2 minute read
La Scuola ABUELITA AMELIA PAVONI
La scuola prende il nome dalla signora Amelia che, come ultima volontà prima di morire, ha voluto donare tutto ciò che aveva ai bambini del villaggio La Granadilla. Con questo suo gesto, si è legata indissolubilmente a quella terra lontana, che pure non aveva mai visitato. I bambini la chiamano “abuelita”, nonnina
Questo suo lascito, poi, è arrivato quando ancora non c’era nulla, solo per la fiducia che riponeva in quel sogno che era lo stesso che animava i nostri cuori.
Advertisement
La Granadilla era solo un villaggio senza strade, luce, acqua o energia elettrica. Le case erano capanne di legno e lamiera e tutti, inclusi i bambini, lavoravano nella costruzione dei fuochi d’artificio.
Nessuno, nel villaggio, sapeva leggere o scrivere. Sulla Strada ha iniziato il suo progetto di Cooperazione allo Sviluppo partendo proprio da qui, dalla scuola.
L’eredità di Amelia Pavoni ha permesso di comprare un terreno e lì, nel 2001, è stata costruita la prima aula. Così è iniziata la scuola, con 22 bambini di tutte le età e un maestro indigeno maya di lingua katchiquel.
Di anno in anno, i bambini sono aumentati: sono stati divisi per età, formando le classi e, in alcuni casi, la doppia sezione, fino ad arrivare ai 270 bambini iscritti del 2019. La scuola, inoltre, è stata riconosciuta dal Ministero dell’Educazione Guatemalteco ed è, oggi, punto di riferimento per le famiglie dell’area rurale circostante.
Nel 2020 la situazione è cambiata repentinamente, drammaticamente. A causa della pandemia da Covid-19, la scuola ha dovuto chiudere. I bambini sono rimasti nelle loro case e hanno ripreso a svolgere le mansioni che spettavano loro prima che arrivasse la scuola nel villaggio: aiutare nelle faccende domestiche, prendersi cura dei fratelli più piccoli, costruire fuochi d’artificio.
Ma non sono stati lasciati da soli. I maestri assunti da Sulla Strada non hanno mai smesso di lavorare: periodicamente, si sono recati nelle case di ogni studente per consegnare aiuti alimentari, compiti e attività educative, informazioni di vario tipo. Inoltre, una volta al mese organizzavano incontri con i genitori per conoscere la situazione dei bambini e dare conforto ai genitori in un periodo così difficile.
Purtroppo, in questi mesi abbiamo avuto l’ennesima conferma di ciò che già sapevamo: le vecchie generazioni, i genitori degli studenti attuali, ancora non hanno maturato la consapevolezza dell’importanza dello sviluppo culturale dei propri figli. Per questo motivo, preferiscono che i bambini si dedichino al lavoro piuttosto che allo studio.
Nelle loro case, i bambini sono abbandonati a loro stessi ed è per questo che la presenza dei nostri collaboratori nelle strade del villaggio è così fondamentale!
Eppure qualcosa sembra muoversi: per l’anno scolastico 2021, nonostante l’incognita del Covid, la scuola ha ricevuto 208 iscrizioni! Un risultato che, tra l’altro, ripaga della dura battaglia che abbiamo dovuto ingaggiare con le istituzioni che avevano ritirato la maggior parte dei maestri per carenza di fondi.
Con l’aiuto dei nostri collaboratori, abbiamo fatto pressione sulle istituzioni (il Ministero dell’Educazione e il Comune di San Raymundo) costringendoli ad assolvere al loro dovere di assicurare i maestri alla scuola Abuelita
Amelia Pavoni. Noi di Sulla Strada faremo sempre la nostra parte ma non vogliamo sostituirci alle istituzioni che hanno il preciso dovere di garantire l’istruzione basilare ai propri cittadini.
I bambini hanno vinto la battaglia e il corpo docente è finalmente completo. Aspetta solo il via libera dal governo per accogliere di nuovo, speriamo presto, gli alunni della scuola Abuelita Amelia Pavoni.