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Prima gli Ultimi
Il Programma Prima gli Ultimi nasce in risposta a una situazione di povertà e disagio che sta diventando, in Italia, sempre più grave e colpisce fasce sempre più ampie di popolazione.
Perno del progetto è il Centro Prima gli Ultimi che vuole rappresentare, nella città di Orte, in provincia di Viterbo, il fulcro di una nuova socialità sul territorio, per creare legami di fiducia e pratiche di reciproco aiuto e ricostituire così la comunità e le relazioni sociali.
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In questo periodo di emergenza sanitaria dovuta alla pandemia del Covid-19, abbiamo dovuto ripensare la nostra assistenza ai più fragili della società: il sostegno psicologico, legale e amministrativo è stato effettuato via telefonica mentre il sostegno alimentare, che sta ricevendo sempre più richieste, non si è mai fermato.
Con le dovute precauzioni, abbiamo continuato ad aprire il centro almeno una volta alla settimana per consegnare i pacchi alimentari e abbiamo attivato anche un servizio di consegna a domicilio per le persone più a rischio e impossibilitate a uscire di casa.
Mai avremmo pensato di ritrovarci a sostenere più persone qui nel nostro paese, piuttosto che in Guatemala. Invece è proprio ciò che è accaduto in questo lungo 2020.
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Emergenze vecchie e nuove
La pandemia ha messo in difficoltà tante famiglie che non avrebbero mai pensato di aver bisogno di aiuto. A maggior ragione, ha colpito con forza quelle famiglie che già si trovavano in una situazioni di disagio.
Nell’ultimo anno, il nostro Centro di Orte ha visto aumentare le persone sostenute, passando da 136 a 232 famiglie sostenute, soprattutto con l’aiuto alla spesa e con la consegna di pacchi alimentari.
Con il Centro Prima gli Ultimi di Orte abbiamo affrontato tante emergenze, prima fra tutte quella della mancanza di mascherine Tra febbraio e marzo scorsi, infatti, il nostro Paese ha registrato una richiesta enorme di mascherine: questa necessità improvvisa le ha rese, per lungo tempo, introvabili.
Grazie a un bando della Regione Lazio, abbiamo potuto acquistare 42.000 mascherine da distribuire, gratuitamente, ai beneficiari del nostro progetto anche nei mesi successivi.
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La categoria più colpita dal confinamento in casa è stata quella delle donne ma sappiamo anche che i minori non hanno voce per far sentire i loro disagi. E a tante donne che subiscono soprusi e violenza, spesso si accompagna almeno un bambino che soffre con lei. La questione dei minori non emerge con facilità, spesso le donne preferiscono tacere per proteggerli: per questo motivo, il lavoro delle operatrici del Centro Prima gli Ultimi è anche di saper leggere il disagio attraverso gli incontri con i genitori.
Un altro disagio forte è dovuto all’allontanamento dei ragazzi dalla scuola. Il Covid-19 ha costretto tanti adolescenti a rimanere a casa e sempre di più si verificano segnali di sofferenza legati sia all’isolamento sia all’uso incontrollato di internet e dei Social Network per sopperire alle esigenze di socialità.
Infine, un’altra emergenza che abbiamo visto acuirsi con la crisi dovuta alla pandemia è stata, ed è, quella abitativa: persone e famiglie che, non potendo più pagare l’affitto, si ritrovano senza casa.
Il 2020, per il Centro Prima gli Ultimi è stato un anno molto particolare per tanti aspetti ma quello che più di ogni altro ci ha impegnato è stato quello relativo alla distribuzione del cibo alle famiglie indigenti.
Il Covid ha trovato le famiglie italiane già in una situazione di grande crisi economica e, soprattutto quelle che già arrancavano per tirare avanti sono state stroncate dagli effetti della pandemia sulla situazione economica del Paese.
Questa situazione ha portato tante famiglie ad avere difficoltà tali da non poter assicurare il cibo ai propri figli. È stato veramente drammatico accogliere persone che fino a poco tempo fa avevano una situazione se non florida, quanto meno stabile economicamente e assisterle con la distribuzione di cibo.
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Le famiglie impoverite dalla crisi si sono trovate a vivere una situazione inedita e dolorosa.
Molti sono venuti quasi con vergogna al Centro Prima gli Ultimi di Orte cercando cibo e giustificandosi per doverlo chiedere.
La convenzione con il Banco alimentare e con la Coop Tirreno ci ha consentito di aiutare tante persone. Nell’anno 2020, infatti, abbiamo potuto distribuire circa 9 tonnellate di cibo a oltre 230 famiglie.
Alle persone anziane e a chi non poteva muoversi di casa le abbiamo potate a domicilio e abbiamo avuto modo di verificare con mano le varie situazioni di povertà in cui soffrono tante famiglie italiane.
Durante il 2020 abbiamo donato 40.000 mascherine chirurgiche e distribuito alimenti a 230 famiglie in Italia per un totale di 9 tonnellate di cibo di cui:
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