Stadium n. 7/1959

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* 3 Anzitutto, quanto al lato organiz­ zativo e tecnico, converrà incre­ mentare la diffusione del sano sport anche tra La gioventù meno abbien­ te, come del resto lodevolmente il Centro Sportivo Italiano si è pro­ posto di fare fin dall'inizio. Se siete persuasi che lo sport tempra e for­ tifica i corpi, educa lo spirito e lo addestra a più alte vittorie, non po­ trete permettere che numerose schiere di giovani siano privati di questi beni a causa della povertà.

pagina

La "fasi H wiii. : sitfiwli iwniiuliil

_ - —- - Concessionaria esclusiva per la Paf>~ blicità; PUBL1AC1 - Boma . Coreo Vittorio Eman, n, 287 - TeL 556.068 Costo d'inoerz. L. 150 a tnm. col. - -----Spedizione in abb. politale gr. 1 On numero U 20

(Dal discorso di Pio XII del 9 ottobre 1955)

Direzione Redazione Amministrazione - Rom Via della Conciliazione 1 - 1. 655561 - 65011

SETTIMANALE DEL

L’ATTIVITÀ’ AGONISTICA DEL

.1. PROSEGUE INCESSANTEMENTE INSIEME A QUELLA FORMATIVA

Nuovo impulso alla “Pasqua dello Sportivo Riconfermata maturità tecnica di atleti e di organizzazione Von‘”""

L.. .

bra del bastoncino quella del , PICCOLO Stefano Anzi, con l'alpino Scilligo e con Lui­ quel paradiso, trecento per­ corpo sul traguardo ottico. all’ora. dal basso del palco delle gi Perenni, medaglia d'oro del­ sone Vennero giù a rotta di collo Il mio amico Stefano già l'ultima guerra, immolatosi da autorità schierate davanti indossava il numero di gara, Marcellin, della Val di Susa. eroe per la nostra bandiera. all'enorme tavolo della pre­ lo slalom gigante ch'è il suo figlio del grande campione di Ha dieci anni non ancora miazione, guardava con i suoi forte, il 59 lo ricordo bene, discesa, il bellunese Pezze, il compiuti Stefano Anzi; e suo occhioni neri spalancati i pic­ e appena messo piede a terra, valdostano Bich. per il trac­ fratello ha già vinto un paio coli amici e quelli piu grandi sgusciò via velocissimo come ciato regolare. Ma il mio ami­ di finali dei • campanili alpi ­ che salivano a ricevere i pre­ uno scoiattolo verso la piatta­ co Stefano incappò dietro il ni e calza gli sci da sette mi delle loro fatiche e delle forma di partenza dello • ski- 58, il bresciano Sandro Tenanni. Si può dire che ha im ­ loro affermazioni dalle mani liff », che doveva portarlo an­ ghetti, proprio mentre questi parato a camminare prima con del doti. D'Arconte, del Prov­ cor più in alto, a quota 2500. inavvertitamente tirò diritto i pattini da neve che a piedi. veditore agli Studi di Tonno, dòpo una » diagonale * anzi­ per la partenza. Mi raccontava tutto questo del Colonnello degli alpini òoScesero per primi i più ché rientrare nel bosco, come due giorni prima della pre ­ linas, del Sindaco di Bardo­ grandi del C.S.I., di porta in voleva la dura regola di cor­ miazione... mancata, conver ­ necchia e di tante altre perso­ porta, in un labirinto difficile sa e Stefano Anzi, che gli sando di lontano, sorridente e nalità. E più il tavolo andava e scabroso per le molte gobbe aveva mangiato buoni cin­ piacevole con quel suo ac ­ svuotandosi, più i suoi occhio­ che costringevano ad autenti­ quanta secondi e certo sareb­ cento valtellinese, ma compito ni divenivano luridi lucidi, fi­ che acrobazie. Quando fu la be finito tra i primissimi, se nel suo buon italiano, a mo ­ no a che qualcuno lo sospinse volta dei » campanili », con­ non addirittura primo, lo se­ nosillabi, seduto a sghimbescio in avanti e lo fece salire sul fesso, sgranai gli occhi per se­ guì convinto d'essere nel giu­ sul seggiolino immediatamente palco per ricevere una coppa. guire ad uno ad uno i » bocia » sto. Il doppio errore, la dop­ davanti al mio della seggiovia Ma non per lui, bensì per la che spiroettavano sulla pista pia eliminazione consigliò i che da Bardonecchia sale a sua Sondrio, anzi, meglio, per bianca sfiorando le » paline » giudici dì porta ad una mag­ quota duemila a Pian di Sole: la sua Bormio classificata tra giore benevolenza, ad un me­ e roteando in aria sul tra ­ le migliori rappresentative nel­ un luogo stupendo che gli guardo le racchette, alla ma­ no rigido comportamento, av­ le gare dei » campanili alpini -. animatori di Bardonecchia niera dei campioni che hanno vertendo perciò del tranello Tuttavia egli non parve egual­ hanno scoperto allacciandolo imparato a far scattare la cel­ gli altri concorrenti, ma tutto mente soddisfatto: • Non è mia, al capoluogo con un impianto lula fotoelettrica qualche cen­ ciò non serviva a consolare il perchè io non sono stato ca­ meccanico modernissimo capa­ tesimo di secondo prima del piccolo valtellinese. Il suo tor­ pace di far nulla, non ho im­ normale, precedendo con l'om- mento. forse il suo dramma, ce di trasportare lassù, in broccata la via giusta e. poiché durò sino alla domenica po­ nessuno mi ha chiamato in­ meriggio allorché il Provvedi­ dietro, ho continuato a sba­ tore di Torino gli regalò una gliare. Quest'altr'anno, però... -. medaglia ed il sottoscritto gli Disse questo, tutto d’un fiato mise in mano un grosso cine­ al Provveditore agli studi che romanzo di Capitan Walter. lo accarezzava e gli chiedeva Perchè almeno in viaggio e quanta fatica gli costasse quel lassù nella sua baita avesse lungo camminare a piedi e con qualcosa per leggere e per di­ gli sci. tutte le mattine e a strarsi... CAMPIONATI NAZIONALI OSI mezzogiorno, per scendere a Tornerà l'anno prossimo Ste­ Bormio e risalire lassù a quo­ fano Anzi alla finale dei Fondo: BONAITI BRUNO Torino ta 3600, dove abita, con cinque «■ campanili * perchè di * bo­ Slalom Speciale: HERIM ALESSANDRO - Aosta fratelli, il papà e la mamma, ria - così in gamba non ce Slalom Gigante: SCOLET MARIO Trento in una piccola Baita lontana n’è altri a Bormio e con lui Salto: DONATI MARIO - Brescia sette chilometri e passa dalla torneranno tanti altri a ga­ Combinata Nordica: BONAITI BRUNO - Torino scuola. reggiare, non saprei dirvi an­ Staffetta 3x8 Km.: Modena (BIONDINI, BERNARDI L., La sua mamma è una Sercora dove, perchè la Presi­ BERNARDI B.). torelli, sorella di Cinto Sertodenza del Centro Sportivo Ita­ relli, il più forte discesista ita­ liano cambia sede ogni anno, CAMPANILI ALPINI liano di tutti i tempi, stron­ per portare un po' in tutte le Fondo: CAPPELARI AMEDEO Udine cato più di vent’anni addietro valli dell’arco alpino questa Slalom Speciale: CIANALINO ROBERTO Pinerolo sugli strapiombi vertiginosi bella rassegna giovanile, otti­ Slalom Gigante: MARCELLIN PIERO - Susa del Kroizegh a Garmisch Parmo e fecondo seme di propa­ Staffetta 3x5 Km.: Modena (BIONDINI, GIANNASI, tenkinchen, nello stesso punto ganda dello sport bianco. SERAFINI) dove due anni prima per un I tre giorni di Bardonec­ altro tremendo capitombolo chia sono volati via, rapidi, CRITERIUM STUDENTESCO perse la discesa libera nelle piacevoli, divertenti. Tredici Olimpiadi Invernali. La mam­ Fondo: ROMANI ARMANDO - Sondrio gare in tre giorni, la qual cosa ma di Stefano Anzi è anche Slalom Speciale: COMPAGNONI MAURIZIO - Novara ha richiesto una mobilitazione sorella di Erminio e di Stefa­ Slalom Gigante: CHIANTELASSA PIERINO - Torino di mezzi e di uomini non in­ no Sertorelli, vincitore que­ Staffetta 3x5 Km.: Sondrio (SOSIO, DEI CAS, RO­ differente. Il C.S.I., del resto, st’ultimo sempre a Garmisch MANI) NATALE BERTOCCO della gara delle pattuglie mi­ (continua in 2* pagina) litari, con il capitano Silvestri,

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I vincitori

Roberto Cianalino di Pinerolo, brillante protagonista della prova di slalom speciale del « Campanili Alpini » in piena azicme sull’impegnativo percorso di Bardonecchia

S

AN

MARTINO

Castrozza

e

di

Bar­

donecchia hanno

aperto la stagione,ago­ nistica del 1959. E’ una catena di molti anelli: il primo è lo sci, l’ulti­ mo sarà ad ottobre la atletica leggera.

I dati che ci perven­

sommergono mai i pro­ blemi di fondo. I < cadreghinisti» al CSI non hanno fortuna poiché ce da lavorare molto e

le

raccogliere solo

da

sane

soddisfazioni de­

gli uomini onesti. Così sarà anche

al

Nazionale:

Congresso

siamo

la periferia manda a Roma i suoi delegati

su posizioni superiori a

non per conquistare dei

quelle dello scorso an­ no; infatti la corsa campestre, che è la ma­

seggi, ma per perfezio­ nare il CSI. Infatti, nel

nifestazione più prossi­ ma, sarà la conclusione i di oltre 700 selezioni lo­

gresso, che verrà illu­

strato sui prossimi nu­ meri di Stadium, la re­

cali, cifra superiore al­

lazione e la discussione

lo scorso anno che re­

saranno

gistrò 551 «campestri»

tre lezioni formative ed informative. Il CSI

gono dalla periferia so­ no

lusinghieri:

provinciali. Ma

1* attenzione

del

CSI si appunta questo anno sul Congresso Na­ zionale: sarà il sesto, e dovrà dire qualcosa di

nuovo. Esso è stato pre­ ceduto dai Congressi Provinciali e Zonali,

programma

del

Con­

integrate

da

guarda al suo domani

senza cullarsi sugli allori:

la

è

condizione

per non morire. Fareb­ be comodo vivere di or­

dinaria

amministrazio­

ne e ciò sarebbe possi­

bile oggi con 4.000 so­

iniziati nello ottobre scorso e conclusi in feb-1

cietà, 100.000 atleti e 15 mila dirigenti.

braio. Sono stati 110: cifra notevole e molto

Lo sport in Italia ha

interessante poiché di­

ancora tanto cammino da fare, se soltanto il 15

mostra la vivacità della

per

periferia del CSI.

partecipa attivamente allo sport. Le Olimpia­

I nostri congressi non sono stati influenzati

da competizioni eletto­

ralistiche:

ci sono an­

che queste, ma non

cento

dei

giovani

di saranno una buona

pedana di lancio ma non di più: occorrono

molte buone società con ottimi dirigenti che

sport

allo

portino

la

gioventù italiana. Mol­

VERSO IL TRADIZIONALE TRAGUARDO UMANO E CRISTIANO DI PRIMAVERA OPO aver «conquistato » il treno in par­ tenza per Napoli con l’ansia, la paura c il coraggio con cui si espugna un for­ tino nemico, non mi restava che asciugare il sudore che dilagava lungo la superficie ner­ vosa del mio essere con la benevola compli­ cità di una primavera esplosa anzitempo. E mentre compivo la suddetta operazione con la mente vuota, il cuore contento e gli occhi rivolti per terra ad evitare i punti interroga­ tivi che certamente (li sentivo) stavano scivo­ lando curiosi dagli occhi dei compagni di scompartimento, la mia attenzione venne va­ gamente richiamata alla realtà da un paio di scarpe mosse i Umicamente da piedi ner­ vosi proprio nello spazio dove i miei occhi incosci s'erano adagiati. Dovrebbe essere un musicista, dissi subito con me. stesso. Poi mi accorsi che il ritmo era aritmico e mi decisi per un impiegato statale. Erano scarpe nere, di pelle mediocre e con una linea troppo ob­ bediente alle angolosità dei piedi per essere giudicate di recente acquisto. La solenne rigi­ dità delle suole mi fece subito pensare che i piedi dovevano essere piatti. Quando ormai il rumore vario e indefinibile del treno divenne una cosa normale e quasi famigliare fu facile iniziare la conversazione con il legittimo proprietario delle scarpe e dei piedi piatti. Era veramente un impiegato statale. Un bell'uomo del sud con gli occhi neri ed umidi c con un volto normale circon­ dato da bei capelli corvini leggermente briz­ zolati. Si parlò di tante cose con Erasmo. E’ proprio il suo nome. Anzi, quando me lo disse, anch’io credetti di non aver capito. Cercai di trovare nella mia labile memoria qualche re­ miniscenza scolastica che mi parlasse di Era­ smo perchè quel nome non mi suonava proprio del tutto nuovo. E allora dalle tenebre della storia scaturì, prima confuso poi sufficientemente chiaro il fantasma di Erasmo di Rotter­ dam. Un prete coll»» e strano vissuto a cavallo tra il 1400 e il 1500. Favorì prima l’avvento di Lutero che poi combattè aspramente. Me­ scolò paurosamente cose egregie a cose molto discutibili tanto che lo sue opere vennero con­ dannate dalla Chiesa. Tutto questo mi ricordavo e feci quasi un atto di superbia nello scoprire la mia cultura in merito. Ma quello che realmente mi incu­ riosiva era la grande analogia tra la confu-

.

. ..

asqua

asmo sione mentale di Erasmo d[ Rotterdam e il mio compagno di viaggio. Scese a Napoli e fu cordialissimo. Adesso che il treni» saliva verso le colline aride della Lucania caracollando faticosamen­ te lungo la strada di ferro che si specchia sulle acque chiare del Rasento ripensavo alla grande confusione politica, religiosa, morale che regnava nella mente di Erasmo. Aveva avuto una buona educazione e si dichiarava apertamente religioso. Ricordava ancora con nostalgia i bravi Padri Gesuiti che lo avevano educato in un collegio di Napoli. Io non sono in grado di dare giudizi storici ma non credo di osare troppo se mi permetto di affermare che la confusione di Erasmo è un pochino la malattia dei cattolici odierni. Sarà la politica fatta male che ci ha mezzo rovinati tutti, sarà un senso democratico più o meno ben definito ohe turba le nostre ani­ me... non so. Quello che mi pare evidente è la gran confusione che regna oggi nelle no­ stre menti. D’altra parte se si pensa allo smar­ rimento degli apostoli prima della Resurre­ zione di Gesù si viene a scoprire che il pro­ blema della confusione non è poi del tutto nuovo.

Anche nel mondo dello sport che rappre­ senta il settore apostolico affidato al Centro Sportivo Italiano, ,st deve parlare di idee perlomeno poco chiare. ¡1 mondo cattolico ha capito l'importanza dello sport come mezzo apostolico ed educativo. Questo in linea teo­ rica. E tutti sono disposti a fare bellissimi discorsi per .dimostrarlo. In fase pratica il Centro Sportivo deve lottare contro mille difficoltà c incomprensioni per tentare di inserirsi positivamente nell’azione pastorale della Chiesa. Da uria parte c'è il partito che spende mi­ lioni per sostenere la Libertas pur sapendo

ohe ai fini educativi e anche politici quel de­ naro dovrebbe essere speso in modo molto più utile. Noi, lo ripetiamo, siamo contrari ad uno sport di partito perchè non lo rite­ niamo assolutamente educativo e quindi con­ troproducente ai fini apostolici. Dall’altra parte le nostre stesse organizza­ zioni di azione cattolica che dovrebbero es­ sere le promotrici li questa opera della GIAC spesso la vedono come il fumo agli occhi c trovano pretesti piu o meno personalistici per boicottarne lo sviluppo. Non mancano poi tentativi isolati di indi­ vidui in cerca di notorietà che si lasciano trascinare dal gioco più o meno pulito della pubblicità mescolando poco prudentemente sacro e profano e aumentando quella tipica confusione di cui il nostro Erasmo sarebbe il rappresentante. Una struttura organizzativa si sostiene fin­ ché nei diversi reparti esiste l’ordine. E l’or­ dine esige unità nella gerarchia. E’ necessario unire c coordinare tutto il nostro lavoro te­ nendo conto del compito specifico assegnato a ciascun ente o individuo se si vuole vera­ mente operare con chiarezza e con concre­ tezza. « ♦ • Prima di lasciarmi Erasmo mi strinse forte la mano e mi disse: < Reverendo, Buona Pasqua!...» Il .rumore del treno disperse il mio grazie ma dissi ugualmente al Signore di portare con la Pasqua un po’ di chiarezza nella mente di Erasmo. Adesso mi vien di pensare alla tristezza di Gesù, la sera del giovedì santo, quando, scen­ dendo verso la vaile del Cedron, disse ai suoi discepoli: < In questa notte tutti voi patirete scandalo per causa mia; perchè sta scritto: percuoterò il pastore e le pecore del gregge saranno dispense. Ma dopo che sarò risusci­ tato, vi precederò in Galilea ». Vorrei che la Resurrezione di Gesù rappre­ sentasse veramente l’inizio della chiarezza per tutti noi che lavoriamo apostolicamente nel mondo dello sport e prego Iddio che mandi un angelo dal cielo per Erasmo, per tutti quelli che hanno bisogno di pace inferiore, per tutti quelli che pur essendo buoni hanno sentito il vento gelido della dispersione e del disordine. NICOLA PAVONI

te società vuol dire capillarizzare ancora di più poiché le 4.000 so­

cietà del CSI sono po­ che. Ottimi dirigenti è una parola: non è faci­

le convincere

un

gio­

vane oggi a sacrificarsi per altri giovani: il giovane lo fa se è cari­ cato idealmente e cri­

stianamente formato. Il

CSI questo miracolo è in grado di operarlo e

dimostra

lo

continua-

mente: i corsi arbitri e allenatori in periferia

sono centinaia e fre­ quentati da giovani che

credono in qualcosa di più alto e più convin­ cente di una coppa dì latta.

Il CSI conquisterà il suo

domani

se

conti­

nuerà ad avere uomini che

credono

nei

^uoi

ideali. « La messe è molta, ma gli operai sono po­

chi. Pregate il Signore

della

messe

perchè

mandi operai >. Il Signore ha voluto

bene al CSI in questi

suoi primi anni di vita e l’ha circondato di

Domenica di Passione, 15 marzo 1959, il Comitato Provinciale di Napoli celebrerà la « Pasqua dello Sportivo » che verrà teletrasmessa dalla Radiotelevisione in ripresa diretta. La Direzione della RAI-TV avrebbe intenzione di rinnovare ogni anno questa bella iniziati /a, della quale si illustrano i particolari in terza pagina, scegliendo di volta in volta una seda di Comitato del CSI da stabilirsi. - NELLA FOTO: S. E. il Cardinal? Marcello Mimmi distribuisce la Comunione agli atleti durante la « Pasqua dello Sportivo » organizzata dallo stesso Centro Sportivo Italiano di Napoli due anni or sono nella bella palestra del CONI partenopeo

energie fresche e mera­

vigliose. Rendiamocene

degni:

i

giovani

diri­

genti non ci sono man­ cati né ci mancheranno

se vedranno in noi no­ mini degni di essere

seguiti.

ALDO NOTARIO


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