Stampa e nuovi media nell’era digitale
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miliardi di m2 entro il 2019
PRINT4pack La filiera del packaging riunita a Palermo AZIENDE GRAFICHE Incontro con Labelit TREND Presente e futuro del packaging di lusso
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miliardi di m2 nel 2014
N. 172 Ottobre 2016 Zeta’s srl 20137 Milano via Kolbe 8 - Euro 9,90
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piombi Anche gli stampatori alla nuova fiera del libro............ 12 Nuovo CEO di Heidelberg....... 12 Sulla cessione Fedrigoni......... 12 Il Borgo rileva la stampa di Rotolito Emiliana................. 13 Ciesse, si cerca il rilancio....... 13 Fornitori................................ 14 Aziende grafiche italiane......... 16 Istituzioni............................... 18 Eventi.................................... 19 INTERVISTE Labelit: etichette come “abiti sartoriali”...................... 30 mercati Packaging di lusso: i trend di domani.................... 44
Sommario
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print4pack: la filiera riunita a palermo pag. 24
i risultati di una ricerca sul futuro del packaging di lusso pag. 44
eventi Resoconto dal Print Buyer’s Forum di Bologna ..................21 PRINT4pack: “cronaca di un successo annunciato”.... 24 Giornata Sun Chemical: sicurezza e sostenibilità del packaging....36 Open house Müller Apparatebau................ 58 InPrint Italy a Milano............... 62 uomini&aziende Elioticinese Service Point........ 40 Ismacolor/Ismapack.............. 50 Legapress............................. 53 Nu-Maber.............................. 60 tEcnologie Novità dalle aziende............... 54 News Carte&Supporti............. 64 RUBRICHE I nomi di questo numero..............6 L’opinione di... E. Posenato “Esportare la dolce vita”........... 9 L’opinione di... S. Facchini Massimo risparmio energetico..10 L’opinione di... S. Tenedini Comunicazione da rifare............11
L’evento sun chemical su sicurezza e sostenibilità nel packaging alimentare pag. 36
Colophon
Direttore responsabile Ruggero Zuliani ruggero.zuliani@strategogroup.net Comitato di redazione Cristina Rossi (coordinamento) tel. 02 7529101 cristina.rossi@strategogroup.net
Emanuele Posenato emanuele.posenato@strategogroup.net Pubblicità mauro tironi tel. 02 49534500 mauro.tironi@strategogroup.net Paola Zanella tel. 335 1414220 paola.zanella@strategogroup.net Rancati Advertising: Claudio Sanfilippo tel. 02 70300088 csanfilippo@rancatinet.it
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Ufficio traffico BRANDO ZULIANI tel. 02 7529101 brando.zuliani@strategogroup.net
Hanno collaborato a questo numero: paola bonfanti, LORENZO CAPITANI, Sergio Facchini, Achille Perego, Stefano Tenedini, FEDERICO zecchini Progetto grafico e impaginazione Cristina Mascherpa
ABBONAMENTI
quota annua euro 99,00 per l’Italia, 144,00 per l’Europa, 159,00 extra-Europa. Numeri arretrati: 15 euro cad. copia. I versamenti possono essere effettuati con bonifico bancario a Zeta’s srl IBAN: IT31 X030 3201 6010 1000 0060 641 oppure Conto Corrente Postale n. 41419201
Redazione Zeta’s srl - C.D. Colleoni, Segrate MI tel. 02 7529101 fax 02 26951006 Ufficio abbonamenti tel. 027529101 fax 0226951006 amministrazione@strategogroup.net
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Editore Zeta’s srl - via Kolbe 8, 20137 Milano tel. 027529101 fax 0226951006 www.stampamedia.net Stampa Grafiche Parole Nuove Brugherio (MB)
Associato all’USPI
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dalla seconda edizione del print buyer’s forum di bologna pag. 21
istemi post-stampa all’open house di müller apparatebau pag. 58
R.E.A. Milano n. 1190227 Autorizz. Trib. Mi n. 512 del 26.10.85 Gli articoli firmati impegnano esclusivamente gli Autori. Dati e caratteristiche tecniche sono generalmente forniti dalle Case costruttrici, non sono comunque tassativi e possono essere soggetti a rettifiche in qualunque momento. Tutti i diritti sono riservati. Notizie e articoli possono essere riprodotti solo a seguito di autorizzazione dell’editore e comunque sempre citando la fonte. Testi e fotografie, qualora non espressamente richiesto all’atto dell’invio, non vengono restituiti. Desideriamo informarLa che il D.Lgs. 196/03 (Testo Unico Privacy) prevede la tutela di ogni dato personale e sensibile. Il trattamento dei Suoi dati sarà improntato ai principi di correttezza, liceità e trasparenza e della Sua riservatezza. Ai sensi dell’art. 13 del Testo Unico, Le forniamo quindi le seguenti informazioni: il trattamento che intendiamo effettuare verrà svolto per fini contrattuali, gestionali, statistici, commerciali, di marketing; il trattamento, che comprende le operazioni di raccolta, consultazione, elaborazione, raffronto, interconnessione, comunicazione e/o diffusione si compirà nel modo seguente: archiviazione su supporto cartaceo e archiviazione informatizzata su personal computer. Il titolare dei dati è: Zeta’s srl nella persona del Rappresentante Legale. Il responsabile del trattamento dei dati raccolti in banche dati ad uso redazionale è Ruggero Zuliani (zuliani.r@ilpoligrafico.it - via Kolbe 8 Milano - tel. 027529101 fax 0275291039). Al titolare del trattamento Lei potrà rivolgersi per far valere i Suoi diritti così come previsti dall’art. 7 del D.Lgs. 196/03.
Organo Ufficiale ITALIA
associazione tecnici arti grafiche italia
EURO GRAPHIC PRESS
Il Poligrafico è la rivista italiana del Gruppo Eurographic Press www.eurographicpress.com
In questo numero
labelit produce etichette come “abiti sartoriali” pag. 30
Il packaging, da contenitore a piattaforma di comunicazione Come deve essere il packaging del futuro? Leggero, riciclabile, biodegradabile – quindi in armonia con l’ambiente – con una forma ergonomica, ma al tempo stesso “smart”, ossia esteticamente accattivante e tecnologico al punto giusto. Chi realizza un imballaggio ai giorni nostri – e qui sono coinvolti tutti gli attori della filiera, dal grafico allo stampatore, passando attraverso le agenzie e i brand owner – deve infatti fare i conti anche con i nuovi consumatori, i “millennial”, che risulta siano sempre meno propensi ad acquistare confezioni tradizionali. Ben lungi dall’essere un semplice contenitore, l’imballaggio va dunque ripensato, sfruttando le competenze tradizionali, ma soprattutto guardando anche al futuro. Di questo e altro si è parlato a PRINT4pack, l’evento di due giorni che ha scelto Palermo come punto d’incontro per circa 230 partecipanti, di cui 50 provenienti da tutto il bacino del Mediterraneo (a pag. 24). Labelit, una delle realtà industriali più importanti nell’ambito delle etichette adesive, è la protagonista dell’intervista principale di questo numero (a pag. 30) e spiega come la propria forza stia nel concepire le etichette come se fossero “abiti sartoriali”, anche grazie all’utilizzo della stampa digitale. Di stampa flessografica e di quanto sia una tecnologia sempre più competitiva rispetto alla offset e alla rotocalco nella produzione di packaging si parla, invece, negli articoli relativi a Ismapack (a pag. 50) e a Nu-Maber (a pag. 60). Al packaging di lusso e ai trend del domani è dedicato l’articolo di Lorenzo Capitani (a pag. 44), dove vengono illustrati esempi di nobilitazione, personalizzazione e anticontraffazione. Il packaging di lusso, come ha dimostrato il recente Luxe Pack di Montecarlo, sta vivendo un vero e proprio momento di grazia, portando con sé un nuovo impulso alla creatività: nero, oro e argento rimangono identificativi del lusso per antonomasia, ma le aziende stanno naturalmente esplorando nuove strade. Sicurezza prodotto e sostenibilità nel packaging alimentare sono stati i leitmotiv del convegno annuale organizzato da Sun Chemical per un gruppo selezionato di clienti (a pag. 36). Cristina Rossi
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Persone e aziende citate nel numero con riferimento alla pagina. I numeri in neretto si riferiscono all’inserzione pubblicitaria. Acimga 24 ACM 17 AGEM 14 Agfa Graphics 14,56,63 Agnelli Filippo 66 AIE 12 Aldegheri Giorgio 53 Aldegheri Leonardo 53 Alecom 22 Altavia 22 Amodei gruppo 13 Andreou Peter 18 Argi 18,24 Armano Daniele 53 Asia Pulp & Paper 44 Assocarta 18 ATS 58 Avery 64,67 Azzaretti Gianni 66 Baccalario Pierdomenico 12 Bacciottini 58 Banco Popolare 22 Barboglio Enrico 22,24 Barile Giuseppe 17 Barile Mariarosaria 17 Barile Vincenzo 17 Battiston Maurizio 19 Bell Packaging Group 33 Benetton 12 Bernardi Claudio 40 Bernardi Guido 40 Bertelsmann Printing Group 18 Binetti Girolamo 19 Bobst 20 Bondanelli Bruna 66 Bondani Michele 22 Bonomi Andrea 12 BookHub 19 Bosetti Osvaldo 66 Busetto Marcello 30 Caiani Paolo 36 Calcagni Marco 24 Camacho José Maria 18 Camporese 7 Canon 54,63 Cantelli Rotoweb 13 Capodaglio Patrizia 40 Carnevale Maffé Carlo A. 25 Cartonificio Fiorentino 16 Cascio Michele 13 Catalano Giovanni 24 Cecchin Federico 13 Ceradrop 62 Ciesse Printer 13 CIP 17 CirclePrinters 18 Cirimele Vincenzo 19 Clementi Vittorio 28 Codeluppi Paolo 66 Comieco 66 Comunico Italiano 21 Confindustria 9 corGae 19 Creo 40 De Haas Joost 18 Deflorian Fabio 36
Deles 16 Di Muro Diego 60 Di Paolo Mario 66 Digimarc Corp. 27 Dörfler Andreas 18 Drechsel Jan 14 DS Smith 47 Dscoop 19 Durst 16 Edigit 19 Ediser 12 Edizione Holding 12 EFI 8,17,40,56 Eleftheriades John 66 Elioticinese Service Point 40 ENIPG 18 ERA 18 Esko 60 Etikmar 17 Eurografica 14 Farinetti Oscar 28 Farotto Eliana 66 Fasterprint ins. Favini 47,64 Fedrigoni 12,65 Ferag 27 Fiera Milano 12 Filacorda Anna 13 FM Brooks 62 Foliant 58 Fortmeier 58 Fujifilm 14,45,56 Gallus 17,50,55 Garavaglia Silvano 27 Garoglio Alberto 17 Geslao Vincenzo 13 Ghelfi Ondulati 27 Gilboa Ron 26 Glowforge 45 Goglio 66 Gorgani Renata 12 GPN 49 Grafiche AZ 53 Grafiche Filacorda 13 Gruppo Cordenons 64 Gruppo Masserdotti 16 Gruppo Roncaglia 28 Hadamik Udo 14 Heidelberg 12,14,45,56,63,68 Heliograph Holding 18 Hermann Ulrich 12 Horienta 22 HP 14,19,22 Hundsdörfer Rainer 12 ICE 24 Icma 65 Impress Surfaces 18 Inca Digital 63 InfoTrends 26 Inland Packaging 47 InPrint Italy 62 Investindustrial 12 Ipagsa 2 IsmaColor 50 IsmaPack 50 Ist. Italiano Imballaggio 25
Janoschka Manfred 18 Kaliebe Dirk 12 Kampouris Antonio 17 KBA 13,14,17,53 Kodak 29,60 Komori 13,14,57 Kora Packmat 58 Kuei 63 La Rocca Angelo 14 Labelit 30 Landa 14 Lastra 14 Legapress 53 Leonhard Kurz 54 Lesi Luca 14 Leveratto Carla 28 Levi Roberto 24 Linzbach Gerold 12,14 Lussignoli Mauro 60 Luxoro 45,54 Mack Brooks Exhibitions 62 Mancini Giuseppe 19 Mancini Mario 50 Manroland 3 Mantovano Giuliana 28 Marani Alessandro 17 Marani Graziano 17 Marra Francesco 19 Martinenghi 63 Masciambruni Roberto 26 Masini Matteo 24 Masserdotti Alberto 16 Massivit 17 MB Bauerle 58 Mediagraf 59 Melani Alberto 66 Melastampi 23 Metis 63 Monteverdi Enrico 22 Montuori Luigi 22 Moretti Gabriella 19 Morici Alessio 26 Motta Federico 12 Multi Import 58 Müller Apparatebau 58 Nardini Elia 19 New Print 19 Nicolini Massimo 17 Nimax 55 NTG Digital 17 Nu-Maber 60 Oliboni Michele 53 OMET 17 Ondulati Giusti 16 Ondulati Menegazzi 16 Ondulato Lecchese 16 Packaging in Italy 22 Palm 16 Pennisi Luca 27 Peresson Giovanni 12 Perruccio 17 Pigini gruppo 14 Pignatelli Pietro 19 Pixartprinting 16 Plenz Stephan 12 Poligrafici Il Borgo 13
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indice dei nomi
Polyedra 52 21 Posenato Emanuele PressUp 19,34,35 PRINT4All 24 PRINT4pack 24 Pro-Gest 16 Prometeia 9 Q&B Grafiche 16 Rampoldi Alessandro 22 Rickenmann Peter 14 Rid Max 18 Righi Francesca 27 Rizzi Alexia 66 Roland DG 41 Romero Lauro Alonzo 19 Roto Smeets 18 Rotocalco Mediterranea 27 Rotolito Emiliana 13 Sachet Marco 25 Sales 27 Sammeck Ralf 14 Sarco Paola 19 Saueressig Group 18 Savonitti Oriana 66 Saxoprint 15,16,48,58 Scotini Egidio 36 Seristampa 62 Shimosaka Hiroaki 14 Sileo Vito 22 Simionato Livio 60 Simoncini Luca 27 Sirpi 63 Sisma Italia 17 Smart 3D 62 Smithers Pira 44 Solutioo Group 27 Stausberg Bertram 18 Sterkenburgh Tomas 18 Stora Enso 65 Stratego Group 21 Sun Chemical 36 Sun Print Solutions 14 Tecnobox 26 Tessera Domenico 27 Thallosjet 63 Thinfilm 46 Tim Management 16 Tipografia ABC 56 Trasatti Ivan 58 Unitedprint 42 Valerio Chiara 12 Vanhooren Stefaan 14 Vianord 60 Vidal Oriol L.M. 66 Vinars Alessandro 22 Viscom Italia 19 Weimer Harald 12 Wohlenberg 53 Xaar 62 Xeikon 30,66 Xerox 40,54 Zaffaroni 16 Zaninelli Paolo 18 Zerbi Paolo 14 Zonca Paolo 27
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“Esportare la dolce vita” È il titolo di una ricerca annuale volta ad analizzare le potenzialità di crescita delle vendite di beni ‘belli e ben fatti’ nei trenta più importanti e promettenti mercati emergenti.
Giunta alla settima edizione, la ricerca è condotta dal Centro Studi di Confindustria, dall’Istituto di ricerca Prometeia con il contributo di 9 associazioni confindustriali – Anfao, Assica, Assocalzaturifici, Confindustria Alberghi, FederlegnoArredo, Federorafi, Federvini, Sistema Moda Italia, Ucina. Secondo lo studio, le vendite italiane di prodotti ‘belli e ben fatti’ (BBF) raggiungeranno i 15 miliardi di euro nel 2021, 4,5 miliardi in più rispetto ai livelli del 2015, +43% in 6 anni. Del resto la classe benestante dei nuovi mercati che domanda i beni del BBF italiano è costituita da un gruppo sempre più folto: in tutto il mondo si stima ci saranno 212 milioni di ‘nuovi ricchi’ in più nel 2021 rispetto al 2015. La metà di essi risiederà nei principali centri urbani di Cina e India, ma la classe benestante si sta ampliando anche in paesi molto vicini all’Italia, come ad esempio la Polonia. È proprio grazie allo sviluppo di questa classe benestante che l’export BBF è salito dai 7,6 miliardi del 2010 ai 10,4 miliardi del 2015. E questa tendenza proseguirà. A offrire il maggior contributo alla crescita saranno principalmente gli Emirati, seguiti da Cina e Russia che, secondo le stime, perderà rilevanza. Nel 2021 i trenta nuovi mercati importeranno dall’Italia quasi quanto fanno oggi Francia e Germania insieme. Le piccole e medie imprese italiane hanno puntato con decisione sui mercati emergenti durante la crisi, quando la diminuzione della domanda nei mercati maturi le aveva messe in difficoltà. Ora il vento è cambiato: i paesi avanzati tornano a crescere e i loro consumatori a spendere, mentre i paesi emergenti sono in rallentamento, se non addirittura in recessione. Le loro difficoltà economiche non hanno però allentato i legami che le imprese italiane hanno tessuto coi consumatori benestanti, che continuano a consolidarsi perché si fondano su dinamiche di lungo periodo, che la congiuntura può influenzare solo temporaneamente. La domanda di bellezza e di qualità di questi consumatori continua a rivolgersi all’Italia, in particolare ai prodotti del bello e ben fatto (BBF), che sono i beni di consumo di fascia medio-alta che si contraddistinguono per il design e la qualità dei materiali e delle lavorazioni. La ricerca (disponibile su alcuni siti di Confindustria) analizza in particolare l’andamento dei settori alimentare, con focus su salumi e vini, bevande spiritose e aceti (VSA), arredamento, abbigliamento e tessile casa, calzature, occhialeria e oreficeria-gioielleria. Nel 2021 le importazioni di BBF italiani del settore alimentare arriveranno a 2,8 miliardi di euro, 598 milioni in più rispetto al 2015, con i salumi a 42 milioni, in crescita di 5,6, e VSA a 488 milioni, in crescita di 107; quelle dell’arredamento saliranno fino a 3,3 miliardi, da 2,1; quelle dell’abbigliamento aumenteranno fino a 3,5 miliardi, dai 2,6, con metà della domanda incrementale proveniente da Russia e Cina; quelle delle calzature arriveranno a 1,7 miliardi, con un aumento di 582 milioni, metà del quale proverrà dalla Russia, che nonostante le difficoltà rimane il principale sbocco, e dalla Cina; quelle dell’occhialeria saliranno fino a 934 milioni, da 608, con un contributo di 166 milioni d’import, circa la metà dell’aumento, da parte di Cina, Emirati, Turchia e Brasile; infine, quelle di oreficeria-gioielleria cresceranno fino a 2,7 miliardi, 904 milioni in più.
@eposenato
>> segue a pag. 66
posenato.e@ilpoligrafico.it
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Opinioni Nuovi equilibri Sergio Facchini Opinioni Sergio Facchini Opinioni Sergio Facchini Opi
Alla ricerca del massimo risparmio energetico Innanzitutto poniamoci un paio di quesiti. Perché quando pensiamo di acquistare una nuova macchina, sia da stampa che un’automobile, la prima informazione che andiamo a cercare è quella relativa ai dati e alle caratteristiche in particolar modo legati ai consumi energetici? La risposta è ovvia e banale: oggi è diventata un’abitudine per noi verificare e discutere con i fornitori questi parametri e, una volta diventati proprietari della macchina, verificare se questi valori vengano effetAlcuni tivamente rispettati.
suggerimenti per contenere i costi di gestione e i consumi energetici e aumentare il margine di profitto di un’azienda grafica.
Il secondo quesito o pensiero è invece il seguente: non investendo in una nuova macchina o attrezzatura, è ugualmente possibile ottenere risultati migliori degli attuali? In che modo e in quale misura si possono contenere i costi di gestione e aumentare il margine di profitto? Personale e magazzino già ridotti al minimo, sistema di controllo e gestione aziendale già applicato… a quali altre misure è consigliabile ricorrere per rendere più efficiente sia la mia automobile che le mie macchine esistenti in azienda? Qui di seguito alcuni accorgimenti che vi consigliamo di adottare:
1) Conservare le macchine in buone condizioni in termini di efficienza e sicurezza, eseguire i controlli periodici manutentivi e di aggiornamento che, pur essendo apparentemente costosi, mantengono la macchina efficiente, senza fermi o perdite di tempo imprevedibili. Il guasto e il fermo macchina si verificano spesso nei momenti più inaspettati e la riparazione urgente è più costosa della manutenzione programmata e la tempistica è del tutto variabile e imprevedibile. 2) Controllare e uniformare la produttività, riducendo i fermi macchina e gli scarti. 3) Monitorare in modo continuativo i consumi energetici delle singole macchine e dell’azienda in generale, senza attendere l’arrivo della bolletta energetica (gas ed energia elettrica) bimestrale. 4) Informare, istruire ed educare tutto il personale dell’azienda a un uso corretto delle macchine e degli ambienti senza inutili sprechi. 5) Effettuare una diagnosi energetica dell’azienda e installare i misuratori così da sapere sempre, in tempo reale, dove, come e quanto si sta consumando, permettendo così di gestire e tagliare i picchi, uniformando i consumi e di conseguenza ridurre gli sprechi. Una gestione energetica attenta consente il 30% di risparmio energetico. Quanto sopra descritto non è teoria pura ma pratica realtà già messa in atto in diverse unità produttive. Provare per credere!
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oi Stefano Tenedini Opinioni StefanoTenedini Opinioni Parliamo (bene) di noi Stefano Tenedini
Comunicazione da rifare. Ora al potere va la fantasia Per promuoversi in modo moderno servono immaginazione, competenze e dedizione. Soprattutto bisogna cambiare l’approccio alla notizia. Un esempio? Oggi l’azienda non vende materassi, ma “sistemi per il benessere”.
Abbiamo visto come le imprese piccole e medie facciano fatica a comunicare: forse vorrebbero, ma non sanno come fare. Oppure sono troppo lontane dai centri dell’informazione e non posseggono i contatti necessari. Perché, diciamo la verità, se anche fai il prodotto migliore del mondo ma hai il capannone anche solo a 100 chilometri da Milano, da Roma o da Torino, corri il rischio di rimanere tagliato fuori dai grandi flussi della comunicazione economica e di settore. Un suggerimento è quindi frequentare convegni e seminari in cui, oltre a fare business e networking, si scambino idee e si incontrino giornalisti ed esperti. Prendete coraggio, fatevi vedere, raccontate di voi, dell’azienda, dei mercati. C’è sempre un gran bisogno – parola di giornalista e comunicatore – di storie nuove e di aziende che «buchino lo schermo» oltre i soliti noti. L’informazione e il mercato hanno questo in comune: vivono di originalità, innovazioni, cambiamento.
L’importante è proporre contenuti davvero freschi, ma di questo abbiamo già parlato: riconoscere le notizie buone in mezzo al lavoro di tutti i giorni (e proporle) fa degli imprenditori dei cercatori d’oro che scovano pepite tra montagne di sassi. Senza questo occhio lungo, alle piccole imprese del territorio, peraltro ricchissimo, restano pochi spazi di comunicazione, zero contatti e l’incapacità di dialogare con i media sapendo cosa dire e come farlo. Ci vuole quindi spirito di iniziativa per pianificare i primi interventi. Ma sono poche le imprese che si pongono questo obiettivo: molte si muovono solo se e quando obbligate. La prima causa è la ritrosia a comunicare e a costruire rapporti solidi e collaborativi con stampa e tv locali. E poi regna sovrana la confusione tra gli obiettivi desiderati e lo sforzo informativo che si mette in campo, spesso quasi nullo. Per questo bisogna partire da zero. L’elemento centrale per comunicare un’impresa è prima di tutto conoscere se stessi e la propria azienda e non nascondersi dietro il prodotto. Perché tu azienda non fai materassi, ma progetti e realizzi sistemi per il benessere: se il concetto ti è chiaro, puoi partire da qui. Perché non è un fatto di definizioni, ma di approccio a «che cos’è» una notizia. Il cliente della comunicazione non è chi compra il materasso, ma il giornalista che trova interessante la notizia e la propone dalle sue pagine / blog ai potenziali acquirenti. Poi serve un modello narrativo semplice, senza violini né chiacchiere: qui si vendono notizie e non pubblicità. Infine bisogna tenersi aggiornati sugli strumenti e le tendenze. Scrivereste ai vostri clienti portando la busta alla buca delle lettere col francobollo? Sarà anche suggestivo, ma non funziona più.
stefano.tenedini@nordestmedia.it
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Primo piano Aziende grafiche Fornitori Istituzioni Associazioni Dati di settore Eve
Anche gli stampatori alla nuova fiera del libro “Tempo di Libri” a Milano nell’aprile 2017 Ci sarà spazio anche per la filiera produttiva – compresi quindi gli stampatori – nella nuova fiera del libro milanese (19-23 aprile 2017) nei 35mila m2 dei padiglioni di Rho. Ad assicuralo è Federico Motta, il presidente AIE (Associazione Italiana Editori) che ha promosso l’iniziativa e insieme con l’altro socio (Fiera Milano) investirà tra i 2 e i 3 milioni di euro (senza contributi pubblici) per fare decollare la prima edizione, frutto del sofferto e polemico divorzio dalla kermesse torinese. A margine della presentazione della nuova Fiera con un’affollata conferenza stampa a Palazzo
Reale, Motta ha spiegato che durante la manifestazione – che avrà una specie di Fuorisalone in città – “si parlerà di libri anche dal punto di vista di come vengono fatti”. E quindi ideati graficamente e stampati. Per questo c’è l’impegno a coinvolgere tutta la filiera della carta e della stampa, con le relative associazioni che la rappresentano, per sviluppare il modo migliore attraverso il quale evidenziare anche questo aspetto. Con incontri, convegni, momenti di approfondimento. Ma anche
con l’idea, anticipa Motta, di allestire dentro la Fiera di Rho veri e propri centri di stampa digitale per pubblicare in tempo reale anche i libri della nascente platea degli autori fai-da-te che non devono essere visti come una concorrenza agli editori ma uno dei tanti aspetti della cultura e della diffusione del libro. Del resto il progetto di Tempo di Libri, secondo il presidente dell’AIE, è quello di “cambiare radicalmente le dinamiche del libro e della promozione”, essere meno passivo e più interattivo, in uno spirito di comunità e comunicazione che mette accanto i piccoli e grandi editori, con grande attenzione alla scuola, ai bibliotecari e ai librai. Dopo la rottura fra Torino e Milano per dare vita a un unico evento dedicato
Rainer Hundsdörfer alla guida di Heidelberg Si chiama Rainer Hundsdörfer, ha 59 anni e dal prossimo 14 novembre sarà il nuovo CEO di Heidelberg, raccogliendo il testimone da Gerold Linzbach che in concomitanza lascerà l’azienda. Hundsdörfer ha gestito una serie di società e la sua più recente esperienza lavorativa è stata quella di chairman del consiglio direttivo della ebm-papst, leader mondiale nell’innovazione e nella produzione di ventilatori e motori. Precedentemente è stato chairman della divisione Industrial e membro del CdA della Schaeffler. Dopo essersi laureato in Business Engineering, Hundsdörfer ha iniziato a lavorare alla
Trumpf a Ditzingen, dopodiché è stato nominato CEO della Weinig AG, produttore di macchine e sistemi per la lavorazione del legno massello. La riorganizzazione del Management Board, oltre alla nomina del nuovo CEO, ha portato anche all’ingresso di un nuovo membro, Ulrich Hermann (49 anni). Il prossimo 13 novembre uscirà, invece, dal Management Board per propria volontà l’attuale membro Harald Weimer, responsabile dei servizi in Heidelberg. A Stephan Plenz è stato esteso il periodo di permanenza nel Consiglio di altri 3 anni. Il nuovo Management Board sarà composto, dunque, dai seguenti membri: Rainer Hundsdörfer, presidente del Consiglio, Dirk Kaliebe, Stephan Plenz e il neoeletto Ulrich Hermann.
ai libri, nella conferenza stampa (presenti il sindaco di Milano Sala e il governatore Maroni) davanti ai principali rappresentanti del mondo editoriale, Motta ha parlato dell’avverarsi di “un grande sogno” che nelle intenzioni dovrebbe vedere alla prima edizione almeno 80 mila visitatori (ma si spera molti di più) e quasi 400 editori con la possibilità che Tempo di Libri faccia anche tappe nel Sud Italia a partire dal 2018. Un libro aperto sul mondo e sulla conoscenza, con dietro un sole rosso che lo trasforma in una meridiana è il logo e l’anima del progetto che non avrà un unico direttore editoriale ma tre responsabili: Chiara Valerio per il programma generale, Pierdomenico Baccalario per quello 0-18 anni, e
Giovanni Peresson per quello professionale che a loro volta fanno parte di un comitato scientifico presieduto da Renata Gorgani, alla guida della nuova Fabbrica del Libro costituita da Fiera Milano e da Ediser, società di servizi dell’AIE. “Abbiamo raccolto l’eredità di tutte le fiere a cui abbiamo partecipato e abbiamo l’ambizione di avere qualche idea nuova. Vogliamo raccontare i libri da dentro, come si fanno e come si progettano. L’idea è di una fiera interattiva in cui ci saranno gli autori, ma dove vorremmo partecipasse il pubblico che commenta i libri anche in rete”, ha spiegato Gorgani. “Vorremmo fare una grande piazza di incontri e presto annunceremo il responsabile del programma digitale”. Achille Perego
Fedrigoni ci riprova Sembrano a buon punto nuove trattative per la cessione a Benetton-Bonomi
Riparte, questa volta forse con più speranze di arrivare al traguardo, la corsa per trovare un buon partito e accasare finalmente il Gruppo Fedrigoni. Dopo la lunga telenovela che prosegue da almeno un paio d’anni, fatta di improvvisi innamoramenti e altrettanto repentini voltafaccia “a due passi dall’alta-
re”, sono date in fase di accelerazione le trattative tra la famiglia Fedrigoni e la squadra di potenziali partner formata da Edizione Holding dei Benetton e da Investindustrial di Andrea Bonomi, che avrebbe presentato una proposta su cui andare avanti. Sul tavolo riposa da tempo il pacchetto di controllo dello storico gruppo cartario, e anche se dal vertice della società non filtrano dichiarazioni ufficiali, fonti vicine ad ambienti della finanza non escludono che si possa arrivare rapidamente al closing una
Il Borgo salva la stampa di Rotolito Emiliana
Riprende a girare a pieno ritmo anche la KBA Compacta 818 a 64 pagine.
volta sistemati gli ultimi passaggi critici. La Fedrigoni ha anche tentato diverse volte la via della Borsa e delle alleanze con partner forti, ma con poca fortuna. Nel 2015 Fedrigoni ha sfiorato il miliardo di euro di ricavi consolidati, superando la soglia di 120 milioni di ebitda (+5,2%) e un risultato netto cresciuto dell’8% a quasi
La crisi che ha colpito il settore grafico ha fatto molte vittime. Ma non sempre l’epilogo delle difficoltà di un’azienda, costretta a chiedere lo stato di liquidazione, finisce con la definitiva chiusura dell’attività. È quello che è successo alla Rotolito Emiliana di Malabergo (BO). Alla fine dello scorso anno l’azienda, attiva dal 1991 e con buoni risultati sul mercato della stampa editoriale e commerciale
58 milioni. Con questi numeri non sembrano pesare nemmeno i 178 milioni di debiti, saliti a causa delle acquisizioni. Altrettanto positive le previsioni per il 2016: si ipotizza un fatturato intorno a 1,2 miliardi con un utile di 146 milioni. I numeri confermano che se anche il gruppo scaligero finirà nell’orbita di Benetton e Bonomi la crescita non dovrebbe rallentare, anche grazie alla forte attività sui mercati internazionali, dove viene collocato il 67% del fatturato. Ultimo dubbio, la sede: rimarrà a Verona? Stefano Tenedini
fino ad avere circa 25 dipendenti e un fatturato di 15 milioni di euro, era stata costretta ad alzare bandiera bianca. Colpa, come sostiene il suo ex proprietario Michele Cascio, di un mercato in profonda crisi dove neppure gli stampati per la Gdo riescono a farti sopravvivere. A meno di essere integrati in un gruppo più grande e più solido. Ed è quello che è riuscito a Cascio. Costretto a mettere in liquidazione la Rotolito Emiliana con la conseguente cessazione dell’attività da fine 2015, si era comunque impegnato, in particolare verso i dipendenti, ad assicurare un futuro all’azienda. E il suo impegno è stato coronato dal successo. Dal 1° settembre infatti il ramo d’azienda della Rotolito Emiliana in liquidazione è stato rilevato, con la formula dell’affitto, dalla Poligrafici Il Borgo, l’azienda bolognese che fa capo al gruppo Amodei ed è guidata dal direttore generale Vincenzo Geslao. L’attività così è ripartita con una quindicina di dipendenti e ha ripreso a girare a pieno ritmo anche la KBA Compacta 818 a 64 pagine. La gestione tecnico-commerciale della rinata Rotolito Emiliana è passata sotto la gestione della Poligrafici Il Borgo. Il salvataggio della Rotolito Emiliana si aggiunge agli altri interventi operati dall’azienda, come l’acquisizione della Cantelli Rotoweb. A.P.
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Grafiche Filacorda punta sull’H-UV di Komori “Creatività che rimane impressa”. È insieme uno slogan e una promessa che Grafiche Filacorda, storica realtà udinese specializzata nella stampa di alta qualità, attiva da oltre 60 anni, fa ai clienti e soprattutto a se stessa. “Abbiamo creduto nella qualità e puntiamo a nuovi obiettivi: scegliamo di guardare avanti anche per rimanere in linea con i tempi che stiamo vivendo”, sottolinea l’ad Anna Filacorda . “Anche perché abbiamo dovuto affrontare una crisi nella crisi: da un lato la recessione globale, dall’altro la crescente disaffezione verso la carta”. Quindi come fidelizzare i clienti creativi, desiderosi di sperimentare materiali alternativi, se non addirittura di abbandonare il prodotto stampato per il web? Filacorda ha individuato come partner Komori e ha scommesso sulla tecnologia H-UV, che consente di stampare anche a raggi ultravioletti con il sistema di polimerizzazione dell’inchiostro brevettato dal gruppo giapponese.
Ciesse in concordato, ma si cerca il rilancio È stata una delle eccellenze dell’industria grafica veneta. Fra le prime a puntare sulla tecnologia della stampa UV per materiali plastici che le ha permesso di diventare punto di riferimento per importanti clienti italiani e internazionali. Ma in tempo di crisi e di commesse, che a volte non vengono onorate causando stress finanziari su un’azienda familiare come Ciesse Printer di Padova, succede che si sia obbligati a cercare altre strade per salvare l’impresa – con 25 dipendenti – e rilanciarla. Che Ciesse sia ancora dal punto di vista produttivo, del parco clienti e dell’alto livello di qualità un’azienda in salute – sostiene la proprietà – sarebbe confermato dal fatto che lo scorso dicembre il parco macchine piane era stato rafforzato con l’acquisto di una KBA 106 a 7 colori più torre di vernice. Un segnale di fiducia sul futuro che però sarebbe stato compromesso dall’andamento del mercato e, come detto, da più d’una difficoltà incontrata nei pagamenti delle commesse. Per rimettere in linea finanziariamente i conti di Ciesse Printer, spiega il presidente Federico Cecchin, l’omonima famiglia lo scorso maggio aveva messo mano al portafogli e investito mezzo milione di euro in un aumento di capitale. Ma questa iniezione di liquidità non è bastata. Così, di fronte al venir meno della redditività e al calo dei ricavi, la famiglia Cecchin ha richiesto a fine agosto al Tribunale di Padova l’attivazione della proceduta del concordato preventivo in continuità aziendale. Richiesta accolta all’inizio di settembre con la nomina di un commissario giudiziale e l’ottemperanza di tutti gli obblighi richiesti dal Tribunale per avere entro sessanta giorni la ratifica definitiva del concordato. Nel frattempo Federico Cecchin non è rimasto con le mani in mano e ha avviato una serie di trattative per trovare il “cavaliere bianco” in grado, con la formula dell’affitto del ramo aziendale in sede di concordato, di garantire il futuro della Ciesse Printer e la salvaguardia dei posti di lavoro. E più di una, e importante, manifestazione d’interesse sarebbe già arrivata. A.P.
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Zerbi nuovo general manager Fujifilm Italia Nell’anno che celebra il cinquantesimo della presenza di Fujifilm nel mercato europeo, la multinazionale giapponese, leader nell’imaging, si propone al mercato con una strategia rinnovata e un portfolio soluzioni in grado di presidiare con grande efficacia tutti i segmenti del mercato della stampa digitale. “Ci presentiamo non solo con una line up tecnologica aggiornata e potente”, dichiara Hiroaki Shimosaka, presidente Fujifilm Italia, “ma anche con una nuova e mirata organizzazione di business. Un passo avanti nel percorso di sviluppo della nostra presenza nel mercato delle arti grafiche e, in particolar modo, nel segmento stampa digitale. Paolo Zerbi (nella foto), professionista di consolidata esperienza nel settore, dal primo ottobre guida la divisione, con l’obiettivo di accrescere la nostra rilevanza fino ad esprimere tutto il grande potenziale di cui siamo dotati”.
Installata la prima Komori Impremia NS40 Komori America Corporation ha annunciato che la società americana Sun Print Solutions è stata selezionata per eseguire i beta test della Komori Impremia NS40, una macchina inkjet a foglio dotata della tecnologia nanografica di Landa, che ha debuttato in anteprima a drupa 2016. Specializzata in stampa digitale, mailing e imballaggio, Sun Print Solutions, con sede a Salt Lake City, nello Utah, vanta una grande esperienza nella stampa digitale, in quanto utilizza attualmente tre HP Indigo 10000 e una rotativa HP T230. Impremia utilizza inchiostri a base acqua e unisce i vantaggi della stampa digitale alla qualità e velocità della stampa offset.
Alcune precisazioni relative al censimento delle roto-offset
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In merito all’articolo sul censimento delle roto-offset per stampa commerciale in Italia, pubblicato nel Poligrafico n. 171, ci teniamo a segnalarvi due precisazioni che ci sono arrivate dai nostri lettori. Per quanto riguarda la Sicilia, oltre alle due rotative (una 32 e una 16 pagine) installate presso AGEM di Caltanissetta, ne esiste una terza – una KBA Compacta 216 16 pagine – in funzione dal 2004, presso Eurografica di Riposto (CT), dal lunedì al sabato con due turni di lavoro che, in circostanze particolari, diventano addirittura tre. Ce lo comunica con un pizzico d’orgoglio il titolare dell’azienda, Angelo la Rocca. La seconda precisazione riguarda le Marche, dove sono in funzione in totale tre rotative, di cui una 16 pagine, una 32 pagine e una 64 pagine. Queste ultime sono entrambe 8 colori e non 8 pagine come da noi erroneamente indicato. Le tre rotative sono in funzione presso Gruppo Pigini di Loreto (Ancona).
Agfa chiude la produzione lastre a Vallese Agfa Graphics ha annunciato di avere in progetto la chiusura dello stabilimento di Vallese di Oppeano (VR), uno dei suoi sette siti per la produzione di lastre nel mondo. Il sito – rilevato da Agfa nel 2004 quando acquisì Lastra – produce lastre offset analogiche e un tipo di lastre termiche senza cottura, linee di prodotto sempre meno
richieste dal mercato. “La decisione fa parte di un progetto internazionale che prevede la riduzione della capacità produttiva e dei costi. È una misura dolorosa ma necessaria per continuare a essere leader di mercato in un momento di notevole competitività nel settore della prestampa e di incertezza economica”, ha dichiarato Stefaan
Vanhooren, presidente di Agfa Graphics. Dopo aver considerato opzioni alternative, il management ha informato i 120 dipendenti circa la propria intenzione di chiudere lo stabilimento. “Inizieremo presto un dialogo costruttivo con i rappresentanti sindacali al fine di mitigare il più possibile l’impatto sociale di questa manovra”.
Heidelberg: ordini in salita grazie a drupa Come previsto, il primo trimestre dell’anno finanziario 2016/2017 (1 aprile-30 giugno 2016) di Heidelberger Druckmaschinen è stato positivamente influenzato da drupa. Con lo slogan Simply Smart, il produttore tedesco ha portato la digitalizzazione dell’industria grafica e pertanto il riallineamento strategico dell’azienda al livello successivo. Le nuove soluzioni hanno contribuito a un aumento della domanda di tutti i prodotti legati
alla stampa industriale e alla digitalizzazione. E gli ordini hanno raggiunto il tetto degli 804 milioni di euro al 30 giugno. Rispetto al precedente trimestre il portafoglio ordini è cresciuto del 67%, passando da 460 a 768 milioni. Questa consistente domanda rappresenta una solida base per raggiungere il target prefissato per l’intero anno finanziario. “Grazie a una drupa di successo, Heidelberg è entrata alla grande nel nuovo anno finanziario”,
ha dichiarato il CEO Gerold Linzbach. “Le nostre innovazioni hanno introdotto nuovi standard per la stampa industriale nell’era digitale. L’elevato livello di accettazione da parte del mercato ci permette di guardare al futuro con ottimismo”.
KBA Italia inaugura la nuova sede Lo scorso 9 settembre ha avuto luogo l’inaugurazione ufficiale della sede KBA Italia a Lainate alla presenza di Ralf Sammeck, CEO di KBA Sheetfed Solutions, Udo Hadamik, responsabile amministrativo, Jan Drechsel, responsabile vendite, e Peter Rickenmann, presidente di KBA Italia. “È il momento di affrontare le nuove sfide, consolidando i risultati raggiunti e aumentando il fatturato del service sulla base del parco macchine installato in Italia”, ha dichiarato Luca Lesi, ad di KBA Italia che ha delineato brevemente le strategie del Gruppo, l’andamento di KBA Italia e le aspettative per il 2017.
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Eccellenza certificata per Pixartprinting Il leader europeo dell’Upload&Print ha ottenuto la certificazione TÜV che accerta che il “sistema di gestione di Pixartprinting Spa è conforme ai requisiti della norma UNI EN 15838:2010 Servizi di relazione con il cliente, con il consumatore e con il cittadino, effettuati attraverso centri di contatto”. La certificazione è l’esito di un lungo processo di ottimizzazione del proprio Customer Care che Pixartprinting ha avviato da tempo e la cui qualità TÜV, organismo internazionale indipendente, oggi fa emergere in modo tangibile e verificabile. Il certificato ottenuto, che ha l’obiettivo di definire standard prestazionali e di qualità per il settore della relazione con i clienti ponendosi dalla parte dell’utilizzatore, è valido per i servizi di customer care multicanale.
Q&B Grafiche quadruplica la capacità produttiva con Durst Q&B Grafiche, realtà padovana che offre servizi di stampa digitale a ciclo completo dal piccolo al grandissimo formato, investe nell’aggiornamento tecnologico con l’installazione di Durst Rho P10 200 Presto full optional. L’acquisizione di questo sistema wide format ha determinato una crescita del business dell’azienda ma anche un ampliamento del sito produttivo con l’aggiunta di una nuova unità di 700 m2 dedicata alle applicazioni flatbed. La nuova stampante Durst funziona in abbinamento con un tavolo da taglio da 3x2 metri per la lavorazione di un’ampia gamma di supporti rigidi destinati a target diversi, tra cui medie e grandi imprese e insegne GDO e retail.
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SAXOPRINT, uno dei più importanti gruppi in Europa nella stampa online, presenta il servizio per creare, in maniera semplice e rapida, calendari da parete e da tavolo, i formati più diffusi e utilizzati di questa tipologia di stampato. Tascabili, da parete, da tavolo, trittici (a un blocco o a più blocchi), planner annuali: è possibile scegliere tra diversi modelli e formati, verticale o orizzontale in A4, A5 e A3 fino all’A2 per soddisfare anche i clienti più esigenti. A colori, su carta patinata lucida od opaca, gli stampati SAXOPRINT sono da sempre garanzia di alta qualità. Ogni calendario da parete è dotato di una speciale pellicola protettiva.
Packaging ondulato: Deles acquisisce Menegazzi Proseguono le grandi manovre sul fronte delle integrazioni nel settore del packaging. E in particolare in quello degli imballaggi con il cartone ondulato. L’ultima mossa è stata fatta a fine luglio dalla Deles di Origgio (VA). Il gruppo, che fa capo alla famiglia Zaffaroni, è uno dei più significativi a conduzione familiare (è un settore che vede molti colossi internazionali) nel mercato degli imballaggi prodotti con il cartone ondulato, a cominciare dalle scatole, con un
fatturato di circa 50 milioni. L’accordo, che ha visto come advisor dell’azienda varesina la Tim Management, prevede l’acquisizione da parte del gruppo Deles della Ondulati Menegazzi di Nerviano, anch’essa azienda familiare che dà lavoro a una quindicina di dipendenti e fattura tra i 4 e i 5 milioni. L’integrazione permetterà al gruppo Deles di acquisire un produttore specializzato nel settore del cartone ondulato a onde, rispondendo così
a un trend del settore che vede le imprese più importanti ricercare l’integrazione a monte con produttori di cartone ondulato. L’operazione è solo l’ultima di una serie in questo settore, che ha visto Pro-Gest far valere l’opzione per l’acquisto della Ondulati Giusti e del Cartonificio Fiorentino mentre il gruppo tedesco Palm ha portato in porto il suo primo sbarco produttivo in Italia acquisendo la società Ondulato Lecchese. A.P.
Sono italiani i teli superwide in mondovisione Gruppo Masserdotti ha letteralmente messo in campo tutto il proprio know-how in ambito di digital decoration realizzando teli superwide che hanno entusiasmato i tifosi in mondovisione. Filmmaster Events, organizzatore di grandi eventi, ha infatti scelto l’azienda bresciana per gli allestimenti scenografici della finale di UEFA Champions League 2015 (a Berlino), Champions League 2016 (Stadio Meazza, Milano) e per la Cerimonia di apertura di EURO 2016 (Stade de France, Saint-Denis). Per tutti e tre gli eventi è stato prodotto un telo stampato delle dimensioni del campo da calcio: una sorta di immenso tappeto di oltre 7.500 m2
utilizzato per coprire il terreno di gioco e fare da scenografia alle centinaia di figuranti. Emozionante quello realizzato per lo Stade de France, raffigurante un giardino con al centro una giostra su cui danzavano le ballerine. “Si tratta di case history uniche nel loro genere: siamo stati i primi a produrle in Europa, dove nessuno ha mai stampato un telo di queste di-
mensioni per la copertura di un campo da calcio”, ha commentato Alberto Masserdotti, CEO del Gruppo. Punto focale del progetto la scelta del materiale con caratteristiche imprescindibili: leggero per essere maneggiato con facilità, resistente per essere calpestato, traspirante per non danneggiare l’erba, drenante in caso di pioggia e ignifugo.
La famiglia Barile coi responsabili di KBA Digital & Web Solutions di Würzburg.
ACM investe in roto-offset con KBA Azienda Commerciale Meridionale – fondata a Torre del Greco (NA) a fine anni 50 da Vincenzo Barile – negli ultimi 10 anni ha vissuto un periodo di trasformazione che ha comportato l’investimento in un nuovo stabilimento nella zona industriale di Acerra e l’ampliamento dell’offerta. Mariarosaria Barile, affiancata dai figli Giuseppe e Vincenzo, guida l’azienda da molti anni e insieme hanno affrontato la crisi economica e settoriale
mantenendo la capacità di crescere e di investire. A conferma di questo e in contrapposizione con lo stato di crisi di diverse aziende del settore, ACM ha deciso di investire in una offset a bobina KBA Compacta 618 in grado di produrre stampati commerciali ed editoriali di ottima qualità nel formato fino a 48 pagine con la flessibilità e la produttività oggi richieste dal mercato. La nuova rotativa andrà ad aggiungersi alla Compacta 215, rotativa
16 pagine, in modo da completare il reparto e trasformando ACM in una delle industrie grafiche più attrezzate del Sud Italia nei vari settori digitale-offset e roto-offset. KBA curerà direttamente l’installazione e la messa in produzione della C618, garantendo ad ACM di poter presto competere nel mercato ampliando la gamma dei prodotti realizzati con un notevole incremento della produttività e servizi ai clienti.
ha vissuto è dovuto alla Gallus R300 installata da anni, che ha prodotto milioni di etichette con immutata qualità e affidabilità. Fra le caratteristiche della macchina installata in Etikmar spiccano il basamento in granito che garantisce una stabilità di stampa unica e il nuovo riavvolgitore di sfrido richiesto dai Marani per avere alta velocità produttiva anche nelle lavorazioni più
CIP sceglie EFI VUTEk per grafiche da 5 metri La nuova stampante EFI VUTEk GS5500lxr Pro da 5 metri, LED, roll-to roll è stata scelta da CIP di Cerro Maggiore (MI), azienda specializzata nei servizi di stampa digitale, per la sua produzione di comunicazione visiva. CIP diventa così uno dei principali produttori di grafica di grandissimo formato nell’area Nord Milano. Fondata nel ‘66 da Alberto Garoglio, CIP è diventata negli anni uno dei più competenti fornitori di cartellonistica, pannelli pubblicitari, poster, striscioni, manifesti, strutture segnaletiche e allestimenti grafici per eventi e fiere dell’area milanese. La EFI VUTEk offre a CIP la possibilità di stampare su un’ampia gamma di supporti, inclusi materiali speciali e più sottili, grazie alla tecnologia brevettata di polimerizzazione a freddo UV-LED.
Perruccio installa una XFlex X4 370 flessografica Perruccio è il più grande etichettificio in Puglia e nel parco macchine include differenti tecnologie di stampa, serigrafia, tipografia, offset e digitale. Per completare l’offerta ora l’azienda ha deciso di introdurre una nuova linea flessografica e la scelta è ricaduta su una Omet XFlex X4 370 a 8 colori UV, con lamina a freddo, barra di ribaltamento carta e stampa su adesivo. La linea è in grado di stampare su diversi tipi di materiali, siano essi cartacei con supporto o film plastici mono-supportati, essendo la linea dotata di sistema di raffreddamento. Grazie al dispositivo di messa a registro e relativo controllo con sistema brevettato Omet Vision-1, unitamente a un’altra serie di controlli automatizzati, la XFlex X4 370 garantisce massima qualità e minimo scarto.
Etikmar: nuova sede e nuova Gallus L’etichettificio Etikmar ha installato a luglio una Gallus ECS 340 a sette colori flexo. L’installazione rappresenta il coronamento di un processo di rinnovamento iniziato oltre un anno fa e che ha visto l’azienda cambiare la propria sede. Da Villafranca di Verona si è infatti trasferita a Porto Mantovano su impulso di Alessandro Marani, figlio del fondatore Graziano. Assieme, padre e figlio hanno deciso che era tempo di innovare anche a livello tecnologico e per questo, a Labelexpo 2015, hanno siglato il contratto di acquisto per la Gallus ECS 340. Scelta non casuale dato che Etikmar è già cliente Gallus: parte del merito per la crescita che l’azienda
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Da sinistra: Graziano Marani, Antonio Kampouris (Gallus), Massimo Nicolini (resp. vendite di zona) e Alessandro Marani.
complesse. “Il mercato diventa sempre più competitivo e per affrontarlo abbiamo bisogno di una tecnologia che assicuri un ritorno di investimento in tempi brevi”, è il commento di Graziano Marani.
Prima Massivit per stampa 3D grande formato in Italia Sisma Print, divisione stampa digitale di Sisma Italia, sarà la prima in Italia a disporre di un sistema di stampa 3D di grande formato Massivit 1800 venduto da NTG Digital. Sisma Italia, attenta al mondo della comunicazione, entra nel settore stampa digitale 8 anni fa. Nel 2011 il management comprende la grande opportunità di questo mercato e crea un nuovo brand, Sisma Print, che oggi opera con uno stabilimento a Cernusco L. (LC). In questo modo l’azienda si apre a nuovi segmenti di mercato, fino ad allora focalizzato quasi esclusivamente sull’affissione da esterno, con un prodotto complementare al business di Sisma Italia che aveva quale target di riferimento la grande distribuzione.
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Nuovo presidente ERA L’Associazione europea degli stampatori rotocalco (ERA) ha eletto Manfred Janoschka di Janoschka Holding come nuovo presidente. Succede a José María Camacho, ex CEO di CirclePrinters, ed è il primo president ERA proveniente da una società che incide cilindri rotocalco. L’elezione è avvenuta in occasione della conferenza annuale di ERA tenutasi a Düsseldorf in settembre. Nella stessa riunione Max Rid, presidente e azionista di maggioranza di Heliograph Holding, è stato eletto vicepresidente, pur conservando la propria posizione di tesoriere dell’Associazione. Peter Andreou, CEO di CirclePrinters, Andreas Dörfler, direttore generale di Impress Surfaces, e Tomas Sterkenburgh, direttore generale del Saueressig Group, sono i nuovi membri del Consiglio ERA, mentre il CEO di Roto Smeets, Joost de Haas, e il Co-CEO di Bertelsmann Printing Group, Bertram Stausberg, sono stati rieletti per un altro mandato. ERA è la principale associazione internazionale nel mondo della rotocalco e tra i membri include aziende di stampa operative nell’editoria, nel packaging e nella stampa decorativa, incisori di cilindri, come pure fornitori di soluzioni di stampa e finishing, di carta e inchiostri e alcuni print buyer.
Assocarta sostiene la formazione specialistica Dopo l’iniziativa di Argi – Associazione fornitori industria grafica – che ha promosso l’iniziativa Progetto Scuole dedicata a sostenere le scuole grafiche appartenenti al circuito ENIPG attraverso la fornitura di materiali, contenuti culturali e stage formativi per gli studenti, è stata la volta di Assocarta che ha deciso di sostenere la formazione specialistica degli istituti tecnici. Si è svolto – a partire dal 28 settembre – il corso di tecnologia per la produzione della carta
presso il Pertini di Alatri (FR) dedicato ai docenti che operano presso gli istituti superiori Tecnico Statale Marchi-Forti di Pescia e Sandro Pertini di Alatri. Il corso, sostenuto da Assocarta, è stato tenuto da Paolo Zaninelli, responsabile didattico della Scuola interregionale cartaria San Zeno, con l’obiettivo di aggiornare i docenti sulle principali tecnologie di produzione nel settore cartario, sulle diverse tipologie di carta prodotte e sui principali metodi di
TRIBUNALE DI CALTANISSETTA
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controllo per l’analisi del prodotto finito. Al termine del corso è partita la programmazione delle unità didattiche e delle attività interdisciplinari destinate agli studenti iscritti presso i due istituti. Tale attività si inserisce nell’ambito del più generale supporto che Assocarta assicura alle attività formative specialistiche cartarie dei docenti che operano negli istituti Merloni-Miliani (Fabriano), Marchi-Forti e Pertini con indirizzo grafica e comunicazione – opzione carta.
Fallimento n. 5/08 R.F. Si comunica che il Giudice Delegato al fallimento in epigrafe ha disposto procedersi alla vendita senza incanto del complesso industriale sito sulla S.S. 640 Caltanissetta-Agrigento – svincolo per San Cataldo – all’interno della zona industriale “San Cataldo-scalo” in territorio di Caltanissetta. L’opificio sorge sul lotto industriale n. 42 del Piano Particolareggiato A.S.I. esteso per mq. 24.530. L’area risulta completa di tutte le opere di finitura esterna, parcheggio asfaltato, aiuole e perimetrazione interamente recintata con muri e ringhiera in ferro lavorato. L’edificio si sviluppa su tre livelli con la seguente consistenza: Superficie chiusa mq. 5.745; tettoia coperta mq. 590; Piano Primo mq. 800; Piano secondo mq. 260. Il piano terra è destinato all’attività industriale di stampa, confezionamento, preparazione delle lastre di stampa, uffici, depositi, servizi di vario genere e locali per le maestraenze. Al primo piano gli uffici amministrativi, direzionali, sala per le riunioni aziendali, servizi igienici. Al secondo piano sono ubicati i locali per la sala mensa, la cucina, lo spogliatoio e altri servizi. L’immobile risulta censito al NCEU al foglio 157, particelle 768 sub 1 – D7 – Piano T-1-2, sub2, A3-Piano 1. Il complesso è stato realizzato con concessione edilizia originaria n. 26853 del 13-10-1998 e successiva in variante n. 21383 del 27-3-2000, unitamente al N.O. n. 16054 rilasciato dal Genio Civile di Caltanissetta in data 12-21999. Il bene è conforme agli strumenti urbanistici. L’attività di stampa svolta nel complesso aziendale, é rappresentata prevalentemente da volantini pubblicitari per la grande distribuzione. L’azienda risulta attualmente in funzionamento con contratto di affitto annuale in scadenza il 28-02-2017. Nella stessa sono stati impiegati più di quindici lavoratori dipendenti, pertanto prima dell’atto definitivo di cessione, dovranno essere adempiute le procedure di consultazione sindacale previste dalla legge 29-12-1990 n. 428 in relazione ai venti dipendenti a tempo indeterminato attualmente in forza all’affittuaria che li ha assunti al momento della stipula dell’affitto d’azienda, pertanto l’eventuale aggiudicazione rimarrà sospesa fino all’esito delle procedure di consultazione sindacale. La vendita è stabilita senza incanto avanti il Giudice Delegato al prezzo base €. 4.185.000,00 - (di cui valore immobili aziendali €. 3.500.000,00 + valore macchinari ed attrezzature €. 685.000,00-) – Offerta minima presentabile pari al 75% del prezzo posto a basa d’asta: €. 3.138.750, per le ore 12:00 del giorno 13-12-2016 (Palazzo di Giustizia terzo piano stanza 318 – Giudice C.D. Cammarata) Ogni ulteriore informazione, anche relativamente alle generalità dell’azienda fallita ed alle condizioni di vendita e modalità di partecipazione, potrà essere ottenuta presso la Cancelleria fallimentare (Dott.ssa Rosaria Curto) o direttamene presso il Curatore avv. Salvatore Emma - telefax 0934 571420 – email: avvocatoemma@virgilio.it Il bando, l’ordinanza di vendita e la perizia sono pubblicati sul sito internet: www.astegiudiziarie.it Caltanissetta, 06 ottobre 2016. Il Curatore Fallimentare Avv. Salvatore Emma
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Dscoop, primo evento in Italia Lo scorso ottobre si è tenuto al 10 Watt di Milano il primo evento tutto italiano organizzato da Dscoop, un’associazione internazionale che conta circa 10.000 membri nel mondo, tutti utilizzatori di macchine da stampa digitale HP Indigo. A dare il benvenuto a una trentina di utilizzatori italiani la commissione italiana di Dscoop, costituita da Vincenzo Cirimele, Giuseppe Mancini e Gabriella Moretti. Dscoop offre ai soci la possibilità di incontrarsi, condividere le proprie esperienze con la stampa digitale
targata HP Indigo e fare networking. E i temi affrontati hanno offerto spunti di riflessione e idee agli altri utilizzatori. Tra questi, Elia Nardini di corGae, proprietario di una HP Indigo 7600, che ha spiegato l’importanza della gestione del colore, e Maurizio Battiston, titolare di New Print e utilizzatore di due HP Indigo (una 10000 e una 7000) che ha presentato Skillpress, un nuovo web-to-print per ordinare online prodotti stampati di vario genere, tra cui le borse.
Girolamo Binetti di HP ha illustrato le caratteristiche di PrintOS, una piattaforma aperta basata su cloud e i partecipanti hanno avuto modo di ascoltare la testimonianza di Francesco Marra di PressUp, che ha già adottato questa innovativa soluzione. Infine, Alonzo Romero Lauro, regional director di Dscoop, ha illustrato i vantaggi riservati ai soci, invitandoli all’evento del 2017 che si terrà a Lione.
Viscom, successo “a doppia cifra” La 28ma edizione di Viscom Italia si è contraddistinta per il segno + a doppia cifra: +15% di spazio espositivo – è salito il numero e la qualità degli espositori con oltre 400 marchi presenti –, +20% di nuove presenze e +17% espositori dall’estero. Infine è stato raggiunto un nuovo successo di presenza di pubblico registrando 18.409 visitatori con un aumento dell’11% rispetto al 2015. “La nostra sfida era non
solo replicare il successo dell’anno scorso – ha commentato Paola Sarco, exhibition manager di Viscom Italia – ma provare a fare di più. Grazie alla partecipazione e all’impegno di tutte le aziende, i visitatori, la collaborazione con le associazioni e i media, siamo riusciti ancora una volta a riaffermare la leadership di questo grande evento. La qualità dei prodotti, degli interventi, degli ospiti che abbiamo visto a Viscom Italia sono la
dimostrazione dell’ottimo risultato raggiunto anche quest’anno”. Aree espositive e aree eventi hanno caratterizzato l’ampio respiro di Viscom Italia, con numerose iniziative collaterali: da incontri per professionisti a iniziative dedicate alla valorizzazione delle emergenti tendenze della comunicazione. 8 seminari, 14 relatori: più di 1.400 visitatori hanno seguito con grande interesse il programma dei convegni Viscom Talks.
BookHub stimola la lettura Presentato lo scorso 28 settembre presso il MIC (Museo Interattivo del Cinema) di Milano l’innovativo progetto battezzato BookHub e proposto dalla Fondazione ITS Angelo Rizzoli per stimolare la lettura tra i ragazzi. BookHub vuole essere uno strumento a disposizione di tutti e della scuola per aiutare le persone a esprimere le proprie emozioni. “Quale emozione hai provato quando hai letto….?” è la domanda che dovrebbe invogliare i ragazzi a proporre una sorta di recensione di un libro che hanno letto e apprezzato nella forma di un breve video caricato sulla piattaforma digitale BookHub. Ospite d’onore all’evento di presentazione del progetto – in modalità remota – l’attore Pietro Pignatelli.
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Print Buyer’s Forum
Tre i pilastri della 2a edizione dell’evento dedicato a stampatori e agenzie grafiche: i tender europei, il packaging e la stampa emozionale nel fashion.
Ideato da Comunico Italiano, organizzazione nata dalla fusione di Associazione Arti Grafiche di Bologna e Poligrafici Modenesi per rappresentare il comparto dell’industria del cartografico e della comunicazione presente sul territorio, il Print Buyer’s Forum si è tenuto lo scorso settembre a Bologna. Questa seconda edizione ha confermato l’approccio costruttivo e concreto dell’associazione che ha messo print buyer, stampatori e agenzie grafiche a confronto su tre temi particolarmente interessanti, per la loro natura pratica o innovativa. I tender europei: approcciare le logiche della stampa B2B
Negli ultimi anni la dinamica del mercato ha portato a un’organica aggregazione dei brand in tutti i settori merceologici che, fra le conseguenze, ha portato a una centralizzazione degli acquisti da parte delle grandi imprese. Offerta e negoziazione sono sempre meno delocalizzate e più frequentemente centralizzate a livello internazionale. Strutturarsi per partecipare con successo, efficacia e tempesti-
vità ai bandi di gara internazionali significa essere dotati di competenze linguistiche e di un’organizzazione informatica adeguata che coinvolge diversi ruoli in azienda. Su questo Emanuele Posenato, Board Advisor di Stratego Group, ha condotto la tavola rotonda di apertura, mettendo in luce proprio le dinamiche dei grandi bid e le opportunità per le imprese di settore che possono, in funzione delle loro esperienze, capacità, progettualità, fungere da capofila in progetti di print management o proporsi come solution provider per specifici segmenti di offerta a chi svolge appunto il ruolo di aggregatore di domanda.
Guarda tutte le presentazioni del convegno.
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Vedi alcuni casi concreti di gare vinte da aziende italiane.
La presenza di Altavia e di Alecom ha sottolineato come il ruolo di aggregatore (o società di print management come è meglio chiamare queste realtà) possa essere svolto da società di dimensione e localizzazione diverse. Da sinistra: Enrico Monteverdi, HP (vedi presentazione), Luigi Montuori di Altavia, Alessandro Rampoldi di Alecom.
Da sinistra: Michele Bondani di Packaging in Italy (vedi presentazione) con Enrico Barboglio, CEO di Stratego Group.
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Sono intervenuti Luigi Montuori di Altavia, Gruppo presente in 26 Paesi che nel 2015 ha fatturato 675 milioni di euro, e Alessandro Rampoldi, fondatore di Alecom, una realtà italiana che oggi esprime un fatturato di 7,5 milioni e che sta crescendo anche a livello internazionale, con uffici e punti commerciali in Austria, Svizzera e Germania. Entrambi hanno messo in evidenza un fattore comune che è specifico per chi vuole giocare questo ruolo nel mercato: avere una proposition non semplicemente di prodotto, ma di servizio; offrire
soluzioni per acquisto ottimizzato, contando non tanto sulla propria singola capacità produttiva quanto sulla capacità di un network di collaborazioni con fidati e collaudati provider di stampa o di servizi a valore aggiunto che vanno a comporre la loro offerta verso il cliente. La logica della collaborazione è stata in particolare enfatizzata da Montuori, che ha illustrato come il loro modello di business sia improntato a dare importanza a una piattaforma collaborativa (frutto di lavoro e ingegnerizzazione proprietaria) che deve massimizzare l’efficienza di tutte le fasi che compongono un percorso di procurement per conto di un grande cliente: pianificazione, produzione, distribuzione, analisi e reporting. Allineato a queste considerazioni è stato il successivo intervento, fatto a due voci da Alessandro Vinars di Banco Popolare e Vito Sileo di Horienta. Le aziende del settore industriale grafico che vogliono avere un ruolo nei tender internazionali devono aprirsi alla innovazione e garantire l’implementazione di alcuni fattori minimi di competitività, tra i quali un approccio di medio periodo al mercato, il presidio delle lingue (essenziale l’inglese), il presidio organizzativo, le certificazioni ISO e di settore e l’apertura a reti e altre forme di collaborazione.
A titolo di esempio sono stati citati alcuni dati che mettono in luce come in Europa in un anno ci siano stati circa 3.000 tender per servizi di stampa aperti a partecipanti europei (di cui solo 63 in lingua italiana), oltre 100 indetti da istituzioni UE e dal Sistema dell’ONU e di come ci siano anche per le imprese italiane occasioni per aggiudicarsi gare di rilievo. Il nuovo ruolo del packaging
Il ciclo di vita ridotto dei prodotti, la richiesta di un più rapido time-to-market, il calo della media delle tirature e la possibilità di personalizzazione hanno accelerato il bisogno di soluzioni di stampa digitale nel packaging. Il packaging assume, in questa sessione moderata da Enrico Barboglio, CEO di Stratego Group, un nuovo ruolo: non più solo contenitore, ma elemento di comunicazione e di brand positioning. È Michele Bondani, fondatore di Packaging in Italy, agenzia specializzata in packaging, a raccontare come una campagna di brand positioning può e deve utilizzare le potenzialità provenienti dal packaging dei prodotti. Si deve fare marketing anche comunicando in modo verbale e non verbale sulle confezioni alle quali bisogna affidare l’importante ruolo di differenziarci rispetto alla concorrenza. Le tecnologie di stampa digitale stanno co-
minciando a incidere in modo sensibile sul valore del packaging: per Enrico Monteverdi di HP le applicazioni di personalizzazione di testi e immagini collegano il brand e il consumatore aprendo nuovi orizzonti di comunicazione. È il caso della celeberrima campagna di Coca-Cola, seguita poi dagli esperimenti con i nomi e il dialetto di Ferrero sulle confezioni di Nutella, fino all’abbellimento degli involucri di spiriti e vino, per aumentare il loro potere di attrazione. E non solo. La stampa digitale supporta il Gruppo Coswell, importante player nella produzione di prodotti di largo consumo per la cura e il benessere della persona e per la profumeria, nelle piccole tirature per nuovi prodotti o nei servizi di mock-up realistici quando per esempio bisogna produrre 60 sleeve termoretraibili differenti per il lancio di un bagnoschiuma. Il packaging che parla al consumatore con messaggi personalizzati trova la sua applicazione anche in campo medicale: Farmac Zabban (articoli per medicazione e dispositivi chirurgici e sanitari) utilizza la stampa digitale per un QR code sulle scatole dei medicinali che permette la consultazione online del bugiardino in più lingue, ovviando al pericolo di una sbagliata assunzione del farmaco da parte degli stranieri. >>segue a pag. 66
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PRINT4pack, “cronaca di un successo annunciato” L’evento di due giorni dedicato all’intera filiera del packaging si è tenuto presso il Teatro Savio all’interno del Centro di Formazione Professionale “Gesù Adolescente” di Palermo, attirando 230 partecipanti – tra aziende grafiche, fornitori, brand owner e agenzie – di cui 50 provenienti da tutto il bacino del Mediterraneo (Turchia, Iran, Cipro, Israele, Egitto, Giordania, Tunisia, Marocco, Algeria, Emirati Arabi) e dagli USA.
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L’evento è parte del programma di promozione del “Made BY Italy” che Acimga sta da anni sviluppando a favore del comparto industriale del printing e converting ed è stato realizzato in collaborazione con l’Associazione Nazionale dei Fornitori dell’Industria Grafica (ARGI) e con il supporto dell’ICE (Agenzia e del Ministero dello Sviluppo Economico). Un evento che ha sicuramente centrato il suo obiettivo, che era quello di creare una cultura innovativa e propositiva nei confronti del packaging e delle opportunità che la stampa legata a questo segmento è in grado di offrire. Il comparto della stampa dell’imballaggio è attraversato da una congiuntura economica positiva, che si riflette sulla dinamicità del settore in termini di innovazioni tecnologiche e applicative. I cambiamenti in atto relativi alle funzionalità del packaging e quelli legati ai comportamenti individuali del consumatore di fronte a un packaging più o meno innovativo, portano alla convergenza tra diverse tecnologie di stampa e alla messa in luce di caratteristiche ‘a valore aggiunto’ per il brand owner.
La parola alle associazioni A dare il benvenuto a Palermo sono stati, insieme a Enrico Barboglio, nel ruolo di segretario Argi e CEO di Stratego Group, i presidenti delle associazioni coinvolte nel progetto: Roberto Levi (Argi), Marco Calcagni (Acimga), affiancati da Matteo Masini dell’ICE e Giovanni Catalano di Confindustria Sicilia. “PRINt4pack è uno dei primi passi verso il grande evento del 2018, PRINT4All”, ha ricordato Calcagni, “ed è un chiaro segnale che l’individualismo italiano deve lasciare il passo alle sinergie e all’opera congiunta delle associazioni, per stimolare il mondo della stampa e del packaging, uno dei comparti più frizzanti a livello internazionale”. “Ed è indispensabile in questo percorso ripartire dalle scuole e dalla formazione”, ha spiegato Levi. “Acimga e Argi stanno collaborando per scovare i nuovi talenti italiani. Il tessuto imprenditoriale italiano deve essere coinvolto in questo processo ed è per questo che abbiamo scelto Palermo, al centro del Mediterraneo, come sede dell’evento.
di Cristina Rossi
La tavola rotonda moderata da Carlo Alberto Carnevale Maffé e dedicata a connettività e personalizzazione del packaging.
“Basta con la sicilitudine”, ha detto Catalano, “è necessario uscire dal perimetro regionale e operare a livello nazionale o, addirittura, internazionale”.
Packaging, come piattaforma di comunicazione
Il primo relatore, Carlo Alberto Carnevale Maffé, docente in SDA Bocconi e consulente TEH-Ambrosetti, ha evidenziato il nuovo ruolo del packaging, da mero contenitore a piattaforma di comunicazione. Non bastano le competenze tecniche tradizio-
nali - quelle dell’homo typographicus - bensì è necessario sviluppare nuove competenze e trasformarsi in homo communicans. “Dobbiamo cambiare l’industria del packaging perché il mondo esterno chiede soluzioni diverse”, ha spiegato Maffé. “Dobbiamo diventare Mr. Steve Guten-Jobs, nel senso che bisogna essere ibridi: radicati nelle competenze tradizionali, ma proiettati nel futuro”. In sostanza Maffé invita tutti a tornare sui banchi di scuola per apprendere nuove competenze, perché i confini del nostro linguaggio sono i confini del nostro mondo. “Il futuro della comunicazione non è alfabetico, bensì è il passaggio dalle lettere alle immagini e dobbiamo utilizzare il packaging come messaggio sulla bottiglia”. Come esempi vincenti di packaging il professore bocconiano ha indicato la Apple, che “ha preso l’imballo e l’ha trasformato in arte”. Un altro concetto sul quale Maffé ha richiamato l’attenzione dei presenti è l’e-commerce, che ha messo in discussione il packaging primario e secondario e potrebbe definirsi ‘packaging terziario’. A questo proposito il relatore ha portato ad esempio Amazon Fresh, un servizio di consegna a domicilio di beni alimentari ordinati sul web, partito a Seattle, casa madre dell’azienda di Jeff Bezos, e ora disponibile in
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altre città americane e da giugno di quest’anno anche a Londra. “Con Amazon Fresh ogni prodotto è identificato, il packaging è ripensato e preassegnato e vengono conservati i dati in memoria per eventuali acquisti successivi. È finita l’epoca del packaging anonimo e si sta facendo strada l’era del packaging personalizzato e alcuni importanti brand come Ferrero con Nutella e Coca-Cola stanno già cavalcando questa onda vincente, grazie anche alle tecnologie di stampa digitale”.
“Radicati nelle competenze tradizionali ma proiettati nel futuro” Carlo Alberto Carnevale Maffé
Materiali riciclabili e biodegradabili, ergonomicità Marco Sachet, direttore dell’Istituto Italiano Imballaggio, ha trattato il tema ‘Materiali e forme. L’innovazione del packaging attraverso i materiali’. “I materiali e le forme devono seguire le aspettative degli utilizzatori”, ha premesso Sachet. “E uno dei temi che sta più a cuore ai consumatori è la riciclabilità e biodegradabilità dei materiali. L’opinione pubblica dà molto valore a
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“Il contenuto è più inquinante del contenitore” Marco Sachet
queste caratteristiche dei materiali nella strategia di salvaguardia ambientale. Il legislatore europeo ha stabilito che il recupero dei materiali può avvenire attraverso il riciclo, il recupero energetico e la biodegradabilità e di conseguenza nella scelta di materiali per packaging è consigliabile puntare su quei materiali che rispondono a questi requisiti. Una parte dell’opinione pubblica percepisce il packaging come un elemento separato dal contenuto. Il progetto di un packaging in realtà è in relazione con il suo contenuto. E per quanto riguarda l’impatto ambientale, contrariamente a quanto pensa la maggioranza, il contenuto è più inquinante del contenitore, quindi il packaging contribuisce a ridurre l’impatto ambientale perché se assolve al suo compito in modo corretto evita la perdita di cibo. Le forme del packaging seguono l’evoluzione dei tempi, per cui esistono sempre più packaging monodose a misura di single e le forme sono sempre più ergonomiche e più pratiche”.
Trend e tecnologie che caratterizzano il mercato
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Ron Gilboa di InfoTrends ha fornito, invece, interessanti dati di mercato, facendo luce sulle principali tecnologie di stampa e finishing oggi utilizzate nel mondo del packaging e sulle richieste avanzate dai brand owner, che desiderano un imballaggio dal design accattivante, personalizzato, a prova di contraffazione, ecosostenibile e rispettoso delle normative vigenti. Il volume di packaging che si stamperà nel mondo entro il 2019 è pari a 826 miliardi di metri quadri (contro i 691 del 2014) e a fare la parte del leone sono gli astucci pieghevoli, seguiti da imballaggi in cartone ondulato, packaging flessibile ed etichette. Ma quali sono le tecnologie che guideranno gli investimenti delle aziende nei prossimi 12 mesi? In base a un’indagine condotta da InfoTrends su un campione di 98 aziende, al top ci sono le soluzioni di finishing. Attualmente solo l’1% del packaging stampato è realizzato in digitale, ma è indubbio che tale tecnologia sta crescendo fra i converter, soprattutto per assecondare la tendenza in crescita della personalizzazione di massa. Ma quali sono le macchine da stampa digitale più gettonate? InfoTrends ha fatto una sorta di censimento nei Paesi EMEA, suddividendo le tecnologie per applicazione. Innanzitutto nel 2015 sono stati stampati in digitale a colori 489 milioni di metri quadri, di cui una buona fetta rappresentata dalle etichette. Si prevede che si arriverà a un totale di 2.120 mi-
lioni di metri quadri nel 2020 e la suddivisione per applicazione vede in testa quasi a pari merito etichette e imballaggio in cartone ondulato, seguiti da astucci pieghevoli e imballaggio flessibile. Nell’ambito degli astucci pieghevoli molte macchine basate su tecnologia elettrofotografica sono entrate in funzione nell’area EMEA nel 2015 e la crescita è da attribuirsi perlopiù ai nuovi modelli 50x70 cm. Per quanto riguarda il packaging flessibile, degno di nota è l’installato di HP Indigo 20000, anche se si preannuncia l’arrivo di modelli inkjet con inchiostri a base acqua. Nel segmento delle etichette le macchine elettrofotografiche sono state introdotte già da diverso tempo e le installazioni registrano ancora un trend di crescita. In questo ambito l’inkjet è una tecnologia giovane, che offre molte opzioni e con una qualità sempre migliore. Infine, nel cartone ondulato nell’area EMEA nel 2015 erano in funzione un centinaio di macchine e si prevede che i sistemi single pass ad alta velocità ridisegneranno il mercato entro il 2020. Alla domanda «quali tecnologie utilizzi per stampare le tue principali applicazioni?» il 54% delle aziende intervistate da InfoTrends ha risposto macchine offset, il 47% flexo e il 39% macchine da stampa digitali (elettrofotografiche, inkjet o di grande formato).
Anticontraffazione ed ecosostenibilità La prima giornata di convegno si è conclusa con due tavole rotonde – una su connettività e personalizzazione, l’altra su sostenibilità e anticontraffazione. In entrambe è stato dato il contributo al tema prescelto da diversi attori della filiera: fornitori di tecnologia, stampatori, converter e brand owner o agenzie creative. In particolare, nella prima tavola rotonda moderata da Carlo Alberto Carnevale Maffé, Roberto Masciambruni, di Angelini, ha illustrato la case di Moment, il primo e unico farmaco multilingue in Italia ed Europa grazie all’impiego del QR Code. Esperienza similare quella di Alessio Morici di Tecnobox, che due anni fa ha creato una vaschetta per alimenti dotata di QR Code per dare al consumatore informazioni sul contenuto. L’azienda, specializzata nel confezionamento e packaging per alimenti, ha creato il portale ‘packaging on line’ per abbattere le barriere tra produttore di packaging e utente finale. Il portale offre la possibilità all’utente di crearsi il packaging da solo.
“Oggi solo l’1% del packaging stampato è realizzato in digitale” Ron Gilboa
Luca Simoncini di Ghelfi Ondulati, una delle aziende leader nella produzione di imballaggi di qualità in cartone ondulato, ha illustrato la propria esperienza con la stampa digitale, avendo adottato due soluzioni ad alta produttività di HP. Nella seconda tavola rotonda si è parlato di tutte quelle tecnologie che contribuiscono a proteggere il brand dai tentativi di contraffazione: filigrane, Rfid, Nfc e inchiostri speciali. Silvano Garavaglia di Solutioo Group ha accennato a una nuova tecnologia della Digimarc Corp. che produce un ghost code,
ossia un codice nascosto nella grafica che viene riconosciuto da un’app e conferma se il prodotto è originale e fornisce anche altre informazioni. Domenico Tessera di Sales ha ricordato che l’Italia è al secondo posto dopo gli USA per numero di prodotti contraffatti. Su 500 miliardi di dollari di merci false importate, il 15% di beni contraffatti ha origine italiana e il maggior produttore di beni contraffatti è la Cina. Anch’egli ha accennato a una serie di soluzioni per combattere la contraffazione: ologrammi, carte di sicurezza (filigrane, fili metallici ecc.), inchio-
stri di sicurezza (UV, IR, fluorescenti, termocromici, metallici e a colore variabile), sistemi fingerprint, serializzazione, Rfid e Nfc. Anche brand importanti come Lavazza (Paolo Zonca) e Barilla (Francesca Righi) stanno investendo molto nell’anticontraffazione. E sempre Francesca Righi, parlando di sostenibilità ha accennato alla tendenza di utilizzare i monopack, come nel caso delle confezioni di Plum cake, per estendere la durata degli alimenti, una volta aperta la confezione principale. Luca Pennisi di Rotocalco Mediterranea ha invece parlato del fenomeno
“Bisogna ingaggiare l’utente con operazioni di marketing” Carla Leveratto
del downsizing, ossia la tendenza a produrre packaging sempre più sottili, e della produzione di packaging monomateriale far favorirne lo smaltimento. In Lavazza ci si è invece posti il problema – come ha ricordato Paolo Zonca – di come smaltire le capsule per caffè e a questo proposito è stata lanciata la scorsa primavera una linea di capsule compostabili in
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“Il packaging del futuro deve essere in armonia con l’ambiente” Oscar Farinetti
bioplastica, compatibili con i sistemi di erogazione esistenti. Una sfida futura è rappresentata dal fatto di migliorare la performance delle bioplastiche.
Come rendere il packaging efficiente La seconda giornata è stata aperta dall’intervento di Carla Leveratto del Gruppo Roncaglia, la seconda agenzia indipendente in Italia. Premesso che il packaging viene utilizzato sempre più come mezzo di comunicazione, Leveratto ha spiegato come renderlo sempre più efficiente. Tra le strategie da adottare: la nobilitazione del prodotto, la comunicazione precisa dell’insight, l’ingaggiare l’utente con operazioni di marketing più allargate e la semplificazione delle decisioni d’acquisto. Vari gli esempi di packaging efficace da lei portati. Uno in particolare ha colpito la mia attenzione, ossia quello del ‘The freshest orange juice brand’: in questo caso il logo riportato sulla confezione di spremuta fresca commercializzata nella catena Intermarché è l’orario esatto in cui la spremuta è stata preparata sul punto vendita. Una sorta di esempio di print on demand, che ha totalizzato 50.000 impressioni nelle prime tre ore dal lancio. L’azienda agricola piemontese Matteo Correggia si è invece resa protagonista dell’iniziativa ‘Il libro in bottiglia’, creando un’etichetta esperienziale a libretto che narra una piccola storia di un autore e che prende il nome dal racconto. E come sarà il packaging del futuro? Si sta facendo strada la filosofia del precycling, ossia progettare il packaging evitando di avere l’imballaggio da smaltire. Come? Proponendo oggetti nella loro forma naturale e creando una simbiosi tra il contenuto e il contenitore. Un esempio che ha colpito la platea è sicuramente quello dell’olio extravergine contenuto non nella classica bottiglia di vetro, bensì in una bolla di zucchero caramellato ricoperta di cera che può essere smaltita con l’acqua… certo un’alternativa biodegradabile al vetro, ma forse con poco futuro, almeno in Italia!
Da Eataly al pisello verde…
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La star del convegno è stato senza dubbio Oscar Farinetti, fondatore di UniEuro ed Eataly, che dall’alto della sua esperienza ha spiegato quali sono le caratteristiche che l’imballaggio oggi deve avere per creare un’integrazione vincente con il consumatore sul punto di vendita. “È da una vita che mi occupo di come impacchettare un’idea, cercando di unire poesia e matematica”, ha detto Farinetti. Il packaging del futuro deve essere in armonia con l’ambiente (terra, acqua e
aria) e deve saper ‘narrare’, ossia dire la verità sul prodotto che contiene in modo semplice e diretto. “Noi italiani non siamo capaci di narrare le bellezze del nostro Paese, ma siamo i numeri uno nel narrare i divieti e le lamentele”. Farinetti ha paragonato la scoperta del fuoco avvenuta un milione e mezzo di anni fa in Africa all’invenzione di Internet, battezzato ‘il fuoco del terzo millennio’. “Dobbiamo usare Internet per ridurre il gap economico e culturale tra le varie classi sociali e ridare i posti di lavoro”. In chiusura Farinetti ha accennato anche a un suo nuovo progetto distributivo, Green Pea (pisello verde) che vedrà la luce a Torino nel 2017 e che sarà una sorta di Eataly dedicato all’ecosostenibilità. Ma stavolta niente cibo, solo prodotti durevoli, bici, vestiti, mobili… tutto prodotto in modo sostenibile e solidale. Un’idea – sotto forma di megastore multilivello – che mette al centro la responsabilità per salvare l’uomo da una fine del mondo che si è cercato. Abitare, vestirsi, muoversi in modo responsabile: questo il progetto. “L’obiettivo di questa mia nuova impresa”, ha detto Farinetti, “è quello di trasformare il dovere in piacere, voglio che i comportamenti virtuosi diventino fighi”. E il godimento è quello di una vita migliore grazie al rispetto dell’ambiente che deve essere alla base di qualsiasi tipo di progetto, anche del packaging.
Design e nobilitazione La seconda tavola rotonda è stata dedicata al tema del design e nobilitazione del packaging e ha visto alternarsi sul palco aziende di stampa, print buyer e agenzie. A rompere il ghiaccio Giuliana Mantovano di Mondelez International, multinazionale alimentare specializzata negli snack, che ha spiegato come il classico pack giallo con fiamma rossa dei Fonzies sia stato utilizzato come mezzo di comunicazione, grazie a partnership con alcuni format televisivi popolari tra i giovani, come Italia’s got talent, Amici e XFactor. Sul retro del pack è stato, inoltre, inserito un QR Code che collega il consumatore alla piattaforma digitale. Vittorio Clementi di Solutioo Group, agenzia creativa specializzata nel packaging, ha parlato della propria esperienza con la stampa digitale firmata HP Indigo. >>segue a pag.66
“Alleggerimento, riciclabilità e compostabilità tra i must del domani” Eliana Farotto
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Labelit Le etichette come “abiti sartoriali” L’incontro con il top management della storica azienda milanese è l’occasione per fare un primo bilancio a quasi un anno dai due importanti investimenti in macchine da stampa, firmate Heidelberg e HP Indigo.
di Achille Perego
Da piccola tipografia a innovativa azienda grafica che, con un fatturato annuo di 13 milioni di euro e una produzione giornaliera di 12 milioni di etichette adesive, si colloca tra le realtà industriali di settore più importanti.
Da una piccola che trent’anni fa stamUn’azienda chetipografia non ha tradito la sua origipava etichette adesive le bottiglie di vino prone: quella di essere unper punto di riferimento dotte dalle Cantine del Triveneto a un’innovativa a livello internazionale per la stampa di alta e azienda conquistata uno spazio da altissimagrafica qualitàche persii èbrand più esclusivi del lusprotagonista nel mercato delle etichette adesive. so, della moda, dell’arredamento e dell’automotiEd è stataintra le prime imprese Italia a credere ve sparsi tutta Europa, Usa ein Asia. eE investire nel in digitale, con una scelta tecnologica Nava Press, poco meno di due anni, da ricaduta fin dall’inizio Xeikon. Del resto aèSanquando cioè la storica su “tipografia” milanese stata acquisita Maria di Sala, in provincia diLombarda, Venezia, quartier dal gruppo Rotolito è generale sonopasso convinti che design ed riuscita adella fare Labelit, un ulteriore in avanti: quello estetica possono rappresentare la vera chiave per di non perdere il suo “Dna” ma anzi di valorizzaril un prodotto. E in quest’ambito losuccesso rendendodiancora più performanti i suoi gioca un ruolo fondamentale l’etichetta. Il consu“stampati” sia dal puntoanche di vista della realizzaziomatore finale – spiega Marcello Busetto – ne grafica sia da quello dell’efficienza della non ha in genereproduttiva. consapevolezza di quanto l’etichetta incapacità cida nell’acquisto di un prodotto. Per questodel “cerChe poi si riflette anche sull’organizzazione chiamo di concepire le etichette come ‘abiti sartolavoro e sui risultati, aumentando la redditività riali’ l’ingente produzione in unnonostante mercato che, pur essendo di altagiornaliera gamma, di oltre 12 milioni di pezzi”. è comunque esposto alla concorrenza e alla comMarcello è il presidente di Labelit. Ha rilepetizione Busetto sui prezzi. vato l’azienda dalla precedente proprietà Perché, se è vero che le grandi griffe, per nel 2012 etradizione, ne ha accelerato il percorso di crescita – anche sono più attente alla realizzazione all’estero – portandola a un fatturato annuo di 13 (dalle brochure ai cataloghi, dai libri agli inviti milioni di euro. per gli eventi) di prodotti esclusivi, oggi anche la componente “costo” non viene trascurata inChe cosa è oggi Labelit? sieme con altri aspetti decisivi come la flessibilità produttiva e–larisponde logistica.Busetto – che si colloca di Un’azienda diritto tra le realtà industriali di settore più impor-
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tanti. Dal 2010,quella oltre ache implementare rete venPer diventare è oggi NavalaPress dita abbiamo presentato nostradiofferta e quella che vuole esserelaancora più inanche all’estero, che vale oggi il 20 per cento futuro, in mercato base a precise strategie aziendali, so-del fatturato globale. La nostra azienda sorretta no stati necessari – fin dai primi mesiè nei quali da gruppo di Rotolito persone Lombarda altamente motivate che haniun manager hanno iniziato nogestire trovato un ambiente in grado d’investire sulle a Nava Press, in coordinamento e sotto novità a livello tecnologico. pensaree che solo la guida di Paolo Bandecchi,Basti presidente ad del in quest’ultimo sono stati investiti a questo gruppo che ha ilanno suo quartier generale a Seggiascopo più di un milione e mezzo di euro. Per noi no di Pioltello – un intervento di riorganizzazioè però importante mantenere tutte le prerogative ne ed efficientamento dei cicli produttivi e nuovi dell’azienda familiare, pronta al dialogo e all’atteninvestimenti in tecnologie. Il primo investimento zione perstato ogni deciso dipendente. a essere e realizzato nella scorsa primavera aveva riguardato l’installazione di una HP Quali sono le vostre principali aree di attività Indigo 7800 per dotare anche Nava Press di un e la tipologia dei clienti? impianto di stampa digitale, investimento a cui Labelit oggiapuò a buon diritto per essere era seguita stretto giro quello unaconsideranuova ta tra le aziende leader in nel settore delle Heidelberg Speedmaster XLItalia 106 6LX3 LE entrata etichette adesive; siamo presenti in maniera cain produzione all’inizio dell’estate. pillare tutto ilPaolo territorio nazionale annoverando Allora, in lo stesso Bandecchi aveva comclienti di l’installazione riferimento neidella propri mentato HPsettori Indigomerceologiinserendo ci, sia in termini fatturato sia didiriconoscibilità questa scelta nel di piano strategico Rotolito per eNava apprezzamento del marchio. abbrivio fauPress: «I nostri clienti, tra Tale i maggiori brand tore di questi successi in Italia ci ha portato, internazionali del lusso, vogliono la certezza die ci auspichiamo ci di porterà, ad esportare il nostro stiavere stampati alta qualità per esaltare la belle anche all’estero. I nostri mercati di riferimento lezza dei loro prodotti e differenziarsi dai loro sono il settore e liquori, alimentare, concorrenti. Lavini nostra nuovaquello capacità di stampala cosmetica e detergenza piuttosto che la logisticadie digitale offre questa differenziazione e permette l’anticontraffazione. Tentiamo di fornire, oltre che stampare prodotti ad alto impatto».
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Marcello Busetto è il presidente di Labelit, dopo averla rilevata nel 2012.
il mero prodotto, anche la consulenza. E puntiamo a fornire ‘prestazioni’. Come è avvenuta l’espansione di Labelit all’estero?
Inizialmente in maniera quasi casuale quando un importante cliente nazionale, la Perfetti Van Melle Italia, leader mondiale di confetteria caramelle e gomma da masticare, chiese la nostra disponibilità a potenziare la produzione per poter fornire la loro sede in Turchia. Tale richiesta derivò dalla particolarità e peculiarità delle loro etichette, per le quali erano insoddisfatti della qualità ricevuta dai vari produttori avvicendatisi nelle varie forniture. Questa partnership continua ancora oggi con soddisfazione pursottolineato con svariateanmoBandecchi semprereciproca allora aveva difiche di stili e colori che negli anni hanno caratche l’importanza dell’installazione della nuova terizzato l’evoluzione e l’espansione geografica dei Heidelberg, si le è aggiunta a un parco loro marchi.che Oggi nostre etichette sonomacchipresennesugli pianescaffali tutte della stessavendita casa tedesca preti dei punti in Usa,già Canada, senti in Nava, insieme con la HP Indigo «rapTurchia ed Estche, Europa. presentano un impegno significativo al servizio Quali sono le attuali e future strategie di crescita? dei nostri clienti e aumentano il nostro status di Il leitmotiv della nostra organizzazione fornitore mondiale di prodotti di qualità».è sicuramente la politica dei piccoli passi. spunA meno di un anno da questi duePrendere investimento dalle esperienze tentando di adeguarle alle nuoti Il Poligrafico ha incontrato, nella ve strategici, esigenze. L’etichetta adesiva e lo sleeve sono e storica sede di Nava Press in Via Breda a Mila-Dosaranno il vestito del prodotto. Ma non solo. no, Emanuele Bandecchi, direttore marketing vranno far fronte a esigenze logistiche, di tracciabilità, di interazione i dispositivi mobili, di anti di Rotolito Lombardacon e amministratore di Nava effrazione e contraffazione. Ci diranno quando Press, e Joseph Marsanasco, dg di Rotolito conun prodotto sarà all’apice della forma o quando ragla responsabilità sullo sviluppo e gli investimenti giungerà la temperatura ottimale. tecnologici, per tirarenell’aggiornamento un primo bilancio,tecnologicon un Dovremo continuare co dei macchinari e nella preparazione professiofocus particolare sul salto di qualità e i vantaggi nale per fronteggiare tali esigenze. Anche le ‘certifiproduttivi apportati dalla nuova Heidelberg. cazioni qualità’ costituiscono un valido strumento di crescita e di miglioramento organizzativo: in La nuova macchina (in formato 75x105 a sei
tal sensocome oltredetto, alla certificazione abcolori), si è inserita inISO9001 un parco offset che comprendeva già una 105 a 7 biamo recentemente ottenuto laXL certificazione colorie più spalmatore e UV installata con una FSC a breve inizieremo a lavorare per otteneconfigurazione che permette, tra re quanto primaesclusiva la certificazione alimentare. l’altro, la sovrastampa con inchiostri UV dopo quella avede 5 colori, l’utilizzo duemercato per Come l’attuale fasedidel spalmatori acrilicieUV per effetti sia lucidi la il vostro settore come sta cambiando sia opachidella e la possibilità richiesta clientela?di stampare su svariati materiali, dal Pvc al metallizzato, al carIl mercato attuale, quantomeno nel nostro settoncino. tore, è oltremodo inflazionato. In periodi di ralSempre del reparto macchine piane di Nava lentamento della domanda come è accaduto Press fanno parte anche una Heidelberg negli ultimi aanni, spesso e volentieri la trattatiCD 72-102 8 colori in linea più spalmatore, va tra cliente e fornitore verteva sul prezzo, una CD sempre 72x102 a 6 colori più spal-sul risparmio e sulla bassa qualità; tutti si acconmatore e una Speedmaster SM52 35x50 a6 tentavano. E purtroppo non sempre tale prezcolori più spalmatore. Tutte macchine, tranne zo era la somma dei costi sostenuti sommati a la 8 colori, bivalenti e trivalenti. una parte di utili che un’azienda ‘deve’ avere. Ma la forza produttiva di Nava Press allinea Oggi richieste delM600 mercato, ancheleuna rotativa a 16avendo paginel’etichete 7 cota sia una valenza logistica che di imballaggio, lori, anch’essa nella sua configurazione par puntano al servizio, alla costanza della qualità e alla differenziazione sullo scaffale. Oltre logicamente alla competitività. Quali sono le armi vincenti per un’azienda come Labelit?
L’innovazione è nel nostro Dna. Alla base di tutto ci sono le persone. Le loro idee, il loro coinvolgimento e la loro preparazione. Ma servono anche i macchinari di ultimissima generazione. Non deve poi mancare l’entusiasmo e soprattutto la voglia di crescere e di confrontarsi con nuove realtà, esigenze di mercato e concorrenza. Il camminare al passo con i tempi, gli investimenti, sempre oculati ed estremamente mirati. Aggiungerei anche il lavoro di squadra, il coinvolgimento di clienti e fornitori, del
L’azienda L’azienda
Labelit è nata nel 1986 a Santa Maria di Sala, in provincia di Venezia, come piccola tipografia con il nome di Etichettificio Salese. Negli anni ‘90 forniva inizialmente etichette adesive alle Cantine del Triveneto e successivamente agli inizi del 2000 è iniziata la collaborazione con alcune importanti industrie alimentari, chimiche e cosmetiche. Nel corso dell’ultimo decennio l’azienda ha consolidato la propria presenza sul mercato e oggi è tra le realtà industriali italiane più importanti nel settore delle etichette adesive. Dal 2012 fa capo all’attuale presidente e unico socio Marcello Busetto. Labelit oggi è una realtà industriale che fat-
tura 13 milioni di euro all’anno e impiega un organico di 70 addetti, oltre a contare su una importante rete di agenti. È stata tra le prime imprese del settore a investire nel digitale, affiancando questa tipologia di stampa a quella tipografica, offset, flexo, combinata flexo-offset e serigrafica, scegliendo fin dall’inizio Xeikon (con l’ammiraglia CX3 acquistata lo scorso luglio è arrivata alla terza generazione dei motori di stampa Xeikon dopo la 3000 introdotta in azienda nel 2009 e la 3500 nel 2015) per qualità di stampa, sostenibilità economica e capacità di rispondere alle specifiche esigenze dei più svariati settori merceologici.
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Labelit
management e il rapporto quotidiano con tutto il personale. E soprattutto lo sfruttamento delle opportunità, in Italia o all’estero. Cosa significa concepire, come fa Labelit, le etichette come “abiti sartoriali”?
Purtroppo, o per alcuni aspetti fortunatamente, con la diminuzione del potere del denaro di ognuno di noi, si tende a ritualizzare ogni acquisto. Ogni spesa la paragoniamo a un investimento. Ci deve ritornare qualcosa, un piccolo piacere, una soluzione a una esigenza e perché no una piccola emozione. Quanti di noi, in questi tempi, acPerego quistando dio Achille aprendo una bottiglia di vino, non si soffermano a studiarne l’etichetta per magari comprendereche in anticipo bontà la o ilsua sapore del viUn’azienda non ha la tradito origino stesso? O l’appeal dei colori e delle lavorazioni. ne: quella di essere un punto di riferimento etichetta deve immediatamente aOgni livello internazionale per la stampacomunicare di alta e all’acquirente abito, carattere e stile del prodotto altissima qualità per i brand più esclusivi del luschedella è tenuta vestire. In questoe caso sartorialiso, moda,a dell’arredamento dell’automotità sparsi è sinonimo di esclusività. come ve in tutta Europa, UsaEeaggiungerei, Asia. chiosa, che se il nostro settore viene definito E Nava Press, in poco meno di due anni, da Arti Grafichecioè ci sarà pure un motivo... milanese è staquando la storica “tipografia” ta acquisita dal gruppo Rotolito Lombarda, è Come è composta la struttura produttiva? riuscita a fare un ulteriore passo in avanti: quello di non ogni perdere il suoche “Dna” ma anzipur di valorizzarCome azienda si rispetti, dando amlo ancora più performanti i suoi singola, piorendendo spazio alla creatività e professionalità “stampati” dal punto di vista dellaprocedurato. realizzazioil lavoro disia Labelit è estremamente
Le nostre certificazioni impongono il rispetto di varie norme operative. E la nostra esperienza impone alcuni comportamenti che portano all’anticipo degli errori e alla collaborazione tra i vari reparti. L’iter produttivo prevede: verifica e fattibilità della produzione da parte dell’Ufficio tecnico, l’Ufficio Prestampa per l’elaborazione di file e immagini e realizzazione per gli impianti stampa. Quindi la produzione e stampa e poi il finishing e i controlli ne grafica sia da quello dell’efficienza della finali. capacità produttiva. Negli ultimi tempi avete fatto importanti del Che poi si riflette anche sull’organizzazione investimenti in gruppi stampa: può lavoro e sui risultati, aumentandoce la liredditività descrivere e quale valore aggiunto alla in un mercato che, pur essendo di alta gamma, produzione hanno fornito? è comunque esposto alla concorrenza e alla comRecentemente abbiamo effettuato diversi investipetizione sui rilevante prezzi. è stato quello nel settore dimenti. Il più Perché, se l’acquisto è vero chedi le una grandi griffe, per gitale con macchina da stampa CX3 di Xeikon. Questo investimento ci ha permestradizione, sono più attente alla realizzazione so di poter sviluppare il lavoro digitale con (dalle brochure ai cataloghi, dai libri agli invitiprestazioni di velocità e standard qualitativi più eleper gli eventi) di aggiungere prodotti esclusivi, anche vati. Vorrei solo che la oggi nostra scelta è la componente “costo” non in- ad caduta su macchinari che,viene oltretrascurata logicamente essere oltremodo performanti, sono la altresì duttili sieme con altri aspetti decisivi come flessibilità ed elastici eper fronte alle esigenze produttive produttiva la far logistica. o numeriche di una clientela come la nostra che appartiene a categorie molto variegate. Per diventare quella che è oggi Nava Press Quanto stato importante essere tra i e quella èche vuole essere ancora di stati più in pionieri nell’investire in macchine digitali? futuro, in base a precise strategie aziendali, soPer risponderle mi– riallaccio a quanto dicevo no stati necessari fin dai primi mesi nei qualiprima. Tutto il mercato e le esigenze del consumatore i manager di Rotolito Lombarda hanno iniziato hanno una sola parola in comune: On Demand. a gestire Navausufruisce Press, in coordinamento e sottocalL’utilizzatore di un bene o servizio la guida di Paolo Bandecchi, presidente e ad zato perfettamente su di sé. Se questo da undel lato tende soddisfare esigenzea S personagruppoa che ha il suomoltissime quartier generale L’investimento nel digitale Tra i vari investimenti fatti negli ultimi tempi il più rilevante è sicuramente nel settore digitale con l’acquisto di una Xeikon CX3.
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La dimensione da azienda familiare è ancora valida per rimanere competitivi?
lizzate, dal lato della produzione industriale, e in questo caso parliamo di etichette adesive e sleeve, si riducono fortemente i lotti di produzione o comunque si spezzettano, non potendo quindi garantire delle ottimali performance. Le macchine digitali, e arrivo alla sua domanda, oggi permettono con cifre ragionevoli di produrre lotti ridotti di etichette adesive, senza ulteriori esborsi per il costo delle attrezzature di stampa necessarie per le Allora, lo stessoda Paolo Bandecchi aveva com-spese altre macchine stampa e senza ulteriori mentato l’installazione della HP Indigo inserendo di avviamento macchina. Anche se oggi la tecnoquesta scelta nel piano strategico di logia dei produttori di macchine daRotolito stampaper non Nava Press: «I nostri clienti, tra i maggiori brandad è ancora pronta a garantire macchine digitali internazionali delnei lusso, vogliono certezza di coalta produzione, prossimi annilaritengo che avere stampati di alta qualità peravere, esaltare la belmunque ogni etichettificio dovrà anche solo lezza dei loro prodotti e differenziarsi daitecnologia loro come servizio per i propri clienti, questa concorrenti. Latecniche nostra nuova capacità stampa affiancata alle tradizionali. Noidisiamo già digitale offre questa differenziazione e permette di partiti. stampare prodotti ad alto impatto». Bandecchi sottolineato anPer Labelitsempre pensaallora a unaaveva crescita organica interna o anchedell’installazione ad alleanze o acquisizioni? che l’importanza della nuova Heidelberg, che si è aggiunta a uncom’a parcolà macchiUsando l’espressione ‘a la guerre guerre’ ne piane tutte della stessa casa tedesca già preritengo di non poter predire il futuro e di non posenti in Nava, che, insieme con la HP Indigo «rapter/voler escludere nulla. L’intenzione, confermapresentano un impegno significativo servizio è ta anche dalle nuove assunzioni di al personale, dei nostri clienti e aumentano il nostro status quella di una costante e razionale crescita, di di un fornitore mondiale di prodotti di qualità». consolidamento della clientela, di una differenziaA meno di un anno daalle questi due investimenzione produttiva legata innovazioni, alla Ricerti strategici, Il Poligrafico ha incontrato, nellaInolca e Sviluppo e all’apertura di nuovi mercati. storica sede di Nava Press in Via Breda a Milatre ci stiamo accingendo a intraprendere un nuovo no, Emanuele Bandecchi, direttore marketing progetto di internazionalizzazione che ci vedrà imdi Rotolito e amministratore di Nava pegnati in Lombarda una partnership con Bell Packaging Press, e Joseph Marsanasco, dg di Rotolito con Group, importante realtà del settore packaging la responsabilità sullo èsviluppo e gli investimenti in Turchia. L’obiettivo quello di sviluppare comtecnologici, per tirare un primo bilancio, un petenze e quote di mercato in primis nelcon mercato focus particolare salto di qualità e nel i vantaggi turco ed europeo,sul e successivamente mercato produttivi apportati dalla nuova Heidelberg. internazionale globale.
La nuova macchina (in formato 75x105 Il industriale italiano, i nostriinclienti a tessuto sei colori), come detto, si è einserita un tipo, èparco formato per la stragrande maggioranza azienoffset che comprendeva già una XLda 105 de familiari. Il nostro è un prodotto non standara 7 colori più spalmatore e UV installata con dizzabile, quindi nonesclusiva soggettoche a economie una configurazione permette,di scala proporzionali alle dimensioni alla produttività di tra l’altro, la sovrastampa conoinchiostri UV aziende molto grandi. E le assicuro dopo quella a 5più colori, l’utilizzo di due che quando siamo stati chiamati lottaresia perlucidi una trattatispalmatori acrilici UV pera effetti va aziende più grandi con più siaimportante opachi e la contro possibilità di stampare suosvasiti ci siamo difesialcon riatiproduttivi, materiali, dal Pvc al sempre metallizzato, car-onore, vincendo toncino. anche svariate battaglie. Mi auguro di rispondere una nuova intervista Sempre dela reparto macchine pianefradidieci Navaanni e poterle dire le stesse cose! Press fanno parte anche una Heid
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eventi
Sicurezza prodotto e sostenibilità nel packaging alimentare Un giusto mix tra lavoro e svago è la formula vincente che anche quest’anno ha caratterizzato l’evento annuale di Sun Chemical dedicato ai clienti. Protagonisti: ecosostenibilità e auto d’epoca.
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Come da tradizione anche quest’anno Sun Chemical, produttore leader mondiale di inchiostri da stampa, ha organizzato un evento per una cerchia molto ristretta di clienti, operativi sia nell’ambito del packaging che dell’editoria. Sede dell’evento – che come negli anni precedenti è stato un giusto mix tra lavoro e svago – il raffinato Chervò Golf & Resort a Pozzolengo (BS), sul Lago di Garda. Ma quella in cui si sono cimentati i partecipanti al termine del breve seminario tecnico non è stata una partita di golf, bensì una sorta di caccia al tesoro a bordo di auto d’epoca. Non una gara di velocità, ma una piacevole ‘passeggiata’ alla ricerca di alcuni tesori custoditi in amene località, quali Castellaro Lagusello, Valeggio sul Mincio, Solferino e San Martino della Battaglia. Non a caso l’evento, molto apprezzato dai partecipanti, è stato battezzato Enigma Vintage Tour. Il seminario, tenuto dai tecnici di Sun Chemical Paolo Caiani ed Egidio Scotini e preceduto dai saluti di benvenuto dell’ad Fabio Deflorian, era incentrato quest’anno sulla sicurezza prodotto e sostenibilità.
Fabio Deflorian, ad di Sun Chemical Italia, dà come di consueto il benvenuto ai partecipanti, cimentandosi successivamente insieme a loro nella caccia al tesoro a bordo di auto d’epoca.
di Cristina Rossi
“L’uomo appartiene alla terra, ma la terra non appartiene all’uomo”, ha commentato Scotini mentre scorreva un toccante video sulle devastazioni subìte dal pianeta ad opera dell’uomo e sulla necessità di salvaguardare le risorse ambientali.
Inquadra e guarda il video dell’evento.
“Le risorse di cui disponiamo – ha continuato Scotini – non sono infinite e questo ci investe di grandi responsabilità nei confronti delle generazioni future”. E tale concetto viene ripreso dalla definizione di sostenibilità coniata durante la prima conferenza ONU sull’ambiente del 1972, dove si stabilì che per sostenibilità s’intende la condizione di uno sviluppo in grado di assicurare il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di realizzare i propri.
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eventi
Eco-efficienza per ridurre l’impatto ecologico E Sun Chemical cosa fa in concreto per la sostenibilità? Come ha spiegato Caiani, il produttore mette in pratica il concetto di eco-efficienza, fornendo prodotti e servizi competitivi e riducendo in progressione l’impatto ecologico. La strada per raggiungere questo obiettivo passa attraverso 3 dimensioni chiave: i processi, i prodotti e la gestione sia del rischio che del prodotto. “Essere sostenibili significa rinunciare volontariamente a qualcosa e non attenersi semplicemente alle normative”, ha spiegato Caiani. “Noi siamo solo un anello della catena della sostenibilità: i nostri fornitori sono fondamentali per raggiungere gli obiettivi che ci prefiggiamo, quindi è nostro compito incoraggiare i fornitori a sviluppare tecnologie che riducano l’impatto ambientale dei loro prodotti”. Ma quali sono i parametri chiave di sostenibilità? Il consumo e risparmio di energia e l’emissione in atmosfera di carbonio nei siti di produzione, il consumo e risparmio di energia nei siti non produttivi, la riduzione dei rifiuti, il consumo di acqua, la sicurezza dei materiali e dei lavoratori. La distribuzione rappresenta l’8% del carbon footprint di un inchiostro o vernice da stampa consegna-
ti al cliente, visto che il mezzo di trasporto influenza in maniera significativa l’impatto ambientale. Una logistica che privilegia il trasporto intermodale
(treno o nave) contribuisce a ridurre le emissioni per Kg di prodotto distribuito. Se non si considera il contributo derivante dalle materie prime, la distribuzione per Sun Chemical rappresenta circa il 56% dell’impatto ambientale dell’inchiostro/vernice. Sun Chemical USA ha emesso 271 tonnellate di CO2 in meno nel 2015 rispetto al 2014. In Italia sono stati varati da Sun Chemical ben 21 progetti dal 2013 per ridurre il consumo energetico, i volumi dell’acqua di lavaggio e raffreddamento e i solventi obsoleti da smaltire. Sun Chemical Corporation pubblica ogni
Egidio Scotini (a sinistra) e Paolo Caiani si alternano nella dissertazione tecnica, quest’anno incentrata sulla sostenibilità.
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L’impegno di Sun Chemical nell’ambito della sostenibiltà si sviluppa su più fronti. Tra questi la pubblicazione con cadenza annuale di un bilancio di sostenibilità e la presenza in comitati tecnici delle associazioni nazionali industriali di settore.
anno il bilancio di sostenibilità mostrando il costante impegno nel valutare con un approccio analitico il proprio impatto sull’ambiente e migliorare l’eco-efficienza dei propri processi e prodotti. Ma l’impegno del produttore va ben oltre. È importante per chi produce imballaggi, soprattutto quelli alimentari, rispettare le norme di sicurezza relative alle materie prime e ai processi. Secondo le ‘buone’ regole di produzione – Good Manufacturing Practices (GMP) – stabilite dall’Unione Europea i materiali e oggetti a diretto contatto con gli alimenti sono soggetti a una disciplina più stringente che negli altri campi. Pertanto è stato redatto il regolamento 2023/2006 sulle buone pratiche di fabbricazione di tali articoli. Gli inchiostri e gli altri prodotti per l’imballaggio alimentare non sarebbero soggetti al regolamento GMP nella forma nella quale vengono consegnati al cliente, ma lo sono una volta applicati/trasformati nell’articolo finale. E questo è quanto dichiara EuPIA, associazione europea di fabbricatori di inchiostri. Lo scorso marzo sono entrate in vigore le nuove GMP, una sorta di norme ISO che esaminano gli stampati a contatto diretto e non con l’alimento.
Sicurezza prodotto
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Sun Chemical negli ultimi anni ha messo a punto una struttura a livello internazionale per offrire ai clienti risposte precise in merito alla sicurezza dei prodotti. Le attività principali a livello internazionale ed europeo prevedono: - la valutazione tossicologica delle materie prime per capire se tali sostanze possono essere utilizzate negli inchiostri; - codifica delle nuove materie prime; - gestione e popolamento dei database IT; - generazione informazioni regolatorie: schede dati di sicurezza, etichette, report ad hoc; - valutazione del rischio dei prodotti in uso; - parte attiva in EuPIA per guidare le decisioni prese in quella sede. Le attività locali includono il trasferimento delle in-
formazioni lungo l’intera filiera (dal brand owner al produttore di materia prima), l’applicazione delle disposizioni di legge atte ad assicurare il corretto uso dei prodotti aziendali e la rappresentanza di Sun Chemical nei comitati tecnici delle associazioni nazionali industriali di settore (Federchimica, Avisa, ecc.). A livello di introduzione di una nuova materia prima, Sun Chemical provvede a richiedere informazioni sul posizionamento rispetto alle legislazioni sulle sostanze chimiche e le legislazioni specifiche per i settori d’interesse. Riguardo ai pigmenti viene effettuato un ulteriore approfondimento sulle impurezze, i sottoprodotti di reazione e i coformulanti derivati dalla sintesi dei pigmenti.
L’inchiostro e il substrato per l’imballaggio alimentare Secondo il regolamento CE 1935/2004 «i materiali e articoli destinati a venire a contatto, direttamente o indirettamente, con i prodotti alimentari devono essere prodotti in modo che, nelle normali o prevedibili condizioni d’uso, essi non trasferiscano all’alimento i loro componenti in quantità tali da: danneggiare la salute umana, portare a un’inaccettabile variazione nella composizione dell’alimento e portare a un deterioramento delle caratteristiche organolettiche». Il processo in base al quale l’inchiostro si trasferisce all’alimento si chiama ‘migrazione’ e può essere di vari tipi: - diretta: dallo stampato all’alimento, in situazioni dove l’alimento è a diretto contatto con lo stampato; - per penetrazione: quando la migrazione avviene attraverso il supporto dal lato stampato a quello non stampato; - per contatto: migrazione dal lato stampato a quello non stampato di un foglio in pila o in una bobina (in genere chiamato controstampa); - per evaporazione o condensazione: volatilizzazione e condensazione di componenti dopo il riscaldamento. L’EFSA (Ente Europeo per la Sicurezza degli Alimenti) ha assegnato dei limiti di migrazione specifica (SML) a quelle sostanze di cui sono disponibili i dati tossicologici. Tali limiti – soggetti a una revisione continua – indicano la massima migrazione permessa di una specifica sostanza (es. dall’imballo), entro uno specifico periodo di tempo (es. entro la shelf life prevista) e in uno specifico alimento. Se i dati tossicologici non sono completi vale il ‘principio di massima prudenza’, per cui il limite di migrazione viene abbassato a 10 ppb (ossia 0,01 mg/kg alimento), che rappresenta il limite di rilevabilità strumentale. In nessun caso la migrazione deve superare i 60 mg/kg di alimento (60 ppm), anche se la sostanza non presenta alcun rischio
per la salute. La migrazione è influenzata: - dalla capacità del substrato di svolgere effetto barriera. La barriera funzionale assoluta comprende vetro e metallo più spessi di 6 um; - dalla capacità delle sostanze contenute nell’inchiostro di permeare e diffondersi attraverso il substrato. Il peso molecolare è uno dei fattori che più influenza la capacità di una sostanza di migrare; - dalle altre condizioni chimico-fisiche al contorno. Svariate le variabili in gioco, ossia le possibili fonti di materiali che possono migrare: macchine da stampa, inchiostri e vernici, ambiente e supporto.
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eventi
Sun Chemical e le normative a livello europeo
Il grafico indica le varie fonti di materiali che possono migrare: macchine da stampa, inchiostri e vernici, ambiente e supporto.
Esistono vari regolamenti dell’Unione Europea, applicabili in tutti gli Stati membri in materia di sicurezza e tra questi figurano il regolamento quadro 1935/2004, il GMP e il regolamento delle materie plastiche. Il REACH è invece il sistema di inventario delle sostanze chimiche che determina se una sostanza può essere utilizzata in UE. Sun Chemical si attiene all’Ordinanza Svizzera sui materiali e oggetti e ha scelto di utilizzare le materie prime nella parte A. In base a tale ordinanza le sostanze permesse per l’utilizzo nella fabbricazione di inchiostri per
imballaggio si suddividono, infatti, in parte A e parte B. Quelle incluse nella parte A hanno un limite di migrazione specifico (SML) oppure è assegnato il limite di migrazione globale (OML) di 60 mg/kg (60 ppm). Le sostanze incluse nella parte B (non valutate) hanno un limite di migrazione assegnato di 0,01 mg/ kg (10 ppb). L’Ordinanza Svizzera è la base di partenza per la recente Normativa tedesca, candidata a diventare la futura normativa europea. La Normativa tedesca, a differenza di quella svizzera, prevede un’unica lista di sostanze valutate (parte A) e regolamenta sostanze che vanno a contatto diretto con alimenti. Inoltre regolamenta anche i materiali in nanoforma. “Il nostro cliente ci chiede rassicurazioni sul fatto che il suo imballaggio sia conforme o meno alle normative”, spiega Caiani. “A questo proposito è giusto che egli sia al corrente dei materiali da noi usati per la formulazione dell’inchiostro e pertanto noi forniamo il certificato di composizione. Comunicare la conformità consente a Sun Chemical di fornire agli stampatori adeguate informazioni, che vanno ben oltre il minimo richiesto dalle normative vigenti, per permettere di superare
pienamente e con fiducia le prove di conformità applicabili all’imballaggio”. NIAS: cosa sono e da dove hanno origine
NIAS (Not Intentionally Added Substances), ossia i sottoprodotti di trasformazione, sono quelle sostanze che non hanno una funzione specifica e non sono state aggiunte intenzionalmente all’interno della formulazione dell’inchiostro/vernice. Si tratta di impurezze derivanti dalle materie prime utilizzate o intermedi di reazione formatisi durante il processo di fabbricazione delle materie prime, oppure di prodotti di decomposizione o di transizione formatisi durante il processo di fabbricazione dell’inchiostro/vernice, durante la stampa o nella fase di imballaggio e stoccaggio. In alcuni casi le NIAS sono sostanze note come parte della composizione di materie prime, ma in molti altri casi sono sostanze non conosciute, rilevabili solo attraverso un accurato lavoro analitico seguito da interpretazione e identificazione della loro struttura chimica. Al fine di rilevare le NIAS occorre una stretta collaborazione e massima trasparenza fra produttore di inchiostri e stampatore.
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stampa digitale
Così crescono i service di stampa contemporanei Realtà storica milanese, Elioticinese ha puntato tutto su stampa digitale e diversificazione per competere È una realtà storica milanese che ha saputo diversifiTecnologia care nel tempo l’attività per mantenersi al passo con di ultima l’evoluzione del mercato e della tecnologia. Fondata nel generazione 1972 come ElioTicinese e recentemente ribrandizzata di piccolo come Elioticinese Service Point, l’azienda è cresciuta progressivamente puntando sull’investimento in e grande attrezzature di ultima generazione e sull’ampliamenformato, to del core business – dalla specializzazione nella servizio riproduzione eliografica e nella fotografia industriale delle origini all’attuale focus sulla stampa digitale, di completo e piccolo e di grande formato. “Con i primi investimenti competenze digitale ci siamo focalizzati sulla stampa a foglio di marketing e nel di piccolo formato, a colori e in bianco e nero, e sul comunicazione: grande formato. Inoltre, ci siamo indirizzati verso la nobilitazione degli stampati, indispensabile per è questo completare offerta e servizio e generare il wow effect”, il modello spiega Claudio Bernardi, sales support & marketing di service manager e figlio del fondatore Guido Bernardi e Patridi stampa zia Capodaglio, amministratore delegato. “Oggi siamo una realtà polivalente, con una proposta tecnologica ‘polivalente’ competitiva e una gamma applicativa che spazia da che ha comunicazione integrata e immagine coordinata a popermesso a ster, locandine e affissioni fino all’allestimento di spazi ed eventi. A contraddistinguerci è, poi, la qualità del Elioticinese servizio ‘all inclusive’: l’attenzione con cui seguiamo i Service Point nostri interlocutori è un plus riconosciuto dal mercato, di affrontare che ci permette di allargare il nostro bacino di utenza, le sfide del in Italia e all’estero, anche attraverso il passaparola”. mercato e trasformare ogni opportunità in business. di Paola Bonfanti
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Nel cuore dell’azienda
Elioticinese Service Point fa capo a due sedi operative: quella principale, ubicata in una location strategica nella zona sud di Milano, “vicino al centro, ma con un accesso immediato alle vie di uscita dalla città”, e un centro stampa situato a Varese. La sede milanese ospita i reparti del piccolo formato digitale e del grande formato. Il primo dispiega un parco macchine composto quasi esclusivamente da soluzioni Xerox: “Ci affidiamo a Xerox da quasi trent’anni, pur avendo vagliato anche altre tecnologie. La nostra dotazione tecnologica include: una D110, una D125 e tre Nuvera 144 EA per la stampa in bianco e nero, una Color 550 per piccole tirature, una Xerox 700i, una Color Press 1000 e una Color Press 1000i, acquistata pochi mesi fa e dotata, a differenza del modello precedente, di due colori aggiuntivi (oro e argento) oltre alla quadricromia, e di RIP di EFI e Creo”. Le applicazioni sono svariate – da biglietti da visita a brochure, libri di testo, tesi di laurea e presentazioni aziendali – e altrettanto differenziato è il target di riferimento, che spazia da istituti universitari ad aziende, banche, società finanziarie: “I mercati in cui ci muoviamo richiedono lavori dal valore visivo importante e d’impatto e, grazie alle nostre macchine – in grado di realizzare una copertura colore pressoché perfetta – riusciamo a ottenere
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sperimentazioni a trecentosessanta gradi per migliorare i prodotti e renderli rispondenti alle aspettative dei clienti”. Strategie ‘wide’
risultati eccellenti”, racconta Bernardi. Completa la dotazione tecnologica una Xerox iGen4 Diamond Edition: “La qualità di stampa di questa soluzione è praticamente identica a quella della stampa offset. Per questo, la utilizziamo principalmente per lavorazioni particolari e di alta gamma, destinate al mondo della moda”. Vi è un’altra scelta che il management di Elioticinese considera strategica: quella di effettuare internamente tutte le lavorazioni di finitura, dalla plastificazione lucida e opaca alle diverse tipologie di rilegatura fino alla customizzazione del prodotto. “La capacità di seguire l’intera produzione in house comporta un doppio vantaggio: da un lato, abbiamo un controllo effettivo della qualità dello stampato, dalla prestampa alla finitura, e, dall’altro, riusciamo ad avere un controllo sui costi e a proporre, di conseguenza, prezzi competitivi”, spiega Bernardi. “Inoltre, con le macchine di cui disponiamo in finitura siamo anche in grado di nobilitare i prodotti con lamine oro e argento e con glitter, senza ricorrere alla serigrafia”. Cercare di differenziarsi sulla base della qualità richiede molta attività di ricerca, tecnologica e non: “Siamo attenti a cogliere gli stimoli che giungono dall’esterno e a ‘capitalizzarli’, rendendoli parte del nostro know how. E non manchiamo di effettuare
Basta scendere al piano terra e attraversare il cortile per scoprire l’altra anima di Elioticinese Service Point. Il reparto stampa di grande formato viene gestito con la medesima strategia: “La macchina più vecchia ha quattro anni e, secondo i nostri criteri, è al limite: pianifichiamo un investimento generale nelle attrezzature di stampa e di finitura ogni quattro o cinque anni”, spiega Bernardi. Sono due le aree all’interno del reparto wide format, l’una dedicata alla stampa su carta e l’altra alla stampa su supporto rigido. Due le soluzioni di punta di quest’ultima: la stampante Océ Arizona 460 XT ibrida, flatbed e roll-to-roll, e il tavolo Kongsberg per taglio e fresa, che si aggiungono a due Océ ColorWave (900 e 600) e a un sistema di stampa e taglio di Roland DG. Il reparto di finitura include brossura in poliuretano, ideale per carta patinata, brossura con colla hot melt, cordonatrice, piegatrice e taglierina. “Ogni investimento è orientato a portare innovazione nell’offerta. Per ogni cliente, cerchiamo di studiare e sviluppare un progetto ad hoc, e di ottimizzarne la produzione. Anche nel grande formato, puntiamo a offrire un servizio all inclusive di qualità”.
Variegata è la gamma di applicazioni realizzata da Elioticinese Service Point, da libri e confezioni in cartone a espositori e prodotti per allestimenti di eventi e fiere. Nella pagina accanto, Claudio Bernardi, sales support & marketing manager dell’azienda.
Sguardo al futuro
Elioticinese Service Point ha chiuso il 2015 in attivo – con un fatturato in crescita di oltre il 15% sul 2014. Le prospettive per il futuro rimangono ambiziose: “Il nostro obiettivo è di continuare a crescere. In quale direzione? Non vorremmo limitarci all’ambito del print, ma guardiamo alla specializzazione nel mondo della comunicazione in generale per trasformarci in consulenti di marketing&communication. Non si tratta di un percorso semplice, ma sappiamo di avere tutte le qualità necessarie per fare bene e di poter contare su una base importante di clienti fidelizzati”.
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Web to print 3.0: Think global. Print local. Come le tipografie locali e regionali diventano tipografie globali online! INTERVISTA (2a parte) Unitedprint.com SE, con i suoi marchi Print24, Easyprint, Unitedprint, Firstprint, Getprint, Printwhat, DDK PRINT BIG, Infowerk e Unitedprint Shop Services (USS), da più di dieci anni è una delle tipografie online leader in Europa, in grado di influenzare il mercato del settore della stampa. Nella seconda parte della nostra intervista Ali Jason Bazooband, Direttore Innovazione e Marketing dell'azienda, ci fornisce una panoramica del futuro del web to print con i nuovi negozi partner USS speciali per le tipografie locali e regionali. Sig. Bazooband, nella prima parte della nostra intervista, pubblicata nel numero precedente, ha descritto come Unitedprinted.com SE gestisce il web to print con successo. In quell’occasione, al termine dell’intervista, ha stuzzicato la nostra curiosità parlando dei nuovi sviluppi di Unitedprint. Lei parla di web to print 3.0. Di cosa si tratta precisamente? Ali Jason Bazooband: Web to print 3.0 per noi ha un nome: Unitedprint Shop Services (USS). Si tratta di un’innovazione dirompente, la cui portata per molti – e anche per noi - è pressoché incredibile. Con i nostri negozi partner USS offriamo alle tipografie un potente strumento di e-commerce, con il quale possono veramente diventare in breve tempo dei professionisti del web to print. In questo modo diamo inizio a una nuova era che definiamo web to print 3.0. Agli inizi del web to print 1.0 le tipografie online venivano spesso derise come fenomeno passeggero di poca importanza, ma si sono poi imposte rapidamente come concorrenti degni di rispetto. In seguito le tipografie si sono dedicate sempre più alle attività di rivendita piuttosto che alla produzione e quindi siamo stati accolti come buoni fornitori. Questi sono i tempi del web to print 2.0. E oggi intendiamo il web to print 3.0 come un sistema di partner alla pari. Questo significa
che dai tempi del web to print 1.0 durante i quali le tipografie rappresentavano dei concorrenti, con il web to print 2.0 sono diventate clienti delle tipografie online e ora con il web to print 3.0 sono partner commerciali dei nostri clienti. Che ora apriate le porte alla stampa online con i vostri negozi USS partner a tutte le tipografie è sicuramente qualcosa di nuovo. Bazooband: Questa nuova epoca Ali Jason Bazooband, del web to print 3.0 Direttore Innovation / Marketing di UNITEDPRINT SE è già iniziata ! Abbiamo già più di 20.000 pre-iscrizioni in tutta Europa e i primi negozi sono già pronti. Con i nostri negozi USS partner inizia la generazione web to print 3.0 nella quale tutte le tipografie, indipendentemente dalle dimensioni e dal luogo in cui si trovano, possono sfruttare immediatamente le
opzioni complete e illimitate delle maggiori tipografie online di successo e farle proprie. Perché è utile a Unitedprint rafforzare in loco in modo così massiccio le tipografie locali e regionali con i negozi partner USS? Bazooband: Perché siamo convinti che proprio questo mercato locale e regionale richieda uno specifico know-how in loco e grazie a stakeholder capaci a livello locale e regionale possa essere creato un potenziale enorme. Grazie ai nostri negozi USS offriamo a tutti i partner un perfetto strumento di ecommerce per poter sviluppare un proprio mercato con offerte professionali di web to print. Per noi è importante servire proprio queste aree decentralizzate, dove non riusciamo a penetrare a fondo il mercato con la nostra offerta. Fino ad ora ci siamo concentrati essenzialmente sui “grandi imperi” e ci siamo presentati di conseguenza, perché in questo modo se ne traeva la maggior parte dei guadagni. Ma il macellaio Müller, chiamiamolo così per semplicità, nella sua città è il più forte in grado di creare vere e proprie difficoltà ad aziende internazionali come McDonald’s & Co. In questa ottica vediamo il nostro intervento a favore di tipografie locali e regionali, che conoscono perfettamente il loro mercato in un’area di 25 km. Noi siamo lontani anni luce da queste realtà. Non riusciamo a raggiungere questi clienti in modo così diretto come lo possono fare i partner locali e regionali. Ora forniamo a queste tipografie uno strumento incredibilmente potente in modo che possano aprirsi il proprio mercato in loco. Completamente gratuito: uno shop web to print con cui l’USS partner può veramente offrire dall’oggi al domani prodotti supplementari a completamento dei prodotti e dei servizi avuti sino ad ora. In questo modo può scegliere liberamente quali prezzi di vendita fissare o quali di questi prodotti produrre direttamente o quali affidare a fornitori di servizi (come noi). Avete in tutta Europa già più di 20.000 preiscrizioni che vogliono utilizzare tutte questa opportunità. Non ha paura di trasformare in concorrenti i vostri attuali clienti, se improvvisamente tutti possono offrire online servizi web to print? Bazooband: Assolutamente no! Poiché grazie alla
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nostra infrastruttura aperta e alla competenza e conoscenza che mettiamo a disposizione, creiamo per tutti un valore aggiunto enorme. Una nuova filosofia e tecnologia non cannibalizzerà i rapporti con i clienti e i prodotti esistenti, se in questo modo ne derivano vantaggi ulteriori per i nostri USS partner e i loro clienti. Con i nostri negozi USS partner forniamo un aiuto notevole, non solo perché eliminiamo le barriere di accesso al mercato, ma perché allo stesso tempo mettiamo a disposizione uno strumento potente per un e-commerce di successo. La maggior parte delle tipografie potrebbe non essere affatto consapevole dell’enorme potenziale di mercato web to print a disposizione proprio davanti Gli USS Shops sono disponibili su tutti i dispositivi. alla porta di casa. Molte tipografie tradizionali non hanno alcuna idea – per essere chiari – della stampa online, non sanno come funziona questo sistema. Come farete a costruire una rapporto di fiducia tra i vostri futuri USS partner? Bazooband: Tramite prestazioni e trasparenza. E soprattutto attraverso i risultati. Non è una nostra strategia seguire per ogni prezzo le aspettative di crescita a breve termine degli investitori orientati dal mercato finanziario. Vogliamo crescere in modo sostenibile e redditizio, grazie alle nostre prestazioni convincenti e realizzare un fatturato acquisito con un grande deficit senza sostenibilità, non con esborsi estremi dal punto di vista finanziario. Proprio questo ci differenzia, come azienda familiare con proprietario unico, rispetto agli investitori nel mercato di capitali, e questo ci unisce alle tipografie locali e regionali in loco, rendendoci un partner affidabile e alla pari. Lei parla anche di una rete USS. Di cosa si tratta? Bazooband: Per far sì che un sistema sia in grado di sopravvivere e rimanga, deve potersi adeguare a cambiamenti interni ed esterni. Deve imparare dai cambiamenti, valutarli in modo opportuno e svilupparsi autonomamente. In questo modo non si deve rinunciare alla propria identità. Quindi il nostro percorso da portali di marchi mono-dimensionali ci porta fino a un sistema di negozi USS partner in rete. In questo modo siamo superiori in termini di dimensioni alle attività commerciali isolate con limitate catene di valore. Stiamo così creando le basi che ci faranno andare avanti con successo nel lungo
termine. Le persone spesso antepongono i ricordi a uno sguardo al futuro. Quale utilità ha la rete USS nel concreto per i singoli partner? Bazooband: In ogni rete, l’utilità di tutti i partecipanti aumenta non appena arrivano altri partecipanti. Più grande diventa la nostra rete, maggiore il numero di partner, utenti e clienti che si avvicinano e quindi maggiore il successo esponenziale per tutti gli USS partner della rete. Ma non è ancora sufficiente – un’altra dimensione diventa chiara nel momento in cui noi cooperiamo con i partner di sistema, come ad es. Koenig & Bauer, e mettiamo così a disposizione di tutti il nostro sistema di USS shop come “Sistema aziendale web to print”. Al momento si sta sviluppando particolarmente bene la collaborazione con KBA, che può mettere a disposizione dei propri clienti una soluzione su misura di shop web to print KBA sulla base del nostro sistema operativo USS. Grazie a questo strumento, KBA mette i propri clienti, a livello globale, nella posizione di generare ordini nuovi e supplementari, di poter produrre da parte delle tipografie anche sulle loro macchine KBA. Più ordini generati in modo supplementare tramite il web to print dei clienti KBA comporta anche un aumento delle macchine di stampa vendute da KBA. Questo è un modello win-win-win che fa sognare tutti:
clienti grazie a un’ampia gamma offerta con commissioni supplementari. 2. Per i partner di sistema come KBA, perché mettono i loro clienti nella condizione di crescere in modo redditizio dall’oggi al domani con un’e-commerce web to print al passo con i tempi e in questo modo di poter investire in altre macchine. 3. E naturalmente anche per noi stessi, perché possiamo generare, tramite l’effetto della rete USS, una crescita globale esponenziale e quindi continuare a consolidare la nostra già significativa posizione web to print sul mercato.
Date l’impressione di aver pensato molto in Unitedprint e di aver sviluppato un sistema molto professionale. Bazooband: C’è ancora qualcosa che dovrebbe sapere. Consideriamo il tutto non solo dal punto di vista delle vendite, ma anche da quello del consumatore. In questo modo la rete USS ha un enorme fabbisogno, sempre in crescita, di materie prime, materiali ausiliari e di esercizio, servizi di spedizione e altri servizi di tutti i tipi. Il nostro sistema di USS shop offre ai nostri partner non solamente un incredibile strumento di commercializzazione web 1. Per le tipografie, perché hanno a disposizio- to print, ma, in quanto organizzazione commerciane uno strumento professionale web to print le interessante, il nostro sistema USS porta con sé per generare in questo modo nuovi mercati e anche enormi vantaggi per i nostri partner. Molte aziende parlano di innovazione. Oggi ho potuto toccare con mano una vera e propria innovazione. Occasioni di questo genere sono rare anche per i giornalisti. Bazooband: Esatto! Non si è innovativi se si copiano soltanto le innovazioni di chi ha successo o se si percorre il proprio cammino più rapidamente. E non pretendo neppure che le persone prendano decisioni contro i propri interessi. In questo modo l’egoismo diventa una sana forza motrice. Perché tutte le persone agiscono in base ai propri interessi, su questo si può contare. Con i nostri negozi USS mettiamo a disposizione un sistema web to print, che il mercato della stampa non aveva mai visto sino ad ora e si può trattare con ogni singolo USS partner secondo il principio di autodeterminazione, nel vero senso della parola.
Gli USS Shops offrono un servizio di Calcolo e di ordinazione user-friendly
Questa è una parola chiave meravigliosa. Bazooband: Grazie. “Think global. Print local."
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packaging
di Lorenzo Capitani
Quali saranno i trend nel settore packaging nei prossimi anni? Per rispondere, Asia Pulp and Paper ha commissionato una ricerca alla società specializzata Smithers Pira. E ne sono usciti dei dati davvero interessanti...
Packaging lusso: i trend di domani Il rapporto di Smithers Pira, intitolato Paper-based packaging trends to 2019, contiene dati e conclusioni interessanti per chiunque si occupi professionalmente di questo settore: il mercato globale per il packaging di beni di lusso appare infatti in procinto di entrare in una vera e propria ‘età dell’oro’, con volumi che entro il 2019 raggiungeranno un valore di 17,6 miliardi di dollari (il 20% in più in 4 anni). C’è una decisa crescita della domanda che sta guidando le innovazioni nel mercato, facilitate da un lato dalle nuove tecnologie, dall’altro dall’aumentata consapevolezza da parte dei consumatori delle istanze legate alla sostenibilità. Insomma, è un vero e proprio momento di grazia, e questa crescita porta con sé un nuovo impulso alla creatività: nero, oro e argento certamente rimangono identificativi del lusso per antonomasia, ma si può, si deve, andare oltre. E infatti le aziende stanno esplorando nuove strade, accanto a quelle più tradizionali. Il fenomeno è in realtà sfaccettato e complesso perché i marchi del lusso spesso scelgono per promuovere lo stesso prodotto contemporaneamente due strategie: una che riproduce fedelmente lo stesso packaging anno dopo anno sfruttando la brand identity, spesso con intenti heritage, con lo scopo di “far sentire a casa” il cliente (per esempio Cartier che continua da decenni a scegliere sempre lo stesso inconfondibile rosso per le confezioni dei suoi prodotti); un’altra, più innovativa, di tendenza, che cerca di sorprendere per attrarre. È il caso tipico di Veuve Cliquot, con il suo packaging storico al quale affianca, stagione dopo stagione, versioni di ricerca sempre più a impatto zero. Nero, oro a caldo e un raffinato gioco di grafismi che nasconde il nome del vino, Misterium, per una Limited Edition destinata ai locali d’alto livello.
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Personalizzare Ormai il mondo digitale ci ha abituati ad avere informazioni, prodotti, comunicazioni profilati su ciascun consumatore; così anche nel mondo fisico dell’imballaggio si cerca di arrivare a curare l’esperienza di acquisto del singolo. Ma non è più la corsa alla personalizzazione elitaria di qualche tempo fa: si è persa, infatti, quella presunzione di esclusività, grazie soprattutto al facile accesso a tecnologie, come la stampa digitale, che consentono di avere pezzi unici non solo nel mondo lusso ma anche giù giù verso l’universo consumer. Ora il servizio esclusivo della distilleria scozzese Jameson, che scrive a mano il nome sull’etichetta, convive sempre più con le bottiglie dedicate di CocaCola. E il ‘su misura’ si applica anche ai cereali per la colazione, come quelli in vendita su MyMuesli.com, sito realizzato dai tre studenti Philipp Krais, Hubertus Bessau e Max Wittrock, dove i clienti possono combinare 80 ingredienti per creare 566 miliardi di combinazioni diverse di muesli. Il mix viene recapitato in un tubo di cartone personalizzato con il nome del cliente grazie alla tecnologia digitale Heidelberg 4D Jetmaster. È una soluzione inkjet con testine di stampa Fujifilm e asciugatura con unità UV cure che consente di stampare direttamente sull’oggetto finito e non sul foglio steso, anche su superfici curve. La versatilità della macchina la rende sufficientemente flessibile per piccole tirature, fino al pezzo unico, garantendo il lusso della personalizzazione. E così, finita l’era dello snobismo dell’esclusività, la tecnologia finalizzata alla realizzazione del pezzo unico può trovare applicazione con soluzioni innovative. È il caso della nuova tecnologia laser sviluppata dall’americana Glowforge che ha realizzato una particolare stampante 3D flatbed che invece di costruire cose come le normali stampanti 3D, le taglia, le incide, le micro solca consentendo di rendere unico un pezzo di serie. Lavora con tantissimi materiali come legno, cartone (anche pluri-onda), stoffa, plexiglass, gomma arrivando a incidere anche marmo, vetro e conglomerati come il corian di DuPont usato per i piani cucina. Addirittura il cibo…
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packaging
Sopra, la stampa di un tubo di cereali personalizzato da MyMuesli; sotto, la bottiglia di whisky Jameson con il nome del cliente scritto a mano sull’etichetta.
stampa di immagini effettuate con particolari cliché microincisi. Questi hanno sulla superficie una tramatura finissima che trasferisce i dettagli sul film e quindi sul supporto stampa. Ciò crea nell’immagine effetti di rifrazione ottica, diversi a seconda di come si guarda. I motivi di microincisione possono avere pattern a disegni casuali, ripetuti o possono essere usati per personalizzare con loghi per la protezione di marchi e brand creando un elevato deterrente anticontraffazione. Volendo, anche i produttori di nastri come Luxoro offrono nastri miscrostrutturati, anche su disegno. Nell’era dell’internet delle cose i codici ID e QR vengono stampati sulle confezioni e usati per consentire ai consumatori di accedere a informazioni sul prodotto integrandosi nel design. Ma si può andare oltre con la tecnologia NFC (Near Field Communication) applicata all’etichetta che può comunicare diretta-
Tramite la tecnologia NFC l’etichetta di Johnny Walker “comunica” allo smartphone una serie di dati.
Brand protection e anticontraffazione Ma il custom ha applicazioni in ambiti utili, primo tra tutti la brand protection, che rende originale ciascun oggetto e rintracciabile la sua origine. Temi cari all’industria del lusso. Le applicazioni sono di due tipi: visibili e invisibili. Le prime raggruppano i sistemi che evidenziano eventuali manomissioni mediante l’adozione di elementi distruttivi ‘irreversibili’ come sigilli e linguette di nuova generazione che sfruttano la goffratura in rilevo: si tratta di una tecnica che permette la
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Unboxing esclusivo Oggi la ricerca si sta spingendo sempre più avanti venendo incontro alle istanze dei brand che cercano di sfruttare il packaging per attirare i consumatori verso i loro prodotti, promettendo un’esperienza esclusiva fin dalla confezione. Non è un caso che in rete spopolino video del cosiddetto ‘unboxing’: quasi 50.000 visualizzazioni di video su YouTube mostrano lo spacchettamento dell’ultimo iPhone 7. Perché la vertigine del possesso inizia dalla scatola.
mente con il consumatore quando è nelle vicinanze del prodotto grazie al suo smartphone. Nata dall’evoluzione dell’RFID (Radio Frequency Identification), permette una comunicazione bidirezionale tra chi esegue la connessione e chi la riceve quando questi vengono accostati. In questo modo viene creata una rete peer-to-peer fra i due dispositivi a una frequenza di 13,56MHz che può raggiungere una velocità di trasferimento dati di 424 kbit/s. È una tecnologia matura in rapida diffusione: sono molte le cose che si possono fare utilizzando un normale smartphone dotato di tecnologia NFC come fare shopping, acquistare biglietti di mezzi pubblici o pagare il parcheggio. La memoria disponibile è limitata a pochi byte sufficienti a scrivere un link a una pagina web, che può essere applicato a qualsiasi oggetto, depliant, volantino, manifesto, biglietto da visita, capo d’abbigliamento, confezione di un prodotto. In questo, sono simili a un QR, ma hanno una maggiore capacità, possono essere personalizzati con una grafica a scelta e non richiedono alcuna applicazione per funzionare. La cosa interessante, però, è che tutti i Tag NFC sono dotati di un codice univoco, chiamato UID, localizzato in una parte della memoria che non è modificabile. Tramite l’UID, è possibile associare in maniera univoca un oggetto a una persona e sviluppare applicazioni che identificano e interagiscono con essi, rilevando la sua presenza e tracciando le abitudini di acquisto. Un’interessante applicazione è quella sviluppata per la bottiglia di Johnny Walker Blue Label dalla norvegese Thinfilm. Avvicinandosi al prodotto lo smartphone rileva la bottiglia e mostra tutte le informazioni di produzione e provenienza, compreso il fatto che sia stata manomessa.
Inchiostri speciali Tra i sistemi nascosti, invece, il packaging di lusso sfrutta l’uso di inchiostri speciali come i metamaterici che evidenziano notevoli contrasti se osservati sotto luci infrarosse, o ancora i termocromatici o ‘camaleotici’ che cambiano colore a temperature diverse come nella boccetta di profumo di Hugo Red by Hugo Boss in cui il calore della mano ‘stampa’ le impronte di chi la tocca o l’esclusiva Skøll di Tuborg che indica se la birra è alla giusta temperatura. Attualmente le tecnologie sono due: il thermochromatic liquid crystals (TLCs) e l’uso di coloranti al tino di derivazione tessile. La prima consiste nell’incorporare microcristalli sensibili al calore nella parte liquida dell’inchiostro, la seconda invece usa coloranti insolubili in acqua più lucidi ed è quella normalmente usata per la stampa. Sono utilizzabili anche gli inchiostri fluorescenti wood, invisibili con luce naturale, ma in grado di emettere fluorescenza in presenza di raggi UV o gli iridescenti o i perlescenti che, variando l’angolo d’osservazione, variano intensità dei loro colori, gli stessi usati per le banconote. Fino al nuovo Cast&Cure che permette di personalizzare la grafica con un trattamento olografico trasparente stampato a registro usando un foil particolare e la verniciatura UV a registro. Attualmente è usato nell’industria del body care o dei dolciumi con packaging estremamente colorato. Oltre a esaltare e impreziosire l’impatto visivo, offre un altissimo livello di protezione in ambito anticontraffazione, in quanto permette di personalizzare la grafica con un effetto di trasferimento che può avvenire solamente mediante impianti dedicati. Esempi di inchiostri speciali termosensibili o iridescenti.
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Le bottiglie di birra e tequila Oculto con inchiostri termocromatici.
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Confezioni biodegradabili per riso, olio e succo di frutta This Too Shall Pass.
Food&beverage Non è un caso che l’industria del beverage, più incline alle edizioni particolari, CocaCola su tutti, sfrutti massivamente gli effetti speciali. Curioso il caso di Oculto, la birra con tequila dell’americana Anheuser-Busch che ha creato una limited edition sfruttando inchiostri termocromatici sensibili alla temperatura per mostrare un bagliore dagli occhi vuoti del teschio in etichetta quando la bottiglia è fredda. Ma un esempio più estremo di tecnologia è l’edizione deluxe creata da Inland Packaging per l’evento Garden of Hedon a Villa Vizcaya a Miami. Sfruttando inchiostri elettroconduttivi con nanoparticelle d’argento (ormai disponibili a base acqua per le normali inkjet), batterie di carta e micro led la bottiglia si illumina; l’etichetta è un grande QR che, se inquadrata, consente di collegarsi al mini sito Relics of the Night (http://rsvp.oculto.com/miami).
Ecosostenibilità Ma ci sono anche bottiglie o contenitori che si mangiano. E qui l’esclusività incontra un altro tema caro al packaging: la sostenibilità. Il fenomeno era nell’aria già da qualche stagione. Imballaggi grezzi, l’uso del cartone, dei colori naturali hanno già fatto la loro comparsa non solo nei concept dei designer, ma anche nel packaging di prodotti ricercati o di nicchia. Ma ci sono aziende come Absolut, marchio leader della vodka, che per un evento ha commissionato ai designer industriali Chelsea Briganti e Leigh Ann Tucker 60 mila bicchieri Loliware realizzati in agar-agar, un polisaccaride ricavato da alghe rosse usato nella cucina giapponese e vegana come gelificante naturale. O lo studio di design svedese Tomorrow Machine che ha ideato This Too Shall Pass, tre imballi interamente biodegradabili e destinati ai cibi. Il primo gelatinoso, realizzato con l’acqua e l’agar-agar per bevande, per succhi di frutta, per frullati e per gelato, il secondo in cera d’api da sbucciare destinato a cibi secchi e il terzo, vero capolavoro di bio-ingegneria, fatto di zucchero caramellato rivestito con cera naturale per liquidi difficili come l’olio d’oliva. Anche Kentucky Fried Chicken ha sperimentato in Gran Bretagna tazze del caffè stampate che… si mangiano, andando oltre l’esperimento di Lavazza che aveva creato tazzine di biscotto rivestite di zucchero perfettamente a tenuta. La chiave di lettura del fenomeno la fornisce ancora una volta lo studio citato all’inizio di Smithers Pira dove si legge: “Oggi i consumatori non solo vogliono possedere un bene prezioso, ma cercano anche sempre più il significato e il valore aggiunto che è intrinseco al bene stesso. I consumatori preferiscono con maggiore insistenza aziende etiche e socialmente responsabili e sono inclini a spendere di più per
Il packaging ecologico che mantiene al fresco le bottiglie di Veuve Cliquot.
acquistare questi brand”. Ciò implica un rinnovamento nel packaging, anche da parte dei brand del lusso, volto a ridurre l’impatto ambientale dei loro imballaggi. La sfida coinvolge l’intero processo di produzione in maniera trasversale. E così da una parte c’è Veuve Clicquot che ha lanciato recentemente la campagna Naturally Clicquot. La soluzione di imballaggio, vincitrice del premio Formes de Luxe, è al 100% biodegradabile a base di amido di patate e carta riciclata prodotta a partire dagli scarti di lavorazione di acini e graspi e realizzato in collaborazione con Favini e DS Smith. Grazie al know-how dell’azienda di Rossano Veneto nella creazione di carte ottenute da residui agro-industriali, le bucce vengono essiccate e micronizzate per diventare materia prima per la produzione di una carta ecologica risparmiando il 25% di fibre vergini. Oltre ad essere una soluzione di packaging ecologico, possiede anche capacità isotermiche riuscendo a mantenere la bottiglia di champagne Clicquot ghiacciata per circa due ore. Dall’altra parte ci sono i produttori che utilizzano materiali più eco-compatibili, come cartone, invece di materie plastiche, riducendo l’impatto ambientale del processo di produzione, utilizzando tecniche di alleggerimento per ridurre l’impatto sulla CO2 e ottenendo un prodotto più facilmente riciclabile. La sfida insomma risiede nel creare un packaging che sia al tempo stesso sostenibile e rispettoso dell’ambiente, più facilmente riciclabile e meno elaborato possibile, mantenendo però nel contempo i più alti livelli di resa e di pregio.
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SAXOPRINT® easy box Fino ad ora la stampa del A chi avesse visitato Drupa 2016 e letto i resorende semplice la progetpackaging è sempre riconti del Poligrafico Italiano non sarà certo tazione: gli sviluppatori masta appannaggio quasi hanno curato i dettagli e esclusivo degli stampatori sfuggito il consistente interesse che il settore arti l’usabilità dello strumento, tradizionali, oggi qualcografiche dedica oggi al packaging. estremamente intuitivo in sa sta cambiando: SAogni passaggio. L’impegno XOPRINT va incontro a di SAXOPRINT è quello di questa richiesta con SArendere l’esperienza di acXOPRINT® easy box, una quisto il più trasparente e soluzione innovativa per semplice possibile. Inoltre, offrire a tipografie e aziengrazie a un video tutorial, il de la possibilità di creare cliente viene accompagnae stampare packaging to nella scoperta dell’ampersonalizzati online e, pia gamma di soluzioni e soprattutto, con forme e modelli che caratterizzano misure definite al millimeSAXOPRINT® easy box e tro dal cliente. guidato nei passaggi che Il funzionamento di SAXOcaratterizzano la configuraPRINT® easy box, è semzione. Per una valutazione plice ed intuitivo: all’interdiretta del prodotto finito, in no della nuova sezione termini di qualità di stampa dello shop on line, il cliene del supporto, si può ordite può scegliere il modello nare un campionario con preferito tra i 25 a dispoPer tutti i modelli tutti i modelli SAXOPRINT® easy box. sizione e determinare, direttamente a video, di packaging SAXOPRINT® easy box rappresenta un’ulteriogli elementi base del pack (dimensioni, alette, SAXOPRINT ® easy box re evoluzione della filosofia di SAXOPRINT, da fondo). L’interfaccia mostra immediatamente è disponibile un campiosempre volta all’introduzione di nuovi prodotti l’anteprima 2D o 3D della scatola, aggiornannario con il brand e servizi innovativi. La razionalizzazione dei fordo in tempo reale la configurazione del prodotSAXOPRINT oppure nitori e un interlocutore unico e personalizzato to. Inserendo la quantità desiderata, i tempi di in versione neutrale. sono esigenze imprescindibili per ogni operaconsegna e il prezzo finale sono chiaramente tore del settore stampa e comunicazione. visibili, esattamente come per tutti gli altri pro“Il packaging è sempre più centrale nella codotti ordinabili sul portale. A questo punto, è municazione d’impresa, per valorizzare il propossibile scaricare il template gratuito per indotto e garantire fedeltà al brand. Il mercato serire la creatività ed effettuare l’ordine. della stampa del packaging online è ancora ad Flessibilità e varietà sono la straordinaria foruno stadio iniziale perché la maggior parte delza di SAXOPRINT® easy box: oltre agli astucle tipografie online offre packaging in misure ci nelle forme più convenzionali, sono offerti standardizzate e limitanti per l’utente. Noi siamodelli con design particolare, come astucci mo tra i primi ad offrire la stampa di packaging a cuscino, scatole triangolari, scatole pic-nic su misura. Il nostro cliente può tranquillamente con maniglia e scatole con chiusura a rosetta, soddisfare le proprie necessità di comunicaper rispondere ai clienti che hanno necessità zione, dalla stampa commerciale a foglio sino di progettare un packaging ricercato. Tutte le alla comunicazione visuale e il packaging, senscatole sono realizzate in tavola offset a tavola za uscire mai dal nostro accogliente, dinamico piena su un robusto cartoncino da 350 g/m² e ricco portale”, dichiara Paolo Fiorelli, Senior per una stampa di massima qualità e sono diKey Account Manager di SAXOPRINT. sponibili per tirature a partire da 100 pezzi.
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cartotecnica
Poche in Europa, unica in Italia Dalla bobina al prodotto finito: una Gallus CCS 510 per IsmaPack
Fondata nel 1996 da Mario Mancini, IsmaColor figura tra i leader italiani nella gestione della prestampa offset e flessografica e oggi compie un nuovo balzo in avanti nel suo percorso di sviluppo inaugurando la nuova divisione cartotecnica IsmaPack.
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Situata nel modernissimo sito di Ostra, nella zona industriale Zipa di Casine, la marchigiana IsmaColor fornisce servizi basati sulla partecipazione, l’efficienza, la rapidità e la precisione, mettendo al primo posto il rapporto di collaborazione con il cliente e proponendosi come partner ideale sia per le grandi che per le piccole imprese. In questo contesto, la volontà di progredire nella ricerca tecnologica, senza timore di investire, ha consentito la nascita di una nuova divisione cartotecnica: IsmaPack. In un avveniristico stabilimento di 6.000 mq su due livelli, comunicante con la sede attuale, IsmaPack ha celebrato il 9 settembre, alla presenza del Sindaco, l’inaugurazione dell’innovativa Gallus CCS 510, macchina flessografica unica in Italia. Si tratta di quella Gallus che aveva suscitato scalpore a drupa 2012 e che IsmaPack ha installato per prima, facendosi pioniera di una tecnologia flessografica che presenta vantaggi non solo economici ma anche organizzativi rispetto alla stampa offset, comunemente impiegata nella produzione di astucci e blister. Oltre alla scarsa flessibilità nella realizzazione di piccoli lotti, legata a costi elevati delle attrezzature e dei setup, la stampa offset ha infatti tempi di consegna più lunghi, a causa di una produzione suddivisa in reparti caratterizzata da magazzini e stoccaggi intermedi e tempi di attesa tra una fase lavorativa e l’altra.
Produzione one step
“Grazie alla nostra nuova Gallus CCS 510” spiega l’amministratore unico Mario Mancini, entrando subito in media res, “tutto il processo produttivo può essere realizzato in un solo passaggio, utilizzando una sola macchina in linea che impiega cartoncino in bobina. Si tratta, infatti, di una macchina radicalmente modulare, che consente di adattare la configurazione alle esigenze dei produttori, integrando finiture e lavorazioni di pregio quali: stampa 10 colori, stampa in volta, lamina a caldo, lamina a freddo, inserimento di ologrammi, plastificazione, serigrafia, embossing, fustella rotativa, fustellatura in piano e/o roll to roll”. Questo tipo di tecnologia si sposa, dunque, perfettamente con le necessità dei clienti più esigenti, assicurando un vantaggio competitivo direttamente proporzionale alla complessità tecnica del prodotto e delle sue lavorazioni, prestandosi a settori quali quello della cosmetica, del food, del farmaceutico. La nuova Gallus CCS 510 consente quindi di aprire nuovi fronti di business e di guardare al futuro con ambizione crescente. Un’offerta senza limiti
La nuova divisione si propone di operare a livello nazionale ed estero, con un raggio d’azione che si
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prestampa flexo, accompagnata in questo sviluppo dal supporto e dalle richieste di clienti sempre più esigenti. Questo le ha consentito di acquisire un’esperienza unica nella gestione del colore e della qualità del processo di stampa, che con IsmaPack può finalmente mettere a frutto. Una profonda conoscenza della tecnologia del colore e del processo di prestampa, la capacità di investire con coraggio in tecnologie innovative, la ricerca della qualità unita all’efficienza, rendono IsmaColor, con la sua nuova divisione IsmaPack, un’azienda unica nel suo genere e con vantaggi rispetto ai concorrenti tradizionali.
Mario Mancini illustra le motivazioni alla base della nascita di IsmaPack e dell’investimento in una Gallus super accessoriata.
amplierà di pari passo con il potenziamento della rete commerciale. Nessun limite a priori, invece, per la completezza e la qualità dell’offerta, proprio grazie alla configurazione così completa della macchina. “IsmaPack si contraddistingue per essere particolarmente innovativa, attenta alla bellezza in tutte le sue declinazioni e alle esigenze dei clienti”, considera Mancini, che prosegue: “Un’azienda leader deve saper anticipare i cambiamenti. Non possiamo accontentarci di essere semplici fornitori ma dobbiamo puntare ad essere consulenti che propongono soluzioni per migliorare la qualità e l’efficienza della produzione. La visione dell’azienda deve essere quella di un cantiere sempre aperto, aperta all’innovazione, di prodotto e di processo, dove per innovazione non intendiamo solo macchine ad alta tecnologia ma un concetto più ampio che abbiamo sviluppato e applicato anche alla nostra organizzazione, tutto questo con l’obiettivo di dare un valore aggiunto ai nostri clienti”. Le sinergie fra prestampa e stampa
In quest’ottica, la scelta di investire in una tecnologia nuova per il mercato italiano è stata sostenuta da motivazioni così solide da renderla quasi ‘obbligata’. IsmaColor, infatti, negli ultimi anni è cresciuta proprio grazie all’esperienza acquisita nel settore della
Soluzioni integrate per il packaging di alta gamma
Nobilitazione e lavorazioni a valore aggiunto effettuate in linea in un unico processo; rapidità di consegna; grande efficienza. Sono i punti di forza grazie ai quali IsmaPack si può proporre come fornitore europeo di soluzioni innovative e integrate per il packaging. L’obiettivo, dichiara l’imprenditore marchigiano, è diventare un marchio di riferimento nella produzione di packaging di alta gamma, in cui innovazione e qualità diventano un connubio indissolubile, “consapevoli che anche un viaggio di mille miglia inizia con un primo passo”. In IsmaColor questo passo è indubbiamente stato compiuto grazie alla visione coraggiosa e lungimirante di Mancini che, in un momento di recessione economica, invece che chiudersi in un atteggiamento difensivo ha deciso di investire in questo ambizioso progetto. Sostenuto dall’entusiasmo e dalla bravura dei suoi ‘ragazzi’: “Un ringraziamento particolare va a tutta la squadra dei collaboratori di IsmaColor, che hanno affrontato un importante cambiamento supportando il progetto con la loro disponibilità e il lavoro quotidiano”.
La nuova Gallus CCS 510 è modulare e integra una serie di finiture e lavorazioni di pregio.
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Esistono tante realtà quante se ne possono realizzare. In Polyedra lo stesso vale per le soluzioni: solo immaginando nuove forme di noi stessi continueremo ad offrire ai vostri progetti nuove interpretazioni. La materia non ha più importanza. Ciò che conta sono le idee, quelle con cui cambieremo il futuro, e noi saremo qui per realizzarle. Rendendole infinitamente possibili. Da sempre, Polyedra è leader nell’offerta di soluzioni innovative per i settori print, sign&display e packaging. E da oggi per qualsiasi settore riusciate ad immaginare.
La mission: “Maniaci” della confezionare i libri Customer Satisfaction cartonati sottili
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finishing
Da sinistra: Leonardo Aldegheri, Daniele Armano e Michele Oliboni.
Legapress investe in una nuova linea di brossura Wohlenberg Legapress nasce nel ’93 da un’idea coraggiosa, mettere in piedi la più efficiente e organizzata macchina per confezionare libri cartonati nella provincia di Verona, servendo la più vasta rete di aziende grafiche locali orientate alla crescita e alla ricerca di un prodotto stampato di un livello qualitativo sempre più elevato. La sede iniziale è di soli 1.400 metri e negli anni vede i suoi spazi sempre più occupati da bancali di splendidi libri cartonati diretti verso ogni destinazione in Italia e nel globo. In realtà l’azienda è legata a doppio filo a un’altra realtà, Grafiche AZ, fondata nel ’71 da Giorgio Aldegheri e specializzata nella stampa editoriale, in particolare libri cartonati sottili per bambini. “Esportiamo circa l’85% dei nostri stampati”, spiega Leonardo Aldegheri, figlio del fondatore e responsabile vendite e marketing. “Il nostro core business sono i libri cartonati sottili, ma realizziamo anche cataloghi, brochure, poster, spiralati, calendari, agende, dizionari e tanto altro ancora in base alle richieste dei nostri clienti. Abbiamo un ciclo di produzione completo, che va dalla prestampa alla confezione, passando naturalmente per la stampa. Nonostante la crisi, negli ultimi due anni abbiamo investito in soluzioni all’avanguardia sia per la sala stampa che per Legapress, una struttura che oggi vanta ben 6.000 mq coperti accanto all’azienda di stampa, che attual-
mente impiega 12 dei nostri 25 dipendenti e che serve per il 50% la nostra azienda di famiglia, Grafiche AZ, e per il resto stampatori di regioni limitrofe, che realizzano libri di alta qualità. All’inizio di quest’anno abbiamo installato in sala stampa una nuova offset manroland 50x70 con 5 gruppi stampa, che ha affiancato una KBA Rapida 5 colori formato 100x140 cm. Lo scorso febbraio abbiamo firmato l’accordo per l’acquisto di una nuova linea di brossura Wohlenberg, installata lo scorso giugno subito dopo drupa”. Nuovi investimenti anche nella confezione La specializzazione di Legapress è nel libro cartonato sottile, anche se l’azienda si distingue per la sua flessibilità volta a coprire le esigenze di confezione dalle forme più svariate: dalle brossure, rigorosamente cucite a filo refe, alla nobilitazione delle copertine con foil oro/argento a caldo. Il parco macchine è davvero completo e include tagliacarte e tagliacartoni, piegatrici, cucitrici a filo refe, copertinatrici, presse per stampa a caldo, brossuratrici, linee di incassatura e cellofanatrici a pacco. Recentemente Legapress ha investito nella nuova linea di brossura Wohlenberg Vento XL versione Universal, con dispositivo di garzatura, una raccoglitrice Wohlenberg Sprinter s XL in linea e, in uscita,
un trilaterale Wohlenberg FS 44-50, già operativo da tempo in azienda. La macchina è stata acquistata per produrre libri cuciti e blocchi libro garzati che vengono poi finiti in una linea di incassatura. Particolarità che ha privilegiato la scelta della Vento di Wohlenberg è stata la facilità e velocità della messa a punto nei vari formati e lavorazioni, ottenendo un prodotto di alta qualità, specialmente per libri da incassare di piccolo spessore fino a 1 mm.
“La nuova linea Wohlenberg ha sostituito una brossuratrice dello stesso produttore”, spiega Aldegheri, “visto che noi rimaniamo sempre fedeli ai brand per i vari tipi di lavorazioni che effettuiamo. Rispetto alla linea precedente, il nuovo modello è attrezzato anche per la fresatura, anche se la maggior parte dei nostri prodotti editoriali prevede la cucitura a filo refe. Abbiamo scelto il modello Universal XL perché lavoriamo molto per la Francia che richiede formati particolari”.
Facilità e velocità della messa a punto nei vari formati e lavorazioni tra i plus della linea Vento di Wohlenberg.
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News Tecnologie Software CtP Offset Stampa digitale Flessografia Consumabili Legatoria N
Multicolor e Duocolor per proteggere e valorizzare il brand Leonhard Kurz, azienda internazionale di riferimento per la produzione di foglie e attrezzature di nobilitazione per stampa a caldo, a freddo e digitale, ha presentato all’ultima edizione di drupa due nuove foglie destinate alla protezione e alla valorizzazione del brand: Multicolor e Duocolor. Si tratta di due soluzioni olografiche che fanno parte del programma di Brand Enhancement di Kurz. Un programma, come dice il nome, che comprende soluzioni in grado di potenziare il valore del brand e di proteggerlo da contraffazioni
e falsificazioni. L’ologramma Multicolor, in singola immagine, è un’innovativa combinazione di colori a registro da scegliere dal catalogo Luxor/Alufin®. Una soluzione unica sul mercato che permette d’identificare visivamente l’originalità del prodotto, attraverso la visualizzazione dei colori corporate applicati direttamente all’interno dell’ologramma di sicurezza. Duocolor, invece, consiste in un film olografico, a disegno in continuo, in cui è presente un flip colore combinato a un disegno diffrattivo.
Canon imagePRESS supera i test TÜV per packaging alimentare Canon ha reso noto che i propri sistemi di stampa imagePRESS hanno superato con successo i test previsti da TÜV Rheinland, organismo di certificazione leader a livello internazionale. Questa certificazione garantisce la sicurezza e l’idoneità della stampa Canon per applicazioni a utilizzo alimentare con contatto di primo livello. La decisione di conseguire questo importante risultato è nata dalla volontà di offrire ai clienti nuove opportunità di business. Sono state molte, infatti, le richieste di poter sfruttare le tecnologie di stampa Canon anche per la realizzazione di applicazioni per il settore alimentare, in modo particolare a seguito dell’Esposizione Universale dal tema ‘Nutrire il pianeta, Energia per la vita’ che si è tenuta a Milano nel 2015. I test di TÜV Rheinland sono stati effettuati sui prodotti stampati dalle imagePRESS serie 6/7/800 e serie 8000/10000. www.canon.it
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Con Duocolor è possibile mantenere la grafica esistente dell’ologramma già in uso e innalzare il livello di sicurezza lavorando sulla foglia. Che si tratti di Multicolor o di Duocolor, l’ologramma è una soluzione ottica per la protezione del marchio e ha quindi la duplice funzione di deterrente per il contraffattore, che dovrebbe così desistere dalla sua opera di falsificazione, e di autenticazione per il consumatore, che ha quindi immediata certezza di originalità del prodotto. www.luxoro.it
Le due nuove soluzioni olografiche valorizzano e proteggono il brand.
Stampa su oggetti 3D con la nuova inkjet di Xerox L’innovativa architettura dei minuscoli ugelli in acciaio inox presente all’interno della nuova stampante inkjet Direct to Object di Xerox offre la possibilità di personalizzare on demand oggetti tridimensionali senza l’applicazione di etichette. Gli ugelli si trovano all’interno di testine di stampa in grado di rilasciare con precisione inchiostro sia su oggetti piccoli come tappi di bottiglia sia su grandi come caschi da football. Il dispositivo può stampare su diversi materiali, come plastica, metallo, ceramica e vetro, eliminando così la necessità di produrre costose etichette. Grazie all’utilizzo e implementazione di algoritmi per la qualità dell’immagine, la nuova soluzione di Xerox è in grado di dirigere ugelli microscopici con una larghezza metà di un capello umano. Con la sua capacità di getto d’inchiostro a una distanza di circa 0,3 cm, la stampante è in grado di stampare su superfici lisce, ruvide, leggermente curve o irregolari a risoluzioni di stampa che vanno dai 300 ai 1.200 dpi. La stampante può gestire fino a 30 oggetti all’ora, con la possibilità di produzioni scalabili. www.xerox.it
Gallus presenta una nuova piattaforma per la stampa di etichette
Gallus Labelmaster ha una larghezza di banda di 440 mm, ampliabile in futuro e raggiunge una velocità di 200 m/min.
A sette anni dal lancio sul mercato della Gallus ECS 340, attualmente il modello più venduto nella sua classe tra le macchine convenzionali per etichette, in anteprima mondiale il produttore svizzero ha presentato al Gallus Innovation Days un modello della pre-
pubblicazione
serie della nuova generazione di macchine. Stiamo parlando della Gallus Labelmaster, una nuova piattaforma di stampa per il mercato delle etichette e del packaging, che può essere configurata in base alle specifiche esigenze del cliente e si compone di moduli, ciascuno dei quali include due gruppi stampa. Questi moduli sono disponibili in tre diverse varianti: la versione base soddisfa tutti gli standard richiesti dalla stampa di etichette; la versione “Plus” offre un livello superiore di flessi-
bilità e, infine, la versione “Advanced” ha un livello di automazione al top. Questa modularità è resa possibile, tra le altre cose, da un nuovo sistema di bloccaggio che rende facile il cambio delle unità di stampa. Il sistema dispone le unità di stampa sull’unità base con assoluta precisione e le blocca in posizione, in modo da garantire al 100 per cento il registro sin dal momento in cui la stampa viene avviata, indipendentemente dal supporto. La nuova piattaforma è in grado di stampare su un’ampia gamma di sup-
porti – carta, PE, PP e foil. I leggeri cilindri stampa in alluminio possono essere rimossi e inseriti con poche e semplici mosse, in modo da garantire rapidi cambi di lavoro. Il gruppo stampa flexo è stato completamente ridisegnato ed è azionato direttamente da due servomotori e garantisce un’elevata qualità di stampa. La macchina può essere dotata anche del nuovo gruppo stampa serigrafico che assicura nobilitazioni di fascia alta. www.heidelberg.com
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Nobilitazione alla portata di tutti grazie a MK1060ST Heidelberg lancia sul mercato MK1060ST, nuovo sistema dedicato alla stampa a caldo e alla fustellatura, per rispondere alla crescente richiesta di nobilitazione. Capace di lavorare con un formato massimo di 106 cm a una velocità di 7.500 fogli all’ora, garantisce agli stampatori la possibilità di offrire ai loro clienti una nobilitazione degli stampati di alta qualità. I fogli vengono inseriti nel sistema grazie a un potente tavolo di alimentazione a quattro ventose di sollevamento e cinque di spostamento, che può
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essere modificato in modo opzionale con un tavolo ad aspirazione per una stabilità dei fogli ancora superiore. Il cuore del sistema è l’area di stampa, dove un sistema di svolgimento a tre alberi assicura che la lamina abbia sempre la giusta tensione e che si svolga con una tolleranza all’errore di 1 mm, garantendo in questo modo un controllo degli sprechi. La particolarità unica della macchina è che, oltre all’applicazione della lamina nella direzione di marcia del foglio, è possibile laminare trasversalmente. Il piano di
stampa a nido d’ape, realizzato con speciali materiali resistenti al calore, è strutturato per assicurare il perfetto posizionamento delle fustelle. Il piano rimane separato dalla lamina grazie a due rulli di teflon specificamente disegnati per prevenire danni da calore alla lamina. Un software apposita-
mente sviluppato controlla il funzionamento del sistema e ne gestisce tutti gli aspetti in maniera user-friendly, dando modo all’operatore di settare lavori ad alta precisione con pochi click. La prima installazione è avvenuta presso Tipografia ABC di Firenze. www.heidelberg.com
MK1060ST è un nuovo sistema dedicato alla stampa a caldo e alla fustellatura.
Velocità quasi raddoppiata per Acuity Select HS 30
Verso l’integrazione digitale/tradizionale
La nuova serie Acuity Select HS 30 di Fujifilm, che va ad aggiungersi alla serie Select, è in grado di stampare a velocità fino ai 57,6 m2 all’ora – quasi il doppio della velocità della serie Acuity Select 20 – e offre tutti i vantaggi della serie di stampanti flatbed UV Acuity, come versatilità, qualità quasi fotografica delle immagini, eccellente facilità d’uso e capacità di produrre un ampio ventaglio di applicazioni su una vasta gamma di substrati di spessore fino a 50,8 mm. La serie Acuity Select HS 30 offre una qualità di stampa potenziata con la possibilità di utilizzare il ciano chiaro e il magenta chiaro, ideale per produrre immagini fotografiche o riproduzioni d’arte. Il nuovo sistema di messa a registro con perni pneumatici permette di caricare il supporto in modo semplice e rapido, mentre la produttività è ulteriormente potenziata da un sistema di manutenzione delle testine di stampa automatizzato. La tecnologia a lampade UV della serie Acuity Select HS 30 apre la strada alla stampa di una più vasta gamma di supporti più sottili e sensibili. www.fujifilm.it
In numerose tipografie spesso le macchine da stampa digitali non sono integrate in maniera efficiente nei flussi di lavoro offset. Agfa Graphics ed EFI possono oggi fornire un flusso di lavoro ibrido tra i più avanzati. Una serie di attività come imposizione, selezione dei supporti e gestione colore per i sistemi digitali Fiery Driven sono completamente gestibili tramite l’interfaccia utente di Apogee 10 e grazie all’utilizzo dello standard JDF certificato. Apogee è un hub di produzione ibrido unico, dotato di connessioni al CtP per l’imaging delle lastre e alle piattaforme Fiery DFE di EFI per la stampa digitale, grazie a questo è in grado di centralizzare tutte le attività di prestampa consentendo agli stampatori di risparmiare tempo prezioso. www.agfagraphics.com
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eventi
Dove gli specialisti del finishing si incontrano Visita in esclusiva all’open house del produttore tedesco di sistemi per il poststampa Müller Apparatebau, che dallo scorso maggio è distribuito su tutto il territorio nazionale da Multi Import.
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Con una storia che affonda le proprie radici nel 1958, Multi Import rappresenta un punto di riferimento nel settore del dopo stampa. Oltre alla storica partnership con l’azienda tedesca MB Bäuerle, Multi Import ha sviluppato nel corso degli anni importanti collaborazioni con brand sia nazionali che internazionali, fra cui spiccano le aziende ATS e Foliant e l’italiana Bacciottini. Attraverso una capillare rete di vendita commercializza in tutta Italia prodotti quali piegatrici, piegaprospetti per il settore farmaceutico, laminatrici a bobina, plastificatrici, cordonatrici, perforatrici, numeratrici e soluzioni di cuci-piega-rifilo collegati on-line con sistemi di stampa digitale. Multi Import è inoltre presente nel settore del packaging e riveste un ruolo di primo piano nel mercato italiano delle fascettatrici e dei sistemi automatici di fascettatura. Completano l’offerta del Gruppo gli alimentatori automatici Köra Packmat integrabili nelle linee di produzione e confezionatrici in termoretraibile. Forte di un’offerta così ampia e composta da un team di professionisti dotati di un elevato know how
tecnologico, Multi Import si pone sul mercato con un polo di specialisti del finishing. “Non vogliamo essere un semplice distributore, ma diventare per tutti i nostri clienti il partner di riferimento, che li possa aiutare a far crescere il loro business”, spiega Ivan Trasatti, product manager dell’azienda. “Poniamo una grande attenzione al servizio di post-vendita e siamo sempre disponibili a collaborare coi nostri clienti per risolvere ogni loro problematica”. Nell’ottica di offrire sempre i migliori prodotti, Multi Import è diventata da maggio distributore unico per l’Italia dei prodotti della tedesca Müller Apparatebau.
Chi è Müller Apparatebau Fondata 51 anni fa, l’azienda è rimasta di proprietà della famiglia Müller fino al 2006, quando è stata acquisita dalla famiglia Fortmeier. Specializzata in sistemi di finishing per l’editoria e l’imbustamento, Müller ha da sempre adottato una filosofia modulare che permette di costruire ogni
di Federico Cristina Rossi Zecchini
so la propria sede di Kranzberg, situata vicino a Monaco di Baviera e inaugurata nel 2011. Tre giorni (20-22 settembre) dedicati a clienti e partner ai quali Il Poligrafico ha partecipato in esclusiva su invito di Multi Import.
ne uno svolgitore automatico in linea con un sistema inkjet Domino K630i monocromatico per la stampa bianca e volta, il modulo di perforatura dinamica sia verticale che orizzontale Dynamic Perforator, un buffer, la taglierina
ne gemella dedicata ai photo album con cambio formato dinamico per gestire automaticamente le microtirature sino alla singola copia. Interessante anche l’isola dedicata alla card affixing solution, Müller Card Mailer
high speed e a seguire i moduli per la gestione 2up, 3up, 4up, il job separator ed infine lo stacker con lo scarico automatico su convogliatore. Il sistema 6700 era nuovamente proposto nella soluzione integrata per la produzione di segnature dinamiche per libri a filo refe, posto fra uno svolgitore automatico e una piegatrice MB Prestigefold Net 52. Questa linea è stata acquistata dalla Mediagraf, con sede a Noventa Padovana. Sempre in ambito editoria, un’isola era dedicata a ‘Book on Demand’, soluzione dedicata alla realizzazione di libri in tirature limitate. Configurabile in linea con le macchine da stampa digitali a foglio oppure fuori linea, trasforma i fogli stampati 35x50 nei formati finali richiesti. In esposizione anche ‘Book of One’, soluzio-
5.000, per l’applicazione in sicurezza delle card sul documento/ lettera. Il corretto accoppiamento tra card carrier e card avviene attraverso diverse tipologia di codifica: lettura codici 1D e 2D, banda magnetica e microchip a contatto o in RFID. La soluzione si compone inoltre di un doppio Foto di gruppo dei sistema di piegatura giornalisti che (prima e dopo l’inserihanno partecipato mento della card) al tour organizzato e di moduli di controllo. da Messe Düsseldorf in isole metIl resto delle collaborazione teva in mostra l’intera con AD gamma di soluzioni per Communications. l’imbustamento targate Müller: l’entry level 8100, multiformato per volumi medio-bassi con cambio formato da pannello; l’8300, anch’esso multiformato e dedicato a volumi medi; il sistema 8500 per formati C5 e C6 ad alte tirature; e la nuova 8700, soluzione top di gamma da 28mila buste/ora.
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eventi
In senso orario: Book of One per photoalbum, imbustatrice Müller 8700 e taglierina Müller 6700 integrata con piegatrice MB Prestige 52 per libri a filo refe.
soluzione a misura di cliente garantendo tutta la flessibilità necessaria a rispondere alle sue esigenze. Ogni singolo pezzo che compone i moduli (eccetto alcune parti di elettronica avanzata) è realizzato internamente, per avere una precisione, una flessibilità e una convenienza produttiva che Müller ritiene fondamentali al fine di garantire la qualità dei suoi prodotti – che attualmente formano un catalogo di quasi 120 moduli. L’azienda tedesca ha organizzato un open house pres-
Otto isole per applicazioni diverse Otto “isole” ben distinte proponevano soluzioni integrate, due delle quali erano le grandi novità post drupa: il sistema di taglio e raccolta 6700 che viaggia a 150mt/min, e la super performante soluzione di imbustamento da bobina 8700. Il sistema di taglio e raccolta 6700 era inserito nella linea produttiva per la realizzazione di libri pronti per essere poi brossurati. A comporre la soluzio-
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prestampa
Un processo stabile e affidabile La flexo sempre più competitiva. Ne parla uno dei maggiori service di prestampa in Europa. L’installazione di un sistema CtP Kodak Flexcel NX per lastre flexo ha consentito a Nu-Maber di avere un processo stabile e controllabile, riducendo al minimo i rifacimenti.
di Cristina Rossi
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Porte aperte alla Nu-Maber di Roncade (TV) lo scorso 5 ottobre per presentare ufficialmente alla stampa specializzata e ai clienti il nuovo CtP Kodak Flexcel NX per l’esposizione di lastre flexo installato lo scorso giugno. Presente sul mercato da trent’anni, l’azienda è tra i maggiori trasformatori in Europa di lastre flexo in fotopolimero ed è stata tra le prime in Italia a effettuare l’incisione laser diretta ad alte lineature su sleeve in elastomero e cilindri gommati. L’azienda conta una cinquantina di dipendenti e ha un fatturato medio di 6 milioni e mezzo di euro, generato perlopiù da stampatori flexo ubicati principalmente al Nord e Centro Italia. Il dato rilevante è il numero di commesse gestite annualmente, oltre 16.000, di cui il 75% è costituito da nuovi progetti grafici. “Abbiamo mosso i primi passi nel settore del cartone ondulato, poi grazie all’evoluzione tecnica del mercato ci siamo gradualmente spostati verso la produzione di cliché per il packaging flessibile. Oggi la nostra produzione è interamente dedicata al mercato flessografico e siamo partner di importanti produttori di imballaggio flessibile”, spiega Livio Simionato, amministratore dell’azienda. “Abbiamo sempre cercato di essere propositivi con i nostri clienti, investendo nelle più moderne tecnologie, così da poter elevare sempre più gli standard qualitativi, velocizzare i processi produttivi e ridurre i tempi di
consegna ai clienti”. È con questo spirito che Nu-Maber ha deciso recentemente di affiancare ai quattro CtP Esko presenti in azienda il CtP Flexcel NX di Kodak. “Abbiamo scelto un fornitore in grado di garantirci una certa continuità nell’assistenza”, ha spiegato Simionato, “ma soprattutto eravamo alla ricerca di una soluzione che ci assicurasse un salto di qualità e una maggiore stabilità ed efficienza del processo produttivo”. Nu-Maber ha anche investito in due innovative linee di lavaggio lastre della Vianord completamente automatiche. “Siamo stati i primi in Italia nel 2014 a installare una linea completamente automatica e siamo gli unici in Europa ad averne due. La seconda è stata installata all’inizio di quest’anno”, afferma Diego Di Muro, sales manager di Nu-Maber. “Siamo, inoltre, tra i pochi del settore ad avere un depuratore dell’aria con recupero dei solventi di lavorazione”. Flexcel NX, una storia di successo
“Attualmente sono ben 500 i sistemi Flexcel NX installati in più di 70 Paesi nel mondo, di cui 20 in funzione in Italia”, ha dichiarato Mauro Lussignoli, TAG Printing Applications Consultant - Flexo Eamer di Kodak, che ha seguito l’installazione del sistema in Nu-Maber. “Il sistema, lanciato ufficialmente da Kodak in occasione di drupa 2008, ha portato la
Core business dell’azienda veneta la produzione di cliché per packaging flessibile.
Da sinistra: Livio Simionato e Diego Di Muro, rispettivamente amministratore e sales manager di Nu-Maber.
qualità flexo molto vicino a quella offset e rotocalco per un’ampia gamma di prodotti e applicazioni e nelle diverse condizioni di stampa: etichette, imballaggio flessibile, cartone teso, cartone ondulato e stampa di sicurezza. Sono sempre più gli stampatori che adottano le lastre Flexcel e stiamo assistendo a un record di conversione di lavori da offset e rotocalco a flexo”. Dal 2008 a oggi la gamma di soluzioni Flexcel ha vissuto un continuo percorso di innovazione tecnologica e ampliamento della gamma e – come ricorda Lussignoli – si sta già lavorando alle novità future, come la tecnologia Ultra NX che verrà introdotta nel 2018. Gli elementi che hanno permesso a questa tecnologia di apportare importanti migliorie alla stampa flessografica sono principalmente quattro: - la lastra “flat top”, caratterizzata da punti a testa piatta e grafismi alla stessa altezza; - l’alta definizione, pari a 300 lpi con una gamma tonale da 0,4% a 99,6% e punto minimo isolato pari a 50 micron; - la copia “pixel to pixel” dal file digitale TIFF 1 bit alla superficie della lastra; - la superficie “texturizzata” dei punti con 6 diversi pattern specifici per migliorare la stesura dell’inchiostro nelle varie condizioni di stampa. Tra i vari plus offerti dalle lastre Flexcel NX, testimoniati dagli utilizzatori: colori più saturi e brillanti,
migliore qualità delle immagini, tempi di avviamento più rapidi, maggiore durata delle lastre e molti altri. “Rispetto alle tradizionali lastre LAMS, le nostre Flexcel NX offrono un maggior contrasto e una gamma tonale più ampia”, spiega Lussignoli. Le quattro tecnologie chiave che differenziano il sistema Kodak Flexcel NX da tutte le altre soluzioni concorrenti (LAMS) presenti sul mercato sono: il sistema di esposizio-
Il sistema CtP Flexcel di Kodak è stato installato recentemente per fare un salto di qualità e avere al tempo stesso un processo produttivo stabile ed efficiente.
ne laser SQUAREspot, il Thermal Image Layer (TIL), la laminazione automatica “a freddo” e la lastra in polimero NX. Il sistema di esposizione laser SQUAREspot utilizza un laser termico a 830 nm con risoluzione interna ottica di 9.600x9.600 dpi e spot di forma perfettamente quadrata. “È l’unico sistema sul mercato in grado di esporre con risoluzione ottica perfettamente coincidente al raster digitale”, spiega Lussignoli. Il Thermal Image Layer è invece un film termico multistrato a 830 nm ad altissima risoluzione ed alta sensibilità (700 mJoule) che consente un’ablazione perfetta, pulita, veloce e ripetibile. La pellicola viene inserita nel CtP e viene scritta per ablazione, dopodiché viene laminata sulla lastra ed esposta alla lampada UV che fissa i grafismi. I fotoiniziatori ricevono la luce UV e danno inizio alla polimerizzazione che indurisce la gomma. La parte non polimerizzata viene poi sciolta per mezzo del solvente durante il lavaggio. Uno dei punti di forza dell’intero sistema è senza dubbio il sistema brevettato per la laminazione automatico “a freddo” tra TIL e lastra Flexcel NX che rimuove totalmente l’ossigeno presente tra superficie della lastra e film – che altrimenti inibirebbe la polimerizzazione – consentendo di ottenere punti con testa piatta che assicurano una qualità superiore in stampa.
Uno dei fiori all’occhiello di Nu-Maber sono le due innovative linee di lavaggio lastre completamente automatiche.
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eventi
Il futuro della stampa industriale è a Milano Le proposte dei big e degli specialisti nel settore della stampa specialistica, serigrafia, stampa digitale, inkjet, 3D.
A meno di un mese dall’apertura, InPrint Italy si preannuncia come l’evento di riferimento della stampa industriale, dove scoprire il meglio delle applicazioni e delle soluzioni più innovative. Dal 15 al 17 novembre l’unica esposizione in Italia dedicata esclusivamente alle tecnologie di stampa industriale sarà al centro espositivo MiCo Milano Congressi, con circa 120 espositori, di cui più di 80 stranieri, provenienti da 12 Paesi. InPrint Italy – il cui organizzatore è FM Brooks, che fa parte del gruppo Mack Brooks Exhibitions – porta a Milano tutto il mondo della stampa industriale accompagnando il visitatore nei tre macrosettori che lo compongono: funzionalità, decorazione, imballaggio.
Stampa funzionale
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La stampa funzionale è presente in quasi tutti gli oggetti di uso quotidiano. Il cellulare, la lavatrice, la lavastoviglie, la macchina, il computer, le tecnologie smart e l’elettronica di consumo sono stati infatti prodotti, anche solo in parte, per mezzo della
stampa industriale. A InPrint Italy rappresentano questo settore aziende – come la francese Ceradrop, che progetta e commercializza stampanti digitali pensate esclusivamente per l’industria della stampa elettronica, e Smart 3D – in grado di offrire nuove opportunità per studi di fattibilità e lancio di nuovi prodotti. Arriva dagli Stati Uniti EPS, (acquisita da Xaar) specializzata in integrazioni inkjet industriali con una particolare attenzione alla stampa direct to shape. Presente anche l’italiana Seristampa, nota per la stampa di marchi ed etichette per le multinazionali di auto, moto, elettrodomestici, moda ecc.
Decorazione Altro settore di punta è la decorazione. La stampa industriale è infatti profondamente coinvolta nella creazione e decorazione di un pavimento, di un tessuto, della carta da parati e persino dei mobili. Per i pavimenti, ad esempio, la stampa digitale offre indubbi vantaggi rispetto a quella tradizionale: si può infatti stampare su un substrato da applica-
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di Cristina Rossi
INPRINT ITALY 2016 per i tessuti e la pelle. Inca Digital dimostrerà le proprie capacità come azienda specializzata nello sviluppo delle soluzioni industriali di tecnologie inkjet, mentre Heidelberg non mancherà di stupire con il lancio di Omnifire 1000, macchina industriale direct to shape a getto d’inchiostro. Occhi puntati anche sull’italiana Metis, nota per i suoi scanner utilizzati anche per la riproduzione artistica e recentemente approdata a innovazioni importanti nel 3D grazie all’intesa trovata con Kuei, altro espositore di InPrint Italy.
Imballaggio
re sulla superficie finale, ampliando enormemente le opportunità e portando la produzione ad essere on demand, senza il magazzino. Ciò significa che la produzione stessa diventa molto più efficiente, i prodotti possono essere realizzati su ordinazione e, non ultimo, i designer hanno maggior libertà di azione. Esemplari, ad esempio, le applicazioni che Canon Italia espone a InPrint Italy per pavimenti, tessuti, ceramiche, sugheri. Non saranno da meno le dimostrazioni di Agfa Graphics
ll terzo asset applicativo della stampa industriale è rappresentato dall’imballaggio. Tra gli espositori di InPrint Italy si segnalano almeno tre aziende italiane leader nella stampa decorativa: Martinenghi, con il suo Michelangelo, la rivoluzionaria macchina da stampa digitale per corpi cavi (tubi, tubetti, lattine); Sirpi, che da 50 anni sviluppa inchiostri per tutte le più svariate applicazioni a base acquosa, solvente e a polimerizzazione UV per la stampa di innumerevoli supporti; Thallosjet specializzata in ricerca, produzione e commercio di prodotti per la stampa destinati ad applicazioni industriali e biomedicali. Ciò che accomuna i tre segmenti è la crescente necessità di rispondere alle mutevoli esigenze
Dove: MiCo - Milano Congressi - Gate 3 Viale Eginardo, angolo Viale Scarampo - Milano Quando: 15-17 novembre 2016 Orari: martedì 15 novembre dalle 10 alle 17 mercoledì 16 novembre dalle 10 alle 17 giovedì 17 novembre dalle 10 alle 16 www.inprintitaly.com
dei consumatori. I produttori richiedono tecnologie più innovative che consentano una produzione flessibile, la capacità di stampare anche piccole tirature e il bisogno di adeguarsi alla personalizzazione di massa. A InPrint Italy tutto ciò si concretizza in tre giorni di esposizione, incontri e dibattiti, che non mancheranno di ispirare il settore manifatturiero grazie alla presenza di prestazioni innovative della tecnologia di stampa industriale e all’attenzione di riguardo per il promettente mercato italiano, apprezzato nel mondo per la stampa di tessuti, ceramica, legno, imballaggi e altri ambiti manifatturieri.
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carte&supporti
Leatherlike, una carta che evoca la pelle La nuova carta nata in casa Cordenons è innovativa, amica dell’ambiente e rimanda alla natura: è prodotta prendendo spunto da essa, la sua superficie è caratterizzata da disegni che ricordano la vera pelle e al tatto si distingue per la sua unicità. Un particolare che è stato reso possibile per la nota attenzione che il Gruppo pone anche alle tendenze del mondo della moda. Leatherlike è una carta dallo stile specifico e dal tatto particolare, specialmente adatta per la realizzazione di packaging di lusso; è disponibile in tre colori (Black, Brown, White), quattro goffrature (Classic, Minimal, Vintage, Ethnic) e tre grammature: 120, 230, 360. www.gruppocordenons.com
Gamma di etichette creative per il ‘fai-da-te’ Da sempre conosciuta sul mercato come produttrice di etichette per l’ufficio, oggi Avery amplia la sua offerta di etichette con una gamma tutta dedicata a chi ama il faida-te. Si tratta di etichette in confezioni più piccole ed economiche, in formato A6, stampabili con il software gratuito “Crea & Stampa” di facile utilizzo e disponibile online per il proprio pc o Mac all’indirizzo: www.avery. it/print. La selezione comprende etichette bianche per vasetti e contenitori alimentari resistenti a unto, sporco, alla lavastoviglie, al freezer e al microonde. Una volta applicate danno l’impressione che il messaggio sia stato stampato direttamente sulla superficie. Sono disponibili, inoltre, etichette kraft a effetto cartone oppure bianche e trasparenti ed etichette per cd. www.avery.it
Lunar e Sumo per effetti tridimensionali
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Le due nuove carte speciali proposte da Favini al recente LuxePack di Montecarlo hanno in comune l’intento di andare oltre alla classica bidimensionalità della carta con un effetto che si avvicina al 3D. Lunar, metallizzata touch, è caratterizzata da una luminescenza preziosa che nasce dalla combinazione di pigmenti metallizzati e di una superficie con strutture tridimensionali finissime in rilievo. La micro goffratura rievoca i riflessi della luce lunare che fa vivere un’esperienza multisensoriale attraverso una lettura tattile della carta, senza disturbare l’immagine stampata. Grazie all’ampia disponibilità di grammature e a una palette colori composta da 7 tinte delicate, Lunar è ideale per nobilitazioni di brochure, shopper, cartellini e packaging destinati al mondo del lusso e della moda. Sumo è la prima carta con una nuova dimensione, con spessore da 1 a 3 mm. Il nuovo cartoncino ad alto spessore è disponibile in b/n ed è ideale per cartellini per abbigliamento, inviti, copertine, packaging, espositori e cartelli vetrina. www.favini.com
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carte&supporti
Le nuove collezioni per “sartorial paper” Le nuove carte sono state concepite con l’ausilio di un panel di art director e di designer specializzati nella progettazione di packaging per il lusso. Le loro preziose indicazioni, unite all’esperienza di Icma nella trasformazione della carta, si sono tradotte in carte uniche che rispondono a esigenze di mercato fino ad oggi non soddisfatte. Le nuove carte sono disponibili su diverse grammature, per piccoli e grandi quantitativi. Le novità, presentate al LuxePack, riguardano due mondi in forte ascesa fra le preferenze dei brand del lusso: le carte della collezione Natural, fra cui le kraft avana, interpretano il lusso sostenibile, mentre le carte della serie Mineral propongono colori ed effetti mai prima osati come l’ossidazione. www.icma.it
Freelife e la nuova gamma di colori Sirio Colour Freelife è stata presentata a LuxePack con un campionario rinnovato e ricco di elementi interattivi che sottolineano l’impegno di Fedrigoni nella difesa dell’ambiente. La gamma comprende: Freelife Cento, carta 100% riciclata, non patinata e prodotta in maniera conforme alla Direttiva FSC® DIR-40-004 EN, completamente ecologica, con alto grado di liscio e punto di bianco, disponibile in varie grammature; Freelife Kendo, carte e cartoncini riciclati, finemente concettati su entrambi i lati, 55% fibre FSC®, 40% fibre di riciclo e 5% fibre di canapa; Freelife Merida, carte e cartoncini riciclati, marcati a feltro su entrambi i lati e colorati in impasto 55% fibre FSC®, 40% fibre di riciclo e 5% fibre di cotone; Freelife Vellum, carte e cartoncini riciclati, 55% fibre FSC®, 40% fibre di riciclo e 5% fibre di cotone. Sirio Colour, la gamma di carte e cartoncini naturali, certificati FSC®, di pura cellulosa ECF, colorati in massa con pigmenti ad alta resistenza alla luce, si amplia a 25 colori con 5 nuove tinte, in linea con le richieste più moderne. www.fedrigonipapers.com
CKB Nude, cartoncino con pure fibre vergini Il prodotto di Stora Enso è progettato per conciliare le aspettative dei consumatori alla ricerca di materiali sostenibili, riciclabili e basati su fonti rinnovabili, nonché naturali sia all’aspetto, sia al tatto. Grazie alla sua durevolezza, alla leggerezza e alle qualità in fase di trasformazione e stampa, CKB Nude si presta a soddisfare un ampio ambito applicativo, dall’imballaggio alimentare alle confezioni multiple, prodotti cosmetici e di lusso. Prodotto per il 100% da fibre vergini e frutto di un processo produttivo analogo a quello dei cartoncini per liquidi, CKB Nude garantisce sicurezza alimentare in assenza dei composti chimici impiegati per le patine. È disponibile nelle grammature 205, 230 e 255. www.storaenso.com
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Dalle pagine precedenti
L’Opinione di... >>da pag. 9
Ora, il quesito da porsi è molto semplice: le nostre aziende della filiera saranno in grado di approfittare di questa opportunità e accompagnare le eccellenze italiane alla conquista dei mercati internazionali fornendo loro strumenti adeguati? I cataloghi, gli strumenti da punto vendita, il packaging in grado di rappresentare con il giusto tono e tenore il prodotto BBF dovranno nutrirsi del medesimo gusto e della stessa qualità dei prodotti che trasportano, promuovono e contengono. Delle stesse garanzie qualitative e degli stessi contenuti etici e stilistici. Impostare la propria proposta in termini meramente economici significa rinunciare a una grande opportunità. Vorrebbe dire non aver colto il senso della domanda internazionale e ci ritroveremo certamente penalizzati a soccombere ai nostri colleghi esteri, magari non sempre adeguatamente qualificati, spesso meno attrezzati, ma certamente più economici. Print Buyer’s Forum >>da pag. 22
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La stampa emozionale del lusso Si è parlato soprattutto di fashion, con ospiti di eccellenza come Oriol L.M. Vidal, category manager e direttore creativo Uomo Desigual, Bruna Bondanelli, stilista e founder Bruna
Bondanelli, Alberto Melani, titolare Club Voltaire, e Filippo Agnelli, project manager Mori Castello, moderati da Alexia Rizzi, giornalista specializzata nei settori visual communication, packaging, graphic design e retail. Dal biglietto da visita alla comunicazione instore e al retail design, passando per shopper e packaging, cataloghi e brochure fino all’advertising. C’è molta stampa nel mondo del fashion e deve emozionare, coinvolgere e raccontare i valori del brand. Per farlo è fondamentale stretta collaborazione e condivisione di intenti tra fornitore e brand owner. Ma è anche necessario, come sottolinea Agnelli, che gli stampatori si evolvano e offrano anche servizi digitali. Come in tutti gli altri settori, anche la comunicazione del fashion si muove sui canali digitali e ci si aspetta che il fornitore sia in grado di supportare la comunicazione multimediale. Per Bruna Bondanelli oggi è anche importante la scelta dei materiali di qualità per identificare e caratterizzare un brand del fashion: carte ed effetti di nobilitazione vanno scelti con cura perché la stampa diventi anche teatro e intrattenimento sensoriale. Ecco allora il contributo della fotografia, rappresentata da Paolo Codeluppi, fotografo e titolare di C&P Studio Creative Lab. Il compito del creativo è tradurre un’emozione in imma-
gine e, specialmente nel settore del lusso, regalare un cambio di prospettiva, la ricerca di un punto di vista diverso e originale. La nobilitazione degli stampati con effetti particolari è un tema che non coinvolge solo il fashion ma che rappresenta un’opportunità di comunicazione per tutto il settore del lusso. Mario Di Paolo, graphic designer, insieme a Gianni Azzaretti di Luxoro, azienda produttrice di tecnologia per la nobilitazione, hanno portato esempi concreti anche per il settore del vino, facendo considerazioni sulla necessità di osare per stupire e di avere il coraggio di abbracciare soluzioni ricercate che, anche se più costose, portano ritorni significativi. PRINT4pack >>da pag. 28
Oriana Savonitti di illycaffè ha illustrato vari esempi di nobilitazione del barattolo metallico grigio con logo rosso che caratterizza da tempo l’immagine dell’azienda. Grazie al contributo di vari artisti i barattoli sono diventati vere e proprie opere d’arte. Osvaldo Bosetti di Goglio ha spiegato come un produttore di packaging abbia delle responsabilità nei confronti del consumatore nel garantire la sicurezza dell’imballaggio e fornire informazioni sui materiali utilizzati. Infine, John Eleftheriades, CEO dell’omonimo
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gruppo di stampa del packaging con sede a Cipro, ha raccontato della propria esperienza di piccola azienda che nel 2000 stampava per grandi brand come Coca-Cola e Pepsi-Cola, clienti che contribuivano per il 60% al suo fatturato, e di come ha dovuto reinventarsi il business quando le due multinazionali hanno deciso di cambiare fornitore. Oggi l’azienda ha 35 dipendenti e 28 macchine da stampa, tradizionali e digitali (Xeikon).
Il ciclo di vita di un packaging stampato Eliana Farotto di Comieco ha affrontato il tema del riciclo e della raccolta differenziata, introducendo in apertura il concetto di ‘economia circolare’, un nuovo termine che va a sostituire quello di ‘sostenibilità’. Comieco ha già adottato questo innovativo approccio: il livello di riciclo di carta e cartone ha raggiunto l’80% e la raccolta differenziata supera i 3 milioni di tonnellate. Fondamentale è la prevenzione e ciò implica l’utilizzo di materiali riciclati, il risparmio di materiale, l’ottimizzazione della logistica e la facilitazione delle attività di riciclo.
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