3 minute read

Janine Antoni

Next Article
Marina Abramovic

Marina Abramovic

48

MARINA ABRAMOVIC

La vita di Marina Abramović è iniziata a Belgrado, sua città di origine, ma si snoda anche tra altre due città cardine: Amsterdam prima, New York poi. Nata in una famiglia benestante, i suoi genitori erano entrambi partigiani durante la Seconda Guerra Mondiale. Per questo i primi anni da bambina li trascorse con la nonna materna e fu influenzata in modo profondo dalla sua fede ortodossa. Nonostante un’educazione molto rigida, fin da bambina è stata incentivata a sviluppare un legame con l’arte. Appassionata di disegno e pittura, ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Belgrado e le sue opere sono diventate sempre più astratte. Il suo percorso di formazione è continuato poi a Zagabria dove ha iniziato a servirsi del corpo come strumento artistico, dedicandosi sia al suono sia all’arte performativa.

Il primo momento di svolta della sua carriera è arrivato nel 1973 durante il duplice incontro con Joseph Beuys, prima ad Edimburgo e poi al Centro culturale studentesco di Belgrado. Gli happening di Beuys sono stati per lei una fonte di ispirazione straordinaria che le hanno permesso di capire con estrema lucidità e consapevolezza quale fosse la sua strada: la performance.

Qualche anno dopo Marina vive un altro evento che ha cambiato per sempre la sua vita: ad Amsterdam, durante un incontro internazionale di artisti performativi, conosce l’artista tedesco Ulay. L’anno successivo l’artista decide di abbandonare il marito, Belgrado e la rigidità a cui è sempre stata sottoposta per vivere con Ulay ad Amsterdam. Ed è così che è nata una relazione e soprattutto un sodalizio artistico che è durato per tantissimi anni. Insieme hanno realizzato la serie Relation Works e hanno ideato il manifesto Art Vital, che definisce la direzione della loro pratica artistica. Dopo alcuni anni, trasferiti in Australia, presso la tribù Pintupi nel Gran Deserto Victoria, da cui è scaturita la performance Nightsea Crossing.

Il loro sodalizio artistico prosegue negli anni, fino al 1988, quando si conclude con la camminata lungo la Grande Muraglia cinese per l’opera The Lovers. Questa performance ha concluso la loro relazione e la collaborazione artistica, che è durata oltre dieci anni. Negli anni successivi Marina ha viaggiato tantissimo, da Parigi al Brasile, realizzando performance, laboratori e mostre ed è New York la città in cui ha raggiunto la consacrazione definitiva e che ha scelto per fondare la sua casa e il suo punto di incontro per artisti performativi di tutto il mondo.

Dopo un’infanzia dall’educazione molto rigida e un matrimonio probabilmente poco voluto, l’incontro nel 1976 di Marina con il performer tedesco Ulay è stato esplosivo. I due, nati nello stesso giorno, il 30 novembre, hanno stretto subito un connubio artistico e sentimentale che è stato totalizzante. Lui, ex ingegnere, non ha mai seguito studi accademici, ma gli veniva riconosciuto uno straordinario senso estetico e un talento per la fotografia. Insieme hanno realizzato la performance Imponderabilia, presso la Galleria Comunale di Arte Moderna di Bologna, in cui, completamente nudi, si sono posizionati l’uno di fronte all’altra all’ingresso di un passaggio molto stretto attraverso cui gli spettatori dovevano passare se volevano visitare il museo. Questa performance, assolutamente unica e senza precedenti, è stata interrotta dopo alcune ore dalle forze dell’ordine, perché considerata scandalosa.

Un altro capolavoro è stato Rest Energy nel 1980: Marina mentre reggeva un grosso arco e Ulay ne tendeva la corda. Come lei stessa ha raccontato, l’obiettivo era rappresentare l’estrema fiducia che riponiamo negli altri. Entrambi infatti si trovavano in uno stato di tensione costante, con il rischio tangibile che, se Ulay avesse mollato la sua presa, avrebbe potuto trafiggere Marina. Come ti abbiamo anticipato, anche l’addio tra i due artisti è stato a tutti gli effetti un’opera d’arte, forse una di quelle più conosciute. In The Lovers, nel 1988, i due artisti si recarono agli estremi opposti della Muraglia Cinese, Ulay dal deserto dei Goby e Marina dal Mar Giallo. Dopo una camminata di circa 2500 chilometri, si incontrarono finalmente a metà strada e si dissero addio per sempre. [20]

This article is from: