FREE PRESS DI GIORNALISMO INVESTIGATIVO
EDIZIONE DI CATANIA
ANNO I - N.2 - VENERDÌ 15 OTTOBRE 2010
CASE LORO A 10mt dal mare dal nulla sorge una villa. In centro storico una terrazza diventa attico su due piani
LO BELLO ATTACK
LAVORO STUPRATO
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PASS E MUSEO COL TRUCCO
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COMIZI IN OSPEDALE
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EDITORIALE
NON HA PREZZO Antonio Condorelli
C
hi doveva dirlo che creare un nuovo giornale a Catania avrebbe prodotto nel giro di pochi giorni reazioni eclatanti da parte dei poteri che governano la città e la Sicilia? E’arrivata la polizia in redazione su richiesta del presidente indagato per mafia (ma si è detto sempre estraneo ai fatti), ma soprattutto è iniziata, secondo la migliore tradizione catanese, la diffusione di informazioni, dossier... Molti siciliani continuano a parlare sottovoce, lo fanno per indole o per paura, e per questo pubblichiamo il servizio sulla casa del presidente della Regione e su quella del Procuratore Capo Vincenzo D’Agata, perché in città da anni non si parla d’altro. Nei corridoi del Comune, nei bar sotto al palazzo di Giustizia, mentre si fa la fila all’ufficio dell’Urbanistica, quando arrivavano gli avvisi di garanzia al dipendente che aveva curato la pratica del Procuratore. Serve per fare chiarezza. In ogni caso bisogna riflettere sul fatto che per la sanatoria di una veranda ci vogliono trent’anni e per questo il Comune di Catania iscrive in bilancio crediti inesigibili. La gente è condannata a fare la fila come se esistesse un doppio binario di cui uno a disposizione dei colletti bianchi, l’altro riservato alla gente comune. Quindi facciamo la nostra parte, anche perché l’informazione libera è utile a tutti. Anche a chi non la vuole.
Direttore Responsabile ANTONIO CONDORELLI Hanno collaborato a questo numero: Maurizio Giordano, Carlo Lo Re, Laura Galesi, Giovanni Tizian, Marco Benanti, Nunzio Condorelli Caff, Valerio Di Blasi, Stiben Mesa Paniagua, Sonia Giardina, Melania Tanteri Registrazione Tribunale di Catania n. 18/2010 Edito da: Editori Indipendenti S.r.l.
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VENERDÌ 15 OTTOBRE 2010
VENERDÌ 15 OTTOBRE 2010
ECONOMIA
Definitiva rottura fra gli industriali isolani e la Regione. Per il presidente di Sicindustria «gli uffici sono alla paralisi e le imprese pronte ad andare via»
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ATTACKS
Carlo Lo Re
D
opo mesi di progressivo innalzamento del livello della critiche sulla gestione dell'economia isolana da parte dei vertici politico-amministrativi regionali, il presidente di Confindustria Sicilia, Ivan Lo Bello, ha rotto gli indugi ed attaccato pesantemente la giunta guidata da Raffaele Lombardo. Il durissimo j'accuse contro il leader autonomista è stato pronunciato a Genova, dove Lo Bello ha partecipato ad un forum sulle energie sostenibili organizzato dalla Erg, compagnia petrolifera massicciamente presente sul lato Est dell'Isola. L'affondo di Lo Bello, seppur tardivo, è senza precedenti: «forse non ha senso – ha dichiarato continuare a investire, forse conviene trasferire la sede legale delle aziende fuori dalla Sicilia e togliere così un miliardo di euro l’anno di introiti fiscali a questa Regione». Più che una provocazione, un vero atto di guerra, insomma, una Pearl Harbor nei rapporti fra l'industriale simbolo dell'antimafia e l'inquilino di Palazzo d'Orléans inseguito (inquisito? Forse che sì, forse che no, sarebbe bello avere una parola certa in merito dalla Procura di Catania ...) da sospetti di liaisons dangereuses con esponenti mafiosi. L'attacco di Lo Bello non è neanche più, come in passato, mirato contro il parassitario ceto dei funzionari e dei dirigenti regionali. No, no, è un attacco a Lombardo, diretto e preciso. «L’apparato amministrativo è alla paralisi – ha spiegato a chiare lettere l'industriale aretuseo - ma il problema oggi non è solo la malaburocrazia, perché la malaburocrazia risponde alla malapolitica e ne esegue le direttive. L’apparato amministrativo è paralizzato per chiare e nette responsabilità del governo regionale». Il presidente di Sicindustria ha apertamente parlato di «tentativo di suicidio della Regione Siciliana attraverso il contrasto alle imprese. La crisi, infatti, porta un rilevantissimo calo degli introiti fiscali per l’amministrazione e la Regione invece di favorire la crescita blocca gli investimenti. Le autorizzazioni nel settore dell’energia, ad esempio, sono ferme, anzi con le ultime inchieste giudiziarie abbiamo scoperto che le uniche concessioni nel settore dell’eolico sono state date ai mafiosi». Nella Sicilia del cambiamento urlato a squarciagola dagli uomini dell'Mpa e sostento da Pd, finiani e casiniani continua quindi a non mutare nulla? Con Sud Lo Bello ha parlato di «una politica la cui esigenza attuale è solo quella di un ritorno clientelare a brevissimo termine, tipo il management di una multinazionale che guarda esclusivamente alle trimestrali». Soluzioni? Da buon capo degli industriali, per Lo Bello sarebbe bene «porre al centro delle scelte economiche l'idea di mercato, di un mercato, ovviamente, non condizionato dagli interessi dei burosauri, dei politicanti o, peggio ancora, dei mafiosi».
MEZZOGIORNO: l'economia, le interviste, le inchieste. SEGUI TUTTO SU SUDPRESS.IT
ANCHE RIFKIN SCARICA LOMBARDO? Più o meno un anno fa la collaborazione del celebre futurologo ed ambientalista americano Jeremy Rifkin con Raffaele Lombardo per redarre il Pears, il piano energetico regionale, aveva fatto scalpore, suscitando anche qualche dichiarato mal di pancia, come quello degli industriali, per nulla convinti dalle idee della “strana coppia”. Il presidente siciliano aveva invitato il pensatore statunitense ed insieme avevano girato l'Isola onde illustrare alla gente il progetto per dare autonomia energetica alla regione che più di ogni altra in Italia gode dei vantaggi di un Sole impareggiabile, fonte, volendo, anche di kilowatt a mai finire. Ma ecco che, passato un po' di tempo, troppo per i criteri pragmatici dello yankee, certo abituato a ben altri ritmi di lavoro, il piano è parso seppellito in un cassetto all'illustre filosofo, che per bocca del suo referente italiano, Angelo Consoli, si è detto anche pronto a disconoscerlo. Rottura quindi fra l'innovatore a stelle e strisce e l'ultrariformista di Trinacria? Non è detto. Perché al forum sullo sviluppo africano organizzato qualche giorno fa a Taormina dalla Fondazione Banco di Sicilia e dal The European House Ambrosetti il feeling fra i due pare aver avuto un nuovo input. Rifkin ha ribadito di considerare ancora Lombardo «il punto di riferimento per la realizzazione della “terza via industriale” in Sicilia», solo, ha detto, «deve essere meno timido e fare più in fretta». C.L.R.
Il Tea Party È ANCHE IN SICILIA L'onda lunga di Sarah Palin giunge addirittura a Catania. È stata infatti presentata, presso la sala refettorio del Cortile Platamone, la sezione siciliana del Tea Party Italia, emanazione nello Stivale del movimento antitasse americano che ha la sua anima nella vulcanica ex governatrice dell'Alaska. “Legalità, mercato, autonomia: una ricetta per il Mezzogiorno” il titolo dell'evento etneo, al quale hanno partecipato il presidente di Confindustria Sicilia Ivan Lo Bello, il docente dell'Università di Palermo Salvatore Modica e l'economista Antonio Pogliese. In vista delle elezioni di mid term che si terranno negli Usa il prossimo 2 novembre, il Tea Party sta rapidamente mutando il volto dei repubblicani statunitensi, schiacciandoli su posizioni assai più estreme rispetto a quelle tenute nel recente passato. Fisco più equo e Stato minimo i suoi cavalli di battaglia. Idem per l'Italia, anche se certo qui da noi questo spazio politico è già stato occupato decenni fa dalla Lega Nord. Che però in mezzo Paese è assente... Maria Musumeci
Tutti assolti per la TORRE DI CONTROLLO NANA L’Enac, l'Ente nazionale per l'aviazione civile, ha reso noto l'esito finale del processo che ha visto indagati il precedente dg, Silvano Manera, e il direttore centrale Infrastrutture, Alessandro Cardi, in merito alla presunta limitazione alla visibilità della torre di controllo dell’aeroporto Fontanarossa di Catania, determinata dalla presenza del fabbricato che ospita gli uffici aeroportuali. Il giudice etneo ha pronunciato la sentenza di assoluzione «in quanto il fatto non sussiste», accogliendo quanto richiesto dallo stesso pubblico ministero e dai difensori delle parti. Il presidente dell’Enac, Vito Riggio, e l'attuale dg, Alessio Quaranta, hanno espresso compiacimento per la fine del procedimento giudiziario, che «ha confermato la correttezza dell’operato dell’ente e la trasparenza delle azioni amministrative e tecniche di sua pertinenza». Ai catanesi rimane la singolarità (l'ennesima in una città tutta particolare) di una torre di controllo dell'aeroporto più bassa della torre degli uffici... M. M.
Battuta d'arresto per il TUBE DI CATANIA Un sfortunato imprevisto (quanto sfortunato e quanto imprevisto non è al momento dato sapere) ha bloccato l'avvio dei lavori per la realizzazione dell'ultimo segmento della galleria della tratta da piazza Giovanni XXIII a piazza Stesicoro della metropolitana catanese. L'avanzamento è slittato a causa di uno sciopero delle maestranze dell'impresa Sigenco che, semplicemente, non si sono presentate al cantiere, richiedendo mesi di stipendi arretrati. Il commissario governativo della Ferrovia Circumcetnea, Gaetano Tafuri, ha precisato in una nota di essere in perfetta regola con i pagamenti alla ditta e con tutte le procedure tecniche e amministrative, dichiarando «non saranno tollerati eventuali ritardi nella realizzazione dell'opera, che deve andare avanti». «È giunto il momento di capire – ha scritto Tafuri - che, trattandosi di significative risorse pubbliche, le grandi opere debbano essere realizzate velocemente e con buona arte e che non “per forza” debbano costare due o tre volte il loro prezzo originario». M. M.
Il microcredito ARRIVA A CATANIA Il microcredito, la straordinaria intuizione di Muhammad Yunus, premio Nobel per la Pace nel 2006 e fondatore della Grameen Bank, l'istituto di Dacca, nel Bangladesh, specializzato nel sostegno alle idee di chi non ha garanzia alcuna da dare ad una banca, è arrivato anche a Catania. È stato infatti firmato un protocollo d'intesa fra la Provincia di Catania, il Credito Etneo, la Prefettura e la Caritas per un programma di piccoli prestiti alla famiglie bisognose di Catania e dintorni. La Provincia stanzierà un fondo da centomila euro, che potranno arrivare fino a trecentomila. Molto soddisfatto Antonino Pellegrino, presidente del Credito Etneo, una banca di credito cooperativo che nelle teorie di Yunus ha sempre creduto. «Di sicuro la nostra è la banca più adatta ed attrezzata per condurre in porto una simile operazione – ha notato con orgoglio Pellegrino – anche perché siamo abituati, per profonda convinzione, a trattare tutti i nostri clienti come persone, non come numeri». M. M.
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POLITICA REGIONALE
la nuova frontiera del LAVORO IN SICILIA
Nelle campagne siciliane i padroni sfruttano le lavoratrici immigrate anche sessualmente Laura Galesi e Giovanni Tizian
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a paga media è di 15 euro per un totale di 12 ore lavorative. Di giorno e di notte. Le migranti di origine rumena, infatti, nel vittoriose sono costrette a prestazione di natura sessuale nei confronti dei datori di lavoro. A renderlo noto è don Beniamino Sacco che gestisce il centro per immigrati, Spirito Santo a Vittoria. “Qui si sfascia anche il tessuto delle famiglie. C’è chi sta perdendo la testa. Tempo fa erano nostre ospiti due giovani romene di neppure 25 anni, entrambe hanno scelto di portare a termine la gravidanza nonostante a casa abbiano una famiglia, un marito e dei figli. I padri dei bambini erano due piccoli proprietari. Le hanno ricattate, se rifiutavano venivano licenziate. E loro non potevano fare a meno di quei soldi. Molti proprietari, che sono a loro volta padri di famiglia a volte anche nonni, lo sanno e se ne approfittano. Poi volevano che abortissero, Ma queste due ragazze sono state molto forti e noi le abbiamo aiutate a far vincere la vita. I mariti le hanno riprese e loro sono tornate in Romania. Oggi- continua Sacco- nelle campagne ci sono i cosiddetti festini agricoli». Si tratta di appuntamenti pressoché abituali nelle campagne tra Scoglitti e Acate, dove le giovani migranti di età media tra 2025 anni “sono costrette a darsi ai datori di lavoro per circa 10 euro. E’ difficile fare una stima del fenomeno- continua ancora don Beniamino- ma si aggira intorno al 15 per cento. Noi in questo momento ne ospitiamo due”. Il fenomeno delle lavoratrici straniere nell’agroindustria siciliana nelle campagne è nuovo. E del fenomeno la questura di Ragusa, a detta del capo di gabinetto Giorgio Terranova “non ci sono denunce che
riguardano la fattispecie”. Eppure a dare l’allarme è stato proprio il presidio ospedaliero “R.Guzzardi”, a seguito di un anomalo aumento del tasso di interruzioni volontarie di gravidanza, registratosi all’interno di un unico gruppo, quello delle lavoratrici migranti. Si tratta, quasi esclusivamente, di donne romene e polacche impegnate nei vasti campi agricoli della fascia territoriale del vittoriese. “Il dato- spiega Fortunato Miceli dell’ufficio immigrazione dell’Asl 7- è anche in calo, perché nel 2007 con l’apertura delle frontiere la percentuale di aborti delle straniere era più alta”. L’incidenza di aborti richiesti da queste donne negli ultimi mesi si aggirerebbe intorno ai 15 casi. La presenza più alta di stranieri, circa 12 mila, riguarda la fascia trasformata che va da Cassibile a Gela, passando per Vittoria dove si registra la presenza di 2500 donne di origine rumena. Un mercato del lavoro in rosa, viziato anche dal caporalato femminile. Sono donne che gestiscono altre donne per 5-6 mila euro in più l’anno lavorano sette giorni su sette, per conto del datore di lavoro. Il comune capofila è Rosolini, 20 mila anime nel siracusano agricolo, tra Cassibile e Pachino. Il metodo è quello ereditato dai colleghi uomini. La mattina delle caporali inizia alle quattro. Un pulmino carica 20 ragazze di origine rumena per portarle nei campi a raccogliere i fantomatici pomodorini di Pachino o le zucchine nei tunnel, piccole serre alte 80 centimetri. Il meccanismo dei pulmini che le aziende private utilizzano ogni giorno per raccogliere i braccianti a casa loro, funziona anche nel territorio di S. Croce. Nel vittoriese, invece, vi sono dei punti di incontro, la piazza centrale, dove
braccianti stranieri alle quattro di mattina si fanno trovare, nella speranza di essere reclutati dai caporali. Salgono a bordo dei pulmini o di autovetture che li portano sino all'azienda, per 8 ore di lavoro e il misero compenso di 15 o 20 euro, ai quali vanno decurtati da 3° 5 euro per l’ingaggio. L’immigrazione è un fenomeno stanziale nel sud est della Sicilia Nella fascia produttiva del siracusano, nonostante la crisi economica, il prodotto lordo vendibile è aumentato del 20 per cento. "Da un lato aumenta la produzione e dall’altro si abbassa il numero dei lavoratori, di conseguenza esiste una fascia grigia - fa notare Enzo Pirosa della Flai Cgil rosolinese- la forza lavoro è scesa in provincia da 13 a 10 mila”. Il governo regionale aveva annunciato ad agosto oltre 5000 controlli nei cantieri edili e nelle aziende agricole siciliane. L'azione ispettiva è contenuta nel piano straordinario di vigilanza, avviato nel 2010 dal ministero del Lavoro, in Sicilia, Calabria, Campania e Puglia per contrastare la manodopera irregolare e lo sfruttamento e per tutelare la sicurezza dei lavoratori clandestini. Per contrastare il fenomeno la Regione ha dato il via ad una campagna per l’acquisto dei voucher per le prestazioni occasionali. Veri e propri buoni compresivi di salario e assicurazione che le imprese possono utilizzare per pagare i lavoratori stagionali. La Sicilia tra il 2008 a luglio 2010 ne ha venduti 100.378, gran parte da impiegare proprio nelle campagne. “Ma il problema è ancora lontano dalla risoluzione - concludono i sindacati - La fascia grigia rende ancora invisibili i lavoratori stranieri.
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POLITICA REGIONALE
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Su www.sudpress.it guarda i video: "Festini agricoli": parla il prete testimone Rumene sfruttate sessualmente: la pista degli aborti clandestini Ospedale di Vittoria: tutti obiettori, vietato abortire
"Festini agricoli": orgie e alcol in cambi di lavoro nei campi. Parla il prete testimone intervistato da Sud
UNA STAGIONE ALL’INFERNO
“FESTINO AGRICOLO”: PARLA IL PRETE TESTIMONE "Sono arrivato in una di queste tenute agricole e mi ha accolto la musica al massimo volume, grigliate di carne, alcol a fiumi". E sesso? "Si, in cambio di alcool o di pochi denari. E’ facile che queste giovani ragazze cedano, tra abuso di alcol e miseria, le loro difese morali si abbassano notevolmente". E’ il racconto del padre avventista di Vittoria che ha vissuto uno dei festini denunciati più volte da don Beniamino Sacco. Era capitato lì’ per caso, dopo essere stato in ospedale a trovare un conoscente. "Sono rimasto poco, non è il mio ambiente. C’è molta ignoranza, era un contesto moralmente degradante". Gli chiediamo se c’erano i “padroncini”, i datori di lavoro. "Ho visto due signori italiani, un po’ in disparte, con delle ragazze rumene. Uno era il figlio del datore di lavoro, so che entrambi sono sposati- conclude padre Eugen Havresciuk".
Secondo il rapporto “Una stagione all’inferno” realizzato da Medici Senza Frontiere il 72% degli immigrati impiegati in agricoltura è privo del permesso di soggiorno. La gran parte della “manovalanza”, quindi, è composta da lavoratori ricattabili per la loro posizione irregolare. Puglia, Campania, Sicilia e Calabria tra le peggiori. Il 65% degli immigrati stagionali vive in strutture abbandonate, il 53% dorme per terra e solo il 20% in spazi regolarmente affittati. Con compensi che arrivano a 25 euro al giorno . Il 64% degli immigrati non ha accesso all’acqua potabile, il 62% non dispone di servizi igienici. Le condizioni di vita sono “al di sotto degli standard minimi di sopravvivenza. I rilevamenti di Msf raccontano che gli immigrati si ammalano qui. Il 76% di loro ha meno di 30 anni e arriva in Italia in salute. Nella più totale mancanza di igiene contrae infezioni all’apparato respiratorio (13%), che se cronicizzate portano a gravi complicazioni polmonari, malattie osteomuscolari (22%), pesanti gastriti (12%). Fino ad arrivare a casi si scabbia e tubercolosi. Il 75% degli stranieri non accede ai servizi sanitari di base, neppure a quelli pensati (ai tempi della Turco-Napolitano) per gli irregolari, ovvero gli ambulatori Stp (per Stranieri temporaneamente presenti). Il 71% risulta privo di tessera sanitaria.
Non è più concesso alle donne abortire nell’ospedale di Vittoria, in barba alla legge 194. I medici si sono dichiarati tutti obiettori di coscienza. Chi volesse interrompere volontariamente la gravidanza si accomodi, a Gela, a Noto, a Modica. Ma non a Vittoria. Proteste anche del vicesindaco, Giovanni Caruano: "rispetto i medici e gli infermieri obiettori, ma le leggi vanno rispettate". Una contraddizione con quanto denunciato dai medici stessi dell’Ospedale medici dell’ospedale “R. Guzzardi” di Vittoria che hanno denunciato, pochi mesi fa, un anomalo aumento dell’incidenza delle richieste di aborti da parte delle braccianti agricole straniere. 15 casi, soltanto negli ultimi mesi.
G.T.
G.T.
G.T.
AL PRESIDIO OSPEDALIERO DI VITTORIA: “BASTA ABORTI”
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REPORTAGE
COL TRUCCO Finti pass per parcheggiare (col marito) in divieto, un museo trasformato in shopping center... È questione di "cultura" Andrea Sessa
A
Catania, si sa, è sempre difficile trovare parcheggio. Tra stalli delle zone blu perennemente occupati, zone a traffico limitato e posteggiatori abusivi girare in auto è un inferno. Anche per l'assessore alla Cultura e Grandi Eventi del Comune, la stilista Marella Ferrera, la vita è grama in questo senso. L'assessore, però, ha deciso di ovviare al problema con un finto pass stampato e firmato da lei stessa, proprio come si può vedere dalle foto che ritraggono la sua auto e quella del marito in piazza Duca di Genova. Pare proprio che i due tagliandi siano troppo “artigianali” e siano usati come soluzione all'annoso problema del parcheggio. Annoso per tutti, tranne che per alcuni. Ma se non sono le autorità pubbliche, ossia le istituzioni che rappresentano una città, a dare il buon esempio ai cittadini, chi dovrebbe farlo? Le auto parcheggiate in divieto con un finto pass non sono il massimo. Altra stranezza, stavolta dinanzi agli occhi di tutti, è la presenza di uno shopping center- atelier, in un edificio vincolato come il museo Biscari: sul web lo chiamano “Museum and Fashion” ma cliccando si scopre l’intera collezione di capi firmati dall’assessore. Lo shopping center è di Marella Ferrera e di conseguenza si ripropone un'altra pruriginosa questione di opportunità. L'assessore alla Cultura potrebbe evitare di aprire una sua attività commerciale in un edificio storicamente conosciuto come museo della città che amministra? E’ opportuno che l’assessore riceva i cittadini nel suo atelier? Abbiamo provato a contattare l'assessore, ma non ci è stato possibile rintracciarlo se non fissando con largo anticipo un appuntamento. Pochi giorni fa in via Sangiuliano un vigile urbano è stato aggredito per aver elevato una multa ad un mezzo posteggiato in doppia fila. In una città sempre più allergica alle regole dovrebbero essere in primis i suoi amministratori a fungere da modello. Come diceva l’unico grande giornalista catanese ammazzato dalla mafia, uno dei più grandi problemi di Catania si chiama “spirtizza”.
IN SENSO ORARIO: L'AUTO DEL MARITO E DELLA MOGLIE, ASSESSORE ALLA CULTURA MARELLA FERRERA, POSTEGGIATE IN DIVIETO IN PIAZZA DUCA DI GENOVA, UTILIZZANDO UN FINTO PASS "ASSESSORIALE"
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REPORTAGE
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PROCESSO BLOCCATO Raffaele Stancanelli, Giuseppe Castiglione e il consigliere Francesco Navarria sono imputati per aver tenuto comizi all'interno dell'ospedale Garibaldi
RIBALTONE: IL CONSIGLIERE COMUNALE NAVARRIA IMPUTATO INSIEME AD ALTRI POLITICI PER I COMIZI NELL'OSPEDALE PUBBLICO DIRETTO DAL PADRE, ADESSO E' PASSATO DAL PDL AL PARTITO "SCELTA GIOVANE"
Marco Benanti
S
tavolta, non è il caso di un “clamoroso al Cibali” quanto piuttosto di un “clamoroso a piazza Verga” sede del Palazzo di Giustizia di Catania. Il colpo di scena è arrivato a fine settembre, al processo che vede imputati il sindaco Raffaele Stancanelli, il Presidente della Provincia Giuseppe Castiglione, l’ex direttore generale dell’azienda ospedaliera “Garibaldi” Giuseppe Navarria e al figlio, il consigliere comunale Francesco davanti alla terza sezione penale del Tribunale di Catania. Il giudice monocratico Enza De Pasquale ha accolto l’eccezione di costituzionalità della legge avanzata nell’ultima udienza dal legale di Stancanelli, l’avv. Franco Passanisi, che ha evidenziato una disparità di trattamento fra la normativa che regola la propaganda nelle elezioni politiche e in quella che regolamenta la stessa materia nelle tornate amministrative. Il giudice ha dichiarato “non manifestamente infondata” la questione e quindi ha disposto la trasmissione degli atti alla Corte Costituzionale, sospendendo il giudizio. Il reato ipotizzato nei confronti degli imputati, in concorso, è di violazione della legge elettorale e di turbamento di pubblico servizio per la presenza all’incontro di dipendenti ospedalieri durante l’ora di lavoro. Il processo, dopo la citazione diretta in giudizio disposta dal sostituto procuratore Alessandro La Rosa, era cominciato 7 luglio scorso, dopo le indagini condotte dalla Digos.
Scuole di calcio fantasma, fondi pubblici bruciati, giovani dimenticati dalle istituzioni. Un serbatoio di voti: questa è Librino per la classe politica catanese. guarda la videoinchiesta di Sonia Giardina su www.sudpress.it
IL PALA SAN TEODORO DOVEVA ESSERE UTILIZZATO COME PALESTRA DELLA LIMITROFA SCUOLA BRANCATI
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INCHIESTA
CASE LORO/1 - il Presidente
LA LETTERA ANONIMA INVIATA A SUD
ISPICA (RG) - Nel 2004 dopo il sequestro delle fondamenta, Raffaele Lombardo aveva assicurato l'abbattimento. Adesso sua moglie ha ripreso i lavori, a dieci metri dal mare in piena zona protetta ed archeologica. La villetta cresce giorno dopo giorno... Antonio Condorelli
I
n piena riserva naturale tra cicogne e papiri, a soli 10 metri dal mare, il presidente della Regione Raffaele Lombardo sta costruendo la sua villetta con tanto di spiaggia “privatizzata”. Una vicenda nota dal 2004 quando la Procura sequestrava il basamento della costruzione, una colata di cemento fronte mare. Poi arrivava la prescrizione e dopo qualche tempo il dissequestro. Nel 2008 Legambiente, all’interno del rapporto sulle coste “Goletta Verde” titolava: “Ispica, l’abuso del Governatore”. “Erano stati autorizzati -si legge nel dossier- come lavori di manutenzione straordinaria di un rudere, ma in realtà si voleva costruire il classico appartamento vista mare…uno dei tanti casi di abusivismo edilizio che accadono in Sicilia, se non fosse che l’autore dell’abuso in piena regola è Raffaele Lombardo, il neo governatore della Regione Sicilia. Il Comune di Ispica ha emesso un’ordinanza di sospensione dei lavori, senza concessione edilizia e all’interno della Riserva Naturale “Pantani della Sicilia S.O.”, addirittura sottoposta a vincolo archeologico. Pochi mesi dopo, a settembre 2004, il perito nominato da Raffaele Lombardo ha dato comunicazione dell’inizio dei lavori di demolizione del basamento in muratura, sospendendo ogni attività inerente l’intervento. Sono passati quattro anni ma il basamento in cemento è ancora lì. Ci auguriamo
–concludeva Legambiente- che il primo cittadino siciliano, dia un segnale di legalità demolendo l’opera realizzata abusivamente”. Ma il Presidente ha mantenuto le promesse? Sollecitati da una lettera anonima ci siamo recati sul posto e abbiamo scoperto che Raffaele ha passato la palla alla moglie Saveria Grosso che ha inviato al Comune una DIA cioè “denuncia di inizio attività”. In pratica il geometra Alberto Miceli, collaboratore di un importante studio che si occupa anche di appalti pubblici, si è assunto tutte le responsabilità assicurando l’esistenza della conformità urbanistica. Ma a livello catastale, i terreni ad Ispica della moglie di Lombardo, sono classificati come “vigneto” e “pascolo”. Sul cartello si parla di “manutenzione straordinaria” di un fabbricato preesistente. Guardando Google Maps, (tutti lo possono fare ed è gratuito), si scopre come il fabbricato sorge proprio al centro di un canneto spazzato via dalle ruspe: sino a pochi anni addietro niente c’era. Il processo penale del precedente sequestro è andato in prescrizione, era stata assicurata la demolizione del basamento, e adesso c’è una villetta di lusso in costruzione. I tecnici protagonisti della vicenda hanno preferito non rispondere alle interviste telefoniche. I muratori lavorano notte e giorno. Sicuro che è tutto regolare?
TUTTI AL MARE A CASA DEL PRESIDENTE
La villetta di Raffaele Lombardo sovrasta una parte di scogliera che racchiude al suo inte Il Presidente ha recintato con una colata di cemento la parte frontale del terreno mentre L’accesso al mare deve essere consentito a tutti i cittadini. A questo punto ci autoinvitiamo per l’inaugurazione della villetta fronte mare del preside sostenuto, opposizione compresa che adesso lo sostiene.
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INCHIESTA
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SOPRA E SOTTO: GRAZIE A GOOGLE MAPS, NELLA COLONNA DI SINISTRA È POSSIBILE VEDERE L'AREA PRIMA DELLO SCEMPIO EDILIZIO A DESTRA, INVECE, LE FOTO DELL'ATTUALE STATO DEI LAVORI
erno una spiaggia isolata di rara bellezza. dal lato mare la macchia mediterranea è stata scolpita da ruspe e detriti edili.
ente Raffaele Lombardo ed estendiamo l’invito al 65% degli elettori che lo hanno
IL NUOVO CARTELLO DEI LAVORI AFFISSO ALLA VILLA DEL PRESIDENTE
Su www.sudpress.it guarda il video: Presidente costruttore
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INCHIESTA
CASE LORO/2 - il Procuratore
La vicina denuncia: "Il Procuratore Capo ha costruito un attico sul muro di confine. A curare la pratica è stato un dipendente comunale più volte indagato dalla stessa procura." Antonio Condorelli
LA CORAGGIOSA SIGNORA ROSALBA CONTE MOSTRA L'ATTICO DEL PROCURATORE ALLE SUE SPALLE E IL MURO DI CONFINE SUL QUALE IN PARTE INSISTE L'EDIFICIO
LA FIRMA DEL DIPENDENTE COMUNALE VITO PADALINO SU UNO DEGLI ATTI
«In meno di un decennio sul muro di confine della terrazza è spuntato un attico di due piani che cresce ancora giorno dopo giorno». Parla sottovoce la signora Rosalba Conte, il suo vicino di casa, il proprietario dell’attico di lusso “lievitato” è il procuratore Capo di Catania Vincenzo D’Agata. «Negli ultimi mesi l’ennesimo sottotetto è diventato un nuovo vano, ecco qui ho le foto, sono stata assente poco tempo e adesso che sono rientrata a Catania ho trovato una nuova sorpresa, l’ennesima nel giro di pochi anni». Si tratta di un palazzo storico a pochi passi dal tribunale di Catania in via Aloi 51, tutto, secondo la ricostruzione della signora Conte –e le foto sembrano confermarlosarebbe iniziato con l’edificazione del primo piano sul muro di confine «gravando sulle strutture del palazzo –continua la signora Conte- e sui muri portanti della mia abitazione. Locali di sgombero, locali tecnici, all’inizio c’era un progetto non approvato, poi misteriosamente a questo progetto iniziale non approvato è stata fatta una variante avallata dal dirigente comunale Vito Padalino, più volte indagato dalla stessa Procura di D’Agata per questioni relative a presunti scandali urbanistici». Una vicenda avvolta nel mistero e una voce, quella della vicina di casa del Procuratore che sino a oggi è stata ignorata dalla stampa catanese e dagli avvocati della città. «Mi sono rivolta ai principali studi legali –spiega la coraggiosa signora- hanno rifiutato la mia difesa perché conoscono il Procuratore, a me è stato impedito anche di fare una veranda, il mio vicino ha fatto due piani». Una storia catanese tutta da approfondire, sulla quale però non bisogna giungere a conclusioni affrettate. SUD concederà ampio spazio al Procuratore Vincenzo D’Agata nel prossimo numero.
NEGLI ULTIMI MESI L'ATTICO DEL PROCURATORE SI È DOTATO DI UN NUOVO VANO
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INCHIESTA
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COSE DI CASA LORO Ecco le intercettazioni che non andranno a processo Recentemente l’Anm di Catania ha invitato il procuratore Capo Vincenzo D’Agata alle dimissioni per il processo che lo vede imputato di abuso d’ufficio a Messina. Lui ha replicato definendosi “sereno” e confermando che completerà il mandato nel mese di febbraio del 2011. «Resto profondamente sorpreso –ha replicato D’Agata- per il fatto che il presidente e i componenti della sezione distrettuale ANM hanno trattato l'argomento come se fosse questione di esclusivo interesse della sezione e del dottor Papa, senza che il presidente abbia avvertito la necessità di accertare compiutamente i fatti che nel deliberato vengono riferiti in maniera assolutamente inesatta». Tutto è scaturito dalle intercettazioni del processo per il buco di bilancio tra l’ex ragioniere generale del Comune di Catania Francesco Bruno e il procuratore Capo D’Agata. Si ipotizza che il procuratore avrebbe ottenuto lo spostamento di fondi pubblici verso il pagamento degli affitti di immobili di proprietà della propria moglie e della cognata. Il ragioniere generale avrebbe attestato falsamente che gli immobili erano utilizzati per esigenze di giustizia, in questo modo sarebbe stato possibile pagare gli arretrati con i fondi vincolati a livello ministeriale. Anche Francesco Bruno si è detto sereno, il suo difensore è l’Avv. Carmelo Galati, membro del Consiglio Superiore della Fondazione Banco di Sicilia, sindaco di Sant'Agata Li Battiati in quota MpA, difensore di fiducia anche di Raffaele Lombardo nell’indagine per concorso esterno in associazione mafiosa. Nelle intercettazioni ci sono tutti: l’avvocato di Lombardo, che è anche legale dell’indagato intercettato -che comunica di essere “andato a trovare” D’Agata come si trattasse di un vecchio amico- il Procuratore che contatta l’indagato, ma alcuni brani non andranno a processo perché si tratta di conversazioni tra il difensore Galati e l’assistito Bruno. Sud le pubblica integralmente: BRUNO: ... ne approfitto per un’altra cosa ... poi quella questione del Procuratore D’Agata l’ho sbrigata, mi ha chiamato anche ieri, oggi pomeriggio per ringraziarmi.
IN EVIDENZA L'ORIGINARIA ALTEZZA DEL MURO DI RECINZIONE SOPRA IL QUALE, NEL CORSO DEGLI ANNI, È STATO EDIFICATO L'ATTICO DEL PROCURATORE VINCENZO D'AGATA
ROSALBA CONTE HA RICOSTRUITO LE VICENDE CON L'AIUTO DI UN ARCHITETTO
GALATI: ... sì perché io ci sono stato in questi giorni... BRUNO: ... sono stato a trovarlo... GALATI: ... sono stato in questi giorni, gli ho detto che lei aveva fatto carte false ... la verità... cioè poi era successo, in effetti, come lui sospettava... in una prima fase c’era stato... come dire... (ride) una distrazione di fondi... verso altre emergenze... che però poi era stato tutto stato... peraltro integralmente per evitare... BRUNO: ... integralmente... GALATI: ... che si potesse pensare... perché poi c’era il rischio che dice... ma come ad A sì e a B no?...
Su www.sudpress.it guarda il video: Galati e Bruno intercettati
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VENERDÌ 15 OTTOBRE 2010
ATTIVISMO SOCIALE
Percorsi di resistenza contro il degrado nei quartieri di Catania Sonia Giardina
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FOTO GIOVANNI CARUSO
an Cristoforo-Librino. L’emarginazione esiste non solo in periferia, ma anche nel cuore di Catania. Abbandonati dalle istituzioni, senza spazi di socialità, nella morsa della disoccupazione e della povertà, questi quartieri hanno però visto crescere due delle esperienze più significative di volontariato presenti in città. Il G.A.P.A. (Giovani Assolutamente Per Agire) lavora con le famiglie e i minori a San Cristoforo dal 1988. Nessuno scopo assistenzialistico, solo “l’obiettivo – spiega Giovanni Caruso - di cercare di cancellare il degrado morale, fisico, politico e sociale, non per sostituirlo con un altro modello di degrado, borghese o legalista, ma per contribuire allo sviluppo del senso di autodeterminazione e coscienza attiva”. Una delle attività portanti del G.A.P.A. è il sostegno scolastico, da non confondere col doposcuola, perché – continua Giovanni - “non aiutiamo semplicemente i bambini a fare i compiti, bensì andiamo al di là delle parole dei libri, offrendo un approccio critico alla realtà, un supplemento alla formazione della scuola”. Oltre al sostegno scolastico ci sono tante attività culturali, sportive, teatrali, ludiche e di informazione. Anche i volontari dell’Iqbal Masih condividono questo metodo e promuovono attività simili cercando di “trasmettere – spiega Valentina Marletta - altri punti di vista, di stimolare i bambini e i ragazzi ad aprire la mente e a scoprire il piacere di condividere le cose”. L’Iqbal Masih esiste da 15 anni e la cosa più bella, per Valentina, è l’aver visto crescere bambini che ora hanno 17-18 anni e continuano a partecipare alla vita del centro. “Qui trovano uno spazio di dialogo e di appoggio nelle scelte di vita. Molti, anche se non si sono diplomati, non hanno imboccato – aggiunge Valentina - una cattiva strada, e coltivano tra di loro una rete di relazioni e di solidarietà… Di tutto questo noi siamo orgogliosi!”. Nonostante ciò, molte sono le difficoltà che l’Iqbal Masih incontra. Negli ultimi anni, per Valentina, si è andato progressivamente perdendo il senso della comunità di quartiere ed è diminuita la partecipazione delle famiglie alle attività proposte. “È dura - conclude - ma continuiamo a resistere perché i frutti a lungo termine si vedono”.
FOTO GIOVANNI CARUSO
Scheda IQBAL MASIH
FOTO SONIA GIARDINA
All'interno del percorso del centro Iqbal Masih nel 2006 nasce l'associazione "I Briganti Rugby" con l'obiettivo di “coinvolgere attraverso lo sport i bambini ed i ragazzi del quartiere di Librino. L’associazione vuole valorizzare lo sport come mezzo di emancipazione sociale e culturale di uno dei quartieri più complessi del nostro territorio.” www.centroiqbalmasih.it
Scheda G.A.P.A.
FOTO MIRIANA SQUILLACI
FOTO GIUSY GUGLIELMINO
FOTO CHIARA D'AMICO
Il G.A.P.A., da 5 anni, porta avanti anche un'altra attività importante: “I Cordai”, mensile di quartiere fatto da giornalisti ”improvvisati”. “Facciamo giornalismo di strada, raccontando – spiega Giovanni Caruso -, con uno stile semplice e immediato, le storie della gente comune, denunciando le ingiustizie sociali e le mafie dentro il quartiere”. Inoltre dall’anno scorso il giornale ospita il supplemento “I Piccoli Cordai”, scritto dai bambini e dai ragazzi del quartiere, e una pagina autogestita dagli allievi dell’I.C. “Andrea Doria”. www.associazionegapa.org
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ATTIVISMO SOCIALE
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Fernando M. Adonia
Creare un'oasi di sport, cultura e solidarietà». Con quest'obiettivo i ragazzi dell'associazione “Radici e germogli” hanno dato vita allo “Spazio libero Cervantes”, la prima e unica occupazione nonconforme in Italia da Roma in giù. Lo stabile preso in possesso il 9 Aprile 2009 è l'ex circolo didattico “XX Settembre” di Via Santa Sofia a Cibali. Al momento dell'occupazione, l'asilo versava in uno stato di degrado totale, dopo sette anni di chiusura a seguito dei danni riportati dal terremoto di Santa Venerina del 2002. Per favore però, non chiamatela occupazione. Gli animatori del centro preferiscono dire di aver restituito lo stabile «alla città». Infatti la nascita del Cervantes viene come protesta dopo la lunga campagna informativa sugli spazi comunali abbandonati e la mancanza di luoghi per l'aggregazione giovanile a Catania. «Vogliamo che l'amministrazione abbia il coraggio di guardare in faccia agli sprechi, all'emarginazione». Per questo nell'estate del 2008 è stato presentato proprio sotto il Palazzo degli Elefanti un video e un dossier sullo stato di abbandono in cui versano a tutt'oggi il Bernini, Villa Fazio a Librino e l'ex Guernica di via Pola. «Il Cervantes è bonifica di spazi». Si legge
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questo nel Manifesto del centro. É così che oggi all'interno dei locali troviamo la biblioteca popolare “Logos”, realizzata con i testi donati dalle famiglie del quartiere. Così come la palestra “Mayhem” - nome preso in prestito da Fight Club – che offre giornalmente una sala attrezzi (anch'essi donati), corsi di box e di difesa personale. Il Cervantes è anche “Scossa Sociale”: corsi gratuiti di basso, chitarra e fotografia. Di prossima realizzazione anche una sala prove artigianale. Il Cervantes vuole anche configurarsi come un «fronte culturale che produce e amplifica linguaggi». Per questo a un anno dalla fondazione del centro, alla presenza di Pietrangelo Buttafuoco, è stato presentato il libro “TreSeiCinque”, una raccolta di poesie e sperimentazioni grafiche che condiscono il catalogo dell'attività svolte fino ad allora. La scopo della pubblicazione è di presentare il Cervantes come una «sincronia di pensiero e prassi», dove i valori di riferimento sono l'amore per la propria identità e l'impegno per la giustizia. Da qui l'attaccamento ai due eroi antimafia, Paolo Borsellino e Peppino Impastato. È in questi due esempi -per molti aspetti distanti- che si rileva lo spirito dei ragazzi del Cervantes: «attivismo si, ma oltre gli steccati del XX secolo».
Un immobile pubblico abbandonato è stato recuperato grazie all'impegno dei ragazzi di Cervantes. Motto del centro “Nessun limite eccetto il cielo”
"Contro la mafia delle case editrici, contro la connivenza dei docenti" Cervantes ha attivato il mercatino del libro usato in via S. Sofia 42 a Catania
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SPETTACOLO
LA SALA MAGMA COMPIE 30 ANNI Una stagione, quella 2010-2011, all’insegna dei trent’anni d’attività, all’insegna della continuità, di una tradizione che parla di drammaturgia, di ricerca e di cultura in una città in cui le proposte, i luoghi di incontro e di confronto, sembrano da qualche tempo mancare. Ci riferiamo alla nuova avventura teatral-culturale, della Sala Magma nella piccola, ma storica struttura di via Adua 3, culla dell’avanguardia catanese, che, con il Centro Magma e la cooperativa La Terra del Sole, dal lontano 1981, porta avanti, grazie all’instancabile attività di Salvo Nicotra, direttore artistico ed anima della sala e ad un gruppo di attori, registi, poeti, proposte improntate sulla cultura, segnalandosi spesso nell’asfittico panorama catanese, con iniziative nel campo teatrale, della concertistica, della poesia, dell’editoria e dell’animazione per ragazzi. Il cartellone di quest’anno, inaugurato dall’effervescente “Alice al Cubo”, liberamente tratta da “Le avventure di Alice nel paese delle Meraviglie” di Lewis Carroll, grazie ad una squadra di baldi e volenterosi autori, attori e tecnici, guidata da Marco Longo, Alessandra Barbagallo e Marzia Longo, è ricco di iniziative stimolanti e sterza verso un percorso tutt’altro che agevole, quello della sperimentazione. “Il cartellone di quest’anno – spiega l’anima della sala Salvo Nicotra - prevede un’attiva partecipazione di giovani professionisti del settore che hanno sposato la filosofia della sala. I testi si ispirano ad autori come Carroll, Buzzati, Bulgakov, Molière, Shakespeare, i tragici greci o all’attualità (la legge 180, la sicurezza sul lavoro), poi c’è la musica classica e la poesia (attività che proponiamo da sempre grazie anche ad Orazio Indelicato). I testi sono scritture contemporanee di giovani che vogliono dire qualcosa sul loro mondo ispirandosi a chi prima di loro una riflessione l’ha lasciata ai posteri. Il segreto dei nostri trent’anni di attività? Quello di aver dato spazio a quanti avevano voglia di esprimersi attraverso i linguaggi dell’arte scenica nelle varie combinazioni. Le difficoltà non sono mancate e non mancano, ma rinnovandoci, dopo trent’anni, siamo ancora qua”. Maurizio Giordano Il programma della Sala Magma su www.sudpress.it
TEATRO A Catania mostra antologica di JEAN CALOGERO Dal 23 ottobre al 12 dicembre la Galleria d'Arte Moderna del Centro Le Ciminiere di Catania ospita la prima grande mostra antologica dedicata all'artista siciliano Jean Calogero (1920-2001), promossa dai figli Massimiliano e Patrizia Calogero e dalla Provincia Regionale di Catania. L’evento è organizzato dall'Associazione Culturale Spaziovitale e curato dal critico prof. Carmelo Strano.
Al Centro Zo in scena “TURI MARIONETTA” DI SAVI MANNA Il 28 e 29 ottobre, alle 21, al Centro Culture Contemporanee Zo, per il festival “Altre Scene”, in scena lo spettacolo teatrale “Turi Marionetta”, scritto, diretto ed interpretato da Savi Manna. Esordio per un giovane autore e regista che mette in scena, in un solo atto, il frutto del proprio lavoro di ricerca sull’universalità e l’evoluzione della marionettistica partendo dalle maschere di data preistorica fino all’Opera dei Pupi. Scenografia e disegno luci di Salvo Pappalardo.
Al Duomo di Catania lettura scenica di “NATHAN IL SAGGIO” Il 22 ottobre al Duomo di Catania, alle ore 20:45, lettura scenica di “Nathan il Saggio” (Gotthold Ephraim Lessing), per la regia di Lamberto Puggelli, con tra gli altri, Gianrico Tedeschi e Marianella Laszlo. Introdurranno l'Arcivescovo metropolita di Catania, Salvatore Gristina e il teologo don Pino Ruggieri. Evento organizzato da Ingresso Libero, associazione a sostegno del Teatro d'Arte, in collaborazione con la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Catania. a cura di Maurizio Giordano
Anche quest’anno sarà l’ispiratore, il “maestro”, della stagione di prosa 2010-2011 del Teatro del Canovaccio di Catania, in via Gulli 12,. Stiamo parlando dell’attore e regista, di origini siciliane, Piero Sammataro, nato a Roma, ma trasferitosi subito a Cremona e che adesso vive e lavora stabilmente a Catania dove agisce come consulente artistico, regista, attore, al Teatro del Canovaccio, alle spalle di piazza Pietro Lupo”, dove i primi di novembre, partirà, per poi concludersi alla fine di aprile, "La bottega dei mastri artigiani", il laboratorio teatrale diretto Dallo stesso Sammataro, progetto nato circa sei anni fa, con la collaborazione del gruppo di attori del Canovaccio. Sammataro, durante la sua carriera, ha lavorato con mostri sacri quali Giorgio De Lullo, Romolo Valli, Orazio Costa, Luchino Visconti, Giorgio Strehler. “Il Canovaccio è il luogo ideale per fare teatro, - dichiara Sammataro - vieni ascoltato, sei più raccolto rispetto ai luoghi ampi delle grandi strutture. Ho trovato delle persone di grande forza, entusiasmo, con loro si può fare di tutto. E’ un teatro che sprigiona sensazioni particolari”. Cosa occorre per fare teatro? ”E’ necessaria la preparazione pratica, ma anche filosofica, quella che ho appreso da Orazio Costa. Bisogna prima imparare a leggere il testo, a dare la vita a un personaggio. Il teatro si può fare senza businnes, telecamere e senza strutture faraoniche, bastano le assi di un palcoscenico, un copione e un buon maestro. Ho bisogno di comunicare i miei insegnamenti a qualcuno che crede ancora nel teatro”. Maurizio Giordano
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LA VOSTRA SOLIDARIETÀ
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"Forza SUD!"
Ecco una piccola parte delle testimonianze di solidarietà arrivate in redazione. La battaglia è appena iniziata! Enzo Bianco
“Solidarietà al periodico Sud Press che, in base a quanto reso noto dal suo direttore, oggi ha subito un controllo sul numero in uscita da parte dell’autorità giudiziaria, in seguito alla denuncia sporta dal presidente della Regione. Siamo fermi sostenitori della libertà di informazione e del pluralismo, nel rispetto delle normative vigenti, e ogni atto che rischia di condizionare l’esercizio di questa libertà non può essere condiviso”.
Ivan Lo Bello
“Piena solidarietà a Sud sono allarmato per la tensione che si respira in Sicilia”.
Salvo Pogliese
Luciano Ragusa
Forza SUD, la gente onesta e libera è con voi! P.S. Ma i grandi quotidiani, la FNSI, che dicono?
Marco Polizzi
Solidarietà da Primoconsumo. Sgomento per i metodi degni di un regime da parte di chi, come noi, tutela i diritti dei cittadini, anche quello di essere informati dalla libera stampa. Memori dell’isolamento che la Sicilia ed i Siciliani hanno creato intorno a Pippo Fava lotteremo con tutti i nostri mezzi per affermare il vostro diritto di informare. Marco Polizzi, Presidente Primoconsumo
“Comunico la mia solidarietà per l’accaduto e ferma condanna ad ogni attività liberticida dell’informazione”.
Francesco Aloisio
Rosario D'Agata
Roman Henry Clarke
Coraggio. Da Dublino io sono con voi!
“Massima solidarietà e tanti complimenti alla redazione di Sud per l’ottimo lavoro svolto”.
Giovanni Burtone
“Voi conoscete le mie posizioni, comunico la mia vicinanza a tutta la redazione e condanno il blitz dei giorni scorsi”.
Pietro Agen
“A fronte degli ultimi episodi che non possono non preoccupare per chi crede nella libertà di informazione libera, desidero manifestarvi la più ampia solidarietà”.
Credevo fossero passati i tempi in cui la stampa funzionava con le “veline” del Minculpop, e le più importanti testate del giornalismo italiano ed europeo venivano chiuse con la violenza dell’autoritarismo. E invece, siamo ancora lì, con i controlli preventivi, le intimidazioni, l’etica mafiosa praticata dalle istituzioni. Già da semplice cittadino libero proverei rabbia, ma da giornalista indipendente, vicino nel cuore e nel mestiere “delle armi” ad Antonio, e da amico di Pierluigi, al cui fianco sono onorato di aver combattuto battaglie di libertà e civiltà, sono davvero inorridito.
Sebastiano Gulisano
Tutta la mia solidarietà. Non fatevi fermare da questa banda di lestofanti gallonati.
Pinella Leocata
Con il C.d.R. de La Sicilia abbiamo fatto un comunicato di solidarietà a Sud, diffuso soltanto dall'Ansa di Palermo.
Ascanio Fiorentino
Bravi complimenti! Ci deve pur essere qualcuno che mostri il coraggio di denunciare il patto scellerato tra Lombardo e certa magistratura.
Diego
Plauso a questo giornale! Il messaggio “cartaceo + web” sortisce un effetto sinergico, corroborato dal “non aver peli sulla lingua” che scopre le magagne e la cricca del malaffare nella amministrazione della cosa pubblica. Ci voleva. Lo spazio è ancora ampio, la motivazione è data dall’attesa del lettore a percepire le verità nuove e scomode e dalla indubbia capacità, vostra, a scoprire… ANCORA BRAVI!
Massimiliano Nicosia
Mimmo Cosentino
Il circolo Rosa L. del Prc di Catania esprime piena solidarietà ai giornalisti di Sud,vittime dell’ennesimo atto di imbarbarimento politico,che ha come obiettivo, a Roma come in Sicilia,con la complicità di chi si presta,di negare la libertà di stampa e il diritto all’informazione. Al di là delle posizioni editoriali di SUD, siamo convinti che è in corso in Sicilia una guerra per bande e tra contrapposti interessi affaristico-mafiosi, rispetto ai quali è doveroso per tutte le istituzioni non esserne parte in causa più o meno consapevole. Alla politica spetta il compito di rilanciare l’affermazione del bene comune, che non può darsi senza una strenua e indefessa lotta agli interessi mafiosi ovunque e da chiunque siano rappresentati. Mimmo Cosentino, segretario circolo Prc Rosa L. Catania
Bobo
Avete tutta la mia solidarietà, posso solo dire che state facendo bene andate avanti.
Pino Finocchiaro
Massima solidarietà ad Antonio Condorelli e a tutta la redazione. Con l’augurio che l’ennesimo tentativo di conservare la cappa di potere e malaffare serva a scuotere le coscienze dei catanesi. Massimiliano Nicosia, la Periferica
Ad Antonio Condorelli, all’editore e a tutti i colleghi di Sud i complimenti e la solidarietà per la grande opera di verità che vi siete intestati. Pino Finocchiaro. Giornalista di Rai News Componente del Consiglio di presidenza dell’ associazione Articolo21
Alfredo
Forza ragazzi, ho letto della vostra attività e del tentativo di fermarvi. Non mollate, vi seguo e inviterò tutti i miei conoscenti a fare altrettanto. Grazie, Alfredo
Nicola
Angela
Catania Sommersa
Sulla Catania non corrotta potrete sempre contare... La vostra lotta e la nostra lotta… La vostra voce e la nostra voce… Solidarietà a tutta la redazione, aspetto con ansia il 5 ottobre!
Nessuno
Totale ed incondizionata solidarietà!! Come si dice: “molti nemici, molto onore”. Avanti così! Non mollare! Più che indignati siamo schifati da tanta arroganza e impunità. Non vi fermate avete dalla vostra parte tutta la solidarietà delle persone oneste. VAI AVANTI COSÌ CONDORELLI, BRAVISSIMO!
Solidarietà e complimenti!La lotta che state conducendo è troppo seria. Siete di esempio per tutti i giornalisti siciliani. Forza a Sud press e forza alla Catania Pulita. Vi seguo e vi seguirò.
Rosa Maria Di Natale
Pino
Forza Antonio, non possiamo più permettere questa infamità a Catania. Se vince il giornale, vinciamo tutti noi. Non restiamo zitti… Facciamo intervenire anche le testate nazionali su questa grave vicenda.
Solidarietà ad Antonio e a tutti coloro che credono ancora alla libertà di stampa.
Mary
Siamo qui – io e la mia famiglia – e vi sosterremo, come cerchiamo di sostenere la dura lotta quotidiana contro l’infamia, il qualunquismo e gli interessi di parte, che in questa terra soffocano la libertà ed i diritti delle persone. Vi chiediamo solo di agire con responsabilità perché la lotta non è solo nostra ma è anche di altre persone ed è anche per altre persone. È necessario sentire la consapevolezza del ruolo e del significato sociale che questa lotta rappresenta per chi neanche arriva ad avere più la forza di ribellarsi.
Salvatore Pappalardo
Solidarietà piena ad Antonio Condorelli e a tutti i colleghi della redazione di SUD.
Dopo aver letto il vs. numero zero su internet, grazie ad una segnalazione su facebook, ero rimasto colpito soprattutto per le pubblicazioni relative alla memoria che il PD siciliano evidentemente non ha. Avevo tristemente pronosticato che, in qualche modo, non sareste arrivati al n. 3, ma vedo che ero stato troppo ottimista e che non vogliono farvi pubblicare nemmeno il numero 1 del free press. Purtroppo, questa è la Catania dove sono nato e dove non vivo più da anni, soffrendo sempre per questa terra martoriata da troppi flagelli, purtroppo umani.
Neva Allegra
Toni Leonardi
Fabio Cantarella
L’EVIS-Partito per l’Indipendenza della Sicilia, esprime la sua solidarietà ai giornalisti e alla redazione di “Sud”; condanna duramente l’atto di censura preventiva messo in atto con l ‘intento di ”mettere il bavaglio” a quelle poche voci libere non legate al sistema partitocratico-mafioso che da anni opprime la nostra Terra. L‘EVIS sarà al Vostro fianco. An.Tu.Do. Neva Allegra, Segretaria Nazionale dell’ EVIS – Partito per l ‘Indipendenza della Sicilia
Gero Accardo
Piena solidarietà a Sud Press grave sintomo del clima che si respira in tutta la Sicilia.
C.M.E.
Ovviamente solidarietà alla redazione. […] spero vivamente che non vi lasciate intimorire, anche perché quello che è successo vuol dire che avete rotto le scatole quindi siete sulla buona strada.
Avanti tutta così ragazzi! Questa è gente ormai abituata ad essere rappresentata a senso unico all’opinione pubblica. Quando la si mostra senza i filtri creati appositamente da certa stampa incline ai poteri, si agitano come farebbero malati di nervi.
Melo
BRAVI RAGAZZI! Solo con la “contro-informazione”, l’informazione vera, libera, non di regime, si può fare un poco di “trasparenza” sulla gestione della cosa pubblica e del malaffare.
Ernesto
ANCORA BRAVI! a tutto lo staff di Sudpress.
Sopracatania
Forza SUD! continuate così!. Steben Mesa Paniagua
Via Enrico Pantano 45 / 47 - 95129 CATANIA - Tel. +39 095 7150414 www.vaccalluzzoevents.it - info@vaccalluzzoevents.it - alfredo@vaccalluzzoevents.it