Il Poligrafico, n. 168, Febbraio - Marzo - Aprile 2016

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SPECIALE DRUPA

Anteprime dagli espositori (I parte)

ilPoliGrafico AZIENDE GRAFICHE Incontro con Nava Press

PACKAGING nel web I dieci trend principali

Stampa e nuovi media nell’era digitale

espositori da 53 paesi

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Piombi Primo piano Seven passa al gruppo Autajon . . 14 Nel 2018 la grande fiera del Printing . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14 Print by Italy in Drupa Cube . . . . . 15 Il Borgo acquisisce Cantelli . . . . . . 16 Aziende grafiche . . . . . . . . . . . . . .18 Eventi. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 21 Fornitori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 22

Sommario

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Speciale Drupa 2016

Tre giorni di tour per scoprire le novità di alcuni dei player più importanti pag.24

Le anticipazioni di Heidelberg presso la Print Media Academy PAG. 34

SPECIALE DRUPA “Touch the Future” . . . . . . . . . . . .24 Anteprime dagli espositori (I parte) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 26 Heidelberg, “We are more than machines” . . . . . . . . . . . . . . 34 Storia di una “Cenerentola” . . . . . 70 INTERVISTE Nava Press . . . . . . . . . . . . . . . . . . 38 La Prensa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 48 Simeoni Arti Grafiche . . . . . . . . . . 58 TECNOLOGIE Come realizzare un corretto file per la stampa . . . . . . . . . . . . . . . . 42 News dalle aziende . . . . . . . . . . . 56 News Carte&Supporti . . . . . . . . . . 68 MERCATI Case editrici: crisi di ricavi ma soprattutto di strategie (e di idee) . 52 Il mondo del packaging in internet: 10 trend principali . . . . . . . . . . . . 60 SPAZIO ECOLOGIA Il futuro è del cartone . . . . . . . . . . 64 Produzione toner “green” . . . . . . . 67 RUBRICHE I nomi di questo numero . . . . . . . . .6 opinioni Emanuele Posenato Il mercato c’è… manca la comunicazione . . . . . . . . 9 Stefano Tenedini La cassetta degli attrezzi per raccontare le imprese . . . . . . 10 Sergio Facchini Non facciamoci sopraffare dalla pigrizia mentale . . . . . . . . . . 12

La post-stampa non sarà più considerata una “Cenerentola” PAG. 70

Colophon

Direttore responsabile

Hanno collaborato a questo numero

Ruggero Zuliani zuliani.r@ilpoligrafico.it

Sergio Facchini, Achille Perego, Stefano Tenedini

Comitato di redazione

Progetto grafico e impaginazione

Cristina Rossi (coordinamento) tel. 02 75291022 rossi.c@ilpoligrafico.it

Cristina Mascherpa

Emanuele Posenato posenato.e@ilpoligrafico.it

tel. 027529101 fax 0275291039 poligrafico@ilpoligrafico.it

Pubblicità

www.stampamedia.net

Paola Zanella tel. 335 1414220 zanella.p@ilpoligrafico.it

Redazione Zeta’s srl - via Kolbe 8, 20137 Milano,

Abbonamenti: quota annua euro 99,00 per l’Italia, 144,00 per l’Europa, 159,00 extra-Europa. Numeri arretrati: 15 euro cad. copia. I versamenti possono essere effettuati con bonifico bancario a Zeta’s srl IBAN: IT31 X030 3201 6010 1000 0060 641 oppure Conto Corrente Postale n. 41419201

Associato a:

Ufficio abbonamenti tel. 027529101 fax 0275291039 abbonamenti@ilpoligrafico.it

Rancati Advertising: Claudio Sanfilippo tel. 02 70300088 csanfilippo@rancatinet.it

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Segreteria pubblicità tel. 02 75291030 adv@ilpoligrafico.it

Stampa Grafiche Parole Nuove - Brugherio (MB)

Il Poligrafico è la rivista italiana appartenente al Gruppo Eurographic Press (www.eurographicpress.com) Associato all’USPI


File per la stampa: alcuni accorgimenti per prepararli al meglio PAG. 42

Il

mondo del packaging in internet: i 10 trend principali PAG. 60

R.E.A. Milano n. 1190227 Autorizz. Trib. Mi n. 512 del 26.10.85 Gli articoli firmati impegnano esclusivamente gli Autori. Dati e caratteristiche tecniche sono generalmente forniti dalle Case costruttrici, non sono comunque tassativi e possono essere soggetti a rettifiche in qualunque momento. Tutti i diritti sono riservati. Notizie e articoli possono essere riprodotti solo a seguito di autorizzazione dell’editore e comunque sempre citando la fonte. Testi e fotografie, qualora non espressamente richiesto all’atto dell’invio, non vengono restituiti. Desideriamo informarLa che il D.Lgs. 196/03 (Testo Unico Privacy) prevede la tutela di ogni dato personale e sensibile. Il trattamento dei Suoi dati sarà improntato ai principi di correttezza, liceità e trasparenza e della Sua riservatezza. Ai sensi dell’art. 13 del Testo Unico, Le forniamo quindi le seguenti informazioni: il trattamento che intendiamo effettuare verrà svolto per fini contrattuali, gestionali, statistici, commerciali, di marketing; il trattamento, che comprende le operazioni di raccolta, consultazione, elaborazione, raffronto, interconnessione, comunicazione e/o diffusione si compirà nel modo seguente: archiviazione su supporto cartaceo e archiviazione informatizzata su personal computer. Il titolare dei dati è: Zeta’s srl nella persona del Rappresentante Legale. Il responsabile del trattamento dei dati raccolti in banche dati ad uso redazionale è Ruggero Zuliani (zuliani.r@ ilpoligrafico.it - via Kolbe 8 Milano - tel. 027529101 - fax 0275291039). Al titolare del trattamento Lei potrà rivolgersi per far valere i Suoi diritti così come previsti dall’art. 7 del D.Lgs. 196/03.

Organo Ufficiale ITALIA

associazione tecnici arti grafiche italia

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Il Poligrafico è la rivista italiana del Gruppo Eurographic Press www.eurographicpress.com

In questo numero

Nava Press: primo bilancio a un anno dai due importanti investimenti in macchine da stampa pag. 38

Aspettando drupa 2016 È iniziato il conto alla rovescia in vista dell’appuntamento internazionale più importante nel settore delle arti grafiche. Drupa aprirà i battenti il prossimo 31 maggio nel centro fieristico di Düsseldorf e lo slogan scelto per questa edizione è “Touch the future”, a conferma del fatto che l’evento sarà come sempre il palcoscenico privilegiato scelto dai player per presentare alcune primizie tecnologiche che sicuramente detteranno il passo dell’evoluzione tecnologica futura del nostro settore. In questo numero troverete una prima parte (a pag. 52) delle anticipazioni presentate da aziende alla stampa di settore e una seconda parte seguirà nel prossimo numero, quello in distribuzione in fiera. E’ possibile, comunque, già cogliere alcuni trend tecnologici che caratterizzeranno questa edizione. Primi fra tutti la stampa inkjet che, grazie a un notevole miglioramento dal punto di vista della velocità di produzione e della qualità, si porrà sempre più come reale alternativa alla stampa offset e non servirà più unicamente il mercato delle basse/ medie tirature. Molte novità anche sul fronte delle macchine inkjet a foglio formato 70x100 e tra queste segnaliamo la Primefire 106, sviluppata da Heidelberg in collaborazione con Fujifilm (pag. 60). Nello Spazio Ecologia (a pag. 80) vi proponiamo un interessante articolo sull’evoluzione del packaging nei prossimi anni, con un occhio d’attenzione al cartone quale materiale da imballaggio più ecosostenibile. Il contributo ci arriva da Pro Carton, l’associazione europea dei produttori di cartone e cartoncino, che conduce spesso studi e ricerche che analizzano gli sviluppi attuali e le evoluzioni future. Sempre Pro Carton è autore di un articolo (a pag. 76), che guarda alle dieci tendenze internazionali nel mondo del packaging in Internet. L’intervista a Nava Press (a pag. 26), azienda nata dall’acquisizione della storica “tipografia” Nava da parte di Rotolito Lombarda, offre l’occasione per fare un primo bilancio a quasi un anno dai due importanti investimenti in macchine da stampa firmate Heidelberg e HP Indigo. Cristina Rossi 5


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Persone e aziende citate con riferimento alla pagina. I numeri in neretto si riferiscono all’inserzione pubblicitaria 3M 21 Acimga 14 AD Communications 24 Adobe 42 Agfa Graphics 31,56,73 Alcione Litotipografia 22 Amazon 60 Amodei gruppo 16 Amodei Roberto 16 Andreani Sergio 67 Antonini Mauro 18,54 Antonuzzo Giovanni 15 AP 14 Arbe Guatteri 15 Argi 14 Argos 60 Ariberti Lorenzo 57 Arkavita 69 Artuffo Mauro 18 Artuffo Paolo 18 Autajon Gerard 14 Autajon gruppo 14 AV Flexologic 21 Bandecchi Emanuele 39 Bandecchi Paolo 15,38 Barboglio Enrico 15 BBM 18 Benson Integrated Marketing Sol. 71 Bianchi Silvano 49 Biesse 21 Bobst 32,37,48,74 Bobst Jean-Pascal 32 Bolza-Schunemann Claus 24 Boutwell Owens 72 Briganti Andrea 14 Buntemeyer Kai 30 Buscaini Gianni 15 Calcagni Marco 15 Canon 33 Cantelli Marino 16 Cantelli Rotoweb 16 Capita 72 Cartotecnica Tifernate 14 Centrexpo 14 Chierese Pak 14 Chimigraf 21 Citernesi Andrea 18 Conti 16 Converflex 14 Cordoba 74 Cullimore Philipp 28 DataMediaHub 52 Delfino Diego 48 Delfino Elena 48 Delfino Emanuele 48 Delfino Sergio 48 Dialogwerkstatt 18 Dimatix 36 Dornscheidt Werner M. 24 Drupa 2016 15,24 DS Smith Packaging 56 Edigit 19,21

EFI 29,33 EL-KO 22 Enfocus 47 EPDA 25 Esko 73 ETS International 21 Exaprint 17 FAI 20 Fasterprint ins. Favini 69 Fiera Milano 14 Fiorenza 15 Fischer&Krecke 48 Fitpack 14 Fujifilm 22,27,34,56 Gallus 18,19,34 Gamma Ufficio 55 Gartner 60 Gecht Guy 33 Geldermann Sabine 25 Gershon Alon 70 GF-Smith 69 Ghent PDF Workgroup 47 Golinelli Guglielmo 20 Golinelli Paolo 20 GPN 75 Graf Art 20 Grafica Metelliana 18 Grafiche Seven 14 Grafiche Vianello 15 Grafitalia 14 Gruppo 24 Ore 53 Gruppo Espresso 53 Hadamik Udo 22 Heidelberg 3,16,20,27,31,34,38,49,57 Heidelberg Italia 20,54,73 Highcon 72 19 Holzer Druck und Medien Horizon 70,71 HP 22,26,38,56,70 Hunkeler 73 I&C 21 Icma 69 IGD 62 IGF Legatoria 54 InfoTrends 29,67 Inprinting 14 Intelligent Service 23 Ipack-Ima 14 IST 36 Ito Takuo 27 Iwasaki 19 Jerry Sturnick 71 Kama 73 Kampouris Antonio 18 KBA 11,16,19,24,56 KBA Italia 22 Kodak 28,58,74 Kolbus 18,30,74 Komori 13,18,20,22,48 Kyocera 29 La Commerciale 18

La Prensa Landa Benny Lauri Essi Lawn Mark Le Bras-Brown Rob Lecta LEGO Lesi Luca Levi Acobas Roberto Linzbach Gerold Lohmann Ma Jack Maccauro Mauro Manifattura del Seveso Manroland Markzware Marsanasco Joseph Martin Lance Martinelli Dario Marz Stephan Masterwork Machinery Mavigrafica MBO MCA Digital McLaughlin Ward Medi Group Messe Düsseldorf Methis Software MGI MGraf Microsoft Mimaki Mintel Mondadori Montagnani Andrea Muller Martini Nava Milano Nava Press Neschen Nimax Nuova Gidue Nuove Grafiche Puddu Nuvera O.Gra.Ro. Ocado Oe Yoshihiro Oga Olivotto Giovanni Olivotto Giulio Olivotto Rosa OMET Onlineprinters Paper & People Pitney Bowes Plenz Stephan Polar Poligrafica Industriale Poligrafici Il Borgo Polipress Polyedra Praxair PressUp Print4All

48 33 68 33 26 68 16 22 15 34 21 60 18 22 7,28 47 39 71 16 32 74 21 71,74 22 74 68 21,24 31 73 19,72 31 73 63 53 15 71 39 38 74 57 74 19 29 20 60 70 14 16 16 16 21 20 69 72 35 48 15 16 16 59 21 76 14

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ilPoliGrafico 168•16

indice dei nomi

Printer Trento 16 Pro Carton 60,64 PTC 34 Raymond Martin 61 Rcs 53 Rex Roland 61,64 Rialco Limited 33 ric / packaging group 68 Rickenmann Peter 22 Ricoh 31,34,55 Romano Giovanni 18 Rossi Franco 55 15,38 Rotolito Lombarda Rotomail Italia 15 Sammeck Ralf 22 Santoro Pier Luca 54 Sappi 68 Saxoprint 20,47 Scodix 20,73 Sihl 74 Simeoni Arti Grafiche 58 Simeoni Diego 58 Simeoni Silvano 58 Simi Lelio 52 Smithers Pira 33 Soviche Hubert 29 Sprint24 18 Stoffels Jef 73 Stone Biz 61 Stora Enso 68 Sun Chemical 50 Tecnau 33 Tecnografica 55 Tesa 21 The Future Laboratory 61 Timsons 30 Tommasetti Aurelio 18 Ulmex 21 Uteco 21 Venturi Elisa 14 Venturi Federico 14 Venturi Luciano 14 VITS 28 Walton James 62 Weimer Harald 34 WGM 8 Williams Peter 31 Xeikon 19 Xerox 29,67,71 Xierten Peter 71 Zardini Tipolitografia 19 Zund 73


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ilPoliGrafico 168•16

Opinioni Parliamo (bene) di noi Stefano Tenedini Opinioni StefanoTenedini Opinion

La cassetta degli attrezzi per raccontare le imprese In questo periodo di (lenta) uscita dalla recessione le imprese devono affidarsi a una comunicazione costante ed efficace per migliorare visibilità e forza competitiva. Bisogna cambiare atteggiamento: basta giocare in difesa, diamo una spinta alla ripresa mettendo in evidenza eccellenza, creatività, design, qualità. Gli imprenditori devono trovare il coraggio di uscite dal cono d’ombra in cui si sono volontariamente nascosti nel periodo buio, parlare ai media, al pubblico e al mercato. Ma comunicare è un lavoro che va coltivato, Prima di iniziare preceduto e accompagnato da molto esercizio a comunicare i pratico. Bisogna abituarsi a pensare e ad agire progetti e i successi in termini mediatici, meglio ancora se facendosi supportare da qualcuno che ne mastica, non da dell’azienda, bisogna qualche “santone fai-da-te”, di quelli che oggi definire strategie e zampillano dal web. Perché è l’esperienza che obiettivi, poi scegliere conta, e come in tutti i mestieri le cose si ape arricchire le notizie prendono sul campo: tecniche e strumenti per gestire le informazioni o per consolidare i rape infine costruire una porti con la stampa non sono finezze, ma combuona relazione con il petenze che fanno la differenza tra fare scena e mercato dei media. promuovere davvero l’azienda. Non servono mesi di corso. Bastano poche giornate di impegno: alcune dedicate all’imprenditore e al vertice, altre rivolte agli incaricati dell’ufficio stampa. Un po’ di teoria sì, per definire la visione e i valori aziendali, la strategia e i contenuti del messaggio, ma poi ci si deve immergere concretamente nei particolari. Stabilito cosa dire, bisogna mettersi al computer a scrivere, curare i dettagli e spedire: come? a chi? quando? Vi servirà una “cassetta degli attrezzi” con la quale esercitarvi pensando alla vostra azienda, non a situazioni astratte. Dopo aver chiarito obiettivi di comunicazione e aree di business, bisogna scegliere o “creare” le info da inviare ai media, che non significa inventarsele ma renderle interessanti. E per capire il concetto di notizia (cos’è, come si trova e come la si “vende” ai media) bisogna guardare l’azienda con occhi nuovi. Anche le relazioni umane contano: per far sì che il messaggio arrivi a destinazione vi occorre un buon rapporto con il giornalista, il “cliente” delle notizie. Perché apprezzi il “prodotto” e ne sia il portavoce bisogna capire come pensa, le sue esigenze, il suo linguaggio. Per costruire un rapporto stabile, leale e collaborativo è necessario scrivere comunicati efficaci, sapere quando inviarli e come arricchirli di elementi attraenti. Poi occorre imparare come sono strutturati i media: cosa distingue quotidiani, periodici, radio e tv nazionali e locali, come si organizzano e perché scrivere per i giornali è diverso da parlare in tv. Sì, avrete un sacco di lavoro davanti, ma per la visibilità della vostra azienda è un gioco che vale la candela.

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stefano.tenedini@nordestmedia.it


ilPoliGrafico 168•16

oni Emanuele Posenato Opinioni Emanuele Posenato Opinioni Emanuele Posenato

Il mercato c’è, eccome… Manca la Comunicazione Il nostro contributo al Belpaese è offrire competenze, soluzioni e strumenti adeguati a comunicare il nostro valore al mondo.

@eposenato

Quando si dice Italia si dice “Belpaese”. C’è chi addirittura sta riproponendo il concetto del Viaggio in Italia, in stile ottocentesco, a completamento della propria formazione culturale. E non è un caso se nel 2013 siamo stati il Paese più visitato al mondo, secondo le stime del World Travel and Tourism Council. In realtà però l’Italia è molto altro ancora visto che, dati alla mano, possiamo anche considerarci il Paese della manifattura e dei prodotti. Infatti, con circa 400.000 imprese, il settore manifatturiero italiano garantisce il 15% del PIL nazionale - e sono dati 2015! -, con un fatturato di circa 900 miliardi di euro e un valore aggiunto di circa 200 miliardi, realizzati grazie all’operato sapiente di quasi 4 milioni di lavoratori (circa il 23% della forza totale), senza considerare la stima che per ciascun addetto impegnato vi sia un’occupazione supplementare nei servizi ad essa associati di almeno il doppio. Siamo il secondo Paese manifatturiero d’Europa e, anche rispetto alla Germania che ci precede, siamo il Paese che riesce meglio a basare tale capacità produttiva sulla collaborazione sistemica (filiere e distretti) fra tante PMI e pochi “integratori di sistema”. Si pensi agli esempi “iconici” del settore automotive, oppure alla cantieristica navale, in cui l’Italia esprime l’assoluta leadership mondiale in uno dei segmenti a più alto valore aggiunto, quello delle navi da crociera, alla cui realizzazione contribuiscono in maniera decisamente preponderante migliaia di PMI. Oppure si pensi all’aerospazio in cui le imprese italiane, pur non disponendo sul territorio nazionale di interlocutori privati e pubblici di rilievo (dal punto di vista del procurement), riescono a inserirsi a livelli di assoluta eccellenza all’interno di filiere internazionali altamente competitive, guidate da imprese ed enti pubblici di altri grandi Paesi avanzati. Ma si deve poi pensare all’agroalimentare, al sistema dell’arredo, alla moda e alla cosmesi, che seguono le stesse dinamiche. Vantiamo migliaia di brand e imprese che portano il concetto di “italian way of life” nel mondo e che oltre a condividere un appeal universalmente riconosciuto (fuorché in Patria, dove lo sport preferito sembra essere l’autodenigrazione) condividono però anche una grande lacuna, da tutti riconosciuta: siamo in ritardo sulla Comunicazione. In un recente convegno dedicato proprio alla Comunicazione d’Impresa, Alberto Baban, presidente Piccola Industria di Confindustria, ammetteva: «C’è un gran numero di piccoli imprenditori che non hanno ancora ben percepito a pieno l’esigenza di focalizzarsi sul rilievo enorme che la comunicazione riveste nell’attuale contesto di business». Da questa consapevolezza diparte la nostra personale convinzione sul potenziale che il mercato della Comunicazione continuerà a offrire alle aziende grafiche e cartotecniche, o perlomeno a quelle che sapranno evolvere e cogliere le opportunità del cambiamento in atto. Il sistema produttivo italiano, dopo anni di investimenti nell’ingegnerizzazione di prodotto e nella qualità, è ora chiamato alla grande sfida della differenziazione, al fine di capitalizzare al meglio la propria tradizione e vocazione industriale e di eccellere nei mercati. Le recenti scuole di pensiero hanno da tempo spostato il focus della Comunicazione da concetti tecnico/descrittivi o al massimo autocelebrativi al concetto di narrazione e più ancora di conversazione. Ciò richiede nuovi strumenti e soprattutto sposta il luogo d’incontro fra le aziende e i clienti in contesti nuovi, differenti, che richiedono modalità e strumenti diversi dal passato. La domanda da porsi è quindi la seguente: il nostro modello d’offerta, le nostre soluzioni, il portafoglio prodotti che diamo in mano alla nostra rete di vendita o che affidiamo ai motori di ricerca online risponde adeguatamente al profilarsi dei nuovi bisogni?

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ilPoliGrafico 168•16

Opinioni Nuovi equilibri Sergio Facchini Opinioni Sergio Facchini Opinioni Sergio F

Non facciamoci sopraffare dalla “pigrizia mentale” Recentemente, in una discussione sui programmi futuri, un mio giovane collega mi ha sollecitato citando un aforisma che, seppur conoscevo, lo avevo posto in un lontano cassetto della memoria: “Vivi oggi e impegnati come fosse l’ultimo giorno della tua vita, ma pensa a domani come se fosse il primo giorno”. Questo è forse il metodo per uscire dalla “crisi”… Una bella cena e un brindisi con gli amici per dire addio alle vecchie usuali idee e abitudini e lanciarsi in una nuova avventura. La crisi più pericolosa Infatti, certamente, non possiamo pretendere che è data dalla non le cose cambino da sole se continuiamo a fare le cose. Quindi dobbiamo cambiare il nostro volontà di superarla. stesse registro mentale. Dobbiamo imporci di “La crisi è la più grande benedizione per le persopensare e valutare ne, per le Aziende e per le Nazioni perché la crisi attentamente che spinge verso nuove idee e accelera il progresso”. principio lo enunciò Albert Einstein dopo cosa fare domani Questo la grande crisi del 1929. come se tutto fosse La creatività nasce dall’angoscia, come la luce del nuovo mattino che nasce dal buio della notte. E’ nella difficoltà che si sviluppa l’inventiva umana ed è così che nacquero e si svilupparono tutte le scoperte innovative poiché è questo il momento in cui la mente umana si apre alle innovazioni e alle grandi strategie. Chi supera la crisi supera se stesso senza essere superato, mentre chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti, violenta il suo stesso talento perché ha dato maggior valore ai problemi che alle soluzioni dei medesimi. La vera crisi sono l’incompetenza e la pigrizia mentale nel non cercare soluzioni e vie di uscita. Senza crisi non ci sarebbero sfide; senza sfide la vita sarebbe una routine, ovvero una lenta agonia senza merito, come una vela che sbatacchia sempre e solo sospinta da una leggera brezza. Infatti è la lotta alla crisi pari alla sfida quotidiana della vita, come la competizione e la concorrenza che fanno emergere il meglio di ognuno di noi. Parlare di crisi significa incrementarla, mentre il tacere è il soggiogarsi e l’esaltazione di un facile conformismo. Invece occorre reagire, lavorare duro, impegnarsi maggiormente. Occorre una volta per tutte rendersi conto che l’unica “crisi pericolosa” è data dalla pigrizia mentale e dalla non volontà di lottare per superarla. La sicurezza in se stessi e il credo nello sviluppo delle forze che ci circondano sono il criterio cardine per decidere ed evolvere. Se apparteniamo a una squadra e/o facciamo parte di un’Azienda che, come tante in questo periodo, ha delle difficoltà, occorre cercare una unità e uno sforzo comune invece di buttare a terra la cartaccia che abbiamo tra le mani perché intanto ci sarà qualcun altro a raccoglierla!

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ilPoliGrafico 167•16

Primo piano Aziende grafiche Fornitori Istituzioni Associazioni Dati di setto

Grafiche Seven passa ai francesi di Autajon Il gruppo francese Autajon, tra i leader europei nell’industria dell’imballaggio e delle etichettature, continua lo sho pping in Italia e ha comprato Grafiche Seven di Verona, un’azienda da oltre 40 anni specializzata proprio nella produzione di etichette fornitrice de alcune delle più importanti marche di beverage. La notizia conferma quanto questa sia una stagione propizia per acquisizioni, ma anche che le imprese italiane mantengono un elevato appeal per i player internazionali in particolare nei settori del packaging o dei servizi all’editoria. Il perfezionamento degli accordi commerciali da tempo in corso è stato annunciato con una

Cresce così il polo degli imballaggi ed etichette.

breve nota congiunta, indirizzata soltanto a clienti e fornitori da Grafiche Seven SpA e Fitpack Srl, la società holding italiana del gruppo Autajon. L’intesa così raggiunta prevede inoltre che la famiglia Venturi mantenga il suo attuale impegno in azienda e nell’organismo di gestione: quindi il

titolare Luciano Venturi rimarrà nel cda e conserverà per il momento un ruolo operativo in azienda, così come i figli Elisa e Federico. Grafiche Seven, specifica la nota, “si consolida nel mercato grafico e in particolare nel settore delle etichette prodotte sia in carta che in plastica per

varie applicazioni. L’ingresso del gruppo francese nella società assicura lo sviluppo dell’innovazione tecnologica nel settore produttivo e l’apertura di nuovi mercati anche all’estero nel quadro dei Paesi comunitari, e rappresenta una garanzia per l’occupazione in un momento di crisi del mercato, insieme alla concreta prospettiva di un prodotto sempre più di qualità, competitivo e concorrenziale”. L’accordo (che riguarda il passaggio di mano del 100% della società veronese, compresi i beni immobiliari) è stato firmato a fine gennaio. A siglare l’intesa con Venturi per il gruppo francese c’era l’amministratore delegato e presidente Gerard Autajon, che conferma l’ambizione di «diventare uno dei principali leader europei nella produzione di cartoni pieghevoli

ed etichette», come ha dichiarato recentemente. «Le competenze delle nostre attività e le sinergie tra le società del gruppo sono le forze e le dinamiche che ci dovrebbero consentire di raggiungere l’obiettivo». In Italia negli ultimi quattro anni Autajon ha dimostrato grande capacità di manovra, portando a termine ben cinque acquisizioni: e non è escluso che a breve ne venga annunciata una sesta in Piemonte. L’elenco delle aziende entrate nell’orbita dei transalpini comprende, oltre a Grafiche Seven, la Cartotecnica Tifernate di Città di Castello (PG), la Oga di Reggello (FI), entrata appena a dicembre 2015, la AP di Vanzago (MI) e Chierese Pak di Chieri (TO), dove ha sede anche la holding capogruppo Fitpack. Stefano Tenedini

Giugno 2018, arriva la grande fiera del Printing Grafitalia, Converflex e Inprinting diventano Print4All.

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Nel grande evento fieristico che si terrà fra due anni in Fiera Milano debutterà Print4All, novità assoluta fra le fiere destinate al mondo della stampa. La nuova manifestazione si terrà dal 29 maggio al 1° giugno 2018, in contemporanea con Ipack Ima, Plast, Meat Tech e Intralogistica Italia. Print4All nasce dalla collaborazione fra le associazioni Acimga (Associazione costruttori italiani macchine per l’industria grafica, cartotecnica, cartaria, di trasformazione e affini) e Argi (Associazione fornitori industria

grafica) e mette assieme tre marchi storici, rivolti a specifiche filiere industriali con forti sinergie fra i settori di sbocco: Converflex, Grafitalia e Inprinting. Print4All risponde alle esigenze di un mondo della stampa che sempre più ragiona in termini di mercato, sviluppando servizi avanzati per le business community dei settori di sbocco, in un panorama di collaborazione crescente fra i costruttori di tecnologie flexo e roto, il mondo offset e digitale e quello della serigrafia, tampografia e stampa inkjet

industriale. Gli espositori di Print4All avranno l’opportunità di presentare le tecnologie al servizio di tutte le filiere coinvolte nel progetto fieristico. I visitatori potranno disporre, in un’unica manifestazione, delle soluzioni tecnologiche di tutti i segmenti della supply-chain industriale, con evidenti sinergie in termini di informazioni di mercato, di innovazioni tecnologiche e di best practice nei vari settori. «I converter e gli stampatori oggi hanno in portfolio clienti di diversi canali e di diverse industry», spiega Andrea Briganti,

direttore di Acimga e consigliere di Centrexpo Spa. «Le fiere devono tenere in considerazione questa dinamica e offrire tutta la gamma tecnologica a supporto dell’industrial printing, del package printing e converting, del labelling e più in generale dell’industria grafica e del commercial printing». Per Acimga e Argi le fiere 2018 rappresentano la tappa di un percorso triennale fatto di collaborazioni comuni sulla redazione di documenti sui trend evolutivi della stampa industriale e di convegni annuali di content transfer tra i vari


Il “Print by Italy” in mostra a Drupa

Grafiche Vianello, stop dopo 117 anni Saltata la trattativa con Poligrafica Industriale.

Sono forse i colpi della crisi che feriscono più duramente, quando ad andarsene sono aziende storiche. L’ultima pessima notizia viene dal Veneto dove ha dichiarato fallimento Grafiche Vianello. Fondata nel 1899, una vicenda imprenditoriale che ne aveva fatto una protagonista dell’editoria anche fuori dall’Italia, era nota soprattutto per le curatissime edizioni dedicate al territorio. Ma la crisi dell’azienda non è stata una sorpresa: da mesi la situazione era compromessa. Qualche mese fa, si era sparsa la voce di una trattativa che avrebbe potuto evitare il tracollo: si era fatto avanti un potenziale compratore. Ma nonostante

attori della filiera, suscettibile anche di verticalizzazioni in settori tecnici di particolare significato, quale ad esempio la flessografia. «Print4All, con gli eventi Converflex, Grafitalia e Inprinting, sarà organizzata direttamente da Fiera Milano, alla quale abbiamo dato in uso i marchi», sottolinea Marco Calcagni, presidente di Acimga. «Faremo la nostra parte con l’indirizzamento strategico da parte di entrambe le associazioni Acimga e Argi e delle aziende che ne fanno parte. Crediamo in un modello di business in cui il Polo Fieristico organizza le manifestazioni lasciando alle Associazioni il compito di

occuparsi dei contenuti e del network di filiera e tra industry diverse». «Mettendo a sistema le competenze insite in ciascuna associazione desideriamo trasmettere al mercato un segnale di dinamismo e concreta modernità», aggiunge Enrico Barboglio, segretario generale di Argi. «Print4All, con gli eventi Converflex, Grafitalia e Inprinting, rappresenta la svolta che da tempo il mercato cercava: un modello di fiera diverso che si allontana dalle dinamiche strettamente legate all’area espositiva per abbracciare progettualità trasversali utili a crescere il business», conclude Roberto Levi Acobas, presidente di Argi.

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gli incontri fra i vertici aziendali (il titolare Gianni Buscaini e l’ad Andrea Montagnani), i sindacati e i possibili compratori, non si è riusciti a evitare il fallimento né a garantire il lavoro. Si trattava di Poligrafica Industriale, la dinamica società della famiglia Fiorenza di Napoli che l’anno scorso aveva preso parte a un’analoga operazione, il salvataggio di Arbe Guatteri di Modena. In quel caso l’esito era stato positivo. Un obiettivo che con Grafiche Vianello non è stato possibile raggiungere, nonostante i Fiorenza fossero fortemente motivati dalle possibilità commerciali offerte dall’acquisizione di un avamposto nel mercato del Nord Est ricco di potenzialità. Già nel 2011 Vianello era a un passo dal fallimento, ma aveva retto ricollocando altrove una cospicua parte dell’organico. La situazione non è però migliorata, anzi. Non è stata una crisi di idee, perché il catalogo era ricco di progetti, ma ancora una volta il mancato raggiungimento di una dimensione competitiva e di una buona solidità finanziaria. Un peccato comunque anche per Poligrafica Industriale, che avrebbe beneficiato di un’ulteriore espansione come logico sviluppo del progetto emiliano nato con Arbe Guatteri. S. T.

I vincitori degli Oscar della Stampa – La Vedovella della scorsa edizione faranno parte di una galleria di stampatori europei di eccellenza e presenteranno una selezione di lavori nel prestigioso padiglione “Drupa Cube”. E’ il primo concreto risultato della dichiarata volontà degli organizzatori del premio di promuovere al di fuori del territorio nazionale le eccellenze del Printing italiano. Proprio per questa importante occasione ci piace coniare una formula – Print by Italy – che riteniamo possa essere più appropriata del generico Made in Italy. Per valorizzare non tanto il luogo di produzione, ma la italianità delle scelte creative, di abbinamento tra qualità e tecniche di stampa, di capacità di scelte di materiali che rendono i lavori delle aziende premiate la testimonianza di ciò che significa “Stampato dall’Italia”. Il Drupa Cube è un’ampia area che gli organizzatori della fiera tedesca hanno deciso di riservare a chi si occupa di comunicazione stampata e solo marginalmente è interessato alle tecnologie. Designer, creativi, responsabili marketing, buyer vogliono vedere quanto di meglio oggi si può ottenere dai fornitori di stampa e non necessariamente sono interessati a sapere come funziona “la macchina” che li realizza. Drupa ha quindi creato questo spazio destinato alle applicazioni e nel Cube, oltre a tante attività formative e informative, verranno esposti i lavori degli stampatori che hanno vinto i premi nelle rispettive nazioni: l’Italia sarà rappresentata dai lavori dei vincitori della scorsa edizione degli Oscar della Stampa che si troveranno accanto ai vincitori dei premi francese, tedeschi, inglesi.

Rotolito-Rotomail, raggiunto accordo per scissione Dopo vent’anni di proficua collaborazione le due aziende decidono di separarsi. Rotolito Lombarda, titolare del 35% delle azioni Rotomail Italia, cede la quota a favore degli altri soci uscendo così dalla compagine azionaria. «Accetto e condivido con i soci di maggioranza la cessione delle mie quote, avendo convenuto con Giovanni Antonuzzo, socio e amico di lunga data, che due società come le nostre, cioè a prevalente carattere familiare e che svolgono per un certo settore lavori similari, siano prima o poi destinate a viaggiare da sole, sempre nel rispetto di un rapporto di reciproca stima e collaborazione», dichiara il presidente di Rotolito Lombarda Group e di Rotomail Italia Paolo Bandecchi. «La partecipazione di Rotolito in Rotomail è stata importante nella fase di start up e utile nel proseguo per la complementarità delle due aziende. Ora si apre una nuova fase che ci vede separati a livello di azionariato, ma ancora legati da un vincolo di amicizia e collaborazione», afferma Giovanni Antonuzzo, ad e maggiore azionista di Rotomail Italia.

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Poligrafici Il Borgo acquisisce Cantelli Rotoweb

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Il gruppo Amodei ha acquistato Cantelli Rotoweb, una delle storiche tipografie emiliane, con sede a Bologna. Ne ha dato notizia con un breve comunicato lo stesso gruppo Amodei, che ha inoltre reso noto di avere perfezionato l’acquisizione attraverso la sua controllata Poligrafici Il Borgo. Fondato nel 1962, il Centro Stampa Poligrafici Il Borgo si è sviluppato nella tradizione editoriale soprattutto sportiva e ora opera anche per importanti clienti commerciali, editoriali e della GDO. A sua integrazione è stata fondata anche la Polipress di Castel Guelfo. Poligrafici Il Borgo dispone di vari stabilimenti sul territorio nazionale, e negli anni ha investito per accrescere la propria capacità produttiva, la dimensione aziendale e la quota di mercato nella stampa di cataloghi, riviste, dépliant e volantini. L’acquisizione di Cantelli Rotoweb rientra a pieno titolo in questa strategia di espansione, visto che l’accordo riguarda il ramo d’azienda al quale fa capo la produzione. Al gruppo Amodei, che controlla Poligrafici Il Borgo ed è guidato da Roberto Amodei, appartengono storiche testate come i quotidiani sportivi Corriere dello Sport-Stadio e Tuttosport, ma anche la casa editrice bolognese Conti che ha in catalogo vari periodici e magazine collegati ai quotidiani. Ma sarà soprattutto nell’area commerciale che l’entrata di Cantelli Rotoweb potrà generare sinergie utili a rafforzare la produzione. Nonostante qualche difficoltà negli ultimi anni, Cantelli Rotoweb, creata nel 1935 dal capostipite Marino Cantelli, è stata una delle principali aziende tipografiche dell’Emilia-Romagna, riuscendo a occupare fino a un’ottantina di dipendenti nella sede di Castel Maggiore. Risorse tecnologiche avanzate e diversificate avevano attratto una vasta platea di clienti, arrivando anche a essere una realtà di livello nazionale del settore. “Qualità, versatilità e flessibilità” sono state per lunghi anni le parole d’ordine alla Cantelli, dalle cui macchine uscivano riviste, brochure, volantini pubblicitari destinati alla grande distribuzione, cataloghi d’arte e di moda, fogli informativi singoli e pieghevoli. Come si amava dire in azienda, “diamo forma di stampa alle idee, alle parole e alle immagini”. Caratteristiche queste che hanno sicuramente richiamato l’attenzione del gruppo Amodei, interessato ad acquisire una specifica competenza maturata soprattutto nell’area commerciale. Dalla creatività del Gruppo Cantelli nascono infatti anche manifesti, cartellonistica, banner e il materiali necessario ad allestire stand fieristici, punti vendita, convention ed eventi. La qualità ha portato a Cantelli Rotoweb sia clienti per la stampa tradizionale che per l’uso delle tecnologie digitali. La capacità di gestire e stampare anche dati variabile fa dell’informazione cartacea uno strumento strategico anche come accesso a numerose applicazioni digitali.

L’azienda ha ordinato di recente una Heidelberg XL 162 8P di nuova generazione.

Svolta decisiva per LEGO È l’ennesima conferma della ripresa degli investimenti, anche se il peso specifico in questo caso è superiore alla media. La macchina di grande formato (120x160) 8 colori con voltura, sarà installata a Vicenza, nel Gruppo LEGO Spa entro metà 2017. Giulio Olivotto, ad del Gruppo, che coi figli Rosa e Giovanni guida un gruppo di oltre 600 collaboratori, ha voluto aprire il nuovo anno con la sottoscrizione di questo importante contratto, il segnale di una svolta decisiva: «È finalmente

giunto il momento di ricominciare a pianificare lo sviluppo a medio termine». Arriviamo da anni di difficoltà, durante i quali siamo stati impegnati a gestire la contingenza. Non possiamo rilassarci perché il mercato non è stabilizzato e ogni angolo può nascondere ancora una sorpresa negativa, ma i risultati degli ultimi due anni e i sacrifici compiuti negli ultimi cinque ci mettono nelle condizioni di guardare avanti con fidicia». Le previsioni di chiusura 2015 parlano infatti di un incremento del fattura-

to e della marginalità, contestuali alla diminuzione dell’indebitamento rispetto al 2014. Il mercato di riferimento di LEGO è quello internazionale dell’editoriale librario, nei segmenti del b/n e del colore, che viene affrontato con una capacità produttiva ampia e diversificata, macchine a foglio e rotative. Da sempre sul mercato con macchine di grande formato a 4 e 5 colori in linea, l’azienda ha dovuto fare i conti con il progressivo calo di tirature e la necessità di ridurre il lead-time. >>segue a pag. 54

Printer Trento archivia la crisi Un parco macchine ampliato e rinnovato per potenziare la capacità produttiva, fatturato risalito e con prospettive di crescita, export a gonfie vele, fiducia nella ripresa che spinge a investire. Vengono a galla tante storie di successo da far intuire una ripresa, se non subito economica, almeno di impegno e di fiducia. Racconta Dario Martinelli, fondatore nel 1980 ancora oggi al

vertice di Printer Trento, che negli ultimi 8 anni “non è stata una passeggiata”: «La crisi l’abbiamo sentita: c’è stato un tonfo, poi una graduale risalita. Ai primi sintomi ci siamo riorganizzati e abbiamo messo i costi sotto controllo senza licenziare nessuno, anche grazie alla capitalizzazione degli anni di crescita. Così ora possiamo guardare avanti e fare progetti. Possiamo investire per crescere».

E la spesa “giusta” in questo momento è la nuova KBA Rapida 164. «La nuova macchina offset formato 120x160 a 5 colori è altamente performante grazie a una velocità massima di 15mila fogli/h e a tecnologie come il riconoscimento e controllo automatico delle lastre, la messa a registro automatica, il lavaggio caucciú e il cambio lastre in contemporanea». >>segue a pag. 54


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Copertinatrice Kolbus in BBM Bookbinder’s Board Manufactors (BBM), uno dei più importanti produttori nazionali di copertine per il libro cartonato, con sede a Rho (MI), ha acquistato una copertinatrice Kolbus DA 270 da 65 batt./min. Si tratta della terza macchina di questo tipo acquistata da BBM dal 2011 e in questo caso è stata accoppiata a una solcatrice NM 100, dedicata alla preparazione dei cartoni destinati alla realizzazione di imballaggi di qualità. Questa DA 270 presenta un nuovo accessorio, montato per la prima volta su una macchina in consegna in Italia, un dispositivo che taglia automaticamente in macchina gli angoli della tela a 45° per la preparazione delle copertine convenzionali oppure fustellandoli per la produzione di copertine ad angoli tondi.

Grafica Metelliana festeggia nella nuova sede i 25 anni

2 miliardi e 200 milioni i fogli stampati, 360 milioni quelli piegati, allestiti e incollati in 25 anni di attività; 1 milione 140 mila impianti di stampa; 10 milioni di euro la classe di fatturato, 60 dipendenti e un nuovo stabilimento a Mercato San Severino (SA) di 5.000 m2: questi i numeri di Grafica Metelliana SpA, che il 23 gennaio ha celebrato il quarto di secolo nel corso di un gremito event day alla presenza di esponenti del mondo delle istituzioni e dell’impresa, tra cui il presidente di Confindustria Salerno Mauro Maccauro, il sindaco Giovanni Romano, il rettore dell’università di Salerno Aurelio Tommasetti.

Brossura Flat° a colori HD da Sprint24

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Una nuova rilegatura si aggiunge alla varietà di scelta tipografica di Sprint24. Seguendo lo sviluppo tecnico e il fascino della qualità, Sprint24 ha collaudato la rilegatura panoramica a colori HD con risoluzione offset anche per piccole tirature. Il nuovo prodotto, chiamato Brossura Flat°, si rivolge a chi cerca l’eccellenza e la perfezione e non vuole trascurare i particolari e la cura nella produzione di un prodotto tipografico top di gamma. La Brossura Flat° è particolarmente indicata per album fotografici, libri di pregio, portfolio o presentazioni istituzionali e garantisce un’apertura panoramica delle pagine doppie del volume senza divisione al centro pagina. Unendo praticità e seduzione, esaltata dalla stampa a colori HD con risoluzione offset, la stampa con Brossura Flat° ha un altro grande vantaggio: la totale libertà con cui è possibile configurare il proprio prodotto tipografico.

Prima Komori H-UV in Alto Adige Dialogwerkstatt di Bressanone, con l’obiettivo di ampliare la propria offerta ai clienti, che richiedono sempre più spesso di stampare, oltre alla classica carta, anche altri materiali più particolari, come la carta non patinata e il PVC, ha deciso di investire in una macchina da stampa offset con un formato particolare – il 94x64 cm – che sta a metà tra i classici formati 50x70 e 70x100 e dotata di tecnologia H-UV. L’essiccazione basata su tecnologia H-UV,

infatti, è la soluzione ideale per poter stampare praticamente su tutti i materiali. Nell’acquisto della nuova Komori 5 colori LA 37 con tecnologia H-UV l’aspetto ambientale ha giocato un ruolo importante. La Dialogwerkstatt negli ultimi anni ha, infatti, investito notevolmente in soluzioni “green”. L’energia elettrica, ad esempio, viene garantita in buona parte da pannelli fotovoltaici. I vantaggi ecologici della nuova macchina

Komori sono molteplici: l’inchiostro viene asciugato attraverso lampade H-UV a risparmio energetico e prive di ozono e in totale si risparmia circa il 45% di corrente elettrica rispetto a un’analoga macchina di simile formato. Inoltre i macchinisti sono esposti a meno sostanze nocive. La Dialogwerkstatt è la prima azienda in tutto l’Alto Adige ad aver investito nella nuova tecnologia H-UV.

Terza Gallus TCS 250 per La Commerciale La Commerciale, specializzata nella stampa di etichette, ha tra i clienti molti produttori di vini, che scelgono la qualità delle etichette dell’azienda piemontese per vestire le loro prestigiose bottiglie. Per rispondere alla crescente necessità di flessibilità produttiva, ha deciso di potenziare il parco macchine, investendo nel suo terzo sistema Gallus TCS 250. La configurazione dell’ultima installata rappresenta un’implementazione rispetto alle due TCS 250 già presenti: si compone infatti di unità di stampa serigrafica, 5 unità di stampa offset, unità di stampa a caldo semirotativa, unità di stampa flexo, seconda unità serigrafica, unità di

rilievo a secco e fustella piana. Il sistema è dotato di calamai automatici Caber - che velocizzano gli avviamenti grazie al caricamento delle aperture tramite Cip3 in fase di prestampa, salvando eventuali variazioni - e di sistema di controllo in fase di ribobinatura – che permette di identificare eventuali errori prima della separazione sul tavolo di lavoro.

Da sinistra: Andrea Citernesi (Gallus Business Driver HDIT), Mauro e Paolo Artuffo (La Commerciale), Antonio Kampouris (Regional Sales Gallus).


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settore Cultura Aziende Installazioni Eventi

Semirotativa Iwasaki TR2 per Puddu Nuove Grafiche Puddu ha acquistato una Iwasaki TR2 per stampa di etichette autoadesive, con 5 gruppi offset, unità flexo e gruppo di fustellatura. L’aziendi Ortacesus (CA), già dotata di macchine a foglio 70x100 e 35x50 e di una digitale a bobina Xeikon, completa così il parco macchine principalmente per il settore agroalimentare, in modo particolare per vino e formaggi. TR2 Iwasaki (MGraf è l’agente in esclusiva per l’Italia) è una macchina con luce 330 mm, già affermata nel mondo delle etichette autoadesive, soprattutto dove è richiesta elevata qualità di stampa e rapidità negli avviamenti. Questa semirotativa è dotata di un pannello di controllo a sfioramento che scorre lungo la macchina dove sono concentrati tutti i comandi.

L’ordine d’acquisto è stato siglato durante la scorsa edizione di Labelexpo.

Sesta Gallus per Zardini Prosegue la parabola virtuosa di Tipolitografia Zardini. Dopo aver maturato un incremento straordinario nel settore dell’etichetta alimentare, è ora alle prese con la penetrazione nel mercato dell’etichetta vino, sfruttando il boom di un settore che sta dando ampie gratificazioni alla bilancia commerciale nazionale. Dopo la prima installazione avvenuta un anno fa, ha acquistato una seconda macchina dedicata al vino. Ancora Gallus – la sesta a entrare nell’azienda veneta – TCS 250 in configurazione a quattro unità offset UV, un’unità di nobilitazione in lamina a caldo, seguita da un’unità offset UV, un’unità stampa flexo UV, un’unità di stampa serigrafica semirotativa e infine l’unità di fustella semirotativa.

KBA Rapida 106 nella produzione mista UV L’UV LED è uno dei temi più discussi dell’offset a foglio e sarà al centro dell’attenzione anche allo stand KBA a drupa. Holzer Druck und Medien è uno degli utilizzatori pilota di questo metodo. L’azienda grafica adotta i metodi di stampa standard e UV LED su una nuova KBA Rapida 106 a sei colori dotata di torre di verniciatura e prolungamento dell’uscita nella produzione mista. Grazie alla dotazione della nuova Rapida 106 high-end, Holzer può offrire ai clienti prodotti stampati che altrimenti non riceverebbero da nessun’altra tipografia nel raggio di cento chilometri. Poiché, viste le dimensioni dell’azienda, non è possibile sfruttare appieno le capacità di una macchina puramente UV LED, il management ha optato per la variante di produzione mista. Oltre a carte e materiali non patinati, grazie al metodo UV LED Holzer ha potuto ampliare il suo portfolio soprattutto con la stampa di substrati di colore scuro nonché di plastiche e pellicole.

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SAXOPRINT sta con il FAI Da sempre attenta alla sostenibilità ambientale e al patrimonio artistico e culturale, SAXOPRINT ha aderito al programma di membership Corporate Golden Donor del FAI, Fondo Ambientale Italiano. Questo programma si rivolge alle aziende che scelgono di impegnarsi concretamente a favore di un’Italia più tutelata e valorizzata. Una scelta di responsabilità sociale ed eccellenza che si sposa perfettamente con l’impegno a livello ambientale e culturale che il Gruppo internazionale ha dimostrato nel corso degli anni. Ogni giorno il FAI si impegna a proteggere e rendere accessibili a tutti splendidi gioielli d’arte, natura e cultura e a farsi portavoce delle istanze della società civile vigilando e intervenendo attivamente sul territorio.

O.Gra.Ro. nobilita con Scodix Nata come tipografia nel 1968, O.Gra.Ro. è un’azienda a conduzione familiare che si pone come partner privilegiato per editori e agenzie grafiche e di pubblicità, operando principalmente nell’area romana. Al centro dell’offerta, la qualità del prodotto, garantita da una visione strategica che vuole mantenere l’azienda al top del mercato a livello tecnologico. È questa la molla che ha spinto O.Gra.Ro. a investire in una Scodix S75, distribuita sul territorio nazionale da Heidelberg Italia. Il sistema digitale è studiato per trasformare lo stampato in un’esperienza sensoriale nuova grazie a Scodix SENSE™, innovativa tecnica di nobilitazione dell’azienda israeliana. Scodix S75 utilizza il polimero proprietario PolySENSE™ che, attraverso la tecnologia RSP – sistema in cui due telecamere CCD e l’algoritmo per immagini Scodix IP permettono la manipolazione di ogni immagine – viene posizionato con estrema precisione sull’area da nobilitare.

Stampa a impatto neutro

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Nel giro di tre anni Onlineprinters GmbH ha realizzato ben 125.000 ordini a impatto neutro sul clima attraverso i suoi 15 Onlineshop. Il servizio “Stampa a impatto neutro sul clima” si basa sul principio della compensazione tecnica dei gas serra. Durante il processo di acquisto vengono calcolate automaticamente le emissioni di CO2 che si genereranno in fase di produzione, nonché i costi aggiuntivi necessari per la loro compensazione. Con un clic i clienti possono optare per un progetto di tutela del clima attraverso il quale compensare le emissioni generate. I costi aggiuntivi medi per ordine sono pari a solo 0,86% del valore totale. I clienti di Onlineprinters possono attualmente contribuire a sostenere tre diversi progetti: protezione delle foreste in Brasile, una centrale idroelettrica in Indonesia e un impianto eolico in Turchia. Maggiori dettagli possono essere visualizzati durante il processo di ordinazione.

Una Speedmaster XL 106 in Graf Art Graf Art Officine Grafiche Artistiche, una fra le più importanti e longeve industrie tipografiche piemontesi, con sede a Venaria Reale (TO), ha un parco macchine di recente costruzione grazie a un investimento in tecnologia superiore ai 10 milioni affrontato dal 2007 a oggi. Investimento che si completerà nell’estate 2016 con l’inserimento in linea della nuova Heidelberg Speedmaster XL 106 a 4 colori più vernice IR. «Fiore all’occhiello della produzione Heidelberg»,

sottolinea Mauro Antonini, product management Sheetfed Postpress Packaging di Heidelberg Italia, «la Speedmaster XL 106 4LX permette una sorprendente velocità nei cambi di lavoro, passando da un supporto all’altro senza alcun tipo di regolazione manuale. Da sottolineare l’elevatissima qualità di stampa che rimane tale anche spingendo la macchina alla massima velocità di 18.000 copie/ ora. La configurazione con torre di vernice

aggiunge flessibilità all’impianto permettendo di utilizzare ogni tipo di vernice all’acqua presente nel mercato». L’investimento nella Heidelberg Speedmaster XL 106 risponde all’esigenza dell’azienda di soddisfare le richieste sempre più crescenti di lavori verniciati provenienti da clienti italiani ed esteri. A questi ultimi Graf Art Officine Grafiche Artistiche guarda con notevole interesse per lo sviluppo dei prossimi anni.

Komori con sistema qualità totale in Golinelli Una recente installazione portata a termine da Komori Italia ha come protagonista un’importante azienda di Modena conosciuta per la realizzazione di cataloghi di altissima qualità molto apprezzati nel settore delle ceramiche e delle automobili di lusso. Stiamo parlando di Golinelli, azienda fondata nel 1951 da Guglielmo Golinelli e oggi gestita dal figlio Paolo. La nuova Komori GL1040P, acquistata a seguito di una scelta

maturata nel tempo, si affianca a una Komori 6 colori con gruppo di verniciatura e verrà considerata non come unità indipendente, bensì come integrazione della macchina esistente. L’organico operativo gestirà in contemporanea la due macchine, in base alla filosofia dell’isola produttiva, già da tempo adottata con successo in Giappone. Si tratta della prima 10 colori dotata del sistema di qualità totale della

Komori chiamato PQA, che consente, oltre alla regolazione della densità dell’inchiostro sul foglio in macchina - caratteristica presente anche presso altri costruttori - anche di individuare immediatamente la non conformità della copia segnalando al macchinista l’anomalia. Inoltre, durante l’intera produzione vi è la possibilità di verificare lo stato qualitativo del foglio, garantendo un controllo qualitativo totale.


Una flexo per tutti Lo scorso 3 marzo si è svolto il consueto appuntamento della comunità flexo a Salerno dedicato al Centro/Sud Italia, che ha visto il coinvolgimento di circa 160 addetti ai lavori. Il programma ha visto la replica degli interventi presentati a Bologna in novembre con qualche modifica tra i relatori e l’inserimento di uno speech inedito a cura dell’Università di Salerno che ha trattato il tema Ricerca e sviluppo di soluzioni imballaggi flessibili innovativi.

Anche il format dell’evento è stato leggermente modificato compattando gli interventi nella mattinata per lasciare più spazio alle attività di networking tra i partecipanti e alla visita dei numerosi desk degli espositori presenti anche nell’edizione campana. Oltre ai due gold sponsor Biesse ed ETS International, che hanno presentato un intervento durante i lavori, hanno partecipato in qualità di silver sponsor: 3M, AV Flexologic, Chimigraf,

Edigit, I&C, Lohmann, Mavigrafica, OMET, Praxair, Tesa, Ulmex, Uteco. Il prossimo appuntamento con Flexo Day è per novembre 2016 a Bologna che vedrà altresì la seconda edizione del Bestinflexo, premio alla qualità di stampa flessografica. I vincitori del Bestinflexo 2015 saranno candidati agli FTA Awards 2016 la cui cerimonia di premiazione è prevista il 2 giugno durante lo svolgimento di drupa.

Rotolito Lombarda al Salone del Libro in Marocco Grande partecipazione di pubblico, scuole e famiglie al Salone Internazionale del Libro di Casablanca, tenutosi lo scorso febbraio. Un continuo via vai di gente nei corridoi, età media 15 anni, tanti erano i bambini, ragazzi e studenti universitari che giravano per gli stand sfogliando e acquistando libri scritti in diverse lingue: arabo, francese, spagnolo e anche italiano. La presenza e l’interesse che mostravano i giovani delle scuole ha dato la misura di quello che è e che sarà nei prossimi anni lo sviluppo della carta stampata in questa area. La punta di diamante del “tricolore” svettava allo stand di Rotolito Lombarda che, pur non essendo una casa editrice, è stata ugualmente ammessa a partecipare per presentare la campionatura dei tanti libri scolastici che ormai da diversi anni vengono stampati in Italia per poi essere distribuiti nelle scuole dell’obbligo in Marocco.

touch the future Idee che ispirano e portano al successo drupa è il must-attend event 2016: punto di partenza per idee promettenti. Focus sulle tecnologie del domani. Punto di incontro per le idee che animano i mercati. Modelli business innovativi ed esempi di best-practise mostreranno il potenziale di crescita del futuro: print, packaging production, green printing, functional printing, multichannel, 3D printing.

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31 maggio – 10 giugno 2016 Düsseldorf/Germany www.drupa.com Share

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Il Sample Kit di MCA Digital MCA Digital, primo rivenditore attivo sul territorio nazionale specializzato in soluzioni di piccolo e grande formato, certificato Gold Graphic Specialist per la tecnologia HP Latex e Gold Partner Designjet Production Specialist per la tecnologia base acqua e HP PageWide, ha progettato un inedito Sample Kit con prove di stampa effettuate con i sistemi HP Latex e HP PageWide XL. Il tutto per dimostrarne concretamente le prestazioni in termini di qualità di stampa, brillantezza, resa colore e versatilità applicativa su materiali diversi quali tessuti, carte, vinili, polipropilene. Il Sample Kit è stato realizzato utilizzando TNT FR, PVC adesivo monomerico air flow e PVC super removibile senza colla air flow, tessuti in poliestere backlit. Per richiederlo: info@mcadigital.it.

EL-KO chiude bene il 2015 Oltre ad aver effettuato diversi aggiornamenti di impianti già esistenti, EL-KO ha anche realizzato nuove installazioni in Italia e all’estero, soprattutto in Francia. Gli impianti di tecnologia “a bassa pressione” di cui ELKO detiene il know-how hanno ottenuto un ottimo impatto e risultato positivo sia negli stabilimenti di stampa con macchine a foglio che in roto-offset e ora anche in abbinamento alle macchine da stampa digitali. In Italia, nel settore delle macchine a foglio, in dicembre è stata completata l’installazione di un nuovo sistema automatico centralizzato di distribuzione inchiostro presso Litotipografia Alcione di Lavis (TN). La nuova centrale di pompaggio a bassa pressione Elcolora abbinata al sistema di controllo di livello inchiostro installato nei calamai delle tre Komori a 8 colori, assicura un corretto e continuo funzionamento di caricamento dell’inchiostro e, con il software di gestione, assicura in tempo reale tutte le informazioni e misurazioni necessarie.

Open Innovation Hub Fujifilm Situato presso il suo centro di produzione e R&S a Tilburg (NL), in questo hub Fujifilm inviterà i suoi business partner per discutere di tecnologie innovative e per trovare insieme le possibili soluzioni alle sfide tecnologiche. La nuova struttura si unirà ai due hub Open Innovation già esistenti in USA e Giappone. Sono stati concepiti per consentire ai business partner di acquisire familiarità con le tecnologie di base e le applicazioni di Fujifilm, con l’obiettivo di creare una base insieme per opportunità di collaborazione e co-creazione futura. I mercati rappresentati nell’Open Innovation Hub Europe includono healthcare, energia e ambiente, industria e soluzioni, tutti settori in cui Fujifilm è leader nell’innovazione tecnologica.

KBA cerca personale tecnico e commerciale Il CdA di Kba Italia, tenutosi lo scorso febbraio alla presenza di Ralf Sammeck, CEO di KBA Sheetfed Solutions, Udo Hadamik, responsabile finanziario, Luca Lesi, amministratore delegato e Peter Rickenmann, presidente, alla luce del positivo bilancio 2015, del consistente portafoglio ordini e delle buone prospettive per i prossimi anni, ha autorizzato l’assunzione di personale tecnico e di vendita sul territorio nazionale con specifico riferimento a meccanici, elettronici, venditori operanti nel settore arti grafiche e agenti plurimandatari. Il miglioramento costante del servizio alla clientela

e dell’organizzazione, uniti alla supremazia tecnologica della nuova linea LED, delle configurazioni “plus One”, della performante digitale che verrà presentata in drupa e delle macchine di grande formato sono le basi della rinnovata fiducia e crescita. Confermato anche l’avvio del nuovo sistema informativo Sap e il trasferimento nella nuova sede in aprile. L’Italia è da sempre mercato di punta per il costruttore tedesco, con oltre 2.500 gruppi stampa venduti, la prima macchina a tecnologia Led, 5 recenti macchine con architettura “plus One” con gruppi stampa addizionali a valle dei

verniciatori, le nuove 164 e 145 a basso consumo energetico capaci di sfornare oltre 60 milioni di copie/anno e la regina del mercato medio, la KBA Rapida 106 con 20.000 fogli/h, cambio simultaneo e lavaggi paralleli che sviluppa oltre 25 lavori giornalieri per 150.000 copie/giorno. Chi fosse interessato alle opportunità di lavoro può inviare la propria candidatura, se possibile in due lingue, a: jobopportunity@kbaitalia.it

Prima certificazione PEFC al mondo nei tessuti da rivestimento Manifattura del Seveso, uno dei leader mondiali nella produzione di tessuti per il rivestimento delle più prestigiose edizioni, dei cataloghi delle più importanti firme della moda, del lusso e della cosmesi, continua nella sua politica di certificazione della filiera produttiva. L’azienda è stata fra le prime nel settore tessile a ottenere la certificazione ISO 14001, garantendo così sviluppo sostenibile, ecocompatibilità e prevenzione dell’inquinamento.

A questa si è aggiunta alcuni anni fa, dopo un lungo lavoro nell’individuazione delle fonti corrette di approvvigionamento, la certificazione FSC dei tessuti per rivestimento, divenendo così unici al mondo a garantire prodotti sia in cotone che viscosa con questo marchio. È di questi giorni, a completamento di un importante percorso di controllo della filiera delle materie prime cellulosiche, l’ottenimento primi al mondo in questo set-

tore, della certificazione PEFC per gran parte dei suoi prodotti, a cominciare dall’ultima collezione, Africa, garantendo così alla propria clientela nazionale e internazionale la possibilità di utilizzare nello studio dei progetti e nella realizzazione degli stessi, tessuti certificati con tutte le più importanti catene di custodia richieste dal mercato.



ilPoliGrafico 168•16

pre drupa 2016

“Touch the future” In attesa del grande evento di Düsseldorf, che aprirà i battenti il 31 maggio, alcuni dei principali player svelano le proprie strategie e novità. Tra i temi chiave: inkjet, cloud e packaging.

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Dal 29 febbraio al 2 marzo, nell’ambito di un evento riservato alla stampa di settore, che ha coinvolto quasi 100 giornalisti da tutto il mondo, drupa ha iniziato a presentare le tecnologie che alcuni importanti player di mercato porteranno alla manifestazione che aprirà i cancelli il prossimo 31 maggio al Centro fieristico di Düsseldorf, ospitando circa 1.650 espositori da oltre 50 Paesi in tutti i 19 padiglioni del quartiere espositivo. Attesi circa 300.000 visitatori. Con un nuovo orientamento strategico, con l’ottimizzazione della durata della fiera a undici giorni, un nuovo look e un ciclo accorciato a tre anni, la fiera per eccellenza della stampa e delle soluzioni crossmediali ha scelto come motto “touch the future”, ponendo l’accento sulla forza innovativa del settore e offrendo una piattaforma per le tecnologie del futuro. Nei tre giorni della conferenza ufficiale pre-drupa, organizzata congiuntamente da Messe Düsseldorf e AD Communications, sono emersi alcuni tra i temi chiave che caratterizzano l’edizione

di quest’anno: stampa inkjet, packaging, cloud, stampa 3D e stampa ecosostenibile, solo per citarne alcuni. «Con questo nuovo orientamento strategico, con la sua attenzione rivolta ai temi del futuro siamo sulla strada giusta. Infatti la risonanza riscossa dall’industria internazionale è molto alta, cosa tutt’altro che scontata visto il difficile contesto del mercato», ha dichiarato Werner M. Dornscheidt, presidente del CdA della Messe Düsseldorf. Come ha affermato Claus Bolza-Schünemann, presidente del Comitato di drupa e CEO di Koenig & Bauer, a drupa 2016 Print 4.0 sarà il megatrend.

Werner M. Dornscheidt e, sotto, Claus Bolza-Schünemann. A destra, Sabine Geldermann.


ilPoliGrafico 168•16 167•16

di Cristina Rossi

«Print 4.0 permette la personalizzazione legata alla stampa digitale. Per gli imballaggi di alta qualità o per le soluzioni di stampa industriale e funzionale, questo collegamento in rete digitale tra le macchine è una garanzia di efficienza e competitività».

imballaggi. Per meglio soddisfare le particolari esigenze delle diverse industrie utilizzatrici, il touchpoint packaging è stato suddiviso in quattro “future labs”: food&beverage, nonfood, pharma, cosmetics.

Come dicevamo all’inizio uno dei temi principali di drupa 2016 è la produzione di imballaggi. Secondo le previsioni attuali, fino al 2018 il mercato degli imballaggi crescerà fino a raggiungere 985 miliardi di dollari. Un forum speciale dedicato, il “touchpoint packaging”, con circa 20 espositori, si terrà nel padiglione 12 (stand B53) in stretta collaborazione con l’European packaging design association (Epda), l’associazione europea principale di agenzie di brand e

Un ulteriore tema di particolare interesse di drupa 2016 è la stampa 3D. Il potenziale di questa tecnologia in molti mercati verticali non è da sottovalutare. «In particolare il business dei pezzi di ricambio nell’industria meccanica o il design del packaging offrono grandi opportunità agli ingegneri meccanici, agli utenti e anche ai fornitori di servizi per la stampa», ha dichiarato Sabine Geldermann, direttore di drupa. Il touchpoint 3D fab+print del padiglione 7 (stand C41)

mostrerà l’attuale stato dell’arte di questa tecnologia, così come le visioni e le migliori storie di successo. Un altro tema futuristico è la stampa funzionale. Esistono in tutto il mondo vari esempi di applicazione della Printed Electronics, ossia la stampa di componenti elettronici. Sensori tattili sulle superfici di mobili, altoparlanti bluetooth legati alla carta o a inchiostri conduttivi grazie a innovative tecnologie di stampa oggi non sono più fantascienza.

Foto di gruppo dei giornalisti che hanno partecipato al tour organizzato da Messe Düsseldorf in collaborazione con AD Communications.

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ilPoliGrafico 168•16

Anteprime dagli espositori

Hp Pad. 17

Piattaforma basata su cloud

«Con PrintOS e altri annunci HP mantiene la promessa di continuare a reinventare le proprie tecnologie».

Rob Le Bras-Brown

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L’azienda ha presentato in anteprima PrintOS, una piattaforma aperta basata su cloud, che dispone di una serie di applicazioni intuitive, mobile e web-based e semplifica e automatizza i processi di stampa, consentendo ai clienti di stampare più velocemente. La connettività cloud permette di monitorare a distanza lo stato della stampa, così come di tracciare e migliorare la performance di produzione nel tempo. «HP porterà a drupa 2016 tutto l’ampio portfolio di soluzioni per la stampa digitale, caratterizzato da rivoluzionarie innovazioni», ha affermato Rob Le Bras-Brown (nella foto), Global Head, Print Marketing e Customer Experience Design, HP Inc. «Con l’introduzione di HP PrintOS e gli annunci che seguiranno prima di drupa, HP mantiene la promessa di continuare a reinventare le proprie tecnologie con progressi trasversali alle differenti applicazioni che permetteranno realmente ai nostri clienti di scoprire nuove potenzialità di business». PrintOS è una piattaforma open, sicura e integrata per la gestione della produzione di

stampa, è un sistema operativo cloud-based ideale per i print service provider (PSP) di tutti i segmenti e le dimensioni del settore, utilizzatori di HP Indigo, HP PageWide Web Press, HP Scitex e della tecnologia di stampa digitale HP Latex. PrintOS include anche: • Box, un tool che semplifica l’acquisizione del lavoro attraverso canali non automatizzati, come email e servizi di trasferimento file. Spesso si investe una quantità notevole di tempo e di energie nella gestione dei lavori precedenti alla produzione; grazie a processi standardizzati, Box riduce il lavoro preparatorio, aumentando così la capacità e migliorando i profitti. • Site Flow, che combina la sottoscrizione di ordini automatici, la gestione di prestampa e lo shop floor management per rispondere ai bisogni dei PSP che lavorano sui mercati business-to-business e business- to-consumer. L’applicazione permette ai PSP di offrire costi accattivanti e livelli di servizio più alti per soddisfare ogni giorno gli ordini di stampa di centinaia, migliaia o decine di migliaia di individui, inclusa la spedizione ai

clienti finali. Gli utenti di HP Indigo e HP PageWide Web Press potranno iniziare a usare PrintOS dal prossimo 31 maggio. Molte app saranno disponibili gratuitamente per chi è già cliente con un contratto di servizio, mentre altre saranno soggette ad abbonamento mensile e costi di utilizzo. Per saperne di più sulle novità relative all’hardware vi rimandiamo al prossimo numero del Poligrafico, dove entreremo nel dettaglio delle otto nuove macchine da stampa digitale che HP presenterà in anteprima alla fiera.

Per la prima volta nella storia di drupa, HP Graphics Solutions Business occuperà un intero padiglione, sarà lo spazio espositivo più ampio di tutta la fiera.


ilPoliGrafico 168•16

Anteprime dagli espositori

Con 70 installazioni in totale, Jet Press 720S sta ora trasformando le attività operative di un numero sempre crescente di stampatori di tutto il mondo.

fujifilm Pad. 8b stand a25

“Value from innovation”

“Non vediamo l’ora di mostrare agli stampatori cosa sia in grado di fare la Jet Press 720S”.

Takuo Ito

Sis nibh ea feu feu feum dolortis nos ex ex eugait, sit iriusto dolore consendrem diam nullum ip ea commy num venibh eugiat. Uptatumsan henibh eum aliquis acidunt vulla feu

Con lo slogan “Value from innovation” Fujifilm mostrerà in che modo la Jet Press 720S, un collaudato sistema di produzione digitale di alta qualità, stia trasformando le attività di stampa. Lanciata come concept tecnologico a drupa 2008 nella versione Jet Press 720, l’inkjet a foglio di formato B2 (50x70) ha beneficiato di un’ampia gamma di migliorie dalla sua commercializzazione nel 2012. In particolare, il miglioramento in termini di uptime, l’integrazione di un nuovo sistema di codici a barre per la produzione di dati variabili e le nuove testine di stampa modulari SAMBA™, aggiunte nel 2014, oltre alla capacità di gestire supporti di cartoncino, introdotta a fine 2015, assicurano che la Jet Press 720S sia un sistema di

produzione collaudato, affidabile e versatile. L’ultima generazione di testine di stampa SAMBA™ costituisce il nucleo centrale del sistema a passaggio singolo. L’inchiostro pigmentato a base acqua Vividia viene applicato per mezzo delle tecnologie anticoagulazione Rapic al fine di ottenere risultati di stampa estremamente nitidi su una vasta gamma di supporti cartacei. Fra le altre funzionalità ricordiamo il retino stocastico (FM) ottimizzato per l’inkjet e una funzione di compensazione automatica delle immagini “on-the-fly” che controlla le incongruenze nella deposizione dell’inchiostro. La conferma della performance e affidabilità di queste tecnologie giunge dal crescente numero di clienti Fujifilm, e da una serie di fornitori, non ultimo

Heidelberg, che ha scelto queste tecnologie perché andassero a costituire il cuore della sua inkjet industriale 70x100 lanciata di recente. In occasione di drupa Fujifilm ha annunciato le seguenti migliorie apportate alla macchina: • L’uptime di stampa è stato migliorato di un ulteriore 20% grazie ad aggiornamenti del software che hanno aumentato l’efficienza e la capacità di gestione dei lavori. • È stata approvata la capacità di stampare su tela, oltre che su supporti cartonati. • Il flusso di lavoro XMF di Fujifilm è stato migliorato per consentire una comunicazione più efficiente con i sistemi informativi di gestione e ordinazione online. Tra le altre novità annunciate, una nuova macchina inkjet UV LED

per imballaggio flessibile, con velocità di 50 m/ min, larghezza di stampa di 54 cm e 5 colori (CMYK + bianco), che sarà disponibile inizialmente solo in Giappone, e Uvistar Hybrid 320, una piattaforma per la stampa digitale di grande formato da 3,2 m, flatbed e roll. Spiega Takuo Ito (nella foto), direttore di Fujifilm Global Graphic Systems: «Fujifilm ha costruito le tecnologie di testine di stampa, inchiostri e ottimizzazione delle immagini leader di settore, che formano il nucleo portante del nuovo marchio “Fujifilm Inkjet Technology”, e continuerà a sviluppare sistemi alimentati a bobina e a fogli assolutamente unici per estendere la portata di queste tecnologie e la nostra linea di stampanti digitali inkjet».

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ilPoliGrafico 168•16

Anteprime dagli espositori

kodak Pad. 5 stand F09

Ultrastream, piattaforma inkjet

«Siamo pronti a trattative con partner OEM per sviluppare nuove soluzioni basate sulla nostra tecnologia».

Philipp Cullimore

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Kodak presenterà in anteprima mondiale una nuova piattaforma inkjet, Kodak Ultrastream, che rappresenta la quarta generazione di sistemi basati sulla tecnologia Stream ed è indirizzata alla stampa commerciale e del packaging. La macchina viaggia a 150 m/min a una risoluzione di 600x1800 dpi su un’ampia varietà di carte e supporti plastici: oltre 400.000 gocce al secondo vengono spruzzate da ogni ugello nella testina di stampa. Questa nuova piattaforma dimostra l’evoluzione dell’inkjet che ormai può contare su gocce d’inchiostro dalle dimensioni sempre più ridotte e su un posizionamento delle stesse sempre più accurato, così da ottenere risoluzioni più elevate. Ultrastream introduce nuovi standard, amplia la gamma di applicazioni ed entra in nuovi mercati grazie all’elevata velocità di stampa e alla risoluzione. La tecnologia coesisterà con la Kodak Stream Technology, in modo da offrire varie opzioni di scelta agli utilizzatori. Il sistema di scrittura ad alta risoluzione di Ultrastream include una testina di stampa mo-

dulare che può essere implementata in varie larghezze, spaziando da 8 a 97 pollici (da 20 a circa 246 cm). A pilotare la gamma Ultrastream sarà sempre il Kodak Digital front End (DFE). A drupa i visitatori vedranno in funzione la tecnologia Ultrastream in una configurazione da 8 pollici o su una rotativa a banda stretta per etichette e stampa di piccolo formato. Sarà disponibile anche in una configurazione per la stampa digitale di grande formato, in cui testine multiple sono disposte su un carrello in movimento lungo il supporto. Le nanoparticelle dell’inchiostro assicurano una gamma colore più estesa del 30% e, oltre ai colori di quadricromia, sono previsti anche colori spot. La tecnologia sarà disponibile nel 2017 e, come ha spiegato Philipp Cullimore (nella foto), presidente della Enterprise Inkjet Systems Division in Kodak, «siamo pronti a intavolare trattative con partner OEM per sviluppare nuove soluzioni basate sulla nostra tecnologia». Sullo stand ci sarà anche la Prosper 6000C da 300 m/min con finishing in linea, che stamperà riviste e cata-

loghi su carta patinata a bassa grammatura e la finitura sarà affidata al sistema FoldLine di Manroland; verrà utilizzata anche per applicazioni commerciali che, dopo la stampa, verranno verniciate con un’unità i-WEB e un sistema di taglio VITS. Sullo stand anche la nuova Nexpress ZX3900 in grado di stampare carta con spessore più elevato e supporti sintetici, adatta alla stampa di etichette e astucci pieghevoli, oltre alla stampa editoriale e commerciale. In mostra una nuova piattaforma Kodak Nexpress, disponibile nel 2017, con un nuovo sistema di scrittura a LED multi-bit e la possibilità di stampare colori in diverse sequenze e combinazioni (ad es. CMY + due colori speciali).

Con il nuovo sistema Ultrastream, più di 400.000 gocce al secondo vengono spruzzate da ogni ugello nella testina di stampa.


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Anteprime dagli espositori

xerox Pad. 8b stand A62

“Let the Work Flow”

“Con Brenva HD, ci dedichiamo al mercato che sta tra le macchine elettrofotografiche di fascia alta e le inkjet di fascia bassa”.

Hubert Soviche

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A drupa lo stand di Xerox si concentrerà sul tema “Let the Work Flow” e mostrerà come i fornitori potranno affrontare le sfide più dure, grazie ad attività maggiormente automatizzate, integrate e produttive. Xerox punta sull’inkjet e debutta alla kermesse tedesca con due nuove macchine: Brenva HD Production e Trivor 2400 Inkjet Press, i cui nomi si ispirano a due cime montane, la prima in Italia e la seconda in Asia. Xerox Brenva HD è una macchina inkjet a foglio – la prima di questo genere nel portfolio Xerox – con un formato B3+ (520x364 mm), una velocità di 197 immagini A4 al minuto, si basa su tecnologia Impika e incorpora testine di stampa Kyocera, ha il mettifoglio dell’iGen e lo stacker della Nuvera; è indirizzata ai mercati del transazionale, libri e manuali e direct mail. Xerox Trivor 2400 si basa su tecnologia Impika – l’azienda francese che Xerox ha acquisito

–, è alimentata a bobina, stampa a una velocità di 168 m/min a colori e 200 m/min in bianco/ nero ed è pilotata dal nuovo server Xerox IJ Print powered by Fiery, sviluppato in collaborazione con EFI. Con la sua nuova Brenva HD Xerox si sta dedicando a quella nicchia di mercato – che InfoTrends definisce “Disruption Zone” – che va a colmare il gap attualmente esistente tra le macchine elettrofotografiche di fascia alta e le soluzioni inkjet di fascia bassa. La nuova Xerox, infatti, unisce la convenienza della tecnologia inkjet con la flessibilità della tecnologia cut-sheet per soddisfare le esigenze dei professionisti delle arti grafiche nei settori del direct mailing, della stampa transazionale e dell’editoria. Avvalendosi di molte delle componenti che garantiscono l’affidabilità del percorso carta della Xerox iGen, già insignita di numerosi premi, la Brenva HD offre le migliori caratteristiche in termini di

automazione e affidabilità, in modo da massimizzare la produttività di stampa. Tra queste le principali sono: • spettrofotometro in linea per supportare le funzioni di calibrazione e profilatura; • gestione del colore basata sugli oggetti e in grado di distinguere testi, grafici e immagini, per ottimizzare la qualità d’immagine; • modalità di stampa in scala di grigi, così da funzionare come una stampante monocromatica, e quindi economicamente vantaggiosa. La Xerox Brenva HD Production sarà disponibile in Europa dal prossimo maggio e in Nord America a partire da settembre. Le spedizioni inizieranno a giugno e il prezzo di listino parte da 649.000 dollari. La Xerox Trivor 2400 offre agli stampatori una piattaforma scalabile, costruita per adeguarsi all’aumentare della domanda così da garantire un incremento di velocità, volumi gestiti e soluzioni produttive. Xerox Trivor 2400

combina elevati livelli di performance e velocità di stampa con una ridotta impronta ecologica. L’elevato livello di automazione assicura un’eccezionale e costante qualità di stampa, grazie alle tecnologie d’ottimizzazione in linea della densità colore e per la rilevazione degli ugelli otturati. Le stampanti Brenva HD e Trivor 2400, quest’ultima dotata di server Xerox IJ Print implementato da Fiery, saranno esposte a drupa 2016. Per maggiori informazioni sulla partecipazione di Xerox a drupa, visitare il sito: xerox.com/drupa.

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Anteprime dagli espositori

kolbus Pad. 16 stand c22

Per libri e packaging di lusso

“Importanti novità dalle divisioni Book Manu-facturing, Commercial and Publi-shing Printing, Luxury Packaging”.

Kai Büntemeyer

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Su una superficie espositiva di 1.400 metri quadrati la tedesca Kolbus, con la divisione Book Manufacturing, presenterà una linea per la produzione di libri, dove gli elementi chiave saranno la brossuratrice KM 200 e il nuovo trilaterale HD-HD 143, in grado di tagliare sui tre lati libri di diverso spessore, altezza e larghezza, senza alcun fermo macchina per il cambio formato. La linea è di tipo industriale, può quindi produrre migliaia di libri all’ora con la stessa facilità con cui si produce un unico libro. Per alimentare il sistema con le segnature stampate, Kolbus prevede differenti soluzioni. Nel caso, ad esempio, della stampa digitale a bobina il sistema di rilegatura dei libri verrà alimentato grazie alla WF 100 Webfolder, soluzione prodotta un tempo dall’inglese Timsons, uscita dal mercato delle arti grafiche. Con una capacità produttiva massima di 1,5 milioni di pagine all’ora nella sua attuale versione standard, la Kolbus WF 100 non impone limiti alle lavorazioni successive, come brossura, cucitura, perforazione e incollaggio.

Due delle novità che verranno proposte in drupa: il webfolder WF 100 e, sopra, la brossuratrice KM 200.

In alternativa, la KM 200 può essere equipaggiata per alimentare i blocchi libro o addirittura pile di fogli sciolti. Inoltre, può passare facilmente dalla lavorazione di libri con copertina morbida a quelli con copertina rigida. A drupa Kolbus introdurrà una nuova copertinatrice, la Hardcover Book-line BF 513, che offrirà le medesime prestazioni dell’ammiraglia BF 530 Bookjet-Edition, rispetto alla quale gestirà 30 libri al minuto anziché 70. La divisione Commercial and Publishing Printing presenterà la nuova brossuratrice KM 610, caratterizzata da una

velocità minima di 5.000 libri/ora. Verrà mostrata in drupa nella versione da 7.000 libri/ora. Tale brossuratrice è stata ridisegnata al fine di incorporare un’innovativa interfaccia utente. A drupa la nuova KM 610 opererà alla massima velocità in abbinamento al trilaterale HD-HD 143. Infine, la più giovane divisione di Kolbus, quella dedicata al packaging di lusso, presenterà un innovativo sistema di produzione per le scatole rigide con alette e chiusure metalliche. Tutto ciò verrà dimostrato all’incredibile velocità di oltre 2.000 scatole/ora.


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ricoh Pad. 8a stand b46

“Open new worlds”

“Le novità Ricoh si giocano sull’inkjet e sui software basati su cloud”.

Peter Williams

Con lo slogan “Open new worlds”, queste le principali novità proposte: TotalFlow Cloud Suite, un insieme di 10 software che facilitano le operazioni di stampa; l’alleanza con Methis Software; la Digital Book Printing Solution; nuove possibilità di connettività per unire il finishing alle soluzioni di stampa; TotalFlow Print Server con connessioni a Heidelberg Prinergy e Agfa Apogee; miglioramenti per Pro VC 60000, macchina inkjet da 150 m/ min, e nuove funzionalità; vendita della 200ma Ricoh Pro C9100 Serie in Europa. TotalFlow – disponibile in Europa dall’estate – è una soluzione per il book on demand pensata per aiutare gli stampatori di libri a monitorare meglio le commesse dalla ricezione dei file alla consegna, raggruppando lavori simili tra

loro in modo da snellire il flusso produttivo e automatizzando il maggior numero di funzioni. Consente di integrare i sistemi gestionali (MIS) con quelli produttivi, aggiungere codici a barre per tracciare la commessa dalla stampa al finishing e integrare le operazioni di preflight e imposizione. Quanto alla TotalFlow Cloud Suite, si tratta di una serie di soluzioni basate su cloud e offerte come SaaS (Software as a Service) che includono software per web-toprint, automazione del workflow, market asset management e cross media. Questi servizi vengono erogati a fronte di un abbonamento e consentono alle aziende di stampa di selezionare i software di cui necessitano senza dover investire in infrastrutture IT e, volendo, nemmeno in un server per

far girare le applicazioni. I software a disposizione attraverso la TotalFlow Cloud Suite non sono solo di Ricoh, ma anche di terze parti, selezionate da Ricoh. Non c’è da stupirsi, dunque, per l’alleanza che Ricoh ha stretto con Methis Software, società che ha sviluppato / data.mill, un programma in grado di interrogare e automaticamente correggere le inesattezze dei dati in modo semplice e rapido. «Abbiamo tutti ricevuto direct mail con dati sbagliati che ci riguardavano», ha spiegato Peter Williams (nella foto), Production Printing Business Group, Process Services and European Technology Centre. «Ora è più semplice realizzare una comunicazione altamente personalizzata utilizzando dati automaticamente controllati. Questa sofisticata

soluzione viene fornita come plug-in gratuito di Microsoft Excel». Altra novità è un’interfaccia che Ricoh ha messo a punto per garantire migliore connettività alle soluzioni di finishing di terze parti. Il primo dispositivo a beneficiare di ciò è il Watkiss PowerSquare 224 booklet maker che ora potrà essere integrato in linea alle serie Ricoh Pro C9100 e C7100x e Ricoh Pro 8100. Infine, Ricoh presenterà dei miglioramenti per la inkjet a bobina Pro VC 60000, tra cui velocità più elevata del 25% pari a 150 m/min; gestione flessibile delle testine di stampa, con possibilità di “disattivare” ad esempio le testine per la stampa a colori se si ha la necessità di stampare in b/n e maggiore flessibilità nella gestione colore.

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bobst Pad. 10 stand a60

125 anni all’avanguardia

“Bobst è sempre stata in prima linea in materia di innovazione”.

Stephan März

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«Nel 2016 festeggiamo il 125° anniversario della nascita dell’azienda», ha spiegato Jean-Pascal Bobst, CEO di Bobst. «E a drupa dimostreremo che guardiamo al futuro con lo stesso dinamismo e la stessa dedizione con cui abbiamo costruito la nostra reputazione nel settore». Tra le numerose novità presenti spiccano: • Mastercut 106 PER in anteprima mondiale: una fustellatrice altamente produttiva (11.000 fogli/ora) grazie a innovazioni che ridefiniranno gli standard di settore. • La nuova macchina per stampa a caldo Masterfoil 106 PR che integra il sistema Foil Unwinder+, una soluzione che garantisce fino al 30% di produttività in più e una riduzione anche del 50% del consumo di banda metallizzata. • Una nuova piegaincollatrice, la nuova Mastercut e la nuova Masterfoil, tutte studiate per garantire maggiore automazione, regolazioni più rapide, costi di esercizio inferiori e funzionamento più facile, nonché per consentire ai produttori di imballaggi di ottenere una produzione a “zero difetti”.

• Una nuova versione della macchina per stampa flessografica M6 UV, configurata per la produzione di scatole pieghevoli; si pone come valida alternativa alla stampa offset grazie ai cambi lavoro completati in meno di un minuto con la tecnologia Digital Flexo™, alle velocità di produzione elevate e al taglio in linea ad alta velocità. • Alternative innovative ed efficaci alla stampa offset per la produzione di scatole pieghevoli e imballaggio flessibile: sfruttando i nuovi inchiostri UV a migrazione ridotta, nonché il livello di automazione offerto dalla tecnologia Digital Flexo™, Bobst propone soluzioni in grado di offrire tempi di set-up paragonabili a quelli della tecnologia digitale e una produttività estremamente elevata. • La tecnologia di stampa con gamma cromatica estesa (ECG), che utilizza 4 o 7 colori fissi, destinata a nuove macchine da stampa appositamente ottimizzate per sfruttare al massimo i notevoli miglioramenti introdotti da questa tecnologia. • Nuove macchine da stampa flessografica a tamburo centrale, stampa flessografica in

linea, stampa rotocalco e stampa digitale, ma anche nuove macchine per l’accoppiamento, la spalmatura e la metallizzazione. • Presentazioni fatte da un team di specialisti sulla rivoluzionaria macchina per stampa digitale ad alta produttività per il cartone ondulato e sulle macchine digitali per la stampa su cartone teso, carta e film. Stephan März (nella foto), responsabile globale della Business Unit Services, ha affermato: «Bobst vuol essere un partner che sostiene i clienti nella scalata al successo, offrendo servizi in grado di aiutarli a sfruttare al meglio le macchine installate, fornendo soluzioni innovative e produttive per produzioni tradizionali oppure introducendo nuove tecnologie dalle grandi potenzialità, come la stampa digitale».

Un’imponente macchina da stampa digitale per cartone ondulato, che viaggia alla velocità Sis xxxxxxxxxxxxxxx di 200 m/min. xxxxxx xxxxx xxxx xxx x x x x x xortis nos ex ex eugait, sit iriusto dolore consendrem diam nullSum do consenit in


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Anteprime dagli espositori

canon Pad. 8a stand B50

Uno stand a 7 settori

“Invitiamo i visitatori a esplorare nuovi modelli di business in più aree del settore stampa commerciale”.

Mark Lawn

Lo stand di circa 4.000 m2 sarà suddiviso per 7 applicazioni chiave e target di clientela: centri servizi di stampa, comunicazioni aziendali, editoria, pubblicità e settore creativo, stampa industriale (inclusa quella 3D), packaging, prodotti fotografici. Tra le novità la macchina inkjet a foglio Océ VarioPrint i300 con nuove funzionalità e opzioni di finitura, la nuova imagePRESS C8000VP da 80 ppm, basata sulla tecnologia della imagePRESS C10000VP lanciata a fine 2015; in anteprima mondiale la Océ ColorStream 6000 Chroma a bobina con velocità tra 48 e 127 m/min a colori e fino a 150 monocolore. In anteprima anche la ImageStream 2400, una soluzione inkjet a colori a bobina per stampa su carta offset standard e patinata, già installata presso vari clienti europei, e la ColorWave 910, stampante inkjet a colori a passaggio singolo, oltre a diversi nuovi modelli di stampanti per grande formato. L’attrattiva principale sarà rappresentata dalla nuova piattaforma a getto d’inchiostro a bobina Océ ColorStream 6000 Chroma, ideale per la produzione di libri on-demand con colori di notevole qualità. La macchina verrà configurata come sistema completa-

mente integrato con le soluzioni Zero Speed Splicer u40 e Libra One dell’italiana Tecnau, partner di Canon per la finitura. Una configurazione esclusiva che porterà la produzione di libri on-demand a un nuovo livello: da bobine bianche a blocchi libro con numero di pagine e formati variabili, con possibilità di cambi carta rapidi, la modifica delle segnature da 2 a 3-up con velocità di produzione massima di 127 pag/ min. Grandi volumi, che fanno di questa soluzione un’alternativa all’offset per la stampa di libri on-demand. Verrà dimostrata la produzione di blocchi libri pre-incollati, pronti per la rilegatura near-line con la brossuratrice variabile Libra 800. Questo è il commento di Marc Lawn, European marketing director di Canon: «Il portfolio di tecnologie ad alimentazione continua di Canon, che include le linee Océ ColorStream, ImageStream, JetStream e VarioStream, continua a svolgere un ruolo di leader nel settore della stampa digitale ad alta velocità di fascia industriale. A drupa presenteremo un’ampia varietà di applicazioni utilizzando le nostre soluzioni a getto d’inchiostro ad alimentazione continua per l’industria».

EFI Pad. 9 stand a40

Ennesima acquisizione

“Le novità saranno svelate in fiera”.

Guy Gecht

EFI non svela i propri assi nella manica. Guy Gecht, CEO della società, non è entrato nel merito delle novità che debutteranno a drupa, ma ha fornito qualche utile indizio. Sicuramente ci si deve aspettare un’evoluzione della partnership che lega EFI a Benny Landa. Verranno presentati una nuova soluzione inkjet indirizzata al mondo del packaging, che sarà disponibile dopo drupa, e una nuova serie di inchiostri. E non poteva mancare l’annuncio di una nuova acquisizione. Si tratta di Rialco Limited, uno dei principali fornitori europei di polveri per tinte e prodotti per il colore destinati ai settori della produzione industriale e della stampa digitale. Rialco, con sede a Bradford, nel Regno Unito, opera ora come parte della linea inkjet industriale di EFI e

continuerà a lavorare in stretta collaborazione e a supportare i clienti esistenti, oltre a espandere e promuovere la crescita delle proprie capacità con nuovi prodotti e nuovi clienti. EFI ha in programma di migliorare il proprio portafoglio inkjet grazie alle capacità dei componenti avanzati per inchiostri di Rialco. Il mercato degli inchiostri a sublimazione servito da Rialco è uno dei segmenti più in rapida crescita del settore degli inchiostri. Una nuova ricerca di Smithers Pira prevede una crescita annua del 18,4% dei volumi di stampa con inchiostri a sublimazione fino al 2021 e un aumento superiore al 100% del volume e del valore del materiale stampato a sublimazione nello stesso arco temporale. 33


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pre drupa 2016

Heidelberg: “We are more than machines” Per anticipare alla stampa di settore le novità principali che verranno presentate a drupa, Heidelberg ha organizzato una “due giorni” presso la sua Print Media Academy in febbraio.

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«Ci stiamo trasformando da azienda focalizzata sulla tecnologia ad azienda concentrata sulle esigenze dei clienti», ha spiegato Gerold Linzbach, CEO di Heidelberger Druckmaschinen in apertura alla conferenza internazionale pre-drupa. «I clienti oggi hanno necessità diverse rispetto a un tempo, che si traducono in flessibilità, assenza di problemi tecnici, migliori performance e un moderno accesso ai prodotti di consumo. E noi abbiamo tutte le carte in regola per soddisfare questi bisogni, perché Heidelberg non è sinonimo solo di macchine da stampa, ma anche di servizi e prodotti di consumo». “We are more than machines” è lo slogan che contraddistingue il produttore tedesco nell’era dell’Industry 4.0, in un mondo digitalizzato in cui è fondamentale automatizzare i processi, anche per ovviare agli immancabili errori umani. «In 15 mesi abbiamo sviluppato tre categorie di macchine nuove: la Gallus DCS 340 per le etichette, la Heidelberg Jetmaster Dimension per la stampa su oggetti con superfici curve e ora siamo

pronti a lanciare la nuova macchina inkjet 70x100 insieme a Fujifilm, una macchina più compatta di una offset e con architettura modulare. Abbiamo installato quasi 1.000 Linoprint, soluzioni di stampa digitale di Ricoh abbinate al nostro front end. Per concludere questa serie di numeri, sono 10 milioni al secondo le gocce d’inchiostro da controllare sulla nuova macchina da stampa digitale». Quello che contraddistingue Heidelberg oggi – come spiega Linzbach – è una nuova mentalità, un’apertura ai partner (ad es. Fujifilm, Ricoh e PTC, azienda americana legata all’Internet of things) e un nuovo equilibrio nel portfolio prodotti, costituito al 50% da macchine offset e al 50% da servizi a valore aggiunto e prodotti di consumo. Innovazione del business ed eccellenza operativa

Harald Weimer, membro del CdA e responsabile Vendite e assistenza, ha analizzato quali sono i fattori di successo per i propri clienti, tenendo in considerazione che negli ultimi 25 anni nel settore


di Cristina Rossi

Dall’alto: Gerold Linzbach, Harald Weimer, Stephan Plenz.

grafico si è passati da una realtà artigianale a una vera e propria produzione industriale. I fattori sono essenzialmente due: innovazione del business ed eccellenza operativa. Quest’ultima è legata all’indice OEE – Overall Equipment Effectiveness – che misura l’efficienza operativa delle macchine da stampa. L’OEE combina tutte le aree che influenzano la produttività in un unico indice ottenuto moltiplicando l’indice tempo per l’indice velocità per l’indice qualità. L’indice tempo si ottiene dividendo il tempo di stampa per il tempo disponibile, l’indice di velocità dividendo la velocità di stampa media per la velocità massima e l’indice qualità dividendo il numero di impressioni nette per il numero di impressioni lorde. L’indice OEE può essere dunque utilizzato dalle aziende per massimizzare l’output e minimizzare gli sforzi. In questa realtà Heidelberg si pone nei confronti dei clienti come partner in grado di affiancarli in un mondo sempre più digitalizzato. Come? Attraverso l’Heidelberg SystemService, ossia il più ampio network d’assistenza nell’intera industria grafica, composto da 3.000 esperti in tutto il mondo e una logistica che prevede 4 hub in Germania, USA e Asia. Il produttore tedesco mette a disposizione i più sofisticati servizi di diagnostica

e assistenza in remoto con oltre 25.000 dispositivi e moduli Prinect connessi e in grado di fornire online i big data per analisi preventive. Heidelberg ha sviluppato un servizio unico, battezzato Performance Plus, che non si limita ad avvisare il cliente nel caso di anomalie sulle macchine, bensì lo guida e lo supporta dalla ricezione dell’ordine alla fatturazione.

do della macchina, non avrà solo il ruolo di interfaccia digitale nel workflow, ma sarà soprattutto un’interfaccia intelligente uomo/ macchina che aiuterà l’operatore a sfruttare pienamente la performance della macchina. «Abbiamo precorso i

Il nuovo Prinect Press Center XL 2 ha un’interfaccia utente molto moderna e intuitiva simile a quella di uno smartphone. Una specie di iPad ha preso il posto della classica tastiera e si collega al Wallscreen XL. Una serie di innovazio-

tempi presentando il Prinect Press Center dotato di Wallscreen nel 2008», ha spiegato Plenz. «Oggi i display giganti sono all’ordine del giorno per i nostri clienti e lo step successivo è rappresentato dal nuovo Wallscreen XL da 65 pollici e una risoluzione di 4K. La richiesta di personalizzazione sollecitata da molti clienti è stata soddisfatta con l’introduzione dell’area “myWallscreen”, che consente la configurazione di un insieme di parametri selezionati individualmente».

ni chiave verranno introdotte prima di Drupa, quali ad esempio la seconda generazione dell’AutoPlate XL 2, ossia il dispositivo per il cambio lastre simultaneo per la Speedmaster XL 106 che, oltre a ridurre ulteriormente il tempo per il cambio lastra, consente anche il cambio di tutte le lastre di stampa durante il lavaggio dei cilindri caucciù e dei cilindri di stampa. Anche il Prinect Inpress Control 2, il sistema di misurazione in linea, è arrivato alla seconda generazione e vanta

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pre drupa 2016

Smart Print Shop, il futuro dell’azienda integrata

Stephan Plenz, membro del CdA e responsabile delle attrezzature, ha illustrato il concetto di Smart Print Shop, l’azienda grafica completamente integrata: dai processi di acquisizione degli ordini alla gestione dei file e dei metadata di accompagnamento, inclusi quelli amministrativi e commerciali, dal flusso di lavoro alla tracciatura della logistica distributiva e della consegna a destinazione del prodotto stampato laddove serve quando serve. La parola chiave è integrazione e la dorsale portante dell’integrazione digitale è Prinect, un workflow che Heidelberg ha introdotto già nel 2000. A drupa il produttore tedesco introdurrà una nuova generazione di Speedmaster integrate in un processo digitalizzato che ne aumenterà l’efficienza e la produttività. In particolare il nuovo Prinect Press Center XL 2, ossia il pulpito di coman-

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Primefire 106 apre l’era della stampa digitale industriale Una primizia tecnologica di cui Heidelberg ci ha reso partecipi, mostrandoci in anteprima la macchina nel raparto di Ricerca&Sviluppo, è Primefire 106, la prima inkjet formato 70x100 a essere introdotta sul mercato. Una pietra miliare nella stampa digitale industriale, indirizzata in un primo momento alla stampa del packaging, ma in seguito anche al mercato della stampa commerciale. Frutto di una partnership strategica avviata da Heidelberg e Fujifilm nel 2013, è stata realizzata in meno di 2 anni grazie al lavoro congiunto dei reparti di Ricerca e Sviluppo di entrambe le aziende. Punto di partenza per lo sviluppo della rivoluzionaria macchina è la Speedmaster XL 106, mentre l’unità inkjet incorpora le testine di stampa Samba prodotte da Dimatix, una piccola azienda acquisita nel luglio 2006 da Fujifilm. Si tratta di tecnologia inkjet piezoelettrica drop-on-demand a base acqua, la medesima già incorporata nella 50x70 Fujifilm Jetpress 720S e nella Gallus DCS 340 per etichette. È composta dal mettifoglio Preset Plus Feeder, da un’unità di condizionamento della carta, il gruppo inkjet, il forno e un’unità di verniciatura. La macchina stampa a 7 colori (CMYK, arancione, verde e viola) con inchiostri pigmentati a base acqua di Fujifilm compatibili con le normative di sicurezza per il packaging alimentare. Verrà commercializzata sia da Heidelberg sia da Fujifilm e debutterà a drupa sullo stand di Heidelberg. Il primo a effettuare i beta test entro la fine di quest’anno sarà uno stampatore tedesco, ancora da selezionare. La commercializzazione della nuova piattaforma è prevista nella seconda metà del 2017.

Novità in stampa e finishing

Dall’alto: Speedmaster XL 75 Anicolor 2; Stahlfolder TH/KH 82-P; DryStar LED.

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tempi di misurazione molto più rapidi. Specificamente per gli stampatori di packaging è stato messo a punto il Prinect Image Control 3 che misura le strisce di controllo stampate su bianco opaco su supporti trasparenti o metallizzati. In fase di prototipo quando venne presentata a drupa 4 anni fa, la tecnologia Anicolor ha fatto enormi passi avanti e verrà presentata a drupa come Speedmaster XL 75 Anicolor 2, dotata di nuove opzioni come l’Anicolor Booster che offre superiori densità dell’inchiostro al semplice tocco di un pulsante. È possibile stampare un’ampia gamma di supporti senza cambiare la serie di inchiostri o rulli Anilox. Infine è disponibile

la versione UV dell’Anicolor e verrà mostrata in collaborazione con IST. La gamma di sistemi d’essiccazione DryStar LED è stata ulteriormente ampliata ed è ora disponibile per la serie XL, come pure per la Speedmaster CX/ SX. L’ottimale integrazione del sistema nella macchina e il sistema di controllo consente un addizionale risparmio di energia grazie all’attivazione dei LED per un formato specifico. Sono possibili risparmi energetici fino al 50% a seconda del formato e fino al 90% rispetto alla tecnologia delle lampade UV. DryStar LED assicura che la velocità di stampa venga mantenuta nonostante il degrado dei LED che normalmente avviene nel tempo. Ad oggi sono state vendute oltre 60 barre DryStar LED in tutti i formati e ben un miliardo di fogli sono stati stampati grazie a questa tecnologia. A drupa verrà presentato un nuovo mettifoglio per la Speedmaster XL 75, ereditato dalla XL 106, che include funzioni chiave quali il rallentamento del foglio e il controllo automatico del foglio in arrivo. Un guidafogli preciso e affidabile significa che si possono raggiungere elevate velocità di stampa in modo stabile anche quando si utilizzano materiali critici. L’esperienza precedente mostra che velocità fino a 1.500 fogli/ora sono ottenibili anche

con etichette e carte di bassa grammatura. Il trasferimento di tecnologia dalla serie XL alla Speedmaster CX 102 continua. Tempi di lavaggio inferiori al minuto sono possibili grazie alla tecnologia hardware e software della XL. I moduli di lavaggio possono essere spostati da un’unità all’altra e ciò significa che un modulo addizionale preparato in anticipo può essere utilizzato quando si cambia il rullo di lavaggio, riducendo dell’80% i tempi di fermo macchina. Novità anche sul fronte del finishing. In particolare verrà presentata una nuova generazione di piegatrici, le Stahlfolder TH/KH 82-P, dove “P” sta per migliore performance e produttività. La serie è pensata per gli stampatori commerciali con produzione annua di oltre 40 milioni di fogli. Come novità nella stampa digitale, oltre alla Primefire 106 (vedi riquadro a sinistra) è stato annunciato un rebranding di tutte le soluzioni di Heidelberg. Linoprint, la macchina elettrofotografica basata su tecnologia Ricoh, diventerà Versafire, dove “Versa” sta a indicare la versatilità nella gestione dei supporti. La Gallus DCS 340 per etichette diventerà Labelfire 340, mentre la Jetmaster Dimension per la stampa su oggetti tridimensionali diventerà Omnifire e sarà disponibile in due varianti: Ominifire 250 e Omnifire 1000.


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Nava Press L’incontro con il top management della storica azienda milanese è l’occasione per fare un primo bilancio a quasi un anno dai due importanti investimenti in macchine da stampa, firmate Heidelberg e HP Indigo.

di Achille Perego

Un’azienda che non ha tradito la sua origine: quella di essere un punto di riferimento a livello internazionale per la stampa di alta e altissima qualità per i brand più esclusivi del lusso, della moda, dell’arredamento e dell’automotive sparsi in tutta Europa, Usa e Asia. E Nava Press, in poco meno di due anni, da quando cioè la storica “tipografia” milanese è stata acquisita dal gruppo Rotolito Lombarda, è riuscita a fare un ulteriore passo in avanti: quello di non perdere il suo “Dna” ma anzi di valorizzarlo rendendo ancora più performanti i suoi “stampati” sia dal punto di vista della realizzazione grafica sia da quello dell’efficienza della capacità produttiva. Che poi si riflette anche sull’organizzazione del lavoro e sui risultati, aumentando la redditività in un mercato che, pur essendo di alta gamma, è comunque esposto alla concorrenza e alla competizione sui prezzi. Perché, se è vero che le grandi griffe, per tradizione, sono più attente alla realizzazione (dalle brochure ai cataloghi, dai libri agli inviti per gli eventi) di prodotti esclusivi, oggi anche la componente “costo” non viene trascurata insieme con altri aspetti decisivi come la flessibilità produttiva e la logistica.

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Per diventare quella che è oggi Nava Press e quella che vuole essere ancora di più in futuro, in base a precise strategie aziendali, sono stati necessari – fin dai primi mesi nei quali i manager di Rotolito Lombarda hanno iniziato a gestire Nava Press, in coordinamento e sotto la guida di Paolo Bandecchi, presidente e ad del gruppo che ha il suo quartier generale a Seggiano di Pioltello – un intervento di riorganizzazione ed efficientamento dei cicli produttivi e nuovi investimenti in tecnologie. Il primo investimento a essere stato deciso e realizzato nella scorsa primavera aveva riguardato l’installazione di una HP Indigo 7800 per dotare anche Nava Press di un impianto di stampa digitale, investimento a cui era seguita a stretto giro quello per una nuova Heidelberg Speedmaster XL 106 6LX3 LE entrata in produzione all’inizio dell’estate.


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Joseph Marsanasco e, a sinistra, Emanuele Bandecchi.

A meno di un anno da questi due investimenti strategici, Il Poligrafico ha incontrato, nella storica sede di Nava Press in Via Breda a Milano, Emanuele Bandecchi, direttore marketing di Rotolito Lombarda e amministratore di Nava Press, e Joseph Marsanasco, dg di Rotolito con la responsabilità sullo sviluppo e gli investimenti tecnologici, per tirare un primo bilancio, con un focus particolare sul salto di qualità e i vantaggi produttivi apportati dalla nuova Heidelberg.

Allora, lo stesso Paolo Bandecchi aveva commentato l’installazione della HP Indigo inserendo questa scelta nel piano strategico di Rotolito per Nava Press: «I nostri clienti, tra i maggiori brand internazionali del lusso, vogliono la certezza di avere stampati di alta qualità per esaltare la bellezza dei loro prodotti e differenziarsi dai loro concorrenti. La nostra nuova capacità di stampa digitale offre questa differenziazione e permette di stampare prodotti ad alto impatto». Bandecchi sempre allora aveva sottolineato anche l’importanza dell’installazione della nuova Heidelberg, che si è aggiunta a un parco macchine piane tutte della stessa casa tedesca già presenti in Nava, che, insieme con la HP Indigo «rappresentano un impegno significativo al servizio dei nostri clienti e aumentano il nostro status di fornitore mondiale di prodotti di qualità».

La nuova macchina (in formato 75x105 a sei colori), come detto, si è inserita in un parco offset che comprendeva già una XL 105 a 7 colori più spalmatore e UV installata con una configurazione esclusiva che permette, tra l’altro, la sovrastampa con inchiostri UV dopo quella a 5 colori, l’utilizzo di due spalmatori acrilici UV per effetti sia lucidi sia opachi e la possibilità di stampare su svariati materiali, dal Pvc al metallizzato, al cartoncino. Sempre del reparto macchine piane di Nava Press fanno parte anche una Heidelberg CD 72-102 a 8 colori in linea più spalmatore, una CD sempre 72x102 a 6 colori più spalmatore e una Speedmaster SM52 35x50 a 6 colori più spalmatore. Tutte macchine, tranne la 8 colori, bivalenti e trivalenti. Ma la forza produttiva di Nava Press allinea anche una rotativa M600 a 16 pagine e 7 colori, anch’essa nella sua configurazione par-

L’azienda Rotolito Lombarda aveva raggiunto l’accordo con gli azionisti della Nava (la terza generazione della famiglia) per acquisire il ramo stampa a maggio del 2014 e l’intesa era stata perfezionata entro fine giugno per segnare definitivamente il passaggio azionario e della gestione al gruppo guidato da Paolo Bandecchi il 1° luglio di due anni fa. Fondata nel 1922 dall’omonima famiglia, Nava è diventata l’azienda di stampa alla quale fanno riferimento i maggiori brand mondiali del lusso e della moda. L’acquisizione ha riguardato, attraverso la newco Nava Press, il ramo d’azienda di stampa (commesse, dipendenti, impianti, magazzino) e non la Nava Milano che continua la sua attività con la Divisione Design, specializzata nella produzione di oggetti (agende, pelletteria ecc.) dedicati al mondo del lavoro contemporaneo con l’intento di sviluppare e di ricercare prodotti di design innovativi.

Fin dall’inizio la strategia è stata quella di consolidare il marchio Nava Press nel suo settore rendendolo ancora più competitivo e ampliando la presenza sui mercati internazionali. Strategia che in meno di due anni ha cominciato a dare i suoi frutti con un fatturato che nel 2015 ha raggiunto 40 milioni di euro occupando un centinaio di addetti. Fanno parte della strategia di crescita anche gli accordi siglati con partner internazionali per delocalizzare la stampa di commesse di clienti storici di Nava Press e destinate ai paesi asiatici. Nava Press gestisce e controlla tutte le fasi produttive a garanzia del mantenimento degli elevati standard qualitativi delle produzioni realizzate a Milano.

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Nava Press

ticolare per la doppia piega, l’uscita incrociata con la possibilità di uscita a foglio con carta fino a 220 g e quindi la stampa in linea di quadricromia, nero rinforzato, vernice e Pantone. Ma qual è stato l’apporto importante della nuova Heidelberg? Innanzitutto, è unanime in Nava Press la soddisfazione per la qualità produttiva della macchina ampiamente collaudata e sperimentata in questi mesi. In particolare, spiegano Bandecchi e Marsanasco, questa macchina consente un’uscita tripla decisa in base al tipo di lavorazione. Quindi una stampa in configurazione grassa-tradizionale, con l’UV sempre tradizionale e infine in UV Low Energy, la cosiddetta UV fredda, con lampade a bassa energia e basse emissioni di ozono. Questa tecnologia, sottolinea Marsanasco, consente un minor consumo energetico, una migliore riproduzione tonale e permette di gestire temperature più basse, a beneficio dei supporti di stampa e della macchina stessa. La resa finale consente una maggiore saturazione del colore e una brillantezza superiore in particolare stampando su carte porose. Le dotazioni tecnologiche d’avanguardia della nuova Heidelberg non si fermano qui. Questa macchina infatti, aggiunge Marsanasco, è dotata del sistema Impress Control per la lettura spettrofotometrica che avviene ogni quattro passaggi con la regolazione in automatico. In questo modo

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si semplifica l’intervento dell’operatore e già dopo avere stampato 150 fogli si arriva quasi al 90% della colorazione rendendo così il prodotto già vendibile. In Nava, sottolinea Emanuele Bandecchi, avevamo l’esigenza di aumentare la capacità produttiva anche per ottimizzare le sinergie dei cicli con la Rotolito Lombarda. Ma anche introdurre tecnologie nuove come quella UV Low Energy che rappresentano una nuova frontiera e quindi era fondamentale dotarsi di questa tecnologia di stampa per stare al passo con la domanda del mercato. Ovviamente la scelta di utilizzare le tre tipologie di stampa consentite dipende dal tipo di lavoro, dalle esigenze del cliente, dalla qualità della carta e dei materiali stampabili, tenendo conto che con l’UV Low Energy si raggiungono standard di altissimo livello capaci di rispondere alle richieste anche del cliente più esigente, ma comporta una maggiorazione dei costi produttivi. La nuova macchina non ha tradito la fiducia riposta nel marchio Heidelberg (conosciuto e apprezzato e da sempre punto di riferimento in Nava anche per l’assistenza post-vendita) e si è dimostrata ampiamente all’altezza delle aspettative sia per la produttività sia per la qualità di stampa. Una macchina flessibile che può essere utilizzata per stampare ad esempio cataloghi in


ilPoliGrafico 168•16 Riorganizzazione. Oltre a investimenti in tecnologie, in Nava Press è stato attuato un efficientamento dei cicli produttivi.

medio-basse tirature con alte fogliazioni, e per tirature elevate. Con il vantaggio di avere avviamenti rapidi che riducono i costi produttivi e gli scarti, l’ottimizzazione del lavoro di fronte alla richiesta di ristampe e una qualità che quasi azzera il rischio (e il costo) dei rifacimenti. Quanto alla produttività, rivela un più che soddisfatto Marsanasco, con la nuova Heidelberg che può “viaggiare” fino a 18 mila copie/ora siamo arrivati a stampare poco meno di 300 mila copie al giorno con punte di 100 mila copie a turno, calcolando anche il cambio bancali. Una macchina, sebbene al livello di questa Heidelberg, da sola non può fare la differenza. Quello che conta, avverte Marsanasco, è che venga inserita in una buona organizzazione del lavoro dove rimane fondamentale il fattore umano. Investire in nuove tecnologie comunque rimane un punto strategico sia per Rotolito sia per Nava Press. Dove si guarda con interesse alla prossima Drupa e in particolare alle novità che arriveranno per la stampa digitale, con un interesse particolare anche per la presentazione della nuova 70x100 Heidelberg. Ma verranno osservati con attenzione dai manager di Rotolito e Nava Press anche i passi in avanti nell’automazione dei processi produttivi per “concatenare” sempre di più i passaggi dalla prestampa alla stampa e al finishing.

Standard di alto livello Solo con dotazioni tecnologiche d’avanguardia si può rispondere alle richieste dei clienti più esigenti.

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Prestampa

di Lorenzo Capitani

Oggi realizzare, controllare e correggere impaginati e pdf è facile, grazie all’evoluzione tecnologica. Ma non scontato… Ecco alcuni accorgimenti da tenere sempre presenti per evitare le insidie dell’offset e del digitale. E senza bisogno di costosi o complessi software: basta saper utilizzare al meglio le possibilità delle due applicazioni standard di Adobe, InDesign e Acrobat.

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File perfetto per la stampa Lo spazio colore Lavorare in RGB fino all’ultimo: sì, ma poi attenzione alla conversione in CMYK, che può riservare qualche sorpresa… La maggior parte dei problemi che di solito vengono intercettati prima di andare in stampa riguardano lo spazio colore: non è raro che arrivino in prestampa immagini non in CMYK. Offset o digitale che sia, la stampa sfrutta la quadricromia, lo spazio CMYK appunto. È pur vero che i workflow di produzione di oggi consigliano di mantenere foto e grafica in RGB fino alla fine, questo perché è lo spazio dei dispositivi di acquisizione – fotocamere e scanner –, dei monitor di lavoro e dispositivi di output, come smartphone, tablet o videowall. Cromaticamente è molto ampio e di conseguenza riproduce più colori. Ma è anche vero che convertire in fase di realizzazione del pdf può, in alcuni casi, riservare delle sorprese. Non sto dicendo che un’immagine o un fondo creato in RGB o da pantone convertiti in output siano sicuramente sbagliati, ma solo che possono essere diversi da come la volevate. Sarebbe opportuno lavorare fin da subito con gli elementi grafici in quadricromia e, dopo che si sono fatte le modifiche cromatiche sulle immagini, prendersi il tempo per convertire le foto prima di uscire in pdf. Ovvio, tutto dipende dal lavoro. Dove occorre qualità si valuteranno tutte le foto in Photoshop una per una, per uno stampato più commerciale la conversione in output sarà sufficiente, purché si abbia l’accortezza di scegliere la funzione Converti in destinazione e il profilo di destinazione (tipicamente Fogra 39L per la carta patinata e 47L per la uso mano), nella finestra Output del comando Esporta pdf in InDesign, altrimenti quello che era in RGB arriva in stampa. Attenzione anche ai colori dei grafismi fatti in InDesign come fondi, filetti e testi. Prima di fare il pdf, quindi, uno sguardo alla palette Campioni eviterà problemi. I testi, in particolare quelli in nero, devono essere solo nero (100 K) e non in nero a 4 colori. La ragione è il registro. I testi hanno grazie o, se bastoni, sono fini e il fuori registro in questi grafismi è quasi inevitabile: la carta si muove o la macchina può non essere perfettamente tarata (sia pure nelle tolleranze industriali).


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A sinistra: le impostazioni di InDesign per la realizzazione dei pdf con impostata la conversione in CMYK in output. A destra: verifica preliminare di InDesgn attiva durante l’impaginazione e le relative impostazioni.

Per concludere la check-list sulla parte colori resta il dilemma se incorporare i profili o meno. Per prima cosa occorre impostare in modo omogeneo il colore in tutti i programmi di grafica e impaginazione che usate nel flusso di lavoro. Per sintetizzare al massimo: sRGB se lavorate per il web perché i browser che ancora non gestiscono il colore assumono che il file sia sRGB. Adobe RGB se l’output è tipografico. È vero che contiene troppi colori fuori gamut rispetto alla CMYK, però l’sRGB non è in grado di rappresentare ciano, magenta e giallo se sono pieni. Coated FOGRA39 per le immagini in CMYK. Conviene poi incorporare il profilo nelle immagini a meno che non venga richiesto espressamente dallo stampatore o, a partire dai file di stampa, non intendiate realizzare prodotti digitali. Le certificazioni dell’International Digital Publishing Forum (IDPF) sugli epub ad esempio, o molte piattaforme di vendita, come Amazon o AppStore, non vogliono immagini con profili incorporati. Inoltre, a lavoro concluso, prima di chiudere i pdf, abituatevi a eliminare i colori non in uso, a convertire gli RGB e, se il lavoro non ne prevede, convertite le tinte piatte in quadricromia secondo i valori più prossimi. Se il lavoro è molto complesso e vi trovate una tinta piatta in uso che non individuate a colpo d’occhio in pagina, ricordate che con Anteprima selezioni colore InDesign mostra dove è usata. Infine, attenzione ai file vettoriali (.ai o .eps che siano) che si portano dietro le loro specifiche di colore: ad esempio, l’RGB di un elemento colorato in Illustrator non compare nei Campioni di InDesign e di conseguenza, come tale, passa in pdf. Ricordatevi che la Verifica preliminare non si accorge di queste tinte non in quadricromia.

Dallo strumento Testo/Trova font è possibile verificare lo stato delle font del documento, identificare il formato ed eventuali licenze d’uso.

La risoluzione Anche un’immagine “in bassa”, se sufficientemente grande, può reggere in stampa. Ma bisogna fare attenzione Normalmente per le immagini destinate alla stampa si richiedono 300 dpi, ma basterebbe anche 250. Ovviamente tutto dipende dalle dimensioni che avrà in pagina. Una foto a 72 dpi, magari presa dal web, molto grande, ad esempio 2560x1600 px, ovvero 90 cm di base, diventa 21 cm se portata a 300 dpi e regge quindi senza problemi di qualità la pagina se tenuta al naturale. Senza perdersi dietro a proporzioni, il trucco per capire se un’immagine in bassa risoluzione, tra i

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In Photoshop è possibile verificare il rapporto fra dimensione e risoluzione di una foto da Dimensione immagine. Per non modificare la quantità di dati di una foto non selezionate Ricampiona immagine. Ricampionare significa modificare la quantità di dati di un’immagine alterando le dimensioni in pixel e quindi la risoluzione.

72 e i 96 dpi, può essere usata per la stampa è dividere la misura in cm per 3,5. Non barate, però: quando ridimensionate in alta non ricampionate l’immagine. Formalmente si tratta di un’alta risoluzione con misure e dpi giusti, ma qualitativamente la foto resta una bassa! InDesign vi aiuta: la palette Collegamenti riassume, oggetto per oggetto, profilo colore, dpi originali e dpi effettivi in base all’ingrandimento. La nostra foto lasciata a 72 dpi, messa in pagina in un documento A4 al 50% risulta a 144 dpi, troppo pochi per reggere una doppia. Se proprio non potete usare un’altra foto, non resta che usare un trucchetto che gioca sulla lineatura di stampa: in Photoshop, impostando in Dimensione Immagine l’opzione Auto… e inserendo il numero di linee del retino di stampa (ed es. 60 linee) si aumenteranno le dimensioni dell’immagine e la risoluzione. Ovviamente non si ottengono miracoli né si farà di una bassa un’alta, ma la qualità migliorerà sicuramente. Ma non conta solo la dimensione dell’immagine, occorre tenere in considerazione anche la distanza da cui sarà vista l’immagine: una cosa è una foto su un magazine, un’altra un manifesto per strada. Anche in questo caso c’è una regola che consente di stabilire la distanza ottimale. Questo intervallo si ottiene, armati di calcolatrice, calcolando la diagonale dell’immagine, moltiplicandola per 1,5, per il limite inferiore, e per 2, per il limite superiore. Dalla distanza, tramite la formula di Marco Olivotto (http://tiny.cc/krd09x) risoluzione = 8.733 / distanza_di_visualizzazione si deriva la risoluzione per ottenere una stampa di buona qualità.

Le font Usare sempre e solo font OpenType: sono compatibili con Mac e Windows e perfette negli output digitali

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Veniamo ora alle font, croce di ogni grafico e di ogni RIP. Diciamolo subito: la standardizzazione è ancora lunga da venire e non è raro imbattersi in lavori fatti da grafici e art director in cui vengono riesumate font molto vecchie, come PostScript Type 1. Ora, al di là degli aspetti legali di grafici che si ostinano a scambiarsi font in barba alle licenze, conviene sempre usare font OpenType che sono le uniche compatibili con il mondo Mac e Windows, e garantiscono piena esportabilità verso i formati digitali. Anche qui InDesign con il comando Trova Font aiuta l’identificazione delle font correttamente installate sul proprio computer e quindi disponibili per la creazione del pdf e la verifica della tipologia di formato. Se non si conosce quale tipologia di font si sta usando basta verificare l’estensione: .otf indica quelle giuste. Nel dubbio, tutti i software di gestione delle font, da Suitcase a FontExplorer X a LibroFont, indicano la tipologia, oltre che la fonderia che


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La schermata di conversione di TransType. Sotto, la mappa carattere di FontLab Studio.

l’ha creato, utile per reperire eventualmente la versione corretta. Ormai è possibile procurarsi anche vecchie font in OpenType e in questo formato sono disponibili anche tutte le librerie on-line di font free (es. www.google.com/fonts); ma se non le trovate esiste anche la possibilità di convertirle con programmi dedicati come TransType, FontXchange o Fontlab Studio. Ricordate solo che non sempre la conversione è perfetta: glifi, caratteri speciali o segni diacritici possono essere convertiti in modo scorretto o approssimativo. Verificate bene o valutate la sostituzione della font con una simile. Se la conversione non vi soddisfa o non va a buon fine perché nella font è embeddata una licenza che non permette l’alterazione non resta che la conversione in tracciato (è il Crea profili sul box di testo in InDesign). Un caso tipico è l’Hellenica, una vecchia font usata per scrivere il greco nei libri con tutti gli spiriti e gli accenti. La mappa del carattere è molto diversa da quella delle font greche attuali e per di più è protetta: l’unica cosa possibile è la conversione in tracciati. È una soluzione drastica che non consente la retroversione in caso di correzioni. Eventualmente appoggiatevi copia della gabbia di testo fuori pagina per eventuali modifiche.

Abbondanze e Sovrastampa Per evitare brutte sorprese in fase di stampa, prevedete abbondanze e verificate gli effetti di sovrastampa utilizzando gli strumenti di Anteprima Una delle sviste che ricorrono più di frequente è la mancanza di abbondanza agli elementi grafici che vanno in taglio. Si tratta di un escamotage indispensabile per evitare che, in caso di un taglio poco preciso del legatore, si vedano antiestetici fili bianchi sul bordo pagina. La dimenticanza nasce dal fatto che chi impagina preferisce vedere la pagina esattamente come verrà per valutare i pesi e gli equilibri degli elementi. È solo abitudine. È sufficiente aprire tutte le gabbie che sono in taglio di 3-5 mm, se la foto non basta a riempiere questo spazio basta spostarla leggermente, eventualmente ingrandendola di pochissimo. Il più delle volte non occorre nemmeno allungare il fondo. Appena si crea l’impaginato, indicate un vivo pagina di almeno -3 mm così da avere le guide per ogni lato e aprite tutte le gabbie di almeno 3 mm. Quando volete vedere come viene la pagina cambiate la visualizzazione del documento in Anteprima. Solo un controllo visivo, con le guide attivate in InDesign in modalità Normale o con la vista di Art, Bleed e Trim box attivati in Acrobat, consente di trovare gli elementi grafici che non hanno abbondanza. Non è d’aiuto neppure l’ultima versione di Pitstop, che pure è in grado di aggiungerla dove manca con il comando Add Bleed Action. Addentrandoci nei mean-

dri del preflight ci sarebbe un’impostazione di InDesign che, se mal gestita, può compromettere la resa di uno stampato: la modifica delle impostazioni di foratura e sovrastampa dei colori. In Adobe sono stati previdenti e per fortuna hanno impostato in modo corretto il modo in cui i colori interagiscono tra di loro. Se non avete modificato la trasparenza della grafica con il pannello Trasparenza, tutti gli elementi grafici appaiono pieni, e in caso di sovrapposizione (es. un testo su un fondo colorato) il colore superiore buca l’area sottostante nei punti di intersezione. Per rendersene conto il comando Anteprima di sovrastampa in InDesign consente la simulazione della sovrastampa. Ora, questo accade per tutti i colori che forano, mentre solo il nero (k 100) applicato al testo o agli oggetti di default viene sovrastampato. Il motivo è semplice: prevenire il fuori registro sui caratteri o i tratti neri di piccole dimensioni posizionati sopra aree colorate. Potete modificare il modo in cui si comporta l’inchiostro nero andando nelle preferenze Aspetto del nero, ma val la pena farlo solo se il nero lavora su un’area estesa (es. testo molto grande come un titolo) che sta sopra un oggetto colorato, come una foto, per evitare che questa


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Ogni grafismo che va in taglio deve avere 3-5 mm di refilo. Già quando si apre un documento nuovo impostare le guide a -3 mm; indicate un vivo pagina di almeno -3 mm così da avere le guide per ogni lato e aprite tutte le gabbie di conseguenza.

traspaia sotto: questo perché l’inchiostro nero di solito è stampato per ultimo oltre al fatto che può non essere totalmente coprente. Per essere certi di come sarà la resa basta verificare il pdf in Acrobat con Anteprima di output. Nella finestra Separazioni si può vedere come lavorano i singoli inchiostri, di cromia o pantoni, lastra per lastra e la loro coprenza. Sempre da questa palette è possibile verificare anche la corretta foratura con Simula sovrastampa. Ricordate di lasciare sempre attivata la simulazione a monitor delle sovrastampe dalle preferenze di Acrobat. Pericolosa, a mio avviso, invece è la simulazione del colore della carta perché potrebbe creare confusione nella gestione del colore.

Verifica preliminare

Dalla palette Campioni è possibile eliminare i campioni non in uso prima di realizzare i pdf di stampa e, se non previste, convertire le tinte piatte. Attenzione che la conversione in CMYK può non essere identica al pantone.

Acrobat e InDesign offrono funzionalità di preflight. Usateli ma le correzioni è meglio farle manualmente Fin qui abbiamo visto i principali accorgimenti per una corretta realizzazione dell’esecutivo in modo da esportare un pdf corretto per la stampa. Ma sarebbe buona cosa verificare sempre, già in fase di lavorazione, il rispetto delle norme sfruttando strumenti di preflight presenti a bordo dei programmi di grafica normalmente usati, come la Verifica preliminare live di InDesign o il corrispettivo di Acrobat per il controllo del pdf. In entrambi i casi, ci si serve di una serie di profili in base all’output cui è destinato il lavoro. Sfortunatamente in InDesign c’è solo un profilo base precaricato con l’installazione e per di più colori e risoluzioni non sono controllati. Se non si vuole creare un profilo proprio, cosa peraltro semplice, in rete se ne trovano alcuni completi (tiny.cc/w9mt9x) che possono essere semplificati. La verifica preliminare così configurata è uno strumento molto potente perché controlla durante

A sinistra, un errato settaggio della foratura su una tinta piatta. Il pantone sovrastampando e non forando, come a destra, fa trasparire l’immagine sottostante. Lo stesso accade con il nero (k 100).

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l’impaginazione il file, indicando con un semaforo alla base della finestra del programma se ci sono errori e dove sono, in modo da poter intervenire. Ricordate che in fase di chiusura il tempo scarseggia sempre e dalla fretta nascono gli errori. Il segreto è partire bene. In Acrobat, invece, si lavora sul pdf. La verifica va richiamata dal menu Produzione di stampa dove i profili preinstallati sono tanti, compresi quelli per la stampa offset con e senza tinte piatte e tutti quelli per la verifica in base alle certificazioni ISO, come pdf/x. Se lo stampatore non vi fornisce un profilo di preflight suo, di norma basta controllare un pdf con il profilo Offset a fogli che verifica la compatibilità secondo le indicazioni del Ghent PDF Workgroup. Il risultato sarà un report dettagliato in cui errori e alert sono elencati e linkati in modo dinamico direttamente all’oggetto in pagina. Attenzione solo che lo strumento consente anche di correggere automaticamente gli errori, cosa da utilizzare con estrema attenzione soprattutto nel caso di conversioni di spazi di colore o di settaggi di coprenza o foratura per i motivi che abbiamo spiegato prima. Conviene intervenire manualmente dove serve per aver piena padronanza della modifica. La verifica può essere fatta sul pdf aperto e creare un droplet per elaborazioni in batch: si può ad esempio configurare una cartella di input e due cartelle di output, una con i pdf OK e una con i KO, il tutto senza ricorrere a costose soluzioni server. La verifica preliminare ha una lunga serie di azioni di modifica, anche se un po’ nascoste, che possono essere fatte direttamente sul pdf senza dover intervenire sull’impaginato. Se gli strumenti di Adobe dovessero risultare insufficienti esistono prodotti di terze parti che si integrano perfettamente, plugin o stand alone che siano. Enfocus PitStop è forse il più conosciuto. Si tratta di uno strumento potente da affiancare ad Acrobat che rende possibili controlli ancor più fini e interventi di modifica sul pdf ancor più sofisticati sia sul singolo elemento, sia in batch. Qualche esempio: è possibile convertire con un solo comando tutte le immagini vettoriali in raster in modo intelligente, escludendo il testo che resta tale e quindi ricercabile; ritagliare effettivamente l’area di refilo di un pdf (la taglierina di Acrobat maschera solo l’area ritagliata); gestire professionalmente gli inchiostri; persino aggiungere l’abbondanza dove manca. FlightCheck di Markzware è un’applicazione storica che consente il check non solo dei pdf, ma anche dei nativi (non solo InDesign) verificando qualità delle immagini, correttezza delle font, colori consentiti, grafismi gestiti in modo pericoloso per la resa a stampa. Più consumer e legato

al portale di web-to-print saxoprint.it, l’add-on SAXOPRINT® pro design verifica i file di InDesign mentre si lavora e in base alla tipologia di prodotto che si vuole realizzare. Anche se ha finalità commerciali – si parte infatti da template forniti – le verifiche sono puntuali e gli errori vengono intercettati correttamente. InPreflight, infine, è una soluzione completa per la verifica, la raccolta dati per la stampa e l’invio di documenti di InDesign. La particolarità del programma è quella di poter lavorare in batch su file multipli senza soluzioni server individuando anche gli errori che sfuggono alla verifica di Adobe come la possibilità, data dalla licenza di una font, di essere embeddata in un pdf, l’individuazione di font in documenti di Illustrator collegati all’impaginato o ancora le opzioni di compressione di tiff e eps.

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Verifica Preliminare (sopra) e Enfocus Pitstop (sotto) sono due strumenti utilissimi per la verifica puntuale di tutti gli elementi di un pdf. Entrambi gli strumenti posseggono una serie di azioni per effettuare modifiche o correzioni.


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Stampa offset

Prima in Italia con controllo qualità totale

La Prensa Etichette Italia sceglie Komori Un’azienda leader nelle etichette wet-glue per acque minerali, all’avanguardia negli investimenti tecnologici.

di Cristina Rossi

Luoghi improbabili come un garage o una cantina sono spesso fonti d’ispirazione per idee e progetti che poi prendono vita e si traducono in aziende di successo. La protagonista della nostra storia è una cantina di Viale Molise, a Milano, dove nel 1966 i fratelli Sergio e Diego Delfino – genitori degli attuali titolari, Emanuele ed Elena – fondarono un’azienda, battezzata La Prensa, prendendo a prestito il nome da un quotidiano di Buenos Aires, in omaggio al loro padre nato e cresciuto in Argentina. L’azienda inizia la propria attività stampando etichette acqua e colla per il mercato del beverage e del cibo in scatola. «Abbiamo iniziato servendo piccole realtà nel mondo dell’imbottigliamento», racconta Emanuele Delfino, «e oggi, a distanza di quasi cinquant’anni, siamo al servizio di clienti con decine di milioni di euro di fatturato». I clienti di La Prensa Etichette Italia, che oggi ha sede nell’area in-

dustriale di San Giuliano Milanese (Milano), sono al 99% italiani. L’azienda è attualmente leader nella stampa di etichette in carta – cosiddette “wet-glue” – per acque minerali e food e annovera tra i propri clienti tutti i brand più importanti, quali il Gruppo Nestlé Italia - San Pellegrino, San Benedetto, Norda, Spumador Refresco, Sant’ Anna di Vinadio, Pontevecchio, Rocchetta, Uliveto, Ferrarelle, Boario, Surgiva, Monge, Parmalat, Coca-Cola. «Abbiamo chiuso il 2014 con un fatturato pari a 18 milioni e 400.000 euro e il 2015 con un fatturato che sfiora i 21 milioni di euro, con un 15% di crescita, un totale di 85 dipendenti e tre unità operative», racconta Delfino. «Nel 2014 abbiamo realizzato ben 10 miliardi di etichette stampate tra carta e plastica. Il fatturato è generato all’80% dal business su carta e al 20% dalla stampa su supporti plastici. In uno stabilimento stampiamo

su carta, in un altro effettuiamo taglio, fustellatura e spedizione e in un terzo stabilimento stampiamo etichette su supporti plastici con una macchina della Fischer&Krecke acquistata da Bobst». Tutti i reparti di prestampa, stampa e taglio vengono continuamente aggiornati e potenziati. Il processo di innovazione e ampliamento che ha comportato un investimento complessivo di circa 10 milioni di euro terminerà a fine 2016 e consentirà a La Prensa Etichette Italia di avere complessivamente 7 impianti (5 per la stampa offset e 2 per quella flessografica) serviti da un reparto cartotecnico all’avanguardia dotato, tra l’altro, di una fustellatrice Polar completamente automatica. «Negli ultimi anni abbiamo ampliato la nostra clientela, diversificando la produzione», spiega Delfino. «Serviamo i grandi produttori di conserve quali Mutti e Pomì e puntiamo a entrare in maniera

La peculiarità della nuova Komori GLX 640 C H-UV sta nel controllo qualità totale PQA.

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Emanuele Delfino, figlio di uno dei due fondatori, è oggi al timone dell’azienda.

importante anche nel mercato delle birre, del pet food e delle salse da tavola che serviamo ora solo marginalmente».

Una Komori sviluppata ad hoc per packaging ed etichette È proprio lo stabilimento dove avviene la stampa delle etichette in carta che recentemente si è arricchito di una nuova offset a foglio unica nel suo genere. Si tratta di una Komori GLX 640 C H-UV, una offset con sei gruppi stampa, spalmatore e sistema HUV, oltre al cambio lastre automatico e PDC SX, ossia un sistema che, oltre alla messa a registro lastre in automatico, esegue il controllo colore a livello densitometrico e spettrofotometrico ed è destinato al cambio veloce dei Pantone con un nuovo concetto di lavaggio delle macinazioni e feedback dei dati di impostazione colore. La macchina è stata installata lo scorso 7 luglio ed è entrata in produzione già una settimana dopo.

«La macchina è stata studiata da Komori appositamente per il mondo del packaging e delle etichette», ha spiegato Silvano Bianchi, ad di Komori Italia. «Si tratta di un modello nuovo e La Prensa è stata la prima azienda a installarla in Italia. La caratteristica saliente che differenzia questo da altri modelli è la presenza di un sistema per il controllo di qualità totale». Oltre a essere la prima GLX 40 in Italia, è infatti anche la prima macchina da stampa con controllo qualità totale PQA (Printing Quality Assistant) di Komori. Grazie alla dotazione di una telecamera CCD e di un obbiettivo ad alta precisione, con questo sistema è possibile controllare la qualità di stampa in macchina ispezionando uno ad uno tutti i fogli, sempre con gli stessi criteri e con la totale tracciabilità di tutta la produzione. Tale sistema, oltre al fatto che interverrà automaticamente sullo scostamento densitometrico, avrà

la possibilità di rilevare tutti gli elementi e tutte le variabili del “visto si stampi”, diventando effettivamente l’occhio aggiuntivo al capo macchina. Inoltre, tale sistema è integrato totalmente con il PDC SX. La nuova macchina è andata ad affiancare in sala stampa tre Komori 72x102 e una Heidelberg XL 106-7LX bivalente. «Abbiamo scelto una Komori con tecnologia H-UV perché siamo sicuri che ci consentirà di aumentare la nostra reattività nei tempi di produzione grazie anche a una drastica riduzione dei tempi di avviamento, innalzando al contempo gli standard qualitativi e mettendoci nella condizione di poter stampare su una più ampia gamma di supporti, tra cui film plastici e carte metallizzate», conclude Delfino.

Leader nelle etichette in carta per acque minerali, l’azienda punta a entrare maggiormente anche nel mercato delle birre, del pet food e delle salse da tavola.



Sun Chemical presenta le guide alla risoluzione dei problemi in fase di stampa Sun Chemical ha messo a punto per la sua clientela, sotto forma di poster, un’efficace guida alla risoluzione dei problemi che possono emergere in fase di stampa. Lo studio presenta cause e soluzioni dei più comuni problemi che s’incontrano durante la stampa offset a foglio, e si basa sull’esperienza pratica e conoscenza di Sun Chemical unitamente alla collaborazione di esperti del mondo della stampa. Paolo Caiani, Direttore Tecnico inchiostri Sheetfed di Sun Chemical, analizza per Voi una delle problematiche più comuni. Con questo strumento estremamente utile, che non deve mancare in sala stampa, Sun Chemical è sempre più vicina ai suoi clienti sostenendoli nel loro lavoro e ponendo la massima attenzione al processo di stampa. Potete richiedere i poster al Vostro referente Sun Chemical.

Sdoppiamento

La selezione di un colore è impressa in aree adiacenti a quella di riferimento, facendo così apparire la stampa irregolare e poco nitida. Il fenomeno è circoscritto a particolari zone, ed è caratterizzato da una certa variabilità durante la tiratura.

CAUSE

SOLUZIONI

1. Controllare la pressione tra caucciù e lastra o tra caucciù e carta

1. Impostare la pressione secondo le specifiche del produttore

2. Tensione del caucciù troppo bassa

2. Tendere il caucciù in uso (o uno nuovo) alle specifiche dal produttore

3. Pinze non calibrate

3. Controllare e reimpostare tutte le pinze alle specifiche dal produttore

4. Carta con bordi ondulati o altre distorsioni

4. Controllare se il problema di sdoppiamento rimane anche su un materiale differente. Se ciò non accade, cambiare supporto o consultare il vostro fornitore di carta

Sun Chemical Group S.p.A. Via Achille Grandi, 3 - 6 20090 Settala Fraz. Caleppio (MI) www.sunchemical.com


drupa 2012

-1,3% Case editrici: crisi di ricavi ma soprattutto di strategie (e idee) La crisi del settore editoriale è sotto gli occhi di tutti da anni e non coinvolge solo le aziende della stampa, della grafica e della cartotecnica ma anche le case editrici di libri, periodici e quotidiani.

spazi pubblicitari su periodici

25%

del personale perso dai tre maggiori gruppi editoriali italiani in 10 anni

Viene riproposto lo stesso modello immutabile, si ignorano gli sviluppi, l’integrazione col web, il content marketing

investimenti pubblicitari 2015 su quotidiani

-6,6%

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Mercati

ww.iStockphoto.com

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La rivista Il Poligrafico e il sito Stampamedia.net seguono da vicino le difficoltà (ma per fortuna anche le buone notizie) di quello che per certi versi è l’hardware del comparto, cioè la produzione industriale. Ma il software, cioè la creazione e la distribuzione dei contenuti, insomma il progetto culturale, non è messo meglio. Solo che mentre una tipografia che fallisce fa notizia perché coinvolge concretamente fornitori e dipendenti, i gruppi editoriali “raschiano il fondo del barile” con difficoltà crescenti, calo di copie, ricavi in caduta libera, tagli di costi per servizi e personale, mancanza di idee... però sono sempre qui. Ma le dimensioni della voragine (che si sta allargando da anni) non sono facili da vedere se non si scava tra gli indici dei bilanci: e quando parlano i numeri, le chiacchiere tacciono. Finora però mancava un’approfondita analisi economico-finanziaria del settore editoriale in grado di mettere in evidenza le radici e i frutti di una crisi che è soprattutto di strategia e di progettualità. Ci ha pensato DataMediaHub, un osservatorio sui media italiani nato per aggregare dati sparsi e presentarli in forma grafica per aumentarne l’impatto


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di Stefano Tenedini

-7,2%

Si è fatto poco per fidelizzare i lettori

investimenti pubblicitari 2015 sulla carta stampata

DIGITALE

puntarci di più?

+0,6%

spazi pubblicitari sui quotidiani

e aiutare a capire cosa succede alle testate e alle aziende, alla pubblicità, al digitale e in definitiva al mondo della comunicazione. Abbiamo chiesto a Lelio Simi, giornalista toscano che di DataMediaHub è content curator, di illustrarci gli aspetti di maggior interesse che emergono dai dati raccolti ed elaborati. «Il database confronta i bilanci degli anni precedenti e dimostra che anche se sembrano tutti in salute il quadro è ben diverso. Da dove viene la crisi? Beh... siamo andati in profondità cercando le strategie» dice Simi «ma non le abbiamo trovate. Ad esempio, constatiamo che la percentuale delle voci di fatturato dei media tradizionali non sia mai cambiata: è rimasta fissa per diffusione, pubblicità e altri ricavi. Insomma, viene riproposto lo stesso modello immutabile, si ignorano gli sviluppi, l’integrazione col web, il content marketing. Inutile stupirsi dei risultati: la crisi dipende in buona parte dal fatto che mancano le idee e che le novità vengano ignorate o trascurate». Il quadro del settore è sconfortante: la mancanza di progettualità costringe a navigare a vista, senza obiettivi precisi. Secondo DataMediaHub si è fatto poco per fidelizzare i lettori, mentre le testate stra-

niere hanno fatto passi avanti sia nel distribuire i contenuti tra carta e web che nel proporre abbonamenti segmentati per interessi o per fascia d’età, favorendo con il basso prezzo i giovani ancora interessati. «All’estero queste strategie sono state costruite in anni di tentativi, avvantaggiandosi degli sviluppi tecnologici, mentre in Italia si assiste addirittura alla decrescita dei ricavi nel digitale» dice Simi. «È paradossale, è come se gli editori non ci credessero». Tra le chart messe a disposizione sul sito, DataMediaHub esamina i bilanci dei principali gruppi editoriali italiani dal 2009 al 2014: c’è, ironicamente ma non troppo, “tutto quello che avreste voluto sapere” su Rcs, sul gruppo Espresso, su Il Sole 24 Ore, Caltagirone e sul gruppo Poligrafici. In alcuni segmenti è presente anche Mondadori: non ovunque, perché non possiede quotidiani e ciò avrebbe reso le classifiche meno uniformi. Inoltre: i motivi della crisi dei media tradizionali, un’analisi dell’affare Rcs Libri – Mondadori (il business dell’anno), il pessimo rapporto tra mezzi di informazione e digitale e l’andamento dei principali gruppi internazionali. Uno sguardo alle semestrali presenta i dati più aggiornati per anticipare le tendenze del 2016. Si possono azzardare previsioni? «Speriamo di vedere delle novità: ad esempio, il piano industriale Rcs è interessante» auspica Simi, «come le ipotesi di rilanciare i ricavi agganciando nuovi lettori-clienti. Qualche azienda vorrebbe puntare di più sul digitale. Per ora sono promesse, ma è chiaro che o si inverte la tendenza o la crisi peggiorerà e tagliare i costi non basterà più per far quadrare i conti». Organici e costi del personale, infatti, saranno un tema caldo dell’anno.

Meno lavoro e pubblicità svenduta. E la crisi di contenuti e progetti si aggrava I numeri, non solo le sensazioni, parlano di una crisi che per i big player editoriali è industriale ma anche modelli di crescita e di creazione di contenuti. Il calo verticale dei fatturati, la riduzione dei costi del personale e le vendite a picco sono però i sintomi, non la malattia: che è invece la difficoltà comune di interpretare l’evoluzione del mercato e di imparare a vendere il prodotto in modo nuovo a misura di cliente, come mostra la sofferenza nella raccolta pubblicitaria e il mancato sviluppo nell’area digitale. I nuovi dati pubblicati e commentati da Lelio Simi chiariscono tra l’altro che i tagli agli organici hanno sì portato a una riduzione dei costi, ma non sono serviti né a sistemare i conti né a generare risorse per il rilancio. «Manca una programmazione di lungo periodo» spiega Simi «e il calo dei dipendenti non è compensato da progetti o investimenti che incidano sulla redditività complessiva del business. Idem nelle concessionarie di pubblicità, che sono in rosso da anni e dove si taglia perché non si può fare altro, ma senza una logica».

Inutile stupirsi dei risultati: la crisi dipende in buona parte dal fatto che mancano le idee e che le novità vengano ignorate o trascurate.

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Mercati

>>segue Numero dipendenti

settembre 2006 - settembre 2015

Fatturato per dipendente

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In dieci anni, dal 2006 al 2015, i tre maggiori gruppi editoriali italiani (Rcs, il gruppo Espresso e il Gruppo 24 Ore) hanno perso il 25%, pari a 2.540 dipendenti. E il calo è ancor più drastico rispetto al 2008, quando gli organici erano al massimo: quasi 5.000 persone in meno, il 40%. Scende in proporzione anche il costo aggregato del lavoro messo a bilancio dai tre big: 167 milioni, -27%. Nonostante qualche leggera disomogeneità nel catalogare i dati economici dei gruppi, il risultato e la tendenza appaiono chiari: negli anni pre-crisi gli organici erano ancora in aumento, più forte per Rcs e Gruppo 24 Ore e molto meno nel Gruppo Espresso. Poi, annota DataMediaHub, il calo è inesorabile. L’oscar del taglio va al Gruppo Espresso, sia in assoluto con 1.196 dipendenti (Rcs ne ha persi 1.115)

che in percentuale: -35%, contro il -22% di Rcs e il -16% del Gruppo 24 Ore. I tagli al personale sono proseguiti anche negli ultimi tre anni: -35% al Gruppo 24 Ore, -16% per Rcs e -10% al Gruppo Espresso, anche se nel 2015 c’è stata una parziale inversione di tendenza al Sole 24 Ore, che ha visto crescere l’organico dopo anni, mentre all’Espresso sono saltati altri 157 posti e Rcs regge solo perché conteggia ancora i 324 addetti Rcs Libri, ormai in Mondadori. Anche gli investimenti pubblicitari 2015 sulla carta stampata ci mostrano “un muro del pianto”. Il fatturato netto della raccolta conferma la flessione tendenziale cronica (-7,2%). Per i quotidiani il calo è stato del 6,6%, più di quanto abbiano perso settimanali e mensili, il cui peso è peraltro cresciuto sul fatturato totale della stampa. Meno valore ma più spazi occupati (il +1% in media), divisi tra un calo dell’1,3% nei periodici e una leggera crescita dei quotidiani (+0,6%), dove gli avvisi nazionali salgono del 2,4%, quelli locali dello 0,5% e le rubriche perdono il 12,2%. Quindi giornali con più pubblicità che però rende meno. E l’effetto è doppiamente negativo: da un lato si sottraggono spazi all’informazione, e dall’altro questo sacrificio non porta vantaggi alle casse degli editori e impedisce i nuovi investimenti in contenuti, progetti e produttività. E la “svendita” degli ingombri pubblicitari, dicono anche gli analisti economici, porta all’avvitamento della crisi: meno risorse uguale meno idee, lettori più insoddisfatti, nuovi cali. E si replica. La resa sui prezzi è un fenomeno che conosciamo bene anche nella produzione tipografica, ed è un pessimo segnale. «È il modo più facile per vendere ma anche il più pericoloso. Se il cliente si abitua a comprare a basso costo, riportarlo a livelli superiori poi è un’impresa ardua se non impossibile», spiega Pier Luca Santoro, partner di DataMediaHub. La soluzione? «Nei quotidiani per ottenere risultati si deve passare da venditori di colonne, riquadri e manchette a consulenti di comunicazione rispetto agli obiettivi del cliente. Io per recuperare non conosco altre strade».

LEGO >> da pag. 15 Lo studio di fattibilità per l’inserimento di una macchina convertibile nel grande formato è iniziato oltre un anno e mezzo fa. «Abbiamo messo a disposizione il nostro show room, le nostre competenze e sfruttato anche l’ospitalità di alcuni importanti clienti europei per convincere il team tecnico di LEGO riguardo le performance della nostra macchina», afferma Mauro Antonini, Product Management Sheetfed Postpress Packaging di Heidelberg Italia. «Siamo di fronte a uno dei principali player del mercato europeo e mondiale del segmento editoriale, abituato a confrontarsi con i migliori competitor su scala mondiale, per cui era nostra intenzione creare le condizioni affinché la scelta potesse maturare nelle condizioni ideali».

PRINTER TRENTO >> da pag. 15 L’ultima arrivata, che si aggiunge a un parco macchine di tutto rispetto, garantisce più efficienza e consente di rispettare picchi di produzione che finora costringevano Martinelli a rifiutare parte degli ordini e chiedere supporto ai terzisti. Oggi Printer Trento sviluppa con 55 dipendenti un fatturato di circa 29 milioni, in crescita, e ha una partecipazione del 40% nella legatoria IGF di Aldeno, 70 dipendenti. Stefano Tenedini


Comunicazione d’impresa

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L’innovazione in Tecnografica passa per Ricoh lendosi del supporto speNata nel 1995 come L’azienda vicentina ha scelto Ricoh Pro C9100, cialistico di Gamma Ufficio studio di grafica, Teccoerente col concetto di seguire spa, partner Ricoh di rifenografica si è nel tempo rimento del Triveneto per specializzata nella staml’evoluzione tecnologica per poter stare il segmento Commercial pa professionale offrenal passo con le esigenze del mercato. Printing. do servizi basati su tecnologie innovative che le Pronti per affrontare permettono di stare al nuove sfide passo con l’evoluzione del mercato e delle esi«Cercavamo una soluziogenze dei clienti. ne che riuscisse a soddiNegli ultimi anni l’aziensfare le nostre necessità da ha sviluppato comdi produttività, qualità e petenze nell’ambito delversatilità, tutte caratterila stampa digitale e ora stiche imprescindibili per propone applicazioni mantenere la competitività. prevalentemente rivolAbbiamo analizzato diverte al mercato corporase proposte disponibili sul te (brochure, biglietti da mercato, effettuato test di visita, poster, cataloghi, stampa e scelto Ricoh Pro calendari ecc.) e a quelC9100. Siamo stati positilo dell’editoria (libri, divamente colpiti dalla quaspense, manuali…). lità dell’output e dalla flesPer migliorare l’intesibilità. Inoltre, la soluzione razione con il mercaRicoh stampa su supporti to, l’azienda di Vicenza fino a 70x33 cm in fronte/ ha sviluppato un sito retro, per cui ora possiadi e-commerce grazie mo produrre depliant opal quale i clienti di tutta pure album in un formato Italia possono ottenere che prima non riuscivamo preventivi ed effettuare ordini online caricando a gestire. La grammatura dei supporti arriva Franco Rossi, titolare i file da stampare (www.tecnograficarossi.it). di Tecnografica, davanti fino a 400 g/m2 e anche questo amplia le alla Ricoh Pro C9100 possibilità applicative. Siamo molto soddida poco installata. Idee ben chiare per un’innovazione sfatti della rapidità dei tempi di produzione continua e del fatto che Ricoh Pro C9100 è più semplice da utilizzare rispetto ad altre soluzioni «Innovazione, qualità e attenzione al cliente», che avevamo precedentemente installato e spiega Franco Rossi, titolare di Tecnografica, questo agevola molto il lavoro dell’operato«sono aspetti per noi fondamentali. Siamo alre. Attualmente produciamo circa 200.000 la costante ricerca di soluzioni grazie alle quali stampe al mese. Abbiamo installato Ricoh proporre applicazioni nuove, diversificare l’ofPro C9100 nell’ottobre 2015 e possiamo ferta e garantire a chi si rivolge a noi possibilità già tracciare un bilancio positivo per quanto sempre più ampie anche in un’ottica di prinriguarda sia la soluzione e le nuove possibiliting on demand». tà sia l’aspetto dei servizi e del supporto pre Ed è con queste premesse che Tecnografica e post vendita da parte di Gamma Ufficio e ha deciso di installare Ricoh Pro C9100, sodi Ricoh». luzione digitale a colori a foglio singolo, avva-

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News

Tecnologie

Software

CtP

Offset

Stampa

digitale

HP reinventa la stampa di imballaggi ondulati con KBA HP ha sviluppato, in collaborazione con KBA, la HP PageWide Web Press T1100S, concepita per la stampa di elevati volumi di imballaggi ondulati. Mentre la tecnologia di stampa analogica attuale si limita a stampare più copie del progetto di una sola scatola (tutte le scatole uguali e con la stessa dimensione), HP PageWide Web Press T1100S, con Multi-lane Print Architecture (MLPA), crea un grande cambiamento di paradigma nella produzione di cartone ondulato. HP MLPA divide il web in più linee

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di stampa, in modo da poter stampare in singole linee differenti lavori, con diverse dimensioni e tirature delle scatole. Tirature basse o ultra-basse possono essere messe in coda e stampate insieme, senza tempi di preparazione tra i lavori, mentre tirature più alte vengono stampate in un’altra linea. HP MLPA, insieme agli altri vantaggi della stampa digitale, consente customization e personalizzazione cost-effective degli imballaggi ondulati, rispondendo alla necessità di tirature più basse

senza dover creare un inventario. Stampando a velocità fino a 183 m lineari al minuto e 30.600 m2 all’ora, HP PageWide Web Press T1100S aiuta i converter di cartone ondulato ad affrontare rapidamente nuovi lavori complessi con maggiore velocità. Con opzioni priming avanzate, tra cui una combinazione di HP Bonding Agent, HP Priming Agent e quattro colori di inchiostri CMYK pigmentati a base acqua HP A50, si può stampare con qualità offset su supporti standard patinati e non

da 80 a 400 g, per una maggiore riduzione dei costi, versatilità, produttività e qualità con alta saturazione del colore, densità ottica del nero e testo nitido. Le soluzioni di patinatura inline e nearline per HP Priming Agent e di verniciatura di sovrastampa a base acqua forniscono anche una qualità di stampa eccellente per aiutare a soddisfare i più elevati standard del brand. www.hp.com/it

DS Smith Packaging è il primo cliente a installare questa macchina da stampa larga 2,8 metri.

Nuovo CtP Avalon N4-30 4-up da Agfa

Fujifilm integra Pressero™ nel workflow XMF

L’ultimo arrivato nella famiglia di CtP termici in casa Agfa Graphics si chiama Avalon N4-30. Il nuovo modello per il mercato CtP 4-up è disponibile in tre diverse velocità (E, S e XT). La versione più veloce, denominata XT, è in grado di produrre fino a 33 lastre all’ora. La tecnologia di imaging è basata sulla precisa e affidabile tecnologia laser a fibra accoppiata, già presente nella serie Avalon N8-24. Ciò si traduce in una maggiore velocità di stampa e in una migliore qualità dell’immagine. Tutti i modelli Avalon N4-30 riducono il consumo energetico grazie alla modalità automatica di risparmio energetico “Eco Mode” durante i periodi di inattività, per tutti i modelli sono disponibili il caricamento manuale e automatico delle lastre. Il sistema Avalon N4-30 è in grado di esporre lastre con dimensioni da 324x330 mm a 830x660 mm. La punzonatura in linea è opzionale. www.agfagraphics.com

Fujifilm Europe ha annunciato una nuova partnership con Aleyant, la cui soluzione web to print Pressero verrà integrata nel workflow XMF di Fujifilm. Questa potente integrazione consente la trasmissione automatica dei dati relativi ai lavori da una web storefront direttamente nel flusso di lavoro XMF, consentendo la produzione e la gestione automatica del lavoro, compresa la selezione di un modello di imposizione appropriato, per una migliore efficienza operativa, riduzione degli errori e un più rapido time-to-market. Aleyant Pressero™ è un’efficiente soluzione completa on line B2B o B2C cloudbased che può rapidamente e facilmente essere personalizzata in base alle specifiche richieste ed esigenze del cliente. I componenti principali di Pressero™ comprendono Aleyant eDocBuilder™, un sistema web-based di progettazione online e di pubblicazione di dati variabili dotato di un controllo tipografico avanzato, imposizione, supporto per lo scripting, flussi di lavoro PDF, la creazione rapida di template, la capacità di effettuare collegamenti con i dati di Excel e molto altro. www.fujifilm.it

Fle


Consumabili

Legatoria

Nobilitazione

News

Tecnologie

Il finishing Heidelberg si amplia con due nuovi modelli

Con Easymatrix 106 C/ CS e Promatrix 106 CS, Heidelberg mette a disposizione degli stampatori di packaging sistemi affidabili e qualitativamente ineccepibili. Il primo è un sistema studiato per garantire la massima

qualità nelle lavorazioni di fustellatura e goffratura ormai parte integrante dei processi di stampa commerciale e di packaging. Bassi tempi di avvio e una velocità produttiva di 7.700 fogli/h in f.to 106 rendono questa macchina eccellente sotto il profilo della convenienza economica. Può lavorare un’ampia gamma di supporti cartacei e cartonati da 90 a 2000 g, con spessore fino a 4 mm, come per il cartone ondulato. Tutto questo, sommato all’automazione che elimina il rischio di

pubblicazione

errori dovuti a intervento manuale, rende Easymatrix 106 C/CS la macchina ideale per gli stampatori che vogliono entrare nel mondo del packaging. «Grazie alla semplicità di utilizzo e alla velocità, è lo strumento ideale per chi vuole entrare nel mondo del packaging», dichiara Lorenzo Ariberti, Product e Marketing Postpress Packaging di Heidelberg Italia. Per quegli stampatori che invece vogliono accrescere la produttività è stata creata Promatrix 106 CS, che ha le caratteristi-

che di Easymatrix 106 C/ CS, ma con produttività superiore – 8.000 fogli/h – ed è dotata di tutta una serie di funzioni che ne accrescono le potenzialità. Fra queste, l’alimentatore a nastro non stop con aggiustamento rapido e il tavolo a nastro con aggiustamento rapido centralizzato per rulli e pennelli. Grazie al formato 106, Promatrix 106 CS è l’ideale complemento di tutte le macchine da stampa della famiglia Speedmaster, compresa la Speedmaster XL 106. www.heidelberg.com

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nimax: la qualità vuole qualità Sistemi di stampa a dati variabili specifici per flessografia, roto-offset e digitali, piccolo e grande formato.

Tecnologie ink jet alta risoluzione, drop-on-demand ad alta risoluzione, ink jet termico. La stampa personalizzata a dati variabili permette di offrire un servizio completo per il direct marketing, l’indirizzamento, il gaming e la stampa a colori di etichette, aumentando così la competitività sul mercato: Nimax, con le sue soluzioni plug-in, è il partner ideale per le grandi e piccole aziende grafiche che intendono offrire servizi flessibili e all’avanguardia. Chiedi un incontro con i Consulenti Nimax per individuare la soluzione ideale per le tue specifiche esigenze di codifica: nelle offerte Nimax la qualità non è un optional. nimax s.p.a. via dell’Arcoveggio, 59/2 40129 Bologna - Italy T. +39 051 419 9133 contactcenter@nimax.it - nimax.it

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Stampa digitale

Da sinistra, Silvano e Diego Simeoni davanti alla nuova Kodak NexPress.

“Maniaci” della Una storia Customer Satisfaction di successo

e di crescita

I 25 anni di Simeoni Arti Grafiche

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Simeoni Arti Grafiche, nata nel 1990 da un’idea imprenditoriale di Silvano Simeoni e specializzata nella stampa digitale di piccolo e grande formato, ha saputo trasformarsi lungo il corso degli anni attraverso un ampliamento della gamma prodotti basata sull’innovazione tecnologica, arrivando oggi ad avere oltre 700 clienti attivi e aumentando il fatturato del 15% nel 2014 e del 27% nel 2015. «Abbiamo deciso di festeggiare insieme ai nostri partner, ma non solo, questi 25 anni di successi perché crediamo molto in quello che stiamo facendo e i risultati lo dimostrano. In un momento economico come il nostro, puntare sull’innovazione e l’aggiornamento sono sicuramente fattori importanti di differenziazione, e festeggiare una crescita in un periodo di recessione penso sia un messaggio forte e importante da lanciare», spiega Diego Simeoni, socio di Simeoni Arti Grafiche. «L’evento del 4 dicembre ha rappresentato un’occasione non solo per raccontare la nostra storia, ma anche per condividere insieme ad altri imprenditori e non, quali sono stati i fattori chiave e leva del nostro successo, perché questo possa essere uno spunto anche per altre persone». «Venticinque anni fa avevamo solo lavorazioni manuali e pochi collaboratori; oggi abbiamo, oltre al socio Diego, anche 20 collaboratori di lunga data che ci portano a fare bei lavori e grandi numeri»,

ha affermato Silvano Simeoni, socio fondatore dell’azienda. 700 clienti attivi, più di 300 fatture al mese, 5 commesse giornaliere e 20 collaboratori interni, sono questi i numeri di un esempio di crescita importante e di successo che ha reso Simeoni Arti Grafiche una tra le aziende leader del settore grafico. Tra le new entry a livello tecnologico la nuova Kodak NexPress SX330, arrivata in azienda nel 2015, scelta per l’ottima produttività e affidabilità, con possibilità di stampare applicazioni commerciali di qualità, ad esempio comunicazione sul punto vendita e cataloghi personalizzati. La Nexpress utilizza inchiostri HD di ultima generazione e prevede il quinto colore con inchiostro a rilievo (Dimensional Clear) e il colore gold, offrendo dunque la possibilità di nobilitare lo stampato in digitale in un unico passaggio; nella scelta è stato determinante

anche il formato 100x35. «Le lavorazioni sono tutte in digitale e con tempi sempre più ristretti, ma con un’ottima organizzazione come la nostra ci sentiamo sicuri del nostro prodotto e della soddisfazione del cliente finale», afferma Diego Simeoni. «Sicuramente molte saranno le novità nel 2016, prima fra tutte l’obiettivo di raggiungere un +25%, ma anche un nuovo workflow interno, nuovi servizi collegati alle stampe e la creazione di un innovativo spazio e-commerce per raggiungere le esigenze anche dei clienti più lontani». Lo spazio è stato “simpsonizzato” per l’occasione non a caso. «Volevamo che i nostri ospiti si sentissero a casa e vivessero questo evento come un momento di svago e così abbiamo pensato a un format simpatico e che restasse in mente a tutti», spiega Silvano.

Storie imprenditoriali che costituiscono il tessuto economico italiano. È proprio questo che ha festeggiato Simeoni Arti Grafiche nei suoi 25 anni d’attività, celebrati ufficialmente lo scorso 4 dicembre.

ci ha portato a intraprendere un percorso evolutivo rivolto allo sviluppo strategico», affermano in Boxmarche. Le iniziative 2009: nascita del progetto LeanBox. Boxmarche inizia a operare seguendo i principi del Lean Thinking (“pensiero snello”) con l’obiettivo di ridurre la complessità della produzione,

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Esistono tante realtà quante se ne possono realizzare. In Polyedra lo stesso vale per le soluzioni: solo immaginando nuove forme di noi stessi continueremo ad offrire ai vostri progetti nuove interpretazioni. La materia non ha più importanza. Ciò che conta sono le idee, quelle con cui cambieremo il futuro, e noi saremo qui per realizzarle. Rendendole infinitamente possibili. Da sempre, Polyedra è leader nell’offerta di soluzioni innovative per i settori print, sign&display e packaging. E da oggi per qualsiasi settore riusciate ad immaginare.


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Mercati

Il mondo è un immenso centro commerciale. Ci sono punti vendita ovunque. Siamo nel pieno di una rivoluzione. Internet semplicemente cambia tutto: il design, il marketing e le strutture del commercio. E questo ha conseguenze di vasta portata anche per il packaging, che gioca un ruolo ancora più importante nella sua evoluzione, che lo sta portando a essere l’elemento centrale dell’esperienza d’acquisto.

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www.iStockphoto.com

Il mondo del packaging in internet: i 10 trend principali

Pro Carton ha guardato alle 10 tendenze internazionali più importanti. Si tratta di tendenze determinate fondamentalmente da tre novità: innanzitutto i clienti impiegano ancora troppo tempo per inserire i dati. Con i nuovi servizi per gli indirizzi finalmente tutto questo apparterrà al passato. Sarà infatti sufficiente inserire il nome del destinatario e l’omaggio partirà automaticamente. Ma Alibaba è già più avanti di così: nel marzo 2015, il CEO Jack Ma ha dato dimostrazione di una tecnologia che ci permetterà di pagare scattandoci una sorta di “selfie” mediante la funzione di riconoscimento facciale dello smartphone. In secondo luogo, cosa annunciata molto tempo fa, tutto sta diventando tangibile: le cose di ogni giorno stanno diventando un punto di ingresso per il commercio. Il servizio “Dash Replenishment” di Amazon permette già di riordinare i detersivi tramite un sensore presente sulla lavatrice. Sono attualmente in corso le trattative per i contratti con i produttori. La società statunitense di consulenze Gartner stima che le macchine collegate a internet nel 2020 genereranno un fatturato di 263 miliardi di dollari. Terzo, saranno notevolmente velocizzate le consegne. In Inghilterra, Argos offre la consegna in giornata per i colli più piccoli al 90% dei privati, 7 giorni su 7, mentre Amazon consegna cibi e bevande in meno di un’ora per 6,99 sterline o nell’arco di due ore gratuitamente ai soci “Prime” in alcune località con un importo minimo di spesa. Ocado offre la consegna in giornata e nell’arco di un’ora al 70% dei privati. Nel complesso, le informazioni stanno diventando sempre più trasparenti e i servizi sempre più veloci, e questo influisce su tutta la filiera.


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3. Marketing: la naturalezza diventa la misura di tutto 1. Design: la fine dell’autenticità L’autenticità a fini dimostrativi appartiene ormai al passato. Parole come “artigianale” «hanno perso ogni significato, valore, verità e forza descrittiva», afferma Martin Raymond, caporedattore della società di consulenza sui consumi e sugli stili di vita londinesi chiamata The Future Laboratory. Ciò che conta è la vera autenticità, quella che non ha bisogno di spiegazioni. Più che avere un aspetto “autentico” la cosa più importante è avere prestazioni convincenti che sappiano unire qualità tecnica e origine naturale. Ma questa negazione dell’autenticità «non significa che i prodotti non possano o non debbano essere autentici, artigianali o fatti a mano», continua Raymond, bensì che, «come nel vero lusso, questi vantaggi devono essere chiari, manifesti e impliciti».

È ritornato il “naturale”: con il rifiuto da parte di consumatori ansiosi di un sistema industriale ormai percepito sempre più come tossico e dannoso per la salute, si sta tornando a cercare il prodotto naturale come soluzione. I consumatori che sono cresciuti nella cultura digitale non vedono più la natura e la tecnologia come due cose che si escludono a vicenda, bensì uniscono il meglio di entrambe per dar forma a nuovi stili di vita, appunto “naturali”. Alimentazione, bellezza, benessere, mente, corpo, fitness: tutto è visto come un unico grande ecosistema da mantenere. I marchi, un tempo giudicati per la loro desiderabilità e per i loro prodotti, ora vengono giudicati sulla base del loro sistema di valori, per quanto sanno essere innovativi, per quanto promettono di cambiare il mondo.

“Come possiamo vedere, il packaging si sta affacciando su una serie di prospettive interessanti e dobbiamo assolutamente essere pronti a soddisfare i desideri e le esigenze future dei consumatori e del commercio al dettaglio”. Roland Rex, presidente di Pro Carton.

2. Design: una comunicazione chiara Con l’aumento del numero di affermazioni fatte sulla confezione, che fanno a gara per attirare l’attenzione degli acquirenti, i consumatori vogliono sempre più informazioni su ciò che stanno acquistando, ma al tempo stesso non amano vedere confezioni stipate di messaggi che creano solo confusione durante la loro decisione di acquisto. Questo è più che mai vero nel settore dei prodotti alimentari, dove il 58% dei consumatori inglesi dichiara di controllare le informazioni sugli ingredienti riportate sulla confezione del prodotto e il 76% di essi è preoccupato per la presenza di conservanti artificiali. Occorre dunque comunicare con la massima trasparenza informazioni chiare e concise sugli ingredienti, sugli attributi funzionali del prodotto o su aspetti come la convenienza e la sicurezza – una responsabilità che sia i marchi sia i consumatori stanno addossando direttamente al packaging.

4. Marketing: l’onestà conta Avere una missione sociale non è più un bonus per le aziende; i consumatori, e soprattutto i più giovani, oggi pretendono che le aziende ne abbiano una. In un recente sondaggio sull’atteggiamento dei consumatori nei confronti dei marchi si è osservato che l’88% dei nati nel nuovo millennio e degli esponenti della cosiddetta “generazione X” (i nati dagli anni ‘60 agli ‘80), sia britannici che statunitensi, ritiene che i marchi debbano essere migliori e non semplicemente “meno peggiori”. E così oggi le aziende stanno elevando il proprio ruolo sociale a proporzioni epiche. Lego, conscia del numero crescente di giocattoli di plastica che finiscono in discarica, ha investito 150 milioni di dollari in ricerca su materiali sostenibili. Ikea sta superando molti governi in quanto a investimenti in sostenibilità: si è infatti impegnata a spendere 1 miliardo di euro in energia rinnovabile. Come ha affermato il luminare della tecnologia Biz Stone al “South by Southwest Interactive 2015”: «Il futuro del marketing è la filantropia».

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Mercati

5. Marketing: si preferiscono i prodotti sostenibili “L’intera industria del cartone e del cartoncino è dotata di tutto quanto serve per affrontare questi nuovi scenari e siamo entusiasti di lavorare per vincere queste sfide, assumendoci la grande responsabilità di soddisfare l’aspetto della sostenibilità”.

La sostenibilità è una tendenza fondamentale del futuro. Più ci si preoccupa del nostro pianeta, meno chance si prevedono per plastica e affini. È vero che molti consumatori non hanno la possibilità di spendere di più per dei prodotti sostenibili. Tuttavia, il 63% dei consumatori degli Stati Uniti ha affermato che la riusabilità e la riciclabilità del packaging sono tra i fattori più importanti in base ai quali decidono di acquistare un prodotto o un altro, perché questi attributi sono visti come un tassello nella lunga e complessa filiera del packaging ecologico. A parità di prezzo e qualità percepita del prodotto, i consumatori si orienteranno sempre più verso le alternative ecologiche nelle loro decisioni di acquisto. Nel prossimo futuro, dunque, i marchi non potranno permettersi di ignorare questa realtà.

6. Marketing: il cervello rivela i suoi segreti “Neuromarketing” è una parola in uso già da tempo nel mondo delle agenzie pubblicitarie, ma oggi sta finalmente entrando di diritto nel regno della scienza seria e delle applicazioni reali. Uno studio pubblicato nell’edizione settembre 2015 della rivista “Social Cognitive and Affective Neuroscience” ha scoperto che i ricercatori erano in grado di prevedere con precisione gli esiti su larga scala di una campagna contro il fumo misurando le risposte del cervello tramite una macchina per la risonanza magnetica funzionale (fMRI, functional magnetic resonance tomography). Rispetto ai metodi tradizionali, i dati sul cervello raddoppiavano abbondantemente la capacità dei ricercatori di prevedere le risposte alla campagna anti-fumo, fornendo così un risultato molto significativo e decisamente inedito per un tale tipo di studio.

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7. Handel (commercio): i tre pilastri della crescita La crescita del commercio al dettaglio si basa su tre pilastri: internet, Discount e Minimarket. I volumi e le forniture più grandi vengono acquistate principalmente via internet e Discount. IGD prevede online di diventare nei prossimi 5 anni il settore a crescita più rapida del mercato alimentare britannico, quasi raddoppiando in valore, da 8,9 miliardi di sterline nell’aprile 2015 a 17,2 miliardi entro l’aprile del 2020. Le piccole cose della vita quotidiana verranno ancora acquistate nel negozio sotto casa. Così si esprime James Walton di IGD: «I negozi di nuova apertura potrebbero avere superfici inferiori agli usuali 300 mq circa massimi e potranno comparire addirittura dei micro-market di meno di 100 mq. Questi negozi sono già diffusi altrove nel mondo (ad es. a Hong Kong e in Giappone), ma per essere ben gestiti questi punti vendita necessitano di una logistica di livello avanzato, un assortimento di prodotti ben pensato e ottime capacità di gestione degli spazi». I micro-market costituiscono anche la piattaforma per un’altra tendenza importante: l’ibridazione del punto vendita, ossia l’utilizzo dei negozi fisici per fare da ponte tra il mondo reale e quello virtuale, ad esempio offrendo la possibilità del ritiro in negozio dell’ordine fatto online.


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“Vediamo possibilità di sviluppo incredibilmente dinamiche per il packaging in genere e non vediamo l’ora di affacciarci sulle novità del futuro e di portare avanti le tante collaborazioni in corso lungo tutta la nostra filiera”.

8. Packaging: spazio pubblicitario per la pronta distribuzione Ciò di cui ha bisogno il commercio al dettaglio è un packaging pronto per la distribuzione, in diverse misure per assolvere perfettamente ai suoi compiti in tutti i canali e in grado di pubblicizzare i prodotti nel punto vendita, qualsiasi esso sia. Nel frattempo il 39% dei consumatori inglesi vorrebbe un assortimento più ampio di bottiglie di bevande alcoliche più piccole. Come dimostra chiaramente il 50% di acquirenti di snack salutari, che afferma di essere propenso a provare un nuovo prodotto purché confezionato in un pacchetto-prova di piccole dimensioni. Con la crescita del portafoglio di prodotti dei vari marchi la loro capacità di raggiungere i consumatori in occasioni uniche e differite nel tempo dipende dal fatto di offrire un assortimento più ampio di formati di confezione, sia più grandi che più piccoli. Nel 2016, come dimostrano grosse operazioni di riduzione dimensionale, quale quella attuata dalla Kellogg nel 2015, se i proprietari dei marchi vogliono superare la sempre minor fidelizzazione del consumatore dovranno saper creare e vendere confezioni che i consumatori vedano come “della dimensione giusta” per sé, per la propria famiglia e per le varie diverse occasioni d’uso.

9. Packaging: il legame diretto È in atto una rivoluzione nel rapporto tra il packaging e il mondo dei dispositivi mobili. Entro la fine del 2016 le interazioni tramite dispositivo mobile giustificheranno il 64% di ogni dollaro speso nei negozi al dettaglio. Ma, diversamente da quanto accadeva con la precedente generazione di packaging interattivo, che comprendeva ingombranti codici QR e di testo ed esperienze di realtà aumentata spesso deludenti, questa volta i proprietari dei marchi stanno sfruttando la comunicazione in prossimità (NFC, near-field communication) e il bluetooth a bassa energia (BLE), tecnologie interattive primarie in grado di mantenere la promessa che tanti sistemi di interazione con dispositivi mobili di prima generazione non hanno potuto o saputo mantenere. Nel prossimo futuro, a mano a mano che i marchi cercheranno modi innovativi di collegarsi e interagire con i possibili acquirenti, l’ambiente mobile diventerà la nuova prima linea nella battaglia per vincere il cuore, la mente e il portafoglio del consumatore.

10. Packaging: una rivoluzione nella stampa digitale Le capacità uniche della stampa digitale hanno catturato l’attenzione di commercianti, proprietari di marchi e industrie di conversione del packaging di tutto il mondo. Introdotta sulla scena dall’enorme successo della campagna della Coca-Cola “Share a Coke” (“Condividi una Coca”), la stampa digitale sta attirando l’attenzione dei marchi perché permette di coinvolgere i consumatori a un livello locale, personale e addirittura emotivo. Con un giovanissimo americano su 5 alla ricerca di packaging personalizzato e quasi un quarto di consumatori cinesi che dicono di essere disposti a pagare di più per un soft drink in una confezione personalizzata, la stampa digitale si posiziona ottimamente per crescere ben oltre le stime del settore, costituendo già il 10% delle decorazioni su packaging in tutto il mondo. Mintel ritiene che il 2016 sarà un anno di svolta per la stampa digitale sulle confezioni: marchi e convertitori di packaging cominceranno ad andare oltre l’uso prevalente del digitale per edizioni limitate e personalizzazioni, e cominceranno a sfruttarne i vantaggi economici e in termini di velocità di immissione sul mercato per la decorazione della maggior parte delle confezioni.

Fonti: www.euromonitor.com www.thefuturelaboratory.com www.gartner.com igd.com www.jwtintelligence.com www.mintel.com trendbuero.com www.trendwatching.com www.zukunftsinstitut.de

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Spazio ecologia Associazioni Prodotti Trend Mercati Imballaggi Ambiente Op

Il futuro è del cartone A che punto è il packaging oggi?

“Che il cartone sia il materiale da imballaggio più sostenibile è ormai un fatto riconosciuto da tutti. Abbiamo intensificato i nostri sforzi per esporre le ragioni di questo vantaggio”. Roland Rex, presidente di Pro Carton, riepiloga la situazione e volge lo sguardo al futuro.

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Oggi il packaging è all’alba di una nuova era. È sempre stato ovvio che fosse essenziale, perché protegge i prodotti come fa, ad esempio, con i prodotti alimentari durante il trasporto verso il consumatore. Ma, al tempo stesso, questo suo ruolo originario è stato ormai superato. I nuovi canali commerciali e i relativi concetti di marketing hanno portato nuove sfide, sfide per cui il packaging in cartone è l’ideale: ad esempio, la confezione deve promuovere l’esperienza di acquisto nel punto vendita e poi, grazie alle eccellenti opzioni che offre, presenta chiari vantaggi in termini di funzionalità, logistica e sostenibilità. Ma andando ancora oltre queste qualità, la confezione in cartone è ormai nota per essere il tipo di imballaggio più sostenibile. L’industria del cartone e del cartoncino ha intensificato i propri sforzi per esporre i tanti vantaggi presentati da questo materiale: in ambito forestale, nella produzione e nella lavorazione, con i prodotti stessi e nel riciclaggio. Siamo un ottimo esempio di “economia circolare”. Inoltre, siamo decisi ad aumentare le possibilità di applicazione del cartone, perché vogliamo intensamente innovare. Con i nostri concorsi “Pro Carton ECMA”, che premia la confezione che ha avuto più successo sul mercato, e “Pro Carton Young Desi-


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pinioni Aziende Studi Premi Trend Legislazioni Certificazioni Spazio Ecologia

gners”, che premia i giovani progettisti, intendiamo mettere in evidenza i concetti migliori e più creativi realizzati in tutta Europa. I riconoscimenti sono destinati alle migliori soluzioni di packaging nei rispettivi campi.

In che modo si evolverà il packaging nei prossimi anni? La nostra azienda commissiona regolarmente studi che analizzano gli attuali sviluppi e permettono di fare previsioni sul futuro. Ad esempio, lo studio “Packaging: a Medium with Considerable Power” (Il packaging: un mezzo di comunicazione dotato di uno straordinario potere) ha dimostrato che il ruolo del packaging si è evoluto in modo significativo in quanto a comunicazione sul mercato, diventando un elemento fondamentale del marketing e un argomento centrale nelle considerazioni ad esso relative. E poi c’è l’ultimo studio intitolato “Touchpoint 2015: the Contribution of Packaging to the Marketing Success” (Touchpoint 2015: il contributo del packaging al successo del marketing), che ha indagato interessanti realtà spiegando come, a mano a mano che i canali del retail si differenziano, sta aumentando l’importanza del packaging come base per un dialogo con i consumatori. In un mondo di messaggi e opzioni sempre più complessi, l’imballo del prodotto sta diventando un fattore costante di estrema importanza, un collaboratore affidabile sia per il prodotto che per il consumatore, in grado di instaurare una quantità di contatti che altri mezzi possono solo sognare. Per quest’anno abbiamo deciso di avviare uno studio che ci fornisca dati concreti sull’importanza della sostenibilità per tutti i partner della supply chain del packaging. In quanto fornitori della tipologia di packaging più sostenibile, abbiamo anche il dovere di contribuire a far evolvere questo settore.

Quali opportunità vede in termini generali per il cartone e per le confezioni in cartone, e perché? Il nostro prodotto ha tutte le proprietà di cui c’è bisogno al giorno d’oggi e ancora di più ce ne sarà nel futuro: sostenibilità, funzionalità e attrattiva, per dirle con parole semplici. Che il packaging in futuro dovrà essere assolutamente sostenibile è ormai cosa certa. Un’economia circolare chiusa diventerà una realtà diffusa come la gestione responsabile del prodotto in ogni fase del suo ciclo di vita.

Nelle immagini, alcuni dei lavori vincitori dell’ECMA Award 2015, concorso organizzato da Pro Carton.

Gli imballaggi non dovranno più lasciare tracce negative nell’ambiente. Ove possibile, gli imballaggi dovranno essere fatti con risorse rinnovabili e dovranno essere riciclabili in tutte le circostanze. E il cartone è il materiale da imballaggio di prima scelta perché soddisfa già al meglio tutti questi requisiti.

Cosa pensa dell’effetto del multicanale sul packaging? Internet e la distribuzione parallela tramite una serie di canali diversi hanno diffuso tutta una serie di concetti di marketing olistici. Tutti i media vengono coordinati per creare una campagna armoniosa. Tuttavia, ci si concentrerà sul packaging come mezzo di comunicazione in sé, che dovrà essere efficace in tutti i canali e soprattutto nelle case dei consumatori. Lo studio intitolato “Multichannel Packaging: Product Packaging and E-Commerce – Requirements, Trends, Potentials” (Il packaging multicanale: imballo del prodotto ed e-commerce. Requisiti, tendenze, potenzialità) ha dimostrato che il commercio al dettaglio preferisce la confezione in cartone soprattutto nella modalità multicanale e non solo per ragioni logistiche, ma anche perché essa supporta al meglio l’esperienza d’acquisto nel punto vendita, che sia il computer, lo smartphone o il negozio, ma anche l’esperienza col prodotto a casa.

In quali aree commerciali sta andando bene il cartone e dove ne vede le potenzialità? È facile rispondere a questa domanda: il cartone sta andando eccezionalmente bene in tutti i settori economici e ci sono ancora grandi potenzialità in tutti i segmenti. Le confezioni in cartone possono davvero dare il meglio in quanto canali di comunicazione in tutte le aree. Di tutti i tipi di packaging disponibili,

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gli imballaggi in cartone offrono la migliore superficie per la grafica, per i codici di collegamento a internet e per i circuiti stampati. Basti pensare ai prodotti farmaceutici: oggi lo “smart packaging” protegge già i farmaci dalle contraffazioni, fornisce ai pazienti tramite un link per smartphone le informazioni per cui non c’è spazio sulla confezione e assiste il paziente sia nell’assunzione del farmaco che nel seguire la terapia. Quest’area ha ancora enormi potenzialità perché ci sono molti altri prodotti che potranno trarre vantaggi dalle suddette tecnologie.

In quali aree vede ancora spazio per dei miglioramenti in termini di sostenibilità?

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Ci sono molte aree in cui è ancora possibile apportare migliorie. Si può fare molto, ad esempio, applicando creatività e tecnologie all’avanguardia. Per quanto riguarda il ciclo di vita della confezione in cartone, compreso il riciclaggio, stiamo già operando a un livello molto alto, che sarà difficile elevare ancor di più. Oggi in Europa quasi tutte le scatole di cartone vengono raccolte e attraversano il ciclo della materia prima del rifiuto cartaceo. Abbiamo fatto grandi progressi anche nei processi di produzione e continueremo a operare per una sostenibilità sempre maggiore. Utilizziamo acqua ed energia in modo sempre più efficiente ogni anno. Ma c’è un’altra cosa che spesso si dimentica di far notare: non solo la nostra materia prima è rinnovabile, ma l’industria cartacea assicura in Europa la crescita di ulteriori foreste, che catturano altra CO2

dall’atmosfera e la immagazzinano tanto nel legno quanto nel cartone.

In futuro comunicherete ancora di più gli aspetti positivi del cartone? Continueremo a sviluppare il nostro portale internet www.procarton.com. Al momento ci stiamo rivolgendo specificamente ad alcuni gruppi in modo che tutti possano subito trovare ciò che interessa. I nostri premi, i nostri studi e le nostre presentazioni in loco forniscono interessanti notizie che comunichiamo tramite il sito web e collaborando con i media. Ogni mese la nostra pubblicazione elettronica sulle migliori idee e sulle ultime tendenze raggiunge più di 12.000 lettori verificati e interessati di tutta la supply chain del packaging: design, produzione, acquisti e marketing. Il nostro messaggio è il seguente: oggi il packaging fa già parte integrante di un concetto di marketing integrato. In futuro il packaging si assumerà ulteriori ruoli e responsabilità, non solo rappresentando il prodotto su internet, ma anche comunicando tramite smartphone nel negozio e a casa con l’acquirente, spiegando gli aspetti di un prodotto, fornendo istruzioni operative e offrendo altre informazioni. Esso non si limiterà a stimolare l’acquisto al punto vendita, bensì continuerà ad accompagnare l’acquirente anche dopo l’acquisto fino al momento in cui acquisterà di nuovo. E tutto questo essendo interamente sostenibile. Ecco perché il cartone ha il più grande vantaggio strategico.


Produzione toner “green” Di recente, ho avuto modo di leggere un interessante articolo, pubblicato sul blog di Xerox, dedicato all’impianto di produzione di toner di Webster (NY). La definizione che meglio potrebbe descriverlo è quella di “serra”, anche se la differenza dalla serra che tutti noi abbiamo in mente è assolutamente evidente. Diversamente dalle sue omologhe più “tradizionali”, al cui interno crescono piante e fiori, questa serra è infatti un impianto di produzione del valore di 120 milioni di dollari. Sono pochissimi gli impianti di questo tipo presenti nel mondo e in quello di Webster di cui ho avuto il piacere di leggere sta a tutti gli effetti crescendo un toner energeticamente efficiente per Xerox. Il toner Emulsion Aggregation (EA) rappresenta un’innovazione completamente unica nel suo genere poiché nasce da nano-particelle chimiche; il risultato sono particelle uniformi per grandezza, forma e struttura, e che possono essere controllate con maggior accuratezza, così da produrre linee, immagini e testi più nitidi. I toner tradizionali, invece, si creano partendo da materiali polimerici compositi che vengono polverizzati attraverso un processo fisico e ridotti a particelle la cui grandezza è pari a quella di un micron. Questo processo richiede un notevole dispendio di energia e ciò che si ottiene è un toner in cui i componenti sono irregolari per forma e dimensione. Proseguendo nella lettura, ho scoperto che all’interno dell’impianto scorrono 46 chilometri di tubature e sono presenti oltre 100 giganteschi serbatoi d’acciaio inossidabile in cui viene sviluppato il toner Emulsion Aggregation, il cui processo produttivo – brevettato ed estremamente innovativo – permette di utilizzare una quantità di toner minore per pagina, garantendo allo stesso tempo una qualità d’immagine superiore, linee e testi più nitidi, elevata affidabilità e tempi di riscaldamento più rapidi. Sviluppato da Xerox, leader mondiale nella stampa digitale, e protetto da oltre 300 brevetti, il toner EA è utilizzato in più di 50 dispositivi Xerox, sia per la stampa da ufficio che per quella di produzione. Rispetto al tradizionale processo di produzione del toner, quello del toner EA richiede il 30-35% di energia in meno per ogni mezzo chilo di toner prodotto. Secondo InfoTrends, entro il 2018 la produzione di pagine a colori crescerà ogni anno del 6,2% a livello globale, raggiungendo i 295 miliardi di pagine stam-

L’innovazione sostenibile è la sola strada percorribile per rispondere alla crescente domanda di stampa, in particolare a colori, mantenendo lo stesso livello qualitativo. Per questo Xerox, il cui solido impegno nel campo della ricerca e dell’innovazione le consente di offrire soluzioni all’avanguardia in grado di anticipare e soddisfare le esigenze in continua evoluzione dei propri clienti, sta sviluppando un toner che coniuga performance e standard elevati, rispettando l’ambiente.

pate annualmente. Tutto ciò rappresenta un’importante opportunità per i toner sostenibili creati secondo questo processo chimico e impiegati sui mezzi di produzione Xerox. Per tenere il passo con la richiesta per questo innovativo tipo di toner, Xerox ha effettuato un’espansione dell’impianto che aumenterà la capacità produttiva del 40%. L’impianto è quindi passato dai 30,5 ai 47 chilometri quadrati, oltre ad aver aggiunto 54 posti di lavoro e aver installato nuovi macchinari per la produzione di toner EA per un valore di 26 milioni di dollari. Il colossale impianto di Webster è in funzione dal 2007; tra le sue tubature e i serbatoi si trovano 11.000 sensori che raccolgono informazioni e monitorano temperatura, umidità, flusso dell’aria e altre variabili, per garantire che il toner si sviluppi fino a raggiungere la forma, la dimensione e la struttura richieste. Dopo aver letto dell’impegno e degli sforzi compiuti dagli scienziati, dal personale del laboratorio e dallo staff, uniti per favorire lo sviluppo del toner EA e per mantenere la sofisticata macchina che lo produce, mi sento di dire che l’espansione dell’impianto di produzione Webster è la conferma della costante attenzione di Xerox nei confronti dell’ambiente, nonché la prova concreta del suo impegno nell’ambito dell’innovazione sostenibile.

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pinioni Aziende Studi Premi Trend Legislazioni Certificazioni Spazio Ecologia

A cura di Sergio Andreani, Graphic Communications General Manager di Xerox Italia

Il toner EA cresce fino a sviluppare particelle molto piccole e omogenee, a differenza del toner tradizionale, che viene invece polverizzato. Le immagini mostrano la differenza di forma e grandezza tra le particelle dei toner tradizionali (non uniformi e spigolose) e quelle del toner Emulsion Aggregation (piccole e uniformi). Il toner EA produce l’esatta quantità di toner necessaria, e la differenza risulta evidente osservando la nitidezza e la precisione delle linee e dei testi.

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Carte&Supporti

Birre con etichette resistenti all’umido Lecta, azienda europea leader nella produzione e distribuzione di carte speciali per etichette e imballaggio flessibile, ha partecipato al Salone BrauBeviale con la linea di carte metallizzate sottovuoto Metalvac, disponibile nella finitura lucida e opaca e con vari tipi di goffratura (pin-head, brushed, lino). Può anche essere usata per gli interni dei pacchetti di sigarette, per la carta regalo e per il settore alimentare. “Endless possibilities” è il nuovo campionario della gamma di carte monopatinate Creaset indicate per il settore delle etichette e degli imballaggi flessibili. Tra i prodotti che rientrano in questa gamma per il segmento bevande ci sono Creaset HWS (finitura liscia e goffratura lino) con alta resistenza all’umidità perfetta per etichette di birre, e Creaset LWS con leggera resistenza all’umidità, per bibite e acqua. www.lecta.com

Toccare con mano e scoprire il prodotto nel punto vendita La qualità degli imballaggi può risultare cruciale per il successo di un punto vendita. Per consentire ai clienti di toccare con mano la qualità della linea di prodotti dell’esclusivo brand di calze e shapewear Item m6, di Medi Group, azienda tedesca high-tech, rlc | packaging group ha messo a punto un concetto geniale: la consistenza al tatto setosa del cartoncino bianco Algro Design di Sappi e una pratica chiusura a scatto che comunicano immediatamente dall’esterno l’alta qualità dei contenuti. Gli articoli per donna sono presentati in un imballaggio bianco brillante, per il quale è stato scelto il cartoncino in pura cellulosa Algro Design, 350 g; mentre gli articoli per uomo attirano l’attenzione con un nero intenso. In entrambi i casi, è stata ottenuta un’elevata copertura di inchiostro con la stampa UV. www.sappi.com

Nuova grammatura del cartone CKB® Carrier

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CKB Carrier 380 g/m2 è ideale per il confezionamento multiplo di bottiglie e per altre applicazioni di confezionamento che richiedano durata combinata a un’eccellente resa grafica e sicurezza alimentare. «CKB Carrier vanta una migliore resistenza alla lacerazione, maggiore rigidità, efficace tenuta ai carichi di rottura e allo scoppio. Queste caratteristiche forniscono protezione nelle condizioni più difficili. La nuova grammatura di 380 si addice all’imballaggio di prodotti pesanti e a confezioni di largo formato adatte al trasporto», afferma Essi Lauri, responsabile prodotto della divisione Consumer Board di Stora Enso. Inoltre, CKB Carrier offre resistenza all’umidità. La superficie contribuisce alla buona resa grafica sia in rotocalco sia in stampa offset. Oltre a essere un materiale rinnovabile e riciclabile, CKB Carrier assicura un aspetto naturale grazie al suo retro avana. www.storaenso.com


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Carte&Supporti

Texture preziose per custodire orologi e gioielli Il settore dell’alta gioielleria e degli orologi richiede assoluta continuità di coerenza e di coordinamento in ogni aspetto della rappresentazione del brand. Per dare una soluzione adeguata a una domanda di estrema raffinatezza, Icma mette a disposizione la gamma delle sartorial paper©, carte e cartoncini adatti ai vari usi di packaging, che si distinguono per la loro unicità. Le sartorial paper© sono concepite “su misura” quando la strategia della marca richiede un progetto di forte connotazione iconica per il packaging, in cui all’unisono convergono: texture, finiture, colore in totale congiunzione con il design (forme, volumi, dimensioni). Un progetto che può essere affrontato con la guida e la collaborazione di Icma per un risultato ineccepibile.

www.icma.it

I cosmetici Alkemy avvolti da carte ecologiche Favini è stata scelta da Arkavita per la realizzazione della nuova linea di packaging per i cosmetici Alkemy. Arkavita, azienda torinese operante nell’ambito della nutricosmetica naturale e integratori alimentari, è nata con l’obiettivo di sostenere il benessere e la bellezza dell’organismo nel suo complesso. Partendo dal concetto “come si è dentro, così si è fuori”, Arkavita ha sviluppato una filosofia green che mira a utilizzare per i propri prodotti solo sostanze e nutrienti naturali. Favini, grazie a centinaia di ore di ricerca, di tecniche di perfezionamento e con 25 anni di esperienza nel campo delle materie prime alternative, si è rivelato il partner ideale per Arkavita, dando vita a una serie di packaging, brochure, folder e porta campioncini realizzati con Shiro Alga Carta, nella tonalità avorio. www.favini.com

Paper&People distribuisce in Italia Colorplan Lo scorso mese di Ottobre Paper&People ha siglato un accordo di collaborazione con la società inglese GFSmith per la promozione e vendita della loro gamma Colorplan, la rinomata ed esaustiva gamma di carte colorate naturali, da sempre icona ed elemento indispensabile per il lavoro dei designer. Con i suoi 50 colori, 25 goffrature e 8 grammature, è una gamma di carte adatta a rispondere alle esigenze dei creativi moderni. Grazie alla sua miscela di fibre vergini lunghe e corte e la tecnica di produzione con macchine a doppia tela, Colorplan ha grammature e rigidità ideali per la realizzazione di ogni tipo di packaging; è un supporto naturale di alta qualità, ottenuto con un processo di produzione che consente ottime prestazioni in stampa tradizionale, stampa a caldo, letterpress, sbalzo a secco. Colorplan Digital è garantita per HP Indigo e adatta a Xerox iGen, Kodak Nexpress e alcune stampanti a toner. www.paperandpeople.com

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PRE DRUPA

Storia di una Cenerentola A drupa 2016 la post-stampa non sarà più considerata una “Cenerentola”. L’automazione negli ambiti di prestampa e stampa è fondamentale per mantenere un’azienda efficiente in grado di affrontare i requisiti odierni, ma la poststampa è probabilmente addirittura più importante. I “colli di bottiglia” in poststampa possono impedire di soddisfare accordi di servizio rigidi. Indipendentemente dal segmento di mercato, bisogna cercare di eliminare il maggior numero possibile di interventi manuali anche in questa fase.

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di Cary Sherburne*

La rilegatura post-stampa e la finitura nei settori della stampa commerciale, dell’imballaggio, dell’industria grafica per insegne e cartelloni e altri settori saranno una delle principali attrazioni di drupa 2016. Come si dice: non è finita finché nouti in più versioni e variabili; sebbene ogni segmento presenti aspetti leggermente diversi, tutti devono fare i conti con queste sfide e di conseguenza si indirizzano sempre più verso un flusso di lavoro più digitale. Sebbene si sia data una particolare attenzione ai vantaggi della stampa digitale, anche le tecnologie analogiche - offset e flessografiche in primis - si stanno muovendo verso flussi di lavoro che traggono vantaggio da tempi di allestimento più rapidi, meno scarti e punti di intervento minori nel processo di produzione. Alon Gershon, manager of Workflow Solutions di HP Indigo, ha sottolineato che «i processi di finitura sia la configurazione che il processo in sé - spesso richiedono molto tempo, molta manodopera e portano a un’elevata dipendenza da operatori competenti, sono suscettibili di errori e generano scarti di lavori costosi». La sfida per gli stampatori e i trasformatori di imballaggi è l’adozione di operazioni di post-stampa in grado di superare questi limiti e arrivare all’efficienza della produzione. La prestampa e la stampa hanno già tratto vantaggio da tecnologie che accelerano il lavoro lungo il processo di produzione, ma per numerose aziende i processi di post-stampa rappresentano ancora una fase complicata, forse l’ultima barriera nel processo di trasformazione dall’analogico al digitale. Yoshihiro Oe, General Manager Export, Europe and Africa Business Alliance presso Horizon, ha commentato che «molti clienti si stanno ancora concentrando principalmente sull’investimento nelle aree di prestampa e stampa e meno sulla finitura: questa è una sfida che dobbiamo affrontare». Riteniamo tuttavia che l’atteggiamento stia cambiando rapidamente e che vedremo numerosi sviluppi in occasione di Drupa verso la trasformazione dei processi di post-stampa in operazioni efficien-


Iniziate pensando alla fine È necessario prendere in considerazione sin dall’inizio del processo di progettazione e produzione il modo in cui un lavoro verrà finito. Le impostazioni che sono più efficienti per il foglio stampato potrebbero non essere ugualmente efficienti nel processo poststampa dato che ogni attrezzatura per finitura richiede un’impostazione unica e queste due efficienze devono essere ben bilanciate per garantire un flusso di lavoro fluido con generazione minima di scarti. L’automazione è la chiave di tutto. Per numerose aziende si registra già un’automazione significativa nel processo di prestampa e stampa, ma meno in quello di rilegatura. La configurazione manuale della macchina può richiedere tempi lunghi ed essere suscettibile di errori, e spesso richiede operatori con competenze specifiche e la produzione di elementi in surplus per bilanciare gli scarti. Nella misura in cui è possibile automatizzare la configurazione della macchina sulla base di informazioni di job ticketing, codici a barre, segni di stampa e simili, sarà meno probabile che si commettano errori, il numero di articoli stampati in surplus potrà essere ridotto sensibilmente e sarà necessario l’impiego di operatori meno qualificati nell’area di post-stampa. Xerox ha rivestito un ruolo chiave nell’ambito dell’automazione della finitura sin dall’introduzione del suo innovativo sistema di stampa digitale monocolore DocuTech nel 1990 e dallo sviluppo della sua Digital Finishing Architecture (DFA) che include ora configurazioni esclusive a doppia modalità che consentono alla stessa soluzione di finitura di supportare flussi di lavoro sia online che offline. Sturnick comunica che Xerox ha raccolto negli ultimi tre anni un portafoglio diversificato di partner di finitura. «Osserviamo che circa un terzo del volume di

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ti quanto il resto del flusso di lavoro di produzione nonché verso un interesse maggiore da parte degli utenti finali per questi sviluppi.

pagine stampate digitalmente viene finito in linea, mentre gli altri due terzi vengono sottoposti a finitura offline», aggiunge. «È per questo motivo che abbiamo introdotto un’alimentatore a doppia modalità in occasione di drupa 2012, che impiega la stessa interfaccia DFA per indirizzare i fogli alla finitura in linea oppure offline senza modifiche necessarie al software». Xerox sta ampliando le proprie iniziative di automazione e collaborazioni nell’ambito della finitura, spostandosi oltre il tradizionale ambiente di alimentazione a foglio verso la stampa inkjet di produzione e gli imballaggi. Un altro esempio eccellente di automazione di flusso di lavoro in post-stampa è la Benson Integrated Marketing Solutions con sede in Georgia (USA), che elabora oltre 200 lavori al giorno. Peter Xierten, Director of Systems and Information Technology, ha affermato che «risparmiare dai tre ai cinque minuti per lavoro sulla configurazione di taglio consente di guadagnare dalle due alle tre ore al giorno sui tempi di taglio. Lavoriamo ora con un operatore che copre un unico turno (da quando abbiamo adottato una soluzione di automazione della finitura di HP), mentre prima avevamo bisogno di due taglierine in funzione tutto il giorno, due turni e straordinari».

*Cary Sherburne è una nota autrice, giornalista e consulente marketing la cui attività si concentra sulle strategie di comunicazione marketing per i settori di stampa ed editoria. Nel 2009 è stata insignita del titolo di “Woman of Distinction” da Output Links, ha ottenuto il premio “Thomas McMillan Award 2009” per l’eccellenza nel giornalismo e nel 2015 è entrata nella Soderstrom Society. È autrice di sei libri, tra cui Digital Paths to Profit, pubblicato da NAPL (ora Epicomm), e No-Nonsense Innovation: Practical Strategies for Success, scritto assieme a Bill Lowe, padre del pc IBM (i suoi libri sono disponibili anche su Amazon). Riveste il ruolo di redattore senior presso WhatTheyThink.com, risorsa online di notizie e analisi per il settore di stampa ed editoria, e contribuisce con articoli su riviste specializzate nel settore della stampa, oltre a essere autrice di editoriali per clienti privati.

La modularità aumenta la flessibilità È inoltre importante sottolineare che numerosi rivenditori di soluzioni di finitura, in particolare negli ambienti transazionali, di direct mailing e di stampa commerciale, tra cui MBO, Müller Martini e Horizon, offrono soluzioni di finitura modulare che possono essere configurate in corso d’opera quando la produzione richiede modifiche. Una simile strategia si traduce in una maggiore flessibilità, in un migliore utilizzo delle risorse e in un ROI migliore per gli investimenti nel post-stampa. MBO è un esempio eccellente di modularità in azione. L’azienda offre un’ampia gamma di moduli individuali ma compatibili che sono mobili e interscambiabili, per consentire la creazione di una divisione di finitura realizzata su misura. Lance Martin, direttore vendite di MBO per l’America Settentrionale, ha affermato: «Con questa base uno stampatore deve acquistare solo i moduli necessari per un dato lavoro. Si tratta di un modello ideale per gli stampatori che prevedono una crescita poiché l’aggiunta di moduli all’attrezzatura di base è molto più conveniente che l’acquisto di nuove soluzioni complete. Con diversi moduli a disposizione, uno stampatore ha bisogno solo di portare i moduli in posizione per creare sistemi di produzione di finitura in un unico passaggio». Sebbene alcune di queste sfide e tendenze oltrepassino i limiti di segmento, ciascun segmento possiede anche le proprie caratteristiche individuali.

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I signori della posta

“In questo periodo non conviene essere uno stampatore di prodotti standardizzati, nemmeno sul breve termine, e le soluzioni post-stampa a valore aggiunto rappresentano un’ottima maniera per uscire dal mercato dei prodotti standardizzati”. Jerry Sturnick, Xerox Finishing Business Manager

Il direct mailing non scomparirà nel breve termine. E sebbene le comunicazioni transazionali abbiano registrato un declino in numerose regioni negli ultimi tempi, nemmeno queste ultime scompariranno a breve. Nonostante tutto il clamore che accompagna il marketing digitale e gli investimenti che i marchi stanno effettuando nei supporti digitali, persino tra i consumatori più giovani, il 92% afferma di preferire il direct mailing per prendere decisioni di acquisto, mentre il 67% dei consumatori in totale ha espresso una preferenza in tal senso. E stando a Pitney Bowes, il 76% delle piccole aziende afferma che la sua strategia di marketing ideale comprende una combinazione di stampa e comunicazione digitale. Nel segmento del direct mailing l’automazione è fondamentale, sia dal punto di vista dei costi sia per evitare errori. Oltre alla configurazione automatica dell’inseritore, da segnalare anche i sistemi di ispezione e di creazione di report in tempo reale come quelli di Ironsides Technology, Videk e altri, che stanno acquisendo un ruolo sempre più importante. Sia le mail transazionali che il direct mailing hanno già registrato un considerevole livello di automazione, ma c’è ancora margine per aumentarlo. Un ottimo modello in tal senso è Capita Document & Information Services con sede nel Regno Unito, che ha adottato un sistema di mailing totalmente automatico, con interventi ridottissimi degli operatori. Capita ha scelto di lavorare con Ironsides Technology per adottare la tracciabilità della produzione automatica, con una soluzione a ombrello in grado di integrare il flusso di lavoro end-to-end su tutta la piattaforma di produzione oltre ad abilitare il controllo di qualità e la creazione di report in tempo reale. Questa soluzione combinata ha consentito a Capita di raggiungere il proprio obiettivo di una tracciabilità completa, dalla composizione fino alla preparazione finale per l’accesso al circuito postale. E gli operatori raramente toccano i pacchetti postali, anche quando sono necessarie ristampe. I responsabili delle operazioni sanno esattamente dove si trova ogni pagina nel processo di produzione in un momento dato, consentendo una gestione molto più efficiente del processo di produzione complessivo.

Nobilitazione di alto valore

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Indipendentemente dalla tecnologia di stampa utilizzata, si registra un numero crescente di soluzioni di nobilitazione digitale che aggiungono valore al prodotto stampato finale assieme a tempi di commercializzazione ridotti, minore produzione di scarti e nobilitazione conveniente per tirature medio-brevi. E il loro valore viene sempre più apprezzato da acquirenti e associazioni di settore.

La nobilitazione ad alto valore rappresenta un modo per “demercificare” la stampa, scoraggiando le decisioni di acquisto basate sul prezzo. Highcon con sede in Israele (distribuita in Italia da MGraf - ndr) è stata da poco insignita del prestigioso premio InterTech Award for Technology Innovation 2015 della Printing Industries of America per la sua macchina da taglio, cordonatura e fustellatura digitale per la conversione di carta, etichette, scatole piegabili e microscanalature, presentata a Drupa 2012. Boutwell Owens è stato il primo trasformatore di imballaggi in Nord America ad adottare la soluzione Highcon. Oltre ad abilitare una produzione conveniente di piccole tirature e ad accelerare i tempi di commercializzazione, questi tipi di soluzioni digitali aprono nuove possibilità ai proprietari dei marchi, ai progettisti, agli stampatori e ai converter. Altri fornitori che offrono soluzioni di nobilitazione a valore elevato abilitate al digitale comprendono la famiglia Scodix (in Italia Heidelberg Italia - ndr) per


la nobilitazione digitale che prevede l’aggiunta a fogli già stampati di stampa in rilievo a densità variabile, verniciatura lucida e ora anche laminazione digitale, e MGI (in Italia Agfa Graphics - ndr) con opzioni di verniciatura e laminazione. Altri, come Kama, Therm-o-Type, Hunkeler e Standard Finishing offrono soluzioni di fustellatura e perforazione ottimizzate per basse tirature. Kama offre inoltre opzioni di stampa a caldo, stampa a rilievo e ologrammi a registro per un valore aggiunto ancora superiore. I produttori di macchine da stampa digitale come Canon, EFI, HP Indigo, Kodak, Ricoh, Xeikon, Xerox stanno collaborando con questi fornitori di soluzioni post-stampa per offrire fustellatura laser, verniciatura e altre lavorazioni in linea e non sviluppate per basse tirature o singole copie nonché per quantità di produzione di medio volume. Inoltre, le macchine da stampa digitali di queste aziende possono anche offrire toner trasparenti che fungono da agente di verniciatura oltre ad aggiungere un tocco in più alle immagini. Tutte queste possibilità contribuiscono al valore generale della stampa, migliorando l’aspetto degli articoli stampati con finiture lucide, satinate od opache, goffratura digitale, tagli innovativi, incisione e altri effetti speciali. Se la stampa in sé spesso può essere considerata una merce comune, l’aggiunta di questo tipo di nobilitazioni speciali aumenta il valore della stampa, consente di attirare maggiormente l’attenzione dei destinatari e può aiutare i venditori a diffondere il loro messaggio in un modo che è difficile ottenere con i mezzi digitali. A drupa 2016 questi fornitori e altri esporranno soluzioni di nobilitazione avanzate a valore aggiunto ottimizzate per soddisfare i requisiti dei settori emergenti: si troveranno molti elementi di innovazione in questo ambito.

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PRE DRUPA

“Come sembra dimostrare la continua crescita di queste soluzioni, la capacità di offrire finiture rapide e precise per singoli articoli o per basse tirature è diventata un’esigenza standard nel settore dell’industria grafica per una vasta gamma di applicazioni”. Jef Stoffels, Director Corporate Marketing Esko

Perfezione per gli imballaggi Anche i trasformatori di imballaggi stanno traendo beneficio dai flussi di lavoro digitali. Le tecniche di fustellatura e finitura digitali esposte in precedenza, in associazione alla stampa digitale, stanno consentendo ai trasformatori di offrire non solo imballaggi finiti in piccoli lotti ma anche simulazioni e campioni più rapidi ed economici spesso realizzati usando gli stessi supporti e processi di stampa che verranno impiegati per il prodotto finale. Si registra anche un numero in crescita di plotter da taglio di rivenditori quali Esko, Mimaki e Zund, sviluppati per la produzione rapida di tirature ridotte di merci finite per l’impiego come prodotto finale o come campioni/simulazioni per i settori dell’imballaggio, della stampa commerciale e dell’industria grafica per insegne/cartelloni. Queste aziende offrono inoltre software sofisticati, come l’i-Cut Suite di Esko, nonché serie di strumenti che accelerano la

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“Se per anni si è lavorato con un progettista strutturale a cui era stato detto che non era possibile fare determinate cose, oggi invece tutto è possibile e non ci sono più limiti. La strada è aperta, non siamo più limitati da strumenti e costi. Si possono fare cose che prima neanche si immaginavano”. Ward McLaughlin, CEO Boutwell Owens

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configurazione e rendono tali strumenti più facili ed efficienti da usare. Alcuni fornitori di soluzioni di imballaggi, come Bobst, stanno rivolgendo la loro attenzione a una maggiore efficienza e a tempi di allestimento ridotti per etichette, materiali flessibili, astucci pieghevoli, applicazioni in materiali ondulati e alla capacità di integrazione con altri sistemi già installati presso i trasformatori. La recente acquisizione da parte di Bobst di una quota di maggioranza di Nuova Gidue, un’azienda che ha iniziato nel 2000 a introdurre soluzioni digitali per il settore di etichette e imballaggi, è un chiaro segnale delle sue future intenzioni. Probabilmente si vedrà questa tendenza proseguire e accelerare. Guardate come queste aziende si spostano a monte. Ad esempio, la relazione annua di Bobst del 2014 conteneva questa affermazione che getta una luce ulteriore sulle strategie del futuro: “Dal punto di vista delle soluzioni digitali per imballaggi, nel 2015 installeremo macchine pre-serie per stampa digitale presso stabilimenti di produzione di cartoncino ondulato”. Cercate produttori di macchine da stampa per spostarvi ulteriormente a valle nel processo di produzione. Ad esempio Heidelberg ha definito un accordo di esternalizzazione con il produttore cinese Masterwork Machinery nel 2014, che ha portato nello stesso anno allo sviluppo di una nuova taglierina e ad aggiunte alla sua linea piegatrice-incollatrice.

Libri e oltre La stampa di libri rappresenta un settore in cui il digitale ha registrato un impatto significativo, per quanto riguarda stampa e finitura. Numerosi stampatori di libri hanno adottato la tecnologia di stampa inkjet di produzione che sostituirà i volumi stampati con l’offset, in particolare man mano che la qualità di tali sistemi aumenta assieme alla gamma di supporti funzionali. Le linee digitali per la rilegatura di libri hanno fatto passi da gigante. Ad esempio, all’inizio di quest’anno, in occasione di Hunkeler Innovationdays, Hunkeler ha presentato la sua soluzione intelligente per la produzione di libri a basse tirature. Tutto inizia con un pre-incollaggio con colla a freddo del blocco del libro per evitare lo scivolamento man mano che il blocco procede nel processo di rilegatura. Le dimensioni dei libri vengono adattate in modo dinamico, in modo che ciascun libro prodotto possa presentare una dimensione e uno spessore diversi. I libri incollati vengono quindi inviati a una rilegatrice senza cuciture, che può essere ottenuta presso diversi fabbricanti. Questo è solo uno degli esempi delle soluzioni di rilegatura avanzate ora disponibili per gli stampatori di libri. Un’altra soluzione di Horizon è quella di impilatura per le stampanti digitali B2 che converte fogli B2 stampati con tecnologia digitale in qualsiasi altro

formato di foglio richiesto fino all’A6, fascicolandoli nell’ordine di pagine per creare libri, e ottenendo quindi una stampa con punti di intervento minimi. MBO offre inoltre una soluzione di produzione di libri totalmente variabile in grado di lavorare con formati variabili, conteggio di pagine, firme e altro ancora. E Horizon, Kolbus e altri offrono linee di finitura di libri automatiche digitali-tradizionali-ibride che possono essere configurate per soddisfare le esigenze di produzione specifiche di ogni stabilimento, producendo in modo efficiente libri con rilegatura senza cuciture e con copertina rigida. L’editore di libri israeliano Cordoba ha aggiunto la soluzione modulare per libri Hunkeler alla propria stampante inkjet di produzione Kodak all’inizio dell’anno in una configurazione non in linea per poter gestire le tirature di stampa sempre più basse come conseguenza degli emendamenti alle leggi israeliane che impediscono sconti elevati che erano in precedenza una prassi standard nel paese. L’installazione è stata tempestiva, dal momento che l’azienda ha registrato un riduzione del 60-70% dei volumi di libri in bianco e nero, rendendo inefficiente la produzione di alcuni titoli con la stampa offset. E ovviamente per i libri con rilegatura senza cucitura, la laminazione è importante per la produzione di copertine stampate. I fornitori di soluzioni per laminazione come Neschen e Sihl stanno lavorando sodo per ottimizzarle per una varietà in continua crescita di tipi di inchiostro e toner digitale per garantire un’adesione di alta qualità.

Conclusione Se la post-stampa rappresenta un “collo di bottiglia” nel processo di un’azienda, o se si sta pensando ad acquistare nuove stampanti, meglio iniziare tenendo bene in mente la fase finale dell’operazione. Bisogna coinvolgere i rivenditori di soluzioni post-stampa lungo tutto il processo di valutazione per trarre vantaggio dal loro know-how e per essere certi che la configurazione definitiva sia la migliore possibile in risposta ai requisiti. La maggior parte di questi fornitori offre servizi di consulenza pre-vendita che possono aiutare a prendere la decisione giusta in questo importante ambito. È bene ricordare che nell’ambiente post-stampa risulta particolarmente importante garantire flessibilità alla configurazione - la capacità di aggiungere e togliere moduli, riconfigurare in corso d’opera e altro ancora - in particolare man mano che si definiscono nuove richieste dei clienti o nuove tecnologie in grado di migliorare la produttività post-stampa appaiono sul mercato. E a drupa ricordarsi della storia di Cenerentola e dedicare tempo a osservare tutti gli sviluppi in ambito post-stampa che possono rendere la propria azienda più efficiente e produttiva.


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