Il Poligrafico, n. 182, Marzo - Aprile 2018

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STAMPA E NUOVI MEDIA NELL’ERA DIGITALE

BRAND REVOLUTION LAB Un laboratorio per ispirare i creativi

SPECIALE ETICHETTE GDPR Un vademecum per adeguarsi alla nuova normativa

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Persone e aziende citate nel numero con riferimento alla pagina. I numeri in neretto si riferiscono all’inserzione pubblicitaria A-Tono 20 Acimga 13,17 Agenzia ICE 17 Agfa Graphics 21 Amaplast 17 American Ind. Partners 13 Amodei gruppo 12 Anima 17 Argi 17 ArtCreation 19 Artefice 20 Artes 26 Assocarta 74 Assografici 74 Avanzi Marco 37 Avery 61 Avery Stanton 61 B-Graphics 20 Bama Now 25,44 Bandecchi Elio 48 Bandecchi Silvano 48 Bandecchi&Vivaldi 48 Bar-Shany Alon 56 Beltrame 12 Bobst 16,19,33,61 Bobst Firenze 24,33 Brand Revolution Lab 20 Caiani Paolo 43 Camporese Macchine Grafiche 11,41 Canon 16 Casiraghi 12 Castellino Carlo 58 Castellino Diego 58 Castellino Massimo 58 Castellino Riccardo 58 CCL Industries 61 Celante Francesco 46 Chinchio Alessandro 68 Chinchio Carla 68 Chinchio Cristina 68 Chinchio Ind. Grafica 68 Chinchio Roberto 68 Chinchio Stefano 68 Citernesi Andrea 26 Clementi Vittorio 20 Colordyne 39 Colorgraf 22 Confindustria 13 Coo’ee 20 Cotichini Edoardo 32 Cover 35 Cozzoli Sergio 12 Creos 20 D’Innella Alfredo 12 D&P Studio legale 51 Del Fante Matteo 12

Di Paolo Mario 60 DIC Corporation 15 DLS 40 Domino 38 Durst 29,30,38,60 EB Technologies 36 Edigit 17 Efi 37 Elsag 13 Emborg Anne 28 Epson 39 Esko 57 Eurostampa 46,60 Fabrizio Enrica 12 Federaz. Carta e Grafica 13 Ferrante 12 Ferrari Wilmo Carlo 12 FESPA 5 Fiera Milano 2,17 FINAT 30 flexo24.com 59 Fujifilm 16,20,26 Gallus 26 Gazzani Mario 36 GEW 27 Ghelfi Ondulati 20 GM 32 Gnecchi Sergio 44 Goglio 20 Goj Milo 19 Goss International 13,68 GPN 75 Grafica Veneta 12,16 Grasso Giorgio 19 Grasso Paolo 29 Gruppo Cordenons 20 Gruppo Roncaglia 20 Hakman Bob 40 Heidelberg 3,15,16,26 Hermann Ulrich 15 Highcon 63 hinderer+mühlich 60 HP 20,31,38,43,56 Hueber Joachim 15 I.B.E. 20 Ialongo Giovanni 12 In Print 12 Innovative Print Tech. 39 Intralogistica Italia 17 INX Digital 36,40 Ipack-Ima 17 Italbond 67 Keypoint Intelligence 38 Kodak 36,39,48,60 Koenig & Bauer 52 Kokrhanek Vladimir 60 Komori 58,63,68,71

Konica Minolta 32,72 Kurz 18,60 L’Artigiana 16 La Commerciale 46 Landa 39,63 Lironi Pietro 13 Litorama 12 Lombardi Converting Machinery 27 Lombardi Nicola 27 Longo 20 Luminescence Holdings 15 Luxoro 18,60 Macelloni Marco 48 Macelloni Sauro 48 Maiorano Antonio 56 Mancino Stefania 12 manroland 12 manroland web systems 13 Marchese Pasquale 12 Maretti Ettore 34 Mark Andy 40 Martella Paolo 12 Masturzo Maria Paola 12 Meat-Tech 17 Memjet 39 MGI 32,72 Mida 26 Mitsubishi 70 Morera Santi 56 Mouvent 24,33,39 MPrint 38 MPS 25,44 Munter Helmuth 30 Murelli Marco 31 Nilpeter 28 Nuceria Group 46 Nuova Stampa 58 OKI 15 OMET 29,30 Omniserver 16 OpenAge 19 Oriani Davide 19 Paladini Alessandro 48 Paracchini Fabio 20 Pavone Giuseppe G. 12 Pedrollo Giulio 74 Perego Giovanni 44 Peretti Aldo 13 Pilot Italia 26 Plast 17 Poligrafici Il Borgo 12 Polyedra 42 Possehl Group 13 Poste Italiane 12 Postel 12 Pozzoni gruppo 12

Prati 34 Press Up 20,76 Print Finishing Li.To.Ver 62 print24.com 55 Print4All 13,17 Printered 45 Pro-Gest 16 Publication 25 Push Print 16 REM 15,34 Rhyguan 25 Ricoh 16,19 Robilant 20 Rossini Matteo 12 Rotas 46 Rotolito 12 Rotomail 20 Sales 20,46 Sapio Maurizio 72 Screen 34,38 Screen Graphic Solut. 15 Siracusa Rita 12 Spazio Di Paolo 60 Sprint24 8 Steffenini Alberto 72 Sun Chemical 15,43,47 Tangshan Wanjie Mach. 44 Tessera Chiesa D. 46 The 6th 20 The Big Now 20 Thomson Reuters 15 Tonutti Tecn. Grafiche 46 Toray Graphics 15 Tosingraf 14 Trecate Maurizio 24 Tubettificio Favia 20 Ucima 17 UPM Raflatac 60 Uteco 13,36 Van Waeyenberge M. 33 Vannucci Giuseppe 48 Verdi Antonio 25,44 Vivaldi Ettore 48 Vivaldi Sergio 48 X-Rite Pantone 43 Xeikon 37,38 Zani Giampaolo 63 Zeller+Gmelin 27 Zhejiang Rhyguan Mach. 44

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indice dei nomi


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UOMINI&AZIENDE Bandecchi & Vivaldi ....................48 Nuova Stampa ...........................58 TECNOLOGIE Sotto i riflettori: Koenig & Bauer Rapida RDC 106 ........................52 News dai fornitori .......................60 RUBRICHE I nomi di questo numero ............... 4 L’opinione di... E. Posenato Il pensiero critico .......................... 9 L’opinione di... S. Facchini La differenza la fanno le persone..10 GDPR Cosa bisogna sapere per adeguarsi alla nuova normativa...50 Cartaonline Il catalogo MSC Crociere ............64

IN G D D E R D E EF X D E L I C E F L N E L IN A I L L N S D L A IN O T G E E S A E G FI N TA E SC M X C C N M XC A PA E E D O I N S P E R L E G C A L D L FI E E A D L E N N X R E E L IN O C C D F N LA S E E I G C C E E A D LL L NI E ST X L A O C RD EF EN A NG M S E E IN C ST E C P L A A D L LL I EO A XC R E E N M D FI N AS G SC P EL E N C E T EX A A LE L D L IN O AM C RD E N A S FI C S GE C PA EL EL E N T A L X D L A I E R A N OS M CE D E N S FI G C E CA PA LL EL E TA N X L D IN O E R M C A N E D P E G SC FI C ST E A L E L N E A A L X L M O C RD DE EN A IN P S E A C L EL FI CE ST GE A L A N R D E LA IN OS M XC D EF N C S G C P E E L I N E TA E A R A L L L O D E A IN S MP XC D E N S G C FI C TA E A A E L E L E N L L R X M C D IN E A N S P E E G C TA A L L E E L L X M E A C P N S E A T C L E AM L E P N A C E

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I FORNITORI DI MACCHINE TRADIZIONALI, IBRIDE E DIGITALI PAG. 24

Colophon

Direttore responsabile RUGGERO ZULIANI ruggero.zuliani@strategogroup.net

Comitato di redazione CRISTINA ROSSI (coordinamento) tel. 02 7529101 cristina.rossi@strategogroup.net EMANUELE POSENATO emanuele.posenato@strategogroup.net Pubblicità MAURO TIRONI tel. 02 49534500 mauro.tironi@strategogroup.net DEBORAH FERRARI tel. 389 9004599 deborah.ferrari@strategogroup.net Rancati Advertising: CLAUDIO SANFILIPPO tel. 02 70300088 csanfilippo@rancatinet.it

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IN OGNI NUMERO, LA PAROLA AGLI SPECIALISTI DEL SETTORE PREMIATI CON GLI OSCAR DELLA STAMPA PAG. 46

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INTERVISTE Giampaolo Zani (Komori Italia).....63 Stefano Chinchio (Chinchio Industria Grafica)..........68 M. Sapio e A. Steffenini (Konica Minolta) ..........................72

O S C A R D E L L A S TA M PA

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EVENTI The innovation Alliance ...............17 Brand Revolution Lab ................ 20 Porte aperte in HP Indigo e HP Scitex in Israele..................56

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SPECIALE ETICHETTE Tradizionale, ibrida, digitale... tutte le varianti di stampa............23 Indagine: macchine tradizionali e ibride ......................................24 Indagine: macchine digitali ..........30 Inkjet: UV o a base acqua? ..........38 “Idee più brillanti” con Sun Chemical ......................43 Il Club delle Eccellenze ...............46

L’INKJET PER GLI STAMPATORI: UV O A BASE ACQUA? O ENTRAMBI? PAG. 38

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PIOMBI Primo piano In Print, interesse dall’estero?......12 Cambio al vertice Postel .............12 Acimga per Confindustria ...........13 Carta e stampa +1,6% ...............13 Fornitori ...................................15 Aziende grafiche .....................16 Eventi .......................................19

Sommario

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SPECIALE ETICHETTE

Ufficio traffico BRANDO ZULIANI tel. 02 49534500 brando.zuliani@strategogroup.net

Hanno collaborato a questo numero: VALENTINA CARNEVALI, SERGIO FACCHINI, BOB LEAHEY, MASSIMILIANO PAPPALARDO, ACHILLE PEREGO, ELENA PICCINELLI Progetto grafico e impaginazione CRISTINA MASCHERPA Redazione STRATEGO GROUP C.D. Milano Oltre, Segrate MI tel. 02 49534500 fax 02 26951006 Ufficio abbonamenti tel. 02 49534500 fax 02 26951006 abbonamenti@strategogroup.net Editore STRATEGO GROUP - Segrate MI www.stampamedia.net Stampa GRAFICHE PAROLE NUOVE Brugherio MB Copertina Art direction: CRISTINA MASCHERPA Foto ©www.nachbar.de Nobilitazione: PRINT FINISHING LI.TO.VER

ABBONAMENTI

quota annua euro 84,00 per l’Italia, 144,00 per l’Europa, 159,00 extra-Europa. Numeri arretrati: 15 euro cad. copia. I versamenti possono essere effettuati con bonifico bancario a Stratego Group IBAN: IT91 B050 3420 6000 0000 0000 933

Associato a:


NUOVA RUBRICA: GDPR, COSA È UTILE SAPERE SULLA NORMATIVA PAG. 50

VISITA AL QUARTIER GENERALE ISRAELIANO DI HP INDIGO E HP SCITEX PAG. 56

R.E.A. Milano n. 1190227 Autorizz. Trib. Mi n. 512 del 26.10.85 Gli articoli firmati impegnano esclusivamente gli Autori. Dati e caratteristiche tecniche sono generalmente forniti dalle Case costruttrici, non sono comunque tassativi e possono essere soggetti a rettifiche in qualunque momento. Tutti i diritti sono riservati. Notizie e articoli possono essere riprodotti solo a seguito di autorizzazione dell’editore e comunque sempre citando la fonte. Testi e fotografie, qualora non espressamente richiesto all’atto dell’invio, non vengono restituiti. Desideriamo informarLa che il D.Lgs. 196/03 (Testo Unico Privacy) prevede la tutela di ogni dato personale e sensibile. Il trattamento dei Suoi dati sarà improntato ai principi di correttezza, liceità e trasparenza e della Sua riservatezza. Ai sensi dell’art. 13 del Testo Unico, Le forniamo quindi le seguenti informazioni: il trattamento che intendiamo effettuare verrà svolto per fini contrattuali, gestionali, statistici, commerciali, di marketing; il trattamento, che comprende le operazioni di raccolta, consultazione, elaborazione, raffronto, interconnessione, comunicazione e/o diffusione si compirà nel modo seguente: archiviazione su supporto cartaceo e archiviazione informatizzata su personal computer. Il titolare dei dati è: Zeta’s srl nella persona del Rappresentante Legale. Il responsabile del trattamento dei dati raccolti in banche dati ad uso redazionale è Ruggero Zuliani (ruggero.zuliani@strategogroup.net - via Cassanese 224 - Segrate (Milano) - tel. 0249534500 - fax 0226951006). Al titolare del trattamento Lei potrà rivolgersi per far valere i Suoi diritti così come previsti dall’art. 7 del D.Lgs. 196/03.

Organo Ufficiale ITALIA

associazione tecnici arti grafiche italia

EURO GRAPHIC PRESS

IL POLIGRAF ICO È LA RIVISTA ITALIANA DEL GRUPPO EUROGRAPHIC PRESS WWW.EUROGRAPHICPRESS.COM

In questo numero

BRAND REVOLUTION LAB, PER ISPIRARE I CREATIVI E STUPIRE I BRAND OWNER PAG. 20

Tutti pazzi per... le etichette Molte le novità in questo numero primaverile. In vista del nuovo regolamento europeo in materia di protezione dei dati personali, che entrerà in vigore il prossimo 25 maggio, abbiamo deciso di creare una nuova rubrica sul GDPR (a pag. 50), curata da un avvocato milanese specializzato in questa delicata materia, in modo da fornire ai nostri lettori tutte le informazioni utili per adeguarsi tempestivamente alla normativa. Appuntamento imperdibile quello del Club delle Eccellenze (a pag. 46), un nuovo spazio che ospita le testimonianze di alcuni vincitori degli Oscar della Stampa, legati allo speciale tematico di ogni numero. I protagonisti di questa puntata sono Sales e Rotas, entrambi stampatori di etichette. Infatti, lo speciale è proprio dedicato alla stampa di etichette autoadesive (a pag. 23). Un’inchiesta fra i principali produttori di macchine da stampa tradizionali e digitali delinea le tendenze in atto in questo momento. La configurazione più gettonata tra gli etichettifici è una 8 colori con doppia fustella, oro a freddo e stampa su adesivo. La tecnologia che desta più attenzione e interesse è quella ibrida, in cui unità di stampa inkjet si affiancano a gruppi flexo, offset o serigrafici, con l’obiettivo di creare etichette complesse e nobilitate in un singolo passaggio. Molte le alleanze tra produttori di macchine tradizionali e digitali per lanciare sul mercato queste tipologie di soluzioni, che sicuramente hanno grandi potenzialità di crescita. Per ora sono ancora un po’ lontane dalla realtà, poiché l’integrazione fra le varie tecnologie di stampa e finishing è piuttosto complessa da gestire. Qual è, invece, il trend nell’ambito della stampa digitale? Negli ultimi anni è stato registrato un notevole incremento delle macchine inkjet a discapito di quelle basate su tecnologia elettrofotografica, principalmente grazie all’aumento della qualità, della velocità di stampa e della semplicità di utilizzo. Tuttavia, le macchine a toner fanno ancora la parte del leone con il 75% dell’installato a livello europeo. Ultima novità la nuova rubrica “Sotto i riflettori” (a pag. 52), una rivisitazione del format “Dentro la macchina”, in cui ci si focalizza su una determinata soluzione e se ne scandagliano tutte le principali caratteristiche tecniche con l’ausilio di tabelle o di link a eventuali video. Cristina Rossi 7


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Posenato Soft skill Opinioni Emanuele Posenato Soft skill Opinioni Emanuele Posenato

Il pensiero critico Le nostre imprese, ma soprattutto i nostri capitani d’impresa, sono davvero alla ricerca delle soft skill?

Secondo gli analisti del World Economic Forum nel 2020 fra le prime dieci qualità più ricercate nella scelta dei collaboratori ci sarà il pensiero critico. Si tratta di un pensiero caratterizzato dai processi mentali di discernimento, analisi, interconnessione, valutazione e sintesi che, posti al servizio dei processi decisionali, possono ridurre il margine d’errore nelle scelte, in particolare quelle di medio termine. Una posizione indubbiamente condivisibile: chi oserebbe contraddire il vantaggio di poter contare su collaboratori così dotati ai vari livelli dell’organizzazione? E invece, nella quotidianità delle imprese, e più in generale delle organizzazioni, le cose vanno in modo decisamente differente.

Secondo Edgar Nahoum, al secolo Edgar Morin, filosofo e sociologo francese di origini italiane, che ha dedicato la vita a riflettere sul pensiero umano, la nostra civiltà, e di conseguenza il nostro insegnamento, hanno privilegiato la separazione, la frammentazione della conoscenza a scapito dell’interconnessione e della sintesi, rimaste quindi sottosviluppate. Ora, in una logica diametralmente opposta, i sociologi, ricercatori e formatori, del World Economic Forum ci dicono che alle aziende servono e serviranno persone in grado di capire, analizzare, connettere e rielaborare informazioni rapidamente, capaci di contestualizzare e di fare sintesi. Metacompetenze prima ancora che competenze: soft skill, per l’appunto! Ammesso che siano rintracciabili sul mercato del lavoro, siamo davvero certi che imprenditori e manager, figli e fautori della precedente cultura descritta da Morin, si sappiano relazionare adeguatamente con questi nuovi profili? Che li sappiano correttamente impiegare? Inserire nella propria organizzazione soggetti dal pensiero critico significa quasi certamente innescare la conflittualità con chi non è abituato ad avere una visione ampia dei processi e non si rende disponibile a un confronto aperto su tematiche considerate spesso proprie, esclusive, da difendere alla stregua di vere e proprie garanzie occupazionali. C’è quindi da considerare che innestare nel proprio disegno organizzativo figure dal pensiero critico significa accettare di metterne in discussione gli equilibri, persino i modelli gerarchici, stratificatisi magari in anni di duro lavoro di relazione. E ancora, ammettere al tavolo decisionale figure dal pensiero critico, capaci di cogliere i cambiamenti di scenario e di offrire visioni alternative, significa essere pronti a mettere in discussione lo status quo ante, rinunciando alla straordinaria protezione garantita da confort zone maturate in decenni di fortune e successi indiscutibili. Significa mettere realmente al bando espressioni come “abbiamo sempre fatto così” piuttosto che “lasci fare alla mia esperienza” che, pur essendo messe all’indice da ormai qualche lustro, nella quotidianità sono invece ancora largamente praticate perché interiorizzate. @eposenato

>> segue a pag. 74

emanuele.posenato@strategogroup.net

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Opinioni Nuovi equilibri Sergio Facchini Opinioni Sergio Facchini Opinioni Sergio Facchini

La differenza la fanno le persone Analizziamo le situazioni aziendali e partiamo dal presupposto che le competenze necessarie “alle e nelle aziende” per progredire e competere in modo autorevole sul mercato nazionale e internazionale sono molte, sempre più differenziate, mutevoli, a volte sfuggenti e quindi non immediatamente percepibili. Per questo motivo è necessario mantenersi continuamente aggiornati e preparati a un’innovazione continua poiché chi “non vorrà” e/o non saprà gestire consapevolmente il cambiamento sarà destinato a soccombere. È necessario analizzare periodicamente gli obiettivi strategici e confrontarli con l’andamento e il contesto aziendale rispetto al mercato di riferimento.

Alla fine è l’uomo l’artefice di tutto il meccanismo del buon funzionamento delle macchine e del risultato aziendale.

Poiché ogni cambiamento richiede attenzione e consapevolezza, ogni evoluzione deve essere immediatamente colta e presa in attenta e consapevole attenzione per poterla tradurre presto e bene in competenze su cui investire. Ecco che così siamo arrivati alla necessità di investire non solo sulle macchine ma anche, e direi soprattutto, sull’uomo, sul dipendente che in realtà è l’artefice di tutto il meccanismo del buon funzionamento delle macchine e del risultato aziendale. I processi di sviluppo del personale devono essere estremamente dinamici per poter seguire di pari passo l’evoluzione dei mutamenti sugli scenari internazionali di mercato.

Oggi alle aziende è richiesta la massima attenzione su come si propongono sul mercato poiché il risultato positivo della competitività dipende dalla buona reputazione raggiunta nelle aree di riferimento e dal know-how innovativo che deve venire ricordato e riconosciuto dalla clientela e dagli utilizzatori. È proprio per questo che le competenze delle risorse umane aziendali, che sono l’elemento chiave della possibilità di successo, devono essere ben gestite e valorizzate. Pertanto sono necessarie la correlazione continua e il confronto attivo tra le persone e l’organizzazione così come tra i processi aziendali e le strategie per lo sviluppo futuro. La crescente richiesta differenziata proveniente dai clienti abbinata all’evoluzione delle tecnologie richiedono una sempre più rapida capacità decisionale e adattabilità per affrontare in modo organico e strutturato la valutazione delle competenze. Siamo ancora piuttosto lontani da una solida e diffusa consapevolezza e cultura sul tema. Le PMI tendono a sminuirsi e sentirsi sempre “piccole” ma è necessario prendere coscienza che sempre più oggi, e ancor più nel prossimo futuro, dovranno competere con le grandi compagnie che utilizzano e applicano questa metodologia in modo efficace. Se l’azienda presta attenzione alla professionalità e allo sviluppo, alla crescita e all’aggiornamento, i talenti interni saranno più motivati a restare e quelli esterni, quando necessari, saranno più attratti in modo tale che sia l’azienda che le persone avranno, anche nell’immediato, un ritorno positivo. 10


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Primo piano Aziende grafiche Fornitori Istituzioni Associazioni Dati di setto

Per In Print rispunta interesse dall’estero Le voci erano già corse diversi mesi fa. Diversi i pretendenti che avrebbero studiato il dossier per valutare un’eventuale acquisizione della In Print, anche se mai ufficialmente confermato. Tra essi anche un presunto gruppo inglese sarebbe stato interessato all’azienda di Baranzate specializzata nella stampa roto-offset. Nelle ultime settimane, secondo rumor di mercato, anche in questo caso privi di conferme ufficiali, un nome sarebbe spuntato e sarebbe quello di un importante gruppo nordeuropeo che tramite acquisizioni sta costruendo un network di stabi-

limenti di stampa in vari Paesi. Sempre secondo ambienti di mercato, questa società avrebbe allo studio il dossier In Print e sarebbe già in corso la due-diligence. Ovvero la fase di approfondimento di dati e informazioni riguardante un’azienda oggetto di trattative per un’eventuale acquisizione. Non resta ora che aspettare per capire se le voci sulla trattativa siano fondate e, in tal caso, se l’operazione andrà in porto, con gli stessi ambienti di mercato che parlano comunque di tempi non brevi e di almeno qualche

mese per raggiungere l’eventuale accordo. Non era un mistero comunque tra gli operatori del settore della stampa che l’attuale azionista di maggioranza del gruppo In Print-Litorama, la famiglia Ferrante, che da ex socio di minoranza circa quattro anni fa aveva acquisito il controllo dell’azienda rilevando le quote dagli ex fondatori, le famiglie Casiraghi e Beltrame, dopo aver ricapitalizzato l’impresa con alcuni milioni di euro consentendole di superare i momenti di difficoltà finanziaria, avesse inten-

zione di passare la mano. Sempre secondo voci di mercato il dossier In Print sarebbe stato studiato in passato anche dal gruppo Pozzoni, da Grafica Veneta e dalla Poligrafici il Borgo del gruppo Amodei particolarmente attiva negli ultimi anni nell’espansione dell’attività anche per linee esterne. Infine ci sarebbe stato anche un avvicinamento di Rotolito, ma anche in questo caso il confronto tra possibile acquirente e venditore non sarebbe andato a buon fine. Comunque In Print ha dimostrato di essere capace di stare sul mercato anche con l’attuale proprietà. Dopo il ritorno all’utile nel 2015, anche i risultati 2016 del gruppo Litorama-In Print (due società separate sebbene risalenti allo stesso gruppo di azionisti) sono stati positivi. Il bilancio del 2016, come aveva

spiegato nei mesi scorsi al Poligrafico l’ad Matteo Rossini (arrivato nel gruppo con il cambio di proprietà e artefice insieme con i suoi collaboratori del rilancio) aveva registrato infatti per In Print un fatturato vicino ai 36 milioni con un Ebitda dell’8% e un utile netto di 818 mila euro. Bene anche Litorama (che opera a Mazzo di Rho in particolare nella stampa di grande formato, offset e digitale, a partire dalle affissioni) con ricavi per 8 milioni circa e anch’essa tornata profittevole. E anche il 2017 era partito bene per In Print che fa girare quattro rotative (una 64 pagine, una 48 e due 16 tutte manroland ed efficientate in questi ultimi anni) che stampano commesse commerciali e in particolare i volantoni della Gdo, settore che non conosce crisi. Achille Perego

Cambio al vertice Postel. Rinnovato interesse per la stampa Cambiamento avvenuto proprio alla vigilia dell’approvazione e della presentazione del nuovo piano industriale al 2022 di Poste Italiane.

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Nel gruppo Poste Italiane, guidato da Matteo Del Fante, sono stati rinnovati i vertici di Postel, leader di mercato nel fornire, come document company, servizi integrati di stampa, comunicazione, gestione documentale e per l’approvvigionamento elettronico alle imprese e alla Pubblica Amministrazione. A guidare Postel, proseguendo sulla strada già intrapresa di integrare sempre di più il mondo della carta con quello del digitale (strategia che del resto riguarda tutto il gruppo Poste Italiane) è stato chiamato Paolo Martella (nella foto)

che è subentrato così al precedente ad, Pasquale Marchese. Nato nel 1964 a Roma, sposato e padre di due figlie, Martella dopo la laurea in Economia e Commercio alla Sapienza, ha iniziato la sua carriera in Reconta Ernst & Young per poi passare in Bnl. Nel gruppo Poste è entrato nel 2000 assumendo via via diversi importanti incarichi nell’ambito di BancoPosta fino ad assumere quello di responsabile nel gennaio 2012. Da dicembre 2014 a ottobre 2016, nell’ambito della Funzione Amministrazione, Finanza e Controllo è

stato incaricato della responsabilità del governo dei rischi di gruppo per poi diventare responsabile della funzione Sistemi informativi, mentre a settembre 2017 gli era stata affidata la responsabilità della funzione Chief operating office. Oltre alla nomina del nuovo ad, Postel vede un

rinnovato cda composto da Giovanni Ialongo presidente e Giuseppe Giovanni Pavone, Enrica Fabrizio e Maria Paola Masturzo consiglieri. Il collegio sindacale è invece formato da Wilmo Carlo Ferrari (presidente), Alfredo D’Innella e Rita Siracusa (sindaci effettivi), Sergio Cozzoli e Stefania Mancino (sindaci supplenti). La mission del nuovo ad dovrebbe essere di rafforzare il percorso di Postel verso una società sempre più tecnologicamente avanzata, capace di investire nel futuro digitale senza però dimenticare il valore della stampa.


Fusione tra Goss e manroland web systems

L’apporto di Acimga in Confindustria

Incontro con Aldo Peretti, presidente di Acimga.

Del resto, nata nel 1987 con la collaborazione tra Poste Italiane ed Elsag per la gestione della corrispondenza obbligatoria, Postel (brand assunto nel 1999) con circa 1.300 persone gestisce un miliardo di documenti cartacei e due miliardi di documenti elettronici all’anno per circa 4mila imprese attive nei settori delle utility, finanza, tlc, assicurazioni, del largo consumo e della PA Centrale e locale. In Postel coesistono il cartaceo e il digitale con modelli di business integrati per qualsiasi tipo di comunicazione multicanale, business e marketing. Dalla dematerializzazione dei documenti alla gestione di

“Siamo nell’anno in cui debutterà Print4All, la fiera che esprimerà al meglio il nostro potenziale nella promozione internazionale, campo nel quale possiamo fornire un contributo concreto all’azione di Confindustria”. Aldo Peretti è reduce dalle Assise Generali di Confindustria a Verona, territorio sede della sua Uteco, dove è anche vicepresidente dell’Associazione territoriale degli industriali. Presidente Peretti, lei è intervenuto a nome di Acimga in due fra i più significativi tavoli di confronto alle Assise di Confindustria su internazionalizzazione e innovazione. Può spiegare meglio quale apporto strategico,

archivi, dalla fatturazione elettronica alla conservazione digitale senza dimenticare i servizi offerti nel settore del direct marketing che comprendono anche cartotecnica, delivery, gestione dati e mailing list. In Postel rimane centrale anche l’attività di stampa digitale e offset. Nei tre centri di Milano, Roma e Genova vengono stampati oltre 4,4 miliardi di fogli all’anno con 26 linee di stampa b/n, 9 a colori, 38 imbustatrici, 13 linee di finishing, 12 di stampa offset, per rispondere alle richieste del mercato che vanno dalla stampa massiva a quella via web, stampa in service, commercial printing e invio multicanale. A.P.

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ore Eventi Cultura Aziende Poltrone Eventi Premi Imballaggio Carta Scuole

in questi ambiti, siete in grado di trasferire alla Confindustria? Il nostro know how in promozione internazionale, innanzitutto: l’imminente Print4All ne è il migliore esempio. Una fiera internazionale che qualifica il nostro settore e alla quale stiamo lavorando per dare enfasi non solo ai prodotti ma anche al valore dell’industria italiana nel mondo. Ho rappresentato innanzitutto questa esperienza, dalla quale ci attendiamo risultati importanti. Soprattutto perché legheremo la promozione al tema Industry 4.0, un modello di successo sia per i risultati che ha già prodotto finora in termini di innovazione dei processi, di crescita culturale e di investimenti, sia per le potenzialità che presenta e che vanno implementate nel futuro. Per questi motivi ho chiesto il varo di una quarta fase del Piano Nazionale, che consideri in chiave Industria 4.0 la promozione come leva strategica sui mercati internazionali. Le vostre imprese hanno il primato di internazionalizzazione. Come determinare ricadute positive su tutta l’industria italiana? Il 70% del nostro fatturato deriva da esportazioni, quota che, nella realtà, è ancora più alta, se andiamo a considerare la componentistica che i nostri associati vendono in Italia per macchine a loro volta destinate all’esportazione. >> segue a pag. 74

La divisione “macchine da stampa” di Goss International e manroland web systems, entrambi produttori di macchine roto-offset per i mercati dei quotidiani, packaging e stampa commerciale, hanno annunciato la loro intenzione di unire i propri business complementari. Il frutto di questa fusione sarà un’azienda che avrà una copertura geografica più estesa, beneficiando della capillarità di entrambi i produttori, un ampio portfolio di soluzioni ad alto valore aggiunto, che include i servizi di assistenza e supporto al cliente. Soggetta a tutte le approvazioni necessarie, la fusione verrà completata entro la metà di quest’anno e non avrà alcun impatto sul business attuale di entrambe le aziende. La divisione Contiweb di Goss International non è inclusa nella transazione. Gli attuali azionisti di Goss, American Industrial Partners, e di manroland, Possehl Goup (Lubecca) continueranno a possedere congiuntamente la nuova azienda.

Carta e stampa +1,6% “La Federazione Carta e Grafica chiude un 2017 positivo, con risultati che ribadiscono la vitalità del settore e il suo peso rilevante nell’economia nazionale pari all’1,4% del PIL con circa 170 mila addetti diretti”, commenta Pietro Lironi, presidente della Federazione. Dai preconsuntivi, elaborati dal Centro Studi della Federazione, il fatturato complessivo a fine 2017 risulta di 24,1 miliardi di euro, in aumento dell’1,6% rispetto al 2016. Sull’andamento favorevole hanno inciso principalmente le vendite interne, a quota 14,8 miliardi e in progresso del 2,6%, con una sensibile accelerazione nella seconda parte dell’anno (+6,4 e +8%, nel terzo e quarto trimestre). Sostanzialmente stabili i valori dell’export (+0,1% nei 12 mesi), che consolidano i livelli già ragguardevoli del 2016. Sui dati complessivi di fatturato incide anche la lievitazione dei costi sostenuti dalle cartiere per l’approvvigionamento delle materie prime vergini e per le carte da riciclare di qualità. “Le dinamiche dei diversi segmenti della filiera evidenziano il persistere della debolezza per il settore grafico, parzialmente compensata dalla ripresa della produzione di libri, mentre segna buoni risultati l’imballaggio, con progressi legati alla positiva intonazione della domanda dei settori a valle, anche attraverso lo sviluppo dell’ecommerce. In crescita anche il comparto cartotecnico e trasformatore. Da notare”, aggiunge Lironi, “l’incremento della vendita di macchine sul mercato interno (+6,9%), che ben fotografa gli effetti delle misure legate al piano Industria 4.0 a supporto dell’innovazione. Il fatturato del comparto cartario cresce ben oltre il 5% soprattutto in seguito alla necessità di recuperare anche i costi di approvvigionamento della cellulosa. Ci aspettiamo che il 2018 prosegua in sintonia con i risultati del 2017 e coerentemente alle previsioni sul PIL che sono finalmente di una crescita abbastanza sostenuta anche per l’Italia”.

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Il nostro punto di forza è conoscere le vostre storie da oltre 40 anni.

Giannini Presservice Nel cuore del Sud si investe nelle idee. Due fratelli, Felice e Francesco, legati da una forte passione per la comunicazione decidono di focalizzarsi sulla stampa digitale per offrire ai propri clienti un servizio a 360°. Oggi, dopo 20 anni di attività ed una specializzazione in progetti di comunicazione al servizio di piccole, medie e grandi imprese, i due fratelli decidono di investire in un reparto interno all’azienda destinato al dopo stampa, pertanto si affidano a Tosingraf come partner ideale, un’azienda anch’essa fatta di persone, con una tradizione familiare che dura da oltre 40 anni. L’approccio consulenziale di Tosingraf conquista i due giovani imprenditori perché mira sempre alla ricerca della soluzione più adatta al cliente, lo accompagna dalla scelta del prodotto ideale seguendolo nella formazione, nella competenza del materiale da utilizzare e nel post vendita con un solido reparto di assistenza tecnica.

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Una nuova Heidelberg? La paghi per quanto la usi Heidelberg è pronta a dare una scossa al mondo della stampa portando nell’industria grafica la formula pay as you print ovvero paghi per quanto stampi. Inserita all’interno del programma annunciato a giugno dello scorso anno che va sotto il nome “Heidelberg goes digital”, il costruttore tedesco ha lanciato questa nuova modalità offerta alle aziende di stampa, una sorta di ‘abbonamento’ all’uso. In base a questo modello i clienti pagano solamente per il numero di fogli che stampano. Nel modello convenzionale essi comperano la macchina da stampa e pagano separatamente per i consumabili e i servizi. Con il nuovo ‘digital business model’ il valore delle

attrezzature, i consumabili necessari – come le lastre, gli inchiostri, le vernici, le soluzioni di bagnatura, i caucciù – oltre a una gamma completa di servizi sono inclusi nel ‘prezzo per foglio’ che ver-

rà caricato. C’è una differenza significativa con il modello ‘click’ introdotto dai fornitori di macchine da stampa digitale – sostiene Heidelberg – infatti questi ultimi caricano un valore per foglio basandosi sui loro costi e non sul modello di business del cliente come invece fa Heidelberg. “Con il modello di abbonamento di Heidelberg, la responsabilità economica per l’aggiornamento delle più avanzate tecnologie, gli incrementi di produttività, il massimo utilizzo delle attrezzature installate non sono più solamente un problema dello stampatore ma, per la prima volta, anche del fornitore”, spiega Ulrich Hermann, membro del Board e Chief Digital Officier di Heidelberg.

Oltre 100 le Screen Truepress Jet L350UV nel mondo Screen Graphic Solutions ha annunciato che sono attualmente più di 100 le Truepress Jet L350UV consegnate. Presentata per la prima volta come prototipo a drupa 2012, la macchina ha iniziato a essere disponibile per le vendite nella configurazione a quattro colori alla fine del 2013. Nella primavera del 2014 è stato aggiunto il bianco e nell’autunno dello stesso anno il sistema di finishing in linea JetConverter L350. Alla fine dell’anno scorso Screen ha presentato la

Truepress Jet L350UV+ – caratterizzata da una produttività superiore, dotata del nuovo inchiostro arancione e in grado di gestire supporti sottili – e la Truepress Jet

L350UV+LM con inchiostri a bassa migrazione per l’industria del packaging alimentare. In Italia le macchine Screen per etichette sono distribuite da REM.

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Sun Chemical e DIC acquisiscono Luminescence Sun Chemical e la casa madre, DIC Corporation, hanno acquisito Luminiscence Holdings, produttore di valuta, timbri fiscali, passaporti, carte d’identità, stampati di sicurezza e inchiostri speciali per la protezione del brand. Con l’acquisizione della società inglese il produttore di inchiostri aumenterà la propria quota nel mercato della sicurezza. Unendo il portfolio prodotti di Luminescence alla capacità di distribuzione internazionale di Sun Chemical, i clienti beneficeranno di un nuovo player. L’acquisizione crea un’enorme piattaforma di crescita per Sun Chemical nel mercato degli inchiostri per stampe di sicurezza, che ha un valore di 2,7 miliardi di dollari.

OKI tra i Top tecnologici OKI ha ricevuto il riconoscimento di Top 100 Global Technology Leader 2018 da Thomson Reuters. L’azienda è stata premiata per il suo lavoro nelle aree dell’innovazione, della gestione ambientale e della diversificazione della forza lavoro. In futuro OKI Group intende accelerare il passo verso un’infrastruttura più sicura e pratica per i suoi clienti e per il complesso della società basandosi sui fondamentali concetti giapponesi di Mono-zukuri (letteralmente “realizzazione di cose”) e Koto-zukuri (la narrativa dell’arte di creare cose), nonché il miglioramento dei sistemi basati sull’innovazione. Incoraggiata da questo riconoscimento, OKI continuerà ad affinare i propri valori aziendali e a lavorare per coltivare una società sostenibile.

Toray e Heidelberg, lunga partnership Toray Graphics, azienda della Repubblica Ceca leader nella tecnologia delle lastre offset waterless, ha reso noto che la collaborazione di lunga data tra Toray e Heidelberg continua a dare buoni frutti per i clienti di entrambe le aziende e per l’intero settore. Di recente Toray ha installato una nuova macchina da stampa offset a cinque colori Heidelberg Speedmaster XL75 nel proprio centro di ricerca e sviluppo nella Repubblica Ceca, che aprirà quest’anno. “Lavoriamo con Toray da oltre trent’anni, da quando ha introdotto sul mercato le lastre offset waterless”, ha affermato Joachim Hueber, product manager presso Heidelberger Druckmaschinen. “Circa vent’anni fa Toray ha installato la sua prima macchina da stampa Heidelberg e oggi siamo fieri di essere presenti nel nuovissimo centro di ricerca e sviluppo di Toray con la Speedmaster XL75”.

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Aziende grafiche Dati di settore Fornitori Istituzioni Associazioni Accordi Eventi Cultu

In Omniserver l’innovazione è firmata Ricoh L’azienda con sede a Novara utilizza le tecnologie Ricoh per aumentare la flessibilità e ampliare la gamma delle applicazioni offerte. Grazie alla soluzione di grande formato Ricoh Pro L4160 latex, Omniserver stampa su un’ampia gamma di materiali tra cui vinile e supporti tessili, mentre per quanto riguarda la stampa digitale a foglio singolo l’azienda ha scelto Ricoh Pro C7100X dotata della quinta stazione colore. In particolare, l’azienda sta per installare una seconda postazione produttiva in modo che la quinta stazione di una verrà utilizzata per la stampa del bianco e quella dell’altra per il trasparente.

Quinta Jet Press 720S nel Regno Unito

In Italia la prima Océ Prostream 1000 europea Canon, uno dei big player nelle soluzioni di imaging, inaugura il 2018 tagliando un importante traguardo: la prima installazione in Europa di Océ ProStream1000, la nuova macchina da stampa a colori a bobina basata su tecnologia a getto d’inchiostro. Un primato che Canon festeggia insieme a Grafica Veneta, azienda italiana tra i principali fornitori del settore dell’editoria che ha scelto di affidarsi all’avanzata tecnologia di stampa e alla competenza

assicurata dall’azienda nipponica. L’obiettivo è semplificare e ottimizzare il processo di produzione nella stampa di libri in bianco e nero e a colori. Con una produzione che supera i 150 milioni di copie l’anno e copre l’intero ciclo produttivo di riviste e libri, nel 2017 Grafica Veneta ha voluto affiancare alle macchine da stampa offset a foglio e rotative, già presenti in azienda, due nuove linee di stampa digitale a bobina Canon: Océ

ColorStream 6500 Mono, macchina inkjet a bobina per la stampa in bianco e nero, e la nuovissima Océ ProStream 1000 per la stampa a colori. Grazie a queste soluzioni, Grafica Veneta intende migliorare il servizio offerto agli editori, assicurando tempi di stampa contenuti, riduzione dei magazzini e del rischio di reso a un prezzo competitivo, mantenendo una qualità uguale all’offset e potendo usare le stesse carte dell’offset.

Per L’Artigiana, una Speedmaster ad alta tecnologia La londinese Push Print è la quinta nel Regno Unito a investire nella inkjet di punta di Fujifilm. La macchina è stata installata nel mese di marzo e consentirà all’azienda di produrre basse tirature e campioni con lo stesso livello qualitativo che garantisce ai propri clienti da oltre 15 anni. Push Print, con 17 dipendenti e un fatturato annuo di 4 milioni di sterline, dal 2003 produce libri, opuscoli e stampe artistiche di altissima qualità. Jet Press 720S è il primo investimento digitale dell’azienda.

Scatole per pizza con Bobst Il Gruppo Pro-Gest – leader in Italia nel settore della produzione di carta, cartone e imballaggi – ha avviato un processo di sviluppo della produzione di scatole per pizza. Per questo si è affidato a Bobst, azienda con la quale collabora dalla fine degli anni ’70, per l’acquisto di tre nuove fustellatrici. La scelta è ricaduta sulla Mastercut 2.1, il modello di Autoplatina di ultima generazione di casa Bobst. Le Mastercut già installate sono due e hanno sostituito le precedenti Bobst. La terza sarà installata nella prima metà di quest’anno nello stabilimento di Ospedaletto di Istrana (TV).

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Una Heidelberg Speedmaster CX 102 6LX3: è questo l’ultimo tassello del progetto di ammodernamento tecnologico della tipografia L’Artigiana. Un investimento da oltre 2 milioni di euro per consolidarsi quale punto di riferimento per la stampa di pregio nei settori del commercial e dell’editoria e per ampliare la propria offerta alla cartotecnica, in particolare ai segmenti alimentare, cosmetico, vinicolo.

La nuova macchina scelta da L’Artigiana è una offset a 6 colori più verniciatore in linea bivalente e stampa con inchiostri convenzionali o UV a una velocità oraria di 16.500 copie. Può contare sull’innovativa tecnologia Push to Stop di Heidelberg e su un controllo qualità del foglio superiore grazie a Prinect Axis Control. Al di là delle singole qualità, la caratteristica principale della macchina è data dalla sua grande

flessibilità: può lavorare una vasta gamma di supporti, spaziando dal cartone alla carta pelure fino alla plastica; grazie alla sua configurazione tecnico-meccanica è in grado di realizzare tante tipologie di lavorazioni personalizzate; tempi di avviamento e scarti sono ridotti al minimo, garantendo rapidità nel passaggio da un lavoro all’altro e il mantenimento di alti standard qualitativi.


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The Innovation Alliance: dal progetto alla realizzazione

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Con 2.656 espositori complessivi da 54 Paesi e 126.585 m2 totali già confermati a tre mesi dall’appuntamento, cresce l’attesa per The Innovation Alliance, il nuovo progetto espositivo, in programma dal 29 maggio all’1 giugno 2018 a Fiera Milano, che vede svolgersi insieme per la prima volta cinque manifestazioni unite da una forte logica di filiera: Plast, manifestazione di riferimento per l’industria delle materie plastiche e della gomma; Ipack-Ima, leader per le tecnologie per il processing e il packaging; Meat-Tech, specializzata nel processing e packaging per l’industria della carne; Print4All, nuovo format dedicato al mondo della stampa commerciale industriale; Intralogistica Italia, la sola manifestazione sul territorio nazionale dedicata a soluzioni e sistemi integrati di movimentazione industriale, gestione del magazzino, stoccaggio dei materiali e picking. The Innovation Alliance mette al centro la trasversalità di una filiera innovativa che sempre più guarda a nuove prospettive di integrazione, anche grazie alla crescente diffusione dell’Industry 4.0, ma al contempo offre una vetrina dedicata e con una precisa identità a comparti industriali di punta, che fanno del nostro Paese il secondo produttore mondiale nel campo della meccanica strumentale. The Innovation Alliance occuperà 17 padiglioni, quasi l’intera area del

quartiere espositivo di Fiera Milano, affermandosi come la manifestazione dedicata alla meccanica strumentale più ampia in Italia e uno degli eventi più grandi in Europa. Uno spaccato tecnologico di mercati ad alta innovazione e di eccellenza, che insieme valgono 23,7 miliardi di euro di fatturato, occupano 70.000 addetti (preconsuntivo 2017 da fonti aggregate ACIMGA, AMAPLAST, ANIMA, ARGI, UCIMA) e nella gran parte dei casi hanno un livello di export vicino al 70%, offrendo un esempio concreto del grande apprezzamento della produzione italiana nel mondo. L’offerta, per ampiezza e trasversalità, rappresenta un unicum in Europa, un plus di sicura attrattiva in particolare per gli operatori esteri, che potranno fruire della specificità dell’offerta delle singole manifestazioni, ma che certamente troveranno nella formula di filiera un interessante valore aggiunto, che garantirà una riflessione più ampia in una logica di sistema, ormai indispensabile in un mondo in cui tutto è connesso. A rafforzare la presenza di operatori internazionali è lo sforzo proattivo congiunto degli organizzatori e dell’Agenzia ICE: ad oggi sono stati profilati e invitati 1.000 top buyer, provenienti da 51 Paesi. Figure apicali di primarie realtà manifatturiere interessate a valutare e ad acquistare le tecnologie in mostra.

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Kurz TTR – Un passo in più per l’identificazione e la protezione del marchio

La stampa a trasferimento termico consiste nell’applicazione di un pigmento termofusibile su un supporto attraverso una fonte di calore emessa dalla stampante. Nel processo di stampa di un codice a barre bisogna considerare diverse variabili come il tipo di pigmento impiegato, il supporto di stampa e, infine, la scelta della tecnologia di stampa. La tecnologia TTR (Termal Transfer Ribbon) di Kurz garantisce risultati di stampa nitidi e duraturi. Kurz è un’azienda di riferimento nel mercato mondiale della stampa a caldo; offre foil a trasferimento termico che soddisfano i più severi standard di qualità nella produzione. Chi vuole assicurarsi che le etichette e i codici a barre rimangano facili da leggere nel tempo deve anche essere in grado di fare affidamento sulla resistenza allo striscio e ai graffi dei nastri utilizzati. Inoltre Kurz, attraverso delle innovative tecnologie, ha studiato e ideato nuovi metodi per proteggere e autenticare i brand attraverso la soluzione TTR. I nostri foil a trasferimento termico sono disponibili in più di cinquanta colori standard. Grazie al programma Color your brand® di Kurz è possibile riprodurre il colore istituzionale di ogni azienda rafforzando il segno distintivo del marchio attraverso codici a barre ed etichette altamente

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personalizzati. In aggiunta a Color your brand® possiamo realizzare nastri per trasferimento termico contenenti informazioni nascoste e personalizzate visibili unicamente alla luce UV. Questa nostra tecnologia chiamata TTR Unique® rappresenta un valido ed efficace strumento per contrastare la contraffazione dei prodotti e verificarne l’autenticità, mantenendo la primaria funzione di codifica e identificazione dei nastri a trasferimento termico. La particolarità di queLa tecnologia TTR sta tecnologia pionieristica si riscontra proprio proposta da Kurz nell’effetto visivo che ne scaturisce, ovvero la e distribuita totale mancanza di differenze tra la stampa a in Italia da trasferimento termico standard e la stampa Luxoro garantisce con il TTR Unique. risultati di stampa Ad occhio nudo non è possibile distinguere le nitidi e duraturi. informazioni codificate, a prima vista il prodotto non risulterà protetto, ma con una semplice lampada UV che rivela le informazioni personalizzate a scelta, si potrà distinguere la merce originale da quella contraffatta, quindi il TTR Unique ha come scopo quello di illudere il contraffattore e rendere più semplice la tracciabilità del prodotto. Il nostro foil a trasferimento termico, contenente informazioni codificate e nascoste, sottolinea l’unicità del prodotto e protegge il marchio e i clienti. Ecco perché lo chiamiamo TTR Unique.

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Comunicazione d’impresa

IL CODICE A BARRE È AD OGGI LO STRUMENTO PIÙ DIFFUSO CHE CONSENTE LA CODIFICA AUTOMATICA DI UN PRODOTTO O DI UN MARCHIO


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Grande interesse per la Bobst 20SEVEN Le premesse perché fosse un evento di grande richiamo c’erano tutte, ma lo straordinario afflusso di visitatori all’open house ha superato tutte le aspettative. Lo scorso 27 e 28 febbraio il Competence Center di Bobst Bielefeld ha accolto oltre 400 rappresentanti di aziende trasformatrici e fornitori del settore provenienti da più di 20 paesi che si sono recati in Germania per vedere la nuova macchina flessografica a tamburo centrale Bobst 20SEVEN ottimizzata per la stampa con gamma cromatica estesa e per partecipare a sessioni di approfondimento sulla stampa in eptacromia. Durante le prove, la 20SEVEN ha fatto mostra delle caratteristiche di omogeneità e di ripetibilità di processo che la

contraddistinguono. Lo sviluppo delle caratteristiche tecniche della macchina è stato infatti focalizzato sulle criticità tipiche della stampa flexo, quali le vibrazioni macchina, l’omogeneità nel flusso dell’inchiostro, l’essiccazione ad alta velocità e relativa tenuta di registro, derivandone soluzioni che conferiscono appunto potenziata omogeneità, precisione e ripetibilità al processo di stampa. Oltre a mettere in evidenza le eccellenti prestazioni della 20SEVEN, le dimostrazioni di stampa di un prototipo di imballaggio con cliché a piste multiple e di un imballaggio commerciale, corredate dai test di laboratorio effettuati alla fine di ogni prova, hanno mostrato anche i vantaggi della stampa in eptacromia.

Premio Ricoh per giovani artisti contemporanei Il premio, un progetto che coniuga arte contemporanea e responsabilità sociale, è giunto alle fasi decisive dell’ottava edizione. Nato nel 2010, è organizzato da Ricoh Italia con la collaborazione di Regione Lombardia e Mondadori Store e il patrocinio del Comune di Vimodrone. L’obiettivo del Premio è promuovere la cultura e dare ai giovani la possibilità di esprimere la propria creatività e di ottenere visibilità nel mondo dell’arte. All’edizione di quest’anno hanno aderito oltre 500 artisti under 40, coinvolti anche grazie alla collaborazione delle Accademie d’arte italiane e di numerose Scuole d’arte. Anche per la settima edizione agli artisti è

Tutto è possibile Inchiostri Offset Tessuti Gommati Chimica da sala Stampa Pre-Stampa Digitale Assistenza Tecnica Lastre Flexografiche ad Acqua La certezza dei prodotti migliori, delle lavorazioni su misura, dell’intervento immediato e delle consegne sempre garantite. La sicurezza di poter lavorare sempre al meglio nel mondo delle Arti Grafiche.

Davide Oriani (a destra), CEO di Ricoh Italia, con Milo Goj, CEO di ArtCreation.

stato chiesto di esprimere, attraverso le loro opere, i valori Ricoh che si possono così riassumere: “Lo sforzo verso l’innovazione, che semplifica la vita e il lavoro, salvaguardando nel contempo l’ambiente e in generale i principi della responsabilità sociale d’impresa”. Le 26 opere finaliste verranno giudicate da una giuria presieduta da Giorgio Grasso, cri-

tico d’arte e presidente della Fondazione Arte Contemporanea, e composta da esponenti del mondo dell’arte, della comunicazione, del business e delle istituzioni. Oltre a un vincitore assoluto, viene proclamato un vincitore per ognuna delle categorie. La premiazione ha luogo il 10 aprile presso il Mondadori Megastore di Piazza Duomo a Milano.

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Un laboratorio per ispirare i creativi e stupire i brand owner I PROTAGONISTI Agenzie Artefice A-Tono Coo’ee Creos Gruppo Roncaglia Robilant The 6th The Big Now Sponsor tecnologici BeeGraphic Gruppo Cordenons Fujifilm HP Stampatori Ghelfi Ondulati Goglio I.B.E. Longo Press-Up Rotomail Sales Tubettificio Favia

Brand Revolution LAB coinvolge agenzie, brand e stampatori in un’esplorazione fra tecnologia, creatività ed efficacia attraverso l’ideazione di imballaggi, espositori per vendita, etichette, libri, cataloghi, dépliant, collaterial e gadget che rispondono alle nuove regole del gioco della comunicazione e sfruttano tutte le possibilità delle più avanzate tecnologie disponibili sul mercato. La novità di quest’anno rispetto alle edizioni precedenti è racchiusa nella parola LAB, che sta per laboratorio… un laboratorio pensato per ispirare i creativi e stupire i brand owner, mostrando il risultato virtuoso di creatività e tecnologie di stampa digitale su materiali e concept innovativi: supporti inediti, soluzioni uniche, tirature esclusive, connessioni tra carta e mondo digitale, realizzazioni grafiche con personalizzazione di immagini e testo.

Il format: dal laboratorio alla mostra 20

Sotto la guida di due curatori, Fabio Paracchini e Vittorio Clementi, si sono costituiti otto team composti ciascuno da un’agenzia, uno o più stampatori e un

brand owner, ovvero un cliente finale, rigorosamente italiano, scelto dall’agenzia. Ogni team ha collaborato all’ideazione e realizzazione di comunicazione stampata scegliendo fra le tecnologie e i supporti fisici e digitali messi a disposizione. I prototipi creati dai team verranno messi in mostra in occasione di un vernissage, che si terrà il prossimo 9 maggio al Museo della Scienza e della Tecnica di Milano, dove i partecipanti – su invito – potranno toccare con mano le varie tipologie di stampati, apprezzandone la fattura tecnologica, la resa grafica e sensoriale e l’innovatività durante una serata all’insegna di idee, creatività e ispirazioni. Gli invitati alla mostra sono responsabili di comunicazione e di produzione di brand nei settori food&beverage, wine&spirit, cosmetica e profumeria, fashion, luxury e, infine, creativi di agenzie di comunicazione e designer. L’obiettivo dell’evento è quello di mostrare come oggi sia possibile innovare la comunicazione attraverso oggetti unici, unendo creatività e tecnologie di stampa digitale, in un’atmosfera intrisa di arte, passione e stupore.

Alcuni esempi delle applicazioni esposte all’evento dell’anno scorso, tenutosi al 31° piano del grattacielo Pirelli di Milano.


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SPECIALE

ETICHETTE INDICE DEI CONTENUTI Macchine tradizionali ibride ................ pag 24 Macchine digitali ............................... pag 30 Inkjet: UV o a base acqua? ................ pag 38 Il Club delle Eccellenze ..................... pag 46 a cura di Cristina Rossi

Tradizionale, ibrida e digitale…

la stampa di etichette in tutte le sue varianti Otto colori, doppia fustella, stampa su adesivo e oro a freddo. Sembra essere questo, a grandi linee, l’identikit della rotativa a banda stretta tradizionale più gettonata tra gli stampatori di etichette. L’ibrido è fashion, nel senso che ormai le alleanze tra produttori di soluzioni tradizionali e digitali si sprecano. Ma è ancora lontano dalla realtà, perché l’integrazione fra i due processi di stampa e il finishing è ancora molto complessa da gestire. Allo stato dell’arte attuale è ancora meglio rimanere nella “zona comfort”: si predilige, in sostanza, stampare e poi occuparsi della nobilitazione con soluzioni fuori linea. Uno dei principali ostacoli alla diffusione dell’ibrido è sicuramente il costo. Si tratta, comunque, in assoluto della tecnologia con maggiori potenzialità di crescita. Fra le 3.000 e le 7.000 etichette sembra collocarsi, in base ai risultati dell’inchiesta, il punto di pareggio tra stampa tradizionale e digitale. Fermo restando che quest’ultima è

soprattutto indicata per la stampa in multiversione in microtirature. A partire dagli ordini di media tiratura si aggiungono anche i sistemi di stampa tradizionali – flexo e offset – mentre la stampa digitale non è ancora competitiva in caso di alte tirature.

punto di vista tecnico, oltre a richiedere elevati investimenti. Un must? Senza alcun dubbio la presenza del bianco, poiché una varietà di lavori si realizza su materiali trasparenti, colorati o su superfici speciali, come i materiali metallizzati.

Sul fronte della stampa digitale lo zoccolo duro dell’installato – attualmente il 75% a livello europeo – è rappresentato da macchine elettrofotografiche, mentre il 25% da soluzioni inkjet. Tuttavia, la tecnologia che in prospettiva vanta maggiori potenzialità di crescita è sicuramente l’inkjet: oggi quasi il 50% degli etichettifici opterebbe per questa tecnologia per un futuro investimento. Domanda d’obbligo per chi investe riguarda la possibile configurazione: stand-alone o taglio laser e/o altre tipologie di finitura in linea? Il 98% ad oggi sceglie ancora la prima opzione. Il taglio laser in linea è un elemento affascinante, ma mostra ancora delle limitazioni da un

Per quanto riguarda l’inkjet, l’ulteriore quesito che ci si dovrebbe porre prima dell’investimento è: UV o a base acqua o entrambi? Risposta: dipende dalle applicazioni, perché ogni tecnologia ha i suoi pro e i suoi contro. Nel caso di stampa di etichette o packaging per il mondo alimentare la scelta consigliata è sicuramente una soluzione inkjet con inchiostri a base acqua, che generalmente non presentano rischi di migrazione. Se la necessità, invece, è quella di produrre etichette con colori più resistenti alla luce e alle abrasioni, è consigliabile optare per una soluzione inkjet UV, in quanto gli inchiostri sono pigmentati e pertanto più resistenti.

IL PROSSIMO SPECIALE SARÀ DEDICATO ALLA NOBILITAZIONE


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SPECIALE ETICHETTE INDAGINE

1) Qual è oggi la configurazione più richiesta per una macchina a banda stretta per etichette? 2) Il digitale gioca un ruolo importante nelle macchine ibride, in cui le unità inkjet si affiancano a gruppi flexo, offset o serigrafici, con l’obiettivo di creare etichette complesse e nobilitate in un singolo passaggio. Cosa ne pensa di questo trend? 3) Quali soluzioni per la nobilitazione delle etichette offrite in tandem con la macchina da stampa? 4) I brand owner richiedono un colore sempre più accurato e standardizzato. Quali soluzioni proponete ai vostri clienti per la gestione del colore? 5) Qual è il break even point tra stampa tradizionale e digitale? E quali sono i vantaggi che oggi la stampa tradizionale continua a offrire rispetto alla stampa digitale?

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Le configurazioni che ci vengono maggiormente richieste prevedono un numero di colori tra 8 e 10, doppia fustella ed elementi in linea come oro a freddo e la possibilità di realizzare etichette multi-pagina. Accanto a soluzioni come la Bobst M5 in grado di stampare, oltre alle etichette, anche imballaggi, sono molto richiesti modelli come la Bobst MX a configurazione fissa per stampa di etichette autoadesive o come la Bobst M1 che offre maggiore flessibilità per la produzione di altre tipologie di etichette oltre a quelle autoadesive.

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Facendo parte di un gruppo che offre la più ampia offerta di tecnologie di stampa, siamo in grado di fornire le soluzioni più adatte a seconda delle specifiche esigenze di produzione. La collaborazione con Mouvent, in particolare, ci consentirà di proporre macchine da stampa ibride che includono singole barre o sistemi completi per la stampa inkjet. Potremo così integrare l’inkjet con unità di stampa Digital Flexo, le cui regolazioni sono tutte digitalizzate.

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La Bobst M5 è una linea altamente personalizzabile, in grado di stampare etichette e imballaggi flessibili.

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Le linee di produzione multi-processo Bobst sono personalizzabili e dotate di una serie di accessori per la nobilitazione, come la goffratura, la doratura, gli effetti tattili e qualsiasi tipologia di fustellatura. Da menzionare in particolare la tecnologia di stampa oro a caldo DigiGold che consente altissima definizione e precisione dei più

MAURIZIO TRECATE sales director, Narrow & mid-web multi-process printing & converting

piccoli particolari, ideale per la stampa di etichette di pregio, in particolare per vino. È disponibile inoltre la tecnologia QN5 per la produzione di etichette multipagina con possibilità di coupon multipli, informazione estesa, elementi di sicurezza e applicazioni speciali.

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Il sistema Digital Flexo lavora su una sequenza stampa di 7 colori, utilizzando la tecnologia Revo con gamma cromatica estesa a 7 colori, in grado di riprodurre il fino al 90% della paletta colori Pantone. La precisione del colore non dipende più quindi dalla miscelazione dell’inchiostro o dalla capacità dell’operatore, ma viene ottenuta mediante sovrapposizione, raggiungendo in modo automatico ed estremamente accurato la tonalità richiesta ogni volta, senza alcuna variazione. Una macchina da stampa Bobst equipaggiata con questo sistema è quindi in grado di garantire al brand owner una perfetta corrispondenza colore anche se le tirature vengono eseguite a distanza di tempo o in stabilimenti diversi nel mondo. I vantaggi della stampa tradizionale a oggi sono un minor costo per l’investimento iniziale, costi inferiori di gestione (inchiostri e assistenza post vendi-

ta obbligatoria), possibilità di stampare su tutti i materiali senza l’utilizzo di primer o carte speciali e possibilità di affrontare in modo economico anche le piccole tirature grazie al progresso tecnologico avuto in questi ultimi anni.

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Gli sviluppi presenti e futuri della stampa si collocano all’interno di un universo digitale. La soluzione Digital Flexo di Bobst, che permette totale automazione del flusso di lavoro, monitoraggio costante, perfetta corrispondenza cromatica tra file e prodotto finale, è un ponte tra la stampa flessografica tradizionale e quella digitale. Consente infatti di ovviare alle sfide odierne della stampa digitale per i trasformatori per quanto riguarda i costi alti di gestione e l’avere una quantità sufficiente di ordini micro/ corti in grado di soddisfare la capacità disponibile. Quindi guardando al break even point tra stampa digitale e tecnologia Digital Flexo in termini di costo ed efficienza: la stampa digitale è soprattutto dedicata a stampe multiversione in microtirature, così come il sistema Digital Flexo per le applicazioni di stampa e trasformazione multiprocesso in linea. Entrambi indicati per tirature corte. A partire dagli ordini di media lunghezza si aggiungono anche i sistemi di stampa tradizionali, flexo, rotocalco e offset, mentre la stampa digitale non è competitiva in caso di lunghe tirature.


BAMA NOW 1

Nel caso di macchine flessografiche direi la 8 colori, con stampa su adesivo, oro a freddo e doppia fustella. Nel caso, invece, di macchine intermittenti offset: 6 colori offset, 1 gruppo flexo, 1 gruppo serigrafico, 1 embossing e 1 fustella, principalmente per la produzione di etichette da vino.

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Il digitale rappresenta sicuramente il futuro, anche se penso che ci voglia ancora del tempo perché queste integrazioni possano funzionare a dovere tutte insieme. Oggi, infatti, si predilige stampare e poi occuparsi della nobilitazione con soluzioni fuori linea. Altro ostacolo alla rapida diffusione del digitale sono i costi reali di queste macchine ibride che oggi lasciano ancora ampio margine ai sistemi di stampa tradizionale.

ANTONIO VERDI amministratore

macchine da stampa.

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Proponiamo soluzioni della MPS per macchine rotative. Le nobilitazioni più richieste sono: verniciatura, oro a freddo e fustellatura. Offriamo anche sistemi della Rhyguan per soluzioni intermittenti, dove invece le richieste più frequenti sono: gruppo serigrafico, oro a caldo, verniciatura e fustellatura.

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La nostra offerta include spettrofotometri portatili con una giusta combinazione di prezzo e qualità. Poche aziende nel nostro settore possono permettersi sistemi più complessi in linea con le

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A seconda dei tipi di stampa tradizionale e digitale presi in considerazione il break even point potrebbe variare dalle 3.000 alle 5.000 etichette. I vantaggi della stampa tradizionale a oggi sono un minor costo per l’investimento iniziale, costi inferiori di gestione (inchiostri e assistenza post vendita obbligatoria), possibilità di stampare su tutti i materiali senza l’utilizzo di primer o carte speciali e possibilità di affrontare in modo economico anche le piccole tirature grazie al progresso tecnologico avuto in questi ultimi anni.

SPECIALE ETICHETTE

MACCHINE TRADIZIONALI E IBRIDE


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SPECIALE ETICHETTE INDAGINE

1) Qual è oggi la configurazione più richiesta per una macchina a banda stretta per etichette? 2) Il digitale gioca un ruolo importante nelle macchine ibride, in cui le unità inkjet si affiancano a gruppi flexo, offset o serigrafici, con l’obiettivo di creare etichette complesse e nobilitate in un singolo passaggio. Cosa ne pensa di questo trend? 3) Quali soluzioni per la nobilitazione delle etichette offrite in tandem con la macchina da stampa? 4) Qual è il break even point tra stampa tradizionale e digitale? E quali sono i vantaggi che oggi la stampa tradizionale continua a offrire rispetto alla stampa digitale?

GALLUS 1

Una 7 o 8 colori con lamina a freddo, stampa su colla, unità di stampa serigrafica e una o due fustellatrici rotative in linea.

ANDREA CITERNESI Gallus business driver in Heidelberg Italia

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L’ibrido è in assoluto la tecnologia di stampa con maggiori potenzialità di crescita. Noi di Gallus siamo stati i pionieri nel 1996 insieme all’israeliana Indigo: proponevamo al mercato una macchina da stampa digitale Indigo con sistemi di finishing e nobilitazione di Gallus in linea. Ne avevamo venduto un esemplare a Mida, ma si trattava appunto di un progetto pionieristico che poi è stato abbandonato. L’ibrido vero e proprio è nato a settembre 2016, quando in occasione degli Innovation Days abbiamo presentato una piattaforma totalmente nuova frutto dello sviluppo congiunto di Heidelberg, Gallus e Fujifilm. Nel 2017 abbiamo presentato a Labelexpo una Gallus Labelfire con una configurazione ad hoc per il cliente che l’ha installata subito dopo, ossia Pilot Italia di Cornate d’Adda (MB). Di soluzioni ibride ne abbiamo vendute altre tre, di cui una alla Artes di Arcisate (VA) – che vanta un’esperienza di oltre 40 anni nella produzione di eti-

chette autoadesive – e due esemplari a un cliente che preferisce mantenere l’anonimato. Il mercato inizia ad assistere a questo trend, in cui macchine ibride vanno a rimpiazzare le narrow web tradizionali e nel frattempo anche altri player sono scesi in campo.

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Gallus ha avuto un ruolo da pioniere anche per le soluzioni in linea, quelle che prevedono il passaggio dalla carta bianca direttamente all’etichetta stampata e nobilitata. Sulla Labelfire, la nostra soluzione di stampa digitale da 50 metri al minuto, sono integrabili vari moduli tradizionali: gruppi stampa flexo, serigrafici, stampa su colla, lamina a freddo e a caldo. La Digital Printing Unit (DPU) è costituita da testine di stampa inkjet Fujifilm Samba, basate sulla medesima tecnologia di quelle installate sulla Heidelberg Primefire 106, la nuova inkjet a foglio 70x100. Il gruppo digitale

è collocato tra i gruppi di stampa tradizionale, che stampano anche i colori Pantone e il bianco, e i gruppi intercambiabili, come flexo e serigrafici, e le fustellatrici rotative.

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Oggi con una macchina ibrida, che include appunto l’unità di stampa inkjet, si arrivano a stampare addirittura 10.000 metri lineari. Le etichette vengono stampate in tradizionale, mentre le “referenze”, ossia gli elementi variabili nell’etichetta, vengono stampate con il gruppo inkjet. Nel caso della stampa flexo questo rappresenta enormi risparmi economici, visto che vengono prodotte molte meno lastre dal service di prestampa. Ciò che limita oggi una maggiore penetrazione del mercato da parte dei sistemi ibridi è il costo iniziale dell’investimento: una soluzione ibrida costa attualmente il triplo rispetto a un sistema tradizionale.

Gallus Labelfire 340, con al centro la Digital Printing Unit costituita da testine inkjet Fujifilm Samba.

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LOMBARDI

1) Qual è oggi la configurazione più richiesta per una macchina a banda stretta per etichette? NICOLA LOMBARDI marketing manager Lombardi Converting Machinery (a sinistra)

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Il nostro modello più richiesto è la Synchroline 430 a otto colori solitamente full optional, cioè già equipaggiata di tutto ciò a cui uno stampatore di etichette non può rinunciare, come il delam relam, la barra di inversione, l’easy waste e l’unità per l’oro a freddo, per citarne alcune. È completamente servo ed è dotata di registro e preregistro automatici. La possibilità di stampare su ogni tipo di materiale lavorabile la rende molto appetibile sul mercato.

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Per stare al passo con i tempi che cambiano repentinamente abbiamo di recente terminato un’open house presso la nostra azienda per presentare la Digistar Inkjet, la soluzione per etichette che combina la tecnologia flexo a quella digitale, dando origine a una macchina ibrida che sta già facendo parlare molto di sé. Penso che costruttori di macchine come noi debbano offrire ogni tipo di soluzione per il mondo della stampa, sia flessografica che digitale. La possibilità di offrire al cliente una vasta gamma di prodotti, tecnologie, innovazioni e soluzioni, deriva da un potenziamento costante della nostra area di ricerca e sviluppo.

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All’ultima edizione di Labelexpo Europe abbiamo presentato due nuove unità per la nobilitazione di etichette: Toro e Bravo. La prima è una pressa per l’oro a caldo in linea, in grado di raggiungere alte velocità di

stampa senza rallentare le performance delle nostre macchine da stampa. Bravo, invece, è il gruppo serigrafico piano in linea, progettato come alternativa ai processi offline e in grado di realizzare etichette di alta qualità in un solo passaggio. Emtrambe le soluzioni sono già molto richieste in Italia e nel mercato globale.

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Investiamo e crediamo molto nella ricerca e nello sviluppo per migliorarci ogni giorno di più e offrire le migliori soluzioni sul mercato in termini di tecnologia, assistenza, ricerca. Nel caso specifico dei colori, conduciamo studi e ricerche con i nostri partner, come Zeller + Gmelin per gli inchiostri o GEW per le lampade UV, sulla densità, sulla pigmentazione e viscosità del colore. In questo modo siamo sicuri di poter andare incontro alle richieste dei clienti che sono alla ricerca della massima precisione possibile per soddisfare le richieste dei brand owner.

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Oggi la scelta tra stampa flessografica e stampa digitale dipende da molti fattori, quindi per definire un break even point è necessario studiare ogni singolo caso nello specifico per individuare la scelta più opportuna da fare. Scelta che prende in considerazione la quantità da produrre (digitale per basse tirature, flessografia per le grandi quantità), il

materiale su cui si stampa (la carta naturale può essere stampata in digitale ma non in flessografia), le condizioni ambientali, il costo dei materiali consumabili e la tipologia di colore e di etichetta da stampare. Sicuramente il metodo flessografico, per quanto riguarda i ritmi di stampa richiesti fino ad oggi, è molto valido, in grado di raggiungere velocità altissime con altrettanta precisione e qualità senza tralasciare la convenienza in termini di rapidità di cambi di lavoro, facilità di utilizzo, riduzione degli sprechi in termini di carta e inchiostri.

Digistar Inkjet, soluzione che combina la flexo alla stampa inkjet (modulo Domino).

2) Il digitale gioca un ruolo importante nelle macchine ibride, in cui le unità inkjet si affiancano a gruppi flexo, offset o serigrafici, con l’obiettivo di creare etichette complesse e nobilitate in un singolo passaggio. Cosa ne pensa di questo trend? 3) Quali soluzioni per la nobilitazione delle etichette offrite in tandem con la macchina da stampa? 4) I brand owner richiedono un colore sempre più accurato e standardizzato. Quali soluzioni proponete ai vostri clienti per la gestione del colore? 5) Qual è il break even point tra stampa tradizionale e digitale? E quali sono i vantaggi che oggi la stampa tradizionale continua a offrire rispetto alla stampa digitale?

SPECIALE ETICHETTE

MACCHINE TRADIZIONALI E IBRIDE


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SPECIALE ETICHETTE INDAGINE

NILPETER 1) Qual è oggi la configurazione più richiesta per una macchina a banda stretta per etichette? 2) Il digitale gioca un ruolo importante nelle macchine ibride, in cui le unità inkjet si affiancano a gruppi flexo, offset o serigrafici, con l’obiettivo di creare etichette complesse e nobilitate in un singolo passaggio. Cosa ne pensa di questo trend? 3) Quali soluzioni per la nobilitazione delle etichette offrite in tandem con la macchina da stampa? 4) I brand owner richiedono un colore sempre più accurato e standardizzato. Quali soluzioni proponete ai vostri clienti per la gestione del colore? 5) Qual è il break even point tra stampa tradizionale e digitale? E quali sono i vantaggi che oggi la stampa tradizionale continua a offrire rispetto alla stampa digitale?

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La macchina più richiesta dagli stampatori di etichette è sicuramente l’ultimo modello della famiglia FA-Line, ossia la flexo All New FA, perché è estremamente versatile e automatizzata. Ciò che rende la FA davvero unica è la piattaforma su cui si basa. Tutti i principali componenti – inclusa la seconda generazione del sistema d’inchiostrazione Cleaninking, che migliora la gestione e il consumo dell’inchiostro – vengono prodotti internamente. Tutte le commesse possono essere impostate sui tablet, posizionabili a monte della macchina oppure tenuti in mano dall’operatore per la gestione completa delle operazioni di stampa. Un altro trend è rappresentato dalla richiesta continua di combinazione in linea di varie tecnologie di stampa e in questo Nilpeter ha un notevole know how. Le nostre macchine devono essere versatili e flessibili in modo da offrire opzioni illimitate nella realizzazione di etichette. Ci consideriamo i pionieri della stampa combinata.

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La stampa digitale ha un ruolo fondamentale nel futuro del packaging e l’inkjet UV ha delle ottime probabilità di essere la tecnologia vincente. I brand owner richiedono l’utilizzo di supporti multipli a una qualità sempre migliore, a fronte di tempi di consegna sempre più competitivi. In quest’ottica la stampa digitale è perfettamente complementare a quella

ANNE EMBORG global marketing manager

tradizionale. Nilpeter ha scelto come gruppo stampa digitale la migliore piattaforma inkjet UV presente sul mercato. L’ha poi migliorata, ridisegnando il sistema di gestione della bobina e aggiungendo componenti per la stampa e il finishing in linea. Così è nata Panorama. Il risultato è un’eccellente qualità e velocità di stampa, uniti a elevata affidabilità. Panorama viene offerta come soluzione stand-alone digitale o come soluzione combinata inline.

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Nilpeter offre un’ampia gamma di unità da integrare in linea in tutte le macchine Nilpeter al fine di conferire valore aggiunto allo stampato. Tra queste, FP-4, un’unità flatbed per la stampa in rilievo e la lamina a caldo, particolarmente adatta ad applicazioni in

questi mercati in cui la nobilitazione è molto importante, come ad esempio le etichette per vino e il settore della cosmetica. QC-Die è una fustellatrice, mentre G-4 è un gruppo per stampa rotocalco utilizzata per inchiostri metallici, bianco opaco e vernici speciali per applicazioni decorative e di anticontraffazione. Infine, Nilscreen è una soluzione serigrafica che consente di creare effetti speciali, braille e bianco opaco in bassa e alta tiratura.

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Proponiamo il workflow Equios per la gestione colore, basato sugli standard ICC.

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Dipende naturalmente dal tipo di etichetta che si produce, ma in media il punto di pareggio si aggira attorno ai 5.000 metri lineari, l’equivalente di 100.000 etichette.

La nuova FA-Line e, sotto, Panorama.

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OMET

1) Qual è oggi la configurazione più richiesta per una macchina a banda stretta per etichette?

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Il mondo del packaging e delle etichette richiede lavorazioni sempre più particolari alle quali fanno seguito configurazioni di macchine sempre più complesse. Ad esempio, se alcuni anni fa lo standard era rappresentato dalle 6/8 colori UV, oggi la configurazione più comune è diventata la 10 colori UV, ma anche le 12 e 14 colori sono sempre più gettonate. Questo fa sì che i gruppi di finitura/nobilitazione siano numerosi al fine di consentire la massima flessibilità della macchina da stampa. Naturalmente questo comporta un maggior livello di complessità nella preparazione dei lavori. Per questo Omet pone molta attenzione all’automazione.

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Il trend esiste e aumenterà di certo nel breve futuro. La flexo UV sposa appieno il concetto di ibrido inkjet, mentre la offset è più problematica a causa dei maggiori scarti in avviamento che mal si abbinano con l’immediatezza della stampa digitale. Omet è stata pioniere nella presentazione di linee ibride fin da Labelexpo 2009. Oggi Omet offre una soluzione completamente integrata con la macchina digitale Durst Tau, con la possibilità di lavorare sia in versione ibrida che solo flexo stand-alone e digitale stand-alone. XJET powered by Durst è un sistema scalabile che consente agli stampatori di configurare la loro macchina da stampa ideale con qualsiasi tecnologia di stampa, nobilitazione e converting. Il tutto attorno all’unità di stampa digitale attualmente più performante in termini di velocità e qualità presente sul mercato: la Tau RSC, in grado di stampare a una risoluzione di 1.200x1.200 dpi a 78 m/min e che richiede una minima manutenzio-

PAOLO GRASSO, head of Sales per la Label Division Omet

ne, inferiore rispetto a tutte le altre macchine da stampa inkjet.

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Il sistema Omet XJET non pone alcuna limitazione allo stampatore nella scelta delle opzioni. La piattaforma XFLEX permette l’integrazione di gruppi flexo, offset, serigrafici, hot foil, cold foil, stampa su adesivo, stampa di etichette multistrato e molto altro. Tutto questo può essere chiaramente configurato anche “attorno” all’unità di stampa digitale. In pratica, XJET non pone limiti alla possibilità di nobilitazione dei prodotti stampati.

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La standardizzazione dei colori, soprattutto dei Pantone, è il must di questi anni. La flexo UV gioca a favore di questo obiettivo garantendo un’elevata standardizzazione degli inchiostri, degli anilox e dei cliché, che possono essere utilizzati a qualsiasi latitudine senza subire influenze legate all’esperienza degli operatori, alle temperature o ad altri fattori esterni. Un ulteriore tentativo è in corso attraverso l’utilizzo della profilatura in eptacromia che, se da un lato comporta anche minori difficoltà, nella pratica è di delicata gestione sia in macchina che nell’organizzazione del workflow aziendale. Infine, quasi tutti gli etichettifici si sono dotati negli anni di sistemi per il controllo delle densità o di spettrofotometri. Questo però, con la crescita del mercato delle

macchine ibride, diventa indispensabile, in quanto la stampa digitale necessita di un controllo costante delle densità. Sono quindi in crescita anche le installazioni di controlli di qualità in linea.

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I break even point sono sempre difficilissimi da definire nel settore della stampa di etichette in quanto le variabili in gioco sono moltissime, come sopra spiegato. Però, in linea di massima possiamo indicare tra le 3.000 e 7.000 etichette il punto di pareggio. Vista comunque la complessità e le variabili dei lavori di stampa, il sistema convenzionale flexo (o altro) è ancora quello più valido e performante nella stragrande maggioranza dei casi. L’obiettivo di Omet è quello di progettare macchine sempre più facili da utilizzare, con scarto vicino allo zero, per consentire flessibilità ma anche bassi costi d’utilizzo agli stampatori. In questo segmento si inserisce per esempio la nuova iFlex, pensata davvero attorno allo stampatore che deve effettuare anche 20 cambi lavoro per turno.

2) Il digitale gioca un ruolo importante nelle macchine ibride, in cui le unità inkjet si affiancano a gruppi flexo, offset o serigrafici, con l’obiettivo di creare etichette complesse e nobilitate in un singolo passaggio. Cosa ne pensa di questo trend? 3) Quali soluzioni per la nobilitazione delle etichette offrite in tandem con la macchina da stampa? 4) I brand owner richiedono un colore sempre più accurato e standardizzato. Quali soluzioni proponete ai vostri clienti per la gestione del colore? 5) Qual è il break even point tra stampa tradizionale e digitale? E quali sono i vantaggi che oggi la stampa tradizionale continua a offrire rispetto alla stampa digitale?

La soluzione ibrida Omet XJET powered by Durst.

SPECIALE ETICHETTE

MACCHINE TRADIZIONALI E IBRIDE


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SPECIALE ETICHETTE INDAGINE

1) Stampa elettrofotografica o inkjet? Quale secondo Lei è il processo di stampa per etichette che meglio risponde alle esigenze odierne del mercato? E in una prospettiva futura? 2) Il digitale gioca un ruolo importante anche nelle macchine ibride, in cui le unità inkjet si affiancano a gruppi flexo, offset o serigrafici, con l’obiettivo di creare etichette complesse e nobilitate in un singolo passaggio. Cosa ne pensa di questo trend? 3) Stand-alone o abbinata a taglio laser in linea o altri tipi di finishing. Qual è la configurazione più richiesta di una macchina digitale per etichette? 4) Quali soluzioni per la nobilitazione delle etichette offrite in tandem con la macchina da stampa? 5) Quanto è importante la presenza del bianco oltre la quadricromia ed eventuali colori Pantone?

DURST 1

Non si può dare una risposta generale a questa domanda perché le aspettative e le esigenze dell’industria variano a seconda dell’applicazione e del settore. Da un lato oggi quasi il 75% delle macchine da stampa digitale installate sono a base toner e circa il 25% a getto d’inchiostro. Tuttavia, è anche vero che oggi quasi il 50% dei produttori di etichette opterebbe per la tecnologia a getto d’inchiostro per un futuro investimento. Questo è stato dimostrato in uno studio recentemente commissionato da FINAT. La tecnologia a getto d’inchiostro ha fatto enormi progressi negli ultimi anni ed è ora una delle tecnologie di stampa digitale consolidate per la produzione di etichette con molti vantaggi in termini di produttività, adesione dell’inchiostro, flessibilità sui materiali di stampa senza la necessità di pretrattamento e, soprattutto, costo-efficacia (TCO = Total Cost of Ownership).

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La cosiddetta tecnologia ibrida sta suscitando un interesse crescente e, a seconda dell’applicazione, rappresenta una vera alternativa e un flusso di lavoro completo per una produzione di etichette, che integra i vantaggi delle due tecnologie di stampa, sia convenzionale che digitale. I produttori di etichette traggono vantaggio da un unico flusso di lavoro e un alto grado di flessibilità,

HELMUTH MUNTER segment manager Labels & Package Printing in Durst Phototechnik

che può essere adattato in base all’applicazione e al lavoro di stampa. La soluzione ibrida amplia le opportunità per gli stampatori di etichette grazie alla sua configurazione flessibile. Può essere visto come tre macchine da stampa in una in quanto può essere utilizzato come soluzione ibrida, flexo stand-alone o digitale stand-alone in base alla lunghezza della corsa o al livello di personalizzazione richiesto. Questo concetto può aiutare a ottimizzare i tempi e i costi di produzione e aprire nuove opportunità di mercato. Nonostante tutti questi vantaggi, la tecnologia ibrida rimarrà un mercato di nicchia in quanto i principali vantaggi della stampa digitale in termini di tempi di preparazione, risparmi di materiali per lotti di produzione piccoli & medi vanno persi.

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La stragrande maggioranza delle macchine da stampa digitale richieste dall’industria delle etichette con una percentuale del 98% sono e restano macchine stand-alone. In particolare, le macchine abbinate a taglio laser in linea rimangono una minoranza a causa della complessità e del limitato campo di applicazione.

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Durst e OMET hanno rafforzato la loro collaborazione con l’introduzione della nuova soluzione ibrida integrata OMET XJet, Powered by Durst. OMET XJET è la nuova piattafor-

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Omet XJet powered by Durst

ma di stampa ibrida che integra il sistema a getto d’inchiostro digitale Tau 330 di Durst con stazioni di flexo OMET X6 e unità di conversione. Offre una flessibilità illimitata e un’ampia gamma di applicazioni finali con una riduzione dei costi coerente grazie alla configurazione multiprocedura in linea. La tecnologia inkjet Durst unitamente alle unità di finitura e trasformazione di OMET X6 come lamina a freddo, lamina a caldo, laminazione, verniciatura, fustellatura e taglio assicurano affidabilità e risultati eccellenti ad ogni corsa, con il vantaggio di ottenere il prodotto finale in un unico passaggio. Siamo molto lieti di collaborare con OMET al lancio di questa soluzione di stampa ibrida altamente professionale. Combina le migliori tecnologie di entrambi, la stampa a getto d’inchiostro digitale e il mondo di stampa e finitura convenzionale pre e post-stampa, offrendo ai nostri comuni clienti futuri un processo di stampa “allin-one” altamente redditizio e completo.

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La disponibilità del bianco in una macchina da stampa digitale è fondamentale, poiché una varietà di lavori di stampa su materiali trasparenti o superfici speciali come i materiali metallizzati rende obbligatoria la stampa in bianco. Soprattutto l’opacità ottenibile grazie alla stampa del bianco è estremamente importante per soddisfare le esigenze dei clienti.


SPECIALEETICHETTE

MACCHINE DIGITALI

HP INDIGO 1

In un mercato in continua e rapida evoluzione, HP nell’arco degli anni ha deciso di fare delle scelte che, da una parte, valorizzassero la propria tecnologia e i benefici che questa può offrire a chi la utilizza, mentre, dall’altra, permettessero ai propri clienti di ottenere il massimo da ogni stampato finale. Così, per quanto la velocità della stampa inkjet abiliti una maggiore produttività, abbiamo preferito il processo elettrofotografico che consente di ottenere una qualità superiore e un’eterogeneità di supporti stampabili molto più elevata rispetto a quelle offerte dai sistemi inkjet. Sotto questo profilo, quindi, possiamo dire che HP ha scelto di puntare sull’eccellenza della produzione e le infinite opportunità di personalizzazione del prodotto per rispondere al meglio ad ogni esigenza di qualunque tipo di cliente.

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Nell’ultimo periodo la tendenza che coinvolge alcune aziende produttrici di macchine da stampa è quella di assemblare ibridi che dispongano di un motore di stampa tradizionale a cui vengono aggiunte teste inkjet che possano offrire un processo di stampa digitale in grado di offrire quella velocità e quella produttività simbolo dell’evoluzione di un mercato in crescita come quello del web-to-print. Questo trend però impone un assemblaggio che spesso porta il processo di stampa a non avere la stessa fluidità e affidabilità nelle operazioni che invece avrebbe una macchina nativamente digitale. Ovviamente la rimodulazione di un sistema tradizionale in un sistema a getto d’inchiostro offre co-

sti minori, ma a volte rischia di fornire prestazioni inferiori. Sotto questo profilo, invece, la direzione di HP è quella di dare valore alla sua credibilità e affidabilità, offrendo una gamma di soluzioni così variegata da consentire al cliente di non preoccuparsi della tecnologia utilizzata, ma solo della qualità e della possibilità di personalizzazione del prodotto finale.

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Quando si parla di prodotto finale, ogni stampatore, cliente, venditore e acquirente ha la sua teoria. Ognuno ha esigenze specifiche e precise che vuole siano rispettate. In questo senso, noi di HP crediamo che dare valore alle richieste degli utenti sia la nostra priorità e quindi non importa la configurazione, ma il risultato. Un buon risultato si ottiene solo grazie all’attenzione per il dettaglio durante tutto il processo, dall’inizio alla fine. Per questo abbiamo deciso di concentrare il nostro impegno non tanto su una specifica configurazione standardizzata, quanto nel seguire proprio il cliente in ogni suo passo, dalla scelta dei materiali a quella dei colori e dalla pura stampa alla nobilitazione dello stampato tramite servizi di finishing. Questo ci consente oggi di poter esprimere, grazie alle nostre soluzioni e alla nostra tecnologia, una qualità straordinaria che, abbinata alla capacità di personalizzazione di ogni singolo prodotto, ci consente di soddisfare qualsiasi richiesta permettendoci quindi, davvero, di reinventare il tradizionale concetto di stampa.

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Grazie alla recente integrazione tra il nuovo sistema HP Indigo 6900, per le etichette e il packaging, e l’unità per applicazioni de-

MARCO MURELLI HP Indigo Industrial Presses – Solution consultant di HP Italy

corative HP Indigo Gem, la prima soluzione di finishing completamente digitale, oggi HP ha la possibilità di offrire una soluzione di stampa e decorazione in un solo passaggio per spot varnish, effetti tattili, ologrammi, mini-texture e laminazione. Questo sistema, infatti, garantisce a fornitori di servizi e converter una stampa digitale più flessibile, produttiva e redditizia, rispondendo in questo modo a qualsiasi tipo di esigenza e soddisfando ogni necessità, come, per esempio, quella di ridurre i passaggi nel processo di stampa, velocizzandone ulteriormente le tempistiche e riducendone i costi.

grazie alla sua tecnologia Indigo, è riuscita a innovare questo processo di stampa portandolo addirittura alla eptacromia, ovvero alla mescola di ben sette colori, espandendo significativamente la gamma colori quasi a coprire l’intero insieme Pantone. Ma la fase finale di questa evoluzione è arrivata con la possibilità di inserire all’interno della nostra stampa il colore premiscelato, ovvero un colore unico e originale che non deriva più da una sovrapposizione in retino di colori, ma bensì nasce esso stesso come colore premiscelato. Un esempio lampante dell’enorme capacità di personalizzazione che le nostre soluzioni di HP Indigo 6900.

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Quando parliamo di etichette, il bianco diventa un elemento imprescindibile. Buona parte delle etichette prodotte oggi, infatti, si basa su materiali trasparenti o colorati. Se parliamo invece di colore, entriamo in un mondo decisamente differente; fino a qualche anno fa si aveva solo la possibilità di stampare attraverso la quadricromia, ovvero la mescola di quattro colori, i tre primari più il nero. Un mix che ancora oggi è alla base della stampa inkjet. HP,

stampa hanno potuto acquisire grazie all’inserimento di questa speciale categoria di colori è il rosso CocaCola, che ci ha permesso di creare una partnership con il famoso brand per la creazione in serie di etichette per bottiglie personalizzate con i classici colori della bevanda gasata più famosa del mondo, senza per questo utilizzare innumerevoli quantità di inchiostro, ma semplicemente inserendo nelle nostre macchine quella specifica cromia.

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ilPoliGrafico 182 18

SPECIALE ETICHETTE INDAGINE

1) Stampa elettrofotografica o inkjet? Quale secondo Lei è il processo di stampa per etichette che meglio risponde alle esigenze odierne del mercato? E in una prospettiva futura? 2) Il digitale gioca un ruolo importante anche nelle macchine ibride, in cui le unità inkjet si affiancano a gruppi flexo, offset o serigrafici, con l’obiettivo di creare etichette complesse e nobilitate in un singolo passaggio. Cosa ne pensa di questo trend? 3) Stand-alone o abbinata a taglio laser in linea o altri tipi di finishing? Qual è la configurazione più richiesta di una macchina digitale per etichette? 4) Quali soluzioni per la nobilitazione delle etichette offrite in tandem con la macchina da stampa? 5) Quanto è importante la presenza del bianco oltre la quadricromia ed eventuali colori Pantone?

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KONICA MINOLTA 1

L’inkjet è la tecnologia del futuro, grazie alle possibilità di sviluppo e innovazione che offre. La stampa elettrofotografica, tuttavia, nell’ultimo decennio ha raggiunto livelli di stabilità e qualità che non hanno eguali e oggi detiene il 76% del mercato nell’ambito dell’installato digitale europeo. La proposta di Konica Minolta è una macchina elettrofotografica, che si posiziona nella fascia media e oggi vanta oltre 100 unità installate nel mondo.

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Il mercato richiede basse tirature e personalizzazione e l’offerta di macchine ibride da parte di vari produttori risponde a queste esigenze. L’ibrido richiede applicazioni specifiche per essere sfruttato al meglio. La produzione di un’etichetta in un singolo passaggio è l’obiettivo di molti, ma non si dovrebbe sottovalutare che la produzione di un’etichetta include diversi fattori e uniformare il tutto in unico processo non sempre porta al miglior risultato in termini qualitativi ed economici. Il digitale continuerà a contribuire fortemente alla crescita del mercato delle etichette, ma rimanendo complementare: ognuno dei tre approcci (analogico – ibrido – digitale) puó coesistere e coprire esigenze di diverso tipo.

AccurioLabel 190.

EDOARDO COTICHINI manager Industrial Printing Konica Minolta Business Solutions Europe

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Il taglio laser in linea rimane affascinante, ma mostra ancora delle limitazioni da un punto di visto tecnico, oltre a richiedere elevati investimenti. Konica Minolta crede in una configurazione ibrida, non applicata alla stampa, bensì alla finitura. La nostra macchina da stampa AccurioLabel 190 offre la possibilità di lavorare in linea o fuori linea con il finitore DC330 Mini prodotto da GM (Grafisk Maskinfabrik). La configurazione ibrida permette di effettuare la finitura delle etichette sia in linea che fuori linea, a seconda delle necessità di produzione nello specifico momento.

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Konica Minolta offre in cooperazione con GM la stazione di finitura analogica DC330 Mini che, oltre al taglio semi-rotativo e all’applicazione di vernice, permette anche l’utilizzo di vernice spot, foil a freddo e laminazione. Per quanto riguarda la nobilitazione più nel dettaglio, il nostro punto di forza è la JetVarnish 3D Web (JV3D Web) prodotta da MGI, azienda partner di cui Konica Minolta possiede una considerevole quota. La JV3D Web consente la nobilitazione con verniciatura spot e foil a caldo lavorando su qualunque tipo di materiale, dal PE al PP passando dal PET, fino alle carte lavorate e materiali flessibili per il packaging, con banda minima di 100 mm fino a un massimo di 420 mm. Konica Minolta inoltre offre la

configurazione JV3D Web Color+ che include anche il motore di stampa e taglio semi-rotativo per una produzione all-in-one dedicata a diverse applicazioni: dalla stampa al taglio, passando per la nobilitazione con vernice e foil.

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La stampa del bianco è indiscutibilmente sul podio per quanto riguarda i desideri del mercato, ma in realtà l’esigenza del bianco rappresenta una minima parte del volume stampato in digitale. Ottenere un bianco che sia sufficientemente opaco, o in altre parole coprente, può richiedere di scendere a compromessi o dover affrontare costi tali da far diventare la stampa del bianco in digitale non economica. Il dipartimento di ricerca e sviluppo di Konica Minolta in Giappone è al momento in una fase di test per la sovrastampa del bianco stampato con altre tecnologie. Per quanto riguarda la presenza e la stampa dei colori Pantone, la riproduzione fedele delle tinte piatte è ovviamente di grande importanza, ma anche in questo caso la nostra esperienza è per certi aspetti contraddittoria. L’argomento è spesso motivo di conversazione, ma una gran parte dei volumi stampati viene spesso prodotto tradizionalmente in quadricromia. La AccurioLabel 190 permette di ricreare fedelmente la maggior parte delle tinte Pantone attraverso la gestione del colore.


MOUVENT 1

Non esiste un processo ideale in senso assoluto. Dipende dalle applicazioni e dalle esigenze dei clienti. Preferisco astenermi da discorsi sulla qualità di stampa. Ma penso che uno degli argomenti a favore della stampa inkjet sia sicuramente il costo al metro quadrato, che è notevolmente più basso rispetto a quello delle macchine a toner. Un altro beneficio dell’inkjet è rappresentato dalla velocità: l’elettrofotografia ha dei limiti tecnologici oggettivi che si traducono in una velocità molto più bassa. D’ora in poi si assisterà a un numero crescente di stampatori digitali di etichette attualmente in possesso di macchine elettrofotografiche che investiranno in sistemi inkjet, con l’obiettivo non solo di presidiare il mercato delle basse tirature, ma anche di sottrarre quote di mercato agli stampatori flexo.

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Si tratta di un’evoluzione logica: le tecnologie di stampa tradizionale unite al digitale. Da un lato tirature più alte e l’utilizzo di un processo di stampa conosciuto a un costo inferiore, dall’altro le testine inkjet per il dato variabile. L’intera libreria Pantone è accessibile con questa modalità, senza compromessi per i colori. Inoltre, i colori spe-

MARTIN VAN WAEYENBERGE marketing & sales manager, Label Machines

ciali, come l’argento e l’oro, non possono essere stampati in digitale a causa dei componenti degli inchiostri. L’ibrido è la soluzione ideale per molte applicazioni.

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Il taglio laser si è molto evoluto negli ultimi anni. Tuttavia è da utilizzare se l’applicazione lo richiede. Anche se i prezzi sono diminuiti rappresenta ancora un investimento importante. Potrebbe aver senso con sistemi elettrofotografici in cui non si crea un collo di bottiglia per via della velocità, mentre nel caso dei sistemi inkjet ad alta velocità potrebbe essere un problema, perché non sono disponibili sistemi per il taglio laser altrettanto veloci. La situazione varia anche a seconda dei clienti. Per le start up che non hanno attrezzature tradizionali potrebbe essere consigliabile optare per una configurazione in linea, tenendo presente che eventuali problemi nella sezione di stampa o finishing potrebbe impattare sull’intera produzione. Nel caso, invece, di un’unità di finishing fuori linea per ag-

giungere nobilitazioni, quali lamina a caldo o verniciatura, entrambi i sistemi lavorano in modo indipendente e, inoltre, una linea di finishing – che normalmente viaggia a una velocità di 150 metri al minuto – può servire più di una macchina da stampa digitale. Chi già possiede attrezzature di finishing analogiche può ammortizzare meglio il proprio parco macchine.

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Attualmente Mouvent offre la verniciatura in linea, fustellatura rotativa e taglio longitudinale. Mouvent è parte del gruppo Bobst e pertanto gode del vantaggio di avere accesso a tutti i moduli di nobilitazione offerti da Bobst Firenze.

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Nel mercato delle etichette ci sono due situazioni che richiedono l’utilizzo del bianco: i materiali colorati e i trasparenti. Il mercato richiede due modalità di impiego del bianco: l’utilizzo del bianco come primo o ultimo colore. Mouvent offre entrambe le soluzioni perché le consideriamo indispensabili per questo mercato.

SPECIALE ETICHETTE

MACCHINE DIGITALI 1) Stampa elettrofotografica o inkjet? Quale secondo Lei è il processo di stampa per etichette che meglio risponde alle esigenze odierne del mercato? E in una prospettiva futura? 2) Il digitale gioca un ruolo importante anche nelle macchine ibride, in cui le unità inkjet si affiancano a gruppi flexo, offset o serigrafici, con l’obiettivo di creare etichette complesse e nobilitate in un singolo passaggio. Cosa ne pensa di questo trend? 3) Stand-alone o abbinata a taglio laser in linea o altri tipi di finishing? Qual è la configurazione più richiesta di una macchina digitale per etichette? 4) Quali soluzioni per la nobilitazione delle etichette offrite in tandem con la macchina da stampa? 5) Quanto è importante la presenza del bianco oltre la quadricromia ed eventuali colori Pantone?

Mouvent LB702-UV.

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SPECIALE ETICHETTE INDAGINE

1) Stampa elettrofotografica o inkjet? Quale secondo Lei è il processo di stampa per etichette che meglio risponde alle esigenze odierne del mercato? E in una prospettiva futura? 2) Il digitale gioca un ruolo importante anche nelle macchine ibride, in cui le unità inkjet si affiancano a gruppi flexo, offset o serigrafici, con l’obiettivo di creare etichette complesse e nobilitate in un singolo passaggio. Cosa ne pensa di questo trend? 3) Stand-alone o abbinata a taglio laser in linea o altri tipi di finishing? Qual è la configurazione più richiesta di una macchina digitale per etichette? 4) Quali soluzioni per la nobilitazione delle etichette offrite in tandem con la macchina da stampa? 5) Quanto è importante la presenza del bianco oltre la quadricromia ed eventuali colori Pantone?

REM 1

Durante questi ultimi anni il settore della stampa digitale per etichette autoadesive ha registrato una forte crescita delle macchine con tecnologia inkjet a discapito di quelle con tecnologia elettrofotografica, principalmente grazie all’incremento della qualità, della velocità di stampa e della semplicità di utilizzo. La stampa elettrofotografica è sicuramente penalizzata dalla necessità di maggiore manutenzione e da fermi dovuti proprio al tipo di tecnologia e quindi un minor tempo di uptime, ovvero di stampa effettiva (con l’inkjet di Screen siamo al 95%). Le velocità sono almeno un terzo rispetto alle velocità della Screen e la fedeltà nella ripetibilità dei lavori è ancora una volta a vantaggio della Truepress Jet di Screen. Non posso quindi che confermare le tendenze del mercato e credo che il futuro sia sempre più appannaggio della stampa inkjet. REM si è affidata alla tecnologia di Screen, che ha da tempo sul mercato anche una macchina inkjet UV per etichette autoadesive e packaging, nelle varie versioni compresa quella con inchiostri a bassa migrazione: caratteristica sempre più richiesta per far fronte alle esigenze dei brand owner soprattutto in campo alimentare e cosmetico.

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Prati Digifast One.

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Sicuramente le macchine ibride con tecnologia inkjet rivestiranno un ruolo importante in futuro. Lo di-

ETTORE MARETTI amministratore

mostra il fatto che i principali produttori di macchine digitali e convenzionali o di finishing si sono affrettati a stipulare collaborazioni. A mio avviso non esiste una soluzione “universale”, bensì sono disponibili diverse soluzioni adattabili alle esigenze dei singoli clienti. Per questo noi di REM non siamo focalizzati sulla soluzione ibrida piuttosto che su quella inkjet stand alone, ma siamo attenti alle esigenze e alle richieste di ogni cliente. La flessibilità della Truepress Jet 350 UV per etichette di Screen e la storica collaborazione con Prati, di cui siamo agenti esclusivi per l’Italia, ci permettono di proporre soluzioni che spaziano dalla macchina stand alone, a tutt’oggi ancora la scelta privilegiata da parte dei clienti, alla soluzione in linea grazie all’integrazione della Truepress Jet 350 UV di Screen con la Digifast One, macchina di finishing digitale di Prati, mediante un buffer di collegamento, per finire con la soluzione ibrida vera e propria, integrando le due macchine. Dal nostro punto di vista la soluzione near line è la scelta vincente: le due macchine, stampa con Screen e finitura con Prati, mantengono entrambe svolgitore e riavvolgitore in modo da poter lavorare sia in linea che fuori linea: in questo modo abbiamo la possibilità di stampare i piccoli lotti con grande velocità sulla Screen e decidere poi di finire il lavoro sia sulla Digifast oppure su altre mac-

chine di finitura, se presenti in azienda. Nel caso di lotti importanti in multireferenza che, per esempio, mantengono costanti vernice e fustella, possiamo unire le due macchine ed evitare il doppio passaggio che su lotti lunghi si traduce in un notevole risparmio di tempo e incremento della produttività e conseguentemente della competitività. In caso di macchina ibrida esistono lavorazioni che ne traggono sicuro vantaggio ma una volta valutati i costi non rivelano i benefici ipotizzati in quanto l’avviamento di una macchina ibrida con gruppi flexo, serigrafici, ecc. al termine della giornata non avrà sicuramente la stessa produttività di una macchina convenzionale.

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Le richieste attuali sono ancora focalizzate su una soluzione con macchina inkjet stand alone abbinata a linee di finishing separate che non si limitano però al solo taglio laser. Le richieste del mercato, sia in termini di nobilitazioni che di supporti, sono sempre più articolate e attualmente una buona soluzione di finishing in linea deve prevedere gruppi per la stampa/verniciatura flexo, per la laminazione/oro a freddo, per la stampa a caldo e per la fustellatura. L’anello debole della catena, in un processo di stampa digitale, se così vogliamo chiamarlo, risiede ad oggi nelle lavorazioni di finishing che “rallentano” la produttività. Se pensiamo a commesse multireferenze


con tirature sempre più limitate e con nobilitazioni sempre più complesse ci si rende subito conto che a fronte di una notevole produttività di una macchina inkjet, le fasi di finishing creano il classico collo di bottiglia nel processo produttivo.

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REM, in qualità di agente esclusivo di Prati, propone come soluzione per il finishing la già citata Digifast One che rappresenta un’innovativa soluzione di finitura per il processo digitale essendo una macchina modulare ad altissime prestazioni in grado di garantire precisione operativa, riduzione dei tempi morti e di settaggio. Grazie alla sua velocità operativa di 80 m/min e a

una serie di caratteristiche strutturali che riducono sia i tempi di configurazione che gli scarti di avviamento è ad oggi una tra le soluzioni di finishing, sia stand alone che in-line, maggiormente apprezzata e riconosciuta dagli stampatori in digitale: ne è la riprova che molte tra le più importanti aziende Italiane l’hanno già installata.

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Direi che la presenza del bianco su una macchina inkjet è imprescindibile. Screen lo propone come standard nella configurazione di base della macchina. Per quanto riguarda la presenza colori Pantone, ogni produttore adotta una propria filosofia; Screen propone come colore aggiuntivo,

oltre alla quadricromia, l’arancio, scelta dettata dal fatto che si predilige avere maggiore brillantezza su alcune tonalità colore. Grazie all’aggiunta dell’arancio, il gamut colori risulta ovviamente esteso anche se considero, quella dei colori aggiuntivi, una filosofia di marketing più che una reale esigenza del mercato. Al contrario, credo che rivestiranno un ruolo sempre più importante gli inchiostri UV nella versione a bassa migrazione o Low Migration, sia per determinati settori di impiego come l’alimentare e il cosmetico, sia per la buona sovrastampabilità di questi particolari inchiostri anche con il metodo del trasferimento termico.

L’ELEGANZA DEL FLOCCATO

Screen Truepress Jet L350UV+LM, macchina inkjet con inchiostri a bassa migrazione (low migration) per i settori alimentare e cosmetico.

SPECIALE ETICHETTE

MACCHINE DIGITALI


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SPECIALE ETICHETTE INDAGINE

1) Stampa elettrofotografica o inkjet? Quale secondo Lei è il processo di stampa per etichette che meglio risponde alle esigenze odierne del mercato? E in una prospettiva futura? 2) Il digitale gioca un ruolo importante anche nelle macchine ibride, in cui le unità inkjet si affiancano a gruppi flexo, offset o serigrafici, con l’obiettivo di creare etichette complesse e nobilitate in un singolo passaggio. Cosa ne pensa di questo trend? 3) Stand-alone o abbinata a taglio laser in linea o altri tipi di finishing? Qual è la configurazione più richiesta di una macchina digitale per etichette? 4) Quali soluzioni per la nobilitazione delle etichette offrite in tandem con la macchina da stampa? 5) Quanto è importante la presenza del bianco oltre la quadricromia ed eventuali colori Pantone?

UTECO 1

Noi utilizziamo la stampa inkjet DoD (Drop on Demand) nella nostra macchina digitale Gaia e CIJ (Continuous Inkjet – Kodak Stream Technology) nella nuova macchina da stampa ibrida Sapphire Evo che verrà presentata in anteprima mondiale il prossimo maggio durante Print4All a Milano. Gaia è una nuova macchina inkjet stand alone, frutto di uno sviluppo con INX Digital ed EB Technologies. A Labelexpo 2017 è stato presentato il modello entry level con una velocità di stampa fino a 25 m/min e risoluzione fino a 720x360 dpi, anche se sarà poi disponibile in una versione deluxe con velocità fino a 100 m/min a 1200x1200 dpi. In entrambi i casi la macchina è modulare e disponibile in diverse larghezze di stampa. Sapphire Evo, invece, è una macchina che utilizza inchiostri a base acqua, viaggia a una velocità di 300 m/min a una risoluzione di 600x600 dpi e stampa a 7 colori. È difficile valutare quale sia oggi il sistema di stampa “migliore”. E questo perché iI mondo delle etichette è davvero variegato, non solo per la diversa tipologia delle stesse – che possono essere semplici e in bassa risoluzione oppure di alta qualità utilizzate principalmente per profumi, liquori, alta moda – ma anche per le diverse e più specifiche proprietà funzionali ottenute grazie a colori speciali o metallici, ologrammi, effetti touch e in rilievo. Quanto alle prospettive future, la stampa inkjet piezo DoD ha sicuramente la versatilità necessaria per affrontare questa sfida grazie alla grande varietà di “fluidi da gettare”.

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L’ibrido rappresenta un trend assolutamente in

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MARIO GAZZANI digital Printing Division manager, Uteco Group

crescita proprio per rispondere alle esigenze variegate del mercato. Per quanto riguarda queste nuove tecnologie ibride, Uteco si pone come player di eccellenza grazie a una leadership riconosciuta in tutte le tecnologie di stampa citate, per applicazioni ad alte prestazioni sia nel campo del narrow web (anche con le flexo Onyx XS e roto NXS 300) che in tutti gli altri settori del packaging.

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Dipende sempre dal tipo di etichetta, ma il laser in linea è un must per tutti i produttori di autoadesive. Quale la configurazione più richiesta di una macchina digitale per etichette? Una delle configurazioni più richieste è sicuramente ad oggi la quattro colori con applicazioni in linea combi-

nata di elementi flexo/roto per etichette che contengano informazioni variabili, quali tracciabilità/codici a barre ed etichette peso/ prezzo.

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Oltre a tecnologie per la nobilitazione della carta che danno la possibilità di mettere in pratica le idee più creative che valorizzino lo stampato sia a livello tattile che visivo, esistono varie soluzioni tecnologiche tra le quali la verniciatura UV che rende il prodotto durevole e protetto.

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Molto, finché con l’eptacromia non raggiungeremo risultati soddisfacenti. Comunque i colori speciali saranno sempre necessari per etichette di elevata qualità.

Gaia e, sotto, Sapphire Evo che debutterà nel mercato italiano a maggio.


XEIKON 1

Xeikon dispone di entrambe le tecnologie. Con il recente lancio della piattaforma Panther (inkjet UV) e l’acquisizione del ramo di azienda Efi Jetrion, Xeikon affianca alle più innovative soluzioni in ambito elettrofotografico anche una massiccia presenza nel comparto inkjet. Questo ci consente di avere un approccio del tutto imparziale nella proposta. Il punto di partenza diventa l’esigenza dello stampatore (materiali, applicazioni, settori merceologici, investimento) e non il dover promuovere necessariamente l’unica tecnologia a disposizione. L’approccio Xeikon consiste nel partire con una mini-consulenza su ciò che meglio soddisfa i bisogni presenti e futuri di ciascuna azienda di stampa. In assoluto non c’è e non ci sarà un processo di stampa preferibile a un altro, almeno per quello che si può prevedere oggi. Provo con una semplificazione: simulare una stampa offset richiede elettrofotografia, assicurarsi la resistenza agli agenti chimici necessita inkjet UV.

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Xeikon interpreta questo tema in modo del tutto personale. Siamo prossimi all’introduzione sul mercato del progetto Fusion, che esprime la combinazione di diversi moduli per la nobilitazione o l’arricchimento della stampa di etichette. Sarà ad esempio possibile ottenere un bianco dall’effetto serigrafico e una verniciatura spot completamente digitali tramite un processo in linea e governato da un’unica interfaccia software. Il concetto di Fusion (lavorazioni complesse in digitale, in linea e tramite un unico software) verrà esteso anche a foiling e rilievo.

MARCO AVANZI business Development manager EMEA Narrow Web Xeikon

In questo modo etichette ad alto valore estetico saranno accessibili per piccoli lotti, senza avviamenti/ sprechi, in tempi ridotti ed eliminando totalmente i costi impianti. Esattamente ciò che la frammentazione del mercato e la pressione competitiva impongono.

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Anche in questa valutazione non possiamo affidarci a una ricetta unica. Dipende principalmente da: flusso di lavoro esistente, applicazioni/materiali di stampa e velocità delle attrezzature. In questo momento storico la tendenza prevalente privilegia ancora il finishing stand alone. Questo perché in genere agli stampatori italiani viene richiesto di operare in svariati settori merceologici e tale flessibilità meglio si sposa con macchine tra loro non vincolate. È altrettanto vero però che la velocità delle macchine da stampa digitali è significativamente aumentata negli ultimi anni tanto da renderle coerenti con la produttività dei sistemi di finissaggio. Per questo motivo Xeikon ha già allestito soluzioni in linea in ottica di massimo efficientamento.

rende possibile proporre un ampio ventaglio di soluzioni per la nobilitazione, alcune vendibili anche in un unico pacchetto con i sistemi di stampa Xeikon.

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La riproduzione delle tinte dichiarate riveste una grande importanza per i brand. Per questo motivo i motori di stampa Xeikon dispongono di sofisticati algoritmi di color management e di strumenti che consentono agli operatori macchina di affrontare in modo pratico queste sfide quotidiane. Negli ultimi anni il proliferare di supporti plastici trasparenti e lo sviluppo del packaging cosmetico hanno reso il livello di opacità del bianco una variabile sempre più rilevante. Entrambe le piattaforme tecnologiche disponibili (elettrofotografica + inkjet) forniscono un bianco ad elevata coprenza in un unico passaggio.

SPECIALE ETICHETTE

MACCHINE DIGITALI 1) Stampa elettrofotografica o inkjet? Quale secondo Lei è il processo di stampa per etichette che meglio risponde alle esigenze odierne del mercato? E in una prospettiva futura? 2) Il digitale gioca un ruolo importante anche nelle macchine ibride, in cui le unità inkjet si affiancano a gruppi flexo, offset o serigrafici, con l’obiettivo di creare etichette complesse e nobilitate in un singolo passaggio. Cosa ne pensa di questo trend? 3) Stand-alone o abbinata a taglio laser in linea o altri tipi di finishing? Qual è la configurazione più richiesta di una macchina digitale per etichette? 4) Quali soluzioni per la nobilitazione delle etichette offrite in tandem con la macchina da stampa? 5) Quanto è importante la presenza del bianco oltre la quadricromia ed eventuali colori Pantone?

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Tutte: lamina a caldo, serigrafia, embossing e altri. Nel corso degli anni abbiamo sviluppato numerose collaborazioni con i più prestigiosi marchi nell’ambito del finishing, protagonisti del nostro evento annuale Xeikon Café in Belgio. Tramite queste partnership si

L’inkjet UV Xeikon PX 3000 (Panther) e Xeikon CX3 elettrofotografica.

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ilPoliGrafico 182 18

SPECIALE ETICHETTE STAMPA DIGITALE

Luptate ea feugiam ing elesequip ent eugiamc onsendit alis elit prat. Consequ isismod ex et aut alit praestincil del dignibh etuer in vel el erat iliquate eugiamc ommodit alit lobore dolenibh eugue tincili quipsus cincidu iscidunt wisis dolore venim quisism odolumsan hendit aut ver ipiscin cidunt lut et ad er ad exero odo con ercincipis do dolenia mcommodo od tis ent lutpatem zzrit inciduisim velessim quisl incillaore

L’inkjet per gli stampatori di etichette: UV o a base acqua… o entrambi? Se da un lato la flexo e le altre macchine da stampa tradizionali contribuiscono alla produzione di oltre il 95% di etichette, ora le medesime applicazioni vengono realizzate da centinaia di etichettifici in Europa dotati di soluzioni di stampa digitale ad alta produttività. La maggior parte delle macchine digitali sono basate su tecnologia elettrofotografica (EP) soprattutto grazie allo sviluppo del mercato trainato per vent’anni da aziende con HP Indigo e Xeikon. Le rotative inkjet per etichette hanno fatto la loro comparsa sul mercato in tempi molto più recenti, ma ora rappresentano una valida alternativa alle soluzioni a bobina EP e stanno decisamente crescendo nel panorama europeo, grazie al contributo di produttori, quali ad esempio Domino, Durst, MPrint, Screen e altri. Analogamente alle macchine EP che si differenziano in base al tipo di toner utilizzato (HP Indigo = toner liquido; Xeikon = toner in polvere), anche quelle inkjet si distinguono tra quelle che impiegano inchiostri a essiccazione UV e le altre che usano inchiostri inkjet a base acqua. Qual è l’impiego ideale dell’inkjet UV e a base acqua? Qual è il futuro di entrambe le tecnologie? A questi e altri quesiti risponderò nel mio articolo, avvalendomi dei risultati di ricerche di mercato e del parere di un ‘top observer’. Un po’ di storia…

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di Bob Leahey (Keypoint Intelligence)

Attualmente la maggior parte di sistemi inkjet a colori per la produzione di etichette utilizza inchiostri UV e nel 2012 quasi il 100% dell’inkjet adottato dagli etichettifici era UV. I punti di forza dell’inkjet UV, in particolare la capacità di operare senza interruzioni legate alle ostruzioni degli ugelli, hanno senza dubbio contribuito al suo avanzamento. Recentemente, tuttavia, le


SPECIALE ETICHETTE

“Attualmente la maggior parte di sistemi inkjet a colori per la produzione di etichette utilizza inchiostri UV e nel 2012 quasi il 100% dell’inkjet adottato dagli etichettifici era UV” soluzioni inkjet che utilizzano inchiostri a base acqua hanno iniziato a essere più competitive, in seguito al supporto di alcuni fornitori importanti. Ci riferiamo, ad esempio, a Epson, con la sua SurePress L4033AW, introdotta nel 2014, e anche ad alcuni OEM di Memjet, tra cui Colordyne e Innovative Print Technologies, che hanno debuttato sul mercato in contemporanea con le loro soluzioni inkjet. Infine, alcune soluzioni basate su teste Memjet e i suoi inchiostri a base acqua hanno portato alla nascita di una sorta di categoria di macchine ‘in miniatura’, che includono Afinia, New Solution e Trojan Label, tutte macchine molto produttive e che utilizzano inchiostri a base acqua. Ogni tipo di inchiostro inkjet, UV e a base acqua, possiede caratteristiche che lo contraddistinguono. Nel caso dell’inkjet UV, accanto all’affidabilità delle testine di stampa e alla capacità di stampare su supporti per etichette standard, la tecnologia porta a etichette durevoli nel tempo, in quanto gli inchiostri sono pigmentati e pertanto resistenti alla luce. Le immagini essiccate con UV sono molto resistenti alle abrasioni e quindi sono l’ideale per le etichette a uso industriale. L’essiccazione con luce UV rende gli stampati ‘asciutti’ e utilizzabili quasi istantaneamente. Il tallone d’Achille dell’inkjet UV dal punto di vista dell’essiccazione è la presenza di un numero ridotto di fotoiniziatori tossici che potrebbero migrare dall’immagine stampata al prodotto o, peggio, alle mani del consumatore. La maggior parte dei fornitori di macchine inkjet UV ora offre versioni a bassa migrazione (low migration) dei loro inchiostri inkjet per eliminare qualsiasi tipo di preoccupazione

“Le rotative inkjet hanno fatto la loro comparsa sul mercato in tempi più recenti, ma ora sono una valida alternativa alle soluzioni elettrofotografiche”

legata alla migrazione, ma nonostante questo accorgimento l’inkjet UV non viene ancora vista di buon occhio da molti brand del settore alimentare, che rappresenta un segmento importante per le etichette. Al contrario, l’inkjet a base acqua generalmente non presenta problemi di migrazione e non desta pertanto preoccupazioni circa la sicurezza degli alimenti. Gli inchiostri a base acqua di Epson sono pigmentati e quindi sono resistenti alla luce, ma quelli di Memjet al momento sono a base di coloranti, con una resistenza limitata alla luce. Gli inchiostri a base acqua richiedono un’essiccazione ad aria oppure termica e in assenza di energia termica l’essiccazione ad aria rischia di rallentare la produttività, soprattutto nel caso di elevata coprenza dell’inchiostro. La SurePress L-4033A di Epson ha un’elevata qualità di stampa in modalità CMYKOV+W (quadricromia + arancione + verde + bianco) però ha una velocità di soli 5 m/min, contro i 75 m/min di sistemi UV, come ad esempio la Domino N610i. In tutta onestà, tuttavia, notiamo che Trojan e altri motori OEM di Memjet stampano a 18 m/min, una velocità paragonabile alla maggior parte di rotative inkjet UV per etichette. Anche l’inkjet a base acqua sta vivendo importanti evoluzioni tecnologiche: Memjet sta sviluppando una nuova generazione della propria tecnologia chiamata DuraLink, che includerà inchiostri pigmentati; nel frattempo nuovi fornitori come Kodak, Mouvent e probabilmente Landa offriranno presto sistemi a base acqua basati su tecnologie inkjet differenti, in grado di viaggiare a velocità importanti, dai 100 m/min in su.

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SPECIALE ETICHETTE STAMPA DIGITALE

“Quanto alle applicazioni servite dall’inkjet a base acqua, la gamma è davvero ampia e include le etichette per alimenti. Tuttavia nessuna etichetta che deve durare nel tempo viene stampata con questa tecnologia” Il parere dell’esperto Per suggerimenti concreti sul ruolo dell’inkjet UV e a base acqua, Keypoint Intelligence ha intervistato recentemente Diversified Labeling Solutions (DLS), un importante etichettificio americano e uno degli utilizzatori con più esperienza nell’ambito dell’inkjet. Abbiamo intervistato il presidente Bob Hakman, un esperto in inkjet a colori dal momento che la sua società utilizza entrambe le tecnologie, UV e a base acqua. La società di Hakman, specializzata nella stampa flexo di etichette e con stabilimenti in Illinois, Georgia, Texas e Nevada, stampa etichette per altri etichettifici e aziende di stampa e pertanto ha una clientela nazionale che richiede tutti i tipi di etichette. La stampa inkjet è complementare alla flexo per tutte le tipologie di lavori in tutte le industrie verticali. DLS ha utilizzato l’inkjet come tecnologia di produzione per molti anni. Nel 2012 è stata tra i primi al mondo a installare la rotativa inkjet UV INX NW 140 che ancora opera nello stabilimento in Texas. Nel 2013 DLS ha installato una Colordyne 1600 PC, basata su testine inkjet a base acqua e inchiostri Memjet. Nel 2016 DLS ha fatto un altro investimento con Colordyne nell’inkjet a base acqua, ma questa volta ha acquistato un modulo inkjet in quadricromia, la Colordyne 3600, sempre basata su inkjet a base acqua di Memjet, installata su una nuova flexo a banda stretta Mark Andy 2200. Bob Hakman ci ha confermato che nella sua azienda utilizza entrambe le tecnologie inkjet, UV e a base acqua, e che ogni tecnologia ha i suoi pregi. Stampa etichette di ogni genere, da etichette su film per l’automotive a etichette da vino su carta non patinata. L’inkjet, che sia UV o a base acqua, viene utilizzato principalmente per le basse tirature. “La nostra rotativa inkjet INX stampa circa il 50% delle etichette che richiedono elevata durata e il 50% delle etichette di qualità”, spiega Hakman e aggiunge che questa suddivisione è probabilmente significativa per tutto l’inkjet UV nella stampa di etichette. “Con l’inkjet UV stampiamo le etichette per i settori dell’automotive e altri settori in cui è richiesta resistenza ad abrasione, luce e acqua. Tuttavia utilizziamo l’inkjet UV anche laddove è richiesta un’elevata qualità, come i settori della cosmesi e dei prodotti di bellezza, fino alle etichette alimentari”. In quest’ultimo caso DLS non utilizza il sistema INX per stampare etichette che hanno un contatto diretto con i cibi. Hakman dice che ora sono disponibili alcuni inchiostri UV a bassa migrazione approvati per il contatto indiretto con il cibo. Uno degli altri vantaggi dell’inkjet UV riportato da Hakman è che le immagini sembrano quasi tridimensionali, grazie allo spessore dello strato dell’inchiostro e alla sua brillantezza. Ha aggiunto che questa caratteristica

Rotativa inkjet INX NW 140; sotto, soluzione ibrida composta dalla testa inkjet Colordyne montata su una macchina flexo Mark Andy.

sparirà man mano che aumenterà la diffusione di testine di stampa ad alta definizione e che la quantità di inchiostro sulle etichette si ridurrà. Infine Hakman attribuisce come pregio all’inkjet UV quello della versatilità nella gestione dei supporti. DLS utilizza inchiostri INX e solitamente non utilizza supporti che richiedono pretrattamento. L’utilizzo dell’inkjet a base acqua Il principale utilizzo dell’inkejt a base acqua in DLS oggi è nella macchina ibrida, ossia la flexo Mark Andy su cui è montato il modulo di stampa inkjet Colordyne. Hakman sostiene che la configurazione ibrida è molto utile perché è flessibile e consente di stampare solo in digitale, solo in flexo o con entrambe le tecnologie a seconda dell’applicazione finale. Hakman spiega anche che il modulo Colordyne ha un prezzo molto basso, circa la metà di un sistema EP di HP Indigo o Xeikon. Quanto alle applicazioni servite dall’inkjet a base acqua, la gamma è davvero ampia e include le etichette per alimenti. Tuttavia nessuna etichetta che deve durare nel tempo viene stampata con questa tecnologia. Solitamente DLS applica uno strato protettivo attraverso la verniciatura UV o la laminazione. Inoltre, a differenza dall’inkjet UV, l’inkjet a base acqua richiede supporti con pretrattamento.


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SPECIALE ETICHETTE

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Idee più brillanti per le etichette Intervista a Paolo Caiani, direttore tecnico Sun Chemical Quanto è importante il business delle etichette per Sun Chemical?

Le strategie e il portfolio prodotti di uno dei più importanti produttori di inchiostri e vernici a livello mondiale.

Etichette e packaging rappresentano una quota importante del fatturato globale di Sun Chemical. Sono entrambi settori che mostrano segnali di crescita, anche se non più a due cifre come qualche anno fa. Consapevoli del crescente numero di applicazioni stampate su narrow web e mid web a tecnologia UV ed EB, offriamo una gamma di prodotti e soluzioni per etichette a banda stretta autoadesive e acqua e colla, sleeve e imballaggio flessibile, che copre tutti i processi di stampa (offset, flexo e serigrafico) e con la capacità di abbracciare tutti e tre i sistemi di essiccazione: electron beam, UV convenzionale e LED. In particolare abbiamo una nuova piattaforma tecnologica flexo UV per applicazioni alimentari e non, che offre sensibili vantaggi, in termini di produttività, rispetto ai sistemi esistenti. Il naturale complemento è rappresentato dall’ulteriore estensione della gamma di bianchi per la stampa flessografica UV, leader di mercato, con l’aggiunta di un nuovo bianco completamente aggiornato destinato alla produzione di tubolari ad alte prestazioni. Avete soluzioni anche per il mercato della stampa digitale? Sun Chemical ha una gamma di vernici per la sovrastampa UV e a base acqua compatibili con l’ElectroInk di HP utilizzato nelle macchine HP Indigo. SunJet, la divisione inkjet internazionale di Sun Chemical, offre una serie di soluzioni inkjet conformi alla migrazione per la stampa del lato non a contatto dell’imballaggio alimentare primario e secondario. L’ultima generazione di inchiostri inkjet a base acqua ed energy curable fornisce significativi benefici di performance e produzione per rispondere alle necessità future ed espandere il mercato etichette e narrow web.

I brand owner richiedono un colore sempre più accurato e standardizzato. Quali soluzioni proponete ai vostri clienti? Per aiutare i converter a raggiungere l’uniformità globale del colore di alto impatto e qualità, Sun Chemical propone SunColorBox, un kit di gestione del colore che comprende un insieme completo di applicazioni e servizi. Tra questi MyColorCloud, una soluzione basata sul cloud per gestire le banche dati private di colori spot personalizzati; SunConsulting, la fase che prevede audit e consultazioni in loco; SunCMYK e SunECG, destinati alla gestione del colore nell’ambito della stampa in quadricromia; SunDigiGuide, un volume di standard cromatici; SunMatch, per una comunicazione del colore digitale completa fra la rete dei clienti e quella dei fornitori di inchiostri; SunDigiProof, per produrre rapidamente prove a colori; SunColorQC, che consente di adottare controlli del colore per monitorare la produzione; infine, PantoneLIVE, per la gestione del colore prodotti da X-Rite Pantone. Qual è la richiesta di tecnologia LED? La richiesta è decisamente in costante crescita e per rispondere a questa esigenza del mercato Sun Chemical ha presentato all’ultima edizione di Labelexpo nuovi prodotti sviluppati per la stampa a LED sia flessografica UV sia offset UV. Il LED rappresenta un punto di svolta per la polimerizzazione anche del film perché non lo deforma, oltre a comportare un notevole risparmio energetico. 43

di Cristina Rossi


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Gli specialisti nella produzione di etichette da vino scelgono Bama

“Con le nostre tecnologie all’avanguardia siamo stati in grado di convincere alcune delle più importanti aziende italiane specializzate nella produzione di etichette da vino a darci fiducia”, spiega Antonio Verdi, amministratore di Bama. “Serviamo direttamente un ampio portafoglio clienti in tutta Italia, ma per gli specialisti storici del settore, tra cui spiccano aziende come Baglio di Milano, Juliagraf di Udine, Fustelgrafica e Litografia Fiorentina Romoli di Firenze, Grafiche Valpolicella di Verona e Drorys di Torino, è stata una scelta obbligata per assecondare la domanda crescente di etichette derivante dall’andamento positivo del mercato mondiale del vino”, racconta Giovanni Perego, direttore vendite. Presente sul mercato da oltre 50 anni, Bama, leader mondiale nella produzione di macchine accoppiatrici di moduli continui, si è ora specializzata nella distribuzione di soluzioni innovative per la produzione di etichette autoadesive e imballaggio flessibile. “Un percorso lungo, che ci ha regalato successi e soddisfazioni e da cui abbiamo tratto l’esperienza e la conoscenza del settore che oggi ci permette di proporre la tecnologia più adatta alle esigenze della nostra clientela”, racconta Verdi. “L’offerta non si limita ai macchinari per la produzione di etichette, ma comprende anche sistemi per la nobilitazione delle stesse, cui viene affiancato un competente servizio post vendita eseguito dalla consociata Bama Service, incaricata di tutte le procedure di installazione, manutenzione e fornitura parti di ricambio”, spiega Sergio Gnecchi, responsabile del servizio tecnico. Il reparto produzione è invece ora dedicato all’approntamento di componenti speciali per soddisfare ogni richiesta particolare della clientela. Questo successo è dovuto in gran parte alla

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capacità di aver saputo scegliere partner in grado di risolvere ogni esigenza produttiva di questo particolare mercato che richiede di combinare in linea a una tradizionale macchina da stampa offset tutti i sistemi di nobilitazione immaginabili. Ed è proprio grazie all’introduzione di alcune soluzioni ibride innovative che Tangshan Wanjie Machinery La soluzione ibrida Equipment Ltd, produttore cinese emergente Wanjie WJPS350D e, rappresentato da Bama Now, è diventato leasotto, il sistema der nelle vendite a livello europeo conseguendi finissaggio do anche la tanta agognata quotazione in Borsa Rhyguan Plus-330. lo scorso settembre. Parliamo di gruppi stampa offset ibridi: waterless, flexo, tipografici, gruppi serigrafici piano cilindrici, gruppi ibridi per oro a caldo semirotativo e piano con foil saver, oro a freddo, laminazione UV, embossing e fustellatura. La gamma è composta da macchine offset servomotorizzate nelle larghezze 350, 450, 560 e 660, che possono essere fornite sia nella versione standard per carta e cartoncino sia nella versione film per la produzione di sleeve e imballaggio flessibile, una novità assoluta nel panorama semirotativo. “Per quanto riguarda, invece, la nobilitazione, la nostra scelta è caduta su Zhejiang Rhyguan Machinery Co Ltd, primo produttore cinese che ha riscosso un notevole successo al recente Labelexpo Europe 2017, essendo già stato in grado di incontrare il favore di sei aziende italiane. I sistemi di controllo e finissaggio Rhyguan sono disponibili in un’ampia gamma di modelli e soluzioni per soddisfare ogni esigenza post print del cliente. In ambito flessografico rappresentiamo MPS bv, azienda storica costantemente impegnata a investire in ricerca e sviluppo, in grado di proporre sempre importanti novità tecnologiche, tra cui MPS EF SYMJET, un sistema ibrido flexo/digitale nato dalla collaborazione con Domino”.

www.bamanow.it

Comunicazione d’impresa

SUL MERCATO DA OLTRE 50 ANNI, BAMA SI È ORA SPECIALIZZATA NELLA DISTRIBUZIONE DI SOLUZIONI PER ETICHETTE E IMBALLAGGIO FLESSIBILE


PRINTERED.IT

Designed by Luca Barcellona Printered non è solo una tipografia online. È anche un partner che offre lo storage dei file di stampa per facilitare ristampe e archiviazione. Velocità e puntualità di consegna in tutta Italia con corriere espresso e un servizio di consegna unbranded per operazioni di intermediazione. Mettici alla prova e scoprirai che non siamo affidabili solo sulla carta. Contattaci subito su printered.it e seguici su facebook.


L N E L FIN A IN L L S L I A G T N O A E E E S FI 182 18 N S T A GilPoliGrafico M X E C C C N E D IN O M XC AR PA EL E S P G C A EL D L FI E E A D L E N N X R E E L IN O L C C N F D S A E E I G C C E E A D LL L NI E ST X R E E L N A O C D F N A G M S E S I C E E C P N L T E L X A A D L R E E LA IN OS AM CE D FI N G E N C ST E CA PA LL E L X D E L IN O AM C RD E N A G S E FI C E P S C L E E L A N T A L X D L A I E R O C A N E M N D FI G SC P EL E C ST E E A N A AD L LL X IN O M C RD E EN A E S G SC F C E L T I E X AR D LE LL NI E AM O C A P S E DE EF NC S NG A C L L I N E TA E A L R D E LA IN OS M XC D EF N C S G C P E E L I N E TA E A R A L L L O D E A IN S MP XC D E N S G C E E FI C A TA E A L L N L L R X M IN E A N S P CE DE G C TA A L L E E L L X E A C N S E C TA L E L M E P N A C E

SPECIALE ETICHETTE I PROTAGONISTI

D

E

O S C A R D E L L A S TA M PA

Best

Label Printer 2012

Eurostampa 2013

Sales 2014

Tonutti Tecniche Grafiche 2015

Nuceria Group

Sales – Best Label Printer 2013 Domenico Tessera Chiesa, managing director

Gli investimenti dei prossimi anni saranno sempre più orientati a sostenere l’espansione dell’azienda all’estero, in tutti i nostri settori. Questo è quanto ha dichiarato la scorsa estata in un’intervista al Sole 24 Ore. Quanto è importante per Sales il processo di internazionalizzazione? A quali mercati puntate? Confermo che l’estero inteso come continente europeo è l’obiettivo che ci siamo posti per le nostre divisioni produttive. Il “saper fare” italiano, le competenze tecniche che abbiamo sviluppato, le tecnologie speciali che fanno parte della nostra offerta sono sorprendenti per il cliente medio estero abituato alla standardizzazione dell’offerta. La nostra flessibilità e capacità di cercare soluzioni semplici a problemi complessi è un valore aggiunto altissimo insieme che va speso. Abbiamo quindi visitato fiere e creato una rete agenti embrionale che ci ha permesso di allargare la percentuale di fatturato estero che facevamo. Il processo di internazionalizzazione è importante in quanto sentiamo di poter fare la differenza dal punto di vista tecnico con un prezzo competitivo. Per farlo, però, occorrono persone sul posto, occorre incontrare il cliente per conquistare la sua fiducia. Il risultato sono clienti fidelizzati, con buona sicurezza finanziaria e stabilità di acquisto. I mercati sono quelli nei quali ci sentiamo più forti ossia la cosmetica, il lusso e ove sia necessaria una nobilitazione, così come quello farma/automotive, ove è necessaria competenza tecnica su serializzazione, materiali speciali e qualità. Le etichette per il settore farmaceutico hanno rappresentato negli ultimi 20 anni un tassello molto importante per la vostra crescita aziendale. Quali novità prevedete in questo ambito per il 2018? Tra le novità principali l’arrivo di un nuovo tavolo di controllo dotato di teste di stampa inkjet per realizzare la serializzazione delle etichette/confezioni farmaceutiche. Ciò che fa la differenza è una telecamera ad alta risoluzione in grado di leggere ogni singolo codice stampato ad alta velocità, generando un report contenente ogni codice letto come conforme. Tale report costituisce un database che contiene i numeri di serie contenuti in ogni singola bobina di etichette serializzata, con tutti i dati rilevanti per la tracciabilità. Tale database viene poi messo a disposizione del cliente finale su una porzione del nostro server accessibile da remoto. Questo, per un cliente in particolare, ha permesso di poter rintracciare qualsiasi importazione parallela non autorizzata e di evitare contraffazioni di prodotto. In termini commerciali, abbiamo invece strutturato la nostra offerta con un agente dedicato che segue il canale farmaceutico. Ci attendiamo grandi risultati.

2016

La Commerciale 2017

Rotas

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Rotas – Best Label Printer 2017 Francesco Celante, presidente

La vostra mission è aumentare il pregio dei prodotti grazie a una stampa molto accurata delle etichette autoadesive. In particolare siete specializzati nell’aumentare il valore del vino attraverso l’etichetta. Avete in serbo qualche novità in vista della prossima edizione di Vinitaly? Valorizzare il vino dando maggiori informazioni sulla specialità di ogni territorio. Utilizzare tutti i materiali che portino a pensare a tutto il lavoro che c’è dietro l’etichetta. La botte di legno che ha fatto maturare il vino; le abilità dell’enologo che ha fatto crescere i sapori di quella terra. Perciò molta materia speciale sulla superficie dell’etichetta, materia che Rotas sa depositare, come i lapislazzuli sul mosaico. E il tutto comunicato attraverso la più dirompente delle forme di comunicazione: lo smartphone. “Le onde di Tesla e Marconi” consentono, oltre alle immagini, di illustrare i sapori anche con la musica. Irrompe la radiofrequenza, novella televisione su schermo personale. Illimitata e personale. Una novità brevettata da Rotas, che fa armonizzare i movimenti come in un ballo. Molte delle soluzioni che proponete sono state premiate nel corso degli anni. Qual è il segreto del vostro successo? Sfidare continuamente il già visto e il già fatto, declinando l’abusata innovazione finora sviluppata, “come un po’ meglio di quello che già si conosce, magari cambiando solamente la forma o il colore” in qualcosa di diverso, come cavalcare i meteoriti anziché prendere lo shuttle. Molto rischioso, ma inebriante...


Chi può scatenare il potere del packaging per costruire un marchio più efficace?

Voi. Rendete unico il Vostro packaging con le idee più brillanti di Sun Chemical. Catturate immediatamente l’attenzione dei vostri clienti e mettete in ombra la concorrenza con un packaging sorprendente. Sun Chemical è un vero e proprio partner capace di offrire soluzioni per il packaging, portare innovazione e ispirarvi dal progetto al consumatore.

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materiali uomini&aziende

Bandecchi & Vivaldi

Quando la stampa digitale incontra l’arte La Ha storica cambiato tipografia molte pellididal Pontedera (PI), 1917 a oggi. Da ha sceltoattiva la sempre nel soluzione digitale settore tessile, Kodak NexPress Manifattura del SX per garantire Seveso è stata ai suoi clienti, protagonista artisti e fotografi, di diverse immagini brillanti trasformazioni, e una produttività che l’hanno vista record, perché spaziare dal oggi la stampa trattamento dei d’arte tessutirichiede tecnici qualità eccellente, alla produzione rapidità e di tele per flessibilità. legatoria. Fino a specializzarsi nella fornitura di tessuti di pregio per la comunicazione e il packaging nei settori dell’alto di gamma.

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Era il 1923 quando Elio e Silvano Bandecchi ed Ettore Vivaldi fondarono la Bandecchi & Vivaldi, come stamperia artigiana che naturalmente utilizzava caratteri mobili, peraltro ancora presenti in azienda nelle loro bellissime cassettiere in legno, e tuttora usati in occasione di visite all’azienda di studenti di ogni età, dalla scuola materna all’università. Fino agli anni ’70, dopo aver affrontato una guerra mondiale e l’alluvione del 1966, la società lavora soprattutto per la struttura imprenditoriale e commerciale del territorio, successivamente la clientela cambia e Bandecchi & Vivaldi punta più sulla qualità che sulla quantità, che ancor oggi è la filosofia che impronta il lavoro dei soci e dei suoi 10 collaboratori, e diventa una stamperia artistica e anche una piccola casa editrice. Il primo passaggio generazionale avviene nel 1975, quando alla famiglia Bandecchi subentrano Sauro Macelloni, Giuseppe Vannucci e Sergio Vivaldi. Nel 1980 arriva la stampa offset e la dotazione tecnologica viene costantemente aggiornata, per arrivare al biennio 2009-2010, veri e propri anni di svolta perché non solo viene installata la prima macchina da stampa digitale Kodak NexPress SX 2500, ma Vannucci esce per fare spazio alle nuove generazioni: Marco Macelloni, figlio di Sauro, attuale amministratore dell’azienda, e Alessandro Paladini, che

si occupa della parte grafica e dei contatti con i vari artisti e fotografi assieme a Sergio Vivaldi, anima storica dell’azienda. Oggi la società è nota in tutta Italia e anche all’estero e la sua sede di 1.500 mq, con laboratori tecnologici, sala macchina e magazzino, è divenuta fucina di cultura, dove gli artisti arrivano numerosi, perché sono certi di trovare persone che con competenza tecnica e grande pazienza saranno in grado di trasferire sulla carta le emozioni che un quadro o una fotografia vogliono trasmettere all’osservatore. L’azienda è specializzata nella stampa in bicromia, e oggi molti fotografi prediligono questo tipo di foto, ed è noto che stampare bene un nero è la sfida più difficile per un tipografo.

Una bottega d’arte che stampa in digitale È Marco Macelloni che, con il giusto orgoglio di imprenditore che ha saputo scegliere tecnologie e collaboratori, definisce così la sua azienda: “Noi non siamo una tipografia come le altre, mi piace definire Bandecchi & Vivaldi una bottega d’arte, che riesce a produrre libri che lasciano il segno e non si dimenticano. Sono tanti gli artisti e i fotografi che si rivolgono a noi, perché riusciamo a tradurre al meglio le


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uomini&aziende materiali

“NOI NON SIAMO UNA TIPOGRAFIA COME LE ALTRE, NOI SIAMO UNA BOTTEGA D’ARTE”

loro idee in inchiostro offset, con una 5 colori e una bicolore per b/n e bicromia, e dal 2010 anche digitale”. La prima Kodak NexPress SX 2500 è arrivata nel 2010, Macelloni ha creduto subito nella grande potenzialità della stampa digitale, “perché le richieste erano in aumento, le grandi tirature già allora non esistevano più e noi avevamo bisogno di una macchina che fosse in grado di stampare presto e bene. Ero consapevole che non potevo permettermi passi falsi, dal momento che Bandecchi & Vivaldi è sinonimo di stampa di elevata qualità, quindi dovevo scegliere una soluzione che la garantisse al 100%, e dopo varie prove ho capito che solo la Kodak NexPress poteva essere all’altezza; e le soddisfazioni sono arrivate subito, la scommessa col digitale l’avevamo vinta! Abbiamo realizzato già centinaia di pubblicazioni in digitale con risultati eccellenti, raggiungendo gli obiettivi che ci eravamo prefissati”. Bandecchi & Vivaldi ha la certezza di fornire al cliente un prodotto bello e anche caratterizzato da effetti tattili, grazie alla possibilità di effettuare la verniciatura dimensionale con Kodak NexPress Intelligent Dimensional nel quinto gruppo stampa della Kodak NexPress, che conferisce un effetto a rilievo o 3D, e la capacità di stampare toni più omogenei mantenendo

un dettaglio superbo e toni grigi e neutri più realistici con l’inchiostro secco Light Black HD, che usa algoritmi proprietari che sostituiscono il nero chiaro a colori specifici, ideale per la stampa di immagini di alto livello. “Dopo 6 anni di produzione digitale redditizia e soddisfacente, per noi era impossibile abbandonare il digitale, perciò nel novembre 2017 è arrivata una nuova Kodak NexPress SX 3300. La nuova macchina è dotata anche dell’opzione inchiostro trasparente, della stampa oro e del magnifico bianco opaco che può fare la differenza su qualunque materiale stampato, oltre all’effetto 3D e Light Black HD. Tutti questi effetti sono una mossa vincente, ma anche solo stampando in digitale senza nobilitazioni la brillantezza della stampa garantita dalla Kodak NexPress è veramente incredibile, le immagini balzano letteralmente fuori dalla pagina. È anche capitato che abbiamo stampato dei libri in offset, ma poi il cliente ha voluto che fossero stampati in digitale, soprattutto perché è possibile stampare su carta uso mano”. Un’altra caratteristica molto importante della Kodak NexPress è la possibilità di stampare in formato 35x100 cm, che consente di stampare molti tipi di prodotti, ad esempio le copertine di libri che poi avranno l’interno stampato in offset, calendari e banner.

Fiducia basata sui risultati Il rapporto tra Kodak e Bandecchi & Vivaldi dura da oltre 20 anni, portato avanti negli anni non solo relativamente alle soluzioni digitali di stampa, ma anche alla prestampa: l’azienda infatti usa il software per flusso di lavoro Kodak Prinergy e per la stampa le lastre Sonora XP senza sviluppo, di cui lo stampatore apprezza l’alta definizione, la durata e l’assoluta convenienza di eliminare la fase di sviluppo delle lastre, perché le lastre Sonora XP usano la tecnologia Kodak press ready che garantisce un processo senza sviluppo: solo esposizione, montaggio in macchina e stampa.

Fotografa il QR code e accedi all’intervista in esclusiva.

In apertura e qui sopra, immagini tratte dal raffinato volume che celebra i cento anni di storia di Manifattura del Seveso. In alto, il bel catalogo che presenta le tante tele preziose per avvolgere il sapere e vestire il lusso dell’azienda.

segue a pag. 74

Alcuni esempi di stampati realizzati da Bandecchi & Vivaldi. In alto, Marco Macelloni e il padre Sauro.

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questione di privacy

GDPR Tutto ciò che è utile sapere per adeguarsi alla normativa

A meno di due mesi dalla data di applicazione del Nuovo Regolamento Europeo in materia di Protezione dei Dati Personali (“GDPR”), sembra esservi ancora molta confusione in merito a diversi profili della nuova normativa. Con il primo articolo cercherò di fare un po’ di chiarezza, prendendo spunto da alcune delle domande più ricorrenti. La mia azienda non tratta dati relativi alla salute o altri dati “sensibili”, devo comunque adeguarmi al GDPR? Sì. Il GDPR si applica a qualsiasi trattamento di dati personali trattati attraverso strumenti elettronici o destinati a un archivio cartaceo. Per dato personale deve intendersi qualsiasi informazione relativa a una persona fisica identificata o identificabile. Anche un semplice codice identificativo costituisce un dato personale. Il GDPR non riguarda invece i dati relativi a persone giuridiche: come i dati riferibili a società clienti o fornitrici. Ogni organizzazione effettua, quindi, un trattamento, più o meno ampio, di dati personali (si pensi ai dati dei dipendenti) ed è quindi tenuta ad adeguarsi alla nuova normativa. Ho meno di 250 dipendenti. Devo comunque predisporre un registro dei trattamenti?

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Dipende. Anche le organizzazioni con meno di 250 dipendenti devono assolvere tale obbligo ove effettuino un trattamento di dati personali che possa comportare un rischio per gli interessati, nel caso in cui tale trattamento non sia occasionale o riguardi dati “sensibili” o dati relativi a condanne penali e reati. Per poter escludere la necessità di tale adempimento occorre quindi procedere preliminarmente a una mappatura dei trattamenti e a una valutazione del rischio che ciascuno di essi può comportare. Anche chi tratta dati personali per conto di una diversa società (ad esempio, uno stampatore nei rapporti con il committente), se ricor-

rono le condizioni sopra menzionate, sarà obbligato a tenere un registro dei trattamenti. La mia azienda sarà tenuta a nominare un Data Protection Officer? Anche tale domanda non ha una risposta univoca. L’obbligo di nomina di un DPO, in linea di principio, graverà su tutte le organizzazioni pubbliche e su quelle organizzazioni private che effettuino particolari trattamenti di dati personali. E, più precisamente, quelle società il cui core business comporti un trattamento su larga scala di dati relativi alla salute o di altre categorie di dati “sensibili” (si pensi a un operatore che assista strutture ospedaliere nella stampa di referti medici) o un monitoraggio su larga scala e in modo sistematico dei comportamenti di determinati individui (si pensi ad alcune forme di monitoraggio della navigazione degli utenti in Internet). Chi potrà svolgere il compito di DPO? Potrà essere un soggetto interno all’azienda o un consulente esterno. Si dovrà trattare di un soggetto di comprovata competenza in materia di privacy e che conosca bene l’organizzazione aziendale. In ogni caso, non si potrà trattare di un soggetto in conflitto di interessi ovvero un soggetto chiamato ad assumere decisioni rilevanti in merito alle modalità e alle finalità con cui i dati personali vengono trattati all’interno dell’azienda. Il suo ruolo sarà infatti quello di garantire il pieno rispetto della normativa in materia di protezione dei dati personali. Incarico che potrà anche comportare il coinvolgimento del Garante. Quali misure minime di sicurezza impone il GDPR? È vero che devo crittografare i dati presenti sul database? Il GDPR non prescrive misure mini-


me. Impone tuttavia a ciascun titolare e a ciascun responsabile l’obbligo di adottare misure adeguate rispetto alla tipologia di trattamento posto in essere e al profilo di rischio che esso sottende. Se è vero che la crittazione dei dati residenti su di un database può costituire una misura utile o necessaria in relazione a un trattamento avente a oggetto dati relativi alla salute o alla vita sessuale degli interessati, specie se condotto su larga scala, è altresì vero che la medesima misura può rivelarsi eccessiva rispetto a un trattamento di un numero limitato di dati ordinari che non espongono l’interessato a rischi particolari. In questo contesto, fondamentale sarà la valutazione del rischio che ciascuna organizzazione dovrà effettuare al fine di poter individuare le misure più idonee. È vero che nel caso di perdita o sottrazione di dati personali dovrà essere trasmessa una notifica al Garante? È vero. Il GDPR prescrive i tempi e le modalità attraverso cui eventuali data breach dovranno essere segnalati. La notificazione al Garante potrà essere evitata solo nel caso in cui il titolare reputi improbabile che gli interessati siano esposti a un qualche rischio per effetto della violazione (come ad esempio nel caso in cui i dati illecitamente sottratti siano crittografati). Nel caso in cui la società operi come responsabile del trattamento, la comunicazione dovrà essere inviata senza ingiustificato ritardo al titolare. Nei casi più gravi la comunicazione dovrà essere inviata anche alle persone i cui dati sono stati violati. In ogni caso, il titolare dovrà tenere traccia della violazione. La mia azienda si occupa della postalizzazione di estratti conto per una banca. Devo regolare in qualche modo i miei rapporti con la società cliente in vista dell’entrata in vigore del GDPR?

Sì. Dovrà essere sottoscritto un contratto che definisca i ruoli sotto il profilo della protezione dei dati personali di committente e fornitore, i rispettivi obblighi e le conseguenti responsabilità. Attraverso tale atto il titolare, ovvero il soggetto che decide finalità e modalità del trattamento, dovrà impartire al fornitore, il quale opererà invece come responsabile, tutte le istruzioni del caso. In mancanza di un atto con tali caratteristiche, anche il responsabile, ovvero il soggetto che opera per conto del titolare del trattamento, sarebbe esposto alle medesime responsabilità gravanti su quest’ultimo.

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questione di privacy

Il nuovo regolamento europeo in materia di protezione dei dati personali è in dirittura d’arrivo ed è per questo che abbiamo deciso di creare una nuova rubrica che si articolerà in più puntate, curata dall’avvocato Massimiliano Pappalardo dello Studio legale D&P di Milano.

Il prossimo 25 maggio entrerà in vigore il GDPR. Le organizzazioni pubbliche e private saranno tenute ad adeguarsi alla nuova normativa. Avranno, quindi, l’obbligo di adottare misure adeguate rispetto alla tipologia di trattamento posto in essere e al relativo profilo di rischio. A tal fine, occorrerà quindi procedere preliminarmente a una mappatura dei trattamenti e a un risk assessment. Solo a valle di tali attività sarà possibile individuare le misure che, nel caso concreto, dovranno essere adottate. L’obbligo di nominare un DPO graverà solo nei confronti di organizzazioni private che effettuino attività di trattamento che presentano caratteristiche particolari. È importante che il DPO sia una figura competente e libera da possibili conflitti di interesse. Anche le società che trattano dati personali solo su incarico di un committente saranno tenute a rispettare alcune delle prescrizioni del GDPR. In tali casi, i rispettivi obblighi e le rispettive responsabilità in relazione al trattamento dei dati personali dovranno essere regolati attraverso un contratto scritto. 51


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sotto i riflettori

Koenig & Bauer

RAPIDA RDC 106 la fustellatrice rotativa in linea

Di che tipologia di macchina si tratta?

La fustellatrice rotativa Koenig & Bauer Rapida RDC 106 consente al cliente di fustellare diversi tipi di substrato, dalla pellicola IML al cartone. Quando è stata presentata e a quale mercato è indirizzata?

La RDC106 è stata introdotta sul mercato alla drupa 2016 ed è stata lanciata nel mercato delle etichette e in quello cartotecnico. Quali configurazioni può scegliere il cliente?

I processi realizzabili sono cordonatura, impressione, fustellatura e separazione sfridi per il mercato cartotecnico. Per la configurazione per il mercato delle etichette abbiamo disponibile la foratura con eliminazione degli sfridi e la fustellatura di sagome. Il sistema può essere configurato con unità di processo multiple, in relazione al processo produttivo necessario. Quali sono velocità e produttività del sistema? RAPIDA RDC 106 – DATI TECNICI Formato max (standard) Formato speciale max Formato speciale max Formato min. Supporti Velocità di produzione Margine fustella Margine pinza Altezza pila al mettifoglio Altezza pila in uscita Peso Dimensioni

740 x 1060 mm 750 x 1060 mm 780 x 1060 mm 340 x 480 mm 0,03 fino a 0,6 mm max 15.000 fg/h 17 mm 10 +- 1mm 1.300 mm 1.200 mm circa 12.000 fino a 18.000 Kg 7.250-8.250 x 4.020 x 2.000 mm

In relazione al tipo di forma e di substrato, si possono raggiungere velocità fino a 15.000 fogli/ora. Quali sono le caratteristiche che la rendono easy-to-use?

Da un punto di vista operativo il sistema è molto simile a quello di una macchina da stampa che consente un passaggio fogli molto buono e regolare attraverso la RDC. Il punzone di registro per le lastre di fustellatura consente un rapido cambio delle lastre in meno di 2 minuti per la lastra di taglio. Inoltre il sistema punzone di registro genera una precisione di registro immediata senza ulteriori regolazioni dopo il cambio lastra fustella. Qual è il range di prezzo?

Dipende dalla configurazione e dalla varietà dei processi richiesti. Quante ne avete installate?

Finora ne sono state installate cinque a livello internazionale. Altre installazioni seguiranno a breve. Quante macchine pensate possa assorbire il mercato? E quello italiano? 52

Dipende dai progetti dei clienti.


Applicazioni possibili per le configurazioni indicate

Unità 1

Unità 2

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sotto i riflettori

Unità 3 Fustellatura a mezzo taglio Fustellatura Perforazione Cordonatura Fustellatura/Cordonatura/ Perforazione (in una fustella, a seconda del disegno della fustella e del motivo)

Fustellatura Fustellatura Fustellatura Fustellatura/Perforazione Fustellatura/Perforazione Fustellatura Fustellatura a mezzo taglio Cordonatura Impressione Perforazione

Fustellatura Fustellatura Fustellatura Fustellatura/Perforazione Fustellatura/Perforazione Fustellatura/Perforazione Fustellatura Cordonatura Impressione Perforazione Fustellatura a mezzo taglio

Fustellatura Impressione Fustellatura a mezzo taglio Cordonatura Fustellatura a mezzo taglio Impressione

Cordonatura Impressione Fustellatura a mezzo taglio Cordonatura Fustellatura a mezzo taglio

Impressione -Impressione Impressione Impressione

Introdotta sul mercato a drupa 2016, la fustellatrice rotativa RDC 106 è indirizzata al mercato delle etichette e a quello cartotecnico. A seconda della configurazione prescelta, offre una serie di lavorazioni.

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print24.com: il consiglio segreto della tipografia online! È strano: print24.com è uno dei più grandi negozi di tipografia online d’Europa, eppure il fornitore è ancora considerato come un consiglio segreto tra acquirenti di stampe professionali, grafici, rivenditori e agenzie in Italia. La società di tipografia online, che serve un totale di 24 paesi con circa 700 dipendenti, ha fatto scalpore nel settore della stampa europea nel 2017 con una riduzione dei tempi di consegna: gran parte del portfolio viene consegnata in spedizioni standard in tutta Europa in soli 3 giorni; ci vogliono 2 giorni per la consegna express. E molti prodotti vengono consegnati ai clienti ad un costo aggiuntivo in solo 1 giorno! print24 ha chiamato questa campagna “3...2...1... ed è tuo!” - la riduzione dei tempi di consegna sarà permanente.

La strategia: superare la concorrenza La produzione avviene in Germania e in Italia con moderne macchine da stampa offset e digitali. Nel 2017, il sito di stampa digitale è stato aggiornato con due HP Indigo 10000 e una HP Indigo 12000. L’obiettivo visibile dietro questi investimenti: velocità ad ogni costo - print24 vuole ovviamente diventare ancora più veloce in futuro e conquistare il mercato non solo per la qualità e prezzo ma anche per i tempi di consegna. A tale riguardo, è un bene che print24, a differenza di molti altri fornitori, produca da sé i suoi prodotti. Ciò garantisce non solo qualità visibilmente apprezzabile e un’assistenza clienti efficace, ma anche l’accesso diretto ai processi logistici. Ed i clienti ne sono soddisfatti

- questo è anche dimostrato dai feedback disponibili al pubblico. Fabian Frenzel, Managing Director per Innovation/Marketing di print24, commenta: “Adattiamo costantemente la nostra gamma di servizi a cinque fattori: qualità, portafoglio, prezzo, servizio e tempi di consegna. Se questi cinque aspetti sono buoni, i clienti diventeranno fan di print24!”

“A volte io stesso mi stupisco” Nell’ampia gamma di prodotti di print24, agenzie, rivenditori, grafici e appassionati di tipografia possono ora trovare tutto ciò che desiderano. Fabian Frenzel spiega: “Nel 2016, abbiamo investito una gran quantità di energia e risorse nell’ampliare la nostra gamma di prodotti. A volte mi meraviglio di quanto velocemente il portfolio si sia sviluppato: chi avrebbe detto qualche anno fa che oggi, ad esempio, i libri con rilegatura in brossura filo refe in formato speciale avrebbero potuto essere ordinati online a partire da 1 pezzo? L’abbiamo appena reso possibile.” E infatti, il portfolio print24 va ben oltre i soliti Top sellers come Brochure, Volantini e Biglietti da visita. In seguito all’acquisizione di un’azienda tedesca specializzata in grandi formati, la tipografia online offre ora anche una vasta selezione di prodotti di alta qualità nelle categorie “Tecn. Pubblicitaria” e “di grande formato” ai soliti prezzi bassi compresi i Rollup/Display, Striscioni di grande formato e pratiche Bandiere da esterno, ad esempio. Un gran numero di altri prodotti di categorie quali imballaggi, prodotti

tessili, prodotti alimentari e prodotti promozionali completano l’ampio portafoglio di print24.com.

I servizi digitali fanno la differenza Il sito web print24.com non è affatto l’unico canale di vendita. print24 vuole servire ancor meglio i propri clienti con i servizi digitali. Fabian Frenzel afferma: “Nell’era della perfetta comparabilità tra diversi fornitori, i processi spesso fanno la differenza. Chiunque faciliti la vita ai i suoi clienti vincerà la sfida.“ La risposta di print24 a questa sfida è il servizio di interfaccia gratuita “USS Connect”. I clienti connessi possono ordinare attraverso di esso in modo automatico. I clienti interessati collegano il loro sistema (indipendentemente dal fatto che si tratti di un negozio online o di un sistema ERP) a print24. com risparmiando così tempo prezioso attraverso la trasmissione automatica degli ordini; il pagamento può anche essere automatizzato come opzione. Ideale per rivenditori, key account e aziende industriali. Un altro servizio digitale gratuito di print24.com sono i Partner shop USS. Ciò consentirà alle aziende regionali di accedere al mercato internazionale della stampa - tipografie locali, grafici, ma anche i novizi del settore avranno l’opportunità di entrare direttamente nel settore della tipografia online. Grazie al software professionale di controllo dei lavori e un’interfaccia facile da usare, i partner USS possono facilmente aprire il proprio negozio web-toprint e personalizzarlo in base alle proprie esigenze.


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stampa digitale

HP invita i VIP di tutto il mondo in Israele e... ...apre le porte del quartier generale HP Indigo e della sede di HP Scitex per presentare nuove macchine e tecnologie per il packaging e labeling, il cartone teso e ondulato. Un evento “oceanico” per valorizzare le potenzialità della stampa digitale nei vari ambiti applicativi e mostrare agli utilizzatori com’è possibile reinventare il business guardando il packaging stampato con occhi diversi.

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700 stampatori e converter (una trentina dall’Italia, la delegazione più numerosa) sono confluiti a Tel Aviv dal 19 al 22 febbraio scorso per assistere alla presentazione delle novità che completano l’offerta HP di macchine per le diverse applicazioni del printing industriale. Una folla di imprenditori e top manager provenienti da quasi tutto il mondo (un evento analogo sarà dedicato a breve ai prospect del Far East) hanno potuto vedere in funzione ed equipaggiate con lo stato dell’arte degli inchiostri, dei software, delle attrezzature complementari e di finissaggio: - la HP Indigo 6900, integrata di Pack Ready, HP Indigo ElectroInk Silver e con un nuovo front-end digitale ad alte prestazioni; - la HP PageWide C500 Press per le produzioni mainstream di cartone ondulato, pronta per essere spedita ai primi clienti europei e americani (e con diversi altri contratti in fase di finalizzazione); - i significativi avanzamenti della HP Indigo 30000 e i nuovi vantaggi offerti ai trasformatori di cartoncino pieghevole che stampano fino a 1 milione di fogli al

mese – soluzioni di sicurezza e protezione del brand comprese; - la HP Indigo Pack Ready Lamination, ora in commercio, per la produzione just-in-time di imballaggi flessibili.

Cambiare approccio agli acquisti Tanta tecnologia, quindi, a tenere alta la bandiera dell’iniziatore e primo costruttore globale di macchine da stampa digitale, con una market share di circa il 70% nelle applicazioni già consolidate e l’obiettivo di conquistare i mercati in fase di apertura – packaging flessibile e cartone ondulato in primis. Ma anche tante ‘visioni’, proposte dai manager della multinazionale con, a sorpresa, accanto al general manager Alon Bar-Shany e alla sua squadra, anche Santi Morera, global head of Graphics Solutions Business, HP Inc., a testimoniare l’importanza che questo settore riveste per la multinazionale americana. Perché, commentava ‘fuori onda’ il responsabile della filiale italiana Antonio Maiorano (Indigo&PWP

Alon Bar-Shany (a destra) insieme a un ospite.


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di Elena Piccinelli

I brand owner amano il digitale: esempi di packaging realizzati con tecnologie HP.

Italy Country Manager), “l’approccio all’investimento dell’Ufficio Acquisti è quello tradizionale, attento al prezzo e focalizzato sull’oggi. Ma quando parliamo con il marketer, lo stratega, l’imprenditore pensante, allora riusciamo a introdurre innumerevoli nuovi elementi di valutazione: quelli che fanno capire come la stampa digitale non si limiti a fornire elementi importanti di economicità e razionalità organizzativa, ma permetta di trasformare completamente un prodotto, crearne di nuovi, incontrare elementi della domanda che non si erano considerati e che danno

valore aggiunto e nuova marginalità al business del trasformatore”. Un business che vede in campo volumi sempre maggiori di packaging e di etichette ma, al contempo, tirature sempre più corte con cambi frequenti, lavori complessi, produzione on-demand e crescente richiesta di grafiche complesse, soluzioni a protezione del brand, smart packaging e finissaggi che fanno sognare. Per questo mercato HP aggiorna nuovamente le sue macchine, puntando non solo sulle prestazioni ma anche sull’ottimizzazione dei flussi e sui dispositivi che le rendono sempre più efficaci e semplici da usare. E aumentano la marginalità.

La tecnologia che ‘apre’: HP Indigo 6900 La nuova HP Indigo 6900 Digital Press per etichette rappresenta la summa di queste virtù e promette, in ultima analisi, una maggiore redditività per metro. L’abbiamo vista in funzione con i nuovi inchiostri HP Indigo ElectroInk argento, in grado di ottenere effetti metallici su un’ampia gamma di colori,

nonché blu e giallo visibili alla luce ultravioletta, ed equipaggiata con le ultime attrezzature sviluppate per raggiungere nuovi livelli di prestazione. Merito anche del potente front-end digitale HP Production Pro Indigo, oggi disponibile anche per la 6900 e entro l’anno sull’intero portafoglio HP di sistemi per packaging ed etichette. Con rasterizzazione cinque volte più veloce e il motore di gestione colore Esko, garantisce un’elevata produttività e scalabilità della produzione digitale continua, consentendo ai converter di gestire commesse su più sedi e sistemi di stampa diversi, aumentando il numero di lavori al giorno e abbreviando i cicli di consegna. Ma al campus HP Indigo di Kiryat Gat l’enfasi è stata posta soprattutto sul Pack Ready per la produzione di etichette ad alta resistenza per applicazioni alimentari, di detergenza domestica, chimiche e farmaceutiche, e ora in fase di sperimentazione presso quattro stampatori su lavori commerciali. Nell’ottica generale di integrazione e ottimizzazione che guida la R&D della società, Pack Ready è un sistema di laminazione senza adesivo che non richiede tempi di polimerizzazione, assicurando un’adesione forte e istantanea. In questo processo un film di laminazione con un polimero termoplastico appositamente progettato viene

lavorato a caldo e aderisce con forza allo strato stampato con HP Indigo ElectroInk, creando una nuova architettura molecolare bloccata meccanicamente al proprio interno. Innovazione vera. L’altro elemento di spicco della nuova HP Indigo 6900 è l’unità per applicazioni decorative HP Indigo GEM (Graphics EMbellishment), la prima completamente digitale, che permette di effettuare stampa e decorazione in un solo passaggio permettendo di aggiungere lamine digitali, tattili, vernici ed effetti speciali. Inutile sottolineare la razionalità operativa ed economica del finishing inline, che permette di ottenere spot, effetti tattili, ologrammi, minitexture e laminazione di un settore, quello del labeling, dove i prodotti si fanno sempre più preziosi.

Cartone teso e ondulato L’evento israeliano è stata l’occasione di presentare molte altre soluzioni, ulteriormente perfezionate e in commercio dopo la fase beta. Per limitarci a qualche cenno, ricordiamo le nuove funzionalità e prestazioni della HP Indigo 30000, oggi capace di realizzare decine di lavori con cartoni pieghevoli al giorno (fino a 1 milione di fogli B2 al mese) e di stampare un’amplissima varietà di cartoni pieghevoli, aggiungendo sistemi di sicurezza e personalizzazione, incluso anche il Tresu iCoat 30000.

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uomini&aziende

Nuova Stampa

In tre fratelli Castellino, titolari di Nuova Stampa: Diego, Riccardo e Massimo.

Un tagliacarte Komori per i 50 anni di attività

Individuato nel taglio l’anello debole della produzione, l’azienda piemontese ha deciso di investire in un tagliacarte Apressia CT 137. Nuova Stampa, una piccola azienda con sede a Revello, in provincia di Cuneo, nel nord ovest d’Italia, festeggia quest’anno i 50 anni di attività e, dovendo rinnovare il finishing, ha acquistato un nuovo tagliacarte Apressia CT 137 da Komori Italia. L’azienda fondata da Carlo Castellino viene oggi gestita dai figli Riccardo, Diego e Massimo. “La Nuova Stampa”, spiega Massimo Castellino, “si è ritagliata un ruolo di rilievo nella stampa di volumi legati all’attività del territorio, di depliantistica in basse tirature e servizi per il mercato ortofrutticolo, motore economico della zona”.

Produrre piccole tirature in modo veloce ed economico

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La sfida di Nuova Stampa, che si è evoluta nel corso di questi cinquant’anni, è quella di offrire un servizio completo al cliente gestendo il processo di lavorazione dalla parte creativa fino alla legatura. Un flusso completo, dunque, che include imposizione, esposizione delle lastre con sistemi CtP, stampa, taglio, piega e brossura. Proprio nel taglio, eseguito sino a pochi giorni fa con un’attrezzatura piuttosto datata, è stato individuato l’anello debole della produzione e, vista l’importante ricorrenza che verrà celebrata proprio quest’anno, i fratelli Castellino hanno deciso di investire in questa fase produttiva, ritenuta a volte non primaria ma in realtà fondamentale nel ciclo produttivo, specie nelle basse tirature.

Perché Komori Essendo utilizzatori soddisfatti del marchio Komori con una offset a foglio Lithrone 528, quando è stato il momento della scelta, “un’approfondita analisi tecnica”, spiega Diego Castellino, “ci ha portato a rinnovare la fiducia al produttore nipponico, scegliendo un tagliacarte Apressia nel formato più grande, pari a 137 cm di luce, per una migliore ergonomia nella lavorazione della risma 70x100”. “Anche la robustezza costruttiva”, aggiunge Riccardo, “con un peso di circa 500 kg in più rispetto ai concorrenti, ci ha pienamente convinti della validità del prodotto anche se di recentissima costruzione”. Ma la motivazione più forte è di Massimo: “Abbiamo scelto Komori perché apprezziamo la serietà, tutta giapponese, che si accompagna a innovazione e tecnologia. A tutto ciò si aggiunge il piacere di continuare un rapporto già fruttuoso e consolidato col produttore che da anni ci segue con merito”.

Prospettive future “Continuare a velocizzare il processo di lavorazione per dare un servizio ancora più rapido. Questa è la mission aziendale”, afferma la proprietà. “Siamo attratti dalla tecnologia Komori H-UV, di fatto ad oggi l’unica che permetta una veloce e sicura essiccazione dell’inchiostro a costi ragionevoli. Se continuerà a consolidarsi la buona fase economica in atto sicuramente affronteremo investimenti in questo senso in futuro”.



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News

Tecnologie

Software

CtP

Offset

Stampa

digitale

Inchiostri

PARTNER Vino: Chardonnay Cuvée Bois Valle d’Aosta D.O.P. dell’azienda vinicola Les Crêtes di Costantino Charrère Carta: UPM Raflatac Art Director: Mario Di Paolo – Spazio Di Paolo Stampa: Industria Grafica Eurostampa Spa Cliché per la stampa: hinderer + mühlich GmbH & Co. KG (Gruppo Leonhard Kurz) Foil: Leonhard Kurz

Amato dal Vento, un’etichetta in edizione limitata Amato dal Vento è il nome della speciale e significativa etichetta edizione limitata creata per Luxoro. È una composizione che elogia il vento come spirito della natura ed elemento di unione tra l’imponente forza delle montagne e l’inesauribile energia del mare. L’etichetta è un omaggio a Vladimir Kokrhanek, fondatore di Luxoro. Un animo forte, uno spirito dei tempi che ha saputo nella sua vita affrontare e vincere molte sfide, trovando nel mare e nelle montagne l’equilibrio che gli ha permesso di prose-

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Lastre

guire senza rassegnarsi e senza arrendersi; Vladimir, come il vento, era uomo di mondo, uomo inarrestabile che non si lasciava abbattere dalle avversità. Guardando l’etichetta le cime delle montagne si notano a primo impatto. La vela è il simbolo che rappresenta il mare, rigonfia di vento, questa forza autorevole lascia il segno ad ogni passaggio ed è portatrice di trasformazione e simbolo di libertà. Può sembrare a prima vista un’etichetta con un potente significato mate-

riale, con le cime e la vela a rappresentarne i protagonisti, ma a un livello più profondo è in verità lo spirito di Vladimir che viene espresso dall’idea; è un’etichetta che mostra il desiderio dell’uomo di elevarsi, le cime e la vela non sono altro che la rappresentazione dello spirito dell’individuo che insegue il cielo, la libertà dell’infinito. L’etichetta è composta da due strati sovrapposti: Velmart White e Raflamat, entrambe carte di UPM Raflatac. È stata ideata dall’art director Mario Di Paolo dello Spazio Di

Paolo ed è una composizione su più livelli che raffigura le cime delle montagne della Val d’Aosta. Ogni strato di carta è lavorato con diversi effetti tra cui una texture effetto legno che dona calore a tutto il panorama che abbraccia la bottiglia come gli alberi abbracciano le

montagne. Sull’ultimo strato esterno in primo piano la vela che mostra un effetto tridimensionale grazie alla soluzione ottica Spatial FX®, ricreata con la tecnologia unica ed esclusiva Trustseal® di Leonhard Kurz. La vela è una singola immagine piatta che dà l’illusione di esser spiegata al vento, rigonfia con un effetto 3D che regala sensazioni immediate sia alla vista che al tatto. L’etichetta sarà presentata in anteprima al Vinitaly nel Salone Enolitech nello stand di UPM Raflatac (Pad. F – Stand 13).

P5, la nuova generazione di sistemi inkjet wide format firmata Durst

Alta qualità, velocità, flessibilità in digitale. Arriva Kodak Nexfinity

Qualità di stampa, produttività, affidabilità, efficienza del workflow e versatilità sono le cinque caratteristiche chiave della nuova piattaforma di stampa Durst. Il primo modello di questa famiglia, l’ammiraglia P5 250 HS, sarà disponibile per la commercializzazione a partire da aprile. Concepito per una produzione industriale ad alto volume, P5 250 HS offre una produttività del 70% superiore rispetto all’attuale top di gamma, Durst P10 250 HS. La nuova piattaforma prevede l’utilizzo di testine di stampa basate su tecnologia MEMS, ha una produttività massima di 240 m2/h in modalità ‘two pass’, con una qualità offset resa possibile da gocce d’inchiostro la cui dimensione si è dimezzata passando da 10 a 5 picolitri. Parallelamente la risoluzione è stata incrementata del 20%, da 1.000 a 1.200 dpi, i tempi di manutenzione delle testine di stampa si sono ridotti dell’80% e anche i tempi richiesti per eventuali cambi di supporto sono drasticamente calati da 60 a 35 secondi. Tra i vantaggi offerti, maggiore affidabilità e precisione e qualità costante. La serie P5 comprenderà in totale 4 modelli, di cui tre verranno introdotti sul mercato entro la fine di quest’anno. www.durst-group.com

Sarà disponibile dalla primavera di quest’anno la nuova digitale a foglio che rappresenta il più avanzato sviluppo della piattaforma Kodak Nexpress. Si chiama Nexfinity e Kodak non ha dubbi nell’affermare che sarà la più versatile macchina digitale a foglio sul mercato: i bassi costi di stampa, l’alta velocità e l’imaging dinamico cambieranno la percezione degli stampatori su quanto può essere realizzato in digitale. La piattaforma Nexfinity incorpora la tecnologia Dynamic Imaging, un brevetto di Kodak che applica a specifiche aree dell’immagine aggiustamenti algoritmici consentendo di ottimizzare la resa qualitativa di ogni elemento stampato. Ad esempio, nella stessa pagina si avranno testi molto ben definiti, linee perfettamente delineate, toni morbidi nelle carnagioni e cieli stupendi. Utilizzando un sistema di scrittura ad alta risoluzione multi-bit LED, la macchina si adatta perfettamente ad un’ampia gamma di tipologie di stampati, inclusi il direct mail, gli stampati commerciali, l’editoria e il packaging. Velocità e flessibilità sono due caratteristiche peculiari della Nexfinity che ha una produttività incrementata da 83 a 152 ppm, una maggiore lunghezza del foglio fino a 48 inch e la possibilità di gestire supporti fino a 24 pt. www.kodak.com


Serigrafia

Consumabili

Legatoria

Nobilitazione

News

Tecnologie

Avery: l’inventore delle etichette partecipa a Print4All

Avery è leader nella produzione di etichette e materiali adesivi. Fa parte del gruppo CCL Industries Inc., che ha più di 20.000 dipendenti in 36 paesi. Fin dal 1935, anno in cui Stanton Avery inventò la prima etichetta adesiva, l’azienda svi-

luppa prodotti innovativi, realizzati con le migliori tecnologie. Avery sarà presente a Print4All a Milano (29 maggio - 1 giugno) con uno stand (C09 Pad. 20) dove sarà possibile scoprire i prodotti più interessanti. Tra questi, la gamma di etichette PCL3, in formato SRA3 (320x450 mm) dedicata ai professionisti della stampa, specifica per le macchine da stampa digitale a toner secco e a toner liquido, come le HP Indigo. Le etichette Avery PCL3 sono uno strumen-

to perfetto per il print-ondemand, realizzate con materiali di eccellente qualità e resistenza. Le tipologie di prodotto sono differenziate per utilizzo, dalla carta vergata antispappolo per le bottiglie di vino e bevande, al poliestere resistente per utilizzi all’esterno, e tanti altri materiali. Queste etichette permettono di ottenere un’ottima qualità di stampa e di ridurre i costi di produzione scegliendo tra fogli interi o prefustellati. In fiera sarà possibile scoprire anche Etichetta.

it, il nuovo servizio online per la stampa professionale di etichette in bobina personalizzate, di ogni forma e dimensione, con varie tipologie di materiali e di finiture. Il servizio si rivolge ai produttori di vini e bevande, prodotti alimentari, cosmetici, integratori, prodotti chimici e altro, che necessitano di etichette stampate con il proprio design personale, già pronte all’utilizzo. Il sito offre la possibilità di calcolare il preventivo del lavoro da realizzare. www.avery.it/digitale www.etichetta.it

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Komori Italia

Nuova divisione per la stampa digitale Incontro con Giampaolo Zani Una nuova divisione Komori dedicata al digitale. Perché? Perché Komori è da sempre sinonimo di alta qualità tecnologica, ma anche di innovazione. Il digitale è la tendenza della nuova fase industriale 4.0 e la richiesta del mercato di soluzioni digitali di alto livello è in continua crescita, soprattutto nei piccoli formati. Riteniamo che nei prossimi anni la maggior parte degli stampati in formato 50x70 sarà prodotto con tecnologie digitali. Quali sono le strategie commerciali di Komori Italia in merito alla stampa digitale? Komori è un marchio forte e profondamente radicato nel mercato della stampa offset da lungo tempo, che gli utilizzatori riconoscono come garanzia di alta qualità, affidabilità e innovazione tecnologica. Sulle stesse caratteristiche si basano i sistemi di stampa digitale che proponiamo al mercato rivolgendoci sia alle aziende che hanno già introdotto il digitale nel ciclo produttivo che agli stampatori offset che intendono rinnovarsi. Impremia IS29 è una macchina digitale a foglio particolarmente adatta a inserirsi in un ambiente di stampa offset commerciale, perfetta anche per gli stampatori digitali in piccolo formato che cerImpremia IS29 è una macchina inkjet a foglio particolarmente adatta al mercato della stampa commerciale.

Bresciano, 44 anni, la maggior parte dei quali dedicati al mondo della stampa collaborando con Lastra, Agfa, Canon e Konica Minolta, Giampaolo Zani dall’inizio di gennaio è responsabile della Digital Business Unit di Komori, una nuova divisione specializzata nelle tecnologie di stampa digitale, che ha l’incarico di lanciare e sviluppare. cano nuovi spazi in un ambito finora riservato all’offset tradizionale. Stampa in quadricromia con produttività di 3.000 fogli ora in formato 585x750 mm su carte che non richiedono alcun pretrattamento e usa inchiostri che corrispondono alla gamma cromatica degli inchiostri offset Komori; può però accettare supporti di stampa con spessore fino a 0,6 mm, consentendo così di usare cartoncini, plastica e altri materiali speciali. La risoluzione di 1200x1200 dpi è garanzia di alta qualità dell’immagine stampata. Quali altri sistemi comprende la linea? Tra pochi mesi, nella seconda metà dell’anno, inizieremo la commercializzazione di una novità importante. Si tratta della NS40, un sistema di stampa digitale altamente innovativo, capace di stampare in formato 750x1050 su supporti con spessore fino a 0,8 mm, basato sulla nanotecnologia sviluppata dal gruppo israeliano Landa, con cui Komori ha stretto un accordo OEM a livello internazionale, che combina le performance dell’offset con la versatilità del digitale. Per la NS40, annunciata alla scorsa drupa e che sarà presentata ufficialmente in luglio all’Igas di Tokyo, c’è grande attesa nel mercato, sia per la tecnologia rivoluzionaria che per il formato 750x1050, inusuale per il digitale ma di grande utilità per gli stampatori. Oltre a questo, la linea digitale Komori comprende ancora un sistema digitale di fustellatura e taglio a laser, adatto a tutte le aziende di stampa, sia digitali che offset. Il sistema, che Komori Italia commercializza su tutto il territorio nazionale è prodotto da Highcon, importante azienda israeliana con cui Komori Europa ha siglato un accordo globale. 63


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cartaonline

Sfogliare la prossima vacanza: il catalogo immersivo

Diamo continuità quest’anno alla rubrica “cartaonline”, introducendo però una novità: ogni puntata sarà dedicata a un esempio concreto di integrazione tra mondo cartaceo e digitale e ci avventureremo nelle realtà “immersive” più disparate. Il nostro viaggio inizia dal settore del turismo. MSC Crociere sfrutta la realtà aumentata e quella virtuale e crea un’esperienza mentre pianifichi le vacanze. Catalogo e agenzia: sono queste da sempre le leve commerciali delle compagnie di crociera. Una partnership inossidabile e tuttavia a rischio, con l’avvento dell’e-commerce e della sharing economy che hanno introdotto nuove dinamiche di acquisto e fruizione anche nel settore del turismo. Nel tempo, aziende come easyjet e airbnb hanno abituato il consumatore all’assenza di intermediari “analogici” e lo hanno reso autonomo nella scelta non solo dell’acquisto, di fronte a un’offerta pressoché infinita, ma anche e soprattutto del momento in cui farlo. A ben guardare, è la libertà del “quando” e del “dove” la grande variabile che ha permesso al consumatore di affezionarsi tanto al digitale e al digitale di rivoluzio64

di Valentina Carnevali

nare in modo così importante tutte le dinamiche del marketing. Da lì in poi la sfida per ogni business in qualsiasi settore è stata trasformare prodotti e relazioni tipicamente tradizionali in equivalenti fortemente innovativi, prodotti e relazioni prettamente analogici (cartacei e in-store) in digitali. O anche, anzi meglio, in ibridi dove analogico e digitale convivono per generare esperienze che coinvolgono e fidelizzano i clienti. Se il catalogo è ancora per il turismo da crociera uno dei principali elementi di promozione, la sfida è quella di trasformarlo, arricchendolo con elementi digitali in grado di far vivere quelle esperienze a chi sta per comprare una vacanza. MSC Crociere ha raccolto la sfida con il Catalogo 2019/2020 che si arricchisce di contenuti tecnologici e interattivi. La Compagnia ha rivisitato questo strumento di promozione tradizionale, usando un cocktail di realtà aumentata e virtuale: le navi prendono forma all’apertura del catalogo, apparendo in 3D grazie alla realtà aumentata, come i pop-up dei libri di racconti per bambini; i lettori sono proiettati all’interno e possono configurare la propria crociera con i movimenti delle mani su uno schermo olografico. Grazie a un visore realizzato in cartotecnica e inserito nel catalogo, i clienti hanno sia la possibilità di esplorare virtualmente la nave, camminando sui ponti ed entrando nelle sale, sia di vedere il catalogo cartaceo animarsi per fornire informazioni in più sulle navi e sui luoghi dove si recheranno in vacanza. Basta scaricare l’app “MSC 360VR”, sviluppata in collaborazione


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Il catalogo resta uno dei principali mezzi di promozione per il settore del turismo. MSC Crociere ha arricchito il suo con un misto di realtà aumentata e realtà virtuale.

Fotografa il QR code e accedi a un’inedita esperienza di realtà aumentata.

con Samsung, e inserire il proprio smartphone nel visore per vedere i diversi contesti cambiare in base ai dettagli della crociera che vengono scelti. Selezionando una cabina, una destinazione o un servizio a bordo, si vivrà esattamente l’esperienza di essere in quella cabina, si vedranno le attrazioni turistiche dell’itinerario scelto e la qualità dei servizi selezionati, così da capire mentre si prenota che corrispondano alle proprie aspettative. È così che MSC Crociere interpreta in modo innovativo le sue leve commerciali: l’esperienza virtuale legata al catalogo diventa servizio al cliente, un reale

supporto che gli permette l’acquisto consapevole e al tempo stesso un importante momento di coinvolgimento e di engagement. Insieme, la possibilità data alle agenzie di mostrare l’offerta MSC ai propri clienti, con l’utilizzo del visore, aggiunge valore al contatto in negozio. Il rinnovamento del solito catalogo cartaceo da sfogliare è stato voluto dal reparto Marketing di MSC Crociere che voleva trasformare un prodotto immutato da tempo in qualcosa di innovativo ma soprattutto smart.

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Continuano in casa Italbond gli investimenti per migliorare produttività e competitività

Comunicazione d’impresa

ACQUISTATI DUE SISTEMI DI PLASTIFICAZIONE, UNO BASATO SU TECNOLOGIA AD ACQUA E L’ALTRO SU TECNOLOGIA DRY.

Nuovi investimenti tecnologici per Italbond. All’interno di un più ampio progetto di rinnovamento deciso negli ultimi anni dal management aziendale, che ha già visto l’installazione di un nuovo sistema di stampa a caldo prodotto da Bobst, il reparto di plastificazione è stato recentemente aggiornato e potenziato con due nuove macchine plastificatrici ad alta produttività. La plastificazione è un core business storico per Italbond, vero e proprio pioniere nel campo: le prime macchine a foglio risalgono agli anni ‘70, mentre il sistema a bobina è stato introdotto nel 1988, primo in Italia. Oggi la plastificazione è ancora una delle lavorazioni centrali nel ciclo produttivo dell’azienda, che negli anni ha ampliato le proprie competenze introducendo tutti gli altri procedimenti che le permettono di offrire un servizio completo di finitura per la nobilitazione di alta qualità degli stampati, sempre più spesso richiesta dal mercato come strumento privilegiato di comunicazione soprattutto nel segmento dei prodotti di lusso. Infatti, oltre alla plastificazione, che può essere lucida oppure opaca, ma anche metallizzata argento o olografica, i diversi reparti di produzione di Italbond sono in grado di eseguire per i clienti servizi di verniciatura UV, laminazione, serigrafia, stampa a caldo e a rilievo, rispondendo così positivamente a tutte le più diverse necessità, comprese quelle dei produttori di imballaggi destinati ai prodotti alimentari, cui Italbond

Oggi la plastificazione è ancora una delle lavorazioni centrali nel ciclo produttivo dell’azienda.

offre la garanzia della certificazione sia per la plastificazione che per la laminazione dei semilavorati. Dei due nuovi sistemi di plastificazione installati, uno è basato su tecnologia ad acqua e l’altro su tecnologia dry. Entrambi raggiungono un formato di 120x160 cm e sono caratterizzati da capacità produttiva di alto livello, indispensabile per Italbond, che può così sia rispondere in modo ancora migliore alle richieste dei clienti già acquisiti che allargare i propri orizzonti di mercato rivolgendosi a un nuovo target di produttori specializzati in lavorazioni con alte tirature. Gli altissimi standard qualitativi e l’attenzione ai dettagli che da sempre caratterizzano l’azienda si uniscono oggi alle aumentate capacità di produzione per offrire la massima garanzia della certezza dei risultati alla clientela, che comprende anche aziende che realizzano prodotti di comunicazione e packaging per i più prestigiosi brand della moda e del design, notoriamente molto esigenti. Oltre al potenziamento della capacità di produzione, il progetto di rinnovamento avviato da Italbond prevede il riassetto dell’organizzazione interna con l’intento di aumentarne ulteriormente l’efficienza e l’introduzione di nuove procedure di controllo della qualità, che saranno completate da apposite certificazioni nel prossimo futuro. Qualità, efficienza, alta capacità produttiva e quindi maggiore competitività: questa la formula vincente di Italbond.

www.italbond.com

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materiali interviste

Chinchio Industria Grafica

I fratelli Chinchio oggi alla guida dell’azienda. Da sinistra: Stefano, Cristina, Carla, Alessandro.

Mezzo secolo... sempre di corsa

capita a HaNon cambiato tutte le aziende molte pelli dal di festeggiare 1917 a oggi. cinquant’anni di Daattività. sempre E, nel attiva casonel di Chinchio, settore tessile, sempre cercando del Manifattura di anticipare Seveso è stata i competitor protagonista nella “gara di diverse tecnologica”. trasformazioni, che l’hanno vista spaziare dal trattamento dei tessuti tecnici alla produzione di tele per legatoria. Fino a specializzarsi nella fornitura di tessuti di pregio per la comunicazione e il packaging nei settori dell’alto di gamma.

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È un traguardo importante quello raggiunto dalla Chinchio Industria Grafica di Rubano, in provincia di Padova. Cinquant’anni vissuti quasi tutti di corsa per tentare di arrivare sempre un po’ prima degli altri, quelli che, nel gergo dei mercati, si chiamano competitor. Del resto, la corsa – o meglio lo sport in generale – è una vera e propria passione di famiglia per i Chinchio. E così, se vi capitasse di passare da Rubano, nel Padovano, verso sera, potreste vedere i quattro fratelli uscire dall’azienda in tuta e scarpette, magari insieme a qualche dipendente, quelli che Stefano chiama con affetto “i miei ragazzi” anche se hanno già qualche capello grigio, per rimettersi in forma con qualche chilometro di corsa. L’azienda, oggi specializzata nella stampa di qualità di dépliant e cataloghi con un fatturato di circa 13 milioni di euro, nasce proprio 50 anni fa come tipografia Garbin grazie al suo fondatore presidente della società, sebbene da una decina d’anni abbia giustamente ridotto l’attività operativa, lasciando ampio spazio ai quattro figli. Roberto Chinchio rilevò quella che era una tipografia di inizio secolo situata in pieno centro storico a Padova. All’inizio, racconta Stefano, il figlio maggiore, ci si occupava di piccole commesse legate agli artigiani e ai professionisti del centro città. Con il tempo le

cose sono maturate e, sempre Roberto, aprì un piccolo stabilimento produttivo a Sarmeola di Rubano cambiando anche il nome in Tipolitografia Chinchio. L’attività prevalente era legata alle esigenze interne e amministrative delle varie aziende, quindi moduli continui e stampati fiscali. Dalla metà degli anni Ottanta cominciano a entrare in azienda i quattro figli, nell’ordine: Stefano (1986), Cristina un anno dopo, Alessandro nel 1992 e per ultima Carla a metà degli anni 90. È così che la produzione inizia a prendere contorni commerciali con la realizzazione di cataloghi e dépliant. Il giro d’affari e i servizi offerti alla clientela si ampliano e l’azienda si trasferisce in un nuovo stabilimento a Rubano cambiando nuovamente la ragione sociale in Chinchio Industria Grafica srl. Un altro passo importante, sottolinea sempre Stefano ripercorrendo a memoria questi primi 50 anni della Chinchio, è stato il 2008 quando si è passati alla stampa roto di qualità con l’introduzione di una Goss a 16 pagine e a 5 colori, un “braccio armato” delle macchine piane, per la stampa di cataloghi in medie e grosse quantità ma di alta qualità. Ed è storia recente il potenziamento ulteriore della stampa piana con l’introduzione di due nuove Komori a 8 colori, già predisposte per il LED, una addirittura dotata di PQA per il registro e il co-


“LA “UNA TELA CARATTERISTICA NASCE COME CHE MATERIALE I NOSTRI PREGIATO CLIENTI CI E RICONOSCONO DI NICCHIA, DAL È LA GRANDE NOSTRA POTENZIALE FLESSIBILITÀ,APPLICATIVO. SANNO CHE POSSONO E NOI ABBIAMO CONTARE SAPUTO SU DI NOI DIFFERENZIARNE PER RISOLVERE LA QUALSIASI SFERA DI PROBLEMA UTILIZZO” PRODUTTIVO”

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interviste materiali

la meritocrazia. A onor del vero qualcuno dei nostri figli si sta già avvicinando impegnandosi sul fronte dei social network e dell’estero per poter rispondere alle esigenze dei clienti del domani, i millenial e allo stesso tempo pensare di cominciare a entrare in qualche mercato al di fuori del nostro Paese. Per ora non fatturate nulla oltre confine? È vero, caso abbastanza unico per un’azienda della nostra dimensione. Fino all’anno scorso l’80% dei nostri ricavi veniva realizzato prevalentemente in regioni come il Veneto e l’Emilia Romagna; abbiamo però aperto un nuovo ufficio commerciale in Lombardia, con ottime soddisfazioni , mentre è allo studio la possibile espansione su alcuni mercati europei. lore automatico. Segnale di un significativo ritorno agli investimenti che hanno visto negli ultimi tre anni una “spesa” vicina ai 6 milioni di euro. Quanto è importante essere un’azienda familiare che però opera con un taglio manageriale? Noi quattro fratelli – risponde Stefano – abbiamo ognuno la responsabilità di un settore diverso. Io gli affari generali, Alessandro il commerciale, Cristina la finanza e Carla gli acquisti, ma la nostra è “un’attività di supervisione” in quanto ogni settore, ogni reparto, ogni micro area produttiva ha il proprio responsabile. Il team è in grado di procedere in maniera completamente autonoma con il fidato supporto dei nostri quattro/cinque leader, e questo è un grande vantaggio in quanto consente a noi quattro di pensare strategicamente a significative innovazioni. Quattro figli e tanti nipoti. Ci sarà posto in azienda per la terza generazione? L’accordo con i nostri figli è ben chiaro. Ognuno di loro ha già scelto o sceglierà il personale percorso di studi in base alle proprie attitudini senza vincoli di imposizione, come comunque è stato per noi quattro. In ogni caso, le porte dell’azienda sono aperte a tutti ma il ruolo all’interno sarà stabilito con il tempo dal-

Chinchio si definisce un’azienda a ciclo completo: perché? Siamo un’azienda a ciclo completo perché partiamo dalla consulenza offerta ai clienti forte di un’esperienza pluridecennale, scambio e informazione continuo e pura passione anche da parte dei vari funzionari. Il passo successivo è rappresentato da quello che consideriamo il fiore all’occhiello della produzione, ovvero la prestampa, dove abbiamo una grandissima abilità nel trattare le immagini e i colori, moltissimi sono i clienti che si affiancano a noi in queste lavorazioni magari con il tessuto, il pellame o la venatura del legno da riprodurre fedelmente. Fatto questo passiamo alla stampa, poi alla legatoria e infine siamo in grado di gestire anche la logistica e lo stoccaggio della merce per conto del cliente. Quali sono i settori nei quali principalmente operate e qual è il valore aggiunto che offrite ai vostri clienti? Siamo molto forti nei settori dell’automotive, della moda, dell’arredamento e dell’illuminazione. Il valore aggiunto che offriamo ai clienti è l’affiancamento nello studio e nella progettazione dei prodotti, la ricerca dei materiali e dei vari stili e tipi di stampa. Da noi un cliente può trovare di tutto: dalle 100 copie per il meeting o la pre-serie del catalogo, per passare poi

Tra i più recenti investimenti, il rinnovamento del sistema gestionale e la standardizzazione del flusso produttivo.

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L’azienda Fondata 50 anni fa da Roberto Chinchio, oggi la Chinchio Industria Grafica conta un gruppo di lavoro di un centinaio di persone tra dipendenti, professionisti, agenti e freelance con un fatturato di oltre 13 milioni di euro. Lo stabilimento è ancora a Rubano in provincia di Padova ma ormai è diventato di circa 8.000 metri quadrati. La Chinchio è un’azienda a ciclo completo che nel reparto stampa si avvale sia della tecnologia roto-offset sia di quella piana. Il core business è rappresentato dalla stampa di cataloghi e dépliant per le pmi ma anche per grandi e rinomate aziende italiane e internazionali.

alle tirature da piana o alle altissime tirature in rotativa avendo un unico interlocutore. Quindi la possibilità di avere un unico referente che conosce i gusti, le necessità e i piccoli segreti di ogni singolo cliente. Una caratteristica che i nostri clienti ci riconoscono e apprezzano moltissimo è il fatto che siamo altamente flessibili, quindi sanno benissimo che possono contare sempre su di noi per risolvere tutti i loro problemi produttivi, anche i più ambiziosi da realizzarsi in tempi proibitivi e senza avere avuto una programmazione adeguata, grazie a un magazzino sempre ben strutturato, a una “potenza di fuoco” considerevole, alla disponibilità dell’intero gruppo di lavoro magari sconfinando anche nei giorni non proprio dediti alla fatica. Le armi vincenti quindi sono state, e restano, investimenti, innovazione, servizio. Certo! Siamo stati fermi qualche anno, ma negli ultimi tre esercizi siamo tornati a investire e a rinnovare in maniera importante. In primis il rinnovamento dell’intero sistema gestionale: abbiamo digitalizzato tutti i processi e cercato di standardizzare il flusso produttivo dettando nuovi protocolli. Questo ci ha consentito anche di essere certificati come “industria 4.0”; abbiamo investito e rinnovato un po’ in tutte le aree produttive: prestampa con nuovi sistemi per la certificazione del colore e l’adozione di un ulteriore CtP. Nell’area stampa, oltre all’introduzione della stampa UV, abbiamo aggiunto le due Komori gemelle a 8 colori, mentre in legatoria abbiamo inserito due nuovi sistemi per la cucitura dei fascicoli e una linea di taglio automatizzata. Adesso stiamo guardando al mondo del digitale e un progetto nuovo che riguarda l’energia ma è ancora in fase embrionale per parlarne. Per migliorare la capacità produttiva avete puntato su Komori, tanto da aver raddoppiato l’investimento con un’altra otto colori convertibile. Il perché di questa scelta? In Komori abbiamo trovato un partner diverso, una grande azienda a livello mondiale sulla quale contare ma con un team a misura d’uomo in Italia. Si è creaLe due nuove Komori “gemelle” a 8 colori arrivate di recente in sala stampa.

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ta subito una grande intesa e una grande disponibilità a risolvere i problemi o a fare piccoli cambiamenti, aggiustamenti e a nostro avviso miglioramenti alle attrezzature uscendo dalle logiche della standardizzazione del prodotto e del servizio offerto. In Komori non viene detto mai di no a prescindere, e questo unito alla facilità di comunicare e alla rapidità di decisione e delle risposte, è un grande valore aggiunto. Quali sono le caratteristiche di queste due macchine Komori? Sono pressoché identiche ma con due utilizzi diversi: la prima viene usata per lavori complicati e per lunghe tirature, la seconda, quella con il PQA, per avviamenti multipli, rapidi e di piccola e piccolissima tiratura. Quando passerete anche alla stampa LED? A dire la verità noi stampiamo già in UV LED con notevoli soddisfazioni, seppure solo con la Mitsubishi a 5 colori con spalmatore che usiamo per quelle che noi definiamo “cartelle rosse”, ovvero per commesse di alta e altissima qualità, per tutti quei lavori che possiamo anche definire “sartoriali”. I vantaggi di questa nuova tecnologia sono evidenti e tantissimi. Purtroppo il costo degli inchiostri è ancora troppo elevato, ma sono certo che non appena si raggiungerà un equilibrio diverso tra i vantaggi legati a questa tecnologia e il costo dei consumabili, il passaggio alla stampa LED anche nelle macchine da produzione pura, sarà indispensabile. Chinchio è cresciuta senza acquisizioni. In futuro lo farà? Finora abbiamo fatto solo alcuni accordi quadro con partner importanti. Del resto credo che la collaborazione oggi sia alla base di un buon business. Ma a dire la verità vedo sempre più colleghi propensi a trovare un’intesa, anche diversa, anche rivoluzionaria rispetto a quella che è sempre stata la nostra mentalità radicata soprattutto qui nel Nord-Est del “è tutto mio, mi so el paron”. >> segue a pag. 74


Trasformiamo il concetto di stampa digitale: Impremia IS29

Qualità, Affidabilità, Stabilità Advanced Digital Printing System Possibilità di stampa su carte standard e supporti speciali Nessun pretrattamento necessario grazie alla tecnologia Inkjet UV LED Stampa supporti da 0.06 mm a 0.60 mm in pagina singola Elevata qualità di stampa simile all’offset Accuratezza registro di stampa simile all’offset Tecnologia KOMORI


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interviste

Konica Minolta

Il cliente al centro della strategia E continuano le innovazioni tecnologiche di prodotto e piattaforme software. La filiale italiana si è recentemente riorganizzata. Qual è l’odierna strategia di business?

Maurizio Sapio, professional printing director di Konica Minolta. Sopra: Alberto Steffenini, marketing division director.

Abbiamo modificato profondamente l’assetto aziendale a tutti i livelli, dalla presidenza a una prima linea manageriale completamente nuova su base divisionale, ponendo al centro della nostra strategia il cliente e non più il prodotto. Ne risulta un’organizzazione commerciale suddivisa in due aree in base alle tipologie dei clienti: Professional Printing e Corporate. La prima divisione da quest’anno si è a sua volta differenziata in due segmenti: Production Printing e Industrial Printing, la prima dedicata alle soluzioni di stampa digitale elettrofotografica, la seconda alla stampa inkjet di produzione (AccurioJet KM-1), la stampa digitale di etichette (AccurioLabel), la nobilitazione (MGI) e la stampa a toner (MGI Meteor). Nell’ambito della stampa commerciale la mission di Konica Minolta è quella di automatizzare i processi favorendo in tal modo una riduzione dei costi, il tutto attraverso una serie di innovazioni tecnologiche di prodotto e piattaforme software. La nuova gamma Accurio è dotata, ad esempio, di un elemento opzionale, l’ICCU – Integrated Colour Care Unit – che, con l’ausilio di uno spettrofotometro a colori e due scanner interni, è in grado di eseguire regolazioni automatiche in tempo reale durante le tirature di stam-

di Cristina Rossi

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pa, anziché tramite interventi manuali. In particolare può correggere le cromie, profilare i supporti, eseguire la messa a registro della bianca/volta e bilanciare la scala dei grigi. Grazie all’ICCU è possibile ridurre fino al 90% i tempi di settaggio e calibrazione, abbattendo drasticamente gli sprechi. Una freccia importante all’arco di Konica Minolta è l’offerta di soluzioni di nobilitazione veicolata attraverso la partnership con MGI. Come sta andando la vendita di queste soluzioni in Italia? Konica Minolta ha incrementato fino al 40% la propria partecipazione in MGI, propedeutica allo sviluppo congiunto e integrato delle rispettive tecnologie. In Italia i sistemi MGI sono distribuiti esclusivamente da Konica Minolta. Fino all’anno scorso avevamo a portfolio la serie JetVarnish-3DS per i piccoli formati, di cui abbiamo venduto cinque esemplari prevalentemente presso stampatori commerciali. Ora due nuove soluzioni si sono aggiunte alla gamma: la JV-3D per il formato 50x70 e, come top di gamma, la JV-3D Evolution, in grado di gestire fino a tre formati diversi fino al 70x100. Sempre targata MGI è la famiglia Meteor, di cui abbiamo a portfolio tre modelli: Meteor 8700Se e Meteor 8700XL per la stampa a foglio a toner e la nuo-


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interviste

vissima Meteor Unlimited Colour che oltre a stampare applica il foil. La AccurioJet KM-1 vanta attualmente oltre 30 installazioni in tutto il mondo. È prevista un’installazione a breve anche in Italia? Abbiamo più di una trattativa in corso in Italia e speriamo di poter presto finalizzare la prima vendita. Le installazioni di KM-1 in Europa riguardano due macchine già operative in Germania, una che è appena stata installata a Nizza, in Francia, una in Polonia, con una seconda in procinto di essere installata. A un nostro recente evento che ha fatto tappa a Milano, Firenze e Roma dal titolo The Print Experience – la stampa prende forma abbiamo realizzato una presentazione della macchina grazie alla realtà virtuale, che ha suscitato davvero grande interesse. Qual è stata la risposta degli operatori di settore all’evento itinerante che ha appena menzionato? C’è qualche isola tematica che ha destato particolare interesse? Il roadshow ha registrato una buona affluenza, soprattutto tra gli operatori prospect, che hanno rappresentato il 60% dei visitatori. Siamo molto contenti del fatto che i partecipanti abbiano colto perfettamente il filo logico alla base del format espositivo strutturato per isole tematiche. Tra queste, grande interesse è stato suscitato dalle soluzioni AccurioPro Flux per l’ottimizzazione e l’automazione dei processi produttivi, nonché dalle applicazioni per la stampa industriale con i sistemi MGI che sicuramente hanno offerto ai presenti spunti utili per trovare nuovi business. Erano, infatti, disponibili esempi di nobilitazione delle stampe con verniciature effetto 3D in rilievo e laminazione, con cui è possibile creare un’irresistibile sensazione tattile, ideale per materiali promozionali, imballaggi e stampe artistiche.

Si tratta di un bacino di contenuti che sensibilizza gli utenti circa varie opportunità di mercato e che si sviluppa in quattro passaggi: nel primo l’utente dispone di studi e altri strumenti per cercare di identificare le opportunità di mercato. Nella seconda fase si induce un processo di autoanalisi in cui l’utente si interroga su come poter cogliere una certa opportunità. Dopodiché si innesta un confronto, attraverso la presentazione di casi di successo, con chi queste opportunità le ha già colte. Infine, nell’ultima fase, l’azienda valuta come calare queste opportunità al proprio interno. La piattaforma eroga gratuitamente contenuti in italiano a chi acquista una soluzione targata Konica Minolta.

Digital1234 è il nome del programma consulenziale di sviluppo di business per gli imprenditori grafici. Quali servizi offre ai vostri clienti?

Alcuni momenti dell’evento itinerante che la filiale italiana ha organizzato in tre tappe.

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dalle pagine precedenti

L’opinione di... Posenato >>da pag. 9

Del resto la commedia “Chi lascia la via vecchia per quella nuova, sa cosa lascia ma non sa quel che trova!” fu scritta a fine Ottocento, ed è certamente entrata a far parte del nostro background culturale. La resistenza al cambiamento è fenomeno noto, e il pensiero critico agisce proprio da catalizzatore nei processi di cambiamento. Altrimenti non serve. Lucio Anneo Seneca ci ha regalato uno degli aforismi più abusati: “Non ci sono venti favorevoli per il marinaio che non sa dove andare”. Diversi secoli dopo, Rainer Maria Rilke, poeta e scrittore boemo di lingua tedesca, aggiunse: “Per noi che lo sappiamo, anche una lieve brezza sarà proficua”. Il pensiero critico può essere quella brezza che ci sospinge lievemente nella direzione che intuiamo essere più corretta ma che da soli faremmo magari fatica a cogliere. Acimga/Confindustra >>da pag. 13

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E oggi siamo all’avanguardia anche per l’innovazione. Ho unito questi due concetti nel lanciare - al secondo tavolo in cui sono intervenuto a Verona, sull’Impresa che cambia, coordinato dal vicepresidente di Confindustria Giulio Pedrollo la proposta di rendere la produzione italiana con il protocollo Industry 4.0 elemento distintivo del nostro livello tecnologico a livello mondiale. Cosa si aspetta dal siste-

ma confindustriale per meglio attuare la sinergia fra il centro e l’Associazione? Occorre un dialogo sempre più intenso e costruttivo fra centro e periferia, intesa quest’ultima sia come diramazioni associative, sia territoriali. L’Italia è un Paese dalla cultura industriale grande e diffusa, il nostro sistema delle imprese ha grandi potenzialità da sviluppare nel trasferimento di competenze, nella creazione di valore, nella costruzione di opportunità sul territorio. La forza di Confindustria nella lucidità e nella proprietà di ruolo con cui individua le necessità e le soluzioni di politica industriale, di cui abbiamo avuto ulteriore esempio nelle Assise di Verona, può moltiplicarsi attraverso il radicamento e la competenza delle sue emanazioni di settore. Fulcro di questo meccanismo sta, a mio avviso, nel delegare funzioni, sia alle associazioni sia alle territoriali, con il criterio della competenza. La condivisione dell’expertise può rappresentare davvero una chiave di volta per un grande salto di qualità del sistema Italia. Quanto è importante, e per quali motivi, sulla strada dell’attuazione delle indicazioni confindustriali, il lavoro di filiera che avete messo insieme con Assografici e Assocarta dando vita alla Federazione Carta Grafica? Quanto ho detto finora, ed è quel che ho potuto rappresentare nelle mol-

teplici occasioni di dialogo e incontro che si sono presentate nell’ambito delle Assise, è già per noi oggetto di uno straordinario e costruttivo lavoro, insieme con Assografici e Assocarta. La Federazione, nell’ambito della quale, al di là della forza associativa, apportiamo specifico know how con conseguente responsabilità nei campi dell’internazionalizzazione e del Piano Nazionale Industria 4.0, con la partnership di SDA Bocconi, è già un modello definito e funzionante, al servizio del sistema associativo nel suo insieme, nel quale una filiera d’eccellenza del made in Italy dialoga e sviluppa sinergie operative al suo interno, sotto l’egida di Confindustria. Bandecchi&Vivaldi >>da pag. 49

“In tutti questi anni Kodak ha dimostrato di essere per noi un vero partner, con il quale siamo cresciuti e abbiamo sviluppato idee. L’assistenza tecnica fornita è stata precisa, tempestiva e puntuale, consentendoci di risolvere situazioni critiche, con grande soddisfazione nostra e dei clienti. Per quanto riguarda la stampa digitale non ho dubbi: Kodak NexPress è l’unica tecnologia idonea per produrre tirature basse in modo conveniente, mantenendo un’elevata qualità della stampa, con nobilitazioni spettacolari e una grande flessibilità nella scelta dei supporti”, conclude Macelloni.

Chinchio Ind. Grafica >>da pag. 70

Non escludo quindi che a breve ci possano essere sorprese. O meglio degli sviluppi in tal senso. Intanto sono fiero della nostra rete commerciale, in continuo sviluppo, che può contare su ben 12 funzionari e due delegati responsabili. Come vede l’andamento del mercato? Dopo l’inizio della crisi economica, congiunta con l’arrivo del web e dei social, molte aziende hanno ridotto sensibilmente la loro comunicazione cartacea per puntare dritti al web. Fortunatamente questa riduzione si è fermata e anzi su alcuni settori è in leggero rialzo, questo perché col tempo si è riconosciuto che quel mostro che sembrava il web in realtà si sta dimostrando “semplicemente” un quarto veicolo di comunicazione. A questo aggiungiamo che molte realtà, più o meno grandi, non ci sono più e il gioco “richiesta/offerta” si sta livellando. Quali sono i mercati che offrono maggiore possibilità di crescita e anche di redditività? Sento sempre parlare di packaging, di etichette, di cross media. Noi vogliamo rimanere nel “nostro” per diventare i più forti in quello che sappiamo fare bene: dépliant e cataloghi.

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>>segue


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