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Annotazioni per una Biblioteca della Cultura democratica contemporanea
anche quanto risiede nel profondo della società italiana che si trova in una specie di situazione “dormiente” ma che potrebbe essere opportunamente rimesso in funzione.
Pertanto, il progetto di laboratorio democratico sarà caratterizzato da questi due aspetti:
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a) recupero di un rapporto reale con il territorio, con le persone e con le esperienze; b) approfondimento, elaborazione e formulazione di proposte attraverso l’analisi dei contenuti e dei valori emozionali.
La stessa pubblicazione di questo libro rappresenta un modello di elaborazione e scrittura con cui opererà il Laboratorio: esso contiene testi che, attraverso la divulgazione, saranno sottoposti ad un vaglio ed a commenti che saranno raccolti per procedere all’integrazione, correzione, arricchimento delle analisi e del pensiero per promuovere una mobilitazione cognitiva che sarà supportata dai network digitali dedicati a:
1. informazione attraverso il Giornale del Veneto; 2. generazione e condivisione della conoscenza attraverso GeCCo; 3. umanesimo digitale attraverso le pagine Facebook focalizzate su temi e contenuti specifici; 4. promozione del civismo attraverso il Progetto Civico Veneto; 5. diffusione delle pratiche di civismo attraverso le reti dei 563 Comuni del Veneto.
Aria, idee e leadership nuove. Con il civismo, per la rinascita della Democrazia Italiana. (parte 40di40)
Il documento dedicato alla ‘Rigenerazione Democratica’ è stato strutturato in 40 Capitoli, a partire da una introduzione che ne illustra le ragioni e gli obiettivi ed a seguire da una successione di testi che focalizzano gli argomenti indicati per avviare la riflessione e la progettazione politico-culturale che si ritiene attualmente siano deficitarie, per non dire reticenti in quello che identifichiamo come un vasto campo democraticoriformista che in Italia così come in Europa ed in Usa, è attraversato da una crisi identitaria che si riflette nel declino elettorale e negli impulsi alla frammentazione, alla defezione, all’ammiccamento populista. In particolare, nell’ambito del Partito Democratico a trazione Zingaretti ed ora con l’incarico ad Enrico Letta, si sta profilando una gestione low profile che viene giustificata da una scelta emendativa del recente passato ritenuto connotato da una strategia che ha comportato la ‘disaffezione’ della base sociale di consenso tradizionale e causato la sconfitta elettorale del 4 marzo 2018.
La ribadita discontinuità con la stagione ‘renziana’, legittima e per certi versi pur necessaria, in particolare per quanto attiene la governance del partito che per un lungo periodo è stato appiattito e sacrificato sulla funzione politico-istituzionale della sua leadership, non può però tradursi in un sostanziale disimpegno ad elaborare una visione ed un pensiero, a delineare le traiettorie di un futuro nel quale ci si ri-pensi centrali come soggetto protagonista del rinnovamento democratico del Paese.
E per interpretare tale ruolo è necessario procedere sulla strada delle scelte di sviluppo economico, innovazione amministrativo-istituzionale e di inclusione sociale avviate dai Governi Renzi-Gentiloni operando una loro implementazione che le renda più efficaci sui terreni ‘abbandonati’ alle incursioni demagogiche giallo-verdi (sud, reddito di cittadinanza, sicurezza, integrazione dell’immigrazione) e non diventati — per deficit di elaborazione culturale e di impianto organizzativo di Partito — l’oggetto di dibattito e mobilitazione,
di un’esplicita scelta di campo progressista da promuovere in tutte le sedi e con tutti gli strumenti di comunicazione.
Sarebbe masochistico e perdente retrocedere, come era stato prefigurato dal programma divulgato da Nicola Zingaretti con il suo libro, ‘Piazza Grande’, ed ora con il progetto lettiano delle Agorà, adottando il rilancio di una Spesa pubblica assistenzialistica e delle ‘giaculatorie’ sul ‘capitalismo selvaggio’ evitando accuratamente di misurarsi con le sfide della crescita, accompagnate dal forte impulso ai provvedimenti di giustizia sociale, che costituiscono il vero banco di prova di uno schieramento democratico-riformista e che, in modo politicamente estemporaneo e fortunoso, sono entrati nell’Agenda del Governo Draghi, sospinta dalla strategia europea di Next Generation Eu e delle correlate risorse finanziarie del Pnrr.
A partire da queste considerazioni sono state elaborate delle schede che contengono analisi e proposte, che non illustrano esaustivamente le questioni affrontate, bensì esprimono un ragionamento aperto alla discussione e, con la metodologia proposta nell’introduzione e resa praticabile dalle piattaforme social indicate nel Capitolo ‘La visione di Demotopia’, all’implementazione ed arricchimento dei testi e delle elaborazioni programmatiche, finalizzati ad una visione strategica condivisa e a dar loro un significato compiuto ed una coerenza con l’impostazione generale del libro, valutato nel suo insieme.
L’obiettivo della pubblicazione è di renderla quindi una base di discussione e confronto interattivi, per consentire il coinvolgimento e gli approfondimenti di tutti coloro che sono interessati a partecipare e dare il loro contributo di competenze specifiche e di esperienze personali sui temi e sulle proposte delineati nei singoli capitoli.
Con le annotazioni bibliografiche si intende indicare il frame culturale e la mappa di idee e valori che costituiscono il quadro più ampio delle fonti che hanno ispirato il documento e suggerire delle letture che possano aiutare sia l’orientamento politico generale che il lavoro di scrittura di quanti collaboreranno all’iniziativa.
La lista delle pubblicazioni è formulata sulla base di una suddivisione e successione di aree tematiche e sarà successivamente integrata con le indicazioni di altri libri e documenti che consentano di ampliare lo sguardo ed approfondire sul piano analitico la elaborazione dei testi.