E D I W Textile - Interior - Decorative OOH - Industrial & 3D
N. 35 ago-sett 2017 €8,00 STRATEGO GROUP 20090 Segrate (MI) via Cassanese 224
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Q U A L I T Y
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sommario Wide trentacinque
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speciale out of home scenari di mercato: l’ooh che verrà, tra big e
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live data, smart content, esperienze memorabili pag 14 tendenze: quando l’affissione umanizza la tecnologia pag 16 focus filiera: grande formato, interattività e location mirate per il pubblico dei centri urbani pag 18 inchiesta: nell’insegna la mano dell’uomo accende la tecnologia pag 22 tecnologia: panoramica sulle soluzioni all’avanguardia del settore pag 28 applicazioni: quando la pubblicità mette le ruote: il car wrapping pag 32 news: toutva, l’insegna al neon nell’era di internet pag 34 aifil informa: l’etichetta energetica delle insegne, gestire per non subire pag 36
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decorative testimonial: martini & rossi, vestire aperitivi e spumanti con packaging green e tecnologici pag 38
industrial printing tecnologia: tonejet nel direct-to-can alla conquista del mercato pag 42
interior l’insider: grottini communication technology,
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il retail cambia pelle pag 44 l’insider: dinamicart, un tocco di magia nel rinnovare il look di un bar pag 46 l’intervista: thomas valjak di hp pag 48
textile spazio designer di fulvio alvisi: streetwear, il diverso come elemento espressivo pag 51 attualità: mimaki con bompan per il nuovo hub del textile printing internazionale pag 52 l’intervista: eric p. beyeler di dupont artistri inks pag 55 l’intervista: adele genoni di efi reggiani pag 56
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eventi dma awards italia 2017 pag 60 viscom italia 2017 pag 62
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editoriale paola bonfanti
Così lontano, così vicino… LA PROSPETTIVA DELLA ‘giusta distanza’ Prossimità e lontananza. Due parole in evoluzione, i cui significati si dilatano e si confondono tra di loro in un mondo che cambia sotto la spinta della dimensione digital. Perché la comunicazione in tempo reale del web e dei social media accorcia le distanze, eppure lo schermo che sostituisce la presenza fisica della persona le allunga inesorabilmente. La questione è… trovare – ogni volta – la giusta distanza, per valutare e comprendere situazioni, vivere i rapporti con empatia, comunicare un messaggio con vigore ed efficacia, a seconda delle intenzioni e del contesto, plasmare una storia. Quello della giusta distanza è un tema che ricorre anche nell’universo della comunicazione out of home, a cui è dedicato lo Speciale di questo numero di WIDE. Le dinamiche del settore cambiano profondamente, laddove le postazioni out of home conquistano una nuova prossimità con il consumatore. Non necessariamente fisica, ma certamente in termini di fruizione. Una fruizione che si fa sempre più attiva: integrando altri device, in primis lo smartphone, le campagne di comunicazione outdoor avvolgono il consumatore e lo coinvolgono in una dinamica di call-to-action, interazione e storytelling capace di generare l’impressione di una centralità mai conosciuta prima e di regalare – negli obiettivi più ambiziosi – esperienze memorabili. Questa ridefinizione della prossimità della comunicazione esterna contribuisce al ritorno in auge del mezzo out of home, che va riacquistando un ruolo di primo piano nel media mix contemporaneo. Diverso ancora è il caso delle insegne luminose, la cui forte componente umana e artigianale ne ridefinisce l’efficacia in una logica di prossimità estetica, che attrae e invita a stabilire un contatto, certamente non virtuale. Così lontano o così vicino? Dissolta l’universalità della distanza, a ognuno resta la responsabilità di una ricerca che, non univoca e non definitiva, spalanchi le porte alla prospettiva dell’oltre. 5
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cover story corci metropolitani impressi sul tessuto S
Il soggetto – Omaggio a Milano Lo scenario metropolitano che decora la copertina di questo numero di WIDE è uno scorcio della Milano contemporanea. L’immagine è un frame dell’installazione video degli artisti russi Sergej Tchoban, Sergej Kuznetsov e Agniya Sterligova, sviluppata con Velko Group ed esposta durante il fuorisalone 2017. A comporre l’imponente installazione, quattro pareti a LED e altrettante a specchio (della dimensione di 6x6 metri), controllate da un dispositivo elettronico indipendente e incorniciate da una struttura portante in acciaio, ancorata ad alcune piastre alla base e nascosta dal prato artificiale. Si tratta di un esempio di out of home artistico e all’avanguardia, il cui impatto visivo ed emozionale è legato al forte richiamo al digital signage delle grandi metropoli e all’uso della luce LED quale cuore palpitante del panorama urbano.
Il supporto – Setalux Digifly L’immagine dello skyline di Milano ben si sposa con il supporto scelto per la copertina di WIDE. Setalux Digifly di Manifattura del Seveso è un materiale prezioso e fortemente innovativo: si tratta, infatti, del primo tessuto in viscosa per il settore editoriale che si presta alla stampa digitale. Nello specifico, Setalux Digifly è stato sviluppato per la compatibilità con i sistemi di stampa di HP. La resa è ottimale: la raffinata brillantezza della viscosa esalta i colori e le forme urbane, arrivando a conferire ai giochi di luce del LED una tridimensionalità tale da renderli vividi e reali. Già trattata con un coating speciale in superficie, prima di essere fornita allo stampatore, Setalux Digifly è stata accoppiata con carta da 70 grammi. Profilo tecnico di un supporto prezioso Filato
Trama: Viscosa 100% Ordito: Viscosa 100%
Peso
Umido: 210 gsm + 5 Secco: 190 gsm + 2,5
Spessore
230 micron
Supporto cartaceo accoppiato 70 gsm Allestimento
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Rotoli e fogli
Il processo di stampa – tech:art su HP Indigo 12000 La stampa della copertina è stata realizzata da tech:art, tipografia digitale torinese che ha utilizzato un sistema di stampa HP Indigo 12000. Il supporto è stato inizialmente trattato con primer e successivamente stampato in quadricromia. Al processo di stampa sono stati aggiunti due cicli a vuoto, sia per conseguire un livello di asciugatura ottimale, sia per garantire una migliore tenuta dell’inchiostro sul supporto. La qualità della stampa è fotografica – 1200 dpi – e la resa dell’immagine eccellente, tanto che i tecnici di tech:art si sono detti più che soddisfatti del risultato ottenuto. Una volta stampata, la copertina è stata accoppiata con una carta patinata da 150 grammi.
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NEWS
RICERCHE DI MERCATO
Online printing in Italia, la fotografia in una ricerca È disponibile da settembre un’interessante ricerca di mercato – in forma cartacea e in forma digitale – dedicata alla stampa online. Cuore del documento, i risultati della seconda edizione dell’esclusiva ricerca di mercato sull’online printing in Italia, frutto della collaborazione tra Stratego Group e InfoTrends (Keypoint Intelligence). La ricerca – realizzata coinvolgendo 67 aziende operative in diversi segmenti di mercato, già attive nel web2print, in procinto di esserlo o non intenzionate al momento a farlo – dimostra una netta crescita dell’interesse dei fornitori dei servizi di stampa verso il web2print che va di pari passo con l’incremento dell’e-commerce, dove si registra in tutto il mondo un impressionante aumento degli utilizzatori, dei mezzi usati per accedere alla rete (smartphone, tablet e computer) e dei fatturati. In particolare, la ricerca ha approfondito sei tematiche legate al web2print: • Costi: entrare nel mercato W2P e mantenere la posizione raggiunta richiedono piani di investimento a breve e medio termine e costi che variano a seconda del tipo di azienda e di progetto. • Passaggio al W2P: inserire una piattaforma W2P in un’azienda di stampa comporta numerosi cambiamenti, problemi da risolvere e miglioramenti da introdurre.
La seconda edizione della ricerca sullo stato dell’arte dell’online printing nel nostro Paese – realizzata da Stratego Group e Keypoint Intelligence – rivela una netta crescita dell’interesse dei fornitori dei servizi di stampa verso il web2print e un incremento dell’uso dell’e-commerce
• Prodotti e servizi: ampia e variegata è l’offerta degli stampatori W2P, in termini di funzionalità, servizi e prodotti stampati. • Marketing, strategie e investimenti: a fronte della forte tendenza alla crescita del W2P, la possibilità di avvalersi di servizi di stampa online è ancora troppo poco conosciuta, anche perché l’approccio al mercato è completamente diverso da quello tradizionale. Le aziende W2P devono utilizzare di più e meglio gli strumenti di marketing verso i clienti acquisiti e potenziali. • Fattori di ritardo: Anche se il business del W2P in Italia è attualmente in fase di crescita, è ancora troppa la distanza rispetto agli altri Paesi europei. Tre le motivazioni di tale ritardo: le aziende non investono a sufficienza in comunicazione e
promozione, hanno difficoltà a convincere i clienti a usare i servizi di stampa online e tendono a proporre servizi W2P 1.0, non interattivi. • Confronto con i mercati tedeschi: secondo un’analisi di Bernd Zipper di Zipcon Consulting, guru internazionale dell’onling printing, i 5 top online printer attivi sul mercato tedesco hanno registrato una crescita dei fatturati 2011-2016. Il tutto in un settore nel quale cala di anno in anno il numero delle aziende di stampa tradizionali e a crescere sono solo i grandi player.
Il costo della ricerca di mercato, dal titolo “Web to print. Il mercato in Italia”, è di 349 euro+IVA. A chi sta leggendo questo articolo è riservato un buono sconto del 25% per l’acquisto online sul sito www.strategogroup.net nel menù “acquista”, sezione “Contenuti e ricerche”. Per usufruire dello sconto il codice è vip_wide. Chi, invece, è abbonato a Wide ha diritto a uno sconto del 50%, che potrà utilizzare chiamando Stratego Group al numero 02.49534500 e richiedendo il codice sconto.
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NEWS
accordi societari, tecnologie
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I Power Sponsor sono aziende che hanno scelto di accompagnare WIDE nel suo percorso editoriale 2017, garantendo una continuità di impegno nel dialogare con la redazione e nel favorire il trasferimento tecnologico verso il mercato. Attraverso case history, news tecnologiche, interviste al proprio interno e a clienti rappresentativi, si proporranno quali driver di informazioni ‘powerful’ nelle diverse sezioni della rivista.
Partnership Polyedra unisce le forze con HP Italy
Materiali Una nuova acquisizione per 3A Composites
Polyedra e HP Italy hanno stipulato un accordo di collaborazione commerciale per la vendita dei sistemi di stampa HP Latex (serie 300, 500 e Print & Cut) e HP PageWide per il mercato grafico su tutto il territorio nazionale. Questa partnership consolida il modello di business adottato da Polyedra con l’obiettivo di diventare protagonista anche nel mercato della stampa digitale e delle sue tecnologie oltre che dei materiali di consumo. Una scelta con la quale Polyedra punta a consolidare la propria posizione quale partner commerciale di rilievo nel mondo della stampa. Grazie all’organizzazione di vendita e alla struttura commerciale e logistica, Polyedra potrà rispondere con prontezza e competenza alle necessità dei clienti, offrendo soluzioni tecnologiche innovative e incentrate sulle specifiche esigenze di business.
3A Composites, tramite la consociata Schweiter Technologies, ha acquisito Athlone Extrusions Ltd. Con sede ad Athlone, in Irlanda, l’azienda è specializzata nella produzione di fogli colorati opachi multistrato in plastica, primariamente utilizzati per la termoformatura in settori quali automotive (camper, roulotte, veicoli agricoli e da costruzione), prodotti sanitari (piatti doccia, pannelli da bagno), mobilia, materiali per l’ufficio e il punto vendita. I prodotti Athlone sono pienamente personalizzabili secondo i desideri del cliente, facili da lavorare e completamente riciclabili. Questa acquisizione – che segue quella di Foamalite del 2012 e di Polycasa del 2015 – rappresenta un ulteriore passo in avanti nell’espansione dell’offerta 3A Composites, in particolare andando a integrare e completare la gamma esistente della divisione Transport & Industry.
Textile ATPColor lancia la sua sfida: cambiare il paradigma del digital textile DFP2000, stampante tessile da 5,3 metri con calandra in linea, è la soluzione di punta dell’italiana ATPColor. L’azienda, specializzata nello sviluppo di soluzioni per la stampa tessile digitale, ha così lanciato la sua sfida: “DFP2000 era l’unica stampante tessile da 5 metri esposta all’ultima edizione di FESPA. Del resto, costruire e ingegnerizzare sistemi di stampa diretta su tessuto di queste dimensioni e produttività è impegnativo, per questo i modelli sul mercato sono ancora pochi”, ha dichiarato Roberto Martellono, managing director di ATPColor. “Sono convinto che questo sistema innovativo possa trasformare i paradigmi della stampa tessile di grande formato”. DFP2000 monta teste di stampa Ricoh G5 (con configurazione da 6 o 12 teste) e Kyocera (con configurazione 4, 6 o 8 teste ) e raggiunge una risoluzione di 1200x600 dpi. Tra le peculiarità del sistema, la calandra da 5 metri – sviluppata dall’azienda stessa – e il sistema di fissaggio colori in linea volto a ottimizzare la gestione di materiali di grandi dimensioni – che altrimenti dovrebbero essere oggetto di operazioni di carico e scarico. DFP2000 permette di stampare simultaneamente su bobine di tessuto di diversa larghezza, offrendo massima flessibilità operativa anche nella produzione di materiali con larghezza inferiore ai 5 metri. È dotato di un sistema di cucitura automatico a ultrasuoni per la giuntura delle bobine e di diversi meccanismi per regolare la tensione del tessuto durante la stampa – una soluzione studiata ad hoc per garantire risultati di qualità su diverse tipologie di tessuto. Curato nel dettaglio è anche il design user-friendly, che facilita lo svolgimento delle procedure di manutenzione.
power sponsor
J-TECK3 focus sul pigmento tessile con j-tex L’avventura di J-Teck3 nel settore tessile riparte dal pigmento. Con il lancio di J-TEX, la nuova serie di pigmenti per la stampa digitale dei tessuti presentata per la prima volta a FESPA 2017, il marchio ha confermato il proprio impegno ad allargare progressivamente il focus al di fuori del mondo sublimatico. L’obiettivo – in linea con la strategia del gruppo JK, di cui J-Teck3 fa parte – è di rendere l’offerta sempre più completa e competitiva. J-TEX è proposto in due versioni: J-TEX P-E, sviluppato per le testine di stampa Epson, e J-TEX P-K, sviluppato per le testine di stampa Kyocera. Il legante contenuto nella formulazione consente di raggiungere eccellenti risultati in termini di affidabilità e stampabilità su diversi substrati tessili, rendendo i due inchiostri perfettamente adatti a qualsiasi tipologia di stampa, dai piccoli ai grandi volumi di produzione. Studiati per la stampa diretta su una vasta gamma di tessuti, gli inchiostri J-TEX possono essere usati con cotone, cotone misto, tessuti sintetici e viscosa – principalmente per applicazioni nei settori dell’arredamento e dell’abbigliamento. Oltre ad avere elevata resistenza alla luce e ottima solidità a umido e sfregamento, gli inchiostri J-TEX vantano un gamut colore molto ampio, un indiscutibile vantaggio perché permette di riprodurre innumerevoli sfumature. Le nove tinte sature e brillanti a disposizione permettono di ottenere una vasta gamma di toni e colori. L’utilizzo di un pre-trattamento specifico consente di migliorare le prestazioni di stampa, rendendo i colori più brillanti e garantendo una maggior definizione e adesione al tessuto. www.j-teck3.com
Lo stand di J-Teck3 a FESPA 2017, la manifestazione scelta per il lancio ufficiale della serie J-TEX.
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AGFA GRAPHICS Anapurna n. 100 in Italia. al via i festeggiamenti
È stata installata lo scorso giugno presso Grafservice, azienda di Lazzate (MB) specializzata nella stampa di grande formato, la centesima Anapurna in Italia – una Anapurna H3200i LED. Dal 2008 – anno della prima Anapurna nel nostro Paese – a oggi, il sistema di stampa di Agfa Graphics è stato oggetto di continui miglioramenti che hanno consentito di conseguire l’importante traguardo. “L’evoluzione della gamma Anapurna ci ha permesso di essere sempre all’avanguardia nel settore del wide format, proponendo soluzioni progressivamente potenziate nella qualità e nella capacità produttiva e in linea con le aspettative dei clienti”, ha dichiarato Massimo Costa, sales manager inkjet Italia di Agfa Graphics. “Per mostrare quanto Anapurna si sia evoluta nel tempo è sufficiente un semplice paragone. Il modello Anapurna M4F – così si chiamava la prima unità installata – aveva una luce di stampa di 1,60 metri, 4 colori e una velocità massima di 14 m2/ora. La Anapurna H3200i LED ha una luce di stampa di 3,2 metri, un carro teste a 6 colori + 2 bianchi e una produttività massima di 129 m2/ora”. Come tutta la nuova gamma delle soluzione inkjet di Agfa, anche l’ultimo modello di Anapurna utilizza lampade LED UV – con i relativi vantaggi in termini di risparmio energetico, di qualità della stampa e di flessibilità dei supporti utilizzabili. “Insomma, siamo passati dall’utilitaria alla macchina da corsa con interni e rifinitura di alto livello e una velocità che rende il sistema tra i più produttivi nella sua fascia di mercato”, ha aggiunto Costa. Per Grafservice si tratta della seconda Anapurna. La prima – una Anapurna Mv – aveva segnato l’ingresso dell’azienda nella stampa digitale – con la produzione di pannelli e di materiale flessibile. A fronte della qualità dei prodotti stampati e del riscontro positivo sul mercato, il management dell’azienda ha deciso di investire in una nuova soluzione con produttività e flessibilità superiori. “Abbiamo subito colto il potenziale della nuovissima Anapurna H3200i LED. Il sistema ha tutte le caratteristiche necessarie per soddisfare le nostre esigenze di produzione, legate alla domanda del mercato”, ha dichiarato Riccardo Molteni di Grafservice. “Recentemente ci siamo trasferiti in un nuovo capannone e qui la Anapurna H3200i LED sta già producendo alla massima velocità. www.agfagraphics.com www.facebook.com/agfagraphicsit
Textile Con ReNOIR VOGUE, il fashion è più digital È trendy ed evocativo il nome scelto per la nuova stampante tessile digitale EFI Reggiani: ReNOIR VOGUE, una soluzione per la stampa diretta su tessuto che, a pochi mesi dal lancio di ReNOIR FLEXY, va ad arricchire il portfolio dell’azienda. Il debutto ufficiale è avvenuto in Italia, presso l’head quarter di Grassobbio Il team di EFI Reggiani brinda al lancio (Bergamo), in occasione di The Digi- di ReNOIR VOGUE nella sede di Grassobbio, tal Innovation Open House. L’evento allestita a festa per l’occasione. – svoltosi lo scorso 14 settembre – ha visto la partecipazione di una platea internazionale di clienti, esistenti e potenziali, distributori e partner di EFI Reggiani. Vestita con i colori – grigio scuro e verde – della nuova brand identity di EFI Reggiani, ReNOIR VOGUE è una stampante da 1,8 metri di larghezza che monta 16 teste di stampa e raggiunge una produttività media di 200 metri lineari all’ora. È dotata di un innovativo sistema per il ricircolo degli inchiostri che consente il recupero del 95% dell’inchiostro in fase di pulizia delle teste di stampa. Tra le peculiarità, la possibilità di utilizzare tutte le tipologie di inchiostri tessili – reattivi, acidi, dispersi, sublimatici e pigmenti: i mercati di riferimento spaziano dall’abbigliamento all’home textile, allo sportswear. “Con il lancio di ReNOIR VOGUE, confermiamo il nostro impegno a fare da driver del mercato”, ha dichiarato Paolo Torricella, product manager & area sales manager di EFI Reggiani. “Risultato di anni di innovazione, è la soluzione ideale per le aziende che vogliono entrare nel business della stampa tessile digitale industriale. Si tratta, infatti, di un sistema produttivo, compatto, flessibile, veloce e dotato di una barra di stampa robusta e precisa; per realizzarla utilizziamo solo materiali di primo livello”. In occasione della open house, EFI Reggiani ha annunciato anche l’imminente lancio di EFI GO!, la nuova piattaforma destinata a connettere e integrare tutte le soluzioni dell’azienda, consentendo di monitorare e, laddove necessario, intervenire in tempo reale da qualsiasi location. Oltre ad Adele Genoni, vice president e general manager, Michele Riva, direttore sales&marketing, e Antonino Tricomi, director business development and service, a fare gli onori di casa è stato anche Frank Mallozzi, senior vice president WW Sales&Marketing di EFI, che ha delineato un profilo dell’azienda e illustrato le strategie operative e tecnologiche.
Eventi FESPA Italia TALK SHOW il 29 novembre a Milano L’annuale evento di FESPA Italia quest’anno cambia pelle e si trasforma, dando vita alla prima edizione di FESPA Italia TALK SHOW: una giornata di convegno che vedrà, per ogni sessione, confrontarsi sul palco uno stampatore, un suo cliente e un rappresentante di un’agenzia di comunicazione sotto la guida di un giornalista. La giornata comprende anche una serie di iniziative correlate: l’area Demo Gallery, dove sarà possibile toccare con mano una vasta gamma di applicazioni attraverso appositi campioni di stampa; gli Speedy Meeting, una serie di incontri one-to-one per conoscersi e fare networking in maniera rapida e puntuale; il Portfolio Party, un momento durante il quale studenti di scuole di design potranno mettere in mostra le loro idee, creare contatti di business e muovere i primi passi della loro futura carriera.
Il team della divisione inkjet di Agfa Graphics Italia 10 di Grafservice, e ai dipendenti. insieme ai signori Molteni, titolari
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NEWS
eventi, iniziative
Installazioni “Eticità 2017”, la scultura al neon dedicata ad AIFIL e CNA È frutto della ricerca dell’artista Laura Ambrosi, che ha voluto rendere così omaggio ad AIFIL (Associazione Italiana Fabbricanti Insegne Luminose) e CNA (Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa). Presentata in occasione dell’assemblea nazionale di AIFIL e del convegno organizzato in concomitanza dai due enti, svoltosi lo scorso giugno a Roma, Eticità 2017 gioca con superfici, luci, grafie e colori. Laura Ambrosi ha voluto coinvolgere il comitato organizzativo, utilizzandone le grafie. “Pieghe, curve, ondulazioni, intensità e tensioni si distribuiscono su una superficie omogenea che crea spazio nelle sue evoluzioni lasciando scorrere morbidamente il sentimento tattile dell’osservatore, senza opporre spigoli e rigidità occludenti per l’uso o la riflessione”, ha spiegato l’artista. “Le parole fluttuano liberamente sulla superficie, in un intreccio di valori morali da esercitare nell’ambito dei rapporti interpersonali. Scritte e parole evocative, intese sia in senso puramente L’artista Laura gestuale e calligrafico, sia in senso concetAmbrosi e la scultura tuale, divengono mezzo espressivo di gio“Eticità 2017”. chi linguistici e compositivi in cui il segno inciso si carica di suggestioni”. Una scrittura emozionale accentuata dalla libertà espressiva del neon, quale fascinazione della luce che conferisce un alone di ‘luminescenza’ alle parole e alle idee. Secondo Laura Ambrosi, “l’aureola luminosa si espande vibrando di energia dalla struttura. Lo sfumarsi di colori luce è magia, è qualcosa che incanta e attrae lo sguardo”. La scultura è realizzata in metacrilato inciso a mano e termoformato, con luci a catodo freddo con gas Argon (neon) e alluminio.
LA CITTÀ
VISIBILE
/ THE VISUAL CITY
12/14 O T TO B R E O C TO B E R
2017 PAD / HAL L
8/12
29a Mostra Convegno Internazionale di Comunicazione Visiva
29th International Trade Fair and Conference on Visual Communication
www.viscomitalia.it
OOH
&dooh
Come cambia l’out of home nell’epoca del digital e dei social network? Quale ruolo riveste la comunicazione esterna nel media mix contemporaneo? Qual è l’efficacia nel coinvolgere un target sempre più predisposto a un’interazione di tipo ‘pull’ che lo veda protagonista? A tutte queste domande abbiamo cercato di dare una risposta nel viaggio nell’universo dell’out of home che vi proponiamo nelle pagine seguenti. Nella nostra indagine abbiamo voluto coinvolgere i player della filiera, a partire da chi si occupa tutti i giorni di progettazione e di pianificazione ed è chiamato a mettere in campo strategie innovative per mantenere il passo con l’incalzante evoluzione di piattaforme, strumenti e linguaggi. Ci siamo rivolti, poi, ai protagonisti di uno dei segmenti più
caratteristici dell’out of home – quello delle insegne, luminose e non – per comprendere quali sono le dinamiche evolutive in atto, come si trasforma la domanda e come cambiano, di conseguenza, i processi produttivi – anche a fronte dell’ingresso delle tecnologie di stampa di nuova generazione. E, tra una testimonianza e l’altra, non abbiamo mancato di proporvi un approfondimento su un’applicazione – il car wrapping – che continua a piacere e qualche esempio di campagne out of home accattivanti, capaci di stupire, emozionare, divertire e coinvolgere. In tempo reale.
A cura di Paola Bonfanti
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OOH
scenari
L’OOH che verrà,
tra big e live data, smart content ed esperienze memorabili Non si ferma il processo di trasformazione della comunicazione out of home. Mentre la tecnologia di ultima generazione contribuisce a potenziare l’efficacia dei mezzi più tradizionali, le nuove piattaforme a disposizione aumentano la capacità di engagement, laddove anche nella comunicazione outdoor a dominare è oggi il crossmedia. In questo fermento evolutivo, vi sono tuttavia dei fondamentali dell’OOH che continuano a non cambiare e che rappresentano tutt’oggi la forza salutare del mezzo. La comunicazione outdoor raggiunge e colpisce un target in movimento che, colto nel posto giusto e al momento giusto, è ben predisposto a fruire il messaggio: che sia in attesa del mezzo pubblico, bloccato nel traffico cittadino o impegnato nell’attività dello shopping, l’utente intercettato
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coglie il messaggio ed è propenso a rispondere – laddove presente – a una eventuale call-to-action. A generare il coinvolgimento contribuisce la rivisitazione in chiave contemporanea degli impianti dell’arredo urbano – pensiline e scroller, poster illuminati e retroilluminati (visibili anche di notte), ma anche wrapping e decorazione dei mezzi di trasporto hanno cambiato volto e tendono a valorizzare il contesto cittadino – e di quelli di più grandi dimensioni, quali poster, affissioni e maxi affissioni, che sfoggiano a loro volta creatività accattivanti e d’impatto e fanno parlare di sé. L’avvento dell’era del digital out of home ha, poi, elevato ulteriormente il livello di coinvolgimento dell’utente, introducendo una nuova dinamicità nella comunicazione di grande formato: l’interattività consentita dal digital signage acquisisce una
valenza che va oltre il momento dell’esposizione, in una logica di vero e proprio storytelling. Questo trend di progressivo arricchimento e miglioramento dei media e delle piattaforme dell’OOH e del DOOH ben si sposa con l’evoluzione del target che cresce potenzialmente nel numero e acquista consapevolezza e proattività nella fruizione. Un fenomeno legato certamente alla comparsa di internet e delle piattaforme social, che hanno reso l’audience molto più responsive e molto più incline a reagire a sollecitazioni di carattere interattivo. La riconquistata dinamicità del mezzo non ha mancato di attrarre l’attenzione di un anello cruciale della supply chain, i brand owner. Sensibili all’appeal contemporaneo della comunicazione esterna e dei vantaggi portati dai nuovi tool a
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OOH scenari
La comunicazione esterna continua a riconquistare terreno nel media mix contemporaneo. E se i punti di forza del mezzo si mantengono saldi, l’introduzione di nuovi strumenti e di strategie volte a incrementarne l’efficacia nell’engagement conquista i brand owner, che tornano a scommettere su out of home e digital out of home. disposizione, come strumenti di misurazione del feedback del target e di raccolta e analisi dei big data in tempo reale o soluzioni di geotargeting, i marchi si dimostrano più propensi a investire in campagne OOH e a sperimentare applicazioni inedite e innovative.
Il valore del mezzo Fino a pochi anni fa, prossimità, vicinanza e innovazione erano i concetti chiave alla base della pianificazione delle campagne OOH. Concetti che si confermano ancora oggi capisaldi nelle strategie dell’OOH, ma ad essi se ne aggiungono di nuovi. Quali sono le parole d’ordine dell’OOH 2017? Sicuramente i big data, che vanno oltre e diventano anche live data. Del resto, se le affissioni rimangono statiche, l’audience è sempre più mobile e in movimento. Disporre di dati che illustrino in tempo reale i movimenti del target consente di intercettarlo on the go e di sfruttare postazioni OOH e device quali smartphone
o tablet per fare engagement e generare conversazioni. La ricerca ha compiuto molti passi in avanti, in particolare nello sviluppo di tool che consentano di collegare le postazioni OOH con lo smartphone e proprio nel corso del 2017 si sono viste le prime campagne basate sull’uso incrociato dei due strumenti. Il contesto è sempre più king. La comunicazione visiva si è sempre prestata alla creazione di campagne fortemente legate alla posizione dell’insegna o dell’affissione e all’uso di messaggi mirati a sfruttare le caratteristiche della location e volti intercettare il target nel momento dell’azione o dell’atto decisionale. Il DOOH ha contribuito a potenziare ulteriormente l’impatto delle installazioni sulla base della loro location. E così i brand owner sono oggi inclini a sfruttare il contesto per ingaggiare l’audience in tempo reale: del resto, tanto più il messaggio è ‘contextually relevant’, tanto più incisiva sarà la risposta dell’interlocutore.
L’out of home va riacquistando posizioni nel media mix dei brand owner. I marchi tornano infatti a guardare alla comunicazione visiva quale mezzo strategico da includere nei processi di brand building – o costruzione del brand. Se il successo del brand è legato al livello di riconoscibilità e autorevolezza, l’out of home si dimostra mezzo efficace per raggiungere un pubblico il più ampio possibile, con messaggi dall’effetto wow. Non a caso, aziende del calibro di CocaCola e Sky sono tornate a investire pesantemente proprio in campagne outdoor. E come non parlare dell’esperienza di fruizione del mezzo OOH? Laddove i brand owner puntano a mettere in campo strumenti efficaci e capaci di coinvolgere il target in esperienze sensoriali gratificanti, l’out of home offre l’opportunità di entrare in contatto diretto con le diverse tipologie di utenti, di coinvolgerli in real time e di interagire al momento della fruizione e anche dopo. Pensiamo ai touchscreen nei punti vendita o nei cinema, alle mega affissioni nelle stazioni o negli aeroporti o agli schermi digitali che invitano a partecipare a giochi in tempo reale o inducono a un’azione: usate in modo efficace, le installazioni outdoor possono avere un impatto dirompente e generare esperienze di fruizione memorabili. L’ultimo trend riguarda il ritorno della luce. L’insegna luminosa è di nuovo in auge, soprattutto in ambienti quali i punti vendita o i grandi luoghi di aggregazione, come gli stadi. Del resto, questo strumento ha un forte impatto soprattutto nel marketing di prossimità. Le insegne luminose sono molto visibili e hanno grande efficacia nel catturare l’attenzione e incuriosire. Grazie alle nuove tecnologie digitali, anche questi strumenti – che pur conservano una forte componente artigianale – vengono rivisitati in chiave estetica e di personalizzazione e resi molto più d’appeal e d’effetto.
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OOH
tendenze
La riscoperta del valore dell’affissione parte dalla dimensione digitale. Sono, infatti, le aziende più “tech” a fare ricorso al più tradizionale media dell’out of home per fare engagement tra i consumatori. Come? Combinando contenuti digital e big data alle piattaforme più classiche. E, stando ai due casi qui descritti, il risultato è garantito, coinvolgente e memorabile.
Quando l’affissione umanizza la tecnologia
di Valentina Carnevali
In uno scenario in cui i brand competono in modo sempre più agguerrito, l’out of home si evolve e offre più opportunità che mai di toccare, interagire e ingaggiare i consumatori in modo creativo e dirompente. Se ne sono accorte anche aziende cosiddette “tech”, quelle il cui business primario è la vendita di servizi digitali. Oggi che il digital marketing la fa da padrone nel panorama della comunicazione, società come Twitter e Spotify sono diventate le nuove piattaforme di advertising, ma quando si tratta di pubblicizzare loro stesse, si rivolgono al tradizionale media dell’affissione. Vediamo come. 16
L’affissione per i social Una settimana prima del giorno delle elezioni americane Twitter usa l’affissione tradizionale per posizionarsi come la piattaforma social dove succedono le conversazioni che contano, in tempo reale e con diverse prospettive. L’obiettivo di Twitter è di diventare il più importante servizio di informazione al mondo. È Twitter ad aggiudicarsi il Grand Prix per l’affissione tradizionale ai Cannes Lions di quest’anno. La campagna, creata in casa, include una serie di manifesti senza alcun copy: solo un hashtag vicino ad immagini di attualità e cultura. Quella del lancio mostra gli occhi di Hillary Clinton e Donald Trump che dall’alto fissano New York. Nelle settimane successive quasi due dozzine di altri manifesti sono apparsi nella Grande Mela, a Los Angeles e a San Francisco, con layout adattati al contesto: dai due candidati il focus è virato sui temi emersi durante la campagna elettorale, dal Black Lives Matter alla crisi in Siria, dai diritti dei gay all’ambiente e altro. Colpisce il commento di Jayanta Jenkins, global group creative director di Twitter, convinto che l’OOH sia un media “veramente bello e potente per umanizzare i brand di tecnologia. Per noi è un modo incredibile per far guardare le persone in su, via dai loro device, e ricordare loro delle conversazioni che succedono su Twitter”.
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ata-driven OOH Anche Spotify del resto ha dimostrato di amare il grande formato. Con “Grazie, 2016. È stato strano”, l’azienda che offre musica in formato digitale ha celebrato le stranezze dei propri clienti facendo leva sui dati raccolti sull’utilizzo della piattaforma. La campagna globale è stata distribuita in 14 paesi diversi con 164 messaggi personalizzati ed esposti esattamente nelle aree geografiche dove vivevano gli utenti dai cui account Spotify ha estratto i dati. I messaggi erano anche legati ad argomenti di discussione ed eventi significativi a seconda del paese in cui era pianificata. Ecco alcuni copy esilaranti: “Care 3.749 persone che avete ascoltato It’s the End of the World as We Know It il giorno del voto per la Brexit, tenete duro”; “A te che hai ascoltato Sorry ben 42 volte il giorno di San Valentino, che cosa hai fatto?”; “Alla persona di NoLIta (quartiere nel borough di Manhattan) che ha iniziato ad ascoltare canzoni di Natale a giugno, davvero canticchierai fino alla fine?”. Anche in questo caso la tecnologia si intreccia a un media tradizionale e, in un modo molto innovativo e coinvolgente, si umanizza. Per celebrare un anno di musica e la sua community l’azienda non racconta la propria storia, ma quella degli utenti. Ovvero utilizza i dati in modo creativo e coinvolgente, portando i singoli utenti, con il loro carico di esperienze ed emozioni, al centro della propria campagna di comunicazione. “Si discute spesso sul fatto che i big data possano soffocare la creatività, ma noi abbiamo fatto il contrario”, ha sottolineato Seth Farbman, CMO di Spotify. “Per noi i dati sono fonte di ispirazione e ci danno una chiave di lettura delle emozioni che le persone esprimono”.
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Grande formato, interattività e location ‘mirate’,
il mix per colpire il pubblico dei centri urbani Il settore dell’OOH rallenta e impone di ripensare strumenti e modelli. La strategia di Kinetic? Conoscere bene il territorio e coinvolgere il target ideale, puntando a trasformare un pubblico di spettatori in un panel di protagonisti, attivamente ‘engaged’ in un dialogo che coltivi e migliori la brand awareness
di Stefano Tenedini
Kinetic fa parte del gruppo WPP (un colosso da 4 miliardi di dollari) ed è specializzata in campagne di comunicazione OOH a elevata personalizzazione. In Italia la società detiene una quota rilevante del mercato, e annovera clienti come SKY, Lavazza, Coca-Cola, Deliveroo, Instagram e Tiffany. La conoscenza del territorio fa di Kinetic un contextual communication planner, capace di attivare un pubblico in movimento e di creare una
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relazione privilegiata con il brand. Un osservatorio utile per capire come sta andando l’out of home e quali siano le prospettive future. Ne abbiamo parlato con Rossana Rugginenti, che di Kinetic è marketing & research manager. Cominciamo dal mercato.
Pubblicità, plus e minus Guardando ai numeri, non ci sono molte luci nel mercato italiano della pubblicità e il segmento OOH risente della generale
contrazione del settore. Seppur non drammatiche, a confronto con gli anni precedenti, le previsioni per il 2017 non sono brillanti. Il primo semestre ha fatto segnare un -4% e, nonostante l’atteso rush di fine anno, il mercato non dà la sensazione di poter arrivare al pareggio. Obiettivo realistico -2%. La fetta più grossa della ‘torta’ pubblicitaria in termini di share va alla televisione, mentre il web segna la crescita più elevata rispetto al 2016. Soffrono la stampa, il cinema e lo stesso segmento OOH. In pareggio, o quasi, la radio. Nella media, la previsione è di chiudere il 2017 intorno al +1,5% circa. Anche all’interno dell’OOH l’andamento non è omogeneo, ma rispecchia le tendenze e le preferenze del mercato. “In un settore così variegato, ci sono segmenti che vanno bene e altri che stentano”, conferma Rossana Rugginenti. “Pensiamo
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Per Lavazza a Milano, un gioco al profumo di caffè Le case history di Kinetic sono un bouquet di campagne innovative e di successo, spesso vincenti per la location azzeccata. È il caso del lancio di Jolie, la nuova macchina per espresso di Lavazza, che aveva l’obiettivo di valorizzarne le caratteristiche di design, stile e colori con un gioco rivolto ai passanti. Tra copertura dei punti vendita e un’installazione di grande formato sul palazzo proprio all’angolo tra corso Como e piazza Venticinque Aprile a Milano, la visibilità è stata molto elevata. Il manifesto (angolare) aveva da un lato la pubblicità e dall’altro uno schermo LED che riproduceva la slot machine che determinava quale fortunato si sarebbe portato a casa una Jolie. Forte impatto, creatività innovativa, ritmo, prodotto accattivante e coinvolgimento del pubblico in una location di primo piano e di grande movimento hanno fatto la differenza. Come evento collaterale, un circuito di pensiline che esponeva in una nicchia la vera e propria macchina per espresso. Da non trascurare nemmeno le campagne per il cliente Sky (come quella ideata per X-Factor), che hanno utilizzato formati, luoghi e dinamiche sempre diversi, ma di forte impatto sul pubblico anche grazie a plus come le dirette, con il coinvolgimento di spettatori e volti noti del programma. Da citare le attività per Ritter Sport (che ha scelto il segmento urbano OOH per estendere il suo target oltre il tradizionale pubblico sportivo che frequenta la montagna), oppure per Coca-Cola nei punti vendita (con i carrelli della spesa decorati per il lancio di Coca-Cola Life). Nespresso presente nei centri commerciali in occasione dell’apertura di un negozio del brand, Deliveroo nelle città in cui veniva attivato il servizio di food delivery e Treatwell con l’applicazione per prenotare trattamenti di bellezza. Infine, per intercettare un target di clientela di alta gamma, per il cliente Tiffany si è scelto di ambientare una campagna in aeroporto con Lady Gaga: una celebrity come testimonial.
solo alla distanza che ormai separa il tradizionale poster e le installazioni di grande formato, o al pubblico che vede un impianto stradale rispetto a quello raggiunto in un aeroporto. La sensazione è che il grande formato stia vivendo una fase difficile ma possa essere rilanciato, mentre il poster è in sofferenza da anni. Molto interesse invece per gli impianti digitali, che sono ben presenti in ambienti chiusi, ma non abbastanza diffusi per strada – se si esclude Milano – e quindi non possono ancora trainare tutto il mercato”.
Come si evolve l’OOH
Il grande formato è al centro dell’attenzione perché si presta a campagne di grande impatto, con location straordinarie e metrature importanti nel centro delle città, comunicazione multicanale e quindi un ottimo ritorno. Ma sono investimenti rilevanti che non tutti possono affrontare: il valore di mercato è molto alto e questo riduce i potenziali clienti a pochi big spender e grandi brand. La settimana della moda, ad esempio,
cambia il volto di Milano, ma soltanto per pochi giorni. Il calo di interesse per i poster dipende invece in parte dalla presenza di ancora troppe strutture ‘povere’ e brutte da vedere: e i clienti non amano affidare la propria immagine a impianti vecchi e mal tenuti. Per questo, le stesse concessionarie hanno deciso di investire sulla cartellonistica che funziona e puntano su altri elementi di maggiore richiamo. La tendenza è dare spazio all’arredo urbano, che colloca il messaggio pubblicitario negli spazi di servizio ai cittadini (come le pensiline di bus e tram), e all’uso intelligente delle luci, un modello di advertising che sfiora quasi l’arte. Il futuro del messaggio urbano è comunque negli impianti digitali, nuovi o in sostituzione dei ‘soliti’ poster. Con molti vantaggi: piacciono al pubblico, sono futuristici, aperti alle rivoluzioni dell’interattività, immagini e messaggi si possono modificare rapidamente.
A proposito di impianti digitali, Rossana Rugginenti auspica la diffusione del programmatic media buying, la tecnologia che consente di automatizzare acquisto, posizionamento e ottimizzazione degli spazi pubblicitari multimediali, superando i metodi tradizionali. “L’impianto” spiega “è inserito in una piattaforma web per la gestione della pubblicità, sulla quale il cliente potrà non solo verificare le caratteristiche che gli sono necessarie, ma anche gestire il processo di acquisto di spazi molto mirati”.
Il caso italiano Resta il fatto che l’Italia, nonostante i recenti passi avanti, appare ancora debole nel confronto con i mercati stranieri dell’OOH. Ma è davvero così? “Il gap c’è ma non è così drammatico”, chiarisce la marketing manager di Kinetic. “Al di là del fatto che ogni Paese ha le sue preferenze per interessi, tipi di campagne, mezzi ed efficacia, nei principali Paesi europei la quota coperta dall’out of home si aggira intorno al 5%. Fa eccezione la Francia che è oltre il 10%, grazie alla storica diffusione di impianti molto legati alla vita e alla mobilità urbana: fermate dei mezzi, noleggio di bici, perfino i servizi igienici! La pubblicità è ovunque ed è considerata essa stessa un servizio”. Se l’Italia dà la sensazione di essere indietro è anche per le diverse caratteristiche urbanistiche: da noi le città antiche vanno
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itter Sport ha scelto arredo urbano e dinamica decorata per estendere il target tradizionale: sfruttando le cromie delle note confezioni di cioccolato, il brand ha colorato i centri cittadini, catturando decisamente l’attenzione. Altrettanto ha fatto Sky, che ha scelto grafiche d’impatto per decorare formati, luoghi e mezzi sempre diversi. L’obiettivo? Ottenere la più ampia copertura possibile.
protette come tesori d’arte. Una cosa sono i pannelli multimediali nelle aree moderne di Londra o Berlino, e tutt’altro effetto farebbe a Firenze, cesellata tra Medioevo e Rinascimento. Si conferma quindi un’Italia che va a due velocità: Milano è pronta per pubblicità interattiva e innovazioni come la realtà aumentata, mentre ad esempio a Roma gli impianti digitali nel contesto urbano sono ancora impensabili. Il cammino della tecnologia comunque prosegue. Nei prossimi anni nell’out of home ci si attende innanzitutto proprio la trasformazione degli impianti ancora cartacei in digitale. Non solo per la richiesta dei clienti, ma proprio sulla spinta delle aspettative dell’uomo della strada. Chi viaggia e apprezza l’offerta pubblicitaria delle città evolute chiede la digitalizzazione degli spazi e vuole interagire con i proprio dispositivi mobili, smartphone o tablet, oppure attraverso i touch screen stradali. Alla solita pensilina, mentre aspetto il tram, consulto gli orari, scelgo un paio di scarpe o un vestito, partecipo a un sondaggio sul gusto delle patatine, configuro l’auto dei miei sogni. “L’obiettivo è trasformare sempre più un pubblico di spettatori in
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un panel di protagonisti. Così la gente si sentirà coinvolta e i brand potranno accedere a dati profilati per territorio, gusti, clienti potenziali”, prevede Rossana Rugginenti. “Aperto un canale, si dialoga attraverso email, social o programmi di fidelity, migliorando la brand awareness. E non parlo del futuro, ma di oggi. Ce ne vorrebbero di più, dicono i consumatori. Spesso con sviluppi inattesi: per chi critica le installazioni sui palazzi in ristrutturazione, c’è una maggioranza che le apprezza. Meglio del cantiere, dicono”.
Prospettive wide format Le opportunità quindi ci sono, e ci sono ampi spazi per favorirne le potenzialità dell’OOH. Curare la creatività è uno di questi percorsi: va ideata e sviluppata pensando al contesto urbano esterno, guai a prendere una campagna pensata per la stampa e adattarla per trasferirla sulle strade. Non funziona se non si pensa a un pubblico diverso e ad altri tempi e modi di fruizione: ‘fuori’ la gente cammina di fretta, guida, legge il cellulare. Occorrono stimoli forti per superare infinite distrazioni, puntando su colori a contrasto, poco testo, grandi immagini. Serve
insomma un lavoro dedicato: e questa è una sfida per le agenzie creative, ma in fondo anche per i clienti che le scelgono. Ma cosa contribuisce di più a rendere efficace la pubblicità OOH? “Prima di tutto la location, perché questo modello di comunicazione nasce proprio per farsi vedere e colpire il territorio che è al centro del target del cliente. Di più: la scelta del luogo, o del contesto, determina in buona parte chi è più probabile che veda una data pubblicità”, elenca Rossana Rugginenti. “Al secondo posto un messaggio bello, chiaro e mirato. Poi come ciliegina sulla torta ci metterei l’interattività e una intelligente integrazione tra mezzi tradizionali e innovativi: carta e pvc non sono ancora morti”. E per le aziende del settore che scenario prevede? “Chi investe in impianti digitali dovrà venderli al meglio e mettere a disposizione dei clienti un’offerta completa ed efficace. E poi noi professionisti dell’OOH vorremmo un sistema preciso che misuri la copertura del target. Abbiamo il nostro AudiOutdoor, una sorta di Auditel che valuta l’impatto sul pubblico, ma non rileva tutte le attività, e quindi i dati vanno stimati. Uno strumento così ci renderebbe tutti più competitivi”.
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Acuity 15 Acuity 15, stampante flatbed entry-level. Una soluzione di dimensioni contenute, dal prezzo accessibile e dal grande potenziale wide format, con una qualità di stampa simile a quella fotografica. Dedicata a quanti intendono entrare nel segmento della produzione wide-format, Acuity 15 si configura come una soluzione smart, perchè estremamente flessibile. Può infatti essere impiegata anche nelle applicazioni non display, grazie ai sistemi di inchiostro multifunzione e per la termoformatura, in grado di aprire a interessanti opportunità di diversificazione del business.
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Nell’insegna la mano dell’uomo accende la tecnologia
Realizzazione La Fluorescente, installazione MS Arredamenti
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Vi è un segmento, nell’articolato universo dell’out of home, dall’antico retaggio e dalla forte portata comunicativa. È quello delle insegne che, luminose e non, sono da sempre un biglietto da visita privilegiato di aziende ed esercizi, capaci di esprimerne nell’immediato lo spirito e le peculiarità. Del resto, anche nelle dinamiche dell’engagement contemporaneo, l’impatto estetico dell’insegna concorre a definire l’esperienza dell’interlocutore ed è in molti casi cruciale nel catturarne o meno l’attenzione. Qual è dunque lo stato di salute dell’insegna del Terzo Millennio? Il segmento vive una piccola grande rivoluzione, legata all’avvento delle tecnologie digitali e alla trasformazione delle dinamiche di produzione, seppur forte rimane l’impronta artigianale del mestiere dell’insegnista. Abbiamo voluto coinvolgere nella nostra inchiesta alcuni produttori di insegne – membri di AIFIL, l’associazione italiana dei fabbricanti di insegne luminose – per comprendere meglio il cambiamento in corso, esplorarne l’attività e coglierne le sfide quotidiane, conoscere i trend del momento e le applicazioni più richieste.
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Gruppo Publionda opera dal 1979 nell’universo della comunicazione
visiva outdoor e indoor. Cartellonistica, insegnistica, segnaletica, affissioni, pubblicità dinamica e wrapping sono le aree di specializzazione dell’azienda, che al mercato si propone con approccio proattivo. I servizi spaziano da ricerca, pianificazione degli spazi, installazione e manutenzione degli impianti alla gestione in toto delle pratiche burocratiche.
L’artigianalità tecnologica che trasforma le insegne d’esercizio Andrea Solinas, titolare Come cambia il mestiere dell’insegnista? Il mestiere dell’insegnista attraversa un periodo di forte trasformazione. Innovazione tecnologica e stampa digitale hanno contribuito a rendere questo lavoro più professionale e meno artigianale: i macchinari di nuova generazione consentono realizzazioni più precise, veloci e sicure e, a livello di servizio, abilitano una risposta più efficace a un mercato esigente e con tempistiche ristrette. Come si caratterizza il mercato di riferimento? Qualità, velocità e prezzo rimangono i fattori chiave del mercato delle insegne luminose. Tuttavia, se fino a pochi anni fa erano i produttori a stabilire le tempistiche, oggi a imporre tassativamente la data di consegna sono i committenti e la logica è quella del just in time. E se sottrarsi al trend di compressione dei tempi non è possibile – sia per una questione di concorrenza, sia per non incorrere in onerose penali, fattori quali attrezzature adeguate, conoscenza tecnica e disponibilità 24/7 sono indispensabili per
non soccombere. Un altro fattore divenuto cruciale nella gestione del nostro mestiere è la sicurezza, nell’ambiente di lavoro e nei cantieri. Quali sono le principali criticità? La gestione degli aspetti burocratici, laddove gli iter imposti dagli enti pubblici sono spesso farraginosi. Il rilascio delle autorizzazioni necessarie per esporre un’insegna d’esercizio è complicato, in quanto sono necessari molti documenti non sempre facili da reperire e le tempistiche sono lunghe. Recentemente, è stato istituito lo sportello unico, ovvero un solo interlocutore per agevolare e semplificare il processo, ma i risultati stentano ancora a vedersi. A seconda della posizione dell’insegna, potrebbe essere necessario richiedere nullaosta da enti diversi o attenersi a vincoli particolari. Tutto ciò comporta, a mio avviso, un rallentamento del mercato delle insegne, oltre ad aggiungere ulteriori oneri alle varie imposte esistenti. E quali le opportunità? La domanda di insegne c’è ed è incalzante, ma
tale offerta, la creatività può fare davvero la differenza: più si è creativi e spregiudicati, più si potrà essere sorprendenti. bisogna saper cogliere le opportunità. Come? La parola d’ordine è ‘anticipare e non rincorrere’: di fronte a un mercato sempre più esigente, è necessario essere pronti ed equipaggiati per anticipare la domanda, piuttosto che arrivare dopo. Servono, inoltre, investimenti adeguati, personale qualificato, capacità e intuito imprenditoriali per crearsi prospettive di crescita: brava è l’azienda che riesce a fare profitto offrendo prodotti di qualità a costi competitivi.
Qual è la policy green dell’azienda? L’introduzione degli elementi illuminanti a LED – che necessitano di minore energia elettrica e comportano emissioni ridotte di anidride carbonica – ci ha consentito di offrire il nostro contributo green. Inoltre, abbiamo recentemente intrapreso investimenti volti a sostituire macchine da stampa a solvente con nuovi modelli che utilizzano inchiostri a impatto zero. Lavorare bene e pulito è motivo di soddisfazione per l’impresa e i suoi lavoratori.
I prodotti dal maggiore appeal? Il mercato offre oggi i prodotti più disparati, per tutte le esigenze: l’unico limite al visual è la creatività. La stampa digitale ha indubbiamente rivoluzionato il mondo della comunicazione visiva e i materiali stampabili sono innumerevoli per qualsiasi applicazione e non si limitano all’insegna fine a se stessa, ma spaziano tra tutto ciò che sta intorno, dalla decorazione di vetri, pareti e pavimenti alle pannellature. A fronte di
Il valore aggiunto delle insegne oggi? L’insegna d’esercizio – sia essa luminosa o meno – rimane il primo segno identificativo di un’azienda. Dovendo trasmetterne l’immagine, deve essere non solo bella, ma anche efficace e intuitiva, e dunque ben progettata dal punto di vista costruttivo e da quello grafico e della comunicazione. Una bella insegna aiuta a lavorare meglio, e questo fa la differenza.
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Idea Pubblicità opera dal 1988 nel settore delle insegne luminose,
puntando sulla qualità dei prodotti e del servizio – che copre l’intero processo produttivo. L’ampia offerta dell’azienda romagnola spazia da insegne luminose, insegne diurne a LED e insegne d’epoca a decorazione di automezzi, totem, display elettronici a LED, stampe digitali wide format. I valori? Cortesia, rispetto, onestà, responsabilità.
Esprimere l’idea del cliente in un’insegna Ivreo Dall’Agata, titolare prezzi. Le piccole attività commerciali investono sempre meno e il trend è quello di sostituire le insegne a lettere scatolate retroilluminate con lettere adesive in vinile o in pvc rigido. I player dei settori del Food e della GDO o Il mestiere dell’insegnista le aziende con vocazione oggi? all’export sembrano Considero la mia avere risentito meno professione una delle della crisi e, nell’ultimo più belle del mondo. Le decennio, si sono insegne che realizziamo indirizzati verso pannelli contribuiscono a e insegne stampati in valorizzare l’immagine digitale. E, ancora, mentre dei clienti e a generare le illuminazioni a LED il loro successo, e ciò è stanno progressivamente motivo di soddisfazione. soppiantando le tecnologie Proprio per questo, oggi precedenti, i display digitali ancor più che in passato, non sono ancora riusciti ad il mestiere dell’insegnista affermarsi – anche a fronte richiede continui e costanti di limiti normativi e alti costi aggiornamenti, sul fronte pubblicitari. tecnologico e su quello Quali sono le principali normativo. In effetti, ogni criticità? operatore del settore L’aspetto più critico dovrebbe idealmente dell’attività dell’insegnista dedicare una risorsa alla rimane quello burocratico, gestione dei rapporti con un vero e proprio ostacolo gli enti pubblici. Inoltre, al nostro business. Le le difficoltà del mercato e procedure per la richiesta l’accresciuta concorrenza delle autorizzazioni sono rendono necessaria la complicate e richiedono diversificazione di offerta e molto tempo, mentre le servizi. tassazioni imposte dallo Come cambia il mercato? stato sono troppo onerose. Si tratta, purtroppo, di Lo scenario è diverso a seconda del segmento. Per un’anomalia italiana, le insegne istituzionali, dal perché in Paesi vicini come 2009 a oggi si è verificato Francia, Spagna, Gran un forte abbassamento dei Bretagna, Germania non
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vi sono, per l’installazione delle medesime tipologie di insegne d’esercizio, né tali limiti né tali complicazioni. Le opportunità più interessanti? Nell’immediato, ci sono grandi opportunità nel mondo dell’interior design ‘green’. A essere apprezzati sono la vision sostenibile e la professionalità con cui ci rapportiamo ai clienti. Guardando più in là, sono convinto che si apriranno ampi spazi nell’universo dei wall digitali, laddove l’utilizzo di video e messaggi mirati conferirà un grande valore aggiunto ai nostri prodotti.
permettendo un risparmio energetico, sostituiscono i neon ad alta tensione. Quali i trend dominanti? La personalizzazione domina anche nel nostro mondo. I clienti ci chiedono insegne confezionate su misura, per l’impatto sul target e la riconoscibilità conferita al brand. In questo senso, a noi piace integrare nelle insegne le varie tecnologie innovative disponibili – quali la stampa digitale con LED a vista e – quando possibile – con neon a vista, capaci ancora oggi di trasmettere emozioni impareggiabili rispetto ad altre tecnologie.
I materiali più utilizzati del momento? I pannelli in alluminio Su quali applicazioni multistrato (tipo Dibond) state puntando? sono i più utilizzati per le C’è grande richiesta di insegne d’esercizio. Sono insegne luminose diurne con LED a vista, in quanto comparse di recente ma stanno avendo successo valorizzano la classica anche le pellicole adesive insegna rendendola pvc free (ovvero prive di visibile anche di giorno. ftalati) che, seppur più Inoltre, a partire dal 2009, costose, portano vantaggi in azienda abbiamo fatto in termini di sostenibilità. molta ricerca e abbiamo sviluppato diversi brevetti Il valore dell’insegna sulle insegne con LED a nell’universo dell’OOH? vista per linee di prodotto L’insegna luminosa enfatizza rivolte a esercizi quali la comunicazione visiva ed farmacie, tabaccherie, emana emozioni positive gelaterie e distributori inconsce: la luce fa la carburanti. differenza, e laddove manca Inoltre, vanno molto bene la luminosità l’impatto non è parimenti efficace, né di vecchi totem e insegne convertiti e rigenerati che, giorno né di notte.
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La Fluorescente è specializzata
nella produzione, vendita, installazione e riparazione di insegne luminose e di sistemi di illuminazione, e opera come terzista. Negli anni ha diversificato l’attività per mantenersi al passo con l’evoluzione del mercato.
Luminor è un’azienda giovane e dalla forte vocazione artigianale. Fondata nel 2013, si è specializzata nella produzione di insegne a lettere separate, cassonetti, bandiere e totem.
Francesco Papini, titolare
Alessandro Gabriele, responsabile commerciale
Se e come è cambiata la professione del produttore di insegne? Il cambiamento c’è stato ed è stato significativo. Negli ultimi anni, il mercato con cui ci confrontiamo si dimostra sempre più esigente: per tenere il passo, dobbiamo confrontarci continuamente con le innovazioni tecnologiche e i materiali più nuovi.
Quale strategia avete scelto per entrare nel mercato? La scelta dell’azienda è stata quella di realizzare molte lavorazioni artigianalmente. Abbiamo, naturalmente, alcuni macchinari che ci aiutano, ma la maggior parte dei lavori viene fatta con la mano dell’uomo. Questo anche perché il mercato di oggi richiede un prodotto di qualità.
L’arte del neon per insegne d’impatto
Quali sono le principali criticità per chi opera nel settore? Le criticità che riscontriamo riguardano generalmente il rapporto con gli enti pubblici – comuni, province ecc. – e la gestione delle procedure per la presentazione e il rilascio dei permessi di installazione. Come si orienta la vostra offerta in termini di prodotti? Lavorando in conto terzi, per essere competitivi dobbiamo proporre un prodotto qualitativamente valido e un servizio flessibile e puntuale. La domanda dei clienti tende oggi a orientarsi verso alluminio e plexiglass come materiali – in particolare per la fabbricazione di lettere scatolate. Un riscontro interessante lo raccogliamo sui tubi al neon: se lavorati con dovizia e creatività, rimangono pressoché imbattibili in termini di appeal. La vostra vision green? Crediamo nell’importanza di rispettare l’ambiente e il nostro impegno si declina, in particolare, nella scelta di materiali riciclabili, sia per quanto riguarda i metalli sia per materie plastiche, sistemi di illuminazione, tubi neon o diodi LED. Il valore aggiunto dell’insegna nell’OOH? Direi che, oggi come ieri, l’insegna – luminosa o non – è uno strumento di grande impatto visivo ed emozionale. A patto che sia realizzata con scrupolo e fantasia grafica e sia posta nel giusto contesto ambientale.
Il tocco dell’uomo nell’OOH di qualità
Quali sono le criticità con cui vi confrontate? Al primo posto metterei l’apparato burocratico, ovvero le complesse procedure che dobbiamo seguire per ottenere i permessi necessari per installare le insegne. Capita spesso di arrivare a un accordo con il cliente, per poi rimanere bloccati nel confronto con gli uffici pubblici, con i quali, in generale, ci sono poco dialogo e poco buon senso. Quali sono i prodotti più richiesti? Abbiamo una tipologia molto variegata di clienti, con esigenze diverse. Per questo è difficile individuare un trend. Tuttavia, l’aspetto stimolante è proprio questa possibilità di sperimentare ogni volta un’applicazione diversa. Quale policy ambientale adottate? L’appartenenza ad AIFIL ci ha permesso di acquisire una consapevolezza ambientale maggiore. E oggi siamo impegnati a migliorarci sia nella gestione – promuovendo, ad esempio, la raccolta differenziata –, sia nella mentalità, educando i dipendenti a differenziare correttamente. Qual è il valore aggiunto dell’insegna? Si tratta del primo biglietto da visita di un’azienda, per questo i nostri interlocutori sono invogliati a spendere. Del resto, la cura di un’azienda si vede a partire dallo stato di un’insegna: se è ben tenuta suscita un’impressione positiva, se è trascurata fa nascere immediatamente una sensazione sgradevole.
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Neon Luce ha costruito la propria mission sulla valorizzazione della luce come strumento di comunicazione visiva di grande efficacia. Con quasi quarant’anni di attività alle spalle e la terza generazione nel team manageriale, l’azienda punta da sempre sul ciclo produttivo completo in house per garantire ai clienti efficienza e cura nella produzione, flessibilità e tempestività nelle consegne e generale efficienza nel servizio.
Quando la comunicazione OOH valorizza la luce Carlo Preti, titolare Come cambia il lavoro dell’insegnista? Produttori di insegne luminose e non luminose, così ci possiamo definire. La nostra professione è cambiata profondamente negli ultimi anni, grazie all’ingresso di macchinari all’avanguardia che ci consentono di effettuare lavorazioni particolari e finiture di pregio. Tuttavia, il lavoro manuale rappresenta tuttora un elemento fondamentale per la produzione all’interno dell’azienda. Grazie a questo mix virtuoso di artigianalità e tecnologia riusciamo a soddisfare le richieste
di un mercato sempre più esigente e attento ai dettagli di finitura e ad accontentare diversi target, dagli architetti ai brand owner. Quali le criticità per chi opera nel settore? Uno degli aspetti più critici riguarda le tempistiche di consegna sempre più ristrette imposte dai clienti. Ormai la richiesta del lavoro just in time è diventata un’abitudine. Purtroppo, tempi ristretti e sovraccarico di commesse sono all’ordine del giorno, ma per fortuna riusciamo sempre a gestire i flussi e a consegnare i lavori con puntualità. E quali le sfide? Per riuscire a consolidare il business, i produttori di insegne devono innanzitutto adeguarsi alle nuove esigenze del mercato. Ciò significa che celerità nelle consegne, precisione nelle forniture e puntualità nei preventivi sono qualità fondamentali per fidelizzare i clienti esistenti e attrarne di nuovi. Inoltre, ritengo sia fondamentale disporre di tutte le attrezzature – per coprire l’intero processo in house – per evitare inutile dispendio di tempo con lavorazioni esterne.
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Quali prodotti esercitano maggiore appeal? I trend cambiano a seconda dell’esercizione e della sua ubicazione. Nei punti vendita all’interno di centri commerciali e outlet, circa l’80% delle richieste riguarda i cassonetti in lamiera di alluminio pantografata, con la possibilità di inserimento frontale di un massello in plexiglass sagomato, neutro o decorato con vinile, per ottenere una maggiore personalizzazione. Nei centri storici – tuttora legati a regolamenti comunali molto rigidi – prevale l’uso di insegne illuminate con faretti a LED e realizzate con materiali di pregio – quali ottone e rame – trattati. Per stabilimenti e unità produttive la scelta cade su insegne di grandi dimensioni, composte da strutture di sostegno per lettere scatolate o cassonetti con frontali tenditelo stampati su backlight. Quali sono i materiali più utilizzati? Negli ultimi anni, è cresciuta la richiesta di plexiglass – accoppiato con frontali in acciaio a specchio –, di
alluminio verniciato e di pellicole – utilizzabili sia per i masselli sia per le vetrofanie. Tuttavia, più che i materiali, cambiano le finiture, grazie alle pellicole viniliche adesive o alla stampa diretta. La vision dell’azienda sul fronte ambientale? A fronte della crescente sensibilità del mercato per le tematiche green, puntiamo sull’utilizzo dei LED in sostituzione delle lampade fluorescenti e dei neon. Tale scelta ci ha consentito di proporre soluzioni ecologiche e con costi e consumi ottimizzati. Il valore delle insegne nell’OOH di oggi? Le insegne luminose rimangono un punto fermo nella comunicazione OOH: forme e colori – continuamente rivisitati in base ai trend del momento – riescono a coinvolgere in modo diretto e immediato l’interlocutore. In particolare, accanto alle lettere scatolate – oggi molto efficaci – anche i cassonetti di medie e grandi dimensioni con telo backlight esercitano un grande impatto e, grazie all’uso delle immagini, riescono a creare un forte engagement.
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Neon Angher è specializzata nella progettazione, produzione,
installazione e manutenzione di insegne luminose e impianti pubblicitari al neon e LED. Nata nel 1972 a Roma come laboratorio artigianale, è oggi attiva su tutto il territorio nazionale e propone al mercato soluzioni innovative e curate nel dettaglio, dalla creatività alla scelta dei materiali. L’azienda adotta da sempre una policy green.
Creazioni luminose che abbelliscono luoghi e ambienti Emanuele Angher, amministratore unico Come cambia il mestiere dell’insegnista? Al produttore di insegne è richiesto, oggi più che in passato, un lavoro di continuo aggiornamento sulle tecnologie e sulle disposizioni normative in materia di sicurezza. A livello operativo, seppur il lavoro umano rimanga preponderante, l’utilizzo di macchinari di ultima generazione sta acquisendo un ruolo sempre più rilevante. Inoltre, con l’avvento del digitale, l’insegnista è diventato anche fornitore e allestitore di pannellature decorate. Del resto, il mercato delle insegne luminose è molto ampio e i clienti sono sempre più informati ed esigenti. Quali sono le principali criticità da affrontare? In primis, i lunghi tempi burocratici necessari per ottenere le autorizzazioni per l’installazione delle insegne. Un tentativo di risposta è arrivato dalla riforma Madia, recentemente approvata. Altro aspetto critico, non meno importante, la difficoltà a reperire tecnici specializzati e giovani interessati ad apprendere questo mestiere. Fino a vent’anni fa, erano molti i ragazzi che si rivolgevano
a noi per imparare la professione, mentre oggi riceviamo curriculum vitae quasi solo per le posizioni di segretarie o grafici pubblicitari. Quali i segmenti con più opportunità di crescita? Sicuramente, i vari ambiti di applicazione del LED – outdoor e indoor – offrono interessanti opportunità di business. Anche il neon – che sembrava attraversare una fase discendente – diventa sempre di più un prodotto di nicchia, capace di distinguersi rispetto ai prodotti più commerciali. Di conseguenza, aumenta anche la domanda di neon per applicazioni più ricercate, con una propensione dei clienti a destinare budget di spesa più consistenti. Quali sono i prodotti più richiesti? Dominano le forme lineari ed eleganti. Tra i prodotti più richiesti, l’insegna con lettere singole, realizzate con l’abbinamento di materiali metallici (ferro, alluminio, acciaio, ottone) e plexiglass opalino e caratterizzate da spessori più sottili, grazie alla tecnologia LED. Anche il classico cassonetto con frontale
luminoso in plexiglass viene continuamente rivisitato, a fronte di una richiesta di forme meno invadenti e più gradevoli – ad esempio, nei centri commerciali prevale la tipologia di cassonetti in alluminio con lettere in rilievo. Inoltre, stiamo puntando al mercato più vintage del neon: se il LED ha sostituito l’applicazione dei sistemi illuminanti nelle insegne, il neon sta crescendo nel mondo dell’arte, del design e dell’arredamento degli interni.
‘decorativo’ nei contesti in cui si trovano, rendendo più luminose le vie delle città e trasmettendo un senso generale di bellezza, ordine e sicurezza. Il gusto estetico è notevolmente migliorato e questo si riflette sulla scelta dei materiali e delle soluzioni grafiche, che risultano piacevoli e accattivanti. Un’insegna luminosa è il biglietto da visita di un’attività e deve essere in grado di comunicare le caratteristiche generali dell’azienda, dei prodotti e dei servizi.
L’azienda adotta una policy green? Certamente. Neon Angher gestisce da anni la differenziazione dei materiali di scarto delle lavorazioni e delle insegne vecchie, che vengono suddivisi e smaltiti in discarica da società specializzate. Qual è il valore delle insegne luminose nell’OOH? Le insegne luminose non hanno più la sola funzione di identificare un esercizio commerciale. Al contrario, hanno acquisito un ruolo
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Quando la tecnologia fa
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Come si muove a livello tecnologico il segmento della visual communication? Quali sono le soluzioni top dei vari attori del mercato? Scopriamolo insieme con questa rapida panoramica sulle soluzioni all’avanguardia del settore
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AGFA GRAPHICS Jeti Mira UV LED Jeti Mira è un’unità di stampa flatbed progettata per offrire flessibilità. Stampe fino a 2,69 m di larghezza, la funzione ‘print & prepare’, l’opzione roll-to-roll, la versione a due tavoli, velocità (fino a 231 mq/h): queste le principali caratteristiche del sistema, a cui si aggiungono i vantaggi legati alla tecnologia UV LED. Fra questi, la possibilità di stampare a sei colori + bianco standard con inchiostri UV a elevata pigmentazione – sviluppati da Agfa – e il basso impatto ambientale dovuto ai ridotti consumi energetici. Non meno importante, Jeti Mira può aggiungere un tocco innovativo a tutte le applicazioni di stampa come POP, packaging, stampe decorative e cartellonistica, grazie alla tecnologia di stampa 3D. L’effetto lenticolare, di differenti dimensioni, viene realizzato con la vernice UV in funzione della dimensione delle linee che compongono le immagini, che consente di ottenere così un eccezionale effetto di profondità.
CANON Océ Colorado 1640 Océ Colorado 1640 è la prima stampante rollto-roll per grandi formati da 64 pollici basata sulla tecnologia UVgel. Si tratta di un processo a bassa temperatura che utilizza la polimerizzazione LED per annullare qualsiasi deformazione del supporto e ampliare la gamma di materiali di stampa utilizzabili, inclusi i supporti sottili e termosensibili. L’inchiostro UVgel “gelifica” immediatamente e produce immagini nitide e precise con un risparmio di inchiostro fino al 40%. Le testine di stampa UVgel integrano un sistema brevettato di monitoraggio continuo degli ugelli che si avvale del campionamento acustico per rilevare e correggere eventuali imperfezioni di funzionamento. Océ Colorado 1640 raggiunge una produttività elevata, con velocità fino a 159 mq/ora – che può scendere a 40 mq/ora per le applicazioni che esigono i più elevati standard qualitativi. Il sistema di Canon si rivolge agli stampatori che producono applicazioni grafiche sia per interni che per esterni, quali poster, banner, segnaletica, materiale POS, cartelloni, vetrofanie, PVC adesivo e carte da parati personalizzate.
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EFI VUTEk 3r/5r DURST Rho P10 200 HS Rho P10 200 HS può raggiungere velocità fino a 350 mq/h, con risoluzione Fine Art fino a 1200 dpi. Tra le caratteristiche del sistema, le testine Durst Quadro Array 10M, dotate del doppio degli ugelli, lo speciale metodo di essiccazione, che combina lampade LED al sistema UV tradizionale, e la tecnologia proprietaria Variodrop, che assicura maggiore produttività e migliore qualità delle immagini a elevate velocità, sia per stampe singole sia per produzioni in serie. Dotata dell’opzione roll-to-roll, Rho P10 200 HS è in grado di stampare alla stessa velocità su materiali rigidi e su bobina. I toni precisi e l’aggiunta opzionale dei colori light offrono una riproduzione cromatica fedele, a rendere il sistema ideale per la realizzazione di segnaletica da interni ed esterni, POP, packaging di piccole e medie dimensioni e retroilluminazione di articoli di lusso.
Ultimi nati in casa EFI, i sistemi inkjet LED UV roll-to-roll VUTEk 3r e 5r possono raggiungere velocità di 345 mq/h e di 455 mq/h rispettivamente, grazie alle teste di stampa proprietarie da 7 picolitri EFI UItraDrop™ Technology con indirizzamento effettivo multi-goccia per ombre, gradienti e transizioni più morbide. Stampano in risoluzione 1200 dpi a quattro colori più quattro opzionali – light cyan, light magenta, nero chiaro e bianco – su un ampio ventaglio di supporti, rigidi e flessibili. Utilizzano, inoltre, uno speciale algoritmo di distribuzione dell’inchiostro che consente, con un unico litro, di coprire fino a 149 metri quadrati in media, in tutte le modalità di stampa. Fra i settori applicativi possibili figurano cartellonistica per interni ed esterni, vetrofanie, wallcovering, grafiche per pavimenti, banner per interni, backlit diurni e notturni.
HP HP Latex 3200/ HP Latex 3600 Le stampanti HP Latex 3600 e HP Latex 3200 da 3,2 m sono i sistemi di punta della gamma HP Latex, che conta oltre 40 mila installazioni nel mondo. Il sistema HP Latex 3200, capace di stampare a 77mq/ minuto, è ideale per consentire ai fornitori di servizi di stampa di realizzare un’ampia gamma di applicazioni con una produttività elevata e di alta qualità per materiali pubblicitari nei punti vendita o outdoor, eventi e fiere, grafica per autoveicoli e decorazioni d’interni. Il modello HP Latex 3600, capace di raggiungere i 120 mq/minuto, è progettato per i provider di servizi di stampa di dimensioni ancora superiori, che necessitano di stampare senza interruzioni per tempi prolungati. Può gestire fino a 35 mila mq al mese ed è ideale per la produzione di applicazioni dedicate, come striscioni, pannelli retroilluminati, rivestimenti murali e cartellonistica per punti vendita ed eventi.
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Mimaki UCJV150-160 / UCJV300-160 UCJV300-160 e UCJV150160 sono le nuove print & cut Mimaki dedicate al settore della produzione grafica per insegne e cartellonistica. La tecnologia di polimerizzazione UV LED, oltre ad aumentare la velocità di produzione rendendo in alcuni casi la laminazione non necessaria, amplia la gamma di supporti compatibili, includendo anche materiali come PET e tessuti.
UCJV300-160 e UCJV150160 sono contraddistinte da: inchiostri ecologici UV LUS170, che garantiscono colori vivaci e risultati di grande impatto; una modalità di stampa a quattro strati (colore, nero, bianco, colore) che consente di creare grafiche a più livelli per applicazioni retroilluminate con visualizzazione day/ night; inchiostro bianco più coprente e colori più brillan-
ti; taglio integrato preciso e veloce grazie al nuovo Software RasterLink6 plus con lettura barcode che permette di realizzare elevati volumi di etichette, decalcomanie, grafiche per vetrine e pavimenti, espositori POP, decorazione veicoli, imballaggi e prototipi. I sistemi di Mimaki realizzano una finitura immediata, conferendo versatilità e ampliando le possibilità di applicazione.
OKI ColorPainter E-64s E-64s è l’ultimo modello della gamma di stampanti professionali ColorPainter di OKI. Sistema da 64 pollici, fornisce un alto livello di precisione e facilità d’uso, assicurando allo stesso tempo una stampa a basso impatto ambientale. Grazie all’utilizzo dell’inchiostro OKI ecosolvente SX ad alta pigmentazione, ColorPainter E-64s garantisce un livello ottimale di colore, a tutte
le velocità di stampa, per applicazioni interne ed esterne. La capacità di gestire un’ampia gamma di supporti – back/front-lit, tessile tecnico, carta da parati, tela, PVC rigido, banner, vinile e molti altri – rende E-64s adatto per gli stampatori wide format che cercano elevata qualità e stampa agile. Il dispositivo dispone di tecnologie consolidate su modelli di fascia supe-
riore, progettate per garantire risultati ottimali. Tra queste, le correzioni automatiche della stampante con l’ausilio di sensori ottici a colori, Smart Pass 4, Smart Nozzle Mapping 3 e Dynamic Dot Printing, così come le tecnologie della Serie H3, quali il Save Scanning System. OKI offre due anni di garanzia anche per le teste di stampa, senza restrizioni sugli ugelli o sulla produzione.
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L’ESPOSIZIONE DELLA TECNOLOGIA DI STAMPA INDUSTRIALE
Digitale / Inkjet / Serigrafia / Stampa speciale • Sistemi e macchine da stampa • Componentistica e parti speciali • Tecnologie delle teste di stampa • Sistemi e prodotti chimici per la prestampa • Sistemi di asciugatura e polimerizzazione / Tecnologia UV • Inchiostri per serigrafia, stampa digitale e stampa speciale • Primer e vernici liquide • Software
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applicazioni Le pellicole usate per il car wrapping sono disponibili in centinaia di colorazioni diverse. Per usi pubblicitari, oggi esistono supporti adesivi in PVC progettati per essere stampati sia a solvente o ecosolvent, sia latex. In entrambi i casi, la stampa viene protetta con una laminazione.
Il wrapping è una nicchia di mercato in crescita, anche in Italia. La tecnologia odierna permette di rivestire completamente i veicoli per motivi estetici, protettivi o pubblicitari, con multipli vantaggi. Ma wrapper non ci si improvvisa: servono competenze tecniche e manuali
Quando la pubblicità mette le ruote: il car wrapping
di Elena Panciera
La pubblicità in movimento risale almeno all’inizio del Novecento, quando vengono decorati a fini pubblicitari i primi tram. Ma fino agli anni Novanta non era possibile coprire completamente un veicolo per fini estetici o commerciali: la tecnologia non era ancora matura. Di fatto, i materiali vinilici idonei al wrapping totale di veicoli hanno poco più di vent’anni. I produttori di materiali hanno dovuto affrontare diverse sfide tecniche. I dipartimenti di R&D hanno lavorato per aumentare l’elasticità dei vinili, controllare i tempi di adesione, migliorare la resistenza e la stampabilità, gestire le bolle d’aria. Negli ultimi anni la passione per il car wrapping è esplosa sia in ambito business che privato, dando origine a una nuova nicchia di mercato e a nuove professionalità. La figura del car wrapper è sempre più richiesta. Ma car wrapper non ci si
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improvvisa: servono competenze specifiche, tecniche e manuali.
Un mix di tecnica e tecnologia Entrare nel mondo del wrapping è una scelta vincente dal punto di vista del mercato, in rapida espansione, ma che richiede una grande preparazione tecnica. Innanzitutto, bisogna conoscere i materiali, capire come funzionano e sceglierli in base al risultato che si vuole ottenere. La base dei film autoadesivi usati nel wrapping è il cloruro polivinilico, ovvero il PVC (per questo vengono detti anche vinili). A questo materiale vengono aggiunte varie sostanze: plastificanti per renderlo flessibile, pigmenti per ottenere le tonalità desiderate, additivi per migliorare la resistenza ai raggi UV, stabilizzare la temperatura o migliorare la stampabilità. Ottenuta la miscela desiderata, sulla base delle materie prime
usate ci sono modi diversi per ottenere il foglio di vinile. L’estrusione tramite calandre dà origine a film monomerici o polimerici. I “cast”, i film più costosi e pregiati (hanno stabilità, resistenza ed elasticità maggiori), sono ottenuti attraverso un processo di fusione ed essiccazione in forno. Un’altra importante componente del film adesivo è, appunto, l’adesivo. Deve avere una potenza bilanciata, in modo da garantire stabilità ma essere anche rimosso senza provocare danni alla carrozzeria. Una delle difficoltà tecniche che deve affrontare il wrapper è la gestione del film quando entra a contatto con la superficie da decorare: se attacca troppo presto, diventa difficile posizionarlo correttamente. Soluzioni come Controltac, brevetto di 3M, o Easy Apply di Avery Dennison servono a
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Dalla parte delle aziende: tre motivi per fare wrap advertising 1. Ha un ROI alto rispetto ad altre attività pubblicitarie Uno studio dell’Outdoor Advertising Association of America (OOH ROI and Optimization in the Media Mixing, 2017) rivela che per ciascun dollaro speso nell’Out Of Home, in media si riscontra un ritorno in termini di vendita di 5,97 dollari. È superiore perfino rispetto al digital display (4,83 dollari) e potenzia il ROI (Return on Investment) degli investimenti in stampa e digitale. Una delle forme di pubblicità OOH più efficaci in termini di ROI è proprio quella dinamica: a parità di investimento, si può raggiungere un bacino più vasto di possibili clienti. Inoltre, nel caso di pubblicità creative o interattive, si possono innescare dinamiche di condivisione sui social potenzialmente virali.
3. Il valore della vettura viene preservato nel tempo Questo non è un grande vantaggio solo per autonoleggi e compagnie di taxi, che hanno bisogno di una flotta cromaticamente omogenea e il logo ovunque in bella vista. Basta pensare a cosa succede quando una qualsiasi azienda che possiede dei furgoni cambia la propria immagine: avrà subito la necessità di “brandizzare” tutti propri veicoli con i nuovi colori e il nuovo logo. Il car wrapping consente rapidi cambi di aspetto senza intaccare il valore della vettura, che, quando necessario, potrà essere rivenduta al prezzo di mercato semplicemente togliendo la pellicola dalla carrozzeria. Inoltre le pellicole per il car wrapping possono avere anche proprietà protettive (antigraffio, antisasso).
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2. È competitivo sia in termini di costo che di tempo Con il wrapping, anche veicoli dalle forme particolari come barche e camion possono cambiare completamente fisionomia, sia a fini commerciali che estetici o protettivi della carrozzeria. La tecnica del wrapping permette di mantenere contenuti tempi e costi rispetto ad altre tecniche come la verniciatura.
rap & Decor, l’accademia del wrapping
a lavorazione delle pellicole richiede precisione e manualità: alcuni allievi dei corsi Wrap & Decor all’opera.
risolvere proprio questo problema, consentendo il riposizionamento del materiale durante i primi momenti della lavorazione. Un altro problema del wrapper è la gestione delle bolle d’aria. Ormai molti produttori hanno ovviato a questo problema spalmando l’adesivo in modo non omogeneo sulla superficie. In questo modo l’aria può venire spinta fuori attraverso scanalature. Dopo aver scelto il materiale, il wrapper usa una pistola termica per riscaldarlo, migliorandone l’elasticità e riuscendo così a modellarlo più facilmente. Altro strumento indispensabile è la spatola, usata per far aderire perfettamente il materiale alla superficie e spingere fuori le bolle d’aria. Tutte queste tecniche e questi segreti si imparano con l’esperienza, ma anche grazie a corsi specialistici organizzati ormai in tutta Italia.
Una delle wrapping academy più quotate d’Italia si trova a Castenedolo, in provincia di Brescia. Wrap & Decor propone corsi di car e boat wrapping, oltre che di interior decoration, e ha visto passare dalle proprie aule oltre 1.800 persone. Annovera tra i propri docenti Mario Cipponi (MC Pellicole), trainer 3M Endorsed 4 stelle, la più alta certificazione 3M per il settore wrapping automotive. Wrap & Decor è nata nel 2012 dalla volontà di Fabrizio e Paola Conti, titolari di SIR Visual, specializzata nella distribuzione di prodotti e soluzioni per la stampa digitale di grande formato. “Tutto quello che facciamo si basa sulla convinzione che offrire semplicemente un prodotto, oggi, non basti per differenziarsi ed essere competitivi sul mercato”, spiega Alessandro Barbieri, product specialist di SIR Visual. “Per questo motivo affianchiamo i nostri clienti nello sviluppo dei loro business con dei servizi unici”.
Fabrizio e paola conti, titolari di Sir Visual, hanno fortemente voluto Wrap & Decor, che oggi è una delle wrapping academy più quotate d’Italia. Sopra, Alessandro Barbieri. In alto, l’ingresso della academy Wrap & Decor, in provincia di Brescia.
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attualitÀ
ToutVa, l’insegna al neon nell’era di Internet
M-O-D-U-S Ca’ Faccanon, San Marco, 5016 (Poste Centrali) 13 maggio – 26 novembre
Lo Speciale del prossimo numero di WIDE sarà dedicato a…
industrial&3D
ToutVa reinterpreta la funzione dell’insegna al neon in uno scenario post digitale: l’opera sarà in scena a M.O.D.U.S, evento collaterale della Biennale di Venezia fino al 16 novembre. Frutto dell’ispirazione e del lavoro degli artisti Marotta & Russo – noti per la sperimentazione dei linguaggi e delle logiche post digitali contemporanee – è stata prodotta da F/ART, azienda italiana specializzata nella produzione di trasformatori per lampade al neon. Concepita come l’insegna di un immaginario bistrot ‘post digitale’, ToutVa combina il lettering tipico dei locali – la scritta “ToutVa” – con un lavoro concettuale sul tema della percezione del tempo e dello spazio nell’epoca di Internet. La parte inferiore dell’insegna è ritmata dal moto ondoso di Venezia – i cui dati sono presi dal web – attraverso le accensioni e gli spegnimenti delle lampade al neon. Il L’opera di Marotta dato tecnico (la frequenza del moto ondoso) & Russo, prodotta da è trasceso, evocando il flusso del mare e delF/ART, ravviva l’insegna la vita percepiti nella dimensione emozionale trasformandola in uno dello spettatore. L’opera di Marotta & Russo strumento capace di reinterpreta così la funzione dell’insegna, che interpretare lo stato dall’indicare un luogo arriva a dare forma a mentale degli spettatori. uno ‘stato mentale’. E si distingue dalle poToutVa è in mostra etiche che dagli anni Sessanta fanno utilizzo a Venezia fino del neon per le sue potenzialità comunicative al 16 novembre legate al messaggio scritto, interpretando il materiale anche nei suoi valori plastici. “Duttilità, espressione, profondità concettuale, materialità espansa sono le caratteristiche che a nostro avviso descrivono il neon”, hanno spiegato Marotta & Russo. “Caratteristiche strettamente associabili a quelle della società contemporanea, assolutamente contemporanea e culturalmente post digitale”. Il neon, un’evoluzione artistica Più di cento anni fa un barbiere di Parigi accendeva la prima insegna al neon di un piccolo negozio chiamato Palais Coiffeur. Da allora, le insegne al neon sono passate dall’essere strumenti vivaci capaci di attirare i turisti in ristoranti, negozi o tavole calde della Miami degli anni Ottanta, al diventare un tratto riconoscitivo delle grandi città, come Tokyo o Las Vegas. Grazie al lavoro di diversi artisti contemporanei, opere a neon sono state presentate nelle più grandi gallerie al mondo e acquisite in musei internazionali. Ne sono un esempio i lavori di Dan Flavin, Joseph Kosuth, Bruce Nauman.
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aifil informa
L’etichetta energetica delle insegne, gestire per non subire di Fausto Martin
L’esigenza sentita da AIFIL di istituire un’etichetta energetica per le insegne luminose prende spunto da alcuni segnali che si stanno manifestando a tutti i livelli, da quello europeo a quello locale. La Commissione europea ha lanciato il Patto dei Sindaci per avvallare e sostenere gli sforzi compiuti direttamente dagli enti locali nell’attuazione delle politiche nel campo dell’energia sostenibile. Del resto, i governi locali svolgono un ruolo decisivo nella “mitigazione degli effetti” conseguenti al cambiamento climatico, soprattutto se si considera che l’80% dei consumi energetici e delle emissioni di CO2 è associato alle attività urbane (riscaldamento degli edifici, trasporti, attività produttive etc.). I firmatari del Patto si impegnano a preparare un Inventario di Base delle Emissioni e a presentare, entro l’anno successivo alla firma, un Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile (PAES), nel quale vengano delineate le azioni principali che essi intendono avviare. Mentre l’Europa spinge sui comuni, in Italia il decreto legge n. 63/2013 è approdato in Gazzetta Ufficiale ed è entrato immediatamente in vigore.
AIFIL (Associazione Italiana Fabbricanti Insegne Luminose) rappresenta le aziende che operano nel settore delle insegne e della pubblicità luminosa e, più in generale, nella comunicazione visiva tramite tecnologie di illuminazione. In questo spazio l’Associazione propone tematiche di attualità e aggiornamento ai professionisti del settore di riferimento.
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Tra le altre misure, il testo ridisegna l’architettura complessiva dell’efficienza energetica in edilizia. In particolare, pone le basi per il piano d’azione nazionale diretto alla promozione e alla diffusione degli Edifici a Energia Quasi Zero – o NZEB, acronimo per la dizione inglese Near Zero Energy Buildings – strutture progettate seguendo criteri costruttivi all’avanguardia e in grado di utilizzare pochissima energia per il loro funzionamento. Una “rivoluzione copernicana” dell’efficienza energetica che coinvolge sia il settore pubblico (dal 31 dicembre 2018) sia il settore privato (dall’1 gennaio 2021). Dal contesto generale a quello del settore delle insegne e della comunicazione luminosa, laddove AIFIL lavora già da qualche anno alla creazione di una sorta di etichetta energetica, ispirata nel concept e nella grafica alle etichette degli elettrodomestici. Attualmente, nel settore ci sono due vincoli: uno è dettato dal Codice della Strada e impone alle insegne poste fuori dai centri abitati di non superare 150 cd/m2 di luminanza onde evitare pericoli alla circolazione stradale; l’altro è dato dalle leggi regionali sull’inquinamento luminoso e vincola a 4500 lumen il flusso emesso.
Ciò significa che si potrà avere o una piccola insegna molto luminosa e abbagliante – pur rimanendo sotto i 4500 lumen – o una insegna molto grande con luminanza bassa (meno di 150 cd/m2), ma che superi i 4500 lumen in virtù della sua dimensione. Qual è la lezione? Fatta salva la sicurezza stradale, le limitazioni “cadute dall’alto” sono spesso discutibili, quando non irrazionali. Per questo AIFIL ritiene che l’opzione migliore sia quella di procedere a un’autoregolamentazione, prima che vengano emanate norme poco attuabili o, peggio ancora, inapplicabili. Da qui l’impegno della presidenza a rendere operativo il programma dell’etichetta energetica per le insegne, con il doppio vantaggio di consentire la tracciabilità delle insegne energeticamente efficienti e di conferire ad AIFIL una buona reputazione ambientale nonché autorevolezza nel porsi come interlocutore delle istituzioni e della pubblica amministrazione.
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Martini & Rossi
Vestire aperitivi e spumanti con packaging green e tecnologici Qualità, innovazione e sostenibilità, ma anche effetto wow: ecco gli ingredienti con cui Martini & Rossi decora i propri brand
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Focus su design e tecnologia per creare look d’impatto e alimentare il prestigio dei brand. E un ambizioso progetto volto a rendere la produzione del packaging riciclabile al 100% e a coinvolgere l’intera filiera di fornitura in un percorso di progressiva riduzione dell’impatto ambientale. Così Martini & Rossi interpreta i trend del settore di vini, aperitivi e spumanti
lberto Oricco, quality assurance manager di Martini & Rossi, è stato uno degli speaker italiani del Southern European Printing Congress. Durante il suo intervento, Oricco ha raccontato a un pubblico internazionale l’esperienza del brand.
di Paola Bonfanti
Quali sono le logiche che sottendono allo sviluppo del packaging di vini, aperitivi e spumanti? Quanto incide la crescente attenzione del mercato per la sostenibilità ambientale, sociale e operativa? E qual è il ruolo delle tecnologie di stampa di nuova generazione? Lo abbiamo chiesto a un player di primo piano del settore, Martini & Rossi, parte di Gruppo Bacardi, che con una vasta gamma di spumanti, vini aromatizzati, liquori e distillati – distribuiti in 120 Paesi – e una produzione di circa 12 milioni di casse da 9 litri (cases bottling - ndr) all’anno dimostra una capacità di innovazione continua del packaging, mantenendo saldi reputazione e posizionamento dei brand sul mercato. Il segreto? Le policy adottate sul fronte tecnologico e su quello ambientale. Ne abbiamo parlato con Alberto Oricco, quality assurance manager di Martini & Rossi.
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Cosa chiede un brand owner ai suoi fornitori di packaging? La selezione dei fornitori è molto articolata. Da un lato, adottiamo tutta una serie di criteri di procurement che ci consentono di valutare l’impegno del fornitore verso la qualità, dei prodotti e dell’ambiente di lavoro, e verso la sicurezza, sia degli addetti sia dei consumatori, nonché
verso la responsabilità etica e la sostenibilità. In particolare, Gruppo Bacardi sta puntando molto sull’aspetto della sostenibilità ambientale, mettendo in campo progetti a lungo termine per promuovere un impegno a tutto tondo che coinvolga l’intera filiera. Dall’altro, ci sono tutti gli aspetti legati al design & development e quindi all’innovazione.
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Vogliamo approfondire quest’ultimo aspetto? L’innovazione è il cuore della strategia del nostro Gruppo e, di conseguenza, la capacità di innovare dei fornitori è un requisito fondamentale. Del resto, per ognuno dei nostri brand promuoviamo ciclicamente un restyling del packaging – primario e secondario – per mantenerci al passo con la rapida e continua evoluzione dei gusti dei consumatori e dei trend della domanda. Questo tipo di operazione può essere fortemente innovativa, e dunque orientata a creare effetti speciali inediti con lamine in oro, etichette speciali, colori particolari, oppure avere un carattere più ‘conservativo’ e tradizionale – laddove si sceglie di riproporre un packaging già noto, ma rivisitato con materiali nuovi, soprattutto per carte e vernici. In entrambi i casi, diventa per noi prioritario poter contare su partner pronti a ideare e proporre soluzioni originali e attrezzati con reparti di ricerca e sviluppo ben organizzati, per condurre test interni e verificare qualità e performance delle soluzioni proposte. E tornando al tema della sostenibilità, Gruppo Bacardi tende oggi a dare la preferenza a realtà dotate di certificazioni non solo di qualità e sicurezza, ma anche ambientali altresì nell’ambito del design development.
empo di aperitivo? Ecco le nuove bottiglie di Martini, frutto del recente progetto di restyling lanciato dall’azienda.
Da dove nasce l’attenzione per la sostenibilità e come si declina? Nella vision del Gruppo, la sostenibilità sarà il paradigma del prossimo futuro e gli stessi consumatori si mostreranno sempre più inclini a premiare i brand impegnati a garantire il rispetto delle risorse del pianeta. Per questo, abbiamo voluto muoverci in anticipo con un progetto green a trecentosessanta gradi e di lungo termine che ci porterà a rendere la nostra produzione totalmente riciclabile. Attualmente, per il packaging di tutti i nostri brand utilizziamo carta e cartone riciclati dal 50% al 100% a seconda degli
articoli e vetro riciclato per il 70%, e contiamo di arrivare al 100% nell’arco di pochi anni. L’altro ambizioso obiettivo che ci poniamo è quello di allargare l’impegno ambientale a tutta la filiera, sia sul fronte del riciclo sia su quello della riduzione del consumo di anidride carbonica. Qual è il ruolo delle tecnologie di stampa nello sviluppo del packaging, primario e secondario? Le tecnologie di stampa rappresentano per noi uno strumento di innovazione. Nel packaging primario, ad esempio, il nostro obiettivo è di creare bottiglie che, in linea con le caratteristiche del brand, siano attrattive per il consumatore – ne è un esempio il capsulone a otto colori che abbiamo sviluppato per le bottiglie di spumante Martini, una sfida enorme per i nostri fornitori, ma un successo sul mercato, proprio perché siamo stati i primi a proporre questa applicazione. Per quanto riguarda il packaging secondario, scatole e astucci contribuiscono a plasmare l’immagine del prodotto e del brand e ad attrarre il consumatore dagli scaffali dei punti vendita, per questo puntiamo su soluzioni di alto pregio. Le nostre confezioni sono curate nel dettaglio e, grazie alla stampa, fortemente innovative, e non solo da un punto di vista estetico. La tecnologia ci aiuta anche a scegliere soluzioni di packaging più funzionali e sostenibili – ricorrendo, ad esempio, a materiali più leggeri e meno costosi, ma anche più robusti e resistenti. Quali tecnologie di stampa prediligete? Direi che siamo aperti a tutte le tecnologie di stampa, e non solo su carta. Ne è un esempio la bottiglia con vetro satinato realizzata per noi da P&P Promotion con una decorazione – brevettata dall’azienda – che conferisce a una bottiglia normale un look molto più accattivante in partenza. I criteri di scelta della tecnologia di
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Martini & Rossi – Gruppo Bacardi Azienda dal forte legame territoriale e dalla vocazione internazionale, Martini & Rossi fonda le sue origini nel 1863, dopo avere accolto l’eredità di “Distilleria Nazionale di Spirito di Vino”, nata a Torino nel 1847. Affermatasi nel tempo quale produttore di spumanti e apertivi riconosciuto in tutto il mondo, nel 1993 l’azienda è entrata a far parte di Gruppo Bacardi, al quale nel 1987 aveva affidato la distribuzione dei prodotti negli Stati Uniti. Il Gruppo – che ha unito due aziende tanto lontane geograficamente quanto vicine per tradizioni, cultura industriale e sviluppo storico – ha fatto dell’innovazione continua e dell’attenzione all’ambiente le due colonne portanti della strategia di sviluppo dei prodotti e del packaging. Attualmente, Martini & Rossi vanta una vasta gamma di spumanti, vini aromatizzati, liquori e distillati – distribuiti in 120 Paesi – e una produzione di circa 12 milioni di casse da 9 litri all’anno.
stampa sono legati ai risultati che vogliamo ottenere, ovvero prodotti dal forte impatto estetico ma con costi di produzione e lavorazione accessibili. Quali strategie utilizzate nella progettazione di un packaging? In Gruppo Bacardi, il fulcro del lavoro di R&D è quello di individuare il giusto equilibrio tra la portata innovativa del progetto del packaging e l’industrializzazione della produzione. Detto questo, sappiamo che sia la bottiglia sia gli imballaggi secondari devono trasmettere un’immagine di alta qualità del marchio e catturare l’attenzione del consumatore, pertanto più si è sfidanti nel proporre soluzioni innovative maggiore è il ritorno sul mercato. In una parola, un packaging particolare comporterà più complicazioni dal punto di vista operativo, ma d’altra parte consentirà di dare maggiore Non solo aperitivi. Inconfondibili per ricercatezza, eleganza e prestigio sono anche le bottiglie di vini e prosecchi di Martini & Rossi e dei liquori del brand Bacardi.
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visibilità al brand e al prodotto. Si tratta di un lavoro stratificato e complesso in quanto richiede il coordinamento di un reparto marketing con idee creative e di un reparto produttivo che si assicuri della fattibilità del progetto prima di eseguirlo e che porti a termine con cura la parte di ingegnerizzazione. Quali saranno le innovazioni nel packaging di vini, spumanti e aperitivi da qui a cinque anni? Dal punto di vista estetico, il futuro appartiene alle etichette autoadesive, che daranno spazio a una nuova creatività – giocando su trasparenze e contrasti e sul colpo d’occhio tra etichette front ed etichette back. Dal punto di vista funzionale, credo che la principale sfida sia quella di rendere le bottiglie più sicure, sia in direzione della protezione del prodotto, sia in direzione della protezione del consumatore. Nel primo caso, mi riferisco al recente boom delle bottiglie bianche, di grande impatto estetico ma poco idonee alla protezione del vino: la ricerca si concentrerà sullo sviluppo di soluzioni che – a livello di decorazione o di etichette sleeve oppure a livello di lavorazione del vetro – garantiscano la conservazione del contenuto. Nel caso della sicurezza, l’obiettivo sarà quello di rendere le bottiglie sempre più resistenti. Come? Una soluzione già esistente è l’utilizzo di sleeve che avvolgano la bottiglia garantendone anche una maggiore prestazione, soprattutto durante il trasporto.
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Tonejet guarda con estremo interesse al mercato della birra artigianale, e viceversa. La possibilità di avere lotti limitati di lattine stampate consentirebbe anche agli artigiani di esportare i propri prodotti mantenendo costi competitivi.
Le macchine digitali per la decorazione direct-to-can saranno commercializzate nel 2018. E finalmente sarà possibile soddisfare le esigenze di piccole tirature e personalizzazioni di segmenti del mercato food & bevarage, come quello delle birre artigianali. Almeno due le armi segrete dell’azienda britannica: un motore di stampa unico, brevettato e inchiostri a pigmento proprietari pensati proprio per il settore F&B
Tonejet rompe gli schemi del direct-to-can e si prepara a conquistare il mercato
di Elena Panciera
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alluminio. Scelta dettata sia dalle potenzialità del mercato del direct-to-can che da motivi tecnologici. “Il settore food & beverage è un campo fertilissimo e in espansione, per quanto riguarda il digitale. Inoltre, chi si occupa di decorazione su metallo conosce bene le difficoltà della gestione e della movimentazione dei fogli di alluminio, che non sono mai perfettamente planari. È solo apparentemente strano, quindi, che ci siamo specializzati prima di tutto nella decorazione di supporti cilindrici”, commenta Simon Edwards, VP Sales & Marketing di Tonejet. E prosegue: “Certo, nel nostro futuro vediamo sia la stampa su lamina metallica che su altri supporti flessibili e semiflessibili: siamo solo all’inizio del nostro percorso”.
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Ci sono una testa di stampa dalla concezione rivoluzionaria e la scelta di usare inchiostri a pigmento alla base della tecnologia di Tonejet, produttore di macchine digitali per la decorazione diretta di lattine e contenitori in alluminio. La storia di quest’azienda è legata a filo doppio con quella di TTP Group, che si occupa di sviluppo di tecnologia e innovazione, specialmente nel settore della stampa. Risale infatti al 1993 la loro joint venture, nel segno del packaging. Questo macro settore è stato scelto con lungimiranza in un momento – gli anni Novanta – in cui nessuno parlava di decorazione digitale di imballaggi: il mercato era completamente vergine. E quindi non esistevano nemmeno competitor. Pur avendo una tecnologia in grado di stampare virtualmente su ogni tipo di materiale, anche su cartone ondulato o plastica flessibile, Tonejet si è specializzata nella stampa diretta su metallo, e in particolare su lattine in
imon Edwards, VP Sales & Marketing di Tonejet.
Verso un nuovo modello di business Nata oltre vent’anni fa come fornitore di tecnologia ad aziende terze, oggi Tonejet sta attraversando un momento di grande cambiamento. “Da un modello di business basato sulla vendita della tecnologia a integratori, stiamo passando a un modello fondato sulla vendita diretta dell’intera macchina da stampa agli utilizzatori”, spiega Edwards. Questo il motivo per cui, a oggi, non ci sono installazioni delle macchine da stampa Tonejet, che non hanno ancora nemmeno un nome definitivo. “La loro commercializzazione è prevista per il secondo trimestre del 2018”, aggiunge Edwards. “E per quanto riguarda il naming, lo stiamo decidendo proprio in questo periodo”. Ma quali sono i motivi che hanno spinto Tonejet a questo cambiamento? “Il motivo principale è che ci siamo accorti che nel settore della stampa su lattine
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industrial U
li inchiostri a pigmento sviluppati da Tonejet sono pensati per soddisfare le esigenze del mercato food & beverage, ed eliminano alla radice il problema della migrazione, comune nel caso degli inchiostri UV.
avevamo qualcosa da dire. In termini di competenze, idee e innovazioni andavamo ben oltre il nostro focus iniziale, ovvero la produzione di teste di stampa, elettronica e inchiostri. Per esempio, abbiamo sviluppato un sistema unico per gestire in modo efficace la movimentazione delle lattine all’interno della macchina, che riduce sensibilmente il numero di cavi elettrici necessari”, racconta Edwards. E infatti le direttrici che hanno sempre guidato la ricerca e lo sviluppo di Tonejet sono semplicità ed economia. Che si traducono – da ultimo – anche in economicità dell’intero sistema: dall’investimento iniziale ai costi di gestione. Anche le scelte tecnologiche più rivoluzionarie di Tonejet rispondono proprio a questi imperativi. Gli inchiostri a pigmento sono dunque anche una soluzione per mantenere basso il prezzo dei consumabili. Mentre le particolari teste di stampa sono studiate per avere una grande resistenza all’usura, grazie al fatto che non hanno ugelli che si possono ostruire e nemmeno parti mobili che si possono facilmente danneggiare.
Digitale e food & beverage, un amore possibile (e auspicabile) Il mercato di riferimento di Tonejet è da subito essenzialmente (ma non esclusivamente) quello food & beverage. Motivo per cui sono stati sviluppati inchiostri a pigmento perfettamente compatibili con la rigida normativa del settore, sicuri ed ecologici. L’azienda britannica, in particolare, tiene d’occhio da vicino un preciso segmento del settore beverage, quello della birra artigianale. Il corteggiamento è reciproco: Edwards ci fa notare che a Tonejet sono arrivate centinaia di richieste da parte di piccoli produttori che esprimono a gran voce la loro necessità di personalizzare piccoli lotti. Teniamo presente che in questo mercato spesso i quantitativi minimi di lattine prestampate sono di 150.000 unità: decisamente troppe per i numeri tipo di una produzione artigianale. “Il nostro mercato primario, inizialmente, sarà composto da quelle linee di produzione in cui la stampa deve combaciare esattamente con la tiratura, senza la possibilità di avere sprechi ed eccedenze. Le nostre macchine sono a valle delle linee di riempimento. Così L
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tecnologia
a prima macchina da stampa Tonejet verrà commercializzata nel secondo trimestre del 2018.
rompiamo lo schema della filiera di produzione, migliorando la logistica e permettendo una grande ottimizzazione in termini economici”, spiega Edwards. L’inserimento in fondo alla catena produttiva permette un ulteriore vantaggio, ovvero la moltiplicazione delle linee di stampa. Si potranno quindi produrre più lotti con motivi decorativi diversi contemporaneamente. “Stiamo lavorando per completare le prime macchine, che possono gestire 60 lattine al minuto”, aggiunge Edwards. “L’obiettivo è usare nello stesso stabilimento più macchine, in contemporanea, per ottenere velocità maggiori e gestire quindi volumi di produzione più alti”. Non ci resta che aspettare il 2018 per vedere le prime installazioni nel mercato.
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na tecnologia di stampa innovativa per almeno due motivi Il motore di stampa Tonejet rivoluziona l’idea stessa che sta alla base della testa di stampa digitale. Nelle teste di stampa drop-on-demand non ci sono ugelli, ma l’inchiostro scende da una fessura lineare dalla quale emergono delle punte. Sono proprio queste punte, caricate elettrostaticamente, a eiettare l’inchiostro a pigmento sulla superficie da decorare. L’assenza di ugelli elimina alla radice ogni problema legato alla loro ostruzione. Inoltre, all’interno delle teste di stampa non ci sono parti in movimento, per minimizzare i guasti e l’usura. Tonejet ha poi scelto di non usare inchiostri UV. Ha sviluppato una propria ricetta di inchiostri a pigmento, che vengono realizzati da INX International. Non hanno bisogno di pretrattamenti aggiuntivi rispetto a quelli usati nel mondo analogico, perciò possono essere utilizzati in tutta sicurezza anche su imballaggi alimentari primari e applicazioni nel settore della cura personale. I pigmenti ad alta concentrazione sono caricati elettrostaticamente e immersi in un liquido vettore isolante a base oleosa. Per “gettare” il pigmento, viene applicato un voltaggio a ciascuna punta eiettrice. Questi inchiostri offrono delle ottime performance in termini sia di resistenza che di colore. Lo strato di pigmento sulla superficie decorata è molto sottile: dai 330 ai 500 nanometri. Usare meno inchiostro offre un vantaggio economico ma anche una migliore resistenza alla formazione di eventuali crepe o fessure su substrati flessibili o semiflessibili. Grazie alla tecnologia Tonejet è dunque possibile anche lavorare il metallo in rilievo senza rovinare la stampa.
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interior L’insider
Grottini Communication Technology
Il retail che cambia pelle: creatività, tecnologia e calamite
Grottini Communication Technology, specializzata nella progettazione e nella realizzazione di soluzioni comunicative di ambienti di vendita, è partita dall’analisi delle esigenze del mercato retail per proporre le proprie soluzioni. Una di queste è decisamente persuasiva: anzi, magnetica di Elena Panciera
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Una comunicazione d’impatto sul punto vendita non è mai stata così importante: esempi di allestimenti curati da Grottini Communication Technology.
I punti vendita sono spazi che hanno bisogno di rinnovarsi spesso. In un mondo in cui i brand di fast fashion propongono una nuova collezione ogni quindici giorni, è necessario comunicare trend e novità in modo tempestivo, e sottolineare di volta in volta le informazioni importanti da comunicare al cliente. “Il nostro punto di partenza è stato il desiderio di ottimizzare al massimo le potenzialità della comunicazione
all’interno del punto vendita. L’esigenza più pressante che proveniva dal mercato era aggiornare la comunicazione: nei primi tempi, all’interno dei punti vendita nel mese di giugno si vedevano ancora immagini di ragazze e ragazzi con maglioni a collo alto”, spiega Valerio Placidi, marketing & sales director di Grottini Communication Technology. Esigenza che dal 2008, anno di inizio della crisi
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L’insider
Entriamo in azienda: Grottini Communication Technology Grottini Communication Technology è una divisione di Grottini Retail Environment, azienda che da oltre quarant’anni crea design e produce arredamenti per punti vendita. Dal quartier generale di Porto Recanati vengono coordinate le attività del gruppo, che esporta in tutto il mondo e ha uffici nel Regno Unito, a Hong Kong, a Dubai, in India, a Taiwan, in Cina e negli USA. Per abbattere i tempi di realizzazione dei progetti, Grottini si avvale poi di partner di produzione a Guangzhou, in Cina, Taiwan e Brasile. La divisione Grottini Communication Technology, nata nel 2003, progetta e sviluppa soluzioni integrate e coordinate di allestimento degli spazi in ambito retail, fiere ed eventi. Grossa parte delle sue attività consiste nello studio del mercato, nella ricerca di nuovi materiali, prodotti e idee e nello sviluppo di progetti di interior decoration innovativi. Ma è in grado di gestire ogni fase di un progetto di interior decoration e visual merchandising, dalla progettazione all’installazione. Il suo modello di business è snello e ‘liquido’, e privilegia la collaborazione con partner d’eccellenza provenienti da settori attigui e complementari. Come, per esempio, la statunitense ZenGenius, azienda di consulenza specializzata nel supporto delle aziende retail fin dallo sviluppo della parte strategica e marketing.
dedicate al retail e all’interior decoration, hanno dunque cercato soluzioni che potessero offrire al punto vendita a costi contenuti la possibilità di essere sempre fresco e aggiornato. Proprio durante una di queste fiere, negli Stati Uniti si sono imbattuti in quello che è poi diventato uno dei loro partner principali: Visual Magnetics. E si sono resi ben presto conto delle potenzialità del peculiare materiale da stampa che proponeva questa visionaria azienda produttrice americana, e dal 2011 ne sono diventati il distributore esclusivo per l’Italia.
Un materiale che sorprende per semplicità ed efficacia
economica mondiale, è andata di pari passo con quella di ottimizzare i costi della comunicazione. A quel punto, l’azienda di Porto Recanati ha cominciato a esplorare due strade diverse: l’innovazione tecnologica (si stavano diffondendo i primi esempi di digital signage) e l’ottimizzazione della stampa digitale. Quest’ultima aveva e continua ad avere un enorme vantaggio: quello economico. Gli esperti di Grottini Communication Technology, partecipando alle principali fiere
Il sistema di Visual Magnetics si struttura su due livelli. Il primo è MagnaMedia Micro-Iron, un materiale plastico flessibile dall’aspetto simile al pvc, ma totalmente green. Il retro è formato da uno strato nero, magnetico, mentre il fronte è disponibile in più di venti tipi di finiture diverse, dalla iuta al cotone 100%, dalla carta a materiali plastici lucidi o opachi, per arrivare a materiali lavagna bianchi o neri, sui quali si può scrivere con gessi o pennarelli. Tutti questi supporti possono essere stampati digitalmente, offrendo a designer e cliente la massima versatilità creativa a
prezzi competitivi. Il secondo livello, la base flessibile sulla quale aderisce MagnaMedia, si chiama InvisiLock. Con questo sistema, cambiare le grafiche stampate è un’operazione estremamente semplice e veloce: basta srotolarle e farle aderire a InvisiLock. E soprattutto non serve manodopera specializzata: anche il personale del negozio è in grado di cambiare la comunicazione, senza formazione specifica e senza alcuna fatica. Così i costi per il cliente si riducono a quelli della stampa e della spedizione della grafica in contenitori tubolari, dall’ingombro e peso minimi. “Visual Magnetics ci permette di far letteralmente cambiare pelle al punto vendita in pochi minuti, riducendo al minimo l’investimento per l’operazione”, racconta Placidi. “E diventa una soluzione particolarmente interessante per quelle realtà che hanno decine, o magari centinaia, di punti vendita in tutto il mondo, come molti dei nostri clienti nel settore fashion”. E in quasi quindici anni di esperienza l’azienda portorecanatese ha collaborato con aziende del calibro di Piazza Italia, Silvian Heach, Pablosky, Scarpe & Scarpe, Clementoni, Angelini (per citarne solo alcuni), con progetti retail sia in Italia che all’estero.
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interior L’insider
DinamicART
Un tocco di magia nel rinnovare il look di un bar
Stampa digitale e supporti innovativi protagonisti del cambiamento radicale degli interni del MaGia Wine Bar di Binasco. E nel mirino di DinamicART c’è già un altro ambizioso progetto: la riqualificazione di un ostello a Milano
di Cristina Rossi
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Un semplice bar di provincia che ha voglia di rinnovarsi e una coppia di creativi che accoglie la sfida, un po’ per amicizia e un po’ per gioco. Questo è l’inizio della storia del MaGia Wine Bar di Binasco (MI) che dallo scorso 17 luglio – giorno dell’inaugurazione – si è presentato alla propria affezionata clientela con un look diverso, molto più moderno e luminoso. L’opera di restyling è stata affidata a Mirko Giardini e Lia Badulato di DinamicART (v. articolo a pag. 42, Wide n. 28), due soci/amici con oltre trent’anni d’esperienza nel mondo della comunicazione, che in tempi recenti hanno visto nell’interior decoration una grande opportunità per il proprio business futuro. Da sempre nella storia dell’umanità la decorazione riflette ed esprime l’istinto dell’uomo per la ricerca del
bello e da sempre l’attività di Mirko e Lia è stata permeata da questa passione per il valore estetico ed emozionale, nonostante il loro percorso professionale si sia snodato attraverso strade molto diverse, partendo dalle illustrazioni con l’aerografo per la scuola dei teenager alle pubblicità per varie aziende, fino ad arrivare alla decorazione e personalizzazione di interni per hotel, ristoranti, sale giochi, palestre e show room. “Il lavoro per il MaGia Wine Bar è nato quasi per gioco”, spiega Lia. “Il titolare, Paolo Stizzoli, ci aveva contattato per commissionarci la creazione di una locandina per festeggiare i suoi primi dieci anni di attività, ma noi, presi dall’entusiasmo e grazie all’inesaurabile e incontenibile creatività di Mirko siamo andati molto oltre. Ispirati dal nome
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interior l’insider
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Fotografie di Michele Sala & Maurizio Fonti.
“MaGia” abbiamo fatto un restyling del logo, elaborando l’immagine di un Avatar che nasce in un campo di alkekengi, frutti esotici da sempre utilizzati per gli aperitivi”.
A message in a bottle L’animo poetico di Lia ha aggiunto un tocco di classe al locale, le cui pareti sono ora impreziosite da una serie di quadri con cornici colorate con al centro una bottiglia con messaggio incorporato. I messaggi sono il frutto di un’accurata ricerca di frasi sull’esistenza umana di autori famosi, che contengono la parola magia – nome del locale – e che riportano la firma dell’autore. Giusto per fare qualche esempio: “Scegli una persona che ti guardi come se fosse una magia” di Frida Kahlo; oppure “L’istante magico è quel momento in cui si può cambiare tutta la nostra esistenza”, di Paulo Coelho; o “La magia è credere in se stessi: se riusciamo a farlo, allora possiamo fare accadere qualsiasi cosa”, di David Copperfield, e “L’immaginazione è il vero tappeto magico”, di Norman Vincent Peale. Il progetto di decorazione di interni
lcune immagini delle decorazioni del locale di Binasco. Significativo il “prima e dopo” del bancone, che evidenzia le opere di restyling.
e la nuova immagine coordinata proposta dai soci di DinamicART ha entusiasmato il titolare del locale che ha immediatamente dato il via ai lavori. Per la stampa delle varie decorazioni è stato scelto Pixartprinting, noto web to print veneto ora parte del gruppo internazionale Cimpress. “Avevamo dei tempi molto stretti per la realizzazione”, spiega Mirko, “e uno dei vantaggi di lavorare con un online printer è quello di poter gestire in remoto tutti gli step della lavorazione a qualsiasi ora del giorno e avere il prodotto stampato in tempi brevissimi”. Ma i progetti legati all’interior decoration non finiscono qui. “A breve ci attende una nuova avventura”, conclude Lia. “Questa volta ci occuperemo del restyling di un ostello e affittacamere a Milano. L’idea è di stampare una serie di opere su plexiglas… ma non vogliamo rovinarvi la sorpresa!”
Alcune fasi del progetto di decorazione esterna e interna del locale. Interessante l’indicazione dei vari materiali utilizzati.
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interior L’intervista
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HP Le nuove frontiere tecnologiche della decorazione degli interni
Non solo carte da parati, ma applicazioni indoor e outdoor di ogni genere all’insegna di creatività e personalizzazione. Così HP guarda al mercato attuale della decorazione degli interni, puntando a mettere in mostra l’infinita varietà di applicazioni rese possibili dalle proprie soluzioni di stampa di ultima generazione. Ce ne ha parlato Thomas Valjak, vice president e general manager della divisione Large-Format Design Printing Solutions di HP
HP e interior decoration, vision e prospettive?
L’interior decoration è un settore in forte crescita destinato a offrire opportunità interessanti ai fornitori di stampa. Con la tecnologia Latex, HP è in prima fila nel sostenere lo sviluppo di questo mercato e lo fa con una strategia volta da un lato a mettere in mostra le possibilità applicative realizzabili con le nostre soluzioni e dall’altro a ‘ispirare’ – un esempio è stato lo stand di FESPA 2017, trasformato in una vera e propria vetrina di applicazioni. Il target a cui ci rivolgiamo è multiplo: non parliamo ai soli stampatori, ma puntiamo a coinvolgere anche creativi e brand owner, il cui ruolo nello sviluppo dei progetti è fondamentale.
Tra i progetti di restyling con protagonista la tecnologia di HP, The City by Littlez (sotto), un centro per bambini a Singapore che ha rinnovato le decorazioni, dalla carta da parati al floor, agli elementi di arredo. Passa attraverso atmosfere calde ed esotiche il restyling di Afryka Coffee and Tea House, caffetteria ubicata nella città polacca di Wroclaw (a destra).
Quali i segmenti dell’interior col maggior potenziale di sviluppo?
La carta da parati – segmento già interessato da una forte trasformazione negli ultimi anni – sta vivendo un nuovo e importante cambiamento, sulla spinta di una richiesta crescente di personalizzazione sempre più estrema. E proprio alla possibilità di customizzare la decorazione di oggetti e superfici è legato il nuovo boom dell’interior decoration: non solo wallpaper, ma anche elementi di arredo come tavoli, sedie, pannelli, porte e pavimenti, strumenti di decoro e di comunicazione quali sticker e vetrofanie, nonché tessuti per il décor indoor e outdoor – stampati con
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tecnologia digitale – saranno protagonisti della nuova stagione dell’arredo.
HP punta molto sull’aspetto ecologico. Quanto conta oggi?
Tutto ciò che riguarda ambiente e sostenibilità gioca un ruolo fondamentale, in tutti i comparti e ancora di più nella decorazione degli interni. Tale questione si declina su più livelli: cresce l’attenzione per la salubrità degli ambienti di lavoro, aumenta la richiesta di applicazioni idonee alla decorazione di luoghi quali ospedali, e rimane saldo il focus sull’impatto ambientale del ciclo produttivo e sulla necessità di ridurlo progressivamente. Ciò significa che tutti i player della filiera – dai fornitori di tecnologia e di materiali a chi ne fa utilizzo per stampare – si stanno attrezzando per una gestione sempre più ecologicamente virtuosa della produzione, mentre gli utenti finali considerano la sostenibilità un requisito fondamentale nelle scelte di acquisto.
Oltre all’interior, quali sono le altre aree di interesse di HP? Il tessile rappresenta certamente uno dei settori dal maggiore appeal per la nostra tecnologia Latex. In particolare, tutto l’ambito del promotion – dall’apparel al soft signage – ha un grande potenziale di sviluppo e il nostro obiettivo è quello di consolidare il posizionamento – e la reputazione – delle nostre soluzioni.
O S C A R D E L L A S TA M PA
DEFINING EXCELLENCE A N C H E Q U E S T ’ A N N O P O R T E R E M O A L L A R I B A LTA L’ E C C E L L E N Z A N E L L A S T A M P A COMMERCIAL PRINTER PACKAGING PRINTER CONVERTER O F F S E T – F L E X O – G R AV U R E – D I G I TA L
CON IL SUPPORTO DI BOBST – CORDENONS – GALLUS – HEIDELBERG – HP – KBA KOLOR + SERVICE – KOMORI – LUXORO – PRINTGRAPH
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textile
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spazio designer
ensieri da creativi Streetwear, e il diverso diviene elemento espressivo La città – intesa come contenitore di attività e persone – rappresenta da sempre l’aggregazione e si contrappone alla campagna, al lavoro della terra, al rapporto diretto con la natura. La città è la piazza che ospita i mercati, le università e le cattedrali, nonché il luogo dello scambio delle merci, della trasmissione dei saperi, della logica evoluzione delle religioni, della nascita delle professioni e dell’accentramento del potere. Nella città si vive, ci si incontra, si intessono le relazioni. E mentre la società si evolve sotto la spinta delle nuove logiche di comunicazione e logistica che abbattono ogni distanza, cresce a dismisura la necessità di condividere in ogni momento la propria esperienza. Una necessità ben espressa dall’utilizzo dei social media quale strumento principe per trasmettere in tempo reale – a un numero possibilmente cospicuo di follower e amici – stati d’animo, sensazioni, bisogni e desideri, in modo quasi incondizionato. Con una preferenza per l’utilizzo dell’immagine che, nella sua complessità, racchiude molte più informazioni e precede la parola: postura, trucco, abbigliamento, accessori e acconciatura, per non parlare degli oggetti che ci circondano, diventano un tutt’uno che ci rappresenta. E, in qualche misura, anche la negazione di tutto ciò è una forte espressione comunicativa. Nella complessità della società contemporanea e delle nuove abitudini di vita, ad assumere importanza sono momenti diversi, frutto dell’evoluzione dei riti e delle cerimonie tribali e legati all’età, al ruolo, ai desideri. Nella città, per quanto grande, non ci si può nascondere e la vita assume cadenze precise. Ed è in questo contesto che la moda, intesa come mezzo per dare una forma al nostro modo di essere, ritrova non solo ispirazione, ma anche un diverso linguaggio di rappresentazione nella strada. Si afferma il non luogo d’incrocio e di scambio, insieme al non tempo, al di fuori della casa, dell’ufficio, della scuola o di qualsiasi altro contenitore protettivo. Le etichette
Fulvio Alvisi
lavora da 40 anni nell’industria tessile. Con la sorella Luciana, è titolare dello studio comasco Alvisi e Alvisi, specializzato nel disegno per tessuti d’arredamento, carta da parati e lingerie, e nella ricerca di trend. Alvisi è presidente dell’Associazione Italiana Disegnatori Tessili e docente di disegno per tessuti nei corsi fashion presso lo IED - Istituto Europeo di Design Milano.
non hanno, in epoca di contaminazioni, molta efficacia e lo streetwear diventa un’area da esplorare più che un’indicazione, perché diversamente rispetto ad altri momenti sociali, la strada mette a confronto generazioni, culture e appartenenze sociali variegate in modo democratico. Qui la differenza è elemento espressivo. E qui lo streetwear – frutto di ricerca e compromesso – si incrocia con il tema della città visibile, laddove è facile, anzi doveroso, uscire dai canoni, abbinare, ricercare e provocare. L’eleganza si contraddice, provoca e assimila le tensioni, mentre si afferma la necessità di accreditarsi in tribù nuove e complesse, in un contesto che vede sommarsi proposte differenti, dall’alta moda al fast fashion, dai mercatini vintage alle bancarelle.
diFulvio Alvisi
Un fenomeno relativamente recente è quello del ritorno di piccoli negozi, legati a una produzione artigianale e fortemente orientati alla prossimità. In alcuni quartieri, anche periferici, la creatività diviene contagiosa e coinvolge giovani e meno giovani in un percorso di rivisitazione della moda. Emerge così un nuovo artigianato, in grado di esprimere il valore del fatto a mano, dell’unicità – quella autentica – e del vissuto. Queste botteghe, che ripropongono modalità di commercio e relazione di epoche passate, possono essere foriere di grandi cambiamenti e di una visione della vita che ritorni ai fondamentali, dalla natura al cibo. In tutto questo, i nuovi flussi di produzione, l’industria 4.0 e i fab lab possono contagiare anche il tessile e la moda. La tecnologia, in particolare la stampa digitale che per sua concezione è scalabile – e quindi adatta anche a piccoli lotti – si avvicina alla fase della confezione, in una bottega artigiana di quartiere che vede i mestieri di sarto, tessitore e stampatore fondersi nella complessa cultura del saper fare, espressa nell’apparente normalità dello streetwear. Una lettura approfondita di tali fenomeni è fondamentale per designer e progettisti, ovvero per coloro che – per professione – devono anticipare i desideri e trasformare i sogni in oggetti reali.
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textile attualitÀ
Mimaki con Bompan per il nuovo hub del textile printing internazionale La joint venture siglata dalle due realtà ha dato vita a Mimaki Bompan Textile Srl. La nuova società – che ha sede in Italia e si rivolge ai mercati EMEA – ambisce a diventare l’hub strategico e tecnologico di riferimento per i protagonisti del digital textile printing
Massimo Bompan, chairman di Mimaki Bompan Textile.
di Paola Bonfanti
Mimaki Bompan Textile è la nuova azienda dedicata al textile printing nata lo scorso 21 giugno dalla joint venture tra Mimaki e Bompan. Con sede a Tradate (Varese), la nuova società si pone l’obiettivo di promuovere la digitalizzazione dei processi di stampa nell’industria tessile, attraverso lo sviluppo di soluzioni tecnologiche innovative e la creazione di un networking che avrà come punto di riferimento lo showroom del nuovo building. Con questa newco Mimaki ridefinisce il proprio commitment verso il settore della stampa tessile digitale, puntando sull’Italia come location e su Bompan come partner strategico. Del progetto, delle ambizioni e della vision sul digital textile abbiamo parlato con Massimo Bompan, che di Mimaki Bompan Textile è il chairman.
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Bompan è stata scelta da Mimaki come partner per la newco del digital textile. Vogliamo partire con un commento? Siamo molto orgogliosi di essere stati scelti da Mimaki per questo progetto. Lo consideriamo un importante riconoscimento al lavoro che Bompan ha svolto in oltre vent’anni di partnership con l’azienda giapponese. E soprattutto vediamo la nascita di Mimaki Bompan Textile come una grande opportunità per dare continuità al lavoro svolto dal nostro team sul mercato tessile italiano fin dai primi anni dell’adozione della stampa digitale da parte delle stamperie dell’area comasca.
Quali sono gli obiettivi di Mimaki Bompan Textile? La nuova società vuole proporsi quale hub tecnologico e punto di riferimento strategico per l’industria tessile digitale a livello internazionale. Nel concreto, Mimaki Bompan Textile commercializzerà tutta la gamma di soluzioni per la stampa tessile di Mimaki, in Italia e all’estero, attraverso una rete di vendita dedicata e un servizio di assistenza tecnica diretta. La sede di Tradate è concepita come spazio
polifunzionale e ospiterà anche uno showroom, una sorta di vetrina della nostra offerta tecnologica per il digital textile a disposizione di tutti gli operatori del settore. Inclusi creativi e brand owner: nelle nostre intenzioni, vogliamo coinvolgere anche questi attori della filiera per confrontarci e stabilire rapporti continuativi nell’ottica di acquisire un ulteriore – e autorevole – punto di vista sul settore, i suoi trend e la sua evoluzione. Naturalmente, il progetto è in una fase iniziale e stiamo attualmente lavorando per creare la nuova organizzazione: prevediamo di entrare a regime entro un anno.
La nascita della newco del textile segue di pochi mesi l’annuncio dell’acquisizione di La Meccanica da parte di Mimaki. Quali i rapporti tra le due realtà? Mimaki La Meccanica rappresenta il polo italiano di progettazione e di produzione di macchine tessili high speed del brand Mimaki – laddove l’acquisizione ha consentito di unire le competenze elettroniche di Mimaki con quelle meccaniche dell’azienda bergamasca La Meccanica – ed è destinata a coprire le esigenze del mercato europeo. Mimaki Bompan Textile
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textile SCENARI DI MERCATO
si focalizzerà sulla parte commerciale e sulla promozione della tecnologia di Mimaki nel settore tessile. Nelle intenzioni di Mimaki, le due realtà – insieme alla divisione di Mimaki specializzata nello sviluppo di inchiostri tessili – opereranno in forte sinergia per affermare e consolidare il posizionamento del brand nell’universo del digital textile.
Nell’area compresa tra le province di Como e di Bergamo, altri fornitori di tecnologia per il settore del digital textile hanno creato negli ultimi anni propri poli di competenza sulla stampa tessile digitale. Che cosa differenzierà l’hub di Mimaki e Bompan? È senz’altro vero che l’area del nord Italia ospita altri hub del digital textile. Tuttavia, ritengo che ci sia sempre spazio per nuovi player, a patto che questi conoscano il mercato e sappiano come muoversi al suo interno. Nel caso di Mimaki Bompan Textile partiamo, tra l’altro, con un vantaggio importante: il brand Mimaki non è affatto nuovo per il settore tessile, perché fu proprio con le nostre macchine che le stamperie comasche iniziarono l’avventura del digitale. Abbiamo dunque una certa riconoscibilità e possediamo gli strumenti tecnologici e di vision necessari per intercettare e cogliere le esigenze dei segmenti a cui intendiamo rivolgerci e per sviluppare le soluzioni che ancora mancano sul mercato.
Un’anticipazione sulle strategie tecnologiche? Non posso dire molto al riguardo. In generale, guardando al focus di Mimaki sul mondo del tessile, l’azienda si è finora orientata verso i settori della sublimazione e della stampa diretta a pigmento, pur offrendo anche soluzioni di stampa con inchiostri reattivi e acidi. Il portfolio è dunque completo, ma la nascita della nuova società ci consentirà di sviluppare soluzioni
innovative – alle quali stiamo già lavorando – che ci porteranno a ridefinire la cartina geografica degli stampatori nel mondo.
A proposito di geografia e mercati, come si configura il settore della stampa tessile? È necessario fare una distinzione fra l’Italia e il resto del mondo. Quello italiano è un mercato di eccellenza qualitativa, nel quale i clienti – principalmente i brand dell’alta moda – sono molto esigenti e la produzione deve essere all’altezza delle aspettative, non solo in termini di standard qualitativi, ma anche di capacità creativa e applicativa e di tempistiche di consegna. A livello internazionale, Pakistan, Brasile, Cina, Turchia, Polonia sono i mercati al momento più performanti. Cambiano qui le tipologie di commesse e di lavorazioni e, in generale, la richiesta si orienta verso soluzioni di stampa in grado di gestire con flessibilità produzioni di grandi volumi.
La conversione digitale del settore tessile è oggi pari al 4-5%. Come legge questo dato? Si tratta indubbiamente di un indicatore positivo. Ritengo che l’evoluzione digitale del settore tessile sia inarrestabile. In Europa – con l’Italia a fare da traino – la conversione è a uno stadio molto più avanzato rispetto ad altre aree del mondo ed è proprio in Europa che si stanno già manifestando i trend che presto riguarderanno il mercato globale: eliminazione delle scorte di magazzino – si acquista ciò che si vende, cambio sempre più frequente delle collezioni (pensiamo ai 15 giorni della fast fashion), supply chain sempre più ‘di prossimità’. Per le altre regioni del mondo forti nel tessile, ma ancora in prevalenza analogiche, è una questione di tempo: il potenziale di penetrazione del digital textile printing è enorme e quando la conversione avrà inizio, allora il processo sarà irreversibile.
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textile attualitÀ
Bobst entra nel digital textile printing con Mouvent e TX801 C’è un nuovo player nel settore del digital textile e si chiama Mouvent. Nato come centro di competenze per la stampa digitale dalla joint venture tra Bobst, storico fornitore di soluzioni per la stampa di imballaggi ed etichette, e Radex, start-up specializzata nello sviluppo di tecnologia inkjet, ha sorpreso il mercato con il lancio – lo scorso luglio – di TX801, la prima stampante digitale destinata proprio al comparto del digital textile printing. TX801 è una soluzione a otto colori in grado di stampare con qualità su diverse tipologie di tessuto – la risoluzione ottica raggiunge i 2.000 dpi. Secondo Mouvent, qualità e velocità di stampa sono i punti di forza del sistema: “Si tratta di un enorme passo in avanti nella stampa dei tessuti”, ha dichiarato Ghislain Segard, marketing & sales manager della divisione Textile Machines di Mouvent. “TX801 consente di ottenere una qualità di stampa nitida e vivace su un’ampia gamma di materiali, in modo efficiente per tirature medio-basse. Questo sistema rappresenta una novità non soltanto rispetto alla stampa tessile tradizionale, ma anche tra le soluzioni digitali esistenti, grazie a performance superiori in termini di qualità, industrializzazione e affidabilità”. Pur trattandosi di un sistema a scansione, TX801 è in grado di gestire fino al 50% dei lavori di stampa in un unico passaggio – e di stendere fino a 16 g/mq di inchiostro in un’unica passata: ciò consente un aumento della produttività fino a 200 mq/ora – o 120 m/ora – senza compromettere la qualità. Il motore di stampa proprietario monta teste di stampa Samba di Fujifilm ed è basato su MouventTM Cluster, una tecnologia innovativa che utilizza cluster per colore al posto di barre di stampa dalla lunghezza fissa, disponendoli in una matrice modulare e scalabile. Il risultato è un sistema di stampa facilmente adattabile a tutti i supporti, le ampiezze e i mercati. La macchina supporta tessuti con larghezza massima di 1.800 mm e diametro della bobina fino a 400 mm. “TX801 è robusta, compatta e accessibile”, ha spiegato Segard. “Si tratta di una delle stampanti digitali più piccole della sua categoria e consente di aumentare la produttività grazie all’ingombro minimo e alla facile implementazione, all’utilizzo ergonomico e a cambi lavoro molto rapidi ed efficienti, che la rendono conveniente anche per le basse tirature”.
La Russia nel mirino di Aleph Aleph guarda alla Russia per espandere l’attività. L’azienda italiana, specializzata nello sviluppo di soluzioni per la stampa tessile digitale, ha siglato una partnership con Nissa Stensart, specialista di stampa digitale su tessuto dalla capillare presenza in tutta la Russia. Grazie al personale qualificato e ai marchi rappresentati, Nissa conta tra i clienti realtà tessili di rilievo attive nella Federazione Russa e nei Paesi CIS. “In Russia, attraverso il nostro partner Nissa, proponiamo il sistema integrato LaForte per attirare nuovi clienti e vendere le stampanti, i software, la carta, gli inchiostri e un’assistenza in loco accurata, in un pacchetto completo”, ha dichiarato Alessandro Manes, CEO di Aleph. “Questo modello di business si è rivelato vincente in Europa e in Asia nel generare soddisfazione tra i clienti”. La stampante LaForte® Industrial Paper in Russia è stata mostrata per la prima volta a Heimtextil di Mosca, la principale piattaforma dedicata ai tessili per la casa e l’arredo, svoltasi lo scorso settembre. Nell’occasione, Nissa ha presentato la stampante digitale sublimatica ad alta produttività 8P/4C e il forno DryForte® Paper 3L di Aleph.
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textile L’intervista
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DUPONT ADVANCED PRINTING L’innovazione degli inchiostri, tra colore e produttività
Specializzata nello sviluppo di inchiostri a base acqua per la stampa inkjet, DuPont Advanced Printing mantiene saldo il focus sull’innovazione nella stampa tessile digitale. Attingendo alle competenze tecnologiche nei processi di polimerizzazione e di dispersione, l’azienda punta sul continuo ampliamento del portfolio prodotti e sulla costante innovazione degli inchiostri, con l’obiettivo di mantenersi al passo con l’evoluzione del mercato. ne abbiamo parlato con Eric P. Beyeler, global marketing manager di DuPont Artistri Inks.
Qual è la strategia di prodotto di DuPont?
DuPont Advanced Printing vanta una lunga esperienza nello sviluppo di inchiostri a base acqua per la stampa inkjet. L’attività di ricerca e sviluppo attinge direttamente alla specializzazione dell’azienda nelle tecnologie della polimerizzazione e della dispersione e si concentra principalmente su due famiglie di inchiostri, quelli a pigmento e quelli a base di colorante. I parametri che regolano la gestione del nostro portfolio sono principalmente due: la chimica – con pigmenti, dispersi diretti, sublimatici, acidi e reattivi – e la viscosità, che varia – bassa, media, alta – per ottenere la massima compatibilità con le principali teste di stampa sul mercato.
E qual è il valore aggiunto della vostra offerta?
Sono tre gli elementi che concorrono a creare il valore aggiunto della nostra offerta: colore, produttività e innovazione. Il colore è il primo fattore, in quanto definisce il risultato di una stampa e deve necessariamente raggiungere il più alto livello qualitativo: i nostri inchiostri si contraddistinguono per i neri densi e profondi e per i colori brillanti. La produttività – intesa come capacità di aiutare i clienti a costruire business di successo – consiste per DuPont nel proporre soluzioni che garantiscano affidabilità costante e ripetibile nelle diverse tirature. L’innovazione è centrale alla nostra strategia, laddove puntiamo a mettere a disposizione prodotti sempre in linea con le esigenze del mercato. E per farlo dobbiamo portare avanti la nostra attività di R&D con l’obiettivo di arricchire, diversificare e implementare continuamente l’offerta.
Come si evolve il mercato e quali saranno gli sviluppi nei prossimi anni?
Ci aspettiamo crescite interessanti sia nel segmento del pigmento tessile – sul quale manterremo saldo il nostro focus – sia nel segmento degli inchiostri dispersi, diretti e sublimatici, in particolare nel mondo del poliestere.
E proprio il mercato della stampa digitale su poliestere vive un periodo di forte espansione, che determinerà un aumento della domanda di soluzioni tecnologiche sempre più performanti. In generale, l’approccio di DuPont al settore della stampa tessile si basa sull’osservare i trend in atto per sviluppare soluzioni che vadano in direzione di tali trend. Lo stiamo facendo con gli inchiostri a pigmento e con quelli dispersi, ma anche con gli inchiostri acidi e reattivi, di cui continuiamo ad ampliare le gamme per coprire i diversi segmenti del textile.
Quanto contano le partnership con gli altri fornitori del settore tessile? Il comparto della stampa tessile digitale è in continua evoluzione, mentre il mercato si fa sempre più esigente. I processi produttivi devono mantenersi al passo con questa trasformazione e assicurare prestazioni all’altezza delle richieste del business. Per questo, DuPont punta da sempre a lavorare in partnership con i principali fornitori OEM di tecnologie per la stampa tessile digitale, con l’obiettivo di sviluppare inchiostri che siano totalmente compatibili con i sistemi di stampa in uso.
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textile L’intervista
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EFI Reggiani Tra sostenibilità e produttività, il futuro del textile
A due anni dall’acquisizione, EFI Reggiani ha presentato una nuova generazione di soluzioni per la stampa tessile digitale, frutto della compiuta sinergia tra EFI e Reggiani. Sviluppato nel segno di sostenibilità ambientale, produttività e flessibilità in termini di tessuti, ReNOIR Flexy – mostrato in anteprima lo scorso maggio a FESPA – ha sfoggiato i colori della nuova brand identity del gruppo. Di tutto questo abbiamo parlato con Adele Genoni, vicepresidente e general manager di EFI Reggiani.
Grigio scuro e verde per la nuova brand identity di EFI Reggiani. Qual è il concept?
I colori della nuova brand identity riflettono due concetti fondamentali per EFI Reggiani in questa fase: la sinergia sempre più stretta con il gruppo EFI – a due anni dall’acquisizione – e l’identità nonché la vision green del brand Reggiani. Il grigio scuro – colore che identifica anche la serie EFI VUTEk FabriVU – stabilisce un rapporto di continuità tra le varie soluzioni del gruppo, oltre a essere funzionale dal punto di vista industriale, in quanto meno sporchevole. Il verde è il colore che da sempre contraddistingue Reggiani e che ben ne esprime l’impegno sul fronte ambientale, laddove l’obiettivo è promuovere processi di produzione sempre più sostenibili nel settore del textile. Abbiamo presentato il primo sistema di stampa che indossa la nuova veste – ReNOIR FLEXY – lo scorso maggio a FESPA e intendiamo ora rivisitare con i colori della brand identity tutto il nostro range di soluzioni per la stampa tessile.
Quali sono le peculiarità di ReNOIR FLEXY? Spiccano i colori della nuova brand identity di EFI Reggiani che veste ReNOIR FLEXY, sistema di stampa digitale tessile innovativo presentato lo scorso maggio a FESPA.
Primo di una nuova generazione di soluzioni per la stampa tessile digitale, ReNOIR FLEXY è un sistema di stampa industriale in grado di operare su un’ampia gamma di tessuti. La qualità raggiunta ne consente l’utilizzo sia per la campionatura, sia per produzioni vere e proprie (pari a oltre 1.500 metri lineari in un turno è la produttività raggiunta). ReNOIR FLEXY dispone
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di una serie di funzioni ‘green’ innovative – volte a incrementarne l’efficienza in termini di consumi: tra queste, il sistema di recupero degli inchiostri (per il recupero del 95% dell’inchiostro nella fase di pulizia delle teste di stampa) e un cilindro speciale in grado di riscaldare l’adesivo, permettendo l’uso di adesivi termoplastici – molto più durevoli rispetto a quelli permanenti, normalmente utilizzati. Tali funzionalità dalla portata inedita e fortemente innovativa verranno adottate per tutte le soluzioni tessili di EFI Reggiani.
Quali i mercati di riferimento?
ReNOIR FLEXY è nata per offrire ampia flessibilità di utilizzo e di applicazioni. Di fatto, la sfida più difficile per il team tecnico di Reggiani è stata quella di sviluppare una soluzione in grado di stampare su una vasta gamma di tessuti. Sfida che è stata vinta grazie alla creazione di un sistema di gestione dell’avanzamento del supporto altamente preciso e dunque in grado di evitare problemi di allungamento del tessuto – anche per i tessuti più delicati. In questo modo, ogni stampatore può utilizzare il sistema come vuole, per le applicazioni più svariate – dal fashion al soft signage.
In generale, quali sono oggi le esigenze degli stampatori tessili?
Vorrei fare riferimento ai primi risultati di un’indagine che stiamo realizzando a livello internazionale, volta a scandagliare le esigenze dei nostri interlocutori. Se la qualità viene data come assodata, l’interesse generale converge sulla produttività come requisito prioritario, a cui seguono ottimizzazione dei costi di produzione, riduzione dei consumi e progressi nello sviluppo del pigmento. Tutti fattori che evidenziano l’importanza attribuita a sostenibilità – ambientale e operativa – nel settore tessile ed è in questa direzione che intendiamo muoverci. L’altro aspetto importante per gli stampatori tessili è quello del servizio: EFI Reggiani punta a offrire progetti chiavi in mano, che coprano l’intera filiera, sfruttando le sinergie con le altre aziende del gruppo EFI, quali Optitex – con i software per creare le collezioni – e Mezzera, con sistemi di pre e post stampa.
Il mondo del Tessile e la stampa digitale
Conoscere il tessuto per ottenere i migliori risultati dalla stampa digitale
Corso formativo su tessuti e applicazioni
La classificazione del Digital Textile Printing da FESPA Italia tessile per abbigliamento (apparel) Fashion e Garment Sportswear | Footwear Accessori per l’abbigliamento
Contenuti
Destinatari del corso
FILATI Verranno analizzate le differenze e le caratteristiche tecnico/funzionali dei filati
Titolari di azienda che sono interessati a inserire nel loro business tecnologie di stampa tessile
TESSITURE Verranno spiegate le variabili che determinano la scelta della tipologia più idonea all’utilizzo finale e la “costruzione” di un tessuto
Fornitori di tecnologie hardware, software e supporti che vogliono dare formazione a loro clienti o potenziali
FINISSAGGI Verranno esaminate le tecniche per la nobilitazione dei tessuti
tessile per decor Tessile per la casa Tappezzeria Accessori tessili per l’arredamento
industrial textile Automotive Trasporti (settore aerospaziale e navale) Carpets
Tecnici, responsabili commerciali e operatori di settore che vogliono conoscere in dettaglio alcuni aspetti basilari del tessile
Direct to garment Stampa diretta sul capo finito
prima edizione DOVE
STRATEGO Group - 20090 Segrate (MI) – via Cassanese 224
QUANDO
Martedì 21 novembre 2017
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Il mondo della stampa ha una nuova prospettiva. Da tutte le angolazioni.
More than the sum of the parts.
Fiera Milano, Rho 29 Maggio - 1 Giugno, 2018
w w w. p r i n t 4 a l l . i t
I tre mondi della stampa al servizio dell’industria hanno molto in comune. Da oggi, anche una grande esposizione. Print4All riunisce tre marchi prestigiosi di fiere del settore e offre alle aziende una vetrina ancora piÚ ampia per incrociare target trasversali e creare nuove sinergie. Un evento unico, che interpreta le sfide di un mercato in continua evoluzione e le trasforma in opportunità di business. Un progetto di
Print4All fa parte di
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profili
comunicazione d’impresa
Il mix giusto per la comunicazione visiva? È sullo stand di Ricoh a Viscom Personalizzazione, tecnologie, materiali innovativi e colori speciali. Tutti aspetti che – combinati in modo corretto – possono aiutare gli operatori della stampa specializzata a offrire ai clienti servizi innovativi. Ed è basandosi sulla combinazione vincente di questi aspetti che è stato creato lo stand di Ricoh a Viscom (Pad. 8 Stand L18). Si tratta di un ambiente stimolante, dedicato alle idee e alla creatività, in cui vengono messe in scena tutte le possibilità e le potenzialità della comunicazione visiva. I visitatori possono trovare spunti per fare innovazione, reinventarsi e sperimentare nuove frontiere.
La tecnologia che fa la differenza Realizzati con le soluzioni di Ricoh per il mercato large format, gli elementi decorativi, le pareti e gli arredi dello stand testimoniano l’impegno dell’azienda nel dimostrare in maniera concreta le possibilità di personalizzazione degli spazi. Per quanto riguarda le tecnologie in vetrina, Ricoh scende in campo con diverse soluzioni di grande formato per i mercati della decorazione di interni ed esterni, della comunicazione visiva, di packaging/label nonché di banner, stampa tessile, wrapping e signage&display.
Oltre all’apprezzata Ricoh Pro L4100 latex in configurazione sette colori (CMYK, arancio, verde e bianco), sono presentate in fiera importanti novità tecnologiche che ampliano l’offerta Commercial and Industrial Printing. Una serie di soluzioni Inkjet che segnano un nuovo passo di Ricoh nei mercati della stampa industriale su superfici rigide o flessibili (legno, PVC, resine e plastiche, alluminio, vetro…) e su capi di abbigliamento finiti (t-shirt, felpe, maglie, borse, cappellini, calze). E, ancora, Ricoh punta sulla capacità di supportare il business della stampa con dimostrazioni live di Ricoh Pro C7100X, emblema della creatività grazie alla quinta stazione colore per la stampa a foglio singolo di materiale di marketing e comunicazione ad alto impatto visivo. I colori speciali neon si aggiungono al bianco e al trasparente come possibilità per realizzare un’ampia varietà di effetti e personalizzazioni aumentando il coinvolgimento del destinatario della campagna di marketing o dei materiali promozionali. La soluzione è presente presso lo stand di Neopost (Pad. 8 Stand H19), a pochi passi dallo spazio di Ricoh, dove – per la prima volta in Italia – è installata in linea con Duplo System 350, il sistema professionale per la produzione di booklet.
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Alla ricerca di idee innovative per trasformare le applicazioni della visual communication? Ricoh si prepara a offrire una panoramica su decorazione e creatività abilitate dalle ultime soluzioni tecnologiche.
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@dma awards italia 2017
Conoscere il target non basta più. Affinché un brand possa estendere il livello di engagement è necessario ricorrere a strategie alternative, orientate a generare – e far condividere – esperienze e/o a offrire un servizio. Le campagne smart di ultima generazione sono state protagoniste della serata dei DMA Awards Italia
Dai dati ai consumatori, così la comunicazione diventa un servizio Internet of Things e big data sono sempre più protagonisti delle strategie di marketing e di comunicazione dei grandi brand. Efficaci strumenti di engagement, consentono di intercettare l’interesse del target, di coinvolgerlo in relazioni durature e bidirezionali e di creare servizi ad hoc – confezionati sulle esigenze o peculiarità del singolo interlocutore. Previlegiata rassegna di campagne di marketing data-driven dall’effetto wow e di grande impatto è stata la serata dei DMA Awards Italia, iniziativa organizzata da DMA Italia (Association for Direct and Data Driven Marketing – l’associazione che promuove la creazione di programmi di formazione per il mercato sui temi del marketing e della comunicazione legati all’utilizzo dei dati) la cui cerimonia
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di premiazione 2017 si è tenuta lo scorso luglio a Milano, nei giardini dello Spazio Copernico.
Il consumatore al centro La banda internet sta diventando sempre più disponibile, il costo di connessione sta diminuendo, sempre più device sono fabbricati con capacità di connessione wifi e sensori integrati, il costo della tecnologia continua a scendere e la penetrazione degli smartphone aumenta vertiginosamente. L’insieme di queste trasformazioni – di cui tutti siamo testimoni – crea un terreno fertile per l’Internet of Things, cioè un mondo in cui tutti i dispositivi possono essere connessi a internet e/o tra di loro. L’effetto di questo sulle nostre vite è potenzialmente
travolgente e nella maggior parte dei casi tale impatto è misurato in termini di efficientamento di processi operativi che renderanno il business più intelligente e automatizzato. Quando a entrare in gioco è il consumatore, emerge un aspetto dell’Internet of Things che riguarda la capacità di creare per il fruitore nuove connessioni, nuovi touchpoint e un nuovo e più significativo valore. In tutto questo, l’engagement sale di livello e si sviluppa su più piani e in più direzioni, tanto da non lasciare indifferenti le grandi marche. In sostanza, cosa può significare l’IoT per i brand e quali implicazioni può avere per i consumatori? Quali i vantaggi per un brand che si muove in un ambiente connesso? L’IoT può essere una
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Cameron Worth, fondatore dell’agenzia SharpEnd.
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onfezioni a valore aggiunto Tra i vari esempi citati – e mostrati – da Cameron Worth, il caso dello smart packaging di Absolut Vodka. L’azienda produce oltre cento milioni di bottiglie l’anno e questa è una opportunità di creare cento milioni di nuove connessioni con chi le compra. “Ciò significa pensare al prodotto non come a qualcosa che si vende una volta e con quella è tutto, bensì a un circolo continuo di feedback tra il consumatore e il brand. Significa pensare al prodotto come a una risorsa di informazioni, perché la tecnologia inserita nel suo packaging o nella sua etichetta sarà in grado di offrire servizi diversi, come ad esempio comunicare al negozio di quartiere che la bottiglia è quasi finita e ordinare la consegna a domicilio di una nuova fornitura”, ha spiegato Cameron. Il packaging diventa un canale di comunicazione di proprietà del brand e le informazioni che la marca acquisisce possono essere usate sia per comprendere meglio il consumatore sia per offrire servizi utili. Anche l’uso dello spazio in cui il prodotto è consumato può diventare smart. Oltre ad attivare i prodotti si può anche attivare lo spazio che li circonda e aprire la consumazione a nuovi tipi di esperienze interattive. Ecco allora che il liquore Kahlúa viene servito in bicchieri dotati di tag NFC per permettere al consumatore di godere della storia del cocktail che ha scelto mentre viene preparato, proiettata sulla superficie del bancone del bar.
piattaforma che permetta di avere conversazioni più informate con i clienti? Nell’intervento di Cameron Worth, fondatore dell’agenzia britannica SharpEnd, alla cerimonia di premiazione dei DMA Awards Italia sono emersi diversi spunti utili per formulare una risposta a tali quesiti. “La comunicazione evolve abbracciando tecnologie che creano dispositivi con schermi sempre più piccoli e sarà sempre più difficile la comunicazione di marca con il tradizionale display del logo”, ha sottolineato Worth. “Sempre più la comunicazione efficace sarà quella che introduce servizi indirizzati a migliorare la vita (e l’esperienza) del consumatore. I dati che un mondo connesso genera ci permettono di comprendere meglio quali siano le esigenze dei nostri clienti”.
Relazioni che si evolvono Le aziende devono creare valore per i propri clienti oltre al prodotto standard. Secondo Worth, “se usati bene e focalizzati all’engagement del consumatore,
i servizi digitali e la connessione tra prodotti abilitata dall’Internet of Things potrebbero potenzialmente cambiare in modo molto profondo la relazione tra brand, consumatori e prodotto, sia singolarmente sia costruendo specifiche community aggregate intorno a un interesse condiviso proprio perché connesse da device differenti”. È questo il caso di Nike+, forse il migliore (e precursore dei tempi) esempio di un’azienda che ha saputo assicurarsi la lealtà dei clienti attraverso l’engagement di una community intera. Nike+ è una collezione (o ecosistema,
come lo definisce la stessa Nike) di dispositivi e app dedicati al monitoraggio delle performance di un allenamento (distanza, calorie bruciate, tempo impiegato) che vanta una community di oltre 38 milioni di sportivi che interagiscono di continuo tra di loro. Gli utilizzatori sono felici di scambiarsi una moltitudine di dati, perché la relazione che vivono è a due vie: Nike offre un servizio utile e insieme ottiene la possibilità di promuovere i prodotti a un target di cui conosce già desideri, inclinazioni, propensione all’acquisto.
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la città futura della comunicazione visiva
di Federico Zecchini
Torna l’appuntamento con Viscom Italia, la manifestazione fieristica di respiro internazionale dedicata al comparto della visual communication. L’edizione 2017 – in programma dal 12 al 14 ottobre a Fiera Milano – propone un format accresciuto e rinnovato, che punta i riflettori sull’innovazione tecnologica e sulle possibilità applicative nei segmenti della pubblicità, grafica, design, architettura, moda, retail, industria della marca. E che esplorerà i nuovi scenari destinati a dettare le prossime mode della comunicazione visiva e l’impatto della tecnologia nel migliorare performance aziendali 62
e personalizzazione dei prodotti. Il tutto sull’onda del successo dell’anno precedente, che aveva registrato più di 400 espositori e oltre 18.400 visitatori da 60 Paesi. Come di consueto, sono tanti gli eventi e gli spazi speciali pensati per arricchire l’esperienza dei visitatori.
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Tornano i Viscom Talks, tre giorni di incontri con i protagonisti della comunicazione realizzati con il coordinamento scientifico di Personalive, azienda incubata del POLIHUB, per affrontare temi quali: le nuove tendenze del retail, l’uso dei social all’interno di strategie vincenti di comunicazione, il rapporto tra stampa digitale e street wear, i trend nel wrapping.
Viscom Live propone invece Viscom City Live, città all’insegna della creatività in cui vedere e toccare con mano la molteplicità di applicazioni che la animano: cartelloni pubblicitari, stampe su tessuto o altri materiali, gadget promozionali, T-shirt e vestiti ricamati, display per il punto vendita, dispositivi di digital signage, prodotti personalizzati.
Si ripresentano ai blocchi di partenza anche DIVA - P.O.P Talent, la competizione che premia la creatività e l’innovazione delle soluzioni espositive per il punto vendita, e Elementaria, la mostra che mette in evidenza i prototipi di hi-design nata per presentare le più creative soluzioni espositive dedicate quest’anno al mondo Benessere. Nella prima, designer, agenzie creative, produttori di materiali di P.O.P gareggeranno con i loro display nelle seguenti categorie: soluzioni espositive durevoli e non durevoli, dispositivi di digital signage, packaging, vending, shop fitting. Nella seconda area, designer e artisti di fama internazionale si uniscono con le aziende produttrici di materie prime per proporre nuovi progetti di display. Un’occasione unica per vedere le opere di: Cristian Visentin, Gianluigi Landoni (Altrodesign), Giorgio Gurioli, Marco Maggioni, Massimo Farinatti, Tomoko Nagao (Deodato Arte).
Completa il quadro “Maurizio Milani Graphic Design. Dal marchio alla segnaletica”, una mostra dedicata alle opere più significative del graphic designer. Milanese di nascita, Milani ha alle spalle una lunga carriera di consulente di immagine, corporate identity e wayfinding per diversi gruppi a livello internazionale. La mostra sarà un excursus delle opere più importanti, dalle creazioni dei marchi quali Enimont, Italtel, Mezzaroma, Magneti Marelli, Anthilia, passando per la segnaletica di grandi ospedali milanesi come lo IEO, il Policlinico e Niguarda. Una creatività eclettica, pragmatica, tra segno e terza dimensione.
Il graphic designer Maurizio Milani.
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Bompan/Mimaki Pad 8 stand E23/G26
La vetrina delle novità
In mostra allo stand Bompan tante anteprime pronte a fare il loro debutto italiano ed europeo sul palcoscenico della kermesse milanese che potenziano la gamma di soluzioni di stampa inkjet by Mimaki. Lo spazio espositivo sarà suddiviso per aree tematiche che riflettono le business unit dell’azienda. L’area Sign&Graphics ruoterà attorno ai sistemi print & cut a tecnologia LED UV UCJV300-160 e UCJV150-160, al debutto italiano. Fra le caratteristiche il sistema di stampa a 4 strati, ideale per la retroilluminazione day/night, il taglio integrato e l’asciugatura istantanea dell’inchiostro UV. Riflettori puntati sulla nuova business unit dedicata al 3D Printing, che presenterà in anteprima europea la nuova Mimaki UV LED 3DUJ-553 nella versione destinata alla commercializzazione. Si tratta della prima stampante 3D a inchiostro al mondo in grado di realizzare insegne, prototipi, componenti, oggetti moda e design e altre applicazioni 3D con colori realistici, in oltre 10 milioni di combinazioni. Debutto assoluto a Viscom Italia anche per Mimaki Bompan Textile Srl, la nuova società nata a giugno 2017 dalla joint venture tra Mimaki e Bompan (v. articolo a pag. 52). La nuova realtà avrà ampio spazio all’interno dello stand Bompan dove saranno esposte le più recenti soluzioni della gamma dedicata alla stampa su tessuto. Infine, l’innovazione di prodotto sarà al centro nell’area riservata all’Industrial Products, dalle UV flatbed da tavolo a quelle di grande formato con diverse varianti di inchiostro.
Canon Pad 8 stand K01 Vi proponiamo una rassegna delle novità tecnologiche e di materiali che saranno presentate da alcuni dei protagonisti della manifestazione milanese.
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Dopo l’anteprima mondiale a Venlo (Olanda) e la presentazione a FESPA Hamburg lo scorso maggio, Océ Colorado 1640 si presenta al mercato italiano da protagonista. Basata sulla tecnologia green UVGel di Canon, Océ Colorado 1640 è la prima stampante roll-to-roll da 64’’ dedicata al settore del grande formato. Fra le sue caratteristiche spiccano la versatilità applicativa e l’elevata automazione. Allo stand saranno inoltre presenti le soluzioni digitali di Canon – tra cui Océ Arizona 1260 GT, Canon imagePRESS C850 a colori e i nuovi plotter grafici water based imagePROGRAF PRO. Le applicazioni realizzate con le tecnologie in mostra daranno vita a una campagna di comunicazione integrata per un marchio di bellezza. I fornitori di servizi di stampa potranno scoprire come diverse tecnologie e workflow possano arricchire il loro portfolio produttivo per soddisfare le esigenze dei clienti, creando al tempo stesso nuove opportunità di guadagno. La campagna di lancio creata per un ipotetico marchio di bellezza utilizza le immagini del fotografo e filmmaker Clive Booth per raffigurare i quattro elementi Terra, Aria, Fuoco e Acqua. Da questo progetto grafico nascono ben 19 applicazioni differenti: interior décor, imballaggi, stampe per interni ed esterni, materiale POS e poster, stampa industriale e funzionale, foto e fine art, comunicazione on-demand.
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Durst Pad 8 stand F09/G18 Durst punta sui nuovi sistemi Plus, il nome degli ultimi nati della famiglia P10: Rho P10 200 HS Plus e Rho P10 250 HS Plus. Le performance delle stampanti Rho P10 vengono potenziate dai modelli Plus: produttività incrementata fino al 40%; maggiore efficienza economica grazie all’esclusiva funzione inksaver per un risparmio di inchiostro fino al 15%; versatilità con l’inedita opzione per la stampa fronte-retro roll-to-roll e le nuove applicazioni per la stampa tattile. Clienti e prospect potranno toccare con mano le prestazioni offerte da queste tecnologie direttamente in fiera. I sistemi esposti saranno infatti impegnati in dimostrazioni live per tutta la durata della kermesse, stampando immagini di altissima qualità a velocità estremamente elevate. Presso lo stand Durst sarà inoltre presente una gallery di applicazioni originali realizzate coi sistemi Plus. Riflettori puntati anche sui più moderni servizi di assistenza post-vendita con un corner dedicato alla presentazione di Durst Analytics, software opzionale per la manutenzione preventiva. Grazie alla nuova interfaccia sarà possibile interrogare in qualsiasi momento la stampante, sia in loco sia da remoto, monitorando il funzionamento della macchina e il livello di tutti i principali parametri. Questo permetterà non solo di valutare in tempo reale l’avanzamento dei lavori in corso, ma anche di prevenire l’insorgere di eventuali anomalie.
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digit Pad 8 stand E10 Edigit annuncia l’accordo commerciale raggiunto con Vampi Group per la rivendita in esclusiva della soluzione web2print VG7. Da ora Edigit potrà offrire ai propri clienti un web2print completo che verrà integrato all’ERP Edigit. La soluzione Edigit-VG7 completa l’offerta di soluzioni gestionali per le Industrie Grafiche avendo come obiettivo l’affiancamento ai propri clienti portandoli verso nuove soluzioni di business tramite il portale ecommerce. Oggi le due aziende mettono a fattor comune tutti gli asset che hanno conseguito nel tempo e che le hanno rese complementari sul mercato: Edigit International porta nella rete la leadership acquisita nel settore e le forti professionalità e competenze tecniche; Vampi Group porta la conoscenza approfondita del mercato del Web e delle tecnologie che lo caratterizzano. Infatti, i clienti Edigit potranno da ora beneficiare delle competenze di professionisti che si occupano del webmarketing, di SEO (Search Engine Optimization), di SEM (Search Engine Marketing) e di SMO (Social Media Optimization), di strumenti come Google AdWord e l’email marketing.
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pson Pad 8 stand E29/E35 Epson presenta la nuova stampante tessile a sublimazione SureColor SC-F9300, progettata appositamente per la stampa rapida e ad alto volume su abbigliamento, tessuti, soft signage ecc. Questo nuovo modello di punta sostituisce la SC-F9200. La nuovissima tecnologia Epson Precision Dot per la sublimazione del colore con Half Tone Module, Look-Up Table e Micro Weave offre una migliore qualità di stampa e permette di ottenere sempre risultati di alto livello. Al tempo stesso, il profilo di input Wide CMYK di Epson si combina con gli inchiostri UltraChrome DS garantendo la gamma di colori più vasta possibile, per una riproduzione accurata anche dei disegni più complessi. Con velocità di stampa fino a 108,6 mq/ ora, il modello SC-F9300 rappresenta una soluzione Epson completa, composta da stampante, inchiostri, carte di sublimazione e software, per sfruttare al massimo il tempo di lavoro, con alimentazione migliorata e altre funzioni di affidabilità che evitano problemi comuni quali increspatura e colpi alla testina. La stampante SureColor SC-F9300 è corredata da certificazione Oeko-Tex Eco Passport(1) e ha superato il test giapponese AZO per i prodotti per uso domestico, a conferma del fatto che l’abbigliamento e i tessuti prodotti con questa stampante utilizzando inchiostri UltraChrome DS sono completamente sicuri per adulti e bambini, inclusi i neonati.
Fujifilm Pad 8 stand C05/D08 Lo stand di Fujifilm Italia, divisione Graphic Systems, è interamente dedicato alla line up di macchine da stampa della serie ACUITY e avrà il suo fulcro nella nuova flatbed entry-level ACUITY 15. Dedicata a quanti intendono entrare nel segmento della produzione wide-format, ACUITY 15 si configura come una soluzione smart dalla grande flessibilità. Può infatti essere impiegata anche nelle applicazioni non display, grazie ai sistemi di inchiostro multifunzione e alla termoformatura, in grado di aprire a interessanti opportunità di diversificazione del business. I materiali rigidi possono essere posizionati sul piano durante la stampa su bobina, riducendo i tempi di lavorazione. ACUITY 15 integra tutte le caratteristiche della serie ACUITY con gli ultimi sviluppi tecnologici che vanno a perfezionare l’intera piattaforma. Nell’ambito dello spazio espositivo, i visitatori potranno valutare la produttività dei due pilastri della gamma, ovvero ACUITY LED 1600 II e ACUITY 3200 R. Entrambi i modelli vanno a posizionarsi nel segmento della stampa creativa, offrendo agli stampatori alte prestazioni in termini di qualità, produttività e attenzione all’ambiente. Nell’hub tecnologico ci saranno inoltre corner dedicati alle teste di stampa proprietarie Dimatix e agli inchiostri Uvijet. Infine, sarà possibile avere un’anteprima delle innovazioni in arrivo entro fine 2017.
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Kunstdünger Pad 8 stand A09 Kunstdünger (KD) si presenta con uno stand diviso in quattro aree tematiche unite tra loro dalla qualità made in Italy. La prima area è dedicata alle cornici per banner in tessuto. Una soluzione sempre più richiesta, sia in ambienti privati che sul punto vendita, che consente di cambiare grafica in un attimo e senza attrezzi. A parete, a sospensione oppure in versione autoportante, possono essere mono o bifacciali, da interni o da esterni, essere dotate di sistemi per l’isolamento acustico, personalizzabili al 100%. Nella forma. Due le novità mostrate in fiera: Starled, una cornice luminosa a cassonetto spessa soli 50 mm, e Cubox, un sistema a cornice per realizzare elementi tridimensionali interamente personalizzabili con la stampa su tessuto. La seconda area avrà al suo centro gli espositori luminosi led e ruoterà attorno a Flyshine table, una novità assoluta per l’esposizione luminosa da banco. Segue poi l’area della segnaletica, con le varie linee di prodotto KD in mostra, da quelle più eleganti e ricercate a quelle con un look più colorato e dinamico. Completano infine il quadro i fissaggi per targhe e pannelli. La gamma KD è progettata per rendere il più possibile agevole il montaggio e, allo stesso tempo, essere adattabile allo stile del luogo di applicazione.
mca digital Pad 8 stand H01 MCA Digital si prepara per la kermesse milanese puntando sul nuovo concept “mettiti comodo” che invita gli operatori della Visualcom a confronti finalizzati alla condivisione di know-how e allo scambio di idee. Tra i sistemi a marchio HP, l’ammiraglia Latex 3600 e la stampante large format PageWide XL 8000, quest’ultima configurata con stacker e riavvolgitore. Tra i sistemi di finitura, la taglierina XLD 170 di Fotoba è dedicata alle soluzioni di Digital Wallcovering. Può essere utilizzata per la gran parte dei supporti flessibili, fino a uno spessore massimo di 0,8 mm (32 ml). Ad arricchire la gamma proposta dall’azienda padovana, il sistema a valore aggiunto di finishing, covering e soprattutto di embossing NOB 1 by Ser.Tec. per una nobilitazione degli stampati a 360° e la versatile Hartweg Wedge HMuno, macchina per il taglio laser adatta a vari tipi di materiali (legno, carta, plastica, metallo, gomma e tessile). Altra novità, il plotter da taglio con testa tangenziale S2 140 T firmato Summa, che può essere impiegato per tagliare con la massima precisione stencil per sabbiatura, materiali rigidi come le pellicole opache ad alta densità, vinile fluorescente e rifrangente, flex e flock per la decorazione di T-Shirt e tessuti, pellicole adesive classiche e pellicole speciali molto sottili. Completa il quadro delle soluzioni esposte la serie di stampanti digitali A3 per la light production OKI Pro, rappresentata dalle OKI Pro 9541 e OKI Pro 9542.
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OKI Systems Italia Pad 8 stand K25/K28 Lo stand OKI mostrerà agli operatori della comunicazione visiva il completo ed esaustivo portfolio dell’azienda in ambito Light Production, Labelling e Wide Format. La grande novità dello Stand OKI di quest’anno sarà l’area Labelling, con la presentazione in anteprima nazionale di due nuovi modelli rivolti a stampatori, tipografie e centri copia che hanno necessità di produrre etichette internamente. Protagonista dell’area Light Production, sarà invece la Serie Pro con i modelli Digital LED SRA3 a cinque colori Pro9541 e Pro9542, l’A4 con toner neon Pro6410 NeonColor e la recente Pro8432WT, nuova stampante A3 con toner bianco. I visitatori potranno apprezzare dal vivo la tecnologia CMYK+1 di OKI, con toner bianco e neon, che consente la stampa di disegni innovativi e dai colori vivaci su un’ampia gamma di supporti: dagli accessori moda e abbigliamento alla segnaletica interna ed esterna. Infine nell’area Wide Format saranno presenti i modelli di punta della famiglia ColorPainter, primi fra tutti E-64s. Questa stampante di grande formato presenta un’elevata flessibilità nei supporti di stampa quali materiali retroilluminati, tessuto tecnico, carta da parati, tela PVC rigido, banner, vinile e altri. Dispone inoltre della capacità di stampare applicazioni per interno o esterno di lunga durata sulla stessa macchina grazie agli inchiostri OKI ecosolvente SX ad alta pigmentazione. I visitatori dello stand potranno apprezzare anche altri modelli della gamma ColorPainter come M-64s e H3-104s.
Ricoh Pad 8 stand L18 Ricoh scende in campo con diverse soluzioni grande formato per i mercati della decorazione d’interni ed esterni, comunicazione visiva, packaging/label, banner, stampa tessile, wrapping e signage and display. Sulla falsariga degli scorsi anni, gli elementi decorativi, le pareti e gli arredi dello stand sono realizzati con le soluzioni di stampa proposte da Ricoh, in un’ambientazione inedita che permette di toccare con mano tutte le possibili applicazioni. Oltre a Ricoh Pro L4100 latex in configurazione sette colori (CMYK, arancio, verde e bianco), sono presentate in fiera importanti novità tecnologiche che ampliano l’offerta Commercial and Industrial Printing di Ricoh. Sono a disposizione dei visitatori soluzioni Inkjet che segnano un ulteriore passo di Ricoh nei mercati della stampa industriale su superfici rigide o flessibili (legno, PVC, resine e plastiche, alluminio, vetro…) e su capi di abbigliamento finiti (t-shirt, felpe, maglie, borse, cappellini, calze...). Per quanto riguarda invece il foglio singolo per la stampa di materiale di marketing e comunicazione, è possibile vedere in azione Ricoh Pro C7100X, emblema della creatività grazie alla quinta stazione colore. I colori speciali neon si aggiungono al bianco e al trasparente per realizzare un’ampia varietà di effetti e personalizzazioni, aumentando così il coinvolgimento del destinatario della campagna di marketing o dei materiali promozionali. La soluzione è presente presso lo stand di Neopost (pad. 8 stand H19), a pochi passi dallo spazio Ricoh, dove – per la prima volta in Italia – è installata in linea con Duplo System 350, il sistema professionale per la produzione di booklet.
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SE
I Laser Pad 12 stand A47 Lo stand di SEI Laser unirà tecnologia e creatività: verrà creata un’area espositiva che darà la possibilità ai visitatori di scoprire l’universo SEI Laser mettendo in luce le potenzialità di questi sistemi dedicati ai mercati Large Format, Textile & Denim, Backlight and Paper & Label. L’area tecnologica avrà invece al centro NRGL, il sistema progettato per il taglio, l’incisione e la marcatura di materiali in foglio ed in bobina - in particolare carta, cartoncino, pelle, pelle sintetica, cuoio, tessuti naturali e tecnici, gomma, legno, plastica, PMMA e molti altri. Grazie a un’area di lavoro che varia dai 1600x1200 mm ai 3200x2000 mm, questo sistema laser si adatta a essere integrato in qualsiasi ambiente lavorativo: dal piccolo artigiano alle aziende più strutturate grazie al sistema di aspirazione dei fumi che ne permette l’installazione anche in ambienti di piccole dimensioni. Il portfolio di opzioni rendono NRGL la soluzione per tutti quegli operatori che cercano un laser flessibile, in quanto possono lavorare tessuti, grazie al conveyor, svolgitore/avvolgitore, realizzare imballi, grazie al kit per la cordonatura su cartoncino e cartone ondulato, o produrre espositori ed oggetti per l’interior decoration. Diverse altre applicazioni saranno presentate durante i tre giorni della fiera.
Zünd Pad 8 stand E01/E07 Concentra la propria partecipazione sulla multifunzionalità dei suoi sistemi di taglio digitali. Il sistema di fresatura RM-L consente di lavorare materiali come acrilico, dibond, forex o MDF con una potenza di 3,6 kW, unica per un cutter a letto piano. È possibile lavorare anche materiali molto difficili senza ridurre la velocità. Abbinando il sistema al cambiafresa automatico ARC, l’utente può automatizzare completamente la movimentazione delle sue frese. Il software di comando Zünd Cut Center ZCC è stato completamente rinnovato: ora aiuta l’utente ad automatizzare il proprio flusso di lavoro e a sfruttare al meglio le proprie capacità produttive, riducendo la percentuale di errori e contenendo i costi degli scarti. Fra le novità si segnala la nuova dashboard che mette a disposizione una selezione di dati di produzione e dell’ordine rilevanti e li visualizza in tempo reale. Ciò consente al responsabile della produzione di aver sempre accesso ai dati sulle prestazioni e sull’ordine. L’ultima versione include anche la possibilità di abbreviare il processo di registrazione leggendo solamente i marchi necessari al posizionamento della traccia di taglio. L’ultima versione di Zünd Design Center ZDC consente anche agli utenti privi di specifiche conoscenze CAD di progettare display in pochi passaggi. È dotato di una libreria di template modificabili e della possibilità di inviare al cliente il progetto in PDF 3D, abbreviando la fase di approvazione. Infine, sarà presente un cutter G3 3XL-2500 equipaggiato con una nuova Over Cutter Camera OCC. La camera acquisisce in un’unica ripresa i segni di registrazione applicati sul materiale, identificando rapidamente le posizioni dei singoli ordini sul tavolo.
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comunicazione d’impresa
Innovazione, prodotti e servizi nella vision di Eurmoma L’azienda romana si presenta a Viscom Italia con il nuovo catalogo “I Miei Gioielli” e gamme di prodotti rinnovate nel segno di funzionalità e personalizzazione. E punta a potenziare ulteriormente i servizi, organizzando per i clienti eventi mirati e open house volte a fare informazione. Eurmoma si tuffa anche quest’anno in Viscom Italia (12-14 ottobre), carica come sempre di tante novità che non si limitano alla product offering. La manifestazione fieristica milanese è da anni un appuntamento immancabile per l’azienda romana, che coglie l’occasione per incontrare i principali protagonisti della comunicazione visiva nazionali e internazionali. E per mettere in mostra un portfolio prodotti costantemente rinnovato. “A fronte di un mercato sempre cangiante, è d’obbligo restare costantemente aggiornati con soluzioni di prodotto che si adattino al continuo evolversi delle esigenze”, ha spiegato Ippolito Bassani, titolare di Eurmoma. “Ed è proprio la costante attività di ricerca e sviluppo – unita allo stretto rapporto con clienti e addetti ai lavori – a contraddistinguere Eurmoma e a consentirci di proporre anno dopo anno una gamma di prodotti sempre rinnovata nei punti giusti”. Rinnovamento che si gioca su diversi fronti, da quello della personalizzazione profonda a quello della qualità, passando per un ventaglio sempre più ampio di misure standard in pronta consegna. Le novità in vetrina La prima novità dell’edizione 2018 del catalogo “I Miei Gioielli” – che contiene numerosi prodotti totalmente nuovi – riguarda il look. Nel voluto contrasto cromatico con il volume precedente, il giallo vivace lascia il posto a un argento graffiato più elegante, colore che coinvolge e decora anche lo stand espositivo dell’azienda, nel rispetto di una continuità visiva perpetrata da Eurmoma fin da quando il catalogo contava poche decine di pagine. E proprio le pagine sono via via aumentate – per dare spazio a schede tecniche più dettagliate, testi in doppia lingua, foto grandi ed esaustive – fino a rendere “I Miei Gioielli” un insostituibile strumento di lavoro per tutti gli stakeholders attivi attorno all’ecosistema di Eurmoma. E per quanto riguarda i prodotti? Eurmoma ha ampliato sia la famiglia Univers System – introducendo gli espositori premium realizzati e progettati interamente dall’azienda con materiali nobili quali alluminio e metacrilato Perspex – sia la gamma dei rollup – arricchita con soluzioni per esterno. Tantissime sono, poi, le novità nel settore cornici. A cominciare dalla nuova gamma Fashion, che sfoggia profili
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profili
comunicazione d’impresa
trendy, esteticamente molto curati, colorati e disponibili su richiesta con formati personalizzati, alle cornici con profili piatti e misure extra – fino a 3x2 metri. A questo si aggiungano le bacheche, in particolare le nuove Moonlight, con possibilità di avere la cornice ad aggancio magnetico e l’illuminazione LED RGB perimetrale d’atmosfera. Le novità non mancano nemmeno sul fronte degli espositori da terra. Eurmoma propone soluzioni dotate di batteria integrata – con autonomia di luce LED continua fino a otto ore – che consentono di eliminare cavi e collegamenti elettrici e semplificano le procedure di allestimento degli spazi. Nel settore delle bandiere, Spinner, Wind e New sono le nuove proposte per i prodotti da terra e si caratterizzano per design e montaggio all’insegna della semplicità, mentre tra le soluzioni da parete spiccano Corner, Border e Angle, prodotti inediti sviluppati per offrire massima visibilità anche in ambienti interni e in luoghi con poco spazio a disposizione. Per quanto riguarda la gamma LED, Eurmoma ha introdotto controller e barre luminose più performanti, anche bifacciali, per offrire soluzioni di illuminazione al servizio dell’interior design. Stesso discorso per la gamma di moquette Expo Carpet lanciata quest’anno e disponi-
bile in tante varianti di colore. Sull’onda della crescente richiesta di personalizzazione, Eurmoma punta anche sulla nuova gamma di lettere specchiate in Perspex destinate alla costruzione di insegne e di loghi capaci di distinguersi con raffinatezza. Del resto, quello delle lavorazioni è uno dei core business per Eurmoma, che ne fa un punto di forza offrendo al cliente un ventaglio di opzioni pressoché infinito – inclusi oggetti molto particolari, quali i pannelli in Perspex rasterizzati con perimetro illuminato a LED, anch’essi dedicati all’insegnistica da interno. Non solo product offering L’attività di Eurmoma si dispiega su più fronti. La recente open house – svoltasi lo scorso giugno presso la sede centrale dell’azienda – è una riconferma del progetto formativo in corso da anni a titolo completamente gratuito. “Sono tutte iniziative volte a divulgare nozioni tecniche, a presentare in anteprima nuovi prodotti, ad aprire un confronto con le difficoltà pratiche quotidiane dei clienti con l’obiettivo di fornire consigli migliorativi per le loro attività. Il supporto ai clienti va anche oltre, laddove abbiamo scelto di assicurare un magazzino sempre fornito ai clienti che necessitano grandi quantità di materiale per portare a
termine i propri lavori in breve tempo”, ha dichiarato Bassani. Tra i prodotti presentati in anteprima in occasione dell’ultima open house, grande interesse hanno suscitato Cling-Z e i supporti da parati digitali. Il primo è un prodotto esclusivo e innovativo che, grazie alla sua carica elettrostatica, può essere applicato su superfici interne e asciutte – fatta eccezione per i tessuti – senza correre il rischio di danneggiarle, e riposizionato più volte senza perdere la forza adesiva. Si tratta di una soluzione efficace per promozioni settimanali o giornaliere presso i punti vendita, anche a fronte della velocità e della semplicità di applicazione. I supporti da parati strutturati stampabili in digitale vanno invece a dare una scossa al settore dell’interior design e dell’arredamento, puntando a trasformare il concetto di carta da parati attraverso un livello di personalizzazione molto più alto. E sempre in occasione dell’evento di giugno, Eurmoma ha presentato l’innovativo tavolo termico di spellicolamento – sviluppato per supporti termotrasferibili per tessuti. Uno strumento che consente un notevole abbattimento dei tempi di lavorazione per produzioni di grandi quantità: grazie al piano riscaldato è infatti possibile togliere il liner con grande velocità e semplicità.
A Viscom Italia, Eurmoma è presente con due stand – Pad. 8, Stand G e H29. Pass d’ingresso gratuiti sono disponibili sul website dell’azienda. www.eurmoma.it
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fornitori categorie merceologiche
Tariffe e informazioni: Stratego Group, email: amministrazione@strategogroup.net
▼PRESTAMPA
▼STAMPA DIGITALE
►Rip
►Inkjet letto piano Agfa graphics Bompan
caldera efi Gmg Océ italia Onyx Graphic
www.bompan.it Durst phototechnik
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►Software di gestione colore Efi Esko-Artwork Gmg Marabu italia
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Lüscher Oyo Instruments serinova
www.durst.it Efi-Rastek Epson euroscreen
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►Spettrofotometri e strumenti misurazione/ calibrazione colore Barbieri electronic Efi Esko-Artwork euroscreen
www.euroscreen.it HP Mutoh roland dg mid europe
www.rolanddg.it Spandex
►Inkjet superwide format (fino 5 m)
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Bompan
►Soluzioni web-to-print
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dettofatto
Durst phototechnik
Evolution Printing exaprint
Efi Vutek euroscreen
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www.dettofattonline.com
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www.euroscreen.it
melastampi
www.fujifilm.it
fujifilm
www.melastampi.com
HP Scitex InxDigital swissqPrint
Minimegaprint
www.minimegaprint.com Pixartprinting
www.pixartprinting.it
►Teste di stampa inkjet
Press up
Konica Minolta Kyocera
www.pressup.it SixPrint Tic Tac
►Stampanti a sublimazione Bompan
www.bompan.it
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www.kiian.com
Sun Chemical
Canon Digitalia-Seiko Durst phototechnik
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►Inkjet print + cut
InxDigital kiian
Mutoh Océ roland dg mid europe
www.bompan.it
imas grafica
www.rolanddg.it
►Inchiostri base solvente
fujifilm
www.euroscreen.it
Agfa graphics Bompan
euroscreen
Nazdar
Marabu italia
►Inkjet wide format (fino 3,5 m)
►Computer to Screen
M.s. Mutoh roland dg mid europe
www.marabu-italia.it
Bompan
M.S. Océ italia Spandex SwissqPrint
Onyx Graphic
Marabu italia
www.euroscreen.it
euroscreen
www.fujifilm.it
www.marabu-italia.it
euroscreen
www.bompan.it
www.rolanddg.it
►Attrezzature ausiliarie euroscreen
www.euroscreen.it Fotoba Marabu italia
www.marabu-italia.it
►Laminatori Fotoba
►Plotter da intaglio elitron
www.marabu-italia.it www.sunchemical.com
►Inchiostri digitali tessili kiian
www.kiian.com J-teck3
www.j-teck3.com Marabu italia
www.marabu-italia.it Ms Sensient
►Inchiostri sublimatici J-teck3
www.j-teck3.com
www.elitron.com
kiian
esko-Artwork sei Laser
Marabu italia
www.seilaser.com Zund
www.zundlab.com
►Inchiostri Bompan
www.bompan.it Bordeaux Epson Grafco
www.grafco.it HP InxDigital kiian
www.kiian.com Kip Marabu italia
www.marabu-italia.it Proll roland dg mid europe
www.rolanddg.it Spandex Stork print Sun Chemical
www.sunchemical.com
►Inchiostri UV Inxdigital kiian
www.kiian.com www.marabu-italia.it
▼DIGITAL SIGNAGE gruppo Masserdotti
www.masserdotti.it Lg Samsung
▼ STAMPA SERIGRAFICA ►Macchine Amex
www.amexsrl.it C.m.s.
www.cms-italy.it Comec italia C.s.s. - Teca print
www.csstecaprint.it europrint Euroscreen
www.euroscreen.it G.a.a. Imas grafica
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d’arte
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Arte 3 tel. 02 90722472.
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su materie plastiche chiaramonti srl www.chiaramonti.it. Divisione grafica: decorazioni autoadesive. Targhe. Prespaziati. Etichette resinate. Stampa digitale per ogni prodotto industriale. Lucidatura U.V. ed effetti particolari di sovrastampa. D.b. de rossi biancavilla tel. 06 5212154, fax 06 5212182. siti targhe www.sititarghe.it. Produzione di targhe, etichette, pannelli, quadranti in materiale metallico, PVC, poliestere e policarbonato con processi di serigrafia, incisione e ossidazione. Produzione di targhe omologate. Omso
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►Telai serigrafici i.t.s. europe
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www.serinova.biz serishop
►Tessuti per telai
fornitori WIDE 35
stampatori
categorie merceologiche
Guarnieri Serigrafia tel. 080 711143. siti targhe srl www.sititarghe.it. Produzione di targhe, etichette, pannelli, quadranti in materiale metallico, PVC, poliestere e policarbonato con processi di serigrafia, incisione e ossidazione. Produzione di targhe omologate.
tastiere a membrana chiaramonti srl www.chiaramonti.it. Divisione elettronica: tastiere a membrana con supporto metallico. Pannelli in policarbonato e poliestere con imbutitura. Lampade elettroluminescenti. Interfacce elettroniche. nuova serimarket serigraf service serinova
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www.cms-italy.it www.chiossiecavazzuti.com www.euroscreen.it imas grafica
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►Carte per stampa digitale
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▼SUPPORTI DI STAMPA Hexis igepa italia
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▼TAMPOGRAFIA ►Macchine C.s.s. - Teca print
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►Clichè c.s.s. - teca print
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►Inchiostri albascreen
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colophon Persone e aziende citate con riferimento alla pagina. I numeri in neretto si riferiscono all’inserzione pubblicitaria
3A Composites 8 3M 32 Agfa Graphics 10,28 AIFIL 11,22,36 Aleph 54 Altrodesign 63 Alvisi e Alvisi 51 Alvisi Fulvio 51 Alvisi Luciana 51 Ambrosi Laura 11 Angher Emanuele 27 Athlone Extrusions 8 ATPColor 8 Avery Dennison 32 Bacardi gruppo 38 Badulato Lia 46 Barbieri Alessandro 33 Beyeler Eric P. 55 Bobst 54 Bompan 52,64 Bompan Massimo 52 Booth Clive 64 Canon 28,64 Cibitex 11 Cimpress 47 Cipponi Mario 33 CNA 11 Conti Fabrizio 33 Conti Paola 33 Costa Massimo 10 Dall’Agata Ivreo 24 Deodato Arte 63 DinamicART 46 DMA Italia 60 Domino Display 37 DuPont Adv. Printing 55 Durst 29,65 Edigit 9,65 Edwards Simon 42 EFI 10,29,56 EFI Reggiani 10,56 Epson 9,66 Eurmoma 30,70 F/ART 34 Farbman Seth 17 Farinatti Massimo 63 Fespa Italia 10 Fieramilano 58 Flavin Dan 34 Foamalite 8 Fujifilm 21,54,66 74
Gabriele Alessandro 25 Genoni Adele 10,56 Giardini Mirko 46 Grafservice 10 Grottini Comm. Technol. 44 Gurioli Giorgio 63 heimtextil 50 HP 6,8,29,48,67 Idea Pubblicità 24 IED Milano 51 InfoTrends 7 Inprint 31 INX International 43 J-Teck3 3,9 Jenkins Jayanta 16 Keypoint Intelligence 7 Kinetic 18 Kosuth Joseph 34 Kunstdünger 53,67 Kuznetsov Sergej 6 Kyocera 9 La Fluorescente 25 La Meccanica 52 Landoni Gianluigi 63 Luminor 17,25 M.O.D.U.S. 34 Maggioni Marco 63 MaGia Wine Bar 46 Mallozzi Frank 10 Manes Alessandro 54 Manifattura del Seveso 6,75 Marotta & Russo 34 Martellono Roberto 8 Martini & Rossi 38 MC Pellicole 33 MCA Digital 41,67 Mezzera 56 Milani Maurizio 63 Mimaki 31,52,64 Mimaki Bompan Textile 52 Molteni Riccardo 10 Mouvent 54 Nagao Tomoko 63 Nauman Bruce 34 Neon Angher 27 Neon Luce 26 Neopost 68 Nissa Stonsart 54 OKI 31,35,67,68 Optitex 56 Oricco Alberto 38
P&P Promotion 39 Papini Francesco 25 Pixartprinting 47 Placidi Valerio 44 Polycasa 8 Polyedra 8 Preti Carlo 26 Publionda gruppo 23 Radex 54 Reggiani 56 Ricoh 8,59,68 Riva Michele 10 Rugginenti Rossana 18 Schweiter Technologies 8 Segard Ghislain 54 SEI Laser 69 Ser.Tec 67 SharpEnd 61 SIR Visual 33 Solinas Andrea 23 Spotify 17 Sterligova Agniya 6 Stizzoli Paolo 46 Summa 67 Tchoban Sergej 6 tech:art 2,6 Tonejet 42 Torricella Paolo 10 Tricomi Antonino 10 TTP Group 42 Twitter 16 Valjak Thomas 48 Vampi Group 65 Velko Group 6 Viscom Italia 12,62 Visentin Cristian 63 Visual Magnetics 45 Worth Cameron 61 WPP gruppo 18 Wrap & Decor 33 ZenGenius 45 Zipcon Consulting 7 Zipper Bernd 7 Zünd 69
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