CONVENTION NAZIONALE ARBITRI E GIUDICI DI GARA 13/15 SETTEMBRE PAESTUM N. 7/8 LUGLIO/AGOSTO 2002 SP. IN ABB. POST. ART. 2 COMMA 20/B LEGGE 662/96 FILIALE DI ROMA
UN PATTO PER LO SPORT
ASSISI 18 OTTOBRE 2002
1,80 WEB SITE WWW.CSI-NET.IT VIA DELLA CONCILIAZIONE, 1 00153 ROMA
UN PATTO PER LO SPORT Simposio nazionale ASSISI› Sacro Convento di San Francesco 18 ottobre 2002
Il sistema sportivo italiano attraversa una fase di forte transizione › che c fessionistico, quello dilettantistico e quello con finalit sociali. Si avverte nitida la mancanza, all’interno della sfera della politica, di u ai problemi dello sport, soprattutto nei confronti della domanda di sport s La frammentazione e la differenzazione della pratica sportiva hanno fatto s sportivo italiano, pur restando formalmente unitario intorno al CONI, si si tronconi con interessi divergenti: lo sport spettacolo "ricco", lo sport sp sport dilettantistico profit, lo sport per tutti, lo sport "fai da te". Occorre lavorare affinchØ il sistema sportivo italiano torni ad operare › in nia e di unitariet , pur nella salvaguardia della specificit di ogni compo Ritrovare un’unitariet Ł possibile se si ragiona in termini di: › scelte › valori › prospettive.
Sono invitati
Ministero con delega allo sport, Ministero Pubblica Istruzione Coordinamento delle Regioni, UPI, ANCI CONI Federazioni sportive nazionali Discipline associate/benemerite Enti di promozione sportiva Conferenza dei Rettori delle universit italiane Esponenti del mondo della cultura e della societ civile (esperti, studio
www.csi›net.it
editoriale editoriale
EDITORIALE
Un Un patto patto per per lo lo sport sport Come leggerete in altra pagina del giornale, un inatteso decreto "omnibus" del Governo ha disegnato un nuovo CONI, senza più Totocalcio e in parte trasformato in SpA di proprietà dello Stato. Il nostro è uno strano Paese, dove a volte si cambia tutto per non cambiare nulla. Dunque, è difficile dire quali saranno le conseguenze della nuova legislazione su quel modello sportivo italiano già tanto decantato per la sua unicità nel porre tutto lo sport nazionale, e non solo quello di alto livello, nelle mani del Comitato olimpico. Una cosa, però, è possibile dirla subito. Il de creto governativo affon...non resta che da il bisturi nel vivo dei metterci intorno a problemi finanziari attuaun tavolo per li del nostro sport: la logitrovare anzitutto ca che lo guida, giusta o sbagliata che si riveli nel un'unitarietà di prossimo futuro, mira a intenti nel risolvere cambiare un sistema di i problemi, per poi autofinanziamento che non regge più e, attratrovare via via verso la SpA, chiede al punti di CONI una gestione ecoconvergenza su nomica da azienda mo derna. scelte, valori e Purtroppo i problemi ogprospettive. gi in essere nello sport italiano non sono solo economici, anzi si può ragionevolmente sostenere che i problemi di quattrini sono solo la conseguenza più appariscente di malattie più sottili, come la rigidità strutturale, un ritardo culturale che ha impedito di cogliere la portata della nuova do manda di sport, un'unitarietà tra le varie componenti del sistema che è sempre stata più un valore teorizzato che una prassi vissuta e condivisa. Queste difficoltà sono state accentuate dalla mancanza di una vera
politica dello sport da parte dei vari Governi che si sono succeduti alla guida del Paese. Se lo sport non ha mai saputo o voluto autoriformarsi, la politica nulla ha fatto per dettare il cambiamento reso necessario dall'evoluzione del fenomeno sportivo e della stessa società civile. E come già detto, anche il decreto "omnibus" appena varato è un atto finanziario più che un disegno di politica sportiva. Se non vogliamo affogare, chi prima e chi dopo, non resta che metterci intorno a un tavolo per trovare anzitutto un'unitarietà di intenti nel risolvere i problemi, per poi trovare via via punti di convergenza su scelte, valori e prospettive. È questo il grande progetto sottinteso al simposio nazionale che CSI, CNEL e CEI or ganizzeranno ad Assisi il 18 ottobre prossimo. La città di San Francesco è il luogo ideale perché le diverse componenti dello sport mettano da parte antiche e nuove contrapposizioni, ragionando sui difetti e le prospettive del sistema attuale, soprattutto interrogandosi su tre fondamentali questioni: quale concetto di persona servire attraverso lo sport; quale sport realizzare per servire quel concetto di persona; quale progetto di società civile perseguire attraverso quello sport. L'idea è quella di trovare elementi comuni sufficienti a scrivere e sottoscrivere un "patto" per la crescita generale dello sport italiano. Concentrarsi sui punti di convergenza tralasciando quelli di divergenza: il metodo lo raccomandava Giovanni XXIII per superare la guerra fredda, ed ha funzionato egregiamente. Perché non dovrebbe funzionare per lo sport? Edio Costantini Presidente nazionale
1
STADIUM
INDICE LUGLIO/AGOSTO 2002
FUORIGIOCO 4 Il buco nel pallone di Alberto Caprotti
VITACSI 6 La vera Joy di fare sport di Felice Alborghetti
16 Una «Montagna»di figurine ARGOMENTI 15 Quando i bambini gridano e gli adulti stanno a guardare di Ilaria Podda
12 «Non lasciate morire la speranza» di Andrea Sarubbi
16 Quando le parole non bastano di Ilaria Podda
46 Fallo (il) volontario! di Rita Salerno
50 Largo agli animatori di Manuela Robazza
di Felice Alborghetti
18 Stadium vince ancora! di Lucia Teormino
25 “Un cuore solo, un’anima sola” di Mauro Spadoni
26 O ci sei o ti fai! di Andrea De Pascalis
38 2 giorni mare di Massimo Montanari
53 Crema: che gusto! di Simone Riboldi
54 L’ora degli oratori SPORT&SPORT 40 Josefa Idem di Felice Alborghetti
42 La fatica mentale e la gestione dello stress di Sandro Gamba
44 Un passo indietro di Bruno Longhi
45 Parole di sport: Traguardo di Claudio Arrigoni
48 Trame di gioco: I veri poeti del goal di Darwin Pastorin
51 Per allenamento: I muscoli delle spalle di Alfredo Stecchi
58 Almanacco
2
Stadium luglio/agosto 2002
di Tito Della Torre
Stadium Mensile del Centro Sportivo Italiano DIRETTORE•RESPONSABILE Edio Costantini EDITORE ARANBLU s.r.l. Società Unipersonale del Centro Sportivo Italiano Via della Conciliazione 1 - 00193 Roma
DOSSIER 20 La fine dei giochi di Andrea De Pascalis
RUBRICHE 13 Nati nel CSI: Paolo Vanoli di Felice Alborghetti
DIREZIONE REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE Via della Conciliazione, 1 - 00193 Roma Tel. 06.68404590 - Fax 06.688.02940 http://www.csi-net.it e-mail: aranblu@csi-net.it PUBBLICAZIONE ISCRITTA al nº 4987 del Reg. Stampa del Tribunale di Roma del 4/1/1956 PROGETTO GRAFICO ARANBLU s.r.l.
27 Uno sport alla volta: FootVolley di Gianluca Scarlata
30 Salute: Uno sport “caldissimo” di Sergio Cameli
34 Bar sport 49 I gregari: Timoniere 55 Tuttoleggi 61 Agenda
REDAZIONE Felice Alborghetti, Alessandro Cappelli, Andrea De Pascalis, Rosita Farinosi. IMPAGINAZIONE Marco Croci, Alberto Greganti, Loretta Pizzinga, Emanuele Serra. STAMPA SO.GRA.RO. Società Grafica Romana S.p.A. Via Ignazio Pettinengo, 39 - 00159 Roma
63 Allo specchio di Don Pietro Sambo
64 Il racconto
Spedizione in abbonamento postale Art.2 Comma 20/B legge 662/96 Filiale di Roma Abbonamento annuale euro 18,08 Una copia euro 1,80
Periodico associato all’USPI (Unione Stampa Periodica Italiana)
I dati forniti dai sottoscrittori degli abbonamenti vengono utilizzati esclusivamente per l’invio della pubblicazione e non vengono ceduti a terzi per alcun motivo.
3
FUORIGIOCO
IL BUCO NEL PALLONE di Alberto Caprotti
Il buco nel pallone Il buco nel pallone LA FIORENTINA DI CECCHI GORI È MORTA. ALTRE SQUADRE NUOTANO NEI DEBITI. IL CALCIO SI SGONFIA La situazione è grave, ma non è seria. Alla vigilia della scadenza dei termini, otto club di serie A e B non avevano i requisiti per iscriversi al campionato; Cecchi Gori (l'unico cittadino italiano per il quale il cambio della valuta è risultato ininfluente, non aveva una lira prima e non ha un euro adesso) si é appellato perfino ai suoi defunti perchè gli dessero dall'alto l'ispirazione per trovare i soldi per salvare la Fiorentina, spedendola così fin nella tomba. Adriano Galliani ha chiesto e chiede moralità a tutti, sacrifici e tagli di stipendi e naturalmente intanto copre d'oro Rivaldo; Sensi doveva 3 milioni di euro alla Lega ma non li versava "per una questione di principio". C'è di tutto: un presidente che compra il Palermo traslocandovi mezzo Venezia come se i giocatori fossero valigie, dopo aver annunciato, però, che se l'operazione non fosse andata in porto avrebbe preso il Genoa, e magari anche due chili di peperoni e un mazzetto di rosmarino; il CONI annuncia la bancarotta, non ha più le risorse per pagare nemmeno l'usciere del Foro Italico e nel frattempo sotto la sua egida l'Italia si prepara ad ospitare le Olimpiadi invernali 2006 litigando anche sul colore della neve. Se in Svizzera leggessero questa cronaca, penserebbero a uno scherzo. Per questo la situazione è tragica ma non può essere seria. Anche perché nulla è più volubile dello sport italiano e del calcio in particolare, il provvisorio è definitivo e il definitivo può cambiare da un momento
4
Stadium luglio/agosto 2002
all'altro, come le regole, come i bilanci in rosso che con un colpo da Silvan diventano verdi. E naturalmente le iscrizioni al campionato che, alla fine sono state accettate per tutti, tranne i viola. Perché la sacralità del pallone non ammette espulsioni ma ammette molte deroghe, vive sull'aggiustamento, si nutre con le banche che coprono i disastri dei presidenti e che di fatto sono ormai le vere padrone del gioco e dei giocatori. Il campionato italiano è più importante dell'acqua: quella se non c'è non c'è; la partita invece non si può rinviare, lo stadio in pasto al popolo è la panacea dai tempi di Giulio Cesare insieme al pane, che resta comunque un accessorio. Da mesi si sente dire che la misura è colma, da mesi i padroni del Titanic hanno abbassato il volume dell'orchestra senza però rinunciare a ballare. Da mesi piangono miseria e continuano a viaggiare in classe extra lusso. E se è umiliante constatare che tutto lo sport crolla come primaria conseguanza del terremoto del pallone, è aggiacciante vedere che i medici al capezzale del calcio siano gli stessi che l'hanno avvelenato. E che ancora sentenziano senza vergogna, con l'arroganza di chi sa di poter continuare a fare il padrone. I debiti, i bilanci gruviera purtroppo sono un dettaglio. E se il fatidico "fino a quando?" si ripete ormai da anni, significa che il pallone è immortale. Come chiunque sappia sopravvivere ai propri killer. Già, ma gli altri?
Che lo sport italiano fosse al collasso lo sapevano anche i sassi. Come è arcinoto, oltre che detestabile, che quando qualcosa crolla, sia doveroso appellarsi al governo e pretendere una flebo di miliardi, quasi che lo Stato, cioè noi, cioè tutti, si debba sempre provvedere ai disastri di alcuni. La novità piuttosto è la consapevolezza del tempo ormai scaduto e che un settore necessario del nostro vivere sociale è davvero alla frutta. Ma nel drammone collettivo è giusto fare delle distinzioni. Perché la desolazione diventa quasi tenerezza davanti a Gianni Petrucci, più pallido che mai, che si presenta al consiglio nazionale del CONI per annunciare che non c'è più un soldo e che teme che la medicina arrivi quando il malato è già morto. Lo stato biscazziere dopo aver stritolato il Totocalcio inventandosi altre improbabili lotterie, ha promesso contributi allo sport, e per evitare che si disperdessero come le acque del nostro Paese, ha imposto una riforma severa. Ma gli stanziamenti sono fermi dal mese di marzo e il CONI ora ha i soldi per pagare gli stipendi ai suoi dipendenti solo fino ad agosto. È un fatto sconcertante che il CONI abbia più impiegati dei soldati dell'Armata Rossa, ma è grave che a rischio non sia solo il loro posto di lavoro ma anche l'attività di migliaia di atleti che altro male non hanno fatto se non vincere per anni medaglie povere ritagliandosi un angolo di notorietà e tornando a sudare in silenzio.
Ad averne già fatte le spese non sono solo il movimento olimpico, i record, quella rara possibilità di esportare un'immagine vincente, ma tutto lo sport di base che necessariamente dal CONI succhia le sue poche gocce di nutrimento. E questo è inaccettabile davvero. Abbassare la saracinesca, mettere un cartello con scritto "chiuso per ferie" sapendo che a settembre si potrebbe non riaprire affatto è l'ultima vergogna alla quale siamo obbligati ad assistere. Perché il tracollo dello sport italiano stravolgerebbe - e già lo sta facendo - la qualità della vita di molti di noi. Non quella di Ronaldo, Del Piero o Batistuta, ma dei nostri figli che si accontentano di una piscina, una palestra, un campo d'atletica
o una rete di pallavolo. E quella delle migliaia di volontari già da tempo abbandonati a se stessi per i quali il fallimento dello sport è uno schiaffo immeritato. Se il movimento si spezza, tanti e tali sono i colpevoli che nominarli oltre che lungo sarebbe inutile. Questo è in realtà soprattutto il risultato di una politica miope, che non ha connotazioni partitiche o meglio le ha tutte, visto che nessun governo alla prova dei fatti si è liberato dall'incultura e dall'approssimazione con cui si è occupato di sport, derubricato a fenomeno secondario, svilito nell'anima e mai riconosciuto come collante sociale e attività di base irrinunciabile.
Ora che i nodi hanno già intasato il pettine, qualcuno alza la mano lagnandosi dei contratti tv, del crollo dei contributi degli sponsor e, ovviamente, maledice il Superenalotto. Povera Italia, costretta a condannare una tombola per manifesta colpevolezza e a salvare gli assassini veri. Povero sport, obbligato a considerarsi un intruso piangente. Mentre gli abusivi morosi che occupano le case altrui hanno "diritto" a far esplodere le bombole di gas, correre, giocare e saltare è solo un "dovere" accessorio faticosamente concesso a chi ha le gambe. E se questo è drammatico, nessuno ci venga però a dire che è serio.
5
VITACSI
LA VERA JOY DI FARE SPORT di Felice Alborghetti
La vera Joy di fare sport Fine giugno: mentre Cafu solleva la prestigiosa Coppa del Mondo, a Cesenatico si assegnano le ultime medaglie della Coppa della Gioia. La Joy Cup, il principale circuito dell'attività sportiva ciessina, manda in archivio l'edizione 2002, con cifre più umane rispetto ai tanti zero dell'indotto nippocoreano, ma che sottolineano il grande interesse creato attorno a queste finali e l'enorme partecipazione che si è raggiunta. Alcune migliaia di ragazzi hanno vivacizzato il litorale romagnolo negli ultimi 10 giorni di giugno. Nel complesso della stagione 2001-2002 la miniolimpiade del CSI, ha movimentato l'intera penisola, dalla Sicilia fino al Piemonte per far giocare circa trecentocinquantamila atleti. A Cesenatico in totale sono state circa settemila le persone impegnate in campo, tra atleti, arbitri, dirigenti e tecnici. Una lunga passerella per gli atleti più interessanti, che però è stata anche un'occasione importante per monitorare lo sport targato CSI, valutando sul piano della qualità educativa il lavoro svolto durante l'anno dalle Società sportive e dai Comitati. A riguardo un giudizio attento e qualificato è quello che arriva dal coordinatore nazionale Renato Picciolo: "La quarta edizione delle finali nazionali Joy Cup - ha detto - conferma il cammino di crescita che questa manifestazione ha sempre seguito dopo il suo debutto nel calendario associativo del CSI. Si sono viste gareggiare squadre ben preparate e molto motivate, segno da un lato del buon lavoro svolto
6
Stadium luglio/agosto 2002
complessivamente nel periodo invernale e primaverile in occasione delle fasi locali, e dall'altro dell'assoluto prestigio raggiunto dai titoli nazionali appena assegnati". Picciolo è poi entrato nello specifico: "In alcune specialità e discipline, come nella pallavolo femminile allieve, si sono toccati vertici tecnici di autentico rilievo. Il nuoto ha confermato di essere sport in fortissima ripresa nel circuito associativo, nonostante la piscina non sia l'impianto più frequentemente disponibile. Molto bene anche il karate, che si è confermato sport emergente. In progresso il basket, mentre c'è ancora da lavorare nel calcio a 11 e a 5. Pur essendo queste discipline tra le più popolari, stentano ad assumere una connotazione degna del progetto CSI, che intende coniugare ineccepibilità tecnica e tensione educativa". Ricostruiamo il mosaico della manifestazione, unendo pezzo a pezzo, sport con sport. ARTI MARZIALI Venerdì 19 il via della Joy Cup con le prove individuali per le arti marziali, la ginnastica ed il ciclismo. Al Palazzetto dello Sport è di scena il karate, sui tatami oltre cento kimoni stringono mani e cinture.
Si comincia con il Kata (figure), sabato invece tocca al Kumite (combattimento). Contemporaneamente presso la scuola media "N° 1" si sono sfidati i colleghi del Judo; una trentina le Società provenienti per la maggior parte dall'Emilia Romagna e dal Veneto, dal Trentino e dalla Lombardia, dalla Toscana e dal Lazio. Oltre 100 atleti i "TOP GUN" usciti nei mesi prima dalle fasi provinciali e regionali hanno combattuto per diventare Campioni Assoluti CSI di judo. Per la cronaca si è visto un judo molto tecnico, bello, pulito, e una direzione di gara competente con arbitri bravissimi, sotto l'occhio attento del M° Stefano Rossi.
Piccola curiosità, la presenza di oltre un 40% di atlete di sesso femminile, con le fortissime judoka di Bologna, Roma e Trento. Meritano una menzione la vincitrice della categoria esordienti Francesca Rovelli, giovane campionessa già finalista dei Campionati Iitaliani della Federazione, e nella categoria cadette femminili l'ormai famosa Dosi Clio, già vincitrice della Joy Cup negli anni scorsi. Nei maschi appassionante la gara della categoria juniores-73Kg. CICLISMO Tappa conclusiva nel ciclismo dopo una primavera trascorsa sui pedali. Prima nella classifica a squadre del Campionato amatori a tappe figura la "Tibur Bike di Roma". Bottino pieno nell'individuale per i ciclisti bresciani con ben 7 maglie conquistate nelle categorie Senior 2, Master 1, 2, 3, 4, 6 e 8. Nella cronoscalata Eugenio Feliziani si è aggiudicato il gradino più alto del podio imponendosi con il tempo di 28,24. Feliziani si dice soddisfatto del risultato, soprattutto perché la sua vittoria è frutto di una pas-
sione autentica che porta avanti ormai da tre anni con allenamenti di tre ore al giorno per circa cinque volte a settimana. "Nonostante il caldo e la concorrenza sono riuscito a vincere la gara a cronometro, torno a casa soddisfatto". Ha dichiarato al traguardo il ciclista romano della Seven Pauselli Bike. GINNASTICA Nella Ginnastica Artistica, l'oro è stato assegnato all'atleta Sara Granata della Società Virtus con un totale di 27,15 punti. Ha entusiasmato poi nell'aerobica la squadra del Fit Point di Cerignola (FG) che dopo sette anni di spettacoli di beneficienza è approdata a Cesenatico al suo primo anno di CSI, imponendosi nelle due categorie Under e Over 18 e facendo incetta di medaglie anche nello step e nel funk. La sua istruttrice Maddalena, alla fine si è detta orgogliosa delle sue ragazze per aver dimostrato carattere e forza di volontà raggiungendo questi risultati. NUOTO Ancora nuoto protagonista a Cesenatico. Nei tre giorni della Joy Cup in acqua, quattro ore al mattino e quattro al pomeriggio hanno confermato nella gremitissima piscina coperta lo stato di forma dei costumi del CSI nuoto Ravenna e della Canottieri Aniene Roma, sodalizi storici nel panorama ciessino, e gli ottimi risultati di altre realtà consolidate come l'Albatros Catania, il Park
7
VITACSI
LA VERA JOY DI FARE SPORT
Club Frosinone e l'Aurora Nuoto Legnago. Tifo alle stelle sulle tribune per le due staffette degli esordienti A e B: grande infatti è stato il seguito nelle gare dei più piccolini. A bordo vasca, nonostante livelli d'umidità da svenimento, oltre al buon livello tecnico evidenziato nelle varie specialità, va registrato il gran lavoro dei giudici e dei cronometristi, con l'instancabile Leonardo Filippini, vero mago del computer, che quasi in tempo stilava classifiche ed ordini di arrivo. ATLETICA 450 atleti si sono "dati battaglia" sulla pista
8
Stadium luglio/agosto 2002
dello stadio comunale di Cesenatico. 1960 le presenze ripartite tra le 118 gare in programma in occasione delle Finali Nazionali. Numeri protagonisti, dunque, non solo come atleti partecipanti, in ogni modo aumentati notevolmente rispetto alle ultime edizioni, ma soprattutto numeri intesi come risultati tecnici di buon livello. Gli atleti hanno del resto avuto a disposizione un maggior numero di specialità, e questo, oltre a rendere più ricco il già folto programma gare, ha permesso di assistere a diverse gare di buon livello tecnico. È quasi obbligatorio segnalare le prestazioni di notevole spessore tecnico degli atleti della Virtus Campobasso che hanno dominato nei 60m e 600m cat. Ragazze, nei 800m e 1500m cat. Allieve in cui la vincitrice De Socio Adelina, già trionfatrice nelle ultime due edizioni del Gran Premio Nazionale di Corsa Cam-
pestre, si è aggiudicata il titolo con l'ottimo tempo di 4'44"7; e altrettanto degni di nota i risultati ottenuti dai portacolori molisani nei 400m, 800m e 1500m cat. Juniores M., con alcune di queste prestazioni nuovi primati regionali, non solo a livello CSI ma anche di Federazione. Nel salto in alto (ragazze) la vicentina Lia Pesavento della Polisportiva Montecchio ha
ATLETICA
passato l'asticella alla ragguardevole misura di 1,53 m, fallendo veramente per un soffio la misura superiore. Interessante anche il duello tra Somenzi (Virtus Calco-Lc) e Armellini (Atl. Clarina-Tn) che si sono contesi fino all'ultimo metro il titolo italiano nei 100m e nei 400m per la categoria Seniores M. (vinti entrambi dal primo, ndr). Bella tripletta anche di Giovanni Ferrari della B&RC Castiglione del Comitato di Lodi: l'atleta che ha gareggiato nella categoria Amatori B ha infatti vinto le gare dei 400m, 1500m e 5000m. Oltre ai risultati già citati ci sono state le ottime conferme di alcuni degli atleti che la scorsa estate hanno fatto parte della rappresentativa del Centro Sportivo Italiano ai Campionati Europei della FICEP svoltisi a Kerkrade in Olanda, conquistando il titolo continentale. Il già citato Somenzi in questa edizione ha indossato la maglia di Campione Italiano ben 4 volte (100; 400; lungo; alto), Chiara Vulcan (U.S. Villazzano-Tn), già vincitrice in Olanda negli 800m, a Cesenatico ha conquistato ben tre titoli italiani (400m, 800m, 3000m). Anche Mirko Matuzzi (Csc Oltrefersina-Tn) e Marfella Pasquale (Atl. Piscinola-Na), si sono imposti rispettivamente nei 5000m e nei 1500m.
L'ultima giornata sono andate invece in scena le staffette. Nella 4x100 femminile riservata alle categorie giovanili non ci sono state rivali per le ragazze dell'Atl. Sintofarm di Reggio Emilia; in campo maschile a contendersi la vittoria erano la formazione mista del Veneto e il G.S. Trilacum, che alla fine si è imposto e ha conquistato il titolo. Dominio assoluto per le formazioni trentine nella staffetta svedese (200-400-600-800) in programma per le categorie assolute. Volendo scegliere un'immagine della finale 2002 della Joy Cup da conservare nella memoria, la più significativa andrebbe ricercata tra quelle delle cerimonie di premiazione e di altri momenti associativi. Era possibile leggere un segno in quella partecipazione massiccia, con squadre disciplinate, perfettamente in ordine nelle loro divise sociali e pronte ad unirsi nel canto davvero corale dell'inno della manifestazione: il segno della raggiunta maturità di una formula che ormai viene vissuta con grande serietà ed impegno in ogni suo dettaglio, e che alla sua quarta edizione è già diventata tradizione da accudire e rispettare. C'è da scommettere che il prossimo anno andrà ancora meglio.
60 Mt Ragazze Virtus 1 Iafigliola Liliana U.S. Genzianella 2 Trentin Alessia Atl.Capanne 3 Pelliccia Chiara 60 Mt Ragazzi 1 Frau Marco Airone Terralba 2 Toppi Alessandro G.S. Bernatese 3 Biasiolli Christian G.S. Trilacum 80 Mt Cadette 1 Fiorini Erica Atl. Sintofarm 2 Caldirola Elisa G.S. Virtus Calco 3 Baldessari Cinzia G.S. Trilacum 80 Mt Cadetti 1 Condorelli Gabriele U.S. Mongibello 2 Caddeo Riccardo Airone Terralba 3 Benedetto Andrea Indomita 100 Mt Allieve 1 Prandi Barbara Atletica Reggio 2 Sabbioni Federica Csi Sasso Marconi 3 Maggioni Laura Pol. Orat. Pusiano 100 Mt Allievi 1 Sacca' Alessandro Pol. San Giorgio 1 Stefani Simone U.S. Spera 3 Dugo Giacomo Pol. Orat. Pusiano 100 Mt Juniores F 1 Novelli Nicoletta Cmr Atl. Reggiolo 2 Scarpellini Elisa G.S. Atl Inzago 3 Sala Maria G.S. Virtus Calco 100 Mt Juniores M 1 Colombo Matteo Atletica Ravello 2 Pollastri Luca Atl. Gessate 2 De Agostini Simone Atletica Ravello 100 Mt Seniores F 1 Perotti Anna Maria Pol. Tavazzano 2 Valle Lucia Centro Schuster 3 Albanese Daniela Atletica U.S. Eden 100 Mt Seniores M 1 Somenzi Giorgio G.S. Virtus Calco 2 Armellini Michele Atletica Clarina 3 Cossu Giampiero Atletica 2000 100 Mt Amatori A F 1 Pasqualetto Mariangela A.S.Delle Risorgive 100 Mt Amatori A M 1 Andreatta Stefano Csc Oltrefersina 2 Treccani Fabio Csi Isorella 3 Redaelli Claudio Pol. Orat. Pusiano 100 Mt Amatori B F 1 Resenterra Loretta G.S. Trilacum 2 Bressani Marilena B&Rc Castiglione 3 Savelli Patrizia Pol. Orat. Pusiano 100 Mt Amatori B M 1 Cavallaro Vincenzo B&Rc Castiglione 2 Baldessari Franco G.S. Trilacum 3 Trentin Ivo U.S. Genzianella 100 Mt Veterane 1 Iandolo Angela Pol. Juve Luras 2 Castello Elena B&Rc Castiglione 100 Mt Veterani 1 Pulga Fausto B&Rc Castiglione 2 Forni Enzo Pol. Orat. Pusiano 3 Cozzoli Carlo Csi Lucca 300 Mt Cadette 1 Baldessari Cinzia G.S. Trilacum 2 Fiorini Erica Atl. Sintofarm 3 Caldirola Elisa G.S. Virtus Calco 300 Mt Cadetti 1 Graziola Mattia Atl. Valli Trentine 2 Condorelli Gabriele U.S. Mongibello 3 Sica Vincenzo Csi Piscinola 400 Mt Allieve 1 Zappini Laura Csc Oltrefersina 2 Albanese Chiara Atletica U.S. Eden 3 Pollastri Silvia Atl. Gessate 400 Mt Allievi 1 Sbicego Andrea G.S. Lumignano 2 Badessa Rosario Pol. Orat. Pusiano 3 Stefani Simone U.S. Spera 400 Mt Juniores F 1 Novelli Nicoletta Cmr Atl. Reggiolo 2 Scarpellini Elisa G.S. Atl Inzago 3 Corradini Annalisa Cmr Atl. Reggiolo 400 Mt Juniores M 1 Menaldi Paolo Virtus 2 Pollastri Luca Atl. Gessate 3 Colombo Matteo Atletica Ravello 400 Mt Amatori A M 1 Andreatta Stefano Csc Oltrefersina 2 Marchi Giorgio Pol. Borgo Valsug. 3 Rampini Angelo B&Rc Castiglione 400 Mt Amatori B F 1 Bressani Marilena B&Rc Castiglione 2 Tosetto Maria G.S. Lumignano 3 Avanzi Pasqualina B&Rc Castiglione 400 Mt Amatori B M 1 Ferrari Giovanni B&Rc Castiglione 2 Cavallaro Vincenzo B&Rc Castiglione 3 Zappini Ezio Csc Oltrefersina 400 Mt Veterane 1 Iandolo Angela Pol. Juve Luras 2 Castello Elena B&Rc Castiglione 400 Mt Veterani 1 Pulga Fausto B&Rc Castiglione 2 Forni Enzo Pol. Orat. Pusiano 3 Cozzoli Carlo Csi Lucca 600 Mt Ragazze 1 Iafigliola Liliana Virtus 2 Trentin Alessia U.S. Genzianella 3 Rigoni Rossella U.S. Spera 600 Mt Ragazzi 1 Covi Matteo G.S. Trilacum 2 Sironi Simone G.S. Bernatese 3 Pizzolato Daniele U.S. Spera 600 Mt Cadette 1 Baldessari Cinzia G.S. Trilacum 2 Quagliani Monica Pol. Orat. Pusiano 3 Laudati Valentina Virtus 600 Mt Cadetti 1 Martin Michel Atl. Caldogno 93 2 Graziola Mattia Atl. Valli Trentine 3 Beber Andrea Csc Oltrefersina 1 Palladino Laura Virtus 2 Zappini Laura Csc Oltrefersina 3 Rosso Anna U.S. Spera 800 Mt Allievi 1 Costa Paolo Pol. Montecchio P.
Campobasso Trento Perugia San Gavino Como Trento Reggio Em. Lecco Trento Catania San Gavino Messina Reggio Em. Bologna Lecco Verona Trento Lecco Reggio Em. Milano Lecco Milano Milano Milano Lodi Milano Vallecam. Lecco Trento Udine Vicenza Trento Cremona Lecco Trento Lodi Lecco Lodi Trento Trento Gallura Angl. Lodi Lodi Lecco Lucca Trento Reggio Em. Lecco Trento Catania Napoli Trento Vallecam. Milano Vicenza Lecco Trento Reggio Em. Milano Reggio Em. Campobasso Milano Milano Trento Trento Lodi Lodi Vicenza Lodi Lodi Lodi Trento Gallura Angl. Lodi Lodi Lecco Lucca Campobasso Trento Trento Trento Como Trento Trento Lecco Campobasso Vicenza Trento Trento Campobasso Trento Trento Vicenza
9
XXXXXXXXXXXXXXXXXXXX 2 Buono Lino Pol. Montecchio P. 3 Badessa Rosario Pol. Orat. Pusiano 800 Mt Juniores F 1 Corradini Annalisa Cmr Atl. Reggiolo 2 Cotti Cottini Stefania Atletica U.S. Eden 3 Scarpellini Elisa G.S. Atl Inzago 800 Mt Juniores M Virtus 1 Piscopo Andrea Atl. Gessate 2 Pollastri Luca Atletica Piscinola 3 Andreozzi Luigi 800 Mt Seniores F U.S. Villazzano 1 Vulcan Chiara Csc Oltrefersina 2 Zappini Barbara U.S. Capralbese 3 Ferrari Ylenia 800 Mt Amatori A F B&Rc Castiglione 1 Bassini Mariella 800 Mt Amatori B F B&Rc Castiglione 1 Bressani Marilena G.S. Lumignano 2 Tosetto Maria Pol. Orat. Pusiano 3 Riva Augusta 800 Mt Veterane Pol. Juve Luras 1 Iandolo Angela B&Rc Castiglione 2 Castello Elena 1000 Mt Ragazze U.S. Genzianella 1 Trentin Alessia U.S. Spera 2 Rigoni Rossella Atl.Capanne 3 Pelliccia Chiara 1000 Mt Ragazzi G.S. Bernatese 1 Sironi Simone G.S. Trilacum 2 Covi Matteo 3 Casagranda Gabriele Pol. Borgo Valsug. 1500 Mt Allieve 1 De Soccio Adelina Virtus 2 Zappini Laura Csc Oltrefersina 3 Rosso Anna U.S. Spera 1500 Mt Allievi 1 Buono Lino Pol. Montecchio P. 2 Lanuzza Salvatore Itis Milazzo 3 Sessa Mirko Aerob.Center 1500 Mt Juniores F 1 Cotti Cottini Stefania Atletica U.S. Eden 2 Novelli Nicoletta Cmr Atl. Reggiolo 3 Corradini Annalisa Cmr Atl. Reggiolo 1500 Mt Juniores M 1 Palladino Francesco Virtus 2 Salvatore Michele Virtus 3 Bonassi Walter B&Rc Castiglione 1500 Mt Seniores M 1 Marfella Pasquale Atletica Piscinola 2 Tosi Renato Csi Isorella 3 Matuzzi Mirko Csc Oltrefersina 1500 Mt Amatori A M 1 Chincarini Carlo U.S. Spera 2 Galimberti Fausto Cmr Atl. Reggiolo 3 Andreatta Stefano Csc Oltrefersina 1500 Mt Amatori B M 1 Ferrari Giovanni B&Rc Castiglione 2 Benatti Bruno Atl. Sintofarm 3 Lavagnini Marco G.S. Mombocar 1500 Mt Veterani 1 Pulga Fausto B&Rc Castiglione 2 Dottorello Vincenzo Pol. Amicizia Caorso 3 Cozzoli Carlo Csi Lucca 2000 Mt Cadette 1 Quagliani Monica Pol. Orat. Pusiano 2 Ferretti Erica U.S. Villazzano 3 Vaccarone Laura Atl. Gessate 2000 Mt Cadetti 1 Beber Andrea Csc Oltrefersina 2 D'alessandro Luca Virtus 3 Iafigliola Carlo Virtus 3000 Mt Seniores F 1 Vulcan Chiara U.S. Villazzano 2 Crosio Valeria Centro Schuster 3 Ferrari Ylenia U.S. Capralbese 3000 Mt Amatori A F 1 Bassini Mariella B&Rc Castiglione 3000 Mt Amatori B F 1 Bressani Marilena B&Rc Castiglione 2 Tosetto Maria G.S. Lumignano 3 Riva Augusta Pol. Orat. Pusiano 5000 Mt Seniores M 1 Matuzzi Mirko Csc Oltrefersina 2 Tosi Renato Csi Isorella 3 Cattaneo Mauro B&Rc Castiglione 5000 Mt Amatori A M 1 Brunetti Roberto B&Rc Castiglione 2 Galimberti Fausto Cmr Atl. Reggiolo 3 Chincarini Carlo U.S. Spera 5000 Mt Amatori B M 1 Ferrari Giovanni B&Rc Castiglione 2 Benatti Bruno Atl. Sintofarm 3 Lavagnini Marco G.S. Mombocar 5000 Mt Veterani 1 Pulga Fausto B&Rc Castiglione 2 Dottorello Vincenzo Pol. Amicizia Caorso 3 Converso Terenzio B&Rc Castiglione Salto In Lungo Ragazze 1 Trentin Alessia U.S. Genzianella 2 Pelliccia Chiara Atl.Capanne 3 Zoratto Selena Atletica 2000 Salto In Lungo Ragazzi 1 Toppi Alessandro G.S. Bernatese 2 Sironi Simone G.S. Bernatese 3 Bignami Isacco Csi Sasso Marconi Salto In Lungo Cadette 1 Costa Luisa U.S. Spera 2 Bertuzzo Giulia G.S. Lumignano 3 Mazzitelli Valentina Pol. San Giorgio Salto In Lungo Cadetti 1 Graziola Mattia Atl. Valli Trentine 2 Caddeo Riccardo Airone Terralba 3 Bonomi Diego Atl.Capanne Salto In Lungo Allieve 1 Prandi Barbara Atletica Reggio 2 Fuso Melissa Atl.Capanne 3 Pollastri Silvia Atl. Gessate Salto In Lungo Allievi 1 Stefani Simone U.S. Spera 2 Favaro Luca Atletica Ravello 3 Frazzetto Marco Futura Salto In Lungo Juniores F 1 Sala Maria G.S. Virtus Calco 2 Scarpellini Elisa G.S. Atl Inzago 3 Villa Roberta G.S.O. Brivio Salto In Lungo Juniores M 1 Colombo Matteo Atletica Ravello 2 Dorigoni Gabriele U.S. 5 Stelle 3 De Agostini Simone Atletica Ravello
10
Stadium luglio/agosto 2002
Vicenza Lecco Reggio Em. Vallecam. Milano Campobasso Milano Napoli Trento Trento Crema Lodi Lodi Vicenza Lecco Gallura Angl. Lodi Trento Trento Perugia Como Trento Trento Campobasso Trento Trento Vicenza Messina Cava Tirreni Vallecam. Reggio Em. Reggio Em. Campobasso Campobasso Lodi Napoli Cremona Trento Trento Reggio Em. Trento Lodi Reggio Em. Verona Lodi Lodi Lucca Lecco Trento Milano Trento Campobasso Campobasso Trento Milano Crema Lodi Lodi Vicenza Lecco Trento Cremona Lodi Lodi Reggio Em. Trento Lodi Reggio Em. Verona Lodi Lodi Lodi Trento Perugia Udine Como Como Bologna Trento Vicenza Verona Trento San Gavino Perugia Reggio Em. Perugia Milano Trento Milano Caltagirone Lecco Milano Lecco Milano Trento Milano
Salto In Lungo Seniores F 1 Perotti Anna Maria Pol. Tavazzano 2 Valle Lucia Centro Schuster 3 Ferrari Ylenia U.S. Capralbese Salto In Lungo Seniores M 1 Somenzi Giorgio G.S. Virtus Calco Pol. Tavazzano 2 Dossena Stefano 3 Gasparro Vincenzo Livio As San Trifone Salto In Lungo Amatori A F 1 Pasqualetto MariangelaA.S.Delle Risorgive Salto In Lungo Amatori A M Csi Isorella 1 Treccani Fabio Pol. Orat. Pusiano 2 Redaelli Claudio Pol. Borgo Valsug. 3 Marchi Giorgio Salto In Lungo Amatori B F G.S. Trilacum 1 Resenterra Loretta Pol. Orat. Pusiano 2 Savelli Patrizia B&Rc Castiglione 3 Avanzi Pasqualina Salto In Lungo Amatori B M B&Rc Castiglione 1 Cavallaro Vincenzo G.S. Trilacum 2 Baldessari Franco Pod. Biasola 3 Vacondio Fabrizio Salto In Lungo Veterani B&Rc Castiglione 1 Pulga Fausto Atletica Ravello 2 Colombo Giovanni Pol. Castello Brianza 3 Crippa Franco Salto In Alto Ragazze Pol. Montecchio P. 1 Pesavento Lia Pol. Borgo Valsug. 2 Marchi Anthea Atletica Ravello 3 De Agostini Marzia Salto In Alto Ragazzi 1 Sironi Simone G.S. Bernatese 1 Toppi Alessandro G.S. Bernatese 3 Fietta Francesco U.S. Spera Salto In Alto Cadette 1 Costa Luisa U.S. Spera 2 Cece Lucia Virtus 3 Pazzini Elisa O.S.G.Casaloldo Salto In Alto Cadetti 1 Bonomi Diego Atl.Capanne 2 Andreoli Manuel Pol. Rivarolese 3 Belli Luca G.S. Trilacum 3 Lavazza Andrea Atletica Ravello Salto In Alto Allieve 1 Purin Manuela U.S. Spera 2 Surdo Loredana Club Atl. Torrese 3 Villa Alice Centro Schuster Salto In Alto Allievi 1 Porro Nicholas O.S.G. Guanzate 2 Dugo Giacomo Pol. Orat. Pusiano 3 Lovato Paride G.S. Lumignano Salto In Alto Juniores F 1 Palladino Francesca Virtus 2 Sala Maria G.S. Virtus Calco 3 Villa Roberta G.S.O. Brivio Salto In Alto Juniores M 1 Maron Diego A.S.Delle Risorgive 2 De Agostini Simone Atletica Ravello 3 Colombo Matteo Atletica Ravello Salto In Alto Seniores F 1 Perotti Anna Maria Pol. Tavazzano 2 Valle Lucia Centro Schuster 3 Guidolin Jessica G.S. Bernatese Salto In Alto Seniores M 1 Somenzi Giorgio G.S. Virtus Calco 2 Dossena Stefano Pol. Tavazzano 3 Gasparro Vincenzo L. As San Trifone 3 De Lisa Giovanni Atletica Piscinola Getto Del Peso Ragazze 1 Miotti Chiara U.S.M.A. 2 Marchi Anthea Pol. Borgo Valsug. 3 Duroni Alessia Pol. Orat. Pusiano Getto Del Peso Ragazzi 1 Biasiolli Christian G.S. Trilacum 2 Fietta Francesco U.S. Spera 3 Nadalini Nicolo' Csi Sasso Marconi Getto Del Peso Cadette 1 Costa Luisa U.S. Spera 2 Sala Alice G.S. Virtus Calco 3 Mutinelli Marica U.S. Spera Getto Del Peso Cadetti 1 Bonomi Diego Atl.Capanne 2 Boker Fortunato U.S. Spera 3 Gorni Davide Pol. Rivarolese Getto Del Peso Allieve 1 Purin Stefania U.S. Spera 2 Villa Alice Centro Schuster 3 Purin Manuela U.S. Spera Getto Del Peso Allievi 1 Frignani Luca Pol. Orat. Pusiano 2 Frignani Daniele Pol. Orat. Pusiano 3 Stefani Simone U.S. Spera Getto Del Peso Juniores F 1 Sala Maria G.S. Virtus Calco 2 Pillitteri Melania Soter 3 Mantio Loredana United People Getto Del Peso Juniores M 1 Maron Diego A.S.Delle Risorgive 2 De Agostini Simone Atletica Ravello 3 Galluzzo Omar O.S.G. Guanzate Getto Del Peso Seniores F 1 Valle Lucia Centro Schuster 2 Acerbi Sara Pol. Amicizia Caorso 3 Albanese Daniela Atletica U.S. Eden Getto Del Peso Seniores M 1 Dossena Stefano Pol. Tavazzano 2 Somenzi Giorgio G.S. Virtus Calco 3 Amoruso Simone As San Trifone Getto Del Peso Amatori A F 1 Pasqualetto Mariangel A.S.Delle Risorgive 2 Piantanida Alessandra Pol. Orat. Pusiano 3 Riva Raffaella G.S. Virtus Calco Getto Del Peso Amatori A M 1 Fusi Luigi Pol. Orat. Pusiano 2 Cesana Gianmario G.S.O. Brivio 3 Zetti Roberto B&Rc Castiglione Getto Del Peso Amatori B F 1 Michelotti Maria Angela G.S. Trilacum 2 Ratti Laura Pol. Orat. Pusiano 3 Gagliardi Doriana A.S.Delle Risorgive Getto Del Peso Amatori B M 1 Giavedoni Cornelio Atletica 2000 2 Baldessari Franco G.S. Trilacum 3 Trentin Ivo U.S. Genzianella Getto Del Peso Veterane 1 Iandolo Angela Pol. Juve Luras Getto Del Peso Veterani 1 Forni Enzo Pol. Orat. Pusiano 2 Bedogna Franco Atl. Sintofarm
Lodi Milano Crema Lecco Lodi Cerignola Vicenza Cremona Lecco Trento Trento Lecco Lodi Lodi Trento Reggio Em. Lodi Milano Lecco Vicenza Trento Milano Como Como Trento Trento Campobasso Mantova Perugia Mantova Trento Milano Trento Messina Milano Como Lecco Vicenza Campobasso Lecco Lecco Vicenza Milano Milano Lodi Milano Como Lecco Lodi Cerignola Napoli– Padova Trento Lecco Trento Trento Bologna Trento Lecco Trento Perugia Trento Mantova Trento Milano Trento Lecco Lecco Trento Lecco Caltaniss. Caltaniss. Vicenza Milano Como Milano Lodi Vallecam. Lodi Lecco Cerignola Vicenza Lecco Lecco Lecco Lecco Lodi Trento Lecco Vicenza Udine Trento Trento Gallura Angl. Lecco Reggio Em.
3 Crippa Franco Pol. Castello Brianza Lecco Lancio Del Giavellotto Cadette 1 Costa Luisa U.S. Spera Trento 2 Sala Alice G.S. Virtus Calco Lecco 3 Comotti Greta Atl. Gessate Milano Lancio Del Giavellotto Cadetti G.S. Bernatese Como 1 Landoni Davide Atletica Ravello Milano 2 Lavazza Andrea Atl.Capanne Perugia 3 Bonomi Diego Lancio Del Giavellotto Allieve Atletica Reggio Reggio Em. 1 Prandi Barbara U.S. Spera Trento 2 Purin Stefania Atl. Gessate Milano 3 Pollastri Silvia Lancio Del Giavellotto Allievi Pol. Orat. Pusiano Lecco 1 Frignani Daniele Pol. Orat. Pusiano Lecco 2 Frignani Luca Pol. San Giorgio Verona 3 Sacca' Alessandro Lancio Del Giavellotto Juniores F Pol. Orat. Pusiano Lecco 1 Rasina Elena Atletica U.S. Eden Vallecam. 2 Cotti Cottini Stefania Soter Caltaniss. 3 Pillitteri Melania Lancio Del Giavellotto Juniores M A.S.Delle Risorgive Vicenza 1 Maron Diego Atletica Ravello Milano 2 De Agostini Simone O.S.G. Guanzate Como 3 Galluzzo Omar Lancio Del Giavellotto Seniores F Centro Schuster Milano 1 Valle Lucia Atletica U.S. Eden Vallecam. 2 Albanese Daniela G.S. Bernatese Como 3 Guidolin Jessica Lancio Del Giavellotto Seniores M 1 Dossena Stefano Pol. Tavazzano Lodi 2 Somenzi Giorgio G.S. Virtus Calco Lecco 3 Gasparro Vincenzo L. As San Trifone Cerignola Lancio Del Giavellotto Amatori A F 1 Pasqualetto Mariangela A.S.Delle Risorgive Vicenza 2 Riva Raffaella G.S. Virtus Calco Lecco 3 Piantanida Alessandra Pol. Orat. Pusiano Lecco Lancio Del Giavellotto Amatori A M 1 Maida Giuseppe Futura Caltagirone 2 Cesana Gianmario G.S.O. Brivio Lecco 3 Zetti Roberto B&Rc Castiglione Lodi Lancio Del Vortex Ragazze 1 Leveghi Sara U.S. Villazzano Trento 2 Miotti Chiara U.S.M.A. Padova 3 Cestari Elisa U.S. Villazzano Trento Lancio Del Vortex Ragazzi 1 Fietta Francesco U.S. Spera Trento 2 Toppi Alessandro G.S. Bernatese Como 3 Tell Samuele Atletica 2000 Udine Staffetta 4x100 M Ragazzi - Cadetti 1 G.S. Trilacum; 2 Veneto Mista 2; 3 G.S. Bernatese Staffetta 4x100 F Ragazze - Cadette 1 Atletico Sintofarm; 2 G.S. Virtus Calco; 3 Pol. Orat. Pusiano Staffetta Svedese Assoluta Maschile 1 Trento 1; 2 Milano; 3 Piscinola Staffetta Svedese Assoluta Femminile 1 Trento 1; 2 Trento 2; 3 Atletica U.S. Eden Classifica Squadre Maschili 1 Pol. Orat. Pusiano; 2 Trento 1; 3 G.S. Trilacum Classifica Squadre Femminili 1 Trento 1; 2 G.S. Trilacum; 3 Montecchio Precalcino Classifica Squadre Finale 1 Trento 1;2 G.S. Trilacum; 3 Pol. Orat. Pusiano
CALCIO A 11
Cat. Allievi 1. A.C. Calimera (Le) 2. Coop. C.S. Granata (Fc) 3. Pro Catania (Ct) 4. U.S. Speranza (Mi) Cat. Juniores 1. Pol. S. Agnese (Mt) 2. U.S. San Prospero (Re) 3. Redentore Este (Pd) 4. S.C. Eracle (Tp) Categoria Open 1. Agres Vet (Mn) 2. A.C.Mastromarco Levante (Pt) 3. Premosello Calcio (Vb) 4. A.P. Gravina (Ct)
CALCIO A 7
Categoria Allievi 1. Anastasis Resurrezione (Ba) 2. Pro Loco Baldissero (To) 3. Oratorio Gallignano (Cr) Categoria Juniores 1. S. Pietro Al Carmine (Sr) 2. Uso Trenzano (Bs) Categoria Open 1. A.S. Anastasis (Ba) 2. F.C. Piccolo Stadio (Cava) 3. Astigiana Gomme (At) 4. Pizzeria Da Antonio (Sv)
Juniores Femminile 1. A.S. Nuova Robur Massa 2. S. Holiday Taranto 3. A.S.Predaia Trento 4. Csi Pol.San Paolo Catania Top Junior Maschile 1. A.S. Spilamberto Modena 2. Pol. Olimpia Massa 3. Vbc Valle Stura Cuneo Top Junior Femminile 1. Pol. Ericina Trapani 2. Gs Amendola Modena 3. Cral Enichem Ravenna 4. Sampietrina Milano Open Maschile 1. A.S. Robur Fano Pesaro 2. ProLoco Bernezzo Cuneo 3. S.Faustino Invicta Modena 4. Frates Cascina Pisa Open Femminile 1. Pol. S. Caterina Forli' 2. S. Luigi Cambiano Torino 3. C.S.I. Versilia Lucca 4. U.S. Maddalena Verona Open Misto 1. As.Robur Fano Pesaro 2. C.S.Desiano Milano 3. Palestra Mercurio Piacenza 4. As Udas Onlus Cerignola
PALLACANESTRO
ALLIEVI 1. Alfa Omega Roma Cat. Allievi 2. Pallac. Melegnano Milano 1. P.G. Atl. Marineo (Pa) 3. Pol. Acilia Roma 2. S.Agostino (Molfetta) Alter '82 Torino 3. Mons. Marini (Cava De Tirreni) 4. JUNIORES MASCHILE 4. Ponte D'incontro (Rm) 1. Altedo Bologna Categoria Open 2. Bk Ameglia Chiavari La Spe1. S.C. S. Marco (Conversano) zia 2. A.C. Lessona (Bi) 3. U.S. Olympia Cuccurano (Pu) 3. Amaldi Team Roma 4. Quasimodo Milano 4. Bar Canarino (Te) TOP JUNIOR MASCHILE Categoria Top Junior 1. Valledora Alpignano Torino 1. A.S. Roma (Sr) 2. B.V. Basket Torino 2. G.S. Immacolata (Molfetta) 3. Cadash Viscontea Onlus (Cr) 3. Basket Velester Latina 4. Trionfale Basket Roma 4. A.S. S. Maria (Ap) OPEN FEMMINILE 1. Basket Appio Latino Roma 2. Beinaschese Basket Torino Allievi Maschile 3. Roma Nord Acireale 1. Pol.Shalom Gallura A. OPEN MASCHILE 2. F. B. Soliera Carpi 1. Pol. Casier Treviso 3. A.S.Isola 2000 Asti 2. Medicina Bk 69 Bologna Allieve 3. Pontevecchio Perugia 1. Jus Arezzo Arezzo 4. S. Venanzio Roma 2. Amar Puntese Catania 3. S.Giuseppe Cava de’ T. 4. Satcom Bra-Vo Modena Juniores Maschile 1. Pol. Modena Est Modena 1. Blue Devils Napoli 2. Dlf Domodossola Verbania 2. Thunder Roma 3. SS Scafati Cava de' T. 3. Red Cobra Palermo 4. Pgs S. Croce Verona 4. Dolphins Ancona
CALCIO A 5
PALLAVOLO
WHEELCHAIR HOCKEY
NUOTO
25 Metri Rana Femmine Cat. Es. B 1. Ciccarone Sofia Pol. Tevere 2. Macioce Arianna Park Club 3. Gozzi Sara Csinuoto Oberferrari 25 Metri Rana Maschi Cat. Es. B Park Club 1. Malnati Nicolo' Pol. Tevere 2. Roscioli Carlo 2. Francesconi Marco Csi Nuoto Ravenna 50 Metri Stile Libero Femmine Cat. Es. B 1. Macioce Arianna Park Club 2. Ciccarone Sofia Pol. Tevere 3. Belli Silvia Csinuoto Oberferrari 50 Metri Stile Libero Maschi Cat. Es. B 1. Malnati Nicolo' Park Club 2. Capellaro Riccardo Aurora Nuoto Legnago 3. Pavia Davide Park Club 50 Metri Stile Libero Femmine Cat. Es. A 1. Ceccarini Greta Canottieri Aniene 2. Biocca Sveva Canottieri Aniene 3. Cilloni Lara Csinuoto Oberferrari 50 Metri Stile Libero Maschi Cat. Es. A 1. Antonucci Filippo Canottieri Aniene 2. Minni Francesco Albatros 3. Isaia Damiano Albatros 50 Metri Stile Libero Femmine Cat. Ragazzi 1. Ciatto Ilaria Csi Nuoto Ravenna 2. Maiocchetti Roberta Park Club 3. Passigato Sara Aurora Nuoto Legnago 50 Metri Stile Libero Maschi Cat. Ragazzi 1. Bombardi Stefano Csi Nuoto Ravenna 2. Naldi Alessandro Csi Nuoto Ravenna 3. Cristaldi Salvatore Albatros 50 Metri Stile Libero Femmine Cat. Juniores 1. Camero Ilaria Aurora Nuoto Legnago 2. Faccioli Silvia Aurora Nuoto Legnago 3. Signorello Silvia Albatros 50 Metri Stile Libero Maschi Cat. Juniores 1. Castellani Alessandro Csi Nuoto Ravenna 2. D'ambrosi Fabio Csi Roma Est 3. Rossetti Michele Csi Nuoto Ravenna 3. Randi Federico Csi Nuoto Ravenna 50 Metri Stile Libero Femmine Cat. Cadetti 1. Dal Pozzo Francesca Csi Nuoto Ravenna 2. Cesana Federica Acquaplay 3. Rainaldi Monica Pol. Tevere 50 Metri Stile Libero Maschi Cat. Cadetti 1. Savini Stefano Csi Nuoto Ravenna 2. Rossitti Giuseppe Albatros 3. Bresciani Francesco Nuotando Csi 3. Vandini Marco Csi Nuoto Ravenna 50 Metri Stile Libero Femmine Cat. Seniores 1. Chirotti Alessandra U.S. S.Maurizio Erba 50 Metri Stile Libero Maschi Cat. Seniores 1. Vedovello Luca Aurora Nuoto Legnago 2. D'anna Davide Csi Nuoto 3. Borghi Alessandro Stella Azzurra Mo 50 Metri Stile Libero Femmine Cat. Master 1. Di Battista M.Teresa Pol. Tevere 2. Dantini Viviana Csi Roma Est 3. Gaeta Loriana Csi Roma Est 50 Metri Stile Libero Maschi Cat. Master 1. Toni Marco Stella Azzurra Mo 2. Crippa Augusto U.S. S.Maurizio Erba 3. Rios Fidel Nuovonuoto 3. Lupi Samuele Stella Azzurra Mo 200 Metri Stile Libero Femmine Cat. Cadetti 1. Dal Pozzo Francesca Csi Nuoto Ravenna 2. Cesana Federica Acquaplay 3. Rainaldi Monica Pol. Tevere 200 Metri Stile Libero Maschi Cat. Cadetti 1. Savini Stefano Csi Nuoto Ravenna 2. Vandini Marco Csi Nuoto Ravenna 3. Rossitti Giuseppe Albatros 200 Metri Stile Libero Femmine Cat. Seniores 1. Chirotti Alessandra U.S. S.Maurizio Erba 200 Metri Stile Libero Maschi Cat. Seniores 1. Felice Paolo Cacciatori Dellealpi 200 Metri Stile Libero Maschi Cat. Master 1. Fabrucci Massimiliano Pol. Tevere 2. Grassi Stefano Stella Azzurra Mo 3. Rios Fidel Nuovonuoto 25 Metri Farfalla Femmine Cat. Es. B 1. Belli Silvia Csinuoto Oberferrari 2. Giberti Nicole Csinuoto Oberferrari 2. Pasini Giulia Csi Nuoto Ravenna 25 Metri Farfalla Maschi Cat. Es. B 1. Mirabella Giuliano Albatros 2. Braghin Nicolo' Gesco Alassio 3. Gavazzoni Giacomo Aurora Nuoto Legnago 3. Cappellaro Riccardo Aurora Nuoto Legnago 50 Metri Rana Femmine Cat. Es. B 1. Ciccarone Sofia Pol. Tevere 2. Macioce Arianna Park Club 3. Gozzi Sara Csinuoto Oberferrari
50 Metri Rana Maschi Cat. Es. B Park Club 1. Lombardi Giacomo Csi Roma Est 2. Scalone Flavio Pol. Tevere 3. Monaco Emilio 50 Metri Rana Femmine Cat. Es. A Albatros 1. Furneri Giovanna 2. Papetti Alessia Park Club 3. Bagnacani Alessandra Csinuoto Oberferrari 50 Metri Rana Maschi Cat. Es. A 1. Minni Francesco Albatros 2. Mellini Ascanio Gesco Alassio 3. Bolognesi Federico Canottieri Aniene 50 Metri Rana Femmine Cat. Ragazzi 1. Ciatto Ilaria Csi Nuoto Ravenna 2. Santucci Federica Park Club 3. Bondavalli Sara Csinuoto Oberferrari 50 Metri Rana Maschi Cat. Ragazzi 1. Leonardi Cosimo Albatros 2. Cristaldi Salvatore Albatros 3. Naldi Alessandro Csi Nuoto Ravenna 3. Bombardi Stefano Csi Nuoto Ravenna 50 Metri Rana Femmine Cat. Juniores 1. Signorello Silvia Albatros 2. Gatti Elisa Aurora Nuoto Legnago 3. Consorti Giada Cogis Pistoia 50 Metri Rana Maschi Cat. Juniores 1. Randi Federico Csi Nuoto Ravenna 2. Rossetti Michele Csi Nuoto Ravenna 3. Cristaudo Davide Albatros 50 Metri Rana Femmine Cat. Cadetti 1. Maioli Alessia Csi Nuoto Ravenna 2. Cesana Federica Acquaplay 3. Motta Prisca Acquaplay 50 Metri Rana Maschi Cat. Cadetti 1. Savini Stefano Csi Nuoto Ravenna 2. Rossitti Giuseppe Albatros 3. Roscioli Federico Pol. Tevere 50 Metri Rana Maschi Cat. Seniores 1. Borghi Alessandro Stella Azzurra Mo 2. Zappa Federico U.S. S.Maurizio Erba 50 Metri Rana Femmine Cat. Master 1. Di Battista M.Teresa Pol. Tevere 2. D'ambrosi Rita Csi Roma Est 3. Dentella Teresa Nuotando Csi 50 Metri Rana Maschi Cat. Master 1. Fabrucci Massimiliano Pol. Tevere 2. Toni Marco Stella Azzurra Mo 3. Conta Marco U.S. S.Maurizio Erba 100 Metri Misti Femmine Cat. Es. B Csinuoto Oberferrari 1. Belli Silvia Park Club 2. Macioce Arianna 3. Ciccarone Sofia Pol. Tevere 100 Metri Misti Maschi Cat. Es. B 1. Malnati Nicolo' Park Club 2. Scalone Flavio Csi Roma Est 2. Mirabella Giuliano Albatros 100 Metri Misti Femmine Cat. Es. A 1. Ceccarini Greta Canottieri Aniene 2. Arcoria Samantha Albatros 3. Serratore Michela Canottieri Aniene 3. Papetti Alessia Park Club 100 Metri Misti Maschi Cat. Es. A 1. Minni Francesco Albatros 2. Antonucci Filippo Canottieri Aniene 2. Isaia Damiano Albatros 100 Metri Misti Femmine Cat. Ragazzi 1. Ciatto Ilaria Csi Nuoto Ravenna 2. Campoli Francesca Park Club 3. Distefano Angela Albatros 100 Metri Misti Maschi Cat. Ragazzi 1. Bombardi Stefano Csi Nuoto Ravenna 2. Cristaldi Salvatore Albatros 3. Leonardi Cosimo Albatros 100 Metri Misti Femmine Cat. Juniores 1. Signorello Silvia Albatros 1. Camero Ilaria Aurora Nuoto Legnago 3. Gatti Elisa Aurora Nuoto Legnago 100 Metri Misti Maschi Cat. Juniores 1. Castellani Alessandro Csi Nuoto Ravenna 2. Cristaudo Davide Albatros 3. Rossetti Michele Csi Nuoto Ravenna 100 Metri Misti Femmine Cat. Cadetti 1. Maioli Alessia Csi Nuoto Ravenna 2. Rainaldi Monica Pol. Tevere 3. Bagnacani Francesca Csinuoto Oberferrari 100 Metri Misti Maschi Cat. Cadetti 1. Savini Stefano Csi Nuoto Ravenna 2. Rossitti Giuseppe Albatros 3. Roscioli Federico Pol. Tevere 100 Metri Misti Femmine Cat. Seniores 1. Chirotti Alessandra U.S. S.Maurizio Erba 2. Dantini Viviana Csi Roma Est 100 Metri Misti Maschi Cat. Seniores 1. Borghi Alessandro Stella Azzurra Mo 2. Batocchio Fabio Cacciatori Dellealpi
3. Felice Paolo Cacciatori Dellealpi 100 Metri Misti Maschi Cat. Master 1. Fabrucci Massimiliano Pol. Tevere 1. Toni Marco Stella Azzurra Mo 3. Rios Fidel Nuovonuoto 50 Metri Farfalla Femmine Cat. Es. B 1. Pasini Giulia Csi Nuoto Ravenna 2. Rios Gabriella Nuovonuoto 2. Berni Samanta Carpi Nuoto 50 Metri Farfalla Maschi Cat. Es. B 1. Malnati Nicolo' Park Club 2. Lombardi Giacomo Park Club 3. Braghin Nicolo' Gesco Alassio 50 Metri Farfalla Femmine Cat. Es. A 1. Arcoria Samantha Albatros 2. Serratore Michela Canottieri Aniene 3. Spaziani Federica Park Club 50 Metri Farfalla Maschi Cat. Es. A 1. Sciacca Angelo Albatros 2. Abate Michele Aurora Nuoto Legnago 3. Di Giorgio Alex Canottieri Aniene 50 Metri Farfalla Femmine Cat. Ragazzi 1. Distefano Angela Albatros 2. Vandini Francesca Csi Nuoto Ravenna 3. Rios Denisse Nuovonuoto 50 Metri Farfalla Maschi Cat. Ragazzi 1. Naldi Alessandro Csi Nuoto Ravenna 2. Guccione Marco Arca 3. Cristaldi Salvatore Albatros 50 Metri Farfalla Femmine Cat. Juniores 1. Camero Ilaria Aurora Nuoto Legnago 2. Ferrari Eleonora Aurora Nuoto Legnago 3. Marcolongo Alice Aurora Nuoto Legnago 50 Metri Farfalla Maschi Cat. Juniores 1. Castellani Alessandro Csi Nuoto Ravenna 2. Girardi Luca Aurora Nuoto Legnago 3. Baldi Alessio Cogis Pistoia 50 Metri Farfalla Femmine Cat. Cadetti 1. Dal Pozzo Francesca Csi Nuoto Ravenna 2. Maioli Alessia Csi Nuoto Ravenna 3. Cesana Federica Acquaplay 50 Metri Farfalla Maschi Cat. Cadetti 1. Savini Stefano Csi Nuoto Ravenna 2. Vandini Marco Csi Nuoto Ravenna 3. Bresciani Federico Nuotando Csi 50 Metri Farfalla Maschi Cat. Seniores 1. D'anna Davide Csi Nuoto 50 Metri Farfalla Femmine Cat. Master 1. Dallari Annarita Carpi Nuoto 2. Squillero Anna U.S. S.Maurizio Erba 3. Dantini Viviana Csi Roma Est 50 Metri Farfalla Maschi Cat. Master 1. Crippa Augusto U.S. S.Maurizio Erba 2. Sburlati Vincenzo Csi Nuoto 25 Metri Dorso Femmine Cat. Es. B 1. Campoli Martina Park Club 2. Angelucci Silvia Park Club 3. Panella Lucrezia Pol. Tevere 25 Metri Dorso Maschi Cat. Es. B 1. Ancillotti Narco Csi Nuoto Ravenna 2. Calabresi Mirko Park Club 3. Cappellaro Riccardo AuroraNuoto Legnago 100 Metri Dorso Femmine Cat. Es. A 1. Ceccarini Greta Canottieri Aniene 2. Piazza Giulia Canottieri Aniene 3. Clozza Alessia Canottieri Aniene 100 Metri Dorso Maschi Cat. Es. A 1. Isaia Damiano Albatros 2. Antonucci Filippo Canottieri Aniene 3. Abate Michele Aurora Nuoto Legnago 100 Metri Dorso Femmine Cat. Ragazzi 1. Campoli Francesca Park Club 2. Rios Denisse Nuovonuoto 3. Castiglione Ornella Albatros 100 Metri Dorso Maschi Cat. Ragazzi 1. Rossetti Walter Albatros 2. Mirabella Santi Albatros 3. Reina Salvatore Albatros 100 Metri Dorso Femmine Cat. Juniores 1. Faccioli Silvia Aurora Nuoto Legnago 2. De Marchi Sara Aurora Nuoto Legnago 3. Dona' Guendalina Unis Matuziana Nuoto 100 Metri Dorso Maschi Cat. Juniores 1. Rossetti Michele Csi Nuoto Ravenna 2. Girardi Luca Aurora Nuoto Legnago 3. Noce Enrico Cacciatori Dellealpi 100 Metri Dorso Femmine Cat. Cadetti 1. Dal Pozzo Francesca Csi Nuoto Ravenna 2. Rainaldi Monica Pol. Tevere 3. Mazzoleni Marta Cacciatori Dellealpi 100 Metri Dorso Femmine Cat. Seniores 1. Randi Matilde Csi Nuoto Ravenna 100 Metri Dorso Maschi Cat. Seniores 1. D'anna Davide Csi Nuoto 2. Felice Paolo Cacciatori Dellealpi 3. Batocchio Fabio Cacciatori Dellealpi 200 Metri Stile Libero Femmine Cat. Es. A
Canottieri Aniene 1. Ceccarini Greta Canottieri Aniene 2. Biocca Sveva Park Club 3. Papetti Alessia 200 Metri Stile Libero Maschi Cat. Es. A Canottieri Aniene 1. Antonucci Filippo Albatros 2. Minni Francesco Albatros 3. Isaia Damiano 200 Metri Stile Libero Femmine Cat. Ragazzi Csi Nuoto Ravenna 1. Ciatto Ilaria Park Club 2. Campoli Francesca Csi Nuoto Ravenna 3. Vandini Francesca 200 Metri Stile Libero Maschi Cat. Ragazzi Csi Nuoto Ravenna 1. Bombardi Stefano Albatros 2. Cristaldi Salvatore Albatros 3. Reina Salvatore 200 Metri Stile Libero Femmine Cat. Juniores AuroraNuoto Legnago 1. Camero Ilaria Albatros 2. Signorello Silvia AuroraNuoto Legnago 3. Gatti Elisa 200 Metri Stile Libero Maschi Cat. Juniores 1. Castellani Alessandro Csi Nuoto Ravenna 2. Randi Federico Csi Nuoto Ravenna 3. Girardi Luca AuroraNuoto Legnago 100 Metri Farfalla Femmine Cat. Es. A 1. Ceccarini Greta Canottieri Aniene 2. Arcoria Samantha Albatros 3. Clozza Alessia Canottieri Aniene 100 Metri Farfalla Maschi Cat. Es. A 1. Minni Francesco Albatros 2. Sciacca Angelo Albatros 3. Di Giorgio Alex Canottieri Aniene 100 Metri Farfalla Femmine Cat. Ragazzi 1. Distefano Angela Albatros 2. Vandini Francesca Csi Nuoto Ravenna 3. Maiocchetti Roberta Park Club 3. Campoli Francesca Park Club 100 Metri Farfalla Maschi Cat. Ragazzi 1. Bombardi Stefano Csi Nuoto Ravenna 2. Reina Salvatore Albatros 3. Mancin Alessandro Carpi Nuoto 100 Metri Farfalla Femmine Cat. Juniores 1. Camero Ilaria AuroraNuoto Legnago 2. Ferrari Eleonora AuroraNuoto Legnago 100 Metri Farfalla Maschi Cat. Juniores 1. Cristaudo Davide Albatros 2. Girardi Luca AuroraNuoto Legnago 100 Metri Farfalla Femmine Cat. Cadetti 1. Cesana Federica Acquaplay 2. Bagnacani Francesca Csinuoto Oberferrari 100 Metri Farfalla Maschi Cat. Cadetti 1. Rossitti Giuseppe Albatros 100 Metri Farfalla Femmine Cat. Seniores 1. Chirotti Alessandra U.S. S.Maurizio Erba 50 Metri Dorso Femmine Cat. Es. B 1. Berni Samanta Carpi Nuoto 2. Campoli Martina Park Club 3. Macioce Arianna Park Club 50 Metri Dorso Maschi Cat. Es. B 1. Malnati Nicolo' Park Club 2. Lombardi Giacomo Park Club 3. Cappellaro Riccardo AuroraNuoto Legnago 50 Metri Dorso Femmine Cat. Es. A 1. Piazza Giulia Canottieri Aniene 2. Cilloni Lara Csinuoto Oberferrari 3. Prati Benedetta Csinuoto Oberferrari 50 Metri Dorso Maschi Cat. Es. A 1. Isaia Damiano Albatros 2. Abate Michele Aurora Nuoto Legnago 3. Celsa Salvatore Canottieri Aniene 50 Metri Dorso Femmine Cat. Ragazzi 1. Campoli Francesca Park Club 2. Rios Denisse Nuovonuoto 3. Bondavalli Sara Csinuoto Oberferrari 50 Metri Dorso Maschi Cat. Ragazzi 1. Mirabella Santi Albatros 2. Rossetti Walter Albatros 3. Saturno Marco Onda Nuoto Club Sa 50 Metri Dorso Femmine Cat. Juniores 1. Faccioli Silvia Aurora Nuoto Legnago 2. De Marchi Sara Aurora Nuoto Legnago 3. Dona' Guendalina Unis Matuziana Nuoto 50 Metri Dorso Maschi Cat. Juniores 1. Castellani Alessandro Csi Nuoto Ravenna 2. Rossetti Michele Csi Nuoto Ravenna 3. Di Prisco Luca Csi Pozzuoli 50 Metri Dorso Femmine Cat. Cadetti 1. Dal Pozzo Francesca Csi Nuoto Ravenna 2. Saia Resi Nuotando Csi 3. Motta Prisca Acquaplay 50 Metri Dorso Maschi Cat. Cadetti 1. Savini Stefano Csi Nuoto Ravenna 2. Bresciani Federico Nuotando Csi 50 Metri Dorso Maschi Cat. Seniores 1. D'anna Davide Csi Nuoto 2. Felice Paolo Cacciatori Dellealpi 3. Batocchio Fabio Cacciatori Dellealpi 50 Metri Dorso Femmine Cat. Master
11
1. Squillero Anna U.S. S.Maurizio Erba 2. Rando Carmela Nadir 3. Gaeta Loriana Csi Nuoto 50 Metri Dorso Maschi Cat. Master 1. Toni Marco Stella Azzurra Mo 2. Crippa Augusto U.S. S.Maurizio Erba Nuovonuoto 3. Rios Fidel 100 Metri Rana Femmine Cat. Es. A Albatros 1. Furneri Giovanna Park Club 2. Papetti Alessia Canottieri Aniene 2. Serratore Michela 100 Metri Rana Maschi Cat. Es. A Canottieri Aniene 1. Antonucci Filippo Gesco Alassio 2. Mellini Ascanio Albatros 3. Grasso Germano 100 Metri Rana Femmine Cat. Ragazzi Csi Nuoto Ravenna 1. Ciatto Ilaria Park Club 2. Santucci Federica Aurora Nuoto Legnago 3. Passigato Sara Csi Nuoto Ravenna 3. Pironi Gioia 100 Metri Rana Maschi Cat. Ragazzi Albatros 1. Leonardi Cosimo Csi Nuoto Ravenna 2. Naldi Alessandro Pol. Tevere 3. Mosella Pasquale 100 Metri Rana Femmine Cat. Juniores Albatros 1. Signorello Silvia Aurora Nuoto Legnago 2. Gatti Elisa Aurora Nuoto Legnago 3. Marcolongo Alice 100 Metri Rana Maschi Cat. Juniores Csi Nuoto Ravenna 1. Randi Federico Unis Matuziana Nuoto 2. Catalano Matteo Csi Nuoto 3. Minore Stefano 100 Metri Rana Femmine Cat. Cadetti Csi Nuoto Ravenna 1. Maioli Alessia Pol. Tevere 2. Rainaldi Monica Acquaplay 3. Motta Prisca 100 Metri Rana Maschi Cat. Cadetti Pol. Tevere 1. Roscioli Federico 100 Metri Rana Maschi Cat. Seniores U.S. S.Maurizio Erba 1. Zappa Federico 100 Metri Rana Maschi Cat. Master 1. Fabrucci Massimiliano Pol. Tevere Nuovonuoto 2. Rios Fidel Stella Azzurra Mo 3. Carboni Paolo 4 X 50 Sl Femmine Cat. Es. B 1. Rari Nantes Cairo; 2.Csinuoto Oberferrari; 3. Csi Roma Est 4 X 50 Sl Maschi Cat. Es. B 1. Park Club; 2. Csi Nuoto RA; 3. Csinuoto Oberferrari 4 X 50 Sl Femmine Cat. Es. A 1. CanottieriAniene; 2. Csinuoto Oberferrari; 3. Albatros 4 X 50 Sl Maschi Cat. Es. A 1. Canottieri Aniene; 2. Albatros; 3. Gesco Alassio 4 X 50 Sl Femmine Cat. Ragazzi 1. Csi Nuoto Ravenna; 2. Park Club 4 X 50 Sl Maschi Cat. Ragazzi 1. Albatros; 2. Pol. Tevere 4 X 50 Sl Femmine Cat. Juniores 1. Aurora Nuoto Legnago; 2. Csinuoto Oberferrari 3. Albatros 4 X 50 Sl Maschi Cat. Juniores 1. Csi Nuoto Ravenna 4 X 50 Sl Femmine Cat. Cadetti 1. Csi Nuoto Ravenna; 2. Acquaplay 4 X 50 Sl Maschi Cat. Cadetti 1. Albatros 4 X 50 Sl Maschi Cat. Master 1. Csi Nuoto Ravenna; 2. Acquaplay; 3. Nadir 25 Metri Stile Libero Maschi Cat. Es. B 1. Ancillotti Narco Csi Nuoto Ravenna 1. Malnati Nicolo' Park Club 3. Cappellaro Riccardo Aurora Nuoto Legnago 50 Metri Stile Libero Femmine Cat. Es. B 1. Macioce Arianna Park Club 2. Ciccarone Sofia Pol. Tevere 3. Belli Silvia Csinuoto Oberferrari 100 Metri Stile Libero Femmine Cat. Es. A 1. Ceccarini Greta Canottieri Aniene 2. Biocca Sveva Canottieri Aniene 3. Arcoria Samantha Albatros 100 Metri Stile Libero Maschi Cat. Es. A 1. Minni Francesco Albatros 2. Antonucci Filippo Canottieri Aniene 3. Isaia Damiano Albatros 100 Metri Stile Libero Femmine Cat. Ragazzi 1. Ciatto Ilaria Csi Nuoto Ravenna 2. Vandini Francesca Csi Nuoto Ravenna 3. Distefano Angela Albatros 100 Metri Stile Libero Maschi Cat. Ragazzi 1. Bombardi Stefano Csi Nuoto Ravenna 2. Naldi Alessandro Csi Nuoto Ravenna 3. Cristaldi Salvatore Albatros 100 Metri Stile Libero Femmine Cat. Juniores 1. Camero Ilaria Aurora Nuoto Legnago 2. Faccioli Silvia Aurora Nuoto Legnago 3. Gatti Elisa Aurora Nuoto Legnago 100 Metri Stile Libero Maschi Cat. Juniores 1. Castellani Alessandro Csi Nuoto Ravenna 2. Randi Federico Csi Nuoto Ravenna 3. Rossetti Michele Csi Nuoto Ravenna 100 Metri Stile Libero Femmine Cat. Cadetti 1. Dal Pozzo Francesca Csi Nuoto Ravenna 2. Cesana Federica Acquaplay 3. Rainaldi Monica Pol. Tevere 100 Metri Stile Libero Maschi Cat. Cadetti 1. Savini Stefano Csi Nuoto Ravenna 2. Rossitti Giuseppe Albatros 3. Vandini Marco Csi Nuoto Ravenna 100 Metri Stile Libero Femmine Cat. Seniores 1. Chirotti Alessandra U.S. S.Maurizio Erba 100 Metri Stile Libero Maschi Cat. Seniores 1. D'anna Davide Csi Nuoto 2. Batocchio Fabio Cacciatori Dellealpi 3. Felice Paolo Cacciatori Dellealpi 100 Metri Stile Libero Maschi Cat. Master 1. Toni Marco Stella Azzurra Mo 2. Crippa Augusto U.S. S.Maurizio Erba 3. Spinelli Francesco Cacciatori Dellealpi
KARATE
KATA Esordienti M - G/A 1. Federico Cassano 2. Flavio De Benedictis 3. Nikolas De Padova Esordienti M - V/B 1. Mario Perugi 2. Gimmi Pellegrini 3. Alessio Ducceschi Esordienti M - M/N
12
Cast 38 Yoshokan Albatros 1
Roma Roma Roma
Shotokan A.S. Judo/karate K. Karate
Caserta Milano Volterra
Stadium luglio/agosto 2002
1. Flavio Santoni Pol. Acilia 2. Luca Moretti Csk 3. Andrea Quatraro Center Gym Esordienti F - G/A 1. Diana Lumaca Mandingo 2. Alice Fumai Ack Karate Do 3. Arianna Assandri Esordienti F - V/B Center Gym 1. Lisseth Duran Pol. Acilia 2. Claudia Tomassetti A.S. Shoto Club 3. Melania Ferreri Esordienti F - M/N Mandingo 1. Eleonora Centonza Mandingo 2. Eleonora Cipriani Center Gym 3. Erika Belli Cadetti M - G/A Yoshokan 1. Alessio Piroddi Shotokan Karate 2. Mattia Santoro 3. Cristiano De Simone Pol. Acilia Cadetti M - V/B Fitness Club 1. Giosuè Seano Yoshokan 2. Emanuele Giusti A.S. Judo Club 3. Matteo Caponnetto Cadetti F - G/A Fitness Club 1. Vincenza Esposito Yoshokan 2. Giorgia Sannibale A.S. Judo/karate 3. Viviana La Macchia Juniores M - G/A Cast 38 1. Davide Pacitti Center Gym 2. Edoardo Orsi A.S. Shoto Club 3. Fabio Palitta Juniores F - M/N Pol. Acilia 1. Erika Tomassetti Yoshokan 2. Francesca Sini Senior M - G/A Yoshokan 1. Girolamo Gentili U.S. Tregnago 2. Remo Cappelletti Csi Casalecchio 3. G.Luigi Meliconi Senior N - V/B Pol. Acilia 1. Valerio Petecchia Pol. Acilia 2. Pietro Minniti Karate Do 3. Emanuele Cabini Senior M - M/N Jo Yamato 1. Marco Caforio Zeno' Gym Club 2. Simone Verza Yoshokan 3. David Vicomandi Senior F - V/B Yoshokan 1. Simona Frumenti 2. Sonia Lotti Center Gym 3. Daniela Caracci Cast 38 Silver Golden M - V/B 1. Toni Scappin Yoshokan 2. Alberto Goroni Yoshokan 3. Riccardo de Benedictis Yoshokan Master F - M/N 1. Daniela Sgro' Pol. Acilia 2. Maria Carminati Center Gym Kumite Esordienti M - 55kg G/A 1. Flavio De Benedictis Yoshokan 2. Nikolas De Padova Albatros Esordienti M - 55kg M 1. Flavio Santoni Pol. Acilia Esordienti F - 50kg M 1. Eleonora Centonza Yoshokan 2. Filomena Rivetti Kushin Kai 3. Martina Buso Veneto Esordienti M - +65kg V/B 1. Marco Bellone Albatros 1 2. Zeno Belotti Zeno' Gym Club Esordienti F - 50kg V/B 1. Ornella Meta Karate Do 2. Tania Michelini Karate Do 3. Claudia Tomassetti Pol. Acilia Cadetti M - 75kg G/A 1. Simone Colasanti Yoshokan 2. Alfondo Tranquillino Albatros 1 3. Simone Benefico Dojo Yamato Cadetti M - 55kg V/B 1. Daniele Mirisola Yoshokan 2. Tommaso Grandi A.S. Judo/Karate 3. Roberto Vanini A.S. Judo/Karate 3. Mattia Santoro A.S. Judo/Karate Cadetti M - 65kg G/A 1. Alessio Piroddi Yoshokan 2. Simone Barba Cast 38 3. Simone Mercurio Yoshokan Cadetti M - 65kg V/B 1. Danilo Regini Yoshokan 2. Francesco Martinelli Cast 38 Cadetti M - 65kg M/N 1. Vincenzo Ianniello Karate Club 2. Marco Mannisi Vikingo 3. Giovanni Peretto Dojo Yamato Cadetti M - 75kg V/B 1. Emanuele Giusti Yoshokan 2. Riccardo Pacifico Yoshokan 3. Federico Mancini Csi Casalecchio 3. Gianluca Lampasona Vikingo Cadetti M - 75kg M/N 1. Ivan Mauri Center Gym 2. David Bellone Albatros 1 Cadetti F - +55kg M/N 1. Diletta Falconieri Cast 38 2. Nadia Parodi Csk 3. Sonia Cappellini A.S. Judo/Karate Cadetti F - 55kg M/N 1. Elide Mataluna Kushin Kai 2. Sara Gentile Vi Di Kappa 3. Moira Campatangelo Albatros 1 Junior/Senior M - 65kg M/N 1. Patrizio Martorelli Vikingo 2. Manuel Zanini AKV Junior/Senior M - 65kg G/A 1. Lorenzo Traversi Albatros 1 2. Gialuca Mancini Csi Casalecchio Junior/Senior M - 75kg G/A 1. Andrea Santi A.S. Judo/Karate 2. Davide Pacitti Cast 38 Junior/Senior M - 75k V/B 1. Valerio Petecchia Pol. Acilia 2. Stefano Cino Pol. Acilia 3. Massimo Capelli Csi Casalecchio Junior/Senior M - 75kg M/N 1. Ivan Brogi Karate Club 2. Daniele Perna Vikingo 3. Valter Di Lorenzo Poly Art 3. Dario Marin Akv Junior/Senior M - +75kg M/N
Roma Chiavari Milano Roma AL Crema Milano Roma Gallura A. Roma Roma Milano Roma Bergamo Roma Caserta Roma Milano Caserta Roma Milano Roma Milano Gallura A. Roma Roma Roma Verona Bologna Roma Roma Crema Lecco Milano Roma Roma Milano Roma Roma Roma Roma Roma Milano Roma Roma Roma Roma Caserta Roma Milano Crema Crema Roma Roma Roma Lecco Roma Milano Milano Milano Roma Roma Roma Roma Roma Caserta Roma Lecco Roma Roma Bologna Roma Milano Roma Roma Chiavari Milano Caserta Milano Roma Roma Verona Roma Bologna Milano Roma Roma Roma Bologna Firenze Roma Pescara Verona
Pol. Acilia 1. Walter Pulci Akv 2. Michele Filippozzi Vikingo 3. Ibrahim Khalili Junior/Senior F - 60kg G/A Yoshokan 1. Sara Rossi Lombardia 2. Elena Codeluppi Junior/Senior F - 60kg M/N 1. Erika Tomassetti Pol. Acilia 2. Pamela Caracci Cast 38 3. Rita Steano Fitness Club
JUDO
Roma Verona Roma Roma Roma Caserta
Categoria Esordienti - Classe 38 1. Tatti Francesco Teiko Nuoro 2. Pitta Marcello Teiko Nuoro 3. Rullo Pascal Equipe Reggio E. Categoria Esordienti - Classe 42 1. Canali Stefano San Mamolo Categoria Esordienti - Classe 46 1. Eccher Manuel Judo Pergine 2. Crespi Jonata Busen Tradate Categoria Esordienti - Classe 50 1. Matarrese Paolo Busen Tradate Categoria Esordienti - Classe 55 1. Ferrari Nicola Judo Roncadele 2. Mastromatteo Michel Equipe Reggio Emilia 3. Pompa Daniele Yo Sho Kan Roma 3. Feroletto Luca Sporting Pisa Categoria Esordienti - Classe 60 1. Mastromatteo Manuel Equipe Reggio Emilia 2. Bulcheroni Luca Busen Tradate 3. Marangon Leonardo Sporting Pisa Categoria Esordienti - Classe 66 1. Bernardo Alessio Busen Valgunia Categoria Esordienti - Classe 73 1. Di Giacomo Giacomo Sporting Pisa 2. Bianchi Bruno C.S.I. Roma Est 3. Biagini Michele Sporting Pisa 3. Videtta Domenico C.S.I. Roma Est Categoria Esordienti - Classe + 73 1. Berti Giacomo San Mamolo Bologna Categoria Esordienti - Classe 36 F 1. Giacalone Serina Sportin Pisa Categoria Esordienti - Classe 40 F 1. Guazzo Ashna Judo Pergine Categoria Esordienti - Classe 44 F 1. Rovelli Francesca San Mamolo Bologna 2. Cerini Alessandra Busen Valguvia 3. Giannelli Ilaria Sportin Pisa 3. Alessandrini Carlotta San Mamolo Bologna Categoria Esordienti - Classe 48 F 1. Minguzzi Daria Jamadojo Bologna Categoria Esordienti - Classe 52 F 1. Mazzarella Valentina Pergine 2. Barbarella Elena San Mamolo Bologna 3. D'eusebio Chiara San Mamolo Bologna 3. Muzzi Beatrice CSI Fitness Roma Categoria Esordienti - Classe 63 F 1. Matrella Daniela CSI Fitness Roma 2. Tritoli Elisa Sportin Pisa Categoria Cadetti - Classe 50 M 1. Bornati Michele Libertas Cussago 2. Assan Usman Judo Roncadelle Categoria Cadetti - Classe 55 M 1. Attardi Nicola Teiko Nuoro 2. Madaschi Matteo Sport Form Bg Categoria Cadetti - Classe 60 M 1. Bernini Riccardo San Mamolo Bo 2. Feroleto Antonio Sporti Pisa 3. Sittoni Daniele Judo Pergine Categoria Cadetti - Classe 66 M 1. Liverani Alex Nippon Forli' 2. Carrozzo Andrea San Giorgio Bo 3. Pierino Fabrizio Bu Sen Tradate 3. Perrone Giuseppe Equipe R.E. Categoria Cadetti - Classe 73 M 1. Giordani Nicolo' San Mamolo Bo 2. Pianta Francesco Judo Roncadelle Categoria Cadetti - Classe 81m 1. Magni Stefano Sport Form Bg 2. Cantoni Matteo Bu Sen Valguvia Categoria Cadetti - Classe 90 M 1. Avanzo Davide Judo Pergine Categoria Cadetti - Classe +100 M 1. Conti Mirko Bu Sen Varano Categoria Cadetti - Classe 52 F 1. Mai Roberta Lovere Sulzano Bg Categoria Cadetti - Classe 57 F 1. Rocca Bruna Ckris Judo Pergine 2. Mariani Fausta Giulia Sportin Pisa Categoria Cadetti - Classe 63 F 1. Dosi Clio San Mamolo Bo 2. Guido Simona Lovere Sulzano Bg Categoria Cadetti - Classe +70 F 1. Farabegoli Ludovica Nippon Forli' Categoria Juniores M - Classe 55 M 1. Turla Ramon Lovere Sulzano Bg 2. Abate Claudio CSI Roma Est Categoria Juniores M - Classe 60 M 1. Rossi Lorenzo Jk Trento Categoria Juniores M - Classe 66 M 1. Bornati Simone Libertas Cussago 2. Tatti Giovanni Teiko Nuoro 3. Bellavia Davide San Giorgio Bo Categoria Juniores M - Classe 73m 1. Rapetti Andrea Nippon Forli' 2. Carramanica Federico Jk Trento 3. Manzoni Gabriele San Mamolo Bo 3. Ceccarelli Edven Sporti Pisa Categoria Juniores F - Classe 81 M 1. Zampedri Daniele Pergine 2. Bernardi Gianluigi Albatros Roma 3. Tarquini Paolo Alessio Albatros Roma 3. Melchionna Fabrizio Bu Sen Tradate Categoria Juniores M - Classe+100 M 1. Dispinzeri Federico Jk Trento Categoria Juniores F - Classe 57 F 1. Manico Francesca Yoshokan Roma Categoria Juniores F - Classe 63 F 1. Dal Ponte Tamara Jk Trento Categoria Juniores F - Classe 78 F 1. Cannata Maria Elena Yo Sho Kan Roma 2. Casagrande Michela Judo Club Pergine Categoria Seniores M - Classe 60 M 1. Guarino Alessandro Jk Trento Categoria Seniores M - Classe 66 M 1. Ripamonti Davide Sport Form Bg Categoria Seniores M - Classe 73 M 1. Bornati Davide Libertas Cussago
Sportin Pisa 2. Bordigoni Marco Categoria Seniores M - Classe 81 M Equipe R.E. 1. Aldini Andrea 2. Assanderlot Agostino Judo Pergine Categoria Seniores M - Classe +100 M Equipe R.E. 1. Sferlazza Antonio Categoria Seniores F - Classe 63 F 1. Fiocca Francesca Yo Sho Kan Roma Classifica Per Società 1. S. Mamolo (Bo); 2. Judo Pergine (Tn); 3. Sportin (Pi)
CICLISMO
MASTER 1 1. Borioni Fabio Tibur Bike 2. Zanolini Giuliano Cibigas 3. Riccio Luigi Atletica Piscinola MASTER 2 Verzelletti GianbattistaFreeBike Castegnato 1. Carlesso Mario FreeBike Castegnato 2. Loda Claudio G.S. Cazzago 3. Alivernini Stefano Tibur Bike MASTER 3 1. Antonelli Giorgio Bici Club Csi 2. Mor Adriano Gs Dega Grazioli 3. Lesizza Roberto Colcom Team Nave MASTER 4 1. Bino Giovanni Rc Bipop Carire 2. Sbaraglia Biagio Cicli Mirtella MASTER 5 1. Maffezzoni Carlo Gs Carrera 2. Di Stefano AntoninoTibur Bike 3. Lazzaroni Dorino Colcom Team Nave MASTER 6 1. Fissardi Clemente Cer. Ferrarini MASTER 7 1. Filadi Luigi Tibur Bike MASTER 8 1. Tura Carlo Gs Dega Grazioli SENIOR 2 1. Feliziani Eugenio Seven Pauselli 2. Quaglia Giorgio Team Breviario 3.Tentori Giacomo Team Breviario Classifica Individuale Campionato a Tappe SENIOR 2 1 Quaglia Giorgio Team Breviario 2 Fracassi Stefano G.S. Montenetto MASTER 1 1 Zanolini Giuliano Cibigas 2 Borioni Fabio Tibur Bike 3 Riccio Luigi Atletica Piscinola MASTER 2 1Verzelletti G.Battista FreeBike Cast. 2 Carlesso Mario FreeBike Cast. 3 Brandolini Luca Cibigas MASTER 3 1 Mor Adriano G.S.Dega Grazioli 2 Lesizza Roberto Colcom Team Nave MASTER 4 1 Bino Giovanni R.C.BipopCarire MASTER 5 1 Di Stefano Antonio Tibur Bike 2 Maffezzoni Carlo G.S. Carrera 3 Fracassi Giuseppe G.S. Montenetto MASTER 6 1 Fissardi Clemente Ceram. Ferrarini MASTER 7 1 Filadi Luigi Tibur Bike MASTER 8 1 Tura Carlo G.S.Dega Grazioli Campionato a Tappe 1 Tibur Bike Roma
Roma BS NA BS BS BS Roma Spoleto BS BS BS Roma BS Roma BS BS Roma BS Roma Brescia Brescia BS BS BS Roma NA BS BS BS BS BS BS Roma BS BS BS Roma BS
GINNASTICA AEROBICA
Under 18 1. Fit Point, Cerignola (Fg); 2. Step Toutch, (Ag); 3. Fitness 2000 (Sr) Over 18 1. Step Toutch (Ag); 2. Fit Point (Fg) Step Under 18 1. Step Toutch (Ag); 2. Fit Point (Fg); 3. Sporting Club (Aq); 3. Fitness Club (Cl) Step Over 18 1. Step Toutch (Ag); 2. Fit Point (Fg) Funk Under 18 1. Azzurra (Pa); 2. Master Club (Ct); 3. Fit Point (Fg) Funk Over 18 1. Fit Point (Fg); 2. Step Toutch (Ag)
GINNASTICA ARTISTICA
Juniores L. 1. Linlaud Elisa 2. Pecarino Valentina 3. La Rocca Bruna Juniores M. 1. Gentili Chiara 2. Vitali Mari Chiara 3. Pozzessere Valeria Lupetti L. 1. Raia Alessia 2. Cataldo M.Angela 3. Gatti Annika Lupetti M. 1. Russo Eleonora 2. D'alessandro Delia 3. Beninati Mara Master L. 1. Marchesotti Debora Ragazze L. 1. De Pasca Sabrina 2. Ricciardi Luisana 3. Otero Francesca Ragazze M. 1. Abazia Sara 2. Zaccarelli Lucia 3. Bergamini Viola Senior L. 1. Isca Clelia 2. Isca Crystel Senior M. 1. Torrente Serena Tigrotti L. 1. Raia Roberta 2. Caccavale Rita 3. Melini Silvia Tigrotti M. 1. Filace Viviana 2. Tosini Gaia 3. Bellantonio Chiara
Ginnastica Tigullio Virtus Partenopea Virtus Partenopea
Chiavari Napoli Napoli
Centro Ginn.Flaminio Roma Yuppies Zavattaro Bologna Centro Ginn.Flaminio Roma Ss Quasar Ss Quasar Ginnastica Tigullio
Napoli Napoli Chiavari
S.S. Yaya Virtus Partenopea Ss Quasar
Napoli Napoli Napoli
Ginnastica Tigullio
Chiavari
Ss Quasar Ss Quasar Ss Quasar
Napoli Napoli Napoli
Virtus Partenopea Yuppies Zavattaro Yuppies Zavattaro
Napoli Bologna Bologna
GINN. Trapani Ginn. Trapani
Trapani Trapani
Ginn. Trapani
Trapani
Ss Quasar Ss Quasar Ginnastica Tigullio
Napoli Napoli Chiavari
Happy Life Gym & Dance Gym & Dance
Napoli Grosseto Grosseto
NATI NEL CSI
PAOLO VANOLI di Felice Alborghetti
Paolo Paolo Vanoli Vanoli Paolo Vanoli, laterale della Fiorentina,che non c’è più, al dramma della società viola preferisce il ricordo dei suoi trascorsi nel CSI. Ho trascorso tutta la mia infanzia all'oratorio di Solbiate Comasco, dagli 11 anni in su. In oratorio non giocavo solo a calcio, nel CSI gareggiavo anche in molte campestri, e forse lì ho preso il gusto di correre. Ne ricordo molte, c'erano alcune famiglie che portavan avanti e indietro i ragazzi che avrebbe corso. Una volta ne capitò una che aveva una macchina senza marmitta: un rumore infernale, tutti si giravano. O un'altra volta che al via un ragazzo con una falsa partenza, non segnalata, scattò avanti a tutti e alla fine riuscii a raggiungerlo, ma distrutto dalla fatica. Uno sport genuino, dunque. Ma è proprio diverso da quello che hai poi
assaggiato col calcio di serie A. Sì, totalmente. Quello era sport dedicato a fare gruppo, a portare avanti la crescita dei ragazzi. Eravamo tutti amici; penso che era importante anche per i genitori sapere questo. E poi era assai educativo per i ragazzi; ricordo i turni a fare le pulizie degli spogliatoi, o a segnare col gesso il campo. Le magliette le portavo a lavare a casa con la mamma che s'arrabbiava; adesso le trovo bell'e pronte nello spogliatoio. Quel tipo di organizzazione è giusto distinguerla da quella che c'è oggi nel professionismo.Ricordo grandissimi organizzatori, tra cui Pietro Bernascone, la figura principale. Poi il signor Piergiacomo, che accompagnava spesso me assieme al figlio alle campestri. Sono state tutte persone importanti, e in ogni modo persone vere, dove la prima cosa che davano era l'amicizia. Oltre Pietro, Stefano Tagliabue e Marco Radelli sono per me veri amici con cui mi sento spesso. Persone vere, hai detto, ma esiste secondo te uno sport più vero? Beh, potrei rispondere ricordando
uno spot televisivo che andava in onda nel corso dei Mondiali. Faceva vedere campetti di basket e di calcio dilettantistico commentati dalle voci degli speaker veri, quelli più conosciuti. Dicendo alla fine è questo lo sport vero. È una bella pubblicità, azzeccata, che ben racchiude quei valori del CSI e dell'oratorio, dove si faceva tutto per gioco, per educare. Penso che abbia un po' stravolto le solite logiche di comunicazione, dove tanti miei colleghi, divenuti big, anche perché molto reclamizzati nelle tv, vengono sostituiti da perfetti sconosciuti, che fanno sport per puro piacere. In che ruolo giocavi nel calcio a 7 del CSI? Stavo a centrocampo, ero il fantasista. Portavo spesso palla, mi piaceva scartare tutti… E i compagni? Il pallone era il mio e quindi era giusto che ci giocassi io - sghignazza usando una frase frequente nelle partitelle tra amici. Era il ruolo a centrocampo che mi faceva giocare di più il pallone. - ripara - Terzino sinistro lo sono diventato negli anni successivi. Dopo l'oratorio Solbiate feci un primo salto a Bizzarone, poi nel settore giovanile del Varese dove rimasi per anni.
13
NATI NEL CSI
PAOLO VANOLI
Chi sono i colleghi con cui sei più amico? Gli amici veri sono quelli della mia infanzia, quelli del CSI, dell'oratorio. Poi frequento spesso Francesco Toldo (altro nato nel CSI). Vado molto d'accordo con Filippo Maniero, simpaticissimo. Non è un'amicizia di quelle che ti senti ogni giorno, ma sono persone schiette, con cui mi trovo a mio agio. Nel mondo del calcio bisogna sempre distinguere la persona dal calciatore; non sempre il valore in campo corrisponde in positivo o in negativo al carattere fuori dal rettangolo verde. È difficile avere molti amici nel mondo del calcio. Un gol all'esordio in Nazionale, uno in finale di Coppa Uefa. Se non sbaglio, prima in gialloblù poi in maglia viola segnasti in entrambe le finali di Coppa Italia del 2000 e del 2001: Fiorentina-Parma? Esatto, segnavo sempre in partite importanti, ho fatto tre gol in tre finali. Fu una ricompensa, un destino, l'anno prima avevo segnato col Parma, l'anno successivo con il classico gol dell'ex feci felici i gigliati. Vincendo poi entrambe le edizioni della Coppa Italia.
Parliamo allora di esultanza… Non sono un attaccante che segna in continuazione, quando vado in gol - ne faccio talmente pochi - è logico che esulti, primo perché è un fatto istintivo, poi per l'incredulità. L'esultanza è bella, va fatta ma mai per prendere in giro qualcuno o qualcosa, eviterei certe esultanze "contro" di certi miei colleghi. Non si fa gol per dispetto, ma il gol è solo gioia per te, per la tua squadra, per i tuoi tifosi. È assurdo rincorrere il gol per poi esultare contro gli avversari. Come nella vita oggi ti succede a te, domani tocca all'altro. Quindi è meglio evitare. Sono regole del calcio e della vita. Come giudichi il recente Mondiale? Da rivedere, senz'altro, per i tanti dubbi che ha lasciato. Abbiamo pagato l'assenza "politica" negli ambienti arbitrali. Poi nessuno toglie i meriti del Brasile, che ha vinto. Mi son piaciuti molto gli Stati Uniti, per la loro organizzazione di gioco, poi la Turchia e vabbé il Senegal, che ha dato spettacolo. Penso (e con lui in molti tra cui Capello, ndr) che in futuro potranno emergere dagli USA grandi campioni. A parziale rivincita il premio per l'Italia è stato vedere Collina arbitrare la finalissima. Mi ha fatto molto piacere. Noi critichiamo spesso gli arbitri quando siamo in campo, ma è vero che certe volte perdiamo un po' la ragione e fanno bene gli arbitri. Lo avrai trovato un po' di volte di fronte in campo. Come giudichi Collina? Quali sono le sue prerogative? Ha dimostrato di essere il più bravo, è giusto elogiarlo come tanti altri fischietti nostrani. Ha una personalità forte, riesce a comunicare con i giocatori, e si fa capire da tutti. Non si fa mai mettere i piedi in testa, lascia giocare al momento giusto, dà i cartellini al momento giusto; sa tenere in pugno la partita al meglio: questa la sua dote migliore e di ogni arbitro bravo. Da un personaggio ad un altro che conosci bene: Fatih Terim.
CSI Solbiate: Paolo è il secondo in alto da sinistra
14
Stadium luglio/agosto 2002
Come lo descrivi? Con lui mi sono trovato benissimo a Firenze. Devo dire un uomo carismatico, un uomo che è chiamato l'imperatore, forse anche perché è uno che va totalmente per la sua strada e questo va apprezzato. Non ascolta consigli, ma se sbaglia, si prende le sue colpe. Con lui la Fiorentina giocò una parte di campionato bellissima. Era amatissimo dalla Fiesole e dai tifosi viola. Lui fa lavorare tanto, anche durante la settimana, ma ti fa divertire molto. La sua arma principale era di insegnare a fare cose semplici ed il divertimento di fare questo lavoro. Dava molta serenità. Una persona sanguigna, pacche sulla spalla a volontà. Amaramente devo dire che nel calcio si è un po' perso il divertimento.
ARGOMENTI
QUANDO I BAMBINI GRIDANO E GLI ADULTI STANNO A GUARDARE di Ilaria Podda
Quando i bambini gridano e gli adulti stanno a guardare LA SESSIONE SPECIALE DELL'ONU SULL'INFANZIA E I DIRITTI DEI MINORI Quando si parla di violazione dei diritti fondamentali della persona umana, di fame, di povertà e di disagio sociale, ciascuno di noi è sopraffatto da rabbia e tristezza. Tali sentimenti, tuttavia, non sembrano toccare sufficientemente i leader del mondo, visti i risultati deludenti della Sessione speciale dell'Onu per l'infanzia, che si è svolta a New York. Il vertice era finalizzato a fare il punto sulla realizzazione del piano d'azione predisposto in occasione del Summit mondiale per l'infanzia del 1990, e a fissare nuovi obiettivi e studiare strategie comuni, per migliorare la condizione dei bambini. Certo, negli ultimi dieci anni, sono stati compiuti notevoli passi avanti, soprattutto nel campo dell'accesso all'assistenza sanitaria e all'istruzione, ma più numerose dei progressi sono le promesse non mantenute. I dati diffusi dall'Unicef sono inquietanti. Ancora oggi, ogni tre secondi nel mondo un bambino muore per problemi legati alla povertà, un bambino su 12 muore prima di raggiungere il quinto anno d'età, principalmente per cause che potrebbero essere evitate, un bambino su quattro vive in condizioni di povertà estrema, per ogni 100 bambini nati, 30 soffrono di malnutrizione nei primi cinque anni
di vita, 19 non hanno accesso all'acqua pulita da bere, 26 non sono vaccinati contro alcuna malattia, 17 non andranno mai a scuola, per non parlare dei 250 milioni di bambini costretti a lavorare, dei 2 milioni uccisi in conflitti armati durante gli anni novanta, dei 30 milioni vittime di sfruttamento e abusi, del mezzo milione morti di Aids. Il segretario generale dell'Onu è stato chiaro nell'attribuire le responsabilità di tale situazione. Ha scritto, infatti, "Il mondo non è riuscito a realizzare gran parte degli obiettivi stabiliti dal Vertice Mondiale sull'Infanzia non perché questi fossero troppo ambiziosi o tecnicamente al di là della nostra portata. In realtà non siamo stati all'altezza delle aspettative in gran parte a causa di investimenti insufficienti." Evidentemente, però, i leader mondiali non sono stati troppo sensibili alla sua denuncia. I potenti della terra, infatti, si sono limitati a sottoscrivere un documento che certo non segnerà un'inversione di rotta rispetto alla condizione attuale, ma che piuttosto delude quanti credevano nelle prospettive che il vertice poteva aprire per il futuro, come Angelo Simonazzi, Direttore Generale di Save the Children Italia, che aveva detto prima del summit: "È un'opportuni-
tà di trasformare la retorica in realtà, le promesse in azioni tangibili. Di creare finalmente un futuro migliore per i bambini", o come lo stesso direttore dell'Unicef, che aveva aperto il Vertice affermando: "Il nostro scopo, in occasione della Sessione Speciale, sarà quello di convincere i leader mondiali che investire sull'infanzia rappresenta la
loro prima responsabilità e che investire sui minori rappresenta l'unica strategia duratura per ridurre la povertà, fermare l'AIDS ed evitare i conflitti". Ed ora? Ora non resta che sperare che i grandi della terra prendano al più presto coscienza del problema e sul fatto che solo loro hanno il potere di cambiare concretamente le cose.
VITACSI
UNA «MONTAGNA» DI FIGURINE di Felice Alborghetti
Una «Montagna» di figurine Modena: insieme al tradizionale torneo estivo di calcio, la novità del primo album dei calciatori CSI
La Panini ritira l'album delle figurine sui Mondiali nippo-coreani per protesta contro gli arbitraggi anti-azzurri? Nessun problema, il Centro Sportivo di Modena ha infatti messo in circolazione l'album, e quindi le figurine, sul Torneo della Montagna di calcio. Il Torneo della Montagna di Modena, arrivato alla sua edizione numero 39, è nato sulla scia di quello reggiano (ancora più longevo) e da sempre viene organizzato dal Centro Sportivo. Si tratta di un torneo di calcio che vede scontrarsi formazioni che
16
Stadium aprile 2002
devono rigidamente avere sede in uno dei 17 comuni dell'Appennino Modenese e devono schierare almeno 7/11 di calciatori locali, ovvero nati o residenti in Appennino (o, meglio, nel comune della squadra iscritta o in quelli immediatamente limitrofi) con la possibilità di inserire nella "rosa" 4 "figli di nati", ovvero atleti che abbiano almeno un genitore nato in Appennino. Gli "esterni", o "stranieri" che dir si voglia, non possono essere più di 4 per partita, per far sì che il torneo sia realmente "della Montagna". Ma torniamo all'iniziativa delle figurine. In pratica ogni squadra ha fatto fotografare 14 atleti (più la squadra) disponendo di 8 figurine (con due atleti per figurina, come accade per la serie B). Le figurine, poi, vengono distribuite nel corso delle partite della manifestazione, mentre alcune edicole dell'Appennino faranno il servizio di distribuzione anche al di fuori delle gare domenicali. Nel giorno della finalissima il CSI di Modena, proprio per venire incontro ai collezionisti, farà il servizio delle figurine mancanti, in modo da poter completare quanti più album possibile. L'iniziativa, sicuramente innovativa ed interessante, ha suscitato un grande interesse, sia per la qualità dell'album (che, oltre alle figurine, contiene pagine sui
comuni dell'Appennino, pagine di presentazione del CSI e delle proprie inziative più recenti, come il Villaggio dello Sport e della Pace, e pagine sul Modena calcio) che per la ricerca delle figurine con i propri amici o conoscenti, o semplicemente con gli atleti della propria squadra del cuore. Ma, tra le iniziative collaterali a questa edizione numero 39 del Torneo della Montagna modenese (esiste una esperienza simile anche nel reggiano, sempre a cura del locale Comitato CSI) c'è stata anche la partita amichevole tra una selezione del Torneo ed il Bologna (terminata con un largo 12-0 per l'undici di Guidolin, ndr), che ha passato alcuni giorni del ritiro a Sestola, proprio nell'Appennino modenese. Amichevole giunta ormai alla sua terza edizione, che ha richiamato sempre un gran pubblico, sia di tifosi rossoblu che, ovviamente, di appassionati del Torneo della Montagna. Il Torneo, già nella sua prima fase ha riservato grandi sorprese, con la precoce eliminazione del Pescarola campione in carica, del Dragon Fly Cimone e del Sassuolauto Palagano. In semifinale sono arrivate invece Rio Lunato e Farneta assieme a Virtus Pavullese e Lama 80. Il Torneo della Montagna ha più volte dimostrato come le sorprese siano sempre dietro l'angolo; staremo a vedere chi la spunterà alla fine l'11 agosto in quel di Pavullo. Ad assistere in tribuna ci sarà anche Lorenzo Minotti, vecchia conoscenza del Parma.
Le “stelle” della montagna Tante stelle del calcio dilettantistico modenese partecipano al Torneo della Montagna, ma sovente ci giocano anche calciatori professionisti, originari proprio di paesi dell'Appennino modenese. È il caso, da diversi anni e anche in questa edizione, di Giovanni Piacentini (ex Roma e Fiorentina tra le altre) che ha appeso le scarpette al chiodo proprio lo scorso giugno, ma che una partita o due del Montagna con il suo Palagano non se le nega mai. Negli anni scorsi ricordiamo il portiere Bandieri (ex Napoli e Venezia) con il Montecreto, mentre nella finale giovanile del 1994 segnò una doppietta (decisiva) Luca Toni, il centravanti del Brescia salito alla ribalta delle cronache con la grande stagione scorsa. Torneo della Montagna sì, ma di grande qualità.Con questi grandi atleti al fianco di semplici amatori locali e con lo stesso spirito, quello del Centro Sportivo Italiano.
Fischietto CSI inventore del "bip-bip" tra segnalinee ed arbitro. Non è presente tra le figurine del Torneo della Montagna, ma a Modena lo conoscono in molti. Lo abbiamo incontrato domenica 14 luglio sul campo di Montecreto, dove ha diretto Dragonfly Cimone - Crp Bortolotti. Lui è Gianni Mazzetto, 50 anni, ex stopper, da 15 anni arbitro, acquisto recente del CSI modenese, dove oltre a lavorare per la società "Quattro Ville" di Albanova (pallavolo, bocce, ginnastica per bambini e per adulti), arbitra costantemente. Perché siamo andati a trovarlo? Non certo per il suo fischietto, bensì per il fischio delle sue bandierine, o meglio del congegno elettronico che fa emettere, con un tocco dei suoi collaboratori un sibilo prolungato, di richiamo all'arbitro. Non è oggi una novità. Lo abbiamo visto di recente anche agli ultimi Mondiali coreanipponici questo "bip-bip" di comunicazione tra arbitri e segnalinee che, a ben guardare, per i colori azzurri, pare proprio non abbia funzionato. Però, forse non tutti sanno che fu proprio l'arbitro ciessino a brevettare questo sistema innovativo già nel lontano 1994. "Otto anni fa ideai questo dispositivo - racconta in perfetto accento emiliano - Ero guardalinee qui a Modena, ed il mio collega arbitro non mi guardava mai. Stavo perdendo la pazienza, sempre ignorato com'ero. Pensai allora di recarmi da un mio amico esperto di ponti-radio, elettronica, antifurti, spiegando lui quale fosse il mio desiderio, la mia esigenza. Venne così fuori questo prodotto, un po' rudimentale, artigianale, di cui nessuno parlava: una scatolina di circa 10x7 cm, un po' ingombrante, con due trasmettitori sulle bandierine, alimentati a pile, e dunque ricaricabili, ed un classico sistema
con segnale di ricetrasmissione". In pratica all'interno delle bandierine c'è il trasmettitore che, se azionato, trasmette all'arbitro un sibilo, un fischio. Se il direttore di gara non osserva bene l'azione o comunque non nota il suo collaboratore con la bandierina alzata, automaticamnete spingendo un pulsantino, si richiama la sua attenzione. "Il ricevitore che ho io - prosegue Mazzetto - può anche dar fastidio, ma ormai so come indossarlo, stringendolo bene ai pantaloncini. Può tornare utile in diverse situazioni: fuorigioco dubbi, falli non visti, scazzottate alle spalle… Non ho potuto mai produrrre questi meccanismi per gli enormi costi; si parlava di milioni: non sono uma multinazionale ma un semplice lavoratore". Per la cronaca fu Pierluigi Collina a sperimentare, nel corso delle Olimpiadi di Atlanta '96, questa tecnologia, logicamente meno ingombrante e molto più sviluppata. Ora si ha una piastrina che vibra sulla spalla sinistra (ricorderete proprio il fischietto livornese con la mano destra sulla spalla sinistra per verificare il sistema prima di fischiare il via della finale di Coppa del Mondo). Al n° 1 del mondo il modenese preferisce Rosetti, perché "non è mai cattivo, arrogante, indisponente, sempre col sorriso sulla bocca. Non mi piace la maleducazione, mi definisco un arbitro che ricerca il dialogo educativo, almeno fin quando i ragazzi me lo consentono…" Lo avete imparato a conoscere. Beh, senz'altro lo riconoscereste subito: dopo il triplice fischio finale può pure lasciare sul campo il pallone, ma si porta via ben strette le sue bandierine elettroniche. Una figurina la merita, no? Vedremo sul prossimo album.
17
VITACSI
STADIUM VINCE ANCORA! di Lucia Teormino
STADIUM vince ancora! A MILANO OLTRE TRENTACINQUEMILA PRESENZE NEL MESE DEL VILLAGGIO AL CASTELLO SFORZESCO. Stadium - Sportlandia 2002 è cresciuto ed te di roccia, vogatori, pista di rollerblade, ha vinto. Sono i numeri a dirlo con una chia- monopattini e mountain bike, spazio videogiochi, area miniolimpiadi e gonfiabili, macrezza che non lascia dubbi. 35mila i giovanissimi degli oratori della Dio- chinine, giocolandia, laboratorio artattac cesi di Milano che hanno trascorso un'inte- (grafica), lezioni di fitness, aerobira giornata presso il grande villaggio dello Tantissime le ca e scuola di circo, freesport definito lo scorso strutture sbee e frecanno dal Cardinale Carlo cette. Maria Martini, durante la allestite e i Il tutto in una sua visita, come "il più piccoli ospiti cornice a dir grande oratorio del mondo". hanno potuto poco suggestiva: il magniPer chi ha avuto la fortuscegliere tra fico maniero na di fare tappa in Piazdegli Sforza za del Cannone a Milano una vasta da una parte e (dietro il ben più noto gamma di Parco SemCastello Sforzesco) lo pione dall'alspettacolo era di quelli possibilità tra in fondo al indimenticabili. quale si intravedeva l'Arco della Tantissime le strutture allestite e i piccoli ospiti hanno potuto sce- Pace. Quaranta giorni di sport, gioco e divertimento al ritmo di 1000 bambini al gliere tra una vasta gamma di possibilità. Campi di calcetto, basket e pallavolo, pare- giorno fino a raggiungere il record registrato a inizio luglio di ben 1250 piccoli ospiti. Una giornata lunga quella che i ragazzi hanno trascorso a Stadium-Sportlandia. L'arrivo era previsto intorno alle 9.30 quando scattava l'operazione "accoglienza". Poi tutti sui campi per i tornei sportivi o le altre mille attività che il Villaggio offriva. Una breve pausa per il pranzo e le attività ripren-
18
Stadium luglio/agosto 2002
devano nel pomeriggio con anche le lezioni dal palco e la scuola di circo. Intorno alle 16.00 il momento finale caratterizzato da canti e animazione oltre alle pre-
miazioni dei vincitori dei tornei della giornata. Ben 50 animatori CSI hanno gestito gli oltre 25 punti giochi. Ragazzi in gamba provenienti per la maggior parte dalle Società sportive della nostra Associazione riconoscibili grazie ad una simpatica maglietta gialla. Novità dell'edizione 2002 è stata la partecipazione, oltre degli oratori, anche di numerosi centri estivi del Comune e di semplici cittadini che hanno animato il Villaggio dello sport durante i week end. In centinaia, infatti, durante i fine settimana affollavano i campi e le strutture, oltre a partecipare alle iniziative di animazione proposte dal palco. TANTI OSPITI AL VILLAGGIO DELLO SPORT Una carrellata di personaggi sono stati gra-
I NUMERI DI STADIUM • 35.000 • 350 • 25 • 70 • 850 • 500 • 500 • 10.000 • 400
bambini oratori punti gioco animatori partite di calcio, basket e pallavolo tornei di biliardino, tennistavolo e tam tam disegni artattac partecipanti alle lezioni di aerobica premi distribuiti
Quaranta giorni di sport, gioco e divertimento al ritmo di 1000 bambini al giorno fino a raggiungere il record registrato a inizio luglio di ben 1250 piccoli ospiti
diti ospiti di Stadium. A cominciare da Susanna Messaggio, la simpatica show girl di Mediaset che ha fatto visita al villaggio e premiato i campioni del giorno. È stata poi la volta di Max Pisu, noto cabarettista di Zelig e protagonista della trasmissione "Guida al Campionato" che ha divertito i ragazzi con sketchs e battute davvero divertenti. Sul palco di Stadium anche il giornalista sportivo Amedeo Goria e Don Antonio Mazzi (fondatore di Exodus) che, per l'occasione ha presentato il suo ultimo libro sulla pace. Non sono mancati i campioni del calibro di Enzo Barbaro giocatore Asystel Milano.
LE ISTITUZIONI AL VILLAGGIO DELLO SPORT Veramente numerose le istituzioni presenti al Villaggio dello Sport Mons. Franco Agnesi, Pro Vicario Generale della Diocesi Milanese, e Mons. Carlo Mazza (Direttore Ufficio Nazionale per la pastorale del tempo libero, turismo e sport), oltre a numerosi rappresentanti del FOI (Forum Oratori Italiani). Tantissime anche le presenze istituzionali tra cui l'Assessore all'Educazione e all'Infanzia del Comune di Milano Bruno Simini, l'Assessore allo Sport Aldo Brandirali e l'Assessore al Commercio Predolin. A STADIUM ROBERTO FORMIGONI È stato l'ospite più atteso e non ha deluso le centinaia di ragazzi che lo attendevano sotto il palco di Stadium. Grande festa al suo arrivo e soprattutto un
grande applauso è seguito al suo breve discorso, in particolare, quando, con determinazione ha affermato che esperienze di questo genere devono continuare in futuro. Una bella soddisfazione per tutti gli organizzatori e per coloro che, fin dall'inizio, hanno creduto ad un progetto così ambizioso e certo di non facile realizzazione. IL FUTURO La speranza è quella di riuscire a ripetere un'esperienza così forte anche il prossimo anno. In proposito ci sono già tante idee e tanti propositi che sognano un Villaggio sportivo rinnovato e più ricco. Non manca, a partire da oggi, l'entusiasmo e la voglia di ripartire... il nostro, dunque, è sicuramente un arrivederci..
19
DOSSIER
LA FINE DEI GIOCHI di Andrea De Pascalis
La fine dei giochi IL DECRETO LEGGE N. 138 SUL RIASSESTO DEL CONI SEGNA UNA SVOLTA EPOCALE PER LO SPORT ITALIANO A sessant'anni esatti di distanza dalla legge che lo istituì, nel 1942, il Comitato Olimpico Nazionale Italiano cambia assetto: perde la gestione del totocalcio e degli altri concorsi sportivi, perde una parte delle sue funzioni e del suo personale, ma soprattutto perde autorevolezza finanziaria e politica, oltre a un bel po' di autonomia. In cambio ottiene, forse, un futuro economico meno difficile e incerto. È questo il quadro che si delinea in conseguenza del decreto legge n. 138 presentato dal Governo Berlusconi l'8 luglio scorso, uno di quei lunghissimi provvedimenti minestrone, "omnibus" vengono definiti, che spesso si licenziano a fine dicembre o prima delle ferie di agosto e al cui interno si butta tutta la normativa che non si è voluto o potuto varare con un iter specifico. Due sono gli articoli del 238/2002 che riguardano il CONI: • il primo riguarda la "Unificazione delle competenze in materia di giochi"; • il secondo è su "Riassetto del CONI". Un terzo articolo su materia sportiva, "Disposizioni in materia di società e associazioni sportive dilettantistiche", è stato prima inserito e poi cassato dal decreto perché privo di copertura finanziaria, come spieghiamo nel primo box della pagina seguente. La decisione di cambiare il CONI per decreto è arrivata come il classico fulmine a ciel sereno: nessuno se lo aspettava, tanto meno con i contenuti e nella forma sbrigativa del decreto omnibus, sul quale peraltro il Governo sembra intenzionato (nel momento in cui scriviamo il decreto deve ancora essere sottoposto al voto del parlamento) a porre la fiducia, circostanza che impedirebbe qualsiasi emendamento. Ma chissà, forse bisogna leggere una sorta di rivincita del destino nel fatto che il CONI, dopo aver
contrastato ferocemente per oltre mezzo secolo qualsiasi tentativo di legge di riforma dello sport, sia stato infine travolto e stravolto da un decreto perentorio che reca come titolo generale: "Interventi urgenti in materia tributaria, di privatizzazioni, di contenimento della spesa farmaceutica e per il sostegno dell'economia anche nelle aree svantaggiate". Cosa dice il decreto Le due parti del decreto che riguardano il CONI sono imperniate su altrettanti aspetti fondanti: a) il primo articolato di legge sottrae al CONI la gestione di giochi, scommesse e concorsi pronostici connessi con le manifestazioni sportive, affidandola in concessione all'Amministrazione autonoma dei monopoli dello Stato, anche se al CONI resta la titolarità di tali giochi e scommesse come previsto dalla legge 496/1948; b) un'altra parte del decreto istituisce la società "CONI servizi SpA", le cui azioni sono attribuite al Ministero dell'economia e delle finanze, e alla quale il CONI dovrà delegare alcune delle sue funzioni (in materia di gestione finanziaria e di servizi offerti a Regioni, Province autonome e enti locali), conservando intatte invece le sue prerogative di indirizzo e di vigilanza sullo sport. Il senso generale del provvedimento sembra dunque evidente: a fronte del perdurare della crisi economica del CONI, il Governo ha deciso di avocare allo Stato, tramite i monopoli, la gestione dei concorsi sportivi, ritenendo evidentemente di riuscire a farli fruttare meglio di quanto sia riuscito allo stesso CONI negli ultimi tempi. Il Comitato Olimpico resta il destinatario di una quota parte di quei proventi, nella stessa misura percentuale fissata attualmente dalla
21
DOSSIER
LA FINE DEI GIOCHI
LA NORMATIVA SULLE SOCIETÀ DILETTANTISTICHE Inizialmente il decreto omnibus 138/2002 recepiva anche il disegno di legge sulle società sportive dilettantistiche presentato a primavera dal Ministero dei beni Culturali. O meglio, il decreto recepiva una parte di quel disegno di legge, quella relativa ai benefici giuridico-fiscali. I due punti salienti del testo inserito originariamente nel decreto 138 erano infatti il riconoscimento giuridico delle società dilettantistiche (elemento che avrebbe consentito anche di accedere a mutui) e gli sgravi fiscali concessi agli sponsor. Rispetto al disegno di legge del Ministero era saltata invece tutta la parte relativa al riconoscimento della funzione di promozione umana e sociale e di progresso civile svolta dalle società sportive dilettantistiche. Così come si presentava, l'art. 6 del decreto 138/2002 era una normativa a favore delle società dilettantistiche, ma non era la legge sullo sport dilettantistico che tutti attendevano. L'impressione generale era quella di un provvedimento che andava incontro soprattutto alle società dilettantistiche del calcio, e a quelle che hanno dimensioni abbastanza complesse, mentre poco cambiava per le piccole società sportive. Perché è stata cassata dal decretone la parte sulle società dilettantistiche? Il motivo ufficiale è che, essendo saltata la parte dell'omnibus relativa alla legalizzazione dei videopoker, che avrebbe reso allo stato circa 450 milioni di euro, veniva a mancare la copertura finanziaria per le facilitazioni concesse alle società dilettantistiche. È una spiegazione che convince solo in parte: la relazione tecnica di accompagnamento al disegno di legge Urbani/Pescante diceva: "Nel suo complesso, è da ritenere fondatamente che il provvedimento comporterà un maggior gettito per l'erario". Insomma, non è stato il mancato introito del 450 milioni di euro dei videogiochi a fare rimandare ancora una volta l'approvazione di norme a sostegno delle società dilettantistiche. Ma non è detto che questa volta sia un male. Il governo si è impegnato a ripresentare il provvedimento in autunno, ma non trattandosi più di decreto omnibus, sul quale grava la fiducia, ci dovrebbe essere la possibilità di discuterlo in aula, introducendo le migliorie necessarie, a partire dal riconoscimento della funzione sociale svolta dalla società sportiva. E chissà, potrebbe riaprirsi la strada per un'aggiunta di norme sugli enti di promozione e lo sport per tutti.
22
Stadium aprile 2002
legge, solo che d'ora in poi i soldi non li incasserà direttamente ma li riceverà dallo Stato, ovvero dall'Amministrazione dei monopoli. Ma lo Stato, d'altro canto, tramite la "CONI Servizi SpA" si accollerà i debiti attuali del CONI. Avremo dunque un CONI più "leggero" ma, in cambio, più tutelato economicamente? Non è detto. Cosa succederà, infatti, se i monopoli non riusciranno ad invertire il trend al ribasso dei concorsi sportivi? Questa domanda se l'è posta anche il CONI, che avrebbe desiderato cedere la gestione dei concorsi sportivi a fronte di un'entrata minima garantita di circa 400 milioni di euro, ma nel decreto 138/2002 di minimo garantito non si parla. C'è solo questo enigmatico passaggio: "Il disciplinare di concessione prevede le modalità di attribuzione di eventuali risorse aggiuntive volte a soddisfare adeguatamente, in funzione dell'andamento dei giochi di competenza, le necessità finanziarie del CONI nel rispetto della sua autonomia finanziaria". Traducendo dal "burocratese": sarà il Governo a stabilire a quanto ammontano i soldi necessari per "soddisfare adeguatamente" le necessità dello sport italiano, sarà lo stesso Governo a stabilire quando e come dovrà scattare il meccanismo delle "eventuali risorse aggiuntive", e quale consistenza queste dovranno avere. Lo sport per tutti e gli enti di promozione sportiva In che modo tutto ciò coinvolge gli enti di promozione sportiva e le loro attività? Il decreto 138/2002 nulla dice circa il futuro degli enti di promozione sportiva e dello sport per tutti. Né qualcosa veniva detto nella parte relativa alle società dilettantistiche cassata all'ultimo momento. Si può quindi ritenere che tutto resti così com'è: il CONI continuerà ad avere il compito di sostenere finanziariamente gli enti di promozione sportiva senza che vi sia un preciso richiamo legislativo al modo in cui è tenuto a farlo. Tra l'altro, il decreto 138/2002 ha avuto l'effetto di rendere superato il piano di autoriforma 2002-2004 presentato alla metà di maggio dal presidente del CONI, Gianni Petrucci, e approvato dal C. N. del Foro Italico. Come si ricorderà, la parte politica del piano disegnava un futuro più dignitoso per gli enti di promozione, per i quali si prospettava la possibilità di trovare rappresentanza nel Consiglio Nazionale del CONI, e insisteva sul concetto del dovere del CONI di assumersi la piena responsabilità dello sport per tutti. Il nuovo CONI generato dal decreto omnibus terrà fede a quelle linee strategiche o le rigetterà come azzerate dagli eventi? La cura dimagrante imposta dal decreto darà al CONI un passo più veloce e deciso nel cambiare ciò che va cambiato, o lo scampato peri-
A colloquio con il dr. Vincenzo Romano, direttore centrale dell’Area Direzionale per la promozione dello sport per tutti delle attività sociali ed amatoriali Di recente il CONI aveva presentato al Governo il piano cosiddetto "SalvaCONI"? Perché non ha funzionato? Il progetto presentato dal CONI sostanzialmente cercava di trovare nell'arco di cinque anni una sanatoria ai nostri problemi. Sui quali però il Governo avrebbe dovuto dare delle risposte concrete. Il progetto aveva una sua validità e comportava anche una serie di sacrifici, una serie di situazioni che allarmavano (e che anche con questo decreto allarmano, ndr) i dipendenti. Oggi ci può essere il problema dell'incognita se rimanere pubblico o se diventare privato. Lì il progetto comunque andava verso una naturale riduzione del personale. Ci sono state poi commistioni, fermate ai box. Oggi, c’è il decreto legge. Ci saranno consequenziali decreti legislativi che completeranno praticamente la riforma.
Quanto ad autonomia, se non quella finanziaria, dove finisce quella politica? Anche in questa situazione occorre aspettare cosa diranno i decreti legislativi successivi. Cerchiamo di indovinare gli scenari possibili. Faccio un quadro che possa piacere, (quello che non piace non lo faccio, per ovvi motivi). Chiamiamolo minimo garantito, o in altro modo, ma se lo Stato attraverso i decreti legislativi successivi stabilisse che al CONI spetta una quota fissa di Euro X alla quale si possano aggiungere, come già accenna il decreto, dei surplus (eventuali adeguamenti) - facciamo l'esempio concreto di un'erogazione pari alla media degli incassi del CONI negli ultimi dieci anni che potrebbe essere la media giusta per far sì che il CONI possa assolvere ai suoi compiti - le esigenze finanziarie saranno così proporzionali ai compiti che avremo. Se questo plaphond venisse stabilito, ripetitivo negli anni, al di là di surplus, di percentuali sugli introiti, se quindi lo Stato si accollasse la situazione debitoria,
evidentemente si ripartirebbe: sarebbe un nuovo anno zero. Certo questa è una visione più confortante. Ripeto che questo è il quadro che mi piace dipingere. Speriamo avvenga così.
Per concludere va bene questa legge? Tutte le leggi possono essere fatte meglio, si può discutere su tutto, però dopo tanti anni è succeso qualcosa che oggi mette chiarezza su alcune situazioni. Bisogna dare atto al Governo che questo decreto è un punto di ripartenza.
E l'autonomia la si saluta così facilmente? Non sono un filologo, però credo che occorre saper gestire l'autonomia. Molte volte questa situazione è impedita. Il potere politico ti tiene sotto botta e può essere un pericolo, ma è altrettanto pericoloso dover ricorrere al Governo ogni anno e dire: "ho bisogno di soldi". Anche così si perde di autonomia.
Ma il CONI non si è pentito di non aver fatto l'autoriforma e di doverla oggi per forza subire? È un discorso molto lungo. C'è chi è favorevole e chi è contrario a questo assunto. Credo che in queste situazioni potevano essere fatte delle cose, ma certe situazioni sono state davvero imprevedibili o impreviste. Penso alla sentenza Bosman. Nessuno se l'aspettava. In quel momento si pensava che fosse il caso di calmierare certe situazioni, Bosman non ha certo calmierato… Diciamo anche che questo ente non è mai stato legato ad un bilancio finanziario di fine anno, ma la sua pagella veniva stilata ogni quattro anni, dopo esami di maturità quadriennali quali Olimpiadi, o campionati del Mondo.
Dunque si va da un CONI federazione delle federazioni verso un modello più europeo, dove anziché un ministero dello sport, si gestisce solamente la preparazione olimpica? Può darsi che siano questi i primi passi che portano ad una soluzione di questo tipo.
colo e la speranza del minimo garantito lo riporteranno all'immobilismo tradizionale? A sua volta, il Governo considererà esaurito con il decretone dell'8 luglio la sua voglia di riformare il sistema sportivo, come talvolta ha lasciato intendere, o ci sarà ancora spazio per occuparsi dello sport per tutti? Forse nemmeno il Governo e il CONI hanno in questo momento le idee chiare sulle risposte da dare a queste fondamentali domande. Qualcosa in più la si dovrebbe capire a margine della procedura di conversione in legge del 138/2002, ma è probabile che avere indicazioni più precise si debba attendere almeno l'arrivo dell'autunno, quando dovrebbe andare in Parlamento la legge sulle società sportive dilettantistiche.
23
DOSSIER
LA FINE DEI GIOCHI
SALTO… DI QUALITÁ Giuseppe Gentile, grande triplista azzurro, oggi dirigente CONI, propone un bollino di certificazione delle società sportive: "Dopo la creazione di un registro, sarebbe un vero salto" Come valuta il decreto legge? Il Ministro Tremonti ha valutato che, con l'andamento attuale delle cose, il denaro non era più sufficiente per poter gestire l'attività sportiva. Quindi ha ipotizzato di modificare la struttura dell'ente, attribuendo alla nuova SpA una serie di funzioni. Più che discutere - però - sui denari necessari o sufficienti per la gestione della attività sportiva, bisognerebbe a mio parere discutere se il problema vada affrontato solo in chiave economica o se piuttosto non si debba ridiscuterlo in qualità di ente che, come sempre ha fatto, dovrebbe anche in futuro continuare a gestire sport. Certamente questa gestione non ha saputo prevedere la difficoltà futura.
Ma ciò significa che l'ente che gestisce sport potrà ragionare solo in chiave economica? A questa domanda io darei una risposta negativa. Se il parametro sarà esclusivamente economico è evidente che avremo una serie di difficoltà. Così facendo, infatti, si darebbe un colpo di spugna a quello che ha significato lo sport nella società moderna ed ai valori che lo sport aveva ed ha tuttora. Parliamo del valore educativo dello sport, del valore culturale, dell'importanza che per questi motivi ha avuto sempre nella società. Occorre fare in modo che lo sport possa esprimere ancora questi valori, salvaguardarne la richezza, che non equivale ai miliardi promessi da Berlusconi, insufficienti comunque a coprire il fabbisogno del CONI.
E l'autonomia del CONI, dov'è finita? Il CONI aveva bisogno di un mutamento strutturale per potersi autogestire. La mia sensazione è che con questo decreto la possibilità di autogestirsi venga meno o in qualche modo sia fortemente condizionata. Fondamentale sarà vedere come viene condotto questo passaggio: se, infatti, perdurerà la centralità del fatto economico, probabilmente l'ente o gli enti che gestiranno sport non svolgeranno a pieno le loro funzioni. Ipotizziamo ad esempio che con questa nuova legge si cominci a parlare, una volta pronta l'anagrafe delle società sportive, di una sorta di certificazione di qualità di tali società. È evidente che creando una struttura di controllo e di verifica della funzionalità delle società sportive, si potrebbe valutare anche la possibilità di apporto economico che queste hanno. Considerando un target di fornitori di beni e servizi, evidentemente le società potrebbero, in quanto consumatrici, avere dei vantaggi. Entrare in questa logica significherebbe far diventare la società sportiva un'ente no-profit, che potrà avere, se ne ha la capacità, la possibilità di reperire i fondi per potersi autogestire. Credo sia l'unica strada da percorrere per salvaguardare la forza politica-sociale-economica dello sport.
24
Stadium luglio/agosto 2002
Di quale sport parliamo? Da una parte lo sport ha un valore sociale, dall'altra ha una funzione agonistica. Questi due elementi categoricamente devono far parte di un unicum sport. Questa vecchia dicotomia (gli enti che tendevano al sociale ma in qualche modo facevano agonismo e le società di vertice che facevano agonismo, svolgendo anche attività sociale) deve trovare punti di contatto per risolvere alcuni dei problemi dello sport. Uno fra tutti: la monolicità dello sport: il CONI comprende le Federazioni e gli Enti di promozione. Non possiamo e non dobbiamo ipotizzare che ci siano delle contrapposizioni, sinonimo di debolezza.
Quanto tempo si impiegherà per partire con il registro delle società? Il progetto "anagrafe società sportive" è pronto già da due anni; è pronto anche il software centralizzato e perifericizzato per poter acquisire tutti i dati necessari. Sono pronte anche le schede da compilare.
E a quando, invece, il bollino di qualità? Questo studio è in piedi, ma è un processo molto più lungo. È evidente che la certificazione di qualità dovrà essere fatta in base agli obiettivi che la società si pone. Perché una certificazione di qualità di una società che vuole fare agonismo non sarà uguale a quella di una società che opera esclusivamente nel sociale o che si limiti a fare sport aggregativo, magari negli oratori. Non si userà una standardizzazione. Si dovranno fare almeno tre o quattro tipi di certificazione che rispettino gli obiettivi che la società si pone. Sarebbe un vero salto di qualità.
VITACSI
“UN CUORE SOLO, UN’ANIMA SOLA” di Mauro Spadoni
“Un cuore solo, un’anima sola” ABITARE LA PARROCCHIA, L'ORATORIO, IL CIRCOLO CULTURALE-SPORTIVO Diciamo tutti, nel modo di essere e di fare attività sportiva, di mettere al centro la persona e parliamo di educazione, di cultura, di spiritualità, ma i risultati purtroppo sono spesso di controtestimonianza. Allora è importante dare tempo e spazio alla riflessione, perché occorre promuovere una cultura dello sport che, in sintonia con il Progetto Culturale della Chiesa Italiana, aiuti a modificare il "gigantismo" dei valori predicati e il "nanismo" dei valori incarnati, per ridurre il divario tra sport e vita e tra sport e cultura. Nell'incontro e nel dialogo con gli altri bisogna comunicare le cose, pensandole, confrontandole, approfondendole, per evitare di dare risposte su problematiche importanti senza averle meditate e cercando di ascoltare e capire per progettarle meglio insieme. Bisogna allora capire le esigenze e i bisogni delle persone che incontriamo, alle quali vogliamo offrire un servizio, cercando il modo migliore e più efficace di intervenire attraverso uno studio della realtà territoriale in cui si opera che tenga conto delle dinamiche e delle mode giovanili in continua e sempre più rapida evoluzione, alfine di contribuire a rispondere a quelle domande profonde che ci pongono: di dare senso alla vita, di dare un'orientamento, di indicare una mèta. Tutto questo ci porta a chiedere se e in quale modo riusciamo, come associazioni sportive d'ispirazione cristiana, a fare sinergia e ad essere gli uni complementari agli altri: fare dunque una sorta di "supermercato" costituito da tanti "reparti" che, fatta salva la loro specificità, offrano insieme un servizio "integrato" e un cammino culturale-educati-
vo "integrale" alle persone, per essere testimoni credibili dei valori umani e cristiani anche attraverso l'attività sportiva. "Un cuore solo e un'anima sola" nel nostro fare ed essere al servizio della comunità ecclesiale e civile. Per rendere un servizio pastorale dello sport nelle chiese locali, di cui siamo e vogliamo continuare ad essere "parte integrante", per ricevere il necessario sostegno dei valori cristiani, per non perdere la nostra identità associativa, per offrire la possibilità di formare operatori motivati e qualificati, l'obiettivo prioritario è quello di "abitare" nelle parrocchie, negli oratori, nei circoli culturalisportivi con rinnovata passione educativa, inserendosi con dinamicità ed entusiasmo nella vita della comunità ecclesiale. Consapevoli che il tempo libero, il gioco, l'attività sportiva, il turismo, non sono il fine e neanche gli strumenti, ma sono i "luoghi" nei quali le persone vivono esperienze umane importanti della loro vita e soprattutto sono "areopaghi moderni per la nuova evangelizzazione" che si incarna ogni giorno nella vita di ciascuno e nella realtà territoriale in cui si vive e si opera; queste attività non possono quindi essere estranee alla quotidiana azione pastorale delle chiese locali. Il Grande Giubileo del 2000 chiama il mondo sportivo e quello ecclesiale ad una conversione che recuperi e responsabilizzi, nei loro progetti educativi, il ruolo dei laici. Purtroppo i laici non sempre sono stati educati e aiutati ad essere protagonisti nelle realtà in cui hanno operato. Storicamente la Chiesa ha considerato i laici come i destinatari dell'evangelizzazione, poi li ha reputati dei collaboratori, dopo il Concilio (a mio avviso non ancora piena-
mente conosciuto e attuato) li ha chiamati a essere protagonisti e corresponsabili nell'evangelizzazione: "è proprio dei laici cercare il Regno di Dio trattando le cose temporali". Questo è possibile se l'intervento degli operatori è sostenuto da una formazione pastorale e spirituale adeguata che "riconverta" e "valorizzi" il ruolo dei laici anche attraverso una formazione che faccia acquisire: conoscenze, capacità operative, competenze, abilità, motivazioni, valori umani e cristiani; attraverso un'omogeneità di percorsi, di contenuti e di regole. È importante quindi che "la Chiesa Particolare si senta chiamata per prima a investire in persone, idee, energie, iniziative, nell'ambito della Pastorale dello Sport", affinché "la Pastorale dello Sport costituisca un momento necessario e una parte integrante della Pastorale Ordinaria della Comunità. Tutto questo comporta necessariamente dei momenti di raccordo: permanenti, organizzati, strutturati, tra le associazioni sportive d'ispirazione cristiana a livello nazionaleregionale-diocesano negli uffici o nelle consulte per la pastorale dello sport e nei consigli pastorali parrocchiali o con gli educatori degli oratori o dei circoli culturali-sportivi; per testimoniare l'ideale universale dell'amore reciproco, che produce il cambiamento, che dona per far crescere, che educa a dare il meglio di noi. In questo modo riusciremo a offrire serviziprogetti-esperienze in modo unitario-programmato-sinergico, valorizzando "i carismi" di tutti e rendendo gli uni complementari agli altri, per il bene comune delle persone che vivono nelle nostre comunità ecclesiali e civili.
25
VITACSI
O CI SEI O TI FAI! di Andrea De Pascalis
O ci sei Io voglio esserci o ti fai! LA PARTECIPAZIONE DEL CSI ALLA CAMPAGNA VARATA DAL DIPARTIMENTO NAZIONALE POLITICHE ANTIDROGA
Si è messa in marcia il 22 luglio a Giffoni Salerno e si fermerà soltanto il 29 settembre, dopo aver attraversato a tappe tutta l'Italia o quasi, la carovana di camper di "O ci sei o ti fai. Io voglio esserci", campagna antidroga voluta dal Dipartimento nazionale per le politiche antidroga, e pensata e realizzata da undici organizzazioni senza scopo di lucro, tra cui il Centro Sportivo Italiano. Nel momento in cui arriverà a Torino per la tappa conclusiva, il tour avrà toccato una sessantina di località, ogni volta attestandosi nei luoghi di massima frequentazione giovanile, in primo luogo le discoteche, per lanciare nel modo più capillare possibile il suo appello all'autoconsapevolezza come via maestra nella lotta alla droga. Il senso della campagna è tutto lì, in quello slogan "forte" ma immediato, che non consente mediazioni: "O ci sei o ti fai"; o ci sei come persona, pronta ad assumersi i rischi e le responsabilità della vita, o diventi preda della tentazione di farti. Non a caso la risposta che chiude lo slogan è: "Io voglio esserci". Insieme con il CSI, capofila dell'iniziativa, sono altre dieci organizzazioni impegnate a vario titolo nell'assistenza ai tossicodipendenti: dalla comunità di San Patrignano a Mondo Nuovo, all'Associazione droga che fare, alla Lega abruzzese antidroga. Tutte insieme hanno redatto il progetto e lo hanno presentato ad uno specifico concorso bandito dal Dipartimento per le politiche antidroga, che lo ha prescelto tra le molte proposte concorrenti. Proprio l'esperienza
26
Stadium luglio/agosto 2002
accumulata sul campo ha convinto gli ideatori di "O ci sei o ti fai" della bontà di una campagna di informazione sui rischi della droga basata, più che sulla demonizzazione, sulla conoscenza dei meccanismi innescati da consumo di droga. La filosofia operativa che ispira il tour è semplice. Il segreto del tour è in quel gruppetto di camper, guidati da volontari delle varie associazioni e con esperienza specifica nei progetti di contrasto al disagio giovanile, attrezzati come vere e proprie centraline informative. Internet, banche dati, opuscoli, grafici, manifesti, perfino una cabina di registrazione audio/video dove lasciarsi andare ed esprimere opinioni, consigli, testimonianze: tutti gli strumenti possibili trovano posto nei camper per essere usati nell'incontro con i giovani e le loro famiglie. Nelle varie tappe la campagna itinerante viene appoggiata dalle strutture delle undici organizzazioni leader del progetto, ma anche da quelle di 44 tra istituzioni ed enti pubblici e privati che hanno garantito la loro partecipazione. Importante, visti i fini della campagna, l'adesione del sindacato dei locali da ballo, che consente di lavorare all'esterno delle discoteche. Obiettivo privilegiato della campagna i ragazzi tra i 15 ed i 18 anni: le ricerche di settore indicano che proprio loro stanno diventando i consumatori più accaniti delle nuove droghe. L'età media di chi incontra la droga si sta progressivamente abbassando, ed oggi si attesta sui tredici anni. Un altro fenomeno nuovo è la polidipendenza, l'abitudine a mischiare più droghe, un
cocktail in cui l'alcool recita una parte non secondaria. Il CSI porta nello specifico la sua esperienza nell'impiego dello sport educativo sia come strumento di prevenzione nei contesti "normali", sia di recupero dal disagio nei contesti delle marginalità. Oltre a fornire volontari per i motorhome, il CSI è fortemente impegnato con le sue strutture territoriali alla realizzazione delle varie tappe. Uno degli aspetti portanti di "O ci sei o ti fai" è la possibilità, che il CSI ha sfruttato al meglio quando possibile, di integrare in loco la campagna con altre iniziative in corso di svolgimento. L'arrivo della carovana e il suo incontro con la comunità giovanile non esaurisce infatti l'evento, ma lo avvia, fa da elemento catalizzatore per l'organizzazione di tavole rotonde, eventi dedicati in centri giovanili, scuole e università, associazioni di volontariato e luoghi di ritrovo comune. La collaborazione del CSI al progetto continuerà anche dopo che la carovana avrà raggiunto l'ultima tappa, prevista per il 29 settembre a Torino. Nella sua globalità, il progetto approvato dal Dipartimento per le politiche antidroga prevede altre due fasi, oltre a quella itinerante: da settembre 2002 a marzo 2003 si svolgerà una serie di eventi di approfondimento - incontri, conferenza, manifestazioni sportive e culturali - che coinvolgeranno scuola, università, luoghi di aggregazione, caserme, carceri, oltre alle stesse discoteche; una terza fase, che in reltà è già in corso di svolgimento, in quanto contemporanea delle prime due, riguarderà la valutazione dei risultati. Il CSI si sta attivando per promuovere iniziative con cui impinguare il calendario della fase 2.
UNO SPORT ALLA VOLTA VIVA IL FOOTVOLLEY! di Gianluca Scarlata
Viva FOOTVOLLEY il FootVolley! Nel 1963, nasce il FootVolley, un gioco che si colloca tra il Beach Soccer e il Beach Volley, sulle spiagge di Copacabana Beach in Brasile, nelle vicinanze delle strade di Costante Ramos, Bolivar e Miguel Lemos. All'inizio si giocava utilizzando i pali dei goal di Beach Soccer, e di seguito fu introdotta la rete di pallavolo. Presto diventò una tradizione del sabato e della domenica mattina e dopo la fine della partita (intorno alle ore 13:00), i giocatori ed i fans andavano a bersi una “Brazilian light beer” (Chopp) al Ricão Gaucho Steck House a due passi dalla spiaggia. Il FootVolley è ormai da anni palestra della tecnica del palleggio per i Campioni brasiliani; oggi è diventato uno sport nazionale, con un'audience di appassionati tale che in Brasile hanno costruito piccoli stadi sulle spiagge. La complessa tecnicità di questo sport lo ha reso spettacolare agli occhi di chi ama davvero il gioco del calcio e lo sport in genere. Quasi tutti i grandi campioni brasiliani, anche quelli che hanno militato o che militano ancora nella nostra serie A si divertono l'estate a giocare a FootVolley e non nascondono che questo sport li ha aiutati molto a migliorare la tecnica e le giocate. Il FootVolley è sicuramente divertimento e agonismo e così ogni week-end sarà contornato da un evento che darà la possibilità ai più dotati e non di divertirsi in compagnia. Il FootVolley si ripromette, attraverso una struttura periferica molto più ampliata, di richiamare l'attenzione del pubblico e di creare un movimento autonomo che non ha nulla a che vedere con le altre discipline.
27
UNO SPORT ALLA VOLTA
VIVA IL FOOTVOLLEY!
Possono partecipare praticamente tutti. La formula "Open" dà l'opportunità sia a uomini che a donne, sia a professionisti del calcio e calcetto, che a dilettanti e amici di cimentarsi nella nuova disciplina dell'estate. Ogni formazione è composta da quattro giocatori, più una riserva obbligatoria. Per effettuare il punto si deve prima conquistare il servizio, mandando la palla al di là della rete in tre tocchi, e successivamente ottenere lo scambio. È vietato usare le mani e le braccia, mentre si può utilizzare tutto il resto del corpo. Un giocatore non può colpire la palla per due volte consecutivamente. Ogni incontro è al meglio dei tre set, soltanto
QUALCHE REGOLA DI GIOCO Genericamente è giocato da due squadre con due atleti ciascuna. Per favorire la promozione in ambito nazionale italiano si praticherà il Super FootVolley. Ovvero a sfidarsi saranno due formazioni formate da quattro calciatori, più una riserva. Si gioca per lo più su un terreno sabbioso e lo scopo principale è far cadere la palla nel campo avversario. Il gioco ha inizio tramite il servizio di un giocatore che calcerà il pallone, disposto su un cumulo di sabbia. Tutti gli atleti si alterneranno al servizio. Ogni compagine avrà a disposizione tre tocchi, solo in ricezione del servizio è obbligatorio un minimo di due. L'azione prosegue fino a che la palla non vada fuori o tocchi terra.
28
Stadium luglio/agosto 2002
la finale è sulla distanza dei cinque. I primi due sono fissati a 12 punti, vince quindi chi per primo arriva alla soglia determinata. In caso di parità, il terzo e decisivo set si gioca con la formula del tie-break sempre a 12, ma occorrono almeno due punti di scarto. L'altezza della rete è di 2,20 m sia per gli uomini sia per le donne. Il campo di gioco ha forma rettangolare con dimensioni di 18 m di lunghezza e 9 m di larghezza. IL GIOCO (SERVIZIO) Il gioco inizia con il servizio. È un calcio che mira il campo dell'avversario.Per servire, la palla deve essere posizionata fuori dal campo su qualsiasi punto del
La Federazione Italiana di FootVolley (FiFov) La Federazione Italiana di FootVolley è nata il 4 luglio 2001. In pochi hanno creduto alla scommessa di gettare nel panorama italiano quello che per quarant'anni è stato e continua ad essere in Brasile lo sport numero uno da spiaggia. Rispetto allo scorso anno la creatura è cresciuta. La Fifov, infatti, ha compiuto un enorme passo in avanti, ampliando sia il numero di tappe sia di regioni affiliate. La splendida finale andata in scena nella suggestiva cornice della Terrazza del Pincio nel settembre del 2001 in occasione del Villaggio dello Sport organizzato dal CSI, a coronamento dell'intero campionato, vuole essere il trampolino di lancio per una nuova avventura. In questa stagione si possono contare ben sedici regioni, con oltre cinquanta località coinvolte, nelle quali si svolgeranno le relative fasi preliminari, organizzate e promosse dai rispettivi delegati
'back line' (linea posteriore) ma non oltre (più lontano di) m 1.80. Per il migliore servizio, la palla dovrebbe essere posizionata al centro della 'back line' (linea posteriore), così i giocatori avranno più possibilità di mirare la palla nel campo dell'avversario. È importante evitare che l'avversario riceva la palla con il petto, poiché la ricezione con i piedi, cosce o testa è meno precisa. Ci sono tre 'classici' modi di servire: calciando con il piede (la parte superiore) o con le ultime tre dita del piede, la palla normalmente cade vicino alla rete; calciando con il lato interno del piede, il servizio sarà più forte e probabilmente arriverà fino alla fine del campo. LA RICEZIONE (DIFESA) I giocatori possono usare qualsiasi parte del corpo tranne le braccia e le mani. Utilizzando il pettto o la testa per ricevere, i giocatori possono avere miglior controllo della palla per i passaggi e gli attacchi.I piedi devono essere utilizzati quando la palla si avvicina alla rete. La ricezione di un servizio è molto importante, poiché determina la risposta della squadra avversaria. Il modo migliore di ricevere il servizio per il giocatore è di posizio-
regionali. Un'attività che si estenderà su tutta la penisola, abbracciando i tre mesi più intesi dell'estate. Non solo vi saranno mète marine, come Poetto a Cagliari, Milano Marittima, Cava de' Tirreni, ma anche località tra le più caratteristiche d'Italia, vedesi Bolzano, Salerno, Campobasso. Ciò rappresenta da parte della Fifov un passo importante verso l'allargamento di un mondo finora sconosciuto. Il FootVolley è aperto a tutti coloro che hanno la volontà di cimentarsi, ma soprattutto di divertirsi e stare insieme. L'ottimo incrocio tra calcio e pallavolo è un giusto cocktail per agevolare i meno bravi nell'una e nell'altra categoria. Per i più dotati, invece, vi sarà anche la supervisione del Commissario Tecnico Sebastiano Nela, l'indimenticato terzino della Roma scudettata di Liedholm e Viola, che sceglierà alcuni calciatori per la selezione nazionale. Il popolo dei beacher è pronto così a ricevere l'ennesima disciplina da spiaggia, ma con tutte le sue peculiarità e spettacolarità.
narsi a m 1.80 dalla linea posteriore e non troppo vicino ai compagni. Ogni giocatore deve coprire la sua 'zona' del campo. I giocatori più alti devono rimanere vicino alla rete ed intercettare i servizi lunghi che mirano la fine del campo. L’ATTACCO (OFFESA) Normalmente, un buon gioco offensivo viene eseguito con tre passaggi o tocchi, come nella pallavolo. In questo modo, i giocatori hanno il tempo di preparare il terzo ed ultimo tocco con più astuzia e precisione. Il terzo tocco è di solito fatto con la testa o con un calcio acrobatico 'sforbiciata'. Due passaggi posso essere un 'fair play' (accettabile) se la ricezione o il controllo della palla è difficile. Ma, normalmente, l'attacco sarà debole e futile. In questo caso, l'obiettivo è di mandare comunque la palla nel campo dell'avversario. Di recente, una nuova regola è stata creata per permettere ai giocatori di rimandare la palla con un solo passaggio. Questo tipo di gioco offensivo è estremamante impreciso ma la velocità della palla può sorprendere gli avversari.
29
SALUTE
UNO SPORT “CALDISSIMO” di Sergio Cameli
Uno sport FOOTVOLLEY “caldissimo” OCCORRE IDRATARE L'ORGANISMO. ACQUA, SALI MINERALI E FRUTTA SONO OK! ATTENZIONE AI COLPI DI SOLE! Il FootVolley rappresenta una delle novità più divertenti delle estati balneari. A causa dell'impegno muscolare e cardiovascolare, nonché dell'ambiente particolare in cui viene praticato, esso può essere catalogato tra
LA
BEVANDA IDEALE
Il primo obiettivo è l'assunzione di acqua, tuttavia, la bevanda più appropriata per chi debba praticare uno sport da spiaggia dovrebbe avere alcune caratteristiche peculiari in grado di renderla un utile compendio al divertimento. Essa andrebbe assunta frequentemente ed in piccole quantità al fine di evitare un eccessivo rigonfiamento dello stomaco. L'obiettivo delle bevande reidratanti è consentire il miglior assorbimento possibile di liquidi e sali attraverso un veloce svuotamento gastrico e rapido assorbimento intestinale: • la soluzione dovrebbe contenere acqua, sali minerali, vitamine e zuccheri in concentrazione ipotonica, cioè maggiormente diluita rispetto al sangue; • i sali minerali che essa dovrebbe contenere sono sodio, potassio, cloro e magnesio; • la temperatura dovrebbe essere fresca, tuttavia non inferiore agli 8-10°; • la quantità di sali minerali non dovrebbe essere eccessivamente scarsa; • gli zuccheri presenti dovrebbero essere preferenzialmente maltodestrine; • la bevanda dovrebbe avere un buon gusto ed essere dissetante.
30
Stadium luglio/agosto 2002
gli sport ad alto dispendio energetico. Per tale motivo, si rende necessario utilizzare alcuni semplici accorgimenti prima di iniziare partite lunghe ed impegnative, poiché è abbastanza facile andare incontro a svariate patologie se si affrontano queste gare in maniera superficiale e scriteriata. La prima importante accortezza riguarda il momento della giornata da utilizzare per fare una partita sulla spiaggia: bisogna evitare di giocare nelle ore più calde perché la possibilità di andare incontro ad un colpo di sole, patologia piuttosto grave, è sempre dietro l'angolo. Inoltre è sempre opportuno indossare un cappellino per il capo ed occhiali scuri con lenti protettive nei confronti dei raggi ultravioletti al fine di prevenire l'eccessivo irraggiamento del cranio nonché noiosi arrossamenti oculari. È altresì importante applicare sulla cute delle creme protettive e idratanti al fine di evitare scottature e disidratazione della pelle. Vanno spalmate anche sul dorso e sulla pianta dei piedi che con la sabbia bollente possono essere soggetti a vesciche e ferite varie. Le patologie da calore sulla spiaggia, possono essere prevenute con alcune semplici precauzioni riguardanti l'idratazione dell'organismo. Durante un'attività fisica svolta in condizioni ambientali sfavorevoli come temperatura elevata ed alto tasso di umidità, infatti, la temperatura interna aumenta notevolmente (fino a oltre 39°), per cui l'organismo deve utilizzare idonei meccanismi di termoregolazione per ridurla. Il mezzo principale è costituito dalla sudorazione che peraltro in questi casi diventa
l'unico mezzo di termodispersione venendo a mancare la ventilazione. Le perdite d'acqua comportano una riduzione di liquidi negli apparati più importanti, primo fra tutti nel distretto circolatorio con conseguente riduzione del volume plasmatico e sovraccarico del cuore che viene ad espellere ad ogni battito una minore quantità di sangue e quindi di ossigeno da invia-
D IVERTIRSI
SULLA SABBIA , MA CON CAUTELA !
Gli sport che si praticano sulla spiaggia rispetto a quelli praticati su superfici lisce come il pavimento di una palestra richiedono una maggiore sollecitazione dell'apparato muscolo-scheletrico, con un contributo aggiunto della componente di forza esplosiva e di forza resistente. La forza in fisica è data dal prodotto della massa per l'accelerazione e può essere considerata come la capacità dei muscoli di vincere una resistenza oppure di opporsi ad essa tramite la contrazione. Nella forza esplosiva, una componente della forza veloce, la resistenza da vincere è pari al peso corporeo e si estrinseca
re ai muscoli. Con il sudore si perdono anche sali minerali tra cui sodio, potassio e altri elettroliti fondamentali per moltissime funzioni organiche tra cui la contrazione muscolare. I primi sintomi della disidratazione sono nausea, debolezza, confusione mentale, capogiri, crampi muscolari e vertigini. Quando la carenza di liquidi va oltre il 5-7%
di Giovanni Boni tramite l'intervento massiccio delle fibre di tipo rapido con il minor contributo di quelle di tipo lento. La forza resistente invece è data dalla capacità che l'apparato neuromuscolare ha di poter ripetere nel tempo un determinato gesto atletico senza affaticarsi, o meglio, ritardando il più possibile l'insorgenza della fatica tramite l'intervento prevalente dei sistemi metabolici di tipo aerobico. Per poter affrontare in maniera corretta una partita di volley o di calcio, o un allenamento di corsa di fondo sulla spiaggia senza incorrere in traumi fastidiosi, è necessario nei mesi che precedono quelli estivi, effettuare una buona preparazione atletica, anche in palestra, cercando di potenziare i distretti muscolari soprattutto degli arti inferiori. I quadricipiti, glutei e i muscoli del polpaccio (gemello mediale, laterale e soleo) sono quelli più coinvolti, seguiti dagli ischiocrurali, lombari, adduttori e abduttori, addominali, e dai muscoli degli arti superiori quali, tra gli altri, i deltoidi e i pettorali. Le esercitazioni dovranno essere svolte sia durante la stagione preagonistica sia nel periodo della pratica dello sport sulla spiaggia e riguardano inizialmente il potenziamento a carico naturale con esercizi di squat e successivamente il potenziamento con pesi. Particolare attenzione dovrà essere data alla corsa di fondo, anche sulla spiaggia, con lo scopo di sollecitare i meccanismi del metabolismo di tipo aerobico, utile per metabolizzare il quantitativo di acido lattico prodotto oltre a resintetizzare sostanze come la fosfocreatina che vengono utilizzate durante il gioco.
del peso corporeo, si può arrivare ad eventi anche gravi come il collasso cardiocircolatorio. L'acqua rappresenta il principale nutriente del corpo umano, quindi il ripristino delle perdite idriche è fondamentale sia per le fisiologiche funzioni vitali, sia per non compromettere la performance dell'atleta. Per il migliore assorbimento degli elettroliti
persi, si possono aggiungere sali minerali che debbono essere introdotti nella quantità minima indispensabile. Nell'assimilazione dei liquidi, tuttavia, oltre alla concentrazione degli elettroliti (e degli zuccheri), bisogna tener conto anche della quantità e della temperatura del liquido da bere, fattori che contribuiscono ad ottimizzare la velocità di svuotamento gastrico e di assorbimento intestinale. La condizione ideale sarebbe quella di poter effettuare la cosiddetta preidratazione che consiste nell'assumere piccoli e frequenti sorsi di liquidi nelle due ore precedenti la gara (150-250 ml ogni 10-15 minuti). Per combattere il grande caldo è possibile assumere anche bevande a base di frutta che, oltre a zuccheri e sali minerali, contengono vitamina C e altre sostanze fondamentali per l'organismo. In molti casi le partite di FootVolley finiscono con gli atleti affranti sofferenti di crampi e dolori muscolari, i piccoli accorgimenti descritti in precedenza possono contribuire a migliorare il divertimento e a ridurre lo stress fisico.
31
Convenzione CSI - TELE2
Il mondo avrà una grande anima TELE2 insieme al CSI nel progetto "Sport for Africa" Giustizia, pace e fratellanza tra tutti i popoli del mondo sono i difficili ma possibili traguardi a cui anche l'ambito sportivo può dare un contributo concreto. Il CSI, in collaborazione con l'Ufficio per la Pastorale del Tempo Libero e Sport della CEI, forte della propria esperienza ed in linea con i valori autentici insiti nello sport, ha avviato da oltre 5 anni dei progetti in Africa per la formazione degli educatori e animatori sportivi e la realizzazione di società sportive. Questa la sfida lanciata nella convinzione che non sia giusto imporre ai paesi in via di sviluppo il modello occidentale dello sport spettacolo. Ai Paesi più poveri, l'occidente ruba bambini e giovani, attraendoli con il miraggio di diventare campioni, ed impone un modello sportivo distorto, che invece di proporsi come motore di aggregazione e di educazione tra i giovani, insegue la ricerca, la selezione e l'addestramento del campione. Quest'anno il paese destinatario dell'intervento è il Camerun ed il progetto consiste nel realizzare piccoli impianti sportivi nei villaggi per favorire la promozione dell'attività sportiva. Solidarietà, quindi, e comunione di intenti tra chi vuole realizzare una vera "civiltà dell'amore", come ci ha invitato a fare il Papa. Un aiuto particolare all'iniziativa verrà da Tele2 che si è impegnata a devolvere un contributo all'iniziativa "Sport for Africa" del CSI per ogni contratto telefonico attivato in convenzione. NON ASPETTARE QUINDI, DIVENTA SUBITO UN CLIENTE TELE2 E ATTIVA LA PRESELEZIONE AUTOMATICA, POTRAI RISPARMIARE SULLA TUA BOLLETTA TELEFONICA E CONTRIBUIRE AL PROGETTO DI SOLIDARIETÀ! Compila il modulo che trovi nella pagina a fianco e spediscilo subito a: TELE2 Italia, Casella Postale 27, 67010 Coppito (AQ). L'attivazione è gratuita! Per ogni informazione puoi chiamare il numero verde:
BAR SPORT
S'Istrumpa: le radici sarde diventano sport
Finlandia: dove vince il gioco sporco!
S'Istrumpa. Un insulto? Uno scioglilingua? Un codice fiscale monco? Macché è un tipo di lotta. La S'Istrumpa (pronunciata con la esse strascicata e l'apostrofo che quasi si mangia la i) è una lotta sarda, le cui origini si perdono nella notte dei tempi, una forma di combattimento molto antica, probabilmente uno degli sport più remoti dell'umanità. S'Istrumpa sarebbe la derivazione di "istrumpare" o "strumpare" che significa buttare a terra rumorosamente. La S'Istrumpa assurge ora a disciplina sportiva, sarà infatti una delle attività della Fijlkam, la federazione che raccoglie le arti marziali.
Si disputa in Finlandia il quinto campionato mondiale di calcio su terreni fangosi. "Viva il gioco sporco", dunque, il grido più frequente nel mese di luglio a Hyrynsalmi, 800 km a nord di Helsinki. Da quasi dieci anni si pratica questo sport di abilità, nato per allenare i calciatori bisognosi di aumentare forza fisica e prestazioni atletiche e che da cinque anni si è convertito in un vero e proprio sport, che richiama gli appassionati di tutto il mondo. Il "gioco sporco", che quest'anno ha visto iscritte 200 squadre per un totale di 1000 partecipanti, consiste in un campionato di calcio a cinque a eliminazione diretta, giocato su un campo di 60 metri per 35 sepolto sotto 30 centimetri di fango "il più liquido possibile". Prima di fare la doccia, alla fine della partita, per evitare che i bagni si intasino, gli organizzatori obbligano gli atleti a bagnarsi in un gelido laghetto vicino ai campi di gioco. Al peggio non c'è mai limite…
Wrestling in salsa rosa Il Wrestling estremo della lotta nel fango lascia il testimone a quello nella salsa di pomodoro. A Quincy, in Florida, otto ragazze si sono sfidate senza esclusione di colpi in una sfida non stop di wrestling su un particolarissimo ring: un'enorme scatola di pelati. In palio ben mille dollari per la lottatrice vincitrice. Le lottatrici, tutte rigorosamente in bikini ridottissimi, hanno lottato immerse fino al collo in una scatola di pomodori maturi, scatenando il divertimento della folla accorsa nel locale. L'evento, ha richiamato una folla di 400 persone, che hanno tifato per tutte le tre ore del match. Unico inconveniente, l'odore che si è sprigionato per tutto il locale.
9000 euro per aggiudicarsi la bici di Fausto Coppi Sono bastati appena 9000 euro di un collezionista francese per aggiudicarsi la bici di Fausto Coppi. Il Campionissimo la usò per vincere la Parigi-Roubaix nel' 50 e la prestò nel '52 al suo compagno di squadra Raphael Geminiani. Cinquant'anni dopo la bicicletta Bianchi numeroo 231560 appartenuta al Campionissimo è stata venduta all'asta a ClermontFerrand.
34
Stadium luglio/agosto 2002
Il voto di Scolari dopo la vittoria del Brasile
Spettatore-intruso si ebisisce sul centrale di Wimbledon
Luiz Felipe Scolari, ct della Selecao campione del mondo, ha compiuto un pellegrinaggio a piedi di 16 chilometri per rendere grazie per la conquista del titolo mondiale al santuario di Nostra Signora del Caravaggio, nella cittadina di Farroupilha, all'estremo sud del Brasile. "Sono venuto per il voto fatto prima dei mondiali e la grazia che mi ha concesso Nostra Senhora do Caravaggio - ha detto Scolari - La Madonna ci ha aiutato a formare un ambiente amichevole e unito nella Selecao, ed era sempre presente nelle mie preghiere prima e dopo gli incontri".
Londra - Chi ha detto che per giocare sul centrale di Wimbledon bisogna saper giocare a tennis? Carl Power, l'uomo che nell'aprile del 2001 si unì nella foto di gruppo del Manchester United prima della sfida di Champions League contro il Bayern Monaco, ne ha combinata un'altra delle sue. Questa volta, in occasione del Torneo di Wimbledon, Power, è riuscito a farsi fotografare mentre con un amico si esibiva in un paio di scambi sul Centrale. Immediatamente è però intervenuta la sicurezza, chiudendo anzitempo il match. Queste non sono che alcune delle bravate targate Power, che pochi mesi fa si schierò come battitore durante un match di cricket fra Inghilterra e Australia. Per la serie: appaio ergo sum!
Rimasta in possesso di Geminiani - amico di Coppi che accompagnò nell'ultimo tragico viaggio in Alto Volta nel 1959 - la bicicletta è un pezzo unico, dotato di un rarissimo tipo di cambio usato solo in poche occasioni, fu restaurata all'inizio degli anni novanta in Italia dalla Gipiemme e nel novembre del 1995 fu restituita a Geminiani nel corso di una cerimonia svoltasi a Castelfranco Veneto e alla quale presenziò anche Gino Bartali, storico avversario di Coppi negli scontri ciclistici alpini del dopoguerra.
ARGOMENTI
«NON LASCIATE MORIRE LA SPERANZA» di Andrea Sarubbi
GMG
«Non lasciate morire la speranza» Così il Pontefice saluta le migliaia di giovani accorsi a Toronto per la GMG 2002 Arrivare a Toronto vestiti è già un'impresa. Perché in aeroporto i bagagli non si trovano mai, ed un numero impressionante di persone - compresi giornalisti e cardinali - si ritrova per qualche giorno senza valigia. Risolto ciò, è tutto in discesa: l'accoglienza delle famiglie è ottima, l'organizzazione logistica
migliore di quella vista in altre occasioni, la voglia di stare insieme parecchia. Ed infatti, prima ancora che la Giornata mondiale della gioventù inizi, i ragazzi hanno già invaso la città con i loro canti, la loro allegria e soprattutto le loro bandiere. Già, perché - complice forse il Mondiale appena finito - quasi tutti hanno qualcosa da sventolare. Ed il primo incontro ufficiale, la Messa inaugurale celebrata dal cardinale Ambrozic, è un trionfo di colori. Manca un po' di gente, questo sì. Sull'asfalto dell'Exhibition place, la fiera cittadina, sono molti gli spazi vuoti, ed è inutile cercare il confronto con le due piazze romane San Pietro e San Giovanni in Laterano - che due anni fa non riuscivano a contenere tutti. Alcuni partecipanti si aggiungeranno nei giorni seguenti - molti gruppi di neocatecumenali, ad esempio, arrivati solo il giovedì altri seguiranno il tutto da casa. Perché un viaggio in Canada non è comunque uno scherzo e l'11 settembre ha evidentemente lasciato qualche traccia. Ma il terrorismo, comunque, non abita qui: l'immagine più bella è l'accoglienza riservata alla piccola delegazione dall'Afghanistan, appena un puntino in mezzo alla marea statunitense.
TORONTO E LA GMG Diciassette pali della luce abbattuti e chilometri di strade paralizzati da un temporale spaventoso, come in Canada non si vedeva da tempo. L'accoglienza di Toronto al Papa non è davvero delle migliori. E non solo da un punto di vista meteorologico, perché fino al 25 luglio i mass media non fanno che parlare della sua salute incerta. Alle radio private si scommette, con tono dissacrante, sulla sua resistenza al caldo e sulla possibilità che resista per tutta la GMG. Verso i ragazzi c'è indifferenza, quasi sospetto. Nel migliore dei casi, tolleranza. Perché i cattolici, da queste parti, non sono moltissimi, e dopo i casi di abusi sessuali è tutto ancora più difficile. Ma via via che i giorni passano, qualcosa cambia. "L'entusiasmo dei giovani scrivono gli abitanti di Toronto al Globe and mail, il più diffuso quotidiano locale - ha ridato vita alla città". Forse non comprano abbastanza souvenir - si lamentano i commercianti - ma lasciano comunque un segno, e contagiano presto generazioni intere di canadesi. Lo dimostra la partecipazione crescente ai vari eventi: non oltre 150 mila alla Messa inaugurale, con il cardinale Ambrozic. Il doppio, e forse qualcosa in più, alla cerimonia di benvenuto con il Papa. Addirittura 800 mila, secondo l'organizzazione, all'Eucaristia finale di Downsview park. Considerando che il numero totale di iscrizioni alla GMG non arrivava a 200 mila, il resto è tutto merito del Canada.
ARGOMENTI
«NON LASCIATE MORIRE LA SPERANZA»
gio Frassati, Teresa di Lisieux, Bakhita e Kateri Tekakwitha, "il giglio dei Mohawks". Alla fine, la consegna del sale, prima che la notte porti con sé vento e pioggia. Poco sonno, e si ricomincia, perché alle 8.45 Giovanni Paolo II è di nuovo nella grande spianata: Messa, Angelus, saluti, arrivederci a Colonia nel 2005. Già finito?
LE PAROLE DEL PAPA
L'aria di pace che si respira contagia presto Toronto, dove i punti di incontro sono parecchi: lo stesso Exhibition place, sede di alcune catechesi, il vicino parco Duc in altum, adibito a confessionale a cielo aperto, l'Ontario place, teatro di molti appuntamenti del festival della gioventù, le parrocchie disperse in varie zone di Toronto. Quella di St Patrick, ad esempio, ospita uno degli appuntamenti più toccanti: l'incontro interreligioso organizzato dai Focolari. Per non parlare di University avenue, la strada che dal municipio porta al Parlamento: nel pomeriggio di venerdì 26 le macchine lasciano il posto alla Croce, e qualche stazione - come la sesta, animata dai disabili dell'Arche, la comunità fondata da Jean Vanier - è un pugno nello stomaco di una metropoli ormai assuefatta al benessere. Un altro segnale importante, for-
36
Stadium luglio/agosto 2002
temente voluto dal Comitato organizzatore, è l'impiego dei partecipanti alla GMG in lavori socialmente utili: molti di loro utilizzano le prime ore del pomeriggio per piantare fiori, ripulire la città, visitare ammalati, costruire un bungalow per una famiglia di senzatetto. Poi arriva il sabato, e tutto cambia ritmo. Niente più catechesi né festival della gioventù: è il giorno dell'avvicinamento a Downsview park, l'aeroporto privato destinato a diventare il più grande parco urbano del Canada. Una camminata sotto il sole che, per i più volenterosi, diventa pellegrinaggio. Il caldo non aiuta, ma per i reduci di Tor Vergata è uno scherzo. E comunque, basta l'elicottero del Papa, alle 18.30, per risvegliare le forze di tutti. La veglia offre 9 testimonianze di Santi e Beati da seguire, fra cui Sant'Agnese, Pier Gior-
“Troppe vite iniziano e terminano senza gioia e senza speranza", mentre intorno regna "confusione sullo scopo dell'esistenza". Già nella cerimonia di benvenuto all'aeroporto di Toronto, Giovanni Paolo II fa sentire la sua preoccupazione per le sorti del mondo. Un mondo che - ricorda ai giovani nella veglia del sabato a Downsview - appare dominato dalla "dialettica dell'inimicizia e dell'odio", come ha dimostrato l'11 settembre, ed in cui ci si affida ad una rivoluzione tecnologica "regolata unicamente da criteri di produttività e di efficienza". Manca un riferimento alla dimensione religiosa dell'uomo, aggiunge con un pensiero implicito alla Convenzione europea, e rimprovera al XX secolo di aver "umiliato l'uomo", facendo a meno di Dio. Da un lato, quindi, un ambiente culturale che come il Papa sottolinea già nel primo incontro all'Exhibition place - parla di "denaro, successo, potere" e fa coincidere la gioia "con il piacere superficiale ed effimero dei sensi". Dall'altro, la proposta del Vangelo, che nelle Beatitudini offre i "cartelli segnaletici di un cammino in salita". "Il Signore - spiega ai ragazzi nell'omelia della Messa finale vi invita a scegliere tra queste due voci, che fanno a gara per accaparrarsi la vostra anima". "Non lasciate morire la speranza", prosegue il Pontefice: "noi non siamo la somma delle nostre debolezze e dei nostri fallimenti". Ecco perché, anche di fronte allo scandalo degli abusi sessuali - che "riempie noi tutti di un profondo senso di tristezza e di vergogna" - non bisogna perdere l'amore per la Chiesa: al contrario, "nei momenti difficili della sua storia, il dovere della santità diviene ancor più urgente". L'appello finale, dunque, è ad agire in ambiti precisi: la ricerca della pace e della giustizia, la pratica della fratellanza e della solidarietà. Diventare insomma, come indica il tema della XVII GMG, "il sale della terra e la luce del mondo".
IL CSI IN MONDOVISIONE ACCENDE LA FIACCOLA DELLA PACE di Daniela Albanese
"You are the light of the world, You are the salt of the world" Siete la luce del mondo, siete il sale della terra! Con queste parole nel cuore, il tema della XVII Giornata Mondiale della Gioventù, la delegazione composta da alcuni giovani atleti del CSI (tre dell'Atletica U.S. Eden, Chiara Albanese e Michele Filippini, oltre me) accompagnati da Daniele Pasquini e Massimiliano Giombini e da alcuni membri del Comitato Pellegrinaggio Macerata-Loreto è giunta a Toronto per portare la Fiaccola della Pace al Papa. La Fiaccola, partita da Loreto con la staffetta del 21 giugno, è arrivata in Piazza Navona a Roma, dove S.E. il Cardinale Camillo Ruini ha presieduto la celebrazione eucaristica di saluto ai giovani in partenza per la GMG 2002. Atleti e accompagnatori sono arrivati nella capitale dell'Ontario nella notte tra il 22 e il 23 luglio (ore locali) e per tutta la durata del loro pellegrinaggio hanno soggiornato nella Parrocchia di Santa Maria Assunta con un folto gruppo di volontari italiani. È stata una settimana densa d'impegni e ricca di emozioni per i nostri atleti, a cominciare dalla santa messa di apertura di martedì sera presieduta dall'Arcivescovo di Toronto il Card. Ambrozic. "Era praticamente impossibile avvicinarsi al palco -ci racconta Chiara- lo spettacolo però era splendido: migliaia di bandiere colorate che sventolavano al cielo, tante persone provenienti da paesi, da continenti diversi che, al momento dello scambio della pace si stringevano la mano, si abbracciavano come se si fossero conosciute da sempre. Tutti uniti dalla stessa fede e dalla stessa voglia di gridare al mondo JESUS, WE LOVE YOU!" Il giorno seguente, dopo una sveglia non delle migliori (i volontari erano già in piedi alle 5:30!) lo abbiamo dedicato alla visita della città: bella, ricca di grattacieli, di immensi parchi, forse la meno american style delle città americane, forse l'unica che non si è fatta
ancora surclassare dalla foga del consumismo e ha saputo mantenere intatto il suo fascino originale. L'appuntamento più atteso della giornata è pero "ITALYANI", il grande meeting tra i giovani italiani presenti alla GMG (si parlava di quasi 25.000) e i giovani canadesi di origine italiana. Un turbine di bandiere tricolore, donate ai ragazzi dal ministro Tremaglia, ha fatto da cornice a questa serata-concerto che è stata ufficializzata dalla presenza di S.E. il Card. Camillo Ruini "La GMG deve essere una grande luce che si accende per noi". Giovedì 25, nonostante la sveglia suoni ancora alle 5:30, Chiara è già sveglia da un po'. Oggi per lei è il grande giorno, è stata scelta, in rappresentanza dei giovani sportivi di tutto il mondo, per portare, durante la cerimonia di accoglienza al Santo Padre, la Fiaccola della Pace sopra il
palco a due passi dal Papa. Dopo un'estenuante giornata di prove, sistemato ogni minimo dettaglio, finalmente arriva il suo momento, col cuore pieno di emozione percorre il breve tratto che la separa dal palco e, davanti a migliaia di giovani festanti, e a milioni di occhi in mondovisione, consegna la fiaccola a sua Santità Giovanni Paolo II. Per Chiara quella in Canada è stata la corsa più impegnativa e importante della sua vita e difficilmente dimenticherà gli occhi di quel Papa che tanto ama i Suoi giovani. Le celebrazioni della XVII Giornata Mondiale della Gioventù si sono concluse con la veglia di sabato sera col Santo Padre, durante la quale ognuno di noi ha acceso una candela come impegno a portare la luce di Cristo nel mondo e con la S.Messa di chiusura di domenica mattina a Downsview. "Il mondo deve accorgersi che voi siete veramente il sale della terra e la luce del mondo", le parole del Pontefice, un uomo malato, stanco, ma sempre capace di trasmettere a tutti grande forza e energia, hanno fatto sussultare e piangere di gioia, ancora una volta, i cuori di milioni di persone. Partecipare a una GMG è un'esperienza forte, che ti tocca dentro, che non ti deve, non ti può lasciare indifferente. Quando torni a casa è cambiato qualcosa dentro di te e hai voglia di trasmettere al tua gioia al mondo intero. Grazie Giovanni Paolo, grazie Gmg e grazie al CSI.
E SE INCIAMPO SULLE SCALE? di Chiara Albanese Quando il CSI mi ha comunicato che avrei dovuto portare la fiaccola della pace al Papa, non mi pareva vero… L'emozione dentro me cominciava già a farsi sentire e mille pensieri mi passavano nella mente in quell'istante. Nei giorni a seguire non pensavo ad altro che al compito importantissimo che mi era stato assegnato, e poi… ecco quel giorno. Mancavano pochi minuti al mio ingresso sul palco dell'Exhibition Place e, nonostante avessi provato tutto il giorno, per l'emozione e l'agitazione non riuscivo più a ricordare niente di quello che dovevo fare. Nella mia mente c'erano solo mille domande: "E se inciampo sulle scale?…E se mi si dovesse spegnere la fiaccola?…"Aiuto! Ero troppo emozionata, non mi sembrava vero, io, Chiara Albanese, dovevo consegnare la fiaccola al Papa. Ecco, ormai toccava a me, grida e canti hanno accolto il nostro ingresso davanti al Santo Padre, ero felicissima, non avevo più paura, il mio cuore era pieno di gioia. È stato bellissimo…
37
VITACSI
2 GIORNI MARE di Massimo Montanari
RAVENNA 2 GIORNI MARE GRAN SUCCESSO A RAVENNA PER LA MANIFESTAZIONE IN SPIAGGIA DI VOLLEY E ALTRI BEACH-SPORT
Arrivano festanti, con una gran voglia di abbracciare il mare a lungo sognato per tutto l'inverno. Arrivano e cercano subito la maglietta ricordo, quella che permetterà loro di dire "io c'ero". Eccoli che si gettano subito a toccare un pallone, privilegiando il divertimento, in un clima ludico dove risaltano forti gli elementi aggregativi. Quest'anno si sono presentati in 1500 a Marina Romea, località dei lidi nord ravennati, per onorare la 24ª edizione della "Due giorni mare", la grande manifestazione nazionale di pallavolo su spiaggia organizzata dal CSI di Ravenna, in rappresentanza di 58 Società provenienti da otto regioni diverse: 101 le
38
Stadium luglio/agosto 2002
squadre complessivamente iscritte ai quattro tornei di beach volley e al torneo di calcio a 5. Numeri da record per una manifestazione che negli anni è cresciuta sensibilmente in popolarità ed interesse fino a diventare il fiore all'occhiello del Comitato ciessino ravennate. Agli inizi, infatti, si giocava solo a pallavolo, formula 6x6 (mai abiurata) e classiche regole della pallavolo, con squadre esclusivamente della provincia, sulle spiagge di Marina di Ravenna, che, in quegli anni, stavano attrezzandosi per accogliere il beach-volley. Poi, dalla provincia la "Due Giorni mare" arrivò in regione e da lì il decollo fu immediato: anno dopo anno aumentarono gli atleti partecipanti e le squadre iscritte; e la “creatura” del CSI cominciò ad attirare l'attenzione degli altri lidi. A Marina di Ravenna subentrò Lido di Classe (che l'ha ospitata per tre anni) con un elemento turistico-aggregativo in più: il vicino parco di Mirabilandia. Poi, il "trasloco" a Marina Romea, con la novità del campeggio e della sistemazione nei bungalow del "Villaggio del sole" e l'allargamento ad altre discipline, come il beach tennis (altrimenti detto racchettoni) e il calcio a 5, e l'inserimento nel programma aggregativo della tradizionale "Festa delle regioni". I giorni effettivi diventarono col tempo tre, ma il nome della manifestazione non è affatto cambiato. Tanto divertimento, dunque, in un contesto vacanziero, ma non per questo l'elemento agonistico viene sottovalutato. E allora, chi ha vinto la 24ª edizione? Spiccano le prestazioni delle formazioni emiliano-romagnole, che hanno conquistato tre dei quattro tornei di volley: il Pontevecchio Bologna si è
aggiudicata la vittoria nella categoria Open femminile, la Libertas Clai Imola è arrivata prima nella categoria Allieve e la Rinascita Ravenna si è imposta nel torneo misto. Complessivamente l'Emilia Romagna ha mandato su uno dei tre gradini del podio nove squadre su quindici. I successi "stranieri" portano la firma del CLT Terni nella Top Junior di volley e della Predorina A, espressione di un paese di 1500 abitanti in provincia di Bergamo, nel torneo di calcio a 5. Per i lombardi, la vittoria, ottenuta in finale ai danni del Mirrors Parma, sconfitto per 4-1, è il coronamento di un ciclo ben programmato, avviato due anni fa con il terzo posto nella prima partecipazione, proseguito con il secondo posto nell'edizione scorsa e suggellato dalla legittima vittoria in questa edizione. A completare la positiva partecipazione della Predorina, c'è anche il terzo posto della squadra B per miglior quoziente reti rispetto alla Castiglionese. Ed ora si guarda già all'edizione del 2003: riconfermata Marina Romea come campo di gara e sede logistica-organizzativa, il CSI punta ad incrementare ulteriormente le dimensioni della manifestazione, con l'obiettivo, neanche tanto nascosto, di espandersi a Sud. «Finora ci siamo fermati all'Umbria e al Lazio - precisa Marco Guizzardi, presidente del CSI di Ravenna - ma ci piacerebbe che anche le Società del Sud provassero l'esperienza della “Due Giorni mare”. Chiediamo perciò la collaborazione dei Comitati del Sud affinché facciano opera di promozione verso le loro Società. Quella della “Due Giorni mare” è un'esperienza molto forte e sentita e val bene il disagio di un lungo viaggio».
WWW. SPORT ON LINE
ESTATE IN INTERNET: SEI CONSIGLI PER FARE SPORT CON IL MOUSE WWW. SCARPE . IT
WWW. RESPORT. IT
Per chi non smette mai di correre ecco un sito con oltre 1300 tipi di scarpe, suddivise per tipologia, per sport, caratteristiche tecniche, prezzi. Le scarpe più adatte alle tue esigenze, con informazioni utili e l'indicazione dei negozi dove si possono acquistare. Marche, modelli, peso, misure, tutto a portata di mouse.
Un sito ricco di notizie sportive di ogni genere, veloce da consultare, con approfondimenti vari e aggiornamenti costanti. Una finestra sull'ultimora ed una più divertente sulle stranezze e sulle curiosità che circondano l'universo sport.
WWW. TREKKINGITALIA . COM
WWW. PLAY- THE - GAME . ORG
Completamente in inglese. Centrato principalmete sulla prossima confernza internazionale per i media nello sport globalizzato, ribattezzata "Play the game" in programma dal 10 al 14 novembre prossimi a Copenaghen. Sviluppa i temi all'ordine del giorno dell'happening danese, quali "sport e diritti umani: può lo sport promuovere il progresso politico?", "sport come grande business", "sport e società civile: valori e rischi"; e ancora antidoping, corruzione, impatto della globalizzazione sportiva…
L'estate, si sa, è il periodo ideale per farsi delle lunghe passeggiate in montagna. E se a qualcuno non va di incamminarsi sui percorsi predisposti per i turisti, quelli che si esauriscono in qualche ora di escursione, allora si può provare col trekking, scegliendosi un itinerario su misura. Ma da dove cominciare? Un'idea può essere quella di andare a visitare il sito di "Trekking Italia", associazione amici del trekking e della natura. C'è l'elenco delle sedi dell'associazione, ci sono elenchi di percorsi possibili, consigli per i principianti e per i "medi esperti", trek da week-end, trek nazionali ed esteri, proposte di trek organizzati. HTTP://UTENTI.LYCOS.IT/WINDSURF
È di moda ma non troppo, ma lo si può sempre provare. Il windsurf da noi non è mai decollato per davvero: colpa probabilmente del "mare nostrum", che non regala le alte onde oceaniche che rendono spettacolare il surf e windsurf. Cosicché la tavoletta a vela la si vede soprattutto tra luglio e agosto dispiegata dai volenterosi dilettanti allo sbaraglio. Di siti sul windsurf ce ne sono parecchi, per questo può essere un buon motivo partire da questo che regala un elenco nutritissimo di link ad altri siti, nei quali si pesca un po' di tutto: aziende che fabbricano materiali, indirizzi di riviste specializzate, elenchi di alberghi affidabili e soprattutto siti sulla pratica di questo sport.
HTTP :// FITNESS . IOL . IT
È molto chiara la promessa che il sito fa ai suoi visitatori: trovare "tutto quello che ti fa bene per farti stare bene. Nello spirito e nel corpo". Coniugando fitness e New Age, trovi "Come attivarti a casa, in palestra, ballando, come mangiare sano, come aprire la tua mente, come rinascere in bellezza. Per far venire fuori il meglio di te". Non mancano i test "per riscoprire il piacere di conoscerti e di volerti bene", ovvero per farsi una dieta su misura o un allenamento tarato sulle proprie necessità. Insomma, il trionfo del fitness fai da te. Divertente e incauto al tempo stesso.
39
SPORT AL FEMMINILE
JOSEFA IDEM
KAYAK Josefa Idem A fine luglio ha aggiunto al suo già ricco palmares altri due argenti, conquistati nel kayak 500 metri e 1000 metri agli Europei di Szeged in Ungheria. Josefa Idem, straordinaria campionessa azzurra di kayak, la "Mamma d'oro" delle ultime Olimpiadi di Sydney, è anche assessore al comune di Ravenna. na nel 1992. Ho 38 anni, un'esperienza di 25 anni da atleta in canoa e ricordo, quando ho cominciato in Germania, i miei compagni di classe che mi guardavano male e mi indicavano dicendo: "guarda che muscoli, non è una ragazza!". Beh una donna può senz'altro avere i muscoli.
Come ti sei appassionata alla canoa? Ho cominciato dopo una promozione a scuola. Mi piaceva molto. Probabilmente avrei anche smesso se non avessi avuto la consapevolezza del talento per questa disciplina. I primi dodici anni di attività sportiva li ho trascorsi in Germania Ovest, nella Renania. In Italia arrivai nel 1988, poi dopo essermi sposata nel 1990, presi la cittadinanza italia-
40
Stadium luglio/agosto 2002
Una donna che fa sport. Quali problemi, quali discriminazioni? Le discriminazioni sono palesi, davanti agli occhi di tutti, posso citare l'esempio delle pallanuotiste che non ricevono gli stessi premi dei maschi in caso di vittoria o di uno stesso risultato, o casi simili. Altre difficoltà si hanno in generale nella percezione di uno sport femminile che cozza con quello che realmente una donna sportiva vorrebbe. Mi spiego: oggi ci sono tante donne che vogliono fare sport e lo praticano scontrandosi con un altro modello di donna, riconosciuto e accettato da tutti. Una donna atletica, con una struttura musco-
lare ben definita si scontra con l'idea comune di donna, o almeno quella pubblicizzata dalle modelle o altre ragazze bellissime. Manca, mi sembra, una cultura più aperta, pronta ad accettare donne forzute, meno belle, capaci di esprimere lo stesso il proprio essere. Eppure mi sembra non manchino calendari e foto di sportive, magari poco muscolose? Io credo che la forza di una sportiva non sia nei muscoli o nel fisico, ma in una forza spesso di determinazione, di una donna che non si fa dettare dove andare, ma lo sa di suo.
E questo tipo di donna non appare magari nelle pubblicità o nei calendari ma è quella che riesce invece nello sport. Sarebbe bello vedere donne di sport in vetrina; non solo le giocatrici belle, ma quelle "forti" e determinate. Ci sono forti dislivelli ancora e una cultura che deve migliorare… Comunque, per apparire e per emergere, specie in uno sport cosiddetto minore conta, se non la bellezza, solo il risultato? In generale nello sport conta sempre il risultato, per avere più peso, anche contrattuale. Nei confronti della federazione poi serve sempre il risultato, questo sì vale per le donne come per gli uomini. E nella canoa, per rimanere impressi, conta pure Galeazzi con le sue inimitabili e appassionanti telecronache. La riascolti mai? Più volte, mi emoziona sempre. Mi ricordo una testimonianza che diceva "è solo evento ciò che viene raccontato, ciò che viene portato alla ribalta ed all'attenzione". Io nel 1996 alle Olimpiadi di Atlanta ho avuto la fortuna di avere la telecronaca di Galeazzi e da lì molta gente si ricordava di me nonostante avessi vinto "soltanto" il bronzo. L'anno dopo ai Mondiali in Canada senza televisione era come se non ci fosse stato nessuna gara, nessun Mondiale, nonostante mi fossi laureata vicecampione del mondo. Le ultime Olimpiadi, quelle dell'oro, ti hanno un po' cambiato la vita? Come persona, come indole, sono rimasta la stessa. Sai, come si dice: ad una certa età…. È cambiata magari la mia vita, la mia quotidianità, come ad esempio questa nuova esperienza di assessore al comune di Ravenna. Con un oro al collo forse ho avuto maggiori credenziali. Mi chiamano spesso come testimonial nei convegni, nei dibattiti, sono più conosciuta e dunque maggiormente cercata. È così alta dunque la febbre dell'oro? Fai te. Di certo se prima con un bronzo andavo a dare una testimonianza mi ascoltavano con un orecchio, adesso in certe situazioni la gente mi ascolta con due orecchie e con
tutto il cuore. Sembrerà strano ma é così. Il risultato fa questo. Quanto ti alleni? Devo avere minimo 5 ore al giorno. Quando sono a casa a Ravenna vado su un bacino. Il tempo che impegno per l'allenamento vero e proprio sono tre ore, tre ore mezzo, escludendo il riscaldamento, lo stretching e poi gli spostamenti. Hai un figlio, vero? Sì, si chiama Yanek, Gianni in italiano, ha sette anni. Che sport pratica? Ancora è piccolo. Pratica nuoto - altro sport d'acqua ma deciderà lui cosa fare. Mi ha confessato che a lui piace molto la scherma. È difficile impegnarsi con se stessi e dedicarsi anche alla sua crescita? Mi sono sempre allenata, anche durante la gravidanza. Avevo in grembo un bimbo di 3 mesi e sono arrivata terza ai Mondiali in Messico. Anche dopo il parto mi sono impegnata molto; c'erano due compiti che mi aspettavano ogni giorno e ho cercato di essere equilibrata in tutti e due. Già prima di averlo ho avuto ottimi risultati, avevo vinto dei titoli mondiali. Poi con la medaglia di Sydney di due anni fa è nata la storia di Mamma Idem. Pari opportunità anche nello sport, ma una gravidanza come incide in una donna spor-
tiva, nella sua carriera? Pari opportunità nello sport significa anche dare regole sulla posizione di una donna che voglia avere dei figli, che voglia continuare l'attività dopo la gravidanza. Ancora oggi per molti una gravidanza viene intesa come l'interruzione dell'attività nella maggior parte dei casi. Come due cose che si escludono. In quanto tale non esistono modelli comportamentali, regole o garanzie per le donne che vogliono mettere al mondo un figlio, parallelamente alla loro carriera. Bisogna pensarci su bene. Ci sono donne che vorrebbero aver figli ma non li fanno perché altrimenti non proseguono la carriera. Altre che facendolo si compromettono qualcosa. Invece la tua esperienza di mamma d'oro... Avevo 36 anni quando ho vinto l'oro e se avessi aspettato il risultato sportivo sarebbe stato molto più complicato. Poi devo dire che si comincia a vincere anche grazie al fatto di avere avuto un figlio. La maternità è un'esperienza di vita unica che cambia una persona. E la modifica anche rendendola più vincente. Nel mio caso, da quando ho Yanek e faccio sport, so di dover utilizzare al meglio tutti i momenti che ho, per lo sport e per la famiglia. Ridimensiona anche l'importanza del risultato sportivo. Se non hai figli, l'assenza o la presenza di un risultato sportivo pesa in maniera differente. Quando hai un figlio se vinci ok, va benissimo, ma se non vinci c'è comunque un'altra vittoria, un fatto importantissimo che è tuo figlio.
41
PER LA MENTE
LA FATICA MENTALE E LA GESTIONE DELLO STRESS di Sandro Gamba
La fatica mentale e la STRESS gestione dello stress L’ANSIA PRE-GARA PUÒ INCIDERE NEGATIVAMENTE SULLA PERFORMANCE, MA PUÒ ANCHE ESSERE SALUTARE. SCOPRIAMO COME. L'ansia pre-gara non è necessariamente un fatto negativo. Un certo livello di tensione, quella che in linguaggio sportivo definiscono "sentire la gara", prepara l'organismo alla competizione. Lo sport è fonte di stress: positiva se contenuta o dosata nelle giuste proporzioni. Lo stress si manifesta spesso con sintomi che incidono negativamente sulla prestazione sportiva. Nelle discipline che richiedono abilità fisiche o sforzi di lunga durata un elevato arousal (attivazione psicofisiologica) è indispensabile. Per questi sport, in atleti ansiosi è preferibile modificare l'interpretazione della situazione, facendo vivere l'arousal come una eccitazione positiva, piuttosto che cercare di ridurre lo stato di eccitazione attraverso tecniche di rilassamento. Daly Thompson, medaglia d'oro olimpica nel decathlon diceva: "Io amo la pressione. Io l'aspetto sempre". Tale modificazione aiuta l'atleta a sentirsi meglio e a mantenere l'intensa attivazione necessaria per la prestazione. Al giorno d'oggi tutti parlano di ansia, sportivi e non. Nell'atleta può manifestarsi in vari modi. Per chiarezza, pur nei limiti della sintesi, di seguito alcune precisazioni: Paura: sensazione di pericolo potenziale o reale, di danno fisico e psichico. È originata dalla percezione di disequilibrio tra le richieste dell'ambiente esterno e le capacità di soddisfarle. Ansia di stato: stato emozionale momentaneo caratterizzato da sensazioni negative di apprensione e tensione e associato ad attivazione psicofisiologica.
42
Stadium luglio/agosto 2002
Centro Studi e Formazione in Psicologia dello Sport Ansia di tratto: predisposizione soggettiva a percepire tutte le situazioni competitive come minacciose o pericolose e a rispondervi con ansia di stato. Ansia competitiva di stato: insieme di risposte fisiologiche e psichiche dell'organismo, in situazioni competitive, come reazione ad una percezione di pericolo oppure di danno potenziale o reale. Ansia competitiva di tratto: tendenza a percepire tutte le situazioni competitive come minacciose e pericolose e a rispondervi con ansia di stato. Ansia somatica: componente fisiologica dell'ansia che origina direttamente dall'arousal dell'organismo. Ansia cognitiva: componente mentale dell'ansia determinata da attese negative e/o da scarsa stima di sé e delle proprie capacità. Conoscere ed avvicinare questi concetti, appare di assoluta necessità per chi opera a diretto contatto con gli atleti. I sintomi dello stress si manifestano a livello fisiologico, comportamentale e cognitivo. A livello fisiologico, lo stress fa aumentare la frequenza cardiaca, sudorazione, ritmo respiratorio, pressione del sangue, flusso di adrenalina, disagi psicofisici come difficoltà ad addormentarsi, sonno irregolare, cefalee, perdita di appetito. Sul piano comportamentale, nei muscoli si manifestano tensioni, rigidità, crampi, dolori, con rischio di infortuni, perdita di coordinazione e diminuzione della fluidità del movimento. A livello cognitivo, disturbi dell'attenzione e della concentrazione, pensieri fallimentari: l'atleta è troppo preoccupato per gli esiti della gara e per valutazioni negative sulla sua prestazione. E può trasformare situazioni momentanee ("in questa partita non sono riuscito a segnare") in decisioni categoriche ("non sono capace di segnare"). Il problema è differente per attività motorie che richiedono concentrazione elevata (basket, golf, tiro con l'arco), coordinazione (ginnastica, tuffi, pattinaggio) e processi decisionali anche complessi (scherma, il playmaker nel basket, il quarterback nel football americano), che sono svolte al meglio in condizione di bassa attivazione. Un caso: quello della scherma. Nell'atleta
in pedana, l'attivazione ottimale dell'ansia lo porta ad affrontare il compito come una sfida, nella quale è capace di disporre di tutte le proprie capacità (propria forza in quel momento), nel confronto con le difficoltà che la situazione presenta (forza dell'avversario). Oppure, nelle gare di karate, la modulazione dell'arousal influenza la capacità di scelta della migliore strategia da seguire durante le fasi determinanti dell'incontro o migliora la resistenza al dolore in caso di fortuite contusioni durante il combattimento. Il livello di stress, nei giovani atleti, è stato controllato usando il Test Competitive State Anxiety Inventory for Children. È stato rilevato che la gran parte dei giovani atleti non ha mai provato un eccessivo livello d'ansia di stato nelle competizioni. In questo esperimento, il livello d'ansia di stato è stato comparato tra giocatori di basket, baseball, calcio, hockey su ghiaccio, ginnasti, componenti d'orchestra, nuotatori, lottatori. I solisti d'orchestra hanno denunciato il più alto livello d'ansia di stato. Il livello rilevato negli sport competitivi non era molto maggiore di quello in altre attività. Neppure la differenza tra competizione ed allenamento è notevole. Situazioni che incrementano l'ansia (e quindi lo stress): Sconfitta: i giovani percepiscono maggior
Fornire gli strumenti teorico-pratici necessari ad operare in chiave psicologica nel mondo dello sport. È questo un obiettivo del primo Master in Psicologia dello Sport rivolto a psicologi, neo-laureati e laureandi in psicologia o materie affini, allenatori e istruttori di sport individuali e di squadra, preparatori atletici, medici, dirigenti. ed organizzato dal Centro Studi milanese. Alla fine del corso, gli allievi saranno in grado di identificare e valutare le diverse opportunità di intervento. Avranno sviluppato le necessarie competenze per adottare metodologie operative nei tre diversi ambiti (Sport e Benessere, Alto agonismo, Terapia), in relazione al ruolo professionale ricoperto. I corsi si svolgono a numero chiuso, per un totale di 25 persone a corso. Le iscrizioni si chiudono il 12 Ottobre 2002. CENTRO STUDI E FORMAZIONE IN PSICOLOGIA DELLO SPORT Via P. Castaldi, 37 - 20124 MILANO Telefono e fax 0039/02/29518836 http://www.psicosport.it E-mail: psicosport@psicosport.it
ansia quando perdono che non dopo una vittoria. Importanza dell’evento: tanto maggiore è l'importanza, quanto alto è il livello d'ansia percepito dal ragazzo. Tipo di sport: negli sport individuali i ragazzi provano maggior ansia che non negli sport di squadra. Una ulteriore precisazione: per affrontare la gestione dello stress, è indispensabile partire dalle cause. Per lo più derivanti dall'ambiente eccessivamente richiedente e sul quale operare. Risulta fondamentale la programmazione di sedute in cui preparare il giovane atleta alla capacità di gestire lo stress. Un percorso nel quale l'allenatore, a fianco dell'atleta, assume un ruolo preminente. Si passa così dal delegare uno specialista nella gestione dello stress (psicologo) alla formazione psicologica dell'allenatore.
43
SPICCHI DI PALLONE
UN PASSO INDIETRO di Bruno Longhi
Un passo indietro GUARDANDO AL MONDIALE E ALLA NUOVA NORMA CHE BLOCCA IL TESSERAMENTO DEGLI EXTRACOMUNITARI. Siamo usciti dal mondiale di Corea e Giappone con le ossa rotte; non solo al ritorno in Italia ce le siamo letteralmente frantumate andando alla ricerca di un colpevole da portare sul patibolo, colpevole che i più dei meno autorevoli opinionisti hanno creduto di individuare, con molto pressappochismo, in Giovanni Trapattoni. Sia chiaro: lungi da noi l'idea di avvallare in toto le scelte "orientali" del cittì, ma è innegabile che il fallimento azzurro al ridicolo "Sepp Blatter Show" impone alcune più approfondite considerazioni. In primis diciamo che sarebbe stato più opportuno difendere non solo la nostra nazionale, ma soprattutto la nostra storia e di conseguenza la nostra reputazione: invece dopo i primi minuti di grande sdegno dopo la partita coi coreani, abbiamo volutamente dimenticato che siamo stati umiliati, derisi, truffati, spernacchiati. Da "Italiani veri" abbiamo ignorato di essere Italiani, di difendere la nostra credibilità, di pretendere giustizia. Abbiamo pensato di farcela (la giustizia) da soli e molti di noi hanno indossato i panni del boia chiedendo la testa del Trap, dimenticando in un battibaleno tutto quello che era successo in Oriente. E così gli errori degli arbitri e dei loro assistenti, le malefatte della Fifa, gli svarioni degli stessi giocatori azzurri, la pochezza della nostra Figc sono stati incredibilmente dimenticati per lasciare spazio all'ammazzatrap, il più appassionante gioco della prima estate. Si è giocato male, al mondiale. È innegabile, ma proprio da questa inconfutabile verità qualcuno ha preso lo spunto per tentare di correre ai ripari. In chiaro ritardo, perché la stalla è stata chiusa quando i buoi erano già usciti da un pezzo, ma l'importante era cominciare, ci riferiamo alla normativa che riduce drasticamente il numero degli extracomunitari tesserabili: uno soltanto per club. Un provvedimento che non è figlio dell'improvvisazione ma che ha le sue radici nella ferma volontà di ridare credibilità e possibilità ai cal-
44
Stadium luglio/agosto 2002
ciatori nostrani affinché non ci si ritrovi ai prossimi mondiali completamente in braghe di tela. Produciamo (stranamente) attaccanti. Sta per esaurirsi il filone dei grandi difensori. Non abbiamo più centrocampisti leader, quelli che in parole povere fanno girare la squadra. Avrebbe fatto carte false il Trap per avere a disposizione Albertini, uno che fa filtro, che ha geometria, precisione nel passaggio e tanta, tanta esperienza internazionale. Invece niente.
Aveva giustamente puntato poi su Gigi Di Biagio, giocatore di personalità e dalla spiccata predisposizione alla conclusione a rete. Ma anche qui sappiamo come è andata a finire. Alla fine hanno giocato sempre Zanetti e Tommasi, due centrocampisti con i controattributi, che non hanno però nel dna la capacità di fare gioco. Sono distruttori e non costruttori. E si sa, la manovra nasce sempre e comunque là in mezzo al campo. Purtroppo in quasi tutti i grandi club sono gli stranieri ad occupare i ruoli strategici di centrocampo, sicché il nostro prodotto interno risulta essere tremendamente impoverito e la nazionale ne paga le conseguenze. Basta guardarci alle spalle, ritornare per esempio ad Argentina ‘78, per capire che il bel gioco (non parliamo di risultati) arriva quando il cittì può contare su centrocampisti di sicuro affidamento, meglio ancora se fanno parte di un blocco collaudato. E non dimentichiamo che Bearzot potè contare su otto, nove, talvolta dieci giocatori della Juventus messi in campo contemporaneamente. Per andare avanti si deve giocoforza tornare indietro. Si è cominciato così dagli extracomunitari nella speranza di arrivare un giorno a limitare il numero degli stranieri in campo nelle partite di campionato per poter ridare spazio e opportunità ai nostri talenti. Se vogliamo che continui la stirpe dei Nesta, dei Maldini, dei Del Piero, dei Totti, dei Vieri, dobbiamo correre ai ripari. Un piccolissimo passo è stato fatto, auguriamoci che si proceda affinché questo calcio pazzo, spendaccione, irrazionale, non sia soltanto terra di conquista per improvvisati soldati di ventura, ma sappia conservare quell'identità che ha saputo produrre tre titoli mondiali e una caterva di coppe europee. Tutto ciò prima del diluvio universale, quello scatenato dalla sentenza Bosman e dalle malegestioni di imprenditori incapaci o irresponsabili. Speriamo...
PAROLE DI SPORT
TRAGUARDO di Claudio Arrigoni
Traguardo Traguardo Chi sostiene che nella vita l'importante è fissarsi un traguardo e poi fare di tutto per raggiungerlo, mente sapendo di mentire. Non conosco nessuno che una volta raggiunta una mèta abbia ammesso di sentirsi appagato, abbia dimostrato realmente di volersi fermare, di riprendersi quegli attimi fuggenti di un tempo trascorso troppo velocemente. Si dirà che tutto questo è insito nella natura umana, che l'ambizione è regina di tutte le cose, che una vita senza scopi e quindi senza traguardi avrebbe soltanto la noia come unica compagna. Il traguardo diventa così un concetto per così dire "elastico", lo adattiamo e lo mutiamo a secondo delle circostanze e come più ci torna comodo. Una volta raggiunto, lo rinneghiamo e con un astuto gioco di parole lo trasformiamo in una semplice "tappa di avvicinamento" per altri e più ambiziosi progetti. Una promozione, un aumento di stipendio, una bella casa, il primo miliardo (di vecchie lire) in banca. Erano traguardi molto invidiati, a parole anche appaganti, ma poi, raggiunti, ci sembrano insufficienti, persino troppo banali. Ecco allora che ci lasciamo sedurre da nuove conquiste o semplicemente spostiamo la linea del traguardo più avanti, con il rischio di fare come la freccia del filosofo Zenone che non arrivava mai a segno perché la distanza dal bersaglio veniva divisa all'infinito. In questa frenesia verso sempre nuovi traguardi si corre anche il rischio di non distinguere più quelli veri, raggiunti con l'impegno, l'onestà e la lealtà, da quelli falsi perché ottenuti attraverso furbizie, scorciatoie, talvolta persino soprusi. Il doping nello sport non è soltanto un pessimo esempio di comportamento sleale, contrario all'etica elementare di ogni competizione. È anche la prova tangibile di come il raggiungimento di un traguardo, sempre e comunque, da forza positiva possa trasformarsi in una pesante zavorra.
Non dimentichiamolo: il traguardo non esiste, è una linea immaginaria che noi o altri tracciamo per sentirci "arrivati", salvo poi accorgerci di essere ancora in viaggio verso nuove mète. L'importante è proprio il viaggio che abbiamo fatto, come l'abbiamo fatto e soprattutto che cosa abbiamo imparato strada facendo. Solo così il traguardo può riacquistare la dimensione di un giusto e meritato riconoscimento, auspicabile s'intende, ma senza finire per imprigionarci tra le catene di un'ossessione. Pat Cash, il tennista australiano vincitore a Wimbledon nell'87 e a quell'epoca numero 4 del mondo, in una recente intervista-confessione ha dichiarato: "L'eccessivo desiderio di vittoria era un po' come una droga di cui avevo bisogno, altrimenti cadevo in depressione... Quando perdi senti che nessuno ti ama e vorresti ammazzarti". Nello sport la seduzione dei traguardi, cioè della vittoria, è ancora più forte perché il tempo di raggiungerli tende a restringersi sempre di più. Talenti precoci, carriere rapidissime, ma altrettanto rapidamente finite spesso nel vicolo cieco di un'umanità perduta e smarrita. Sulle pagine di un giornale ho riletto la triste storia dell'ex regina della ginnastica, allora ancora sovietica, Olga Korbut. Ai giochi olimpici di Monaco, nel lontano '72, ad appena 17
anni quest'atleta-bambina centrò il traguardo di un'intera vita: vinse 3 medaglie d'oro e 1 d'argento. Un traguardo pagato forse troppo a caro prezzo, se oggi a 47 anni, dopo anni piuttosto tormentati, è costretta e prendersi a cazzotti sul tappeto di un ring. E la lista sarebbe lunghissima. Traguardo significa spirito di sacrificio, impegno costante, anche sofferenza, mai però forza perversa che annulla l'essere umano fino a condurlo all'autodistruzione. Atleti delusi, campioni mancati o sul viale del tramonto; la cronaca è fin troppo generosa. Lo scorso inverno in una cittadina ucraina, un giovane 18enne polacco, deluso dalla sua prestazione in un torneo di calcio, in preda alla disperazione si è lanciato dall'ottavo piano. Il suo sogno-ossessione di un traguardo che per un attimo ai suoi occhi deve essergli apparso irraggiungibile, diventare cioè un fuoriclasse, l'aveva proiettato fuori dal mondo prima ancora di gettarlo da quella finestra. Gesti estremi che trovano terreno fertile in un mondo dove il traguardo, sinonimo di successo, di carriera e quindi di forti guadagni, trova negli adulti e talvolta persino negli stessi genitori degli irriducibili alleati. Com'è capitato qualche mese fa, a Udine. Un giovane di 23 anni con il coraggio di denunciare il padre per "molestie calcistiche". In breve il genitore, accecato dal "traguardo" che suo figlio potesse, o meglio dovesse sfondare nel mondo dorato del pallone, si è fatto padre-padrone della sua vita, negandogli quei divertimenti più che legittimi per un giovane della sua età. Nessuno dovrebbe rubare i nostri sogni, e tanto meno imporci i suoi. Perché alla fine un traguardo è proprio come un sogno, si può avverare o meno, possiamo impegnarci per raggiungerlo, ma non dovrebbe mai toglierci il sonno del giusto, che è poi la tranquillità con noi stessi: l'unico vero traguardo che non ci tradirà mai.
45
ARGOMENTI
FALLO (IL) VOLONTARIO di Rita Salerno
Fallo (il)volontario! TERZA RILEVAZIONE FIVOL SULLE ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO Donna, in età compresa tra i quarantacinque e i sessantacinque anni, residente al nord, laica. Il ritratto del volontario formato 2002, così come emerge dalla terza edizione della ricerca Fivol presentata recentemente a Roma, è tratteggiato. Stando alle rilevazioni della Fondazione Italiana per il Volontariato, quasi un milione di persone fa parte di questo esercito della solidarietà che coinvolge 10.400 operatori a tempo pieno, 11.600 dipendenti e 9.000 collaboratori. Sparse per lo più al nord nel 55% dei casi, le organizzazioni di volontariato al sud crescono ad un ritmo sostenuto, con un incremento del 23.9% rispetto al '96 contro il 16,8% registrato al nord nello stesso periodo. Una vera e propria impresa sociale il cui tratto distintivo è la laicità. Il volontariato italiano nasce e prolifera soprattutto grazie ad impulsi di organismi cattolici o confessionali. Mentre oggi più di quattro associazioni su dieci fanno sapere di essere lontane da qualsiasi fede o ideologia. Si registra una crescita anche dal punto di vista della stabilità e della visibilità. Ben 92 su 100 operano con continuità, il 96,3% si è dotata di uno statuto e appena il 5,6% è rappresentato da gruppi informali. "Per non poche organizzazioni - precisa Renato Frisanco responsabile studi e ricerche della Fivol che ha curato il rapporto - si tratta di risolvere il problema di coniugare l'anima associativa con l'efficienza gestionale, in termini di identità e servizio. Si può privilegiare la tenuta dei
46
Stadium luglio/agosto 2002
valori autofondativi, determinati dai volontari che hanno costituito l'organizzazione, o assecondare opportunità di crescita in complessità organizzativa e gestionale, con la necessità di segnare il passo di fronte alla preminente importanza di manager o operatori remunerati che dettano gli obiettivi dell'organizzazione, sempre più orientata verso l'efficienza tecnica e quindi verso il modello di impresa sociale". L'esercito della solidarietà è, dunque, una realtà matura, forte di una presenza consistente oltre che affidabile. Che ora, però, deve fare i conti con il numero in diminuzione dei volontari e l'anzianità in crescita. Il ricambio
generazionale è un problema che, a lungo andare, rischia di modificare profondamente il pianeta volontariato. I militanti assidui hanno, infatti, un'età media compresa tra i 46 e i 64 anni, mentre solo l'8.3% delle associazioni può contare su trentenni. I giovani non sono disposti a dedicare parte del loro tempo al volontariato. Un'inversione di rotta dovuta forse al processo di professionalizzazione in atto. "La crescita esponenziale del settore no profit - sottolinea Carlo Santini presidente della Federazione - e dell'impresa sociale ha reso talvolta incerti i confini con l'area propria del volontariato contribuendo a dirottare risorse umane dal volontariato a
nuove manifestazioni del terzo settore". Un volontario su due è donna, ma solo in tre organizzazioni su dieci l'apice della responsabilità è in mano ad una donna. Il profilo si laicizza sempre più. In ogni caso, questo esercito della solidarietà si trova oggi di fronte ad un bivio. Per avere più peso deve ricorrere ad una "rete", ma anche la professionalizzazione ha il suo peso. Sempre più sono le persone che, dopo qualche tempo di attività gratuita presso organizzazioni, enti e associazioni decidono di stabilizzare il rapporto, trasformandolo in un vero e proprio impiego retribuito. Le organizzazioni composte esclusivamente da volontari, negli ultimi cinque anni, sono scese, infatti, dal 34% al 22.3%. Un altro dato che fa riflettere: su cinque milioni di persone a diverso titolo interessate o coinvolte in attività di volontariato, appena 500mila possono essere definite volontari doc, in senso stretto. Rispetto ai pubblici poteri, le organizzazioni di volontariato spiccano per aver stipulato, nell'83.6% dei casi, convenzioni o forme di collaborazione con organismi statali o enti locali traendone i finanziamenti necessari per le proprie attività. "Il rischio maggiore - chiarisce il sociologo Ilvo Diamanti che ha partecipato alla presentazione del rapporto - è quello della creazione di una struttura parallela a quella pubblica". Dal censimento si nota che le attività prevalenti riguardano il welfare, soprattutto nel campo socio-sanitario. I destinatari privilegiati sono i giovanissimi, gli anziani, gli ammalati e i disabili. Alta è la percentuale di organismi che tutelano i diritti cercando di favorire la partecipazione civica dei cittadini, in particolar modo coloro che appartengono alle fasce deboli. La concentrazione maggiore delle organizzazioni di volontariato si registra a Roma e dintorni, ben il 65.3%. Ma è quella reatina la provincia cui spetta la palma della più solidale, con una densità per abitante pari al 12.3%. La Fivol ha stimato che i volontari garantiscono, nel solo Lazio, oltre 193 mila ore settimanali di lavoro equivalenti al prodotto di 4831 lavoratori a tempo pieno.
47
TRAME DI GIOCO
I VERI POETI DEL GOAL di Darwin Pastorin
I veri poeti del goal Dalla “Domenica sportiva” di Sereni allo “Stadio” di Tobino. E ancora Saba, Montale, Acitelli: in molti hanno raccontato il calcio in versi Molti poeti italiani si sono occupati di pallone. Popolari sono le cinque poesie di Umberto Saba sul gioco del calcio, con «Goal» che viene, giustamente, studiata a scuola. La celeberrima poesia del «portiere caduto alla difesa». Giudici, Cucchi, D'Elia hanno raccontato, in versi, la passione per il breriano mistero agonistico. Ed Eugenio Montale, in uno scritto, immaginava un campionato senza più reti. Fernando Acitelli è andato oltre, ha scritto una storia poetica del football mondiale:«La solitudine dell'ala destra». 185 giocatori, un autentico canzoniere. Dai più famosi ai carneadi, ai brocchi riconosciuti, ma non per questi privi di un'essenza, di una parvenza di celebrità. Prendete la poesia per Luis Silvio Danuello, misterioso brasiliano che disputò nove partite nella Pistoiese. Narra la leggenda che venne acquistato per errore: non lui, ma un altro, sicuramente più dotato, doveva essere il prescelto. Lo segnalano, oggi, barista
48
Stadium luglio/agosto 2002
della partita che Gianni Brera definì il Derby d'Italia. Lo stadio con i suoi suoni e i suoi colori, con le sue emozioni e poi il dopo partita, con un silenzio che è un abito esistenziale, la malinconica consapevolezza che, alla fine, tutto passa. Il verde è sommerso in neroazzurri. Ma le zebre venute di Piemonte sormontano riscosse a un hallalì squillato dietro barriere di folla. Ne fanno un reame bianconero. La passione fiorisce fazzoletti di colori sui petti delle donne. Giro di meriggio canoro, ti spezza un trillo estremo. A porte chiuse sei silenzio d'echi nella pioggia che tutto cancella. dalle parti di Campinas, nello Stato di San Paolo. Ma leggiamo Acitelli: A Bahia fu la spiaggia a tradirti. Vistoti palleggiare al ritmo di samba, lo stolto talent-scout - raggirato da goleador balneari - abusò in parole solenni portandoti in Italia. Furon avanzati paragoni incredibili, da avanspettacolo, e quasi fosti accostato a Garrincha. I pochi minuti di serie A ebbero la maglia arancione della Pistoiese. In Italia, per difenderti, visto che non giocavi mai, presero a dire che eri troppo giovane. «Domenica sportiva» di Vittoria Sereni è una delle poesie che amo di più. Il titolo originale Inter-Juve racchiude il senso di questa piccola, superba gemma. Sereni, tifoso nerazzurro, ferma in immagini i momenti
E ci sovvengono i versi di Mario Tobino in «Stadio» Plaudisce la cangiabile folla, dice che la bellezza fugge come all'arrotino la scintilla. E San Siro ci rimanda a Lino Cascioli e alla sua «Tristezza di vincere»: Dentro un velo di sole, da cui spiuma un volo di coriandoli, ritrovo voci di una passione che m'era cara sino alla tenerezza. Ma ormai pesa sull'anima la cipria dei ricordi. Come faccio a sentire patria e nido questo stadio da cui sono volati come uccelli dell'aria i più adorati tra i fantasmi del secolo? Evocare nuovi sogni è un'impresa dolorosa per chi non ha illusioni. Più innocenti pupille scruteranno il firmamento alla ricerca di una nuova stella.
I GREGARI
TIMONIERE di Bruno Marchesi
Timoniere
Peppiniello Di Capua Chi è gregario? A leggere un qualsiasi dizionario di lingua italiana, i tanti bravissimi ed encomiabili atleti, chiamati gregari, dovrebbero arrabbiarsi e rifiutare sdegnosamente questa qualifica lessicale. Infatti, gregario si dice di colui "che segue passivamente le disposizioni compartite da altri non agendo mai di propria iniziativa". Insomma, un semplice esecutore subalterno, un attendente. La definizione cambia per fortuna nella comune accezione sportiva dove per gregario si intende chi ha il compito di aiutare il capitano. Il riferimento al ciclismo è sin troppo evidente perché è proprio in questo sport massacrante e nobile che è nata la figura del gregario. Il gregario ciclista ha sempre un ruolo d'estrema responsabilità perché può risultare determinante per il successo o la sconfitta della sua squadra. Obbedisce agli ordini e alla tattica suggerita, si ammazza di fatica per riportare il suo capitano sul drappello di testa e per preparargli la fuga decisiva. E qualche volta si mette i gradi di capitano quando lo richiedono le circostanze. Più oneri che onori, è vero, forse un pizzico di rabbia quando i "media" quasi lo ignorano decantando l'impresa del suo capitano o lo crocifiggono addossandogli le colpe di una gara finita male. Una vita da mediano, canta Ligabue, esaltando le doti e l'abnegazione dei tanti Oriali che calcano i campi di calcio. Una vita da gregario, che lotta accanito su ogni centimetro d'erba, che contrasta, che corre a quattro polmoni, coprendo le spalle del suo raffinato regista che provvede ad inventare o segnare il gol, la mèta, la corsa o altro. Dire oggi gregario sembra riduttivo. La for-
Falso gregariato: quell'omino che urla è qualcosa in più di una "zavorra" che grida o che tiene la direzione. È lui lo stratega della regata, il Napoleone o il Giulio Cesare della situazione. Paradossalmente sono gli Abbagnale, ai suoi ordini, i gregari. za vera delle squadre sono loro, i gregari appunto, e qualunque allenatore di sport di squadra lo sa bene perché non può farne a meno, né lui né il fuoriclasse di turno. Un Napoleone o un Giulio Cesare, strateghi illuminati delle tattiche militari, poco avrebbero combinato senza la forza dei loro disciplinati eserciti, delle loro legioni ordinate, dei loro umili gregari. C'è un altro sport, più di nicchia che popolare, meno conosciuto ai più ma stracarico di medaglie e di atleti formidabili che voglio citare quale esempio di "falso gregariato": il canottaggio. Prendiamo la barca regina della flotta azzurra, quella del mito dei fratelli Abbagnale, il 2 con timoniere. Tredici anni di vittorie, due ori e un argento Olimpici, sette titoli mondiali e altre medaglie di vario metallo. Ebbene, in quella barca da sogno sedeva accucciato nella prua, Peppiniello di Capua, il timoniere. A che serve quell'omino che di tanto in tanto urla e che in caso
di vittoria, poverino, viene gettato in acqua dai suoi possenti compagni di barca? A dare la direzione e basta, diranno molti. Sbagliato. Quell'omino che urla è qualcosa di più di una "zavorra" che grida o che tiene la direzione. Paradossalmente (qualcuno penserà ad una provocazione bella e buona) è lui il Napoleone o il Giulio Cesare della situazione. È lui lo stratega della regata che è poi il surrogato pacifico e incruento della battaglia. Quelle urla che si odono partire dai loro abitacoli hanno un codice preciso, sono ordini. I vogatori, nel nostro caso gli Abbagnale, diventano gregari. Voglio dire che essere un grande timoniere non è facile sia se si tratti di guidare una barca di canottaggio o di tirare fuori una nave dalle secche o dalla tempesta. Peppiniello è stato il grande timoniere, come gli Abbagnale atleti speciali, straordinari. Insieme, tutti e tre, hanno potuto dare vita ad una leggenda del canottaggio e dello sport italiano. Peppiniello non guidava solo la barca. Studiava e memorizzava il comportamento degli avversari, ne interpretava i più piccoli segnali di cedimento e scandiva il segnale d'attacco, conosceva ogni dettaglio fisico e psicologico dei due fratellini di Pompei. Questo era Peppiniello di Capua e questo la storia ha riconosciuto. Qualcuno obietterà che con vogatori del calibro degli Abbagnale sarebbe stato un timoniere qualunque, capace solo di mandare dritta la barca: un gregario, un esecutore subalterno insomma. Se fosse così il nostro simpaticissimo Peppiniello si sarebbe risparmiato decine e decine di tuffi nelle acque spesso gelide di tutto il mondo. Ma tutti sanno che è andata diversamente.
49
ARGOMENTI
LARGO AGLI ANIMATORI di Manuela Robazza
SONO LORO I PROTAGONISTI DELL'ESTATE IN ORATORIO: PIÙ O MENO PREPARATI E COMPETENTI, SONO CERTAMENTE UNA RISORSA PREZIOSA... AD ALCUNE CONDIZIONI.
Largo agli animatori Quelli che si preparano con molta cura, frequentano corsi e leggono i libri adatti e quelli che si fidano solamente delle proprie capacità naturali e dicono di non aver bisogno di corsi; quelli che lo fanno già tutto l'anno e d'estate danno il meglio di sé e quelli che durante l'anno non hanno tempo ma nell'estate ne ritagliano volentieri un po'; quelli che fanno qualunque cosa correndo tutto il giorno ovunque ci sia bisogno e quelli che si specializzano in un laboratorio o in uno sport o in un tipo di animazione e non se la sentono di fare nient'altro. Decisamente d'estate i protagonisti sono loro: gli animatori. Un po' maestri, un po' fratelli maggiori, un po' giullari, un po' adulti, senza di loro non potrebbe esistere l'oratorio. Ma chi sono
50
Stadium luglio/agosto 2002
queste figure così importanti e a volte così "date per scontate"? Ci piace immaginare una specie di identikit dell'animatore dell'oratorio d'estate, con la speranza di suscitare in chi legge, soprattutto se animatore, la domanda: "Condivido?" e poi la domanda: "Io sono così?". L'animatore dell'oratorio estivo è un giovane che: • decide di regalare un po' del proprio tempo all'oratorio, convinto che farà bene più a se stesso che agli altri; • sta volentieri con i bambini e con i ragazzi, convinto che "educare" è una delle realtà più stimolanti e più utili del mondo; ·• sa accorgersi di ciò di cui c'è bisogno e non fa il difficile: riordinare gli ambienti e insegnare un ban sono due attività che hanno pari valore se si fanno con il cuore; • vive la gratuità come valore e non fa quello che fa sperando in qualche ricompensa, ma è grato di poter essere utile; • non fa il battitore libero o il libero professionista ma è contento di far parte di un "gioco di squadra", dà importanza al gruppo degli animatori e alla comunità ecclesiale cui appartiene; • ha il gusto della solitudine ed è convinto che senza tempi di interiorità prima o poi ci si ritrova senza nulla da dare né da dire; • vive l'accoglienza come stile abituale e se c'è qualcuno per cui fa preferenza quello è il bambino o il ragazzo meno amato; • non è tanto preoccupato di essere stimato, di essere al centro, ma sa mettere al centro delle sue attenzioni e dei suoi pensieri i ragazzi; • comunica gioia, una gioia che porta dentro di sé. Una gioia che contagia quelli che
lo avvicinano; • è umile e la parola che usa maggiormente non è "io" ma "noi"; • è pieno di speranza ed è convinto che in ogni situazione, anche la più difficile, e in ogni ragazzo, anche il più disgraziato c'è un punto, uno spiraglio anche piccolissimo, da cui può entrare la luce. Un identikit irreale? Irraggiungibile? Impossibile? Noi crediamo di no. Il segreto per rendere possibile questa lista? Essere se stessi, credere in se stessi e lasciarsi guidare. Ma vorremmo approfittare di questa pagina per un piccolo appello, agli animatori e ai responsabili degli oratori, partendo da questi ultimi. Cari responsabili... Gli animatori che vi aiutano sono una risorsa preziosa, se non sono come li vorreste non è sempre perché sono sbagliati loro: scoprite il loro valore e certamente non vi deluderanno, daranno il meglio di sé. E non dimenticate che quello che siete grida più forte di quello che dite!”. Cari animatori… "Se non potete essere un pino sulla vetta del monte, siate un cespuglio di erica nella valle, ma siate la migliore piccola erica sulla sponda del ruscello. Siate un cespuglio se non potete essere un albero. Se non potete essere una via maestra siate un sentiero. Se non potete essere il sole siate una stella; non con l'importanza esteriore vincete o fallite, ma con la qualità morale… siate il meglio di qualunque cosa siete." (Douglas Mallok).
PER ALLENAMENTO
I MUSCOLI DELLE SPALLE di Alfredo Stecchi
SPALLE I muscoli delle spalle
Delle spalle forti, stabili e con un buon grado di mobilità sono estremamente importanti in sport come il basket, il volley, la pallanuoto, il tennis, la pallamano, la ginnastica artistica... Tali qualità caratterizzano tuttavia anche la funzionalità di soggetti che praticano attività come il fitness, per non parlare di coloro che fanno della sedentarietà la loro ragione di vita. Anche da un punto di vista estetico le spalle assumono, soprattutto per gli uomini, un ruolo di primaria importanza. È giusto ricordare che l'articolazione della spalla, detta enartrosi, è la più mobile di tutte in assoluto. C ENNI
ANATOMICI
La spalla è un complesso sistema articolare costituito da tre ossa (scapola, omero, clavicola) che sono in rapporto tra di loro attraverso muscoli, tendini e legamenti. Tra i muscoli, il deltoide con i suoi tre fasci, anteriore, laterale e posteriore, rappresenta sicuramente il gruppo più importante da un punto di vista funzionale, senza nulla togliere ai trapezi, alla cuffia dei rotatori e a diversi altri importanti muscoli.
G LI
ESERCIZI DI POTENZIAMENTO
Prima di iniziare ad elencare i movimenti più significativi dei muscoli delle spalle è opportuno ricordare che come per tutte le altre articolazioni, quella della spalla in particolare necessita di un valido equilibrio tra tutti i muscoli e i tendini che agiscono direttamente e indirettamente a livello dell'articolazione.
Tra le numerose esecuzioni possibili per il loro potenziamento, l'esercizio di distensione delle braccia è sicuramente quello che coinvolge più efficacemente i fasci del deltoide. L'esercizio può essere attuato sia da seduti che in piedi utilizzando il bilancere o i singoli manubri (fig. 1 ); è necessario sempre che la colonna vertebrale mantenga le sue curve nella posizione più fisiologica badando a contrarre la parete addominale durante tutta l'escursione ed espirando durante la fase di maggior sforzo. Il lavoro con i manubri consente sicurafig. 1
mente una maggiore educazione posturale, un livello superiore di contrazione (visto che i manubri scendono molto più in basso rispetto al bilancere) ed un più sofisticato sistema di coordinazione intermuscolare. Lo stesso schema motorio viene attuato alla macchina shoulder press (fig. 2 ), attrezzatura che non permette però uno sviluppo bilaterale ben equilibrato dei muscoli e deve quindi essere attuato soltanto nei periodi di grande stanchezza, quando cioè non deve essere impiegata una grande concentrazione ma si vuole mantenere un certo gradiente di forza. Il movimento di distensione solfig. 2 lecita la contra-
51
PER ALLENAMENTO
I MUSCOLI DELLE SPALLE
zione in particolare dei fasci anteriori del deltoide unitamente ad un discreto lavoro anche dei fasci laterali, dei fig. 3 tricipiti e dei trapezi. L'esercizio delle alzate laterali (fig. 3 ), può essere eseguito in piedi con gli arti inferiori leggermente piegati, con la parete addominale ben contratta e gli arti superiori leggermente flessi. Questo movimento stimola soprattutto i fasci laterali del deltoide e i trapezi; questi ultimi vengono sempre coinvolti, in misura maggiore o minore, in quasi tutti gli esercizi per le spalle. A completare il quadro degli esercizio di potenziamento, troviamo le alzate delle braccia con busto inclinato in avanti che si occupa specificatamente della sollecitazione dei fasci posteriori del deltoide (fig. 4 ).
fig. 4
E SERCIZI PER LA STABILITÀ E L ' EQUILIBRIO MUSCOLARE L'articolazione della spalla, anche per la sua complessa configurazione anatomica, è spesso soggetta a traumi di vario tipo, traumi che delle volte possono risolversi in breve tempo, altre volte invece necessitano di lunghi tempi per il recupero completo; nei peggiori dei casi purtroppo arrivano a cronicizzarsi e solo l'intervento chirurgico riesce a risolvere il problema. Una gran parte delle patologie a carico di questa articolazione si instaurano a causa di un cattivo equilibrio dei muscoli che ruotano in avanti la spalla (intrarotatori) e di quelli che la fanno ruotare esternamente (extrarotatori, o cuffia dei rotatori). Molto spesso sono sufficienti dei semplici ma specifici esercizi per ristabilire questo equilibrio e contribuire inoltre ad una stabilità più razionale di tutta la capsula. Alcuni movimenti sono attuabili con degli
52
Stadium luglio/agosto 2002
elastici (fig. 5 ), altri con manubri (fig. 6 ); in entrambi i casi comunque sarà indispensabile mantenere l'angolo del braccio a 90° con il gomito aderente al tronco ed effettuando delle contrazioni che siano rappresentate da carichi veramente irrisori.
fig. 6
O RGANIZZAZIONE
fig. 5
DEGLI ALLENAMENTI
Per allenare adeguatamente le spalle non sono necessarie sedute di training esasperanti: 2 volte alla settimana per meno di 30 minuti circa di lavoro specifico saranno più che sufficienti per ottenere risultati estetici e funzionali molto soddisfacenti. È a dir poco sostanziale l'importanza del tempo da dedicare al periodo di riscaldamento prima di ogni singolo allenamento, così come fondamentale sarà concluderlo con qualche esercizio di stretching mirato.
VITACSI
CREMA: CHE GUSTO! di Simone Riboldi
OLIMPIADI Crema: CREMASCHE che gusto! DAL 24 AL 30 GIUGNO GRAN SUCCESSO PER LE XII OLIMPIADI CREMASCHE A fine giugno una settimana "iridata" ricca di successo e di soddisfazioni e con tanto di diplomi in pergamena per i vincitori di ogni disciplina. Così potremmo in estrema sintesi definire la XII edizione delle Olimpiadi Cremasche, che ha visto la fattiva collaborazione del CSI di Crema, capitanato dal presidente provinciale Annunziato Costanzo e dall'infaticabile responsabile organizzativo Angelo Giavaldi, e dell'Ufficio Diocesano della Pastorale Giovanile, guidato da don Gian Carlo Scotti, ed il coinvolgimento di circa 300 atleti di dodici parrocchie della diocesi di Crema. Le Olimpiadi sono da parecchi anni una consuetudine molto radicata nel panorama estivo cremasco: nate con l'intento di favorire l'incontro e lo scambio fra i giovani delle diverse parrocchie grazie al linguaggio, semplice ed universale, dello sport, dopo
alcuni anni di oggettiva crisi sembrano ora avviate verso una rinascita definitiva, soprattutto grazie all'elaborazione di un percorso di svolgimento ben definito e validamente organizzato. Si è trattato di una settimana veramente intensa, che è iniziata con le gare eliminatorie (da lunedì 24 a venerdì 28 giugno) svoltesi presso gli impianti comunali e di alcune parrocchie cittadine e che si è conclusa in maniera trionfale, anche grazie alle favorevoli condizioni meteo, con la tre giorni (da venerdì 28 a domenica 30) di sport in piazza nella centralissima cornice di piazza Duomo, trasformata per l'occasione in "palestra a cielo aperto" per le manifestazioni di beach volley, pallavolo, calcio a 5 e calcio-balilla (altresì noto come biliardino). La collocazione veramente "strategica" degli impianti, posti proprio nel centro della
"vasca" (vero e proprio rito dei sabato sera cittadino) ha permesso alle gare di svolgersi in un'adeguata cornice di pubblico. Gli atleti, suddivisi nelle categorie Adolescenti e Giovani, hanno affrontato con entusiasmo ed all'insegna dell'amicizia le prove di nuoto (presso il Centro Natatorio Comunale), di bocce, e di tennistavolo (nella palestra di Ripalta Cremasca, grazie alla società GGS San Michele), e ancora atletica, basket, calcio a 5, tennis, pallavolo, beach volley. Una vera Olimpiade, tante sono state le discipline praticate. Il culmine della manifestazione si è avuto con le premiazioni, tenutesi sabato sera presso il "Villaggio dello sport" cremasco, e con la Santa Messa, celebrata domenica mattina, dal consulente del CSI don Francesco Ruini e dal parroco del Duomo don Emilio Lingiardi, la cui omelia è stata incentrata sul valore dello sport come strumento di educazione dei giovani. L'occasione è stata inoltre la gradita riprova dell'attrazione che la possibilità di praticare dello sport in piazza esercita sui cremaschi, poiché gli impianti, lasciati alla libera fruizione di quanti volevano cimentarsi con il beach volley od il calcio a 5 nel pomeriggio di domenica, sono stati occupati senza soluzione di continuità fino alle ore 18.00, quando gli organizzatori, stremati ma soddisfatti, hanno fatto calare il sipario sulla XII edizione delle Olimpiadi Cremasche. Non resta dunque che darsi appuntamento all'anno prossimo, per l'edizione n°13, da pianificare con attenzione per dare un'immagine dello sport positiva e ricca di contenuti.
53
VITACSI
L’ORA DEGLI ORATORI di Tito Della Torre
L'ORA DEGLI ORATORI
ORATORI
LA CAMERA DEI DEPUTATI APPROVA IL DISEGNO DI LEGGE SUL RICONOSCIMENTO E LA VALORIZZAZIONE DELLA FUNZIONE SOCIALE DEGLI ORATORI Mentre questo numero di Stadium va in macchina, la Camera dei Deputati ha finalmente approvato il disegno di legge n. 388/2001 sul riconoscimento e la valorizzazione della funzione sociale degli oratori. Ora rimane da superare lo scoglio del Senato, ma è possibile che ciò avvenga in tempi assai brevi. Soprattutto, non sono previsti colpi di scena. Il voto della Camera ha infatti messo in evidenza una larga convergenza di maggioranza e opposizione sul provvedimento - 440 voti a favore e solo 19 contrari -, a testimonianza dell'ampia credibilità che l'istituzione oratoriana si è guadagnata all'interno della società italiana. Il disegno di legge 388/2002, di ispirazione governativa, si inserisce nel novero delle leggi-quadro. Ovvero non stanzi fondi direttamente, ma disegna la cornice all'interno della quale le Regioni potranno varare forme di incentivazione e di supporto alle attività degli oratori. Per conto suo lo Stato potrà concedere in comodato propri beni mobili e immobili. Il testo consta di pochi brevi articoli. Con l'art. 1 lo Stato riconosce e sostiene la funzione educativa e sociale svolta nella comunità locale, mediante le attività di oratorio o similari, dalle parrocchie e dagli Istituti religiosi cattolici, nonché dalle altre confessioni religiose con le quali lo Stato ha stipulato un'intesa. Le attività che si vogliono riconoscere e incentivare sono quelle tese a favorire lo sviluppo, la realizzazione individuale e la socializzazione degli adolescenti e dei giovani di qualsiasi nazionalità residenti sul territorio nazionale.
54
Stadium luglio/agosto 2002
Gli articoli successivi della legge assegnano alle Regioni il compito di sostenere nella parrocchia il soggetto che promuove in loco attività connesse alla diffusione dello sport, la solidarietà, la promozione sociale, il contrasto dell'emarginazione sociale, del disagio, della discriminazione razziale, della devianza minorile, della fruizione del tempo
libero. Per il perseguimento di tale scopo, le Regioni stipulano protocolli d'intesa con le diocesi e approvano piani regionali specifici, i quali sono redatti con la collaborazione degli enti ed organizzazioni operanti nel settore, integrati da rappresentanti delle diocesi interessate. I piani regionali possono prevedere l'erogazione agli oratori parrocchiali di contributi per la gestione ordinaria delle attività previste, nonché di contributi in conto capitale per l'acquisto di attrezzature tecnologiche e di attrezzature per l'esercizio delle attività sportive. Bisogna ricordare che la nuova legge, una volta definitivamente approvata, andrà ad inserirsi in un contesto normativo che già vede alcune leggi regionali a favore degli oratori. Più precisamente le Regioni Abruzzo, Calabria, Lombardia, Veneto, Friuli-Venezia Giulia e Lazio hanno già varato leggi in materia. Liguria, Molise, Puglia, Umbria, Basilicata, Marche e Provincia di Trento hanno in corso di esame disegni di legge sugli oratori. La legge nazionale dovrebbe avere anche l'effetto di avviare un'armonizzazione delle leggi regionali, che per il momento, anche se obbediscono tutte al medesimo intento di sostenere le attività parrocchiali di oratorio, talvolta divergono quanto a fini specifici, mezzi adottati e criteri di fruizione degli incentivi.
TUTTOLEGGI a cura di Francesco Tramaglino
IL MODELLO 770/2002 COME CAMBIANO GLI ADEMPIMENTI DEI SOSTITUTI D'IMPOSTA CON L'APPROVAZIONE DEL NUOVO 770 SEMPLIFICATO Semplificare, talvolta, è un po' come lasciare la via vecchia per la nuova: si può raggiungere più velocemente casa oppure smarrire, almeno per un certo tempo, il senso dell'orientamento. È quanto potrebbe capitare, di fatto, a chi abituato al vecchio e famigerato modello 770, scopra gioiosamente che il medesimo è stato semplificato salvo poi avvedersi che di dichiarazioni del sostituto d'imposta adesso ce ne sono addirittura due e con esse raddoppiano anche le scadenze e i relativi adempimenti. Sennonché anche la semplificazione è un investimento: bisogna spremere le meningi per un po' - il tempo sufficiente per fare il callo alla nuova modulistica - e poi ripartire, guadagnando, si spera, in velocità e sicurezza. Con questa premessa vediamo, dunque, cosa cambia nel modello 770 e negli adempimenti del sostituto d'imposta per il 2002. Con il D.P.R. 435/2001 ed il successivo provvedimento del Direttore dell'Agenzia delle Entrate del 21 dicembre 2001, il modello 770 viene scisso in due: il modello 770 SEMPLIFICATO, che ingloba, di fatto, le informazioni contenute fino allo scorso anno nei quadri SA, SB, SC, SD ed SE, (ai quali aggiungere i quadri ST e SX del modello ordinario per comunicare i dati riassuntivi relativi ai versamenti effettuati, alle compensazioni operate ed ai crediti d'imposta utilizzati) ed un modello 770 ORDINARIO, comprendente ancora i tradizionali quadri da SF ad SR (oltre i già menzionati ST e SX). Dunque i 770, come preannunciato sono due, ma quale utilizzare? È presto detto: il
modello 770 SEMPLIFICATO deve essere redatto per comunicare, in via telematica, i dati relativi alle certificazioni rilasciate ai soggetti cui sono stati corrisposti in quell'anno i redditi di lavoro dipendente ed assimilati, le indennità di fine rapporto, i redditi di lavoro autonomo, i redditi diversi: una casistica che comprende, in buona sostanza, la quasi totalità delle operazioni di ritenuta ordinariamente svolte dai Comitati CSI e dalle Società sportive. Il modello 770 ORDINARIO deve, al contrario, essere utilizzato dai sostituti d'imposta, dagli intermediari e dagli altri soggetti che nel 2001 hanno corrisposto somme o valori soggetti a ritenuta alla fonte su redditi di capitale, compensi per avviamenti commer-
ciali, contributi ad enti pubblici e privati, riscatti da contratti di assicurazione sulla vita, premi, vincite ed altri proventi finanziari. Pertanto gli organi territoriali del CSI e le Società sportive che nel 2001 non abbiano effettuato le operazioni precedentemente elencate (ivi compresa l'erogazione di vincite e premi) sono esentate dalla presentazione del 770 ordinario, restando obbligate, nella misura in cui abbiano erogato compensi di lavoro dipendente e/o autonomo, alla mera trasmissione del modello 770 semplificato. Per quanto riguarda le modalità di comunicazione dei due modelli, occorre rilevare che per entrambi è obbligatorio l'invio telematico, per cui o si provvede a farsi rilasciare il PIN di autorizzazione dall'Agenzia delle Entrate, seguendo le modalità espresse sul sito www.finanze.it, oppure occorrerà comunque rivolgersi ad un consulente abilitato alla trasmissione o a un CAAF. Anche i termini per la presentazione del 770 sono differenti a seconda che si tratti di 770 semplificato o di 770 ordinario: - entro il 30 settembre (era il 30 giugno in origine) per il modello 770/2002 SEMPLIFICATO; - entro il 31 ottobre, per il modello 770/2002 ORDINARIO Il modello 770/2002 SEMPLIFICATO è stato predisposto in due versioni grafiche differenti a seconda della valuta (lire o euro) con la quale si intende compilarlo: in lire di colore verde, in euro di colore azzurro. Inoltre, per i dati fiscali vale, per entrambe le ver-
55
TUTTOLEGGI
sioni, lire e euro, la regola del troncamento, senza previo arrotondamento. I dati contributivi dovranno essere indicati, invece, con arrotondamento alle mille lire o all'unità di euro. Altra questione importante è che non è consentito inviare singoli prospetti del modello 770/2002 SEMPLIFICATO, il quale, pertanto, a differenza delle edizioni precedenti, deve essere trasmesso completo. Il contenuto del modello è così articolato: - frontespizio con i dati del dichiarante e l'indicazione del numero totale delle comunicazioni trasmesse relative ad ognuno dei percipienti; - comunicazioni dei dati fiscali e contributivi relativi ai CUD per lavoro dipendente ed assimilati (collaborazioni coordinate e con-
tinuative), alle indennità di fine rapporto, i dati assicurativi INAIL e le operazioni di conguaglio derivanti dall'assistenza fiscale; - comunicazioni dei dati contenuti nelle certificazioni di lavoro autonomo, provvigioni e redditi diversi rilasciate ai relativi percipienti; - prospetto ST che riporta le ritenute alla fonte operate, le trattenute per assistenza fiscale e le imposte sostitutive corredate dell'indicazione dei relativi versamenti; - prospetto SX riportante il riepilogo delle compensazioni effettuate. Il prospetto in cui sono ravvisabili le maggiori semplificazioni è quello relativo al lavoro dipendente e assimilati (comprendente, dunque, anche le collaborazioni coordinate
DOMANDE & RISPOSTE Per l'accesso ai finanziamenti del Credito Sportivo è richiesto il riconoscimento della società sportiva. Di quale riconoscimento si tratta? L'accesso al credito sportivo richiede, tra le altre cose, due diversi tipi di riconoscimento che devono coesistere in capo alla Società sportiva richiedente: - riconoscimento del CONI, delle federazioni sportive o degli enti di promozione sportiva, per il quale è sufficiente l'affiliazione al CSI; - riconoscimento della Pubblica Amministrazione con il quale si acquisisce la personalità giuridica e, pertanto, lo status di associazione riconosciuta: tale riconoscimento si ottiene presentando apposita istanza alla Prefettura competente per territorio (se il raggio d'azione della Società sportiva è di livello nazionale) o presso la Presidenza della Giunta Regionale (se l'associazione, al contrario, opera essenzialmente a livello locale o regionale).
E quali adempimenti richiede la suddetta trasformazione della Società sportiva in associazione riconosciuta, ossia dotata di personalità giuridica? Con l'acquisizione della personalità giuridica l'associazione ottiene la responsabilità limitata al patrimonio sociale dell'associazione; i terzi dunque, esaurito questo, non possono aggredire il patrimonio personale dei singoli soci o degli amministratori. A tal fine l'associazione deve essere in possesso di un patrimonio tale da poter consentire un'adeguata garanzia ai terzi che entrano in rapporti economici con essa. Bisogna in poche parole dimostrare di essere un soggetto onorabile sia operativamente che economicamente. I livelli minimi di patrimonio richiesti sono spesso definiti con leggi regionali. Per quanto riguarda i requisiti richiesti si sottolineano fra i più importanti la
56
Stadium luglio/agosto 2002
e continuative). Esso si presenta, infatti, anche sotto il profilo grafico, come una riproduzione dei CUD già rilasciati a dipendenti e collaboratori ed esige gli stessi dati in essi contenuti, con l'aggiunta delle sole informazioni relative all'assistenza fiscale e di altre semplici comunicazioni. Altra novità degna di rilievo consiste nella possibilità di produrre, in caso di errore, delle dichiarazioni correttive e/o integrative del 770 inviato. A tal fine, spiega l'Agenzia delle Entrate, non è necessario rinviare tutto il modello 770 ma i soli prospetti eventualmente errati o omessi, barrando, sul frontespizio, la casella "correttiva nei termini" o "dichiarazione integrativa".
costituzione obbligatoria con atto notarile, la dimostrazione di avere uno scopo lecito e possibile, la presentazione dei bilanci approvati nell'ultimo triennio, la presentazione di una perizia giurata in caso di possesso di beni e, come detto, provare di essere dotati di un patrimonio adeguato; anche successivamente al riconoscimento l'associazione è obbligata ad ottemperare a numerosi obblighi, quali quello dell'invio di tutte le comunicazioni di variazione di statuti e degli organismi dirigenti, della presentazione dei bilanci annuali, ecc.
Per un dirigente incaricato di organizzare l'attività sportiva è possibile erogare compensi per l'esercizio dell'attività sportiva dilettantistica calcolati in percentuale sulle entrate delle attività dal medesimo promosse? I compensi per esercizio diretto dell'attività sportiva dilettantistica, ex art. 37 legge 342/2000, sono erogabili ai soggetti che esercitano direttamente l'attività in oggetto a beneficio di società e associazioni sportive dilettantistiche. Tra questi soggetti rientrano effettivamente anche i dirigenti incaricati di funzioni di organizzazione e rappresentanza nell'ambito della promozione e organizzazione di eventi sportivi. Tuttavia, per una corretta applicazione delle norme in questione occorre tener presente che i compensi di cui sopra non possono essere concepiti come mera remunerazione di un'attività di marketing o di divulgazione; quest'ultime, infatti sono prestazioni di servizi che devono essere compensate nelle forme ordinarie. Non sembra contrario allo spirito della legge, tuttavia, una remunerazione in forma residuale del dirigente o collaboratore: per esempio è ammissibile che per ogni evento, partita, torneo, promosso o organizzato il dirigente sia compensato con una certa percentuale del ricavato netto (differenza tra entrate e uscite del singolo evento). Nessuna variazione, inoltre, per quanto riguarda la ripartizione dell'onere tra datore di lavoro e lavoratore parasubordinato che resta suddivisa nella misura, rispettivamente, dei 2/3 a carico del committente e 1/3 a carico del collaboratore.
ALMANACCO
POVIGLIO: 7° CAMPIONATO ITALIANO CSI DI RETRORUNNING - 11° GAMBERO D'ORO
Per una volta vale la pena di lasciare le solite corse all'avanti e le solite facce, per cimentarsi in una prova che - come ha scritto qualcuno - serve a non mangiare moscerini correndo, e intanto ti esercita muscoli altrimenti inoperosi. Magari, aiutandoti nella visione con gli originali occhiali-specchio dati come premio di partecipazione: ai lati esterni, lo specchio
retrovisore consente di vedere la strada da fare e gli eventuali avversari che "alle spalle" son davanti. Parliamo di gamberi di corsa e dell'ennesimo appuntamento con quella, che a ragione, viene pubblicizzata come la più antica gara di Retro Running d'Europa. Giunta all'11^ edizione la competizione povigliese non dà segni di stanchezza ed ottiene, anche nel 2002, un notevole successo di partecipazione con 60 concorrenti al via nelle varie categorie ed un folto pubblico lungo tutto il percorso. Il 20 luglio il via: prima prova sui 1300 metri destinata agli under 14 ed ai non competitivi, vinta da Alessandro Pessina e Caterina Aschieri. A seguire partono i competitivi Assoluti ed Over 50 sulla classica distanza di 3000 metri. Dopo una partenza scoppiettante di Andrea Longagnani e Luca Ginanni, la testa della gara è stata presa da Stefano Morselli (vincitore della gara in ben 7 edizioni precedenti sulle 10 disputate) inseguito dal campione uscente Gianmatteo Reverberi. Sul traguardo vittoria per Morselli e la solita Stefania Zambello in campo femminile.
A LIEGI IL CAMP FICEP 2002
Il Belgio ha ospitato quest'anno il tradizionale Camp FICEP estivo. Dal 4 all'11 agosto a Liegi si sono dati appuntamento oltre 150 partecipanti (giovani ed accompagnatori) per dare vita ad una settimana all'insegna dello sport, della riflessione (ogni sera dopo la cena un ragazzo per nazione proponeva temi particolari) e
58
Stadium luglio/agosto 2002
dell'aggregazione all'insegna del divertimento e dell'amicizia. Nutrite le rappresentative di Svizzera, Austria, Germania, Francia, Belgio, Olanda, Polonia e Repubblica Ceca; dodici i ragazzi della spedizione italiana. "Sono state giornate intensissime" - ha commentato al ritorno il capodelegazione del CSI Daniele Pasquini - "abbiamo provato ogni sorta di sport, dall'arrampicata al freesbee, dal badminton al tennistavolo ai giochi in piscina. Mercoledì 7 piacevolissima è stata la scoperta del parco Sixflags come pure la visita di Durbuy, la più piccola città
d'Europa. Originale pure la novità della "puntatina" serale al casinò, dove i ragazzi han tentato la fortuna con gettoni omaggio. Sempre divertenti le serate a tema, ricche di skatch, danze, recite, discoteca, canzoni. In più ancora danza, animazione e gli agguerritissimi tornei dell'ultimo giorni di basket, football, volley ed unihockey, dove comunque il campanilismo nazionalista era sempre stemperato dal carattere misto delle squadre". Finale come sempre dedicato agli scambi di indirizzi, fotografie, con la Messa conclusiva che ben ha reso il clima di frattellanza.
ROMA: PARATE IN PIAZZA Il CSI Roma, oltre all'attività istituzionale, sta seguendo con sempre maggiore attenzione i "grandi eventi" della capitale dedicati allo sport per tutti. L'ultima iniziativa, in ordine di tempo, è "Parate in piazza", un'originale manifestazione organizzata insieme al 2° Municipio, al Corriere dello Sport Stadio e alla Scuola Portieri "Numero 1". Teatro, la grande Piazza della XVII Olimpiade al Villaggio Olimpico, dove, domenica 9 giugno, è stata allestita una porzione di campo da calcio con terreno sintetico ed una porta regolamentare. In mezzo ai pali, si sono alternati più di un centinaio di giovani portieri, alcuni dei quali militanti nelle squadre iscritte ai campionati CSI. Di fronte a loro, alcune vecchie glorie del calcio romano, fra cui Bruno Giordano e Giuseppe Giannini. La sfida, apparentemente improba, fra talenti in erba e campioni di fama internazionale, è andata avanti per tutta la mattinata. Ai giovani numeri uno è stata data una chance: in caso di parata il portiere ha ricevuto un paio di guanti di marca, una t-shirt autografata dal campione ed una foto con lo stesso. Parate in piazza era legata anche ad un'iniziativa benefica: la raccolta di fondi per la costruzione di stanze sterili dedicate ai malati di linfoma nonHodgkins.
FELTRE: VAI COL TANGO! Lo scorso 2 giugno al Palaghiaccio di Feltre si è svolta la 6ª edizione del Trofeo Città di Feltre, gara promozionale di danza sportiva, valida come 1° trofeo CSI di Tango Argentino. Oltre 150 coppie, provenienti dal Triveneto e dalla Lombardia sono scese in pista in tenuta da gran sera a passo di danza nell'evento organizzato dall'A.S. "Lady Giulia Dance". Alla fine il trofeo di tango è andato alla "Nuovo Frack" di Treviso.
A SALERNO UN MESE CON IL "TORNEO DEI RIONI DI GIOVI"
DI CORSA INCONTRO A SAN PIO
Dal 10 luglio al 10 agosto s'è svolto a Salerno il "Torneo dei Rioni di Giovi", rassegna di calcio a 7, organizzata dal circolo Juppiter, cui hanno partecipato 160 atleti (allievi, juniores e open). Con due partite nel programma giornaliero il torneo ha offerto interessanti spunti di gioco. Soddisfatto il presidente del circolo Juppiter, Dalmazio Sapere, che ha seguito con attenzione tutte le fasi dell'organizzazione, sempre presente sui campi di gara, per incoraggiare i ragazzi, ma anche per rimproverali, se necessario. Il massimo dirigente, infatti, si è molto interessato anche all'aspetto "disciplinare" del torneo: ha rimarcato la necessità di punire gli atleti che utilizzino un linguaggio poco corretto e che dimostrino di voler protestare per le decisioni arbitrali.
Giovedì 13 giugno una pattuglia di atleti del Centro Sportivo Italiano è partita da San Giovanni Rotondo per dare vita ad una maratona-pellegrinaggio conclusasi domenica 16 in piazza San Pietro, durante la cerimonia di santificazione di Padre Pio da Pietralcina. La staffetta podistica, organizzata dal CSI dal Gargano alla Capitale, ha toccato luoghi particolarmente significativi e cari a Francesco Fargione, quali Pietrelcina e Venafro. Data la sua connotazione, non ci sono state infatti classifiche, ma il premio più grande per i cinque corridori, dopo la faticosa corsa, è stata la testimonianza del modo in cui la fede può innervare il gesto sportivo. Un intento, questo, sottolineato dall'itinerario prescelto, che non ha scelto la via più breve e facile dalla cittadina pugliese al centro della cristianità. Forza, preghiera, perseveranza, grande slancio emotivo, e desiderio di arrivare hanno quindi dimostrato Luigi Rizzo, 45 anni di Lecce, Giacomo Monti, 52 anni di Roma, Giuseppe Minici, 24 enne e Giuseppe Ruggero, 36 anni entrambi di Siderno (la città di Francesco Panetta), ed Ernesto Venditti di Roma, 35 anni. Questi i nomi dei cinque atleti che nella domenica di giugno hanno raggiunto alle 18,30 la Sala Nervi in Vaticano per accendere il tripode e far ardere così la propria fede sportiva, oltre naturalmente alla devozione verso Padre Pio, maturata nelle rispettive esperienze di vita. 457 chilometri, 30 ore complessive di corsa, sfidando la calura in certi tratti (specie sulle strade del Tavoliere delle Puglie) insopportabile e la fatica, sono il risultato sportivo di questa corsa simbolica che ha unito San Giovanni Rotondo a Roma, toccando appunto Pietrelcina, dopo i 161 km della prima tappa, Cassino, raggiunto venerdì sera dopo altri 125 km e il santuario del Divino Amore, alle porte della capitale, la sera della vigilia della canonizzazione, con altri 166 km sulle gambe. Partiti giovedì 13, dove era stato acceso il fuoco della fiaccola nella basilica maggiore di S. Maria delle Grazie, sull'altare dove Padre Pio la sera del 22 settembre 1968 celebrò la sua ultima messa, seguiti e motivati lungo tutti gli spostamenti da Marco Pasquali, accompagnatore al loro seguito, i cinque si sono trovati a percorrere, assai stanchi, gli ultimi 18 lunghissimi km. Pur rallentando, nessuno ha mollato e ha voluto mancare l'apuntamento con la storica prima maratona per San Pio da Pietrelcina. È probabile infatti che il prossimo 23 settembre, il giorno in cui da oggi si festeggerà San Pio, si riaccenderà nuovamente la fiaccola, a ripercorrere le sue orme, a celebrarne la sua memoria.
FANO: ESTATE ON THE BEACH
Con la fine di luglio va in archivio anche "CSI ON THE BEACH-FANOESTATE2002, manifestazione giunta alla sua 7ª edizione, patrocinata da Provincia di Pesaro-Urbino, Comune di Fano, Assessorato allo Sport e al Turismo. CSI ON THE BEACH ovvero beach soccer, beach basket e beach volley, e i mille tornei che hanno animato le spiagge e il lungomare fanese nei week-end dal mese di giugno fino all'appuntamento finale con il Torneo di pallavolo a squadre miste Volley-Estate, disputatosi il 27 ed il 28 luglio. Il tutto è stato concluso poi con la serata della cena in spiaggia di tutti i partecipanti e dello staff organizzativo, coordinato da Francesco Paoloni, vice-presidente del comitato marchigiano.
Significativa la partecipazione a questa serata di alcuni ospiti dell'Oasi dell'Accoglienza (una struttura di solidarietà di Fano che ospita malati talassemici provenienti da ogni parte del mondo, in attesa di trapianto di midollo osseo nella clinica pesarese del prof. Lucarelli), direttamente arrivati da Betlemme; da un paese in guerra, come la Palestina, a una terra di pace, l'Italia, per trovare dunque le cure necessarie alla loro sopravvivenza; un motivo in più per il CSI e l'Avis di Fano (stretto il rapporto tra le due associazioni, soprattutto in questa manifestazione estiva) per continuare l'opera di sensibilizzazione alle donazioni di sangue, rivolgendosi ai tanti giovani sportivi (oltre 400 alla cena in spiaggia) che possono dare un nuovo significato alla loro voglia di fare sport e divertirsi insieme, non dimenticando la solidarietà. Proprio all'Oasi dell'Accoglienza il CSI fanese ha donato una quota delle iscrizioni dei vari tornei (perfino alcuni atleti hanno rinunciato al loro premio devolvendolo in beneficenza).
59
ALMANACCO
2° GRAN PREMIO NAZIONALE CSI DI MOUNTAIN-BIKE Due giornate molto calde quelle trascorse sabato 15 e domenica 16 giugno a San Giorgio di Perlena piccola frazione del comune di Fara Vicentino. Il comitato provinciale di Vicenza ha infatti ospitato il bellissimo Gran Premio nazionale di Mountain Bike disputatosi quest'anno lungo le strade delle Prealpi vicentine. Si sono date appuntamento a Vicenza le mountain-bike ciessine per il secondo Gran Prix nazionale di specialità. Massiccia è stata la partecipazione all'evento. Attentissimi i giudici di gara e tutto lo staff organizzativo messo in campo dal comitato vicentino, i protagonisti della due-giorni veneta sono stati però i numerosi bikers, presentatisi ai nastri di partenza. Un centinaio le biciclette da montagna che hanno partecipato
alla cronometro a squadre in salita del sabato e alla gara individuale della domenica mattina: molti i gruppi di atleti provenienti da altre regioni; dal Lazio, dalla Lombardia e dal Friuli e perfino dalla lontana Sicilia. In sella si sono sfidati i cuccioli, gli esordienti, i giovanissimi, i juniores, gli adulti, i seniores, i veterani e le donne. Nutrita la rappresentanza regionale di casa con in testa i veneziani e i padovani, con a ruota trevigiani e bellunesi. Bello, suggestivo ed impegnativo il percorso sulle splendide "onde" delle colline che precedono le Alpi tra Breganze e Marostica. Due giri da 11 chilometri abbondanti per le categorie maschili seniores e veterani, uno solo quello previsto per le ragazze e per le donne; percorso a parte per i cuccioli e i giovanissimi che hanno pedalato per sette chilometri. Al traguardo il miglior tempo spetta al vicentino Michele Mattiazzo (cat. adulti), al cucciolo Nicola Savi, e a Tiziano Santini (nei veterani) provenienza S. Marinella. Il più giovane compagno di squadra, Renzo Marasca, ha vinto negli juniores, Riccardo Torres Guillen negli esordienti, mentre il titolo senior se l'è aggiudicato il bellunese Marco Agricola Tra le donne l'ha spuntata invece la bresciana Valeria Giacomelli, e infine nei giovanissimi Andrea Mosconi da Edolo.
BRESCIA: GIOCASPORT 2002 RILANCIA LO SPORT IN PARROCCHIA Da Brescia arriva un segnale forte sulla vitalità dell'istituzione oratoriana e sulle sue potenzialità: oltre 3.500 sono i ragazzi che han preso e prenderanno parte, per l'intera estate e fino ad ottobre, a "Giocasport 2002", un programma ideato dal Centro Sportivo Italiano locale in collaborazione con l'Ufficio Oratori della Diocesi bresciana e l'assessorato provinciale allo sport e al tempo libero. I ragazzi, di età compresa tra i 9 ed i 14 anni, avranno l'opportunità di seguire corsi accelerati di avvicinamento a diversi sport, corsi che saranno tenuti da operatori di società sportive del CSI. Sedici le parrocchie interessate al progetto, dislocate su tutto il territorio della provincia. Ogni parrocchia sceglie una Società sportiva CSI, diversa per ciascuna disciplina cui si è interessati. Il criterio della scelta libera e responsabile del partner tecnico permette alla parrocchia di vincere i possibili pregiudizi, costruendo per di più un rapporto di fiducia con il gruppo sportivo che probabil-
60
Stadium luglio/agosto 2002
mente continuerà nel tempo. Lo schema dell'iniziativa è semplice ed efficace. Nella prima giornata gli operatori presentano ai ragazzi lo sport o gli sport prescelti. Il giorno successivo comincia il coinvolgimento attivo, con giochi che consentono di prendere confidenza progressivamente con le regole ed i gesti tecnici fondamentali di ogni disciplina. Quindi si formano le squadre e nei giorni successivi si comincia a gareggiare. "Giocasport 2002" costituisce la sesta esperienza consecutiva di questo genere costruita dal CSI e dalla Diocesi di Brescia per impegnare i ragazzi durante l'estate, quando le scuole sono chiuse e non tutti possono permettersi di andare in villeggiatura. Interessante è proprio il modo in cui interagiscono i diversi soggetti organizzatori: Diocesi, Assessorato provinciale allo sport e Comitato CSI lavorano congiuntamente a livello di programmazione; parrocchia e Società sportiva collaborano a livello di effettuazione.
MONGRANDO: È FESTA ARALGRANDE A Mongrando, vicino Biella, si trova l'Aralgrande un piccolo angolo di paradiso con una chiesetta che in questi giorni compie 300 anni. Sabato 6 e domenica 7 Luglio - per celebrare l'evento - particolare richiamo ha avuto la quinta edizione della due giorni Aralese, organizzata dal CSI. Nella prima giornata si è svolta la festa degli aquiloni con oltre 50 ragazzi a correre legati al filo amico. Il giorno dopo ha avuto luogo la consueta cronoscalata dell'Aralgrande, gara ciclo-podistica a coppie, dove dopo aver corso uno in bici ed uno a piedi, il miglior tempo di coppia si è aggiudicato la prova. Sempre a Mongrando, nell'ambito dei festeggiamenti della Madonna Assunta, il 14 agosto si è disputata la tradizionale corsa podistica di ferragosto.
AGENDA SETTEMBRE 2002
2/8 Foggia 5/8
>>>
8 13/15
"Happening dei Giovani" Getsemani di Paestum Corso per animatori nei circoli culturali sportivi L'Aquila Stadium for peace Reggio Emilia Stadium- lo sport incontra la piazza Paestum
>>> 14 17
3ª Convention nazionale arbitri e giudici di gara Trento 1° GP Nazionale di Corsa individuale e a staffetta Fano 7ª CorriFano 2002-corsa podistica valida per il circuito CorriMarche Verona
"Happening dei Giovani" - "Lo sport nel segno di Giona" Foggia Il CSI ha programmato nei primi di settembre presso il Santuario dell'Incoronata a Foggia la prima volta dell' "Happening dei Giovani". Da Giona ai giovani d'oggi l'ideale passaggio di testimone è quello della scelta del servizio e del volontariato, quello del ripensamento e della riflessione Sono attesi in Puglia centinaia di ragazzi per questo meeting che vuole essere un "Villaggio delle opportunità", dove si potrà anzitutto fare sport, divertirsi, socializzare, pregare, imparare diverse attività. Sarà di fatti come in un lungometraggio, sceneggiato sul tema del volontariato sportivo, costruito nel corso della settimana dai vari laboratori. Il "girato" vedrà immagini di basket 3x3, calcio a 5 e pallavolo mista, gli sport previsti nel torneo polisportivo. Inoltre all'interno del Villaggio ci sarà un Campus Giovanissimi.
18° Trittico di Porta Nuova in notturna
18° Trittico di Porta Nuova in notturna Verona
>>>
>>>
Ultimo appuntamento settembrino nella città scaligera con il trittico di Porta nuova. Dopo l'esordio del 3 con la staffetta delle due ore, in cui i 6 atleti componenti ogni squadra hanno portato il testimone venti minuti ciascuno, e l'Americana di 20 km, in programma il giorno 10, tocca per concludere alla Gara del Miglio, dove si correranno 12 serie. Inizio gare ore 20,30; si corre in Corso Porta Nuova.
3ª Convention nazionale arbitri e giudici di gara Paestum Nel calcio abbiamo l'arbitro migliore del mondo. Un punto di arrivo e di riferimento anche per i fischietti della nostra associazione. Chissà di bravi quanti ce ne sono anche al CSI. L'appuntamento di Paestum, siamo già alla terza edizione, è dunque oltre ad un momento di incontro, l'occasione per presentare il nuovo regolamento di giustizia sportiva, le norme dell'attività sportiva ed i regolamenti tecnici delle varie discipline. Arbitri e giudici di gara ciessini discuteranno con alcuni ospiti della figura dell'arbitro e del suo specifico ruolo, rispondente al meglio al progetto culturale-sportivo del CSI.
61
ALLO SPECCHIO di don Pietro Sambo
Il gioco e la festa sono caratteri essenziali e qualificanti di tutte le attività associative Molti anni fa, trovandomi in una piccola località della mia provincia, stimolai i miei ragazzi a prendere parte ai Giochi della gioventù in diverse attività, fra cui il tennis. La manifestazione provinciale, in quello sport, non venne ritenuta degna di partecipazione dalle società tennistiche del territorio, al punto che alla fissata gara provinciale si presentarono due sole ragazze, quella che accompagnavo, venuta dalle gare comunali, ed una unica ragazza principiante del capoluogo. Vinse agevolmente chi avevo accompagnato. Ammessa quindi con sorpresa alla fase regionale trovò come avversaria una ragazza con ben altra esperienza perché praticante da anni a tornei anche nazionali. Non mancò però una situazione un po' imbarazzante. Quella tennista, ben qualificata per qualità tecniche, si mostrò grandemente infastidita nel trovare una avversaria a lei nettamente inferiore che comunque la "costringeva" a giocare, visto che non le veniva dato immediatamente "titolo di campione regionale" con il solo atto di presenza e pronta possibilità di andarsene. Invece era necessaria l'attesa di un campo che si rendesse libero; e poi il tempo, sia pur minimo, ma comunque necessario per conseguire un rapido 6-0, 6-0 o 6-1, non ricordo bene. Questo perché aveva da raggiungere una località distante 100 o 200 km, ove partecipare ad
un torneo ritenuto ben più qualificante per lei. Ebbi solo il tempo per chiederle: "Ma così ti diverti?", domanda che mi sembrò logica, vista la frenesia che l'agitava, ma che non ebbe risposta perché si allontanò senza salutare, partendo decisa. In ogni modo non aveva rinunciato ad una partecipazione a quell'incontro svolto con fastidio, nel contesto di una programmazione di gare che invece avrebbero dovuto avere finalità di stimolante propaganda, sicuramente non necessaria per lei, ma per ragazze che nel gareggiare avrebbero dovuto trovare motivazione in un personale piacere e invito a continuare e progredire. Non ho avuto la possibilità di conoscere a quanto sia giunta la "campionessa" regionale. Resta il fatto che non ho più sentito parlare di lei. Quello che allora mi ha preoccupato sono stati i riflessi che quell'esperienza, di cui ero stato parte attiva, poteva provocare in una persona, a maggior ragione se si trattava di una ragazza. La giovane che avevo accompagnata non ha avuto una carriera che possa propriamente venir considerata da tennista. Sicuramente ha avuto occasioni di gare con diverse caratteristiche, anche impegnative, nelle quali, partecipando, ha trovato delle soddisfazioni. Di queste possibilità, di cui mi ha sempre ringraziato, ha riconosciuto
che l'origine e il seguito è venuto da quanto descritto. Rimane superfluo aggiungere che situazioni simili, pur con delle varianti, ho sperimentato altre volte. La vicenda, come analoghe, rivela quanto sia necessario considerare manifestazioni e gare con altre attenzioni. Indubbiamente non dev'essere eliminato o non considerato il risultato che si ottiene: è l'aspetto di ogni gara sportiva. Ma è deviante, soprattutto nei giovani, dare a quello una impropria rilevanza. Si conosce la soddisfazione che più si raggiunge con una vittoria, ed è tanto più riscontrabile in un risultato imprevisto o raggiunto con personale sacrificio. Ma sono altri i valori che vanno ricercati. La capacità di un confronto generante conoscenza e amicizia. La gioia di essere presente in momenti stimolanti. L'esigenza di darsi una guida, educare il proprio carattere all'affrontare situazioni. La novità che ogni confronto determina. Il ritrovarsi con gioia nelle conclusioni. Lo stesso sport professionistico, pur venendo finalizzato a propri obiettivi, spesso fa sentire qualità, comportamenti, moralità, come determinanti necessità reclamate con forza dalle persone che lo praticano e contornano. Che lo sport sia festa non è una qualità: ne è il fondamento perché tale è l'esigenza della persona che lo vive.
63
IL RACCONTO
BLA, BLA... BLATTERATE!
Bla, bla... Blatterate!
La FIFA non tollererà più festeggiament i di tipo religioso. Come se pregare o ringraziare Dio sia diventato un “peccato” regolamentare
Bla, bla, bla... Blatter, il molto chiacchierone e molto chiacchierato capo della FIFA, ha deciso che dalla prossima stagione non saranno più tollerati sui campi di gioco festeggiamenti "di tipo religioso" al termine delle partite di calcio. Evidentemente il ras svizzero del football mondiale è rimasto scioccato dalla squadra del Brasile, che dopo la conquista della Coppa del Mondo 2002 si è riunita al centro del campo per una preghiera di ringraziamento tanto spettacolare quanto sincera. La FIFA, è stato spiegato, non vuole che "sette di vario tipo e credo usino il calcio per farsi pubblicità o trovare nuovi adepti". La giustificazione è quanto meno grottesca: nell'era Blatter coppe e coppette internazionali si sono aperte a pubblicità di ogni specie, e non sempre politically correct. Ma ad un gesto di preghiera, ad un atto pubblico di fede di uno o più giocatori non si può dare spazio. Chissà, se Dio pagasse qualche buona royalty forse Joseph Blatter potrebbe chiudere un occhio, ma gratis non se ne parla proprio. Ci sono varie spiegazioni plausibili all'ennesima sparata di Blatter, uno che non ha mai dato una pedata a un pallone in vita sua ma che pure le ha pensate tutte per rovinare il calcio: porte allargate, rigori corti, doppio arbitro, espulsioni a tempo, rimesse laterale con i piedi e via blatterando. Chissà, forse si è trattato di smania di protagonismo. Secondo alcuni bene informati il motivo potrebbe essere addirittura elettorale: lanciare messaggi trasversali a Federazioni che sono restie a votarlo. Comunque sia, per certi versi e senza volerlo, questa volta Blatter ha reso un favore allo sport e agli sportivi: il suo diktat ha evidenziato, più di ogni discorso teorico, come il calcio spettacolo, nell'intrecciarsi di troppi interessi economici e lobbistici, stia smarrendo anche i valori più fondamentali, se pregare o ringraziare Dio è diventato... un peccato regolamentare. Il cardinale Tonini ha così commentato: "La decisione della Fifa fa pensare che il calcio non sia più sport". Appunto. Ora, grazie a Blatter, non abbiamo più dubbi. edio.costantini@csi-net.it
64
Stadium luglio/agosto 2002