Textile - Interior - Decorative OOH - Industrial & 3D
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trentaquattro
N. 34 Giu-lug 2017 €8,00 STRATEGO GROUP 20090 Segrate (MI) via Cassanese 224
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I Power Sponsor sono aziende che hanno scelto di accompagnare Wide nel suo percorso editoriale 2017, garantendo una continuitĂ di impegno nel dialogare con la redazione e nel favorire il trasferimento tecnologico verso il mercato. Attraverso case history, news tecnologiche, interviste al proprio interno e a clienti rappresentativi, si proporranno quali driver di informazioni ‘powerful’ nelle diverse sezioni della rivista.
J-TECK3 EURMOMA AGFA KIIAN digital
O S C A R D E L L A S TA M PA
DEFINING EXCELLENCE A N C H E Q U E S T ’ A N N O P O R T E R E M O A L L A R I B A LTA L’ E C C E L L E N Z A N E L L A S T A M P A COMMERCIAL PRINTER PACKAGING PRINTER CONVERTER O F F S E T – F L E X O – G R AV U R E – D I G I TA L
CON IL SUPPORTO DI BOBST – CORDENONS – GALLUS – HEIDELBERG – HP – KBA KOLOR + SERVICE – KOMORI – LUXORO – PRINTGRAPH
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sommario Wide trentaquattro
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speciale interior scenari di mercato: il decoro contemporaneo riparte da tecnologia e materiali pag 14 spazio architetti: simone nisi magnoni il volto inedito del rivestimento murale pag 16 testimonial: visionnaire, luxury design personalizzato (col cuore verde) pag 18 inchiesta: interpretare l’interior e i suoi trend pag 22 retail: negozi fisici o acquisti online? entrambi, il futuro è phygital pag 28 news: trasformato un reparto di ospedale pag 32
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decorative tendenze: nobilitazioni touch & feel, piacevole esperienza sensoriale pag 34
industrial printing l’insider: cristaleria vinalsa,
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azienda vetraria convertita al digitale pag 38
out of Home focus tecnologico: progettare campagne, istruzioni per l’uso pag 40 aifil informa: la marcatura ce per strutture metalliche delle insegne pag 42 convegno aifil: l’insegna 4.0 pag 44 visual communication: i rapidi cambiamenti del settore pag 46
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textile scenari di mercato: stampa tessile e digital printing: ieri, oggi e domani pag 48
fespa space fespa 2017: l’effetto wow della stampa driver del successo della fiera pag 52 sepc 2017: dal congresso di lione pag 57
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rubriche news: aziende, eventi, tecnologie pag 8 eventi: focus vetro, le novità presentate a glass pack 2017 pag 60
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O S C A R D E L L A S TA M PA
DEFINING EXCELLENCE A I U TA C I A D I D E N T I F I C A R E L E E C C E L L E N Z E N E L L A S TA M PA DAL 15 GIUGNO VAI SUL SITO E SEGNALA LE AZIENDE CHE RITIENI MERITEVOLI
CON IL SUPPORTO DI BOBST – CORDENONS – GALLUS – HEIDELBERG – HP – KBA KOLOR + SERVICE – KOMORI – LUXORO – PRINTGRAPH
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è l’associazione che rappresenta gli interessi del mercato della stampa specialistica, dei suoi settori applicativi – Textile, Interior Decoration, Product Decoration, Out & Digital Out of Home (OOH e DOOH), Industrial Printing & 3D – e delle sue tecnologie di stampa – serigrafica, tampografica, inkjet e digitale
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editoriale paola bonfanti
SUlla creatività ai tempi della personalizzazione Che mondo sarebbe senza creatività? Innato nell’uomo è l’impulso a dare forma, colore e matericità a un pensiero, a un’intuizione o a un gusto. L’espressione del genio creativo è, nell’essenza, una forma di ricerca del bello e di interpretazione delle dinamiche sociali, destinata a una fruizione collettiva. Strumento abilitante – e poderoso – della creatività è, oggi, la tecnologia, che, grazie alle sue ultime evoluzioni, amplifica le potenzialità realizzative, riducendo al minimo limiti e barriere a quanto viene concepito, ideato o immaginato. Ma c’è un altro elemento – altrettanto poderoso – che concorre a plasmare la creatività contemporanea: la voglia di personalizzazione, ovvero il bisogno di circondarsi di ‘unicità confezionata su misura’, negli ambienti in cui ci si muove, negli abiti indossati, negli oggetti posseduti e sfoggiati, persino nei messaggi pubblicitari che si ricevono. Come in un gioco di specchi, l’ego del terzo millennio necessita di vedersi riflesso in tutto ciò che lo circonda. Queste stesse dinamiche sottendono all’evoluzione dell’interior decoration, tema dello Speciale di questo numero di WIDE. La decorazione degli interni ha vissuto, negli ultimi anni, un periodo di forte trasformazione, sulla spinta di una domanda sempre più orientata alla customizzazione creativa degli spazi e di un binomio tecnologia di stampa e materiali che offre possibilità applicative finora inesplorate. L’utilizzo sempre più spinto di supporti quali vetro, pelle, metalli, pietra – decorati ad hoc – risponde appieno alla ricerca esasperata del pezzo unico e a una creatività all’insegna della personalizzazione. E il medesimo meccanismo si ripete – seppur con manifestazioni differenti – nei diversi segmenti dell’universo della stampa che cerca a tutti i costi di creare l’effetto wow secondo il mantra “Mi riconosco, dunque sono. E sono unico”.
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NEWS
AZIENDE, EVENTI, TECNOLOGIE
wer Sponsor, sono e perché
Tecnologie HP Latex nella Vip Lounge di MCA Digital
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WIDE: crede nella va-
Fervono le attività nella nuova Vip Lounge di MCA Digital dove gli eventi si susseguono. Come l’esclusiva due giorni dedicata alla presentazione delle inedite soluzioni di stampa e taglio HP Latex. Un appuntamento che MCA ha voluto riservare agli stampatori medio/piccoli che approcciano per la prima volta questa tecnologia, di cui il dealer padovano si conferma specialista. “Il mercato sta dimostrando un crescente interesse per il Latex, che da sempre si contraddistingue per versatilità, prestazioni elevate e sostenibilità”, spiega Cristina Del Guasta, socio fondatore di MCA Digital. “Ora, l’introduzione dei
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o, nella capacità di
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sto primo numero
l’anno
e del sostegno di:
I Power Sponsor sono aziende che hanno scelto di accompagnare WIDE nel suo percorso editoriale 2017, garantendo una continuità di impegno nel dialogare con la redazione e nel favorire il trasferimento tecnologico verso il mercato. Attraverso case history, news tecnologiche, interviste al proprio interno e a clienti rappresentativi, si proporranno quali driver di informazioni ‘powerful’ nelle diverse sezioni della rivista.
nuovi sistemi print & cut, soluzioni entry level alla portata di tutti, amplia ulteriormente performance e applicazioni di questa tecnologia. Ad esempio, è possibile stampare pellicole termosaldabili, indispensabili per la personalizzazione di tessuti per sportwear, pronto moda e home decor”. A guidare gli ospiti alla scoperta delle opportunità di business offerte dalle nuove soluzioni HP, l’esperienza e la competenza del team MCA. Tra le novità, alcuni inediti tool firmati HP per i possessori di stampanti Latex, come il software per web-to-print HP WallArt Suite e HP Latex Sign&Display Application Wall, una raccolta di esempi che aiutano a spiegare la versatilità della tecnologia, sia in ambito di materiali sia di applicazioni per interni ed esterni.
Textile printing Pixartprinting dà una nuova luce Pixartprinting accende i riflettori sul textile printing. E lo fa letteralmente con i nuovi frame con tessuto in tensione, dotati anche di luci a Led, che conferiscono eleganza e praticità alle comunicazioni indoor e outdoor. La gamma comprende tre famiglie – da terra, da parete e retroilluminati – per un totale di 14 modelli, ideali per fiere, uffici e allestimento vetrine. Monofacciali o bifacciali, sono composti da leggere strutture in alluminio dotate di scanalature e profili in PVC trasparente che agevolano il montaggio dei tessuti stampati con Durst Rhotex. Un sistema all’avanguardia tecnologica sinonimo di qualità fine art, colori brillanti, nuance vibranti e luminosità delle immagini. Il tutto utilizzando inchiostri base acqua eco-compatibili. E se il poliestere stampato in digitale viene utilizzato per i nuovi espositori, i filati pregiati come seta e cashmere sono protagonisti di una vera rivoluzione. Pixartprinting, infatti, amplia la gamma di tessuti naturali stampati con colori reattivi e ordinabili a partire da 1 m lineare con 6 nuove finiture. Pronto moda e abbigliamento sportivo, accessori come sciarpe e foulard, fino ai complementi d’arredo. Tutti i tessuti sono sottoposti a finissaggio con calandra Monti 72 che garantisce una resa ottimale in confezione e durata d’uso.
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agfa graphics :Jeti Tauro LED, in missione nell’inkjet wide format per stupire Soluzione ibrida progettata per soddisfare le esigenze di tutte le aziende con alti volumi di produzione nei settori Sign & Display, Interior Design, packaging e molti altri, :Jeti Tauro di Agfa Graphics può stampare sia su materiale rigido che flessibile con una luce massima di 2,54 m a una velocità di stampa fino a 275 m²/ora grazie alle 32 teste Ricoh Gen5 in dotazione – 24 teste per il colore (CMYKLcLm) e 8 dedicate al bianco e/o primer. Ogni testa è formata da quattro file di ugelli per poter gestire fino a due colori contemporaneamente. :Jeti Tauro è configurabile in modalità manuale, semiautomatica o automatica. In funzione dei settaggi impostati, il software che gestisce il sistema di scrittura permette di ottenere stampe lucide o opache, per stampati brillanti e d’incredibile impatto visivo. Grazie alla sua robusta struttura, :Jeti Tauro LED è in grado di gestire elevati carichi lavoro su più turni, soddisfacendo così le esigenze di ogni cliente. Il sistema di controllo incorporato nel carro di scrittura esegue una regolazione automatica dell’altezza in funzione dello spessore del materiale utilizzato o di sue eventuali irregolarità e le due barre antistatiche garantiscono il posizionamento perfetto di ogni goccia sul supporto da stampare.
Il sistema a LED UV utilizzato da :Jeti Tauro riduce i consumi d’energia, ha una durata superiore delle lampade, non richiede l’utilizzo di shutter – i LED si accendono solo quando necessario – non serve preriscaldamento e permette di utilizzare supporti sensibili al calore. Stabilità di stampa/ripetibilità sono un’altra delle caratteristiche di :Jeti Tauro poiché l’emissione dei LED è costante e non ha variazioni nel tempo. Non meno rilevante, il sistema di stampa basato sulla tecnologia Thin Ink di Agfa Graphics permette di avere consumi d’inchiostro estremamente bassi.
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urmoma l’innovazione nell’interior che rompe GLI SCHEMI Eurmoma punta sull’innovazione totale nell’interior decoration con Cling-Z e altri prodotti di nuova concezione. Distribuito in anteprima europea dall’azienda romana, Cling-Z è un supporto in polipropilene dell’americana Nekoosa, che consente l’applicazione elettrostatica ultra-rapida su qualsiasi superficie interna, da intonaco a legno, vetro e metallo. Cling-Z permette di non rovinare le superfici sottostanti e di non lasciare residui sulle pareti – in quanto non necessita né di colle né di fori di fissaggio – ed è quindi idoneo all’utilizzo in ambienti quali musei e location prestigiose destinate a ospitare fiere ed esposizioni temporanee. È stampabile solo con tecnologia UV: oltre a questa, l’altra accortezza da usare è quella di non farlo impolverare subito dopo aver rimosso il liner, così da non inficiare la forza della sua carica elettrostatica. Se la superficie di applicazione è pulita, è possibile riposizionare Cling-Z più volte senza problemi. “L’innovazione di prodotto può riguardare diversi aspetti ed essere più o meno sostanziale a seconda che interessi il prodotto stesso per intero o solo in parte. Con l’ingresso sul mercato di un prodotto come Cling-Z, totalmente nuovo e capace di rompere gli schemi con i trend precedenti, non si può che parlare di innovazione sostanziale”, commenta Ippolito Bassani, titolare di Eurmoma.
Joint venture Nasce Mimaki Bompan Textile Mimaki Europe e Bompan hanno siglato lo scorso 21 giugno la joint venture per la costituzione della nuova società Mimaki Bompan Textile Srl. La mission è già scritta: promuovere la digitalizzazione dei processi di stampa nell’industria tessile attraverso una realtà con sede in Italia, che gestirà oltre al mercato locale anche alcuni Paesi EMEA e che ambisce a diventare l’Hub del Textile Printing per i clienti di tutto il mondo. Mimaki Bompan Textile avrà sede a Tradate (VA) in un nuovo building attualmente in fase di ultimazione. Uno spazio polifunzionale dove saranno ospitati gli uffici amministrativi, commerciali e tecnici, oltre a uno showroom con la gamma di soluzioni Mimaki per stampa tessile. Nel CdA: Massimo Bompan (chairman), Hirokazu Hayashi (CEO) e Sakae Sagane (director). Questa realtà opererà a partire dal prossimo settembre indipendentemente da Bompan, che proseguirà la propria attività commerciale con le due divisioni storiche Sign & Graphics e Industrial Products, a cui si affiancherà la nuova business unit dedicata al 3D Printing. La newco commercializzerà tutta la gamma di soluzioni Mimaki per la stampa tessile, prodotte in Giappone e in Italia, e potrà usufruire della nuova serie di inchiostri tessili sviluppati direttamente da Mimaki. Il tutto attraverso una rete vendita dedicata e un servizio di assistenza tecnica diretta. Una realtà dunque unica, che fonde l’innovazione tecnologia del brand nipponico con l’esperienza pluriennale di Bompan consolidata in anni di attività nel mercato dell’industria tessile.
Eventi GlassPrint in Germania L’impulso innovativo dell’azienda non si ferma qui. Eurmoma ha arricchito ulteriormente l’offerta con la serie Kernow Interiors by KernowJet, la nuova frontiera della carta da parati. Si tratta di un materiale con rivestimento superficiale in vinile e con retro senza tessuto, antibatterico e lavabile, disponibile in una vasta gamma di finiture strutturate per effetti classici o moderni. È stampabile in digitale, con tecnologia inkjet eco-solvent, UV e latex (e certificata per inchiostri HP) e non contiene colla – che andrà invece applicata sulla superficie da ricoprire. “Kernow Interiors rompe a sua volta gli schemi e laddove fino a poco tempo fa la frase più comune era ‘Carta da parati? No grazie!’, siamo convinti che questo prodotto contribuirà a invertire il trend”, spiega Bassani. E conclude: “Eurmoma punta su soluzioni che vadano incontro alle esigenze del marketing temporaneo, veloce ed efficace per tutti, e che si rivolgano all’interior design. Un segmento che riscuote sempre più interesse, portando a rispolverare in modo intelligente prodotti già esistenti e trovandone nuovi impieghi”. www.eurmoma.it
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La settima edizione di GlassPrint, l’evento europeo dedicato alla decorazione del vetro, torna a Düsseldorf, in Germania, al Radisson Blu Scandinavia Hotel dal 29 al 30 novembre prossimo. Parteciperanno produttori di vetro, decoratori, fornitori e brand owner. Il programma dei relatori è già stato reso noto ed è consultabile all’indirizzo http://glassprint.org/programme. Sono previste una serie di presentazioni tecniche relative ai processi di stampa digitale e serigrafica, ma si parlerà anche delle ultime evoluzioni della stampa 3D. Gli interventi dei keynote riguarderanno il mercato internazionale della stampa su vetro, come pure il punto di vista di alcune associazioni di riferimento nel mondo del vetro, quali BV Glas, FEVE, Glass for Europe e Messe Düsseldorf / glasstec. Infine, una tavola rotonda dal titolo GlassPrint LIVE! animata da un gruppo selezionato di esperti risponderà a quesiti del pubblico sulle varie tematiche trattate durante il convegno. GlassPrint 2017 segue l’evento del 2015 che aveva riscosso un notevole successo, attestato da una partecipazione record di 200 persone provenienti da 26 Paesi di Europa, Nord America, Asia e Medioriente.
Digital display Nuove soluzioni performanti e dal design ricercato DominoDisplay.com, primo shop online italiano di soluzioni multimediali, amplia la gamma di proposte per comunicazione visiva con tre novità inedite: Totem Stretch, Mirror Display e Kombo. Soluzioni tecnologiche sempre più performanti e dal design ricercato sono lo strumento essenziale per dare vita a progetti di comunicazione visiva evoluti. Da un lato la sottile eleganza del Totem Stretch, messo a punto per sfruttare al meglio gli spazi a disposizione. Dall’altra, la versatilità e l’innovazione dei Mirror Display by Samsung che, grazie al sensore di prossimità integrato, svolgono la duplice funzione di specchio e monitor per il digital signage. Progettati per assicurare un wow effect immediato, si prestano a un’infinita varietà di ambiti applicativi, dalle boutique ai centri fitness, dai saloni di bellezza agli ascensori, fino agli hotel e ai locali di servizio. Infine, la nuova serie di totem monolitici verticali Kombo, dal design all’avanguardia e cornici sottili. Anche i totem Kombo possono essere potenziati con la release 2.0 di Palinsesto, suite proprietaria per il digital signage.
Web to Print Le ultime proposte di Sprint24 Massima personalizzazione su Sprint24 che rafforza la proposta di dati variabili con nuovi prodotti dedicati al business. Le nuove etichette in PVC adesivo con barcode e serie alfanumerica si uniscono infatti alla gamma di altri stampati da personalizzare con unicità quali scratch card, card rigide formato tessere, coupon e altri prodotti. “Poter stampare un prodotto identificato attraverso un codice unico nasconde una grande forza dietro una semplice operazione”, afferma Giovanni di Virgilio, CEO di Sprint24. “Il dato variabile permette di riconoscere il cliente per nome, individuare un prodotto o trovare un’informazione rapidamente: una grande arma per un’azienda che desidera implementare il proprio business con precisione. I codici variabili più utilizzati sono barcode, codici alfanumerici, QR code o semplici numerazioni progressive”. Sprint24 ha racchiuso gli stampati con questo tipo di lavorazione in una sezione del sito dedicata. Inoltre, il web-to-print romano punta a fornire un aiuto essenziale alle agenzie, studi e società che desiderano stampare questo tipo di prodotti fornendo un servizio di assistenza dedicata.
Grande formato Polyedra acquisisce Plot Service Lo scorso 9 maggio è stata perfezionata l’acquisizione da parte di Polyedra – appartenente al Gruppo Lecta – della Plot Service di Rozzano (MI), azienda specializzata nell’assistenza su periferiche grafiche professionali di grande formato, quali plotter, stampanti digitali di varie tecnologie, scanner e digitalizzatori. Plot Service, che continuerà ad operare in completa autonomia, ha centri di assistenza dislocati su tutto il territorio nazionale, con tecnici altamente qualificati e specializzati. Questa rete di assistenza si affiancherà alla già capillare presenza di Polyedra in tutta Italia. Questa importante scelta conferma la volontà di Polyedra di rafforzare ulteriormente il proprio primario posizionamento nei settori Stampa & Comunicazione, Sign & Display e Packaging, rivolgendosi sempre di più al mercato come partner in grado di offrire, oltre ai supporti, soluzioni complete per le esigenze di comunicazione dei clienti.
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NEWS
EVENTI, AZIENDE, INIZIATIVE
Fenix Print Lab Uno spazio a misura di stampatore Fenix Digital Group ha inaugurato in giugno Fenix Print Lab, uno spazio a disposizione dei clienti destinato a ospitare le soluzioni distribuite dall’azienda. L’evento ha raccolto la sponsorship di swissQprint, HP e 3M. Fenix Digital Group ha raddoppiato gli spazi di questo laboratorio – ubicato a due passi da Milano – per dare la possibilità ai clienti di vivere le ultime novità HP e swissQprint in un unico luogo. Al centro dell’attenzione, le tecnologie: dalla nuova swissQprint Nyala LED alle tecnologie HP Latex, con HP Latex 1500, HP Latex 570 e HP Latex 335 Print and Cut e alla divisione HP PageWide, con HP PageWide XL 8000. Nel corso della giornata sono intervenuti Mirco Gasparotto, presidente di Arroweld Italia, con un interessante storytelling sulla sua esperienza di imprenditore, e Roman Barba, ingegnere industriale di HP Graphic Art, che ha messo in luce la sostenibilità degli inchiostri Latex. Durante l’evento si è svolta anche la premiazione dei migliori stampatori swissQprint italiani: il podio è andato, nell’ordine, a Move, Seritouch e Multigraph.
Eventi Print4All Conference in settembre a Milano A poco meno di un anno dalla manifestazione (29 maggio - 1 giugno 2018), Print4All si preannuncia la più interessante occasione in Italia per scoprire e confrontare tutte le soluzioni di stampa e converting. Al centro del progetto espositivo il nuovo ruolo e le opportunità offerte oggi al printing, come processo indispensabile durante tutta la vita del prodotto, dal punto di vista delle esigenze della filiera produttiva e del cliente finale. Temi chiave che saranno oggetto della Print4All Conference (12-13 settembre a Fiera Milano), naturale prosecuzione del percorso avviato a Palermo con Print4Pack. L’evento rivolge questa volta l’attenzione all’evoluzione dell’industria della grafica e della comunicazione, ritornando a far incontrare l’intera filiera dei produttori di tecnologia, trasformatori/stampatori, influencer, brand owner. L’iniziativa, parte del programma Made By Italy di Acimga, amplia gli orizzonti di Print4Pack e comprende il package printing e tutte le applicazioni di grafica e stampa per comunicazione. Print4All Conference è realizzato in collaborazione con ARGI (Associazione nazionale fornitori dell’industria grafica) e con il supporto di ICE – Agenzia e del Ministero dello Sviluppo Economico.
speciale
interior decoration
Quello dell’interior decoration è un universo in continua evoluzione. Indissolubilmente legato al susseguirsi delle mode e dei gusti, offre da sempre ampio spazio di realizzazione creativa ad architetti, progettisti e designer di interni. Tuttavia, è con l’avvento della stampa digitale – e della tecnologia a getto di inchiostro – che il settore ha cambiato marcia: come è accaduto in altri comparti, anche nella decorazione degli interni la nuova tecnologia ha reso possibile lo sviluppo di una serie di applicazioni inedite, personalizzabili, realizzabili in quantitativi minimi – fino al pezzo unico – e con costi competitivi. Mentre tutta una gamma di supporti innovativi è stata gradualmente introdotta nel settore, la customizzazione è diventata uno degli elementi dominanti della creatività, laddove
l’unico limite risiede oggi nella fantasia e nella creatività di chi sviluppa il progetto. Carte da parati dalle fantasie più svariate, superfici – in vetro, tessuto, legno, cemento, pietra – personalizzate con pattern e motivi d’impatto, decori a tema riprodotti su diversi oggetti ed elementi di arredo alla portata di un pubblico sempre più ampio: sotto l’egida del digital printing, siamo entrati nel terzo millennio dell’interior decoration. Ed è attraverso la voce di alcuni dei suoi protagonisti che, nelle pagine seguenti, vogliamo raccontarvi il cambiamento in atto. Esplorando anche i trend più attuali, che vedono la comparsa della dimensione digitale, tra digital signage e piattaforme multimediali sviluppate sulla sinergia di online e offline.
A cura di Paola Bonfanti
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interior
Personalizzazione ai massimi livelli, supporti inediti e di grande impatto e creatività alle stelle, così la decorazione degli interni trasforma i propri linguaggi. Sulla spinta delle nuove tecnologie di stampa e della sperimentazione in ambito applicativo.
foto ZETA Solutions
scenari
Il decoro contemporaneo riparte da tecnologia e materiali Rinnovare il look degli ambienti non è mai stato così facile. Pensiamo alla frequenza con cui negozi e punti vendita cambiano pelle, trasformando lo stile, gli elementi decorativi, i messaggi promozionali e anche le vetrine. Oppure a come uffici e sedi aziendali siano sempre più spesso sottoposti a progetti di rinnovamento o a rivisitazioni in chiave ‘corporate’, ovvero con l’immagine e i colori della brand identity riproposti quali fil rouge dell’allestimento. E, ancora, alle scelte di arredamento e decoro di hotel e luoghi di ospitalità, ma anche delle abitazioni private, laddove la possibilità di customizzare o personalizzare gli spazi è l’elemento propulsore di progetti fortemente innovativi dal punto di vista estetico e funzionale. Alla base di questo trend volto al restyling tout court vi è l’evoluzione delle tecnologie di stampa di ultima generazione – in particolare di quelle digitali – che ha spalancato le porte a possibilità applicative (quasi) infinite, nonché
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accessibili e immediate, ampliando notevolmente gli orizzonti creativi dell’interior decoration.
L’evoluzione è continua Come siamo giunti a questo moto incalzante della trasformazione degli spazi e degli ambienti come nuova opportunità alla portata di tutti? Nella sua fase iniziale, è passato attraverso l’utilizzo di film e pellicole adesive – dalle finiture sorprendenti e dagli effetti più svariati – per rivestire e decorare le diverse superfici indoor, dalle pareti ai pavimenti fino agli elementi di arredo. Tuttavia, è stato soprattutto con la più recente evoluzione della stampa digitale a getto di inchiostro che l’interior decoration ha conosciuto la sua golden age. Con lo sviluppo di testine di stampa sempre più performanti, la tecnologia digitale inkjet ha compiuto in pochi anni enormi passi in avanti sul fronte della qualità delle immagini. E per quanto riguarda la versatilità applicativa, le stampanti inkjet
flatbed e roll-to-roll consentono ormai di stampare in modalità diretta sui materiali più disparati, dal legno al vetro, dalla ceramica all’alluminio, dal cemento alla pietra fino a diverse tipologie di tessuti e filati, a tutta una serie di supporti nuovi e bellissimi. E non va dimenticato nemmeno l’ultimissimo trend - nel mondo del retail – legato all’avvento del digital signage e alla nuova dimensione multimediale che sfrutta l’interazione tra online e offline. Architetti e decoratori, progettisti e applicatori, ma anche utenti privati hanno dunque a disposizione una vastissima gamma di soluzioni applicative e decorative che, a seconda del progetto e degli obiettivi, possono essere declinate in realizzazioni creative, originali e personalizzate. Ed è questo l’altro plus rilevante della stampa digitale inkjet: la capacità di creare in modo veloce e conveniente pezzi unici e con motivi customizzati, senza scendere a compromessi con la qualità.
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interior spazio architetti
dI Paola Bonfanti
Il volto inedito del rivestimento murale, tra matericità e decorazione
Chi è Simone Nisi Magnoni “Possedere è conoscere”, è il mantra ereditato dalla famiglia e adottato da Nisi Magnoni quale leit motif della sua attività di architetto. Subito dopo la laurea in architettura presso il Politecnico di Milano, apre il suo studio e si dedica all’attività di progettazione, rivolgendosi prevalentemente al settore della ristorazione. Il successo dei primi progetti gli consente di crescere e di affermarsi sulla scena dell’architettura nazionale. In parallelo all’attività di architetto, Nisi si è sempre dedicato all’attività didattica, che lo vede tuttora impegnato presso il Politecnico, il Polidesign, la Domus Accademy e HoReCa Workshop.
È sul contrasto tra materia e rivestimenti murali che Nisi Magnoni costruisce i suoi progetti. La ricerca estrema della matericità – fino a spingersi ai confini dell’antimaterico – e la sperimentazione continua di texture e finiture speciali per carte da parati tutt’altro che usuali trovano espressione nell’ossimoro architettonico che ne contraddistingue i lavori. Così come suo segno distintivo è la spiccata volontà di arrivare a proporre, con ogni opera, qualcosa di inedito, capace di stupire, di generare una tendenza e di dettare uno stile. Architetto milanese a tutto tondo, Nisi Magnoni si è specializzato nel settore della ristorazione: è sua la firma di molti dei ristoranti cinesi di lusso del capoluogo lombardo, dal Gong a Asian BA a Nu, ma anche di lavori eclettici come il Nu Hotel, sempre a Milano. E se arte, architettura e design si fondono nella poetica di questo artista eclettico, insieme alla cura dei dettagli e alla curiosità innata di chi considera la conoscenza quale presupposto di ogni processo creativo, l’avvento della tecnologia non ha mancato di lasciare il segno sulla sua opera, arricchendone la ricerca materica per i rivestimenti verticali.
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Il rivestimento murale nell’era della stampa digitale: cosa è cambiato?
Nell’ambito di un suo progetto, che peso riveste la carta da parati?
Fino a qualche tempo fa, il rivestimento murale rappresentava l’anti-evoluzione nell’architettura di interni e rievocava un’idea di passato e di pesantezza. È grazie alle tecnologie di stampa di ultima generazione – digitali, ma non solo – che il trend si è invertito: l’introduzione di finiture nuove e innovative, di grande impatto estetico e dalla portata funzionale, ha segnato una vera e propria svolta nel mondo delle carte da parati. Oggi la carta può essere accoppiata potenzialmente a qualsiasi supporto – non solo vinile, seta, cotone, ma anche carta e filo o pezzettini di noci di cocco assemblati con fattura artigianale (è il caso dell’azienda francese Élitis) – e la gamma dei rivestimenti si è arricchita di texture e giochi cromatici molto interessanti e, soprattutto, in linea con il gusto contemporaneo. E così si è capito che il rivestimento murale, se usato con professionalità, senso estetico e attenzione, offre in architettura delle potenzialità enormi.
Quanto conosce la tecnologia di stampa e quanto conta per un architetto conoscerla?
È quasi indispensabile. La carta da parati è lo strumento che mi permette di confezionare la mia creazione, ovvero di aggiustare gli equilibri formali e tonali del progetto di interior decoration. Nell’ambito di ogni mio lavoro, la carta da parati esprime la femminilità, perché proprio la scelta di disegni, texture e cromie dei rivestimenti mi permette di ammorbidire quella ricerca di durezza ed essenzialità che è propria della mia sperimentazione materica.
Sono curioso di natura e quando scelgo di utilizzare un prodotto voglio prima scoprire come viene realizzato ed è mia abitudine visitare direttamente gli stabilimenti produttivi. Nella professione dell’architetto questa curiosità è fondamentale: ogni novità deve diventare terreno di ricerca, informazione e autoformazione volte ad acquisire gli strumenti necessari per comprendere appieno il potenziale del prodotto stesso e arrivare a
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interior spazio architetti
“Con le sue texture e le sue cromie, il rivestimento murale è lo strumento che mi permette di aggiustare gli equilibri formali e tonali del progetto”
La rivoluzione del velcro sulla copertina di WIDE
Foto Fabrizio Gini
gestirlo nel migliore dei modi. Un architetto che si confronti con la grandissima varietà di carte da parati oggi a disposizione deve avere tutte le conoscenze tecniche e tecnologiche necessarie per poter compiere delle scelte e anche per avere il coraggio di proporre qualcosa di nuovo, capace di rompere con gli schemi del passato. Il progetto del Nu Hotel di Milano è frutto del lavoro di Nisi Magnoni e Sabrina Gallini. Nel cavedio i due architetti hanno giocato sulla contrapposizione tra la materia – un rivestimento murario in gesso colorato con ossido di ferro e, successivamente, sabbiato – e la tappezzeria con texture a mosaico in tinta unita bianco perlato, per un effetto raffinato. Le trentotto camere – tutte diverse per forme, taglio e dimensioni – sono state caratterizzate dall’uso di carte da parati, texture e colori differenti.
Torniamo a parlare di materiali… Le potenzialità legate alla possibilità di accoppiare la carta a qualsiasi supporto sono enormi. Ai materiali più classici, come i tessuti – cotone e lino – si è affiancato il vinile, economico, ignifugo e lavabile e dunque molto pratico. E poi vi sono tutti i nuovi materiali con cui si sperimenta, e davvero i prodotti a disposizione sono i più svariati.
E c’è un ritorno all’artigianalità. Come lo valuta? L’artigianalità è indispensabile, in quanto dalla ricerca artigianale nascono prodotti in grado di incarnare e interpretare l’anima più vera dei progetti. Nelle carte da parati proposte oggi vi è molta artigianalità e gli effetti che si possono ottenere sono davvero straordinari.
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Parte da un aneddoto la storia della cover di questo numero di WIDE. Impegnato nella sua opera di sperimentazione ed esplorazione delle possibilità dei rivestimenti murali, Nisi Magnoni si era posto l’obiettivo di trovare una soluzione che non richiedesse più l’utilizzo dei chiodi per appendere oggetti alle pareti. “Era il 2013 e per mesi ho lavorato sull’idea di creare un kit meccanico o elettronico di strumenti alternativi. Fino a quando mi sono reso conto che il mio approccio era sbagliato: il punto di partenza avrebbe dovuto essere il supporto”. Da qui la scelta di rivolgersi a Jannelli & Volpi per studiare insieme una soluzione: “Così, in meno di sei mesi, abbiamo creato JanVel – coinvolgendo anche Velcro – una carta da parati composta di velcro che consente di appendere oggetti, anche molto pesanti, alle pareti senza ricorrere ai chiodi”. Concepito, brevettato e ingegnerizzato per essere lanciato al fuorisalone del 2013, JanVel ha rivoluzionato il mondo dei rivestimenti murali, conferendo alla carta da parati anche un carattere funzionale. Oltre a quello estetico: JanVel è personalizzabile – la superficie può essere stampata con tecnologia digitale. E JanVel è protagonista della copertina, in una versione che arreda la bella casa studio di Nisi Magnoni.
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interior testimonial
Visionnaire
Luxury design personalizzato (col cuore verde) Progetti di interni griffati e superspecializzati che combinano tecnologia, artigianalità made in Italy e vision ecosostenibile
di Achille Perego
Hotel boutique come il Conference Hall di Doha nel Qatar, ristoranti come il Boom & Brass di Budapest o il The Cardinal di Saigon, ma anche yacht, jet privati, residenze principesche, club esclusivi… sono solo alcuni dei progetti firmati Visionnaire, un 18
brand che in poco tempo ha conquistato la leadership nel panorama internazionale del luxury design. Come? Grazie a un nuovo modo di concepire l’interior design, “inteso come total look degli spazi, non come progetto d’arredo”.
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interior testimonial
Grazie alle prestigiose collaborazioni nella filiera controllata dell’artigianato italiano, Visionnaire propone oggi oltre 1.850 articoli di gran lusso: poltrone e pavimenti personalizzati, boiserie, wallpaper stampati sulla seta, porcellane, mosaici vetrificati con polveri d’oro. Tutto, in questo universo del lusso allo stato puro, è personalizzato, dalle porte alle maniglie, dai marmi alla biancheria, fino agli apparecchi audiovideo. Un lusso dal cuore verde. È l’innovativa proposta, per cui è stata scelta la parola Greenery, non soltanto Pantone dell’anno, ma simbolo di una tendenza che esplora il riavvicinamento alla natura e la ricerca del benessere uniti alla voglia di rinascita, con cui Visionnaire ha presentato la sua nuova collezione all’ultima edizione del Salone del Mobile di Milano. Visionnaire è un brand della storica azienda bolognese Ipe, fondata nel 1959 dalla famiglia Cavalli e pioniera nella produzione di imbottiture in poliuretano per l’arredamento, lanciato nel 2004 da Luigi Cavalli insieme con i figli Leopold ed Eleonore, con l’obiettivo di proporre ai clienti “una nuova concezione dell’arredamento di lusso più orientato alla moda e al lifestyle”. Un’idea che si è rivelata vincente. “Visionnaire – racconta l’art director Eleonore Cavalli – in qualche modo è unica nel suo genere. E non è un caso che abbia conquistato rapidamente la leadership nel panorama internazionale del luxury design. Operiamo in oltre 55 Paesi con una capillare rete di negozi che vede in particolare 23 monomarca (quattro in Italia: due a Milano, uno a Bologna e uno a Bari) che a breve diventeranno 26 con le aperture previste a Jeddah, Beirut, Teheran e a Xiamen e X’lan con la sottoscrizione di un accordo con un’importante catena cinese”.
Dal luxury design di Visionnaire nascono progetti all’insegna del lusso e del total look degli spazi - che comporta la realizzazione di mobili e arredi, ma anche di pavimenti e boiserie - e con un cuore green.
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interior testimonial
Un lusso sempre in crescita Anche nel 2016 è proseguita la crescita del fatturato di Visionnaire che ha raggiunto i 42 milioni di euro (quasi il 90% realizzato all’estero) e quella dell’Ebitda che ha registrato un più 21%. Quest’anno le stime sono di mantenere una crescita in doppia cifra e arrivare a circa 50 milioni di ricavi. Target in linea con le aspettative dell’azionista di maggioranza, il fondo Ergon Capital del barone belga Albert Frére, entrato nel capitale nel 2014. Tra i mercati che vanno meglio, la Russia, nonostante gli embarghi e la crisi del rublo, continua a dare soddisfazioni così come l’Europa per cui è previsto un significativo piano di sviluppo come per gli Stati Uniti, la Cina e il Middle East. Ma Visionnaire non trascura neppure l’Africa.
Perché siete unici? Il nostro business model è la progettazione e realizzazione di interior design di lusso che non sono intesi come un mero progetto di arredamento, ma come una proposta di total look che non comprende quindi solo mobili e arredi ma anche pavimenti o boiserie. E questo è possibile solo grazie alla filiera del made in Italy, alla creatività e alle competenze artigianali di chi sa lavorare il legno, il marmo o il metallo, oltre ovviamente all’arredamento, e senza dimenticare le personalizzazioni che possono essere ottenute utilizzando anche la stampa sui materiali, a cominciare dai tessuti per il wallpaper. Competenze, quelle che si trovano in Italia, che non sono imitabili.
Quali sono i vostri clienti? Chi, in tutto il mondo, può permettersi il massimo del lusso per una casa a Milano, Roma, Londra o Parigi piuttosto che una villa in America o in Russia, ma anche per un hotel o un ristorante, un’imbarcazione o un night club.
Il lusso, anche nell’interior design, privilegia scelte ecocompatibili? Da alcuni anni ci interroghiamo su che cosa significhi lusso oggi. La risposta più ricorrente tra i nostri clienti e tra gli appassionati di design e di architettura come noi è spesso poter godere di un ‘cuore verde’. Basti vedere il ‘Bosco verticale’ a Milano, giudicato nel 2014 il grattacielo più bello del mondo.
Come si traduce il ‘cuore verde’ nell’utilizzo dei materiali? Il nostro dipartimento di ricerca
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e sviluppo ha iniziato a sviluppare il tema dell’ecosostenibilità da quei prodotti che stanno a stretto contatto con la persona, in primis divani e letti realizzati con materiali alternativi e a basso impatto. I legni utilizzati per la realizzazione dei fusti di letti e divani vengono scelti attraverso enti che producono attraverso una filiera certificata, ovvero da piantagioni con sistema di ripopolamento vegetale. Non solo: Visionnaire rispetta il mondo animale e per questo sceglie piume di animali già destinati alla macellazione, quindi senza implicare la loro sofferenza. In sostituzione della piuma abbiamo anche scelto materiali come canapa, cotone, lana, remy, kapock e semi di miglio e lino.
Lusso, però, significa anche esclusività e personalizzazione... Indubbiamente. A cominciare dai nostri campionari, che vengono stampati – come tutti i nostri prodotti cartacei – privilegiando sia la certificazione di ecocompatibilità sia un’altissima qualità. Questi campionari presentano i nostri disegni personalizzati per i marmi, i legni, i vetri, le porcellane, personalizzazioni create dai designer con i quali collaboriamo, con caratteristiche e peculiarità uniche. Tre anni fa, ad esempio, abbiamo realizzato per un nostro cliente un pavimento di marmo a mosaico, scelto in base al suo gusto, dal colore del marmo ai riquadri del mosaico personalizzati con una tecnica di vetrificazione a base di polveri d’argento, oro e platino a cui abbiamo aggiunto un effetto di anticatura.
Quanto oggi nell’interior design questa personalizzazione avviene ricorrendo alla stampa, compresa quella digitale? Le collezioni realizzate dai nostri designer e poi presentate al cliente, che può chiedere un’ulteriore specializzazione, grazie anche alle nuove tecnologie, hanno visto un aumento del ricorso alla stampa.
In particolare per quanto riguarda i disegni speciali per i tessuti ricamati e gli jacquard – sia per gli imbottiti, sia per gli arredi e l’interior design a cominciare dai wallpaper. Sul mercato si stampano molte tappezzerie in carta e poliestere, noi – per restare fedeli all’idea del lusso – preferiamo la stampa su basi di seta. Per quanto riguarda la personalizzazione di altri materiali, come i pavimenti di marmo, il legno delle boiserie, i vetri, le ceramiche, le tecniche di stampa oggi non sono ancora così presenti mentre – penso agli inserti di fogli in oro – si tratta di lavori artigianali fatti, per esempio, da esperti ebanisti. Ma non c’è dubbio che l’innovazione tecnologica stia aprendo nuove possibilità, anche nell’interior design di lusso, alla stampa.
Voi non stampate solo tessuti e wallpaper. È vero. Siamo un’azienda che, proprio perché opera nel lusso d’alta gamma, non può non utilizzare la carta, sebbene per la nostra comunicazione ricorriamo ovviamente anche alle potenzialità offerte dal web. Posso dire che amiamo molto la carta. Lavoriamo con cartiere specializzate che ci forniscono carte speciali e certificate Fsc per realizzare i nostri campionari, le brochure, i biglietti d’invito agli eventi e soprattutto i nostri cataloghi. Sono cataloghi brossurati a libro con tirature tra 2.000 e 2.500 copie, che distribuiamo nei nostri punti vendita, per i quali esigiamo un’altissima qualità: stampe anche su seta, quadricromie, serigrafie a caldo e stampe in oro, bassorilievi. Del resto l’immagine del brand, delle sue collezioni e delle sue realizzazioni – che oggi comprendono anche l’illuminazione – deve essere veicolata anche dal codice linguistico di un catalogo speciale per la cui stampa ci affidiamo a partner qualificati come Euroteam di Brescia e Grafiche dell’Artiere di Bologna.
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interior inchiesta
Interpretare l’interior e i suoi trend
foto Fabrizio Gini
Rinnovare il look degli ambienti e decorarli all’insegna della personalizzazione non è mai stato così facile. L’evoluzione della tecnologia di stampa digitale e lo sviluppo di supporti innovativi stanno aprendo le porte a nuove opportunità applicative, rendendo possibile la realizzazione di applicazioni indoor inedite, accattivanti, green ed economicamente sostenibili. Protagonisti e interpreti primari di tale cambiamento sono quelle aziende di stampa che alla decorazione degli interni si sono affacciate per differenziare la produzione e che ne stanno oggi cavalcando i trend. A loro ci siamo rivolti per conoscere le sfide e le opportunità, le applicazioni e i materiali di maggiore impatto nonché le prospettive di sviluppo di medio e lungo termine legati a un mercato che vive la sua golden age.
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fpe è una realtà dalle ‘molte pelli’, che ha vissuto i suoi primi cinquant’anni nel segno del cambiamento. Nata nel 1967 come serigrafia tradizionale specializzata nella comunicazione OOH, l’azienda ha rivoluzionato la dotazione tecnologica fino alla conversione al digitale. Votata alla diversificazione, fpe ha intrapreso la sfida dell’interior decoration con d’Officina, una bottega 2.0 e un laboratorio di sperimentazione nel cuore di una realtà industriale.
Cura artigianale e capacità industriale, così la bottega digitale reinterpreta il décor Paolo Ferrari, amministratore delegato Perché la scelta di entrare nel mercato dell’interior decoration? L’ingresso nell’interior decoration ha rappresentato, per certi versi, una naturale evoluzione della nostra azienda. Per due motivi. Da un lato, la stampa digitale, per sua predisposizione endemica, ha soddisfatto il desiderio esponenziale di produzioni ridotte e sempre più personalizzate. Dall’altro, lo sviluppo della tecnologia digitale – e ancor più dei supporti destinati alla stampa digitale – ha fatto sì che oggi si possa parlare di ‘stampa’ o ‘stampatore’ tout-court. Ciò significa che sono virtualmente abbattute le barriere che separavano, ad esempio, la serigrafia dall’offset o lo stampatore attivo nel mercato della grafica da quello prettamente tessile. E seppur ogni tipologia di stampa e ogni applicazione mantengano le proprie specificità, i progressi compiuti sul piano tecnologico consentono, a chi voglia investire in sviluppo e ricerca, di ampliare considerevolmente il proprio raggio d’azione.
Quali le sfide da affrontare per chi opera nell’interior? Il percorso di sviluppo verso il settore dell’interior implica considerevoli investimenti e richiede una gestione molto attenta e accurata, volta a valutare i diversi risvolti che l’innestare un progetto di tale portata in un’azienda avviata potrebbe avere. Per questo, fpe ha deciso di creare al suo interno d’Officina, una business unit dedicata all’interior decoration e concepita come una vera e propria bottega 2.0. L’obiettivo è duplice: riuscire a capitalizzare, attraverso una sub struttura ad hoc, il know how aziendale – frutto di cinquant’anni di esperienza nella stampa – e arrivare a sfruttare al meglio il nostro parco macchine digitale, che include tutte le tecnologie oggi disponibili. Chi sono i vostri interlocutori nell’interior? Siamo ancora in una fase di sviluppo del progetto sull’interior decoration e lo sforzo che stiamo facendo è quello di proporre d’Officina come laboratorio di sperimentazione ad architetti e designer, ovvero a coloro che possono arricchire la
Stampa digitale diretta su pannelli in legno OSB, per la realizzazione della reception all’interno di un progetto per il restyling di un hotel di Milano. Le due immagini a sinistra mostrano il pannello OSB prima e dopo la stampa.
nostra esperienza con il proprio know how. Inoltre, da qualche tempo a questa parte siamo riusciti a raccogliere l’interesse anche di aziende di produzione, le quali si rivolgono a noi come partner nel processo di sviluppo di nuovi materiali o di nuove linee di materiali. Le applicazioni più richieste? I lavori che ci vengono richiesti sono principalmente rivolti a soluzioni di decorazione per superfici di qualunque genere. Tuttavia, negli ultimi sei mesi siamo riusciti a incrementare anche la domanda in ambito di rivestimenti, sempre spaziando tra tutte le tipologie di rivestimento.
Stampa digitale diretta su tessuto fonoassorbente per l’isolamento acustico di ambienti di lavoro. Il lavoro è stato esposto all’edizione 2017 del Salone del Mobile di Milano.
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Grottini Communication è una divisione di Grottini, realtà
specializzata da oltre quarant’anni nella creazione di ambienti olistici di vendita al dettaglio. Con sede a Porto Recanati (Macerata), Grottini Communication si occupa dello studio della comunicazione all’interno dello store e sviluppa soluzioni produttive complete, dalla pianificazione strategica allo studio della creatività, dalla ricerca dei materiali all’esecuzione del progetto.
L’obiettivo? Concepire, progettare e realizzare il retail perfetto Marco Rossi, direttore di produzione Perché la scelta dell’interior decoration? Il settore della visual communication è ormai saturo e i suoi player si danno battaglia prevalentemente sul prezzo. Fattore che spesso è alla base delle scelte del cliente, laddove la tendenza più diffusa è quella di non valorizzare l’idea progettuale, ma di concentrarsi sui materiali e sui costi della lavorazione. In tale quadro, l’interior decoration si distingue, in quanto pretende un livello massimo di attenzione al dettaglio ed è lo studio
Alcuni progetti curati da Grottini Communication. In alto, l’arredamento di un’abitazione che ha previsto l’utilizzo di soluzioni adesive, carta da parati e una speciale versione di Visual Magnetics, la lavagna. Qui sopra, il logo della catena di fast food Porca Vacca, in una versione che sfrutta il connubio fra 3D e Visual Magnetics per ottenere un oggetto componibile e riposizionabile.
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del concept generale a orientare la scelta dei materiali e non viceversa. Nell’interior decoration abbiamo individuato un settore potenzialmente in grado di riconoscere il valore aggiunto, frutto dell’esperienza ventennale dell’azienda. Quale tipologia di lavori realizzate? Ci rivolgiamo al segmento del retail. Il termine più spesso utilizzato per definire il nostro habitat di lavoro attuale è ‘riqualificazione’. Spaziamo dai lavori più complessi e invasivi – con l’utilizzo, ad esempio, di strutture in cartongesso e carte da parati personalizzate – a quelli più veloci, con rivestimenti e grafiche adesive. A livello di trend, la domanda si orienta verso la personalizzazione estrema di ogni ambiente, mentre nelle applicazioni sta tornando di moda l’utilizzo della carta da parati, un richiamo vintage apprezzato soprattutto dai clienti più giovani. Chi sono i vostri interlocutori nell’interior? Dipende dal progetto. In alcuni casi ci confrontiamo con architetti e designer, in altri con le agenzie creative e in altri ancora
direttamente con il cliente. Ultimamente stiamo lavorando molto con piccoli imprenditori e titolari di bar, negozi, saloni di bellezza. Come cambia il settore dell’interior decoration? A cambiare è la figura del cliente, che oggi si dimostra sempre più informato – su tecniche, tecnologie e tendenze – e sempre più esigente. Si presenta a noi con ampio materiale illustrativo – spesso preso dal web – per mostrarci idee e necessità ed è da qui che parte il progetto. E oggi siamo in grado di realizzare tutte le richieste, fino ai particolari.
idee progettuali nonché le esigenze dell’interlocutore e della location. Inoltre, in un progetto di interior decoration intervengono diverse parti ed è dunque necessario trovare un linguaggio comune e riuscire ad allineare i diversi attori in gioco, coordinando le attività di progettazione e le implementazioni pratiche, senza mai dimenticare le esigenze del cliente.
Il materiale più utilizzato per i progetti di interior? Visual Magnetics, che è anche il nostro fiore all’occhiello. È una soluzione di allestimento che permette di stampare grafiche ad altissima risoluzione su supporti che sfruttano tutte le potenzialità della calamita per avere una comunicazione dinamica e Le principali sfide che vi sempre rinnovata. Il settore retail è l’habitat ideale trovate ad affrontare? di Visual Magnetics. Le Bisogna combattere grafiche possono essere la standardizzazione e sostituite direttamente dai la ricerca, da parte del commessi e il vantaggio è cliente, del risparmio a duplice: la comunicazione tutti i costi. Dobbiamo è sempre aggiornata e le poi confrontarci operazioni di sostituzione con la richiesta di sono immediate e non personalizzazione, da implicano costi extra in intendersi non come realizzazione di qualcosa di quanto non serve né manodopera specializzata, unico, ma come capacità di modellarsi sull’ambiente né l’interruzione forzata circostante, rispettando le dell’attività.
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New Lab Photo è un’azienda bresciana che opera nei settori della stampa fotografica e del grande formato. Fondata nel 1985 come laboratorio fotografico professionale, ha seguito fin dall’inizio lo sviluppo della stampa digitale e vanta oggi un parco macchine di ultima generazione. Qualità e servizio sono i punti di forza di questa realtà che ha scelto di diversificare l’offerta puntando sull’interior decoration.
Dalla fotografia all’interior, per decorazioni innovative e di qualità Giuliano Goffi, titolare Perché la scelta dell’interior decoration? Il nostro percorso di evoluzione tecnologica – che ci ha visto abbracciare, nel 2004, la stampa diretta con inchiostri UV – ci ha portato a lavorare con architetti, artisti e allestitori. Confrontandoci con questi professionisti e venendo a conoscenza delle loro esigenze, abbiamo scelto di investire nella tecnologia latex e abbiamo iniziato a osservare l’area dell’interior decoration. Ci siamo resi conto che si trattava di un mercato con ampie prospettive di sviluppo di applicazioni innovative e con una grande attenzione per la qualità dei lavori. In una parola, un’opportunità interessante per un’azienda come la nostra, che aveva non solo la tecnologia di produzione idonea, ma anche un know how fotografico trentennale volto al conseguimento di immagini con qualità elevatissima. Il passo successivo è stato quasi naturale: entrando nell’interior ci siamo spostati su un settore più industriale e abbiamo ampliato progressivamente le lavorazioni.
Quanto conta la tecnologia? Sicuramente, il fatto di disporre di sistemi di stampa latex ci ha dato un vantaggio competitivo importante fin dall’inizio della nostra avventura nell’interior. E – consapevoli del valore della capacità tecnologica – non ci siamo fermati con gli investimenti. A inizio 2017 abbiamo deciso di introdurre anche la stampa a sublimazione per poter arricchire ulteriormente l’offerta. In quale direzione? Nella decorazione degli elementi d’arredo e dei tessuti per i tendaggi o per i rivestimenti di cuscini e divani e altri oggetti – guardando dunque a un uso della sublimazione per applicazioni indirizzate a una fascia di prodotti più alta. Quale tipologia di lavori realizzate in questo ambito? Siamo partiti con la carta da parati, che rimane tuttora il prodotto più richiesto nell’interior decoration, ma realizziamo anche rivestimenti, tendaggi, pannelli e pannelli a parete. Non siamo partiti da molto, ma abbiamo messo in campo molte
idee e abbiamo fatto molte proposte e stiamo ora cominciando a raccogliere i frutti, come dimostrano gli ultimi lavori che ci sono stati richiesti. Chi sono i vostri interlocutori nell’interior? Lavoriamo principalmente con architetti e designer, e non con i clienti finali. Un’altra categoria interessante è quella degli allestitori, che stanno spostando il loro focus da eventi e fiere alle aziende, per le quali curano il restyling di uffici, sale riunioni e layout. Le principali sfide con cui vi confrontate? Arrivare a far comprendere al cliente finale quali sono le opportunità di personalizzazione che la tecnologia di stampa offre. Con questo intendo dire che non sempre i professionisti che curano la progettazione sono propensi a mostrare ai loro interlocutori le lavorazioni belle e innovative che si possono realizzare, in quanto tali lavorazioni risulterebbero più costose. Io ritengo, al contrario, che vada
promossa l’informazione sulle nuove opportunità perché nel momento in cui il cliente finale viene a conoscenza delle possibilità realizzative, c’è una grande probabilità che si dimostri disposto a spendere di più, per un risultato di maggiore impatto. Quali i supporti più utilizzati? Oltre alle tante carte da parati di diverso genere – in catalogo abbiamo almeno tre o quattro proposte per uno stesso tipo di lavoro – e ai pannelli, siamo gli unici in Italia a proporre Chromaluxe, una stampa su un alluminio particolare che offre una resa cromatica di grande effetto.
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Castello di Padernello: Gio Batta Tiepolo. Stampe realizzate su plexiglass da New Lab con tecnologia UV Rho P10 di Durst.
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interior inchiesta
ZETA Solutions nasce nel 2001 come service di stampa digitale.
L’azienda – che ha sede ad Asti – si specializza inizialmente nel settore degli allestimenti e nella produzione di espositori. È negli anni successivi alla crisi economica che Zeta Solutions si affaccia al settore dell’interior decoration, per differenziare i mercati di riferimento e rilanciarsi. Centrali alla vision dell’azienda, l’attività di ricerca e sviluppo e la sperimentazione tecnologica.
Soluzioni integrali per decorare gli ambienti Adriano Zunino, titolare
Zeta Solutions ha curato il progetto dell’allestimento del ristorante Galaxy Burger, dallo studio della grafica alla creazione dei contenuti, al design degli spazi. L’intervento ha previsto l’applicazione di carta da parati personalizzata – stampata con tecnologia HP latex – e di pannelli decorati stampati in digitale. Anche mobili, vetri e illuminazione sono stati prodotti dall’azienda astigiana.
Carta da parati studiata ad hoc per decorare gli spazi della sede La Huella Crossfit di Barcellona.
Perché l’ingresso nell’interior decoration? Crisi economica e competitività dei mercati ci hanno spinto, nel 2011, a differenziare la nostra offerta, puntando su soluzioni alternative che ci proiettassero verso mercati di sbocco differenti. In questo percorso di ricerca, abbiamo iniziato a lavorare nell’interior decoration, occupandoci principalmente di progetti per l’allestimento di negozi e punti vendita. Nel frattempo, le tecnologie si stavano evolvendo e da quel primo approccio abbiamo cominciato a sviluppare prodotti sempre nuovi, dalle carte da parati a elementi di arredo –
anche grazie al software WallArt di HP e alla tecnologia di stampa latex. Il business si è consolidato e il mercato dell’interior continua tuttora ad aprirci nuove prospettive di sviluppo. Quali applicazioni realizzate? Le carte da parati sono tuttora il nostro prodotto di punta. Tuttavia, la domanda è in continua evoluzione e sempre più spesso ci viene chiesto di seguire i progetti – principalmente di riqualificazione degli spazi – in modo integrale, dal concept allo sviluppo della creatività fino ai lavori di installazione. Realizziamo dunque anche
mobili, oggetti di arredo e rivestimenti. Inoltre, sempre per l’interior decoration abbiamo iniziato a sviluppare soluzioni con carattere meno decorativo e più funzionale, come pannelli insonorizzati e pareti divisorie. Si tratta di un segmento nuovo, ma destinato, a mio avviso, a portarci interessanti opportunità di crescita. Come sta cambiando il settore dell’interior decoration? Il principale cambiamento – in positivo – riguarda la maggiore conoscenza da parte dei professionisti della progettazione delle possibilità offerte dalle tecnologie di stampa di ultima generazione. Per noi stampatori ciò significa che, mentre fino a qualche anno fa dovevamo investire tempo e risorse per far conoscere le novità e far comprendere le possibilità applicative, oggi architetti e designer attingono direttamente a queste conoscenze e integrano i nuovi prodotti nel progetto fin dalla di fase di partenza.
Il processo di diffusione delle informazioni è essenziale e noi stessi organizziamo diverse open house in azienda con questo scopo. Quanto conta la creatività? Per noi è fondamentale, perché ci consente non soltanto di offrire ai clienti un servizio completo, ma soprattutto di utilizzare i tanti prodotti e le tante soluzioni oggi a disposizione per generare progetti e contenuti su misura, a valore aggiunto e non ripetitivi. Non a caso, abbiamo deciso di creare un dipartimento nuovo dedicato solo all’interior decoration a cui farà capo proprio un architetto. E sul fronte dei materiali? È il momento dei supporti di stampa con texture. Per valorizzare ulteriormente le applicazioni, i fornitori di materiali propongono supporti che abbiano altresì una dimensione materica. Si spazia da tessuti a materiali sintetici, plastici o pvc texturizzati. L’altro ambito nel quale si concentra la ricerca è quello dello sviluppo di laminazioni e finiture volte a valorizzare ulteriormente il prodotto stampato.
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interior inchiesta
ATC GROUPE (Autorise Toute Créativité) è un’azienda francese, con sede a Lione, specializzata nella stampa digitale di grande formato e con un servizio focalizzato su creatività e produzione. Attenta da sempre alla diversificazione dell’attività e all’innovazione tecnologica, ATC ha deciso di entrare nel settore dell’interior decoration e lo ha fatto dando vita a una divisione dedicata, destinata a seguire i lavori dal progetto creativo all’installazione.
La creatività come leva di crescita nella decorazione degli interni Christophe Aussenac, co-fondatore e co-direttore Perché l’ingresso nell’interior decoration? Quello dell’interior decoration è per ATC un mercato nuovo e già molto forte. Sono state diverse le considerazioni che ci hanno spinto a entrare in gioco in questo ambito. Da un punto di vista operativo, utilizziamo le medesime attrezzature e i medesimi supporti delle nostre attività core, nelle quali vantiamo una specializzazione ventennale. La tecnologia è la stessa così come le tecniche sono le stesse, e il vantaggio è chiaro. Nel caso dell’interior, forniamo un servizio su misura e lavoriamo su volumi ridotti, con una forte personalizzazione. Questo nuovo aspetto conferisce un maggior valore alle nostre competenze. In una parola, abbiamo capitalizzato sul know how dell’azienda per guardare a un mercato che offre enormi opportunità di sviluppo. Quali sono queste opportunità? Oggi le opportunità dell’interior decoration sono moltissime. C’è un bisogno condiviso di personalizzazione e brandizzazione da conseguire attraverso la decorazione mirata degli
ambienti – uffici, sedi operative, interi edifici. Questa capacità di personalizzare attraverso la decorazione degli interni si sta velocemente espandendo verso ambiti nuovi: non solo head quarter di aziende e uffici, ma anche ospedali – per renderne l’atmosfera più piacevole – hotel e luoghi di accoglienza. Tutti questi segmenti rappresentano per noi un business molto dinamico e promettente. Quanto conta la capacità di offrire anche la creatività nell’interior? Direi che si tratta di un servizio essenziale. Non a caso, per poter meglio affrontare le sfide e cogliere le opportunità del mercato dell’interior décor, abbiamo creato un vero e proprio studio di design dedicato. Perché la creatività è il punto di partenza di tutto: per noi le operazioni di stampa, taglio, allestimento e installazione sono di normale gestione e, con l’aggiunta della creatività, siamo in grado di costruire partnership consolidate con i clienti. A livello di applicazioni, quali sono le più richieste? Vetrofanie e stickers
murali, ma anche rivestimenti e grafiche per pavimentazioni. Inoltre, abbiamo una grande richiesta di mobili in cartone: ATC ha brevettato CREATIV’BOARD© – una linea di mobili in cartone ondulato che vengono decorati sulla superficie e personalizzati in base alle esigenze del cliente. La principale sfida per chi opera nell’interior decoration? Trovare di volta in volta la soluzione tecnica più idonea al progetto. Questo perché ATC spazia tra applicazioni molto diverse e non è dunque possibile adottare una soluzione universale. Ogni progetto di interior decoration ci richiede un grande lavoro per comprendere le esigenze del cliente, valutare le caratteristiche della location, studiare e mettere a punto la soluzione grafica e tecnica più adeguata. Chi sono i vostri interlocutori? Architetti e designer di interni, ma anche
le aziende. E vi è una tendenza interessante da segnalare: ultimamente lavoriamo molto anche con i responsabili delle risorse umane. Per quale motivo? Perché sull’onda del trend del momento è importante creare un’atmosfera positiva e confortevole sul luogo di lavoro e non vi è migliore strumento per raggiungere l’obiettivo della stampa per la decorazione degli interni.
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Uffici e sedi operative, ma anche musei, strutture pubbliche e abitazioni: sono i tanti progetti che ATC segue nell’interior decoration, mettendo a disposizone know how ventennale e dotazione tecnologica all’avanguardia.
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interior focus retail
negozi fisici o acquisti online? Entrambi, il futuro è
phygital La lotta tra negozio fisico e commercio online sembra ormai superata. La vera sfida per il retail, ora, è trovare la “formula magica” per integrare queste due dimensioni nel modo più efficace possibile.
Ci stanno provando giganti come Amazon e Walmart, ma non solo. Siamo andati a scovare casi interessanti e possibili ispirazioni. Ovviamente tutto a tema phygital
di Elena Panciera
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C’era una volta la Generazione X. Nati approssimativamente tra il 1965 e i primi anni Ottanta, la X indica una loro presunta mancanza di identità definita (rispetto ai ‘Baby Boomer’ che li hanno preceduti). Ma è a loro che dobbiamo in gran parte la nascita e la crescita di internet. Dopo la X, c’è la Generazione Y. Noti anche come Millennial, perché sono nati a cavallo degli anni Duemila, sono altamente digitalizzati e hanno un crescente potere d’acquisto. I più giovani di loro vengono chiamati anche Generazione Z. Sono i ragazzi nati dopo il 1995, che per scelta o incapacità non distinguono in modo netto il mondo reale dal loro ‘specchio’ digitale, e sono a proprio agio in entrambi. Sono definiti anche Phygital, crasi tra physical e digital. Una parola che ha almeno un altro significato, come vedremo tra poco. Generazione Y e Z sono quelle per le quali il cellulare è una specie di estensione del braccio. Lo usano per comunicare, in vari modi diversi (telefono, instant messaging, email, messaggi vocali, video, social media). Per fotografare e fare video – da condividere immediatamente con parenti, amici e follower. Per capire dove sono e come arrivare dove vogliono andare, che mezzo scegliere, che strada prendere. Per scoprire come si dice ‘ventilatore’ in tailandese, per sapere qual è il migliore ristorante di pesce di Copenhagen, per comprare su Amazon il rossetto di una marca polacca che non ha punti vendita in Italia. O per capire, dal negozio di elettronica dove si trovano, se il computer che stanno valutando di comprare si trova per caso online a un prezzo migliore. Giovani, comunicativi, con un potere d’acquisto già buono e destinato a crescere, per i brand sono i consumatori del presente, ma soprattutto
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interior
I
focus retail
Piccolo glossario di tecnologia
n apertura, uno dei primi punti vendita ‘phygital’ di Adidas, a Parigi. Vetrine touch e tecnologia RFiD permettono ai clienti di verificare la disponibilità dei prodotti in real time.
Tutti conosciamo gli smartphone, strumenti digitali ormai quotidiani, e per qualcuno imprescindibili. Ma siamo sicuri di conoscere tutto il resto?
Cinquanta sfumature di phygital retail
del futuro. Identificarli, conoscerli, raggiungerli, interessarli e coinvolgerli è una questione di vita o di morte. Per loro, il retail sta rapidamente cambiando, anche in Italia. In direzione phygital, appunto. In questa accezione, è chiarissima la definizione che Roberto Ferrari ha dato sul blog Che Futuro! il 28 ottobre 2013, quando era direttore generale di Che Banca!: “Ogniqualvolta un oggetto fisico sia connesso con una piattaforma digitale per diventare portatore di informazioni su cui si innescano azioni ed esperienze siamo nel phygital”. Phygital ha dunque due significati. Indica una generazione di persone per le quali mondo reale e mondo digitale si sovrappongono. E definisce l’interconnessione tra piano fisico e digitale che aumenta il significato e il valore dell’oggetto originario.
Oggi il 90% delle vendite avviene nei negozi fisici, che rimangono saldi al primo posto delle preferenze dei consumatori; questa percentuale è però destinata a diminuire, e nel 2025 arriverà all’80% (fonte: Zebra, 2017 Global Retail Vision Study Reinventing Retail). Ma la dimensione virtuale ha un peso crescente in ogni momento del processo d’acquisto: pensiamo al web marketing, all’immediata reperibilità sul web di informazioni e recensioni dei prodotti, all’integrazione di tecnologie digitali nei negozi fisici.
App Si chiamano app, o applicazioni, i software sviluppati per dispositivi portatili come smartphone o tablet. Per accedere alla realtà aumentata, per esempio, si usano delle app. AR, Augmented Reality o realtà aumentata Quando, attraverso un dispositivo digitale, i miei sensi percepiscono informazioni sulla realtà che mi circonda che senza non avrei. Questo è possibile attraverso un tag, che può essere un QR code stampato, un’immagine o una fotografia codificata, o anche un luogo (grazie al GPS). Per esempio, se inquadro con una app specifica installata sul mio smartphone la piantina di un appartamento, riesco a visualizzare sullo schermo il progetto della casa in 3D. È diversa dalla realtà virtuale perché con la realtà aumentata l’utente mantiene il contatto con il mondo reale, che vede e con il quale può interagire. Big Data Sono quantità di dati talmente grandi da dover essere analizzate con strumenti costruiti appositamente a questo scopo. Possono essere anche dati aggregati che provengono da varie fonti digitali: siti, social media, email, immagini, coordinate GPS, carte di credito, biglietti elettronici. Riuscire a collegarli tra loro, analizzarli e interpretarli permetterà di avere accesso a informazioni finora inimmaginabili e potenzialmente predittive del futuro. Chatbot Sono software che simulano una conversazione via chat (appunto), che avviene quindi (banalizzando) tra un uomo e un computer. Vengono usati, per esempio, per rispondere alle FAQ (Frequently Asked Questions, le domande più frequenti che vengono fatte all’assistenza clienti). In pratica, la prossima volta che parlerò con un operatore via chat, il mio interlocutore potrebbe essere un software. Attenzione: non si deve confondere con l’intelligenza artificiale.
I modi d’acquisto stanno cambiando. Per esempio, è sempre più frequente provare i prodotti in negozio – abbigliamento, tecnologia, arredamento – e poi, dopo opportune verifiche e valutazioni, acquistarli online. Sul sito del negozio dove si sono provati, oppure su un sito concorrente che propone prezzi più bassi o condizioni migliori. In questo caso, si parla di showrooming o TOPO (Try Offline and Purchase Online). Altrettanto rilevante è il reverse showrooming o ROPO (Research Online and Purchase Offline), ovvero cercare sul web il prodotto di cui si ha bisogno, e poi acquistarlo in un negozio fisico, dopo averlo provato.
Digital signage Sono delle insegne digitali: schermi di dimensioni variabili che mostrano pubblicità o informazioni utili (piantine, orari). Possono essere anche touchscreen e quindi interattivi. IoT, Internet of Things, internet delle cose o internet degli oggetti Uno dei futuri possibili grazie a internet. Gli oggetti – ovvero dispositivi elettronici di ogni tipo, dai frigoriferi alle sveglie, dalle bilance alle automobili, oltre ovviamente a computer e smartphone – saranno interconnessi. La sveglia suonerà prima se c’è traffico; potremo far partire la lavatrice dall’ufficio, con lo smartphone; il frigorifero si chiuderà ermeticamente quando la bilancia avrà registrato un aumento di peso significativo… Ecco, forse quest’ultimo esempio è un po’ drastico. Ma chissà! VR, Virtual Reality o realtà virtuale Quando, grazie a dispositivi digitali come caschi o visori, sono totalmente immerso in un mondo virtuale diverso e parallelo alla realtà fisica. In questo caso, non ho contatto con il mondo reale, che non vede e con il quale non riesce a interagire. Wearable Device o Wearable Technology Sono dispositivi digitali che si possono indossare e che funzionano grazie alla tecnologia wireless o bluetooth. Fanno parte di questo gruppo smartwatch, bracciali elettronici, visori, cardboard (che permettono di trasformare uno smartphone in un visore).
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Progetti di phygital retail in giro per il mondo Beauty Sisters è un concept store di cosmetica con sede a Bordeaux lanciato nel 2016 dal Gruppo Beauty Success. È stato progettato per offrire l’esperienza di un blog digitale: nel negozio ci sono schermi che propongono beauty e makeup tutorial, video, test di nuovi prodotti, animazioni. Il wifi è ovviamente gratuito per tutte le clienti. Con il negozio è stato lanciato anche un blog (www.beautysisters.fr). Ma da qui non è possibile acquistare, per stimolare il traffico nel negozio fisico. Eatsa (www.eatsa.com) è una catena di ristoranti self service automatizzati che propone menu vegetariani e salutari. Diffusa negli Stati Uniti, si rivolge ai Millennial con un’esperienza d’acquisto in gran parte digitale. Il cliente ordina e paga attraverso un’app: lo può fare addirittura prima di arrivare nel punto vendita, e ottiene una percentuale di sconto maggiore sulla base della sua frequenza di acquisto. Al momento, nel punto vendita scelto, trova il proprio piatto in un armadietto trasparente dove compare il suo nome. L’app consente una perfetta profilazione del cliente, al quale vengono consigliati i nuovi piatti sulla base delle sue scelte precedenti. Non solo i clienti sono coinvolti in prima persona, ma tutto il processo è efficiente ed economico, e il rischio di errore è minimo. Generali Real Estate ha sviluppato, affidandosi a Ikon e alla loro piattaforma proprietaria Virtours, un progetto in realtà virtuale per promuovere gli spazi del nuovo centro commerciale City Life, a Milano. Attraverso visori Samsung, i clienti hanno potuto vedere e visitare gli spazi ancor prima che fossero costruiti. Ovviamente accompagnati dall’agente immobiliare, che ha potuto gestire la visita e guidare i clienti grazie a un tablet.
Pangea (www.pangea.es) è un’agenzia di viaggi molto particolare. Nei 1.500 metri quadrati del flagship store di Madrid si vendono esperienze. I clienti-visitatori possono ‘assaggiare’ quello che vivranno durante la vacanza. Ci sono 40 schermi touch per esplorare da soli, oppure si può chiedere aiuto a viaggiatori esperti. Oltre a offrire una serie di servizi accessori interessanti, tipo la consegna dei bagagli in hotel oppure il riempimento del frigo di casa il giorno del ritorno, nel punto vendita si respira un’atmosfera rilassata, anche grazie alla presenza di un bar e una libreria. I clienti possono iniziare a esplorare il sito web, per poi concludere l’acquisto nello store fisico, oppure cominciare a esplorare nello store, magari da uno dei touchscreen, e pagare online, da casa.
Sephora, durante il Fuorisalone, ha proposto un’installazione in realtà aumentata per promuovere una nuova linea di cosmetici. All’interno dei chiostri dell’Università Statale è stata predisposta una ‘cabina trucco’. Ma al posto di un make up artist, il visitatore si è trovato davanti uno schermo con la propria immagine, che ha ‘truccato’ in tempo reale grazie a un sistema di face tracking. Scelto il makeup preferito, ha potuto registrare un video, trasmesso a distanza di pochi minuti su un maxischermo.
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Fisico contro digitale: il caso di Walmart e Amazon In questo campo, è emblematico lo scontro che si sta svolgendo tra i due titani del retail: Amazon, re dell’e-commerce, e Walmart, il più grande rivenditore al dettaglio del mondo. Entrambi sono consapevoli che ‘solo fisico’ o ‘solo digitale’ sono concetti superati, e che il controllo del mercato lo avrà chi riuscirà a scoprire la formula della perfetta integrazione tra online e offline. Walmart sta insidiando da anni il proprio rivale nel picking, ovvero la possibilità di ‘raccogliere’ i prodotti acquistati sul web nei punti vendita. Con i suoi 629 discount, 3.029 ipermercati, 199 supermercati e 611 grandi magazzini negli Stati Uniti (secondo i dati aggiornati a marzo 2016), non è difficile capire la portata capillare di Walmart Store Pickup. Amazon Locker è la risposta di Amazon: un sistema di ritiro dei prodotti acquistati online in migliaia di locali convenzionati in tutto il mondo. Ma l’offensiva del gigante dell’ecommerce non si ferma qui, anzi: dopo le librerie Amazon Books di Seattle e San Diego, aperte nel 2015, a dicembre 2016 è stato inaugurato il primo Amazon Go, ovvero un negozio senza cassa. Entrando, il cliente passa il proprio smartphone su un lettore. Una volta identificato, viene monitorato costantemente: tutti gli oggetti presi dagli scaffali vengono aggiunti al suo conto. Lasciato il negozio, Amazon addebita il totale sulla carta di credito. AmazonFresh Pickup, in beta testing a Seattle, prevede che l’utente ordini la spesa dalla propria app e poi la possa andare a ritirare in un negozio fisico dopo un quarto d’ora esatto, evitando le code del supermercato. Infine, per ovviare al problema degli ‘errati acquisti’ e dei costi di consegna ed eventuale reso (punto debole del commercio online), è stato lanciato negli Stati Uniti Prime Wardrobe. Come già
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Si diffonde la moda dei negozi phygital e sono sempre più numerosi i brand che scelgono di adottare la nuova tecnologia. A partire dai giganti dell’online e dell’offline, Amazon e Walmart.
propone Zalando, il colosso della vendita di abbigliamento online, i clienti Amazon Prime possono ricevere i vestiti ed eventualmente restituirli entro una settimana senza costi di trasporto. La novità sta nel fatto che con Prime Wardrobe si possono provare i vestiti prima di acquistarli: l’addebito viene fatto in un secondo momento. Come possiamo vedere, le possibilità di integrare online e offline sono praticamente infinite (e sembra che Amazon le voglia provare tutte!).
Experience is King L’obiettivo, abbiamo detto, è trovare la formula perfetta per integrare spazio fisico e spazio digitale. Ma non ci sono solo Amazon e Walmart a cercarla. In questa sfida, un elemento fondamentale è la customer experience, ovvero quello che il cliente vive prima, durante e dopo l’acquisto, e – più in generale – quello che prova nei confronti del brand (brand awareness). Infatti, nel mercato B2C l’impulso all’acquisto è in gran parte emozionale. Le aziende sono in prima linea per potenziare l’esperienza del cliente coinvolgendolo in modo immersivo, stimolandone vari sensi, offrendo contenuti utili, suscitando in lui emozioni forti (che diventeranno forse ricordi). Oggi per fare tutto questo viene in soccorso la tecnologia digitale.
Il resoconto Digital Trends 2015 di Microsoft identifica quattro impulsi principali che fanno sì che usiamo strumenti digitali, lasciandoci coinvolgere: esplorare il mondo attorno a noi; focalizzarci su noi stessi come individui; condividere esperienze con gli altri; appagare dei bisogni. Il digitale non è però importante solamente nella relazione con il cliente, ma anche nella gestione del negozio. Grazie a software e a tecnologie sempre più sofisticati e integrati, per esempio, si può gestire il magazzino tramite etichette con tecnologia RFID e appositi lettori. Si può trasferire l’intero processo di pagamento online, installando tablet vicino alle casse. Attraverso sistemi tecnologici integrati si possono acquisire enormi quantità di dati (big data) che riguardano la fruizione del punto vendita da parte dei clienti: tempi di permanenza
nei diversi settori, prodotti che attirano più attenzione, prodotti più venduti. Per rendere l’esperienza dei propri clienti sempre più fluida, personalizzata e soddisfacente, i brand si stanno attrezzando per riconoscerli, gestirli e aiutarli fin da quando sono fuori dal punto vendita, attraverso le app corporate: per esempio, suggerendo il negozio più vicino, grazie alla geolocalizzazione.
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interior attualitÀ
Una giungla abitata da simpatici animali: questo il tema delle grafiche che decorano le pareti del reparto Radiodiagnostica dell’ospedale pediatrico Meyer.
Guarda come ti trasformo la struttura ospedaliera Grazie alle tecnologie di stampa digitale di ultima generazione, non ci sono più limiti alle applicazioni nell’interior decoration. Le stampe lavabili, atossiche e inodore possono essere utilizzate anche in ambienti quali ospedali e strutture sanitarie. Come? Vi raccontiamo il caso dell’Ospedale Meyer di Firenze e della tecnologia di stampa Latex di HP.
Lo Speciale del prossimo numero di WIDE sarà dedicato a…
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Out of Home e Digital Out of Home 32
Rendere più piacevoli le attese e le permanenze in ambienti quali gli ospedali? È una delle nuove frontiere varcate dalla stampa digitale applicata all’interior decoration. Dalle carte da parati ai rivestimenti fino alle superfici, la possibilità di personalizzare gli ambienti con grafiche studiate ad hoc entra anche nelle strutture pubbliche e di servizio per portare benefit concreti a chi vi permane. Un bell’esempio italiano è quello dell’ospedale pediatrico Meyer di Firenze, il cui reparto Radiodiagnostica è stato decorato con grafiche a tema, stampate in digitale. A realizzare il progetto, il distributore toscano di sistemi di stampa di grande formato Grafix Wide Solution, in collaborazione con altri partner. Per la stampa delle grafiche è stata utilizzata la tecnologia Latex di HP. Decorare per migliorare gli ambienti Obiettivo del progetto: trasformare l’esperienza dei piccoli pazienti e delle famiglie che ogni anno entrano nella struttura, creando un ambiente più confortevole e rilassante, accattivante e piacevole, capace di ridurre lo stress legato al doversi sottoporre ad accertamenti clinici. Come è stato realizzato? Attraverso lo sviluppo di una serie di stampe grafiche destinate a rivestire le
pareti interne del reparto Radiodiagnostica del Meyer. Ispirate ad ambientazioni naturali e installate negli spazi ospedalieri nel corso degli ultimi mesi, le decorazioni scelte trasformano le pareti in una vera e propria giungla verdeggiante, affollata di colorati animali – tra cui bradipi vivacissimi, pappagalli variopinti e pantere accoccolate sui rami. Il tutto utilizzando colori atossici e naturali, adatti ai bambini e rispettosi dell’ambiente. E proprio qui interviene la tecnologia più recente, in questo caso di HP: gli inchiostri a base acqua di ultima generazione consentono di operare anche in ambienti ospedalieri, nei quali in passato con gli inchiostri a solvente non era possibile entrare. Le stampe che rivestono il reparto di Radiodiagnostica sono lavabili, innocue e inodore e dunque ideali per le esigenze di qualsiasi spazio a uso pubblico o di strutture sanitarie. “Dover andare in ospedale può essere difficile per chiunque e in particolare per un bambino. All’ospedale pediatrico Meyer, grazie al supporto della tecnologia Latex di HP, abbiamo avuto l’opportunità di aiutare a rendere quest’esperienza meno traumatica per i più piccoli”, ha spiegato Fulvio Tatini, amministratore unico di Grafix Wide Solution. “La natura, i suoi colori, le figure degli animali e le ambientazioni sono stati gli elementi perfetti a cui ci siamo ispirati per reinventare gli spazi ospedalieri e renderli più accoglienti e confortevoli, permettendo così ai bambini di trarre reali benefici dal nostro lavoro”.
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decorative tendenze
nobilitazioni
La scelta delle finiture consente ai designer di trasmettere le caratteristiche materiche delle superfici e persino modificare le qualità percettive del packaging. Laminazioni, verniciature, sbalzi, goffrature, effetti serigrafici possono coinvolgere il consumatore in una piacevole esperienza sensoriale, dove il tatto è il senso privilegiato. Capace di attivare tutte le possibilità immaginative delle confezioni.
di Lorenzo Capitani
Pensateci: per i bambini il tatto è la prima forma di conoscenza del mondo. Anche noi adulti ogni qual volta vediamo qualcosa che non conosciamo abbiamo la tentazione di allungare la mano per toccarla. Quasi non ci bastasse quel che vediamo, quasi avessimo il bisogno di supportare i nostri occhi. Sullo studio di questi meccanismi istintivi si basa il cosiddetto neuromarketing: attraverso lo studio dei meccanismi del comportamento umano, si possono anticipare le reazioni dei consumatori, individuare i principi base che guidano la progettazione di un prodotto e di una campagna di successo, packaging compreso. La percezione di un prodotto, infatti, deriva dall’insieme di tutte le sue caratteristiche sensoriali come il colore, la forma, l’odore, la sensazione tattile, il suono. Questi aspetti non vengono elaborati singolarmente dal nostro sistema nervoso ma interagiscono tra loro, forniscono una percezione finale
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che va oltre la somma delle singole caratteristiche.
Packaging tattile Se è vero, come dicevamo, che si conosce con il tatto, è altrettanto vero che si prova piacere toccando. E così anche nel packaging il tatto gioca un ruolo chiave, scientificamente dimostrato. Siamo infatti dotati di un sistema ricettivo noto come fibre C-tattili specificamente dedicato a codificare il piacere derivato da questo senso: pensate al velluto sulla pelle. Non mancano studi che dimostrano che i consumatori sono più propensi all’acquisto se prima hanno avuto modo di toccare l’oggetto. Oggi il packaging tattile è una delle tendenze cui tutte le aziende guardano con interesse declinandolo però in una chiave non più sfacciatamente attrattiva. Quasi si volesse solleticare un sesto senso nascosto.
Craft Appeal C’è una parola che sintetizza tutta la tendenza del 2017: ‘craft’, che si potrebbe tradurre con artigianalità intesa come la somma di arte e manualità. Non più oro e luccichii, smalti lussuosi o preziosità ostentate, ma un’esclusività fatta di autenticità, di personalizzazione e di dialogo intimo con il consumatore. Spesso si sfrutta l’effetto nostalgia, si richiamano cose passate, e tutto deve risultare come ‘fatto a mano’. I brand devono raccontare storie, meglio se riscoprendo valori di ieri. Le soluzioni tattili del packaging che danno concretezza al prodotto e invitano a toccarlo, a sfiorarlo prima e a trattenerlo tra le mani poi, fino al farlo proprio acquistandolo, passano attraverso materiali inconsueti o perché non più usati o perché decisamente nuovi, meglio se sono o sembrano naturali e rari, quasi grezzi.
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decorative tendenze
Progettare sensazioni L’industria del beverage è da sempre la più innovativa e sa sperimentare anche con la tattilità per far percepire al consumatore la sensazione che sta acquistando qualcosa di unico e speciale. Prendiamo la birra Noam che ha affidato all’agenzia tedesca Acne il restyling della bottiglia. La tattilità sta tutta nella semplicità del vetro con nervature rilevate che ricorda le colature d’acqua di una bottiglia gelata bevuta nel caldo dell’estate, ma anche la rastrematura delle colonne classiche. O ancora la birra Volksbier la cui lattina disegnata dalla romena Remark Studio mima nella forma e nella grafica il classico boccale. La cassa di legno della Jameson Whiskey incisa a fuoco dall’inglese Progress Packaging, invece, attira l’attenzione e racconta una storia che rapisce il consumatore. È una personalizzazione fisica di segno opposto rispetto alla profilazione digitale spinta che oggi consentono i big data, i CRM e tutto il web 2.0. Dice “questo è per te” senza chiamare per forza per nome. E questo contatto si stabilisce appunto facendo toccare. E tutto questo ha una potenza straordinaria che trascende la razionalità del consumatore, portato addirittura, quando si sente coinvolto, quando prova piacere nell’esperienza che fa (anche solo quella di comprare un oggetto), a spendere di più. È la premiumisation, ovvero
la tendenza tra i consumatori all’acquisto di prodotti di livello di prezzo superiore. C’è un’interessante ricerca di Scodix (https://goo.gl/ JPJbH9) che dimostra che nell’acquisto dei cosmetici l’81% degli intervistati prende in mano la confezione prima di acquistare, il 56% dichiara che un cosmetico di alta qualità deve avere un packaging alla moda e apparire costoso (!) e il 46% è disposta a pagare di più il prodotto se il suo packaging appare costoso perché è sinonimo di qualità. La via della premiumisation passa quindi per il packaging tattile che suscita una reazione, rende i brand più facilmente riconoscibili e ricordabili, incrementando quello che nel mondo dell’e-commerce si chiama conversion rate, o spinta all’acquisto, e aumentando vendite e profittabilità. Un esempio interessante è quello dell’agenzia Funky Business per la Microme Cosmetics che ha ingrandito al microscopio la superficie dei prodotti per creare delle texture con le quali ha realizzato il packaging. MAC per la sua Alluring Aquatic Summer Collection, ispirata al mondo del mare e delle sirene, ha ‘bagnato’ tutto il packaging con gocce di resina rilevata effetto acqua creando una sensazione di preziosità, freschezza e, alla luce della ricerca di Scodix, anche di qualità, perché no? Ma come deve essere un packaging tattile
efficace? È una questione di bilanciamento, di proporzioni e lavorazioni, un equilibrio tra texture e finiture, resa cromatica e materiali. Stampa e nobilitazioni fanno tutto perché possono dare valore aggiunto alla grafica stimolando e ingaggiando il consumatore.
La personalizzazione passa anche attraverso la tattilità del packaging che riesce a trasmettere al consumatore la sensazione che sta acquistando qualcosa di unico e speciale.
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decorative tendenze
Laminazione È il mondo del coating e delle vernici a fare la parte del leone nel creare tattilità. Plastificazioni satinate e soft touch sono molto utilizzate da un lato perché creano una sensazione raffinata al tocco, dall’altro perché hanno una finitura opaca che è perfetta per esaltare eventuali dettagli lucidati. Ce lo conferma Claudio Parietti, direttore commerciale di Print Finishing Li.to.ver: “L’uso di effetti tattili è molto cresciuto in questi anni, perché sanno dare emozioni molto intense al cervello. In particolare la plastificazione soft touch ha dimostrato di saper attivare particolari neuroni che provocano piacere, facendo aumentare la propensione all’acquisto in seguito alla gratificazione tattile”. Molto apprezzato dai marchi della moda come Massimo Dutti, Chanel, Bulgari, Carolina Herrera e tanti altri è ad esempio il film Soft
Touch di Derprosa con un altissimo effetto velluto, come in VIP Men 212 di Carolina Herrera. Non mancano però anche altre plastiche, come le telate o goffrate. “Si tratta di lavorazioni nuove e di grande effetto” continua Parietti “che consentono di mimare, con una semplice plastificazione, le superfici di vari materiali come legno, tela, pelle ecc. In più, con una spesa ridotta di poche centinaia di euro, si può avere un cilindro flexo personalizzato con una propria texture (per esempio il marchio), con un risultato simile a quello della ben più costosa goffratura. Per di più queste lavorazioni, accoppiate poi alla scatola, permettono anche di avere un packaging più resistente”. La plastifica lucida, invece, è decisamente meno usata soprattutto tra i marchi del lusso, del design e della moda, ma non c’è una vera
e propria ragione tecnica: tendenze, un po’ come la carta uso mano verso la patinata. Spingere a toccare una confezione porta con sé il rischio di rovinarla e vanificare in un attimo l’effetto esclusivo del packaging. Per questo si usano nuove pellicole no-scratch o antigraffio che proteggono senza far venir meno l’effetto tattile; anzi anche queste, nelle loro varianti matt o satin, creano ottimi effetti lucido/opaco che però non si limitano a un effetto visivo. Se toccate, infatti, sentirete perfettamente le differenze e i passaggi dall’uno all’altro. Ma c’è un esempio particolare di laminazione che gioca proprio con il fatto che la pellicola possa essere rovinata. È la Scratchbottle Limited Edition di Beck’s sulla quale è possibile incidere le proprie creazioni semplicemente grattando via la pellicola argentata.
Coating e vernici sono tra le lavorazioni più utilizzate per creare tattilità particolari.
Vernici offset e UV
Effetti tattili sorprendenti con la verniciatura. E il packaging vende il prodotto!
È con la verniciatura che è possibile conferire al packaging vere esperienze tattili. In questo campo la ricerca ha fatto passi da gigante: con costi al passaggio anche molto contenuti si ottengono effetti davvero sorprendenti su tutti i tipi di stampato. In dettaglio occorre distinguere tra vernici offset di macchina o UV, applicate in o fuori linea. Nel primo caso è la macchina da stampa tradizionale che consente la stesura della vernice a tavola piena (spalmatore), con riserva (polimero) o a registro (lastra). Con la vernice grassa, o drip off, sul foglio stampato vengono simultaneamente ‘spalmate’ vernici trasparenti con densità e composizione chimica diverse che si respingono alternativamente creando effetti lucido-opaco: prima l’opaca sulle zone che devono rimanere tali e poi la lucida a tavola piena che rifiuta nelle zone già verniciate. Un effet-
to tattile particolare è quello realizzato dallo stampatore tedesco Karl Knauer KG per la sua linea di exclusive gift pack. Le zone opache possono avere una finitura satinata oppure strutturata a buccia d’arancia, per una sensazione tattile piacevole e insolita. Per aumentare l’effetto tattile è necessario però ricorrere alla verniciatura UV lucida di solito in accoppiata con una verniciatura opaca che ‘abbassa’ otticamente il fondo. Come il packaging della linea Juliettes del mâitre chocolatier francese Jeff de Bruges. Molte offset sul mercato italiano sono UV e proprio grazie alle particolari lampade a emissione ultravioletta che asciugano inchiostro e vernici all’istante consentono lavorazioni particolari soprattutto su supporti non cartacei o a poca assorbenza come le carte con vernice offset di protezione. Un esempio è
l’etichetta del Gin Woodcut Barrel Rested della Distilleria Temple di Washington. Inoltre, l’UV ha particolari doti di lucidità e resistenza. Fuori linea l’UV consente anche ulteriori effetti tattili: lavorando sul quantitativo di vernice si hanno verniciature a spessore aumentato, mentre con speciali miscele si hanno effetti velluto (soft touch), ruvidi effetto sabbia grazie a micro granuli immersi nella vernice, perlescenti o glitterati, comunque tattili perché si possono raggiungere i 200 micron di sfere o ancora reticolati. Questo effetto si ottiene sovrastampando una vernice spot con una vernice UV. La reazione chimica tra le due vernici crea texture particolari. La tecnica è simile al drip off ma l’uso di matrici e la tecnica di verniciatura UV che polimerizza all’istante permette di raggiungere spessori assolutamente sensibili anche con grafismi estremamente fini.
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decorative tendenze
Serigrafia, anche digitale In assoluto però gli effetti tattili più accentuati si hanno sfruttando la serigrafia che ha anche il vantaggio di consentire l’uso non solo di vernici, ma anche di inchiostri pigmentati, quindi non solo finiture trasparenti, ma anche colorate. “La serigrafia la fa senza dubbio da padrona” racconta sempre Parietti “in quanto, essendo l’unica tra queste tecniche a stampa diretta, consente di depositare un quantitativo di prodotto maggiore; abbiamo iniziato con le vernici lucide spessorate, ora si è passati al glitter e agli effetti ruvidi anche con effetto mimetico di diverse superfici (asfalto, muri, sabbia…) che ultimamente vanno per la maggiore, sono molto di tendenza accanto, paradossalmente, al soft touch”.
Anche i cliché sono sempre più raffinati - grazie all’evoluzione tecnologica - e consentono diversi tipi di lavorazioni.
Ovviamente occorrono telai e più passaggi, ma si possono raggiungere spessori nell’ordine del millimetro. Ciò si ottiene combinando l’uso di un particolare telaio a basso numero di fili e di un inchiostro molto denso. La serigrafia spessorata, però, ha il limite tecnico di non consentire grafismi fini o caratteri molto piccoli. Questo perché la grande quantità di inchiostro in un telaio così largo tende a spandere. Per questo è stata sviluppata una nuova tecnologia, non serigrafica ma digitale, che permette il cosiddetto digital embossing. Una soluzione nuova, inkjet, che consente di realizzare rilievi 3D lucidi e satinati su aree specifiche e con spessore fino a 70 micron su carte che vanno dai 135 ai 500 g/m2, quindi
perfette anche per il packaging. In più si usano polimeri ecologici adatti quindi anche all’uso alimentare. Ad esempio, con la tecnologia Sense sviluppata da Scodix si hanno tutte le possibilità di verniciatura e serigrafia con in più i vantaggi del digitale, ovvero l’assenza di telai e matrici e la possibilità di tirature anche minime. Gli effetti sono tanti: dalla verniciatura spot ad alto lucido spessorata, anche a densità variabile (impossibile con la serigrafia) al 3D olografico, dall’effetto caldo più sbalzo al glitter, dal Braille alla creazione di vere e proprie gemme o gocce d’acqua finora ottenibili solo con l’applicazione manuale di resine adesive termorilevate.
Grazie all’uso di vernici e di inchiostri pigmentati, la serigrafia consente di ottenere gli effetti più ricercati.
Sbalzo e caldo Parlare di effetti tattili nell’ambito della stampa e del packaging, però, significa ancora in buona misura parlare di cliché. “Sono i protagonisti assoluti”, sostiene Alessandro Pesenti, uno dei massimi esperti di stampa a caldo, titolare dell’omonima azienda. “In questi anni, poi, c’è stata una grande evoluzione tecnologica che ha permesso di ottenere cliché sempre più raffinati per diversi tipi di lavorazioni: la stampa cieca, senza nastro, che produce il classico effetto di rilevo a secco; il tradizionale oro (o altro nastro colorato) con rilievo, e le microincisioni. Con le nuove frese automatiche a controllo numerico sono possibili effetti impensabili anche solo pochi anni fa. Anche i costi si sono livellati e al giorno d’oggi fare un oro a caldo con rilievo costa appena poco di più dell’oro piatto, è un unico passaggio di macchina; e allora, perché rinunciare all’effetto tattile? Il risultato è di gran pregio con un minimo sovra costo, per questo i clienti lo richiedono
sempre di più”. Un bell’esempio di lavorazione che coniuga la stampa a caldo con nastro dorato e lo sbalzo è la confezione dei Robot Roy, ispirati al tradizionale Principe Schiaccianoci delle favole rivisitato in chiave tecnologica, prodotti dall’agenzia di comunicazione Robot Food per cinquanta selezionatissimi clienti come strenna natalizia nel 2014: una scatola di cartoncino nero ruvido impreziosita da stampe in oro a caldo su tutti i lati ottenute con cliché multilevel. Ancora più spinti gli effetti di embossing e debossing multilevel con effetto scolpito utilizzati nella preziosa confezione del cognac francese Martell XO, nei quali il contrasto tattile tra le varie superfici – texturizzato lo sfondo, liscio il monogramma – rende particolarmente mosso e vivido il packaging. Di raffinatissimo effetto la scatola di Le Jasmine del profumiere Miller Harris di Londra, famoso per le sue esclusive fragranze e profumi su misura. La carta
è solcata da profonde nervature art nouveau sbalzate a secco che invitano a essere percorse delicatamente con l’indice, mentre loghi e testi sono impressi a caldo con nastro nero. Insomma, anche grazie all’esperienza tattile che consente, il packaging può diventare uno degli strumenti di vendita più potenti che abbiamo a disposizione: è la seconda personalità del prodotto. Anzi, in molti casi addirittura la prima e la più potente. Toccare per credere.
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industrial l’insider
Cristalería Vinalsa
L’azienda vetraria spagnola che si è convertita al digitale Le applicazioni della tecnologia Dip-Tech spaziano dall’automotive all’arredamento, all’architettura.
Ci sono legami che cambiano la storia, o almeno le imprimono una direzione precisa. Siamo convinti che quello tra Cristalería Vinalsa, azienda spagnola di lavorazione del vetro, e Dip-Tech, produttore israeliano di macchine per la decorazione digitale ceramica del vetro, sia uno di questi. Entrambi apripista nei loro settori vicini e complementari, ci hanno raccontato il loro sodalizio La Rioja è una regione a vocazione prevalentemente agricola nel nord della Spagna, tra Bilbao e Saragozza. Quarant’anni fa qui è stata fondata Cristalería Vinalsa, azienda di lavorazione del vetro a conduzione familiare. A dirigerla oggi è Alejandro Arenzana Magaña, figlio del fondatore. Giovane e innovativo, a lui si deve la sterzata verso il digitale. A lui, e all’incontro con la tecnologia del produttore israeliano Dip-Tech.
Quando scocca la scintilla in ambito business
di Elena Panciera
Questo sodalizio è cominciato sette anni fa con l’acquisto della prima macchina digitale per la decorazione digitale del vetro con inchiostri ceramici. Che ha svolto il
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suo onorato servizio, su più turni, fino a pochi mesi fa. A ottobre 2016 il legame con il produttore israeliano è stato confermato e rafforzato dall’acquisto della nuova NEra D, appena lanciata sul mercato. È la prima installazione al mondo. “Questa vendita ha un enorme significato per noi, da vari punti di vista”, commenta Yuval Nahum, VP marketing manager di Dip-Tech. “Innanzitutto perché un cliente che acquista una seconda macchina ci dà una grande attestazione di stima. Soprattutto se il suo business principale è proprio la decorazione del vetro, come nel caso di Cristalería Vinalsa”. Questo investimento ha di fatto trasformato la fisionomia
dell’azienda spagnola, spostandone il baricentro dalla serigrafia al digitale. Precisa scelta strategica, peraltro: “Penso che la decorazione digitale finirà per interessare il 99% del mercato, e la serigrafia rimarrà circoscritta solamente a segmenti molto specialistici”, spiega Alejandro Arenzana. Ma cos’è che l’ha convinto per la prima volta a cercare delle soluzioni nuove e diverse? “I problemi maggiori, per noi, erano diventati il costo dei telai serigrafici, i loro tempi di allestimento e la tendenza dei nostri clienti a ordinare quantitativi sempre più bassi”, spiega Alejandro. “Questo ci ha convinti a passare quasi esclusivamente alla decorazione digitale”.
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industrial
Una tecnologia che ha cambiato il modello di business Cristalería Vinalsa è stata una delle prime aziende del settore a credere nel digitale, in un momento in cui nel settore vetrario nessuno ne parlava, o quasi. “Abbiamo deciso di comprare la nostra prima macchina Dip-Tech perché ci siamo accorti che tutto il mercato stava cambiando, e cresceva la richiesta di piccole tirature. Avevamo bisogno di una flessibilità sempre maggiore, che le tecnologie tradizionali non offrivano”, continua Alejandro. Da qui è nato l’interesse per questo settore allora agli albori e lo studio delle nuove possibilità che apriva. E quindi la ricerca di una macchina che soddisfacesse le esigenze di flessibilità, ma la cui produttività fosse paragonabile, almeno come ordine di grandezza, alla stampa serigrafica. “La nostra prima macchina DipTech ha completamente cambiato il nostro business”, racconta Alejandro, “perché ci ha permesso di raggiungere e soddisfare un numero maggiore di clienti. Rimanendo legati solamente alle tecnologie tradizionali non li avremmo intercettati. Abbiamo aumentato il numero degli ordini, e quindi i volumi produttivi. Abbiamo
dodici canali colore di NEra D. La serie base di inchiostri ceramici SPECTRUM offre sette colori: blu, verde, bianco, arancione, rosso, nero e giallo. Sono disponibili poi colori speciali, anche metallici, e liquidi per potenziare la resistenza e l’effetto antiscivolo degli inchiostri.
potuto offrire a tutti i nostri clienti la libertà di acquistare quantitativi anche minimi di vetro decorato, a costi contenuti”. L’acquisto di NEra D è stato quindi l’ultimo di una serie di passi che hanno permesso a Cristalería Vinalsa di trasformare il proprio modello di business, diventando un’azienda quasi completamente digitale. “Abbiamo potuto trasferire la maggior parte del lavoro dalla serigrafia al digitale perché NEra D ci dà la possibilità di realizzare rapidamente ogni tipo di progetto. Ha aumentato la portata della nostra produzione sia in termini qualitativi che quantitativi”.
NEra D, una macchina versatile e potente Certo, perché NEra D è la più versatile delle macchine Dip-Tech, con la sua capacità di soddisfare sia le esigenze di velocità proprie del mercato automotive, sia quelle di definizione e rispetto cromatico richieste dal mercato edile e architettonico. Alejandro racconta come viene usata in Cristalería Vinalsa: “La macchina è letteralmente divisa in due. Dei suoi dodici canali colore, sei sono dedicati al nero, che serve al settore automotive, e sei ai colori, necessari per le produzioni
l’insider
per il settore architettonico. Così possiamo stampare progetti diversi senza dover intervenire sulla macchina. Inoltre, avendo così tanti canali colore, posso decidere di usare tinte spot in ogni momento”. Le parole d’ordine di questa macchina, infatti, sono automazione e versatilità. Pensata per quelle realtà in crescita che hanno la necessità di soddisfare rapidamente istanze diverse, riduce al minimo gli interventi dell’operatore. Un sistema automatico consente di passare rapidamente dalla decorazione monocromatica ad alta velocità (fino a 450 metri quadri all’ora) alla realizzazione di stampe fotorealistiche a colori con una risoluzione massima di 1.410 dpi. L’uniformità della decorazione è garantita da diversi fattori: innanzitutto dagli inchiostri ceramici Dip-Tech SPECTRUM Sense, studiati per essere perfettamente compatibili con la macchina e offrire una resa fisica ed estetica ottimale. Infatti vengono fusi all’interno del vetro durante il processo di tempra o ricottura, dando origine a disegni dai colori vividi. Inoltre, il sistema di ricircolo dell’inchiostro all’interno delle teste di stampa, che garantisce uno p’rocesso fluido anche ad alta velocità. Infine, anche il carrello di stampa è studiato per applicare il colore in modalità multistrato senza soluzione di continuità. Tutte queste caratteristiche, insieme alla soddisfazione per il lavoro svolto fino ad allora, hanno convinto Cristalería Vinalsa a riconfermare la fiducia a Dip-Tech. Del resto, quando gli si chiede di raccontare il rapporto con il proprio fornitore israeliano, Alejandro risponde sicuro: “È riduttivo definire DipTech un fornitore. È il nostro più grande partner”. E il sentimento è reciproco, spiega Yuval: “Il nostro rapporto professionale ora è ancora più significativo e profondo. E non solo perché ha comprato una nuova macchina. Cristalería Vinalsa realizza sia progetti in ambito architettonico che automotive, e per la sua tecnologia NEra può dischiudere nuovi orizzonti”.
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focus tecnologico
La luce conta
Dallo studio della creatività alla stampa fino all’installazione e alla rimozione degli impianti, nel processo che porta alla creazione di campagne out of home vi sono dei passaggi indispensabili da seguire per assicurarsi un buon risultato. Qui ve ne indichiamo alcuni.
di Paul Lindström*
Progettare campagne di OOH, istruzioni per l’uso
Avete mai sentito dire che la stampa è morta? Sono certo di sì e sono altrettanto sicuro che non siate d’accordo, specialmente a fronte dell’evoluzione della stampa digitale e dello sviluppo di opzioni applicative sempre più innovative. Tutt’altro che morto, il settore della stampa pullula di nuove soluzioni e offre oggi più che mai opportunità applicative inedite. Tuttavia, con una gamma di applicazioni tanto vasta – soprattutto nell’area del grande formato – pianificare una campagna di successo rappresenta un’impresa non da poco. Il processo di preparazione dovrebbe includere l’effettiva installazione e l’uso della stampa, per assicurarne un impiego ottimale. Per alcune applicazioni – ad esempio la decorazione di finestre e vetrine con materiali autoadesivi – potrebbe persino non essere necessario avere capacità o conoscenze tecniche specifiche per ottenere un buon risultato estetico, o avere il tempo o l’abilità per rimuoverli rapidamente e in maniera efficiente. In questo caso, l’opzione migliore per un print buyer è probabilmente quella di chiedere direttamente al fornitore di stampa di includere nel servizio – e dunque nel costo complessivo del progetto – sia l’installazione sia la rimozione sul posto dei materiali decorativi.
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Quando la pianificazione di una campagna OOH riguarda stampati e applicazioni destinati a contesti indoor – e l’accuratezza cromatica è uno dei requisiti del progetto – è importante tenere presente che la percezione del colore nelle immagini – loghi inclusi – dipende soprattutto dalla sorgente di luce usata. Mentre nell’industria delle arti grafiche è stato concordato di valutare stampe e prove sulla base di una condizione di luce standard chiamata D50, tale parametro non viene necessariamente adottato nell’area della produzione di poster e insegne. Del resto, è poco probabile trovare i neon speciali usati in luoghi diversi da stand, banchi o chioschi. Quindi perché preoccuparsi di utilizzare una luce standardizzata? Il motivo è che se non lo facessimo, stampe e prove – calibrate in fase di produzione per corrispondere ai colori di supporti stampati – finirebbero per apparire molto diverse. Lo standard D50 definisce non solo il punto bianco della luce, ma anche la distribuzione dello spettro di luce. L’obiettivo è quello di creare un ambiente predefinito in modo tale che ciò che l’operatore vede dalla macchina da stampa digitale è molto simile a ciò che il print buyer, il fotografo o il designer vedono quando valutano la prova di stampa concordata. Ciò significa che se tutte le parti coinvolte utilizzano come parametro di valutazione delle stampe la D50, viene automaticamente a crearsi un terreno comune sia nell’approvare un lavoro che nel chiedere eventuali correzioni cromatiche. Oltre a ciò, è importante verificare le stampe nella luce dell’ambiente di destinazione e accertarsi che l’aspetto sia soddisfacente. Un reparto di prestampa con expertise nel colore è in grado di regolare le condizioni per ottenere una luce ambiente specifica e quindi far coincidere meglio le separazioni colori.
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focus tecnologico
Wrap it up!
La gestione logistica
Una delle applicazioni più popolari e richieste nell’ambito dell’OOH è la stampa personalizzata per mezzo di pellicole termoretraibili, come il car wrapping, la decorazione di veicoli e mezzi di trasporto. Naturalmente, non ci sono limiti alla creatività, è possibile avvolgere in queste pellicole anche molti altri oggetti e quindi personalizzarli per adattarli a specifici progetti di stampa e/o campagne su supporti stampati. Detto questo, è importante assicurarsi che il fornitore di stampa abbia molta esperienza sul campo, perché non tutti i tipi di supporti sono adatti a ogni tipologia di utilizzo wrapping – basti pensare alle applicazioni nel food&beverage. Ci sono molte regole e normative per la stampa destinata al contatto con cibi e bevande, qualsiasi applicazione in questo ambito deve fare i conti con regolamenti e leggi vigenti. Soprattutto nell’ambito dei prodotti stampati che potrebbero finire nelle mani dei bambini vi sono normative severe, in relazione a salubrità e sicurezza, nonché all’impatto ambientale. Il marchio GreenGuard indica che l’inchiostro di produttori quali EFI, HP e Mimaki è sicuro. Questi certificati confermano che gli inchiostri sono adeguati a un uso in ambienti quali scuole e strutture sanitarie. Una delle tendenze degli ultimi anni riguarda proprio l’attenzione della domanda nei confronti di una supply chain sostenibile, e, di conseguenza, la volontà di privilegiare quei produttori di inchiostri e supporti e quei print service provider che si focalizzano sulla sostenibilità nella scelta della rosa dei fornitori di riferimento.
I progetti di stampa wide format riguardano generalmente la produzione di stampati di grandi dimensioni, ciò significa che in fase di pianificazione è indispensabile valutare la scelta dei materiali e i costi di trasporto e di distribuzione. I banner, ad esempio, vengono tradizionalmente stampati su vinile, soprattutto a fronte della resistenza di questo materiale – se stampato con inchiostri idonei, il vinile vanta grande resistenza a fattori quali pioggia e sole. Tuttavia, esistono già numerosi supporti alternativi che hanno proprietà simili al vinile per quanto riguarda la resistenza, tra cui i canvas in polipropilene. Un supporto di questo materiale pesa circa il 10% in meno del vinile e spesso offre le medesime performance. Il minor peso non solo consente di abbassare i costi di trasporto e distribuzione, ma rende più facile la gestione dell’installazione degli impianti. E da qui arriva un’ulteriore riflessione: in fase di pianificazione di progetti di stampa OOH è necessario considerare anche tutti gli aspetti ergonomici e di logistica. Attualmente, cresce in modo esponenziale il numero dei print service provider che offrono – insieme alla produzione – anche il servizio di distribuzione e installazione. Ciò porta significativi vantaggi a brand owner e print buyer, che possono risparmiare tempo e fatica nel cercare altri fornitori esterni e ottimizzare – di conseguenza – il consumo di tempo, stress e risorse.
Un dettaglio di Nastivicious’ Temple #01, (2016), installazione site-specific per il Podium della fondazione Prada: le pareti in vetro, ricoperte da illustrazioni caricaturali stampate su film adesivo, diventano delle grandi vetrate colorate.
*Paul Lindström senior technical editor, Digital Dots. Lindström è entrato nell’industria delle arti grafiche nel 1980, dapprima come tipografo e graphic designer e, successivamente, come direttore di produzione. Attualmente è senior technical editor di Digital Dots (www. digitaldots.org), di cui è anche uno dei fondatori. Collabora con i dipartimenti di Arti grafiche delle università di Malmö e Copenaghen. Dal 2008 è un auditor accreditato UKAS per le certificazioni ISO 9001 e ISO 12647. Inoltre, è stato nominato esperto presso ISO TC130, il comitato tecnico internazionale responsabile per la creazione degli standard ISO per la produzione nell’industria del printing.
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Aggiornamenti ure sulla marcatura CE per le strutt metalliche delle insegne di Fausto Martin
AIFIL (Associazione Italiana Fabbricanti Insegne Luminose) rappresenta le aziende che operano nel settore delle insegne e della pubblicità luminosa e, più in generale, nella comunicazione visiva tramite tecnologie di illuminazione. In questo spazio l’Associazione propone tematiche di attualità e aggiornamento ai professionisti del settore di riferimento.
Dal 1° luglio 2014 è obbligatoria la norma armonizzata EN 1090-1 per l’immissione sul mercato degli elementi strutturali in acciaio e alluminio in Italia e in Europa. La direttiva europea 89/106/ CEE (direttiva prodotti da costruzione) ha introdotto l’obbligo di marcatura CE per la produzione e commercializzazione di ogni materiale da costruzione, destinato a essere incorporato o installato in maniera definitiva nel costruito. Le strutture metalliche per le insegne – come totem e display grafici a LED – ricadono nell’ambito di applicazione di questa direttiva. Tutti i produttori di strutture in acciaio e alluminio, che sono già tenuti obbligatoriamente al rispetto degli specifici requisiti previsti per il comparto degli acciai per carpenteria metallica (§11.3.4.10 del DM 14.01.2008), devono prevedere, per i propri prodotti e stabilimenti produttivi, anche l’implementazione della EN 1090-1 ai fini della marcatura CE.
Ambito di applicazione Rivolgendosi alle aziende che immettono sul mercato prodotti metallici strutturali, la norma EN 1090-1 ha un campo di applicazione piuttosto vasto e comprende componenti in acciaio e in alluminio utilizzati in diversi tipi di opere – capannoni, intelaiature per edifici residenziali o uffici, ponti in acciaio e calcestruzzo, viadotti, tralicci, stadi, grandi spazi espositivi. Gli elementi possono essere utilizzati direttamente nelle opere o essere incorporati nelle stesse dopo essere stati assemblati. La norma si applica sia alla produzione in serie che non. Ne consegue che, per differenziare i requisiti tecnici a seconda della complessità dei componenti, la norma introduce quattro classi di esecuzione, con requisiti tecnici via via più stringenti, a partire dalla classe 1 per le opere semplici – con rischi moderati legati a eventuali collassi – fino alla classe 4, che si riferisce a strutture particolarmente complesse con importanti implicazioni riguardo la sicurezza. In linea generale, il
Una corsia preferenziale per le insegne AIFIL, attraverso ESF – Federazione Europea –, ha intrapreso una revisione degli eurocodici volta a evitare che alle insegne siano applicati vincoli troppo restrittivi, con il rischio di un inutile sovra-dimensionamento delle strutture metalliche. A tale scopo, alla norma europea saranno allegati i regolamenti nazionali, inclusi la mappa della sismicità, la classificazione delle zone secondo la ventosità, il carico neve. In questo modo saranno rispettati i vincoli nazionali vigenti e, al tempo stesso, ridotti i costi delle strutture nel rispetto della sicurezza.
fabbricante è tenuto a implementare un sistema di controllo del processo di produzione di fabbrica (FPC) e a effettuare prove in conformità alla norma armonizzata di riferimento. La conformità di tale sistema di controllo (Factory Production Control) deve essere poi certificata da un organismo notificato. Al termine di questo percorso, il fabbricante può apporre sul prodotto la marcatura CE. Ai sensi della norma EN 1090-1, la marcatura CE è quindi costituita da una dichiarazione di prestazione redatta dal fabbricante e da un certificato di conformità del controllo di produzione in fabbrica emesso dall’organismo notificato. Secondo la norma, le organizzazioni che realizzano strutture saldate, o parti di esse, in acciaio o in alluminio, devono eseguire tali attività in accordo alle parti rilevanti delle norme della serie UNI EN ISO 3834. Per quanto riguarda i requisiti di costruzione richiesti, i riferimenti sono le norme EN 1090-2 per le strutture in acciaio e EN 1090-3 per quelle in alluminio. I requisiti per la valutazione di conformità per tutte le tipologie di strutture sono definiti secondo uno standard unico. Le norme di progettazione e calcolo sono stabilite nelle rispettive sezioni degli eurocodici serie 3 e serie 9.
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si è svolto lo scorso giugno il convegno dell’associazione che riunisce i fabbricanti italiani di insegne luminose. sul tavolo di discussione, i progressi compiuti sul fronte della semplificazione burocratica delle procedure di autorizzazione per l’installazione delle insegne di esercizio e su quello delle iniziative dedicate alla sostenibilità ambientale.
L’evento di AIFIL è stato sponsorizzato da Eurmoma, MyLiteLed, Verbax, presenti con piccoli stand nella sala del congresso. Altri sponsor dell’iniziativa sono stati: APA, Brivitello Design, CMN Group, CO.MA.N, Condor Pubblicità, Elios Neon, Ferrara Neon, Gamma Productions, Gruppo Sanfilippo, Insegne Led, M&M Italia, Neon Angher, Neonlauro, Neon Luce, Emmepi, Neon Europa, Planet Plastic, Scaiplex.
Le giornate romane di AIFIL, per discutere dell’insegna 4.0 Del presente e del futuro delle insegne luminose in Italia – sotto il doppio profilo della semplificazione burocratica, auspicata da tempo dagli operatori del settore, e dei progressi nell’ambito della sostenibilità ambientale – si è ampiamente discusso durante il convegno annuale di AIFIL – Associazione Italiana Fabbricanti Insegne Luminose, svoltosi a Roma presso la sede della CNA Nazionale lo scorso giugno. Una location la cui scelta non è stata casuale: AIFIL e CNA hanno recentemente siglato un rapporto
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di affiliazione che le vedrà fare fronte comune e collaborare sulle questioni di maggiore attualità e urgenza nel settore delle insegne luminose, a partire da tutto ciò che riguarda la tutela degli associati fino all’impegno nel dialogare con le istituzioni per intervenire su iter burocratici ancora troppo complicati e onerosi. Circa un centinaio sono stati i partecipanti, tra insegnisti e operatori del settore, ma anche fornitori di tecnologie, provenienti da tutta Italia.
Parola d’ordine: semplificazione Intitolato “Insegna 4.0, tra semplificazione amministrativa e sostenibilità ambientale”, il convegno di AIFIL e CNA si è focalizzato sui due temi dell’aspetto normativo e della questione ambientale. È stato Marco Capozi, responsabile relazioni istituzionali di CNA, a sottolineare che, grazie al lavoro di confronto e collaborazione svolto con le istituzioni, sono stati compiuti dei passi in avanti importanti. “Con la procedura SCIA, introdotta con la riforma Madia lo scorso dicembre, è stato semplificato tutto l’iter di richieste di autorizzazione per l’installazione delle insegne e sono stati aggiunti strumenti di controllo che prima non c’erano. Si tratta di un primo passo, ma è un risultato concreto e le novità inserite impattano in modo significativo sull’attività di installazione delle insegne d’esercizio”. Che cosa è cambiato con la riforma Madia? Tra gli aspetti più rilevanti, la definizione di una modalità più snella per effettuare le istanze, con un unico interlocutore pubblico e tempi certi per la conclusione dei procedimenti. In base al nuovo regime, per installare un’insegna luminosa di esercizio è sempre indispensabile il rilascio dell’autorizzazione espressa da parte del SUAP (Sportello Unico Attività Produttive) competente. Alla presentazione dell’istanza di autorizzazione, il SUAP deve rilasciare una ricevuta, che costituisce la comunicazione di avvio del procedimento, e attivarsi per convocare entro cinque giorni la conferenza di servizi al fine di acquisire le autorizzazioni necessarie da parte degli altri enti coinvolti entro 40 giorni. Decorso tale termine, lo sportello unico deve comunicare l’esito della procedura all’interessato. “La sfida che abbiamo di fronte è impegnativa, ma l’attuazione della riforma Madia rappresenta uno step importante. E se siamo
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riusciti a ottenere questo risultato è stato grazie al confronto e alla collaborazione con AIFIL e CNA”, ha sottolineato Silvia Paparo, direttore dell’ufficio per la semplificazione amministrativa e presente al convegno in rappresentanza delle istituzioni. “Guardando al presente, il Governo si impegna ad assicurarsi che i provvedimenti vengano attuati e, per ottenere tale risultato, a promuovere la circolazione delle informazioni fra gli enti territoriali interessati”.
Focus ambiente È stato Fausto Martin, delegato europeo ESF, ad affrontare la questione della sostenibilità ambientale, che rappresenta un altro dei focus dell’attività di AIFIL. In particolare, Martin si è concentrato sul tema dell’etichettatura energetica. “L’esigenza sentita da AIFIL di istituire un’etichetta energetica per le insegne prende spunto da alcuni segnali che si stanno manifestando a tutti i livelli, da quello europeo a quello locale”.
La proposta dell’Associazione è di creare una sorta di etichetta 4.0, ispirata nel concept e nella grafica a quella – nota e familiare – degli elettrodomestici, che descriva tutte le caratteristiche energetiche delle insegne. E che abbia carattere multimediale: attraverso un QR code sarà infatti possibile collegarsi al website dell’azienda. “Stiamo lavorando già da qualche anno al progetto e intendiamo proseguire su questa strada perché siamo convinti che i vantaggi sarebbero molteplici”. A livello ambientale, l’etichetta energetica permetterebbe, secondo Martin, di tracciare le insegne efficienti energeticamente, rendendole visibili a tutti. A livello di associazione, un’iniziativa di questo tipo potrebbe portare ad AIFIL l’interesse delle aziende del settore nonché una buona reputazione ambientale, oltre a favorire i rapporti con la pubblica amministrazione.
L’assemblea nazionale – numero 49 La seconda giornata romana di AIFIL è stata dedicata all’assemblea nazionale dell’associazione, la quarantanovesima. Durante i lavori, sono state passate in rassegna le attività avviate e portate a termine nel corso del triennio di presidenza di Alfio Bonaventura. In conclusione, si è svolta l’elezione del nuovo board: Alfio Bonaventura è stato riconfermato presidente per un altro mandato. Del suo team faranno parte: Gianluca Brandoli, Marisa Graziati, Gianluca Masullo, Vitaliano Mantovani, Ivreo Dall’Agata, Fulvio Di Pietro, Massimo Cipriani (nella foto). A conferma dell’intensa attività di scambio dell’associazione con le istituzioni, lo scorso 11 luglio il consiglio nazionale di AIFIL, presieduto da Alfio Bonaventura, è stato ricevuto dal ministro Marianna Madia.
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scenari
I rapidi cambiamenti del settore sono guidati da una stampa più viva e innovativa che mai
Prospettive di visual communication Che il mondo della visual communication sia in costante mutamento non può essere una sorpresa, qualunque settore di business non può restare cristallizzato in un preciso momento della sua storia. Quello che colpisce è l’arco temporale in cui questi cambiamenti stanno avvenendo: solo due o tre anni fa molto di quello che oggi fa parte integrante della visual communication era una sperimentazione, altro era solo un’idea ancora da sviluppare o nemmeno quella. Vediamo alcune delle motivazioni di questa accelerazione poderosa che sta modificando interi settori di business.
Fattore tempo
di Federico Zecchini
Non serve tornare indietro di tanto per trovarsi in un mondo in cui ci si muoveva – soprattutto in determinati settori – a una velocità decisamente diversa. Un tempo in cui la medesima campagna pubblicitaria faceva bella mostra di sé o le vetrine dei negozi non
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cambiavano per mesi. Un tempo in cui non si avvertiva la necessità di mutare pelle in continuazione, ma in cui si preferiva affidarsi a un messaggio costante nel tempo. Un simile comportamento oggi non è solamente complesso da comprendere, è una rapida via per diventare invisibile e scomparire dal radar degli utenti. Ed è inutile sottolineare come nessun brand owner punti a un simile risultato. Oggi la capacità di offrire sempre qualcosa di nuovo al pubblico è dirimente, bisogna sapersi distinguere da una concorrenza agguerrita e che combatte con le stesse armi: quelle di una visual communication che si sta rapidamente adattando alle nuove necessità del mercato. Per averne un’idea basti pensare alle già citate vetrine dei negozi. Oggi i punti vendita devono rifarsi il look a un ritmo che può diventare settimanale o addirittura inferiore. Devono farlo ovviamente in maniera rapida e semplice, senza che sia necessario l’intervento di
professionisti specializzati ma con l’ausilio dei soli commessi. Un bisogno a cui solo pochi anni fa non si era in grado di rispondere. Oggi invece è sempre più facile.
Materiali Buona parte della risposta al problema viene dai supporti di stampa. Sebbene i materiali cartacei continuino a ricoprire un ruolo importante, la gamma di potenziali supporti si sta ampliando a ritmi vertiginosi – plastiche di ogni genere, metallo, laminati, legno, tessuti di tutti i tipi, pietra, per fare alcuni esempi. Per ciascuno, oltre all’utilizzo più classico, si sviluppano possibilità applicative totalmente nuove, non poche delle quali finiscono a loro volta per creare intere nicchie di mercato. Si tratta di innovazioni nelle quali l’avanzamento tecnologico si sposa con un uso sempre più consapevole delle informazioni che ogni giorno gli utenti immettono nel mondo, a cominciare da quello social.
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Per ricevere il biglietto di ingresso a Viscom Italia 2017 vai sul sito www.viscomitalia.it
Tecnologia Il discorso tecnologico è estremamente ampio e in questa sede ci limiteremo a sfiorarne la superficie, in maniera sufficiente però da far comprendere come il suo impatto sulla visual communication sia determinante. Da un lato c’è la stampa, i cui passi da gigante degli ultimi tempi le permettono di giocare un ruolo da protagonista. I tempi sincopati di un mercato che, come abbiamo detto, deve mutare pelle costantemente possono essere soddisfatti unicamente da una tecnologia di stampa che sia altrettanto veloce. Inoltre il mercato richiede versatilità applicativa e personalizzazione spinta senza perdere in qualità; problematiche a cui la stampa riesce non solo a rispondere con efficacia, spesso si trova ad anticipare i tempi e a garantire possibilità ancora sconosciute ai brand owner. Non a caso, nelle fiere più recenti non è affatto insolito visitare stand che puntano molto sull’aspetto della versatilità – un sistema di stampa per molteplici applicazioni che spaziano dall’interior al wrapping, dal tessile all’out of home. Tutto questo, se non molto tempo fa faceva immediatamente pensare unicamente alla stampa digitale, oggi riguarda l’intero universo della stampa, con tecnologie che diventano complementari e sinergiche. D’altro canto, nel mondo di oggi lo studio dei comportamenti degli utenti, sia nel mondo fisico che in quello social, è una disciplina sempre più rilevante e con profonde implicazioni nel mondo della visual communication. I brand owner si basano sempre di più sui big data per pianificare le proprie campagne di marketing e tutto ciò che concerne la loro immagine. Basti pensare a tutti gli esempi di campagne out of home che le pagine di WIDE hanno raccontato nell’ultimo anno per rendersene
utilizza il codice invito 6618519745
Viscom Live, applicazioni in scena conto. È importante sottolineare come la stampa sia nuovamente una parte fondamentale di queste innovazioni, rappresentando il ponte fra l’utente (e il suo smartphone, generalmente) e un mondo di contenuti digitali altrimenti non raggiungibili.
Trend in espansione Altrettanto rilevante è notare come tendenze iniziate specificamente in un certo settore si stiano espandendo anche ad altri segmenti. Il mercato diventa sempre più fluido, i suoi confini più labili e ciò che ieri riguardava solo una nicchia, oggi ha una valenza decisamente più trasversale – oltre ovviamente a essersi evoluto rispetto a ciò che era. Non è passato poi tanto da quando si proclamava la morte della stampa, vista come un medium ormai obsoleto a fronte di tutte le nuove possibilità offerte dal mondo digitale. Ben lungi dall’essere morta, oggi la stampa è protagonista di cambiamenti che si intrecciano strettamente col mondo digitale, cambiamenti che senza di lei non sarebbero possibili.
Viscom Italia, principale appuntamento fieristico nazionale dedicato alla visual communication, scalda i motori per l’edizione 2017: dal 12 al 14 ottobre aziende, professionisti ed esperti saranno a Milano per una tre giorni densa di iniziative e possibilità. Sulla scorta del successo del 2016 – oltre 400 espositori e più di 18.400 presenze provenienti da 60 paesi – Viscom Italia ripropone Viscom Live, che ogni anno presenta un nuovo contest creativo realizzato e personalizzato con le innumerevoli tecnologie della comunicazione visiva. Pubblicità, grafica, design, architettura, moda, retail, industria della marca: quali sono le nuove frontiere raggiungibili in questi ambiti grazie alle nuove applicazioni? Come e fino a che punto l’innovazione tecnologica consente di migliorare al tempo stesso le performance delle aziende e la personalizzazione dei prodotti? Quali sono i nuovi scenari che detteranno le prossime mode della comunicazione visiva? Questo l’obiettivo che ha fatto nascere Viscom Live, che nel 2017 si amplia con Viscom City Live, metropoli creativa che sarà l’occasione per sperimentare dal vivo i prodotti, i materiali e le innumerevoli soluzioni realizzate grazie alle tecnologie degli espositori. Cartelloni pubblicitari, stampe su mobili, tessuto o altri materiali, gadget promozionali, T-shirt e vestiti ricamati, display per il punto vendita, dispositivi di digital signage, prodotti personalizzati animeranno bar, negozi, vetrine, strade, palazzi, parchi e altro ancora. Viscom City Live vuole offrire un’esperienza visiva e tattile, cercando di evidenziare la creatività, l’innovazione legata alla tecnologia e al processo di realizzazione, per trovare nuove e affascinanti opportunità di business.
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foto: Stamperia Serica
SCENARI DI MERCATO
Stampa tessile e digital printing, ieri, oggi e domani È sotto ai riflettori dell’industria tessile globale e continua a crescere. Il digital textile si conferma uno dei segmenti più promettenti della filiera, anche a fronte dei continui progressi compiuti a livello tecnologico. Facciamo il punto sulle performance del 2016 e sulle prospettive di crescita dell’anno in corso e oltre.
di Mutlu Chaouch Orozco*
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Come è andato il digital textile nel 2016? Secondo i dati raccolti da WTiN nel dossier 2016 Digital Textile Industry Review, il segmento ha continuato a crescere a livello globale, con una produzione di oltre 1,5 miliardi di metri quadrati di tessuto stampato nell’arco dell’anno. Mentre Cina, Italia e Turchia – i mercati storicamente dominanti – hanno evidenziato un trend di sviluppo costante, altre aree geografiche, come Stati Uniti e India, hanno evidenziato interessanti incrementi dei volumi. Nel complesso, nel 2016 i volumi di produzione hanno registrato un incremento a doppia cifra – pari a +29% – legato principalmente all’avvio di nuove attività industriali. Interessante è l’analisi delle dinamiche dei comparti tessili nelle diverse aree geografiche: mentre alcuni tra i mercati più grandi a livello globale hanno evidenziato performance inaspettatamente positive, anche le regioni emergenti hanno realizzato crescite molto
sostenute. Per fare un esempio, il boom in Paesi quali Messico e Vietnam ha di fatto compensato il rallentamento verificatosi in alcuni mercati più consolidati. Guardando, poi, ai diversi comparti merceologici del digital textile, alcuni tra quelli minori – come il soft signage o la stampa tessile a pigmento – sono stati interessati da un aumento della domanda in segmenti che in passato non avevano riportato risultati rilevanti e anche questo ha contribuito al boom dei volumi nel 2016.
La tecnologia digitale va a ruba Parallelamente ai volumi di produzione, a essere cresciute in misura significativa nel 2016 sono state le vendite globali delle macchine da stampa: il numero di sistemi di stampa digitale per il tessile installati e funzionanti ha superato, per la prima volta, le 35.000 unità, facendo segnare una crescita del 18% nel corso dei dodici mesi. Nel mercato odierno, si osservano fenomeni
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igital textile, questo sconosciuto? Sulla base delle testimonianze raccolte, si registra tuttora un gap nel settore tessile sul fronte della conoscenza delle potenzialità della stampa tessile digitale sia fra gli stampatori che fra i creativi. Tra questi ultimi, sono le giovani generazioni a rivelarsi le più consapevoli delle possibilità applicative della stampa digitale e a tenerne conto in fase di creazione dei modelli, anche se la diffusione di un’informazione più chiara e completa rimane un obiettivo necessario da perseguire. Sul fronte degli operatori del settore, è in atto un tentativo di riempire il divario attraverso training e attività di divulgazione; tuttavia vi sono uffici acquisti e altri team all’interno delle aziende che continuano a non avere una conoscenza adeguata della nuova tecnologia e ciò rappresenta un limite importante all’adozione del digitale. In una parola, non solo creativi e designer ma anche tutti gli altri protagonisti della supply chain del tessile e dell’abbigliamento – a tutti i livelli – dovrebbero essere aggiornati sugli ultimi sviluppi tecnologici per poter contribuire ad accelerare l’adozione della stampa digitale.
quali l’aumento degli ordini, il contenimento dei prezzi e la nuova rilevanza della qualità, che diviene uno strumento di vantaggio competitivo rispetto alla stampa tradizionale. In questo senso, ITMA 2015 e le manifestazioni fieristiche asiatiche dedicate al textile – tenutesi nel corso del 2016 – hanno avuto un impatto significativo sulle vendite di macchine da stampa industriali. Il lancio di nuove tecnologie nel corso di questi eventi – e la conseguente possibilità per i visitatori di vederle, sperimentarle e valutarle dal vivo – ha contribuito a diffondere la consapevolezza dei progressi tecnologici e delle opportunità ad essi legate. La sempre maggiore conoscenza della stampa digitale e del suo valore nell’industria tessile fa sì che il mercato sia in continua espansione. Molte aziende attrezzate di stampanti ormai vecchie puntano ad acquistare soluzioni più veloci e affidabili, mentre realtà produttive nuove del settore sono più disposte a investire capitali più cospicui rispetto al passato, laddove la tecnologia viene sempre meno percepita come un rischio finanziario.
Il quadro geografico Interessante è, poi, la prospettiva geografica sullo sviluppo dell’industria tessile a livello globale nel 2016. Asia ed Europa rimangono le due aree dominanti, con la percentuale più alta di volumi di produzione. Tuttavia, vale la pena evidenziare che il numero di unità installate tra le due aree risulta molto diverso, nonostante i volumi di produzione siano simili: l’Asia conta più del doppio delle installazioni dell’Europa, a fronte di una capacità di produzione per macchina molto inferiore. Accanto a queste due aree, il Medio Oriente ha mostrato nel corso del 2016 una forte propensione alla crescita, legata a una serie di nuovi investimenti intrapresi. Recentemente, nazioni come Iran e Israele hanno mostrato grande interesse per l’adozione della tecnologia di stampa digitale nell’industria tessile. Allo stesso modo, due mercati diversi quali Nord America ed Europa dell’Est hanno registrato un incremento dei volumi nel 2016, nonostante le differenti tendenze di acquisto e di tipologia di clienti finali. Mentre nell’Est Europa l’attività si concentra su stampanti più piccole e di valore minore, in
Nord America la produzione ha usato nuove stampanti di livello industriale, insieme a installazioni di valore minore. Il fatto che quasi metà di tutto il volume di produzione in Nord America sia prodotto da stampanti a sublimazione ne dimostra l’importanza nell’area.
Prospettive tecnologiche E per quanto riguarda le tecnologie di stampa digitale più utilizzate o promettenti del tessile? Ebbene, una delle aree chiave nel 2016 è stata la sublimazione. È cresciuto il numero dei modelli – costruiti specificamente per l’industria tessile – entrati nel mercato, fattore che ha comportato importanti progressi sia in termini di ampliamento delle potenzialità applicative nel super wide format sia di aumento dei volumi di tessuto stampato con la sublimazione. Un peso importante nella tecnologia di stampa digitale per il tessile lo giocano le testine di stampa: i progressi compiuti su questo fronte sono fondamentali nell’influenzare le dinamiche competitive di un intero segmento di mercato. Ciò significa che per i costruttori di macchine, la scelta della testine di stampa risulta cruciale laddove l’idoneità di un prodotto a una determinata applicazione tessile ne influenza rapidamente la reputazione sul mercato. Le testine di stampa sono determinanti anche nell’influenzare il prezzo delle stampanti tessili digitali: non a caso, nonostante i nuovi modelli e l’aumentata concorrenza, il prezzo dei sistemi di stampa digitale non è cambiato drasticamente negli ultimi cinque anni. Questa è la ragione per cui il prezzo delle macchine da stampa ha finora retto bene, evitando l’effetto barriera all’entrata sul mercato digitale di stampanti su larga scala che costi troppo elevati potrebbero causare. Uno dei fattori che potrebbe
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esercitare un impatto sui costi e contribuire a cambiare i parametri dell’industria tessile è lo sviluppo della tecnologia del sistema micro-elettromeccanico (MEMS). Consentendo di abbattere i costi di produzione e mettendo a disposizione testine di stampa più durature e affidabili, tale tecnologia potrebbe portare a un drastico miglioramento delle prestazioni dei sistemi di stampa destinati al settore del textile. Laddove realtà quali HP e Canon utilizzano la tecnologia MEMS già da qualche tempo, aziende da tempo focalizzate sull’industria tessile quali Epson e Fujifilm Dimatix la stanno adottando nello sviluppo delle proprie soluzioni. *Mutlu Chaouch Orozco, WTiN Intelligence: Digital Textiles. World Textile information Network (WTiN) si occupa di intelligence nell’industria tessile globale. Attraverso la realizzazione di indagini, pubblicazioni ed eventi, WTiN si propone di fare informazione sul settore del textile, seguendone l’intero processo, dalla materia prima al prodotto finito.
Guardando al futuro... e oltre
Guardando alle previsioni per il 2017, si stima un ulteriore incremento delle vendite di sistemi di stampa industriali e ad alta produttività nel settore tessile. Del resto, la trasformazione dei trend di acquisto a livello di retail in atto nel mondo occidentale e le nuove norme introdotte a livello di produzione sui mercati asiatici stanno esercitando un forte effetto sulla crescita del settore. In quale direzione? Il trend che va
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chiaramente definendosi – sia nelle regioni occidentali che in quelle orientali – vede l’investimento in sistemi di stampa a elevato valore aggiunto quale via da percorrere per affrontare le sfide del mercato. Secondo le previsioni, il numero dei sistemi di stampa digitale di fascia bassa installati risulterà proporzionalmente inferiore rispetto al valore in termini di vendite, in quanto la base di installato avrà probabilmente una crescita graduale: ciò significa che a livello di indicatori ci si attende un aumento del 21% del valore e del 15% del numero di nuove unità installate nel corso del 2017. A livello regionale, i mercati tessili di Nord America e Asia continueranno a offrire opportunità e a registrare crescite interessanti nell’anno in corso, mentre l’Europa del tessile manterrà ritmi di sviluppo più stabili, almeno fino a che non si affermeranno nuove trasformazioni a livello tecnologico. Allo stesso modo, il mercato del Sud America sembra destinato a rimanere sottotono, soprattutto a causa della situazione politica instabile e di policy economiche che non incoraggiano gli investimenti in nuovi sistemi di stampa tessile.
Per quanto riguarda le altre regioni del mondo, si prevede per l’industria tessile digitale uno sviluppo in linea con la media globale. In una prospettiva di più lungo termine, la stampa digitale mostra un elevato potenziale di crescita. Legato principalmente a due fattori: da un lato, la stampa tessile digitale copre al momento solo il 5% dei volumi di tessuto stampato a livello globale, vale a dire che vi è ancora ampio spazio di crescita per il digital printing; dall’altro, la forte e continua spinta innovativa a livello tecnologico che ne amplia continuamente le opportunità applicative. Entrambi i fattori contribuiscono ad affermare il valore e l’importanza della stampa digitale nel contesto dell’industria tessile. Rimanendo in tema di innovazione, l’attenzione dei principali player dell’industria tessile digitale è attualmente concentrata sull’area del pigmento. Tuttavia, seppur siano sempre più numerose le aziende che scelgono di utilizzare il pigmento, tale segmento avrebbe bisogno di una svolta definitiva proprio nel momento in cui la popolarità della stampa digitale è alta.
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fespace @fespa 2017
L’effetto WOW della stampa driver del successo di FESPA
La manifestazione fieristica – svoltasi ad Amburgo lo scorso maggio – ha raccolto risultati soddisfacenti, con un parterre di visitatori sempre più internazionale e l’80% dello spazio di FESPA 2018 a Berlino già prenotato.
È stato positivo il bilancio di FESPA 2017. La manifestazione fieristica – che acquista di edizione in edizione una dimensione sempre più internazionale – ha registrato oltre 20mila visitatori provenienti da 139 Paesi. Germania, Regno Unito, Italia, Paesi Bassi, Spagna, Danimarca e Polonia sono state tra le nazioni più rappresentate, e si è verificato un aumento di visitatori provenienti dall’area asiatica. “L’atmosfera frizzante e l’entusiasmo di espositori e visitatori confermano il ruolo di FESPA quale evento capace di stimolare un’intera comunità, mostrando nuove tecnologie e soluzioni e mostrando opportunità per sviluppare business di successo”, ha spiegato Roz McGuinness, divisional director di FESPA. Il nuovo layout – che ha visto gli espositori suddivisi nelle aree Screen, Digital e Textile – ha raccolto il favore dei partecipanti. In particolare, è cresciuto per rilevanza e rappresentatività lo show della stampa tessile, laddove FESPA punta ad affermarsi quale fiera di riferimento per il settore, sia nei segmenti di abbigliamento e décor, sia nel soft signage. Riflettori puntati anche sulle nuove opportunità applicative dell’interior decoration, ambito trasversale alle aree dello show e di spiccata attualità tra i clienti finali. A conferma dell’esito positivo, durante lo show sono state raccolte prenotazioni per circa l’80% dell’area espositiva disponibile a FESPA 2018 di Berlino (15-18 maggio 2018). 52
fespace @fespa 2017
Accanto ad Anapurna H3200i LED, soluzione ibrida nel nuovo formato da 3,2 metri, Jeti Ceres RTR3200 LED, presentata in anteprima europea, Jeti Mira 2732 HS LED, stampante flatbed con sei colori + bianco dotata di unità roll-to-roll opzionale, Agfa ha presentato per la prima volta in Europa Avinci DX3200, per la stampa a sublimazione su tessuto nel settore del soft signage.
Il sistema Jeti Tauro H2500 LED venduto all’italiana Press R3.
EFI REGGIANI
AGFA GRAPHICS
Riflettori puntati sulla tecnologia UV LED per Agfa Graphics: “I sistemi di stampa presenti sullo stand montano tecnologia a polimerizzazione LED, in quanto abbiamo completato la conversione di tutte le nostre soluzioni”, ha spiegato Massimo Costa, key account sales manager di Agfa Graphics. Quali i vantaggi? “La scelta dell’UV LED nasce in primis da considerazioni ambientali ed economiche. Ma anche tecnologiche, in quanto puntiamo sulla totale compatibilità degli inchiostri UV LED – sviluppati internamente da Agfa – con le lampade UV e con un’ampia gamma di materiali rigidi e flessibili”. In primo piano per Agfa, Jeti Tauro H2500 LED, sistema di stampa ibrido inkjet mostrato per la prima volta nella versione UV LED. “La notizia nella notizia è che abbiamo venduto il primo modello in Italia a Press R3, azienda bergamasca specializzata nella stampa su carta e plastica che sta integrando il parco macchine offset con tecnologia digitale”.
Debutto ufficiale per Reggiani ReNOIR FLEXY, nuova stampante da 1,8 m che dispone di otto teste di stampa e raggiunge una velocità di oltre 400 mq/h e una risoluzione di 2.400 dpi. Si tratta della prima macchina per materiali tessili targata EFI e riflette i principi di ecosostenibilità propri del brand Reggiani. “ReNOIR FLEXY è una piattaforma industriale entry level con un concept completamente green. Ne è un esempio la funzione per il recupero dell’inchiostro, che ne riduce il consumo a vantaggio dell’ambiente, ma anche del profitto”, ha spiegato Adele Genoni, vicepresidente e general manager di EFI Reggiani. “Offrendo facilità di utilizzo e costi di manutenzione ridotti, ReNOIR FLEXY si presta all’utilizzo
La nuova ReNOIR FLEXY di EFI Reggiani è la prima soluzione che sfoggia i colori della nuova brand identity, grigio scuro e verde.
sia in fase di prototipazione sia in produzione”. Altra caratteristica, la flessibilità in termini di supporti: dotata della tecnologia Dynaplast, ReNOIR FLEXY può stampare su una vasta gamma di tessuti – dai lavorati a maglia agli intessuti, da materiali poco elastici a materiali stretch. “Questa soluzione di nuova generazione è anche la prima che porta il nuovo dress del brand Reggiani”, ha aggiunto Genoni. “Una brand identity costruita sulla combinazione del grigio scuro – per un tocco di eleganza – e del verde – a rappresentare la nostra visione green. Tutte le nostre stampanti verranno vestite con i nuovi colori”.
HP
Non solo carte da parati, ma anche tavoli e sedie, sottobicchieri, sticker destinati a diversi utilizzi e tessuti per signage: così lo stand di HP a FESPA si è trasformato in una “vetrina delle applicazioni rese possibili dalla nostra tecnologia. Soluzioni indoor e outdoor all’insegna di creatività personalizzazione – un must del mercato attuale”, ha spiegato Thomas Valjak, vice president e general
Una vetrina di applicazioni per ispirare i visitatori: questo il concept dello stand di HP.
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power sponsor
J-teck3 L’avventura nel pigmento inizia con j-tex Marco Girola, digital marketing specialist Qual è la novità di FESPA 2017? Il prodotto di punta di FESPA 2017 è J-TEX, la nuova serie di pigmenti per la stampa digitale dei tessuti. J-TEX è proposto in due versioni: J-TEX P-E, sviluppato per le testine di stampa di Epson e J-TEX P-K, sviluppato per le testine di stampa Kyocera.
manager divisione Large-Format Design Printing Solutions. “Grazie al nostro portfolio riusciamo a coprire le diverse esigenze di settori quali interior, fashion, signage, retail”. E Proprio a FESPA HP ha lanciato il nuovo portfolio Print and Cut: a comporlo le stampanti wide format HP Latex 315 e HP Latex 335 e le due nuove nuova unità di taglio off-line HP Latex 54 Cutter e HP Latex 64 Cutter.
DUPONT
Quali sono le caratteristiche dei nuovi pigmenti? I nuovi pigmenti offrono una elevata stampabilità e sono dunque idonei sia a produzioni di grandi volumi sia a produzioni standard. Possono essere utilizzati per la stampa diretta su tessuti quali cotone, materiali sintetici e fibre miste – per applicazioni quali abbigliamento, arredamento e soft signage – e hanno una grande resistenza alla luce e allo sfregamento. Inoltre, il gamut colore è elevato: la serie J-Tex conta nove tinte sature e brillanti e permette di ottenere una vasta gamma di toni e colori. A questo proposito, è importante specificare che abbiamo studiato un’offerta identica dal punto di vista colorimetrico per le due famiglie – P-E e P-K – per consentire a chi combina le diverse tecnologie di ottenere i medesimi risultati cromatici. Cosa rappresenta l’ingresso nel pigmento nella strategia di J-Teck3? Il lancio di J-Tex rispecchia una strategia ad ampio raggio adottata dal gruppo JK, di cui siamo parte, e orientata ad allargare progressivamente il focus al di fuori del mondo sublimatico, per rendere l’offerta sempre più completa e competitiva. www.j-teck3.com
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Specialista nello sviluppo di inchiostri a base acqua per la stampa inkjet, DuPont ha presentato gli inchiostri della serie Artistri© di nuova generazione. La famiglia di inchiostri sublimatici per applicazioni tessili Artistri Xite si arricchisce di S1500 e S2500, questi ultimi destinati alla stampa su poliestere e presentati come anteprima. Anche la serie Artistri Brite – inchiostri a pigmento destinati alla stampa DTG – presenta nuove opzioni caratterizzate da viscosità e chimiche diverse, per il settore dell’interior decoration. “L’obiettivo di DuPont è di continuare a innovare e ad alzare il livello della qualità, sfruttando l’esperienza e le competenze nella tecnologia della polimerizzazione e della dispersione per ottenere colori vivaci e ripetibilità dei risultati nel tempo”, ha dichiarato Eric Beyeler, sales manager di Italia, Grecia, Malta e Cipro. “E per conseguire tale obiettivo, puntiamo sulla collaborazione, sia con partner tecnologici selezionati che con i clienti. Ciò ci consente di anticipare i cambiamenti del mercato e rispondere con efficacia all’evoluzione della domanda”.
OKI
La famiglia di stampanti ColorPainter al completo ha fatto bella mostra di sé sullo stand di OKI. I tre modelli – E-64s, M-64s e H3104s – erano a disposizione dei visitatori per mostrare la qualità e le caratteristiche delle stampe. “A 18 mesi dall’acquisizione del portfolio di grande formato di Seiko Infotech, siamo pronti a mostrare i risultati dell’evoluzione del brand”, ha spiegato Shu Watanabe, general manager product marketing di OKI Europe. “Colore, viscosità
Risaltava il contrasto tra i colori brillanti e il nero pieno del fondo: così le stampe di OKI hanno conquistato i visitatori.
e produttività sono i tre pilastri su cui abbiamo lavorato e oggi le nostre soluzioni offrono una qualità di stampa senza compromessi e costi di produzione competitivi”. Gli inchiostri OKI ecosolvente SX ad alta pigmentazione e la flessibilità in termini di supporti – dai materiali retroilluminati a tessuto tecnico, tela, PVC rigido, banner, vinile – consente di ampliare gli ambiti di applicazione dei sistemi. “Il potenziale della serie ColorPainter va ben oltre il mercato dell’outdoor, sul quale abbiamo inizialmente spinto. Oggi guardiamo anche al mercato dell’indoor e alle tante lavorazioni destinate all’interior decoration, da pannelli e superfici personalizzati a carte da parati banner e di fine art”.
RICOH
Oltre alle soluzioni per il settore dell’OOH, Ricoh ha presentato in anteprima a FESPA due nuovi sistemi per la stampa diretta su capi di abbigliamento, Ricoh Ri 3000 e Ri 6000 DTG. Destinati alla stampa di T-shirt, borse in tela, felpe, maglie e calze, le due soluzioni integrano teste di stampa piezoelettriche Ricoh e stampano su un’ampia gamma di materiali, quali cotone, poliestere leggero, fibre miste poliestere-cotone. Sviluppate per offrire elevata produttività, consentono ai fornitori di servizi di stampa di differenziare e personalizzare l’offerta in un mercato, quello della stampa su capi di abbigliamento, tradizionalmente analogico. “Ricoh Ri 3000 e Ri 6000 DTG supportano sia basse sia elevate tirature e offrono qualità di immagine su indumenti chiari e scuri, senza limiti su mezzi toni, disegni dettagliati o fotografie”, ha detto Graham Moore, inkjet sales & marketing EMEA della divisione Commercial and
fespace @fespa 2017
Industrial Printing di Ricoh Europe. “Le stampe sono resistenti e lavabili in lavatrice. Grazie agli inchiostri ecologici Ricoh Garment il tessuto stampato mantiene l’originale morbidezza e i colori sono brillanti”.
SWISSQPRINT
swissQprint ha puntato tutto sulla tecnologia UV LED: a FESPA, l’azienda svizzera ha presentato i nuovi modelli Nyala LED e Impala LED, dotati di tecnologia a
polimerizzazione LED. “Le nuove lampade LED montate sui sistemi di swissQprint hanno una portata rivoluzionaria. Attraverso un software, la potenza delle lampade – regolata automaticamente – varia sulla base di due parametri, la risoluzione richiesta e le caratteristiche dei supporti. Ciò garantisce l’ottimizzazione dei risultati”, ha spiegato Federico Musaio, sales manager di FENIX DG, rivenditore esclusivo in Italia di swissQprint. I nuovi sistemi utilizzano gli stessi inchiostri delle versioni con lampade a mercurio, per facilitare l’investimento delle aziende. “Con il passaggio all’UV LED, swissQprint punta non solo a consentire la riduzione dei consumi energetici, e – di conseguenza – dell’impatto ambientale, ma anche a garantire l’ampliamento delle possibilità applicative. Grazie al minor riscaldamento dei supporti, aumenta la
gamma dei materiali stampabili”. Per entrambi i modelli LED, swissQprint ha lanciato l’opzione 4x4, che prevede la presenza di 4 teste di stampa Konica Minolta e dunque di 4 gruppi di quadricromia per incrementare la qualità.
La tecnologia UV LED protagonista dello stand di swissQprint a FESPA con le nuove Nyala LED e Impala LED.
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fespace
@SEPC 2017
Tre anni di networking internazionale. E non è finita… Si è svolto a Lione il terzo
Lo show made in Italy Nel corso del convegno è stata percorsa l’ampia gamma delle applicazioni rese possibili dall’uso esperto delle tecnologie più tradizionali e dalla capacità di integrare soluzioni di stampa digitale e di digital signage. Ne hanno parlato sia i relatori spagnoli, sia quelli francesi, sia gli italiani. E sono stati proprio gli interventi proposti da Agostino Musitelli, titolare di In.Deco Serigrafia, e Davide Frigerio di Casati Flock, nella prima giornata, e da Paolo Lorusso, titolare di P&P Promotion, e Alberto Oricco, quality assurance manager di Gruppo Bacardi, nella seconda, a scuotere l’attenzione dei presenti. Frigerio ha reso più semplice per tutti la comprensione di una delle soluzioni particolarmente apprezzate nel mondo del packaging per cosmetica: la floccatura. Musitelli ha reso ben evidente cosa
succede quando la capacità creativa e la passione per la ricerca di soluzioni nuove si abbinano con la capacità di industrializzare i processi. E ha coinvolto il pubblico con il racconto di come In.Deco Serigrafia abbia reso possibile per brand come Helena Rubinstein, Douglas, Nocibé lo sviluppo di soluzioni di packaging nobilitate con flock. La seconda giornata del convegno ha visto protagonista, tra gli altri, Paolo Lorusso, che ha parlato di come l’innovazione nella stampa su vetro abbia reso la sua azienda una realtà produttiva leader in Italia, grazie alla capacità di gestire le esigenze sempre più innovative e ricercate dei grandi brand del beverage. Questo il caso di Martini-Bacardi presentato alla platea internazionale da Alberto Oricco, star della giornata per la capacità di coinvolgere il pubblico raccontando ciò che un grande brand chiede alla catena dei fornitori, sia in termini di qua-
lità sia in termini di propensione all’innovazione, soprattutto nella logica di utilizzo di tecnologie, materiali e processi ‘sostenibili’. La sostenibilità e l’attenzione all’ambiente sono la chiave delle decisioni dei grandi brand e comprendere le dinamiche di questa tendenza è stato un valore aggiunto per i presenti. Un’ultima nota italiana riguarda l’intervento, a inizio e fine evento, di Alberto Masserdotti, presidente di FESPA Italia, che ha ricordato come sia profondamente cambiato il modo di essere imprenditori e parte della filiera della comunicazione a valore aggiunto. Masserdotti ha poi proposto una riflessione su come non si sia più “stampatori al metro quadro”, ma fornitori di servizi a valore aggiunto e chiavi in mano. E ha ribadito il valore che FESPA può dare nell’amplificare questo messaggio e nel creare networking tra chi ha sposato questa filosofia. Il saluto finale è toccato al presidente di Apigraf, che ha candidato Lisbona per la prossima edizione del SEPC.
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Sono ormai tre anni che le segreterie delle associazioni FESPA Italia, FESPA France, FESPA España e APIGRAF (Portogallo) lavorano insieme per costruire e organizzare un evento dedicato al “wow effect of printing”, ospitato ogni volta in una nazione diversa. Nel 2017 è toccato alla Francia: il convegno si è svolto nella città di Lione. Nel suggestivo Palais de La Bourse di Lyon, edificio oggi sede della Camera di Commercio della città e quindi luogo ideale per parlare di imprenditoria e di opportunità di business nella stampa specializzata, come ha precisato il presidente della Camera di Commercio venuto a dare il saluto ai partecipanti in apertura dei lavori. Di grande rilievo è stato, come sempre, il contributo di FESPA Italia, sia nei contenuti sia nelle competenze che sono state condivise.
appuntamento del Southern European Printing Congress, un evento organizzato nell’ambito delle attività di cooperazione tra quattro associazioni federate a FESPA (Federation of European Screen Printing Association). Si tratta delle associazioni del bacino del Mediterraneo e cioè FESPA Italia, FESPA France, FESPA España e la portoghese APIGRAF.
lcuni momenti della manifestazione di Lione. In alto a sinistra, Alberto Oricco durante lo speech e, sotto, il team di Hexis nel corso degli Speedy Meeting, proposti anche quest’anno. Il saluto dei presidenti, con Alberto Masserdotti al centro e, qui sopra, Paolo Lorusso.
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profili
comunicazione d’impresa
Il disperso che completa l’offerta nel textile Si chiama Digistar Bravo ed è l’ultima novità lanciata da Kiian Digital a FESPA 2017. Si tratta di un inchiostro disperso con il quale il brand del Gruppo JK completa l’offerta nel mondo della stampa del poliestere. Ne abbiamo parlato con Marco Girola, marketing specialist di Kiian Digital Perché la scelta di entrare nel mondo degli inchiostri dispersi? Il lancio di Digistar Bravo fa parte di una strategia di lungo termine che Kiian Digital ha scelto di seguire. L’obiettivo è quello di diversificare la nostra offerta al di fuori del mondo sublimatico – che rimane tuttora il nostro core business – per rivolgerci anche agli altri segmenti del mercato tessile. Questo percorso è iniziato a ITMA 2015, quando presentammo il nostro inchiostro a pigmento – un progetto che ha avuto un riscontro importante e che stiamo portando avanti. Contemporaneamente, abbiamo deciso di rafforzare la nostra posizione anche nel mondo del poliestere, andando a completare la gamma con una linea di inchiostri dispersi. Quali sono le caratteristiche di Digistar Bravo? Si tratta di un inchiostro digitale disperso per la stampa diretta su poliestere. È compatibile con teste di stampa Kyocera ed è idoneo alle produzioni di elevati volumi tipiche della stampa tessile industriale. La gamma cromatica comprende 11 colori – tra cui due neri – che si distinguono per l’eccezionale intensità e le elevate resistenze alla luce e allo sfregamento.
Digistar Bravo è il nuovo inchiostro disperso con cui Kiian Digital completa l’offerta per il digital textile. Sviluppato per la stampa diretta su poliestere, conta 11 colori in gamma e un gamut cromatico molto ampio, anche in termini di numero di colori ottenibili partendo dalla quadricromia.
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Quello degli inchiostri dispersi è un mercato altamente competitivo, anche a fronte di una ricca offerta di prodotti. Che cosa differenzia Digistar Bravo? Eravamo perfettamente consapevoli – fin dall’inizio del progetto – di confrontarci con un mercato altamente competitivo. Per questo abbiamo speso molte energie e investito molte risorse in ricerca e sviluppo per arrivare a creare un prodotto di elevata qualità e in grado di rispondere alle diverse esigenze di varie tipologie di aziende. Il principale punto di forza di questo prodotto è rappresentato dall’ampio gamut cromatico. Sia in termini di numero di colori disponibili, sia in termini di capacità – partendo dalla quadricromia – di ottenere un gamut colore superiore alla media. Inoltre, abbiamo previsto due neri in gamma, con uno scopo ben preciso: uno di questi neri vanta un’elevatissima resistenza alla luce, mostrandosi dunque idoneo anche all’utilizzo in alcune nicchie del mercato dei dispersi che richiedono performance di un certo livello proprio in termini di resistenza alla luce. Un’altra caratteristica tecnica di questo prodotto è la penetrazione nel tessuto, che permette di ottenere una perfetta bifaccialità in applicazioni quali flag e banner.
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profili
comunicazione d’impresa
Soffermandoci sul mercato, a quali segmenti del disperso guardate con maggiore interesse? In questa fase iniziale, il nostro focus si concentra sui mercati più classici del disperso, ovvero moda e soft signage. Naturalmente, siamo consapevoli del fatto che i dispersi siano anche altro, ma preferiamo procedere step by step, per acquisire un’adeguata conoscenza del mercato e valutare in quale direzione procedere, mantenendo inalterati i nostri standard qualitativi. Perché la scelta di FESPA quale piattaforma di lancio del nuovo prodotto? Dal nostro punto di vista, se ITMA era la fiera del pigmento, FESPA è la fiera del soft signage – e, in effetti, tutti i principali player hanno presentato soluzioni destinate a questo mercato. Una parte del soft signage viene prodotta con inchiostri dispersi, per questo abbiamo pensato che FESPA fosse il contesto giusto per lanciare questo nuovo prodotto. Naturalmente, a FESPA abbiamo comunque mantenuto anche il nostro focus sul sublimatico. Fronte sul quale abbiamo proposto una serie di aggiornamenti delle linee esistenti, in termini di colori.
Kiian Digital è… ancora più green! Il nuovo inchiostro disperso non è l’unica novità di Kiian Digital. Il brand – che da sempre adotta una policy attenta alla sostenibilità ambientale – ha recentemente ottenuto la certificazione Eco Passport by OEKO-TEX© per la famiglia di inchiostri Digistar HIPRO. Ciò significa che questi inchiostri per la stampa a sublimazione sono utilizzabili nelle produzioni tessili sostenibili e in quelle certificate OEKO-TEX©. Il protocollo per l’ottenimento di Eco Passport by OEKO-TEX© prevede una doppia verifica. La prima relativa alla conformità delle sostanze chimiche contenute nell’inchiostro rispetto ai valori indicati nella lista STANDARD 100 by OEKO-TEX© Restricted Substance List (RSL). L’altra relativa alla verifica analitica di contaminanti e impurità presenti nei composti chimici che costituiscono l’inchiostro, eseguita presso il laboratorio di un istituto membro di OEKO-TEX©. “La scelta di conseguire questa certificazione conferma ancora una volta la volontà di Kiian Digital di sviluppare un portafoglio prodotti che rispetti l’ambiente, allargando a tutti i clienti la possibilità di soddisfare i criteri della produzione tessile sostenibile“, ha spiegato Marco Girola. L’ottenimento del certificato Eco Passport è solo l’ultimo traguardo raggiunto dagli inchiostri di Kiian Digital. Costantemente impegnato nella ricerca di soluzioni d’avanguardia per la stampa tessile, il brand punta a integrare il portfolio prodotti con certificazioni che assicurano la trasparenza e la costante verifica delle sostanze immesse nella filiera produttiva del cliente finale.
www.kiiandigital.com
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@glasspack2017
Dove eravate giovedì 8 giugno? Se la risposta non è: “A Pordenone, per Glass Pack 2017”, vi consigliamo di continuare a leggere questo articolo. Noi, alla prima edizione di questa fiera dedicata esclusivamente al packaging in vetro, non siamo voluti mancare. E vi stiamo per accompagnare in un affascinante percorso fra i trend e le novità del settore.
Focus vetro, tutte le novità presentate a Glass Pack 2017
di Elena Panciera
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Il vetro è da sempre uno dei segmenti più preziosi del mercato del packaging: per la natura pregiata del materiale in sé, innanzitutto. Poi, per la rilevanza degli utilizzatori finali, brand dei settori cosmetico, profumiero, food & beverage. Ma soprattutto per il valore di questo mercato che, secondo le stime, entro il 2020 supererà i 55 miliardi di dollari (fonti: MarketsandMarkets, Global Industry Analysts). È la prima volta che in Europa si tiene una fiera dedicata espressamente a questo settore. Glass Pack ha dunque destato molto interesse, attirando visitatori da undici Paesi, tra cui Stati Uniti e Argentina. L’evento ha coinvolto l’intera filiera del vetro contenitore: ideazione, progettazione, produzione, decorazione, utilizzo, fino al riciclo. Oltre alle numerose aziende internazionali, hanno partecipato associazioni di settore (FEVE, Assovetro, Coreve) ed enti di ricerca a supporto all’industria come la Stazione Sperimentale del Vetro di Venezia. Parallelamente all’esposizione fieristica sono stati organizzati un convegno specialistico, durato l’intera giornata, e due workshop tecnologici. I visitatori desiderosi di osservare da vicino tutte le novità hanno potuto farlo nell’area Products on Display, dedicata all’esposizione dei prodotti più rilevanti e innovativi. L’appuntamento con la prossima edizione di Glass Pack è per il 2018. Nel frattempo, seguiteci alla scoperta dei trend 2017 e di alcune delle novità presentate dalle aziende presenti. Per voi abbiamo scelto quelle più interessanti.
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eVENTI @glasspack2017
Bagliori metallici e scintillii preziosi Vetro fa rima con metallo… o quasi. Da sempre, però, le nobilitazioni più lucenti vengono usate per decorare bottiglie e flaconi. A Glass Pack siamo andati ben oltre le etichette. La lombarda Metallizzazione Molteni da oltre cinquant’anni è specializzata nei processi di metallizzazione effetto specchio, e ha presentato le proprie soluzioni di decorazione del vetro per i settori wine e home decoration. Vinolok, azienda ceca del Gruppo Preciosa, oltre alla propria tradizionale gamma di chiusure in vetro, ha presentato Sparkle, versione decorata con cristalli e pietre preziose, perfetto connubio di tecnologia e sfarzo. Le modenesi Peltrolux e Labelpoint hanno portato in fiera affascinanti e preziosissimi esempi di etichette in metallo sbalzato e stampato: dall’alluminio al ben più prezioso peltro, fino a edizioni di lusso assoluto in argento e oro, magari arricchite con punti luce in cristallo. Etichette di questo tipo hanno un grande mercato all’estero e ora stanno esplodendo anche in Italia.
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ecnologia Secondo Plinio il Vecchio, il vetro è stato usato la prima volta più di quattromila anni fa. Eppure è un materiale che si presta a un altissimo tasso di innovazione da tanti punti di vista. Lo sa bene Bormioli Luigi, che a Pordenone ha portato Inside, una soluzione per decorare la superficie interna dei contenitori e delle bottiglie. Resistente al contatto a lungo termine con liquidi a base alcolica, può essere ulteriormente decorata con tecnologia laser, creando un effetto di trasparenza. Il vetro è anche un materiale che ha bisogno di un costante controllo per mantenere alti gli standard qualitativi. Tecnosens e Marposs hanno presentato a Glass Pack la propria offerta di sensori, strumenti di misurazione e ispezione in ambiente produttivo. Plasmatreat è un’azienda specializzata nella produzione di macchine per il trattamento superficiale al plasma atmosferico. Questa tecnologia viene usata nel settore vetro per far aderire meglio gli inchiostri alla superficie, per esempio.
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Materiali inediti, sorprendenti, multisensoriali È dimostrato che si ricordano meglio e più a lungo le esperienze che coinvolgono più sensi. Per questo motivo, la tendenza anche nel packaging è sorprendere e sedurre il consumatore in modo ‘multisensoriale’: consistenze e temperature diverse, materiali inusuali ed effetti trompe-l’œil, odori e profumi. A Glass Pack ci siamo stupiti davanti alle incredibili label flessibili in legno e pietra della tedesca Kirsten Group, esplicitazione del lusso più inedito ed esclusivo. Abbiamo toccato le etichette sensoriali di Notarianni, che riproducono anche dal punto di vista tattile materiali preziosi come la ceralacca (Sigillum), il metallo (Plaque) e il legno (Woody). E abbiamo annusato le etichette profumate di Gicher Stampa.
Personalizzazione Così come in molti mercati, anche nel packaging in vetro la domanda di piccole tirature e personalizzazione sta crescendo. E le aziende si stanno attrezzando. La veronese Covim è specializzata nella creazione di bottiglie, flaconi e vasi in vetro per distillati, olio, vino, conserve, che possono essere personalizzati in vari modi. Inoltre, un dipartimento interno si occupa poi di sviluppare progetti speciali per clienti premium che hanno bisogno di contenitori dalla forma unica. Lo stesso fa anche O-I Europe, società sussidiaria europea della multinazionale americana Owens-Illinois. La stampa digitale è ormai entrata in molti etichettifici, tra cui Etichettificio Antoniano, Gicher Stampa, Gruppo Konigprint. Mida, Notarianni e Aro collaborano per stampare in digitale non solo etichette, ma anche sleever. Analogamente, anche la padovana S.E.R.I. Serigrafia ha recentemente ampliato l’offerta con il digitale, offrendo ai clienti la possibilità di stampare in digitale non solamente targhe ed etichette, ma anche tastiere a membrana, bottiglie e bicchieri, articoli pubblicitari. Se ho piccole tirature di barattoli, bottiglie e flaconi, però, avrò anche bisogno di packaging secondario. A questo ha pensato Pixartprinting, che da qualche mese offre la possibilità di ordinare quantitativi minimi di scatole e astucci in cartone teso, anche rinforzati in cartone ondulato (a partire da 25 copie).
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Il mondo della stampa ha una nuova prospettiva. Da tutte le angolazioni.
More than the sum of the parts.
Fiera Milano, Rho 29 Maggio - 1 Giugno, 2018
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I tre mondi della stampa al servizio dell’industria hanno molto in comune. Da oggi, anche una grande esposizione. Print4All riunisce tre marchi prestigiosi di fiere del settore e offre alle aziende una vetrina ancora piÚ ampia per incrociare target trasversali e creare nuove sinergie. Un evento unico, che interpreta le sfide di un mercato in continua evoluzione e le trasforma in opportunità di business. Un progetto di
Print4All fa parte di
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Tariffe e informazioni: Stratego Group, email: amministrazione@strategogroup.net
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HP Scitex InxDigital swissqPrint
Minimegaprint
www.minimegaprint.com Pixartprinting
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Press up
Konica Minolta Kyocera
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►Stampanti a sublimazione Bompan
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►Inkjet print + cut
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►Inkjet wide format (fino 3,5 m)
►Computer to Screen
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▼DIGITAL SIGNAGE gruppo Masserdotti
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www.cms-italy.it Comec italia C.s.s. - Teca print
www.csstecaprint.it europrint Euroscreen
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su materie plastiche chiaramonti srl www.chiaramonti.it. Divisione grafica: decorazioni autoadesive. Targhe. Prespaziati. Etichette resinate. Stampa digitale per ogni prodotto industriale. Lucidatura U.V. ed effetti particolari di sovrastampa. D.b. de rossi biancavilla tel. 06 5212154, fax 06 5212182. siti targhe www.sititarghe.it. Produzione di targhe, etichette, pannelli, quadranti in materiale metallico, PVC, poliestere e policarbonato con processi di serigrafia, incisione e ossidazione. Produzione di targhe omologate. Omso
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stampatori
categorie merceologiche
Guarnieri Serigrafia tel. 080 711143. siti targhe srl www.sititarghe.it. Produzione di targhe, etichette, pannelli, quadranti in materiale metallico, PVC, poliestere e policarbonato con processi di serigrafia, incisione e ossidazione. Produzione di targhe omologate.
tastiere a membrana chiaramonti srl www.chiaramonti.it. Divisione elettronica: tastiere a membrana con supporto metallico. Pannelli in policarbonato e poliestere con imbutitura. Lampade elettroluminescenti. Interfacce elettroniche. nuova serimarket serigraf service serinova
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►Inchiostri albascreen
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colophon Persone e aziende citate con riferimento alla pagina. I numeri in neretto si riferiscono all’inserzione pubblicitaria 3M 12 Acimga 12 Acne 35 Agfa Graphics 9,53 AIFIL 42,44 APA 44 APIGRAF 57 Arenzana Alejandro 38 ARGI 12 Aro 62 Arroweld Italia 12 Assovetro 60 ATC Group 27 Aussenac Christophe 27 Barba Roman 12 Beyeler Eric 54 Bompan 10 Bompan Massimo 10 Bonaventura Alfio 45 Bormioli Luigi 61 Brandoli Gianluca 45 Brivitello Design 44 Canon 50 Capozi Marco 44 Casati Flock 57 Cavalli Eleonore 19 Cavalli Leopold 19 Cavalli Luigi 19 Cipriani Massimo 45 CMN Group 44 CNA Nazionale 44 CO.MA.N 44 Condor Pubblicità 44 Coreve 60 Costa Massimo 53 Covim 62 Cristaleria Vinalsa 38 d’Officina 23 Dall’Agata Ivreo 45 Del Guasta Cristina 8 Di Pietro Fulvio 45 Di Virgilio Giovanni 11 Digital Dots 41 Dip-Tech 38 Domino Display 11,33 DuPont 54 Durst 8 Edigit 11 EFI 41 EFI Reggiani 53 Elios Neon 44 Èlitis 16 Emmepi 44 Epson 50 Ergon Capital 20 ESF 42 Etichettificio Antoniano 62 Eurmoma 10,43,44
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Euroteam 20 Fenix DG 12,55 Ferrara Neon 44 Ferrari Paolo 23 Ferrari Roberto 29 FESPA 52,57 Fespa Italia 6,56 FEVE 60 Fieramilano 63 fpe 23 Frére Albert 20 Frigerio Davide 57 Fujifilm 50 Funky Business 35 Gallini Sabrina 17 Gamma Productions 44 Gasparotto Mirco 12 Genoni Adele 53 Gicher Stampa 62 Glass Pack 2017 60 GlassPrint 10 Global Industry Analysts 60 Golfi Giuliano 25 Grafiche dell’Artiere 20 Grafix Wide Solution 32 Graziati Marisa 45 Grottini Communication 24 Gruppo Bacardi 57 Gruppo Preciosa 61 Gruppo Sanfilippo 44 Hayashi Hirokazu 10 Hexis 57 HP 8,12,21,26,32,41,50,53 ICE 12 In.Deco Serigrafia 57 Insegne Led 44 Jannelli & Volpi 17 Karl Knauer 36 Kiian Digital 58 Kirsten Group 62 Konica Minolta 55 62 Konigprint gruppo Kunstdunger 9 Labelpoint 61 Lecta gruppo 11 Lorusso Paolo 57 M&M Italia 44 Mantovani Vitaliano 45 MarketsandMarkets 60 Marposs 61 Martin Fausto 45 Masserdotti Alberto 57 Masullo Gianluca 45 MCA Digital 8,45 McGuinness Roz 52 Metallizzazione Molteni 61 Mida 62 Mimaki 10,41
Mimaki Bompan Textile 10 Moore Graham 55 Move 12 Multigraph 12 Musaio Federico 55 Musitelli Agostino 57 MyLiteLed 44 Nahum Yuval 38 Neon Angher 44 Neon Europa 44 Neon Luce 44 Neonlauro 44 New Lab Photo 25 Nisi Magnoni Simone 16 Notarianni 62 O-I Europe 62 OKI 54 Oricco Alberto 57 P&P Promotion 57 Paparo Silvia 45 Parietti Claudio 36 Peltrolux 61 Pesenti Alessandro 37 Pixartprinting 8,62,68 Planet Plastic 44 Plasmatreat 61 Plot Service 11 Polyedra 11 Press R3 53 Print Finishing Li.To.Ver 36,56 Print4All 12 Remark Studio 35 Ricoh 15,54 Rossi Marco 24 RTS 51 S.E.R.I. Serigrafia 62 Sagane Sakae 10 Samsung 11,30 Scaiplex 44 Scodix 35 Seritouch 12 Sprint24 11 swissQprint 12,55 Tatini Fulvio 32 Tecnosens 61 Valjak Thomas 54 Verbax 44 Vinolok 61 Viscom Italia 47,67 Visionnaire 18 Watanabe Shu 54 WTiN 48 Zeta Solutions 26 Zund 55 Zunino Adriano 26
STRATEGO GROUP via Cassanese 224 - Segrate (Milano) tel. 02.49534500 fax 02.26951006 www.stampamedia.net Direttore responsabile: Ruggero Zuliani Comitato di redazione: Paola Bonfanti (coordinamento) paola.bonfanti@strategogroup.net Cristina Rossi, Federico Zecchini Hanno collaborato a questo numero: Arianna Barboglio, Lorenzo Capitani, Mutlu Chaouch Orozco, Paul Lindström, Elena Panciera, Achille Perego Pubblicità: Mauro Tironi sales@strategogroup.net Deborah Ferrari deborah.ferrari@strategogroup.net tel. 389.9004599 Rancati Advertising: Claudio Sanfilippo csanfilippo@rancatinet.it Ufficio traffico brando.zuliani@strategogroup.net Registrazione Tribunale di Milano n° 448 del 21.9.1985 R.E.A. Milano n° 1190227 Gli articoli firmati impegnano esclusivamente gli Autori. È vietata la riproduzione anche parziale del testo. ISSN 0394-5901 Quota di abbonamento annuo per l’Italia euro 40,00 per l’Europa euro 73,00 extra Europa euro 83,00. Numeri arretrati: euro 14,00. Versamento con bonifico intestato a: Stratego Group IBAN IT91 B050 3420 6000 0000 0000 933 Per informazioni: amministrazione@strategogroup.net
Desideriamo informarLa che il D.Lgs. 196/03 (Testo Unico Privacy) prevede la tutela di ogni dato personale e sensibile. Il trattamento dei Suoi dati sarà improntato ai principi di correttezza, liceità e trasparenza e della Sua riservatezza. Ai sensi dell’art. 13 del Testo Unico, Le forniamo quindi le seguenti informazioni: il trattamento che intendiamo effettuare verrà svolto per fini contrattuali, gestionali, statistici, commerciali, di marketing; il trattamento, che comprende le operazioni di raccolta, consultazione, elaborazione, raffronto, interconnessione, comunicazione e/o diffusione si compirà nel modo seguente: archiviazione su supporto cartaceo e archiviazione informatizzata su personal computer. Il titolare dei dati è: Zeta’s srl nella persona del Rappresentante Legale. Il responsabile del trattamento dei dati raccolti in banche dati ad uso redazionale è Ruggero Zuliani (ruggero.zuliani@strategogroup.net - via Cassanese 224 Segrate (MI) tel. 0249534500 - fax 0226951006). Al titolare del trattamento Lei potrà rivolgersi per far valere i Suoi diritti così come previsti dall’art. 7 del D.Lgs. 196/03.
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