STADIUM
Via della Conciliazione, 1 - 00193 Roma www.csi-net.it N. 8 - agosto 2004 - 0,80 euro Sp. in abb. post. D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N° 46) Art. 1 Comma 1, DCB Roma
LA MEDICINA ORA C’È, MA IL CALCIO MALATO LA RIFIUTA di Edio Costantini Il 23 luglio la Commissione parlamentare d’inchiesta sul calcio ha presentato pubblicamente la propria diagnosi dei mali che affliggono lo sport più amato dagli Italiani, nonché le ricette per avviarlo almeno alla convalescenza. La Commissione era stata costituita dopo che la scorsa estate - passata tra scandali, ricorsi in tribunale e vuoti di potere - aveva regalato all’opinione pubblica l’immagine di un calcio alla deriva etica, finanziaria e gestionale. Nelle conclusioni dell’organismo parlamentare d’indagine non sono mancati interessanti elementi di novità.
5 SETTEMBRE
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IL CSI A LORETO insieme all’Azione Cattolica Il Centro Sportivo Italiano si prepara a bissare l’incontro con Giovanni Paolo II, avvenuto il 26 giugno in Vaticano. Il nuovo appuntamento con il Pontefice è fissato per la mattina del 5 settembre, a Loreto, come apice e momento conclusivo della Festa-pellegrinaggio “Sei tu la dimora di Dio”, che Csi e Azione Cattolica hanno programmato nella cittadina marchigiana nella prima settimana di settembre. L’idea del Csi di partecipare alla grande festa pellegrinaggio dell’Azione Cattolica Italiana, risale alla scorsa primavera. Riflettendo sulle proprie radici, in occasione dei preparativi per il 60° di fondazione, il Csi non volle dimenticare i suoi primi passi, nel 1944, come opera dell’Azione Cattolica, di cui continuò ad essere una “costola viva” fino a quasi tutti gli anni Sessanta. Riscoprire l’identità di missione tra Csi e Azione Cattolica, come associazioni di laici impegnati che si mettono al servizio dei piani pastorali delle parrocchie, in particolare per ciò che riguarda i giovani, è dunque diventato un impegno prioritario per entrambe le associazioni. Ed ecco il programma definitivo dell’evento lauretano per quanto riguarda la partecipazione Csi. Giovedì 2 settembre Loreto - Staffetta “Cento metri per la pace”, che proseguirà ininterrottamente fino alla mattina del 5. Venerdì 3 settembre San Benedetto del Tronto (mattina) Convegno “La funzione sociale ed educativa degli oratori” promosso dal Csi. L’iniziativa si collega agli sforzi che l’Associazione sta portando avanti da più di un anno per la creazione di circoli culturali sportivi nelle parrocchie e negli oratori, nonché per l’individuazione e la formazione di diecimila operatori parrocchiali. Loreto (pomeriggio) - Convegno “La profezia di La Pira per la città” promosso dall’AC. Sabato 4 settembre Ancona - Incontro festoso, con musica e giochi allo stadio “Del Conero” per circa 35.000 ragazzi tra i 6 ed i 14 anni, sia del Csi sia dell’AC. Loreto - Incontro sul piano di Montorso per i giovani fra i 15 ed i 30 anni. È qui che lo sport avrà un suo ruolo preminente all’interno della festa. Loreto - Incontro per gli adulti allo stadio “Salvo D’Acquisto” e in altri luoghi lauretani, per momenti animati da testimonianze, spettacoli, gare sportive, musica, veglia e preghiera. Domenica 5 settembre Loreto - Celebrazione eucaristica presieduta dal Papa. Loreto - Quadrangolare di hockey in carrozzina elettrica per atleti affetti da distrofia muscolare. A tale iniziativa sono state invitate quattro tra le migliori società che hanno disputato il campionato nazionale di Weelchair-hockey Csi nella stagione 2003-2004. Andrea De Pascalis
Ne ricordo quattro: necessità che il calcio professionistico investa in formazione del management, essendo l’impreparazione gestionale dei dirigenti tra le principali cause di crisi del settore; esigenza di restituire credibilità ed efficacia al sistema istituendo una Authority indipendente di controllo; opportunità di contrastare la violenza da stadio attraverso l’uso dello strumento preventivo e non solo di quello repressivo; esigenza “di recupero dei valori fondanti dello sport da parte di tutto il mondo del calcio professionistico. Il principio fondamentale alla base dell’attività
sportiva deve tornare ad essere la crescita della persona e la sua educazione”. Il rapporto della commissione conclude così: “Occorre quindi promuovere lo sport come valore educativo, come virtù capace di rimettere al centro le persone e aiutarle a crescere, non soltanto nelle proprie abilità e competenze tecniche, ma come fattore di sviluppo dei nostri livelli di civiltà, come capitale umano a disposizione di tutta la nazione”. Su questi ultimi punti la commissione ha ripreso alla lettera le istanze presentate in audizione dal Centro Sportivo Italiano. Si potrebbe esserne
soddisfatti, ma è meglio non farsi illusioni, perché è fin troppo facile prevedere che nulla cambierà dentro e intorno al calcio italiano. È già indicativo che di tutto il lavoro svolto dalla commissione, sui giornali abbia trovato spazio solo la questione della ripartizione dei proventi televisivi tra società professionistiche grandi e piccole. A troncare qualsiasi velleità di riforma ci hanno pensato i massimi esponenti del movimento calcistico dichiarando, all’indomani della presentazione del rapporto, che non c’è nulla da cambiare, perché meglio di così... si muore. Prima o poi,
continuando di questo passo, con un tale modo miope, approssimativo, lobbistico e spaccone di gestirsi, il grande calcio professionistico finirà prima o poi con il collassare e poi morire davvero. Potrebbero essere fatti suoi, se non fosse che la crisi del calcio minaccia di trascinare nel fondo anche tutto il resto del nostro sistema sportivo, che ad esso è legato a doppio filo, volente o nolente. Cosicché rivendicare oggi il diritto e la necessità ad avere un calcio più sano e più limpido non è un inutile moralismo, ma un modo per cercare di salvaguardare il futuro di tutto lo sport nazionale.
INTERVISTA - Paola Bignardi, Presidente di Azione Cattolica, apre un nuovo dialogo con il Csi ))))))))
COLLABORARE PER CREARE i cittadini del futuro
L’Azione Cattolica si prepara al grande pellegrinaggio in programma a Loreto dall’1 al 5 settembre prossimo, quando incontrerà il Papa in quello che sarà l’unico viaggio in Italia del Pontefice da qui alla fine dell’anno. Ne parliamo con Paola Bignardi, recentemente confermata Presidente nazionale, facendo brevemente il punto sull’Associazione dopo i momenti difficili coi quali si è dovuta confrontare negli scorsi decenni. “Dopo la crisi”, ricorda, “iniziata dopo il 1968 con lo sviluppo di nuove esperienze associative, soprattutto in campo giovanile, abbiamo vissuto alcune difficoltà organizzative dalle quali però l’Azione Cattolica ha saputo uscire con rinnovato slancio. Abbiamo preso atto che erano cambiati i modelli formativi e, dopo una fase di analisi della situazione, c’è stato un ripensamento a cui è seguita la revisione degli statuti, superando i quattro “rami” tradizionali per istituirne solo due (giovani e adulti) e dando particolare rilievo al protagonismo dei più piccoli, con la costituzione dell’Azione Cattolica Ragazzi (Acr)”. Nei momenti di massimo sviluppo numerico, ogni parrocchia italiana vedeva rappresentate le varie associazioni dell’Azione Cattolica. Oggi non è più così: “Tuttavia”, sottolinea la presidente nazionale, “la parrocchia è ancora molto importante, a patto però che abbia un’anima missionaria. La sfida si gioca su questa nuova immagine della parrocchia, la quale deve sentirsi mandata e rivolta non solo ai credenti e ai praticanti, ma a tutti quanti abitano sul territorio. Un aspetto particolarmente suggestivo della vita dell’Azione Cattolica è che non ci sono più
elementi scontati e c’è quindi maggiore spazio per la creatività”. Uno spazio se lo sono conquistati in questi anni anche i movimenti, una nuova realtà dinamica della Chiesa, che agli inizi ha creato dei problemi anche all’Azione Cattolica: “Oggi”, afferma Paola Bignardi, “stiamo vivendo una stagione molto bella, dopo momenti di conflitto e di estraneità reciproca: ci si è aperti al dialogo, si sperimentano significative convergenze: sta nella responsabilità di chi guida cogliere questa strada nuova di comunione”. Il discorso sull’attualità non può evitare l’argomento del disagio giovanile, che le cronache quotidiane ci documentano con
di Angelo Montonati* molteplicità di aspetti preoccupanti: “Si tratta”, osserva la Presidente nazionale, “di un fenomeno che è il riflesso della crisi della nostra società e che si ripercuote qui in maniera più drammatica. Da parte nostra, cerchiamo di offrire luoghi di vita che diano ai giovani fiducia nel futuro, realtà che credano in loro. In settembre ci ritroveremo con il Santo Padre per il grande pellegrinaggio di Loreto: ebbene, le nuove leve sono quelle che in questo momento rispondono di più. A questo proposito vorrei ricordare un evento che lo ha preparato: l’incontro di Chianciano, svoltosi il 16 e 17 aprile scorso sul tema ‘Vivere la partecipazione nella scuola’. Avevamo ipotizzato l’arrivo di 800 studenti, con nostra grande sorpresa ne sono giunti circa duemila. Questo ci ha dato modo di misurare le risorse e le attese del mondo giovanile”. A Loreto, il momento culminante sarà quello di domenica mattina 5 settembre, allorché Giovanni Paolo II presiederà la cerimonia di beatificazione di tre giovani dell’Azione Cattolica: uno spagnolo, Pietro Tarrés e due italiani: Alberto Marvelli e Pina Suriano. “Tutta la settimana del pellegrinaggio”, prosegue Paola Bignardi, “sarà ricca di eventi importanti: feste, incontri e convegni si terranno nelle diverse città delle Marche a partire dal 28 agosto. Sono attesi circa
diecimila giovani, che diventeranno cinquantamila nella giornata di sabato; ad essi le famiglie delle parrocchie hanno offerto generosa ospitalità. In questo clima di amicizia sarà bello scambiarsi conoscenze riguardanti la storia e la cultura delle città interessate, nonché idee ed esperienze preziose per l’attività futura”. L’incontro di Loreto segnerà anche l’avvio di un nuovo rapporto di collaborazione tra l’Azione Cattolica e il Centro Sportivo Italiano dopo che nel marzo scorso si è ricreato l’antico legame interrotto nel 1968 allorché il Csi si era reso autonomo dalla Giac. “Si sta cercando di interpretare”, spiega il presidente nazionale, “una delle dimensioni a cui nella società di oggi si è molto attenti: quella dello sport, del gioco, dell’armonioso sviluppo del corpo, con un’originalità: l’attenzione alla dimensione educativa. Oggi, il mondo dello sport è attraversato da problemi legati alla cultura dell’affermazione, nella quale hanno importanza soprattutto i ‘vincenti’. La nostra proposta mette invece al primo posto l’individuo e i suoi valori. Penso che sia anche per questo che il Csi veda le adesioni in continuo aumento: non si tratta soltanto di fare dello sport, ma di aiutare la persona - tutta la persona - a crescere attraverso l’attività sportiva, creando una relazione di benessere, di accoglienza e di aiuto reciproco. La collaborazione con il Csi conferma l’impegno dell’Azione Cattolica ad essere una realtà ecclesiale e formativa in ogni campo, senza escludere nessuno, compreso quello della politica: una realtà di cittadini che si sentono responsabili, educati alle virtù civiche, alla responsabilità, alla partecipazione e alla coerenza”. * giornalista di Famiglia Cristiana
2 - STADIUM - agosto 2004
MONITO - “Lo sport sia fondato sui valori”
CIAMPI SCENDE IN CAMPO contro gli eccessi del calcio italiano “I denari dei diritti televisivi rischiano di essere una droga che uccide il calcio italiano”. Parole e moniti di Carlo Azeglio Ciampi, insieme a Sandro Pertini, forse il presidente italiano più vicino al mondo dello sport, in particolare al calcio, ma certamente il più severo custode dei valori sportivi. Il presidente appassionato di calcio con la tipica passione toscana, il più illustre tifoso del Livorno, la squadra di calcio della sua città natale, molto attento alle sorti del Napoli, la tormentata squadra della città di cui è cittadino onorario; ma sempre pronto a tributare i giusti onori alle imprese di tutte le discipline sportive, dalle più popolari a quelle meno seguite, i cosiddetti sport minori, che, poi, minori non sono. Il presidente - Carlo Azeglio Ciampi - capace però di scendere apertamente in campo in difesa dello sport minacciato da follie di vario genere, come interessi economici stratosferici ed incontrollabili, doping, violenze, atteggiamenti diseducativi, vale a dire tutto quel pericoloso armamentario che nel corso degli ultimi anni ha, campionato dopo campionato, partita dopo partita, assediato lo sport maggiore per eccellenza, il calcio professionistico, a tal punto da mettere a repentaglio la sua sopravvivenza. Una lezione in tal senso è arrivata - senza troppi giri di parole - dallo stesso presidente Ciampi ricevendo nella residenza presidenziale del Quirinale, a Roma, il 16 luglio scorso gli atleti italiani in partenza per le Olimpiadi di Atene. Per l’occasione, da primo tifoso italiano, ha consegnato il
tricolore nelle mani del pluricampione olimpico di ginnastica Yuri Chechi, capitano degli azzurri, ha dispensato a piene mani auguri e incoraggiamenti a tutti, ma ha colto
SPORT DEL CUORE - SPORT DELL’ANIMA
l’occasione di lanciare un richiamo sui pericoli che minacciano le varie discipline sportive, in particolare il calcio professionistico, a causa di interessi televisivi, finanziari ed altre insidie che “rischiano di drogarlo”. L’incontro tra il Capo dello Stato e gli atleti in partenza per Atene si è svolto nella Sala dei Corazzieri. Nel suo discorso, Ciampi ha, tra l’altro, ricordato loro l’impegno ‘‘di tante famiglie, di numerose associazioni e società che - ha detto - spesso con poche risorse, senza sponsorizzazioni, senza diritti televisivi, continuano ad attirare i giovani, a educarli ad una vita sana, al rispetto delle regole, alla disciplina del corpo e dello spirito’’. In definitiva, ha specificato il presidente, sacrifici benedetti di famiglie e società sportive per educare migliaia e migliaia di giovani “ad uno sport fondato sui valori”, mettendo subito in guardia quelle discipline più esposte ad interessi pubblicitari sempre più grandi. E quanto più “ lo sport” è “ricco di sponsor e di flussi pubblicitari, più ha il dovere di guardare agli effetti che i
Il presidente del Csi, Edio Costantini, a seguito delle parole di Carlo Azeglio Ciampi, ha indirizzato al Quirinale una lettera di apprezzamento. “...Desidero esprimerLe la più viva gratitudine per il discorso con cui ha richiamato lo sport italiano al dovere di correggere taluni discutibili comportamenti - ha scritto il presidente del Csi -... Tutto sarebbe più semplice se lo sport di vertice fornisse dei valori positivi cui fare riferimento...”
propri comportamenti provocano tra i cittadini’’. In questo senso, Ciampi, ha richiamato alla ‘‘responsabilità” verso gli italiani “soprattutto lo sport più popolare”, con esplicito riferimento al mondo del pallone. ‘‘Vicende recenti del calcio italiano manifestano - ha infatti proseguito Ciampi l’urgenza di una sua rigenerazione morale, economica e organizzativa. Non so se i provvedimenti più recenti - ha quindi detto siano tecnicamente i più appropriati. Ma non c’è dubbio che il calcio italiano deve tornare ad investire nei giovani, nei vivai, a dare occasioni a ragazzi di talento nati sui campetti della nostra provincia. È nei vivai giovanili che tuttora - ha ancora detto Ciampi agli atleti riuniti al Quirinale - troviamo esempi che danno speranza anche in questo sport così amato e così pieno di problemi. Non si può finanziare tutto - ha quindi concluso il capo dello Stato - a costi crescenti, senza una prospettiva economica di lungo periodo che coinvolga le comunità nelle quali e per le quali si pratica lo sport’’. È a questo punto che Ciampi ha citato ad esempio positivo l’Under 21 recente campione europeo di calcio. ‘‘Questa rigenerazione è possibile e lo dimostra - ha specificato - il successo della nazionale Under 21 agli europei. Ai ragazzi di Gentile auguro di andare fortissimo ad Atene. Siamo con voi’’. Per gli azzurri “maggiori”, invece, niente. Solo silenzio. E chi vuole capire, capisca. O.L.R.
Il cardinale Josè Saraiva Martins parla delle sue due grandi passioni: la Lazio e il Portogallo
UN PORPORA BIANCOCELESTE
“Come portoghese mi è dispiaciuto vedere la mia nazionale perdere la finale del Campionato europeo 2004, ma come sportivo no. Per me è giusto che in campo vinca sempre il migliore e nella finale europea la Grecia è stata la migliore. Il calcio, in fondo, è uno sport che dovrebbe sempre insegnare ad applaudire le squadre che sul campo si mostrano all’altezza e per questo vincono meritatamente. È uno sport che insegna tante cose, il sacrificio, la disciplina di squadra, il rispetto dell’avversario, il sano agonismo. Almeno il calcio che ho
STADIUM Direttore responsabile Edio Costantini
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conosciuto e praticato io, da giovane seminarista. Ma credo che anche oggi sia così, nonostante i grandi interessi che ruotano intorno a questo sport, contro i quali occorre vigilare con attenzione. Se veramente si vuole bene al calcio”. Lezione di vita e di sport da parte di un cardinale, ex calciatore, portoghese di nascita e romano d’adozione, tifoso, tra l’altro, della Lazio. Parliamo del cardinale Josè Saraiva Martins, prefetto della Congregazione vaticana per le Cause dei santi. Un principe, quindi, di Santa Romana Chiesa, uno dei più stretti collaboratori di papa Giovanni Paolo II (altro grande sportivo), e - nel tempo libero appassionato di calcio, che segue con competenza e con l’intatto entusiasmo degli anni giovanili “quando giocavo - ricorda - nel ruolo di attaccante insieme ai miei amici. Ho partecipato a diversi campionati giovanili”. Eminenza, perché ha scelto proprio i biancazzurri della Lazio? “Sono tifoso della Lazio da 40 anni, dal 1954, l’anno in cui, giovane seminarista, arrivai a Roma per motivi di studio. Io per natura simpatizzo sempre per i più deboli, non solo nello sport. Ebbene cinquant’anni fa la Lazio rispetto alla Roma era obiettivamente più debole. La scelsi subito come mia squadra del cuore. Da allora l’ho sempre seguita, vivendo insieme ad essa sia i momenti brutti sia quelli belli, come la conquista dei due scudetti”. Oltre alla Lazio, lei come portoghese ha nel cuore anche la nazionale lusitana. Come ha vissuto i recenti campionati europei? “Sì, certamente, sono anche tifosissimo della
nazionale del mio Paese, che seguo fin dai tempi del grande ed indimenticabile Eusebio. Nell’ultimo europeo ho visto tutte le partite del Portogallo. La finalissima del 4 luglio l’ho vista nel convento dei padri Passionisti di Itri, un paese in provincia di Latina, dove quel giorno ero stato invitato a tenere una conferenza sulla ‘Santità, oggi’. Dopo l’incontro, con i padri abbiamo visto la partita. Alla fine per consolarmi mi hanno offerto una cena a base di pizza”. Cosa ha insegnato l’Euro 2004? “L’Euro 2004 ha insegnato, a mio avviso, tre cose. La prima lezione che esso ci ha dato è che a vincere, nello sport, e, quindi, anche nel calcio, non sono i singoli, gli idoli, le star; ma, piuttosto, la squadra compatta in cui tutti giocano per uno ed uno per tutti; in cui tutti si sentono ugualmente importanti. Nel gioco non contano tanto i nomi quanto la filosofia. Un campione negli schemi può solo arricchirsi. Su tutto ci deve essere il gruppo. Soltanto così il calcio, come qualisasi altro sport, diventa una sinfonia festosa. Quello del 2004 è stato anche l’Europeo perso dalle ‘grandi’ squadre, eliminate l’una dopo l’altra, e vinto dalle cosiddette ‘piccole’. Ma, in realtà, le squadre sono ‘grandi’ o ‘piccole’ non fuori, ma in campo. È nello stadio, giocando, che si vede quali squadre sono grandi e quali piccole. La terza lezione che ci ha dato l’Euro portoghese 2004 è che bisogna puntare sui giovani talenti, cui non mancano né la tecnica né la grinta. Come hanno dimostrato, ad esempio, il lusitano Cristiano Ronaldo e l’inglese Rooney”.
di Orazio La Rocca*
La stampa internazionale ha sottolineato, tra l’altro, lo spirito di accoglienza dei portoghesi. È d’accordo? “Il Portogallo è stato sempre un paese ospitale. L’ospitalità è un elemento essenziale del modo di essere e di stare nel mondo dei lusitati. Non va dimenticato che la storia di questo Paese è tutta intessuta di rapporti secolari con altri popoli ed altre culture di altri continenti, che hanno fatto del Portogallo crocevia di accoglienza e di scambi. Faccio mie le parole, in proposito, dell’attuale cardinale Patriarca di Lisbona, Josè da Cruz Policarpo. Parlando ai giornalisti, il Patriarca disse che l’Euro 2004 era stato concepito come una festa di popoli, un incontro di culture, un’occasione propizia per affermare la nostra vocazione di paese ospitale, aperto alla collaborazione con altre nazioni, che accoglie, che dialoga, e che condivide”. Per concludere, eminenza, una parola su l’Euro 2004 e l’Italia... “L’Italia era considerata, alla vigilia, come una delle favorite. E a ragione. La nazionale azzurra ha ottimi giocatori, dei veri artisti del pallone. Personalmente, mi sarebbe piaciuta una finale Italia-Portogallo. Ma le cose, purtroppo, sono andate diversamente. Dopo l’Euro 2004 verrà il Mondiale di calcio 2006. Ci auguriamo che anche questo importante appuntamento sia una festa di popoli, un incontro di culture, uno strumento di concordia e di pace tra le nazioni. Questo è, in fondo, lo scopo dello sport, e, quindi, anche del calcio, giustamente chiamato ‘lo sport re’”. * Vaticanista del quotidiano La Repubblica
DAL CAMPETTO ALLE OLIMPIADI
IL CAPPELLANO
azzurro
Partirà il prossimo 11 agosto per Atene. Non c’è, infatti, Olimpiade per la Squadra Italia senza Monsignor Carlo Mazza, fedele cappellano azzurro. Il direttore dell’Ufficio nazionale Cei della Pastorale per lo sport è infatti alla sua quinta partecipazione olimpica. Con un preciso ruolo. Ci spiega quale? Di essere al servizio della squadra. Di ascoltare questi ragazzi che prima di simili performances, confessano le loro preoccupazioni. Sanno che la loro esistenza può cambiare in un attimo. A me i ragazzi confidano più cose che agli psicologi. Ed io cerco di risvegliare in loro particolari energie, sopite negli anfratti del loro spirito. Sono ragazzi molto preparati, dai tecnici, dagli allenatori che danno loro forza e sicurezza. Nell’imminenza della gara però si moltiplicano le tensioni. In questo contesto la mia funzione è quella di essere d’aiuto a mantenere alta la concentrazione. Veniamo ai suoi “risultati”. Quali emozioni conserva maggiormente? Tante, ma una in particolare me l’ha regalata il prossimo alfiere azzurro, una persona onorabilissima, valida, esemplare. Mi riferisco a quella sera ad Atlanta quando Juri Chechi, mi si è avvicinato, spiegandomi della sua lunga preparazione alla gara, della tensione accumulata, e raccomandandosi di seguirlo nelle intenzioni. L’indomani, la straordinaria medaglia d’oro, e la sorpresa di vederlo scendere dal podio e consegnarmi quel suo body ancora sudato, di una stoffa magari povera, ma ricca di valore umano. Ricordo pure a Sydney i ragazzi del tiro con l’arco che mi hanno invitato a svegliarmi con loro alle 4 del mattino perché prima di partire facessimo insieme un tempo di meditazione e concentrazione. Ci raggruppammo quindi in silenzio, dissi poi una preghiera silenziosa e poi l’esortazione: andate ora! E anche lì fu una bella medaglia. Ma cos’è un’Olimpiade, don Carlo? È la globalizzazione dello spettacolo, il più grande show mondiale. Per chi lo vive da dentro è una grande esperienza di prova di se stessi su un palcoscenico. È una prova che ai ragazzi richiede il meglio, la totalità di sé. Il rapporto con l’evento universale li identifica col mondo. Cosa rimane di spirituale in questa kermesse? La spiritualità è soggettiva. Criptata, e troppo individuale. La spiritualità è diffusa in un’Olimpiade, ma al contempo coperta. Un atleta non può far sport se non coltiva un’alta dimensione del suo spirito. Questo è fuori discussione. Io cerco di rendere oggettiva questa dimensione. Molto meno legata all’emozione, alla sensazione, ma all’essere. È un lavoro di coscientizzazione. Non è magia, o superstizione, anche se nel mondo sportivo esistono queste sottoforme di religiosità, gestualità e ritualità. Ciò dimostra che, in maniera accettabile o meno, la dimensione spirituale è connessa allo sport. E nella kermesse olimpica è difficile cogliere questi attimi. Atene: anche lo sport torna alle sue origini? Atene è il ritorno alle origini, si torna allo spirito originario delle Olimpiadi. Ci fa pensare al cammino fatto da De Coubertin in poi. Un cammino dove se è migliorata la tecnica, il progresso tecnologico, ed è cresciuto il guadagno, si è perso forse lo spirito dell’olimpismo puro, del modello greco, basato sul motto del barone francese, si è persa quella valenza sociale che un tempo aveva l’atleta. Felice Alborghetti
FUORI DAI DENTI Il calciomercato è come il Titanic
L’ORCHESTRINA SUONA, MA NESSUNO BALLA L’orchestrina suona, Moggi dirige, Moratti come ogni anno riesce a sognare in mezzo all’afa e alle zanzare, Galliani augura buon lavoro e l’iceberg è lì, sempre più minaccioso. L’ex campionato più bello del mondo è in rotta di collisione, e il presidente di Lega corre a Linate ad aiutare Crespo a portare le valigie in albergo. L’ex campionato più ricco del mondo è un ammasso di debiti incalcolabili, e chi una volta comprava campioni ora si scambia figurine. Benvenuti al calciomercato che non c’è. Solo un paio di estati fa, in un sol giorno, Cannavaro e Crespo passarono all’Inter, Ronaldo al Real Madrid, Di Vaio alla Juventus e Nesta al Milan. Ora, in poco più di due mesi, la serie A è diventata un hangar dove il presidente siberiano del Chelsea Abramovich parcheggia quelle cosine che non usa più e delle quali, da viziatissimo nababbo, si è già ampiamente stufato. Ridono di noi. Dopo aver offerto a Svezia e Danimarca la possibilità di pigliarci in giro, ci siamo fatti intortare anche dai greci campioni d’Europa: Gazzoni ha portato a casa per il suo Bologna un onesto
manovratore del centrocampo come Zagorakis e ce lo ha subito spacciato per il Baggio del Pireo. Messina e Cagliari hanno fatto addirittura di più, ingaggiando tali Elephteropoulos e Katergiannakis, due portieri che l’Europeo l’hanno guardato uno in poltrona e l’altro in panchina. L’orchestrina suona, ma ridete pure: queste sono più divertenti di quelle su Totti. Ma non più deliranti dei titoloni a “caratteri da Las Vegas” che si leggono ogni giorno sui quotidiani sportivi. Un noiosissimo gioco - Se il calciomercato non c’è, s’inventa. Un gioco virtualissimo, ma quasi al massacro: ognuno può dire la sua, tirare a indovinare come nei quiz preserali, dare per ufficiali giocatori che poi non arriveranno mai. Così i poveri giornali nostrani inventano e succede che Chevanton abbia cambiato maglia quattro volte in un mese: per gli espertoni del mercato, prima ha firmato per la Juve, poi l’Inter lo ha dirottato alla Fiorentina, infine è arrivato il Monaco. Logico, in fondo: per prendere l’uruguaiano occorreva versare 10 milioni di euro cash al
Lecce. In Italia i presidenti delle squadre di calcio non ce li hanno e anche i pochi che dovrebbero averli se li tengono. Mentre stiamo battendo sui tasti del computer Gilardino sta cercando di liberarsi dal Parma, Emerson dalla Roma, chi è ancora rimasto alla Lazio dalla Lazio. Intanto i giornali sparano nel mucchio: la Juve avrebbe comprato Oddo già 5/6 volte, l’Inter e Mihajlovic si sarebbero detti sì in almeno 10 occasioni, Cassano sarebbe del Real Madrid, Capello potrebbe contare su 14/15 attaccanti. Il vuoto pneumatico è micidiale. Fa male. Perché è vero che sotto l’ombrellone c’è chi ha fame di calcio, ma è anche vero che un gioco è bello quando dura poco. E le bugie del mercato ormai durano dodici mesi l’anno. Dispetti si, sono gratis - Anche la realtà non è tanto meglio della fiction. Prendete la Roma: fa giocare le amichevoli al francese Mexès senza averlo ancora acquistato (al momento di andare in stampa non conosciamo ancora il verdetto della Fifa sul suo trasferimento). E Ferrari? L’ex del Parma
si è allenato a Trigoria senza che Sensi lo avesse ancora annunciato. Misteri della ricapitalizzazione. Ma questo è un altro il discorso che vede la Roma iscritta al campionato nonostante abbia un pozzo artesiano al posto del bilancio. L’orchestrina suona e nel mondo del calcio succede di tutto. Moggi (indiscusso sovrano del calciomercato) e Baldini (rampante direttore generale della Roma) si contendono Emerson come se fosse una viuzza del Monopoli. Fino allo sfinimento. Moratti si diverte portando all’Inter, tutti i giocatori che Zamparini vorrebbe al Palermo. Tanto litigare è gratuito. E intanto l’Italia perde i suoi campioni: tre nazionali (Fiore, Di Vaio e Corradi) in meno di due settimane. Volatilizzati, tutti al Valencia di Ranieri. Grazie ai club stranieri il calcio italiano nelle ultime settimane ha fatto un’iniezione di 100 milioni. Briciole rispetto a tutto quanto è stato sperperato negli ultimi dieci anni. Infatti l’orchestrina suona. E nessuno balla. Gambatesa
STADIUM - agosto 2004 - 3
VERONA - Le “Olimpiadi” dello sport cattolico si chiudono con un trionfo per l’Italia $
FICEP GAMES,
EVENTI NAZIONALI
2004-2005
22/29 AGOSTO RIMINI Meeting di Rimini
un successo targato Csi
Li ritroveremo nel 2005 ad Anversa in Belgio. I Ficep Games, i campionati europei della Federazione Internazionale cattolica d’educazione fisica, quast’anno organizzati dal Centro Sportivo Italiano, salutano l’Italia e Verona, dove dal 15 al 18 luglio si è tenuta l’edizione 2004. Non senza aver lasciato il segno; è stata, infatti, una rassegna ben organizzata, dai buoni contenuti tecnici, indimenticabile, a detta dei ragazzi, sul piano dell’aggregazione e dell’incontro. Gli annuali campionati europei della Ficep hanno saputo mixare momenti di grande livello tecnico nei tre sport previsti dal programma 2004 (nuoto, basket e calcio) con altri, di carattere più squisitamente turisticoculturale fuori dal campo, vissuti sempre nel più genuino spirito di amicizia. Suggestiva la serata di gala organizzata nella serata di sabato 17 luglio nel loggione del Palazzo della Gran Guardia in piazza Bra: in quella che è stata la cerimonia di chiusura, alla presenza di tutti gli atleti in gara e delle rappresentative, è avvenuto il passaggio di consegne dalla delegazione italiana a quella belga che il prossimo anno ospitera la rassegna internazionale. Ai Ficep Games di Anversa, in programma dal 20 al 24 luglio 2005 andranno in scena altre quattro discipline, pallavolo, tennis, danza e ginnastica ritmica, senza dimenticare la parentesi invernale dei campionati europei di sci, a Filzmoos (Austria) dal 10 al 13 marzo. Stando a Verona, si sono contati oltre cinquecento atleti di entrambi i sessi, appartenenti agli enti di promozione sportiva d’ispirazione cristiana. Sotto diverse bandiere e dietro alle sigle corrispondenti al nostro Centro Sportivo Italiano, sono scesi in campo i francesi della Fscf, i cechi della Orel, i tedeschi della Djk, gli austriaci della Sportunion, e infine i belgi del Kksvf; li abbiamo visti sflilare in Piazza delle Erbe e concludere in Piazza Dante il lungo serpentone della parata inaugurale,
28 AGOSTO/5 SETTEMBRE BAGNI DI NOCERA UMBRA Campus formativo per educatori sportivi e settimana di formazione sociale e politica per dirigenti
con i colori di mezz’Europa ad abbracciare simbolicamente la bandiera della Ficep. A salutare i ragazzi oltre al presidente del Csi Verona Danilo Furlan e e al presidente nazionale Csi Edio Costantini, c’era inoltre il presidente della FICEP, il francese Clement Schertzinger, presente e assai partecipe nel corso della 4 giorni veronese. La città scaligera ha sfoggiato alcune tra le sue migliori strutture sportive, dallo Stadio antistante il Bentegodi, allo stadio comunale di Via Sogare, lì dove giocava il Chievo quando militava in C1, tuffandosi poi al Centro Federale Nuoto “Giacomo Conti”, dove era possibile incontrare gli azzurri dell’acqua, in preparazione per Atene fino al modernissimo Palazzetto dello sport “Città di Verona”, 6500 posti a sedere, che ha ospitato le gare della pallacanestro. Renato Picciolo, capo delegazione del Csi, traccia un bilancio della spedizione azzurra. “Prima di quello tecnico, il risultato migliore proviene dallo spirito, d’incontro e di grande festa con cui le diverse rappresentative europee hanno partecipato a questi Giochi. I 150 ragazzi, rappresentanti lo sport Csi hanno tenuto alto i colori dell’Italia ed il medagliere alla fine ci ha premiato nella classifica a squadre. Se dal rettangolo verde del calcio ad 11, le due squadre maschili, under 14 e under 16 e quella femminile hanno ceduto in maniera evidente (Csi all’asciutto di vittorie nel calcio) contro le più collaudate nazionali di Austria e Germania vincitrici nel torneo maschile e in quello femminile, le buone notizie sono arrivate invece dal parquet e dalla piscina. Il nuoto ci ha infatti consegnato 55 medaglie nei tre giorni di gare, di cui 22 del metallo più pregiato. Vorrei ricordare - prosegue Picciolo i cinque ori di Simone Ciancarini nei 50, 100, 200 sl, e nei 50 e 100 farfalla, i tre di Romina Armellini, nei 50, 100 e 200 m dorso, e ancora i due di Lorenzo Sirigu nei 200 e 400 misti, e di Luna Masala, nei 200 farfalla e 200 misti. Un ringraziamento va fatto a tutti gli atleti scesi in vasca e alle varie staffette che hanno arricchito il bottino fuoriuscito dall’acqua”. Sotto canestro indiscussi i successi degli under 14 italiani e delle ragazze. “Nelle tre gare disputate - conclude Picciolo - sia la rappresentativa maschile sia quella femminile hanno sempre oltrepassato la soglia dei 100 punti, mostrando un basket assai piacevole, a tratti spumeggiante. Il ringraziamento del Csi va a tutti indistintamente. Anche i nostri calciatori, pur nella sconfitta, hanno dato il meglio di loro stessi. Se siamo usciti sconfitti vorrà dire che lavoreremo sodo per migliorarci in futuro”.
POST-IT PARMA - CAMPIONATO MONDIALE DI MANGIATORI D’ANGURIA Si è svolto domenica 25 luglio, a Parma, il campionato mondiale di mangiatori di Anguria. Di fronte a più di 1.500 persone, la 36a edizione della kermesse organizzata del Centro Sportivo Italiano ha visto 32 concorrenti uomini e 14 donne affrontarsi senza esclusione di colpi. Il prestigioso titolo della categoria maschile è andato a Roberto Bonzani di Noceto (Parma) che in un minuto ha mangiato 840 grammi di anguria. Ha preceduto Francesco Flore di Milano con 813 grammi e, al terzo posto, Francesco Rupi di Parma con 761 grammi. Primo degli stranieri il tunisino Chorchi Chebli. Per la categoria femminile il titolo è andato alla signora Gianna Iaschi di San Polo di Torrile (Parma) con 516 grammi, la quale ha preceduto Lucrezia Ricco di Brindisi con 468 grammi e al terzo posto si è qualificata Simona Rossi con 438. L’Albanese Iliriana Bregasi con grammi 398 si è classificata al quarto posto. Ma, ovviamente, l’anguria l’ha fatta da padrona, oltre 20 quintali sono stati mangiati, non solo dai concorrenti, ma anche da chiunque non abbia voluto rinunciare al dolce sapore di una fetta. SILENZIOSI, LO SPORT NON VA IN VACANZA Tempo d’estate, ma lo sport per silenziosi non va in vacanza, anzi… Proseguono a gran ritmo le attività del Centro Sportivo Italiano loro destinate anche in agosto. Archiviati i campionati nazionali disputati in luglio, il calcio a 5 over 35 tenutosi a Torre Annunziata, il calcio a 11 a Pedara (CT) e la pallamano a Reggio Calabria, è partita la stagione della pesca sportiva. Dopo il primo appuntamento a Turrite Cava (LU) specialità alla carpa in cava, i pescatori silenziosi si ritroveranno il prossimo 29 agosto a Teramo per la pesca al colpo. A settembre sarà la volta dei campionati nazionali di bocce, minigolf, mountain-bike e surf. PARIGI - ROMANI AL PARCO DEI PRINCIPI Il Parco dei Principi aspetta il piccoli grandi calciatori della Danone Nations Cup, il torneo di calcio a 9 più prestigioso al mondo, riservato alla categoria dei ragazzi tra gli 11 e i 12 anni. Sarà la Lodigiani Roma a rappresentare il Csi e l’Italia a Parigi dal 2 al 6 settembre per giocare la Finale Internazionale della manifestazione sotto gli occhi di Zinedine Zidane. La società capitolina che ha bissato a Milano il successo ottenuto in italia l’anno scorso, a conferma dell’ottimo vivaio di cui dispone, si confronterà ai primi di settembre nel famoso stadio parigino con i ragazzi provenienti da 32 Paesi del mondo. Tutti con un’unica grande passione: il calcio.
APPUNTAMENTI
1/5 SETTEMBRE LORETO Festa Pellegrinaggio “L’Azione Cattolica e il Csi a Loreto” CASTELNOVO NE’ MONTI (RE) Gran Premio Nazionale di Atletica Leggera
3/5 DICEMBRE ASSISI Forum dei Giovani e Conferenza nazionale dei Presidenti e Vicepresidenti dei Comitati territoriali e regionali 3/6 MARZO Gran Premio Nazionale di Sci 12 MARZO ROMA Giornata di spiritualità 10/13 MARZO FILZMOOS (AUSTRIA) Campionati Europei Ficep di Sci 26/27 MARZO Convegno conclusivo Formazione in tour 1/3 APRILE Gran Premio Nazionale di Corsa campestre
22/25 APRILE Gran Premio Nazionale di Tennistavolo 6/8 MAGGIO SPORTILIA (FC) Stage nazionale arbitri 13/15 MAGGIO Gran Premi Nazionali di Judo, Karate e Danza Sportiva 20/22 MAGGIO Corsi nazionali di formazione Snes 21/22 MAGGIO BARI Assemblea Nazionale 21/29 MAGGIO BARI XXIV Congresso Eucaristico Nazionale GIUGNO Campionato Nazionale di Wheelchair hockey
2/5 GIUGNO Trofeo Polisportivo Giovanile 22/26 GIUGNO Finali Campionati Nazionali - Joy Cup - Allievi e Juniores (Calcio, Calcio a 7, Calcio a 5, Pallavolo, Pallacanestro) 23/26 GIUGNO Gran Premio Nazionale di Nuoto 24/26 GIUGNO Gran Premi Nazionali di Ginnastica Artistica ed Aerobica ANDREW HOWE
- Da testimonial Csi alle Olimpiadi $$$$
IN VOLO FINO AD ATENE L’aviere scelto Andrew Howe sta per decollare verso Atene. Che il 19enne sabino volasse prima o poi alle Olimpiadi era già scritto tra le corsie. Quel che stupisce è il modo autorevole con cui Andrew lo ha fatto: fermare a meno di 20 anni il cronometro dei 200 m a 20,28 non era mai accaduto. Due anni fa Andrew era stato testimonial per il Csi della campagna ministeriale “O ci sei o ti fai”. Oggi lo abbiamo reincontrato a Vigna di Valle, nello splendido centro sportivo dell’Aeronautica. “Sono felicissimo di volare ad Atene - ci spiega Andrew -. Finalmente la nostra famiglia andrà alle Olimpiadi. Da tre generazioni, sempre per qualche coincidenza sfortunata o per qualcos’altro l’abbiamo mancata. Anche nonno e mamma, campionessa nei 100 hs, seppur bravissimi atleti, l’avevano mancata per un soffio”. Sembra quasi più felice per la mamma-allenatrice, che per sé. “Sì, devo tutto a lei. Mi segue da quando avevo due anni. Mi ha allenato giorno dopo giorno, crescendomi, educandomi”. Senti la pressione addosso? “No assolutamente. Anche grazie a mamma, che assorbe molto di ciò che mi circonda fuori dalla pista d’atletica, non la sento affatto. Penso solo ad allenarmi. Di sera, dalle 22 col fresco, fino quasi a mezzanotte”. Lo sport per te è ancora divertimento? “Ho fatto tanti sport, con passione e sempre divertendomi; naturalmente ora la cosa si fa più seria, ma non posso dimenticare mai il lato “giocherellone” del mio carattere.”
Hai ricevuto telefonate importanti dopo il record mondiale under 20? Beh, quella di Mennea, e anche di Carl Lewis. Dicono che gli somigli? “Lo dicono tutti. Mamma lo ha conosciuto, si allenavano nello stesso impianto in California. L’ho conosciuto bene anch’io di persona. Lui invece non mi ha mai visto in gara, ma solo in allenamento”. Mamma René, ascolta interessata, e sembra voler intervenire da un momento all’altro. A lei chiediamo se è stato difficile come madreallenatrice indirizzare Howe verso una precisa specialità piuttosto che un’altra. “Un po’, perché Andrew da bambino oltre a correre e saltare, impazziva per il calcio e giocava bene a basket. Ma lui ha talento nell’atletica e grandi doti naturali. La scelta definitiva è stata tutta sua, alla fine”. Cosa vi aspettate da questa avventura olimpica? “Andrew affronterrà quest’avventura con grande coraggio. È ben conscio dei suoi limiti. Il suo limite, nel bene e nel male, sono i 19 anni. Si sente di spaccare il mondo ma gli manca ancora qualcosa. Ha una vita davanti. Per lui non è la fine ma solo l’inizio”. In bocca al lupo, Andrew. Lo abbiamo invitato ad essere con il Csi a Castelnovo né Monti ai primi di settembre. Sarà difficile, comunque manda un saluto a tutti gli atleti Csi, spingendoli ad allenarsi ogni giorno al meglio. Chissà se un giorno anch’essi non avranno un sogno a cinque cerchi da coronare.
28 GIUGNO/3 LUGLIO Happening dei Giovani
6/10 LUGLIO Finali Campionati Nazionali - Joy Cup - Top Junior e Open (Calcio, Calcio a 7, Calcio a 5, Pallavolo, Pallacanestro)
7/10 LUGLIO Gran Premio Nazionale di Atletica leggera 20/24 LUGLIO ANVERSA (BELGIO) Ficep Games 2005 - Pallavolo, Ginnastica Ritmica, Tennis, Danza
CAMPIONATI DI ATLETICA La stagione sportiva del Csi si chiude con il Gran Premio Nazionale di Atletica Leggera. È la prima volta che il “tartan” ottiene una parentesi nazionale tutta per sé. Il perché è nella grande attenzione che il Centro Sportivo Italiano ripone nella regina delle discipline olimpiche. Sede del Gran premio, dall’1 al 5 settembre, sarà il centro di Castelnovo né Monti, nel verde dell’Appennino Reggiano, ai piedi della Pietra di Bismantova. L’impianto sportivo è ottimamente gestito dalla U.S. Bismantova Atletica Castelnovo Monti, da anni società leader nel territorio. Le gare in programma prevedono gare di velocità (60, 80, 100, 200 m); fondo (diverse distanze), di salti (alto, lungo) e lanci (vortex, giavellotto, disco, peso). Sabato pomeriggio andranno in scena le staffette. Come sempre oltre alla classifica individuale, ne sarà stilata una per squadre e per comitati. Fuori pista sarà, sabato sera, la tradizionale Festa delle Regioni, dove sarà possibile degustare prodotti tipici di ogni zona d’Italia.
4 - STADIUM - agosto 2004
SPECIALE MEETING DI RIMINI
INTERVISTA - Sandro Ricci, direttore del Meeting di Rimini, spiega i motivi della collaborazione con il Centro Sportivo
CSI, UNA SQUADRA con cui ci piace giocare
Si svolge dal 1980. È il festival estivo d’incontri e cultura che, con le sue 600 mila presenze medie, è più frequentato al mondo. È diventato, negli anni, la tribuna politica più importante dell’estate. Il Meeting dell’Amicizia fra i Popoli di Rimini giunge quest’anno alla sua 25a edizione. Questa coincide con i 50 anni di fondazione di Comunione e Liberazione. La collaborazione fra Csi e il Meeting di Cl è giunta, invece, al suo secondo anno. Abbiamo rivolto alcune domande a Sandro Ricci, direttore della manifestazione dal 1982. Che cosa presenta di particolare questa
XXV edizione del Meeting di Rimini che coincide con i 50 anni di fondazione di Cl? La venticinquesima edizione dimostra la tenuta nel tempo del Meeting. Il che ci meraviglia. Ogni anno, soprattutto per le prime edizioni, c’era il dubbio che non si riuscisse a fare quella successiva. La manifestazione, inoltre, dimostra che la nostra attività non è un punto d’arrivo, ma un’occasione di sperimentazione, anche personale, per affrontare nuove sfide. Il titolo della 25a edizione del Meeting, del resto - “Il nostro progresso non consiste nel presumere di essere arrivati, ma nel tendere continuamente alla méta” -, esprime perfettamente la continuità, nel tempo, del nostro impegno. Da qualche anno il Meeting si è aperto al contributo d’idee della destra e della sinistra, ma anche delle associazioni. Qual è il significato di questa strategia d’apertura? Noi c’identifichiamo in una forte cultura. Le associazioni cristiane sono spesso accusate di chiusura verso le idee degli altri. Il Meeting dell’amicizia dei popoli è l’occasione, non per un arroccamento, bensì per un confronto con le popolazioni e quindi anche con la loro cultura. L’apertura ad ogni esperienza mi pare la sua giusta conseguenza. È questa un’intuizione che risale agli anni ‘85-‘86.
di Victorio Mangone Inizialmente si è pensato alle aggregazioni intermedie cattoliche. Poi ci siamo aperti anche ad alcune esperienze più lontane al nostro universo di riferimento. Si pensi ad Amnesty International, associazione laica, che ha partecipato al Meeting per alcune edizioni.
Per quanto riguarda più in particolare il Csi e lo sport c’è un disegno più specifico? Noi attribuiamo grande importanza allo sport per l’educazione complessiva della persona. Non abbiamo, tuttavia, esperienza nell’organizzare manifestazioni sportive, che vogliamo presenti nell’ambito del Meeting. Ci siamo affidati quindi al Csi che ha una grande professionalità in questo settore. La collaborazione con il Csi è un elemento molto interessante perché rientra in quello spirito del confronto di cui le dicevo prima. In una battuta come definirebbe la collaborazione con il Csi in questi due anni? Sono molto contento. Potrei affermare che il Csi è una squadra con cui ci piace giocare e con cui vorremmo fare il prossimo campionato.
LO SPORT AL MEETING Sono più di 6000 i mq del Palasport di Rimini che nel corso del Meeting saranno dedicati all’attività sportiva. Anche quest’anno il Csi partecipa attivamente con più di 80 animatori e volontari alla kermesse di CL. In questa megapalestra dalle 11 del mattino fino a mezzanotte sarà possibile partecipare a vari tornei. Due i campi da calcio a 5, affiancati alla cosiddetta “gabbia” multisportiva, dove l’anno scorso impazzò il calcio 3x3. Immancabile il calcio-balilla umano. Due anche i campi da volley e da basket. Ci sarà anche un’area riservata ai bambini, dove gli educatori proporranno un’ampia gamma di esercizi, percorsi di abilità, giochi e percorsi ludico-motori. Si preannuncia assai avvincente il torneo riservato a tutti i volontari della fiera riminese. Nell’area expo, il Csi avrà uno stand assai ricco; dove si potranno conoscere i vari progetti formativi, le attività proposte sul territorio e vedere filmati delle più importanti manifestazioni sportive e del sessantennio Csi. Al Meeting un ruolo importante in chiave di politica sportiva ricoprirà il convegno dal tema sportivo. Il Csi sul tema proposto dal Meeting propone martedì 24 agosto, ore 11,15 in sala A4 “Uomini e sport”, che nell’anno dell’educazione attraverso lo sport, ospiterà grandi campioni e personaggi sportivi, che rileggeranno Europei ed Olimpiadi focalizzando l’attenzione sulla funzione educativa che possono rivestire anche queste grandi kermesse sportive.
EVENTI - Il Meeting per l’Amicizia fra i Popoli compie 25 anni
UN FESTIVAL, 600MILA VOLTI Dal 22 al 25 agosto, politici, cardinali, imprenditori e uomini di cultura animeranno la tradizionale kermesse riminese di Comunione e Liberazione di Tino Redaelli
L’esortazione, contenuta in una lettera di san Bernardo ai monaci benedettini di Saint Bertin, incita, infatti, a non fermarsi mai. «Correte fratelli, perché arriviate allo scopo. Il che avverrà se comprenderete che allo scopo non siete ancora giunti». Molti, come al solito, gli appuntamenti e gli ospiti che si alterneranno nel nuovo quartiere fieristico di Rimini. Si parlerà soprattutto di energia e ambiente nella prima giornata della kermesse, con il premio Nobel Carlo Rubbia, i ministri
Scientifica; Lorenzo Dallari, Responsabile Sky Pallavolo; Leonardo De Araujo, Segretario Generale Fondazione Milan e Presidente Fondazione Gold Elettra; Claudio Riva, Amministratore Delegato Carlsberg ed Edio Costantini, Presidente Csi. Da monsignor Giuseppe Betori, Segretario Generale della Cei a Roberto Colaninno, amministratore delegato di Piaggio, fino al Ministro del Welfare Roberto Maroni, saranno numerosi gli esponenti politici, religiosi e del mondo dell’economia che si alterneranno nei numerosi incontri in programma. Il grande ospite di mercoledì 25 sarà invece il Senatore a vita Giulio Andreotti, che disquisirà sul tema “Ideale e impegno politico”. Giornata dedicata alla politica estera e alla religione, quella di giovedì 26 agosto, con gli interventi tra gli altri di Solomon Bareewa, Vice Presidente della Sierra Leone, Oli Osman Taha, Vice
Presidente del Sudan, S. E. Mons. John Baptist Odama, Arcivescovo di Gulu, S. E. Mons. Sean P. O’Malley, Arcivescovo di Boston, S. E. Mons. Diarmuid Martin, Primate d’Irlanda e del Ministro degli Esteri Franco Frattini. Ennesima carrellata di ospiti per venerdì 27, con il Commissario Europeo Mario Monti, Guglielmo Epifani, Segretario Generale della Cgil, il Patriarca di Venezia Angelo Scola e i sindaci di Milano Albertini, di Palermo Cammarata, di Firenze Dominici e di Roma Veltroni. Chiuderà la serata un concerto della Blues Brothers Band. Ospite del Meeting nella giornata conclusiva (sabato 28 agosto) sarà invece il Ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri.
FRA TANTE TARIFFE AL MINUTO,
TELE2 FA LA DIFFERENZA.
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La venticinquesima edizione del Meeting per l’Amicizia fra i Popoli, in programma a Rimini dal 22 al 25 agosto, coincide con il 50° della nascita di Comunione e Liberazione. Una ricorrenza importante che lascia spazio alla possibilità di rievocare la storia del movimento e della manifestazione, come del resto traspare dal titolo che è stato scelto per sintetizzare questa importante edizione: “ Il nostro progresso non consiste nel presumere di essere arrivati, ma nel tendere continuamente alla méta”.
Antonio Marzano e Altero Matteoli e il presidente onorario di Legambiente Ermete Realacci che cercheranno di analizzare tutti i risvolti, le problematiche e le prospettive del rapporto uomo-energia-ambiente. La serata inaugurale sarà conlusa dallo spettacolo “La nota dominante”, in cui tra l’altro si esibirà il noto tenore Josè Carreras. Nella giornata di lunedì 23 agosto, invece, il filo conduttore di una serie di interessantissimi convegni sarà il rapporto dell’uomo con il lavoro: in mattinata, ad esempio, Marco Tronchetti Provera, presidente di uno dei maggiori gruppi industiali italiani, parteciperà al dibattito “Quando l’uomo è il capitale”, mentre in serata Savino Pezzotta, segretario generale della Cisl e Maurizio Sacconi, sottosegretario al Welfare, discuteranno sul tema “Se non un posto, che sia almeno un percorso”. Da non perdere anche l’incontro intitolato “L’informazione in tempo di guerra”, con Gad Lerner, Renato Farina, vice direttore di Libero, Stefano Folli, direttore de Il Corriere della Sera, Wadah Khanfar, direttore generale di Al Jazeera e Pedro J. Ramirez, direttore di El Mundo. Lunedì si svolgerà anche il dibattito “Cooperazione e terrorismo: un aspetto della lotta tra verità e menzogna”, con Maurizio Agliana e Maurizio Scelli, Commissario Straordinario della Croce Rossa Italiana. Martedì 24 agosto sarà invece il giorno del convegno “Uomini e sport” organizzato dal Csi. Prenderanno tra gli altri la parola, nella Sala A4, con inizio alle ore 11.15, Stefano Caldoro, Sottosegretario Ministero Istruzione, Università e Ricerca
in centesimi di €. Tutti i giorni, dopo le 18:30
TELECOM ITALIA
WIND INFOSTRADA
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Addebito alla risposta
6,19
6,20
6,19
Urbane
1,09
0,95
0,58
Addebito alla risposta
7,87
7,75
7,75
3,10
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