Stadium n. 9/1954

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C.S.I. M E N S I L E ILLUSTRATO

DEL CENTRO SPORTIVO MI

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Rassegna mensile illustrata di tutti gli sport Anno IX - N. 9 - Roma - Settembre 1954 - Direzione e Amministrazione Roma, Via Conciliazione 1 - Tel. 550.113 - 555.561

LUIGI GEDDA

direttore

S O M M A R I O PAG

PAG.

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ARMANDO LIBOTTE Sportivo attivo e giorna­ lista

3

NABER Il Fausto della « Cecchina » . . . .

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NICOLA PAVONI Parole chiare

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FILIPPO MUZI Dilettantismo di Stato

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In un mare limpido « Cristo degli abissi »

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Il bresciano Agostino Tol­ toli campione dilettanti del CSI....................................

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Bontempi dell’U.S. Pre­ valle campione esordienti del CSI....................................

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Di tutto un po’

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il

NATALE BERTOCCO Taccuino di un « inviato » in Germania e in Svizzera

F. D. La VIS di Roma s’aggiu­ dica il Trofeo CSI di Ten­ nis da tavolo........................

9 EGIDIO PENNATI Pionieri... primati e tenfativi di record a viatori commemorati nei franco­ bolli ..........................................

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NABER Ciclisti, atleti e canottie­ ri in veloce rassegna . .

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ITALO DE ZDCCO CSI Nuoto... una realtà!

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FILIPPO DRAGOTTO Nel nome di Giorgio Lai conclusi i Campionati di Pallavolo del CSI . . .

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E. S. Questi i miliardi degli in­ cassi del calcio . . . .

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ENZO SASSO Abolire il gioco scorretto

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I La voce delle Province

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In copertina: Il Centro Spor­ tivo Italiano continua la serie dei suoi campionati nazionali. In questo numero il lettore tro­ verà ben cinque commenti di altrettante finali nazionali della grande organizzazione. La palla­ volo è stata tra le più brillanti e combattute. La foto che ri­ produciamo in copertina è stata ripresa dal nostro Giuliani, du­ rante uno dei più avvincenti in­ contri del girone finale.

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100

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C. S. I. PRESIDENZA RAZIONALE

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ì La vittoriosa volata di Angelo Conterno, buono, serafico atleta della Frejus, sulla linea di arrivo al Velodromo Appio di Roma, a conclusione del Giro ciclistico del Lazio, quarta prova del cam­ pionato italiano ciclistico assoluto. Sulla sua destra lo scapigliato Arrigo Padovan e, sul fondo, Giancarlo Astrua. I tre sono stati i grandi protagonisti della bella competizione organizzata dalla U. S. Romana con la collaborazione della Butan Gas. Il quarto protagonista non appare nella fotografia. E’ stato Fiorenzo Magni, il quale ha novantanove probabilità su cento di conser­ vare ancora per un anno la maglia tricolore. In attesa che i giovani sui quali molto si fa affidamento si decidano a balzare alla ribalta.


Sportivo attivo e giornalista Ha da essere sportivo attivo, il giornalista che tratta di cose dello sport? L’interrogativo, così mi sembra, non può non invocare una risposta affermativa. Semmai, rimane da defi­ nire forma, misura e durata nel tempo. A me non sembra concepibile che uno parli o scriva di sport, senza mai essere sceso nel­ l’agone sportivo. So di critici d'arte che non sanno tenere in mano né pennello, né bulino, né modellare creta. So di critici di canto che non hanno voce e, d’altri, pure attenti alla vita musicale, incapaci di cavare nota da qualsi­ voglia islrumento. Ma, qui, ci troviamo in un campo che presuppone, avantutto, preparazio­ ne teorica ed educazione del gusto. Lo sport segue altre vie. Se, come nell’arte, nello sport dovesse prevalere l’estetica, le discipline spor­ tive si ridurrebbero a poca cosa e, anche quel­ le poche, s’infiacchirebbero in colai misura da suscitare disgusto. L’essenza dello sport è il combattimento e la pugna raramente si con­ cilia con l’ordine, l’armonia, la bellezza asso­ luta. Nella fase risolutiva d’ogni tenzone spor­ tiva c’è sempre una frattura: un ritmo che si spezza, un gesto che si accentua oltre misura, un fatto che insorge imprevisto ed impreve­ dibile a sconvolgere ogni dato precedente. La vittoria, nello sport, è quasi sempre il pro­ dotto di un momento di anarchia.

Le regole fondamentali dello sport sono facili da seguire e da assimilare. Ma la regola non è ancora lo sport, come la frequenza dei culti non è dimostrazione di autentica reli­ giosità e di. vivere virtuoso. Lo sport si coni-

pone eli eleni enti teorici e pratici. Ma qui, più. che altrove, la pratica, ha il netto sopravvento sulla teoria. Chiunque volesse attenersi alla sola esperienza teorica, venutagli dallo studio e dall’osservazione, farebbe la figura di chi si mettesse a trattare di scienze e di dottrine sul­ la scorta del semplice insegnamento primario... C’è nello sport, come nella religione catto­ lica, un elemento che si riesce ad afferrare solo in quanto vi si sia dentro. E’ facile fare della, retorica sullo sport, od abbandonarsi al lirismo. Meno facile è penetrarlo nella sua es­ senza e staccare la voce di genuina sincerità che in esso palpita. Per intendere lo sport in tutti i suoi aspetti. — e non solo nelle sue for­ me esteriori, meramente meccaniche o spetta­ colari — è necessario viverlo da. vicino, far corpo con esso, in una parola, praticarlo. Più a lungo è stato il contatto con lo « sport-vita », più se ne resta impregnati e più chiari si sta­ gliano agli occhi della nostra coscienza le su­ perne virtù... Ci sono cose, nella vita, dell’uomo, che si possono comprendere solo vivendole: povertà, dolore, rapimento mistico dell’anima. Lo sport si aggiunge a questa collana di. perle umane e, credete a me, che mi son servito dello sport per liberarmi da una natura torbida e prepo­ tente, nell’accostamento non c’è nulla di irri­ verente. Tutto sta nel credere nelle virtù dello sport. E questo tocca un aspetto che è di tutti gli atteggiamenti dell’uomo : la fede nelle cose buone e nel loro definitivo trionfo.

Armando Libotte (Giornalista ed ex campione svizzero di atletica)

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Il Fausto della «Cocchina» Il crollo di Fausto ('oppi, autentico crollo morale e fisico, nel Gi­ ro ciclistico del Lazio, costituisce l'avvenimento di centro della quarta prova del campionato italiano assoluto. Più di qualsiasi altro episodio vivace ed interessante di cui è stata pui- ricca la bella corsa realizzata con passione e competenza e con dovizia di mezzi anche dall’U.S. Romana con la collaborazione e rapporto diretto del G. S. Butan Gas e dei dirigenti di questa grande azienda, così simpaticamente nota negli ambienti sportivi. Il crollo di Coppi, a conferma delle sue condizioni non più allo zcnith, a conferma della incolore e dubbia gara di Solingen, nella quale era pur stato chiamato a difendere il titolo mondiale che aveva vinto di classe e con nettissima superiorità lo scorso anno a Lugano. Un crollo avvilente, triste, che ha spento gli entusiasmi che ha persino ammutolito la folla la quale ha forse compreso il dramma dell’atleta, il suo travaglio morale per le mille vicende di cui si sono nutrite le cronache ed i settimanali a rotocalco ed a fumetti, sempre alla ricerca dello scandalo, del giallo, per imbottire ancor più le menti della nostra gente, del popolino in ispecie, così facile agli entusiasmi come agli scoramenti, alle tragedie. Il crollo è avvenuto in pochi chi­ lometri di strada dalla Cocchina a Genzano, su di una salita che in qualsiasi altro momento della sua carriera Coppi non avrebbe neppur chiamato salita, se si pensa ai suoi trionfi, alle sue imprese sui colli più impervi! d’Europa. Ricorderete tutti e forse le avrete anche appese sulle parteti della vostra casa in cucina o in qualche angolo dello studio o del laboratorio le grandi foto di Coppi, leggendario sca­ latore del Pordoi e dello Izoard, del Gran San Bernardo e del Tourmalet. Il Coppi sull'esile bicicletta, in mezzo a due muraglie di neve, alte due volte la sua persona. Poiché furono quelle le gesta che più delle altre convinsero, e appassionarono, più forse del campio­ nato del mondo di Lugano, più delle sue apoteosi in maglia gialla e in maglia rosa, a Parigi ed a Milano. Furono quelle foto a galva­ nizzare la mente degli sportivi, ad accenderne la fantasia (e Dio solo sa se galoppa la fantasia dello sportivo che vede roseo anche dove c’è più nero dell’ebano, che riesce a trasformare in vittoria, sempre con la fantasia ben si intende, anche la più sonora sconfitta). Il Coppi scalatore, valeva nella mente degli appassionati, dei suoi am­ miratori, ed erano milioni, più dello stesso primato mondiale dell’ora, che egli ancora detiene, e chissà quanto durerà! in quanto raggiunse in queireccezionale occasione una media impossibile per le gambe di qualsiasi altro. Il Coppi scalatore era il vero Coppi, il Coppi mito. Ebbene il suo crollo è avvenuto proprio in salita, su una salitella da nulla, una salita che era uno scherzo, quattro rampe, robba da cin­ que, dieci minuti al massimo, e asfaltata per giunta, senza un solo strappo! Davanti aveva degli avversari che difficilmente in passato hanno osato contrastargli il passo, avversari che non ha mai consi­ derato tali, pur non facendo mai strapesare la sua superiorità, la sua classe, il suo stile di scalatore. Aveva atleti che in campo cicli­ stico internazionale, sono solo considerati buoni elementi, ma che di fronte alla sua classe erano solo degli omettini. Eppure sono stati proprio questi ometti, a fargli comprendere come davvero lo spirito, l'anima valga in un atleta quanto la forza materiale, quanto i mu­ scoli, quando i polmoni, anche se doppi, ed ampi, come nessun altro può vantare, polmoni che sbalordiscono i tecnici ed i medici. Sono stati proprio quei pochi chilometri di salita, dopo una corsa tirata avanti sempre in seconda posizione a far capire a Coppi come non si possa scindere lo spirito, l’anima dal corpo. Come i successi si raggiungono più con la niente la forza della volontà, la potenza inte­ riore insomma, prima che con i muscoli ed i polmoni, con le gambe e le braccia. Pensava il Coppi poter scindere le due cose, sganciare dal suo corpo le preoccupazioni, le tristezze, quant’altro lo travaglia in questi giorni c da mesi ormai — per la sfrontatezza di certi cro­ nisti senza scrupoli, ma anche per la sua ingiustificata ed ingiustifi­ cabile leggerezza — pensava di liberarsi di tutte queste cose appa­ rentemente astratte, prima della partenza, lasciarle in albergo come i vestiti eleganti o la tuta celeste di cui si è liberato al momento

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del via. Si è invece accorto cainmin facendo, che, come il vecchio Caronte, di chilome­ tro in chilometro il peso, pro­ prio di quel fardello astratto, aumentava spaventosamente, sino a schiacciarlo. Qualche giorno prima di vederlo in quelle condizioni di disfatta morale, il viso pal­ lido, gli occhi spenti e tristi, infinitamente tristi, avevo parlato con Coppi, da soli, in un angolo del velodromo Ap­ pio, dove avrebbe desiderato giungere vincitore anche nel Giro del Lazio per competere nuovamente p e r la maglia tricolore. Seduti su di una panca, senza nessuno attor­ no, che di proposito Fausto allontanava chiunque tentas­ se di avvicinarsi. Sentiva la necessità di sfogarsi, di giu­ stificarsi. Mi ha parlato so­ prattutto a lungo, di Marina, della sua piccola che ha im­ parato a scrivere delle belle letterine. « Ora va in seconda elementare, s’è fatta grande, bisognerà studiare qualcosa per lei. Ognuno ha un desti­ no nella vita e non sempre tutto ciò che appare limpido è davvero chiaro o... vicever­ sa ». Coppi parlava quasi a monosillabi, staccando le fra­ si, così diverse l'una dall’al­ tra. La vecchia amicizia lo portava alla confidenza. E n o n sarà davvero il sotto­ scritto a tradire l’amicizia. Al disopra del cronista c’è l’uomo, il galantuomo. Ma più parlava ed insisteva sul­ la piena volontà di riuscire e di vincere ancora, e più com­ prendevo il suo dramma. TI film del quale egli stesso do­ veva pochi giorni dopo gira­ re sulla breve salita della « Cocchina ». Mai visto un Coppi così di­ sorientato, tra le ruote delle comparse e dei comprimari. Confuso nella gran massa. Ha resistito finché ha potuto, ma ha avuto paura di affron­ tare una volta di più il giu­ dizio della folla, ed ha prefe­ rito prendere la via più bre­ ve. Penso che quello del Giro del Lazio sia stato il giorno peggiore della sua vita. Gli auguro di cuore, di gran cuore, di cancellarlo presto, subito. Di tornare il Fausto sereno, sorridente, _______ . il grande Fausto d (1 e 1 Pordoi e dello fzoard. Guardi ancora lassù in alto. E’ solo di lassù che giunge il sereno, il vero az­ zurro dell’anima e del cuore.

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PAROLE CHIARE <11 Nicola Pavoni

Adesso che l’anno sociale sta per finire ho tanto bisogno di confidarmi con tutti i miei confratelli sacerdoti, con i dirigenti e con luti i ragazzi di pe­ riferia. Prima di tutto devo dare una bella notizia. Abbiamo superato i scssantamila atleti iscritti e il carlellinamento ancora non segna il passo. Mai come in quest’anno di lavoro il grafico della stati­ stica si era impennalo tanto aspramente. Mi permetto di presentare le statistiche di que­ sti ultimi quattro anni: anno 1951 : atleti anno 1952: atleti anno 1953: atleti anno 1954: atleti

cartellinati cartellinati cartellinati cartellinati

n. n. n. n.

32.000 35.000 43.000 60.000

A questi si au "giungano _ decine di migliaia di atleti che fanno solo attività presso le Federazioni del CONI, e altre diecine di migliaia che pur fa­ cendo attività attorno al campanile non curano il problema del carlellinamento. Come si vede nel Centro Sportivo Italiano c’è una forza espansiva prorompente. Dal settembre 1953 al settembre 1954 abbiamo organizzato e diretto cinque campi scuola nazionali dove circa 400 giovani dirigenti hanno approfon­ dito i motivi ideologici e organizzativi del nostro movimento. Il risultato di questi corsi chiedetelo ai giova­ ni che vi hanno partecipato. Le lettere che questi mi hanno scritto e mi scrivono continuamente con­ fermano che nella impostazione di detti corsi siamo sulla buona strada. Per ora il Corso deve tendere assolutamente a formare un’ossatura di alta spiri­ tualità e di profonde convinzioni ideologiche in mezzo ai nostri giovani dirigenti quasi tutti amma­ lati di empirismo sportivo. Non mi si dica che que­ sta impostazione non è necessaria dato che molti dirigenti vengono dalla GIAC. Non tutti vengono dalla GIAC e quelli che vengono dalla GIAC han­ no bisogno come gli altri. Ne fanno testimonio le lettere che mi scrivono molti ex delegati aspiranti. Se volete leggerle, venite nel mio studio. Moltissimi poi sono stati i raduni del Clero fatti nelle diocesi c nelle regioni d’Italia e sempre ho trovato grande comprensione e tanta maturità. Ci sarebbe di che rallegrarsi se insieme a queste note consolanti non ci fossero delle note estrema­ mente problematiche. Il contatto con la massa di atleti specie nei Campionati, ci ha convinto che la assistenza spirituale è ridotta ai minimi termini. Ci sono atleti che non conoscono il loro Assistente Ec­ clesiastico, altri lo conoscono di nome, pochi lo

sentono vivo, incisivo nella loro attività di atleti e nella loro vita spirituale. Voglio dire fraterna­ mente agli Assistenti una sola cosa: se crediamo di poter assolvere bene al nostro compito, attuiamo con costanza e dedizione la nostra missione, se no lasciamo il posto ad altri. Tutti hanno capito che lo sport è uno dei pochi mezzi a disposizione che ci sia rimasto in questa massacrante civiltà, per por­ tare Gesù alla massa delle anime periferiche che non sentono più il vivo pulsare del cuore della cit­ tà di Dio; dico, lutti perché sono ormai rari co­ loro che non avendo letto i discorsi del Santo Pa­ dre e non avendo profondamente compreso la tra­ gica situazione dell’apostolato odierno si attardano a sofisticare sulla opportunità di fare o no uno sport organizzato accontentandosi di esaurire la lo­ ro azione pastorale sui soliti dieci ragazzi di sa­ crestia. Molte sono le Unioni Sportive che lavorano senza tenere collegamenti con il Centro Nazionale, collegamenti utili a tutti perché l’azione sia uni­ taria e organica. Non si può scordare in questo ar­ ticolo la lettera circolare che Don Aldo Mauri As­ sistente Provinciale di Milano ha mandato a tutti gli assistenti delle Associazioni GIAC. Il caro con­ fratello richiama l’attenzione sul problema sporti­ vo « che interessa tanta parte della vita dei nostri ragazzi e può essere un valido strumento per av­ vicinare molte persone » e conclude dicendo : « vor­ rei perciò caldamente raccomandare a tutti di pren­ dere visione dei programmi del Centro Sportivo Italiano ». Sono parole che suonano rimprovero a tutti i dirigenti e sacerdoti che svolgono attività solo con le Federazioni senza pensare che esiste anche il Centro Sportivo voluto dal Santo Padre. Grazie d. Aldo e buon lavoro. A me fanno molto pensare quelle Unioni Spor­ tive che crescono all’ombra di una chiesa e che guardano al Centro Sportivo con fare sprezzante solo perché l’organismo cattolico non è capace di sborsare qualche sussidio come le Federazioni del CONI. Che dire poi di quelle nostre Unioni Spor­ tive che per ripicche personali e altre sciocchezze votano in sede provinciale o regionale liste comu­ niste? Si, anche questo abbiamo visto, amici miei. E sembra incredibile. E’ il solito male dei catto­ lici : la pluridirezionalità. Ogni testa una strada. Mentre gli altri sono unitissimi e si infiltrano sub­ dolamente e realizzano crudemente la dilatazione del loro regno di miserie spirituali. Ma c’è un problema ancora che è urgente pre­ sentare ai nostri sacerdoti e ai dirigenti delle

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Unioni Sportive: il problema degli accompagna­ tori. Dai Campionati Nazionali di Atletica ’53 a quelli di Nuoto ‘51 abbiamo fatto esperienze mol­ to amare. Abbiamo visto accompagnatori irrespon­ sabili che abbandonano i ragazzi in balìa di se stessi e lasciano ari essi libertà che vanno oltre qual­ siasi lecito umano: abbiamo poi visto gente che non ha capito nulla del C.S.l. e che per primi danno cattivo esempio ai nostri ragazzi. Potrei fa­ re nomi e citare fatti ma preferisco tacere. Dico solamente ai nostri dirigenti rii periferia se in co­ scienza stanno tranquilli di fronte a Dio e agli uomini quando affidano a certa gente le anime dei nostri ragazzi. -Amici miei, questo sport non può piacere a Gesù anche se i tecnici rimangono sbalorditi. Questo è uno sport inutile, deleterio, velenoso. Infine c’è il problema finanziario. Non sono pochi quelli che si ricordano del Centro Na­ zionale solo «piando c’è da ottenere un sussidio co­ me se il Centro fosse una banca o una cassa di ri­ sparmio o un ente di assistenza. E’ la malattia di noi italiani: il paternalismo.

Se molti conoscessero la reale situazione finan­ ziaria del Centro Sportivo Italiano non si per­ metterebbero mai di chiedere né tanto meno di fare la faccia nera «piando ricevono dei netti ri-

ss

[iiropei,, di atletica leggera 1934 MASCHILI

10”5 in. 100: FUTTERER (Germania) 20”9 in. 200: FUTTERER (Germania) 46”(i in. 400: IGNATJEV (URSS) 1’47” 1 in. 800: SZENTGAL1 (Ungheria) 3’43”8 in. 1500: BANNISTER (Inghilterra) 13’56”6 in. 5000: KUTS (URSS) 28’58” ni. 10000: ZATOPEK (Cecoslovacchia) 14”4 ni. 110 ost.: BULANCIK (URSS) 50”5 ni. 400 ost.: VLIN (URSS) 40”6 Staffetta 4 X 100: UNGHERIA 3’08”7 Staffetta 4 X 400: FRANCIA 2,02 Alto: NTLSSON (Svezia) 7,51 Lungo: FOLDSSV (Ungheria) 4,40 Asta: LANDSTROEM (Finlandia) 15,90 Triplo: SCERBAKOV (URSS) 17.20 Peso: SKOBIA (Cecloslovacchia) 53,44 Disco: CONSOLI NI (Italia) 63,34 Martello: KRIVONOSOV (URSS) 76,35 Giavellotto: SIDLO (Polonia) 8’49”6 3000 siepi: ROSZUNJOI (Ungheria) 2.24’51 ”6 Maratona: KARVONEN (Finlandia) 45’01 "8 Marcia km. 10: DOLEZAL (Cccosl.) 4.22’ il ”2 Marcia km. 50: UKHOV (URSS) p. 6752 Decathlon: KUZNKTSOV (URSS)

FEMMINILI ni. 100: TUROVA (URSS) ni. 200: 1TKINA (URSS) ni. 800: OTKALENKO (URSS) in. 80 ost.: GOLUBNICLAIA (URSS) Staffetta 4 X 100: URRS Alto: OPKINS (Inghilterra) Lungo: DESFORGES (G. B.) Peso: ZYBINA (URSS) Disco: PONOMARJEVA (URSS) Giavellotto: ZATOPKOVA (Cccoslov.) Pentathlon: C.JUDINA (URSS)

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Il”8 24”3 2’08"8 11” 45”8 1,67 6,04 15,65 48,02 52,91 p. 4526

liuti da qualche dirigente centrale. A me non pia­ ce la gente che piagnucola per avere un pallone o che t investe in inalo modo perché non hai rega­ lato una rete di pallavolo. A me piace la gente che sa farsi da sé. che sa trovare cioè la strada buona

per una impostazione organica e completa della propria unione sportiva. Noi siamo un organismo povero ma moderno e dinamico. Con le energie che abbiamo, dovremmo saper sfondare anche nel set­ tore finanziario. In un bilancio parrocchiale non possono man­ care pili le voci sport e attività giovanile se non si vuole che la Parrocchia si esaurisca in una cer­ chia stagnante di vecchie zitelle. Per concludere, un sincero richiamo alla CIAC. Noi siamo felici che la nostra storia sia legata in­ timamente alla storia del più grande organismo giovanile che oggi vive in Italia. Vorrei però fra­ ternamente dire ai dirigenti della GIAC che il Centro Sportivo ha bisogno di una più vasta c larga comprensione che vada da una assistenza spiri­ tuale a una collaborazione finanziaria. Solo così l’opera che la GIAC ha creato può essere funzio­ nale nei limiti e nei compiti che la GIAC ha inteso e intende «lare al Centro Sportivo Italiano. Nicola Pavoni

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[urauei„ del renio 1934 QUATTRO CON

1. U.R.S.S. (Krylja Sovetov), 6’25”4 - 2. Dani­ marca, 6’34”2 - 3. Cecoslovacchia, 6’38”3 - 4. Svezia, 6’39”7. DUE SENZA

1. DANIMARCA (Rosklinde Roklub), 6’59”2 - 2. U.R.S.S., 7’03”6 - 3. Inghilterra, 7’04”8 - 4. Belgio, 7’10”7. SINGOLO

1. COLOMB (Svizzera), 7’12”4 - 2. Kocera (Polonia), 7’18” - 3. Brtkutov (U.R.S.S.), 7’20’’l - 4. Butel (Francia), 7’31”6. DUE CON

1. SVIZZERA (Belvoir Ruder Club), 7’36”7 2. Francia, 7’40”3 - 3. Belglio, 7’43” - 4. Svezia, 7’43”2. QUATTRO SENZA

1. ITALIA (Moto Guzzi - Moioli, Zucchi, Car­ ri, Cantoni), 6’22”8 - 2. Inghilterra (Raf Rowing Club), (>’26”4 • 3. Svizzera (Ruder Club Thahvil), 6’28”3 - 4. Finlandia (Roddklubben Aeb), 6’32”9. DOPPIO

1 GERMANIA (R.G.M. R. V. Neptun Kon’ - Giessener Rg V. 1877), 6’37”2 - 2. Svizstanz zera, 6’37”3 - ». U.R.S.S., 6’42” - 4. Inghilteira, 6’45”2. OTTO 1 U.R.S.S. (Krylja Sovetov), 5’53”3 - 2. Da­ nimarca, 6’00”8 ■ 3. Jugoslavia, 6’02”6 - 4. Cecoslovacchia, 6’03”4.


Dilettantismo di Stato <11 Filippo

I recenti risultati degli « europei » di atle­ tica leggera hanno rimesso su tappeto una grossa questione : quella del « dilettantismo di stato ». Su questo argomento alcuni mesi fa il signor Avery Brundage, Presidente del CIO, si espresse in termini sfavorevoli, ma in una successiva riunione del CIO tenutasi ad Atene ogni decisione in merito venne riman­ data per dare modo a tutti coloro che saran­ no chiamati a dare un giudizio di approfon­ dire il problema. In verità, non c’è molto da approfondire; fra il dilettantismo puro e il dilettantismo di stato adottato dai Paesi comunisti esiste una enorme differenza e se il CIO ha preso tempo per decidere lo ha fatto non tanto per svisce­ rare il problema in tutti i suoi aspetti quanto per vagliare con la massima attenzione le conseguenze di un provvedimento che ponesse il dilettantismo di stato « fuori concorso » pei* le Olimpiadi. Che cos’è il dilettantismo di stato? Si trat­ ta di una formula escogitata dalla Russia in base alla quale lo Stato assume in proprio la preparazione degli atleti. Costoro siano essi impiegati, operai, professionisti vengono di­ staccati dalle fabbriche, dagli istituti, dallo esercito dai quali sono regolarmente pagati per dedicarsi completamente allo sport nel quale eccellono. Con tale sistema gli atleti sovietici — come pure quelli dei Paesi che si sono uniformati al « dilettantismo di stato » — possono dedi­ carsi completamente allo sport senza quelle limitazioni di tempo che rendono difficile e incompleta la preparazione degli atleti dilet­ tanti del mondo occidentale. Si dirà a questo proposito che la formula del dilettantismo puro non è stata rispettata da altre Nazioni che, poste di fronte alle esi­ genze della « specializzazione », hanno adotta­ to in taluni casi il dilettantismo marron; ma mentre nei Paesi occidentali la formula del mancato guadagno e del rimborso spese è ap­ plicata saltuariamente e in scala ridotta (tanto

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è vero che ogni qual volta ci si deve prepa­ rare per le Olimpiadi si deve sempre affron­ tare il grosso problema degli allenamenti col­ legiali, della messa a punto degli atleti) in Russia il dilettantismo di stato, avendo elimi­ nato tutti i problemi che affliggono il dilet­ tantismo puro e quello marron, può tranquil­ lamente, coscienziosamente e comodamente preparare gli atleti fino alla vigilia delle gran­ di competizioni internazionali. Si dice che in Russia non esiste professio­ nismo; sarebbe più esatto dire che non esiste il libero professionista sportivo come esiste in­ vece nel mondo democratico limitatamente ad alcuni sport che godono i favori della mas­ sa. Esiste invece il « professionista statale » a tanto al mese, l’impiegato dello sport il quale non ha altra preoccupazione che quella di allenarsi, prepararsi meticolosamente per raggiungere le più alte vette della specializ­ zazione. E’ ben vero che il governo russo dà allo sport oltre 5000 miliardi annui; è ben vero che gli impianti sportivi abbondano e che la cer­ nita degli elementi migliori fra la massa enor­ me di praticanti è facile e sollecita; ma tutte le provvidenze emanate per lo sport non avreb­ bero potuto dare frutti così abbondanti ed ec­ cezionali senza la formula del dilettantismo di stato che, come abbiamo detto, consente all’atleta quella preparazione che è indispen­ sabile per conseguire risultati di rilievo. Facciamo qualche esempio: a Roma ai campionati del mondo di ginnastica i russi* hanno trionfato sia in campo maschile che in quello femminile tanto nella gara a squadre che in quella individuale. Nella graduatoria dei valori mondiali maschili i russi figurano ai primi sette posti con Mouratov, Tchoukarine, Chaguinjane, Chakhline, Azaryne, Vostrikov e Korollov. Che si tratti di atleti di eccezionale classe e di eccezionali mezzi nes­ suno che sia in buona fede può metterlo in dubbio; ma la classe e i mezzi non basterebbero se ad essi non si accompagnasse la possibilità

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di prepararsi, di assoggettarsi, ad un allena­ mento metodico, minuzioso, continuo. Ha avuto questa possibilità Guido Figone, campione d’Italia? No certo. Le sue occupa­ zioni non gli hanno consentito di « vivere >< in palestra come hanno potuto fare invece i sovietici; e questo difetto di preparazione si è riscontrato anche negli altri azzurri e lo si è notato in modo particolare nei giovani che avrebbero potuto fare molto di più se avessero avuto più tempo a disposizione per allenarsi. Il dilettantismo di stato consente dunque all’atleta di dedicarsi completamente e tran­ quillamente alla specializzazione: ed è così che il russo Ukhov ha potuto trionfare agli europei di atletica leggera nella gara dei 50 km. di marcia che vide il campione olimpio­ nico Dordoni costretto al ritiro per un violen­ to attacco di fegatoMa non è da oggi che Dordoni soffre di fegato: non lo si poteva in qualche modo cu­ rare? Il nostro azzurro lavora a Milano in una industria di metano e tutti i giorni egli parte da Piacenza ove abita per portarsi a Milano per guadagnarsi da vivere; e tutte le sere compie il percorso inverso per tornarsene a casa. Inutile dire che il tempo che Dordoni ha avuto a disposizione per prepararsi per gli « europei » è stato assai limitato e quasi insi­ gnificante rispetto a quello di Ukhov, il gran­ de trionfatore di Berna. 1 giochi quadriennali, i campionati del mondo e quelli europei diventano sempre più impegnativi e le vittorie arridono agli atleti che alla classe e ai mezzi fisici accoppiano una preparazione meticolosa. Non ci si specializ­ za, non si battono primati del mondo ed eu­ ropei senza dedicarsi anima e corpo allo sport preferito. Questa è la grande verità che i dirigenti dello sport moderno non possono assolutamente ignorare. E allora essi dovranno porsi la seguente domanda: si deve o non si deve più accettare la formula del dilettantismo pu­ ro in un « momento » in cui l’atletismo mon­ diale deve compiere sforzi prodigiosi per rag­ giungere limiti e misure eccezionali? I princìpi che informano le Olimpiadi so­ no una grande e nobile cosa; ma nulla vi è di eterno a questo mondo: tutto si evolve, si perfeziona, si aggiorna. Comunque, crediamo che i dirigenti del CIO debbano mettersi una

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mano sulla coscienza e codificare con la mas­ sima lealtà e sincerità. Non giova nascondere la testa per non vedere: lo sport attende dai massimi esponenti del CIO decisioni chiare che non consentano equivoci. I quali creano uno stato di disparità assolutamente da evi­ tare se non si vuole che le Olimpiadi decada­ no e siano disertate dalle nazioni che non possono adottare i sistemi in auge nei « colleges » americani e nelle democrazie popolari progressive. Attendiamo dunque le decisioni del CIO e nel frattempo cerchiamo di renderci conto della situazione. Se si guarda obbiettivamente nella attuale situazione dello sport italiano ci si accorge che la nostra crisi dipende in gran parte e dai mezzi che difettano e dalle difficoltà che si incontrano per una prepara­ zione accurata e metodica degli azzurri. Un po’ di dilettantismo di stato ci farebbe assai comodo. Filippo lluzi

I CAMPIONI EUROPEI DI NUOTO GARE MASCHILI Nyeki (Ungheria) 57"8 4'38”8 Csordas (Ungheria) 18’57”8 Csordas (Ungheria) record campionati 1’05" 1 in. 100 dorso Bozon (Francia) record campionati 2’40"9 ni. 200 rana Boydinger (Gemi. Est) primo record c. 2’32”2 in. 200 farf. Tunipek (Ungheria) record campionati stali’. 4 x 100 s.I. Ungheria (Till, Dooniotor, 8’47”8 Rada, Nyeki) record campionati p. 153,25 tulli tranip. ni. 3 Brener (URSS) p. 144,01 tuffi piati, ni. 10 Brener (URSS) 100 s. 1. 400 s. 1. in. 1500 s. 1. ni. ni.

GARE FEMMINILI l’05”8 Szoke (Ungheria) record campionati Sebo (Ungheria) 5’14”4 in. 400 s.I. Wielenia (Olanda) l’13”2 ni. 100 dorso record campionati in. 200 rana Mappe (Germania Ovest) 2’54"9 record campionati 100 farf. in. Langenau (Gemi. Est) l’lC”6 primo record c. e primato mondiale Ungheria (Cyenge, Sebo, staff. 4 x 100 s.I. 4’30”6 Temes, Szokc) record campionati p. 129,45 tuffi trainp. ni. 3 Cjuniiclieva (URSS) p. 79,8fi tuffi piatt. ni. 10 Karakachjanz (URSS) PALLANUOTO: 1. Ungheria ni.

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100 s.I.

VITTORIE PER NAZIONI Ungheria (numero di titoli) U.R.S.S. Germania Est Francia, Olanda e Germania O.

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Ili un iiiìii'h liiiiiiiiln

illtì defili atei,, CAMOGLI, 30 agosto.

Un mare senza una increspatura e tanto limpido che pareva di potervi diffondere lo sguardo fino ai più profondi recessi si era preparato ieri per ac­ cogliere il « Cristo degli abissi », nella poetica baia di S. Fruttuoso, a cospetto delle tombe dei Doria. Mai il piccolo golfo ha visto tante barche, e moto­ scafi c battelli su cui la gente si affollava in modo inverosimile, convenuta da ogni parte per assistere al rito. Da terra, migliaia di persone si assiepavano lungo le « fasce » e sulle rocce calanti a picco nel mare. Al largo sostavano le navi da guerra, il cacciatorpediniere « Sagittario ». i dragamine « Daino » e « Faggio ». Alle 11 il «Cristo itegli abissi» in mezzo alla moltitudine di imbarcazioni, con le braccia levate in alto di benedire e di proteggere, stava ancora alto sull’acqua, sospeso ad un grande ponte-gru. L’enorme basamento del peso di 80 tonnellate che assicurerà per sempre la sacra immagine al fondo, era ricoperto di ghirlande d’alloro c di fiori. Sul pontone, a torso nudo passeggiava Duilio Mercante, irrequieto, spaesato in mezzo alla folla, alle auto­ rità radunate su di una chiatta ove era stato eretto un altare da campo. Mercante, l’istruttore dei cac­ ciatori sottomarini e dei sommozzatori, era im­ paziente di tuffarsi, di andare a portare sott’acqua il primo omaggio alla statua del Cristo. L’idea di una effige di Gesù sorgente sul fondo del mare, a protezione di tutti coloro che traggo­ no dal mare ragione di vita, o di studio, o che vi scendono per spirito agonistico e passione d’av­ ventura, è stata di Duilio Mercante. Il 21 settembre del 1947 a poche centinaia di metro da Capo Croce, risalendo alla superficie dopo una. delle sue audaci immersioni ad oltre 40 metri di profondità, Dario Gonzatti, uno dei pionieri dello sport subacqueo, era stato fulminato da un’embolia. Aveva 24 anni ed era il più caro amico di Mercante. Due giorni dopo, al funerale, Duilio seguì per un poco il feretro, con il cuore gonfio di dolore;

poi, ad un tratto, non ne potè più e scappò, corse a casa, prese pinne e occhiali e se ne andò a San Fruttuoso, si tuffò in acqua, discese dove Dario aveva trovato la morte. Solo laggiù gli pareva di poter ritrovare l’amico scomparso, e fu laggiù che sorse in Mercante l’idea di un’immagine divina po­ sta a protezione di coloro che affrontano il mare, come sulle vette sorgono i Crocefissi piantati dai rocciatori. Ma dovette passare del tempo, prima che il vec­ chio subacqueo si decidesse a comunicare agli ami­ ci la sua idea. In un attimo ne furono tutti affa­ scinati. La voce si diffuse, giunse al Centro Spor­ tivo Italiano, dilagò oltre confine. Fu un coro una­ nime di consensi entusiasti. Da ogni parte del mon­ do cominciarono a affluire le offerte in denaro e in bronzo. Il Pontefice inviò un medaglione, ora saidato al basamento della statua; una madre che aveva perduto il figlio spedì un vaglia di mille lire che non aveva potuto far avere al suo ragazzo ca­ duto in mare; altre, madri di caduti inviarono le medaglie dei loro cari scomparsi: vennero le offer­ te della nostra marina e delle marine militari e

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mercantili di molti Paesi: eliche strappate a navi affondale, medaglie di olimpionici, targhe offerte da enti ed associazioni sportive. Uno scultore geno­ vese, Guido Galletti, modellò la statua come l’aveva immaginata Duilio Marcante, con le braccia levate in un gesto di benedizione.

pellano militare, è stato letto un messaggio del Car­ dinale Siri. Arcivescovo di Genova, un messaggio in cui si riassume tutto il significato religioso e umano della iniziativa. II « grembo del mare, rima­ sto fino al nostro secolo pressoché inviolato c ter­ ribile, si sta aprendo fedele agli uomini... 11 grem­ bo del mare, fatto dal Signore mirabilmente ricco c bello, fedele c paziente scrigno di inesauribili ri­ sorse, si apre al lavoro ed alla vita, non meno che all’ardimento... Dove cominciano a scendere gli uomini, finora soltanto pionieri di nuove vie, scotide oggi il loro Redentore e Signore ». Dopo la lettura del messaggio suona una trom­ ba. E’ il momento culminante della cerimonia: mentre una voce commossa recita la preghiera del marinaio, mentre il picchetto presenta le armi e la banda della marina intona in sordina l’inno di Mameli, il Cristo scende lentamente nelle acque. Duilio Marcante si tuffa silenziosamente per primo. Le mani levate del Cristo scompaiono sott’acqua. Il sindaco di Camogli getta nel piccolo gorgo tuia corona di alloro, il parroco di San Fruttuoso bene­ dice le acque. Scoppia l’urlo delle sirene. Venti sommozzatori, marinai, carabinieri, vigili del fuo­ co, si tuffano insieme sollevando le pinne come delfini. Li seguono decine e decine di pescatori subacquei, tra cui non poche donne. Vanno verso il fondo, a gran colpi di gambe c di braccia. Nel­ l’acqua limpidissima i loro movimenti si possono distintamente seguire attorno alla statua che ormai si è posata, per sempre, sul piedistallo di roccia e cemento.

Poi si cercò il punto in cui la statua doveva es­ sere immersa. E fu scelta la « Calanco » di Capo Croce, una piccola insenatura nella baia di S. Frut­ tuoso. dove l’acqua è straordinariamente limpida, al riparo dalle correnti, dove comincia il mare aperto e i marinai partiti da Genova volgono l’ul­ timo sguardo alla loro casa. Si è giunti così al rito di ieri, alla cerimonia suggestiva e commovente della immersione. Vi ha presenziato, con autorità militari, civili e religiose, l’ainm. De Pace, comandante del dipartimento Alto Tirreno, che domenica scorsa, alla presenza del Mi­ nistro della Difesa, on. Taviani, aveva ricevuto sim­ bolicamente in consegna la statua del Presidente del Comitato promotore dell’iniziativa, dott. Costa, del C.S.I. Ma ieri, anche se c’erano le navi da guerra, e il picchetto d’onore dei marinai, l’atmo­ sfera non era quella austera delle cerimonie mi­ litari, ma piutttosto quella di una festa tra i nuo­ vi amici del mare: era la festa di tutti i «subac­ quei » che approntavano febbrilmente su ogni bar­ ca i loro strumenti, le pinne, la maschera, l’ossi­ geno, per essere pronti a tuffarsi in acqua a ren­ dere omaggio alla sacra statua. Dopo la Messa al campo, celebrata da un cap-

DI CICLISMO 1054 CATEGORIA

VINCITORE

SECONDO

T R

S Professionisti Dilettanti

D

A

GAUL (Lussemburgo) SCHAER (Svizzera) ANDRESEN (Danimarca) VAN dei- KAMI’ (Olanda)

BOBET (Francia) VAN CAUTER (Belgio)

P

A

I

S

T

A

VAN VLIET (Olanda) TRESSIDER (Australia)

Velocità profess. Velocità dilettanti Inseguirci, profess. Inseguirci, dilett.

PEACOCH (G. B.) MESSINA (ITALIA)

Mezzofondo

VERSCHUEREN (Belgio) PRONE (Olanda)

HARRIS (G. B.)

FAGGIN (ITALIA)

TERZO

KOBLET (Svizzera) BROTHERTON (G. B.)

BACCHI (ITALIA) GAIGNARD (Francia) GILLEN (Lussemburgo)

SHEIL (G. B.) BUNKER (G. B.)

Gli altri azzurri hanno ottenuto i seguenti risultati: strada professionisti: Gismondi 4., Coppi 6., Foniara 10., Carrea 11.; ritirati: Buratti, Minardi, Coletto, Monti. — Strada dilettanti: Maule 7., Fabbri 8., Boni 12., Moser 23., Chiarlone 23.; ritirato Ranucci — Velocità professionisti: Maspes eliminato ottavi di finale (Lognay); Ghella eliminato quarti di finale (Harris). — Velocità dilettanti: Pinarello 4., Pesenti eliminato ottavi di finale da Peacock; Ogna eliminato ottavi di finale da Vargachkinew. — Inse­ guimento professionisti: Bevilacqua non ammesso ai quarti di finale. — Inseguimento dilettanti: Campa­ na eliminato quarti di finale (Van Heusden). — Mezzofondo: Martino 8.

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Menino di un ìnuiPTO

/ /

in GGRmnnm 0 in swizzeno <11 Natale Bertoeco

Le due giornate di Solingeii*«« ^9

Gioia di Eouison Per sette ore cupe e piovigginose di ben poco interesse, vuote di tecnica co­ me di passione, trenta minuti incande­ scenti di batticuore e unti infinita de­ lusione che lascia l’amaro in bocca, un amaro che non vogliamo mandare giù e che scomparirà solo con il tempo. Come ieri, peggio di ieri, su questo tracciato del Klingen Ring. Peggio di ieri che oggi lo sconfitto, voi lo sapete, non è il dilettante Tizio o Caio, il buon Fabbri come il bizzarro e sempliciotto Moser, il forte Ranuccio, lo spaccapedali Manie, quelli, insomma, che ieri ci han­ no fatto soffrire in quanto tutti sanno come i dilettanti italiani da anni, ormai, da sempre, si può dire, sono i migliori per qualità e per quantità fra gli stra­ disti europei e quelli mondiali.

La sconfitta di oggi è di Fausto Cop­ pi, il vincitore del titolo mondiale dello scorso anno l’atleta che per mille e una ragione aveva interesse, e, vorrei dire, necessità di rivincere. E tutti ne conoscete bene le ragioni per il molto inchiostro e le infinite co­ lonne consumate in questi ultimi mesi. Del resto se Coppi tenesse a questa /tro­ va, al secondo titolo più di quanto la maglia iridata frutti, lo dice il punti­ glio con il quale ha svolto la sua pre­ parazione accurata e minuziosa. Louison Bobet si è al lontanato da po­ co, vorrei dire che si è allontanato ap­ pena ora dal circuito e la stessa mac­ china del Presidente delTU.C.I-, che l’ha portato i<n piedi come un trionfatore a compiere un mezzo giro sul circuito per raccogliere l’entusiasmo e l’applauso del­ la folla, lo sta portando ora in alber­ go. Alto sull'enorme vettura, con il golf blu pesante filettato coi colori nazionali di Francia, l'enorme fascio di gladioli nelle braccia e l’enorme fascia, che. i tedeschi sogliono offrire ai vincitori del­ le prove internazionali, a tracolla. Lottison Bobet sorride raggiante. Un colpo

doppio conte quest’anno e così notevole, enorme, non lo sperava neppur lui. an­ che se per il campionato si era prepa­ rato a puntino. Perché non dire con as­ soluta schiettezza che anche senza la ca­ duta che ha atterrato Coppi al penulti­ mo giro, quando oramai la selezione si era verificala automaticamente — una caduta che ha scaraventato il nostro ani­ mo e quello di lutti gli italiani presenti in quest’angolo grigio della Remania nell’abisso della tristezza — Fausto non avrebbe egualmente vinto? « Il Coppi di Solingen non ha niente a che vedere con quello di Lugano », ha detto Gaston Bénac, decano del gior­ nalismo sportivo di Francia. Il Coppi, di Lugano era un Coppi sfolgorante, il grande Coppi: quello d'oggi, invece, era stranamente nervoso e impacciato, incer­ to. Di sicuro non ha mai visto un Coppi così! E non ha torto il grande collega

Sorriso da apoteosi di Louison Bobet.

di Francia, questo?

Perché

non

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Al contrario. Louison è stato la copia conforme, in tutto uguale, nella classe, nel rendimento, nell’intelligenza di gara, del Louison dell’ultimo Giro di Francia. Se così non fosse stato, non avrebbe potuto vincere e terminare superbamen­ te questa gara in linea senza dubbio la più bella e la più dura della sua car­ riera. Di qui la sua immensa gioia.

Il sacrificato Gismondi ”Gli avessero consentito di fare la sua corsa, Gismondi, con novanta probabili­ tà su cento, sarebbe il nuovo campione del mondo, anziché Louison Bobet !...”. Questo mi ha detto stamane il soigneur di Farnajo. E poiché ai francesi, come del resto a noi, piace polemizzare, lo scaltro maestro del forte corridore non si è limitato a tale affermazione atomi­ ca, ma ha voluto illustrare la sua tesi.

”Foi ricorderete come a quattro giri dalla fine Farnajo e Gismondi, lasciati Nolten e Fan Breenen, e poco dopo Monti, anche questi sacrificato alla man­ cata nuova gloria di Coppi, avessero al passaggio davanti alle tribune qualcosa come più di due minuti. Dietro, gli astri del firmamento ciclistico non si decide­ vano ancora ad entrare in azione. Più volte Farnajo ha invitato Gismondi ad andare al comando, a dargli una mano ma questi ha sempre rifiutato e in ulti­ mo gli ha detto chiaramente che tali erano gli ordini ricevuti. Ora invece, se il gregario di Fausto Coppi avesse ac­ consentito, i due minuti di vantaggio sa­ rebbero ben presto salili a tre o a quat­ tro. e assai difficilmente i due sarebbero stati ripresi. In volata l’italiano avrebbe di certo battuto chiaramente Farnajo, anzi lo avrebbe staccato prima ancora del traguardo, come del resto ha fatto”. E' un ragionamento chiaro, posato e possibile, un ragionamento che non fa una grinza. E non è soltanto il soigneur di Farnajo a fare questa considerazio­ ne. Un discorso del genere lo ha anche fatto Bobet.

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quasi non bastasse lo spirito in subbu­ glio per il nuovo... abbinamento colla signora Locateli!, che. a quanto mi pare di aver visto, non è idilliaco e non fila sul velluto come si dice... — ho timore che il trauma alla testa causatogli dal­ l’ultima caduta non gli consenta più di ora innanzi, l'uso di qualsiasi eccitante, sia pure di modesta graduazione, come la simpamina. La qual cosa, del resto, gli hanno suggerito anche i suoi medici. Di conseguenza, nelle borracce de! cam­ pione non vi era ieri che acqua di fente. e i succhi di frutta per l’alimenta­ zione liquida, l’unica possibile sull’inpervio tracciato del Klingen Ring. Sta di fatto ancora che mentre la squadra italiana, nessuno escluso, ha pre­ parato colla sua tattica generosa e disci­ plinata il trampolino di lancio per il grande volo dell'aquilotto, secondo il piano prestabilito, proprio questi, pro­ prio l’aquilotto, ha mostrato di avere improvvisamente le ali mozzale. La slit­ tata sul fondo valle ha compitilo il resto dell'opera. Ila stroncato il morale del nostro campionissimo, che già sentiva delle gambe la pesantezza e la durezza della prova.

Mf»U 1 Michele Gismondi è stato il migliore azzurro, in senso assoluto del campio­ nato mondiale su strada a Solingen. Gismondi ha perduto la più preziosa occasione della sua vita di vestire la maglia iridata. Sarebbe bastato dargli ” via libera!...”.

”A tre giri dalla fine — ha detto il nuovo campione del mondo — mi sono convinto di non avere a fianco un gran­ dissimo Coppi, mi sono soprattutto con­ vinto che di certo egli non mi avrebbe staccato. Forse Coppi, senza cattiveria senza accorgersene, ha sacrificato Gismon­ di e l’intera squadra italiana”. E anche questo è vero, è esatto. Ma non era possibile non usare, almeno per i tre quarti di gara, una tattica diversa da quella svolta. Nessuno conosceva l’attuale rendimen­ to fisico di Coppi. Sulla classe, nessun dubbio, d’accordo, ma la caduta recen te ha senz’altro lascialo in lui delle tracce. Per la prima volta in una compe­ tizione tanto severa e impegnativa, co­ me quella del campionato del mondo, il grande atleta non ha voluto ricorrere ad alcun surrogato, ad alcun stimolante: in quanto ben sa come l’assimilazione di questi sia possibile solo se le condi­ zioni fisiche sono eccellenti. In una pa­ rola, il corpo deve essere predisposto al­ la supereccilazionc. E Coppi invece —

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Bobet deve essersi ben accorto di tilt to ciò. se non ha avuto tentennamenti ncll’affermare come a tre giri dalla fine egli avesse la matematica certezza di giungere con Coppi al traguardo. Il che vuole anche dire che il simpatico Lottison era ormai sicuro di vincere, in (pian­ to sa di essere più veloce del nostro cupittato degli azzurri. A mio parere, l’unico torto di Binda è quello di non aver pensato a una se­ conda soluzione, di forza e di fortuna, oltre a la gran carta Coppi. Avrebbe do­ vuto, il commissario tecnico, tener pron­ ta un’altra briscola valida per abbattere la coalizione avversaria. E la briscola validissima poteva e doveva essere per l’appunto, Michele Gismondi, assai più grande come atleta di quanto non dica la modesta sua stagione di quest’anno E’ ormai tempo che questo ragazzo ab­ bia via libera nella carriera, è ormai tempo che egli possa dimostrare il suo effettivo valore, la sua classe che è certo grande e inconfondibile, credetelo, se ieri sul Klingen Ring è stato nettamen­ te il migliore degli italiani. Coppi ben compreso, s’intende. E lutto ciò su un percorso dove solo la potenza atletica, il valore intrinseco, di un Bobel eccezio­ nale ha potuto prevalere. Il Bobet del Klingen Ring è il miglior Bobet che io abbia mai visto e cono­ sciuto. Migliore forse ancora dello stes­ so Bobet del Tour. Egli si era prefisso nel programma di questo anno, due ec­ cezionali imprese: il Tour de Franco e il campionato del mondo. Per raggiunge­ re questi traguardi, si è sottoposto a una preparazione, colma di sacrifici e di ri­

nunce, ben comprese le non indifferenti rinunce a milioni di franchi in quanto anche dopo il Tour, Bobet ha accettato solo pochi contratti, poiché sapeva che andando bene le faccende a Solingen, avrebbe potuto recuperare cogli interessi quanto aveva perso!

Mentre dei nostri dilettanti si deve di­ re che sono giunti alla prova mondiale quest'aneto troppo provati da una prepa­ razione dura, in surmenage, per espri­ mermi con un termine tecnico e. ben noto agli sportivi — tanto vero che sono crollati negli ultimi due giri, perdendo minuti e minuti, e Fabbri e Manìe si sono salvati dal marasma proprio perché avevano prudenza nel dispendio delle forze, — i professionisti non mi sembra abbiano compiuto errori tecnici. Molta gente di valore: Kubler. Dupont, Bernard Gauthier, Nolten, Fan Breenen. Pankoke, Graf. il vecchio Schotte e tanti altri, belgi, olandesi, tedeschi e svizzeri, sono scomparsi assai prima dei nostri. In fondo, su un per­ corso simile non si può pretendere che otto corridori su otto trovino il giusto ritmo, la miglior pedalata. Coletto, Bu­ ratti e Minardi, ad esempio, hanno fatto assai poco, mentre Fornara è quinto in condizioni migliori degli altri al traguar­ do. Carrea è stato sacrificato fino allo spasimo dalle intenzioni di Coppi. Non rimangano perciò che Gismondi e Mon­ ti. Di Gismondi ho giù detto. Devo dire ancora qualche cosa del nostro ragazze di Albano. Monti è stato di una genero­ sità senza pari, tanto generoso da rispon­ dere a una chiamata di Coppi già al pri­ mo giro, per andare a rincorrere il pri­ mo dei fuggitivi. In seguito Monti ha

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Il belga Pan Cauter duro atleta fiammingo campione dilettanti 195-1.


dovuto tamponare la fuga di Nolten e rii Fan Breonen, ed è logico che si sia spremuto, pur non comparendo troppo spesso al comando della pattuglia di testa.

Credere ai giovani Con una tattica di gara più tranquilla, più riposante, Monti avrebbe potuto giungere con i primi al traguardo. Sta di fatto, però, che egli e Gismondi sono senz’altro, in senso assoluto, i due mi­ gliori corridori italiani della nuova ge­ nerazione. Che altro da dire sulle due sfortunate giornate di Solingen? (Jn ricordo che difficilmente potremo cancellare presto. Per i dilettanti c’è comunque da spera­ re, in quanto non manca la quantità e la qualità. Tutti i nostri avversari sono i primi ad essere convinti che il bersa­ glio ili Solingeei è stato sbagliato pei un semplice errore tattico di impostazio­ ne e anche per il colpo di testa di qual­

cuno degli azzurri. Fra i professionisti invece, è bene decidersi a fare il grande passo. A dimenticare, o quanto meno a non valorizzare eccessivamente, gli astri che fin qui hanno inchiodato il nostro ciclismo alle loro volceità. per dedicare le "attenzioni" il rispetto la considerazio­ ne ai giovani. E giovani non ne manca­ no: Gismondi, Monti. Buratti. Colono Defilippis, Conterno, sono ragazzi che se non valgono giù i grandi nomi del passato, dònno garanzia di continuità al nostro ciclismo. Perché dunque non cre­ derci? Tutte queste riflessioni, questi pensie­ ri mi tornano alla mente mentre filo veloce sulle autostrade della Germania, diretto tei Svizzera, a Berna, per i cam­ pionati europei di atletica leggera. Chis­ sà lo spirito non riesca a disintossicarsi allo spettacolo eccezionale dei grandi astri dell'atletica leggera mondiale impe­ gnati nei titoli continentali. Fi sono ga­ re che valgono davvero delle Olimpiadi.

• •• e le cinque <li Berna La prima cornetta della banda muni­ cipale di Berna, infiocchettata ed auste­ ra coi suoi alamari bianchi e argento sulla nera divisa e il pennacchio bianco anche questo sul classico chepì, annun­ cia con tre squilli di tromba l’ingresso in campo delle rappresentative delle ventano Nazioni partecipanti ci quarti campionati di Europa, alle 15.30 spaccate. Nel Paese dei cronometri, i ritardi so­ no inconcepibili, piova o non piova: e purtroppo piove in continuità dalFalba di stamane e chissà quando smetterà.

La sfilata delle squadre avviene se­ condo l'ordine alfabetico in lingua francese, sicché dopo gl’inglesi sfilano i cugini irlandesi e gl’islandesi ; quin di gli azzurri. Il nostro alfiere è il più giovane della pattuglia, il saltatore Bravi, un tantino emozionato e impet­ tito nel sorreggere il fiammante trico­ lore Cerimonia breve, come brevissimi i discorsi: il saluto del presidente della Federazione internazionale di atletica lord Burghley, che fu campione olini pitonico dei 400 metri ad ostacoli ad Amsterdam nel 1928. Quindi l’apertu­ ra ufficiale dei Giochi pronunciata dal Presidente della Confederazione elve­ tica, il consigliere federale Rodolfo Rubattel. Quindi ancora un giro d'onore delle squadre e. dopo, un veloce riassetto del campo. Al posto del palchetto d’onore, la pedonino per la proclamazione dei vincitori, adornata — novità gentile -di rossi geriteli. Dalle pedane di lancio vengono tolti i grossi telefoni coi qua-

li si è cercato di salvare dalla pioggia • gl’impianti più delicati. Ma si può ben comprendere quale sia la condizione delle piste per i contisti che vengono chiamati per primi a gareggiare.

Se non piovesse, il tempo sarebbe ideale per i maratoneti, i quali inizia­ no la loro tremenda galoppata di km. 42,125, giusto alle 16,35, e sono essi, in ventidue. ad aprire il giro delle attese prove degli europei. Cinque mietuti do­ po. contemporaneamente, scendono in pista i velocisti per le batterie, le sailatrici in alto ed i saltatori di triplo per le qualificazioni. L’assicella delTu allo-» femminile parte da 1,50! In nessuna di queste quattro gare c’è un solo azzurro a rappresentare l’Ita­ lia. perché troppo modesti sono stati i risultati stagionali nelle specialità stes­ se da parte dei nostri atleti migliori. Sangerniano avrebbe dovuto partecipare ai 100 ni. ma Obertveger ha preferito tenerlo riservato per la staffetta. Del resto non vi sarebbe stata la possibi­ lità di un’affermazione. Nessun interes­ se diretto perciò all’infuori di ciò che generano i risultati tecnici che risento­ no senz’altro della pesantezza del terrene

Il clou della prima giornata: i 10 mi­ la metri! La pista è rischiarata, ma non troppo, e non a luce diffusa, da due potenti gruppi di proiettori che ne uluminano tuttavia solo ima parte. Il formidabile Zatopek l’uomo caval­ lo, e davvero il suo ritmo sembra quel­ lo di un possente puledro, non tollera che uno solo degli avversari prenda il comando della grande prova di chiù-

stira, quella dei diecimila metri: già al colpo di pistola. Zatopek chiede appe­ na il tempo di districarsi dal groviglio dei trenta concorrenti (ci sono, tra que­ sti, i più forti fondisti del mondo in seri so assoluto ) per balzare in testa già a metà del primo giro, a un ritmo che si e -no ai nostri sarebbe consentito per compiere ottocento o mille metri. Come a Bruxelles su cinquemila metri, si ebbe il duello fra Zatopek e lleijf, al Neufcld si accende, in questa serata fi­ nalmente meno triste e. risparmiata do­ po tante ore anche dalla pioggia, una lotta spasmodica tra il più forte atleta di tutti i tempi e l'idolo dei tedeschi: Schade. tra i quali si inserisce in un primo momento l’ungherese Kovacs. Giù al primo chilometro i tre sono nettamente a! comando, avvantaggiati sugli altri. Ma già al primo chilometro la maglia rossa del cecoslovacco fende la fascia inera della pista girando sul piede costante di un l’l]”-l’10” al giro. Poiché la pista misura esattamente 400 metri. Zatopek Sta sta marciando a una media inferiore ai 3" 3‘ al chilometro. Uno spettacolo, credetelo. una cosa sbalorditiva. Kovacs, che a Bruxelles aveva uniiliuto l’eccezionale campione segnando sui 10 Km. 29 09'9 29'09 ”9, 10. è surclassato dalla prodezza odierna del cecoslovac­ co, il quale termina la prova, come ho detto, tutt’altro che stanco. Al militare che gli corre incontro per coprirlo con qualcosa di pesante. Zatopek con cor­ tesia alza la mano, respingendolo. Va a sedersi su una panca e accetta tranquil­ lo, infilandosi la tuta, l’assalto dei fo­ tografi. Gli altri, invece, sono sfiniti.

Gli ottocentisti avevano appena ter­ minato la loro fatica, quando l’alto­ parlante, che via via comunicava le po­ sizioni dei maratoneti, annunciava or­ mai prossimo l'arrivo degli eccezionali

fondisti. ’’E’ in lesta — così dice almeno l’al­ toparlante — il piccolo russo Filin”. Ed infatti il maratoneta entra in pista con un vantaggio di una ventina di metri sul finlandese Karvonen. Ma i maratoneti hanno terminato troppo jn fretta. Gli organizzatori avrebbero in­ fatti dovuto provvedere in precedenza a segnalare la pista recintandola in mo­ do diverso, tracciando cioè presso la staccionata una corsia così da comple­ tare l'esatta misura di 42 km. e 125 me. tri. Il sovietico, invece, entrando in pi­ sta, non trovava la nuova linea di de­ marcazione e perciò percorreva nor­ malmente un tratto del rettilineo di arrivo. Veniva richiamato, ma nel mo­ mento in cui egli stava per immettersi nel piccolo imbuto delimitato da una fettuccia bianca, era già stato superato

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dal finlandese Karvonen, il quale altro non voleva che poter filare verso la rittoria. quella vittoria che ormai senibrava per lui totalmente sfumata.

Oh l'abbraccio di Consolini a Tosi giusto al sesto e ultimo lancio. E l'ab­ bracciare felice di entrambi verso le tribune da dove partivano finalmente le. grilla di entusiasmo degli italiani pei quattro giorni represse. Difficilmente di­ menticherò l'episodio : a otto anni di di­ stanza il valore dei due discoboli ita­ liani almeno in campo europeo è ri­ masto dunque inalterato uriche se si so­ no avute delle prestazioni stagiona­ li migliori. Primo e secondo ad Oslo

brandelli, primo e secondo a Bruxel­ les nel 1950 e lo sport aveva ritrovato la sua strada e la salda organizzazione a conferma dei due titoli di Dordoni e di Filiput, primo e secondo oggi al Neufel di Berna, quasi ad ammonire i giovani discontinui ed irrequiti che so­ lo passione immensa e la tiara prepa­ razione possono assicurare la continui­ tà del risultato e ilei successo.

Tre titoli europei ed una medaglia d'oro olimpica, tanti tanti anni di se­ rio lavoro, di generose prestazioni per l'atletica italiana, dieci dodici titoli nazionali costituiscono un bilancio in­ vidiabile per qualsiasi atleta. Eppure Consolini è sceso oggi in gara, sereno

l'ho visto due ore prima in tram, nel piccolo tram azzurro che dalla ”Banoff" di Berna conduce allo stadio. Gli sedevo accanto. Indossava il soprabito azzurro, sopra la elegante divisa e strin­ geva tra le mani la borsa di tela dalla quale, traboccava il costume di gara. ''Farei ben volentieri a cambio con lei — mi disse ad un certo momento — io in tribuna stampa, lei in pedana! Potessi esserle utile, perché no?, cu­ ro Adolfo le darei volentieri una ma­ no. Ma Consolini è ancora capace di dare allTtalia il terzo titolo mentre di cronisti invece se ne trovali ad ogni an­ golo. Tosi, accanto, con la gentile signora venuta ari ascoltare il suo canto del cigno, — ed è stato invece un largo poderosissimo ”do” di petto anche quello del maresciallo dei corazzieri — rideva anche lui di gusto. Volevano entrambi mascherare il tumulto, del cuore. C era tuttavia negli occhi sere­ ni dei due anziani atleti una luce di speranza, ed una sicurezza nelle brac­ cia da Ercole, che se davvero potesse­ ro sincronizzare con Pattrezzo l’inte­ ra forza, chissà dove andrebbe a /inire. il disco. Con ogni probabilità invece Consolini chiuderà, non quest’anno co­ munque, la sua carriera, con il cruccio di non aver almeno raggiunto il suo grande avversario d’oltreoceano. Fortu­ ne Gordien. Ha tentalré anni Co-nsolini, ed è di­ ligente impiegato alla « Pirelli >. Con tanti titoli, conquistati è pur sempre un povero diavolo, che tira la carretta per vivere, e poco manca non debba sacri­ ficare le ferie per allenarsi e gareggiare. E' sposato ma non ha ancora l'erede a cui — e se lo avesse non potrebbe, egual­ mente — dare un disco d’oro in dote, in quanto tutto ciò che ha guadagnato non basterebbe a fondere con metallo lucente i due chili che sono il peso del­ l’attrezzo che a Berna ha scaraventato a ni. 53.44 (e dire che in allenamento aventi superato e di non poco i 56!).

E? stata una gara dura anche se non lo dimostrano le. misure raggiunte in quanto proprio nell’ultimo lancio gli ungheresi Szecsnyi e Klics hanno scari­ cato tutta la loro tensione sul disco. Ma tutte e due le volte, l’attrezzo si è al­ zato con parabola troppo alta fendendo L’aria, per poter arrivare lontano. Cosi Nilsson che ultimo a lanciare della elet­ ta compagnia s’è curvato sulle ginocchia quasi a raccogliere intera la sua polenza.

Adolfo Consolini, prestigioso atleta italiano vincitore di tre titoli europei e cam­ pione olimpionco a Londra. Ai suoi piedi il magnifico esuberante. Bcppone Tosi, anche a Berna vice. Campione.

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Gli è che i tre erano stati scavalcati proprio nell’ultima prova dal Beppone Tosi, e l'applauso lungo ed affettuoso della folla al gigante italiano era giun­ to come staffilata sul loro volto. Ma Tosi pur rasentando il limite della pe-


dona e reggendosi in equilibrio a fa­ tica come gli orsacchiotti che sono nel­ la buca famosa di Berna, aveva sopravvanzato lutti, meno il suo amico Adol­ fo, di un buon metro. E lo sarà anche Consolini di almeno un fiasco di c ros­ so » Chianti ! !

■■

« Chiusura al Neujetd. Una folla sca­ miciata nelle tribune e negli spalti stret­ ta come sardine. Così resterà sino a che l'ultimo atleta sarà uscito dal campo do­ tto la suggestiva cerimonia di chiusura. Dopo cinque giorni serratissimi di com­ petizioni anche l’organizzazione ha il fiato grosso. Come gli atleti che sono giunti alle finali delle prove forse piu attese ed interessanti, come il martel­ lo. i 5000 ed i 1500 oltre alle staffette ben si intende, coi nervi lesi. E’ difficile riassumere i gustosi o tec­ nici particolari delle molte prove che alle olimpiadi coprono il programma completo di ben sette giorni e che a Berna, come del resto fu a Bruxelles sono state ristrette in cinque giornate, con una media di otto ore al giorno di prove, quaranta ore di gare. Davvero è stata una intensa manifestazione e, per i cultori dell’atletica mistica. 40 ore di sport e di ammirazione per i grandi, i migliori frutti di ogni paese nella di­ sciplina madre. E non v’è dubbio che un Paese può dirsi maturo e completo nella educazione sportiva, che è poi espressione di civiltà e di autentico pro­ gresso umano solo se comprende i va­ lori e la bellezza dell'atletismo come della educazione fisica, che sono alla base di ogni attività agonistica. Sicché tornerebbe conto soffermarsi sui risul­ tati positivi e sbalorditivi ad un tempo degli ungheresi, dei tedeschi, dei russi e degli inglesi anche, oltreché dei ce­ coslovacchi che hanno ripreso nel dopo­ guerra un veloce cammino verso i pri­ mati atletici, bruciando le prestazioni delle stesse olimpiadi di Berlino che pur parevano insuperabili, ma in par­ ticolare dei proteiformi ungheresi e ce­ coslovacchi, figli di modeste Nazioni se vogliamo, le quali già competono a tu per tu, e in tante prove li superano, con russi e inglesi, espressioni i primi di una ferrea disciplina ed i secondi di una comprensione interiore iter cui ben meritatamente spetta ad essi la pater­ nità ed il merito dei pionieri dello sport. Ed a fianco dell’Inghilterra in questa ritmica e ininterrotta posizione di avan­ guardia per scuola e metodo almeno oc­ corre porre i paesi scandinavi che han­ no il culto dclPatletica; Finlandia, Sve­ zia, Norvegia e Danimarca che unite non raggiungono una popolazione com­ plessiva di 18 milioni di abitanti, meno della metà neppure dell’Italia. Così- co­ me in piena ripresa sono i francesi, e

r ■ I podisti .lini Peters (che tiene in braccio la figlia) e Roger Bannisler lo specialista del miglio salutano la folla che li accoglie entusiasta la loro ritorno da Vancouver, dopo le competizioni nelle British Empire Games. Con loro sono la. signora Peters (a sinistra) ed il figlio Roger Robin. La lotta di Peters nel finale delle 26 miglia ha destato l’ammirazione degli sportivi di tutto il mondo. Bannister ha fornito la migliore prestazione nella gara che è stata chiamala "Il miglio del secolo”, dove ha battuto John Landy, Australia, nel tempo di 3’58”8, vincendo i nostri a Berna il titolo europeo dei 150 metri.

volonterosi i belgi, gli jugoslavi, gli olandesi ed i Paesi balcanici, protesi l’un L'altro in iwi superamento recipro­ co che è per l'appunto anche questo il risultato di una comprensione ammire­ vole. Sicché, assistendo alla giorruita-apoteosi dei quarti campionati continentali, subentra un senso di nostalgia al ricor­ do delle vuote nostre tribune per l'epi­ sodio finale del nostro campionato atle­ tico di società e per contro non può non sbocciare spontaneo, un senso di ammi­ razione per i dirigenti che ricominciano dalla base, vanno alla ricerca di una

nuova leva italiana, nella stuoia conte nelle officine, tra le schière giovanili insomma, troppo impregnate anzitempo ed illogicamente di un professionismo precoce tanto dannoso quanto intollera­ bile. nelle poche inquinate discipline che monopolizzano da noi gli entusiasmi.

il russo Krivonosov che nel corso del­ la stagione aveva lanciato il pesante attrezzo a 61,21, dopo un nullo ed un buon 58,78 giusto al terzo lancio dì qua­ lificazione, inizia con ben altre inten­ zioni la finale alla quale è ammesso

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unitamente al primatista europeo e mondiale Strandli. agli ungheresi Nemeth e Csermak. al polacco Rut, ed al cecoslovacco Maca. Concentra la sua forza nelle pode­ rosissime spalle, gira vorticosamente in pedana e lascia partire al primo colpo di finale la sfera d’oro con Tesile coda sibilante in aria come un colpo di fion­ da. L’attrezzo compie un'ampia parabo­ la e va a cadere tra l'urlo di entusia­ smo della folla ben oltre la bandiera di metallo con il globo, limite mondia­ le a m. 63. La perfomance di Strandli è superata di 98 centimetri ! Né è questo il solo strepitoso risultato della giornata di chiusura. Il primato mondiale di Emil Zatopek dei 5000 me­ tri con 13’57”2, è anch’esso superato con una impresa che rimarrà sbalorditiva negli annali dell’atletica per /’« a solo » del russo Kutz che disponeva di un ec­ cellente ma non mondiale davvero re­ cord personale di 11T8"8. Non so se mi sarà dato di assistere ancora nella mia vita di. cronista e di giramondo ad una

così possente dimostrazione di volontà e potenza. La gara dei 5 Km. è tra le più dure cd estenuanti. Andare allo sba­ raglio significa crollare. Ma Kutz non deve aver pensato a ciò se dopo un paio di giri condotti da Hoysen GIOII metri in 2'10" ! ) è balzato di prepotenza al co­ mando; dondolcetdo quella sua testa bionda oro. senza tuttavia scomporsi di spalle e con piena falcata, composto. Ai 1000 metri (2’11'00) il russo aveva già 15 metri su. Chataway a ridosso del quale erano Zatopek. i due belgi Her­ man e llansicyk e l'altro russo Okorolov. Ai 1500 metri ( l’10”7) Zatopek ac­ cenna ad attaccare ma l’inglese è pron­ to a rispondere. Il gruppetto inseguito­ re mantiene elevato il ritmo, ma assai tenace e poderoso è. il... fuggitivo che conduce a ritmo infernale. I primi due chilometri lei 5’36”7, i tre in 8'23’’9. Il vantaggio che pareva insignificante pren­ de consistenza. Trenta, cinquanta, ses­ santa metri, infine al quarto chilometro (in H'12"3l quando ci si comincia ad accorgere, anche in tribiena che il pri-

mato mondiale è in pericolo si pensa ad un crollo del russo. Ed invece, crol­ lano gli avversari; vero è che solo in (piatirò riescono a tenersi a debita distanza: Zatopek. Chataway, Orokolov e il belga Ilanstvyk. Gli altri sono ormai tagliati fuori; l’inglese attacca giusto all'inizio dell’ultimo chilometro a due giri e mezzo dalla fine, ma Zatopek ri­ sponde. Per (pianto il russo in testa pos­ sa perdere di terreno, raggiungerlo è ormai impossibile. E del resto lo sba­ lorditivo orientale aumenta se mai il suo ritmo in sincrono con l'azione fina­ le del duo ceco-britannico. Zatopek pro­ va a liberarsi a 400 metri dal traguardo dell’inglese ma è invece questi che bal­ te allo sprint il triplice campione olim­ pionico. il quale ad onor del vero non poteva mostrarsi gregario più utile, per l’amico russo. al quale deve anche ce­ dere il primato mondiale. Dopo di che calo il sipario sugli ((eu­ ropei ».

Natale Itertocco

Ciclisti atleti e canottieri i n

rassegna dopo mondi a I i g I i europei

BERNA, 30 agosto.

Dopo l’amarezza dei giorni scorsi finalmente un po’ di

La notizia della vittoria di Guido Messina nel campio­

luce, qualche soddisfazione nei tre campi degli sport dove

nato assoluto professionisti di inseguimento è giunta nello

si sviluppavano le competizioni mondiali e continentali.

stadio di Berna proprio mentre le azzurre, che qualcuno ha definito le «passerette» della nostra atletica, lasciavano

Peccato che soltanto a un paio sia stato possibile assistere ma siamo sicuri che chi ha amore e passione alle tre belle

la pista dopo la bella affermazione nella staffetta 4x100

discipline agonistiche — atletica, ciclismo, canottaggio —

e ha fatto fare i salti di gioia alla torinese Leone.

ha seguito con trepidazione le giornate di gare di Berna,

Il perché di tanto entusiasmo, a parte la soddisfazione

oer il trionfo dei nostri colori, lo ha spiegato subito la Greppi che del quartetto è senz’altro la più autoritaria e...

un tantino pettegola.

di Colonia e di Amsterdam contemporaneamente.

Ed è forse inutile che io vi dica come la sera nella capitale svizzera gli italiani centrassero le trasmissioni ra­ dio dalla Germania c dall’Olanda per conoscere come an­

davano le faccende per i nostri.

« Messina c la Leoni sono buoni amici, tanto amici, da

In fondo, giusto al momento del bilancio, come capita

tempo ormai, quasi fidanzati. Capirà bene se una notizia

sempre a noi italiani, qualcosa di positivo, di concreto si

del genere può far piacere a una fidanzata, che è poi la

può raccogliere e riporre in archivio. Non è molto, se si

nostra compagna ragioniera. Finiranno per sposarsi, quei

guarda a taluni consuntivi precedenti, come nel ciclismo

due. Prima di partire per Colonia Guido ha promesso a

e nel canottaggio. Ma è di certo abbastanza se si osserva

Carla Leone di vincere e Carla ha promesso a Guido, ca­

che coloro i quali si fanno avanti sono infine i giovani,

scasse il mondo, che anche lei sarebbe salita almeno una

quei giovani sui quali converrà ormai far conto per l’av­

volta sulla pedana dei vincitori. La doppia promessa, co­

venire, pur con il rispetto dovuto per gli anziani, specie

me vedete, è stata mantenuta ».

per coloro che praticano ancora le discipline più pure.

E la Greppi rincorse la giovane velocista torinese ad

abbracciarla.

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Né da Amsterdam, né da Colonia, né infine dalla Sviz­ zera torniamo a mani vuote. Talune discipline sportive


-ono siffatte che di anno in anno, per forza di cose, diffe­

«lue giorni consecutivi, per ben due volte, il primato na­

riscono sostanzialmente nei risultati, e le posizioni a

zionale della 4 x 100 metri. L’ottimo Pamich alla sua pri-

1111

«Iella Moto Guzzi di Manticlle Lario. che ha vinto di classe

ma prova internazionale ha detto che si potrà contare in avvenire su di lui come sul degno successore dello sforiti-

guidato dal solido e non ancora anziano Majoli — cam­

nato Bordoni.

quadriennio di distanza sono insostenibili. Nell'equipaggio

pione olimpionico a Londra e tre volte europeo, come Con­

I nostri velocisti hanno fatto registrare -11” netti nella

solini — ci sono dei giovani che sicuramente andranno

400 metri, la qual cosa, oltre a eguagliare il primato l stagionale italiano, può essere considerata come una pro­

a Melbourne tra due anni. Così come giovane è Messina,

giunto ormai al professionismo, ma non ancora ventitreen­

messa avvenire ove vengano sottolineate le non brillanti

ne, che compirà gli anni solo in novembre. Questi, dopo

condizioni in cui hanno gareggiato

la trafila di due titoli mondiali c uno olimpico c di primati

mano. Pensiamo che tra

italiani, ha raggiunto il massimo traguardo e può ora fare

Gnocchi riuscirà, mantenendo il ritmo anche negli ultimi

affidamento su ima una serena quanto concreta carriera pro­

20 metri con la stessa impeccabile e possente falcata con

non

molto

D’Asnasch c Sanger(c specialmente se

la quale ha tenuto duro per 80 metri alla pari dei migliori

fessionistica.

Ma giovanissimo è soprattutto Faggio, il padovano ven­

specialisti europei) il rècord nazionale di 50”6/10 eia dcsli-

tnnenne (è nato il 18 luglio 1933» ehe qualche mese ati-

dietro era ancora sconosciuto e che è stato pescato nel grup­

nato a crollarc, trovandosi così in linea tecnica e di ren­ dimento automaticamente alla pari «Ielle migliori staffette

po de: giovani, si potrebbe dire a caso, dal Commissario

europee.

tecnico Guido Costa al «piale tanto tanto merito va questi nostri successi

mondiali. A

lui

di

dobbiamo infatti,

Nella velocità pura Sangermano c più ancora Gnocchi come

Giselli

(senza

l’infortunio

toccato

a

quest'ultimo)

da alcuni anni una serie di autentici trionfi che hanno

avrebbero potuto ben figurare. ì\Ia sono stati prudenzial­

dimostrato, oltreché il valore singolo degli atleti, anche la

mente tenuti a riposo. Del resto in questo campo il solo

tedesco Futterer è apparso velocista di rilievo mondiale,

bontà di una scuola che. tutto il mondo c’invidia.

E giovani sono le nostre staffettiste dell'atletica, quelle

mentre né il francese Bonino né l’inglese Ellis né lo slavo

che sanno competere a tu per tu quasi con le russe e cer­

.laneeck. alla luce dei risultati di Berna sono sembrati av­

tamente con le tedesche, le inglesi, le ungheresi, le ceco­

versari dinanzi ai quali fosse conveniente abbassare ban­

slovacche e quante altre oggi fanno sfoggio di stile impec­

diera senza scendere in pista.

cabile e di tempi eccezionali. Come giovani sono Bravi e

Più difficili da riempire i vuoti — e la situazione pur­

San Germano e lo stesso poderosissimo Gnocchi, il giovane

troppo dura da anni — nel settore del mezzofondo, del

marciatore Pamich, che ha salvato le nostre sorti nella gara

fondo e del gran fondo. Di fronte al progredire degli atleti

«li gran fondo di marcia e che ha indubbia classe interna­

di tutto il mondo in queste specialità, sono andati scom­

zionale. Giovane anche Ziggiotli e giovane il saltatori- con

parendo gli clementi italiani.

primatista, il

quale deve vincere

Alla schiera dei vari Ignatiev, Hcllesten, Adamik nei

soltanto il complesso della pedana per riuscire anche lui

400 metri; degli Szengali, De Muynik, Boysen, Mocns negli

ad elevarsi al di sopra del primato italiano che egli stesso

800 piani; dei Bannister e Niclsen e Lueg ed Ericsson nei

ha superato pochi giorni addietro.

1500 metri; dei Kuts. Zatopek, Kovacs, Sando, Scobla e

l’asta Ballotta, nostro

questa

Orokovok. nei 5 come nei 10.000 metri e infine dei Karvo-

rassegna. In taluni sport si è indubbiamente camminato

ncn. Grischaev, Filyn nella Maratona, nessun italiano è pos­

Non si può duiupie non essere soddisfatti di

su strade nuove, come nel ciclismo dilettanti su pista e nel

sibile nominare. Nessun azzurro è oggi in grado di parte­

canottaggio, c le innovazioni apportate quest’anno hanno

cipare, sia pure per onor di firma, a qualcuna delle gare

dimostrato la bontà del metodo. Assai più lungo invece

in parola.

è il discorso sull’atletica. E’ forse ancora troppo presto per trarne le conclusioni

In tal campo vi è molto da lavorare in profondità: sia

per cercare i giovani che abbiano le doti necessarie a tali

da questa splendida edizione dei campionati europei con­

specialità, sia per avviarli alle gare senza fretta, sia per

clusisi a Berna, freschi come siamo da una serie di visioni

orientare i nostri tecnici sui metodi che i fenomeni della

e di prestazioni eccezionali che i migliori elementi conti­

pista hanno adottato per giungere ai loro stupefacenti rè­

nentali hanno offerto per convincerci — e non. cc n’era

cord.

bisogno — della bellezza dell'atletismo. Consolini e Tosi hanno mantenute le promesse della vi­

Sono considerazioni che sgorgano naturali e spontanee dall’animo di chi segue con particolare interesse e amore

gilia (e il simpatico Deppone è anche andato oltre). La

l’atletica. Il Segretario Generale del CONI, che per l’ap­

Leone ha confermato le sue possibilità, mostrando di posse­

punto guida la Federazione nostra della disciplina madre,

dere in alto grado, oltre alle necessarie dualità fisiche,

è piu convinto di noi che vale la pena di lasciare indietro

quel « temperamento di gara » senza il quale è impossibile

i vecchi per dedicarsi completamente ai giovani.

figurare nel clima arroventato che contraddistingue le pro­ ve internazionali e i campionati europei in specie.

Le ragazze della nostra staffetta hanno fatto crollare in

Del resto è proprio questa strada che egli — volenti o

nolenti gli altri — persegue con tenacia da vari anni.

IKaber

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C.S.I. NUOTO... UNA K1IA’! E’ estremamente difficile per una C. T. Nazio­

nale che ha avuto la soddisfazione di dirigere una

24 Comitati - 45 Ragazzi - 73

manifestazione come questa fare un resoconto della stessa senza incorrere nel pericolo dell’auloclogio... ;

Allievi ■ .707 Juniores - Totale

ma se le confortanti constatazioni e le provale su­ periori qualità tecniche e agonistiche dei nostri ra­ gazzi ci portano, inevitabilmente a un elogio, tutto

219 Atleti - 9 nuovi primati

il merito del vivo successo di questa edizione dei Campionati Nazionali Nuoto va ai Comitati che

nazionali

Solo

3

primati

numerosi e ben preparati vi hanno partecipato e

soprattutto agli atleti che hanno dato uno spetta­ colo di efficenza tecnica e di disciplina fuori del comune. A noi della C. T. N. Nuoto del C.S.I. la gioia di aver concepito una buona formula dei Campionati; ai Comitati c ai ragazzi tutto il merito di aver raccolta e sviluppata l’idea nel più perfetto

e più convincente dei modi. Abbiamo seminato su buona terra e i frutti ci sonostati, copiosi c saporiti. Gli argomenti da noi con serenità e coscienza

Canno resistito - Roma. 1“ nei

ragazzi - Renava negli allievi Bergamo ne i juniores - Ge­

nova campione d’Italia 1954.

illustrati in sede di previsioni, hanno avuto una de­ cisa conferma... anzi, allora, abbiamo forse peccato

di modestia... ma dobbiamo onestamente ricono­

scere che siamo stati noi stessi, pur a conoscenza dell’efficenza dei nostri Comitati, sbalorditi dalla

Questo e il consuntivo di 2 magnifiche giornate di gare Il compiaciuto sorriso delle autorità ... compensa le nostre fatiche... evidentemente le cose vanno bene

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manifestazione una cornice come non ce n è altra

al mondo: «la stupenda piscina del Foro Italico» e di aver onorato con la sua presenza la conclu­

sione del nostro lavoro di propaganda per il 1954. Difficilmente i nuotatori del C.S.L dimenticheranno queste giornale di fatiche ina di belle soddisfazioni e sicuramente foriere di ulteriori sensibili progrossi. Ai Dirigenti periferici, ai numerosi atleti e alle

loro gesta sportivamente notevoli, il grande merito di aver dato alla manifestazione il suo vero va­ lore di sagra dello Sport Giovanile, così come lo

concepisce e lo attua il C.S.l. e il merito di aver dimostrato che la nostra attività in questo come in I « ragazzi » di Roma con Dattilo (al centro) e gli altri dirigenti (da sinistra a destra): Eufemi, Prece, Paschetta. De Zucca, Natalizia. Giorgetti. La squadra è in ginocchio, ma solo per necessità fotografiche, che le numerose coppe dimostrano come i romani, anche nel nuoto, siano piu che mai in piedi!

altri settori ha sempre come base, la serietà, la cor­ rettezza, c la disciplina sia nell’entusiasmo della

vittoria che nel rammarico per la sconfitta, perché il C.S.l. è vitalmente attivo « per l’educazione fi­ sica e morale della gioventù » e ogni sua manife­ stazione è improntata al più stretto rispetto dei

principi basilari che regolano tutta la sua grande attività.

qualità dei partecipanti e dall’effettivo valore di alcune prestazioni specialmente tra i ragazzi e gli allievi.

Ecco perché, a nome della C. T. N. Nuoto sento di essere debitore di un sentito e sincero ringra­

ziamento a quanti hanno contribuito alla riuscita della manifestazione c in primo luogo alla Presi­ denza e alla Direzione Tecnica che hanno asse­

Lasciamo ai risultati, con la precisa eloquenza delle cifre, di dimostrare che pur nella grande

gioia che ci riempie il cuore di orgoglio, non ab­ biamo peccato di immodestia, riconfermando che

se merito c’è esso è tutto e solo di chi ci Ita posto in grado di fare tali soddisfacenti constatazioni e

cioè dei nostri Comitati e dei nostri magnifici -ra­ gazzi.

condato i nostri programmi con paterna... anche se preoccupala comprensione, ai Giudici che la FIN ci ha posto a disposizione e al cui perfetto servizio si deve la precisa e sollecita successione delle gare, ai cronometristi della FIC rapidi ed esatti più che mai, ai segretari veramente tempestivi e perfetta­ mente guidali dal capitano Mastino, al duo BorghiBarigelli per i loro molteplici servizi che ci hanno posto in grado di dare i risultali ciclostilati quando i... nuotavi stavano uscendo dall’acqua e di presen­ tare al Pro-Sindaco avv. Andreoli i diplomi in go­ tico stilizzato pochi minuti dopo la fine delle gare, (il trucco cè ma non si dice); a tutti il merito di aver lavorato in maniera perfetta e con un accordo

veramente ammirevole. Ma nel tessere elogi e distribuire ringraziamen­ ti, indubbiamente ineritati, non possiamo non esse­

re tutti d’accordo, Dirigenti Centrali c periferici, atleti e spettatori nell’esprimere al CONI e per esso al suo Presidente avv. Onesti tutta la nostra rico­

noscenza per averci consentito di dare alla nostra

La rappresentativa di Genova, Campione dei Comitati Provinciali, mostra i numerosi trofei conquistati, dopo

aver promesso al vice presidente della Federazione (il primo a destra) di far meglio il prossimo anno...

19


RISULTATI

E

CLASSIFICHE

n a tì

METRI 50 STILE LIBERO

METRI 50 DORSO Prima 1. 2. 3. 4.

Batteria: Apadula - Napoli Ceccarelli L. - Roma Avallone - Salerno Ferretti - Cagliari

METRI 50 RANA

Prima Batteria: 44”5 48”8 52”8

roo”8

Seconda Batteria : 1. D’Èrcole - Pescara 2. Renzi • Pesaro 3. Carenzio ■ Bergamo 4. De Cosmo - Molfetta Terza 1. 2. 3. 4.

Batteria : Zanone - Genova Calcara - Catania Celeste Brindisi Cesari Catanzaro

CLASSIFICA FINALE 1. D’ERCOLE - Pescara (Campione, Primatista Naz.) 2. Calcara - Catania 3. Zenone - Genova 4. Apadula • Napoli 5. Celeste - Brindisi 6. Renzi - Pesaro 7. Ceccarelli L. - Roma 8. Carenzio - Bergamo 9. Cesari - Catanzaro 10. Avallone - Salerno 11. De Cosmo V. - Molfetta

!

1. 2. 3. 4.

D’Urso • Roma Laudadio - Cagliari Sagliotti - Napoli Del Grippa - Salerno

41”5 48” 49”3 52”7

41”6 46”! 48”2 59”!

Seconda Batteria; 1. Cariucci - Molfetta 44”! 2. Stefanini - Pescara 49“3 3. Ponte V. - Palermo 50”8 4. Barison - Bergamo 52”! Bartolucci - Ancona (sq. arr. irr.)

41 ”2 43”7 45”5 50”6

Terza 1. 2. 3.

40”3

42”1 42”7 43”5 44”3 45”3 47”3 47”5 48”9 51”5 58”3

Batteria: Napoli • Catania 42 ”8 Rontevroli - Genova •16”4 Sirianni T. - Brindisi 46"9 Greco - Catanzaro (sq. gambe) Menegazzo - Padova (sq. gambe)

CLASSIFICA FINALE 1. D'URSO - Roma (Campione, Primatista Naz.) 2. Napoli - Catania 3. Cariucci - Molfetta 4. Laudadio - Cagliari 5. Rontevroli - Genova 6. Stefanini Pescaia 7. Sagliotli - Napoli 8. Sirianni T. - Brindisi 9. Ponte V. - Palermo 10. Del Grippa - Salerno 11. Barison - Bergamo

40"9

42”8 42”8 46” 46”7 48”3 49”5 51”6 51”7 54”4 55”

Prima 1. 2. 3. 4. 5.

Batteria: De Zucco Roma Pcrrella - Napoli Flores - Cagliari Troisi - Salerno Bovero • Reggio Emilia

Seconda Batteria: 1. Lisciani - :Pescara 2. Cavuti - Molfetta 3. Lucliini - Bergamo 4. Miciarelli - Ancona 5. Ponte M. - Palermo

Terza Batteria: 1. Martino Genova ( Primatista Nazionale) 2. Bonaccorsi - Catania 3. Pagnotta - Catanzaro 4. Di Rienzo - Brindisi

31”9 34’T 34”9 35” 46”

35”3 36”5 39”5 43”! 50”5

31”5 38”4 39”2 42 ”3

CLASSIFICA FINALE

1. DE ZUCCO - Roma (Campione Nazionale) 2. Martino • Genova 3. Pcrrella - Napoli 4. Lisciani - Pescara 5. Flores - Cagliari 6. Troisi Salerno 7. Caputi Molfetta 8. Bonaccorsi - Catania 9. Pagnotta - Catanzaro 10. Di Rienzo - Brindisi 11. Lucchini Bergamo 12. Miciarelli Ancona

33’4

33”5 33”5 34”4 35”! 35”5 36”5 36"8 37”9 38”! 40”! 41 ”4

!

> I

I

t

3"

50 dorso ragazzi: D’Èrcole (Pescara), campione e primatista; Calcara (Ca­ tania) e Zenone (Genova)

l

20

Ci

. —...

50 rana ragazzi: D'Urso (Roma) campione e primatista; Napoli (Catania) e Cariucci (Molfetta)

50 stile libero ragazzi: 3 ragazzi in 1 decimo di secondo. De Zucca (Roma), campione; __ r___ ; Martino (Genova) e Perrella (Napoli)


d

0

w a

k

Batteria: Marra - Salerno Malpitano - Padova De Biagi - Pesaro Capasso ■ Sassari Pistoia Novara

Seconda Batteria : 1. Vassallo - Genova 2. Schiona - Pescara 3. Cipriani - Molletta 4. Onnis - Cagliari

41” 44"2 45”2 45”3 47”2

39”7 40”6 41”3 42”3

Terza Batteria: 1. FEDERICONI - Ancona (Primatista Nazionale) 2. Bergomi - Reggio Emilia 3. Trombetta - Catania 4. Caneschi - Brindisi

40”8 41”7 48”9

Quarta Batteria: 1. GNECCHI - Bergamo 2. Ceccarelli - Roma 3. Mormone - Napoli 4. Panzino - Catanzaro 5. Marzo - Massa C.

38”5 41”J 42” •11”1 44”2

CLASSIFICA

36”9

FINALE

Ancona 1. FEDERICONI (Campione Nazionale) 2. Vassallo - Genova 3. Gnecchi - Bergamo 4. Bergomi - Reggio Emilia 5. Schiona - Pescara 6. Marra - Salerno 7. Mormone - Napoli 8. Trombetta - Catania 9. Ceccarelli - Roma 10. Cipriani - Molletta 11. Onnis - Cagliari Catanzaro 12. Panzino L.

Prima Batteria :

METRI 50 RANA

METRI 50 DORSO

Prima 1. 2. 3. 4. 5.

METRI 50 FARFALLA

37”5

38”! 39’T 40”! 40”l 41”2 39”9 10”9 41'T 41”7 41”9 44”!

50 dorso allievi: Federiconi (Ancona), campione e prìmatitsa; Vassallo (Ge­ nova) e Gnecchi (Bergamo)

Prima 1. 2. 3.

Batteria: De Martino - Salerno Luise - Padova Soliani - Novara Berlini - Pesaro (sq.

42”4 43”9 51”7 irr.)

Seconda Batteria: 1. Kantz Genova Molletta 2. Maurantonio Pescara 3. D’Èrcole 4. Drudu - Cagliari Terza 1. 2. 3.

40”6 42”4 44’5 45”

Batteria: 46”1 Fontanesi - Reggio Emila 48”4 Mangano - Catania Luperto - Brindisi 51”9 Falchi - Sassari (sq. gambe)

Quarta Batteria: 1. Leonclli - Napoli 2. Risola - Catanzaro 3. Satinino • Roma 1 Frattini - Bergamo

43”5 15”3 46”4 47”7

45”! 1. Farace - Salerno 49”8 2. Radi - Pesaro Brusa - Novara (sq. arr. irr.) Seconda Batteria:

1. Jannettii - Pescara 2. Pastore - Genova 3. Calò - 1Molletta Cadeddu - Cagliari (sq. arr.

38”5 38”6 41”8 irr.)

Terza Batteria :

1. Cantarelli - Reggio Emilia 44”8 2. Pennisi - Catania 48”5 Pendio - Brindisi (sq. nuot. irr.) Quarta Batteria:

1. Ciacci P. - Roma 36”8 2. Gualtieri - Bergamo 42”7 Greco - Catanzaro (sq. gambe)

CLASSIFICA FINALE

1. KANTZ - Genova (Campione Nazionale) 2. Maurantoni - Molletta 3. De Martino - Salerno 4. Luise - Padova 5. Leonelli - Napoli 6. Fontanesi - Reggio Emilia 7. Risola - Catanzaro 8. Trudu - Cagliari 9. Sannino ■ Roma 10. D’Èrcole - Pescara 11. Frattini - Bergamo Mangano - Catania (sq. arr. Primato Nazionale-. Curcio - R. Emilia ( 1953)

40”7

42”2 42 ”5 43”1 43 ”3 45”7 <2”7 44”5 45”3 46”2 47”8 irr.)

CLASSIFICA FINALE I. CIACCI P. - Roma 36”5 (Campione. Primatista Naz.)

2. 3. 4. 5. 6. 7. 8.

39”5

Jannetti Pescara 3?” Pastore Genova 37”3 Calò - Molletta 41”2 Cantarelli - Reggio Emilia 42”3 Farace - Salerno 43”6 Gualtieri - Bergamo 44”5 Pennisi - Catania 46”1 Radi - Pesaro (sq. irr. gambe)

50 rana allievi: Kantz (Genova), cam­ pione; Maurantoni (Molletta) e De Martino (Salerno)

I 3 farfallisti allievi: Ciocci Paolo (Ro­ ma), campione e primatista; Jannetti (Pescara) e Pastore (Genova)

21


J I X I (3^ IB

METRI 50 STILE UBERO Prima 1. 2. 3. 4. 5.

Batteria: Molina - Novara Braglia - Pesaro Fi orci li • Conversano Marluscelli - Salerno Messina Fucile

Seconda Batteria: 1. Pomilio - Pescara 2. De Barbieri - Genova 3. Sallustio - Molletta 1. Piu ■ Cagliari 5. Gatto - Reggio Calabria Terza 1. 2. 3. 4. 5.

Batteria: Girombellii - Ancona Sciacea - Catania I Bolletta - Reggio Emilia Fortunato - Brindisi Cagnoni - Sassari

Quarta Batteria: 1. Cerri - Roma 2. Sinipoli - Catanzaro 3. Mormone V. - Napoli 4. Passerella - Bergamo 5. De Lorenzi - Cosenza

CLA SS ! FI(A

31”7 31”7 34”5 42”9 18”8

31 "6 33”6 37”2 37”4

31”7 33“ 3I"3 35” 38”8

METRI

Prima 1. 2. 3. 4.

100 DORSO

Seconda Batteria : 1. Ciccolella • Molletta 2. Bazzoni - Cagliari 3. Villanucci - Pescara 1 Tirotta - Genova Terza 1. 2. 3.

METRI 100 RANA

Batteria: l’26”6 Ronzoni - Pesaro Giannantonio - Salerno 1’36” 1'47” 8 Novara Lorenzoli l’19”3 Agnoletto LI. - Padova Cosenza De Lorenzo ( sq. vir. irr.)

Batteria: Fede - Catania Montanari - R. Emilia Di Giulio - Brindisi

Quarta Batteria: 1. Ciaeei R. - Roma 2. Moresca - Napoli 3. Rota - Bergamo 1. Ponzino E. - Catanzaro 5. Fioravanti - Massa C.

1T9”9 1’21 ”5 1’26" 1 1’2 7”6

l’37”2 1’37’3 l’41”3

]’20”4

r2i"8 i’30”4 l’32”3 l’37”5

Piuma 1. 2. 3.

Batteria: R inoli! - Pesaro I l’34”4 D’Antonioi - Salerno l’37”5 Trappolili! Anco na l’41”6 Perin - Treviso (sq. vir. irr.) Santicb - Novara (sq. gambe)

Seconda Batteria: 1. Gocciolo - Molletta 2. Aduni - Genova 3. Stelanini - Pescara 4. Mura - Cagliari

l’29”8 l'32”l T36”3 l'39”2

Terza Batteria: 1. Gasparini - Reggio Emilia 1’37’4 2. Zolesi - Brindisi l’43”6 Flora - Catania (sq. gambe) Pugliese - Conversano (sq. arr. irr.) Quarta Batteria: 1. Vergottini - Bergamo l’29”5 2. Calamusa ■ Roma l’30”4 3. Monterosso l’31”8 Catanzaro 4. Solinto - Napoli l’37”6 CLASSIFJLCA FI N ALE

FINA LE

1. GIROMBELLI - Ancona (Campione, Primatista Naz.) 2. Cerri - Roma 3. Pomilio - Pescara 4. De Barbieri - Genova 5. Sinipoli Catanzaro 6. Molino Novara 7. Sciacca Catania 8. Mormone V. • Napoli 9. Sallustio • Molletta 10. Braglia - Pesaro 11. Passerella - Bergamo 12. Bonetta - Reggio Emilia

!

34”6 34"8 40”4 I2“7 11”7

C I r A SS IFI ( ’ A F I N A L E

31"2 31”2 32” 32”3 33”3 34”3 33”4 31”2 34”5 36’7 37”3 37”5

1. CICCOLELLA - Molletta ri 7”2 (Campione e Primatista Naz.) 2. Moresca - Napoli l’21”3 3. Ciaeei R. - Roma l’21”4 4. Bazzoni - Cagliari 1’23” 5.. Ronzoni - Pesaro 1’30” 6. Fede - Catania l’43”7 7. Villanucci - Peseara 1’2 7”4 8. Tirotta - Genova l’28”9 9. Rota - Bergamo l’29”5 l’31”3 10. Ponzino - Catanzaro 11. Giannantonio - Salerno 1’34” 12. Montanari - R. Emilia l’36”3

1. VERGOTTINI - Bergamo l’27"8 (Campione Primatista Naz.) 2. Calamusa - Roma 1’31” 3. Gocciolo - Molletta 1’31” 4. Adami Genova 1’31”2 5. Rinolfi l’35”3 Pesaro 6. Gasparini - Reggio Emilia l’35”3 7. Mura - Cagliari l’35”l 8. Monterosso - Catanzaro l’35”2 9. Solinto - Napoli l’37”3 10. Stelanini Peseara l’38"8 l’39”4 11. D’Antonio ■ Salerno 12. Trappoliti! Trappolili! - Ancona l’43"7 Primato nazionale: Grava - Genova (1953) F26”4

100 dorso Juniores: uno dei migliori tempi assoluti: Ciccolella (Moljetta). campione e primatista; Maresca (Na­ poli) e Ciacci R. (Roma)

Vn bel terzetto: Vergottini di Berga­ mo, Calamusa di Roma e Cocciola di Molfetta vincitori dei 100 in. rana juniores

:

I ■

I

j

I

50 stile libero allievi: Girombelli (An­ cona), campione e primatista; Cerri (Roma), primato eguagliato e Pomilio (Pescara)

22


METRI

METRI

100 FARFALLA

Prima Batteria:

1 Frattarolo - Pesaro 2. Soliani - Novara 3. Salemme - Salerno D’Accorsi G. - Genova (sq. gambe c braccia

1’37” l’38”7 1’13”4 rana)

Seconda Batteria:

1. Maioni - Genova l’30”8 2. Alessandrini - Cagliari l’48”8 De Cosmo - Molletta (sq. gambe) Sardella - Pescara (sq. brac. rana) Terza Batteria:

1’32” 1. Cuccio - Reggio Emilia l’36”8 2. Culotta - Catania Pedio G - Brindisi (sq. st. irr.) < ritirato) Genovese - Messina Quarta Batteri 1. 2. 3. 4.

Balduzzi Bergamo Dcjana - Roma Valente - Napoli Panzini - Catanzaro

1’25”! 1’31” l’32”9 1’10”9

CLA SS IFICA FI N A L E 1. BALDUZZI - Bergamo (Campione Primatisti Naz.) 2. Maioni - Genova 3. Curdo - Reggio Emilia 4. Valente ■ Napoli 5. Dcjana - Roma 6. Frattarolo - Pesaro 7. Culotta - Catania 8. Soliani • Novara 9. Salemme - Salerno 10. Panzini Catanzaro 11. Alessandrini Cagliari

100 STILE LIBERO

Prima Batteria:

l’24”2

1’25”! l’23”2 l’31”9 1’32”? 1’36”! 1’34” 1’36”! l’44”l l’44”9 l’51”3

I farfallisti juniores: Balduzzi (Ber­ gamo), campione e primatista; Maioni (Genova) e Curdo (Reggio Emilia)

1. Parachini - Novara 2. Parenti - Ancona 3. Panconi - Pesaro

rio”! ni”7

4. Spirito - Salerno 5. Bulla - Padova 6. Venturi - Treviso

1’18” l'20”9 1’27”

Seconda Batteria: 1. PICCHETTI - Pescara I Primatista nazionale) Genova 2. Vittoria Cosenza 3. Picard]i 4. Cogoni - Cagliari 5. Aurora Molletta

1’11”5 1’19”! 1’19”! 1’2 5”5

Batteria: Bolletta - R. Emilia Catania Messina Sirianni U. - Brindisi Reggio Cai. Crisalli Apice!la - Sassari Surrenti Messina

1’12”4 1’15”2 1’2 F’1 l’24”9 l’25”2 1’28”!

Terza 1. 2. 3. 1. 5. 6.

Quarta Batteria: 1. Russo - Napoli 2. Cultrera - Roma 3. Boncra - Bergamo 4. Bosi - Massa Carrara 5. Munizzi - Catanzaro

roi”5

l’07”3 r08“8 rio”5 ri5”4 ri6"3

CLASSIFICA FINALE 1. PICCHETTI - Pescara (Campione nazionale] 2. Russo - Napoli 3. Cultrera - Roma 4. Boncra - Bergamo 5. Paraccliini - Novara 6. Bolletta - Reggio Emilia Ancona 7. Pacenti 8. Monconi - Pesaro 9. Vittoria - Genova Catanzaro 10. Munizzi 11. Bosi - Massa Carrara 12. Messina Catania

ror‘9 l’06”6 l’08”6 1’10” ITO” l’10”4 ITI” 1T2”5 1’13” l’13”2 l’15”3 l’15”4

I velodsti juniores: Picchetti (Pesca­ ra), campione e primatista; Russo (Na­ poli) e Cultrera (Roma)

METRI 200 STILE LIBERO Prima 1. 2. 3. 4. 5.

Batteria: Marra - Pesaro De Vita - Salerno Agnoletto - Padova Novara Molina Sassari Bigclla Palermo Canistra ro

2’52”1 3’I0”3 3’10”9 3’12” 3’16”2 i ritirato)

Seconda Batteria : 1. Biggio • Cagliari 2. Baldacci - Pescara 3. Imeldi - Genova 4. Gadaleta - Molfetta 5. Pascale - Cosenza Albera - Reggio Calabria

Terza 1. 2. 3. ' 4. 5.

Batteria : Gonna - R. Emilia Anastasi - Catania Amici - Ancona Guadalupi - Brindisi Principato - Messina

Quarta Batteria: 1. VITELLI - Napoli 2. Boncra G. - Bergamo 3. Fava - Roma 1. Carletti - Massa Carrara 5. Costi - Catanzaro

CLASSIFICA FINALE 1. BIGGIO - Cagliari (Campione nazionale) 2. Gemmi - Reggio Emila 3. Anastasi - Catania 4. Baldacci - Pescara 5. Vitelli - Napoli Pesaro 6. Marra Genova 7. Imeldi 8. Boncra G. - Bergamo 9. Amici - Ancona 1(1. Guadalupi - Brindisi IL Fava - Roma 12. Gadaleta - Molfetta Primato nazionale: Dutto-Genova (1953)

2’41 ”2 2’45”7 2'47”3 3’09”9 3’20”l ( rit.)

2’40”5 2’45”6 2’5 7 ”4 3’02”5 3’27”

2’51”2 2’57” 2’57”7 3’ 19’1 3’23’4

2’39"5 2’39”7 2’40”8 2’13”8 2’49”7 2’55”2 2’48” 1 2’56”3 3’01”3 3’03”6 3’04”3

3T0”5 2’33”6

200 stile libero juniores: Biggio (Ca­ gliari), campione. Gemmi (R. Emilia) e Anastasi (Catania)

23


RAGAZZI STAFFETTA

3 X 50 ARTISTICA

Prima Batteria: 1. GENOVA (Zenone, Rentrevoli, Martini) 2. MOLFETTA (Agrini, Carlucci, Caputi) 3. CAGLIARI (Ferretti, Laududio, Floris) SALERNO (Avallone,, Del Grippa, Troisi) sq. iarrivo rana

2’02“6 2’14”5 2’24”!

4. PESCARA (D’Èrcole, Stefancsi, Lisciane) 5. NAPOLI (Apadula, Sagliocchi. Perrella) 6. MOLFETTA (Agrinii. Car­ iucci, Caputi) 7. CAGLIARI (Ferretti, Laudadio, Flores) 8. BERGzVMO (Carenzio, Barison, Lucchini) 9. CATANZARO (Cesari. Gre­ co, Pagnotta)

Terza Batteria:

2'05”7 2’11”! 2’15’2 2’23”7

2’26’T 2’34”

ALLIEVI STAFFETTA 4 X 50

Prima Batteria: Seconda Batteria :

■!

»

■i

! i

2'00”! 2’03”6

2'03”8 2’09”8 2’25”7 2’34”3

CLASSIFICA FINALE

1. ROMA (De Zucco, D’Urso, Donna) (Campione nazionale) 2. GENOVA (Zenone, Rentrevoli. Martini) 3. CATANIA (Calcara, Napoli, Bonaccorsi)

2’00”6

2’03”9 2’04”

J ;

:

I

È-

2’34”4 2. REGGIO EMILIA (Borgomi, Fontanesi, Cantarelli, Bo­ netto) 2’46”9 PESARO (De Biagi, Berlini, Rodi. Braglia) sq. farfalla gambe

C LASSI FICA

BRINDISI (Celeste. Sirianni T-, Di Rienzo) sq. arrivo rana

1. ROMA (De Zucco, D’Urso, Donna) 2. PESCARA (D’Èrcole. Stefanesi, Lisciane) 3. CATANIA (Calcara, Napoli. Bonaccorsi) 4. NAPOLI (Apadula, Sagliocchi, Penella) 5. BERGAMO (Carenzio, Barison. Lucchini) 6. CATANZARO (Cesari, Gre­ co, Pagnotta)

1. ROMA (Ceccarelli C., Sati­ nino, Ciacci, Cerri)

I vincitori della staffetta ragazzi-. Roma, Genova, Catania

1. PESCARA (Schiona. D’Èr­ cole, Jannctti, Pomirio) 2’35”6 2. MOLFETTA (Cipriani, Mutirantonio. Calò. Sallustio) 2’43”9 3. SALERNO (Marra, De Mar­ tino, Farace, Martuscelli) 2’18’T 4. CAGLIARI (Onnis, Trudu, Cadeddu, Piu) 2‘56”8 5. NOVAKa (Pistoia, Soliani, Brusa, Molina) 3’02’T 6. BRINDISI (Caneschi, Lu­ 3’05”2 petto, Pedio, Fortunato)

Seconda Batteria:

1. GENOVA (Vassallo, Kantz, 2’2 8”4 Pastori, De Barbieri) 2. CATANZARO (Panzino, Ri­ sola, Greco, Sinipoli) 2’40”9 3. BERGAMO (Gnocchi, Frat­ 2’44”8 óni, Gualtieri. Passarella) 4. CATANIA (Trombetta. Man­ 2’45”7 gano, Pennesi, Sciacca)

FIN A LE

1. GENOVA (Vassallo, Pastori, De Barbieri) (Campione nazionale)

Kantz,

2’30"9

2. ROMA (Ceccarelli C. Senni­ no, Ciacci, Cerri) ; 2’34”9 3. PESCARA (Schiona. D’Ercole, Jannctti, Pomilio) 1 2’38”3 4. CATANZARO (Panzino, Iso­ la, Greco, Sinipoli) : 2’41”5 5. MOLFETTA (Cipriani, Maurantoni, Calò, Saliusti) 2’42”5 6. BERGAMO (Gnocchi, Fratii­ ni, Gualtieri. Passarella) 2’45”9 7. SALERNO (Marra, De Mar­ tino, Farace, Martuscelli) 2’45”8 8. REGGIO EMILIA (Bergomi, Fontanesi, Cantarelli, Bo­ netto) :2’50’5 9. CATANIA (Trombetta, Man­ gano, Pennisi, Sciacca) 2’54”9

10. CAGLIARI (Onnis, Trudu, Cadeddu, Piu) :2’55'1 11. NOVARA (Pistoia, Soliani, Brusa, Molina) • 3'03”7

12. BRINDISI (Caneschi, Lu­ petto, Podio, Fortunato) :

3’H”9


CLASSIFICA FINALE

JUNIORES STAFFETTA 4 X 50 Prima Batteria: 1. PESCARA (Villanucei. Ste­ 2'29” fanini, Sardella. Picchetti) 2. MOLFETTA (Ciccolclla. Goc­ 2’43”3 ciolo, De Cosino, Aurora) 3. CAGLIAI!! (Bazzoni. Mura, 2’37” Alessandrini, Bigio) ■I. SALERNO (Giannantoni, Sa2’40”3 lernme, D’Antonio, Spinto) 5. BRINDISI (Di Giulio. Zole2’48”4 si, Pedei, Sirianni) NOVARA (Lorenzoli, Santic.li, Soliani, Paracini) sq. rana gamba

Seconda Batteria:

1. BERGAMO (Rota, Vergottini Balduzzi. Borierà) 2. GENOVA (Pirotta, Adami, Maioni, Vittoria) 3. NAPOLI (Maresca, Solcnto. Valente, Russo) “CATANZARO (Panzino, Munizzi, Monterosso, Fanzini) 5. CATANIA (Fede, Mucifora, Gullotta, Messina)

2’24”5 2’26”4 2’26”5 2’32”8 2’44”3

Terza Batteria : 1. ROMA (Ciacci, Calamusa, 2’26”3 Dcjana, Cultrera) 2. PESARO (Ronzoni, Renolfi, 2'2 7”5 Frattarolo, Manzoni) 3. REGGIO EMILIA (Bonetto, 2’30”3 Gasparini, Curci, Gemmi) COSENZA (Pascale, De Lo­ renzo, Rovalc, Picarelli) sq. farfalla irr. PADOVA (Agnoletto IL, Agnoletto R. D’Accorsi, Boz­ zolai sq. rana c farfalla irr.

1

Bergamo: Vincitrice della staffetta

juniores

1. BERGAMO (Rota, Vergotti­ 2’22”7 ni, Balduzzi. Bonera) (Campione nazionale) 2. ROMA (Ciacci, Calamusa, 2’97” Dcjana, Cultrcra) 3. GENOVA (Tirotta, Adami, 2'27”2 Maioni. Vittoria) 4. NAPOLI (Maresca, Solinto, 2’27”7 Valente, Russo) 5. PESARO (Ronzoni, Renolfi, 2’28”4 Frattarolo, Manconi) 6. PESCARA (Villanucei. Stefa2’28”6 nino, Sardella. Picchetti) 7. MOLFETTA Ciccolclla, De 2’36”8 Cosmo, Gocciolo, Aurora) 8. CATANZARO (Panzino, Mu2’37”2 nizzi, Monterosso, Fanzini) 9. CAGLIARI (Bazzoni, Mura, 2’3 7”8 Alessandrini, Biggio) 10. SALERNO (Giannantoni, SaIcmme, D’Antonio, Spirito) 2’39”7 11. CATANIA (Fede, Nucifora, 2’45”3 Calotta. Messina) REGGIO EMILIA (Bonetto, Gasparini. Curcio, Gemmi), sq. cambio irr.

FINALE PROVA A SQUADRE NUOTATA UTILE AL SALMENTO. 1. GENOVA (Kantz, Pastore, Maioni. Adami, Biagini, Ti­ rella) pen. 25” (Campione nazionale) 2. PESCARA (D’Èrcole, Jannetti, Baldacci. Villanucei, Ste­ fanini, Sardella) 3. BRINDISI (Caneschi, Luberti, Di Giulio, Zolesi, Sirian­ ni U.. Sirianni E.) 4. REGGIO EMILIA (Arbizzi. Fontanese, Franzoni, Curcio. Gasperini, Gemmi) 5. MOLFETTA (Calò, Manrantonio, Gocciolo, De Cosmo. Gadaleta, Aurora) 6. BERG.AMO (Fruttini, Gual­ tieri, Balduzzi, Vergottini, Bonera G., Bonera V.) pena­ lità 22” 7. NAPOLI (Leonelli. Mormo­ ni, Russo, Valente, Solinto, Maresca) pen. 27” 8. PADOVA (Malpitano, Luise, Bozzolano, Buffa, Agnoletto, R.. Agnoletto U.) 9. SALERNO (De Martino, Faraec, Giannantonio. D’AntoSalcmme. De Vita) pen. 15” 10. PESARO (Radi, Broglia, Rinoldi. Marra, Manconi, Frattarola) pen. 3” 11. CAGLIARI (Trudu, Cadeddu. Mura, Biggio. Bazzoni. Alessandrini) 12. CATANIA (Fiorio, Trombet­ ta, Messina, Anastasi, Gul­ lotta, Fede) pen. 14” 13. ROMA (Sennino, Ciacci P. Calamusa, Fava, Cultrcra) pen. 1’20” 14. CATANZARO (Greco. Fan­ zini E. Monterosso, Costa) pen. 25”

5’57”3

6’22”2

6’22”7

6’28”9

6’36”4

6’36”6

6’46”9

6’51 ”6

6’54”7

7’t)3”5

7’08”2

7’12”7

7’28”9

7’32”

ASTERISCHI (hanno sempre GLI ASSENTI torto). Torino, Milano, Venezia, Bologna, Ferrara, Firenze, Livorno... più che mai!!! Lucca e Brescia... assenti ingiusti­ ficati... Zurli... assente giustificato. Scarani... l'eterno assente. Usmiani... il grande assente (ma gli Europei sono un’altra cosa). Ristarà di Catania... il grande (in­ disciplinato) assente. Il Microfono... il primo giorno di gare (vero... Ongaro???). Una fettina di carne così... alla mensa della Foresteria!!! I giornalisti... ??? Qualche volta... Lucca, Padova e Treviso. I PRESENTI

Fontina e mortadella alla mensa della Foresteria. Padova, Treviso, Ancona, Catanza­ ro, Conversano, Cosenza, Messi­ na, Reggio Calabria, Sassari... i nuovi arrivati benvenuti. Le squalifiche della farfalla e della rana... per l’esattezza 28 senza contare il salvamento... vero De Angelis??? De Zucco... l’onnipresente... burbe­ ro... ma intimamente felice!!! PARTENZE E VIRATE

Raineri... la nuova ugola d’oro dei Campionati. De Angelis... il Salvamento non mi farà dormire... Mastino... il segretario atomico. Lodigiani... un gran bel (tecnicamente...) giudice di partenza. Borghi... Segretario Generale, auti­ sta, dattilografo, calligrafo... Una colonna. Natalizia, Prece e (in sordina) Paschetta... Roma, che squadrone!!! Taranto (di Genova)... beh, beh, quasi quasi, forse. De Zucco ave­ va ragione... ce lo scriviamo su « Sprint »??? Genova... nuovamente, giustamen­ te, meritatamente vittoriosa... Tutte le altre... ora sì che c’è gusto a venire ai Campionati!!! La C.T.N. Nuoto... il prossimo an­ no... Borghi... non facciamo scher­ zi!!! I grandissimi sconfitti... i primati nazionali nuoto del C.S.I. IL VERO, GRANDE, ASSOLUTO, INDISCUSSO VINCITORE... IL CENTRO SPORTIVO ITALIANO!

25


t

Classifica Generale Campionati Nazionali COMITATI

1. 2. 3. 4. 4. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18.

Genova Roma Pescara Napoli Bergamo Molfetta Catania R. Emilia Cagliari Catanzaro Salerno Pesaro Brindisi Ancona Novara Padova Palermo M. Carrara

Ragazzi 255 (2) 270 (1) 230 (4) 205 (5) 95 160 (6) 235 (3)

145 80 65 35 80 5

Allievi 330 (1) 265 (2) 260 (3) 95 170 215 (4) 120 175 (6) 65 165 180 (5) 15 10 120 55 45

Juniores Salvamento Totale 275 (4) 120 (1) 980 315 (2) 850 220 (6) 110 (2) 820 305 (3) 60 (7) 665 330 (1) 70 (6) 665 175 630 80 (5) 140 10 (12) 505 180 90 (4) 445 185 20 (11) 415 120 365 70 40 (9) 355 255 (5) 30 (10) 335 15 205 100 (3) 55 180 65 120 95 50 (8)

20 10

20

10

considerazioni Il valore dei risultati tecnici e l’euforia del mo­ mento ci dispensano, almeno per ora, di scendere ad un esame più approfondito sulla futura attività natatoria del Centro Sportivo Italiano, ci limitiamo, pertanto, sulla base degli elementi espressi in sede di previsione dei Campionati a esporre i dati in maniera tale che il lettore possa trarre da solo e facilmente le conclusioni : 1953

Comitali Provinciali e Zonali rappresentati Atleti partecipanti Tempi medi dei 12 finalisti'.

ragazzi

- 50 50 50 - 50 50 50 50

dorso rana s. 1. allievi dorso rana farfalla is. 1. juniores - 1001 dorso 100 rana 100 farfalla 100 s. 1. 200 s. 1. Ripartizione Titoli Nazionali'. Genova Roma Bergamo Pescara Ancona Molfetta Cagliari

26

17 104

45”0 49”9 36”0

l’33”9 l’39”8 l’18”2 3’04 ”4

10

1954

24 219 46”4 48”2 36”3 40”5 44”0 41”2 34”0 l’28”3 l’35”0 l’35”0 l’10”9 2’52”7

3 4 3 2 2 1 1

CLASSIFICA GENERALE : 1953

Genova Bergamo Cagliari Napoli Pesaro Pescara

punii » » » » »

780 580 530 470 430 415

1954

Genova Roma Pescara Napoli Bergamo Molfetta

punti » » » » »

980

850 820 665 665 630

conclusione Ed ora a conclusione una sola parola ai dirigenti periferici c agli atleti, vincitori e vinti, ammessi e esclusi dalle finali, classificati e squalificati, a tutti voi che da Treviso a Cosenza, da Molletta a Ca­ gliari, da Palermo a Bergamo avete offerto sul ma­ gnifico piatto dorato della piscina del Foro Italico « l’arrosto » sostanzioso e ben condito del vostro proficuo lavoro: BRAVI!!

... e di conseguenza, per non sembrare per lo meno amletico, due paroline ai dubbiosi in buona e mala fede e... non si sa mai, a qualche eventuale invidioso fammesso che tale sentimento a noi sco­ nosciuto possa albergare nel cuore di veri sportivi). Vi assicuro che non è molto difficile riuscire; l’abbiamo fatto noi del Centro Sportivo Italiano con pochissimi mezzi, ma con tanta Fede!!! Qualcuno, così sotto sotto ha forse insinuato che facciamo bella figura con i federati... ESATTO!!! A parte il fatto che i federati in questione sono nostri, e die pur essendo nostri sono esclusi dai Campionati C.S.I. i seniores F.I.N. e gli allievi e juniores di Serie A e B... ci rimane la Serie C cioè il minimo dell’attività federale... ma sono inoltre esclusi dai Campionati i tesserati per ALTRI EN­ TI... dunque, pochi, bravini magari, ma nostri e solamente NOSTRI. Vale inoltre la pena di dire a questi signori che il prossimo anno tutti i nostri ragazzi saranno tes­ serati alla F.I.N. perché non può esistere un’attività natatoria né al di fuori né, tanto meno, contro la Federazione. Secca certamente a qualcuno l’idea di non poter più disporre di elementi scovati e curati da altri e tenuti compiacentemente liberi da impegni fe­ derali. IL CENTRO SPORTIVO ITALIANO SI ACCINGE ALLA MAGGIORE E PIU’ IMPEGNATIVA FATICA. IL NOSTRO ANGELO ROMANI AVRA’ MOLTI SEGUACI. MENO VALOROSI FORSE MA SICURAMENTE NUMEROSI. « NEL NUOTO ITALIANO C’E’ POSTO PER TUTTI: SOTTO A CHI TOCCA». Italo de Zucco


Nel nome di Giorgio Lai conclusi i Campionati di Pallavolo del C.S.I. La vigilia delle gare la Commissione Tecni­ ca Nazionale, dubitando della bontà della at­ tuale formula di svolgimento dei Campionati e misconoscendo il valore delle squadre del Sud, aveva approntati, per l’anno prossimo, alcuni progetti per evitare che le finali nazio­ nali si risolvessero con l’incontro fra le due squadre del Sud, svuotandosi così di ogni loro interesse. Lunghe furono le discussioni e di­ scordi i pareri, ma il giorno dopo l’andamento combattuto degli incontri ha smontato tutte .le elucubrazioni fatte a tavolino. Le otto squa­ dre hanno palesata una perfetta parità di va­ lori ed inoltre un consolante miglioramento tecnico generale. Esse si sono equivalse ed an­ che in sede consuntiva ci è praticamente im­ possibile trovare nette differenziazioni fra le due scuole, anzi, fra i grandi, proprio la squa­ dra di Palermo ha dimostrato una preparazio­ ne tecnica ed un affiatamento fra i suoi atleti veramente rimarchevoli.

D’altra parte non poteva logicamente essere altrimenti, in quanto le 8 squadre finaliste balzavano fuori da una severissima selezione che da 440 squadre, attraverso le varie fasi provinciali, regionali ed interregionali, aveva laureate le migliori. Dalle premesse fatte è facile arguire come tutti gli incontri delle finali siano stati com­ battuti fino allo spasimo ed abbiano avvinto pei' le loro alterne vicende il numeroso ed ap­ passionato pubblico presente. Da tanta incer­ tezza il titolo di Campione ha meritatamente premiate le due squadre che con la loro gene­ rosa ed accorta condotta di gara sono riuscite

ad imporsi sull’agguerrito lotto delle concor­ renti. Infatti la Concordia di Schio è riuscita a coronare felicemente il suo più bel sogno sol­ tanto dopo aver strenuamente lottato e si deve alla sua coesione ed allo spirito di squadra che anima i suoi baldi atleti se essa è riuscita ad aggiudicarsi il drammatico incontro con il Ro­ mito, dopo essere stata menomata dall’espul­ sione del suo capitano. Infatti questa squadra

"Concordia" di Schio è Campione Nazionale per il 1954. Il sogno di Baldisserotto e C. si è realizzato e il "Gigante buono" esulta.... a modo suo.

27


che praticamente basa la sua forza su due pi­ lastri — Baldisserotto, capitano, animatore instancabile e intelligentissimo atleta e il lun­ go Guglielmi bruciatore micidiale sebbene spesso impreciso — trovandosi priva del suo migliore elemento non si è disunita, anzi, stringendo le file, ha voluto fermamente la vit­ toria, venendo ancora una volta a dimostrare quanto peso abbiano quei valori morali che formano il substrato dello sport puro: abne­ gazione, spirito di squadra, volontà ferrea e generoso attaccamento ai propri colori sociali (anche se essi, come nel caso specifico, stin­ gono). Per queste sue preclari doti la squadra di Schio ha ampiamente meritato l’onore di fre-

Il solenne momento della premiazione: il Prof. Aldo No­ torio, Vice Presidente Centrale del CSI, rievoca con com­ mossi accenti la purissima figura di Giorgio Lai, il palla­ volista del CSI caduto sui campi dello sport a soli 19 anni.

Alce di Firenze e "San Giuliano” di Messina a "singoiar tenzone ”. Dalla fotografia balza evidente la scompostezza dei movimenti.... ma col tempo e la passione questi giova­ nissimi si faranno atleti perfetti.

28

glarsi dello scudetto di Campione del C.S-L e da queste colonne ci è gradito far giungere ai neo-campioni le più vive congratulazioni per la prestigiosa affermazione e per la loro bella prestazione. Il vivace, ma non irriguardoso ne’ tanto meno scorretto, gesto di Baldisserotto, forse un po’ troppo montato e severamente punito, seppur condannabile, non sminuisce affatto e non intacca la bella prova dei ragazzi di Schio. Essi hanno conquistato il Trofeo Giorgio Lai e nel nome di questo puro atleta, cristia­ namente vissuto e cristianamente assurto al cielo, continueranno là loro attività agonistica


La forte squadra della "Romito'’ di Fi­ renze seconda classificata

per quel puro ideale che fa dello sport non un fine a se stesso, ma un mezzo per glorificare Iddio anche sui campi sportivi. Con la contrastata vittoria sulla Savoia di Palermo, l’enigmatica squadra di Firenze ha conquistata la seconda poltrona. L’attributo le si addice in quanto per valori individuali forse il Romito era la squadra più forte, ma al momento cruciale si palesavano in essa dei no­ tevoli squilibri di rendimento. Un po’ tarda a mettersi in azione conta sulla valentia del bra­ vissimo Frilli, il popolare « Ragno », per riac­ ciuffare in extremis gli incontri che sembra­ vano irrimediabilmente perduti. Il prossimo anno con una migliore preparazione e con un maggiore affiatamento, necessari fra l’altro per supplire alla mancanza del Frilli che avrà su­ perato i limiti d’età previsti, pensiamo che il Romito potrà essere la squadra che punterà decisamente allo Scudetto. Al terzo posto, ma non inferiore alle prime due, troviamo l’affiatata e tecnica compagine di Palermo. Questa « matricola » del C.S.I. è stata l’elemento d’interesse della manifestazio­ ne e se non avesse avuto la sfortuna di dover incontrare alla prima partita la squadra più forte, forse avrebbe fornito la « sorpresa » cla­ morosa della manifestazione. Se questa non c’è stata, dobbiamo pur nondimeno dare atto a questi giovani che la squadra non ha affatto

sfigurato nei confronti con le altre, anzi è stata per molte di esempio per serietà, disci­ plina ed affiatamento. Per questa bella prova, particolarmente significativa per il fatto che la Società è al suo primo anno di attività con noi, sentiamo la necessità di congratularci con i solerti dirigenti del Comitato provinciale di Palermo, signori Picciurro, Monteleone e Muceo, nonché con il serio e bravo loro allena­ tore, signor Mimmo Lo Verso, che ha saputo dirigere la squadra con competenza e polso fermo. Se egli riuscirà ad amalgamare perfet­ tamente i suoi ragazzi, l’anno prossimo sarà un temibile avversario per le squadre aspiranti al titolo.

Leggermente inferiore in linea tecnica alle altre, ma sempre battagliera, la simpatica squadretta di Terni. Ha lottato sempre alla garibaldina ed è sta­ ta il costante spauracchio delle sue più forti avversarie, ma non è riuscita a spuntarla, non tanto per difetto di tecnica quanto per la man­ canza di una forte volontà di vittoria. Forse la edizione di quest’anno era inferiore alla bella e volitiva squadretta vista a Messina, ma vo­ gliamo augurarci che lo sportivissimo padre Angelo Umani correrà ai ripari e preparerà per il prossimo anno una squadra degna della tradizione umbra. Nei Giovanissimi, in contrastato trionfo

29


■«/SÌA!

La

corretta squadra della "Savoia" di

Palermo:

Lo

in

piedi

da sin. /'allenatore

Verso. Rocca. Razzali, Rieia, Cata-

lunotto,

il

Dirigente

Macco

e Amen­

dola; in ginocchio Luca. Lo Raglio ed ■ f

dell’Alce di Firenze. La bella squadra di Briani quest’anno è riuscita a conquistare quel titolo che lo scorso anno si era visto soffiare per poco, ed ha vinto bene, con sicurezza, dimo­ strandosi tecnicamente preparata e ferma­ mente decisa a vincere-

In nome del loro amato e tragicamente scomparso capitano i giovani atleti di Firenze sono scesi in campo ed hanno vinto. Questo è stato il più significativo suffragio che abbiano potuto compiere in memoria del generoso atle­ ta scomparso. Quando si lotta per un ideale, la vittoria è più facile! A1 secondo posto la squadra-sorpresa: la sbarazzina squadra di Messina formata per la maggior parte da « giovanissimi giovanissi­ mi ». Questo onorevole piazzamento è una lie­ ta novità e, quel che è più, è stato veramente meritato, in quanto i « picciotti » hanno lot­ tato da pari a pari con i fiorentini, hanno fa­ cilmente avuto ragione dei pescaresi ed hanno sonoramente sconfitti, dopo strenua lotta, i Campioni dello scorso anno. Senza tema di smentite possiamo affermare che se il loro « capitano » fosse stato un ragazzo serio (l’al­ lenatore ha fatta una cattiva scelta ed ha de­ notata scarsa psicologia) essi avrebbero con più incisività insediato all’Alce lo scudetto.

Certi atleti, specialmente giovani, necessi­ tano di una dura disciplina e di una rigida 30

il capitano Russo.

guida; ma la squadra della San Giuliano man­ cava di persone capaci di frenare la vivacità (eufemismo per indisciplina) di alcuni suoi ben individuati atleti, che con il loro compor­ tamento hanno stroncate le sue eventuali pos­ sibilità di affermazione. Con qualche ritocco e con una più severa direzione gli azzurri della San Giuliano saranno in avvenire i più quo­ tati pretendenti al titolo di Campione. In terza posizione l’Aurora di Pescara, che dallo scorso anno non ci ha fatto riscontrare alcun sensibile miglioramento. Qualcosina è stata fatta ma troppo poco; evidentemente manca di una competente direzione tecnica e forse anche di una maggiore disciplina. Vo­ gliamo sperare che l’appassionato Di Girola­ mo, che si è accollata una ben pesante « ere­ dità » saprà decisamente affrontare la situa­ zione, portando la squadra all’altezza dei gran­ di meriti della sua Unione Sportiva, una delle più forti e meglio organizzate del C.S.I. E... in cauda venenum.

Ultima sotto tutti gli aspetti si è classifi­ cata la squadra dell’U.S. Bonsignori di Reme­ delio, Campione nazionale dello scorso anno e sulla quale si polarizzavano i pronostici della vigilia. Invece ha perso tutti gli incontri e l’ultimo, per di più, l’ha perso per forfait non essendosi presentata in campo all’ora stabilita, eviden-


La

simpatica

squadretta

della

"San

Giuliano” di Messina: brillante e, quasi

quasi, sin troppo vivace!

M". ■ ■’

temente dimentica dei doveri che le impone­ vano lo scudetto che portava cucito sulle ma­ glie dei suoi atleti.

Gli inglesi, in questi casi, si esprimono sin­ teticamente ma significativamente : No coviment! Una perfetta organizzazione ha fatto sì che alla manifestazione arridesse il più lusinghie­ ro dei successi spettacolari ed approfittiamo dell’occasione per ringraziare di cuore tutti coloro che si sono adoperati in tal senso, ed in particolare l’amico Simonini, Presidente del C. P. di Livorno, i suoi diretti collaboratori, nonché il dott. Dal Zen, Ispettore regionale della FIPAV, per la sua preziosa, fattiva ed ap­ passionata collaborazione tecnica. Impeccabile la direzione tecnico-arbitrale curata con competenza e tatto dal giudice-ar­ bitro sig. Moscatelli di Lido di Camaiore, egre­ giamente coadiuvato da tutti gli arbitri desi­ gnati; che hanno assolta con signorilità, ocu­ latezza e precisione la loro delicata missione. Un grazie di cuore a tutti loro da parte del­ la Presidenza, delle UU. SS. e degli atleti tutti del Centro Sportivo Italiano per le loro enco­ miabili prestazioni, che hanno avuto il più lu­ singhiero riconoscimento nell’applauso since­ ro e prolungato che è stato tributato loro al momento della premiazione.

Le ispirate e toccanti parole del Vice Presi­ dente Centrale, prof. Aldo Notario, hanno de­ gnamente conclusa la manifestazione, la qua­ le ha avuto il suo epilogo ufficiale con la riu­ scitissima cerimonia della premiazione, effet­ tuata alla presenza delle maggiori Autorità ci­ vili e militari di Livorno. Anche quest’anno i Campionati di pallavo­ lo si sono conclusi ed il loro consuntivo è bril­ lantemente attivo; fra poco inizieranno i nuo­ vi campionati ed il nostro più fervido augurio è quello che essi possano superare qualitativa­ mente e quantitativamente quelli testé conclu­ sisi a Livorno. Filippo Drugotto

E’ a b e dello sport LA SOCIETÀ* SPORTIVA

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Questi

l

miliardi

degli incassi del calcio Le cifre riguardanti il flusso di spettatori alle partite di calcio, ed i relativi incassi, sono rassicurati sotto tutti i punti di vista. Il fa­ scino della palla rotonda dunque, è rimasto immutato, malgrado le ultime disavventure internaziona­ li, e ciò è un bene perché con l’aiu­ to degli sportivi, più agevole sarà il compito di riportare il foot ball italiano, alle tradizioni di un tem­ po. Specie nella massima divisio­ ne, lo spettacolo calcistico detta legge, anche grazie ad alcune città come Roma e Milano, che offrono domenicalmente folle imponenti. Ben 3 miliardi e rotti sono stati incassati nell’ultima stagione dalle 18 società di serie A, sicché sono stati largamente battuti i prece­ denti primati. Si pensi al riguardo che nel ’50-’51 furono incassati 2 miliardi e mezzo, pur trattandosi di venti squadre. Se ne può dedur­ re che se ancor oggi fossero 20 le partecipanti al torneo di A, gli in­ cassi globali toccherebbero i 3 mi­ liardi e mezzo, con un aumento di circa un miliardo. Un migliora­ mento come si vede, superiore ad ogni ottimistica previsione e che con la costruzione dello stadio Fuori Grotta a Napoli e l’amplia­ mento di San Siro a Milano po­ trebbe essere il preludio ad un successivo balzo in avanti. Né si creda che l’aumento di co­ sto dei biglietti d’ingresso, abbia provocato incassi maggiori. Il prezzo medio di un biglietto d’in­ gresso che nel ’51-’52 era di 516 li­ re, è andato nel ’53-'54 a 592 lire, dove si dimostra che la maggiora­ zione si è mantenuta in limiti ra­ gionevoli. Indubbiamente il Toto­ calcio e lo stadio Olimpico, sono da considerarsi i due fattori decisivi per l’elevato livello registratosi nell’ultimo campionato. Il Totocalciò che, man mano che si va estendendo, ha creato nei neofiti la cu­ riosità di andare a vedere una par­ tita di calcio (ed è gente che in se­ guito è tornata negli stadi con sempre accresciuta frequenza), e

32

10 stadio Olimpico che ha visto au­ mentare in maniera impressionan­ te. gli introiti di due società della forza di Roma e Lazio. 11 Capitolino Olimpico (centomi­ la posti a sedere e centotrenta in piedi) ha insomma dimostrato, che 11 pubblico apprezza non solo il li­ vello tecnico della propria squa­ dra, ma anche la comodità con la quale può gustarsi lo spettacolo ed il relativo basso prezzo. Le società romane infatti, hanno abbassato il costo medio del biglietto d’ingres­ so e degli abbonamenti, ricevendo­ ne ugualmente un forte incremen­ to finanziario. Sull’esempio della Capitale anzi, si sono svegliati i milanesi che contano di portare a centomila la capienza di San Siro . ed il Comandante Lauro che sta facendo fuoco e fiamme per trova­ re i fondi e portare a termine la costruzione del modernissimo sta­ dio che dovrebbe sostituire il maleingambe Vomero. Da notare poi, che un importan­ te incremento l’ha portato anche Firenze. Con la Fiorentina in lotta per la conquista dello scudetto, i toscani non si son fatti pregare ed hanno gremito le capaci gradinate del modernissimo Comunale. Si può dire in definitiva che nel ’5.5’56 con gli stadi di Napoli e Mila­ no, con l’accresciuta forza di Ro­ ma e Lazio, l’afflusso degli spetta­ tori potrà giungere sino ai cinque milioni e forse superarli (già sia­ mo vicino ai quattro milioni e mezzo). La qual cosa rappresente­ rebbe un bel traguardo per lo spet­ tacolo calcistico italiano, spettacolo che è entrato nel costume e nella mentalità del nostro sportivo, sen­ za distinzioni di classe sociale o di età. _ Né deve preoccupare il lieve re­ gresso verificatosi in serie B. Non si dimentichi infatti che negli anni passati militarono tra i cadetti una Roma ed un Genova, e che inoltre la B è sempre andata og­ getto a tali sbalzi di afflusso e di incassi. Dipende in primo luogo

dalle società che retrocedono dalla A o che sono promosse nella mas­ sima divisione. 1 665 milioni circa, incassati in 13 nel ’53-’54, potrebbe­ ro aumentare di nuovo con la re­ trocessione del Palermo, che por­ terà nuova linfa nelle casse del torneo cadetto. D’altra parte la re­ strizione degli incassi è da mettersi in relazione con il basso costo del biglietto d’ingresso. I dirigenti dei sodalizi di B cioè, cercano in tutti i modi di venire incontro agli sportivi e la cosa è decisamente ap­ prezzabile. Quanto alla C, essa alla fine del campionato in corso dovrebbe au­ mentare incassi e spettatori. Vi sa­ rà infatti il Bari e si sa che il Ba­ ri gioca in uno stadio che contiene cinquantamila sportivi ed è squa­ dra seguita da una grossa folla. In ■ C comunque ci si mantiene su un livello stazionario, pur se molte società della terza serie sono pur­ troppo alle prese con bilanci defi­ citari e con situazioni a volte fal­ limentari. La cosa però non dipen­ de dagli incassi (alcune cittadine più di quello che danno non pos­ sono offrire), ma dalle forti spese che si devono sopportare per sti­ pendi, premi, trasferte e cose del genere. Per questo, allorché vedia­ mo alla ribalta sodalizi come quel­ lo pugliese, floridi anche dal punto di vista finanziario, ci rallegriamo, perché tutti prima o poi finiranno per sentirne i benefici influssi. Prima di chiudere il discorso sull’argomento; pensiamo che ai lettori farà piacere prendere visio­ ne dei quadretti comparativi degli spettatori e degli incassi degli ul­ timi quattro campionati.

SPETTATORI Serie A: 1950-51 20 soc. 4.693.692 1951- 52 20 soc. 4.032.901 (— 660.791) 1952- 53 18 soc. 3.784.937 (— 247.964) 1953- 54 18 soc. 4.388.934 (4- 603.007)

INCASSI Serie A: 1950-51 20 soc. 2.428.772.210 1951- 52 20 soc. 2.514.853.410 (4- 86.081.200) 1952- 53 18 soc. 2.608.539.095 (4- 93.685.685) 1953- 54 18 soc. 3.133.687.415 ( 4. 525.148.350)

Le cifre sono abbastanza elo­ quenti e ci dispensano da ogni commento. Al lettore trarre le con­ seguenze. E. 8.


■Ma

S i parla spesso

di gioco duro e

PER IL BENE DEL CALCIO ITALIANO

scorretto. All'inizio di ogni cam­ pionato, l’argomento torna di mo­

da ed investe un po’ tutti, gli. ar­

bitri in primo luogo, i difensori ed anche gli allenatori. La verità

è che malgrado i fiumi d'inchio­

stro versati, nella vana speranza di rendere più tollerabile il gioco, si nota sui campi della serie A, ed

ancor più su quelli delle serie mi­ nori, una immutata tendenza a fronteggiare l'avversario più bra­

Ahnlìrp, il gioco stimilo I erano salvaguardati in area di ri­

hanno cioè ricevuto dei consigli

gore, da arbitri decisi a stroncare

adatti. Si fa presto a divenire dei

il gioco duro a tutti i costi.

giocatori scarponi, ed è spiacevole

vo, con mezzucci che nulla hanno a che vedere con la cavalleria sportiva. La cosa è preoccupante

giocatori che coni pongono i repar­

che per classe e per tecnica molta

più di (pici che. si possa immagi­ nare, perché, da ciò dipende in

ti arretrati, ma ben poco conclu­

strada potrebbero fare.

deremmo.

principal modo, se i buoni attac­

che bisogna cambiare per raggiun­

calcistico

canti sono in netta minoranza ri­ spetto ai difensori. Alcuni se la* sono presa col si­

gere dei risultati apprezzabili, e

campi degli aspetti preoccupanti.

per far ritornare il calcio italiano

La forza fisica, la furberia nell’ap-

Potremmo

E'

scagliarci

tutta la

contro

i

mentalità

che scarponi siano anche atleti

Il fenomeno del gladiatorismo ha

assunto sui

nostri

ad un buon livello spettacolare.

pioppare colpi proibiti, sono doti

stema. Ma non è esatto dire che la nuova tattica, succeduta al vec­ chio metodo, ha incoraggiato il

Se il difensore adopera sgambetti

che alcuni difensori italiani han­

e colpi proibiti per fermare la di­

no acquisito iti troppo breve tem­

scesa dell’attaccante, lo fa perché

po. Le variazioni tattiche e le ne­

gioco duro, non è esatto perché

è. stato impostato in maniera pes­

cessità di classifica, hanno fatto

ciò è avvenuto solo a causa di una

sima. E’ significativo al riguardo

il resto. In alcune partite i gio­

cattiva interpretazione e di un mutamento, a volte radicale, dei

che sono spesso proprio i difenso­

catori hanno in palio delle cifre

ri dell’ultima leva, i meno compli­

esorbitanti, in altre gli allenatori

canoni fondamentali del sistema.

mentosi: vuol dire che essi all’ap-

si vedono nella necessità di vince­

Ogni tattica è teoricamente accet­

patire sui campi di gioco, non scr no stati catechizzati a dovere, non

re a tutti i costi, pena, il licenzia­

tabile, a patto che la si applichi con intelligenza ed adattandola

mento immediato. Si cerca allora

alle necessità della squadra. De noi invece tutti si sono conve-t'p al moderno verbo calcistico, quasi senza rendersene conto, solo per

seguire una moda e per stare, al passo con il progresso. C’è forse da meravigliarsi se alla prova dei fatti, di compagini sistemista al cento per cento, se ne sono veduti ben poche?

Si è male interpretato ad ese.fi­ pio il marcamento. Il terzino è di­ venuto il mastino dell’ala, il me­ diano della mezzala, il centrome­

diano del centravanti. Ovviamen­

te da questi duelli diretti, sono scaturite scintille ed a lungo an­ dare proprio i difensori hanno fi­ nito per avere la meglio, anche perché gli attaccanti non sempre

Scene di questo genere eion sono infrequenti sui nostri campi di calcio. L'attaccante, è a terra, e spesso si tratta di gravi infortuni. Il gioco duro ha portato la nazionale italiana ad un livello inferiore alle tradizioni.

33


in tutti i modi di strappare un

cinque uomini. Mentre il gioco è

tualmente i giocatori dei reparti

punto, dando ordini perentori di

peggiorato, gli arbitri sono rima­

avanzali hanno paura di entrare

in area di rigore, ed è. per questo

non far complimenti. Dietro l'eti­

sti quelli di una volta, increduli

chetta dei mezzi-sistemi e dei ter­

quasi di un così implacabile peg­

che da noi i buoni centravanti

zini volanti, il gioco si è imbastar­

gioramento dello spettacolo.

dito, è divenuto quasi irriconosci­ estenuanti

Ciò nonostante anche per i di­ rettori di gara è giunto il momen­

scarseggiano in maniera impres­ sionante, per non parlare delle

duelli personali, privi di qualsia­

to di guardare in faccia la realtà,

un buon funzionamento di tutta la

si cavalleria sportiva, quella caval­

squadra.

leria sportiva che nei tempi pas­

di colpire senza discussioni quei difensori che male interpretano i

sati fece della nazionale azzurra

loro compiti in area di rigore e

italo-uruguajana della Roma, che

un modello di correttezza.

fuori, quei giocatori che hanno

in ideane partite si è costretti a ri­

bile,

spezzettato

in

mezze-ali, ruoli decisivi ai fini di

Ci diceva Ghiggia, l’ala destra

Certo, è doveroso riconoscerlo,

fatto di uno smodato gladiatori-

manere fermi ai bordi del campo,

in questi ultimi tempi molte cose

sino, il comodo paravento per da­

specie sui terreni di provincia. E’

sono migliorate, ma noi pensiamo

re spettacoli che ben poco hanno

questo che a tutti i costi deve fi­

che si possa e si debba fare di più.

a che vedere con lo sport. L’amico

nire, una tale forma di intimida­

Per far ciò basterebbe in primo

Dattilo ci ha in proposito assicu­

zione fisica da parte di atleti che

luogo avere idee chiare sui pro­

rato che con il campionato da

meriterebbero

blemi tattici, e qui ci riferiamo

poco iniziato, molte cose muteran­

per sempre dai ranghi della Fe-

agli allenatori. Sono gli allenatori

no e noi gliene diamo atto, perché

dercalcio.

infatti che plasmano il gioco della

buon senso degli allenatori e nel­

Ma

di

essere

noi

espulsi

fidiamo nel

loro squadra, che impostano una

crediamo che solo la classe degli arbitri italiani, sia in grado di fer­

partita, che cercano di aumentare

mare ed abolire una buona volta

la severità degli arbitri, affinché si intravveda nei prossimi mesi,

lo spirito agonistico dei difensori

questo famoso gioco scorretto, del

un decisivo miglioramento. Non si

a tutto scapito della tecnica. Eb­

(piale tutti da anni ed anni disser­

dimentichi in proposito che il gio­

bene i nostri amici trainar, do­

tano, ma che nessuno è sinora riu­

co della nazionale è l’estrinseca­

il

scito ad estirpare come, una carie

zione del livello del campionato.

che infetta tutto l’organismo.

Se si vuole che la nazionale azzur­

rendersi

vrebbero

conto

che

peggioramento del livello medio

del nostro calcio, finisce per river­ berarsi proprio su di loro, sulla

dovranno convincersi che l’attac­

classe allenatori, ritenuta medio­

cante va affrontato con mezzi lea­

ra non risulti ridicolizzata come è successo alla V Coppa del Mondo, è necessario agire in profondità

cre e non all’altezza della situa­

li. Al riguardo la Federazione do­

per riportare lo spettacolo dome­

zione. Le variazioni tattiche sono

vrebbe persino giungere al. ritiro

nicale calcistico, su un piano di

apprezzabili e denotano intelligen­

della tessera, a quei giocatori che

tecnica e di lealtà che da troppo

za, ma solo quando dette variazio­

si siano rivelati recidivi a tutti gli

tempo abbiamo dimenticato.

ni

davvero

Quanto ai difensori, prima o poi

di

effetti. Non ci pare una idea uto­

minima­

pistica, perché è inutile cercare di

mente la bellezza e l’esteticità di

riportare sulla buona strada atle­

una partita di foot ball.

ti, che hanno un concetto errato dello sport calcistico e che difficil­

dicono

nuovo,

qualcosa

intaccare

senza

Gli arbitri, sui quali spesso si

sono appuntati i maggiori strali, sono, a pensarci bene i meno col­

pevoli. Essi si sono trovati come

mente migliorerebbero col passar

delle stagioni. Anche perché due o tre esempi sarebbero sufficienti

di

per aprire gli occhi ai giocatori

eventi, hanno cercato di reagire,

ma non è stato facile, come si può

ed agli allenatori. Solo il giorno in cui gli attac­

ben comprendere. A volte dirige­

canti si accorgeran.no di poter gio­

re una partita di calcio è divenu­

care senza preoccupazioni e senza

to un problema di stato, e non si

timori per 11 incolumità delle gam­

può in coscienza addossare ogni colpa all’uomo col fischietto, solo

be, il livello del calcio italiano su­ pererà il punto morto nel quale si

perché in una partita non ha ap-

trova ora, ed i benefici influssi

sperduti

pioppaia

34

in

tanto

dieci

turbinare

rigori

o

espulso

non tarderanno a farsi sentire. At­

Enzo Sasso

11 dott. Gaetano Sinioni, Vice Presidente della FI DAL, pionie­

re e animatore dello sport nel Corpo delle Guardie di Finanza, è stato promosso in questi gior­

ni, Generale di Brigata delle GG, FF. Il generale Si moni, consi­ gliere della FIDAI; dal 1935, è

stato reggente della Federazione

nel periodo 1944-45. Presiede at­

tualmente anche il Collegio de­ gli Ispettori Amministrativi del C.O.N.I.

1 —1


•7?

si aggiudica il Tro feo C.S.I. di Tennis

Z •

• .V

La VIS di ROMA

.- ' V

Gaspare Carnevale della Vis di Rolliti è uno dei più validi rappresentanti del Centro Sportivo Italiano in seno al

da Tavolo

G.I.Te.T. Eccolo in azione col suo in­ confondibile stile.

Mai come quest’anno la finale nazionale del Tro­ feo Nazionale a squadre ha avuto uno svolgimento così avvincente, così incerto, così entusiasmante. Quattro squadre fortissime, balzate fuori da una sverissima selezione attraverso 56 fasi provinciali, 15 fasi regionali e 4 fasi interregionali si sono bat­ tute strenuamente per aggiudicarsi l’ambito Trofeo. La manifestazione durata circa dodici ore, dalle 8 della mattina alle 8 della sera ha lasciato in tutti noi un meraviglioso ricordo fatto di generosità, in­ telligenza cavalleria e sano agonismo che perdurerà a lungo e difficilmente potrà cancellarsi. Gli atleti hanno dato tutto quanto era nelle loro possibilità ed oltre ed alla fine delle incandescenti partite si accasciavano esausti, paghi di avere tutto dato per l’affermazione della propria squadra. I facili detrattori di questa sana attività sportiva dovrebbero assistere almeno una volta a qualche incontro di così alto livello tecnico prima di sminui­ re o disprezzare il contenuto atletico di questo sport. Non possiamo certamente considerarlo sport, pesante questo sì, ma d’altra parte quando una per­ sona per una ora continua è sottoposta ad un con­ tinuo sforzo fisico e, quel che è più, psichico dovrà per necessità fisica essere preparato ed allenato convenientemente per resistere ad un così pesante logorip, pertanto deve essere un atleta nel senso classico della parola. E chi vorrà praticare il tennis da tavolo come disciplina sportiva dovrà praticar­ lo se vorrà ottenere dei brillanti risultati. Il primo incontro eliminatorio che vedeva di fronte le squa­ dre della Vis di Roma e della Turris di Siena re­ gistrava la vittoria della prima col punteggio 3 a 1. Nella prima partita Carnevali non tardava ad avere ragione del velocissimo ma falloso Pizzuti con un secco tre a zero; nella seconda il giovanissimo Temperi riusciva a battere il forte Corsi con una accorta ed intelligente condotta di gara. Nel doppio vinto dai senesi i due romani dimostravano la loro insufficienza in questa specialità che richiede una continua pratica per raggiungere quell’affiatamento che e indispensabile per riuscire a controbattere l’offesa avversaria con spostamenti sincroni e tem­ pestivi.

La partita decisiva fra Temperi e Pizzuti, com­ battutissima dalla prima all’ultima pallina, confer­ mava la classe del « romanino » che dopo avere con­ tenuto e rintuzzata la potenza offensiva dell’avver­ sario, fortissimo nelle bruciate, passava al contrat­ tacco e riusciva ad avere la meglio, aggiudicandosi il prezioso punto che consentiva alla propria squa­ dra l’accesso alla finale. Subito dopo aveva inizio rincontro fra la fortis­ sima squadra della Gregoriana di Milano e la squa­ dra dell’Oriens Vomere di Napoli. Il pronostico, da­ ti i valori delle forze schierate, dava per facile vin­ citrice la squadra di Milano formata da Salati, Faedda e Tognolini ed invece alla fine dei due sin­ goli la squadra di Napoli si trovava a condurre con uno sbalorditivo 2 a 0. Infatti il calmo Riitano era riuscito a battere Faedda alla fine di un tiratissimo incontro, ricco di spunti emozionanti, mentre Celentani con una in­ telligente condotta di gara aveva avuto ragione di Salati, stoico e generosissimo, menomato per una dolorosissima lussazione al dito medio della mano destra. Aveva quindi inizio il doppio, partita decisiva que­ sta in quanto un passo falso del milanesi sarebbe costato loro l’eliminazione. Per illustrare questa partita da « cardiopalma » sarà sufficiente trascri­ vere i risultati dei 4 sets decisivi: 23-21 — 18-21 — 21-19 e 21-19. L’arida ma significativa prosa delle cifre fa rivi­ vere questa tragica partita nei suoi minimi parti­ colari; sino all’ultimo i napoletani hanno sperato ma alla fine i più tecnici avversari hanno risolto in loro favore le sorti della contesa. La quarta e la quinta partita hanno avuto lo stes­ so clima arroventato, ogni punto guadagnato era per i milanesi un gradino per la loro affermazione, men­ tre per i bravi ma sfortunati napoletani era la dura realtà della sconfitta dopo il magnifico sogno di una eclatante vittoria. Faedda era costretto ad appellarsi a tutta la sua classe per riuscire a vincere: il primo set era suo col punteggio 21 a 19, il secondo con lo stesso pun-

35


£4

i

'. 'i

.

'

■:

Il soddisfatto sorriso di Temperi e Carnevali della Tis Roma, brillanti vincitori della li Edizione del Trofeo Na­ zionale a squadre.

leggio era sempre suo; nel terzo si assisteva ad una fortissima offensiva di Celentani che, disorientando l’avversario, riusciva a vincere facilmente con il punteggio 2.1 a 9; il quarto set si decideva a favore del milanese, prontamente ripresosi dallo sbanda­ mento, col punteggio 21 a 1G. In questo momento le due squadre erano in parità, la partita SalatiRiitano avrebbe deciso tutto. Noi presenti vivevamo con gli atleti questi attimi tremendi, decisivi, implacabili; la dura legge spor­ tiva non ammette compromessi: una sola squadra può vincere. La memorabile partita ha inizio, i due avversari guardinghi si studiano e poi partono lancia in resta per il cozzo decisivo. Salati, pur soffrendo per la sua dolorosissima infermità, che lo poneva in condi- ' zioni d’inferiorità nei confronti del suo scattante av­ versario, stringe i denti e lotta con ammirevole forza d’animo sino alla fine riuscendo a battere il suo valoroso avversario col il punteggio 21-18, 18-21, 21-19 ed infine 21-18. Quest’indimenticabile incontro è finito e noi sia­ mo grati agli atleti delle due squadre per il bellis­ simo spettacolo offertoci. Una breve pausa per il pranzo e poi la finalis­ sima. La Vis e la Gregoriana sono di fronte per con­ tendersi l’ambita posta. Inizio al fulmicotone della Vis che riesce ad ag­ giudicarsi i primi due punti del singolo con due bellissime vittorie di Temperi su Faedda e di Car­ nevali su Salati.

36

Nel doppio facile vittoria dei milanesi, che sembra vogliano ripetere la prodezza del mattino. Nella quarta partita, malgrado la strenua difesa di Temperi. Salati ha la meglio. In campo milanese cominciano a riaffacciarsi le speranze, pensano che il miracolo del primo incontro possa ripetersi; ma Carnevali, sicul o ed autoritario, con un secco tre a zero fa crollare di schianto come castello di carte gli aurei sogni di Salati e compagni. La Vis ha meritatamente vinto questa IV edizio­ ne del Trofeo dimostrando di avere degli ottimi atleti, tecnicamente preparati e tatticamente intel­ ligenti. capaci dirigenti che sanno guidare i loro giovani sia sul piano agonistico che su quello, ben più importante, morale; salda ed accurata organiz­ zazione. A questa giovane Società che già tanti allori ha raccolto sia in campo federale che in quello del Centro Sportivo, vadano da queste colonne le no­ stre più vive felicitazioni per il nuovo Trofeo, che va ad arricchire il già cospicuo patrimonio di vit­ torie. brillantemente conquistato ed i migliori au­ guri pei’ una fulgida attività avvenire. Ai due suoi baldi rappresentanti Carnevali e Temperi l’augurio che la presente vittoria serva loro da sprone a sem­ pre maggiori affermazioni; al dinamico Don Emilio. Assistente della Società, e al calmissimo ing. Paolini, Presidente della Società, le più vive congratula­ zioni per la bella vittoria. Nella finale per il 3° e 4° posto la squadra di Na­ poli aveva la meglio sui senesi con il punteggio 3 a 1. Infatti la Turris riusciva ad aggiudicarsi sol­ tanto il doppio, mentre nel singolo Riitano e Celen­ tani riuscivano ad imporre la loro tattica all’irruen­ za scomposta dei pur tecnici avversari. Una semplice cerimonia di premiazione conclude­ va questa bellissima manifestazione che ha dato la ennesima prova della forza dell’alto livello tecnico dell’attività pongistica del Centro Sportivo Italiano. Non possiamo chiudere queste note senza prima aver rivolto il nostro riconoscente ringraziamento al Prof. Amedeo Salerno ed ai suoi validi collabora­ tori per la perfetta organizzazione della manifesta­ zione e per la signorile ospitalità offerta ai parte­ cipanti. L’Ispettorato Regionale Campano può andar giustamente fiero della perfetta riuscita della pro­ va che per il 3° anno consecutivo ha concluso bril­ lantemente la più completa rassegna nazionale del­ le forze pongistiche del CSI. Ai Dirigenti ecl agli atleti delle 4 squadre impe­ gnate nella finale il nostro ringraziamento ed il no­ stro plauso per la bella prova di correttezza e di cavalleria offerta durante lo svolgimento delle gare. Con questa manifestazione l’attività ufficiale del C.S.I. per il 1954 è chiusa mentre i Comitati già si preparano con un’intensa attività locale ai futuri Campionati, indice questo di una vitalità organiz­ zativa che ha già dato e che non mancherà di dare copiosi frutti e che annualmente immette nelle file federali innumerevoli giovani atleti che ben pre­ sto ascendono ai più alti posti nella graduatoria na­ zionale. Questi nostri giovani sono i validi amba­ sciatori della nostra Organizzazione e dei nostri po­ stulati per uno sport cristianamente e moralmente inteso e tutta la nostra opera, tutta la nostra atti­ vità deve servire alla loro formazione, deve essere al servizio di questa gioventù che attraverso la sana pratica sportiva deve divenire migliore

E. D.


Il bresciano AGOSTINO TUTTOU

k. •

I ;

campione dilettanti del C. S. I. La prima rassegna Nazionale su

te asfaltate anche se non prive di

strada del Centro Sportivo Italia­ no, per il Campionato Dilettatiti,

dislivelli taluni sensibili quale la salita del Brinzio. Del resto la

che apre per l’appunto il trittico delle competizioni delle tre cate­

zona stessa, collinosa, è un conti­

po ardito fosse il suo tentativo si faceva successivamente riprendere

nuo saliscendi, ciò che ha favorito

da Marabini. di Bergamo, Cesarin

gorie a Varese, a Trezzo sull’Adda

l’andatura sostenuta e la media che

di Treviso e ancora dai veneziani

e a Sabaudia si è risolta con una

Stefanoni e Serafin.

chiara affermazione di un giovane

deve ritenersi elevata se si tien conto della stagione estiva e anche

bresciano: Agostino Toltoli della

delle difficoltà di cui era infiorato

U.S. San Faustino. Si tratta di un elemento quanto mai modesto ma

per l’appunto il tracciato di gara. 51 sono stati gli iscritti e 49 i

veloce e anche i tentativi di fuga. Molti tuttavia si avvicinavano al

gruppetto di testa che andava così

atleticamente già formato, frutto

partenti. La selezione è stata tut­

man

di una severa selezione operata

tavia netta se ben 16 concorrenti

Varese ancora scatti di Melegari

nelle provincia dove maggiormen­

non sono giunti in tempo massi­

di Verona dell'irrequieto Proni e

te sviluppata è l'attività ciclistica. Il campionato nazionale dilet­

mo al traguardo.

del veronese Guerra. Il terzetto

La gara ha avuto un inizio ve­

giungeva a Varese con una venti­

tanti su strada del CSI organizza­

loce, merito soprattutto del roma­

na di secondi di vantaggio, men­

to con tanta passione dal Comita­ to Provinciale di Varese si è svolto su di un tracciato, suggestivo e

no Proni, che doveva in seguito

tre forava il romano Badiali, in

sparire dalla lotta, il quale dava

giate Comasco a Malnate e a Co­

mo ma comprendendo come trop­

La

strada,

mano

favoriva

l'andatura

ingrossandosi.

Verso

inizio ai tentativi di fuga, condu­

un momento particolarmente dif­ fìcile per poter sperare la ripresa.

caratteristico, di 150 chilometri, lungo i laghi lombardi nella zona

cendo al comando della gara con

L'azione degli inseguitori, decisa,

discreto vantaggio sugli inseguito­

consentiva

per l’appunto del Varesotto e del

ri, per diversi chilometri. Proni

pressoché generale dopo Varese e

Comasco. Su strade completavi en-.

transitava infatti per primo ad Ol-

di conseguenza il gruppo rallenta­

un

ricongiungimento

37


—w

. i flèti-

.. -

i

I incora ansimante per lo sforzo, ma il sorriso già pieno per la grande gioia: ecco il primo fotogramma ih rottoli (lo­ tto la vittoria.

La sfrecciata del bresciano Tottali sulla linea del traguardo varesino.

...un po' di respiro dopo le scaramucce iniziali e prima della fuga conclusiva-

38 -


va. L unico staccato era lo sfortu­ nato Pagliari che inseguiva con ol­

distacco prima che la sii nazione si

facesse irreparabile.

tre (lue minuti di ritardo, bloccato

Il vantaggio di appena 43” al

anche da un passaggio a livello.

traguardo del vincitore sugli inse­

Non mancavano in questo tratto

guitori, dice quanto vivace e soste­

gli allunghi ma il gruppo si man­

nuta sia stata la lotta nella fase fi­

teneva ancora unito e si sgretola­

nale e come la vittoria sia andata

va solo sulle prime rampe, della sa­

effettivamente

lita del Brinzio dove finalmente i

degli altri ha dimostrato qualità

migliori della corsa, che risulte­

di fondo e classe eccellente.

che

piti

Dei 49 parliti, come si è detto,

i veri protagonisti,

ranno infine

all' atleta

balzavano al comando. In primis­

33

simo piano il bergamasco Galim­

tempo massimo, ciò vuol dire co­

sono

giunti

al

traguardo

in

berti e il romano Zoccoli che con­

me Tottoli e gli altri migliori, per

ducevano ad andatura sostenuta e

la loro poderosa e insistente azio­

talvolta a strappi violenti man­

ne ne abbiano posti diversi fuori

dando in frantumi il mosaico del

causa.

plotone. Sulle ruote dei due. rima­

L’Organizzazione

del

Comitato

nevano tuttavia agganciati il bre­

provinciale di Varese è stata ec­

sciano Toltoli, che saliva con agi­

cellente sotto ogni aspetto. Subito

lità, il veronese Meneghini e il

dopo la gara

bergamasco Gatti, un terzetto di

Centrale del C.S.I., prof. Aldo No­

bresciani

Cadetti,

torio, ha premiato i vincitori, sot­

veneziano

tolineando con appropriate parole

da

composto

Negrini

e.

Zanola,

il

Ballotto.

il

Vice

Presidente

i loro meriti e mettendo in eviden­

A breve distanza, in Lunga fila

za l'opera notevole di propaganda

( Vprona],

che il CSI svolge nelle file giova­

Proni (Roma}. Pezzoli (Bergamo),

nili e in particolare nell'appassio-

oltre al trentino Pizzuti, al roma­

nante settore ciclistico.

indiana

erano

Guerra

no Balnestrini, al trevigiano Pa­

dova n e (di'udinese Turco. Il van­ taggio dei primi si fa particolar­ mente sensibile, in particolare per

merito di Zucchi che provoca di­ stacchi decisivi e sulla cui ruota

non

rimangono che Toltoli, Ga­

limberti, Cari etti, Ballotti, Zanola

e Gatti, mentre perdevano contat­

to in un secondo tempo, pur ri­ manendo

avvantaggiati sul resto

ormai fuori

causa,

Meneghini e

Pizzi ni. Il gruppetto di testa fi­

lava a quaranta all’ora, verso il traguardo.

Tottoli meditava, il colpaccio ed infatti attaccava con decisione

i

compagni di. fuga in una salitella

ad una decina di chilometri dal

traguardo,

riuscendo

nell’intento

in quanto, il più deciso degli altri, Zucchi, si trovava in posizione ar­

retrata

e

non

aveva

quindi

prontezza di recuperare

il

la

lieve

L’ORDINE RI ARRIVO 1. TOTTOLI Agostino ( S. Faustino Brescia), che compie i 150 Km. del per­ corso in ore 4.3’20”, alla media di chi­ lometri 36,986; 2. Galimberti G. Carlo < Redonesc Bergamo); 3. Carletti Piero (Prevalle Brescia); 4. Zucchi Franco (Rubeo 1 Roma); 5. Bellotto Luigi (Gazzera - Me­ stre); 6. Zanola Adriano (Prevalle Brescia); 7. Gatti G. Carlo t Excelsior Bergamo) a 43'’; » 8. Meneghini Emilio (I.S. Brena Verona); 9. Pizzini Enzo (Volano Trento) a 1’36”; 10. Melegari Nereo ■< Enal Postelegr. \ erona) a 3’5”; 11. Guerra Romano ( Ciclo Salus (Trento) a 3’5”; 12. Casarin Pietro ( Dadoere - Trevisol a 3’15”; 13. Nadalucehi Luigi (Sant’Anselmo - Udine); 14. Borbotti Gio­ vanni (Simonetti - Roma) a 4’20”; 15. Fattori Corrado (S. Anseimo Udine) a 4’25”; 16. Padoan G. Paolo (Aquila - Tre­ viso); 17. Turco Tarcisio (Pellegrini Udine); 18. Pezzoli Emilio (Mosconi Bergamo); 19. Giacomini Antonio (Tra­ versata • Ravenna) a 6’13”;

20.

Pozzotta

Fortunato

(S.

Coppi

Bergamo) a 7’30”; 21. Preda Pietro (Enal Legler - Ber­ gamo); 22. Bcdeschi Giorgio (Arse.nal Modena); 23. Marabini Vittorio (Chiorda - Bergamo); 24. Cervi Luciano (Fol­ gore - Modena); 25. Stcfanoni Giovanni ( Gazzero - Venezia); 26. Balestrili! Fran­ co (Vigili Urbani - Roma); 27. Sottile Adorno (Aleardi - Venezia); 28. Diac­ citi G. Andrea (Azzi - Arezzo); 29, Belloni Mario (Garcia - Vicenza); 30. Pohl Antonio (CIAC Virtus - Bolzano; 31. Camper Alfredo (Concordia - Bolzano); 32. Berti Dino (La Resistente); 33. Ron­ caglia Giovanni (Folgore - Modena) a 8’26”. La Coppa «Città di Varese » è stata assegnata alla Squadra del Comitato Provinciale di Brescia.

ultimissime

Il Veronese MEDIMI campione allievi Sabaudia. 19. — Con tino stupen­ do finale, il veronese Giorgio Me■ nini ha vinto per distacco sul cir­ cuito di. Sabaudia il Compicciato na­ zionale allievi del Centro Sportivo Italiano, impeccabil mente organizza­ lo dal Comitato provinciale di La­ tina. Due fasi nette e distinte hanno caratterizzato la gara, che vedeva in lizza, per il titolo. 58 corridori in rappresentanza di tutte le regioni d'Italia. Due fasi che hanno avuto per protagonisti due soli corridori: il vincitore e il tortonese Carlo Motitessoro, con la sua lunga fuga durata circa 50 km. L'Ordine d’Arrivo: 1. MEN1NI GIORGIO t U. S. Sa­ lus Verona) che copre i km. 107 del percorso in 2.56’36”. alla media di km. 37.033 ; 2. Tonucci Giuseppe (V.C. Pesaro), a 1’46”; 3. Barimbclli Gondar (U.S. Cice­ rone Bergamo); 4. Residori Sante (U.S. Pindemonte Verona); 5. Correrà Gianangelo (U.S. Bolchiera Bergamo); 6. Del Pizzo Carmine, t U S. Simo­ netti Roma); 7. Rabbini Bruno (U.S. Bibiena Arezzo); 8, ex aequo col tempo del secondo: secondo : Ercolani. Bonicclli, Arrigoni, Mascheretti, Torboli, Ricotti, Chiarini, Papa, Messina, Bagnino, Grattacci. ....____ ___ > lacona, Sautnelli, Provenzano, Ruberti. Re­ ietti, Bergamo, Bonaventura, Zuccolotto. De Toffoli, Piatto. Todi, Scartabelli, Cantamela. Fedi, Marabini, Fausti, Chiarini, Brositti, Roatti.

39


ANCORA UNA VITTORIA BRESCIANA NEL CICLISMO

IMIXTILÌIIH dell’U. N Prevalle eunipioiie esordienti del C. S. I La seconda rassegna nazionale su strada del Centro Sportivo Ita­ liano riservata ai giovanissimi esordienti disputata da una qua­ ramina di elementi in rappresen­ tanza di un numero elevato di pro­ vinole che curano con particolare amore i giovanissimi della biciclet­ ta, ha confermato l’eccellente ope­ ra di propaganda e di indirizzo tec­ nico e morale che il CSI sviluppa in ogni dove anche in questa disci­ plina agonistica, tra le più popolari e seguite dalle masse. La gara ha avuto un risultato tecnico notevo­ le. Del resto andiamo subito al ri­ sultato visto che i 75 chilometri del percorso son riusciti a dipanare ben poco la matassa della cinquan­ tina di partenti. Ma' anche questo era prevedibile, visto come solita­ mente si comportano gli esordien­ ti nelle loro gare: non mancano le scintille, ma subito pronto è il gruppo a soffocarle. Così è stato

oggi: a tratti condotti a ritmo ver­ tiginoso son succedute pause al­ quanto lunghe, a scatti rabbiosi s’è risposto con altrettante rabbiose reazioni. Ed il gruppo dei migliori s’è pre­ sentato compatto per la disputa di quel volatone che ha assegnata la maglia tricolore, la prima posta in palio per la categoria, a quel bel corridore che risponde al nome del bresciano Bontempi. Dall’ultima curva era sbucato Paris in testa, un Paris' partito assai lungo per prevenire qualsiasi sorpresa, un Paris che ancora ai cinquanta me­ tri sembrava aver sua la maglia tricolore, ma Bontempi lentamente rimontava, s’affiancava al rivale vincendo poi nettamente. La qual cosa dimostra l’eccezio­ nale freschezza del simpatico ra­ gazzo bresciano al termine della sua prova. Ancora una vittoria bresciana

Dopo la maritatissima vittoria, l’apoteosi. Il primo campione degli esordienti del CSI sul palco delle autorità, dopo la vestizione della maglia bianca fasciata dal tricolore e dai colori della grande organizzazione polisportiva.

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ndunque, ma bella la prova di tut­ ti, indistintamente, i ragazzi che il C.S.I. Bergamo aveva selezionato. Ad una sconfitta individuale cor­ risponde una vittoria di squadra. Poiché più di un elemento inte­ ressante oggi lo si è visto all’opera. Cominciando dal bolzanino Brasolin, l’uomo più atteso alla prova e che certo non si può dire sia man­ cato all’aspettativa. Quel suo scat­ to su per lo strappo all’uscita da Ponte S. Pietro ci ha fatto vedere qualcuno dei suoi molti numeri: forse oggi gli è mancato quel piz­ zico di decisione che gli avrebbe consentito di non cedere tanto pre­ sto a quel manipolo di inseguitori che Falardi capeggiava con au­ torità. Quarto, e per un soffio per di più, quel Filippini del Pedale Bresciano di cui tanto ci parlavano bene quegli amici che l’accompa­ gnavano a Trezzo. 11 seriatese Falardi ha saputo mostrarsi come uno degli elementi più pronti scesi in gara, come del resto Ghislanzoni anche se questo ultimo ci disse di aver passato, co­ me del resto Paris, una notte al­ quanto turbata da una insonne agi­ tazione. Ma l’odierna esperienza servirà ad entrambi, soprattutto se avran­ no tratto dall’odierna prova il con­ vincimento di essere secondi a ben pochi concorrenti. Il veronese Giusti che pure ci era sembrato velocissimo nella di­ sputa di più di un traguardo non è andato più in là del settimo posto innanzi a quel catanese Belfiore che ha un poco sorpreso tutti per la sua tenuta alla distanza e per il modo col quale ha saputo ben de­ streggiarsi per tutta la competi­ zione. Un altro bolzanino nei primi die­ ci: Cocianciach che ha contribuito a far assegnare al suo Comitato la bella coppa « L’Eco di Bergamo ». Si parte con cinque minuti di ritardo, e volutamente, per avere


così Iti sicurezza di non trovare chiuso il passaggio a livello di via Moroni in città. Mossiere è il Sindaco di Trezzo: primi rabbiosi colpi di pedale men­ tre due lagrime solcano il viso del fiorentino Lacci: per lui la corsa finisce cento metri dopo il via a causa della rottura della catena. Al sussulto iniziale subentra un perio­ do di stasi: del che è lietissimo il perugino Barbi il quale, attardato da un salto di catena, in un paio di chilometri rientra. Dopo Vimercate l’ordinatissimo seguito (e gli agenti della Strada­ le ci san fare al pari dei bravi cen­ tauri del Moto Club Trezzo) ha un brusco arresto: gli ultimi del grup­ po sono caduti. La peggio è per il torinese Forneris che con la forcel­ la anteriore contorta deve abban­ donare. Anche il riminese Vici, at­ tardatosi per rimettere in sesto il suo mezzo, non riuscirà più a rien­ trare nonostante continui la gara. La discesa da Vaprio a Canoni­ ca vede qualche uomo più lesto de­ gli altri; si forma un plotoncino con un centinaio di metri di van­ taggio guidato da Paris e Falardi ma l’aiuto che essi ricevono è ben poco. Ragion per cui in un paio di chilometri sono ripresi. Il traguardo di Boltiere è per il trentino Calliari davanti a Rota che si rifarà imponendosi ad Osio. Subito dopo gli sportivi di Maria­ no hanno messo in palio un tra­ guardo che va al pupillo locale: Paris. Attraversando la città di Berga­ mo, un corridore tenta la fuga; non riusciamo ad individuarlo bene, ma dovrebbe essere il bresciano Brandelli. 11 gruppo lo riprende dopo Loreto. A Ponte, come già ab­ biamo detto, gioca la sua carta il forte Brasolin. Ha cento metri di vantaggio, ma il suo è un nume­ ro di quelli che tutti si sono man­ dati a memoria e la violenta rea­ zione lo riassorbe. E’ ancora Bra­ solin che si impone a Mattone, poi. nel finale già raccontato, la bella zampata del bresciano Bontempi. Ma Paris non si scoraggi: trop­ po recente e grave è il lutto’che lo ha colpito con la perdita del pa­ dre. Ha fatto anche troppo ed il suo secondo posto è pieno di signi­ ficato e di promesse. Bella 1 organizzazione, veramen­ te bella. E nel fare gli elogi non sai se iniziare da Vitali per l’U.S. Boltiere o dal dott. Lucci per i suoi bravi motociclisti. Ad essi affian­ chiamo l’U.S. Tritium e l’U.S. Vir­ tus del locale Oratorio.

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KL. La appassionante volata conclusiva della gara: sull’ampio rettilineo, disciplina­ tissimo. il veloce Bontempi supera con chiara superiorità il bergamasco Paris, il bolzanino Brasolin e il bresciano Filippini.

Attivissima la Giuria ottima­ mente presieduta dal signor Ter­ ragni che ha fatto dire al dott. No­ tarlo tutto il suo compiacimento per la bella riuscita della gara. Poi la distribuzione dei 'ricchi premi con le belle e semplici pa­ role del vice-Presidente Centrale del C.S.I. Gli fanno corona il Di­ rettore Tecnico Nazionale comm. Dattilo il Segretario Borghi, il commendator Quattrocchi e l’ingegner Bonarelli della Commisisone Tecnica e tanti e tanti dirigenti convenuti un poco da ogni dove. Poiché nel numero delle Provin­ ce presenti sta il grande successo di questa riuscita manifestazione giovanile del C.S.I. B. C.

Ordine d’arrivo 1. BONTEMPI PIETRO, G. S. Pre­ valle-Brescia, km. 75 in ore 2.2’34”, alla media di km. 36,959; 2. Paris Antonio, U.S. Marianol Bergamo; 3. Brasolin Bruno. GIAC Virtus-Bolzano; 4. Filip­ pini Aureliano. Ped. Bresc.-Brescia; 5. Falardi G. Franco, S. S Seriatese-Ber­ gamo; 6. Ghislanzoni Pietro. U. S. Osio Sotto-Bergamo; 7. Giusti Renato, Ind. Brena-Verona; 8. Belfiore Giuseppe, U. S. Arcese-Catania; 9. Cacciangic Danilo, U. A. Concordia-Bolzano; 10. Adani G. Franco, U. S. PindemonteVerona; 11. Traina Francesco, S S. Redonese-Bergamo; 12. Gelati Mauri­ zio, U. S. Fortitudo-Parma; 13. Fran-

zosi G. Franco, idem; 14. Polesel En­ nio. U. S. Gazzera-Venezia; 15. Poli Aldo, V. C. 16. a pari merito: Bertinari Giulio Vicenza; Zambon Armando, Vicenza; Caliari Armando. Venezia; Bollea Nicola. Venezia; Calliari Ar­ mando, Trento; Lupi Danilo. Torino; Gori Oliviero, Roma; Campii Ansei­ mo, Roma; Beneacquista Piero, Ro­ ma; Michelotto Paolo, Padova; Ricco Romano, Modena; Vezzati Romano, Modena, Tosi Carlo. Firenze; Scalvi ni Michele, Brescia; Brandelli Paolo, Brescia; Pali Aldo, Bergamo; 32. Gar­ bali Italo, Trento; 33. Benonara Giu­ seppe. Trento; 34. Baldino Giuseppe, Genova; 35. Bordogna Tullio, Berga­ mo; 36. Baubi Francesco, Perugia; 37. Sancini Umberto, Reggio Emilia. La coppa « Card. Schuster » al Co­ mitato di Brescia. — La targa « Am­ ministrativa Prov.le Milano al Comita­ to di Bergamo. — La coppa « C. S. I. Bergamo al Comitato di Bergamo. — La coppa «L’Eco di Bergamo» al Co­ mitato di Bolzano. — La coppa E.P.T. Milano » al Comitato di Brescia. — La coppa « Stefano Zibetti » al Comitato di Bergamo. — La coppa « Motta » all’U. S. Prevalle di Brescia. — La medaglia « Aut. Club Milano » all’U. S. Mariano di Bergamo. — La coppa « C.S.I. Milano » all’U. S, GIAC Vir­ tus di Bolzano. — La coppa « C.S.I. Ped. Bresciano » all’U. S. Pedale Bre­ sciano. — La coppa « C. S. I.» al­ l’U. S. Seriatese di Bergamo.

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a) a i di facilitare la realizzazione ' " ’ per . • ■-----------d? 1 Po. impianti sportivi le forze lizia;

di tutto un po

b) ad intervenire tecnicamente e finanziariamente per l’attuazione di un programma generale sportivo nelle forze di Polizia, nonché di programmi agonistici per alcune discipline più at­ finenti alle finalità istitutive del tinenti Corpo; c) ad aiutare la formazione di istruttori sportivi od a facilitare la utilizzazione di istruttori civili;

• L’OTTAVO CORSO NAZIONA­ LE MASCHILE ASSISTENTI TECNICI FEDERA LI La Federazione Italiana Atletica Leggera, a norma del Regolamento per i Tecnici di atletica leggera, indice « 1’ Ottavo Corso Nazionale Assistenti Tecnici Federali», riservato esclusivamente agli Insegnanti di Educazione Fisica di ruolo e non di ruolo che, de­ siderando specializzarsi nell’insegna­ mento dell’atletica leggera, intendano accedere agli esami teorico-pratici per conseguire il titolo relativo. Il Corso è organizzato dalla Com­ missione Tecnici Federali — che ha sede in Roma, presso la FIDAL — e ad essa dovranno essere inviate, tra­ mite 1 Comitati Regionali della FI­ DAL, le domande di iscrizione, secon­ do le norme sottospecificate. Il Corso e relativi esami, avranno la durata di giorni 18 e si svolgerà in una sede che verrà successivamente comunicata nel periodo dal 18 novem­ bre al 5 dicembre 1954. Al Corso sono ammessi n. 18 aspi­ ranti che verranno scelti su giudizio inappellabile della Commissione Tec­ nici Federali. Le domande di ammissione dovran­ no essere presentate ai competenti Co­ mitati Regionali della FIDAL entro e non oltre il 10 ottobre 1954. Esse dovranno essere accompagnate dai seguenti documenti: a) certificato di nascita; bj titolo di studio; c) di­ chiarazione del Provveditorato agli Studi da cui risulti l’istituto presso cui il candidato presta servizio; d) di­ chiarazione del Presidente del Comita­ to Regionale o del Commissario Tec­ nico Regionale sui titoli sportivi del candidato; e) certificato medio di ef­ ficienza fisica; f) attestazione di buo­ na condotta sportiva. A maggior chiarimento di quanto sopra, si specifica, che per la ammis­ sione è necessario non avere superato il 35o anno di età (nati nell’anno 1919 e seguenti) per gli Insegnanti Incari­ cati di Educazione Fisica ed il 40° an­ no di età (nati nell’anno 1914 e se­ guenti) per gli Insegnanti di Ruolo di Educazione Fisica. Inoltre la dichiarazione sui titoli sportivi deve essere rilasciata dal Co­ mitato Regionale o dal Commissario Tecnico Regionale, ben dettagliata nell’indicazione delle gare sostenute, dei tempi o misure conseguiti, della classifica ottenuta stagione per stagio­ ne. con relative sedi e date.

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Sono esentati da presentare la di­ chiarazione sui titoli sportivi soltan­ to quegli Insegnanti di Educazione Fi­ sica di Ruolo che per le circostanze di cui al comunicato federale n. 121 del 9 dicembre 1952 non sono in condizio­ ne di poter presentare attestati sui ti­ toli sportivi, a condizione che essi, pri­ ma dell’inizio del Corso abbiano supe­ rato le seguenti prove pratiche di atle­ tica leggera: corsa piana m. 50 in 7”8; salto in alto m. 1,30, lancio del peso (kg. 5) m 9.00. Tali prove dovranno essere sostenu­ te nel primo giorno del Corso davan­ ti alla Commissione Tecnici Federali. I Comitati Regionali della FIDAL avranno cura di ricevere le domande e di trasmetterle a Roma alla Com­ missione Tecnici della FIDAL entro e non oltre il 20 ottobre 1954. Al termine delle lezioni avranno luogo gli esami che saranno: a) teori­ ci; b) pratici. Coloro che saranno promossi acqui­ stano l’idoneità per essere inquadrati nell’apposito ruolo degli « Insegnanti Tecnici Federali ». • LA CONVENZIONE TRA IL C.O.N.I. E IL CORPO DELLE GUARDIE DI P. S.

Ecco il testo della convenzione che è stata firmata il giorno 12 agosto da S.E. Giovanni Carcaterra e dall’Avv. Giulio Onesti per lo sviluppo dell’at­ tività sportiva nel Corpo delle Guar­ die di P. S.: Visto raccordo già in corso tra il Ministero della Difesa ed il C.O.N.I. per la diffusione della pratica sportiva fra i cittadini in servizio militare; sentita la necessità che tale pratica sportiva venga potenziata anche tra le forze del Corpo delle Guardie di P. S.; ritenuta l’opportunità sia da parte della Direzione Generale della Pubbli­ ca Sicurezza che da parte del C.O.N I. di addivenire, attraverso la formula­ zione di reciproci impegni, ad un ac­ cordo di massima che faciliti il mi­ glioramento atletico degli appartenen­ ti al Corpo delle Guardie di P.S. ed il miglioramento qualitativo dello sport italiano; fra il Ministero dell'interno — Di­ rezione Generale della Pubblica Sicu­ rezza — ed il Comitato Olimpico Na­ zionale Italiano: SI CONVIENE

1. — Il CONI, attraverso propri stan­ ziamenti annuali, si impegna:

d) a quanto altro, in prosieguo di tempo e sulla base della esperienza, s e m b r er à conveniente promuove­ re sempreché sia contenuto nell’ambi­ to delle attività istituzionali del Corpo. 2. — La Direzione gen. della P.S. si impegna: a) a svolgere l’attività di massa fra il personale del Corpo delle Guar­ die di P. S.; b) a partecipare nei limiti delle sue possibilità, ai « criterium militari» organizzati annualmente dalle va­ rie Forze Armate; c) alla costituzione ed al funziona­ mento di Gruppi Sportivi con rego­ lamentazione interna per sport pecu­ liari delle forze di Polizia o da esse facilmente realizzabili, quali per ora. sport invernali, sport di combattimen­ to, sport equestri, atletica leggera, sport nautici;. cl) a consentire che’atleti apparte­ nenti al Corpo delle Guardie di P. S. di alto valore tecnico partecipino alle preparazioni individuali o collettive organizzate dalle Federazioni Sportive Nazionali o da altre Forze Armate, in vista della partecipazione a gare in­ ternazionali ufficiali.

3. — Il CONI e la Direz. generale della P.S. si impegnano fin d’ora a concorrere, in base alle proprie possi­ bilità ed ai rispettivi mezzi, alla mi­ gliore organizzazione di grandi mani­ festazioni sportive di ordine interna­ zionale che impegnino il nome della Nazione e stabiliscono che. di volta in volta, saranno precisati i rispettivi ac­ cordi.

4. — Per le modalità di applicazione del presente impegno saranno presi ul­ teriori contatti, soprattutto nei riguar­ di dell’intervento tecnico ed organiz­ zativo delle Federazioni Sportive Na­ zionali competenti. Questa convenzione si inquadra nel grande programma intrapreso dal C.O.N.I. per lo sviluppo e la diffusio­ ne della pratica sportiva. Dopo gli ac­ cordi con la Scuola, con le Forze Ar­ mate e la Guardia di Finanza, dopo la creazione dei Centri di Propaganda Giovanile, i programmi del Comitato Olimpico nel settore della divulgazio­ ne dello sport sono compiuti. Si at­ tende infatti di stipulare soltanto un accordo con i Vigili del Fuoco. Questo piano, che darà i suoi frutti nei prossimi anni, accresce e rafforza


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l’attività delle Federazioni Sportive Nazionali. Queste, dal canto loro, han­ no dato e daranno tutto il loro pre­ zioso appoggio tecnico per il raggiun­ gimento degli obiettivi dello sport ita­ liano. • IL PREMIO PER IL CONCOR­ olimpico SO DELL’INNO OFFERTO D A L PRINCIPE PIERRE DI MONACO

GIAN LUIGI COZZA

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Il premio di § 1.000 (mille dollari), che sarà assegnato al vincitore del Concorso indetto dal Comitato Olim­ pico Internazionale per una nuova composizione dell’inno Olimpico, è sta­ to offerto da S.A.R« il Principe Pierre di Monaco, membro del C.I.O. I compositori italiani che desideras­ sero prendere parte al Concorso — la cui scadenza è fissata al 20 dicembre 1954 — possono rivolgersi per notizie alla Segreteria Generale del C.O.N.I., Foro Italico — Roma.

• LO STATO DEI LAVORI A CORTINA PER LE ATTREZ­ ZATURE DELLE OLIMPIADI INVERNALI Il Servizio Informazioni dei VII Giochi Olimpici Invernali di Cortina d’Ampezzo comunica. Lo stato dei lavori per le attrezzatu­ re inerenti alla disputa dei VII Gio­ chi Olimpici Invernali, in programma a Cortina d’Ampezzo dal 26 gennaio al 5 febbraio 1956 è soddisfacente. Le realizzazioni proseguono secondo i pia­ ni prestabiliti, sicché tutto lascia spe­ rare che il complesso degli impianti sarà condotto a termine nel tempo prefisso. Nel periodo di tempo che intercorre fra l'inizio della primavera 1954 e il Ferragosto i lavori compiuti possono essere così sunteggiati: a) pista di discesa maschile «Olympia», abbattuti circa sessan­ ta abeti (in aggiunta a quelli tolti l’anno scorso) e sbancate masse roc­ ciose con l’impiego di un centinaio di mine. Resta da effettuare il riempi­ mento di un avvallamento in località Rumerlo, la costruzione di un ponte in prossimità dell’arrivo e della telefoni­ ca su pali; b) pista di discesa femminile «Duca d’Aosta», il classico percorso ha subito alcune sistemazioni del ter­ reno; ne restano da compiere altre di poca entità, mentre si dovi-anno ta­ gliare ancora una ventina di piante; c) pista di slalom speciale, al Col Druscié. E’ stato compiuto un grande lavoro di sbancamento, per un complesso di 1.670 metri cubi di mas­ si rocciosi (per i quali sono state fatte brillare ben 1.200 mine) e di 500 me­ tri cubi di terreno smosso senza uso di mine. Sono state tagliate circa 120 piante (200 metri cubi di legname). E’ stata compiuta la tubazione per il cavo telefonico sotterraneo (650 me­ tri di lunghezza, per un cavo da die­ ci coppie, con quattro stazioni inter-

La grande famiglia del CSI, annunciando la tragica scom­ parsa del suo giovane atleta GIAN LUIGI COZZA, si associa al grave dolore che ha colpito i genitori e quanti ebbero occa­ sione di conoscerlo. Gian Luigi era tesserato da due anni per la U.S. «Saiignea» di Modena. Era un bravo atleta, Gian Luigi, ma soprattutto un ragazzo in gamba. Uno di quei ragazzi che ovunque vanno si sanno imporre per le loro gran­ di virtù; primo nell’adempimen­ to del dovere scolastico, primo nell’apostolato, p r imo nello sport. Aveva una grande passione: quella di bagnarsi nelle acque del fiume. Un giorno però quel­ le acque limpide che tante volte lo avevano accolto nelle ore del divertimento, Io travolsero. Mentre invochiamo per lui la pace eterna, preghiamo Gesù di donare ai suoi familiari, fortez­ za e fede per sopportare il gran­ de dolore che li ha colpiti.

■medie), non ancora sigillata. Nei piaz­ zali di partenza e di arrivo sono state condotte a termine sistemazioni va­ rie. Questa pista può ormai essere considerata a punto, restando da com­ piere solo l’abbattimento di alcune piante. Per le tre piste sin qui citate sono stati inoltre completati i progetti per la sistemazione dei traguardi, con nu­ merose tribune che potranno conte­ nere da un minimo di 3.000 a un mas­ simo di 5.000 spettatori; d) pista di slalom gigante, ma­ schile e femminile, detta « dei Vitel­ li » : sono stati completati circa quat­ tro quinti della pista, mediante sban­ camento di 1.200 metri cubi di roccia, fatta saltare con circa 800 mine e di

250 metri cubi di terreno smosso sen­ za uso di mine. Venti alberi sono sta­ ti abbattuti lungo la pista. Ad opera di un grosso complesso di alpini pio­ nieri, è stata iniziata la realizzazio­ ne di una bella strada di rilevante interesse turistico, che congiungerà il piazzale d’arrivo con la strada nazio­ nale di Passo Tre Croci. Questa stra­ da sarà lunga circa un chilometro, ri­ chiederà circa novanta giorni di la­ voro ed uno sbancamento di roccia previsto in 6.000 metri cubi, con uso di circa diecimila mine. Saranno inol­ tre necessari tre ponticelli, un gros­ so muro di sostegno ed il riempimen­ to di circa 4 000 metri cubi di terre­ no. Per la pista vera e propria sono in corso di effettuazione: l’abbatti­ mento conclusivo di circa 160 alberi e la sistemazione dell'ultimo tratto del percorso, mediante ulteriore sban­ camento di 200 metri cubi di roccia (150 mine); è) Stadio del Ghiaccio: sono stati completati gli spogliatoi e si sta ulti­ mando l’isolamento della pista. Den­ tro l’autunno imminente sarà costrui­ ta la sala delle macchine, messo a po­ sto rimpianto frigorifero, eseguita parte del rivestimento interno di le­ gno e la copertura in lamine di rame (circa 3.300 metri quadrati), nonché la sistemazione dei piazzali esterni e la costruzione della strada sud-ovest, che congiungerà lo Stadio con la stra­ da nazionale del Falzarego, alla qua­ le si allaccerà nei pressi del ponte sul torrente Boite; /) Stadio della Neve: stabilita de­ finitivamente la sua ubicazione nel rione Campo, è stata completata la progettazione; g) pista di bobsleigh: questa pi­ sta, già superbamente collaudata nel corso degli ancor recenti campionati del mondo, non necessiterebbe di ul­ teriori lavori, se l’aumento della ve­ locità. derivante dalla modifica del re­ golamento internazionale, non consi­ gliasse un totale rialzo delle curve; lavoro questo, che sarà compiuto in autunno. Ogni curva a strapiombo verrà rialzata di circa 70-80 centime­ tri in media; h) trampolino da salto, a Zuel: è stata completata la progettazione ed è imminente l’inizio dei lavori; i) pista per il pattinaggio di ve­ locità, a Misurina : il riuscitissimo esperimento compiuto nell’ inverno scorso sul lago di Misurina sarà ripe­ tuto nel prossimo inverno, spostando peraltro l’anello di gara quanto più vicino possibile alla sponda settentrio­ nale. Le cifre che abbiamo elencato co­ stituiscono la dimostrazione migliore dell’importanza dei lavori che il Ser­ vizio Impianti Sportivi del C.O.N.I. è stato chiamato ad assolvere per una perfetta realizzazione del compito af­ fidato dal C.I.O. alla città di Cortina d’Ampezzo; lavori che doteranno la Perla delle Dolomiti della più comple­ ta e moderna attrezzatura di impian­ ti per gli sport invernali, fra quelle, a tutt’oggi. esistenti nel mondo

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Pionieri... primati e tentativi di record aviatori c ( > nini e ni o rati n e i Franco bolli Questa è la vera storia dei grandi pio­ nieri. delle grandi imprese, dei record» di velocità, di altezza e di durata. Gli arditi trasvolatori venivano celebrati come autentici croi. Le epiche gesta di Blériot. Lindbergh, De Pinedo; og­ gi che la barriera del suono è stata superata e non esistono quasi più di­ stanze, appaiono, se non oscurate, cer­ tamente sfumate nel tempo.

Per completare una parte della ras­ segna mondiale aviatoria nella Sportfilatelia, ci limiteremo a segnalare la più importante della specialità; tra­ scurando tutto quello che fa parte della marcofilia ed erinnofilia per non incorrere in dati non precisi. Per il momento si è ancora in fase di studio, di ricerche, specie per le manifestazio­ ni aeree, gare aviatorie, giornate e set­ timane aviatorie. Nel 1896 il tedesco Otto Lilienthal, nel corso di parecchi voli, è riuscito a raggiungere la lunghezza di 400 me­ tri elevandosi fino a 60 metri di al­ tezza. Molte furono le sue prove e fu il più metodico sperimentatore del volo librato. In un ennesimo tentativo mo­ riva in un incidente di volo nell'ago­ sto del 1896. Le Poste della Germania Io commemoravano con un francobollo nel 1934; nel Liechtenstein nel 1918; e le Poste della Zona Occidentale di Berlino, nel 1953. Nel 1901 il brasiliano Santos-Dumont, in occasione del Gran Premio per ae­ rostati, Deutsch del la Meurtbe, dotato di un premio di 100.000 franchi, da assegnare a quell’aeronautica che, par­ tendo dal Parco di S. Cloud, fosse riuscito a girare intorno alla Torre Eiffel e tornare al punto di partenza in meno di trenta minuti. Vi riuscì con quaranta secondi più del tempo prescritto. Pur essendo molti gli iscritti a questa prova, lui solo impiegava .30’ e. 40” guadagnando il premio sta­ bilito. Nel 1906 Dumont fece costruire un biplano c dopo vari tentativi di volo si sollevava dal suolo di 70 centimetri. Nel Premio dell’Aereo Club di Francia, nello stesso anno, compiva un volo di 200 metri, a circa sei metri dal suolo, in 21” 1/5. In onore di que­ ste due manifestazioni sportive, nel dicembre del 1929, le Poste del Bra­ sile emettevano una bella serie di fiancobolli; e nel 1951 commemorava­

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no il Duinont in occasione del 50" un­ niversario del suo primo volo. Poi fu la volta dei fratelli Wright, considerati fra i più celebri pionieri dell’aviazione mondiale. Infatti, il pri­ mo volo su aliante ad opera di Wilbur Wright venne realizzato nel 1903 in soli dodici secondi portando il suo apparecchio ad una distanza di circa 36 metri. Nel 1901 e nel 1908, i due fratelli, sperimentavano il loro primo apparecchio a motore dove stabilivano il primo primato mondiale di durata restando in aria 1 ora 31’25” 4/5; suc­ cessivamente nello stesso anno portava­ no il primato a 1 ora 54’33” 2/5 c in­ fine a 2 ore 2’23” 1/5. Nel 1928 in occasione della Conferenza Internazio­ nale di Aeronautica Civile, dalle Po­ ste degli Stati Uniti fu emessa una se­ rie di due francobolli per commemo­ rare i fratelli Wright; nel 1932, in Let­ tonia, un francobollo raffigurante l’a­ liante usato per il primo volo; nel 1948 nel Liechtenstein altro francobol­ lo in onore di Wilbur Wright. Gli Sta­ ti Uniti nel 1950 emisero, invece, un francobollo commemorativo di en­ trambi i fratelli Wright.

Nel tentativo di sorvolare i Carpazi, nel settembre del 191.3, l’aviatore ro­ meno -Aurei Vlaico periva precipitando con il suo apparecchio. Nel 1952 le l’o­ ste di Romania dedicarono tre fran­ cobolli in onore del celebre pioniere, e nel 1953 un francobollo in onore del suo quarantesimo anniversario della morte. L’aviatore norvegese Tryggve Gran fu il primo ad attraversare il Marc del Nord. Partiva dalla Scozia il 30 luglio 1914 c atterrava sulla costa meridio­ nale della Norvegia dopo un percorso di Km. 470 in 4 ore e 10 minuti. Sem­ bra che questa vittoria sportiva non abbia avuto la pubblicità che meritava perché, in quei giorni, ebbe inizio la prima guerra mondiale. In occasione del 30“ anniversario della traversata le Poste di Norvegia dedicarono un ir a ncobollo.

Un vero volo nel 1909, per la tra­ versata delia Manica fu compiuto ad opera del francese Louis Blériot che il giorno 25 luglio partiva da Calai* alle ore 4,35 e atterrava presso Do­ ver alle 5.12 con un percorso di circa 38 chilometri. Per la bella impresa sportiva aerea, le Poste della Francia nel 1934 emettevano un francobollo raffigurante lo stesso aereo usato dal Blériot; nel 1932 fu commemorato dalla Lettonia, e nel 1948 dall’Unghe­ ria in occasione del 40“ anniversario della traversata.

Ecco il primo tentativo per la tra­ versata dcll’Atlantico ad opera di H. G. Hawker e K M. Grieve. Presero la partenza da Sant-John (Terranova) il 18 maggio 1919 alle ore 17 e 55 minu­ ti; ma il giorno successivo, dopo aver coperto la distanza di Km. 2000 circa dovettero .posarsi in mure in seguito all’avaria del motore. Furono salvati da una nave danese e sbarcati a Lon­ dra il giorno 27. Il premio di 10.000 dollari messi in palio per la traversata dell’atlantico non venne loro assegnato. Venne però offerto dal giornale Daily Mail, agli aviatori un premio di 5000 sterline. La soprastampa apposta su un francobollo di Terranova in occasione del volo è la seguente: First Trans Atlantic Air Post Aprii. 1919. Altro francobollo raffigurante l’apparecchio fu emesso nel 1928.

La prima traversata delle Alpi fu tentata dal peruviano Jorge Chavez nel settembre del 1910 che poi fallì. Più tardi, e cioè il 23 dello stesso mese, Chavez da Bricgen-Berg (Svizzera), posizione situata a 900 metri d’altezza, alle ore 13,29 minuti passava sull’ospizio del Sempione all’altezza di 2008 metri e giungeva a Domodossola ma a sei metri d’altezza dal campo, per la rot­ tura della leva di comando, precipitava e moriva il 27 successivo. Nel 1937 le Poste del Perù dedicarono quattro francobolli, uno dei quali con l’effige dello stesso Chavez.

Nel mese di giugno dello stesso an­ no, e sempre nell’intento di vincere il premio di 10.000 dollari, per la prima traversata dcll’Atlantico, gli aviatori Alcook e W. Brovn .partirono da SantJohn il 14 giugno 1919. Favoriti dal vento atterrarono a Clifden, sulla costa Irlandese, dopo aver percorso km. 3010 in 15 ore e 57 minuti. In conseguen­ za di questo raid il premio fu loro assegnato. Il francobollo soprustampnto per quella impresa dice: Trans-Aliatitic Air Post 1919 - One Dollar. Il tentativo di battere il record del­ la traversata dcll’Atlantico, tenuto da


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m Ecco la busta speciale e il franco­ bollo emesso dalle Poste degli Stati Uniti in onore di Lindbergh a comme­ morazione della trasvolata atlantica. La busta oltre il francobollo reca un'an­ nullo speciale ricordo.

aviatori Alcook e Brown fu intrapreso dall’italiano Francesco De Pincdo. ac­ compagnato da Del Prete c dal mec­ canico Zacclietti. Partito da Trcpassey (Terranova) il 23 maggio 1927. dopo 300 km. di volo per un guasto al mo­ tore fu costretto a posarsi in mare. Dopo molte peripezie l’equipaggio ar­ rivò a Roma il 16 giugno. Pure in questa occasione, le Poste di Tcn ano­ va provvidero alla soprastanipa di un francobollo: Air Mail De Pincdo 1927. E chi non ricorda la prima traver­ sata Atlantica di Charles Linbergh? La più grande impresa dell’epoca clic colpì cd entusiasmò il mondo intero. Era partito alle 7,52 del 27 maggio dal Campo di « Roosevelt-Field » presso New York, salutato da pochi amici c la sera del 28 giungeva a La Bourgct. poi a Parigi acclamato da migliaia di persone cd in un immenso entusiasmo per la prova di coraggio, di resisten­ za fisica per tutto il periodo dell’im­ presa; solo e senza un minimo istante di riposo. Col suo apparecchio (bat­ tezzato «Spirit of St. Louis») aveva coperto 5809 Km. in 33 ore 29’30”, ad un media oraria di 174 km., aggiudi­ candosi così il primato, di distanza ed ebbe il premio di 25.000 dollari offer­ to dal Signor R. Ortcig per la prima traversata senza scalo da New York a Parigi o viceversa. Le Poste degli Sta­ ti Uniti, il 18 giugno 1927, dcdicava-

no un francobollo per commemorare la prima traversata atlantica. Ancora nel 1927 l’australiano Kingsfrd Smith, dal 19 al 29 giugno com­ piva il Giro d’Australia in 10 gior­ ni ore. Nel 1928 iniziò il giro del inondo portandolo a termine nel 1930. Dal 1 all'l] ottobre 1933 conquistò il primato di distanza Londra-Porto Dar­ win in 7 giorni, 4 ore e 44 minuti, ag­ giudicandosi pure il primato di velo­ cità sul tratto Londra - Wyndham. Le Poste dell’Australia dedicarono tre francobolli nel 1931. Il 24 maggio 1928 il messicano Cap. Emilio Carranza prese parte alla corsa San Diego — Washington. Nella prima tappa fece in un colpo solo Km. 2400 ma in seguito al cattivo tempo e ad avarie all’apparecchio non potè parti­ re che 1’11 giugno per tentare di rag­ giungere Washington in un solo tratto. Riuscì a percorrere solo 2700 km. per­ ché la nebbia gli impedì il volo. Par­ tiva il giorno seguente per finire il suo percorso di km. 590. Realizzò i km. 5690 in ore -14 e 16 minuti alla media oraria di km. 130 piazzandosi onorevolmente nella classifica di detta gara. Il 12 luglio dello stesso anno tentava il record di velocità sulla di­ stanza New York-Messico senza scalo. Disgraziatamente il suo apparecchio sorpreso da un violento temporale si abbatte e Carranza morì. Le Poste del Messico dedicarono nel 1929 una bella serie di francobolli in suo onore. Da parte del lituano F. Vaitkus il 21 settembre del 1935, tentativo del re­ cord di velocità per la traversata dell'Atlantico. La partenza venne data al­ le ore 10.45 vicino a New York. Al­ l’alba del 22 il pilota trovandosi fuori rotta riceveva per radio la sua posi­ zione. Alle ore 8 sorvolava l’irlanda e si decideva ad atterrare perché sprov­ visto di benzina ma picchiò contro un albero e si sfasciò il carrello di atter-

raggio. Aveva raggiunto Ballinrode (Dublino). Il pilota aveva percorso km. 5400 circa in 23 ore, 15 minuti alla velocita oraria di km. 233 fallendo nel suo tentativo. Nel 1935 a commemora­ zione del raid venne soprastampato un francoboi lo con la scritta. F. Vaitkus Nugaléjo Atlanta 21-22 IX 1935, e nel 1936 una serie di tre francobolli. Nel 1953 c 1939 aviatori russi tcn-

tarono tre raid. 1° Raid traspolarc senza scalo Mosca Portland (U.S.A.); tentativo di battere il record di distanza tenuto da Codos e Rossi con km. 9014 nel 1933. La partenza ebbe luogo a Mosca il 18 giugno 1937 a ore 1,06 minuti. L’equi­ paggio fu costretto ad atterrare il 20 giugno alle ore 16.25 minuti vicino a Portland a 1.200 km. dall’arrivo. Gli aviatori avevano percorso km.8582 in ore 63,16 minuti. 2° Raid traspolarc senza scalo Mosca San-Giacinlo (Canada) vedeva altro tentativo di battere il record di distan­ za. La partenza ebbe luogo a Mosca il 12 luglio 1937 a 0,23 minuti. Il 11 alle 14,30 una perdita del serbatoio co­ stringeva gli aviatori a posarsi su un campo presso San-Giacinto, 600 km. circa dello scalo d'arrivo. Avevano per­ corso circa 11.500 km. in ore 62 e 07 minuti alla media oraria di velocità (li 185 km. Questo record fu omologato dalla Federazione Internazionale d'Aeronautica soltanto sulla distanza di km. 10.148. fu battuto così il prece­ dente record di 104-1 chilometri. Il terzo Raid «Mosca-Estremo Orien­ te » per il tentativo di superare il re­ cord femminile di distanza, detenuto dal 16 maggio 1938 con km. 4360 dalla Signora Dupeyron. La partenza fu da­ ta da Mosca il 24 settembre 1938 e tra­ versando gli Urali e la Siberia, le avia­ trici russe Ossipenko, Paskova c Grisodoubova, si posarono il giorno 25 vi­ cino al lago Evaron a circa km. 300 dalla costa del Pacifico. La distanza percorsa fu di km. 5980 in ore 26 e 29 minuti alla media oraria di km. 226. La Poste della Russia dedicarono per ogni avvenimento una serie di franco­ bolli. Pure omettendo i dati rifercntisi ad emissioni di francobolli per eventi aviatori di altra natura, non escluse le manifestazioni paracadutistiche, trasvo­ late in formazione di stormo, Coppa Gordon Bennett, giornate e settimane aviatorie in quanto per alcuni non è ancora stabilito se i francobolli emessi debbano considerarsi sportivi oltreché commemorativi, ritengo di avere espo­ sto cronologicamente il cielo aviatorio sport-filatelico, con la rassegna com­ pleta degli avvenimenti di maggiore ri­ lievo.

Egidio Pennati

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voce delle Province FIRENZE Decennio fiorentino

Un decennio di attività si è concluso, con la stagione 1953-51, al comitato pro­ vinciale fiorentino, Da quel lontano 1914 nel quale Cassi e pochi altri vo­ lenterosi sportivi iniziarono la loro ope­ ra di costruzione e di propaganda del C.S.I.. molto cammino è stato percorso. Da quello sparuto gruppo di atleti che parteciparono alle prime manifestazioni si è giunti ai 2200 atleti tesserali al C.S.I. c facenti parte di 55 U.U.S.S. che prendono parte attiva alla vita sportiva e i cui dirigenti operano per il rag­ giungimento di quella meta che per la nostra organizzazione si compendia in: formazione fisico sportiva e morale della gioventù. In verità basterebbe analizzare i soli risultati tecnici per ri­ conoscere ai dirigenti il merito di ave­ re portalo a un grado di così alta po­ tenzialità tecnica, agonistica c propa­ gandistica il C.S.I.. Si chiude questa stagione sportiva con un bilancio soddisfacente, ma oltrctulto promettente e che fa sperare il meglio per il prossimo anno. Attività quali tennis da tavolo, palla­ volo, calcio e pallacanestro sono le di­ scipline sportive il cui progresso tecni­ co è stato sensibilissimo. La pallavolo è 10 sport primo del CS.I. non tanto per 11 titolo Nazionale conquistato a Livorno nel Trofeo Giovanissimi dall’U.S. Alce di Gianfranco Briani e il 2" posto dell’U.S. Romito di cap. Trilli nel Cam­ pionato Nazionale, quanto il notevole perfezionamento tecnico dei quadri tec­ nici c organizzativi, dovuta alla sapiente operosità del presidente la commissione dott. Briani che in 2 anni ha portato l'attività della pallavolo a un posto di primaria importanza nella vita sportiva delle società. Tale disciplina non si considera come sport ausiliario o secon­ dario ma come disciplina prima e alla quale molte società dedicano la loro mi­ gliore attenzione. Questa la prima vittoria raggiunta dal dott. Brioni mediante continue manife­ stazioni che hanno ridestato l’interesse delle U.U.S.S.. Oltre ai 3 campionati uf­ ficiali (Trofeo nazionale e giovanissimi e il Campionato Nazionale) molteplici i vari Tornei che hanno sempre tenuto impegnate le 15 squadre di pallavolo. Sanger e Fulgur gli altri «sci» di ri­ lievo sebbene quasi tutte le compagini abbiano denunziato un’ottima intelaia­ tura. E’ stata varata pure la rappresen-

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tativa, che alla sua prima uscita (Cop­ pa Ascensione - Fipav.) di fronte a com­ pagini più quotate si è procurata un brillante 2“ posto preceduto solo dalla Sestesc, campione nazionale serie B. Nel calcio, sebbene anche in questa stagione le aspirazioni del C P.F., non siano andate oltre la fase regionale, la seconda posizione acquisita in tale fina­ le dalla Sales (al suo primo unno di attività) è di buon auspicio per il futuro. Al campionato ragazzi, sedici le squa­ dre allineatisi al palo di partenza e che hanno impresso al torneo un carattere di emotività c di interesse tecnico in quanto squadre di valore quali Sales (camp, prov.), Mad. Grappa. Rovezzano, Freccia Juve e Virlus Molinense, forma­ no i cardini sui quali fare svettare il prossimo anno la speranza di meritati successi in campo extra-provinciale. La targa della disciplina è stata vinta dagli Aquilotti, squadra della Pia Casa patro­ nato minorenni. La « Coppa A. C. Fiorentina » ha vi­ sto a raccolta un lotto di sette squadre: vincitrice assoluta la Madonnina del Grappa, al secondo .posto una brillante Spes e alla terza poltrona i volonterosi Aquilotti. Bilancio positivo in sintesi questo del­ l’attività calcistica, dove il merito è da attribuirsi alla Commissione Tecnica presieduta dal dott. Franchi (consiglie­ re nazionale) e rag. Marzoppini. La pallacanestro, sebbene non abbia presentato in campo un gran numero di società (6), tuttavia le loro prestazio­ ni sono da ritenersi ottime e la U. S. CaJasanzio e l’U. S. Pino si sono imposte rispettivamente in campo regionale e interregionale. Si difetta forse di conti­ nuità nell’attività agonistica e in ciò la C. T. dovrebbe provvedere per ottenere quei risultati avuti nella pallavolo. Un 3. e 5. posto hanno coronato nel campionato nazionale a Ravenna tutta Fattività di Tennis da Tavolo svolta al C.P.F. Ottanta giovani si sono sussegui­ ti nelle varie eliminatorie e ciò che più conta e avalla speranze per il futuro sono state t___ le_ prestazioni dei giovanissi_.•____ 1 ini dove si. sono •imposti nel singolo Raveggi (Etruria) e Cinti-Palloni C----------------- (Etru,— ria) nel doppio. Purluttavia è augurabilc clic i diri­ genti del C. P. F. prendano in esame, risolvendoli al più presto possibile, i problemi dell’atletica leggera c ciclismo, attività che in questo mese vedranno l’effettuarsi delle finali nazionali. Disci­ pline sportive come questa necessitano

di programmi più densi sia nel campo propagandistico come in quello agoni­ stico se si vuole portare il C. P. F. a acquisire ottimi risultati anche in questo campo. In questa stagione due nuove attività hanno preso vita: Bocce e Nuoto. Sci c Corsa campestre, sport che hanno dato il via all’attività sportiva 1953-54 e dove particolarmente nel primo l’U. S. Al­ ce ha conseguito ottimi piazzamenti al Campionato nazionale Ci si avvicina quindi al nuovo anno con ferma volontà di migliorare i risul­ tati acquisiti, potenziare il materiale atletico a disposizione e portare il C.S.I. a uno sviluppo propagandistico maggio­ re. Programmi non difficili da attuarsi vista l’efficacia, la valentia c la volon­ tà dei dirigenti preposti alla guida del C. P. F. Un nuovo anno quindi pieno di attrat­ tive e nel quale nuove mète saranno senz’altro conseguite. Silverio Turi

VICENZA

Notiziario C.S.I « E alloro perchè lo fanno ? » « Qualche giorno fa un nostro cono­ scente tifoso del calcio ci domandava che cosa guadagnano i canottieri. Quando noi gli rispondemmo che non guadagna­ no nulla, egli incalzò: «E allora perché lo fanno? In tempi in cui lo sport è condito di milioni non bisogna scanda­ lizzarsi di questa domanda. Rientra nel­ la morale d’oggi» (Ciro Verratti-Corricre della Sera. 1 agosto ’54). E’ un pò quanto è capitato anche a me. quando, discorrendo un giorno degli scalatori del K. 2, un amico, che pure c intelligente, esclamò con la pretesa di una battuta spiritosa: «Originali per andare fin las­ sù!.. «I due episodi ini tornarono alla mente domenica 5 u.s., ai Campionati Regionali di Marcia Alpina ad Arsiero. In quei giovani marciatori vidi una dei­ le più belle manifestazioni di passione sportiva, di disinteresse, di sport puro. Quanto guadagnano? Nulla, o al mas­ simo i migliori, una medaglia e qualche biglietto da mille per sé, un trofeo o una coppa per la Società. La loro foto non comparirà sui giornali sportivi ma tutto si ridurrà, semmai, a un pò di ero-


naca scheletrica sui fogli del lunedi; i Presidenti di Società non si faranno la concorrenza per assicurarseli a suon di milioni; niente stipendi, ingaggi, premi di partita... E allora perche lo fanno? Per passio­ ne. Essi, come i canottieri e gli scala­ tori del K. 2 e tutti gli atleti degli sport cosidetti poveri cioè di quelli che come le poesie, non danno guadagno, hanno una virtù base, il disinteresse continua­ no la tradizione dei ciclisti dei tempi eroici, che venivano alla corsa infanga­ ti di stalla o di calcina, dopo aver chie­ sto tre settimane di vacanza I bella va­ canza!...) ai loro padroni di lavoro, e portavano con sé un pò di biancheria e il fagotto dei cibi, e alloggiavano alle trattorie più economiche, senza codazzi di tifosi, di giornalisti e di direttori tec­ nici. Lo sport è come i frati che restano veri frati solo finché sono poveri. Lo sport resta autentico ed emozionante so­ lo se non ha un ni! soldo in tasca e nella fantasia. Il C.S.I. ha hi sua bandiera ben cono­ sciuta: «fare di ogni corpo sano e vi­ goroso l’involucro di anime forti e bel­ le » (Pio XII). Ma si arriverà a ciò solo attraverso a un sano agonismo sportivo che se trova i suoi mezzi nei muscoli e nello spirito, ha la molla di propulsione nel disinteresse. E’ necessario inculcare nei nostri giovani atleti questa virtù e non potremo mai dire d’averlo fatto ab­ bastanza. Gesù ha detto che la ricchezza, ossia l’amore esagerato di essa, è la ro­ vina più certa del Regno dei Cieli. Ma è anche la rovina infallibile del regno sportivo, .perché avvelena il cuore dei giovani che si affacciano alla vita ago­ nistica. Il disinteresse è anche il fonda­ mento delle altre virtù sportive e uma­ ne. Lo sportivo disinteressato è umile: non pretende di essere riverito come un superuomo, pensa che c’è sempre qual­ cuno più forte di lui, odia il divismo. Chi anni lo sport ama la mortificazio­ ne, specialmente del corpo così necessa­ ria per la « Forma ». Il disinteresse ve­ de lo sport come una leale competizione, dove è onorevole e ambita la vittoria, ma non disonorevole la sconfitta; quin­ di in lui non è alcuna ombra di invi­ dia o di ira. Oggi da ogni cattedra, forse anche sotto la spinta di risultati sport ivi nazionali ed internazionali tutt'altro che aurei e onorevoli, si parla di dilcttantismo. si eleva lo spirito, ma poi vediamo che gli zelatori della purezza sportiva, pur di ottenere un risultato positivo mettono in palio biglietti da mille anche per il gioco delle... palline. La morale è, cari amici, che tutto rimarrà parole vane se non si torna con i fatti a un concetto cristiano dello sport. Tocca n noi del C.S.I. dare allo sport odierno quest’animo, cosicché si trasfor­ mi in un mezzo che divertendo educa l’uomo sì da elevarlo sempre più a Dio. COMUNI CATl

Pallavolo: La Concordia di Schio è Campione Nazionale C.S.I. 1954. L'am­ bito titolo al quale la nostra compagine aspirava fin dallo scorso anno, è stato raggiunto a Livorno nelle, magnifiche giornale del sette ed otto Agosto. L’o-

stacelo più duro da superare è stato cer­ tamente la squadra della Romito di Fi­ renze. Infatti si sono dovute disputare tre partite, al termine «Ielle quali, i ra­ gazzi dell’istituto Salesiano, ben a ragio­ ne potevano dare libero sfogo al loro comprensibile entusiasmo, con un ab­ braccio che fondeva in uno solo, i loro spiriti. Noi non possiamo che congratu­ larci vivamente per la brillante afferma­ zione ottenuta; che viene ad attenuare l'amaro del mancato pieno successo ai Nazionali di Sci. Cogliamo anzi l’occa­ sione per porgere l'augurio di nuove af­ fermazioni in campo Nazionale con la fiducia che il presente successo possa contribuire a ben sperare per i vicini Campionati Nazionali, ai quali sono chiamali nelle prossime domeniche i no­ stri atleti del Ciclismo. dell’Alletica Leg­ gera, del Podismo e delle Bocce. Ciclismo: fi mattino della Domenica 22 agosto, bisognava essere ad Asiago per rendersi convinti che nessun corri­ dore avrebbe avuto il coraggio di af­ frontare, oltre alla pioggia insistente, an­ che i fitti banchi di nebbia e il freddo quasi invernale, per mettersi in calzonci­ ni corti e percorrere gli ottanta chilome­ tri del VI Circuito dell’Altopiano di Asia­ go. Al via invece si presentava, contro le previsioni, una ventina di corridori e la gara ha così potuto avere il suo regolare svolgimento, venendo a premiare il la­ voro organizzativo dei Dirigenti del C.S.I. Asiago. La corsa, veramente en­ tusiasmante, ha avuto tre fasi nette; fu­ ga di Costalunga raggiungimento di un gruppetto di quattro corridori e nuova fuga a cinque: ultimo attacco portato con estrema decisione da Castegnaro e Marchierò, che staccati gl: altri, si clas­ sificavano nell’ordine sullo striscione di arrivo.

La gara era valevole quale Terza Pro­ va del Campionato Provinciale Dilettan­ ti. Possiamo pertanto dare la Classifica Finale delle Tre Categorie: Esordienti: una sola prova. 1. Porlinari Giulio < G. Moreno) p. 7-2. Zambon Armando ( (j.S. Sommano) p 6; 3. Zorzan Silvano < P.B. Cornolco) p. 5; 4. Pegoraro Lodovico (G. Moreno) p. 4; 5. Sigillino Ivano (P.B. Cornoleo) p. 3.

Allievi: in tre prove: 1. De Hoffoli Adriano (V.J. Nove p. 16; 2. Bipoli Ita­ lo (U.S. Angarano) p. IO; 3. Pozzato Damiano (VJ. Nove) p. 9; 4. Piatto Francesco (U.S. Angarano) p. 7; 5. Al­ legro Silvano (G. Moreno) e Guzzonato Ediliano (LLS. Sommano) con p. 4. Dilettanti: in tre prove: 1. Bellomi Mario <G. Moreno) p. 16; 2. Zini Loren­ zo (G. Moreno) p. 8; 3. Marzotto Giu­ seppe (G. Moreno) p. 7: 4. Concaio Ser­ gio (G. Moreno) p. 6; 5. De Marzi Giu­ seppe (G. Moreno) p. 2. Si proclamano pertanto Campioni Pro­ vinciali 1954: Porlinari Giulio (Esor­ dienti), De Toffoli Adriano (Allievi), Bclloni Mario (Dilettanti); mentre por­ giamo loro le nostre più vive congratu­ lazioni, auguriamo che ai prossimi Cam­ pionati possano laurearsi Campioni Na­ zionali. La Classifica per Società è la seguente: 1. Garcia Moreno con p. 54;

2. Velo Junior Nove con P. 28; 3. U. S. Angarano con p. 17 ; 4. U.S. Staliniano con p. 10; 5. Cornolco con p. 8. Alla vestizione dei Campioni Provin­ ciali, alla premiazione della Società vin­ citrice e all’assegnazione della (.oppa « Disciplina e Fedeltà », si procederà du­ rante il Congresso Provinciale.

Atletica Leggera: Grazie all’organizza­ zione della Li. S. Ambrosiana di Dueville, è stato possibile effettuare Dome­ nica 29 Agosto u.s. una Riunione di Atletica Leggera in tutte le specialità svolte nelle due prove di Campionato Provinciale. La manifestazione ha servi­ to per la messa a punto degli atleti che difenderanno il Comitato Provinciale ai Nazionali del 24-25-26 settembre p. v. Oltre al buon numero di concorrenti, più di 35. si sono avuti pure degli ot­ timi risultati; infatti tutti i Campioni Provinciali hanno migliorato i loro re­ cord» stagionali, facendo ben sperare per un onorevole piazzamento a Roma. Al termine delle gare, nella Sala del Teatro, hanno avuto luogo le Premiazioni del Campionato Provinciale. Mentre alla G. Moreno di Arzignano, prima classi­ ficata, è stata assegnata la Coppa C.SJ. Vicenza. ('Ambrosiana si aggiudicava la Targa per le Leve Atletiche. Ai Cam­ pioni Provinciali veniva donato un di­ ploma ed una bella medaglia dorata.

Marcia Alpina: I solerti Dirigenti del­ la « Pro Arsiero ». hanno veramente me­ ritato di ottenere dalla loro classica ma­ nifestazione del 5 settembre u.s.. uno svolgimento cosi brillante, sotto tutti i punti di vista. Infatti anche l’ultimo osta­ colo che faceva temere della mancata partecipazione della Categoria Militari è stato superato, perché al via figurava un nutrito numero di pattuglie di Alpini. La puntualità e l’osservanza all’orario prestabilito, i servizi Radio veramente efficienti, il cronometraggio impeccabile, l’affluenza di un pubblico sportivissimo ed ordinato ed infine la straordinaria Dotazione Premi, hanno contribuito a dare gli ultimi tocchi alla bellissima ma­ nifestazione che già nello scorso anno aveva ottenuto tanti consensi. 11 Comi­ tato Provinciale si sente onorato di la­ vorare accanto a Dirigenti così bene pre­ parati e mentre sente il bisogno di rin­ graziare. si augura che simile manife­ stazione venga ad inserirsi come tra le più classiche dello sport Vicentino. Don Otovanni Zilìo

SAVONA Lusinghiero successo del «VI tro­ feo della montagna »» Domenica, favorita da una meraviglio­ sa giornata, si è svolta sul percorso San Bernardo, Pnlaiella. Naso di Gatto, Mon­ te San Giorgio, Pian del Melo, Crocet­ ta. Cà di Barbò. Santuario la selezione provinciale del VI.o Trofeo della mon­ tagna — gara a staffetta — per l’am­ missione alla fase nazionale che si svol­ gerà a Mortili di Fassa (Trento) il 19 settembre. Alla gara, organizzata e Gu­

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rata nei minimi particolari dall’U.S. Letimliro di San Bernardo in valle, hanno pre-.o parte due squadre ( U. S. Letimbro e CRAL Scarpa e Magnano) per la categoria Cittadini; una squadra CRAL Scarpa e Magnano) per la categoria \ alligiani e due squadre ( U. S. Letiinbrol per la categoria Allievi. La gara si è svolta senza che sia stato lamentato il benché minimo incidente. Al termine <li essa hanno pronunciato brevi parole il presidente del Comitato provinciale del C.S.I. prof. Silvio Dueco, il giudice di gara Umberto Carlevarini. e il presidente dell'U.S. Lctimbro Enrico Lavagna. Sono stati assegnati premi individuali in medaglie d'argento e bronzo e due premi da lire 1000 of­ ferti dal sig. Franco Baglietto, che so­ no stati consegnati al primo arrivato ai rifugio « Scaccia pensieri » sito nei pres­ si di Naso di Gatto e per il primo al tra­ guardo finale, questi due premi sono stati vinti rispettivamente da Renato De Salvo e da Felice Berruli dell'U.S. LeI imbro.

ARZIGNANO Pietro Casarin riconfermato cam­

pione veneto dilettanti C. S. I.

Nell’albo d’oro della Coppa Città di Arzignano, la settima edizione rimarrà senza dubbio memorabile sia per il ri­ sultato tecnico ed agonistico ottenuto co­ me per il risultato organizzativo, non inferiore al primo. E questo ha voluto sottolineare in se­ de di premiazione Curzio Francesconi nostro Ispettore Regionale, congratulan­ dosi con il magnifico vincitore e con gli organizzatori dell’A.S. Garriti More­ no e del Comitato Promotore. E rifacendoci un pò alla storia passa­ ta di questa gara, allorquando nel lon­ tano 1947 fece capolino sulla scena spor­ tiva questa manifestazione, indubbia­ mente nessuno pensava che la stessa sa­

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L'ispettore Veneto Curzio Francescani aiuta Casarin ad indossare la maglia di campione veneto dilettanti del C.S.I.

rebbe stata destinata ad invecchiare a vanto non solo di chi l’ha voluta pro­ muovere ma ad onore di chi di anno in anno la va ad organizzare e del Cen­ tro Sportivo Italiano che ogni anno le fa acquistare una notorietà sempre più forte ed un richiamo sempre più affa­ scinante. E il -1 luglio — ha scritto qual­ cuno — Arzignano sportiva ha spalan­ cato tutto il suo cuore dinamico c gio­ ioso per far sì che la gara per il titolo di campione veneto dilettanti del C.S.I. non dovesse mancare alla viva attenzio­ ne dei tecnici e degli sportivi e la città del Grifo ha potuto ammirare i migliori ed i « puri » tra i dilettanti della re­ gione. Nell’organizzazione tutto è stato curato nei più minimi particolari, dalla pubblicità al servizio stampa, dal servi­ zio fotografico a quello cinematografico, macchine con altoparlanti, rifornimento volante per il seguito, ed ovunque tanta e tanta gente che faceva ala al passag­ gio dei corridori lungo i 150 Km. del percorso.

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Casarin attorniato dagli organizzatori al tavolo della premiazione

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Trentasei i partenti di 12 società di cinque provincie. non tanti per la ve­ rità, ma la manifestazione ha potuto ot­ tenere lo stesso successo agonistico che si era auspicato. Il vincitore, un ragaz­ zo di 22 anni, già affermatosi in diverse manifestazioni, non ultima il secondo posto acquisito due anni fa ai « nazio­ nali » dei dilettanti su strada del C.S.I„ già vincitore del titolo regionale dei di­ lettanti del 1953, ha entusiasmato tutti per la stupenda galoppata iniziata subi­ to dopo Thienc e portata fino sul traguardo finale per oltre 6(1 Km. con un vantaggio di ben 4'30” sul secondo arrivato. Lungo tutto l'intero percorso i vari comandi dei Carabinierii e dei Vigili Urbani hanno svolto un <servizio iinpeccabile, affiancati durante il passaggio, dai due agenti della stradale venuti da Padova al seguito della gara; ovunque una fiumana di spettatori, come già pri­ ma è stato detto, attratti anche dai ri­ chiami degli altoparlanti delle macchi­ ne al seguito, come la « Berga » del Cav. Paulon e la Liquigas di Milano. 1) Casarin Pietro ( U.S Badoerc Cal­ daio Treviso) km, 150 ore 4- e 9 alla media di km. 36,144. 2) Meneghini Emi­ lio (U.S. Ind. Brema di Michcllorie) a 4’30”; 3) Carrarin Giancarlo (U.S. liresoliti di S. Martino Buonalbcro) a 5’; 4) Belletto Luigi (C.S.I. Gazzera di Mesire) a 6'20”; 5) Bresolin Giorgio (U.S. Brcsolin) ; 8’5”. Seguono altri 16 arrivati in tempo massimo. Vittoriano Mori

ARSIERO La «Cervi» di Velo d'Astico cam­

pione veneta di marcia in mon­ tagna

Con la partecipazione di oltre 25 squadre, suddivise nelle categorie mi­ litari, valligiani e cittadini, si è con­ cluso il 6. Trofeo della Montagna, fi­ nale regionale veneta, con la vittoria as­ soluta della squadra A cittadina « Cervi > di Velo d’Astico, composta da Somaggio, De Rosso, Marchiondo. Al secondo posto assoluto si è classificata la squa­ dra A Cittadini « Assi » di Arsicro. Dopo la Messa al campo celebrata dall’Assistente ecclesiastico del CSI di Vicenza, il Sindaco Stefano Lazzaretto ha dato il segnale della partenza. Si è subito accesa una lotta serrata fra le squadre cittadine di Vel d'Astico e di Arsiero che vedeva nella frazione di falsopiano la vittoria del giovane So­ maggio di Velo d’Astico, seguito a bre­ vi secondi da Pavoni di Arsiero. La lot­ ta si è fatta maggiormente accanita nel­ la frazione di montagna, il cui traguar­ do, posto sulla vetta del Monte Cintone, è stato raggiunto per primo da De Ros­ so della squadra di Velo d’Astico. e si è finalmente conclusa all’arrivo in piazza Francesco Rossi di Arsicro, dinanzi a una folla entusiasta, con la vittoria, per la frazione di discesa, del giovane Fran­ cesco Borgo della Camosci d’Arsiero.

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Cat. Cittadini: 1. Cervi, Velo d’Astico. squadra A. (Somaggio, De Rosso. Marchiondo) in ore 1.25’47”; 2. Camosci Arsiero. squadra A (Pavoni. Zorer. Bor­ go) 1.28’26”; 3. Camosci Arsiero, squa­ dra B (Deganelli. Busin, Fontana) 1.30’7”.

Cat. Valligiani: 1. Velo d’Astico, squa­ dra B, (Martini, Conte, Comparili) ore 1.30’25”; 2. U. S. Pedavena (Amoroso. D’Incau, Atillea) 1.33’47". Cat. Militari: 1. 8. Regg. Alpini, Batt. Aquila (Grandis, Galletto, Totananni) ore 1.44’12”; 2. 6. Regg. Alpini, Ball. Tolmezzo (Marron, Pctris. Bruni) ].45’50”; 3. 3. Regg. Artiglieria Monta­ gna (Colaiutti. Petrozzi, Cavalli.) 1.55’16 .

PINEROLO

fa. La servono due ex alpini, mentre so­ lenne e maestoso regna il raccoglimen­ to solo interrotto dalle parole del Sa­ cerdote che al Vangelo richiama tutti i presenti alla bellezza «lei momento c tra­ smette l’insegnamento del Cristo che ha immensamente amato la montagna. Ultimato il Divio Sacrificio, mentre i convenuti predispongono per il pranzo, gli atleti del C.S.L ricevono il premio delle loro fatiche e accolgono l’elogio del presidente del C. S. I. La coppa «A.N.A. Villar P. » è assegnata al G. S. Oratorio» al G. S. Oratorio di Villar. Al pomeriggio, aumentano ancora i gi­ tanti, mentre numerose capannello di penne nere, alzano al ciclo i più bei cori alpini che. disperdendosi per 1 in­ finito, ricordano le giornate di gloria scritte dagli Alpini nella luminosa sto­ ria d’Italia. M. Colombino

Alla Fruita con gli Alpini e atleti del C.S.L

La tradizionale « Festa dei Mirtilli » che l’Assoc. Naz. Alpini, sezione di Villar Porosa, ogni anno meticolosamente organizza a « La Fruita », ha visto do­ menica 18 u.s. una partecipazione straor­ dinaria di « penne nere » con rispettive famiglie, in stretta fraternità con gli atleti dei C.S.L lassù convenuti per una bella e simpatica corsa ciclo-podistica. Centro della manifestazione è stato il rifugio dell’.A.N.A. sito in quella me­ ravigliosa conca alpina, per l’occasione pavesato di tricolori, dove ognuno si sentiva a suo agio e dove appositi in­ caricati stavano preparando un gustoso rancio distribuito più tardi a tutti i par­ tecipanti. Mentre con i tecnici del C.S.I. si pre­ disponeva per l’arrivo della corsa-staffet­ ta, continuavano a giungere le balde pen­ ne nere, guidate dai loro dirigenti con a capo « i veci » dell'arma. Notato e vi­ vamente festeggiato l’alpino Ughetto Stefano di anni 92 di Villar Porosa, giu­ stamente definito il « papà degli alpini ». Accolti pure da vive simpatie gli alpi­ ni di S. Germano giunti su di un ru­ dimentale trattore, trasformato per l’oc­ casione in... pullman. Nel frattempo i primi atleti del C.S.L tagliavano il traguardo d’arrivo. Su un percorso di circa 12 km. di cui 6 in bi­ cicletta da Villar a Prà Martino e altret­ tanti da Prà Martino a La Fraita, su una strada impervia ed insidiosa, i giovanis­ simi atleti del CS.I. hanno affrontato una competizione agonistica veramente ardua che ha dato il seguente risultato: li coppia: Sbardellotto. Bissoli B. del G. S. Porte in 43’ 44”; 2) coppia: Favero, Merlo del G. S. Baudenasca in 44 56 ; 3) coppia : Thienc, Giaveno del G. S. Oratorio Villar in 46’10”; 4) cop­ pia: Aiello, Cuman id. in 47’23”; 5) cop­ pia: Roccia, Bissoli M. del G. S. Porte in 47’26”; 6) coppia: Rizzo, Anfossi del G. S. Alpina, Abbadia in 49'13”. All’arrivo per tutti c’è stato un meri­ tato applauso e la festosa accoglienza dei dirigenti del C.S.I. e dell'A.N.A. di Villar. Quindi ha inizio la santa Messa al campo celebrata da D. Antonio Bu£-

CENTRO SPORTIVO ITALIANO

iUoSMT ...a,..,.________________ IUW

Si riaprono i battenti E’ passata da poco la calura del fer­ ragosto e già siamo entrati nel precoce autunno. Durante il periodo estivo sol­ tanto poche Sezioni hanno continuato il loro lavoro organizzativo, mentre al­ tre avevano chiuso i battenti. Dopo vi­ gorose strette di mano ed auguri per la villeggiatura, i componenti le varie Com­ missioni Tecniche in vacanza, si davano appuntamento per settembre, ricordan­ dosi degli amici che lavoravano nella soffocante sede di Via Dogana, con qual­ che cartolina dai magnifici posti di vil­ leggiatura. « Ben venga settembre » era ormai la parola d’ordine dei pochi rimasti che si appellavano alla « giustizia sociale ». Ed eccoci giunti sotto lo striscione di partenza pronti per l’appello; ci siamo lutti e quarantotto che aspettiamo il via del presidente provinciale comm. Bovo per metterci all’opera. Anche quest’anno si sono rinnovati i quadri nelle varie Commissioni ; il ser­ vizio militare e gli impegni professionali hanno chiamato i nostri dirigenti e la­ sciato dei vuoti che quasi sempre vengo­ no colmati celermente da nuovi clementi giovani cresciuti a quelle scuole dirigen­ ti che periodicamente si fatino. E come ogni atleta che s’accinge a lan­ ciarsi in una competizione ha il suo pro­ gramma già delineato, così la numerosa famiglia csiina provinciale ha il suo pro­ gramma di lavoro che andrà svolgendo nella presente annata sportiva 1954-55 In questi giorni, destinati all'organiz­ zazione. si riuniscono le varie Commis­ sioni Tecniche che fanno un riesame del­ la attività svolta analizzandolo nei par­ ticolari c cercando di apportarvi quei suggerimenti che tornano sempre utili dopo un’esperienza, al fine di ottenere una sempre più perfetta organizzazione. Abbiamo tempestivamente inviato a

tutte le UU. SS. e GG. SS. la busta del tesseramento completa di tutte le. norme per l’iscrizione; speriamo che la nostra sollecitudine sia compensata da altret­ tanta tempestività della base e che le gare già in programma non debbano es­ sere rimandate a causa </<•/ ritardi dr-i solili ritardatari. Cari dirigenti di UU. SS. è tempo di svegliarsi! Preparate i ragazzi, organiz­ zateli, tesserateli in modo che il lancio di una attività non vi colga di sorpresa c dobbiate perciò rinunciarvi. Immagino che. come ogni anno, vi di­ battiate per l’organizzazione, altrettanto dobbiate fare per (pianto riguardano i fondi necessari a mantenerla. Ebbene: seguite quegli insegnamenti che già vi abbiamo dato da questo Notiziario e cer­ tamente risolverete i vostri problemi. Se facciamo il bilancio della decorsa stagione, non possiamo certamente lamen­ tarci, ma dobbiamo dire che nel com­ plesso si poteva fare di più ed ottenere risultati migliori. E’ questo l’obbiettivo dell’annata sportiva 1954-55. Siamo certi che ci aiuterete a svolgere il nutrito programma del CSI provin­ ciale per potenziare Li nostra organizza­ zione giunta al suo undicesimo anno di vita. Anno 1953-54: tesseramento atleti 1240; dirigenti del C.P. 48; Soci di UU. SS. 83; UU. SS. 52. Nell’ultima riunione del Consiglio Di­ rettivo del 24 agosto si è stabilito di or­ ganizzare anche per quest’anno un corso dirigenti, uno per arbitri di calcio, un altro per arbitri di pallavolo; una as­ semblea dei dirigenti del C. P. ed un’al­ tra per i dirigenti delle UU.SS.: una riunione degli Assistenti delle UU.SS.; l’organizzazione dell’ufficio Stampa e Propaganda. A proposito sono stati fin d’ora studiati degli incontri piopagandistici con la provincia e in speeail mo­ do nei centri distanti dal capoluogo. Inol­ tre la C.T.P. del calcio ha lanciato la proposta di fare degli incontri extra-pro­ vinciali al fine di misurare le nostre possibilità atletiche con i Comitati provinciali viciniori. Giancarlo Pavan

MONDO vr Il

« Monesiglio » vincitore Torneo « Fuseri »

del

La squadra di Monesiglio. capitano il battitore Pera, si è laureata, nella fina­ lissima del torneo « Fuseri ». svoltasi do­ menica 29 agosto, « Squadra campione della zona Monregalese ». Era una af­ fermazione questa già data per scontata dai componenti, sia per la superiorità tecnica dimostrata dalla squadra vincitri­ ce durante il torneo, sia anche per la sorte che l’aveva favorita nel calendario delle gare di finale. Forse il risultato del torneo poteva risolversi diversamente se nella strana partita del mattino dello stesso 29 agosto, Saliceto-Margarita, la prima squadra, contrariamente a quan­ to si prevedeva, non fosse caduta di fronte ad un Margarita volitivo e deci-

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so. E’ un po’ inspiegabile questa vittoria contro una squadra che giustamente era considerata, col Monesiglio tra le più forti; forse è mancata, dopo aver subito i primi giochi, una decisa volontà di ri­ presa. Come, già avevamo notato in un articolo precedente, si è fatto ammirare, anche in questa partita, il battitore del Saliceto, Garello Augusto, certamente il più poderoso battitore del Torneo, e la spalla Savoi, dal rimando preciso e forte.

Vinceva, come già abbiamo detto, il Margarita per 7 giochi a 4, la quale poi, nel pomeriggio, nella finalissima col Mo­ nesiglio. doveva accusare lo sforzo fatto nella partita precedente e soccombere per 7 giochi a 0, subendo passivamente il bel gioco del più fresco avversario. Si stentava a riconoscere nella squadra composta dal battitore Marro, dalla spal­ la Sevega. da Girardi e Grosso la squa­ dra che aveva piegato il Saliceto.

Al termine delle gare il Presidente della S.S. Aurora cav- Vigna si congra­ tulava coi vincitori del «Monesiglio»: il battitore Pora, preciso e costante, la spalla Franchcllo, i terzini Dotta e Torcello, e consegnava loro una bella me­ daglia d’oro offerta dal rag. Fusori, po­ polare ex campione di questo sport, al cui nome era stalo intitolato il torneo. Offriva, quindi, individualmente, una medaglia dorata; al Margarita veniva assegnata la coppa UIPE offerta gentil­ mente a nome della Federazione dal Commissario di zona. sig. Michele Man­ telli, e medaglie argentale ai giocatori; ai terzi classificati delle medaglie di bronzo. E’ terminato così, dopo due mesi di partite appassionanti, il torneo «Fusori » organizzato con passione dai dirigenti del CSI-AURORA di Mondovì. Era nel­ la intenzione dei dirigenti cercare di ri­ svegliare nella nostra zona questo sport nela gioventù, e crediamo abbiano rag­ giunto il loro scopo: undici squadre di tutto il Monregalese hanno infatti par­ tecipalo al torneo e il risultato non po­ teva che essere positivo.

BARI Il Comitato provinciale di Bari, ri­ spondendo all’appello lanciato dalla Pre­ sidenza Centrale, di onorare con manife­ stazioni sportive il primo decennio della scomparsa di G. Chiarini, ha organiz­ zato un interessante torneo di calcia, vinto brillantemente dalla « Fides » di Triggiano (Bari). Con questo torneo e con i prossimi campionati Provinciali di atletica leg­ gera. il ('.. P. di Bari, chiude la pro­ pria attività per l’anno 1954. — Fare un consuntivo ili ciò che si è fatto in questo primo anno, sarebbe im­ possibile. Agonisticamente si sono orga­ nizzati tutti i campionati lanciati dalla Presidenza Centrale, e le finali regio­ nali della nostra regione, hanno visto gareggiare per la prima volta atleti del CSI di Bari. Dal lato organizzativo sono innega­ bili gli sforzi compiuti da questo gio­ vane Comitato. Risorto dopo un lungo periodo di stasi, attraverso rilevanti sa­ crifici di alcuni volonterosi dirigenti, primo fra tutti il dinamico Ispettore re­ gionale Mario Cozzoli, il C. P. di Bari può oggi con soddisfazione affermare che anche a Bari il CSI è ritornato a palpitare. Ringraziamo la Presidenza Centrale, primo fra tutti, il prof. Borghi, fautori di questa rinascita. 11 costante interes­ samento, la paterna collaborazione, han­ no incoraggiato i dirigenti locali, a fare sempre più c sempre meglio. Sin’ora la nostra attività ha mirato soprattutto a porre le basi di un lavoro futuro, che la nostra ferrea volontà di rinascita, ci as­ sicura, sarà senz’altro profìcuo e pro­ fondo. Il sorriso di comprensione e di augurio dell’ottimo Burdisso ai nostri atleti a Rimini, per la prima volta pre­ sente ad una manifestazione a carattere nazionale, è per noi dirigenti motivo di orgoglio e. di sprone. A Messina, nella finale interregionale di Pallavolo (camp. Giovanissimi) gli

atleti della « Fides » portarono alto, ol­ tre le Puglie, il vessillo del CSI di Bari. Le nostre 16 UU. SS., i nostri 300 atleti, seppure esigui nel numero, dimo­ strano chiaramente con il loro spirito e la loro attività, come questo Comitato, in appena 8 mesi di vita, abbia capito appieno lo spirito del CSI: affermare con qualsiasi mezzo, a qualsiasi costo, uno sport sano, morale, cristiano. GUIDO RIVECCIO

CESENA Attività 1953-54 Anche a Cesena il Centro Sportivo Ita­ liano si sta imponendo e ciò è confer­ mato dal sensibile aumento annuo delle UU. SS. c dei singoli iscritti. Quest'anno, infatti, alla chiusura dell’anno sociale 1953-54, ben 19 UU. SS. erano affiliate al CSI per un complessivo numero di 500 atleti iscritti. Tale numero ha fatto sì che il Co­ mitato autonomo locale potesse estende­ re il quadro delle manifestazioni annue senza alcun timore di cattiva riuscita. Anche nella nostra zona il calcio è 10 sport più sentito e più praticato dai giovani. 11 Comitato zonale, per soddi­ sfare i desideri delle varie Unioni Spor­ tive, ha organizzato quest'anno il cam­ pionato ragazzi con 10 UU. SS. parteci­ panti, il Trofeo Amatori con 8 UU. SS. ed il Campionato Aspiranti con 12 squa­ dre partecipanti. La Polisportiva Rumagna di S. Egidio se li è aggiudicati tutti e tre, i primi due con estrema fa­ cilità, il terzo, quello Amatori, dopo una finalissima con la S<S. Lampo, combattu­ ta dall’inizio alla fine e, vinta, solo me­ diante il sorteggio sul campo, dopo i tempi supplementari. Soddisfacenti le prestazioni dei 100 e più atleti, che si sono susseguiti in gare quanto mai emo­ zionanti e certamente non prive di spun­ ti tecnici. Soddisfazione anche per i Di­ rigenti che si sono visti chiedere ele­ menti da squadre di promozione e di quarta serie.

Trofeo dello Montagna. — Riuscito nelle prime due edizioni, anche questo anno non ha smentito l’aspettativa e co­ me gara d’apertura ha dato il tono al nuovo anno che stava così iniziando. Alla gara, che si è svolta su di un per­ corso di km. 26 diviso in quattro fra­ zioni, hanno partecipato 10 squadre di 8 UU. SS.. Vincente è risultata la squa­ dra A della Poi. Rumagna di S. Egidio che era così formala: Gasperini, Guidi, Forti ed il .prestigioso Longhi Deliro.

Torneo di calcio G. Chiarini. • La "Fides” vincitrice del torneo in un incontro amichevole a Mola di Bari, prima della premiazione.

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Trofeo della Palla a volo. — Per la prima volta a Cesena si è svolto il tro­ feo CSI di palla a volo al quale hanno partecipato ben 10 squadre di 9 UU. SS. 11 Torneo si è svolto nella palestra del­ la ex Gii concessa al CSI di Cesena dal­ la G. I. La manifestazione si è prolun­ gata per complessive 5 giornate. Vinci­ trice, dopo un appassionante incontro di finale, è risultata la squadra dell’U.S. Vigor di S. Burtolo davanti allu S. S. Lampo di S. Agostino.


Campionato di palla a volo. — A tale finale zonale hanno partecipato le mi­ gliori squadre ragazzi che hanno dato ancora una volta prova che anche a Ce­ sena la palla a volo sta compiendo gran­ di passi. La Vigor e la Rumagna si sono contese fino all’ultimo la qualificazione alla fase regionale che è spettata alla prima che si è valsa della maggior tec­ nica.

Campionato di tennis ila tavolo. — Tutte le UU. SS. hanno partecipalo, come del resto ogni anno, alla elimi­ nazione zonale di tennis da tavolo. Il Torneo è stato movimentato da 30 sin­ goli e da 26 doppi, che si sono alternali per tutta una giornata, offrendo al fol­ to pubblico accorso momenti appassio­ nati. Mai a Cesena, in tale manifestazione, si era verificato che il vincitore del sin­ golo risultasse primo anche nel doppio; quest’anno è avvenuta anche questo per opera di un atleta della U. S. Vigor, Carlo Lugaresi, che si è poi distinto an­ che alle finali regionali, dopo aver bril­ lantemente superato quelle provinciali col Rimini.

Campionato di. bocce. — Quest’anno anche le bocce sono entrate ufficialmen­ te nel quadro delle manifestazioni del CSI cescnate e come primo anno è stata veramente una sorpresa per gli organiz­ zatori constatare la larga partecipazione delle UU. SS. c l’alto livello tecnico rag­ giunto anche dai più giovani iscritti. Ancora una volta Vigor e Romagna si sono trovate di fronte in finale con le loro più forti coppie c, al contrario della pallavolo, questa volta ha avuto ragione il duo Rumagna. Campionato di corsa campestre. — Si sono disputate tre gare di ni. 1500. 2500 e 3500 che hanno avuto vita da 30 atle­ ti di 8 UU. SS. L’Audax è risultata pri­ ma nella classifica delle UU. SS. aven­ do piazzato nei primi cinque di ogni gara il massimo numero di atleti.

Il C. Z. ha organizzato due corse ci­ clistiche, una a carattere interregionale, aperta anche agli allievi dcll’UVI. che ha riscosso unanimi consensi negli am­ bienti federali. Pallacanestro. — Venendo incontro al­ le richieste delle UU. SS. di svolgere, co­ me primo anno, una attività a carattere cittadino, il Comitato di Cesena ha rite­ nuto opportuno assumersi l’incarico di formare una squadra comprendente i vari elementi delle UU. SS. cesellati. L’attività svolta, avendo un’unica com­ pagine cittadina, è stata a carattere fe­ derale. partecipando così al Campionato Romagnolo, al Palio Cestistico Ccsenate ed al Campionato regionale di l.a divisione. A chiusura dell’annata si è svolto un torneo interno CSI per potere dare le basi alle singole UU. SS. di for­ mare una loro squadra per poter così partecipare l’anno venturo alle attività nazionali del CSI. Tennis. — Anche nel tennis, come del resto nella Pallacanestro, ci si è preoccupati come primo anno di co­ struire un campo per ospitare tutti gli elementi del CSI che avessero intenzio­ ne di praticare tale sport. Si è iniziata l’annata con un incontro fra una rappre­ sentativa cescnate ed una riminese. Nell’ultima decade di settembre si svolgerà un Torneo cittadino per affilia­ ti al CSI, che darà una chiara dimo­ strazione dei progressi avvenuti da mar­ zo a settembre nel tennis cescnate. Aeromodellismo. — La Sezione aero­ modellistica cescnate, affiliata al CSI, ha svolto una intensa annata, partecipan­ do alle più importanti manifestazioni re­ gionali e nazionali. E’ risultata vincente a Forlì, Pesaro e Firenze, mentre nelle altre dieci gare si è classificata ai posti d'onore. In tale campo un plauso va al Diret­ tore della Sezione ing. Carlo Babbi, che con tanto zelo ha condotto i suoi allievi alle più ambite vittorie. Orlandi

Atletica. — Per la mancanza di campi adeguati a tale sport, il programma di atletica svolto è stato alquanto ristretto; infatti sono state disputate le seguenti specialità: 100, 800. staffetta 4x100, sal­ to in alto c in lungo, lancio del peso. Non è mancata la partecipazione. Si è progettato un piano per la sistemazione di un campo per le gare di atletica.

Così il C. S. I. di Milano per il 1954-55

Ciclismo. — La C. S. Ars et Robur di Cesena nel suo primo anno di attività si è fatta brillantemente notare come una delle migliori Società ciclistiche del­ la Regione, sia come organizzazione che per il valore dei suoi corridori, i quali si sono inseriti in gare di grande inte­ resse agonistco, quali gli interregionali a cronometro a squadre, ai Campionati emiliani c i Campionati nazionali del CSI. Oltre queste manifestazioni i cicli­ sti dcll'Ars et Robur hanno partecipato a ben 30 gare locali e regionali, figuran­ do sempre nelle prime posizioni. Un'altra Società ciclistica è sorta que­ st’anno: la Biondi di Cesenatico, i cui corridori hanno partecipato a diverse gare regionali, ottenendo lusinghieri ri­ sultati.

L'attività agonistica 1954-55 del CSI Milano si delinca nella presentazione dei programmi degli sports principali, cu­ rata dalle rispettive sezioni. Al Calcio, come sempre, la parte del maggior rilievo; è una attività impo­ nente, assai complessa da dirigere e da seguire. Alla Pallacanestro ed alla Pal­ lavolo il compito di una vasta propa­ ganda tra le Associazioni che, per il limitato spazio di gioco a disposizione, potranno trovare in queste discipline sportive una ottima attività. Per l’Aeromodellismo ed il Tennis da tavolo l'augurio di trovare una sem­ pre maggior adesione da parte di grup­ pi isolati. All’Atletica leggera l’augurio di sem­ pre tenere alto il nome del CSI Milano

IMI

Bollettino Informazioni del COMIIA1O P80VIH(Ul( DI MHAHO

sia in campo nazionale che in quello fe­ derale. I programmi ed i regolamenti sembra poco si addicano — con la loro statisticità — all’estremo dinamismo di un’at­ tività tanto vitale come lo sport. Può sembrare, alla mente giovanile, che il voler racchiudere entro determinate nor­ me un campionato o una gara, ne smi­ nuisce il suo senso agonistico. Ecco per­ ché nel presentare, nella loro semplice schematica i programmi dell'attività 1954-55 del CSI Milano, con i regola­ menti dei vari campionati vogliamo in­ dicare ai Dirigenti delle nostre Società il difficile compito cui essi si appresta­ no, con l’entusiasmo e la passione di sempre. II compito di pazientemente educare i loro giovani alla disciplina sportiva, che è sintesi di lealtà, di coraggio, di ri­ spetto per gli avversari, siano battuti o vincitori. E quello anche di saper far fronte al­ l’impegno che si assumono iscrivendosi ad un campionato. Quando una squadra rinuncia ad una partita o, peggio, si ri­ tira dal campionato, è sintomo di incapacità e leggerezza da parte dei Dirigenti. Vorremmo proprio che nei nostri cam­ pionati non si verificassero casi del ge­ nere; né incidenti o alterchi, specie nelle gare calcistiche. I giovani sono spesso impulsivi, per questo tocca ai Diri­ genti disciplinarli preventivamente, con l’educazone morale e con l'insegnamento delle norme, dei... barbosi regola­ menti. Renato Tammaro

Attività agonistica del Comitato Pro­ vinciale. — Il Comitato Provinciale di Milano del CSI indice e le Commissioni tecniche provinciali organizzano le se­ seguenti attività agonistiche.

Atletica leggera. — Anche quest’anno avrà luogo il campionato provinciale di corsa campestre su 4 prove. Le gare ver­ ranno disputate nei mesi di gennaiofebbraio e si svolgeranno probabilmente a Milano, Abbiategrasso, Arcore. Alle gare potranno partecipare gli atleti tes­ serati CSI e gli atleti III serie FIDAL purché tesserati per la stessa Società per la quale gareggiano nelle gare CSI.

Calcio. — Campionati Provinciali CSI a 11 giocatori: Cat. Juniores, per giovani nati nel­ l'anno 1934 e seguenti; cat. Ragazzi, per giovani nati nell’anno 1936 e seguen­ ti; cat. Pulcini, per giovani nati nell'an­ no 1938 e seguenti. Campionati Provinciali CSI a 7 giocatori: ' Cat. Juniores, per giovani nati dal­ l’anno 1934 e seguenti; cat. Ragazzi, per giovani nati dall’anno 1936 e seguenti; Cat. Pulcini, per giovani nati dall'anno 1938 e seguenti. 11 campionato indetto ed organizzato per la Cat. Ragazzi a 11 giocatori, a cura della Presidenza Centrale CSI giungerà in fase nazionale. All’atto del tesseramento il giocatore dovrà aver compiuto il 14. anno di età.

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Chiusura delle iscrizioni ai Cam piona­ ti provinciali. — La chiusura delle iscri­ zioni è stata fissata per venerdì 15 ot­ tobre 1954 ed entro domenica 24 otto­ bre 1951 tutte le U. S. regolarmente in­ scritte ai Campionati di calcio, dovran­ no aver consegnato alla Segreteria della C.T.P. tutti i tesserini dei giocatori de­ bitamente compilati in ogni loro parte, muniti di almeno una fotografìa ed compaginili da un elenco in duplice copia. Le. U. S. riaffiliate dovranno conse­ gnare per tale data, i tesserini dei gio­ catori già tesserati per gli Anni sporti­ vi precedenti, controfirmati dall’atleta nell’apposita casella. Le UJS. che non ottempereranno a questa precisa dispo­ sizione, saranno considerate in posizione irregolare e pertanto non ammesse alla disputa della prima partita di Campio­ nato. Pallacanestro. — Torneo pre-Campio­ nato. La C.T.P. ritenendolo favorevole alla preparazione delle squadre partecipanti ai Campionati nazionali nelle categorie A, B, C, organizza come attività preCampionato, quattro Tornei che corri­ spondono ai limiti delle Categorie dei Campionati nazionali, più un Torneo per la Categoria « Liberi ». I Tornei pre-Campionato avranno ini­ zio con la prima domenica di ottobre con i seguenti limiti di età: Cat. A, giovani nati dal 1. gennaio 1934 al 31 dicembre 1941; Cat. B, gio­ vani nati dal 1. gennaio 1938 al 31 di­ cembre 1941; Cat. C. giovani nati dal 1. gennaio 1935 al 31 dicembre 1941; Cat. Liberi, senza limiti di età. Tasse di iscrizione ai Campionati CSI. — Le quote di iscrizione ai Tornei preCampionato vengono stabilite come se­ gue: .iscrizioni per tutte le Categorie, L. 1.500; quota cauzione, L. 3.500. Dalla quota cauzione verranno detrat­ te le spese arbitrali. La C.T.P. ritiene inoltre opportuno suggerire ai Dirigenti delle U.S. quanto segue : 1) E’ consigliabile che i responsabi­ li delle UU. SS. sottopongano a visita medica i loro atleti ed in special modo i « giovanissimi ». 2) Ogni U. S. prepari le sue squadre in modo che le nostre manifestazioni siano contraddistinte da un ottimo li­ vello morale e da una preparazione ago­ nistica decorosa. 3) Per evitare spiacevoli sanzioni è opportuno che le attrezzature dei cam­ pi siano sempre cflìcienti (vedi R. O. del­

la F I.P.). Attività post-Campionati. nazionali. — La C.T.P. si impegna ad organizzare una attività post-Campionati Nazionali per concludere l’annata sportiva appro­ vando Tornei organizzati dalle UU. SS. ed assicurando il massimo appoggio tec­ nico organizzativo.

Direttore responsabile: LUIGI GEDDA

Pallavolo. — Torneo pre-Campionato.

Quale preparazione ai Campionati Na­ zionali la C.T.P. ha affidato alla U. S. Augusta — Via Villani, 2 — Milano, l'organizzazione della II Coppa Augusta riservata ai giovani nati dal I. gennaio 1931 e seguenti. Per ogni squadra è con­ cessa 1'iscrizione di due giocatori di età supcriore. Le adesioni si ricevono fino al 14 ottobre 1951 presso la U. S. Au­ gusta, oppure presso la Segreteria della C.T.P., mentre le gare avranno inizio il giorno 21 ottobre p. v. Le squadre sprovviste di campo coperto potranno usufruire della palestra della U. S. Au­ gusta. Quota di iscrizione al Torneo lire 500. Dovrà inoltre essere versala una quota cauzione di L. 1500 dalle quali saranno detratte le spese arbitrali. Fase provinciale dei Campionati, na­ zionali. — Si prevede che detta fase pro­ vinciale si svolgerà all’inizio del mese di febbraio 1955. A. suo tempo verran­ no tempestivamente comunicate le norme relative. I Campionati nazionali saranno orga­ nizzati per le seguenti Categorie: Cat. A, giovani dati dal 1. gennaio 1934 e seguenti; Cat. «Giovanissimi», giovani nati dal 1. gennaio 1939 e guenti).

Attività post-Campionato. — La C.T.P. si impegna ad organizzare Tornei post­ campionato fino alla conclusione della annata sportiva, approvando inoltre Tor­ nei organizzati dalle UU.SS. ed ai quali verrà assicurata la necessaria assistenza tecnica ed organizzativa.

Tennis da tavolo. — Torneo pre-Campionalo. Quale preparazione ai Campionati na­ zionali la C.T.P. organizza la II Coppa S. Ambrogio (manifestazione a caratte­ re provinciale). Ogni U. S. potrà iscri­ vere una propria squadre (due singoli e ima coppia). La quota di iscrizione è fissata in L. 500 per squadra. In base all’ubicazione delle squadre iscritte (se in Milano oppure fuori Milano) verran­ no formati dei gironi eliminatori di zona, in modo da poter assicurare l’en­ trata in finale anche a squadre della provincia. La chiusura delle iscrizioni è fissata per il 31 ottobre 1954. Campionati nazionali. — La fase pro­ vinciale dei Campionati nazionali si pre­ vede venga disputata nei mesi di dicem­ bre-gennaio p. v. con le norme che ver­ ranno emanate a suo tempo. Al Campio­ nato possono partecipare giovani nati dal 1. gennaio 1931 e seguenti. Sono am­ messi gli atleti tesserati al GITeT (III categoria) per la stessa U. S. colla quale partecipano al Campionato CSI. Sarà inoltre organizzata la fase pro­ vinciale del « Trofeo Giovanissimi » per giovani nati dal 1. gennaio 1940 al 31 dicembre 1944 (non ammessi gli atleti tesserati al GITeT a qualunque Catego­ ria essi appartengano).

c/c Postale - Roma 1/10266

X erra inoltre curata la fase provincia, le del «Trofeo Nazionale a squadre > (sono ammessi gli atleti senza, alcun li. mite di età e senza limitazione di Cate­ goria GITeT, purché tesserati al GITeT per la stessa U. S. per la quale parteci­ pano al Trofeo CSI. Attività post-Campionato. — Verrà particolarmente curata dalla C.T.P. con dei Tornei di Propaganda assistiti tecni­ camente dai giocatori di categoria su­ pcriore ed approvando i Tornei orga­ nizzati dalle U. S.

Sci. — Verranno a suo tempo emanale le norme per la partecipazione al « Criterium della Neve » per le seguenti spe­ cialità: Discesa obbligata (16-18 anni); Fondo km. 6 ( 17-20 anni). La fase pro­ vinciale dei Criterium Nazionale della Neve verrà disputata su diverse pro,e nelle località: Pian dei Rcsinelli c Barzio. Nuoto. — II Centro Propaganda Spor­ tiva del CONI ha preannuncialo anche per la città di Milano un Corso Adde­ stramento al Nuoto riservalo a ragazzi dai 7 ai 14 anni, con lezioni impartite da istruttori abilitati dalla F.I.N. A det­ to corso il Comitato provinciale CSI prowederà ad iscrivere gratuitamente i ragazzi dei nostri Oratori e Sezioni Aspi­ ranti di A. C., segnalati alla nostra Se­ greteria dai loro rcv.di Assistenti pur­ ché regolarmente tesserali al CSI (Tes­ seramento A). I rev.di Assistenti possono segnalare alla nostra Segreteria a data­ re dal 20 settembre in avanti i nomina­ tivi dei ragazzi che intendono parteci­ parle al Corso in parola.

Corsi allenatori ed arbitri CSI. — Il Gruppo Arbitri CSI per incarico del­ la C.T.P. indice anche quest’anno un Corso Arbitri calcio, che sotto la guida del rappresentante dell’AIA avrà ini­ zio il 27 settembre p. v. in via Palestrina n. 7. Detto corso è riservato a giovani dai 17 anni in avanti c per la buona riu­ scita del medesimo si rivolge un caloroso appello a tutti i Dirigenti delle U. S. perché provvedano ad iscrivere al corso stesso giovani di buona volontà. Al ter­ mine delle lezioni gli aspiranti che avranno superato l’esame, inizieranno la loro attività come arbitri ufficiali del Centro Sportivo Italiano. In collaborazione con la F.IP. verran­ no prossimamente organizzati un Corso per allenatori ed un Corso per Arbitri Pallacanestro. I giovani che intendono parteciparvi, sono invitati a segnalare il loro nominativo alla Segreteria della C. T. P.

La C.T.P. comunicherà prossimamente la data di inizio di un Corso per Arbi­ tri di Pallavolo, tenuto in collaborazione con la FIPA.V. I giovani che intendono parteciparvi, sono pregati di segnalare il loro nominativo alla Segreteria della

C. T. P. O. Sineri

Tip. ATENA - Via del Seminario, 87 - Rom»

Sped. abb. postale • Gruppo III • Pubblicazione inscritta al n. 758 del Registro Stampa del Tribunale di Roma



Monza, 12 settembre 1954

« 1953

Vince

GRAN PREMI» DELLE NAZIONI 1° assoluto: DUKE

mi

GIEERA

alla media di K. 179,474 (nuovo record)

Giro più veloce: DUKE alla media di Km. 182,022

gran gran gran gran gran gran

preni o preni o proni o premio premio premio

di Francia del Belgio d’Olanda di Germania della Svizzera delle Nazioni

la MOTO GILERA con quesfe vittorie manfiene e difende la supremazia

dell’induslria italiana nelle compefizioni mondiali delle massime cilindrale

OLIO CASTROL

CATENE REGINA SCPERCORTEIIAGGIORE


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