#PrimaveraDellaStampa
EDITORIALE
Sbocciano le tecnologie 7
NEWS ATTUALITÀ
Primo piano 8
Fornitori 10
Aziende Grafiche 14
Istituzioni 16
SCENARI
Nuova Sabatini e Piani di Transizione a supporto delle aziende nel 2024 20 Quanto vale un brevetto? 24
SPECIALE ESG
Business e sostenibilità 30
RENTRI: cosa aspettarsi e come prepararsi al meglio grazie all’inter-operabilità 34
Rifiuti: buone prassi di raccolta e smaltimento per contenere i costi 40
Survey: lo stato dell’arte della gestione dei rifiuti in sala stampa 45
ESG e CSRD: le parole chiave della sostenibilità 48
Deforestazione: a che punto siamo? Quale apporto dalle certificazioni? 53
TECNOLOGIA
#CorrugatedExperience: Ondulato e Digitale accoppiata vincente 59
FORMAZIONE
Alla firma il quarto Protocollo tra ENIP-GCT e MIM 66
Grafica Day 2024 67
PRINT CONNECTION
Comunicazioni dalle aziende 70
OPINIONE DI SERGIO FACCHINI
Le 5 P identificative dello sviluppo sostenibile
R.E.A. Milano n. 1190227
Autorizz. Trib. Mi n. 512 del 26.10.85
53 45 34 20
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Direttore responsabile
ENRICO BARBOGLIO enrico.barboglio@strategogroup.net
Redazione
ALEXIA RIZZI alexia.rizzi@strategogroup.net
Hanno collaborato a questo numero: DAVIDE BIANCOROSSO, GABRIELE CHIAVUZZO, SERGIO FACCHINI, SARA MONTI, MICHELA PIBIRI, STEFANO PORTOLANI, CATERINA PUCCI, FEDERICO ZECCHINI Pubblicità
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Per il 2024, ogni numero de Il Poligrafico sarà declinato secondo il tema LE STAGIONI DELLA STAMPA
Il prossimo numero sarà: DRUPA 2024, LA STAGIONE DELLE PRIMIZIE
Progetto grafico e impaginazione CRISTINA MASCHERPA
Copertina Art direction: CRISTINA MASCHERPA
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#PrimaveraDellaStampa La sostenibilità nelle sue diverse declinazioni
è il valore fondante di un business orientato
al futuro
Può sembrare un paradosso parlare di stagioni quando a causa del global warming il tempo atmosferico è letteralmente impazzito. Ma per fare riferimento a ciò che, nell’immaginario universale, ha sempre scandito il tempo e definito un’evoluzione circolare di nascita e rigenerazione, abbiamo scelto di declinare i nostri argomenti monografici proprio alle stagioni. E più precisamente alle Stagioni della Stampa, che per noi in un anno sono 6: tante quan- ti i numeri della nostra rivista. Quello che state sfogliando è Il Poligrafico intitolato alla Primavera, per definizione il momento della fioritura e della genesi di ciò che diventerà frutto. È indispensabile un terreno fertile e sano per dare origine a prospera nuova vita: da qui la nostra idea di as- sociare al concetto di #PrimaveraDellaStampa una disamina approfondita su alcuni aspetti che riguardano i criteri ESG (Environmental, Social e Governance). Crediamo che la sostenibilità nelle sue diverse declinazioni sia il valore fondante per fare crescere un business orientato al futuro, anche nella nostra industria. A fronte di normative sempre più specifiche, è sicuramente complesso organizzare un flusso produttivo che tenga conto, per l’intera catena di fornitura, dei dettami della salvaguardia del pianeta. Richiede impegno adottare una gestione basata sui criteri di benessere dei dipendenti, parità di genere e inclusività; nonché inserire nei programmi di governance attività di sostegno sociale, anche se sono scelte aziendali intraprese su base volontaria. Non si può negare che le best practice dedicate alla
sostenibilità impegnino risorse in termini di tempo e investimenti economici. Tuttavia è l’unica strada percorribile per costruire basi solide per le nostre aziende e per consolidare la nostra brand reputation. Siamo diventati bravi a ottimizzare i processi, monitorare i consumi, ridurre gli sprechi a produrre e confrontare dati, analizzare performance per rendere il nostro business compliant con le leggi vigenti e per ottenere quelle certificazioni che attestano la nostra idoneità ai parametri di sostenibilità. Ma ci interroghiamo mai sulle origini di questi valori? Mi capita sempre più spesso, quando intervisto i titolari delle aziende di stampa e di converting, di sentirmi dire che, in fase di assessment nel percorso di ottenimento di un certificato, hanno scoperto di avere già in essere una serie attività o processi virtuosi che corrispondono ai parametri di sostenibilità ambientale. La maggior parte dei casi derivanti da buone prassi adottate spontaneamente che nel tempo sono state via via ottimizzate. Imprenditori e imprenditrici mi racconta- no che le attività di sostenibilità sociale e welfare aziendale, che oggi sono parte integrante della mission delle loro aziende, non sono altro che una declinazione calata nella contemporaneità del sostegno al territorio e dell’ascolto delle problematiche del personale, tramandati di generazione in generazione a partire dai fondatori di queste realtà. La sostenibilità è da sempre un ideale di vita insito in ognuno di noi, il nostro impegno consiste nel creare i presupposti per coltivare questo valore e farlo crescere in maniera sempre più sinergica allo sviluppo del business.
Si sono conclusi il 22 marzo scorso i quattro eventi che fanno capo a FESPA 2024. FESPA Global Print Expo e European Sign Expo torneranno a Messe Berlin dal 6 al 9 maggio 2025.
Il report completo dell’evento sul prossimo numero del Poligrafico e su stampamedia.net
fiere eventi
I risultati di FESPA Global Print Expo 2024 e degli eventi correlati
FESPA Global Print Expo 2024, European Sign Expo, Personalized Experience e la prima edizione di Sportswear Pro, manifestazioni fieristiche congiunte che si sono svolte ad Amsterdam dal 19 al 22 marzo 2024, nonostante non siano state le più brillanti edizioni di sempre hanno dimostrato una buona vivacità. La vicinanza in termini di tempo con la tanto attesa drupa 2024, che ritorna dopo 8 anni di assenza, ha sicuramente penalizzato gli esiti dell’appuntamento annuale con la community della stampa di grande formato. Se non hanno battuto i record in
Grande successo per il
FESPA Italia Day 2024
Il FESPA Italia Day, che si è svolto lo scorso 11 aprile al Grand Visconti Palace Hotel a Milano, ha catalizzato l’attenzione di professionisti, stampatori, produttori di tecnologie di stampa e brand. Dopo i saluti del presidente Nicola Posarelli, che ha illustrato le recenti attività svolte da FESPA Italia e quelle in programma per i prossimi mesi, il segretario Enrico Barboglio ha presentato i dati emersi dal Fespa Print Census, tracciando una panoramica dei trend di mercato. La sostenibilità è sicuramente tra i temi più importanti per la filiera della stampa di grande formato, comune denominatore degli interventi dei relatori del FESPA Italia Day. A partire dal percorso di Carbon Management presentato da Palladio Group, all’innovativo programma di riciclo di Hexis nel contesto di PrintMAT, fino alla proposta tecnologica di HP e all’appronfondimento sulla decorazione industriale grazie alla tecnologia digitale innovativa e sostenibile di Fenix DG. PRT ha portato la sua testimonianza in merito alla sostenibilità della comunicazione visiva parlando di tempi, modalità, materiali e ciclo di vita dell’allestimento.
Sempre in ambito retail Athena ha mostrato come coniugare al meglio stampa e digital signage, mentre il packaging di lusso come esperienza da gustare è stato al centro del contributo di P&P Promotion e Campari. Si è parlato anche di decorazione di interni a effetto WOW con Roland DG e di nuovi mercati e applicazioni raggiungibili grazie alle soluzioni di stampa di Ricoh.
termini di affluenza e di metri quadrati di esposizione (mancavano sull’exhibition floor grandi nomi come HP, Canon, Durst, Fujifilm per citarne alcuni) a detta degli organizzatori, i quattro eventi hanno attirato un pubblico globale di decision maker che danno priorità agli investimenti per la crescita aziendale. Sicuramente non sono mancate presentazioni di novità tecnologiche e di software presentate in anteprima mondiale.L'ampio programma di contenuti e conferenze hanno svelato nuove opportunità, evidenziando innovazioni e tendenze. Il consolidamento dei piani di investimento era in cima all'agenda dei visitatori di FESPA 2024, con il 92% del pubblico che desiderava investire in attrezzature nei prossimi 12 mesi. Il budget medio collettivo era di oltre 2,7 miliardi di euro. In linea con questo, l’evento ha attirato un pubblico internazionale di decisori senior. Il 76% dei partecipanti erano imprenditori, direttori, partner o manager e l'85% dei visitatori ha affermato di essere coinvolto nel processo decisionale della propria attività. Nel corso dei quattro giorni, hanno partecipato agli eventi 12.706 visitatori unici, con il 45% dei visitatori presenti per più di un giorno. Il pubblico proveniva da 120 paesi, Paesi Bassi, Germania, Regno Unito, Italia, Belgio, Francia, Polonia, Spagna, Svizzera e Svezia. Michael Ryan, responsabile di FESPA Global Print Expo, ha affermato: “Dal feedback di espositori e visitatori degli eventi sono emerse una grande vivacità creativa e il desiderio di apprendere ed esplorare nuove soluzioni e idee. Il
feedback dei nostri visitatori è stato estremamente positivo, elogiando la qualità della nostra comunità internazionale di espositori che presenta soluzioni dedicate alla stampa specializzata e all’insegnistica”. Rigte Groenbroek, direttore generale EMEA di Onyx Graphics, ha commentato: “FESPA è un evento imprescindibile per raccogliere feedback dal mercato e connettersi con i nostri partner di canale internazionali. FESPA ci offre il mix perfetto di utenti finali e distributori provenienti da ogni parte della regione EMEA, oltre a essere l'ambiente ideale per costruire i nostri rapporti con i produttori di tecnologie di stampa e finitura le cui apparecchiature sono guidate dai nostri RIP”. Mike Horsten, Global PR and Press Manager di Agfa, ha aggiunto: “Sappiamo tutti che FESPA è un must; è una grande fiera per promuovere i prodotti. È veramente internazionale e il pubblico globale lo riflette”. Con la più grande line-up di espositori fino a oggi per European Sign Expo 2024; la seconda edizione di Personalized Experience con il nuovo progetto Personalize Make Wear; così come la prima edizione di Sportswear Pro, gli eventi congiunti e il programma di contenuti guidati hanno offerto ai visitatori l'opportunità di esplorare mercati verticali e trarre ispirazione per nuovi business.Il team di esperti di settore presenti alle conferenze Personalized Experience e Sportswear Pro ha offerto un programma ricco di contenuti che ha attirato visitatori da tutto il mondo, stimolando dibattiti, networking, nonché nuove opportunità di partnership.
Takanori Inaho è il nuovo presidente di Epson Europa, precedentemente è stato direttore amministrativo generale della divisione vendite e marketing in Giappone
nomine
Nuovo presidente per Epson Europe
Takanori Inaho ha assunto il ruolo di presidente di Epson Europe, prendendo il posto di Yoshiro Nagafusa ora in pensione. Inaho, in Epson da oltre 33 anni, ha ricoperto varie posizioni in Europa e USA ed è esperto di stampanti, videoproiettori e microdispositivi. “L’area EMEA – ha dichiarato Inaho – è una regione estremamente importante per Seiko Epson Corporation e sono orgoglioso di questa nomina. Faccio i migliori auguri a Nagafusa, e non vedo l’ora di collaborare con l’esperto team di Epson Europe e di sviluppare le aree di business strategiche per il continuo successo della regione”. “Ho apprezzato il periodo trascorso in EMEA – ha commentato Nagafusa – lavorando con un team di talento che mi ha supportato nel mio periodo di presidenza. Quando ho assunto questo ruolo di leadership per Epson Europa siamo entrati in una nuova fase per l’azienda, operando per ridurre l’impatto dei prodotti, dei servizi e delle catene di fornitura Epson sull’ambiente. Abbiamo ottenuto miglioramenti significativi e ricevuto importanti riconoscimenti per il nostro lavoro in questo settore. Sono certo che Inaho continuerà questo importante lavoro e gli auguro il meglio”.
Alberto Steffenini nuovo AD di Konica Minolta Italia
Konica Minolta Business Solutions Italia Spa ha nominato Alberto Steffenini nuovo amministratore delegato e di Kiyotaka Suhara nuovo presidente, a partire dal 1° aprile 2024. Suhara, già presidente europeo di Konica Minolta, è subentrato al presidente uscente Hiroshi Yoshioka, il quale, insediatosi a luglio 2016, ha avviato una trasformazione che ha permesso a Konica Minolta di raggiungere traguardi importanti. Il nuovo direttivo proseguirà con il percorso di crescita volto a rafforzare ulteriormente la posizione dell’azienda giapponese sul mercato. Steffenini entra in azienda nel 1996 ricoprendo nel tempo ruoli di rilievo dall’area tecnica prima e quella commerciale, fino alla direzione dell’area marketing. Dal 2017 ricopre la carica di marketing director, definendo le linee guida e la strategia per il mercato italiano. La profonda conoscenza dell’azienda e del mercato, oltre che la condivisione dei valori del Gruppo e la vicinanza agli stakeholder, fanno di Steffenini il profilo ideale per affrontare le sfide presenti e future. “Sono onorato di guidare questa prestigiosa azienda e di lavorare con una squadra di professionisti altamente competenti. Konica Minolta è da sempre all’avanguardia nell’innovazione tecnologica, e mi impegno a continuare su questa strada, portando nuove idee e soluzioni per soddisfare le esigenze dei nostri clienti. La mia visione per Konica Minolta Italia è quella di consolidare la posizione di leader nel settore, mantenendo un forte impegno verso la sostenibilità, l’efficienza e l’eccellenza del servizio. Insieme, possiamo raggiungere grandi traguardi e affrontare le sfide del futuro con determinazione” ha dichiarato Steffenini.
“Con grande entusiasmo assumo il ruolo di amministratore delegato di Konica Minolta Italia” dichiara Alberto Steffenini
Doppia identità per Fujifilm in Italia
Fujifilm annuncia la creazione in Italia di una Società dedicata all’Healthcare, denominata “FUJIFILM Healthcare Italia Spa”, che si affianca a “FUJIFILM Italia Spa.”, che possiede un portfolio aziendale diversificato in più business. In questo nuovo assetto, Kai Fukuzawa ricopre il ruolo di presidente del Consiglio di Amministrazione di FUJIFILM Italia Spa e FUJIFILM Healthcare Italia Spa. “Negli ultimi 14 anni, Fujifilm in Italia è cresciuta fino a diventare una società da 200 milioni di euro di giro d’affari”, ha dichiarato Fukuzawa. “Oggi, lo sviluppo in due società rafforza ulteriormente la nostra identità sul territorio”.
FUJIFILM Healthcare Italia Spa, guidata dal Managing Director Davide Campari, offre soluzioni in grado di rispondere a una vasta gamma di esigenze mediche grazie al suo ricco portafoglio di prodotti. Nell'ultimo decennio, il suo fatturato è più che raddoppiato, e mira ad aumentarlo di circa il 20% nei prossimi 3 anni.
FUJIFILM Italia Spa, guidata dal Chief Operating Officer Guglielmo Allogisi, possiede un portfolio aziendale diversificato che copre i settori di Graphic Communication, Imaging Solutions (Electronic Imaging, Optical Devices, Photo Imaging), Industrial Products, Business Innovation e Life Sciences.
FUJIFILM Italia è in grado di rispondere a una vasta gamma
di esigenze tecnologiche, gestendo il mondo della fotografia e del video a 360°, sistemi di sorveglianza, dispositivi per la memorizzazione dei dati, sistemi di stampa. Fujifilm si è affermata come leader nell'innovazione tecnologica, le attività sono in costante crescita e si prevede uno sviluppo aggiuntivo di oltre il 10% del fatturato anno dopo anno.
La divisione Corporate, guidata da Fabio Santambrogio, Corporate General Manager di FUJIFILM Italia Spa, fornisce servizi aziendali alle due società e promuove la trasformazione digitale (DX), lo sviluppo del capitale umano e le strategie ESG (Ambiente, Società e Governance) attraverso le realtà italiane, per garantirne la crescita a lungo termine.
L'Italia si conferma una country di eccellenza per la multinazionale giapponese; contribuisce infatti significativamente alla creazione di valore per clienti, dipendenti e azionisti in linea con il Purpose del Gruppo Fujifilm.
AGFA a Fespa Global Print Expo: anteprime da record
A Fespa Global Print Expo 2024, il 19 marzo, ancora prima dell’apertura dei battenti della fiera, Agfa ha presentato le sue nuove macchine. Una vera e propria cerimonia in cui ogni nuovo modello ricoperto da un telo è stato letteralmente svelato, rivelando il nuovo claim dell’azienda “Powerful by Nature”. Sono usciti allo scoperto una serie di sistemi di stampa tutti battezzati con nomi di animali selvaggi e, appunto, potenti e vigorosi, dando forma e coerenza al motto con cui Agfa si sta presentando al mercato. Unico tra i grandi player tecnologici presenti a Fespa 2024, ha così catalizzato l’attenzione su di sé con le nuove Condor, Ciervo e Bronco e le ribattezzate Grizzly e Tauro contraddistinti da un visual altrettanto potente. Ha fatto il suo debutto mondiale Jeti Condor RTR5200 HS, l’ultima arrivata nella linea di stampanti inkjet di Agfa, frutto della recente collaborazione con EFI. Stampante inkjet roll-to-roll, per usare una metafora attinente al suo nome, è dotata di un’apertura alare di ben 5,2 metri, e offre una velocità fino a 672 m²/h. Condor è in grado di gestire un’ampia varietà di supporti flessibili fino a un massimo di tre bobine contemporaneamente. È upgradabile con colori light, oltre a bianco e vernice, per aumentare le possibilità applicative- Inoltre, si distingue per la gestione dei supporti per bobine pesanti. Con la stampante ibrida Jeti Bronco H3300, Agfa ha dichiarato di voler aggiungere un altro cavallo di razza alla sua scuderia. La nuova macchina è basata sull’affidabilità dell’hardware e del software di Tauro, e si posiziona come stampante inkjet UV LED di fascia alta da 3,3 m per una vasta gamma di lavori a sei colori più il bianco, con primer opzionale. L’alimentazione continua dei pannelli aumenta l’efficienza produttiva, mentre la stampa indipendente a doppia bobina consente di stampare contemporaneamente bobine di dimensioni diverse o supporti vari. Inizialmente Bronco sarà disponibile con due file di testine di stampa, ma la sua potenza sarà upgradabile con una versione a quattro file. La nuova Anapurna Ciervo H3200 ibrida affronta ogni lavoro di stampa con grande agilità, dimostrandosi perfetta per le aziende di stampa in cerca di una stampante versatile. Ciervo consente di ottenere una elevata qualità di stampa e una produttività maggiore rispetto al suo predecessore, vantando un incremento di quasi il 70% nella velocità di stampa in modalità Produzione. La capacità di alimentazione continua permette di stampare in modo efficiente su materiali rigidi fino a quattro pannelli contemporaneamente.
Canon imagePRESS V: record di vendite e certificazione Fogra
I sistemi di produzione a foglio delle serie imagePRESS V1350 e V900 sin dal loro lancio, rispettivamente a maggio 2023 e dicembre 2022, hanno riscosso grade successo in tutta la regione EMEA: sono state, infatti, installate in quest’area oltre 120 imagePRESS V1350 e più di 1.600 imagePRESS V900. Superate, inoltre, le 660 installazioni per il modello imagePRESS V1000, presentato ad aprile 2022 e certificato Fogra ad agosto dello stesso anno. Le serie imagePRESS V1350 e V900 hanno ottenuto il grado A della certificazione Fogra, che significa che sono in grado di offrire la più elevata qualità di stampa possibile in termini di fedeltà e coerenza
del colore. Uniformità, risoluzione e applicazioni stampate hanno soddisfatto appieno gli standard del noto istituto di ricerca, grazie al server Canon PRISMAsync e ai server imagePRESS basati su tecnologia Fiery.
Davide Balladore, Marketing & Innovation Director DP&S di Canon Italia, ha commentato: “I nostri clienti hanno mostrato un crescente interesse per l’innovazione tecnologica e la versatilità dei due nuovi modelli della serie imagePRESS V. Allo stesso modo è stato apprezzato il percorso di evoluzione compiuto dall'intera serie e il nostro ampio portfolio di stampanti a foglio. Basata su una tecnologia brevettata,
Emilio Panzeri, fondatore di Italfinance
stampa digitale
potente e comprovata, la serie consente ai fornitori di servizi di stampa di lavorare meglio, più velocemente e in modo sempre più diversificato per offrire prodotti di elevato valore. Siamo felici che l'intera serie imagePRESS V abbia ottenuto la certificazione Fogra e non abbiamo dubbi che gli stampatori commerciali e in-house, così come le divisioni marketing e i brand da loro serviti, possano beneficiare degli elevati standard qualitativi confermati da questa certificazione”. La serie imagePRESS V e altre stampanti Canon certificate Fogra saranno esposte a Drupa 2024 presso lo stand Canon nel padiglione 8a.
Italfinance, il consulente finanziario che semplifica le vendite
Italfinance è una società di mediazione creditizia corporate e di consulenza in finanza di impresa nata quasi 40 anni fa da un’idea dell’imprenditore Emilio Panzeri. Ha uffici a Lecco (headquarter) e Milano ma, grazie a una rete di oltre 90 consulenti specializzati, la sua presenza è capillare su tutto il territorio nazionale. Nell’ampia gamma di servizi offerti, che spaziano dai finanziamenti ordinari alle Fintech, dal leasing alla finanza agevolata, dal noleggio al factoring, Italfinance rappresenta anche un punto di riferimento per costruttori e rivenditori di beni strumentali e targati, che necessitino di un supporto alle loro vendite, con l’obiettivo di rendere più facile la loro finalizzazione. Italfinance, infatti, affianca i vendor e i loro funzionari commerciali nel processo di vendita al cliente, proponendo le soluzioni migliori sul mercato in ambito di leasing finanziario, di locazione operativa (noleggio), di finanziamenti chirografari finalizzati, di finanza agevolata e di finanza internazionale. Nel settore della grafica e della cartotecnica, Italfinance ha consolidato un’esperienza di oltre 30 anni, che le ha permesso di conoscere a fondo il mercato e le sue dinamiche Ciò che caratterizza il servizio di Italfinance è un approccio consulenziale dedicato, con assistenza durante tutto il processo che porta alla concessione del finanziamento: il cliente è seguito in tutti gli aspetti operativi, gestionali e amministrativi legati alla società che eroga il servizio ed è affiancato sia per le vendite sul territorio nazionale sia per quelle all’estero.
software premi
Oro e Argento al FSEA Gold Leaf Awards per CARTES
Per il secondo anno consecutivo CARTES è vincitrice del FSEA Gold Leaf Awards, il riconoscimento internazionale che premia i migliori lavori di nobilitazione. Giunto alla sua 31ª edizione, il concorso ha celebrato la serata di premiazione durante la Print Embellishment Conference che si è svolta a Dallas, Texas, dal 9 all'11 aprile 2024. Ogni anno al FSEA Gold Leaf Awards vengono assegnati un oro, un argento e un bronzo in ciascuna delle molteplici categorie e viene individuato a un vincitore "Best of Show" scelto dai giudici del concorso. Durante l’edizione 2024 CARTES ha trionfato per il secondo anno di fila aggiudicandosi un Oro e un Argento per la categoria Miglior utilizzo di etichette in lamina/rilievo (autopromozione). Un Argento è andato anche a So.ve.mec e Bronzo e Argento a Paragon Label, tutti per macchinari made by CARTES.
Nuove funzionalità per Azul5
Azul sistemi ha implementato ulteriormente all’interno della sua suite Azul5 nuovi strumenti per la gestione della tracciabilità dei materiali utilizzati in produzione. Oltre al “classico” magazzino delle materie prime identificato tramite codici a barre generati automaticamente all’arrivo del materiale in azienda, qualora non fosse già provvisto di propri codici identificativi, è possibile gestire anche i lotti di inchiostri, colle, lamine, vernici e quant’altro. Oltre a identificare il materiale all’arrivo, occorre seguirlo per tutta la produzione, potendo sapere da chi, dove, come e quando è stato utilizzato un lotto, piuttosto che conoscere l’origine di tutto ciò che è stato impiegato per realizzare un determinato prodotto. Le nuove certificazioni come quelle sulla sicurezza alimentare piuttosto che le classiche sull’origine sostenibile della cellulosa, richiedono di elevare gli standard produttivi e gestionali delle aziende di stampa. È possibile farlo utilizzando strumenti già compresi nella suite Azul5, limitando l’investimento economico e il tempo da dedicare a queste pratiche. Infatti, essendo tutto integrato nel gestionale, la richiesta di informazioni aggiuntive è stata ridotta al minimo, per essere però distribuita pervasivamente per l’intero ciclo produttivo. Azul5 è in grado dialogare con il gestionale di amministrazione già esistente in azienda, senza richiederne perciò la sostituzione, con notevole risparmio di risorse economiche e di tempo. Oltre ai codici a barre, Azul sistemi è in grado di utilizzare barcode 1D e 2D (come Data Matrix e QR-code) piuttosto che tag RFID, in base alle necessità del cliente e dell’eventuale utilizzo promiscuo con altri tipi di gestionali o macchinari produttivi: come l’ausilio di codici a barre e/o di tag RFID per velocizzare la registrazione delle lavorazioni in azienda ed evitare errori nell’inserimento dei dati.
A Fespa 2024 la gamma completa di RIP e due prodotti innovativi di DevStudio
Tra i protagonisti di Fespa Global Print Expo 2024, edizione della fiera dedicata alla visual communication, che ha visto una grande vivacità soprattutto in merito alle novità in ambito software, DevStudio si è distinta per due importanti novità dedicate alla stampa digitale. La prima è un avanzato software di inksaving e la seconda è una soluzione di color matching di ultima generazione. Questi strumenti consentono di migliorare il flusso di stampa aumentando il livello di efficienza e precisione cromatica del processo. Prodotti che hanno affiancato l’ampia offerta di RIP firmati DevStudio.
Il software di DevStudio “InkSave”, appositamente progettato per le aziende che mirano a ridurre i costi operativi senza compromettere la qualità, ha attirato l’attenzione di molti clienti per i vantaggi in cerca di prodotti green. Questa soluzione all’avanguardia riduce significativamente il consumo di inchiostro, migliora la stampabilità dei lavori e consente una maggiore sostenibilità ambientale, pur mantenendo immagini nitide e colori vivaci.
Parallelamente, il software di color matching di DevStudio
“ColorTable” ha la capacità di garantire coerenza e precisione cromatica nella riproduzione delle tinte piatte, essenziale per ridurre gli sprechi dovuti a stampe non conformi, contribuendo ulteriormente alla sostenibilità. Questi strumenti sono fondamentali per le aziende che desiderano riprodurre colori fedeli ai loro standard, indipendentemente dalle variazioni dei dispositivi di stampa o dei materiali, e che hanno a cuore anche il tema ambientale.
“Entrambe le soluzioni sono il risultato di intensi studi e innovazioni tecnologiche sviluppate dal nostro team dedicato.” ha spiegato Daniele Ceccarelli, general manager di DevStudio. “La nostra partecipazione a Fespa non è stata solo un’opportunità per presentare questi nuovi prodotti, ma anche per dimostrare il nostro impegno verso un futuro più efficiente e sostenibile nella stampa digitale”.
Stampa di produzione Kyocera: qualità e continuità produttiva al centro dello sviluppo
TASKalfa Pro 15000c e TASKalfa Pro 55000c sono i sistemi inkjet per la stampa di produzione progettate da Kyocera Document Solutions, che garantiscono affidabilità, economicità, qualità e sostenibilità.
Il primo parametro di misurazione della produttività è la velocità di stampa perché permette di calcolare le tempistiche di produzione. I sistemi di stampa Kyocera hanno una velocità costante e mantengono sempre lo stesso parametro qualitativo su ogni supporto, consentendo allo stampatore di semplificare i calcoli di produzione e la scelta del miglior supporto per eseguire il lavoro. Questo risultato è stato conseguito con una serie di accortezze costruttive come gli array delle teste di stampa che coprono l’intera larghezza del foglio stampato e lavorano alla risoluzione nativa di 600x600 per TASKalfa Pro 15000c e 1200x1200 per TASKalfa Pro 55000c; in questo modo è facile compensare eventuali
scostamenti del supporto durante il trasporto dovuti a ritardi o slittamenti con la comunicazione in tempo reale tra sensori di controllo e teste di stampa.
Gestione dell’inchiostro
L’emissione delle gocce a dimensione variabile consente di gestire le diverse coperture sul foglio di stampa senza sbavature, sbuffi, deformazioni che possono essere provocati dal trascinamento del supporto. Anche il sistema di fissaggio dell’inchiostro è pensato per
mantenere invariata la velocità con modalità differenti sui due sistemi. Il sistema di inverter/decurler di TASKalfa
Pro 15000c utilizza lo sdoppiamento del percorso e dei resistori che arrivano a 25° per far asciugare completamente l’inchiostro e avere una perfetta planarità in uscita. TASKalfa
Pro 55000c, invece, adotta un sistema di asciugatura mild IR a emissione variabile per consentire la perfetta adesione dell’inchiostro su carte patinate senza avere rallentamenti di produzione.
Continuità produttiva
Un altro fattore fondamentale è la continuità produttiva, ottenuta utilizzando parti di ricambio a lunga durata e semplificate nella loro gestione, che permettono anche agli operatori di intervenire per le operazioni standard di ripristino come la sostituzione delle prese carta e le cinghie di trasporto. La manutenzione delle teste di stampa, inoltre, viene eseguita in modo automatico dalla macchina, rimanendo nella sede proprietaria di quest’ultima, senza necessità di intervento da parte dell’operatore.
In questo modo sono ridotti i tempi di pulizia ed evitati eventuali disallineamenti dati dal movimento. In caso di fermi prolungati, le teste
sono coperte da tappi che ne mantengono l’efficienza rendendole immediatamente operative al comando di stampa. A questo si aggiunge la capacità di carico e scarico dei supporti, che permette di avere un’autonomia di oltre 1h di produzione continua, nonché l’elevata autonomia delle cartucce d’inchiostro garantita dai bassi consumi e dalla capacità di carico. TASKalfa Pro 15000c arriva fino a 3 litri per colore; mentre TASKalfa Pro 55000c fino a 6 litri per colore. TASKalfa Pro 15000c e la nuova TASKalfa Pro 55000c, quest’ultima sarà presentata per la prima volta in Europa a drupa 2024, nascono dall'approccio Kyocera di ascolto attivo delle esigenze del mercato. Un dialogo continuo con i clienti che favorisce lo sviluppo di soluzioni innovative, in grado di fornire una risposta affidabile alle esigenze applicative e di business di stampatori e centri stampa aziendali. La filosofia e i valori Kyocera aiutano inoltre ad agire in modo responsabile, ponendo al centro delle attività il rispetto delle persone e dell’ambiente. Per questo i sistemi di stampa a getto d’inchiostro Kyocera sono fra i più sostenibili del mercato e rispondono pienamente alle richieste di risparmi ecologici ed economici delle aziende.
Stampa di etichette ad alta qualità con Domino N730i
Distrubuita in Italia da NTG Digital, Domino intende consolidare la propria posizione di riferimento sul mercato della produzione di etichette adesive con Domino N730i. Il sistema raggiunge una velocità di stampa di 70 m/min per una risoluzione dell’immagine di 1200 dpi nativi con 3 dimensioni delle gocce per la stampa a elevata qualità di caratteri fini, microtesto e sfumature uniformi. La massima flessibilità è garantita dalle stazioni flessografiche per primerizzazione, tinte piatte, verniciatura o per l’utilizzo di inchiostri flexo. Gli inchiostri UV90 a 7 colori (CMYBOV+WW) possono supportare anche la produzione di etichette termoretraibili. La macchina offre un ampio color gamut che raggiunge fino al 92% della gamma Pantone oltre al bianco ad alta opacità (76%). Il flusso di lavoro permette di gestire la macchina da stampa in modo indipendente o automatizzare completamente il processo sia per la configurazione che per la reportistica. Il supporto
JDF/JMF può essere integrato con il MIS in uso oppure si possono utilizzare gli strumenti di reportistica autonomi del sistema. La larghezza di stampa massima è di 340 mm, mentre quella della bobina va da 170 a 340 mm. La versione Domino N730i i-Tech è dotata di diversi sistemi, progettati per garanti-
re le massime performance: ActiFlow2 è progettato per fornire una circolazione continua dell’inchiostro all’interno del sistema, Clean-Cap2, l’innovativo processo di pulizia, completamente automatico; SetAlign permette di allineare perfettamente le teste di stampa automaticamente senza l’ausilio dell’operatore e NozzleAdjust compensa automaticamente il difetto, garantendo una qualità di stampa costante ad alta velocità.
Per
BOBST sostenibilità significa impegno, collaborazione e innovazione
La sostenibilità è da anni al centro dell’attenzione del settore del packaging e ora stiamo per raggiungere un momento cruciale. Manca solo un anno al 2025, l’anno di riferimento per molti obiettivi di sostenibilità che centinaia di aziende si sono prefissate di raggiungere. Drupa 2024 ha fatto della sostenibilità uno dei suoi “megatrend”, insieme alla digitalizzazione. I quattro pilastri della visione BOBST, ovvero digitalizzazione, automazione, connettività e sostenibilità, includono i due megatrend e insieme stanno portando a grandi progressi nel nostro settore. La sostenibilità è un argomento vasto e complesso. BOBST ha pertanto stabilito di lavorare su tre fronti: l’ottimizzazione delle operazioni, prevedendo una riduzione del 42% delle emissioni di carbonio per il 2030; il miglioramento dei macchinari, attraverso soluzioni end-to-end che permettano ai converter di risparmiare sui consumi di energia, di inchiostro e di materiale, come ad esempio ACCUCHECK, che riduce gli sprechi eliminando solo le scatole che non corrispondono a specifici criteri di qualità e oneECG, la tecnologia a gamma di colori estesa che digitalizza e automatizza la gestione dei colori, realizzando zero sprechi di inchiostro e riducendo il tempo di messa a punto. Infine, BOBST lavora per migliorare la sostenibilità del packaging stesso, con una gamma di soluzioni migliorata dal punto di vista di rispetto dell’ambiente, come oneBARRIER, una famiglia di supporti monomateriale duplex e triplex con effetto barriera ultraelevata o elevata pronti per il riciclo, pensata come alternativa a pellicole in poliestere metallizzate non riciclabili.
PapiroStar, di Algola Srl, con la sua vasta gamma di soluzioni per la gestione delle attività aziendali, si unisce a Esko, leader nel settore del software per la produzione grafica, per offrire integrazioni tra i rispettivi sistemi. Questa partnership sinergica mira a semplificare il flusso di lavoro dall'inizio alla fine, consentendo alle aziende di ottimizzare ogni fase del processo produttivo. Le integrazioni consentono alle aziende di gestire in modo integrato l'intero processo
produttivo, dall'accettazione degli ordini alla produzione e alla consegna finale. Dalle prime fasi di progettazione alla revisione finale, i team possono collaborare in modo più efficiente, condividendo bozze e prototipi attraverso i due sistemi e ricevendo feedback in tempo reale. Questo flusso di comunicazione fluido riduce i tempi di revisione e consente un processo decisionale più rapido ed efficace. Inoltre, le funzionalità di controllo di qualità integrate consentono di
individuare tempestivamente eventuali discrepanze o difetti nel processo produttivo, garantendo risultati finali di alta qualità. Le integrazioni tra PapiroStar ed Esko portano a un significativo risparmio di tempo e costi per le aziende grafiche.
4Graph ottiene la Certificazione per la Parità di Genere
Fabio Peviani, CEO di Grafiche
Arrara, con la Jet Press 750S
High Speed Model
Una Fujifilm Jet Press 750S High Speed Model per Grafiche Arrara
4Graph ha ottenuto la Certificazione per la Parità di Genere rilasciata secondo la prassi di riferimento UNI/PdR 125:2022 “Linee guida sul sistema di gestione per la parità di genere che prevede l’adozione di specifici Kpi inerenti alle politiche di parità di genere nelle organizzazioni” pubblicata dall’Ente nazionale di unificazione (Uni) e rivolta alle organizzazioni sia pubbliche che private. Un riconoscimento che premia il costante impegno della tipografia online nel promuovere una cultura aziendale inclusiva e rispettosa delle pari opportunità. Da sempre, infatti, 4Graph opera secondo un modello di business virtuoso, adottando un approccio etico nei confronti di collaboratori e clienti, basato sul pieno rispetto dei criteri ESG in ogni ambito della propria attività. "La Certificazione per la Parità di Genere è il risultato delle misure implementate in questi anni per promuovere un ambiente lavorativo equo per tutti i nostri collaboratori, massimizzando le opportunità di crescita”, spiega Biagio Di Mambro, amministratore di 4Graph. “Lavoriamo costantemente per favorire l’occupazione femminile, garantendo la parità in ogni contesto e creando condizioni che valorizzino le diversità".
A oggi in 4Graph le quote rosa superano il 35% dell’organico e ad esse viene garantito libero accesso a qualsiasi posizione aziendale, assicurando assoluta parità di trattamento salariale.
La certificazione, fortemente voluta da 4Graph, è frutto di un attento processo di audit, sia interni che esterni, mirati alla verifica della corretta e completa applicazione dei requisiti previsti dalla norma. L’analisi svolta dall’ente certificatore Bureau Veritas Italia S.p.A. ha tenuto conto, in particolare, di alcuni indicatori chiave, quali: cultura e strategia; governance; processi delle risorse umane; opportunità di crescita e inclusione per le donne; equità retributiva di genere; sostegno alla genitorialità e all’equilibrio tra lavoro e vita professionale. L’ottenimento della Certificazione per la Parità di Genere rappresenta uno dei tasselli dell’articolato piano di sviluppo triennale avviato da 4Graph con l’obiettivo di diventare la prima tipografia online d’Italia 100% ecosostenibile.
Con sede nel Milanese, Grafiche Arrara è un fornitore di prodotti stampati con una tradizione che risale al 1923. Con un team di 11 professionisti, l’azienda è specializzata in una vasta gamma di applicazioni, come biglietti da visita, brochure, cartoline, stampa di grande formato e stampa diretta su supporti rigidi. Oltre alla attività di stampa, offre servizi di graphic design e progettazione. Grafiche Arrara ha investito in una Jet Press 750S High Speed Model nel giugno 2023, in occasione della celebrazione del centenario di attività, puntando sulla digitalizzazione e sui suoi numerosi vantaggi. Fabio Peviani, CEO di Grafiche Arrara, commenta: “La decisione di investire nella Jet Press 750S High Speed Model di Fujifilm è stata determinata
dalla nostra volontà di rinnovamento, eravamo consapevoli di quali potenzialità potesse garantirci la sostituzione delle vecchie attrezzature con tecnologie all’avanguardia”. Peviani continua: “L’integrazione della stampante Jet Press 750S High Speed Model rappresenta un passo avanti di Grafiche Arrara nella tecnologia commerciale inkjet. Il risultato è stato il notevole miglioramento dell’efficienza in generale e la velocizzazione della stampa di lavori che in precedenza richiedevano la preparazione di lastre, avviamenti offset e lavorazioni esterne. Sono passati solo pochi mesi dall’installazione, ma non esiteremmo a consigliare caldamente Jet Press 750S High Speed Model. Rispetto alle macchine della concorrenza, Jet Press assi-
cura vantaggi come l’eccezionale qualità di stampa e i costi ridotti. Il feedback dei clienti rispecchia la grande soddisfazione per la qualità delle applicazioni stampate con Jet Press 750S High Speed Model. Non hanno notato differenze con i prodotti realizzati in offset.” Grafiche Arrara, riconoscendo le costanti sfide del settore, tra cui la concorrenza della stampa online e la necessità di maggiore velocità di stampa, dichiara che grazie alla nuova macchina e alla collaborazione con Fujifilm potrà far fronte con efficacia a questi problemi. Peviani conclude: “La nostra partnership con Fujifilm ci aiuta ad attirare nuovi clienti e ad aumentare la nostra competitività nel settore”.
Varigrafica sceglie Scodix Ultra 6000 powered by SHD
Varigrafica ha installato una Scodix Ultra 6000, Powered by SHD. "L'integrazione della tecnologia Scodix nei nostri processi produttivi aumenterà la nostra capacità di fornire nobilitazioni straordinarie ai progetti innovativi dei nostri clienti, distinguendoci sul mercato e facilitando la nostra espansione in nuovi territori", osserva Mauro Adario, CEO di Varigrafica. Sottolineando i valori di sostenibilità, affidabilità e qualità, Adario osserva inoltre: "La nostra decisione di collaborare con Scodix si allinea perfettamente ai nostri principi etici. Scodix Ultra 6000 non solo riduce al minimo il consumo energetico, ma migliora anche l'efficienza produttiva, dandoci la certezza di poter abbellire in modo ecologico. Questo rappresenta un'opportunità significativa per la nostra azienda e per i nostri clienti".
Franz Repp, presidente EMEA di Scodix, sottolinea l'importanza strategica dell'Italia come hub per i marchi di lusso, sottolineando il valore che Scodix apporta nel fornire valore a progetti innovativi: "La scelta di Scodix da parte di Varigrafica sottolinea la crescente domanda di soluzioni creative nel mercato di fascia alta. La versatilità delle nostre offerte e le loro svariate applicazioni stanno ridisegnando le norme del settore".
La sostenibilità secondo Heidelberg
La sostenibilità nella produzione di stampa è una delle maggiori tendenze a livello mondiale e, allo stesso tempo, una grande sfida per il settore. Le moderne tipografie mirano a diventare ancora più sostenibili riducendo il consumo di energia e risorse. Anche i prodotti di stampa stanno cambiando, abbandonando la plastica e privilegiando la carta. Heidelberg offre soluzioni di stampa sostenibili, aiutando i propri clienti a risparmiare su energia e materie prime. Se si confronta una Speedmaster del 1990 con la versione attuale, il consumo di energia per 1.000 fogli è stato ridotto fino al 40%.
Alla drupa di quest’anno Heidelberg presenterà la sua ultima generazione di macchine da
stampa, che raggiungono una velocità massima di 21.000 fogli all’ora. Questa maggiore velocità di produzione aiuterà i clienti a ridurre ulteriormente il consumo di energia per foglio. Inoltre, l’uso dell’intelligenza artificiale e di nuovi sistemi di assistenza consentirà anche di risparmiare carta riducendo la quantità di rifiuti cartacei.
Una delle importanti implementazioni tecnologiche in questo senso è il nuovo dryer di cui è dotata la Peak Performance Speedmaster XL 106 di nuova generazione: il DryStar Combination che consente un notevole risparmio energetico. Dotato di isolamento nella mandata, uno scambiatore di calore a flusso incrociato e un design miglio-
La Peak Performance Speedmaster XL 106 di nuova generazione offre prestazioni ad alto livello in termini di risparmio energetico. Maggiori dettagli sul prossimo numero de Il Poligrafico e su stampamedia.net
rato, il nuovo DryStar Combination Eco utilizza fino al 30% in meno di energia per l’asciugatura. Questo investimento è di particolare interesse per le aziende che operano in mercati con prezzi energetici elevati. I clienti che pagano i prezzi europei dell’elettricità industriale scopriranno che l’investimento in questo innovativo essiccatore verrà ripagato entro circa due anni. Inoltre, quando la velocità di produzione è più elevata, la macchina da stampa consuma meno energia per 1.000 fogli:
DRIVING THE DIGITAL TRANSFORMATION
aumentando ad esempio la velocità di stampa da 18.000 a 21.000 fogli all’ora, il consumo energetico diminuisce di circa il 4,5%. “Proprio a causa dell’aumento dei prezzi dell’energia ci aspettiamo che questa nuova tecnologia di asciugatura contribuisca ad allentare la pressione a cui siamo sottoposti in termini di consumo energetico”, afferma Stefan Leonhardt, amministratore delegato di WEIG Packaging a Emskirchen, beta tester del sistema di nuova generazione. “La nuova macchina da stampa automatizza anche i processi chiave nella produzione di cartoni pieghevoli. Per noi questo significa maggiore efficienza, tempi di avviamento più brevi e maggiore operatività”.
Müller Martini è il principale fornitore di sistemi per i processi di trasformazione digitale nell‘industria delle arti grafiche, sia per il modello smart factory che per i clienti che producono in modo convenzionale. Ne daremo una dimostrazione convincente sul nostro stand alla drupa.
Federazione Carta e Grafica dà il benvenuto al nuovo presidente di Confindustria
Emanuele Orsini, 51 anni, originario di Sassuolo, vicepresidente uscente con delega al credito e al fisco, ex presidente di Federlegno e attuale amministratore delegato di Sistem Costruzioni e Tino Prosciutti oltre che presidente di Maranello Village, lo scorso 3 aprile è stato nominato presidente di Confindustria, quale successore di Carlo Bonomi.
“A nome del Consiglio Generale di Federazione Carta e Grafica, che riunisce Acimga, Assocarta e Assografici, auguro a Emanuele Orsini buon lavoro, con l’impegno di sostenerlo per rendere la Confindustria ancora più propositiva nel dare al Governo e all'Europa soluzioni per la crescita delle nostre imprese", ha così commentato Michele Bianchi, presidente di Federazione Carta e Grafica, la designazione del nuovo presidente Confindustria, e ha aggiunto: “Sostenibilità, politiche energetiche e competitività devono essere le ‘chiavi’ per dipanare le questioni economiche, sociali e di sicurezza strategica che abbiamo di fronte a noi”.
Come riportato sul quotidiano La Stampa, “dialogo, identità e unità” sono le tre parole chiave del programma del nuovo presidente di Confindustria, che il 18 aprile ha presenteto la sua squadra in vista dell’assemblea annuale del 23 maggio che sancirà l’inizio del suo quadriennio di presidenza. Con un forte orientamento a Bruxelles, per l’imprenditore emiliano “l’industria italiana ed europea sono a rischio” e nel suo programma Orsini ha proposto di avviare “una rapida consultazione tra tutte le filiere per predisporre un documento da presentare alle altre confindustrie europee e al Governo italiano in vista della formazione della nuova commissione UE”. L’obiettivo che si è dato il neo presidente è di “scrivere un vero Industrial Act in cui fissare le priorità da difendere a tutti i costi per le filiere industriali europee e i loro occupati, e non solo gli obiettivi di trasformazione a cui obbligarli”. Tra i temi centrali anche l’energia e i suoi costi: a suo parere occorre “reimboccare con decisione la via del nucleare” e “ridurre le componenti parafiscali delle bollette”.
ACIMGA rende noti i dati 2023 del commercio estero delle macchine
I dati ISTAT di commercio estero di macchine da stampa, converting e legatoria per il 2023 confermano gli andamenti dei mesi precedenti; rispetto all’anno precedente si registra un leggero aumento delle esportazioni, mentre le importazioni sono in forte calo. Le vendite all’estero registrano un +2,7%, per un valore di 1.797 milioni di euro; buona crescita di Europa e Africa, ma calano le esportazioni in America e in Asia. L’import cala, registrando un complessivo -10,3% sul 2022: -9% i fornitori europei, -25,7% l’Asia, mentre aumentano notevolmente le vendite dall’America che segnano un +76,7%. L’Europa, che assorbe la quota principale dell’export italiano, pari al 50,9%, aumenta le vendite dell’11,3% per un valore di 914.3 milioni di €. Export in
crescita in doppia cifra anche verso l’Africa: +10,2% e una quota del 5,2%, mentre l’Asia (16,4% del totale) registra una diminuzione del 3,1% delle vendite all’estero dei costruttori italiani.
Male anche l’America, che rappresenta la seconda area di riferimento dell’export nazionale di settore con una quota del 26,8%, e registra una diminuzione di compravendite pari al -8,8%. Primo mercato di sbocco rimangono gli Stati Uniti con 291 milioni di € e una quota del 16,2%, che registrano una variazione minima dello 0,6% sul 2022. Seguono la Germania (141 milioni di € e + 6,9%) e la Francia, davanti alla Polonia, per la quale segnaliamo la crescita del +90,3% sul 2022.
Le importazioni ammontano a 659 milioni di euro, registrando un calo del -10,3% sul 2022.
I fornitori europei, che pesano per l’82,9% dell’import, registrano una diminuzione del -9%, mentre cala di molto l’Asia, fonte del 13,6% delle importazioni, che registra un -25,7%. L’America, da cui proviene il 3,4% dei macchinari, aumenta le vendite a livelli rilevanti, con +76,7%.
Primo fornitore di macchine per il nostro paese rimane la Germania, con 272 milioni di euro, seguita a grande distanza da Francia (85.5 milioni), Cina (63.1 milioni), Paesi Bassi, con 49.8 milioni di euro, e Spagna.
Rispetto al 2022 i primi quattro paesi registrano un calo: -10,8% la Germania, -9,1% la Francia, un rilevante -23,9% la Cina e -10,7% i Paesi Bassi. Sale solo la Spagna, con un valore import pari a 22.4 milioni e +15%.
Grande successo per il concorso Two Sides Italia
Sono state 18 le scuole a indirizzo grafico che hanno aderito con ben 60 progetti al concorso Two Sides Italia “Sostenibilità della comunicazione su carta”, un bando, frutto della collaborazione tra l’Ente Nazionale per l’Istruzione Professionale Grafica, Cartotecnica e Trasformatrice (ENIP-GCT), Federazione Carta e Grafica, l’Associazione Fornitori Industria Grafica (ARGI) e l’Associazione Nazionale Distributori di Carta (ADICA), per la costruzione di campagne di comunicazione indirizzate ai giovani volte a sfatare i falsi miti che ancora offuscano le eccellenze ambientali della filiera della carta e della stampa italiana. Un’iniziativa nata nell’ambito del nuovo progetto scuola Two Sides Italia che si distingue per il nuovo format interattivo fondato sul dialogo innovativo fra industria e scuola con la presenza di esperti della filiera carta e stampa direttamente in aula. Realizzato grazie ad ADICA, ENIP-GCT e Federazione Carta Grafica, il nuovo progetto scuola ha l’obiettivo di sfatare i luoghi comuni che ancora sono fortemente radicati nell’opinione pubblica formando gli studenti sulle evidenze scientifiche che vedono la carta e la stampa tra i materiali più sostenibili per l’ambiente, grazie all’origine naturale della materia prima e all’eccellenza italiana nel riciclo della carta e dell’imballaggio in carta.
Questa edizione 2024 di Paper Week
ha anche una capitale della carta, Salerno
Michele Bianchi alla Paper Week 2024
eventi
“La Paper Week 2024 è il momento giusto per evidenziare i risultati di una filiera che stimiamo nel 2023 abbia superato i 27 miliardi di euro di fatturato e raggiunto e oltrepassato l’85% di riciclo nell’imballaggio in carta. E anche per esprimere la nostra soddisfazione per l’accordo sulla revisione della direttiva imballaggi (PPWR)raggiunto il 15 marzo scorso dai rappresentanti dei 27 Stati membri della UE (COREPER) – che riconosce l’economia circolare e il riciclo come essenziali per il raggiungimento degli obiettivi del Green Deal” ha affermato Michele Bianchi, presidente della Federazione Carta e Grafica intervenuto a Salerno nell’ambito della tavola rotonda “Il nuovo regolamento europeo sugli imballaggi: il ruolo chiave del Meridione per gli obiettivi 2030” che si è svolta l’8 aprile all’apertura della Paper Week organizzata da Comieco “Anche nel 2023, nonostante la chiusura di un anno in netto calo di fatturato (-13,6%), anche per i fenomeni inflazionistici che avevano caratterizzato il 2022, il settore della carta e della sua stampa e trasformazione e delle relative tecnologie si conferma in tutta la sua rilevanza per il Paese (1,3% del PIL) ed eccellenza del Made in Italy (3,7 miliardi € il saldo positivo della bilancia commerciale). Il rallentamento macroeconomico nazionale e internazionale - caratterizzato da consumi e investimenti depressi, tassi alti e tensioni geopolitiche – ha generato un rallentamento produttivo che viene ad oggi stimato intorno al 14% nel settore cartario, di oltre il 18% in quello grafico e del 6% in quello cartotecnico e trasformatore. All’interno dei settori della Federazione, solo quello delle macchine per la grafica e la cartotecnica dovrebbe chiudere il 2023 con un segno positivo a valore (+1,8%)”.
Sul nuovo Regolamento europeo su imballaggi e rifiuti da imballaggio, il presidente Bianchi sottolinea come “per l’industria rappresentata dalla Federazione sia positiva l’intesa finale su molti dei punti critici che caratterizzavano il nuovo Regolamento: dall’introduzione di una definizione di riciclo di alta qualità che include anche gli impieghi ulteriori oltre a quelli in altri imballaggi, alla definizione di imballaggio composito; dal riconoscimento del ruolo di certi imballaggi nel garantire la salvaguardia degli alimenti (gli imballaggi flessibili e i cartoni per bevande) a quello delle caratteristiche dalla carta, materiale di origine naturale, biodegradabile, riciclabile e ampiamente riciclato, ma non riutilizzabile. Caratteristiche che giustificano e spiegano le giuste esenzioni degli imballaggi a base carta da molti degli obiettivi di riuso introdotte e dalle restrizioni all’uso sancite in alcuni comparti. Positivo, infine, che si sia superata la contrapposizione tra riciclo e riuso introducendo la deroga generale di cinque anni dagli obiettivi di riutilizzo per gli Stati membri che dimostrano di superare di 5 punti percentuali gli obiettivi di riciclaggio da raggiungere entro il 2025”.
• Stampa su più tipi di supporto tra cui PE, PET, PU ecc.
• Tempi di lavorazione più rapidi grazie all’asciugatura istantanea dell’inchiostro
• Oltre 23.000 sistemi installati nel mondo
di polimerizzazione UV intercambiabili
reparto di produzione
Rotolito potenzia il reparto macchine a foglio con due nuove Koenig & Bauer
L’investimento è parte di una recente riorganizzazione dei reparti produttivi dell’azienda leader nel panorama internazionale della stampa, in ottica di ottimizzazione dei flussi e di sostenibilità
Chief Sales & Marketing OfficerDa un corridoio che dagli uffici conduce ai reparti produttivi dell’headquarter di Pioltello (MI) di Rotolito, ci affacciamo all’ampia vetrata che offre la visuale sul reparto offset a foglio di una delle aziende simbolo dell’eccellenza italiana della stampa. Una fila di Koenig & Bauer disposte in batteria compone uno schieramento tecnologico che viene costantemente rinnovato secondo il rigoroso piano di investimenti destinato all’aggiornamento del parco installato di questo fornitore di servizi di stampa. Notiamo che due delle cinque macchine offset fanno bella mostra della livrea che caratterizza i sistemi Koenig & Bauer di ultima generazione. A questo proposito Emanuele Bandecchi, Chief Sales & Marketing Officer Gruppo Rotolito, ci informa che l’installazione delle Rapida 106 nel formato 70x100 cm, 5 colori + vernice e Rapida 164 nel formato 120x160 cm, 4 colori, è terminata da poco ed entrambe sono già in funzione a pieno regime.
5 Koenig & Bauer in funzione
“Le due nuove macchine portano a cinque il nostro reparto di soluzioni a foglio di Pioltello, a cui si aggiungono le quattro macchine UV Led di Nava Press e le altre quattro di Rotolito Romania, di cui tre sono anch’esse Koenig & Bauer”, spiega
Emanuele Bandecchi confermando che la strategia di ampliamento fino a un numero complessivo di 13 macchine a foglio del Gruppo, segue i trend del mercato relativo al core business dell’azienda: il libro illustrato. "Un prodotto che precedentemente affidavamo in parte alle macchine rotative con avviamento rapido per motivi di maggiore efficienza e che oggi con la riduzione delle tirature è più conveniente passare ai sistemi offset a foglio”, sostiene Bandecchi. La strategia di investimento in questa tipologia di macchine di ultima generazione permette a Rotolito di far fronte in modo ancora più efficace all’esigenza da parte degli editori di ridurre drasticamente le scorte di magazzino. Frazionare gli ordini per le case editrici serve a limitare l’esposizione finanziaria causata dall’incremento dei prezzi di materie prime ed energia: tendenza che sta generando la richiesta di pretirature a cui seguono successive commesse con un numero di copie più contenuto.
“Inoltre, nel periodo post-pandemico per motivi contingenti sono rientrate in Europa un buon numero di commesse che erano state indirizzate verso l'Asia”, aggiunge Bandecchi. “Per contro abbiamo iniziato a lavorare in modo sempre più strutturato con diversi editori negli Stati Uniti”. Un doppio sce-
nario che giustifica l’ampliamento e l’ottimizzazione dei flussi del reparto stampa a foglio così come è stato strutturato oggi in Rotolito.
Le performance delle nuove macchine
Il rapporto di partnership strategica tra Koenig & Bauer e Rotolito è più che consolidato: l’affidabilità delle macchine, le loro prestazioni, i continui investimenti in ricerca e sviluppo da parte del costruttore e non ultimo la qualità del servizio al cliente sono elementi che hanno giocato un ruolo fondamentale sulla scelta da parte del management dell’azienda di proseguire in questa direzione. “Quando ci siamo trasferiti nella nuova sede di Pioltello avevamo già una 70x100 cm in voltura, una 100x140 cm e la 120x160 cm che negli anni sono state sostituite da modelli sempre aggiornati, sempre Koenig & Bauer. Fino alla scelta di oggi di aggiungere due nuove macchine” spiega Bandecchi descrivendole come sistemi molto performanti e per questo votate a cicli produttivi industriali. Affidarsi a un unico partner consente di implementare un flusso di lavoro fluido ed efficiente in grado di raggiungere la capacità produttiva che soddisfi appieno le esigenze dei clienti in termini di just-in-time. “Anche la flessibilità applicativa è un plus delle due Rapida di ultima generazione, che destiniamo principalmente alla stampa di libri ma anche in parte di copertine, di riviste di alta gamma, cataloghi, ma anche a qualche lavoro di stampa commerciale e di packaging”, aggiunge Bandecchi.
Ottimizzazione dei processi
Il potenziamento del reparto offset a foglio di Rotolito si inserisce in un più ampio piano industriale di ottimizzazione dei siti produttivi delle aziende del Gruppo, basati sulla concentrazione della produzione per tipologia merceologica e sull’efficientamento dei processi.
A Pioltello, dove la produzione è dedicata principalmente al libro illustrato, la sala stampa si completa con il reparto digitale dove sono in funzione le rotative inkjet HP, la nuova HP Indigo Digital Press 100K, una rotativa Timson ed sono attive quattro linee di brossura fresata. Per contro, Nava Press consolida la propria specializzazione sulle applicazioni destinate al mercato del lusso con il reparto di macchine offset UV Led, la stampa digitale HP Indigo, per la personalizzazione di alta gamma, e il finishing con lavorazioni speciali, nobilitazioni e stampa a caldo ecc. Lo stabilimento di Baranzate è attualmente in fase di chiusura: il trasferimento degli ultimi macchinari e del personale sarà completato entro giugno 2024, mentre lo scorso anno è stato chiuso l’impianto dedicato alla stampa rotocalco di Nova Milanese. Operazioni che hanno comportato lo spegnimento di alcuni macchinari, tra cui due rotocalco e altre offset a bobina meno recenti. Per contro è stato ampliato il sito produttivo di Cernusco sul Naviglio, che ora occupa complessivamente oltre 35.000 metri quadrati dove sono in funzione nello stesso spazio ben dieci rotative dedicate all’editoria periodica, scolastica e alla stampa commerciale, con macchine di tutti i formati da 16 (con uscita a foglio per la stampa delle copertine), 48, 64 fino a 80 pagine. Il reparto di finitura con sei linee di punto metallico completa la di produzione di cataloghi e magazine, tra cui la Settimana Enigmistica, una commessa storica per Rotolito. Anche sul fronte stampa Timsons il Gruppo si sta riorganizzando con una recente acquisizione.
Percorso di sostenibilità
Il processo di riorganizzazione della produzione e di aggiornamento tecnologico, con l’installazione di macchine in grado di dialogare in modo sempre più efficace con
i sistemi interni di raccolta di dati, è strettamente connesso con il percorso che Rotolito sta intraprendendo nei confronti della sostenibilità. “Nel 2023 con il supporto di una società di consulenza ci siamo sottoposti a un audit volontario per un assessment che è servito a mettere a fuoco lo stato dell’arte delle nostre prassi già in essere e per delineare il percorso da intraprendere” chiarisce Bandecchi. “La valutazione ha rivelato che praticavamo già una buona parte di azioni virtuose ed è stato necessario semplicemente redigere la procedura che attestasse la best practice”. Questo ha permesso a Rotolito di pubblicare un primo Smart Report di Sostenibilità nel 2023, una sorta di primo bilancio sintetico dove è riportata la volontà da parte dell’azienda di diventare B Corp entro il 2025. COMUNICAZIONE D’IMPRESA
Koenig & Bauer Rapida 106 70x100, 5 colori + vernice, e Rapida 164 120x160, 4 colori, recentemente installate presso il sito produttivo di Rotolito a Pioltello
Agevolazioni Nuova Sabatini e Piani di Transizione a dellesupportoimprese nel 2024
Anche in vista di drupa dove verranno presentate nuove macchine dotate di caratteristiche sempre più in linea con le misure di agevolazione al credito, facciamo il punto della situazione sui contributi governativi a supporto degli investimenti delle aziende per l’anno in corso
Sui numeri de Il Poligrafico dello scorso anno avevamo dato conto, con una serie di articoli, dell’entità degli investimenti tecnologici effettuati dalle aziende di settore. Da una parte avevamo condotto inchieste presso i costruttori di macchine per redigere una classifica dei sistemi venduti, i cui risultati sono stati confermati dai dati divulgati dalle Associazioni di categoria. Dall’altra parte, grazie al supporto del Centro Studi Printing di Stratego, avevamo analizzato l’entità gli investimenti che le aziende grafiche hanno destinato all’aggiornamento tecnologico nel 2023. Nel corso delle nostre interviste agli stampatori, dedicate alle nuove installazioni, è emerso che in gran parte dei casi la scelta di procedere con il rinnovo tecnologico
è stata fortemente motivata e supportata dalle agevolazioni governative. Molti tra i vendor e i decision maker delle aziende di stampa avevano, inoltre, lamentato l’incertezza per il 2024 e manifestato la necessità di un piano di agevolazioni più strutturato nel tempo per poter dare continuità alle strategie di aggiornamento delle attrezzature e dei software.
La notizia del rinnovo della misura a sostegno degli investimenti delle imprese si è fatta attendere ma gli interventi a supporto del comparto produttivo italiano sono finalmente arrivati con la Legge di Bilancio 2024, pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 30 dicembre 2023 che ha riproposto anche per il 2024 una misura agevolativa nazionale. La Nuova Sabatini è ideata per tutte le micro e PMI che vogliono migliorare i processi produttivi tramite investimenti in beni strumentali, cumulabile con il credito d’imposta stabilito dal “Nuovo Piano Transizione 4.0” che agevola la stessa tipologia di beni. Inoltre, Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale n. 52 del 2 marzo 2024, del Dl n. 19/2024 e delle disposizioni attuative del Pnrr è stato dato il via libera anche al nuovo credito d’imposta per gli investimenti effettuati nel biennio 2024-2025 in relazione al “Piano transizione 5.0”.
La Nuova Sabatini 2024
La Beni strumentali o Nuova Sabatini 2024 è una misura di finanza agevolata per facilitare l’accesso al credito delle imprese, con l’obiettivo di migliorare la competitività del tessuto produttivo del Paese. La misura ha ricevuto un rifinanziamento di 100 milioni di euro.
La Nuova Sabatini 2024, con fondi aggiuntivi e regole rivisitate ripropone anche per l’anno in corso contributi su finanziamenti bancari o leasing per l’acquisto di nuovi macchinari, impianti e attrezzature da parte di micro, piccole e medie imprese (MPMI). Con questa misura il Ministero dello Sviluppo Economico eroga un contributo per coprire gli interessi di finanziamenti agevolati richiesti alle banche e agli intermediari finanziari convenzionati per l’acquisto dei beni strumentali ammessi dal testo del provvedimento. La misura sostiene gli investimenti per acquistare o acquisire in leasing macchinari, attrezzature, impianti, beni strumentali ad uso produttivo e hardware, oltre a software e tecnologie digitali.
I beneficiari della misura
Possono accedere alle agevolazioni previste dalla Nuova Sabatini micro, piccole e medie imprese che, alla data di presentazione della domanda sono:
• regolarmente costituite e iscritte nel Registro delle imprese; non sono in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali;
• non rientrano tra i soggetti che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti considerati illegali o incompatibili dalla Commissione europea;
• non si trovano in condizioni tali da risultare imprese in difficoltà;
• hanno sede in uno Stato Membro o hanno aperto una sede operativa in Italia entro il termine previsto per l’ultimazione dell’investimento.
Ricordiamo che non possono avere accesso al finanziamento le attività finanziarie, assicurative, quelle connesse all’esportazione e dedicate agli interventi subordinati all’impiego preferenziale di prodotti interni rispetto ai prodotti di importazione.
I progetti compatibili con le agevolazioni
Sono agevolabili i progetti, avviati successivamente alla data della domanda di accesso al contributo e conclusi entro 12 mesi dal momento in cui è stato sottoscritto il finanziamento, destinati a :
• investimenti in beni strumentali;
• investimenti 4.0;
• investimenti green.
I programmi devono essere attuati esclusivamente sul territorio nazionale, destinati alla sede legale ovvero alla sede locale dell’impresa. Gli investimenti ammessi devono includere investimenti che – considerati singolarmente – hanno come requisito l’autonomia funzionale e
hanno importi compresi tra 20.000 e 4 milioni di euro. Non è ammesso il finanziamento di componenti o parti di macchinari che non soddisfino i requisiti, a eccezione degli investimenti che integrano, con nuovi moduli, l’impianto o il macchinario preesistente, introducendo una nuova funzionalità nell’ambito del ciclo produttivo dell’impresa. Tutti gli investimenti devono essere, inoltre, capitalizzati e mantenuti nell’unità produttiva ovvero nella sede operativa a cui sono destinati per almeno tre anni. Inoltre, l’agevolazione è destinata a programmi realizzati dalle imprese che operano nei settori di attività rientranti nel campo di applicazione del Regolamento GBER (tranne le agricole). Agevolazioni che devono essere finalizzate alle attività indicate dall’articolo 17 “Aiuti agli investimenti e all’occupazione alle PMI” del Regolamento GBER:
• creazione di una nuova unità produttiva;
• ampliamento di una unità produttiva esistente;
• diversificazione della produzione di un’unità produttiva esistente attraverso l’introduzione di nuovi prodotti;
• cambiamento radicale del processo produttivo complessivo di un’unità produttiva esistente;
• acquisizione degli attivi direttamente connessi a un’unità produttiva, in caso l’unità produttiva sia stata chiusa o sarebbe stata chiusa se non fosse stata acquisita e gli attivi vengano acquistati, a condizioni di mercato, da terzi che non hanno relazioni con l’acquirente.
Nuova Sabatini: costi ammissibili
Gli investimenti destinati all’acquisto o alla locazione finanziaria dei seguenti beni che devono essere classificati nell’attivo dello stato patrimoniale alle voci B.II.2, B.II.3, B.II.4 dell’art. 2424 c.c.:
• macchinari;
• impianti;
• beni strumentali di impresa;
• attrezzature nuove di fabbrica a uso produttivo;
• hardware, software e altre tecnologie digitali 4.0.
Rientrano tra i prodotti finanziabili i software applicativi classificabili alla voce B.I.3 e B.I.4. dell’attivo dello stato patrimoniale.
L’acquisto del solo impianto di produzione di energia da fonti rinnovabili è ammissibile solo per le imprese che svolgono attività di produzione di energia elettrica classificata con codice ATECO 35.11 e agricola ai sensi dell’art. 2135 c.c. In tutti gli altri casi, ovvero le imprese che svolgono attività diverse dalla produzione di energia o dalla attività agricola, l’acquisto di un impianto di produzione energetica (impianto fotovoltaico, cogenerazione, mini eolico o micro-generatori, ecc.) è ammesso, a condizione che faccia parte di un più ampio programma di investimento organico e funzionale, coerente con l’attività svolta dall’impresa e inclusa tra gli investimenti previste dai regolamenti UE applicabili per settore.
Piano transizione 4.0
La Legge di Bilancio ha riconfermato anche il Piano transizione 4.0 ovvero il credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali “Industria 4.0” che vengono effettuati nel 2024. La misura prevista è stata riproposta senza modifiche rispetto a quella del 2023: dunque i finanziamenti previsti sono: (20%) per i beni materiali, mentre è ridotto al 15% (dal 20% previsto per il 2023) per i beni immateriali. Il credito d’imposta previsto dalla Legge n. 178/2020 (Finanziaria 2021) con riferimento agli investimenti in beni materiali e immateriali “Industria 4.0”, individuati dalle Tabelle A e B, Legge n. 232/2016. Con riferimento ai Beni Materiali nuovi “Industria 4.0”, il credito d’imposta è riconosciuto per il 2024 nella seguente misura:
Relativamente ai Beni Immateriali nuovi “Industria 4.0” di cui alla Tabella B, il credito d’imposta per gli investimenti effettuati nel 2024 (o 30.6.2025) spetta nella misura del 15% del costo (la misura del 20%, prevista per gli investimenti effettuati nel 2023, resta applicabile agli investimenti “prenotati” entro il 31.12.2023 ed effettuati entro il 30.6.2024).
L’agevolazione spetta anche per le spese per servizi sostenute relativamente all’utilizzo dei beni mediante soluzioni di cloud computing, per la quota imputabile per competenza.
Utilizzo del credito d’imposta
Il credito d’imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione con il modello F24 in 3 rate di pari importo a decorrere dall’anno di interconnessione. La prima rata (1/3) del credito può essere fruita dalla medesima annualità dell’investimento se l’interconnessione interviene nell’anno di effettuazione dello stesso. La rata annuale o parte di essa non utilizzata il resi-
duo della stessa può essere riportato nelle successive dichiarazioni dei redditi senza alcun limite temporale ed essere utilizzato già dall’anno successivo, secondo le ordinarie modalità di utilizzo del credito, incrementando la rata fruibile a partire dal medesimo anno. Così, ad esempio, in caso di acquisto e interconnessione di un bene nel 2024 e mancato utilizzo nel 2024 della prima rata (1/3 del credito d’imposta spettante), nel 2025 sarà possibile utilizzare sia la rata 2024 che quella del 2025. Si rammenta che la fruizione dell’agevolazione in esame è subordinata al rispetto delle norme in materia di sicurezza sul lavoro e al corretto adempimento degli obblighi di versamento dei contributi previdenziali ed assistenziali dei lavoratori. Quest’ultimo è comprovato dalla disponibilità del DURC che, come chiarito dall’Agenzia delle Entrate nella Circolare 23.7.2021, n. 9/E, deve risultare in corso di validità all’atto di ciascun utilizzo in compensazione.
Il credito d’imposta è cumulabile con altre agevolazioni che hanno a oggetto i medesimi costi, a condizione che tale cumulo non porti al superamento del costo sostenuto.
Documentazione
In caso di successivi controlli, le aziende che usufruiscono del credito d’imposta sono tenute a conservare, pena la revoca del beneficio, la documentazione idonea a dimostrare l’effettivo sostenimento e la corretta determinazione dei costi agevolabili. Le fatture e i documenti relativi agli investimenti devono riportare la disposizione di riferimento utilizzando una dicitura a:
“Acquisto per il quale è riconosciuto il credito d’imposta ex art. 1, commi da 1051 a 1063, Legge n. 178/2020” L’Agenzia delle Entrate nella Risposta 18.5.2022, n. 270 ha specificato che la dicitura non è richiesta sul verbale di collaudo e interconnessione del bene e che va riportata anche sui documenti di trasporto. A tal proposito recentemente il MEF, in risposta all’Interrogazione parlamentare 10.1.2024, n. 5-01787, ha chiarito che non è necessario riportare sui documenti di trasporto la disposizione di riferimento, purché sia esplicitate nella fattura. Nel caso in cui sia necessario rettificare i riferimenti normativi sulle fatture e sui documenti relativi agli investimenti, è possibile integrare e regolarizzare i documenti già emessi, se non dovessero riportare le corrette indicazioni delle disposizioni di riferimento, prima dell’attività di controllo da parte dell’Amministrazione finanziaria.
Perizia
Per accedere alle agevolazioni “Industria 4.0” è necessario disporre di una perizia asseverata, rilasciata da un ingegnere o un perito industriale iscritto nel relativo Albo ovvero un attestato di conformità rilasciato da un Ente di certificazione accreditato. La perizia deve attestare che i beni siano in linea con le caratteristi-
che tecniche previste e la relativa interconnessione al sistema aziendale. Per i beni il cui costo unitario non superi € 300.000, la perizia può essere sostituita da una dichiarazione da parte del legale rappresentante. Inoltre è necessario inviare una comunicazione al MiMiT, utilizzando lo specifico modello, entro il termine di presentazione del mod. Redditi relativo al periodo d’imposta di effettuazione degli investimenti. La mancata comunicazione al MiMiT non pregiudica comunque la spettanza dell’agevolazione. Per gli investimenti effettuati nel 2024 la comunicazione dovrà essere effettuata, in generale, entro il 30 settembre 2025.
Piano transizione 5.0
Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale n. 52, serie generale, del 2 marzo 2024, del Dl n. 19/2024 e delle disposizioni attuative del Pnrr è stato dato il via libera anche al nuovo credito d’imposta per gli investimenti effettuati nel biennio 2024-2025 in relazione al “Piano transizione 5.0”. La misura è finalizzata a sostenere la trasformazione digitale ed energetica delle imprese ed è disciplinata dall’articolo 38 del decreto legge. Possono beneficiare del contributo tutte le imprese residenti e le stabili organizzazioni con sede in Italia, a prescindere dalla forma giuridica, dal settore economico, dalla dimensione e dal regime fiscale adottato per la determinazione del reddito d’impresa. Esattamente come per Il Piano di Transizione 4.0, la norma elenca nel dettaglio i casi di esclusione, tra questi lo stato di liquidazione volontaria o coatta dell’azienda. Il bonus è riconosciuto per i nuovi investimenti effettuati nel biennio 2024-2025 in strutture produttive con sede in Italia,
Il bonus del Piano Transizione 5.0 è pari a:
a patto che le innovazioni realizzate comportino una riduzione dei consumi energetici dell’unità produttiva di almeno il 3%, che sale al 5% se calcolata sul processo programmato per l’investimento. In particolare, sono agevolabili gli investimenti in beni materiali e strumentali nuovi indicati nell’allegato A e nell’allegato B alla legge n. 232/2016. Il decreto specifica nel dettaglio le caratteristiche degli ulteriori beni che consentono di accedere al beneficio. Rientrano nel credito d’imposta entro determinati limiti, le spese per la formazione del personale, finalizzate all’acquisizione o al consolidamento delle competenze nelle tecnologie rilevanti per l’attuazione della transizione digitale ed energetica dei processi produttivi. La condizione è che la formazione sia effettuata da soggetti esterni all’impresa, individuati con decreto del ministro delle imprese e del made in Italy. Il decreto specifica anche che il beneficio è subordinato alla presentazione di apposite certificazioni rilasciate da un valutatore indipendente.
Il bonus è pari al:
• 35% per gli investimenti fino a 2,5 milioni di euro
• 15% della spesa per gli investimenti superiori a 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro
• 5% della spesa, per gli investimenti superiori a 10 milioni di euro e fino al limite massimo di 50 milioni di costi ammissibili per anno per ciascuna impresa beneficiaria.
Il tax credit aumenta e può arrivare fino al 40% e 45% in caso di una riduzione dei consumi energetici superiore al 6% e al 10%. Il risparmio è calcolato su base annua in relazione all’esercizio precedente, per le nuove imprese si tiene conto dei consumi energetici medi annui riferibili a uno scenario controfattuale.
Facciamo un esempio pratico
a cura di Sergio Facchini
per gli investimenti fino a 2,5 milioni di euro
Per accedere al credito d’imposta occorre inviare richiesta telematica utilizzando il modello standardizzato messo disposizione dal Gestore dei servizi energetici (Gse) e la documentazione prescritta (comma 11 dell’articolo 38), insieme a una comunicazione riguardante la descrizione e il costo del progetto di investimento. Il Gse, controllata la documentazione, invia al MiMiT l’elenco delle imprese che possono fruire dell’agevolazione e l’importo prenotato.
per gli investimenti superiori a 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro
35% 15% 5%
per gli investimenti superiori a 10 milioni di euro e fino al limite massimo di 50 milioni di costi ammissibil per anno per ciascuna impresa beneficiaria
Il credito d’imposta può essere utilizzato soltanto in compensazione tramite modello F24 presentato attraverso i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate, trascorsi cinque giorni dall’invio dell’elenco dei beneficiari della misura da parte del Gse all’Agenzia.
L’eventuale residuo può essere utilizzato nei periodi d’imposta successivi in cinque quote annuali di pari importo.
Un decreto che sarà adottato dal ministero delle Imprese e del Made in Italy di concerto con il ministero dell’Economia e delle Finanze, previo via libera del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, stabilirà le modalità attuative del credito d’imposta.
Nel caso dell’ordine per un nuova macchina si applica la ormai consolidata pratica per “Industria 4.0”, vedi capitolo precedente (Credito di Imposta 20%). Se il nuovo investimento entra a far parte di un processo produttivo già esistente che l’azienda intende migliorare, aggiornare ecc. con riduzione di consumi energetici e con ottimizzazione dei processi di produzione, gestione e formazione del personale, si potrà raggiungere un Credito di Imposta totale fino al 45%. Per raggiungere tale obiettivo occorrerà aver raccolto ed elaborato la documentazione da produrre comprovante lo status di consumi energetici della macchina/e componenti la linea. Una società terza incaricata dovrà redigere perizia con la documentazione comprovante la situazione “ante e post”. Una volta presentata la domanda con tutti gli allegati richiesti, si dovrà attendere la risposta di accettazione da parte del competente Ufficio del Ministero. I costi (fino a € 10.000) sostenuti dall’azienda per la elaborazione delle perizie e delle relative elaborazioni delle documentazioni richieste, potranno essere riconosciuti e recuperati come extra rispetto alle percentuali dell’investimento sopra citato.
Quanto vale un brevetto? Il ROI degli investimenti in proprietà intellettuale
Quanto vale un brevetto? La risposta a questa domanda ha portato a cause legali di milioni di dollari, ma anche a lunghe negoziazioni sul valore delle royalties dovute e all’abbandono prematuro delle domande di brevetto. Inoltre, dato che gli intangibili costituiscono la maggior parte del valore di un’azienda nell’economia moderna, è fondamentale che questi beni vengano gestiti in linea con le strategie aziendali, ma anche utilizzando indicatori tracciabili come i KPI.
Gli investimenti in proprietà intellettuale consentono di diversificare i ricavi di un’azienda, allargando le opportunità di crescita, penetrando mercati non necessariamente legati al core business e, di conseguenza, aumentando i ricavi. La valutazione degli investimenti deve considerare sia i benefici fiscali sia i costi: diretti (investimenti in R&S interni) e indiretti. Un indicatore che sintetizza il trade off costi-benefici è il Return on Investment. La sfida nell’applicazione di questo strumento nel contesto della proprietà intellettuale riguarda la determinazione della stessa nella misura in cui il beneficio dei brevetti si può caratterizzare in diversi modi. Infatti i brevetti, oltre a espletare la funzione di tutela legale e offrire un vantaggio competitivo sulla concorrenza, consentono alle aziende di trarre bene-
di Thomas Worden, Technology Transfer Analyst di Quantum Leap
fici anche da quei brevetti non allineati con l’attività produttiva. In tal senso, tra i benefici più significativi degli investimenti in proprietà intellettuale, rientrano: il prestigio tecnico che un’azienda può mostrare tramite il suo portafoglio brevettuale innovativo e tutte quelle forme di tutela che possono dissuadere i concorrenti dal brevettare nello stesso ambito.
Cosa ci si aspetta dall’investimento in un brevetto?
In base al rapporto del 2020 di Cipher relativo all’ottimizzazione dei portafogli brevettuali, il 62% delle aziende americane considerava l’aspetto difensivo come l’obiettivo principale di un investimento in brevetti; il 16% attribuiva valore agli aspetti reputazionali; il 12% alla monetizzazione; il 7% alle potenziali collaborazioni e il 3% alle opportunità di investimento. Si potrebbe aggiungere che la protezione delle innovazioni non è l’unica funzione del portafoglio brevettuale, il quale può, in aggiunta, aiutare a generare delle royalties grazie al licensing-out (anche in settori diversi dal core business) o garantire posizioni di monopolio sul proprio mercato di riferimento. Queste strategie però devono essere in linea con la visione aziendale
I diritti di proprietà intellettuale spesso vengono trattati solo come diritti legali; invece, possono rappresentare una grande risorsa strategica per le aziende anche nell’incremento dei programmi per gli investimenti futuri. Infatti, la valutazione attraverso il numero di brevetti nel portafoglio dell’azienda non stima con esattezza il valore della proprietà intellettuale. Inoltre, i beni immateriali sono difficili da valutare, nonostante il ruolo critico che rivestono, a causa della forte volatilità e all’alto rischio associato a investimenti in questo ambito.
e tener conto del fatturato complessivo prima di programmare grandi investimenti nella R&S. Relativamente a quest’ultimo punto, lo studio di Abramo del 2007 ha elaborato una formula secondo cui l’efficacia di un sistema di ricerca nel garantire la competitività dell’industria nazionale e lo sviluppo socioeconomico corrisponde a:
Dove P rappresenta il numero di brevetti e simili generati dall’investimento in R&S, InvR&D; L è il numero di brevetti concessi in licenza; SB rappresenta i benefici sociali (benefici per i clienti, investimenti netti nella produzione e nuovi posti di lavoro, ecc.) indotti dall’exploit dei brevetti da parte dell’industria.
La letteratura americana sulle politiche economiche per l’innovazione contempla diversi studi relativi al trasferimento tecnologico.
Il primo, condotto da Estep et al. (2021), utilizza il modello decisionale gerarchico (HDM) per analizzare gli attributi di successo del trasferimento tecnologico e sviluppare un punteggio dello stesso. La metodologia d’analisi sfrutta le curve di desiderabilità, ovvero curve che identificano il grado di “desiderabilità” di una metrica per un decisore, con il fine di identificare il grado di “desiderabilità”.
Il secondo (Lee et al., 2022) fornisce percentuali dettagliate del budget distribuito in modo ottimale alle aziende in base alla loro tolleranza al rischio in una determinata condizione di mercato.
Il terzo studio, il modello econometrico di Ariel Pakes, stabilisce gli impatti dei brevetti sul tasso di rendimento del mercato azionario, i quali, a loro volta, causano cambiamenti nel valore del programma di R&S di un’azienda.
In ultimo, studi come quelli di Chan et al. o Richardson
et al., adottano posizioni più difensive, considerando anche parametri come la mitigazione del rischio di potenziali procedure legali associate a infringement o enforcement dei brevetti.
Secondo quest’ultimo, gli investimenti brevettuali dovrebbero oscillare tra il 35% e 100% del costo massimo del portafoglio, suggerendo inoltre altri metodi (come i diritti di proprietà intellettuale, le opposizioni, i procedimenti legali e il lobbismo) per ridurre ulteriormente il rischio residuo. Secondo questo filone teorico, si stima che per un programma di sviluppo dei brevetti il ROI sia pari al 10%. In generale, gli studi legati al trasferimento tecnologico nel contesto del mercato americano tendono a oscillare, a seconda dei parametri applicati, tra l’8% e il 17,5%, stimando una media del ROI pari al 15%.
Cosa succede in Europa
Tuttavia, è bene considerare che questi calcoli devono essere estrapolati e adattati a un contesto diverso, quello europeo, dove questi tipi di quantificazioni potrebbero portare notevoli benefici a tutto il settore, nonostante le molte differenze politiche e socioeconomiche. Due esempi su tutti: la Francia in 10 anni ha investito 77 miliardi (PIA - Programme d’investissements d’avenir) e ha creato un sistema di Trasferimento Tecnologico con una struttura Paese composta da 13 società (SATT - Société d’Accélération du Transfert de Technologies), investendo sulla formazione di 650 esperti, e, soprattutto, implementando diversi processi per accelerare lo sviluppo. Questa strategia ha permesso negli ultimi anni la creazione di ben 672 spin off della ricerca con un ritorno in 10 anni di oltre €1 miliardo. Diversamente, uno studio Altems del 2021 relativo all’Italia, ha quantificato un effetto di leva pari a 2,77 in termini di benefici per il Servizio Sanitario Nazionale, risultato degli investimenti diretti nella ricerca clinica. Per ogni €1 investito dalle aziende negli studi clinici sono stati generati €1,77 di risparmi aggiuntivi per il SSN.
RICOH
A drupa 2024, Ricoh offrirà ai visitatori del proprio stand un'esperienza immersiva in cui le tecnologie di ultima generazione saranno presentate in modo da stimolare la creatività
La presenza di Ricoh a drupa 2024 sarà ispirata al concetto di HENKAKU, termine giapponese che indica l'innovazione basata sulla trasformazione continua. E proprio in coerenza con questa filosofia Eef de Ridder, vicepresidente Graphic Communication Group Ricoh Europe, ha presentato durante la conferenza pre-drupa i recenti sviluppi di Ricoh nell’ottica di uno scenario di mercato globale che vede la stampa digitale, e in particolare l’inkjet, registrare una progressiva crescita. Un generale +10% che dal 2017 promette di mantenersi costante fino al 2032 secondo le proiezioni di Smithers. Volumi di stampa e valore che stanno migrando e continueranno a farlo dalla offset al digitale per una transizione che vede Ricoh protagonista, come definisce de Ridder, “in quanto fornitore completo di soluzioni tecnologiche per il getto d’inchiostro”. A partire dalle teste e dai motori di stampa, passando per gli inchiostri e l’elettronica per l’imaging fino al flusso di lavoro: questo costituisce un know-how che si traduce in asset tecnologici su cui si basano l’unicità e la competitività di Ricoh, “dove la somma delle parti produce un risultato d’insieme ancora più straordinario” ha specificato de Ridder. Il riferimento è ai recenti nuovi annunci che hanno permesso a Ricoh di arricchire il proprio portfolio dei segmenti graphic art e industrial con nuovi sistemi di stampa di produzione.
Soluzioni di stampa
In fiera vedremo in dimostrazione live, RICOH Pro Z75: definita il “Drago”, in quanto è la prima piat-
taforma inkjet B2 a foglio con stampa fronte/retro automatico che utilizza inchiostro base acqua, offre un’elevata qualità di stampa a fronte di una grande produttività e importanti livelli di automazione. Dedicata a lavori di stampa commerciali ed editoriali, il sistema inkjet a colori a bobina ad alta velocità RICOH Pro VC80000, nota come “Harpy Eagle”, grazie alle funzionalità AI, alle teste di stampa Ricoh di nuova generazione e all'elevato livello di integrazione con attrezzature per la finitura, consente prestazioni con qualità di stampa elevata e livelli di produttività adatti ad ambienti con intensi carichi di lavoro. Dall’inkjet al toner, Ricoh mantiene gli appellativi suggestivi ispirati al mondo delle giungla per le proprie soluzioni: le due digitali a colori a foglio di nuova generazione, RICOH Pro C9500 da 135 ppm e RICOH Pro C7500 sono definite “Jaguar”: basate su una piattaforma innovativa entrambe offrono un elevato livello di automazione. RICOH Pro C9500 garantisce elevata produttività riducendo l'intervento degli operatori. La nuova Ricoh Pro C7500, che rappresenta un’ulteriore evoluzione della tecnologia Ricoh, è sviluppata per consentire agli stampatori di lavorare all’insegna della flessibilità ed è compatibile con i toner a colori speciali originali Ricoh, che includono inchiostro bianco, trasparente, rosso invisibile, oro e argento. I nuovi profili colore neon integrati consentono di aggiungere in automatico il giallo e il rosa Viaggio
Nel suo stand a drupa, Ricoh allestirà un bar dedicato alla stampa e un “giardino” di applicazioni per offrire ispirazione ai fornitori di servizi di stampa; sopra, il sistema di stampa RICOH Pro Z75
Antonio Maiorano, Ricoh Graphic Communication Director, accanto alla RICOH Pro C9500 e, sotto, la RICOH Pro C7500
neon per una gamma cromatica più ampia e brillante. Allo stand Ricoh saranno presenti anche le teste di stampa di ultima generazione sviluppate dalla multinazionale accompagnate da alcune applicazioni realizzate con questa tecnologia.
Software per il flusso di lavoro
A drupa grande importanza sarà dedicata al software di Ricoh che si concentrerà sull'automazione della produzione, combinando soluzioni basate su cloud e locali che favoriscono la massima efficienza produttiva, come RICOH TotalFlow Producer e RICOH Supervisor, nonché FusionPro, per comunicazioni estremamente personalizzate basate sui dati. I workflow Ricoh Graphic Arts sfruttano le prestazioni di soluzioni tecnologiche collaudate, incluso RICOH ProcessDirector, scalabile e compatibile con software di terze parti. Questi strumenti consentono alle aziende di stampa commerciale di semplificare i processi, dall'input al finishing, effettuando automaticamente il preflight, l'imposizione e il raggruppamento dei lavori. RICOH TotalFlow Producer consente ai fornitori di stampa, con una o più sedi, di automatizzare la ricezione dei lavori attraverso un portale web centralizzato che permette di visualizzare e controllare la produzione. Questo software riduce al minimo la necessità di manodopera specializzata nella ricezione e nell'elaborazione dei lavori, riduce i colli di bottiglia e gli scarti migliorando la redditività. In combinazione con RICOH Predictive Insight, introdotto per la prima volta su RICOH Pro VC80000, i workflow Ricoh consentono di ottenere informazioni basate sulla raccolta dati e di ottimizzare le prestazioni. Le funzionalità di AI e di apprendimento automatico monitorano la redditività del lavoro, i processi e le operazioni per ottimizzare i tempi di attività e la produttività. I workflow Ricoh Graphic Arts includono RICOH Auto Color Adjuster per la creazione di profili colore in modo semplice e veloce, con una corrispondenza precisa agli standard del settore sia per l'offset sia per il digitale.
Il punto di vista di Ricoh Italia
Da sempre Ricoh ci ha abituati a tenere alta l’attenzione nei confronti delle sue incalzanti novità, ma mai come tra la fine del 2023 e l’inizio del 2024 c’è stata una così importante concentrazione di annunci. Da Viscom 2023 dove abbiamo visto in funzione RICOH Pro C7500 accanto a RICOH Pro C9500, alla partnership con Flora Digital per lo sviluppo di sistemi di grande formato, fino all’acquisizione del produttore di sistemi di finishing olandese Albyco. Inoltre l’annuncio della nuove macchine inkjet di produzione di fascia alta conferma l’ingresso di Ricoh in questo mercato. Strategia che in Italia è stata supportata dall’ingresso di Antonio Maiorano alla direzione del team Graphic Communication di Ricoh. Lo abbiamo incontrato durante un evento presso la sede Ricoh Italia di Vimodrone.
È entrato in questa azienda in un momento di particolare vivacità, qual è la sua prima sfida in Ricoh?
Ricoh è un fornitore con una reputazione più che consolidata nel mondo del production printing e ha compiuto di recente un ulteriore passo entrando nel mondo della stampa digitale nel formato B2. Il mio ruolo, in linea con l’esperienza maturata fino a oggi, prevede di lavorare insieme al mio team all’apertura di questo mercato nuovo per Ricoh. Si tratta di creare una contaminazione positiva tra le mie competenze e il forte knowhow presente in azienda per far crescere questa linea di business. Prendendo il testimone da Giorgio Bavuso che ha svolto un ottimo lavoro e la cui posizione consolidata nel mercato è apprezzata dai clienti.
Guardando al 2023, come si è concluso per Ricoh?
Il nostro fiscal year si è chiuso a marzo e posso dire che il 2023 è stato positivo. Le nuove macchine a toner installate nel nostro showroom hanno ricevuto un riscontro estremamente positivo da parte del mercato. Sono state apprezzate sia dai clienti che possiedono modelli delle precedenti generazioni, che hanno notato il notevole salto di qualità dell’attuale evoluzione, sia da nuovi potenziali clienti. L’altra grande novità è quella del segmento di fascia più alta ovvero il sistema a bobina Ricoh Pro VC80000 a
bobina, che ha ricevuto feedback molto positivi durante i beta test, e la inkjet nel formato B2, Ricoh Pro Z75 già installata presso il cliente francese Realisaprint.
Andiamo incontro a drupa 2024, dal suo punto di vista quale sarà l’obiettivo di Ricoh a questo evento?
Drupa 2024 rappresenta un’occasione unica per Ricoh per ribadire al mercato del printing il concetto della digital transformation alla luce del portfolio di prodotti e servizi più completo di sempre. Da una parte vediamo, infatti, il consolidamento del segmento delle macchine a toner con i nuovi modelli di ultima generazione, dall’altra accoglieremo la sfida di affermare il posizionamento di Ricoh anche sulla fascia alta allo stesso livello della nostra già storica leadership sulla mid e high production.
Una sfida anche per il Ricoh Graphic Communication Director?
Ho impiegato i primi mesi nel mio nuovo ruolo per conoscere il team delle vendite e devo dire che Ricoh può contare su un’ottima organizzazione. L’azienda ha un’eccellente copertura territoriale con filiali in tutta Italia e le persone sono molto preparate sia lato sales sia tecnico. C’è una forte collaborazione tra il team delle vendite e il service e quest’ultimo è molto performante. Abbiamo tutte le competenze necessarie per offrire agli stampatori una consulenza sul prodotto che garantisca il massimo della redditività in base alle specifiche esigenze produttive e applicative, assecondando i trend attuali che vedono una progressiva riduzione delle tirature, la richiesta di print on demand e personalizzazione, servizi, just-in-time e sostenibilità del business.
Avete già iniziato a promuovere le nuove macchine in Italia?
Abbiamo organizzato un road show con tappe in tutta Italia con l’obiettivo di arrivare in modo il più capillare possibile sul territorio. Desideravamo mostrare le nuove macchine in funzione e i sample stampati per fare entrare i clienti nel mood di drupa 2024. Ora non ci resta che partire per Düsseldorf, noi siamo pronti e lo sono anche i clienti italiani!
LE AZIENDE ASSOCIATE
SPECIALE E S G
E S G
Environmental, Social e Governance sono i pilastri della sostenibilità che compaiono sempre più frequentemente nelle nostre pagine: criteri indissolubilmente legati non solo ai processi produttivi ma al business della stampa in senso ampio. Una volta all’anno però dedichiamo a questi argomenti un approfondimento come quello che trovate di seguito. Su questo numero abbiamo riportato i risultati della “Ricerca sul recepimento delle certificazioni ambientali nel settore della stampa”. Abbiamo trattato il tema caldo del trattamento dei rifiuti dedicandogli anche una survey; siamo entrati nel merito della direttiva europea “Corporate Sustainability Reporting Directive” e abbiamo fatto il punto sulla deforestazione.
Di seguito riportiamo i risultati della “Ricerca sul recepimento delle certificazioni ambientali nel settore della stampa” condotta da Ayming con Centro Studi Printing presentata in occasione del Printing Economic Forum 2023, che fa emergere alcuni concetti chiave rispetto all’integrazione dei fattori di sostenibilità nel relativo contesto. Dalle risposte al questionario evidenziamo i driver che spingono le imprese verso un percorso sostenibile, le diverse forme di rendicontazione presenti, i cambiamenti della governance di sostenibilità, e il ruolo cruciale degli stakeholder e dell’interconnessione nella catena del valore.
Perché intraprendere un percorso di sostenibilità
Per analizzare le ragioni che spingono le imprese a intraprendere un percorso di sostenibilità, è stato chiesto agli intervistati di dichiarare quali siano i driver chiave che li hanno incentivati in questo cammino. Le motivazioni più rilevanti emerse sono creare un impatto positivo, migliorare la reputazione di brand, risparmiare risorse e aumentare la trasparenza verso clienti e consumatori. Altri driver dichiarati meno importanti concernono gli obblighi normativi, i rating ESG, e la trasparenza verso il Top Management e i dipendenti.
Ayming Italia, in collaborazione con Centro Studi Printing di Stratego Group, ha sottoposto un questionario alle imprese del settore della stampa per indagare la loro percezione rispetto ai temi di sostenibilità e all’urgenza dell’integrazione di questi aspetti nel business.
Comunicare le performance di sostenibilità
Uno dei cardini principali di un percorso strutturato di sostenibilità è – secondo gli esperti ESG – la cosiddetta rendicontazione di sostenibilità o non finanziaria. Il GRI (Global Reporting Initiative – il framework internazionale per la rendicontazione di sostenibilità per eccellenza), definisce il reporting di sostenibilità come “la misurazione, comunicazione e assunzione di responsabilità nei confronti di stakeholder sia interni sia esterni, in relazione alla performance dell’organizzazione rispetto all’obiettivo dello sviluppo sostenibile”.
Questo articolo è stato redatto in collaborazione con Ayming Italia Srl SB
Strumenti di rendicontazione più conosciuti dalle aziende di stampa
BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ 17%
REPORT INTEGRATO 15%
RELAZIONE DI IMPATTO 17%
NON CONOSCE NESSUNO STRUMENTO
Gli strumenti di rendicontazione che possono essere adottati dalle imprese sono al momento molteplici, come ad esempio:
• il Bilancio di Sostenibilità, redatto in modo volontario secondo standard internazionali come ad esempio il GRI;
• la Dichiarazione non Finanziaria, obbligatoria secondo la nuova direttiva europea CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive) dal 2024, e redatta secondo lo standard ESRS (European Sustainability Reporting Standard);
• il Report Integrato, che integra informazioni finanziarie e di sostenibilità;
• la Relazione di Impatto, obbligatoria per le società benefit, che racconta gli obiettivi di beneficio comune prefissati dall’impresa.
In generale, lo scopo della reportistica di sostenibilità è raccontare le performance di sostenibilità di una azienda per rispondere a richieste di trasparenza; è quindi uno strumento di comunicazione verso gli stakeholder interni ed esterni all’azienda, e permette di strutturare un processo di raccolta e monitoraggio dei dati socio-ambientali. Per la redazione del documento vengono utilizzati standard internazionali di rendicontazione, come ad esempio il Global Reporting Initiative o gli ESRS. Gli standard stabiliscono i criteri secondo cui devono essere strutturati gli indicatori qualitativi e quantitativi rendicontati.
Nel settore della stampa, il Bilancio di Sostenibilità (41%), il Report Integrato (17%) e la Relazione di Impatto (15%) sono gli strumenti di rendicontazione più conosciuti, mentre il 17% dei rispondenti non ne conosce nessuno. Tra i rispondenti viene invece redatto mag41%
“Creare un impatto positivo, migliorare la reputazione di brand, risparmiare risorse e aumentare la trasparenza verso clienti e consumatori: i principali driver che motivano le aziende di stampa a intraprendere percorsi di sostenibilità”.
giormente il Bilancio di sostenibilità (38%) mentre il 39% non redige nessuno di questi documenti. Secondo le percezioni dei rispondenti, inoltre, i maggiori benefici derivanti dall’intraprendere un percorso di rendicontazione di sostenibilità sono il miglioramento della brand reputation, una maggior trasparenza, una riduzione del rischio, l’attrazione di nuovi clienti e l’ottimizzazione dei processi interni. Infine, come anticipato, dal primo gennaio 2024 entra in vigore la nuova direttiva europea (CSRD) che rende obbligatoria la Dichiarazione non Finanziaria per molte più imprese rispetto a quelle già obbligate a redigerla, portando innovazioni significative su molti aspetti metodologici.
La governance di sostenibilità
La governance di sostenibilità è un insieme di organi, regole e processi per definire, realizzare e monitorare politiche a favore dell’ambiente e della società. Per strutturarla efficacemente è necessario innanzitutto rivedere composizione e competenze del Consiglio di Amministrazione per guidare gli sforzi di sostenibilità, allineando allo stesso momento scopo, strategia e cultura interna, elementi essenziali per una realizzazione coerente degli obiettivi di sostenibilità. In pratica, è importante puntare a un cambiamento di mentalità che possa portare un approccio diverso al processo decisionale. Ovviamente, il processo di integrazione della sostenibilità nella cultura aziendale sarà diverso per ogni organizzazione. Per ultimo ma non meno importante, la chiarezza dei ruoli e delle responsabilità risulta fondamentale per una solida governance ESG. Il consiglio di amministrazione, attraverso il suo modello di governance, deve definire la supervisione dei controlli, dei rischi, degli indicatori e dei dati ESG e la loro rilevanza per le decisioni strategiche e per gli obiettivi dell’azienda. Delle imprese intervistate, il 16% dichiara di essersi dotata di un Sustainability Manager, il 6% di un Energy Manager, mentre il 14% non ha alcuna
Figure di riferimento per la governance ESG nelle aziende grafiche
SUSTAINABILITY MANAGER
ENERGY MANAGER
NESSUNA FIGURA ESG SPECIFICA
figura ESG specifica. Le restanti imprese si sono dotate delle classiche figure di governance ordinaria come HR manager (19%), Quality e HSE manager (8%), Chief Financial Officer (19%) e Chief Marketing Officer (12%). Infine, le certificazioni, le politiche e i sistemi di gestione sono strumenti utili per strutturare e gestire al meglio la propria governance di sostenibilità. Le certificazioni più in voga tra gli intervistati sono le ISO 14001 e ISO 45001, mentre circa il 60% non possiede alcuna certificazione. Marginali sono la certificazione B-Corp, la certificazione della impronta di carbonio di prodotto (ISO 14067), e le certificazioni di settore quali FSC e PEFC. Il 55% degli intervistati invece ha un codice etico o di condotta.
L’importanza degli stakeholder
Nel percorso di sostenibilità, è importante tenere in considerazione anche i propri stakeholder, ossia i portatori di interesse. Lo stakeholder è una “entità o individuo che può ragionevolmente essere influenzato in modo significativo dalle attività, dai prodotti e dai servizi dell’organizzazione o le cui azioni possono ragionevolmente incidere sulla capacità dell’organizzazione di attuare con successo le proprie strategie e raggiungere i propri obiettivi” (Linee guida GRI).
In particolare, le imprese della stampa intervistate hanno dichiarato che gli stakeholder maggiormente interessati alla reportistica di sostenibilità sono principalmente i clienti e i consumatori, ossia quella parte della catena del valore che fa pressione alle imprese per intraprendere un percorso di sostenibilità, come è emerso nella prima domanda del questionario. Sono invece mediamente interessate le agenzie di rating, gli investitori e finanziatori, e le comunità locali. In generale, è sempre importante identificare i propri stakeholder, mappare i
19% HR MANAGER
8%
QUALITY E HSE MANAGER
19% CHIEF FINANCIAL OFFICER
12% CHIEF MARKETING OFFICER
loro interessi, e coinvolgerli in attività mirate e specifiche quali ad esempio workshop, questionari, eventi e interviste, sia per questioni di trasparenza, sia per comprendere al meglio la direzione da prendere nel proprio percorso di business sostenibile.
Interconnessione e sensibilizzazione della catena del valore
Come ultima cosa, ma non per importanza, è cruciale considerare l’interezza della catena del valore al cui interno l’impresa è inserita. Ogni impresa, infatti, ha un ruolo di responsabilità sia verso sé stessa sia verso gli attori con cui collabora e si interfaccia, anche indirettamente.
Sulla catena del valore premono diversi fattori di sostenibilità quali la generazione di un impatto positivo, la normativa, la reputazione, la trasparenza e il posizionamento sul mercato. Questi elementi spingono gli attori delle diverse catene del valore ad agire verso la sostenibilità e a sensibilizzare a loro volta gli altri soggetti coinvolti. In questo senso, i fornitori e i clienti possono svolgere un’azione di sensibilizzazione nei confronti dell’impresa avanzando ad esempio richieste di trasparenza. Dall’altra parte, l’impresa può sensibilizzare a sua volta i propri dipendenti e il board, ed essere anche sensibilizzata dai consumatori, anche se indirettamente, nel caso delle B2B.
Gli strumenti di sensibilizzazione interna ed esterna maggiormente presenti tra le imprese intervistate sono i sistemi di gestione e le certificazioni ambientali, il codice etico, le attività di marketing responsabile ed etichettatura dei prodotti. Sono mediamente presenti invece strumenti come il codice di condotta per i propri fornitori, i sistemi di gestione e le certificazioni sociali. Alcune imprese non hanno invece intrapreso nessuna azione di coinvolgimento e sensibilizzazione della propria catena del valore.
L’attenzione verso la catena del valore e la sua sensibilizzazione sarà ancora più importante quando entrerà in vigore, prossimamente, la CSDDD (Corporate Sustainability Due Diligence Directive), approvata a dicembre 2023, che richiederà alle imprese di gestire in modo oculato gli impatti sociali e ambientali lungo l’intera supply chain.
In conclusione, l’integrazione dei fattori di sostenibilità nel settore della stampa è essenziale per affrontare le sfide globali attuali. I driver chiave, come la creazione di un impatto positivo e il miglioramento della reputazione di brand, stanno guidando le imprese verso pratiche più sostenibili. La sostenibilità però è un viaggio multifasico che coinvolge driver, rendicontazione, governance, certificazioni, stakeholder e tutta la catena del valore. Solo con un approccio olistico, il settore potrà guidare il cambiamento verso un futuro più sostenibile.
#GRLPWR | LE DONNE NELL’INDUSTRIA DEL PRINTING
Storie di stampa by HP Indigo
“Si n da piccola per me andare nell’azienda dei nonni, che poi è diventata dei miei genitori, era una f ta: mi divertivo a raccogliere i ritagli tondi dei moduli continui per ricavarne i coriandoli e a giocare con le calcolatrici delle impiegate”, racconta Elisabetta Brambilla, oggi presidente di Eurolabel L’imprenditrice ricorda di avere iniziato a prendere dimestichezza con l’attività di famiglia aiutando a fare piccoli lavori di confezionamento, delineando così la sua futura carriera nel mondo della stampa, “una professione scaturita da una naturale evoluzione professionale e di vita”. Anche mamma Lidia, che tutti nel settore conoscono come la signora Cattaneo, e la ricordano per la forte personalità oltre che per l’eccezionale abilità imprenditoriale, nutriva un vero e proprio affetto oltre a una grande dedizione per Eurolabel. “Nonostante i miei genitori fossero piuttosto igenti con i loro dipendenti, hanno sempre valorizzato l'umanità nel cont to lavorativo e pr tato attenzione all' colto delle problematiche del personale anche con aiuti concreti, dimostrando un impegno che va oltre il r petto dei diritti lavorativi”. Il concetto di azienda come luogo dove stare bene e sentirsi accolti e non semplicemente come posto di lavoro è un valore che ha profonde radici in Eurolabel. Un principio fondante che oggi Elisabetta e il suo team stanno traducendo in attività per il benessere delle persone come ad esempio l’Aperitivo al Buio presso l’Istituto dei Ciechi di Milano, organizzato per favorire l’a atamento tra colleghi al di fuori dal contesto lavorativo, oppure il corso di autodifesa offerto dall’azienda a tutte le dipendenti. “Attività come qu te hanno fatto in modo che quando si è trattato di ottenere la certificazione per la parità di genere, in soli tre m i abbiamo avuto il certificato con i complimenti da parte dell’auditor”, precisa Elisabetta Brambilla, che considera la sostenibilità uno stile di vita. Valore che ha trasferito a tutto il team di Eurolabel, facendolo diventare parte integrante della missione aziendale, non un’attività accessoria. L’azienda sta infatti consolidando una reputazione positiva nel campo sociale e dell'inclusione, integrando iniziative a beneficio della comunità direttamente nel suo impegno commerciale. Queste includono il sostegno a case famiglia, associazioni per la cura dei disabili e società sportive locali, coinvolgendo attivamente la comunità aziendale in iniziative di responsabilità sociale. “Abbiamo iniziato a sponsorizzare corsi di dif a personale per la cittadinanza e corsi anti-bull mo nelle scuole locali. Stiamo anche lavorando attivamente sui packaging incl ivi con il progetto People Included” aggiunge Elisabetta. La
Medaglia d’Oro di Ecovadis ottenuta da Eurolabel attesta gli obiettivi raggiunti anche nei con onti della sostenibilità ambientale da parte dell’azienda, anche se l’approccio di Elisabetta Brambilla non si ferma ai certificati. “La sostenibilità comporta costi aggiuntivi per l'azienda. Senza una forte convinzione personale, diventa tremamente difficile sostenere qu ta ca a a lungo termine” spiega. Il percorso di sostenibilità di Eurolabel si concretizza come un vero e proprio impegno nei con onti dell’ambiente con l’adozione di buone prassi e iniziative che spaziano dall’impiego di energia pulita alla produzione e ai consumi sostenibili, fino all’adesione a progetti a supporto dell’economia circolare e della conservazione dell’ecosistema. Dal punto di vista tecnologico la scelta di adottare sistemi HP Indigo è stata dettata dall’eccellenza in termini di qualità ed e cienza, ma anche di a nità di valori con il brand. “HP è un fornitore votato all’innovazione a 360 gradi e per noi è da sempre fonte di pirazione per nuove idee e soluzioni” sostiene Elisabetta. Eurolabel ha partecipato al contest Challenge your Agency 2.0 presentando un’etichetta che esprimeva valori di inclusione e accessibilità, realizzata grazie alla tecnologia HP Indigo di ultima generazione. “Abbiamo vinto il premio per la categoria Social anche grazie alla sensibilità della community che ruota intorno ad HP che ha saputo cogliere il m saggio veicolato dal nostro progetto” aggiunge Elisabetta, sostenendo che le soluzioni HP consentono a Eurolabel di realizzare lavori incredibili per i clienti con colori speciali, inchiostro invisibile e microtesti. Il tutto stampando on-demand in modo sostenibile sia economicamente sia per l’ambiente. Alla grande esperienza che Elisabetta Brambilla ha maturato nei suoi anni in azienda, unisce l’energia, il carisma e la determinazione con cui porta avanti la sua visione. Quando le chiediamo di dare un consiglio ai giovani che desiderano entrare nel mondo della stampa e alle scuole - anche in qualità di insegnante e di consigliere ENIP-GCT - suggerisce ai primi di “sognare in grande ma di sere concreti perché senza sporcarsi le mani non si va da n suna parte”, sottolineando che il settore abbia bisogno di più donne anche in produzione per il valore che l’approccio femminile può dare alla crescita delle aziende. Alle scuole chiede di fare innovazione e di supportare la formazione tecnologica degli insegnanti. Elisabetta sogna un futuro in cui imprenditori e imprenditrici comprendano l’importanza di a ontare il business volendo bene alle loro aziende perché “mettere il cuore nel lavoro anche rinunciando a qualche punto di fatturato aiuta a rendere il mondo un posto migliore”.
Elisabetta Brambilla, presidente di Eurolabel
A un anno di distanza e per la terza volta, sulle pagine del Poligrafico torniamo a parlare di RENTRI: il nuovo “Registro elettronico nazionale per la tracciabilità dei rifiuti”
RENTRI: cosa aspettarsi e come prepararsi al meglio grazie alla interoperabilità
di Davide Biancorosso
Il nuovo “Registro elettronico nazionale per la tracciabilità dei rifiuti”, RENTRI, è entrato definitivamente in vigore lo scorso 15 giugno con la pubblicazione del Decreto Ministeriale del 4 aprile 2023 n. 59, anche per sostituire il precedente SISTRI, istituito nel 2010 e abrogato nel 2019 senza aver mai realmente funzionato. Ma soprattutto è in attuazione della direttiva (UE) 2018/851 che modifica la direttiva 2008/98/ CE relativa ai rifiuti e in attuazione della direttiva (UE) 2018/852 che modifica la direttiva 1994/62/ CE sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio. Il RENTRI non sarà solo il registro elettronico di tracciabilità rifiuti ma porterà finalmente a compimento anche la digitalizzazione, sia del registro cronologico di carico e scarico, sia dei formulari di identificazione dei rifiuti. Come tutte le digitalizzazioni non sarà semplice ma, come vedremo, tempi e modalità di avvio lasciano presagire una progressiva gradualità che non dovrebbe generare ansie e paure anche a chi ha ancora vivido il ricordo del “disastro-SISTRI”.
Normativa RENTRI
RENTRI nasce per assolvere a quanto stabilito dal
D.lgs. 152/06 negli articoli 188-bis, 189, 190 e 193, così come modificati dal D.lgs. 116/2020 e dal
D.lgs. 213/2022. L’ultimo atto normativo, che di fatto dà vita al RENTRI, è avvenuto, qualche giorno dopo la nostra disamina della sua bozza fatta sul numero 215 de Il Poligrafico, con la pubblicazione del D.M. 59/23 recante: “Disciplina del sistema di tracciabilità dei rifiuti e del registro elettronico nazionale per la tracciabilità dei rifiuti ai sensi dell’articolo
DECRETI DIRETTORIALI
Decreto Direttoriale del 21 settembre 2023, n.97 fornisce indicazioni puntuali ed omogenee per semplificare il rispetto, da parte dei soggetti interessati, delle tempistiche di iscrizione al RENTRI e delle altre scadenze previste dal D.M. 59/23
Decreto Direttoriale del 6 novembre 2023, n.143 definisce le modalità operative previste dall’articolo 21, comma 1, lettere a), b), c) e g) del D.M. 59/23:
- Modalità operative per assicurare la trasmissione dei dati al RENTRI ed il suo funzionamento, […];
- Istruzioni per l’accesso e l’iscrizione al RENTRI da parte degli operatori, […];
- Requisiti informatici per garantire l’interoperabilità del Registro elettronico nazionale con i sistemi adottati dagli operatori, […];
- Modalità di funzionamento degli strumenti di supporto e dei servizi messi a disposizione degli operatori per l’assolvimento degli adempimenti previsti, […].
Decreto Direttoriale del 19 dicembre 2023, n.251 definisce le modalità operative previste dall’articolo 21, comma 1, lettera d) del Decreto del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica 4 aprile 2023, n. 59 relative alle modalità di compilazione dei modelli di cui agli articoli 4 e 5 del citato D.M. n.59 del 2023:
- Istruzioni per la compilazione del registro cronologico di carico e scarico rifiuti (all.1);
- Istruzioni per la compilazione del formulario di identificazione del rifiuto FIR (all.2).
SCADENZE PER L’ISCRIZIONE AL RENTRI
188-bis del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152”. In seguito, sono stati pubblicati i primi tre Decreti Direttoriali per fissare le prossime scadenze, le modalità operative per la trasmissione dei dati e quelle di compilazione dei nuovi modelli.
Cos’è il RENTRI
Il RENTRI, una volta a regime, consentirà di ricostruire il flusso dei rifiuti dal sito di produzione a quello di trattamento; possiamo pensarlo come una sorta di archivio digitale in cui confluiranno tutti i dati provenienti dalle versioni digitali del registro di carico e scarico e dei formulai.
Chi deve e quando iscriversi al RENTRI
Tralasciando tutti gli altri soggetti coinvolti nella gestione dei rifiuti (trasportatori, impianti, ecc.), per quanto riguarda il settore delle arti grafiche, dovranno iscriversi al RENTRI le aziende che producono rifiuti pericolosi
Dal 15 dicembre 2024 al 13 febbraio 2025 dovranno iscriversi al RENTRI le aziende con più di 50 dipendenti, dal 15 giugno al 14 agosto del 2025 quelle con più di 10 e meno di 50 addetti e dal 15 dicembre 2025 al 13 febbraio 2026 tutti gli altri produttori di rifiuti pericolosi. Naturalmente RENTRI è pensato come un sistema aperto quindi nulla vieta di iscriversi prima del termine stabilito e nemmeno di farlo anche se non si è obbligati.
Come e quanto costa iscriversi al RENTRI
L’iscrizione al RENTRI potrà avvenire solo attraverso il portale del RENTRI, integrato nella piattaforma dell’Albo nazionale gestori ambientali, con modalità esclusivamente telematica e tramite SPID, CNS o CIE; l’iscrizione sarà guidata e potrà essere conclusa a più riprese. Una volta effettuata la prima registrazione a opera del rappresentante legale dell’azienda si
L’iscrizione al RENTRI è effettuata con le seguenti tempistiche:
lettera a): a decorrere dal diciottesimo mese ed entro i sessanta giorni successivi, per enti o imprese produttori iniziali di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi con più di cinquanta dipendenti, e per tutti gli altri soggetti diversi dai produttori iniziali, ivi inclusi i soggetti di cui all’articolo 18;
lettera b): a decorrere dal ventiquattresimo mese ed entro i sessanta giorni successivi, per enti o imprese produttori di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi con più di dieci dipendenti;
lettera c): a decorrere dal trentesimo mese ed entro i sessanta giorni successivi, per tutti i restanti produttori iniziali di rifiuti speciali pericolosi obbligati ai sensi dell’articolo 12, comma 1.
Fonte: Decreto direttoriale n. 97 del 22 settembre 2023
Data (art. 13, comma 1)
a decorrere dal 15 dicembre 2024 ed entro il 13 febbraio 2025
a decorrere dal 15 giugno 2025 ed entro il 14 agosto 2025
a decorrere dal 15 dicembre 2025 ed entro il 13 febbraio 2026
QUANTO COSTA ISCRIVERSI AL RENTRI
Categorie
Diritti Contributo Contributo di segreteria 1a iscrizione anni successivi
Enti o imprese produttori iniziali € 10,00 € 100,00 € 60,00 di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi con più di 50 dipendenti e tutti gli altri […]
Enti o imprese produttori di rifiuti € 10,00 € 50,00 € 30,00 speciali pericolosie non pericolosi con più di 10 dipendenti
Tutti i restanti produttori iniziali € 10,00 € 15,00 € 10,00 di rifiuti speciali pericolosi
Fonte: Tabella I, allegato 3 al D.M. 4 aprile 2023, n. 59
potranno delegare altri incaricati, sia per completare l’iscrizione, sia per operare e inviare i dati richiesti. Il contributo annuale, che è stato ribadito coprirà interamente i costi di gestione della piattaforma RENTRI, prevede per tutti €10 per diritti di segreteria e, per il primo anno di iscrizione, un quota variabile da €15 a €100 (in relazione alla tipologia di impresa o Ente) che passa da €10 a €60 per le successive annualità.
Quali dati andranno trasmessi al RENTRI
Una volta iscritti alla piattaforma RENTRI sarà necessario trasmettere i dati inseriti nel registro cronologico di carico e scarico divenuto digitale. L’invio avrà cadenza mensile e sarà riferito alle registrazioni del mese precedente (entro la fine di aprile si dovranno inviare i dati relativi al mese di marzo). Successivamente, dal
DATA DI ENTRATA IN VIGORE DEI NUOVI MODELLI
Scadenza per l’adozione dei nuovi modelli di Registro di carico e scarico e di Formulario di identificazione del rifiuto (FIR)
I modelli di Registro e di FIR, di cui agli articoli 4 e 5, sono applicabili, a prescindere dall’obbligo di iscrizione al RENTRI, a partire dalla data indicata all’articolo 13, comma 1, lettera a).
13 febbraio 2026, anche i FIR diventeranno digitali per i soggetti iscritti; in questo caso entro 10 giorni si invieranno al RENTRI solo i dati inerenti i FIR emessi per i soli rifiuti pericolosi. Sino alla data indicata i formulari saranno, infatti, gestiti con il nuovo modello ma in versione cartacea, sia per gli iscritti al RENTRI, sia per i non iscritti.
I nuovi modelli RENTRI
Data (art.9, comma 1)
a decorrere dal 13 febbraio 2025
Obbligo di tenuta del registro di carico e scarico in formato digitale
Scadenze per la tenuta del registro di carico e scarico in modalità digitale
Per gli operatori tenuti ad iscriversi al RENTRI tra il 15 dicembre 2024 e il 13 febbraio 2025
Per gli operatori tenuti ad iscriversi al RENTRI tra il 15 giugno 2025 e il 14 agosto 2025
Per gli operatori tenuti ad iscriversi al RENTRI tra il 15 dicembre 2025 e il 13 febbraio 2026
Data per la tenuta in formato digitale del registro di carico e scarico (art. 4, comma 3, lettera b)
a decorrere dal 13 febbraio 2025
Definiti dal D.M. 59/23, i nuovi modelli di registro cronologico di carico e scarico e di formulario di identificazione dei rifiuti entreranno in vigore il prossimo 13 febbraio 2025; i nuovi modelli saranno obbligatori per tutti e dovranno essere impiegati da subito, indistintamente dall’obbligo o meno di iscriversi al RENTRI. L’utilizzo dei nuovi modelli avverrà però con modalità differenti a seconda dello stato di iscrizione al RENTRI; i soggetti obbligati impiegheranno, sin dal momento dell’iscrizione, il registro di carico e scarico in versione digitale e fino al 13 febbraio 2026 il nuovo FIR in versione cartacea ma digitalmente vidimato. I soggetti non obbligati useranno sempre le versioni cartacee dei due modelli salvo iscrizione volontaria al RENTRI. L’uso di un formato digitale comporta contestualmente l’invio dei dati al RENTRI.
dalla data di iscrizione al RENTRI
dalla data di iscrizione al RENTRI
Obbligo di emissione del FIR in formato digitale
Scadenza per l’emissione del FIR in formato digitale
Per gli operatori tenuti ad iscriversi al RENTRI il formulario di identificazione del rifiuto è emesso e gestito in modalità digitale a partire dalla data indicata all’articolo 13, comma 1, lettera c)
Data per l’emissione del Formulario di identificazione del rifiuto (FIR) in formato digitale (art. 7, comma 8)
a decorrere dal 13 febbraio 2026
Il nuovo registro cronologico di carico e scarico
Il modello sarà impiegato nella sua versione digitale, vidimata mediante l’assegnazione di un codice univoco, a partire dalla data di iscrizione al RENTRI mentre precedentemente, o per i soggetti non obbligati, esisterà in versione cartacea, stampabile a partire da un modello che sarà pubblicato sul portale RENTRI da vidimare, come ora, presso la Camera di Commercio.
L’articolo 4 del D.M. n. 59/23 stabilisce che le registrazioni digitali dovranno essere consultabili dagli organi di controllo tramite dispositivi informatici messi a disposizione dall’operatore e dovranno essere poste in conservazione. Inoltre, la numerazione del registro sarà progressiva e non modificabile; le rettifiche sono ammesse ma si registrano in automatico identificativo dell’utente e dati temporali della modifica apportata.
L’allegato I al D.D. n. 251 riporta le modalità operative di compilazione del registro cronologico di carico e scarico, situazioni specifiche, casi d’uso e le modalità di integrazione, modifica o cancellazione di un movimento. Il nuovo formato (vedi immagine in alto) si presenta suddiviso in quattro colonne. Rispetto all’attuale versione, per i produttori, le novità riguardano, sulla prima colonna l’introduzione delle causali per il carico e lo scarico rifiuti, di cui fondamentalmente useremo la voce “DT” (carico in deposito temporaneo) e la voce “aT” (scarico a terzi) oltre ai riferimenti al carico (da compilare per gli scarichi) e le voci per gestire una eventuale rettifica del movimento.
La seconda colonna identifica il rifiuto e, anche qui, troviamo alcuni campi nuovi, tra cui la provenienza del rifiuto come “urbano” o “speciale” e un campo, descrizione del rifiuto, da impiegare solo per i CER che terminano con “99”. Lo stato fisico prevede ora una quinta voce: “vischioso/sciropposo” (impiegabile, ad esempio, per gli scarti di inchiostri offset). La terza colonna collega il registro al FIR con l’inserimento dei dati relativi al numero del FIR, la data di inizio e fine trasporto e il peso verificato a destino; nella stessa colonna sono stati aggiunti altri campi per gestire eventuali respingimenti, sia totali, sia parziali.
La quarta e ultima colonna è riservata agli impianti di trattamento e agli intermediari.
Il nuovo formulario identificativo dei rifiuti
Presentato graficamente nell’allegato II al D.M. 59/23; il nuovo formato cartaceo del FIR (vedi immagine a pag. 38), stampato in formato A4 in doppia copia, sarà identificato da un codice univoco e da apposito contrassegno reso disponibile attraverso il RENTRI. La compilazione del FIR può essere fatta anche dal trasportatore, previa richiesta del produttore o detentore che rimangono responsabili di quanto dichiarato.
L’elenco dei soggetti obbligati alla tenuta dei FIR ai sensi dell’articolo 193 del D.lgs. 152/06 non cambia,
così come sostanzialmente non vengono modificate le procedure di compilazione e di sottoscrizione. Per l’uso cartaceo la trasmissione della seconda copia (a oggi ancora IV copia per chi non impiega il ViViFIR), compilata in tutte le sue parti dai vari soggetti preposti, può avvenire tramite consegna diretta da parte del trasportatore, tramite PEC o mediante specifici servizi previsti dal portale RENTRI. La versione digitale del FIR, mandatoria dal 13 febbraio 2026 per tutti i soggetti obbligati ad iscriversi sarà vidimato digitalmente, tramite l’assegnazione di un codice univoco, dal RENTRI stesso. Il formulario digitale viene aggiornato da parte degli operatori tramite i sistemi gestionali da essi adottati, in modo da assicurare la progressiva compilazione e la sottoscrizione elettronica dello stesso, nelle diverse fasi del trasporto. Durante il trasporto, per agevolare i controlli, si dovrà presentare copia cartacea del FIR o digitale, tramite dispositivi mobili. La trasmissione della seconda copia avverrà solo digitalmente tramite il RENTRI.
L’allegato 2 al D.D. n. 251 riporta le modalità operative di compilazione standard del nuovo modello di FIR e quelle per situazioni particolari. Apparentemente più complesso, il nuovo FIR, include ora nuovi campi che, in maniera formale, codificano ciò che in precedenza andava riportato nel piccolo campo note. Come per il registro di carico e scarico una buona parte delle novità non riguardano, in realtà, i produttori. Nuova, ad esempio, la sezione “detentore”, che in precedenza non era distinto dal produttore iniziale, e la sezione “intermediario”, ora da compilare obbligatoriamente, in caso di utilizzo. La sezione “Caratteristiche del rifiuto”, come per il registro, si arricchisce dell’indicazione di provenienza (urbano o speciale) e del nuovo quinto stato fisico oltre a una serie di dati per i trasporti soggetti ad ADR; in questo caso purtroppo non ancora sufficienti a evitare l’inserimento di ulteriori note o la compilazione di un documento a parte. Lo stato chimico/fisico, refuso dal vecchio formato, è presente nel modello ma le istruzioni precisano di non considerarlo. In aggiunta al numero di colli è ora prevista anche la voce “Rinfusa” da utilizzare, ad esempio, nei trasporti di cassoni carrabili. Infine, come sul registro, vengono inseriti alcuni campi per gestire un eventuale respingimento, totale o parziale.
Il nuovo MUD precompilato
Il D.M. 59/23, cambia anche il MUD, che, a partire dalla prima annualità successiva alle scadenze di cui all’articolo 13, comma 1, tramite il RENTRI sarà reso disponibile come “precompilato”. Fatte quindi le eventuali integrazioni lo si potrà inviare automaticamente nel rispetto degli obblighi previsti.
Il nuovo panorama sanzionatorio
In aggiunta alle sanzioni che già conosciamo troviamo ora quelle relative al RENTRI, stabilite dall’articolo 258 del D.lgs. 152/06, tra cui: la mancata o irregolare iscrizione al Registro e la mancata o incompleta trasmissione dei dati informativi con le tempistiche e modalità definite. Le sanzioni, molto più basse di quelle previste dall’abrogato SISTRI, in caso di ravvedimento
entro 60 giorni, sono ridotte di un terzo. Non sono invece soggette a sanzioni le mere correzioni di dati, effettuate e comunicate con le modalità previste.
Software di interoperabilità
Il MASE, fin dai primi test del 2023, collabora attivamente con i produttori di software, tramite le associazioni di categorie, per affinare i modelli così come le procedure operative e l’interoperabilità; l’utilizzo di un software di terze parti non è però obbligatorio. Il portale del RENTRI, infatti, garantirà tutti i servizi minimi richiesti e precisamente: apertura e vidimazione digitale de registro; inserimento dei dati previsti nei nuovi modelli; verifica formale dei dati inseriti (testo, numeri, ecc.); produzione del file da portare in conservazione; stampa cartacea del registro per uso interno e consultazione; trasmissione dei dati al RENTRI.
Il RENTRI non è, però, un software gestionale, dobbiamo pensarlo più che altro come un semplice “contenitore” di dati; pertanto, l’uso diretto del portale, è consigliabile a quei soggetti che hanno un numero limitato di movimentazioni annue e che oggi compilano manualmente il registro usando, magari in parallelo, fogli Excel per ricavare i dati per il MUD e verificare i limiti di stoccaggio. Inoltre, il RENTRI non assolve alla “Conservazione sostitutiva” che rimane in carico all’utilizzatore.
Tutti quei soggetti che oggi già impiegano un software gestionale, che garantirà a partire del dicembre 2024 l’interoperabilità con il RENTRI, oltre a gestire tutti gli aspetti visti sopra dovrebbero ricevere anche una serie di facilitazioni tra cui: l’abbinamento del frontespizio del registro di carico e scarico con il numero univoco attribuito dal portare RENTRI; l’invio mensile dei dati richiesti dal registro; la conservazione sostitutiva; il calcolo della giacenza in tempo reale; la stampa del nuovo registro; la vidimazione dei nuovi formulari e la stampa delle copie.
Il RENTRI è dietro l’angolo!
La fase finale dei test di interoperabilità, il cui inizio era previsto per gennaio 2024 con i nuovi modelli, non è ancora partita; segno che qualche ritardo già sta maturando. Nulla di preoccupante però! I tempi ci sono è il lavoro svolto sino a ora rappresenta una solida base di partenza. Qualche correzione e aggiustamento nei prossimi mesi sicuramente ci sarà ma nel complesso la struttura sembra pronta e collaudata. Come gli oggetti nello specchietto retrovisore appaiono più piccoli di quello che sono, dicembre sembra lontano ma, in realtà, è praticamente domani! Il nostro consiglio è di iniziare oggi a informarvi e a capire come affrontare le prime scadenze relative all’iscrizione e al registro cronologico digitale e al nuovo FIR cartaceo; al resto penseremo dopo.
SEI Laser
PaperOne Line, sempre più efficiente
Il sistema più completo al mondo per la cordonatura e fustellatura digitale offre vantaggi in termini di efficienza dei processi e riduzione degli sprechi a favore dell’ambiente
La famiglia di macchine SEI Laser PaperOne per la cordonatura e fustellatura digitale di fogli in carta e cartoncino, composta dai sistemi PaperOne 3500 (formato 375x1050 mm), PaperOne 5000 (formato B2) e PaperOne 7000 (formato B1), è la soluzione ideale per le aziende di stampa, packaging e converter “future ready”.
“Guardare al futuro significa offrire maggiore efficienza, tempi di avviamento immediati ed eliminare definitivamente gli scarti” precisa Ettore Colico, Converting Director di SEI Laser. “PaperOne ottimizza i tempi ti produzione, taglia drasticamente i costi ed elimina gli sprechi, rivolgendosi ai clienti attenti alla digital & green-economy”.
Il cliente di PaperOne può risparmiare sul costo delle fustelle cartotecniche e investire nella modernizzazione della propria azienda, offrendo un ventaglio di applicazioni maggiori rispetto al passato: fustellatura e cordonatura sono, infatti, la base dello sviluppo tecnologico di PaperOne, che effettua anche lavorazioni di mezzo-taglio, perforazione, micro-fustellatura ed effetti di nobilitazione della carta e cartoncino, che sono vere e proprie opportunità di finitura creativa personalizzabili. Una stazione 3D fuori-linea e completamente digitale (Origami) si occupa della creazione dei cliché maschio/femmina. Offrendo numerose possibilità applicative tra cui la decorazione, micro-perforazione, fustellatura e micro-fustellatura, PaperOne lavora in sinergia con i sistemi di fustellatura tradizionale, liberandoli da tutte quelle produzioni di piccole e medie tirature,
Ettore Colico,
Converting Director di SEI LaserPaperOne 7000, sistema per la cordonatura e fustellatura digitale nel formato B1
tipiche del mondo digitale. I macchinari tradizionali già presenti in azienda potranno così essere utilizzati per le medio-alte tirature, ottimizzando l’efficienza generale del processo produttivo. Il setup automatico dei sistemi PaperOne permette di cambiare lavoro in pochi secondi, evitando inutili tempi morti e integrandosi perfettamente con il workflow digitale a elevatissima automazione.
“Passare dall’idea alla produzione in pochi minuti è un concetto basilare per il mondo che pensa in digitale: i clienti PaperOne si possono concentrare esclusivamente sul business ‘reale’, evitando le lunghe procedure tradizionali” continua Colico. Queste ultime prevedono, infatti, una serie di passaggi che includono dall’ordine della fustella all’attesa della consegna, dal montaggio in macchina alla messa a registro fino all’avviamento. Ma non solo: a fine lavoro la fustella una volta smontata e messa a magazzino continua a generare costi di magazzino e smaltimento.
Inoltre, il cliente PaperOne sostiene l’ambiente: eliminare le fustelle in multistrato di betulla, le lame in acciaio, i supporti in gomma, e il materiale di avviamento, oltre a tagliare trasporti e carburanti, è un primo passo verso quella green-economy, che coniuga evidenti benefici economici con il rispetto per il pianeta.
Articolate e complesse, le normative vigenti sullo smaltimento dei rifiuti possono rappresentare per le aziende del settore grafico e cartotecnico un ostacolo da non sottovalutare, soprattutto in relazione alle possibili sanzioni amministrative e penali in cui si incorre in caso di inadempienza. Questo, però, non preclude la possibilità di attuare strategie e prassi operative tali da ridurre, anche significativamente, il costo di gestione dei rifiuti. Certamente “andare a caccia” del miglior prezzo di smaltimento o recupero non è detto che sia la strategia vincente! Intanto significa cercare una soluzione tardiva: i rifiuti sono oramai già stati generati, classificati e identificati. Secondariamente un basso prezzo, troppo fuori mercato, potrebbe nascondere un falso trattamento o peggio, uno smaltimento illecito, con tutte le spiacevoli conseguenze del caso. La strategia corretta prevede, invece, una analisi dei rifiuti lungo tutta la catena del valore fino ad arrivare alla progettazione e alla scelta dei materiali da impiegare.
Cos’è un rifiuto
Ogni processo produttivo, anche il più semplice, genera scarti che quasi sempre diventano rifiuti. L’attuale definizione di “rifiuto”, come modificata dal D.lgs. 3 dicembre 2010, n. 205, riporta: “qualsiasi sostanza od oggetto di cui il detentore si disfi o abbia l’intenzione oabbia l’obbligo di disfarsi”. Appare quindi evidente che il concetto cardine è rappresentato dal termine “disfarsi”.
Senza però entrare troppo nel merito degli orientamenti giurisprudenziali, il termine “disfarsi” deve essere inteso come attività sia di recupero, sia di smaltimento, che può avere valore commerciale negativo, neutro o positivo.
Tipologie di rifiuti
I rifiuti sono classificati, in base all’art. 184 del D.lgs. 156/02, in due macrocategorie: -In base alla loro origine; -In base alle eventuali caratteristiche di pericolosità.
I rifiuti prodotti dalle utenze domestiche sono definiti: “urbani”; in questa categoria rientrano anche quelli prodotti da attività commerciali, produttive o indu-
striali che “sono simili per natura e composizione ai rifiuti domestici […]”. Tutti gli altri rifiuti sono definiti: “speciali”; a loro volta i rifiuti speciali, in base alle loro caratteristiche, si dividono in:
-Rifiuti speciali pericolosi, che contengono al loro interno un’elevata concentrazione di sostanze inquinanti e che rappresentano un pericolo reale per l’ecosistema;
-Rifiuti speciali non pericolosi, che non rappresentano un concreto pericolo per l'ecosistema in quanto non contengono sostanze nocive, pericolose o infette per l'ambiente.
La gestione dei rifiuti speciali prevede, in larga parte, il loro avvio a forme varie di recupero e, in maniera minore, vengono destinati a operazioni di smaltimento; la media nazionale indica un recupero di qualche punto superiore all’80% e uno smaltimento di poco inferiore del 20% rispetto al totale gestito.
Identificazione, stoccaggio e trasporto
Una volta compreso cos’è un rifiuto e come classificarlo dobbiamo indentificarli e stoccarli fino al momento in cui lo avvieremo a recupero o smaltimento. Per una corretta, e non sanzionabile, gestione è fondamentale che il produttore indentifichi e attribuisca il corretto CER (Codice Europeo dei Rifiuti) al rifiuto non appena viene “generato”, o “raccolto”. Il codice CER è una sequenza numerica di 6 cifre composta da tre coppie numeriche (es. 08 01 12) che identificano la sostanza (il rifiuto) in relazione alla sua origine:
-La prima coppia numerica (che va da 00 a 20) rappresenta la classe e identifica il processo produttivo e il settore;
FRAZIONE DESCRIZIONE
RIFIUTI ORGANICI
CARTA E CARTONE
Rifiuti biodegradabili di cucine e mense 200108
Rifiuti biodegradabili 200201
Rifiuti dei mercati 200302
Imballaggi in carta e cartone 150101
Carta e cartone 200101
PLASTICA Imballaggi in plastica 150102
Plastica 200139
LEGNO Imballaggi in legno 150103
Legno, diverso da quello di cui alla voce 200137*
METALLO Imballaggi metallici 150104
IMBALLAGGI COMPOSITI Imballaggi materiali compositi 150105
MULTIMATERIALE Imballaggi in materiali misti 150106
VETRO Imballaggi in vetro 150107 Vetro 200102
TESSILE Imballaggi in materia tessile 150109 Abbigliamento 200110
Prodotti tessili 200111
TONER Toner per stampa esauriti diversi da quelli di cui alla voce 080317*
Rifiuti ingombranti
VERNICI, INCHIOSTRI, ADESIVI E RESINE Vernici, inchiostri, adesivi e resine diversi da quelli di cui alla voce 200127*
DETERGENTI Detergenti diversi da quelli di cui alla voce 200129*
ALTRI RIFIUTI Altri rifiuti non biodegradabili 200203
RIFIUTI URBANI INDIFFERENZIATI Rifiuti urbani indifferenziati 200301
-La seconda coppia numerica (cha va da 01 a 99) rappresenta la sottoclasse e identifica la specifica attività lavorativa;
-La terza coppia numerica (che da 01 a 99)rappresenta la categoria e identifica la/ le sostanza/e.
Ricordiamo che l’attribuzione del CER è responsabilità del produttore che non può delegarla a terzi.
Una volta generati e indentificati i rifiuti non possono ovviamente rimanere in quantità e per tempi indefiniti in azienda; devono essere invece obbligatoriamente avviati a recupero o smaltimento entro 90 giorni, in caso di adozione del criterio temporale, o al raggiungimento di un volume complessivo di 30 m³, di cui al massimo 10 m³ di pericolosi, nel caso di adozione criterio volumetrico.
Il trasporto dovrà avvenire impiegando
Fonte: Allegato L-quater (di cui all’articolo 183, comma 1, lettera b -ter), punto 2) prevede l’elenco delle tipologie ora considerate rifiuti urbani se provenienti dalle attività indicate nell’allegato L-quinquies
LE LETTERE “R” E “D”
R1 utilizzo principale come combustibile o altro mezzo per produrre energia;
R2 rigenerazione/recupero di solventi;
R3 riciclo/recupero delle sostanze organiche non utilizzate come solventi;
R4 riciclo/recupero dei metalli o dei composti metallici;
R5 riciclo/recupero di altre sostanze inorganiche;
R6 rigenerazione di acidi o basi;
R7 recupero dei prodotti che servono a captare gli inquinanti;
R8 recupero dei prodotti provenienti dai catalizzatori;
R9 rigenerazione o altri reimpieghi degli oli;
R10 spandimento sul suolo a beneficio dell’agricoltura;
R11 uso di rifiuti ottenuti da una delle operazioni indicate da R1 a R10;
R12 scambio di rifiuti per una delle operazioni indicate da R1 a R11;
R13 messa in riserva di rifiuti per una delle operazioni indicate nei punti da R1 a R12.
Allegato C e B alla parte IV del D.Lgs.152/06
D1 deposito sul o nel suolo;
D2 trattamento in ambiente terrestre (biodegradazione di fanghi o rifiuti liquidi);
D3 iniezioni in profondità (rifiuti pompabili in pozzi, cupole saline o faglie naturali);
D4 lagunaggio;
D5 messa in discarica specialmente allestita;
D6 scarico di rifiuti solidi in ambiente idrico, ad esclusione dell’immersione;
D7 immersione, compreso il seppellimento nel sottosuolo marino;
D8 trattamento biologico che generi composti o a miscugli da eliminare con uno dei procedimenti elencati nei punti da D1 a D12;
D9 trattamento fisico-chimico che generi composti o a miscugli eliminati con uno dei procedimenti da D1 a D12;
D10 incenerimento a terra;
D11 incenerimento in mare;
D12 deposito permanente;
D13 raggruppamento preliminare prima di una delle operazioni indicate da D1 a D12;
D14 ricondizionamento preliminare prima di una delle operazioni indicate da D1 a D13;
D15 deposito preliminare prima di una delle operazioni indicate da D1 a D14.
soggetti autorizzati, verificando che gli imballi e le modalità di carico siano conformi alla normativa vigente, compilando correttamente il FIR e registrando, poi, il movimento sul registro cronologico di carico e scarico. Ricordiamo che prima di qualificare un trasportatore o uno smaltitore vanno ottenute e verificate le rispettive autorizzazioni.
Recupero o smaltimento
Le fasi finali della gestione di un rifiuto sono rappresentate dal suo recupero o smaltimento; il primo implica la trasformazione del rifiuto in un nuovo materiale, in un prodotto o in energia mentre il secondo la sua definitiva eliminazione.
Le attività di recupero (indicate dalla lettera “R”) dei rifiuti speciali permettono ai materiali e alle sostanze impiegate nelle lavorazioni industriali di “risorgere” a nuova vita integrando o sostituendo materiali vergini e/o in generale risorse naturali. Il recupero ha un doppio vantaggio, consento un risparmio economico (lungo la filiera) e genera un beneficio ambientale evitando l’impiego di nuove risorse; il recupero consente di re-immettere sul mercato materie prime per altre produzioni, ingredienti o componenti per altri usi o, al limite, generare energia termica.
Lo smaltimento (indicato dalla lettera “D”), previsto per quei rifiuti non idonei al recupero, deve essere quindi impiegato come ultima soluzione poiché, di fatto, rappresenta il definitivo “fine vita” di materiali e sostanze. L’impianto di smaltimento deve essere scelto in base alle caratteristiche chimico-fisiche del rifiuto; fondamentale in questa fase è la corretta distinzione tra rifiuti pericolosi e non pericolosi e la scelta della discarica.
I rifiuti assimilabili agli urbani
Che si tratti di fogli A4/13 stampati, del bicchierino del caffè, della confezione di uno snack o del torsolo di una mela, ogni azienda produce, inevitabilmente, rifiuti assimilabili agli urbani. Questa tipologia di rifiuti può naturalmente essere affidata alla raccolta comunale per la quale, ogni organizzazione, paga la Tassa Rifiuti (TARI). Il D.lgs. 116/2020 tra le varie novità ha anche introdotto, per le utenze non domestica, la possibilità di conferire al di fuori del servizio pubblico i propri rifiuti urbani previa dimostrazione di averli avviati al recupero mediante attestazione rilasciata dal soggetto che effettua l'attività di recupero dei rifiuti stessi, ottenendo così una riduzione della quota variabile della TARI.
Indipendentemente però da chi prenderà in carico i nostri assimilabili possiamo lavorare per ridurne il volume e le tipologie generando un sicuro risparmio ambientale e magari anche economico.
La prima operazione consiste nell’analizzare ciò che “buttiamo” e come lo buttiamo. Impiegare, ad esempio, sacchi di plastica nei cestini posti negli uffici (tipicamente sotto le scrivanie) non è una soluzione efficace. Il sacchetto in plastica non può essere “gettato” nel contenitore della raccolta della carta. Questo comporta un’attività manuale di separazione e la creazione di un altro rifiuto che andrà conferito nel bidone della plastica: il sacchetto! Eleminare il sacchetto dai cestini per la raccolta della carta elimina questi sprechi e, inoltre, ribadisce il concetto che in quel cestino ci si deve mettere solo carta, rafforzando così il messaggio: “differenziamo”.
Altra attività di ottimizzazione riguarda la scelta delle forniture per il “ristoro”: caffè; bibite; snack, ecc. In questo caso dobbiamo concordare con il gestore dei distributori di cibo e bevande quali imballi accettiamo, andando categoricamente a escludere quelli non riciclabili; cioè tutti quei materiali destinati all’indifferenziato e, quindi, alla discarica. Anche il bicchierino del caffè ha la sua importanza e il suo costo di smaltimento! In base ai volumi e al numero di distributori si potrebbe optare per un bicchierino in carta, accoppiata a PE, meglio ancora se riciclabile con un grado Aticelca “A”. In alternativa, per bassi consumi, si potrebbe impiegare un bicchiere in bioplastica o una sua versione compostabile. In ogni caso l’importante è che la palettina sia dello stesso materiale e quindi possa
essere gestita assieme al bicchiere. Soluzioni miste sembrano magari vantaggiose ma, alla fine, complicano i flussi e finiscono per “contaminare” il rifiuto. Si pensi a un bicchiere in carta con paletta in legno, uno andrà nella carta e uno nell’umido: in quanti sbaglierebbero? Quante palette finirebbero nella carta?
Per i più sensibili e, nel caso se ne abbiamo i volumi, segnaliamo il progetto RiVending (https://rivending. eu/) che, tramite uno speciale contenitore e specifici sacchetti consente di risparmiare circa il 150% di volume prodotto e avvia il materiale a uno specifico riciclo; il progetto, sostenuto dal consorzio Corepla, si pone l’obiettivo finale di trasformare un bicchiere usato in uno nuovo nell’ottica dell’economia circolare all’interno del programma “zerorifiuti”.
Analogamente si deve verificare che nel proprio comune alluminio e plastica possano essere gestite nel medesimo contenitore per evitare di dover separare, in area ristoro, la plastica delle bottigliette e l’alluminio delle lattine. Nel caso in cui il comune non impieghi il cosiddetto “multipack” meglio chiedere al fornitore un solo tipo di imballo. Gli incarti degli snack seguono la stessa regola: carta o plastica. Infine, l’umido, spesso non gestito e, purtroppo, mescolato ad altri rifiuti come carta o indifferenziato, deve essere gestito e correttamente conferito.
In ottica non di riduzione, ma di eliminazione, un’altra interessante opportunità è rappresentata dai distributori di acqua microfiltrata accompagnati dalla distribuzione di borracce riutilizzabili. Questo consente di eliminare, quasi del tutto, le bottigliette in plastica da 500ml dai distributori. Il risparmio ambientale sarà duplice: da un lato si ridurranno i volumi di rifiuti plastici generati e dall’altro si andranno a risparmiare emissioni di carbonio per via dei trasporti a monte evitati (dalla produzione alla distribuzione fino in azienda).
Per ottimizzare dobbiamo quindi ridurre al minimo le tipologie di rifiuti che si possono generare. Un buon approccio prevede carta negli uffici; multipack (plastica e alluminio), carta e umido nelle aree ristoro. L’indifferenziato non può, purtroppo non esistere, ma deve essere ben regolamentato e limitato al minimo; per questa ragione si dovrebbero limitare le postazioni di raccolta dettagliando molto bene cosa buttarci; ad esempio: penne, evidenziatori, gomme, carta chimica e siliconata, assorbenti igienici, ecc. Se si decide di conferire gli urbani tramite la raccolta comunale bisogna sempre riferirsi alle modalità di gestione e di ritiro indicate dal proprio comune di appartenenza per evitare banali errori: in alcune aree le lattine vanno con la plastica, in altre con il vetro!
I rifiuti speciali
Ogni rifiuto speciale, in una qualche maniera, è direttamente riferibile a una o più materie prime che l’organizzazione ha acquistato e pagato. Questo significa che acquistare prodotti “facili”, cioè meno complessi e pericolosi da smaltire genererà, senza sforzi, un primo risparmio. Prendiamo a titolo di esempio lo smaltimento di corpi illuminanti LED; ovviamente se acquistiamo un prodotto disassemblabile prima di essere avviato a recupero andremo a separare con facilità plastica, metallo e componenti elettroniche (RAEERifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche). Plastica e metallo ci verranno quindi economicamente riconosciute mentre andremo a pagare, non poco, per lo smaltimento della restante parte elettronica. Se al contrario, avessimo acquistato una plafoniera sigillata e non separabile o manutenibile avremmo dovuto gestirla interamente come rifiuto elettronico andando a pagare il costo dei RAEE per tutto il peso della lampada e non solo per le sue poche componenti elettriche ed elettroniche.
Esempio di etichettatura di miscela pericolosa: infiammabile, irritante e cancerogena
Analogamente all’esempio sopra illustrato anche il prodotto grafico, e i rifiuti che i suoi processi di produzione generano, dipendono dalla sua progettazione e dai materiali e dalle sostanze impiegate. Prevedere, in fase di prototipazione, l’uso di una vernice particolare ma classificata come cancerogena o repro-mutogena, comporterà inevitabilmente un aggravio di costo di gestione e di smaltimento, rispetto a una soluzione acrilica. Impiegare quotidianamente inchiostri a base vegetale rispetto a inchiostri UV significa, ad esempio, gestire un rifiuto con CER non pericoloso rispetto a uno pericoloso, e così via.
Stesso ragionamento vale per lo smaltimento delle colle: separare scarti di colle pericolose come le poliuretaniche dalla semplice colla a caldo comporta sicuramente una gestione operativa doppia (doppio contenitore, doppie etichette, doppio codice CER) ma significa anche pagare in proporzione. Mettere le due colle assieme, concetto di per sé già pericoloso in quanto potrebbe essere considerato miscelazione
di rifiuti, significa pagare l’intera quantità al costo del pericoloso; tipicamente più alto!
Nel caso di una cartotecnica, gli scarti e le eccedenze di un compensatore in plastica avranno un costo diverso da uno in carta, così come un prodotto plastificato comporterà un costo e non un guadagno come, invece, farebbe lo stesso prodotto verniciato all’acqua. Il primo risparmio sui costi di gestione dei rifiuti nasce quindi in fase di progettazione e approvvigionamento; un aiuto o una ispirazione, in tal senso, arriva dal nuovo Regolamento EU sull’eco-design ESPR (Ecodesign for Sustainable Products Regulation). Naturalmente non si può generalizzare: ci sono applicazioni specifiche per cui un’alternativa alla soluzione più inquinante non sarebbe funzionale, ma in tutti gli altri casi una riprogettazione o una diversa comunicazione al cliente dei benefici offerti dall’una o dall’altra opzione può fare la differenza.
Abbiamo già chiarito che una volta che un rifiuto è stato generato non rimangono molti margini di manovra; non si può più non produrlo, si può soltanto provare a recuperarlo o, eventualmente, a smaltirlo. Si può giocare d’anticipo: tramite un corretto eco-design del prodotto (o del servizio) che si vuole vendere possiamo prevenire alcune conseguenze legate ai processi produttivi ma sarà poi l’efficienza dei processi a generare la maggior parte del risparmio. Ogni processo produttivo genera inevitabilmente rifiuti ma una corretta progettazione, abbinata a una attenta scelta delle materie prime e dei chimici da impiegare può aiutare a ridurne i quantitativi prodotti e la loro pericolosità. Valutare il corretto bilanciamento tra media produttiva, qualità della lavorazione e scarti diretti e indiretti è la strada corretta per efficientare il processo nel suo insieme. Usare, quando possibile, sfogliaci per gli avviamenti, regolazioni o pulizie, praticando una sorta di ri-uso interno, è una buona prassi che contribuisce a ridurre la quantità finale di scarti. Un altro aspetto sottovalutato è la corretta separazione dei rifiuti prima della loro raccolta e deposito. Pensiamo ai rifiuti generati da una macchina da stampa offset: tipicamente troveremo carta o cartoncino, plastica e legno dai bancali in ingresso, plastica o latta dalle tolle di inchiostro e dai fusti di vernice e ancora, seppur meno visibili, panni e/o soluzioni per i lavaggi e le acque di bagnatura. Negli ultimi anni tutti i produttori di macchine da stampa hanno ripensato o ri-progettato alcune componenti per ridurre i quantitativi di rifiuti prodotti a pari o superiore capacità produttiva. I panni lava-caucciù ne sono un buon esempio; questa soluzione prevede l’impiego di panni e di nebulizzatori che riducono il consumo di acqua e di solventi in maniera non trascurabile, tant’è che in alcuni casi ci si limita semplicemente a smaltire il panno leggermente umido e nulla di più. Il panno deve essere raccolto in
un contenitore idoneo e richiudibile per evitare che il poco solvente residuo possa evaporare e disperdersi nell’ambiente. Panni che, in alcuni casi, previa caratterizzazione e conferma analitica, possono essere gestiti anche come non pericolosi.
Allo stesso modo le acque di bagnatura oggi hanno una durata maggiore in macchina con il beneficio di ridurre sensibilmente il consumo annuo di acqua e di limitare le quantità di soluzione da smaltire. Soluzione che, se correttamente raccolta, può essere avviata a recupero consentendo una separazione del solvente e dell’inchiostro presente per recuperarne l’acqua. Il solvente estratto può quindi essere, a sua volta, recuperato e destinato ad altri usi generando un ulteriore risparmio ambientale.
Gestire i rifiuti non significa solo avviarli al corretto recupero o smaltimento ma soprattutto monitorare i materiali e i processi che li generano. Gli obiettivi delle aziende di stampa dovrebbero essere orientati alla riduzione costante dei volumi, alla diminuzione dei quantitativi di pericolosi e delle classi di pericolo oltre al perfetto “0” (zero) destinato a discarica.
Informazione e formazione
Non si possono ottenere buoni risultati in termini di riduzione di tutti qui rifiuti tanto “costosi” da gestire senza una corretta informazione e una, doverosa, formazione del personale. Creare idonee istruzioni, magari con esempi fotografici più che testuali, organizzare momenti di formazione e confronto, aiutano a condividere, verificare e migliorare le prassi in uso per raccogliere, identificare e stoccare i rifiuti. Un altro strumento molto utile, ma poco diffuso, è la mappa visuale dei rifiuti; una sorta di rappresentazione grafica dei processi in cui vengono segnati, macchina per macchina, i rifiuti prodotti, quale CER attribuirgli, quale etichetta impiegare, come raccoglierli e con quale contenitore, dove collocarli e, per ultimo, chi chiamare per smaltirli o recuperarli. Infine, per consolidare le procedure in uso, ma anche per fare formazione sul campo, un’altra buona prassi consiste nel coinvolgere in verifiche a campione sulle macchine, nelle aree di raccolta e nel deposito temporaneo il personale interno all’azienda che per propria mansione non è direttamente coinvolto nella gestione dei rifiuti ma opera in altri reparti o su altri impianti. In questo modo è possibile far “toccare” con mano le prassi di smaltimento delle sostanze pericolose, anche a figure come il responsabile acquisti o il capo commessa. Questi ultimi, infatti, nella scelta e nell’approvvigionamento dei consumabili spesso non tengono conto della complessità della gestione di vernici, inchiostri o chimici etichettati come cancerogeni quando diventano rifiuti.
SURVEY RIFIUTI
>>Cresce leggermente la percentuale di aziende che si sono dotate di una procedura scritta, segno di un buon livello di consapevolezza
Scopo della survey sulla gestione dei rifiuti nelle industrie grafiche è di raccogliere informazioni sulle modalità e il grado di consapevolezza che le imprese grafiche hanno nei confronti dei “rifiuti” generati nel processo di produzione della stampa. A due anni di distanza abbiamo riposto il sondaggio, rivisto e aggiornato, per valutare i progressi condotti dalle imprese.
Il campione coinvolto ha interessato aziende di tutte le dimensioni mentre le risposte sono pervenute per il 24% da imprese con un numero di addetti compreso tra 10 e 50, per il 10% da imprese con meno di 10 addetti e per il 10%, il doppio rispetto al 2022, da imprese con più di 250 addetti.
La tecnologia più diffusa in uso rimane la stampa offset seguita a breve distanza dalla digitale e poi dalla serigrafia, dalla flessografia e infine dalla rotocalco. Anche sul fronte produzione di scarti non abbiamo registrato variazioni di rilievo: chimici, carta e plastica rimangono i rifiuti maggiormente prodotti e gestiti. Cresce leggermente la percentuale di aziende che si sono dotate di una procedura scritta, segno di un buon livello di consapevolezza; anche se il numero delle imprese che ancora si affidano a informazioni trasmesse verbalmente e a prassi non codificate rimane fermo al 10% circa. In merito alle conoscenze normative e, in particolare, a quelle relative all’imminente RENTRI, il campione ha risposto per quasi il 70% di esserne a conoscenza; di queste oltre il 30% si sono già attivate e hanno individuato le figure interne all’azienda da coinvolgere per la gestione delle procedure e le modalità operative da aggiornare. Un buon 30% ha però dichiarato di non avere mai sentito parlare di RENTRI, percentuale ancora significativa.
Anche sul fronte delle figure chiave a cui affidare la gestione dei rifiuti la situazione presenta oggi miglioramenti con sempre meno aziende che si affidano a personale esterno; segno, anche questo, di una aumentata consapevolezza e di quanto sia importante mantenere il pieno controllo interno sui processi legati alla gestione dei rifiuti.
Operativamente la stragrande maggioranza degli intervistati ha dichiarato di lavorare secondo la regola delle 4R, prediligendo programmi di riduzione, riutilizzo, riciclaggio e recupero allo smaltimento.
La classificazione dei rifiuti risulta ben gestita, con oltre il 66% dei rispondenti che hanno dichiarato di conoscere e impiegare, direttamente o indirettamente, le linee guida di classificazione rifiuti. Bassa invece la percentuale di chi già impiega un software per la registrazione dei movimenti e l’emissione dei FIR, segno che in previsione dell’applicazione del RENTRI un buon numero di imprese dovrà adeguarsi per non rischiare di incorrere
Che tecnologie di stampa utilizzate?
SERIGRAFICHE
Siete a conoscenza delle modalità di compilazione dei nuovi modelli di registro e di formulario legate RENTRI così come definite dal D.D. n. 251 del 19/12/2023?
Sì, ne siamo a conoscenza e abbiamo già individuato le modalità operative
Sì, ne siamo a conoscenza e stiamo valutandone le implicazioni operative
Sì, ne siamo a conoscenza ma non abbiamo ancora analizzato le implicazioni operative
Siete a conoscenza dell’emanazione delle nuove linee guida sulla classificazione dei rifiuti approvate, mediante decreto direttoriale n. 47 del 9 agosto 2021, in attuazione a quanto previsto l’art. 184, comma 5, del D.L.vo 152/2006, come modificato dal D.L.vo 116/2020?
Sì, e già impieghiamo quanto richiamato per classificare i nostri rifiuti
Sì, ma affidiamo la classificazione dei rifiuti alla/e società cui affidiamo i rifiuti stessi
Sì, la utilizza il nostro consulente/laboratorio esterno No, non ne siamo a conoscenza
No, anche perchè la classificazione è affidata a terzi
No, e non abbiamo rivisto la classificazione dei nostri rifiuti
OFFSET DIGITALI FLEXO>>Diminuisce anche il numero delle aziende che ritengono che i propri clienti non debbano interessarsi di come il fornitore gestisca i rifiuti.
>>La classificazione dei rifiuti risulta ben gestita, con oltre il 66% dei rispondenti, che hanno dichiarato di conoscere e impiegare, direttamente o indirettamente, le linee guida di classificazione rifiuti.
I rifiuti sono sempre correttamente identificati sin dalla fase iniziale di raccolta/generazione?
Tramite cartelli affissi nei punti di raccolta interni e nell’area di deposito temporaneo e su tutti i contenitori impiegati per la raccolta
Tramite cartelli applicati ai contenitori di raccolta o direttamente sul rifiuto (quando possibile)
Solo quando il rifiuto o il contenitore di raccolta sono collocati nell’area di deposito temporaneo
Tramite etichette e/o cartelli apposti sul contenitore o sui rifiuti al momento del carico sul mezzo di trasporto
Operata dallo smaltitore durante la fase di prelievo e/o carico
Nel caso di rifiuti in ADR avete istituito un sistema di controllo dei mezzi e degli autisti incaricati di ritirare il rifiuto in oggetto?
Esiste un apposito modulo che funge da registrazioni dei controlli effettuati
Esiste una prassi di verifica ma non registriamo i controlli effettuati
Chiadiamo al trasportatore di garantire il rispetto dei requisiti previsti per il trasporto in ADR tramite una dichiarazione firmata
Affidiamo tali verifiche direttamente alla società incaricata del ritiro
Non effettuiamo tali verifiche
Redigete un bilancio ambientale?
Sì, per obbligo di legge
Sì, per motivi di marketing
Sì, per caratterizzare eticamente l’azienda
Pubblichiamo solo alcune informazioni nella nota integrativa di bilancio
in sanzioni per violazione dei tempi e dei modi di caricamento e invio dei dati al “Registro Elettronico Nazionale per la Tracciabilità dei Rifiuti”.
Molto buona l’identificazione e l’etichettatura dei rifiuti anche se gli aspetti legati all’ADR (normativa legata ai trasporti di merci pericolose su strada) da molte, troppe aziende, è affidata esclusivamente al trasportatore che ritira i rifiuti. Dato che rivela come l’obbligo di avvalersi di un consulente ADR, anche a fronte del DM 7 agosto 2023 che ha cambiato il regolamento relativo ai casi di esenzione dall'obbligo di nomina del consulente ADR, non sia così conosciuto come dovrebbe.
Anche le modalità di gestione degli stoccaggi temporanei sono ben conosciute e attuate da quasi il 60% delle imprese intervistate, mentre invece si riduce, rispetto al campione del 2022, il numero di realtà che hanno indicatori quantitativi a fronte di un aumento di quelle che si sono dotate di soli indicatori qualitativi.
Tra i criteri di qualifica di un fornitore, quelli a cui viene data più importanza sono la varietà di servizio, cioè la possibilità di affidare più tipologie di rifiuti a un unico soggetto, il prezzo e la storicità di rapporto. Segno che, a livello strategico, l’insieme delle risposte mostra un settore abbastanza statico, poco incline alla ricerca proattiva di nuovi fornitori e tendenzialmente orientato al prezzo più conveniente.
Diminuisce anche il numero delle aziende che ritengono che i propri clienti non debbano interessarsi di come il fornitore gestisca i rifiuti. Un aspetto che rivela una maggiore attenzione alla gestione degli aspetti ambientali, che può diventare una leva competitiva di rilievo. Infine, rispetto alle risposte del 2022, sembra cresciuta anche la consapevolezza e la conoscenza dell’importanza del bilancio ambientale; i numeri degli intervistati che dichiarano di redigerlo, in quanto soggetti obbligati o volontariamente per ragioni di marketing, è più in linea con la media di altri settori.
In generale la fotografia dello stato dell’arte della gestione dei rifiuti da parte delle aziende grafiche del 2024 mostra un settore abbastanza consapevole in termini di gestione dei rifiuti ma ancora un po’ in affanno quando si allarga lo scenario e si parla di aspetti ambientali in generale. ADR, RENTRI, indicatori prestazionali e Bilancio ambientale restano temi ancora poco noti e dei quali le aziende faticano a riconoscere i reali benefici operativi. Tuttavia l’antica convinzione per la quale trattando un materiale di per sé sostenibile come la carta, il settore della stampa sia “green” a prescindere, seppur più lentamente di quanto si auspicherebbe, sta lasciando il posto a una maggiore consapevolezza da parte delle imprese in merito al loro ruolo e al contributo che possono dare in favore della riduzione degli impatti ambientali.
Per comprendere esattamente cosa si intenda per ESG è opportuno partire dalla definizione storica di sviluppo sostenibile, formulata già nel lontano 1987 all’interno del Rapporto di Brundtland ovvero: “lo sviluppo che è in grado di soddisfare i bisogni della generazione presente, senza compromettere la possibilità che le generazioni future riescano a soddisfare i propri".
Dalla definizione emerge l’importanza di un uso consapevole delle risorse, strettamente interconnesso con questioni di equità sociale ed economica. Dunque, quando si sente parlare di sostenibilità non bisogna pensare solo ai temi ambientali, ma anche alle necessità delle persone e alle azioni legate alle imprese.
I criteri ESG
L'acronimo ESG indica gli aspetti ambientali, sociali e di governance. Questi tre pilastri rappresentano le dimensioni non finanziarie che le imprese devono prendere in considerazione nel loro operato. Entrando nel merito delle tre dimensioni, l’aspetto ambientale riguarda gli impatti dell’impresa nei confronti dell’ambiente. Ad esempio, l’utilizzo delle risorse naturali, la gestione dei rifiuti e l’emissione di gas climalteranti.
L’aspetto sociale riguarda invece il comportamento dell’azienda nei confronti delle persone e delle comunità. Si prendono in considerazione tematiche quali il rispetto dei diritti umani, l’equità condizioni di lavoro, la salvaguardia di diversità e inclusione, di salute e sicurezza sul lavoro e del benessere delle comunità locali.
La dimensione di governance infine considera la struttura e la gestione dell’impresa volta a promuovere politiche di trasparenza e responsabilità, nonché gli elementi di diversità nel gruppo dirigente e sistemi di
I tre pilastri indicati dall'acronimo ESG: Environmental (ambiente), Social (società) e Governance
Nonostante la dimensione finanziaria rimanga fondamentale, ritenuta dall’economista premio Nobel Milton
Friedman[1] la principale forma di responsabilità sociale, la comprensione dei criteri ESG nella propria organizzazione è oramai necessaria per generare valore a lungo termine.
Il contesto europeo
L’Unione Europea ha riposto molta attenzione sul tema sostenibilità, sviluppando una fitta rete normativa negli ultimi quattro anni. Come noto, i vincoli legislativi sono dei driver molti efficaci per indirizzare le scelte di cittadini e imprese.
La strategia del cosiddetto “Green Deal europeo” è infatti quella di trasformare l’Unione Europea in una società priva di emissioni di gas climalteranti e con una nuova economia di mercato competitiva e attenta alle persone, senza lasciare indietro nessuno nel percorso. L’ambizioso obiettivo ambientale della Commissione potrà considerarsi raggiunto se la crescita economica saprà essere totalmente disaccoppiata dal consumo di combustibili fossili. Con il disaccoppiamento assoluto si intende una crescita economica abbinata a una diminuzione del consumo di combustibili fossili.
[1] Milton Friedman:
“The Social Responsibility of Business is to Increase Its Profits”, New York Times, 13 settembre 1970, pag.17.
Corporate Sustainability
Reporting Directive
La visione europea di creare un sistema economicofinanziario sostenibile trova applicazione nella direttiva 2022/2464 “Corporate Sustainability Reporting Directive”, entrata in vigore il 5 gennaio 2023. La CRSD prescrive l’obbligo per le grandi aziende di comunicare le informazioni non finanziarie, aiutando gli stakeholders nella comprensione e valutazione degli aspetti ESG che esse prendono in carico. Le informazioni di sostenibilità dovranno essere rendicontate al pari di quelle contenute in un bilancio civilistico, essendo oramai pertinenti anche sul piano finanziario.
I soggetti obbligati
Lo spettro di applicazione della CSRD è più ampio rispetto a quello della precedente norma di rendicontazione, la direttiva 2014/95/UE “Non Financial Reporting Directive”, coinvolgendo nei prossimi 5 anni circa 50 mila delle imprese europee. La Commissione europea ha predisposto una roadmap temporale per permettere ai soggetti obbligati di conformarsi alla direttiva:
• Nel 2025, in riferimento all’anno fiscale 2024, le grandi imprese (già soggette alla NFRD) che superano il numero medio di 500 dipendenti e almeno uno dei seguenti limiti:
- Ricavi netti superiori a € 40 milioni;
- Stato patrimoniale attivo superiore a € 20 milioni.
• Nel 2026, in riferimento all’anno fiscale 2025, le grandi imprese non quotate che superano almeno due dei seguenti limiti:
- Numero medio di 250 dipendenti;
- Ricavi netti superiori a € 40 milioni;
- Stato patrimoniale attivo superiore a € 20 milioni.
• Nel 2027, in riferimento all’anno fiscale 2026, le PMI quotate (ad eccezione delle microimprese), le piccole istituzioni di credito non complesse e le imprese assicurative dipendenti da un gruppo che superano almeno due dei seguenti limiti:
- Numero medio tra 10 e 250 dipendenti;
- Ricavi netti compresi tra € 700 mila e € 40 milioni;
- Stato patrimoniale attivo compreso tra € 350 mila e € 20 milioni.
Inoltre, per le PMI quotate è prevista l’opzione di non applicare la normativa per due anni, fino al 2028.
• Nel 2029, in riferimento all’anno fiscale 2028, le imprese capogruppo extra UE con fatturato superiore ai € 150 milioni all’interno dell’Unione per due esercizi consecutivi e con almeno uno dei due criteri:
- Un’impresa figlia avente i requisiti dimensionali della CSRD;
- Una succursale con ricavi netti superiori a € 40 milioni nell’esercizio precedente.
La rendicontazione di sostenibilità
Per i soggetti che ricadono sotto il campo di applicazione della CSRD, la norma richiede di riportare sia le informazioni inerenti agli impatti dell'impresa sulle questioni ambientali, sociali e di governance, sia come i fattori di sostenibilità influenzano le attività e i risultati dell'impresa (doppia materialità).
Nello specifico, le principali informazioni da includere nella rendicontazione riguardano:
- una breve descrizione del modello e della strategia aziendale dell'impresa indicante la capacità di reagire ai rischi e cogliere le opportunità connesse alle questioni di sostenibilità;
- i piani dell'impresa atti a garantire il perseguimento degli obiettivi stabiliti dall’Accordo di Parigi sulla limitazione del riscaldamento globale a 1.5 °C e il raggiungimento della neutralità climatica nel 2050; - una descrizione delle politiche dell'impresa e degli obiettivi temporalmente stabiliti connessi alle questioni di sostenibilità e il loro stato di avanzamento;
TIMELINE CSRD Il cambiamento climatico ha un impatto finanziario rilevante sull’azienda DOPPIA MATERIALITÀ
- una descrizione del ruolo degli organi di amministrazione, gestione e controllo per quanto riguarda le questioni di sostenibilità, la competenza richiesta nello svolgimento del ruolo e le informazioni sull'esistenza di sistemi di incentivi connessi alle questioni di sostenibilità a essi indirizzati; - una descrizione delle procedure di dovuta diligenza applicate dall'impresa in relazione alle questioni di sostenibilità.
Lo strumento rendicontazione
La Commissione ha adottato il regolamento delegato (UE) 2023/2772 che definisce i principi europei di rendicontazione di sostenibilità: “European Sustainability Reporting Standards”.
Gli ESRS sono lo strumento da adottare in fase di rendicontazione, dato che definiscono le informazioni non finanziarie che un'impresa sulla quale ricade l’obbligo è tenuta a comunicare.
L’obiettivo europeo, dietro l’approvazione di uno stan-
STANDARD ESRS
Trasversali
Ambientali
Sociali
ESRS 1 Requisiti generali
ESRS 2 Informazioni generali
ESRS E1 Cambiamento climatico
ESRS E2 Inquinamento
ESRS E3 Risorse idriche e marine
ESRS E4 Biodiversità ed ecosistemi
ESRS E5 Uso delle risorse ed economia circolare
ESRS S1 Addetti dell’azienda
ESRS S2 Addetti della filiera
ESRS S3 Comunità coinvolte
ESRS S4 Clienti ed utenti
Governance ESRS G1 Condotta dell’azienda
dard comune, è quello di ridurre i costi di rendicontazione nel medio e lungo periodo, evitando che ogni impresa si doti di norme volontarie disomogenee.
L’ESRS si compone di 12 standard. Di questi, 2 si definiscono trasversali, e definiscono i principi e le informazioni generali di rendicontazione; gli altri 10 riguardano le aree tematiche specifiche degli aspetti ambientali, sociali e di governance.
Oltre la cogenza…
Le aziende non tenute alla comunicazione di informazioni non finanziarie possono decidere liberamente la strategia di rendicontazione di sostenibilità. Infatti, queste sono libere di rendicontare le informazioni non finanziarie insieme a quelle finanziarie in un bilancio integrato, oppure in un documento separato quale il bilancio di sostenibilità.
Il bilancio di sostenibilità è infatti un documento di rendicontazione all’interno del quale le imprese comunicano gli obiettivi e i risultati raggiunti inerenti alle questioni ambientali, sociali e di governance.
Pillole sulla redazione di un bilancio di sostenibilità
Da dove iniziare nella predisposizione di un bilancio di sostenibilità?
Innanzitutto, è necessario mappare i propri stakeholders, ovvero quelle persone o gruppi di individui che possono influenzare o essere influenzati dall’agire dell’impresa. Ad esempio, gli stakeholders di un’organizzazione possono essere i dipendenti, i clienti, i fornitori, le comunità locali etc.
Una volta identificati gli stakeholders è importante predisporre quello che viene chiamato un engagement, cioè un coinvolgimento dei propri portatori d’interesse. Lo scopo è quello di capire le esigenze degli interlocutori e aprire un dialogo basato su un rapporto
di fiducia reciproca. In questo modo, l’azienda può relazionare gli aspetti per lei significativi alle esigenze dei portatori di interesse. È così possibile procedere con l’analisi di materialità, che consiste nel portare in evidenza i punti di intersezione tra gli interessi dell’azienda e quelli degli stakeholders. Perciò, l’analisi di materialità è lo strumento che permette di identificare i temi rilevanti sui quali costruire la strategia di sostenibilità. Nella definizione della strategia è opportuno che l’impresa dimostri il suo contributo allo sviluppo sostenibile tramite l’integrazione degli SDGs “Sustainble Development Goals” definiti nell’Agenda 2030 dalle Nazioni Unite.
Andando avanti, l’impresa deve dotarsi di standard e linee guida capaci di accompagnarla nella rendicontazione e nella costruzione del bilancio. Un esempio di standard riconosciuto a livello mondiale è il GRI “Global Reporting Initiative” (con un alto livello di interoperabilità con gli ESRS). Predisposto il tutto, non resta che raccogliere i dati, con il contributo di tutte le funzioni interessate e presentarli all’interno del bilancio.
OBIETTIVI PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE
MUST HAVE NEL BILANCIO
Lettera agli stakeholders
Descrizione dell’organizzazione e del modello di business
Governance e strategia
Rappresentazione dei propri stakeholders
Analisi di materialità
Approfondimento sugli aspetti di governance
Approfondimento sugli aspetti sociali
Approfondimento sugli aspetti ambientali
Nota metodologica (strumento di rendicontazione)
Le informazioni riportate devono essere chiare, complete e comparabili, non dimenticando che la forma del bilancio deve essere facilmente fruibile per gli stakeholders. Perciò, è meglio utilizzare una forma piacevole alla lettura accompagnata da immagini, tabelle e con uno stile di scrittura non esageratamente tecnico e facilmente comprensibile.
I vantaggi del bilancio
Se un’impresa non è obbligata alla redazione di un bilancio di sostenibilità, perché farlo? Quali vantaggi può offrire?
Come visto inizialmente, il contesto in cui le imprese operano sta cambiando molto velocemente. I consumatori sono sempre più attenti ai loro impatti e propensi a effettuare acquisti sostenibili. Il mondo della finanza guarda con molto interesse agli aspetti non finanziari e i Legislatori (specialmente quelli europei) iniziano a imporre un’integrazione delle questioni di sostenibilità con i processi aziendali. La direttiva CSRD è un esempio di potenziale cogenza indiretta, perché le grandi aziende potrebbero richiedere ai propri partner di fornire informazioni sugli aspetti di sostenibilità attraverso le quali valutare il rapporto commerciale. Quindi, i benefici nella rendicontazione di sostenibilità sono molteplici: l’aumento della brand reputation, l’attrazione di maggior capitali finanziari, il miglioramento della consapevolezza e dei rischi e opportunità legati alla sostenibilità. Però, il driver che deve spingere un’impresa a considerare la strada del reporting di sostenibilità è quella di reagire con prontezza a questa rivoluzione e trarne benefici competitivi prima che questa diventi la normalità.
Dalla stampa green alla stampa sostenibile
È chiaro come gli aspetti ambientali sono fondamentali nello sviluppo delle strategie aziendali. Le imprese di stampa hanno preso a cuore temi ambientali come: l’approvvigionamento di prodotti provenienti da foreste gestite in maniera sostenibile, l’impiego di materiale riciclato e riciclabile, una corretta gestione dei rifiuti, l’utilizzo di inchiostri sempre meno impat-
tanti e l’acquisto di energia da fonti rinnovabili. L’aumento di questa consapevolezza sicuramente rende le imprese più ambientalmente sostenibili, ma è importante non trascurare anche gli altri due pilastri della sostenibilità. Le imprese devono dunque considerare anche i fattori sociali e di governance come le politiche di genere e di inclusione, il miglioramento del welfare dei propri collaboratori, una formazione continua e costante e implementazione di politiche di retribuzione. Ad esempio, si potrebbe migliorare il benessere dei propri lavoratori organizzando giornate di volontariato retribuite dove raccogliere i rifiuti nei parchi locali o l’assistenza alle persone fragili. Oppure le imprese possono incentivare lo sport e la mobilità sostenibile premiando i lavoratori che utilizzano la bicicletta per gli spostamenti casa-lavoro. Ancora, implementare programmi di formazione, diversi da quelli obbligatori per legge, garantendo l’erogazione di un monte ore minimo per ciascun lavoratore. Infine, dare un contributo allo sviluppo delle competenze degli studenti che vogliono specializzarsi nel settore delle arti grafiche, organizzando giornate di formazione con il personale aziendale anche all’interno dei siti produttivi. Troppo spesso le richieste che arrivano dall’esterno si soffermano solo sugli aspetti ambientali, si sente parlare spesso di etichette ambientali, carbon footprint ed energia rinnovabile, ma è importante non dimenticarsi dei nostri stakeholders per antonomasia: le persone.
Un esempio di attività volontaria che i dipendenti di un’azienda possono praticare: la raccolta di rifiuti nei pressi della sede aziendale
l nuovo regolamento, entrato in vigore lo scorso 29 giungo 2023, sarà presto operativo e sostituirà il precedente Regolamento Legno (EU Timber Regulation 995/2010). Scopo dichiarato dell’EUDR è la riduzione degli impatti legati ai consumi europei sulla deforestazione globale.
Quanta foresta stiamo perdendo?
Il primo dato che dobbiamo analizzare è il cambiamento netto della copertura forestale mondiale. La variazione netta è il risultato dell’aumento della copertura forestale globale, realizzato sia per espansione naturale della foresta, sia per piantumazione di alberi, meno la deforestazione. Nella figura 1 vediamo le aree in aumento, identificate con il colore verde e quelle in riduzione con il rosso. L’ultimo rapporto FAO ha stimato una perdita netta, nel decennio scorso, di 47 milioni di ettari; per il decennio precedente la perdita è quantificata in 52 milioni di ettari mentre, per quello ancora precedente, di 78 milioni. Questi dati non devono essere considerati “infallibili”, si trat-
ta, pur sempre, di stime piuttosto complesse; i dati sui cambiamenti forestali non sono sempre accurati, completi e disponibili. I cambiamenti possono inoltre essere rivalutati di anno in anno e, per questo, la FAO tendenzialmente rendiconta queste informazioni su una media di 5 anni. Se analizziamo l’ultima decade la perdita netta di foreste è stata mediamente di 4,7 milioni di ettari per anno. Il dato di deforestazione è però molto più alto; indicativamente valutabile in 10 milioni di ettari l’anno.
Deforestazione: un problema che inizia più di 5.000 anni fa Siamo abituati a credere che gli impatti ambientali siano solo un problema moderno ma la deforestazione, in realtà, inizia molto prima della rivoluzione industriale. La figura 2 rappresenta la perdita forestale a partire da 10.000 anni fa e la dettaglia in perdita per coltivazione, per allevamento e per usi abitativi. Il nostro pianeta ha circa 14,9 miliardi di ettari di terre emerse di cui il 71% abitabile. Il restante 29% sono deserti,
Variazione dell’area forestale al 2015
dune, ghiacciai e saline. Circa 10.000 anni fa il 57% delle terre abitabili era coperto da 6 miliardi di ettari di foreste, oggi ne rimangono appena 4 miliardi. Il 10% di questa perdita è avvenuto prima di 5.000 anni fa, cioè quando la popolazione mondiale era inferiore ai 50 milioni di abitanti. Negli anni successivi la popolazione mondiale è cresciuta a ritmi sempre maggiori fino a superare i 600 milioni intorno al 1700 ma, nonostante l’espansione di terre coltivate e allevamento, le perdite sono rimaste ancora contenute. La situazione, da questo momento in poi, cambia; già agli inizi del ‘900 la deforestazione raggiunge, a livello globale, il miliardo di ettari. Negli ultimi 100 anni il tasso di deforestazione è incrementato sino a divenire insostenibile; la perdita netta, ad oggi, ammonta a circa 2 miliardi di ettari.
Foreste in cambio di…
Quando pensiamo alle foreste che scompaiono il pri-
mo pensiero è solitamente quello delle grandi megalopoli mondiali, delle strade e dei palazzi che occupano suolo, ma non è questo il vero problema. Le aree urbane mondiali coprono circa l’1% di tutte le terre abitabili. Così come lo sono, in minima parte, l’uso di legname per edilizia e arredamento e, ancor meno, per la produzione di carte e cartoni. Il nostro più grande apporto alla deforestazione è dato da ciò che mangiamo e non da dove viviamo. Se è ragionevole pensare che nel 2100 supereremo i 10,8 miliardi di abitanti quale futuro avranno le foreste?
Le Certificazioni forestali aiutano?
Nate all’inizio degli anni Novanta, le Certificazioni forestali e le relative “catene di custodia” hanno cercato, da subito, di promuovere una gestione delle foreste che fosse sostenibile. L’obiettivo primario non è mai stato la mera conservazione forestale, piuttosto un loro utilizzo che ne potesse garantire anche la conser-
L’agricoltura
è a oggi la maggior causa di deforestazione: un terzo delle foreste mondiali è stato eliminato per dare spazio alle colture. Tendenza che può essere invertita sviluppando metodi di coltivazione a maggiore rendimento
vazione. Sicuramente le Certificazioni forestali hanno avuto il pregio di portare sotto i riflettori il tema della deforestazione e hanno giocato un ruolo importante nel sensibilizzare produttori e consumatori. Oggi, grazie ai “marchi” associati alla gestione forestale responsabile, le certificazioni, oltre ad essere una garanzia per i consumatori hanno, nel loro complesso, aiutato anche a preservare alcune foreste primarie e supportato la riforestazione di molte aree.
Biodiversità forestale
Nel corso degli anni però alcuni aspetti specifici legati alle Certificazioni, forestali e di catene di custodia, nella lotta alla deforestazione sono stati messi in discussione. Un recente studio del 2024 intitolato “FSC forest certification effects on biodiversity: A global review and meta-analysis”, pubblicato sul volume 908 della rivista “Science of The Total Environment”, prova a valutare gli effetti della Certificazione forestale FSC sulla biodiversità. FSC, ricorda lo stesso studio, è stato il primo standard forestale oltre a una certificazione pioneristica che, da oltre trent’anni, cerca di costruire un approccio sostenibile alla gestione forestale che dia uguale peso alla dimensione economica, ambientale e sociale.
La pubblicazione, pur riconoscendo diversi meriti alla Certificazione FSC e sottolineando come gli studi specifici siano ancora pochi, limitati e geograficamente circoscritti, si conclude con un sostanziale parere di neutralità. In base alle attuali informazioni, i risultati suggeriscono che non ci sia una netta differenza tra l’abbondanza di biodiversità nelle foreste gestite secondo lo schema FSC e quelle non certificate. Va comunque precisato che questo meta-studio si focalizza solo su uno dei dieci principi che descrivono gli elementi essenziali e le regole di gestione forestale secondo FSC.
Foreste e popolazioni indigene
Accettata, all’interno dell’Agenda 2030, come strumento per il raggiungimento di almeno 11 dei previsti 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, la Certificazione FSC dovrebbe garantire efficacia e affidabilità per quanto riguarda non solo la conservazione della biodiversità ma anche il benessere umano. Nel 2018, a seguito dell’uscita da FSC di Greenpeace International che, nel 1993, assieme a WWF ne era stata una delle ONG sostenitrici, si sono mosse critiche in merito alla reale protezione offerta dalle varie Certificazioni forestale alle foreste e alle popolazioni indigene. Il rapporto pubblicato nel 2021, proprio da Greenpeace International, intitolato “Destruction: Certified”, sottolinea come dopo tre decadi di sforzi, le certificazioni, da sole, non siano riuscite a prevenire la distruzione dell’ecosistema e le violazioni dei diritti umani asso-
ciati alla produzione di olio di palma, soia e legno. Il rapporto indica una certa tendenza all’aumento della deforestazione e del deterioramento di alcuni ecosistemi, nonostante la superficie forestale certificata sia, a livello globale, in costante aumento. In particolare, ci si riferisce ad alcuni degli ecosistemi forestali più fragili e preziosi tra cui le foreste temperate russe, le pluviali indonesiane e della Repubblica Democratica del Congo (RDC). Nelle stesse pagine si sottolinea però come tra tutti gli schemi di gestione forestale, quello proposto da FSC sia l’unico a imporre la conservazione di “paesaggi forestali intatti” per una quota non inferiore al 10% dell’area certificata. Va anche aggiunto che, recentemente, la stessa FSC ha rivisto, dopo pubbliche consultazioni, i propri standard rafforzando i criteri a difesa dei lavoratori e delle popolazioni indigene coinvolte nella gestione forestale e nella catena di custodia.
Verde: è il colore del futuro!
Sebbene il rapporto FAO dedichi solo poche righe alle Certificazioni forestali e di catena di custodia (citando direttamente solo una volta FSC e mai PEFC), le include tra gli strumenti di tutela forestale e di lotta alla deforestazione. Il totale delle foreste oggi certificate ammonta a circa 400 milioni di ettari (al netto delle aree in doppia certificazione), pari al 10% circa di tutte le foreste mondiali; dato in costante crescita. Le Certificazioni sono dunque un valido aiuto alla lotta alla deforestazione ma non solo. Diventano infatti strategiche nell’aiutare le aziende ad affrontare le nuove regole imposta dalla EUDR, alle importazioni di legname e derivati in Europa fornendo una serie di evidenze, anche documentali, utili ad assolvere agli obblighi previsti.
Il quadro odierno appare dunque meno catastrofico e desolante di come appariva solo quarant’anni fa. Il picco della deforestazione risale agli anni Ottanta, da allora la perdita netta di foresta ha iniziato a rallentare grazie anche all’affermarsi delle Certificazioni forestali. Questo, in aggiunta alle nuove tecnologie legate all’agricoltura, all’allevamento e alla sintesi di prodotti sostituivi, sembra lasciare spazio a un mondo in cui ci si potrà nutrire liberando, allo stesso tempo, terreni oggi impiegati per coltivazioni e allevamento di bestiame. I nuovi obblighi normativi e l’aggiornamento costante degli standard forestali volontari, congiuntamente a una maturata consapevolezza e a una alimentazione meno impattante e rispettosa delle stagionalità, sono gli strumenti che oggi abbiamo a disposizione per tutelare il patrimonio forestale globale. Superando la convinzione che da soli non si possa cambiare nulla, saranno proprio le nostre scelte a delineare il futuro delle foreste. Dalle case ai mobili, dalle coltivazioni agli allevamenti, un futuro con più persone e foreste non è solo immaginabile, oggi è anche possibile.
l’efficienza sostenibile che guarda al futuro
Con due sedi, una a San Lazzaro di Savena (BO) e una in provincia di Teramo, Logica srl attualmente si posiziona come leader nel panorama italiano di progettazione, sviluppo e implementazione di sistemi avanzati per la gestione e il controllo dei processi produttivi nel settore poligrafico.
Con una rete di oltre 1.500 unità produttive collegate, la Suite Logica è riconosciuta dal mercato come punto di riferimento ineguagliabile per completezza e affidabilità. Inoltre, da sempre, l’azienda che dà il nome al prodotto, si impegna per la sostenibilità su tre fronti fondamentali: sociale, economico e ambientale.
Le basi del successo
Le persone sono alla base del successo, secondo questo valore fondamentale Logica si distingue per il suo impegno nel promuovere un ambiente di lavoro sostenibile e inclusivo. In quest’ottica sono essenziali le iniziative intraprese come la recente introduzione della settimana da trentasei ore lavorative a parità di salario che mira, in primis, a favorire un equilibrio sano tra la sfera personale e quella professionale. “Offrire ai collaboratori la flessibilità di gestire il proprio tempo in modo più equilibrato, non solo favorisce il loro benessere individuale, ma contribuisce a creare un ambiente lavorativo più stimolante, dinamico e fertile”, spiega Norberto Bucciarelli, managing director di Logica. “Numerosi studi scientifici confermano che la produttività complessiva di un’azienda è strettamente legata al benessere psicofisico della sua forza lavoro; per questo ci impegniamo a istituire anche un solido Piano Welfare, che offra una serie di vantaggi e servizi che vanno al di là della retribuzione base”.
Da diversi anni, inoltre, Logica ha abbracciato lo smart-working come parte integrante della cultura
aziendale, anticipando così la crescente tendenza che si è manifestata più ampiamente solo nel 2020. Per Logica investire in un ambiente lavorativo che promuove attivamente il benessere dei dipendenti e la condivisione delle idee tra questi, dove ognuno è messo nelle condizioni di esprimere al meglio le proprie attitudini e competenze, non è solo un impegno morale ma anche una strategia chiave per garantire il successo a lungo termine dell’azienda.
Spazio ai nuovi talenti
“Siamo consapevoli che il futuro di Logica stia nella capacità di mantenere stabilità e affidabilità nel tempo, ricordandosi però di continuare a evolvere”, aggiunge Lorenzo Bucciarelli, Junior Account dell’azienda. Basandosi su questo claim, Logica ha formato un team composto da professionisti altamente specializzati nel settore, diversificato ed eterogeneo sia dal punto di vista delle competenze, che spaziano dall’ingegnerizzazione dei processi produttivi all’ambito gestionale, sia in termini di background e bagaglio esperienziale.
“È in questa prospettiva, orientata al futuro, che Logica investe nel riconoscimento e incoraggiamento dei talenti più giovani” continua Lorenzo. “La nostra presenza porta all’interno della realtà aziendale uno sguardo fresco e differente e stimola l’esplorazione di soluzioni nuove”. Un entusiasmo che si intreccia con la profonda conoscenza delle persone più esperte per il concepimento di soluzioni non solo al passo con i tempi ma altrettanto solide e affidabili.
Customer care e servizi
Logica dedica grande cura e attenzione ai clienti, impegnandosi a fornire soluzioni sempre più vantaggiose per garantire la loro competitività e il costante aggiornamento. In linea con questa filosofia l’azienda ha introdotto il servizio “Logica As a Service”, nuova modalità di fruizione della Suite, basata sul consolidato concetto di SAAS, come una delle principali novità dell’anno. “È il nostro personale modo di assicurarci
che nessun cliente resti indietro nella corsa tecnologica” specifica Norberto Bucciarelli. “Una soluzione che offre, con il modello di canone mensile flessibile, la versatilità necessaria per mantenere il controllo, rimanere aggiornati e supportati da un team di assistenza dedicato senza costi aggiuntivi”.
A oggi, a distanza di pochi mesi dall’annuncio, il progetto è avviato e adottato già in cinque aziende sul territorio italiano.
La dedizione di Logica verso la cura del cliente non si esaurisce però all’atto di vendita ma, anzi, concentra le proprie energie sulla costruzione di un rapporto duraturo e di crescita e collaborazione reciproca con le aziende. Il management dell’azienda è fermamente convinto che l’impegno debba andare oltre il semplice supporto tecnico e sia necessario comprendere appieno le esigenze e gli obiettivi dei clienti per offrire loro soluzioni attente e tailor-made. Il servizio ai clienti si basa su una cultura del dialogo aperto e trasparente, incoraggiando feedback e una conseguente innovazione continua.
Efficienza = sostenibilità
Il risultato atteso, nonché punto di forza dei software Logica, si manifesta attraverso l’ottimizzazione dei flussi di lavoro. La Suite Logica, affiancata dal servizio clienti, aiuta a produrre meglio. Sono numerose le storie di successo nelle quali è dimostrato che un identico carico di lavoro è stato realizzato in meno ore, diminuendo sensibilmente il costo energia per unità di prodotto. Ciò si traduce in una significativa riduzione degli sprechi con conseguente miglioramento dell’efficienza energetica aziendale L’efficientamento energetico rappresenta la sfida dei prossimi anni ed è punto chiave di Industria 5.0. Nella Suite Logica è disponibile anche il modulo DP Energy che permette di misurare e contabilizzare il consumo di energia elettrica, settorializzando l’a-
zienda secondo le esigenze necessarie attraverso misurazioni che permettono di monitorare dalle unità ausiliarie e di servizio al singolo centro di costo e alla singola commessa. Ciò fornisce agli energy manager una panoramica dettagliata per individuare le inefficienze e i malfunzionamenti e intraprendere azioni correttive mirate. Un modus operandi che supporta, unitamente all'intera Suite, l’obiettivo finale di una produzione più sostenibile.
Il futuro
La capacità di anticipare i tempi è da sempre una caratteristica di Logica, che si occupa di interconnessioni di macchine dal 2008 e di controllo energia dal 2016. In questa ottica di continua R&D, basata sia su un costante confronto con i clienti e le loro esigenze, sia su uno studio attento delle evoluzioni tecnologiche, si lavora quotidianamente per offrire al mercato soluzioni che permettano una gestione moderna e affidabile. La disponibilità di dati raccolti in quindici anni di attività, in maniera automatica, da diverse macchine, in vari Paesi, in diversi reparti e su differenti tipologie di lavorazioni, permette di creare sistemi a cui nessuno, nel settore, è in grado di arrivare.
“Da pochi mesi abbiamo, inoltre, immesso sul mercato, per chi ne fa richiesta, un ulteriore servizio clienti che si basa sul monitoraggio continuo dei parametri produttivi, affiancato da attività di formazione, consulenza e riorganizzazione dei processi con un approccio fortemente proattivo che mira al miglioramento misurabile delle performance aziendali”, prosegue Norberto Bucciarelli.
Oggi le aziende che vogliono distinguersi sensibilmente rispetto al resto del mercato, devono adeguare la propria organizzazione alle specifiche 4.0 diventando quello che Logica definisce Fabbrica 4.0; un processo più impegnativo rispetto a un cambio di macchina, meno costoso ma più faticoso: lo sforzo di adeguare le procedure alla stessa specifica di Industria 4.0 ma applicata a processi e informazioni, la cui parola chiave è interconnessione. “Interconnettiamo i reparti, le informazioni, le procedure e i sistemi aziendali a tutta la realtà produttiva, aiutando i clienti a identificare e risolvere le zone grigie, le zone di improduttività e le inefficienze strutturali – conclude Bucciarelli – impiegando un metodo che porta le aziende grafiche a una vera e propria gestione 4.0 dell’intero ciclo produttivo basato sul concetto di Overall Equipment Effectiveness (OEE)”.
PROFITTO & SOSTENIBILITÀ in OFFSET
Poche semplici scelte per rendere il tuo business più ecologico e green. Il Gruppo DC risparmia un totale di 6,7 milioni di kg di CO2 all’anno, pari alla piantumazione di 540 mila alberi all’anno grazie a…
Contenitori a rendere DC: nessun rifiuto di imballaggi contaminati
Le iconiche taniche nere marcate DruckChemie, ideate dai fondatori dell’azienda nel 1971, sono essenziali nel modello di business circolare di DruckChemie. I contenitori DruckChemie sono pensati per essere riutilizzati per anni, riducendo notevolmente il numero di rifiuti contaminati. Questa scelta non è conveniente solo per l’ambiente, ma anche per il cliente: consegna dei nuovi prodotti e ritiro delle taniche usate sono inclusi nel prezzo!
La logistica DruckChemie: un solo viaggio per 3 azioni
Durante il “DC Service Tour”, l’operatore DC si occupa di tre mansioni contemporaneamente: a) consegnare i prodotti, b) ritirare i vuoti da riutilizzare, c) prelevare i vostri rifiuti. Grazie a questo modello di consegna, si evita che i camion viaggino vuoti e vengono risparmiati carburante ed emissioni. Scegliere l’assistenza
DruckChemie significa evitare costi aggiuntivi per il trasporto dei rifiuti e prevenire possibili sanzioni che possono nascere da una erronea gestione del processo di smaltimento.
Impianto di osmosi DC: la fonte della stampa
L’impianto di osmosi perfezionato dai tecnici DruckChemie produce la migliore acqua possibile per la stampa offset e garantisce prestazioni ottimali ai nostri prodotti chimici. Additivi di bagnatura e solventi lavacaucciù raggiungono così performance di eccellenza. Inoltre, l’acqua di scarto del processo può essere utilizzata in azienda per irrigare il verde o per i servizi igienici, ottenendo quindi “scarto zero”.
Prodotti di Bagnatura ALKOLESS a bassa percentuale di alcol
Un risultato ottimale di stampa con il minor consumo possibile di alcol è l’obiettivo comune di DruckChemie e dei suoi clienti. Un esempio virtuoso è l’Alkoless SF 4010 che rende la stampa più brillante ed economica.
Il gruppo DruckChemie è un produttore e fornitore di prodotti chimici, materiali di consumo e servizi per l’industria della stampa e delle arti grafiche. DruckChemie ha stabilimenti in Italia e altre 9 località europee, oltre che in Brasile e Messico. Nel novembre 2014, DruckChemie è stata acquisita da Langley Holdings.
L’inkjet è la tecnologia
in più rapida crescita per la stampa di imballaggi, display e applicazioni in cartone. Nelle prossime pagine abbiamo realizzato una panoramica delle principali soluzioni industriali a getto d’inchiostro single pass post-print per la stampa su corrugated cardboard
#Corrugated Experience Ondulato e digitale, accoppiata vincente
Così resistente da essere considerato la prima scelta per le spedizioni, generalmente non stampato o stampato in minima parte. Negli ultimi anni, tuttavia, il suo ruolo è cambiato: da semplice mezzo di trasporto e contenimento a strumento di marketing e comunicazione dalle innumerevoli potenzialità estetiche e applicative. Ad accelerare questo cambiamento ha certamente contribuito l’espansione dei servizi di vendita online, che rende necessario trasformare la vecchia, cara scatola in cartone marrone in qualcosa di speciale, in grado di coinvolgere gli utenti e regalare loro un’esperienza d’acquisto memorabile. Sebbene la maggior parte della grafica stampata su ondulato venga ancora realizzata con tecniche di stampa analogiche,
sempre più converter hanno cominciato a introdurre soluzioni di stampa a getto d’inchiostro in affiancamento al parco macchine tradizionale. La necessità di produrre confezioni “just-in-time”, con versioni personalizzate, ma al contempo robuste e sostenibili, ha reso necessario ridurre le tirature senza aumentare i costi di produzione. In tal senso il digitale rappresenta la soluzione ideale, soprattutto per le aziende che vendono direttamente al consumatore o attraverso siti di e-commerce, che hanno la necessità di ottimizzare le scorte a magazzino, ridurre l’obsolescenza di prodotti e packaging e rimanere “impressi” sviluppando un rapporto col cliente anche a distanza. Alla luce di ciò, non sorprende che il report di Smithers
di Caterina Pucci
The Future of Digital Printing to 2032 indichi che la stampa su cartone ondulato dovrebbe rappresentare ben l’82% di tutta la crescita incrementale per il getto d’inchiostro entro i prossimi dieci anni. Non c’è dubbio che i costruttori di soluzioni di stampa inkjet stiano rispondendo a questi cambiamenti ponendo una rinnovata attenzione sull’ottimizzazione dei propri sistemi, in termini di velocità, capacità di gestire tirature più elevate (colmando il gap tecnologico con l’offset), automazione delle operazioni ripetitive, qualità di stampa, riduzione dei costi (in particolar modo degli inchiostri). In queste pagine, abbiamo selezionato un’anteprima delle tecnologie a getto d’inchiostro per il cartone ondulato attualmente presenti sul mercato.
CANON Concept
Velocità di stampa 9,5 m2/h
Larghezza di stampa 3,3 m
Risoluzione 1200 dpi
Inchiostri -
BARBERÁN Jetmaster
Velocità di stampa fino a 120 m/min
Larghezza di stampa 1380 mm, 1610 mm, 1840 mm
Risoluzione 600 dpi
Inchiostri UV CMYK + Lc&Lm, Orange&Violet
BARBERÁN Jetmaster
Presente sul mercato dal 1929, la spagnola Barberán dal 2007 sviluppa e produce sistemi di stampa digitale per diversi settori industriali. Jetmaster è la sua piattaforma di stampa inkjet single pass UV specifica per cartone ondulato. Disponibile in tre modelli che ne identificano la larghezza di stampa (1.380 mm, 1.610 mm, 1.840 mm), i sistemi di stampa sono in grado di raggiungere velocità fino a 120 m/min alla risoluzione di 600 dpi. Grazie ai sei canali colore (CMYK + Light Cyan&Magenta o Orange&Violet) e 4 livelli di grigio offrono una copertura fino al 90% dei colori Pantone, brillantezza e accuratezza dei dettagli anche su supporti con grammature basse. Tutti i modelli possono essere dotati di alimentatore, stacker e impilatore in linea. Un plus della serie Jetmaster è la soluzione workflow che permette di migliorare la produttività e favorire l’integrazione con sistemi di terze parti. Per incontrare la crescente esigenza di personalizzazione, Barberán ha inoltre messo a punto il proprio software per
la gestione del dato variabile in grado di sviluppare messaggi, immagini, codici a barre, QR code in tempo reale in maniera semplice e intuitiva.
CANON Nuovo Concept
In ambito di stampa inkjet single-pass su cartone ondulato, una grande anteprima è stata annunciata anche da Canon durante la conferenza pre-drupa. Il produttore giapponese ha annunciato di voler entrare in questo mercato con un prototipo che sarà presentato in fiera e che sarà disponibile come soluzione entro il 2026. Canon presenterà presso il proprio stand il suo concept di macchina da stampa digitale per cartone ondulato a passaggio singolo con alimentazione a foglio, destinata ai converter di imballaggi. Progettata per combinare qualità di stampa di livello offset con una larghezza di stampa di 1,7 m, produttività fino a 8.000 m²/ora, promette di offrire nuovi livelli di efficienza in termini di costi. Presso lo stand saranno mostrati un modello 3D del prototipo, campioni di stampa e video del sistema in funzione.
DOMINO X630i
La Domino X630i è una stampante single pass con velocità fino a 75 m/min (4.500 fogli/ora), risoluzione di stampa di 600x600 dpi e larghezza di stampa di 1.600x3.000 mm.
La macchina è dotata di un alimentatore servocomandato del bordo anteriore per l’alimentazione continua, e sistemi di pulizia, ispezione, trasporto dei fogli sottovuoto, e asciugatura con opzioni di uscita a fascio o pila.
Progettata sulla base della collaudata piattaforma inkjet Generation 6 di Domino, ormai vicina alle 1.000 installazioni industriali, X630i beneficia degli oltre 40 anni di esperienza nello sviluppo di soluzioni a getto d'inchiostro di Domino, includendo componenti esclusive della Domino Intelligent Technology come i-Tech CleanCap, una soluzione automatizzata per la pulizia e la tappatura del getto d'inchiostro che riduce gli interventi di manutenzione manuale. i-Tech ActiFlow garantisce un ricircolo continuo dell'inchiostro, per risultati di stampa più uniformi. i-Tech StitchLink consente
Velocità di stampa 75 m/min
Larghezza di stampa 1600x3000 mm
Risoluzione 600x600 dpi
Inchiostri base acqua CMYK
DURST P5 Pack Series
Velocità di stampa fino a 708 m2/h
Larghezza di stampa 3500 mm
Risoluzione fino a 1200 dpi
Inchiostri UV, LUVERA LED
di ottenere un allineamento preciso delle testine di stampa per garantire risultati di stampa di altissima qualità. Il versatile set di inchiostri base acqua Domino AQ95, che include i-Tech PolyM con particelle polimeriche uniche, permette di stampare in modo affidabile su cartone ondulato rivestito e non, senza la necessità di un primer, garantendo la conformità con le normative per imballaggi nel settore alimentare.
DURST P5 350 HS PACK
Il Gruppo Durst ha recentemente presentato P5 350 HS PACK, la nuova soluzione altamente automatizzata per la stampa digitale di cartone ondulato ed espositori, disponibile a partire dal terzo trimestre del 2024. Un innovativo sistema di guida del materiale e di rulli a pressione consente una lavorazione fluida. I supporti automatici per i bordi ondulati evitano le collisioni tra le teste di stampa e i substrati. Larghezza e altezza vengono impostate automaticamente selezionando semplicemente il formato del materiale nel software, riducendo così in modo significativo i tempi
di configurazione. Inoltre, un potente sistema di aspirazione aumenta la stabilità del materiale sul piano di stampa fino al 40% in più rispetto ai sistemi convenzionali.
In questo modo, anche i pannelli ondulati pesanti e curvi possono essere appiattiti e stampati con massima precisione.
La serie P5 PACK include la funzione Multitrack 6 che consente di stampare in parallelo fino a 6 pannelli mediante alimentazione manuale e può essere abbinata con Durst Automat MT, una nuova soluzione per l'alimentazione e l'impilamento automatico dei pannelli, che permette di lavorare fino a 4 corsie in parallelo.
I movimenti perfettamente calibrati degli elementi di aspirazione, combinati con una barra di soffiaggio e di spazzolatura rinforzata, consentono di separare i supporti in modo pulito e veloce, anche con materiali particolari e pannelli sottili.
La produzione continua e stabile è garantita da alette controllate a livello pneumatico che impediscono ai materiali di scivolare durante il processo di carico e scarico. L'intero processo di stampa è costante-
mente monitorato da telecamere di sorveglianza. Anche i tavoli di carico e scarico sono stati ulteriormente sviluppati per garantire un trasporto fluido dei pannelli e del cartone ondulato. Per sfruttare al massimo le potenzialità dell'ambiente di stampa, la serie P5 Pack, come tutti i sistemi di stampa P5, è dotata del software proprietario Durst Workflow Rip/Color Management e Analytics.
In abbinamento alla serie, Durst ha inoltre presentato un nuovo set di inchiostri appositamente formulati per soddisfare le esigenze della stampa su espositori e imballaggi. L'inchiostro LUVERA LED si distingue per l’odore estremamente contenuto e l’elevata resistenza all'abrasione, oltre alla capacità di conferire elevata brillantezza agli stampati. Gli inchiostri LUVERA sono conformi alle rigorose normative IKEA e IOT-Mat.
EFI Nozomi 14000 LED
Il sistema inkjet single-pass EFI Nozomi 14000 LED, versione più compatta e produttiva di Nozomi C18000, può gestire
EFI Nozomi 14000 LED
Velocità di stampa 75 m/min
Larghezza di stampa 1,4x2,4 m
Risoluzione effettiva 720 dpi
Inchiostri UV LED CMYK + bianco, arancio, viola (primer)
ENGICO Aqua 250
Velocità di stampa 400 m2/h
Larghezza di stampa 2500 mm
Risoluzione 600x4800 dpi
Inchiostri base acqua CMYK
pannelli fino a 1,4x2,4 m con spessori da 0,8 a 12 mm di un’ampia gamma di tipologie di cartone. La velocità di 75 m/min, può raggiungere i 100 metri lineari nella modalità ECO. Gli utenti possono scegliere tra un’ampia gamma di configurazioni, con alimentatore inferiore singolo o doppio, stazione con cilindro di verniciatura in grado di applicare quantità maggiori di primer, una stazione di verniciatura opzionale per creare una finitura satinata e impilatore full o a squame. Disponibili con un massimo di sette colori, gli inchiostri ad alta viscosità della EFI Nozomi 14000 LED offrono una messa a registro e una copertura del colore eccezionali, mentre testine di stampa inkjet ad alta velocità, con prestazioni elevate e che non si ostruiscono, offrono una precisione che non teme confronti e sfumature di colore uniformi. Recentemente, in collaborazione con la società di consulenza sulla sostenibilità Clean Agency, EFI ha completato una valutazione del ciclo di vita (LCA) della tecnologia di stampa digitale single-pass Nozomi. Secondo l'LCA, la stampa di materiali ondulati su una macchi-
FLORA Rhino 2500
Velocità di stampa 90 m/min
Larghezza di stampa 2500 mm
Risoluzione fino a 1200x600 dpi
Inchiostri base acqua CMYK
na da stampa digitale EFI Nozomi riduce il potenziale di riscaldamento globale (GWP) di circa il 50% rispetto alle tecnologie di stampa analogiche. Inoltre, gli inchiostri EFI Nozomi LED non emettono VOC, soddisfano lo standard GREENGUARD Gold e non richiedono il recupero dei vapori.
ENGICO Aqua 250
Di fabbricazione italiana, Engico AQUA 250 è un sistema di stampa inkjet single pass basato su un’architettura modulare, equipaggiato con teste di stampa Kyocera a goccia variabile. L’esclusivo sistema di ricircolo dell’inchiostro riduce gli sprechi e riduce la necessità di manutenzione delle teste. Stampa a quattro colori a una velocità fino a 400 m²/ora su un formato di larghezza massima fino a 2.500 mm, garantendo una risoluzione di 600x4800 dpi. Il nastro trasportatore è dotato di un potente sistema di aspirazione e unità di appiattimento che garantiscono una perfetta movimentazione di qualsiasi tipologia di foglio in cartone ondulato (di spessore compreso tra 1,5 e 15 mm).
FLORA Rhino 2500
La serie di prodotti della stampante digitale ondulata ad alta velocità Flora fornisce un supporto tecnico di forza digitale per lo sviluppo dell'industria della stampa. Integra le capacità fondamentali della tecnologia di controllo a getto d'inchiostro e della tecnologia di trasferimento dei supporti sviluppata in modo indipendente da Runtianzhi, ed è dotata di testine di stampa piezoelettriche on demand di livello industriale, con una velocità di stampa massima stabile di 90 m/min e una capacità di produzione di 1.200 m²/ora e presenta notevoli vantaggi in termini di automazione. Collegando i processi di produzione anteriore e posteriore e realizzando moduli di alimentazione della carta completamente automatici e il collegamento della linea di produzione, fornisce alle aziende di imballaggio soluzioni di stampa di imballaggi ondulati di alta qualità che bilanciano costi ed efficienza e sono convenienti ed ecologiche.
HANWAY Glory 2504
Velocità di stampa 180 m/min a 600x300 dpi, 150 m/min a 600x400 dpi, 133 m/min a 600x450 dpi, 100 m/min a 600x600 dpi
Larghezza di stampa 2500 mm
Risoluzione fino a 600x600 dpi
Inchiostri base acqua a pigmento o dye CMYK
HANWAY Glory 160X HD
La proposta, modulare e completa, di Hanway (in Italia distribuita da Errelle e NGW Group) è la soluzione ideale per le imprese del settore cartotecnico che si affacciano al mondo digitale. L’innovativa Hanway Glory 160X HD è una stampante digitale single-pass adatta alla produzione industriale, dotata di una tecnologia di stampa a getto di inchiostro a base d’acqua. Dedicata al cartone ondulato e teso, è conforme ai canoni richiesti dall’industria alimentare.
Hanway Glory 160X HD è stata progettata con un design modulare all-in-one, che permette di integrare in linea accessori come unità di varnish, stacker, asciugatura. La stampante single pass di Hanway garantisce una qualità eccellente sia su cartone kraft che patinato, grazie alla capacità di riprodurre immagini, testi e grafica di alta qualità, dai dettagli nitidi fino a 6 colori. La macchina è dotata di teste a tecnologia Kyocera, che permettono di stampare a una velocità fino a 150 m/min e con risoluzione fino a 1200 dpi. Hanway Glory 160X
HP Pagewide C550
Velocità di stampa 90 m/min
Larghezza di stampa 1300 mm
Risoluzione 1200 dpi
Inchiostri base acqua CMYK (primer)
HANWAY Glory 160X HD
Velocità di stampa 150 m/min
Larghezza di stampa 1600 mm
Risoluzione fino a 1200 dpi
Inchiostri base acqua CMYK
HD sarà installata a drupa e disponibile per demo live nel corso della fiera.
Hanway Glory 1606 consente di personalizzare scatole e imballaggi con un’alta precisione e flessibilità, evitando sprechi di materiale e riducendo significativamente i costi. Hanway Glory 2504 rappresenta l’upgrade, con una larghezza di stampa fino a 2.500 mm, possibilità di stampare fino a 4 colori. Raggiunge una velocità fino a 180 m/min a 600x300 dpi, 150 m/min a 600x400, 133 m/min a 600x450 dpi e 100 m/min a 600x600 dpi.
HP PageWide C550
Basata sulla pluripremiata e collaudata tecnologia di stampa C500, HP PageWide C550 è una stampante single-pass, progettata per ottimizzare i costi di produzione e incrementare l'efficienza operativa per la realizzazione di imballaggi in cartone ondulato. Grazie alla tecnologia HP Thermal Inkjet e agli inchiostri a base d’acqua proprietari, il sistema offre una qualità di stampa offset costante, garantendo velocità di produzione elevate e, al contempo, sup-
portando gli obiettivi di economia circolare. Con una velocità di 90 m/min, HP PageWide C550 è in grado di produrre scatole flexo e litho di alta qualità a una velocità costante, senza incorrere in rallentamenti. Inoltre, grazie alla tecnologia di stampa digitale, aiuta i converter a ottimizzare le scorte, ridurre l'obsolescenza e accelerare i tempi di consegna. Consentendo maggiore efficienza economica, produzione più versatile e soluzioni di imballaggio più sostenibili, la macchina da stampa HP PageWide C550 offre notevoli opportunità di crescita ai converter, consentendo di accettare anche le commesse che richiedono una flessibilità ottenibile esclusivamente attraverso la produzione digitale. La recente collaborazione di HP con HYBRID Software ha dato vita a una soluzione per i flussi di lavoro in prestampa per il packaging che consente di trasferire facilmente le grafiche dai formati litho e flexo. HYBRID PackZ offre una combinazione unica di procedure automatizzate e strumenti di prestampa dedicati. L'editor PDF professionale consente di preparare i
Secondo il report di Smithers The Future of Digital Printing to 2032, la
stampa su cartone
ondulato dovrebbe rappresentare ben l'82% di tutta la crescita
incrementale per il getto d'inchiostro entro i prossimi dieci anni
KENTO Hybrid
Velocità di stampa 80 m/min
Larghezza di stampa 2100 mm
Risoluzione 360 dpi
Inchiostri UV CMYK (primer)
KONICA MINOLTA PKG-1300
Velocità di stampa 27 m/min , 18 m/min, 9 m/min
Larghezza di stampa 1300 mm
Risoluzione 300x1200 dpi, 600x1200 dpi, 1200x1200 dpi
Inchiostri base acqua a pigmento CMYK
progetti per qualsiasi processo di stampa, arricchendoli con priming e separazione dei profili colore, gestendo set di inchiostri e retinatura basata su oggetti, nonché applicando il trapping e generando crocini e pannelli dinamici. HYBRID PackZ consentirà agli utilizzatori di C550 di preparare i file con la massima efficienza e ridurre gli errori, rendendo più semplice e produttiva la fase di prestampa.
KENTO Hybrid
Kento Digital Printing è un’azienda fondata da alcuni veterani della stampa su cartone ondulato, desiderosi di realizzare una stampante a getto d'inchiostro ibrida in grado di colmare il divario tra la stampa analogica e quella a getto d'inchiostro puro. Con una larghezza di stampa di 2.100 mm, la macchina raggiunge una velocità di stampa fino a 80 m/minuto.
Sono supportati tutti i tipi di substrati ondulati, fino a un calibro di 12 mm. I fogli vengono alimentati prima dal bordo lungo, come nelle macchine da stampa convenzionali (il che garantisce un design più
compatto alla macchina).
Successivamente, vengono stampati in una o più unità flessografiche convenzionali, seguite da un essiccatore a infrarossi e ad aria calda. In seguito, un'unità di primerizzazione prepara il foglio per la stampa a getto d'inchiostro, indispensabile quando si utilizzano supporti patinati. La macchina utilizza teste a getto d'inchiostro Seiko con una risoluzione di 360 dpi e 4 livelli di grigio e stampa in CMYK con inchiostri UV.
La soluzione integra un sistema di registro automatico brevettato per il registro da flexo a inkjet. Alla stampa è inoltre possibile aggiungere un’unità di verniciatura sovrastampa che, oltre a proteggere l'immagine, può ridurre l’eventuale differenza di brillantezza tra l'inchiostro UV e la stampa flessografica.
KONICA MINOLTA PKG-1300
PKG-1300 di Konica Minolta è una stampante automatica digitale ad alta velocità per cartoncino teso e ondulato in grado di produrre colori vividi, garantendo un’e-
levata produttività. La macchina raggiunge tre velocità di stampa: 27 m/min con una risoluzione di 300x1200 dpi, 18 m/min a 600x1200 dpi e 9 m/min a 1200x1200 dpi.
PKG-1300 permette di stampare grafica di qualità su scatole ondulate: un mercato in cui servono tirature ridotte e prezzi competitivi. Stampa su un’ampia gamma di supporti, dalle superfici piane alle scatole prefustellate fino a 50 mm di spessore. Tecnologia e workflow digitali permettono di stampare una scatola in pochi secondi. Migliorata l’interfaccia utente intuitiva, la tecnologia Ergosoft RIP e il software di visualizzazione delle operazioni della stampante che consente di monitorare i livelli di inchiostro, con possibilità di controllare i consumi per ciascun lavoro. Gli inchiostri base acqua a pigmento garantiscono un’elevata resistenza all’acqua e ai raggi UV.
KOENIG & BAUER
Durst Delta SPC130
Un design meccanico ben studiato, combinato con sottogruppi facilmente accessibili e componenti selezionati, per garantire
KOENIG&BAUER Durst Delta SPC 130
Velocità di stampa 120 m/min, 90 m/min
Larghezza di stampa 1300 mm
Risoluzione 600 dpi, 1000 dpi
Inchiostri base acqua CMYK + Orange/Violet, verde su richiesta
XEIKON Idera
Velocità di stampa 120 m/min
Larghezza di stampa 1600x2800 mm
Risoluzione 1200x600 dpi
Inchiostri base acqua a pigmento CMYK
KOENIG&BAUER Durst CorruJET 170
Velocità di stampa 137 m/min
Larghezza di stampa 1,7 m
Risoluzione 1200 dpi
Inchiostri base acqua CMYK (precoater)
qualità duratura, prestazioni elevate e affidabilità. Con Delta SPC 130, Koenig & Bauer Durst ha adattato la tecnologia single-pass al settore del cartone ondulato. Con una larghezza di stampa di 1.300 mm, questa soluzione offre una versatilità senza pari, bassi requisiti di manutenzione e un'affidabilità 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Equipaggiata con le teste di stampa Durst Quadro Array, Delta SPC130 impiega gli inchiostri WT: due caratteristiche che rendono questa soluzione indicata per la produzione industriale. Dotata di mettifoglio e stacker, Delta SPC130 è in grado di gestire formati che spaziano dai 50x60 cm a un massimo di 130x210 cm e di stampare su supporti di spessore massimo di 12 mm a una velocità fino a 120 m/ min con risoluzione fino a 600 dpi, e fino a 90 m/min a 1000 dpi.
In abbinamento alla quadricromia tradizionale, sono stati introdotti colori speciali – arancio e viola, più verde opzionale – per la quinta e sesta unità di stampa per permettere ai converter di riprodurre uno spettro cromatico più ampio.
KOENIG & BAUER
Durst CorruJET 170
Costruita per i clienti che richiedono volumi elevati, CorruJET 170 offre un volume di produzione elevato, superiore a 1,5 milioni di m² al mese, grazie alla perfetta combinazione tra unità di stampa flessografica e digitale, che garantiscono una qualità e una nitidezza di prim’ordine. L’utilizzo di inchiostri a base d'acqua soddisfa i rigidi standard normativi e ambientali, specialmente in materia di imballaggio primario per prodotti alimentari. CorruJET 170 può stampare fino a 1,7 m di larghezza su spessori fino a 8 mm, con velocità fino a 137 m/ min. Equipaggiata con le teste di stampa Fuji Dimatix Samba è dotata di unità di pre e post-coating in linea. Il sistema si avvale del supporto da remoto integrato e di un servizio di manutenzione predittiva.
XEIKON Idera
Con Idera, Xeikon combina la pluridecennale esperienza nella ricerca tecnologica digitale con il know-how di Flint Group. Questo sistema modulare a getto d’in-
chiostro single-pass post-stampa impiega inchiostri base acqua conformi ai requisiti per la sicurezza alimentare del packaging primario. Con una larghezza di stampa di 1600x2800 mm, è in grado di stampare su cartone patinato a una velocità fino a 60 m/ min e su cartone non patinato a una velocità fino a 120 m/min a una risoluzione di 1200x600 dpi.
Dotata di unità di primerizzazione, verniciatura e asciugatura in linea, può essere equipaggiata con moduli per l’alimentazione e l’impilamento dei fogli automatici, anche di terze parti. Gli inchiostri Xeikon, sviluppati appositamente per questa applicazione, così come gli strumenti di profilatura e il flusso di lavoro Xeikon garantiscono un'immagine di stampa armoniosa, precisa e ripetibile. A tale scopo, Xeikon ha integrato il sistema di ispezione con telecamera, strumenti di automazione completa, ma anche sensori per la curvatura/piegatura del materiale al fine di evitare il danneggiamento delle teste di stampa.
È alla firma il 4° Protocollo d’intesa tra ENIPGCT nazionale e MIM (Ministero dell’Istruzione e del Merito). Il documento ufficializza e rinnova la collaborazione tra le parti finalizzata a creare una sinergia virtuosa tra sistema educativo di istruzione e formazione e il mondo del lavoro.
Obiettivo del Protocollo d’Intesa è rafforzare le competenze dei giovani per il loro orientamento e la futura occupabilità, che ENIP-GCT concretizza attraverso un programma di attività formative e iniziative dedicate agli istituti scolastici e alle aziende di settore.
“Siamo orgogliosi di continuare ad ascrivere i nostri progetti in seno al rinnovato accordo che proietta il nostro impegno verso una progettualitàincoerenzaconilprotocollod’intesacon MIM”, commenta Marco Spada, presidente di ENIP-GCT.
Come avevamo anticipato nel corso dell’intervista al presidente Spada, pubblicata sullo scorso numero de Il Poligrafico, sono molteplici ed eterogenee le attività che ENIP-GCT ha in corso e sta portando avanti e sono diverse quelle che sono in programma e che continueranno a concretizzarsi durante il 2024 e oltre.
Una novità introdotta di recente dall’Ente consiste nell’istituzione di webinar tecnici e trasversali di aggiornamento rivolti sia ai docenti sia agli studenti delle scuole a indirizzo grafico-cartotecnico, in collaborazione con Associazioni di settore e imprese del comparto. A questa iniziativa si affianca la nuova piattaforma e-learning sviluppata dall’ENIP-GCT e che offre, gratuitamente a scuole e aziende grafiche e cartotecniche associate, corsi tecnici e trasversali e materiale come video, dispense e pubblicazioni in continuo aggiornamento. Il “Progetto Scuole” ENIP-GCT - ARGI è l’iniziativa dedicata a sostenere le scuole su tutto il territorio nazionale attraverso la fornitura gratuita di materiali e macchinari per migliorare la dotazione dei laboratori didattici.
ENIP-GCT sta, inoltre, proseguendo con l’organizzazione e il finanziamento, in collaborazione con Assografici Nazionale, del programma «OrientaGiovani»: iniziativa orientata a far co-
noscere agli studenti delle scuole secondarie di primo grado il mondo della grafica e della cartotecnica, per incentivare le iscrizioni agli istituti di settore e rispondere di conseguenza alla formazione di personale qualificato che confluirà nelle aziende del comparto. Continua anche l’impegno dell’Ente nel rafforzare il rapporto tra ENIP-GCT e le Fondazioni ITS Academy, che operano nelle aree tecnologiche funzionalmente collegate con i contesti produttivi di riferimento. L’obiettivo della collaborazione è rafforzare interazione e integrazione tra le diverse strutture per indirizzare gli studenti alla prosecuzione degli studi nel sistema terziario degli ITS Academy e progettare, ove possibile, un modello di valorizzazione delle competenze maturate dagli studenti.
ENIP-GCT supporta i soggetti della formazione ad instaurare connessioni con la filiera tecnologico-professionale (già in via di sperimentazione con DM 240 del 7.12.2023), in termini di partenariato con ENIP-GCT e le imprese associate, anche mettendo a disposizione proprie risorse per attività di orientamento e docenze nell’ambito delle filiere tecnologico-professionali.
ENIP-GCT è inoltre impegnato a supportare le istituzioni scolastiche nell’individuazione di strutture ospitanti (aderenti a ENIP-GCT) per l’accoglienza degli studenti per i progetti di PCTO, e nel programmare azioni di aggiornamento per i docenti delle discipline tecnico-professionali attraverso corsi/seminari da svolgersi anche presso le sedi di ENIP-GCT.
ENIP-GCT eroga ogni anno a livello nazionale borse di studio a favore di studenti meritevoli delle scuole di settore per motivarli e incentivarli a frequentare con profitto il percorso di studi.
EVENTI A LIVELLO NAZIONALE
Tra le azioni di orientamento e partecipazione delle scuole ENIP-GCT organizza diversi eventi come il Convegno Nazionale delle Scuole Grafiche e Cartotecniche, appuntamento biennale giunto alla sua XII edizione e sempre molto partecipato (prossimo appuntamento: Torino, ottobre 2025); le Olimpiadi della Stampa, even-
La rubrica “Print Connection” contiene comunicati, riguardanti novità tecnologiche o installazioni, mandati alla redazione del Poligrafico dalle aziende presenti nella “Banca Dati Fornitori”, visibile online nel sito Stampamedia.net. Inquadrando con lo smartphone il QRcode a fianco, puoi accedervi direttamente.
Kernow Coatings, tutta la gamma disponibile a stock
“Con oltre 46 anni di esperienza, Kernow Coatings è leader di mercato nello sviluppo di Coatings ad alte prestazioni e nella nobilitazione di film sintetici per il mercato delle arti grafiche. Siamo orgogliosi della nostra storia di qualità, precisione e innovazione integrate in ogni prodotto. Sviluppare i migliori materiali che forniscano le applicazioni perfette per i nostri clienti non è solo la nostra missione, è il nostro patrimonio. Se stai cercando materiali in piccolo formato stampa digitale Dry Toner, Kernow Coatings ha le formule, i laboratori e l’esperienza per realizzarlo. Molto semplicemente, realizza le soluzioni più collaudate e affidabili su mercato”.
Queste alcune caratteristiche dei prodotti Kernow Coatings, disponibili in Italia da GDC: il maggior numero di certificazioni OEM di qualsiasi altra carta sintetica; resistenza alle intemperie, all’alcool, quasi indistruttibile; elimina gli inceppamenti, impareggiabile controllo statico e garantito di non distorcere in stampa; l’adesione del toner ultra resistente elimina la necessità per laminazione o verniciatura; il foglio sintetico bianco più brillante sul mercato per un’accurata riproduzione dei colori e nessuna sfumatura gialla; la superficie scrivibile crea infinite applicazioni finali dopo la stampa; l’unico materiale sintetico resistente all’alcool disponibile.
Queste le innumerevoli possibilità di applicazioni: manuali, libri, mappe, segnaletica resistente alle intemperie, menù per ristorazione, cartellini, pass per eventi, portachiavi, cartellini per piante e fiori, carte da gioco, cataloghi durevoli, diari di bordo, e altro ancora...
NGW GROUP
Percorso sostenibile e pratiche eco-friendly
Fornitore di soluzioni di stampa digitale grande formato, NGW Group si impegna da tempo in un percorso sostenibile, adottando pratiche eco-friendly, come l'utilizzo di energia solare, e partecipando a programmi di recupero e smaltimento di materiali e cartucce usate. Questo impegno si riflette infatti anche nei prodotti: come Gold Partner HP da oltre dieci anni, NGW Group offre stampanti che non solo soddisfano standard qualitativi elevati, ma contribuiscono a creare ambienti di lavoro sicuri per gli operatori.
GAPS
Soluzioni all’avanguardia per produzione di sacchetti
GAPS continua il percorso di ricerca e sviluppo di soluzioni per l’industrializzazione di prodotti speciali, con nuovi macchinari ed accessori per incontrare le esigenze del mercato.
Nella foto sono indicate alcune realizzazioni delle nostre macchine.
Il sacchetto TIPO 1 è realizzato in automatico con la sacchettatrice modello GAPS Q1+accessorio MEB (dimensioni sacchetto 18+10/h12).
Il sacchetto TIPO 2 è realizzato con la nostra innovativa macchina BFB12+RC50 (finestratore bobina/bobina).
Il sacchetto TIPO 3 è realizzato con la nostra innovativa macchina BFB12 che garantisce la certificazione ATICELCA.
Il sacchetto TIPO 4 è realizzato dalla nostra sacchettatrice modello GAPS Q1MC95 + perforatore (dimensioni sacchetto 18+10/ h12 e maniglia cordino).
Per la personalizzazione del packaging di lusso, le stampanti HP
Latex serie R utilizzano inchiostri latex a ridotto impatto ambientale, dotati di certificazioni UL Ecologo, UL Greenguard Gold e certificati ECO Passport.
Con una formulazione studiata per resistere a graffi e flessioni, è possibile realizzare piegature e curvature con una flessibilità unica. Il risultato si traduce in stampe di packaging ed espositori caratterizzate da un bianco serigrafico e colori vivaci, prodotti di qualità superiore e rispettosi dell'ambiente.
FINLOGIC Print on Demand di etichette sempre più professionale
La stampante per etichette OKI Pro1050 sta rivoluzionando il settore della stampa digitale, offrendo caratteristiche innovative e vantaggi sorprendenti per gli stampatori e le aziende di produzione di etichette. Dotata di una tecnologia all'avanguardia, OKI Pro1050 consente di creare etichette professionali di alta qualità, con un impatto visivo straordinario.
Una delle principali caratteristiche distintive è la sua capacità di stampare in 5 colori (CMYK+bianco), il che offre una flessibilità senza precedenti nella produzione di etichette su supporti trasparenti, colorati, metallizzati oro e argento, oltre a carte naturali ed enologiche.
La combinazione della tecnologia LED digitale, del toner secco e la presenza del colore bianco, apre le porte a una vasta gamma di applicazioni, per la stampa di poche centinaia o migliaia di etichette per singolo job, resistenti sia all'acqua che agli agenti chimici. Infatti, la OKI 1050 è ide-
Accessori per ottimizzare la produzione di etichette
L’investimento in nuovi macchinari in tempi incerti è una decisione difficile. Ecco qui alcune soluzioni che permetteranno di ottimizzare la produzione riducendone i costi.
iFiN, fondata nel 2016 per fornire una vasta gamma di materiali autoadesivi per le diverse applicazioni nei vari settori con un occhio di riguardo alla sostenibilità, offre una vasta gamma di materiali autoadesivi certificati FSC™ e FDA™ e soluzioni personalizzate per soddisfare ogni richiesta particolare.
SZX108 è un impianto di aspirazione e rifili di carta siliconata che viene tritata e insaccata riducendo di 10-20 volte il volume di stoccaggio e permettendo il riciclo “a costo zero”. Samm usd 800 di AV Flexologic, il più grande produttore mondiale di montaclichè per macchine flessografiche di banda stretta, larga e per il mercato del cartone ondulato. L’azienda offre un’ampia gamma di modelli, manuale, semiautomatico, automatico con l’obiettivo comune dell’incremento della precisione e della ripetibilità del montaggio a vantaggio di un miglioramento qualitativo che assicuri un ritorno dell’investimento a breve termine. Kingston Data Systems è l’azienda di riferimento per l’adozione globale della connettività Industria 4.0 su macchine da stampa e converting con il suo rivoluzionario Quantum Efficiency Management System. Quantum riduce gli sprechi, riduce i tempi di inattività, migliora l’efficienza produttiva e sta cambiando il modo in cui gli stampatori controllano la loro produzione. Per maggiori informazioni scrivere a info@bamanow.it
ale per la produzione di etichette per i settori del vino, birra e bevande, della cosmetica e della detergenza, e sono in grado di resistere in ambienti esterni o in condizioni particolarmente avverse.
La stampante in questione non solo garantisce un'elevata qualità di stampa, ma anche un'esperienza utente semplice e intuitiva. Con la sua facilità d'installazione, una configurazione rapida e una formazione minima necessaria per l'utilizzo, le aziende possono iniziare a stampare etichette in pochissimo tempo, generando ricavi aggiuntivi e attraendo nuovi clienti grazie alla produzione on demand di etichette personalizzate e di alta qualità.
ARCTIC PAPER Rilancio delle carte uso mano senza legno Amber
Indipendentemente dalle sfide di stampa che incontri, Amber è sempre la soluzione affidabile. L’ampia gamma di carte uso mano senza legno di alta qualità è adatta a molteplici applicazioni in fogli e in bobine. Amber Graphic offre una eccellente macchinabilità e un’ampia selezione di grammature; Amber Preprint è ideale per la stampa laser; Amber Volume è la versione spessorata per chi cerca una carta con una mano più elevata; Amber Terra è disponibile nelle grammature basse e con elevata opacità e infine la carta Amber Highway per la stampa digitale.
Amber offre proprietà di stampa uniche. Il suo punto di bianco assicura che il testo scritto risalti e che le immagini siano perfettamente riprodotte. Quando cerchi una carta affidabile per il tuo lavoro quotidiano, basta utilizzare Amber.
Il gruppo Arctic Paper è un’azienda europea e uno dei principali produttori di carte grafiche di alta qualità, soluzioni di imballaggi a base bio, pasta di legno di alta qualità ed energia, sempre più di origine non fossile. L’azienda è presente in Europa con i propri uffici vendita. Arctic Paper S.A. è quotata nella borsa di Varsavia e al NASDAQ di Stoccolma. Il gruppo è il principale azionista del produttore svedese di cellulosa quotato in borsa Rottneros AB.
Spiccare il volo con Aviation Glass!
Aviation Glass & Technology è leader nell'innovazione nel settore dell'aviazione, offrendo soluzioni in vetro per aerei che migliorano l'esperienza di viaggio. La loro gamma comprende specchi standard, con illuminazione integrata, colorati, soluzioni interattive, lenti AeroGlass, coperture per schermi e altro ancora. Grazie a soluzioni innovative, Aviation Glass cambia gli interni degli aeromobili, garantendo comfort, sicurezza e design. "Grazie alla nuova laminatrice possiamo ottimizzare la lavorazione del vetro laminato ed elevarci ulteriormente in termini di innovazione nel settore dell'aviazione e del vetro", ha dichiarato il direttore generale di Aviation, Jaap Wiersema. I benefici ottenuti con la laminatrice GLASS 110 AVIATION di Flexa sono molteplici: automatizzazione, semplificazione dei processi, straordinaria precisione, pulizia del vetro con dispositivi di qualità ed elevata ripetibilità del processo produttivo. La GLASS 110 AVIATION è formata da rulliera motorizzata in ingresso e uscita, e una laminatrice. L'unità integra un sistema di pulizia, sollevamento automatico rulli, una barra antistatica e un’unità di taglio. Gestisce lastre fino a 130 kg, lavorando sia a freddo che a 60°C, con una velocità di 10 m/min. Il direttore operativo, Daan van den Brink, ha espresso soddisfazione per l'aumento di efficienza e affidabilità: "La collaborazione con Flexa è un passo avanti nel progresso tecnologico nel settore dell'aviazione". (www.flexa.it)
PETRATTOFustellatrice digitale con stampa oro e rilievo
La fustellatrice platina PDF 74 compatta (occupa solo 4 mq), silenziosa e dotata di regolazioni digitali, è stata pensata per gli stampatori digitali che hanno l’esigenza di gestire piccole/medie tirature spesso combinando la fustellatura tradizionale (tagli e cordonatura) con passaggi di nobilitazione (stampa oro, rilievo…) Il cambio automatico del formato (mettifoglio-marginaturaimpilatura), la messa a registro automatica (sia bordi foglio “pinza – squadra” che tacche di stampa digitale), l’utilizzo di fustelle e cliché tradizionali, + centerline, e gli aggiustaggi durante la lavorazione da pannello (senza uso di chiavi), semplificano la gestione delle lavorazioni.
Mentre le operazioni di nobilitazione, grazie al piano di fustellatura a 4 punti di pressione inferiori con movimento digitale che consente la regolazione dinamica della pressione, la ripetizione e il controllo del tempo di pressione e la funzione multi-posa (una linea di fustella o cliché ripetuto più volte sul foglio), vengono eseguite con precisione e con standard qualitativi elevati.
Negli ultimi tempi abbiamo assistito a un incremento di richiesta da parte di aziende alla ricerca di uno strumento che consenta di fornire ai propri clienti lavori complessi di alta qualità che mettano in evidenza la competenza e l’unicità, unite a una gestione economica dei materiali.
La PDF 74 è frutto della R&D di Petratto che ha sempre l’obiettivo di fornire strumenti di alto livello, funzionali, di facile utilizzo e Made in Italy.
Le tecnologie swissQprint hanno 36 mesi di garanzia
È stato annunciato a Fespa Global Print Expo 2024 da swissQprint che tutte le nuove tecnologie di loro produzione saranno coperte da garanzia di 36 mesi a partire dalla consegna della stampante. Sviluppate e costruite in Svizzera, le stampanti digitali di grande formato swissQprint sono rinomate per la loro affidabilità e durata nel tempo. Basti pensare che la prima Oryx assemblata nel 2009 è ancora operativa e funzionante presso lo stabilimento di swissQprint a Kriessern, in Svizzera. Con questo annuncio swissQprint stacca di gran lunga lo standard di settore in quanto garanzia sul nuovo, che è mediamente di 12 mesi.
“Facciamo questa promessa fiduciosi e consapevoli, perché utilizziamo solo componenti di qualità e le nostre stampanti sono robuste e molto affidabili”, sottolinea Carmen Eicher, direttrice vendite e responsabile marketing presso swissQprint. “I clienti hanno sempre apprezzato l’elevata operatività delle nostre stampanti”.
Le nuove disposizioni di garanzia si applicano con effetto immediato a tutte le stampanti nuove e per tuttii modelli, vale a dire le stampanti flatbed Kudu, Nyala, Impala e Oryx e la stampante Karibu roll to roll. La garanzia prevede la manutenzione preventiva a intervalli.
“La manutenzione preventiva delle macchine è sempre stata un nostro principio cardine, fondamentale per evitare problemi durante il funzionamento”, conclude Carmen Eicher.
“Dopo tutti questi anni di affidabilità delle tecnologie swissQprint dimostrata sul campo, oggi possiamo ufficializzarla anche con la garanzia di 3 anni su tutte la parti di ricambio” aggiunge Federico Musaio, sales manager di Fenix. “Si tratta di un segnale definitivo da parte di swissQprint di ridefinizione dello standard di mercato”
XEIKON Per investimenti a prova di futuro
Il settore della stampa ha attraversato un periodo turbolento che ha accelerato la spinta verso la digitalizzazione. Questo cambiamento è la risposta a tendenze emergenti che richiedono agilità, impegno verso soluzioni sostenibili e maggiore efficienza. Pertanto, gli investimenti nelle apparecchiature di stampa dovrebbero andare oltre le semplici considerazioni sulle specifiche tecniche. Stampatori e trasformatori sono ora alla ricerca di soluzioni sostenibili, basate su evidenze, riconoscendo il loro ruolo fondamentale negli investimenti a prova di futuro. Per quanto riguarda la sostenibilità, Xeikon ritiene che "la stampa sostenibile sarà l'unica stampa accessibile".
L'esposizione di Xeikon a drupa rifletterà la sua posizione nei seguenti principali segmenti industriali:
– Etichette e imballaggio flessibile: la soluzione Xeikon TITON garantisce sicurezza alimentare anche quando si stampa su supporti e imballag-
KOLOR + SERVICE
Continental arricchisce l’offerta di K+S
L’azienda milanese, guidata da Emanuele Terzoli e Claudio Parietti, è lieta di comunicare che dal 1 aprile 2024 il gruppo Continental ha affidato ad essa la distribuzione sul mercato italiano dello storico marchio Rollin, brand importante che arricchisce l’offerta di K+S nel settore dei Printing Blankets per stampa di qualità con un’ampia offerta che spazia dal commercial al packaging, dalla stampa UV ai Led, dalla litolatta al web. Fabio Panizza, direttore commerciale di Kolor + Service, dichiara inoltre che è stata raddoppiata la capacità produttiva di taglio e barratura presso il nuovo Converting di Belfiore (VR) in grado così di garantire un servizio veloce in tutta Italia. Siamo orgogliosi, continua Panizza, di essere stati scelti come partner da parte del primo gruppo di Blankets. Un altro nome importante che si aggiunge ai vari produttori che sono già nel portafoglio di K+S.
gi flessibili a base carta, soddisfacendo i severi requisiti di resistenza termica, chimica e meccanica di queste applicazioni.
– Stampa di etichette: per offrire vantaggi sostenibili e ricercati, le tecnologie Panther (getto d'inchiostro UV LED) e LION (Dry toner “ECO”) eccellono in velocità e qualità, offrendo due processi complementari.
– Imballaggi ondulati: la tecnologia IDERA di Xeikon offre una soluzione sicura per gli alimenti nell'ambiente del cartone ondulato post-stampa.
– Arti grafiche: tecnologia conveniente per la stampa commerciale di medie tirature con Xeikon SIRIUS.
MULTI IMPORT
Cordona e piega formati e grammature elevate
Multi Import cerca da sempre di proporre ai clienti macchinari che possano soddisfare le loro esigenze e di far fronte alle loro sfide future. La cordonatrice-piegatrice Oxo di Bacciottini segue alla lettera questi principi garantendo, fin dal suo primo utilizzo, un elevato livello di efficienza. Inoltre, grazie alla sua tecnologia all’avanguardia, rientra nelle agevolazioni del nuovissimo Piano Transizione 5.0. I nostri clienti hanno più volte confermato come assicuri “flessibilità di produzione unita ad una cordonatura precisa e di qualità, per ottenere una piega perfetta senza screpolature”.
Le caratteristiche principali sono il formato carta 50x70, e la possibilità di cordonare fino a 600 g e piegare fino a 400 g. Nello specifico, questa soluzione industriale, compatta e 100% Made in Italy è dotata di alimentazione ad aspirazione a carica no stop ed effettua la doppia piega parallela grazie ai due coltelli; con poche e semplici operazioni può passare da normale cordonatrice a cordonatrice/piegatrice. Il pannello touch-screen da 7 pollici permette di programmare le lavorazioni e i passaggi nelle differenti modalità, in maniera rapida e intuitiva.
In modalità piegatrice, una volta inserita la lunghezza del foglio e lo spessore della carta, la macchina si regola automaticamente ed è già pronta per iniziare il lavoro. È inoltre possibile aggiungere cordonature supplementari, oltre a quelle necessarie per la piega. Impostando le misure di piega automaticamente vengono memorizzate le misure di cordonatura.
Inkjet a modulo continuo a elevata produttività
Sulla scia del successo riscosso dalla serie ColorStream 8000, stampanti inkjet a modulo continuo a elevata velocità, Canon annuncia l'arrivo di due nuovi modelli: ColorStream 8200 e 8110. Il primo, che farà il suo debutto a drupa 2024, è il più produttivo della serie, con una velocità massima fino a 200 metri al minuto. Con 110 m/min, ColorStream 8110 è invece la scelta ideale per i fornitori di servizi di stampa (PSP) che desiderano mantenere gli impianti di finitura preesistenti.
Alla sua massima velocità, il nuovo modello di punta - ColorStream 8200 - produce 2.692 pagine A4 al minuto. Questo livello di produttività lo rende perfetto per i PSP e gli stampatori di libri, di documenti transazionali e di comunicazioni aziendali che hanno l'esigenza di gestire i picchi produttivi con facilità e di realizzare una gamma diversificata di applicazioni, tra le quali rendicontazioni, pubblicazioni, libri, direct mail e inserti.
ColorStream 8200 e 8110 offrono una qualità di stampa pari a quella dei modelli precedenti, integrando testine di stampa da 1200 dpi e inchiostri polimerici a base acqua altamente pigmentati che assicurano un'ampia gamma cromatica su carta non patinata, riciclata, patinata inkjet e trattata inkjet, senza richiedere alcun pretrattamento.
L'impiego di componenti durevoli, insieme alle funzioni di automazione, come la gestione automatica delle giunzioni e la perfetta comunicazione con i dispositivi di finitura in linea, riflette l'impegno di Canon a sostenere i clienti nel raggiungimento della massima produttività, riducendo al tempo stesso l'impatto ambientale.
RISOGRAPH
KOLBUS
Cosa vedere in drupa
Presso lo stand B55 - Hall 1 verranno esposti i più importanti macchinari, suddivisi in base al mercato di riferimento.
INDUSTRIA DEL CARTONE ONDULATO. Modulo di stampa della fustellatrice rotativa RD 115 S con visualizzazione interattiva dei suoi dettagli. Con l’ausilio della Realtà Aumentata, verranno mostrati, in sequenze animate, i complessi dettagli delle sezioni di stampa e punzonatura, uno dietro l’altro, senza interruzioni, per evidenziare le prestazioni industriali e l'impareggiabile precisione.
PACKAGING IN CARTONE ONDULATO. BX Motion Pro, innovativo Boxmaker modulare per la produzione di scatole FEFCO in cartone ondulato. Dotata di un sistema automatizzato che consente di tagliare, piegare e incollare le scatole, con possibilità di stampa digitale dal basso, consente di realizzare avviamenti rapidi e cambi formato in soli 60” e si conferma ideale per produzione di scatole in medie e piccole tirature in cartone da onda singola a tripla onda.
PRODUZIONE COPERTINE PER LIBRI. DA 370, nuovo best seller, declinabile in tre versioni: standard, per copertine con angoli tondi, per il finishing da stampa digitale. Dispone di una facile interfaccia tramite touchscreen e ha la possibilità di essere monitorata e assistita H24 direttamente dalla casa madre di Rahden.
PACKAGING DI LUSSO. Sistema Kolbus Boxline – composto da punzonatrice BL.P e formatrice BL.F, in sinergia con la quadrangolare BL.T e la rivestitrice BL.W – per realizzare scatole con angoli a spigolo vivo, con un livello qualitativo che si confà alle aspettative dei grandi marchi del lusso. La grande rivoluzione Kolbus nella modalità produttiva tradizionale consiste nella eliminazione dell’utilizzo di forme per il cambio formato; quindi minori costi, minori ingombri e rapidità di avviamento senza eguali.
“Sustainable Automation” in drupa
Con il claim “Sustainable Automation”, RISO si presenta a drupa fedele alle proprie linee guida, perseguendo la sostenibilità legata all’ottimizzazione dell’automazione. Una tecnologia proprietaria che consente, in quest’ottica, una sostanziale riduzione delle componenti in gioco, dall’energia elettrica al minor numero di parti consumabili utilizzate nel processo di stampa, con notevole beneficio della produttività e della riduzione dei costi operativi. Una gamma completa per rispondere alle esigenze di ogni singola applicazione.
Sullo stand di RISO, oltre a tutti i modelli in gamma, saranno presentate diverse soluzioni inno-
vative grazie ad accordi strategici con produttori di terze parti. Si potranno apprezzare, oltre alla velocità e alla qualità delle stampanti, anche sistemi automatici per l’alimentazione di supporti particolari o sistemi in linea per la produzione opuscoli, libri o un sistema completamente automatico per la stampa e l’imbustamento, dal click al delivery.
Si avrà l’opportunità di sperimentare personalmente le potenzialità delle varie soluzioni e apprezzando la semplicità di utilizzo legata ad alti valori prestazionali sotto la guida e la disponibilità di un team di esperti che potranno rispondere ad ogni domanda o curiosità, guidandovi in un tour personalizzato.
Unisciti a noi alla drupa 2024, non perdere l'opportunità di scoprire l'innovazione e la qualità che solo RISO può offrire. Visita il nostro stand al pad. 8a, stand C41 e lasciati ispirare dalla gamma completa di stampanti. Siamo pronti a trasformare le tue idee in realtà stampate. Ti aspettiamo!
RICOH
Debutto europeo per Flora X20
La nuova soluzione ibrida UV di Ricoh risponde alle esigenze di un mercato sempre più alla ricerca di soluzioni flessibili e versatili. Sviluppata in collaborazione con Flora in seguito a un accordo di partnership avviato lo scorso anno, la nuova soluzione ibrida UV Flora X20 powered by Ricoh offre flessibilità e versatilità ai professionisti della comunicazione visiva e al settore sign & display. Grazie alle teste di stampa Ricoh GEN6 a goccia variabile, al software RIP ColorGATE e ai profili ICC, Flora X20 UV può stampare su supporti rigidi e flessibili fino a due metri di larghezza e 5,1 cm di spessore, tra cui striscioni in PVC, vinile e pannelli rigidi.
Tra le principali caratteristiche della soluzione:
• Qualità “day one”, anno dopo anno, grazie alle teste di stampa a getto d'inchiostro a goccia variabile Ricoh GEN6 di nuova generazione.
• Flessibilità nella gestione degli inchiostri grazie a tre possibili configurazioni: CMYK, CMYKWW e CMYKWClear.
• Gestione ottimale dei supporti grazie al rilevamento automatico di posizione e spessore.
CARTES
Arti Grafiche San Contardo sceglie una GT360
L’azienda grafica, con sede nel cuore dell’Oltrepo Pavese, entra nella famiglia Cartes acquistando una GT360, macchina per la finitura di etichette in bobina.
Arti Grafiche San Contardo, azienda giovane e dinamica ma di grande esperienza, si occupa di stampa di etichette in bobina per il mondo wine and spirits e alimentare in genere sia per il mercato interno che estero. La continua ricerca della qualità da poter offrire ai suoi clienti ha fatto sì che dopo diversi incontri con la famiglia Lodi e dopo diverse prove la scelta era evidente: l’ammiraglia GT360 è unica nel suo genere.
Una vasta possibilità di accessori e configurazioni e soprattutto la possibilità di implementazione di nuove unità di stampa anche in un secondo momento, la tenuta di registro e la velocità di lavoro la rendono unica. Arti Grafiche San Contardo grazie a questo investimento consolida ancor più sul mercato delle etichette autoadesive la propria posizione.
• Riduzione della manutenzione e del consumo energetico grazie al motore lineare che supporta l'alta velocità e il movimento fluido del carrello.
• Precisione e automazione con il software Select Ricoh Hybrid Edition di ColorGATE Rip Server.
• Anteprima della qualità di stampa mediante un sistema lightbox a LED.
• Disponibilità di un portale dedicato ai profili ICC: Ricoh Colorbase.
• Alimentazione stabilizzata dei supporti con un vuoto regolabile a pedale.
DURST GROUP
Lanciato il progetto artistico “Inside-Out”
Durst Group ha ingaggiato il noto artista altoatesino Klaus Pobitzer in qualità di “Artist in Residence 2024” per realizzare opere sia all’interno che all’esterno dell’headquarter del Gruppo, a Bressanone. Dalla collaborazione è già nata l’installazione “Inside-Out”, che ha come protagonisti i dipendenti dell’azienda, rappresentati con ritratti individuali e foto di gruppo di grande formato, insieme a dettagli tecnici dei sistemi di stampa firmati Durst.
Al termine dell’esposizione, le installazioni che rivestono centinaia di metri quadrati della facciata dell’edificio saranno riprodotte su borse riciclate e messe all’asta come pezzi unici a sostegno di una causa benefica.
“La sede centrale di Durst è un edificio iconico e futuristico che testimonia l’importanza dell’azienda nel settore della stampa digitale”, spiega Pobitzer. “Inside-Out mette in evidenza la più grande risorsa del Gruppo: i suoi dipendenti e le sue tecnologie”.
“Siamo felici di aver coinvolto un artista del calibro di Klaus Pobitzer in questa collaborazione”, afferma Christoph Gamper, CEO e coproprietario di Durst Group. “Le sue installazioni su larga scala in spazi pubblici, l’interazione uomo-computer e i progetti di design e architettura sono tutte tematiche che appartengono anche al nostro Gruppo”.
La collaborazione con Klaus Pobitzer verrà estesa anche per la sede di Lienz in occasione del 25° anniversario di Durst Austria.
NEW AERODINAMICA
“A tutta dritta” per i quarant'anni
Una Pasqua indimenticabile per il team bergamasco, per celebrare i primi quarant’anni di questa incredibile “avventura”. Una crociera speciale per un anniversario speciale. Così il team di New Aerodinamica al completo e le rispettive famiglie, capitanati dall’A.D. Paolo Radaelli, hanno salpato le acque del Mediterraneo alla volta di Barcellona e Marsiglia. Un viaggio di quattro giorni memorabile, per celebrare i primi 40 anni dell’azienda bergamasca, oggi leader a livello mondiale in fatto di aspirazione industriale. Un traguardo raggiunto grazie all’impegno costante e alla capacità di essere innovatori, sotto ogni punto di vista. Aspiratore strappatore, gestione degli impianti tramite PLC touch screen e connessione remota sono solo alcuni dei nomi che echeggiano nell’aria quando parliamo di New Aerodinamica, chiari esempi di come questa squadra rappresenti oggi la scelta di tantissime aziende operanti in settori quali la produzione di carta, alluminio, film plastici, packaging nonché cartiere e legatorie, per gestire al meglio il trasporto degli scarti di produzione nonché il raggiungimento di alti standard di qualità e salubrità nell’ambiente. Due aspetti sinonimo di
ecosostenibilità, elemento imprescindibile per l’azienda bergamasca, impegnata in progetti e studi continui. Tutti fattori di un successo trainato dall’unione e dallo spirito di coesione di questo team che, durante i giorni di crociera, ha trascorso momenti di allegria e armonia, capaci di far dimenticare gli impegni lavorativi, lasciando spazio al divertimento e al relax. “Una vacanza meritata per tutta la nostra squadra, con la quale è stato un piacere trascorrere del tempo al di fuori dell’ambiente di lavoro, per poter celebrare insieme questo importate anniversario. Un traguardo raggiunto grazie all’impegno di ogni singola persona del mio team con i quali sono stato felice di poter condivi-
MÜLLER MARTINI
dere momenti unici di allegria e affetto” così Paolo Radaelli parla di questa Pasqua speciale, circondato dal suo team e dai familiari. “Questi quarant’anni rappresentano un obiettivo importante e sono solo il punto di partenza verso un futuro fatto di nuove sfide, progetti e obiettivi. Il tutto nel nome di una parola: innovazione!”. Parole chiare e decise che oggi più che mai tracciano già i contorni del futuro dell’azienda che, dopo aver toccato con i suoi impianti tutti e quattro i Continenti, continuerà a stupire con “effetti speciali” o per meglio dire con “un’aspirazione speciale e… a tutta efficienza!”. Buon compleanno New Aerodinamica!
Connex, la chiave per una produzione efficiente
Il workflow è importante quanto la tecnologia di stampa nella produzione di stampati in tirature brevi e ultra-brevi e di book of one. Con i suoi numerosi moduli, il sistema Connex sviluppato da Müller Martini è un importante motore della trasformazione digitale.
Non c'è smart factory senza workflow
La trasformazione digitale presenta molte nuove sfide per le aziende di produzione. È necessario comprendere le opportunità offerte dall'automazione, ripensare l'infrastruttura, concentrandosi sullo sviluppo delle tecnologie dell'informazione e sull'uso di un sistema ERP, creare competenze, prendere le giuste decisioni in merito agli investimenti in attrezzature e software e superare la mentalità del 'non cambiare mai un sistema in funzione'. La produzione digitale di prodotti di stampa è inscindibile da un flusso di lavoro. Senza questo, il modello di business di una smart factory non funzionerebbe: le macchine devono essere in grado di comunicare tra loro ed è qui che il sistema workflow Connex di Müller Martini, con i suoi vari moduli personalizzabili, brilla davvero.
I quattro moduli Connex
- Connex Line Control, uno strumento intelligente di gestione dei job ticket, garantisce un'integrazione flessibile dei dati con diversi sistemi ERP
e trasferisce automaticamente i dati di produzione ai sistemi di produzione per la stampa e il successivo finishing.
- Connex ImpoWhiz, una soluzione di prestampa completamente automatizzata che esegue la corretta impostazione della pagina (imposizione) sulla bobina di stampa, con tutti i segni e i codici necessari per il successivo finishing di prodotti di alta qualità.
- Connex MLINK, un'interfaccia diretta con il Management Information System (MIS) dell'azienda, che carica tutti i dati di produzione rilevanti come JDF sulla macchina. I dati di produzione rilevanti vengono anche reinviati come JMF dalla macchina al MIS.
- Connex Info Cloud, strumento di analisi dei dati basato su cloud e integrato nel portale clienti Müller Martini MPOWER, modulare e adattabile a ciascun cliente, supporta i clienti nella ricerca del potenziale di ottimizzazione, nella raccolta e valutazione dei dati, nella prevenzione degli errori e nell'affidabilità della pianificazione. Gli utenti accedono ai dati (produzione/macchine) da pc, tablet o telefono cellulare.
Il pannello di controllo di Connex Info Cloud, un modulo del sistema workflow Connex di Müller Martini, fornisce una chiara panoramica dei dati raccolti. Può visualizzare le macchine integrate e il loro stato, nonché le commesse in corso di lavorazione
BAUMANN
Fustellatrice di grande formato
Atlas Blumer, azienda leader produttore di macchine automatiche per la produzione industriale di etichette fustellate e fascettate, presenterà in drupa l’unica soluzione presente sul mercato per la fustellatura di etichette di grande formato, la nuova AG-4220.
Si tratta di una fustellatrice a contropressione completamente automatica, sviluppata appositamente per la lavorazione di grandi formati di etichette.
È l'unica fustellatrice in contropressione al mondo in grado di lavorare con precisione grandi formati
fino a 239x420 mm. Con l'aiuto della contropressione, è in grado di lavorare carta o materiali come IML fino a 50 micron. Il prodotto viene alimentato in strisce da un tavolo che ha anche la funzione di buffer, riducendo e velocizzando l’operazione del tagliacarte. Il taglio in quadrotti, la fustellatura avvengono completamente in automatico. È possibile prevedere all’ uscita anche una stazione di fascettatura.
Per info: Baumann Italia srl 030 2774206 info@baumann-italia.it
EPSON
Innovazione e miglioramenti nella stampa tessile
Nel mercato della stampa tessile, Epson introduce importanti miglioramenti con il modello SC-F2200, che stampa direttamente su un’ampia varietà di capi d’abbigliamento e articoli in tessuto ed è ideale per tutte quelle aziende che necessitano di alti livelli di flessibilità e produttività, con tempi di consegna rapidi. Rispetto al modello precedente, SC-F2200 permette un aumento della produttività fino al 25% grazie alla tecnologia Epson PrecisionCore MicroTFP, che assicura una maggiore velocità di stampa e di elaborazione dei dati. Non solo, gli aggiornamenti riguardano anche il design molto compatto e con superfici piane, che facilita l‘installazione anche in spazi di ridotte dimensioni; il coperchio trasparente e la luce interna, che permettono di controllare facilmente lo stato di stampa e l’intuitivo touchscreen da 4,3 pollici, che facilita la selezione dei parametri e il controllo della stampante. Infine, la regolazione automatica dell'altezza del carrello lo sposta nella posizione ottimale per una qualità stabile, riducendo la necessità di aggiustamenti manuali da parte dell'utente. Le sacche di inchiostro, con i loro 800ml di capienza (contro i 600ml del precedente modello) portano ulteriori vantaggi in termini di minore frequenza di sostituzione e riduzione degli sprechi. A riconoscere inoltre le peculiarità di questo modello ci ha pensato recentemente l'iF International Forum Design GmbH di Hannover che, sulla base di una attenta valutazione su determinati criteri di selezione, gli ha conferito l'iF Design Award 2024, uno dei riconoscimenti di design di prodotti industriali innovativi più famosi al mondo. https://www.epson.it/it_IT/prodotti/stampanti/large-format/ surecolor-f2200/p/37975
SEI LASER
Fustellatura laser digitale
X-Wave: la fustellatura Laser digitale nel settore del cartone ondulato è finalmente realtà. Una scommessa vinta da SEI Laser in termini di produttività, qualità ed ecosostenibilità. La necessità di imballaggi “on demand” e soprattutto “su misura” è cresciuta rapidamente a causa dello sviluppo esponenziale del commercio elettronico e della conseguente richiesta di imballaggi in grado di gestire i rischi della spedizione diretta verso il consumatore. Le aziende devono spedire i propri prodotti in tutta sicurezza, utilizzando un imballo che rispetti gli standard del futuro per la sostenibilità ambientale. Per questo nasce X-Wave, una linea completamente “innovativa”, basata sulle più sofisticate tecnologie laser di fustellatura e cordonatura di cartone ondulato, in grado di produrre in maniera digitale imballi su misura completamente rispettosi dell'ambiente. La scatola così creata aderisce perfettamente all'oggetto imballato (grazie alle dimensioni sartoriali processate con X-Wave) ed è quindi possibile rimuovere tutti i riempitivi non riciclabili (polistirolo, pluriball e altro). X-Wave è un sistema completo per la cordonatura e fustellatura digitale del cartone ondulato fino alle dimensioni di 1600x2200 mm e spessore fino a 8 mm, attraverso la più innovativa tecnologia di taglio laser ad alta produttività. I vantaggi della fustellatura laser sono evidenti: velocità, precisione, accuratezza, durata, affidabilità, pulizia del taglio, sono solo alcuni degli aspetti positivi. Nessuna lama da cambiare, nessun over-cut, nessun limite nella forma delle sagome, nessuno schiacciamento del materiale.
Le “5 P” identificative dello sviluppo
sostenibile
Tutti ne parlano e oggi la parola sostenibilità è un must all’interno della comunicazione ed è utilizzata
nella promozione di ogni tipo di prodotto per identificarne la provenienza e il suo ciclo di vita.
Ma definiamo cosa significa “sostenibilità”.
Una volta chiarito il termine diventa più facile dare una spiegazione al fatto che oggi questo concetto sia diventato di così uso comune sia nelle conversazioni sia nella comunicazione.
Che cosa è e che cosa significa “sostenibilità”? Questo termine è diventato troppo spesso di utilizzo generico, allargato e per questo ha un significato impreciso o, ancor peggio, è caratterizzato da un utilizzo improprio.
La parola “sostenibilità” deriva dal latino “sustinere” (sostenere e/o tenere sotto). Nelle scienze ambientali ed economiche, per sostenibilità si intende la condizione di uno sviluppo sociale in grado di assicurare il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente, senza compromettere la possibilità delle generazioni future di realizzare i propri. Il concetto di sostenibilità fu introdotto nel corso della prima conferenza ONU sull’ambiente nel 1972, anche se soltanto nel 1987, con la pubblicazione del Rapporto Brundtland, venne definito con chiarezza l’obiettivo dello sviluppo sostenibile che, dopo la conferenza ONU su ambiente e sviluppo del 1992, è divenuto il nuovo paradigma dello sviluppo stesso.
L’Agenda 2030 per lo “Sviluppo sostenibile” sottoscritta nel piano di sviluppo decennale del 2015 da 193 Paesi membri delle Nazioni Unite (tra cui l’Italia) si basa su cinque concetti chiave rappresentati sinteticamente da cinque “P” posizionate a stella in un cerchio, come una sorta di slogan di “Public engagement”:
1) PERSONE
2) PROSPERITÀ
3) PACE (giustizia – solidarietà)
4) PARTNERSHIP (collaborazione – interscambio)
5) PIANETA
(la nostra Terra da difendere)
Leggendole a voce alta si percepisce chiaramente l’importanza e la completezza del messaggio, trattandosi di parole cariche di speranza e concretezza.
Le popolazioni mondiali sono in movimento, le nazioni combattono per difendere i confini che tuttavia si spostano, le condizioni del mondo sono in continuo cambiamento e quindi assistiamo al prospettarsi di scenari in rapida evoluzione. Ma la Terra, il nostro Pianeta non è altro che la patria dell’intera umanità, e non solo, è caratterizzata da vasi comunicanti che si mischiano all’infinito, alla perpetua ricerca di un equilibrio per il benessere di tutti. Il principio guida della sostenibilità è lo sviluppo sostenibile, che riguarda, in maniera interconnessa, l'ambito ambientale, quello economico e quello sociale. Queste tre dimensioni della sostenibilità concorrono insieme alla definizione di benessere e progresso. Oggi le Università propongono corsi dedicati alla Sostenibilità nei diversi aspetti : Ambientale, Aziendale, Economica e Sociale.
Cosa si intende per sostenibilità ambientale aziendale? Si tratta del processo di cambiamento nel quale lo sfruttamento delle risorse, il piano degli investimenti, l'orientamento dello sviluppo tecnologico e le modifiche istituzionali convergono per valorizzare il potenziale attuale e futuro al fine di far fronte ai bisogni e alle aspirazioni dell'uomo. Per rendere il Pianeta più sostenibile dal punto di vista ambientale le aziende da parte loro devono mettere in pratica una serie di strategie che includano una produzione industriale con un impatto ambientale legato alle emissioni di CO2 sempre più basso, l'utilizzo di tecnologie green e di fonti di energia rinnovabili, oltre a minimizzare gli sprechi e prevedere il corretto smaltimento e riciclo dei prodotti consumati. Ad esempio, il Gruppo Sanpellegrino ha di recente confermato il suo impegno di annullare le emissioni dalle linee di produzione presenti in tutto il mondo dei propri brand internazionali, attraverso azioni di riduzione e compensazione che non riguardano solo singole referenze, ma l’intera gamma, nell’intero ciclo produttivo lungo tutta la filiera, che comprende il packaging, la logistica e la tutela del capitale naturale. Infatti, per quanto riguarda il packaging, il Gruppo Sanpellegrino, presso i suoi stabilimenti, utilizza il 100% di imballaggi riciclabili o riutilizzabili e si è impegnato a ridurre di un terzo l’utilizzo di plastica vergine entro il 2025. In tale direzione si inserisce anche l’utilizzo del R-PET, materiale perfetto per una logica di economia circolare: si tratta di una plastica ottenuta dal riciclo del PET e a sua volta 100% riciclabile innumerevoli volte, capace di ridurre il consumo di petrolio all’origine con una riduzione delle emissioni di CO2 del 30-50% rispetto al PET. Il concetto di sostenibilità economica riguarda l’analisi e lo studio dal punto di vista finanziario di un processo economico affinché esso possa durare nel tempo. Un processo può definirsi economicamente sostenibile se riesce a utilizzare le risorse naturali a un ritmo tale che esse si possano rigenerare in maniera naturale. Oggi sempre più aziende hanno la necessità di tenere sotto controllo i propri consumi energetici e le proprie emissioni di CO2, non solo per ottenere un risparmio, ma anche per rispondere a degli standard stringenti di sostenibilità ambientale ed economica. A questi si aggiungono le richieste di un pubblico sempre più consapevole e attento agli aspetti ambientali. Grazie alla carbon footprint, si misurano le emissioni di gas serra e si identificano le aree sulle quali è possibile intervenire per ridurle e/o compensarle, partecipando così attivamente alla transizione energetica ed ecologica. Con riferimento alla società, il termine di sostenibilità sociale indica, secondo il Rapporto Brundtland del 1987, un “equilibrio fra il soddisfacimento delle esigenze presenti senza compromettere la possibilità delle future generazioni di sopperire alle proprie”.