Print Buyer, n. 48, Dicembre 2013

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strategie e tecniche della comunicazione stampata

PRINTBUYER 48 2013

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Zeta’s srl 20137 Milano via Kolbe 8 - € 6,50 - CMP Milano Roserio

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Segue le evoluzioni del settore sia dal punto di vista del mercato che da quello delle tecnologie. NEWSLETTER

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su carta da pag. 3 a pa g. 18 stampat a

co Canaletto Bian

Caratteristiche ecologiche: • ISO 9706 Long Life; • Riserva alcalina >2% • EN71/3 Safety of Toys (migrazione di alcuni elementi); • completamente riciclabile e biodegradabile; • pH neutro (estrazione a freddo); • cellulosa bianchita impiegando processi ECF; • 94/62/CE (assenza di metalli pesanti).

Campionario: Prestige White. Grammatura 125. Caratteristiche materiche: • impasto: 20% cotone, 80% fibre di pura cellulosa vergine ECF (Elementary Chlorine Free) proveniente da fonti gestite in maniera responsabile; • superficie con finitura Vellum.

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www.teamwork-eu.it

Qualità nell’innovazione.

I processi di nobilitazione della stampa con Grafiche Mercurio diventano vere e proprie opere d’arte dal valore unico. L’obiettivo dell’azienda è da sempre rivolto all’innovazione di mezzi e di strutture tecnologiche all’avanguardia, pur mantenendo un forte e indissolubile legame con la tradizione della stampa. Grafiche Mercurio è marchio di qualità, con uno sguardo rivolto al futuro.

www.grafichemercurio.it


5 h i a m a l a

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v u o i

m u t a z i o n e

Non c’è nulla che mistifichi di più la nostra contemporaneità della parola crisi che, nel senso comune ma anche in quello etimologico, è insieme pericolo e opportunità, in ogni caso quando diciamo cose del tipo dopo la crisi, quando la crisi finirà, esprimiamo l’idea grottesca di una stazione di passaggio nella quale siamo finiti e da cui prima o poi usciremo a rimirar le stelle. Ho l’impressione che non sia così. Quando ancora oggi, dopo quasi 5 anni di stallo economico, sento utilizzare la parola crisi rispetto al periodo che stiamo attraversando (per non parlare di quegli odiosi, ruffiani calcoli previsionali che attribuiscono al nostro futuro crescite dello zero virgola zero periodico), ecco… qualcosa non mi torna. Se le parole sono sequenze di senso, non possiamo più credere che stiamo attraversando una crisi ma una mutazione, solo così possiamo smetterla di vagare smarriti in questo mondo. Ho l’impressione che le cose non procedano più per successivi superamenti del passato: la saldatura del nuovo (che stiamo immaginando) al vecchio (che è crollato o quasi) non segue una traiettoria verticale ma funziona, credo, per sequenze orizzontali. Vuol dire che non dobbiamo muoverci verso l’alto ma guardare di fianco, cercando di afferrare la mano del vicino, anche se concorrente diretto, e saldarci a lui come nelle figure dei girotondi ritagliati nella carta. Cosa significa per le aziende? L’idea è puramente grafica: si tratta di creare sequenze di esperienze orizzontali. Non si può tenere in piedi un monumento che crolla provando a ricostruire, magari con mattoni di nuova generazione, la Cattedrale di Canterbury se nella Cattedrale di Canterbury non ci va più nessuno. Non possiamo aggiustare il tiro delle nostre aziende dimorando nel nostro cortile e tenendolo magari più pulito del solito, senza affacciarci sul cortile del vicino/concorrente e chiedergli di congiungerlo al nostro. Perché è ormai chiaro che il baricentro del nuovo mondo non saremo noi – le nostre aziende e i nostri concorrenti – ma la mano che ci tiene uniti. Paradossale? Non so, so c h e è la mutazione.

pensieri fuoricorso

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Anna Aprea giornalista aprea.a@ilpoligrafico.it

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n o m l e n e r a g i v a n : a n i t r e p o C 8 PB 4 35

44 Cento milioni di buoni pasto. Stefano Costa, direttore marketing di QUI! Group, ci racconta le strategie di comunicazione di questa azienda che oggi fattura 565 milioni di euro.

Tutti i trucchi del PDF. Se pensate che il PDF sia un formato immodificabile, vi sbagliate. Con Acrobat è possibile fare molte cose. Più di quante se ne possano immaginare.

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COMUNICARE

ne > > > > 24 nell’infomobilità e nella comunicazio automobile club italia Primato > > > > > > > 44 card, il futuro è digitale > > > > > > qui! group Buoni pasto e smart > > > > > > 47 a moda > > > > > > > > > > > > > > grandangolo Sappi incontra l’alt

IDEE

> > > > > > 30 blue il colore cool del 2014 > > > pantone universe Sarà il dazzling > > > > > > 35 re un pdf > > > > > > > > > > > > > acrobat 5 trucchi +1 per modifica > > > > > > > 40 non solo > > > > > > > > > > > > > carta per... Prendere appunti e


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Sul tema della stampa 3D. Una cosa è certa: cambierà il volto al mercato produttivo, proprio come la rivoluzione del digitale ha cambiato il mondo della stampa.

Carta per... taccuini e quaderni: compagni di carta pregiata da tenere sempre con sé per scrivere di emozioni, incontri, viaggi, poesie.

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sommario

e r i n e v i d o u n i t do in con

Blu dappertutto, anzi Dazzling Blue. Per sapere tutto sui colori-tendenza del 2014 abbiamo fatto un salto da Pantone Universe, il nuovo concept store di Milano, e abbiamo scoperto che…

tecnologia

> > > > > > > 20 o per le aziende > > > > > > > > > > STAMPA 3D Ecco il futuro prossim

RUBRICHE

> > > > > > 14 ggioso che ci mancherà > > > > > giuseppe meana Un capitano cora > > > > > > > > 33 Vedovella 2013 > > > > > > > > > echi di stampa I vincitori della > > > > > > 48 o del ‘900” > > > > > > > > > > > > agenda A Milano in mostra “Il volt

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informazioni tecniche

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grafiche siz firma la copertina di

c o p e r t i n a

Print Buyer

Azienda a ciclo completo, Grafiche SIZ di Campagnola (Verona) vanta un parco macchine dotato delle piĂš aggiornate tecnologie. Dispone inoltre di tutte le soluzioni di nobilitazione nella stampa a foglio, che consentono di utilizzare oltre agli inchiostri e vernici convenzionali, anche quelli per la tecnologia ibrida/UV, acrilica e drip-off, con possibilitĂ di stampa su supporti plastici trasparenti e cartoncini colorati intensi. Il ciclo produttivo di Grafiche SIZ si conclude con la legatoria dove, oltre a lavorazioni di tipo manuale, si affiancano tutte le attrezzature dedicate alla piega, punto metallico, cucitura filo refe, brossura cucita e fresata. Queste le macchine principali in funzione in sala stampa: Heidelberg Speedmaster 102-10-P f.to 70x100, 10 colori convertibile; Heidelberg Speedmaster XL 105-6 +L f.to 75x105, 6 colori + torre di verniciatura + kit per stampa su

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supporti plastici; KBA Rapida 162 f.to 120x160, 5 colori.


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gruppo cordenons

carta di copertina - canaletto granagrossa

La copertina rispecchia l’anima di ogni rivista. In prima linea nell’intessere il dialogo coi lettori, la cover cattura l’attenzione e stabilisce il primo, cruciale contatto con l’interlocutore. Dall’ammirazione del look estetico, il coinvolgimento sensoriale prosegue nell’esperienza tattile: il contatto con l’oggetto che ha colpito la vista può suscitare emozioni ancora più intense, corollando così la percezione del magazine. Tra giochi cromatici e caratteristiche materiche del supporto – liscio, vellutato, lucido, opaco, ruvido – copertina e pagine interne possono assumere infinite connotazioni e farsi foriere di contenuti sempre diversi. Per la realizzazione di questo numero di Print Buyer sono state selezionate alcune carte di Gruppo Cordenons. La copertina è stata stampata su carta Canaletto Granagrossa Bianco da 300 grammi. Composta dal 20% di cotone e 80% di fibre di pura cellulosa vergine ECF (Elementary Chlorine Free), questa carta si contraddistingue per la caratteristica superficie irregolare: la marcatura a feltro effettuata su entrambi i lati crea infatti effetti visivi particolari, legati alla rifrazione della luce, ed esalta al contempo l’effetto materico tattile. Rigida e resistente, Canaletto Granagrossa è particolarmente adatta per realizzazioni di pregio, tra edizioni d’arte e stampati destinati a occasioni speciali o a utilizzi luxury. Sempre di Gruppo Cordenons è la carta su cui è stata stampata la prima delle segnature interne della rivista. In questo caso, la scelta è caduta su Canaletto Bianco da 125 grammi. Si tratta di una carta realizzata con 20% di cotone e 80% di fibre di pura cellulosa vergine proveniente da fonti gestite in maniera responsabile. A caratterizzare questo supporto è la superficie naturale con finitura vellum, che accompagna la lettura a un piacevole effetto tattile. Rigida e resistente, anche questa carta è adatta per la produzione di stampati di pregio. www.gruppocordenons.com

Identikit della carta di copertina Nome: Canaletto Granagrossa. Campionario: FELT MARKED. Caratteristiche materiche Impasto: 20% cotone, 80% fibre di pura cellulosa vergine ECF (Elementary Chlorine Free). Superficie marcata a feltro su entrambi i lati. Caratteristiche ecologiche: - ISO 9706 LONG LIFE. - Riserva alcalina >2%. - EN71/3 Safety of Toys (migrazione di alcuni elementi). - Completamente riciclabile e biodegradabile. - pH neutro (estrazione a freddo). - Cellulosa bianchita impiegando processi ECF (Elementary Chlorine Free). - 94/62/CE (assenza di metalli pesanti).

Comunicazione d’impresa

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rubriche

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echi di stampa ev en ti & n o vi tà

exPo 2015

milano si veste di maxi affissioni I colori che compongono il logo Milano 2015 la città di Expo hanno cominciato a illuminare ogni angolo della città. Annunci, poster e manifesti ricordano ai cittadini e ai turisti il grande appuntamento che il capoluogo lombardo e il nostro Paese accoglieranno. La prima maxi affissione ha fatto la sua comparsa in Corso Buenos Aires all’inizio di agosto, dando avvio alla vestizione della città. Cartelloni, messaggi e totem caratterizzeranno i luoghi simbolo della città e, d’ora in poi, tutti gli eventi milanesi. È stato inoltre firmato, in dicembre, un accordo per dare una seconda vita alle edicole cittadine che, attraverso l’installazione di 150 pannelli multimediali in sette lingue diverse, dovranno trasformarsi in veri e propri punti di informazione per i turisti. Inoltre, 50 stazioni della metropolitana saranno rivestite di “mappe giganti”, che elencheranno le attrattive previste per l’esposizione.

Errata Corrige – Precisazione Nel numero scorso della nostra rivista, nell’articolo “La preziosità dell’oro” firmato da Lorenzo Capitani abbiamo pubblicato una fotografia di una confezione di profumo Versace Yellow Diamond senza chiedere l’autorizzazione alla società licenziataria di tale brand. Ci scusiamo con i diretti interessati per questa mancanza. Parimenti accanto alla fotografia della confezione è stata pubblicata una intervista al rappresentante di una cartotecnica che non è quella che stampa le confezioni Versace. Anche di questo ci scusiamo con i lettori e con i diretti interessati. Print Buyer – La Redazione

Paper & people

Distribuisce in italia Mohawk superfine Il produttore americano Mohawk Fine Papers ha siglato un accordo con Paper & People per la distribuzione in Italia della gamma Mohawk Superfine, il marchio più prestigioso della cartiera. Il lancio di Superfine sarà seguito dall’introduzione nel mercato italiano anche degli altri brand di Mohawk Fine Papers: Loop, Strathmore e tutti i supporti digitali. Con questo accordo, Paper & People, il più grande centro espositivo in Europa specializzato nella vendita e promozione di carte grafiche, allarga la propria offerta con una carta, Mohawk Superfine, riconosciuta come la più bella carta grafica da stampa, in grado di ottenere ottimi risultati nelle quadricromie e nei mezzi toni e fondi di colore perfettamente uniformi. Superfine inoltre può essere utilizzata sia con macchine digitali che offset, senza alcun trattamento aggiunto. Realizzata per la prima volta nel 1946 allo scopo di creare una carta adatta a stampare e conservare nel tempo le lettere di Benjamin Franklin, Mohawk Superfine è oggi utilizzata da affermati brand del lusso come Tiffany, Herman Miller, Abveda, Honda, Bergdorf Goodman e tanti altri.


Appendi al chiodo i tuoi costi di magazzino… …Stampa solo quello che ti serve in Rotolito! Oggi è facile stampare libri, cataloghi e riviste a nero e in quadricromia a prezzi contenuti su tirature da 50 a 3.000 copie. Scopri quanto puoi risparmiare su magazzino e invenduti stampando solo il quantitativo che sei sicuro di vendere. Affidati a noi per la gestione delle tue ristampe e dei tuoi “fuori catalogo”! Evadiamo ordini in pochi giorni! Chiedici un preventivo: commerciale@rotolitolombarda.it

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rubriche

echi di stampa 13 luxoro

impreziosisce luce e lucente Luxoro ha affidato all’agenzia Teamwork la realizzazione delle confezioni di Luce e Lucente, due vini firmati Lamberto Frescobaldi, nati da un accordo tra Frescobaldi e Mondavi, due famiglie legate alla tradizione del vino italiano. Per aggiungere valore, fascino e bellezza ai due prodotti si è voluto impreziosirli ulteriormente attraverso il loro packaging, che accoglie tutte le caratteristiche di questi prodotti che costituiscono uno degli esempi di eccellenza del made in Italy. Le due confezioni sono collegate alle stelle dal segno del Toro per Luce e da una raffigurazione della Bilancia per Lucente. Nobilitati con le foglie Kurz applicate con stampa a caldo, i due speciali cofanetti vogliono esprimere la tradizione e la storia del vino anche attraverso la brillantezza dei foil e dei cliché, destinati a esaltare gli eleganti dettagli della confezione.

I due cofanetti nobilitati con le foglie Kurz®; i cliché di stampa sono forniti da Hinderer+Muelich®.

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echi di stampa giuseppe meana

un capitano coraggioso che ci mancherà Ci ha lasciato il 7 dicembre scorso Giuseppe Meana, e siamo rimasti profondamente addolorati dalla sua morte improvvisa. Scriviamo queste righe come introduzione a un’intervista, l’ultima che il titolare di Pusterla 1880 ha rilasciato a Print in occasione di Luxepack, e che leggete qui di seguito. Meana ci aveva parlato dei progetti di sviluppo della sua azienda dopo l’acquisizione della London Fancy Box, e lo aveva fatto - ci piace ricordarlo - con garbo, passione e disponibilità. Era un uomo gentile l’architetto Meana, che amava le cose belle e fatte per bene, era soprattutto un imprenditore illuminato capace di guardare sempre al futuro della sua azienda. Architetto Meana, acquisire un’azienda inglese con 180 addetti è un’idea coraggiosa di questi tempi... Sì, ma pensi che la Francia importa 700 milioni di euro di packaging in cartoncino. Di questi 700 milioni, 31 vengono dall’Italia e 130 dall’Inghilterra. In Italia il mercato si assottiglia sempre più, dunque con questa operazione Pusterla potrà allargare gli orizzonti del proprio business sul mercato inglese. Anche detta così, è comunque un’operazione coraggiosa. Diciamo che “dovevamo” crescere e avevamo una strada possibile da percorrere: aumentare la capacità produttiva per poter acquisire nuovi clienti. Fino agli anni Novanta questo sarebbe stato un percorso possibile. Invece avete acquisito la LFB per acquisire i loro clienti, giusto? Certo, se oggi avessi acquisito altre tecnologie, avrei creato solo inflazione... di tecnologie, appunto. Ce ne sono fin troppe di macchine in giro. Quale accordo c’è tra Pusterla 1880 e London Fancy Box? Per quest’anno è previsto il passaggio a Pusterla 1880 di una quota di minoranza del gruppo inglese e, l’anno prossimo, della maggioranza. Contestualmente, i due principali soci, due simpatici cugini di 54 e 56 anni, entreranno con una quota di minoranza in Pusterla 1880. Reinvestiranno cioè nella nuova azienda il capitale acquisito dalla vendita.

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Come vedono gli inglesi un’azienda come la sua che è comunque italiana, anche se opera da tempo in Francia? Noi ci presentiamo bene, come azienda e come italiani. Sì... c’è qualche battuta ma poi gli inglesi capiscono che siamo un paese con una qualità di vita elevata, insomma si accorgono di chi siamo. Anna Aprea

Da sinistra: Christopher e Matthew Lawson (London Fancy Box); Giuseppe Meana, Roberto Marini e Luca Meana (Pusterla 1880).


Pixartprinting

avanti tutta con il textile Per rispondere alla domanda di textile in crescita costante, Pixartprinting è il primo in Italia ad avere installato una Rhotex, stampante industriale per soft signage firmata Durst. «Da tempo stiamo notando come i clienti scelgano sempre più spesso il tessuto in alternativa al banner», ha detto Alessandro Tenderini, direttore generale di Pixartprinting. «Certamente i vantaggi sono molteplici: può essere smaltito più facilmente nel secco, a differenza del banner; inoltre è leggerissimo, può essere piegato, tirato, riusato e trasportato senza problemi». Nel mondo pubblicitario e promozionale, le applicazioni del tessuto sono molteplici e variano dai flag ai supporti per fiere ed eventi, dagli striscioni ai drappi, agli espositori. Perché il tessuto sta sostituendo il pvc... una moda? «Non è soltanto una moda» spiega Tenderini «piuttosto una necessità: in molti paesi europei, infatti, esistono leggi molto restrittive sullo smaltimento e il riciclo, ed è per questo motivo che il textile sta progressivamente sostituendo materiali come il pvc». www.pixartprinting.it

ciclo di incontri sul tema del colore

Organizzati dalla Fondazione dell’Ordine degli Architetti di Milano e l’International Association of Color Consultant/Designers, tre interessanti incontri sul tema del colore. Nel corso della prima conferenza, che si è tenuta il 18 dicembre, Narciso Silvestrini, docente di Colore alla Scuola Politecnica di Design, è stato intervistato da Lia Luzzatto, saggista e consulente cromatica. Il 24 gennaio Alberto Oliverio, professore di psicobiologia alla Sapienza di Roma, svilupperà il tema Mente, cervello e colore: i paradossi della visione. Il terzo appuntamento è per il 24 febbraio con Frank Mahnke, fondatore dell’American Information Center for Color and Environment.



rubriche

echi di stampa 17 finaNcial times

“il digitale non uccide la carta” Come risulta dalle vendite del Financial Times, di recente pubblicate, in poco meno di tre anni, dalla fine del 2010 a settembre 2013, gli abbonamenti alla versione digitale del prestigioso quotidiano economicofinanziario sono raddoppiati. I risultati positivi non sono però avvenuti a discapito dell’edizione cartacea. Non a caso John Ridding, CEO dell’FT Group, ha dichiarato: «La strategia del digital first non è assolutamente un passo verso la fine della versione cartacea: la carta ha un futuro roseo». Come dire che una politica intelligente degli abbonamenti digitali è complementare alla carta, non alternativa.

fresco di stampa

un volume dedicato a giambattista bodoni Nella Sala Tiepolo della Fondazione Cariplo a Milano, lunedì 2 dicembre è stato presentato il volume Giambattista Bodoni e l’arte della tipografia, curato da Giovanni Puglisi e Gabriele Micciché, realizzato da Edizioni Università IULM nel bicentenario della morte del grande maestro della tipografia. Simbolo della cultura illuministica, antesignano dell’eccellenza artigiana made in Italy, Giambattista Bodoni è stato un vero genio dell’innovazione: stampatore, editore, incisore e designer di font tipografici tra cui l’elegante, immortale Bodoni.

Formato 17x24 cm, 236 pagine, 200 illustrazioni di cui 60 a colori; edizione cartonata e in brossura.

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labanti e nanni

investimenti che possono fare la differenza

Il moderno stabilimento della Labanti e Nanni, che si trova a Crespellano, in provincia di Bologna.

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Se ci prendiamo il tempo di fare una visita al bel sito della Labanti e Nanni (www.labantienanni.it) e leggiamo quanto scritto nella pagina “I nostri valori”, troviamo alcune delle motivazioni che hanno portato all’acquisto dell’ultimo gioiello tecnologico che è stato da poco installato nello stabilimento di Crespellano (Bologna), la Manroland 700 a dieci colori. Nel sito infatti si legge che una delle priorità aziendali è la volontà di produrre con un corretto equilibrio tra qualità e prezzo, che la velocità nel soddisfare le esigenze del cliente, in un mercato in continua trasformazione, è un elemento essenziale e che i continui investimenti in tecnologia (oltre che in formazione e competenze) possono fare la differenza. La Roland 710 PLV è una risposta a tutte queste esigenze. Più che una macchina da stampa è un sistema di produzione di avanzata tecnologia che consente a Labanti e Nanni di realizzare stampati con una flessibilità, qualità e velocità sino ad ora irraggiungibili. In un unico passaggio il foglio di carta o cartone può ricevere fino a 10 colori sullo stesso lato oppure 5 colori su un lato e 5 sull’altro o, ancora, 9 colori più una vernice acrilica. Soluzioni ideali per i mercati di riferimento dell’industria grafica, guidata da Antonio Bonacini con il figlio Fabio e Andrea Fanti, che sempre più si rivolge al mondo della cartotecnica e in particolare ai settori della cosmesi, del parafarmaceutico, dell’alimentare. Naturalmente i grandi progressi tecnologici non possono essere disgiunti da una forte attenzione all’ambiente e da processi di produzione che garantiscano la massima sicurezza al consumatore. Nel caso dei packaging per alimentare questo è un must al quale non si può derogare. Ecco allora che vernici e inchiostri utilizzati rispondono alle rigorosissime normative dell’Istituto tedesco ISEGA e che la Roland 710 consente di stampare senza l’utilizzo di alcol riducendo l’impatto ambientale del processo e nel contempo consentendo un trasferimento dell’inchiorstro sul supporto più diretto e, come conseguenza, una stampa più nitida. Il nuovo investimento risulta essere uno dei tasselli fondamentali del piano di crescita della società bolognese che mira nei prossimi anni a quasi raddoppiare il fatturato, passando dai circa 9 milioni di euro del 2013 (con 45 dipendenti) ai 15-16 milioni di euro. Un progetto che ha già visto stanziare i fondi per un nuovo importante investimento tecnologico che la direzione ha battezzato “l’albero di Natale”: una 7 colori + UV corredata da una serie di dispositivi che consentiranno di impreziosire sempre più gli stampati. www.labantienanni.it Comunicazione d’impresa


su carta da pag. 19 a p ag. 34 stampa ta

ll Stucco Old Mi

Le carte e cartoncini Stucco Old Mill si prestano alla realizzazione di qualsiasi stampato editoriale, cartotecnico e commerciale di prestigio. Prodotto completamente biodegradabile e riciclabile; ECF, Acid Free, Long Life, Heavy Metal Absence ed è certificato FSC.

120 g/m2; colore Gesso. Campionario: STUCCO. Caratteristiche: carte e cartoncini naturali, marcati a feltro su ambo i lati, di pura cellulosa ECF (Elemental Chlorine Free), certificati FSC. Lo speciale trattamento Stucco, su entrambi i lati, consente una stampa nitida e brillante. Grammature: 120, 150, 210, 320; formato: cm 72x101.

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nuove tecnologie

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Si È inserita in quasi tutti i settori industriali la stampa 3d, e di certo potrebbe rappresentare una nuova opportunità per stampatori e agenzie. L’investimento è minimo, le possibilità... infinite. di lorenzo capitani

stampa 3d, ecco il futuro prossimo per le aziende

Fra i tanti oggetti acquistabili su i.materialise.com, un modellino ferroviario davvero sorprendente per la finezza dei dettagli.


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Sono passati più di due anni da quando The Economist, nel febbraio 2011, annunciò che la stampa 3D avrebbe sovvertito i rapporti di produzione e, insieme, le logiche di business dei settori nei quali sarebbe entrata. Aveva ragione l’editorialista dell’importante settimanale londinese? A che punto siamo con lo sviluppo di questa tecnologia? Quali possibilità di business si aprono? E soprattutto, di cosa si tratta esattamente? Per capirci qualcosa in più abbiamo incontrato Davide Scomparin, anima di Desall, una start-up incubata presso H-Farm a Roncade (Treviso) che si occupa di design industriale. «In che tempi e in che proporzioni ciò avverrà non posso predirlo, ma una cosa è certa: le potenzialità per cambiare volto al mercato produttivo, questa tecnologia le ha tutte», ha confermato Scomparin. È la rivoluzione del digitale, che i print buyer ben conoscono nel mondo della stampa.

Come una rivoluzione... Ma quando parliamo di stampa 3D, di cosa parliamo esattamente? Ci sono diverse tecnologie che consentono di produrre oggetti tridimensio-

nuove tecnologie

Scommette sulla stampa 3D Davide Scomparin (foto sotto), fondatore di Desall, una start-up che offre un servizio web per l’ideazione e lo sviluppo partecipativo di nuovi prodotti.

Entrambe queste tecnologie sono molto costose e vengono utilizzate in centri di ricerca o di progettazione di grandi aziende, per la prototipazione rapida e lo studio di manufatti ad alta precisione.

nali “stampandoli” per strati successivi tramite un software di modellazione.

può invece essere agevolmente eliminato lasciando l’oggetto pulito.

Sinterizzazione laser La prima è la sinterizzazione con un laser selettivo (SLS, Selective Laser Sintering): un laser ad alta potenza fonde minuscole particelle in polvere di vari materiali (plastica, metallo, ceramica, vetro); solo la parte colpita dal laser, che è guidato da una matematica 3D CAM, solidifica, il resto della polvere

Processo a luce digitale La seconda è chiamata processo a luce digitale (DLP, Digital Light Processing) e consiste nel proiettare un fascio di luce UV o laser in una vasca contenente una resina fotopolimerica; la parte esposta alla luce solidifica e, strato su strato, compone l’oggetto, mentre il restante liquido viene eliminato.

Alla portata di tutti Ma c’è una terza via alla stampa 3D, la fabbricazione con filamento fuso (FFF, Fused Filament Fabrication) che sta diventando sempre più economica: se fino ad oggi sono in commercio macchine con un costo dai 5 ai 10.000 euro, presto saranno disponibili anche in Italia modelli davvero alla portata di tutti, per i quali sarà sufficiente un investimento di 1.000-3.000 euro. Pensabile anche per piccole agenzie o fotolito che dopo la stampa fotografica HD o la produzione di app e pubblicazioni digitali voglia diversificare il business o, meglio, ampliarlo. «Le dimensioni sono quelle di una macchinetta domestica per il caffè, l’utilizzo molto semplice» precisa Davide Scomparin.

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Grazie a tecnologie raffinate e alla condivisione di progetti, alcuni siti offrono la possibilità di ordinare anche in copia singola oggetti nei più svariati materiali, dai metalli alla ceramica.

A destra, il software di progettazione a disposizione su shapeways.com e il relativo oggetto ottenuto: un vaso di ceramica. Nella pagina accanto, calzature e bracciali in resina colorata ordinabili su cubify.com.

Blizzident: lavarsi i denti, che noia! E se bastassero solo 6 secondi? Di certo anche i più pigri non trascurerebbero l’igiene orale. Grazie alla stampa tridimensionale, l’americana Blizzident produce spazzolini personalizzati, costruiti su un calco della bocca di ciascuno, con migliaia di microsetole. Basta masticarlo per 6 secondi, appunto, e tutti i denti verranno spazzolati simultaneamente in modo più meticoloso che con qualsiasi spazzolino tradizionale o elettrico. Anche questa è una frontiera della stampa 3D.

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Come funziona Come funziona? Si tratta di un meccanismo molto semplice: la stampante è alimentata da un filamento di plastica in bobina che passa attraverso un ugello riscaldato, fondendo. L’ugello viene mosso bidimensionalmente secondo un software, depositando strati successivi di materiale (ABS, la plastica dura con cui sono normalmente fatti i giocattoli, oppure termoplastico PLA, completamente biodegradabile) che solidificano immediatamente costruendo così la forma desiderata. Un limite di questa tecnologia è che, a differenza delle precedenti, non si possono creare sporgenze, se non con accorgimenti

molto particolari che rendono complessa e lenta la lavorazione. Ma è certamente questo il tipo di stampa 3D che offre al momento le possibilità di business più interessanti.

Vedere l’effetto che fa Al di là dell’uso industriale, anche per creare vere e proprie matrici per stampi, è la soluzione ideale per la prototipazione rapida che qualunque studio di design può permettersi di mettersi in casa, per osservare subito “l’effetto che fa” un certo oggetto e apportare le eventuali correzioni al progetto, oppure per produrre mock up realistici da mostrare al cliente. Gadget personalizzati Ma la stampa FFF può essere usata anche per la produzione, con tutti i benefici in termini di riduzione dei costi per le basse, bassissime tirature e personalizzazione cui ci ha abi-

tuati la tecnologia digitale. Sarà così possibile approntare, ad esempio, gadget personalizzati non solo con il marchio, ma persino con il nome del cliente. E per farsi un’idea di cosa sia possibile fare, basta fare un giro nel “cosaverso”, ovvero il sito thingiverse.com, la più grande community dedicata al mondo della stampa 3D sulla quale caricare, scaricare e condividere progetti per ogni sorta di oggetti tridimensionali.

La stampa 3D parla italiano Il business che ruota attorno a questo mondo è davvero importante e in continua crescita: stime relative al mercato USA per il 2011 parlavano già di 1,7 miliardi di dollari, con un trend in triplicazione per i successivi cinque anni. E la buona notizia è che molta di questa tecnologia parla italiano. Tra i produttori di stampanti 3D a filamento fuso, infatti, si segnalano la


Stampanti tridimensionali di piccole dimensioni e costi contenuti sono l’ideale per la prototipazione rapida ma anche per la produzione “on demand” ad altissima personalizzazione.

lecchese Sharebot e la fiorentina Kentstrapper, entrambe protagoniste all’ultima Maker Faire di Roma lo scorso ottobre. «Anche in questo segmento, quello della produzione di stampanti 3D, stanno nascendo molte start-up», conferma Scomparin, con tutto l’indotto dei consumabili relativi.

Nuove prospettive Ma forse più interessanti sono i modelli di business che possono nascere per chi decida di dotarsi di uno o più di questi apparecchi. Anche se lontani dalla filosofia della macchina da stampa tradizionale, la stampa 3D può essere un ulteriore servizio che stampatori e agenzie potrebbero offrire ai loro clienti anche come servizio BtoC al pari del print-on-demand. Investire nel 3D Printing Il modello più semplice potrebbe essere la creazione di un sito di e-commerce dal quale si può acquistare direttamente il quantitativo desiderato di oggetti (anche uno solo!), nel colore desiderato ed eventualmente con personalizzazioni.

Qualche esempio già esiste. Tra le realtà più significative, shapeways.com, sculpteo.com, i.materialise.com, che grazie a macchinari più sofisticati offrono una vasta scelta di oggetti e materiali, dalle ceramiche ai gioielli. Siamo ormai alla “produzione on demand”? Certo, non su larga scala, ma senz’altro la strada imboccata è quella. Più originale invece l’idea che è alla base di fabme.it, un sito dal quale si possono scaricare, a 0,99 cent, i file con i disegni per stamparsi in casa i prodotti prescelti. Una sorta di iTunes dei progetti 3D.

Una mostra a Londra E che la stampa digitale tridimensionale sia una delle innovazioni più significative del nuovo secolo è testimoniato anche dall’importante mostra visitabile fino al 10 febbraio 2014 presso il Science Museum di Londra dal titolo 3D: Printing the Future. Tra i 700 oggetti in mostra, “stampati” con i materiali più diversi, dal nylon al titanio, fino alla pietra arenaria, particolarmente coinvolgenti le miniature di 150 visitatori:

Statuine in 3D ottenute da scansioni dei visitatori al Science Museum di Londra, esposte alla mostra “3D: Printing the Future”.

durante un workshop tenutosi al museo lo scorso agosto le sagome delle persone sono state scansite tridimensionalmente e poi riprodotte in misura “statuina del presepe”. Un gioco, ma che apre una finestra su una delle tecnologie più giovani e promettenti attualmente a disposizione davvero di tutti, che non richiede eccessive competenze o ingenti investimenti.

Stampare one by one Oggi più che mai è fondamentale per chi opera nel mondo della stampa, di qualsiasi dimensione e rivolta a qualsiasi mercato, la frammentazione dell’offerta. La parola d’ordine è servizio customizzato, multicanalità, micro-tirature e personalizzazione fino alla copia

singola. L’era dei volumi, delle macchine che girano giorno e notte per la stessa commessa è passata. La stampa 3D, ma anche il print-on-demand, i servizi di micro produzioni, di one by one, rappresentano sbocchi di mercato possibili. Si tratta di flussi produttivi appetibili e percorribili anche con investimenti minimi che certamente non hanno i fatturati di grandi commesse, ma, se sommate, possono dare comunque utile e aprire a nuovi spazi di business. Per vedere in azione una stampante 3D SLS: http://bit. ly/1025M5c; una DLP: http://www.youtube.com/ watch?v=J_82ET_otsQ; una FFF: http://bit.ly/17XmlUB

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aci

Angelo Sticchi Damiani

è faci le . Promuovere la cultura della mobilità a tutti i livelli nonativ o , che P erc iò que llo dell ’A ci è un gra nde pro gett o com unicinnovazione equ ilibr io tra si migl iora , si ade gua e si man tien e in oni di acc ess i al sito e e trad izio ne . O ggi l ’A ci van ta 17 mili tutt i i can ali : F b , twit ter , si pro pon e util izza ndo con suc ces so spo nso rizz azio ni , con cor si club , sco nti , pro moz ioni , new slet ter , lta alla sto rica rivi sta ma un ’ atte nzio ne par tico lar e è rivo ond ado ri . A uto mob ile C lub , pro dot ta in par tne rsh ip con M . Ne parliamo con il presidente Angelo Sticchi Damiani

Un primato nell’Infomobilità e nella comunicazione

chille Perego A

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giornalista economico achille.perego@libero.it

Una passione per l’auto, la mobilità e il turismo con più di cento anni di storia alle spalle, vissuta sempre tra rispetto della tradizione e sguardo innovativo al futuro. Stiamo parlando dell’Aci, l’Automobile Club d’Italia, una delle istituzioni più radicate nel nostro Paese con oltre un milione di famiglie associate. Un ente pubblico non economico che con oltre 4mila punti di contatto sul territorio fornisce informazioni e servizi di assistenza (dal soccorso stradale al pagamento del bollo) di qualità. Servizi che, come la comunicazione, si sono evoluti nel tempo diventando sempre più “digitali”. Ma senza dimenticare le radici, come, sul fronte della comunicazione, la storica rivista Automobile Club diffusa in oltre 700mila copie. Ma quanto è importante la comunicazione per l’Aci? «Non c’è sviluppo oggi, in

nessun campo, che non passi attraverso la comunicazione», esordisce il presidente Angelo Sticchi Damiani. «Per noi, poi, questo aspetto ha una rilevanza ancora maggiore. Abbiamo molto da offrire a cittadini e istituzioni, infatti presidiamo la mobilità, come recita il nostro Statuto, da ogni versante, offrendo soluzioni, proponendo aiuti, lanciando proposte, a volte sorprendenti, sicuramente innovative. Non potremmo fare a meno di una comunicazione forte e capillare. Affiancare il cittadino vuol dire informarlo su tutto quello che facciamo e possiamo fare per lui». Come si è evoluta nel tempo questa comunicazione con l’avvento di internet? Lo spirito di servizio che anima l’Automobile Club trova il suo naturale sfogo nei nuovi sistemi di comunicazione: snelli, veloci, aggiornati e soprattutto

in grado di informare rapidamente e in maniera precisa. Il nostro sito aci.it, con più di 5mila pagine e annualmente oltre 17 milioni di accessi, non solo per il servizio di pagamento del bollo, ne è un esempio lampante. Ma non trascuriamo neanche i social network, che tanta attenzione hanno oggi nella comunicazione. La pagina di Aci social club su Facebook (migliaia di contatti giornalieri) è in continua crescita, siamo anche su Twitter con l’account Twitter_@PresidenteACI e altri in fase di attivazione. Come si svolge la comunicazione verso i soci, la rete Aci e l’esterno? Da sempre Aci ha una voce ufficiale per parlare ai suoi soci. La rivista sociale Automobile Club è lo strumento privilegiato per diffondere i nostri progetti, per confermare i nostri impegni e lanciare nuove pro-


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L’Automobile Club d’Italia è la più grande libera associazione di cittadini con oltre un milione di famiglie associate, che trovano in Aci il massimo rappresentante istituzionale a tutela della loro domanda di mobilità e di turismo, oltre che della loro passione automobilistica. Fin dalla sua nascita nel 1905, l’Aci ha seguito e sostenuto l’evoluzione dell’auto in Italia, dai 2.229 autoveicoli allora circolanti ai 37 milioni di oggi. Il Club è un ente pubblico non economico che non grava sulla spesa pubblica e si autofinanzia con i servizi attivati per conto dello Stato e con i prodotti rivolti ai soci e più in generale a tutti gli automobilisti. A servizio di tutte le sue attività, Aci ha creato un sistema integrato di forze economiche che operano sul mercato e fanno di Aci un gruppo solido e articolato che investe sulla formazione e sulla tecnologia, che spazia dal settore assicurativo (Sara Assicurazioni) all’Information and Communication Technology (ACI Informatica), dal turismo (Ventura) al soccorso stradale (ACI Global), dall’ingegneria del traffico (ACI Consult) all’editoria (ACI Mondadori). In totale sono 15 le società a partecipazione diretta e 24 quelle collegate. L’Aci è anche membro fondatore della Fia (Federazione internazionale dell’automobile), l’organismo che associa 230 organizzazioni automobilistiche in 130 Paesi per un totale di oltre 60 milioni di automobilisti nel mondo. Federazione di cui Angelo Sticchi Damiani, attuale presidente dell’Aci, è vicepresidente.

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Dalla parte dell ’automobilista

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Un mondo di stampati ... territoriali Aci è presente in Italia con 106 Automobile Club provinciali, 103 sedi di uffici provinciali e oltre 1.500 delegazioni. Aggiungendo le officine convenzionate, i punti di soccorso stradale, le agenzie assicurative Sara, le agenzie di viaggio, le autoscuole Aci-Ready2Go e gli autodromi, conta oltre 4mila punti di contatto sul territorio. La comunicazione di Aci tiene quindi conto di questo radicamento territoriale, anche se gran parte del lavoro viene fatto a livello centrale. In partnership con Mondadori, viene diffuso in oltre 700mila copie (stampate da Mondadori Printing, oggi Elcograf del gruppo Pozzoni) l’house organ Automobile Club e i mensili Panoramauto ed Evo (oltre 300mila lettori/mese). Ogni delegazione provinciale Aci può produrre magazine territoriali, ad esempio Via dell’Aci di Milano. I materiali stampati riguardano anche cartelle stampa, brochure, cataloghi e le classiche tessere associative del Club. Negli ultimi anni, dal sito alle nuove App, c’è stato un forte sviluppo della comunicazione digitale.

In partnership con Mondadori, Aci vanta un proprio prestigioso house organ, Automobile Club, e due mensili, Panoramauto ed Evo, che, insieme, vantano 300 mila lettori al mese. poste a tutti coloro che fanno parte di questa grande famiglia che è il Club. C’è poi il Club nel Club: sta infatti nascendo Aci Storico, il nuovo interlocutore diretto per i possessori e appassionati di auto d’epoca. Aci, poi, è tra i primi player italiani nel settore di infomobilità e fornisce servizi fondamentali per la collettività anche nella formazione alla mobilità sostenibile e al turismo consapevole. L’Automobile Club ha infatti realizzato il network “LuceVerde” con l’attivazione di centrali di infomobilità a Roma, nel Lazio e in Lombardia, in partnership con gli enti locali. Per la sicurezza degli italiani all’estero, collabora poi con il ministero degli Affari Esteri per l’aggiornamento continuo del sito viaggiaresicuri. In partnership con Mondadori, Aci diffonde il proprio house organ Automobile Club e i mensili Panoramauto ed Evo (oltre 300.000 lettori/mese), curando anche la distribuzione della rivista Energia (oltre 6.000 contatti/trimestre). Ogni ufficio Aci ha spazi di comunicazione autonoma? Aci è una realtà istituzionale del

Paese fortemente radicata sul territorio con 106 Automobile Club provinciali, 103 sedi di uffici provinciali e oltre 1.500 delegazioni. Aggiungendo le officine convenzionate, i punti di soccorso stradale, le agenzie assicurative Sara, le agenzie di viaggio, le autoscuole ACIReady2Go e gli autodromi, Aci conta oltre 4.000 punti di contatto sul territorio. Essendo presente in ogni Provincia italiana, è quindi normale e giusto che i rapporti sul territorio vengano tenuti da chi vive ogni giorno una determinata realtà. Pubblicate ancora la storica rivista l’Automobile? Questo mensile incarna la storia di Aci. Siamo orgogliosi di offrirla ai nostri soci. La joint venture con Mondadori conferma l’impegno e la serietà del progetto. Sono circa 700.000 le copie diffuse mensilmente ai nostri soci. Quindi – anche se per qualcuno la carta sta passando di moda – siamo ben presenti come Club nella vita di chi fa parte della nostra famiglia. Quale altro materiale stampato producete? Produciamo internamente

molti dei supporti necessari alla comunicazione: dalle cartelle stampa alle brochure, ai leaflet, quando necessario in collaborazione con le nostre società collegate. Per le iniziative speciali – secondo le norme di legge, essendo un ente pubblico non economico – seguiamo le regole della legge sulla Pubblica Amministrazione attraverso i bandi di gara. Abbiamo un servizio interno – che prosegue la tradizione della splendida e storica cartografia – che si è oggi evoluto in un servizio di stampa per le nostre brochure e i manifesti, un team formato da persone esperte e tecnicamente al passo con i grandi rinnovamenti del settore stampa. Avete anche App per la comunicazione in mobilità? Stiamo lavorando per confermarci anche qui attori protagonisti della comunicazione. Oggi oltre ai consueti canali di comunicazione sulle condizioni della circolazione – CISS-Viaggiare informati e le centrali di infomobilità – per le richieste d’assistenza si può ricorrere anche all’applicazione iACI803.116. Basta un clic e arriva il soccorso stradale.



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tipografia valdostana sperimentazione e creatività al servizio dell’arte e del lusso È una bella realtà grafica italiana che ha fatto della nobilitazione il proprio punto di forza. Spaziando da lavorazioni artistiche pregiate ad applicazioni commerciali a valore aggiunto, Tipografia Valdostana ha saputo ampliare sapientemente il proprio raggio d’azione produttivo. Insieme a quello operativo, che ha visto l’azienda arrivare in pochi anni a coprire il mercato nazionale e raggiungere quello estero.

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Quando nel 2008 acquistò la Heidelberg Speedmaster XL 105 a 6 colori, con unità di verniciatura e modulo FoilStar, Paolo Perrin, direttore generale e vicepresidente di Tipografia Valdostana, pensò di avere compiuto un passo azzardato. Un timore che fu presto smentito: il rapido sviluppo dell’attività conseguito negli anni successivi e il progressivo ampliamento del bacino clienti, in Italia e all’estero, hanno infatti confermato la bontà strategica della scelta. Con una soluzione tecnologica di alto livello, integrata in tutte le fasi del processo produttivo, a disposizione e naturalmente dotata di una spiccata predisposizione a sperimentare e innovare, Tipografia Valdostana è riuscita a trasformarsi in una realtà all’avanguardia in grado di operare in modo sinergico con i clienti per arrivare a soddisfarne anche le richieste più inusuali o estreme. Ed ha al contempo conseguito un significativo allargamento dei propri

orizzonti geografici, uscendo dalla sfera locale e arrivando a rivolgersi, con competenza e professionalità, anche ai mercati stranieri, con Svizzera e Francia in prima linea.

La tecnologia che fa la differenza Se l’investimento nella Heidelberg Speedmaster ha costituito un elemento di svolta nello sviluppo strategico e produttivo di Tipografia Valdostana, un ruolo ancora più cruciale lo ha giocato la scelta di attrezzare la macchina con unità di verniciatura e soprattutto con il modulo di laminazione a freddo FoilStar. Tra le prime aziende italiane ad avere acquistato il gruppo cold foil in linea di Heidelberg, Tipografia Valdostana ha infatti potuto sperimentarne le potenzialità e valutarne le diverse opportunità applicative per arrivare ad acquisire le giuste competenze


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sinistra, scatola a cassetto (10x10x40 cm), rivestita in carta Algro Design 160 g. Stampa due pantoni più lamina argento Luxoro Allufin Kps e plastificazione opaca della scatola e soft touch del cassetto. Agenzia: Allways Consulting Sagl (Svizzera); cliente: Eredi Carlo Tamborini SA(Svizzera).

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Nella pagina di fronte, Collezione Casamorati. Agenzia: Oystersin (Italia); cliente: Casamorati (Italia).

e proporre soluzioni innovative al mercato. Il range delle nobilitazioni realizzate da Tipografia Valdostana è quanto mai ampio e parte dall’alto: l’azienda ha recentemente stampato una pregiata e fedele riproduzione del “Messale di Barbara”, un manoscritto miniato risalente al XV secolo. Tirato in 398 esemplari numerati e certificati, questo capolavoro artistico ha costituito una grande sfida che Tipografia Valdostana ha affrontato coniugando tecnologie d’avanguardia e sapienti manualità artistiche e artigianali.

Tutto con il cold foil La gamma di lavorazioni e nobilitazioni effettuate da Tipografia Valdostana riguarda produzioni di pregio ad ampio raggio e spazia al contempo anche tra diversi prodotti nelle aree del packaging, dell’editoria e della stampa commerciale. Ricorrendo alla tecnica della laminazione cold foil, l’azienda esegue nobilitazioni speciali nell’ambito del packaging, servendo vari comparti merceologici, dal cosmetico all’alimentare,

a Heidelberg Speedmaster XL 105 a 6 colori, dotata di laminazione in linea. Sopra, facsimile del Codice miniato Messale di Barbara (editore Il Bulino) realizzato da Tipografia Valdostana.

al farmaceutico fino all’alta gamma, nonché nell’ambito dell’editoria, per la stampa e la decorazione di copertine di libri e riviste. La capacità di effettuare in macchina applicazioni speciali, come il rilievo, le lamine olografiche, le lamine argento e oro o la fustellatura, consente a Tipografia Valdostana di offrire nuovi servizi, rispondere alle richieste più particolari e trasformare in realtà anche i più complessi esercizi creativi dei geniali designer contemporanei. Nella vision dell’azienda, la tecnologia della laminazione a freddo non si limita tuttavia alle applicazioni più pregiate, ma si rivolge anche alla nobilitazione di prodotti dell’ambito commerciale, come cataloghi, brochure, calendari. Oltre a conferire allo stampato un valore aggiunto prezioso, questa procedura realizzata in linea ha il vantaggio di non incidere in modo significativo su costi e tempistiche.

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pantone universe Tante diverse tonalità di blu, dall’Indaco all’Ocean Blues, domineranno il 2014, ma uno su tutti prevarrà. e Sarà il Dazzling Blue. Avete presente le icone di Windows 8? Ecco, tenetevi pronti... a ispirare la tavolozza dell’anno che verrà, sarà la tecnologia digitale. di lorenzo capitani

sarà il Dazzling blue il colore cool del 2014

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Una bicicletta giallo canarino in vetrina, un’intensa luce bianca e una spirale di tazzine colorate. Così appare il nuovissimo concept store Pantone aperto nel cuore di Milano, in Corso Magenta. Inaugurato l’11 settembre scorso, lo spazio è firmato da Sara Gigioli, consulente di marketing e specializzata nel lusso, e dal designer Luca Trazzi. L’apertura coincide con il compleanno della storica azienda americana, nota per i mitici pantonari, che quest’anno compie 50 anni. Non nuova a queste iniziative di marketing, Pantone da anni produce e licenzia oggetti e merchandising con il suo logo e ispirati ai colori più amati da creativi e designer.

Colori? Come quelli Google Dal Pantone Universe, proprio da questo concept store abbiamo voluto iniziare un viaggio attorno al colore per capire, pantonario alla mano, quali saranno le tendenze cromatiche per il 2014. Il 2013 doveva essere l’anno del verde smeraldo (17-5641), definito dalla stessa Pantone come vivo, raggiante e lussureggiante. Ora che l’anno è agli sgoccioli, possiamo dirlo: forse così verde non è stato. Sarà stata la ripresa che è mancata e che non ha dato spazio all’entusiasmo, ma di verde in giro se ne è visto poco. E a ben guardare sono rari i colori azzeccati anche negli

anni passati, dal 2000 ad oggi. In tredici anni niente bianco Apple e niente nero, solo variazioni sul tema dei primari, colori “facili” che ricordano da vicino le 6 lettere di Google, e qualche pastello come nel 2000, 2003 e 2006. Sfortunata coincidenza? «Niente affatto» ci ha garantito Molly McDermott Walsh, Marketing & Brand Manager di Pantone nella sede di New York, che ha voluto colloquiare con noi via What’s up! «Pantone non è un trendsetter: si limita a semplici indicazioni; meglio, registra fenomeni, interpreta il significato del colore».

Già... pensiamo alle auto Negli ultimi anni si registra qualche timida concessione all’arancione, al verde acido, al rosso caramella magari al momento del lancio di un modello nuovo, ma poi in giro si vedono solo grigi e bianchi. Per non parlare delle auto con finiture opache, che sono davvero rare. Diverso invece è il caso del fashion, dove ormai tutto è concesso e un certo “dandysmo”, come suggerisce Alessandro Calascibetta, direttore moda uomo per i maschili Rcs, inteso come «vestirsi liberamente senza curarsi del giudizio degli altri», è il valore aggiunto della moda di oggi. «Seguirla senza che si veda». Facendosi vedere, anche grazie al colore.

Via What ’s up , intervista con Molly McDermott Walsh , marketing manager P antone Cosa proponete per il 2014? Non abbiamo ancora scelto un colore dell’anno. Però prevediamo una palette fatta da tre colori past ello molto adattabili come il celeste, il malva e il salvia che saranno la base su cui si abbineranno i colori più caldi. Siete voi a dettare le tendenze colore? Pantone è un’autorità in materia di colo re, ma di certo non è un trendsetter. Si limita a semplici indic azioni o, meglio, registra fenomeni, interpreta il significato del colore. Quali sono i fattori che determinano la scelta di un colore predominante? Sono davvero tanti: ci sono ambiti per loro natura legati a certe palette e altri più disposti al cam biamento. Le passerelle d’alta moda e le auto, ma anche la tecnologia fa la sua parte. Non può dirci quale sarà il Pantone’s top colour 2014? Forse sarà il Dazzling blue, ma abbiamo un pantonario pieno di colori!

Tendenze tecnologiche Eppure l’effetto follower c’è ed è evidente: potremmo chiamarlo color victim. Uno lancia una tinta e gli altri dietro a ruota. E negli ultimi tempi a dettare la tavolozza è sempre stata la tecnologia. Usciamo proprio ora dal bianco e dall’alluminio spazzolato, dall’algido hi-tech Apple figlio del cosiddetto “scheumorfismo”, ovvero dalle interfacce grafiche che simulano oggetti reali, tanto cara all’ex designer Scott Forstall, e siamo entrati, con iOS7, nell’era del colore firmata Jonathan Ive. E così i

device di Cupertino non sono più solo o bianchi o neri, ma anche oro. I testi possono essere colorati, le icone pure e le finestre smettono di essere solo cornici. Ma chi pensa che il mondo possa fare a meno della mela si sbaglia e pensi ai Samsung, stessi colori, o alle cromie dei centri commerciali, candide e immacolate, dell’arredo dei treni veloci, del packaging, giù giù fino ai colori disponibili delle maglie tecniche Decathlon! Che sono gli stessi dei colori degli iPhone CC, che faticano a decollare (ma per il prezzo).

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Finiture lacca come l’iPad “Largo al colore” ecco lo slogan del 2014 che campeggia sulla home di Apple. Di più: “Non è colorato, è fatto di colore”. Verde, bianco, blu, rosso e giallo tutti con finitura lacca. E che il lucido in Apple piaccia è dimostrato dal nuovo iPad Air, dai display Retina di iMac e MacBook e dal nuovo monolito nero Mac Pro. C’è da scommettere che questa sarà la linea che tutti inizieranno a percorrere. L’essenza del blu Ma che ci fosse voglia di colore era ovvio. Basta pensare alla straordinaria cartina tornasole che è l’uso dei device mobili: neri o bianchi che siano, li vestiamo di caleidoscopiche cover per riconoscerli, per distinguerci, per sfuggire la monotonia, per rinnovare il gusto di avere un oggetto tutto nostro. «Colore che si somma a colore: così dicono le nostre ricerche», continua Molly.

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Celeste, malva e sabbia Quindi, questo 2014? «Non abbiamo ancora il colore dell’anno. Però prevediamo una palette fatta da tre colori pastello molto adattabili come il celeste, il malva e il salvia che saranno la base su cui si abbineranno i più caldi rosso, giallone, arancio e il blu di Persia». Alla Pantone questo colore lo chiamano Dazzling Blue (Pantone 18-3949), ma

altro non è che l’azzurro intenso di Facebook e di Twitter. E, gira gira, la tecnologia ritorna come fonte di ispirazione cromatica.

Colori di famiglia “Should Look Pretty Familiar” titolava all’uscita della palette Pantone l’Huffington Post, ricordando, peraltro, che il papà di Facebook è daltonico e non distingue rosso e verde. Insomma una tinta diventata, per caso più che per scelta consapevole di marketing, indispensabile per la nostra vita, non solo digitale. Blu dappertutto Il Dazzling Blue sa metterci a nostro agio, non è cupo né eccessivo, ben si adatta alle circostanze e alle altre tinte: insomma è un rifugio. Un po’ come lo è per la timida fanciulla de Il blu è un colore caldo, pellicola che ha vinto a Cannes la Palma d’Oro, tratta dall’omonimo grafic novel in cui Adèle, scoperta la sua omosessualità, affida senza difese il suo amore a Emma dagli insoliti capelli blu. Come le icone di Windows 8 E il blu è dappertutto sulle passerelle di Parigi, Milano e

New York di Fendi, Kelvin Klein, Chloé, Dior, Versace. Ma non è mai solo e si declina con tinte tribali o fluorescenti o con effetti pop-art. Colori pieni, piatti, dunque senza sfumature o ombreggiature. Come le icone di Windows 8 nella sua interfaccia Metro, le cui applicazioni nella schermata principale del sistema appaiono come tessere di un domino che tanto deve alle tacche Pantone. È quello che i designer chiamano “The flattering of Design” e che dilaga nel web, dai nuovi loghi di eBay, Google, Usa Today al nuovo sito Microsoft, da Twitter a FitBit. Essenzialità che si staglia dal neutro del fondo. Il flat design si basa sul design grafico svizzero in cui il testo è la forma primaria di comunicazione, da cui deriva un layout pulito che si concentra soprattutto sulla tipografia con colori pieni, testi grandi e font bastoni.

Via il superfluo Il Responsive Web Design, ovvero la rimozione di tutti gli elementi di distrazione per concentrarsi solo sul contenuto, il fare in modo che il messaggio sia immediatamente comprensibile, passa proprio da questo flattering. Non a caso i più dinamici designer, tolti gli orpelli, oggi propongono a loro volta il colore riconoscendo la potenza

dell’immagine, usando il nero e il bianco come elementi per esaltarlo, non più come colori. Era inevitabile nell’era dell’immagine, dello scatto con il telefonino, di Pinterest, di Instagram, di Flickr. Non a caso le home page dei siti sono sempre più fatte di immagini grandi, piene, colorate. Il tempo di leggere non c’è, deve bastare il colpo d’occhio, meglio se emoziona, se toglie il fiato, se riempie gli occhi...

Copertine fotografiche Lo stesso accade nel design delle copertine dei libri. Chi si è messo in gioco ha ridotto il lettering e ha affidato la vendita all’emozione che l’immagine a piena pagina sa dare. Basta cornici e bordi, resistono solo in editori con collane storiche come ad esempio Einaudi, Sellerio, Adelphi, per il resto, il libro “da banco”, è foto. Attenzione, una sola foto. Perché il 2014 il colore lo vuole sì, ma pulito e ordinato. Minimalista, si sarebbe detto 10 anni fa. E solo la foto piena e il fondo pieno sanno garantire l’ordine. Niente patchwork o texture fini. Proviamo a incalzare: «Allora Molly, Dazzling Blue o altra tinta: forse il 2014 non avrà un solo “color of the year”, ma ne avrà tanti?». « :-) Può essere, Lorenzo, ne abbiamo un pantonario pieno!».


rubriche

echi di stampa 33 la vedovella 2013

premia l’innovazione e la creatività italiane Secondo appuntamento con il premio La Vedovella “nuova serie”, gli Oscar italiani dell’industria grafica, cartotecnica e del converting, giunti alla XXII edizione, seconda organizzata congiuntamente da 4IT Group e Zeta’s. La festa della consegna dei premi alle eccellenze delle arti grafiche, che si è tenuta venerdì 15 novembre presso la sala Collina del Sole 24 Ore a Milano, ha visto la partecipazione di oltre 250 imprenditori del settore della stampa. Dieci i premi che la Giuria ha deciso di assegnare ad altrettante aziende. Ecco i premiati: • Simona Michelotti – amministratore unico di SIT Group ha ricevuto il premio come “Imprenditrice dell’anno” da Marco Gaviglio, business manager dello sponsor Luxoro. • Roberto Levi, ceo di Printgraph e PCO sponsor di questo premio, ha consegnato La Vedovella per “Industria Grafica dell’anno” a Gerardo Di Agostino - amministratore delegato di Grafica Metelliana. • Domenico Tessera, amministratore delegato, ha ritirato per Sales il premio “Best Label Printer”, consegnato da Flavio Aragozzini, sales director di UPM Raflatac. • Lucaprint Group ha invece vinto il premio “Best Cartotecnica” sponsorizzato da Kba Italia. Ha ritirato il premio, consegnato da Joachim Nitschke amministratore delegato di Kba Italia, l’amministratore delegato Alberto Luca. • La Vedovella per il “Best Converter” è andata all’azienda Fiorini International. A ritirarlo dalle mani di Felice Rossini – presidente di Rossini Spa - è stato il ceo Luigi Fiorini.

Il filmato e le foto della cerimonia di premiazione sono disponibili sul sito del premio La Vedovella: www.lavedovella.it.

• Il Premio “Best Nobilitazioni e Supporti Speciali” se lo è aggiudicato Vimer. Consegnato a Gianfranco Moscatelli da Matteo Suardi, direttore vendite dello sponsor Cordenons. • Il riconoscimento “Best Green Printer” è stato vinto da Stabilimenti Tipografici Carlo Colombo e a premiare il consigliere delegato dell’azienda, Giovanni Battista Colombo, è stato Ruggero Zuliani, amministratore di Zeta’s. • Il premio “Best Cross Media” è andato all’azienda CLX Europe. A ritirarlo l’amministratore delegato, Roberto Antoniotti, dalle mani di Massimo Bompan - presidente di Bompan - e Ronald Van Den Broek - general manager sales di Mimaki EMEA. • La Vedovella per il “Best Digital Printer” è andata all’azienda Centro Stampa Digitalprint. A ritirarlo dalle mani di Alfredo Lorenzini – marketing manager dello sponsor Kodak - è stato il presidente Quinto Protti. • l’Oscar “Imprenditore dell’anno” è stato consegnato dall’amministratore delegato di Macchingraf Alberto Mazzoleni ad Aldo Adario, presidente della Varigrafica Alto Lazio.

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I volumi 16/1 e 16/2 sono disponibili su www.paperideas.it/project16


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5 trucchi +1 per modificare un pdf

universo digitale

Il valore del pdf, si sa, sta tutto nel suo carattere di formato chiuso. ma è proprio vero che un pdf non è modificabile? è vero solo a metà. in questo articolo vi dimostriamo che è possibile modificare un pdf e il suo contenuto, anche se si tratta di un’immagine. Il tutto con gli strumenti di Acrobat. Non ci credete? Ecco una piccola, utile selezione di tips and tricks per sfruttare al meglio le potenzialità del nostro mitico pdF. di lorenzo capitani

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universo digitale

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1 - allegati nel pdf Pochi sanno che Acrobat dà la possibilità di allegare letteralmente dei file di formato differente a un documento pdf, proprio come se si trattasse di una mail. Meglio, come se fosse un contenitore: invece di una cartella zippata, si crea un pdf con dentro degli altri file. Pensate ai possibili usi in ottica di produzione di file per la stampa e di scambio di pdf e file aperti di impaginazione. Immaginatela così: preparo il mio impaginato, raccolgo le mie font e le mie immagini, faccio un pdf in bassa da usare come bozza, ci allego tutti i materiali e li mando alla fotolito. Sposto un solo file con dentro tutto. Ma le possibilità sono tante. Tutto dipende dal flusso di produzione. Il comando si raggiunge dal pannello laterale sinistro, cliccando sull’icona graffetta, si trascinano i file e il gioco è fatto. Il pdf resta leggibile anche da Acrobat Reader e chi lo riceve può estrarre i file allegati trascinandoli fuori dal menu. È un buon modo per archiviare i pdf per la stampa con i relativi materiali nativi. Certo, il peso del pdf cresce. Ma lo spazio costa sempre meno e la velocità delle linee rende utile anche questo tipo di archiviazione, senza passare per cartelle zippate, allegati di mail o numerosi file che viaggiano per la rete. C’è un limite ai formati allegabili: ad esempio .exe, .vbs o .zip perché questi formati sono associati a malware, macro e virus che possono danneggiare il computer. Restano invariate anche tutte le funzionalità di compressione, cifratura e firma digitale tipiche di un file pdf: in questo modo la sicurezza è salvaguardata.

2 - anteprima sovrastampa

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Piccola premessa tecnica: in un impaginato, nell’interazione tra elementi grafici, ciascun colore può forare o sovrastampare quelli che gli stanno sotto. La differenza sta nel fatto che un colore che fora il sottostante nelle parti di sovrapposizione cancella il sottostante. Normalmente i colori sono posti tutti in foratura, per evitare che la separazione dei colori in fase di rippaggio o la sovrapposizione degli inchiostri crei degli effetti non voluti. Avete presente i box neri sotto i quali traspare una foto sotto che ogni tanto scappano a qualche grafico? Come si può osservare nell’immagine 2, a sinistra il box in Pantone PMS 5483 sovrastampa l’immagine sottostante non forandola. L’effetto di trasparenza non desiderato

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2 che si ottiene è evidente; a destra invece la foratura corretta. Per controllare che il nostro pdf sia corretto e che quindi in fase di impaginazione non si sia settata erroneamente la sovrastampa, è possibile utilizzare l’Anteprima output dal menu Strumenti\Produzione di stampe. Qui il menu consente non solo di verificare come lavorano i singoli colori, ma di verificare le impostazioni con Anteprima di sovrastampa, enfatizzando gli effetti di trasparenze dove essa non è impostata correttamente. L’ideale sarebbe settare nelle preferenze di Acrobat la visualizzazione per tutti i pdf dell’Anteprima di sovrastampa, così da non avere sorprese sullo stampato.

3 - mostra copertina nella vista a 2 pagine A differenza di quanto accade in Indesign, il navigatore delle miniature di Acrobat non consente una visualizzazione di pagine affiancate che mostri il menabò del documento, mantenendo la successione destre-sinistre. È quindi difficile rendersi conto se il nostro stampato “gira” nel modo corretto. È possibile però sfruttando il comando Vista\Visualizzazione pagina\Mostra copertina nella vista a due pagine aggirare questo limite. Selezionando la Vista a due pagine e riducendo lo zoom, in modo da avere più pagine nello schermo, la prima verrà presentata come pagina singola


destra e le altre si presenteranno in successione affiancate, rispecchiando la successione destre-sinistre. Niente più errori di sequenza o dubbi sulla posizione di una pagina.

4 - confronta documenti e modifica oggetti Vi è mai capitato di impazzire a cercare una

correzione o una modifica in un pdf apparentemente identico alla versione precedente? In Acrobat con Vista\Confronta documenti un pannello vi aiuta nella “caccia al tesoro” consentendovi di scegliere due documenti da confrontare e avere, in un terzo documento, il report dettagliato delle modifiche effettuate e delle differenze con i collegamenti diretti alle parti modificate. Rispetto al Confronta

5 - azione guidata Avendo a che fare con i pdf può capitare di operare delle modifiche ricorrenti su grandi quantità di file. Anche Acrobat come Photoshop consente la creazione di batch o droplet, veri e propri script programmabili dall’utente che automatizzano una serie di azioni. La modalità di Acrobat è diversa rispetto a quella di Photoshop, che consente di registrare step-by-step le azioni che il programma dovrà svolgere in automatico. Qui, con una logica simile a quella di Automator, si assemblano azioni già preconfezionate dal programma. Le azioni guidate sono raggiungibili da File/ Azione guidata e consentono ad esempio di refilare, di ottimizzare secondo delle impostazioni un file, unire più pdf in un unico documento, applicare massivamente watermark, abbassare la risoluzione in funzione del web ecc. Un suggerimento potrebbe essere quello di crearsi un’azione che in automatico elimini crocini e segni di taglio, refili, e abbassi di risoluzione i pdf per la stampa creandosi così delle bozze in basse risoluzioni da distribuire in approvazione o delle jpg di preview pronte per il web. I droplet sono nascosti nel menu Opzioni di Verifica preliminare e sono dei veri e propri programmini che effettuano l’azione richiesta sui file che gli vengono trascinati sopra, come ad esempio passare un file in rgb in quadricromia e differenziare i file elaborati da quelli in errore.

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versioni di Word, è meno intuitivo, ma certamente valido. Inoltre, è possibile limitare il confronto anche solo sulle parti testuali ignorando gli oggetti. Altro comando davvero utile ma poco conosciuto è Modifica oggetto, raggiungibile dal menu Strumenti\Contenuto, che consente di effettuare delle modifiche su un pdf anche in assenza dei file aperti che l’hanno generato (impaginatore o immagini che siano). Sì, avete capito bene: selezionando un oggetto sulla pagina e cliccando con il tasto destro si otterrà il menu contestuale di Modifica oggetto che aprirà l’editor Adobe più adatto al tipo di grafica selezionata: Photoshop per i raster e per i tratti Illustrator. Quell’elemento grafico potrà essere così modificato in tutte le sue parti. Pensiamo, ad esempio, a interventi radicali come una modifica di cromia: l’immagine potrà essere modificata in Photoshop e, una volta salvata, risulterà aggiornata e corretta nel pdf di partenza. Non ne farete più a meno!

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universo digitale

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+1 - salva pdf, pdf dimensioni ridotte, ottimizzazione pdf

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(come downsampling massimo delle immagini a 300 dpi, tutte le font incorporate, trasparenze ad alta risoluzione...), mentre per pdf destinati al web o alla distribuzione del documento il margine di ottimizzazione potrà essere decisamente maggiore, riducendo ad esempio la qualità dell’immagine. In particolare è possibile intervenire sulla risoluzione e la compressione delle immagini, sulla incorporazione delle font, sulla gestione delle trasparenze, sull’eliminazione di oggetti invisibili o “inutili” fino all’eliminazione di segnalibri, link o grafica nascosta. Attenzione alle differenze tra le compressioni: jpeg e jpeg2000 offrono risultati migliori su immagini come fotografie sia a colori che in scala di grigio; il formato zip ottimizza aree estese di colore

Alzi la mano chi non si è mai perso nella gestione dei salvataggi dei formati dei pdf di Acrobat... Contando anche la distillazione del postscript, esistono almeno 6 modi diversi per ottenere un pdf con risultati differenti. Salva pdf che effettua il salvataggio mantenendo inalterate tutte le caratteristiche che

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il pdf aveva prima della sua modifica, in termini di qualità delle immagini, gestione delle font, spazi colore, compatibilità... Pdf di dimensione ridotta, che equivale alla joboption “File di dimensioni minime” del Distiller, effettua un’ottimizzazione in funzione del web e posta elettronica: con una compressione decisamente in perdita, converte tutti i colori in sRGB, non incorpora le font ed è compatibile da Acrobat 6 in su. Non adatto se è richiesta anche solo una visualizzazione delle immagini ottimale. Il peso diminuisce sensibilmente, ma anche la qualità delle immagini raster. L’Ottimizzazione pdf fornisce molte impo-

stazioni per trovare un buon compromesso tra una discreta visualizzazione a video, una stampa di qualità sufficiente e dimensioni ridotte del file. Il comando Ottimizzazione pdf si raggiunge da File\Registra con nome\Pdf ottimizzato. Per prima cosa andate in Verifica gestione dello spazio, un menu molto utile per analizzare in che percentuali i vari oggetti, immagini, font, testo, grafica vettoriale, sono presenti nel documento e quindi quanto è possibile ottimizzarli. In linea generale, se il pdf è destinato alla stampa l’ottimizzazione in termini di peso potrà essere fatta solo nel rispetto degli standard minimi di stampabilità

piatto o pieno; infine la compressione CCITT è destinata esclusivamente alle immagini bitmap monocromatiche. Ricordate che la compressione jpeg è sempre una compressione in perdita. La potenza del comando ottimizzazione pdf è notevole: è possibile ad esempio nel menu Elimina oggetti, selezionando Converti linee smussate in curve, ridurre il numero dei punti in immagini vettoriali, ad esempio disegni CAD, riducendo le dimensioni del pdf e velocizzando il rendering a video. O ancora individua e rimuove link che rimandano a destinazioni non più valide o segnalibri che rimandano a pagine del documento eliminate. rmate e Attenzione: tutti i comandi, le sche X per i riferimenti sono relativi ad Acrobat i valazion indic le sima mas di Mac. In linea e XI; 9 ioni vers ti eden prec le per gono anche iente amb in re varia può andi com il nome dei Windows.


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carta

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carta per... appunti e non solo

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Depositaria del pensiero più antico dell’uomo, la carta continua a sedurre e a suscitare le emozioni più autentiche. La sua naturale versatilità la rende strumento ideale per forgiare creazioni uniche, veicoli privilegiati di emozioni capaci di sollecitare e coinvolgere i sensi di chi le fruisce. Quando la carta si abbina alla scrittura, in una realizzazione tecnologica guidata da un concept progettuale, a prendere vita e forma sono taccuini, quaderni, notebook, agende. Oggetti a noi vicini che valorizzano le peculiarità della carta, mettendone in evidenza le proprietà empatiche e materiche e invitano all’atto dello scrivere nelle diverse situazioni di utilizzo, business, scolastiche o personali. Oggetti che dalla carta sono valorizzati, laddove il look e la consistenza tattile della copertina come delle pagine interne può

pensieri riflessio trasformare radicalmente la percezione fisica ed emozionale del prodotto. Colorati, proposti in diversi formati e differenziati nelle vesti grafiche scelte per le pagine interne, taccuini e notebook sembrano non perdere mai il proprio fascino senza tempo. È facile notarli nelle esposizioni dei negozi, con le loro copertine appealing e intriganti che incuriosiscono e spingono ad aprirli e sfogliarli. Per scoprire i giochi delle pagine interne, tra il mix delle carte, bianche, avorio

o colorate, la sensazione delle superfici, levigate o più ruvide e grezze al tatto, l’esplorazione curiosa dei contenuti, disegni grafici, immagini o citazioni. Ogni taccuino è un’esperienza a sé e stabilisce un contatto diverso da fruitore a fruitore. Affascinante e coinvolgente è dunque il viaggio tra alcune delle ultime creazioni, frutto di un’idea di design combinata a una ben ponderata selezione delle carte più idonee a conferire vita e vigore al progetto. di Paola Bonfanti


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© Reto Flühmann

Memorandum è il notebook elegante e pratico firmato dallo storico stampatore svizzero Gassmann. Realizzato con supporti delle gamme di Gruppo Cordenons, fa sfoggio di quattro diverse carte, tutte prodotte con fibre di pura cellulosa vergine. Per la copertina, la scelta è caduta su Malmero Tourbe Juta da 300 grammi: goffrata su un lato e colorata nell’impasto, è caratterizzata da colorazione intensa, assenza di doppio viso, ottima speratura, ottima tenacità e rigidità. La fascia esterna è invece realizzata con Moondream, da 140 g, una carta speciale che grazie alla stampa a caldo senza foil crea affascinanti effetti di trasparenza. L’interno combina due carte, Canaletto Bianco 100 g e Flora Avorio 100 g: Canaletto contiene il 20% di cotone e ha una superficie naturale con finitura vellum, ottima tenacità, bulk e rigidità, ottima resistenza alla cordonatura, buona solidità alla luce ed elevata collatura superficiale con gelatina naturale; Flora è composta dal 30% di fibre secondarie di pura cellulosa deinchiostrata e dal 10% di fibra di linters di cotone. La caratteristica concettatura a schegge è presente in tutti i colori di Flora tranne il gardenia. www.gruppocordenons.com

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Cordenons concept svizzero e carte italiane per il notebook memorandum

oni appunti ritratti viaggi poesie racconti fram © Reto Flühmann

cartotecnica favini agrumi e kiwi, mandorle e nocciole per le pagine green di filorosso

Si chiama Filorosso ed è la nuova linea di notebook prodotta da Cartotecnica Favini per Feltrinelli, catena italiana di negozi di libri e musica. Si tratta di un taccuino totalmente made in Italy, dallo stile essenziale, dall’essenza artisticoartigianale e dal concept squisitamente green. Sviluppata con una cura estrema dei dettagli, la linea Filorosso si contraddistingue per la rilegatura artigianale – con cucitura a filo refe e per la scelta delle carte ecologiche che la compongono, tutte appartenenti alla gamma Crush di Favini. Certificata FSC, OGM free e prodotta con 100% energia verde autogenerata, la carta Crush è realizzata con scarti di lavorazioni agro-industriali di mais, agrumi, kiwi, olive, mandorle, nocciole e caffè che sostituiscono fino al 15% la cellulosa proveniente da albero. E che non mancano di lasciare la propria impronta: sulla superficie della carta, in copertina come nelle pagine interne di Filorosso, i sette materiali da cui prende vita Crush sono infatti ben visibili, donando colore e un effetto tattile inconsueto alla linea. La qualità della carta scelta per Filorosso si esprime con altrettanta intensità nell’eccellenza artistica raggiunta nella riproduzione del layout grafico delle copertine dei taccuini, animate da farfalle, scorpioni, lucciole, formiche, accompagnati da parole e citazioni. www.favini.com

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arjowiggins creative papers estro e ironia nel book della sopravvivenza creativa

Look total white e corredo di citazioni a stimolare l’intelletto per la meeting edition del Survival Kit firmato da Arjowiggins Creative Papers e da Claudia Neri dell’agenzia creativa Teikna Design. Ideale per affrontare meeting e riunioni di lavoro, il taccuino di Arjowiggins Creative Papers si presenta con una copertina sobria ed elegante, in perfetto business-style. L’interno rivela invece un inatteso volto ironico ed estroso: strutturato in sezioni originali – si passa infatti dalla “sezione scarabocchi” alla “(NOT) to do list” –, il book arricchisce ogni pagina con una citazione famosa, arguta, ironica o divertente, dei grandi della storia, dell’arte, del cinema e della letteratura. Uno strumento della sopravvivenza intellettuale, capace di rendere ogni riunione un’esperienza spiritosa e frizzante. Interamente realizzato con le carte creative di Arjowiggins Crative Papers, Survival Kit fa sfoggio di una copertina gommosa al tatto, caratteristica della gamma Curious Touch, mentre le pagine interne, di un bianco brillante, sono in carta Conqueror CX22, brand storico della cartiera. Sorpresa finale, il porta biglietti da visita, inserito in ultima pagina e realizzato con Bamboo, una carta ecologica in tinta Havana. Survival Kit (meeting edition) si è aggiudicato il bronzo agli ADCI (Art Directors Club Italiano) Awards 2011 nella categoria “Design, editoria aziendale”. www.arjowigginscreativepapers.com

ensieri riflessioni appunti ritratti viaggi poesie

gMund il taccuino classico che valorizza la scrittura

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Quaderno per gli appunti o diario di viaggio, compendio di ricette, agenda, notebook o graziosa idea regalo: Paperbook di Gmund si presta a diversi utilizzi e a diverse occasioni di bella scrittura. Oggetto versatile e curato nel dettaglio, il taccuino firmato dalla cartiera tedesca si distingue per il look classico e lineare della copertina cartonata, disponibile in diversi colori e rifinita con capitelli bianchi. La particolarità del taccuino verte però nel concept delle pagine interne realizzate con Blocker, una carta opaca brevettata da Gmund che, non lasciando trasparire nulla da un lato all’altro del foglio, facilita la scrittura e si presta a esercizi di bella grafia e scrittura creativa. Anche grazie alla speciale quadrettatura, sviluppata ad hoc dalla cartiera tedesca per favorire la sperimentazione e l’esercizio dell’arte calligrafica. A conferire al book funzionalità di utilizzo e un tocco trendy sono, ancora, i due segnapagina in tessuto colorato – di colori diversi – e la comoda tasca posizionata sulla back cover e studiata per inserirvi biglietti da visita, business card, scontrini e così via. Proposto in tre misure – small/medium/large –, Paperbook fa sfoggio di quattro diverse combinazioni di colori, per rendere anche il momento della scelta più divertente e appealing. www.gmund.com


cartiera paudice tra concept razionale e appeal creativo

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13/sedicesimi, ovvero 13 blocchetti di fogli ripiegati in sedicesimi, sovrapposti e rilegati a filo: il taccuino dell’azienda torinese è un oggetto di design, che combina un look cool e accattivante a un concept razionale e funzionale. L’elegante rilegatura bodoniana a filo refe e il dorso telato consentono di aprire il taccuino a trecentosessanta gradi per disporre dell’intera superficie delle due pagine. La copertina rigida – realizzata in cartone naturale o cartone fibrato e proposta in svariati colori – si presta alla personalizzazione, realizzata con incisione a laser. Le pagine interne sono numerate e alternano una superficie bianca a una a righe per ospitare testi, disegni, tabelle. La presenza di un indice consente, inoltre, di organizzare razionalmente i contenuti del taccuino. Tocco creativo finale, l’elastico di chiusura obliquo, con la medesima inclinazione della matita che nel logo del brand sostituisce il trattino tra 13 e 16. Tutte le carte e i cartoncini utilizzati per 13/sedicesimi sono prodotti dalla torinese Cartiera Paudice. I cartoncini naturali in pasta delle cover sono realizzati con materia prima riciclata al 100% e colorati con sostanze ad alta biodegradabilità: l’insieme di differenti fibre riciclate conferisce l’aspetto naturale del cartone grezzo. I cartoni fibrati offrono maggiore resistenza. Per i modelli più eleganti della gamma, la copertina è invece in foglio di legno. Le pagine interne sono in carta avoriata (85 g) a superficie naturale, dall’elevata opacità e planarità. Prodotta con cellulosa ECF, certificata FSC, la carta di Cartiera Paudice è acid free e con riserva alcalina a garanzia di lunga conservazione - Long Life (ISO 9706). www.cartierapaudice.it

racconti frammenti ricordi progetti sensazioni

fedrigoni fabriano ecoqua natura, fantasia e colore al 100%

Trendy e colorati, ecologici e naturali al 100%, i nuovi taccuini firmati Fabriano arricchiscono e completano la linea Fabriano EcoQua 100% Natura. Proposti in due formati (A5 e A6), i notebook EcoQua fanno sfoggio di otto colori trendy (lampone, blu, arancio, limone, vino, nero, pietra, lime), dispongono di fogli bianchi o puntinati e sono rifiniti con una pratica e raffinata chiusura a elastico in tinta. Arricchisce la gamma un’altra new entry: si tratta di Taccuino pocket, la versione tascabile (in formato 9x14 cm) realizzata con punto metallico e fogli bianchi o puntinati. Confezionata in blister di quattro taccuini, gioca sulla possibilità di scegliere tra quattro colori forti e quattro colori tenui. Tutti i taccuini Fabriano EcoQua sono interamente prodotti in Italia con carte totalmente a base di cellulosa certificata FSC, sbiancate senza l’uso di cloro e senza acidi, con riserva alcalina a garanzia di lunga conservazione. Il loro interno è realizzato con carta BioprimaBook, dalla riposante tonalità avoriata. La copertina seduce la vista e il tatto grazie al piacevole effetto materico della superficie e alla finitura antigraffio. Inoltre, l’uso di tinta in massa con pigmenti stabili alla luce e senza plastificazioni la rendono riciclabile al cento per cento. www.fabriano.it

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qui! group

que st ’ ann o e qua si mili oni di eur o di rica vi stim ati per ne . S i trat ta di un G rup po mill e dipe nde nti , di cui 70% son o don : cer tific azio ni , piat ta for tem ente pro iett ato sul l ’ inno vaz ione to elet tron ici . C he , pur for me digi tali , soc ial med ia , buo ni pas pas to ” all ’ ann o , pro ced e sta mpa ndo cen to mili oni di “ buo ni tale . sen za treg ua sull a com unic azio ne digi

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Stefano Costa

buoni pasto e smart card il futuro è digitale

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chille Perego giornalista economico achille.perego@libero.it

Dai cari, vecchi ma sempre di moda “buoni pasto” a un gruppo leader in Italia non solo nei ticket per la ristorazione, ma anche nel welfare aziendale e sociale (dai voucher ai premi), nella monetica e nei sistemi di pagamento e nei programmi di fidelizzazione. Stiamo parlando di QUI! Group che, fondato nel 1989 e ancora guidato da Gregorio Fogliani, cresciuto all’insegna dell’innovazione, della ricerca e della tecnologia, è oggi una grande realtà con 565 milioni di ricavi stimati per quest’anno e quasi 1.000 dipendenti, oltre il 70% donne. Un gruppo sempre avanti sul fronte dell’innovazione che, pur stampando 100 milioni di “buoni pasto” all’anno con le certificazioni UNI EN ISO sia di qualità sia ambientale, sta facendo sempre meno uso della carta, sostituita dalle nuove tecnologie digitali e dal web. Una

strada che, alla vigilia del 25° compleanno sta procedendo con forza. Ne parliamo con Stefano Costa, direttore marketing di QUI! Group. Il gruppo è nato come QUI! Ticket Services avendo come attività la distribuzione e gestione dei buoni pasto ed è cresciuto, anno dopo anno, a doppia cifra arrivando ad essere il secondo operatore in Italia. L’innovazione tecnologica ha portato a una diversificazione dei servizi offerti alle aziende, in un’ottica B2B, dalle piattaforme tecnologiche e di consulenza per l’ITC ai sistemi di pagamento con le card, al welfare aziendale, con voucher e premi, ai programmi e alle reti di loyalty, dallo sviluppo di “Sconti BancoPosta” al nostro “TornaQUI! Sconti” che, a oggi, comprende oltre 23 mila esercizi convenzionati.

La mission tecnologica del gruppo ha coinvolto anche le strategie di comunicazione? L’aria di comunicazione a cui si rivolge QUI! Group è strettamente collegata ai settori di business in cui opera. E inevitabilmente sia le strategie, sia gli investimenti si stanno spostando sull’elettronica e il multimediale. Sia per scelta strategica, sia per una questione di costi e di rispetto dell’ambiente, anche se abbiamo le certificazioni ambientali e di qualità anche per la stampa dei “buoni pasto”, si può dire che oggi in QUI! Group l’uso della carta sia limitato quasi esclusivamente ai ticket per la ristorazione, 100 milioni all’anno. Praticamente non produciamo più nè brochure, né cataloghi. Viceversa, puntiamo e punteremo sempre di più sulla comunicazione digitale, dai social media ai filmati, veicolati anche online.


Leader italiano nei titoli di servizio

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QUI! Group, fondata nel 1989 a Genova da Gregorio Fogliani, è leader italiano nei titoli di servizio per il welfare aziendale e sociale, nei sistemi di pagamento e nei circuiti loyalty e primo operatore italiano, secondo nazionale, nel settore dei buoni pasto. Quest’anno raggiungerà i 565 milioni di euro di fatturato con oltre 20 milioni di fruitori dei suoi servizi e più di 15 milioni di transazioni elettroniche. Sono invece circa 150 mila i punti vendita convenzionati in Italia e oltre un milione le carte prepagate in distribuzione. Il gruppo ha investito oltre 15 milioni di euro in Ricerca & Sviluppo nell’ultimo triennio ed ha all’attivo collaborazioni con l’università di Trento e con l’università di Salerno per un progetto di ricerca sullo sviluppo del Sistema di moneta elettronica e Servizi a valore aggiunto multicanale, finanziato dal Miur (Ministero dell’istruzione, l’università e la ricerca).

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JDS, leader nel settore della stampa dei ticket Da anni, come fornitore e stampatore di riferimento per i circa 100 milioni di ticket che QUI! Group distribuisce all’anno, il gruppo si rivolge a una società di servizi informatici integrati, il gruppo JDS di Paderno Dugnano, leader nel settore della stampa (laser con stampanti a modulo continuo e a foglio), gestione e distribuzione dei ticket per la ristorazione. In particolare vengono osservate tutte le norme di sicurezza anticontraffazione (filigramma, ologramma, inchiostri magnetici, microperforazione dei numeri del codice) e assicurato un processo di gestione che genera flussi informatici su tutto il percorso del “buono”, dalla distribuzione al ritiro del commerciante. Proprio questa fase è stata digitalizzata eliminando, attraverso la lettura ottica del codice a barre da parte del bar, del ristorante o del negozio, la restituzione materiale del ticket. Questa semplificazione ha però fatto esplodere il numero dei falsi. Per contrastare questo fenomeno, QUI! Group ha brevettato, per i ticket, un sistema tipo “gratta e vinci”, per grattare il codice rinforzando con una pellicola leggerissima di materiale plastico, il foglio di carta del buono, per evitare che si strappi mentre si gratta la superficie sopra il codice.

QUI! Group distribuisce 100 milioni di buoni pasto, stampati con tutte le tecniche di sicurezza anticontraffazione, dagli ologrammi agli inchiostri magnetici, alle microperforazioni dei codici. Scelta che abbiamo adottato nelle scorse settimane come golden sponsor di un evento ABI a Milano sulle carte prepagate e adotteremo l’anno prossimo per la campagna di comunicazione per celebrare i 25 anni del gruppo. Anche quando ci presentiamo da un potenziale cliente, non andiamo con la brochure patinata ma solo con il biglietto da visita. Poi, in base al target del cliente e alle sue esigenze, possiamo attingere da una libreria con oltre 100 filmati per inviare via email quello più adatto. Come viene organizzata la comunicazione? Quella interna viene sviluppata attraverso due canali: il portale aziendale Qui Insieme, su cui sono disponibili tutti gli aggiornamenti del gruppo, e la rassegna stampa, quotidianamente inviata a tutti i dipendenti. Inoltre, vengono organizzati periodici incontri tra i dipendenti e lanciate iniziative che puntano a stimolare la collaborazione su specifici progetti. La comunicazione verso l’esterno, invece, avviene attraverso l’azione di Ufficio stampa e Media relation su testate online

e offline, social network, dem, mailing agli esercenti e attività di direct marketing. Quanto viene investito per far conoscere l’azienda e le sue attività? Dedichiamo un cospicuo budget all’attività di comunicazione verso i nostri stakeholder, principalmente con un efficiente team di media relations, presidiando eventi di settore, pubblicizzando la nostra attività sui media tradizionali e non, ma anche attivando partnership strategiche di business e progetti innovativi di ricerca. Come vengono realizzati i ticket restaurant e come sta avvenendo il passaggio alla loro digitalizzazione? Stiamo promuovendo presso tutti i clienti il passaggio al “buono pasto” elettronico che permette risparmi sia in termini di minor utilizzo della cellulosa che per gli effetti del minor trasporto dei buoni fisici al cliente e relativo ritorno all’emittente. Inoltre, in relazione al cartaceo, QUI! Group sta completando il processo di realizzazione dei blocchetti buoni pasto emessi con copertina su carta ricicla-

ta. La decisione di riadattare i propri processi produttivi e di rinunciare agli standard grafici e visivi dei materiali fino ad oggi utilizzati per la produzione fisica dei carnet, consente all’azienda e ai clienti che la scelgono di influire direttamente sul risparmio di cellulosa. Allo stesso modo, le Smart Card potranno essere realizzate in Pet, materia plastica largamente utilizzata per la caratteristica di basso impatto ambientale e facilità di riciclaggio. Come viene realizzata la comunicazione? Per quanto possibile, la scelta di QUI! Group è sempre quella di fare tutto, dall’ufficio stampa a quello grafico, all’interno. È al vaglio, tra le altre cose, il lancio di una community interna, basata sull’utilizzo di una web tv e dei social network. Come vede anche in questo settore il futuro del materiale cartaceo rispetto all’avanzata dei sistemi digitali? Per noi il futuro è digitale, lo dimostra anche la recente vittoria del premio Horeca 24 Innovazione dell’anno 2014.


C a r t a i n v e t r i n a a F a c h P a c k 20 13

rubriche

Grandangolo

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Sappi incontra l’alta moda Ecco un magnifico abito, seducente e ricercato, fatto di carta. Anzi di scatole e scatoline di varie forme. Costruito con 280 pacchetti e 320 bustine di tè, l’abito Sappi (che pesa 15 chili) è stato indossato da una vera modella. Il corpetto è costituito da bustine di tè create utilizzando carta da 80 grammi; la crinolina è composta da scatole piccole, medie e grandi rispettivamente in cartone da 160, 270 e 330 g. La base con lo strascico è in tessuto sul quale sono state pazientemente cucite le scatole, disponendole a scala. Sappi chic, per un abito houte couture Esposto a FachPack 2013, la manifestazione che si è svolta qualche mese fa a Norimberga, l’abito-Sappi è una dimostrazione della qualità e della flessibilità dei materiali Sappi per imballaggio. Come spiega Marie-Ange Gérard, Marketing Communications Specialist di Sappi Fine Paper Europe, il progetto è stato creato dall’agenzia belga Equation, ma a realizzarlo è stato un laboratorio di Bruxelles noto per le creazioni di abbigliamento in carta per musei ed enti pubblici e privati, di cui è titolare l’artista Isabelle de Borchgrave. Moda e carta, un matrimonio perfetto Come è nata questa idea? «È stata la conoscenza delle carte speciali del Gruppo Sappi e la sua capacità di produrre carta per soddisfare le esigenze specifiche dei suoi clienti, a portarci all’alta moda e all’espressione “su misura”», ha detto Marc Weymeers, direttore creativo di Equation. «Si tratta di un’idea emersa durante le nostre discussioni. Dal momento che siamo nel settore degli imballaggi, perché non immaginare un abito realizzato con carta per imballaggi?». L’uso di carta bianca ha prodotto un effetto stupefacente, ma ha richiesto una particolare attenzione nella realizzazione. Le carte speciali Sappi utilizzate sono: • Algro Design 330 e 380 g, Algro Design Duo 270 e 300 per le scatole; • Fusion 180 g per le maniche e per rendere il vestito più pieno; • Leine Kraft 120 g utilizzato come parte del corpetto; • Algro Baress 110 g per le scarpe e i polsini; • Algro Teepack 80 g per le bustine di tè usate per finire il corpetto.

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agenda

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il volto del ‘900. da matisse a bacon Terminerà il 9 febbraio 2014 la mostra Il volto del ’900. Da Matisse a Bacon, Capolavori dal Centre Pompidou, che si tiene a Palazzo Reale di Milano. Si tratta di oltre ottanta straordinari ritratti e autoritratti, capolavori di artisti come Matisse, Bonnard, Modigliani, Magritte (il cui celeberrimo Lo stupro con il volto-nudo femminile è l’immagine della rassegna), Suzanne Valadon, Severini, Bacon, Delaunay, Brancusi, Derain, Max Ernst, Mirò, Léger, Adami, De Chirico, Picasso, Giacometti, Dubuffet, Baselitz, Tamara de Lempicka. Spesso mai esposte in Italia, queste opere testimoniano l’evoluzione del genere ritratto in tutto il corso del Novecento. Un genere questo che, dopo la prima rivoluzione moderna rappresentata dai ritratti umanistici di Dürer e Van Eyck, e dopo lo spartiacque dell’Impressionismo, si è affermato come forma d’arte liberata dai Constantin Brancusi vincoli fissati dai committenti (che erano Musa dormiente, 1910; soliti aspettarsi un dipinto lusinghiero) bronzo; 16,5x26x18 cm. proiettata invece nella ricerca del sé in- ©Centre Pompidou, MNAM-CCI/ teriore del soggetto. Philippe Migeat/ Dist. RMN-GP

Manifestazione

Titolo

Mostra - Arte Andy Warhol Mostra - Fotografia Le città di Basilico Mostra - Arte Edvard Munch Mostra - Design TDM6 Seminario - Etichette Riprogettare l’etichetta Fiera - Arredamento Salone int. del Mobile Salone - Alimentazione Cibus 2014

Quando

Joan Mirò Testa d’uomo, 1935; olio e vernice su cartone incollato su pannello di legno; 104,5x74,2 cm. ©Centre Pompidou, MNAM-CCI/ Jean-Claude Planchet/ Dist. RMN-GP Pablo Picasso Donna con cappello, 1935; olio su tela; 60x50. ©Centre Pompidou, MNAM-CCI/ Georges Meguerditchian/ Dist. RMN-G

Dove

fino al 9/3/14 Milano fino al 30/3/14 Roma fino al 27/4/14 Genova fino al 23/2/14 Milano 5-7/3/14 Barcellona (E) 8-13/4/14 Milano - Rho 5-8/5/14 Parma

Info comune.milano.it fondazionemaxxi.it palazzoducale.genova.it triennale.org finat.com cosmit.it cibus.it

come trovarli gli inserzionisti di questo numero

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SOCIETÀ Accademia del Poligrafico Arctic Paper Favini Fedrigoni GPN Grafiche Mercurio Gruppo Cordenons IMAG International Paper Labanti e Nanni Melastampi Rotolito Lombarda Sappi Tipografia Valdostana

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c o l o p h o n PRINT BUYER n. 48 - uscita dicembre 2013 Direttore responsabile Ruggero Zuliani Comitato di redazione Anna Aprea (coordinamento) aprea.a@ilpoligrafico.it Emanuele Posenato, Alberto Sironi Art director Cristina Mascherpa mascherpacristina@virgilio.it Impaginazione Cristina Mascherpa, Chiara Arrigoni Copertina Cristina Mascherpa immagini www.iStock.it Sede Zeta’s - 20137 Milano, via Kolbe 8 Tel. 02.7529101, Fax 02.75291039, printbuyer@ilpoligrafico.it Marketing&Business Development Paolo Fiorelli Tel. 02.7529101, fiorelli.p@ilpoligrafico.it Pubblicità Rancati Advertising: Claudio Sanfilippo Tel. 02.70300088 csanfilippo@rancatinet.it Lucia Cremascoli (segr. pubblicità) Tel. 02.75291030 cremascoli.l@ilpoligrafico.it Numeri arretrati euro 12,50 cad. Abbonamenti tel. 02.75291020 abbonamenti@ilpoligrafico.it Quota annua euro 39,00 per l’Italia, euro 64,00 per l’Europa, euro 74,00 extra Europa. I versamenti possono essere effettuati con bonifico bancario a: Zeta’s srl - Credem Ag. 2 Milano - IBAN IT31 X030 3201 6010 1000 0060 641 oppure sul c/c postale n. 41419201 R.E.A. Milano n. 1190227 Autorizzazione Tribunale Mi n. 706 - 11.10.04 Stampa Grafiche Parole Nuove di Brugherio (MB) Stampa copertina Grafiche SIZ di Campagnola di Zevio (VR)

Hanno collaborato a questo numero:

Paola Bonfanti Lorenzo Capitani Achille Perego

COMITATO DI REDAZIONE Renzo Callegari Direttore Centrale di Produzione Lowe Pirella Fronzoni Presidente Assoprod renzo.callegari@loweworldwide.com Lorenzo Capitani Esperto di stampa e giornalista lorenzo.capitani@alice.it Luca Fiammenghi Visual designer Docente presso diversi istituti di formazione visdesign@fastwebnet.it Maria Rosa Mantellato Marketing di prodotto stampa e cartotecnica Postel S.p.A. mariarosa.mantellato@postel.it

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o t a z z i r o m e m 100% o t a l c i c i r 70%

e t n e m l a r u t Na a t r a c io la Il 70% della carta utilizzata in Europa viene raccolta e riciclata. La carta è il materiale più riciclato in Europa: 2.000 chili al secondo*. Inoltre l’industria cartaria promuove la gestione sostenibile delle foreste: così sono più gli alberi piantati di quelli tagliati. E le foreste europee sono il 30% in più rispetto al 1950**. Lunga vita alla carta!

* fonte ERPC 2010 ** elaborazione Two Sides su dati FAO 2010;

(Le foreste europee forniscono l’88% del legno usato per fare la carta in Europa)

Two Sides è un’iniziativa della comunicazione su carta e promuove la produzione e l’uso responsabile della carta e della stampa.

Per saperne di più visita: www.twosides.info/it

il lato verde della carta



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