SUD anno III n. 4

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FREE PRESS DI GIORNALISMO INVESTIGATIVO

Anno ii - n. 12 - martedì 9 ottobre 2012

EDIZIONE DI CATANIA

Melior de cinere surgo

una poltrona per 10 è iniziata la corsa

LA procura etnea sente venturi

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IBLIS: TOCCA A LOMBARDO

per virlinzi: c’è sempre la soluzione

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Anno Accademico 2012-2013 anche a Catania Facoltà di Giurisprudenza Facoltà di Economia

LA GESTIONE DISSENNATA DEL SINDACO

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EDITORIALE

Anno ii - n. 15 - martedì 9 ottobre 2012

SUD FA BOOM Ci siamo di nuovo, pronti a votare o forse no.

Per chi, come noi, si occupa di giornalismo investigativo non c’è niente di meglio delle elezioni. I candidati si mostrano in tutto il loro “splendore”, spesso scoprendo le loro debolezze. Abbiamo seguito gli eventi salienti di questa campagna elettorale accendendo telecamere e registratori quando avrebbero dovuto essere spenti. fabiola foto direttore responsabile

Abbiamo filmato i comizi segreti di Raffaele Lombardo; abbiamo registrato le telefonate “imbarazzanti” delle segreterie politiche; eravamo presenti all’apertura in grande stile di quelle campagne elettorali che solo certi rampolli si possono permettere; abbiamo setacciato il web alla ricerca dei messaggi più o meno ortodossi di questi candidati. Siamo fieri di poter affermare che i nostri sforzi sono stati premiati perché www. sudpress.it ha registrato un boom di contatti senza precedenti.

Grazie!

Direttore Responsabile Fabiola Foti • direttore@sudpress.it Collaboratori Vincenzo Barbagallo, Angelo Capuano, Andrea Carlino, Dario De Luca, Andrea Di Grazia, Desiree Sicilia, Marges Trabelsi, Monia Trigili.

Registrazione Tribunale di Catania 18/210 Edito da Editori Indipendenti S.r.l. Viale Kennedy 10 - 95121 Catania tel. 095349015 info@sudpress.it • redazione@sudpress.it www.sudpress.it Stampa Litocon S.r.l Catania Per le vostre inserzioni pubblicitarie su SUD tel. 095 34 90 15 • commerciale@sudpress.it SUD viene impaginato utilizzando programmi Open Source e stampato su carta reciclata messaggio pubblicitario


Anno ii - n. 15 - martedì 9 ottobre 2012

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CRONACA

Esclusivo: Venturi in procura a Catania

Dopo la clamorosa denuncia dell’assessore regionale su Lombardo accusato d’essere il punto di rifermento di interessi clientelari e mafiosi, la Procura della Repubblica di Catania ha convocato e sentito l’imprenditore. Si annuncia una svolta clamorosa… Dopo la clamorosa denuncia di Marco Venturi, che ha indicato Raffaele Lombardo come il terminale di un sistema clientelare e mafioso, era logico attendersi un intervento dell’Autorità giudiziaria, e così è stato. La Procura della Repubblica di Catania ha infatti, con una tempestività che rappresenta un segnale importante e positivo, convocato l’assessore dimissionario per sentire se, dalla sua denuncia pubblica, possano ricavarsi elementi documentali e testimoniali probatoriamente utili dal punto di vista investigativo. Venturi avrebbe non soltanto confermato le accuse a Lombardo, ma soprattutto avrebbe offerto ai Magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia di Catania, documenti e riscontri preziosi. La decisione di Venturi è importantissima perché con le sue dichiarazioni si offre un raffronto dall’interno, in relazione a certe scelte del Governo Lombardo, a chi le ha ispirate e a chi ne ha tratto vantaggio. Del resto, è noto come lo scontro tra Venturi e Lombardo parta da lontano e da fatti concreti. In particolare, come ricorderanno i lettori di SUD, l’assessore alle attività produttive aveva tentato una riforma delle Aree di Sviluppo Industriale, denunciando le infiltrazioni mafiose che in par-

ticolare si registravano a Catania ed Agrigento. Questo tentativo avrebbe incontrato un ostacolo insormontabile proprio nel Presidente Lombardo, il quale, invece, avrebbe proceduto vanificando in ogni modo la riforma. Un ulteriore motivo di scontro è stato rappresentato dall’uso spregiudicato da parte dell’ex governatore del commissariamento degli Enti, spesso insediandovi uomini fedelissimi politicamente e di dubbia trasparenza. Ora, però, le accuse di Venturi si sono fatte pesantissime giungendo a dare conferma diretta all’indagine della Procura della Repubblica di Catania che procede contro Lombardo per il delitto di concorso esterno in associazione mafiosa. Si rompe, quindi, con la decisione coraggiosa di Venturi, il fronte politico interno che aveva sostenuto Lombardo. Una tegola micidiale per il governatore in campagna elettorale, ma soprattutto una novità nella condotta di un uomo di governo che ha sentito il bisogno di rompere quel clima di omertà che in genere caratterizza la politica. Sarebbe auspicabile che l’esempio di Venturi venisse seguito da qualcun altro, ma intanto le dichiarazioni dell’ormai ex assessore regionale

potranno aprire la strada ad uno shock benefico per i Siciliani, inchiodando Lombardo alle sue gravissime responsabilità.

Marco Venturi

“INVESTIRE SULLE NUOVE LEVE, SUBITO” Sara Gentile, docente di Storia dei fenomeni politici, traccia per Sud una panoramica della situazione siciliana Andrea Carlino La fine dell’esperienza Lombardo alla Regione, la frammentazione nel Pdl, le lacerazioni all’interno della Sinistra, il fattore Movimento 5 Stelle. Tanti sono stati gli argomenti toccati nell’intervista con la professoressa di Storia dei fenomeni politici alla facoltà di Scienze Politiche, Sara Gentile. Un’esponente della società civile che analizza con professionalità e passione il mondo della politica. Una conversazione dalla quale emerge una ricetta per il rilancio siciliano: investire a tutta forza e senza indugi sulla formazione, sulle nuove leve perché l’elevato tasso di disoccupazione rischia, come nei paesi arabi, di infiammare la situazione e di portarla ad un punto di non ritorno. Come giudica complessivamente l’azione del governo Lombardo? «Non è facile dare un giudizio complessivo, ma, dopo poche settimane dalla fine dell’esperienza di governo, posso dire che è stata un’esperienza molto deludente, negativa per molti aspetti ed i risultati macroeconomici della Sicilia lo stanno impietosamente a dimostrare. I dati sulla disoccupazione giovanile, già allarmanti a livello nazionale, diventano gravissimo all’interno della Sicilia. Un progetto politico che si è logorato fino a spegnersi senza aver portato benefici allo sviluppo siciliano.» Il Pd? Ha fatto bene ad appoggiare Lombardo ed a mantenere in vita l’esperienza di governo fino al luglio scorso? «Il ruolo del Partito Democratico all’interno del governo Lombardo non è stato un chiaro esempio di politica costruttiva. Dal punto di vista politologico i cittadini si sono sentiti spaesati perché è venuta meno la netta distinzione tra maggioranza ed opposizione. Se si mischiano le due cose diventa un problema anche in termini di governabilità come si è potuto vedere. Ciascuno deve fare il suo mestiere e soprattutto farlo bene con una netta dicotomia tra maggioranza costrut-

tiva ed opposizione critica, ma leale senza sotterfugi.» Il Pdl ha festeggiato la caduta di Lombardo, ma durante la campagna elettorale sembrava vicino ad un accordo saltato all’ultimo momento. Così Musumeci e Miccichè saranno i candidati. Cosa ne pensa a riguardo? «Le varie alleanze sono sempre state soggette a cambiamenti e soprattutto partono da un presupposto di convenienza e di strumentalità nota a tutti. Il Pdl e il Mps (ex Mpa) rappresentano le forze moderate con determinate caratteristiche. Un’effettiva convergenza di programma non sarebbe stata uno scandalo, ma tutto dovrà essere verificato dopo il responso delle urne.» Il grande outsider delle elezioni è il Movimento 5 Stelle, già impostosi all’onore delle cronache nelle scorse elezioni di maggio. Sarà la vera sorpresa delle Regionali? «Il fenomeno Movimento 5 stelle è molto interessante, una grande novità all’interno del sistema politico nazionale. La sua struttura particolare con un leader a metà tra il comico e il politico catalizza molti voti. I tratti tipicamente populistici, affini ad altri movimenti europei, potrebbero far breccia tra i cittadini. Il sentimento d’antipolitica, nonostante le contraddizioni che i grillini si portano dietro, hanno un fondamento di realtà e veridicità. Credo possano essere davvero la sorpresa della tornata elettorale.» Uno dei candidati (Crocetta, ndc) è omosessuale. Secondo lei a Sicilia è pronta ad avere un presidente gay? Più facile avere una donna o un gay come governatore? «Beh, non credo che faccia molta differenza. Già Crocetta è stato sindaco di Gela, una realtà molto complessa, quindi indice di un’effettiva popolarità tra i cittadini che non si sono fatti influenzare della sfera sessuale del candidato. Se Crocetta dovesse perdere credo, a mio avviso, non sarà per l’omosessualità dichiarata. Forse per una donna sarebbe stato più sem-

plice, ma credo che ormai se ne parlerà nella prossima legislatura.» Quali possono essere gli elementi cardini della crescita socioeconomica nei prossimi 5 anni? «Una domanda che non può avere una risposta esaustiva in questa sede per la vastità delle proposte che si potrebbero fare. Comunque credo che, in base ai dati preoccupanti, quasi disperati, della disoccupazione, investirei tantissimo sulla formazione, sull’istruzione. Un tasso di disoccupazione giovanile vicino al 40% rischia di gettar benzina sul fuoco su un quadro economico in profonda crisi. Se ricordiamo bene i movimenti di protesta dell’altra sponda del Mediterraneo sono iniziati così, sospinti dal disagio giovanile. Poi sarebbe importante la valorizzazione dei Beni Culturali e delle immense risorse naturali che disponiamo nell’isola.»

sara gentile


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Speciale elezioni

Il candidato si presenta Poche domande e sintetiche risposte del candidato alla presidenza della regione Sicilia. Un profilo personale e i giudizi sui grandi temi italiani e siciliani. Redazione

Nello Musumeci Nome: Nello Cognome: Musumeci Stato civile: Coniugato Figli: Tre Titolo di studio: Maturità tecnica Professione: Bancario Orientamento religioso: Cattolico Orientamento politico: Destra Precedenti politici: Presidente della Provincia Regionale di Catania, Eurodeputato, Precedenti penali: Nessuno Ha mai fatto uso di droghe leggere? No Ha mai fatto uso di droghe pesanti? No Favorevole all’aborto? Solo terapeutico Favorevole alle unioni civili? Si Favorevole al testamento biologico? Si Favorevole alla riapertura delle case chiuse? Si Favorevole ai casinò in Sicilia? Si Sì o no al ponte sullo stretto? Si

GIANCARLO CANCELLIERI Nome: Giovanni Carlo (detto Giancarlo) Cognome: Cancelleri Stato civile: Sposato Figli: Nessuno Titolo di studio: Diploma scuola media superiore Professione: Impiegato settore metalmeccanico Orientamento religioso: Cattolico Orientamento politico: Movimento 5 Stelle Precedenti politici: Nessuno Precedenti penali: Nessuno Ha mai fatto uso di droghe leggere? Si Ha mai fatto uso di droghe pesanti? No Favorevole all’aborto? Si Favorevole alle unioni civili? Si Favorevole al testamento biologico? Si Favorevole alla riapertura delle case chiuse? Si Favorevole ai casinò in Sicilia? No Sì o no al ponte sullo stretto? No

gianfranco miccichè Nome: Gianfranco Cognome: Miccichè Stato civile: coniugato Figli: tre Titolo di studio: diploma di maturità classica Professione: dirigente d’azienda Orientamento religioso: cattolico Orientamento politico: la Sicilia Precedenti politici: centrodestra Precedenti penali: nessuno Ha mai fatto uso di droghe leggere? Sì Ha mai fatto uso di droghe pesanti? Sì, invito i giovani a non commettere il mio stesso errore Favorevole all’aborto? È una scelta personale e intima, per certi versi drammatica Favorevole alle unioni civili? Sì Favorevole al testamento biologico? Sì Favorevole alla riapertura delle case chiuse? Se questo è l’unico modo per tutelare la salute e contrastare lo sfruttamento, allora sì. Favorevole ai casinò in Sicilia? Sì, farebbero aumentare i flussi turistici, con un severo controllo da parte dello Stato Sì o no al ponte sullo stretto? In questo momento ci sono altre priorità.


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speciale elezioni

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CATENO DE LUCA Nome: Cateno Cognome: De Luca Stato civile: Coniugato Figli: due (Gabriele – Verdiana) Titolo di studio: Laurea in Giurisprudenza Professione: Dirigente Aziendale Orientamento religioso: Cristiano – Cattolico Orientamento politico: Sicilianista – Autonomista Precedenti politici: Democrazia Cristiana – MPA Precedenti penali: Nessuno Ha mai fatto uso di droghe leggere? No Ha mai fatto uso di droghe pesanti? No Favorevole all’aborto? No Favorevole alle unioni civili? No Favorevole al testamento biologico? No Favorevole alla riapertura delle case chiuse? No Favorevole ai casinò in Sicilia? Si Sì o no al ponte sullo stretto? No

GASPARE STURZO Nome: Gaspare Cognome: Sturzo Stato civile: Coniugato Figli: Tre Titolo di studio: Laurea Professione: Magistrato Orientamento religioso: Cattolico Orientamento politico: Sturziano neo popolare Precedenti politici: No Precedenti penali: No Ha mai fatto uso di droghe leggere? No Ha mai fatto uso di droghe pesanti? No Favorevole all’aborto? No Favorevole alle unioni civili? solo nella forma di contratto privato riconosciuto ai fini di solidarietà, assistenza e previdenza. No alle equiparazioni del matrimonio Favorevole al testamento biologico? La vita è un bene indisponibile Favorevole alla riapertura delle case chiuse? No Favorevole ai casinò in Sicilia? No Sì o no al ponte sullo stretto? Si

GIOVANNA MARANO Nome: Giovanna Cognome: Marano Stato civile: Divorziata Figli: Due Titolo di studio: Laurea in scienze infermieristiche Professione: Sindacalista Orientamento religioso: Cattolica non osservante Orientamento politico: Sinistra Precedenti politici: Sinistra Precedenti penali: No Ha mai fatto uso di droghe leggere? No Ha mai fatto uso di droghe pesanti? No Favorevole all’aborto? Si Favorevole alle unioni civili? Si Favorevole al testamento biologico? Si Favorevole alla riapertura delle case chiuse? No Favorevole ai casinò in Sicilia? No Sì o no al ponte sullo stretto? No


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cronaca

Su e Giù

Voti e pagelle per i protagonisti di queste elezioni regionali GIù

Claudio Fava

Non sarebbe necessario neanche spiegare perché a Claudio Fava riconosciamo il voto più basso di questa classifica. È stato il primo ad annunciare la candidatura alla presidenza e a ridosso della presentazione della lista si scopre senza la residenza in Sicilia necessaria per essere candidato.

Raffele Lombardo

Pessimo voto all’ex presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo che nei mesi scorsi aveva annunciato di abbandonare la politica, ma che si smentisce ancora una volta in occasione delle elezioni regionali; Lombardo non riesce a fare a meno di girare tutte le piazze siciliane per sponsorizzare i suoi candidati del PdS ed in particolare uno. In occasione dell’apertura della campagna elettorale di Nicola D’Agostino arriverà ad affermare “Chiunque sale, siamo comunque destinati a governare”(il video su www.sudpress.it).

Anthony Barbagallo Gianluca Cannavò

Vince il premio per il manifesto abusivo. Riccardo Fogli, cui Cannavò si ispira per il suo slogan “Per tutti quelli così come noi”, siamo certi non approverebbe.

Barbagallo, ex Mpa, oggi candidato nel Pd ha come portavoce Alfio Dario Nicolosi che è attuale assessore nella giunta del Sindaco di Trecastagni, Pippo Messina, eletto nel 2008 da una coalizione di centro destra. Addirittura Alfio Dario Nicolosi sarebbe un militante dell’ex mpa partito dei siciliani.

SU Mariano Ferro Guadagna un buon voto Mariano Ferro leader dei Forconi quando afferma “Sono tutti bravi a parlare di etica politica, a partire da Rosario Crocetta a Nello Musumeci. Però alla fine hanno inserito nelle liste candidati indagati e alcuni persino condannati per peculato”. Il candidato alla presidenza ha chiesto di rinviare di un mese le elezioni “per rivedere le liste e rispettare il codice etico”.

Cateno De Luca Premio simpatia a Cateno De Luca che ogni giorno tramite social network non dimentica di deliziare i suoi sostenitori con dei video che lo ritraggono in momenti molti intimi della sua giornata. In relax a petto nudo recitando una poesia in dialetto siciliano o in bagno al mattino ancora a petto nudo mentre fa la barba. (video satirico su www.sudpress.it)

Giancarlo Cancelleri È il primo candidato a confezionare uno spot per non udenti. Un video realizzato con lingua dei segni italiana (LIS), per invitare anche la Comunità dei Sordi Siciliani a partecipare alla stesura del programma del Movimento Cinque Stelle

MArgherita Ferro Un bel voto a Margherita Ferro, in rappresentanza delle poche donne candidate. Si mette ancora in gioco senza tradire il suo passato. Con la speranza che, assieme alle altre colleghe, in futuro faccia proprie le politiche giovanili e per la famiglia, già sostenute in passato.


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cronaca

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La politica del Photoshop: Concetta Raia ringiovanisce per le elezioni

Onorevole uscente in quota CGIL nel gruppo del Partito Democratico siciliano, Concetta Raia ringiovanisce per i manifesti elettorali Vincenzo Barbagallo

Queste elezioni stanno facendo emergere il meglio o il peggio, in base ai punti di vista, di molti personaggi politici

siciliani. Questa volta tocca all’Onorevole Concetta Raia, deputato uscente del PD in quota CGIL. Con lo slogan “meritiamo una Sicilia migliore” ha forse pensato che meritava anche una foto migliore per presentarsi davanti ai Siciliani. Quindi due o tre tocchi di una mano abile che usa Photoshop e il gioco è fatto.

Sarebbe stato più opportuno il motto “meritiamo una Sicilia migliore. Photoshoppiamola!”.

Si è svegliato il molto onorevole Salvo Pogliese Deputato da due legislature, vice capogruppo vicario del PDL alla regione, alle 12.31 del 25 settembre emette un comunicato che cambierà il mondo

Al Marten Salvo Pogliese, deputato da due legislature, vice capogruppo vicario del PDL alla regione, quello che pretende di guardarci negli occhi. Chissà perchè poi, per quale meriti non è dato sapere. Mentre tutto il mondo politico-istituzionale sta crollando ignominiosamente sotto l’onta di scandali miserabili, ecco saltar fuori i soliti pierini talmente allucinati da pretendere di passare per quelli che scendono sempre dal pero, quelli che non c’erano e se c’erano dormivano. Un esempio lo regala l’ufficio stampa del molto onorevole Salvo Pogliese, che si è svegliato, dopo otto anni, ma si è svegliato. Tagli ai gruppi parlamentari dell’Ars. Salvo Pogliese (PdL): “Bene Cascio, non è accettabile che i costi della politica gravino così pesantemente sui cittadini. Condivido in pieno e plaudo alla decisione del Presidente dell’Ars, Francesco Cascio, di ridurre i contributi dei gruppi parlamentari. E’ ora di porre un freno alle spese del parlamento siciliano inviando un chiaro segnale in controtendenza sui costi della politica.” Lo dichiara l’on. Salvo Pogliese, commentando la decisione di Cascio

di convocare per il 2 ottobre il Consiglio di Presidenza per approvare riduzioni ai contributi dei gruppi parlamentari. “In un momento di grave crisi economica come quella che sta attraversando la Sicilia e l’intero Paese, con le famiglie che faticano ad arrivare alla fine del mese, non è accettabile né finanziariamente né moralmente che la politica continui a gravare così pesantemente sulle tasche dei cittadini”. Ad appena 33 giorni dalle elezioni, il molto onorevole Salvo Pogliese, esponente del PDL, si è accorto che “i costi della politica non sono accettabili”. Forse lo ha svegliato dal torpore quanto sta accadendo alla regione Lazio, o forse a scuoterlo il fatto che, finalmente, la procura di Palermo ha avviato un’indagine sulla gestione dei fondi dei gruppi consiliari all’ARS, del più numeroso dei quali egli è appunto vice capo vicario. Per quasi cinque anni, da vice capogruppo del PDL e componente della Commissione per il Regolamento dell’ARS non se ne era accorto. E neanche negli anni passati a sostenere il governo Cuffaro si era accorto di nulla. Non sappiamo se è più grave e rivoltante la pregressa “disattenzione” o le estemporanee impudenti pretese di continuare a passarla liscia. Piuttosto che pretendere di “guardarci negli occhi”, come recita il suo lezioso slogan elettorale, sarebbe quantomeno furbo risparmiarsi certe sparate nella foga di emettere comunicati a tamburo battente.

I Candidati insostenibili

Il PDL pare abbia deciso di voler sfidare l’Opinione Pubblica candidando personaggi che hanno già dato prova dei loro talenti. Il caso di Gianluca Cannavò che alla Provincia è costato 400.000 euro

Al Marten Dovunque si vada, a Catania e provincia, lo si vede incombere da enormi manifesti di tutte le dimensioni. Spazi legali, i classici cartelloni pubblicitari, e

spazi abusivi. Si tratta di Gianluca Cannavò, capogruppo del PDL al consiglio provinciale. Perito Tecnico Commerciale di Acireale, risulta presidente di una cooperativa a conduzione pressochè familiare e dalla quale percepirebbe uno stipendio di oltre 6.500 euro mensili. INTERAMENTE RIMBORSATI, grazie ad una delle assurde leggi privilegio, DALLE CASSE DELLA PROVINCIA amministrata da Giuseppe Castiglione. Il consigliere e capogruppo del PDL, Gianluca Cannavò, raggiunge qualche record. Risulta

dipendente di una cooperativa, la Euroservizi di Acireale, che ha richiesto per le assenze del signor consigliere ben 6.198 euro per dicembre 2011 e 6.508 euro per ciascuno dei mesi di gennaio e febbraio 2012. Se questa è la media mensile, la preziosa legislatura del consigliere Cannavò, solo per i rimborsi al suo “datore di lavoro”, cioè se stesso, costerebbe addirittura quasi 400.000 euro!” La cooperativa che tanto bene remunera il suo presidente (a spese della Provincia) sarebbe composta da alcuni parenti e amici del Cannavò, con un fatturato che difficilmente potrebbe sostenere emolumenti della consistenza di quello riconosciuto al Presidente. A tale ricostruzione, fatta da Sud, il consigliere Cannavò aveva risposto con una nota che in realtà la confermava, specificando soltanto che gli addetti alla cooperativa non erano 9 ma circa 20 e che il fatturato raggiunto nel 2011 dalla cooperativa era di circa 1 milione di euro (confermando anche così che quasi il 10% dell’intero fatturato sarebbe stato destinato alla remunerazione del solo presidente, una sorta di premio nobel). Anche come capogruppo del PDL in Consiglio Provinciale, il signor Cannavò pare si sia distinto per la gestione delle spese del gruppo, documentate da altre testate, ed in particolare per l’organizzazione di un “convegno” costato alle casse provinciali oltre 7.000 euro. Ora, mentre tutt’Italia è scossa dagli scandali riguardanti proprio la gestione delle spese dei gruppi consiliari regionali, il PDL siciliano decide di non farsi mancare nulla nella rapida strada verso la disfatta definitiva. Noi poniamo un quesito: se un perito commerciale è costato, di soli rimborsi per stipendi, alla provincia di Catania circa 400.000 euro, quanto costerà da “onorevole” regionale? Sicuri che il bilancio regionale siciliano possa sostenere simili oneri per avere tra le proprie fila cotanti super manager? E se gli altri eventuali 90 “molto onorevoli” si ingegnassero con i propri familiari ed amici per costituire analoghe mega cooperative, riuscirebbero a trovare i circa 40 MILIONI di euro necessari per mantenerli? Certo che si: basterebbe licenziare 15.000 lavoratori e chiudere un altro paio di ospedali!


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politica

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La moglie, l’onorevole e le consulenze Beppe Spampinato l’uomo dei record. In tre mesi assessore, onorevole e consulenze. Adesso si ricandida… ma è una vecchia conoscenza della politica siciliana

Vincenzo Barbagallo “Beppe” Spampinato, al secolo semplicemente Giuseppe, dal 2001 ricopre la carica di deputato regionale con delle interruzioni di percorso. La verginella della politica, almeno per come si presenta lui, Beppe, per l’appunto è uno di quei personaggi di cui l’Ars è abbastanza piena. Uno di quelli che zitto zitto, nel corso del tempo, è riuscito a fare i fatti loro senza che nessuno lo disturbasse. La peculiarità dell’Onorevole Spampinato è quella di trasmigrare verso altri microrganismi, stavolta politici, per acquisire valore. Dal Partito Democratico, all’API di Rutelli. La solitudine degli onorevoli si sa è ormai nota a tutti, i politici nazionali e anche locali hanno un certo modo di attutire questa solitudine, ma Spampinato, che ci tiene alla famiglia, per una pura coincidenza ha la moglie che lavora all’Ars. Più precisamente nell’ufficio di rappresentanza a Catania, una sede dove non è possibile neanche protocollare un documento e dove risiedono praticamente due sole e sonnecchianti dipendenti. Valentina Sirchia, la moglie del deputato regionale catanese Giuseppe Spampinato, e l’altra, Sabina Ingrasciotta, sponsorizzata dal Senatore Fleres. Le due dipendenti percepiscono lo stipendio senza indennità, duemila euro circa.

Nel 2012 Beppe ha partecipato alle Olimpiadi della poltrona. Riuscendo in poco più di 3 mesi a diventare prima onorevole e poi assessore. Rientra all’Ars come deputato dal 12 giugno, a seguito delle dimissioni dell’onorevole Di Guardo. È uno dei “fortunati” prescelti dell’ultimissimo minuto per rivestire accanto a Lombardo l’incarico da Assessore Regionale famiglia, delle politiche sociali e del lavoro. Ovviamente in questi mesi l’assessore onorevole non ha presentato neanche un disegno di legge, ordine del giorno, mozione o altro, come risulta dal sito dell’Ars. In passato vicino all’area del Senatore Enzo Bianco ci riprova per queste elezioni regionali nella lista “Crocetta Presidente”, quella col megafono come simbolo. E proprio di megafono in qualche maniera si occupa l’ultimo suo atto prima di dimettersi dalla carica di assessore regionale con Lombardo. Due consulenze, non tanto corporse nella somma, ma un bel gettone per i fortunati esperti che sono riusciti a beccarsi questo regalo pre elettorale. Davide Giordano, un nome a caso delle due consulenze, è un ingegnere trentacinquenne di Gela, è stato assessore di Rosario Crocetta. Giuseppe Orlando, il secondo fortunato ha un legame diverso con il giovane rampollo di Rutelli. Il caso vuole che Orlando il 15 Maggio 2012 riceve anche una bella consulenza dal Sindaco di Misterbianco, l’ex On. Di Guardo lo stesso, come detto, che ha ceduto il posto a Spampinato. Spampinato però si difende dicendo che gli esperti li avrebbe potuti nominare prima. Così invece, dice “ho fatto risparmiare un pò di soldi”.

Guai con la giustizia? Nessun problema! Il profilo di Giuseppe Arena, deputato regionale, che a queste elezioni chiede un voto cosciente, sensato e responsabile, pur essendo stato condannato a 2 anni e 8 mesi per falso ideologico

Narges Trabelsi L’onorevole Giuseppe Arena, candidato alle elezioni regionali, è condannato a 2 anni e 8 mesi per falso ideologico per il buco di bilancio del Comune di Catania. Ex assessore in quota Alleanza Nazionale durante la sindacatura di Scapagnini, eletto deputato regionale nel 2008 all’Assemblea Regionale Siciliana nella lista Mpa, è attualmente Vicepresidente della Commissione Verifica Poteri e membro della Commissione Legislativa “Affari Istituzionali”, e della Commissione Legislativa “Ambiente, Territorio, Lavori Pubblici, Turismo e Trasporti”. Secondo i magistrati, la giunta Scapagnini, di cui l’Onorevole era componente, nel formulare il bilancio del 2004 avrebbe previsto una copertura del disavanzo di 40 milioni di euro, indicando vendite di immobili che non potevano avvenire. Stesso discorso e stesso disavanzo per il rendiconto 2005. Nell’inchiesta entrò anche “Catania Risorse“, società creata dal comune per vendere immobili e fare cassa. Beni risultati però inalienabili. Secondo l’accusa, dunque, i bilanci erano stati truccati ad arte. Nel 2011 viene data la notizia che Scapagnini risulta indagato insieme ad alcuni amministratori catanesi in un’inchiesta su promozioni facili e avanzamenti alla vigilia delle elezioni amministrative in modo da favorire il voto di scambio. E qui, a proposito del voto di scambio, si spiegherebbe come mai onorevoli indagati, processati, condannati vengono poi eletti egregiamente dal popolo e appassionatamente si ripresentano alle elezioni regionali. Infatti Arena parla di “voto cosciente, sensato e responsabile” in un video, presente nel suo sito web personale dedicato alla sua campagna elettorale, proprio lui che era componente della giunta Scapagnini, la stessa indagata per favoreggiamento al voto di scambio. L’Onorevole afferma di comprendere “ i tempi, la disillusione e il sempre maggiore distacco della gente nei confronti di una politica che spesso ha tradito, ha illuso il nostro popolo siciliano, ma è necessario oggi più che mai dare un voto cosciente, sensato, responsabile“, al partito dei siciliani, ovviamente. L’unico partito che “possa

rappresentare gli interessi e le esigenze dei siciliani “. Arena fa anche riferimento al Ponte sullo Stretto (ovviamente una delle esigenze prioritarie dei siciliani): “sono stati spesi milioni milioni di euro e del ponte nessuna traccia”. Dunque il Ponte è uno degli obiettivi prefissati dall’Mpa: un progetto “inutile, dannoso e dispendioso”, per il quale l governo Monti ha “de finanziato il progetto, di fatto bloccandolo e diversi esponenti dello stesso governo hanno dichiarato che il Ponte non è una priorità”. Altro tema toccato è l’inquinamento del territorio: “…cancri e tumori al seno che purtroppo le nostre donne hanno per colpa dell’inquinamento, malformazioni neonatali a Gela, Melilli, Priolo”. Deputato regionale e Vicepresidente della Commissione legislativa Ambiente e Territorio (e non solo) dal 2008 e nel corso della sua legislatura, non vi sono stati miglioramenti per quanto riguarda l’inquinamento territoriale in Sicilia, in cui si registrano continui mancati adempimenti alle direttive europee. Otto siti siciliani non hanno l’Autorizzazione integrata ambientale (AIA) per adeguarsi alle norme sulle missioni inquinanti. Accade così che Catania sia il primo posto nazionale con un valore medio pari 84,0 a fronte di un limite di legge di 40 g/m3 previsto per il 2010. Di certo se si verificherà un miglioramento, lo si avrà grazie all’Unione Europea, obbligando tutte le regioni ad adeguarsi alle norme, attraverso le sanzioni (la Sicilia potrebbe essere colpita da multe sino a 700.000 euro al giorno). Nel 2012 Beppe ha partecipato alle Olimpiadi della poltrona. Riuscendo in poco più di 3 mesi a diventare prima onorevole e poi assessore. Rientra all’Ars come deputato dal 12 giugno, a seguito delle dimissioni dell’onorevole Di Guardo. È uno dei “fortunati” prescelti dell’ultimissimo minuto per rivestire accanto a Lombardo l’incarico da Assessore Regionale famiglia, delle politiche sociali e del lavoro. Ovviamente in questi mesi l’assessore onorevole non ha presentato neanche un disegno di legge, ordine del giorno, mozione o altro, come risulta dal sito dell’Ars. Vicino all’area del Senatore Enzo Bianco ci riprova per queste elezioni regionali nella lista “Crocetta Presidente”, quella col megafono come simbolo. E proprio di megafono in qualche maniera si occupa l’ultimo suo atto prima di dimettersi dalla carica di assessore regionale con Lombardo. Due consulenze, non tanto corporse nella somma, ma un bel gettone per i fortunati esperti che sono riusciti a beccarsi questo regalo pre elettorale. Davide Giordano, un nome a caso delle due consulenze, è un ingegnere trentacinquenne di Gela, è stato assessore di Rosario Crocetta. Giuseppe Orlando, il secondo fortunato ha un legame diverso con il giovane rampollo di Rutelli. Il caso vuole che Orlando il 15 Maggio 2012 riceve anche una bella consulenza dal Sindaco di Misterbianco, l’ex On. Di Guardo lo stesso, come detto, che ha ceduto il posto a Spampinato. Spampinato però si difende dicendo che gli esperti li avrebbe potuti nominare prima. Così invece, dice “ho fatto risparmiare un pò di soldi”.


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politica

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Chiamata alle armi

Conclusasi l’esperienza di Lombardo alla guida della Regione Siciliana,in tanti, tra gli autonomisti etnei che hanno ricevuto in questi anni incarichi e nomine di sottogoverno sono pronti a correre per la carica di deputati regionali

Dario De Luca

Con la scadenza per la presentazione delle liste ormai imminente a definirsi sono i nominativi di coloro che riempiranno le varie caselle pronti a darsi battaglia per lo scanno più ambito, quello di Palazzo dei Normanni. Uomini e donne perlopiù accomunati dalla fedeltà alla causa autonomista. Una vera e propria devozione ricambiata in questi anni da una moltitudine di incarichi di sottogoverno. Nella lista dell’Mpa-Partito dei Siciliani giocheranno certamente le proprie chance tre donne. Margherita Ferro rappresenta la punta di diamante delle donne autonomiste, di cui è coordinatrice. Nominata nel 2009 da Lombardo prima amministratore unico e poi commissario liquidatore delle Terme di Acireale. Dimessasi lo scorso settembre è stata assessore nella giunta provinciale Lombardo. Altro nome è quello di Cettina Foti. Consigliere comunale Mpa a Randazzo, è stata nominata componente del gabinetto dell’assessore all’economia Gaetano Armao. Un cognome quello della

Foti legato da un vincolo di parentale anche all’ex Commissario straordinario del Parco dell’Etna Ettore Foti, recentemente sostituito. A completare la lista delle donne autonomiste ci sarà anche Ersilia Saverino, nominata da Lombardo nel consiglio d’amministrazione di “Sicilia Turismo e Cinema”. Ex vice presidente del Teatro Stabile di Catania e moglie del Presidente dell’ordine dei medici etnei. Un nuovo tentativo per Palazzo dei Normai sarà quello di Mario Brancato. Incaricato durante la stagione di Lombardo a Presidente del MAAS di Catania, il Mercato Agro Alimentare. In passato ha rivestito la carica di assessore alla protezione civile al Comune di Catania oltre ad essersi candidato con poca fortuna a Sindaco nel Comune di San Giovanni La Punta (CT). Quella attuale è la terza candidatura a consigliere regionale. Prove di salto di categoria anche per il Sindaco di Mascalucia Salvatore Maugeri, dimessosi lo scorso 21 agosto, e per il Presidente del Consiglio di Catania

Marco Consoli. Per lui il main-sponsor sarà Gaetano Tafuri, nominato da Lombardo vice presidente dell’AST Trasporti con un passato da commissario FCE e di assessore al bilancio del Comune di Catania. Il suo nome finì nel registro degli indagati per l’inchiesta sul buco di bilancio per poi essere assolto con formula piena. Fedelissimo di Lombardo e candidato alle regionali sarà anche l’ex assessore provinciale Mpa Orazio Pellegrino. Un rapporto, quello con il leader autonomista, solido e radicato nel tempo. Pellegrino è stato infatti assessore provinciale alle politiche di valorizzazione dell’Etna nella giunta autonomista. Il suo nome di recente (giugno 2012) è finito in un ordinanza firmata dal gip Giuliana Sammartino secondo cui, Rosario Riela, indagato per concorso in associazione mafiosa, si sarebbe recato nel 2007 ad un incontro nella sede di “Italia Lavoro” insieme all’allora vice sindaco di Misterbianco Franco Galasso e al Pellegrino. L’ex consigliere, non è stato mai iscritto nel registro degli indagati.

Il pasticcio Pd ed il caso Capuana Lo scontro interno al Partito Democratico rivela numerose contraddizioni e dei problemi di organizzazione, che potrebbero generare confusione nell’elettore. E mentre si è cercato di far fuori politicamente Daniele Capuana, candidati esterni vengono accolti a braccia aperte se considerati abbastanza deboli

Redazione Il Pd non sembra avere avuto pace durante questa campagna elettorale, costellata da dissidi , separazioni e negazioni. Mentre si svolgeva la direzione provinciale del Partito Democratico, alcuni dei suoi protagonisti, come Concetta Raia e Giuseppe Beretta, hanno presenziato all’apertura, con tanto di inaugurazione, di un circolo ECO-DEM a Bronte, una vera e propria costola del Partito Democratico a livello nazionale verso cui fa pieno riferimento. Costola però rifiutata dallo stesso il Circolo Pd-Livio Castiglione di Bronte, che ha disconosciuto ufficialmente la nascente iniziativa. Nel comunicato stampa inviato si dichiarava che l’inaugurazione del circolo era stata promossa da alcuni semplici “simpatizzanti estranei al Partito Democratico” e non da suoi effettivi appartenenti. “A prova di questa estraneità -si continuava a leggere - è l’organizzazione di una cosiddetta “festa democratica” da parte dell’associazione eco-dem per il prossimo fine settimana”. Nel frattempo, fonti interne al Partito Democratico di Catania facevano sapere che Daniele Capuana non era stato inserito all’interno della lista del PD, in quanto non compatibile con lo stesso partito. Il responsabile dell’organizzazione provinciale, Pierluigi Flamigni,

dichiarava: “Capuana non è nella lista del PD. Ieri sera (ndr 21-09) abbiamo votato una lista di candidati per la provincia di Catania e il nome di Capuana non c’è”. Di parere diverso i Liberal PD di Enzo Bianco che nel loro comunicato dichiaravano: “La candidatura di Daniele Capuana è già stata accolta e concordata con i vertici nazionali del Pd. La candidatura di Capuana darà un importante contributo al successo di Crocetta e del PD”. Le motivazioni dello scontro sembravano essere dovute ai “vizi” di Capuana: giovane, amico di Enzo Bianco, sostenuto dai LiberalPD e, soprattutto, candidato abbastanza organizzato da far rischiare il posto a qualcuno dei notabili che ambiscono ad una rielezione “garantita”. Queste obiezioni non sembravano però contare per il neo acquisto del PD, il giovane sindaco di Pedara Anthony Barbagallo, storico esponente del MPA da sempre vicino a Giovanni Pistorio, e passato fin troppo recentemente al Pd. Un dibattito durato diversi giorni, che ha visto poi la sua conclusione con la presentazione di entrambi i giovani nelle liste. Le divisioni si sono accavallate persino sul presidente da sostenere. In una lunga lettera, interamente pubblicata sul nostro sito, i componenti della direzione Regionale del Pd Sicilia annunciavano di sostenere la candidatura di Fava e non quella di Crocetta. Si poteva definire una vera e propria guerra intestina, forse conclusa con le presentazione delle liste, che rischiava di separare e indebolire il Pd agli occhi dei suoi elettori.


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Anno ii - n. 15 - martedì 9 ottobre 2012

inchiesta

Iblis: le sentenze

Si conclude il primo grado di giudizio della maxi operazione Iblis, l’indagine che dal 2010 ha tra i protagonisti più illustri l’ex Presidente della Regione Raffaele Lombardo. Al vaglio la posizione dei 27 imputati del rito abbreviato. La sentenza del gup Santino Mirabella nell’aula bunker di Bicocca. Assolto il deputato Giovanni Cristaudo. Per gli altri oltre un secolo di carcere

D. D. L.

Si conclude il primo grado di giudizio della maxi operazione Iblis, l’indagine che dal 2010 ha tra i protagonisti più illustri l’ex Presidente della Regione Raffaele Lombardo. Al vaglio la posizione di 27 imputati coinvolti a vario titolo nell’inchiesta, tutte accomunate dall’aver scelto il rito abbreviato. Tra loro incensurati come il geologo Giovanni Barbagallo, esponenti del clan Santapaola di spicco come la famiglia Marsiglione o il sorvegliato speciale Alfio Stiro, imprenditori ma anche politici come il deputato regionale Giovanni Cristaudo eletto all’Ars nel 2008 o l’ex Consigliere Provinciale di Palagonia Antonino Sangiorgi. I reati contestati dai Pm Antonio Fanara e Agata Santonocito vanno dall’associazione mafiosa con alcune aggravanti per estorsione come nel caso di Franco Costanzo alias “Pagnotta” fino al concorso esterno e l’intestazione fittizia di beni. Le condanne emesse dal gip Santino Mirabella nell’aula bunker di Bicocca: Alfio Aiello (12 anni e 4 mesi), Francesco Arcidiacono (18 anni e 9 mesi),Giuseppe Arena(2 anni e 8 mesi), Giovanni Barbagallo (9 anni e 4 mesi), Antonino Bergamo (9 anni e 4 mesi), Bernardo Cammarata (12 anni), Rocco Caniglia (13 anni e 4 mesi), Franco Costanzo (20 anni), Alfonso Fiammetta (11 anni e 4 mesi), Franco Ilardi (8 anni), Mariano Incarbone (8 anni), Graziano Lo Votrico (8 anni), Francesco Marsiglione (12 anni e 8 mesi), Girolamo Marsiglione (8 anni), Michele Marsiglione (8 anni), Antonino Sorbera (8 anni), Alfio Stiro (8 anni), Alfio Giuseppe Castro (collaborante 6 anni e otto mesi), Giovanni Calcaterra (8 mesi), Maurizio Zuccaro (Assolto). Concorso esterno in associazione mafiosa: Giovanni Cristaudo (Assolto), Liborio Oieni (8 anni), Rosario Ragusa (8 anni e 4 mesi), Antonino Sangiorgi (10 anni). Intestazione fittizia di beni: Felice Naselli (2 anni e 8 mesi), Agatino Santagati (2 anni e 2 mesi e 20 giorni).

L’inchiesta Iblis è stata nel corso di quasi due anni spezzettata in vari filoni giudiziari. Un capitolo specifico è quello che vede coinvolto l’ex Presidente Lombardo insieme al fratello deputato, Angelo. Dopo l’imputazione coatta per concorso esterno in associazione mafiosa disposta dal gip Luigi Barone, la posizione dei fratelli autonomisti è al vaglio del gup Marina Rizza. La sua decisione potrebbe giungere subito dopo la tornata elettorale. Già inserita in calendario un’ udienza camerale il 30 ottobre. Diverso il destino del processo per voto di scambio semplice. Dopo la contestazione dell’aggravante mafiosa da parte dei Pubblici Ministeri Zuccaro e Patanè, il processo, che già era nelle sue battute finali, è tornato al vaglio della Procura etnea. L’ipotesi è quella di una riunificazione di entrambi i procedimenti. Altro pezzo dell’inchiesta Iblis è quello del rito ordinario, denominato Aiello+22. Alla sbarra i pezzi da novanta di Cosa Nostra di Catania e dell’area del “calatino”. Dal vertice provinciale Vincenzo Aiello fino al boss di Ramacca Rosario Di Dio. Un processo quest’ultimo stretto tra le vicissitudini legate alla competenza tra Corte d’Assise e Tribunale. Nonostante le udienze siano partite, la decisione definitiva spetterà alla Cassazione il prossimo 3 ottobre.

Secondo gli investigatori l’ex Consigliere Provinciale manteneva i contatti con esponenti di spicco di Cosa Nostra. Oltre al già citato Di Dio, vi erano Pasquale Oliva (imputato nel rito ordinario) e Franco Costanzo. In stretto collegamento anche con il geologo Giovanni Barbagallo, Sangiorgi si interessava, come si legge nel rapporto dei Ros, principalmente delle dinamiche del Comune di Palagonia. Implicato in complesse operazioni finanziarie, coinvolto secondo gli investigatori in un giro di usura ma anche benefattore nei confronti della nipote di Liddu Conti, storico boss di Ramacca e basista del summit di mafia relativo tentato golpe contro lo Stato italiano qualche decennio addietro. Giovanni Cristaudo: Il politico catanese è stato assolto, non ha retto l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa. Per lui la richiesta era di 8 anni e 8 mesi. Nato a Catania nel 1944, funzionario II.DD, eletto deputato regionale nella XV legislatura con 13.008 voti di preferenza nel collegio di Catani nelle liste del Pdl. È componente della Commissione d’Esame delle attività dell’Unione europea dell’Ars ed è inserito nella deputazione del Movimento Popolare Siciliano.

Nel procedimento al vaglio anche la contestazione a carico di Vincenzo Aiello del duplice omicidio di Angelo Santapaola e Nicola Sedici. Nella prima sentenza del processo Iblis, inoltre, arriva il verdetto anche per due esponenti politici che hanno scelto il rito abbreviato. Si tratta del deputato regionale Giovanni Cristaudo, assolto dall’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa e dell’ex consigliere provinciale della Provincia Regionale di Catania Antonino Sangiorgi recentemente scarcerato dopo un periodo di detenzione cautelare. Per lui la condanna è stata a 10 anni di reclusione. Di minore peso politico, ma di sicuro spessore criminale, anche il consigliere comunale di Ramacca, Francesco Ilardi, condannato a 8 anni. Il consigliere “intimo” di Fausto Fagone: Sangiorgi tra le migliaia di pagine dell’inchiesta Iblis è stato più volte immortalato dagli agenti dei ROS presso il rifornimento Agip di Rosario Di Dio, noto agli inquirenti per i suoi scottanti precedenti penali e ritenuto dagli stessi l’espressione di Cosa Nostra nel territorio di Ramacca. Sangiorgi era molto legato ad un altro politico di Palagonia, il deputato regionale Fausto Fagone, anch’egli finito sotto processo ma con il rito ordinario.

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Anno ii - n. 15 - martedì 9 ottobre 2012

inchiesta

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Lombardo: a ottobre si decide

L’attenzione di media e politici è catalizzata sulle prossime elezioni regionali in Sicilia. In realtà ad ottobre due date già in calendario potrebbero decidere in maniera definitiva la vicenda giudiziaria dell’ex Presidente Lombardo e del fratello parlamentare Angelo

D. D. L.

Si avvicinano le due date clou che segneranno la sorte giudiziaria dell’ex Presidente della Regione Raffaele Lombardo e del fratello parlamentare Angelo. In un clima catalizzato attorno alle prossime elezioni regionali che si svolgeranno in data unica il prossimo 28 ottobre, i fratelli autonomisti hanno già segnato nelle proprie agende le udienze camerali di giorno 9 e 30 ottobre. Una vicenda, quella dell’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa che tra veleni e polemiche prosegue dallo scorso 28 marzo, quando il gip Luigi Barone decise l’imputazione coatta dei due uomini politici. Da allora il testimone è passato al giudice per l’udienza preliminare Marina Rizza che sarà chiamata a decidere dopo la già conclusa pausa estiva. I due leader autonomisti potrebbero quindi conoscere il verdetto a pochi giorni dall’esito della tornata elettorale. Il già complesso caso giudiziario ha però registrato un colpo di scena lo scorso 17 luglio. Raffaele e Angelo Lombardo erano infatti già sotto processo per l’accusa di voto di scambio semplice innanzi il giudice monocratico. L’iniziale contestazione dell’aggravante mafiosa era stata stralciata dando successivamente il via a un processo giudiziario iniziato nel dicembre 2011 e segnato da una lunga trafila di udienze. A comparire davanti al giudice, i pubblici ministeri e i collegi difensivi sono stati numerosi pentiti di Cosa Nostra. Dall’ex vertice provinciale di Agrigento Maurizio Di Gati fino ai membri di spicco delle famiglie mafiose catanesi come Eugenio Sturiale e Gaetano D’Aquino. Un avvicendamento tra un’udienza e l’altra che ha portato lo stesso Raffaele Lombardo ad essere presente in aula. Ma ecco il colpo di scena. Ormai conclusasi la fase dibattimentale guidata dai Pubblici Ministeri Carmelo Zuccaro e Michelangelo Patanè, ai fratelli Lombardo venne a sorpresa contestato l’aggravante mafiosa, la stessa posizione che inizialmente era stata stralciata per dare inizio al processo per voto di scambio semplice. Il processo è formalmente annullato e gli atti trasmessi in Procura. Adesso sarà un nuovo giudice a dover valutare le recenti accuse dopo la richiesta di rinvio a giudizio depositata dalla stessa Procura etnea. La pista privilegiata, emersa con chiarezza in questi mesi, potrebbe portare ad una unificazione dei procedimenti con i pool difensivi orientati alla richiesta del rito abbreviato, definito dagli stessi “condizionato” all’audizione dell’ex Presidente Lombardo. Mentre giorno 9 verrà nuovamente sentito il maggiore Arcidiacono dei ROS, il reparto operativo speciale dei Carabinieri che si è occupato dell’inchiesta IBLIS, come detto a due giorni dall’esito elettorale potrebbe chiudersi la fase delle udienze camerali. A decidere sarà il giudice Marina Rizza.

Tra i casi esaminati in passato quello del PTA di Giarre. La vicenda dell’appalto affidato a Fidelbo Melchiorre meglio noto come il marito della Senatrice del Pd Anna Finocchiaro. A maggio 2012 la Rizza ha chiesto al Pm Alessandro La Rosa, titolare dell’indagine, di riformulare il capo d’imputazione. Agli indagati è stata chiesta la contestazione del reato di truffa aggravata nell’erogazione di pubbliche forniture. Inizialmente l’ipotesi era unicamente quella dell’abuso d’ufficio. Il vero colpo di scena ha avuto però come protagonista Antonio Scavone. Sul colonnello autonomista verte la richiesta d’iscrizione nel registro degli indagati. All’epoca dei fatti era al vertice dell’ASP 3 di Catania. Caso Rossitto: Il 25 novembre 2009 il giudice Rizza dispone gli arresti domiciliari nei confronti di Elio Rossitto, ordinario presso l’Università di Catania, finito al centro di un sexy gate dopo una puntata della trasmissione televisiva “Le Iene”. La vicenda era incentrata su presunti favori sessuali in cambio di aiuti ad alcune studentesse della facoltà di Scienze Politiche.


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inchiesta

IL VERBALE SEQUESTRATO Deliranti i conti di Stancanelli che non quadrano mai

A.M.

I revisori dei conti del comune di Catania hanno sonoramente bocciato il rendiconto 2011 dell’amministrazione Stancanelli: troppi dubbi sulla reale consistenza dei famigerati residui attivi. A quanto emerge dalle poche carte che ogni tanto sfuggono al rigido controllo degli esperti occultatori, il “risanamento” di cui blatera il sindaco è solo nei suoi comunicati e si basa su una serie di falsi clamorosi, ripetuti e spudorati. Nel frattempo Stancanelli comincia a perdere le cause intentate da dipendenti e fornitori, costando alle casse comunali centinaia di migliaia se non milioni di euro di aggravio. La bocciatura del conto consuntivo ha naturalmente allarmato la Corte dei Conti che inspiegabilmente continua da quasi 5 anni a chiedere chiarimenti ed interventi che non arrivano mai, se non altre chiacchiere ed ulteriori falsi. Uno di quelli più esagerati riguarda proprio il rendiconto e protagonista (c’è da capire perchè abbia fatto una cosa così enorme) di un colpo di teatro kafkiano è proprio il presidente del collegio dei revisori dei conti che ha avuto il coraggio di riunirsi da solo pur di emettere una sorta di parere positivo sul rendiconto 2011 del comune. Parere ovviamente totalmente illegittimo! In data 9 agosto il presidente dr. Natale Strano protocolla un verbale in cui, dando atto dell’assenza degli altri due componenti, arriva ad esprimersi così: ”Il presidente dr. Natale Strano....(serie di arzigogolii, ndr.) ...si riserva di rettificare in tal senso il parere al Rendiconto 2011 che, in assenza di ulteriori rilievi è favorevole all’approvazione”. Una prosa ai limiti del demenziale per affermare qualcosa che il presidente Strano non ha alcun potere di affermare, commettendo un eclatante falso, non potendo non sapere

che l’art.237 del Testo Unico Enti Locali impone in modo tassativo al collegio di riunirsi almeno in due componenti su tre, escludendo categoricamente l’iniziativa autonoma di uno solo dei componenti di un organo che è per definizione collegiale. Analizziamo meglio: il presidente Strano arriva, da solo, a “riservarsi” (non sense, ndr) di rettificare qualcosa che (però, ndr) in assenza di ulteriori rilievi è favorevole all’approvazione? Davvero pazzesco! La domanda è: quale obiettivo si sono posti i maghi della finanza creativa comunale

con l’acquisizione di questo illegittimo intervento del dr. Strano? Siamo al punto di dabbenaggine che un tale parere avrebbe potuto consentire di affermare in qualche nota riservata che in fondo vi era un parere positivo? Intanto, la Guardia di Finanza ha sequestrato tutti gli atti e aspettiamo gli esiti. Soprattutto si aspetta che chi ha il dovere di controllare, maestri archiviatori in primis, comprenda che continuare a reggere questa ridicola commedia comincia ad essere davvero troppo imbarazzante.

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giudiziaria

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Fenomeni di migrazione al comune di Catania

Il comune investe cifre da capogiro per il potenziamento degli uffici tributi, 650 mila euro per incentivare i fortunati dipendenti di un misterioso progetto che mirerebbe al recupero delle tasse

Desiree Sicilia

Dal 2012, al comune di Catania, si è verificata una vera e propria

Già per l’esercizio di competenza 2010, la Corte dei Conti aveva contestato la modestissima percentuale di riscossione, pari al solo 15%

ragioneria. Tali determinate risorse umane del comune etneo sono

d’esame del rendiconto 2011, infatti, hanno ulteriormente sottolineato l’esigua cifra di recupero dell’evasione fiscale.

migrazione di popoli (dipendenti) verso gli uffici finanziari della state investite nel progetto “Potenziamento dell’ufficio Tributi”, con l’obiettivo di recuperare, per quanto possibile, l’evasione fiscale.

Nella determina del 6 luglio si legge: “Il personale impegnato nel periodo dal 01/03/2012 al 31/05/2012, ha svolto l’attività lavorativa

con il ricevimento dei contribuenti per gli avvisi di accertamento ai

fini dell’attività dell’Ufficio Tributi per il recupero dell’evasione

accertato. La cifra, per gli anni successivi, da come dimostrano le carte, non è aumentata di molto. I magistrati contabili, nella relazione Una spesa che potrebbe, dunque, non essere coperta totalmente dalle nuove entrate. Il secondo dubbio sta nell’utilità stessa del piano. Il comune

etneo si appoggia per la riscossione tributi alla Rti Engineering Tributi Spa, subentrata alla Serit. Dato l’appoggio ad una organizzazione esterna

era dunque necessario spostare i dipendenti dai loro uffici? La società, naturalmente, comporterà un ulteriore costo, che andrà a sommarsi a quello dei provvedimenti e dei normali stipendi comunali. E mentre i normali dipendenti, già in sottorganico, vedranno i loro stipendi giungere in ritardo nei loro portafogli, i dipendenti migratori vedranno corrisposti anche un premio di produttività, ovviamente tutto pagato con i nostri tributi.

mediante la verifica dei pagamenti e delle denunce di iscrizione

per la predisposizione degli avvisi di accertamento che saranno emessi nel corso dell’anno 2012 per gli anni pregressi, a tal fine si

rende necessario procedere alla liquidazione degli incentivi”. Una

liquidazione che ai cittadini catanesi, in questo periodo impegnati a destreggiarsi tra le varie cartelle esattoriali, potrebbe costare cara. Per soli tre mesi di lavoro, infatti, il Comune ha pagato 302.673,12

euro, compresi gli oneri riflessi e la formazione del personale. In realtà, questa è solo la prima tranche del progetto. Secondo il provvedimento firmato a gennaio, infatti, l’importo preventivato

è di ben 678.817 euro, di cui “solo” 658.453 di incentivo per i dipendenti. Ad autorizzare l’investimento di una cifra così alta sono gli stessi Revisori dei Conti, che conoscono la pessima situazione

finanziaria in cui naviga la città. Una contraddizione, dunque, all’interno dell’ufficio stesso, che genera non poche perplessità.

Stancanelli conferisce 100 incarichi da 1 milione di euro

A Catania è l’anno delle posizioni organizzative: numerose e fantasiose, si va dallo “sceriffo occasionale” al “procacciatore di sponsor”. Al comune ci sono dipendenti con lo “stipendio ritardato” ed altri con lo “stipendio gonfiato”

D. S.

Una volta, era famosa la domanda da un milione di dollari, oggi lo sono li incarichi da un milione di euro. Al comune di Catania, infatti, sono state assegnate, in meno di 200 giorni, 100 posizioni organizzative per un totale di 1 mln di euro. O siamo noi a dare i numeri oppure è il sindaco di Catania, Raffaele Stancanelli, che in un momento di grande crisi escogita soluzioni da definirsi controverse. L’amministratore non ha tralasciato alcun settore e neanche le posizioni, diciamo, più creative, tra le altre: “attività ispettive e coordinamento eventi temporanei al centro storico”, “Sponsorizzazioni”, “scuola materna”, “asili nido”, ”area mercatale” e “non mercatale”, “networking -telecomunicazione – gestione web”. Ognuna di queste posizioni peserà sul FES 2012 circa 10.000 euro, per un totale di 1 milione, che pagano i cittadini catanesi. Questo costo, spropositato ed eccessivo per un periodo in cui il comune è asfissiato, sarebbe stato più contenuto se Stancanelli avesse deciso di accorpare molti di questi incarichi. Al contrario, il Sindaco ha ulteriormente alzato il tiro con il conferimento di “Alte Professionalità”, che costeranno all’amministrazione circa 16.000 euro ciascuno. Tra i fortunati incaricati, troviamo numerosi vincitori del famoso concorso “truccato”, quello bandito nel 2002 dal Comune per 89 posti per istruttore direttivo cat. D1, passato agli onori della cronaca per i voti modificati in un secondo momento e giudizi di dubbia natura. Fa eccezione un geometra che pur non avendo superato il concorso riesce a rientrare dalla finestra, grazie ad una procedura articolata e per lui esclusiva (un passaggio orizzontale ovvero una certificazione che da amministratore lo qualifica in istruttore tecnico) da dipendente di fascia D amministrativo lo qualifica dipendente di fascia D tecnico) che gli permette di superare numerosi ingegneri forse più titolati di lui. Sull’elenco dei conferimenti, inoltre, si scorgono nomi con parentele ben note: Antonella Bonanno “Studi e Aggiornamenti normativi – rapporti con le municipalità- adempimenti vari”, Grazia Scalia “Asili Nido” e Vincenzo Stancanelli “4° Municipalità”. La Bonanno, sorella di una più famosa Bonanno (quella che fu per

anni la segretaria personale di Raffaele Lombardo), oltre essere assegnata alle stanze dell’Mpa è la moglie dell’ex assessore alla viabilità Alberto Pasqua. Ci si ricorda di lei anche perché era quella speciale dipendente che in mancanza di stanze per i gruppi consiliari, riusciva a godere per se sola di un locale a alla faccia del direttore della presidenza del consiglio che lamentava di dividere la stanza con altri 3. Grazia Scalia, il cui nome è ai più sconosciuto, sembrerebbe essere cugina dell’assessore alle Risorse Umane, Sebastiano Arcidiacono, e di Nuccio Condorelli, ex capogruppo Pdl al Comune e ora candidato all’Ars per le prossime elezioni. Vincenzo Stancanelli, invece, non sembra aver bisogno di presentazioni: già responsabile della biblioteca “Livatino”, è il fratello del Sindaco. A differenza degli altri però, lui non è certo nuovo alle Posizioni Organizzative. Riesce sempre a riaggiudicarsela. Un’ultima chicca è il conferimento dell’incarico di P.O. “Inclusione sociale – problematiche cittadine relative a Rom” a Carmela Campione. Questa è tristemente nota

per essere indagata, assieme ad altre 17 persone, per aver utilizzato parte dei fondi statali destinati al progetto “Estate sicura” per pagare premi di produzione. Inoltre, pur essendo ancora in attesa di giudizio, il Comune ha deciso di assegnarla temporaneamente per la collaborazione con la Commissione Straordinaria del Comune di Racalmuto, in qualità di Assistente Sociale. A rendere nebulose queste assegnazioni di incarichi anche alcune anomalie. Nella delibera 1142 del 2009, erano specificati i criteri graduati di valutazione; al contrario, nella delibera 580 del 2011, proprio prima di questi conferimenti, i parametri sono diventati generali. Poiché le posizioni organizzative sono rinnovabili e valgono come esperienza, non c’è alcuna ragione perchè i dipendenti siano interessati a rotazione, facendo diventare questi conferimenti pari a concorsi interni. Sul sito del Comune, inoltre, si trovano pochissimi curricula online, in barba alla legge 150/2000 che prescrive la massima trasparenza degli incarichi pubblici.


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Anno ii - n. 15 - martedì 9 ottobre 2012

cronaca

Ennio Virlinzi e la concessione negata... anzi no! A Catania nuovo super affare per Ennio Virlinzi. Ma sul cantiere aleggia il mistero di una concessione prima negata e poi conferita. La dirigente Granzotto, prima di essere sostituita, sosteneva il vincolo assoluto della fascia di rispetto stradale Andrea Di Grazia

Continue sfide per la famiglia Virlinzi per mano dell’architetto Loretta Granzotto. La dirigente, infatti, per ben due volte e in due

diverse circostanze, ha negato l’autorizzazione a procedere per

alcuni lavori del Gruppo Virlinzi. In questo caso, però, è stata lei, professionalmente a soccombere.

La prima è la ben nota vicenda del lido Tribeach, che oggi sorge

indisturbato sul lungomare etneo, mentre poco prima della sua

apertura, gli altri lidi sono stati chiusi per una probabile inagibilità.

In questo caso, l’arch. Granzotto, che aveva negato la costruzione del lido, sostenuta anche dal Tar, è stata sostituita dall’’avv. Gullotta, che ha immediatamente accolto l’istanza dei Virlinzi.

Anno nuovo e nuovo progetto: un capannone industriale dismesso

che, nel progetto Virlinzi, dovrà essere trasformato, entro il 2013,

nella sede della nuova palestra “Virgin”, centro benessere all’ultimo grido con annesso parcheggio multipiano interrato, che dovrebbe sorgere al posto del vecchio deposito Fiat di via Messina 623.

Nel luglio del 2011, però, il cavalier Ennio Virlinzi, consigliere

d’amministrazione della Vir Immobiliare s.r.l., riceve una brutta sorpresa dalla Direzione urbanistica del comune di Catania. La Granzotto ha appena firmato il preavviso di diniego per la concessione

edificatoria relativa alla “ristrutturazione con parziale demolizione,

ristrutturazione e cambio di destinazione d’uso” del deposito. Nella comunicazione inviata alla società si legge: “l’intervento edilizio

19 gennaio del 2012 arriva la concessione edificatoria con parere

volta, certifica la conformità del progetto alla normativa urbanistica

demolizione e ricostruzione ricade in Vincolo Assoluto, fascia di

luglio 2009), purché “le piante di ulivo presenti nell’area vengano

vigente PRG”Area Privata Vincolata e Vincolo Assoluto”.

non è assentibile in quanto la parte di immobile interessata dalla rispetto stradale” Qualcosa deve pur essere cambiata perchè oggi i

lavori in cantiere sono già iniziati e proseguono a ritmo sostenuto per non sforare la tabella di marcia. L’architetto Granzotto, infatti , è stata sostituita dal nuovo dirigente Gabriella Sardella. Così, il

favorevole della Soprintendenza ai Beni Culturali (risalente al

recuperate[...], i grigliati previsti vicino la rampa d’accesso ai piani

interrati siano mitigati con vegetazione[...], sul solaio di copertura del parcheggio vengano impiantati agrumi con definizione delle aiuole a prato e dei vialetti in pietrisco”. La scheda istruttoria, questa

generale, alle prescrizioni di zona ed alle norme di attuazione del

Ancora una volta, quindi, un’autorizzazione prima negata e poi rilasciata solo grazie ad una sostituzione di un dirigente, e non

certo per un cambiamento di natura progettuale che va incontro alle necessità dell’ambiente cittadino.

Replica dell’architetto Sardella sul caso Virlinzi Riceviamo e pubblichiamo in forma integrale la replica dell’architetto Gabriella Sardella. Resta fermo il fatto che Sud si propone di approfondire la vicenda, dato che appena giunta l’architetto, sono state concesse tutte le autorizzazioni a una certa frangia di città. “Egr. Direttore, mi vedo costretta ad intervenire in ordine all’articolo dal titolo “Ennio Virlinzi e la concessione negata anzi no!” perché i fatti che riguardano la concessione edilizia da me rilasciata alla ditta VIR IMMOBILE s.r.l per i lavori di ristrutturazione dell’immobile di via Messina sono stati da voi ricostruiti in modo non veritiero, gettando ombre e sospetti sulla mia persona, ed inducendo, altresì, il lettore a ritenere che l’arch. Loretta Granzotto sia stata sostituita nella direzione del Servizio Attuazione della Pianificazione per avere denegato alla ditta Virlinzi la concessione edilizia che io, poi, accondiscendendo, avrei rilasciato. I commenti in calce all’articolo, d’altra parte, sono la prova evidente di quale fosse l’opinione che, attraverso la vostra falsata ricostruzione dei fatti, si sarebbe dovuta formare presso vostri lettori . Adombrando la mia onestà, un lettore ha, infatti, invocato un’indagine sui rapporti tra me e la ditta Virlinzi, un altro I’adozione, con urgenza, di una legge nazionale anticorruzione. Ma adesso passiamo ai fatti. Quelli veri. 1) In primo luogo, per una migliore comprensione della vicenda , va subito chiarito il reale motivo per cui, a partire dall’ 1.01.2012,I’arch. Granzotto non riveste più I’incarico di Dirigente del Servizio Attuazione della Pianificazione. Nel febbraio 201l, l’arch. Loretta Granzotto, che non possiede la qualifica di dirigente, in quanto nell’organico dell’Ente è inquadrata quale funzionario, ha avuto conferito dall’Amministrazione un incarico, a tempo determinato con scadenza naturale

al 31.12.2011, di Dirigente del Servizio Attuazione della Pianificazione. Nello stesso periodo l’Amministrazione ha conferito altri tre incarichi dello stesso tipo, tutti con scadenza naturale ed automatica al 3 1 .12.20 I 1 . Alla scadenza naturalmente prevista, l’incarico dell’arch. Granzotto non è stato piir rinnovato a seguito di una decisione della Corte dei Conti che aveva posto un limite al numero degli incarichi di Dirigente a tempo determinato conferibili dall’Ente, da rispettarsi a partire dal successivo anno 2012. La direzione del Servizio Attuazione della Pianificazione, è stata, quindi, necessariamente assunta, a partire dal l” gennaio 2012,unicamente da Dirigenti di ruolo dell’Ente e precisamente,prima, ad interim, dalla scrivente, in quanto Direttore della Direzione Urbanistica e gestione del Territorio di cui fa parte lo stesso Servizio Attuazione della Pianificazione e, successivamente, a partire dal febbraio 2012, dall’avv. Francesco Gullotta, quale titolare del Servizio. 2) Il progetto da me assentito con la concessione edilizia rilasciata il 19.01 .2012 alla ditta VIR IMMOBILE s.r.l è diverso da quello per il quale l’arch. Granzotto, in data 23.06.201l, aveva inviato alla ditta un preavviso di diniego con la motivazione che ” la parte interessata dalla demolizione e ricostruzione dell’immobile, per Ia quale si prevedeva la demolizione e ricostruzione ricadeva in zona di assoluto fascia di rispetto stradale che essendo vincolo espropriativo ammette solo interventi di manutenzione ordinaria, straordinaria e restauro conservativo”. l 7 .10 .2011, a seguito del citato preavviso di diniego, infatti, la ditta VIR IMMOBILE s.r.l. ha provveduto a modificare in modo sostanziale il progetto, adeguandolo alle indicazioni contenute nello stesso preavviso di diniego

sottoscritto dall’arch. Loretta Granzotto, rimuovendo, così, le cause che ostavano il rilascio della concessione edilizia. Per chi non lo sapesse, infatti, la normativa sul procedimento amministrativo, attribuisce al preavviso di diniego proprio questa finalità: ovvero consentire al cittadino di ottenere il titolo amministrativo richiesto, rimuovendo le eventuali cause ostative. In buona sostanza, quindi, il progetto presentato il 7,10.2011 dalla ditta VIR IMMOBILE s.r.l. prevede, per la parte di immobile ricadente in fascia di rispetto, anzichè la demolizione e ricostruzione, la mera manutenzione straordinaria. L’ istruttoria del nuovo progetto è stata poi completata in data 15.12.2012, quando il Servizio era ancora diretto dall’arch. Granzotto. Il 19.01.2012, essendo scaduto, già dal 31.12.2011, I’incarico dell’arch. Granzotto, ed avendo il dovere di garantire la continuità amministrativa ho, quindi, provveduto a rilasciare alla ditta VIR IMMOBILE s.r.l la concessione edilizia. Con rammarico, quindi, devo constatare che, nonostante i fatti sopra riportati siano chiaramente desumibili dagli stessi atti pubblicati sul vostro sito, la vicenda è stata da voi ricostruita in modo distorto, falsando e manipolando la realtà e ledendo, in modo grave ed inaccettabile, I’immagine di un dirigente pubblico che sul rigore, sulla traspareinza e sull’imparzialità nei confronti di tutti gli utenti, siano essi semplici cittadini o importanti imprenditori, ha, da sempre, impostato il proprio operato”. arch. Gabriella Sardella

Direttore della Direzione Urbanistica e Gestione del Territorio del Comune di Catania


Anno ii - n. 15 - martedì 9 ottobre 2012

cronaca

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Verso le Regionali: la campagna di Sud contro i manifesti abusivi Deturpano il decoro delle già precarie città, producono una quantità di immondizia spaventosa. Sono arrivati i manifesti abusivi. Sud lancia la campagna sulla scorta delle segnalazioni dei lettori Le città sono pronte ad ospitare una miriade di manifesti. Facce, slogan, simboli tutti accomunati da un solo obiettivo quello di pubblicizzare le varie candidature verso le elezioni regionali. In mezzo ai tanti mega manifesti una buona parte sarà destinata, come ogni occasione di questo tipo, a sporcare centinaia di muri. Un vero e proprio scempio per il decoro di Catania e dell’intera provincia. I manifesti inoltre contribuiranno a generare anche un notevole quantità di rifiuti. Uno scandalo che si consuma durante ogni campagna elettorale che corrisponde a migliaia e migliaia di euro di tasse evase..

Sud ha deciso, sulla scorta di altri portali e dell’iniziativa di Francesco Tanasi, Segretario generale del CODACONS di segnalare tutti i casi i cui i candidati incappano nell’affissione di manifesti abusivi. Oltre a noi, anche il Centro Commerciale Naturale Etnea, consorzio di 40 imprese operanti in via Etnea, si è attivato per denunciare le affissioni elettorali. Invitiamo i lettori ad inviare i propri scatti fotografici alla nostra casella di posta elettronica redazione@sudpress.it indicando anche la località dove è stato segnalato il manifesto abusivo.

Oltre alla città di Catania, ci sono le segnalazioni dai paesi della Provincia. I candidati abusivi “pizzicati” nelle varie segnalazioni al momento preferiscono il silenzio. Nessuna scusa, d’altronde chissenefrega se il già precario decoro delle città precipita ancora più in basso ?


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Anno ii - n. 15 - martedĂŹ 9 ottobre 2012


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