il poligrafico 158/2014
ITALIANO
N. 158/2014 Novembre - Zeta’s srl 20137 Milano via Kolbe 8 - Euro 9,90 - CMP Milano Roserio
Stampa e nuovi media nell’era digitale
Sempre pronti al cambiamento incontro con giacomo becchetti di tiber - a pag. 28
WEB TO PRINT
Più visibilità attraverso i social network - a pag. 34
Alberto Sironi
Vogliamo ricordarti così... - a pag. 14
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Sommario piombi Alberto Sironi . . . . . . . . . . . . . . . . . In primo piano Giunti compra i libri di Disney Italia . Anni neri per Rotolongo . . . . . . . . . Fedrigoni rinvia l’entrata in Borsa . . Aziende grafiche italiane . . . . . . In allarme il settore cartario . . . . . . Fornitori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . I dati dell’indagine sul settore . . . . . Eventi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Spazio Cultura . . . . . . . . . . . . . .
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Alberto Sironi (1963-2014).
INTERVISTE L’industria grafica: un futuro da reinventare Giacomo Becchetti (Tiber) . . . . . . . 28 TECNOLOGIE WEB TO PRINT: promuoversi online sfruttando i social network . . . . . . . La Roland 700 si rinnova . . . . . . . . News dai fornitori . . . . . . . . . . . . . . La nuova generazione di rotative inkjet di Screen . . . . . . . . . . . . . . . News Carta&Supporti . . . . . . . . . . .
34 44 46 50 60
EVENTI “Colore, arte e fragranze”: in Franciacorta con Sun Chemical . . 42 spazio Etichette Iniziative FINAT: tavola rotonda con print buyer e fornitori di etichette . . . . . . . . . . . 52
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WEB TO PRINT: come aumentare la visibilità online sfruttando i social network.
lezioni di management L’ascesa del ruolo di Chief Marketing Technologist . . . . . . . . . 57 spazio Ecologia Aziende europee sempre più attente alla sostenibilità . . . . . . . . . 62
57
RUBRICHE I nomi di questo numero . . . . . . . . . . 6 Ciao Alberto . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9 L’opinione di... Emanuele Posenato Pareto docet, ma pochi ascoltano . . 10 L’opinione di... Sergio Facchini Gerontocrazia, male dell’Italia . . . . . 12 Colophon . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 66
Organo Ufficiale ITALIA
associazione tecnici arti grafiche italia
EURO GRAPHIC PRESS
Il Poligrafico è la rivista italiana del Gruppo Eurographic Press www.eurographicpress.com
Terza lezione di Management: l’ascesa del ruolo di Chief Marketing Technologist.
il poligrafico
tutto il numero
in un minuto
Stampa e nuovi media nell’era digitale
aziende fiori all’occhiello
web to print In questo numero, si spiega brevemente e con alcuni esempi come, avendo un’attività online, possiamo sfruttare al meglio i social network per avere sempre più visibilità in Internet e farci quindi trovare più facilmente dai potenziali clienti. A pag. 34
28
“L’industria grafica, un futuro da reinventare”: Giacomo Becchetti di Tiber.
52
La tavola rotonda Finat ha creato un punto d’incontro fra i print buyer e i fornitori di etichette.
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Presentati i dati dell’indagine della Federazione della Filiera Carta e Grafica.
incontro con... tiber Questo mese andiamo a scoprire un’azienda che ha percorso con successo una “strada inversa” rispetto ad altre, passando da cartotecnica a rotativista e quindi piana. “Sempre pronti, comunque, a seguire l’evoluzione del mercato facendo continui investimenti per restare aggiornati tecnologicamente”. A pag. 28 a lezione di management Continua la collaborazione con la storica testata Harvard Business Review della prestigiosa università americana. In questa terza lezione viene esaminato il ruolo di Chief Marketing Technologist, in grande ascesa in quanto il marketing sta diventando rapidamente una delle funzioni più tecnologiche dell’azienda. A pag. 57 spazio etichette La realizzazione di un’etichetta non è solo questione di stampa... Di questo si è parlato nella tavola rotonda organizzata durante il congresso annuale dell’associazione europea Finat. Incontro ampiamente apprezzato in quanto erano presenti i rappresentanti dei diversi componenti chiave della filiera. A pag. 52 il grafico del futuro Si è tenuta a Berlino, organizzata da Intergraf, un’interessante conferenza in cui è stato presentato un report sui cambiamenti delle figure professionali nell’ambito delle arti grafiche. Quali competenze verranno richieste per affrontare i cambiamenti futuri? A pag. 24
I nomi di questo numero Persone e aziende citate con riferimento alla pagina. I numeri in neretto si riferiscono all’inserzione pubblicitaria.
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Adobe 42,51 Agfa Graphics 46 Alessandro Pesenti 49,ins. Alwan Color Expertise 20 Antonini Mauro 18 ARGI 8 Arjowiggins Creative Papers 60 Arte Stampa 18 Arti Grafiche Johnson 18 Assocarta 19 Athesis 17 Avery Dennison 52 Baumer 64 Bavaria Industries 18 Bavuso Giorgio 55 Be Printers 18 Becchetti Armanno 29 Becchetti Giacomo 29 Bellissimo 60 Bizerba 53 BMA 49 Bobst 39,49 Bocconi università 22 Brinker Scott 57 Burgo Group 20 Buttgenbach Marc 53 Ca’ del Bosco 42 Caiani Paolo 42 Camporese 65 Cartedigitali.com 60 Cerveni Stefano 43 Citernesi Andrea 18 Culicchi Paolo 19 D’Angelo Mike 20 Deflorian Fabio 42 Disney Italia 16 Distriberg 18 Edigit 19 Editoriale Scienza 16 Edizioni del Borgo 16 Eurogravure 18 Facebook 36 Favini 60 Fedrigoni Alessandro 17 FINAT 52 Flint Group 20 Foster Craig 20
Fujifilm 7,18,46 Galante Luca 18 Galante Marco 18 Galli Thierry Stampa 18 Gallus 18 Gartner Group 58 Gelissen Maurice 51 Gietz 49 Giunti Editore 16 Gmund 61 Gombac Andrea 62 Goss International 20 GPN 67 Gruppo Fedrigoni 17 Gruppo Giunti 16 Gupta Mayur 59 Harvard Busin. Review 56 Heidelberg 18,46 HP 20,54,61 Ifra Expo 46 Intergraf 24 Ion Interactive 58 iPrintDifferent 13 Kampouris Antonio 18 Karlville Development 52 KBA 20,30 Khoury Elie 20 Kimberly-Clark 59 Kodak 23,48 Kolkhuis Tanke Geert-Jan 52 Komori 11,29 Konica Minolta 20 Krones 52 Kurz 41 Le Soleil 47 Lecta 61 Lithosol 3 Longo 16 Lucasfilm 16 Luini Mauro 18 LuxePack 60 Luxoro 27,41 Macchingraf 18,46,68 Makro 51 Mandruzzato Adriano 18 Mandruzzato Claudio 18 Manroland 16,44,49
Marvel 16 Matos Raul 52 McLellan Laura 57 Montanarini Martino 16 Nic.Oud 51 18 NIIAG Nimax 59 Nova Alessandro 22 Off. Poligrafiche MCL 60 Open Age 21,25 Pantone 43 Paper&People 61 Penuela Rafael 45 Pixartprinting 18 Pomati 47 PressUp 32,33 Rabolini 49 Richter Stefan 52 Ricoh 46,48,55,62 Rotolito Lombarda 16 Rotolongo 16 Sanoma 51 SapientNitro 59 Sarco Paola 24 Scodix 18 Scotini Egidio 42 Screen 50,55 Scuola Grafica S. Zeno 24 Sironi Alberto 14 Skira 26 Solna 47 Soporcel 2 Sun Chemical 42 Tensor International 47 Tiber 29 Tinelli Daniele 16 Tipografia Mandruzzato 18 Tonoli Marco 24 Torraspapel 61 Twitter 40 Ulisse Trading 47 Van der Velde Jan-Paul 20 Verga IT 20 Viscom Italia 24 WAN-IFRA 17 Wired Italia 60 Xerox 48 Youtube 36
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Manifesto sui modelli comportamentali nel mercato delle Arti Grafiche Il buon funzionamento dell'economia di mercato si basa anche su comportamenti etici da parte dei suoi operatori, che devono essere per forza di cose condivisi. Questo significa, segnatamente, che il rispetto e l'applicazione puntuale delle intese commerciali e degli impegni liberamente assunti siano valori da interiorizzare quali norme discendenti da un comune e condiviso sistema di valori, a prescindere dal timore di essere sanzionati dalla Legge. Per ARGI e per le Imprese Associate, l'etica nelle relazioni associative e con i terzi non è valutabile solo in termini di stretta osservanza delle norme di legge, ma si fonda, appunto, sulla convinta volontà di rispettare, nelle varie e diverse situazioni, i più elevati standard di correttezza comportamentale, anche in adesione a principi e regole interne di natura volontaristica. Pertanto, nel rispetto delle normative vigenti e nel perseguimento degli scopi associativi, tutte le Imprese Associate agiranno, anche tra loro, con lealtà, serietà, onestà, competenza e trasparenza, in quanto l'elevata etica professionale e l'integrità personale vogliono e devono essere garanzia della credibilità e della reputazione dell'Associazione e delle Imprese Associate. Per questi motivi, le Imprese Associate intendono iniziare e condividere un percorso volto a valorizzare e rafforzare le aziende del settore Arti Grafiche, anche non associate, che operino secondo criteri consoni ad una corretta crescita del settore e alla tutela dell'intera filiera.
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Opinioni
IPI 158/14
Ciao Alberto
Caro Alberto,Caro Alberto, dopo tanti in cuila la nostra rivista ha rivista ospitato dopo tanti anni inannicui nostra ha ospitato il tu il tuo prezioso contributo mensile, attraverso il quale prezioso contributo mensile, attraverso il quale hai offert hai offerto spunti di riflessione alle aziende nel mondo spunti di riflessione alle aziende nelbianca. mondo delle arti gra delle arti grafiche, ora questa pagina rimarrà Grazie per non aver mairimarrà saltato questo appuntamento, fiche, ora questa pagina bianca.nemmeno quando la malattia ti rendeva difficile stare seduto davanti Grazie per non aver mai saltato questo appuntamento al computer e scrivere un testo. nemmeno quando ladunque, malattia rendeva difficile stare se Fino ad ottobre, i nostri lettoritihanno potuto apprezzare tua rubrica, scritta con il e pragmatismo e la lucidità di sempre. duto davantilaal computer scrivere un testo. Di questo numero, quello di novembre, hai voluto vedere Fino ad ottobre, dunque, i nostri lettori hanno potuto ap il programma editoriale, garantendoci il tuo supporto sino alla fine. prezzare la tua rubrica, scritta pragmatismo e la lu Ci mancherai da tutti i punti di vista, con ma le tueilparole e i tuoi insegnamenti resteranno nella nostra mente e nel nostro cuore, cidità di sempre. spronandoci a continuare il nostro lavoro con la passione Di questo numero, quello di novembre, hai voluto vedere e l’entusiasmo che ti caratterizzavano. programma Grazie editoriale, ancora Alberto.garantendoci il tuo supporto sin Cristina alla fine. Ci mancherai da tutti i punti di vista, ma le tue parole e tuoi insegnamenti resteranno nella nostra mente e nel no stro cuore, spronandoci a continuare il nostro lavoro con l passione e l’entusiasmo che ti caratterizzavano. Grazie ancora Alberto,
Opinioni
gestione aziendale
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Market & Trend
Pareto docet, ma pochi sembrano ascoltare Emanuele Posenato
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>segue a pag. 64
IPI 158/14
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posenato.e@ilpoligrafico.it @eposenato
Sembra proprio sia stato Pareto stesso, agli inizi del ‘900, in uno degli sforzi prodotti per suffragare la sua teoria, a chiamare in causa i venditori asserendo che l’80% delle vendite viene generato dal 20% dei venditori. L’esperienza diretta nella gestione delle reti di vendita sembra confermare tale evidenza, anche e soprattutto nei momenti di caduta della domanda. Una cinquantina d’anni più tardi Richard John Koch, seguace di Pareto, poliedrico consulente e mentore inglese, autore del testo The 80/20 Principle, sull’applicazione del noto principio nella vita e nella gestione dell’impresa, rielabora il concetto nella sua “legge della concorrenza 80/20” enunciando che ogni mercato viene rifornito per più dell’80% nel corso del tempo dal 20% – o addirittura meno – dei fornitori. Il riflesso di tale affermazione è una chiara indicazione di convergenza verso un numero abbastanza ristretto di fornitori rispetto ai quali l’attenzione del buyer e dell’impresa sembra concentrarsi. Questi clienti, definiti dagli esperti della segmentazione di mercato e del comportamento d’acquisto dei “super-consumatori”, ossia consumatori particolarmente predisposti all’acquisto, rappresentano in questo momento l’oggetto del desiderio, perché potenzialmente in grado di segnare le sorti dell’impresa. Come agganciare e fidelizzare il super-consumatore? In questo caso Pareto e i suoi “follower” non ci aiutano. Sembra però delinearsi in modo sempre più evidente un profilo d’approccio commerciale più efficace di altri, caratterizzato da un modello d’offerta multi-specialistico e dalla disponibilità ad affrontare tutte le esigenze di approvvigionamento del cliente, secondo la logica del fornitore unico. Un approccio che teoricamente i buyer sarebbero chiamati a contrastare ed evitare con attenzione, al fine di sfruttare al massimo le logiche competitive della concorrenza e ottenere così le migliori condizioni economiche e di servizio. Ciò che invece si evince nel concreto è che per effetto delle politiche di risparmio e della riduzione degli organici nelle imprese e la conseguente concentrazione delle responsabilità, c’è una forte propensione all’affidamento dei servizi e delle forniture “non core”, come appunto l’approvvigionamento di stampati e di materiali di comunicazione per la filiera distributiva e il punto di vendita, a ricercare l’affidamento al cosiddetto fornitore di fiducia. In tal caso a fare la differenza sono ancora una volta le risorse umane, quel famoso 20% di venditori molto competenti, capaci di accaparrarsi il grosso del piatto lasciando al rimanente 80% le briciole. Come fare per entrare nella ristretta cerchia dei fornitori preferenziali dei super-con10 sumatori?
IPI 132/12
Citata spesso a sproposito, la legge empirica che prende il nome dall’economista di origini italiane Vilfredo Pareto suggerisce in effetti numerosi spunti di riflessione, anche in merito alla gestione commerciale.
Opinioni
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Nuovi equilibri
Gerontocrazia, il male dell’Italia Sergio Facchini
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Dobbiamo urgentemente chiederci il perché e decidere se non sia il caso di aprirci al futuro con un rapido e onesto intervento di svecchiamento della “classe dirigente”. Al vertice del management e del potere economico italiano ci sono circa 400 persone ricorrenti, sempre le medesime, che si scambiano solo le posizioni in un gioco di potere perverso. Un esempio recente? Anche la FIGC (Federazione Italiana Gioco Calcio) ha optato per un “nuovo” oversettantenne alla presidenza, boicottando in tutti i modi possibili e infine bocciando una candidatura più giovane. Nelle aziende pubbliche è dimostrato che le nomine dipendono da scelte relazionali e non dal merito poiché “questa comunità” frequenta gli stessi luoghi e le medesime feste mondane... Anche all’estero ci sono state ed esistono tuttora delle unioni elitarie di “gerontocrazia” che per perpetuare i propri interessi bloccano l’innovazione e lo sviluppo del bene collettivo. L’Italia è il fanalino di coda degli investimenti ICT (sviluppo digitale e tecnologico) tra i Paesi OCSE: spendiamo e investiamo esattamente la metà del Regno Unito, che è attualmente il capolista. Non si sono mai viste un’impresa o una famiglia fare fortuna continuando solo a tagliare le voci definite come “costi”, bensì lo sviluppo e il successo si sono avuti perseguendo adeguati investimenti. Dobbiamo guardare al futuro rivolgendoci e appoggiandoci sulle spalle dei grandi imprenditori e manager italiani che hanno esaltato l’imprenditoria italiana di tutti i settori industriali: da Borghi a Olivetti, da Mattei a Luraghi, da Ferrari ai Ferrero e poi Mondadori, Rizzoli e Rusconi per sottolineare i nomi principali e ricorrenti del nostro settore, che hanno iniziato da giovani, partendo dalla “gavetta”. La lista della buona e capace imprenditoria italiana è lunga: vogliamo interromperla ora, arrivati nel terzo millennio? Fin dal Settecento in Italia abbiamo avuto grandi economisti e figure di imprenditori avveduti e innovatori che si erano imposti un’etica di azione ponendo, accanto al giusto profitto, l’enfasi imprenditoriale e il rispetto per il territorio, per i dipendenti, per l’arte e per l’estetica. Quindi dobbiamo porci nell’ottica che questo attuale sistema si è incancrenito e pertanto è giunta l’ora che cambi. Ma, per cambiare, dobbiamo semplicemente “rottamarlo” o possiamo utilizzarlo e gestire un passaggio di consegne? Michael Porter (economista USA) parla di “shared value” che vorrebbe essere la nuova (o vecchia?) concezione che va oltre il profitto poiché accomuna il business alle esperienze delle quali le nuove leve di giovani manager dovrebbero fare tesoro e da cui attingere esperienza.
IPI 158/14
Come appare dalle statistiche, i posti del potere nel nostro “Bel Paese” sono in prevalenza occupati da uomini di età media di settant’anni.
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PIOMBI
Vogliamo ricordarti così... Alberto Sironi, scomparso prematuramente all’età di 51 anni, lascia un vuoto incolmabile nell’intera comunità delle arti grafiche, dove era conosciuto e apprezzato per le sue doti umane e professionali.
n Caro Lettore, consentici di entrare nella tua sfera
privata chiedendoti, per una volta, di staccare la spina dalle notizie che normalmente cerchi nelle nostre pagine per dedicare un pensiero a una persona a noi molto cara. Alberto Sironi aveva 51 anni e tanti progetti da realizzare. All’inizio di giugno gli è stata diagnosticata una forma tumorale molto aggressiva che in pochi mesi ce lo ha portato via. Chi segue le nostre testate e il nostro portale conosceva molto bene Alberto. La puntualità di giudizio della rubrica che da tanti anni teneva ogni mese sul Poligrafico o gli affondi tecnologici in cui si produceva quando trattava le sue tematiche tecniche, lo hanno reso familiare a molti, mentre altri hanno avuto modo di conoscerlo personalmente, in occasione delle sue attività di formatore, docente, consulente, perito. Forte di una competenza mai sazia, una serietà e una passione viscerale per il lavoro, è stato per oltre un ventennio uno dei punti di riferimento della stampa in Italia. Lavoro al quale è stato attaccato fino all’ultimo, per completare le attività in corso, delegare quelle successive ai suoi colleghi e collaboratori, pianificare i progetti che stava per lanciare. Alberto è stato professionalmente un vulcano. Ricco di idee, disponeva di una grande forza di volontà che lo portava ad avere sempre mille tavoli aperti, attorno ai quali chiamava a sé collaboratori e amici, ottenendo da tutti sempre il massimo impegno e adesione, perché sapeva stimolare e trasmettere il suo entusiasmo a chi lavorava con lui. Alberto è stato però anche un uomo di grande umanità, disponibile e aperto, ha saputo ascoltare e aiutare, assistere e consigliare, andando spesso ben oltre il suo ruolo professionale. Lascia in tutti noi un vuoto incolmabile ma ci affida anche un esempio di vita. E di questo gli siamo grati.
Ruggero, Manuel, Brando
IPI 158/14
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Siamo vicini alla sua famiglia, alla moglie Betty e alle figlie Anna e Alice, al papà Antonio e alla mamma Giuseppina.
foto: Emilio Gerboni
PIOMBI
PrimoPiano
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PIOMBI
Giunti compra i libri di Disney Italia Una notizia positiva per l’industria grafica italiana. Aumenta la stampa dei volumi nel nostro Paese. (Book Publishing) di Disney Italia e l’accordo pluriennale di licenza per la pubblicazione dei testi in italiano. Dal 1° ottobre, Giunti è l’editore del catalogo (700-800 titoli) di libri cartacei e digitali finora pubblicati col marchio Disney Libri e di quelli cartacei a marchio Marvel e Lucasfilm, che hanno così integrato il catalogo di oltre 8.000 titoli di Giunti Editore. L’operazione, annunciata il mese scorso dall’ad Martino Montanarini (nella foto) ai librai riuniti a Milano Marittima per una convention, si lega ai numerosi film Disney in uscita nei prossimi mesi, destinati a lanciare personaggi da “declinare” poi anche sui libri.
Con questa acquisizione, Giunti Editore – 200 milioni di fatturato e 1.000 dipendenti – conferma la leadership in Italia nel segmento dell’editoria per bambini e ragazzi, segmento in cui è presente con i marchi di proprietà Giunti Kids (2-6 anni), Giunti Junior (narrativa di qualità con autori italiani e stranieri), Dami e Motta Junior. A questi si aggiungono i marchi Edizioni del Borgo (scuola dell’infanzia e primaria), Editoriale Scienza (divulgazione scientifica per bambini e ragazzi). «Siamo particolarmente soddisfatti di aver siglato questo accordo con Disney, marchio tra i più popolari al mondo», aveva commentato
Incendio in Rotolito Lombarda
Due anni neri per Rotolongo E la cassa integrazione diventa mobilità per 59 dipendenti.
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Sono prevalentemente notizie negative quelle che arrivano dal Nordest. Aziende in difficoltà e situazioni di crisi che spesso non mostrano miglioramenti. È il caso della Rotolongo di Bolzano che, dopo la cassa integrazione, ha attivato la procedura di mobilità e si prepara a ripiegare sui prodotti tradizionali rinunciando ai collaterali. Fondata nel 1989 dalla famiglia Longo, per l’Alto Adige è stata il simbolo del settore grafico, cresciuta fino a competere in Europa ma poi via via sempre più sulla difensiva sotto i colpi
della crisi: il fatturato 2013 segna -30% e nella prima parte di quest’anno la discesa s’è aggravata. Inoltre a breve si sarebbero esauriti i contributi della cassa integrazione. Senza prospettive immediate di recupero l’azienda ha deciso di avviare la procedura di mobilità per ben 59 dei 103 dipendenti in attività (erano 184 sette anni fa), di cui molti già a zero ore o fermi a rotazione. L’equilibrio di bilancio
Montanarini. «Con questa acquisizione confermiamo la nostra leadership in questo settore, ma anche la capacità dell’azienda di muoversi a tutto campo attraverso importanti operazioni con i maggiori player internazionali». E questo accordo aumenterà la stampa di libri in Italia. Ovvero quella realizzata in particolare da Giunti Industrie Grafiche di Iolo (Prato). Il prodotto Disney, infatti, spiega Daniele Tinelli, direttore generale di Giunti Editore, «verrà stampato prevalentemente in Italia mentre stimiamo che la quota di libri stampata all’estero sarà inferiore al 20% del totale». Achille Perego
resta un miraggio nonostante il progressivo ridimensionamento della capacità produttiva (che oltre al personale ha riguardato le macchine, da cinque a due, più una utilizzata solo per lavori saltuari). In sintesi si limiterà alla stampa di prodotti particolari in rotativa destinati ai mercati della comunicazione diretta in Italia e all’estero, pur cercando di allargare il target di clienti. >segue a pag. 64
La sera del 4 novembre, per cause accidentali si è sviluppato nello stabilimento di Rotolito Lombarda a Cernusco s/N un incendio che ha interessato una rotativa Lithoman 72 pagine. Il corretto funzionamento dei sistemi antincendio unitamente all’attuazione delle procedure di sicurezza interne ha evitato che l’incendio si propagasse alle altre strutture produttive e ha scongiurato infortuni alle persone. Purtroppo l’incidente si è verificato in un periodo di alta concentrazione di lavoro e Rotolito si è già attivata per non ritardare le consegne intensificando turni di lavoro straordinari e appaltando lavori presso i consolidati partner esterni di stampa, ricorrendo a soluzioni alternative. L’Azienda prevede di pianificare da subito investimenti finalizzati a rimpiazzare l’impianto sinistrato. IPI 110/09
n Le commesse per la stampa di libri negli ultimi anni avevano preso sempre di più la via della Cina. Poi, complice l’aumento dei costi di stampa anche a Pechino aggiunti a quelli di trasporto e ai tempi (due o tre mesi per evadere il lavoro e averlo a disposizione in Italia), nell’ultimo periodo, seppure gradualmente, si è assistito a un ritorno in Italia per questo tipo di lavori. All’interno di questo scenario – ma non solo – rientra appunto la buona notizia che riguarda la casa editrice Giunti. Il gruppo toscano ha infatti rafforzato la sua leadership nell’editoria per bambini e ragazzi con l’acquisizione del ramo d’azienda dedicato ai libri
PIOMBI
PrimoPiano
Fedrigoni rinuncia (per ora) a entrare in Borsa Ma conferma i progetti di sviluppo all’estero, il cui fatturato è oggi al 65%. Non bastavano sette anni di crisi, il calo dei consumi, la concorrenza globale: a colpire il settore grafico-cartario italiano adesso ci si mette anche la turbolenza dei mercati finanziari a frenare i tentativi di ripresa e sviluppo delle aziende. Estrema volatilità e forte rischio di correzione delle Borse, con il rischio di cadute verticali dei titoli, hanno rovinato la festa del Gruppo Fedrigoni proprio alla vigilia della quotazione in Piazza Affari. Per la seconda volta nel giro di tre anni (e per gli stessi motivi) la società guidata da Alessandro Fedrigoni (nella foto) ha dovuto tirare il freno a mano, anche se lo sbarco – previsto inizialmente per il 29 ottobre – è solo rimandato e i progetti di espansione (soprattutto internazionali) non si
arrestano. Eppure le premesse perché l’esordio del gruppo veronese fosse un successo c’erano tutte: un primo semestre in utile di 29,9 milioni a +114%, fatturato in crescita del 9% a 441 milioni, meno debiti e più redditività. Abbastanza perché gli investitori fossero attratti dal collocamento. E invece lo sbandamento dei mercati (aggravato negli ultimi giorni dalle analisi sull’affidabilità delle banche europee) ha imposto una drastica correzione, se non di rotta, almeno sui tempi di attuazione del programma di sviluppo. Una linea prudente adottata da molte società che hanno rinviato la quotazione in attesa di condizioni migliori. E così, nell’ultimo giorno di offerta, la scelta di stoppare il collocamento del 35% del
capitale, presa dagli azionisti (la famiglia Fedrigoni) con gli advisor Unicredit e Bnp Paribas. Non si sa quale percentuale dell’offerta fosse già stata coperta, né a quale prezzo, previsto tra i 5,5 e i 7 euro: la decisione, hanno spiegato i vertici, «riflette l’ulteriore e sempre più marcato deterioramento delle condizioni dei mercati finanziari nel corso del periodo d’offerta». Resta la soddisfazione registrata durante gli incontri con gli analisti e gli investitori: l’offerta era stata apprezzata e il prezzo giudicato corretto e i parametri industriali e finanziari erano stati considerati molto più interessanti rispetto a quelli di
altre società che guardano a Piazza Affari. Da Verona, storica sede del Gruppo, comunque si precisa che la quotazione resta un obiettivo strategico, anche se in questo momento la priorità viene assegnata allo sviluppo industriale tramite l’acquisizione di ulteriori quote di mercato secondo i piani già illustrati. Quando il mercato finanziario tornerà a essere favorevole, si riaprirà anche il capitolo Borsa. Come a dire che sia pure senza poter contare sul considerevole apporto di capitale fresco dalla quotazione (cifra stimata tra i 75 e i 95 milioni), restano d’attualità i progetti di crescita, soprattutto all’estero, dove sta valutando da tempo aziende dell’Est Europa e dell’area UE, oltre che in Sudamerica e in USA. S.T.
WAN-IFRA premia Athesis Al top per la qualità di stampa a colori dei quotidiani. La crisi può anche mettere in seria difficoltà le aziende e creare drammatiche situazioni occupazionali e di bilancio, ma nemmeno la recessione più aspra può negare che dal punto di vista della qualità il made in Italy resti comunque ai vertici del settore. Ne è una confortante dimostrazione anche la medaglia d’oro attribuita al Gruppo editoriale Athesis per la qualità di stampa dall’International Newspaper Color Quality Club. Anche quest’anno la società veronese ha infatti fatto il pieno di attestati in quello che è considerato un vero e proprio “campionato del mondo” per i quotidiani nella stampa a colori. Il premio – consegnato ad Amsterdam – è andato a tutti e tre i quotidiani del gruppo (Bresciaoggi, Il Giornale di Vicenza e L’Arena di Verona) per la seconda volta dal 2007, l’anno in cui la casa editrice ha introdotto la nuova tecnologia full color.
Athesis, che come proprietà fa capo agli imprenditori associati a Confindustria Verona e Vicenza, utilizza due macchine rotative Man Colorman. I quotidiani hanno superato i severi esami della commissione dell’International Newspaper Color Quality Club per il biennio 2014-2016, la competizione mondiale organizzata dalla World Association of Newspapers and New Publisher, l’associazione più importante al mondo per il settore dei quotidiani, con sede a Francoforte. Impressionante la progressione di Athesis in questo esclusivo “club della qualità”, se si considera che Bresciaoggi ha partecipato a quattro edizioni vincendone due, Il Giornale di Vicenza ha riportato due successi su cinque partecipazioni, e L’Arena ne ha ottenuti cinque su otto edizioni. «Gli impegni e gli sforzi della squadra di tecnici del gruppo editoriale» sottolinea una nota di Athesis «è stata coronata anche
quest’anno da un tris di successi per i tre quotidiani pubblicati a Verona, Brescia e Vicenza». Molto severe le procedure di aggiudicazione del riconoscimento. Gli esami sono stati svolti in più passaggi: il primo è la stampa in una delle pagine interne del quotidiano di un “marker” a colori, definito “cuboide”. Questo elemento grafico viene poi misurato con una specifica strumentazione che prevede l’uso di densitometri e spettrofotometri per verificare che rispetti le normative internazionali di stampa. L’ultimo passaggio è l’esame da parte di una giuria internazionale, che valuta i giornali nel loro complesso e ne giudica la qualità con parametri rigorosi. S.T.
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Imballi resistenti e green da Pixartprinting Qualità lungo tutta la filiera per lo specialista del W2P: dall’interfaccia dell’e-shop alla produzione vera e propria, dal customer service allo sviluppo prodotti del reparto R&D, fino alla spedizione. Pixartprinting inaugura la nuova linea di imballaggio “green”: su un’area di 300 m2, consente di gestire oltre 1.000 spedizioni al giorno. Dotata di sensori di controllo per il montaggio continuo, è costituita da 6 moduli ad alta automazione ingegneristica. Elevate performance tecniche, dunque, che vanno di pari passo con la sicurezza. Per ogni ordine, infatti, viene assicurato un imballo all’insegna della massima protezione: 6 strati di cartone per ogni angolo, fascia di rinforzo da 5 a 34 cm, spalla variabile da 3 a 10 cm. Inoltre, la nuova linea ha un’anima “green” poiché produce imballaggi eco responsive, frutto della selezione di materiali totalmente differenziabili.
Arte Stampa emoziona con Scodix
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L’azienda di Galliate Lombardo ha deciso di investire, fra i primi in Italia, in una linea Scodix S75, installata in luglio e presentata nel corso di una partecipata open house. «Il sistema di “digital print enhancement” permette un altissimo livello di differenziazione dello stampato, in ogni possibile applicazione, editoriale, commerciale e packaging, offrendo ai clienti nuove e potenti leve emozionali, a favore dell’efficacia comunicativa e del potenziale di marketing», ha commentato Mauro Luini di Macchingraf che distribuisce il prodotto in esclusiva per l’Italia. La tecnologia Scodix si basa sulla stesura di un polimero brevettato che viene depositato a registro sul foglio, anche in differenti texture in contemporanea e differenti spessori. Il risultato che si ottiene permette di creare una nuova “esperienza sensoriale” di grande impatto.
Speedmaster di ultima generazione per Galli Thierry Stampa La storica azienda milanese, nata nel 1957, ha recentemente installato una Heidelberg Speedmaster CX 102 5LX2 da 16.500 copie/h, ultima nata della famiglia Heidelberg nel formato 70x100. La nuova offset a foglio andrà ad affiancare una CD102-6LX e una SM102-2P presenti in azienda. Mauro Antonini, responsabile delle macchine da stampa offset Heidelberg per il mercato italiano, ricorda che questo modello di macchina sta dando grande soddisfazione in numero di installazioni sia in Italia che a livello internazionale; basti pensare che nell’anno fiscale 2013 il numero di gruppi stampa generazione CX 102 ha raggiunto le 1.000 unità consegnate ai clienti nell’anno di riferimento,
rafforzando la presenza di Heidelberg proprio nel formato 72x102. Questa macchina estremamente versatile può essere configurata e accessoriata con tutte le ultime tecnologie di casa Heidelberg, tra cui ad esempio il mettifoglio Plus con i valori di regolazione totalmente presettabili, i trasferimenti con tecnologia Venturi che non necessitano di alcun intervento da parte dell’operatore, fino ad arrivare all’uscita Plus, che attraverso un’eccellente combinazione tra slot di lampade IR e lame d’aria calda completamente gestite dall’interfaccia operatore, permette di asciugare le vernici acriliche alla velocità massima della macchina. Non ultimo, il nuovo software di controllo degli avviamenti Intellistart, che permette un avviamento molto rapido limitando drasticamente i fogli di scarto.
Con Fujifilm, il NIIAG aumenta efficienza e competitività Il Nuovo Istituto Italiano d’Arti Grafiche è rinomato per la produzione di libri, riviste, cataloghi. Parte del gruppo Be Printers (insieme a Eurogravure, Arti Grafiche Johnson e Distriberg) recentemente rilevato da Bavaria Industries, conta 280 dipendenti, un’area produttiva di 62.000 m2 e un fatturato di oltre 72 milioni l’anno. È specializzato nella stampa offset, roto-offset e flexografica, vantando un ciclo completo e un ambiente di produzione totalmente integrato con attrezzature di prestampa, stampa piana, rotative offset e rotocalco e un reparto di finitura. Nel 2013, NIIAG ha intrapreso una revisione dell’impianto di produzione in particolare nell’area di prestampa e ha investito in una sviluppatrice per lastre termiche FLH-Z con sistema “Zac” e lastre Brillia HD LH-PXE. L’introduzione di questo sistema “lo-chem” di Fujifilm ha permesso all’azienda di essere più competitiva: non solo è stata ridotta la necessità di rifacimento lastre, ma sono state anche ampliate notevolmente le tirature senza incidere sulla qualità di stampa e permettendo di migliorare il flusso produttivo e ottimizzarne i costi.
Mandruzzato raddoppia con Gallus È entrata in produzione a pieno ritmo una nuova Gallus TCS 250 alla Tipografia Mandruzzato di Vò (PD), un’azienda fondata a ridosso dei colli Euganei nel 1983 con una quindicina di addetti e quattro soci: Claudio e Adriano Mandruzzato, Luca e Marco Galante. L’azienda, che fonda la sua forza sull’artigianalità che da sempre contraddistingue il “made in Italy”, nel corso degli anni si è evoluta, specializzandosi nella produzione di etichette di vario genere e utilizzo, principalmente autoadesive (stampa in bobina) ed etichette carta e colla (stampa in piano) per vini, spumanti, olio, liquori e bevande e per il settore agroalimentare. Risale a tre anni fa la scelta di acquistare la prima Gallus TCS 250, un passo importante soprattutto per l’investimento (un milione di euro), dettato dalle esigenze della clientela che sempre di più voleva etichettare i propri prodotti con etichette autoadesive e non più carta colla. Ed ora Tipografia Mandruzzato ha ordinato la seconda Gallus TCS 250, con configurazione più complessa: gruppo serigrafico rotativo iniziale (utilizzato soprattutto per bianchi coprenti), 4 unità di stampa offset, unità di stampa a caldo, unità di stampa flexo, un’altra unità di stampa serigrafica rotativa (utilizzata per serigrafia ad alto spessore, brail ecc.) e, infine, unità di fustellatura piana. La macchina, installata dai tecnici Macchingraf in estate, in due settimane era già in piena produzione. Da destra: Claudio Mandruzzato, Antonio Kampouris di Gallus e Andrea Citernesi, responsabile Gallus in Macchingraf. IPI 158/14
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news aziende grafiche
PIOMBI Allarme rosso per il settore cartario italiano
IPI 158/14
A rischio la competitività del settore sui mercati europei ed extra europei per l’esplosione degli oneri parafiscali sull’energia.
■ A metà ottobre a Lucca in apertura del MIAC – manifestazione ufficiale di Assocarta patrocinata da Assindustria Lucca – il presidente di Assocarta Paolo Culicchi ha lanciato un allarme al Governo per l’enormità dei costi energetici sostenuti dalla carta e dal cartone made in Italy. «La cartiere pagano ogni anno oltre 230 milioni di euro di oneri parafiscali per energia elettrica e gas al sistema energetico italiano, cioè il 17% del costo della bolletta energetica del settore, pari a 1,3 miliardi di euro (20% del fatturato). L’esplosione degli oneri parafiscali sui costi energetici, che costituiscono la prima voce di costo di produzione in cartiera superiore del 30% a quella dei concorrenti esteri, mette ad altissimo rischio la competitività delle nostre aziende sui mercati europei ed extraeuropei dove viene allocata oltre il 40% della produzione italiana di carta e cartone», denuncia Culicchi. In presenza di una domanda interna di carta e cartone in lieve miglioramento (+2,4% sei mesi 2014/sei mesi 2013),
è infatti l’export a presentare dinamiche da record con un +3% nei primi sei mesi del 2014 dando impulso all’attività delle cartiere. «La produzione realizzata nel gennaio-agosto 2014 (5,7 milioni di tonnellate)» spiega Culicchi «segna un miglioramento dell’1,6% rispetto agli otto mesi 2013 mentre, per l’effetto combinato degli andamenti dei volumi prodotti e venduti e dei prezzi, nello stesso periodo il fatturato si colloca solo marginalmente sopra i valori 2013 (+0,2%). Riguardo alle singole tipologie produttive, i volumi di carte per usi igienico-sanitari e quelli di carte per usi grafici risultano prossimi ai livelli di un anno fa (rispettivamente -0,7% e +0,5%). Migliori performance per l’imballaggio (+2,5%) cui è principalmente legato l’aumento del consumo di carta da riciclare (+0,9% otto mesi 2014/2013), principale materia prima fibrosa per questa tipologia di carte». «L’incontrollato aumento dei costi energetici in cartiera rischia di compromettere la continuità produttiva di molti stabilimenti cartari italiani che con l’approvazione dell’Art. 24 (DL 91/2014) hanno visto penalizzata la cogenerazione ad alto rendimento», mette in guardia Culicchi, «con il pagamento del 5% del valore degli oneri sull’energia consumata in sito. Un ulteriore costo, peraltro “retroattivo”, di oltre 8 milioni di euro l’anno, non dovuto a dinamiche di prezzo ma a modifiche di legge, che si vanno ad aggiungere agli oltre 230 milioni di oneri parafiscali pagati ogni anno dalle cartiere al sistema energetico italiano».
Sicurezza alimentare coi prodotti Burgo Lo stabilimento Burgo Group di Toscolano Maderno (BS) ha conseguito la certificazione UNI EN 15593:2008 “Gestione dell’igiene nella produzione di imballaggi destinati ai prodotti alimentari”. La cartiera di Toscolano assicura, ora anche attraverso la garanzia dell’ente esterno SGS, la conformità dei prodotti ai requisiti di legge applicabili per la sicurezza alimentare, la possibilità di accedere a mercati che adottano questo standard come criterio di selezione dei fornitori di packaging e la tutela dell’immagine di chi immette i prodotti alimentari sul mercato. La qualità dei sistemi di gestione attuati dallo stabilimento di Toscolano è perciò conforme all’applicazione delle buone pratiche di fabbricazione (GMP, “Good manufacturing practices”) per la produzione di materiali a contatto con gli alimenti.
Flint Group aumenta i prezzi degli inchiostri offset
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La forte instabilità del mercato delle materie prime rende necessario un aumento dei prezzi degli inchiostri offset in Europa, Medioriente e Africa a partire dal 1° gennaio 2015. «Il mercato dei pigmenti è stato colpito da notevoli aumenti di prezzo in seguito alle normative ambientali sempre più severe», ha affermato Jan-Paul van der Velde, SVP Procurement, Sustainability, IT e Regulatory. «Anche l’approvvigionamento di alcune resine e prodotti chimici di base utilizzati nei processi industriali è sempre più difficoltoso. Inoltre si sta riducendo il numero di fornitori con i quali collaborare». Craig Foster, presidente Print Media Europe Division, ha aggiunto: «Flint Group ha fatto ogni sforzo per attenuare gli aumenti dei costi attraverso l’ottimizzazione dei processi e l’organizzazione più snella che è parte del processo di miglioramento continuo».
KBA investe nell’inkjet e presenta una rotativa con formati variabili A breve distanza dall’annuncio a Graph
Expo di una partnership con HP per il mercato del packaging in cartone ondulato (v. IPI 157, pag. 18), KBA ha approfittato di un’altra importante fiera – World Publishing Expo ad Amsterdam – per svelare in anteprima una nuova serie di rotative inkjet ad alta produttività modulari – RotaJET L – disponibili in varie larghezze di banda e formati di stampa. I modelli RotaJET 89-130 che appartengono a questa nuova serie vanno ad affiancarsi alla RotaJET 76 tuttora disponibile. I modelli sono in totale cinque e hanno una larghezza di banda che spazia dagli 895 ai 1.300 mm, in modo da poter soddisfare le esigenze di
segmenti di mercato diversi: libri, direct mail, riviste e quotidiani. Essendo tutti i nuovi sistemi basati sulla medesima piattaforma tecnologica, è possibile upgradare una KBA RotaJET 89 (con larghezza banda di 895 mm) a una RotaJET 100, 112, 123 e, addirittura, 130 (con larghezza di banda di 1.300 mm). Inoltre, si può trasformare un sistema monocromatico in un sistema per la stampa in quadricromia. Attualmente la RotaJET 130 è l’unico sistema inkjet ad alta produttività sul mercato con una larghezza di banda di 1.300 mm e un’elevata qualità di stampa in quadricromia. Inoltre la macchina è stata concepita in modo da poter essere equipaggiata in modalità “retrofit” con le generazioni future di testine di stampa.
Goss si allea con Alwan Color Expertise nel packaging Con lo scopo di istituire un nuovo benchmark per la qualità dei colori nel mercato del packaging, Goss International ha concordato una cooperazione strategica con il provider di software di grafica Alwan Color Expertise. La collaborazione garantirà una precisione del colore ripetibile per gli utenti della rotativa Goss Sunday Vpak in tutte le sue applicazioni, compresa la stampa su etichette, cartoncino, cartone e packaging flessibile. Le rotative offset Goss Sunday Vpak 500 e Vpak 3000, ideali per le applicazioni su etichette, cartone pieghevole e imballaggio flessibile, sono disponibili con larghezza bobina da 520 mm a 1905 mm e velocità di stampa fino a 457 metri al minuto. Le funzionalità chiave includono la tecnologia di adattatori di sleeve a cambio rapido per modifiche dei formati efficienti ed economicamente vantaggiose, nonché avanzati sistemi di inchiostrazione offset, tensione e controllo. Come risultato della nuova cooperazione, i clienti della serie Goss Sunday Vpak beneficeranno di una soluzione completa per la stampa di packaging, incluso hardware, software, installazione, formazione del personale e certificazione ISO. Le soluzioni software fornite includono la taratura colore on-press, la calibrazione della rotativa e funzionalità di prova stampa e verifica, tutte disponibili per la stampa CMYK e ad ampio gamut di colori e per la produzione spot color e HiFi color. Mike d’Angelo (a sinistra), direttore generale Goss International Americas, con Elie Khoury, fondatore e presidente di Alwan.
Konica Minolta acquisisce Verga IT Konica Minolta Inc. ha annunciato di aver concluso l’accordo definitivo di acquisizione di Verga IT Srl, azienda Italiana specializzata nella vendita di apparecchiature di stampa per il mercato tessile. Con questa operazione viene così costituita la società Konica Minolta IJ Textile Europe Srl con sede a Bregnano (CO), che diviene la prima filiale di vendita internazionale dedicata ai sistemi industriali di stampa inkjet, con l’obiettivo di migliorare l’organizzazione di vendita e i servizi nel mercato europeo. Il mercato mondiale della stampa tessile si sta rapidamente orientando verso il digitale, poiché è la soluzione che risponde meglio alle esigenze del mercato dell’abbigliamento. Le necessità più attuali comprendono sia la stampa di disegni dettagliati e precisi, difficili da produrre attraverso la stampa analogica tradizionale, sia la possibilità di garantire un’eccellente qualità di stampa anche per la produzione di piccoli lotti con disegni differenti. La tecnologia inkjet Konica Minolta ha saputo soddisfare al meglio queste specifiche. Inoltre, poiché utilizza molta meno acqua, sempre più imprese hanno provveduto a utilizzare la tecnologia digitale in accordo con una politica di rispetto e risparmio delle risorse ambientali. IPI 158/14
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news fornitori
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news dati di mercato
Aspettative verso un “prudente pessimismo” L’indagine sul secondo e terzo trimestre 2014 del settore grafico, cartotecnico, converting e carta.
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ne della Federazione della Filiera della Carta e della Grafica fornisce elementi importanti per la dinamica congiunturale dei settori delle macchine grafiche, cartotecniche e per il converting, della produzione di carte e cartoni, della grafica e della cartotecnica trasformazione. Sulla base dei risultati rilevati nell’indagine presso le imprese, Alessandro Nova (nella foto)dell’Università Bocconi così commenta: «I dati che emergono dall’indagine congiunturale della Federazione della Filiera della Carta e della Grafica evidenziano come il peggioramento delle aspettative sull’evoluzione del sistema economico italiano si rifletta in modo pressoché immediato anche nell’ambito dei comparti della filiera. Quello che è accaduto nel sistema economico italiano è che dopo un periodo di recupero nei livelli produttivi e nella dinamica del Pil, l’ultimo trimestre ha introdotto nuove preoccupazioni a livello sia nazionale, sia europeo. Allo stesso modo, dopo un certo numero di trimestri durante i quali almeno alcuni dei comparti della filiera mostravano un orientamento all’ottimismo, le indicazioni prospettiche che emergono parlano di un (seppur limitato) peggioramento delle aspettative da parte delle imprese. A conferma di quanto emerso, secondo i risultati contenuti nell’indagine presso le imprese, il secondo trimestre 2014 presenta una percentuale di risposte di crescita dei livelli di fatturato a consuntivo decisamente più elevata dei
casi di riduzione, con percentuali di stabilità comunque elevate, ma più ridotte rispetto a quelle osservate nei trimestri precedenti. Le attese delle aziende per il terzo trimestre 2014 evidenziano un peggioramento delle aspettative, con la sola eccezione del comparto delle macchine per grafica e converting. Gli altri comparti aggiungono alla tradizionale prudenza degli operatori della filiera, un elemento di pessimismo che è senz’altro il frutto delle aspettative che si stanno definendo all’interno della filiera e del sistema economico, che
fanno temere una successiva involuzione della domanda e delle variabili di fatturato. In sostanza, dunque, le aspettative sembrano aver cambiato il tono prudente-positivo, per orientarsi verso un prudente pessimismo, soprattutto in alcuni comparti». Per le macchine per grafica e converting la dinamica congiunturale attesa nel terzo
Fornitori Il secondo trimestre 2014 per i costruttori di macchine grafiche, cartotecniche e per il converting si è chiuso con una preponderanza della componente “stabilità”, seguita dalla componente “incremento”. Gli ordini domestici segnano
filiera produttiva Andamento I trim. 14 su IV trim. 13
Fatturato interno Fatturato estero Ordini interni Ordini esteri Occupazione
Flessione Stabilità Incremento
32% 16% 29% 19% 17%
39% 48% 47% 49% 70%
29% 36% 24% 33% 12%
Previsione II trim. 14 su I trim. Flessione Stabilità Incremento
18% 7% 19% 10% 14%
67% 72% 68% 70% 85%
15% 21% 12% 20% 1%
Settore macchine grafiche, cartotecniche, per converting Andamento I trim. 14 su IV trim. 13
Fatturato interno Fatturato estero Ordini interni Ordini esteri Occupazione
Flessione Stabilità Incremento
22% 19% 14% 12% 7%
39% 35% 50% 46% 72%
39% 46% 36% 42% 21%
Previsione II trim. 14 su I trim. Flessione Stabilità Incremento
11% 4% 7% 8% 4%
50% 50% 64% 46% 89%
39% 46% 29% 46% 7%
Settore grafico Andamento I trim. 14 su IV trim. 13
Fatturato interno Fatturato estero Ordini interni Ordini esteri Occupazione
Flessione Stabilità Incremento
43% 9% 43% 18% 21%
50% 64% 50% 55% 64%
7% 27% 7% 27% 14%
Previsione II trim. 14 su I trim. Flessione Stabilità Incremento
14% 9% 14% 9% 21%
79% 82% 79% 82% 79%
7% 9% 7% 9% 0% IPI 158/14
n Come di consueto, l’indagi-
trimestre 2014 risulta orientata verso livelli estremamente favorevoli (mai registrati fino a qui). Negli altri comparti: il settore cartario e cartotecnico trasformatore mostrano aspettative decisamente impostate alla stabilità. Nel settore grafico invece le aspettative sono orientate verso una riduzione/ stabilità nei livelli di fatturato.
IPI 158/14
SI a manovre anticicliche a favore di investimenti pubblicitari e consumi culturali. NO all’esplosione dei costi energetici. il prevalere della stabilità dichiarata dal 64% delle imprese, dinamica in controtendenza rispetto alla stagnazione della domanda nazionale. In linea tendenziale la dinamica degli ordini sia interni che esteri è stata molto simile, con situazione leggermente favorevole sui mercati esteri. Sul fronte previsionale, nel terzo trimestre 2014 tutti gli indicatori registrano un feeling positivo e in miglioramento, ad eccezione degli ordini esteri. In generale assistiamo a un trend di polarizzazione tra la flessione e l’incremento, con una conseguente diminuzione delle percentuali legate alla stabilità. Per quanto riguarda l’occupazione, il 69% delle imprese prevede di mantenerla invariata, il 27% prevede di incrementarla. Altro dato in controtendenza rispetto agli indicatori macroeconomici del Paese Italia. Aziende grafiche Nel secondo trimestre 2014 le valutazioni delle aziende grafiche indicano una stabilizzazione dei giudizi rispetto al trimestre precedente, in un quadro in cui i consumi nazionali non ripartono e l’advertising resta in difficoltà; più specificamente prosegue la fase difficile della grafica editoriale, a fronte di migliori riscontri della grafica pubblicitaria e commerciale. In particolare, sul fronte interno, le imprese che segnalano un aumento del fatturato, rispetto al primo trimestre 2014, sono di circa 10 punti maggiori di quelle che mostrano una diminuzione (28% contro 17%), mentre equilibrata è la situazione degli ordini interni (crescita e calo al 22%). Sul fronte del fatturato estero, gli ottimisti (31%) superano di circa 15 punti i pessimisti (15%), ed è equilibrato il saldo degli ordini esteri (ottimisti e pessimisti al 23%). Stazionaria l’occupazione nella gran maggioranza (78%) delle imprese, ridotta o accresciuta solo in un identico 11% di aziende.
aziende fiori all’occhiello
Nel terzo trimestre 2014, rispetto al trimestre precedente, il clima di opinioni delle imprese grafiche è caratterizzato da una ricaduta nel pessimismo su tutti gli indicatori: la tendenza diventa negativa in particolare sul lato nazionale, ma peggiora anche quello estero, seppure in misura minore. Su fatturato e ordini interni crescono notevolmente le imprese che si attendono una flessione rispetto al trimestre precedente (40-50%), con solo un 11% di aziende in incremento. In peggioramento anche l’andamento del fatturato e degli ordini esteri, con 4 aziende su 10 pessimiste, e gli ottimisti su percentuali minori (15-25%). Saldo moderatamente negativo sull’occupazione, che seppure stazionaria nel 56% dei casi, è annunciata in calo nel 33% delle imprese e in aumento nell’11% delle stesse. Cartotecniche Le imprese cartotecniche trasformatrici, nel secondo trimestre 2014, in un quadro di discreta ripresa settoriale, all’interno però di un contesto macroeconomico stagnante, moderano le aspettative ottimistiche che avevano caratterizzato il trimestre precedente; le aziende indicano specificamente un leggero ottimismo sul fronte interno, mentre prevale un lieve pessimismo su quello estero. Le attese sul terzo trimestre 2014, rispetto al trimestre precedente, peggiorano moderatamente sia sull’Italia, sia sull’estero. Il fatturato interno e gli ordini interni sono stabili in 7 imprese su 10, in calo in 2 aziende e in crescita in 1 azienda su 10. La stabilità prevale nettamente anche nel caso di fatturato e ordini esteri, intorno al 70-75%; sul fatturato estero le aziende che si attendono un incremento sono il 19%, contro il 14% in calo, mentre è il contrario sugli ordini esteri (10% in aumento, contro 14% in diminuzione).
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news eventi
Presentato un report sui cambiamenti delle figure professionali nelle arti grafiche.
Lo scorso ottobre si è
tenuta a Berlino una conferenza sulle competenze future dell’industria grafica, organizzata da Intergraf, che ha visto la partecipazione di oltre 50 persone. A presenziare, oltre alla Scuola Grafica Cartaria Salesiana di Verona e di Mestre (VE), vi erano i direttori scolastici, i sindacati e i presidenti di associazioni di categoria di 16 Paesi europei. L’obiettivo della conferenza era argomentare i dati di un sondaggio sottoposto ad alcune figure professionali “chiave” del processo di formazione e di produzione di scuole e aziende dell’Unione Europea.
La domanda principale era: “Quali nuove competenze vengono richieste ai grafici del futuro per affrontare il cambiamento di cui il mercato necessita?”. L’industria grafica sta subendo una trasformazione che esige dalle figure professionali del settore nuove competenze socio-culturali, conoscenze e abilità tecniche, hard e soft skill utili a formare una professionalità dinamica e flessibile orientata a nuove forme di comunicazione. I nuovi media e la “facile” generazione del messaggio da diffondere tramite i nuovi
device trasmettono insicurezza e incapacità di programmare una strategia di marketing efficace. Mentre nei tempi passati la stampa ricopriva un ruolo primario nella diffusione del messaggio pubblicitario, oggi è affiancata da svariati sistemi di espressione. Il grafico del futuro dovrà quindi: saper analizzare i bisogni e la reale domanda del cliente e del target finale per l’adozione di una strategia di marketing adeguata al prodotto e alla richiesta; sviluppare processi creativi e dinamici per la distribuzione dei dati; garantire un’assistenza costante al cliente
I numeri di Viscom Italia Bilancio più che positivo per i tre giorni della 26ma edizione. Alla fiera dedicata al mercato della comunicazione visiva sono stati registrati 17.221 visitatori (+10,6% rispetto al 2013), con più di 300 brand e un incremento del 20% degli espositori dall’estero. È sulla sfida verso nuovi mercati, sull’importanza della formazione, sull’esaltazione dell’eccellenza delle tecnologie e delle applicazioni e sull’internazionalizzazione che Viscom Italia ha centrato il suo traguardo contribuendo a delineare e rendere raggiungibili per tutti gli operatori nuovi obiettivi futuri, per migliorare le loro strategie aziendali. «Viscom
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Italia 2014 è stata davvero un’edizione di svolta», spiega Paola Sarco, Exhibition Manager. «Le premesse del successo c’erano tutte. Molte nuove aziende hanno scelto la manifestazione come piazza di debutto, alcuni grandi ritorni, la volontà di incrementare gli spazi dedicati al business e un fermento che si percepiva già alla vigilia. Andando oltre l’aspetto quantitativo, siamo soddisfatti di evidenziare che il sentimento generale che si percepiva tra gli stand e i corridoi era quello di un rinnovato vigore e propensione al business da parte degli operatori e ci auguriamo che sia il segnale di un nuovo atteggiamento più positivo che si sta diffondendo tra i professionisti del nostro settore». Innovazione la parola d’ordine in tutti i comparti presenti che hanno saputo raccontare nuove modalità di espressione dei linguaggi visivi diventando strumenti duttili e facilmente personalizzabili in grado di venire incontro alle esigenze di molteplici mercati, che sempre di più necessitano delle soluzioni della comunicazione visiva per esprimere al meglio il proprio brand. Gli eventi proposti hanno offerto un ambiente di formazione specializzato, un’occasione di networking nonché la possibilità di cogliere le opportunità commerciali rese possibili dalle dimostrazioni di nuove tecnologie.
nell’intera comunicazione a 360 gradi. La fase di progettazione sarà fondamentale e dovrà prevedere la conoscenza della varietà e delle potenzialità dei supporti, per rafforzare il mezzo di comunicazione della stampa, al fine di far conoscere le caratteristiche di sostenibilità e i vantaggi di un media “materico” che offre la possibilità di “trasformare il messaggio in esperienza”. Il grafico del futuro, inoltre, dovrà riconoscere i sistemi di lettura e le percezioni spaziali dei nuovi dispositivi di output calcolando le variabili del colore e del lettering al fine di ottenere l’ambita persuasione visiva considerando i nuovi canoni di leggibilità, visibilità e logica dei medium. Nell’industria grafica i processi di ottimizzazione sono fondamentali e ormai quasi scontati a tal punto che i flussi di lavoro sono analizzati, scomposti e descritti in microfasi per permettere l’ingresso e l’integrazione di dispositivi e manodopera non sempre specializzati. I sistemi di comunicazione devono mantenere il risultato qualitativo con l’implementazione tecnologica e con un’azione di formazione mirata alle esigenze di mercato in continua evoluzione. Il meccanismo chiave per affrontare il “cambiamento” sarà la formazione continua che dovrà essere fornita dalle scuole di formazione professionale e sostenuta dalle aziende con le proprie risorse, per poter aggiornare i propri dipendenti con un processo di formazione in costante elaborazione, e mantenere così uno standard professionale che risponda ai nuovi bisogni di comunicazione. Marco Tonoli
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Le competenze dei grafici del futuro
Spaziocultura La Coppia, 1927 Gesso e tracce di matita 60,4x37,7x18 cm Coll. Fondation Giacometti, Parigi ©Alberto Giacometti by SIAE in Italy, 2014.
La storia artistica di Alberto Giacometti Alla Galleria d’Arte Moderna di Milano fino all’1 febbraio. Per celebrare il “nuovo corso” che dopo la ristruttura-
zione la destina a diventare il polo espositivo dedicato dalla città di Milano alla scultura moderna, la GAM - Galleria d’Arte Moderna presenta una rassegna di 63 opere del grande scultore Alberto Giacometti. Universalmente considerato tra i più significativi artisti del Novecento, Giacometti – nato nel 1901 a Borgonovo nella Svizzera italiana e morto a Coira nel 1966 – è rappresentato in questa mostra da un’ampia e curata selezione di opere: bronzi, gessi, marmi, disegni e dipinti suddivisi in cinque sezioni che permettono di seguirne l’intera storia artistica, dagli esordi a contatto con il Post-cubismo e il Surrealismo ai lavori della fase matura che esprimono nel modo più completo il suo stile unico e originale. Dalle opere esposte appare chiara la predilezione Giacometti per la figura
umana: teste e figure intere di uomini e donne, inizialmente realistiche, diventano negli anni sempre più astratte e filiformi, piccole e minute figure ieratiche e immobili, con superfici tipicamente rugose e irregolari, distribuite rigidamente su piedistalli o all’interno di gabbie che ne determinano i limiti spaziali, come La radura o Quattro donne su piedistallo. Le ultime opere, riunite nella quinta sezione, esprimono il ritorno dell’artista alle dimensioni monumentali, con sculture di grandi proporzioni come la Grande Testa in gesso e la splendida Grande donna IV in bronzo, alta quasi tre metri. Completano la mostra una selezione di disegni su carta e di fotografie dell’artista ripreso dalla moglie Annette in diversi momenti di lavoro nel suo atelier. Giulietta Ciacchi
Tiepolo, i colori del disegno Per la prima volta a Roma, presso i Musei Capitolini (fino al 18 gennaio 2015)
viene descritta in maniera organica la dinamica inventiva e produttiva di uno dei maggiori incisori e pittori del Settecento veneziano, grazie all’esposizione di un cospicuo numero di fogli provenienti da istituzioni museali, fondazioni e collezioni private. Nella storia della cultura figurativa europea l’impressionante quantità e varietà dei disegni del Tiepolo si staglia come un grandioso monumento della grafica settecentesca. Le quattro sezioni della mostra riuniscono disegni e una scelta di acqueforti secondo nuclei tematici salienti, declinandole al contempo secondo la gamma delle loro modalità tecniche: dal progetto ai “pensieri”, dai “ricordi” ai “divertimenti”. Ad essi si aggiunge una calibrata selezione di dipinti.
Bramante a Milano
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celebra l’artista con una mostra, dal 3 dicembre al 22 marzo 2015 che, nel tratteggiarne la poliedrica personalità, ricostruisce il suo lungo soggiorno in Lombardia e a Milano e l’impatto che la sua opera ha avuto sugli artisti lombardi. La mostra ha ricevuto l’importante sostegno di Giorgio Armani, che ha risposto con entusiasmo al Bando per la ricerca di finanziamenti lanciato dalla Pinacoteca nel maggio scorso. “Bramante a Milano. Le arti in Lombardia 1477-1499” intende evocare in primo luogo le tappe essenziali per la formazione dell’artista, e indagare il seguito che la sua attività ebbe in modo particolare a Milano e in Lombardia tra gli esponenti delle diverse arti figurative. Viene allestita nelle sale della Pinacoteca di Brera, dove le varie sezioni dell’esposizione interagiscono, in un dialogo serrato, con le opere della collezione permanente, secondo il progetto di Corrado Anselmi. Il catalogo della mostra è edito da Skira.
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A cinquecento anni dalla morte di Donato Bramante, la Pinacoteca di Brera
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Interviste Giacomo Becchetti
Da cartotecnica ad azienda rotativista e quindi piana. L’azienda che incontriamo questo mese, a conduzione familiare, ha percorso una strada “inversa” rispetto a tanti altri, ma che si è rivelata ugualmente di successo.
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“Cerchiamo di superare la crisi rimanendo il più possibile aggiornati tecnologicamente”.
42 - L’industria grafica, un futuro da reinventare Intervista con Giacomo Becchetti, direttore generale di Tiber
pronti al
sempre
cambiamento di ACHILLE PEREGO
Da cartotecnica ad azienda rotativista e quindi piana. Sembra quasi un percorso all’inverso quello che ha compiuto in circa 45 anni la Tiber di Brescia perché, osservando il mercato di chi fa girare le macchine da stampa, è più facile incontrare aziende che hanno cominciato dal “foglio”, si sono spinte nel rotooffset e oggi, sempre più, guardano al settore del packaging dove investire per sfuggire alla crisi che ha colpito l’editoria e il commerciale, dove si è fatta sentire con più forza la concorrenza della nuova comunicazione digitale. Eppure, per la Tiber, fondata nel 1968 da Armanno Becchetti, quella, diciamo così, “inversa” è stata una strada di successo. E oggi questa azienda bresciana, che vede la continuità familiare rappresentata dal figlio Giacomo, direttore generale, che ha affiancato nella conduzione dell’impresa il padre Armanno (presidente), dà lavoro a oltre 70 persone con circa 25 milioni di euro di ricavi. E continua a investire con la scelta, appunto, maturata oltre due anni fa, di dotare un’azienda per tradizione “rotativista” anche di un reparto di stampa piana con una dieci colori 50x70 sostituita prima dell’estate da una 70x100, sempre a dieci colori e sempre di casa Komori. In conseguenza di queste scelte produttive, qual è oggi il perimetro di attività di Tiber? «Attualmente» risponde Giacomo Becchetti «operiamo nel settore rotooffset e offset per la produzione di riviste, editoria, cataloghi e volantini della Gdo. La nostra clientela è composta al 50% da editori di riviste e libri e da agenzie, un 30% dalle catene della Grande distribuzione organizzata e infine un 20% da aziende che necessitano di cataloghi. I tre quarti dei clienti sono italiani, in particolare al Nord (70%); i mercati esteri sono soprattutto quello francese, olandese, danese e inglese». Quali sono le scelte più importanti a livello strategico assunte in questi anni? In questi ultimi anni abbiamo cercato di seguire l’evoluzione del mercato che ha visto un’abbassarsi delle tirature medie e una richiesta di sempre maggiore qualità dello stampato e per questo abbiamo deciso di investire in rotative che permettono di produrre anche piccole quantità (fino a 7-8.000 copie), pur mantenendo l’alta qualità di stampa. Ciò è stato fatto studiando con i produttori di macchine e delle
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aziende fiori all’occhiello
L’azienda
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varie attrezzature presenti sulle rotative una serie di accorgimenti che permettessero di ridurre scarti e tempi di produzione. Contemporaneamente sono stati fatti molti investimenti anche nel settore prestampa, infatti ad oggi riusciamo a produrre in rotativa con gli stessi retini e definizione presenti sulle macchine a foglio. Recentemente avete investito in una Komori 70x100 a dieci colori confermando la scelta, già fatta con la 50x70, di dotarvi anche della stampa piana. Qual è il valore strategico di questa decisione per un’azienda “rotativista”? L’abbiamo fatto principalmente per due ragioni: la prima è la riduzione delle tirature medie. I prodotti che fino a poco tempo fa erano stampati in 10-20mila copie ora stanno scendendo sotto le 7-8mila e il non attrezzarci con una macchina a foglio ci avrebbe obbligati a rinunciare a queste commesse. La seconda ragione è invece dettata dal fatto che vogliamo riuscire a offrire al cliente una più ampia gamma di prodotti in modo da presentarci come interlocutore completo nell’offerta di stampa. Qual è il bilancio dell’investimento? Siete soddisfatti della scelta Komori? Soddisfattissimi. La scelta è stata fatta dopo che avevamo già avuto l’esperienza di una 50x70 e devo dire che i nostri operatori abituati alla roto non hanno avuto il minimo problema nel passaggio alla piana. Ancor più semplice è stato il passaggio da una 50x70 a una 70x100 di ultima generazione con i più evoluti automatismi, come il sistema automatico di montaggio lastre. Direi che siamo andati anche oltre le aspettative sia per i tempi di produzione sia per la qualità che produciamo. Avete in programma ulteriori investimenti? Stiamo avviando una legatoria che ci permette di completare il ciclo di produzione tutto all’interno di Tiber e nei prossimi mesi valuteremo un ulteriore aggiornamento nel reparto rotative. Tiber è un’azienda familiare con quasi 50 anni di storia alle spalle: a cosa deve il suo successo? La formula familiare può ancora reggere sul mercato? Penso che, come una famiglia per rimanere unita deve avere la massima attenzione per i propri componenti, un’azienda familiare se vuole rimanere sul mercato deve puntare molto sul personale. Noi lo facciamo offrendo una formazione continua che ci permette di valorizzare le competenze di ognuno al fine del raggiungimento degli obiettivi aziendali e del benessere personale. Inoltre mi sembra che nel mondo della stampa le aziende familiari siano in maggioranza rispetto a quelle manageriali e quindi lascio a Lei la risposta... Come vede la situazione del mercato grafico? Ci sono spiragli di ripresa? E voi come avete retto alla crisi? La situazione del mercato grafico vede ancora una sovraccapacità produttiva rispetto alla domanda e questa situazione potrà essere superata solo con aggregazioni che permettano di organizzare al meglio questa offerta o ridurla. Se ciò non avverrà IPI 158/14
Tiber Officine Grafiche nasce a Brescia nel 1968, fondata da Armanno Becchetti, come azienda cartotecnica a supporto di un’altra azienda di famiglia che si occupa della produzione di casalinghi. Attualmente è posseduta al 100% dalla famiglia Becchetti (Giacomo, figlio di Armanno, è direttore generale). Lo stabilimento occupa una superficie di 6.000 m2. Il parco macchine è composto da due rotative KBA Compacta a 48 e 24 pagine e una macchina a foglio (70x100 a dieci colori) Komori. Il fatturato si aggira sui 25 milioni di euro realizzato con 73 dipendenti. L’attività principale è la stampa di riviste, cataloghi, libri e depliant Gdo. La clientela è composta da editori di riviste e libri, agenzie, aziende che necissitano di cataloghi, Gdo. I clienti sono italiani (75%) e esteri 25%).
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Tecnologie d’avanguardia Il moderno magazzino carta e, a sinistra, la Komori GL1040 P formato 72x103, 10 colori, con cambio lastre sincronizzato A-APC e altri automatismi.
purtroppo assisteremo a una “selezione naturale”, ma se arriveremo a questa soluzione tutte le aziende del settore subiranno danni. Del resto, di ripresa non ne vedo, forse si è solo stabilizzata la situazione. Noi cerchiamo di superare la crisi rimanendo sempre aggiornati tecnologicamente per essere pronti a qualsiasi cambiamento e/o opportunità di mercato. Siete un’azienda grafica “universale”. Stampate libri, riviste, cataloghi, brochure, Gdo: come riuscite a stare competitivamente sul mercato lavorando come generalisti senza la scelta di una nicchia precisa di mercato? In questo momento di instabilità di mercato ritengo che essere un’azienda che offre una completa gamma di prodotti sia un vantaggio che ci permette di poter sfruttare ogni occasione il mercato possa offrire e allo stesso tempo far fronte ad ogni esigenza del cliente. Tenga anche conto che in ciascun segmento produttivo stiamo cercando di essere sempre più performanti, ogni nostra rotativa arriva a fare fino a 1516 avviamenti al giorno e la nuova Komori offre una qualità elevatissima anche per basse tirature. Più che generalista preferisco definirci azienda plurispecializzata. Come valuta la forte concorrenza basata sui prezzi con la caduta dei margini di redditività che sta mettendo a rischio molte aziende, specialmente quelle già in difficoltà che prendono qualsiasi commessa a qualsiasi prezzo? Il problema dei prezzi deriva dall’eccesso di offerta e fino a quando non riusciremo a riequilibrarla alla domanda penso che questo problema sarà di difficile soluzione. Gli imprenditori italiani cercano poi in tutti i modi di salvare la propria azienda e i prezzi bassi sono la conseguenza di questi tentativi. Teoricamente queste politiche dovrebbero essere soluzioni di breve durata, ma spesso grazie a concordati e altre storture italiane durano per anni, mettendo sempre più in difficoltà l’intero settore. Avete mai pensato ad accordi commerciali, acquisizioni, integrazioni? E come valutate la necessità di mettersi insieme per diventare più grandi e competitivi? Ci abbiamo tentato ma non siamo riusciti a trovare un accordo con altri imprenditori per vari motivi. Il mettersi insieme è una soluzione per superare la crisi, ma deve essere posta in essere quando le aziende abbiano qualcosa di buono da mettere insieme e non quando è troppo tardi...
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Come vede l’evoluzione del settore nei prossimi anni? Ci sarà ancora spazio per la carta, messa in difficoltà dalla comunicazione digitale? Penso che la carta non sparirà, doveva sparire quando erano nati i cd e ciò non è avvenuto (anzi sono spariti i cd), poi doveva sparire quando è nato Internet, ma da quel momento la stampa è cresciuta. Ora ci sono le applicazioni digitali che non elimineranno la carta ma ne cambieranno il ruolo; infatti questi nuovi sistemi saranno un mezzo di comunicazione che si aggiungerà e troverà spazio tra quelli già esistenti, tra cui la carta, che dovranno a loro volta ricollocarsi. >segue a pag. 64
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Editoria Promuoversi digitale online o cosa
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Nei due precedenti articoli abbiamo visto come creare un e-commerce e come aumentare la visibilitĂ in Internet; qui approfondiamo il tema della visibilitĂ ma sfruttando in particolare i social network.
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web to print Più visibilità attraverso i social network Dopo aver approfondito come farsi trovare più facilmente sul web, cerchiamo di capire meglio come ci possono venire in aiuto i social network e come possiamo sfruttarli per promuovere la nostra attività online o il nostro sito Internet.
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di LUCA CHIAVEGATO
Molte di queste attività sono dispendiose, non tanto in termini economici, quanto per il tempo che dobbiamo dedicare per poter andare a costruire la nostra community: infatti tutto ruota attorno alla community o ai follower che avremo acquisito nel tempo e che vogliamo andare ad acquisire. I follower si potranno anche trasformare in “ambasciatori del marchio”, basti pensare ai fan Apple, molti dei quali nel tempo diventano ambasciatori del brand, non perché Apple dia loro qualcosa in denaro, bensì perché è talmente tanta la fiducia e l’ammirazione verso il marchio che si fanno spontaneamente promotori dei nuovi prodotti. Calare tale concetto nel mondo della stampa è forse più complesso ma non impossibile. Infatti fornendo un servizio online di stampa o similare, vendiamo comunque un qualcosa che potrà essere apprezzato del cliente finale, il quale, se soddisfatto, consiglierà il nostro servizio ad altri
facendosi promotore spontaneo. Quando decidiamo di iniziare una presenza online strutturata, dovremo mettere in conto che potremo avere clienti che svolgono tale “servizio” e altri che invece muoveranno delle critiche, più o meno giuste; in entrambi i casi, però, dovremo essere in grado di dare un buon servizio a coloro che ci elogiano e rispondere per tempo e in maniera pertinente a coloro che ci criticano. Come è facile capire, avere una presenza nei social non è semplice, prima di tutto perché è complesso costruire una base solida di follower ed è complicato poterli coinvolgere e quindi renderli attivi stimolando in loro la voglia di diffondere il brand ed è ancora più difficile rispondere a coloro che ci criticano. Spesso questo può rivelarsi la cosa più complessa: rispondere in maniera esaustiva indagando i motivi di tale critica con l’obiettivo di cercare di risolvere la questione, non è sempre semplice perché, quando venia-
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Un post può contenere: testo, immagini, link e video; con questi ultimi due, Facebook può ricavare automaticamente l’anteprima del sito o del video con eventualmente una breve descrizione.
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mo toccati sul nostro fare possiamo diventare “aggressivi” rispondendo in malo modo e andando a rovinare la nostra attività social online. Dobbiamo sempre tenere a mente che molti cercano online di capire se un servizio o un prodotto è affidabile e risponde alle loro esigenze, nessuno è immune alle critiche, quindi anche quelle usciranno dalla ricerca: rispondere in maniera pertinente ed esaustiva farà trasparire efficienza e serietà, doti che fanno comunque presa sull’utente finale. Detto questo, vediamo quali strumenti possiamo sfruttare per poter andare a promuovere sui social la nostra attività di stampa.
Facebook e l’arte dei post Tutti, o quasi, siamo utenti di Facebook, estremamente frequentato, con un discreto numero di utenti attivi. Normalmente siamo in possesso di un account personale che usiamo per le nostre attività sociali online, questo però non è adatto a essere sfruttato per attività di marketing, infatti le persone possono diventare nostri amici ma noi li dobbiamo accettare, il numero di follower massimo è 5.000 e non offre alcun tipo di strumento specifico per le aziende. Una Pagina Fan, invece, permette di avere l’accesso aperto ai fan senza doverli approvare: infatti per diventare fan della pagina è sufficiente mettere un “mi piace” e da quel momento in avanti si andranno a ricevere tutti gli aggiornamenti che verranno pubblicati. La pagina fan offre anche degli strumenti adatti al marketing, come ad esempio gli annunci sponsorizzati per poter promuovere un post o un particolare servizio o promozione. La pagina fan ha una grafica identica alla pagina personale e quindi potremo andare a inserire un banner nella parte alta e una foto che identifica il profilo, sicuramente non è una personalizzazione spinta ma comunque sufficiente a identificare il nostro brand. L’attività che si svolge sulla pagina fan, come per il
profilo personale, è quella di postare contenuti in forma di testo con immagini, video e link. Il post viene normalmente pubblicato a intervalli regolari, ciò serve forse più a noi per mantenere una certa regolarità di pubblicazione che all’utente finale, però pubblicare con regolarità permette di mantenere viva la pagina e far capire all’utente che è uno strumento che noi utilizziamo in maniera costante; pubblicare contenuti in maniera sporadica fa trasparire che abbiamo poco da dire e che nemmeno ci interessa più di tanto. Assodato questo concetto di base, è giusto ricordare che possiamo anche schedulare l’uscita dei contenuti, un post non deve per forza essere pubblicato subito ma può essere programmato per il futuro o addirittura retrodatato. Come un’attività editoriale, potremo quindi programmare l’uscita dei nostri contenuti dedicando del tempo alla creazione degli stessi una volta a settimana e poi andando a programmare l’uscita in base alle nostre necessità. Come detto prima, il post può contenere: testo, immagini, link e video, nel caso di questi ultimi due elementi Facebook è in grado di andare a ricavare automaticamente l’anteprima del sito o del video con eventualmente una breve descrizione. Se il link preso da Youtube è quello “normale” che vediamo nella barra degli indirizzi del browser, Facebook integrerà solo la descrizione; nel caso in cui invece andiamo in Youtube, sotto il filmato troviamo “condividi” che contiene il link breve, questo ci permette di avere anche l’anteprima dell’immagine. Oltre a questi tipi di contenuti possiamo anche condividere la posizione e quindi indicare un luogo: ad esempio, se siamo a una fiera possiamo condividere le coordinate del luogo in cui ci troviamo con magari un messaggio. Qualunque sia il contenuto che vogliamo condividere, risulta importante preparare post di valore che
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valgano il tempo che il nostro utente impiega per leggerli: questa regola è importante se vogliamo condividere contenuti di spessore, altrimenti possiamo creare il post virale. In questo caso il contenuto dovrà essere “condivisibile”, cioè dovremo creare un post che gli utenti vorranno condividere: potrebbe essere una particolare applicazione di prodotto, un post legato a un trucco sul software o magari una case history interessante, comunque sia dovrà essere pensato per poter prendere il volo ed essere condiviso perché l’utente finale lo ritiene utile anche per altri utenti. Ovviamente il post fine a se stesso porta a poco, per poter emergere dalla marea di pagine e raggiungere i nostri clienti online dovremo andare a utilizzare la pubblicità.
Facebook e gli annunci Molto utili all’attività di marketing sono gli annunci e il meccanismo di individuazione del target che mette a disposizione Facebook. Possiamo usufruire di differenti tipi di annunci, da quelli che permettono di mettere in evidenza un post o una pagina, che troveremo direttamente nella pagina fan, oppure possiamo accedere alla creazione di un annuncio che può avere differenti obiettivi. Da questa schermata possiamo scegliere quale obiettivo vogliamo raggiungere: • aumentare l’interazione con la pagina; • promuovere la pagina per ottenere più mi piace; • promuovere un link a un sito; • promuovere la vendita di un prodotto presente in un sito e-commerce; • spingere l’installazione di un’applicazione fatta per Facebook; • far interagire con un’applicazione creata; • rispondere a un evento; • creare offerte di prodotti direttamente in Facebook; • spingere la visualizzazione di un video.
In funzione del tipo di obiettivo, avremo differenti possibilità. Ora, ad esempio, voglio mirare a spingere un sito. In questo caso, una volta digitato il link avremo la possibilità di configurare la nostra inserzione inserendo: immagine, intestazione, testo di descrizione e pagina fan da collegare all’inserzione, in questo modo Facebook ci mostrerà in tempo reale come si presenterà la nostra inserzione su desktop e mobile. Molto interessante è il meccanismo con il quale ci permette di scegliere il target a cui inviare l’inserzione. In questa schermata possiamo decidere in quale nazione visualizzare l’offerta andando a restringere il campo anche a specifiche città, scegliamo il target in funzione dell’età, del sesso e delle lingue, se così non fosse sufficiente potremo anche aggiungere ulteriori dati anagrafici. A questo punto dichiariamo gli interessi degli utenti a cui vogliamo mirare e il loro comportamento online (dal browser che usano all’attività che svolgono in rete); per concludere andremo a definire se ci interessa mirare a tutto il pubblico o solo coloro che non sono attualmente nostri fan. Mentre compiliamo questa scheda, sul lato destro avremo l’indicazione del potenziale pubblico a cui miriamo con la nostra inserzione. Nella scheda successiva, abbiamo la possibilità di indicare un budget e un arco di tempo in cui la nostra inserzione verrà visualizzata: il budget determinerà quante volte la nostra inserzione verrà mostrata nell’arco della giornata, quindi deve essere definito anche in base al target che vogliamo andare a colpire. Al termine della procedura possiamo scegliere l’ottimizzazione dell’offerta, ciò significa che in base al tipo di ottimizzazione pagheremo in funzione delle visualizzazioni o dei clic fatti sull’inserzione. Avviata l’inserzione avremo poi modo di monitorare la spesa e il ritorno dell’investimento
Questa sezione del sistema Insights permette di avere uno screening completo della nostra Pagina fan. A sinistra, da questa schermata in Facebook si può scegliere l’obiettivo da raggiungere.
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eferenti esterni. Il numero di volte che le persone hanno effettuato l’accesso alla tua Pagina da un sito Web esterno a Facebook.
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andando, in funzione dell’obiettivo, a valutare quanti hanno cliccato, comprato, visto ecc. Oltre all’inserzione, Facebook offre Insights, un completo sistema di analisi delle visite che ci consente di andare a capire chi vede la pagina e qual è il suo comportamento. Questo tipo di tool ci consente di essere efficaci nella strategia di posting capendo cosa piace, cosa viene condiviso e quale sia il nostro pubblico. Attraverso l’analisi di questa sezione di Insights, possiamo avere uno screening completo della nostra pagina fan e andare quindi a spostare l’azione di marketing nella direzione migliore possibile in funzione del comportamento dei nostri fan. La sezione di Insights richiederebbe un approfondimento completo, per ora limitiamoci a questa analisi superficiale delle sue potenzialità, tale approfondimento lo riserviamo a un prossimo articolo.
Youtube e il marketing con i video Per alcuni tipi di prodotti, l’uso del video può essere veramente utile ai fini del marketing. Soprattutto i prodotti fisici beneficiano del filmato poiché permette di andare a mostrare in modo esaustivo e coinvolgente un prodotto. Se pensiamo a uno stampato, impiegare una presentazione video è una buona idea, infatti grazie al filmato potremo far vedere il prodotto, le sue finiture e costruire un filmato emozionale che illustra con immagini, voce e musica il nostro libro o prodotto stampato. Il video si presta molto a trasmettere emozioni permettendoci di compensare ciò che non possiamo assaporare dietro uno schermo di un computer
leggendo un testo o vedendo delle foto. L’uso del video ci aiuta anche nel mostrare come produciamo ciò che vendiamo, le nostre attrezzature, mostrare gli eventi che facciamo o a cui partecipiamo. L’obiettivo del nostro canale video sarà quello di coinvolgere gli utenti e costruire una piccola comunità attorno a noi, ovviamente per il mondo della stampa è più complicato perché non mostriamo un cellulare appena uscito o un altro prodotto hi-tech, però possiamo comunque trasmettere emozioni, magari costruendo filmati ricchi di grafica e realizzati con cura. Anche per Youtube è importante la costanza e la regolarità della pubblicazione; come per Facebook, dobbiamo andare a schedulare nel tempo la pubblicazione dei video, decidendo un giorno in cui li pubblichiamo in modo da creare un appuntamento fisso per chi ci segue. Molto importante è la gestione del titolo, anteprima e descrizione del nostro filmato: come si può immaginare, i filmati finiranno tra i risultati della ricerca di google, quindi come per gli articoli sul blog o sul sito, anche per i filmati dovremo andare a curare il SEO in tutte le parti di testo che dobbiamo andare a compilare quando effettuiamo un upload. Infatti saranno queste zone di testo ad essere scandagliate e indicizzate da google, quindi, come nel caso degli articoli di un quotidiano, un buon titolo ci darà maggiori chance di essere trovati. Anche per Youtube abbiamo un ottimo sistema di analisi dei contenuti visualizzati dal nostro pubblico. Dalla stima dei minuti guardati per ogni video, ai tipi di dispositivi che vengono impiegati per visualizzare i nostri contenuti, fino ai dati demografici e le fonti di traffico che portano utenti sul nostro canale. Lo studio di questi elementi ci permette di andare a capire quali contenuti piacciono e anche quale possa essere la durata media di visualizzazione di un filmato. Passare tempo ad analizzare questi dati
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Twitter e il cinguettio Twitter è oramai anche in Italia uno strumento impiegato in ambito marketing, forse non come Facebook, ma sta crescendo soprattutto per coloro che vogliono andare a comunicare in maniera rapida e semplificata delle news di aggiornamento sul proprio business. La limitazione dei 140 caratteri necessita di essere estremamente concisi ed efficaci nello scrivere il messaggio. Grande vantaggio di Twitter è la viralità, un tweet può essere retwittato anche milioni di volte e raggiungere quindi un gruppo molto ampio di persone. L’uso degli hashtag, usato anche da altri social, permette di andare a targare un messaggio con una specifica etichetta: questa funzione consente ad altri utenti di scrivere messaggi con la medesima etichetta e collegarli all’argomento principale. Sempre più usato dai programmi televisivi, l’uso di Twitter e degli hashtag permette di avere una comunicazione partecipata e facilitata dove gli utenti possono condividere in
modo semplice e rapido i messaggi, oltre che avere una ricerca facilitata di quel particolare messaggio così come l’uso delle foto e la loro condivisione semplificata; permette quindi di andare a inviare brevi aggiornamenti ai propri follower, anche in mobilità. A differenza di Facebook, Twitter si è dimostrato particolarmente efficace nella condivisione di news rapide con pochi elementi che magari servono per stimolare una conversazione su un certo argomento o sono utili a creare curiosità attorno a un nuovo servizio o prodotto. Quindi l’uso di link di rimando a siti web, l’uso di immagini e di hashtag consente di andare ad attivare una propria strategia di marketing in pochi caratteri; però, non potendo essere esaustivi, dovremo concentrarci sull’efficacia del messaggio creando curiosità e coinvolgimento. L’introduzione degli analytics ha permesso agli utenti di andare anche a monitorare la propria attività online fatta con le interazioni che vengono generate dai tweet, come ad esempio clic sui link e retweet eseguiti dai follower. Estremamente interessante è lo strumento di analisi, che tra i molti dati fornisce anche l’analisi dei propri follower, con una completa definizione degli interessi che hanno i nostri utenti; come per gli altri social, questo tipo di funzionalità ci consente di andare a capire come muoverci e in quale tipologia di tweet possiamo “investire” per poter raggiungere meglio il nostro pubblico e sperare quindi in una migliore interazione e condivisione dei messaggi che andremo a postare. Da non dimenticare è la possibilità di andare a creare delle card sponsorizzate e quindi dei tweet a pagamento che verranno messi in evidenza nello stream. Anche tale funzionalità potremo approfondire in un prossimo articolo.
Twitter analytics. Lo strumento di analisi, fra i molti dati, può fornire anche l’analisi dei propri follower. Analisi con Youtube. A sinistra, anche qui possiamo controllare tutti i dati riguardanti le visualizzazioni del nostro video.
Questo è stato un breve viaggio nel mondo dei social disponibili per la nostra attività di marketing online, ma ci siamo focalizzati solo sui principali. In un prossimo numero andremo a ipotizzare una campagna completa e approfondiremo altri interessanti social. IPI 158/14
ci dà l’opportunità di preparare contenuti adatti al nostro pubblico in modo tale da poter far crescere il nostro canale con un’azione da portare avanti ogni giorno, pubblicando e rispondendo ai commenti. Ovviamente la potenza di Youtube è nella viralità, quindi i contenuti virali sono i più condivisi ma non quelli premiati dalla piattaforma. Da qualche tempo Youtube privilegia i contenuti di qualità, pubblicati con costanza, questo denota la volontà di diventare una Tv on demand sempre più focalizzata sui gusti degli utenti. Nel caso di un prodotto di marketing per la stampa, la pubblicazione di video dimostrativi e illustrativi del tipo di prodotto da pubblicizzare si potrebbe rivelare molto utile, purché i contenuti siano di qualità e postati con una certa regolarità.
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Come ottenere effetti metallizzati Il processo Digital Metal® prevede diverse fasi di decorazione per ottenere l’effetto metallizzato. Il disegno desiderato viene per prima cosa stampato sulla superficie del prodotto con un toner. Successivamente, la foglia metallizzata viene applicata per mezzo della macchina DM Liner: la foglia può essere sovrastampata con qualunque colore, in digitale o offset, così da ottenere un’ampia gamma di tonalità metallizzate. Poiché la fase di prestampa è controllata digitalmente, è inoltre possibile aggiungere contenuti personalizzati, quali numeri di serie e design ad hoc. Il risultato finale è sempre eccellente, senza deformazioni del substrato.
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“Colore, arte e fragranze” Era il titolo dell’evento organizzato da Sun Chemical il 26 settembre alla Ca’ del Bosco di Erbusco. Tra dolci declivi e colline lussureggianti della Franciacorta, all’evento ha partecipato un gruppo selezionato di clienti attivi in vari settori, dalla stampa del packaging a quella di etichette, dalla stampa commerciale a quella editoriale.
di CRISTINA ROSSI
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L’intensa e piacevole giornata è iniziata con il benvenuto da parte di Fabio Deflorian, ad di Sun Chemical Group Spa, seguito da un interessante seminario tenuto dai direttori tecnici Paolo Caiani ed Egidio Scotini sul ruolo da protagonista che il colore riveste nel packaging moderno. Il colore crea emozioni, ma è anche un potente strumento di marketing. A ogni colore corrisponde un’emozione diversa e questo aspetto è ben noto a chi è responsabile del marketing di un prodotto. Pensando al lancio di un nuovo prodotto è infatti importante considerare che il consumatore durante l’acquisto presta più attenzione all’aspetto visuale e al colore (93%) piuttosto che ad altri fattori, come il design (6%) o il profumo (1%). Per l’85% dei consumatori il colore è l’elemento del packaging determinante per la scelta di un prodotto, oltre ad accrescere il riconoscimento di un brand... basti pensare al blu delle confezioni di pasta di un produttore di fama mondiale o al rosso di un’altrettanto famosa bevanda analcolica. Essendo il colore così importante, è fondamentale misurarlo correttamente e soprattutto comunicarlo bene. Ecco perché Sun Chemical ha messo a punto il SunColor Box, ossia un insieme di applicazioni e servizi per implementare il flusso di lavoro quando il colore è gestito in digitale. La “scatola” che il produttore di inchiostri propone ai propri clienti include: – SunColor Consulting: consulenza per la gestione del colore; – SunDigiProof: un software proprietario, plug in di Adobe Photoshop, che consente di ottenere prove di stampa in inkjet per riprodurre in digitale la palette colori del cliente; – SunDigiGuide: cataloghi personalizzati e stampati in digitale con tolleranze molto ridotte che garantiscono la precisa comunicazione del colore e permettono di simulare il supporto; – SunMatch: permette la comunicazione digitale del colore tra più siti –
eventi stampa
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Dovere e... piacere. Un momento dell’interessante seminario riguardante il ruolo del colore nel packaging moderno. Sopra, gli ospiti assaporano specialità e vini nel foyer della sede di Ca’ del Bosco.
tra Sun Chemical e il cliente e tra i vari siti produttivi del cliente stesso. Cuore del SunColor Box è il PantoneLIVE, ossia un mezzo di comunicazione per l’intera filiera del packaging sviluppato da Pantone in collaborazione con Sun Chemical, utilizzando inchiostri reali, su supporti reali con processi di stampa reali. Le librerie colore – realizzate esclusivamente con inchiostri Sun Chemical – coprono ad oggi l’80% delle strutture e tipologie di stampa e si differenziano per tecnologie di stampa, inchiostro e supporto. Oltre ad avere informazioni tonali sui colori pieni, PantoneLIVE offre anche informazioni sui mezzi toni. A richiesta del cliente si possono costruire librerie colore specifiche. Un’importante novità è rappresentata dal PantoneLIVE Cloud, ossia un database colore online, che consente ai componenti della filiera di accedere ai dati colorimetrici originali tramite PantoneLIVE, utilizzando software abilitati. Lanciato sul mercato circa cinque mesi fa, il SunColor Box è già stato adottato con successo da vari clienti Sun Chemical a livello internazionale. Tra questi, un grande stampatore offset di imballaggi medicali inglese che grazie a questa innovativa soluzione ha avuto 0 giorni di attesa per la formulazione di una nuova tonalità colore, il 27% di riduzione nell’avviamento stampa e l’80% di diminuzione nei reclami dei clienti per le tonalità errate. Un brand owner, leader mondiale nel settore delle salse a base di pomodoro, grazie a PantoneLIVE ha risolto un problema di differenze di tonalità stampate su supporti diversi con inchiostri diversi, arrivando a un’omogeneizzazione delle tonalità colore. Dopo un acceso dibattito a conclusione del seminario, si è passati dal colore dell’inchiostro al colore e alla fragranza dei vini che hanno sedotto il palato dagli ospiti durante e dopo la visita alle cantine di Ca’ del Bosco, dove il vino diventa arte, un’arte che dall’uva, conduce all’armonia e alla meraviglia. E prima dei saluti finali, dopo aver assaporato le specialità dello chef Stefano Cerveni, gli ospiti hanno brindato nell’elegante foyer con un Franciacorta Anna Maria Clementi, dedicato alla fondatrice di Ca’ del Bosco.
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tecnologie offset a foglio
Manroland
La Roland 700 si rinnova Nel nuovo modello HiPrint appena presentato sono ben sette le nuove funzionalità incorporate. ■ Ha debuttato ufficialmente il 5 e 6 novembre scorso presso il Print Technology Centre di Manroland Sheetfed a Offenbach, in Germania, e va a sostituire sia la Roland 700 HS che la Roland 700 Direct Drive.
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È la nuova Roland 700 HiPrint, frutto di un impegno continuo in attività di ricerca e sviluppo da parte del produttore tedesco, che ha fatto tesoro dei feedback dei clienti, che richiedevano margini più alti e costi minori. Sette nuove funzionalità sono state incorporate inizialmente nella Roland 706 LV HiPrint e presto verranno offerte anche con l’intera gamma Roland 700 HiPrint. 1) Caricamento lastre simultaneo (SPL): con la semplice pressione di un pulsante gli stampatori potranno eseguire il caricamento delle lastre e allo stesso tempo il lavaggio dei caucciù e dei cilindri stampa, risparmiando fino a 7,5 minuti per ogni lavoro, che in caso di turni consecutivi potrebbe aumentare la capacità produttiva annuale fino a 2.700.000 fogli. Il risultato è una riduzione significativa dei costi produttivi, con maggiori margini e maggiore competitività. 2) Guida fogli con nastri aspiranti in sostituzione dei rulli aspiratori tradizionali. La capacità di afferrare la carta su una superficie più ampia offre un controllo più preciso all’immissione del foglio e maggiore precisione sulla frenatura del foglio anche alle alte velocità. 3) Un significativo aumento della massima velocità di stampa, da 16.000 a 17.200 fogli all’ora, consente di ridurre i tempi di consegna, incrementare la produzione e migliorare notevolmente l’efficienza. 4) L’efficienza riceve una spinta ancora maggiore grazie alla comprovata tecnologia di essiccazione LEC- UV (Low Energy Curing) di Manroland Sheetfed. Dove l’essiccazione UV convenzionale potrebbe comportare costi elevati, l’essiccazione LEC-UV di Manroland offrirà costi potenzialmente ridotti con minor consumo energetico e un ingombro ridotto. Questa tecnologia di essiccazione LEC-UV, sviluppata in Giappone e perfezionata in Europa, utilizza inchiostri speciali che rispondono
tecnologie offset a foglio
meglio al basso livello di emissione delle lampade UV. Il processo utilizza minor energia e di conseguenza consente di ridurre i costi di produzione. 5) InlineInspector di Manroland ora include il sistema di rilevamento dei fogli errati, notevolmente migliorato, attraverso il monitoraggio al 100% di ciascun foglio anche alle alte velocità. Il risultato: meno errori, meno sprechi e clienti più soddisfatti. 6) Un nuovo dispositivo a getto d’inchiostro per la numerazione del foglio assicura una massima accuratezza nell’identificazione degli errori, su ogni singolo foglio stampato. Il risultato finale si traduce in meno scarti e margini più elevati. 7) Infine, la tecnologia Inline Foiling di Manroland Sheetfed ora include anche la funzione di indicizzazione, consentendo agli stampatori di ridurre lo spreco di materiali tra il 19% e il 62% per ciascun lavoro. Grazie a tale funzione viene utilizzata solo la quantità di foil necessaria per coprire l’area dell’immagine interessata. Dal momento che l’intera copertura del foglio è raramente necessaria, questo riduce notevolmente il consumo di materiale. un aiuto per affrontare le sfide «L’industria della stampa è in rapido cambiamento», ha dichiarato Rafael Penuela, Chief Executive Officer di Manroland Sheetfed GmbH. «I tempi di consegna, la qualità di stampa e i costi totali di produzione rappresentano nuove sfide per le aziende grafiche di ogni dimensione. Le nuove funzionalità disponibili sulla gamma Roland 700 HiPrint aiutano in modo considerevole ad affrontare queste sfide e il nostro team di Ricerca & Sviluppo è giustamente molto orgoglioso di questi sviluppi. Con tempi di avviamento inferiori, sprechi di materiali ridotti, maggiore produttività e migliore qualità di stampa, ci aspettiamo che i clienti vedano un significativo miglioramento in termini di prestazioni e una riduzione dei costi totali di produzione». Queste nuove funzionalità di Manroland Sheetfed sottolineano l’impegno dell’azienda a soddisfare sempre più le esigenze della clientela attraverso un esame rigoroso e costante dei suoi prodotti e processi. I clienti e tutti gli interessati possono sperimentare queste e altre innovazioni presso il Manroland Print Technology Center che, da oltre 25 anni, rappresenta un punto di incontro per specialisti della stampa di tutto il mondo.
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NEWS
notizie dalle aziende
stampa digitale
Due nuovi modelli dalla partnership Heidelberg / Ricoh
alla rilegatura a colla. Un nuovo front-end digitale Prinect pilota entrambi i modelli, che saranno disponibili a partire dalla primavera 2015 e andranno a sostituire i due modelli precedenti, Linoprint C 751 e Linoprint C 901. È dal 2011 che Heidelberg commercializza sistemi di stampa digitale Ricoh con il brand Linoprint e natu-
ralmente la partnership col produttore nipponico continua anche nel caso dei nuovi modelli. Ad oggi Heidelberg ha installato circa 500 Linoprint C in tutto il mondo.
a Linoprint CV arriva a una velocità di stampa di 90 pagine/minuto a cinque colori.
Macchingraf, tel. 02.350031 Servizio lettori n. 1
quotidiani
quotidiani
“eXPERT Services” per controllare la qualità
Sistema integrato per produzione lastre
Agfa Graphics ha lanciato una nuova serie di procedure di controllo qualità basate sugli standard ISO, inclusa la formazione, la consulenza e l’integrazione di sistema, specificamente concepite per soddisfare le necessità organizzative degli stampatori di giornali e per garantire che ogni reparto, dal CtP alla stampa, funzioni nella maniera più scorrevole ed efficiente possibile. Il programma, denominato “eXPERT Services”, è imperniato su quattro obiettivi principali: IQA (Assistente Qualità ISO), Configurazione Avanzata & Integrazione CtP, Consulenza, Formazione. Ogni segmento del programma è concepito per garantire che gli editori di giornali ottengano il massimo dal loro investimento in prestampa e stampa. Agfa eXPERT Services è già disponibile per i clienti europei, mentre sarà offerto al resto del mondo a partire dall’inizio del 2015.
In occasione di Ifra Expo 2014, Fujifilm ha presentato un sistema integrato che comprende le lastre Brillia PRO-VN e il CtP Luxel News VMAX, che insieme possono offrire lastre per quotidiani della massima qualità alla maggiore velocità di produzione del mercato. Luxel News VMAX con produttività scalabile offre la possibilità di scegliere velocità di produzione comprese tra 100 e 400 lastre/ora. Il CtP è ottimizzato per Brillia PRO-VN, lastre violet con elevata riduzione della chimica, progetto sviluppato da Fujifilm per semplificare il processo di prestampa e ridurre drasticamente l’uso dei prodotti chimici. Il sistema è stato progettato per soddisfare tutte le esigenze dei moderni stampatori di quotidiani e beneficia della tecnologia MultiGrain™, brevettata da Fujifilm, che assicura l’equilibrio ottimale inchiostro/acqua e migliora la gestione dei processi.
Servizio lettori n. 2
Servizio lettori n. 3
Agfa Graphics, tel. 02.300881
Fujifilm Italia, tel. 02.929741
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carte strutturate a quelle patinate, colorate e sintetiche. Inoltre la macchina è stata concepita per ampi formati di carta ed è quindi possibile realizzare brochure a tre ante o poster lunghi fino a 700 mm in un’unica operazione. Linoprint CP viaggia a una velocità di 130 pagine al minuto ed è caratterizzata da un design modulare. La configurazione standard include un mettifoglio a nastro aspiratore vacuum che assicura il caricamento in macchina anche di materiali “difficili”, come ad esempio supporti con patinatura pesante. Diverse le soluzioni di finishing in linea: dall’impilatore ad alta capacità all’unità di perforazione, dalla piega
L
A tre anni dal lancio della famiglia di sistemi digitali Linoprint C, Heidelberg presenta una nuova generazione di macchine ancora più performanti. I due modelli – Linoprint CV e Linoprint CP – sono stati studiati per gestire le basse tirature e le personalizzazioni con ancora maggiore flessibilità e produttività. Linoprint CV offre una velocità di stampa di 90 pagine al minuto a cinque colori: oltre alla classica quadricromia il sistema è in grado, infatti, di stampare il bianco con un alto grado di opacità o, in alternativa, può applicare una vernice lucida su tutta l’area dello stampato o in modalità spot. Ampia la gamma di supporti utilizzabili: dalle
NEWS
notizie dalle aziende conclusi a dakar i lavori per il principale quotidiano del senegal
Prima rotativa Tensor in Africa Servizio di intermediazione, installazione, istruzione del personale svolti dalla Ulisse Trading.
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Circa due anni sono trascorsi dal momento della decisione della Direzione del quotidiano “Le Soleil” di passare dalla stampa in bianco e nero con solo 4 pagine a colori, che veniva eseguito su una vecchia rotativa SOLNA, al salto di qualità per produrre i sei numeri settimanali del quotidiano a 16 + 16 pagine tabloid con una qualità completamente differente dal passato. Quando “Le Soleil” decise l’investimento per l’acquisto della nuova rotativa preferì la soluzione offerta dal costruttore americano TENSOR INTERNATIONAL (www.ustensor. com) che ha convinto
il cliente con un ottimo rapporto qualità/prezzo e con la garanzia di una formazione del proprio personale completa e in lingua francese. La TENSOR si è rivolta alla ULISSE TRADING SRL dei sigg. Pomati per avere un supporto commerciale durante le complesse trattative e poter garantire il servizio tecnico richiesto, dall’installazione alla messa in produzione. All’ordine è seguita la fase di costruzione della macchina a Chicago dove sono stati eseguiti i controlli e le verifiche prima della consegna. Nel frattempo la ULISSE con il suo personale aveva elaborato lo studio e la progettazione
di tutti i lavori di preparazione necessari sia per il posizionamento che per tutta la predisposizione impiantistica necessaria. La rotativa installata è una roto-offset TENSOR modello T1400 semplice sviluppo e larghezza, con 4 sbobinatori, 2 torri stampa verticali a 4 colori B/V e 2 unità per la stampa del nero, capace di produrre fino a 35.000 c/h un giornale tabloid di 32 pagine di cui 16 in quadricromia. Inoltre una torre è stata equipaggiata di un forno UV per stampare, durante il giorno, lavori semi-commerciali. Per cui con una banda di carta si possono stampare 16 pagine formato rivista su carta patinata
per applicazioni tipo Gdo o altro. Lavoro compiuto, collaudo firmato, rotativa in produzione, personale istruito e disponibilità di interventi urgenti in caso di necessità dei tecnici italiani della Ulisse Trading srl che a volte capita siano già presenti nell’area poiché altre commesse nei Paesi dell’area Ovest e Nord Ovest dell’Africa sono in corso.
Due momenti delle fasi di montaggio della roto-offset Tensor mod. T1400.
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NEWS
notizie dalle aziende
stampa digitale
Nuovi upgrade standard per le NexPress nel 2015
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Verrà proposto in abbinamento il Long Sheet Feeder, un mettifoglio adatto al nuovo formato del foglio. Questa novità consentirà agli utilizzatori di realizzare nuove applicazioni, come ad esempio insegne per i punti vendita, materiali di marketing e sovracopertine per libri di grande formato. Tutte le nuove NexPress nel 2015 avranno un quinto gruppo stampa con un inchiostro a sec-
co Light Black HD, che conferisce maggiore omogeneità ai toni della pelle mantenendo al tempo stesso dettagli finissimi. Inoltre riduce la quantità di inchiostri di quadricromia utilizzati sul foglio. Kodak ha sviluppato Dura Coat, ossia una vernice trasparente opaca che attraverso il quinto gruppo stampa viene applicata solo alle aree stampate del foglio e ha una funzione
protettiva. Infine, un nuovo sistema di lavaggio del cilindro di imaging, standard su tutte le macchine che utilizzano inchiostri HD, riduce il lavoro di manutenzione dell’operatore e allunga il ciclo di vita del cilindro.
Anche un formato stampabile maggiore per le NexPress di Kodak.
Kodak, tel. 02.660281 Servizio lettori n. 4
stampa inkjet
elettrofotografia a colori
Ricoh per il futuro della stampa di produzione
Da Xerox in arrivo la nuova Versant 2100 Press
La soluzione inkjet a modulo continuo a colori è dedicata al mondo delle arti grafiche ed è ideale per applicazioni di direct mailing, per la produzione di libri e di materiale di marketing. Ricoh Pro VC60000, grazie all’esclusiva tecnologia a inchiostro multi-drop, consente di ottenere una risoluzione di 1200x1200 dpi, con gocce di dimensione variabile a livello del singolo pixel. Soddisfa i requisiti di produttività degli stampatori, grazie alla stampa fronte/retro e una velocità di produzione fino a 120 m/min. Oltre a garantire una qualità di immagine elevata, le teste di stampa di lunga durata sviluppate da Ricoh e gli inchiostri con pigmenti a base acqua ad alta viscosità di Pro VC60000 consentono di ottimizzare i processi di stampa riducendo i costi di gestione. La nuova “protector coat unit” consente la protezione delle stampe da graffi e abrasioni. La soluzione sarà disponibile nell’area EMEA nei primi mesi del 2015.
La macchina a foglio, adatta a ogni ambiente di produzione, è in grado di produrre fino a 100 pag/minuto, combinando velocità con elevata qualità d’immagine e caratteristiche automatizzate, per realizzare una vastità di prodotti personalizzati: comunicazioni commerciali, brochure o photo publishing. Caratteristiche principali: controllo colore automatizzato, creazione di profili allineamento immagine in base al supporto e gestione colore personalizzata con la tecnologia Full Width Array; mantenimento del registro uniforme in ogni pagina anche fronte/retro grazie alla tecnologia Production Accurate Registration; risoluzione Ultra HD (1200x1200 dpi fino a 10 bit), un aumento di pixel pari al 300% in più rispetto alla standard 600x600; immagini brillanti e colori vivaci col toner EA.
Servizio lettori n. 5
Servizio lettori n. 6
Ricoh Italia, tel. 02.91987483
Xerox, tel. 02.50989.1
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Kodak ha annunciato quattro migliorie che diventeranno standard su tutti i modelli di NexPress a partire dal prossimo anno, oltre a essere disponibili come upgrade per la maggior parte delle macchine NexPress già installate. Le nuove configurazioni includeranno un formato del foglio maggiore, due nuove opzioni per il quinto gruppo stampa e un sistema di lavaggio automatico del cilindro di imaging. Il formato massimo del foglio passerà da 356x914 mm a 356x1.000 mm (in pratica un metro di lunghezza) e la massima area stampabile da 342x898 mm a 342x984 mm.
stampa
alessandro pesenti
comunicazione d’ImpREsA
Pioniere nella nobilitazione hot foil e cold foil Impreziosire uno stampato con eleganti finiture in oro e argento, creare raffinati contrasti tra superfici lucide e opache e dare vita a giochi intriganti con rilievi e volumi tridimensionali: è questa l’arte della nobilitazione, di cui Alessandro Pesenti è indiscusso maestro in Italia. Forte di un’esperienza di oltre cinquant’anni, la bella azienda milanese ha fatto della decorazione con stampa a caldo e a rilievo e della nobilitazione a freddo le proprie aree di specializzazione, combinando know how artigianale e tecnologie di ultima generazione.
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Impressioni a caldo La Alessandro Pesenti dispone di una capacità produttiva di livello industriale, senza pari per stampa a caldo, ologrammi e impressioni a rilievo di forte impatto. Il parco macchine vastissimo – composto da 6 BMA, 6 Gietz, 3 Rabolini – vanta due pezzi rari, che rappresentano un forte plus nel panorama dell’installato nazionale: una Bobst BMA 142 e una Gietz ROFO a bobina (luce 92 cm). Nell’ambito della stampa a caldo è, infatti, difficile trovare macchine di grande formato che consentano di trattare lavori per cartotecnica senza costringere lo stampatore a ridurre notevolmente le dimensioni del foglio, con la conseguente perdita della resa voluta in termini di ottimizzazione del disegno di fustella e quindi di costi. Allo stesso modo, la possibilità di trasferire la nobilitazione desiderata anche con un sistema a bobina, magari su materiale flessibile, costituisce un vantaggio competitivo
notevole, capace di aprire una indiscutibile vastità di prodotti e mercati innovativi e di sicuro interesse. Effetti speciali con cold foil e Cast&Cure Con l’installazione, nel 2013, di un impianto di ultima generazione per la stampa a freddo – una Roland 700 bicolore con verniciatore e attrezzata con dispositivo per il cold foil – la Alessandro Pesenti ha ampliato ulteriormente il range di soluzioni e lavorazioni a elevato valore aggiunto a disposizione dei clienti. L’idea di partenza è tanto innovativa quanto semplice: offrire la possibilità
ai clienti che non posseggono tale tecnologia di fornire i fogli laminati a freddo per poterci sovrastampare all’occorrenza, ottenendo tutte le varietà di metallizzazioni immaginabili. Oltre all’elevata definizione, il cold foil consente un registro perfetto grazie alle sue tolleranze micrometriche. E non è finita qui. Predisposto anche per la tecnologia Cast&Cure, il nuovo impianto permette di realizzare applicazioni speciali, effetti cangianti e tridimensionali, applicabili anche per ottenere risultati di tipo olografico. Il trasferimento di immagini olografiche avviene per mezzo di un film che le contiene e resta posizionato al posto del foil, imprimendosi tramite pressione su una vernice UV di finitura che ne mantiene l’impronta (il distacco del materiale avviene dopo la polimerizzazione della lacca UV). Sia per il cold foil che per il Cast&Cure, la tecnologia di Pesenti consente di operare con tutti i supporti cartacei e con supporti plastici, come il pvc. Con l’introduzione di queste nuove lavorazioni, Pesenti è in grado di offrire un servizio a 360 gradi, sia prima della stampa (cold foil) che di finitura post-stampa (Cast&Cure), mettendo a disposizione del cliente un ventaglio il più ampio possibile di soluzioni. www.alessandropesenti.it
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tecnologie stampa digitale
Screen
Nuova generazione di rotative inkjet Completamente riprogettata l’ultima Truepress Jet520HD. ■ La macchina è dotata di un nuovo sistema di trasporto carta, nuove tecniche di asciugatura, nuove testine di stampa e nuove tecnologie di retinatura che sfruttano al massimo le caratteristiche dei nuovi inchiostri wide-gamut.
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Otto anni dopo che Screen ha sorpreso il mondo con la prima macchina inkjet a bobina ad alta velocità, la società di Kyoto ha presentato una nuova generazione di sistemi a getto d’inchiostro: Truepress Jet520HD. Screen ha realizzato più di 700 modelli di sistemi inkjet da quando ha lanciato la prima Truepress Jet520, che ancora oggi rimane il modello di macchina inkjet più venduto nei mercati della stampa transazionale, del direct mail e dell’editoria. Nonostante questo successo, Screen ha compreso che il mercato per le unità inkjet può essere allargato, se si riesce a offrire un significativo miglioramento nella qualità di stampa e ad ampliare la gamma di materiali che possono essere stampati. Partendo da questo presupposto, il produttore nipponico ha cominciato a sviluppare una macchina da stampa inkjet di nuova generazione, il cui punto di forza fosse la qualità di stampa. Il risultato è la nuova Truepress Jet520HD, completamente riprogettata con un nuovo sistema di trasporto carta, nuove tecniche di asciugatura, nuove testine di stampa e tecnologie di retinatura che sfruttano al massimo le caratteristiche dei nuovi inchiostri wide-gamut. Come molte delle attuali macchine a getto d’inchiostro oggi sul mercato, questo modello ha un formato di 520 mm in larghezza, ma le somiglianze finiscono qui. La prima grande differenza è la combinazione di velocità e risoluzioni. L’output di qualità più elevata è ottenuto a 50 m/min con una risoluzione di 1200x1200 dpi, mentre la velocità massima è di 120 m/min a una risoluzione di 600x600 dpi. Oltre all’alta risoluzione, la Truepress Jet520HD vanta la capacità delle proprie testine di stampa di produrre goccioline a dimensioni variabili. In combinazione con gli esclusivi algoritmi di retinatura Screen, gocce di diverse dimensioni possono essere posizionate con estrema precisione per massimizzare la qualità di stampa e ridurre il consumo di inchiostro.
“La qualità è un fattore estremamente importante per i nostri clienti”. Maurice Gelissen, CFO di Nic.Oud.
tecnologie stampa digitale
Un’altra importante differenza sta nel nuovo inchiostro ad alta densità, molto vicino agli standard utilizzati nella stampa offset in tutto il mondo. Utilizzando un inchiostro con densità così elevata, l’operatore può scegliere di stampare con la massima qualità o ridurre al minimo i costi, utilizzando meno inchiostro rispetto alle attuali tecnologie a getto d’inchiostro.
La strategia di direct mailing in Nic.Oud flessibilità nei materiali La maggior parte delle rotative inkjet attuali Nic.Oud (www.nicoud.nl) fornisce servizi di direct mail ad può stampare solo su una gamma limitata di aziende dei Paesi Bassi, quali Makro e Sanoma, e la nuova supporti, di solito grammature che vanno da Truepress Jet520HD potrà “cambiare le regole del gioco” 60 a 170. La Truepress Jet520HD può stame spingere sensibilmente la crescita dell’azienda. Questa pare su materiali da 40 a 250 grammi, fatto macchina consentirà di trasformare i servizi di stampa personalizzata e on-demand oggi offerti dall’azienda, conche aumenta notevolmente la versatilità della sentendo di fornire alla clientela che opera nel retail e nel macchina in termini di tipologie di lavoro che marketing prodotti con contenuti personalizzati, adattati possono essere prodotte. La stampa con colore sulle campagne online, e pensati per ottenere elevati livelli variabile di alta qualità su cartoncino da 250 g di risposta. apre molte nuove opportunità nel segmento «La qualità è estremamente importante per i nostri clienti del direct mail, consentendo ad esempio la reae, fino ad ora, la qualità della stampa a getto d’inchiostro lizzazione di cartoline e cartoncini postali. non era di un livello sufficiente per i prodotti di direct mail Le prime macchine saranno lanciate come uniche produciamo per i nostri clienti di punta», spiega Mautà a 4 colori, ma la Truepress Jet520HD ha una rice Gelissen, CFO di Nic.Oud. «Abbiamo impiegato molto struttura modulare che consente di aggiungere tempo nella valutazione di numerose soluzioni e alla fine la in seguito teste di stampa supplementari. Ogni Screen Truepress Jet520HD è risultata l’ideale. Una carattesta di stampa sarà controllata in modo inditeristica significativa è la sua capacità di stampare su un’ampendente, consentendo di chiudere le teste di pia gamma di grammature di carta e cartoncino. Non solo stampa inutilizzate durante la stampa monocoquesta macchina apre un nuovo capitolo nella produzione di lore. Nonostante questo sistema di protezione, direct mail di qualità elevata con alti livelli di personalizzazionon si riscontra alcun ritardo dato da tempi di ne, ma ci dà anche la possibilità di produrre su una varietà reimpostazione quando si passa da un lavoro di nuovi materiali, quali cartoncini, imballaggi in carta, libri, monocolore a un lavoro a più colori. riviste. La nuova macchina ha un potenziale enorme e ci dà Tutti i sistemi a getto d’inchiostro Screen sono una significativa opportunità di offrire ai nostri clienti servizi noti per la loro facilità di uso e manutenzione e di stampa altamente creativi, per rendere la loro comunicaquesto ha consentito a molti utenti di essere del zione molto più dinamica ed efficace». tutto autonomi sotto questo aspetto. La Truepress Jet520HD non fa eccezione. Ad esempio, l’utilizzo di teste di stampa di tipo industriale rende sporadica l’esigenza di sostituirle e anche quando questa operazione diventa necessaria, l’unità è facilmente accessibile e l’operazione di sostituzione risulta semplice. Truepress Jet520HD sarà offerta con un’unità di controllo opzionale, basata sull’apprezzato sistema Screen JetInspection che controlla l’intera pagina e confronta il risultato stampato con i dati rasterizzati per garantire un livello di sicurezza difficilmente ottenibile con altri procedimenti. JetInspection è stato riprogettato per consentirne l’utilizzo con la nuova macchina, arrivando anche a una completa integrazione dell’interfaccia utente. nuovo flusso di lavoro Da ultimo, ma non meno importante, la Truepress Jet520HD beneficia del sistema di workflow Screen Equios, di cui verrà presentata una rinnovata versione dotata di nuove funzionalità per ottimizzare le prestazioni della macchina, quali il sistema di imposizione pagina Smart In-RIP, un editor di profili ICC e un editor di colori spot. Grazie all’utilizzo dell’ultima versione del core applicativo Adobe, Equios sarà in grado di elaborare tutti i livelli di dati variabili tenendo il passo con la massima velocità di stampa offerta dall’unità. >segue a pag. 64
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SpazioEtichette Tavola rotonda FINAT
Questione di stampa ma non solo... ■ La realizzazione di un’etichetta non è solo questione di stampa. È un processo che riguarda una complessa catena del valore e si estende fino al materiale da stampare e ai macchinari da utilizzare, qualsiasi tecnologia venga impiegata.
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La “battaglia delle tecnologie della decorazione” è stata oggetto di una tavola rotonda a cui hanno partecipato gli esperti presenti al congresso annuale dell’associazione internazionale del settore delle etichette, FINAT, per discuterne sfide e opportunità. L’incontro ha fornito spunti preziosi, ponendo le basi per un miglioramento della comunicazione tra gli utenti finali proprietari di marchi e i loro fornitori di “etichette”, compresi gli stampatori. Hanno partecipato alla tavola rotonda rappresentanti di diversi componenti chiave della filiera: Stefan Richter (D) di Krones, leader nella produzione di apparecchiature di imballaggio, riempimento e differenti sistemi di applicazione di etichette; Geert-Jan Kolkhuis Tanke (NL) di Avery Dennison, in rappresentanza di una realtà leader nella fornitura di materiali per etichette a livello globale, sia in carta sia in pellicola, specialmente per le etichette autoadesive; Raul Matos (USA), fondatore di Karlville Development LLC, leader globale nelle apparecchiature per
la trasformazione e applicazione di etichette termoretraibili e per la trasformazione di sacchetti. L’opportunità di rivolgere domande a fornitori di diversi ambiti è stata colta con entusiasmo dai delegati al congresso. Nel ruolo di moderatore, riportava le loro domande Marc Büttgenbach, direttore vendite etichette e consumabili per Bizerba, fornitore mondiale di una vasta gamma di prodotti hardware e software, in particolare per l’industria alimentare. Quale tecnologia scegliere?
Una tavola rotonda per creare un punto d’incontro fra i print buyer e i loro fornitori di etichette.
«Perché un proprietario di marchio sceglie una determinata tecnologia di etichettatura piuttosto che un’altra?», ha esordito Büttgenbach. Per quanto riguarda le soluzioni termoretraibili, Raul Matos ha spiegato che è la «possibilità di etichettare contenitori di forme e dimensioni diverse. Questo tipo di etichettatura è economicamente conveniente per bottigliette monodose». La motivazione alla base della scelta delle etichette autoadesive, ha risposto Geert-Jan Kolkhuis Tanke, «sta nell’enorme varietà di materiali e prodotti disponibili, in grado di soddisfare qualsiasi requisito di budget e di evolversi di pari passo con l’innovazione e con altre tecnologie». Gli esperti erano concordi sul fatto che la nostra è una società multitecnologica, in cui i materiali possono essere utilizzati su macchine da stampa convenzionali o digitali. «Oggi Krones realizza macchine per etichettatura multitecnologica», ha spiegato Stefan Richter, illustrando le tendenze attuali. «L’etichettatura con colla è in declino e solo con le soluzioni autoadesive è possibile ottenere il “look senza etichetta”». Esigenze in continua evoluzione
In effetti, le esigenze delle etichette cambiano continuamente, non solo in risposta alle richieste di marketing dei proprietari dei marchi e alle necessità commerciali, come i codici QR, ma (soprattutto attualmente) anche in conseguenza dei maggiori contenuti richiesti dalle legislazioni. La necessità di disporre di più spazio per le etichette, e di etichette più grandi, rappresenta una sfida per i proprietari dei marchi e per la filiera dell’etichettatura. In merito a ciò, Kolkhuis Tanke ha sottolineato il valore delle etichette-volantino, che ha descritto come “applicazione di etichette su etichette”, da anni elemento di successo dell’etichettatura autoadesiva, soprattutto nel settore dei prodotti farmaceutici. I contenuti estesi delle etichette sono un ambito di interesse anche per le peculiari caratteristiche di produzione delle termoretraibili, secondo Matos, che ha fatto notare che «i codici QR, ad esempio, devono essere posizionati in zone a basso restringimento». E ha sottolineato la necessità di coinvolgere l’intera filiera, a cominciare dai grafici, nella creazione di un’etichetta termoretraibile ben riuscita. Sicurezza e dati “intelligenti”
I codici a barre e altri dati stampati “intelligenti” ricoprono una loro funzione nelle attività di autenticazione e tracciatura dei prodotti. Queste sono solo una parte delle opportunità per la creazione di elementi di sicurezza visibili e invisibili in e su un’etichetta autoadesiva, come ha fatto notare Kolkhuis Tanke. Le etichette RFID sono, ovviamente, un buon esempio della riuscita applicazione di questo principio, benché, come ha aggiunto Matos, attualmente siano interessanti principalmente come soluzione per la sicurezza di prodotti costosi. La discussione si è poi spostata su un elemento che tutti i componenti della tavola rotonda considerano una tecnologia emergente: l’etichettatura senza liner, che sta già ottenendo una forte presenza nei prodotti
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etichette attività finat
di supermercato pre-imballati. Si è inoltre parlato di un altro ambito in evoluzione per i trasformatori di etichette: la stampa di imballaggi flessibili. Matos ha commentato che «il nostro settore copre attualmente solo una piccola percentuale di questo mercato, ma potremmo ottenere molto di più!». Ha ricordato che esistono due ambiti differenti ma complementari all’interno della più ampia realtà degli imballaggi: l’imballaggio primario e il secondario, entrambi oggi potrebbero essere affrontati dai produttori di etichette. Tuttavia, ha aggiunto, «nel nostro settore, ciò richiede un cambio di mentalità... dobbiamo considerare l’imballaggio flessibile un settore strettamente connesso al nostro». E ha portato l’attenzione su un esempio di soluzione utile in questo senso: l’ultima macchina da stampa digitale HP Indigo per bobine in carta e film, con larghezza fino a 750 mm, in grado di stampare imballaggi flessibili. Rapporto tra prezzo e sostenibilità
Un esempio di “etichetta intelligente” dotata di QRcode.
Il moderatore ha condotto la discussione verso un fattore di grande rilievo per gli associati FINAT: la questione del rapporto tra prezzo e sostenibilità. «Occorre determinare la corretta definizione di “sostenibilità”», ha detto Kolkhuis Tanke, «perché è tutta questione di efficienza nella linea di produzione, e di TCO, ovvero costo totale di processo: si può risparmiare in questo ambito?». Matos ha esteso la discussione alle etichette termoretraibili, che secondo lui in alcune comunità sensibili ai problemi ambientali non sono considerate una soluzione sostenibile. Ma, ha sottolineato, «la nuova tecnologia ora consente la separazione dei manicotti nel riciclo del PET». Ha proseguito dichiarandosi convinto che «le termoretraibili continueranno a crescere con l’evoluzione degli imballaggi: ricariche, sacchetti con chiusure... sono questi gli elementi che faranno la differenza». «La sostenibilità riguarda anche la tendenza all’uso di materiali più sottili», ha precisato Richter, evidenziando un fattore chiave per il business di Krones. Tuttavia, «questi richiedono un più elevato livello di competenza in fase di applicazione, con maggior necessità di materiali di etichettatura di qualità, benché quelli più sottili abbiano dalla loro il prezzo!». quali sono le Minacce?
Due sistemi per la decorazione dei prodotti sono stati identificati come “minacce” per il settore dell’etichettatura, entrambi incentrati sulle crescenti capacità delle tecnologie digitali. «Nonostante tutte le tecnologie a nostra disposizione», ha spiegato Richter, «non siamo ancora in grado di decorare una superficie tridimensionale». Tra le minacce emergono dunque la stampa 3D e la stampa diretta su contenitori, che non necessitano di un supporto di etichetta aggiuntivo. un occhio al futuro
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Richter ha spiegato che Krones sta rilevando in misura sempre maggiore come i proprietari dei marchi optino per un mix di tecnologie di etichettatura. In effetti, ha aggiunto il moderatore, «etichette e imballaggio si stanno integrando sempre di più». Allora qual è lo scenario probabile per i prossimi 5/10 anni? >segue a pag. 64
stampa comunicazione d’ImpREsA
riCoh
Fornitore globale di tecnologie e servizi Con Giorgio Bavuso, Direttore Divisione Production Printing di Ricoh Italia, abbiamo parlato della strategia di espansione tecnologica di Ricoh. Come si posiziona Ricoh sul mercato dal punto di vista tecnologico? Con il lancio della tecnologia Ricoh PRO L4100 Latex per la comunicazione visiva, avvenuto lo scorso aprile, Ricoh ha raggiunto uno dei suoi principali obiettivi: proporsi sul mercato come fornitore globale. Con l’aggiunta dei nuovi prodotti presentati nel corso del 2014, siamo ora in grado di mettere a disposizione dei nostri clienti – i player del mondo del commercial printing – un’offerta tecnologica unica e a trecentosessanta gradi che ci consente, allo stesso tempo, di guardare anche a nuovi mercati. Spaziando da soluzioni per il piccolo e medio formato in bianco e nero e a colori a sistemi per la produzione di grandi volumi, a foglio e a bobina, fino alle macchine di grande formato, sia CAD che per le arti grafiche, il nostro ampio portfolio ci conferisce un vantaggio competitivo importante.
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Tecnologia Latex e grande formato: quale ruolo rivestono nella strategia di Ricoh? Si tratta di un mercato molto importante e molto promettente per Ricoh. Avendo lanciato la serie PRO L4100 Latex solo pochi mesi fa, il valore di questo business rima-
ne, per ora, una minima parte rispetto a quello complessivo, anche se il trend è in continua espansione. Detto questo, la tecnologia Latex riveste una grandissima importanza a livello strategico e competitivo, proprio perché ci consente di completare la nostra offerta tecnologica e di rispondere così alle esigenze dei clienti anche in quel contesto. E per quanto riguarda lo sviluppo della tecnologia inkjet, in quale direzione state guardando? Sul fronte della tecnologia inkjet, Ricoh si sta muovendo in due direzioni. Da un lato, continuiamo a mantenere il nostro focus sul mercato del transazionale, con il sistema IP5000 – sviluppato in collaborazione con Screen – che viene continuamente aggiornato. Dall’altro, con il recente lancio della nuova Ricoh VC60000 puntiamo a entrare nell’ambito del commercial printing. Il nuovo sistema offre infatti un livello di qualità superiore ed è dunque adatto per la produzione di brochure, depliant, cataloghi e libri di buona qualità: grazie alla resa e ai risultati raggiunti, la VC60000 può aiutare clienti e operatori del settore a migrare alcune applicazioni dalla stampa offset a quella digitale. Concludiamo con un commento su Ricoh Italia. Direi che Ricoh Italia sta andando molto bene. Da tre anni a questa parte, stiamo crescendo in modo
strutturale, non solo nel mondo della production ma anche nel mondo delle arti grafiche. Il nostro approccio è da sempre orientato a mettere la nostra competenza a disposizione dei clienti, sia nella fase che precede l’acquisto, laddove cerchiamo di indirizzare i nostri interlocutori verso le soluzioni più adatte a rispondere alle loro specifiche esigenze, sia nella fase di post-vendita. Il portfolio tecnologico completo di cui ora disponiamo diviene strategico nell’aiutarci in questo percorso. www.ricoh.it
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Harvard Business Review “si fa in tre” per i suoi lettori ! Da oggi l’abbonamento a HBR Italia è disponibile in tre soluzioni a prezzi vantaggiosi
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Management L’ascesa del
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Chief Marketing Technologist Il marketing sta diventando rapidamente una delle funzioni più tecnologiche dell’azienda. Nel 2012 la società di ricerca e consulenza Gartner ha previsto che entro il 2017 il Chief Marketing Officer di un’azienda spenderà in tecnologia più del Chief Information Officer. Quella citata previsione appare di giorno in giorno più credibile. Al centro della trasformazione c’è un nuovo tipo di dirigente: il Chief Marketing Technologist. I CMT sono in parte strateghi, in parte direttori creativi, in parte leader tecnologici e in parte formatori. Pur con titoli diversi – come “Global Head of Marketing Technology” in KimberlyClark e “Business Information Officer for Global Marketing” in SAP – hanno lo stesso compito: allineare le tecnologie del marketing agli obiettivi di business, tenere i collegamenti con l’IT e valutare e scegliere i fornitori di tecnologia. Circa metà devono anche contribuire allo sviluppo di nuovi modelli di business digitali. Indipendentemente dal titolo formale loro assegnato, i migliori CMT formulano una visione tecnologica per
di Scott Brinker e Laura McLellan* L’IT è diventata centrale per il marketing e molte aziende stanno creando degli ibridi dirigenziali che si posizionano a cavallo delle due funzioni.
il marketing. Promuovono una maggiore sperimentazione e una gestione più flessibile delle capacità di quella funzione. E sono agenti di cambiamento, che lavorano all’interno della funzione e trasversalmente all’azienda per creare un vantaggio competitivo. Prima di descrivere dettagliamente il loro ruolo, prendiamo in esame le forze che vi hanno dato origine. In un mondo digitale, il software è il mezzo principale per coinvolgere i clienti attuali e potenziali. La scelta del software e di come configurarlo e utilizzarlo, insieme alla creatività con cui lo applica il team di marketing, incidono pesantemente sul modo in cui l’azienda percepisce e influenza il suo “pubblico” e sul modo in cui quest’ultimo percepisce l’azienda. Man mano che il marketing digitale e il commercio elettronico integrano o sosti-
tuiscono i punti di contatto tradizionali, aumenta l’importanza di queste capacità. I budget del marketing digitale crescono di anno in anno con tassi percentuali a due cifre e per molti CEO il marketing digitale è ormai l’investimento tecnologico più importante che possano fare le loro aziende. La vertiginosa crescita dei budget digitali non si deve solo a una migrazione della spesa dai media tradizionali ai media digitali: una quota sempre più consistente del budget di marketing viene allocata alla tecnologia. Uno studio recente del Gruppo Gartner ha rivelato che il 67% delle direzioni marketing hanno in progetto di aumentare la propria spesa in attività tecnologiche nei prossimi due anni. Inoltre, il 61% stanno aumentando gli investimenti in tecnologia e il 65% stanno aumentando i budget per l’acquisto di servizi a base tecnologica.
Gestire efficacemente tutta questa tecnologia è un grande problema. Oggi nel mondo ci sono ben più di mille fornitori di software per il marketing, le cui offerte spaziano da grandi piattaforme per il CRM, la gestione dei contenuti e l’automazione del marketing a soluzioni specialistiche per la gestione dei social media, il marketing dei contenuti e le applicazioni per l’interazione con i clienti. Le relazioni con le agenzie e con i fornitori di servizi includono anche interfacce tecniche per lo scambio e l’integrazione dei codici e dei dati. E sotto l’ombrello del marketing proliferano progetti software ad hoc per lo sviluppo di esperienze uniche per il cliente e nuove fonti di vantaggio competitivo.
Unire il marketing e l’IT In questo nuovo ambiente, il CMO e il CIO devono
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management gestione aziendale
collaborare a stretto contatto di gomito. Ma la cooperazione a livello di senior manager non è sufficiente; occorre anche una struttura organizzativa di supporto. L’azienda non può limitarsi a dividere salomonicamente a metà la tecnologia di marketing e a decretare che il CMO gestirà la metà di marketing mentre il CIO gestirà la metà tecnologica. Una divisione così netta potrebbe apparire logica sulla carta, ma in realtà lascia dei grandi vuoti di conoscenze. Il marketing potrebbe non essere in grado di sfruttare ciò che può offrire l’IT, e l’IT potrebbe non essere in grado di tradurre accuratamente le esigenze del marketing in capacità tecniche. Invece, la tecnologia di marketing va gestita in maniera olistica. In un circolo virtuoso, ciò che è possibile con la tecnologia dovrebbe ispirare
ciò che è desiderabile per il marketing e viceversa. La struttura giusta aiuterà il marketing a diventare esperto nell’impiego di tutti i software che può utilizzare per attrarre, acquisire e trattenere clienti. Aiuterà i dirigenti del marketing a capire con quali modalità le nuove tecnologie possono aprire nuove opportunità. E consentirà al marketing di gestire abilmente le sfaccettature tecniche delle relazioni con le agenzie e con i fornitori di servizi, sia nella negoziazione dei contratti sia nell’operatività quotidiana. Il compito del CMT, in buona sostanza, è facilitare questo approccio olistico. È l’equivalente del CIO o del CTO di una business unit. Chi ricopre questo ruolo deve avere una solida base tecnica – molti provengono dall’IT management o dallo sviluppo software – ma anche una vera
la vertiginosa ascesa dei cmt
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passione per il marketing. Un profilo abbastanza tipico è quello di un dirigente con una laurea di primo grado in informatica e un diploma di specializzazione in Business Administration. Molti CMT hanno lavorato in agenzie di marketing digitale o hanno partecipato alla costruzione di siti Internet ad uso commerciale. Quasi tutti i CMT riportano principalmente al marketing, al CMO o a un altro senior manager della funzione, come il dirigente responsabile delle attività di marketing o del digital marketing. Molti hanno anche una dipendenza funzionale dall’IT. Fungendo da tessuto connettivo tra diversi reparti, questi dirigenti si interfacciano con quattro stakeholder principali: il CMO e altri dirigenti senior del marketing, il CIO e l’organizzazione IT, il team di marketing nel suo com-
plesso e i fornitori esterni di software e di servizi (si veda nel grafico “Nel punto di connessione”). Descriviamo ora le loro interazioni con questi stakeholder una per una. Il CMO e altri alti dirigenti del marketing. Il Chief Marketing Technologist supporta la strategia di questi dirigenti mettendo a disposizione capacità tecniche e promuovendo approcci facilitati dalle nuove tecnologie. Ad esempio, Joseph Kurian, Head of Marketing Technology and Innovation for Enterprise Marketing di Aetna, ha propagandato l’utilizzo di un software che cattura “la voce del cliente” per raccogliere la voce degli utenti sulle interfacce mobili e web dell’azienda. Il software ha migliorato le interazioni digitali dei clienti con Aetna – una priorità strategica assoluta. Il CIO e l’organizzazione IT. I CMT agevolano e mettono in ordine di priorità le richieste di tecnologia avanzate dal marketing, traducendo i requisiti di marketing in requisiti tecnologici e viceversa, e facendo in modo che i sistemi di marketing aderiscano alle politiche dell’IT. Andreas Starke, Business Information Officer for Global Marketing di SAP, è il punto di contatto principale tra le due funzioni e razionalizza la pianificazione e l’esecuzione dei progetti di tecnologia applicata al marketing. Ha guidato, ad esempio, l’introduzione di una piattaforma comune di automazione per sostituire i sistemi disarticolati usati da gruppi di marketing in precedenza separati e distinti.
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*Scott Brinker è il chief technology officer di Ion Interactive. Seguite il suo blog sul sito chiefmartec.com. Laura McLellan è research vicepresident del Gartner Group, dove si occupa di strategie di marketing.
Il team di marketing nel suo complesso. Il CMT fa in modo che lo staff del marketing abbia il software giusto e la formazione appropriata. Brian Makas, Director of Marketing Intelligence and Business Intelligence in ThomasNet, si è reso conto che i venditori e il personale di supporto coordinavano in modo inefficiente le loro attività su fogli elettronici Excel settimanali. Allora ha abbandonato quel processo dispersivo in favore di informazioni in tempo reale ottenute tramite il sistema di CRM dell’azienda – e ha implementato il nuovo protocollo nel giro di una settimana. Fornitori esterni di software e di servizi. Qui il CMT stabilisce in che misura le capacità tecniche dei fornitori soddisfano i
bisogni del marketing, contribuisce a integrare i sistemi e ne monitora la performance. Shawn Goodin, Director of Marketing Technology in Clorox Company, ha guidato la valutazione di sei possibili fornitori per una piattaforma che avrebbe ottimizzato le esperienze dei clienti sui diversi canali e sui diversi dispositivi, e avrebbe integrato i dati sui clienti tra il marketing, le vendite e l’R&S. Il lavoro di questi CMT dimostra quanto sia indeterminato il nuovo ruolo. E perché lo dovrebbe ricoprire un dirigente pienamente a suo agio sia nel marketing sia nell’IT.
(da Harvard Business Review - Luglio/Agosto 2014)
profilo di un cmt Mayur Gupta, Global Head of Marketing Technology and Operations di Kimberly-Clark, personifica il ruolo in costante evoluzione del CMT. Prima di entrare in Kimberley-Clark, era Enterprise Architect and Marketing Technology Strategist in SapientNitro, un fornitore di servizi di marketing che combina la cultura creativa di un’agenzia pubblicitaria con le capacità tecniche di un integratore di sistemi. Nel suo ruolo attuale, è chiamato a gestire la strategia di marketing technology dell’azienda e la road-map applicativa – dando consigli sulle grandi scommesse che dovrebbe fare l’azienda per espandere le sue capacità nel marketing a base tecnologica e su come metterle in ordine di priorità e gestirne l’adozione. Gupta e il suo team lavorano fianco a fianco con i brand leader di tutta l’azienda, identificando nuove modalità con cui sfruttare il software e le informazioni. Per fare un esempio, hanno guidato l’introduzione di una nuova piattaforma che integra i dati sui clienti provenienti dall’interno e dall’esterno dell’azienda per indirizzare la strategia “omnichannel” di Kimberly-Clark, che mira a produrre esperienze più coerenti e personalizzate sui diversi punti di contatto. A livello più generale, Gupta collabora con i dirigenti dell’IT sull’intero ciclo di vita di questi progetti, dalla definizione degli obiettivi all’acquisizione e all’implementazione della tecnologia. Gupta dirige anche l’area tecnologica del Digital Innovation Lab, un ente di ricerca interno che è affiliato a un network di start-up tecnologiche, acceleratori e incubatori. I suoi progetti spaziano da esperimenti sui dispositivi di connessione all’Internet delle cose e all’impiego della realtà aumentata per ottimizzare l’esperienza di acquisto.
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In occasione del Luxepack, manifestazione dedicata al lusso, Favini ha presentato le evoluzioni di Crush, gamma di carte realizzate con residui di lavorazioni agro-industriali. I residui di ciliegia e lavanda danno vita alle sorprendenti nuance di Crush e sono state protagoniste allo stand, affiancando gli storici Mais, Agrumi, Kiwi, Oliva, Mandorla, Nocciola, Caffè. In coerenza col proprio impegno a sostegno dell’ambiente, Favini ha ampliato la gamma di carte ecologiche con due nuove versioni, prodotte utilizzando ciò che rimane dopo l’estrazione della profumata essenza e la preparazione delle confetture. Crush garantisce ottime prestazioni di stampa e trasformazione, permettendo di realizzare le più svariate applicazioni, dalle brochure alle shopper, dai cartellini al packaging, fino ai progetti più creativi. www.favini.com
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Cartedigitali.com, il negozio online specializzato nella vendita di carte per stampa laser/dry toner, presenta il nuovo campionario carte e buste. Diviso in tre volumi, carte bianche, speciali e colorate, permette una migliore consultazione dei prodotti sia a chi acquista, sia a chi seleziona, progettista o utente finale. Il campionario è ordinabile sul sito in un’apposita sezione del catalogo, registrandosi e fornendo anche solo l’indirizzo mail. Cartedigitali.com invierà comunque ai nuovi utenti il catalogo pocket, gratuitamente, al primo ordine. www.cartedigitali.com
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instant book
Conqueror per Expo 2015
settore lusso
Lavanda e ciliegia per le nuove Crush
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CampionaRI
Vendita online di carte e buste
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Presentato un nuovo progetto firmato dall’agenzia creativa torinese Bellissimo. Un piccolo gioiellino editoriale, una sorta di “bignami” per prepararsi meglio a Expo 2015. Informazioni, programmi, percorsi utili a girare l’evento con organicità. Il titolo del volume, #Expottimisti, richiama già un hashtag che accompagnerà i visitatori nel percorso dell’Expo e sarà presto pubblicato in versione digitale come e-book da Wired Italia. Per la versione cartacea, di 80 pagine, le partnership tecniche sono con Arjowiggins Creative Papers per la fornitura delle carte (Conqueror Wove Print Excellence, Brilliant White), e con Officine Poligrafiche MCL di Torino per la stampa. www.arjowigginscreativepapers.com
Carta
&Supporti
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Repap è una carta da stampa di nuova generazione, ecologica e amica dell’ambiente. Prodotta in modo innovativo, è 100% tree free, nessun albero viene tagliato nel processo di produzione perché utilizza esclusivamente materiale inerte come base della sua composizione. Repap è prodotta infatti con una miscela di polvere di pietra (carbonato di calcio) e resine atossiche (polietilene ad alta densità) che agiscono da legante. Morbida al tatto, non taglia ed è resistente a strappi e usura. In stampa presenta tempi di asciugatura brevi e il carico d’inchiostro può essere ridotto. Idonea per la maggior parte delle tecniche di stampa, è ideale per progetti che richiedono durevolezza, impermeabilità, sostenibilità ambientale: cataloghi, brochure, sacchetti, mappe ecc. www.paperandpeople.com
speciali
Repap, la prima carta in pietra
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ambiente
L’acqua come fonte di energia
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autoCoPiANti
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Eurocalco Digital per digitale a foglio
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Acqua, vapore, sole: gli ingredienti che Gmund utilizza tutti i giorni per produrre la carta. Situata da 185 anni nella valle di Mangfall, la cartiera tedesca impiega energia prodotta dall’acqua per realizzare la carta e generare elettricità. Nel più recente sviluppo della carta per la brochure di BMW i8, Gmund è stata in grado di produrre fino al 50% di elettricità dall’energia del flusso idrico. Gmund investe in tecnologie ambientali da oltre un quarto di secolo e la sua Carta Ambientale racconta questo impegno. Ogni foglio di carta si è guadagnato l’Eco Certificate di Gmund, che prova che esso soddisfa le linee guida della Carta Ambientale. www.gmund.com
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Lecta presenta Eurocalco Digital, la nuova gamma di carte autocopianti ideata per la stampa digitale a foglio. La sua grammatura leggera da 75 g/m² rappresenta un nuovo sviluppo in questo segmento, offrendo significativi vantaggi in termini di produttività, stoccaggio e ambientalità. La nuova gamma è composta da tre tipi di fogli – CB, CFB, CF – ed è disponibile in diversi colori in kit prefascicolati. Eurocalco Digital è compatibile con stampanti laser, inkjet e HP Indigo e viene prodotta mediante l’avanzata tecnologia “NonContact”, che consente un’applicazione omogenea dello strato di patina garantendo così la perfetta trasmissione della copia su tutti i fogli del modulo. www.torraspapel.com 61
SpazioEcologia Ricoh Italia
foto: www.iStockphoto.com
Aziende europee sempre più attente alla sostenibilità Anche come conseguenza degli obiettivi prefissati nella strategia Europa 2020, la sostenibilità ambientale sta assumendo sempre maggiore importanza nelle aziende.
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Quelle più innovative hanno capito che seguire pratiche eco-sostenibili non significa solo essere responsabili nei confronti dell’ambiente, ma si traduce in un aumento dei profitti e in un miglioramento del business. La sostenibilità energetica è una delle tre priorità fissate nella strategia Europa 2020. I programmi per la sostenibilità si concentrano principalmente su tre obiettivi: • ridurre le emissioni di gas-serra del 20%; • ricavare il 20% del fabbisogno di energia da fonti rinnovabili; • aumentare del 20% l’efficienza energetica. Il raggiungimento di questi obiettivi richiede uno sforzo da parte di tutta la società e, in quanto motore dell’economia europea, le aziende giocano un ruolo importante. Le imprese possono contribuire a rendere l’Europa più sostenibile in diversi modi, ad esempio sviluppando in maniera responsabile prodotti e servizi e riducendo sia le emissioni di anidride carbonica connesse alle attività quotidiane sia l’utilizzo delle risorse. È poi importante che le organizzazioni cerchino di aumentare la consapevolezza ambientale dei dipendenti e dei partner, incoraggiandoli ad agire in maniera sostenibile.
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di ANDREA GOMBAC*
“La trasformazione digitale è un altro modo per ridurre l’impatto ambientale” La trasformazione digitale può dare benefici all’ambiente La trasformazione digitale è un altro modo per ridurre l’impatto ambientale, aumentando allo stesso tempo la produttività e riducendo i costi. Il passaggio alla fatturazione elettronica (“e-invoicing”) può portare a risparmi significativi. Una ricerca commissionata da Ricoh Europe ha messo in evidenza come le aziende che ricevono fatture elettroniche spendono 2,6 volte meno rispetto a quelle che ricevono il documento in formato cartaceo. Nel lungo periodo il passaggio all’e-invoicing potrebbe portare a un risparmio di 243 miliardi di euro alle aziende europee. Le imprese che sono già entrate nell’era digitale saranno più preparate per supportare gli iWorkers, vale a dire knowledge worker che hanno accesso 24/7 a tutte le informazioni utili a soddisfare le necessità dell’azienda e dei suoi clienti. Da uno studio commissionato da Ricoh emerge che le aziende europee (37% del campione) prevedono che entro il 2018 la maggior parte della popolazione aziendale sarà costituita da iWorker. Entrare nell’era della crescita sostenibile La Commissione Europea sta incoraggiando le aziende a trarre vantaggio dal grande potenziale di un’economia sostenibile. Il mercato globale dei beni e dei servizi ecosostenibili vale già un trilione di euro e ci si aspetta che questo valore raddoppi entro il 2020. I business leader stanno preparando la propria azienda per l’era della crescita sostenibile. I manager si sono resi conto che la sostenibilità è un’opportunità per migliorare il business, aumentare la fiducia da parte dei clienti e far crescere i profitti. Il commitment di Ricoh volto a ridurre l’impatto ambientale si è tradotto in un aumento dell’efficienza che ha portato a un aumento dei profitti di oltre un miliardo di euro tra il 2000 e il 2008. Inoltre, dal 2007 abbiamo ridotto le emissioni di CO2 di 45.000 tonnellate grazie a una serie di iniziative che hanno coinvolto dipendenti e partner.
le tre fasi della sostenibilità • Fase passiva: l’azienda si limita all’adempimento alle normative e alle regolamentazioni ambientali.
•Fase proattiva: l’azienda definisce obiettivi di
sostenibilità e implementa proattivamente strategie green che vanno oltre i requisiti normativi. Di solito alla fine di questa fase si riscontrano interessanti benefici in termini di miglioramento dei profitti e delle performance. • Fase responsabile: l’azienda è in grado di gestire in maniera complementare sostenibilità e strategia di business per portare benefici economici all’azienda e ai consumatori e vantaggi all’ambiente e all’economia nel suo complesso. Tutte le aziende hanno il potenziale di passare dalla fase passiva a quella responsabile. Questo passaggio è fondamentale per raggiungere gli obiettivi stabiliti dalla strategia Europa 2020. I business leader attenti alla tematica dell’ecosostenibilità si aspettano dal nuovo Parlamento Europeo e dalla prossima Commissione Europea regolamentazioni e incentivi che supportino i loro programmi green. Per chi non lo ha ancora fatto è importante iniziare ad agire in maniera sostenibile. Le aziende che hanno già sviluppato strategie green e le iniziative dei leader politici fungono da traino per la crescita sostenibile delle imprese di tutta Europa. Agire in maniera green non è più un salto nel vuoto, ma un passo verso un futuro ecosostenibile e profittevole.
Da dove partire per questa “trasformazione green”? Le attività di analisi svolte da un partner con le adeguate competenze hanno l’obiettivo di creare una roadmap verso la sostenibilità sviluppata sulle specifiche esigenze dell’azienda. Gli esperti possono fare emergere le inefficienze e proporre soluzioni e progetti che portino a miglioramenti. Questo è il primo passo per implementare modelli di business sostenibili. Il monitoraggio continuo e l’analisi periodica dei risultati sono aspetti fondamentali per verificare che l’azienda stia al passo con gli obiettivi green prefissati. Come abbiamo riscontrato in molte aziende di tutta Europa, nelle multinazionali come nelle pmi, un approccio strutturato e sistematico può portare a risultati importanti mediante la riduzione dei consumi di carta e di quelli energetici. Questi programmi di sostenibilità dovrebbero coinvolgere attivamente i dipendenti in modo che si sentano motivati a dare un contributo nel raggiungimento degli obiettivi green dell’azienda.
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*Direttore Service, Quality and Environment di Ricoh Italia
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g Se ue dalle pagine precedenti (segue da pag. 10)
Di certo non sono più sufficienti bella presenza, dialettica ammaliante e un’appropriata programmazione neurolinguistica, doti indubbiamente apprezzabili e agevolanti nella costruzione dei rapporti ma del tutto inefficaci se non sono supportate da una solida competenza tecnica inerente non solo le proprie potenzialità di servizio, ma anche all’ambito dei servizi e prodotti di terzi a cui si estende la proposta integrata offerta al cliente. Questo significa estendere il proprio bagaglio di competenze e conoscenze, aggiornandole costantemente, unitamente al maturare della capacità, non banale, di anticipare i bisogni del mercato, che deve riconoscere nel fornitore un interlocutore adeguato e affidabile al quale delegare aspetti apparentemente marginali ma alla fine discriminanti della propria efficienza di buyer. Solo un’approfondita conoscenza del cliente e della sua filiera pongono il venditore nella condizione di entrare nei processi strategici di generazione di valore del cliente, e solo in questo modo è possibile partecipare attivamente a tale creazione di valore diventando così ai suoi occhi più partner che fornitore. rotolongo
(segue da pag. 16)
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Saranno invece dismesse le attività accessorie, tra le quali gran parte dell’attività di legatoria. Per quanto riguarda i tagli, i vertici sottolineano che è l’unica possibilità per uscire dalla crisi attuale “e garantire un futuro all’azienda e alle persone che continueranno a lavorarci”. Il sindacato, più che annunciare battaglia, punta
a gestire al meglio una crisi dai risvolti difficili. Intanto si fa sentire anche la politica, da sempre molto attenta alle crisi che toccano da vicino il territorio locale. L’assessore provinciale al Lavoro promette di seguire la vicenda di Rotolongo e del suo indotto, preoccupato soprattutto dal fatto che a perdere l’impiego saranno altri lavoratori altamente qualificati e specializzati, per i quali non sarà certo facile trovare una collocazione alternativa in Alto Adige. Stefano Tenedini
tiber
(segue da pag. 31)
Avete anche un reparto di stampa digitale o pensate di attrezzarlo? Per adesso non abbiamo un reparto di stampa digitale, ma sicuramente è un argomento su cui dobbiamo obbligatoriamente fare delle riflessioni in futuro. Quanto spazio avrà la stampa digitale rispetto a quella offset? I cambiamenti tecnologici sono all’ordine del giorno e quindi è difficile rispondere con certezza. Penso che ognuno dei due si ricaverà uno spazio e tale spazio non dipenderà solo dalla tiratura dei prodotti, ma dalle applicazioni che potrà avere il digitale. Tiber era nata come azienda cartotecnica, svolgete ancora lavori cartotecnici o pensate di farlo visto che sono molte le aziende grafiche che stanno puntando sulla cartotecnica? Mi affascina il fatto di poter tornare alle origini soprattutto adesso che siamo rientrati nel settore del foglio. Vedremo in futuro se e come farlo. Si parla molto anche nel settore grafico dell’uso e
soprattutto dell’abuso del concordato preventivo. È d’accordo con il manifesto dell’Argi per favorire comportamenti più corretti e trasparenti in questo senso? Ritengo giusto che si cerchi di correggere comportamenti opportunistici che sfruttano leggi nate con lo scopo di aiutare le aziende in difficoltà, ma che alla fine aggravano la situazione generale del settore. Il concordato è nato con lo scopo di salvaguardare i posti di lavoro e dare continuità alle attività produttive in momenti di crisi, ma se il suo abuso, purtroppo fatto talvolta in maniera “studiata”, mette in difficoltà sia i fornitori che i concorrenti, non stiamo facendo altro che spostare un problema da un’azienda all’altra del nostro settore, senza risolverlo realmente. screen
(segue da pag. 51)
La Truepress Jet520HD è stata pensata per aumentare le opportunità di utilizzo nei mercati della stampa inkjet ad alta velocità, quindi non andrà a intaccare la posizione degli attuali modelli nella famiglia Truepress Jet520. La Truepress Jet520 offre ancora ottime opportunità di utilizzo. Analogamente, Screen continuerà a vendere la Truepress Jet520EX Mono per la stampa in bianco e nero con le velocità più elevate richieste in alcune applicazioni con alto volume produttivo, e la Truepress Jet520ZZ, che consente di raggiungere un ritmo produttivo di 220 m/ min. La prima installazione della Truepress Jet520HD in Europa è avvenuta in Olanda a novembre presso Nic.Oud, un’azienda specializzata nella stampa di materiale per
mailing diretto. La seconda installazione sarà in Svizzera presso Baumer. finat
(segue da pag. 53)
Per Avery Dennison si tratterà di più prodotti autoadesivi, maggiore efficienza, applicazione di etichette ad alta velocità, etichette intelligenti e NFC (Near-Field Communication), che non solo influenzano il comportamento dei clienti ma incrementano inoltre la funzionalità delle etichette stesse. Matos prevede nel medio termine la piena automazione nell’applicazione delle etichette termoretraibili, di pari passo con il maturare del mercato, oltre a una maggiore presenza negli imballaggi flessibili (in particolare i sacchetti). In ogni caso, le macchine per l’applicazione di etichette hanno un ruolo chiave da svolgere, ha commentato Richter: «Ci sarà un “sistema aperto” di applicazione altamente flessibile. Ma i fornitori di materiali devono coinvolgere subito l’industria dell’applicazione nel corso dei loro sviluppi per facilitare il nostro lavoro». Per concludere, il moderatore ha chiesto se sarà una tecnologia in particolare ad avere la meglio. I presenti si sono trovati d’accordo sul fatto che ci sarà spazio per tutti: «Faremo tutti parte di una realtà in crescita». FINAT si sta operando per la promozione di una più ampia base tecnologica rispetto a quella che ha caratterizzato finora le aziende di stampa di etichette, e gli argomenti toccati dalle domande dei delegati in questa preziosa tavola rotonda mostrano che gli associati stanno pensando a un “concetto di etichetta” più ampio. IPI 158/14
l’opinione di... posenato
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Hanno collaborato a questo numero Paola Bonfanti, Luca Chiavegato, Sergio Facchini, Achille Perego, Stefano Tenedini Progetto grafico e impaginazione Cristina Mascherpa, Chiara Arrigoni Redazione Zeta’s srl - via Kolbe 8, 20137 Milano, tel. 027529101, fax 0275291039 poligrafico@ilpoligrafico.it www.stampamedia.net Ufficio libri e abbonamenti tel. 027529101 fax 0275291039 abbonamenti@ilpoligrafico.it Stampa Grafiche Parole Nuove - Brugherio (MB)
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