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La società digitale… in agenda

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POSTFAZIONE

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Aria, idee e leadership nuove. Con il civismo, per la rinascita della Democrazia Italiana. (parte 37 di 40)

“L’Italia è un paese di serie B, dalla formazione ai ricercatori siamo in coda nelle classifiche. Cominciamo a tarare la nostra ambizione che deve essere alta dicendo: vogliamo tornare in serie A” Vittorio Colao, Convegno ‘La rivoluzione digitale’, Torino 12.9.18

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Il recente Rapporto dell’OCSE sulle competenze digitali ha gettato l’ennesimo allarme sull’arretratezza del Paese, anche se non siamo di fronte ad una situazione catastrofica bensì ad un quadro insoddisfacente in cui, l’esame dei numeri assoluti dà conto di una realtà nella quale l’Italia si colloca quasi nella media per quanto riguarda le competenze digitali degli studenti e comunque non distantissima dai top della classifica.

Il vero gap risiede nei meno giovani e nel mondo del lavoro, oltre che in quella che sta diventano una vera e propria piaga sociale, ovvero le competenze matematiche e questo rinvia alla ‘Buona Istruzione’ di cui abbiamo parlato nel Capitolo dedicato.

In un mondo dove la matematica e le competenze scientifiche e digitali sono sempre più importanti, dovremmo seriamente riflettere sul nostro modello di istruzione centrato ancora oggi sulle conoscenze umanistiche; un popolo di italiani con scarse competenze digitali e scientifiche in genere, nel 2019 delle AI, della robotizzazione, dell’IoT, per affrontare un futuro in continuo mutamento tecnologico, deve cambiare modello di istruzione.261

Per restare all’ambito specifico dell’Agenda Digitale, c’è stato nel recente passato un certo fervore di iniziativa pubblica e di dibattito correlati all’incarico di Commissario attribuito a Diego Piacentini, sulla cui figura si sono manifestati consensi e perplessità per la sua provenienza Amazon, e che ha caratterizzato la sua attività per informatizzare la PA , focalizzandosi su alcuni progetti chiave (Spid, Anpr, PagoPA), e su una governance per coordinare la trasformazione digitale del Paese.

Ha lasciato anzitempo ed è pertanto interessante leggere:

a) Il bilancio del suo lavoro fatto da sé stesso in un’intervista alla Stampa di Torino262 . b) Un commento sulle molte iniziative realizzate e su quanto resta in carico al suo successore, pubblicato da Luca Gastaldi, Direttore dell’Osservatorio Agenda Digitale Politecnico di Milano263 .

Nella nuova stagione avviata con l’arrivo all’Agenda digitale di un nuovo Commissario, Luca Attias, è subentrata la novità di affidarne la gestione a una struttura inquadrata nella Presidenza del Consiglio, ma il DL semplificazioni non ha risolto il caos della governance.

Di tale situazione fluida e di un possibile modello organizzativo gestionale, mutuato dal campo dell’ingegneria, per rilanciare gli obiettivi di digitalizzazione della PA, parla Alessandro Osnaghi dell’Università di Pavia264 .

261 Ocse, allarme competenze: “Italiani non hanno skill per sfide digitali” https://bit.ly/3eaZY4Y 262 Piacentini: “Non bisogna mai arrendersi https://bit.ly/3yLWfEd 263 Fare l’Italia digitale, dopo Piacentini: ecco come https://bit.ly/3E7JYLy 264 Nuova governance digitale, vecchio caos: qualche spunto per innovare davvero la PA https://bit.ly/3EdoCMS 108

Sullo stato dell’arte, sulle aspettative e sulle progettualità che vedono protagonisti gli attori privati e quelli pubblici, la sede di Forum PA 2019 ha costituito sicuramente il luogo per l’aggiornamento e la puntualizzazione delle iniziative in corso e degli impegni futuri265 .

Tutto ciò va naturalmente inserito nel contesto evolutivo della programmazione e delle scelte strategiche operate a livello europeo.

Secondo l’ex ceo di Vodafone, Vittorio Colao, il problema non è Huawei ma la capacità degli Stati Ue di svilupparsi digitalmente in maniera sicura nei prossimi anni. Ecco perché serve un ente ‘con compiti di protezione della cybersicurezza’ di imprese e enti pubblici e dotato di ‘poteri legalmente definiti’ 266 .

Andare in serie A con il Pnrr.

Anche nel caso di questo testo, va ora annotato che le analisi e gli auspici riportati vanno aggiornati radicalmente alla luce dello straordinario mutamento di scenario intervenuto con il Pnrr, il Piano Nazionale di Resilienza e Ripartenza reso possibile da NGEu267 ed in particolare va sottolineata la fortunata coincidenza che il compito di ‘allenatore’ per portare il nostro Paese nella serie A del ‘campionato’ in cui si gioca all’innovazione digitale è stato affidato a quello stesso Vittorio Colao che abbiamo citato nell’esergo e che ora esercita con una conoscenza e competenza peculiari la funzione di Ministro per la transizione digitale, per ‘mettere a terra’ proprio i programmi della Missione 1

“che si pone l’obiettivo di dare un impulso decisivo al rilancio della competitività e della produttività del Sistema Paese. Per una sfida di questa entità è necessario un intervento profondo, che agisca su più elementi chiave del nostro sistema economico: la connettività per cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni, una PA moderna e alleata dei cittadini e del sistema produttivo e la valorizzazione del patrimonio culturale e turistico, anche in funzione di promozione dell’immagine e del brand del Paese.

Lo sforzo di digitalizzazione e innovazione è centrale in questa Missione, ma riguarda trasversalmente anche tutte le altre. La digitalizzazione è infatti una necessità trasversale, in quanto riguarda il continuo e necessario aggiornamento tecnologico nei processi produttivi; le infrastrutture nel loro complesso, da quelle energetiche a quelle dei trasporti, dove i sistemi di monitoraggio con sensori e piattaforme dati rappresentano un archetipo innovativo di gestione in qualità e sicurezza degli asset (Missioni 2 e 3); la scuola, nei programmi didattici, nelle competenze di docenti e studenti, nelle funzioni amministrative, della qualità degli edifici (Missione 4); la sanità, nelle infrastrutture ospedaliere, nei dispositivi medici, nelle competenze e nell’aggiornamento del personale, al fine di garantire il miglior livello di assistenza sanitaria a tutti i cittadini (Missioni 5 e 6).

Gli investimenti previsti dalla Missione sono idonei a garantire un deciso salto di qualità nel percorso di digitalizzazione del Paese”. “La Missione 1 mira complessivamente a ridurre i divari strutturali di competitività, produttività e digitalizzazione. Questo approccio unitario – motivo per cui è delineata un’unica missione – ambisce a produrre un impatto rilevante sugli investimenti privati e sull’attrattività del Paese, attraverso un insieme articolato di interventi incidenti su Pubblica Amministrazione, sistema produttivo, turismo e cultura. Le linee di intervento si sviluppano sia nelle tre componenti progettuali, sia in una strategia di interventi ordinamentali, con particolare riguardo all’innovazione strutturale della Pubblica Amministrazione e alla velocizzazione dei tempi della giustizia”.

265 Open data, AI e blockchain: così la PA fa crescere l’Italia https://bit.ly/3pcx0rF e Forum PA 2019 https://bit.ly/3e7KzSL 266 5G, Colao: “L’Europa ha bisogno di una super-intelligence digitale” https://bit.ly/3pckKr0 267 Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza https://bit.ly/32GP6cF 109

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