Stadium n. 8/1961

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Jn seconda pagina : TELEOBIETTIVO UNA LETTERA DEL VESCOVO DI NOTO

9n tema pagina:

I Direzione Redazione Æmmniiitraziooe • Roma Via della Conciliazione 1 • t 655561 • 650113

Anno XVI - Al. 8

PROBLEMI

DELLO

SPORT

QUINDICINALE DEL CENTRO SPORTIVO ITALIANO

ZZ

IL CARD. MONTINI PER LA PASQUA DELLO SPORTIVO ALLENIAMO INSIEME

Spedizione io abbonamento pollale • Gr. 2 Pubblicazione re omafffio a tutti eli iscritti

Roma 13 aprile IRCI

CHIUSO IL CICLO DELLE RASSEGNE INVERNALI ALL’APERTO ED IN PALESTRA

Tre magnifici vincitori: Slrazzacaima, Marchetti e Trilligli» nei 2 cainnionati ili corsa campestre e nel tennis ila tav La nostra gioventù in Umbria Quando per teatro di gara si sceglie un ambiente fanta­ sioso, vetusto di gloria e di storia come Carsulae, sugge­ stivo angolo, pur arso dal sole e dal tempo, sopra la col­ lina di Sangemini, a cavallo della antica via Flaminia, an­ cor intatta in queirinconfon­ dibile lastricato che sfida i secoli e la concorrenza... stra­ dale di oggi; quando giovani atleti freschi di mente pur ca­ rica di testi di letteratura ed arte, si trovano a gareggiare in un ambiente che ammuto­ lisce per la sua maestosa bel­ lezza ed imponenza, non do­ vrebbe intervenire un croni­ sta sportivo bensì chi la pen­ na sa adoperare come la ta­ volozza dei più insigni pittori. Proprio così: la visione di Carsulae ha avvinto e con­ quistato tutti coloro che vi son saliti domenica mattina dopo aver ascoltato nella sug­ gestiva dugentesca chiesina di S. Francesco in Sangemini la S. Messa, sottolineata con semplici dolci parole spiri­ tuali, umane e cristiane, da Don Belletti, che è uno dei nostri, uno dei Sacerdoti che i giovani sentono ed amano di più forse perché lui, come tanti e tanti altri del CSI, amano i giovani. La visione di Carsulae, pun­ teggiata di bandierine rosse e verdi e gialle che indicava­ no ai giovani competitori il giusto cammino della corsa, ha reso ancor più responsa­ bili gli atleti, ha ricordato lo­ ro, chissà ?, le gesta dei le­ gionari romani che questa terra e questa strada percor­ revano instancabili, per mi­ glia e miglia. Le gare dunque, trovato lo ambiente ideale, impegnativo, severo forse per la categoria minore, hanno avuto uno svi­ luppo dinamico, vivace, im­ placabile sul finale come si

addice a competizioni che de­ signano il migliore in campo nazionale ed in senso assolu­ to a conclusione di una intera stagione. La corsa campestre è il pri­ mo passo, il primo esercizio dell’attività fisico-agonistica, non solo dell'atletica leggera. Nei Paesi dove lo sport è in­ teso come si conviene, nella giusta espressione, non v’è

praticante di qualsiasi disci­ plina che nell'inverno non partecipi ad una serie di corse campestri: dallo schermidore al nuotatore, dallo sciatore al pesista, dal lottatore al pu­ gile e persino a quelli che praticando sport motoristici si pensa non abbiano biso­ gno di elasticità fisica e di allenamento di gambe e di polmoni. Invece proprio colo-

SI RIUNIRÀ’ NEI GIORNI 6 E 7 MAGGIO

L’Ordine del Giorno del prossime C. D. llllllllllllllllMIIIIIIffllllllllllllIflllillHllim Il Consiglio Direttivo Nazionale del Centro Sportivo Italiano si riunirà a Roma nei giorni 6 e 7 maggio allo scopo di esaminare un im­ portante Ordine del Giorno. I lavori inizieranno la mattina del giorno 6 e si protrarranno per tutta la giornata per riprendere il giorno successivo. Ecco l’Ordine del Giorno: — STATUTO E REGOLAMENTO - Relazione Commissione; discussione e approvazione. Re— ATTIVITÀ’ AGONISTICA E GIOVANILE (azione Commissione; discussione e appro­ vazione. — BILANCIO CONSUNTIVO - Relazione Com­ missione Finanziaria. — COMUNICAZIONI DELLA PRESIDENZA: a) attività formativa (Pasqua dello Sporti­ vo, campi scuola); b) attività organizzativa (situazione tessesamento, propaganda periferica, fun­ zionamento Comitati Regionali); c) attività agonistica (campionati in corso e attività propagandistica); d) politica sportiva; e) varie.

ro che esplicano, pur statici nell’apparenza esercizi agoni­ stici con l'ausilio di mezzi o strumenti diversi, il cavallo, la moto, l’automobile, il mo­ toscafo, ecc. abbisognano di una pratica fisica elevata se non eguale a quella dell’atle­ ta propriamente detto. Ma... torniamo a Carsulae, a respirare ancora a pieni pol­ moni l’aria balsamica dei col­ li umbri di Sangemini, terra benedetta e salubre dalle cui viscere scaturisce .acqua mi­ racolosa. Torniamo a Carsulae per vedere allineati alla par­ tenza, sullo spiazzale dei Tem­ pli, di fronte all'arco romano, che è giusto al vertice del poggio, i sessanta allievi im­ pazienti al «via» e subito se­ guirli nella veloce rincorsa pei campi dove affiorano pie­ tre inasportabili per la gelosa vigilanza che la Sovraintendenza alle Belle Arti pone su di esse. Sono sessanta che si affollano nei primi metri ma ben presto si distendono in lunga sconnessa fila indiana e innanzi non resta che un gruppetto che via via perde delle unità. C’è Zapponi di Mantova, c’è il piccolo Collu di Ales, inconfondibilmente sardo, c’è il longilineo lucche­ se di Barga Sergio Marchetti che lo scorso anno mancò per un soffio il traguardo che fu del siciliano Valente, c'è an­ che il trentino Bianchi e af­ fiancati il vicentino Pastorel­ lo, il bergamasco Falconi, il cagliaritano Mura, l’abruzze­ se Dolente, il partenopeo Jannone, il tarantino Vendola: un mosaico di colori, di magliet te vivaci, un ansimare col­ lettivo che non consente di decifrare gli accenti e i dia­ letti. Questi li udremo poco dopo, al traguardo, nel con­ vulso commento che ognuno NATALE BERTOCCO (Continua in 3. pagina)

Carsulae (Terni) - A sinistra il vittorioso arrivo di Marchetti; a destra: quello di Strazzacappa

LAUREATI SU UN PERCORSO COMPLETO PER LE MOLTE DIFFICOLTA’

Uno studente ed uno “scalpellino,, prevalgono tra i "ruderi,, di Carsulae - T-

TERNI, aprile Carsulae ha presentato ai fi­ nalisti 1961 del Campionato di corsa campestre del Centro Sportivo Italiano un percorso severo, che non ha risparmialo nessuno: solo chi era prepa­ rato a fondo od era provvisto di mezzi naturali non comuni ha potuto portare a termine le gare. Ed infatti se tra gli allievi ha prevalso un atleta come il lucchese Marchetti, dotato di mezzi atletici veramente note­ voli e tali da consentirgli un futuro ricco di promesse an­ che per l'attività su pista, tra gli juniores il successo è stato conquistato di forza dal pa­ dovano Strazzacappa, un ele­ mento tagliato a colpi d'ascia per questo genere di gare, che richiedono fiato, garretti solidi e soprattutto coraggio fermo. Due vincitori di caratteristi­ che diverse, quindi, per un percorso variato, ricco di sali­ scendi, ora erboso, ora sassoso.

NELLA PALESTRA DI TERNI TRA.UN PUBBLICO DI TECNICI ED APPASSIONATI

Il trevigiano Trifoglio campione di “singolo,, dopo serralo spareggio con Roncaglia e De llarchis Lodevole, ma non sufficiente per emergere, la buona volontà degli altri partecipanti alla riuscita manifestazione Il più lusinghiero c inspera­ to successo propagandistico ha arriso al Campionato Nazio­ nale Tennis da Tavolo 1961, categoria Juniores: Terni, cit­ ta più nota in Italia per il suo poderoso complesso industria­ le ed il colore politico vermi­ glio, che per la sua passione pongistica, ha risposto invece con la proverbiale ospitalità della gente della « verde Um­ bria », con un calore ed un en­ tusiasmo che non ci è stato dato di riscontrare in altre pre­ cedenti occasioni. Sul campo il pubblico, numeroso e chiassoso come non mai, è stato il primo protagonista della riuscita con­ tesa del C.S.I. . Grazie quindi alla laboriosa popolazione Ternana, alle au­ torità per la comprensione e la collaborazione dimostrata in ogni occasione e particolare. Ma un grazie speciale agli ami­ ci del Comitato di Terni per l'impegno col quale, superan­ do le tante difficoltà e sacri­ fici sono riusciti ad organiz­ sare la manifestazione il cui felice esito torna a tutto loro onore e legittima soddisfa­ zione. Per l'intenditore di palato fi­ ne, note un po' dolenti dal punto di vista tecnico, chi* mai come quest’anno il livello ci e sembrato cosi scadente tanto che non sarebbe male approfondire l’indagine c ri­ cercare le cause: si pensi che gli otto finalisti provenivano da tutta una serie di elimina­ torie severe, nelle quali sono riusciti i migliori: sicché il critico nc conclude (se tanto

dà tanto!) che il livello tec­ nico del C.S.I. è mollo in bas­ so. Mi» abbiamo detto per lo intenditore perchè d’altra par­ te è risaputo e ripetuto fino alla noia che il CSI non fa dello sport per i campioni cd i Sivori, i MaSpes, non alli­ gnano nelle ns. file: .il Centro sportivo Italiano i campióni li concepisce, li porta in gesta­ zione, ma, appena vengono al­ la luce .ecco che arriva l'at­ tività federale a raccogliere i frutti cd i sacrifici dei nostri tecnici e dirigenti. Il CSI vuo­ le solo propagandare lo sport Ira i giovani e, da questo punto di vista, abbiamo detto, il campionato è riuscito in pieno. Passando ai singoli parteci­ panti diremo che, rispettando le previsioni della vigilia, Tri­ foglio, Roncaglia c De Mar­ chi* rispettivamente classifi­ catisi nell’ordine, non hanno tradito le aspettative che li davano come lavoriti- Il t re­ ggiano Trifoglio (ed il tabel­ lone dei risultali inequivoca­ bilmente lo attesta) è stato il migliore di tutti elevandosi so­ pra gli altri per una certa classe latente appena in em­ brione. Deve peraltro lavora­ re sodo e qualche ulleriqrc soddisfazione di certo non gli mancherà: ha una discreta agi­ lità. difetta come i compagni in campo, di esperienza acqui­ sibile solo colla assidua pra­ tica dettata dalla « passionaccia ». Roncaglia di Modena invece ha dimostralo una piacevole

ed apprezzabile aggressività, ma c caotico, arruffone, istin­ tivo, senza un minimo di gio­ co ponderato: Roncaglia at­ tuale non è di quelli che si costruiscono il punto a poco a poco, con diligenza ed astu­ zia. Se capita l’occasione spa­ ra: ora non sempre le ciambel­ le riescono col buco, nè sem­ pre si incontrano avversari di­ sposti a fornire la manna dal cielo. Al comando De Marcpis, che è già la seconda volta che tcn-

la la scalala al titolo, era trop­ po sicuro di vincere; ed in­ fatti ha perso! Ha perso sen­ za attenuanti e dimostrando che un altro anno di attività non ha voluto dire proprio niente per lui che non ha ac­ quistato in esperienza e tec­ nica. Pure milita in una so­ cietà ed in una città dove ha occasione di vedere e gioca­ re con atleti di classe supe­ riore. • Gli altii partecipanti tutti sul piano della normale ammi-

n ¡strazio ne: buona volontà in Jacono, ma quanta strada da compiere. Lo stesso discorso per Masacchio. Ma sovente la buona volontà fa andare avan­ ti ed è ciò che auguriamo ai due simpatici atleti, a Ghida, De Ritis e a Bettoli che pur mettendocela tutta, sono sta­ ti gli sfortunati protagonistici di questa giornata Ternana che ha segnato un altro punto al­ l'attivo per la grande famiglie del Centro Sportivo Italiano. ALESSANDRO PAOLONI

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senz'altro di una durezza più adatta al campione già forma­ to che non al giovane esor­ diente o quasi. Tuttavia un percorso che garantisce al cen­ to per cento sulle qualità dei vincitori e di tutti quelli che sono riusciti a lottare fino in fondo per accaparrarsi i primi posti nelle classifiche finali. La partenza veniva data al centro della zona archeologica di Carsulae; su un vasto prato, lungo il quale i concorrenti hanno preso l'aire per compie­ re un ampio giro. Il sole scal­ dava assai più del normale pei una mattinata di aprile ed aveva richiamato svariale cen­ tinaia di persone ad assistere alle gare, provenienti da Terni da Sangemini, da Cesi e da tutte le altre piccole località della zona, per le quali la ma­ nifestazione ha costituito moti­ vo di una eccezionale, festa. I concorrenti avevano rag­ giunto la zona delle gare da Sangemini, dove avevano se­ guito la S. Messa nella vec­ chia ed accogliente Chiesa di San Francesco. I preliminari venivano sbrigati a tempo di record, grazie alla solerzia dei giudici, guidati da Papperini c Rinaldi. Partivano gli allievi. I piu sprovveduti ritennero di imprimere alla gara un rit­ mo troppo sostenuto e ne avrebbero pagato successiva­ mente le spese: non per nulla ben 16 concorrenti terminava­ no la loro gara prima di pas­ sare sotto lo striscione del traguardo! La prima parte del percorso era la meno dura e per que­ sto la più invitante: al sorgere delle prime serie difficoltà tuttavia, gli atleti cominciava­ no a sgranarsi ed i forfait pre­ sero a susseguirsi pressoché ininterrottamente. Per molti, ad un certo punto, solo una estrema forza di volontà riusci­ va a tenere in moto le gambe, A metà circa della gara conduceva il maceratese Tu baldi, il quale tuttavia stava per pa­ gare lo scotto del suo sforzo eccessivo con il ritiro. Il marchigiano era seguito dal prudente Marchetti, il fu-

SULLO SLANCIO DI UNA INTENSA OPERA DI

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turo vincitore, dal sardo Collu­ da Parisi e da Montagna. Di questi tre, soltanto Collu avreb­ be resistito fino al traguardo, mentre gli- altri due avrebbero aneliessi dovuto cedere alla durezza del percorso, finendo rispettivamente 14.mo e 34.ino! Saranno invece il mantovano Zapponi ed il trentino Bianchi a mettere in luce le loro doti di fondo, riuscendo ad uscire alla distanza e piazzarsi ai po­ sti d'onore, il primo perfino superando Collu. Marchetti si manteheva pru­ dentemente - nelle primissime posizioni, forte dell'esperienza dello scorso anno a Loretò, che gli costò negli ultimi metri la vittoria. Quando si vide quasi raggiunto dagli inseguitori, do­ po il crollo del battistrada, sta­ va per cedere, soprattutto co­ noscendo la propria debolezza in salita. Guardatosi tuttavia intorno e resosi conto che l’in­ certezza apparente degli avver­ sari era in effetti nuli’al tro che affaticamento, ha prodotto il

LE CIFRE PARLANO CHIARO ANCORA UNA VOLTA

La solidità del nostro calcio confermata dai "provinciali,. Dopo le Olimpiadi si è for­ malo in Italia un euforico cli­ ma sportivo e sono piovuti sul­ le scrivanie più accreditate progetti ed indirizzi che avreb­ bero dovuto trasformare l'Ita­ lia la prima nazione del mon­ do nel campo dello sport. Non elenchiamo le varie di­ scipline sportive verniciate dallo smalto più luminoso che sono state poste allo studio dalle competenti autorità. Il giuoco del calcio, che come disciplina sportiva rappresenta la maggiore attività nazionale, si è vestito con gli abiti di « Cenerentola » o di parente

PROPAGANDA

Si pregredisce ciwfqw? nella pallavele Siamo entrati nella fase cul­ minante delle eliminatorie pro­ vinciali del Campionato Na­ zionale di Pallavolo. Alla C.T.N. sono giunti già parecchi verbali di gara e in tutti si denota sin da ora, au­ gurandoci che seguiti, un net­ to miglioramento in fatto dì partecipazione rispetto agli an­ ni precedenti. Segno questo che i Corsi nazionali estivi stan­ no dando i loro frutti. Ma passiamo ad elencare qualche esempio. Cominciamo da Aosta. Mai nel capoluogo della Valle vi era stata una se pur minima parvenza di attività pallavolistica ; è basta­ to che alcuni uomini armati di buon;» volontà decidessero di dar vita alla pallavolo per­

che dopo un periodo di am­ bientamento (allenamenti, le­ zioni teoriche e pratiche ecc...) i ragazzi die erano stati at­ tratti da questa nuova disci­ plina, si organizzassero in squa­ dre per dar vita ad un cam­ pionato « regionale » che ha superato ogni aspettativa, vuoi per il numero delle squadre partecipanti, vuoi per il modo in cui è stato organizzato. Tanto per provare che con la buona volontà si riesce a lutto, diremo che il Campio­ nato Valdostano si è svolto dal 28 gennaio al 25 marzo ed an­ che se sì è giocato nella locale palestra CONI bisogna pur ri­ conoscete che palestra o no, Aosta d'inverno non c certo San Remo o qualche altra lo-

calità della Riviera; da notare ancora che si è giocato per­ fino alle dicci di sera! Dopo questa breve panora­ mica su di una fase di un Comitato che pallavolisticamente è agli inizi, non ci re­ sta che augurare sia ad Aosta che*1 agli entusiasti animatori Scoffone c Riessendo, di con­ tinuare su questa strada. Da Aosta a Benevento. Di questo comitato ci sono per­ venuti finora solo i verbali di gare riguardanti la categoria ragazzi e possiamo dire che è stata una magnifica sorpre­ sa,, tanto, più che le squadre partecipanti sono stale cin­ que. Anche a Benevento, dob­ biamo dirlo, si lavora bene; e d'altro canto si potrebbe fare

ajiehe qualcosa di piu visto che con i Corsi estivi la Pre­ sidenza ha creato per il Co­ mitato ben 5 allenatori, men­ tre dai referti arbitrali si no­ ta che, malgrado la sua non indifferente mole, il solo Cu­ sano è sempre sulla breccia. Comunque la fase è riuscita in modo egregio, gli atleti so­ no stali impegnati per più giornale e questo, in fondo, è l'unica cosa che conti. Augu­ riamo ora a Benevento di non lasciarsi sfuggire questo picco­ lo patrimonio di giovanissimi, anzi, se possibile, tentare di raddoppiarlo ( i giovani non mancano, specie nelle Associa­ zioni GIAC); si tratta solo di sensibilizzarli ed il vivaio do­ vrebbe essere cosi assicuralo.

suo sforzo. Il coraggio gli è ve- calabrese Gallo. Strazzacappa unto quando ha veduto che comunque non scherza ed ha nessuno gli teneva ormai piu già tagliato le gambe a parecdietro: ha dato tutto ed ha \ chi: alla fine della gara anche vinto con un largo margine di । qui saranno pili di dieci i ri­ distacco, consacrandosi cani- tirati ! pione di considerevole levatura. • .4 metà gara, dietro il tenace Potrebbe veramente fare molto veneto si fa luce ancora Gallo, su pista, se trovasse il tempo.che tuttavia sarà destinato a di allenarsi come si deve. , pagare lo sforzo, in quanto non riuscirà ad andare oltre il Non meno drammatiche le quinto posto finale. Seguono il fasi della gara juniores, più laziale Pavoni (che si ritirerà) lunga e quindi ancor piu mas­ e quindi tutti quelli che trove­ sacrante, tanto più che il caldo remo nei primi posti finali: si faceva sentire in maniera nell'ordine di passaggio Bazzo­ assai più sensibile. L'esperienza ni, Valente, Siano, Bozzetto e precedente degli allievi fece Rizzo. tuttavia scuola e la partenza La lotta è entrata nel vivo fu molto più prudente, stavolta. ed è assai più dura di quel Qui c’è un uomo eia battere che possa sembrare: conoscen­ e si chiama Strazzacappa: è do la resistenza di Strazzacap­ lui che farà il bello e cat­ pa, tutti lo attaccano a fondo, tivo tempo, perché tutti si tentando di stroncarlo prima di metteranno alle sue calcagna avvicinarsi al traguardo: il ti­ per controllarne dappresso le tolo è ormai in palio tra i pri­ mosse. mi sette od otto concorrenti. Ad un quarto dì gara è in­ SERGIO GATTI fatti guì il padovano a con­ (Continua in 3. pagina) durre, seguito da vicino dal

Da Benevento a La Spezia. Questo è un Comitale molto giovane, c la sua esistenza è stata travagliala, ma abbia­ mo notaio, specie per quanto riguarda la pallavolo, una ta­ le ansia di fan? che, ne siamo sicuri, quando le cose inco­ rni nceranno ad essere incana­ late sulla giusta via saranno molte le soddisfazioni che La Spezia potrà darci. Accanto a questi nomi «gio­ vani » si pongono quelli dei vecchi come Ravenna. Manto­ va, Modena. Tralasciamo i pri­ mi due che si mantengono sul­ le linee, da tempo conquista­ te, di quell’aurea mediocrità ALVARO GAETANI

(Continua in 2. pagina)

povero. Possiamo ben afferma­ re che nei riguardi del giuoco del calcio non si è riversata la attenzione di tanti illustri pro­ gettisti di programmi, che non hanno inteso di considerare io sport della palla rotonda de­ gno di avere le caratteristiche delle altre discipline sportive. Secondo noi il giuoco del calcio, e veramente a torto, si viene ad identificare nel cerchio doro delle massime divisioni dove il’ vorticoso giro di cen­ tinaia di milioni e talvolta di miliardi, fa assumere a que­ sta disciplina l'aspetto meno accettabile ai puristi delle at­ tività sportive. La verità ci dice che la Federcalcio, gli enti di propagan­ da, e ci si consenta di porro in prima linea il CSI, rappre­ sentano la parte più vitale, con riferimento al numero dei tes­ serati, dello- sport nazionale. Tutti abbiamo sentenziato che vi sono discipline sportive basilari che devono essere pro­ pagandate perche, oltre tutto, rappresentano i presupposti vitali per la formazione di un atleta. Noi pur concordando con tali tesi non possiamo tra­ scurare. vedendo la . situazione su un piano squisitamente pra­ tico, che centinaia di migliaia di giovani praticano il giuoco del calcio e la loro forza com­ plessiva supera tutte le altre organizzazioni agonistiche. Di fronte a tale insmentibile verità il CSI, convinto propu­ gnatore di altre discipline sportive, non poteva nè può essere assente nell'attività cal­ cistica. Nell’attuale stagione nel nostro settore abbiamo avuto delle importanti inno­ vazioni rese possibili dalla Convenzione FIGC-CSI e dallo

spirito effettivamente collabo­ rativo dimostrato nei nostri riguardi dai dirigenti nazio­ nali e periferici della Federa­ zione Italiana. Giuoco Calcio. Il CSI rappresenta un im­ portante entità nella vita cal­ cistica nazionale, è una entità che si esprime nel ragguarde­ vole numero dei suoi tesserati, dei suoi dirigenti tecnici e per vari «Groppo arbitrali» costi­ tuitisi in moltissimi Comitati dove localmente vi è carenza di arbitri federali. Quest'anno la categoria « di­ lettanti », ex juniores, doveva rappresentare il punto di for­ za della nostra Organizzazio­ ne. Viceversa in tale settore abbiamo avuto per l'attività ufficiale un ceno regresso do­ vuto essenzialmente all'impor­ tante innovazione rappresenta­ ta dal fatto che la nostra ca­ tegoria « dilettanti » è nello stesso tempo un’attività del CSI c federale. Abbiamo rile­ vato nella nostra periferia un certo disorientamento, tino al punto che la maggior parte dell’attività viene svolta non nel campionato ma in tornei e nell attività ricreativa. Pur comprendendo che l’es­ senziale è di svolgere attività calcistica, avremmo preferito che tutti i nostri Comitati si fossero indirizzati, come negli scorsi anni, verso i campio­ nati. La nostra categoria Ragazzi è effettivamente un" imponente fonte di enetgie, un vivaio gio­ vanile che spicca oltretutto per il suo contenuto tecnico. I campionati ragazzi a conclusio­ ne delle fasi provinciali posGENEROSO DATTILO (Continua in 2. pagina)


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