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Riaccendere il motore della crescita, con la Produttività
Giorgio Gori, Manifesto per una terza via sui migranti, “Non possiamo permetterci né di accoglierli tutti, né di lasciare fuori tutti dalla porta. Servono una politica europea, una gestione organizzata dei flussi e una progressiva bonifica del bacino di immigrazione irregolare”171 .
Ed inoltre di un interrogativo sollevato nell’imminenza della promulgazione del Decreto Salvini su Immigrazione e Sicurezza172 che a circa nove mesi dalla sua entrata in funzione ha conferma gli effetti nefasti che si temevano e che ora diventano il terreno di una battaglia culturale e politica tutta da combattere173!
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Ma per analisi più dettagliate e rigorose su dati e proposte operative concrete, realistiche, praticabili, rinviamo ai contributi di Natale Forlani pubblicati in Appendice.
Infine, ricordiamo che nel giugno 2021 Stefano Allievi è ritornato sui temi e dilemmi qui esaminati con una pubblicazione che già nel titolo risulta molto esplicativa: Torneremo a camminare per le strade del mondo174 .
Aria, idee e leadership nuove. Con il civismo, per la rinascita della Democrazia Italiana. (parte 26di40)
C’è un fantasma che si aggira nel Palazzo della Politica ed ha un nome che è praticamente sparito dai dizionari correnti ai quali ricorre l’intero ceto politico per discorrere di economia e di crescita, di riforme dello Stato o della Pubblica Amministrazione.
Eppure esso esprime il concetto-chiave con cui comprendere ed affrontare lo ‘stallo’ del Sistema Italia, scuotere l’opinione pubblica imbambolata dalle promesse elettoralistiche che dall’apparizione del Governo gialloverde, con alcuni dei provvedimenti-simbolo del suo primo anno di attività, sono state in grado di spingere il Paese ancora più giù su tutti gli indicatori marker del suo stato di salute (PIL, Disoccupazione, Debito Pubblico, Fiducia di Famiglie ed Imprese…)175 .
Tutte le analisi che interrogano i dati e gli scenari economici dell’ultimo quarto di secolo convergono nel segnalare con tale nome il tarlo che inficia e corrode le fondamenta dello sviluppo, ma non lo troverete indicato come la questione prioritaria da affrontare perché essa rimane sottaciuta e misconosciuta da gran parte della Classe dirigente che continua a rifiutare una seria riflessione critica sulle debolezze strutturali di un’Italia nella quale ci si trova a vivere (non tutti) ‘Ricchi per caso’176 .
Se dovessimo fare una rapida sintesi per riassumere l’ingarbugliato dibattito, le tensioni e le contraddizioni che attraversano tutte le maggioranze di Governo e giudicare nel loro insieme i vari pezzi dei Programmi con cui hanno incollato le strategie di Politica economica tanto contradditorie quanto velleitarie, basterebbe
171 Manifesto per una terza via sui migranti https://bit.ly/3m2kDfL 172 Cosa prevede il decreto Salvini su immigrazione e sicurezza https://bit.ly/3pQuUwI 173 Ma l’integrazione è ancora un obiettivo? https://bit.ly/3pMvjQO 174 Stefano Allievi - Torneremo a percorrere le strade del mondo https://youtu.be/LdEYtgUSsfU 175 Non è un Paese per poveri https://bit.ly/3dP6D4w e Perché l’Italia non cresce: le cause sono quasi tutte interne https://bit.ly/320YZBC 176 “Ricchi per caso. La parabola dello sviluppo economico italiano” https://bit.ly/3DLDMZu 75
rileggersi il testo del famoso ‘Contratto’ stipulato da M5s e Lega e cercare di trovarvi la parola di cui stiamo parlando, ovvero ‘Produttività’: ebbene, non ne troverete traccia!177
La situazione di sofferenza ed anemia che connota lo stato di salute dell’economia italiana sono ben descritti in un articolo datato ma attuale di Ferruccio De Bortoli, Siamo pigri? Lo spread sulla produttività è quello che ci frena di più, nel quale si leggono in sequenza i numeri terrificanti di una febbre crescente; continuiamo quindi a chiederci perché permanga una sorta di ‘conventio ad escludendum’ finalizzata ad evitare di introdurli nel dibattito politico odierno178 .
Naturalmente per iniziare a discuterne sarebbe necessaria una propedeutica focalizzazione delle cause molteplici che legano le dinamiche economiche di lungo periodo con tutta la storia politica del Paese e di inquadrarle in un’interpretazione complessiva, in modo da rendere evidente ed accentuare l’esigenza di mettere l’emergenza-produttività al centro dell’agenda di tutti i soggetti che esercitano funzioni di responsabilità ed hanno maturato la consapevolezza, la competenza ed il coraggio per avviare il processo di innovazione fondamentale per rimettere in modo gli incrementi di Produttività in tutti i gangli del Sistema che sono refrattari al cambiamento.
Esso si dovrebbe manifestare in: lotta al parassitismo ed alle rendite, concorrenza, meritocrazia, lotta alla corruzione ed all’evasione fiscale, primato del civismo sul politicismo, sussidiarietà vs centralismo, efficienza vs burocratismo soffocante…
Si tratta di un impegno di lunga lena perché chiama in causa Istituzioni, Agenzie, Autorità, Poteri espliciti e sotterranei; ma un buon viatico per affrontare tale lavoro di scavo nelle viscere di un Paese declinante, è rappresentato da un libro recentemente pubblicato di Andrea Capussela, il cui duplice merito è di non fare nessun sconto nel mettere all’indice i mali storici che piagano e stanno piegando il Paese, ma di segnalare con discrezione la possibilità di invertire la spirale del decadimento:
“Se i cittadini prenderanno coscienza della possibilità di migliorare le cose, le idee innovatrici di cui abbiamo bisogno spunteranno”. Una verità semplice, un’indicazione rivolta a ciascuno perché la frontiera dell’incremento di produttività verrà varcata se migliorerà l’attitudine individuale a conseguire un risultato superiore ai mezzi ricevuti ed impiegati!179
177 “Produttività”, la parola che serve all'economia italiana è quella che manca nel “Contratto di governo” https://bit.ly/3DRfptm 178 Siamo pigri? Lo spread sulla produttività è quello che ci frena di più https://bit.ly/3EX6zf2 179 Il declino italiano? L’antidoto c’è https://bit.ly/3F7H6Ql 76