E D I W trenta
N. 30 SET OTT 2016 €8,00 Zeta’s Srl - 20137 Milano - via Kolbe 8
Textile - Interior - Decorative OOH - Industrial & 3D
PRINT FINISHING LI.TO.VER SRL Sede e stabilimento: Via Martiri di Boves n. 4 - 20871 Vimercate (MB) Tel. 039 2020101 - 039 2148328 - Fax 039 2146119 e-mail: info@pflitover.com sito web: www.pflitover.com
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editoriale paola bonfanti
Dal prodotto di massa all’industriale su misura,
così la decorazione digitale alimenta il bisogno di bellezza Il passaggio dalla produzione di massa alla mass customisation è oggi un fatto compiuto. Nella nostra esperienza quotidiana possiamo osservare l’emergere di un nuovo punto di incontro tra domanda e offerta, laddove se l’interesse del consumatore contemporaneo si indirizza sempre di più verso beni e servizi che ne rispecchino personalità, gusti e aspirazioni, l’offerta tiene il passo e si evolve, proponendo prodotti confezionati su misura. Concettualmente, alla base di questo fenomeno c’è un nuovo modo di concepire la produzione dei beni improntato sul riconoscimento della centralità delle esigenze e delle richieste dell’utente finale. Operativamente, lo strumento abilitante è la tecnologia di stampa digitale a getto di inchiostro, che in pochi anni si è imposta quale dominante nei processi produttivi dell’industria manifatturiera 4.0. Con lo speciale di questo numero di WIDE abbiamo intrapreso un primo viaggio esplorativo nel cuore della stampa industriale, seguendo la via della decorazione di ultima generazione, ovvero della capacità di imprimere disegni e motivi personalizzati su svariati materiali e superfici. È interessante notare come il tema della decorazione nei suoi diversi orizzonti tecnologici e applicativi emerga quale fil rouge delle diverse sezioni della rivista. Che si parli di interior, textile, product o comunicazione out of home, vi è un intento comune che unisce chi progetta, chi pianifica e chi produce: sfruttare appieno le potenzialità delle tecnologie di stampa per dare spazio alla creatività, esplorare nuove frontiere applicative e generare l’effetto wow per coinvolgere e per condividere. In una chiave di lettura ad ampio respiro, si chiude così un circolo virtuoso nel quale il printing specialistico asseconda e alimenta le macro dinamiche di una società che, seppur cambiando continuamente, non smette mai di esprimere un bisogno impellente di fruizione della bellezza. Quella stessa bellezza che, nelle parole di un grande maestro della letteratura russa, “salverà il mondo”. 3
SOMMARIO WIDE TRENTA
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news nuove tecnologie, installazioni pag 5 i numeri di viscom italia 2016 pag 7
speciale industrial printing scenari di mercato: Oltre la pagina, W
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la tecnologia digitale per la stampa industriale pag 10 VISION: il mondo dell’industrial printing pag 15 ceramica: La rivoluzione digitale 4.0 PAG 18 VETRO: una seconda pelle per Interior ed esterni pag 20 floor&decor: la trasformazione con l’inkjet pag 22 stampa 3d: un mondo in costante espansione pag 26 inpRinting: lA fiera del “made by italy” pag 30 COVER STORY l’arte tecnologica del vetro pag 32
out of home testimonial: essense porta la grande distribuzione
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oltre la frontiera delle affissioni pag 36 tech-in-depth: tecnologia uVgel di canon, una marcia in più nell’outdoor pag 38
textile spazio designer: Il disegno tessile nella prospettiva dei Millennial pag 40 L’insider: tintoria e stamperia di lambrugo pag 42
interior incontri: jannelli&volpi, le carte da parati
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esportate in tutto il mondo pag 44
decorative arte&tecnologia: lorenz boegli, il serigrafo fuoriclasse della stampa d’arte pag 48
fespa space fespa italia day: effetto wow e stampa 3D pag 50 fespa digital textile conference pag 52
world wide vision fornasetti: interior d’autore
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nel nuovo store milanese pag 54
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NEWS
DALLE AZIENDE
Digital Textile Mimaki spinge sull’acceleratore Un autunno caldo quello di Mimaki, che continua il proprio percorso di crescita, sviluppo tecnologico e rinnovamento, in particolare nel settore del digital textile. Dopo avere lanciato a settembre la stampante a sublimazione Tx500P-3200DS (ne avevamo parlato sullo scorso numero di WIDE), il produttore giapponese ha usato il palcoscenico di Viscom Italia, lo scorso ottobre, sia per annunciare il completamento dell’acquisizione dell’italiana La Meccanica Costruzioni Tessili sia per presentare nuovi sistemi di stampa. L’acquisizione di La Meccanica Le trattative fra Mimaki e la società italiana – con sede a Bergamo e specializzata nella produzione di sistemi di stampa digitale per il textile – erano iniziate nella seconda metà del 2015 per giungere a un accordo ufficiale nel giugno di quest’anno. Ora l’acquisizione si è completata, con Mimaki che controlla il 100% delle azioni di La Meccanica. Di conseguenza, la società è stata inglobata in Mimaki come sussidiaria, cambiando la sua denominazione in Mimaki La Meccanica S.p.A. “Siamo lieti di accogliere una tecnologia e un personale di talento come quello di La Meccanica all’interno della famiglia Mimaki”, ha detto Kazuaki Ikeda, presidente di Mimaki. “La Meccanica ha una grande reputazione nel settore tessile e questa acquisizione rafforza gli sforzi di Mimaki per portare la trasformazione digitale nel settore tessile”.
Le nuove soluzioni di Mimaki sullo stand di Viscom Italia: Tiger (qui sopra), sviluppata con La Meccanica, e Tx300P-1800B.
Mimaki Tx300P-1800B Riflettori puntati su Mimaki Tx300P-1800B, stampante per il settore tessile dotata di tappeto adesivo presentata in anteprima assoluta a Viscom Italia. Con luce di stampa di 1,8 metri, questo sistema inkjet è appositamente concepito per rispondere alle attuali esigenze del mondo tessile e abbigliamento che richiedono la produzione di tessuti a costi competitivi eliminando onerosi finissaggi dopo la stampa, come il vaporizzo e il risciacquo. Grazie agli inchiostri pigmentati per il tessile Mimaki TP400, tutto questo è possibile e viene ridotto inoltre l’ingombro del sistema destinato al processo di stampa. L’esclusiva progettazione lo rende adatto a un’ampia gamma di tessuti, tra cui materiali pesanti e ruvidi nonché velati o elastici come la maglieria. “La diffusione dell’e-commerce ha generato un progressivo incremento della domanda di prodotti personalizzati spingendo i consumatori a preferire capi di abbigliamento e accessori unici a quelli con un design standard” spiega Mike Horsten, General Manager Marketing di Mimaki EMEA. “Questa tendenza fa sì che i brand del fashion, oltre alla necessità di produrre a costi competitivi campioni e piccole tirature, ricerchino soluzioni in grado di personalizzare un range di tessuti sempre più ampio. Mimaki Tx300P-1800B risponde esattamente a questa esigenza in quanto, oltre al pigmentato tessile, è in grado di caricare tutte le tipologie di inchiostri tessili”. Tiger-1800B Viscom Italia è stata anche l’occasione per presentare il primo frutto della collaborazione con La Meccanica: il sistema di stampa tessile diretta wide format Tiger-1800B. Dotata di 16 teste di stampa su due linee che permettono di raggiungere la velocità di 260 metri lineari/ora (speed mode) e di 147 metri lineari/ora (standard mode), Tiger-1800B consente di stampare su una vasta gamma di tessuti mutando tipologia di inchiostri - reattivi, acidi, a sublimazione o a pigmento - a seconda della tipologia di produzione e del tessuto utilizzato.
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NEWS DALLE AZIENDE
Tecnologie Durst rinnova il textile con Rhotex 325 Durst presenta la nuova Rhotex 325 con luce di stampa da 3,2 metri. Caratteristica distintiva di questa soluzione eco-friendly è la capacità di combinare in un unico sistema la tecnologia di stampa diretta su tessuto e la stampa su carta transfer. Lanciata in anteprima mondiale lo scorso ottobre a Textile Printing Show ENINTEX (Puebla, Messico), Rhotex 325 è la soluzione ideale per i settori del soft signage, dell’home textile e dell’abbigliamento. Grazie alla rivoluzionaria tecnologia delle teste di stampa Durst WTS e all’utilizzo degli inchiostri base acqua Durst Dye-Sub eco-compatibili e 100% VOC free, Rhotex 325 combina all’elevata qualità della stampa una produttività che raggiunge i 350 metri quadrati/ora. Progettata secondo gli standard di Durst, Rhotex 325 risponde ai requisiti dei sistemi industriali dell’azienda altoatesina garantendo cicli lavorativi 24/7 senza necessità di supervisione da parte dell’operatore. “Il nostro impegno costante in R&D ci permette di implementare tecnologie innovative e di proporre ai mercati industriali sistemi di stampa sempre più performanti ed eco-friendly, come la nuova Rhotex 325”, commenta Christoph Gamper, CEO di Durst. “Questa soluzione coniuga elevata produttività ed estrema versatilità che le consentono di stampare fino a 350 metri quadrati/ora su un’ampia gamma di tessuti. La flessibilità di Rhotex 325 riguarda anche la duplice funzionalità di stampa diretta e transfer con inchiostri ad acqua e quindi nel rispetto dei più contemporanei standard di sostenibilità ambientale”.
foto: Elli Ioannou
Textile Tecnologia Fujifilm al servizio dell’alta moda
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Yuima Nakazato, il primo stilista giapponese in dodici anni a essere ufficialmente invitato a collaborare alla Paris Haute Couture Collection, ha scelto la tecnologia inkjet di Fujifilm per realizzare i suoi abiti, animati da una brillante e misteriosa luce che ricorda quella dell’aurora. Per ottenere questo effetto, Nakazato si è avvalso di una tecnica che sfrutta speciali materiali olografici, sviluppata assieme agli specialisti del settore. Una tecnica che il sistema UV inkjet wide format Acuity Select 20 di Fujifilm ha saputo riprodurre al meglio. Un contributo determinante al risultato finale è stato dato dall’inchiostro Uvijet KV: oltre alle grandi capacità di elongazione, Uvijet KV è parte integrante di un metodo di stampa, sviluppato da Fujifilm per l’occasione, che ha permesso di superare il limite dei quattro colori nella stampa di tessuti olografici. Grazie all’uso di un materiale trasparente, le possibilità cromatiche sono state grandemente espanse a beneficio dell’opera dello stilista giapponese. Ogni abito è composto da centinaia di unità, ovvero singoli pezzi di materiale stampato e tagliato finemente con un plotter. I vari pezzi vengono poi montati tra loro fino a formare il vestito finale, che esposto alla luce crea quegli effetti che sono il marchio di fabbrica di Nakazato.
Eventi I numeri di Viscom Italia 2016 L’edizione numero 28 di Viscom Italia, svoltasi dal 13 al 15 ottobre scorso, si è contraddistinta per il segno ‘più’ a doppia cifra. Sul fronte degli espositori, con +15% di spazio espositivo, +20% di nuove presenze e +17% di realtà provenienti dall’estero. E su quello dei visitatori, laddove con oltre 18mila presenze l’evento ha registrato un aumento di pubblico dell’11%. Questi i numeri comunicati dagli organizzatori, che hanno espresso soddisfazione: “La nostra sfida era non solo replicare il successo dell’anno scorso, ma provare a fare di più”, ha commentato Paola Sarco, exhibition manager di Viscom Italia. “Grazie alla partecipazione e all’impegno di tutte le aziende, i visitatori, nonché alla collaborazione con le associazioni e i media, che ci hanno confermato la loro fiducia, siamo riusciti ancora una volta a riaffermare la leadership di questo grande evento. La qualità dei prodotti, degli interventi, degli ospiti che abbiamo visto a Viscom Italia sono la dimostrazione dell’ottimo risultato raggiunto anche quest’anno”.
Uno sguardo allo show Aree espositive e aree eventi hanno caratterizzato l’ampio respiro di Viscom Italia, con numerose iniziative collaterali: da incontri per professionisti a iniziative dedicate alla valorizzazione dell’emergenti tendenze della comunicazione. Otto seminari, 14 relatori e più di 1.400 visitatori hanno seguito con grande interesse il programma dei convegni Viscom Talks - realizzato con il coordinamento scientifico di Personalive, azienda incubata del POLIHUB del Politecnico di Milano. Uno spazio di pensiero che, illustrando emozionanti storie, ha mostrato come i diversi mercati - dalla pubblicità al design, dalla moda al retail all’industria di marca - siano sempre di più influenzati dalle soluzioni della comunicazione visiva per realizzare progetti di business vincenti. Una panoramica completa su quanto può offrire il mercato della comunicazione visiva, ma anche
un’occasione di confronto per trovare nuovi stimoli: così Viscom Rock Cafè - ideato da Reed Exhibitions Italia e curato dall’arch. Valeria Randazzo - ha raccolto le tecnologie e le applicazioni dei settori di riferimento per allestire un nuovo luogo di ristoro e un punto di ritrovo, dove i visitatori hanno potuto divertirsi sperimentando in prima persona applicazioni inusuali derivate dalla tecnologia e dai materiali della visual communication. E, ancora, creatività, tecnica, innovazione e design sono stati i veri protagonisti di Elementaria che ha messo in mostra sette prototipi realizzati con materie prime per l’arredo espositivo e la comunicazione di marca dedicata al Food & Beverage. Come ogni anno, Viscom ha ospitato la cerimonia di premiazione della sesta edizione di DIVA, Display Italia Viscom Award, la competizione internazionale organizzata in collaborazione con Display Italia.
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NEWS DALLE AZIENDE
web2print Novità ai vertici di Pixartprinting Si preannuncia ricco di novità l’autunno di Pixartprinting, che ha recentemente annunciato cambiamenti strategici importanti nel team dirigenziale. Dal primo luglio scorso, Paolo Roatta ha assunto il ruolo di managing director, affiancato da Alessio Piazzetta, che lo supporta in qualità di plant manager. “Entrambi fanno parte del nuovo CdA”, afferma Alessandro Tenderini, CEO di Pixartprinting, “e il loro ingresso si inserisce contestualmente alla mia decisione di lasciare le cariche operative fino a oggi ricoperte all’interno di Pixartprinting. La scelta di intraprendere un nuovo percorso personale mi permetterà di aprirmi a prospettive diverse e di attingere nuova linfa per la mia vita futura”. Tenderini ha iniziato la sua avventura in Pixartprinting nel 1998 a fianco del fondatore Matteo Rigamonti e ha accompagnando l’azienda in tutti i più importanti step di evoluzione: da realtà padronale a organizzazione manageriale con la cessione al fondo Alcedo, fino all’ingresso in Cimpress nel 2014. La sua leadership ha guidato l’azienda in un processo di continua crescita e innovazione, caratterizzandola anche per la capacità di interpretare e anticipare le esigenze dei clienti. Con un background professionale sia corporate all’interno di multinazionali come Procter & Gamble e Bertelsmann, sia come imprenditore di start-up legate all’innovazione tecnologica, Paolo Roatta ha lavorato a Bruxelles, Londra, New York, Roma e Milano e ha conseguito un MBA a Harvard. Dall’editoria all’entertainment, dal mobile all’e-commerce, fino alla creazione di un’azienda di servizi mobile basata su una piattaforma di vendita a distanza con milioni di utenti attivi, le competenze raccolte nelle precedenti esperienze permetteranno al nuovo managing director di portare avanti gli ambiziosi obiettivi di crescita e di sviluppo nei mercati internazionali di Pixartprinting: “È un onore accogliere questo incarico alla guida di una realtà del calibro di Pixartprinting che, coniugando creatività made in Italy a innovazione tecnologica, è riuscita ad affermarsi come player dominante oltre che in Italia, anche in Spagna, Portogallo e Francia”, dichiara Roatta. “Il mio contributo sarà focalizzato sul processo di internazionalizzazione dell’azienda con la messa a punto di nuovi prodotti orientati a incontrare la domanda dei nostri clienti in Europa e non solo”.
Da sinistra: Paolo Roatta, Alessandro Tenderini e Alessio Piazzetta.
web2print Sprint24 rinnova l’offerta a Viscom 2016 Sprint24, il web-to-print più giallo del web, ha partecipato all’edizione 2016 di Viscom Italia con uno stand di maggiori dimensioni, immancabilmente giallo, orientato e plasmato su un design contemporaneo fatto da supporti di plexiglass e forex. Sprint24 non ha disatteso le aspettative presentando le novità proposte per il 2017. Tra queste: la nuova sezione customer-oriented Wallart by Sprint24 per Home&Office Décor, con prodotti moderni e attuali, che giocano su supporti rigidi e alternativi usi della carta; il nuovo programma fedeltà Privilege - The Printing Club - che offre la migliore qualità dei servizi ai clienti più appassionati; la sezione Calendari e Agende prestampate; il magazine di informazione tipografica “Bleed” che ha riscosso grande entusiasmo tra vecchi e nuovi clienti. La presenza corposa di visitatori allo stand ne è stata la prova, complice il logo particolare dell’azienda, ossia un grande aereo di carta tutto bianco su sfondo tutto giallo con scritto: “Semplifica la Stampa”. Un’altra curiosità: l’attenzione dei partecipanti si è concentrata sulla totale italianità dell’azienda e sulla presenza di giovani professionisti nel teamwork, dimostrazione della fiducia che grafici e professionisti della comunicazione visiva hanno nel Made in Italy e nelle nuove idee.
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e l a i c spe
d 3 & l a i r t s u d n i
Il settore della stampa industriale sta vivendo un periodo di forte trasformazione. C’è chi parla di evoluzione e chi si spinge fino a definire il cambiamento in atto una rivoluzione: ciò che è certo è che i paradigmi produttivi e operativi dell’industria manifatturiera si stanno trasformando velocemente, aprendo opportunità inedite di differenziazione e customizzazione dell’offerta. Ma qual è il fattore trainante di questo fenomeno del terzo millennio? Alla base di tutto c’è l’introduzione spinta delle tecnologie di stampa digitali nei cicli di produzione, che ha portato benefici in termini di ottimizzazione della capacità e dei costi produttivi. E, soprattutto, ha innalzato la flessibilità operativa a livelli dapprima sconosciuti, consentendo di rispondere con efficacia alla sempre più incalzante domanda di personalizzazione degli oggetti e degli ambienti da parte dei consumatori finali. Il focus sul mondo dell’industrial, che vi proponiamo nelle pagine seguenti, raccoglie l’opinione di esperti del settore e spazia tra le diverse filiere interessate dalla conversione al digital printing. Senza dimenticare di aprire una finestra sulla manifattura del futuro – la digital fabrication – con la stampa 3D. A cura di Paola Bonfanti
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INDUSTRIAL scenari di mercato
La facciata dell’edificio della Oxford Youth Foyer a Perth (Australia). Progettata dall’artista Pamela Gaunt, è stata realizzata dall’azienda australiana Cooling Brothers Glass Company, specialista della lavorazione del vetro, con tecnologia di stampa Dip-Tech.
Oltre la pagina: la tecnologia digitale per la stampa industriale La solida base produttiva, una domanda fiorente e il boom della personalizzazione di massa hanno preparato il terreno per la migrazione verso il digitale nei diversi segmenti dell’industrial di Ron Gilboa*
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Nel corso degli ultimi decenni, l’industria della stampa è diventata uno dei principali driver della crescita economica, sulla doppia spinta dell’evoluzione della domanda e dell’innovazione tecnologica incalzante. Allo stesso tempo, emerge una diffusa tendenza a considerare il mercato come una serie di entità separate, piuttosto che come un’entità unica e coesa. E se è vero che il comparto industriale racchiude segmenti totalmente differenti gli uni dagli altri, è altrettanto vero che le tecnologie che li servono sono in molti casi le stesse. Spingersi oltre la pagina stampata significa osservare da vicino una varietà di segmenti di mercato, quali stampa commerciale (promozionale, editoriale, transazionale, signage), packaging (etichette, imballaggio flessibile, cartone pieghevole, cartone ondulato), e stampa decorativa (stampa diretta sul capo di abbigliamento, tessuto, ceramica, laminati, vetro, lavorazione del legno). InfoTrends considera gli
ultimi due segmenti – packaging e stampa decorativa – mquale parte integrante della stampa industriale, in quanto attinenti a prodotti che esercitano una funzione al di là della superficie stampata. Quando parliamo di industrial ci riferiamo a un comparto il cui valore complessivo – considerandone tutti i segmenti chiave – è stimato in oltre 1,5 trilioni di dollari.
I trend dell’industria Attualmente, sono diverse le dinamiche e i trend che interessano i segmenti del settore industriale. Spiccano, tra questi: - l’incremento della domanda in tutti i settori, con i maggiori livelli di crescita evidenziati nei segmenti soggetti a un’influenza diretta delle abitudini di acquisto dei consumatori (come imballaggio e stampa decorativa); - la maggiore efficienza in produzione e la capacità di realizzare anche i piccoli lotti, rese possibili dall’adozione della tecnologia digitale – ad oggi, la
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INDUSTRIAL
SCEnari di mercato
Valore globale del fatturato derivato da stampa di produzione e servizi (Mrd USD)
Digitale Stampa Digitale
Analogico – Stampa Commerciale
Analogico – Packaging
Analogico – Stampa Decorativa
Fonte: InfoTrends 2016
customizzazione dei prodotti rappresenta circa il 13% del valore totale della stampa; - il rallentamento generale – rispetto ai primi anni del Duemila – dei ritmi di sviluppo, un fenomeno legato a una più lenta crescita della popolazione globale e alla riduzione dell’attività economica. Una risposta efficace alla domanda sempre più incalzante di personalizzazione degli oggetti e degli ambienti e al desiderio dei consumatori di prodotti che ne riflettano personalità e valori arriva dalla tecnologia, o meglio dei suoi più recenti progressi. L’avvento della stampa digitale – poco più di una generazione fa – ha portato all’introduzione di una serie di tecnologie innovative che hanno dato inizio a un nuovo processo di produzione integrato nonché alla capacità di customizzare i prodotti. L’inkjet è stata, in tale contesto, tra le tecnologie dominanti, mentre per la stampa a getto di inchiostro – sia drop-ondemand sia continua – il percorso di accettazione è stato più lento e complesso, a causa dei costi elevati, dei problemi di affidabilità dei sistemi e del range limitato dei materiali disponibili. Tutti fattori
che hanno limitato, negli scorsi anni, lo sviluppo delle applicazioni realizzabili con le soluzioni di stampa a disposizione. Tuttavia, da allora i progressi tecnologici in ambito di materiali e testine di stampa hanno subito un’accelerazione, cui è corrisposto il boom della customizzazione dei prodotti. Tale fenomeno ha contribuito a trasformare le dinamiche dell’industria, spingendo verso la customizzazione di massa dei prodotti delle arti grafiche attraverso la tecnologia inkjet. Questi cambiamenti stanno rapidamente penetrando nel mercato della produzione industriale. Le soluzioni a getto di inchiostro consentono alle aziende di produzione di realizzare oggetti di qualità, beneficiando al contempo dei vantaggi operativi della stampa digitale rispetto a quelle tradizionali.
Tutti i vantaggi dell’inkjet La tecnologia di stampa inkjet consente di realizzare prodotti di qualità in modo efficace dal punto di vista operativo. Tuttavia, per quanto importante, l’efficienza operativa è solo uno dei driver della crescita del mercato. Altro
driver fondamentale è la capacità di realizzare in modo economico prodotti a basse tirature. Laddove la stampa richiede minor tempo di allestimento e gli inventari vengono sensibilmente ridotti, i brand owner e i progettisti sono ora liberi di esplorare nuovi prodotti, materiali e tecnologie di produzione senza dover programmare grandi investimenti – necessari invece nel caso della produzione di massa. Con l’aiuto di Internet, questi prodotti generano richiesta per una serie di applicazioni in precedenza non disponibili per consumatori e imprese B2B. Unite ai vantaggi operativi, queste opportunità promosse dal mercato possono determinare una crescita redditizia *Ron Gilboa è direttore di aziende di piccole e grandi della divisione Functional Printing & Packaging dimensioni.
Stampa decorativa e funzionale nell’industrial Dopo avere rivoluzionato il settore delle comunicazioni grafiche, la stampa digitale sta ora trasformando le dinamiche e i processi di produzione del comparto industriale. Uno dei settori maggiormente influenzati è quello della stampa decorativa e funzionale: si tratta di un
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presso l’istituto di ricerca statunitense InfoTrends e si occupa di progetti relativi a indagini di mercato sul mondo della comunicazione grafica, analisi e previsioni sui settori di riferimento, consulenza personalizzata per i clienti, creazione di contenuti editoriali focalizzati su report di prodotto e mercato. Ron segue l’imaging e le arti grafiche dal 1980.
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INDUSTRIAL scenari di mercato
mercato molto ampio, all’interno del quale una vasta gamma di applicazioni sta migrando verso la produzione digitale, anche grazie allo sviluppo della tecnologia. Il volume complessivo di tale mercato – comprensivo di tutti i segmenti e della maggior parte delle applicazioni – è pari a circa 9 miliardi di metri quadrati e continuerà a crescere. Sebbene numerose applicazioni siano presenti in questo segmento, si prevede che il focus dei prossimi anni riguarderà supporti quali ceramica, tessuti, laminati, legno, rivestimenti murali, vetro. Qui di seguito ne vogliamo approfondire alcuni.
Ceramica Il mercato della ceramica è molto ampio: secondo il rapporto InfoTile, nel 2014 sono stati prodotti oltre 12 miliardi di metri quadrati di piastrelle a livello mondiale. Questo segmento industriale utilizzava storicamente macchine da stampa rotative per stampare sulle piastrelle prima del processo di cottura – il che si traduceva in un prodotto economico in grado di entrare in competizione con la resistenza della pietra naturale, ma con forti
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limitazioni nella ripetizione dei motivi. L’adozione della stampa digitale in questo ambito ha consentito non soltanto di togliere i vincoli alla creatività – permettendo l’utilizzo illimitato dei disegni – ma anche di ridurre le tempistiche di produzione, commercializzazione e allestimento. La migrazione verso la stampa digitale nell’industria della ceramica è attualmente molto forte nell’area europea e in Cina.
Textile La stampa su tessuto è un settore molto vasto, con una tradizione radicata in Paesi come Italia, Turchia, India, Giappone, Corea e Cina. La produzione totale di tessuto stampato ha superato i 35 miliardi di metri quadrati nel 2014, secondo i dati dello studio Digital Textile Forecast di InfoTrends. La maggior parte dei tessuti viene tuttora prodotta con stampa serigrafica o rotativa, ma la percentuale stampata in digitale cresce di anno in anno. Il recente sviluppo di inchiostri speciali compatibili con un ampio ventaglio di fibre naturali e artificiali ha contribuito all’ascesa del digital textile, consentendo di creare prodotti finiti con colori
vivaci, disegni audaci e costi di produzione competitivi. Dal punto di vista produttivo, l’esigenza di conseguire un’efficienza operativa superiore e il desiderio di offrire ai clienti design all’avanguardia hanno guidato l’evoluzione del mercato in direzione della stampa a getto di inchiostro, oggi adottata dalla maggior parte degli stampatori tessili digitali di ogni dimensione. Secondo le previsioni di InfoTrends (Digital Textile Forecast), il settore della stampa tessile digitale supererà – in termini di volumi – i 3,2 miliardi di metri quadrati entro il 2020, evidenziando un tasso di crescita annuale composto (CAGR) del 24%. Tale dinamismo può essere attribuito a fattori quali la riduzione dei tempi e dei costi di allestimento, il minore impatto ambientale, nonché l’emergere di nuovi tool per il disegno che hanno liberato la creatività e contribuito a velocizzare il processo, dal concept del motivo alla sua produzione.
Laminati e legno Nei settori edile e dei mobili, per i prodotti derivati dalla lavorazione del legno si è fatto uso per decenni di carta decorativa stampata
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SCEnari di mercato
e di laminati. Questi ultimi, in particolare, rappresentavano un sostituto economico e resistente ai materiali naturali, grazie a un ampio ventaglio di disegni e motivi capaci di riprodurre le venature naturali del legno, la pietra e i motivi grafici. Le carte decorative – prodotte tradizionalmente usando la stampa rotocalco – vengono convertite in laminati ricorrendo a una vasta gamma di processi. Secondo il report Profiting through Digital Printing in the Décor Marketplace di InfoTrends, questo settore ha prodotto nel 2014 oltre 300 milioni di metri quadrati di materiali stampati con tecnologie digitali. Numerosi fornitori di laminati e di carta decorativa – tra cui realtà leader di mercato quali Schattdecor, WilsonArt e Formica – arricchiscono oggi l’offerta con prodotti personalizzati, rispondendo alla richiesta di libertà nello sviluppo dei disegni e di customizzazione mirata da parte dei consumatori finali. Tali trend seguono a diversi anni di produzione di successo di pavimenti in laminato e di rivestimenti decorativi per l’edilizia. Accanto alle applicazioni in laminato, emergono svariate soluzioni di stampa diretta su
una varietà di prodotti in legno, quali MDF (Medium Fibre Board), compensato e legno naturale, impiegati per aggiungere una superficie decorativa a una gamma di applicazioni residenziali e commerciali.
murali. Gli sviluppi nell’ambito degli inchiostri per la stampa digitale – come latex e UV – consentono la stampa su supporti industriali standard, soddisfando appieno le normative relative a salute e sicurezza.
Rivestimenti murali
Vetro
I rivestimenti murali esistono da migliaia di anni – nell’antica Cina, ad esempio, venivano utilizzati per decorare le pareti dei palazzi. Da allora, queste applicazioni – e la relativa tecnologia abilitante – hanno compiuto enormi passi in avanti e sono oggi comunemente disponibili negli arredi degli edifici residenziali moderni e degli spazi commerciali. Le tecnologie di stampa offset, flessografica e rotocalco sono state ampiamente utilizzate per la produzione di carta da parati standard. Secondo lo studio di InfoTrends Profiting through Digital Printing in the Décor Marketplace, nel 2014 i volumi prodotti hanno raggiunto quota 52 milioni di metri quadrati. Recentemente, le soluzioni di stampa digitale di grande formato in uso nella comunicazione grafica sono state velocemente adottate dal segmento dei rivestimenti
Il vetro decorativo ha abbellito per millenni le nostre città all’interno di cattedrali, palazzi e in una serie di edifici pubblici e privati. Le applicazioni spaziano da vetrate a piombo a pannelli in vetro serigrafato, utilizzati per generare o rafforzare la brand awareness, ampliare la portata comunicativa, promuovere l’espressione artistica o creare semplici insegne. Secondo il rapporto Growth Opportunities in the Global Flat Glass Industry dell’istituto di ricerca statunitense Lucintel, il mercato del vetro piano supererà i 66 miliardi di dollari di valore entro il 2019. Con lo sviluppo di testine di stampa inkjet in grado di applicare inchiostri ceramici sul vetro, numerosi settori stanno iniziando a utilizzare la tecnologia digitale per produrre vetro decorato a lunga durata, adatto per impieghi in ambito architettonico e industriale.
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L’opinione di InfoTrends Osservando da vicino le innovazioni che stanno spingendo l’adozione della tecnologia digitale nel settore della stampa industriale, è possibile individuare un fil rouge comune: tutte le tecnologie abilitanti il cambiamento stanno esercitando un profondo impatto sull’efficienza della supply chain. Tecnologie di stampa e software di ultima generazione contribuiscono a promuovere la produzione just in time, a garantire la ripetibilità della qualità dei prodotti – favorendo la riduzione delle scorte – e a creare progetti personalizzati capaci di attrarre clienti di alto profilo. Gli ingredienti per il successo in questi segmenti? Gli standard
Stampa funzionale Il comparto della stampa industriale individua interessanti opportunità di crescita in tutti quei segmenti nei quali specifici materiali o inchiostri vengono depositati su una superficie stampata per abilitare determinate funzionalità. Tali applicazioni traggono vantaggio dalla generazione della goccia – piezoelettrica o continua – che consente di operare su un ampio range di materiali. Le applicazioni comprendono interruttori a membrana, elettronica stampata, stampa 3D e una gamma di innovazioni in particolati di piccole dimensioni che si stanno espandendo verso applicazioni farmaceutiche e biomediche. Vogliamo, in questo contesto, portare l’attenzione su alcune delle applicazioni più utilizzate. Sebbene vi siano altre tecnologie di deposizione interessanti, il loro utilizzo è generalmente limitato al campo delle scienze naturali. Interruttori a membrana La American Society for Testing and Materials (ASTM) definisce un interruttore a membrana come “un dispositivo interruzione momentaneo in cui almeno
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di settore per il flusso di lavoro in produzione, progettazione e sviluppo software, portali web to print dei clienti e database di monitoraggio e reporting. In una parola, i ‘big data’ sono fondamentali. Se l’evoluzione di queste tecnologie è la chiave di volta per il successo, ogni segmento cresce e si sviluppa con una propria velocità e seguendo un proprio percorso. InfoTrends ritiene che vi siano immense opportunità da cogliere in questa migrazione digitale della stampa industriale. Il giusto mix di tecnologie e i futuri sviluppi del mercato daranno ai service provider una spinta propulsiva verso un futuro redditizio.
un contatto è applicato su – o costituito da – un supporto flessibile”. Tali supporti flessibili sono solitamente stampati su PET, impiegato come porta-connettore. Si tratta di dispositivi di uso comune negli elettrodomestici, nei dispositivi medici, negli smartphone e nei giocattoli. Le tecnologie di stampa vengono usate regolarmente nella produzione dello strato superiore grafico e in parte della circuiteria in cui sono impiegati inchiostri conduttivi. I progressi compiuti nella tecnologia di stampa UV digitale – tra cui lo sviluppo di inchiostri flessibili e LED – stanno ampliando la gamma di applicazioni di interruttori a membrana e materiali di supporto, per includere i supporti flessibili che possono essere essiccati con meno energia e calore. Stampa 3D Il settore della stampa 3D è un campo ampio che accoglie tecnologie, applicazioni, materiali, prezzi e soluzioni diversi. Le attuali tecnologie di stampa 3D comprendono binder jetting (getto legante), DLP (digital light processing), fusione a fascio di elettroni, fabbricazione di
filamento fuso, getto di materiale, laminazione con deposizione selettiva, sinterizzazione al laser selettiva e stereolitografia. Tutte queste tecnologie presentano vantaggi e svantaggi, mentre i loro campi applicativi andranno probabilmente arricchendosi nei prossimi anni, grazie al contributo dei vendor del settore. Il mercato della stampa 3D si articola in tre categorie di prodotti: di produzione, professionali e di uso personale. Applicazioni tipiche realizzate con stampanti 3D includono prototipi, stampi e matrici e prodotti per uso finale. L’elemento di interesse della stampa 3D è la sua natura additiva laddove gli scarti sono limitati e i tempi di commercializzazione ridotti, mentre è possibile realizzare design personalizzati. Elettronica stampata L’elettronica stampata si affida alle tecnologie di stampa tradizionali per creare dispositivi elettrici basati su diversi supporti. I circuiti elettrici sono stati stampati con stampa serigrafica, flessografica, rotocalco e litografica offset per molti anni, mentre la stampa inkjet ha rappresentato una tecnologia alternativa per diverso tempo. Durante questo processo, gli inchiostri elettricamente funzionali vengono depositati sul supporto per creare dispositivi attivi o passivi come transistor o resistori in pellicola sottile. Si prevede che l’elettronica stampata verrà utilizzata in applicazioni quali display flessibili, etichette intelligenti, poster decorativi/ animati e abbigliamento sportivo. Per fare un esempio, un settore nel quale la tecnologia digitale sta emergendo come alternativa a un’implementazione più complessa e costosa è quello della creazione di componenti per cartelloni OLED (Organic Light Emitting Diode), laddove gli strati rosso/verde/blue (RGB) vengono depositati utilizzando una tecnologia a getto di inchiostro ad alta precisione.
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industrial vision
il mondo dell’industrial printing secondo inprint
È il primo evento dedicato alla stampa industriale e per la sua terza edizione ha scelto come location l’Italia e Milano. Si pone l’obiettivo di far conoscere il potenziale delle tecnologie di stampa dedicate all’industrial, informando e promuovendo il dialogo tra i diversi player della filiera. Agli organizzatori della fiera abbiamo chiesto il loro punto di vista sul mondo dell’industrial e sulla sua evoluzione
Nella nostra indagine sulla stampa industriale, non potevamo non coinvolgere gli organizzatori di InPrint, la manifestazione fieristica internazionale dedicata all’industrial printing. Lanciato tre anni fa, l’evento si propone come momento di incontro e di confronto tra i player delle diverse filiere coinvolte, interessati a stabilire contatti e avviare collaborazioni per sviluppare soluzioni innovative che concorrano a promuovere l’adozione delle tecnologie di stampa di ultima generazione rivolte all’ambito della produzione manifatturiera e a guidarne l’evoluzione. Frazer Chesterman e Marcus Timson hanno condiviso la loro vision sul settore dell’industrial, sulle sue potenzialità, sui suoi protagonisti e sul ruolo svolto in questo ambito dall’Italia. 15
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industrial S
VISION
e ne parla da qualche tempo, ma non è sempre facile comprendere appieno di cosa si tratti. Questo il motivo della prima domanda: che cos’è la stampa industriale?
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Quando si parla di stampa industriale si fa riferimento a tutti quegli ambiti nei quali un processo di stampa viene utilizzato all’interno di un ciclo produttivo, nel contesto di aziende che fabbricano beni di consumo. Ci allontaniamo dal settore delle arti grafiche, per entrare nella sfera della produzione manifatturiera. A definire il perimetro della stampa industriale sono la velocità di produzione raggiunta e le applicazioni in cui è attiva: ciò significa che la qualità – seppur considerata un valore di primaria importanza anche nell’industrial – deve essere sempre abbinata alla produttività del processo, alle cui dinamiche deve adattarsi.
a stampa analogica è da tempo utilizzata nella produzione manifatturiera. Perché questa nuova attenzione rivolta all’industrial? L’aspetto più innovativo riguarda la crescente adozione della stampa digitale a getto di inchiostro. Questa tecnologia di stampa di ultima generazione presenta un enorme potenziale, a oggi solo parzialmente sfruttato, sia in termini di implementazione e ottimizzazione delle capacità produttive sia in termini di flessibilità applicativa e di localizzazione della produzione. C’è un forte cambiamento in atto nelle abitudini di acquisto e di consumo e a trainarlo sono i consumatori finali stessi, che chiedono prodotti personalizzati e disponibili in tempo reale. La stampa digitale inkjet consente di rispondere alle mutate esigenze della domanda in modo efficace da un punto di vista
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produttivo ed economico: questo spiega il fenomeno di forte crescita di questa tecnologia in alcuni settori chiave, in primis ceramica e tessile, ma anche decorazione di pavimenti e superfici nonché packaging.
Abbiamo deciso di organizzare InPrint Italy in tre aree per cercare di creare una classificazione all’interno della stampa industriale. La tecnologia di stampa in ambito manifatturiero viene oggi prevalentemente utilizzata per decorare un oggetto o una superficie (decorative), per attribuire delle funzioni all’oggetto (functional) oppure per identificare o fornire informazioni rilevanti rispetto all’oggetto o al suo contenuto (packaging): si tratta, in un certo senso, di un tentativo di fare ordine e chiarezza in un contesto operativo e tecnologico ancora piuttosto confuso. L’immagine della casa che abbiamo realizzato per illustrare i contenuti dello show è emblematica nel dimostrare come la stampa industriale tocchi diversi ambienti e diversi settori.
fronte dell’affermarsi del trend della personalizzazione come forma di espressione primaria – ponendosi in un rapporto di complementarietà rispetto alla stampa analogica. Finora utilizzata principalmente nell’elettronica, nell’automotive e nell’aeromotive, la stampa funzionale riguarda tutti gli oggetti che svolgono una funzione, dal cellulare al computer, dalla lavatrice alla lavastoviglie fino all’automobile. Nella produzione di questi beni interviene la stampa industriale, sia attraverso l’utilizzo dell’inchiostro stampato, sia attraverso l’uso di silicone – applicato con processi di stampa industriale – per abilitare la funzionalità dell’oggetto. Il terzo asset applicativo è l’imballaggio. Un packaging efficace è funzionale alla vendita del prodotto: da qui la nuova attenzione per le confezioni che devono essere intelligenti, innovative, informative, esteticamente accattivanti. Lo sviluppo di inchiostri speciali per applicazioni serigrafiche su articoli luxury e l’implementazione della tecnologia direct to shape offrono nuove opportunità in termini di confezionamento, prestandosi alla messa in atto di strategie di comunicazione e di marketing sempre più efficaci. Farmaceutico, cosmetico, profumeria e beverage sono tra i settori con il maggior potenziale di sviluppo dell’industrial.
Come si caratterizzano le tre aree?
Perché la scelta dell’Italia per ospitare InPrint 2016?
La stampa industriale è oggi più che mai coinvolta nella decorazione delle superfici e degli ambienti che ci circondano: pareti, pavimenti, tavoli e tanti altri elementi di arredo vengono decorati con la stampa industriale. In questo ambito, la tecnologia digitale va acquisendo un ruolo sempre più importante – anche a
L’Italia gioca un ruolo cruciale nell’ambito della stampa industriale – come dimostra la leadership del Paese in settori quali stampa tessile digitale, ceramica, legno, imballaggio – per questo abbiamo scelto di portare la fiera a Milano. Guardando ora al profilo degli utenti registrati allo show emerge un aspetto interessante, che in
Funzionale, decorativo, imballaggio: come avete definito il focus della terza edizione di InPrint?
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qualche modo conferma le nostre intuizioni iniziali: si tratta di un target molto diverso rispetto a quello delle precedenti edizioni in Germania, con rappresentanti di brand come Armani, Hugo Boss, Lavazza. Le esigenze sono, in un certo senso, le stesse: cercare di capire come sfruttare al meglio le potenzialità della stampa digitale integrandola al processo produttivo. A cambiare è l’audience e ciò rappresenta un ottimo risultato per noi perché significa che siamo riusciti ad allargare gli orizzonti e a coinvolgere nuove categorie di operatori, marchi, aziende.
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sul fronte degli espositori? Pur essendo una fiera paneuropea, InPrint Italy vede il 30% degli espositori provenire dall’Italia. L’atmosfera che si respira è fortemente collaborativa: molte delle aziende presenti sono in contatto fra di loro e lavorano insieme per sviluppare soluzioni applicative innovative. E questo è un aspetto essenziale per il segmento della stampa industriale, che per poter continuare a crescere richiede una grande cooperazione fra i suoi player. Il business environment italiano si dimostra molto aperto al dialogo e alla collaborazione, e anche in questo riflette il cambiamento in atto nell’industrial, in anticipo rispetto ad altri mercati. In sostanza, possiamo dire che il bilancio della scelta di portare lo show in Italia è positivo: abbiamo trovato un Paese diverso con un diverso retaggio culturale e industriale, un diverso approccio al business e un diverso modo di pensare. La maggiore predisposizione al dialogo è perfettamente in linea con la vision di InPrint, che si propone come momento di confronto, di conversazione e di scambio di idee, durante il quale fare networking e lasciarsi ispirare.
Le applicazioni di stampa industriale che più vi hanno colpito? Lavorando alla preparazione di InPrint Italy, abbiamo scoperto tante soluzioni e applicazioni industriali interessanti e di cui varrebbe la pena parlare. C’è la stampa 4D di Heidelberg che proprio a InPrint Italy presenta in anteprima mondiale Omnifire 1000, la nuova soluzione per la decorazione personalizzata di oggetti tridimensionali. Ci sono le soluzioni CeraPrinter di Ceradrop, sistemi di stampa basati su diverse tecnologie di deposizione dei materiali – inkjet e Aerosol Jet – e su moduli di polimerizzazione di nuova generazione che stanno rivoluzionando il mondo della componentistica elettronica. Un altro caso rilevante è rappresentato da Digital Decorator, il sistema per la stampa diretta su lattine e tubetti sviluppato della britannica Tonejet. Questa soluzione si rivolge al fiorente mercato della birra artigianale, per rispondere a esigenze di produzione in bassi e medi volumi: basato su tecnologia elettrostatica drop-on-demand, Digital Decorator permette di produrre ad alte velocità e in modo cost-effective lattine in metallo decorate con qualità elevata, ma anche altre tipologie di materiali. Questi sono solo pochi esempi delle tante soluzioni applicative dell’industrial e il nostro intento con InPrint è quello di creare un evento che possa mettere in luce il potenziale delle tecnologie di stampa industriali informando, educando e promuovendo il dialogo tra i protagonisti dei diversi settori coinvolti.
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Non solo decorazione: con il lancio dell’innovativa linea di smalteria digitale – Full Digital Glaze – Durst si fa pioniere di una nuova evoluzione digitale della produzione ceramica, basata sulla sincronizzazione dei processi digitali, dalla smaltatura alla stampa alla finitura
La rivoluzione digitale 4.0 del processo ceramico Con l’introduzione, nel 2005, dei primi sistemi di stampa inkjet single pass industriali dedicati alla decorazione delle piastrelle e dotati di inchiostri ceramici (serie Gamma), Durst fu precursore della trasformazione digitale del mondo della ceramica. Con il lancio, durante l’ultima edizione di Tecnargilla – la fiera di riferimento del settore, svoltasi lo scorso settembre – dell’innovativo sistema per la smaltatura digitale, Gamma Digital Glaze (Gamma DG), l’azienda altoatesina si fa promotrice di una nuova rivoluzione del processo manifatturiero ceramico, puntando sulla conversione digitale della gestione dello smalto. Uno step che dovrebbe portare, nei suoi sviluppi successivi, alla messa in linea dei processi digitali in un’ottica di soluzione Durst 4.0: la sincronizzazione di smaltatura, decorazione e finitura costituisce il cuore della tecnologia Durst Full Digital Glaze Line, destinata a incrementare ulteriormente il livello
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di digitalizzazione della produzione ceramica. Ne abbiamo parlato con Alberto Bassanello, direttore vendite Italia di Durst. Con Gamma DG, Durst porta a un altro livello la trasformazione digitale del mondo ceramico. In cosa consiste la nuova tecnologia? Gamma DG è un sistema di smaltatura digitale – la prima soluzione che consente di gestire il passaggio della stesura dello smalto con tecnologia inkjet. Quella della smaltatura è una fase fondamentale del processo di produzione ceramico, in quanto lo smalto determina la presa delle applicazioni successive. Fino a questo momento, i sistemi di stampa per la decorazione digitale hanno lavorato su piastrelle precedentemente smaltate con procedimenti tradizionali, che presentano alcune limitazioni importanti, sia in termini di sprechi di smalto (pari a circa il 20-30%), sia in termini di possibilità creative
e applicative – il fondo pieno è l’unica lavorazione realizzabile. Ciò rende difficile rispondere con efficacia a una domanda sempre più indirizzata, anche nel mercato della ceramica, all’on demand e all’abbassamento dei volumi a favore della differenziazione delle applicazioni. Che cosa cambia con la nuova tecnologia? Il sistema di smaltatura Gamma DG porta con sé tutti i vantaggi della tecnologia digitale. Partendo da uno stampo liscio, è in grado di applicare uno strato di smalto a copertura totale, per ottenere il campo pieno, ma anche di creare strutture ad alta definizione diverse l’una dall’altra – in una logica on demand – e caratterizzate da massima creatività e rilievi di spessore per conferire un aspetto naturale, matericità ed effetti tattili alle piastrelle. A ciò si aggiunge la configurazione della macchina con doppia barra colore, che consente l’applicazione simultanea di due smalti diversi. Tutto questo
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INDUSTRIAL P
CERAMICA
ed estrazione delle barre di colore da entrambi i lati, che permette di gestire con maggiore facilità la manutenzione ordinaria e straordinaria, senza richiedere lunghe interruzioni del ciclo produttivo.
fa sì che il sistema di smaltatura digitale permetta di aumentare notevolmente la stonalizzazione della ceramica, ovvero di riprodurre la varietà presente in natura e nei materiali naturali – pietra, legno, marmo. In una parola, con Gamma DG sarà possibile, per la prima volta, realizzare piastrelle con design non ripetibile – qualità indispensabile nel settore ceramico – e con vantaggi in termini di riduzione dei tempi e dei costi di produzione. Altra prerogativa della tecnologia Digital Glaze, l’utilizzo di smalti base acqua a elevata viscosità – con granulometria fino a 45 micron – e dunque molto simili a quelli utilizzati in ceramica. Dal punto di vista tecnologico, come è stato sviluppato il progetto? Questa nuova tecnologia è frutto di quasi cinque anni di intenso lavoro di ricerca e sviluppo, focalizzato sulla realizzazione di testine di stampa in grado di supportare il getto dello smalto. Fin dall’inizio del progetto, ci siamo posti l’obiettivo di offrire ai produttori di piastrelle una soluzione di smaltatura digitale basata su un sistema aperto, e dunque concepita per lavorare con smalti di produttori terzi,
simili a quelli utilizzati nei processi tradizionali. Il costo dello smalto è un aspetto molto importante nel settore ceramico, così come la matericità delle piastrelle, che viene garantita dalla granulosità dello smalto stesso. Non avendo trovato sul mercato testine di stampa adatte per questo tipo di utilizzo, le abbiamo sviluppate nei nostri laboratori. Il primo sistema Gamma DG sarà installato nel 2017 e, una volta terminata la fase beta test, procederemo con le consegne delle macchine. La nuova tecnologia si aggiunge alle soluzioni per la decorazione digitale della serie Gamma XD. Quali sono le novità su questo fronte? A Tecnargilla 2016 abbiamo presentato la new entry della famiglia Gamma XD – Gamma 108 XD 4.0. Si tratta di un sistema di stampa inkjet single pass che consente la decorazione di piastrelle wide format, grazie alla tecnologia DM (Digital Material) a gocce grandi che deposita grandi quantità di inchiostro con elevata definizione. A rendere unica questa soluzione è anche il sistema brevettato di accesso
Le due tecnologie, di smaltatura e di decorazione, sono alla base di Durst Full Digital Glaze Line. Vuole spiegarci di cosa si tratta? L’introduzione della tecnologia di smaltatura digitale ha una portata innovativa enorme, in quanto consentirà la sincronizzazione totale tra la smaltatura digitale a campo pieno e la creazione di strutture variabili – con il sistema Gamma DG – e la decorazione della struttura applicata – con il sistema Gamma XD. Questa nuova piattaforma digitale, che abbiamo chiamato Durst Full Digital Glaze Line, permetterà di mettere in linea l’intero processo inkjet di produzione delle piastrelle, dalla smaltatura alla stampa alla finitura, andando ad aumentare ulteriormente il valore e il grado di penetrazione della tecnologia digitale nel ciclo produttivo del settore ceramico. Si tratta, a mio avviso, della soluzione che il mercato stava cercando, come è stato confermato dall’entusiasmo con cui Full Digital Glaze Line è stata accolta a Tecnargilla. Siamo certi che, una volta affermatasi, questa tecnologia non rimarrà circoscritta al mondo della ceramica, ma vi saranno ulteriori sviluppi futuri che la porteranno a essere adottata in settori diversi.
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resentata per la prima volta a Tecnargilla 2016, Full Digital Glaze Line, l’innovativa tecnogia sviluppata da Durst, ha suscitato grande interesse e reazioni positive nel pubblico della fiera, i produttori di ceramica.
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INDUSTRIAL vetro
Veneto Vetro
Interior ed esterni, il vetro RINASCE COME una seconda pelle
La stampa digitale rinfresca una tradizione millenaria di Stefano Tenedini
Nuovi mercati e settori da esplorare: Veneto Vetro utilizza le vernici ceramiche con il processo Cromoglass, con risultati versatili e durevoli Il vetro? È troppo fragile. È freddo, non comunica passione. Non ha personalità. Non lo si può personalizzare. E avanti così: per quanti anni chi proponeva idee nuove con il vetro come protagonista si è scontrato con un muro di obiezioni? Bene, quell’epoca è finita e il vetro si sta prendendo la rivincita. Merito delle nuove tecnologie che ne hanno reso più flessibile la lavorazione e l’ornamento, di materiali e macchine innovativi, dei clienti che si sono fidati e dei professionisti che ne hanno proposto usi sempre più dinamici. Oggi a guidare la riscossa del vetro non sono solo forme e lavorazioni impensabili qualche anno fa (anche se eredi di una tradizione italiana che affonda le sue radici nei secoli), ma anche la possibilità di decorare, colorare, stampare su vetro praticamente di tutto, perfino in grandi dimensioni. Gli elementi vincenti sono soprattutto la resa cromatica e funzionale, la durata, la capacità di operare anche per piccoli lotti di prodotto e non solo su quantità industriali, il che ha aperto ai produttori un universo di nicchie e opportunità. “Il successo e la competitività del vetro dipendono da due fattori:
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Macchine d’avanguardia per lavorazioni più agili una tecnologia che negli ultimi anni ha fatto enormi passi avanti, e gli investimenti in nuove soluzioni e tecnologie, per anticipare gusti e tendenze dei clienti e aprire mercati ancora inesplorati. Le imprese che hanno fatto queste scelte oggi non sentono crisi e rappresentano un riferimento per un Made in Italy che non ha paura di evolversi e cerca occasioni per crescere”.
Per Marco De Luca, architetto e sales marketing manager della trevigiana Veneto Vetro, il salto di qualità richiede esperienza, coraggio e immaginazione. L’azienda di Montebelluna, che opera dagli anni Sessanta, ha trovato recentemente una nuova dimensione produttiva e commerciale quando ha lanciato e sviluppato il progetto Cromoglass, una tecnologia di stampa digitale diretta su vetro che permette di combinare la
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INDUSTRIAL vetro
Così l’azienda diventa un grande showroom Trasformare lo stabilimento in una dimostrazione concreta del brand, rendere visibile il dinamismo e l’innovazione in un edificio che è un ideale showroom. Veneto Vetro lo ha fatto nel 2013, quando ha ampliato il sito produttivo e degli uffici, disegnati dall’architetto Francesco Michelin. L’utilizzo del vetro è valorizzato in ogni forma possibile, dalle pinne strutturali alla passerella interna, dall’ascensore panoramico alla stessa copertura: anche il portale d’entrata utilizza il vetro in celle di grandi dimensioni. Inoltre il rivestimento della facciata e la recinzione sono stati creati con la stampa digitale, con un gradevole impatto estetico che permette poi di testimoniare nel tempo la resistenza ai raggi UV e agli agenti atmosferici. Anche i pannelli esterni con le indicazioni sono in vetro stampato in digitale con vernici ceramiche. Al processo di restyling si devono infine il nuovo logo istituzionale e il marchio Cromoglass, che indica uno degli asset distintivi dell’azienda.
durevolezza delle vernici ceramiche con la versatilità e la resa qualitativa della stampa digitale. In Veneto Vetro, Cromoglass è una porta aperta sul futuro, anche grazie all’utilizzo di tre macchine di avanguardia sviluppate dalla israeliana Dip-Tech: e l’azienda trevigiana è in attesa di una quarta, con ulteriori innovazioni nel software e nel trattamento dei colori. “Ma non è solo questione di tecnologia – aggiunge De Luca – quanto di cultura aziendale: noi miriamo a differenziarci sul piano commerciale, puntando su un’organizzazione della produzione snella e su obiettivi sfidanti. Siamo abituati a realizzare prodotti impegnativi, ‘difficili’, lavorazioni del
vetro che altri non riescono a fare o che non osano affrontare”. Rispetto alla tradizionale stampa serigrafica su vetro, che richiede la realizzazione di telai serigrafici e un passaggio per ogni colore, Cromoglass è un processo più agile da vari punti di vista: meno costoso, più rapido, di elevata resa estetica e con performance elevate per il prodotto finito. Cromoglass permette di riprodurre su vetro, a partire da un file, grafiche, disegni o dipinti destinati sia ad ambienti interni che esterni, e si adatta a ogni superficie in vetro temperabile, piana o curva. Inoltre, per non interferire, le lavorazioni standard sul vetro (taglio, molatura, foratura, curvature o stratifica) avvengono prima della stampa.
Nautica, trasporti, edilizia… E anche “stile cattedrale” “Queste caratteristiche, e soprattutto la stampa di maxisuperfici fino ai 6 metri per 3,21 delle lastre ‘jumbo’ – spiega De Luca – ci consentono con Cromoglass di personalizzare le grandi facciate continue tipiche dell’edilizia contemporanea, o di suddividere le immagini in più parti per ricreare mosaici e composizioni. Inoltre possiamo lavorare fino a spessori di 25 millimetri, mentre di solito non si va oltre agli standard di 10, 12 o 15. L’innovazione ha cambiato il volto di Veneto Vetro: Cromoglass è un’azienda nell’azienda, ha personale dedicato, due mercati target che si stanno differenziando. E stiamo studiando una linea di prodotto da proporre direttamente ai clienti, per andare oltre il contoterzismo”. Numerosi i settori per i quali la tecnologia Cromoglass rappresenta un valore aggiunto: si va dall’edilizia (come la sede del Consorzio Melinda a Trento, con una facciata ricoperta di mele, strutture alberghiere a Jesolo e grattacieli a New York) al design, con pareti divisorie decorate ed elementi d’arredo, dai mezzi di trasporto (parabrezza e finestrini per vetture, bus, trattori, tram e treni) fino alla nautica e cantieristica, con oblò per navi da crociera o yacht in grado di resistere a forti escursioni termiche e alla pressione di acqua e vento. E persino immagini sacre, con riproduzioni in ‘stile cattedrale’ dell’antica tecnica del vetro piombato. Il tutto realizzato anche in quantità minime, grazie alla flessibilità del digitale. Insomma, vetro e facciate come una seconda pelle: “Con la stampa digitale il tradizionale interior design uscirà all’aperto – conclude De Luca – declinato in insegne, totem, pannelli, pensiline: un intero mondo da esplorare che non teme né la luce né il maltempo”.
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Dal proprio stabilimento - trasformato in uno showroom ideale - alla sede del Consorzio Melinda a Trento: Veneto Vetro va oltre le frontiere del vetro con progetti di grande impatto, abilitati da Cromoglass e dalla tecnologia di stampa di Dip-Tech.
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floor&decor
come l’inkjet trasforma l’industrial dÉcor
Con l’introduzione di tecnologie di stampa digitale nel processo produttivo e la possibilità di rispondere a una crescente richiesta di flessibilità e personalizzazione, la decorazione inkjet si afferma anche nel settore del flooring. L’indagine InPrint Décor racconta sfide e opportunità, criticità e prospettive di medio e lungo termine di questo mercato.
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Nei comparti della ceramica e del tessuto, l’adozione della stampa digitale a getto di inchiostro nei processi di produzione è un fatto compiuto e ampiamente testimoniato. E per quanto riguarda gli altri settori dell’arredamento legati alla decorazione delle superfici, qual è lo status quo tecnologico? A fare il punto su quanto accade nei segmenti del flooring – pavimenti in legno laminato e vinilici LVT – e dei rivestimenti murali è l’indagine InPrint Dècor, promossa da InPrint e realizzata in collaborazione con I.T. Strategies, TCM Conference Management e IMI Europe. Il continuo spostamento verso lo smart manufacturing e la crescente domanda di prodotti personalizzati nel settore dell’arredamento e dell’interior decoration fanno intuire che, a prescindere dalla velocità con la quale i tradizionali sistemi di produzione si convertiranno o adatteranno al getto d’inchiostro e fruiranno delle nuove opportunità che esso fornisce, l’utilizzo di questa tecnologia è destinato a
crescere velocemente. Stando al mood del mercato fotografato dalla ricerca, i prossimi due anni saranno cruciali per l’inkjet industriale nel mondo del floor & décor.
Tra digitale e tradizionale Realizzata su un campione di 103 player del settore della stampa decorativa industriale a livello internazionale, l’indagine InPrint Décor individua due tipi di mercato per la stampa inkjet nel settore dell’arredamento d’interni: un mercato off-line dalla piccola tiratura che utilizza le tecnologie flatbed e roll to roll esistenti, e un mercato industriale concentrato sulla produzione personalizzata tramite la tecnologia a passaggio singolo – ora in fase di sviluppo da parte delle grandi aziende produttrici di rivestimenti per pavimenti, e che include pavimenti in vinile e in laminato – nonché lo sviluppo della stampa diretta su superficie. Il primo dato interessante dell’indagine riguarda il fatto che,
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INDUSTRIAL
floor & decor
Pensi che il getto d’inchiostro sostituirà i processi analogici di stampa nel settore dell’arredamento?
i hanno a tuo parere Quali aree dell’arredamento d’intern per la tecnologia della stampa alto più il potenziale di applicazione digitale a getto d’inchiostro?
foto: Endutex
laddove il concetto di digitale sta acquisendo velocemente un ruolo da protagonista, sono in molti a ritenere che questa tecnologia arriverà a trasformare tutti i processi di produzione. Gli intervistati contemplano due opzioni: la produzione ibrida – che vede affiancarsi digitale e analogico – e il digitale puro. Il 75% degli intervistati ritiene che la tecnologia inkjet svolgerà funzioni che l’analogico non è in grado di espletare, ma non arriverà a soppiantarlo completamente; il 23% si dice convinto che la tecnologia inkjet si affermerà come il principale processo di stampa per molteplici applicazioni e mercati. Ciò che è certo è che il percorso di integrazione del getto d’inchiostro nella produzione dei rivestimenti per pavimenti o della carta da parati è impegnativo e richiederà tempo e investimenti.
Ritratto dell’inkjet che verrà Rispetto alle prospettive di crescita e alle opportunità applicative da cogliere, il mood della filiera
appare molto positivo. Oltre il 75% degli intervistati ritiene che la crescita della stampa industriale inkjet nel settore dell’arredamento sarà superiore al 10%. Tale dato riflette una sostanziale fiducia nelle potenzialità della tecnologia digitale, soprattutto considerando che, nonostante la base di partenza sia ancora piuttosto bassa, esiste già un certo numero di progetti di applicazionI del getto d’inchiostro al settore dell’arredamento che presto
saranno messi in atto. Stessa positività da parte del panel si evidenzia sul fronte delle potenzialità applicative dell’inkjet: gli intervistati – che hanno qui fornito risposte multiple – individuano nel digitale una tecnologia che consentirà di sviluppare prodotti e applicazioni innovative nel settore dell’arredamento. In quali ambiti? Il 74% degli intervistati ritiene che i rivestimenti murali, la carta da parati e le superfici stampate a
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INDUSTRIAL floor&decor
Una fotografia del mercato di riferimento
Quali cambiamenti sono necessari perché la stampa industriale a getto d’inchiostro venga utilizzata in modo più massiccio nel settore dell’arredamento d’interni?
foto: Canon
Il mercato dei rivestimenti per pavimenti include un range di prodotti che spazia dai rivestimenti morbidi, come la moquette, a quelli duri, come le piastrelle, la pietra e il legno. La domanda si è spostata, nell’arco degli ultimi anni, dai primi ai secondi, sulla spinta dei nuovi trend di consumo e delle innovative tecnologie di produzione. Il valore stimato del mercato mondiale dei rivestimenti per pavimenti era di 240 miliardi di dollari all’ingrosso nel 2014, con volumi prodotti pari a oltre 176 miliardi di metri quadrati. I mercati dell’Asia e del Pacifico coprivano il 45% della domanda mondiale, grazie alla costruzione di nuovi edifici, alle ristrutturazioni e allo sviluppo economico dell’area, in particolare di Cina e India. Il mercato europeo rappresentava il 38% del totale, mentre il Nord America solo l’8%, una differenza dovuta in gran parte alla netta preferenza dei consumatori europei per i materiali duri rispetto alla moquette, più richiesta invece sul mercato nordamericano. Questo influisce considerevolmente sulla spesa, in quanto i pavimenti duri tendono a essere quattro volte più costosi. E per quanto riguarda il futuro? Si prevede che il mercato dei rivestimenti per pavimenti continuerà a crescere di pari passo con l’uscita dalla recessione e con la ripresa del mercato dell’edilizia residenziale e commerciale. L’area asiatica coprirà oltre il 40% della domanda, a mano a mano che l’industrializzazione e l’aumento del reddito consentiranno ai consumatori di investire in progetti di ristrutturazione e ricostruzione. La domanda di piastrelle in ceramica rimarrà stabile in Europa e Asia, mentre la diffusione dei pavimenti vinilici LVT e LVP a prezzi competitivi rispetto alla ceramica tenderà a rubare quote di mercato ad altri prodotti.
immagini costituiscano il settore con le maggiori potenzialità. Segue il segmento dei pavimenti e dei laminati, considerato un settore ad alto potenziale di applicazione dal 53% degli operatori. Il 63% punta sulla stampa personalizzata a tiratura limitata per decorazione domestica, il 37% sulle ceramiche per pavimenti, il 26% su arredamento e mobili, il 22% sui mobili per cucina e bagno, il 19% sui tappeti. L’arredamento industriale di piccola tiratura rappresenta quindi un’opportunità fondamentale. Per gli spazi non arredati in serie, e magari soggetti a cambiamenti frequenti, per esempio, la stampa inkjet è adatta in quanto si presta alla produzione mirata e non di massa. In altre parole, questo tipo di stampa consente di ottenere un prodotto più facile da stampare e da collocare sul mercato.
Vantaggi e criticità Non solo benefici economici. L’86% degli intervistati individua nella flessibilità operativa legata alla capacità di stampare – con costi contenuti – anche tirature limitate (85%) e nelle possibilità di personalizzazione (73%) i principali vantaggi della stampa
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inkjet. Molta attenzione è rivolta alla valorizzazione della creatività portata dal digitale, laddove il 65% del panel apprezza la libertà che il getto d’inchiostro offre ai progettisti. Sul fronte opposto, nel valutare le criticità legate all’adozione della tecnologia digitale, l’inkjet si configura come una sfida alla struttura produttiva e alla cultura consolidata. Secondo il 60% degli intervistati, la mancanza di esperienza e conoscenza della tecnologia è il principale ostacolo per il settore dell’arredamento di interni: è probabile che i produttori siano piuttosto conservatori, avversi al rischio e resistenti al cambiamento, a fronte dell’investimento affrontato e dell’esperienza maturata nella produzione analogica. Anche l’elevato costo dell’inchiostro è considerato da molti (57%) un freno all’investimento nel digitale. Nel tempo, gli inchiostri per la produzione analogica sono stati perfezionati e standardizzati, ma per il 47% persistono timori per le difficoltà tecniche dell’applicazione del getto d‘inchiostro a superfici particolari.
Quali soluzioni dunque? Il 61% degli intervistati ritiene che il principale cambiamento debba riguardare la percezione della stampa a getto d’inchiostro come una tecnologia aggiuntiva, piuttosto che sostitutiva, la cui efficacia si esprime nell’affiancamento alle soluzioni tradizionali. Secondo il 57%, l’adozione dell’inkjet sarebbe agevolata da una maggiore conoscenza della tecnologia e il 55% reputa necessaria una maggiore collaborazione tra esperti e fornitori di sistemi di stampa e inchiostri per incentivare gli investimenti in questo ambito. Il processo di cambiamento, quindi, vedrà un’accelerazione a fronte di una maggiore conoscenza e collaborazione. In generale, i protagonisti del settore dell’arredamento d’interni mostrano un forte interesse verso lo sviluppo e l’integrazione della tecnologia inkjet e, allo stesso tempo, confermano un atteggiamento di fiduciosa aspettativa in merito alla crescita della filiera.
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INDUSTRIAL scenari di mercato
Stampa 3D, un mondo in costante espansione
Originariamente votata solo alla prototipazione, oggi la stampa additiva sta conquistando il mondo della produzione manifatturiera in svariati settori di Federico Zecchini
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Quello della stampa 3D è un mondo estremamente vasto, dentro al quale è molto facile perdersi. Le possibilità applicative sono enormi, i mercati a cui si rivolge variegati, le tecnologie molteplici. Per cercare di districarsi bisogna partire dal presupposto che ci sono cose che si possono fare con la stampa 3D e altre che invece non è possibile realizzare. Non si tratta di qualcosa di ‘magico’ che dà tutto, subito e senza il minimo investimento. È invece una modalità innovativa di costruire oggetti, che va a integrarsi ai metodi già esistenti e non a sostituirsi a essi. La stampa additiva, come è anche conosciuta la stampa 3D, permette di beneficiare di svariati vantaggi tra cui la riduzione di tempi e costi di costruzione, l’aumento della qualità finale dei pezzi, una libertà geometrica prima impensabile. Tuttavia la stampa 3D è uno strumento in cui la voglia di sperimentare è una componente in questo momento molto importante.
Prototipazione Fin dalle sue origini – ovvero da più di trent’anni – la stampa 3D si rivolge a tutti quei professionisti che necessitano di vedere la prima bozza di un progetto. Durante la fase iniziale della progettazione di un prodotto avere la possibilità di toccare con mano un modello concettuale fisico del prodotto stesso può essere fondamentale. Diventa possibile analizzare differenti alternative e selezionare quella che poi diventerà operativa sulla base di un’esperienza diretta. Ovviamente tutto questo deve essere possibile in maniera rapida ed economica, necessarie esigenze a cui la stampa 3D risponde. Non a caso la prima tecnica di manifattura additiva, la stereolitografia, ha come sua caratteristica quella di creare oggetti qualitativi ma non molto resistenti, perfetti per un utilizzo concentrato nel tempo come quello richiesto dalla prototipazione. La stampa 3D rimane una parte importante anche nella successiva fase
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INDUSTRIAL
SCEnari di mercato
Tecnologie di stampa 3D attualmente presenti sul mercato DLP Acronimo di Digital Light Processing, è una tecnologia basata su un semiconduttore ottico ricoperto di milioni di specchi che si muovono in maniera indipendente proiettando una luce che serve per indurire particolari resine di tipo polimerico. Ideale per la fase di prototipazione, risulta molto precisa e mediamente resistente. DOP Acronimo di Drop On Demand, prevede la costruzione di un oggetto 3D tramite getti di due materiali distinti: un termoplastico per la costruzione del modello e una cera per la costruzione dei supporti. Prevede un processo sottrattivo tramite fresa per spianare gli strati depositati. Ideale per la fase di prototipazione, risulta molto precisa e mediamente resistente. EBM Acronimo di Electron Beam Melting, è una tecnologia basata su un fascio concentrato e accelerato di elettroni che fonde la materia prima costituita da metallo in polvere. Ideale per la produzione di parti finali, produce oggetti molto resistenti e di grande accuratezza.
dell’iter produttivo, ovvero quella in cui bisogna verificare attentamente che ogni parte del nuovo prodotto funzioni correttamente prima di dare il via libera alla produzione vera e propria. Parliamo di verifiche dimensionali o di assemblaggio, test funzionali e molto altro ancora. In questo caso ciò che viene richiesto alla stampa 3D non è tanto la rapidità produttiva quanto la precisione e la qualità per garantire che gli oggetti creati siano delle rappresentazioni fedeli di quanto progettato, capaci di offrire feedback reali su di esso.
Produzione Per molto tempo l’utilizzo della stampa 3D si fermava prima dell’inizio del processo produttivo. Oggi ne sta diventando una parte rilevante grazie alla sua capacità di ridurre sensibilmente i costi e, contemporaneamente, di assicurare dei risultati finali che possono essere qualitativamente superiori a quelli ottenuti con altri metodi più tradizionali. A ciò si aggiunge un considerevole risparmio di tempo su tutto l’arco della filiera produttiva, cosa che permette di lanciare il nuovo prodotto più rapidamente,
approfittando in maniera più celere di eventuali opportunità di mercato. Qualsiasi cosa venga stampata in 3D in questa fase – sia per gli ultimissimi test sia per la produzione finale – deve garantire delle prestazioni funzionali impeccabili, così come devono esserlo accuratezza e precisione dei singoli pezzi. Alcune tecnologie di stampa 3D permettono di stampare praticamente qualsiasi geometria, senza i limiti tipici dei metodi di produzione tradizionali, offrendo ai progettisti una maggiore libertà di progettazione per raggiungere nuovi livelli di funzionalità dei prodotti. Grazie all’eliminazione delle lunghe e intense fasi di produzione e alla riduzione degli sprechi di materiale grezzo che caratterizzano i tradizionali processi sottrattivi, i costi di produzione sono notevolmente ridotti.
Mercati di riferimento I settori che già oggi utilizzano in maniera estesa la stampa 3D sono molteplici. L’automotive è stato uno dei primi ad adottarla per la prototipazione e si è poi aperto alla fase di produzione, sia per il mondo consumer che per quello
FDM Acronimo di Fused Deposition Modeling, è stata sviluppata alla fine degli anni ‘80 e sfrutta la fusione di filamento. I materiali usati sono soprattutto ABS e PLA. Produce oggetti molto resistenti ma poco accurati e pertanto risulta idonea solo alla fase di prototipazione. MultiJet Tecnologia additiva che avviene per deposizione di strati di plastiche acriliche fotosensibili e di materiali di supporto che vengono rimossi con un processo di fusione e successivo lavaggio. Ideale per la fase di prototipazione, risulta molto precisa e mediamente resistente. SHS Acronimo di Selective Heat Sintering, è una tecnologia che impiega una testina di stampa termica che applica calore su strati di polvere fondendoli e aggregandoli in strati fino a formare l’oggetto. Ideale per la produzione di parti finali, produce oggetti molto resistenti e di grande accuratezza. SLM Acronimo di Selective Laser Melting, fa uso di un laser per sinterizzare polveri metalliche integrali senza l’ausilio di bassi fondenti. Ideale per la produzione di parti finali, produce oggetti molto resistenti e di grande accuratezza. SLS Acronimo di Selective Laser Sintering, fa uso di un laser per sinterizzare polveri termoplastiche, metalliche o silicee strato dopo strato le polveri su una tavola. Ideale per la produzione di parti finali, produce oggetti molto resistenti e di grande accuratezza. Stereolitografia Prima tecnica di prototipazione rapida ad essere stata introdotta sul mercato, la stereolitografia si basa sulla polimerizzazione di una resina liquida per effetto di un laser che, focalizzato sul piano di lavoro mediante sistemi ottici, provvede a costruire il prototipo strato su strato. Ideale per la prototipazione, è precisa ma gli oggetti risultano fragili.
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INDUSTRIAL scenari di mercato
Intervista a... Marco Marcuccio,
sales manager, CMF Marelli Quali sono i trend che il settore della stampa 3D vivrà nei prossimi anni? Come sempre avviene nella diffusione delle nuove tecnologie, la stampa 3D ha vissuto una fase pionieristica di diffusione, in cui i numeri assoluti delle macchine vendute erano contenuti ma i tassi di crescita relativa annuale altissimi. Si è più recentemente assistito all’esplosione nella domanda di stampanti nel segmento consumer e del connesso fenomeno Fab-lab. Attualmente il mercato è ben lontano dalla maturità, ma sta entrando in una fase di maggiore coscienza: i clienti cominciano ad avere chiara la differenza tra le diverse tecnologie disponibili e chiedono soluzioni sempre più adatte alle loro specifiche esigenze. Pertanto nei prossimi anni ci si attende una dinamica di mercato polarizzata: da una parte macchine consumer, in quota relativamente marginale e stabile, con prodotti poco performanti e una competizione soprattutto di prezzo; dall’altra macchine di prototipazione professionale e di produzione a uso finale, in quota maggioritaria e crescente, dove la competizione sarà guidata dalla qualità e dalla versatilità (scelta di materiali, produttività, precisioni ecc.). In particolare, nel segmento industriale, è facile prevedere una forte dinamica sulle richieste - e soluzioni - in metallo. L’Italia è uno dei Paesi più vivaci nella stampa 3D. Quali sono gli aspetti che lo rendono un punto di riferimento a livello mondiale? Storicamente il nostro paese è stato all’avanguardia nel settore e rimane un centro importante a livello internazionale, sia per quanto riguarda le competenze che il mercato: qui sono stati sviluppati sistemi, materiali, professionalità. In Italia ci sono alcuni dei rivenditori più importanti del mondo, aziende che hanno dato notevoli contributi nel miglioramento delle macchine e nella comprensione delle possibili applicazioni. Un’azienda come CMF Marelli – presente nel settore da oltre 20 anni – ha svolto un ruolo pionieristico e, nel suo piccolo, ha fatto la sua parte per arrivare dove si è oggi. In tutto il settore ci sono svariate qualità che vengono riconosciute agli italiani: capacità manifatturiera, reattività alle situazioni impreviste, capacità di trovare soluzioni alternative, adattamento a livello umano. Non a caso ci sono diversi italiani che ricoprono ruoli chiave di alta responsabilità nelle principali multinazionali del settore.
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sportivo. Il settore dell’elettronica di consumo è fortemente influenzato dalla stampa 3D, soprattutto per la prototipazione. In ambito aerospaziale ci sono industrie che costruiscono specifici pezzi di velivoli usando esclusivamente la stampa additiva. È inoltre noto che la NASA da anni svolge esperimenti con essa al fine di comprenderne le potenzialità nelle missioni spaziali come sistema per la realizzazione di pezzi di ricambio direttamente sul campo. Tutto il mondo medicale sfrutta ampiamente la stampa 3D per la realizzazione di modellini e protesi, beneficiando in particolare della possibilità di realizzare ogni pezzo ad hoc per il singolo paziente. Anche un settore come quello della gioielleria esplora le opportunità, creando pezzi unici e geometricamente particolari. Un discorso leggermente diverso va fatto per il mondo della comunicazione, dove la tridimensionalità – ma non la stampa 3D – è presente da tempo. Tuttavia recenti innovazioni stanno
aprendo nuove prospettive, come è possibile leggere nell’intervista a Ignazio Binetti (vedi box a destra).
Il settore in cifre Descrivere il mondo della stampa additiva in numeri è un compito complesso,in quanto non esistono ricerche veramente esaustive sul tema. Tuttavia alcune cifre sono note e parlano di un mercato in grande crescita: una ricerca condotta da UPS e TCA (Consumer Technology Association) all’inizio del 2016 lo valuta in 7,3 miliardi di dollari. A livello geografico il mercato nordamericano è quello col maggior tasso di adozione (40% del totale), seguito dall’Europa e dall’Asia/Pacific (28% e 27%). Parlando invece di settori di mercato, quelli più rilevanti sono automotive e elettronica di consumo (20%), con il medicale che segue al 15%. I materiali più usati sono i metalli, seguiti dalle gomme, le plastiche per alte temperature, le fibre di carbonio e i materiali conduttivi.
Chiavi per il futuro La stampa 3D si sta dunque prepotentemente affermando in svariati mercati, ma è ben lungi
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INDUSTRIAL
SCEnari di mercato
Intervista a... Ignazio Binetti,
sales and marketing manager, NTG Digital La stampa 3D wide format di Massivit va a rivolgersi al mercato della comunicazione. Qual è il concept strategico che sta alle spalle di questa mossa? L’integrazione dell’elemento 3D nella comunicazione bidimensionale apre delle possibilità di evoluzione per un settore come quello della comunicazione prima sconosciute. E questo anche se la tridimensionalità non è completamente nuova, materiali come il polistirolo vengono già usati per realizzare mockup 3D. Le capacità della stampa 3D portano però le cose a un altro livello di qualità e precisione. A livello strategico la sfida sta nel farsi conoscere, nel dialogare con le agenzie di comunicazione per metterle al corrente di queste possibilità di sviluppo delle loro idee.
dall’essere una tecnologia matura. Le sue possibilità di espansione sono ancora molto elevate e alcune di esse sono tutte da esplorare. La stampa 3D garantisce una riduzione degli scarti molto elevata grazie alla sua natura additiva, che offre altresì un’efficienza migliorata rispetto ai sistemi di manifattura tradizionale. È una tecnologia che si presta a una personalizzazione di massa di beni e prodotti – per comprenderlo basta pensare al fenomeno dei Mini-me, in 3D che possono essere a loro volta declinati in mille varianti. La prototipazione, che come abbiamo visto è stato il primo mercato di riferimento del 3D, può diventare ancora più rapida e qualitativamente elevata, mentre la produzione beneficerà sempre più di tempi ridotti per il lancio dei prodotti sul mercato. Tuttavia, non bisogna dimenticare che la strada non è tutta in discesa: le potenzialità della stampa 3D continueranno a rivelarsi solo se ci saranno aziende e persone che lavoreranno per affrontare le sfide che questa tecnologia si troverà a dover fronteggiare. A oggi, l’investimento necessario è oneroso, il processo di stampa 3D complesso, i costi di produzione ancora elevati. Riuscire ad abbattere questi ultimi, per esempio, potrebbe far fare un salto
in avanti non indifferente. Allo stesso modo, l’attuale gamma di materiali stampabili è ancora limitata, ampliarla è una sfida che va continuamente vinta per non far navigare la stampa 3D in un mare troppo stretto. Vale la pena ricordare che ci sono diversi settori in cui si è ancora in una fase molto iniziale, come quella dell’inclusione dell’elettronica stampata.
Quali sono le caratteristiche e i possibili sviluppi di questa tecnologia? Attualmente, la tecnologia Massivit utilizza un unico materiale, il gel fotopolimerico acrilico Dimengel. Sviluppato appositamente dall’azienda israeliana, Dimengel garantisce alta resistenza e durabilità ai prodotti e permette di stampare dettagli complessi e non lineari. Massivit sa che quello dei materiali è un punto molto sensibile ed è per questo che l’R&D sta lavorando per ampliare la gamma. Di tutto questo non beneficerà solo il mercato della comunicazione visiva in cui Massivit è più attiva, ma anche altri settori quali l’entertainment e l’organizzazione di eventi che sono, a oggi, vere e proprie terre vergini per la tecnologia di stampa 3D. Avete appena venduto il primo sistema Massivit in Italia: quali aspettative avete per questo mercato? Il mercato italiano condivide quel desiderio di nuove opportunità di comunicazione che si stanno facendo largo nel resto del mondo. Le agenzie pubblicitarie devono offrire ai loro clienti – siano esse piccole realtà o grandi brand – campagne sempre diverse, innovative e capaci di catturare l’attenzione del cliente. Sotto questo profilo il nostro Paese è pronto per una tecnologia come quella di Massivit. La difficoltà principale è farla conoscere perché molto spesso proprio le agenzie che potrebbero sfruttarla non ne conoscono l’esistenza. Per questo siamo molto orgogliosi di Sismaitalia, la prima azienda italiana ad avere il coraggio di investire nella stampa 3D targata Massivit. Il loro desiderio di essere innovativi in un mercato competitivo come quello della GDO deve essere un esempio per tutti: le potenzialità sono vastissime e siamo sicuri che il passo compiuto da Sismaitalia sia solo il primo all’interno di un generale sviluppo del mercato nazionale.
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industrial eventi
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Tra tecnologia e creatività
na fiera che esalta il ‘Made by Italy’ nella stampa industriale
Parte del progetto Print4All, Inprinting si pone l’obiettivo di illustrare il cambiamento in atto, che vede l’integrazione tra tecnologie analogiche tradizionali e digitali determinare l’apertura di un nuovo mercato, il Print of Things e Digital Print of Things. Ne abbiamo parlato con Enrico Barboglio, presidente di 4IT Group.
Quando è nata l’idea di Inprinting? Inprinting nasce nel 1997 come prima fiera dedicata alle soluzioni di stampa digitale per il mercato delle arti grafiche. È stata la prima manifestazione a portare in Italia le soluzioni di stampa per il Print on Demand e per il Variable Data Printing. Ha rappresentato con aree espositive e convegni la progressiva transizione e trasformazione delle industrie grafiche verso il mondo del digitale e la progressiva applicabilità delle tecnologie digitali al mondo dei processi industriali. Da sempre fiera delle applicazioni per l’industria, dunque, ma come cambia inserendosi all’interno del progetto Print4All? La presenza di Inprinting all’interno del progetto Print4All permette di rendere ancora più evidente come oggi parlare di stampa significhi parlare di applicazioni, di mercati di sbocco, e non semplicemente di tecnologie. Se guardiamo, ad esempio, a uno dei grandi mercati della stampa,
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quello della stampa commerciale e dell’editoria, sin dagli anni Novanta la contemporanea presenza di soluzioni di stampa con tecnologia offset e con tecnologia digitale ha modificato le dinamiche del settore portando prodotti nuovi e modelli di business rinnovati. Si è passati al Print On Demand, alla stampa a dato variabile e alla personalizzazione, al modello del web2print, alla interazione offline-online e ai concetti di comunicazione cross-channel. Analogico, digitale, elettronico si sono avvicinati e resi funzionali agli obiettivi finali dell’oggetto stampato, non tanto all’oggetto stampato in sé. Argomenti come personalizzazione, on demand, effetto wow, sostenibilità e abbattimento degli impatti ambientali sono fra le motivazioni che attualmente guidano la modifica dei processi di stampa nel settore industriale. Inprinting definisce questa fase come il momento del ‘Reinventing the Industrial Printing’. L’integrazione tra le tecnologie analogiche tradizionali (serigrafia)
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industrial eventi
Indentikit di Inprinting TECNOLOGIE Inprinting mette in mostra le tecnologie per la stampa specialistica e per le applicazioni di stampa industriale e di grande formato. Stampa serigrafica, tampografia, stampa digitale inkjet e stampa 3D sono le soluzioni presenti all’interno della manifestazione. Un’area speciale della manifestazione è inoltre dedicata alla stampa per il settore postale. TARGET Innovatori, stampatori, responsabili dei processi produttivi industriali, creativi, designer, architetti, service di stampa, agenzie di comunicazione e marketing. MERCEOLOGIE DI RIFERIMENTO • Serigrafia • Tampografia • Stampa digitale inkjet • Stampa tessile • Stampa di carte plastiche • Stampa 3D • Sistemi di stampa per il mailing • Sistemi di finishing • Sistemi di taglio • Imbustatrici • Sorter • Telai serigrafici • Inchiostri serigrafici • Inchiostri per stampa digitale e per il tessile
e le tecnologie digitali (digital e hybrid printing) crea nuovi modi di produrre, nuovi modi di comunicare attraverso le cose, e contribuisce a dare vita a un nuovo mercato: il Print of Things (PoT) e il Digital Print of Things (Digital PoT), che implicano nuove soluzioni produttive per molteplici mercati. Il mix tecnologico analogico– digitale abilita la riconversione dei processi produttivi di materiale stampato, favorendo la personalizzazione dei prodotti e superando i limiti dettati dalle velocità di stampa, dalle tipologie di materiali stampabili, dalla tenuta e qualità degli inchiostri. Qual è il respiro di Inprinting e Print4All a livello nazionale e internazionale? C’è un filo conduttore preciso che lega le tre manifestazioni che fanno parte del progetto
Print4All (vedi box a lato) e che ritroviamo particolarmente esaltate nell’ambito di Inprinting. È riconosciuto dal mercato come lo sviluppo delle tecnologie e la produzione di sistemi di stampa sia un qualcosa che non ha radici in Italia. Le multinazionali americane, giapponesi e tedesche sono quelle che offrono le tecnologie di stampa offset, serigrafiche, tampografiche e digitali. I produttori di testine di stampa digitali inkjet (oggi la tecnologia maggiormente sotto la lente di ingrandimento) sono nella maggior parte dei casi giapponesi, ma… Esiste un ‘ma’ ben preciso: nelle applicazioni di tipo industriale il ‘Made by Italy’ è all’avanguardia. Lo dimostrano molto bene l’industria digitale del tessile, sia lato costruttori di macchine sia lato stampatori. È l’Italia il Paese
con il più alto tasso di utilizzo della stampa digitale nel tessile nonché il luogo da cui partono applicazioni online di web2fabric. È l’Italia che sviluppa inchiostri e sistemi di finitura per il settore. E non dimentichiamo i comparti della ceramica o del vetro o del laminato per mobili e interior decoration: laddove la creatività abbinata alla tecnologia guida l’innovazione nelle applicazioni e la qualità, là c’è il Made by Italy. Che Inprinting potrà dimostrare e presentare al mercato nazionale (bacino naturale di utenza di una fiera che parla italiano), ma anche al mercato internazionale, forte della appartenenza insieme a tutta Print4All al progetto The Innovation Alliance di Fiera Milano. Appuntamento quindi al 2018, in Fiera Milano dal 29 maggio all’1 giugno.
Print4All Print4All è il grande evento di filiera che unisce per la prima volta i tre marchi storici delle fiere Grafitalia, Converflex e Inprinting per dare vita a un appuntamento inedito, più ricco e più rappresentativo delle singole verticali che include. Print4All supera le tradizionali segmentazioni del mercato della stampa commerciale, editoriale e industriale di oggi per offrire una vetrina più ampia e una platea vasta e variegata di soluzioni. I visitatori potranno così incrociare target trasversali, creare sinergie e generare nuove occasioni di business. In programma a Rho Fiera Milano dal 29 maggio al 1 giugno 2018, Print4All si pone come opportunità per scoprire il settore e le sue innovazioni e occasione per aprire una nuova prospettiva per il mondo della stampa.
The Innovation Alliance
Print4All fa parte del progetto The Innovation Alliance che unirà in un’unica location per la prima volta insieme Ipack-Ima, Meat-Tech, Plast, Print4All e Intralogistica Italia. Nato dalla collaborazione tra le associazioni Acimga (macchine per il converting, il package printing e la grafica), Argi (macchine e attrezzature per la grafica e la stampa industriale), Assocomaplast (macchine e stampi per materie plastiche e gomma) e Ucima (macchine automatiche per il confezionamento e l’imballaggio), Fiera Milano e Hannover Fairs International – Fiera di Hannover, il progetto riunisce, con una forte logica di filiera, cinque anime dell’eccellenza fieristica italiana ed internazionale, dando vita a un appuntamento unico per completezza e trasversalità dei contenuti. In un solo contesto, gli operatori professionali di ogni settore industriale potranno trovare un’ampia offerta, che va dal processing al packaging, dalla lavorazione delle materie plastiche e della gomma alla stampa industriale, commerciale e della personalizzazione grafica di imballaggi ed etichette, fino alla movimentazione e allo stoccaggio delle merci.
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INDUSTRIAL cover story
A proposito di… Spectrum Il nome dell’installazione, ‘Spectrum’, si riferisce “all’effimero fenomeno dell’esplosione della luce in uno spettro di colori all’interno e all’esterno dell’edificio nei diversi momenti della giornata e, allo stesso tempo, alla diversità storica della vivace comunità di Subiaco.
Dall’Australia con colore, l’arte tecnologica del vetro illumina WIDE Forme d’arte e vetro L’opera di Vermey si integra perfettamente nel progetto di riqualificazione del complesso Wexford Apartment, quale artistica cornice tra il viale che costeggia l’edificio e il piano terra, adibito a parcheggio. A comporre l’installazione sono 40 pannelli di vetro temperato da 3,1 metri di altezza che vengono illuminati alternativamente dalla luce del sole e da potenti luci LED durante la notte, con effetti di grande fascino: “Utilizzando la luce e il vetro colorato sono riuscito a riprodurre l’intero spettro cromatico in controluce. Con effetti cangianti a seconda dell’illuminazione: di giorno il riflesso dei panelli illumina il parcheggio interno con sfumature cromatiche, mentre durante la notte lo spettro dei colori – ‘acceso’ dalla luce artificiale – si proietta sul marciapiede esterno creando giochi di ombre con tinte vivaci che avvolgono i passanti”, ha spiegato Vermey. L’effetto ottico dell’installazione è potenziato dall’uso di lamiere forate inserite tra gli strati del vetro dei pannelli: la superficie acquista una dimensione lenticolare che conferisce un intrinseco dinamismo all’opera, il cui aspetto si modifica a seconda della prospettiva da cui la si osserva, tanto che camminando da un lato all’altro l’esperienza fruitiva cambia continuamente.
Nasce dal mix virtuoso di arte, vetro e tecnologia di ultima generazione l’installazione che decora cromaticamente la copertina di questo numero di WIDE. “Spectrum” è un’opera d’arte pubblica, ubicata nel cuore di Subiaco, sobborgo dell’area metropolitana della città di Perth in Australia, che colpisce per il gioco cangiante del colore del vetro illuminato dalla luce, naturale o artificiale. Frutto del genio creativo dell’artista locale Rick Vermey, è inserita nel contesto del complesso residenziale ‘boutique’ Wexford Apartment, recentemente riqualificato: “Mi sono lasciato ispirare dalla storia di questo luogo, un tempo sede della Zecca dello Stato, ma anche dall’originalità delle caratteristiche vetrature multicolore delle vecchie abitazioni di Subiaco”, ha raccontato Vermey. “Esplorando le varie forme di stampa sviluppate nei secoli, ho voluto dare voce all’incredibile evoluzione della comunicazione contemporanea, costruita sull’uso di materiali inediti e tecnologie che consentono applicazioni fino a poco tempo fa impensabili”.
L’esecuzione tecnologica A dare forma all’ispirazione artistica di Vermey, il mix virtuoso di tecnologie di ultima generazione per la lavorazione e la colorazione del vetro. I pannelli sono frutto del mix del sistema cromatico Vanceva Colour System di Saflex e della tecnologia di decorazione del vetro ImagInk Printed Glass, sviluppata dall’australiana Cooling Brothers e basata sulla tecnologia di stampa inkjet industriale dell’istraeliana Dip-Tech. “Le principali sfide dal punto di vista della realizzazione tecnica del progetto? Raggiungere le diverse densità di fritta per ottenere la corretta opacità, fondamentale per creare l’illusione di profondità del vetro dei pannelli. Questo ha richiesto un attento lavoro di pianificazione e sperimentazione. Impegnativo è stato altresì lo studio di una soluzione efficace per alternare le lastre di vetro alle lamiere in metallo forate nello stesso pannello, funzionali per consentire la ventilazione del parcheggio, oltre che per l’impatto estetico”.
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Continua il viaggio #adaltavelocitĂ di MCA Digital Per poter competere sul mercato le imprese devono cambiare e il cambiamento deve passare attraverso una nuova progettazione dell'organizzazione aziendale. FlessibilitĂ e adattabilitĂ diventano quindi i principali fattori di successo. Questa la filosofia che MCA Digital ha scelto di seguire salendo sul "treno del cambiamento" e selezionando partner e collaboratori che condividono lo stesso obiettivo. Un lavoro di squadra tra persone che hanno il coraggio di cambiare. MCA Digital s.r.l. (+39) 049 9200900 - info@mcadigital.it www.mcadigital.it
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industrial attualità
Le novità di EFI per la decorazione digitale delle piastrelle EFI ha scelto Tecnargilla e Cersaie, fiere di riferimento per il settore ceramico, per presentare una serie di novità dedicate al mercato della decorazione delle piastrelle e puntare l’attenzione sui vantaggi portati dall’ecosistema delle tecnologie EFI Cretaprint. Sul palcoscenico di Tecnargilla (Rimini, 26-30 settembre) ha fatto il suo debutto la stampante EFI Cretaprint D4, che offre fino a 12 barre di stampa. La stampante è studiata per rispondere ai requisiti più esigenti di decorazione di piastrelle, offrendo agli utenti la capacità di integrare una gamma completa di inchiostri ed effetti di stampa digitale per ceramica. Accanto a EFI Cretaprint D4, la stampante EFI Cretaprint C4 – recentemente aggiornata. Progettato per offrire facilità d’uso, costi di manutenzione ridotti e risparmi energetici, il modello C4 monta le nuove teste di stampa Xaar 2001, che offrono colori vivaci e consentono di creare effetti speciali per progetti a elevata copertura di inchiostro. La piattaforma EFI Cretaprint – nella quale i due modelli possono essere inseriti – è in grado di stampare con risoluzioni che raggiungono i 720 dpi e con velocità fino a 50 metri al minuto. A rafforzarla, le tecnologie EFI Fiery DFE e gli inchiostri originali EFI Cretacolor, studiati per ottimizzare la gestione del colore nella decorazione ceramica, sia in termini di qualità che nei costi di produzione. Altra soluzione in primo piano, Cre-
taprint X4, l’innovativa tecnologia per linee di lastre più grandi, dotata di funzioni avanzate per la personalizzazione della ceramica in progetti architettonici, come facciate, flooring, pannelli e piani da lavoro. Per la prima volta a una fiera per il settore della ceramica, EFI ha presentato una soluzione di grande formato inkjet LED UV per la decorazione di piastrelle: EFI H1625 LED è una stampante da 1,65 metri di larghezza con inchiostri essiccabili che garantiscono riproduzioni con qualità fotografica per lavori personalizzati di rivestimenti in ceramica. Gli utenti possono riprodurre immagini singole o a basse tirature e ad alta risoluzione su pezzi tradizionali in ceramica, con la qualità elevata comune alle applicazioni di imaging dei display grafici.
In concomitanza a Tecnargilla, EFI ha presentato le avanzate capacità tecniche di produzione dell’ecosistema Cretaprint anche a Cersaie (Bologna, 26-30 settembre), la fiera internazionale della piastrella ceramica e degli arredamenti per bagno, dove ha esposto applicazioni di piastrelle decorative personalizzate realizzate con stampa digitale. “Con così tante innovazioni disponibili, siamo stati particolarmente entusiasti di poter incontrare i clienti esistenti e futuri a Tecnargilla e Cersaie,” ha spiegato José Luis Ramon Moreno, vicepresidente e direttore generale di EFI Industrial Printing. “La nostra tecnologia inkjet di punta a passaggio singolo continua ad ampliare il ventaglio di possibilità per la decorazione ceramica. E con il vasto ecosistema di prodotti EFI, tra cui gli inchiostri, Fiery proServer e la tecnologia UV LED per grande formato e basse tirature, abbiamo la possibilità esclusiva di fornire sistemi efficienti, integrati e di qualità superiore che creano nuove opportunità e generano un maggiore successo per i nostri clienti”.
interio Lo Speciale del prossimo numero di WIDE sarà dedicato a...
Interior decoration
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profilI
comunicazione d’impresa
Articoli in serie trasformati in esemplari unici
Lo show delle applicazioni Svariate sono le possibilità applicative di Omnifire presentate da Heidelberg in occasione di InPrint 2016 (Stand C30). Qualche esempio? Articoli sportivi decorati on demand e valigie di un noto brand personalizzate attraverso la stampa di motivi dedicati. E, ancora, il rivestimento delle cabine degli aerei, trasformate in spazi pubblicitari o elementi decorativi grazie all’aggiunta di disegni e messaggi adv ad hoc. www.heidelberg.com
Frank Janssen, direttore generale della divisione Digital 4D Printing di Heidelberg.
I sistemi di stampa 4D della serie Heidelberg Omnifire decorano oggetti tridimensionali con motivi personalizzati: così l’innovativa tecnologia sviluppata da Heidelberger Druckmaschinen (Heidelberg) consente di trasformare articoli prodotti in serie in pregiati esemplari unici. Al sistema di stampa già in commercio – Omnifire 250 – il produttore di macchine tedesco aggiunge ora Omnifire 1000, l’ultimissima generazione presentata sul palcoscenico milanese di InPrint 2016 (Milano, 15-17 novembre). Due i presupposti alla base di questi sistemi: la tecnologia a getto di inchiostro e la robotica ad alta precisione. Gli oggetti tridimensionali vengono stampati a colori con motivi personalizzati, indipendentemente dalla loro forma geometrica, e in modo pressoché uguale, a prescindere dal materiale con il quale sono realizzati.
Con la serie Omnifire, Heidelberg ha varcato la quarta dimensione. Come? Consentendo di stampare motivi e disegni personalizzati su oggetti tridimensionali. E lo sviluppo tecnologico non si ferma: l’ultima nata della famiglia – Omnifire 1000 – è protagonista a InPrint Italy.
Souvenir personalizzati e oltre I sistemi Omnifire offrono ai produttori di beni di consumo e agli utilizzatori industriali numerose possibilità per commercializzare i prodotti in modo attraente e redditizio. Nel promuovere l’offerta, i brand owner non sono più legati esclusivamente ai tradizionali prodotti di stampa, ma hanno la possibilità di ricorrere a messaggi pubblicitari e concept di marketing customizzati, stampandoli direttamente su corpi tridimensionali, con forme e materiali diversi. La tecnologia di stampa di ultima generazione permette di conferire valore aggiunto ai prodotti, personalizzandoli sulla base delle richieste del consumatore finale, che può vantare l’acquisto di oggetti unici. “Si tratta di un valore aggiunto decisivo per i clienti finali”, afferma Frank Janssen, direttore generale della divisione Digital 4D Printing di Heidelberg. “Stando alle indagini svolte, gran parte degli acquirenti sarebbe disposta a pagare un prezzo superiore per un prodotto, qualora questo venga realizzato secondo le loro esigenze personali. Che si tratti di scarpe, palloni da calcio, sci, bottiglie, caschi da moto, skateboard o valigie, ogni oggetto diventa un esemplare unico, forgiato dal gusto e dalle preferenze di ogni conFocus tecnologico sumatore”. Il sistema di stampa 4D aggiunge la quarta dimensione – la stampa o la I sistemi Omnifire possono essere indecorazione – a oggetti tridimensionali di ogni genere. Il primo sistema tegrati in diversi modelli di business – della serie – Omnifire 250 – è stato presentato nel 2015, in occasione delonline e offline. Nell’acquisto online, ad la seconda edizione InPrint a Monaco di Baviera. Ad oggi, diversi sisteesempio, il cliente può personalizzare mi Omnifire 250 sono stati introdotti in contesti produttivi in Europa, negli il prodotto scelto con testi o immagiUSA e in Asia. Tra i primi utilizzatori del sistema, BVD Druck+Verlag AG ni. Allo stesso modo, in occasione di di Schaan (Liechtenstein), nel cui negozio web – www.balleristo.com – eventi o presso i punti vendita, i visitai clienti possono personalizzare con testi e foto diversi tipi di palloni. tori possono trasformare i prodotti acIl sistema Omnifire 250 può stampare su oggetti fino a un diametro di quistati in souvenir unici. Come? Ogni 300 mm. Omnifire 1000, il sistema di ultima generazione della serie, è stato potenziato: la presenza di sei assi al posto di due ha determinato oggetto viene decorato direttamente su l’aumento significativo dello spazio costruttivo. Il nuovo sistema consenOmnifire tramite il processo di stampa a te dunque di decorare anche oggetti di dimensioni maggiori e con forme getto di inchiostro, senza l’uso di mezcomplesse. Nella sua versione base, Omnifire 1000 funziona utilizzanzi intermedi, quali etichette o pellicole. do cinque colori – ciano, magenta, giallo, nero e bianco opaco. L’inchioE questo indipendentemente dai mostro bianco funge da sfondo coprente nel caso sia necessario stampativi che vengono scelti. Prodotti che in re a quattro colori su materiali trasparenti o scuri. Gli inchiostri si fissano termini di forma sono identici e che in tramite l’azione di radiazioni UV. Sono resistenti alla luce e presentano termini di esecuzione sono realizzati in un’elevata resistenza allo stress meccanico. serie acquisiscono così un carattere di elevata qualità e personalizzazione.
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Grande distribuzione
ooh sul territorio, oltre la frontiera delle affissioni Impossibile ignorarli e resistere alla tentazione di fotografarli e postarli. I fattorini di Carrefour alla conquista dei condomini di Milano e Roma hanno varcato i tradizionali confini dell’out of home italiano. Come? Portando il reale nell’ambiente urbano e moltiplicandolo nel digitale.
Un esercito di agili fattorini che si arrampicano come free climber sulle facciate delle case, con la busta della spesa sulla spalla al posto dello zaino. Indossando pantaloni neri, scarpe sportive, la t-shirt e un cappellino rosa, i protagonisti della campagna ideata per Carrefour da Essense, l’agenzia di comunicazione collegata a Saatchi & Saatchi, hanno reinterpretato così la pubblicità out of home (OOH). Chiaro e immediato il senso: fai la spesa sul web e i prodotti ti arriveranno direttamente a casa. Il gruppo internazionale della GDO ha rilanciato da qualche mese il servizio di spesa online carrefour.it, che permette ai clienti di scegliere comodamente da pc o mobile gli articoli richiesti, per poi farseli recapitare a domicilio o ritirarli negli oltre 200 punti vendita in cui è attivo il servizio. Per colpire l’attenzione di un pubblico spesso distratto da mille stimoli, l’agenzia ha proposto un’installazione impossibile da ignorare: i pupazzi ‘delivery boy’. Per una settimana i passanti li hanno visti arrampicarsi sugli edifici dei Navigli a Milano e in
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Piazza Gnoli a Roma per portare la spesa a casa dei clienti. Sulle magliette una scritta in dialetto “Ghe pensi mi” per i milanesi e “Nun te scomodà” per i romani stava a ribadire il messaggio chiave: alla spesa ci pensa Carrefour, voi godetevi il tempo risparmiato. “In Italia l’OOH è un territorio ancora da esplorare: raramente si va oltre le affissioni, ma appena fuori dagli spazi abituali c’è un mondo da valorizzare. All’estero si sperimenta, da noi portare il racconto nell’ambiente, fuori dagli spazi confinati, è molto complicato. Per questo credo
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di Stefano Tenedini
lessandro Orlandi, direttore creativo esecutivo, e Antonia Piergiovanni, account director di Essense.
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E per i cento ‘fattorini’ c’è anche un lieto fine sia stata apprezzata l’originalità della campagna Carrefour”, dice Alessandro Orlandi, direttore creativo esecutivo di Essense. “Ci siamo concentrati sulle città, il tessuto sociale cui si rivolge l’iniziativa: Carrefour ti porta la spesa a casa? E noi ti ci portiamo la pubblicità”. “Carrefour è un cliente aperto alle innovazioni, tra i migliori nel mondo della distribuzione, e sa bene che non tutti i pubblici target possono essere intercettati dai mezzi tradizionali, come il classico volantino. Per questo”, aggiunge Antonia Piergiovanni, account director, “non abbiamo dovuto insistere per convincerlo ad appoggiare questa campagna.
Speriamo anzi che questo modo di andare oltre le regole possa essere replicato: cerchiamo spunti per aprire spazi nuovi sul territorio, non solo modelli da riprodurre, sia pure vincenti”. Bisogna quindi ipotizzare che tra pochi anni, per restare sull’esempio, scompariranno i volantini con le offerte della settimana? Che per colpire i target del futuro non ci saranno alternative al linguaggio del digitale? Non necessariamente: la prospettiva è integrare le varie opportunità: affissioni, stampati, web (soprattutto se interattivo). E naturalmente il segmento OOH. La scommessa è portare
Realizzare un’affissione è più facile: basta una bella foto... Per gli omini Carrefour invece c’erano diverse variabili: come farli, come farli sembrare realistici, come appenderli? Il compito di trasformare i pupazzi in fattorini ‘veri’ è stato affidato a una scenografa. Per realizzarli, farli resistere a pioggia e vento per una settimana e senza fare danni alle case, Essense si è affidata a Europlast, che ha usato la tecnica della termoformatura con un materiale solido ma leggero e facile da lavorare, il polistirene antiurto, che si usa anche in carrozzeria. Il prototipo era di ‘statura media’ - 175 per 75 centimetri - con 4 millimetri di spessore. E alla fine i ‘fattorini’, metà biondi e metà ‘mediterranei’, sono stati vestiti con cappello, pettorina e pantaloni, donati al termine della campagna a un’associazione di beneficenza.
il reale nell’ambiente urbano e moltiplicarlo nel digitale grazie al posting sui social, come è avvenuto per i fattorini di Carrefour.
Installare la ‘guerrilla’, backstage e risultati Un progetto complesso che si è giocato su più piani: quali sono state le maggiori criticità? “Paradossalmente trovare le finestre alle quali applicare i pupazzi e le famiglie pronte a ospitarli”, spiegano Orlandi e Piergiovanni. “Abbiamo scelto le zone più frequentate, poi abbiamo verificato con gli amministratori se i palazzi erano disponibili.
Ci servivano edifici grandi per aumentare l’impatto, altrimenti l’effetto sarebbe stato troppo dispersivo. Solo per questa fase sono serviti due mesi: abbiamo montato i pupazzi, poi li abbiamo tenuti coperti fino al lancio. Ma anche quando erano ancora nascosti, i passanti erano già curiosi: dopo le passerelle di Christo sul lago d’Iseo ci chiedevano di che artista fosse l’installazione”. Il progetto unconventional realizzato per Carrefour, un vero e proprio evento di guerrilla marketing, ha preso vita nei giorni a cavallo tra settembre e ottobre, con un centinaio di pupazzi intenti a raggiungere con la spesa le case dei loro clienti. A rendere ulteriormente credibile l’illusione, il sacchetto Carrefour e i vestiti veri, non solo pennellati addosso. E il messaggio è andato a segno: l’abnegazione dei fattorini simboleggia l’impegno a prestare un servizio di qualità al cliente, regalandogli il tempo risparmiato con la spesa. In attesa dei dati di gradimento del pubblico per la campagna e per il servizio, Carrefour ha raccolto l’apprezzamento dei media del settore. “Siamo soddisfatti”, commentano Orlandi e Piergiovanni, “perché abbiamo ottenuto ciò che avevamo in mente: nonostante tutte le difficoltà organizzative e le variabili che non potevamo controllare, siamo riusciti a portare davvero la promozione sul territorio. Carrefour credeva molto a questa campagna, voleva ottenere un ottimo risultato e il budget iniziale teneva conto di questo obiettivo”. L’innovazione resta l’asset su cui Carrefour fonda la propria politica di sviluppo: tant’è che, a margine del lancio della campagna, Federica Palermini, capo brand & communication e digital innovation, ha confermato che nel 2017 gli investimenti pubblicitari sono previsti in crescita, senza trascurare il digitale, che incrementerà la sua quota, oggi pari al 10%.
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depth Canon punta a essere un player di riferimento nel wide format e l’asso nella manica si chiama UVgel, una tecnologia che va a colmare un vuoto di mercato e che sarà alla base di una nuova famiglia di stampanti roll-to-roll. Il primo modello da 64”, già mostrato in totale riservatezza a drupa a una ristretta cerchia di clienti, debutterà a Fespa 2017 ad Amburgo. di Cristina Rossi
UVgel, con una marcia in più nell’outdoor Dopo una lunga assenza Canon Italia si è ripresentata quest’anno per la seconda volta consecutiva a Viscom per mettere in mostra le ultimissime innovazioni tecnologiche in grado di rispondere concretamente alle esigenze di un mercato che guarda sempre più alla personalizzazione come elemento distintivo. Abbiamo avuto il piacere di incontrare Walter Bano, Channel Director Wide Format Group di Canon Italia, che ci ha illustrato la vision e le novità messe in campo dell’azienda, in particolare UVgel, la rivoluzionaria tecnologia che sarà presto il cuore di una nuova linea di stampanti roll-to-roll uniche in termini di produttività, automazione, qualità d’immagine, versatilità nelle applicazioni e ridotti costi operativi.
Quali i motivi principali alla base della vostra partecipazione diretta a Viscom? In passato abbiamo partecipato a Viscom insieme ai nostri partner, mentre quest’anno abbiamo scelto di essere presenti con un nostro stand, visto che ci stiamo focalizzando sul wide format attraverso un’organizzazione specifica, con l’obiettivo di diventare player di riferimento in questo mercato. Sul nostro
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stand abbiamo presentato solo novità, ossia soluzioni che hanno debuttato in anteprima nazionale, ma anche internazionale. Tra queste i nuovi plotter grafici water based imagePROGRAF PRO-4000 e imagePROGRAF PRO-6000S per la stampa fotografica e la stampante flatbed Océ Arizona 2280XT che offre un’alta qualità di stampa grazie al sistema di imaging Océ VariaDot. Ma la vera novità è rappresentata dalla tecnologia UVgel, che va a colmare un gap nel mercato della comunicazione visiva, perché a oggi mancava un sistema outdoor con queste caratteristiche. Perché Canon ha deciso di entrare in questo mercato? Oggi oltre il 40% dei lavori vengono richiesti entro le 24 ore e più del 60% entro le 48 ore. Le tecnologie attualmente disponibili sul mercato – Latex, UV o eco-solvente – hanno ciascuna alcuni elementi perfettibili. La tecnologia Latex offre un’alta produttività ma a costi piuttosto elevati. Per contro, l’eco-solvente è una tecnologia economica ma
lenta. Nel bel mezzo si colloca Canon con l’UVgel che rispetto all’eco-solvente, che ha un odore pungente, è completamente inodore e rispetto al Latex, che è inodore ma richiede un’elevata temperatura d’esercizio, presenta una notevole stabilità dimensionale. L’UV, dal canto suo, lavora a basse temperature, ma presenta alti costi d’investimento. La tecnologia di Canon utilizza il nuovo inchiostro UVgel veicolato con testine di stampa proprietarie Canon. Il gel inodore consente di essere depositato sul supporto senza richiedere una polimerizzazione UV immediata a ogni passaggio della testina di stampa. La fase di asciugatura è, infatti, successiva alla deposizione dell’inchiostro. Questo contribuisce a elevare la velocità di stampa e ad ampliare la gamma di supporti processabili. Che tipo di investimenti ha comportato lo sviluppo di questa tecnologia? Lo sviluppo di questa rivoluzionaria tecnologia è stato possibile grazie a ingenti investimenti in
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attività di Ricerca & Sviluppo e a una stretta collaborazione con i nostri clienti e rivenditori più esperti. Il miglioramento della produttività, la riduzione dei tempi di esecuzione e l’abbattimento dei costi di gestione sono sempre al centro dell’attenzione dei clienti: in Canon abbiamo lavorato proprio su queste esigenze in modo da permettere al mercato grafico l’accesso a un’incredibile rivoluzione nella stampa di produzione roll-to-roll. Siamo orgogliosi di annunciare questa innovativa tecnologia, in grado di superare i limiti della stampa a eco-solvente e Latex, grazie a un nuovo sistema inkjet capace di lavorare su ogni tipo di supporto, di aumentare significativamente la produttività, con il gamut colore più ampio del mercato e con un ridotto consumo di inchiostro. Questa tecnologia sarà presto impiegata su di una nuova generazione di stampanti roll-to-roll e permetterà ai clienti di migliorare la produttività e ridurre i costi operativi, creando al tempo stesso nuove opportunità di crescita del proprio business roll-to-roll. Ci può riassumere le caratteristiche e i vantaggi della tecnologia UVgel?
L’inchiostro a polimerizzazione UV proprietario Canon gelifica istantaneamente a contatto con i supporti, offrendo una precisione e un’uniformità di stampa senza compromessi sulla velocità. Lo spazio cromatico è più ampio rispetto agli inchiostri a ecosolvente e Latex, con caratteristiche di grande ecologicità, sicurezza e basso impatto ambientale. Infine, la stesura dei colori è ultra sottile, con rilevamento al tatto dello spessore inchiostro quasi impercettibile, associata a una riduzione fino al 40% dell’inchiostro utilizzato, rispetto ai sistemi con inchiostri a eco-solventi e Latex. Tutto ciò permette di ottenere stampe a colori di elevatissima qualità e in alta velocità su una vasta gamma di supporti, assicurando nel contempo una riduzione dei costi complessivi di stampa e produzioni ecologiche. Quali componenti hardware di Canon vengono utilizzati dalla nuova tecnologia? Innanzitutto le testine di stampa piezo di ultima generazione, con tecnologia di campionamento acustico degli ugelli e compensazione in tempo reale, per elevate prestazioni di stampa e produzioni continuative, anche non presidiate. Elemento
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cé Arizona 2280XT ha debuttato in anteprima italiana a Viscom, viaggia a una velocità di 60 m2/h e va ad affiancarsi al modello da 155 m2/h, Océ Arizona 6170.
chiave, come accennavo prima, anche il sistema di polimerizzazione UV LED indipendente dal carrello di stampa, per assicurare grafiche ad alto impatto visivo e velocità. A quali mercati si rivolge? La nostra strategia si focalizza sui mercati emergenti e ha l’obiettivo di stravolgere il paradigma della stampa offrendo importanti vantaggi a clienti e partner. Il mercato delle arti grafiche, compreso quello dell’insegnistica di grande formato, si sta ampliando rapidamente e altrettanto accade per i volumi di stampa eseguiti con sistemi roll-to roll. Quando sarà disponibile la tecnologia UVgel? Presentata in occasione dello SGIA di Las Vegas a fine settembre, la nuova tecnologia di stampa UVgel di Canon sarà il cuore pulsante dei nuovi sistemi di stampa roll-to-roll. Il primo di questi sarà un sistema da 64” di alta produttività, disponibile nella primavera del 2017. Verrà lanciato in anteprima in occasione di Fespa ad Amburgo. Il significativo investimento in questa nuova tecnologia dimostra la volontà di Canon di continuare a essere leader nel mercato della grafica digitale.
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La generazione dei nativi digitali si affaccia al mondo della creatività tessile. Carica di idee e dotata di una totale padronanza dei mezzi digitali, guarda al digital printing come a uno strumento abilitante, in grado di coniugare il concept creativo, lo sviluppo e la realizzazione del progetto con le richieste di una domanda sempre più esigente e volubile nei gusti. E non manca di portare nuovi spunti sui possibili scenari evolutivi della tecnologia di Paola Bonfanti
Il disegno tessile nella prospettiva dei Millennial Quali sono le sfide per un giovane textile designer? Come cambia l’approccio alla creatività della generazione dei Millennial, cresciuta a stretto contatto con la rivoluzione digitale? E quale contributo può portare ai prossimi step evolutivi della stampa tessile digitale? Abbiamo raccolto la testimonianza di Jessica Kayll, giovane designer britannica con la passione per il disegno manuale e l’uso del colore, che fa ampio utilizzo della stampa digitale per dare vita a collezioni destinate al mondo della moda di alta gamma. Attualmente senior textile designer presso lo stilista londinese Julien Macdonald, nella sua carriera ha già collaborato con maison della moda del calibro di Alexander McQueen, Cacharel e John Galliano. Come è entrata nel mondo del disegno tessile? Il mio sogno da adolescente era quello di diventare una pittrice o una ritrattista. Disegnavo continuamente e mi piaceva moltissimo ritrarre le persone. L’altra passione era il mondo della moda. Sapevo di voler lavorare nel campo delle arti visive e iniziai a frequentare un corso di arte che mi fece scoprire la stampa tessile. Una scoperta per me cruciale, in quanto si trattava di un universo creativo che mi avrebbe permesso non solo
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di unire le mie passioni – il disegno, il colore e la moda – ma anche di creare articoli reali che sarebbero stati indossati da persone reali. Dopo la laurea in Fashion Textile, ho avuto l’opportunità di lavorare presso alcuni dei più stimolanti brand della moda, come Alexander McQueen a Londra e John Galliano a Parigi. E da lì è iniziata la mia carriera. Qual è il rapporto tra manualità e tecnologia nel processo creativo? Il punto di partenza di ogni mio nuovo progetto è il disegno a mano. È per me fondamentale dare la prima forma all’idea con il disegno e la colorazione manuali: solo in questo modo riesco a trasformare l’ispirazione in una collezione, laddove nella mia vision il disegno tessile è un’esperienza multisensoriale, non solo visiva, e la moda un linguaggio espressivo che riflette uno stato d’animo o una vibrazione. Nelle fasi successive subentrano gli strumenti digitali: utilizzo Adobe Photoshop per
sviluppare le mie creazioni e generare i pattern da stampare. Del resto, laddove il disegno stampato diventa sempre più digitale, una conoscenza approfondita di tool quali Photoshop e Illustrator è fondamentale. Che impatto ha avuto la stampa digitale sulla sua carriera di textile designer? Fin dal mio esordio nel settore della moda – la mia prima esperienza risale al 2011 con il brand londinese Giles – ho percepito la stampa digitale come un metodo di produzione consolidato, tanto che la maggior parte dei miei progetti è stata realizzata con questa tecnologia. La stampa digitale agisce come strumento abilitante in molte situazioni, grazie a una serie di peculiarità che rendono possibile la realizzazione di collezioni speciali, in tempi ristrettissimi. Per un creativo, i vantaggi legati al digital textile sono numerosi: utilizzo pressoché illimitato del colore e delle combinazioni cromatiche,
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bito ricamato della collezione AW16 di Alexander McQueen indossato dall’attrice Nicole Kidman.
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Design realizzato da Jessica Kayll per il brand brasiliano Isolda indossato dall’attrice January Jones.
essuto floreale stampato in digitale e dipinto a mano, creato da Jessica Kayll per la sfilata di Alexander McQueen menswear AW16.
resa fotografica dei disegni e una più alta definizione dei dettagli, la possibilità di realizzare campioni con costi minimi Senza contare l’abbattimento dei tempi di avviamento e una maggiore velocità di produzione – fondamentali per il mondo del fashion. E senza dimenticare nemmeno tutti i benefici nell’ambito della sostenibilità ambientale. Quanto conta per un giovane creativo l’impronta green della stampa digitale? È fondamentale. La generazione dei Millennial si dimostra molto attenta alla tematica ecologica, sia nelle scelte di consumo – laddove la tendenza è quella di optare per i brand impegnati a produrre in modo ecologicamente virtuoso – sia nelle dinamiche progettuali e lavorative. Nel nostro settore, le nuove generazioni di disegnatori tessili sentono la responsabilità di promuovere pratiche green fin dall’inizio del processo creativo, e riescono a farlo senza che tale scelta ne comprometta o limiti la creatività. Cosa si aspetta dal digitale che verrà? La nobilitazione del tessuto in digitale è l’area nella quale mi aspetto di vedere grandi
progressi nell’immediato futuro. I colori fluorescenti – i primi sono stati recentemente presentati – andranno a completare le gamme cromatiche a disposizione. Allo stesso modo, sarà presto possibile stampare effetti metallici oro e argento sui tessutI, una tipologia di applicazione molto richiesta dal mercato luxury. E c’è la questione dello sviluppo dell’inchiostro bianco a pigmento coprente, da utilizzare come base sui tessuti colorati per poi procedere alla loro decorazione. Quelli appena elencati sono strumenti di nobilitazione in fase di perfezionamento, destinati a essere presto messi a disposizione di noi creativi. Tuttavia, nello svolgere il mio lavoro, mi trovo a confrontarmi con esigenze che la stampa digitale non è ancora in grado di soddisfare ed è su questo terreno che, a mio avviso, i fornitori di tecnologia dovrebbero muoversi. Una ‘lista dei desideri’: vuole condividere qualche idea? Certamente, anche perché le idee su questo fronte non mi mancano. Un primo aspetto da indirizzare sarebbe quello della texture: a differenza della stampa serigrafica,
quella digitale non è ancora in grado di conferire una texture materica al tessuto, ma potrebbe essere interessante esplorare anche questa opportunità, soprattutto per materiali quali jersey o elasticizzati. C’è la lavorazione dévoré, attualmente realizzabile sono con la serigrafia: sarà mai possibile conseguire tale effetto anche con i processi digitali? E non mancano spunti forse un po’ più futuristici, ma comunque da valutare, come l’utilizzo digitale di materiale adesivo per la laminazione. Insomma, gli stimoli sono tanti, proprio per questo momenti di confronto e dialogo aperto tra tutti i player della filiera del textile sono auspicabili. Prevede un futuro sempre più digitale per il tessile? Il fatto che il digital textile continui a migliorare, diventando più efficace anche dal punto di vista economico, ne promuoverà un utilizzo sempre più ampio nel fashion. Per questo, sono convinta che i prossimi cinque anni saranno ancora più interessanti per chi opera nel mondo della moda, perché la stampa tessile digitale aprirà le porte a nuove opportunità applicative e a nuove sfide per chi le vorrà cogliere.
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Chi è Jessica Kayll Jessica Kayll è una giovane textile designer britannica con un curriculum di tutto rispetto. Dopo aver conseguito la laurea di primo livello (BA) presso l’Università di Brighton nel 2014, si è lanciata nel mondo del design tessile, facendo esperienza presso alcuni dei grandi marchi del lusso, quali Alexander McQueen a Londra, Cacharel e John Galliano a Parigi. Lo scorso settembre è iniziata la sua avventura presso lo stilista londinese Julien Macdonald. Un esordio decisamente impegnativo: in vista della London Fashion Week SS17, Jessica ha dovuto disegnare, sviluppare, stampare e confezionare la collezione da presentare alla sfilata in quattro settimane. Un’impresa stimolante e riuscita, anche grazie al contributo della stampa digitale.
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textile l’insider
Tintoria e Stamperia di Lambrugo
crescere nel tessile, tra ciclo completo e innovazione continua Tecnologia all’avanguardia, lavorazioni differenziate e flessibilità nel servizio, le chiavi del successo di Paola Bonfanti
Dall’avvio, due anni fa, della start up digitale all’installazione del primo sistema di stampa a sublimazione LaForte® di Aleph: così l’azienda brianzola punta a farsi strada in un mercato competitivo. Con una strategia orientata all’investimento in attrezzature produttive all’avanguardia e risorse umane per assecondare tempestivamente le esigenze dei mercati di riferimento
Shanti Rigamonti, responsabile della divisione digitale di Tintoria e Stamperia di Lambrugo.
Tintoria e Stamperia di Lambrugo è una realtà storica italiana specializzata nelle lavorazioni di stampa, tintoria e finissaggio su tessuti a navetta in fibre naturali, artificiali e sintetiche per il settore della moda. Operando prevalentemente come terzista, si contraddistingue per la capacità di seguire internamente l’intero ciclo di lavorazione, dall’approvvigionamento del tessuto a sviluppo del disegno, stampa digitale – con tecnologia sublimatica e inkjet – e finissaggio, fino alla consegna del capo
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finito. L’attenzione all’evoluzione della domanda e la propensione per l’innovazione dei processi – alimentata da un’intensa attività di ricerca e sviluppo in house – guidano le scelte strategiche dell’azienda, che recentemente ha fatto parlare di sé per l’installazione del primo sistema LaForte® di Aleph a livello mondiale. “Per competere sul mercato attuale è necessario rispondere tempestivamente alle esigenze della domanda”, afferma Shanti Rigamonti, responsabile digitale di Tintoria e Stamperia di Lambrugo. “Per questo, puntiamo da sempre sulla dotazione tecnologica, integrata e all’avanguardia, sulla differenziazione delle lavorazioni e sulla flessibilità del servizio”.
Nel cuore dell’azienda Fondata nel 1945 come attività di torcitura della seta, l’azienda si
trasformò nel 1956 in una realtà di tinto-stamperia. Attualmente, Tintoria e Stamperia di Lambrugo si rivolge principalmente al comparto della moda con un’offerta differenziata che ne copre tutti i settori merceologici, dall’abbigliamento tecnico allo sportswear, dagli accessori e complementi fashion all’arredamento. L’attività produttiva si articola in tre divisioni: il reparto di tintoria, il reparto di stampa digitale e il reparto di finissaggio, distinto ma complementare ai due precedenti. Il reparto di tintoria dispone di tutte le macchine di tintura – a pressione atmosferica e sotto pressione – per tintura in largo e in corda di tessuti trama catena ed elastici (mono e bielastici), mentre il reparto di finissaggio offre tutte le principali lavorazioni. L’adozione della stampa digitale risale a due anni fa: “Eravamo
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textile l’insider
I numeri di Tintoria e Stamperia di Lambrugo
stampatori tradizionali, ma quando il mercato è cambiato quelle tecniche di stampa non erano più sufficienti per consentirci di rispondere con efficacia a una domanda in continua evoluzione. Per questo, abbiamo deciso di avviare una start up digitale all’interno dell’azienda”. I risultati conseguiti nei primi 24 mesi sono
40/50 bagni di tintura al giorno; una media di 150 campioni
al giorno forniti dal laboratorio tecnico; circa 8 milioni di metri lineari tinti all’anno.
incoraggianti: “In generale, la stampa rappresenta circa il 2% della nostra attività complessiva. Tuttavia, si tratta di una divisione che cresce a velocità elevate: nel secondo anno di vita, dai due sistemi di stampa digitali installati all’inizio del progetto siamo passati a otto sistemi di stampa”, spiega Shanti Rigamonti.
Quale digitale?
Focus tecnologico Aleph LaForte è un plotter di grande formato sviluppato per la stampa digitale industriale su carta transfer. Destinato alla produzione di volumi elevati, raggiunge una capacità produttiva di 600 metri quadrati/ora con otto teste di stampa in quadricromia. LaForte è dotata di tecnologia piezoelettrica a goccia variabile fino a sedici testine di stampa Kyocera – in grado di garantire una precisione di avanzamento al di sotto dei 20 micron – e consente una risoluzione massima di 1200 dpi. Tra le altre caratteristiche di LaForte, l’allineamento automatico delle testine, la stabilità del supporto di stampa tramite sistema aspirato brevettato e i nuovi algoritmi e matrici per la disposizione dei punti utilizzati dal software proprietario Smartprint per la gestione della stampa.
Nel pianificare gli investimenti in tecnologia digitale, il management di Tintoria e Stamperia di Lambrugo ha compiuto una scelta precisa: “Ci siamo orientati prevalentemente verso la stampa digitale a sublimazione, la più adatta per le lavorazioni su tessuti artificiali e per la produzione di abbigliamento tecnico”. Partner tecnologico di riferimento, l’italiana Aleph: la collaborazione fra le due aziende – in corso da oltre due anni – ha portato nel tempo all’instaurarsi di una vera e propria sinergia professionale nel segno dell’innovazione. Non è un caso che il primo sistema Aleph LaForte sia stato installato, lo scorso luglio, presso Tintoria e Stamperia di Lambrugo. “Questo sistema di stampa ci consente di velocizzare i processi produttivi – e di essere più competitivi – nonché di offrire un servizio flessibile e di qualità, sempre in un’ottica di sostenibilità ambientale”, spiega Shanti Rigamonti. “In questi primi mesi, abbiamo già rilevato una serie di vantaggi: oltre ad avere portato a un incremento importante della produttività, il sistema LaForte ci ha consentito di ottimizzare il ciclo
produttivo, i costi di gestione e l’impatto ambientale”. In generale, i benefici portati dall’adozione del digital printing sono stati molteplici. “A fronte della struttura della nostra azienda, offrendo un buon servizio di stampa siamo potenzialmente in grado di proporci come fornitori globali, coinvolgendo il cliente anche nelle lavorazioni offerte dagli altri reparti. E, di fatto, in questi due anni ci sono stati casi di acquisizione di clienti che, partiti dalla stampa, si sono rivolti a noi anche per tintoria e finissaggio”. Vi è poi l’aspetto della sostenibilità ambientale, fil rouge nelle strategie di sviluppo dell’azienda: “La decisione di investire nella stampa digitale è legata anche alla nostra policy green. Adottiamo politiche di riduzione dell’impatto ambientale e dell’utilizzo di sostanze nocive nel processo produttivo. La stampa digitale è perfettamente in linea con questa logica, in quanto consente di abbassare i consumi – di acqua, di energia e di materie prime – e di ridurre, in generale, gli sprechi”. L’installazione della nuova soluzione di Aleph è propedeutica al conseguimento degli obiettivi per i prossimi anni: “Stiamo lavorando per potenziare ulteriormente il servizio, in termini di velocità nella messa a punto dei disegni, delle stampe e delle lavorazioni di finissaggio. Questa flessibilità è indispensabile per soddisfare le esigenze dei clienti e sostenere la competitività del mercato; auspichiamo quindi di continuare a incrementare il business della stampa digitale”.
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interior incontri
Jannelli&Volpi
le carte da parati made in italy esportate in tutto il mondo Viaggio alla scoperta della wallpaper factory di Jannelli&Volpi, ovvero il luogo dove le collezioni prendono forma di Paola Bonfanti
Azienda storica italiana dalla forte spinta all’innovazione, Jannelli&Volpi progetta e realizza collezioni di carte da parati conosciute e apprezzate in tutto il mondo. Attraverso un processo produttivo articolato che – attingendo a un patrimonio storico di saperi tecnologici differenti e stratificati – affianca le tecniche di stampa tradizionali a soluzioni di ultima generazione. È un luogo nel quale l’innovazione si intreccia con la tradizione e la produzione industriale coniuga creatività, know how artigianale e processi tecnologici di ultima generazione. Nei suoi laboratori, le idee prendono forma e diventano progetti creativi per poi trasformarsi, nei reparti di produzione e confezionamento, in rivestimenti murali capaci di dare nuovo respiro e diverse interpretazioni agli ambienti. È la ‘wallpaper factory’ di Jannelli&Volpi, specialista italiano di carta da parati e tessuti d’arredamento venduti in tutto il mondo: lo stabilimento di Sirpi di cui Jannelli&Volpi è capo gruppo ha aperto per la prima volta le porte per mostrare come
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nascono le collezioni dell’azienda, dal concept al prodotto finito. Attraverso un processo industrializzato che conserva una forte impronta umana, nel quale l’affiancamento della stampa rotativa alla tecnologia di stampa digitale consente di conseguire una flessibilità applicativa indispensabile per rispondere ai cambiamenti del mercato.
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interior INCONTRI
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ra know how storico e innovazione Quella di Jannelli&Volpi è la storia di un’azienda italiana profondamente radicata nel territorio di appartenza che ha saputo crescere e affermarsi a livello internazionale, distinguendosi per capacità creativa e qualità. Fondata nel 1961 da Oreste Jannelli, insieme alla moglie e ai
cognati, è oggi gestita dai tre figli Paola, responsabile CreativeLab e marketing&comunicazione, Mauro, presidente dell’azienda, e Lidia, responsabile finanziaria. “Abbiamo un’eredità culturale legata al rivestimento murale di lunghissima data. L’esperienza della nostra famiglia nella gestione dell’attività e nello sviluppo del marchio costituisce un valore fondamentale: sia dal punto di vista del retaggio culturale sia dal punto di vista dell’appartenenza territoriale, la costruzione del nostro prodotto è 100% made in Italy”, racconta Paola Jannelli. “Si tratta di un aspetto fondamentale per una realtà come la nostra, che esporta il 90% della produzione: Jannelli&Volpi coltiva il proprio made in Italy nel modo più autentico, e tale valore è riconosciuto appieno dal mercato”. Sotto la guida di un management incline a rinnovare costantemente la struttura operativa e le strategie di prodotto, Jannelli&Volpi ha vissuto un periodo di forte evoluzione. “Nel 2010 iniziarono i lavori di costruzione del nuovo stabilimento di Sirpi a Tribiano, alle porte di Milano, che oggi occupa un’area di 25mila metri quadrati (di cui la metà è edificata) e ospita, oltre alla produzione e alla logistica, anche uffici, reparti creativi e una zona destinata all’accoglienza dei clienti, o ‘editori’, ovvero quelle realtà che si appoggiano a noi per produrre le loro collezioni. Nello stesso periodo, la sede milanese di via Melzo fu trasformata nel concept store JVstore, realtà
commerciale e luogo di ispirazione nonché spazio destinato a ospitare eventi e iniziative dedicati al décor”. Sul fronte dell’offerta, il 2006 fu l’anno del lancio del progetto ‘wallpaper on demand’, che introdusse – attraverso la piattaforma WonD – la possibilità di ordinare online carte da parati personalizzate nei disegni e nelle dimensioni. A questo, seguirono altre pietre miliari: il lancio della prima collezione wallcovering Marimekko by Sirpi e del brand J&V Italian Design, rivolta al mercato internazionale, entrambe nel 2009; la presentazione, nel 2013, di Jwall tailor made, un servizio di personalizzazione delle linee standard – abilitato dalla stampa digitale; lo sviluppo delle collezioni Armani/Casa Exclusive Wallcoverings Collection, create in collaborazione con la maison Armani. “Ci siamo posti l’obiettivo di presentare una nuova collezione ogni anno, oltre alle nostre e a quelle sviluppate per i clienti”. E se gli investimenti in tecnologia sono fondamentali per consentire all’azienda di raggiungere tale obiettivo, un ruolo altrettanto importante lo riveste la gestione lungimirante delle risorse umane. “Stiamo costruendo un team di giovani che occupano ruoli di responsabilità”, spiega Paola Jannelli. “Nella nostra struttura, il team dei ‘saggi’ si affianca al gruppo ‘primavera’, al quale è affidata la parte operativa. In questo modo, vogliamo garantire la continuità dell’azienda”. P
foto: Valeria Ghion
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La visita ai reparti creativi e produttivi di Sirpi è un viaggio creativo nel tempo, nel quale i vecchi cilindri delle macchine tradizionali si affiancano a sample dei lavori degli ultimi anni.
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foto: L. Scaccini
aola Jannelli, alla guida dell’azienda insieme ai fratelli Mauro e Lidia, durante la visita alla wallpaper factory di Sirpi.
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interior incontri
foto: Valeria Ghion
foto: Valeria Ghion
È un ciclo produttivo completo quello di Jannelli&Volpi, dalla produzione delle bobine allo stoccaggio dei rotoli. Pezzo d’eccezione, la “Regina”, una rotativa di fine Ottocento che può stampare 12 colori, tuttora utilizzata per produrre alcune collezioni.
Pratiche green La sostenibilità ambientale è una delle colonne portanti della strategia di Jannelli&Volpi. “Si tratta di una vision a lungo termine, laddove le normative dell’Unione Europea sono sempre più vincolanti rispetto alle certificazioni ambientali”. Lo stabilimento di Sirpi adotta una serie di buone pratiche per ridurre al minimo l’impatto ambientale dei processi produttivi, quali: • utilizzo esclusivo di inchiostri a base acqua; • circuito dell’acqua a ciclo chiuso e continuo; • recupero dell’energia prodotta; • utilizzo di materie prime certificate e provenienti da filiere gestite in modo sostenibile; • controllo rigoroso delle condizioni di lavoro nello stabilimento.
Nel cuore della produzione Il processo produttivo delle carte da parati di Jannelli&Volpi comincia con la preparazione delle basi: nel reparto di spalmatura, uno strato di pvc viene applicato sulle bobine di carta e successivamente asciugato in un forno. “Nasce così la materia prima semilavorata. Dalla quantità di pvc applicata dipende la morbidezza del prodotto finito, mentre per ottenere una migliore saturazione cromatica in alcuni disegni o variazioni coloriamo direttamente anche il pvc”, spiega Paola Jannelli. Una volta pronte, le bobine passano nel reparto rotocalco, attrezzato con rotative, per essere decorate. “Facciamo incidere i cilindri sulla base dei disegni e, lavorando
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con sovrapposizioni a registro, riusciamo a ottenere diversi pattern ed effetti particolari e ricercati. La produzione minima in rotocalco è di 3 mila metri, le produttività raggiunte sono molto elevate”. La finitura del prodotto – realizzata nel reparto di goffratura – consiste nel creare il rilievo, per arricchire la texture della carta da parati.
Digital printing Il processo produttivo di Sirpi si completa con il reparto di stampa digitale. “Abbiamo iniziato a utilizzare la stampa digitale nei primi anni del Duemila, affidandoci a fornitori esterni”, afferma Paola Jannelli. “Nel 2008 abbiamo deciso di creare un reparto digitale interno, scegliendo la tecnologia
latex di HP in quanto compatibile con le normative europee in ambito di applicazioni indoor. Il parco macchine include sistemi con larghezza di 3,2 metri e 2 metri ed è in continua espansione, stiamo infatti valutando un nuovo investimento”. Inizialmente destinata alla campionatura, la tecnologia digitale – che vale circa il 30% della produzione – viene oggi utilizzata anche per produrre in piccoli e medi lotti oppure in combinazione con gli altri processi: “Stampiamo in rotocalco e goffriamo. E poi stampiamo nuovamente in digitale, per personalizzare gli articoli o creare effetti speciali. Grazie a questa tecnologia, possiamo lavorare su una vastissima gamma di supporti, dalla seta al cuoio, dalla rafia al tessuto non tessuto”. La sfida più grande del digitale? “Industrializzare il processo, per rendere il prodotto finale fruibile nelle nostre collezioni”, spiega Paola Jannelli. “Rispetto ai processi di stampa tradizionali, quello digitale ha un concept differente: non ci sono matrici, le produttività non solo elevate ed è richiesto un approccio diverso nel calcolare i margini operativi. Per industrializzarlo, abbiamo dovuto trasformare l’impronta organizzativa dei progetti”. Ed è questa la direzione anche per il futuro: “L’ambizione è quella di far crescere la produzione in digitale – meno vincolante sotto diversi punti di vista, dalla creatività alla gestione dei volumi – ma con un potenziale industriale che stiamo costruendo”.
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profilI
comunicazione d’impresa
Un solo sistema per mille possibilità applicative Lo stand di Ricoh a Viscom 2016 interamente allestito grazie alla flessibilità di Ricoh Pro L4100 Latex
L’esterno dello stand di Ricoh è stato stampato utilizzando Vinilflex R-Tape in versione brush silver, in modo da mettere in luce la coprenza del bianco. La parte a vetro è stata invece realizzata con una laminazione Metamark a effetto spazzolato.
La versatilità applicativa oggi è uno dei temi caldi nel mondo della comunicazione visiva ed è esattamente su questa che Ricoh ha puntato in occasione di Viscom Italia 2016. Lo stand, infatti, era concepito per mostrare tantissime applicazioni, la prima delle quali era lo stand stesso: tutto il rivestimento esterno era realizzato su un materiale argento che metteva in risalto l’uso coprente della stampa del bianco. Un tema, quello del bianco, che ritornava anche su altre applicazioni eseguite su materiali speciali, fra cui supporti metallizzati, ecopelle, pellicole, etichette, poliestere, tutti forniti da partner di Ricoh. Per molti degli oggetti in mostra, tuttavia, Ricoh ha posto l’accento sull’uso nobilitativo della stampa grazie alla scelta di un tema, quello del pop art, capace di trasformare oggetti comuni in piccole opere d’arte. Felpe, magliette, grembiuli da cucina, sacchi, canvas hanno messo in luce le possibilità ‘tessili’; caschi e perfino il serbatoio di una motocicletta mostravano le potenzialità per il mondo del wrapping; anche l’interior decoration era ben rappresentato con pannelli, orologi da parete, mobiletti, quadri – sia normali che backlit; e non potevano mancare esempi di product decoration, dalle ciabattine infradito ai case per lettori dvd, dalle borse in ecopelle ai portapenne. Fil rouge della rassegna applicativa di Ricoh, la serie Ricoh Pro L4100 Latex, a sette colori (quadricromia più arancio, verde e bianco) dedicata al mercato della comunicazione visiva. Tutte le applicazioni in mostra allo stand sono state realizzate con questa tecnologia, in un modo originale e potente per portare l’attenzione sulla caratteristica più rilevante di Pro L4100 Latex: la versatilità applicativa.
Un tessuto in poliestere per valorizzare le potenzialità di stampa del sistema Ricoh Pro L4100 Latex in applicazioni tessili.
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Vinilflex R-Tape Large Engine turn silver scelto per la decorazione dell’orologio da parete.
Il vinile Metamark Metascape è stato scelto per mostrare la resa qualitativa in applicazioni di wrapping, in questo caso sul serbatoio di una motocicletta.
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decorative arte&tecnologia
Lorenz Boegli
il fuoriclasse della stampa d’arte
Dotato di straordinarie capacità tecniche e artistiche, è uno dei serigrafi più amati dai brand del lusso di Anna Aprea
Instancabile studioso, sperimentatore di inchiostri e grande esperto di carte, Lorenz è oggi considerato un alchimista della serigrafia. Svizzero, 51 anni suonati, è da sempre un enfant prodige della serigrafia, capace di dare vita e plasticità alle immagini. Al Fespa Awards 2015 di Colonia si è aggiudicato da solo tre premi nella categoria Oro. All’origine del suo prestigio internazionale non solo le sue straordinarie competenze tecniche, ma anche il gusto e il talento dell’artista, capace di scavare nei dettagli e nei volti, fino a far affiorare forme nuove di realtà. 48
Quando si parla dei lavori di Lorenz Boegli, una cosa è certa: non si può parlare di semplici effetti serigrafici, la sua è arte vera e propria, capace di esaltare la quintessenza di un’immagine, coglierne le sottigliezze cromatiche e le sfumature, le opacità e le trasparenze. Isolando e rimarcando dettagli, Lorenz dà rilievo e forza alle superfici delle opere cui lavora, fino a lasciarne affiorare il mistero. I risultati lasciano senza fiato, rapiscono lo sguardo per la perfezione dei rilievi, le iridescenze e i riflessi cromatici, gli interventi pittorico-grafici realizzati con una minuziosità fiamminga e una visionarietà
senza limiti. Indagatore appassionato delle tecniche di stampa, grande esperto di carte, sperimentatore di inchiostri e di pigmenti, Lorenz Boegli è ormai un mito nell’universo della serigrafia e della stampa d’arte, un personaggio d’eccezione cui si rivolgono non solo i grandi brand della moda e del lusso, ma anche gallerie d’arte, fotografi, designer, architetti, che giungono da tutto il mondo nel suo Atelier für Siebdruck di Müntschemier, un paesino di poche anime del Canton Berna dove Lorenz coltiva la sua arte feconda, accoglie visitatori curiosi e grandi maestri.
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decorative
arte&tecnologia
Come si può definire la creazione nell’ambito della stampa? Senz’altro è un insieme sottile di libertà d’espressione, di saper fare, di competenza artigianale e digitale, e non solo. A tutto questo va aggiunto il talento, quella capacità di immergersi nell’opera di un artista, un designer, un fotografo, di abbandonarsi alla sua essenza. E fare in modo che il miracolo dell’arte giunga a compimento. E la serigrafia… come la definirebbe? Un’arte unica capace di dare alla stampa una terza dimensione, l’esito di un intervento – piccolo o grande che sia – capace di far nascere dalla stampa un’emozione purissima. Trasparenze, giochi di luce… quali sono gli effetti di tendenza oggi nel settore del lusso? Gli effetti che ci richiedono i clienti hanno una loro caratteristica essenziale: sono sempre più personalizzati e unici. Questo significa che noi creiamo un effetto e tutto il lavoro grafico comincia dopo, a partire dagli effetti. Ciò che conta in questo settore è infatti l’esclusività, l’unicità di un effetto. Quasi mai i clienti sono interessati alle tecniche che utilizziamo. Solo ed esclusivamente al risultato.
Copertina del catalogo degli orologi Tudor. Edizione speciale realizzata per Beselworld. Stampa serigrafica a 9 colori con effetti d’interferenza ed effetti argento.
FOTO © ROB LEWIS
Ci faccia un esempio... Per i sottotitoli ad esempio sono richieste mezzetinte con effetti iridescenti oppure, in certi casi, ricorrono forti contrasti argento e oro così da ottenere un risultato che abbia uno spessore consistente.
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Qual è il suo processo di lavoro? Spesso, nell’ambito del lusso, ci mettono a disposizione un visual e ci spiegano i loro desideri in fatto di cromatismi. Scegliendo materiali ed effetti, si comincia così il lavoro fino a produrre un primo risultato da presentare al cliente. Questo procedere garantisce che il cliente riceva un prodotto esclusivo. Dopo l’approvazione, siamo in grado di mettere in produzione lo stampato, anche in grandi tirature.
rontespizio del libro di Vacheron Constantin. Stampa serigrafica con due bronzi stampati in negativo su carta Sirio nera. Con questa stampa in 2 colori, Boegli ha voluto creare un risultato molto raffinato delle tonalità e toni metallici molto saturi.
La specificità, il punto di forza del suo Atelier? Abbiamo a nostra disposizione un insieme di ottime cartiere e di produttori di pigmenti e di inchiostri. Questo ci consente non solo di lavorare con tutti i prodotti e le possibilità offerte dal mercato, ma anche di essere costantemente informati sulle innovazioni. Il che significa poter sviluppare effetti esclusivi, che anticipino le tendenze. Creare continuamente nuovi effetti è molto importante per le marche d’alta gamma. Non a caso investiamo molto tempo e molte energie in ricerca e sviluppo. Il risultato più spettacolare che abbiamo ottenuto è una stampa in Rvb per la quale è depositato un brevetto, fatta stampando il rosso, il verde e il blu su una carta nera, che risulta dalla sovrapposizione del bianco.
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Out of home, décor e stampa 3D protagonisti a FESPA Italia Day
È stata una giornata ricca di contenuti e di spunti di riflessione, tra dibattiti, tavole rotonde e keynote speech che hanno coinvolto i professionisti dei settori della stampa specialistica di riferimento
Il nuovo board di FESPA Italia: Alberto Masserdotti, neoletto presidente (al centro), insieme ai vicepresidenti Paolo Lorusso (a sinistra) e Paolo Santi.
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Tanti gli argomenti e tanti gli spunti di riflessione emersi durante FESPA Italia Day, l’evento annuale organizzato da FESPA Italia che si è svolto lo scorso 29 settembre presso il nhow Hotel di Milano. Il convegno, che ha richiamato un centinaio di partecipanti – un pubblico variegato di professionisti dei settori di riferimento, dalla serigrafia al digitale – ha affrontato le tematiche di maggiore attualità dei diversi comparti della stampa specialistica, dall’out of home contemporaneo alla stampa 3D alle ultime frontiere della decorazione degli oggetti orientata a generare l’effetto wow. In apertura dei lavori, il neoeletto presidente Alberto Masserdotti (Gruppo Masserdotti) ha indicato la direzione auspicata per la crescita dell’associazione: “Innovazione e progresso devono essere i principi guida di FESPA Italia, perché a vincere è chi riesce ad adeguarsi alla velocità dei tempi. Insieme ad apertura e
collaborazione, perché è importante conoscersi e lavorare in sinergia per alimentare la crescita di tutti”, ha affermato Masserdotti. Un bisogno di conoscenza reciproca evidenziato altresì dai due vicepresidenti dell’associazione, Paolo Lorusso (P&P Promotion) e Paolo Santi (SAC Serigrafia), che hanno prospettato l’idea della creazione di una piattaforma di condivisione di know how ed esperienze, resa ancor più necessaria dalla sempre maggior richiesta di personalizzazione del prodotto stampato.
Interpretare i trend Focus sui trend di mercato e sulla nuova centralità acquisita dal consumatore nell’intervento di Ron Gilboa, analista dell’istituto di ricerca statunitense InfoTrends. “La customizzazione di massa è uno dei principali driver dell’evoluzione del mercato in direzione di una sempre più diffusa adozione della stampa digitale”, ha spiegato Gilboa. “La comparsa di nuovi modelli di business e la conversione dei processi di produzione si accompagnano allo sviluppo di applicazioni inedite. In tale contesto, tra le tecnologie con maggiori prospettive di crescita figura la stampa inkjet, che sta contribuendo a trasformare le dinamiche di settori quali il tessile, la ceramica, l’interior decoration, la decorazione dei prodotti, la stampa su vetro”. E se nella ceramica e nel tessile il livello di adozione del digitale è già a uno stadio avanzato, Gilboa ha puntato l’attenzione su quei segmenti nei quali aumenta la richiesta di decorazioni personalizzate – e l’utilizzo di tecnologie digitali – quali legno e laminati, packaging ed etichette. “Grazie ai progressi compiuti dalla stampa digitale a getto di inchiostro, oggi tutto è possibile”, ha concluso Gilboa.
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Antonia Piergiovanni (a sinistra), Andrea Ferrari, Mattia Pellizzoni e Nicola Cracco durante la tavola rotonda dedicata all’out of home.
Out of home e dintorni Nel suo keynote speech, Antonia Piergiovanni di Saatchi & Saatchi Italy ha illustrato il punto di vista delle agenzie sulla comunicazione di grande formato. “Anche nelle campagne out of home, ciò che conta è stupire e far divertire il pubblico, coinvolgere i consumatori e avvicinarli al brand, generare conversazioni social per lasciare il segno”. Come raggiungere questo risultato? Per rispondere, Antonia Piergiovanni ha portato l’esempio di una serie di case di successo, internazionali e nazionali. Di out of home si è discusso anche nella tavola rotonda successiva, moderata da Enrico Barboglio, segretario di FESPA Italia, e che ha visto come partecipanti la stessa Piergiovanni insieme ad Andrea Ferrari e Mattia Pelizzoni di Printable e Nicola Cracco di Segnobit. Fra i temi trattati, le criticità del settore legate a durata e sicurezza degli allestimenti esterni, la ricerca continua di materiali innovativi, l’affermarsi di una politica sempre più green anche nel grande formato e la necessità di un avvicinamento e di una collaborazione più proattiva tra agenzie pubblicitarie e stampatori.
I mille volti del 3D È stato Ron Gilboa, di nuovo sul palco, a illustrare le varie tecnologie nonché le ampie possibilità applicative della stampa 3D. La tavola rotonda successiva ha avuto come protagonisti Marco Marcuccio di CMF Marelli (distributore di 3D Systems), Ignazio Binetti di NTG Digital (distributore di Massivit 3D) e Fabio Pierangelo Rosso di Made3D, service di stampa 3D di recente fondazione. Marcuccio ha esordito spiegando che con la stampa 3D “non si può Marco Marcuccio (a sinistra), Ignazio Binetti e Fabio Pierangelo Rosso sul palco per discutere di stampa 3D.
fare tutto, non si può fare sempre, non si può fare con tutti”. E ha aggiunto: “Si tratta tuttavia della quarta rivoluzione industriale. Si producono geometrie di oggetti impossibili da realizzare con le tecnologie tradizionali, con tempi rapidi di progettazione e produzione, e azzerando il magazzino. Modelli concettuali, prototipi funzionali, attrezzi strumentali, pezzi di uso finale sono tra le possibili applicazioni”. Ignazio Binetti ha invece illustrato le opportunità applicative legate alla stampa 3D abbinata alla comunicazione visiva. “Il mercato del grande formato ha bisogno di innovazione e la stampante 3D di grande formato di Massivit offre ampie possibilità di applicazioni dall’effetto wow”. Qualche esempio? Le campagne di lancio dei film Angry Birds e Ghostbusters di Sony Pictures realizzate negli Stati Uniti.
zarlo, per imprimervi un simbolo o un codice, per funzionalizzarne la superficie, per trasformare materiali poveri in prodotti a valore aggiunto”. Ma quando la decorazione diventa industriale e come scegliere tra tecnologie tradizionali e digitali? La discussione ha coinvolto stampatori e fornitori. Franco Fumarola di Seritecno ha scelto l’affiancamento di serigrafia e digitale, per sfruttare i vantaggi di entrambe le tecnologie e aggredire nuovi mercati. Francesco Ragone di LitoSeriTarga ha trovato nel digitale la soluzione ideale per gestire la stampa su metalli, settore che richiede accurati test di
Anche nelle campagne OOH ciò che conta è stupire e far divertire il pubblico
Di decorazione hanno parlato Lorenzo Villa (a sinistra), Francesco Ragone, Franco Fumarola, Fulvio Sironi, Renato Sangalli, Federico Musaio e Massimo Costa.
Decorazione o stampa? Il dilemma dell’inkjet Moderatore della tavola rotonda dedicata alla decorazione digitale, Lorenzo Villa di Density ha evidenziato dubbi e certezze dell’inkjet in questo campo, legati alla ricerca dell’effetto wow e alle problematiche concrete nella gestione della stampa su materiali quali metallo, plastica, vetro e legno. “C’è bisogno di fare chiarezza sui termini: la decorazione è diversa della stampa. ‘Decorare’ significa abbellire un prodotto, mentre ‘stampare’ si riferisce a un processo di riproduzione di testi e immagini”, ha sottolineato Villa. E ha aggiunto: “Perché si decora? Per rendere più bello un oggetto, per personaliz-
3D: non si può fare tutto, non si può fare sempre... si tratta tuttavia della quarta rivoluzione industriale
verifica dell’aggrappaggio dell’inchiostro sulla superficie. Ancora diversa l’esperienza di Fulvio Sironi di Silap, carpenteria meccanica specializzata nella lavorazione del ferro, che grazie alla tecnologia di verniciatura UV si è aperto un nuovo business nel settore della decorazione sul metallo. La parola è passata ai fornitori – Federico Musaio di Fenix Digital Group, Massimo Costa di Agfa Graphics e Renato Sangalli di Epson – che hanno posto l’accento sulla necessità di promuovere la sperimentazione, sia a livello centrale che a livello locale, per incentivare lo sviluppo di prodotti innovati che rispondano, e in certi casi anticipino, le richieste del mercato.
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Quando la decorazione diventa industriale e come scegliere la tecnologia giusta?
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La stampa tessile che cambia raccontata a Milano Evento polifonico, FESPA Digital Textile Conference ha dato voce ai diversi protagonisti dell’industria tessile digitale. Per tracciare, attraverso le loro testimonianze, un ritratto del comparto e metterne in luce i traguardi raggiunti e i nuovi obiettivi
Non poteva che essere Milano a ospitare l’edizione 2016 di FESPA Digital Textile Conference. L’evento, organizzato da FESPA e dedicato al settore della stampa tessile digitale, si è svolto lo scorso 30 settembre presso il nhow Hotel di via Tortona. Ispirandosi alla location – Milano, capitale della moda e ubicata al centro di un’area che, da Como a Bergamo, ospita alcuni dei principali protagonisti della trasformazione digitale dell’industria tessile – gli organizzatori del convegno hanno voluto dare voce a tutti i player della filiera. Maison della moda e disegnatori tessili, stamperie e fornitori di tecnologia si sono alternati sul palco per condividere il proprio punto di vista sulla trasformazione in atto, esprimere le aspettative e discutere di trend e di prospettive per il prossimo futuro. Quale definizione per il settore tessile? In occasione dell’evento, FESPA – in collaborazione con FESPA Italia – ha voluto farsi promotrice di un’iniziativa volta a definire una classificazione dei segmenti che compongono il settore della stampa tessile. Frutto di un lavoro di team che ha visto coinvolti alcuni esperti dell’industria tessile provenienti dal mondo della fornitura di tecnologia – EFI Reggiani, Epson – For.Tex, MS Printing Solutions, Mimaki, Roland DG, Shima Seiki (Fenix DG), Konica Minolta – la classificazione è stata proposta alla platea in apertura del convegno milanese: “Con il boom del digital tex-
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tile, si è creata una sorta di Torre di Babele terminologica”, ha spiegato Enrico Barboglio (FESPA Italia). “Da qui l’idea di aprire un dibattito tra chi opera nel settore per cominciare a fare chiarezza condividendo una prima idea di classificazione”. Partendo dalla premessa che “tutto quello che viene stampato su tessuto è stampa tessile”, sono state individuate cinque macro categorie: tessile per abbigliamento (fashion, sportswear, footwear, accessori); tessile per décor (home décor, wallpaper, accessori tessili di arredamento); tessile per ADV e comunicazione (soft signage, banner, display, flag); industrial textile (automotive, trasporti, carpet); DTG (direct to- garment). “L’evento di oggi – ha aggiunto Barboglio – è incentrato su stampa tessile per abbigliamento e décor, una scelta legata alle peculiarità della filiera tessile attiva sul territorio”. Uno sguardo al mercato Come sta andando il settore della stampa tessile e come cresce, nello specifico, il segmento del digital printing? È stato Ron Gilboa (InfoTrends) a offrire una panoramica dei trend della filiera: “Stiamo parlando di un mercato enorme, che vale nel suo complesso 3 trilioni di dollari. La stampa digitale – il cui peso è attualmente pari al 3-4% – continuerà a crescere con un tasso annuo del 24% tra 2015 e 2020. Un trend alimentato dai benefici legati all’adozione della stampa digitale: una maggiore efficienza operativa,
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che consente un abbattimento dei costi di produzione e degli sprechi; un minore impatto ambientale e una gestione più sostenibile dell’attività; una creatività che, liberata dai vincoli legati ai metodi tradizionali, può oggi esprimersi liberamente”. Nella tavola rotonda successiva – moderata da Gilboa – Michele Riva (EFI Reggiani), Giovanni Pizzamiglio (Epson) e Andrea Barbiani (MS Printing Solutions) hanno discusso le diverse prospettive sulla filiera tessile a fronte del livello di maturazione raggiunto dalla tecnologia inkjet. A emergere è stato un nuovo approccio dei fornitori di tecnologia nei confronti dei clienti, teso a fornire una ‘soluzione’ più che un sistema di stampa e a gestire la relazione più da vicino, puntando molto sull’offerta di corsi di formazione sulle nuove tecnologie digitali. Alta è l’attenzione verso la sostenibilità ambientale, con strategie mirate che cambiano da fornitore a fornitore, così come verso l’ottimizzazione dei processi produttivi, conseguita attraverso lo sviluppo di workflow dedicati, soluzioni integrate o implementazione dei sistemi di stampa. Tra brand del lusso e textile designer Nell’ottica di creare sinergie con i diversi attori della filiera, FESPA ha lavorato in partnership con SMI (Sistema Moda Italia) e AIDT (Associazione Italiana Disegnatori Tessili) nell’organizzare gli interventi dedicati a chi forgia i dettami della moda: brand owner e creativi. Come le case della moda di alta gamma vivono la trasformazione digitale della produzione tessile? Comune a tutti è l’attenzione rivolta al cambiamento al fine di cogliere le opportunità per migliorare le proprie creazioni. Roberta Zacco e Stefano Clerici (Versace) si sono soffermati sugli aspetti più critici della stampa digitale e sulle aspettative della Maison, lanciando una sfida: “Ci aspettiamo che la stampa digitale raggiunga gli standard qualitativi necessari per le collezioni top del nostro brand. La sfida è di arrivare a far coincidere ciò che lo stilista vuole e si aspetta e ciò che si può
effettivamente realizzare in digitale”. Diverso l’approccio della textile designer Jessica Kayll (Julien Macdonald): “Quasi tutte le mie creazioni sono state prodotte con stampa digitale”, ha sottolineato. “Con benefici non solo sul fronte creativo, ma anche su quello operativo. Basti dire che la mia prima collezione per Julien Macdonald – presentata alla London Fashion Week SS17 – è stata realizzata, dal disegno alla confezione finale, in sole quattro settimane. Un risultato che non avremmo mai raggiunto senza la stampa digitale”. Di grande ispirazione l’intervento di Fulvio Alvisi (Alvisi e Alvisi). Ricordando che “il compito di un textile designer è quello di disegnare un sogno”, Alvisi ha illustrato i cinque cambiamenti sociali che influenzano anche la creatività nel fashion: l’emergere di un concept diverso nel design, legato all’uso di materiali nuovi e di innovative scelte di produzione; una prospettiva nuova su diversità culturali e personali; la velocità, laddove cambia la percezione del tempo così come si accelerano le dinamiche del business; il desiderio di personalizzazione, che si traduce nella ricerca di oggetti su misura; attenzione e rispetto per il pianeta e per le tematiche della sostenibilità. La parola alle stamperie Ampio spazio è stato dato agli stampatori tessili, ovvero coloro che sono stati pionieri nell’adottare la stampa inkjet in produzione e che hanno contribuito allo sviluppo del digital textile, portando avanti sperimentazioni interne e lavorando in forte sinergia con i produttori di tecnologia. Andrea Ferrero (Miroglio Textile), Lorenzo Zottar (TheColorSoup), Gianluca Brenna (Stamperia di Lipomo), Michela Garnero (Stamperia Serica Italiana) e Lorenzo Frigerio (Tessile) hanno condiviso le proprie esperienze, sottolineando il valore della leadership tecnologica, qualitativa e di servizio acquisita dall’Italia nella filiera tessile, ma anche la necessità di continuare ad alimentarla, attraverso la ricerca e lo sviluppo in house per spingere oltre le possibilità creative e applicative della tecnologia inkjet.
Giovanni Pizzamiglio (a sinistra), Michele Riva e Andrea Barbiani. Nella foto accanto: Roberta Zacco e Stefano Clerici.
Jessica Kayll durante il suo intervento. A destra: Gianluca Brenna di Stamperia di Lipomo.
Il convegno di FESPA si è chiuso con l’intervento di Antonio Sgroi (Optitex Italy), che ha aperto un interessante scenario evolutivo per il mondo della moda. La software house ha realizzato un programma di progettazione 3D che consente di disegnare abiti su misura e di verificare in tempo reale quale sia l’effetto su chi li dovrà indossare. Laddove alcuni brand owner utilizzano già questo software, la prospettiva è di una interessante evoluzione delle modalità di lavoro dei designer tessili, ma anche di un cambiamento nella gestione degli acquisti da parte dei consumatori finali.
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Interior d’autore nel nuovo store di Fornasetti Entrando, la sensazione è quella di immergersi in un mondo fantastico, ricco di particolari da scoprire e di immagini in cui perdersi. Il nuovo store di Fornasetti in Corso Venezia a Milano coinvolge il visitatore in un’esperienza culturale e artistica avvolgente, proiettandolo al centro dell’universo artistico e artigianale dello storico brand italiano di design e decorazione di oggetti di arredamento conosciuto e apprezzato in tutto il mondo. L’estetica dell’arredamento fornasettiano Nel nuovo store, inaugurato all’inizio dell’autunno, nulla è lasciato al caso. A partire dalla location, nel cuore storico, raffinato e lussuoso di Milano, in un palazzo in stile neoclassico dove visse Filippo Tommaso Marinetti, poeta e scrittore, fondatore del movimento futurista, che qui diede vita alla rivista Poesia nel 1905. Con i suoi tre livelli e sette vetrine su strada, lo store riesce a dare massima espressione allo stile creativo unico nel panorama dell’interior decoration del brand Fornasetti: ogni stanza – dipinta con un colore diverso a risaltarne il contenuto come fossero tanti preziosi scrigni – racconta in modo ampio l’estetica fornasettiana, capace di risvegliare le immagini dell’inconscio collettivo. Così se al piano terra i visitatori sono accolti con una galleria delle ceramiche e degli arredi più classici, salendo ai piani superiori gli amanti
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Gli allestimenti dei diversi ambienti del nuovo store mostrano l’interior decoration interpretato da Fornasetti.
“Immaginazione, fantasia e creatività sono cibi insopprimibili per l’anima e per lo spirito: è un dovere per chi ne ha il darne agli altri, ed è così che la fantasia chiama la fantasia e che la poesia invita alla poesia per tutti, a tempo pieno”.
Piero Fornasetti
del vintage possono immergersi tra le ‘Nuvole’ che decorano la sala interamente dedicata agli oggetti d’epoca, ricchi di storia e fascino, mentre chi cerca uno stile sontuoso e ironico può trovare ispirazione nella sala malachite o nei singoli mobili e oggetti di arredamento decorati con i motivi di Piero Fornasetti. All’origine delle collezioni In un’epoca in cui customizzazione e unicità sono le parole d’ordine della domanda del mercato, quelle di Fornasetti sono collezioni artistiche uniche nel senso più autentico della parola. Oggetti e decori, mobili e arredi – tratti dall’archivio storico di Piero Fornasetti grazie al lavoro del figlio Barnaba, cuore artistico dell’azienda – sono prodotti interamente a mano, nell’Atelier Fornasetti. Un laboratorio che conserva il carattere artigianale delle origini, nel quale le lavorazioni vengono eseguite con telai serigrafici e decorate con il tocco manuale di artisti e pittori – per stendere il colore vengono tuttora utilizzati gli originali modelli in carta ideati da Piero. La fedeltà a tali metodi di produzione rappresenta un aspetto importante dell´eredità Fornasetti: i mobili e le porcellane di pregio sono prodotti in edizioni annuali limitate. Con lo store, Fornasetti inaugura altresì un nuovo servizio di progettazione custom-made che, con un approccio sartoriale, offre consulenza e progettazione di interni ‘cucite su misura’ da un team dedicato.
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fornitori categorie merceologiche
Tariffe e informazioni: Zeta’s - Milano, tel. 02.7529101 email: amministrazione@ilpoligrafico.it
▼PRESTAMPA
▼STAMPA DIGITALE
►Rip
►Inkjet letto piano Agfa graphics Bompan
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7 WIDE 30
colophon Persone e aziende citate con riferimento alla pagina. I numeri in neretto si riferiscono all’inserzione pubblicitaria 3D Systems Acimga Agfa Graphics AIDT Alcedo Aleph Alvisi e Alvisi Alvisi Fulvio Argi Assocomaplast ASTM Atelier fur Siebdruck Bano Walter Barbiani Andrea Barboglio Enrico Bassanello Alberto Binetti Ignazio Boegli Lorenz Brenna Gianluca Canon Italia Ceradrop Cersaie Chesterman Frazer Cimpress Clerici Stefano CMF Marelli Cooling Brothers Cortesi Daniela Costa Massimo Cracco Nicola De Luca Marco Density Dip-Tech Display Italia Domino Display Durst Edigit EFI EFI Reggiani Epson Essense Europlast Fenix DG Ferrari Andrea Ferrero Andrea FESPA FESPA Italia Fiera Milano For.Tex Fornasetti Barnaba Fornasetti Piero Frigerio Lorenzo Fujifilm Fumarola Franco Gamper Christoph Garnero Michela Giacchetto Giorgia Giacchetto Mario Gilboa Ron Gruppo Masserdotti Hannover Fairs Int. Heidelberg Italia Horsten Mike HP I.T. Strategies Ikeda Kazuaki IMI Europe InfoTrends InPrint Italy Inprinting Jannelli Lidia Jannelli Mauro Jannelli Oreste Jannelli Paola Jannelli&Volpi Julien Macdonald Kayll Jessica
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51 31 17,51 53 8 42 53 53 31 31 14 48 38 53 30,51,52 18 29,51 48 53 38 17 34 15 8 53 28,51 32 46 51 51 20 51 21,32 7 60 6,18 7 25,34 52 51,52 36 37 51,52 51 53 52 50,52 31 52 55 54 53 6 51 6 53 20 20 50,52 50 31 17,35 5 46 22 5 22 10,50,52 15,ins. 30 45 45 45 45 44 40,53 40,53
Konica Minolta 52 Kyocera 43 La Meccanica Costr. Tessili 5 LitoSeriTarga 51 Lorusso Paolo 50 Lucintel 13 Made3D 51 Marcuccio Marco 28,51 Masserdotti Alberto 50 Massivit 29,51 MCA Digital 33 Michelin Francesco 21 Mimaki 5,52 Miroglio Textile 53 MS Printing Solutions 52 Musaio Federico 51 Nakazato Yuima 6 NTG Digital 29,51 Optitex Italy 53 Orlandi Alessandro 36 P&P Promotion 50 Palermini Federica 37 Pelizzoni Mattia 51 Personalive 7 Piazzetta Alessio 8 Piergiovanni Antonia 36,51 Pixartprinting 8 Pizzamiglio Giovanni 53 Polyedra 59 Print Finishing Li.To.Ver 2 Print4All 30 Printable 51 Ragone Francesco 51 Ramon Moreno José Luis 34 Randazzo Valeria 7 Reed Exhibitions 7 Ricoh 47 Rigamonti Matteo 8 Rigamonti Shanti 42 Riva Michele 53 Roatta Paolo 8 Roland DG 52 Rosso Fabio P. 51 Saatchi&Saatchi Italy 36,51 SAC Serigrafia 50 Saflex 32 Sangalli Renato 51 Santi Paolo 50 Sarco Paola 7 Segnobit 51 Seritecno 51 Sgroi Antonio 53 Shima Seiki 52 Silap 51 Sironi Fulvio 51 Sirpi 45 Sismaitalia 29 SMI 53 Sprint24 8 Stamperia di Lipomo 53 Stamperia Serica Italiana 53 TCM Conf. Management 22 Tecnargilla 18,34 Tenderini Alessandro 8 Tessile 53 TheColorSoup 53 Timson Marcus 15 Tintoria e Stamperia di Lambrugo 42 Tonejet 17 Ucima 31 Veneto Vetro 20 Vermey Rick 32 Villa Lorenzo 51 Viscom Italia 5,7,38 Xaar 34 Zacco Roberta 53 Zottar Lorenzo 53
ZETA’S via Cassanese 224 - CD Milano Oltre 20090 Segrate (Milano) tel. 02.49534500 fax 02.26951006 www.stampamedia.net Direttore responsabile: Ruggero Zuliani Comitato di redazione: Paola Bonfanti (coordinamento) paola.bonfanti@strategogroup.net Cristina Rossi, Federico Zecchini Hanno collaborato a questo numero: Anna Aprea, Ron Gilboa, Stefano Tenedini Pubblicità: Mauro Tironi sales@strategogroup.net Rancati Advertising: Claudio Sanfilippo csanfilippo@rancatinet.it Ufficio traffico brando.zuliani@strategogroup.net Registrazione Tribunale di Milano n° 448 del 21.9.1985 R.E.A. Milano n° 1190227 Gli articoli firmati impegnano esclusivamente gli Autori. È vietata la riproduzione anche parziale del testo. ISSN 0394-5901 Quota di abbonamento annuo per l’Italia euro 40,00 per l’Europa euro 73,00 extra Europa euro 83,00. Numeri arretrati: euro 14,00. Il versamento può essere effettuato con bonifico intestato a Zeta’s srl IBAN IT31 X030 3201 6010 1000 0060 641 oppure ccp n. 41419201 amministrazione@strategogroup.net Desideriamo informarLa che il D.Lgs. 196/03 (Testo Unico Privacy) prevede la tutela di ogni dato personale e sensibile. Il trattamento dei Suoi dati sarà improntato ai principi di correttezza, liceità e trasparenza e della Sua riservatezza. Ai sensi dell’art. 13 del Testo Unico, Le forniamo quindi le seguenti informazioni: il trattamento che intendiamo effettuare verrà svolto per fini contrattuali, gestionali, statistici, commerciali, di marketing; il trattamento, che comprende le operazioni di raccolta, consultazione, elaborazione, raffronto, interconnessione, comunicazione e/o diffusione si compirà nel modo seguente: archiviazione su supporto cartaceo e archiviazione informatizzata su personal computer. Il titolare dei dati è: Zeta’s srl nella persona del Rappresentante Legale. Il responsabile del trattamento dei dati raccolti in banche dati ad uso redazionale è Ruggero Zuliani (zuliani.r@ilpoligrafico.it - via Kolbe 8 Milano tel. 027529101 - fax 0275291039). Al titolare del trattamento Lei potrà rivolgersi per far valere i Suoi diritti così come previsti dall’art. 7 del D.Lgs. 196/03.
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