ASSOCIAZIONE AMICI DELLA CERAMICA DI PESARO
Calendario 2004
La ceramica arcaica pesarese all’epoca dei Malatesta(sec.XIV)
Presentazione collezionisti,
Calendari e Ceramiche
questo
sodalizio,
nell’attuazione
dello scopo sociale, promuove, patrocina e
In tempi che sembrano ormai lontani, la strenna
organizza mostre di manufatti ceramici, incontri,
natalizia degli istituti bancari o di importanti
conferenze, dibattiti, lezioni pubbliche, visite
assicurazioni, era costituita dal calendario, che era
guidate, corsi di formazione professionali e
atteso e ricercato perché sempre di grande
culturali con attività di laboratorio ceramico e
interesse. A volte era dedicato ad opere famose e
rapporti di collaborazione con Scuole e Musei.
di valore internazionale e a volte era mirato ad
Al termine di un anno ricco di successi per la
illustrare interessi artistici locali. Ho, per esempio
nostra Associazione, la Presidenza ed il Consiglio
conservato, e ancora oggi li sfoglio con piacere, i
Direttivo dell’Associazione sono lieti di inviare,
bellissimi calendari del 1958 e del 1969 della Cassa
tramite questi fogli, a tutti i nostri iscritti e ai
di Risparmio di Pesaro con le riproduzioni delle
cultori della ceramica pesarese, un augurio per un
antiche ceramiche, patrimonio del nostro Museo
anno 2004 ricco di nuove iniziative artistiche e di
Civico delle Ceramiche.
successi.
Quasi
a
raccogliere
questo
testimone
e
a
Un ringraziamento particolare alla Fondazione
ricollegarsi ad una bella tradizione, l’Associazione
Cassa di Risparmio e al Dott. Alessandro Bettini
“Amici della Ceramica di Pesaro” ha deciso di
per avere autorizzato la riproduzione, su queste
pubblicare questo calendario, con l’augurio che
pagine, dei capolavori che arricchiscono le loro
sia il primo di una lunga serie, dedicato ai
collezioni. La realizzazione di questo calendario è
capolavori, giunti sino a noi, della ceramica
stata inoltre possibile grazie al patrocinio degli
pesarese del 1300.
Enti che qui indichiamo e alla collaborazione del
Le forme semplici, essenziali, di questi pezzi
nostro socio Enzo Sciarra.
ricordano le mani ruvide, ma sapienti, di chi li ha prodotti.
Le
loro
decorazioni,
realizzate
Silvio Picozzi
utilizzando due soli colori, il verde ramina e il bruno manganese, sono di tipo geometrico, naturalistico o araldico e ci trasmettono messaggi grafici arcaici di una bellezza sorprendente. Questo calendario vuole avere anche la funzione di messaggio per ricordare a tutti Voi che l’Associazione “Amici della Ceramica di Pesaro” opera da quattro anni, senza fini di lucro, a favore della diffusione della conoscenza dell’arte della ceramica e promuove lo sviluppo della ricerca e della
produzione
della
ceramica.
iniziativa di ceramisti, di amatori e di
Nata
per
In copertina:
Saliera – Pesaro 1370-1390 h. 6,5 cm. Raro esempio di saliera decorata con “M” gotica, probabile riferimento ai Malatesti signori di Pesaro. Al bordo linee parallele in manganese intervallate da linee in verde ramina. Lo smalto risulta ricco di stagno. (Collezione A. Bettini)
La ceramica arcaica pesarese del XIV secolo Le notizie d’archivio sulla produzione ceramica pesarese del periodo sono pochissime, non essendo giunti fino a noi che pochi atti notarili antecedenti il Quattrocento. Fortunatamente
i
reperti
ceramici
recuperati fra il materiale di risulta nelle discariche intorno alla città, di sicura provenienza da lavori edili nel centro storico, hanno permesso di ricostruire un quadro soddisfacente della produzione ceramica pesarese del periodo. La produzione pesarese non si discosta da quella dei centri vicini, tutti gravitanti sulla costa adriatica da Fano verso Rimini e Ravenna, tanto che diventa difficile identificare il luogo di produzione se non si hanno sicure notizie sul luogo di ritrovamento. I contatti lungo la costa erano, infatti, frequentissimi con scambio continuo di maestranze, come confermato dai documenti e dagli omogenei aspetti morfologici e decorativi delle forme aperte e chiuse. La produzione predominante del periodo è rappresentata dal boccale, tanto che il ceramista era comunemente chiamato “bocalaro”.
Nella prima metà del Trecento la forma del boccale presenta un piede rigido allungato, un corpo sferico e un collo largo che dividono in tre parti uguali il boccale, dandogli un aspetto di rigidità ancora medioevale. L’ansa è a cordone ma presenta già la tipica attaccatura pinzettata al corpo del boccale. Questa pinzettatura
veniva
praticata
dal
ceramista premendo verso il basso con due dita il manico sulla parete inferiore del boccale per ottenere probabilmente maggiore
aderenza.
un’annotazione significato, elemento assieme
Può
marginale,
sembrare priva
di
mentre
rappresenta
un
distintivo
importante
che
ad
altri
permette
spesso
l’attribuzione ad uno o all’altro centro di capi controversi. Nel periodo considerato, la decorazione dei boccali è in bruno di manganese e azzurro diluito su smalto stannifero, mentre l’interno presenta una vernice piombifera
giallastra,
tendente
al
marrone chiaro. Dopo la metà del trecento la forma del boccale si evolve e acquista una linea più slanciata, l’ansa è ora a nastro, ma presenta sempre la tipica pinzettatura
nella parte inferiore. Sul corpo dei
Si
riscontrano
boccali
boccali, a circa metà dell’altezza, si
stemmi, lettere e figure antropomorfe e
riscontrano spesso una o due linee
zoomorfe. L’esemplare giunto fino a noi
circolari parallele incise prima della
decorato con un semibusto femminile di
cottura di significato sconosciuto.
tre quarti può essere, probabilmente
Il colore azzurro scompare, sostituito dal
collocato tra i precoci esempi di tale
verde ramina che insieme al bruno di
tipologia iconografica per tutta l’area
manganese rappresenterà i due colori
adriatica. Anche il boccale decorato con
discriminali di tutta la produzione della
volatile ad ali spiegate è di qualità
seconda metà del trecento.
elevata; i colori sono distribuiti con
La produzione di forme aperte risulta
notevole capacità tecnica e lo smalto
minoritaria rispetto ai boccali ed è
risulta ricco di stagno.
rappresentata essenzialmente dai catini
Si riscontrano i primi segni di quelle
piuttosto profondi senza tesa con bordo
capacità
ispessito.
preludono alla splendida stagione della
Nel 1343 con Pandolfo II, la famiglia dei
ceramica pesarese del secolo successivo.
artistiche
e
Malatesta assunse il titolo di Signori di Pesaro e nel generale fervore economico, culturale ed artistico del periodo, anche la ceramica
pesarese
raggiunge
discreti
livelli artistici. Non si tratta più solo di materiali
di
uso
comune,
ma
la
produzione ceramica acquista anche una valenza artistica. I ceramisti, da semplici tornianti e decoratori, si trasformano in veri
e
propri
consapevolezza ceramico, incontra
pittori. che
Vi
è
la
il
manufatto
artisticamente
decorato
maggiore
committenza.
GENNAIO
interesse
nella
Alessandro Bettini
decorati
tecniche
con
che
Boccale - Pesaro, 1375-1390 h. 21,8 cm. Boccale carenato rigido a piede basso con una sola incisura circolare e ansa a nastro pinzettata. La decorazione primaria è rappresentata da uno stemma non identificato contornato da bordatura dentata malatestiana in bruno di manganese. Nello stemma bipartito è rappresentato, nella parte superiore, un drago rampante volto a sinistra mentre nella parte inferiore vi sono strisce verticali alternate in verde ramina e bianco. Lo stesso stemma è raffigurato in un grande boccale in collezione privata ritrovato a Pesaro. La coincidenza fa supporre che lo stemma sia riferibile ad una famiglia nobile pesarese. Nella parte superiore dello stemma si nota il solito nastro di sospensione. (Collezione: Fondazione Cassa Risparmio Pesaro)
FEBBRAIO
Boccale – Pesaro, 1370-1390 h. 23 cm. Boccale carenato rigido a piede basso risparmiato a vernice piombifera. Duplice incisura circolare e ansa a nastro. Precoce e raro esempio di “Bella”. Il semi busto femminile piacevolmente dipinto è racchiuso in una cornice circolare in verde ramina e bruno di manganese. (Collezione A. Bettini)
MARZO
Boccale – Pesaro, prima metà del XIV sec. h. 23 cm. Boccale sferico dipinto in azzurro e manganese, tipo a piede alto risparmiato a vernice piombifera. La decorazione geometrica suddivisa a quartieri copre l’intera circonferenza del boccale. L’interno è ricoperto di vernice piombifera. (Collezione A. Bettini)
APRILE
Boccale – Pesaro, 1370-1390 h.23 cm. Boccale carenato rigido a piede basso risparmiato a vernice piombifera. Duplice incisura circolare e ansa a nastro pinzettata. Splendido e raro esemplare di boccale arcaico decorato con uccello ad ali spiegate racchiuso entro cornice in verde ramina e bruno di manganese. (Collezione A. Bettini)
MAGGIO
Boccale – Pesaro, 1340-1360 h. 21 cm. Boccale piriforme con ansa a nastro pinzettata. La decorazione primaria è costituita da un fiore quadripetalo di tipo arcaico intervallato da foglie oblunghe nei colori verde ramina e bruno manganese. La forma rotondeggiante con baricentro verso l’estremità inferiore fanno propendere per una datazione alla prima metà del trecento. Il boccale rappresenta uno dei pochissimi esemplari di maiolica riconducibili a quel periodo e ascrivibile a manifattura pesarese. (Collezione: Fondazione Cassa Risparmio Pesaro)
GIUGNO
Boccale – Pesaro, 1360-1380 h. 22,8 cm. Boccale carenato rigido a piede basso con duplice incisura circolare e ansa a nastro pinzettata. La parte inferiore è decorata con una fascia in bruno ove si alternano tratteggi paralleli e linee oblique tratteggiate e contornate da due puntini in verde ramina. Nella parte superiore serto di foglie simmetriche alternate in verde e manganese a graticcio con, ai due lati, alberi di pino stilizzati. Il tutto è racchiuso da una cornice quadrilatera in verde e bruno. (Collezione: Fondazione Cassa Risparmio Pesaro)
LUGLIO
Catino – Pesaro, 1370-1400 Dia. 22 cm. Maiolica. Retro verniciato. Piccolo catino, a base umbonata, decorato in verde ramina e manganese. La decorazione è rappresentata da una palma con chioma a fronde alternate in verde e bruno. Cerchi concentrici delimitano i prodomi di una decorazione a spina di pesce. Bordo ispessito a “T”. (Collezione A. Bettini)
AGOSTO
Boccaletto – Pesaro, 1370-1390 h. 13,5 cm. Piccolo boccale carenato rigido a piede basso con duplice incisura circolare e ansa a nastro pinzettata. La decorazione primaria è costituita da un fiore quadripetalo tratteggiato in bruno di manganese sovrapposto ad una croce in verde entro fasce. Praticamente assente la decorazione strutturale che si limita alle due fasce parallele in verde ramina. (Collezione: Fondazione Cassa Risparmio Pesaro)
SETTEMBRE
Boccaletto – Pesaro, 1370-1390 h.17 cm. Piccolo boccale carenato rigido a piede basso risparmiato a vernice piombifera. Ansa a nastro pinzettata. La decorazione in verde e bruno di manganese è rappresentata da linee tratteggiate entro fascie parallele intervallate da asterischi e lettere “M”. (Collezione A. Bettini)
OTTOBRE
Boccale – Pesaro, 1360-1380 h. 25 cm. Boccale carenato rigido a piede basso e ansa a nastro pinzettata. La decorazione primaria è rappresentata da uno stemma quadripartito non identificato ove si alternano incrociati, uno scudo in verde e un asterisco in campo bianco. Lo stemma, come nella maggior parte dei casi, presenta un nastro di sospensione. Al bordo dello stemma si dipartono simmetricamente due pampini con foglie trilobate nei colori verde ramina e bruno di manganese. Il tutto è racchiuso da una cornice quadrilatera a righe verdi e bruno. (Collezione: Fondazione Cassa Risparmio Pesaro)
NOVEMBRE
Boccale – Pesaro, 1340-1360 h. 22,7 cm. Boccale carenato rigido a piede basso e ansa a nastro pinzettata. La decorazione primaria è rappresentata da doppia sequenza circolare a vaio, divisa da linee circolari seghettate nei colori del manganese e verde ramina diluita. (Collezione: Fondazione Cassa Risparmio Pesaro)
DICEMBRE
Boccale – Pesaro, 1380-1420 h. 20,5 cm. Boccale sferico con ansa a nastro pinzettata. La decorazione in verde ramina e manganese è rappresentata da un complesso gioco a fascia annodata cruciforme intervallata da quadrati puntinati. Al centro, disegno geometrico a fasce annodate. La forma morbida rotondeggiante e la smaltatura interna del boccale preannunciano la produzione del Quattrocento. (Collezione: Fondazione Cassa Risparmio Pesaro)