6 minute read
Istituzioni
Il packaging agli occhi del consumatore europeo
Lo studio europeo condotto su 5.900 consumatori dalla società di ricerca indipendente Toluna e commissionato da Two Sides, ha indagato le preferenze, le percezioni e gli atteggiamenti dei consumatori nei confronti del packaging. Di seguito alcuni risultati: • Gli imballaggi di carta e cartone si attestano ai vertici delle preferenze tra i consumatori per diversi indicatori di sostenibilità, tra cui compostabilità (72%), migliore per l’ambiente (62%) e più facile da riciclare (57%). • Il 48% dei consumatori eviterebbe di acquistare dai rivenditori che non si impegnano attivamente per ridurre l’uso di imballaggi in plastica non riciclabili. • Il 58% dei consumatori europei ritiene che sarebbe giusto scoraggiare l’uso di imballaggi non riciclabili con l’applicazione di una specifica tassazione. • Il 73% dei consumatori preferisce che i prodotti ordinati online siano consegnati in imballaggi di misura giusta, cioè non troppo grandi per le dimensioni effettive del prodotto. • L’imballaggio in carta/cartone è considerato il materiale più riciclato: il 30% dei consumatori ritiene, infatti, che il tasso di riciclo in Europa superi il 60% (l’85% degli imballaggi in carta e cartone è riciclato). • Il 64% degli intervistati conosce il Forest Stewardship Council® (FSC®), e il 55% conosce il Programme for the Endorsement of Forest Certification™ (PEFC™). Gli europei considerano l’FSC leggermente più importante rispetto al PEFC. • I consumatori hanno dato preferenza ai sacchetti in carta per il loro impatto ambientale in termini di riciclabilità (52%), compostabilità (47%) e realizzazione con materiali rinnovabili (43%).
Dati ACIMGA: il 2021 chiude con un fatturato di 2,7 miliardi di euro
Nonostante un rallentamento nel 3° trimestre, per le imprese di Acimga si prefigura una chiusura d’anno con risultati in forte ripresa sul 2020, in linea con i dati del 2019, con l’industria italiana delle macchine grafiche e cartotecniche che torna ai livelli pre Covid. Il 2021 si conferma estremamente positivo, al di sopra delle aspettative per i costruttori italiani di macchine per l’industria grafica, cartotecnica, cartaria, di trasformazione e affini. Secondo l’ufficio studi dell’Associazione, per il settore l’anno si chiude con un fatturato di circa 2,7 miliardi di euro (+13,2% sul 2020), con export in crescita del 19% sull’anno precedente, a quota 1,6 miliardi. Numeri in linea con i dati del 2019 (quando il fatturato raggiunse i 2,8 miliardi), che confermano quindi un ritorno ai livelli di performance pre Covid, nonostante una flessione degli ordini di macchinari e del fatturato nel terzo trimestre 2021, attestatisi rispettivamente a -11,3% e -12% (575 milioni di euro) rispetto allo stesso periodo del 2020: a incidere, in particolare, è la forte riduzione di commesse dall’estero (-29,8%), bilanciata dalla crescita del mercato interno (+21,4%). Il primo semestre del 2021, caratterizzato da un boom di ordini di macchinari (+67% sui primi sei mesi del 2020), ha permesso di raggiungere con largo anticipo la completa saturazione delle linee produttive del 2022. Solo le attuali, eccezionali condizioni di mercato non hanno consentito di superare i livelli pre-Covid: il terzo trimestre è stato segnato infatti dalle forti preoccupazioni in merito all’aumento dei prezzi dell’energia elettrica e del gas e all’approvvigionamento di materie prime e componentistica, che potrebbe avere d’altra parte un impatto significativo non solo sui tempi di consegna dei macchinari, ma sulla produttività e sul lancio di nuovi modelli di macchine per l’intero settore. Nonostante la congiuntura economica e l’aggravarsi della situazione sanitaria, Acimga guarda al 2022 come a un anno di ulteriore consolidamento delle esportazioni, per le quali resta fondamentale potenziare le attività di internazionalizzazione. Attività che Acimga non ha interrotto in questo anno particolare, proseguendo lungo le direttrici avviate nel 2020 e interpretando nuovamente i cambiamenti in atto in ottica strategica.
etichette
Disponibili una nuova analisi di mercato e l’Annuario FINAT
Il periodo natalizio ha portato anche due nuove pubblicazioni di FINAT che offrono le analisi del mercato della banda stretta commissionate dall’Associazione. La prima intitolata “brand Owner” propone un sondaggio condotto su 60 tra brand owner e buyer di imballaggi stampati a cui si aggiunge un gruppo selezionato di altre aziende che rappresentano diversi segmenti di utilizzo finale che hanno risposto a interviste approfondite rendendo la pubblicazione particolarmente ricca di dettagli. Il rapporto offre una panoramica di come i marchi e gli acquirenti di etichette vedono lo stato attuale del settore, oltre a quanto sono ottimisti sulla crescita dei volumi di etichette che acquisteranno nel prossimo anno. La seconda pubblicazione è l’edizione interattiva dell’Annuario 2020/2021 di FINAT: composto da 116 pagine, illustra i fatti salienti dell’Associazione e i successi ai tempi del Covid (2020 e 2021), presenta gli ultimi aggiornamenti in termini di statistiche di settore e sviluppi normativi, celebra i vincitori di quattro concorsi (FINAT Label, Sustainability, #LABELicious e L9-WLA ) e fornisce un chiaro esempio della tabella di marcia di FINAT per il futuro. Il volume è definito interattivo in quanto una serie di QR code nei contenuti delle sue pagine consentono al lettore di collegarsi a numerosi video di incontri e riunioni.
Un momento della presentazione tenuta da Alessandra Fazio, di Nestlé Italia, durante l’incontro con gli studenti della facoltà di economia dell’università La Sapienza.
Packaging e modelli di sostenibilità green
Lo scorso dicembre presso la facoltà di Economia dell’università Sapienza si è tenuto l’incontro sul tema “Il ruolo degli imballaggi nei modelli di sostenibilità green” che ha visto le aziende Illy Caffè, Nestlè Italia e Laminazione Sottile confrontarsi con gli studenti. Il presidente della facoltà di Economia, Fabrizio D’Ascenzo, ha aperto l’evento descrivendo le finalità dell’iniziativa di ridurre il gap tra le aziende e il mondo accademico. L’evento ha offerto l’occasione per presentare la seconda edizione del Corso di Alta Formazione in Packaging Management che inizierà il 3 marzo. Gli interventi, di David Brussa, Illy Caffè, Alessandra Fazio, Nestlé Italia, e infine Ciro Sinagra, Laminazione Sottile, invitati alla conferenza dalla Fondazione Carta Etica del Packaging, hanno presentato le innovazioni in tema di sostenibilità introdotte dalle loro aziende. In particolare hanno mostrato interessanti dati in merito all’allungamento della Shelf Life dei prodotti, all’utilizzo di monomateriali per favorire l’economia circolare, a campagne di informazione per i consumatori e infine alla riduzione dell’impatto ambientale dei processi produttivi.
formazione
Protocollo per il riciclo degli imballaggi in plastica
Il recupero degli imballaggi flessibili è una sfida che impegna in particolare tre comparti che sviluppano un fatturato di oltre 50 miliardi: produttori di macchinari per realizzazione di imballaggi, aziende produttrici di packaging flessibile e settore alimentare. Paolo Barilla, vicepresidente Unione Italiana Food (450 aziende del settore alimentare), Alberto Palaveri, presidente Giflex (che rappresenta 40 aziende produttrici di imballaggi flessibili destinati per l'80% al confezionamento di prodotti alimentari), e Riccardo Cavanna, vicepresidente UCIMA (che rappresenta 200 aziende nel settore dei Costruttori Italiani di Macchine Automatiche per confezionamento e imballaggio), hanno siglato alla presenza del ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, e del Sottosegretario al Ministero della Transizione Ecologica, on. Vannia Gava, un protocollo d'intesa per offrire alle aziende della filiera alimentare soluzioni che rendano l'imballaggio flessibile più riciclabile e sostenibile. In Italia ogni anno vanno sul mercato 180.000 tonn. di imballaggi flessibili, destinati per l'80% all'industria alimentare, spesso raccolti come Rifiuti Plastici Misti e quindi non recuperati. Primo obiettivo del protocollo sarà recuperare e riciclare circa 50.000 tonn. di materie plastiche da destinare a una seconda vita (target di partenza: recupero e riciclo del 50% di imballaggi flessibili raccolti). I tavoli tecnici studieranno soluzioni per l'utilizzo di nuovi materiali e per migliorare i sistemi automatici di selezione e pretrattamento dei rifiuti di imballaggi in plastica evitando la discarica. 19