio, reso festoso dallo sventolìo di mille bandiere, in iter­ fella tenuta ginnica, la massa degli alunni, accompagnati dalle note festo­ se della banda militare del VI C.A.R. di Pesaro g.c., hanno sfilato con passo marziale e deciso. Dopo gli onori alla bandiera e il canto dell’inno nazionale si sono svolti, con rapidità e sicurezza, i diversi nu­ meri del vario programma: esercizi collettivi a corpo libero, esercizi fi­ gurali, combinati, ecc. Gli studenti del Liceo si sono misurati, oltre che nei collettivi, in esercizi individuali ai grandi attrezzi, che hanno richiesto lo­ ro. volta per volta, prontezza, forza, audacia e risolutezza. Ha suscitato par­ ticolare interesse titi breve incontro di pallacanestro e alcuni giuochi e gare di pattinaggio. Al termine del saggio la Giuria ha assegnato la prima coppa al colletti­ vo figurato per terziglie, eseguito da­ gli alunni della I e II liceale; la se­ conda coppa è stata assegnata all’eser­ cizio collettivo con le pertiche mobili, eseguito dagli alunni della III e IV li­ ceale. E' stato giudicalo degno di di­ ploma di primo grado il collettivo con le elavette, eseguito dagli alunni delle terze medie. Sono poi stati premiati i giovani che si sono distinti nelle com­ petizioni sportive della provincia e d’istituto. L’Inno del Reggimento di S. Marco ha chiuso la simpatica manifestazione. Le Autorità intervenute, prima di la­ sciare il Collegio, si sono vivamente compiaciute con il Preside, Prof. Fr. Oreste Testa e 1011 i valenti insegnanti di educazione fisica: Proff. Aldo Zer.garini e Renato Rimondini che. con passione e slancio, si dedicarono alla preparazione del saggio, validamente aiutati dalla Direzione del Collegio. 1 pattinatori sono stati istruiti dall’Olimpieo Sig. Otello Tamburini.

THIENE La Pasqua dello Sportivo

La bella usanza di riunire nelle «Tre Sere» che precedono la domenica del­ le Palme, tutti gli sportivi thienesi, in occasione della Pasqua dello Sportivo, ha avuto anche quest’anno l'esito auspi-

Molletta. 27 maggio, finale regio­ nali di -pallavolo: premiazione degli atleti brindisini

cato. Così, una volta all’anno, nel no­ stro Patronato, accanto alle forze giova­ nili sportive che militano sotto la ban­ diera della « Fulgor » si trovano riuni­ te le vecchie glorie, che in questi ulti­ mi trenta anni, hanno tenuto alto il nome di Thiene sportiva. E si trovano uniti questi sportivi an­ che anziani, per una manifestazione al­ tamente significativa. Tutti, da bambini e da fanciulli, sono stati educati in Patronato e preparati alle dure lotte per la vita, anche per mezzo dello sport. Ora è la « Pasqua dello sportivo » che li riunisce nuova­ mente in Patronato per farli accostare al Signore. Due conferenze di preparazione: nelle sere di giovedì e --------venerdì J’ °8 e 9 aprile. sono state tenute, nella sala del teatro dal doti. Wladimiro Gualandi, ex allie­ vo del Patronato Leone XIII di Vicenza. La prima sera ha parlato su « Lo Sport Cristiano » in genere, c la sera seguente il medesimo argomento è stato ampia­ mente sviluppato, alla luce degli augusti insegnamenti del Pontefice Pio XII, che in vari discorsi ha chiaramente esposto la dottrina della Chiesa sulle finalità dello sport cristianamente inteso, e che ha accettato « conte un onore » ( sono sue parole) l’appellativo di « Papa degli sportivi ». Gli sportivi intervenuti, più di due­ cento, hanno seguito con vivo interesse la parola avvincente del Don. Gualandi che li ha portati a concludere, con Pio XII, che la più bella definizione dello sport cristiano è « fare dei corpi sani e vigorosi l’involucro di anime belle e forti » e che « lo sport che non serve l’anima, è un vano agitarsi di membra, una ostentazione di caduca avvenenza, una effimera gioia ». Sabato sera i giovani si seno radu­ nati nella nostra devota Cappella, dove il sac. Don Luigi Baccega del C. C C. di Vicenza, ha concluso la preparazione alia « Pasqua dello sportivo ». Alcuni confessori straordinari, dispo­ sti agli angoli della Chiesa, hanno in­ tanto ascoltato le confessioni degli spor­ tivi che, dopo la Benedizione Eucaristi­ ca, sono ritornali alle loro case riconci­ liati con Dio, con la niente e con il cuore preparali a soddisfare al Precetto Pasquale. Domenica delle Palme, alle ore 8, la Chiesa era di nuovo gremita di sporti­

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,*ì."r • Ai Campionati Nazionali di R. Emilia la Silvio Pellico di Cremona è riu­ scita ad impegnare seriamente la Be­ rtelli nella cat. C. Ecco da sinistra, in piedi: Scheda. Vivaretli, Franzoni. Me­ sone, Scolari, Barbieri, l'allenatore Boz­ zoli; in ginocchio: Bonezzi, Parma, Vezzi e Trombini

vi. Durante la S. Messa tulli i presenti si sono accostati al Banchetto Eucaristivo. A tutti poi è stala distribuita una im­ magine ricordo dell'Iinmacolata con le frasi sopra riportate di Pio XII, affinché resti incancellabile nella memoria degli sportivi Thicnesi, la « Pasqua dello spor­ tivo » dell'anno Mariano 195 1.

* * * Sabato 1° maggio, nel Patronato Leone XIII di Vicenza, si è tenuta la solenne celebrazione del Decennio del Centro Sportivo Italiano per la Provincia di Vicenza. Erano presenti il Vescovo, Mons. Carlo Zinato e il dott. Aldo No­ torio, vice Presidente Generale del C.S.I. Tra gli sportivi partecipanti (circa 500) non potevano mancare i dirigenti e gli atleti della Fulgor di Thiene, Arriva­ rono puntuali, in pulman, a rappresen­ tare tutti i giovani sportivi del Patro-

nato San Gaetano. C’era, al completo, la -quadra ragazzi che ha partecipalo al lampionaio provinciale di calcio del C.S.I.; c’erano gli allievi e gli juniores della pallacanestro, con alcuni ami­ ci simpatizzanti : in tutto 35 giovani, ac­ compagnati dal Presidente rag. Sardi*! <* dal Kev/mo Assistente. Alle ore 8 S. E. Mona. \ escovo ha ce­ lebrato la S. Me-sa, formulando, al ' an­ gelo, un caloroso augurio aifinché il C.S.I. riesca ad elevare il livello morale in ogni settore dello sport. All'uscita dalla chiesa, dopo la foto generale, il doli .Aldo Notorio si è de­ gnato di posare accanto al folto gruppo della Fulgor. Poi i convenuti si sono ra­ dunati nella moderna accogliente sala del Cinema. Qui il Presidente provin­ ciale del C.S.I., rag. Angelo Giullari ex­ allievo del Patronato Leone XIII. ha ri­ volto il suo saluto alle autorità religio­ se e sportive intervenute, cedendo poi successivamente la parola a Mons. Ve­ scovo, al dott. Merini, del C.O.N.L e al­ l'ispettore regionale del C.S.I. sig. Cur­ zio Francesconi. il quale ha elogiato la opera del Comitato vicentino, che è tra i più attivi del Veneto. Indi ha preso la parola il vice Presidente Generale del C.S.I., che ha tenuto il discorso uf­ ficiale. Egli ha affermato che compito del C.S.I. è quello di «dare un’anima allo sport, fare dell’atleta non sempli­ cemente un uomo robusto e agile; ma un forte cristiano, capace di vincere i più duri confronti della vita ». Tra le molte figure e i molti episodi riportati ha ricordato in modo particolare l’atleta Romani, campione europeo di nuoto sui 200. 300 e 600 metri, che ad Helsinki, in un paese protestante, fu ammirato per la sua religiosità. « Questa » — ha detto l’oratore — « è la forza che fa del­ lo sportivo un ottimo cristiano ». Cor­ diali applausi hanno coronato il disco’ so del dott. Notorio. Poi è seguita l’attesa premiazione. An-

La Fulgor vincitrice della « Coppa Di­ sciplina » nel Campionato Provinciale Ragazzi del C.S.I. che un rappresentante della Fulgor è stato chiamato sul palco delle autorità per ricevere un premio: la Coppa «Di­ sciplina », alla quale la squadra aveva mirato fin da quando si era iscritta al campionato. Sempre, in ogni gara, vincitori o vin­ ti, i ragazzi della Fulgor hanno saputo contenere l’entusiasmo o lo scoraggia­ mento. E sempre, in ogni gara, avver­ sari ed arbitri sono stati unanimi nell’elogiare il comportamento « discipli­ nato » della Fulgor. Così la Coppa «Di­ sciplina » è stata il più bel coronamento del campionato, al quale la Fulgor ha partecipato con i suoi elementi più gio­ vani e migliori, perché tutti i tesserati al C.S.I. sono iscritti alla sezione Preju della G.I.A.C. Murialdina. Alla fine della manifestazione i gio­ vani sportivi del Patronato San Gaeta­ no hanno fatto ritorno a Thiene.

Bollettino Informazioni deI ^8»®® (OMIIA10 PROVIHCIAIE DI MII4H0

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Nei giorni scorsi il Signore ha voluto con Se Don Cesare Cattaneo, che per ben sette anni fu l’assistente diocesano della G.I.A.C. Ambrosiana, La bontà che distingueva don Cesare gli permise di interporsi per una sol­ lecita e soddisfacente soluzione alla unificazione sotto la comune egida del Cen­ tro Sportivo Italiano di quella pur fio­ rente attività che veniva svolta dal C.S.I. L'amore che don Cesare, portava ver­ so i giovani ebbe i suoi benefici effetti infondendo fiducia in momenti partico­ larmente difficili ai pur volonterosi pio­ nieri del CSI Milano. 11 CSI Milano partecipa al lutto della G1AC ambrosiana ed invita i suoi or­ ganizzati a voler nel migliore dei modi ricordare la bella figura di don Cesare Cattaneo assistente ecclesiastico modello. La Prosldouzu Un mese di attività atletica

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I giovani sportivi della Fulgor di Thiene, partecipanti alla solenne celebra­ zione del decennio del C.S.I., tenutasi a Vicenza, in Patronato Leone XIII, il 1° maggio u. s., si strìngono festosi attorno al dott. Aldo Notorio. vice pre­ sidente del Centro Sportivo Italiano

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Vogliamo qui riassumere brevemente le principali affermazioni conseguite da­ gli atleti del C.S.I. Milano in quest’ul­ timo mese di attività. Premettiamo che — esauritasi l’attività invernale con le corse compresici e la preparazione pre-


atletica in palestra, il CSI Milano ha indetto la sua Leva Atletica 1954 che. come si ricorderà, in cinque distinte riunioni radunò 113 atleti in gara. Poi, seguendo le direttive della C T.N., ha invitato le proprie Società a svolgere una buona attività federale, specie tra i IH serie, senza trascurare però la at­ tività propagandistica. 11 25 aprile il C.S.I. Milano organizzò la Vili Pasqua dell’Atleta, che ottenne al Campo Ciu­ rlati un vivissimo successo. Ecco dunque le più recenti « uscite » dei nostri atleti:

quest’anno ottimi risultati, passando vit­ toriosa sui vari campi. All’Arena di Mi­ lano il 22 maggio la nostra squadri ha segnato mi prestigioso 13” netti, tempo che la colloca al secondo posto assoluto nei valori nazionali, preceduta 80lo daH’Etruria di Prato (42’6). Il nostro quartetto c composto da Muserà, D’Asnasch, Arnioni, Gandini.

CENTRO

SPORTIVO ITALI AHO

Magnifica gara di D’Asnasch nella riu­ nione Internazionale di Parigi

Sergio D’Asnasch, il primo atleta del CSI Milano che ha ufficialmente vesti­ to la maglia « azzurra », è stato nuova­ mente chiamato dalla Federazione a rap­ presentare l'atletica italiana in un dif­ ficile cimento internazionale; la grande riunione di Parigi del 30 maggio. 11 no­ stro atleta ha ottenuto una splendida affermazione, classificandosi al secondo posto nella gara dei 200 metri piani, a pochi centimetri dall’altro italiano Sangennano, vincitore della gara, e prece­ dendo i migliori velocisti francesi, col tempo di 21’*8, nuovo primato del CSI. Tonconi Serie

e

Slas

campioni

lombardi III

.Nella prima giornata dei Campionati lombardi III serie, due nostri atleti han­ no meritatamente vinto il titolo. Alber­ to Tenconi si è imposto nel lancio del martello con 41,07 metri (nuovo pri­ mato), mentre Ferruccio Sias, quarto classificato ai Campionati del CSI a Ca­ gliari, ha vinto il lancio del giavellot­ to con ni. 44,89 (primato personale). Nuovi primati del C.S.I. Milano nel 1500 metri e nella staffetta 4x100

Altri primati del CSI battuti di re­ cente sono quelli dei 1500 metri e del­ la staffetta veloce. Nella classica distan­ za del mezzofondo Alfredo Rizzo ha portato il limite prima a 4’01” e poi a 4’00"8 nella vittoriosa gara del 13 giu­ gno a Milano. Il precedente primato apparteneva ad Umberto Airaghi con 4’04”4. Rizzo, campione d’Italia del CSI del 1952, è attualmente al terzo posto assoluto tra gli specialisti nazionali. Anche la staffetta 4 x 100 ha ottenuto

Il nuoto nella Provincia

L’estate è alle porle! La bella stagio­ ne, che per il momento è segnala solo dal calendario, ci invita a sviluppare e potenziare uno sport rimasto pressoché sconosciuto nella nostra provincia come attività del Centro Sportivo Italiano, ma che viene largamente praticato dalla massa dei giovani: IL NUOTO ! Infatti, se nell’immediato dopoguer­ ra, file interniinabili di ciclisti percor­ revano le strade per il lago di Garda per tuffarsi nelle tiepidi acque del Be* naco, ora, ai ciclisti si sono sostituiti’ i motoscooteristi, che in festose comiti­ ve sfrecciano sull’asfalto coprendo in alcune decine di minuti i 24 chilometri che separano Verona dal Lago. Ogni spiaggia, ogni tratto di costa accessibile serve come base per gli im­ provvisati appassionati. Tutti si preoc­ cupano di nuotare e ben pochi di come nuotare. L’importante, per loro, è stare a galla e fare alcune bracciate tanto da occupare con questo divertimento la giornata di festa. Altrettanto si verifica in quella un tempo tanta decantata piscina comuna­ le, divenuta ormai inadatta, indecorosa, insufficiente per le migliaia di persone che vi convengono. Qui forse, più che al lago, vi sono alcuni che si preoccu­ pano di saper nuotare e si valgono del­ l’aiuto di maestri o nuotatori più esperti. Ma il problema nostro è quello di cercare fra i giovani abitanti delle ri­ ve del lago di Garda coloro che si de­ dicano con tecnica e passione a questo

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MOFFETTA

Il G. S. « Manzoni »

■ • ì di Brindisi vincitore

delle finali Regio­ nali campione reg. per il 1954 per il Campionato nazio­ nale di Pallavolo

sport cercando di misurarsi in compe­ tizioni sportive, perfezionando lo stile, la velocità, la resistenza e magari ap­ prendendo, in corsi specializzati, vere e proprie nozioni di nuoto e di tecnica del salvataggio.

E’ appunto allo studio presso il Co­ mitato provinciale del C.S.I. l’istituzio­ ne di questi corsi d’istruzione, ai quali speriamo vi aderiscano molti giovani rispondendo con quell’entusiasmo che solitamente li caratterizza. Per il momento, se qualche appassio­ nato di tale sport desiderasse attingere da fonti autorevoli, consigliamo senz’al­ tro l’opuscolo numero 9, edito dall’A.V.E., Roma, della collana C.S.I., o il « Manuale per nuoto ■» che si può chiedere alla Sezione Salvamenti della Federazione Italiana Nuoto. Giancarlo Pavan

Vita delle Sezioni

Atletica leggera. — Domenica 13 c. in. si è svolta a Padova la seconda prova regionale per atleti del C..S I. chiusasi con una netta affermazione della rap­ presentativa scaligera della quale face­ vano parte gli atleti della Salus di Legnago e dilla Bruno Gaiga di S. Lucia. Abbiamo ottenuto il primo posto nel peso, il secondo nel salto in alto, il terzo nel peso, disco, ni. 1500, m. 5000; le affermazioni di squadra ci sono state offerte dalla Salus di Legnago che ha conquistato il terzo posto assoluto.

Pallavolo. — Verona è stata scelta qale città per la finale interregionale Nord di pallavolo. Nella nostra città sono convenute il 17 c. m. le finaliste regionali della Lombardia, Piemonte, Veneto, Venezia Tridentina. Gli incon­ tri si sono svolti al campo Luigi Pic­ coli e si sono chiusi con la vittoria del­ la Concordia di Schio che ha così acqui­ sito il diritto alla fase nazionale. Ciclismo. — Una intensa attività cicli­ stica sta svolgendo questa Sezione, ul­ tima fra queste l'organizzazione di una gara a Sanguinetto il 13 c. m. con la partecipazione di 122 atleti. Inoltre per gli allievi domenica 20 a Legnago, la locale Ciclo Salus ha organizzato una gara per allievi alla quale hanno par­ tecipato 89 atleti; inoltre va tenuta in particolare considerazione il fatto che la gara era valevole quale 11 prova pro­ vinciale dell’U.V.I. in grazia degli accordi fra il CSI e .la UVI.

Calcio. — Con domenica 20 si sono conclusi i tre tornei di calcio per « pul­ cini », ragazzi», « juniores ». In questo ultimo torneo si dovrà fare lo spareg­ gio fra le squadre della Tebaldi c del­ la Spai; la gara si svolgerà domenica 27 sul campo Luigi Piccoli. La premiazione delle vincenti di det­ ti tornei verrà fatta nei primi giorni della settimana prossima e pertanto le squadre interessate, verranno avvertile tempestivamente sia a mezzo comunica­ to che attraverso la stampa cittadina sul­ la quale certamente le nostre affiliate avranno seguito Fondamento delle no­ stre manifestazioni.

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confuso Entrando nel movimentato cervello di un giovane che si affaccia come un fiore primaverile alla vita del mondo, si scorge che lo sport occupa in esso un posto di preminenza, quasi di supremazia come fosse la più impor­ tante o l'unica preoccupazione per aprir­ si un varco nella vita, clic non sempre serba le promesse maturate e conserva­ te durante, la spensierata vita giovanile. Troppi atleti entrati nella vita si trova­ no completamente spaesati, privi di una posizione qualificata, falliti nella pro­ fessione e nello studio, completamente disorientati ed in balia a nefasti pen­ sieri che possono portare alla catastro­ fe materiale e spirituale; e tutto ciò avviene perché non hanno saputo dan­ nilo sport quel posto che ad esso spet­ tava. Ora per non cadere in questo grave errore bisogna considerare lo sport un funzione di questi quattro punti fonda­ mentali :

Il lo sport non deve essere fine a se stesso, ciò significa che Fattività .-portiva non deve intralciare il perfeziona­ mento intellettuale e morale, e tanto meno degenerare in un cullo del pro­ prio « io » dal Iato> puramente mate­ riale; 2) lo sporto non deve intralciare l’attività professionale di studenti o di lavoratori, ma invece deve portare quel­ la distensione di nervi, che dà all'atle­ ta la possibilità di riprendere con più energia la propria fatica quotidiana ;

3) lo sport non deve compromette­ re l’intimità e la serenità delle gioie fa­ miliari. soprattutto nelle attuali disa­ giate condizioni economiche e sociali; 4) lo sport non deve distogliere dai propri doveri di cristiani. La domenica è innanzi tutto dedicata a Dio e noi dobbiamo saper abbinare lo sport con i doveri del buon cristiano. Questi sono quattro principi fonda­ mentali, sono la traccia alla quale ogni atleta dovrebbe ispirarsi, nella certezza di vedere realizzate le parole del S. Pa­ dre « Fare di ogni corpo sano e vi­ goroso l’involucro di anime forti e belle ». Alfio Paccagnella

//Ispettorato veneto diretto da Curzio Francescani ha realizzato il proprio no­ tiziario. Ecco la sua testata con la sin­ tesi del primo numero. CENTRO

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SPORTIVO

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INFORMA

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Presentazione

Spinto da cause di ordine pratico e sollecitato dall’esempio di (piasi lutti i Comitati Provinciali del Veneto, ceco presentarsi, in veste forse non troppo esigente, ina certamente sobria ed ef­ ficace, il Notiziario dell’ispettorato Re­ gionale. C’è un motivo di base alla realizza­ zinne di glielo foglio periodico ed è la necessità di riunire in un’unica colta tutte le notizie, i programmi, i resoconti, le illustrazioni che possono in­ teressare in modo particolare i dirigenti del Veneto. Le varie iniziative saranno presentate in modo chiaro e adatte alle esigenze particolari della nostra regio­ ne, esigenze che sebbene uguali da un punto di vista tecnico a quelle della Sardegna o del Trentino, si discostano, nel lato organizzativo e propagandistico, •da quelle di altre località: ecco quindi che i programmi, le iniziative della Presidenza Centrale troveranno in questo Notiziario concreta applicazione alla luce della tradizione e dei consigli sug­ geriti dai dirigenti provinciali riuniti in sede di Ispettorato. Una ragione funzionale, dunque, che aumenta di valore se si pensa che que­ sto nuovo periodico dovrà inoltre pro­ pagandare e dare risalto a quelle mani­ festazioni di carattere uffic ialmente ed ufficiosamente « regionale » che non tro­ vano adeguata messa in luce né sulla rivista centrale, impegnata com’è in una opera di sostegno generale di tutta l'or­ ganizzazione, né sui periodici dei Co­ mitati Prov.li, assillati da mille proble­ mi locali. Ecco quindi che tutte queste riunioni, finali reg. che in numero assai elevato stanno a dimostrare la comple­ tezza del CSI nel Veneto, rischierebbero di rimanere senza adeguata pubblicità se non soccorresse, sia pure modestamen­ te, il bollettino d’informazioni dcllTspettorato. Da tempo questa idea teneva oc-

l'iipata la nostra mente in attesa di una pratica applicazione: il colpo di grazia è venuto nell’osservare i vari Notiziari dei C. P. veneti. Tutti belli e tutti van­ taggiosissimi alla vita del Comitato, al­ cuni poi presentati in maniera davvero impeccabile. Cosi è sorto «l’ispettorato I nforma Ci vorrebbe la fantasia degli amici di Treviso, l'impaginatura semplice e chiara di Vittorio Veneto, la sostanzi dei veronesi per far sì che ne uscisse un Notiziario all’altezza della situazione. Per questo osiamo lanciare un passo avanti e chiedere a tutti gli amici ve­ neti, ed in modo particolare ai «tecni­ ci » della stampa, una collaborazione per il miglioramento di questo Notiziario che non è solo patrimonio dell'ispettore, ma di tutti quanti nel Veneto si sentono attaccati alle fortune del Centro Sportivo Italiano. A tutti gli amici vada in questa orcasione un saluto particolare. Il C.S. I. Veneto Organico dirigenti 1953-55

Ispettore Regionale: Curzio Francesconi (Verona); Iz. Ispettore Regionale: Ivo Rubinato (Padova); Segretario Re­ gionale: Luigi Grava (Verona).

Componenti : Giancarlo Lazzarotlo (Belluno); Nicola Battista (Gorizia); Olivo Spolaore (Padova); Menenio Bortolozzi (Treviso); Aurelio Coltelle (Trie­ ste); Giovanni Fusori (Udine); Angelo Violato (Venezia); Giuseppe Bovo (Ve­ rona); Angelo Giullari (Vicenza); Lui­ gi Pavan (Pordenone), Aldo Toffoli (Vit­ torio Veneto).

Consulenti : Stampa: Giorgio Gironi (Verona); Calcio: Ugo Rozio (Verona); Luigi Stochino (Venezia); Giovanni Borghi (Udine); Ciclismo: Antonio Pini (Tre­ viso); Mariano Maggian (Vicenza); Atletica Leggera: Giuseppe Bettella (Padova); Menenio Bortolozzi (Trevi­ so); Tennis da Tavolo: Nilo Steffan (Treviso); Walter Marccllin (Treviso); Sci e Montagna: Giorgio Gironi (\ erona); Giuseppe Bettella (Padova); Nuo­ to: Leopoldo Ongaro (Venezia); Pal­ lacanestro: Gianni Mosscnta (Treviso); Giorgio Giraldi (Trieste); Pallavolo: Ri­ no Damiani (Verona); Giuseppe Boaretto (Padova); Silvano Sarti (Trieste); Bocce: Sergio Testi (Verona);. Componenti Commissioni Tecniche Na­ zionali : Calcio: Ugo Rozio (Verona); Cicli­ smo: Antonio Pini (Treviso); Tennis da Tavolo: Nilo Steffan (Treviso); Sci e Montagna: Giorgio Gironi (Verona); Nuoto: Leopoldo Ongaro (Venezia). Panorama veneto

MOFFETTA

Le squadre finaliste Manzoni di Brìndisi e Fides Triggiano di Ba­ ri con i dirigenti, arbi­ tri. rappresentante del­ la FIPAV, ecc. a fine partita

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Domenica 13 giugno due manifesta­ zioni di aho interesse agonistico chiu­ devano contemporaneamente il primo cielo delle manifestazioni regionali del CSI. Piace subito sottolineare il fatto che quest’anno abbiamo visto riunioni a carattere regionale veramente degne della qualifica loro assegnata e non solo per intelligenza di organizzazione, si-


gnorilita di premi, ma soprattutto per la quasi totale presenza, viva e generosa, dei Comitati Provinciali veneti. Abbiamo rosi visto un Campionato Re­ gionale di Calcio effettuarsi con la par­ tecipazione di tutti i nove C.P. veneti: e due riunioni di At. Leggera con poco meno di due centurie di giovani. E’ una constatazione questa che fa molto pia­ cere perché dimostra come il CSI stia decisamente orientandosi verso una ma­ turità polisportiva che è uno dei suoi caratteri fondamentali. Attendiamo ora con ansia la conclusione della stagione che ci vedrà tutti seriamente impegnati col Nuoto, col Ciclismo, col classico «Trofeo della Montagna», con le Boc­ ce, con la Atletica Leggera onde ricon­ fermare questo nostro giudizio. Iniziatasi sin dallo scorso novembre, la Corsa Campestre ha tenuto per lun­ go tempo impegnati i non pochi atleti dediti a questa specialità e numerose sono state le prove organizzate dai vari C.P.. La finale regionale svoltasi il 21 febbraio a Sernaglia ITreviso) con la presenza di un folto gruppo di atleti terminò con la vittoria del trevigiano Bozzetto davanti a Cagno. Pure con netla affermazione degli atleti della Marca finì il Campionato di Ciclo Campestre disputatosi la domenica successiva a Lo­ ria (Treviso) con Nervo del CSI Loria primo dei dilettanti e Roberti dell’Aqui­ la Fontane primo degli allievi. Mentre i ciclisti guazzavano tra campi e difficili sentieri c i non molli spettatori rabbri­ vidivano dal freddo, in un ospitale sa­ lone di Padova i pongisti davano di le­ na per concludere la fase regionale del Campionato Italiano di Tennis da Tavo­ lo. Buona, anche se non totale, la par­ tecipazione dei C.P. c vittorie scontate in partenze dei rappresentanti di Tre­ viso ai primi due posti sia nel singolo come nel doppio. Trevisiol per la pri­ ma specialità e Dotto - Furlanetto nella seconda si facevano ammirare per la loro precisione c le successive afferma­ zioni in campo nazionale non fecero altro che confermare il loro grado di forma. Se si considerano poi le altre due manifestazioni di Tennis da Tavolo a carattere regionale dellTl aprile a Viti. Veneto e del 2 giugno a Treviso (Trofeo a Squadre) viene spontaneo il dire che in questo campo, come per le campestri, si possa essere tranquilli e guardare fiduciosi l’avvenire. Dove invece non si è raggiunta una completa soddisfazione è nel Ciclismo a Squadre ( U.S. Viliorba vincitrice sia negli Allievi come nei Dilettanti) anche se dal punto di vista tecnico non ci sia nulla da eccepire. Occorre un mag­ giore impegno da parte di tutti i C. P. perché questa manifestazione, tanto bel­ la ed efficace ai fini propagandistici, ac­ quisti nuovo vigore. E passiamo ad un argomento ben in­ teressante. Pallavolo e Pallacanestro. 11 23 maggio a Schio per i regionali della Pallavolo erano nove le squadre iscrit­ te, ma il cattivo tempo permise che solo sei, in rappresentanza dì altrettanti C.P., fossero effettivamente presenti sui cam­ pi del Ricreatorio di don Giuseppe. Ne consegue che in quest’anno si sono fat-

hi memoria ilei Conte A1BIRTO BONACOSSA Il sig. rag. Egidio Pennati da Lecco, nostro valoroso collaboratore nella rubrica « Filatelia Sportiva » ci ha inviato un suo « Carme » com­ posto in collaborazione col sig. U. Ferretti, in memoria del conte Alberto Bonacossa. Un breve componimento poetico nel quale sono esaltate le virtù spor­ tive del Gentiluomo recentemente scomparso, il quale spese tutta la Sua vita per l’esaltazione della grande Idea, dedicandovi dapprima le Sue doti atletiche ed in seguito la Sua esperienza e la Sua passione incontenibile. In circa venti quartine sono sinteticamente accennate le specialità sportive nelle quali Alberto Bonacossa eccelse; prima fra tutte quella del pattinaggio artistico, nella quale per un lungo periodo di tempo Egli, assieme alla Sua consorte, la contessa Marisa, detenne il titolo di cam­ pione italiano. Se si tien conto che ciascuna specialità è sintetizzata in non più di due quartine, ma più spesso in una sola, è facile dedurne a quante Egli dedicò la propria attività, distinguendovisi sempre. Ma soprattutto è necessario rammentare che Albeto Bonacossa fu l’ideatore delle collezioni filateliche « a soggetto sportivo ». Le Sue nume­ rose relazioni nel mondo dello sport, le Sue presenze a tutti i più impor­ tanti avvenimenti mondiali, gli consentirono di costituirsi una collezione che, nel suo campo, deve ritenersi di gran lunga la più completa del mondo. L’enunciazione che procede serrata come si addice ad un componi­ mento che vuol esaltare il moto nella vita, i tocchi ben riusciti coi quali i vari sport vengono sintetizzati, fanno si che il « Carme » corrisponde perfettamente al concetto perseguito dagli Autori ed è per questo che esso si legge e si rilegge con grande interesse. Il lavoro è presentato dalla Casa editrice « La Sociale » di Lecce, in una veste non solo dignitosa, ma signorile. Esso non dovrebbe mancare di esser letto e conservato da tutti gli sportivi in genere, ma soprattutto da quelli che si dedicano alla filatelia sportiva. Diremmo persino che dovrebbbe far parte delle collezioni specializzate. Il costo di ciascuna copia è di L. 150. Rivolgere richieste alla Editrice « La Sociale » di Bodega e Sottocornola, Lecco.

ti passi da gigante, e tali da far pre­ vedere un largo sviluppo in tutti i cen­ tri veneti. Schio e Gorizia diedero a vedere due sestetti di alto valore e fu un vero peccato sacrificarne uno per l’uitcriore prosecuzione del Campionato nazionale I avvertimento pcr la C.T. Na­ zionale; urge rivedere il dispositivo!). Scarsa la partecipazione al « Trofeo » nazionale, che vide la Scaligera di Ve­ rona prevalere sui Vigili del Fuoco di Padova. Nella Pallacanestro si contarono nove squadre effettivamente presenti: cinque nella categoria « A » e quattro nella ca­ tegoria « B ». A treviso il 25 aprile si svolsero le finali con successo totale di Trieste pcr merito deH’zlm/ace e della Vis. Resterebbe ancora da esaminare il cal­ cio, ma rimandiamo ad altra parte del Notiziario per i dati finali. Un apprez­ zamento lo abbiamo fatto in apertura di questo panorama: non resta altro che ribadirlo.

Il senso dell'onore Esiste nell’uomo, più o meno svii tippato, il senso dell’onore; quellat sensibilità naturale dell’individuo per etti egli istintivamente percepisce quello che il suo onore esige e quello che deve respingere come disonorevole nell’agire proprio o altrui. Ha un retto senso dell’onore colui che ha la coscienza di dover costante-

niente meritarsi la stima e il riguardo che lo circondano; attua questo senso d onore colui che per questo motivo ri­ fiuta di compiere qualsiasi atto di infe­ deltà o slealtà. Dall’onore deriva infatti all’individuo la possibilità più o meno grande di spiegare un’attività nella so­ cietà: se l’onore è perduto tale attività si spegne; se è menomato anche l’atti­ vità sociale è ridotta. Il negato ricono­ scimento dell’onore equivale alla morte civile. Di qui la sua somma importanza. Benché il giudizio della società sia spesso superficiale e falso, tuttavia non si può prescinderne, è anzi il più delle volte un vero dovere morale rivendicar­ ne il proprio onore conculcato. Gesù ri­ pudiò come ingiuriosa una frase che lo designava come samaritano e indemo­ niato, stabilendo il suo onore di fronte a Dio: e quando il servo del Sommo Sa­ cerdote lo percosse sulla guancia, il Divino Maestro non gli porse l’altra, ma lo rimproverò pubblicamente. Il cristiano poi scorge il suo motivo della sua grande dignità proprio perché « Dio lo fece a sua immagine e 'somi­ glianza » e « di poco l’ha fatto infe­ riore agli Angeli, lo ha coronato di gloria e di onore ». Di qui un corri­ spondente dovere di rendersi degni di questa somma dignità conducendo una vita santa « in modo tale che gli uomini vedendo le vostre buone o;,. _ i.pere diano gloria al Padre che è nei cieli eli». Pensieri dell'Assistente

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V O R II I ]

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delle Commissioni Tecniche Nazionali del C.S.I.

ATLETICA LEGGERA COMUNICATO UFFICIALE N. 3 CAMPIONATO NAZIONALE DI CORSA CAMPESTRE La Commissione Tecnica Nazionale per l’Atletica Leg­ gera, presa visione dei risultati del Campionato Nazionale di Corsa Campestre, svoltosi a Rimini il giorno 4 aprile 1954; controllati i documenti d’identità presentati dai con­ correnti partiti sub-judice per mancata od incompleta pre­ sentazione dei documenti stessi all’atto della partenza; accertato che tutti i preaccennati concorrenti hanno rego­ larmente documentato la propria identità, ad eccezione dell’atleta Guacci Ennio dell’U.S. « Fortitudo ■ di Lecce, classificatosi al 32“ posto, il quale, avendo sorpreso la buona fede dei propri dirigenti è stato da quelli espulso dall’Associazione; toglie dall’ordine di arrivo l’atleta Guac­ ci Ennio, dell’U.S. « Fortitudo » di Lecce, 32“ classificato ed omologa i risultati della gara che qui si riportano, li­ mitatamente ai primi 12 classificati; 1. Lucchi Luciano, U.S. Coin, Venezia, in 11'58”; 2. Nittoli Amedeo, U.S. D’Alessandro, Teramo, in 11’59'’; 3 Assi Tommaso, U.S. Landolfi, Molfetta, in 12'01”; 4. Cattaneo Pietro. Gallaratese, Varese; 5. Piazzi Gino. Virtus. Fer­ rara; 6. Antiga Vittorino. Coin, Venezia; 7. Valerio Ma­ rino. Neo Castrum, Catanzaro; 8. Gandini Giorgio, Atleti­ ca, Brescia; 9. Campione Francesco, Folgore, Reggio Ca­ labria; 10. Di Pietro Nicola, Aurora. Pescara; 11. Vespo Salvatore, Caramba, Catania; 12. Zumi Arturo. Aurora. Vasto Chieti. Seguono altri 107 classificati. CLASSIFICA PER COMITATI PROVINCIALI 1. Molfetta. punti 322; 2. Brescia, 299; 3. Rimini, 261; 4. Viterbo, 258; 5. Genova, 253; 6. Venezia, 249; 7. Messi­ na, 239; 8. Latina, 230; 9. Pesaro, 214; 10. Reggio C., 210; 11. Napoli, 206; 12. Como, 186. Seguono altri 50 Comitati provinciali o zonali. Proclama Campione Nazionale di Corsa Campestre del CSI per l’anno 1954 Lucchi Luciano dell’U.S. Coin - Gazzera di Mestre - Venezia e gli porge, coi più vivi rallegra­ menti, i migliori auguri per una brillante carriera sportiva. Invia anche i più vivi rallegramenti al Comitato Zo­ nale autonomo di Rimini per la magnifica organizzazione della gara e per la maturità sportiva raggiunta a brevis­ sima distanza dalla sua costituzione. Ringrazia le Autorità locali per l’appoggio morale accor­ dato agli organizzatori e per tutte le facilitazioni che hanno consentito ed agevolato il loro compito; ringrazia anche tutti gli Enti e le Ditte locali che, con l’offerta di premi hanno contribuito all’ottima riuscita della manifestazione. Uno speciale ringraziamento tributa alla FIDAL oltre che per l’appoggio morale accordato, per la concessione dei Giudici di Gara e del Giudice Arbitro ed alla Federazione Italiana Cronometristi, pel servizio impeccabile e diligente svolto dai suoi incaricati.

r I.

TORNEO DELLE LEVE ATLETICHE La Commissione rammenta ai Comitati Provinciali e Zonali l’importanza che deve attribuirsi a tale manifesta­ zione soprattutto pel reclutamento dei nuovi elementi da imméttere nelle file dei nostri atleti e, ritenuto che le prove previste: salto in lungo, getto del peso (kg. 5) e staf­ fetta 800 4 400 + 200 + 200, sono tutte di facilissima attuazio­ ne e non richiedono attrezzature speciali nè organizzazioni onerose, mentre la ricchissima dotazione di premi stabiliti per la classifica nazionale degli Atleti, delle Unioni Spor­ tive e dei Comitati Provinciali e Zonali è tale da compen­ sare largamente concorrenti ed organizzatori, auspica la miglior riuscita dell'iniziativa. La Commissione conferma il periodo utile già stabilito

per l’effettuazione delle prove preparatorie locali (dal 22 marzo al 27 giugno) e le due date (4 ed 11 luglio) per la effettuazione delle prove provinciali, valevoli per la clas­ sifica nazionale. CAMPIONATI NAZIONALI SU PISTA La Commissione preannuncia in via di massima la data del 25 e 26 settembre per lo svolgimento della manifesta­ zione e la sua sede in Roma. Per quanto riguarda il Regolamento dei Campionati, la Commissione si riferisce a quello pubblicato nel n. 1. anno 1954. della rivista « Stadium •> ma ritiene opportuno richiamare in modo particolare l'attenzione dei Comitati Provinciali c Zonali sulla disposizione contenuta nel terzo comma deH'art. 3 del Regolamento medesimo, in quanto nessun atleta tesserato comunque per altri Enti sportivi, anche se organi da quelli dipendenti sono affiliati al Centro Sportivo Italiano, potrà partecipare ai Campionati. Il Segretario il Presidente RICCARDO BONARELLI MARIO BOLLETTA

» O C C lì COMUNICATO UFFICIALE N. 3 RATIFICA NOMINE COMMISSIONI TECNICHE PRO­ VINCIALI Si ratificano le nomine delle scttoelencate Commissioni Provinciali e Zonali che risultano così composte; Alessandria - presidente: Caviglia Stefano - segreta­ rio: Salice Libero - membri: Giordano Mario. Paoli Ugo. Bergamo - presidente: Carminati Giovanni - membri: Mazzoleni Giovanni, Moretti Luigi. Ledi - presidente: Serviati rag. Franco - membri: Mazzagalli Enrico, Giaroni Francesco. Lampugnani Settimo. Si sollecitano ancora una volta i Comitati che non vi hanno finora provveduto, a voler comunicare con solleci­ tudine i nominativi dei componenti la Commissione Tec­ nica Bocce. CAMPIONATO NAZIONALE DEI COMITATI PROVIN­ CIALI - PUNTEGGIO Per norma di tutti i Comitati Provinciali e Zonali al fine di dare una uniforme interpretazione delle norme che regolano il 4“ Campionato Nazionale dei Comitati, in ac­ cordo con la Direzione Tecnica, si precisa: a) Caynpionati a carattere nazionale 1) Selezione provinciale: al Comitato organizzatore della selezione provincia­ le sia che la stessa venga svolta per una o più delle tre specialità (singolo, coppia e terna), sia in una o entrambe le categorie (Allievi e Adulti) saranno assegnati 15 punti. Resta ferma, però, la condizione che alla gara partecipino non meno di 20 garisti; 2) Selezione regionale: giusto il disposto contenuto nel Comunicato Ufficiale n. 2, pubblicato su «Stadium», n. 4, 1954, pag. 45. per l’anno in corso è stata soppressa la selezione regionale. Pertanto, tutti i vincitori di quella provinciale e zonale saranno ammessi a partecipare alla gara finale; 3) Gara finale: ai Comitati che parteciperanno alla gara finale verrà assegnato il punteggio nella stessa misura degli anni scorsi a seconda, naturalmente, dell’affermazione dei propri iscritti, nelle specialità e nelle categorie nelle quali i me­ desimi scenderanno in gara. b) Manifestazioni e Campionati a carattere locale e pro­ vinciale j Anche per le gare aventi carattere locale e provinciale,

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per avere diritto al punteggio utile ai fini del Campionato Nazionale dei Comitati, non è fatto obbligo ai Comitati organizzatori di far svolgere le manifestazioni in tutte le specialità e categorie. Per queste gare il punteggio rimane fissato a 15. Resta ferma la condizione della partecipazio­ ne minima complessiva di 20 garisti. GARE SOCIALI Le manifestazioni organizzate dalle dipendenti Società, Unioni. Circoli ecc. allo scopo di stabilire nel proprio seno i campioni delle varie specialità e categorie, non dànno diritto al Comitato Provinciale o Zonale cui la Società appartiene, ad alcun punteggio utile agli effetti del Cam­ pionato Nazionale dei Comitati. GARE INDETTE ED ORGANIZZATE DALL’U.F.I.B. e F.I.G.B. Per le gare indette ed organizzate dai Comitati Provin­ ciali dell’UFIB e della FIGB. alle quali è ammessa la partecipazione dei tesserati al C.S.I., non è previsto alcun punteggio per i Comitati Provinciali e Zonali del C.S.I. dai quali i partecipanti dipendono. GARE INDETTE ED ORGANIZZATE DAI COMITATI PROVINCIALI E ZONALI DEL C.S.I. Per queste gare aventi carattere locale e provinciale, alle quali è ammessa la. partecipazione di tesserati alla UFIB e alla FIGB è prevista, a favore dei nostri Comi­ tati organizzatori, l’assegnazione di 15 punti utili ai fini del Campionato nazionale dei Comitati, fermo restando l’obbligo della partecipazione con un minimo di 20 garisti. APPROVAZIONE REGOLAMENTI GARE E SUSSE­ GUENTE OMOLOGAZIONE Si avverte ancora che ogni manifestazione agonistica organizzata dai Comitati Provinciali e Zonali che possa dare diritto al punteggio utile ai fini de) Campionato na­ zionale dei Comitati, deve essere preventivamente appro­ vata e successivamente omologata da questa Commissione Tecnica Nazionale. Inoltre, i Comitati stessi dovranno inviare entro 30 giorni dalla effettuazione della manifestazione i risultati con la relativa documentazione. Il Segretario Il Presidente ANGELO D’OVIDIO GIOVANNI BOANO

€ A D € I O COMUNICATO UFFICIALE N. 4 Riunione del 7 maggio 1954

Si porta a conoscenza che sono entrati a far parte del­ la Commissione Nazionale Giuoco Calcio il prof. Osvaldo Savio di Torino ed il dott. Artemio Franchi di Firenze. CAMPIONATO NAZIONALE RAGAZZI - TROFEO «REMO ZENOBI ». Omologazioni fasi provinciali. Esaminati i documenti ufficiali si omologano i risultati delle sottoelencate fasi provinciali: Pistoia: vinto dall’U. S. Assi Gavinana; Biella: vinto dall’U. S. Candelese; R. Emilia: vinto dall’U. S. In vieta di Santuario; Ferrara: vinto dall’U. S. Don Bosco; Va­ sto: vinto dall’U. S. Palizi; Rimini: vinto dall’U. S. Ju. Harlem S. Mauro; Montevergine: vinto dall’U. S. Micromilan; Sud Verbano: vinto dall’U. S. Audax di Besozzo; Potenza: vinto dall’U. S. Fulgor; Conversano: vinto dal­ l’U. S. Manzoni: Sassari: vinto dall’U. S. Moretti; Roma: vinto dall’U. S. Spes; Lucca: vinto dall’U. S. Astor; Go­ rizia: vinto dall’U. S. Alba Cormons; Taranto: vinto dal G. S. Pio XI; Vicenza: vinto dall’U. S. Juventina di Ma­ rano, Brescia: vinto dall’U. s. Bonsignori di Remedello; Verona: vinto dall’U. S. Angiari; Tortona: vinto dalS. Intrepida; Tatina: vinto dall’U. S. Acli Trionfale. —Viterbo: In via eccezionale, tenuto conto della parti­

colare situazione locale, pur avendo constatata la partecipazioe al Campionato dell’U. S. Folgor Libertas di Tuscania, non avente tutti i requisiti richiesti dal Regola­ mento, si omologa la fase provinciale vinta dall’U. S. Vi­ gor di Tarquinia. FASI REGIONALI. Come comunicato ai sigg. Ispettori Regionali si trascri­ per lo svolgivono le norme tecniche e organizzative c___ mento delle fasi regionali: — data utile ultimazione fase provinciale: le maggio 1954; — data utile ultimazione fasi regionali: 6 giugno 1954; — Sistema di svolgimento: a facoltà dei sigg. Ispettori Regionali per gli adattamenti alle esigenze locali; — Norme amministrative: già trasmesse a suo tempo dalla Segreteria Centrale — Norme varie: i sigg. Ispettori Regionali dovranno provvedere alla nomina di una Commissione Tecnica Re­ gionale in base a quanto stabilito dall’art. 6 del rego­ lamento nazionale. La composizione di detta Commissio­ ne deve essere comunicata a questa CNGC. Per i reclami vale la norma 12 dello stesso Regolamento. I sigg. Ispettori Regionali dovranno ammettere alla disputa delle fasi regionali quei Comitati Provinciali che hanno avuta la propria fase omologata da questa Com­ missione Nazionale, omologazioni riportate sul Comuni­ cato Ufficiale. Questa C.N.G.C. si premurerà inoltre di tenere perso­ nalmente informati gli Ispettori di competenza delle varie omologazioni. Identità giuocatori: vigono le norme in uso presso la F.I.G.C. APPROVAZIONI REGOLAMENTI CAMPIONATI E TORNEI. Si approvano i Regolamenti dei sottoelencati Campio­ nati e Tornei con le eventuali modifiche suggerite diret­ tamente alle Commissioni interessate: Venezia: Torneo 1° Decennio CSI (Venezia); Torneo 1<> Decennio CSI (Quarto D’Albino); Torneo 1° Decennio CSI (desolo); Torneo 1° Decennio CSI (Chioggia); Bel­ luno: Camp. Prov. Ragazzi; Catania: Camp. Prov. Ra­ gazzi; Bergamo: Torneo G. Nosari; Napoli: Coppa Luigi Gedda; Assisi: Camp. Zonale Pulcini; Montevergine: Camp. Zonale Ragazzi; Aversa: Trofeo Ju Sport; Aosta: Torneo Regionale; Brescia: Torneo a 6 (Roè Volciano); Roma,: Coppa Universitas; Lecce: Camp. C. D. Otranto; Treviso: I Torneo Giovanissimi; Pistoia: Camp. Provin­ ciale Ragazzi; Milano: Camp. Prov. Ragazzi; Crema: Camp. Prov. I Categoria; Arezzo: II Torneo Prov. Ama­ tori; Genova: Trofeo CSI Coppa Città di Genova; Bari: Coppa Comunità di Lavoro; Perugia: Coppa CSI Lago Trasimeno: Verona: Coppa Bonetto; Osimo: Camp. Cit­ tadino; Fano: Torneo Cittadino; Macerata: Camp. Prov. Ragazzi; Altamura: Torneo Città di Altamura; Brescia: Coppa San Polo (a 6); Latina: Coppa Cavalleria Spor­ tiva; Lecce: Torneo Studentesco; R. Emilia: Torneo Interscolastico; Sassari: Camp. Prov. Amatori; Roma: Cop­ pa Cadmo Biavati; Modena: Coppa d’Autunno; Ferrara: I Coppa Primavera; Bergamo: Coppa Virtus; Parma: II Trofeo Arsenal; Modena: Coppa XXX Aspiranti; Ve­ rona: Coppa F. Piasenti (a 7), Coppa I Decennio CSI (a 7), Coppa Comm. A. M. Orna (a 7), Coppa Caduti Superga (a 7); Bergamo: Trofeo Capriatese; Gorizia: Tor­ neo Primaverile Pulcini (a 9); Ravenna,: Camp. Prov. Ragazzi; Roma: Coppa Ettore Cunial, Coppa S. Maria Goretti; Firenze: Coppa Ricreatorio, Tomeo Aurora. RATIFICA COMMISSIONI PROVINCIALI. Si ratificano le nomine delle sottoelencate Commissioni Calcio che risultano cosi composte: Trieste: Presidente; Amedeo Leotti (rappr. FIGO); Segre­ tario: ing. Giorgio Rismondo; Delegato Tecnico: Luigi Stolfa (Rappr. AIA); Consiglieri; Osvaldo Bernardini. Franco Aquilante. Messina: Presidente: Antonino Mazzullo (Rappr. FIGO); Delegato Tecnico: Domenico Mazzetta (Rappr. AIA); Consiglieri: Angelo Minissale, Giovanni Chillè, Michele Garajo.

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Catania: Presidente: prof. Giuseppe Selvaggi (Rappresen­ tante FIGC); Segretario: sig. Salvatore Caruso; Dele­ gato Tecnico: dott. Telesforo Mastellone (Rappr. AIA); Membri; Franco Giarrusso, Giuseppe Grasso. Montevergine: Presidente: dott. Ugo Vollano (Rappresen­ tante FIGC); Delegato Tecnico: Alfonso Pagano (Rap­ presentante AIA); Consiglieri: Augusto Della Sala, Gi­ no Giovine; Pinotto Lombardi.

Tortona: sciogliendo le riserve di cui al C. U. n. 3 si pren­ de atto della nomina dei sigg. Enrico Bazzo e Giuseppe Collaretto a rappresentanti della FIGO e dell’AIA.

Milano: Presidente; Guglielmo Sineri; V. Presidente: Ezio Marenghi; Segretario: Alberto Marangoni; Consiglieri: Oscar Biffi, Luigi Manieri, Pierino Meda, Carmine Pic­ cola; Rappr. FIGC: Giuseppe Vacchelli; Rappr. AIA: Ermenegildo Grignani. Conversano: Presidente: univ. Natale Buonsante; V. Pre­ sidente: prof. Luigi Bernardi; Segretario; prof. Enzo Papeo; Consiglieri; univ. Antonio Gianfrate, ins. Giu­ seppe La Viola, dott. Nicola De Bellis (Rappr. AIA), sig. Franco Morelli (Rappr. FIGC). Alessandria: Presidente: Giovanni Picchio (Rappr. AIA); Segretari: Umberto Bigliani, Vittorio Rangone, Franco Maccagno. Si resta in attesa di conoscere il nominativo del rap­ presentante della FIGC. Treviso: Si ratifica la nomina del sig. Sandro Budan a Segretario della Commissione Provinciale in sostituzio­ ne del sig. Romolo Zambon e dei nuovi Consiglieri si­ gnori Michele Carnio e Francesco Bressan. Nicastro: Presidente: dott. Aldo Provenzano (Rappresen­ tante FIGO; Delegato Tecnico: Armando Scalzo; Con­ siglieri: Giovanni Brunone, Francesco Miscimarra, Vin­ cenzo Mastroianni, Giorgio Nesci; Segretario: Nazareno Rispoli. S. Vito dei Normanni: Presidente: cap. Giovanni Pan­ nunzio (Rappr. FIGO; Delegato Tecnico: rag. Teodoro De Mitri (Rappr. AIA); Consiglieri; Antonio Chionna, Zaccaria Fortunato, Bruno Spalluto, Giovanni Gigante, Vito Garella. Vasto: Presidente: Antonio Del Frà; Delegato Tecnico: Nicola Di Rosso (Rappr. AIA); Consiglieri: Donetro De Fanis, Giovanni Malatesta, Antonio Ritucci. Si resta in attesa di conoscere il nominativo del rap­ presentante della FIGC. Nuoro : Presidente : Tino Frogheri; Consiglieri: Tonino Era, Mario Mariolu. Si resta in attesa di conoscere i nominativi dei rap­ presentanti della FIGC e AIA. Bergamo: Presidente: dott. Gianni Astori; V. Presidente: Pietro Caraglio (Rappr. FIGC e AIA); Segretario: Zac­ caria Deguz; Consiglieri: Umbaldo Vegini, Pino Mazzucchelll, Mario Noris, Serafino Testa, Renzo Epis. Lucca: Presidente: cav. Aldo Magliulo (Rappr. FIGO); Delegato Tecnico : Olinto Tarabori (Rappr. AIA); V. Pre­ sidente: Antonio Pieroni; Consiglieri: Pier Giorgio Fos­ sati; Angelo Giorgi, Pier Giorgio Martini; Dino Mon­ chini. Mantova: Presidente: Gino Bodon; Consiglieri G. Franco Balconi, Maurizio Saccani; Delegato Tee.: Fulvio Falghera (Rappr. AIA). Si resta in attesa di conoscere il nominativo del rap­ presentante della FIGO. Roma: Presidente; dott. Vittorio Mastino (Rappr. FIGC); V. Presidenti: P. Libero Raganella, Gino Eufemi; Dele­ gato Tecnico: Ugo Scalise (Rappr. AIA); Consiglieri: Livio Colasanti. Alfredo Manfredi, Fernando Nardelli. Lucio Maria Pollini; Segretario: Antonio Martorana: Delegato Zona Monterotondo: Costantino Pandolfi; De­ legato Zona Civitavecchia: Tullio Grand. Molfettao sciogliendo le riserve di cui al C. U. n. 3 si pren­ de atto delle nomine del prof. Martire Bofloli a Rappre­ sentante della FIGC e del prof. Leo Minervini a Dele­ gato Tecnico. Vicenza: Presidente: Bruno Busato (Rappr. FIGC); Vice Presidente: rag. Giovanni Pastorino (Rappr. AIA); Con­ siglieri: Alfredo Caldana, Martino Da Rin; Mario Dan­

Sono nominati arbìtri di calcio del C.S.I. i signori: Brescia: Astorri Luigi tessera n. 01239; Beltrami Antonio n. 01223; Bernasconi Arturo 01227; Bolpagni Andrea 01240; Bonera Cesare 01226; Bonometti Emanuele 01214; Bugatti Francesco 01294; Cisco Enzo 01248; Crescimbeni Tarcisio 01212; Ferrazzi Pietro 01211; Gazzaretti Amore 01250; Ghidini Berardo 01225; Longhi Adolfo 01236; Melchiori Virginio 01213; Pellegrini Angelo 01249; Rossi Salvatore 01237; Sala Lazzaro 01222; Tognoli G. Battista 01251; Venturelli Silvano 01210; Venturelli Ugo 01221; Zubani Alessandro 01224; Zubani Giuseppe 01215. Cassano Magnago: Bestetti Dante tessera n. 01232; Ce­ rano Remo 01254; Favena Lorenzo 01243; Frezza Ermi­ nio 01244; Vettorato Carlo 01266. Verona: Bussinello Renato tessera n. 01241; Bertolaso Bruno 01229; Bartolomeazzi Claudio 01265; Dindo Mar­ co 01253; Fruet Luciano 01230; Spotti Elio 01231. Novara: Arsura Emilio tessera n. 01259; Aschei Pietro 01272; Bertoletti P. Luigi 01287; Bonola Sergio 01285; Bosetto Arturo 01286; Brambati G. Franco 01273; Co­ lombo Mario 01288; Dal Col Nunzio 01289; Fitto Gau­ denzio 01274 Gozzi Carlo 01276; Lorena G. Pietro 01275; Rognoni Arturo 01291; Rosa Mario; 01290; Stangalino Pietro 01292; Tarchetti Pietro 01246. Vittorio Veneto: Da Re Mendes tessera n. 01252. Padova: Bettella Enzo tessera n. 01242. Bergamo: Brioschi Renato tessera n. 01283; Caccia Cle­ mente 01271; Capelli Pietro 01245; Caraglio Riccardo 01268; Cernuschi Umberto 01256; Colombo Angelo 01269; Daminelli Paolo 01247; Gentili Adriano 01260; Morelli Innocenzo 01255; Piana Giuseppe 01270: Sesana Paoli­ no 01257; Signorelli Silverio 01267.

zato.

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Padova: Presidente: Alberti Alfredo; Segretario: Amedeo Scuccato; Membro: Antonio Boni; Delegato Tecnico: Paolo Momoli; Rappr. FIGC: Bruno Boccardo. NOMINE ARBITRI DI CALCIO.

DISTINTIVI ARBITRI DI CALCIO C.S.I. La Presidenza Centrale del C.S.I. ha adottato un distin­ tivo in panno da applicarsi sulla giacca o sulla camicia degli arbitri del C.S.I. Tale distintivo, obbligatorio, è in' vendita presso l’Amministrazione Centrale del C.S.I. al prezzo di L. 200.

ASSICURAZIONE ARBITRI DI CALCIO DEL C.S.I. Trascriviamo circolare a suo tempo emanata dalla Se­ greteria Centrale relativa all’assicurazione del personale tecnico ausiliario: «La Presidenza Centrale del C.S.I. ha reso operante raccordo già esistente con la Sportass circa l’assicurazione del personale tecnico ausiliario del C.S.I. In base a detto accordo, il personale sottoelencato, può essere assicurato come in atto avviene per tutti gli atleti del C.S.I. Detto personale deve ricoprire incarichi tecnici presso le Unioni Sportive del C.S.I. o essere riconosciuto dagli Organi fe­ derali idonei a far parte del personale tecnico ausiliario e venga impiegato in loco per lo. svolgimento dell’attivi­ tà C.S.I. Al personale tecnico ausiliario, appartengono: Massag­ giatori, Allenatori, Segnalinee, Segnapunti, Cronometristi. Arbitri, Giudici di gara, Direttori Tecnici (Ciclismo). L’assicurazione è consentita per un massimo di tre sport ed ha valore solo per gli infortuni avvenuti nel corso di attività sportiva ufficiale e cioè autorizzata dal Comitato Provinciale o Zonale. Per quanto riguarda il tesseramento del personale tec­ nico ausiliario, si provvederà analogamente al tesseramen­ to atleti adottando anche la stessa tessera del C.SJ.l a cura dell’ufficio Centrale Tesseramento, sarà apposto sul­ le tre parti della tessera, uno speciale segno distintivo.


L’elenco assicurativo da rimettere sempre in triplice co­ pia. è sensibilmente modificato. Certi che questa nuova agevolazione, la quale mira a salvaguardare l’opera dei nostri tecnici, sarà accolta be­ nevolmente, inviamo cordiali saluti». Il Segretario Centrale Prof LORENZO BORGHI RECLAMI Verona. — U. S. Salus Cavalcasene - Avverso decisione della Commissione Calcio Provinciale: gara Salus Caval­ casene - Intrepida Palazzolo del 7 marzo 1954. — Si respinge per vizio di procedura; — Si restituisce la tassa reclamo. Pavia. — U. S. San Mauro - Avverso delibera della Commissione Calcio Provinciale: gara San Mauro - Ma­ riano del 18 aprile 1954. — Non si prende in esame perchè in seconda istanza non si può sanare un vizio di forma iniziale essendo stato respinto il reclamo di prima istanza per vizio di proce­ dura; — Si restituisce la tassa reclamo. Viterbo. — U. S. Adi Lupi GiaUorossi - Avverso delibera di prima istanza della Commissione Calcio Provinciale: gara Adi Lupi Giallorossi - Vigor di Tarquinia. — Esaminato il reclamo; — Accertato che l’art. 18 del regolamento del Campio­ nato Provinciale prevede l’osservazione dei regolamenti tecnici ed organici della F.I.G.C. e non della Lega Gio­ vanile; — Considerato che i regolamenti del C.S.I. non preve­ dono l’obbligo di residenza degli atleti nella provincia di giurisdizione della propria U. S. essendo la propria orga­ nizzazione, suddivisa in provincie e diocesi; — Si respinge il reclamo e si incamera la tassa. Genova. — U. S. ISI - Avverso delibera di prima istan­ za della Commissione Calcio Provinciale. — Si accoglie parzialmente revocando la deplorazione al Presidente dell’U.S. ISI e classificando la stessa al 3" posto nel Torneo Coppa Città di Genova. — Si restituisce la tassa reclamo. PUNIZIONI AD ATLETI. Su proposta delle relative Commissioni Calcio Provin­ ciali o Zonali, si ratificano i provvedimenti di ritiro defi­ nitivo della tessera ai seguenti atleti: Napoli: Barbato Angelo (U. S. Maristi); Jesi: Sansoni Rolando (U. S. Sampietrina); Pavia: Molteni Mirco (U. S. Bastidese); Nicastro: Sciacca Giovanni e De Sensi Vincenzo (U. S. San Giovanni); Latina: Faustinelli Luigi (U. S. Rinascente Sezze), Galdieraro Silvio e Salani Alfredo (U. S. Arditi Bainsizza). Per duplice cartellinamento si squalificano per tutta la stagione 1953-54 i seguenti giocatori: Gorizia: Degano Lu­ ciano; Pisa: Papini Ennio e Mastelli Elvio; Reggio Emi­ lia: Prati Gianni; Roma: Petrarota Benito. COMUNICATO UFFICIALE N. 5 Riunione del 31 maggio 1954

CAMPIONATO NAZIONALE «REMO ZENOBI».

RAGAZZI

TROFEO

Omologazioni fasi provinciali e zonali. Esaminati gli atti ufficiali si omologano i risultati delle sottoelencate fasi provinciali e zonali: Patti: vinto dallU. s. Aquilotti di T.; Caltagirone: vin­ to dall’U. S. Audax; Messina: vinto dall’U. S. Galati; Bo­ logna: vinto dall’U. S. San Francesco; Nicastro: vinto dal­ lU. S. Pio XII; Teramo: vinto dall’U. S. GIOC; Alba: vinto dall’U. S. Invicta; C. Magnago: vinto dall’U. S. Lu­ pi S. Stefano; Alessandria: vinto dall’U. S. Don Bosco; Pescara: vinto dall’U. S. Andrega; Molfetta; vinto dal­ l’U. S. Edera; S. Vito Normanni: vinto dall’U. S. Paavo Nurmi; Terni: vinto dall’U. S, C.S.I. Duomo; Udine: vin­ to dall’U. S. Bertoni; Venezia: vinto dallU. S. Agnoletto Edel.; Crema: vinto dall’U. S. Crema; Mantova: vinto

dallU. S. Aquilotti; Pavia: vinto dall’U. S. Mariano; Pa­ dova: vinto dall’U. S. Condor; Chieti: vinto dall’U. S. Majella; Milano: vinto dall’U. S. Leone XIII; Lecce: vin­ to dallU. S. Libertas; Lodi: vinto dall’U. S. Fulgor Codogno; Belluno: vinto dall’U. S. Libertas; Firenze: vinto dall’U. S. Sales; Pisa: vinto dall’U. S. Juventus di P.; Bergamo: vinto dall’U. S. Virtus Lovere; Modena: vinto dall’U. S. Folgore; Napoli: vinto dall’U. S. L. Starace; Salerno: vinto dall’U. S. Bartali; Novara: vinto dal­ l’U. S. Sparta; Treviso: vinto dall’U. S. Duomo Folgore; Trieste: vinto dall’U. S. Audace; Livorno: vinto dal­ l’U. S. Ponte a Uggione; Cesena: vinto dall’U. S. Rumagna; Acireale: vinto dall’U. S. Piola; Catania: vinto dal­ l’U. S. Etna; R. Calabria: vinto dall’U. S. Ferrovieri; Ge­ nova: vinto dall’U. S. Genoa F.B.C.; Cagliari: vinto dal­ l’U. S. Virtus; Torino: vinto dall’U. S. P. Maina; Ancona: vinto dall’U. S. Fortitudo di Jesi; Perugia: vinto dal­ l’U. S. Vigor di Assisi.

FASI REGIONALI. Si invitano 1 Comitati Provinciali, le cui Unioni Spor­ tive risulteranno vincenti le fasi regionali, a voler tempe­ stivamente trasmettere a questa Commissione un elenco nominativo — numero illimitato — di atleti appartenenti all’U.S. vincente la fase regionale che parteciperà alla successiva fase interregionale. Ciò per un preventivo con­ trollo sulla posizione dei giocatori. FASI INTERREGIONALI I raggruppamenti regionali, pei- lo svolgimento della fase interregionale, vengono cosi fissati: Nord-, Liguria, Lombardia, Piemonte, Veneto. C. Nord: Emilia. Marche, Toscana, Umbria. C. Sud-, Abruzzo, Campania, Lazio, Sardegna. Sud: Calabria, Lucania, Puglie, Sicilia. Le fasi interregionali si svolgeranno ad eliminatoria di­ retta. Le date e le sedi di concentramento verranno suc­ cessivamente rese note. APPROVAZIONE REGOLAMENTI CAMPIONATI E TORNEI. Si approvano i regolamenti dei sottoelencati Campionati e Tornei con le eventuali modifiche suggerite direttamen­ te alle Commissioni interessate: Ferrara: Coppa Primavera; Alessandria: Coppa Piero Sport; Treviso: Trofeo Simmel; Terni: Coppa Ascendere: Catania: Torneo d’Apertura; Vicenza: Torneo del Decen­ nio; Torino: Coppa E. Silvano; Coppa R. Tosatti; Coppa Juvenilia; Bologna: la Coppa Primavera; Asti: Coppa C.S.I.; Assisi: Camp. Zonale Pulcini; Taranto: Coppa An­ no Mariano (Zona Martina Franca); R. Calabria: In Cop­ pa Jonio; S. Vito Normanni: Camp. Cittadino; Alessan­ dria: IV Coppa P.P. Rangone (a 11); Roma: Coppa Gian­ ni Bonomi; Tortona: la Coppa delle Valli; Ancona: III Coppa Corriere dello Sport; Coppa del Decennio C.S.I.; Acireale: Ila Targa C.S.I.; Modena: Coppa XXX Aspiran­ ti; Brescia: Torneo Virtus S. Faustino a 6; Torneo Audax Virle a 6; Coppa A. Passati a 7; Torneo Notturno a 6; Molfetta: Camp. Il» Categoria; Camp. Ili» Categoria; Padova: Torneo Pulcini a 7; Torneo di Chiusura; Ve­ rona: I« Coppa G. Menegazzi; Bergamo: Trofeo Palio di Bergamo. Coppa Vecchi Chinelli. Coppa Alpini, Tor­ neo Notturno Verdellese. Torneo Notturno Or. Di. Val. Ragazzi, Torneo Notturno Or. Di. Val. Liberi, Coppa Gandossi, Coppa G. Calciatori, Coppa Giemme, Cop­ pa Pro Ponte, Coppa Fumagalli, Coppa Bassa Berga­ masca, Coppa Val Cavallina, Coppa Media Pianura, Cop­ pa dell’isola, Coppa Adda, Coppa Città di Bergamo, Coppa dell’industria. Coppa Folgore. Coppa Valseriana, Coppa Val Brembana. RATIFICHE NOMINE COMMISSIONI CALCIO PRO­ VINCIALI. Si ratificano le nomine delle sottoelencate Commissioni Calcio Provinciali che risultano così composte: Bologna - presid.: Cesare Gozzi - delegato tecnico: Dino Castelvetri (rappr. AIA e FIGO) - vice pres.: Vaimini Umberto - segretario: geom. Luciano Ferioli - consi­ glieri: Enzo Bettini, Raffaele Soave, Piero Galli.

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IVarese - pres.; geoin. Egidio Mucciarelli (rappr. FIGO - delg. tee.: rag. Gino Pacchioni (rappr. AIA) - consiglieri: dott. Piero Maffiolini, geom. Romeo Vailati, sig. Lino Carlin - segretario: rag. Giuseppe Stabilini. Massa - presidente e deleg. tecnico: sig. Arnaldo Berti - segretario: sig. Remo Ferrari - consiglieri: Giacomo Bosi, Franco Pennucci, Luigi Piccioli, Lino Del Sarto. Belluno: presidente: sig. Savio Isidori (rappr. FIGO deleg. tecnico: sig. Paolo Viechi - segretario: sig. Enzo Biacoli - consiglieri : Felice Dal Sasso, Luciano Masocco. Asti: presidente: geom. Sergio Bussolino - segretario: sig. Claudino Ghi - consiglieri: Bruno Rosina, Livio Ne­ gro - deleg. tecnico: Ambrosio. Pescara - presidente: rag. Italo Clerico (rappr. FIGO - deleg. tecnico: sig. Vittorio Schiazza - consiglieri: Al­ berto Sanzò, Remo Lanzara, rag. Lucio Durante - segre­ tario: Vittorio Maturo. Modena: si prende atto delle nomine dei sigg. Ber­ selli geom. Marcello e Bovini Livio e rappresentanti del­ la FIGC e dell’AIA. PUNIZIONI fad atleti) Su proposta della Commissione Calcio Provinciale di Roma, si ratifica il provvedimento di ritiro definitivo della tessera al giuocatore Martucci Vittorio dell’U.S. Virtus e di squalifica al 30 giugno 1956 al giuocatore Tranquilli Ivano dell’U.S. Indomita. Per firma di duplice cartellino si squalificano per la stagione 1953-54, i seguenti giuocatorl: Treviso - Bianchini Danilo; Gorizia - Trampus Bruno, Bardusco Giampaolo, (ad allenatori) Si ratifica la proposta del Comitato Zonale di S. Vito dei Normanni di inibizione a ricoprire cariche sociali ed a permanere nei recinti di giuoco fino al 31 dicembre 1954 al sig. Brandi Italo, allenatore dell’A.C. Valentino Mazzola. RECLAMI — U.S. Madonnina del Grappa, Firenze - Avverso deli­ bera della Commissione Calcio Provinciale - Gara Madon­ nina del Grappa-Sales (Finale Campionato Prov. Ragazzi). Esaminato il reclamo; Considerato che il giuocatore Niccolai Agostino ha par­ tecipato a tre gare ufficiali dovendosi considerare tale an­ che la gara disputata per rinuncia sul campo di giuoco della squadra avversaria; Ritenuto che quanto sopra costituisce infrazione all’ar­ ticolo 16 del Regolamento Nazionale, si respinge il reclamo e s’incamera la tassa.

NOMINE ARBITRI DI CALCIO DEL C.S.I. Sono nominati arbitri i signori: Treviso: Di March Mansueto tess. 01298, Pescot Gio­ vanni 01280, Biscaro Angelo 01258, Collodo Nerio 01293, Lozza Bonaventura 01264, Giacometti Silvano 01261, Bassanello Angelo 01284. Peccolo Giovanni 01279, Sbarra Lu­ ciano 01282, Donadi Franco 01295, Cruzzolin Severino 01263, Forner Giuseppe 01262, Polonio Aldo 01281, Vicentin Da­ nilo 01297. ■

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CAMPIONATO NAZIONALE CALCIO RAGAZZI Fasi Interregionali Sabato 19 giugno: la Commissione di prima istanza alla presenza dei dirigenti delle quattro squadre partecipanti provvederà al sorteggio per gli accoppiamenti. Le prime due squadre sorteggiate disputeranno il primo incontro di semifinale. Domenica 20 giugno : primo incontro per il 3. e 4. posto. Secondo incontro per il 1. e 2. posto. Sia per le semifinali che per le finali — in caso di pa­ rità — verranno disputati due tempi supplementari di 10’ ciascuno. In caso di ulteriore parità — verrà proceduto al sorteggio alla presenza dei dirigenti delle squadre interes­ sate. COMMISSIONE DI PRIMA ISTANZA Sarà formata dalla Commissione Calcio Provinciale del luogo di svolgimento della fase interregionale più un rap­ presentante delle Unioni Sportive partecipanti.

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COMMISSIONE DI SECONDA ISTANZA Sarà formata da tre membri della Commissione Na­ zionale Giuoco Calcio presente sul luogo. RECLAMI Da preannunciarsi all’arbitro entro mezz’ora dal termine della gara.

(Prima istanza): Da presentarsi alla Commissione di prima istanza — nella sede del Comitato Organizzatore entro 3 ore dal termine della gara, in triplice copia, ed accompagnati dalla tassa di L. 2.000 restituibili in caso di accettazione. Copia del reclamo deve essere rimessa alla U.S. avversaria, la cui ricevuta di ricezione deve essere allagata al reclamo stesso. (Seconda istanza) : Avverso le decisioni di prima istanza è ammesso il reclamo in appello. I reclami, sempre in triplice copia, per le gare di semifinale, vanno rimessi alla Commissione Nazionale Giuoco Calcio, presente sul luogo, entro le ore 10 del giorno successivo alla gara ed accom­ pagnati dalla tassa di L. 5000 restituibbile in caso di accettazione. Copia del reclamo deve essere rimessa alla U. S. avversaria la cui ricevuta deve essere allegata al reclamo stesso. Per le gare di finale i reclami, sempre con le stesse modalità, dovranno essere presentati alla C.N.G.C. presente sul luogo e verranno esaminati a Roma dalla C.N.G.C. La Commissione Nazionale Giuoco Calcio fornirà alla Commissione di prima istanza notizie dettagliate sulla posizione dei giuocatori dopo gli accertamenti eseguiti, sia presso il CSI che presso la FIGO. Il Segretario II Presidente RENATO BERNINI Rag. GENEROSO DATTILO

CICLISMO COMUNICATO UFFICIALE N. 3 Campionati nazionali a Squadre a cronometro La Commissione Tecnica Nazionale per il Ciclismo, preso visione dei risolati delle Gare di Campionato a Squadre a cronometro pei- le Categorie Allievi e Dilettanti, svoltesi a Bergamo il 30 maggio 1954, Omologa i risultati stessi, che qui integralmente sono riportati:

CATEGORIA ALLIEVI: 1. U.S. Aquila-Villorba - Treviso. (Ruberei, Favero, Granziera, Nardi) in ore 1.59’8”3 alla media di km. 41,395. Bolzano. (Bolognini, Dalnodar, 2. G.S. GIAC Virtus Roatti, Rigotti) in ore 2.0’28”. 3. U.S. Lizzana - Trento. (Keller, Broz, Filippi, Straffelini) in ore 2.1’40”. 4. U.S. Angarano - Bassano in ore 2.1’48"6. 5. U.S. Gloria - Bergamo in ore 2.2’9”4; 6. U.S. Boltiere - Bergamo in ore 2.2’56”; 7. G.S. Brembate Sopra - Bergamo in ore 2.4’19”4; 8. Polisportiva Ghedi - Brescia in ore 2.5’4”2; 9. U.S. Ars et Robur - Cesena in ore 2.5’46”4; 10. U.S. S. Coppi - Roma in ore 2.8’12”2; 11. U.S. S. Pancrazio - Brescia in ore 2.9’8”7. CATEGORIA DILETTANTI: 1. V.C. Excelsior - Bergamo. (Angioletti, Dolci, Gatti. Caffi) in ore 2.32’37”, alla media di Km. 41,672. 2. U.S. Aquila-Villorba - Treviso (D’Arsiè, Padovan, Dal Moro, Panziera) in ore 2.37’49”6; 3. G.S. Mosconi - Bergamo. (Guerini, Mosconi, Pegurri, Servali!) in ore 2.37’52’’. 4. U.S. Rubeo - Roma in ore 2.38’48”8; 5. U.S. Valentini - Brescia in ore 2.39'37”2; 6. U.S. Chiorda - Bergamo in ore 2.40’15”; 7. U.S. S. Faustino - Brescia in ore 2.44’20”; 8. U.S. S. Giorgio - Trento in ore 2.48’23”2.

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Proclama pertanto Campioni Nazionali del C.S.I. per 1 anno 1954, la squadra deH’Ufiione Sportiva Aquila Pro loco di Villofba (Treviso) costituita dai corridori: Favaro Antonio, Granziera Mario, Nardi Benito e Ruberei Vincen­ zo, per la Categoria Allievi; la squadra del Velo Club Excelsior (Bergamo) costituita dai corridori: Angioletti Alessandro, Caffi Angelo, Dolci Maurilio e Gatti Giancarlo, per la Categoria Dilettanti. Esprime i più vivi rallegramenti ai nuovi Campioni, augurando loro tutte quelle soddisfazioni delle quali si sono resi e si renderanno degni durante la loro carriera sportiva; ed il proprio compiacimento al Comitato Provinciale di Bergamo ed alla Unione Sportiva Redonese, per la per­ fetta ed impeccabile organizzazione dei Campionati. Ringrazia le Autorità locali per l’appoggio dato alla manifesta­ zione, contribuendo alla sua riuscita; gli Enti e le Ditte che hanno elargito premi ai vin­ citori; l’Unione Velocipedistica Italiana per la preziosa col­ laborazione offerta a mezzo del suo Commissario, Presi­ dente di Giuria, sig. Maraggia Giuseppe; la Federazione Italiana Cronometristi per la collaborazione offerta a mezzo dei signori: Terzi Angelo e Barcella Riccardo.

CRITERIUM CAMPIONATI NAZIONALI SU PISTA DELLA VELOCITA’ ESORDIENTI Si svolgeranno sulla pista di Dalmine (Bergamo) nei giorni 28 e 29 giugno e comprenderanno le seguenti gare : « Criterium » della Velocità, per corridori della Cate­ goria Esordienti; Campionato Velocità, per corridori della Cat. Allievi; Campionato Veloc., per corridori della Cat. Dilettanti; Campionato sul chilometro da fermo, per corridori della Categoria Dilettanti; Campionato ad inseguimento,.sulla distanza di km. 4, per corridori della Cat. Dilettanti. La Commissione Tecnica Nazionale ha già partecipato, a mezzo di apposita circolare inviata ai soli Comitati che praticano il ciclismo, le norme tecniche fondamen­ tali che regoleranno i Campionati, nonché quelle per la ammissione e l’iscrizione dei concorrenti. Al riguardo si precisa che la clausola relativa alla li­ mitazione dei rapporti da adottare (sviluppo massimo m. 7), deve intendersi applicabile soltanto ai corridori delle Categorie Esordienti ed Allievi, mentre quelli della Cate­ goria Dilettanti potranno adottare rapporti senza alcuna limitazione di sviluppo. Si precisa altresì che i corridori non potranno parte­ cipare a più di due gare e che la designazione dei corri­ dori effettivi partecipanti, nel numero che verrà tempesti­ vamente fatto conoscere dalla Commissione, dovrà essere effettuata entro il giorno 23 giugno. PROVVEDIMENTI DISCIPLINARI Corridore esordiente Tonucci Giuseppe dell’U.S. « Velosport » Pesaro : inflitta la squalifica sino al giorno 15 giugno 1954, per inesatta denunzia dei dati anagrafici. Corridori allievi: Golini Giuseppe e Bonera Franco del G. S. Prevalle (Brescia), tesserati all’UVI nel 1953 : inflitta la squalifica per tutto l’anno 1954 per aver presentato falsi documenti anagrafici, allo scopo di ottenere la tessera CSI prima del termine previsto dalla Convenzione CSI-UVI. per il passaggio da una Società Federata ad una Unione Sportiva del CSI. Corridore dilettante Civitico Domenico dell’U.S. Ardens S. Polo (Brescia): inflitta la squalifica per tutto l’anno 1954, per aver alterato i dati anagrafici della propria tessera, allo scopo di uniformarli ad una inesattezza nella quale si era incorsi classificandolo Allievo anziché Dilet­ tante, essendo nato nell'anno 1935. Corridori dilettanti Morelli Angelo e Folli Renato Er­ nesto del G. S. Prevalle (Brescia): inflitta la squalifica per tutto l’anno 1954, per aver alterato i dati anagrafici, allo scopo di ottenere la classifica nella Categoria Allievi anziché in quella di Dilettanti, essendo nati nell’anno 1935.

CAMPIONATI SU PISTA Nei giorni 28 e 29 corrente mese si svolgeranno sulla pista di Dalmine (Bergamo) i Campionati ciclistici per le Categorie «Allievi» e «Dilettanti» nonché un «Crite­ rium » della velocità per la Categoria « Esordienti » ed i Campionati sul chilometro da fermo e ad inseguimento individuale, riservati ai corridori della Categoria « Dilet­ tanti ». La partecipazione alle dette gare richiede da parte dei concorrenti una speciale familiarità con le gare su pista nonché il possesso di biciclette idonee e cioè munite di ruota fissa, senza freni, né galletti, né chiusure ingom­ branti o dispositivi comunque pericolosi. Il rapporto da adottare non potrà superare lo sviluppo di m. 7. Ai Campionati ed alle altre gare sopra indicate po­ tranno partecipare i corridori per i quali i rispettivi Comi­ tati assumeranno la piena responsabilità per quanto ri­ guarda l’idoneità a disputare gare su pista. Il numero dei corridori di ciascuna Provincia ammessi per ciascuna Categoria e per ciascuna specialità, verrà determinato dalla Commissione Tecnica Nazionale in ra­ gione del numero dei corridori tesserati. I Comitati ai quali la presente circolare viene diretta dovranno notificare entro il giorno 16 corrente, i nomina­ tivi dei corridori che intendono di proporre per l’iscrizione, specificando per ciascuno l’Unione Sportiva di apparte­ nenza, la categoria, il numero della tessera, e le prove su pista disputate, con la relativa classifica. E’ ovvio far presente che, per mettere la Commissione in condizione di poter redigere i quadri di partecipazione ai Campionati Nazionali, il termine preaccennato del gior­ no 16 corrente deve ritenersi assolutamente inderogabile e perciò non si terrà alcun conto delle notifiche successiva­ mente pervenute, anche se dai bolli postali risulterà che la spedizione è stata effettuata in tempo utile. E’ necessario pertanto affrettare il più possibile l’invio delle notifiche servendosi, se necessario, della spedizione per espresso. La Commissione parteciperà poi subito a ciascun Co­ mitato il numero dei corridori ammessi per ciascuna ca­ tegoria, lasciando in facoltà dei Comitati la designazione definitiva, nell’ambito dei corridori precedentemente no­ tificati. II mancato riscontro della presente circolare nel ter­ mine di tempo sopra indicato, verrà considerato come ri­ nuncia definitiva ai Campionati. Il Presidente Il Segretario GINO QUATTROCCHI RICCARDO BONARELLI

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COMUNICATO UFFICIALE N. 2

COLLABORAZIONE TECNICA DELLA FEDERAZIONE ITALIANA NUOTO Per opportuna conoscenza e norma dei Comitati Pro­ vinciali e Zonali, si riproduce il testo della lettera in­ viata dalla Presidenza della Federazione Italiana Nuoto ai suoi Organi Periferici in relazione all’attività natato­ ria del Centro Sportivo Italiano:

FEDERAZIONE ITALIANA NUOTO Prot. n. 1012 CC/lu. Milano, 7 aprile 1954 AGLI ORGANI PERIFERICI DELLA F.I.N. LORO INDIRIZZI Inviamo la presente per pregare tutti i Dirigenti degli Organi Periferici della F.I.N. Comitati Regionali e Pro­ vinciali, di voler prestare tutta la loro cordiale collabora­ zione a favore delle organizzazioni natatorie che il Cen­ tro Sportivo Italiano indice per Vanno 1954, in particola­ re la collaborazione viene richiesta per la disputa dei Campionati Provinciali e Nazionali del Centro Sportivo Italiano che si svolgeranno con il seguente programma:

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; Cat. Ragazzi: m. 50 s.l. - 50 dorso - 50 rana - staf­ fetta 3x50 mista; Cat. Allievi: m. 50 s. 1. - 50 dorso 50 rana - 50 farfalla - staffetta 4x50 mista; Cat. Juniores: in. 100 e 200 s.l. - 100 rana - 100 farfalla - 100 dorso - staffetta 4 x 50 mista. Il Centro Sportivo Italiano diramerà il programma de­ finitivo delle gare con l’indicazione della località e delle date per l'effettuazione delle gare. La collaborazione do­ vrà venire prestata in forma amichevole a richiesta dei locali Organi del C.S.I., Comitati di Zona e Unioni Spor­ tive provinciali, ed in particolare modo dovrà venire pre­ stata la necessaria assistenza tecnica da parte dei G.U.G. locali. Con i più cordiali saluti. ii Segretario Ambrogio Casalone

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CORSO PER ISTRUTTORI E ALLENATORI DI NUOTO Si attendono più precise disposizioni dalla FIN per la effettuazione del Corso; in ogni caso saranno tempestiva­ mente comunicate agli interessati tutte le norme relative al Corso stesso.

ORGANIZZAZIONE ATTIVITÀ’ NATATORIA 1954 E’ stato inviato ai Comitati Provinciali e Zonali il te­ sto di due circolari apparse su « Stadium » compilate al fine di facilitare l’organizzazione periferica. A ogni de­ stinatario è stato inoltre indicato il recapito del relativo Organo Periferico della Federazione Italiana Nuoto. Si gradirebbe, da parte dei Comitati Provinciali e Zo­ nali, un breve cenno di riscontro. COMMISSIONI TECNICHE PROVINCIALI NUOTO Si ratifica la composizione della Commissione Tecnica Provinciale Nuoto di Padova: Brancaleoni Pier Antonio, Presidente; Ravalico Vinicio e Varaotto Carlo. Si invitano 1 Comitati Provinciali e Zonali a voler provvedere con cortese sollecitudine alla nomina delle Commissioni Nuoto in modo da rendere più spediti i con­ tatti tra le stesse e la Commissione Tecnica Nazionale. Il Segretario II Presidente ENRICO DE ANGELIS ITALO DE ZUCCO

PALLACANESTRO

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COMUNICATO UFFICIALE N. 7 Riunione dei fi maggio 1954 TESSERAMENTO Poiché durante le fasi provinciali e regionali del Cam­ pionato si è verificato il caso di qualche giuocatore in po­ sizione irregolare, si conferma ancora quanto disposto dall’art. 5 del Regolamento Nazionale del Campionato, comma 1 e 2 e cioè che alle categorie A e B possono par­ tecipare atleti tesserati esclusivamente al C.S.I. Restano assolutamente esclusi, quindi .giuocatori tes­ serati alla F.I.P. con qualsiasi forma e sotto qualsiasi aspetto. Non sono ritenuti tesserati: a) coloro che, fino dal 1953, non hanno rinnovato la tessera della F.I.P., avendo avuto inizio in tale anno il vincolo biennale; b) coloro che, giusto quanto previsto dall'art. 23 del ]Regolamento Giocatori della F.I.P., abbiano fatto per­ venire il nulla osta della Società di appartenenza, allo Ufficio Centrale Tesseramento o alla Commissione Nazio­ nale Pallacanestro, al momento dell’invio del cartellino CSI e comunque prima del 18 aprile 1954. APPROVAZIONE TORNEI Alessandria: Coppa Primavera - Modena: I Coppa Primavera - Roma: Coppa di Pasqua per le Categorie A, B, C e D.

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RATIFICA COMMISSIONI TECNICHE PROVINCIALI Modena: Presidente: Luciano Molinari; Segretario: Maurizio Mazzarelli; Membri: Romano Tagliazucchi e Renzo Gasparini. INDIRIZZI E COLORI SOCIALI DELLE SQUADRE PARTECIPANTI ALLE FASI INTERREGIONALI

I CONCENTRAMENTO Categorìa A : Auxilium, Torino, Via Salerno, 12 (rosso-nero, blnscuro) - Pavoni, Genova, via Imperiale, 42 (verde, giallo) Sfondrati, Cremona, via S. Antonio Fuoco, 11 (azzurro, bianco) - Audace, Trieste, via Cattedrale, 3 (nero, rosso).

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Categoria B: Regaldi, Novara, via Bellini, 7 (rosso, azzurro) - Sfon­ drati, Cremona, via S. Antonio Fuoco, 11 (azzurro, bian­ co) - Vis Trieste, Trieste via Belpoggio, 9 (bleu). Categoria C: Auxilium, Torino, via Salerno, 32 (rosso) - Pierobon, Padova, via S. Sofia, 56 (giallo-verde, bianco) - Libertas, Bolzano, Via Druso, 1 (blu-giallo, bianco) - S. Pellico, Cremona, via Sicardo, 7 (blu-rosso, nero). II CONCENTRAMENTO Categoria A: La Torre, Reggio Em„ via Toschi, 2h (grigio, giallo) Libertas, Massa Carrara (verde-bianco) - V. Benelli, Pe­ saro, Via Rossini, 31 (arancione, nero-rosso) - Tigli, Te­ ramo, via G. D’Annunzio, 46 (giallo-verde, bianco-verde). Categoria B: Olimpia: Ferrara, Borgo Vado, 3 (nero, bianco) - Pino, Firenze, piazza Savonarola, 2 (bianco-rosso, giallo-nero) - Zandonai, Pesaro, viale Napoli, 38 (azzurro-bianco, ros­ so-bianco) - Aurora, Pescara, via Santuario, 90 (azzurro, bianco). Categoria C : Isaia, Bologna, Via De Marchi, 31 (rosso, bianco) Juventus, Pontedera, via Misericordia (azzurro, giallobleu) - V. Benelli, Pesaro, via Rossini, 31 (nero-rosso, arancione) - Virtus, Pescara, via XX Settembre (azzurro).

Ili CONCENTRAMENTO Categoria A: Vigor, Assisi, piazza S. Pietro (rosso-bleu, bianco-cele­ ste) - Nive Candidìor, Roma, Via A. Mardini, 14 (giallo, bianco) - La Salle, Napoli, via G. B. La Salle 1 (azzurro, bianco) - Olimpia, Cagliari, via Lamarmora, 115-121 (ver­ de. bianco-verde). Categoria B: Poi. Spoleto, Spoleto, piazza Garibaldi, 11 (blu-rosso, arancione) - Fortitudo, Roma, piazza Adriana, 21 (rossoblu, rosso) - Partenope, Napoli, via Parco Castello (gra­ nata, giallo-rosso) - Congregazione, Cagliari, Porto Scalas, 45 (azzurro, bianco). Categoria C: Poi. Spoleto, Spoleto, piazza Garibaldi, 11 (blu-rosso, arancione) - Cadmea, Roma, via Prenestina, 420 (verde, giallo) - Partenope, Napoli, via Parco Castello (granata. giallo-rosso) - ACLI, Cagliari, via Spano, 5 (bianco, azzurro). IV CONCENTRAMENTO Categoria A : Audax, Potenza, Convento S. Michele (giallo-viola, giallo-nero) - Libertas, Brindisi, Ferrante Fornari, 22 (verde, giallo) - CSI Palmi, Palmi (Reggio Cai.) (azzurro) - CSI Catania, Catania, Castello Ursino, 2 (giallo-azzurro, rosso-grigio). Categoria B: O. Fiacco, Potenza, via Pailadino (bianco-celeste) Manzoni, Brindisi, piazza Duomo, 13 (viola, giallo) - Croce Azzurra, Cosenza, via Milelli, 22 (giallo, azzurro) - Etna, Catania, via Veneto, 18 (rosso-nero, biallo-bleu).

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Categoria C: Libertas, Brindisi, Ferrante Fornari, 22 (verde, giallo) - Rari Nantes, Catanzaro, Case Arse, 5 (giallo-rosso, bian­ co-azzurro) - Villa Filippina. Palermo, piazza S. France­ sco, 18 (bleu-rosso, azzurro).

COMUNICATO UFFICIALE N. 6 Riunione del 5 maggio 195-1 OMOLOGAZIONE FASE REGIONALE In seguito ai risultati pervenuti a questa CTN, le se­ guenti Unioni Sportive sono ammesse alla fase interregio­ nale secondo la suddivisione in concentramenti di cui ap­ presso :

I CONCENTRAMENTO : CREMONA. PIEMONTE - Cat. A: Auxilium (Torino) - Cat. B: Re­ galai (Novara) - Cat. C: Auxilium (Torino). LIGURIA - Cat. A: Pavoni (Genova). LOMBARDIA Cat. A: Sfondrati (Cremona) Cat. B: Sfondrati (Cremona) - Cat. C: S. Pellico (Cremona). TRENTINO - Cat. C: Libertas (Bolzano). VENETO - Cat. A: Audace (Trieste) - Cat. B: Vis Trie­ ste (Trieste) - Cat. C: Pierobon (Padova).

li CONCENTRAMENTO : FORLÌ’.

EMILIA - Cat. A: La Torre (R. Emilia) - Cat. B: Olimpia (Ferrara) - Cat. C: Isaia (Bologna). TOSCANA - Cat. A : Libertas (Massa Carrara) - Cat. B : Pino (Firenze) - Cat. C: Juventus (Pontedera). MARCHE - Cat. A: Benelli (Pesaro) - Cat. B: Zandonai (Pesaro) - Cat. C: Benelli (Pesaro). ABRUZZO - Cat. A: Tigli (Teramo) - Cat. B: Aurora (Pescara) - Cat. C: Virtus (Pescara). Ili CONCENTRAMENTO: ROMA.

UMBRIA - Cat. A: Vigor (Assisi) - Cat. B: Poi. Spoleto (Spoleto) - Cat. C: Poi. Spoleto (Spoleto). LAZIO - Cat. A: Nive Candidici- (Roma) - Cat. B: Forti tudo (Roma) - Cat. C: Cadmea (Roma). CAMPANIA - Cat. A: La Salle (Napoli) - Cat. B Partenope (Napoli) - Cat. C: Partenope (Napoli). SARDEGNA - Cat. A: Olimpia (Cagliari) - Cat. B: Con­ gregazione (Cagliari) - Cat. C: ACLI (Cagliari). IV CONCENTRAMENO : (da precisare).

LUCANIA - Cat. A: Audax (Potenza) - Cat. B: O. Fiacco (Potenza).

PUGLIE - Cat. A: Libertas (Brindis) - Cat. B: Manzoni (Brindisi) - Cat. C: Libertas (Brindisi). CALABRIA - Cat. A: CSI Palmi (Palmi) - Cat. B: Croce Azzurra (Cosenza) - Cat. C: Rari Nantes (Catanzaro). SICILIA - Cat. A. CSI Catania (Catania) - Cat. B : Etna (Catania) - Cat. C: Villa Filippina (Palermo).

DATA DI SVOLGIMENTO La data di svolgimento è fissata per domenica 16 mag­ gio 1954 per tutti e 4 i Concentramenti. TESSERAMENTO Non sarà ammesso per spiovvisto del caitellino del non risulteià dichiarato lo ° n*3 te®®era Porterà ima della del 18 aprile 1954.

alcun motivo il giuocatore CSI, oppure se sul cartellino sport della « pallacanestro » data di rilascio posteriore a

DOCUMENTI DI RICONOSCIMENTO conoscimento validi per ìaV°demiCficaz\oneC^prrii^con-

trofia della nascita saranno solo e solamente i seguenti: carta d’indentità, patente automobilistica, passaporto, li­ bretto ferroviario (quello munito di foto e data anagra­ fici e, limitatamente a coloro che non possono avere, per legge, uno dei citati documenti in quanto inferiori di età, il certificato di identità personale rilasciato dal Sindaco, con l’indicazione della data di nascita. Per maggiore chiarezza, si ripete che qualsiasi altro do­ cumento non sarà ritenuto valido come, ad esempio la tes­ sera postale o certificati notarili, accompagnati o no da certificati di nascita. Inutile presentarsi ai Concentramenti se non si è prov­ visti di uno dei citati documenti. GIUOCATORI STRANIERI Come già disposto dalla Direzione Tecnica Centrale fin dall’8 marzo 1953, si conferma che i giuocatori stra­ nieri non possono partecipare ad alcuna attività nelle file del CSI. COMPOSIZIONE DELLE SQUADRE

La Società o Unione Sportiva la cui squadra è stata ammessa alla fase interregionale deve far pervenire alla Commissione Tecnica Nazionale, a strettissimo giro di po­ sta (o, comunque, non oltre il 12 maggio 1954) l’elenco dei probabili giuocatori — non superiore a 13 — che dispu­ teranno tale fase, con l’indicazione della paternità, il numero del cartellino CSI, ed eventualmente FIP in caso di categoria C. CATEGORIA C Oltre al cartellino CSI, i giuocatori federali devono esibire all’arbitro anche la tessera FIP.

COMMISSIONE TECNICA IN CAMPO Sarà formata: — da un componente la CTN o un suo delegato; — dal rappresentante della FTP; — dall’ispettore Regionale della località dove ha luogo la fase o da un suo delegato; — da un segretario senza voto.

FORMULA DI SVOLGIMENTO Sarà ad eliminatoria diretta con accoppiamenti a sor­ teggio. In caso di parità, a fine incontro, si disputeranno dei tempi supplementari di 5’ e fin quando la parità non sia stata interrotta e fino ad un massimo di 4 tempi. Per­ durando la parità, vale quanto previsto dall’art. 11 del Re­ golamento Nazionale. RECLAMI I reclami sono in unica istanza e vanno presentati, in triplice copia, accompagnati dalla tassa di L. 2000 (re­ stituibile in caso di accettazione) alla CT in campo entro 40’ dal termine della partita, dopo averne dato preannun­ cio all’arbitro.

MAGLIE Ogni squadra deve presentarsi con due mute di maglie di colore diverso. PALLONI

Ogni squadra deve presentare all’arbitro o un pallone nuovo o uno usato ma in buone condizioni e quindi di misure e peso regolamentari. FASE NAZIONALE

Per ogni concentramento, la squadra vincente di ogni categoria avrà diritto a disputare la fase nazionale. Il Segretario GIOVANNI GOMEZ

Il Presidente UMBERTO GAROEA

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T COMUNICATO UFFICIALE N. IO Riunione del 16 giugno 1954

PALLAVOLO

Presenti: Garcea. Gòmez. Marchesi, Barilari. APPROVAZIONE TORNEI Asti: Torneo Notturno Novara: Torneo Notturno Necchi Reggio Emilia: III Coppa Estiva CSI - Coppa PostCampionato.

COMUNICATO UFFICIALE N. 6 Riunione del 31 maggio 1954 APPROVAZIONE REGOLAMENTI

OMOLOGAZIONE

Si approvano i regolamenti delle seguenti manifesta­ zioni a carattere locale: Bergamo: Targa S. Luigi; Targa C.S.I. - Gorizia: Trofeo Decennale - Modena: I Torneo Studentesco G. Pico; Coppa S. Tommaso - Udine: Coppa Giac - Ferrara: Coppa C.S.I. - Bolzano: Torneo Giova­ nissimi - Terni: Coppa Biennale Cascate delle Marmore.

Roma: Coppa di Pasqua, cat. B - 1. Cadmea; 2. Nive Candidior; 3. Tasso; 4. Petriana. Seguono USSA e Universitas. Roma: Coppa Portuense - 1. Gamma; 2. Nive Candi­ dior; 3. Portuense; 4. Esperia. Roma: Coppa Istituti Scolastici: 1. Gioberti; 2. Vir­ gilio; 3. Tasso; 4. De Merode. Roma: Coppa di Roma - 1. Nive Candidior; 2. La Tra­ dotta; 3. Nike; 4. Volta. Al Comitato Provinciale di Roma vengono assegnati punti 200.

CAMPIONATO NAZIONALE Si approvano i regolamenti dell’eliminatorie provinciali del Campionato Nazionale di: Genova-Ancona. CAMPIONATO GIOVANISSIMI Si approvano i regolamenti dell’eliminatorie provinciali del Campionato Giovanissimi di: Sassari, Ancona, Napoli.

PROVVEDIMENTI DISCIPLINARI

Campionato di cat. D del Comitato Provinciale di Ro­ ma: gara Gioventù-Gamma del 6 giugno 1954: letto il referto arbitrale e il supplemento di referto; visti gli atti trasmessi alla C.T.N.P. dalla Commissione Tecnica Provinciale del Comitato romano, si delibera: — squalifica fino al 5 giugno 1955 al giocatore Flamment Enrico; — squalifica fino al 31 dicembre 1954 al giocatore Flam­ ment Paolo; — squalifica fino al 5 settembre 1954 ai giocatori Biagiotti Walter e Flamment Mario; — ammonizione ai giocatori Rega Giuseppe e Mosca Giu­ liano. Tutti i suddetti atleti appartengono alla squadra Gam­ ma. Le punizioni sono state limitate tenuto conto dei buo­ ni precedenti dei giocatori; — omolazione della gara con il risultato, acquisito sul campo, di 25-17 a favore dell’U.S. Gioventù; — di tali provvedimenti si dà contemporanea comunica­ zione alla FTP. PUNTEGGI DEI COMITATI FINO AL 18 GIUGNO 1954 Roma, punti 1.680; Cremona. 1.370; Pesaro 1.025; Pa­ lermo e Reggio Calabria. 510; Ferrara, 500; Cagliari, 415; Reggio Emilia, 365; Napoli. 340; Cosenza, 330; Brindisi, 315; Trieste, 310; Molfetta, 290; Novara, 260; Brescia, Lecce e Padova, 240; Alessandria e Potenza, 210; Bologna, Catanzaro, Milano, Perugia e Torino. 190; Pescara, 165; Sassari e Teramo, 160; Pisa, 155; Catania, 135; Massa C. e Pavia, 130; Firenze, 115; Parma, Venezia e Vercelli, 110; Bolzano, Genova e Terni. 105; Bergamo. 100; Crema, Lodi. Siena; Taranto, Treviso, Udine. Verona e Viterbo, 80; Latina, 60; Ascoli P., Bari, Cuneo, Piacenza. Pistoia e Conversano, 30. Il Segretario GIOVANNI GOMEZ

Il Presidente UMBERTO GARCEA

Direttore reeponsabile: LUIGI GEDDA

TROFEO NAZIONALE C.S.I.

Si approva il regolamento dell’eliminatoria provinciale del Campionato Trofeo Nazionale C.S.I. di Sassari.

OMOLOGAZIONI GARE

Si omologano i risultati delle seguenti manifestazioni a carattere locale: Trento: Coppa Caduti del Lavoro; Brescia: Coppa Valle Sabbia; Napoli: Torneo Esordienti; Bologna: Coppa Città di Bologna; Palermo: Coppa Don Orione; Parma: Coppa Folgore; Bergamo: Coppa Iride; Ferrara: Coppa C.S.I. CAMPIONATO NAZIONALE C.S.I. Si omolano i risultati dell’eliminatorie provinciali di: Viterbo, Firenze, Sassari. Genova, Lucca, Siena, Savona. Latina, Terni, Messina, Salerno, Napoli, Arezzo. Ancona. Ascoli Piceno, Massa Carrara, Pisa, Vercelli, Cuneo. No­ vara, Caltagirone, Catania. Alessandria. Pesaro, Livorno. Pescara.

CAMPIONATO GIOVANISSIMI Si omologano i risultati dell’eliminatorie provinciali del Campionato Giovanissimi di : Sassari, Livorno, Firenze, Messina. Napoli, Ancona, Novara, Alessandria, Pescara e dei Comitati Zonali di Caltagirone e Patti.

TROFEO NAZIONALE C.S.I. Si omolagno i risultati deireliminatorie provinciali del Trofeo Nazionale di: Ascoli Piceno, Firenze, Mantova, Pisa, Sassari, Teramo, Alessandria, e del Comitato Zonale di Conversano. Il Segretario ROBERTO DE CRISTO

c/c Postale - Roma 1/10266

Sped. abb. postale - Gruppo III - Pubblicazione inscritta al

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Il Presidente FILIPPO DRAGOTTO

Tip. ATENA - Via «lei Seminario, 87 • Roma

758 del Registro Stampa del Tribunale di Roma


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