Stadium n. 9/1957

Page 1

9n 2. pagina

La Parola m Pio mi

I COMUNICATI delle Commissioni 9n 3. pagina

La tecnica, nello sport come nel­ le arti, non deve esser d’impaccio allo spiegamento delle forze spiri­ tuali, quali l’intuito, la volontà, la sensibilità, il coraggio, la tenacia, che sono, in fondo, il vero segreto di ogni felice successo. (Dal discorso del S. Padre del 9 ottobre 1955). ‘ Direzione Redazione AmflND|ftra2,0De • Roma Via della Conciliazione. 1. t 5S5561-55O113

La scienza al servizio dello sport di F. MUZI

.

l

PROBLEMI

DELLO

Concessionaria esclusiva per la nubblicità: PUBL1AC1 - Roma . Corso Vittorio Eman. n. 287 . Tel. 558.M8 Costo d’tnserz. L I5o a mm col. Spedizione tn abb. postale gr l Un numero L. 20

SPORT

SETTIMANALE DEL CENTRO SPORTIVO ITALIANO DIRETTO DA LUIGI GEDDA

LA NOSTRA MERAVIGLIOSA AVVENTURA

Da ZAULI a RIDOLI I il timone dellatletica?

Anno All -N. 9 -ta 1 Marzo 1957

’X-z

<x

L’immissione

dello

Sport

nella

Scuola,

la

formazione di centinaia di tecnici, la costruzione di

decine di impianti e la riorganizzazione del G.G.G., sono i capisaldi di dieci anni di positivo lavoro ' ■. ।

I I .

1 I

1

1 I ।

• | ’ |

Sono entrato nell’asilo piccolo e povero in una borgata delle Marche. Non c’erano i bambini. Era giorno di festa. Nelle due stanze entrava un po’ sonnolento il gri­ gio sole di febbraio a rendere meno tristi e fredde le larghe macchie di umidità che davano alle pareti un tono di vecchia cantina medievale. Nella prima* stanza cerano i banchi e seggiolini proporzionati alla statura dei vispi scolaretti. Il colore dominante era il bianco-grigio. In colore adatto per chi studia filosofia e matema­ tica. Nella stanza accanto il sole sembra­ va adagiarsi gioioso sul colore rosso di venti grembiulini attaccati tutti intorno ai pioli di legno dell’attaccapanni. . II primo a destra era di Mario. Il sordomuto. Penzolava annoiato il baverine bianco attaccato malamente al bottone automatieo. Naturalmente il bianco del baverino almeno in quell’istante era solo un desi­ derio. Un ritaglio di carta che riprodu­ ceva un angelò sorridente era appiccicato con colla di farina sul muro, sopra il grembiule di Mario. Era un segno di ri­ conoscimento. Ogni bambino aveva il suo segno. Quell’angelo di carta rubato ad una vecchia cartolina di Natale mi ha fatto ripensare a Mario. Il sordomuto. L’ho incontrato lungo la borgata, vici­ no alla sua casa, una casa vecchia che trascina sul bastone i quattro mattoni rosicchiati dal tempo. Non sapevo che fosse sordomuto e rimasi male quando non ri­ spose ai miei richiami indaffarato com’era a giocare con una palla di pezza. Poi la mamma mi spiegò mentre gli occhi neri e luminosi di Mario seguivano il nostro parlare e traducevano mille sentimenti. Avrei voluto dire tante cose a quel piccolo angelo muto ma svelto e Gorridente scomparve dietro la porta di casa.

Tra le mani commosse rimaneva adesso il grembiulino rosso di Mario. Sentivo la pezza ruvida da poco prezzo, priva di vita e la lasciai inerte al muto colloquio con il piolo grigio dell'attaccapanni. Do­ mani il grembiule sarà lavato dalla mam­ ma e il suo colore rosso diventerà rosa pallido. Poi sarà troppo piccolo per Ma­ rio e servirà come strofinaccio per le pu­ lizie di casa. E Mario uscito dall’asilo incomincerà la sua corsa pazza. Come corrono i giodi oggi.

Don Alvaro è il parroco più giovane della sua diocesi. Mi sembrava un vec­ chio Canonico della cattedrale a sentirlo commentare la vita dei suoi giovani parrocchiani. < Il ragazzo oggi cammina molto più svelto di quanto facessimo noi alla loro età. Noi preti abbiamo in testa il tipo di giovane prefabbricato: è il tipico ragazzo di Azione Cattolica che non è un santo ma in fondo è buono. Va a Messa, sta vici­ no al parroco, moralmente non è perfet­ to ma quando si tratta di lottare per le elezioni diventa un eroe. Questo tipo di ragazzo è rimasto solo nella mente del Sacerdote e in qualche Associazione Cat­ tolica. La massa dei giovani non è così. Sono dei piccoli Mario che non ascoltano più i nostri dogmi, che non vogliono più parlare di cose troppo serie. Sono diventati magazzeni di mille im­ pressioni e sensazioni e hanno perso il senso unitario della loro personalità. So­ no mille cose e mille persone nella stessa giornata, sono mille sensazioni e mille atteggiamenti. Però non riescono ad es­ sere se stessi. <Voi del Centro Sportivo avete una grande missione. Quella di correre dietro al ragazzo dell’era atomica. E’ un ragazzo che non ama gli schemi fissi, che non rie­ sce a mantenere con continuità il suo ritmo. Bisogna avvicinarlo quando capita, come capita, affidandosi alla volontà di Dio e ai momenti della sua corsa avven­ turosa. Il C.S.I. non può essere scuola di santità e di apostolato come la Gioventù Cattolica. Il C.S.I. deve accontentarsi di rimanere una meravigliosa avventura che tende a scoprire l’anima del giovane di oggi e attraverso l’attività sportiva infon­ dere una goccia di Grazia Divina nel suo mare tempestoso >. Don Alvaro era diventato rosso di fer­ vore ed i suoi occhi brillavano strana­ mente. Io ero lì con l’animo pieno di gioia. Prese fiato e sillabando le parole concluse: < Voi del C.S.I. dovete essere sempre presenti nelle fasi cruciali della corsa pazza che travolge la massa dei no­ stri giovani, ma la vostra presenza sarebbe vana se non fosse presenza di grazia >. Adesso aveva finito. Io rimasi muto. Mi sembrò inutile aggiungere dei com­ menti a quanto Don Alvaro aveva detto. Vicino a me penzolava inerte il grembiulino rosso di Mario mentre il colore bianco del baverino era solo un desiderio. NICOLA PAVONI

| , . 1 ।

,

L'importanza che riveste la atletica leggera per le Olim­ piadi ed il conseguente inte­ resse che suscita in vista dei Giochi del 1960 a Roma han­ no indotto da qualche tempo un’infinità di gente a parlare a scrivere di questo sport. Con il risultato di procurare alla atletica italiana una pletora di censori come mai era avve­ nuto. Tutti hanno infatti rite­ nuto opportuno parlare della atletica italiana, ma parlarne, chissà perchè, male. Se non altro perchè l’Olwnrvpàade di Melborne non avendo costitui­ to un gran successo per i co­ lori italiani in questo settore, non dava adito a commenti favorevoli per chi fosse del tutto fuori non tanto dei pro­ blemi e delle esigenze dello ambiente atletico nazionale, quanto del passato d’una Fe­ derazione che, nel breve giro di due soli lustri, ha compiu­ to invece un lavoro davvero gigantesco, che non è assolu­ tamente possibile dimenticare od ignorare. Non è pertanto inopportuna una sintetica schiarita di idee a chi, più o meno volutamen­ te, più o meno faziosamente, può avere interesse a giudica­ re senza la dovuta serenità e gettare qualche po’ di discre­ dito sull’opera svolta dalla FIDAL durante il coreo della gestione Zauli.

porsi accanto a quelle dei più un mezzo da vivere. E’ altret­ lità .purché con intelligenza e forti paesi del mondo. Il se­ tanto chiaro che, per creare u. costanza. « greto era appunto di partire na massa tale di praticanti che I tecnici, gli impianti dagli elementi più giovani, non ci possa mettere al passo con soltanto allo scopo di trovare le più forti nazioni, occorrerà e i giudici la massa dei praticanti, quan­ ancora chissà quanto tempo: Se lo sport nella Scuola e il to soprattutto di creare una po­ perchè non si deve dimentica­ conseguente sviluppo del mo­ polarità atletica e di formare re che, malgrado l’enorme vo­ una mentalità educata .alla lume di lavoro svolto, se da vimento giovanile rappresenta indubbiamente la più grande nuova disciplina. noi gli atleti si contano a de­ realizzazione di Zauli e il suo Non èra certo facile riuscire, cine di migliaia, negli Stati U- principale titolo di merito, non nè era lavoro i cui frutti si niti e nell’Unione Sovietica si possono tuttavia essere igno­ potessero godere a breve sca­ contano a milioni! rati tutti gli altri settori della denza: tuttavia si intraprese Certo è, tuttavia, che oggi Federazione. A cominciare da con pazienza e di gran lena e si può lavorare in ben alltre quello tecnico. Se era infatti giusto ora se ne cominciano ad condizioni e con ben altre pos­ necessario divulgare 1’« idea avvisare i primi precoci risul­ sibilità di soddisfazioni che atletica », era innanzi tutto ne­ tati positivi. Non per nulla l’I­ non dieci anni fa. Certo è che cessario trovare chi di questo talia può vantare oggi un set­ oggi Zauli consegna la Fede­ compito si incaricasse. Ed ec­ tore « junior » che ha ben po­ razione nelle mani del nuovo co quindi sorgere schiere di chi rivali in Europa e nel Presidente in pieno fervore e tecnici, assistenti, insegnanti, mondo, non per nulla i nostri in pieno sviluppo, con un am­ allenatori, attraverso decine di giovanissimi sono ritenuti ad­ biente ben più maturo ed en­ Corsi riservati per lo più ad dirittura superiori agli stessi tusiasta che non una volta. insegnanti di educazione fisi­ tedeschi e forse inferiori nel Non si tratta insomma di co­ ca, vale a dire a coloro che Continente solo ai russi, con minciare a preparare un pro­ stanno a più stretto contatto i quali del resto mancano pos­ getto e costruire mattone su con quella massa di giovani su sibilità di confronto. mattone su un terreno brullo cui si fa tanto affidamento. E E’ chiaro che si è ancora so­ e restio, ma di prendere in il merito precipuo del successo lo agli inizi di quest’opera. E- consegna un edificio le cui veramente notevole ottenuto chiaro altresì cne le difficoltà fondamenta sono state gettate anche in questo settore è stadi vita del nostro paese distol­ in maniera più che solida e su SERGIO GATTI gono presto il ragazzo dallo cui si può continuare a costrui­ (Continua In 2. pagina) sport per indurlo a procurarsi re e rifinire in piena tranquil-

A decretare il successo del bilancio del lavoro svolto ne­ gli oltre dieci anni che ci di­ vidono dal periodo bellico, po­ trebbe essere sufficiente l'impo­ nente cifra di giovani atleti che ormai ogni anno riesce a muovere il solo « sport nella Scuola ». Sei _ settecentomila ragazzi scendono in campo ogni anno a dare vita ai Cam­ pionati studenteschi di atleti­ ca. Un numero quasi incredi­ bile per l’Italia, dove questa disciplina sportiva era fino a qualche anno prima pressoché ignorata e comunque pratica­ ta da un numero più che esi­ guo di appassionati. Una vera conquista, dunque, il cui me­ rito è da attribuire in massima parte proprio a Bruno Zauli, chc è stato il più tenace assertore e sostenitore dell’immissione dell’atletica leggera nella Scuola. La linea di condotta tenuta infatti dalla Federazione negli scorsi dieci anni tendeva es­ senzialmente a formare una base, la più ampia possibile, su cui poter poi costruire una « nuova » atletica, degna di

Omaggio del Panathlon a Pio XII “Protettore dello Sport » Il sen. Ferretti ricordava rità e cittadini accoglieranno nell’urbe atleti, dirigenti, ac. quindi, a proposito dei rap. compagnatori, folle immense porti di Roma con l’olimpidì appassionati dello sport è smo nell’antichità, che nello già espresso dal nome Roma, stadio di Olimpia furono co­ magico e fascinoso presso tut. ronati Tiberio e Nerone. «Nerone istituiva nel 59 ti i popoli e sotto tutti gli orizzonti, nell’alone mistico dopo Cristo — edificando al. del Vaticano ed in quello ci­ l’uopo un circo nella valle vile del Campidoglio ». E così del Vaticano — i ludi « juvenales », sostituiti nel 60 dal proseguiva: quinquennale ». « 1 Giuochi ai quali tu, ami. a certamen co Tupini, come primo citta, Egli si proponeva di emuladino di Roma, presiederai fra re, con queste gare svolte tre anni, non saranno i primi ogni cinque anni, le quadrien­ disputati sulle rive del Te. nali Olimpiadi. Ma il « certa­ vere. Non tutti, infatti, sanno men » neroniano si svolse sol­ che una sola volta, nel loro tanto nel 60 e nel 65, per es. ciclo più che millenario, essi sere ripreso quasi due secoli non si svolsero a Olimpia; e dopo, nel 240, da Gordiano. precisamente in occasione Nerone — al pari di Siila — della 175. Olimpiade, l'anno impose ai Giuochi una dero­ 80 avanti Cristo, quando, per ga, mai avutasi nè prima nè volere di Siila, gli atleti ga. dopo, non più nel senso di raggiarono a Roma. Sulle rive farli disputare fuori di Olim. dell’Afeo rimasero solo i gio. pia ma turbandone il mille, vani — gli atleti, cioè, che nario ciclo quadriennale. In. nel linguaggio sportivo mo­ fatti, perchè quelli del 65 non derno si definiscono a junio. coincidessero col suo secondo res » — e tra loro vinse Epai. « certamen », li rinviò al 67. Fu appunto nel corso di essi neto di Argo. « Ma allora Roma ebbe i (211. Olimpiade) che egli Giuochi per un atto di impe. conquistò a Olimpia molte rio; ora, invece, li ottiene per vittorie: troppe, in verità, se il salto della catena non universale riconoscimento del perchè sulla loro legittimità l’avesse frenato nell’attraver- suo valore in campo sportivo non sia consentito ed, anzi, samento di Cagliari facendogli ed in ogni altro settore di at. doveroso formulare riserve. « Il circo neroniano, anzi­ perdere una ventina di metri tività; li ottiene — possiamo recuperati solo all’ingresso in ben dirlo — come meritato ché nobili gare di atleti, vide pista quando cioè già Van Looy premio ad una rinascita, da poi selvagge lotte di belve, si e De Bruyne lottavano per le tanti lutti e stragi e rovine, arrossò del sangue dei Marti, posizioni da conquistare per che, per la sua mirabile ra. ri cristiani. Sulle sue rovine la volata. Fabbri è stato tra i pidità, conferma quanto af­ Costantino eresse la basilica protagonisti per lunghissimi fermò un grande italiano: es­ vaticana; e, più di un millen. tratti: il giovane corridore del­ sere, cioè, all’Italia, per prov. nio dopo, domenica Fontana la Legnano si è inserito in videnziale disegno, soltanto ne trasferì, con ardita tecniquattro delle cinque fughe che sonno ciò che agli altri po­ ca, lo splendido obelisco in hanno caratterizzato la Sassari- poli è morte. Dopo ogni ar. Piazza San Pietro. Frattanto Cagliari impegnandosi con resto o caduta, essa ha, infat. la Chiesa risuscitava l’idea olimpica, degenerata nei ludi NINO LOMBARDI ti, ripreso sempre, con passo circensi dei gladiatori, attra. ___ spedito, il suo fatale cam. (Continua in 2. pagina) Imtno ». verso la Cavalleria: il cava. Nella recente riunione con. viviale del romano Panathlon Club, il Sen¿ Umberto Tupini, sindaco di Roma, ha parlato su: « Roma e l’Olimpiade del 1960 ». Il sen. Lando Ferretti, do. po aver dato, nella sua qua. lità di presidente, il saluto del Panathlon al sen. Tupini, e detto che si attendeva di conoscer da lui il programma di Roma per ospitare i Giuo. chi della XVII Olimpiade mo. dema, aggiungeva: « Ci riferiamo, natural­ mente, al programma orga. nizzativo, perchè quello spi. rituale, l’animo con cui auto-

dominata dal "tandem,, De Bruyne-Van Looy senza tener in eccessivo conto le grandi corse a tappe che finiscono per improntare la stagione. Ci diceva ad esempio Learco Guerra che Gaul non ha voluto nemmeno prendere in considerazione la proposta di gareggiare in Sardegna in quanto punta decisamente a ripetere il successo nel Giro d’Italia e a dare la scalata alla vittoria nel Tour mentre De Bruyne e Van Looy non hanno nessuna intenzione di allinearsi alle grandi corse a tappe. Koblet, sulla cui rina­ scita l’ex locomotiva umana è pronto a giurare, è già a buon punto ed in soddisfacente for-

Il Doti. Bruno Zauli lascia con vivo rammarico la Pre­ sidenza della FEDAL. Ma l’organizzazione delle Olimpia­ di di Roma non consente al Segretario Generale del CONI di continuare a dirigere l’atletica italiana, alla quale l’alto Dirigente resta indissolubilmente legato

Lo Sport nella Scuola

CHIAROSCURI SULLA SASSARI-CAGLIARI volata su Anquetil e Bauvin. Senza contare poi il grave in­ cidente occorso a Coppi. Delusione su tutti i fronti dunque anche se non sono mancate ottime « difese » da parte di Monti, Boni, Fabbri nelle gare dell’isola e da Ger­ mano Barale nella corsa dal­ l’incantevole riviera ligure alla Francia ed anche se non c’è da preoccuparsi eccessivamen­ te trattandosi soltanto dei pri­ mi confronti ufficiali della stagione. Gli è che i corridori stra­ nieri, i belgi soprattutto, sono già preparatissimi puntando gli stessi alle gare di primavera

9$.

ELEVATO PENSIERO DEL SENATORE LANDO FERRETTI AL CONVIVIO ROMANO

IVI possibili: per l NOSTRI ARGINARE L’ATTACCO straniero

A prestar fede alla massima che * il buon giorno si vede dal mattino» c’è da stare poco allegri sulle possibilità che hanno i professionisti del ci­ clismo italiano di riscattare la sfortunata stagione dell’anno scorso. Anche nel ’57 infatti l’annata ciclistica è comincia­ ta sotto il segno della prepon­ deranza degli stranieri: in Sar­ degna vittoriosa la coalizione elvetico-belga in quattro gare su quattro (Koblet nel circui­ to di Sassari, Van Looy a Nuoro e a Cagliari e De Bruy­ ne nella Sassari-Cagliari) e nella Genova-Nizza dominio francesi con Bobet vittorioso in

liere è. per secoli, l’incarna­ zione dello sport in ciò che esso ha di più bello e spiri, tuale. L’amore del rischio, lo ardore agonistico, la lealtà, il disinteresse, un umano e comprensibile desiderio di gloria nobilitato da un ope. rante senso di carità verso tutti gli indifesi e gli oppres­ si costituiscono un insieme di sentimenti e di atti che dàn. no vita alle prodezze del tor. neo e agli eroismi della Cro­ ciata. « Roma, come ebbe una Olimpiade antica, così ne avrebbe ospitata anche una moderna, nel 1908, se le au.

torità capitoline di allora non avessero rifiutato l’organizza­ zione dei Giuochi loro offerta dal barone de Coubertin. Questo rinnovatore dell’olimpismo, storico ed umanista, dopo avere assegnato i primi Giuochi ad Atene nel 1896, e quelli del 1900 e del 1904 ri. spettivamente a Parigi e St. Louis, in occasione di esposi­ zioni mondiali, voleva che gli atleti gareggiassero in Roma. Il Tevere e i colli che in esso si specchiano: Villa Borghese con lo stadio arboreo di Piaz(Continua in 2. pagina)

Saluto ai Consultori La Presidenza del Centro Sportivo Italiano saluta i Consultori Regionali e gli Esperti del C.SX che convengono a Roma per la IV Consulta Nazionale. Due sono i problemi che vengono trattati in questi giorni. Il primo. costituisce un tentativo di chiarifica­ zione e di orientamento nel problema del pugilato. Il secondo un approfondimento del problema associa­ tivo in seno al Centro Sportivo Italiano. Aspettiamo dai nostri Consulenti idee chiare, frut­ to delle loro esperienze e siamo profondamente grati per quanto sapranno insegnarci. Inoltre cogliamo l’occasione per esternare la nostra viva gratitudine a tutti i Consulenti d’Italia che si adoperano indefessamente per portare nello sport il Un Messaggio augusto e luminoso del Sommo Pontefice Pio xn. L. GEDDA Presidente Don N. PAVONI Consulente

ma ma spera di essere nella migliore condizione per il Gran Premio Ciclomotoristico delle Nazioni e per il Giro d’Italia. E in Sardegna come è anda­ ta per gli italiani? Domanda d’obbligo, dopo aver parlato di tanti stranieri. Domanda che vuole una risposta in gra­ do di rassicurare gli sportivi italiani ansiosi di rivedere i propri beniamini sul più alto piedistallo dei valori intema­ zionali. Togliamo subito da questo affrettato esame dell’ini­ zio di stagione Nencini e Fornara i quali puntano alle gare a tappe e quindi conducono la preparazione con criterio e senza forzare: escludiamo Mi­ nardi ancora alla ricerca del­ la migliore forma e Messina che non ha particolari velleità nelle gare su strada; restano Baldini Ronchini, Boni, Fab­ bri, Monti, Carlesi, Emiliozzi, Maulé, Albani, Baffi. Restelli, Dante, Coletto e Fallarini per i quali faremo un breve con­ suntivo. Il campione d'Italia Albani Sin dal primo incontro con la Spagna a Barcellona il 24, Nello Paratore sostituirà Jim Mc-Gregor e Maulé sono stati fermati da incidenti meccanici; hanno in­ Un « calendario > pesante per un solo allenatore nella direzione tecnica della nostra nazionale seguito per una settantina di chilometri riducendo il loro distacco a un paio di minuti Mentre la pallacanestro ita­ na dose non indifferente dì re­ maschile mentre al tecnico da l’inizio si tratta di un pro­ sconfitta. Si era nel clima dei ma poi hanno gettato la spu­ liana sta per affrontare un in­ sponsabilità. Potrà Paratore nominare quello della « femmi­ gramma nutrito, forse anche secondi Giochi del Mediterra­ gna. Restelli e Dante con Pi- tenso periodo • di attività in­ assolvere il suo compito ed i nile ». Anche il CONI, noi ri­ troppo. Marzo, aprile e mag­ neo. L’allenatore degli « azzur­ scaglia ed Emiliozzi non hanno ternazionale, l’allenatore fede­ suoi impegni compiutamente e teniamo, sarà dello stesso av­ gio costituiranno tre mesi di ri » era McGregor. Ora già ita­ risentito molto del salto di ca­ rale dottor Jim McGregor ha seriamente? E’ ovvio che il suo viso perchè pretendere tutto grandi e indicativi avvenimen­ liani tornano sul Montjuich con tegoria. Coletto si è fatto am­ chiesto un mese di congedo sistema nervoso sarà messo a da Nello Paratore è pretende­ ti agonistici. Il via alle gare un altro allenatore per gioca­ mirare in un paio di allunghi. per inderogabili motivi fami­ dura prova ma le testimonian­ re più del possibile. internazionali verrà dato dal­ re, però, nello stesso clima Baffi e Fallarini non sono pra­ liari. A sostituire il tecnico a- ze della sua conoscenza dei Premesso questo lato tutt’al- l’incontro con la Spagna a Bar­ « locale » di allora fatto di esu­ ticamente mai stati in corsa. mericano che ormai da tre an­ problemi cestistici, la sua dili­ tro che secondario del proble­ cellona il 24 marzo. Questo in­ berante entusiasmo, di grande Di Ronchini nessuno si è ac­ ni era alla direzione della genza e la sua meticolosità ma che sta maggiormente a contro segnerà anche il debut­ incitamento di « tifo » portato corto. . Restano dunque solo all’acme. cuore della Federazione, cioè to di Paratore alla guida del ­ nel curare i compiti che gli squadra < azzurra », la Federa ­ Monti. Boni, Fabbri, Carlesi e Sul piano tecnico una legge­ il raggiungimento di presta ­ la più elevata espressione del vengono assegnati sono garan ­ zione ha chiamato il prof. Pa ­ Baldini. zioni internazionali di rilievo cestismo italiano. Duro collau­ ra superiorità spetta di diritto zia per la Federazione. Ciò non ratore che fino ad ieri si era Tra Boni, Monti e Fabbri va tanto per quel che riguarda la do tanto per la squadra tanto alla nostra squadra ma come occupato della squadra maschi, di meno sarebbe opportuno che divisa in parti uguali la qua­ si possono fare previsioni se « nazionale » maschile quanto per l ’ allenatore. In quella stes ­ la FIP studiasse l ’ opportunità le giovanile e della squadra lifica di migliore italiano in « l’ambiente » costituirà un ele­ quella femminile, guardiamo sa città e nella stessa palestra di affiancare a Paratore un al ­ « azzurra » femminile. corsa. Boni e Monti sono usci­ mento determinante ai fini del al programma internazionale del Palazzo dello Sport posto tro ’ tecnico con il compito del ­ Sulle spalle di Paratore ri ­ ti fuori al momento giusto e BALDO MORO sulla collina del Montjuich, la che attende gli atleti e le arie ­ la divisione dei settori onde a cadono, dunque, in un periodo probabilmente Monti avrebbe ultima esibizione della squadra più di tutti potuto competere particolarmente delicato, una Paratore potrebbe essere riser­ te « azzurri ». (Continua in 2. pagina) Come abbiamo accennato alitaliana si concluse con una vato il campo della nazionale gran mole di lavoro oltre a ucon De Bruyne e Van Looyl

Per ffli azzurri del Basket in programma severi collaudi

Gli inviati speciali di tutta Italia alla IX edizione della Sassari-Cagliari sono stati concordi nel giudicare Nello Fabbri il più generoso degli italiani in gara. Il giovane atleta romano uscito dalle file del CSI non ha avuto quest'anno alleata la fortuna al traguardo di arrivo nello Stadio dell’Amsicora. Una incertezza di Monti per il salto della catena, ha causato lo sbandamento di Fabbri che si è vista così sfumare la possibilità di competere in volata con De Bruyne e Van Looy,


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.