Stadium n. 9/1951

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NUMERO STRAORDINARIO CON IL PROGRAMMA DEL CENTRO SPORTIVO ITALIANO PEJ ■pteSfEifìfiitaRw archivio s unica RASSEGNA

ILLUSTRATA

DI

TUTTI ^G I

SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE

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CSI 1952


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SOMMARIO N. 9 Il Santo Padre alla Stampa sportiva internazionale Pag. 1 3 Sport in < Gioventù » » 6 Apporto degli « Uomini » al CSI » 7 Lo sport nella formazione cristiana 9 » Il Centro sportivo italiano, che cos’è » 11 Tesseramento e affiliazione Come si compila la tessera 1952-54 » 12 » 13 Il nostro contributo tecnico allo sport nazionale . Il programma agonistico del CSI » 15 Sintesi del calendario 1951-52 » 17 Le sedi del CSI » 18 11 campionato nazionale dei Comitati provinciali » 19 Atletica leggera 21 Bocce > 24 Calcio ......................................................... » 26 Ginnastica » 29 ' Ciclismo .... ;........................................................ » 31 Nuoto ........................................................ 2> 34 Rugby » 36 Pallavolo » 37 Pallacanestro » 41 Scherma » 44 Sci e montagna » 46 Tennis da Tavolo > 49 L'assicurazione degli atleti del CSI » 53 Il negozio del CSI > 55

i C. S. 1. f PRESiDEtiZA KAZnntE ,

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.... far si che lo sport, nella vita privata come nella vita pubblica, abbia il posto che gli spetta e si attenga ai limiti che gli assegnano la dignità dell uomo, i suoi do­ veri superiori, e il bene comune. Riassumiamo qui, nei quattro principii seguenti, ciò che in altre occasioni, abbiamo trattato in particolare. 1. — Non diversamente dalla cura de! corpo nel suo insieme, lo sport non deve essere un fine a se stesso; non deve degenerare in culto della materia. Esso è al servizio dell’ uomo completo ; perciò lungi dall ostacolare il suo perfezionamento spirituale e inorale, deve promuoverlo,

aiutarlo e favorirlo. 2. — Per ciò che riguarda l’attività professionale, lavoro mentale, o lavoro manuale, lo sport ha lo scopo di procurare una distensione per consentire di tornare ai propri coni piti con un rinnovato vigore di volontà, con energie ritemprate. Sarebbe un non senso, e, alla lunga, il bene comune ne sarebbe vittima, se, al contrario, lo sport venisse a prendere il primo posto nelle occupazioni personali, in modo che l’esercizio della professione o del mestiere finisse col dar l’impressione di una deplorevole interruzione nell’attività principale della vita. 3. — Lo sport non dovrebbe compromettere Tinlimitàì tra gli sposi, né le sante gioie della vita familiare, l'auto meno deve spingere Jle ,proprie esigenze in quanto le dure necessità dell’ esistenza, disperdendo per forza maggiore padre, madre, figli, figlie, per il lavoro quotidiano, fan già troppo sentire il loro peso. La vita di famiglia è talmente preziosa che non si può non assicurale questa protezione. 4. — Lo stesso principio vale, a più forte ragione, e con una importanza ancor più grande, quando si tratta di doveri religiosi. Nella giornata della domenica; a Dio il primo posto. La Chiesa, del resto coniprende benissimo il bisogno, per l’uomo di città, di uscire la dome­ nica; così si compiace nel vedere la famiglia, genitori e figli, prendere insieme, sollievo e gioia nella grande natura di Dio, e prepara volentieri a tempo e luogo, la auspicata opportunità per il servizio divino. Essa non proibisce lo sport domenicale e anzi lo considera con benevolenza, purché si curi che la domenica rimanga il giorno del Signore e il giorno del riposo corporale e spirituale. Tali sono le norme che Noi vogliamo presentarvi e vi chiediamo di tenerne conto all’occasione. Non vi parranno troppo severe se avrete presenti allo spirito il dovere sacro del culto divino, lo inestimabile valore morale e sociale della famiglia sana, e il bene della gioventù.

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Come Noi dicevamo altra volta, in una delle Nostre allocuzioni sullo sport (Pentecoste, 1945) in questo campo avete un antesignano, un modello, potremmo dire un ” patrono ”, lo stesso glo­ rioso San Paolo che ricordando in certi passi delle sue lettere le regole e lo spirito dello sport, si innalza al di là del suo significato più alto e spirituale. ” Non lo sapete? — scrive ai cristiani di Corinto — nei giuochi dello stadio tutti prendono parte alla corsa, uno solo vince il premio. Cor­ rete così per ottenerlo. Gli atleti si sottopongono ad un regime molto rigoroso, e questo per una corona peritura. Quanto a me, io corro come meglio posso, ma non a caso; colpisco, ma non dò colpi aliarla; domino severamente il mio corpo per noti rischiare, dopo aver predicato agli altri, di essere riprovato io stesso”. (1, Cor. 9,25). Con queste parole Noi vi lasciamo, Signori, pregando il grande Apostolo delle genti di ottenervi da Dio l’arte di promuovere la magnifica funzione dello sport, che è, secondò il detto classico, di fare, di corpi sani e vigorosi, l’involucro di anime belle e forti. (Dal discorso di Pio XII ai delegati del Congr.esso della Stampa Sportiva Internazionale),


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citius altius fortius

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Il Centro Sportivo Italiano inizia ufficialmente il suo settimo anno di vita lanciando con questo numero straordinario di Stadium i nuovi regolamenti per l’attività organizzativa ed agonistica dell’anno sociale 1951-52. Quasi come impegnato in una corsa, il C.S.I. ha migliorato di anno in anno i suoi tempi e le sue misure organizzative raggiungendo con metodo capillare lontani e sperduti paesi, issando la sua bandiera su nuove Unioni Sportive. Inviamo queste pagine che raccolgono tutto il programma del C.S.I. per il 1952 ai vecchi ed ai nuovi amici. Anzitutto alle vecchie e fedeli Unioni Sportive che hanno creduto nel C.S.I. fin dal suo nascere ed hanno perseverato rinnovando ogni anno il tesseramento ed il numero degli atleti. Inoltre ci rivolgiamo ai nuovi amici, sicuri di trovare questi tra le Associazioni della G.I.A.C. e dell’Unione Uo­ mini di A.C. che promuoveranno per la prima volta il Gruppo Spor­ tivo C.S.I. di Associazione. Il C.S.I. si mette con le sue attrezzature e capacità tecniche a di­ sposizione delle due grandi organizzazioni maschili di Azione Cattolica e chiede loro atleti e dirigenti. L’Associazione di G.I.A.C. o degli Uo­ mini di A.C. che promuove il Gruppo Sportivo C.S.I. aumenta il suo potenziale educativo ed apostolico, crea attorno a sè un largo alone di simpatia e di popolarità, fornisce alla Parrocchia un’opera di grande vitalità. Il C.S.I. continua ad offrire alla gioventù italiana che ama fare lo sport senza essere sfruttata, le sue Unioni Sportive, ad indicare alle giovani generazioni lo sport come un meraviglioso mezzo formativo dinanzi al quale non si devono sacrificare gli altri valori umani ad esso superiori, a dare tutto senza nulla chiedere, perchè lo sport ita­ liano sia salvo dai bassi compromessi commerciali, ad additare ai gio­ vani che indossano la sua maglia i nobili traguardi della vita. Per realizzare questi alti fini il C.S.I. chiede la collaborazione a uomini di buona volontà che sappiano guardare i giovani con occhio educativo. 11 giovane che calza le scarpette chiodate o inforca la bi­ cicletta non è soltanto un atleta proteso verso un traguardo, è anzi­ tutto un uomo che cammina verso le sue responsabilità sociali di cit­ tadino e di padre, con dei destini terreni ed eterni. Il C.S.I. mira a sostituire alla figura di dirigente sportivo quella del dirigente educatore, dell’uomo cioè che sappia raccogliere in sè oltre alle capacità meramente tecniche dello sport anche le virtù dell’educatore cristiano. Questi uomini già esistono nel C.S.I. ma sono pochi ed io mi auguro che nel 1952 nuove energie vengano ad aiutare la bandiera del C.S.I. nella sua vittoriosa marcia.

Luigi Gedda

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sport in gioventù,, contribuiscano veramente alla edificazione di una sana gio­ ventù italiana. Ci sono però alcuni aspetti della vita organizzativa che essendo solitamente visti come espressione operante dell’in­ tesa GIAC — CSI, non vorrei tacere — ma fare oggetto di qualche considerazione.

Non parlo della naturale doverosa preoccupazione che la GIAC deve sentire di mandare al CSI uomini dirigenti ca­ paci o in potenza disposti ad essere tali — a quella altra preoccupazione di sensibilità fraterna che rende partecipi e il CSI e la GIAC dei problemi di avvicinamento dei giovani, della loro educazione, della loro assistenza che ol­ trepassa l'agone sportivo per giungere più in profondità a in­ cidere sulla loro volontà affinchè essi siano capaci di cose belle, buone, oneste e serene. Vi sono tre aspetti organizzativi che mi stanno partico­ larmente a cuore: Comitali Zonali; Gruppi Sportivi; Corsi per Dirigenti Sportivi.

|__ a consuetudine

di far

giungere ad ogni inizio d’anno

il programma completo dell’attività organizzativa ed agoni­ stica che il C.S.I. promuove, dà modo al Presidente Centrale della GIAC di rivolgere una parola ai dirigenti che appas­ sionatamente e disinteressatamente lavorano in questo set­ tore della gioventù. Non è il caso di dire qui i motivi che legano C.S.I. e G.I.A.C. — poiché oltre che da regolamenti e statuti o da regole di buon vicinato c’è una realtà indistruttibile che risale alla stessa ragione di esistenza del Centro Sportivo Italiano. Il C.S.I. ha in sé ragione di esistenza se rimane nell’at­ teggiamento di servizio ai giovani — se dà un contenuto ed un indirizzo veramente educativo a tutta la sua attività — se si richiama costantemente ai cardini fondamentali che ripe­ tono: non sport per lo sport, ma sport per la vita — ma ef­

ficienza fisica per meglio servire Dio e glorificarlo. Ma queste sono cose acquistate — e nel riprendere il

cammino della attività organizzata — nell’iniziare un nuovo anno è sufficiente pensare ai principi che reggono il C.S.I. affinchè dirigenti e soci dal Centro alla periferia uniti e sorretti da un’unica volontà e da un identico obbiettivo

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1) Comitati Zonali: la tradizione — la realtà organizza­ tiva — la struttura delle nostre circoscrizioni — l’esperienza, tutto ci insegna che non è possibile dimenticare che ogni Centro Diocesano della GIAC ha in sè una riserva di effi­ cacia — di autorità — di vita veramente imponente. Il Cen­ tro Diocesano lo possiamo dire per un'altissima percentuale è il luogo dove la sensibilità educativa è più viva poiché raccoglie i migliori, inoltre — il centro Diocesano rappre­ senta la Diocesi — la circoscrizione ecclesiastica che è cosi determinante, cosi viva (anche se molte volte sembra inverosimile) che anche ai fini organizzativi sportivi non può essere trascurata. Anche lo Statuto-Regolamento ormai lo ha sanzionato: Diocesi = Comitato Zonale. Ebbene vorrei dire ai dirigenti della GIAC e del CSI, puntate su una efficiente articola­ zione dei vostri Comitati Provinciali nei Comitati Zonali — studiatene attentamente le necessità — le possibilità — vagliate i vantaggi che ne deriverebbero; è anche questo un modo- per rendere più capillare l’azione di avvicina­ mento — di sensibilizzazione. I dirigenti diocesani saranno maggiormente impegnati e, ove si verifichi ancora, non guarderanno più al CSI con timore con riserve, ma sentiranno in proprio la re­ sponsabilità; inoltre sarà una inaturale iniezione di forze nuove sia dirigenti che di base. Non si tratta di abbondonare le strutture acquistate ma di far fiorire il tronco del CSI di nuovi rami, di nuove


articolazioni non sterili, ma efficienti. Una prima raccoman­ dazione quindi è questa: puntare molto questo anno sui Co­ mitati Zonali, s'intende nel rispetto della legge.

promuove la costituzione dei Gruppi Sportivi, in sede di associazione — il CSI aiuti questo sorgere e lo intenda

2) Gruppi Sportivi: accade spesso di udire lamentele e richiami per il fatto che, alcune Associazioni della GIAC avendo iniziata una adeguata attività, abbiano perso il mor­ dente per l'attività formativa e quindi il barometro spiri­ tuale si sia abbassato. Se io fossi convinto che l’attività sportiva fatalmente porta ad un afficvolimento della vita spirituale dei giovani di Azione Cattolica mi adoprerci per l’abolizione del CSI e inizierei una campagna antisport. Il fatto è che ciò non è vero, perchè ci sostiene nel nostro lavoro la convinzione inversa e cioè che una efficienza fisica e una completezza della educazione anche sotto questo aspetto sia assolutaniente indispensabile. Con questa dichiarazione io mi sento quindi di dire al CSI (e la realtà delle cifre è evidente) che il primo reclu­ tamento di atleti deve avvenire nella GIAC — come mi sento di dire alla GIz\C di favorire la costituzione in seno alle associazioni dei Gruppi Sportivi. 1 Gruppi Sportivi di associazione della GIAC che sono praticamente equiparali alle UU.SS. hanno recato in questo ultimo anno al CSI un aumento di atleti — una quali fidizione di base e un irrobustimento in genere del corpo sociale del CSI. Segno evidente che la formula è ottima anche perchè così essi possono partecipare ad egual titolo a tutta l’attività agonistica del CSI stesso. Attenzione però, la vita di una associazione ha un suo ritmo, ha dei cardini, ha degli ob­ biettivi e dimenticare tutto ciò può portare certamente a quegli squilibri clic prima lamentavamo. L’attività dei Grup­ pi Sportivi non deve disturbare tutto il clima della asso­ eiezione e per garantire ciò è sufficiente cìie presieda li tutta l’attività sportiva un gruppo di dirigenti e sopratutto un Assistente che agisca con equilibrio c con saggezza. La seconda raccomandazione è quindi questa: la GIAC

3) Corsi per dirigenti sportivi. Quando parliamo di corsi intendiamo dire non già una semplice preoccupazione tec­ ’insieme delle doti e qualità nica ma pensiamo a tutto ll'insieme che occorre sollecitare, richiamare e mantenere in chi si • assume il compito di dirigere e quindi di diventare il

quale vantaggio alla sua entità numerica e qualificativa.

responsabile non solo dei muscoli e della efficienza in genere di atleti, ma che sa guidare c intervenire nel difficile momento in cui si attua la responsabilità del giovane. Io guardo con fiducia e con una attesa veramente tre­ pidante all’esperimento del prossimo Corso Nazionale diri­ genti sportivi. Molti tentativi sono stati e lodevoli e con frutti — in diocesi, in provincie, in regioni. Vorrei dire che nulla di tutto ciò che viene fatto a questo proposito è inutile. Si tratta di dare sostanza c responsabilità al cor­ po dirigenti, si tratta di ancorare a delle idee madri il perchè di tanto attivismo, si tratta di giustificare l’impe­ gno di tanto lavoro e di tante forze economiche, di illu­ minare di una luce spirituale quanto spesso può deterio­ rarsi e quindi mancare di quell’afflato che permane solo se un’ideale spinge ed infiamma. In questi corsi i motivi apostolici, educativi, organiz­ zativi e tecnici si fondono e creano un’armonia di colori una gerarchia di valori che non possono che giovare alla stabilità di un organismo. Ecco quindi la terza raccoman­ dazione: i corsi per dirigenti sportivi devono moltiplicarsi — è un punto dove GIAC e CSI si danno veramente la mano — siano fatti seriamente, con programmi studiati — con cui si mettono le basi più solide per la continuità del nostro lavoro. Queste le cose che volevo dire in questa ripresa an­ nuale dell’attività sportiva con l’augurio che presieda a tutto il molteplice impegno del CSI e della GIAC un’an­

sia di rinnovamento e di sempre maggior slancio apo­ stolico.

Carlo Carretto' '

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Apporto degli “uomini,, al C.S.I. P otrebbe apparire fuori luogo, parlare di sport per gli « uomini » di A. C. Difatti, generalmente si considera lo sport come una attività specifica dei giovani, i quali allo sport sono portati oltre dalle esigenze di un beneficio fisico, anche da quello spirito di agonismo che è caratteristico dell’animo gio­ vanile. Tuttavia, noi affermiamo che anche per gli uomini (ed intendiamo parlare di coloro che hanno superato i trent’anni, hanno famiglia, e preoccupazioni molteplici) lo sport è una realtà da tenere presente. Pur non volendo considerare che vi sono uomini dotati di eccezionale tempra fisica, così da trovarsi ancor vivi — e come vivi! — nel campo del professionismo sportivo (Piala per il calcio; Bartali, Magni e Coppi per il cicli­ smo, ecc.) è indubitato che esistono degli « sport base» , i quali possono essere svolti — senza logorare ed anzi apportando beneficio al fisico — dagli uomini ed in particolare dagli Uomini di Azione Cattolica. Una esemplificazione potrebbe apparire su­ perflua; eppure ci sembra doveroso sottoli­ neare le molte possibilità che gli uomini han­ no, in ordine alle bocce; al cicloturismo; allo scooterismo; all’alpinismo; al nuoto; allo sci; al canottaggio; agli sports velici; alla caccia; all’ escursionismo. Come si vede, c’è da riconoscere che è larga­ mente possibile la partecipazione — da parte di Uomini di A. C. — alle Unioni Sportive del CSI. E’ d’altronde, ciò che noi raccomandiamo vi­ vamente ai Centri Diocesani ed alle Associa­ zioni Parrocchiali degli Uomini di A. C. : ope­ rare insieme ai giovani per dare vita (e vita efficiente) alle Unioni Sportive CSI. Ed a questo proposito, noi vediamo tre li­ nee di azione pratica, come motivo di interes­ samento concreto per gli uomini di A. C.:

1) UNIONI SPORTIVE EFFICIENTI Già in molte località, le Unioni vivono con il contributo della attività personale di uomini di A. C. che le dirigono o vi collaborano in posti direttivi. L’equilibrio, la serietà, la competenza, la sol­ lecitudine nell’assolver e al tesseramento, l’im­ pegno ecc., ben si può dire — spesso — che

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è affidata allo spirito di concretezza di uomini capaci, appassionati ed apostolicamente gene­ rosi quali sono gli Uomini di A. C., che pos­ sono ben costituire la spina dorsale delle Unioni. 2) ATTIVITÀ’ SPORTIVE MOLTEPLICI Ogni Unione deve preoccuparsi di organiz­ zare gli sports verso i quali è più facile l’orien­ tamento dei giovani. Ma essa non può né deve trascurare di organizzare gli sports par­ ticolarmente indicati per coloro che non han­ no più età per certe iniziative atletiche. Vi è quindi la necessità di impostare un ca­ lendario di tornei, di gare, di allenamenti, di partite, per gli sports meno dinamici (ma pur sempre agonisticamente validi e benefici) qua­ li le bocce, l’escursionismo, ecc. Ed è logico che, per tali attività sia risolu­ tivo l’interessamento pratico di uomini appas­ sionati e competenti.

3) CONTRIBUTO DI TECNICI E’ — anche questo — tin modo molto pra­ tico di partecipare alla vita delle Unioni Spor­ tive, le quali, di arbitri, cronometristi, giudici di gara, allenatori, ecc. hanno bisogno nel senso assoluto. Gli uomini di A. C. possono, al riguardo, es­ sere veramente preziosi, sia sud piano provin­ ciale, che zonale e locale. Vorrei, infine, far rilevare che di proposito s’è parlato di Unioni Sportive C.S.I. Perché se è vero che molte Associazioni Uo­ mini di A. C. potranno dare vita al « Gruppo Bocciofllo » o al « Gruppo Escursionistico » del C.S.I. (e il « Gruppo » sorge con carattere « interno » presso la Associazione, tra i soci di A. C.) è pur sempre nel vasto campo esterno " della Parrocchia e del Comune, che gli Uo­ mini di A. C. devono cercar di agire vitaliz­ zando e dirigendo l’Unione che è aperta a tutti gli appassionati siano o non siano di A. C. Dal che si deduce quanto sia apostolica­ mente prezioso che gli Uomini di A. C. (ed in particolare gli « Animatori ») guardino al C.S.I. con un interesse vivo, lo fiancheggino, ne estendano praticamente l’influenza e par­ tecipino consapevolmente alle sue attività ed alla sua vita. Agostino iHalfiircllo


Lo sport in funzione della formazione cristiana * All'inizio di un nuovo unno di attivila, è nostro dovere fare il punto. Altri appronteranno i programmi tecnici e /'impostazione organizzativa. Per mio conto — come prete — ritengo utile precisare le finalità che il C.S.I. si propone. Il Centro Sportivo Italiano è un'opera della G.I.A.C.: il che significa che è una attuazione, in un particolare e importante settore, del suo pro­ gramma che da ottantacinque anni la Gioventù Cattolica va svolgendo nella nostra Italia. Quale è adunque l’ideale del C.S.I.? Quello della G.I.A.C.: portare Cristo alle anime. La lealtà — virtù cara agli sportivi — ci impone di essere espliciti e chiari. Chiunque viene a noi sappia che la nostra con­ cezione di vita è la concezione cristiana. Noi non scindiamo le varie attività della persona, che anzi ci sforziamo di collegarle e di unificarle in una sintesi che si concreta nella personalità cristiana del giovane il (piale, alla luce della fede e sotto Liti flusso della Grazia, valorizza (pianto di positivo e di utile c'è nelle varie attività dell'uomo e se ne serve per il bene supremo che è la sua salvezza eterna. Presentiamo quindi aper­ tamente la nostra carta d'identità. Ogni sotterfugio e ogni non ben intesa diplomazia non solo non sarebbero degni del nome cristiano, ma riusci­ rebbero controproducenti ai fini che ci proponiamo. Crediamo allo sport come un mezzo potente di educazione fisica e morale, non solo quindi non vediamo un'antitesi nè ideologica nè pratica tra vita cristiana e sport, ma troviamo in questo un alleato naturale per far giungere il giovane alla vittoria nel ” campionato finale ”. Siamo più che mai convinti che questa posizione di mezzo che assume lo sport nella formazione integrale — e cioè cristiana — del giovane, anziché mortifi­ care, valorizza lo sport medesimo e lo trasforma da esercitazione fisica — senza nulla togliere alla sua autonomia tecnica e alle sue finalità spe­ cifiche nel campo educativo — in collaborazione con gli altri fattori educativi, anzi con Dio stesso che opera nel cristiano con la Sua grazia. Questa posizione di principio deve essere realizzata sul terreno pratico. Noi dunque accettiamo lo sport con le sue esigenze, ma intendiamo dare qualcosa allo sportivo. In questo senso parliamo di sport cattolico : non come etichetta che si vuol sovrapporre, ma di uno spirito che diventi l’animatore di una sana e ordinata attività sportiva. Che cosa, dunque, daremo noi al giovane sportivo? Come potremo giungere a influire, discretamente ma con efficacia sulla massa dei giovani

Prima della competizione un pensiero a Dio

(in alto)

A Alcrano, gli atleti della pallavolo ricevono la S. Comunione da Padre Lucio Migliaccio

(in basso) A Genova, Mons. Albino Galletto, Illu­ stra il Vangelo al partecipanti ai campionati di Atletica Leggera


che praticano lo sport? Qui si impone una distinzione fra i giovani di A.C. e gli altri amici. Per gli iscritti alla G.l.A.C. sia ben chiaro che nessun impegno di associazione può essere proposto, e per nessun motivo. La scuola di cultura religiosa in particolare dev’essere alla base della loro formazione come per tutti i soci. Si tenga inoltre presente che gli inevitabili e mag­ giori pericoli in cui vengono a trovarsi, impongono un'intensificata pratica religiosa e un contegno che sempre e ovunque costituisca una manifesta­ zione aperta delle loro convinzioni religiose. Qualora l attività sportiva dovesse essere per 1'Associazione motivo di declassamento del tono spirituale dei giovani, i dirigenti meditino seria­ mente. Non vogliamo bandire lo sport dalle nostre Associazioni. Ripe­ tiamo anzi che i Gruppi Sportivi debbono essere moltiplicati, ma vogliamo riaffermare che la vita di Associazione non deve essere subordinata al potenziamento del Gruppo, ma sentirne giovamento e aiuto nella sua opera formativa. in Lo sportivo iscritto all’Associazione della G.l.A.C. è anzitutto ogni caso, giovane di Azione Cattolica. Il C.S.I. peraltro e sorto per tutti i giovani: per quelli sopratutto che gravitano intorno a noi. che sono avvicinabili, che ci stimano se noi dimostriamo di stimarli. Ed è per questo più vasto settore che occorre studiare un piano intelligcnte di influenza spirituale. Ho personalmente constatato che il mondo sportivo è " naturaliter christianus ”; c’è, in questo mondo, ima semplicità talora commovente. L’autodisciplina a cui volontariamente si sottopone l'atleta è già. in qual­ che modo, un esercizio ascetico, o meglio, una tecnica che può essere facilmente sfruttata per fini ascetici. Quel mondo attende — forse senza saperlo — la nostra parola, il nostro invito, e più ancora, il nostro esempio. L’apostolato fra gli sportivi non è dunque — di per sè — difficile. Può diventare difficile nella sua applicazione (ad esempio per trovare il modo e il tempo di inserire nella attività domenicale le pratiche religiose) ma chi saprà agire con paziente

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Altre iniziative potranno essere prese secondo le possibilità locali.

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dsicrezionc può ottenere risultati concreti. Non mancano del resto esempi probanti. Per impostare un piano di lavoro efficace è necessaioi che l’Unione Sportiva, fin dall’inizio dell'anno so­ ciale. metta sul tappeto il problema. Come si predispone il programma tecnico, cosi dev'essere preparato un program ma ili assistenza religiosa agli iscritti e a tutti gli sportivi del­ la zona ia cui l’Unione agisce. E', evidentemente. compilo precipuo dell’Assistente ( nessuna Unione ne può fare a meno!) ma i Dirigenti debbono sentire con lui il problema e aiutarlo a realizzare il piano pre­ disposto. In alcune località è stata speri­ mentata con successo la ” Messa do­ menicale dello sportivo ”. Si esami­ ni la possibilità di estenderla, so­ pratutto nei centri principali. Al­ trove i membri dell'Unione parteci­ pano alla Messa della Gioventù. In. alcuni casi — quando ad esempio la squadra deve spostarsi — occorrerà provvedere perchè assolvano al pre­ cetto festivo. Per tutti poi. si inizi quest'anno — o si continui là dove c'è già la lode­ vole consuetudine — un appropriato corso di cultura religiosa. Si tratterà di un breve colloquio che i gio­ vani certamente gradiranno se l’Assistente saprà interessarli e parlar loro con cuore sacerdotale. Un’iniziativa che deve essere dif­ fusa ovunque è quella della ” Pasqua dello Sportivo ”. Riesce se è prepara­ ta per tempo e bene. Si faccia pre­ cedere da una ” tre sere ” organiz­ zata in una sede accogliente, dove gli invitati si sentano ospiti graditi. Si crei un clima di amicizia e di sere­ nità. Potrà utilmente parlare loro dopo il Sacerdote, uno sportivo no­ stro. La ”tre sere” ha lo scopo di preparare gli sportivi al precetto e di disporre il loro animo, non ad una cerimonia religiosa, ma ad una affermazione cosciente ili fede.

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A me preme, concludendo, richia­ mare l’attenzione dei dirigenti sulla necessità di tradurre nella pratica un’affermazione di principio che ci trova tutti consenzienti e cioè che lo scopo del Centro Sportivo è quello di portare lo spirito cristiano nel mondo dello sport. ■' La possibilità oggi c’è. Il C.S.I., attraverso la sua organizzazione e i suoi sudditi, offre un valido mezzo per renderla realtà. Se i dirigenti, uniti al loro Assistente, sapranno capire e volere, avranno merito di­ nanzi a Dio e renderanno un segna­ lato servizio allo sport italiano.

Don Albino Galletto


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il centro sportivo italiano che cos e

l Diamo breve sintesi della struttura or­ ganizzativa e tecnica del C.S.I. rimandando, per una consultazione completa, allo Statuto e Regolamento deU’Ente, in cui si può trovare una descrizione particolareggiata.

11 Centro Sportivo Italiano è l’opera sportiva promossa dalla G.I.A.C. per una fermentazione cristiana del mondo sportivo e per l’educazione fisico-sportiva e morale della gioventù. Come si articola il C.S.I. nelle sue strutture? Ecco in breve: Il Consiglio Direttivo — Comitati Provinciali e Comitati Zonali (Diocesi) — Unioni Sportive c Gruppi Sportivi di Associazione.

II Consiglio Direttivo Il Consiglio Direttivo Centrale sovraintende, dirige, coor­ dina c sviluppa tutte le attività del C.S.I. I Membri del Consiglio Direttivo si riuniscono, appena eletti dal Congresso Nazionale, per eleggere nel loro seno: il Presidente, due V. Presidenti, il Segretario, il Direttore Tecnico c il Tesoriere, che formano la Presidenza Centrale della quale fanno pure parte: l’Ufficio Tesseramento, la Amministrazione, l’Ufficio Stampa c Propaganda, le varie Commissioni Tecniche. Fanno pure parte della Presidenza Centrale gli Ispettori Regionali che presiedono i relativi Ispettorati Regionali che sono gli Organi di coordinamento dell’attività in sede di regione. La Presidenza Centrale è Porgati© esecutivo del Con­ siglio Direttivo.

a suo nome agisce ed opera nell’ambito della rispeltiva provincia. II Comitato Provinciale sovraintende d’intesa con i Co­ mitati Zonali della propria circoscrizione, all’attività delle Unioni e dei Gruppi Sportivi della propria giurisdizione, le controlla, le consiglia c ne coordina il lavoro, mante­ nendo per esse il contatto colla Presidenza Centrale e con gli organi dipendenti dal C.O.N.I. e delle Federazioni Spor­ tive Nazionali. Il Comitato Provinciale è retto da: un Presidente, un Vice Presidente, un Segretario, un Direttore Tecnico ed un Tesoriere. Fanno parte del Consiglio Direttivo del Co­ mitato Provinciale un numero di Consiglieri che varia (a seconda dell’efficienza stessa del Comitato) da un minimo di tre ad un massimo di nove. Il Consiglio Direttivo del Comitato Provinciale è no­ minato, nella metà dei suoi membri, in accordo, dalle Pre­ sidenze Diocesane della G.I.A.C. dei Centri dipendenti del C.P. stesso c per l’altra metà è eletto dai delegati delle UU.SS. dipendenti (regolarmente affiliate) nel Congresso Provinciale. Un mese prima del Congresso Nazionale del C.S.I. il Consiglio Direttivo provinciale convoca in assemblea ge­ nerale ordinaria le Unioni Sportive per l’approvazione del bilancio consuntivo e di quello preventivo e per la stesura delle proposte da portare al Congresso Nazionale del C.S.I.

Ogni due anni, entro due mesi dalla chiusura del Con­ gresso Nazionale, il Comitato Provinciale, attraverso il Congresso Provinciale, delle Unioni Sportive regolarmente affiliate, procede al rinnovamento delle cariche .

Il Consiglio Direttivo del Comitato Provinciale per la attività tecnico-agonistiche, si vale della collaborazione del­ le Commissioni Tecniche provinciali le quali sono nomi­ nate dal Consiglio Direttivo del Comitato Provinciale stesso.

Il Comitato Zonale Il Comitato Zonale, che corrisponde all’antico Ufficio Sportivo Diocesano, può essere costituito o promosso dal Comitato Provinciale o sollecitato dal Centro Diocesano G.I.A.C. per necessità di sviluppo delle attività. Esso ha sede presso tutti i Centri Diocesani quando la Presidenza Centrale del C.S.I. ne abbia ratificato la rego­ lare costituzione. Ad esso sono attribuiti nell’ambito della Zona (identificantesi con i limiti della Diocesi) le medesi­ me competenze del Comitato Provinciale per tutto ciò che concerne organizzazione ed attività.

Il Comitato Provinciale

In modo particolare al Comitato Zonale può essere affidata la gestione del tesseramento, naturalmente ciò di intesa col Comitato Provinciale per ciò che riguarda Io schedario-cartellinamcnto. A somiglianza dei Comitati Pro­ vinciali, i Comitati Zonali costituiscono nel loro seno Pre­ sidenza, Segreteria, Amministrazione e Commissioni Tec­ niche per le diverse attività agonistiche previste.

Il Comitato Provinciale rappresenta a tutti gli effetti, la Presidenza Centrale del C.S.I., ne tutela gli interessi ed

11 Comitato Zonale è diretto da un Consiglio composto da: un Presidente (nominato dal Presidente Diocesano del-

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r la GJ.A.C.) e da uni numero vario di Consiglieri non superiore a sei di cui iun Segretario. Per la nomina del Con­ siglio del Comitato Zonale valgono le norme stabilite per la costituzione del Consiglio Provinciale.

L'Unione Sportiva ed il Gruppo Sportivo Rappresentano l’unità periferica base e le cellule fon­ damentali dell’organizzazione del C.S.I. La differenza fra Unione Sportiva e Gruppo Sportivo è sostanzialmente legata all’impostazione esterna od inter­ na delI’Azione Cattolica. Mentre le UU.SS. sorgendo allo esterno (istituti scolastici, aziende, polisportive, enti vari) devono rispondere a particolari esigenze quali l’elettività delle cariche, la democraticità di impostazione, ecc. invece i Gruppi Sportivi sorgono presso le Associazioni di A.C. (Giovani o Uomini) e dovendo rispondere a requisiti par­ ticolari di carattere prettamente educativo, pur avendo una chiara e ben definita struttura organica che li differenzia dall’A.C. stessa, sono posti in condizione di dipendenza quale servizio dcll’A.C. per l’educazione fisica e sportiva dei propri tesserati e mediatamente, quale strumento di azione apostolica, al servizio della gioventù tutta della Parrocchia, dell’Oratorio o del cosidetto « alone » di in­ fluenza delle Associazioni di A.C.

-

Il Gruppo Sportivo di Associazione (Giovani o Uomini di A.C.) pur dipendendo tecnicamente dal C.S.I. deve essere considerato parte integrante della Associazione e perciò responsabile del Gruppo Sportivo è a tutti gli effetti il Presidente della Associazione G.I.A.C. o dell’Associazione Uomini.

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Il Gruppo Sportivo è così costituito:

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Il Delegato Sportivo di Associazione che funge da Presidente del Gruppo Sportivo C.S.I. e che è nominato dalla Presidenza deH’Associazione G.I.A.C. o Uomini che ha dato vita al G.S. stesso. Un Assistente - che in genere s’identifica col-mede­ simo Assistente dcH’Associazione G.I.A.C. o Uomini. Un Segretario - al quale, sono demandate le com­ petenze organizzative, di attività e in assenza del Presi­ dente, di rappresentanza. Un Cassiere - al quale è demandata la gestione am­ ministrativa ed in particolare la cura del tesseramento dei soci.

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Una Commissione Tecnica - che comprende i tec­ nici dei vari sport nei quali il Gruppo Sportivo intende svolgere attività. Per questo particolare settore è facoltà del Presidente proporre per motivi di particolare compe­ tenza tecnica alla Presidenza G.I.A.C. elementi non tesse­ rati alla A.C. ma comunque tali da garantire l’indirizzo morale educativo del Gruppo Sportivo.

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1

I Soci - che debbono essere regolarmente tesserati (vedi capitolo del tesseramento) ed in numero non minore di sei. E’ importante tenere presente che i Soci onde poter prendere parte ai Campionati Nazionali debbono essere tesserati in periodo utile come da Regolamento e non all’ultimo momento.

Attività dell'Unione Sportiva C. S. I.

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Effettuato il regolare tesseramento (v. norme a parte) dei propri soci PUnione o il Gruppo Sportivo entrano, con pienezza di diritti, a far parte della famiglia del C.S.I., quali l’elettività alle assemblee provinciali e zonali, il di­ ritto di tutela e di vincolo dei propri soci atleti tesserati, la partecipazione alla fase Zonale o Provinciale dei Cam­ pionati Nazionali indetti dal C.S.I. dei quali riportiamo la regolamentazione in altra parte del fascicolo ed in caso di affermazione, la partecipazione a carico o con i con­ tributi della Presidenza Centrale del C.S.I., alle fasi re­ gionali e finali nazionali dei Campionati stessi.

10

Il Presidente dell' Unione o del Gruppo Sportivo IL DIRIGENTE SPORTIVO DEVE ESSERE MORAL­ MENTE RETTO. — Punto base è la rettitudine morale che garantisce la serietà con la quale egli lavora, dà hi certezza che egli sia di esempio fra i suoi compagni, offre la sicurezza di mantenersi nell’ordine dei valori e delle finalità che devono ispirare lo sport nel Centro Spor­ tivo Italiano. SPORTIVAMENTE APPASSIONATO. — Il Presidente dell’Unione Sportiva deve essere un appassionato sportivo; non un giovane che non abbia personali inclinazioni allo sport, non un incaricato qualunque che si assume l’impegno magari anche perchè ne vede le necessità ma che non porta poi in esso l’esuberanza, la vitalità, la sensibilità della vo­ cazione, la spontaneità di una esigenza personale profon­ damente sentita. In questo senso deve essere un attivo « tifoso » egli stesso. Non un peso morto che dice « facciamo » con la bocca storta... e lascia giocare, ma non partecipa o non promuove o non incita al gioco. Questo dirigente non ha la stoffa per fare il Presidente.

APOSTOLICAMENTE ATTIVO. — E’ una conseguenza del «moralmente retto». L’apostolato deriva da una for­ mazione interiore senza della quale esso non può attuarsi. Se il Dirigente sarà retto moralmente e sportivamente appassionalo, sarà anche un meraviglioso apostolo in questo campo di lavoro. Il suo non dovrà essere un apostolato di forza, ina un apostolato di tatto e di abilità, con il quale dovrà attrarre al bene le anime dei giovani.

TECNICAMENTE COMPETENTE. — Se abbiamo detto che il Dirigente sportivo deve essere un appassionato dello sport, dobbiamo aggiungere che deve essere un competente tecnico nel suo campo e questo per due motivi: 1) perchè per la sua competenza s’acquisterà la fidueia di chi egli dirige; 2) perchè dalla competenza e dalla fiducia che ispi­ rerà trarrà motivo fortissimo di aiuto al suo apostolato. I giovani quando vedono che il loro Presidente è in gamba sapranno ascoltarlo in ogni cosa e la sua influenza avrà riflessi efficacissimi nel loro spirito. Lo seguiranno, gli saranno amici, e, dall’amicizia che ne scaturità, i frutti dell'apostolato non si faranno attendere.

Se viceversa il Dirigente sportivo, pur essendo moral­ mente retto, apostolicamente attivo, anche appassionato nel suo campo, non avrà mostrato una sufficiente competenza, si troverà in una situazione di inferiorità che gli nuocerà ai fini della sua opera apostolica, perchè i giovani non gli daranno tutta quella fiducia che gli è invece necessaria. L’ASCENDENTE TRA I SOCI. — Senza dubbio un di­ rigente che abbia le quattro doti che abbiamo sopraelencate ha già una sua personalità e si presenta già sufficientemente completo per aver un ascendente in mezzo ai soci. Ma questa quinta dote è qualche cosa che si aggiunge an­ cora. E’ fatta di una certa intraprendenza, di un certo « savoir faire », di un certo spirito di iniziativa, di una certa simpatia che il dirigente presenta. Quando anche nelle doti la figura del dirigente sportivo appare a posto essa è destinata senz’altro ad essere motivo di unità fra i soci e causa di conquista apostolica. II Presidente dell’Unione Sportiva C.S.I. sarà l’artefice di una preziosissima opera di apostolato individuale che attuerà nel continuo contatto con i giovani; sarà l’espres­ sione della vitalità stessa delle nostre organizzazioni che attueranno così il piano educativo della A.C. Sarà la dimo­ strazione di come l’Azione Cattolica a mezzo del Centro Sportivo Italiano, è matura per risolvere e per curare tutti i problemi educativi sul piano della cultura religiosa, della formazione spirituale, ed insieme di quella umana, sociale c fisico-sportiva.


per l’al'l'illazione e il tesseramento Affiliazione Affiliazione Unioni Unioni Sportive Sportive o Gruppi Sportivi di As­ sociazione Giac (di nuova costituzione o già affiliate nella

stagione 1950-51)

La Presidenza Centrale del Centro Sportivo Italiano al fine di facilitare le operazioni di affiliazioni e riaffilia­ zione di Unioni o Gruppi Sportivi c del tesseramento dei relativi atleti ha costituito presso tutti i Comitati Pro­ vinciali o Zonali del CSI — di cui in altra parte della Rivista sono comunicati gli indirizzi — un deposito di tessere e lutti i moduli necessari a tali operazioni f

Modalità affiliazione c riaf filiazione Unioni Sportive o Gruppi Sportivi.

Le Unioni Sportive o Gruppi Sportivi di Associazione che intendono affiliarsi (se di nuova costituzione) o rin­ novare l’affiliazione (se già affiliate negli anni precedenti) al CSI debbono riempire, quale domanda, i modelli T. 2.52 (contenuti nella presente Rivista) in triplice copia c spe­ dirli alla Presidenza Centrale del CSI — Ufficio Centrale Tesseramento — Via della Conciliazione - — Roma, accom­ pagnati dall'importo di L. 1.000. Pestano pertanto ferme le istruzioni date con il n. 10 di Stadium relativamente all'invio a Homo di L. 1.000 (mille) per Vaffiliazione o riaffiliazione anziché L. 1.500 e il versamento al Comitato Provinciale o Zonale di L. 500 (cinquecento). L’affiliazione al C.S.I. dà diritto all’Unione o Gruppo sportivo alla ricezione della rivista STADIUM, del Noli­ ziario tecnico-organizzativo c <delia ’ stampa ‘ periodica del Centro Sportivo Italiano. Le domande di affiliazione o di riaffiliazione per avere validità, debbono essere accompagnate da un minimo di 6 (sei) tessere di soci atleti. Non saranno accolte domande di affiliazione sprovviste delle firme del Presidente del Comitato Provinciale, del Presidente c deH’Assislente dell’Unione Sportiva. Tesseramento atleti

LA TESSERA ATLETI DEL CENTRO SPORTIVO ITALIANO. DALLA STAGIONE 1951-52, PREVIO VIDIMAZIONE ANNUALE, HA VALIDITÀ’ TRIENNALE. CON LE NORME SUL TESSERAMENTO 1952-53. - VER­ RANNO PRECISATE LE MODALITÀ’ DELLA VIDIMA­ ZIONE ANNUALE. Per la stagione 1951-52 la validità della tessera ha va­ lore stagionale a seconda dei calendari delle Federazioni Sportive corrispondenti agli sport praticati (Es.: nel caso specifico del calcio avrà valore dal 1 Settembre 1951 al 31 Agosto 1952). La tessera atleti consta di tre parti: due matrici e la tessera propriamente detta. Su ciascuna di esse sono indi­ spensabili le fotografie in formato tessera ed intcntiche tra loro. Alla tessera, regolarizzata, è abbinata l’assicurazione contro gli infortuni sportivi alle condizioni esposte nella copia del contratto assicurativo riportato in altra parte dell'opuscolo. Essa dà diritto all’atleta di praticare TRE discipline sportive regolarmente registrate nelle apposite caselle della tessera e secondo le norme fissate dalle sin­ gole Commissioni Tecniche Nazionali del C.S.I. in base alle convenzioni vigenti con le Federazioni Sportive del C. O. N. I. NON VERRANNO RICONOSCIUTE, SIA AGLI EF­ FETTI TECNICI CHE A QUELLI ASSICURATIVI, VALI­ DITÀ’ AGLI SPORT NON TRASCRITTI SULLA TESSERA. Il prezzo della tessera atleti rimane fissata in L. 100. La procedura del Tesseramento è la seguente: 1. — L’U.S. o il G.S. ritirerà presso il Comitato Pro­ vinciale o Zonale il quantitativo delle tessere occorrenti versando al Comitato stesso l’importo di L. 50 per ogni tessera prelevata; nello stesso tempo farà pure il versa­

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Si porta a conoscenza di tutti i Comitati Provin­ ciali e Zonali del C.S.I., che il tesseramento degli atleti ciclisti, e la relativa vidimazione U.V.I., avrà luogo a decorrere dal 1” gennaio 1952. Pertanto fino al 31 dicembre c.a. saranno ritenute valide per ogni attività ciclistica le tessere vidimate dall’UVI nel cor­ so di quest’anno. Tanto in osservanza alla vigente Convenzione UVI-CS1.

Allo scopo di evitare inutili intralci alle opera­ zioni di tesseramento, che importerebbero nocumen­ to all'attività degli atleti, si pregano tutte le Unioni Sportive interessate di voler tempestivamente pro­ cedere alla propria affiliazione U.V.I. tramite i ri­ spettivi Comitati Regionali deH'Ente in parola, non appena sarà possibile. Ogni eventuale mutamento alle norme che hanno regolato il tesseramento atleti ciclisti negli anni scorsi verrà tempestivamente comunicato. Si pregano nello stesso tempo i Segretari dei Comi­ tati Provinciali e Zonali, di far procedere le Unioni Sportive ad una più completa compilazione delle do­ mande di affiliazione che saranno inviate all’Amministrazione Centrale del C.S.I. in triplice copia. Tale norma vale tanto per le Unioni Sportive di nuova costituzione quanto per quelle iscritte al C.S.I. nei decorsi anni.

mento delle rimanenti L. 500 relative all’affiliazione o riaffiliazione. 2. — Provvcderà quindi alla compilazione della tessera nelle sue tre parti che rimetterà alla Presidenza Centrale accompagnata dall'importo di L. 50 (quota assicurativa). Le tessere dovranno essere accompagnate da un elenco nominativo in duplice copia (Mod. T. 1.52 — pure incluso nella presente Rivista — per l’inserzione negli elenchi assicurativi. 3. — La Presidenza Centrale provvederà ad una spe­ ciale punzonatura e timbratura sulle tre parti della tessera e rimetterà al Comitato Provinciale, per il proprio sche­ dario, la matrice con fotografia e la tessera che dovrà essere rimessa all’Unione Sportiva e da questa all’atleta. ■1. — All'atto della spedizione delle tessere: c relativi elenchi alla Presidenza Centrale le UU. SS. o GG. SS. dovranno rimettere al Comitato Provinciale o Zonale 1 una copia dell’elenco delle tessere spedite. 5. — Per nessun motivo saranno accettate tessere sprov­ viste di fotografie, non riempite in ogni loro parte o man­ canti delle firme richieste. 6. — LA TESSERA ATLETI DEL C.SJ. NON AVRA* NESSUN VALORE, SIA AGLI EFFETTI AGONISTICI CHE A QUELLI ASSICURATIVI, SE NON FORNITA DEL REGOLARE PUNZONE E TIMBRO A SECCO SULLA FOTOGRAFIA APPLICATI DALL’UFFICIO CENTRALE TESSERAMENTO UNITAMENTE AD UN BOLLINO DI CONVALIDA. Precise disposizioni in merito verranno date dalle Com­ missioni Tecniche Nazionali per la regolamentazione della attività agonistica. Le tessere che perverranno senza il relativo importo o senza la ricevuta comprovante l’effettuato versamento verranno accantonate in attesa di regolarizzazione. Limiti minimi di età per il tesseramento

Per le attività agonistiche i limiti minimi di età per il tesseramento saranno fissati nei singoli regolamenti tecnici emanati per ogni singola disciplina.

11


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la tessera C. S. I. 1952-54

Segretario... calcio, calcio..., sempre calcio..., non che sia male..., ma sempre calcio!), sport complementari ? Sì dico, di riserva? Atletica e Pallavolo. Bene, ora le fotografie, TRE! Ma nc ho solo due. Niente allora, non se ne fa niente, ne sono obbligatorie TRE! Ecco, ne ho un'altra... ma c'è la dedica... va bene, va bene firma qui ora: prima parte della tessera in posizione ver­ ticale. a fianco del bollino di vidimazione 1952 (la parte che rimane all'atleta); e poi qui: seconda parte (che ri­ marrà al Comitato Provinciale); e qui: terza parte (che rimarrà all’Ufficio Centrale Tesseramento). Nella seconda parte, sotto a « Confermo i dati sopra­ scritti e dichiaro ecc. » e nella terza parte, a fianco della firma dell’atleta, la firma del Presidente dell’U.S. Il Segretario volterà poi la tessera ed annoterà nelle parti che rimarranno al Comitato Provinciale ed all’Ufficio

Due parole di storia! La presente tessera, prima di pas­ sare alla stampa, è stata minutamente studiata dai Dirigenti della Presidenza Centrale e, naturalmente, criticata da una parte e sostenuta dall’altra. La critica era basata sopratutto su di una supposizione: lo stato della tessera al PRIMO, al SECONDO ed al TERZO anno di sua vita nelle tasche del­ l'atleta! Il parere favorevole consisteva invece sul sicuro buon senso del possessore della tessera (è previsto infatti che l'atleta avrà la massima cura del suo cartellino e che provvederà, senza dubbio, a munirsi di una bella custodia in celluloide — premettiamo che non esiste alcun contratto con tale industria!), nel risparmio di carta per i due anni successivi, ed infine delle fotografie da parte dell'atleta. Risultato: eccovi la tessera, per la compilazione esatta della quale Vi preghiamo di attenervi scrupolosamente, al­ trimenti, con le spese postali che si devono sostenere per

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il suo rinvio donde è venuta, se ne va anche il beneficio di cui sopra ed i sostenitori di essa ne sarebbero irriinediabilmente compromessi! La tessera dunque parte da Roma, giunge al Comitato Provinciale o Zonale e da questi, su richiesta, alla Unione Sportiva o Gruppo Sportivo, pronta per essere compilata. Il Segretario allora (è possibile che una U.S. possa esi­ stere e funzionare senza il Segretario!) chiamerà in disparte un atleta alla volta e quindi inizierà, con bella calligrafia, possibilmente a macchina, alla compilazione. Cognome e nome si ha per risposta una specie di muggito! Maggior chiarezza prego: Nerini Cesare e scrive, di? Paolo, e di? lotti Ada, nato a? Roma, il? 10/5/1930, Unione Sportiva? Aquila, Comitato Prov., Roma, sport principale praticato? Calcio! (un borbottio del

Esattamente come nella tessera riportata in fac-simile. Tutto fatto, finalmente? No! Ora entrerà in scena il cassiere che raccoglierà tutte le tessere c le trasmetterà (col versamento di L. 1.000 per l’affiliazione — se ancora non è stato eseguito — L. 50 per ogni tessera, i tre moduli re­ lativi all’affiliazione e in duplice copia i moduli per l’assi­ curazione con l’elenco di tutti gli atleti) alla Presidenza Centrale per la regolare vidimazione. Dopo di che ritorne­

ranno al Comitato Provinciale che ne curerà a sua volta la consegna alla Unione Sportiva a cui appartengono.

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12

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Tesseramento Centrale (spazi liberi sotto l’anno 1952), gli sports (NON PIU’ DI TRE) che verranno praticati dalPalleta, in questo caso: Ca]ciOj sport principale; Atletica e Pallavolo, sports complementari.

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h 4 Ottobre

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Il nostro contributo tecnico organizzativo allo sport nazionale La struttura tecnico-organizzativa dello sport italiano è semplice, lineare. E tuttavia in non pochi casi, specie in provincia, la si confonde. I Dirigenti nuovi o più giovani, quelli che si iniziano con tanta passione al settore organiz­ zativo che è importante quanto quello atletico, se non di più. hanno la convinzione che per fare dello sport ci si debba per forza di cose agganciare al CONI. Dicono: «noi ci affiliamo al CONI ». Ignorando che non esiste alcuna affiliazione al CONI in (pianto il Comitato Olimpico Nazio­ nale Italiano è solo il supervisore dello sport nel nostro Paese, il coordinatore e potremmo anche dire il sovven­

zionatole perchè alimenta le casse delle Federazioni Spor­

tive Nazionali con una serie di contributi provenienti dagli incassi ad esso spettanti del Totocalcio. Il CONI altresì ha

l’incarico di preparare la partecipazione italiana ai giochi mentre lascia facoltà alle singole

olimpici quadriennali

Federazioni di organizzare in proprio la partecipazione alle

gare internazionali: campionati del mondo, europei, incon­

tri tra rappresentative nazionali ufficiali ecc. sotto l’egida delle rispettive Federazioni internazionali di spiccato carat­ tere tecnico.

Non esiste dunque una « affiliazione al CONI », ma tante affiliazioni alle Federazioni Sportive Nazionali a seronda degli sports che le Società, Unioni o Gruppi Spor- ,

tivi vogliono praticare. Per questo il Centro Sportivo Ita­ liano non ha steso una convenzione di carattere tecnico con il CONI, ma solo un accordo di massima nello spirito

della migliore e più fattiva collaborazione, per definire

taluni limiti di sviluppo agonistico nazionale, sì da rappresentare una entità notevole nel settore delle « leve » e della propaganda agonistica specie e particolarmente tra i giovani. Le convenzioni vere c proprie sono state invece stipu­

late con varie Federazioni Sportive Nazionali. Sono queste

che manovrano, coordinano, dirigono in linea tecnica il proprio movimento: pallacanestro, calcio, ciclismo, pugilato e via discorrendo. Sono queste che hanno il controllo e il diritto (che le proviene dalla legge generale sullo sport) di regolamentare e disciplinare la singola specialità ago­ nistica che comunque, anche senza convenzione, le Unioni

Sportive del C.S.l. possono esplicare proprio in virtù del­ l'accordo generale con il CONI. La FIDAL ad esempio, come la Federazione Pattinag-

.gio, o il Tennis, non si sono mai sognate, di vietare l’orga­ nizzazione di nostre manifestazioni di atletica, di pattinag­ gio o di tennis e sono ben liete di dare al C.S.l. e ai suoi

organi periferici l’assistenza tecnica — ogni qualvolta se

iscritti al C.S.L anche se « non classificati » federalmente parlando. A differenza del CONI, il Centro Sportivo Italiano che è organo polisportivo ha invece una affiliazione unica, a carattere generale. Non è necessaria l’affiliazione alle sin­ gole Commissioni Tecniche Nazionali del C.S.l. in quanto le Unioni Sportive hanno il diritto di praticare tutte le specialità contenute nello statuto e specificate nel regola-

L’aeeordo CSI -COSI 1. — II C. O. N. /. riconosce nel Centro Sport ivo Italiano l'Ente che ha il preciso ob­ biettivo di svolgere attività propagandistica sportiva presso le masse giovanili, operando nell'ambito dei regolamenti stabiliti dalle Fe­ derazioni Sportive A’azionali riconosciute dal C.O.N.I. e neU'intento di collaborare con le Federazioni stesse alla diffusione dell’educa­ zione fisico-sportiva presso i giovani.

2. — II C. S. I. s'impegna di svolgere la propria attività educativa e formativa pres­ so i giovani, ritendendosi per tali colori che non abbiano superato il 18" anno di. età, salvo particolari convenzioni da stabilirsi con le singole Federazioni. 3. — Il Centro Sportivo Italiano s’impe­ gna di accettare l'indirizzo tecnico-sportivo che verrà stabilito dal C.O.N.I. per le questio­ ni di ordine generale e dalle Federa-ioni Sportile per lo svolgimento delle singole at­ tività, sottoponendo all’ approvazione degli organi centrali delle Federazioni stesse i re­ golamenti delle singole manifestazioni indet­ te dalla Presidenza del C.S.l. 4. — L'attività del C. S. I. sarà essenzial­ mente orientata verso le manifestazioni spor­ tive di carattere locale, atte a reclutare ed iniziare i giovani alla pratica sportiva, e po­ trà estrinsecarsi in raduni o competizioni a carattere nazionale od internazionale solo su iniziativa del Presidente del C.S.l., fermo restando la clausola dell'approvazione dei re­ golamenti da parte delle competenti Federa­ zioni Nazionali od Internazionali.

5. — Il C. O. N. I. in contropartita e per la parte di sua competenza, agevolerà lo svol­ gimento dell'attività del C.S.l. e manterrà in vigore la presente convenzione per un anno al termine del quale essa potrà essere rinno­ vata o modificata o disdetta.

ne faccia richiesta — anche per manifestazioni riservate agli

13


Mancano in Italia le vere società sportive, quelle grandi

mento tecnico-organico del Centro Sportivo Italiano. Così

carattere polisportivo, agonistico e fisico-ricreativo che

gli atleti, con quelle limitazioni comunque precisate nelle

a

norme generali del tesseramento, allo scopo di discipli-

sono la forza dei vasti movimenti sportivi anglosassoni e

nare l’attività agonistica e le prestazioni fisiche dei giovani in particolar modo. Ecco perchè esiste una limitazione di

americani. Le società composte non soltanto da atleti pra­

ticanti, ma anche e soprattutto da soci la cui tessera non abbia il solo valore e potere di permettere Faccesso o

sport anche agli effetti assicurativi, ma solo i per questo, Sarà tuttavia bene precisare allo scopo dii non confondere

un posto in tribuna alle partite del calcio, ma serva alla

le idee, che, così come un atleta tesserato per una Unione

esplicazione di una reale attività sociale fatta

o Società sportiva a questa o quella Federazione nazionale

iniziative diverse talune delle quali agonistiche ma per

di cento

ha il diritto di praticare una seconda e anche una terza

la maggiore parte fisico-ricreative. Il quadro degli atleti

attività agonistica o fisico-ricreativa per un’altra società e

sempre modesto in tutti i sodalizi, deve avere una grande

quindi avere un altro cartellino di una seconda, terza o

cornice di soci ordinari. Sono questi che assicurano la con­

quarta federazione nazionale; altrettanto può fare un alle-

tinuità alla vita della Associazione sportiva, sono questi che

tu del C.S.I. : può tesserarsi cioè a due o più Unioni Spor-

sviluppano l'organizzazione stessa. E quanto maggiore sarà

tive semprechè svolga diverse attività agonistiche. La qual­ cosa in ogni modo, anche se concessa, non l consigliabile.

il numero delle iniziative: sezione di caccia - di pesca -

La differenza tra i due movimenti sportivi che si integrano

escursionistica - cicloturistica ecc., — tanto più elevato sarà il ritmo della società stessa.

del resto in quanto il Centro Sportivo Italiano è lieto di dare il suo apporlo propagandistico al CONI e quantita­

Alle Federazioni Sportive Nazionali, interessano le squadre, gli atleti, le partecipazioni agonistiche. Al Centro

tivo oltreché qualitativo specifico alle Federazioni Sportive Nazionali, consiste proprio in questo: mentre affdiandosi

Sportivo Italiano interessano invece, anzitutto, le vere so­

ad una Federazione un atleta o socio dipende da essa solo per quella data disciplina; tesserandosi al C.S.I. l’atleta

cietà. L’attività agonistica, pur seguita, disciplinata, svilup­ pata e potenziata ogni anno di più, è il mezzo, non il fine

del C.S.I. Creare delle vere famiglie sportive, dinamiche,

viene preso in forza da un grande ente che desidera costi­

ma complete. Dove possano trovare ricreazione sana e mo­

tuire per lui la seconda famiglia: quella sportiva. Sicché

rale genitori e figli, fusi e interessati da comuni programmi

sarebbe davvero ideale che questo atleta — salvo eccezioni

associativi e formativi quali può suggerire e realizzare lo

concesse c logiche specialmente per chi pratica un’attività

sport cattolico.

sportiva agonistica a carattere professionale — trovasse la completa esplicazione della sua attività sportiva-agonistica

in una sola Unione o Gruppo del C.S.I.

E’ lo spirito di bandiera che deve animare i nostri gio­

Questa è la nostra differenzazione rispetto all'organizza­

zione sportiva diciamo così nazionale. E il CONI sarà il primo a compiacersi di questa vitalità associativa in quanto

sa che più radicate e profonde sono le radici delle Società

vani e anche coloro che non più giovani militano ancora

sportive, specie le nostre, tanto più sarà possibile realiz­

con entusiasmo nelle file del sodalizio dove hanno iniziato

zare anche in quel campo agonistico che partendo da zero,

l’attività sportiva o dove sono i loro figli.

dalle prime « leve » porta alle Olimpiadi.

A Marnilo, per la finale del Campionato Nazionale C.S.I.

1051 di Pallavolo: i campioni dell’istituto Monsignori di

llemcdelio

(Brescia) ed i

ragazzi ilei C. S. I. Pesaro o di Massa, brillanti pro­ tagonisti) in attesa del “via,,

del riuscitissimo torneo


Il PROGRAMMA AGONISTICO 1951 -1952 E’ d’uso ad ogni fine d’anno fare una disamina sulle attività svolte e, anche se nel complesso i ri­ sultati hanno il sapore della vittoria, sorge sem­ pre un tormentoso dubbio: si poteva fare di più? E’ la scrupolosità nel l’assolvere il proprio do­ vere che spesso induce i preposti all’Organizzazione Tecnica a farsi tale domanda. L’esperienza di anni c anni di lavoro ci indica la via giusta, è indispensabile partire bene, le fondamenta del nostro edificio devono avere basi solide c (fucsie basi sono rappresentate principal­ mente dal programma delle attività agonistiche. Il C.S.I. nel campo nazionale ha raggiunto vit­ toriosamente molte mete — la massa dei suoi atleti diviene sempre più imponente e i dati statistici ne sono la più bella testimonianza — ma il nostro lavoro organizzativo che viene esplicato in tutti gli sport non ha un traguardo, noi dobbiamo an­ dare sempre più avanti, per noi ogni" giorno è pa­ ragonabile all’atleta che disputa una gara, ma la nostra non è una gara che ci porla ad un traguar­ do fisso — noi dobbiamo rigidamente rispettare un motto che deve essere come un preciso coman­ damento : sempre avanti, sempre più forti, sempre meglio. E’ desiderio del C.S.I. — i fatti concreti lo di­ mostrano — di collaborare con il C.O.N.I. per la formazione della gioventù, e per istradarla nelle sane battaglie dello sport. Il C.S.I. non ha mire espansionistiche e non cerca cattedre di comando in settori esterni, non vuole invadere l’altrui cam­ po, vuole solo disciplinare su una rigida base mo­ rale i suoi associati nelle attività agonistiche. Il C.S.I. desidera essere in piena armonia con la Federazione Nazionale degli Sports e sente di dare con tutta spontaneità una piena collaborazione. Il nostro comportamento non deve essere inter­ pretato come un segno di supina rassegnazione. E’ un dato di fatto spontaneo e cristallino — la no­ stra forza ha un fine altamente ideale e deve sem­ pre essere sinonimo di purezza — ma avrebbe un concetto erralo nei nostri confronti chiunque doves­ se credere che il C.S.I. possa essere entità di tra­ scurabile riguardo. Noi, ci si perdoni la presun­ zione, vediamo con soddisfazione i risultati dei lavori compiuti — siamo coscienti delle nostre pos­ sibilità e del posto che occupiamo nel mondo dello sfiori — c che difenderemo — se necessario — verso chiunque. Per essere veramente forti in ogni settore, indi­

pendentemente dal valore delle nostre Commis­ sioni Tecniche Nazionali, è necessaria la collabo­ razione tecnica della periferia. Ogni critica, ogni suggerimento, ogni consiglio saranno attestali di affettuosa collaborazione e saranno sempre graditi dai dirigenti tecnici nazionali. Per la prossima attività — gli sport che occupe­ ranno un posto di preminenza sono: Atletica Leg­ gera, Calcio, Ciclismo, Pallacanestro e Pallavolo — li consideriamo sfiori principali perchè in essi vediamo impiegala la quasi totalità della nostra massa giovanile. Ma non trascuriamo le altre specialità, delle quali molte di esse, come del resto si rileva dai programmi delle Commissioni Tecniche, saranno a carattere nazionale.. Vogliamo dare il maggiore incremento al nuoto, a tutti gli sport della monta­ gna, alla scherma, alle bocce (settore che può avere uno sviluppo rilevantissimo), al tennis da tavolo, al rugby per il quale abbiamo già stipulata una convenzione, recentemente. Infine è in corso di studio l’organizzazione di un settore motoristico con fini turistici, culturali e religiosi a carattere provinciale ed un settore per lo sport del remo la cui fase organizzativa cen­ trale è già funzionante. Sia tenuto presente che le nostre manifestazio­ ni sportive nazionali debbono essere l’espressione piena di un’attività provinciale — dalle frazioni ai paesi, dalle cittadine alle grandi città, tutti debbono rispondere all’appello e dare un effettivo contributo alla nostra organizzazione. Sarebbe dannosa quella manifestazione nazionale che non avesse le accennate caratteristiche. La periferia, con riferimento alle convenzioni, tenga presente che da Federazione a Federazione vi sono talvolta concetti e comportamenti anche contrastanti e ciò non dipende dalla nostra vo­ lontà. Come pure necessita considerare, che le Com­ missioni Nazionali non possono in sede di conven­ zione, tenere conto di alcune situazioni locali a noi favorevoli; è la situazione generale che conta ed è in base ad essa che vengono conclusi gli ac­ cordi. E’ dovere di ogni dirigente periferico o nazio­ nale di escludere dalle nostre file, qualche atleta sia pure di valore, che appartenga ad altri Enti, e dicendo ciò non ci riferiamo a quelli delle Fede­ razioni Sportive. Sarebbe ben doloroso apprendere

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che un Campionato del C.S.I. dovesse essere vinto da un atleta ohe ehe non ci appartiene, da un atleta che possederà i muscoli per la vittoria ma che è privo di quello spirito purissimo che deve essere il requisito basilare della nostra gioventù. La Direzione Tecnica si prefigge di essere in con­ tinuo contatto con la periferia — la conseguente corrispondenza sarà sempre espletata rapida­ mente —. E’ elemento basilare per- raggiungere risultati lusinghieri, conoscere le proprie forze, sapere in forma analitica tutte le attività margi­ nali anche se di modesta entità. Gli organi periferici debbono ascoltare la no­ stra preghiera ,■— il Centro desidera, e ciò è un suo preciso dovere, essere vicino ai suoi asso­ ciati, — dobbiamo formare un blocco avente le basi solide e tali basi fondamentali sono rappre­ sentate dalla periferia. Il Centro Sportivo Italiano ha dei precisi do­ veri da assolvere: deve emergere per rispettare un passato, deve emergere perchè le sue battaglie nello

sport che vincerà sui campi c nelle palestre sa­ ranno vittorie sempre piti belle perchè ottenute con la volontà dello spirito cristiano. Noi sappiamo che mólte Unioni Sportive espli­ cano la loro attività agonistica in seno alle Fede­ razioni, chiediamo che esse ci siano vicine, chie­ diamo che vivano la nostra stessa vita, noi le se­ guiamo con affettuosità c sentiamo che esse sono parte di noi stessi e che portano la nostra voce su tutti i campi d’Italia. La nostra bandiera deve essere come una fiacco­ la esprimente purezza, i nostri atleti devono senteire l’orgoglio di appartenere al Centro Sportivo Italiano, dobbiamo essere esempio di disciplina e di elevato senso morale, questa deve essere la nostra forza. Con la serenità di spirito, e con la ferma volontà di sempre bene operare, la compatta massa della gioventù del Centro Sportivo Italiano sarà sempre all’avanguardia e potrà sempre ottenere le più lu­ minose vittore nel campo dello sport.


Questa la sintesi del calendario 1952 ATLETICA

LEGGERA

CAMPIONATO NAZIONALE CORSA CAMPESTRE, a carattere nazionale al «piale parteciperanno atleti selezionati attraverso prove locali e provinciali. Saranno ammessi non più di 100 concorrenti alla finale nazionale. Periodo utile per la fase provinciale: 8 dicembre 19512 marzo 1952; Finale Nazionale: 16 marzo 1952. LEVA DELLE STAFFETTE limitata alla fase regionale e da portarsi eventualmente in fase nazionale qualora i ri­ sultati ottenuti ne consigliassero la opportunità. La Leva si effettuerà sulle seguenti prove: metri 3 X 1000 e 3 X 2000. ATTIVITÀ’ SU PISTA: Campionati Nazionali con rap­ presentative provinciali da effettuarsi nel mese di settembre Alla finale nazionale sulla base di circa n. 12 I specialità. . verranno ammessi, per ciascuna specialità, 1 o 2 atleti per dell’esito che si ciascuna provincia a seconda s,— otterrà nella fase provinciale. LEVA DI SALTATORE CON L’ASTA E LEVA DEL MEZZOFONDO: riservata agli atleti dai 16 ai 20 anni la prima volta alla F.I.D.A.L. tesserati del C.S.T. o per 1 —: ilocali ---- is e provinciali, raggiun­ Dette Leve, iniziate in rfasi geranno la fase nazionale in occasione dei Campionati si! pista con speciali limitazioni tecniche. (Tutte le prove di Campionato riservate ad atleti da 16 a 20 anni. Per le altre manilestazioni a carattere locale fino a 24 mesi).

ROCCE CAMPIONATO NAZIONALE: Categoria «ragazzi» riservato a tesserati al C.S.I. fino a 16 anni compiuti. Categoria « adulti » riservato a tesserati al C.S.I. c all’Unionc Uomini di Azione Cattolica.

CALCIO CAMPIONATO NAZIONALE «RAGAZZI»: età 14-19 anni. Con fasi provinciali, regionali, interregionali e nazio­ nale. Parteciperanno alla finale nazionale 4 squadre (le vincenti le fasi interregionali). Sono ammessi tre atleti tesserati per la F.T.G.C. come da regolamento. Fasi di svolgimento: Provinciale: entro il 31 marzo 1952; Regionale: entro il 30 aprile 1952; Interregionale: entro il 31 maggio 1952: Finale Nazionale: entro il 15 giugno 1952. CAMPIONATO ADULTI: per adulti senza limiti di età. Limitato alla fase provinciale o al massimo portato in fase regionale. CAMPIONATI E TORNEI A CARATTERE LOCALE: da regolamentarsi di volta in volta favorendo le esigenze locali.

ciclismo CAMPIONATI NAZIONALI: Cat. «Allievi» e « Dileltanti Junior ». .Ammessi un massimo di 100 partecipanti per ogni cate­ goria. selezionati attraverso prove provinciali ed occorrendo prove regionali. Sede e data da fissare per lo svolgimento dei Campio­ nati su trada clic verranno svolti la settimana precedente i Campionati U.V.I. GARA CLASSICA A CRONOMETRO A SQUADRE: Si­ stema di effettuazione: tipo Coppa /Adriana o Coppa Italia. ATTIVITÀ’ SU PISTA: Leva della velocità libera alle due categorie da attuarsi localmente anche dove non esi­ stano piste rettilinee stradali. Nelle successive fasi regionali, dette prove si svolge­ ranno su pista e si concluderanno in una fase nazionale alla .«piale saranno ammessi 40 corridori.

PArxmxESTno CAMPIONATO NAZIONALE CATEG. «A»; riservato agli atleti tesserati al C.S.T. nati dal 1" gennaio 1931 al 31 dicembre 1935. Si svolgerà con fasi provinciali, regionali.

interregionali e nazionale. Parteciperanno alla finale nazio­ nale 8 squadre («lue per zona). Date di svolgimento: Provinciale: entro il 31 marzo 1952; Regionale: entro il 20 aprile 1952; Interregionale: nei giorni 4 e II maggio 1952; Finale Nazionale: nei giorni 31 maggio, 1-2 giugno 952. CAMPIONATO NAZIONALE CATEG. «B»; riservato agli atleti tesserati al C.S.I. nati dal 1“ gennaio 1936 al 31 dicembre 1937. Si svolgerà con fasi provinciali, regionali, interregionali e nazionale. Parteciperanno alla finale na­ zionale 4 squadre (una per zona). Date di svolgimento: le stesse della Cat. «A». TROFEO NAZIONALE: è riservato a 4 squadre ad invito. CAMPIONATI O TORNEI A CARATTERE LOCALE: da regolamentarsi di volta in volta.

PALLAVOLO CAMPIONATO NAZIONALE: è riservato ad atleti tes­ serali al C.S.I. nati dal 1° gennaio 1932 in poi. Inclusione al massimo di tre elementi tesserati alla F.T.P.A.V. esclusi i classificati di serie « A », « B » e « C ». Si svolgerà con fasi provinciali, regionali e nazionale. Alle finali nazionali parteciperanno le vincenti le fasi re­ gionali. Date di effettuazione: Provinciale: entro il 31 maggio 1952; Regionale: entro il 30 giugno 1952; Nazionale: prima quindicina di agosto 1952.

TROFEO GIOVANISSIMI: riservato agli iscritti al C.S.I. nati dal 1° gennaio 1936 c seguenti. A carattere pro­ vinciale e regionale. TROFEO NAZIONALE C.S.T.: riservato ai tesserati al C.S.T. anche se cartellinati alla F.I.P.A.V. senza limitazioni di età o categorie federali. Fase di effettuazione: provinciale, regionale, interregio­ nale e nazionale. Date di svolgimento: Provinciale: entro il 1 luglio agosto 1952 Regionale: entro il 30 agosto 1952

S ( li E 11 M A INCONTRO TRIANGOLARE (Fioretto): fra tre rappre­ sentative da scegliersi tra le quattro del Piemonte. Lom­ bardia, Liguria e Toscana. A detto icontro parteciperanno 4 tiratori, (più una ri­ serva) nati dal 1° luglio ’33 al 31 dicembre "38 tesserati al C.S.I. e non classificati F.I.S. TORNEO INDIVIDUALE FIORETTO: con fasi di eli­ minazione provinciale e regionale da concludersi con una gara riservata ai primi classificati per la proclamazione di « Campione Nazionale di Fioretto del C.S.I. ». Eliminatorie in aprile 1952 e finale in maggio 1952. Anche tale Torneo è riservato ai tesserati al C.S.I. non classificati F.I.S

TBWSCTS I>A TAVOLO CAMPIONATO NAZIONALE: riservato ai tesserati C.S.I. ed eventualmente al G.T.Te.T. (esclusi quelli di 1* e 2a categoria) nati dal 1 Gennaio ’28 in noi. Fasi: locali — provinciali — regionali — nazionale Alla fase nazionale sono ammessi i vincitori del singolo c del doppio della fase regionale. Date di effettuazione: locale entro il 15 gennaio 1952 provinciale entro il 10 febbraio regionale entro il 29 febbraio nazionale entro il 17-18-19- marzo

TROFEO PRIMAVERA A SQUADRE: con svolgimento a sistema t Coppa Davis. Senza limiti di età e eli categorìe

federali. Fasi di svolgimento: provinciali — regionali — inter­ regionali.

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EE SEDI DEGEI DOGMI PEBIIERIGI

LA COSTITUZIONI III AITILI i: n IVI II A TI La Coslitiizioiio di altri Comitali Zonali dove essere

proposta

c

motivata al

(.'entro Nazionale che ne ratificherà la

PIEMONTE

Ispettore: Prof. Enzo Garabello, Via Capriolo 49, Torino. V. Ispettore: Ing. Enzo Petruzzelli, Via Bligny 10, Torino. ACQUI: Via Giuseppe Verdi, 9. ALESSANDRIA: Va Trotti, 1. AOSTA : presso Bettinelli, Via De Tillier, 64. ASTI: Piazza Cattedrale, 2. BIELLA : Via Marconi, 15. CUNEO: Via Emanuele Filiberto, 6. CASALE MONFERRATO: pr. Luigi Ottone, Occiniano Monferrato. NOVARA: Via Canobio, 3. TORINO: Via Arcivescovado, 12. VERCELLI : Via Morosone, 10. PINEROLO: pr. Rag. Giorgio Gabbio, P. Marconi, 4. SUSA: presso Vescovado. VIGEVANO : Via Diaz, pr. Centro Dio­ cesano G.I.A.C. LOMBARDIA

Ispettore: Slg. Nino Bellini, Viale Ri­ membranze 2, Crema (Cremona). BERGAMO : Via Paleocapa, 4. CREMA: Via Matteotti, 28. CREMONA : Via Dante, 149. COMO: Via Mugiasca, 6. BRESCIA: Via S. Chiara, 6. MANTOVA: Via Corte 19. LODI: pr. Gorla Pierino, Piazza Bro­ letto, 3. MILANO: Via S. Antonio, 5. PAVIA: Corso Cairoli, 6.

MODENA: Rua Muro, 60. PARMA: Vicolo Vescovado, 3. PIACENZA: Via S. Giovanni, 7. RAVENNA : Piazza Duomo, 10. REGGIO EMILIA: Via Emilia S. Pie­ tro, 4. RI MINI: pr. Grossi Walter, Via Spin­ ga. 9. MARCHE

Ispettore: Dr. Gino Filippucci, Via Rossi 17, Pesaro. ANCONA : pr. Baletti Franco, Via Em. Bianchi, 2. ASCOLI PICENO: Via Candido Augu­ sto Vecchi. 9. MACERATA : pr. Corona Marcello, Corso Cairoli, 102. PESARO: Via Rossini, 11/B TOSCANA

Ispettore: Rag. Alberto Canonici, Via­ le Risorgimento 23, Livorno. AREZZO: Piazza Duomo, 5. FIRENZE: Via de’ Pucci, 2. GROSSETO : pr. Franco Francobacci, Casella Postale, 83. LIVORNO: Via Cecconi, 22. LUCCA: Piazza del Giglio, 2. PISA: Piazza S. Frediano, 2. MASSA CARRARA: Via Alberica, 11. PISTOIA: pr. Alfredo De Matteis, Via Arcadia, 2. SIENA: Via dei Fusari, 5. MONTEPULCIANO (Siena): pr. Pic­ chiotti Franco, Via Cavour, 20.

VENETO

UMBRIA

Ispettore: Dr. Angelo Gemo, Piazzetta SS. Apostoli 2, Vicenza. BELLUNO : Pr. Lazzaretto Carlo, Via Mazzini 10, Feltre. GORIZIA: pr. Villaggio del Fanciullo. PADOVA: pr. Casa Pio X, Via Vesco­ vado, 15. ROVIGO: pr. Guido Vallin, Via Bel­ fiore, 30. TREVISO: Piazza Filodrammatici, 4. TRIESTE: Via Gallina, 31/p. UDINE: Via Treppo, 3. VENEZIA : Palazzo delle Prigioni S. Marco. VERONA: Via Dogana, 4. VICENZA: Via S. Marco, 1. VITTORIO VENETO : Via Jacopo Stella, 2.

Ispettore: Sig. Giuseppe Burdisso, Via Conciliazione, 1. PERUGIA: pr. Mario Giovaglieli, 5. Maria degli Angeli (Perugia). TERNI: pr. Athos Fontana, Via Faustini, 8.

LIGURIA

Ispettore: Cav. Fulvio Valgoglio, Vico Falamonica 1, Genova. GENOVA: Vico Falamonica, 11. IMPERIA: pr. Ricreatorio S.. Sebastiano, Via Campidoglio. LA SPEZIA: Via Don Minzoni, 14. SAVONA: pr. Ermete Stombellini, Corso Italia 24/3.

LAZIO

Ispettore: Rag. Vincenzo Natalizia, Via G. Giolitti 387, Roma. PROSINONE: pr. Valchera, Via Angeloni. LATINA: pr. Provv. agli Studi. RIETI: pr. Arcivescovado, Via Cintia, 102. ROMA: Lungotevere Flaminio, 55. VITERBO: pr. Collegio Cardinal Ragonesi, Via del Collegio, 27. CIVITAVASTELLANA: Polisportiva C.S.I. ABRUZZO

EMILIA (Romagna)

AQUILA: pr. Centro Diocesano G.I. A.C., Vescovado, Sulmona. CAMPOBASSO: Via Garibaldi, 113. CHIETI: Via Arniense, 173. PESCARA: pr. C. Canottieri «La Pe­ scara» Lungo Aterno, Pescara. TERAMO: pr. Ammassari Antonio, Banco di Napoli.

Ispettore: Sig. Renato Degli Esposti, Via Isonzo 20, Bologna. BOLOGNA: Via Zamboni, 22. FERRARA : Casa Azione Cattolica, Via Montebello, 8. FORLÌ’: Corto Repubblica, 25.

Ispettore: Dr. Nicolò Brayda, Via S. Rosa 119, Napoli. AVELLINO: Presso Tedeschi, Via Di­ stretto, 24.

I

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CAMPANIA

Costituzione e ne darà comunicazione

ufficiale, concedendo in seguito auto­ nomia di tesseramento

BENEVENTO: pr. Dr. Angelo Pace, Via Napoli, 44. CASERTA: Piazza del Redentore, 1. NAPOLI: Via Roma, 413. SALERNO : Via Roberto il Guiscar­ do. 2. GAETA: pr. Bonelli Luigi, Rialto, Formio. CAPUA: Palazzo Vescovile. PUGLIE

BARI : Corso Vittorio Emanuele, 185. BRINDISI : Casella Postale, 129. FOGGIA : Via Oberdan, 13. LECCE: Piazza Duomo, 8. TARANTO: Piazza Carbonchi, 1. LUCANIA

Ispettore-. Prof. Pierino Biscardi, Via S. Bonaventura 9, Potenza. MATERA: pr. Antonio Ladik, Via Lu■ •••

57.

POTENZA: Via S. Bonaventura, 1. CALABRIA

Ispettore: Sig. Diego Tripepi, Via G. Tommasini, 32. R. Calabria. CATANZARO : pr. Umberto Tropiano, Arcivescovado. COSENZA: pr. Michele Spatafora, Via del Brennero, 32. REGGIO CALABRIA: pr. Diego Tripepi, Via G. Tommasini, 32. SARDEGNA

Ispettore : Dr. Mario Mura, Largo C. Felice 28, Cagliari. CAGLIARI : pr. Nino Assorgia, Via Cavour, 2. NUORO: pr. Sanna Arnoldo, Piazza Mameli, 14. SASSARI: Via E. Costa, 27. SICILIA

Ispettore: Sig. Angelo Di Mauro, Via Garibaldi, 89. Catania. AGRIGENTO: pr. E. Siracusa, Vesco­

vado.

CALTANISSETTA : pr. Dall’Aira Francesco C.P. 79. CATANIA: Via Vittorio Emanuele, 159 ENNA: pr. Liborio Dongiovanni, Via Grottone, 1. MESSINA : Via Filippo Bianchi, 18. PALERMO : Palazzo Opere Cattoliche, Corso Vittorio Emanuele, 463. RAGUSA: pr. Giovanni Zago, Via Ec­ ce Homo, 277. SIRACUSA: Via Torres, 16. TRAPANI: Via Avellone, 1. TRENTINO - ALTO ADIGE

Ispettore: Dr. Aldo Ceri, Via Torre Vanga, 14. BOLZANO: Via Druso, 1. TRENTO: Via Borsieri, 5.

AFRICA ASM ARA: Viale Garibaldi, 54.


il Campionato Nazionale elei Comitati Provinciali La Presidenza Centrale del C.S.l. onde premiare rattivita formativa ed organizzativa dei propri Comitati Provin­ ciali e mettere in rilievo quei Comitati che con la loro opera danno risalto alla nostra Organizzazione ha stabilito di indire il Campionato Italiano de) C.S.L per i Comitati Provinciali. Alla fine della stagione agonistica 1951-52, la cui data sarà stabilita dalle Commissioni Tecniche Nazionali, verrà proclamato Campione d’Italia del C.S.L quel Comitato Pro­ vinciale che avrà totalizzato il maggior punteggio. Ad esso verrà assegnato un Trofeo ed un Vessillo dai colori del C.S.L con fascia tricolore e con la specifica di « COMITATO PROVINCIALE DI................................. CAMPIONE D’ITALIA DEL C.S.L 1951-52 ». Inoltre verranno assegnati premi fino al decimo classificato. La Segreteria Tecnica ha stabilito i punteggi per le varie specialità, tenendo presente nel criterio di applicazione, il numero degli atleti tesserati per ogni singolo sport e l’atti­ vità, sulla base di quella svolta negli anni precedenti, vista nel suo complesso organizzativo. Il criterio di assegnazione dei punteggi avverrà in base ai regolamenti preventivamente approvati ed ai risultati omologati dalle Commissioni Tecniche Nazionali con la se­ guente distinzione:

Campionati a carattere Nazionale ATLETICA LEGGERA Organizzazione fase provinciale con un minimo di 12 qualificati in ogni specialità (lanci 8 qualificati). Per ogni specialità (staffetta punteggio doppio) punti 5. Partecipanti alle finali nazionali per ogni specialità (staffetta punteggio doppio): al 1. p. 60; al 2. p. 55; al 3. p. 50; al 4. p. 45; al 5. p. 40; al 6. p. 35; al 7. p. 30; all’8. p. 25; al 9. p. 20; al 10. p. 15; all’ll. p. 10; al 12. p. 5. Valevole anche per la Corsa Campestre. BOCCE Organizzazione fase provinciale con un minimo di 20 partecipanti nelle tre specialità obbligatorie (singolo, cop­ pia, terna), p. 15. Partecipazione fase regionale, p. 10. Finalisti Nazionali: al 1. classificato: singolo p. 36, coppia p. 48, terna p. 60; al 2. p. 33, p. 44, p. 55; al 3. p. 30, p. 40, p. 50; al 4. p. 27, p. 36, p. 45; al 5. p. 21, p. 32, p. 40; al 6. p. 21, p. 38, p. 35; al 7. p. 18, p. 24, p. 30; all’8. p. 15, p. 20, p. 25; al 9. p. 12, p. 16, p. 20; al 10. p. 9, p. 12, p. 15; all’ll. p. 6, p. 8. p. 10; al 12. p. 3, p. 4. p. 5.

CALCIO Organizzazione fase provinciale (minimo 4 squadre) p. 100. Partecipazione fase regionale p. 50. Fase interregionale: al 1. p. 200; al 2. p. 150; al 3. p. 100; al 4. p. 50. Finale nazionale: al 1. p. 500; al 2. p. 375; al 3. p. 250; al 4. p. 125.

CICLISMO Organzzazione fase provinciale (per ogni categoria e spe- • cialità - gara a squadre punteggio doppio) p. 10. Finale Nazionale (per ogni categoria e speciali - gara a

squadre punteggio doppio): ai 1. p. 60; al 2. p. 55; al 3. p. 50; al 4. p. 45; al 5. p. 40; al 6. p. 35; al 7. p. 30; all’8. p. 25; al 9. p. 20; al 10. p. 15; all’ll. p. 10; al 12. p. 5.

TROFEO DELLA MONTAGNA Finale nazionale: al 1. p. 96; al 2. p. 88; al 3. p. 80; al 4. p. 72; al 5. p. 64; al 6. p. 56; al 7. p. 48; all’8. p. 40; al 9. p. 32; al 10. p. 24; all’ll. p. 16; al 12. p. 8.

NUOTO

Organizzazione fase provinciale (minimo 12 atleti per ogni gara - staffetta punteggio doppio) per ogni specialità punti 10. Partecipazione fase regionale p. 20. Finale nazionale (per ogni specialità ■ staffetta punteggio doppio): al 1. p. 60; al 2. p. 55; al 3. p. 50; al 4. p. 45; al 5. p. 40; al 6. p. 35; al 7. p. 30; all’8. p. 25; al 9. p. 20; al 10. p. 15; all’ll. p. 10; al 12. p. 5.

PALLACANESTRO

Organizzazione punti 50.

fase

provinciale

(minimo

4

squadre)

Partecipazione fase regionale p. 30. Fase interregionale: al 1. p. 100; al 2. p. 75; al 3. p. 50; al 4. n. 25. Finale nazionale: al 1. p. 320; al 2. p. 280; al 3. p. 240; al 4. p. 200; al 5. p. 160; al 6. p. 120; al 7. p. 80; all’8. p. 40. PALLAVOLO

Organizzazione

fase

provinciale

(minimo

4

squadre)

punti 50. Partecipazione fase regionale p. 30. Finale nazionale: al 1. p. 360; al 2. p. 330; al 3. p. 300; al 4. p. 270; al 5. p. 240; al 6. p. 210; al 7. p. 180; all’8. p. 150; al 9. p. 120; al 10. p. 90; aU’ll. p. 60; al 12. p. 30.

SCHERMA (Fioretto)

Organizzazione fase provinciale (minimo 4 atleti) p. 20. Partecipazione fase regionale p. 15. Finale nazionale: al 1. p. 45; al 2. p. 40; al 3. p. 35; al 4. p. 30; al 5. p. 25; al 6. p. 20; al 7. p. 15; all’8. p. 10; al 9. p. 5. SCI Organizzazione fase provinciale (minimo 10 atleti gara complessivi - Staffetta punteggio doppio) per ogni specia­ lità p. 10. Partecipazione fase zonale p. 20. Finale nazionale (per ogni specialità - Staffetta punteg­ gio doppio): al 1. p. 48; al 2. p. 44; al 3. p. 40; al 4. p. 36; al 5. p. 32; al 6. p. 28; al 7. p. 24; all’8. p. 20; al 9. p. 16; al 10. p. 12; all’ll. p. 8; al 12. p. 4.

TENNIS DA TAVOLO

fase provinciale (minimo 20 giocatori complessivi nelle due specialità obbligatorie) p. 15. Partecipazione fase regionale p. 10. Finale nazionale: al 1. singolo p. 36, doppio p. 48 ; al Organizzazione

19


2. p. p. p.

p. 33, p. 44; al 3. p. 30, p. 40; al 4. p. 27, p. 36; al 5. 24, p. 32; al 6. p. 21, p. 28; al 7. p. 18. p. 24; all'8. p. 15. 20; al 9. p. 12, p. 16; al 10. p. 9, p. 12; all'll. p. 6, 8; al 12. p. 3, p. 4.

1° ClllTEItlV.1l XAZIO.VAI.E « VVBlE.VriìSCO 1)1 ATLETICI OltCA.MZZA 10» DAI, <’.*». B.

Manifestazioni e campionati provinciali Verranno inoltre assegnali i seguenti punteggi valevoli ESCLUSIVAMENTE per l'attività a carattere locale o pro­ vinciale (con esclusione cioè di tutte quelle prove sopra previste e die prevedono il passaggio a fasi superiori: Re­ gionali, Interregionali, Nazionali).

ATLETICA LEGGERA Per ogni manifestazione a carattere locale o provinciale con un minimo di 12 qualificati in ogni prova i8 qualificati nei salti e lanci) per ogni specialità (staffetta punteggio doppio) p. 5.

CORSA CAMPESTRE Per ogni gara a carattere locale o provinciale con un minimo di 15 partecipanti p. 10.

Il ricevimento nella sala il’onore ilei Municipio di Gciiovn

BOCCE

Per ogni manifestazione con le tre specialità obbligatorie (minimo 20 partecipanti complessivi) p. 15. C A L C I O Per ogni manifestazione (Tornei, Coppe, Campionati) carattere locale o provinciale con un minimo di 4 squadre punti 50. CICLISMO Per ogni corsa organizzata con un minimo di 15 corridori per ogni categoria o specialità (a squadre punteggio doppio)

punti 10.

NUOTO Per ogni manifestazione a carattere provinciale con mi­ nimo 20 atleti partecipanti complessivi. Ogni specialità (staffetta punteggio doppio) p. 10.

Il Prof. Gedda premia i vincitori

PALLACANESTRO Per ogni manifestazione a carattere provinciale con un minimo di 4 squadre partecipanti p. 50.

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PALLAVOLO Per ogni manifestazione a carattere provinciale con un minimo di 4 squadre partecipanti p. 50. SCHERMA Per ogni manifestazione organizzata con un minimo di 8 atleti per ogni arma. Ogni specialità (a squadre punteg­ gio doppio) p. 10.

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L’arrivo di Cnrllcr di Genova nelle finali dei ni. 3500 piani

Per ogni manifestazione organizzata con un minimo di 20 atleti complessivi. Ogni specialità (staffetta punteggio doppio) p. 10. TENNIS DA TAVOLO Per ogni manifestazione organizzala con le due specia­ lità. Minimo 25 giocatori partecipanti complessivamente

punti 15. Si ribadisce il principio che i punteggi di cui sopra ver­ ranno assegnali dalla Segreteria Tecnica dietro comunica­ zione delle Commissioni Tecniche Nazionali che debbono avere approvato preventivamente i regolamenti delle sin­ gole manifestazioni ed omologati i relativi risultati facen­ done oggetto di Comunicati ufficiali. Nessuna deroga verrà concessa a tale norma. Della graduatoria finale verranno premiati i primi 10 Comitati Provinciali. .

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Il gruppo dogli atloli-sludcntl dolio provinolo sardo


ATLETICA 1, E fi G E R A Nel presentare il programma atletico per il 1952 è bene analizzare, sia pare brevemente, quanto in esso è contenuto per realizzare quella continuità dell’opera che il Centro Sportivo Italiano si ripromette di raggiungere nell'importante settore dell’atletica leggera, che sta alla base di tutti gli sports. Da un rapido esame delle mani­ festazioni in programma, si deduce facilmente che, fermo restando lo svolgimento di alcuni campionati, verranno promosse pure manifesta­ zioni di propaganda a carattere orientativo verso alcune specializza­ 1 vincitori dello (Inoli Nazionali con il sindaco di Genova, (In. Pertusio o il Comm. Mariano zioni, come la « leva » del salto con membro dolio giunta dol C. 0. N. I. dopo la vestizione della maglia di campioni del C. S. I. l’asta, allo scopo di diffondere sem­ pre più la pratica dell’atletica leg­ gera fra i giovani. Così la « leva • del mezzofondo sulla classica distanza dei m. 1500 di corsa, nonché la « leva » delle staffette su distanze più lunghe di N AZIONALI CAMPIONI 19 5 1 quelle praticate normalmente, consentiranno di far svolgere in ogni località, dove esistano Unioni Sportive o Circoli ni. 100 piani: JACOB Gino — Trento affiliati al C.S.L, gare di corsa che potranno essere fatte, ni. 400 » JACOB Gino — Trento disputare anche su percorso stradale. in. 1500 » FONTANELLA Giuseppe — Cremona in. 3000 » COL1V1CCH1 Renzo — Genova La scelta delle distanze per le due staffette rispetto alla Marcia Km. 5: MASSARA Salvatore — Catanzaro prova di mezzofondo, potrebbe sembrare un duplicato, tut­ Salto in alto: COLOMBO Raoul — Brescia tavia mira ad un duplice vantaggio: sia quello d'indurre Salto in lungo: PESCETTO Paolo — Genova tutti i concorrenti ad un maggiore impegno sulle medie Getto del peso: MANGUZZI Piero — Milano distanze, sia quello di rendere le gare più interessanti anche Lancio del disco: LALLI Marco — Arezzo dal lato spettacolare. Lancio del giavellotto: BAGNASCO Francesco — La « leva » del salto con l’asta ha il preciso scopo di Genova attrarre un maggior numero di praticanti di tale specialità Staffetta 4 x 100: MILANO (Ermirio - Milani - Gioacdell’atletica leggera. Il fine proposto deve giustificare la chini - D'Asnach) iniziativa, e anche perchè ognuno si troverà a dover su­ Corsa campestre-, CORNA Luciano — Trento perare con senso pratico le dijjicoltà di adattamento e di ambiente là dove mancano i campi sportivi. D’altra parte non occorre avere a disposizione un campo sportivo prov­ vani associati di prepararsi convenientemente, per raggiun­ visto di tutte le istallazioni atletiche per rendere possibile gere quel grado di specializzazione loro necessario per un la pratica di questo esercizio. Il merito di preparare nuovi più degno confronto anche nelle competizioni agonistiche giovani nel salto con l'asta sara tanto maggiore in quanto organizzate in campo federale. la pratica di tale esercizio richiede alcune doli non comuni; Ciò infatti trova conferma in quella formula inserita nel dobbiamo quindi dare la possibilità agli allenatori ed agli istruttori delle nostre Unioni Sportive di cimentarsi in programma dei campionati nazionali su pista, in virtù della quale ciascun concorrente deve partecipare ad una sola questo saggio a confronto indiretto delle loro capacità ad­ prova individuale, e offrendo così la possibilità di integrare destratine. con nuovi elementi quelle squadre di atleti che debbono L’attività invernale, come è noto, si limita al lavoro pre­ dar vita ad un maggior numero di nostre Unioni Sportive ; paratorio di pre-atletica e nel campo agonistico si svolge e questo anche perchè possa svolgersi in pieno quell’attività attraverso le competizioni di corsa campestre. Non è super­ già programmata dalla FJ.JT.A.L. Infine, seguendo tale pro­ fluo rammentare che in queste ultime gare sarà bene pro­ cedimento noi potremo avere un vincitore per ogni singola cedere razionalmente, organizzando le varie prove su gara del campionato, che sarà il migliore prodotto di una percorsi inizialmente brevi, che vadano dai m. 1000 e organica selezione. m. 1500, fino a raggiungere progressivamente i m. 3500 nel Da un esame più attento, più profondo e vorremmo dire campionato provinciale. Tale attività si concluderà poii con più intimo di quel che fin qui è stato detto dovrebbe in­ i migliori il campionato nazionale che metterà a confronto c , tuirsi che il nostro sforzo, teso verso una più scrupolosa e atleti di ciascuna provincia d’Italia, sulla stessa distanza cioè di m. 3500, nella quale si sono affermati nella propria severa selezione degli individui e verso il raggiungimento di elevate mète agonistiche, quindi tecnicamente e mera­ giurisdizione provinciale. mente sportive, postula intimamente e segretamente la ‘ t su pista e nelle pedane darà il In primavera la rpratica necessità di convogliare tutta l’attività sportiva verso il più competizioni via alle varie cc :: —- delle singole specialità che, atalto e nobile dei traguardi, quello dello spirito che sempre traverso confronti più o meno estesi nell’ambito di località e in ogni manifestazione dell’individuo fa considerare ed viciniori, o anche più distanti fra loro, mercè la volente­ esaltare quell entità sua migliore e che non muore: TUomo! rosa iniziativa di Dirigenti di Circoli, Unioni Sportive e Comitati Provinciali, serviranno a dare modo ai nostri gioMARIO BOLLETTA

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Il regolamento del campionato nazionale corsa campestre 1. - Il Centro Sportivo Italiano in­ dice ed organizza per il giorno 16 marzo 1952, in località da destinare e con la collaborazione del locale Comi­ tato Provinciale, il Campionato Na­ zionale di Corsa Campestre per l’anno 1952, sulla distanza di m. 3.500. 2. - Al Campionato potranno par-

quali dovrà essere il vincitore del Campionato Provinciale. Questo ulti­ mo potrà essere sostituito soltanto per comprovati motivi di forza maggiore. 4. - I Comitati Provinciali e gli atleti che intendono partecipare al Campionato Nazionale, dovranno ave­ re organizzato e disputato le elimina­

COMMISSIONE NAZIONALE ATLETICA LEGGERA Presidente: Cav. Mario Bolletta di Roma. Vice Presidente: Sig. Renato Magini di Roma. Segretario: Geom. Riccardo tìonarclli di Roma. Membri: Dolt. Vincenzo Cristoni di Genova - Rag. Oberdan Pa­ scila di Roma - Dott. Antonio Crimi di Roma. Rappr. F.I.D.A.L.: Rag. Ferruccio Porta di Roma. tecipare gli atleti tesserati per il 1952 per Unioni del C.S.I., nati fra il 1° gennaio 1932 ed il 31 dicembre 1935, anche se classificati terza serie dalla FJ.D.A.L. Condizione fondamentale per la partecipazione è che il tessera­ mento al C.S.I. sia avvenuto in data anteriore al 1° febbraio 1952. 3. - I Comitati Provinciali potranno iscrivere al Campionato nazionale un massimo di 2 concorrenti uno dei

torie o Campionati Provinciali. 5. - Le iscrizioni dovranno perve­ nire alla Commissione Tecnica Nazio­ nale per l’Atletica Leggera — Via della Conciliazione n. 1, Roma — en­ tro il giorno 3 marzo. 6. - Le domande d’iscrizione, redatte su appositi moduli, dovranno conte­ nere: cognome e nome del concon’ente, Unione Sportiva alla quale egli appartiene, numero della tessera e

data di emissione della medesima, classifica riportata nelle prove elimi­ natorie o di Campionato Provinciale. 7. - I Comitati Provinciali riceve­ ranno tempestiva conferma dell’accet­ tazione delle iscrizioni, in mancanza della quale non potranno partecipare al Campionato. 8. - La Commissione Tecnica Na­ zionale potrà disporre il controllo me­ dico dei partecipanti e vietare even­ tualmente la partecipazione a quegli elementi per i quali il controllo stesso sia risultato sfavorevole. 9. - Il percorso di gara verrà iden­ tificato da frecce, bandierine ecc. Il tempo massimo scadrà 8 minuti dopo l’arrivo del vincitore. 10. - Eventuali reclami, accompa­ gnati dalla tassa di L. 500, potranno essere presentati al Giudice Arbitro entro mezz’ora dalla scadenza del tempo massimo. 11) Per quanto non contemplato dal presente regolamento, vige quello del­ la F.I.D.A.L. Le nonne amministrative per la partecipazione al Campionato Nazio­ nale verranno successivamente ema­ nate.

(teneva 19511 11 grappo del Dualisti del m. 1500 abborda, veloce, la prima curva

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E’ faci le organizzare l’atletica le’Oera <3

bb

L'atletica leggera è la madre di tutti gli sport, la prima disciplina, non solo in ordine alfabetico, in quanto com­ prende una vasta gamma di esercizi, di prove che riassumono, per molti aspetti, quelle stesse preziose e benefiche della ginnastica a corpo libero.

Si ha per lo più la sensazione che per organizzare qualcosa di atletica leg­ geria siano necessari grandi impianti e piste mentre molta parte di attività può essere sviluppata in ogni dove, in un qualsiasi spiazzale, in un prato o co­ munque in tutti i campi di calcio che debbono servire prima di ogni altra cosa per la preparazione fisica degli atleti e poi per il giuoco del pallone non certo consigliabile in modo eccessivo ai giovanissimi. I dirigenti, gli assistenti, gli istruttori debbono sapere c convincersi della in­ dispensabilità dell’atletica leggera quale mezzo di preparazione fisica e di in­ troduzione a qualsiasi giuoco sportivo agonistico. Prima di mettere in campo

una palla e farla prendere a calci da un gruppo di ragazzi occorre sapere se questi giovani hanno o no il fisico adat­ to. Fatto sta che raramente si vedono

delle gare atletiche: getto del sasso, salti in alto e in lungo e corse, tutte prove che non richiedono nè piste nè attrezzi speciali. Bastano degli impianti rudimentali e un po’ di buona volontà per creare nei giovani uno spirito di emulazioni agonistica, molto più ideale e utile di quanto non dica il punteggio di una partita di calcio.

II programma atletico del C.S.I. com­ prende molte gare attuabilissime. Nei gruppi sportivi, nelle associazioni e in qualsiasi collettività giovanile le gare atletiche, di nessun costo e di enorme vantaggio fisico c morale, possono e de­ vono essere organizzate. Anzi prima di iniziare i giovani al calcio come a qual­ siasi altro sforzo, i responsabili devono provare e assicurarsi delle loro qualità fisiche con qualche prova atletica: lanci salti e corse. Che devono ripetere con una certa periodicità. Una buca con della sabbia ed una pedana di ni. 2,50

di diametro su semplice terra battuta è tutto quanto si richiede per delle gare di lancio e di salto in lungo per prin­ cipianti. La buca servirà logicamente anche per il salto in alto.

Nel periodo invernale le corse cam­ pestri sono quanto mai adatte. I chilometraggi devono essere minimi e i per-

corsi non eccessivamente accidentati. Se qualche elemento affiorerà potrà spe­ cializzarsi con il controllo di tecnici ne­ gli stadi appositi. Ciò che interessa è però avere una massa di giovani che pratica l’atletica leggera. Dalla massa salterà fuori automaticamente il cam­ pione.

ATLETICA IL E G G E R A

C. S. I.

10 5 2

La Commissione tecnica nazionale per l’atletica leggera nel portare a conoscenza in sintesi lo schema generale dell’attività su strada e su pista per il 1952 avverte che i regolamenti delle singole manifestazioni saranno emanati tempestivamente, con un certo anticipo sulle prove stesse. ETÀ’ NECESSARIA PER LA PARTECIPAZIONE Per tutti i Campionati: da 16 a 20 anni ; per le Gare a carattere locale : da 16 a 24 anni. (Sono esclusi i classificati 1“ e 2’ Serie della F.I.D.A.L.).

P R O G R A M M I Campionato nazionale di corsa campestre, sulla distanza di m. 3500. Campionati nazionali su pista comprendenti 12 specialità: Corse piane m. 100 — m. 200 — ni. 400 — m. 800 — ni. 5000 — Staffetta m. 4 X 100 — Staffetta ni. 4 X 400 — Salto in lungo — Salto in alto — Lancio del disco — Getto del peso — Lancio del giavellotto. DATE

Campionato di corsa campestre: m. 3500. Finale nazionale: 16 marzo. Campionati nazionali su pista: mese di settembre. LEVE Del saltatore con l’asta; del mezzolondista; delle staffette 3 X 1000 m. e 3 X 2000 ni. da sviluppare con gare locali, nell'ambito della Provincia, con riserva di portarle in campo nazionale, qualora i risultati conseguiti ne giustificassero la manifestazione.

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E.

BOCCE Il Campionato Nazionale 1951, te­ sté conclusosi a Savona, perfettamen­ te organizzato da quel Comitato Provinciale, ha avuto un successo ve­ ramente lusinghiero. Hanno partecipato alla gara finale le rappresentative di varie regioni con una sessantina di giocatori che hanno offerto spettacolo di bel giuoco e di perfetta cavalleria ago­ nistica. Da rilevare la formula adottata dalla Commissione Tecnica Naziona­ le nella compilazione dello speciale regolamento 1951. La Commissione, lai “ terna „ ili Alessandrini Bellocchio, Bolognini e Cantone, campione nazionale nel compilarlo si preoccupò di tro­ del C. S. 1. 1051 della categoria w ragazzi „ vare una formula che soddisfacesse le due branche di giuocatori: quelli che praticano il siI. CAillPIOniATO B0CCI0F1L0 DEI. E. S. I. sterna di giuoco ( punto, ruffa e bocciata come da Regola­ mento Tecnico Nazionale} quelli che lo praticano col sistema RAGAZZI (punto e bocciata ili volo come da Regolamento Interna­ Individ. Ragazzi: 1. Boveri Roberto di Alessandria. Gara a coppie: 1. Salice Libero-Boveri Ermanno di zionale}. Alessandria. La Commissione così operò con la convinzione di per­ Gara a terne: 1. Bellocchio Gino-Bolognini Filippi fezionare il giuoco delle bocce e con la intenzione di Cantone Bruno di Alessandria. avviare i giovani verso l’applicazione del solo regolamento ADULTI internazionale che certamente è il più completo, sia dal Individuale: 1. Testi Sergio di Verona. lato tecnico, che da quello spettacolare. Coppie: 1. Gravano Silvio-Rebella Giovanni di Sa­ Fu stilato perciò un regolamento basato su tutti e tre i vona. punti fondumentali del giuoco delle bocce: punto, raffa e Terne: 1. Brondo Franco-Magliolo Giovanni-Pesce Ivano di Savona. bocciala di volo. Classifica per Cat. Ragazzi»: 1. Alessandria. Furono apportate talune varianti al Regolamento tecnico Classifica per Cat. e Adulti»: 1. Savona. UJF.I.B., come il lancio minimo del pallino a 16 metri, il Classifica generale (ragazzi ed adulti): 1. Savona. diametro delle bocce a mm. 90-120, la distanza minima del pallino dalle tavole laterali a cm. 5 nel primo lancio, lancio

COMMISSIONE NAZIONALE BOCCE Comm. Giovanni Boano di Roma. Comm. Arrigo Battaglini di Roma. Contiti. Fabris Benedetto di Roma. Sig. Marino Pisoni di Bergamo Sig. Sergio Testi di Verona. Sig. Silvio Gravano di Savona.

e laziali, abituati a giuocare su campi perfettamente levigati con l’uso della raffa. La Commissione Tecnica Nazionale intende ovviare nel 1952 a tale inconveniente, ma sopratutto vuole ottenere la plebiscitaria partecipazione delle rappresentative di tutte le provincie italiane. Pertanto, con la /erma intenzione della Commissione Nazionale Bocce di potenziare l’attività bocciofila in seno al CS.L, è stato messo in programma, per la stagione 1952:

Il 2° CAMPIONATO NAZIONALE da disputarsi con il Regolamento Nazionale, nelle tre specialità (individuale, valido del pallino limitato a due volte, regola del voltaggio, ecc. L’adozione di tale formula non è realizzabile nel caso di svolgimento di gare su campi di giuoco non levigati, ove di solito giuocano i liguri ed i piemontesi. Non vi è chi non veda nel caso una indiscutbile possi­ bilità di vittoria per coloro che praticano la bocciata di volo (Regolamento Internazionale) nei confronti degli altri che adottano la raffa (Regolamento Nazionale). Ed infatti a Savona, ove le gare si sono svolte su campi tutt’altro che lisci tale inconveniente si è verificato subito concedendo una assoluta superiorità di giuoco ai liguri ed ai piemontesi, nei confronti coi lombardi, trentini, veneziani

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coppia, terna) e riservato alle due categorie : Allievi: nati dal 1934 in poi; Adulti: nati nel 1933 e precedenti. Ferrò inoltre esaminata la possibilità di organizzare un CRITERIUM NAZIONALE per sole quadretto e con Rego­ lamento Internazionale.

La Commissione Tecnica Nazionale del C.S.I., sta trattando febbrilmente per stipulare una Convenzione che sempre maggiore cordialità di rapporti sto interessante settore sportivo.

per le Bocce, con l’U.F.I.B. consenta una anche in que­


2U Campionato Nazionale di Bocce Il Centro Sportivo Italiano indice e la Commissione Tecnica Nazionale orga­ nizza il « 2° Campionato Nazionale di Bocce 1952 ». Al Campionato potranno partecipare tutti i tesserati per l’anno 1952 nel CSI, anche se classificati in altre federazioni bocciofile.

Il Campionato si svolgerà con l’appli­ cazione delle norme contenute nel Re­ golamento Tecnico Nazionale 1951, in vigore nella UFIB. Verranno osservate le varianti eventualmente apportate suc­ cessivamente nel regolamento, dalla UFIB o dall’Ente che dovrà sorgere dalla fusione dell’UFlB con la FIGB (dell’E.N.A.L.).

IVello categoria “ ragazzi „ del campionati 11151, Alessandria lin monopolizzato i tre titoli nazionali. Ecco la coppia vincitrice: Salice e lloverl

Categorie di partecipanti :

a) Allievi: nati nel 193-1 e dopo. b) Adulti: nati nel 1933 e prima, sen.li ’età. za alcun limite massimo nell Specialità nelle formazioni: Per ambedue le categorie le gare si svolgeranno nelle formazioni : individuale, coppia e terna. Fase di svolgimento :

a) Campionato provincale: che dovrà essere portato a termine entro il 31 maggio 1952. b) Campionato regionale: che dovrà essere portato a termine entro il 31 lu­ glio 1952. c) Campionato nazionale: che si di­ sputerà nel mese di settembre 1952, in giorni e sede da destinarsi. La fase provinciale sarà curata dai Comitati provinciali che costituiranno all’uopo una Commissione tecnica pro­ vinciale formata da due membri del CSI, da uno della UFIB e da uno delle Unioni Sportive ammesse alla gara, nel caso di partecipazione di loro iscritti. La fase regionale sarà curata da quel Comitato Provinciale che farà richiesta di organizzazione e che sarà nelle con­ dizioni di offrire adatta attrezzatura tecnica e sicuro affidamento di capa­ cità organizzativa. La fase nazionale sarà curata direttamente dalla Commissione Tecnica Na­ zionale.

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Il giuoco dolio hocco non cono­ sca limili di olà, dal sotto otto ni— scltant’ anni c corno lo dimostra questo magnifico esemplavo di giocatore, sol campi dol porrotto bocclodromo Flaminio di Roma. Snl Fon­ do con tanto di scndotto, Dino Boano, compiono Italiano Fode­ ralo rogassi assoluto, studia II moostro II romano Maltoccl

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CALCIO Il calcio presenta anche quest’anno il suo biglietto da visita che si di­ stingue per il suo luminoso blasone, esprimente la forza delle sue giova­ nili schiere. Il Centro Sportivo occupa un po­ sto nel calcio italiano di effettivo rilievo e va sempre più distinguen­ dosi nel campo nazionale. L’imponente numero dei nostri tesserali, le molteplici attività esclu­ sivamente nostre, formano un blocco di forze che raggiungerà traguardi sempre più lusinghieri. Da rilevare anche che un notevo­ lissimo numero di nostre Unioni Sportive svolgono attività federale — anche queste squadre a noi affettuosamente vicine — portano in alto i colori del Centro Sportivo Italiano. La base della nostra attività s’impernia sul « Campionato Nazionale Ragazzi » e ciò per ribadire il concetto che il C.S.I. deve innanzi tutto porre ogni cura per le masse gio­ vanili pur non trascurando le squadre degli adulti.

L’organizzazione di un Campionato di Calcio richiede anche nella periferia, un complesso lavoro che talvolta presenta difficoltà notevoli. La Commissione Nazionale è lieta di porsi a disposizione di tutti i Comitati Provinciali per dare effettiva collaborazione e ritiene opportuno che qualunque eventuale malinteso dovesse sorgere con gli Or­ gani Federali sia portata a sua immediata conoscenza.

Nel momento in cui i nostri Campionati vanno ad ini­

ziarsi vada il nostro saluto riconoscente a tutti i Dirigenti delle Unioni Sportive, che pur di vivere nella nostra fami-

Briciole di organizzazione calcistica La Commissione Tecnica Nazionale Gioco Calcio del C.S.I. ritiene utile esporre, sia pure sinteticamente, alcune norme basilari per l’attività calcistica che debbono servire di guida alle nostre Unioni Sportive. CAMPI DI GIUOCO — Debbono essere piani, rigoro­ samente rettangolari ed orizzontali, possibilmente erbosi. Misure: massima m. 70 X 110; minima m. 45 X 90. Tra le linee perimetrali del campo ed il pubblico deve esservi una distanza di almeno m. 1,50 al livello del campo di giuoco (campo per destinazione). Le porte debbono essere di color bianco con le seguenti misure (luce interna) m. 7,32 X m. 2,44. I pali delle porte larghi cm. 12 (è tollerata una differenza di cm. 2). In ogni angolo del campo deve essere posta una ban­ dierina di color bianco il cui fusto deve essere di legno flessibile della misura di m. 1,50.

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I " ragazzi

campioni del 1951

CAMPIONATO NAZIONALE CALCIO RAGAZZI 1951 1) U.S. JUVENTUS di Pontedera (Pisa)

2) U.S. RAPIDA di Roma 3) U.S. CAGLIERÒ di Lodi (Milano) 4) U.S. INVICTA di Potenza

glia, sostengono sacrifici notevoli, rinunciando ad altre at­ tività molto meno onerose. A tutti i calciatori del Centro Sportivo Italiano il nostro augurio cordiale con la precisa intesa che su tutti i campi d’Italia essi sapranno essere esempio di dedizione nella lotta agonistica — ma innanzi tutto dovranno essere esempio di lealtà pura.

Tutte le linee traccianti il campo di giuoco debbono avere una larghezza di cm. 12.

STRUTTURA ORGANICA DEL C.S.I. — La Commis­ sione Nazionale Giuoco Calcio deve assolvere i seguenti compiti: il coordinamento dell’attività tecnica ed organiz­ zativa delle Commissioni Calcio Provinciali; la ratifica delle nomine dei componenti le C.C.P.; ratifica delle pu­ nizioni ad UU.SS., dirigenti e giocatori superiori a 4 mesi; approvazione dei Regolamenti di Campionati c Tornei Pro­ vinciali; diretta organizzazione dei Campionati o Tornei. Nelle fasi Interregionali e Nazionale, deliberare sui re­ clami di seconda istanza; cura dei rapporti con gli organi Federali. Le Commissioni Calcio Provinciali debbono assolvere i seguenti compiti: coordinamento dell’attività delle UU.SS. dipendenti; proporre all’approvazione della C.N.G.C. i re­ golamenti di tutte le manifestazioni calcistiche della pro­ vincia; deliberare provvedimenti disciplinari per gli atleti e UU.SS. dipendenti; giudicare in prima istanza sui reclami di UU.SS. o giocatori loro dipendenti in relazione a Cam­ pionati o Tornei Provinciali.


Campionato nazionale ragazzi 1952 1. — Il Centro Sportivo Italiano in­ dice fra le Unioni Sportive ad esso af­ filiate il Campionato Nazionale per squadre « Ragazzi » per la stagione 19511952. 2. — Al Campionato potranno partecipare i giuocatori nati dal 1 Gen­ naio 1933 al 31 dicembre 1937.

3. — I giuocatori debbono essere in possesso della tessera rilasciata dal C.S.I. per l'anno sportivo 1951-52 regolarmen­ te punzonata e comprensiva dell’assicu­ razione contro gli infortuni sportivi.

4. — Il Campionato si svolgerà nelle seguenti fasi: a) Provinciale - - che deve essere portata a termine entro il 31 marzo 1952; Z») Regionale — che deve essere por­ tata a termine entro il 30 aprile 1952; c) Interregionale — che deve essere portata a termine entro il 31 maggio 1952;

d) Nazionale — che si disputerà entro il 15 giugno 1952. 5. — La Fase provinciale sarà curata dai Comitati Provinciali che costi­ tuiranno all’uopo una Commissione Tec­ nica formata da un Rappresentante della F.I.G.C. (Presidente della Commissione) uno dell’A.I.A. (Delegato Tecnico) e tre rappresentanti del C.S.I.

COMMISSIONE NAZIONALE CALCIO

Presidente : Corniti. Generoso Dattilo di Roma. Vice Presidente: Rag. Renato Federici di Roma. Segretario: Sig. Renato Bernini di Roma. Membri: Prof. Osvaldo Savio di Torino - Prof. Mario Siddi di Cagliari - Sig. Costante Minoia di Bergamo - Comm. Angelo Sansoni di Roma - Coimn. Giuseppe Di Tom­ maso di Roma - Col. Giacomo Ferrerò di Roma - Rag. Eraldo Rossi di Roma. Rappr. F.I.G.C.: Comm. Adolfo Ramoni. Rappr. A.I.A.: Rag. Alfonso Riselli.

provinciale saranno proclariiate Campio­ ni provinciali del C.S.I. Le vincenti le fasi regionali saranno proclamate Cam­ pioni Regionali del C.S.I.

10. — Le domande di iscrizione al Campionato vanno indirizzate ai Comi­ tati Provinciali accomagnati dalla tassa di iscrizione di L. 500, da un deposito cauzionale di L. 5.000i e da una dichiarazione comprovante oi meno la disponibilità di un campo di giuoco. Ogni Unione Sportiva dovrà essere in regola con la affiliazione al C.S.I. e dovrà

scrupolosamente osservare le norme sul tesseramento atleti a suo tempo emanate dalla Presidenza del C.S.I.

Gli atleti delle squadre partecipanti alle fasi interregionali e nazionali deb­ bono essere stati tesserati prima del ter­ mine della fase regionale. 11. — Reclami. - Non sono ammessi i reclami di carattere tecnico. Per la posizione dei giuocatori, nella fase pro­ vinciale, i provvedimenti conseguenziali dovranno essere presi dagli Organi Tec­ nici competenti su reclamo parte

':r.

6- — L’organizzazione della fase Re­

gionale sarà curata amministrativamen­ te dall’ispettore Regionale e tecnica­ mente da una Commissione formata dai rappresentanti della F. I. G. C. e dell’A.I.A. (Presidente e Delegato Tecnico), dai membri della Sezione Calcio della Provincia dove si svolgeranno gli in­ contri regionali e da un rappresentante delle Sezioni Calcio delle Provincie par­ tecipanti alla fase Regionale. A detta Commissione Tecnica sovraintenderà un membro della C.N.G.C. del C.S.I.

7. — Per la fase interregionale un membro della Commissione Nazionale Giuoco Calcio funzionerà da Presidente del Comitato organizzatore. 8. — Le classifiche di ciascuna fase saranno stabilite con il sistema del punteggio in uso presso la F.I.G.C. 9. — Le squadre vincitrici della fase Torino 1951: una nwinconto nr.lonu di giuoco noli1 in­ contro decisivo por li primo posto del campionato “ rogassi „

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purché presentato entro tre giorni dalla data di effettuazione della gara, in tri­ plice copia, ed accompagnati dalla tassa di L. 500. Copia del reclamo deve, essere inviato contemporaneamente all’Unione Sportiva avversaria a mezzo raccoman­ data la cui ricevuta deve essere allegata al reclamo. Per la seconda istanza i re­ clami debbono essere rimessi alla Com­ missione Nazionale Giuoco Calcio del C. S. I. (Via della Conciliazione. 1 Ro ma) in triplice copia, accompagnati dalla tassa di lire 2.000 e con le modalità del­ la prima istanza. Tutti i reclami in se­ conda istanza, sempre nella fase provin­ ciale, debbono essere inoltrali entro cin­ que giorni dalla data di emissione del verdetto di prima istanza. Nelle fasi regionali, interregionali, nazionale i provvedimenti a carico dell’Unionc Sportiva con giuocatore in po­ sizione irregolare, verranno presi di uf­ ficio dall’Organo Tecnico competente. Le modalità per i reclami nelle fasi regionali, interregionali e nazionali ver­ ranno rese note successivamente a mez­ zo Comunicato ufficiale.

CAMPIOTATO ni CALCIO “ADULTI,, Il campionato di calcio « adulti » essendo limitato alla fase provinciale non ha un regolamento particolare, in quanto le nor­ me variano a seconda delle esigenze locali. I regolamenti dei campionati provinciali adulti debbono essere pertanto stesi dalle commissioni provinciali per il calcio del CSI ed inviati tempestivamente alla Commissione tecnica nazionale gioco calcio per la relativa approvazione e le eventuali modifiche.

sia reclamo di parte. Nelle fasi succes­ sive verrà provveduto d’ufficio.

12. — Il rimborso spese per gli arbi­ tri deve essere equiparato a quello della Lega Giovanile della F.I.G.C.

14. — Ogni Unione Sportiva del C.S.I. partecipante al Campionato Ragazzi può tesserare 3 giuocatori nominativamente provenienti da Società federali purché provvisti del. regolare nulla osta della Società di provenienza e purché non abbiano disputato per la stessa più di due partite ufficiali nella stagione in corso. I tre giuocatori di cui trattasi non possono essere sostituiti anche se per qualsiasi ragione non potessero prendere parte alle gare di Campionato.

13. — Nell’eventualità che un gioca­ tore tesserato per la F.I.G.C. venga tes­ serato al C.S.I. senza il regolare nulla osta della Società federata, verrà squa­ lificato dal C.S.I. per l’intera stagione calcistica. Alla Unione Sportiva di ap­ partenenza verranno date perdute le par­ tite alle quali il giuocatore ha preso par­ te scmprechè, nella fase provinciale, vi

15. — Le Unioni Sportive del C.S.I. che svolgono anche attività con la F.I.G.C. o L.C. ed i cui atleti abbiano fruito del duplice tesseramento (C.S.I.F.I.G.C.) possono partecipare al nostro Campionato con un numero illimitato di detti atleti purché essi non abbia­ no partecipalo a nessuna gara ufficiale per la F.I.G.C. o L.G. E’ fatta eccc-

Tra la Federazione Ita­ liana Giuoco Calcio, rap­ presentata dal Presidente Dott. Ing. Ottorino Maras­ si ed il Centro Sportivo Italiano rappresentato dal Presidente Prof. Luigi Gedda, si conviene quanto segue:

zione per un massimo di tre atleti, sem­ pre della stessa Unione Sportiva, che abbiano disputato fino a due gare per la F.I.G.C. o L.G. I nominativi di detti tre atleti debbono essere preventivamen­ te comunicati alla Commissione Tecnica Provinciale Calcio c non possono più essere sostituiti nel carso del Campio­ nato.

16. — Durante il corso dell’anno calcistico, non è consentito il passaggio -di giocatori tra Unioni Sportive del C.S.I. 17. — Per avere diritto a partecipare alle fasi regionali e successive é indi­ spensabile l’eiTettuazione del Campio­ nato provinciale con un minimo di quat­ tro Unioni Sportive partecipanti ed il cui regolamento tecnico deve avere la approvazione preventiva della C.N.G.C. 18. — Per quanto non contemplato nel presente regolamento, vigono i re­ golamenti tecnici ed organici della F. I. G. C.

la quale viene richiesto il tesseramento C.S.I. Da tale norma sono escluse le squadre del C. S.I. partecipanti a campio­ nati federali o di Lega Giovanile della F.I.G.C. 7) Nel periodo 1° gennaio- 30 giugno di ogni anno sportivo, i giuocatori tesserati per il C.S.I. non possono tes­ serarsi per la F.I.G.C. salvo n. o. del C.S.I. 8) Le punizioni inflitte dalla F.I.G.C. e dal C.S.I., siano esse inflitte ad arbitri, dirigenti, giuocatori o soci, hanno valore per ambedue gli Enti. Le squalifiche di durata su­ periore ad un anno inflitte dal C.S.I. dovranno essere rati­ ficate dalla F.I.G.C. 9) Le gare del C.SJ. dovranno essere dirette da arbitri del CS.I. debitamente abilitati dalla F.I.G.C. Tale clausola andrà in vigore tre mesi dopo la firma del presente accordo. 10) La F.I.G.C. agevolerà lo svolgimento della attività calcistica del CS.I. con assistenza tecnica ed organizzativa a mezzo di propri rappresentanti in seno agli Enti del CS.I., e manterrà la presente convenzione per un anno, al termine del quale essa potrà essere rinnovata o modificata o di­ sdetta, sempre, in ogni caso, con preavviso di almeno trenta giorni. Roma, 26 ottobre 1950.

Comi» C. S. I. - [. I. C.

1) La F.I.G.C. riconosce nel C.S.I. un Ente che collabora con essa nell’intento di diffondere presso i giovani la attività calcistica, operando sempre nell’ambito della F.I.G.C. 2) Il C.S.I. si impegna a svolgere la propria attività calcistica limitatamente ai giovani che non abbiano supe­ rato il 21° anno di età.

3) Il C.S.I. si impegna a svolgere la propria attività calcistica con le norme dei Regolamenti della F.I.G.C., sot­ toponendo all’approvazione degli Enti Federali i regolamenti di ogni singola propria manifestazione calcistica. 4) L’attività del CS.I. dovrà essere sviluppata essen­ zialmente nell’ambito provinciale. 5) Gare fra squadre della F.I.G.C. e del CS.I. potran­ no svolgersi previo ” nulla osta ” da richiedere all’Ente fe­ derale di giurisdizione che invierà a dirigere le gare stesse arbitri propri. 6) Potranno tesserarsi per il CS.I. soltanto giuocatori che non siano mai stati tesserati per società dipendenti dalla FJ.G.C. o che, pur essendo stati tesserati per società dipen­ denti dalla F.I.G.C. (comprese quelle di Lega Giovanile} non lo siano stati nella stagione precedente a quella per

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IL PRESIDENTE DEL C.S.I. (Prof. Luigi Gedda) IL PRESIDENTE DELLA F.I.G.C. (Dott. Ing. Ottorino Barassi)


GINNASTICA A'on può uè deve mancare in un programma generale del. CSI qualcosa di ginnastica. E’ questa la madre di ogni attività fisico educativa e agonistica, il punto di partenza di qualsiasi disciplina sportiva. Ed è stata anche la prima ad entrare in azione, la ginnastica, tra tutte le specialità,

da secoli ormai se non addirittura da millenni. Questo « qualcosa » di ginnastica è rappresentato da un programma semplice, da un modesto concorso a carattere provinciale e anche sociale o di Istituto volendo, che le scuole gli istituti, i collegi in specie sono usi far svolgere verso la fine d’ogni anno scolastico. Si tratta di una pro­ gressione elementare di facile attuazione. Non è detto tuttavia che il programma ginnico del CSI debba esaurirsi con questo. La Federazione Ginnastica d’Italia, con la quale intercorrono rapporti cordialissimi e di perfetta collaborazione, ha pronti i suoi programmi e le sue progressioni ufficiali, tanto per i concorsi ginnici come per le prove individuali e di squadra. Questi pro­ grammi ufficiali le Unioni sportive del CSI debbono adot­ tare, chiedendoli *alla stessa Federazione. Molte Società fe­ derate del resto sono anche e sopralutto del Centro Spor­ tivo Italiano e la loro efficienza deriva proprio dalla possi­ bilità di vivere e prosperare nelle sedi delle Associazioni cattoliche. E’ bene che i Comitati provinciali siano vicini a queste Società ginnastiche e trovino per esse, nel corso dell’anno,

ti- ’

... Quinto Vadl, “ fuori classe „ e azzurro dello ginnastica italiana è un amico del (L S. I.

iniziative e manifestazioni, sia pure a carattere provinciale

o interprovinciale individuali e di squadra. La ginnastica non deve avere soluzione di continuità ed è molto probabile del resto che la Presidenza Centrale lanci quanto prima una nuova grande rassegna nazionale sul tipo di quella che fu ammirata e pienamente riuscita in occasione dell’ottantesimo della GIAC a Fonia nel 1948.

Un concorso ginnico del C.S.I. a carattere provinciale La manifestazione è riservata alle Unioni Sportive del C.S.I. ma i Co­ mitati Provinciali possono di loro ini­ ziativa estenderla a squadre di Isituti, Collegi o Società sportive, specie se fecenti parte del mondo cattolico in generale. I concorsi provinciali debbono aver luogo preferibilmente nella prima de­ cade di maggio, e ciò per non incidere sui programmi scolastici. II concorso consta di quattro prove obbligatorie, mentre le società concor­ renti possono presentare anche pro­ duzioni libere. Ecco del resto in breve i capisaldi della manifestazione ginnico-atletica, che può anche avere nelle regioni di maggior sviluppo una finale a carat■ tere interprovinciale o regionale. Descrizione delle prove del Concor­ so per la gara di squadra: 1) esercizi a corpo libero; 2) marcie ed evoluzioni ginnastiche: di passo e di corsa di propria combinazione: 3) corsa con ostacoli: siepe alta ctn. 50: tre ostacoli per ogni corsia, ogni squadra formerà 3 batterie (una corsia per ogni concorrente). Il nu­ mero dei componenti la squadra, è un minimo di 9 ginnasti; escluso il capo squadra; 4) progressione ad un piccolo at­ trezzo: bastoni, clave, cerchi, ecc.

Descrizione degli esercizi elemen­ tari : Gli atteggiamenti fondamentali: qui sotto descritti hanno effetto corretti­ vo. tendono ad amplificare la cassa toracica, ravvicinando i bordi spinali delle scapole, rettificare la curvatura della colonna vertebrale, contrarre i muscoli addominali e spingere il capo alla stazione eretta. Atteggiamenti fondamentalii : 1) Attenti: talloni uniti, antipiedi aperti a 90 gradi, braccia pendenti naturalmente, dita distese e serrate, capo eretto. 2) Mani alle anche: dita congiunte, pollici indietro la palma della mano si poggia sul bordo dell’anca, spalle indietr.o contrarre i muscoli addoaddo­ minali. 3) Mani alle spalle: mani e avam­ bracci» piegate senza contrazione, gomiti indietro abbassati in linea delle spalle, avambraccia verticali, dita congiunte e leggermente flesse, toc­ canti con l’estremità il sommo delle spalle, capo eretto. 4) Mani alla nuca: le dite allungate e congiunte, senza intrecciarsi, stanno dietro la nuca, con palme rivolte in avanti senza piegare il polso, per mantenere le mani sul prolungamento dell’avambraccio, gomiti nel piano delle spalle, petto aperto, capo eretto vita rientrante. 5) Mani al petto: avambraccia fles­

se orizzontalmente, palme in giù, i pollici toccano il petto, gomiti spinti indietro sul piano delle spalle, sca­ pole riavvicinate. Nella descrizione dei movimenti, tutti i numeri tra parentesi rappre­ sentano i tempi di pausa, gli altri sono a carattere continuativo. Gli esercizi vanno ripetuti simmetrica­ mente. ossia prima a sinistra e poi a destra. Di ogni gruppo, solo al quinto tempo dell’ultimo movimento simme­ trico si prende la posizione di riposo, contando 5. Presentazione delle squadre per la esecuzione degli esercizi a corpo li­ bero. Si esegue con la squadra in colonna e con le terziglie a doppia distanza: dal centro a doppio intervallo: via! Per verificare le doppie distanze: fronte, a destra, fronte, fianco sini­ stro e sull’attenti, via! riposo! I ESERCIZIO - 1° Movimento : 1. Protesa sinistra avanti, punta del piede a 30-35 cent, dal piede destro, tallone sinistro sollevato, busto verti­ cale, sul prolungamento della gamba destra, braccia avanti, mani aperte, palme in dentro (2, 3, 4); 2° Movi­ mento: 1. Protesa sinistra in fuori, punt del piede sfiorante il terreno, bu­ sto verticale, braccia in fuori, palme avanti (2, 3. 4); 3" Movimento: 1. Un quarto di giro a sinistra girando sul tallone destro, gambe tese, piedi-inte­ ramente a terra, peso del corpo pog-

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glante ugualmente sui due arti infe­ riori, mani alla nuca (2, 3, 4); 4° Mo­ vimento: 1. Piegata sinistra in avan­ ti, senza muovere i piedi, busto sul prolungamento della gamba destra tesa (affondo destro), mani alle spal­ le (2, 3, 4); 5° Movimento: 1. Spinta delle bracci verticalmente sul prolun­ gamento del tronco e della gamba de­ stra, palme in dentro; 2. Riprendere la posizione di mani alle spalle; 3. Come 1; 4. Come 2; 6° Movimento: 1. Riunire piè sinistro al destro, tal­ loni uniti, punta dei piedi aperta, bu­ sto verticale, mani al petto (2, 3, 4); 7° Movimento: 1, 2, 3, 4. Stendere lentamente le avambraccia in fuori, senza muovere i gomiti, al 3° tempo le braccia debbono essere compietamente tese, al 4° tempo volgere il palmo delle mani in alto; 8" Movi­ mento: 1. Un quarto di giro a destra sul tallone destro, rimanendo a brac­ cia in fuori; 2. Riunire il piede sini­ stro al destro prima (3, 4, p. Ripetere simmetricamente al 5° tempo dopo l’ultimo movimento. Riposo. II ESERCIZIO - 1. Movimento: Protesa sinistra avanti, punta del piede a 30-35 cm. dal piede destro, tallone sinistro sollevato, braccia in­ dietro, palme in dentro, busto verti­ cale (2, 3, 4): 2° Movimento: 1. Por­ tare la gamba sinistra tesa dietro pie­ gando la gamba destra (contraffondo sinistro avanti), lancia delle braccia avanti sul prolungamento della gamba sinistra tesa, tallone sollevato, peso del corpo tutto sulla gamba destra piegata (2, 3, 4); 3° Movimento: un quarto di giro a sinistra girando sui talloni (gambe divaricate), braccia in fuori, palme in alto (2, 3, 4) p.; 4" Mo­ vimento: 1. Affondo sinistro in fuori, braccia in alto, palme in dentro sul

prolungamento della gamba destra tesa (2, 3, 4) p.; 5” Movimento: 1. Un quarto di giro a destra, girando sui talloni, piegata destra in avanti, si­ nistra tesa, tallone sollevato, braccia indietro, le braccia alquanto al di so­ pra della gamba tesa (2, 3, 4) p.; 6° Movimento: 1. Riunire piè sinistro al destro piegando sugli antipiedi; tal­ loni sollevati, busto verticale, slancio delle braccia avanti, palme in dentro (2, 3, 4) p.; 7° Movimento: 1, 2, 3, 4. Distendere lentamente le ginocchia, sollevando le braccia contemporanea­ mente fino alla posizione verticale, posando solo al quarto tempo i tal­ loni a terra; 8U Movimento: 1. Abbas­ sare le braccia tese passando per fuori (in prima) (2, 3, 4) p. Ripetere sim­ metricamente. Al quinto tempo dopo l'ultimo movimento. Riposo. Ili ESERCIZIO - 1“ Movimento: 1. Braccia in alto passando per avanti (palme in dentro); 2. Piegata sinistra in fuori a circa 75 cm. gamba destra tesa, braccia in fuori, palme in alto, busto verticale (3, 4) p.; 2° Movimen­ to: 1. Un quarto di giro a sinistra girando sui talloni, la gamba sinistra rimane piegata, destra tesa, busto verticale, le braccia rimangono ferme; 2. Volgere le palme in giù (3, 4) p.; 3“ Movimento: 1. Fronte indietro, mezzo giro a destra, sui talloni, sten­ dere la gamba sinistra, flettere la de­ stra; 2. Volgere le palme in su (3, 4) p.; 4" Movimento: 1. Far di nuovo fronte indietro girando sui talloni, mezzo giro a sinistra, fletere la sini­ stra, distendere la destra; 2. Volgere le palme in giù (3, 4) p.; 5° Movimen­ to: 1. Slanciare le braccia tese dietro, piegare maggiormente la gamba sini stra, busto sul prolungamento della gamba destra (affondo sinistro), tal-

Ione destro sollevato (2, 3, 4); 6° Mo­ vimento: 1. Con un quarto di giro a destra riunire il piede sinistro al de­ stro, piegando sull’antipiedi: talloni sollevati, braccia avanti, palme in dentro, conservando il piegamento delle ginocchia; 7" Movimento: 1, 2, 3, 4. Distendere lentamente le ginoc­ chia, fino alla massima estensione, abbassando lentamente le braccia in fuori, fino alla posizione orizzontale palme in alto; 8" Movimento: 1. Vol­ gere rapidamente le palme in giù; 2. Talloni a terra in prima (3, 4) p. Ripetere simmetricamente e al 5" tempo dopo l’ultimo movimento. Ri­ poso. Classiche prove obbligatorie di squa­ dra. 1) Evoluzioni: Esecuzione collet­ tiva punti 20; comando ordine e di­ sciplina p. 10: totale p. 30; 2) Corsa con ostacoli: Stile esecuzione p. 5; Superamento di tutti gli ostacoli p. io’. Ogni ostacolo abbattuto, penalizza di 1/4 di punto in meno; totale p. 15; 3) Elementari a corpo libero: Ordine’, disciplina e comando p. 5; Esecuzione individuale p. 10; Esecuzione colletti­ va p. 10; totale p. 25; 4) Progressione libera ad un piccolo attrezzo : Diffi­ coltà della progressione p. 20; Esecu­ zione collettiva p. 10; Esecuzione in­ dividuale p. 10; totale p. 40. Classifica: Alle squadre che avran­ no raggiunto una media di 9/10: 1° grado; a quelle che avranno rag­ giunto una media di 8/10: 2° grado; a quelle che avranno raggiunto una media di 7/10: 3" grado. Gare individuali: Corsa veloce me­ tri 80 per ginnasti; Corsa veloce m. 60 per allievi (a cronometro); Salto in alto da m. 1,25 per ginnasti; id. da m. 1,10 per allievi; Salto in lungo m. 4 per ginnasti; id. m. 3 per allievi.

Una squadra del C. S. I. In una armoniosa “ piramide w nel Concorso Nazionale di Roma del 194B, per Ptf ottantesimo v della G. I./u lk, nello «cenarlo Incomparabile della Plaua di Siena

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r

CICLISMO L’attività che la Commissione Tecnica Nazionale per il Ciclismo ha proposto al Consiglio Direttivo di svolgere du­ rante l’anno 1952, ha allargato notevolmente i limiti nei quali era stata contenuta nell’anno trascorso. II programma di massima, approvato, comprende in­ fatti, oltre ai Campionati sù strada per le categorie • Al­ lievi • e • Dilettanti Junior », una • Leva della Velocità » per le stesse categorie, che si concluderà coi Campionati Nazionali su pista ed una « gara a squadre » a cronometro

per Dilettanti Junior, che raggiungerà anch’essa la fase nazionale.

Non è infine escluso che una gara analoga venga indetta per la categoria • Allievi ». Di tutte queste gare, inserite per la prima volta nel programma dell’attività annuale, la « Leva della Velocità • acquista un particolare carattere di interessante attualità,

La vittoriosa volala di Camaninl a Lucca

dopo i risultati ottenuti dai nostri rappresentanti nazio­ nali, nei Campionati del Mondo su pista.

CAMPIONATI NAZIONALI CICLISTICI 1951

La « Leva della Velocità » aperta alle categorie più gio­

vani di corridori, dovrà servire a mettere in evidenza gli elementi più idonei ad emergere in una specialità troppo ed a torto trascurata. Le folle sportive, abituate ad assieparsi ai bordi delle salite per veder passare, protesi in tino sforzo ammirevole, ma certo non estetico i grandi assi, i re della montagna i quali spariscono poi rapidamente alla vista, non potranno

mancare di affollare, in un futuro molto prossimo, le. gra­ dinate e gli spalti dei velodromi nei quali i grandi velocisti si contendono gomito a gomito quei pochi centimetri di vantaggio che costituiscono il successo. L’interesse delle gare su pista sta nel fatto che il pub­ blico può seguirle in tutto il loro sviluppo, apprezzare le. doti dei protagonisti, ammirarli dopo uno sforzo che de­

forma i connotati, pronti a ripetere, a distanza breve di tempo, nuove prove elettrizzanti al pari di quelle prece­ dentemente compiute. L’iniziativa del Centro Sportivo Italiano si propone per

La convenzione C.S.L-U.V.L m vigore anche per il 1952 La Convenzione stipulata due anni fa con l’U.V.L, strin­ gendo i legami fra i due Enti, li ha condotti a marciare su un binario di reciproca comprensione, destinata ad in­ crementarsi nel tempo, allo scopo di preparare le nuove reclute del ciclismo nazionale.

La Convenzione verrà rinnovata anche per il 1952, con alcune leggere modifiche che varranno ad adeguarla alle circostanze ed a perfezionarla, in base all’esperienza fattane durante i primi due anni. Essa segna i limiti entro i quali il C.S.I. svolgerà il proprio programma, ribadendo il con­ cetto che ad esso spetta; la formazione oltre che atletica, anche e sopratutto morale delle giovani reclute. La Commissione Tecnica Nazionale non ha ancora fis­

1) 2) 3) 4) 5)

ALLIEVI MORO Giorgio - U.S. Angarano (Vicenza) VERONESE Luigi - U.S. Badoere (Treviso) FLORI Pietro - U.S. S. Eufemia (Brescia) ORSI Giovanni - U.S. S. Eufemia (Brescia) RIVA Gabriele - U.S. Trescare (Bergamo)

1) 2) 3) 4) 5)

DILETTANTI CAMANINI Mario - U.S. Turris (Bergamo) VAGNONI Scalabrino - U.S. Busca (Roma) CHIARI Orfeo - U.S. S.R.E. (Roma) GASPERINI Piero - U.S. S. Filippo Neri (Savona) SCHMIDT Mario - U.S. Fides (Bolzano)

l’appunto di incrementare un settore del ciclismo il quale dovrà certamente raggiungere quelle vette che gli competono. La « Leva della Velocità » aperta a tutti i praticanti il ciclismo, ha lo scopo di rintracciare, anche nei centri mi­ nori e meno evoluti, quegli elementi d’eccezione che pos­ sono, opportunamente curati ed istruiti, divenire i campioni celebrati del domani.

sato i limiti di tempo per lo svolgimento delle fasi locali e provinciali delle gare, ma ha stablito in massima che tutte le prove di Campionato Nazionale debbano precedere di una settimana circa le corrispondenti prove dell’U.V.I.

Nessun Comitato potrà essere ammesso ai Campionati Nazionali se non avrà prima svolto, o quanto meno dato inizio alle prove di Campionato Provinciale. Per la gara a squadre la data è stata fissata all’autunno. Le sedi di effettuazione delle gare a carattere nazionale verranno fissate in seguito ed al riguardo i Comitati Pro­

vinciali che intendessero di ottenere l’assegnazione di qual­ cuna di esse, dovranno presentare le proposte entro il mese di gennaio 1952.

In base alle indicazioni di massima qui indicate, i Co­ mitati Provinciali dovranno compilare i propri calendari da sottoporre ad approvazione della Commissione Tecnica Nazionale.

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Campionati nazionali ciclistici

dilettanti ] amo re s e allievi Il presente regolamento di massima che sarà completalo a suo tempo dalla Com­ missione tecnica nazionale con l’inclusione della sede, data, percorsi, chilometraggi e norme generali d’ordine tecnico e organizzativo è valido tanto per la categoria dilettanti juniores, quanto per quella allievi. 1. - Il C.S.I. indice ed organizza, con la collaborazione del Comitato Provinciale di............... il Campionato Nazionale Ciclistico della Categoria............ per il 1952. 2. - Al Campionato potranno par­ tecipare gli atleti provvisti della tes­ sera del C.S.I. per l’anno 1952, rego­ larmente vidimata con Bollino U.V.I.

COMMISSIONE NAZIONALE CICLISMO Presidente.: Cornili. Giuseppe Stinclielli di Roma. Vice Presidente : Rag. Carlo Bianchi di Bergamo. Segretario: Geoni. Riccardo Bonarelli di Roma. Membri: Sig. Franco Mealli di Roma - Sig. Armando Latini di Roma - Comm. Mario Andcrnello di Torino. Rappr. U.V.I.: Prof. Sebastiano Concas di Roma.

3. - I Comitati Provinciali potranno iscrivere al Campionato: un massimo di due concorrenti se contano da 10 a 50 tesserati; un massimo di tre concorrenti se contano da 51 a 100 tesserati; un massimo di quattro concorrenti se contano da 101 a 200 tesserati; un massimo di sei concorrenti se contano più di 200 tesserati. 4. - Oltre ai concorrenti sopra indi­ cati saranno iscritti d’ufficio i Cam­ pioni Provinciali di quelle Provincie nelle quali, esaurite le prove pre­ scritte, sia già stato proclamato il Campione. 5. - Le iscrizioni dovranno essere inviate alla Commissione Tecnica Na­ zionale per il Ciclismo — Via della Conciliazione, 1 - Roma — entro e non oltre il giorno............................. Per nessuna ragione sai-anno accettate iscrizioni pervenute dopo tale data. 6. - Le domande d’iscrizione, re­ datte negli appositi moduli, dovranno contenere tutti gli elementi richiesti con i moduli stessi e cioè: cognome e nome del concorrente. Unione Spor­ tiva alla quale egli appartiene, nume­ ro della tessera, ■ classifica riportata nelle prove di campionato provinciale già effettuate. 7. - I Comitati Provinciali che non abbiano fatto disputare 1 rispettivi Campionati non potranno essere am­ messi a concorrere alla premiazione di rappresentanza, ma i corridori ad essi saranno punzonate al telaio ed alle ruote. I concorrenti dovranno presen­ tarle personalmente alla punzonatura

I

-

appartenenti potranno partecipare in­ dividualmente alla prova di Campio­ nato Nazionale, purché abbiano di­ sputato in altra Provincia prove di Campionato preventivamente ricono­ sciute valevoli dalla Commissione Tecnica Nazionale. 8. Le macchine dei concorrenti

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assieme alla tessera, che verrà ritirata e restituita dopo le necessarie ve­ rifiche. Per nessun motivo saranno punzo­ nate macchine dopo la chiusura delle operazioni relative.

9. - All’atto della punzonatura i concorrenti ritireranno una busta con­ tenente oltre al materiale all’uopo necessario, anche il numero di gara ed un corrispondente numero di car­ tone, da applicare anteriormente al telaio della bicicletta. Il numero di gara dovrà essere ap­ plicato alla schiena ed appuntato completamente spiegato con quattro spilli di sicurezza. E’ fatto divieto assoluto di rita­ gliare o riipegare in alcun modo il numero di gara. Ogni infrazione a tale disposizione sarà punita con am­ menda di L. 1000. Il numero di gara potrà essere an­ che cucito alla maglia, sempre però completamente spiegato e non rita­ gliato. A garanzia della restituzione del numero di gara i concorrenti effettue­ ranno un deposito di L. 200. 10. - I concorrenti dovranno appor­ re la firma al foglio di partenza ed al foglio di arrivo. Il primo sarà riti­ rato 15 minuti prima della partenza, il secondo 5 minuti dopo la scadenza del tempo massimo. 11. - Il ritardo alla firma di parten­ za verrà penalizzato con ammenda di L. 200; la mancanza della firma al­ l’arrivo determinerà l’esclusione del concorrente dall’ordine di arrivo. 12. - La Giuria sarà costituita se­ condo le norme contenute nel Titolo IV del Regolamento Tecnico dell’UVI.

Uno del conto affollati arrivi dolio Inntunorovoll corso cho sottlnianalmonto II I*. S. 1, organista In ogni dovo d’Italia


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13. - Per la disciplina delle vetture al seguito saranno osservate le norme di cui al Titolo V del Regolamento Tecnico dell’UVI. 14. - I corridori dovranno difendere da soli le proprie possibilità senza al­ cuna intesa con altri concorrenti, an­ che se appartenenti 'alla medesima Unione Sportiva od al medesimo Co­ mitato Provinciale. 15. - E' assolutamente vietato qual­ siasi aiuto, rifornimento, traino, spin­ ta, fornitura di gomme, pezzi di ri­ cambio, ccc. fra i concorrenti. Ogni infrazione atta presente apposizione determinerà l’esclusione dall'ordine di arrivo. 16. - Il tempo massimo, calcolato a norma dell’art. 14 del Regolamento Tecnico dell’UVI, scadrà minuti dopo l’arrivo del vincitore. 17. - Contro le decisioni e l’operato del Direttore di gara, degli Ufficiali di gara e per infrazioni commesse da concorrenti e dirigenti, è ammesso il reclamo alla Giuria. 18. - Il reclamo, redatto e presen­ tato secondo l’art. 118 del Regolamen­ to Tecnico dell’UVI, dovrà essere ac­ compagnato dalla tassa di reclamo di L. 1000, restituibile in caso di accetta­ zione. 19. - Per quanto riguarda le sanzio­ ni disciplinari si fa riferimento alle disposizioni del Titolo XI del Regola­ mento Tecnico dell’UVI. 20. - Allo stesso Regolamento, infi­ ne, si fa riferimento per quanto non è previsto dal presente Regolamento e per quanto non in opposizione con esso. 21. - Il Centro Sportivo Italiano de­ clina ogni responsabilità per even­ tuali incidenti che occorressero ai corridori ed a terzi, essendo in vigore le assicurazioni CSI, CONI ed UVI. Le norme amministrative per la partecipazione al Campionato Nazio­ nale verranno successivamente rese note.

Alci “girl d’Italia „ del dopoguerra il C. S. I. è sempre stato presente con molteplici iniziative propagandistiche e di assistenza spirituale. Un auno : nel 1046 ha avuto un suo “gruppo,, capitanato da tizio Cocchi e composto da Walter Generati, Doro Alorigi (assente nella foto, perchè seriamente infortunato nelle prime tappe) Alarlo Spadolini

Ciclismo O.S.I. 1952 Le seguenti direttive di massima della Commissione tecnica nazionale saranno regolamentate e disciplinate con tempestività di calendario dalla Commissione tecnica stessa, che desidera comunque anticipare questo schema a mo’ di orientamento per gli organi provinciali e regionali.

ETÀ’ DI

PARTECIPAZIONE

Allievi: da 16 a 18 anni. Dilettanti Junior: dai 18 in poi sino a che, in base al Regolamento U.V.I., non vengono da detta Unione classificati « Seniores ».

PROGRAMMI Campionati nazionali su strada per le categorie: «Allievi» e « Dilettanti Junior ».

Gara nazionale a squadre a cronometro per la categoria « Dilettanti Junior» (probabile anche una per «Allievi ». Leva e campionati ciclistici su pista, per le due categorie: « Allievi » e « Dilettanti Junior ».

DATE

CAMPIONATO CICLISTICO OILRTTANT1 DHL C. S. I. 1051 A LUCCA i II borgnmasco Camunlul a alla sua sinistra II Vico Presidente della C. T. A), ciclismo Bianchi

Per tutte le gare di campionato, su strada e su pista, in relazione alle date stabilite dall’U.V.I. per i propri Campionati. In linea di massima una settimana prima di quelli dell’U.V.I. Gare a squadre, in autunno (settembre o primi di ottobre).

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?

NUOTO La Commissione Tecnica Nazionale del Nuoto, nelTesporre i programmi e i regolamenti per l’attività 1952, conta per la buona riuscita della stessa, sulla completa e appassionata opera di tutti gli sportivi e dirigenti del CSI. Il nuoto, attività basilare, sia dal punto di vista sociale che agonistico, è particolarmente adatto ai « giovanissi­ mi • e non richiede, particolari situa­ zioni ambientali, che il nostro magnifi­ co Paese non offra in abbondanza: mari, laghi, fiumi, corsi d’acqua, fanno deir Italia un Paese eminentemente ma­ rittimo. Sarebbe logico che tutti i giovani fos­ sero portati a questo sano esercizio, che oltre alle qualità agonistiche, riveste un particolare carattere che possiamo chia­ mare cristiano, in quanto utile a sè ed agli altri. E’ nostro dovere invitare le UU.SS. del CSI e i dirigenti delle stesse ad incrementare il più possibile questo sa­ no ed utile svago. Possiamo garantire fin d'ora la com­ pleta collaborazione tecnica della FIN e dei suoi Enti periferici, attraverso la Convenzione CS1-FIN, che dipende dal­ la nostra iniziativa rendere operante e apportatrice di frutti. Giova notare che qualsiasi attività specialmente nel setto­ re giovanile è sempre favorevolmente accolta dalla FIN e non ci sono molivi plausibili perchè le nostre UUJSS., se pur piccole e modeste non dedichino particolare cura anche a questo sport.

Per rendere più agevole l’opera delle UU.SS. esiste già una pubblicazione del CSI come guida natatoria pratica per dirigenti ed atleti nel "Manuale Nuoto Salvataggio ed attività Sportive ricrea­ tive natatorie" (ed. A.F.E.J. Inotre il CSI, d’accordo con la FIN, ha in animo < di indire un corso informativo per istruttori tecnici entro il prossimo maggio.

Convenzione C. S. I. - F. I. N. Tra la Federazione Italiana Nuoto rappresentata dal Pre­ sidente comm. Giovanni Tappella, ed il Centro Sportivo Ita­ liano rappresentato dal Presidente prof. Luigi Gedda, si conviene quanto segue: 1) Il C.S.I. si impegna di svolgere attività natatoria in tutte le sue Unioni Sportive, nelle organizzazioni ed asso ciazioni da esso dipendenti o aderenti, e di organizzare oltre ai Campionati Nazionali studenteschi, gare provinciali e locali di propaganda per le categorie « ragazzi » e « allievi » nonché corsi di addestramento, salvataggio ecc. 2) La FJ.N. si impegna di dare al C.S.I. la collaborazione tecnica dei suoi organi centrali e periferici per lo svolgi­ mento delle manifestazioni. 3) La FJ.N. si impegna a rilasciare la tessera federale per la categoria allevi dietro presentazione del C.S.I.. e dei dai seguenti suoi organi periferici di un — elenco ------ —corredato — dati:

a) dati anagrafici (cognome, nome, paternità, mater­ nità, ecc.); b) due fotografie; c) certificato di nascita per ciascun tesserato. Per la categoria < ragazzi > il C.S.L dovrà sviluppare at­ tività con propri elementi, fino a 14 anni e limitatamente alle manifestazioni riservate a tale categoria, su base pro­ vinciale utilizzando le proprie tessere, e rimettendo alla FJ.N. tempestivamente l’elenco degli atleti partecipanti a tale manifestazione, agli effetti del vincolo sociale. Per l’at­ tività interregionale il C.S.I. dovrà provvedere al tessera­ mento di tali elementi e alle affiliazioni delle proprie UU.SS., secondo le norme federali.

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CAMPIONI NAZIONALI (. S. I. 1951 M. 200 s.I.: 1. Messina C. (Catania) M. 100 d.: 1. Bazzoni C. (Sassari)

M. 100 rana: 1. Micheli (Livorno) M. 100 s.I.: 1. Passeri S. (Brescia) Staff. 3 X 100 art.-. 1. Sassari 4’26”2

Il tesseramento delle suddette due categorie è gratuito. 4) I Comitati Provinciali del C.S.I. che verranno a tro­ varsi nelle condizioni di attuare quanto previsto daU’art. 3 della presente Convenzione, assumeranno l’entità giuridica Gruppi Propaganda FJ.N. e dovranno pertanto applicare le norme che regolano l’affiliazione presso la FJ.N. stessa, mediante il versamento della quota di lire 200 (duecento). 5) Per gli atleti delle categorie superiori o squadre del C.S.L che intendano partecipare all’attività federale, vigono le norme stabilite dalla FJ.N. La partecipazione al Con­ gresso ed il diritto di voto avverrà unicamente secondo le norme statutarie della FJ.N. 6) Per i Campionati Studenteschi il programma fissato dal C.S.I. verrà annualmente approvato dalla FJ.N. in base ai regolamenti tecnici di questa. 7) Per la effettuazione dei Campionati Studenteschi, come per le manifestazioni a carattere propagandistico la FJ.N. si impegna a concedere gli impianti e le attrezzature a sua disposizione. 8) La FJ.N. organizzerà in collaborazione col C.S.I. la « Coppa Pueritia » o manifestazione equivalente per la quale il C.S.I. si impegna di effettuare attraverso le proprie orga­ nizzazioni giovanili il maggior numero di selezioni, secondo e direttive ed il controllo dei Comitati Regionali della F.I.N. 9) Il C.S.L si impegna di curare lo sviluppo dei quadri tecnici federali facendo partecipare elementi della propria organizzazione ai corsi arbitri o per ufficiali di gara indetti dalla FJ.N. e di promuovere esso stesso detti corsi, sotto l’egida tecnica della FJ.N. 10) La presente Convenzione ha carattere biennale ed è valida di conseguenza per gli anni solari 1951-52. Essa si intende rinnovata per gli anni successivi salvo regolare di sdetta da parte di uno dei contraenti, da effettuarsi un mese prima della scadenza a mezzo lettera raccomandata.


v.°

Campionato nazionale di nuoto

1. • Il C.S.I. indice ed organizza con la collaborazione tecnica della Federa­ zione Italiana Nuoto il V Campionato Nazionale di nuoto a squadre del C.S.I. per rappresentative regionali. 2. - Il V Campionato Nazionale di nuoto del C.S.I. a squadre, si svol­ gerà ......................il nella . il............................... . . piscina....................... con con il programma che verrà fissato dalla Commissione Tecnica Nazionale per il nuoto del C.S.I. 11 Campionato comprende le seguenti gare: m. 100 e 200 s.l.; m. 100 dorso; ni. 100 rana; staffetta 3X100 artistica; ni. 50 nuotata utile per il salvatag­ gio di cui : ni. 25 dorso con calcio a rana; ni. 25 sul fianco con trasporto di

Un semplice e pratico impianto natatorio mobile di 50 metri in uno dei suggestivi laghi italiani

COMMISSIONE NAZIONALE NUOTO

bandierina.

3. Ogni rappresentativa regionale sarà composta da un elemento per cia­ scuna gara individuale e da una squa­ dra per la staffetta. Un concorrente può prendere parte ad un massimo di tre gare, compresa la staffetta. 4. - Ogni rappresentativa regionale, selezionata attraverso le fasi provin­ ciali, dovrà essere composta da non più di sei elementi più l’accoinpagnatore.

5. - Alle prove di Campionato sono ammessi i nuotatori in possesso della tessera del C.S.I. per l’anno 1952. Vi possono prender parte anche i nuota­ tori federati alla F.I.N. purché siano della stessa Unione Sportiva del C.S.I. esclusi i seniores. 6. - La classifica del Campionato ver­ rà compilata in base al seguente pun­ teggio in fase finale: primi sei clas­ sificati e sei migliori tempi. Al primo classificato in gara individuale punti 12; al secondo punti 11 e così di se­ guito fino al 12° classificato a cui verrà assegnato 1 punto. Per la gara a staf­ fetta, il punteggio è doppio. 7. - Agli Ispettorati Regionali del C.S.I., in collaborazione con i Comi­ tati Provinciali, sono demandate le for­ mazioni delle Rappresentative in base ai Campionati e alle prove di selezione. Essi saranno responsabili direttamente della regolare posizione anagrafica e federale dei rispettivi atleti.

Presidente K. Presid. Segretario Membri

: : : ;

Conini. Benedetto Fabris di Roma. Rag. Giotto Zurli di Genova. Sig. Giuseppe Zarletti di Roma. Prof. Angelo Violato di Venezia. Dott. Umberto Usmiani di Bergamo. Dott. Italo De Zucco di Roma. Dott. Tommaso Scarpa di Roma.

8. - Le iscrizioni di massima alle fi­ nali debbono essere inviate alla Dire­ zione Tecnica —•- Commissione Nazio­ nale per il Nuoto — entro e non oltre il.....................................su apposito modulo.

9. - La Presidenza Centrale provve­ dere al vitto ed all’alloggio delle Rap­ presentative dalla sera antecedente le gare e nella giornata delle medesime (ivi compresa la cena). La Presidenza Centrale, provvedere ad un contributo di viaggio in base a L. 4 al km. di una sola percorrenza, a tutti i componenti la rappresentativa. 10. - I reclami devono essere presentati entro 30’ dalla fine di ciascuna gara accompagnati dalla tassa di L. 500, restituibili in caso di accettazione del reclamo stesso. 11. - I premi, sia individuali che per rappresentativa, verranno fissati a parte dalla Presidenza Centrale e comunicati alla vigilia delle gare in occasione della riunione di Giuria e dei rappresentanti delle squadre invitati a presenziare al

sorteggio delle batterie.

12. - Per quanto non contemplato nel presente regolamento-gara, vige per la parte tecnica, quello della F.I.N. che ha già assicurato la propria assistenza tecnica e la collaborazione dei suoi Or­ gani periferici alle manifestazioni na­ tatorie del C.S.I.

Care di nuoto per studenti Nulla è ancora deciso circa l'attività natatoria degli stu­ denti medi. La Commissione tecnica Na­ zionale per il nuoto suggerisce comunque per le eventuali gare studentesche locali, pro­ vinciali e nazionali che possotto essere organizzate in concomitanza dei Campionati Nazionali del CSI le seguenti prove : in. 50 stile libero; ni. 50 a rana; ni. 50 sul dorso; staffetta 3 x 50 stile libero.

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RUGBY fi C.S.I. ha voluto affrontare in pieno anche il problema del rugby. Sono do­ vunque note le difficoltà, talvolta insor­ montabili, che incontrano quegli appas­ sionati che vogliano dar vita a nuore attività tra le quali sarebbe da porre in primo piano quella rugbistica iter le caratteristiche doti che richiede ai praticanti.

-

Ma il rugby, specialmente se creato dal nulla, offre molteplici resistenze inerti, dovute al costo di impianto del­ le squadre, alla coniplessività della re­ golamentazione che richiede un lungo tirocinio dei neofiti prima che questi possano considerarsi dei passibili gio­ catori ma, soprattutto, alla penuria di elementi capaci di svolgere mansioni

dirigenziali e tecniche, in quanto l’ele­ mento principale che costituisca la massa dei giocatori già affermatisi è quello studentesco e quindi destinato a disperdersi non appena, superato il. periodo degli studi, gli studenti si af­ faccino alla vita civile e conoscano le sue prime esigenze. Altro elemento che rende arduo rim­ pianto di unità rugbistiche è costituito dal cerchio chiuso, formato dai sodalizi già affermati, che raccolgono attorno ul proprio nucleo, garante di continua at­ tività agonistica, tutti i giovani deside­ rosi di trovare nel rugby la loro affer­ mazione fisica se non quella agonistica. Ora, il CSJ., consapevole di tutte queste difficoltà, ha chiamato a colla­ borare alcuni elementi che offrissero sufficienti garanzie di capacità organiz­ zativa, ha costituito dei nuclei regio­ nali ai quali ha chiamato a partecipare gli appassionati disposti a prestare la

La Commissione Tecnica Nazionale di Rugby del C.S.I. per dare inizio alla program­ mazione dell'attività rugby stica ha urgenza di conoscere quan­ te e quali Unioni Sportive hanno svolto attività in passato in questo settore, ma sopratutto i nominativi di quelle che inten­ dono creare una propria squa­ dra di rugby, alle quali assicu­ rano la piena assistenza tecni­ ca e l’ausilio della Federazione Italiana Rugby.

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loro opera per questa indifferente fatica di primo impianto e così, a Roma, a Brescia, a La Spezia sono sorti i pri­ mi comitati regionali che hanno affon­ dato le loro radici in fertile terreno, lasciando bene sperare per il futuro ed in alcuni luoghi — Roma, ad esempio, ha già creato una squadra sotto l’egida

stica del periodo preparatorio con la istituzione di « coppe » o targhe da met­ tersi in palio tra le squadre che il

C.S.I. potrà annoverare nelle varie re­ gioni. Una manifestazione del genere potrebbe contribuire a diffondere, nel­ la massa dei neofiti, il desiderio di mettersi in evidenza tramite l’assiduità

COMMISSIONE NAZIONALE RUGBY

Dott. Dott. Prof. Dott.

Dante De Plano di Roma. Francesco Vinci di Roma. Alberto Manetti di Roma. Eugenio Zuolo di Rovigo

del C.S.I., la US. Rugby Lazio — in un futuro molto prossimo. Certamente non si vorrà pretendere che, un'attività come quella del rugbyche deve necessariamente nascere dal

nulla e che richiede un tempo maggio­ re, per laureare un giocatore, di quan­ to ne occorra per ogni altra disciplina sportiva, possa avere uno sviluppo vi­ stoso. A questo si arriverà, pazientemente, attraverso il metodico lavoro di preparazione, di propaganda e sopratut­

to di convinzione. £’ prevista, ad ogni modo, una pri­ ma attività affiancala a quella federale come la partecipazione al campionato di serie C per quelle squadre che fos­ sero sufficientemente apprestate nell’ini­ ziale periodo di impostazione. Si sup­ plirà alla deficienza dell’attività agoni-

agli allenamenti per poter disputare al­ cune partite nelle varie città parteci­ panti al torneo. Comunque, il fine immediato perse­ guilo dai tecnici del C.S.I. non è quello della quantità ma quello della qualità. Quando si sarà giunti ad avere, nelle varie provincie, squadre che potranno farsi apprezzare anche a confronto di compagini da tempo partecipanti alle varie competizioni a carattere federale e nazionale, li scoccherà il momento di dare l’avvìo alla seconda e più im­ portante fase del lavoro, quella della diffusione capillare di un gioco che, sopra ogni altro, appare misurato per le qualità fisiche, per l’intelligenza ma sopratutto per plasmare le migliori vir­ tù — fortezza, lealtà, coraggio, tempe­ ranza — dei nostri ragazzi.


PALLAVOLO Nella stupenda conca di Merano ha avuto il suo trionfale epilogo l’intensa attività pallavolistica dello scorso anno, che si può condensare nelle seguenti cifre: 47 eliminatorie provinciali con 212 squadre parte­ cipanti; 12 semifinali regionali con 30 squadre: mentre alla finale nazionale hanno parteciapto ben 15 rappresentative regionali. Pertanto, per maggiormente rafforzare e allargare i no­ stri quadri, si esortano i Comitati Provinciali, a sviluppare al massimo l’attività pallavolistica facendo effettuare il maggior numero possibile di Tornei e manifestazioni a ca­ rattere propagai! d ist ito. Si ricorda, inoltre, la massima scrupolosità neU’osservare le precise norme che regolano il Campionato Nazionale a evitare l’annullamento delle prove con conscguente esclu­ sione dalla partecipazione alle successive fasi. Quest’anno inoltre, è stato lanciato il ” Trofeo giovanis­ simi ” per propagandare questo interessante sport fra le masse giovanili. Gli sforzi dei Comitati Provinciali dovranno essere volti a far affluire nelle file del C.S.l. il maggior numero di gipvani possibile, organizzando con intensa propaganda le fasi provinciali di questa geniale manifestazione nazionale. Il C.S.l. dovrà mantenere la priorità in questo campo in quanto la Federazione competente non ha in programma alcuna attività per i giovani. Il Trofeo C.S.l.. libero a tutte le Unioni Sportive fede­ rate o meno alla F.I.P.A.V., senza limite di età e di cate­ goria federale, è programmato sino alla fase regionale. Si spera però di poterlo far proseguire nelle successive fasi interregionale e nazionale. In tale eventualità saranno emanate le norme relative. Infine si ricorda a tutti i Comitati Provinciali che, per tassativa ed inderogabile disposizione a carattere generale, tutte le manifestazioni di pallavolo del C.S.l., anche quelle a carattere locale, dovranno essere preventivamente autoriz­ zate dalla Commissione Tecnica Nazionale competente ed i relativi regolamenti dovranno essere tempestivamente in­ viati a Poma. in duplice copia, per la preventiva appro­ vazione.

Tecnica e utilità del giuoco Il campo di pallavolo ha le dimensioni di m. 9X18 di­ viso al centro da una linea parallela a quelle di fondo, sì da formare esattamente due quadrati di 9 metri di lato. Deve essere libero da ostacoli di sorta sino ad un’altezza di in. 7 e lateralmente e sul fondo di almeno un paio di metri oltre le linee di campo. Al centro, un metro fuori dalle linee laterali, sorgono i supporti della rete che pos­ sono essere di ferro e di legno e di altezza sufficiente per mantenere la rete stessa, alta cm. 90, c formata da maglie quadrangolari di non oltre 10 cm. di lato, ad un'altezza di m. 2,43 da terra per gli incontri maschili, e a ni. 2,24 per gli incontri femminili e allievi. A destra- delle linee di fondo sono tracciate le aree di battuta larghe ni. 3 e profonde almeno due metri. Inoltre a tre metri dalla linea di metà campo viene tracciata una linea parallela per delimitare l’area d’attacco e quella di difesa. La partita consta di due tempi al limite di 15 punti ciascuno; qualora la formula del Torneo non ammettesse il risultato di parità in caso che le due squadre avessero vinto un tempo ciascuna, verrà giocato un terzo tempo, sempre al limite di 15 punti, per decidere l’incontro. Prima dell’inizio di ogni tempo, viene stabilito un ordine di battuta che deve essere scrupolosamente osservato. Du­ rante l’incontro possono essere effettuate delle sostituzioni e possono essere richieste delle sospensioni. L’incontro è diretto da un primo arbitro che è coadiuvato nel suo corn­ pilo da un secondo arbitro, da un segnapunti, da uti eronometrista c da due giudici di linea. Quando la squadra che ha la battuta commette errori la palla passa alla squadra avversaria; quando sbaglia la squa­

La squadra dall’Istituto Agrario Bouslgnorl di Rcinedctto vincitrice del Campionato con il Presidente della F.I.P.A.V. log. Hynard e il Direttore dell’istituto

CAMPIONATO NAZIONALE PALLAVOLO 1951 1) 2) 3) 4) 5) 6) 7) 8) 9> 10) 11) 12) 13) 14)

U.S. U.S. U.S. U.S. U.S. U.S. U.S. U.S. U.S. U.S. U.S. U.S. U.S. U.S.

BONSIGNORI di Remedcllo (Brescia) ROBUR di Ravenna BORGOMAGNO di Padova ERIBERTO BOSICO di Terni VICTORIA di Pesaro ROBUR di Massa Carrara S. GIULIANO di Messina GIOSUÈ’ BORSI di Napoli VIRTUS di La Spezia DINAMO di Vercelli QUERCIA di Rovereto LA VOLANTE di Pescara STELLA AZZURRA di Roma INVICTA di Potenza

dra che non ha la battuta, l’altra squadra ottiene un punto a proprio favore. Diversi sono gli errori di cui i principali sono: non riu­ scire a mandare la palla all’altro campo, sia in battuta che durante il giuoco; invasione di mano o di piede, trattenuta e accompagnata. Questi due ultimi falli vengono commessi in particolar modo dai principianti che non hanno prontezza nel re­ spingere la palla o che l’accompagnano nel rimandarla an­ ziché colpirla con tocco secco della punta delle dita. Le squadre possono scendere in campo con un massimo di 12 elementi, dei quali solo sei prendono parte attiva al giuoco; gli altri rimpiazzano man mano i compagni a cri­ terio dell’allenatore. A differenza della pallacanestro e degli altri giuochi di squadra nella pallavolo l’obbligo della rotazione in campo dei giocatori costringe gli stessi ad avere qualità di attacco come di giocare cioè con eguale sicurezza tanto sotto rete come al centro campo dove il giuoco viene per lo più smistato. Tutti inoltre devono saper « battere » con scaltrezza perchè un battitore d’eccezione può totalizzare direttamente una serie di punti avvantag­ giando sensibilmente la propria squadra. La pallavolo è il giuoco classico di palestra come anche in campo aperto c può essere praticato da tutti, grandi e piccoli. E’ giuoco adatto per i collegi, le scuole, gli oratori, le Associazioni ed i Reparti di Esploratori, perchè il campo può essere allestito in quattro e quattr’otto in qualsiasi ter­ reno pianeggiante e l’abbigliamento di giuo.co non richiede spese di sorta. Il pallone di pallavolo ha le dimensioni di Una normale palla n. 4 e il suo peso non deve superare i 300 grammi. La sua pratica agevola l’elasticità del corpo, l’immediatezza dei riflessi e in genere fa acquistare del fiato. La pallavolo è consigliabile anche ai giocatori e al1 e»’ di qualunque altra disciplina sportiva.

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lampionaio fonie Pallavolo ®

nazionale verrà disputata con gironi eliminatori e di finale all’italiana, con incontri di sola andata. Tutti gli in­ contri di Campionato dovranno esse­ re disputati al limite di due partite vinte su tre. a) Reclami: nelle fasi provinciali e regionali i reclami in 1“ istanza do­ vranno essere presentati secondo i modi e termini che saranno stabiliti dagli Enti Periferici organizzatori. La tassa di reclamo per la fase provincia­ le viene fissata in L. 500, mentre per la fase regionale sarà di L. 1.000, re­ stituibili in caso di accettazione del reclamo presentato. I reclami in se­ conda istanza, avversi alle decisioni prese in I’ istanza, dovranno essere inoltrati, in duplice copia, con lettera raccomandata, alla C.T.N.P.V. entro 3 giorni dalla ricezione dei deliberata in 1“ istanza, accompagnati dalla tas­ sa di L. 2.000 restituibile in caso di accettazione del reclamo stesso. Soltanto nella fase nazionale i re­ clami saranno in unica istanza e do­ vranno essere presentati alla Com­ missione Tecnica della prova, secon­ do i termini e modi che saranno det­ tagliatamente specificati sul regola­ mento della prova stessa. c) Documentazione obbligatoria: tut­ ti gli atleti partecipanti alle fasi re-

1) Il Centro Sportivo Italiano in­ ventiva approvazione. A tale fase par­ dice ed organizza, con l'assistenza teciperanno la squadra o le squadre tecnico-arbitrale della F.I.P.A.V., il aventi diritto di ogni Comitato Pro­ Campionato Nazionale di pallavolo per vinciale che abbia avuta la propria l’anno 1952. fase regolarmente omologata dalla 2) A)/inazione e tesseramento: C.T.N.PV. a) Potranno partecipare al Campio­ I Comitati Provinciali all’atto del­ nato le squadre dei Gruppi e delle l’iscrizione dovranno inviare agli Unioni Sportive regolarmente affiliati Ispettorati Regionali, e per conoscenza al C.S.I. per l’anno 1952, prima dello alla C.T.N.PV., l’elenco o gli elenchi inizio della fase a cui prendono degli atleti che parteciperanno alla parte. fase regionale, sugli appositi stampati, b) Gli atleti, per poter partecipare che saranno loro inviati all'atto della alle gare del Campionato, dovranno omologazione della fase provinciale. essere in possesso del tesserino debi­ Gli Ispettorati Regionali nell’organiz­ tamente punzonato dalla Presidenza zazione la fase regionale dovranno te­ Centrale (non sarà ammessa in nessun ner conto della conclusione e dell’omo­ caso la partecipazione «sub judice»). logazione delle fasi dei Comitati Pro­ Pei- poter partecipare alla finale na­ vinciali loro dipendenti. zionale gli atleti dovranno essere in Alla fase nazionale sarà ammessa la possesso del tesserino C.S.I. da almeno squadra vincente la fase regionale. A 30 giorni. Il computo di tale periodo fase ultimata gli Ispettori Regionali sarà fatto in base alla data apposta dovranno inviare alla C.T.N.PV. per la sul tesserino stesso dall’ufficio Centra­ omologazione. tempestivamente, in le Tesseramento. ogni modo 15 giorni prima della ef­ c) Gli atleti dovranno essere nati ne­ fettuazione della fase nazionale, i ver­ gli anni 1932 e seguenti. bali e gli stampati, rimessi all’atto dei­ d) Nelle squadre potranno essere in­ clusi un massimo di tre giocatori tes­ serati alla F.I.P.A.V. ner la stessa COMMISSIONE NAZIONALE PALLAVOLO Unione o Gruppo Sportivo con la qua­ le partecipano al Campionato C.S.I.. Presidente: Comm. Filippo Dragolio di Roma. che non siano però classificati per le Vice Presidente: Sig. Giulio Salfa di Roma. Divisioni Nazionali A. B e C. Segretario: Sig. Roberto de Cristo di Roma. 3) Fasi di svolgimento: Provinciale, Membri: Dott. Angelo Costa di Ravenna, Prof. Amedeo Salerno di Napoli, regionale, nazionale. Sig. Adriano Melgari di Bergamo, Sig. Alfredo Gelsomini di Roma, a) Fase provinciale: tale fase sarà Rag. Salvatore Piccirillo di Genova. organizzata dai Comitati Provinciali, i auali, almeno 15 giorni prima della Rappr. F.I.P.A.V.: Rag. Giovanni Jommi di Roma. data fissata per lo svolgimento della eliminatoria dovranno inviare alla l’approvazione del regolamento, debita­ gionale e nazionale dovranno obbli­ Commissione Tecnica Nazionale Pal­ gatoriamente essere in possesso, oltre lavolo (C.T.N.P.V.) il regolamento ner mente compilati. che del cartellino CSI., della Carta La vincente la fase regionale sarà la preventiva approvazione. A tale fase d’identità o, in caso di minore età, proclamata Campione Regionale potranno partecipare tutti i Grunni e del certificato d’identità personale con l’anno 1952. le Unioni Sportive, in redola con l’ar­ fotografia rilasciato dal Comune di La fase regionale dovrà essere ulti­ ticolo 2 del presente regolamento, con residenza. Nessun altro documento mata e non oltre il 30 giugno. un numero illimitato di squadre. Alla c) Fase nazionale: tale fase sa- sarà ritenuto valido ed in nessun ca­ successiva fase regionale sarà ammes­ rà direttamente organizzata dalla so saranno ammessi alle prove atleti so un numero di squadre proporzionale C.T.N.PV. con la collaborazione del Co­ «su judice ». al numero delle partecipanti alla fase d) Invalidità delle prove: la manca­ mitato Provinciale sede di svolgimento provinciale e precisamente: da una della prova stessa. Gli Ispettorati Re­ ta osservanza da parte degli Enti Pe­ fino a cinque squadre partecipanti, una gionali dovranno inviare alla C.T.N.PV. riferici delle precise disposizioni con­ squadra ammessa; da 6 a 10 squadre, e, per conoscenza al Comitato Provin­ tenute nei precedenti paragrafi o la due; da 11 a 15 squadre, tre; e così ciale incaricato dei servizi logistici, la partecipazione di squadre o di atleti via, una per ogni frazione di 5. loro adesione alla fase nazionale, non­ non in regola secondo quanto disposto A fase ultimata i Comitati Provin­ ciali dovranno inviare alla C.T.N.PV. ché, sull’apposito stampato loro inviato dall’art. 2 del presente regolamento, all’atto dell’omologazione della fase comporterà automaticamente l’invali­ per l’omologazione, tempestivamente, regionale, l’elenco nominativo degli dità della prova ai fini del Campio­ in ogni modo 15 giorni prima delle ef­ nato. atleti che parteciperanno alla prova; fettuazione della fase regionale. I ver­ e) Vincolo atleti: per quei Gruppi o eventuali aggiunte o variazioni a tale bali e gli stampati, rimessi all’atto del­ Unioni Sportive che partecipassero elenco saranno consentite fino a 7 gior­ l’approvazione del Regolamento, debi­ ni prima dell’inizio della fase nazio­ con jiiù squadre alle fasi zonali o pro­ tamente compilati. La vincente l’eli­ minatoria sarà proclamata Campione • nale. Non potranno partecipare alla vinciali, si precisa che gli atleti si in­ fase nazionale quei giocatori che non tendono vincolati per tutta la durata Provinciale per l’anno 1952. siano stati segnalati nell'elenco di cui del Campionato alla squadra con la Soltanto le eliminatorie dei Comi­ sopra. Dettagliato regolamento della quale hanno partecipato alla prima tati Zonali Autonomi di Biella, Cre­ ma, Lodi, saranno equivalenti a quelle fase nazionale verrà tempestivamente partita. Pertanto anche nelle fasi successi­ emanato. provinciali, e la squadra o le squadre Ad omologazione avvenuta la squa­ ve, giocatori di una squadra non po­ aventi diritto saranno ammesse diret­ dra vincente la fase nazionale sarà tranno per nessun motivo passare ad tamente alla fase regionale. proclamata Campione Nazionale C.S.I. un’altra, anche se della stessa Unione Tutti gli altri Comitati Zonali per Sportiva. per l’anno 1952. poter accedere alla fase regionale do­ 5) Per tutto quanto non contempla­ La finale nazionale verrà effettuata vranno passare attraverso la fase pro­ nella prima quindicina d’agosto, nella to dal presente Regolamento, vigeranvinciale. località e nei giorni che verranno tem­ no quello tecnico della F.I.P.A.V. e La fase provinciale dovrà essere ul­ quello Organico del C.S.I. pestivamente precisati. timata entro e non oltre il 31 maggio. 6) Il Centro Sportivo Italiano de­ 4) Norme Generali: ■ b) Fase regionale: tale fase sarà or­ a) Formula di svolgimento: le fasi clina ogni responsabilità per eventua­ ganizzata dagli Ispettorati Regionali, 1 li danni o infortuni causati prima, provinciali e regionali potranno ave­ quali almeno 15 giorni prima della da­ ta fissata per lo svolgimento della fase re la formula di svolgimento ritenu­ durante e dopo le gare ai giocatori ta più opportuna dagli Organi Peri­ ed a terzi, salvo quanto previsto dalla regionale dovranno inviare alla ferici organizzatori; mentre la finale parte assicurativa del tesserino C.S.I. C.T.N.PV. il regolamento per la pre-

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Convenzione LI.PJLV.-C.S.L Tra la Federazione Italiana Pallavolo (F.I.P.A.V.) ed il Centro Sportivo Italiano (C.S.I.) rappresentati rispettiva­ mente dai loro Presidenti : Sig. Arnaldo Eynard e Pro/. Luigi Gedda, si conviene (pianto segue: 1. • Il Centro Sportivo Italiano (C.S.I.) attraverso i suoi organi centrali e periferici, si impegna di svolgere attività ili pallavolo in tutte le sue Unioni Sportive sotto l’egida, ed adottando i regolamenti della Federazione Italiana Palla a Polo (F.I.P.A.V.). 2. - La F.I.P.A.V. da parte sua si impegna di dare tutta la sua assistenza tecnica con la designazione di Giudici ed Arbitri per i Tornei interni indetti dal C.S.I. 3. ■ Le Unioni Sportive del C.S.I. fino alla categoria Federale inclusa sono ammesse a partecipare ai Tornei Fe­ derali versando la tassa di alfiliazione come Società, mentre per il cartellinamento individuale verrà apposto un bollino della F.I.P.A.V. sul cartellino del C.S.I. con parità di valore dei cartellini federali della F.I.P.A.V. Pertanto il C S.l. ogni qualvolta richiederà detti bollini dovrà rimettere alla F.I.P.A.V. un elenco in duplice copia con i nominativi degli atleti tesserati. 4. - Quando una Unione Sportiva del C.S.I. icquista il diritto di promozione nelle categorie superiori: Divisione Nazionale A o Serie B. e C. è tenuta ad osservare tutte le norme di alfiliazione e cartellinamento delle Società ap­ partenenti alla F.I.P.A.V. 5. - La F.I.P.A.V. riconosce nel cartellino del C.S.I. il vincolo del giocatore alla sua Unione Sportiva per la du­ rata di un anno. L’atleta può essere lasciato libero dietro regolare presentazione di nulla-osta da parte dell'U. S. di appartenenza. 6. - Il presente accordo ha la durata di un anno solare e si intende automaticamente rinnovato, mancando disdetta da una delle parti contraenti al 1° dicembre di ogni anno.

Merano 1951 - Duo Unalistc all'opera in un vivace incontro, nel suggestivo scenario della conca di Maia

il 1° Trofeo Giovanissimi 1) Il C.S.I. indice ed organizza, con l’assistenza tecnico-arbitrale della F.I.P.A.V. il Trojeo Giovanissimi per l’anno 1952. 2) AFFILIAZIONE E TESSERAMENTO: a) Potranno partecipare al Trofeo le squadre dei Gruppi o Unioni Spor­ tive regolarmente affiliate al C. S. I. per l’anno 1952, prima dell’inizio del­ la fase a cui prendono parte. b) Gli atleti per poter partecipa­ re alla gare del Trofeo, dovranno es­ sere in possesso del tesserino debita­ mente punzonato dalla Presidenza Centrale (non sarà ammessa in nes­ sun caso la partecipazione « sub judice »). c) Gli atleti dovranno essere nati negli anni 1936 e seguenti. 3) FASI DI SVOLGIMENTO: Il Trofeo avrà il suo svolgimento in due fasi: Provinciale e Regionale: a) Fase Provinciale: Tale fase sarà organizzata dai Co­ mitati Provinciali, i quali almeno 15 giorni prima della data fissata per lo svolgimento dell’eliminatoria dovran­ no inviare alla Commissione Tecnica Nazionale Pallavolo (C.T.N.PV.) il re­ golamento per la presentiva approva­ zione. A tale fase potranno partecipare tutti i Gruppi o Unioni Sportive, in

regola con l’art. 2 del presente rego­ lamento, con un numero illimitato di squadre. Alla successiva fase regionale sarà ammesso un numero di squadre pro­ porzionale al numero delle parteci­ panti alla fase provinciale e precisamente: da una fino a 5 squadre par­ tecipanti, una squadra ammessa; da 6 a 10 squadre, 2; da 11 a 15 squadre, 3; e così via, una per ogni 5 o fra­ zione di 5. A fase- ultimata i Comitati Provin­ ciali dovranno inviare alla C.T.N.PV. per l’omologazione, tempestivamente, in ogni modo 15 giorni prima dell’ef­ fettuazione della fase regionale, i ver­ bali e gli stampati, rimessi all’atto dell’approvazione del Regolamento, debitamente compilati. La vincente l’eliminatoria sarà pro­ clamata Campione Provinciale Giova­ nissimi per l’anno 1952. Soltanto le eliminatorie dei Comitati Zonali au­ tonomi di Biella, Crema e Lodi sa­ ranno equivalenti a quelle provinciali, e la squadra o le squadre aventi di­ ritto saranno ammesse, direttamente alla fase regionale. Tutti gli altri Comitati Zonali per poter accedere alla fase regionale do­ vranno passare attraverso la fase Pro­ vinciale. La fase Provinciale dovrà essere ul­ timata entro e non oltre il 31 maggio

b) Fase regionale: Tale fase sarà organizzata dagli Ispettorati Regionali, i quali almeno 15 giorni prima della data fissata per lo svolgimento della fase regionale do­ vranno inviare alla C.T.N.PV. il rego­ lamento per la preventiva approva­ zione. A tale fase parteciperanno la squa­ dra o le squadre aventi diritto di ogni Comitato Provinciale che abbia avuta la propria fase regolarmente omologa­ ta dalla C.T.N.PV. I Comitati Provin­ ciali all’atto dell’iscrizione dovranno inviare agli Ispettorati Regionali e per conoscenza alla C.T.N.PV. l’elenco o gli elenchi degli atleti che parteci­ peranno alla fase regionale, sugli ap­ positi stampati che saranno loro in­ viati all’atto dell’omologazione della fase provinciale. Gli Ispettorati Regionali nell’organizzare la fase regionale dovranno te­ ner conto della conclusione e della omologazione delle fasi dei Comitati Provinciali loro dipendenti. A fase ultimata gli Ispettorati Re­ gionali dovranno tempestivamente in­ viare alla C.T.N.PV. per l’omologa­ zione i verbali e gli stampati, rimessi all’atto dell'omologazione del regola­ mento, debitamente compilati. Ad omologazione avvenuta la vin­ cente la fase regionale sarà procla­ mata Campione Regionale Giovanis­ simi per l’anno 1951-52. La fase regionale dovrà essere ulti­ mata entro e non oltre il 30 giugno.

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1) NORME GENERALI : a) Formula di svolgimento: Le fasi provinciale e regionale si disputeranno a girone semplice all’ita­ liana (partite di sola andata). Qualora il numero delle squadre partecipanti fosse superiore a 6 si formeranno dei gironi eliminatori e un girone finale. Tutti gli incontri del Trofeo do­ vranno essere disputati al limite di due partite vinte su tre. In caso di parità in classifica sa­ ranno disputati incontri di qualifica­ zione sempre al limite di 2 partite vinte su 3. Solo per l’aggiudicazione del titolo di Campione Regionale, in caso di parità, verranno disputati incontri di qualificazione al limite di 3 partite vinte su 5. b) Altezza rete: Per tutti gl’incontri del Trofeo la rete dovrà essere posta alla altezza di metri 2,24. c) Reclami: Nella fase provinciale e regionale i reclami in prima istanza dovranno es­ sere presentati nei modi e termini che saranno stabiliti dagli Enti Periferici organizzatori. La tassa reclamo per la fase provinciale viene fissata in L. 500. mentre per la fase regionale sarà di L. 1000. restituibile in caso di accetta­ zione del reclamo presentato. I reclami in seconda istanza, av­ versi alle decisioni prese in prima istanza, dovranno essere inoltrati, in duplice copia, con lettera raccoman­ data, alla C.T.N.PV. entro tre giorni dalla ricezione dei deliberata in pri­ ma istanza, accomnagnati dalla tassa di L. 2000, restituibile in caso di ac­ cettazione del reclamo stesso. d) .Documentazione obbligatoria: Tutti gli atleti partecipanti alla fase regionale dovranno obbligatoriamente essere in possesso, oltre che del cartel­ lino C.S.I. del certificato di identità personale con fotografia rilasciato dal Comune di residenza. Nessun altro documento sarà ritenu­ to valido ed in nessun caso saranno ammessi alle prove atleti "sub judice”. e) Invalidità delle prove: La mancata osservanza da parte degli Enti Periferici delle precise di­ sposizioni contenute nei paragrafi pre­ cedenti, o la partecipazione di squadre o di atleti non in regola secondo quanto disposto dall’art. 2 del presente regolamento, comporterà automaticamente l’invalidità della prova ai fini del Campionato. f) Vincolo atleti: Per quei Gruppi o Unioni Sportive che parteciperanno con più squadre alle fasi provinciali, si precisa che gli atleti s’intendono vincolati per tutta la durata del Trofeo alla squadra con la quale hanno partecipato alla prima partita. Pertanto anche nelle fasi successive, giocatori di ima squadra non potranno per nessun motivo passare ad un'al­ tra, anche se nella stessa Unione Sportiva. 5) Per tutto quanto non contempla­ to dal presente regolamento, vigeranno quello tecnico della F.I.P.AV. e quello Organico del C.S.I. 6) .11 Centro Sportivo Italiano decli­ na ogni responsabilità per eventuali danni o infortuni causati, prima, du­ rante o dopo le gare ai giocatori ed a terzi, salvo quanto previsto dalla parte assicurativa del tesserino C.SJ.

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il 2" Trofeo Naziona C.S.I. li Il Centro Sportivo Italiano indice ciale. Gli Ispettorati Regionali neled organizza, con_ l’assistenza tecnicol'organizzare la fase regionale do­ arbitrale della F.I.P.A.V. il secondo vranno tener conto della conclusione Trofeo Nazionale C.S.I. per l'anno e dell'omologazione delle fasi dei Co­ sportivo 1952. mitati Provinciali loro dipendenti. 2) AFFILIAZIONE E TESSERAAlla eventuale fase Interregionale MENTO. sarà ammessa la squadra vincente la a) Potranno partecipare al Trofeo le fase regionale. squadre dei gruppi e delle Unioni A fase ultimata gli Ispettorati Re­ Sportive regolarmente affiliati al gionali dovranno immediatamente in­ C.S.I. per l’anno 1952, prima dell'inizio viare alla C.T.N.PV. per l’omologa­ della fase a cui prendono parte. zione i verbali e gli stampati, rimessi b) Gli atleti per poter partecipare all’atto dell’approvazione, debitamente alle gare del Trofeo dovranno essere compilati. in possesso del tesserino debitamente La fase. Regionale dovrà essere ef- ■ punzonato non oltre il 31 luglio dalla fettuata entro e non oltre il 30 agosto. Presidenza Centrale (non sarà am­ 4) NORME GENERALI: messa in nessun caso la partecipa­ a) Formula di svolgimento: zione «sub judice»), Tutte le fasi del Trofeo dovranno c) Non vi sarà alcun limite di età o essere disputate a girone semplice al­ di Categoria federale per gli atleti l’italiana (incontri di sola andata). partecipanti. Gli atleti federati però Qualora nelle fasi provinciali e regio­ dovranno essere cartellinati alla nali il numero delle squadre parteci­ F.I.P.A.V. per la stessa Unione Spor­ panti fosse superiore a sei la prova tiva con la quale partecipano al dovrà essere disputata con gironi eli­ Trofeo. minatori e di finale. Tutti gli incontri 3) FASI DI SVOLGIMENTO: Pro­ di Campionato dovranno essere di­ vinciale, Regionale. Sono previste sputati al limite di due partite vinte eventuali fasi Interregionali e Nazio­ su tre. nale. In caso di parità in classifica sa­ a) Fase Provinciale: ranno disputati incontri di qualifica­ Tale fase sarà organizzata dai Co­ zione sempre al limite di due partite mitati Provinciali, i quali almeno 15 vinte su tre. giorni prima della data fissata per lo b) Reclami: svolgimento delle eliminatorie do­ Nelle fasi provinciali e regionali i vranno inviare alla Commissione Tec­ reclami di prima istanza dovranno es­ nica Nazionale Pallavolo (C.T.N.PV.) sere presentati secondo i modi -e ter­ il regolamento per la preventiva ap­ mini che saranno stabiliti dagli Enti provazione. Periferici organizzatori. La tassa re­ A tale fase potranno partecipare clamo per la fase provinciale viene tutti i Gruppi e Unioni Sportive, in fissata in L. 500, mentre per la fase regola con l’art. 2 del presente regola­ regionale sarà di L. 1000, restituibili mento, con una sola squadra. in caso di accettazione del reclamo Alla successiva fase regionale sarà presentato. ammessa la squadra vincente l’elimi­ I reclami in seconda istanza, avversi natoria provinciale. alle decisioni prese in prima istanza, A fase ultimata i Comitati Provin­ dovranno essere inoltrati in duplice ciali dovranno inviare alla C.T.N.PV. copia, con lettera raccomandata, alla per l’omologazione, tempestivamente, C.T.N.PV. entro tre giorni dalla rice­ in ogni modo 10 giorni prima dell’ef­ zione dei deliberata di prima istanza, fettuazione della fase regionale, i ver­ accompagnati dalla tassa di L. 2000 bali e gli stampati, rimessi all’atto restituibile in caso di accettazione del dell’approvazione del regolamento, de­ reclamo stesso. bitamente compilati. c) Documentazione obbligatoria: Soltanto le eliminatorie dei Comi­ Tutt gli atleti partecipanti alla fase tati Zonali Autonomi di Biella, Crema regionale dovranno obbligatoriamente e Lodi saranno equivalenti a quelle essere in possesso, oltre che del car­ provinciali e la squadra vincente sarà tellino C.S.I. della carta d’identità, o ammessa direttamente alla fase regio­ in caso di minore età, del certificato nale. Tutti gli altri Comitati Zonali, di identità personale con fotografia per poter accedere alla fase regionale, rilasciato dal Comune di residenza. dovranno passare attraverso la fase Nessun altro documento sarà rite­ provinciale. nuto valido ed in nessun caso saranno La fase provinciale dovrà essere ef­ ammessi alle prove atleti "sub judice". fettuata tra il 1° luglio ed il 10 agosto. d) Invalidità delle prove: b) Fase regionale: La mancata osservanza da parte Tale fase sarà organizzata dagli degli Enti Periferici delle precise di­ Ispettorati Regionali, i quali almeno sposizioni contenute nei precedenti 10 giorni prima della data fissata per paragrafi o la partecipazione di squa­ Io svolgimento della fase regionale dre o di atleti non in regola secondo dovranno inviare alla C.T.N.PV. il re­ quanto disposto dall’art. 2 del presente golamento con la preventiva approva­ regolamento comporterà automaticazione. mente l’invalidità della prova ai fini A tale fase parteciperanno le squa­ del Trofeo Nazionale. dre vincenti le eliminatorie dei Comi­ 5) Per tutto quanto non contemplato tati Provinciali che abbiano avuto la dal presente regolamento vigono propria fase regionale omologata dalla quello tecnico della F.I.P.A.V. e quello C.T.N.PV. organico del C.S.I. I Comitati Provinciali all’atto della 6) Il C.S.I. declina ogni responsabi­ iscrizione dovranno inviare agli Ispet­ lità per eventuali danni o infortuni torati Regionale, e p.c. alla C.T.N.PV. causati prima, durante e dopo le gare l’elenco degli atleti che parteciperanno ai giocatori e a terzi salvo quanto alla fase regionale, sugli appositi stam­ previsto dalla parte assicurativa del pati che saranno loro inviati all’atto tesserino C.S.I. dell’omologazione della fase provin-


i campioni 1951

PALLACANESTRO Conclusi felicemente il Campionato Nazionale e il Troica con la duplice vittoria delle squadre dell’U.S. l'ictoria di Pesaro, l'attività cestistica del C.S.I. per l’anno decorso lui dato, nello stesso tempo, dei risultati veramente notevoli, sia sotto l’aspetto quantitativo che qualitativo. Centinaia sono state le squadre partecipanti, in fase re­ gionale, ad entrambe le manifestazioni e, naturalmente, mi­ gliaia gli atleti. Gioco di rilievo, passione e ampia prolu­ sione di energie hanno caratterizzato l’anno sportivo tra­ scorso. Le stesse doti speriamo possano contraddistinguere le manijestàzioni /uttire. Nei confronti dello scorso anno l’attività della pallaca­ nestro del C.S.I. ha subito notevoli modifiche. Come, si vedrà, leggendo i regolamenti del Campionato e del Trofeo Nazionale, tali novità si riferiscono soprattutto ai giovanissimi. Infatti, mentre per entrambe le Categorie — nel Campionato — sono stati esclusi i cartellinati per la F.I.P. (ma soltanto quelli per l’anno sportivo 1951-52), la Cat. lì concluderà anch’essa le sue finali nella fase na­ zionale. Così, mentre otto squadre si schiereranno per la finale della zi, quattro saranno quelle di B e tutte possibilmente rappresentative delle quattro zone note e cioè Nord, CentroNord, Centro-Sud e Sud. Circa la formula di svolgimento del Trofeo Nazio­ nale, la C.T.N. inviterà, a suo insindacabile giudizio, quattro squadre sempre tenendo conto della ripartizione geografica ma confortata anche da altri elementi molto importanti. Il vantaggio-canestri, infine, dato alle squadre più deboli, consentirà di assistere ad una lotta viva e accesa poiché, certamente, le compagini più dotate dovranno impegnarsi a fondo per superare l’handicap. Da quanto detto, le novità sono state apportate a ragion veduta e non per amor di nuovo. I regolamenti sono stati studiati a fondo e in modo che la propaganda, l'agonismo, il senso sportivo, la correttezza e tutte quelle doti che de­ vono distinguere i giovani del C.S.I. risaltino sempre più e sempre meglio attraverso uno sport bello e combattivo come la pallacanestro.

Sintesi del regolamento cestistico Il campo di pallacanestro può essere di dimensioni mas­ sime di m. 26X14 e minime di m. 20X10. 11 campo è ta­ gliato a metà da una retta parallela alle linee di fondo al centro della quale sono tracciati due cerchi concentrici del diametro rispettivamente di cm. 120 e cui. 360. I canestri consistono in un castello sporgente dal fondo con lo spec­ chio, perpendicolare al terreno di giuoco, di cm. 60 o 120; lo specchio deve essere alto da terra m. 2,75 e il cerchio di ferro, fissato alla metà dello specchio, a m. 3,05. Lo specchio deve essere delle dimensioni di ni. 1,80 di larghezza per ni. 1,20 di altezza. Perpendicolarmente alla linea di fondo viene formato un rettangolo di m. 3,60 di lar­ ghezza per m. 5,20 di altezza, avente dal lato verso il centro del campo un semicerchio di m. 1,80 di raggio. Tale area chiamata « area di tiro libero j> serve per lo schieramento dei giocatori durante l’effettuazione dei tiri liberi, che pos­ sono essere concessi per falli tecnici e personali. Qualora lo specchio fosse sporgente sul campo ni. 1,20 la linea di tiro libero sarebbe spostata verso l’interno del campo di cm. 60; pertanto si verrebbe a trovare a in. 5,80 dalla linea di fondo. Una partita regolare di pallacanestro consiste in due tempi di 25 minuti ciascuno con o senza recuperi, a seconda dei Campionati Federali. L’intervallo di riposo deve durare non meno di 10’. Le squadre devono essere formate da un massimo di 10 giocatori, ma in campo la formazione è costituita solo da 5 elementi. Abitualmente di essi due giocano prevalentemente in difesa del canestro e tre nll’attacco. In proposito non esiste alcuna precisazione regolamentare e ciascuna squadra svolge propri temi tecnici

CLASSIFICA CAMPIONATI NAZIONALI 1951 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14.

U.S. VICTORIA « Pesaro U.S. AQUILA - Vercelli U.S. TURR1TANA - Sassari C.S.I. MATERA - Matera U.S. AUDACE - Trieste U.S. CREMONESE - Cremona A.P. VOMERO - Napoli U.S. PONTE ROSSO ■ Firenze U.S. N1VE CANDÌ DIOR - Roma U.S. STUDENTI MEDI - Genova U.S. CATTANEO - Potenza C.S.I. PALMI - Palmi C.S.I. CATANIA - Catania U.S. P.G. FRASSATI - Vasto

a seconda dell'indirizzo del proprio allenatore, in quanto la pallacanestro richiede e per il suo insegnamento come per la disputa delle partite un istruttore capace. 1 giocatori possono essere sostituiti in qualsiasi mo­ mento in cui la palla non sia giocata e sempre con preven­ tivo avviso all’arbitro ed al segnapunli che deve prendere nota nell’apposito referto delle sostituzioni. I giocatori che commettono un massimo di 4 falli personali sono allonta­ nati definitivamente dal campo di giuoco. Le partite non possono avere inizio con meno di cinque giocatori per squadra ed ha termine quando una delle due squadre viene a trovarsi con meno di due giocatori in campo. Gli incontri sono diretti da uno o due arbitri, coadiu­ vati nel loro compito da un segnapunli e da un crono­ metrista. Scopo del giuoco è tinello di fare entrare il pallone entro l’anello del proprio canestro (il proprio canestro è quello che si trova di fronte al centro all’inizio della partita). Per ogni canestro segnato durante azione vengono compu­ tati due punti; mentre per quelli segnali su tiro libero si computa un punto. Questo, grosso modo, una partita di pallacanestro. Per completare questa nostra divulgazione consigliamo per la scelta degli elementi adatti a questo sport tipi longilinei, con ottimo scatto, veloci e dai riflessi immediati. Per le sue precipue doti la pallacanestro è particolar­ mente indicata per i giovani. Essa altresì smorza sul nascere il campionismo ed il giuoco individualistico (doti negative degli altri sedicenti sports) curando invece l’assieme e la fusione dei diversi caratteri e delle particolari doti perso­ nali degli atleti che compongono quel blocco d’intenti e di energie che è una squadra di pallacanestro.

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B ;■ .

Campionati Nazionali Pallacanestro 1952 no dare inizio al Campionato, per en­ 1) La Presidenza del Centro Sporti­ di categoria, dovrà disputarsi un in­ vo Italiano indice e la Commissione trambi le categorie, dopo avere inol­ contro di qualificazione, con eventuali trato, alla C.T.N., per la regolare ap­ Tecnica Nazionale Pallacanestro or­ tempi supplementari. ganizza, 1 Campionati Nazionali di provazione, il programma-orario del­ 13) Le partite rinviate per causa di le gare da svolgersi sempre secondo Pallacanestro per l’anno sportivo 1952. le norme del presente regolamento. forza maggiore devono essere recupe­ 2) Possono partecipare con una o rate con assoluta tempestività. più squadre tutte le Unioni Sportive 9) I Campionati delle categorie «A» 14) I reclami in 1" istanza, accom­ affiliate al C.S.I. e « B », avranno fase provinciale, re­ pagnati dalla tassa di L. 1.000, resti­ 3) Le Società e i giocatori sia gionale, interregionale e nazionale. tuibile in caso di accettazione, devono 10) I Campionati si svolgeranno con all’atto dell’iscrizione che durante lo essere spediti per « raccomandata la seguente formula: svolgimento del Campionato, dovran espresso » alla Commissione Tecnica no risultare iscritte e cartellinati al 1* FASE: l’eliminatoria provinciale, Provinciale entro il secondo giorno C.S.I. potrà svolgersi con uno o più gironi. successivo all’effettuazione della gara Questi potranno essere svolti con gare 4) Ogni Società può iscrivere un illi­ stessa, preannunciandoli all’arbitro. di sola andata o di andata e ritorno mitato numero di squadre che all’at­ Quelli in 2“ istanza, in triplice copia, a discrezione dei Comitati Provinciali. to della iscrizione dovrà denominare e accompagnati dalla tassa di lire con lettere «A» « B » « C » ecc. 2.000 alla Commissione Tecnica Na­ 2" FASE: le squadre vincenti le eli­ .•ill’atto delle iscrizioni dovrà fai zionale entro 4 giorni dalla data di minatorie provinciali delle due cate­ m-esente i nomi dei giocatori delle ri­ emissione del verdetto di 1“ istanza gorie, si raduneranno nel capoluogo spettive squadre distinguendo le stesse I reclami relativi alle gare valevoli della propria regione, per disputare con le lettere sopra dette. per la 2a fase, saranno in unica istan­ le rispettive finali regionali. Per tutta la durata del Campionato za e dovranno essere presentati alla Esse saranno raggruppate in uno o è vietato ai giocatori di passare da competente Commissione Tecnica in più gironi, a discrezione dell’Ente or­ ima squadra all’altra. campo entro e non oltre 30’ dalla fine ganizzatore, con svolgimento a gironi dell’incontro, previo preannuncio al­ Ogni giocatore si intende quindi vin­ semplici all ’ italiana. Le prime classi ­ l’arbitro. Per la 3“ fase dovranno es­ colato per quella squadra o Società ficate di ogni girone eliminatorio, sa­ sere inoltrati alla C.T.N. a mezzo rac­ per la quale ha giocato la prima par­ ranno ammesse al girone finale. comandata, entro il secondo giorno tita di campionato. I giocatori delle squadre eliminate, non possono prender parte con altre squadre ad altre partite o fasi suc­ COMMISSIONE NAZIONALE PALLACANESTRO cessive. E’ quindi vietato ai giocatori di passare da una squadra all'altra, Presidente: Geoin. Francesco Critelli di Roma. anche per la stessa società, pena squa­ lifica della squadra in dilette. I ice Presidente: Rag. Umberto Garcea di Roma. Tutte indistintamente le squadre Segretario: Prof. Giovanni Gomez di Roma. partecipanti al Campionato. fin’ dalla prima partita, dovrà rrn» avere i gio­ Membri: Rag. Pietro Reverberi di R. Emilia - Geom. Arturo catori in campo tesserati 1 seno Citriniti di Cosenza - Prof. Alario Borella di Milano. tenuti ad esibire la propria tessera all’arbitro prima deirincontro. 5) Le squadre partecipanti verran­ Nel caso di accoppiamenti per la dall’effettuazione della gara. Per la no suddivise nelle seguenti categorie: eliminazione diretta, saranno poste in finale nazionale valgono le norme del­ testa di serie le migliori classificate CATEGORIA «A»; squadre di Ti­ le finali regionali. moni Sportive affiliate al CSI. i cui nell’anno 1951. 15) Qualora una squadra, per causa giocatori solo cartellinati per il CSI. 35 FASE: saranno ammesse a di­ di forza maggiore, è costretta a chie­ siano nati dopo il 1* gennaio 1931 e sputare la fase interregionale, le vin­ dere uno spostamento di orario o di non dopo il 31 dicembre 1934. centi delle finali regionali secondo ac­ campo, è tenuta a far pervenire allo CATEGORIA c B a squadre di So­ coppiamenti a sorteggio, e con gare di organo tecnico competente, regolare cietà affiliate al C.SJ.. i cui giocatori richiesta, accompagnata dal nulla osta andata e ritorno. cartellinati al CSI. siano nati dal V della squadra avversaria e dalla tassa 4* FASE: Finali nazionali: gennaio 1935 e non dopo il 31 dicem­ di L. 500 entro il 3° giorno precedente bre 1937. Categ. « A » : saranno ammesse alle quello di svolgimento della gara in og­ finali nazionali le prime due classifi­ getto. 6) Le tasse di iscrizione sono cosi cate di ciascuna eliminatoria interre­ stabilite : Il permesso di spostamento, ove con­ gionale. Queste otto squadre, dispute­ cesso, deve essere comunicato tempe­ Categoria « A » : L. 500. ranno le finali nella località da stabi­ stivamente alle squadre interessate e Categoria « B » : L. 300. lirsi. agli organi competenti per le designa­ Categ. < B ■» : saranno ammesse alle zioni arbitrali. Le squadre dovranno versare unita­ finali nazionali le prime classificate mente alla tassa di iscrizione. un de­ 16) Gli incontri si devono svolgere di ciascuna eliminatoria interregiona­ posito cauzionale di L. 2JX». restitui­ su campi regolamentari e con tempi le. Le località dove le 4 squadre do­ bile al termine del Campionato. di 25’, senza recuperi per tutte le ca­ vranno disputare le finali nazionali, tegorie. 7) Le iscrizioni, accompagnate dal verrà a suo tempo stabilita. versamento delle suddette quote, deb­ 17) Gli arbitri vengono designati, 11) Date di svolgimento dei cam­ bono essere presentate, in duplice co­ per la prima e la seconda fase, dagli pia, ai rispettivi Comitati Provinciali pionati Categoria «A» e « B » organi periferici del C.I.A., mentre per del C5I. entro il 15- giorno prece­ 1’ Fase: entro il 31 marzo 1952. le fasi successive le designa direttadente la data di inizio del Campiona­ mente il Comitato Italiano Arbitri. 2‘ Fase: entro il 20 aprile 1952. to Provinciale. 18) Per quanto non contemplato nel 3* Fase: 4 e 11 maggio 1952. Dette iscriziotni debbono contenere presente regolamento, vigono i rego­ 4* Fase: finali nazionali: 31 magfra l'altro, l’ubieazicne del campo di lamenti del C.S.I. e quello della F.I.P. gioco, il colore della maglia sociale e g», 1 e 2 giugno 1952. della maglia di riserva. 19) Il Centro Sportivo Italiano de­ 12) Per tutte le fasi, in caso di pa ­ La seconda copia delle iscrizioni ai di classifica, il primo posto in clina ogni responsabilità sugli even­ Campionati, dovrà essere trasmessa. a rità tuali danni o infortuni causati prima, cura dei CC. PP. alla Commicrinne graduatoria verrà assegnato alla squa­ durante e dopo le gare ai giocatori o dra che avrà fi migliore quoziente ca ­ Tecnica Nazionale Pallaoan a terzi, salvo quanto previsto . nella nestri. Solo nelle finali nazionali per l'assegnazione del titolo di campione parte assicurativa del cartellino C.S.I. 8) I Comitati Provinria pttran-

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F. I. P.

Convenzione

Una vivace fase ilei Trofeo Nazionale C- S- I. 1951 di Pallacanestro tra le finalisto U. S. Victoria di Pesaro e C. U. S. Esperia di Cagliari, nell’ampia palestra del “ Foro Italico „ a Roma.

Art. 1. — La Presidenza Nazionale del C.S.I. indice e la Commissione Tecnica Nazionale Pallacanestro or­ ganizza, il Trofeo Nazionale Centro Sportivo Italiano 1952. Art. 2. — Il Torneo ha carattere na­ zionale ed è riservato alle squadre delle UU. SS. affiliate al C.S.I. che si siano meglio affermate nei campionati federali del '52. Art. 3. — I giocatori delle squadre di cui all’articolo precedente, per po­ ter essere ammessi alle gare valevoli per il trofeo, debbono risultare cartel­ linati anche per il C.S.I. dal periodo in cui essi abbiano partecipato ai Cam­ pionati Federali. Art. 4. — I giocatori partecipanti al Torneo non sono soggetti ad alcun limite di età o di categoria federale. Art. ’5. — Alle finali nazionali par­ teciperanno 4 squadre. Esse saranno invitate a giudizio insindacabile della C.T.N.P. che, a tal fine, terrà in con­ siderazione, oltre quanto detto all’art. 2, l'attività cestistica svolta in seno al C.S.I. dalle Unioni Sportive cui le squadre suddette appartengono e fin

Tra la Federazione Italiana Pallacanestro e il Centro Sportivo Italiano si conviene quanto segue: 1. - Il Centro Sportivo Italiano si impegna di inclu­ dere nel suo programma una intensa attività cestistica. A tale scopo organizzerà Campionati e Tornei tra i propri tesserati, attenendosi alle norme e ai Regolamenti Federali. 2. - La Federazione Italiana Pallacanestro si impegna a dare alle manifestazioni del C.S.I. la massima assistenza tecnica, designando propri rappresentanti in seno alla Com­ missione Nazionale di Pallacanestro e alle Commissioni Provinciali. Ciò per un miglior collegamento diretto. 3. - La F.I.P. riconoscendo nel C.S.I. un Ente i cui programmi fisico-educativi e sportivo-agonistici, sono stret­ tamente collegati al movimento propagandistico della pal­ lacanestro, si impegna di riconoscere la tessera del C.S.I. per l’anno sportivo in corso ai fini del doppio tesseramen­ to. Pertanto, gli atleti del C.S.I. non potranno passare ,nel corso della stessa stagione, ad una Società federata, salvo il nulla-osta delTUnione Sportiva del C.S.I. cui appartiene. D'altra parte è vietato ai giocatori tesserati per la F.I.P. di passare alle UU. SS. del C.S.I. senza aver ottenuto il preventivo nulla-osta da parte della Società federata di ap­ partenenza, salvo il caso, in cui i giocatori non si siano resi liberi in forza delle norme federali vigenti. 4. - La Federazione Italiana Pallacanestro fornirà, a richiesta, per le manifestazioni del C.S.I. arbitri federali alle modalità che verranno concordate a parte, dalle Pre­ sidenze della F.I.P. e del C.S.I. Ove qualche località man­ casse di arbitri federali, il C.S.I. organizzerà appositi corsi arbitri. 5. - Le punizioni inflitte a giocatori e Società saranno riconosciute dai due Enti. Di conseguenza anche per il CS.I. sono valide le norme che proibiscono il doppio cartellinamento. 6. - Il C.S.I. si adopererà di far affluire ai corsi arbitri e allenatori e ai corsi di perfezionamento indetti dalla F.I.P. il maggior numero dei propri affiliati. 7. - La presente convenzione ha valore per l'anno spor­ tivo in corso, entra in vigore alla data della firma e si in­ tende tacitamente rinnovata, di anno in anno, salvo preven­ tiva denuncia di una delle due parti, con un mese di preav­ viso.

Trofeo cestistico

C. S. I.

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dove sarà possibile la esigenza che le 4 zone (nord - centro nord - centro sud e sudi siano tutte rappresentate. Art. 6. — Lo svolgimento del torneo sarà ad eliminatorie dirette. Nella for­ mazione degli accoppiamenti saranno tenuti presenti sia la classifica finale del Trofeo 1951 che i risultati tecnici conseguiti durante l’anno sportivo fe­ derale dalle squadre nuove parteci­ panti. La prima classificata dell’edi­ zione precedente, sarà comunque te­ sta di serie. Art. 7. — Le squadre perdenti della prima giornata si contenderanno il 3" posto; le vincenti il 1° posto. Art. 8. — Per le gare del Trofeo non è ammesso il pareggio. Pertanto, ove le squadre dovessero trovarsi alla fi­ ne dell’incontro a punteggio pari, di­

sputeranno uno o più tempi supple­ mentari fino alla rottura dell’equili­ brio. Ciò ha valore sia per gli incontri eliminatori che per quelli finali. Art. 9. — I reclami in unica istanza, dovranno essere preannunciati agli arbitri alla fine della gara e conse­ gnati alla Commissione Tecnica in campo entro 30’ dalla fine dell'incon­ tro. I reclami stessi dovranno essere accompagnati dalla tassa di L. 2.000 restituibili in caso di accoglimento. Art. 10. — Il Trofeo si svolgerà nella prima decade di settembre 1952, a Roma. Art. 11. — Il C.S.I. declina ogni re­ sponsabilità sugli eventuali danni o infortuni causati durante le gare a giocatori e a terzi, salvo quanto pre­ visto nella fase assicurativa del car­ tellino C.S.I. Art. 12. — Gli incontri si svolgeran­ no col sistema a vantaggi. Questi ver­ ranno fissati dalla Commissione Tec­ nica Nazionale. Art. 13. — Per quanto non contem­ plato nel presente regolamento, vigo­ no le norme del C.S.I. e della F.I.P.

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SCHERMA Lo sport delle armi cortesi, arte nobile e. cavalleresca che ha scavato radici profonde nella tradizione italiana, non ì.a avuto finora in seno al C.S.I. quello sviluppo in esten­ sione che avrebbe meritato, e ciò per cause di varia natura: forse in primo luogo perchè, i giovani, considerati come massa, sono attirali a preferenza dalle forme di attività fisica più a portata di nuir.o, meno impegnative e per le quali il periodo di istruzione e di avvio verso la fase agonistica —- cui ognuno tende con impazienza — richiede minor mole di tempo, di pazienza e di sacrificio. Più volte si è ram­ mentato che per fare scherma, anche se con ambizioni da principio modeste, occorre in ogni caso un maestro, che non può essere improvvisato, e una attrezzatura, sia pure embrionale, il che comporta difficoltà e spese. Questa ha potuto probabilmente costituire un'altra ragione della scar­ sezza di rispondenza, da parte dei vari Centri in generale, agli appelli mossi via via e spesso rimasti pressoché senza eco. Sebbene la direttiva più sana possa apparire — ed es­ sere — quella di fare prima gli schermitori e poi le gare fra schermitori, la Commissione Tecnica Nazionale, su mandato della Presidenza Centrale del C.S.L, con lo scopo precipuo di sondare le forze sulle quali potere far leva, e da questa prendere le mosse per un’opera di propulsione verso il futuro — che dobbiamo augurarci, e forzarci di far sì che gradualmente divenoga degno della scherma ita­ liana (la prima del mondo) e del C.S.l. — indice per il

Meditando sul preciso scopo del Cen­ tro Sportivo Italiano, creato per la <r Formazione fisico-sportiva e morale della gioventù » si rileva quanto sia ne­ cessario ricordare che, fra tutti gli sport, il più adatto a tale fine è la scherma. Per quanto sia notorio ai cultori di questo sport, è risaputo, sia pure in ma­ niera superficiale, dalla maggioranza "degli sportivi, quanto sia essenziale la scherma ai fni di una buona prepara­ zione fisico-sportiva e morale della gio­ ventù. I giovani fin dai primi anni si sen­ tono attratti verso la scherma, prima per le letture di romanzi avventurosi di cappa e spada, poi per le numerose vi­ sioni di filma che fanno vivere con pia­ cevole interesse gli eroismi dei più av­ vincenti personaggi della storia e della fantasia. E non è raro vedere anche per le strade, ragazzi con rudimentali spade di legno, lottare, torneare con entusia­ smo, sentendosi un poco degli autentici medioevali. Tutto questo senza ùr>a scuola, senza una disciplina, senza un

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COMMISSIONE NAZIONALE SCHERMA Cornili. Enzo Musuineci-Greco di Roma.

Conini. Mirco Zangirolanii di Roma. Rag. Andrea Marrazzi di Roma.

Dolt. Attilio Di Grazia di Roma. Corniti. Pietro Spreafico di Milano. Col. Francesco Vitucci di Bari.

1952 il 1" Campionato Nazionale individuale di Fioretto di cui appresso si riporta il Regolamento. Si è certi di poter contare sulla massima collaborazione degli Organi Periferici per una brillante affermazione dei color idei C.S.l. anche in campo schermistico.

Giovani amate la scherma minimo d’insegnamento, che meglio faccia loro sentire le bellezze di una conoscenza pratica dell’assalto. Quale sport può infondere meglio della scherma, una continua educazione morale e cavalleresca dell’individuo?. Il maestro, autentico apostolo spor­ tivo, deve seguire direttamente, singo­ larmente e lungamente l’allievo dalle prime elementari posizioni di guardia e di saluto fino alle più accorte, per­ fette, sofistiche azioni dell’assalto. E’ una educazione continua, un effondere di costume, moralità, rito, che inizia col saluto e finisce allo sportivo rico­ noscimento della stoccata ricevuta. Un continuo allenamento fisico e non solo per le gambe, per le braccia, ma molto per la prontezza dei riflessi nervosi, per l’occhio che deve abituarsi a scor­ gere una possibilità in un infinitesino di secondo, per il senso della misura che

deve far rilevare una differenza di po­ chissimi centrimetri. Tutto questo, espresso brevemente, porta alla particolare preparazione dei giovani che « devono » sostenere senza debolezze, la loro sempre più difficile lotta della vita. La scherma come sport agonistico di­ retto, sia pure in forma incruenta, pre­ para il govane ad affrontare a tu per tu l’avversario con serenità, prontezza, elasticità ed intelligente ragionamento; qualità non facilmente assimilabili in altri sport. Per questo la scherma merita una po­ sizione preminente nella grande orga­ nizzazione del C.S.l. E per questo i giovani devono coltivarla.

Certo che il sacrificio è notevole, per raggiungere una qualche soddisfazione agonistica. Sono anni di preparazione e di allenamento continuo, ed è necessa­ rio superare l’inevitabile disciplina. Ma appena si conosce, s’impara ad amarlo questo magnifico sport che tante sod­ disfazioni ha dato e da agli sportivi. E’


lina perfetta posizione rii “ guardia,, schermistica

ad un certo momento, ci si accorge a qualunque età, di non poter far meno di una visita alla propria sala di scher­ ma, un saluto al maestro, ed a quattro stoccatine con gli amici. Quali problemi si devono risolvere, quali lacune presenti ancora sotto gli aspetti: organizzativi — tecnici — pro­ pagandistici, ratinale situazione sportiva schermistica, c quanto è consigliabile .fare per lo sviluppo continuo della scherma nei giovani, esamineremo me­ glio in seguito. Intanto è bene che la scherma sia ri­ cordata per la sua grande utilità educa­ tiva e spotrtiva dell’individuo, particilarmente ai giovani ai quali rinnoviamo l’appello « coltivate ed amate la scherma s> 1. Mitico Tangirolami

Il vincitore della fase regionale sa­ rà proclamato Campione Regionale. Il vincitore della fase nazionale sa­ rà proclamato Campione Nazionale C. S. I. 3. - La fase provinciale dovrà es­ sere portata a termine entro il 31 marzo; quella regionale entro il 30

aprile; la finale nazionale si svolgerà nel maggio 1952 in località da stabi­ lirsi. Alla fase regionale sono am4. messi i primi due classificati nella fase provinciale; alla finale nazionale i primi 2 classificati nella fase regio­ nale. Nelle fasi regionale e nazionale, in caso di legittimo impedimento è pre­ vista la sostituzione dei primi classifi­ cati con quelli che li seguono imme­ diatamente nella graduatoria. 5. - Sono esclusi dalla manifestazio­ ne gli schermitori classificati (I, II e III Categoria) nei quadri della FIS. 6. - Il Campionato si effettuerà, nel­ le varie fasi, mediante gironi all’ita­ liana (eliminatorie, semifinali e fi­ nali) al limite di 5 colpi su 9. La finale, a seconda il numero dei parte­ cipanti potrà avere un massimo di 9 classificati, mentre la C.T.N., se lo riterrà opportuno, potrà far svolgere una finale dei secondi e cioè dal 10° al 18" posto. Tale girone non sarà valido ai fini del punteggio di clas­ sifica. 7. - Per tutte le prove vigerà il Re­ golamento Tecnico della F.I.S. alla quale debbono essere tempestivamente richiesti il Direttore di Torneo e le Giurie. 8. Non saranno riconosciute va­ lide le prove i cui risultati non siano stati omologati dalla Commissione Tecnica Nazionale di scherma.

CAMPIONATO ìli flM 1. - Il Centro Sportivo Italiano in­ dice e la Commissione Tecnica Nazio­ nale Scherma organizza il Campiona­ to Nazionale individuale di fioretto riservato agli schermitori in possesso della tessera C.S.I. 1952, nati dal 1° gennaio 1934 al 31 dicembre 1938. 2. - Il Campionato si svolgerà con le seguenti fasi: Provinciale, Regio­ nale e Nazionale. Il vincitore della fase provinciale sarà proclamato Campione Provin­ ciale.

Un aziono'schnruilsltcn del campione mondiale giovani: “ Mario Faviov con il romano “Poggi

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SCI E MONTAGNA ■

Da quattro anni il Centro Sportivo Italiano porta i suoi atleti sciatori sulle nevi d'Italia e conclude la sua attività invernale con una grande rassegna che ha avuto per teatro: Cortina d'Ampezzo, Asiago e, per ultimo, Bardonecchia. Si tratta di notevoli manifestazioni che hanno sollevato ade­ sioni, consensi ed entusiasmo nei centri montani dove si sono svolte e che sono scaturite da un minuzioso e inte­ ressante lavoro di preparazione e di gare in ogni valle. I campionati o le rassegne sciistiche del CSI non si sono limitate ad una sola categoria ma hanno sempre ab­ bracciato le varie età, nella serie di prove che hanno im­ pegnato ora i piccoli sciatori, i « bocìa » della neve, i ra­ gazzi delle eliminatorie e delle finali dei « Campanili al­ pini », indovinatissima iniziativa che costituisce la prima freschissima leva per lo sci italiano; ora i più grandi della categoria « juniores » anche qui con la formula tecnica gra­ dita dei •triathlon » sciistico di Ju Sport; ora gli studenti con la partecipazione ufficiale nel 1951 di numerosi provve­ ditorati agli studi; e infine le schiere del Centro Sportivo Italianoa, le più numerose e mature.

Le tre ultime manifestazioni in particolare, ad Asiago per due anni consecutivi ed a Bardonecchia per l'ultima edizione, seguite attentamente dalla stessa Federazione ita­ liana degli sport invernali, hanno destato l'ammirazione dei tecnici per lo spiegamento qualitativo e anche quantitativo di elementi nuovissimi, nati e addestrati nelle unioni spor­ tive del CSI. Quattrocento sono stati all’incirca i presenti a Bardonecchia con circa 1000 atleti gara, in ben sedici com­ petizioni affollatissime. Logico che il programma sciistico venga dunque ripe­ tuto anche per il 1952. con la serie di prore ormai classiche in tutti i programmi della nere. Cortina. Asiago e Bardonocchia hanno chiesto ancora e insistentemente di riavere gli sciatori del CSI e possibilmente anche gli studenti. Hanno chiesto di ospitare ancora sulle loro piste di fondo c di discesa e sui loro magnifici trampolini le gare che hanno sollevato entusiasmo nelle popolazioni della f alle d'Ampezzo delFAltipiano d'Asiago e della zona di confine italo-francese. La Presidenza non ha ancora deciso dove e quando si effettuerà la rassegna finale dell'attività sciistica del Centro Sportivo Italiano. Una cosa è certa; che il pro­ gramma degli anni scorsi sarà ripetuto con tutte le sue prove: fondo, discese, salto e staffette e probabilmente per i piccoli, quelli dei • Campanili Alpini » per i quali l'uf­ ficio centrale aspiranti ha già chiesto ripetutamente la pro­ grammazione; un triathlon sciistico di facile attuazione e di eccellente impostazione atletica sciistica per i giovanissimi partecipante

Le condizioni della neve, le possibilità locali, i diritti del calendario; sempre in riferimento alle informazioni atmo­ sferiche, non consentono di dare in questo numero il pro­ gramma dello sci. Le Unioni sportive possono comunque, iniziare non appena i monti saranno coperti di neve, la loro attività sciistica (e per intanto sarà bene che gli sciatori affollino le palestre negli indispensabili corsi di ginnastica e cultura fisica presciistica) già prima del Natale, appro­ fittando comunque delle vacanze natalizie per portare a termine, sempre condizioni della neve permettendo, i cam­ pionati sociali. Sarà più facile avere cosi una vasta parte­ cipazione ai campionati provinciali o zonali, setaccio attra­ verso il quale, in maniera assoluta, dovranno passare tutti i partecipanti per essere ammessi alle finali nazionali. F2 probabile anche che nella stessa manifestazione con­

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«fontlìstiix del C.S.I. della Val Gardena a Bardonecchia, con il loro eccezionale accompagnatore: l’ex azzurro Vincenzo ilemez. '

CAMPIONI DI SCI 1951 DEL C.S.I. Fondo: DELLA SEGA Tommaso U.S. Dolomitica Predazzo (Trento) Discesa: GIACOMUZZI Zeno - U.S. «.Libertas » Bolzano. Slalom Speciale: CENCHI Bruno U.S. Serrada Kofler (Trento) Staffetta: U.S. « LESSI NI A » Boscochiesanuova (Ve­ rona) (Vaibusa Enzo, Groberio Marcellino, Leso Luigi).

VINCITORI DEI «CAMPANILI ALPINI » 1951 Fondo: STELLA Vittorio - Asiago Slalom Gigante: GHEZZA Renato - Bressanone Slalom Speciale: SCIORPAES Roberto - Cortina Staffetta: ASIAGO (Pesavento Giovanni, Stella Vit­ torio, Riponi Antonio).

clusiva della stagione sciatoria sia incluso un incontro in­ ternazionale triangolare o quadrangolare con le rappresen­ tative dello sport cattolico delle Nazioni alpine, sul tipo di quello riuscitissimo svoltosi ad Asiago due anni addietro. L'attività estiva fa perno, per tradizione ormai, sul Trofeo della Montagna. La grande rassegna di marcia escursioni­ stica ha raggiunto nell’ultima edizione, nella ospitalissima Aosta (che ne ha fatto ormai cosa sua, sicché spiace proprio pensare di spostare la manifestazione in altre zone) la sua perfezione tecnica con la formula di gara a staffetta. Le squadre delle Unioni sportive hanno modo di prepararsi con notevole anticipo alla prova finale, e organizzare ove sia possibile esse stesse, ben s’intende con la collaborazione dei comitati provinciali, delle manifestazioni locali con la stessa formula e regolamento. Questo per quanto si riferisce alla parte agonistica del programma « sci e montagna », ma in nessuna specialità come in questa si può, anzi si deve aggiungere la parte associativa. Raduni estivi e invernali, sciistici od escursio­ nistici, devono essere indetti in tutte le provincia che hanno località vicine accessibili per lo svolgimento di dette ma­ nifestazioni.


trofeo iiella MO.MAGXA 1051 CATEGORIA CITTADINI «GLORIA» (Savona) (Siccardo, Facchini, Panchetti). 2. POLISPORTIVA « LIBERTAS » (Massa Carrara) (Fini, Manfredi, Ginocchi). 3. U.S. « CESARE BATTISTI » - GRUPPO ALPINO (Verona) (Barriera, Brunelli, Carbiol).

1. u.s.

CATEGORIA VALLIGIANI

Squa«PRO VICTORIA» Calolziocorte K' I ------ ----------------------------dra A (Bergamo) (Conti, Zanchi, Gazzetta). 2. SOC. «PRO VICTORIA» Calolziocorte Squa­ dra B (Bergamo) (Maggi, Parravicini, Savini). 3. U.S. « CORNACCI » Tesero (Trento) (Dalladio L-, Dalladio A., Zeni).

1. SOC.

«Papà Natale» sulle nevi di Asiago Ira i lincia dei «Campanili alpini» l'originale manifestazione sciistica per i giovanissimi, ideala dal C.S.I. I raduni sciistici danno possibilità di portare alla mon­ tagna tanti neofiti che impareranno ad amarla, ma servono anche per amalgamare e ingrossare le file delle Unioni sportive, invitando a partecipare a detti raduni i simpatiz­ zanti e gli amici. Altrettanto dicasi per i raduni escursionistici di prima­ vera cd i campeggi estivi. Esiste e funziona in modo dav­ vero egregio il Centro Turistico Giovanile che ha chiesto e desidera la piena e viva collaborazione con il CSI. Il C.T.G. realizza di continuo una serie di iniziative che tornano gra­ ditissime a tutti coloro che amano lo sport, ma specialmente la montagna e l’escursionismo. I comitati provinciali deb­ bono sentire l'importanza di questi raduni di massa, in qualsiasi periodo dell'anno, nell’inverno come nell’estate, che, anche non andando in montagna, anche nei mesi in­ vernali possono essere indette gite turistiche a scopo fo<ternativo, istruttivo ed educativo, e d1-1----- anzi — ' predisporre ------'■— debbono programmi veri e graditi, che difficilmente andranno a vuoto.

BARDO AJHEC11IA: Il Vino presidente Centrale del C. S. I. Ira le « frecce » del­ la discesa libera dei Campionati Na­ zionali 1951, mentre si susseguono velo­ cissimi gli arrivi.

CATEGORIA MILITARI

1. Vili REGGIMENTO ALPINI Tolmezzo (Tassotti, Zannili, Colossi). 2. SCUOLA ALPINA GUARDIE PP. SS. S. Candido (Martinelli, Pellini, De Franceschi). 3. IV REGGIMENTO ALPINI Torino (Bellone, Pala, Barmasse).

Nella vita sociale la funzione della Commissione Sci e Montagna dei Comitati Provinciali deve essere sentita e farsi sentire con una programmazione continua e sempre nuova, che attiri l’attenzione eli coloro che amano la vita all’aria libera. Da parte sua la Commissione Nazionale sci e montagna si pone a disposizione di tutti: organi periferici, unioni sportive, dirigenti e soci, atleti e non atleti, per tutte quelle informazioni e consigli che possono recare benefici effetti alla vita sociale e agonistica del CSI.


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Il 4" TROFEO Ili Ibi UOOACNA gara

Gnrrotta, terrò componenti! ilellii slaHctln del a « Pro Victoria» di Enlolirlocortn, taglia vitlnrinso il tra­ guardo dopo la vnloclsstina terza Trazione.

nazionale

una categoria e l’altra verranno sta­ biliti dalla Direzione della Gara alla vigilia della gara stessa. I concorrenti alla ' prima frazione dovranno trovarsi al traguardo, a di­ sposizione del Giudice di partenza 30 minuti prima dell’ora fissata per cia­ scuna partenza. I concorrenti che al momento della partenza della rispet­ tiva categoria non fossero presenti, non verranno più fatti partire. 8. - Ciascun concorrente alla prima frazione riceverà dal giudice di par­ tenza il Segno di Staffetta (medaglia con catenella da mettere al collo), che dovrà portar seco per tutto il percorso della frazione stessa e trasmettere al compagno di squadra che seguirà la seconda frazione; questi, a sua volta, trasmetterà il segno al terzo frazioni­ sta, che dovrà riconsegnarlo al Giudi­ ce d’arrivo. La perdita, la mancanza in qua­ lunque punto del percorso, o la omessa riconsegna del Segno al Giudice di arrivo determinerà l’esclusione della squadra dalla classifica. La trasmissione del Segno di Staf­ fetta sarà effettuata entro una zona di m. 30 esattamente e visibilmente indicata. 9. - I concorrenti alla seconda e terza frazione verranno trasportati nella località di cambio a cura degli organizzatori. 10. - Il percorso di gara sarà segna­ lato in modo visibile con bandierine, cartelli, frecce e segni di calce o colo­ rati. I chilometri progressivi saranno indicati da apposite tabelle ed appo­ siti striscioni trasversali all’andamen­ to del percorso, indicheranno l’inizio dell'ultimo chilometro di ciascuna frazione. 11. - Tutti i partecipanti dovranno esibire la Carta d’identità od altro documento di identificazione; quelli appartenenti alla Categoria Cittadini dovranno inoltre esibire un certificato

a

staffetta

civili, valligiano o cittadine verranno sottoposti alla vigilia della gara, a visita medica. Il giudizio dei sanitari è inappellabile. 14. - Nessun aiuto è ammesso fra concorrenti, anche se appartenenti a squadre della medesima Unione o So­ cietà, e nessun concorrente potrà ef­ fettuare più di una frazione. L’inos­ servanza di tali disposizioni, determi­ nerà la squalifica delle squadre ina­ dempienti. Lo stesso provvedimento di squalifica verrà adottato a carico delle squadre che sostituissero abusi­ vamente, anche per qualche tratto, uno dei componenti od i cui compo­ nenti ricevessero in qualunque mo­ mento aiuti materiali (spinte o traino) da parte di estranei alle staffette o ricevessero infine rifornimenti all’infuori dei posti fissi, regolarmente pre­ disposti o controllati. La squalifica infine sarà inflitta a quelle squadre che avessero tentato di sorprendere la buona fede della Dire­ zione e della Giuria con l’esibizione di falsi documenti di identità, di resi­ denza, ecc. 15. - I concorrenti hanno l’obbligo di gareggiare con spirito cavalleresco e sportivo evitando di danneggiare comunque gli altri concorrenti. Nei tratti del percorso ristretti o scabrosi è fatto obbligo di cedere il passo ai concorrenti che lo richiedessero. Il tempo massimo per ciascuna ca­ tegoria verrà determinato dal tempo impiegato dalla staffetta prima arri­ vata, aumentato del 50% del tempo stesso. Nessuna neutralizzazione verrà con­ cessa per i cambi, rifornimenti, ecc. 16. - I concorrenti in gara potranno indossare indumenti e calzature di qualsiasi tipo e specie, escluse soltanto le maglie cosidette a canottiera. 17. - I reclami, in unica istanza, do­ vranno eventualmente essere presen­ tati alla Giuria non oltre un’ora dopo

1. - La Presidenza del Centro Spor­ tivo Italiano indice ed organizza, con la collaborazione del Comitato Pro­ vinciale ..................il IV Trofeo della Montagna, gara nazionale di marcia a stafletta. 2. - Alla gara possono partecipare squadre delle categorie: militari, val­ ligiano, cittadine, composte ciascuna di tre elementi i quali debbono aver compiuto il 20' anno di età (nati non oltre il 1» settembre 1933). 3. - Le squadre militari debbono appartenere a corpi, reggimenti, re­ parti, ed enti militari o militarizzati di qualsiasi specialità e possono essere costituite da ufficiali, sottufficiali o militari di truppa senza specificazione di numero. Le squadre valligiano debbono essere composte di elementi residenti in lo­ calità situata al di sopra di m. 500 sul livello del mare. Le squadre cittadine debbono essere composte da elementi con residenza in località situate al di sotto di m. 500 s.l.m., avvertendo che è sufficiente la residenza anche di un solo componen­ te in località situata al di sopra di m. 500 s.l.m. per conferire all’intera squadra la qualifica di valligiana. 4. - Le squadre valligiano e citta­ dine debbono appartenere ad Unioni Sportive del C.S.I., Società Sportive . od Escursionistiche, legalmente costi­ COMMISSIONE NAZIONALE SCI E MONTAGNA tuite. Ciascuna Unione o Società potrà Presidente'. Dott. Vincenzo La Porta di Roma. partecipare con un massimo di tre squadre. Pice Presidente: Sig. Antonio Vecchi di Bergamo. 5. - La manifestazione si svolgerà in Segretario: Ing. Riccardo Bonarelli di Roma. data e luogo da destinarsi con qual­ siasi tempo, comunque una volta ini­ Membri: Rag. Renato Firenzani di Roma - Ing. Giovanni Di ' ziata non potrà essere interrotta per Paolo di Roma. Dott. Aldo Orler di Trento. alcun motivo. 6. - Il percorso di gara, uguale per tutte e tre le categorie, della lunghez­ di residenza stabile, in mancanza del la scadenza del tempo massimo 1 is­ za complessiva di km. 24 circa e con quale verranno assegnati alla Catego­ sato per ciascuna categoria. Essi do­ dislivello complessivo di m. 2000 circa, ria Valligiani. sarà costituito di tre frazioni in pia­ vranno essere accompagnati dalla nura, in salita e in discesa. tassa di L. 1000 restituibile in caso di Per l’altimetria delle località di re­ Lo sviluppo pianimetrico ed altime­ accettazione. sidenza farà fede l’Annuario del T.C.I. trico del percorso saranno indicati in 12. - Tutti i concorrenti verranno 18. - Le norme organizzative e am­ apposita planimetria e profilo. punzonati alla vigilia della gara ed ministrative per il IV Trofeo Nazio­ 7. - Le partenze, separate per cia­ all’atto della partenza di ciascuna fra­ nale della Montagna, verranno tem­ scuna categoria, saranno date in li­ zione riceveranno uno speciale segno pestivamente diramate dalla Presi­ nea, nell’ordine seguente: di riconoscimento, da conservare du­ denza Centrale del C.S.I. unitamente 1) cittadini; rante tutta la gara e da mostrare ad ai permessi di iscrizione delle squadre 2) valligiani; non appena definite la data e la lo­ ogni richiesta. 3) militari. 13. - I componenti delle staffette calità di svolgimento. L’ora di partenza o l’intervallo fra

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I ■'A^


TENNIS da TAVOLO Lo scorso anno il Campionato C.S.L ha avuto il più si­ gnificativo dei successi che può essere condensato nelle se­

guenti sbalorditive cifre:

eliminatorie zonali e provinciali effettuate: 89;

semifinali regionali: 18; regioni partecipanti alla finale nazionale: 16; complessivamente 3.020 atleti-gara.

Anche quest’anno la pratica del Tennis da tavolo dovrà essere diffusa con la massima vigoria nelle Associazioni c nelle Unioni Sportive, e dovrà tenersi sempre desta la pas­ sione dei nostri pongisti organizzando con regolare fre­ quenza Tornei e manifestazioni a carattere locale. Il pro­

gramma della stagione sportiva 1951-52 prevede, oltre al

Campionato Nazionale che avrà il suo normale svolgimento

I vincitori 1(151 con il Prcsidcntn ProT. Gedda, il V. PreI’Ispettore perj la Lombardia Bellini spiente Notorio

e che sarà concluso, con la partecipazione plebiscitaria di

tutte le rappresentative regionali, nei giorni 18-19 marzo, una grande manifestazione a squadre: il Trofeo C.S.L

Si invitano, pertanto, i Comitati Provinciali a dare la massima risonanza a questa interessante manifestazione, alla

quale dovrà arridere il più brillante dei successi sia tecnico che spettacolare e propagandistico.

Si ricorda però che tutta l’attività, anche quella a ca-

ratiere locale, dovrà essere preventivamente autorizzata e i regolamenti dovranno essere tempestivamente inviati alla Commissione Tecnica Nazionale Tennis da Tavolo per la

preventiva approvazione.

Come e dove si giuoco Le manifestazioni di Tennis da Tavolo possono svolgersi ad eliminatoria diretta oppure a girone completo, semplice o di andata e ritorno. Chiuse le iscrizioni, il sorteggio e la compilazione del tabellone di gioco verranno effettuati dal Giudice Arbitro. I concorrenti hanno diritto di assistere al sorteggio ed alla compilazione del tabellone, ad eccezione dei Campionati Italiani, per i quali il sorteggio viene fatto dal C.I.Te.T. I regolamenti delle gare, devono quindi indicare giorno ora — ___ . ................... *1 * • c„ località i in cui viene effettuato il sorteggio. Per gli incontri di singolo il tavolo è una superficie reltangolare di cm. 152 di larghezza e cm. 274 di lunghezza, Questa superficie è fissata sopra un supporto in modo tale che la sua f--:- superiore -------- :---- si trovi a cm. 76 di altezza dal faccia suolo ed in un piano perfettamente orizzontale. Può essere di qualunque materiale, purché tale che il rimbolzo di una palla regolamentare, lasciata cadere da un’altezza di cm. 30,5 sia uniforme in ogni suo punto e, comunque, non inferiore a cm. 20 e non superiore a cm. 23. La superfìcie superiore del tavolo è chiamata « superficie di gioco » ; deve essere verniciata di colore scuro ed opaco e circondata da una linea bianca di cm. 2 di larghezza. Le linee tracciate sui bordi della « superficie di gioco » lunghi cm. 152 si chia­ mano « linee di fondo » e quelle tracciate sui lati lunghi cm. 274 si chiamano « linee laterali ». Negli incontri di doppio invece la superficie di gioco è divisa in due parti da una linea bianca di 3 mm. di lar­ ghezza, parallela alle linee laterali ed equidistante da cia­ scuna di esse. Questa linea si chiama «linea di servizio». La superficie di gioco è divisa in due campi uguali da una rete, disposta parallelamente alle «lince di fondo», da ciascuna delle quali dista cm. 1137. ” TLaz — rete, compresi :i sup-

195 1 C AM PIO N A T O N AZIONALE SINGOLO 1) SALATI Enrico - U.S. Gregoriana — Lombardia 2) VIVIANI Tiberio - U.S. Azzurra — Veneto 3) FILIPPI Benito - U.S. Rovereto — Trentino 4) FRILLI Franco - U.S. Romito — Toscana 5) SACCHETTI Lillo - U.S. Liburna — Liguria DOPPIO 1) BONETTI - SACERDOTE - Gregor Lomb.-Milano 2) DI PIETRO-DI COLA - U.S. Don Bosco - Lazio 3) SPAGNOLLI - PEGORETTI - Olimpia - Trento 4) CINOTTI - CAGN1NA - (J.S. Ju Sport — Toscana 5) GROCCO - BOZANO - U.S. l'irtus — Liguria

porti, ha una lunghezza di cm. 183; la sua parte superiore si trova, per tutta la sua lunghezza a cm. 15,25 al di sopra della superficie di gioco; la sua parte inferiore deve essere a contatto con la superficie di gioco per tutta la sua lun­ ghezza. Ciascuna delle estremità della rete è fissata ad un sostegno verticale alto cm. 15,25. I sostegni si trovano a cm. 15,25 dalle linee laterali. La rete non deve essere sospesa a mezzo di un filo inc­ tallico, ma per mezzo di una normale cordicella. La palla deve essere perfettamente sferica. Essa è fatta di celluloide bianca (ma non lucida); la sua circonferenza deve essere contenuta entro i seguenti limiti: minimo cm. 11,43 e massimo cm. 12,06. Il suo peso deve essere mi­ nimo gr. 2,40 e massimo gr. 2,53. Una partita (set) è vinta dal giocatore o dai giocatori che, per primi, arrivano a 21 punti, a meno che i due gio­ catori non totalizzino 20 punti ciascuno. In questo caso vince la partita (set) il giocatore o il doppio che acquisisce due punti in più del proprio avversario. Il gioco si inizia con un servizio eseguito dal battitore. Il ribattitore rinvia la palla nel campo del battitore; quindi i due giocatori devono alternativamente rinviare la palla. Per servire, il battitore lancia la palla in aria unica­ mente con Ta mano senza imprimerle alcun effetto. La col­ pisce, in seguito, in modo tale che essa tocchi prima il suo campo indi, passando al di sopra o a lato della rete, tocchi il campo del ribattitore. Eseguendo il servizio, il battitore, che ha l’uso delle due mani, deve mantenere la mano libera aperta e piatta ,le dita allungate e riunite, il pollice teso e distaccato, con la palla poggiante sul palmo della mano, senza essere in alcun modo serrata dal palmo stesso o af­ ferrala dalle dita. La mano libera lancia la palla spostandosi unicamente dal basso in alto. Al momento in cui la rac­ chetta colpisce la palla di servizio, quest’ultima deve tro­ varsi dietro la linea di fondo del battitore e dentro i pro­ lungamenti immaginarli delle linee laterali.

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Campionato nazionale Tennis da tavolo 1952 1) Il Centro Sportivo Italiano indice ed organizza, con l’assistenza tecnico­ arbitrale del G.I.T.e.T., il Campionato nazionale tennis da tavolo di singolo e di doppio per l’anno 1952. 2) Afliliazione e tesseramento. ai Potranno partecipare al Campio­ nato gli atleti dei Gruppi e delle Unioni Sportive regolarmente affiliati al C.S.I. per l’anno 1952, prima del­ l’inizio della fase a cui prendono parte. b) Gli atleti, per poter partecipare alle gare del Campionato, dovranno essere in possesso del tesserino C.S.I. debitamente punzonato dalla Presi­ denza Centrale (non sarà ammessa in nessun caso la partecipazione « sub judice »). c) Sono ammessi al suddetto cam­ pionato gli atleti nati negli anni 1928 e seguenti. d) Sono ammessi gli atleti tesserati al G.I.Te.T., ad esclusione di quelli classificati 1“ e 2“ categoria, per la stessa Unione o Gruppo Sportivo col ouale nartecioano al Campionato C.S.I. 3) Fasi di svolgimento: locale, pro­ vinciale, regionale, nazionale. a) Fase locale: tale fase sarà or­ ganizzata dalle UU.SS. se sarà a ca­ rattere sociale; dai Comitati Zonali se sarà a carattere zonale. Essa potrà avere un numero illimitato di elimi­ natorie che dovranno però essere au­ torizzate dalle Commissioni tecniche provinciali, le quali, ad eliminatorie ultimate, omologheranno i risultati e designeranno gli aventi diritto alla partecipazione alla fase provinciale. La fase locale dovrà essere portata a termine entro e non oltre il 15 gen­ naio. b) Fase provinciale: tale fase sarà organizzata dai Comitati Provinciali, 1 quali 15 giorni prima della data fis­ sata per lo svolgimento della elimina­ toria dovranno inviare alla C.T.N. Tennis da Tavolo il regolamento per la preventiva approvazione. A tale fase potranno partecipare i primi due classificati del singolo e le nrime due coppie del doppio di tutte le eliminatorie zonali e sociali svoltesi nell’ambito del Comitato Provinciale. I Comitati provinciali che organizzas­ sero la fase provinciale senza farla precedere da eliminatorie locali, am­ metteranno alla loro fase due atleti per il singolo e due cooole per il dop­ pio per ogni U.S. partecipante. A fase ultimata i Comitati nrovinciali dovranno inviare alla C.T.N.T.T., tempestivamente, e comunque non ol­ tre 15 giorni prima dell’effettuazione della fase regionale, i verbali e gli stampati, rimessi all’atto dell’appro­ vazione del regolamento, debitamente compilati, per l’omologazione. Il vincitore del singolo e la coppia prima classificata saranno proclamati Campioni Provinciali per l’anno 1952. Alla fase regionale saranno ammes­ si di diritto i primi due atleti clas-

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sificati nel singolo e le prime due coppie nel doppio. Soltanto le eliminatorie dei Comitati pionati Zonali Autonomi di Biella, Crema e Lodi saranno equivalenti a quelle provinciali, e gli aventi diritto saranno ammessi alla fase regionale. Tutti gli altri Comitati Zonali per po­ ter accedere alla fase regionale do­ vranno passare attraverso quella pro­ vinciale. La fase provinciale dovrà essere ul­ timata entro e non oltre il 10 febbraio. c) Fase regionale: tale fase sarà organizzata dagli Ispettorati Regionali, i quali almeno 15 giorni prima della data fissata per lo svolgimento della fase regionale dovranno inviare alla C.T.N.T.T. il regolamento per la pre­ ventiva approvazione. A tale fase parteciperanno gli aventi diritto di ogni Comitato provinciale che abbia avuta la propria fase re­ golarmente omologata dalla CTNTT. I Comitati provinciali all’atto della iscrizione dovranno inviare agli Ispet­ tori regionali, e per conoscenza alla CTNTT, l’elenco degli atleti che par­ teciperanno alla fase regionale, sugli appositi stampati che saranno loro in­ viati all’atto dell’omologazione della fase provinciale. Gli Ispettorati regionali nell’organizzare la fase regionale dovranno tener conto della conclusione e della

al Comitato provinciale incaricato dei servizi logistici, la loro adesione alla fase nazionale, nonché, sull’apposito stampato loro inviato all’atto della omologazione della fase regionale, l’elenco nominativo degli atleti che parteciperanno alla prova. Non potranno partecipare alla fase nazionale quegli atleti che non siano stati segnalati nell’elenco di cui sopra.

COMMISSIONE NAZIONALE TENNIS DA TAVOLO Presidente. Comm. Filippo Dragotlo di Roma. Segretario : Rag. Oberdan Casella. Ing. Giovanni Di Paolo di Roma. Doti. Gilberto Cottone di S. Scrivia omologazione delle fasi dei Comitati provinciali loro dipendenti. Alla fase nazionale sarà ammesso il vincitore del singolo e la coppia vin­ cente del doppio. A fase ultimata gli Ispettorati re­ gionali dovranno inviare alla CTNTT tempestivamente, e comunque non ol­ tre 15 giorni prima dell’effettuazione della fase nazionale, i verbali e gli stampati, rimessi all’atto della appro­ vazione del regolamento, debitamente compilati, per l’omologazione. I vinci­ tori del singolo e del doppio saranno proclamati Campioni regionali per l’anno 1952. La fase regionale dovrà essere ulti­ mata entro e non oltre il 29 febbraio. d) Fase nazionale: tale fase sarà di­ rettamente organizzata dalla CTNTT con la collaborazione del Comitato provinciale sede di svolgimento della prova stessa. Gli Ispettorati regionali dovranno inviare alla CTNTT, e per conoscenza

Dettagliato regolamento della fase nazionale verrà tempestivamente ema­ nato. Ad omologazione avvenuta, il vinci­ tore del singolo e la coppia vincitrice del doppio saranno proclamati Cam­ pioni nazionali C.S.I. per l’anno 1952. La finale nazionale verrà effettuata nei giorni 17, 18 e 19 marzo, nella lo­ calità che verrà tempestivamente pre­ cisata. 4) Norme generali. a) Formala eli svolgimento: le fasi locali, provinciali e regionali potranno avere la formula di svolgimento rite­ nuta più opportuna dagli organi peri­ ferici organizzatori, che però sarà conveniente indicare nel Regolamento della prova inviato per l’approvazione. La finale nazionale verrà disputata con gironi eliminatori e di finale alla italiana, con incontri di sola andata Tutti gli incontri di Campionato do­ vranno essere disputati al limite di due partite vinte su tre. Per motivi organizzativi e di carat-

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cere generale non sarà ammessa la partecipazione degli atleti alle due specialità di singolo e di doppio in nessuna delle fasi previste dal pre­ sente regolamento. b) Reclami: nella fase locale i re­ clami di prima istanza dovranno es­ sere presentati secondo i modi e ter­ mini che saranno stabiliti dagli Enti organizzatori; quelli di seconda istan­ za, avversi alle decisioni prese in pri­ ma istanza, dovranno essere inoltrati, in duplice copia, con lettera racco­ mandata, alla Commissione tecnica provinciale. Per le fasi provinciali e regionali, invece, i reclami in 1" istanza dovran­ no essere presentati secondo i modi e termini che saranno stabiliti dagli Enti periferici organizzatori. Quelli di 2a istanza, avversi alle decisioni prese in 1” istanza, dovranno essere inol­ trati in duplice copia, con lettera rac­ comandata, alla C.T.N.T.T. entro 3 giorni dalla ricezione dei deliberata di 1" istanza, accompagnati dalla tassa fissata. Le tasse reclami vengono cosi fis­ sate : Fase locale: 1" istanza L. 200 — 2" istanza L. 500; Fase provinciale: 1’ istanza L. 200 — 2° istanza L. 1000; Fase regionale: 1’ istanza L. 500 — 2“ istanza L. 1000. Le tasse saranno restituite in caso d’accettazione del reclamo presentato. Soltanto nella finale nazionale 1 re­ clami saranno in unica istanza e do­ vranno essere presentati alla Commis­ sione Tecnica della prova, secondo i modi e termini che saranno dettaglia­ tamente specificati sul regolamento della prova stessa. c) Documentazione obbligatoria: tutti gli atleti partecipanti alle fasi regionali e nazionali, dovranno obbli­ gatoriamente essere in possesso, oltre che del cartellino C.S.I., della Carta di Identità o, in caso di minore età, del certificato di identità personale con fo­ tografia rilasciato dal Comune di resi­ denza. Nessun altro documento sarà rite­ nuto valido ed in nessun caso saranno ammessi alle prove atleti « sub ju­ dice ». d) Invalidità delle prove: la mancata osservanza da parte degli Enti Peri­ ferici delle precise disposizioni conte­ nute nei precedenti paragrafi o la par­ tecipazione di atleti non in regola se­ condo quanto disposto dall’art. 2 del presente regolamento, comporterà au­ tomaticamente l’invalidità della prova ai fini del Campionato. Ad evitare spiacevoli sorprese si ri­ badisce che l’irregolare posizione anche di un solo atleta, nonché la mancata osservanza di una sola delle norme contenute nel presente regolamento, sarà inflessibilmente punita con l'an­ nullamento della prova ai fini del campionato e con l'esclusione dalia partecipazione alle successive fasi. 51 Per tutto quanto non contemplato dal presente Regolamento vigeranno quello tecnico del G.I.Te.T. e quello Organico del C.S.I. 6) Il Centro Sportivo Italiano de­ clina ogni responsabilità per eventuali danni o infortuni causati prima, du­ rante e dopo le gare agli atleti e a terzi, salvo quanto previsto dalla parte assicurativa del tesserino C.S.I.

Regolamento Trofeo Nazionale a squadre 1) Il C.S.I. indice ed organizza, con l’assistenza tecnica ed arbitrale del G.I.TeT., il Trofeo Nazionale C.S.I. a squadre per l’anno 1952. 2) AFFILIAZIONE E TESSERAMENTO: a) potranno partecipare al Trofeo le squadre dei Gruppi e delle Unioni Sportive regolarmente affiliati al CSI per l’anno 1952, prima dell’inizio del­ la fase a cui prendono parte; b) gli atleti per poter partecipare alle gare del Trofeo, dovranno essere in possesso del tesserino C.S.I. debita­ mente punzonato dalla Presidenza Centrale (non sarà ammessa in nessun caso la partecipazione sub ■judice'); c) saranno ammessi al Trofeo gli atleti senza alcun limite d’età e senza limitazione di categoria G.I.TeT., pur­ ché tesserati al G.I.TeT., per la stessa Unione o Gruppo Sportivo con la quale partecipano al Trofeo C.S.I. 3) FASI DI SVOLGIMENTO; Zonale, provinciale, regionale e in' ' ' una terregionale. E’ prevista anche fase nazionale. a) Fase zonale: Tale fase sarà organizzata dai Co­ mitati Zonali, i quali 15 giorni prima dell’effettuazione della eliminatoria dovranno inviare il regolamento della prova alla Commissione Tecnica Pro­ vinciale per la preventiva approva­ zione. A tale fase potranno partecipare le UU.SS., in regola con l’art. 2 del pre­ sente regolamento, con un numero illimitato di squadre. A fase ultimata gli Enti Organizza­ tori invieranno alla C.T. Provinciale i verbali della eliminatoria per l’omo­ logazione.

Sarà ammessa alla fase provinciale la vincitrice dell’eliminatoria zonale. La fase zonale dovrà essere portata a termine entro e non oltre il 31 marzo: b) Fase provinciale: Tale fase sarà organizzata dai Co; mitati Provinciali, i quali 15 giorni prima dell’effettuazione dell’elimina­ toria dovranno inviare il Regolamento della prova alla C.T.N. per la preven­ tiva approvazione. A tale fase potranno partecipare: 1) se vi sono state precedentemente eieminatorie zonali: la vincente di dette eliminatorie; 2) se non vi sono state eliminatorie zonali: una squadra per Unione o Gruppo Sportivo. A fase ultimata i Comitati Provin­ ciali invieranno alla C.T.N. Tennis da Tavolo tempestivamente e comunque non oltre 15 giorni prima dell’effet­ tuazione della fase regionale i ver­ bali della prova per l’omologazione. Sarà ammessa alla fase Regionale la vincitrice delle eliminatorie Pro­ vinciali. Soltanto le eliminatorie dei Comi­ tati Zonali Autonomi di Biella, Crema e Lodi saranno equivalenti a quelle provinciali e gli aventi diritto saranno ammessi alla fase Regionale. Tutti gli altri Comitati Zonali, per poter acce­ dere alla fase Regionale, dovranno passare attraverso quella Provinciale. La fase Provinciale dovrà essere ul­ timata entro e non oltre il 30 aprile. c) Fase regionale: Tale fase sarà organizzata dal­ l’ispettorato Regionale, il quale 15 giorni prima dell’effettuazione della


Il Pro!*. Gedda premia il vincitore del Campionato di u singolo „ di Tennis da Tavolo 1951 Enrico Solati del’U. S. Gregoriana di Milano

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prova dovrà inviare il regolamento alla C.T.N.T.T. per la preventiva ap­ provazione. A tale fase potranno partecipare le squadre vincenti le eliminatorie pro­ vinciali, regolarmente omologate dalla C.T.N.T.T. Gli Ispettorati Regionali nell’organizzare la fase regionale dovranno te­ ner conto della conclusione e dell’omo­ logazione delle fasi dei Comitati Pro­ vinciali loro dipendenti. Alla fase interregionale sarà am­ messa la squadra vincente la fase re­ gionale. A fase ultimata gli Ispettorati re-, gionali dovranno invitare alla C.T.N.­ T.T. tempestivamente e comunque non oltre 15 giorni prima dell’effettuazione della fase interregionale i verbali per l’omologazione. La fase regionale dovrà essere ul­ timata entro il 15 maggio. d) Fase interregionale: Tale fase sarà organizzata direttamente dalla C.T.N.T.T., che invierà a dirigerla un componente la Com­ missione Nazionale, nelle località che verranno tempestivamente comunica­ te agli Ispettorati Regionali interes­ sati. ] Gli Ispettorati Regionali dovranno inviare alla C.T.N.T.T., e per cono­ scenza ai Comitati Provinciali incari.oati dei servizi logistici, la loro ade­ sione alla fase interregionale, nonché, sull’apposito stampato loro inviato al­ l’atto dell’omologazione della fase re­ gionale, l'elenco nominativo degli atleti che parteciperanno alla prova. Eventuali aggiunte o varianti a tale elenco saranno ammesse sino a 7 giorni prima dell’effettuazione della gara. .Pertanto non potranno parteci­ pare alla fase interregionale quegli atleti che non siano stati segnalati nell’elenco di cui sopra. La fase interregionale verrà effet­ tuata entro il 30 maggio 1952.

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Qualora possibilità di bilancio lo permetteranno la C.T.N.T.T. organiz­ zerà la finale nazionale fra le squadre vincenti le fasi interregionali. 4) NORME GENERALI: a) Form ala di svolgimento: Tutte le fasi dovranno svolgersi ad eliminatoria diretta e saranno effet­ tuate con la formula «Coppa Davis». Ogni squadra sarà formata da un minimo di due atleti e da un massimo di quattro, i cui nominativi dovranno essere notificati 48 ore prima delle varie fasi all’Ente organizzatore, ecce­ zione fatta per la fase interregionale, per la quale vale quanto disposto dall’art. 3, comma d. La vittoria, 'agli effetti del prose­ guimento del Torneo, è acquisita dalla Società e non dai singoli atleti che possono essere variati nelle varie fasi. Gli incontri fra le squadre consiste­ ranno in quattro partite di singolo ed ima di doppio con la successione se­ guente : singolo n. 1 Squadra A - n. 1 Squa­ dra B; singolo n. 2 Squadra A - n. 2 Squa­ dra B; doppio Squadra A-doppio Squa­ dra B; singolo ri. 1 Squadra A - n. 2 Squa­ dra B; singolo n. 2 Squadra A - n. 1 Squa­ dra B. Ogni partita di singolo e del dop­ pio sarà disputata a] limite di tre giochi vinti su cinque, ed ogni gioco al termine di 21 punti. Per ogni partita vinta sarà asse­ gnato un punto. Gli atleti potranno partecipare sia alle gare di singolo che a quelle di doppio in tutte le fasi del Trofeo. b) Reclami: Nella fase zonale i reclami di pri­ ma istanza dovranno essere presentati secondo i modi e termini che saranno

stabiliti dagli Enti Organizzatori: quelli di seconda istanza, avversi alle decisioni prese in prima istanza do­ vranno essere inoltrati, in duplice copia, con lettera raccomandata, alla C.T. Provinciale T.T. Per le fasi provinciali e regionali, invece, i reclami in prima istanza do­ vranno essere presentati secondo i modi e termini che saranno stabiliti dagli Enti periferici organizzatori: quelli di seconda istanza, avversi alle decisioni prese in prima istanza do­ vranno essere inoltrati in duplice co­ nia. con lettera raccomandata, alla C.T.N.T.T.. entro 3 giorni dalla rice­ zione dei deliberata di prima istanza, accompagnati dalla tassa fissata. Le tasse reclamo vengono così fis­ sate: fase zonale: prima istanza L. 300: seconda istanza L. 500; fase provinciale: prima istanza L. 500; seconda istanza L. 1000; fase regionale: prima istanza lire 500; seconda istanza L. 1000. Le tasse saranno restituite in caso di accettazione del reclamo presen­ tato. Soltanto nelle fasi interregionali i reclami saranno in unica istanza e do­ vranno essere presentati alla C.T. della prova, secondo i modi e termini che saranno dettagliatamente specifi­ cati sui regolamenti delle prove stesse. c) Documentazione obbligatoria: Tutti gli atleti partecipanti alle fasi interregionali dovranno obbligatoria­ mente essere in possesso, oltre che del cartellino CSI, della ' Carta d’identità o. in caso di minore età, del certificato d’identità personale con fotografia rilasciato dal Comune di residenza. Nessun altro documento sarà rite­ nuto valido ed in nessun caso saranno ammessi alle prove atleti sub judice. d) Vincolo atleti: Per quelle UU.SS. che partecipasse­ ro con più squadre alla fase zonale si precisa che gli atleti s’intendono vincolati per tutta la durata del Tro­ feo alla squadra con la quale hanno giocato il primo incontro. Pertanto gli atleti delle squadre eli­ minate non potranno in nessun caso partecipare alle successive fasi del Trofeo con altre squadre, anche se della stessa Unione Sportiva. e) Invalidità delle prove: La mancata osservanza da parte de­ gli Enti periferici delle precise dispo­ sizioni contenute nei precedenti pa­ ragrafi o la partecipazione di UU.SS. o di atleti non in regola secondo quanto disposto dall’art. 2 del presen­ te regolamento, comporterà automa­ ticamente l’invalidità della prova ai fini del Trofeo. Ad evitare spiacevoli sorprese si rioaaisce cne l'irregolare posizione ai una U.S. o di un solo atleta, nonché la mancata osservanza di una sola aeue norme contenute nei presente regolamento, sarà inflessibilmente pu­ nita con l’annullamento della prova ai fini del Trofeo e con l’esclusione dal­ la partecipazione alle successive fasi. 5) Per tutto quanto non contempla­ to nel presente regolamento vigeranno quello tecnico del G.I.TeT., e quello organico del C.S.I. 6) Il Centro Sportivo Italiano de­ clina ogni responsabilità per eventuali danni o infortuni causati prima, du­ rante e dopo le gare ad atleti e a terzi, salvo quanto previsto dalla parte assicurativa del tesserino C.S.I.


Assi c orandone degli atleti del C.S.I. Riportiamo Vaccorcio CONI-CSI per l'anno 1950-51 riservandoci di comunicare eventuali modifiche appena

1. - La SPORTASS provvederà ad assicurare liuti in­ distintamente i tesserati di codesto Centro con i capitali del­ l’assicurazione « base » prevista dalla recente riforma assi­ curativa attuata con l’intervento del C.O.N.I., e cioè: 250.000 per morte 500.000 per invalidità permanente 250 per invalidità temporanea 2. - Le assicurazioni stesse verranno prestale in base alle norme del Regolamento assicurativo Sportass — senza eccezione alcuna — Regolamento di cui alleghiamo un estratto che l'orma cosi parte integrante del presente. 3. - 11 Centro provvederà a rimettere alla Sportass gli elenchi dei propri tesserati, man inano che vengono emesse le relative tessere, nei quali elenchi dovrà esser specificato oltreché il nome e cognome dell’atleta, lo sport praticalo, la località di residenza ed il numero della tessera. 4. • 11 Centro provvederà altresì a versare alla Sportass, annualmente e su segnalazione della cassa stessa, una quota di L. 50 (cinquanta) per ogni atleta denunciato attraverso gli elenchi di cui sopra, delle quali L. 30 rappresentano la quota relativa alla predetta assicurazione c L. 20 il diritto di Assistenza Straordinaria previsto dalla Riforma cui sopra si è fatto cenno. 5. - Ai tesserati del Centro Sportivo Italiano verranno estese le predette garanzie assicurative per tutti quei sini­ stri occorsi in attività di gara od allenamento indetta, orga­ nizzata e controllala dal Centro stesso, anche se gli atleti infortunati risultino iscritti — e quindi assicurali — presso altre Federazioni. Viceversa, se atleti tesserati del Centro Sportivo si infortunino in gare od allenamenti indetti e controllati da

possibile.

Federazioni alle quali partecipino per il Centro stesso, verrà riconosciuta la garanzia assicurativa all’uopo predisposta dalla competente Federazione (sia base che eventuale inte­ grativa) purché, naturalmente, l’interessato risulti anche tes­ serato della Federazione Stessa. In tal caso sarà necessario che le relative denuncio di infortunio avvengano tramite la relativa Federazione anziché tramite il Centro Sportivo. In ogni caso le due garanzie non potranno essere co­ mutabili. N. B. — L’assicurazione è estesa a tutti gli sport praticati ufficialmente dal Centro Sportivo Italiano.

X O II M !•: e 11 ATIC II E 1. - In caso di infortunio l’U.S. o Gruppo Sportivo al quale appartenga l'atleta infortunato dovrà preoc­ cuparsi di rimettere direttamente alla Sportass - Via dello Stadio, 18, entro cinque giorni dal sinistro, la denuncia, regolarmente compilata in ogni sua parte. I moduli si possojio ritirare presso il Comitato Pro­ vinciale o Zonale. 2. - E’ indispensabile comunque, che la ■ denuncia venga vistata anche dal Comitato Provinciale o Zonale. 3. - La Sportass provvederà, dopo gli eventuali ac­ certamenti, a spedire all’U.S. il certificato di guari­ gione definitivo che essa avrà cura di restituire, appena possibile. 4. - La Sportass con la sua nota tempestività prov­ vederà subito dopo a rimettere direttamente alla Unione o Gruppo Sportivo, quietanza per la firma da parte dell’interessato e appena ritornatale darà corso alla liquidazione del sinistro.

GASSA INTERNA DI PREVIDENZA PER L’ASSICURAZIONE DEGLI SPORTIVI I. - Le prestazioni contro gli IN­ FORTUNI sono erogate a tutti gli sportivi che siano stati regolarmente assicurati presso la Cassa Interna di Previdenza dalle proprie Organizza­ zioni Sportive, e riguardano le con­ seguenze degli infortuni che li pos­ sono colpire durante l’esplicazione del­ l’attività sportiva per la quale furono espressamente assicurati. II. - Agli effetti del precedente punto I), si intende per « infortunio » l’evento improvviso di una causa vio­ lenta esterna che si verifichi indipen­ dentemente dalla volontà dell’assicu­ rato, nell’esercizio dell’attività sporti­ va protetta dalla Cassa, e produca im­ mediate lesioni corporali obbiettiva­ mente determinabili. Per conseguenza si intendono risar­ cibili quei fatti che abbiano nell'in­ fortunio, come sopra specificato, la loro causa diretta, esclusiva e provata e che producano la morte o l’inabilità temporanea, o, al massimo entro un anno dall’infortunio stesso, l’invalidità permanente. III. - Si considerano conseguenze indirette e quindi non indennizzabili, quelle che, in seguito ad infortunio, risultino aggravate da preesistenti malattie, mutilazioni, sostanziali di­ fetti fisici o altre invalidità. IV. - Per tutti gli assicurati delle Organizzazioni Sportive che richie­ dessero allenamenti, le prestazioni della SPORTASS si estendono alle conseguenze degli infortuni che avve­ nissero durante gli allenamenti stessi, purché siano svolti collegialmente (al­ meno tre partecipanti) e siano pre-

ventivamente autorizzati e controllati dalla Organizzazione competente o da un suo Organo periferico il cui mag­ gior esponente sia materialmente e moralmente responsabile della veridi­ cità della denuncia d'infortunio pre­ sentata alla SPORTASS. I rischi di viaggio sono limitati a) tragitto di trasferimento effettuato con gli ordinari mezzi pubblici di tra­ sporto, dalla residenza abituale al luogo della manifestazione o dell’al­ lenamento collegiale cui gli assicu­ rati stessi devono partecipare; o dal luogo deH'allenamento a quello del­ la manifestazione; e ritorno, semprechè il viaggio venga effettuato in comitiva regolarmente organizzata e assistita dagli appositi accompagnato­ ri, eccezione fatta per gli Arbitri e Ufficiali di Gara, o per quegli atleti che fossero stati autorizzati dall’orga­ nizzazione Sportiva competente a tra­ sferirsi isolatamente. Questo speciale rischio è compreso nelle prestazioni della SPORTASS per i soli infortuni che si verificassero in occasione ed in conseguenza diretta di incidente toc­ cato all’assicurato durante il viaggio senza sua colpa o negligenza; esclusi tassativamente gli incidenti verifica­ tisi in conseguenza di infrazione o comunque di inosservanza delle norme di viaggio. Resta comunque fermo an­ che in questo caso il diritto di rivalsa della SPORTASS a norma di Legge e del disposto di cui al punto XI. Sono compresi anche gli infortuni avvenuti durante manifestazioni al­ l’estero cui partecipano squadre orga­ niche con autorizzazione della Fede­

razione competente. Per le squadre di formazione mista (elementi prove­ nienti da Società diverse) parteci­ panti a manifestazioni non control­ late dalle Federazioni competenti, o per gli elementi isolati, è necessario, oltre alla autorizzazione del C.O.N.I., il benestare alla copertura assicurati­ va da parte della SPORTASS alla quale pertanto deve essere data co­ municazione della manifestazione al­ meno tre giorni prima che abbia luogo la partenza dei partecipanti. V. - La SPORTASS non prenderà in considerazione gli infortuni: a) che siano avvenuti mentre l’as­ sicurato si trovi in istato di ubria­ chezza o di malore; b) che siano stati determinati da sua azione delittuosa o da partecipa­ zione a risse e tumulti, ed in genere da violazione di Leggi e Regolamenti comuni e sportivi commessa sia dal­ l’assicurato che da terzi in danno dell’essicurato stesso. Restano inoltre esplicitamente esclu­ se dall’ assicurazione le conseguenze delle lesioni di varici e dei tessuti al­ terati dalle stesse intestinali (ernie) e loro conseguenze; le incarcerazioni, gli * effetti dello spavento e del « colpo morale*, e delle influenze termiche o atmosferiche. VI. - L’indennità per inabilità tem­ poranea totale o parziale sarà inden­ nizzata dal nono giorno successivo a quello dell’infortunio e fino alla ces­ sazione dell’assistenza sanitaria da parte del medico curante, o, comun­ que, fino e non oltre il 120“ giorno

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dalla data dell’infortunio, salvo il caso previsto dal seguente punto Vili. Si considera inabilità temporanea totale (indennizzabile con l’intera dia­ ria assicurata) (L. 250 giornaliere) quella che obblighi rassicurato, in con­ seguenza dell’infortunio, a rimanere a letto o in camera, oppure che, a giu­ dizio del medico, lo renda incapace di attendere in guisa alcuna a qualsiasi lavoro proficuo. Si considera inabilità temporanea parziale (indennizzabile con metà del­ la diaria assicurata) quella che non Impedisca all’infortunato di attendere parzialmente a qualche lavoro anche se non può riprendere la sua attività sportiva. VII. - In caso di morte conseguente ad infortunio verificatosi nelle condi­ zioni previste dalle precedenti norme, il capitale assicurato sarà devoluto agli eredi legittimi secondo la normale suc­ cessione stabilita dal Codice Civile, o agli eredi testamentari, sempre però limitatamente a quegli eredi legittimi o testamentari che provino, con adatta documentazione, di essere stati viventi e carico dell’assicurato venuto a morte. Quando la morte sia sopravvenuta entro un anno dall’infortunio e per causa, dimostrata e provata, dello stesso, gli eventuali indennizzi che fossero stati corrisposti dalla SPOR­ TASS per invalidità permanente, in conseguenza del medesimo infortunio, saranno detratti dal capitale da ero­ gare agli aventi diritto.

gole falangi terminali delle dita, esclu­ so il pollice, si considera invalidità permanente soltanto la asportazione totale. L’indennità per la perdita fun­ zionale o anatomica di una falange del pollice è stabilita nella metà, per la perdita anatomica di una falange dell’alluce nella metà, e per quella di una falange di qualunque altro dito in un terzo della percentuale fissata per la perdita totale del rispettivo dito. Nei casi di invalidità permanente non specificati nella suesposta tabella, l’indennità è stabilita tenendo conto, con riguardo alle percentuali dei casi elencati, della misura nella quale è per sempre diminuita la capacità ge­ nerica dell’ assicurato ad un qualsiasi lavoro proficuo indipendentemente dalla sua professione. In nessun caso potrà essere considerata la diminuzione permanente di capacità soltanto spor­ tiva. In caso di perdita anatomica o ri­ duzione funzionale di un organo o di un arto già minorato per percentuali sopra indicate sono diminuite tenendo conto del grado di invalidità preesi­ stente. E’ concesso il cumulo degli in­ dennizzi per temporanea e permanen­ te; ma in questo caso la correspon­ sione dell’ indennizzo per inabilità temporanea totale o parziale sarà limi­ tato al massimo del 90° giorno dal­ l’infortunio (ferma la franchigia di cui al punto VI) anche se la durata delle cure mediche ha superato tale limite. Il nagamento deali indennizzi viene effettuato dalla SPORTASS in una Vili. - Se l’infortunio ha per con­ sola volta entro trenta giorni da quello seguenza una invalidità permanente, e in cui la loro determinazione sarà resa questa si verifichi entro un anno dal possibile in base ai documenti presen­ giorno nel quale l’infortunio è avve­ tati dall’infortunato o agli accerta­ nuto, la SPORTASS liquida, entro i menti medici che si fossero resi neces­ limiti della somma assicurata per tale sari a giudizio della SPORTASS. titolo, la indennità secondo le percen­ IX. - In caso di infortunio rassicu­ tuali e disposizioni seguenti: rato. o gli aventi causa, dovranno in­ Per la perdita viare alla SPORTASS la denuncia sul totale di un arto superiore 70% 60% modulo apposito, o, in difetto, con let­ della mano o dell’avam­ tera (preceduta da telegramma nei braccio 60% .......................... 50% casi di morte o di lesioni gravi) for­ di un arto inferiore al di nendo indicazioni precise sul luogo, sopra del ginocchio . . 60% 60 % giorno ed ora del sinistro, sulle cause e circostanze che lo determinarono, di un arto inferiore alla altezza o al disotto del unendo un dettagliato certificato me­ ginocchio..................... 50% 50% dico sulle lesioni. La denuncia deve di un piede......................... 40% 40% pervenire alla SPORTASS entro cin­ di un pollice......................... 18% 16% que giorni dal fatto e comunque non dell’ indice ......................... 14% 12% oltre il trentesimo giorno da esso. Se del mignolo......................... 12% 10% presentata alla SPORTASS dopo il del medio.............................. 6% 8% quinto giorno — sempre però entro il dell’anulare......................... 8% 6% trentesimo — l’indennizzo per tempo­ di un alluce .................... 5% ranea decorrerà dal 9° giorno succes­ sivo a quello di presentazione della di ogni altro dito del piede 3% denuncia. Trascorso il trentesimo gior­ per la sordità completa di no la denuncia non sarà presa in con­ un orecchio................ 10% siderazione qualunque sia la causa del per la sordità completa di ritardo ed a chiunque fosse Imputa­ ambedue gli orecchi . . 40% bile tale ritardo. t. per la perdita della facol­ Avvenuto l’infortunio, l’assicurato tà visiva di un occhio . 25% deve sottoporsi alle cure di un medico, per la perdita totale della seguire le prescrizioni, fornire alla facoltà visiva di ambe­ SPORTASS e suoi incaricati tutte le due gli occhi .... 100% notizie che fossero ritenute necessarie alla documentazione della pratica an­ La perdita assoluta ed irrimediabile che senza attenderne una esplicita ri­ dell’uso funzionale di un organo o di chiesta. un arto viene considerata come per­ Dopo la denuncia l’infortunato è tedita anatomica dello stesso; se trattasi di minorazione, le percentuali sopra - ny|o a far pervenire alla SPORTASS uri certificato medico complementare indicate vengono ridotte in propor­ zione della funzionalità perduta. sul decorso della sua infermità, a pe­ riodi non superiori di venti giorni, an­ Nei casi di perdita anatomica o fun­ che se il primo pronostico del curante, zionale di più organi o arti la inden­ sulla denuncia, non fosse ancora sca­ nità viene stabilita mediante l’addizio­ duto. ne delle percentuali corrispondenti ad ogni singola lesione, fino al limite L’infortunato è obbligato a sotto­ massimo del 100 per cento. Per le sinporsi a tutte le cure prescrittegli dal

sanitari per ridurre al minimo le con­ seguenze delle lesioni. Entro dieci giorni dalla cessazione delle cure mediche l’infortunato dovrà presentare alla SPORTASS 1 certifi­ cato di guarigione, anche se non ri­ chiestogli. Dopo un infortunio la validità delle prestazioni della SPORTASS resta so­ spesa fino alla conclusione della pra­ tica relativa. L’assicurato o 1 suoi aventi causa decadono da ogni diritto alle presta­ zioni della SPORTASS nel caso di inosservanza delle prescrizioni per in­ fortunio riportate nel presente punto. E del pari decadono da ogni diritto ove fossero incorsi in erronee, false o reticenti dichiarazioni. Le spese di cura e di certificati, ed ogni altra spesa conseguente all’infor­ tunio, sono a carico dell’assicurato; non vengono rimborsate in alcun mo­ do dalla SPORTASS. X. - In caso di divergenza sul fatto dell’infortunio, sulle sue cause e con­ seguenze, sull’ ammontare dell’ inden­ nizzo, nonché sulla regolarità ammi­ nistrativa della pratica d’infortunio, rassicurato dovrà sempre esporre per iscritto, entro e non oltre cinque giorni dalle comunicazioni ricevute, le ra­ gioni documentate della controversia alla Direzione della SPORTASS che porterà il caso innanzi ad un proprio Consulente medico o legale a seconda della natura della controversia. Ove il responso del Consulente non venisse accettato dall’assicurato o dai suoi aventi causa, entro quindici gior­ ni dalla comunicazione di detto re­ sponso. ad istanza degli stessi, la con­ troversia potrà essere deferita ad una Commissione di Arbitri composta di tre esperti del quali uno nominato dalla SPORTASS, uno dall’assicurato o suoi aventi causa, a mezzo della pro­ pria Organizzazione Sportiva, ed il terzo nominato di comune accordo dai primi due, o. in caso di disaccordo, dal Presidente del C.O.N.I. Tali Arbitri de­ cidono a maggioranza, inappellabil­ mente. come amichevoli compositori con dispensa da ogni formalità giu­ diziaria. In ogni caso qualsiasi azione si prescrive entro il termine di un anno. XI. - I diritti di regresso che ras­ sicurato o suoi aventi causa avessero verso altri assicurati, o verso terzi qualsiasi, passano alla SPORTASS senza obbligo di formale cessione, fino alla concorrenza dell’ importo dell’ in­ dennizzo. Quando la SPORTASS lo richieda, l’assicurato o suoi aventi cau­ sa sono obbligati a fare formale ces­ sione alla SPORTASS stessa dei di­ ritti in parola rilasciando i necessari mandati per lo svolgimento dell’azione di rivalsa ed impegnandosi a non pre­ giudicare comunque tali diritti della SPORTASS. XII. - Provvedono alla richiesta di copertura assicurativa presso la SPORTASS tutte le Organizzazioni Sportive per tutti i propri aderenti, mediante accordi diretti con la SPOR­ TASS anche per la determinazione dei capitali di garanzia che possono variare da Organizzazione o Organiz­ zazione e da categoria a categoria di tesserati di una stessa Organizzazione a seconda delle preferenze delle sin­ gole Organizzazioni . Le prestazioni della SPORTASS non hanno luogo se non esiste regolare copertura assicurativa.

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